Thunderstorm

di Starishadow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mostro...?! ***
Capitolo 2: *** Dolci per il signor mostro! ***
Capitolo 3: *** ...Sleepover... ***



Capitolo 1
*** Mostro...?! ***


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Il Sunrise Residence parve tremare sotto il boato del tuono che aveva accompagnato il fulmine, e in una delle stanze un bimbo dai capelli rosa sussultò sotto le sue coperte, che non sembravano più sufficienti a tenerlo al sicuro da quegli scoppi spaventosi.
Tremava come una foglia mentre si stringeva al petto il peluche a forma di coniglio che lo seguiva praticamente ovunque, ma quella notte non riusciva a trarne coraggio.
La sua mente continuava a pensare alla storia che gli aveva raccontato Yusuke prima di andare a dormire, di un mostro che si risvegliava ogni volta che c’era un temporale perché i lampi lo infastidivano e quindi ruggiva tutta la sua rabbia e andava in giro per le case a cercare qualcuno da mangiare per calmare la sua furia.
Un altro lampo di luce, un altro tuono che parve esplodere sopra la casa, e il bambino schizzò in piedi strillando e si catapultò fuori dalla sua camera. Il mostro era davvero vicino!!
«MASA-NIII!!!!» urlò disperato correndo verso la porta del fratello maggiore, per poi realizzare che quella sera a casa erano ben pochi i fratelli presenti.
La maggior parte dei ragazzi era andata a trovare la madre per qualche motivo che Wataru non aveva capito, e a casa erano rimasti solo lui, Yusuke, Iori e Louis.
“Cosa faccio?” si chiese, prima di venire spaventato di nuovo dal temporale e iniziare a tremare tanto che correre lungo il corridoio buio verso la stanza del più grande fra i fratelli rimasti (e anche l’unica su quel piano) sembrò quasi un’epopea.
Quando finalmente riuscì a raggiungere la camera di Louis in fondo al corridoio, tremando come una foglia e con le lacrime agli occhi, iniziò a bussare freneticamente, chiamando il nome del fratello.
Un fulmine lo abbagliò, e lui urlò e scoppiò a piangere, sentendo vagamente il rumore di una porta che si apriva e passi nel corridoio di sopra.
Che uno dei suoi fratelloni si fosse svegliato? Ci sperò per un attimo, prima di iniziare a pensare che forse era il mostro che aveva già mangiato i suoi fratelli e ora stava cercando lui… singhiozzò più forte e continuò a bussare, cercando di farsi aprire da Louis.
Normalmente non ci avrebbe nemmeno provato, sarebbe salito di sopra alla ricerca di Iori, che fra i fratelli era quello dal sonno decisamente più leggero, ma in quel momento non aveva il coraggio di entrare nell’ascensore o di salire le scale al buio, con quei flash di luce accecanti che lo lasciavano paralizzato dalla paura e il mostro che ruggiva infuriato…
«LOUIS-NII!!!!!!» urlò alla fine con tutto il fiato che aveva, singhiozzando incontrollabilmente, e stavolta sentì un’altra porta che sbatteva e dei passi affrettati più forti di prima.
“Il mostro si è messo a correre!” pensò in un momento di panico.
A quel punto, la luce delle lampade esplose nel corridoio lasciandolo accecato e atterrito, rannicchiato contro la sua unica via di fuga, che però era rimasta ostinatamente chiusa fino a quel momento.
Finalmente essa si aprì, e lui sentì la voce rassicurante e assonnata di Louis:
«Wacchan? Che cosa succede?»
«Wataru! Eri tu che urlavi?»
«Ma che sta succedendo?»
Le altre due voci erano accompagnate dal trambusto di passi affrettati e, quando gli occhi del piccolo si abituarono alla luce, si accorse che altri non erano che Iori e Yusuke, con i capelli arruffati (al contrario di quelli di Louis che in qualche modo riuscivano ad essere perfetti anche in quel momento) e gli occhi ancora assonnati offesi dalla luce che li feriva.
«I-il mostro» balbettò Wataru, nascondendo il visino nei pantaloni del pigiama di Louis, che si accigliò e abbassò lo sguardo verso di lui; Iori intanto era corso ad abbassare l’intensità della luce, facendo un favore a tutti i presenti, e fu così che si accorse che Yusuke aveva un’aria vagamente colpevole.
«Quale mostro, Wataru-chan?» chiese Louis gentilmente, prendendo in braccio il più piccolo che si aggrappò a lui come se ne dipendesse la propria vita, Iori si appoggiò a Yusuke, occhieggiandolo con sospetto:
«Già, quale mostro?»
Yusuke era sempre più a disagio sotto lo sguardo inquisitore di Iori, mentre malediceva l’intelligenza del ragazzo e il suo spirito di osservazione.
Un tuono più forte degli altri riecheggiò nella casa, e Iori e Louis si voltarono preoccupati verso una finestra, il fulmine sembrava essere caduto abbastanza vicino stavolta.
«F-forse è meglio andare in cucina» propose Yusuke che, inconsciamente, aveva afferrato il braccio di Iori e ci stava affondando le unghie.
«Non sarebbe meglio tornare a dormire?» chiese invece Iori tranquillamente, anche se aveva lanciato un’occhiataccia alle mani di Yusuke che gli stavano trapassando il braccio.
Il fratello seguì il suo sguardo e borbottò “oh, scusa” mollando la presa mentre le sue guance si tingevano di rosso… era fortunato che a vedere una simile scena fosse stato Iori, se l’avesse fatto con Kaname, Hikaru, Tsubaki o -il cielo ce ne scampi- Fuuto, sarebbe stato preso in giro per l’eternità, mentre Iori avrebbe semplicemente finto che non fosse mai successo.
«P-paura» singhiozzò Wataru, con la faccia ancora affondata nell’incavo fra il collo e la spalla di Louis, rannicchiandosi anche di più contro il calore che emanava il fratello, emettendo un verso spaventato quando un altro tuono riecheggiò per la casa deserta, e Yusuke si riappropriò del braccio di Iori… forse per una sera avrebbe anche potuto lasciar perdere la facciata da duro, Iori e Louis avrebbero mantenuto il segreto, e Wataru era troppo impegnato ad essere terrorizzato per notarlo.
Strinse il braccio a Iori, a disagio, dimenticandosi che ogni sua azione veniva valutata dal fratello dai capelli argentati.
«Ok, forse un po’ di latte caldo stavolta non gli farebbe male» stabilì il ragazzo in questione.
«A Wataru-chan o a Yusuke-kun?» chiese innocentemente Louis, anche se i fratelli lo conoscevano abbastanza da capire che c’era una sfumatura di ironia in quella domanda.
Yusuke lo fissò irritato, Iori soffocò una risatina e iniziò a dirigersi verso la cucina…
«Yusuke, lasceresti il mio braccio?» chiese con calma, sospirando.
«M-ma Iori-niisan… è buio, potresti inciampare e cadere, non voglio che tu ti faccia male» replicò come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Louis, dietro ai due con Wataru in braccio, sentì un sorrisino formarglisi sulle labbra, mentre anche il fratellino ridacchiava leggermente contro la sua spalla.
«Che dici, Wacchan… Yu-chan ha paura?» chiese piano, accarezzando in maniera rassicurante i capelli di Wataru.
«Il mostro ci mangia» fu la risposta, e lui si accigliò… ma che storia era questa del mostro? Sapeva che Wataru aveva fantasia da vendere, tanto che spesso per scherzare dicevano che crescendo avrebbe fregato il lavoro ad Hikaru, ma finora non si era mai inventato qualcosa che potesse spaventare se stesso.
Intanto Iori si era liberato di Yusuke, anche se Louis notò con un certo divertimento che la mano del minore fra i due era ora attaccata al bordo della maglia del più grande.


************
Nota dell'autrice: ehmm.... ok... mi affaccio nel fandom ^^ questa è un'idea che mi è venuta mentre fuori casa mia c'era un temporale terrificante e io mi sentivo abbastanza simile a Wataru, solo che non ho un Louis da cui correre xD spero di non essere andata troppo OOC, che la storia vi sia piaciuta (finora ^^) e che il mio stile non risulti troppo contorto >.< fatemi sapere cosa ne pensate!! ^^ Detto questo, vi lascio... grazie per aver retto fino a qui, intanto!! :D
Baci, 
Starishadow

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Capitolo 2
*** Dolci per il signor mostro! ***


Louis passò le due tazze di latte caldo ai due più piccoli, mentre Iori guardava cupamente fuori dalla finestra, sussultando impercettibilmente appena un lampo tagliò il nero del cielo, e dopo qualche secondo si sentì il rombo del tuono.
«Il temporale si è allontanato» notò Louis leggermente, tentando di rassicurare Wataru che ora stringeva forte le manine attorno alla tazza.
«Il mostro non ci ha trovati quindi?» chiese alzando gli occhi verso di lui, speranzoso.
“Ancora con questo mostro?” Louis guardò Iori che ricambiò lo sguardo e fece spallucce, poi si voltarono entrambi verso Yusuke che sembrava d’un tratto superinteressato alla sua tazza di latte.
«Che mostro, Wataru-chan?» chiese dolcemente Iori, avvicinandosi al fratellino che intanto soffiava via il fumo dalla sua tazza. Il piccolo alzò gli occhi su di lui e fece un sorrisino tremante:
«Quello che non sopporta i lampi»
Iori inarcò un sopracciglio, scoccando un altro sguardo a Yusuke, sempre più a disagio e più concentrato sulla sua tazza. Louis si mise alle sue spalle e cominciò a giocherellare con i suoi capelli, in un gesto che di solito calmava il fratello, ma ora sembrava metterlo anche più a disagio.
“Interessante” notò Iori, prima di tornare a parlare con Wataru che aveva preso il primo sorso di latte e quando alzò il viso su di lui aveva il labbro sporco come se avesse dei baffi bianchi.
«Mmm… non ho mai sentito parlare di questo mostro, mi spieghi?» chiese, mentre gli asciugava il labbro con fare affettuoso e un sorrisino dolce e premuroso che di rado mostrava ad altri fuori dal fratellino più piccolo.
«Yusuke-kun me l’ha raccontato, lui lo sa»
Yusuke iniziò a tossire mentre il latte gli andava per traverso e Louis gli dava dei colpetti sulla schiena, alzando gli occhi al cielo con un sorriso quasi impercettibile, Iori sospirò:
«Yusuke» borbottò, fissando l’altro fratello minore «gli hai di nuovo raccontato una storia di mostri??»
Yusuke avvampò, posando la tazza sul tavolinetto davanti a sé:
«I-io… forse…»
«Quante volte dovremo dirti di non spaventarlo?!» chiese esasperato il ragazzo, sapendo che toccava a lui rimproverarlo perché Louis non l’avrebbe mai fatto (non era mai riuscito ad alzare la voce con i suoi fratelli, nemmeno quando Fuuto, a undici anni, gli aveva distrutto mezza camera per puro divertimento).
«Non credevo si sarebbe spaventato tanto» replicò il fratello, viola in viso e con le spalle chine sotto il senso di colpa. Louis provò un moto di compassione per lui, dopotutto non aveva agito in malafede:
«Come continua la faccenda del mostro?» chiese, Iori sbuffò, e Yusuke bofonchiò qualcosa di incomprensibile per tutti tranne che Louis:
«Che cerca qualcuno da mangiare per calmarsi»
Louis lo guardò con aria illeggibile:
«Non hai molta fantasia» constatò.
Wataru intanto aveva finito la sua tazza di latte e si stava allungando verso quella di Yusuke quando un altro lampo e un tuono a poca distanza lo fece strillare di paura, correndo ad arrampicarsi sulle gambe di Iori e nascondendosi fra le sue braccia:
«Mandalo via Iori-nii!!» implorò singhiozzando, il maggiore guardò Yusuke con aria eloquente: hai visto cosa hai fatto?
Yusuke sembrava essersene pentito amaramente, ma era anche intimorito, a giudicare da come aveva afferrato la mano fredda di Louis e la stringeva convulsamente.
«Wataru-chan» iniziò tranquillamente Louis, sorridendo al fratellino che lo osservava da uno spiraglio fra le braccia di Iori «Yusuke-kun si è sbagliato… il mostro non cerca qualcuno da mangiare» disse il ragazzo, rassicurante, e ora tutti e tre i fratelli più giovani lo stavano a sentire, anche se Wataru era attentissimo, Yusuke sollevato (Louis stava per sistemare tutto il suo pasticcio) e Iori incuriosito, chiedendosi cosa stava per inventarsi il maggiore «cerca qualcosa da mangiare. E quei rumori non sono i suoi ruggiti, è solo… ehm… la sua pancia che brontola»
Yusuke scoppiò a ridere, Wataru spalancò gli occhi, Iori emise un verso strano, a metà fra lo sbuffo e la risata. Louis, a modo suo, era geniale.
«Q-quindi… DOBBIAMO SUBITO PREPARARE DA MANGIARE PER IL SIGNOR MOSTRO!!» esclamò il più piccolo, saltando giù dalle gambe di Iori e correndo verso la cucina, Louis lo afferrò al volo e lo sollevò:
«Con calma, Wataru-chan» ridacchiò «non serve molto… bastano…»
«… un po’ di quei dolci che Kyo-nii ha lasciato sul bancone in cucina» concluse Iori, correndo in aiuto di Louis.
Ci mancava pure che Ukyo tornasse il giorno dopo e trovasse metà del frigo abbandonato sul tavolinetto della sala, poi altro che mostri affamati e temporali…
«Vado a prenderli» dichiarò infine Yusuke, felice di sfilarsi al silenzioso biasimo di Iori, che evidentemente ancora lo riteneva colpevole della situazione.

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Capitolo 3
*** ...Sleepover... ***


«Sicuri che bastano?» chiese Wataru, scettico, osservando i dolci lasciati sul tavolinetto della sala.
«Sicurissimi» rispose Yusuke osservando orgoglioso la sua opera.
L’ennesimo tuono spinse Wataru ad aggrapparsi alla gamba di Iori, facendogli quasi perdere l’equilibrio e minacciando di tirargli giù i pantaloni, per il divertimento di Yusuke che sembrava aver superato il suo momento di “fratellite” e ora se ne stava disinvolto appoggiato ad una parete, mentre Louis si era appropriato del divano e sembrava pronto ad addormentarsi da un momento all’altro.
«Onii-chan» disse il bambino, guardandoli tutti e tre «possiamo dormire tutti insieme?» chiese implorante. Yusuke fece per esclamare “NO!” ma poi una vocina in fondo alla sua testa (che per chissà quale malsano motivo sembrava la voce di Ukyo mischiata a quella di sua madre) gli ricordò che dopotutto quel pasticcio era colpa sua.
«Ma non c’è niente da temere» fece notare Iori «hai visto che il mostro non vuole mangiarci…» nemmeno lui era entusiasta all’idea, ma alla fine avrebbe ceduto per amore del fratello, e tutti lo sapevano.
«E se il fulmine colpisce la casa?» chiese preoccupatissimo il bambino «Natsu-nii ha detto che può succedere»
Yusuke dentro di sé emise un’esclamazione di gioia… ora Iori non poteva avercela solo con lui per aver spaventato Wataru!! Iori intanto stava prendendo nota mentalmente del dover uccidere prima Yusuke e poi Natsume… e Louis se non interveniva entro tre secondi.
«Per favore…»
“Oh no… eccolo che comincia” pensò Yusuke chiudendo gli occhi mentre il fratellino iniziava a ripetere “per favore” a raffica.
Louis alla fine alzò le mani in segno di resa:
«Va bene… ci accampiamo in camera mia»
Wataru si lanciò in un’esclamazione di gioia, Iori abbassò il viso e sospirò, Yusuke non disse niente. Erano passati anni da quando aveva diviso la camera con qualcuno, e l’ultima volta era stato con Fuuto… limitiamoci a dire che c’era stato del sangue e che Azusa - intervenuto a separarli - aveva tolto il saluto ad entrambi per una settimana.
I quattro fratelli raggiunsero la stanza di Louis, che per qualche arcano motivo era la più spaziosa e, naturalmente, più fornita di un salone di bellezza.
Wataru aveva portato la sua coperta, il suo cuscino e il suo pelouche, mentre Yusuke aveva preso il necessario dalla stanza di Masaomi, troppo pigro per arrivare in camera sua.
«Louis-nii posso usare il divano?» chiese Iori, senza farsi troppi problemi, Louis sorrise e gli lanciò una coperta.
«Ma no» protestò Wataru «Dovete dormire tutti per terra… tutti vicini come facevamo quando ero piccolo!»
I più grandi si guardarono e, stavolta, nessuno riuscì a trattenere un sorriso.
«Ok, Wataru, hai vinto» sospirò Iori, allontanandosi dal divano che aveva puntato come letto, Louis prese il suo cuscino dal letto e arrangiarono le varie coperte fino a formare un accampamento soddisfacente per terra.
Ormai il temporale era bello che lontano, ma anche se fosse stato ancora vicino e potente come prima, stavolta Wataru non si sarebbe spaventato, protetto dai suoi fratelloni sdraiati attorno a lui.
Lentamente, Louis si addormentò, con la testa sul cuscino e i piedi sotto il suo letto, senza lamentarsi del fatto che Iori lo stesse usando come poggiatesta, e poco dopo Wataru lo seguì nel mondo dei sogni.
Solo Yusuke e Iori restarono ancora un po’ svegli ma in silenzio.
«Iori-nii» chiamò piano Yusuke, e l’altro rispose con un “sì?” a malapena sussurrato «Mi dispiace» ammise Yusuke, timidamente… non era abituato a scusarsi, non a parole almeno.
Iori sorrise nel buio:
«Abbiamo rimediato… ma perché gli hai raccontato quella storia?»
Yusuke avvampò e, dopo un po’, ammise che era perché era l’unica che si ricordava, e che gliel’aveva raccontata Subaru.
«Va bene… diciamo che, in futuro, se non saprai che storia raccontargli, puoi sempre optare per leggergli uno dei suoi libri, va bene?» ridacchiò il maggiore, sfiorando affettuosamente la guancia del bambino che gli dormiva vicino.
«Ok. Grazie Iori-nii, buonanotte»
«Notte, Yusuke-kun»
Rimasero in silenzio per un po’, poi, mentre Iori stava per addormentarsi, Yusuke sussurrò ancora:
«Mmm… come facciamo con quei dolci, a proposito? Se Wataru li trova intatti…»
Iori sogghignò divertito:
«Tsubaki farà in modo che non succeda, fidati…» commentò, sentendo il fratello che cercava di soffocare le risate:
«Accidenti, ad aver saputo che se li mangiava lui li avrei un po’… insaporiti»
«Non preoccuparti…» Iori si voltò verso di lui, e la luce della luna permise ai due di guardarsi in faccia «ci ho già pensato io»
Risero in silenzio entrambi, poi si addormentarono lentamente anche loro, fino a quando la mattina dopo non furono svegliati dalla luce del sole e dal trambusto di passi frenetici lungo il corridoio.
Iori fu il primo a tirarsi a sedere, e sentì la voce di Azusa che, preoccupato, chiedeva al gemello se stesse bene. Si scambiò uno sguardo con uno Yusuke appena sveglio, ed entrambi ammiccarono.
Piano completamente riuscito!



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Nota dell'autrice: *emerge da un angolino* ecco qui... finita ^^ mi auguro davvero che vi sia piaciuta, o che non vi abbia fatto orrore ^^ mi scuso se nell'ultima parte è caduta un po' nel demenziale ma... non ho resistito all'idea dei dolcetti trabocchetto eheheh :D ora, dopo aver postato mi ritiro a dormire, finalmente ho pubblicato qualcosa (anche se non è esattamente il massimo >.<) su Brothers Conflict, mi sento realizzata!! *.* come sempre, fatemi sapere quello che ne pensate della storia e se avete suggerimenti da darmi, sarò felice di leggerli! ^^ Buonanotte (o giorno o quando leggerete xD) a tutti!! Baci, Starishadow

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