Tre differenti storie d'amore

di Roena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto primo ***
Capitolo 2: *** 2.Atto secondo ***
Capitolo 3: *** Atto terzo ***
Capitolo 4: *** Atto quarto ***



Capitolo 1
*** Atto primo ***


Abbasso nuovamente gli occhi, perché in fondo io non merito questa visione

Tre differenti storie d’amore

 

Atto primo

 

/Taichi/

Abbasso nuovamente gli occhi, perché in fondo io non merito questa visione. Dinanzi a me, appoggiata sensualmente alla porta della sua aula, c’è lei, Mimi Tachikawa, in tutto il proprio splendore. Cos’avrò mai fatto io, per meritare quotidianamente quest’angelica visione?

– Taichi, riprenditi, dobbiamo entrare in classe! –

Ed ecco che la voce del mio migliore amico mi desta dai miei romantici pensieri, riportandomi alla triste, crudele e grigia realtà: la scuola.

– Il prof è in fondo al corridoio, ci conviene sbrigarci a entrare in classe. –

È sempre così preciso lui, da farmi venire i nervi. È sempre stato perfetto, il mio migliore amico, eterno ragazzo della mia migliore amica. Il loro amore per me è sempre stata una specie di sconfitta, qualcosa di umiliante che ho dovuto incassare senza poter trovare soluzione alcuna.

E invece poi all’improvviso è apparsa lei, è apparsa Mimi, e tutto è improvvisamente cambiato.

Tutto è rinato.

Proprio mentre contemplo per l’ennesima volta la sua bellezza, Yamato mi tira per la manica della camicia, costringendomi a entrare in classe. È il caso di dire fortunatamente, in quanto il professore entra un attimo dopo rispetto noi due.

Oh mia dolce visione, purtroppo dovrai aspettare per essere ammirata!

Ma se i professori che si susseguono in questa soleggiata mattinata di dicembre credono che io stia attento alle loro lezioni, beh... si sbagliano di grosso! Porto il quaderno d’inglese all’ultima pagina e, matita in mano, incomincio a tracciare i lineamenti del tuo stupendo volto... non immagini neanche quanto ti ami, mia cara Mimi... sei tutta la mia vita, e tu neanche mi conosci, se non superficialmente grazie a Sora, nostra amica comune... ma io sono un genio! Al posto di chiedere a Yamato come poterti conquistare, devo chiedere a Sora info, curiosità e approfondimenti su di te, devo sapere come gradisci essere corteggiata e conquistata, ma soprattutto... se io ti piaccio! – ...Sono un genio! –

– Bene, Yagami, visto che sei un genio vuoi tradurre tu la frase alla lavagna al posto del tuo compagno? –

La voce del professore giunge alle mie orecchie come una pugnalata, ma mi fa prendere atto dell’aver detto qualcosa ad alta voce senza neanche accorgermene.

Yamato ha ragione quando dice che sono un vero disastro.

 

/Yamato/

Ecco che sta per cominciare l’ennesimo giorno di scuola in cui dovrò sopportare Taichi che ammira Mimi. Che depressione! In realtà, è doveroso ammettere che, mentre la ragazza che piace a me è in classe con noi, permettendomi quindi di ammirarla tutti i giorni, Mimi, di cui Taichi è innamorato follemente, è un anno più piccola di noi, costringendo quel povero migliore amico mio a doverla ammirare dal corridoio, rischiando continuamente di essere beccato dal prof di turno. Povero Tai!

Anche adesso sta rimirando Mimi e non si è per niente accorto che c’è il professore in fondo al corridoio... sarà meglio scuoterlo leggermente: – Taichi, riprenditi, dobbiamo entrare in classe! –

Lui pare scuotersi, ma ha uno sguardo ancora troppo sperduto... quindi sarà meglio ribadirgli il concetto con altre parole: – Il prof è in fondo al corridoio, ci conviene sbrigarci a entrare in classe. –

E finalmente lui sembra rinsavire, ritornare nel mondo reale, abbandonando quindi per un attimo il suo mondo di sogni in cui Mimi è l’indiscussa protagonista. Certe volte mi chiedo se lui sia troppo preso da questa cotta, e quindi occorre aiutarlo a rinsavire, oppure se si sta comportando nella maniera giusta e quindi va incitato a conquistare la bella Tachikawa.

Beh, intanto, io posso crogiolarmi nell’amore che provo per Sora, la mia dolce metà. Lei è tutto per me... ma... quel deficiente sta ancora sulla porta? Sarà meglio “costringerlo” ad entrare in classe. Ed è per questa ragione che lo tiro per la manica della camicia, costringendolo a entrare in classe. È il caso di dire fortunatamente, in quanto il professore entra un attimo dopo rispetto noi due.

Quel mio migliore amico è sempre con la testa tra le nuvole!

Yama... cosa farai oggi pomeriggio? – mi chiede poi Sora, con la sua voce soave.

– Non ho nulla in programma. – sbiascico io, annoiato da quest’ultradeprimente lezione d’inglese... credo che ciò sia dovuto al mio comporre canzoni in questa lingua che mi ha inevitabilmente portato a rafforzare la padronanza della lingua più parlata nel mondo... pertanto queste lezioni per me sono estremamente noiose...

D’accordo, calma e sangue freddo... occorre trovare un interesse che mi distragga dalla mia intenzione di lapidare il professore... e quale potrei scegliere se non quello di ammirare la dolcissima e, al contempo forte, Sora, mentre segue con estrema attenzione questa stupidissima lezione d’inglese.

All’improvviso, la voce di Taichi esplode rumorosa nell’aula: – ...Sono un genio! –

Non vorrei sbagliarmi, ma credo che lui non si sia neanche accorto di averlo detto, mentre il professore l’abbia udito perfettamente, infatti la voce del docente cattura irrimediabilmente la mia attenzione, facendomi rendere conto per l’ennesima volta di quanto fosse distratto quello svampito di Taichi: – Bene, Yagami, visto che sei un genio vuoi tradurre tu la frase alla lavagna al posto del tuo compagno? –

E dall’espressione che fa subito dopo, mi accorgo che Tai non ha neanche capito perché è stato richiamato. La prossima volta che nega quando gli affermo che è un vero disastro lo stritolo... giuro.

 

/Miyako/

Al diavolo Iori e il suo caratteraccio! È vero, mi piace un ragazzo più piccolo di me, ne sono follemente innamorata... ma che posso farci? Hikari, la mia migliore amica, è una donna estremamente fortunata: il suo ragazzo, Takeru, è in classe con lei! Tutte alle altre, le fortune... per me mai niente. Uffa!

In ogni caso credo di amare Ken, indipendentemente dalle nostre età, da tutte le cose dette da chicchessia o altri stupidissimi fattori che in questo momento la mia mente non riesce a focalizzare ma che riterrebbe in ogni caso idiotissimi.

– Inoue, al posto di disegnare sul banco non ti sembra più proficuo venire alla lavagna a completare lo schema che stavo facendo anche per te? –

Eh? Schema? Ma di che materia? Chi è costei che sta parlando, e che ha osato interrompere il mio flusso di pensieri sul mio Ken? Alzo lo sguardo, convintissima di trovarmi di fronte a quella befana della Wakashi, la docente di matematica, e invece la Yukikawa è lì, dietro la cattedra, mentre mi scruta indemoniata. Forse le sono risultata eccessivamente distratta... e il non sapere che materia si sta svolgendo nella propria classe forse è un segnale sufficientemente deprimente.

Eppure quando penso a Ken per me non esiste nient’altro, che io sia a scuola, a casa, sull’orlo di un precipizio o intenta a librarmi nell’aria non ha alcuna rilevanza.

Chissà quella racchia che periodo sta spiegando... ma in fondo che importanza ha? L’unico giorno importante in questo universo è il 7 settembre dell’anno scorso, con i successivi, il giorno in cui io e l’adorabile Ken ci siamo fidanzati... da allora attendiamo con trepidazione ogni mesiversario per celebrare il nostro amore... ma, un momento... – ...il sette settembre è oggi! – e tanto ero presa dal mio stupore che neanche mi ero accorta di aver urlato, salvo poi realizzarlo non appena vedo le facce di TUTTI i miei compagni fissarmi attoniti... chissà, forse si stanno scervellando circa l’ubicazione del manicomio nel quale devono, secondo loro, al più presto portarmi... MA CHI SE NE FREGA!! Adesso, di vitale importanza è pensare come festeggiare il dodicesimo mesiversario con il mio Ken, al diavolo lo schema di storia antica alla lavagna... la storia comincia il 7 settembre 2007, punto e stop.

Ora passiamo a cose molto più importanti che devo fare il prima possibile: il regalo a Ken... ma come cavolo ho fatto a dimenticarmi di oggi? Male Miya, male... dimenticare le date è il primo passo per essere campioni mondiali tra gli smemorati!

Dunque... cosa potrei regalare al mio Kennuccio? Non vorrei risultare banale e credo che qualunque idea culinaria sortirebbe quest’effetto considerato che i miei posseggono un negozio d’alimentari! Occorre cambiare idea, quindi. Basterebbe ricordare cosa ama Ken, i suoi svaghi e le sue passioni... a parte il calcio e la scuola, s’intende: riguardo questi due ambiti possiede miliardi di cose.

E se gli comprassi un motorino? Romantico, così mi potrebbe venire a prendere e portarmi in riva al mare ogni volta che lo desidero! Che genio che sono!

Bene... cerchiamo un foglio, dove appuntare tutte le genialissime idee!

Oppure gli potrei regalare tantissime settimane enigmistiche o Sudoku, in modo che il mio amore può sempre tenere la sua genialissima mente in allenamento! Sì, sono un genio e ne sono consapevolmente fiera! Appuntiamo anche questa...

Altre ipotesi al momento non vogliono giungere nella mia graziosa testolina, quindi credo che sarebbe giusto cercare una persona che conosca a fondo Ken, per farmi consigliare. Sono consapevole che meglio di me non lo conosce nessuno, ma magari il suo migliore amico potrebbe darmi preziose dritte riguardo i suoi gusti. Sìsì... farò così!

Ma subito dopo rabbrividisco all’idea: il migliore amico di Ken è DAISUKE MOTOMIYA.

Mi sforzo nel cercare altre soluzioni possibili, almeno un’altra via percorribile, ma non ne trovo. Non mi resta che andare a parlargli, sperando vivamente di sopravvivere a quest’incontro ravvicinato con il mio peggior nemico. Peccato solo che io ne dubito fortemente.

 

Salve a tutti! ^^ Siamo noi, DarkRoe (bello questo nuovo modo di presentarmi XD) e Kymit con la nostra prima storia a quattro mani, tutta dedicata al compleanno di SORA89! AUGURI CARA, speriamo che la nostra idea-regalo ti piacerà, a noi ora non resta null’altro da fare se non quello di rinnovarti gli auguri, sperare che a chiunque stia leggendo non sia dispiaciuto questo primo atto, e poi salutare tutti, dandovi appuntamento al prossimo capitolo!

Baci,

Roena.

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Capitolo 2
*** 2.Atto secondo ***


Tre differenti storie d'amore.

Atto secondo

*Mimi*

Stamani sono arrivata a scuola decisamente in anticipo e tutto per vedere lui: Taichi Yagami.

Quando lo vedo il cuore mi batte forte e divento sorda a qualunque altra cosa. Il mondo diventa qualcosa d’inconsistente e le persone sfilano attorno a me come fantasmi evanescenti.

Gli unici suoni che sento sono il mio respiro affannato e il mio cuore che sembra voglia scoppiarmi in petto.

Eccolo!

Finalmente è arrivato.

In ritardo come al solito.

Non cambierà mai.

Mi appoggio sensualmente allo stipite della porta dell'aula e con le dita attorciglio una ciocca di capelli, cercando di attirare la sua attenzione, ma allo stesso tempo cercando di non apparire troppo interessata a lui.

A volte penso quanto sia strano il fatto che non avevo mai pensato a lui come ora. Lo consideravo solo un amico e niente più. Ma quando poi sono partita per gli Stati Uniti mi sono accorta di quanto lui mi mancasse. Desideravo rivederlo e le poche volte che sono tornata in Giappone, vuoi per il matrimonio di mia cugina, vuoi per l'anniversario del Primo Agosto, stavo male al pensiero di dover ripartire e stare senza di lui. Ogni giorno soffrivo per la sua mancanza e desideravo ardentemente risentire la sua voce, anche solo per qualche minuto. E le telefonate non bastavano perché fatte a orari impossibili, così come lettere e mail che m’impedivano di vedere il suo viso. Ora che finalmente sono tornata a Tokyo per restarci voglio che lui conosca i miei sentimenti nei suoi confronti.

Oddio mi sta guardando!!!

Ok. Calma e sangue freddo. Devo apparire naturale e fare finta di nulla.

– Il prof è in fondo al corridoio, ci conviene sbrigarci a entrare in classe. –

Dice Yamato distraendo il mio amore segreto da me. E pensare che ero convinta di avercelo in pugno.

Yamato! Perché me lo porti via?

Oh, mamma!

Povero Yamato. Ho dato la colpa a lui senza prestare attenzione al motivo per cui ha richiamato Taichi.

Infatti il loro professore mi passa accanto e mi lancia un’occhiata come per dire ''Ma non dovresti essere già nella tua classe?''

Ok, capito l'antifona.

Ora rientro in classe, tanto più che sta arrivando anche la nostra professoressa. Cosa darei per avere un anno in più ed essere in classe col mio Taichi!

Lancio solo un'ultima occhiata nella sua direzione per vederlo entrare in aula esortato da Yamato che gli tira la manica della giacca. Subito dopo entra anche il professore.

E addio bel Yagami per tutta la mattina.

Fino all'ora di pranzo non potrò vederti amore mio!

Devo avere assunto la mia classica aria da “ebete sognante”, come dicono Sora e Miyako, perché una mia compagna mi dice -Mimi, va tutto bene? Hai una faccia strana.-

-Si, si. Va tutto bene!- esclamo imbarazzata per essere stata colta in flagrante.

Mi siedo al mio posto.

Beata Sora che sta in classe col suo amato.

E col mio!

A volte ho paura che provi ancora qualcosa per Taichi, anche se lei mi ha detto e ridetto, fino alla nausea, quanto adori Yamato e che per Taichi provi solo e semplicemente amicizia.

Pura e semplice amicizia.

Sarà...

Mi fido di Sora, ma i sentimenti sono un qualcosa di devastante e incontrollabile che per quanto siano belli possono avere effetti catastrofici.

Guardate me per esempio.

La prof. è entrata in classe, ha fatto l'appello e cominciato la lezione. E io? Io invece di ascoltare quello che dice, che sicuramente è importante, continuo a sospirare desiderando fortemente che quelle stupide lancette si muovano più veloci.

E invece non faccio che sentire il loro lento e paranoico tic tac che si sussegue monotono come se il tempo fosse contro di me e contro il mio amore.

Come se volesse scorrere ripetendo all'infinito questi noiosi minuti che mi separano dal mio Taichi.

Ma perché non riesco a stare un attimo senza pensare a lui?

- Perché non ci riesco?- mi domando, forse a voce troppo alta, perché tutti mi guardano.

-Forse riusciresti a fare l'esercizio se aprissi il libro Tachikawa.- mi dice la professoressa. Mi guardo intorno stralunata. Koushirou si dà una manata in faccia.

In un istante riprendo lucidità.

-Ehm... Mi scusi. Ora apro il libro.... Ehehehe...- rido istericamente. La professoressa alza gli occhi al cielo ormai rassegnata all'avermi fisicamente in classe e spiritualmente nel mondo dei sogni.

Apro il libro e cerco di fare quel dannato esercizio di matematica, ma ovviamente, non essendo una cima in questa materia, passo i minuti a scrivere e cancellare, finché qualcuno, alias Koushirou Izumi, il genio della classe, il digiprescelto della conoscenza, si degna di aiutarmi passandomi un bigliettino con l'incipit per impostare questa espressione.

Una volta cominciata, è semplice, a parte certi passaggi. La cosa positiva è che mi distrae dal pensiero di Taichi e ora che finalmente ho qualcosa da fare che non sia sospirare, il tempo beffardo, comincia a scorrere un po' più veloce.

*Sora*

Ed eccoci all'ora d'inglese. E' difficile seguire il professore mentre spiega, ma sforzandomi posso capire cosa dice e cerco di stare attenta, a differenza del mio caro Yamato che invece di seguire preferisce guardarmi. Mi lusinga, ma è anche imbarazzante sentire sempre il suo sguardo sopra di me.

-Yama... Cosa farai questo pomeriggio?- gli chiedo con dolcezza.

-Non ho nulla in programma.- risponde lui annoiato. Povero amore mio. Queste lezioni d’inglese lo mettono sempre KO. Su di lui hanno lo stesso effetto della camomilla.

Yamato è piuttosto bravo in questa materia anche perché il fatto di comporre canzoni sia in inglese che in giapponese l'ha portato ad apprendere la lingua più a fondo di me o di Taichi che ci limitiamo a studiarla solo per la scuola.

Stasera ho proprio voglia di uscire con lui, però ho in mente un diabolico piano per avvicinare Mimi e Taichi.

Insomma è palese che quei due sono pazzi l'uno per l'altra.

Mimi non fa che ripetermi al telefono quanto io sia fortunata ad avere un anno in più, ma soprattutto ad essere in classe con Taichi.

Certo, Taichi è un bravo ragazzo, ed è il mio migliore amico fin dall'asilo, però per lui provo solo una forte amicizia.

E' Yamato che amo.

E sto cercando di convincere di questo quella svampita della mia migliore amica, che ultimamente è in crisi. Teme che tra me e lui possa accendersi la fiamma della passione, ma gliel'ho detto e ridetto, tra noi non c'è nulla. E poi Taichi è....

-...Sono un genio!-

Oh mamma, che imbarazzo!

La voce di Taichi tuona rumorosa nell'aula.

Sicuramente lui era talmente immerso nei suoi pensieri profondi da non essersi accorto di essersi messo ad urlare la propria genialità. In riferimento a cosa, proprio non lo so.

– Bene, Yagami, dato che sei un genio vuoi tradurre tu la frase alla lavagna al posto del tuo compagno? – dice il professore rassegnato al fatto che Taichi è irrecuperabile.

Terminate le lezioni del mattino, trascino (letteralmente) Yamato in cortile. Non gli piace molto andare a mangiare lì perché non sopporta di avere gli sguardi di tutti addosso.

-Dovevi pensarci prima di diventare famoso!- gli dico sorridendo.

Ci sistemiamo sotto un albero e subito tiro fuori il bento che ho preparato questa mattina apposta per lui.

-Assaggia.- gli dico prendendo con le bacchette un wurstel a cui ho dato la forma di un polpetto.

Lui arrossisce e apre la bocca.

E' imbarazzante, ma anche divertente compiere questi gesti da coppietta.

Certo, siamo una coppia a tutti gli effetti, però, ecco, essendo Yamato molto timido, ho sempre paura che certe cose non siano di suo gradimento.

E ovviamente lui non parla.

Si tiene tutto dentro.

Non mi dice se una cosa gli va bene o meno. Questo non mi facilita le cose. Per capire il mio ragazzo devo faticare parecchio, ma penso che problemi del genere siano comuni ad ogni coppia.

-Sai, per stasera, stavo pensando...- comincio - E se uscissimo insieme a Taichi e Mimi?-

Lui manda giù il boccone che stava masticando.

-Non sarebbe male come idea. Almeno Taichi scende dalle nuvole.-

-E Mimi non mi chiama la sera per chiedermi quali mutande ha indossato la mattina Taichi.-

Lui mi guarda sorpreso.

-Ti chiama davvero per quello?-

-Ancora no.- gli rispondo rassegnata. Mimi mi chiama ogni giorno per scoprire se le sue avance subliminali nei confronti di Taichi hanno effetto e per sapere notizie, pettegolezzi ecc... sul nostro leader.

Un giorno mi chiederà davvero delle mutande.

Terminato il pranzo, Yamato si alza.

-Vado a parlarne con Taichi, almeno si tira su col morale. Dopo la figura di stamattina...- dice

Annuisco.

Lui esita un poco e mi dà un bacio sulla guancia.

Il cuore quasi mi si ferma.

Mi piace, ma non ci sono ancora completamente abituata.

E neanche lui.

Infatti se ne va tutto rosso in volto.

-Soooraaaaa!!!!- ecco la rompi...volevo dire Mimi.

-Si?- le chiedo.

-Dici che Taichi si è accorto di me?-

Sospiro. Non cambierà mai.

-Direi di sì. Senti, stasera io e Yamato pensavamo di uscire. Che ne dici di venire con noi e Taichi?-

Le s’illuminano gli occhi.

-Intendi un’uscita a quattro?-

-Esatto.-

Mi salta addosso urlando grazie in giapponese ed in inglese, quasi soffocandomi tra le sue braccia.

Cerco di farla calmare. La mia migliore amica è agitata, non connette più col cervello, povera.

Farnetica su cosa mettersi e su cosa dire, prova scenette romantiche e ride da sola.

-Toglimi una curiosità.- mi chiede riprendendosi. -Come mai ti piace Yamato? Insomma, è un bel ragazzo, non c'è dubbio, ma è sempre così serio e misterioso.-

-Beh, ecco...- a dir la verità, è strano anche per me pensare di essermi messa col ragazzo più carino e desiderato della scuola. -Diciamo che... Yamato ha sempre un’aria così triste e malinconica, ogni volta che lo vedevo, desideravo consolarlo, anche se magari non aveva nulla in particolare, insomma...-

-Credo di capire quello che dici.- risponde lei.

-Per Taichi va bene.- dice Yamato.

Mi spaventa un poco il tono duro con cui l'ha detto.

-GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!- esclama Mimi saltellandogli accanto.

Lui rimane impassibile.

-E' tardi. La campana sta per suonare.- dice e comincia ad avviarsi verso la scuola.

-Aspetta!- gli dico prendendo la roba.

Ma che gli prende?

/Ken/

Oggi è senza dubbio la giornata scolastica più massacrante.

Normalmente riesco a superare “incolume” le ore di lezione, ma oggi proprio no.

Dipenderà sicuramente dalle tre ore di compito di Giapponese prima di pranzo.

Non era difficile. Ho studiato e conoscevo bene l’argomento.

Ma tre ore sono tre ore e l’argomento da trattare molto vasto e con diversi approfondimenti da fare. E come se non bastasse: due ore di spiegazione su uno degli argomenti più vasti del programma di matematica.

Risultato: tutta la classe in stato catatonico.

Ora di studio libero?

Diciamo pure ora di ozio libero, dato che nessuno ha la forza e la volontà di prendere in mano un libro di testo e mettersi a studiare.

Persino io che ne approfitto più che volentieri, non ho nessuna voglia di ripassare argomenti come la prima guerra mondiale.

Non vedo l’ora di uscire da qui e rivedere la mia Miyako.

E’ veramente un peccato che lei sia un anno più grande di me, ma non perché io la consideri “vecchia”, anzi. Il fatto è che siamo in classi diverse e soprattutto in scuole diverse.

Lei a Odaiba, io a Tamachi, all’altro capo della città.

Che disdetta.

Tempo scorri.

Non ce la faccio più ad aspettare che la campanella mi salvi da questo oblio.

Voglio che le ore di lezione terminino al più presto per vedere il mio angelo e festeggiare insieme a lei il nostro 12° mesiversario. O meglio il nostro anniversario.

Come vola il tempo…

Sembrava ieri che io e Miya ci siamo messi insieme: il 7 settembre 2007.

Di sicuro la cosa più bella che mi sia successa in vita mia.

Non posso fare a meno di sorridere amaramente quando sento la gente parlare di me come se fossi un genio felice e dal cuore puro, il principe azzurro che ogni ragazza desidera.

Non sono quel genere di persona.

Anzi.

Ho dimostrato di essere esattamente il contrario.

Un essere meschino che approfitta degli altri e vede tutto come un gioco. Un essere che ha poca considerazione per la vita e per le persone intorno a sé.

Probabilmente non sarei neanche da considerare una persona, a questo punto.

Tsk…

Sono proprio un idiota.

Perché devo sempre rivangare quella storia?

Sono passati degli anni.

Pochi, ma sono passati.

E durante questi pochi anni mi sono impegnato veramente tanto per estinguere il debito contratto col mondo digitale quando ero il Digimon Kaiser.

So che la mia stupidità e malvagità non potranno mai essere dimenticata, ma io amo Digiworld e non ero in me quando ho fatto quel che ho fatto.

Credo…

Cioè: ero io… Però era la parte più oscura di me.

Quella ferita e arrabbiata.

Sono successe tante cose che hanno influenzato negativamente la mia vita come per esempio le liti con mio fratello e la sua morte, di cui mi sono addossato ingiustamente la colpa.

Ero arrabbiato con lui.

Tutte le attenzioni erano sempre e solo per Osamu.

Lui era un genio ed io volevo emularlo.

I giorni felici passati a fare le bolle di sapone erano finiti e quel che mi restava erano le occhiate di astio da parte della persona che amavo di più.

Ma ora so che anche lui mi voleva bene.

Come so che molti mi hanno perdonato per le mie colpe.

Per primo Wormmon.

Poi Daisuke e Miyako e infine tutti gli altri.

Pian piano mi sono trovato circondato da una marea di amici che mi volevano bene per quel che ero.

Ma perché parlo al passato?

Quegli amici sono sempre accanto a me.

E spero ci siano ancora, specie stasera che non so che pesci pigliare.

Cosa regalare a Miyako per il mesiversario?

Qualcuno mi direbbe “Elementare, Ken. Regalale dei dolci.” Ci ho pensato a lungo ma ho accantonato l’idea.

Miyako adora i dolci, di tutti i tipi e di tutti i gusti. Ma forse come regalo è troppo banale

Ci vuole qualcosa che la faccia sentire unica e speciale, che dimostri il grande amore che provo per lei.

Ma cosa?

Idea!

Un cd di musica.

Unico inconveniente: a me la musica non interessa e non saprei proprio che cd comprare.

L’unica è chiedere alla persona che conosce meglio Miyako.

E quella persona è Iori Hida.








Ehilà gente! :) dopo due mesi siamo tornate!

Si ringrazia in particolare Sora89:

Cara Sora89, ci ha fatto molto piacere dedicartela, ma dobbiamo rivelarti che quei due andranno incontro a molte disavventure! Speriamo continuerai a seguirci!

Grazie anche a chi ha letto senza recensire.
Continuate a seguirci e ne vedrete delle belle!!

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Capitolo 3
*** Atto terzo ***


Tre differenti storie d’amore

Si ringraziano Sora89 e Yumi_chan per aver messo la storia tra le preferite.

Roena,

 

Tre differenti storie d’amore

 

Atto terzo

 

/Taichi/

L’appuntamento con Mimi e Sora è al parco di Odaiba, mi passerà a prendere Yamato.

Sono quasi pronto. Ho una camicia beige e dei pantaloni neri sopra a delle scarpe del medesimo colore della camicia.

Quando il mio migliore amico mi fa salire sulla moto, penso che, se fossi gay, me lo farei: è bellissimo nella sua camicia nera che gli fascia tutto il petto e i suoi pantaloni bianchi sono dello stesso colore delle sue scarpe nuove.

Mette in moto e, sfrecciando tra le strade di Odaiba, arriviamo al parco.

Mimi e Sora non sono ancora arrivate.

Nel frattempo che aspettiamo che arrivino, parliamo del più e del meno.

È così bello parlare al mio migliore amico: mi sento ascoltato, compreso, non ignorato.

Mi sento come a casa.

Poi succede quello che mai mi sarei aspettato: Yamato azzera la distanza tra i nostri visi e mi bacia.

Essere baciato da lui è sempre bello, anche se mi piace Mimi.

La nostra relazione dura da un anno, ed è segretissima.

Ovviamente, Yamato mi ha fatto giurare di non dirlo a nessuno, tantomeno a Sora.

Ricambio il bacio con passione.

Poi, come se mi risvegliassi da un sogno, interrompo il bacio e dico: «Yama qua è pericoloso.»

Manco a farlo apposta, mentre Yama sta per rispondermi, arrivano Sora e Mimi con il motorino. Sora chiede a Yamato: «Cos’avevate di così privato da dirvi che eravate tanto vicini?»

«Commenti personali su fatti privati.» taglia corto Yamato, con una freddezza che a me non sarebbe mai appartenuta.

«Fatti vostri... comunque, dove ci portate?» chiede Mimi.

«Vi va bene un giro con i motorini, tu ovviamente sul mio Sora cara, e Tai su quello di Mimi?»

«Sarebbe fantastico!» esclama Mimi.

Ero sicuro che Yamato sarebbe andato con Sora, ma un momento... questo significa che io abbraccerò Mimi per tutta la durata del viaggio?

Non è che Yamato sarà geloso? D’accordo che io dovrei essere geloso di Yamato a questo punto...

«...Per me va bene.» dico, alla fine, senza pensarci.

Saliamo sui motorini e partiamo verso una destinazione

 

/Yamato/

L’appuntamento con Sora e Mimi è al parco di Odaiba, ma mi tocca passare a prendere Taichi.

Sfreccio tra le strade d’Odaiba vestito della mia camicia nera, i miei pantaloni bianchi e delle mie scarpe bianche, e finalmente arrivo sotto casa di Taichi.

Gli citofono e quando lo vedo scendere indossa una camicia beige e dei pantaloni neri sopra a delle scarpe del medesimo colore della camicia.

È bellissimo.

Me lo farei seduta stante, ma è meglio aspettare di arrivare in un posto più isolato.

Metto in moto e, sfrecciando tra le strade di Odaiba, arriviamo al parco.

Mimi e Sora non sono ancora arrivate.

Nel frattempo che aspettiamo che arrivino, parliamo del più e del meno.

È così bello parlare al mio migliore amico: mi sento ascoltato, compreso, non ignorato.

Mi sento come a casa.

Però è meglio che bacio Taichi ora, se aspetto ancora rischio che arrivino le ragazze: azzero la distanza tra i nostri visi e lo bacio.

Baciare Taichi è sempre bello, anche se ho anche una relazione con Sora.

La nostra relazione dura da un anno, ed è segretissima.

Ovviamente, ho fatto giurare Taichi di non dirlo a nessuno, tantomeno a Sora.

Ricambia il bacio con passione.

Poi, come si mi risvegliasse da un sogno, interrompe il bacio e dice: «Yama qua è pericoloso.»

Manco a farlo apposta, mentre gli sto per rispondere, arrivano Sora e Mimi con il motorino. Sora mi chiede: «Cos’avevate di così privato da dirvi che eravate tanto vicini?»

«Commenti personali su fatti privati.» taglio corto, con una freddezza che a Taichi non sarebbe mai appartenuta.

«Fatti vostri... comunque, dove ci portate?» chiede Mimi.

«Vi va bene un giro con i motorini, tu ovviamente sul mio Sora cara, e Tai su quello di Mimi?»

«Sarebbe fantastico!» esclama Mimi.

Taichi probabilmente sta pensando qualcosa su quanto gli ho detto perché lo vedo riflessivo. “Non preoccuparti amore” penso “non sarò geloso se abbracci Mimi... dopotutto io bacio Sora e tu non dici niente.”

«...Per me va bene.» dice, alla fine, probabilmente senza pensarci.

Saliamo sui motorini e partiamo verso una destinazione

 

/Miyako/

Sudoku e motorini a parte, ci vuole un’idea geniale per Ken e, mio malgrado, mi rendo conto che solo Daisuke Motomiya me la può dare.

Busso alla sua porta e mi apre sua madre, la quale mi comunica che Daisuke è in camera sua, a litigare – come al solito – con la sorella. Busso alla porta sperando che interrompano il loro litigio.

Infatti è ciò che accade.

Si fermano, stupiti entrambi di vedermi.

«Ciao Inoue.» fa Jun, formale.

«Buongiorno, Miyako.» dice Daisuke, formale anch’egli, ma chiamandomi per nome «A cosa devo la tua visita?»

«Ho bisogno del tuo aiuto, Daisuke!» dico, senza pensarci. Se ci avessi pensato, infatti, forse la frase mi sarebbe uscita meno implorante.

«Hai bisogno... del mio aiuto?» domanda Daisuke, stupito.

«Sì, proprio del tuo aiuto. Si tratta del tuo migliore amico, Ken.» spiego.

«Dimmi tutto, che tipo di problema hai con lui?» domanda Daisuke.

«Ehm...» faccio cenno a Jun, sperando che Daisuke capisca che è di troppo. Lo capisce e infatti dice: «Sorellina ti dispiacerebbe uscire per favore?»

«D’accordo, d’accordo, esco... ma niente cose romantiche tra voi, mi raccomando.»

Io e Daisuke facciamo una faccia schifata mentre lei esce.

Quando è certo che la sorella non può sentirlo, Daisuke mi ripete la domanda: «Che tipo di problema hai con Ken?»

«Il regalo per il primo anniversario di fidanzamento.» quasi lo sputo, vergognandomi un po’ a dover chiedere consiglio a lui.

«E non sai cosa regalare al tuo ragazzo?»

«Già.»

«Quindi pensi che il suo migliore amico, che altri non sarebbe che il sottoscritto, ti dia un’idea geniale, vero?»

«Sì... più o meno...»

«Elencami innanzitutto che gli hai già fatto.» mi chiede Daisuke e io obbedisco.

Alla fine del mio elenco, lui ammette: «Effettivamente, gli hai regalato sempre cose diverse che avrebbero potute essere tutte consigliate da me, perché di suo gradimento.» fa un sospiro. «Alla luce di questo, io ti consiglierei un bel pantalone di jeans e una maglia particolare... dove magari faresti stampare una tua fotografia con lui e, ovviamente, lui la utilizzerebbe per casa.»

«Gli piacerebbe?»

«Cosa non gli piacerebbe che parla della sua ragazza?» fa Daisuke-

Mi lancio in un complimento: «Grazie Dai... sei un genio!»

«Figurati.»

Lo saluto e, salutata anche la sua famiglia, mi congedo.

Quando vado a comprare il regalo sono felice e scelgo accuratamente il nero per i jeans e il bianco per la maglia, su cui farò stampare la nostra fotografia... evito accuratamente il blu, il viola, il giallo e il grigio perché sono tutti colori che indossava quando era il Digimon Kaiser e io non ho alcuna voglia di ricordargli quei periodi.

Sono sotto casa sua adesso, ho già citofonato. Quando lui scende sono con due pacchi in mano e un sorriso sulle labbra. È bellissimo il mio Ken.

Mi bacia e poi mi chiede cos’ho in mano.

Gli spiego che sono i suoi regali e, mentre li scarta, la mia ansia è alle stelle.

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Capitolo 4
*** Atto quarto ***


Ben trovati per questo quarto atto, scusandoci per l'attesa cui vi abbiamo sottoposti, ringraziamo milodelloscorpione, Yumi_chan e Sora89 per averla messa tra le preferite, MartiiQuellaBionda per averla messa tra le ricordate e invitiamo chiunque leggesse in silenzio a lasciar una piccola recensione perché ci farebbe davvero piacere!
Buona lettura


Atto quarto

/Sora/

Stare abbracciati a Yamato è strano.
Il suo corpo emana calore com’è giusto e normale che sia, ma il punto è che questo è solo calore. Quando sono arrivata, credo si sia sforzato di essere carino e gentile, la sua prima acida risposta ne è la prova. Ho fatto qualcosa di male che l’ha offeso?
«Vai piano, ti prego». gli chiedo e la moto rallenta un poco.
Non dice nulla…
So che lui è così, ma volte è difficile essere la ragazza del duro… che poi, non esageriamo,Yamato è duro solo in apparenza. Ha come un’armatura invisibile che lo protegge da attacchi distratti. Chi lo conosce sa benissimo come ferirlo.

Alla fine ci fermiamo, di fronte al parco.
Spegne la moto, si leva il casco e mi porge la mano.
Mi aiuta a scendere, galante o gentile?
Non so, ma intanto gli sorrido e vediamo come va questa giornata.
«Non credi di andare un po’ troppo veloce?» lo rimprovero scherzosamente.
Lui alza le spalle.
«Se andavo al passo di Taichi, arrivavamo al parco per la chiusura.»
Rido «Ok, te la concedo.»
«E ora dove andiamo?» chiede Mimi, entusiasta dell’appuntamento.
E ci credo!
Ha fatto carte false per uscire con Taichi!
«Possiamo prendere un gelato al chiosco.» propone lui.
«Sei ancora a dieta vegetale stretta?» lo istiga Yamato e lui, povero amico mio, crolla psicologicamente.
«Siiii…» piagnucola, ma è tutta scena.
«Come se non sapessimo che spendi metà paga in dolciumi e porcherie varie.»
E’ divertente punzecchiarlo, devo ammetterlo.
Inoltre, in questo io e Yamato ci rendiamo complici.
Essere i due migliori amici di Taichi Yagami ha i suoi vantaggi, no?
Proseguiamo di quest’andazzo per diversi minuti, dall’entrata ai giardini fino al chioschetto al centro. L’aria è fresca e soffia un venticello profumato. Taichi e Mimi camminano davanti a noi, a debita distanza. Più che altro perché questo è il loro primo appuntamento. Lei si avvicina sempre più a lui, lui la lascia avvicinare, poi piano piano le sfugge.
Io sono mano nella mano col mio ragazzo e l’atmosfera romantica che ci circonda è così perfetta che mi appoggio a lui più di quanto non farei normalmente.
Mi circonda le spalle col braccio e lì mostra il suo essere dolce in fondo.
Sto con lui perché, come dicevo a Mimi, lui è sempre così chiuso e apparentemente triste, ma è solo esteriorità. Lo amo perché nonostante tutto è sempre in prima linea se qualcuno ha bisogno.
E ci sarebbero tanti altri motivi che mi spingono a stringergli le mani e baciarlo, ma la parola “amore” dice già tutto.

/Mimi/

E’ un poco imbarazzante, questo primo appuntamento.
Credo di non essermi mai sentita così tesa in vita mia.
E Taichi dev'essere più teso di me.
Il grande leader che sfugge impaurito alla sua donzella!
Ci sarebbe da ridere in futuro, raccontarlo ai figli e ai nipoti o anche solo agli amici. Metterlo in imbarazzo per vedere le sue guancie arrossarsi e le sue sopracciglia corrugarsi, mentre il suo cervello cerca qualcosa per levarsi d’impiccio.
E quando gesticola? Non è un amore?
Vorrei prendergli la mano ma, di fatto, non stiamo neppure insieme…
E’ strano pensare che poco fa ero aggrappata a lui così stratta da soffocarlo e ora non ho il coraggio di prendere semplicemente le sue dita fra le mie.
«Come prenderai il gelato?» mi chiede d’un tratto.
Ci penso un attimo su. «Fragola e frutti di bosco, credo. Tu?»
«Cioccolato e fragola e… ehi, abbiamo qualcosa in comune!»
Com’è carino così imbarazzato e nervoso.
«Già!» esclamo dandogli corda. Forse il gelato ci aiuterà scioglierci un po’, spero.
Sora e Yamato stanno alle nostre spalle a fare i piccioncini, beati loro. Intanto eccoci davanti al chioschetto.
I maschi mettono mano al portafoglio.
«Dai, lascia stare.» dice Sora.
«Lasciami fare.» ribatté Yamato.
«Oggi offriamo noi!» esclama Taichi e strappa di mano i soldi al suo migliore amico, per poi porgerli alla ragazza al bancone «Quattro coni, per favore.»
«Che gusti?»
Ci stringiamo tutti intorno alle vaschette e fissiamo come rapiti i gusti colorati e saporiti oltre il vetro. La mia scelta non varia: fragola e frutti di bosco. Taichi decide di provare un nuovo gusto derivato da uno snack di cui non ricordo il nome, ma non cambia la fragola. Sora prende un bel pesca e maracuja doppio, mentre Yamato un pistacchio e menta.

«Me lo fai assaggiare?»  
Siamo seduti sulle panchine da circa cinque minuti e il caro Taichi già deve muoversi.
Si sporge su di me, ma non certo per me.
«Non rompere!» esclama Yamato «Chiedi a Mimi di farti assaggiare il suo!»
E grazie tante signor Ishida!
Oddio, il mio povero cuore di dolce fanciulla!
Taichi ha smesso di seccare il suo amichetto e si volta verso di me. Non si muove, rimane sporto, con gli occhi che mi fissano. Ed è rosso in volto, appena.
E anch’io lo sono.
Sto letteralmente andando nel panico.
Sora, aiutamiiii!

/Ken/

Ed eccomi qui, col cuore batte così forte da sfondarmi la casa toracica ad ogni battito.
Le piacerà? Non le piacerà?
«Apriamoli insieme!» propone lei ed io annuisco, sorridendo.
Le ho appena consegnato il pacchetto col cd che le ho comprato e lei mi ha dato il suo. E’ piuttosto voluminoso come pacco, non vorrei avesse speso tanto…
Quando sono andato da Iori, temevo di essere di troppo.
Il mio rapporto con lui è sempre alquanto delicato, ma non certo per la faccenda dell’Imperatore. E’complicato, ma mi sento sempre in soggezione nei confronti di quel ragazzino. Ha degli occhi che sembrano affilati come il vetro e ogni sua occhiata sembra serva a sezionare l’animo di chi lo circonda. Quando gli ho esposto il problema, mi ha semplicemente mostrato un foglio.
«Cos’è?» gli ho chiesto.
«Sai cos’è una wishlist?»
Annuisco. Che stupido, c’era anche scritto in cima a quel lungo elenco di cose “WISHLIST”.
«Una lista di desideri…»
«Esatto.» ha risposto lui «Ho sempre paura di comprare regali che non possono piacere, così Miyako mi ha proposto di far compilare ai miei amici una lista di cose che vorrebbero. Ovviamente, questa cosa la faccio solo con lei, perché ci conosciamo da quando siamo nati. Scegli pure da lì, è una lista aggiornata.»
Conoscendo Iori, credo che in occasione di feste e ricorrenze chieda a Miyako cosa ha già e cosa vorrebbe maggiormente, ma l’idea in sé è buona.
Nella lista c’erano album e dvd sui live di gruppi molto famosi. Evidentemente possedere uno di quegli oggetti significa molto di più, per lei, che ascoltare soltanto le canzoni scaricate da internet.
Alla fine scelsi, optando per gli Aerosmith, che ricorrevano nella lista più di una volta.
Sono riuscito a trovare il primo album a un prezzo decisamente stracciato.
E ora sono qui a scoprire una maglietta con la foto di me e la mia Miyako teneramente abbracciati.
E quando la guardo rosso in viso, mi accorgo che le brillano gli occhi.
Grazie mille, Iori Hida.

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