Everything about you

di MaddyFiam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9 ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Everything about you

 
“You can’t go to bed
without a cup of tea
and maybe that’s the reason
that you talk in your sleep
and all those conversations
are the secret that I keep
thought makes no sense to me..”
 
 
1

“Bene, questo è l’ultimo” dissi mettendo l’ultimo scatolone nel vialetto della mia nuova casa, che mia poi non è visto e considerato che la casa in cui andrò ad abitare è la casa di qualcun altro.
“perfetto, portiamo tutto dentro!” disse Jonathan, il mio migliore amico, l’unica persona che conosco da quando mi sono trasferita a Londra due mesi fa.
Appena entrai la casa si apriva in un bellissimo corridoio con le mura tinteggiate di giallo canarino, sulla destra un piccolo comò con specchio in legno chiaro con su una piccola felce che con le sue lunghe foglie quasi toccava il pavimento.
“allora John, devi ancora spiegarmi nei particolari..”
“si, lo so, ma vieni..” disse entrando in una cucina con openspace che dava su un immenso salotto. I colori erano tenui e rilassanti, uno schermo a cinquanta pollici attaccato al muro con accanto una mensola piena di DvD. Il divano ad “L” di pelle bianca e un tavolino basso degli stessi colori del comò in corridoio, sulla parete di fronte alla Tv una gran libreria, colma di libri, sulla mensola più alta tanti premi dei quali riconobbi alcuni marchi come ‘Mtv Music Awards’ o ‘BritsAwards’ e cosi via, infine su una parete adiacente una seria di cornici e dischi d’oro e platino con il nome ben in vista “ONE DIRECTION”
“John!” esclamai incredula, con il cuore nelle orecchie, poteva essere vero? Potevo trovarmi sul serio nella loro casa?
“già.. abiterai nella loro casa, sai loro sono sempre fuori e la casa rimane incustodita, ho delle conoscenze e sapendo che ti serviva una casa..”
“ma.. John sei pazzesco, io.. non so cosa dire.. cavolo se chiamo Giada e Jessica non mi crederanno mai”
“beh tu provaci..” non riuscivo a crederci, non potevo crederci, mai nella mia vita ero stata cosi fortunata, e tutto ciò mi sembrava veramente assurdo.
“ma non ci credo nemmeno io.. l’affitto è davvero poco, cioè sul serio.. è incredibile”
“a loro i soldi non mancano”
“Dio..” mi fermai a guardare quei premi affascinata e incuriosita “dici che li incontrerò?” chiesi senza staccare gli occhi rapiti da tutti quei riconoscimenti e premi
“si.. in realtà stanno rientrando a casa proprio ora..” e nemmeno il tempo che finisse la frase che la porta di ingresso si aprì, “ehy John!” la sua voce era inconfondibile, avevo ascoltato tante di quelle canzoni, interviste e quant’altro che ormai non avevo dubbi, ed infatti con i suoi occhi azzurri, lo sguardo sbarazzino, i capelli lunghi fermati da una fascia nera entrò nella stanza Louis Tomlinson, dietro di lui Niall Horan e Zayn Malik, “ehy bello!” disse John stringendolo in un abbraccio e cosi fece anche con gli altri due..
“vi ho portato la ragazza che starà in casa vostra quando non ci siete.. lei è Maddalena, meglio conosciuta come Maddy!” John mi indicò facendomi segno di avvicinarmi, mi ripetei nella mente di star calma, in fondo era gente normale con un lavoro anormale, ma pur sempre gente normale.. ma allora perché il mio cuore non accennava a rallentare? Ma che diavolo stava succedendo? Era un sogno? Mi sarei svegliata e avrei capito che non era vero nulla? Per quanto tempo avevo sperato di incontrarli?
“ciao!” dissi stringendo loro la mano “è un piacere conoscervi”
“il piacere è tutto nostro” disse Niall “Maddalena vero? Sei Italiana?”
“si, c’è qualche problema?”
“oh no, anzi è perfetto, io amo l’Italia” sorrisi
“perfetto allora!”
“beh.. passiamo alle cose serie, Maddy hai già visto camera tua?” mi chiese Louis
“non ancora..” non so come avevo fatto ad articolare delle frasi di senso compiuto, ma ci ero riuscita, beh in fin dei conti dovevo convivere con loro. Dovevo spiccicare qualcosa di sensato no?
“ok vieni, ti faccio vedere..”
“si..” presi la mia valigia ma subito Zayn e Niall si offrirono di aiutarmi per cui io non feci alcuno sforzo. Il piano di sopra era immenso, un lungo corridoio sulle quali affacciavano sette stanze e un balcone che dava su una grande veranda
“ecco, questa è camera mia” disse Louis mentre passava “questa di Zayn” disse indicandone un’altra “Niall, Liam ed Harry” aprì una porta e intravidi il bagno “questo è il bagno grande e infine questa è camera tua, hai un bagno interno cosi non devi dividerlo con noi” disse entrando in una stanza enorme, ‘il mio ultimo appartamento era la metà di questo’ pensai. Le pareti erano bianche, un enorme letto matrimoniale su di un lato, una scrivania, una libreria, un armadio a muro e un enorme porta finestra del balcone che affacciava sul giardino.
“che ne pensi?” mi chiese Zayn
“beh.. è molto più di quello che mi aspettavo!” dissi seriamente stupita, mai in vita mia avevo avuto casa più bella
“beh allora ti lasciamo disfare i bagagli” disse Louis facendo segno agli altri di uscire dalla stanza “hai bisogno d’aiuto?”
“no, ce la faccio.. il bagno è quello li?” chiesi indicando una porta sulla destra del letto
“si, scusa.. vieni ti faccio vedere” disse e andò avanti con me al seguito, aprì la porta e mi lasciò entrare per prima, in quel piccolo gesto ci fu il nostro primo contatto, no vabbe il secondo contando la stretta di mano, ma in quel contatto riuscii a percepire il suo calore e l’odore del suo dopobarba. Mi scansai cercando di rimanere neutra.
“beh perfetto” dissi dando a malapena uno sguardo al bagno
“si.. ti lascio..” disse lui facendo un passo indietro e voltandosi per uscire. Quando la porta fu chiusa emisi un lungo sospiro di sollievo. Guardai le tre valigie rosa che erano state lasciate a pochi metri dal letto e dopo un sorriso rivolto a me stessa mi fiondai su di esse e iniziai a disfare i miei bagagli.




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Ciao a tutti. Sono davvero entusiasta di aver iniziato questa FanFiction. non ne ho mai creata una sui One Direction, per cui siate clementi, è la mia prima FF in questo meraviglioso sito. 
Un bacio M.

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


2
 
Avevo finito di sistemare camera mia mettendo sulla scrivania il mio Pc e le foto della mia famiglia e delle mie amiche. Andai in bagno e dopo aver messo la mia roba anche li mi feci una doccia veloce, raccolsi i capelli per evitare che si bagnassero.
Uscii dalla doccia ed indossai un semplice vestitino a fiori con le ballerine e scesi al piano di sotto
“beh.. non è un uomo come ci aspettavamo, ma credo sia affidabile no?” mentre scendevo sentivo i ragazzi discutere tra di loro
“no è vero, ma come lo spiego a Perrie?” disse Zayn
“già ed io a Sophia?” disse un quarto ragazzo e dal nome che aveva fatto capii subito si trattasse di Liam
“beh, tranquilli, è solo una ragazza, non credo sia una mangiatrice di uomini, sembra davvero molto.. dolce e simpatica vero Niall?” disse Louis e la cosa mi fece sorridere
“voglio vederla anch’io.. che starà facendo di sopra? Aah le ragazze” disse un quinto uomo, che ad esclusione di colpi direi che fosse Harry. Scesi completamente le scale ed entrai nella stanza
“ciao” dissi a Liam e ad Harry “Sono Maddy” vederli dal vivo, tutti e cinque in una stanza sola è un attentato alla propria vita, che aveva in mente Jonathan quando mi ha indirizzato qua?
“ooh.. ciao!” disse Harry alzandosi e venendomi incontro “Io sono Harry Styles”
“oh si lo so” gli sorrisi stringendogli la mano
“Liam” disse il quinto elemento degli One Direction venendomi incontro
“ehm.. scusate, dato che saremo ‘coinquilini’ devo essere sincera con voi e quindi vi dico subito che mentre scendevo sentivo di ciò che parlavate e voglio tranquillizzarvi subito dicendovi che non ho intenzione di sedurre uno di voi.. soprattutto se fidanzato!” dissi sedendomi accanto a Niall e afferrando una mela dal portafrutta “Ho vent’anni e vengo da un piccolo paesino nel Sud-Italia, sono la settima di otto figli, tra cui ben tre maschi, ho vissuto a Milano e poi a Newcastle per tre anni finché due mesi fa non mi sono trasferita qui ed ho conosciuto John, il mio principale pensiero al momento è trovarmi un lavoro e dedicarmi solamente a quello, l’ultimo che facevo era un gran calvario quindi ho lasciato, ma ho già due colloqui di lavoro nel pomeriggio quindi.. ehm.. avete pranzato?” chiesi voltandomi verso la cucina e vedendola ancora immacolata
“ehm no..” disse Niall particolarmente divertito dalle facce che aveva di fronte
“scusa..” disse Zayn
“e di che? Del non aver pranzato? Siete strani voi inglesi!” dissi con nonchalance, scendendo dallo sgabello e andando in cucina, aprii la credenza e mi resi conto che non c’era molto, era praticamente deserta.
“ragazzi” dissi rivolgendomi a loro “ma di solito cosa mangiate?” Niall scoppiò a ridere e mi raggiunse in cucina “di cosa hai bisogno? Faccio un salto al market”
“allora compra tutto quello che vedi di commestibile” rise ancora “facciamo che vengo io con te?” dissi guardandolo
“si dai, andiamo!” disse avviandosi al corridoio e prendendo le chiavi della sua auto appese al muro. Presi la mia borsa e lo seguii fuori casa
Una volta in auto, ancora faticavo ad orientarmi con la guida a destra, Niall mise su un cd e abbassò il volume, “sai devi scusarli” iniziò “alcuni di loro hanno delle ragazze a cui dar conto..”
“si lo so, ma non dovrebbero preoccuparsi di me, uno perché sono una brava ragazza e due perché, senza offesa, non siete i miei tipi ideali” dissi allungandomi verso lo stereo e cambiando canzone “scusa quella canzone non mi piace particolarmente” lo guardai facendo spallucce, rise e iniziò a rallentare al semaforo,
“senza offesa” iniziò lui “neanche tu sei il mio tipo ideale” in fondo Niall mi aveva messo subito a mio agio, speravo in cuor mio che fosse stato sempre cosi.
“a parte che sono italiana giusto?” rise ancora
“si a parte quello” fece ridere anche me con la sua risata. Una volta al market feci una scorta di viveri, al mercato della frutta feci altrettanto e dopo mezz’ora eravamo già di ritorno.
Appena entrata in cucina iniziai a preparare il pranzo già consapevole che avrei dovuto fare un’altra doccia, una volta servito il piatto i ragazzi spazzolarono via tutto.
“sai, sei un’ottima cuoca” disse Louis stiracchiandosi sulla sedia, i suoi occhi brillavano ed era quasi un sogno vederlo cosi spensierato
“grazie..” dissi a mia volta, guardai l’ora sul display del cellulare e quasi non mi strozzai con l’acqua. “pensate voi ai piatti? Devo correre a fare una doccia e poi volare ad un colloquio” dissi alzandomi in tutta fretta e salendo le scale due a due.
Arrivai in camera e mi tolsi il vestitino, mi infilai sotto la doccia tenendo i capelli con una mano mentre con l’altra facevo del mio meglio per eliminare sudore e la puzza di cucinato.
Uscii dalla doccia che sembravo una furia e corsi a recuperare i vestiti che avevo preparato per i colloqui.
Scesi di nuovo le scale e mi resi conto di essere stata un fulmine. Li salutai velocemente con un semplice “a dopo ragazzi” e mi precipitai alla fermata del bus.





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La storia inizia a prendere forma. La protagonista è una ragazza dolce e solare, conquisterà il cuore di uno di loro? Se si, quale dei cinque? Per saperlo dovreste continuare a seguirmi. 
Se vi inizia a piacere lasciatemi una recensione. 

M. xxx

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


3
 
Tornai a casa esausta, non credevo ancora di aver iniziato una convivenza con loro, i miei idoli.
A casa non c’era nessuno, andai in cucina e decisi di viziarmi preparando una torta di mele, la mia preferita, cosi mi diedi subito da fare, avevo comprato tutto ciò che mi serviva per cui mi misi a lavoro. Qualcuno scese le scale e i suoi occhi incontrarono i mei “ehi” disse Louis
“ciao, credevo non ci fosse nessuno”
“ero in veranda, non ti ho sentito nemmeno arrivare” disse sedendosi su uno sgabello della penisola di fronte a me “che prepari?”
“una torta di mele” risposi mettendo un bicchiere di latte nell’impasto di farina e zucchero
“hmm buona, posso aiutarti?”
“si certo, sbucci le mele e le fai a spicchi sottili per piacere?”
“ok..” disse e si mise subito a lavoro accanto a me
“aspetta, cosi ti sporchi” dissi voltandomi per prendere un grembiule che gli legai alla vita “bene perfetto”
 
Appena sfornai la torta ormai pronta la lasciai a raffreddare sul bancone della penisola, stavo ripulendo il piano quando Louis mi chiese: “ah ma come è andato il colloquio?”
“il primo bene, il secondo era solo un incontro per essere scartata..” dissi sedendomi di fronte a lui con un sacco di patate da sbucciare
“che tipo di lavoro cerchi?” chiese ancora aiutandomi a pelare le patate
“diciamo che quando ero in Italia ho seguito un corso di Estetica e quindi è quello il mio campo.. cerco lavoro nei centri benessere” dissi mettendo le patate ormai pelate in una scodella per lavarle sotto l’acqua corrente.
“ma.. gli altri cenano con noi?” chiesi a Louis che giocherellava con un’arancia
“Zayn e Liam credo di no, dovrei mandargli un messaggio, ma di solito prima di partire per una data stanno sempre con le fidanzate ecco..”
“e tu? Tu non hai la fidanzata?”
“si, in teoria, il fatto è che ultimamente litighiamo spesso e quindi preferisco rimanere a casa”
“ah capisco” dissi mentre prendevo dal frigo due pacchi di wustel di pollo e iniziai a tagliarli in quattro
“tu non hai un fidanzato invece?”
“no..”
“hmm.. capisco..” presi una teglia e la condii con un filo d’olio, poi misi le patate fatte a spicchi e misi i wustel di sopra, accesi il forno e aspettai che si riscaldasse prima di infilare la teglia dentro.
“bene, vado a fare una doccia veloce, mentre si cuociono le patate!”
“ok, io mi faccio una partita alla play” disse e si spostò in salotto buttandosi sul divano con il Joystick in mano. Andai di sopra e mi infilai sotto la doccia
 
Quando scesi al piano di sotto era già ora di cena ed Harry e Niall erano sul divano con Louis che giocavano alla play, li guardai e mi si formò un sorriso in volto, erano cosi normali dopotutto. Andai in cucina e sistemai per la cena, “ragazzi venite a mangiare?” li chiamai, si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare.
“Maddy dove sei stata tutto questo tempo?” chiese Niall ripulendo il piatto
“deduco che sono una brava cuoca!” sorrisi mentre spezzavo un pezzo di pane
“si lo sei!” sorrise Louis guardandomi
“e non è finita amici miei” dissi sorridendo “oggi Louis ed io abbiamo fatto una torta.. ditemi che ne pensate” dissi tagliando una fetta per ognuno.
“io ti adoro!” disse Harry alzandosi e venendo a darmi un bacio sulla guancia. “ti conosco da quanto? Sette ore? Sei già la mia migliore amica!” disse dandomi una pacca spalla a spalla, mi fece sorridere.
“ok.. ehm.. chi fa i piatti?” chiesi e automaticamente mi esclusi da quell’impegno, Niall si offrì volontario ed Harry fu costretto ad aiutarlo mentre io e Louis ci andammo a sedere sul divano in salotto.
“che vuoi fare?” chiese Louis dandomi libera scelta
“guardiamo un film?” domandai e lui acconsentì. Accesi la Tv e iniziai a far scorrere i canali finchè non trovai un film interessante “Grease”
“lo adoro” esclamai vedendo il primo piano di John Travolta “negli anni cinquanta si che ci si divertiva, con quei vestiti ampi, il loro modo si essere rilassati in tutto.. aah come vorrei che la mia vita fosse un film-musical degli anni cinquanta.. se poi come protagonista maschile ci fosse John travolta sarebbe anche meglio eh!”
“anche io adoro Grease”
“sul serio?” gli chiesi guardandolo “io lo sapevo che saremo andati d’accordo..” proprio in quel momento partì la canzone “Summer Night” ed io iniziai a canticchiarla, Louis rise quando alzandomi in piedi cercai di imitare Olivia Newton, si alzò anche lui e mi porse la mano con la quale poi mi fece volteggiare, iniziai a ridere come una matta quando mi resi conto che Harry e Niall si erano uniti a noi.
 
“Tell me more, tell me more,
was it love at first sight?
Tell me more, tell me more,
did she put up a fight?”
 
Saltai sul divano e continuai a cantare finche finita la canzone non mi ritrovai con il fiatone. “ragazzi siamo tutti dei pazzi” dissi riprendendomi un po’ ma continuando a ridere, sapevo che loro lo fossero, o almeno è quello che vogliono far vedere ai loro fan e quindi a me, ma il fatto che lo fossero insieme a me  mi rese ancora più felice di vivere con loro.
“beh noi dobbiamo esserlo per forza e mi sa che anche tu lo sei..” disse Harry buttandosi a sua volta sul divano.
“ok, guardiamo il film, adesso arriva la mia parte preferita” dissi sistemandomi un cuscino sulle gambe
Il mattino seguente mi andai a sedere su uno sgabello in cucina, ero ancora troppo assonnata per rendermi conto che nessuno era in casa e che appeso al frigorifero con il supporto di una calamita c’era un messaggio: “siamo partiti, torniamo lunedì, goditi il week-end. Louis x”
Avevo casa libera, avrei potuto girare per casa in intimo senza preoccuparmi della loro presenza, “yes” dissi alzando il pugno al cielo. Mi alzai in fretta dallo sgabello e per pochissimo non caddi a terra di faccia, come attentare alla propria vita, pensai, mi preparai il caffe e andai a mettere Mtv Music alla Tv. La canzone che passavano era “Magic” dei Coldplay. Iniziai a canticchiarla e a destreggiarmi in cucina per prepararmi una colazione come si deve.
A metà mattino non sapevo cos’altro fare per cui guardandomi intorno decisi di dar una pulita ma credo che i ragazzi abbiano qualcuno che le faccia per loro perché non trovai nemmeno un filo di polvere da pulire, per cui finite le cose da fare presi un libro ed iniziai a leggere sdraiata sul divano. Passai un week-end intero leggendo e me ne resi conto solo quando quel lunedì pomeriggio, dopo aver letto l’ultima pagina in lacrime per quanto la storia era stata commovente, Louis rientrò a casa con la sua valigia piena di roba.
“ehy” disse sorprendendomi con i fazzolettini in mano “stai bene?”
“si..” dissi soffiandomi il naso
“non si direbbe”
“sto bene, giuro.. sei solo?”
“si, i ragazzi sono andati a prendere qualcosa da bere lasciandomi le loro valigie in auto”
“perché non sei andato con loro?” chiesi dopo aver riflettuto per un momento
“Ho litigato di nuovo con El, e quindi la cosa mi ha turbato talmente tanto che ho preferito starmene a casa..”
“ma si dai, vieni e parlami di El”
“è una ragazza fantastica, ma ultimamente litighiamo spesso, non so più con chi sto!”
“dai sarà solo un periodo, capita nelle coppie di lunga durata”
“boh.. non so.. sono solo molto stanco”
“Louis vuoi un consiglio? Vai di sopra fatti un bagno rilassante, magari con la tua canzone preferita in sottofondo, e infine infilati a letto e dormici su.. domani vedrai le cose in modo diverso..”
“si, mi sa che ti darò ascolto. Buonanotte Maddy”
“notte Lou”
 
Più tardi passando da camera sua per andare nella mia lo sentii discutere con qualcuno al telefono e mi bastò poco per capire che la persona con la quale discuteva era Eleonor, lo sentii mandarla a quel paese e chiudere la chiamata. Lo sapevo che non erano fatti miei, ma la mia mano bussò comunque alla sua porta.
“ehy tutto ok?” chiesi non appena aprì la porta
“si tutto ok!” disse senza farmi entrare
“e che passavo di qui e ti ho sentito..”
“tu hai l’abitudine di ascoltare le conversazioni altrui?” nei suoi occhi bruciava rabbia, pura e limpida rabbia. Mi aveva spiazzato non avevo molto da replicare, in fondo aveva ragione, ma non era colpa mia se urlava come un pazzo “non è colpa mia se non sai usare un tono di voce nella norma”
“io uso il tono di voce che preferisco, è casa mia e faccio quello che mi pare”
“pago l’affitto quindi in parte è anche casa mia”
“posso sempre sfrattarti”
“bene allora, fallo” mi guardò in cagnesco, non credo che qualcuno gli abbia mai tenuto testa, chiuse le mani a pugno e si stropicciò gli occhi con foga, credo che lo facesse sentire meglio, ma a me faceva l’effetto contrario perciò posai le mie mani su le sue e lo sentii fremere, era stanco Louis, era incazzato ed era particolarmente teso, i suoi muscoli erano un fascio di nervi.
“scusa” disse e credo gli costasse tanto ammettere di aver sbagliato. Feci forza per levargli le mani dagli occhi e mettergliele ai fianchi
“perché non dormi un po’?” chiesi come quando si parla ad un bambino
“non dormirei lo stesso..”
“dammi il tuo cellulare” dissi spingendolo in camera ed entrando con lui, mi porse il suo Iphone. Premetti un tasto in alto e lo guardai “ti ho tolto il volume” dissi porgendogli il telefono
“non serve a molto sai?”
“non costringermi a star qui finché non ti addormenti sai?” dissi cercando sdrammatizzare. Louis mi guardò e dopo due secondi mi fece gli occhi dolci
“lo faresti?”
“stavo scherzando”
“dai.. che ti costa?” mi chiese con l’espressione sempre più da cucciolo “dai, dai” il quel momento capii che non avrei potuto rifiutare cosi acconsentii. Si infilò a letto ed io mi sedetti sull’altra metà del letto con in mano il suo ed il mio cellulare. Mandai un messaggio alle mie amiche, avevamo fondato un gruppo su WhatsApp chiamato “Crazy Mofos”
*Io: {ciao ragazze}
Giada: {chi non muore si risente!}
Io: {lo so, mi dispiace, non immaginerete mai dove mi trovo J}
Jessica: {ma ciao bella! Dove sei?}
Giada: {dove?}
Io: {nel letto di Louis Tomlinson!}
Giada:{ eccola sempre la solita! ahaha}
Io: {stavolta è vero.. dovreste venire a farmi visita nella nuova casa.. non immaginerete mai dove e con chi abito}
Jessica: {dai Maddy falla finita, hai cambiato appartamento?}
Io: {si ora sto in una villetta a due piani.. ragazze dico sul serio..} * visto che non mi credettero mandai loro una foto della mensola dei premi dei ragazzi che avevo fatto il giorno prima
*Giada: {dove hai preso questa foto?}
Io: {ve lo sto dicendo, ho una casa nuova e la divido con altri cinque ragazzi.. QUEI ragazzi!}
Jessica: {ma non ci credo! O.o}
Giada: {ma nemmeno io!}
Io: {ok, perfetto, allora mo vi prendo un cavolo di volo e vi faccio venire qui, poi quando vi trovate Malik o Styles davanti vi dirò “ve l’avevo detto”}
Giada: {ma magari..}
Io: {detto, fatto! Vi ho appena prenotato il volo per giovedì, dite hai vostri datori di lavoro che avete preso l’influenza o che so io, perché giovedì sarete mie, anzi nostre ospiti!} *
Nel frattempo avevo davvero prenotato il volo per quelle due svampite, mi diedero i loro dati e in pochi attimi era tutto pronto, incredule le ragazze continuarono a mandarmi messaggi sulla veridicità della cosa e quando capirono, dopo un bel po’, erano completamente euforiche.  Mi voltai verso Louis che aveva preso sonno da poco, dopo essersi girato e rigirato allungo tra le lenzuola, era davvero bello, con i suoi lineamenti da vero inglese. Rimasi li a fissarlo almeno finchè ricordo.
Una porta che sbatté mi fece svegliare, mi ero addormentata accanto a Louis, guardai l’ora nel mio cellulare, erano le 3 di notte, scivolai giù dal letto silenziosa come un gattino ed uscii dalla stanza. Andai di corsa nella mia, ma prima venni sorpresa da Harry, che a petto nudo si stava dirigendo in bagno.
“ehy” disse e venne ad abbracciarmi, rimasi immobile con le guance che si coloravano di porpora
“ciao Harry” dissi senza nemmeno sfiorarlo, avevo capito ormai che Niall ed Harry si affezionavano più facilmente degli altri tre, ma come biasimarli, gli altri erano tutti fidanzati.
“dove sei stata?” mi chiese quando sciolse l’abbraccio
“ero di sotto a prendere un bicchiere d’acqua” mentii “vado a dormire, notte Harry”
“notte tesoro”






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Recensioni di qualsiasi tipo sono gradite. M xxx

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


4
 
Poche ore dopo, mi svegliai, la sveglia puntava le 7:30
Mi resi conto che avrei dovuto chiedere ai ragazzi se potevo invitare le ragazze a casa, dato che in fin dei conti quella era casa loro. Il pensiero non mi fece tornare a dormire, per cui usai la coperta come mantello e scesi al piano di sotto, la casa era nel silenzio più totale. Che fare? Accendere la Tv? Leggere un libro?
“ehy” disse un assai assonnato Louis Tomlinson
“ciao, come siamo mattinieri”
“Potrei dire lo stesso di te” disse stiracchiandosi e venendo a sedersi accanto a me
“grazie, era da tanto che non dormivo cosi” disse prima di posarmi un bacio veloce sulla guancia, che al solo contatto con le sue labbra iniziò a pizzicare e a diventare porpora. “non ho nessuna intenzione di andare a lavoro oggi” disse mettendo le gambe sul bracciolo del divano e la testa sulle mie..
“posso farti una domanda?”
“si, spara!”
“se.. che so.. volessi invitare due amiche, tipo che so giovedi?”
“si ok..”
“oh.. perfetto” dissi tirando un sospiro di sollievo “e che in realtà lo avevo fatto ieri sera solo che poi ho pensato che dovevo chiederlo a voi.. si insomma..”
“stai più tranquilla!”
“che avete voi due da dirvi alle 7:30 del mattino?” chiese Zayn entrando nella stanza con una canottiera smanicata e un paio di pantaloncini neri della tuta
“scusa, ti abbiamo svegliato?”
“perspicace eh?” chiese sorridendo e venendo a sedersi nel posto vuoto accanto a me “di che parlavate?”
“ho invitato due mie amiche qui per giovedi, stavo chiedendo se era un problema”
“no, tranquilla.. noi giovedi abbiamo quella presentazione vero Lou?”
“si infatti..” disse Tomlinson che iniziò a giocherellare con i miei lunghi capelli castani
“quindi non sarete in casa?” chiesi a Zayn che aveva l’aria di chi non dimentica gli impegni..
“credo di no, usciamo presto da qui e torneremo tardi” abbassai lo sguardo su Louis che sorrise e annuì, era cosi calmo adesso, tranquillo e rilassato. Aveva dormito quindi era abbastanza riposato ed era dolcissimo, cercava in tutti i modi di scusarsi per essere stato cosi scontroso con me, infatti poco dopo si era alzato per andare a prepararmi la colazione dicendo, senza farmi capire che lo faceva per scusarsi, che almeno una volta nella vita avrei dovuto provare i suoi pancakes.
 
Louis era stato carinissimo, aveva fatto sciogliere il cioccolato a bagnomaria e immerso a metà le fragole, altre fragole le aveva messe sui pancakes ricoprendoli di cioccolato liquido e vedendomi arrivare aveva riempito un bicchiere di aranciata.
“ma wow Louis” gli dissi dolcemente sorpresa
“volevo scusarmi per ieri” disse poggiando la testa sulle braccia incrociate “dai assaggia” mi incoraggiò e cosi feci. Presi una forchetta e mangiai un pezzo di pancakes. Era ottimo, tutta la colazione lo era, Harry, Niall e Liam insieme a Zayn già seduto con noi in cucina arrivarono e spazzolarono via la colazione sotto le imprecazioni di Louis che invano diceva che tutto quel ben di Dio era per me, mi fecero ridere e lo guardai
“Louis tranquillo, so che non eri arrabbiato con me” scesi dallo sgabello e me ne andai in salotto lasciando i ragazzi far colazione. Louis mi raggiunse, ancora visibilmente dispiaciuto
“a volte sono cosi” iniziò “tutti mi vedono felice e giocherellone, ma non sono sempre cosi.. a volte anche io sono turbato, incazzato, nervoso, ..”
“Louis, te l’ho detto ieri, te l’ho ripetuto poco fa e te lo dico ora stai tranquillo, ieri eri nervoso con la tua ragazza è normale che dovevi sfogare tutta quella rabbia..”
“cazzo.. ho dimenticato di chiamarla”
“è ancora presto per farlo, aspetta almeno le dieci o le undici del mattino, fai sbollire la cosa”
“si hai ragione”
“si lo so, avrei dovuto fare la psicologa!” sorrise e si stese sul divano con la testa sulle mie gambe come qualche minuto prima, si portò le mani alla faccia e si coprì gli occhi
“sono cosi stanco di litigare”
“stacca il telefono per un paio d’ore, vai di sopra e fatti un bel bagno caldo” gli consigliai e poco dopo lo fece.
 
Giovedì mattina scesi al piano di sotto e notai che i ragazzi erano già usciti, sul frigo appeso con una calamita, un biglietto:
“Buongiorno baby, siamo partiti presto, non aspettarci in piedi e divertiti con le tue amiche. N. xxx”
Ecco non avevo speranza di farli incontrare alle ragazze. Guardai l’ora, erano quasi le dieci e le ragazze sarebbero arrivate da un momento all’altro. Presi la moka e feci il caffe, le merendine che si trovavano nel piano più alto della credenza sennò Niall ed Harry se le spazzolavano via tutte e infine preparai i pancakes seguendo le istruzioni di Louis.
Poco dopo sentii il campanello e spenta la fiamma del fornello corsi ad aprire.
“Amoreee” disse abbracciandomi Giada
“ciao bambole” dissi allungando un braccio per abbracciare anche Jessica
“ci sei mancata sai?”
“anche voi cucciolotte” dissi facendole entrare “venite vi faccio vedere la casa”
“ok.. hmm sei sola?” chiese Jessica sbirciando all’interno della cucina
“ehm si.. i ragazzi sono andati ad una presentazione!”
“se boom.. lo sapevo io che ci prendevi in giro” disse Giada
“non è cosi, abbiamo solo scelto il giorno sbagliato, ma tanto domani li incontrate tranquille”
“beh.. sarà meglio per te”
“ah quindi voi siete qui per vedere loro e non me, giusto?”
“Naturale!” esclamò Jessica
“ah che belle amiche che mi sono trovata” dissi dandogli le spalle per poi richiamarle alla penisola dove avevo sistemato la colazione.
Nel pomeriggio le portai in giro per Londra, mentre quella sera guardammo un film. Ridemmo e scherzammo come se non ci fosse un domani. “vi adoro” dissi abbracciando Giada seduta accanto a me, Jessica sdraiata sul divano poggiava i piedi sulle mie gambe, Giada poggiava invece la testa sulla mia spalla.
“devo mettere un cartello sulle mie gambe” dissi guardandole
“in che senso?” chiese Giada con attenzione appena sufficiente
“si un cartello con scritto ‘se ti poggi poi paghi’” scoppiarono a ridere
“ma va per un secondo” disse Jessica spostando i piedi
“ma non è solo per te” dissi tentando di rimetterle i piedi sulle mie gambe, “per esempio Louis ci poggia la testa” dissi con nonchalance
“cosa?” si mise a sedere Jessica. Scoppiai a ridere vedendo le loro facce “ma loro come sono?” chiese dopo un secondo
“come li vedi..” risposi abbassando il volume della Tv “Louis è un piccolo pagliaccio simpatico, Niall ed Harry sono sue mangioni, non lo si direbbe di Styles ma è vero, Liam è il più ‘maturo’ e Zayn è.. Zayn”
“che culo che hai avuto” disse Giada tornando a poggiarsi a me
“beh è stata tutta opera di Jonathan”
“pure io voglio un amico come lui, che palle..” disse Jessica tornando a stendersi. Continuammo a chiacchierare per tutta la serata, finché le palpebre non si fecero pesanti e tutte e tre cademmo nel sonno più profondo.
Mi svegliai solo dopo che sentii la porta d’ingresso aprirsi e vidi Louis e Zayn entrare in cucina.
“ehy” sussurrai ai ragazzi che non si erano resi conto della nostra presenza
“ciao piccola” disse Louis, che da poco aveva preso l’abitudine di chiamarmi cosi. Entrarono anche il resto della comitiva “ciao Maddy” disse Liam. Feci scivolare dolcemente Giada sul divano e mi alzai per andare a salutarli. Harry tra le mani teneva un quadretto con dentro un disco di platino
“wow.. che meraviglia” sussurrai
“eh già, chi se lo aspettava” disse il riccio con un gran sorriso stampato in faccia, il tipo di sorriso che ti fa sciogliere come un panetto di burro
“sono carine le tue amiche” disse Zayn che seguito da Niall stavano spiando le ragazze che dormivano sul divano beate nei loro sogni inconsapevoli.
“ragazzi ma che ore sono?” chiesi prendendo il polso di Liam per vedere l’ora nel suo orologio “le sei del mattino?” quasi non lo urlai “dove siete stati fino a quest’ora?”
“il viaggio è stato lungo” disse Niall per giustificarsi
“si ed io ora filo a dormire” disse Louis attirandomi a se per stringermi in un abbraccio, lasciandomi senza fiato, l’odore del suo dopobarba era misto a quello di sigarette e di birra
“eh si, vi siete trattati bene, birra e sigarette?”
“abbiamo mangiato e bevuto qualcosa mentre tornavamo, tranquilla guidavano gli autisti”
“va bene.. perdonati” ero ancora stretta nell’abbraccio di Louis quando mi accorsi che gli altri cercavano di non guardarci, mi allontanai da lui sciogliendo l’abbraccio
“posso chiedervi un favore?” chiesi sorridendo e voltandomi a guardare le ragazze che ancora dormivano
“spara!” disse Zayn
“facciamo che cantate What makes you beautiful cosi svegliamo le ragazze? Loro, come anch’io, siamo vostre fan, non di quelle urlanti, ma semplici fan” Niall sorrise
“si vado a prendere la chitarra” e il biondino scese al piano di sotto per recuperare la chitarra nella sua “stanza speciale” nella quale ero entrata solo una volta quando lui aveva deciso di farmela vedere
Ci sedemmo davanti alle ragazze a Liam iniziò
“you’re insecure.. Don’t know what for..”   
Vidi Jessica aprire gli occhi voltandosi verso di me per poi portarsi le mani al viso rendendosi conto di aver un pubblico “Maddy!” disse nascondendo il viso nei cuscini del divano, Giada si sbracciò come se cercasse qualcosa “Giada svegliati”
“è presto” disse la mora
“no cazzo svegliati” disse e quando Harry iniziò il suo pezzo si rese conto della situazione e come l’amica tentò di nascondersi tra i cuscini del divano. Scoppiai a ridere “dai su, svegliatevi dormiglione”
“sei una stronza, questa ce la paghi” disse Giada mentre Jess inspirando a fondo si mise a sedere, Liam le andò incontro e la salutò, cosi fece anche con Giada che nel frattempo si era alzata a sua volta, Niall aveva smesso di suonare dopo aver poggiato la chitarra in un angolo si avvicinò per salutare le ragazze cosi il resto dei ragazzi, io ferma seduta sulla sedia dove Niall aveva suonato le guardavo mentre rosse in viso salutavano i ragazzi e spiccicavano qualcosa in inglese. “ok, ragazze” iniziò Louis “scusatemi, ma io vado a fare una doccia e poi una bella dormita..”
“ok Lou a dopo” uno per volta anche gli altri quattro ci salutarono, e quando rimasi sola con le ragazze le guardai scoppiai a ridere
“non c’è proprio niente da ridere” iniziò Giada
“oh si, invece.. dovevate vedere le vostre facce” risi ancora più forte
“smettila” disse Jess ridendo poco dopo insieme a me
“guardate il lato positivo” dissi cercando di riprendermi “li avete incontrati e abbracciati, no?”
 
Quel pomeriggio le ragazze avevano il volo di ritorno, mi sarebbe piaciuto che rimanessero ancora, ma dovevano tornare dai loro fidanzati. Al momento dei saluti non riuscii a trattenere le lacrime, era sempre cosi, Jessica si era messa gli occhiali da sole per evitare di mostrarsi con le lacrime agli occhi, era forte Jess, era quello che voleva che tutti vedessero. Mi abbracciò a lungo poi corse verso il taxi, Giada era diversa, lei esternava i suoi sentimenti ma la buttava sul ridere, mi abbracciò e mentre le lacrime le rigavano il viso trovò la forza di sorridere e dire che sembravamo due stupide con il mascara sciolto e gli occhi gonfi.
“vi voglio bene” dissi guardandole andar via, e gliene volevo per davvero.
Rientrai in casa, i ragazzi erano in salotto a giocare alla play, Niall strimpellava qualcosa alla chitarra e Louis scese dalle scale proprio mentre io le salivo
“ehy piccola” disse scorgendo i miei occhi rossi “stai bene?”
“si, si.. vado a lavarmi il viso cosi iniziò a preparare la cena”
 “ehy lascia stare per stasera, ordiniamo una pizza”
“si va bene” risposi e salii le scale diretta in camera mia.



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Recensioni di ogni tipo sono più che gradite.
M xxx

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


5
 
 Mi stesi sul letto e rimasi li per un paio d’ore, qualcuno bussò alla porta e dopo aver dato il permesso Niall e Zayn entrarono con due fette di pizza in un piatto.
“cena in camera” disse Niall con quel suo essere simpatico e dolce allo stesso tempo. Zayn salì sul letto e si sedette accanto a me mettendosi un cuscino dietro la schiena per star più comodo
“allora” iniziò guardando Niall che mi porgeva il piatto “hai intenzione di star qui tutta la serata?”
“hmm no.. ora scendo” dissi prendendo una fetta di pizza, mi stupii nel trovarmi affamata
“dai su” continuò il moro “Niall ed io siamo rimasti per farti compagnia”
“perché dove sono andati gli altri?” chiesi
“sono andati al Funky Buddha”
“ah.. quindi abbiamo casa tutta per noi?”
“esatto” sorrise Niall “andiamo di sotto e ci facciamo una super mega iper mangiata di dolci?” Zayn ed io lo guardammo, ci guardammo e scoppiammo a ridere
“sei sempre il solito Niall” rise Zayn, mi diede una pacca con la spalla e mi convinse a scendere. Per far felice Niall mi misi a preparare dei biscotti. Mentre si raffreddavano ci incollammo alla Tv.
 
Liam ed io eravamo a fare la spesa, avevo deciso di preparare il piatto forte italiano, le lasagne.
Un’orda di ragazzine ci assediarono, chi per una foto, chi per un autografo. Liam, dolce per com’è accontentò tutte. Quando infine mi vide alla cassa le salutò e si avviò verso di me.
“hai preso tutto?”
“si, andiamo?”
“si..” salutò ancora con la mano le ragazze che erano rimaste ferme a guardarci e poi ci avviammo insieme alla sua auto.
Rientrammo a casa chiacchierando allegramente, mai prima di allora avrei pensato che un giorno avrei riso e scherzato cosi facilmente con Liam Payne. Uno dei miei cinque idoli, dei miei cinque super eroi.
“allora, spiegami il segreto delle lasagne!”
“il segreto delle lasagne?” chiesi tentando di legarmi il grembiule dietro la schiena e fallendo ci pensò Liam a farlo “il segreto è.. hmm vediamo.. essere italiano” sorrisi con nonchalance
“hmm grazie, a quello ci ero arrivato anch’io” risi di gusto
“ok, il segreto sta nel come le prepari, mettiti un grembiule che ti faccio vedere” dissi mentre mettevo sul fornello una pentola di sugo al ragù.
 
Appenai le sfornai le lasagne, Niall, Zayn ed Harry ci raggiunsero in cucina sedendosi a tavola che Liam aveva apparecchiato. Louis ci raggiunse poco dopo con un sorriso, e ne fui sicura al cento per cento, dietro a quel sorriso vidi tanta tristezza. Servii le lasagne a tavola e dopo che mi sedetti anch’io guardai i miei coinquilini che le stavano già divorando tutte
“sono ottime” disse Niall tra un boccone ed un altro
“bene.. sono contenta” dissi sorridendo
“Liam mi passi l’acqua” disse Harry che mangiando troppo in fretta si era scottato la lingua
Alzai lo sguardo verso Louis, non aveva toccato cibo, con la forchetta giocava con la pasta ma non la mangiava, era li tutto pensieroso, in un mondo tutto suo
“ehy Lou” dissi tentando di distrarlo “non ti piace?”
“no, no.. è ottimo”
“ma se non l’hai nemmeno provata” gli feci notare l’evidenza
“beh..” rimase per un momento interdetto, poi mi sorrise dolcemente “scusa piccola, ma non  ho molta fame..” disse e si alzò da tavola per uscire dalla stanza
“che gli prende?” chiesi agli altri
“l’ho sentito discutere al telefono” disse Zayn “sicuramente con El”
“quella ragazza lo farà ammalare” dissi a mia volta alzandomi e andando a preparare due toast che misi in un piatto. Salii al piano di sopra e bussai alla porta di Lou. Era sdraiato sul letto a pancia in giù, con il viso schiacciato tra i cuscini.
“ehy posso”
“hmm” rispose. Posai il piatto sul comò e mi sedetti a cavalcioni su di lui, gli massaggiai le spalle e i suoi muscoli tesi si sciolsero al mio tocco. Voltò la testa di lato e lo vidi sorridere, ancora con quella tristezza negli occhi. Mi abbassai e gli diedi un bacio sulla guancia
“che cosa ti turba?”
“solite cose”
“vuoi parlarmene?” si girò su se stesso cosi da potermi guardare in faccia, io che fino ad allora ero seduta a cavalcioni sul suo fondo schiena mi ritrovai seduta sul suo bacino
“sai che ultimamente litighiamo spesso con El, vero?” si portò i pugni sugli occhi e iniziò a strofinarli con foga, come se in quel modo tutto il mondo si fosse ridotto a niente
“vero” annuii mettendo le mie mani sulle sue e levandogliele dagli occhi
“oggi ho scoperto perché” disse guardando un punto lontano fuori dalla porta finestra
“perché?”
“sta con un altro.. e non un altro qualunque..” disse e si morse un labbro “un calciatore del Doncaster” alzò gli occhi come se in quel modo potesse trattenere la rabbia, la frustrazione e.. le lacrime
“mi dispiace Lou” dissi incredula “stai bene?” dissi vedendolo chiudere le palpebre “guardami Lou”
“non posso” disse con la voce che gli tremava
“perché?” sussurrai
“perché se lo faccio inizio a piangere” mi si spezzò il cuore. Vedere Louis Tomlinson il “Peter pan” degli One Direction con le lacrime agli occhi e il cuore spezzato, mi commosse. Mi abbassai su di lui e lo strinsi come meglio potevo, intuendo quello strano abbraccio strinse le sue braccia intorno a me e si lasciò andare. Mi misi su un fianco, le sue gambe si intrecciarono alle mie “no, Louis, non piangere” dissi mentre lui nascondeva il viso nell’incavo del mio collo
“no, non devi” dissi stringendolo forte “non piangere per lei Lou”  
“ed io ora come faccio?” disse quasi disperato
“ci sono io qua con te Lou, e non me ne vado” gli accarezzai i capelli e iniziai a cantare le parole della mia canzone preferita cullandolo tra le mie braccia come solo una madre, una sorella o una buona amica avrebbe fatto “You never loved yourself half as much as I love you, you’ll never treat yourself right darling but I want you to, if I let you know, I’m here for you, maybe you’ll love yourself like I love you”
Pian piano il suo respiro si fece pesante e dopo un po’ smise di stringermi come se fossi un orsacchiotto di pezza. Si era addormentato con le lacrime che gli rigavano il viso. Anche cosi pensai di non aver mai visto niente di più bello al mondo. Rimasi li con lui, perché in fondo gliel’avevo promesso, rimasi li finchè fuori la luce del sole aveva lasciato il cielo per dar spazio alle prime stelle, Louis si svegliò piano, aprì gli occhi, sbattè le palpebre e vedendomi ancora li sorrise “ciao” disse soltanto con quell’aria furbetta da bambino che solo lui ha “ciao Tomlinson”
“ho dormito tanto eh?”
“un paio d’ore”
“e tu sei rimasta qui?”
“te l’ho promesso no?”
“grazie” disse stringendomi a sé, ancora una volta “sei dolcissima”
“come stai piccolo?” chiesi non rendendomi conto di avergli dato un vezzeggiativo
“ora sto un po’ meglio piccola” sorrise lui
“che dici, scendiamo di sotto?”
“fra dieci minuti?” mi supplicò lui, annuii e lo  vidi sorridere
“hai sognato?” chiesi guardandolo mentre giocava con la zip della mia felpa
“si.. ma non ricordo granchè”
“sarà stato un bel sogno, succede cosi con i bei sogni”
“allora spero che tu non sia un bel sogno, non voglio dovermi svegliare un giorno e capire che la mia cara amica Maddy era solo un sogno”
“non sono un sogno, caro amico Louis” dissi prendendolo in giro “sono e sarò ancora per molto il tuo peggior incubo!”
 Si mise a pancia in su e guardò il soffitto. Si coprì gli occhi con il braccio e sbuffò
“tu non sai le conseguenze di tutto ciò” disse sconfitto
“che conseguenze?”
“nel giro di un giorno, se va bene, tutti lo sapranno, e allora tutti inizieranno a dire e inventarsi falsi rumors sulla mia etero sessualità.”
“ma perché dovrebbero saperlo? Tu non devi mica dirlo al mondo, sono cose tue.. non so come funziona il vostro mondo, ma credo che se tu non vuoi che si venga a sapere..”
“si verrà a sapere comunque.. il mio mondo come quello di El da quando sta con me non è più cosi.. privato.. tutti ci seguono, fotografi e giornalisti sono sempre dietro l’angolo per inventarsi cazzate.. sono stanco Maddy”
“stanco di cosa?”
“di essere continuamente osservato”
“io non so come sia essere Louis Tomlinson, ma credo che tu stai facendo uno dei lavori più belli del mondo, vivi di ciò che ami, fai felici milioni di ragazze solo con una smorfia, una frase o con la strofa di una canzone,  sei adorabile e da questa situazione ne uscirai egregiamente”
“grazie Maddy.. non so come avrei fatto senza di te”
 
Scendemmo al piano di sotto, in giardino i ragazzi stavano giocando a pallone.
“perché non vai a divertirti?” gli chiesi
“Ehy Lou” urlò Harry “giochi al posto mio?”
“okey” disse e si diedero il cambio con un cinque. Harry venne da me e avvolgendomi con un braccio mi abbracciò da dietro, misi le mani sul braccio che mi circondava il collo e mi poggiai a lui
“come sta Lou?”
“la stronza lo ha lasciato”
“ah! Che casino!”
“e lo ha lasciato per un calciatore.. come si fa a lasciare uno come Louis?” dissi quasi come se parlassi da sola con me
“ti piace Lou?” chiese Harry con tono da fratello maggiore
“beh.. è Louis.. voglio dire.. ma che ti importa?”
“va bene ho capito” disse sorridendo “lasciamo che la cosa rimanga tra noi” mi strinse più forte
“sei fuori strada Styles”
“si si” disse facendo finta di non ascoltarmi
“Louis è preoccupato”
“si lo vedo, dopo quasi quattro anni riesco a capire i miei ragazzi, quasi come se ascoltassi i loro pensieri”
“se boom il vampiro di ‘Twilight’” scoppiò a ridere
“che scema, ma sarei figo se assomigliassi a Robert Pattinson”
“si forse, ma non saresti Harry Styles”
“si.. su questo ti do ragione.. comunque noi ragazzi avevamo capito che presto sarebbe successo, non hanno mai litigato cosi tanto e per cosi tanto tempo”
“ehy voi due” urlò Niall ed entrambi ci voltammo a guardarlo “mi passate il pallone?” vicino a noi il pallone di cuoio bianco e blue si era fermato dopo un lungo tragitto. Mi avvicinai e con un calcio lo rimandai a Niall che sorrise e mi salutò con la mano.
 
Dopo cena Louis ed io eravamo sdraiati sul divano. Lui poggiato allo schienale, io poggiata a lui che mi cingeva la vita con un braccio.
Guardavamo un film, ma più che altro io mi godevo quel suo strano abbraccio. Il calore del suo corpo e la dolcezza del suo profumo misto all’odore acre di sigaretta.
Ce ne stavamo li, tranquilli mentre in Tv davano Notting Hill. Gli altri ragazzi avevano deciso di fare un salto al Funky Buddha. Ero in piedi dalle sei di quella mattina, le palpebre si fecero sempre più pesanti e il divano sempre più comodo finché pian piano scivolai nel sonno.
Il mattino dopo mi ritrovai in camera mia, con un plaid sopra a coprirmi dal freddo. Cercai di ricordare come ci ero arrivata in camera, ma non ci riuscii, poi capii. Uscii dalla mia stanza avvolta nel plaid e bussai a quella di Tomlinson, che mezzo assonnato mi vide entrare e sedermi accanto a lui.
“mi hai portato a letto stanotte eh?” risi per il doppio senso della frase.
“che scema che sei!” disse prendendo un cuscino e schiacciandomelo in faccia “mi fai continuare a dormire?”
“No Louis.. mi sono svegliata ormai e non so che fare sola.. che fai dormi?” chiesi osservando i suoi occhi chiusi “Lou?” dissi scuotendolo un po’
“Louu!”
“oh ma che ho fatto di male?” disse voltandosi verso di me “ok.. che ore sono?”
“ le sette e un quarto”
“ma è prestissimo.. ooh che palle” disse mettendosi seduto “ok.. sai non per mandarti via, ma se vuoi che mi alzi devi uscire”
“perché?” chiesi ingenuamente e lo vidi guardarmi con un aria da furbetto mista ad un malizioso sorriso
“ah ho capito” dissi alzandomi e uscendo dalla stanza. Andai al piano di sotto e preparai il caffè. Dopo soli pochi minuti scese anche Louis con indosso una canottiera nera e i pantaloni della tuta grigi
“sai che si fa?” mi chiese sorridendo “si va a fare Jogging”
“no, io salto”
“tu salti un corno, vai a metterti qualcosa di adatto su” disse spingendomi via dalla cucina.
Andai al piano di sopra ed indossai un paio di leggins e una canottiera nera e tornai da Louis che mi aspettava all’ingresso
“non sono psicologicamente preparata a questo” dissi mentre scendendo dalle scale mi legavo i capelli in una coda alta, sorrise Tomlinson e insieme uscimmo di casa.
Un’ora e mezza dopo, con l’aiuto di un ente sovrannaturale tornammo a casa.
“ti prego non facciamolo mai più” dissi con il fiato corto
“sei fuori forma sai?”
“è un modo carino per dirmi che sono ingrassata?” chiesi guardandolo di sbieco
“no assolutamente” disse alzando le mani a mo’ di scuse
“si ti credo” dissi ma non ero sincera. Louis pensa che io sono ingrassata, quindi vuol dire che devo mettermi a dieta, magari frequentare la palestra, e se non mangiassi proprio? Se evitassi di rifocillarmi di cibo? Si può fare! Louis mi guardò accigliato
“a che pensi?”
“niente, vado a farmi un bagno” salii di sopra, feci riempire la vasca e nel frattempo andai su internet a cercare diete da capogiro. Lessi la storia di una donna, una modella, la quale per dimagrire aveva smesso di mangiare, il suo unico pasto erano un tubetto di tic-tac. ‘se ci riesce lei potrei farcela anch’io’ pensai per cui si può fare. Tornai in bagno dove l’acqua stava per traboccare dalla vasca. Spensi i rubinetti e raccolsi la schiuma che era cascata sul pavimento, mi liberai dei vestiti e mi immersi nell’acqua dolcemente calda.


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Perchè Louis Tomlinson? Già perchè? Sarà il suo sorrisetto? La sua spontanietà? La sua spensieratezza? Il suo essere Peter Pan? Il suo modo di ridere? Il suo umorismo? I suoi occhi furbi? La sua voce? Le sue labbra? L'azzurro immenso dei suoi occhi? Quella voglia di rimanere bambino che solo lui ha?  Sarà che è Louis Tomlinson. Si, Louis Tomlinson, il mio eroe. <3
So che molte di voi sono larry, ma questa storia non adatta a chi lo pensa, mi dispiace!



per cui.. cosa ne pensate? Vi piace? No? Dovrei migliorare in qualcosa? Ogni tipo di recensione è più che gradita.
M xxx 

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


6
 
‘primo giorno di dieta
Colazione due tic-tac’
 
Mi ero comprata un’agendina dove appuntavo tutto quello che mangiavo. Secondo i miei calcoli in due mesi sarei stata perfetta, senza queste inutile curve nei posti meno opportuni.
“che mangiamo oggi?” disse Niall entrando in cucina, chiusi di scatto l’agendina e lo guardai come se fossi stata sorpresa nella scena di un crimine.
“ehm.. che vuoi mangiare?”
“che stai facendo?”
“niente” dissi scendendo dallo sgabello della penisola e aprendo il frigo. Li giaceva tra il latte e le uova una coppa di Tiramisù fatta da me il giorno prima. Ma perché mi ero messa a dieta proprio quel giorno?
“ che vuoi che ti prepari?” dissi fissando il frigo
“tu non mangi?”
“non ho molta fame” in realtà morivo di fame, ma mentii.
“ah” disse raggiungendomi e sperai che il mio stomaco non mi tradisse
Preparai il pranzo per Niall e per non cadere in tentazione mi piantai davanti alla Tv, ma a quell’ora del giorno quasi tutte le tv parlavano solo di cibo, da MasterChef a Chef Ramsy.
Ok, sapevo quel che dovevo fare, andare a poltrire in giardino, ma fuori pioveva quindi niente. “ma che palle” dissi rivolta al cielo piovoso.
“che succede?” mi chiese Niall vedendo il mio umore nero.
“piove”
“siamo a Londra, dimmi quando non piove”
“si ma.. non so che fare?”
“hmm.. giochiamo alla Play?”
“non so giocare”
“ti insegno io.. tieni” disse porgendomi il Joystick e iniziando a spiegare quali tasti facevano cosa.
Infondo non era difficile per cui spendemmo un’ora della giornata a giocare, ma passò troppo in fretta e Niall doveva raggiungere gli altri alla casa discografica. Rimasi sola. Che fare per distrarsi?
Di pulire casa non se ne parlava, ormai sapevo che quasi ogni giorno Vanda, una donna sulla cinquantina, veniva a fare le pulizie, ed era cosi brava da non lasciare traccia di sporco.
I libri li avevo già letti tutti. Di uscire non se ne parlava e di farsi una dormita nemmeno. Mi sedetti al tavolo in cucina con il mio pc, l’unica cosa che mi restava da fare era andare su Fb.
Aprii la mia pagina e mi ritrovai invasa dalle richieste d’amicizia. Tutte da parte di ragazze. Che stava succedendo? Feci mente locale, qualcuno mi aveva visto con i ragazzi ed ora c’era una coalizione contro di me? Si, ma quando mi avevano visto? Poi ricordai, al supermercato con Liam, ed anche con Louis quando siamo andati a fare jogging. Rifiutai tutte le richieste e poi mi concentrai sugli amici in Chat. Giada e Jessica erano collegate. Strano, non tanto per Giada quanto per Jessica.  Mandai un messaggio ad entrambe, anche su Fb avevamo un gruppo dove poter parlare tutte insieme, parlai con loro, raccontai degli ultimi avvenimenti e della mia intenzione di mettermi a dieta, facendo attenzione a non svelare i dettagli di quella dieta
Giada: {tu a dieta? Non ne hai bisogno}
Jessica: {sono d’accordo con Giada, Ciccia tu sta benissimo cosi}
Io: {Louis ha detto che sono fuori forma}
Giada: {cosa? Non dargli ascolto}
Io: {l’altro giorno tornando a casa dopo una corsa intorno al quartiere}
Jessica: {credo si riferisse alla tua pigrizia}
Io: {beh.. non c’è niente di male nel perdere qualche chilo}
Giada: {no, però non esagerare, stai benissimo cosi..}
Io: {si, va bene.. comunque mi è successa una cosa bizzarra}
      {ho ricevuto almeno 30 richieste d’amicizia da parte di ragazzine, ne ho aperta qualcuna, tutte fan dei  ragazzi..}
      {mi hanno vista con loro qualche volta, ma come sappiano il mio nome proprio non lo so}
Giada: {ma cosa?}
Jessica: {fai sul serio?}
Io: {giuro.. ma magari sono io un po’ paranoica.. e comunque non le ho accettate}
Jessica: {ed hai fatto bene, va beh ragazze vi saluto, vado a lavoro.. ciao bellissime}
Io: {ciao Je <3 }
Giada: {ciao Pazza, Maddy vado anch’io.. ci sentiamo stasera se ti colleghi, ciao cucciola}
Le ragazze si scollegarono ed io rimasi da sola a fissare lo schermo del Pc.
“Maddy” la voca roca di Harry mi fece sobbalzare
“Harry sono qua” dissi e poco dopo mi raggiunse in cucina, si abbassò su di me per darmi un bacio sulla guancia e si diresse al frigo. “vuoi un po’ di tiramisù?” mi chiese
“no grazie.. ma avete finito le registrazioni?”
“si.. cioè no.. dobbiamo ancora fare qualche ritocco, ma la nuova canzone sembra perfetta, o almeno me lo auguro”
“mi piacerebbe sentirla”
“e no.. niente anteprime” si sedette davanti a me con la coppa di tiramisù davanti a se, mi porse un cucchiaino e mi invitò a mangiare con lui, ma ero determinata a perdere peso e cosi avrei fatto. Scossi la testa a mo’ di rifiuto, fece spallucce e iniziò a mangiare il dolce. “sai perché si chiama tiramisù?” gli chiesi
“hmm no.. perché?”
“pare che il tiramisù sia stato inventato in Veneto e poi arrivato in Toscana, era un dolce molto sofisticato e lo mangiavano solo nelle corti, mangiandolo alcuni credevano che questo dolce avesse proprietà afrodisiache, per cui lo mangiavano la sera prima di ritirarsi in camera con le proprie dame.. da qui.. Tiramisù” Harry mi guardò con quegli occhi incredibilmente verdi.
“fai sul serio?”
“si giuro” iniziai a ridere per la sua incredulità, poi anche lui sorrise. “mi sa che chiamo qualche amica stasera.. hmm” scherzò mettendosi un altro cucchiaio di dolce in bocca, mi fece ridere.
“ciao ragazzi” gli altri quattro entrarono in cucina, Louis passò a darmi un bacio sulla guancia cosi come anche gli altri fecero “di che parlate?”
“Maddy mi stava dicendo che il tiramisù ha proprietà afrodisiache”
“ma sul serio?” dissero gli altri all’unisono, i ragazzi si sedettero ed iniziarono a loro volta a mangiare il dolce sottraendoselo a vicenda. Louis rideva e scherzava, ma in fondo avevo iniziato a conoscere quella strana tristezza nei suoi occhi, si voltò e mi sorprese a guardarlo, mi sorrise e lasciando che i ragazzi tornassero a mangiare quel che rimaneva del dolce venne ad abbracciarmi da dietro mentre ero seduta sullo sgabello.
“hai avuto una bella giornata?” mi chiese
“non è andata male, la tua?”
“idem” rispose poggiando il suo mento alla mia spalla
“non stai scomodo cosi?” chiesi tentando di guardarlo, ma il suo viso era troppo vicino al mio per poterlo fare senza andare in iperventilazione
“si in effetti” rise alzando il mento “mi butto sul divano va” e lo vidi spostarsi sul divano con il telecomando della Tv in mano.
Mi voltai a guardare i ragazzi, Niall come al solito lavava i piatti, mentre Liam e Harry stavano iniziando a scegliere cosa cucinare per la cena. Zayn era al telefono con la madre.
“stasera cheese burger alla Styles” disse Harry guardandomi
“seguita da un’insalata di pollo alla Payne” aggiunse Liam poggiando le mani sulla penisola
“ehm.. io salto” dissi “e che ho un mal di testa incredibile, vado a letto.. notte ragazzi” parlai tutto d’un fiato e nel frattempo mi avviavo fuori dalla stanza. L’unica cosa da fare era proprio quella.
 
‘primo giorno di dieta
Colazione due tic-tac
Pranzo quattro tic-tac
Cena due tic-tac’
 
Aggiornai la mia lista e mi stesi sul letto con lo stomaco che protestava. Mi portai le gambe al petto e cercai di non dargli peso. Uff ma come fanno le modelle? Io già dopo un giorno non ce la faccio più. Questa dieta mi distruggerà. Qualcuno entrò nella stanza, mi resi conto solo dopo un po’ che si trattava di Louis, che per posare un piatto con due sandwich sopra si era chinato sulla scrivania, dove la lampada illuminava la mia agendina aperta.
“no!” dissi precipitandomi per afferrarla ma purtroppo Lou la stava tenendo in mano e appena mi vide alzò il braccio
“che stai facendo?” disse con tono brusco
“niente fatti miei”
“hai mangiato oggi?”
“si” mi guardò e il suo sguardo mi inchiodò al pavimento. I suoi occhi azzurri erano come di ghiaccio, il tono della sua voce era diverso, come se stesse per esplodere.
“Maddy.. non dirmi cazzate”
“ok.. va bene.. non ho mangiato ma non sono fatti tuoi.. faccio quel che mi pare e..”
“mi stai dicendo che non hai mangiato niente, ma spiegami perché!”
“perché non ho fame”
“e se tu non hai fame te lo appunti in un’agenda?”
“si che c’è di male”
“Maddy.. tu sei perfetta cosi. Il tuo corpo è fantastico” disse lasciando perdere l’agenda sulla scrivania e prendendomi per le spalle cosi da potermi scuotere “è per quello che ho detto ieri?”
“no” dissi abbassando lo sguardò, perché mentire senza guardarlo negli occhi era più facile
“oh merda.. Maddy non volevo dire che devi dimagrire.. cazzo perché voi ragazze vi fate tutte queste pippe mentali?”
“non è per te..”
“smettila di mentire” quasi non urlò e mi ritrovai di nuovo a guardarlo, nei suoi occhi vidi una nuova sfumatura, dal felice e solare Louis, alla tristezza e delusione, alla più totale senso di colpevolezza.
“devi mangiare qualcosa” disse mostrandomi il piatto con i sandwich fatti “dai su”
“li mangio più tardi”
“va bene.. allora aspetto qui finché non lo fai” disse andando a sedersi sul mio letto con la schiena poggiata al muro
“sei odioso”
“sono preoccupato per te.. perché sul serio Maddy tu sei perfetta cosi come sei” mi voltai per evitare il suo sguardo, il suo strano senso di colpevolezza mi faceva vacillare. “Maddy” mi chiamò con la voce da cucciolo “ti prego.. fallo per me”
“quanto sei insistente!” dissi prendendo un sandwich dal piatto e dandogli un morso “contento?” dissi con ancora il boccone in bocca
“solo quando li finisci entrambi” incrociò le braccia al petto e mi sfidò con lo sguardo. Mi arresi. Presi il piatto e andai a sedermi accanto a lui. Finito di mangiare gli passai il piatto che mise sul comò. “ecco ora puoi andare” dissi nella speranza di poter vomitare tutto non appena fosse uscito dalla mia stanza
“no, aspetto che tu digerisca”
“pensi che sia capace di andar a vomitare il sandwich?”
“non so che pensare” disse e con un braccio mi avvolse le spalle e mi attirò a se “sei una stupida”
“no.. non lo sono”
“sei anche testarda”
“non è vero”
“si che è vero” mi diede un bacio sulla fronte “se ti dicessi che sei bassa che faresti? Compreresti on-line una di quelle tavole per le torture che tirano braccia e gambe?”
“le posso trovare on-line?” dissi provando a scherzare
“smettila” disse lui ancora un po’ scosso e turbato
“Ok, Lou rinuncio a voler dimagrire, ma tu smettila di rompere” dissi facendo per alzarmi, ma Louis mi trattenne per un braccio e mi fece tornare indietro, facendomi scivolare sui cuscini e con un gioco di movimenti salì a cavalcioni su di me “se continuo a ‘rompere’ è perché ci tengo a te, sei una delle poche amiche che ho, e probabilmente la migliore che ho incontrato finora, se mi comporto cosi è perché io ti voglio cosi e cazzo non prendere le mie parole alla lettera” era furioso, ma pian piano, la sua rabbia svanì lasciandomi senza parola. Restammo a guardarci per un po’, poi scivolò al mio fianco, il silenzio piombò nella stanza. Mi misi su un fianco dandogli le spalle e fermandomi a guardare la luce della lampada.
“Maddy”
“basta Lou, sono stanca” dissi per evitare di ascoltare ancora la sua voce.
“vuoi che vada via?”
“vuoi restare?” in realtà non volevo andasse via anche se ero un po’ arrabbiata con lui, per ragioni inesistenti, in fondo lui si preoccupava per me, ma era vero ero testarda e stupida, ed inoltre ero anche leggermente orgogliosa per cui il suo modo di porsi mi rendeva ancora più nervosa.
“se tu vuoi”
“io voglio” dissi continuando a non guardarlo. Non disse più nulla, ma dopo un po’ lo sentii muoversi e il suo braccio mi cinse la vita e mi attrasse a se. Poggiò la testa sul braccio e si sporse per guardarmi. Fece una smorfia per farmi ridere ed anche se in principio cercai di non farlo finii per ridere.
“sei un idiota”
“anche tu lo sei” disse mentre mi mettevo a pancia in su cosi da poterlo guardare meglio “ma sei anche una cucciola” e mi diede un bacio sulla fronte “una di quelle stupide, ma si sei una cucciola” sorrise, quel sorriso che fino ad allora era sempre stato riservato ad un'altra, quello che tutte avrebbero voluto vedere, quel sorriso che per la prima volta dopo un po’ di tempo coinvolgeva anche gli occhi. Il mio cuore, povero cuore mio, iniziò a battere talmente forte che pensai di poter avere un infarto da un momento all’altro.
“che c’è?” mi chiese notando che lo stavo fissando senza proferire parola
“è bello vederti sorridere cosi” sorrisi a mia volta, gli presi la testa tra le mani e la chinai per baciarlo sulla fronte “vorrei vederti sorridere cosi sempre”
 




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Louis Tomlinson <3




Ogni tipo di recensione è gradita.

M xxx <3

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


7
 
“si secondo me cosi va bene” disse Niall ad Harry
“no, un po’ più basso” rispose Zayn
“ma cosi non si vede” Niall continuò
“dai decidetevi” disse Harry che sulla scala di metallo trafficava con chiodo, martello e un quadro regalato dalle fan dopo una premier
“ma che è sto casino?” disse Liam scendendo dal piano di sopra con Sophia al seguito.
“secondo te non è troppo basso cosi?” chiese Niall a Liam
“vieni Soph” dissi alla mora “ci impiegheranno un po’ per mettersi d’accordo” sorrise e lasciò la mano di Liam per raggiungermi alla penisola, le riempii una tazza di tisana e gliela porsi
“tisana?”
“eh si.. il the mi rende iperattiva e poi non so che fare”
“ma perché non chiediamo alle ragazze?” suggerì infine Liam “Maddy, Soph voi che ne pensate?” ci voltammo a guardarli, piegammo la testa di lato come se fossimo sincronizzate e infine dissi “secondo me va un po’ più su e a destra, cosi lo centri per bene”
“si, stavo per dire lo stesso io” disse Sophia guardandomi e sorridendo
“siamo donne, abbiamo occhio per i dettagli”
“ecco perché non volevo chiedere a loro, poi si fanno le so-tutte-io” disse Niall con la voce incrinata per prenderci in giro
“Niall farai una brutta fine lo sai si?” dissi io guardandolo di sbieco
“oh-oh Niall Horan hai un problema!” Sophia lo prese in giro
“si ed ho paura” commentò Niall facendo finta di tremare
Louis entrò in cucina come una furia. Stringeva il mano il telefono cosi forte che le vene erano ben evidenti
“Tomlinson tutto bene?” chiese Niall senza ricevere risposta.  Tutti lo osservammo uscire in giardino, era cosi furioso che non ci vedeva più dagli occhi.
“vado io” dissi scendendo dallo sgabello ed uscendo in giardino.
Era li fermo con una mano stretta in un pugno e con l’altra che reggeva il cellulare appoggiato all’orecchio.
“ehy” come Niall anch’io non ricevetti risposta
“vaffanculo” disse rivolgendosi al telefono che scaraventò a terra. Si mise le mani sugli occhi e si sedette sul prato. “Louis?”
“che vuoi? Che volete tutti?” rispose con rabbia
“sapere se stai bene” mi aveva intimorito, ma non avevo intenzione di mollare
“sto bene, sto bene Dio Santo” recuperai il suo Iphone e mi assicurai fosse ancora intatto, e si, non aveva un graffio.
“non si direbbe sai?”
“perché non ti fai gli affari tuoi? Che sei la mia fidanzata? Sei mia madre? No. Non lo sei, quindi non rompere”
“Non sono ne tua madre, ne la tua fidanzata ma sono tua amica quindi non me ne vado da qui finchè non mi dici che ti prende oggi? Non è che dato che hai la luna storta puoi prendertela con tutti”
“io faccio quello che mi pare.. ma te ne vai?”
“No” mi sedetti anch’io sul prato e lo osservai mentre incazzato per com’era mi dava le spalle.
“va’ via Maddy”
“No”
“ma perché sei cosi testarda?” disse portandosi i pugni chiusi sugli occhi. Mi avvicinai a lui gattonando, ormai sapevo che quando arrivava a mettersi le mani sugli occhi iniziava a calmarsi. Mi sistemai di fronte a lui e gli presi le mani tra le mie.
“ti sei calmato un po’?”
“no”
“vuoi parlarne?”
“no”
“vuoi che resti qui?”
“si”
Sorrisi e lo avvolsi con un plaid che mi ero portata dietro visto e considerato che non siamo ai tropici
“cosi ti prendi tu il raffreddore” disse e attirandomi a se fece in modo tale che mi sedessi sulle sue gambe incrociate all’indiana e mi avvolse con la coperta per poi stringermi tra le sue braccia. Il mio cuore perse un battito, il suo profumo dolce e misto a quello di dopobarba e l’acre odore della sigaretta si impadronirono di me e dei miei sensi, lo osservai, guardava lontano mentre mi stringeva tra le sue forti braccia tatuate, con il dito seguii il segno del tatuaggio sul polso destro “mi dispiace, sono stato uno stronzo” iniziò
“sta zitto” dissi e con una mano gli accarezzai la guancia.
“sei sicuro di non volermene parlare?”
“oggi mi ha chiamato Eleonor” disse evitando di guardarmi “ci siamo visti e abbiamo litigato”
“che voleva dirti?”
“dice che ha bisogno delle sue cose, cosi gliel’ho portate. Poi abbiamo parlato, cosi del più e del meno e abbiamo litigato, era a piedi e non sapevo se fosse rientrata a casa per questo l’ho richiamata ma ha risposto il suo..” respirò a fondo, lo guardai e gli si fecero gli occhi lucidi
“ho capito” gli portai le braccia intorno al collo  e lo abbracciai. Non c’erano parole da dire, in realtà non sapevo come avrei potuto farlo sentire meglio, mi sarebbe piaciuto avere un marchingegno per far si che la sua tristezza passasse, ma non era cosi, non esisteva nessun marchingegno, avevo solo due braccia. Gli diedi un bacio sulla fronte e iniziai a sentirlo più rilassato. Lo sentii sorridere e per assicurarmene sciolsi l’abbraccio, i suoi occhi non erano più lucidi
“che hai da sorridere cosi?” gli dissi per prenderlo in giro
“l’altra volta hai detto che non mi avresti lasciato solo, e lo stai facendo”
“si e allora?”
“mi piace da morire” fece ridere anche me
“sei strano forte sai?” arrossii un po’ guardandolo negli occhi, i nostri visi erano molto vicini e mai avrei pensato di parlare con Louis Tomlinson a cosi pochi centimetri di distanza.
“ti va di rientrare?” gli chiesi perché tra il suo abbraccio, il plaid e quel sorriso iniziavo a sentire caldo.
“non ancora, ma se tu vuoi andare”
“no, rimango con te se mi vuoi ancora”
“bene allora” sorrise. Si buttò con la schiena sul prato ed io automaticamente gli caddi addosso. Rise come un pazzo, mi misi al suo fianco e guardammo il cielo. Le prime stelle iniziavano a costellare la volta celeste. Mi poggiai sul gomito e guardai Louis che con una mano sul petto ed una dietro la testa guardava un punto lontano tra le nuvole e le chiazze di cielo limpido.
“posso darti un suggerimento?” Lui annuì cosi andai avanti “so che è difficile, siete stati insieme tanto tempo, quindi è normale che ti preoccupi o che quando chiama sei sempre molto disponibile, ma non dovresti esserlo più, dovresti troncare i rapporti, perché se vai avanti cosi starai sempre peggio”
“si lo so..” chiuse gli occhi. Mi sedetti sulle ginocchia e con una mano cercai la sua, la presi e lo aiutai ad alzarsi “dai torniamo in casa, qui fa freddo” Tomlinson mi seguì senza dire una parola e insieme rientrammo.
 
Niall ed io andammo a far un giro nella city, il tempo era perfetto per fare shopping, anche se io non avevo ancora un lavoro e la mia disponibilità economica stava per esaurirsi.
“cosa ti turba?” mi chiese l’irlandese mentre tornavamo a casa
“mi serve un lavoro”
“potrei chiedere in giro”
“te ne sarei grata, potrei fare anche la tutto fare..”
“forse hanno bisogno di qualcuno alla casa discografica.. beh ti farò sapere”
“grazie Niall” gli diedi un bacio sulla guancia non appena parcheggiò nel suo posto riservato in garage.
 
In cucina Liam ed Harry stavano parlando mentre Zayn dava da mangiare ai pesci rossi e Louis li osservava dalla poltrona ed ogni tanto diceva la sua.
“ehy bro” disse Niall entrando
“ciao” li salutai io
“oh com’è andata?”
“ci siamo divertiti” dissi mentre aprivo il frigo per prendere le uova e la pancetta tagliata a cubetti. Misi su l’acqua per la pasta.
“che cucini?” chiese Harry avvicinandosi
“pasta alla carbonara” dissi guardandolo
“da quando cucini tu sto prendendo peso” disse Liam che avvicinandosi a me mi diede un bacio sulla guancia.
“ma va” dissi abbracciandolo con un braccio  “sei perfetto”
“anche te lo sei” disse Louis da lontano come per ricordarmi gli avvenimenti della settimana scorsa. Sorrisi continuando a cucinare.
Liam e Zayn apparecchiarono ed io portai la pasta in tavola.
Dopo mangiato, i ragazzi lavarono le stoviglie mentre Harry ed io ci stendemmo sul divano e in poco tempo ci addormentammo.
Quando mi svegliai Harry non c’era ed io mi alzai ancora mezza addormentata.
“ma ti sembra ora?” disse Harry avvicinandosi
“perché che ora è?” dissi a mia volta prendendo il cellulare, erano le quattro del pomeriggio e sul mio display risultavano alcune notifiche di Instagram e Twitter. Aprii per prima Instagram e scoprii che Harry mi aveva taggato in una foto dove insieme a lui dormivamo sul divano con sotto scritto “la mia cucciola ed io”
“no Harry sei morto” dissi guardandolo mentre rideva per la mia espressione “ora verrò perseguitata! E poi no che foto è questa? Ma chi l’ha fatta?”
“Niall”
“oh Horan!” Niall seduto sullo sgabello con la sua chitarra
“eravate troppo belli! Dai non te la prendere!”
“no certo..” mi ributtai sul divano con un cuscino schiacciato alla faccia, ma si in fondo era una foto dolcissima, Harry era cosi carino mentre dormiva, iniziai a ridere
“è pazza” disse Styles a Niall che nel frattempo venne coinvolto dalla mia risata. “mi correggo lo siete entrambi”
“che avete da ridere?” disse Louis entrando con Zayn e le buste della spesa in mano.
“sono pazzi” disse Harry facendo spallucce. Mi alzai per andare da Niall continuando a ridere
“sappi che mi vendicherò” dissi poggiandogli un bacio sulla guancia “che avete preso?” mi rivolsi a Zayn e Louis e iniziai a mettere a posto la spesa.
 
 
Qualche giorno dopo ero in salotto a guardare un programma di cucina quando sentii entrare qualcuno
“chi è?” non ricevetti risposta per cui misi pausa al programma e andai nel corridoio. Nel piccolo bagno di servizio l’acqua scorreva, la porta semi aperta, bussai ed entrai. Louis si stava lavando la faccia, e l’acqua era di un intenso color rosso. Sangue.
“che cavolo ti è successo?” dissi toccandogli la spalla, lo sentii fremere “Lou fatti vedere per favore”
“va’ via” disse brusco senza alzare la testa
“Lou ti prego non iniziamo con la solita discussione che non porta da nessuna parte..”
“smettila, smettila..” non dissi più nulla, ma gli afferrai le mani, per voltarlo verso di me, e la sua faccia era messa male, “che ti hanno fatto?” chiesi sapendo di non ricevere risposta, lo feci sedere su uno sgabello e presi la cassetta del pronto soccorso ed iniziai a curai il sopracciglio e il labbro spaccato.
“almeno l’hai gonfiato l’altro?” cercai di sdrammatizzare
“ci puoi giurare” disse cercando di sorridere ma la ferita al labbro gli fece fare un smorfia di dolore
“mi dici che è successo?”
“no..” lo fissai dritto negli occhi, finchè il suo sguardò vacillò “ok.. ho fatto a botte”
“dai? Pensavo fossi andato a guardare farfalle”
“Il tipo di El era con gli amici, non ho potuto fare molto”
“oh Louis” dissi esasperata “come ti sei trovato la?”
“El mi aveva mandato un messaggio”
“e che ha detto lei quando ti stavano gonfiando?”
“lei non c’era”
“Lou.. perché corri ancora da lei? Non vedi che ti sta facendo?” non rispose “togliti la maglia” dissi aiutandolo a farlo, sul suo corpo si stavano già formando dei lividi enormi.
“Lou, ma che cavolo.. sei andato in ospedale?”
“e far sapere al mondo che mi sono fatto gonfiare?”
“a giusto, il mondo è più importante della tua salute”
“non capisci”
“si infatti non capisco” lo guardai, gli feci segno di alzarsi. Gli tastai il torace. “Lou sei messo male” la sua espressione si trasformò in una smorfia di dolore ma tentava in tutti i modi di non darlo a vedere
“non è niente”
“si vede che stai soffrendo dovresti farti vedere, e se hai qualche costola incrinata?”
“mi sento bene Maddy, voglio solo stendermi adesso!” avevo gli occhi lucidi, più guardavo il suo corpo malandato più mi sentivo furiosa. “Louis tu devi smetterla” gli dissi trattenendo a stento le lacrime “se continui cosi ti farai ammazzare, ma non lo capisci che ti stai facendo del male?” una lacrima mi rigò il viso, gli diedi le spalle e uscii dal bagno salendo di corsa in camera mia. Mi fermai davanti al letto con le mani sugli occhi. Non amavo piangere in pubblico e solo poche volte lo facevo. “ehy” disse entrando e venendo da me “che ti prende?”
“niente, ma proprio niente” dissi con la voce smorzata e le guance arrossate
“vieni qua” disse e mi tirò a se, aveva rimesso la maglia, ma non volevo quell’abbracciò, per cui cercai di liberarmi “no Lou.. voglio starmene sola per un po’”
“ma..”
“ti prego Lou” dissi ed uscii da camera mia per scendere al piano di sotto, uscire in giardino e lasciare che la leggera pioggia mi bagnasse. Rimasi li fuori per un tempo che mi sembrò infinito finché la pioggia smise di venir giù ed io non fui bagnata come un pulcino. Rientrai in casa, le luci erano spente, quindi non c’era nessuno, andai in camera mia e mi liberai dei vestiti bagnati, lasciai scorrere l’acqua calda nella vasca. “Maddy posso” disse Louis alla porta di camera mia
“sto per fare il bagno Lou” dissi sporgendomi dalla porta del bagno e vedendolo in piedi in camera mia. Il cuore iniziò a battermi ad un ritmo sovrannaturale e iniziai ad avere strani pensieri su di lui, come per esempio andare da lui e portarlo nella vasca con me, baciare le sue labbra e chissà magari finirci a letto.
“ok.. ti aspetto qui” disse ed io non risposi. Mi chiusi la porta dietro e cercai di ritrovare la mia sanità mentale. Che mi stava succedendo? Si ero innamorata del Louis Tomlinson artista, ma non potevo innamorarmi del Louis Tomlinson persona. Era mio amico. Mi feci un bagno veloce e mentre mi rivestivo ricordai di aver lasciato il pigiama sul letto, dove ora era seduto Louis.
“Lou?” non ricevetti risposta per cui aprii di poco la porta, e lo vidi li, seduto nella stessa posizione di prima con lo sguardo fisso in un punto preciso della tenda rossa delle finestre. “Lou” riprovai e stavolta si voltò a guardarmi “puoi passarmi il pigiama?” si voltò a guardarlo e sorrise
“vieni a prendertelo”
“sono in intimo”
“si e allora?”
“ehy piccolo pervertito passami quel pigiama”
“ti vergogni?”
 “certo che si” scoppiò a ridere e si sdraiò sul letto ed io rimasi a guardarlo, non aveva nessuna intenzione di portarmi il pigiama “copriti gli occhi” dissi aprendo la porta ed entrando nella mia camera per recuperare il pigiama “ti sei coperto gli occhi”
“si, si” disse con il braccio sugli occhi mi infilai la maglia e tirai i pantaloni da sotto il corpo di Louis. Me li infilai e mi sedetti accanto a lui
“che vuoi?” voltò il volto a malapena e incrociò i suoi occhi con i miei, il suo viso malandato.
“mi sei mancata oggi, visto che non mi hai calcolato per niente”
“perché avrei dovuto? Più ti guardo, vedo quello che ti hanno fatto più ho voglia di darti il resto”
“non c’è bisogno che te la prendi tanto”
“si che c’è, perché io proprio non capisco che gusto ci provi a farti del male per una che non si è fatta nessuno scrupolo nel ferirti.. quindi scusa se proprio non riesco a guardarti in faccia” dissi alzandomi dal letto per andar in bagno ad asciugare i capelli. Quando furono asciutti e piastrati tornai in camera e Louis stava ancora sul mio letto “ehy” dissi avvicinandomi ma si era appisolato. Mi stesi accanto a lui che come se fossi un orsacchiotto mi strinse a se, un po’ come fanno la scimmiette addormentate.
“perché sei cosi stupido Tomlinson?” dissi accarezzandogli i capelli, i miei occhi si soffermarono sul suo sopracciglio spaccato “Louis” amore mio pensai, come faccio a vivere con te senza mai dirti che ti amo?
 






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Qualiasi tipo di recensione è gradita.

M xxx

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Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


8
 
‘Meraviglioso amore mio,
bisogna averne cura,
stringiti forte su di me,
cosi non ho paura mai’
 
Mi svegliai con Louis accanto a me, alla fine anch’io mi ero addormentata. Mi spostai sul letto e anche lui si mosse, una smorfia comparì sul suo viso, mugugnò qualcosa e si voltò dall’altra parte. Avevo già visto Tomlinson dormire, ma stamattina ha qualcosa di diverso. Si ma cosa? Forse sono i miei occhi a vederlo diverso, forse è il mio cuore. No. Non può essere. Scivolai sulle lenzuola e misi i piedi a terra, senza far rumore uscii dalla stanza e scesi al piano di sotto dove Zayn e Perry facevano colazione sulla penisola
“ciao bella” mi salutò Perry
“ciao bionda” mi avvicinai e le stampai un bacio sulla guancia
“ieri non hai cenato come mai?” mi chiese Zayn mentre riempiva un bicchiere di latte anche per me
“mi sono addormentata” risposi facendo spallucce, bevvi un po’ di latte e rimasi con loro per un po’.
“ok.. Maddy, Perry ed io stiamo fuori tutto il week-end andiamo dai miei” iniziò Zayn “e siamo in ritardo.. si va’?”
“si ok” disse Perry scendendo dallo sgabello “ci vediamo bella, buon week-end”
“ciao e divertitevi” mentre loro uscivano entrò Harry
“ehy”
“ciao Styles” sospirai guardando le briciole di biscotti sul piano della penisola
“sei pensierosa stamattina.. come mai?”
“ti va una passeggiata?” chiesi al riccio che prendendo una mela dal portafrutta annuì.
Indossai una semplice felpa e dei leggins e uscimmo di casa. Ci recammo verso il parco dietro l’angolo e ci sedemmo su una panchina vicina alle giostre dei bambini.
“allora?” chiese Harry gettando il torsolo della mela nel cassonetto
“allora.. c’è che mi sto innamorando Harry”
“hmm di chi penso io?”
“si”
“miseria”
“già” mi fermai un momento a guardare il parco nella sua tranquillità “come faccio ora?”
“devi star tranquilla.. sei sicura che sia già tutto irreparabile?”
“non lo so.. l’ho detto a te perché sennò potrei scoppiare”
“beh.. io penso che dovresti cercare di distrarti, trovare qualcun altro con cui uscire.. non credo sia il momento giusto per voi, visto ciò che sta passando ora Louis.. lo dico anche per te.. voglio dire..”
“si capisco cosa mi stai dicendo.. credo che questo fine settimana vado su al nord da mio zio..”
“si magari ti rinfreschi un po’ le idee”
“si è l’unica opzione possibile”
“già.. vieni qua piccola” mi strinse in un abbraccio e poi tornammo a casa.
 
Con il primo treno disponibile andai a Newcastle, dove i miei zii abitavano ormai da una vita. Dormii in camera con mia cugina, ma non aiutò molto visto che le sue pareti erano completamente tappezzate da poster dei ragazzi, proprio sul soffitto in corrispondenza del mio letto la foto gigante di Louis. Non voleva darmi pace.
Passavo le giornate a pensare a qualche soluzione possibile. La sera andavo a lavorare con mio zio nel suo ristorante. Lunedi mattina ero di nuovo a Londra, ma non mi sentivo ancora pronta ad affrontare il mio cuore, cosi passai a casa di Jonathan.
“ehy amica mia” disse felice di vedermi
“ciao John.. ho un problema”
Mi fece entrare e mi diede una tazza di latte caldo.
“che succede?”
Gli raccontai di Louis e della mia cotta, del come per un week-end avevo provato a raffreddarla, e come mi sentivo ora di ritorno a casa.
“Maddy, sapevo che sarebbe successo, e non credo ci sia niente di male, solo non farti spezzare il cuore. Non devi assolutamente dargli ascolto, non ora. Lui è ancora innamorato di El, per cui potresti trovarti a dover raccogliere i pezzi del tuo cuore. Beh pensaci”
“Lo so.. per questo sono andata via” guardai l’ora, erano ben sette ore che non facevo una doccia per cui salutai John e andai a casa. Non c’era nessuno, attaccato al frigo con una calamita un biglietto “siamo partiti, andiamo in Danimarca per una premier, torniamo venerdi sera. H. xxx”
Perfetto avrei avuto un’altra settimana a disposizione. Andai al piano di sopra e mi lavai al volo.
 
Venerdi sera avevo deciso di non starmene a casa, sarebbero tornati dal loro viaggio ed io non sapevo se ero pronta o meno. Quella sera cenai da John e poi uscimmo fino a notte fonda. Quando rientrai in casa inciampai con un borsone lasciato nell’ingresso. Forse ero anche un po’ brilla, mi venne da ridere ma mi trattenni. Rimasi in silenzio e capii che gli altri stavano già dormendo. Bene. Andai in camera mia e mi buttai a letto senza svestirmi, ero troppo brilla e stanca per farlo.
Il mattino dopo faticai ad aprire gli occhi per via del mascara che aveva incollato le mie sopracciglia, a tentoni raggiunsi il bagno, avevo un brutto saporaccio in bocca e la testa mi scoppiava, forse non ricordavo tutti i bicchierini che avevo bevuto la sera prima, mi lavai la faccia e i denti. Mi guardai allo specchio ancora mezza intontita e mi resi conto di aver ancora indosso la mise della sera prima. Mi tolsi il vestito e i collant e andai a cercare qualcosa di più comodo. Misi fuori la testa, non si sentiva una mosca volare, quindi? Che fare scendere o aspettare ancora un po’?
“che fai?” disse Niall uscendo dalla stanza di fronte alla mia
“niente” dissi cercando di darmi un tono
“dove sei stata ieri? Non c’eri quando siamo tornati”
“ero da un amico.. com’è andata la premier?”
“bene, abbiamo un nuovo riconoscimento”
“ma wow.. gli altri dormono?”
“a credo che Harry sia uscito presto stamattina, andava a casa da sua madre, Louis sarà ancora a letto, mentre Zayn e Liam sono dalle loro ragazze, ed io oggi parto per andare a Mullingar”
“torni dai tuoi?”
“si, è da un po’ che non vedo il mio piccolo Theo” facendo due calcoli sarei rimasta sola con Louis. No ma che cavolo avrei preferito andar in Irlanda con Niall anziché rimanere sola con Louis.
“stai bene?”
“eh? Si si..”
“ok, io scappo.. ci vediamo Lunedi”
“ok.. ciao e divertiti” dissi abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
Appena uscii di casa mi sentii sola, come fare? Con Louis che dormiva ed io che avevo ancora traccia di cotta nel mio cuore
“chi non muore si rivede” disse Louis con il suo inconfondibile accento del Nord. Il mio cuore iniziò a battere e al suonar della sua voce sobbalzai come se fossi stata scoperta a rubare
“ciao Lou” dissi voltandomi e vedendolo in pantaloni della tuta e canottiera
“che fine hai fatto? Mi sei mancata”
“ero a Newcastle”
“si lo so, me l’ha detto Harry.. ma perché?”
“avevo bisogno di.. soldi cosi sono andata a lavorare con mio zio” inventai un minimo di verità, cosi da tenerlo a bada con le domande.
“ok, colazione?” disse scendendo le scale
“no, io salto”
“non mi dirai che stai di nuovo tentando di perdere peso vero?”
“no.. no sul serio, ok vengo” dissi scendendo al piano di sotto insieme a lui. La situazione era critica, il mio cuore non accennava a rallentare ed io ero sempre più ansiosa di star per i fatti miei. Me ne tornai di sopra appena fu possibile, che fare? Non potevo evitarlo per sempre, abitavamo sotto lo stesso tetto in fondo.
“ehy” disse entrando “che ti prende?”
“niente, assolutamente niente”
“sei distante, non sei la mia piccola spensierata coinquilina”
“si che lo sono” dissi avvicinandomi alla cassettiera per evitare di mentire guardandolo in faccia
“mi dici che ti è successo?” mi chiese avvicinandosi da dietro, era troppo tardi per scappare via poiché lui avevo messo le sue mani sulla cassettiera proprio per braccarmi, mi voltai a guardarlo. Mai l’avessi fatto, i suoi occhi affondarono nei miei, il mio cuore perse un battito.. “Lou credo che sia meglio..” ma non finii la frase che le sue labbra stavano già sfiorando le mie, per poi baciarle completamente, la sua lingua giocò con la mi, le sue mani mi cinsero la vita e mi attrasse a sé, per un attimo pensai di rimanere li a godermi quel bacio, il tepore delle sue labbra e il suo dolce sapore, ma Harry e Jonathan tornarono con le loro parole nella mia mente ‘non è tempo per noi’ cosi lo respinsi “No Lou” dissi e mi voltai di nuovo portandomi una mano alle labbra come se in quel modo avrei potuto trattenere il suo sapore. Le sue braccia caddero ai suoi fianchi, indietreggiò ed uscii dalla stanza.
Mi rifugiai in bagno e aprii l’acqua della doccia, mi ci immersi dentro e mi lasciai coccolare dall’acqua calda.
 
Uscita dalla doccia raccolsi i capelli umidi in una treccia, mi infilai un paio di pantaloncini e una canottiera e scesi al piano di sotto decisa nelle mie intenzioni. Louis era seduto sul divano a guardare una qualsiasi partita di calcio. Mi sedetti accanto a lui e prendendo il telecomando misi in pausa il programma.
“parliamone” iniziai decisa “ci siamo fatti prendere la mano.. la situazione, l’essere cosi vicini.. quello non significa niente giusto? è stato solo un errore!”
“si” disse e non aggiunse altro
“bene, Tiramisù?” chiesi e lui annuì
 
Tornai da lui con due piattini colmi di dolce. Era fantastico, il tiramisù era da sempre il mio dolce preferito. Louis si voltò verso di me e sorrise “ti sei sporcata qui” disse mentre con il pollice mi ripuliva dalla crema di mascarpone che sostava sul mio mento per poi portarsi il dito in bocca. Quell’unico gesto bastò per farmi bollire il sangue nelle vene e la mia indole supplicava un replay con contenuti speciali del bacio di poco prima. Respirai affondo prima di guardarlo, sorrisi a mia volta “sai anche tu non sei decisamente pulito” dissi e con un cucchiaino colmo di dolce lo sporcai sulla guancia.
“Dimmi che non l’hai fatto”
“cosa?” chiesi fingendomi ingenua. Sorrise e poco dopo partì una vera e propria guerra all’ultimo cucchiaio che vinse lui visto che io mi arresi. “cavolo mi ero appena fatta la doccia” dissi prendendo dal suo viso un pezzo di biscotto e infilandomelo in bocca “ah che spreco” mi alzai “vado a prendere le salviettine umidificate” andai in cucina e mi allungai sullo scaffale per raggiungerle, Louis fu più veloce di me, non mi ero resa conto che fosse dietro di me, fin quando non mi voltai e me lo trovai davanti che mi porgeva le salviettine, ne presi due o tre e iniziai a ripulirlo, cosi anche lui fece con me, quando entrambi fummo ben puliti i nostri sguardi si ritrovarono  fissi l’uno nell’altro. Non ci furono esitazione da parte sua, mi prese il viso tra le mani e mi baciò, ma stavolta non mi tirai indietro, le sue mani afferrarono l’orlo della mia canottiera e la tirarono su, cosi come le mie con la sua felpa.
Mi aiutò a sedermi sul bancone della penisola e le sue labbra scesero dalle mie sempre più giù, fino ad arrivare alla parte più sensibile di me, le mie gambe si intrecciarono ai suoi fianchi. “Lou” dissi prima di gemere di piacere, mi prese di peso e mi portò sul divano, levandomi in un solo colpo i pantaloncini, prese la mia gamba e iniziò a baciarmi dalla caviglia fino ad arrivare al ginocchio e poi sempre più su soffermandosi in un altro punto sensibile, il punto nel quale ero sempre stata un po’ troppo sensibile, “No Lou” feci e con le mani gli afferrai la testa, ma lui con le sue prese le mie e mi costrinse ad abbassarle tenendole strette mentre la sua lingua esplorava esperta il mio corpo.
“rilassati piccola” le sue parole furono il punto di non ritorno, un caloroso vortice di piacere si impadronii di me, “Lou” gemetti e con un unico colpo lui fu dentro di me, prolungando il mio piacere e facendo crescere il suo , finche entrambi non arrivammo all’apice. Stanco ma estasiato Louis si sdraiò su di me, con la testa poggiata al mio petto e ne ero sicura potevo sentire il mio ed il suo cuore battere come non mai.
 
Ci addormentammo cosi. Il mio sonno fu più dolce e riposante da non so quanto tempo, ma venne disturbato dal suono del campanello. Aprii gli occhi, Louis era ancora sdraiato su di me, gli accarezzai i capelli, e cercai di scivolare senza svegliarlo, riuscita nella mia impresa lo coprii con il plaid e infilatami la sua felpa e i miei pantaloncini andai ad aprire la porta. Una moretta, alta e bellissima, vista già in qualche rivista di gossip con Louis al suo fianco era ferma li, si tolse i grandi occhiali da sole e mi squadrò per un secondo “ciao” disse infine “tu devi essere Maddy.. io sono Eleonor”



La foto, ovviamente photoshoppata (se si può dire cosi) ritrae me e Louis. Quando dico me, intendo Maddy la protagonista di questa storia. 
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Qualsiasi tipo di recensione è gradito. M xxx

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Capitolo 9
*** Chapter 9 ***


9
 
Rimasi a bocca aperta, mi ero appena fatta il suo uomo, che poi suo non era più, ma lo era stato.
“ciao” riuscii a dire infine
“cerco Louis, è in casa?” pensai a Louis, completamente nudo e addormentato sul divano “non so.. vado a cercarlo” dissi chiudendole la porta in faccia. Andai al divano e tentai di svegliarlo “ehy ciao” disse svegliandosi..
“vestiti Lou, c’è El alla porta” dissi togliendomi la sua felpa e restituendogliela, mi infilai la mia canottiera, recuperai le mie cose e volai al piano di sopra, ma non andai in camera, mi fermai sull’ultimo gradino e ascoltai la loro conversazione
“Louis.. che strana che è la tua coinquilina” disse lei
“che vuoi El?”
“volevo vedere se stai bene, ah come ti hanno ridotto” si riferiva a quelle piccole cicatrici in via di guarigione che erano rimaste sul volto di Lou
“è passata più di una settimana El, ora te ne sei ricordata?”
“Mi dispiace Lou”
“si certo”
“Mi manchi Lou” ci fu qualche minuto di silenzio totale
“anche tu mi sei mancata” non riuscii ad ascoltare oltre, andai in camera mia e mi lascia cadere sul letto, le lacrime non attesero ad arrivare, misi su il Cd della mia boyband italiana preferita, i Dear Jack, traccia numero 5, ‘Wendy’
 
“Ancora non lo sai,
c’è vita dentro te,
lo so non mi amerai
ma i tuoi occhi son per me
Non aver paura dai
il nostro amore esiste gia
You can believe I am the one”
 
Che cavolo avevo fatto? Jonathan aveva ragione, Harry aveva ragione. Perché non l’avevo respinto? Perché fare l’amore con lui era stato cosi maledettamente bello?
Non so per quanto tempo rimasi sul mio letto, ma le mie lacrime smisero di venir giù. Non ero pentita di quel che avevo provato anche se ora mi toccava rimettere in piedi il mio cuore.
“Maddy posso?” chiese entrando in camera mia
“No Lou”
“che ti prende ora?”
“non lo capisci? È stato tutto un enorme, gigantesco..”
“non dire errore” mi interruppe
“ti prego Lou” dissi mostrandogli la porta in modo tale che uscisse ma rimase li
“non vuoi sapere che voleva Eleonor”
“no, non voglio saperlo” in parte perché già sapevo e in parte perché immaginavo già come fosse finita, magari con un bacio alla fine della loro discussione. “Ti prego va via” gli chiesi spingendolo fuori dalla mia stanza, mi sedetti sul pavimento con la schiena poggiata alla porta
“ok..” disse Louis attraverso la porta “me ne sto qua, a parlare da solo su quanto mi ha detto El” continuò come se nulla fosse “ha detto che gli sono mancato, ed anch’io gli ho detto che mi è mancata, ma poi ho capito la stronzata che stavo dicendo, ha detto che ha fatto un errore e che mi rivoleva nella sua vita, ma io le ho detto che avevo appena fatto l’amore con te.. e che era stato fantastico” il mio cuore perse un battito, mi alzai e aprii la porta, anche lui era seduto sul pavimento poggiato alla porta, poiche non appena si aprii cadde all’indietro
“mi fai fuori cosi” disse sorridendo
“che le hai detto?” lo aiutai ad alzarsi e non appena si mise in piedi mi spinse al muro
“hai capito bene” e poi le sue labbra furono di nuovo sulle mie.
 
Passammo il resto del week-end nella mia camera, a fare l’amore, mai in vita mia avrei pensato che cose necessarie come mangiare, bere o dormire, potessero essere sostituite dall’amore, ero quasi convinta che non avrei più dovuto farlo se con me, in quella stanza, ci fosse stato Louis. Era in bagno a fare la doccia mentre io pensavo alla notte passata, le sue mani e le sue labbra su di me, ad esplorare ogni centimetro del mio corpo, “sei perfetta” aveva detto, ed io gli avevo creduto, mi faceva bene credere nelle sue parole, mi faceva credere in me stessa e pensare che almeno per lui ero davvero perfetta, ma il week-end stava terminando, e presto pensai, sarebbe finito tutto, ne avevo come l’impressione, quasi come se lo sentivo, con l’arrivo dei ragazzi le cose sarebbero state diverse, non so in che modo, ma lo sarebbero state di certo.
“a che pensi?” mi chiese Louis rientrando in camera mia con un asciugamani legato intorno alla vita.
“nulla”
“non sei brava a mentire” disse sedendosi sul bordo del letto per recuperare da terra un paio di pantaloncini lunghi da basket che indossò senza mettere i boxer
“perché non metti l’intimo?”
“perché tra poco mi tolgo anche questi e vengo sotto le coperte da te” disse avvicinandosi a darmi un bacio veloce e fugace sulle labbra “rimani qui e non ti muovere” disse mentre usciva dalla stanza.
Tornò poco dopo con un vassoio con la mia colazione sopra.
 
Il week-end era finito, ero in cucina quando Harry e Niall rientrarono, ridendo tra loro. Vedendomi vennero a salutarmi ed io in un certo senso fui felice di vederli, Louis scese al piano di sotto e li salutò con un abbracciò.
“allora come è andato il fine settimana?” chiese Louis sedendosi accanto a me
“mi sono rilassato!” iniziò Niall “amici, famiglia e Guinness”
“idem, anch’io mi sono rilassato con mamma, voi invece che avete fatto?”
“noi?” chiesi io, beh noi abbiamo scopato alla grande, non abbiamo neanche mangiato perché eravamo intanati in camera mia “noi abbiamo fatto una passeggiata” dissi io guardando Louis che sorrise
“si, siamo andati a passeggiare, un lunga e tortuosa passeggiata, cosi lunga che mi sono proprio stancato, tu Maddy senti dolore ai muscoli?” chiese divertito, pronto a stuzzicarmi
“si..”
“avete.. passeggiato?” chiese Niall “tutto il week-end?”
“no, siamo anche andati..”
“a fare shopping” intervenni io
“a fare shopping? E che avete comprato?” chiese Harry
“ma niente di che, qualche maglia.. ma alla fine non c’era niente di speciale” continuai io, la mano di Louis si poggiò sulla mia gamba sotto il piano della penisola, lo guardai e lo vidi guardare seriamente gli altri con l’ombra di un sorriso sulle labbra. Il suo tocco mi fece bruciare la pelle, ero già in astinenza da Louis dopo neanche un’ora che avevamo lasciato camera mia, come avrei sopportato delle ore, o magari giorni?
“stai bene Maddy?” mi chiese Niall
“si.. benissimo” dissi cercando di togliere la mano di Louis senza farmi capire dagli altri, Louis prese la mia mano nella sua, poggiò la mia sul mio ginocchio e con le punta delle dita iniziò a fare dei ghirigori sul palmo, facendomi salire il sangue al cervello, mi stava provocando era evidente, e il mio basso ventre ne risentiva, i miei muscoli si contrassero e lui lo sapeva. Sorrise a Niall che gli stava raccontando qualcosa che nemmeno stava ascoltando. Lo faceva a posta. La cosa che mi dava più fastidio era che ci riusciva. Bene, Tomlinson, anch’io so giocare sporco! Pensai, guardai gli altri e sorrisi “scusate ragazzi..” dissi alzandomi “io vado di sopra” lo guardai con un sorrisetto malizioso “a fare la doccia, anche stamattina abbiamo fatto una passeggiata, e sono ancora tutta sudata” dissi l’ultima frase abbassando la voce in modo tale che sentisse solo lui, vidi la scintilla nei suoi occhi e poi come si fa nelle migliori serie Tv lo lasciai li con Niall che raccontava del suo fine settimana e con Harry seduto sul divano a guardare la Tv.
 
Rientrai in camera e lasciai i miei vestiti sul pavimento, perché in fondo sapevo che mi avrebbe raggiunta, o almeno ci speravo, entrai in bagno e lasciai la porta semi aperta, iniziai a far scende l’acqua della doccia, il vapore si impadronì della stanza, misi su un cd con “Little Things” e accesi qualche candela. Sentii entrare Louis in camera mia, e poco dopo mi raggiunse in bagno, aprii la porta del box doccia e mi prese i fianchi per farmi voltare verso di lui
“sei stato veloce” dissi notando che era già senza vestiti
“la prontezza è tutto” e cosi dicendo non perse tempo, iniziò a baciarmi in punti nascosti alle altre persone, portandomi laddove non avrei mai pensato di arrivare, in un attimo fu dentro di me, ero completamente bloccata tra il suo corpo e le piastrelle e non avrei mai chiesto di più, con colpi lenti e dolci arrivammo all’apice del piacere all’unisono.
“non mi provocare più” disse Louis appena uscimmo dalla doccia, con un asciugamani mi tamponava i capelli e con le labbra seguivo il contorno delle spalle
“hai iniziato tu” dissi guardandolo attraverso lo specchio
“la prossima volta ti chiudo in soffitta” rise
“non l’abbiamo una soffitta scemo”
“la faccio costruire”
“sempre il solito esagerato!” dissi ridendo anch’io
“vado in camera mia, più tardi un’altra passeggiata!” rise e dandomi un bacio sulle labbra uscì dalla mia stanza accurandosi prima di aver via libera.
 
Non appena rimasi sola mi stesi a letto, era possibile morire d’amore? O in quel caso lo era per fare l’amore con qualcuno che con tutta probabilità non mi amava? Iniziai a pensarci su, ero la sua tromba-amica, non la sua amante, per cui non c’era sentimento da parte sua in quello che stavamo facendo, ma da parte mia si, e più andavo avanti più possibilità avevo di ferirmi e farmi male.
Il pc acceso sulla scrivania mi avvertii di una chiamata in entrata, aprii la nuvoletta di Skype e risposi alla video chiamata “ciao Patata!” disse Giada con quel suo bel faccino da cucciola
“ci sono anch’io bellezza” disse la bella Jessica sedendosi proprio accanto a Giada
“ciao ragazze” dissi con poca convinzione
“che succede?” chiese Jessica
“Nulla”
“ti conosciamo da troppo tempo per credere al tuo nulla”
“diciamo solo che mi sono incasinata” le vidi guardarsi
“del tipo?”
“del tipo che..” diedi uno sguardo alla porta per assicurarmi che fosse ben chiusa e poi sparai la bomba “ho passato il week-end a fare l’amore con Louis” si guardarono scioccate
“abbiamo sentito bene o c’è stata un’interferenza?”
“credo che voi abbiate sentito bene.. Abbiamo fatto l’amore su qualsiasi superficie possibile ed immaginabile”
“e gli altri?”
“guardavano.. ma sceme non c’erano!” scoppiarono a ridere con me al seguito
“beh.. avete scopato come conigli” disse Jessica “qual è il problema?”
“il problema è.. che non credo che lui provi qualcosa di reale per me.. ha appena lasciato la ragazza, anzi è stata lei a mollarlo quindi  di per se è anche peggio perché se non l’avesse fatto lei lui stava ancora con lei.. mi state seguendo?”
“tu fai sempre sti gran discorsi garbugliati, ma ti conosciamo da una vita quindi si, abbiamo capito, vero Je?” chiese Giada a Jess
“si.. ma ancora non ho capito perché ti fai ste pippe mentali, chi se ne frega dell’amore, sbattitelo per tutte quelle che come noi non possono farlo!” disse facendomi scoppiare a ridere
“non urlare pazza” dissi abbassando il volume e guardando verso la porta “ragazze io mi fido di voi, ma devo farvi promettere comunque che non una parola dovrà uscire da questa stanza ne dalla vostra”
“certo patata, a chi vuoi che lo diciamo?” chiese Giada
“cacchio ed io che stavo per vendermi la storia ai giornali” disse invece Jess facendomi ridere ancora.
“mi mancate..”
“sai ti avevamo chiamato proprio per questo.. Mirko ha lasciato Giada..”
“cosa?” chiesi incredula
“si è uno stronzo ha usato la solita scusa del cazzo, ‘non sei tu, sono io’ ed anche ‘possiamo restare amici se vuoi’ ma che prendi per il culo?” disse Giada incazzata come non mai..
“mi dispiace Giada”
“tranquilla..”
“ho un idea.. venite la prossima settimana a farmi visita? Dai non accetto un no come risposta” le due si guardarono e Giada annuii all’amica
“ok” dissero all’unisono
“sul serio?” rimasi sbalordita “è stato cosi facile convincervi!”
“solo perché abiti con cinque strafighi”
“bastarde!” dissi e scoppiamo tutte e tre a ridere “non vedo l’ora che voi siate qui!”






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Lasciatemi una recensione. <3 M xxx

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Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


10
 
Il lunedì successivo le mie amiche arrivarono, alla porta ad accoglierle andò Malik.
“ciao ragazze” ero subito dietro di lui e potei notare la loro espressione quando Zayn le salutò, entrambe lo amavano come artista, “ciao, ci sono anch’io eh?” dissi e dopo un secondo di sbalordimento vennero ad abbracciarmi, ah! Quanto mi erano mancati i nostri abbracci a tre.
“venite su, vi faccio vedere dove dormirete” salimmo al piano di sopra e le portai in camera mia, una delle due può dormire con me, per l’altra c’è il materassino proprio li” indicai un materassino della piscina addobbato a letto con cuscino e lenzuola.
“Io letto” urla per prima Giada
“no che palle” disse Jessica
“ragazze posso?” chiese Zayn prima di entrare
“si certo vieni” lo feci accomodare, venne a sedersi sul mio letto “quindi quanto vi fermate?” chiese il moro
“in realtà abbiamo fatto solo il biglietto d’andata” disse Jessica facendo spallucce
“scusa Jes e con Mattia?”
“io e Mattia non stiamo insieme dalla prima volta che sono venuta qua”
“aspetta.. ma perché  io lo so solo ora?”
“non volevo ti sentissi in colpa.. ci siamo lasciati proprio perché ero venuta qua.. sai com’è.. un gran testa di cazzo”
“oh.. ma che cacchio” dissi sedendomi vicino a Zayn “ora sono depressa.. dovevi dirmelo subito.. Zayn abbracciami” gli chiesi e lui sorridendo lo fece, con il viso rivolto verso le altre feci la linguaccia, perché sapevo che avrebbero voluto essere al mio posto.
“dobbiamo trovare una soluzione meno da camping allora per voi due” dissi sciolto l’abbraccio con Zayn
“potresti dormire con Louis” disse Zayn sorridendo malizioso
“che vuoi insinuare Malik?” gli chiesi alzando un sopracciglio
“dai lo sappiamo che voi due.. ‘dormite’ insieme.. lo sa mezzo vicinato” disse ridendo mentre io arrossivo
“ma come vi permettete a pensare una cosa simile.. anche gli altri la pensano cosi?”
“si.. e non lo pensiamo, sappiamo che è vero”
“Zayn Javaad Malik” lo chiamai con il nome completo “ma come ti salta in mente”
“ahia l’hai fatta infuriare” disse Jessica prendendo Zayn per un braccio “ti conviene non starle vicino potrebbe ucciderti” i tre risero mentre io andavo a fuoco, quindi tutti sapevano che ‘dormivo’ con Louis.
“esagerata” dissi a Jessica che si sentiva una dea solo per aver toccato un Dio della musica mondiale.
“Louis sa che voi pensate a questa inesistente relazione”
“si e lo prendiamo in giro per questo, non hai notato le frecciatine”
“ma che diavolo?” mi sentivo sul serio in fiamme, come facevano a saperlo, beh si ok, eravamo tutti coinquilini, ma la privacy?
Bussarono sull’infisso della porta, Harry e Louis entrarono e salutarono le ragazze
“Louis” lo chiamai “ma tu lo sai che loro complottano contro di noi?” chiesi guardando Malik con gli occhi chiusi a due fessure
“si, lo so, sono peggio delle fan pazze”
“ma io ero l’unica a non sapere niente?” alle mie parole Harry rise
“come mai l’hai capito?” poi chiese
“me lo ha detto Malik forse l’unico essere sincero all’interno di questa casa”
“beh si, gli ho suggerito di lasciare la stanza alle ragazze e dormire con Louis dato che dai.. ormai anche i sassi sanno che una sera si ed una no ‘dormono insieme’” disse ad Harry che stava già ridendo
“chi ti dice che è solo una sera su due noi dormiamo insieme?” rispose Louis
“Lou” dissi dandogli uno schiaffetto sulla nuca e facendo ridere tutti
“ormai lo sanno, quindi che senso ha?”
“oh ma che incubo!” dissi alzandomi dal letto “facciamo che non ho sentito niente?”
“ohi bimba ” disse Niall entrando in camera mia
“questa stanza non è mai stata cosi affollata!” disse Liam entrando infine anche lui. Mi sedetti nuovamente e raccolsi le gambe al petto, tutti sapevano di noi. No ma che incubo, pensai, gli altri chiacchieravano con le ragazze mentre io rimuginavo su quanto avevo scoperto. Infine Louis notò che ero abbastanza silenziosa e mi avvolse con un braccio.
“meglio cosi no?” mi chiese “non dovremo inventare più scuse”
“hmm” dissi poco convinta, in fondo ci ero rimasta male, non volevo che tutti sapessero, era una cosa nostra, forse l’unica cosa che di nostro avevamo.
Pian piano tutti i ragazzi uscirono dalla stanza. Le ragazze videro quanto ci ero rimasta male e vennero a buttarsi sul letto accanto a me.
“piccola” disse Giadina abbracciandomi come un koala
“sono preoccupata” fissai il soffitto con il labbro stretto tra i denti, gli occhi mi pizzicavano e la vista mi si appannò “ma no piccola, perché piangi adesso?” chiese Jessica accarezzandomi i capelli
“non lo so, giuro che non lo so” dissi lasciando che le lacrime mi rigarono il viso “e che io.. boh” sbuffai lasciando che altre lacrime uscissero dal bordo degli occhi, Giada si sporse e sul comodino prese un pacco di fazzoletti con i quali mi asciugò le lacrime
“so cosa pensi..” disse “hai paura che tutto questo possa finire, ed io lo so perché mi basta uno sguardo per capire quando cambi umore, lo sai che lo so, Jess sa che lo so, io stessa so che lo so” sorrise
“non credo sia cambiato qualcosa fra voi.. cioè anche se ora lo sanno tutti no?”
“si, ma non voglio dormire con lui stanotte” dissi continuando a guardare il soffitto
“potremo stringerci, tanto tu sei cosi magra che nemmeno ti vedi più, Jess è magrissima da sempre ed io sono in perfetta forma, su sto letto tutte e tre staremo benissimo che dici?”
“si, dico che hai ragione”
“perfetto, tu stai in mezzo cosi noi ti proteggiamo da qualsiasi mostro, soprattutto se è un mostro con gli occhi azzurri e una voce stra-maledettamente stupenda” disse Jessica quasi urlando le ultime parole, mi fecero ridere, le lacrime erano andate via, e il mio cuore, anche se di poco, era più leggero.
 
“ciao” dissero i ragazzi vendendoci arrivare, le ragazze li salutarono a loro volta mentre io andavo diretta in cucina, aprii il freezer e presi una scatola di gelato alla nocciola. Mi sedetti sulla penisola ed iniziai a mangiarne il contenuto.
“se continui cosi mica ci entriamo tutte e tre nel tuo letto” disse Giada lasciandosi sfuggire il nostro piccolo segreto
“come tutte e tre nel tuo letto?” chiese Harry che era a portata d’orecchio, guardai Giada che si scusò con gli occhi ma in fondo lo avrebbero saputo prima o poi quindi la perdonai all’istante
“si, abbiamo trovato la soluzione” dissi affondando il cucchiaio nella nocciola
“ma cosi vi ammazzerete”
“no, lo facevamo spesso quando eravamo bambine”
“aspetta non ho capito” disse Louis avvicinandosi alla penisola “avete intenzione di dormire tutte e tre nella tua camera?”
“ehm.. si” dissi portandomi il gelato alla bocca
“perché?”
“perché preferisco cosi” risposi sostenendo lo sguardo
“ah.. quindi preferisci dormire in un letto per due con altre due ragazze, ammazzarvi e rischiare di non dormire anziché dormire con me e rendere le cose più facili per tutti?”
“non sarà un problema” disse Giada cercando di redimersi dal senso di colpa per aver creato una discussione tra me e Louis
“lasciali stare.. quando litigano sono come gatto e cane” disse Harry afferrandola per le spalle e portandosela fuori in giardino facendo si che anche gli altri li seguissero.
“che problema hai?” chiese Louis
“nessun problema, solo voglio dormire in camera mia”
“bene allora le tue amiche si trasferiscono da me”
“no Lou, perché non capisci? Non voglio dormire con te stanotte” dissi prima ancora di pensare a ciò che stavo dicendo. Quando però lo dissi mi resi conto che avevo detto una gran minchiata che non aveva preso il senso giusto della frase per come volevo dirla sul serio.
“ah..” disse con tono deluso “va bene” si voltò ed uscì dalla stanza.
“merda!”
 
All’ora di cena Louis non era sceso, per cui gli preparai due sandwich e misi una bandierina bianca su uno di essi per un offerta di pace. Bussai alla sua porta e lo vidi steso sul letto con una rivista d’auto in mano.
“ciao”
Non rispose, lasciandomi incerta se entrare o meno. Lo feci comunque e sistemai i sandwich sul suo comò.
“che dici? Facciamo pace?” chiesi ancora ma per tutta risposta mi voltò le spalle. Non sopportavo quando faceva cosi, si comportava da bambino ed io non avevo la pazienza di sopportarlo.
“va bene.. come vuoi” dissi sedendomi sul letto e sdraiandomi accanto a lui, ma nemmeno quel gesto lo fece voltare, ok l’avevo fatta grossa ma, voglio dire non era mica una tragedia greca e che diamine.
“e cosi.. non hai proprio intenzione di parlarmi eh?” non disse nulla neanche stavolta e la sua indifferenza riuscii a ferirmi, mi misi su un lato e strinsi il labbro inferiore tra i denti, non avrei pianto per lui, non l’avrei mai fatto, mai per nessuno. Rimasi li ancora per un po’ guardavo camera sua, le pareti color indaco, sulla cassettiera la foto con le sue sorelline, una con sua madre ed una con.. mi misi a sedere per guardare meglio, eh si quella era una foto con Eleonor, ma perché? Ma che diamine? Ma si certo, io ero solo la tipa che gli dava asilo quando lui andava in bianco con le altre, e beh.. mi alzai dal suo letto ed uscii dalla stanza, andai al piano di sopra nella mansarda ed uscii fuori dal balcone. Mi sedetti li e cercai, invano, di non piangere. Merda. Non potevo innamorarmi di Niall? Lui si che non avrebbe tenuto la foto della sua ex fidanzata in camera, o almeno credo, ma quale persona sana di mente lo fa? Soprattutto se con la sua coinquilina se la spassa alla grande. Fanculo Louis Tomlinson, fanculo Eleonor Calder e soprattutto Fanculo Maddy, tu sei la causa di tutto, tu e il tuo cuore di merda. Rimasi sul balcone fino a notte fonda, quando scesi al piano di sotto le ragazze si erano già addormentate cosi come anche gli altri ragazzi, ma io avevo perso il sonno per cui mi infilai il capotto ed uscii di casa.
 Avevo bisogno di allontanarmi da li, di respirare aria nuova e vedere gente sconosciuta. Entrai in un pub e chiesi una pinta di birra bionda alla spina. La mia preferita. Mi sedetti su uno sgabello e iniziai a sorseggiarla. Tornai a casa per miracolo, tutto mi girava e tutto era doppio, ma non volevo svegliare nessuno, e non l’avrei fatto. Sali le scale gattonando e arrivai in camera mia senza svegliare nessuno. Ero stata davvero brava, ma ora che si fa? Pensai e un singhiozzo fastidioso iniziò a darmi il tormento.
“sta zitto” mi riferii al singhiozzo come se fosse una persona vera, mi trascinai sul tappeto e con il capotto a mo’ di coperta mi addormentai rannicchiata su me stessa. Il mattino dopo mi svegliai per prima, o almeno pensavo, Jessica si era alzata per andare in bagno e mi vide sul pavimento
“che ti è successo?” mi sussurrò per evitare di svegliare Giada
“ho bevuto un po’ ieri sera”
“un po’ quanto.. minchia quanto puzzi” disse dandomi una mano a mettermi in piedi “muoviti ti devi infilare sotto la doccia e riprenderti un po’”
“ha la foto con quella stronza in camera sua” dissi singhiozzando mentre Jessica mi aiutava a svestirmi ed a entrare in doccia.
“probabilmente non ha nemmeno fatto caso a quella foto.” Cercò di giustificarlo Jessica
“no, Jess, so io perché.. lui non mi ama assolutamente.. io sono solo il suo divertimento”
“no piccola no..” Jessica aveva preso il doccino per aiutarmi a darmi una pulita
“si Jess è cosi”
“che state combinando?” chiese Giada facendoci sobbalzare entrambe e cosi Jessica finì per innaffiarla “ma che cazzo” Giada si ritrovò tutta bagnata, chiusi l’acqua e poi scoppiai a ridere seguita da Jessica e infine anche Giada si unì a noi. Afferrai l’accappatoio ed uscii dalla doccia. Tornammo sul letto e raccontai a Giada e Jessica il perché della mia ‘sbronza’
“cazzo a parte che cosi ti rovini il fegato” iniziò Giada che tra le tre era la più saggia “e poi.. si ti rovini il fegato ancor di più se bevi come un camionista”
“non credo che sia legale” dissi riflettendo sulle sue parole “i camionisti non dovrebbero bere se poi si rimettono a guidare”
“già in effetti..” acconsentii Jessica
“vabbe si, hai capito!” ci interruppe Giada
“ci hai litigato, lo hai ferito e gli hai chiesto scusa. Lui non ha voluto ascoltarti?” mi chiese “ bene allora tu ora devi ignorarlo”
 
E cosi feci. Più tardi quando tutti erano di sotto anch’io scesi, andai in cucina e afferrai un pacco di fette biscottate ed iniziai a farcirle con la nutella, seduta alla penisola.
“ciao bella” disse Niall venendo a sedersi accanto a me “come avete dormito?” chiese probabilmente per farlo sapere a tutti i presenti tra i quali anche Louis
“si, splendidamente” sorrisi a Niall
“meglio cosi” disse rubandomi una fetta biscottata con la nutella
“ehy” mi lamentai mentre lui rideva come un pazzo. Guardai Jessica che giocava ai videogiochi con Liam. Giada invece chiacchierava spensierata con Harry.
Volevo evitare di parlare con Louis, quindi cercai di distrarmi concentrandomi sul pranzo. Mi sentivo talmente turbata che cucinai solo per gli altri, io evitai il pranzo. Mi andai a sedere sul divano e quando gli altri decisero di uscire li lasciai andare, tanto sapevo che le ragazze erano in buone mani con loro. Rimasi tutto il giorno sul divano, quel divano dove tutto era iniziato, le lacrime scesero copiose, non avrei dovuto innamorarmi di lui, sapevo che mi avrebbe fatto soffrire.
Io. Lo. Sapevo.
Guardai fuori dalla finestra, fuori c’era vento, il cielo coperto da nubi bianche, mi preparai una tazza di cioccolata calda e me ne uscii in veranda. Rimasi in piedi a vedere il vento che faceva volare le foglie secche dell’autunno.
“ciao” sobbalzai nel sentire la sua voce, ma non mi voltai , ne gli rivolsi la parola, rimasi li a guardare il nulla. Lo sentii venir dietro di me, mettere le sue mani intorno alla mia vita e stringermi a se, ma nemmeno quello mi fece parlare, nascose il viso tra i miei capelli e li lo lasciò finchè il mio silenzio diventò pesante
“ti prego mi parli?” chiese ancora
“che vuoi che ti dica?” dissi fredda, cercando di non scoppiare in lacrime e abbracciarlo dandogliela vinta.
“mi dispiace per ieri”
“ok” sorseggiai dalla mia tazza
“che c’è che non va’?”
“Louis” iniziai a maledirmi per quello che stavo per dire, ma qualcuno doveva pur fare il lavoro sporco “non possiamo andare avanti cosi.. è meglio che questa cosa, qualsiasi cosa sia deve finire”
“perché?”
“perché tu sei ancora innamorato di lei, ed io non voglio innamorarmi di qualcuno che non è affatto innamorato di me”
“non sono innamorato di lei”
“hai ancora la sua foto in camera tua” dissi esasperata e a stento riuscii a trattenere un tono di voce normale mentre i miei occhi iniziavano a non reggere più le lacrime che si erano raccolte sul bordo.
“non ti dirò che sono innamorato di te, perché sto iniziando a volerti bene, ma non ti dirò nemmeno che tutto  quello che ho provato per El è scomparso cosi, con uno schiocco di dita. Ma lei non è più nella mia vita, ora ci sei tu, ed io mi diverto con te, rido e mi sento felice quando mi stai intorno, dopo aver fatto l’amore con te mi sento come.. non so come, non saprei dirtelo so solo che non ne ho mai abbastanza e vorrei rifarlo subito. Se fossi ancora innamorato di lei, quel giorno quando è venuta qui avrei potuto riprendermela ma tu.. Dio.. tu mi hai completamente e follemente fatto tuo. Non so se tutto questo ci porterà da qualche parte, ma chi se ne frega del futuro, io voglio te adesso” mi asciugai una lacrima cercando di non farmi vedere da Lou “e se domani ti svegliassi e vuoi tornare da lei? Io che faccio?” dissi con la voce che tremava “perché forse tu non te ne sei accorto ma io a te ci tengo”
“io lo so che ci tieni a me, non rimarresti con me beccandoti tutte le mie brutte parole quando sono arrabbiato altrimenti” mi strinse forte a sé, e poi facendomi voltare mi guardò negli occhi “no che fai?” disse asciugando alcune lacrime ribelli con i pollici
“puoi smettere per me?” mi chiese sorridendo “sei la mia piccola adesso, non voglio che tu vada da nessuna parte”
“non hai ancora risposto alla mia domanda..”
“se domani mi svegliassi e voglio tornare da lei ne parlerei con te, ma dubito che questo accada, sei stata tu a farmi cambiare idea quel giorno quando le ho prese di santa ragione”
“Lou.. ho paura di farmi male con te”
“non ti farei mai del male”
“potrei essere autolesionista che sai?” chiesi sorridendo per alleggerire l’aria
“mi prendo io cure di te” mi guardò negli occhi e con i pollici mi accarezzò le guance “ora, per piacere, mi dai un bacio” sorrise, annuii e mi sollevò il viso cosi che potesse baciarmi. Le nostre labbra si sfiorarono, sorrise coinvolgendo anche me e poi le sue labbra toccarono le mie, una forte energetica scossa mi attraverso il corpo, la stessa identica sensazione l’ebbe Louis che facendo scivolare le mani sotto il mio sedere mi prese in braccio e a tentoni salimmo le scale scivolando di tanto in tanto sui gradini e scoppiando a ridere, arrivati al piano di sopra andammo a finire in camera di Zayn
“stanza sbagliata” dissi scoppiando a ridere ancora
“già, potremo cambiare stanza oppure..”
“no si cambia stanza, non lo faccio dove Zayn e Perry fanno le loro cose”
“aargh” disse uscendo dalla stanza con me al suo fianco, mi spinse al muro e tornò ad unire le sue labbra con le mie “troviamo un letto sennò lo facciamo qua” non aveva più pazienza e glielo si poteva leggere in faccia. Infine entrammo in camera sua, mi fece sedere sul letto, si spostò velocemente, andò verso la cassettiera e prese la cornice con la foto di Eleonor, la tolse e me la fece vedere
“è questa la foto che ti ha turbato tanto?” annuii
“bene” la strappò in mille pezzi e se la gettò alle spalle “adesso vieni a me piccola” disse e fu di nuovo padrone della mia bocca, del mio corpo e dei battiti del mio cuore.
Le sue labbra mi accarezzavano il viso, scesero lungo il collo e si soffermarono sul torace, i suoi occhi mi osservavano in ogni piccola parte, anche quei difetti che mai nessuno si era fermato a guardare
“sei perfetta” mi disse come quasi sempre quando facevamo l’amore “sei davvero perfetta” risalii e mi diede un bacio sulle labbra “ti voglio Maddy” disse per poi tornare a concentrarsi sul mio corpo, a come cercare i punti più sensibile e farli esplodere sotto il suo tocco. Le mie mani presero i suoi capelli e li tirai un po’ cosi che lui alzasse il mento, proprio da dove inizia a baciarlo fino alla clavicola, sentivo che il suo piacere stava crescendo e poi entrò dentro di me, piccoli e dolci movimenti che pian piano ad un ritmo nuovo mai sentito ci portò entrambi sull’orlo del baratro per poi sprofondare giù insieme come mai era successo prima.










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Recensioni di ogni tipo sono gradite M xxx

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


11
 
Ero appena uscita dalla doccia. Avevo raccolto i capelli in uno chignon alto e indossato il mio vestitino più carino, bianco con i fiorellini colorati, un paio di ballerine rosse e scesi al piano di sotto.
Giada era seduta in cucina persa nei suoi pensieri. Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla fronte
“ciao” mi disse distrattamente
“va tutto bene?”
“si” rispose poco convinta
“hmm stai pensando ad una persona di cui il nome inizia per M?”
“forse”
“ne parliamo?”
“mi ha mollato come una stupida, ed io qua a piangermi addosso perché penso tipo forse è colpa mia, sarei dovuta essere più.. o meno..”
“Giada ascoltami” dissi prendendola per le spalle “non è colpa tua. Tu sei la persona più ragionevole, buona e socievole che io conosca e se lui ti ha lasciato vuol dire che non sa cosa significhi avere accanto una persona pazzesca come te”
“grazie cucciola, e grazie per avermi ospitato qui”
“ma che scherzi?” l’abbracciai “ora, dato che Jess è quasi pronta, ti va un bel giretto in centro? Louis mi ha lasciato le chiavi della Mini” dissi mostrandole le chiavi di Louis
“eccomi” disse Jes entrando in cucina
“bellezza!” dissi guardandola “si va?” chiesi alle mie amiche che annuirono e armate di borsa, contanti e carte di credito uscimmo di casa.
 
Rientrate a casa con pacchi dei vari out-let, ci mettemmo a cucinare per la cena, i ragazzi sarebbero tornati a momenti e poi non saremo riuscite a preparare con Harry e Niall che venivano a stuzzicare qualcosa.
“ciao” entrarono i ragazzi e si buttarono sul divano
“ehy” li salutammo noi dall’altra parte della stanza
“stanchi?” chiese Jessica
“parecchio, ed anche affamati.. cos’è questo profumino?” disse Niall posando la sua chitarra e avvicinandosi ai fornelli.
“sta buono Horan” gli intimai “è quasi pronto”
“ok, apparecchio” disse prendendo le stoviglie
Ci sedemmo a cena e la serata fu abbastanza divertente. Mentre Jessica e Liam lavavano i piatti e ‘socializzavano’ Giada ed io spettegolavamo su di loro e partirono i primi pronostici
“sono carini insieme” dissi osservandoli
“sii” squittì Giada per poi ridere come una pazza “peccato abbia già la fidanzata” osservò la mia amica
“già.. peccato, invece te? Ho visto che chiacchieri spesso con Styles”
“ma anche no” rise, lo faceva spesso dopo aver detto una bugia, come se in quel modo respingesse le bugie
“ah-ah ti piace” dissi ridendo. Mi coprì la bocca con la mano come quando eravamo piccole e non voleva che la verità si sapesse in giro. “non c’è niente di male sai?”
“no è vero, ma sono single da poco, e poi chi ti dice che non mi piace solo guardare?” rise arrossendo
“Giada, Giada, Giada” sorrisi “te lo ripeto che c’è di male?”
“hai ragione, non c’è niente di male.. ma io tra qualche giorno, settimana o checchessia io tornerò in Italia, lui è un cantante a livello mondiale, che può nascere da tutto ciò?”
“beh.. secondo me.. dato che sei tornata single, ora dovresti darti alla pazza gioia, cioè sei praticamente libera da ogni vincolo, riporta in vita la tua amica l’ha sotto!”  Giada scoppiò a ridere
“tu sei fuori, ma hai anche ragione e lo sai mi costa ammetterlo”
 
“Domani partiamo per un concerto” mi disse Louis dopo aver fatto l’amore quella notte, ero abbracciata a lui che continuava a darmi baci sulla fronte
“dove?”
“in un posto dell’Inghilterra del nord, ora non ricordo il paese preciso”
“e quanto starete li?”
“un paio di giorni”
“mi manchi già” dissi abbracciandolo
“già anche tu” sorrise e alzandosi su un gomito mi posò un bacio sulle labbra
 
Il mattino seguente non trovai Louis di fianco a me, sul comò in un vassoio con toast alla nutella, un bicchiere colmo di succo di frutta e un semplice fiore rosa c’era un biglietto.
‘Non ti ho svegliato. Siamo partiti, mi manchi già. Louis xx’
Mi ributtai a letto, avrei voluto salutarlo, perché non mi aveva svegliato. Lasciai perdere e mi misi a sedere, mangiai i toast e bevvi il succo poi riportai il vassoio vuoto al piano di sotto per poi tornare di sopra, entrare in camera e saltare sul letto dove Giada e Jess stavano dormendo
“suuu, sveglia”
“fottiti Maddy” disse Jessica
“abbiamo casa tutta per noi, su dai alzatevi dormiglione”
“se mi alzo smetti di saltare sul letto? Mi stai facendo venire il mal di mare” disse Giada
“ok” sorrisi e scesi dal letto, le ragazze si alzarono e afferrando i loro cuscini me li sbatterono addosso
“cosi impari stronzetta!” Giada rise, e senza aspettare il contrattacco corse al piano di sotto seguita da Jessica, le raggiunsi dopo aver curiosato in camera di Louis e trovando una pistola ad acqua, che caricai pronta per l’uso, stavano facendo colazione quando le spruzzai e ci rimasero di sasso.
“hai voluto la guerra?” Jessica mi lanciò la sfida “guerra sia allora bella donzella”
“ok, fatti sotto!” passammo la giornata a farci scherzi e dispetti finchè nel pomeriggio eravamo talmente stanche che decidemmo in una tregua.
“che si fa stasera?” chiese Giada
“potremo.. che so uscire?” suggerii
“dove?”
“negli ultimi due mesi sono andata spesso al Funky Buddha con Liam e i ragazzi.. potremo farci un salto, il bodyguard mi conosce.. credo”  
“si dai” ci incitò Jessica
“allora è deciso!”
 
Eravamo pronte per uscire, avevo ricevuto un solo messaggio da parte di Louis nel quale mi diceva quello che stavano facendo, dove e come. Risposi con le stesse informazioni e poi il silenzio stampa da entrambi.
La serata con le ragazze trascorse tranquilla ma divertente.
Il giorno dopo avevamo deciso di visitare Londra a partire da Buckingham Palace.
“un giorno abiterà qui!” disse Giada sognando “con il mio Harry, il Principe Harry” disse ridendo
“oh anch’io vorrei tanto sposarmi qui, e poi salutare la folla da quel balcone proprio come William e Kate. “ sognai anch’io
“magari” disse Jessica
“sembriamo tre disperate!” esclamai infine “andiamo da qualche altra parte”
Spostandoci per le vie brulicanti di turisti andammo a finire sul lungo fiume del Tamigi
“ho un idea!” urlò Giada “andiamo sulla ruota panoramica”
“la London Eyes” sorrisi
“si vi prego” continuò gioiosa come una bambina
“ok, accontentiamo la fanciulla” disse Jessica prendendola in giro.
Dopo una lunga fila entrammo in una capsula e iniziammo a salire “sapete forse non ve l’ho mai detto, ma soffro per un quarto di vertigini” dissi tenendomi stretta alla ringhiera interna
“stai tranquilla e respira” disse Jess tenendomi un mano sulla spalla “inspira ed espira, semplice no?”
“si.. semplice a dirsi” dissi cercando di calmarmi e respirando esattamente come Jess mi aveva detto finalmente il giro si completò e noi fummo fuori, baciai il suolo con il pensiero.
“bene, ora che si fa?”
“Ora decido io!”  disse Jess “Magazzini Harrods”
Dopo una giornata da turiste rientrammo a casa stanchissime, talmente tanto che decidemmo di farci portare una pizza anziché cucinare noi.
 
Il mattino dopo mi ritrovai sul pavimento del salotto con la mano di Giada sulla testa e Jessica sul divano.
“ehy” le chiamai “che cavolo abbiamo fatto ieri?”
“ci siamo scolate tre casse di birra!” disse Jess stiracchiandosi, mentre Giada non dava nessun segno di vita, poi si mosse per strofinarsi il naso.
“che ore sono Jess?”
“le dieci credo..” controllò il cellulare “si le dieci”
“ah ok..” Ok? Ok? Mi alzai di botto e controllai anch’io l’ora, era tardi e i ragazzi sarebbero arrivati a momenti, il salotto era talmente in disordine che avrei dovuto chiamare un’impresa di pulizie per rimetterlo a posto “ragazze alzatevi e muovete il culo, è tardi e se i ragazzi rientrano ci beccano in questo stato”
“sono d’accordo” disse una voce fuori campo, alzai lo sguardò e vidi Niall seduto alla penisola con un biscotto in mano “buongiorno!” sorrise
“merda” sentii Jessica imprecare
“Niall.. ciao”
“siete sconvolte” rise “tranquille.. i ragazzi non sono ancora rientrati.. ma lo faranno presto.. detto tra noi.. io metterei a posto tipo..” controllo il suo orologio e sorridendo tornò a guardarci “ora”  non avevo mai fatto un casino del genere, piccoli pezzi di ricordi mi tornarono in mente, Giada ed io che cantavamo in piedi sul divano, Jes che si scolava una bottiglia di birra senza mai staccarsi e noi che la incitavamo. Eravamo veramente sconvolte quel mattino ma in tempo record avevamo sistemato la stanza.
Stanche infine ci buttammo sul divano. “non voglio più sentire parlare di birra”
“non sei l’unica”
“mi spiegate che ci fanno quei vestiti sulla mensola dei trofei?” chiese Niall e noi ragazze ci voltammo a guardarli “ma soprattutto.. di chi sono?” piegai la testa di lato e il ricordo della sera prima affollò la mia mente. Jessica aveva quei vestiti in mano, non sapevamo però dove li avesse presi, so solo che d’un tratto se li era ritrovati in mano e noi ci avevamo giocato e lanciato addosso finche non erano finiti lassù
“e un'altra cosa.. la cucina era un vero campo di battaglia quando sono rientrato” rise “ho sistemato io.. poi parlano di noi ragazzi.. ve la siete spassata in questi giorni eh?”
“beccate” Niall sorrise ci fece una smorfia ed uscì dalla stanza
 
I ragazzi rientrarono poco più tardi. Louis aveva uno strano sguardo glielo si poteva leggere in faccia che aveva avuto una brutta giornata. Non si fermò molto a parlare, andò al piano di sopra e si chiuse in camera. Durante il week-end ci eravamo sentiti solo una volta con quell’unico messaggio.
“che prende a Louis?” chiesi e li vidi guardarsi tra di loro. Il bello di aver dei buoni amici è che qualunque cosa succeda manterranno il segreto a vita. Fecero spallucce ed io sprofondai nel divano. Mi feci coraggio e salii da lui. Era sotto la doccia per cui attesi che uscisse dal bagno sedendomi davanti alla sua porta, continuavo a sbloccare e bloccare il cellulare, ogni tanto premevo l’icona della galleria fotografica e altre volte guardavo solo l’ora finché lo schermo non andava in standby.
Uscii dal bagno e senza dire una parola rientrò in camera lasciando la porta semi aperta come se quello bastasse ad invitarmi dentro. Si raccolse i capelli in un codino spettinato e aveva indossato un paio di boxer blu notte “dunque.. ti hanno rubato la parola?” chiesi senza ricevere una risposta immediata, si stava vestendo e dopo aver indossato una t-shirt bianca si voltò a guardarmi, come se fino ad allora non ero stata li, come se fossi entrata solo in quel momento.
“io esco stasera” non mi diede altre spiegazioni, ne sul dove andava ne con chi. Mi passò accanto infilandosi un paio di Vans ed uscii dalla stanza. Che gli prendeva?
“ehy Lou” dissi seguendolo al piano di sotto e poi fuori “ma che ti prende”
“puoi dormire da me stanotte.. tanto credo che non  rientrerò per la notte” e senza aggiungere altro si infilò in macchina e uscì in strada. Rimasi a guardare la sua auto andar via, scioccata e devastata. Che significava tutto ciò? Che gli era successo quel week-end?







Recensioni di ogni tipo è più che gradita. Allora come vi pare? Fatevi sentire 
M. xxx

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Capitolo 12
*** Chapter 12 ***


12
 
Rientrai in casa e chiusa la porta alle mie spalle mi resi conto che stavo trattenendo il respiro. Cosa diavolo stava succedendo? Entrai in salotto dove i presenti chiacchieravano tra loro.
“qualcuno può spiegarmi?” chiesi ormai rassegnata. Zayn guardò gli amici e annuì
“vieni qui” disse facendomi spazio sul divano, ma non volevo sedermi, sapevo che al 100% non sarebbe stata qualcosa di cui avrei voluto sentir parlare. “sto bene qua” dissi incrociando le braccia al petto
“è stato un week-end carico di sorprese ecco” iniziò Malik cercando di trovare le parole giuste “Diciamo che c’era più gente del solito, e con questo voglio dire che.. c’era anche Eleonor con sua sorella” già il nome Eleonor mi faceva tremare. Il fatto che lei fosse li, mi fece venire il volta stomaco
“mi stai dicendo che stasera lui sta andando da lei?” nessuno ebbe il coraggio di rispondere, quindi capii. Annuii, ingoiai il rospo, feci un passo indietro e salii in camera mia, subito seguita da Giada e Jessica. Mi trovarono seduta sul letto, con gli occhi fissi sulla punta delle mie scarpe.
“ehy piccola stai bene?” questa domanda, quante altre volte l’avevo sentita? E quante volte ancora avrei dovuto sentirla? Quante altre volte il mio cuore era stato spezzato da uomini che hanno sempre preferito le altre a me? Non gli avrei dato questa soddisfazione. Non avrei dato a nessuno la possibilità di vedermi fragile, avevo vent’anni ed una vita davanti, la vita non è fatta solo per cercare ‘anima gemella’ se mai ne esiste una. Io sono una donna. Una donna forte e capace, una donna tenera ed intelligente. Sono una donna e le donne a differenza dell’uomo non ha bisogno di un partner per andare avanti.
“sto bene” dissi seriamente.
“siamo sconvolte” Jessica si sedette accanto a me
“non dovete esserlo, me lo aspettavo.. sono tranquilla” sorrisi
 
Scesi al piano di sotto, aprii il frigo e iniziai a preparare la cena, Jessica non mi toglieva gli occhi di dosso, cosi come Giada. Loro mi conoscevano, eravamo cresciute assieme, avevamo frequentato le stesse scuole, le stesse persone e gli stessi posti. Non mi avevano mai visto cosi apatica di fronte ad un ‘tradimento’ questo era il motivo della loro preoccupazione. Anche il resto dei ragazzi iniziò ad osservarmi “volete smetterla?” chiesi senza smettere di cucinare “sto bene, sul serio.. qualcuno mi aiuta a cucinare o devo fare tutto io?” in realtà avrei tanto voluto piangere e distruggergli la stanza, ma non avrei fatto nulla di tutto ciò. Fino a qualche giorno prima era stato con me, aveva strappato la loro foto e aveva fatto l’amore con me. Con me! Ed ora era da lei, e il solo pensiero mi tagliava il cuore. Pensare che quei baci ora erano di nuovo suoi e non più miei mi fece vacillare un po’, ma non lo diedi a vedere.
Giada ed Harry stavano chiacchierando in salotto, potevo ascoltare la loro conversazione, o almeno potevo immaginarla: “sono preoccupata per lei” disse la mia amica
“Io lo sapevo che sarebbe andata cosi, diamine”
“l’ha presa più male di quanto non vuol dare a vedere, lei è cosi, se una cosa la ferisce a tal punto si chiude in se stessa.. proprio come quando il padre aveva lasciato la madre per un'altra donna per poi tornare con la madre, il perdono di sua madre l’aveva ferita e disgustata a tal punto che non appena ebbe compiuto diciott’anni aveva deciso di allontanarsi da casa. È da allora che si è trasferita in Inghilterra”
“mi dispiace” disse Styles guardandola negli occhi
“non so dove la porterà questa sua scelta di non esternare i propri sentimenti.. potrebbe scoppiare da un momento all’altro”
Li chiamai tutti a tavola e insieme ci sedemmo a cena, con il cuore gonfio di tristezza trovai la forza di ridere e scherzare. Non avevo intenzione di rendere le persone che mi amavano partecipi del mio dolore.
“Niall?” chiesi riflettendoci su “posso trasferirmi da te per la notte?”
“nessun problema” disse il biondo sorridendo
“ok ragazzi, chi lava i piatti? Io salgo a fare una doccia” Jessica mi seguii al piano di sopra, era sempre stata un po’ apprensiva quando si trattava di me o di Giada, sapeva quanto avevo sofferto nella mia vita e sapeva che non ero cosi forte come volevo far vedere.
“Maddy” iniziò ma la interruppi subito
“so quello che stai per dirmi Jes, ma sono completamente devastata in questo momento, non voglio piangere ne soffrire più di tanto per lui, ha scelto lei? Bene, mi metto l’anima in pace. Non era tempo per noi” un’unica, grossa lacrima mi rigò il viso, l’asciugai con la manica della felpa.
“piccola mia” mi abbracciò ma subito la respinsi
“scusa Je, ma se mi abbracci non riuscirò a trattenere questo dolore”
“ok.. hai bisogno di qualcosa?”
“si, in realtà si.. entri da Louis e mi prendi il beauty-case sul suo comò? Se entro io potrei non..”
“si va bene.. tranquilla”
 
“hey” Niall entrò in camera sua trovandomi seduta sul letto “come stai?”
“bene!” sorrisi “non so da che parte preferisci dormire”
“fa lo stesso” disse togliendosi le scarpe
“ok” mi stesi sul lato destro e mi coprii con le coperte
“sei sicura di star bene?”
“si” le luci si spensero e Niall si infilò a letto, aspettai che si addormentasse prima di lasciar che le lacrime mi rigassero il viso.
 
Il giorno dopo Niall era già sceso, mi alzai e legai i capelli in uno chignon alto. Uscii da camera sua e nel corridoio incontrai proprio Louis.
“ehy” disse sorpreso di vedermi uscire da camera di Niall, alzai il mento a mo’ di saluto ed entrai in camera mia. Bene il primo passo era fatto, vederlo senza alzargli le mani. Le ragazze si erano appena alzate ed io mi diressi nel mio bagno a recuperare il bagnoschiuma “faccio la doccia nel bagno di Niall, cosi non dovremo fare i turni” dissi e sorrisi lasciandole alle loro faccende. Louis era fuori dalla mia porta indeciso se bussare o meno.
“ehy” disse di nuovo “non hai dormito da me”
“no, infatti” trattenni la rabbia, feci un passo a destra schivandolo e raggiunsi nuovamente la camera di Niall chiudendomi dentro.
Dopo la doccia mi sentivo meglio. Mi vestii in fretta per poter lasciare la stanza al proprietario e raggiunsi il resto degli inquilini di sotto.
“ciao piccola” disse Jessica, si era rilassata un po’ dopo la nostra piccola chiacchierata
“che si fa oggi plebee?” chiesi alle mie amiche
“tu che hai in mente?”
“si avvicina il Natale, Londra è stra-super bellissima in questo periodo.. allora? Vi va?”
“ok.. perfetto” disse Giada
“dove andate?” chiese Harry
“in giro per Londra, vuoi unirti a noi?” chiesi guardando Giada che non ebbe il coraggio di guardarmi
“si perché no!”
“ok allora si va?” domandai e le ragazze ed Harry annuirono. Mentre uscivo dalla stanza Louis stava entrando e bloccandomi per un braccio mi fece voltare verso di lui “cosa?” chiesi con totale indifferenza
“devo parlarti”
“ed io posso voler non ascoltare.. comunque..” dissi schiarendomi la voce “è tutto ok, basta che non mi rivolgi la parola per un po’” sorrisi ma i miei occhi rimasero seri, mi liberai dalla presa e raggiunsi gli altri che mi aspettavano alla macchina.
 
Rientrammo a casa dopo una piacevole mattinata, Jessica ed io avevamo notato quanto tra Giada ed Harry fosse nata una bella amicizia, ma poteva esserci qualcosa di più?
Noi ci auguravamo che almeno per Giada qualcosa cambiasse, perché diciamocelo essere amiche di Harry Styles senza approfittarsene è proprio uno spreco.
In casa c’era solo Louis.
Il mio buon umore si trasformò nell’apatia in cui ero sprofondata il giorno prima.
I ragazzi iniziarono a parlare tra loro, Giada e Jessica si erano unite ai loro discorsi mentre io confinata in cucina, il mio mondo, accesi la radio e cercai una buona stazione radio, capitai proprio sul quella giusta dato che Luke Hemmings stava cantando la sua strofa in “She Looks so perfect” iniziai a canticchiarla e a destreggiarmi in cucina come una pazza isterica, il ritmo della canzone mi entrò nelle vene e il sorriso uscii fuori spontaneo “eh eee eh ehy—eh eee eh ehy”
Harry mi raggiunse muovendosi a ritmo e mi fece ridere come non mai. “che scemo che sei” gli dissi muovendo la testa e facendo la scema a mia volta
“anche tu lo sei” disse imitandomi ed entrambi scoppiammo a ridere.
La canzone terminò e lo speaker iniziò il suo monologo, abbassai il volume e mi concentrai su ciò che stavo facendo, con la coda dell’occhio vidi le mie amiche praticamente ignorare Louis, il che era anche plausibile ma non mi andava bene il loro comportamento, presi il cellulare e mandai un messaggio ad entrambe sul quale dicevo che non c’era niente di male nel rivolgergli la parola. Quando lo ricevettero mi guardarono ed io sorrisi, Louis si voltò verso di me e il sorriso scomparse.
“Harold apparecchi la tavola?”
 
Dopo pranzo Louis e Jessica lavarono i piatti e sistemarono la cucina, Harry e Giada ‘guardavano’ la Tv, ma in realtà non fecero altre che parlare e parlare, ed io che non avevo voglia di far nulla, indossa un maglione pesante ed uscii in giardino. Il freddo era tagliente anche se non c’era vento, ne pioggia. Seduta su una poltroncina sotto la veranda guardavo come l’inverno si era portato via tutte le foglie. Mi alzai e scesi dalla veranda, raggiunsi l’altalena e mi sedetti su, all’ombra di quell’albero ormai spoglio. Un unico piccolo fiocco bianco mi cadde sul ginocchio. Lo guardai per poi alzare lo sguardo e vedere tanti altri piccoli fiocchi scendere giù. La neve era arrivata e iniziava a coprire ogni cosa con il suo manto bianco. Mi alzai e andai a stendermi sul terreno, guardai il cielo e lasciai che la neve coprisse anche me. Sentii la porta finestra aprirsi “la neve” disse Jessica interrompendo quella danza silenziosa di fiocchi candidi.
Uscirono tutti e mi raggiunsero in giardino, Jess si sedette accanto a me e anche lei osservava rapita la neve scendere su di noi. Quando ce ne fu abbastanza ne presi un pugno tra le mani nude e lo lanciai addosso a Jessica, con una smorfia per il freddo anche lei ne lanciò una a me. Per poi finire con il ridere. Da lontano e senza farmi notare guardai Louis. Era stato molto silenzioso e lo ero tutt’ora. Avrei voluto, in un certo senso, curare le sue ferite, e l’avrei anche fatto se lui non aveva scavato nelle mie.
 
 Allora? La storia inizia ad avere i suoi alti e bassi, secondo voi come andrà a finire? Lasciatemi una qualsiasi recensione, accetto consigli e critiche :) 
M xx

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