I had the best day, with you, today.

di InnocentSecret
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Per sempre, te lo prometto. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Sei fantastica, Selena. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Grazie ancora. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Morto? ***
Capitolo 5: *** Apologize. ***
Capitolo 6: *** Apologize...again. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 4: Come un grattacielo. ***
Capitolo 8: *** Sospensione ufficiale. ***



Capitolo 1
*** Prologo: Per sempre, te lo prometto. ***


“Thaank yoou, byeee.” Demi rimase lì a fissare il desktop del computer senza spiccicare parola.
Quella frase…”This is my best friend.” detta da lei a Selena le risuonava nella testa. Erano davvero molto unite ai tempi.
Certo, ognuno aveva i suoi impegni ora, ma cos’era successo? Dov’era finita la loro amicizia?
L’unica cosa che Demi riusciva a pensare ogni volta che vedeva lei e Selena insieme era: “E’ finita.”
Sospirò e chiuse il computer, per poi alzarsi e scendere in cucina.
“Mamma?” Erano le vacanze di Natale e Demi aveva preso una piccola pausa dal tour mondiale, per passare un po’ di tempo con la sua famiglia.
“Mamma?” Richiamò, non ricevendo nessuna risposta.
“Demi…” Sentì dire da quella che sembrava la voce di sua madre. Seguì la voce, arrivando in quella che era la camera dei suoi genitori.
Ma lì non trovò nessuno.
“Mamma? Dove sei?” disse guardandosi intorno.
“Demi, sono in salotto.” La ragazza si diresse in salotto e, in effetti, sua madre era lì, seduta sul divano mentre cambiava canale su canale per cercare qualcosa da vedere.
Trovò un telegiornale e poggiò il telecomando sul divano, smettendo di cambiare canale.
Si sedette affianco a lei, ignorando il fatto che poco prima aveva sentito sua madre chiamarla dalla sua camera.
“Dimmi, mamma. Da piccole, io e Selena eravamo tanto unite?” disse giocando con le sue dita.
“Oh, piccola mia. Sì, quando i bulli ti prendevano in giro, lei ti difendeva sempre. Passavate un sacco di tempo insieme. Eravate inseparabili.” Disse la mamma, accarezzando i capelli a quella che lei aveva sempre chiamato ‘la sua bambina’, anche se aveva 22 anni, ormai.
“E poi?” Chiese Demi, assumendo un comportamento da bambina curiosa.
“E poi cosa?”
“No, niente. Grazie mamma, ciao.” Disse prendendo la sua borsa e uscendo da casa.
La mamma di Demi rimase un po’ perplessa. Poi scosse la testa e si alzò, iniziando ad avviarsi verso la cucina.


Demi era nel parco, mentre vagava senza meta, guardandosi intorno e cercando un posto dove andare per distrarsi.
Dopo minuti che camminava, arrivò nella parte del parco dove c’erano le piccole giostre per bambini.
La ventiduenne mise le cuffiette, e continuò a camminare. 
“Guarda che divertente, Alison.”
Demi si bloccò e il telefono le cadde dalle mani, facendo staccare le cuffiette e facendo sentire a tutti la musica.
Rimase lì per un po’ a fissare le due bambine, impassibile.
La bambina che aveva parlato, essendosi messa in piedi sull’altalena, perse l’equilibrio e cadde all’indietro.
Demi non si fece scrupoli, e corse ad aiutare la bambina. Si inginocchiò vicino a lei.
“Oddio, stai bene, piccola?” disse Demi, accarezzando i capelli alla bambina caduta.
“Mi fa male un po’ la testa.”
“Fa’ vedere.” Disse Demi, cercando di scoprire la testa della bambina.
“Non è nulla, hai solo battuto la testa, niente di grave.” Disse Demi, sorridendo alla bambina e aiutandola a rimettersi in piedi.
“Grazie. Come ti chiami?” rispose la bambina sorridendo.
“Demi. E tu piccola?” disse Demi continuando a sorridere.
“Marie.” Demi si bloccò e il suo sorriso scomparve.
“M-Marie?” Ripetè. La bambina la guardò, preoccupata.
“Sì, Marie. Perché?”
“No, niente, non importa.” Fece un sorriso forzato. “E la tua amichetta chi è?” Continuò.
“Alison.” Rispose Marie, mentre Alison guardava Demi.
“Alison? Che bel nome che hai.” Disse Demi, avvicinandosi alla bambina sull’altalena.
“E tu come ti chiami?” Rispose Alison, un po’ timida.
“Demi.” Disse la ragazza, sorridendo.
“Anche tu hai un bel nome.” Demi rise.
“Oh, grazie, piccola.”
“Sai, noi siamo amiche del cuore.” Disse Marie, sorridendo. Demi si girò verso di lei e sorrise.
“Ah, davvero? Che bello. E siete tanto unite?” Disse Demi, alzando un po’ di più la voce per farsi sentire, dopo essersi allontanata per raccogliere il suo telefono da terra.
“Unitissime. Da grandi, saremo ancora amiche del cuore. AMICHE DEL CUORE PER SEMPRE!” disse Marie, saltellando e battendo le manine.

“Demi?”
“Sì?”
“Ti voglio bene.”
“Saremo amiche per sempre, vero Sel?”
“Amiche per sempre, te lo prometto.”

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Sei fantastica, Selena. ***


“Demi? Demi? DEMI?!” Marie richiamò la ragazza, che era rimasta ferma lì, a fissare il vuoto.
“Cosa dove perché eh?” disse Demi tutto di un fiato.
“Eri rimasta imbambolata.” Rispose la bambina, prendendo per mano Demi e con l’altra mano, prendeva per mano Alison e le trascinava entrambe su una panchina lì vicino.
“Scusate, piccole.” Disse Demi sforzando un sorriso.
“Andiamo a giocare con lo scivolo? Demi ci spinge giù.” Disse la piccola Alison, alzandosi in piedi e tirando Demi dal braccio.
“Okay, okay. Con calma.” Demi si alzò, e lei e le bambine si diressero allo scivolo. Marie iniziò a spingere Demi dal busto: “Dai, dai.”
“Sì, ho capito, Marie, piano.” Disse Demi, per poi ridere e continuare a salire le scale.
Arrivata su, la ragazza si sedette a terra e iniziò a spingere le due bambine giù dallo scivolo.
Quando Alison fu scivolata giù, stava per risalire le scale quando dei bambini si avvicinarono a lei e iniziarono a prenderla in giro: “Oh, ma guarda che mostro! E’ bruttissima, da grande non avrà mai un ragazzo, è così grassa.”
Demi, al “E’ così grassa.” andò su tutte le furie, e scese di corsa le scale per andare in soccorso della bambina.
“Grassa? Se lei è grassa, voi cosa siete? Siete spregevoli, schifosi, disgustosi, non fate altro che prendere in giro la povera Alison quando lei non vi ha fatto mai niente.
Non riuscirete mai a buttarla giù, perché lei è una bambina tanto forte e sa tenervi testa.
Provate piacere solo nel far male ad una persona. Fatevi una vita.” Pensò Demi, poi si calmò e iniziò a parlare con quei bambini, abbassandosi per raggiungere le loro faccette.
“Sapete cosa? Alison è una bambina tanto carina, tanto forte e sa tenervi testa. Anche soltanto non rispondendovi. Perché l’unica cosa da fare quando qualcuno ti insulta, è non rispondergli e non abbassarsi ai suoi livelli.
Io ve lo dico, se continuate così, rimarrete da soli e nessuno vorrà più stare accanto a voi.
So che voi prendete in giro la gente solo perché avete i vostri problemi e li sfogate sugli altri ma questa non è la soluzione.
Continuate così, se volete, ma se lo farete rimarrete soli, a vita.
Detto questo, Alison non si abbasserà mai ai vostri livelli.” Demi si alzò in piedi, guardò i piccoli bulletti, fiera di se stessa e loro, senza spiccicare parola, se ne andarono.
Marie e Alison iniziarono a battere le loro manine per Demi.
“Brava, Demii!” Disse Marie, entusiasta.
“Grazie, Demi. Sei stata fantastica.” Disse Alison, intimidita. Demi si inginocchiò davanti a lei, per arrivare alla sua altezza. “Ma di niente, piccola.” Disse e poi la abbracciò.
“Il punto è che ti ho visto scendere correndo le scale, sembravi tutta arrabbiata. Ma poi sei arrivata lì, ti sei messa in ginocchio e iniziato a parlargli con tutta la calma del mondo.” Disse Marie, sorpresa.
“Ci ho riflettuto sopra, e ho capito che arrabbiarsi non serve a niente.”
“Grazie, Demi. Mi hai insegnato molte cose, oggi.” Disse Alison, sorridendo alla ragazza.
“Ora dobbiamo andare, ci dispiace, ciao.” Dissero le bambine, correndo via ma continuando a salutare Demi con la manina.
Demi iniziò ad incamminarsi verso casa sua, ripensando alle parole che aveva detto ai bulletti che prendevano in giro la piccola Alyson.

“Guardatela, quant’è brutta. Ed è anche grassa. E’ una balena!”
“Demi è una bambina molto carina, e voi non avete nessun motivo per insultarla. Fa bene a non rispondervi, perché è così che si fa. Rimarrete soli a vita.”
“Sei fantastica, Selena.”


*Spazio autrice*
Ciao a tutti. Sono la scrittice di questa storia.
Questo è il primo capitolo di questa FF. In questo capitolo, Demi difende la piccola Alison dai bulletti che la prendono in giro.
Cosa ne pensate di questa FF e di questo capitolo? Scrivetemelo nelle recensioni e, se vi trovate meglio, nei messaggi privati.
So che questo capitolo è piccolo ma mi farò perdonare.
Il capitolo 2 verrà pubblicato quando questo raggiungerà le 5 recensioni.
Spero che questa FF vi piaccia, e adios.
Ah, ho deciso che nella FF, succederà qualcosa che non penso che qualcuno di voi già prevede ma non anticipo nulla a nessuno. Ciao a tutti. *scompare nel nulla*

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Grazie ancora. ***


“Ciao mamma.” Disse Demi, entrando in casa sua e guardandosi intorno. Non ricevette nessuna risposta e iniziò a vagare per la casa senza meta.
“Mamma? Ci sei?” Richiamò la madre ma, di nuovo, nessuna risposta.
Arrivò in camera della madre e le vennero le lacrime agli occhi.
“Ommioddio, mamma!” Si inginocchiò vicino a lei e iniziò a scuoterla.
“Mamma? Mamma, ti prego, svegliati. Dimmi che stai bene…” iniziò a piangere. “…ti prego..”
Prese il suo telefono e chiamò il pronto soccorso. Dopo aver dato tutte le informazioni, chiuse la chiamata.
Iniziò ad accarezzare i capelli della mamma, e a parlarle.
“Mamma…che è successo? Stai bene, vero? L’ambulanza sta arrivando, e loro ti faranno riprendere, te lo giuro.” A quel punto, arrivò il pronto soccorso e portò via la mamma di Demi, lasciando Demi da sola in casa.
Lei si alzò da terra, e andò in cucina. Fece un caffè e si mise sul divano, a berlo.
Appena finito il caffè, si avvicino al lavello, iniziando a lavare la tazza.
Dopo averla pulita, la rimise a posto.
Si stese sul divano, fissando il bianco del soffitto, senza spiccicare parola, con un volto inespressivo e indifferente.
Poi prese il telefono e compose il numero dell’unico che pensava potesse farla distrarre un po’ e tenergli compagnia.
“Niall? Ho bisogno di vederti.”

Il campanello suonò e Demi corse ad aprire, trovandosi un biondino davanti.
“Buon pomeriggio.” Disse Demi, forzando un sorriso e spostandosi per farlo entrare.
“Ciao, Demi.” Il biondino sorrise, entrando in casa.
“Grazie per essere venuto, Niall. Davvero.” Lo ringraziò, seguendolo e indicandogli il divano, per invitarlo a sedersi. Lui lo fece, e Demi fece lo stesso.
“Di niente, Demi. Siamo amici o no?” Disse, guardando la ragazza. Demi annuì.
“Allora, perché avevi bisogno di vedermi?” Continuò il ragazzo.
“Sai, mia madre è andata in ospedale.” Disse la ragazza, abbassando lo sguardo.
“Ommioddio, Demi, mi dispiace. Com’è successo?”
“Non lo so, ero appena tornata da una passeggiata, e l’ho trovata in camera sua, priva di sensi.” Disse Demi, con gli occhi lucidi.
Niall abbracciò la ragazza, poggiando la testa di Demi sul suo petto e stringendola a sè, mentre lei singhiozzava.
“N-Niall…”
“Sssh, non parlare, non preoccuparti, andrà tutto bene.” Disse il ragazzo, accarezzandole i capelli.
Lei si staccò e si asciugò le lacrime.
“Gra-zie, Niall.” Disse, guardando il biondo. Lui sorrise.
“E di cosa?”
“Di essere qui, con me.”
“Non ti preoccupare, Demi. E’ questo a cui servono gli amici.” Disse Niall, abbassando lo sguardo.
“Grazie ancora.” Disse guardandolo e cercando di sorridergli. Niall alzò la testa e le sorrise.

“Grazie per avermi aiutata, Selena.”
“E di che? E’ questo ciò che fanno gli amici.”
“Grazie ancora.”


*spazio autrice*
Ciao a tutti, sono tornata.
Ho deciso di aggiornare prima di ricevere 5 recensioni, perchè sapevo che non ci saremmo arrivati. Quindi ecco qui il secondo capitolo.
In questo capitolo, Demi ha chiamato Niall per sfogarsi, e lui è arrivato, consolandola, dopo che lei gli ha spiegato tutto ciò che è successo.
Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Vi piace? Spero di sì.
Recensite con ciò che pensate di questo capitolo e di questa storia.
Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Morto? ***


Demi aveva sospeso alcune tappe del suo tour mondiale per rimanere accanto a sua mamma, ciò che fece alla fine.
Dormì con lei in ospedale e volle rimanere anche Niall.
Beh, in realtà, nessuno dei due dormì. Stettero lì a parlare, seduti sulle sedie, ognuno ai lati del letto dove la mamma di Demi giaceva, ancora priva di sensi.
La ragazza continuava a tenere la mano a sua madre, mentre Niall non si azzardava nemmeno a poggiarsi sul letto con le braccia.
“Niall?” Sussurrò Demi.
“Sì?” Disse il biondo, alzando la testa.
“Come stai? Siamo stati tutto il giorno a parlare di come stava lei, di come stavo io ma tu?”
“Bene, perché me lo chiedi?”
“No, niente, è che girava una voce.”
“Una voce? Che voce?” Disse Niall, allarmandosi un po’ ma senza darlo a vedere.
“Che tu soffrivi a causa del tuo amore per una ragazza…” Disse Demi, abbassando lo sguardo imbarazzata, cercando di non far capire al biondo che dicevano che quella ragazza era lei.
Lui, intanto, si era irrigidito ed aveva fatto il possibile per non arrossire, timido com’era.
“No, no, non è vero, è soltanto una voce, io non sono innamorato di nessuno.”
“Nemmeno di…” Demi si bloccò e non riuscì più a parlare.
Niall la incitò nonostante avesse paura: “Di..?”
“No, di nessuno, scusa ma devo andare in bagno.” Non diede neanche il tempo al ragazzo di rispondere che scappò, lasciandolo lì perplesso e imbarazzato.

Demi era in bagno, con le spalle al muro e seduta a terra. Aveva le mani tra i capelli e pensava a ciò che stava per dire a Niall poco prima.
Sentì una voce. Una voce maschile chiamarla dall’esterno del bagno.
“Niall?” Disse uscendo e guardandosi intorno, un po’ confusa.
“Demi..”
“Niall? Sei tu?”
“Ciao.” Sentì sussurrare ancora. Ma lei non vedeva niente, poteva soltanto sentirla.
“Chi sei? E perché non ti vedo?” Disse guardandosi intorno, spaventata.
“Non mi puoi vedere e basta, non c’è un perché, piccola Demi.” Si sentì accarezzare i capelli e si voltò di scatto, cercando di dare una spiegazione a quello che aveva appena sentito.
“No, senti, non mi prendere in giro e dimmi perché non ti posso vedere. Ci dev’essere un motivo.” Disse Demi, innervosendosi per non poter neanche attribuire un volto a quella voce, che non le rispose.
“Mi puoi dire almeno dove sei?”
“Vicino al lavello.”
La ragazza arrivò di fronte al lavello, e si sedette su una sedia.
“Allora, cosa vuoi da me?” Disse, incrociando le braccia, arrabbiata.
“Niente, volevo solo farti visita. Sai, è da un bel po’ di tempo che non ci vediamo.”
“Un bel po’ di tempo? Farmi visita? Allora ti conosco. Quindi vuol dire che mi stai prendendo in giro, che ti stai nascondendo per non farti vedere.” Disse, alzandosi.
“Non andrai da nessuna parte.” La ragazza si sentì spingere sulla sedia da una forza invisibile.
Demi si spaventò e continuò a guardarsi intorno, cercando di capire cosa fosse stato.
“Non andrai da nessuna parte? Ma chi ti credi di essere? Prima mi disturbi, non vuoi dirmi chi sei, poi ti nascondi per non farti vedere, mi prendi in giro e ora fai anche il prepotente? Ma vedi un po’ questo, vedi!” Disse Demi, arrabbiandosi.
“Ehi, Demi, calmati. Non è niente, sono solo un tuo vecchio amico.”
“Mio amico? Ma cosa vuoi da me, ma chi ti conosce!” Disse cercando di non urlare, per non farsi sentire da fuori. Ma alzò comunque un po’ la voce, stando sempre attenta.
La ragazza sentì ridere e si arrabbiò ancora di più.
“Ah, e ora ridi pure?” Cercò di calmarsi. “Senti, ora tu esci, smetti di nasconderti e ti fai vedere, così posso prendere a schiaffi quella brutta faccia che ti ritrovi e che stai tanto nascondendo.”
“Io non sto nascondendo niente, Demi. Te lo ripeto.”
“E allora perché non ti posso vedere?” Disse Demi, incrociando di nuovo le braccia.
“Non puoi e basta, è semplice.”
“No, senti, chiunque tu sia. Ci dev’essere un perché, non può essere così e basta.” Disse la ragazza.
“Nessuno può vedermi.”
Demi aggrottò le sopracciglia: “Come nessuno può vederti? Che significa?”
“Significa quel che ho detto. Nessuno può vedermi.”
“Allora, ascoltami, se la smetti di prendermi per il culo magari io mi calmo. Mi spieghi chi sei?” Disse, alzando un po’ di più la voce.
“Te l’ho già detto, un tuo vecchio amico.” Disse la voce, per poi ridacchiare.
“Ma io ti prendo a pugni, dimmi chi sei.”
“Trenton.”
“Trenton?”

“Demi, piccola mia. Mi hai detto che stamattina Trenton è mancato da scuola, giusto?”
“Sì, mamma, è mancato, lui non salta mai la scuola.”
“Beh, sai, lui è…”
“E’..?”
“Demi, Trenton è morto.”
"Morto?"


*spazio autrice*
Ciao a tutti, sono tornata, dopo non so quanto tempo. Non ho niente da dire su questo capitolo quindi, niente, spero che il capitolo vi piaccia e che continuate a seguire la storia. Alla prossima,
-l'autrice.

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Capitolo 5
*** Apologize. ***


ALLORA, OCCHI A ME, OCCHI A ME!

Volevo solo chiedervi scusa per il fatto che non aggiorno da molto.
E' che sto cercando di far crescere le visite dell'ultimo capitolo pubblicato. E non ci sto riuscendo.
Più pubblico capitoli, più le visite scendono ed è per questo che l'altra volta ho pensato di eliminarla e ci sto ancora riflettendo.
Ma non è questo il punto. Il punto è che mi volevo scusare per il fatto che non sto aggiornando questa storia. E niente, spero che le visite salgano con gli altri capitoli.
Alla prossima, forse
-la scrittrice.

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Capitolo 6
*** Apologize...again. ***


Raga, sono di nuovo qui.
No, non per aggiornare la storia ma per scusarmi di nuovo per il fatto che non sto aggiornando per niente la storia.
E' che non ho per niente ispirazione e non so mai cosa scrivere, poi se mi costringo a scrivere verrebbe un capitolo di merda e non mi sentirei abbastanza sicura su quel capitolo.
E poi non aggiorno anche per il fatto che mi dimentico sempre.
Poi ultimamente, sapete, è iniziata la scuola anche per me e ho i compiti da fare, e iniziano a darne un po' di più, sapete com'è, come funziona.
Quindi mi scuso ancora per questo super mega ritardo della storia. Non pensate che io non ci tenga, perchè non è affatto così, anzi, tutto il contrario. Mi scuso ancora, sto pensando di eliminare la storia e se non la troverete più sarà per questo motivo. Alla prossima.
/la scrittrice. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 4: Come un grattacielo. ***


Demi, dopo essere tornata a casa, si era stesa sul letto ed era rimasta lì a pensare alla conversazione che lei aveva avuto con quel ‘qualcuno’ che diceva di essere Trenton.

‘Trenton.’
‘Trenton?’
‘Sì, dolcezza.’ Demi si riprese dallo shock iniziale e gli rispose a tono.
‘Ma che cazzo stai dicendo? Trenton è morto anni fa!’ Disse alzando la voce contro chiunque era lì in quel bagno, a prenderla in giro.
‘Lo so. Lo so benissimo, dolcezza.’ Disse la voce, con una tranquillità che fece arrabbiare Demi ancora di più
‘Non chiamarmi dolcezza.’ Disse Demi, innervosita.
Prima che la voce potesse rispondere, Demi venne richiamata.
‘Demi?’ Era la voce di Niall, che fece una piccola pausa, aspettandosi una sua risposta. ‘Dobbiamo andare.’
‘Certo, Niall, arrivo, un attimo.’ Disse lei di rimando, alzando un po’ la voce per farsi sentire dal biondo dall’altra parte della porta.
‘Oh, ecco il tuo fidanzatino. Vai sennò si spazientisce.’ Continuò la voce dopo che i passi di Niall si fossero allontanati.
‘Smettila e sarà meglio che la prossima volta che torno ti faccia vedere, chiunque tu sia.’ Disse Demi, nervosa per poi andarsene.


Demi non credeva che quello fosse davvero Trenton, ma ci pensò su: ‘E se fosse davvero lui? Se io avessi trattato male il fantasma del mio migliore amico?’
Demi scosse la testa e scacciò dalla mente quel pensiero mentre si alzò  dal letto, per andare in cucina.
Per distrarsi, si fece una camomilla, e dopo aver aspettato che fosse calda abbastanza come piaceva a lei, si sedette sul divano e accese la tv.
Trovò, dopo minuti di zapping, un film che aveva già visto, con il quale aveva pianto un sacco: ‘The Last Song’ con Miley Cyrus.
Proprio in quel momento, il campanello di casa sua suonò: Demi sbuffò ed andò ad aprire.
‘Oh, ciao Niall. Entra.’ Si scostò, per fare spazio al biondo che entrò, guardandosi intorno.
‘Beh, siediti, cosa aspetti?’ Disse Demi, sorridendogli. Lui accennò un sorriso, e si sedette a debita distanza da Demi. Lo sguardo gli capitò sullo schermo della tv, per poi passare alla tazza di camomilla che Demi aveva poggiato sul tavolo.
‘Oh, mi dispiace averti interrotto, se vuoi passo più tardi.’ Disse Niall, già alzandosi.
‘Dove vai?’ Demi gli prese la mano e lo tirò di nuovo sul divano. Niall le sorrise. ‘Mi fa piacere che tu sia passato.’ Continuò la ragazza, prendendo in mano la tazza con entrambe le mani e portandosele alla bocca.
‘Oh, grazie. Sai, è che ho pensato che volessi un po’ di compagnia. Sai, stare in casa da sola, senza nessuno con cui parlare…ho pensato che ti potessi annoiare qui da sola.’ Rispose il biondo.
‘Grazie mille, Niall. Davvero. E’ che hai ragione, stare qui da sola senza parlare con nessuno non può fare altro che farmi assalire dai pensieri.’ Niall si irrigidì.
‘Pensieri? Pensieri come?’ Disse, preoccupandosi per l’amica.
‘No, Niall, tranquillo, non come pensi tu.’ Disse lei, ridacchiando e regalandogli uno dei suoi sorrisi più belli. In quel momento, Niall capì che la situazione di anni fa recentemente era cambiata. Ormai, vedeva Demi solo come un’amica, non la vedeva più da quella prospettiva. Era solo un’amica per lui. Sorrise al pensiero.
‘Demi, sai, io mi fido di te, cecamente ma non sono sicuro di poterti credere…sai, con il tuo passato..’ Niall sperò di non aver offeso Demi, che gli sorrise.
‘Oh, ti capisco, Niall, sul serio. Di me ti puoi fidare, tranquillo.’
‘Ti da fastidio se controllo personalmente?’ Demi acconsentì, anche se non aveva ben capito a cosa l’amico si stesse riferendo. Lui prese tra le mani, le mani della ragazza e alzò le maniche della sua felpa con i gattini. Dopo aver osservato attentamente le sue braccia piene di cicatrici, alzò la testa e guardò Demi negli occhi, senza dire niente.
‘Hai visto?’ Disse Demi rompendo il ghiaccio. ‘Sto bene.’ Sorrise.
‘Beh, sì. E’ che, sai, io ci tengo a te e dopo tutti i tuoi ‘sto bene’ falsi..’ Demi lo interruppe, vedendo che faceva fatica a continuare.
‘Lo so, lo so. Niall…’ Gli prese le mani. ‘Sto bene, non ti preoccupare per me, okay?’ Niall sorrise ed annuì. Demi guardò di nuovo la tv, e vide una Miley Cyrus con i capelli lunghi, sulla spiaggia che cercava di assestare meglio un carrello rivoltato. Beh, non si erano più molto sentite da quando lei aveva cambiato tutto di se stessa.
‘Tu e Miley non vi sentite più molto spesso?’ Disse Niall, quasi come se le avesse letto nella mente.
‘Onestamente, no. Da quando lei ha cambiato i suoi capelli, il suo modo di fare ma la capisco. Essere ‘prigioniera’…’ Mimò delle virgolette con le dita. ‘…della Disney, non è bello. Ora si sente libera, perché questa è lei. Nonostante io non possa dire che siamo amiche strettissime, mi da fastidio che la critichino, perché non riescono a capire il suo cambiamento, ma io sì, e sono fiera di lei.’ Niall sorrise.
‘Già, anch’io la penso così. Anche se non ci ho mai parlato, penso sia sempre stata una persona fantastica, sia prima sia adesso. Non penso sia cambiata minimamente, nonostante all’apparenza sembri tutto il contrario.’ Demi annuì, dando ragione all’amico.
‘E con Selena?’ Demi si bloccò all’improvviso, fissando un punto inespressiva. Niall la guardò.
‘Okay, ho capito, ho toccato un tasto dolente, scusami Demi.’ Quest’ultima si riprese dalla sorpresa ricevuta, e ribattè. ‘No, Niall, è che…sai, dopo l’amicizia forte che ci univa, ora che non è più come prima, è difficile per me.’ Disse, sorridendo, sempre e comunque.
‘Sì, ti capisco. Beh, in realtà no, mi dispiace.’
‘Non fa nulla, mi rialzerò, come sempre.’
‘Come un grattacielo.’

‘Selena, mi fai male alla braccia, allenta un po’ la presa.’
‘Perché? Cos’hai alle braccia?’
‘Niente, tranquilla.’
‘Non è vero, fammi vedere.’
‘Non ho niente, te lo giuro.’
‘Demi..tu ti tagli, vero o falso?’
‘Falso.’
‘…Demi?’
‘Um..’
‘Demi, ti prego… Perché lo fai? Tanto, te lo prometto, te lo giuro, ti aiuterò a rialzarti, come sempre. Come un grattacielo.’


*spazio autrice*
Ciao a tutti. Dopo mesi di assenza, sono tornata con un nuovo capitolo. Essì, sono tornata a torturarvi tutti con la mia storia. So che è un po' brutto come capitolo, ma l'ispirazione mi è passata da un bel po' e mi forzo sempre a scrivere, quindi vengono un po' corti e brutti, ma spero vi piaccia comunque. Alla prossima,
-la scrittrice.

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Capitolo 8
*** Sospensione ufficiale. ***


Raga, eccomi tornata.
Per l'ennesima volta, non per aggiornare con un nuovo capitolo ma per darvi un annuncio.
Ho deciso di sospendere la storia e mi sembra giusto spiegarvi i motivi di questa mia scelta.
Ho preso questa decisione perchè, pur aspettando mesi dopo la pubblicazione del capitolo, le visite e, di conseguenza, le recensioni non aumentano.
Per questo motivo, ho la sensazione che questa storia non sia interessante abbastanza, e, pensandoci su, non piace neanche a me come sto gestendo la storia, soprattutto per la trama e come la sto stendendo.
E quindi, questa è la mia decisione.
Spero che seguiate anche l'altra mia fan fiction che, al contrario di questa, è ancora in corso, nonostante non ci siano molte visite e visualizzazioni.
A presto, spero,
-la scrittrice.

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