Lavinia's Story

di Lord Vincios
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quello che è stato ritorna ***
Capitolo 2: *** Il primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** Strane Manifestazioni ***
Capitolo 4: *** Una grande Verità ***
Capitolo 5: *** Sogno o son Desta? ***
Capitolo 6: *** Il Momento di Una Risposta ***



Capitolo 1
*** Quello che è stato ritorna ***


Cap. 1
Quello che è stato ritorna

La luce del giorno era vaga e appena visibile. Le belle di notte cominciavano a chiudersi in piccoli boccioli. Niente era mai stato così perfetto. Il sorriso della donna era costante nel suo meritato riposo. La sua pelle candida e i suoi capelli neri e lucidi erano l’insieme di quella che era la più bella donna di Narnia. La regina,guarda caso. Stava dormendo serenamente in attesa del grande momento. Fuori dalla porta della sua camera,nel castello di Cair Paravail,Aslan aspettava preoccupato. “Questa è la seconda volta” pensava “La seconda volta che sto qui fuori impotente ad aspettare che si svegli e la quarta che si trova lì per lo stesso motivo”
Il dottore uscì dalla stanza. Aveva un aspetto a dir poco anormale. Con le corna e le zampe di pecora al posto delle gambe ma comunque con un’ aria molto rispettabile,ma,in quell’occasione,preoccupata. “Per ora non posso fare molto. La bambina è in pericolo e sua maestà sta combattendo per lei” Disse sottolineando le ultime parole. La notte si era fatta calante da un po’,ma i tre bambini volevano assolutamente vedere la loro sorellina nonostante le continue insistenze del padre di andare a dormire(che erano cessate già dalle 3 del mattino). Le doglie cominciavano a diventare pesanti. Il viso della bella regina cominciava a sbiancare. Ansimava in modo irregolare senza svegliarsi,come se stesse sognando il parto. Aslan cercava a tutti i costi di comunicare con la moglie attraverso la telepatia,anche se la situazione lo rendeva difficile “Ti sono vicino,amore mio. Vorrei poterti stringere così da proteggerti in questa sfida. Non capisco come possa essere così difficile per te,sei sotto la protezione dell’Imperatore d’Oltre-Mare…”
Di colpo il dottore uscì. Un silenzio di tomba c’era nel corridoio dove Aslan e i tre bambini attendevano sue notizie. Soffrivano in silenzio e questo rendeva ancora più insopportabile l’attesa. Il dottore esitò,ma,dal momento che tutti lo guardavano con uno sguardo misto di speranza e preghiera,dette le notizie “Sua altezza ha reagito peggio del solito al parto” Niente di nuovo,pensava il maggiore dei bambini “E ho scoperto il motivo”
Un’ombra osservava la scena da dietro una colonna. Si scorgeva solo una cosa di quella piccolissima sagoma nascosta:aveva degli splendidi occhi azzurri “La bambina che deve nascere non è esattamente come tutte le bambine che ci sono a Narnia…”
***
Di colpo la sveglia suona.
“Era tutto un sogno…” Una ragazza dai lunghi capelli rossi si stiracchiò sul suo letto a baldacchino “12 Settembre:è finita la pacchia” Si infilò le pantofole-ballerine e andò verso la parete dove c’erano dei dispositivi di sicurezza. Poggiò gli occhi sonnacchiosi alla parete dove si trovava un dispositivo di rilevazione dello sguardo,poi digitò un codice al dispositivo vicino al primo e così via. Una porta si aprì. Accese la luce solo orinandoglielo. Davanti a lei c’erano tanti di quei vestiti e accessori da far invidia a un centro commerciale. Ci mise meno del solito a scegliere cosa mettersi,si era preparata i vestiti il giorno prima,ma non fece in tempo a decidere le scarpe e questo le fece perdere una buona mezz’ora.
Al piano di sotto i suoi fratelli stavano già facendo colazione. “Mio Dio,speravo che questo giorno non arrivasse mai” disse il primo.
“Ma sapevi che questo era cronologicamente impossibile,vero Jackson?”
“ ‘Crono-che’?”
“ ‘Cronologicamente’:è un avverbio,vuol dire ‘secondo l’ordine cronologico’”
“Ah,ora sì che ho capito” disse ironicamente Jackson,un ragazzo dai capelli “lunghi” e neri.
“Ma dove sono Fiamma e Sole?” chiese una vecchia signora.
“Eccoci,signora Wilkox…” Fiamma stava scendendo le scale correndo con Sole dietro di lei.
“Sbrigatevi,non vorrete cacciarvi nei guai il primo giorno di scuola?”
“Certo che no signora Wilkox…” Fiamma non fece in tempo a finire la frase perché Sole la tirava da un braccio “Non ti preoccupare,nonna,la controllo io” esclamò sorridendo di sfuggita Sole trascinando l’amica fino alla porta di casa.
“Perfetto…”la signora Wilkox fece un sorriso forzato e quando tutti uscirono di casa disse fra sé “Poveri noi!…”

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Capitolo 2
*** Il primo giorno di scuola ***


Cap. 2
Il primo giorno di scuola

La “New York High School” era immensa. Il cortile ne occupava 1/3 e il resto era occupato dal un edificio a dir poco spettacolare(dal esterno,s’intende).
C’erano un sacco di corridoi in cui era molto difficile perdersi. Soprattutto a una matricola come Fiamma,puntualizzò Diego,il fratello maggiore. “Ma che dici,Diego?La cosa più importante ora è la reputazione che si farà” strepitò Sole.
“Non sarà un problema. Non devo far altro che immaginare che la scuola sia una passerella e che io sia una bellissima-e sottolineo bellissima- modella che deve sfilare per tutto lo spazio necessario in modo da diventare la più invidiata e ammirata di tutte”
“Ma perché la signora Wilkox ti ha fatto vedere una serie stupida come Bratz da piccola…?”
“Come se mi avessero fatto male!…” protestò Fiamma a quello che aveva detto il fratello maggiore “Non riesco a immaginare cartone più adatto a me”
“Ecco perché è stupido” Intervenne Jack.
“No,il primo passo per assicurarti un futuro da ‘Super Star’ è entrare a far parte delle ragazze pon-pon. Metterò una buona parola per te con il capitano della squadra”
“Grazie,Sole. Sei un mito” urlò di gioia Fiamma abbracciando l’amica.
Arrivati alla soglia della scuola,Jack e Diego vollero subito specificare che Fiamma doveva stargli il più lontano possibile “Con piacere!” rispose a sua volta la ragazza mentre andava per la sua strada. Faceva sentire i tacchi delle scarpe sul pavimento per far capire ai Fratelli Ottusi che era arrabbiata.“Non avercela con loro” le disse con tono saggio e calmo la sorella per i corridoi “il tipo di ‘società’ che c’è qui gli ha fatto montare la testa”
“Wow,è la prima volta che dici una cosa negativa verso la scuola,Mosely!…” esclamò Sole sorpresa,ma lo disse soprattutto per distrarre Fiamma che camminava a testa bassa.
“Ok,questo è il mio armadietto. Ci vediamo a lezione ragazze” le salutò Mose.
“Vado anche io,Tarah ci aspetta per gli allenamenti supplementari,a dopo” aggiunse Sole alzando gli occhi al cielo.
Fiamma fece un cenno con la testa per salutare la sorella e altrettanto fece con Sole. Dava l’impressione di pensare ancora a quello che era successo al cancello,ma in realtà le era tornato in mente il sogno che aveva fatto. Non è la prima volta,pensava,ho sognato altre volte quelle cose strane… Mi domando quale sia il loro significato;come dice Jack:niente avviene senza un motivo…
Crash
Uno scontro la fece cadere.
“Ma perché non guardi dove…” ancora a terra non fece in tempo a finire la filippica che,alzando gli occhi,vide un bellissimo ragazzo biondo che le tendeva la mano. “Scusa,stai bene?”
Fiamma arrossì facendosi aiutare dal misterioso ragazzo “Mai stata meglio…”
***
I due giovani si conobbero meglio. Chiacchierarono e passeggiarono per i corridoi della New York High School.
“Allora:quindi tu saresti una matricola?Non sembra” commentò il ragazzo.
“Grazie. Ma i miei fratelli Jack e Diego non la pensano così…”
“Cosa? ‘Pirate’ e ‘Tripla D’ sono tuoi fratelli?”
“Chi e chi?!” Fiamma era confusa.
“Oh,sono solo i soprannomi che gli danno qui” cominciò a spiegare il ragazzo tremendamente carino “Jack(che è guarda caso il mio migliore amico)viene chiamato ‘Pirate’ perché è il leader della O.S.S.P.(l’Organizzazione Super Segreta dei Pirates) e Diego viene chiamato ‘Tripla D’ perché ha invitato tre diciottenni da urlo alla festa di fine anno quando aveva 14 anni”
“Bleah,e quanto le ha pagate per venirci…?” ci scherzò Fiamma ridendo e disgustandosi allo stesso tempo.
“Sei libera di dire quello che vuoi ma la reputazione da Play Boy,Jack l’ha avuta grazie a Diego”
“Jackson ha la reputazione da Play Boy?Per favore,indossa ancora boxer con le paperelle…e Diego dorme con un orso:Bo-bo”
“Wow,sai che questo lo rinfaccerò per sempre a Jack,vero?”
Fiamma rideva.
“Ed è proprio per questo che te l’ho detto…”
La campanella suonò e Fiamma tornò “sulla Terra”.
Le caddero i libri e lui l’aiutò a raccoglierli. Mentre si chinava per prenderli le si tolse da sotto la maglietta un ciondolo. Il ragazzo sbarrò gli occhi. “Dove l’hai preso quello?!”
“Oh,questo?Ce l’ho da sempre,me lo ha regalato mia madre quando è morta,è l’unico ricordo che mi rimane di lei” Fiamma alzò gli occhi al ragazzo “Ti senti bene?”
“S-sì,è solo che…è davvero bello!…”
Suonò la seconda campanella. Di colpo una marea di rumorosi studenti uscirono dalle aule e cominciarono a dirigersi verso le altre. “Devo andare,ci vediamo” disse di sfuggita Fiamma.
“Aspetta…” la fermò il ragazzo prendendola delicatamente per un braccio “Dimmi almeno come ti chiami”
Lei gli rispose dolcemente “Fiamma”
“Io sono Alex. Allora ciao…”
“Ciao…”disse tra sé “…Alex!”
Musica era alla prima ora. La classe non era molto grande. Tutti si sedettero nei posti che preferivano perché era il primo giorno. Fiamma sperava di arrivare prima di tutti per scegliersi comodamente il compagno di banco,ma la discussione Alex le aveva fatto perdere tempo,quindi si sedette in seconda fila vicino ad una ragazza dallo sguardo simpatico,i capelli lunghi e ricci,e quello che più contava:con la divisa delle ragazze pon-pon. “Ciao,io sono Tarah,il capitano delle ragazze pon-pon” appunto!
Non ci voleva molto per capire che la sua nuova compagna di banco era una a cui piaceva vantarsi:il modo in cui parlava da snob,il “fare” gentile e tranquillo,lo sguardo da super star,il fatto che portava la divisa da cheerleader durante molte delle lezione erano l’insieme di quello che era per Fiamma…l’amica ideale.
“Io mi chiamo Fiamma,anche io ero una ragazza pon-pon nella mia vecchia scuola”
“E perché l’hai cambiata?”
“Qui ci sono i miei fratelli e la mia migliore amica e mi sono finalmente allontanata da quella odiosa di Glacia Tomson…”
Tarah indicò a Fiamma con lo sguardo una ragazza dai vestiti aderenti,i capelli corti e neri e lo sguardo…di ghiaccio “Vuoi dire quella Glacia Tomson?”
Le due ragazze si girarono a guardarla. “Sparrow?Che ci fai qui?” domandò l’odiosa ragazza.
“Io ci studio qui!” le rispose secco Fiamma.
“Stai scherzando?Io ho cambiato scuola proprio per allontanarmi da te!…”
“Idem!” disse alzando la mano per sdrammatizzare. Sapeva bene che con Glacia non contava ciò che dicevi,ma come lo dicevi.
“Beh,con i tuoi standard farai amicizia solo con quella perdente di Bartleth” esclamò con tono amaro indicando Tarah,che si sentì messa in mezzo,per non dire offesa,ma da Glacia se l’aspettava.
“ ‘Perdente’?Sei tu che non sei stata ammessa nella squadra delle ragazze cheerleader”
Glacia cercò di sembrare il meno “messa al muro” possibile “Tzh,voi ragazze pon-pon non riconoscete il vero talento” poi disse allontanandosi prima di esplodere per i nervi “A mai più rivederci…nullità!”
“Lasciala stare quella…” Tarah capì dal modo in cui respinse quella vipera di Glacia che lei e Fiamma si capivano perfettamente “Parliamo di cose importanti:hai già incontrato qualche ragazzo carino?” in quel momento entrò in classe Alex e dalla sua faccia preoccupata si aspettava di trovare già la professoressa. “Questo risponde alle tue aspettative?” domandò sottovoce Fiamma alla nuova amica.
“Uao,Alex Monskowiz è un tale fico…”
“Buon giorno,ragazzi” disse la professoressa entrando.
Tutti in coro le risposero “Buon giorno professoressa Giunoni…”
La New York High School era una scuola un po’ all’antica,infatti lì non c’erano sezioni,ma gli alunni anche di età diversa andavano nella stessa classe alla stessa ora se si erano iscritti;Sole,Mose,Jackson e Diego erano in quella classe,infatti. La prof. iniziò a parlare.
“Allora,per iniziare ‘in bellezza’ l’anno scolastico faremo un test di prova. Per alcuni sarà una novità;per altri,invece servirà a rimisurare le proprie capacità…”
Jack accavallò le gambe e si mise comodo sulla sedia con sguardo disinvolto “Ma prof.,io so già quali sono le mie potenzialità e sono molto alte”
“Non ne dubito,ma dai suoi precedenti voti credo che dovrebbe metterle di più in pratica queste potenzialità,signor Sparrow!” tutti risero “Il compito consiste nel ascoltare attentamente un brano e dirmi a cosa vi fa pensare”
Fiamma si offrì volontaria a farlo per prima. L’idea la divertiva e credeva che sarebbe stato un buon inizio per Farsi Simpatica Un’Insegnante. La professoressa mise il disco. La musica era lenta e dolce,un’armonia di suoni perfetti. Non l’aveva mai sentita,ma già le piaceva. Chiuse gli occhi per concentrarsi meglio. “Vedo…vedo due donne,tre bambini e…un leone”
La professoressa sgranò gli occhi “Un leone? E questo leone…” disse cercando di capire.
“…è buono,li accompagna!”
Mose,Jackson e Diego chiusero gli occhi anche loro. Non capivano se la loro sorella stesse scherzando o se fosse irritantemente sincera,in ogni caso sapevano già che si sarebbe presa una bella strillata dall’insegnante. Jack si sorprese nel accorgersi che riusciva a vedere cose nella sua mente che corrispondevano a quelle di cui aveva parlato Fiamma. Istintivamente descrisse ciò che vedeva,continuando al suo posto “Ad un certo punto una donna che è alzata in cielo scaglia una saetta che sfiora il più grande dei bambini”
Mosely continua pensando,come suo solito,che era del tutto illogico che riuscisse a vedere quelle cose “Poi una delle donne trascina in un angolo la più piccola dei bambini…”
“…E le porge un oggetto:un regalo” continua Diego “A quel punto la donna che fluttua sta per colpire la bambina,ma la donna che le ha dato il ciondolo…”
Fiamma di colpo apre gli occhi “…Si sacrifica per lei!”
Tutti,compresa la professoressa Giunoni,rimasero a bocca aperta. La situazione imbarazzante fu resa ancora più spiacevole da un intervento di Sole che si trovava vicino a Mosely “Dopo questo:Addio voto più alto della classe!,si può sapere come avete fatto?”
“Non lo so” rispose subito Mose “A rigor di logica è impossibile…”
“Come sempre hai ragione,Margareth. Questo è già un fatto raro tra gemelli…ma è del tutto irreale che sia successo a quattro fratelli”

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Capitolo 3
*** Strane Manifestazioni ***


Cap. 3
Strane manifestazioni

Non credo v’interessi cosa successe alle lezioni seguenti,per ciò andiamo avanti:Il pomeriggio stesso ognuno dei quattro fratelli andò per la sua strada:Diego aveva hokey,Mose la pallavolo,Jack si godeva gli ultimi giorni di spiaggia assieme ad Alex e Fiamma andava a casa a studiare con Sole.
Alla lezione Mose veniva sempre con Fiamma,visto che lo facevano insieme,ma era prevista un’eccezione per il progetto di scrittura creativa che la prof. Zem,l’insegnante di italiano,le aveva dato per il giorno dopo. Arrivava sempre puntuale e super preparata per gli allenamenti che la sorella avrebbe voluto tanto non dover perdere. Niente era cambiato dall’anno scorso,quando le due sorelle avevano lasciato quel campo di pallavolo con tutti i suoi valori,le sue aspettative e i suoi ambiziosi obiettivi. La partita che avevano giocato lo scorso anno era rimasta solo nella bacheca dei trofei e nei cuori pieni di gloria di ognuna delle giocatrici. Lory e Maddie erano sempre le stesse sbruffone,ma sapevano bene di non aver fatto avere nemmeno un punto alla loro squadra “Non fosse stato per noi,Frankye,Sarah e Charlotte avremmo perso la finale estiva” le ripeteva sempre Fiamma “E Quelle Due Stupide servivano solo a scaldare la loro posizione”
Nonostante questo in quel allenamento Mose dovette rimanere in panchina per ordine del coach. “Guarda e impara invece di lamentarti,Sparrow” la diceva Lory “Lancia la palla,Maddie”
Ma il suo ego non servì a saltare così in alto da prendere la palla che stava andando dritta verso Mose. Presa dal panico per la palla che si avvicinava alla velocità di una palla di cannone,tese le mani aspettandosi di sentire un tonfo che le avrebbe rotto il polso incredibilmente delicato,invece non vide altro che una barriera trasparente che le si era formata davanti.
***
Diego stava avanzando verso il campo di hokey con i pattini ai piedi annunciando il suo arrivo e sentendosi urlare “Alla buon’ora…Sei in ritardo,Diego…Ma sai che ora è?”
Il campo ghiacciato era ormai tutto rigato dalle lame dei pattini dei suoi compagni di squadra. Ma nonostante a lui piacesse molto pattinare su una superficie perfettamente liscia,la ruota rotta del suo skate lo fece arrivare con quindici minuti di ritardo.
Una figura autoritaria e con un “che” di presuntuoso gli si avvicinò. “Vedi di arrivare in tempo ‘Tripla D’ o sei fuori dalla squadra” lo minacciò Bob Collins,il capitano della squadra di hokey della scuola con un tono di sfida. Non era mai piaciuto a Diego e neanche Bob sembrava provare molta simpatia per lui,tanto che cercava in tutti i modi di metterlo in cattiva luce,così da avere un motivo per buttarlo fuori a calci dalla sua squadra. Sapeva bene che,anche se era il capitano,non poteva cacciarlo senza un motivo valido. Almeno non senza che la Preside lo venisse a sapere e lo sospendesse.
“Come vuoi… ‘Capitano’” rispose Diego indifferente. Era fin troppo evidente che lo diceva per dar fastidio a Bob,ma quest’ultimo si limitò a girarsi bruscamente sui pattini.
Diego si accorse che a pochi metri a destra da Collins c’era un disco da hokey non utilizzato in quel momento. Cominciarono a venirgli in mente pensieri così scorretti che quasi sembrava che gliel’avesse suggerito Jack. Non sapeva il motivo ma desiderava con tutte le forze che quel disco si spostasse verso sinistra così da far inciampare Bob… E così fu. Prima che lui potesse fare qualcosa (se avesse voluto) lui era a terra.
***
In spiaggia Jackson e Alex erano sdraiati sugli asciugamani e cercavano di rilassarsi,ma erano piuttosto seccati.
“Maledizione” si lamentò Jack “Uno dei pochi giorni in cui non abbiamo compiti e possiamo rilassarci…e il mare è piatto come un foglio. Non c’è nemmeno un’onda. Neanche una sola-maledetta-onda”
“Dai,non ci pensare” Alex aguzzò gli occhi “Cerchiamo di distrarci dal surf… Hey,Pupe Universitarie a ore 12”
“Ora sì che parliamo la stessa lingua” Jack si mise seduto “Ma col surf le avremmo sbalordite”
“Uao,Pirate…Non ti ho mai visto così a terra”
“Lo so,è che…mi fa uno strano effetto avere Fiamma nella nostra stessa scuola. Dopo quello che è successo all’ora di musica,poi…”
“Senti Jack:ti devo dire una cosa. Io e tua sorella…”
“Aspetta!” Lo interruppe il suo amico che si spostò i capelli neri dal viso. Un’onda si stava alzando,o almeno così sembrava. Si riabbassò lentamente,dando a lui tutto il tempo di lamentarsi.
“Mannaggia” Aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia “Andiamo” pensava “Alzati…”
In quel momento,davanti a lui un’onda di 3/4 metri si alzò improvvisamente. Il ragazzo spalancò gli occhi. Non c’era un filo di vento lì. Si fece scappare un “Woah!”
***
Intanto Fiamma era a casa con Sole che la stava aiutando a finire il suo progetto di scrittura creativa,dandole qualche consiglio. Intanto parlavano dei fatti loro. Erano amiche del cuore da sempre e,abitando sotto lo stesso tetto, passavano un sacco di tempo insieme. Stranamente,trovavano sempre qualcosa di cui parlare.
Sole si arruffò la frangia bionda per spargerla bene su tutta la fronte.
“Secondo te Jack ricomincerà a chiedere a Mose di fargli i compiti?”
Fiamma alzò le spalle “Probabile”
“Secondo me prima o poi lei si stufa e non glie lo permette più”
“Mah,mia sorella è molto paziente e tollerante,soprattutto con Jackson… Come faccia non lo so”
“Forse è una santa” le due amiche si misero a ridere.
“Ti dirò:io non credo molto a queste Sciocchezze Cristianeee…” Fiamma cadde nel bel mezzo del salotto
Sole sbarrò gli occhi “T-ti senti bene,Fiamma?”
“Sì sì,sono solo inciampata nel tappeto”
“Non per quello” Sole tese il dito verso l’amica “La-la tua mano…”
Fiamma posò gli occhi sulla mano destra. Si accorse di averla poggiata al centro del camino acceso,per alzarsi,incurante di cosa avrebbe usato come sostegno. Tutte e due rimasero senza parole e senza neanche pensarci un attimo chiamarono la signora Wilkox.

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Capitolo 4
*** Una grande Verità ***


Cap. 4
Una grande verità

In quel momento rientrarono gli altri tre e si misero a parlare tutti insieme;ciò rendeva impossibile che la signora Wilkox capisse qualcosa.
“Uno alla volta,per favore” disse la nonna di Sole “Diego,sentiamo te”
“Non so come spiegarmelo,tanto meno spiegarlo a lei,signora Wilkox. Bob Collins mi aveva fatto arrabbiare e d’un tratto un disco di hokey gli si è spostato davanti a lui come per magia”
La signora Wilkox diede la parola a Mose.
“Un pallone mi stava per colpire e all’improvviso mi è apparso davanti una specie di campo di forza”
La signora Wilkox aveva lo sguardo preoccupato,ma prima che lei potesse dire qualcosa Jackson aveva già attaccato a parlare.
“Avete mai sentito parlare di onde che si alzano a comando?Perchè è quello che è successo a me”
“Fiamma..?”
Fiamma se ne stava seduta pensierosa sul bracciolo del divano e teneva la testa bassa. Lieve fu il suo tono di voce quando disse “Ho messo una mano nel fuoco e non mi sono bruciata” alzò la testa “Signora Wilkox…”
Continuarono tutti in coro “Cosa ci sta succedendo?”
Il silenzio avvolse il salotto di casa Wilkox per pochi minuti,poi l’anziana signora si tolse gli occhiali da riposo e disse “Ok,è arrivato il momento di dirvelo:la scena a scuola,le vostre esperienze…sono tutte prove evidenti che i vostri poteri sono tornati a galla”
I quattro fratelli Sparrow si guardarono e fecero eco “‘Poteri’?”
“Sì. A te,Diego,per proteggere i tuoi fratelli è stato dato il potente dono della Terra. Jack è indomabile e senza regole come l’Acqua del mare” continuò “Mosely quando danza è leggiadra come l’Aria…” Poi carezzò con le nocche la guancia di Fiamma “E tu,Fiamma:il tuo nome deriva dal fatto che il tuo elemento è il Fuoco!”
Rimasero tutti a bocca aperta. Inizialmente credevano che stesse scherzando,ma con tutte le cose successe quel giorno,la confusione era ormai padrona delle loro menti.

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Capitolo 5
*** Sogno o son Desta? ***


Cap. 5
Sogno o son desta?

Ognuno andò nella propria stanza. Sembrava una cosa da romanzo,pensava Fiamma. Niente l’aveva mai spaventata e sorpresa tanto.
“Secondo me è una scemenza” commentò Sole nella stanza sua e di Fiamma “Ma hai notato come il tuo ciondolo si sia illuminato mentre la nonna parlava del tuo ‘potere del Fuoco’?”
“Già… Potrebbe aver ragione. Io ho sempre creduto a queste cose un po’ strane”
“E questo rendeva te strana,per questo ti ho ‘disintossicato’ durante l’estate,perché non avessi un comportamento da stramba nella nuova scuola”
Fiamma si sentiva offesa e se ne andò dicendo ironicamente “Grazie tante…”
Sole si pentì di averlo detto e seguì l’amica che si stava allontanando dirigendosi verso il corridoio,quindi la prese per un braccio “Senti,mi dispiace…è che questa storia mi ha scombussolata”
Per un attimo entrambe rimasero in silenzio “Anche a me” disse poi Fiamma abbracciando Sole “Ma io non so se crederci,invece tu sei convinta che non sia vero”
“Forse ci credo… Può darsi che abbia detto quelle cose perché ci ero rimasta male ad essere stata esclusa da questa ‘cerchia di eventi paranormali’”
“Tesoro…secondo me anche tu hai dei poteri strani”
“Sì,solo se si tratta di chi mangia più budini al cioccolato”
“Non è vero,l’ultima volta ho vinto io…”
Le due amiche si misero a ridere,quando squillò il telefono. Rispose Fiamma “Pronto?”
“Pronto,salve. Sono Alex…”
Fiamma arrossì. Sole aggrottò le sopracciglia in modo confuso come per chiederle “Chi è?”
“Ciao,ti passo Jack?” chiese la ragazza non facendo caso a Sole.
“Fiamma,ciao…no,veramente volevo parlare con te”
“A dire il vero questo non è un buon momento” disse ad Alex guardando Sole,che stava scrutando i suoi occhi e le sue parole (e anche il rossore del suo viso) per capire con chi stava parlando.
“Va bene,che ne dici se parliamo domani a casa mia?”
Fiamma era sorpresa e arrossì ancora di più,poi sorrise dicendo “V-va bene…”
“Mitico,ci vediamo domani. Ciao”
“A domani…” con lo sguardo fisso nel vuoto non le sembrava vero:il primo giorno di scuola e ho già rimorchiato,pensava.
Sole sorrise come per dire “Ho capito tutto”
“Aaaah,ho capito” infatti “Quella faccia la conosco:Lui chi è?”
“Alex Monskowiz. Mi ha invitato da lui domani” la sua voce era lieve e tremolante,come parla un bambino sapendo di aver ricevuto un cucciolo per Natale.
Era facile capire cosa passava per la testa di Fiamma solo dai suoi atteggiamenti,per chi la conosceva. Il fatto che si fosse preparata i vestiti da mettere il pomeriggio di prima mattina, indicava che non voleva arrivare in ritardo al suo appuntamento con Alex. Quello che lei non sapeva è che per Alex non era un vero appuntamento.
“Mio dio,non vedo l’ora. Scommetto che ha una casa favolosa” diceva lei per i corridoi della New York High School “Pensa,potrebbe essere il pomeriggio più… particolare della mia vita”
“Tzh,tutto ieri è stato ‘particolare’…” Mose scherzava,ma sapeva bene che Alex Monskowiz era uno dei ragazzi più desiderati della scuola dalle ragazze delle medie.
Fiamma non badava alle parole di sua sorella,era nel suo mondo a fantasticare…
***
La mattinata volò e Fiamma passò intere ore a pensare al suo pomeriggio. Era evidente che Alex le piaceva. Quando la campanella della sesta ora suonò quasi le veniva da urlare. Non le importava neanche che la Zem l’avesse richiamata più di una volta perché non stava attenta,tanto che all’orecchio di Diego arrivò,durante la terza ora,il nuovo soprannome di sua sorella: “Mente Assente Formosa Sparrow” e si capiva subito che non era riferito a Mosely. Non ne fu molto contento,ma era meglio lasciar correre,almeno per il momento,visto che la Zem non perdonava le risse in classe (come qualsiasi altro insegnante,d’altronde).
Tutti uscirono dal cancello della scuola. Si sentivano ad un miglio di distanza le voci degli studenti per le strade di Manattan. Fiamma si diresse subito a casa,si fece una doccia,s’infilò i jeans con gli strass,la canotta di Trussardi e le ballerine brillanti. Il trucco tutt’altro che leggero metteva in risalto i suoi grandi occhi verde-smeraldo. Le labbra carnose erano sere brillanti dal lucida labbra alla fragola e la borsa della Pinko Bag rendeva il suo look da vera New Yorkese.
Arrivata a casa di Alex suonò il campanello e ad aprirle la porta trovò una signora dall’aspetto alquanto signorile,con uno sguardo severo e accogliente allo stesso tempo. “Salve,sono Fiamma. Sono qui per vedere Alex”
“Ah,sì. Mio figlio mi aveva detto che arrivavi. Entra pure”
Fiamma varcò la porta di casa Monskowiz. Subito entrata,la signora le disse di accomodarsi in salotto e che avrebbe subito detto ad Alex di scendere. Il camino sembrava molto antico ed era l’unica cosa vagamente pittoresca lì,almeno per quanto aveva visto fino a quel momento Fiamma. Notò che sopra di esso c’era un davanzale con sopra molte foto di famiglia. “Alex era carino anche da piccolo” pensava lei “Mi piace la sua famiglia,sembra…amichevole”
Era scontato che a lei potesse piacere qualsiasi famiglia,anche solo vedendola in foto,non avendone una sua.
“Mmmh… Questo mi pare di conoscerlo…” rifletteva guardando la foto di un uomo alto,biondo e molto somigliante ad Alex.
“Quello era mio padre” una voce a lei familiare interruppe i suoi pensieri. Si girò e vide Alex.
“Perché ‘era’?”
Il suo amico abbassò lo sguardo “Lui è…morto. Un paio di anni fa”
Un attimo di silenzio “Alex…mi dispiace tantissimo” Fiamma cercò di attutire il colpo ad Alex “I miei sono morti tutti e due”
“Lo so…”
“Umh?”
Il ragazzo aveva uno sguardo strano,d’un tratto era come se si fosse tradito. “Come se mi stesse nascondendo qualcosa” pensava Fiamma con sguardo sospettoso.
“No,il fatto è che…me l’ha detto Jack!”
Decidette di crederci,almeno finché non le fosse stato tutto chiaro.
“Questa ragazza ti assomiglia molto,sai?Ma chi è?”
“Forse ti riferisci a me!” Nella stanza entrò una ragazza che poteva avere l’età di Sole e aveva anche la stessa smisurata lunghezza di capelli,solo che erano neri e lei non aveva la frangia. Portava una t-shirt nera e larga di Star Wars,le Converse e il rossetto nero sulle labbra “Sono Roxèn,la sorella di Alex,ma puoi chiamarmi ‘Roxy’”
“Ciao,sono Fiamma” lei dava una possibilità anche alle ragazze che trovava…terrificanti.
“Aaaah,quindi tu sei Fiamma. Alex non fa altro che parlare di te…” suo fratello le lanciò un’occhiataccia. Lei continuò “Ma non mi aveva detto che ti vestivi…così!” Alex era davvero arrabbiato,ma era troppo imbarazzato per dire qualcosa.
“Scusami?” disse Fiamma mettendosi sbilenca con una mano su un fianco e uno sguardo un po’ da snob “ ‘Così’ come?”
“Oh,non importa. Vi lascio soli” Alex credeva fosse finita lì,ma… “A dopo…piccioncini!”
Tutti e due erano rossi in viso come pomodori. Rimasero immobili finché Roxy non se ne fu andata. Fiamma stringeva il ciondolo fortissimo. Nonostante non fosse mancina ogni volta che c’era tensione lo stringeva sempre con la mano sinistra. Quando udì la porta chiudersi dietro la “Panket”,tornò a respirare.
“Mi dispiace…mia sorella non conosce limiti”
“Non preoccuparti” Fiamma lasciò andare il ciondolo a forma di cuore leggermente inclinato,con una perla dorata al centro. I due si guardarono negli occhi per un attimo.
“Oh,quasi dimenticavo” Alex interruppe il silenzio “Devo farti vedere una cosa. Seguimi”
La guidò fino ad una stanza al secondo piano. Nessuno parlava. Non c’era nessuno lì apparte loro. Evidentemente la signora Monskowiz è uscita,pensava Fiamma.
Lui aprì una porta. Dopo di essa c’era una stanza dalla forma rettangolare,due finestre e…un armadio. La seconda cosa che aveva trovato pittoresca in quella casa e ormai ne aveva vista una gran parte. Mio dio…è…è bellissimo”
“Già. Era del mio bis-nonno. Lui lo lasciò in eredità a mia nonna che a sua volta lo diede a mia madre quando si trasferì in un’altra casa più o meno 12 anni fa e in più è stato fatto a mano,sai?”
Sembra strano,ma Fiamma era affascinata da quelle parole e la cosa ancora più strana è che non era perché erano parole uscite dalla bocca di Alex,ma per qualcos’altro…
“Ti piace?”
“Tantissimo”
“Entraci!”
“Come scusa?!” Fiamma credeva stesse scherzando,ma poi vide che il suo amico era più serio che mai.
“Dai,entra. C’è una…sorpresa”
“I-io…”
Alex la guardò dritta negli occhi “Fiamma,fidati di me!”
Un minuto di silenzio.
Fiamma era confusa,ma fece un cenno con la testa per dire sì ed entrò dentro a quell’armadio di legno pieno di vecchi cappotti il cui profumo le ricordava tanto la sua infanzia.
“Va’ avanti. Al di là di questo c’è molto più di una serie di cappotti” per sicurezza Fiamma cammina all’indietro (e anche perché in questo modo ha una scusa per guardare Alex)
Altri tre passi:cappotti.
Altri due passi:ancora cappotti.
Un altro passo…sente con la punta delle dita qualcosa. Qualcosa che non è stoffa né pelliccia né legno. Degli aghi. Si gira. Il cuore le batte a mille,è stupefatta e spaventata. Davanti a lei un’immensa foresta di pini. Un bosco in piena estate. Un’atmosfera tranquilla e serena c’era in quella foresta desolata. Il suo ciondolo s’illumina per la seconda volta. Sente salirgli su per la schiena un brivido apparentemente di freddo,ma che all’ultimo secondo diventa caldo come il fuoco. Come se fosse sul punto di bruciarsi,ma lei non conosceva tale sensazione,ovviamente. Alex sorrideva soddisfatto e Fiamma era rimasta senza parole.
“Com’è possibile?” chiese lei.
“Benvenuta a Narnia”
“Narnia?Che cos’è?”
Alex rise sorpreso “Possibile che non ti ricordi?Tu qui ci sei nata”
“Cosa?Io…”
“Credevo che ti saresti ricordata di tutto. Dell’accampamento,del castello di Cair Paravail…dei tuoi genitori”
Fiamma pose di scatto lo sguardo su Alex “I-i miei genitori?Non è possibile. Sono morti molti anni fa…”
“Questo non è del tutto esatto. La signora Wilkox vi ha detto così,ma…l’ha fatto per volere di tuo padre”
“Mio padre?”
“Sì. Lui mi ha mandato a cercarti,mi ha detto di portarvi qui tutti e quattro. Tu e i tuoi fratelli,ma io volevo che prima vedessi da sola tutto questo”
Fiamma non sapeva che dire,se non che doveva essere tutto un sogno.
“Ti assicuro di no. Tutto questo è reale. Vorrei tanto poterti far vedere il resto,ma…tuo padre non sa che sei qui e non deve saperlo. Almeno per ora”
“Aspetta,se qui c’è davvero mio padre lo voglio vedere”
“Non posso,mi dispiace. Dovete vederlo tutti insieme. Ti ci riporterò,te lo prometto. Ma ora andiamo”
Uscirono tutti e due. Proprio sulla soglia della stanza dove si trovava l’armadio,trovarono Roxy che stava impalata con le braccia conserte e uno sguardo accusatorio. Come se li stesse aspettando.
“La mamma ha detto che stiamo per uscire” disse,poi pose lo sguardo diffidente su Fiamma,sempre parlando con suo fratello “Ti conviene salutare la tua amica”
“Sì!” rispose Alex “Fiamma,è meglio che vai ora”
Lei era sconvolta dalla maleducazione di Alex,ma mantenne la calma perché,dal suo sguardo,capì che lui non aveva alcuna intenzione di essere scortese,ma il fatto era che la sorella gli doveva parlare e probabilmente più avrebbe aspettato più lei si sarebbe arrabbiata. Disse solo “Conosco l’uscita” e,dopo aver squadrato Roxy dalla testa ai piedi come per dire “Spero di non rivederti più,strega”,si allontanò-come piaceva dire a lei-a passo di modella.
Prima di chiudersi la porta dietro le spalle ascoltò le prime parole di Roxy,per capire se sarebbe stato un discorso o un litigio e,di conseguenza,se avesse fatto bene ad andarsene.
“Alex,le hai fatto vedere L’Armadio?”
“Perché non avrei dovuto?”
“Perché lei è una Babbana”
“Non è vero. Tu non c’eri a lezione ieri e poi…corrisponde alla descrizione di Aslan”
“Aslan?Ma…è il nome che sento nella mia mente ogni notte…” pensava Fiamma. Non poté sentire altro,ma nella strada del ritorno camminava a testa bassa pensierosa “Aslan…Aslan…Perché questo nome non mi è nuovo?”

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Capitolo 6
*** Il Momento di Una Risposta ***



Cap. 6
Il momento di una risposta

Arrivata a casa,Fiamma riunì nuovamente tutti in salotto per raccontargli del suo pomeriggio.
“Uao:particolare è stato particolare…” commentò alla fine Mose.
“Vuoi dire che ci credi?!” chiese Jackson sorpreso alzandosi di scatto dalla sedia su cui era seduto.
“Ma ti pare?Non è possibile”
“Oh,perché tutti gli eventi di ieri erano possibili,vero?” polemizzò ironicamente Fiamma “Vi dico che Alex mi ha condotto attraverso un armadio magico e…”
“Hey hey,frena sorellina!” la interruppe Jackson “Il mio Alex?Il mio migliore amico ti ha accompagnata in un mondo misterioso e fantastico?”
“Esatto” solo dopo averlo detto Fiamma si rese conto di aver fatto il gioco di suo fratello,intenzionato a dimostrare che non diceva il vero “è così,vi dico” aggiunse.
“Certo,certo…ma la prossima volta mettici anche un vampiro nelle tue storie inventate”
“Già,Fiamma. Siamo già confusi per quello che è successo ieri. Non renderci le cose più complicate” disse Diego,ma con un tono meno accusatorio del fratello.
“Dico la verità,santi numi” rispose Fiamma con tono disperato ma sincero “Forse in questo modo scopriremo qualcosa sui nostri genitori. Se andiamo da lui ve lo dimostro”
“Aaah,ora ho capito:ti piace Alex” concluse Jack con quello che a lui piaceva chiamare “Il Ghigno Soddisfatto Tipico degli Sparrow” che indicava la loro vittoria in una qualsiasi occasione.
“Cosa?Non è affatto vero”
“Sì invece. Ti sei inventata tutto questo per rivederlo” insistette lui.
La signora Wilkox era a fare la spesa e,se fosse stata lì,non avrebbe mai permesso che si dicessero certe cose. Ovviamente per Jack era un vantaggio,quindi non si trattenne “Devi rassegnarti,sorellina:i nostri genitori sono morti e questo non cambierà mai. Per quanto tu lo speri non c’è niente da fare e prima te ne rendi conto,meglio sarà per tutti. Cresci una buona volta!”
Jack era così preso a farle il terzo grado che non si accorse nemmeno che sua sorella aveva le lacrime costanti che le scendevano lungo le guance.
“Sai una cosa Jackson?Io non lo farò. Se crescere vuol dire dimenticare tutto quello che siamo stati per le persone che ci hanno voluto più bene al mondo,io non lo farò mai. Non dimenticherò,come voi,i tempi passati,perché la vita è fatta di ricordi…e te ne accorgeresti anche tu,ma sei troppo ottuso e ingenuo per farlo!”
Corse via ancora con le lacrime agli occhi.
Mosely e Diego erano grossomodo d’accordo con Jack,ma non gli sarebbe venuto mai in mente di dirlo così. Tutti e due le andarono dietro per consolarla e,nella corsa,Diego diede uno spintone a Jack che lo fece cadere sul divano,per dire “Questa volta l’hai fatta grossa”.
Mose trovò Fiamma sdraiata sul letto a pancia sotto e col cuscino sulla faccia.
Si sedette sul letto accanto alla sorella.
“Dai,non fare così. Non…”
“ ‘…Avercela con loro’?” si alzò di scatto quest’ultima “Lo dici sempre. Ogni volta che mi fa arrabbiare uno di loro tu sempre lì a difenderli. Mi parli da Sorella Saggia e io li perdono,ma questa volta no” si risedette bruscamente sul letto a baldacchino con le braccia conserte e le sopracciglia aggrottate “Non perdonerò mai Jack per quello che ha detto” concluse.
Mose le si avvicinò e mostrò Il Ghigno Soddisfatto  Tipico degli Sparrow.
“Perché mi guardi così?” chiese Fiamma preoccupata. Sapeva che Mose era la tipica ragazza che metteva pace tra le persone e che per riuscirci era disposta a utilizzare qualunque mezzo. Anche essere subdola come il suo gemello.
“Ma dai,secondo me si è pentito” continuò,sempre con il famoso ghigno “Lo sai come è fatto Jacky:dice una cosa e ne pensa un’altra”
Fiamma aveva capito a che gioco giocava la sorella e,alzandosi nuovamente di scatto,disse che con lei non attaccava e che questi giochetti di coscienza non funzionavano.
Anche se apparentemente tutti uguali,i ghigni dei quattro fratelli Sparrow erano,per chi degli altri tre li guardava,perfettamente comprensibili e quello di Mosely di solito volevano dire “Ne sei davvero sicuro?”
“Va bene,potrei anche perdonarlo. Ma lui deve venire a scusarsi”
Mos lo andò a riferire a Jackson,ma quest’ultimo non fu molto entusiasta dell’idea.
“Nemmeno per sogno” strepitò,infatti “Per cosa mi dovrei scusare?Di averle detto la verità una volta per tutte?”
Mose era inorridita dalle parole del fratello “Jack,è giusto che tu le abbia detto la verità,ma non c’era bisogno che lo facessi così”
Fiamma era dietro la porta ad origliare.
“Mi sono solo sfogato,è lei che ha esagerato” mi correggo:ora Mose era inorridita dalle parole del fratello “Sai come sono i ragazzini al giorno d’oggi:non sanno quando è ora di smetterla con le fantasie…”
Fiamma non ce la fece più a trattenersi e,aprendo la porta,andò in salotto e strepitò come una ragazzina viziata “Mio dio,Jack:non potresti essere più in torto di così” Diego cercò di trattenerla dal mollare a Jack un destro in piena faccia “Ti dimostrerei che ho ragione se andassimo tutti da Alex…”
“Ammesso che quello che dici fosse vero,non possiamo presentarci così a casa di Alex e dire: ‘Ciao,ci fai controllare se il tuo armadio ha qualcosa di magico?’” puntualizzò Diego lasciando andare la sorella che si era calmata.
“Dobbiamo trovare un modo per andarci:ora!”
Dal ciondolo di Fiamma apparve un lampo di luce,più grande e caldo di quelli che erano apparsi in passato e in un secondo tutti e quattro scomparvero dal loro salotto.
“Ma che è successo?” chiese confusa Mosely.
Fiamma pensava di saperlo.
“Siamo a casa di Alex,la riconosco” esclamò Jack guardandosi intorno “Fiamma che hai fatto?”
“Io non ho fatto niente…almeno credo”
Diego guardò fuori dalla finestra e vide Alex,Roxy e la signora Monskowiz che stavano salendo in macchina.
“Allora è vero che dovevano uscire” pensò Fiamma.
Diego non sembrava preoccupato “Meglio,così possiamo andarcene tranquillamente”
“Hai detto bene,Di-di: ‘tranquillamente’” si girò verso i fratelli Fiamma sorridendo “Vediamo l’armadio e ce ne andiamo”
“No,non se ne parla. Dobbiamo tornare a casa” Mose era determinata,ma la sorella ancora di più.
“Avanti,finalmente ve lo posso dimostrare”
“No!” conclusero tutti e tre in coro.
“Ragazzi” Jack guardò dalla finestra “Roxy torna dentro casa”
Erano presi dal panico. Dopo pochi secondi Diego chiese “Cosa facciamo?”
D’istinto tutti posarono gli occhi su Mosely,era lei il genio.
“Meglio che per ora ci nascondiamo,poi quando lei se n’è andata torniamo a casa”
“Ma dove ci nascondiamo?” chiese Jackson “Potrei intrattenere io la ‘Sexy-Sorellina’ di Al”
Mosely lo tirò per il colletto “Non abbiamo tempo per la tua voglia di rimorchiare,andiamo!”
Corsero senza meta per ben sette minuti. Nessuno,neanche Jack aveva mai percorso quegli angoli di casa Monskowiz. Erano tutti eccitati e spaventati allo stesso tempo per quella tensione,anche Mose in fondo.
La casa di Alex sembrava immensa. Molte porte erano chiuse a chiave. Fiamma si chiedeva perché. Per la fretta non si ricordò nemmeno che in quel corridoio c’era già stata il pomeriggio stesso. Diego era in testa ai suoi fratelli. Si fermò di colpo perché sentiva dei passi. Fece segno agli altri di fare dietro front. Aprì la prima porta che trovò aperta dal fondo delle scale per andare in soffitta. Fiamma si ricordava di che porta si trattava,ma preferiva non dire niente o sapeva che qualcuno avrebbe obbiettato.
Si bloccarono tutti non appena videro il famoso armadio. In tutta la sua orgogliosità Jackson ruppe il silenzio “Questo non dimostra che sia magico”
“Entriamo!” disse Diego aprendo la porta dell’armadio ascoltando quanto erano distanti i passi di Roxy.
“Oh,ma vorrai scherzare?!” Mose era sorpresa dalla irrazionalità di Diego. Essendo il fratello maggiore doveva averne almeno un minimo. Si ricredette quando si rendette conto che Roxy stava per aprire la porta. Tutti e quattro entrarono nell’armadio. Diego rimase un attimo indietro per constatare se la sorella di Alex sarebbe entrata proprio in quella stanza.
“Ahi,mi hai pestato un piede” sussurrò Mose.
“Scusa,ma…se Fiamma si muovesse” rispose Jack.
“Ragazzi,fate silenzio!” ordinò Diego.
“Ahi,la smetti di pestarmi il piede,Jack?” insistette Mose.
“Non sono stato io questa volta”
“Invece sìììì…”
Diego inciampò,facendo cadere Mosely,Jack e Fiamma che si trovavano davanti a lui. Caddero su… “Erba?” in coro Jackson,Mose e Diego erano confusi.
“Non preoccupatevi,di sicuro è solo la vostra immaginazione” ironizzò la sorella minore.
Rimasero tutti e tre senza parole.
“Impossibile!” esclamò Mose sotto voce alzandosi.
Silenzio.
“Ci dispiace,Fiamma” si rassegnarono i due fratelli più grandi.
“Jack,è meglio se chiedi scusa a tua sorella” gli ordinò Diego da solo,puntando Fiamma.
Silenzio.
“Chiedile scusa!…” fece un passo per spaventarlo.
“D’accordo” grugnì “Scusa ‘Brooke’”
Brooke è il soprannome che Jackson dava sempre a sua sorella,alludendo alla modella Brooke Shild.
“Non importa” sorrise lei “Certi ragazzini non capiscono quando è ora di smetterla con le fantasie”
Lui fece un sorriso ironico.
“E ora?” balbettò Mosely.
La discussione per decidere cosa fare si trasformò in un’esplorazione per i boschi di…Narnia.

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