It's a very mad world. ~ The Glee Project

di MarsRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The final 15 ***
Capitolo 2: *** Individuality ***
Capitolo 3: *** Dance-ability ***
Capitolo 4: *** Vulnerability ***
Capitolo 5: *** Sexuality ***
Capitolo 6: *** Adaptability ***



Capitolo 1
*** The final 15 ***


-What I’ve done?- 
-No, troppo alta.-
-Highway to hell?-
-Ma che scherzi ?!-
-Okay okay, scusa … che ne dici di una versione bassa di Without you?-
-Già meglio. Tu studiala, poi sceglieremo i vestiti.-
Sienna Reese si lasciò cadere sul letto. Da quando le era arrivata la telefonata di callback una settimana prima avevano fatto quel teatrino ogni giorno: lei proponeva una canzone, sua sorella Lyn le scartava e passava al discorso dei vestiti.
Ma infondo, forse era più importante scegliere una canzone che i vestiti, per l’audizione al Glee Project, no?
°°°
Quando arrivò davanti ai palazzi quasi si sentì mancare il fiato “Anche solo arrivare fino a qui è una vittoria!”, pensò Sienna.
Secondo quanto detto quando l’avevano chiamata, avrebbe passato due giorni lì: prove di ballo e canto per l’eliminazione di cinquanta concorrenti il primo giorno, esibizione degli ultimi trenta per Ryan Murphy il secondo. Poco stressante, insomma.
Prendendo un gran respiro, la ragazza entrò; la cosa che la paralizzò all’istante fu la quantità di gente: certo, sapeva di essere fra gli ultimi ottanta, ma fino ad allora non ci aveva riflettuto più di tanto.
-Allora, benvenuti tutti alla fase finale delle selezioni per la seconda stagione del Glee Project. Io sono la vocal coach della serie e di Glee, Nikki Anders e qui ho la lista con la divisione degli alloggi. Quindi … venite a dare un’ occhiata-.
Nikki appese le liste e, piano, ognuno cercò il proprio nome. Quando finalmente toccò a Sienna, fece molta fatica a trovarsi, in quella moltitudine di persone. Una volta capito dove doveva dirigersi, raccolse il suo borsone e seguì verso l’esterno il fiume di concorrenti.
L’edificio numero 3, ovvero quello dove la giovane avrebbe alloggiato durante le selezioni, era il più piccolo di tutti: alto appena due piani, ospitava solo dieci camere da tre persone ciascuna e lo studio di danza.
-Camera numero 5 / Shay, von Bleicken, Reese- lesse Sienna ad alta voce. Prendendo poi il secondo respiro profondo della giornata, spinse timidamente la porta, lasciandola aprire completamente sulla stanza vuota.
Da quanto poteva notare dalle altre porte aperte, tutte le stanze erano ugualmente semplici: di forma quadrata, possedevano ognuna una finestra dalla parte opposta della porta; due letti erano posti ai lati della finestra, ciascuno con un alto specchio verticale affianco; il terzo letto era sistemato in orizzontale ai piedi di uno degli altri due letti.
Sapendo essere i letti vicino alla finestra i più ambiti, Sienna posò il suo borsone sul letto più vicino alla porta. Non fece in tempo a fare questo semplice gesto che, alquanto rumorosamente, entrò nella stanza Justin Bieber.
Uhm no … forse non era lui. Con un ampio sorriso, la nuova arrivata (o era un lui?) le porse la mano: -Ciao! Sono Dani Shay.- Viso piccolo, capelli castani con il ciuffo, occhi scuri, naso un po’ all’insù … era la copia femminile di Justin Bieber.
-Io sono Sienna Reese- Sì, decisamente era una ragazza.
 -Hey, compagne di stanza! Io sono Brege von Bleicken, piacere!-
-Ah sì, la sorellina di Marissa. Io sono Dani.-
-Sienna Reese.- disse facendo un piccolo cenno con la mano.
-Già, sono la sorella. Ma sono più brava di lei e vincerò non solo le selezioni ma anche i sette episodi!-
A quelle parole la sicurezza di Sienna vacillò: altre settantanove persone lì erano brave più o quanto lei, avevano tutte la sua stessa voglia di vincere … e probabilmente molti avevano più possibilità di farcela.
-Fra dieci minuti tutti i ragazzi si rechino nell’aula canto, edificio 2. Le ragazze, invece, dovranno recarsi nell’aula danza, edificio 3. Dopo pranzo le ragazze dovranno recarsi in aula canto e i ragazzi in aula danza.-
La voce metallica appena uscita dall’interfono le informò che, forse, era il caso di prepararsi. Ognuna immersa nei propri pensieri, le ragazze si cambiarono. Una volta finito, Sienna andò davanti all’alto specchio verticale, per controllare se poteva andare bene: body viola con sopra dei leggins azzurri, scaldamuscoli rossi ai polpacci e scaldamuscoli a righe alle braccia. Forse era un po’ eccessivo, ma era bene farsi notare da subito.
Legò velocemente i capelli in una coda di cavallo, cosa che le metteva in risalto gli zigomi alti. Da piccola le piaceva avere un aspetto così infantile, così … dolce. Una volta raggiunti i quindici anni, quando tutte le sue amiche avevano iniziato a uscire con i ragazzi e lei veniva derisa per il suo aspetto infantile, aveva iniziato ad odiare i suoi tratti. Quando le persone si riferivano a lei dicevano sempre: “Quella con il viso paffuto, gli occhi azzurri e i capelli scuri”.
Niente di più. Era una persona anonima, insignificante. Una perdente.
-Hey, andiamo ? Brege è andata con alcune … amiche, penso.-
-Oh sì, grazie.- Sienna si riscosse dai suoi pensieri, afferrò l’acqua e un asciugamano e seguì Dani fuori dalla stanza.
Una volta arrivate nell’ aula danza, cercarono di portarsi avanti in modo da poter vedere bene il coreografo.
-Buon giorno a tutte! Allora, io sono Zach Woodlee e lei è Brooke!- Esordì indicando la ragazza affianco a lui. –Staremo qui due ore e mezza, nella prima ora faremo riscaldamento, nella successiva ora e mezzo vi insegnerò la coreografia di Highway to hell. A terra, addominali!-
Dopo addominali, vari esercizi di stretching e chi sa cos’altro, Zach le lasciò andare a bere.
-Dura, eh?- Dani le si avvicinò con un sorriso.
-Mah, a me sembra abbastanza normale … -
-Intendevo Highway to hell … -
-Ohw, già. Sì è un po’ spaventoso al pensiero … ma penso andrà bene. Beh, lo spero.-
-Muovetevi, non siamo qui a pettinare le bambole! Allora, iniziamo la coreografia dando le spalle allo specchio, io farò Jonathan Groff. Allora, fate bum, pa, pa, bum, bum, cha.-
Era questa la cosa bella di Zach, insegnava usando termini come ‘bum’, ‘pa’ e ‘cha’. Per la successiva ora e mezza le ragazze eseguirono Highway to hell passando una dopo l’altra su Zach. La cosa irritante, per Sienna almeno, erano alcune delle sue compagne: alcune erano brave, altre non avevano un minimo di coordinazione; alcune erano talmente … impedite, diciamo, che si facevano superare anche dalla biondina sulla sedia a rotelle, senza nulla togliere a quest’ultima.
Durante la lezione fu impossibile per Sienna non notare le occhiate che Dani rivolgeva alle altre ragazze. Una volta finita la lezione, con l’asciugamano attorno al collo, le due si diressero verso i bagni.
-Non pensare che io sia indelicata o altro, ti prego.- esordì una volta lontana da orecchie indiscrete.
-Non devi rivelarmi che sei una serial killer, vero ?-
-No no, tranquilla … -
-Quindi non devi neanche accusarmi di essere una serial killer ?-
-No, assolutamente.-
-Allora dimmi pure.-
-Sei lesbica ?- contrariamente a quanto si aspettava, Dani non ne rimase offesa o altro, anzi, si aprì in un ampio sorriso.
-Oh sì, non è un segreto oramai. Spero … che non ti crei imbarazzo o altro.-
-Oh no, tranquilla! Era solo per interesse personale.-
Le due continuarono la loro camminata verso la camera, senza più tornare sull’argomento.
-Ti muovi bene.- le disse Brege una volta tornate nella loro stanza.
-Grazie.-
-Era una constatazione, non un complimento.- detto ciò prese le sue cose, uscì e si diresse verso il bagno.
-Non farci caso, sei davvero brava.- le disse Dani lanciandole un asciugamano.
-La capisco, vuole vincere … come tutti, del resto.-
-Ciascuno di noi lo vuole, ma non è un buon motivo per comportarci male gli uni verso gli altri.- con un piccolo sorriso, anche Dani andò in bagno.
Finalmente rimasta sola, Sienna si lasciò cadere sul letto, desiderando poter andare immediatamente in aula canto per vedere cosa Nikki pensava di lei.
-Passavo e ho letto il tuo cognome così mi son detto “Ma no, non può essere Sienna, non ho detto al mio migliore amico di avercela fatta, Reese!”-
-Ciao Abraham.- anche senza aprire gli occhi, Sienna sapeva che, in piedi davanti a lei, vi era un ragazzo piuttosto alto, secco, dai tratti asiatici, con occhi e capelli scuri, questi ultimi attraversati da un ciuffo rosso.
-“Ciao Abraham”?! Ma io dico … alzati, disgraziata!- con uno scatto secco il giovane le prese il braccio e la fece alzare, per poi stringerla con foga tra le sue braccia.
-Siamo arrivati tutti e due tra gli ultimi ottanta, che bello!-
-E tu che dicevi che non ce l’avresti fatta!-
-Vorrei davvero restare ma devo prepararmi per danza. Ci vediamo tra gli ultimi trenta!-
-Ciao Ab.- con un ultimo piccolo sorriso, il giovane la lasciò sola, così poté finalmente andare a fare una doccia pure lei.
°°°
-Salve, come sapete io sono Nikki Anders. Sarò in cabina con alcuni colleghi, voi entrate da quella porta a mano a mano che vi chiamiamo, indossate le cuffie e cantate il pezzo che ci avete inviato per email.-
Le ore passavano; Sienna vide ragazze felici, altre in lacrime uscire dalla cabina di registrazione.
-Reese Sienna.- con un respiro profondo, la giovane entrò.
Nikki l’accolse con un grande sorriso, facendole cenno di indossare le cuffie.
-Dalla tua email ho letto che eri molto in conflitto con la tua canzone … siccome hai un’estensione vocale bassa, io ti ho fatto preparare lo spartito che ritenevo più giusto. Se vuoi l’altro basta solo chiedere.-
Abbassando gli occhi sul leggio, Sienna si aprì istintivamente in un sorriso. Annuì verso Nikki facendole segno di partire con la base.
-So … so you think you can tell … heaven from hell ? Blue skies from pain ?- la musica le inondò immediatamente la mente, impedendole di pensare a qualcosa che non fossero le emozioni che la canzone suscitava.
-The same old fears … wish you were here.-
-Hey, è stato grandioso!-
-Ohw, grazie …-
-Ti ho sentita un po’ troppo bassa sull’inizio del ritornello. Lavoraci per renderlo più pulito.-
-Okay, ciao!-
Sienna uscì, palesemente più rilassata; afferrò al volo la bottiglia che Dani le lanciava e si sedette accanto a lei.
-Come è andata ?-
-Spero bene. Questo posto è soffocante … vado a fare due passi, ci vediamo dopo.-
Infilò le mani nelle tasche dei jeans, uscì dalla sala e dall’edificio. La lezione di danza era ormai finita da un po’, quindi la giovane sperava di rivedere Abraham.
Tuttavia non prestava attenzione alla direzione in cui andava e questo la fece andare a sbattere contro qualcuno.
-Scusa, non ti ho visto!-
-Tranquilla.- Sienna alzò gli occhi: davanti a lei vi era un ragazzo alto, con delle spalle enormi, capelli e occhi casani e tratti del viso piuttosto squadrati.
-Oh, io sono Sienna.-
-Io sono Blake.-
-Mi spiace, ma non prestavo attenzione e …-
-Non c’è problema, sul serio.- un silenzio imbarazzante si dilatò fra i due.
-Allora … sei … sei stato a lezione di danza ?-
-Già, Zach è davvero fantastico!-
-Concordo. Che avete ballato, voi ?-
-Highway to hell.-
-Bello, pure noi!-
I due si scambiarono un sorriso … e il numero di telefono. Con la promessa di risentirsi, si salutarono e ognuno andò per la sua strada.
°°°
Quando si svegliò, il mattino dopo, rimase per un buon lasso di tempo a guardare il soffitto, pensando alla sera prima. Durante la cena, lei e Dani, si erano sedute ad un tavolo con Abraham e Ali, la ragazza bionda e secca sulla sedia a rotelle. Dopo aver passato più tempo a ridere e conoscersi che mangiare, avevano convenuto tutti che sarebbe stato impossibile non diventare amici, nemmeno se tutti fossero passati tra gli ultimi dodici.
Alla fine, l’ansia divenne troppa e non riuscì più a stare solo sdraiata. Calciò via le coperte e si vestì in fretta, indossando quello che capitava. Prendendo un gran respiro, si diresse più velocemente che poté verso l’atrio dell’edificio 1.
Il luogo era quasi vuoto, fatta eccezione per alcune persone sedute in un angolo a piangere. “Dovrai vederlo prima o poi …” pensò. Con un ultimo sospiro, si portò davanti al foglio e scorse tutti i nomi.
Lì, fra Weisman e Jenner, in penultima posizione, vi era scritto Sienna Reese.
°°°
-E’ stato bello passare questi due giorni … beh diciamo uno e un po’, con te. Spero ci rivedremo nel reality e in caso non fosse così … sei una bella persona, Reese.-
-Anche tu lo sei, Shay.-
Scambiandosi un ultimo sorriso, le due si avviarono verso quel corridoio. Erano le sei di sera ed era ufficialmente ora di iniziare a preparare l’esibizione. Quel pomeriggio, subito dopo il pranzo, erano passati a chiedere quale canzone avrebbero cantato, poi li avevano informati sul dove andare.
E ora erano nell’edificio 1, nel corridoio delle ‘porte bianche’, ossia le stanze in cui fare due ore di prove prima dell’esibizione. La stanza di Dani era una delle prime, quindi si salutarono subito.
Sienna, invece, arrivò fin quasi alla fine del corridoio, tra quei due nomi sconosciuti. La stanza era interamente bianca e spoglia, tranne per una parete totalmente ricoperta di specchi e un leggio al centro della stanza.
Con un bel respiro, la giovane prese le cuffie e iniziò a leggere il testo, sorridendo lievemente.
-All around me are familiar faces …-
La canzone, Mad World, le risvegliava sempre ricordi annegati nella memoria che avrebbe tenuto a bada molto volentieri.
-… worn out places, worn out faces …-
Continuava a cantare, anche con le lacrime che le rigavano il volto. Se voleva vincere, doveva riuscire a far capire a Ryan che ci teneva. Ed esternare le sue emozioni era l’unico modo per farlo.
°°°
-Hey, sei in scena fra un minuto.-
Le precedenti due ore le aveva passate cantando e ricantando Mad world, cercando di non far tremare la sua voce se scoppiava a piangere. Alla fine decise di cambiarsi, indossando il lungo vestito beige che la sorella le aveva messo in valigia; decise anche di mettersi un paio di tacchi e ripassarsi i boccoli con la piastra. Poi arrivò il gran momento, in cui le fu detto di presentarsi sul palco.
-Ciao!- tremante, si diresse verso il microfono. Il palco non era molto grande, così come il resto della sala; seduti sulle quattro sedie centrali vi erano Nikki Anders, Zach Wodlee, Robert Ulrich e Ryan Murphy.
-Ehm, sono Sienna Reese e questa sera vi canterò Mad World dei Tears for fears.- Con un cenno del capo da parte di Ryan, la base partì.
-All around me are familiar faces. Worn out places, worn out faces.- Cercò di non guardare i giudici, cercò di concentrarsi solo sulla canzone.
-Bright and early for their daily races, going nowhere … going nowhere.- Alzò il viso, concentrando il suo sguardo solo sul punto più lontano della sala.
-And I find it kind of funny, I find it kind of sad.- Le lacrime avevano già iniziato a scorrerle lungo le guance.
-The dreams in which I‘m dying are the best I’ve ever had.- I muscoli delle labbra si scollegarono dal cervello e la portarono a finire la canzone, senza più interruzioni da parte dei suoi pensieri.
-Davvero una stupenda interpretazione, davvero una bellissima canzone.-
-Grazie mille.-
-Ti ho sentito davvero … emozionata. Hai emozionato anche il nostro Zach qui vicino.- A quelle parole Zach fece una risata che somigliava più ad un latrato che altro.
-Ho solo cercato di cantare con il cuore …-
-Ci sei riuscita.-
-Grazie mille.- Con un gran sorriso e un piccolo cenno della mano, Sienna si congedò.
°°°
-Sienna, c’è una lettera per te!- Tramite una corsa turbolenta, la giovane scese le scale e strappò la lettera dalle mani della sorella.

Carissima sig.na Reese,
senza dilungarci in frivole congratulazioni le annunciamo che è stata selezionata per far parte della seconda stagione del talent show The Glee Project. E’ attesa il 30 Maggio a Los Angeles, verrà poi scortata nella casa ove trascorrerà il resto del suo percorso nello show.
Facendole i nostri migliori auguri, ci auguriamo di vederla presto.
Robert Ulrich e lo Staff.

Il 23 Maggio, giorno del suo compleanno, Sienna Reese fu ufficialmente una concorrente del Glee Project.

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Capitolo 2
*** Individuality ***


NdA: Hello again! Allora, ci tengo a partire con queste piccole note per informarvi che ho cambiato il tipo di narrazione (dalla terza sono passata alla prima persona) e continuerò a scrivere con quella attuale. Un'altra cosa, so che i fatti non sono andati esattamente come ho descritto ... però mi è sempre piaciuto immaginarli così quindi ... 
Detto questo ringrazio fantasy_fandomgirl, Lollo_02 e la mia correttrice per essere sempre qui a recensirmi e supportarmi! Questo capitolo è soprattutto per voi tre :)

-Ho conosciuto solo quattro persone ai callback, con la mia fortuna nessuno di loro ce l’ha fatta. Sento che non riuscirò proprio a farmi degli alleati in un clima così competitivo.-
Quelle erano le prime parole che avevo detto dentro al confessionale, prima di avere il via libera per entrare. Una piccola spinta e aprii la porta, affacciandomi sulla Sala Relax.
La prima cosa che notai erano le tre persone: uno alto, smilzo e con un cappello buffo, Abraham e Dani.
-Oh per tutte le cavallette!- Mi buttai di slancio tra le braccia tese di Abraham, con un sorriso stupido stampato sulla faccia. Lasciai il mio amico dopo poco per abbracciare Dani. Ci eravamo conosciute alle selezioni e da quel momento avevamo parlato praticamente tutti i giorni, senza mai accennare al Glee Project. Feci appena in tempo a dire il mio nome all’altro ragazzo, Charlie Lubeck, che la porta si aprì di nuovo per lasciar entrare la ‘bionda in carrozzella’: Ali.
Al suo grido di gioia ci piegammo tutti chi più -come Charlie-, chi meno -come me- per stringerla in un abbraccio frettoloso.
La porta si aprì di nuovo lasciando entrare una ragazza imponente, bionda e con un gran sorriso. Mi mise un po’ a disagio il vederli tutti sorridenti, abbracciarsi e riconoscersi … ma due dei quattro ragazzi che avevo conosciuto erano lì, tanto mi bastava.
La porta rimase chiusa per un po’ e i ragazzi iniziarono a fare supposizioni su chi poteva entrare. Tutti scommettevano su un certo Mario e io fui la prima a dire:
-Per me Blake.-
Dopo un attimo di silenzio molto, troppo, imbarazzante la porta si aprì di nuovo; la ragazza appena entrata aveva tratti tipicamente musulmani, capelli castani che le cadevano sulla schiena ad onde e un gran sorriso. Non fece in tempo a chiudere la porta che entrarono due ragazzi insieme. Piano, iniziai ad imparare tutti i nomi: Lily era la ragazza robusta, Aylin la musulmana, Michael era un ragazzo mediamente alto, capelli neri e viso timido, infine c’era Taryn, l’ultima arrivata insieme a Michael, capelli sul biondo tagliati in un caschetto lungo, carnagione piuttosto scura e, come gli altri, un gran sorriso.
La porta si aprì di nuovo lasciando entrare quell’enormità di Blake. Tutti lo conoscevano e tutti lo andarono ad abbracciare … alla fine, nascosta da tutti per via della mia piccola statura, mi feci notare. Anche con lui, come con Dani, avevo parlato praticamente ogni giorno fino a stringerci un bel legame. Ci abbracciammo per un po’, mentre dalla porta continuava ad entrare gente.
Entrò Tyler, un ragazzo di carnagione un po’ scura, con gli occhiali e i capelli ricci che era diventato uomo da poco; lo seguì Shanna, una biondina con un gran sorriso e degli occhi azzurri come il mare; subito dopo arrivò Maxfield, un ragazzo enorme con lunghi capelli biondi e la voce piuttosto scura, accompagnato da Nellie, una brunetta con una voce incredibilmente dolce e un’aria un po’ timida; per ultimo ci fu Mario, un ragazzo di colore, alto, imponente e cieco.
Con un rapido sguardo mi accorsi che eravamo tutti e che era ora di girare per il campus. Davanti alla porta da cui eravamo entrati vi era un salottino e il tavolo da pranzo, proseguendo vi era un rialzo in cui si trovava la porta che portava alla cucina e, andando avanti, il corridoio che portava ai dormitori. Parlando con Aylin del più e del meno –avevo appena scoperto che era una gran chiacchierona- entrammo nel grande dormitorio: le pareti erano tutte dipinte di bianco con cerchi gialli, addossate a questi vi erano grandi armadi bianchi e neri, affiancati da dei letti a una piazza e mezzo con le lenzuola fucsia, bianche e gialle.
Dopo un rapido giro per la stanza andammo in quella dei ragazzi che, a parte le pareti a quadrati blu, era uguale. Tornando nel salottino notammo Dani, Ali e Lily che scendevano dal rialzo tramite un … non so, penso fosse una specie di ascensore ma aperto. Che cosa strana.
Una rapida ispezione ai ripiani della cucina ci rivelò che vi era tutto il necessario per sopravvivere una settimana. Vi era anche un calendario sopra la penisola, probabilmente da usare per dividere i turni della cucina.
-Ciao Robert!-
Il saluto verso il direttore del cast, Robert Ulrich, riecheggiò per tutto il salottino, come a chiamarci lì. Una volta che fummo tutti seduti in modo da riuscire a sentire bene Robert, quello sorrise e iniziò a spiegarci la gara.
-Come già sapete ogni settimana avremo un tema. Quest’anno, proprio come la scorsa edizione, inizieremo con … individualità!- Facce di ogni tipo si alternarono sui volti dei miei compagni e io riuscivo solo a pensare ‘Perché?!’
-Il compito per casa di questo tema è … Born this way, di Lady Gaga.-
Robert ci consegnò un raccoglitore contenente i fogli con il testo … diviso in quindici parti … che dovevamo spartirci da soli. Il solo pensare a quindici ragazzi che dovevano litigarsi le parti di una canzone mi fece venire il mal di testa.
Robert ci salutò e Lily si alzò immediatamente a distribuire i fogli.
-Quando due persone vogliono la stessa frase penso … che sia un modo corretto di decidere giocarsela a sasso, carta, forbici.-
“Che cosa infantile” pensai, mentre stavo annuendo alla sua proposta. Mi sedetti sulle ginocchia di Abraham, come quando ci chiudevamo nella sua camera e facevamo le cover dei Sum 41.
-La vuole qualcuno la parte … ‘Cause God makes no mistakes ?- Chiesi. Dopo vari cenni di diniego scrollai le spalle ed evidenziai la mia frase.
Dopo che tutti ebbero trovato una loro frase, ci concedemmo dieci minuti di pausa e io mi chiusi un po’ nel confessionale. Sapevo che lo schermo verde alle mie spalle avrebbe cambiato colore durante l’episodio della domenica, ma faceva comunque un po’ brutto vederlo così … brillante.
-Tutto ciò è piuttosto snervante. Voglio dire … ho solo diciotto anni, ho finito la scuola si e no un mese fa … certo, canto sin da quando ero piccolina ma non ho ancora avuto tempo per sviluppare un mio ‘Io’ individuale. Lì fuori sono tutti ansiosi di iniziare a provare così potranno farsi notare … io invece mi sento come un chihuahua. Cioè, sono tutta preoccupata, tremo e ho la strana sensazione che potrei farmi la pipì addosso.- Una voce dal corridoio richiamò la mia attenzione.
-Charlie sta iniziando la coreografia, potrebbe staccarti la testa a morsi se non esci subito.- aprii piano la porta per non rischiare di colpire Aylin, poi la seguì in Sala Relax.
Passammo le successive due ore a pestarci i piedi a vicenda, cadere sui pouf e cercare di non litigare. Alla fine ci ritenemmo abbastanza soddisfatti e, mentre Abraham e Lily facevano il primo turno in cucina, noi altri andammo a disfare le valigie.
Dopo la cena, in cui cercammo tutti di parlare con tutti, ripassammo velocemente la coreografia, poi ci coricammo.
°°°
Quando erano le otto, quella mattina, già eravamo tutti svegli. Dopo una colazione veloce, ci disperdemmo nelle sale accessibili del Campus: la Sala Relax, la cucina, le camere e i bagni.
Siccome trovavo le prime due stanze citate troppo affollate e i bagni erano occupati, mi diressi verso il dormitorio dei ragazzi per cercare Abraham. Tuttavia vi trovai solo Michael, il ragazzo anonimo poco più grande di me.
-Oh … scusa, cercavo Abraham …-
-Tranquilla. E’ appena entrato in bagno, potrebbe volerci un po’. Vuoi aspettarlo qui ?-
-Oh, grazie.- Rivolgendogli un piccolo sorriso, mi andai a sedere sul letto di fronte a quello in cui si trovava lui.
-Di che mese sei ?- Mi chiese, cogliendomi di sorpresa.
-Maggio, tu ?-
-Novembre … pensavo fossi tu la più piccola qui dentro, invece mi hai battuto.-
-Uhm … ne sono felice.-
-Ho un’ansia tremenda per ‘Born this way’. Voglio dire … non so chi sono.-
-Mi trovo nella tua stessa situazione …- Dissi evitando il suo sguardo.
-Penso che questa settimana sarà più difficile per noi che per gli altri. Insomma, tutti loro hanno avuto il tempo per costruirsi una personalità. Io so solo che amo la matematica e cantare.-
-Sono totalmente d’accordo. Perfino Maxfield che canta da soli sei mesi sa già che vuole essere un cantante country … io credo di sapere a malapena il mio nome-
-Esattamente quello che intendevo! Ieri sera ne ho parlato ad Aylin e lei mi ha detto ‘Come non lo sai? Sei Michael, uno dei miei rivali in questa competizione. Oh, vincerò io.’-
Scoppiai in una piccola risata coprendomi la bocca con la mano; anche Michael accennò un sorriso, spostandosi un po’ sul letto.
-Sta arrivando Charlie, ossia il proprietario di quel letto … vieni qui.-
Seguendo il suo consiglio, mi spostai sul suo letto posizionandomi davanti a lui. Senza rendercene conto ci ritrovammo a cantare sotto voce ‘Born this way’, con Charlie che ci guardava … piuttosto male.
-Siamo pronti per dopo, direi.- mi disse con una strizzatina d’occhio.
-Sarà meglio che vada a prepararmi, mi ha fatto piacere parlare con te.-
-Anche per me è stato un piacere.- Rivolgendo un piccolo sorriso a Charlie, lasciai il dormitorio dei ragazzi. Finalmente fu il mio turno al bagno, così potei farmi una lunga doccia per sciogliere i nervi. Dopo essermi vestita e asciugata i capelli andammo tutti a pranzo, che passò in un lungo silenzio imbarazzante e carico di tensione. Finalmente ci fu comunicato di recarci in aula coro, cosa che un po’ spezzò la tensione generale.
L’aula coro era proprio come quella che vedevo in Glee: sedie rosse poste in un lato della sala, un pianoforte nero lucido, strumenti musicali ovunque e una grande lavagna su cui vi era scritto il tema della settimana.
Robert finalmente entrò … accompagnato da Ryan Murphy. Su ciascuno dei nostri visi si dipinsero espressioni turbate … insomma, era solo la prima settimana e dovevamo esibirci per Ryan. Di nuovo.
Dopo una piccola introduzione da parte di Robert, Ryan ci disse che quest’anno avrebbe scelto solamente un vincitore … e che ci sarebbe stato un altro giudice speciale quest’oggi. Tutti ci voltammo all’aprirsi della porta e … lei ne uscì.
La ‘lei’ in questione era una brunetta molto magra e dalle gambe lunghissime; rivolse a tutti noi un sorriso dolcissimo e, anche se molti la criticavano per il suo naso leggermente grosso, io non riuscii a trovarle alcun difetto.
-Oddio.-
-Non ci credo!-
-E’ fantastico!-
-Cavolo è Lea Michele!-
-Dovremo esibirci davanti a Ryan Murphy, Robert Ulrich e Lea Michele ?!-
-Siamo fregati.-
Dopo un piccolo discorso di incoraggiamento da parte dei nostri due ospiti, ci alzammo spostando le sedie per fare spazio; ci disponemmo in semicerchio, come avevamo provato, e partì la base.
A mano a mano che le note si diffondevano per la stanza perdevo la sicurezza in me stessa … era la prima settimana e già mi demoralizzavo, non sarei andata lontano così.
Poi finalmente partì Shanna e, sapendo che la mia frase era subito dopo la sua, mi portai avanti.
-‘Cause God makes no mistakes!- nel cantare la mia parte mi ero portata al centro della semicirconferenza, cercando di non sembrare stupida. Come avevamo provato, per lasciare lo spazio a Blake, questo mi avrebbe preso la mano, fatto fare un giro e spinta via. La cosa mi terrorizzava perché nelle prove ero caduta una volta sì e una volta no … tuttavia andò bene.
Riuscimmo a concludere la canzone cercando di esaltare le nostre caratteristiche individuali e di farci notare da quelle tre grandi persone.
Dopo aver risistemato le sedie, Lea ci guardò uno per uno iniziando a fare le sue considerazioni. Disse a Dani che era meravigliosa, ma aveva bisogno di fare un altro passo per riuscire ad emergere completamente; elogiò Shanna dicendole che era la persona che aveva brillato di più; si espresse con una voce dolcissima nei confronti di Mario; si complimentò moltissimo anche con Lily, il che mi fece sperare il meglio. Poi i suoi occhi si posarono su di me e la vidi un po’ titubante.
-Sienna … tu hai una voce incredibilmente dolce, fai venir voglia di abbracciarti. Però sei troppo insicura, non ti notavo nel gruppo, sparivi completamente. Penso che tu debba cercare di superare qualsiasi sia la causa del tuo blocco e semplicemente … brillare.-
“Prima esibizione, primo feedback negativo, cominciamo bene.” Pensai annuendo alle parole di Lea.
Sapevo di non essere io la vincitrice, per questo non fui sorpresa quando chiamò Shanna come vincitrice della settimana. Dopo un applauso generale, Lea Michele ci annunciò che, come grande numero di gruppo, avremo preparato Here I go again dei Whitesnake … una canzone che non avevo mai sentito nominare prima.
Il video sarebbe stato ambientato al liceo, dovevamo organizzare un’esibizione per il Glee Club e poi questo si sarebbe trasformato in un concerto rock, ovviamente di nostra immaginazione.
Robert ci spiegò di nuovo come si sarebbe composta la nostra settimana, poi ci terrorizzò un po’ con la storia dell’esibizione finale per Ryan. I tre ospiti ci salutarono, e noi andammo a prepararci per la cena.
°°°
Questa mattina non ci svegliammo ognuno quando gli pareva, chi prima, chi dopo, la sveglia suonò in tutto il Campus alle 06.00 precise. Tutti imbambolati e ancora in pigiama, ci recammo a fare colazione, senza proferire parola con nessuno. Il turno del lavaggio piatti, quella mattina, toccava a me e Maxfield … una situazione molto imbarazzante. Non per il fatto che mi trovavo con un ragazzo praticamente sconosciuto, più che altro perché mi sentivo una bambina accanto a lui.
Una volta finito di lavare i piatti, andai a fare una doccia veloce, asciugai i capelli e indossai il body e i leggins, come all’audizione, e mi spostai verso la Sala Relax; a mano a mano arrivarono tutti i ragazzi, così ci dirigemmo verso l’aula danza.
-Okay, io sono Zach e questa è Brooke. Iniziamo … iniziamo con una piccola sequenza di passi. Sparpagliatevi.-
Mentre Zach ci girava intorno, osservandoci, Brooke ci mostrava esattamente quello che dovevamo fare. Molti erano … scoordinati: si pestavano i piedi a vicenda, cadevano, inciampavano sulla sedia di Ali …
La prima parte della lezione fu piuttosto imbarazzante perché Zach voleva davvero aiutarci ad emergere come singoli individui. Questo comprendeva il far sembrare Maxfield una specie di cowboy e far fare a Dani mosse molto … strane. Prima di congedarci per la pausa pranzo, sentii Mario chiedere a Brooke come stessimo andando.
-State facendo tutto bene. Sei davvero bravo, meraviglioso in effetti.-
Sapevo che la mia gelosia era ingiustificata, ma non mi piaceva che lui ricevesse dei complimenti e io no. Oddio, che cosa narcisista da dire.
Il turno in cucina era di Dani, Shanna e Blake, così passai un po’ di tempo sul divano insieme ad Abraham, Michael e Nellie. Iniziammo parlando della lezione con Zach e finimmo per cantare Born this way per la milionesima volta.
-A tavola!- Il pranzo consisteva in del semplice porridge all’inglese, nachos e salsa piccante … tanto per rimanere leggeri.
Il pranzo fu velocissimo, anche perché avevamo le prove dalle due alle sei … sì, la tensione iniziava a farsi sentire. Tyler e Lily lavarono i piatti, poi tornammo tutti in aula danza un po’ appesantiti dalla salsa piccante.
La lezione del pomeriggio vide il povero Tyler incartarsi diverse volte, inciampare nei suoi passi, dimenticarsi cosa doveva fare e sbagliare in qualsiasi altro modo.
E poi c’era Zach … voleva che noi imparassimo al meglio la coreografia, era palese. Però sembrava anche … scocciato. Evidentemente anche Brooke era un po’ irritata … però per colpa di Zach.
-Vi serve solo la pratica. Ballare è un conto, ballare mentre state cantando, dovete sincronizzare le labbra al playback, cercate di non essere abbagliati dai riflettori, vi muovete nei costumi, impersonate un personaggio è un’altra cosa. Andate a farvi una doccia, a mangiare qualcosa di più sano dei nachos con il peperoncino, dormite e poi domani, tra una prova di canto e l’altra, riprovate i passi.-
-L’ha detto lei, non io.- Zach fece un mezzo sorriso salutandoci, poi aiutò Mario a raccogliere le sue cose e ci congedò.
Dopo una cena più … salutare del pranzo, io e Nellie facemmo la doccia. Lei andò subito a letto, io passai prima a salutare Abraham.
-Cercavi Ab, vero ?- mi chiese una voce dolce e profonda allo stesso tempo.
-Oh, ciao Blake. Sì, volevo dargli la buonanotte … sarà nel bagno di nuovo … beh, salutamelo quando lo vedi.-
-Di sicuro. Buonanotte, Sienna.-
-Notte Blake.-
°°°
Con il sorgere del sole si preannunciò un’altra giornata impegnativa. Dopo una rapida colazione ci fu detto di recarci nello studio di registrazione per iniziare le prove. Quindi, armati di bottigliette d’acqua, ci dirigemmo, nervosi ma eccitati, verso lo studio.
-Ciao ragazzi.-
-Guarda chi si vede con il suo bambino!- Disse Abraham quando entrò Nikki. Durante le audizioni, infatti, la pancia era poco evidente, ma ora era chiara la sua gravidanza.
-Come sapete io sarò la Vocal Producers per questa stagione del Glee Project. Da quanto so più o meno tutti voi siete stati almeno una volta in uno studio di registrazione, quindi non dovrebbero esserci problemi. Vi lascio cinque minuti per riscaldarvi poi voglio vedervi in ordine sparso, iniziando da Taryn.-
Ogni volta che entrava qualcuno sembrava di aspettare per giorni. Lì fuori ci ritrovammo a parlare delle cose più assurde: La lampada a forma di formaggio, la consistenza dei cuscini del divano, la palese somiglianza di Dani e Justin Bieber …
Verso mezzogiorno o l’una Nikki uscì e ci avvisò che con quelli che erano stati chiamati nel mattino aveva finito, gli altri dovevano tornare subito dopo pranzo, dopodiché ci saremmo rivisti tutti alle sei per registrare la parte di gruppo.
Questa volta fu il mio turno in cucina, insieme a Taryn e Lily, così decidemmo di preparare un po’ di pasta al pomodoro, date le mie origini italiane e la passione per la cucina straniera di Taryn. Purtroppo nessuna di noi era molto brava in cucina, perciò venne uno strano grumo appiccicoso che si riusciva a malapena a masticare.
Subito dopo il pranzo il segnale acustico ci indicò che era ora di recarci di nuovo nello studio di registrazione in cui trovammo, come piacevole sorpresa, un foglio in cui era segnato l’ordine di entrata.
Dopo aver letto che il mio nome era il primo, entrai nella cabina di registrazione cercando di non inciampare in nessun filo.
-Hey! Allora, prima di provare la tua frase fammi un attimo i tre ‘Here I go again’ finali.-
-‘Cause here I go again … Here I go again … Oh, here we go, again.-
-Okay … ora prova a farmi la tua parte, però con più convinzione.-
La mia era la seconda frase, partiva la base, poi la frase di Charlie e …
-No, no! Sienna concentrati, non possiamo stare qui tutto il pomeriggio. Appena senti Charlie dire ‘going’ parti con la tua frase. Prendi fiato, coraggio o quello che ti serve prima, ma devi partire subito.-
-But I sure know where I’ve been …-
Ripetei la frase altre cinque volte prima che Nikki si dichiarasse soddisfatta … o almeno, così mi disse, ma la sua faccia diceva tutt’altro. Appena uscita mi lasciai cadere sul divano più demoralizzata che mai.
-E’ andata così male ?- mi chiese Nellie cingendomi le spalle con un braccio.
-Ho ripetuto almeno sei volte la mia parte e alla prima volta ho mancato l’attacco.-
-E’ la prima settimana, non uscirai perché non sei riuscita a farlo subito giusto.-
-Lo spero …-
-Tirati su oppure chiamo Michael e ci mettiamo in azione.- Il suo ‘mettersi in azione’ si riferiva al fatto che, ieri, prima della cena, lei e Michael si erano messi a farmi il solletico mentre Abraham si sganasciava dalle risate.
-Tutto ma non il solletico, te ne prego!-
-E allora su con il morale! Dai, andiamo a registrare.-
La parte di gruppo mi venne meglio … non so se per merito di Nellie che mi teneva la mano e perché Abraham, prima di entrare, mi aveva dato una pacca nel sedere di buona fortuna … proprio come quando provai ad entrare nelle Cheerleader a scuola.
Nikki ci lasciò andare presto e, dopo la doccia e la cena, mi affacciai sul dormitorio maschile. Molti erano ancora in cucina a ripulire oppure semplicemente a parlare, altri erano in bagno, quindi il dormitorio era semi vuoto.
-Buonanotte Ab.-
-Notte Reese!-
-Oh, ciao Sienna. Cioè, buonanotte.- fece Michael dal suo letto.
-Notte Michael.-
-Buonanotte Sienna.- mi voltai appena per vedere Blake in piedi davanti a me, con il suo classico sorriso stampato sul volto.
-Notte Blake.-
°°°
Ormai iniziavamo ad entrare tutti nella routine del Campus: sveglia presto, colazione, doccia e attesa di istruzioni. Come ogni mattina, quest’ultime arrivarono mentre mangiavamo pancake, uova e bacon ancora un po’ addormentati.
-Recatevi tutti sul set per le riprese del video fra un’ora.-
Un brivido di eccitazione ci spinse a mangiare il tutto più velocemente possibile per poi recarci velocemente ai bagni. Tutti noi avevamo seguito la prima stagione del Glee Project e sapevamo che i video erano … impegnativi. Tuttavia non vedevamo l’ora di trovarci sotto i riflettori, con un sacco di trucco sul viso e la macchina da presa solo per noi.
-Dai ragazze, muovetevi!- ci disse Maxfield con un sorriso, infilando la testa nel nostro dormitorio
-Oh andiamo Max, sappiamo tutti che voi maschi siete quelli che ci mettono di più.- scherzò Dani tirandogli un cuscino.
-Fra cinque minuti torno, se non siete tutte pronte ve ne rapisco una!- e detto questo sparì nel corridoio.
-Okay, vi voglio tutte pronte in meno di cinque minuti!- intimò Dani minacciandoci con la spazzola.
Purtroppo, però, cinque minuti erano troppo pochi per Aylin. Anche se ci avrebbero sistemato il trucco e i capelli una volta sul set, lei non poteva rinunciare alla sua passata di piastra quotidiana.
-Tempo scaduto, ci vediamo sul set!- Maxfield entrò, si guardò un po’ intorno poi si caricò Taryn sulla spalla e si diresse verso la Sala Relax.
Prendendola in giro per la sua espressione scocciata, trascinai Dani fino al salottino dove ci ritrovammo con tutti gli altri ragazzi. Quando fu finalmente ora, ci recammo verso il set.
Lì tutto era … stupendo: tutti ci salutavano come se ci conoscessimo da sempre, ognuno di noi aveva una sedia personale con il proprio nome scritto sullo schienale, somigliava tutto così tanto al McKinley …
-Buongiorno a tutti. E’ un piacere conoscervi, mi chiamo Erik White. Ho lavorato con personalità molto influenti nel mondo della musica, da Lil Wayne a Christina Aguilera, e ora sono molto felice di poter lavorare con dei giovani talenti come voi. Parliamo del video di oggi: siete studenti che stanno allestendo uno spettacolo del Glee Club di cui, ovviamente, tutti fate parte. Inizierete distribuendo volantini, poi il tutto si sposterà sul palco dove farete una esibizione che, però, nella volta immaginazione, sarà un concerto rock in piena regola. Questa mattina gradirei che foste tutti presenti alle registrazioni mentre, questo pomeriggio e nei prossimi due giorni, solo alcuni di voi saranno richiesti, gli altri potranno fare quello che vogliono. Voglio Charlie, Sienna, Michael e Mario pronti fra tre minuti.-
Sapere che sarei stata una delle prime a girare mi rese un po’ nervosa, tuttavia non vedevo l’ora di sentire la telecamera che mi osservava.
-Allora, iniziamo con Charlie. Dovrai prendere il tuo vassoio e dirigerti al tavolo, sederti accanto a Michael e basta. Ovviamente, il tutto guardando la telecamera e muovendo le labbra in sincrono con il playback. Appena finisce la sua strofa voglio vedere te, Sienna,  seduta sulle ginocchia di Maxfield che canti la tua frase. Poi tu, Michael, dovrai prendere dei volantini da sopra il tavolo e passarli a Mario. Infine Maxfield ti alzi con i volantini in mano e inizi a distribuirli a caso. Bene, tutti in posizione, si gira.-
Con un po’ di imbarazzo, mi andai a sedere sulle ginocchia di Maxfield.
-Se … se ti peso, dillo.-
-Tranquilla. Anzi, mettiti come stai più comoda, tanto sei uno stecchino.-
-Okay, partiamo con il playback!-
Dovemmo rigirare la scena sei volte. Alla fine, annoiata dal dover ripetere la scena sempre allo stesso modo mi misi a giocare con i capelli di Maxfield, iniziativa che piacque ad Erik, per fortuna.
Dopo qualche ripresa con Taryn, nessuna delle quali andò a buon fine, ci mandarono a pranzo, poi richiamarono solo Taryn, Aylin e Nellie.
Nel frattempo noi ‘disoccupati’ cercavamo di svagarci nei modi più … vari. Qualcuno dormiva, qualcuno pensava a cosa cucinare quella sera. Dal canto nostro, io, Blake, Michael e Dani giocammo a carte. Non una partita tranquilla, anzi, sembrava una gara a chi urlava di più.
E così fu il giorno seguente, solo che Blake e Dani furono sostituiti da Nellie e Abraham.
Finalmente, il sabato, non ci fu alcuna sveglia. La mattina la passammo un po’ tutti gironzolando per il Campus, mezzi addormentati. Nel pomeriggio, invece, dovevamo registrare la coreografia di gruppo.
Dopo i soliti saluti, Zach ci fece fare un ripasso veloce poi partimmo con il playback. La scena di per se, a me, piaceva un sacco: molti di noi, me compresa, erano seduti sui gradini, ci muovevamo a tempo e ci comportavamo come se non ci fosse nulla di più bello al mondo; gli altri, invece, erano in piedi alle nostre spalle, impugnando gli strumenti e fingendo di suonare. In primo piano spiccava Shanna per aver vinto il compito.
Dovemmo girare diverse volte, però alla fine Erik disse le parole che volevamo sentire tutti:
-Andate a cambiarvi, ci vediamo dopo per girare il concerto Rock.-
Nella successiva ora l’aria fu impregnata dal vapore della lacca spray e dall’odore del gel. Alla fine mi riscoprii amare il modo in cui ci avevano sistemate: trucco pesante, abiti aderenti in stile Grease, capigliature appariscenti … almeno per la maggiore. A Lily avevano fatto dei boccoli stupendi, per esempio, mentre io e Shanna fummo solo piastrate.
Una volta tornati sul palco, ripassammo nuovamente la coreografia con Brooke che ci disse di divertirci e di non pensare solamente ai passi ma anche ad emergere individualmente. Per la prima volta da quando ero lì, non ricevetti critiche.
-Ed è fatta ragazzi, complimenti!- disse infine Erik, rivolgendoci un gran sorriso soddisfatto.
Nel tempo che noi impiegammo per struccarci, lavarci via la lacca dai capelli e toglierci gli abiti da ‘concerto rock’, non so chi montò la parte finale del video.
-Venite, fanno la prima proiezione!-
Ci riunimmo tutti dove avevamo girato le ultime scene e lì ci mostrarono il video completo.
-Penso … che Blake con la matita sia la cosa più bella che io abbia mai visto.- fu il primo commento a fine video. Dopo un giro di risate e applausi, ci ritirammo nelle nostre stanze.
Dopo la cena e la doccia mi misi il pigiama, poi andai a trovare i ragazzi.
-Ormai passi più tempo qui che nel tuo dormitorio, Reese.- mi disse Charlie quando lo incrociai sull’uscio.
-Mi piace guardarti tornare dalla doccia.- per fortuna intuì la mia battuta e non vi fu un silenzio imbarazzato.
-Ciao Abraham …-
-Raccontami cosa ti affligge, mia cara.- disse con un tono volutamente sarcastico.
-Ho fatto schifo con Nikki e Erik ha voluto rigirare la scena sei volte. Sento che finirò tra gli ultimi tre, sento che uscirò.-
-Non ti faranno uscire solo perché non hai preso la tonalità giusta al primo colpo.- si intromise Michael tirandomi sulle sue ginocchia.
-Nikki era così delusa … mi sono sentita morire dentro.-
-Tu resterai qui dentro, okay ? Abbiamo bisogno di una ragazza che ci viene a dare la buonanotte ogni sera.- la risata di Abraham spezzò un po’ la tensione che si era creata, creando un clima più tranquillo.
-Fila a dormire, piccolina.-
-Oh, sta zitto Ab.-
-Buonanotte, eh!-
Mi chinai a dare un piccolo abbraccio a Michael, per ringraziarlo. Li salutai, poi andai a dormire.
°°°
Quella domenica fu … straziante. Passammo tutta la mattina cercando di divertirci più che potevamo insieme, cantando e raccontandoci cose su di noi. Fu la mattina migliore da quando il reality era cominciato, però sapere che in meno di ventiquattro ore uno di noi sarebbe uscito rendeva il tutto più triste.
Mancava mezz’ora al momento in cui avrebbero annunciato gli ultimi tre quando decisi di andare a togliere il pigiama. O almeno, questa era la giustificazione che trovai con gli altri … il vero motivo era che avevo bisogno di restare un attimo sola per pensare alla mia, quasi sicura, imminente ultima esibizione.
-Quella del pigiama è una scusa banale, non puoi tenerci lontani così.- al suono della voce di Nellie mi voltai, cercando contemporaneamente di asciugarmi gli occhi.
-Non era una scusa … devo davvero cambiarmi.-
-Oh, ma per favore. Senti, Michael mi ha raccontato delle tue paranoie e non devi assolutamente preoccuparti. Sei stata bravissima durante le riprese e in aula danza. Certo, magari eri un po’ giù di tono nello studio di registrazione, ma loro sanno quanto vali!- nel parlare mi si era avvicinata e mi aveva stretta in un abbraccio mozzafiato.
-Oddio, amo gli abbracci di gruppo!- strillò Abraham correndo a stringerci.
-Per caso ho sentito ‘abbraccio di gruppo’ ?- e così anche Aylin si aggiunse al nostro abbraccio. Poi Ali, poi Charlie e Blake e piano ci ritrovammo tutti uniti in quel groviglio di braccia.
-Ora però dovrei togliere il pigiama per davvero.- dissi ad un certo punto, suscitando l’ilarità generale.
Feci appena in tempo a finire di cambiarmi che una voce ci informò che era ora di andare sul palco per incontrare i nostri tre mentori.
Mentre li attendevamo lì, in piedi su quello che poteva essere il palco della nostra ultima esibizione, l’ansia iniziò a crescere … poi entrarono.
-Come sapete, oggi avremmo dovuto scegliere tre di voi che, a nostro parere, hanno dato il minimo. Tuttavia, abbiamo deciso di scegliere quattro di voi, questa volta.- un silenzio carico di tensione seguì le parole di Robert.
-Però iniziamo dalla persona che pensiamo abbia fatto l’esibizione più completa questa settimana … Shanna. Da quando hai vinto il compito sei rimasta concentrata e sicura di te e questa è probabilmente una delle cose più importanti in questa competizione. Sei la prima che potrà ritornare la prossima settimana, congratulazioni.-
Le parole di Robert furono seguite da un applauso di sincere congratulazioni da parte nostra verso Shanna, che però non diminuì la tensione.
-Ci abbiamo messo molto per prendere questa decisione finale. Charlie, Ali, Michael, Blake, Abraham, Nellie, Dani … siete tutti richiamati per la prossima settimana.-
Mi voltai ad abbracciare Dani e Blake, le persone a me più vicine.
-Ci vediamo fra cinque minuti in Sala Relax.- mi sussurrò Blake prima di allontanarsi.
-E ora passiamo a voi. Mario, dato che tu non puoi trasmettere emozioni attraverso gli occhi devi capire come farlo attraverso il tuo corpo.-
Robert stava quasi per proseguire ma, ad un cenno di Nikki, si bloccò per farla parlare:
-Lily … io mi aspetto davvero grandi cose da te. Però, per qualche strana ragione, sei stata … poco scoppiettante.-
-Quindi …- si intromise Zach – Lily e Mario, voi due avete da lavorare … ma siete richiamati per la prossima settimana.-
-Aylin …- riprese Robert – Hai perso la personalità, l’impeto che ci aveva affascinati all’inizio. Tu ti esibirai per Ryan, questa settimana.-
-Max … io amo il suono della tua voce ma quando ti sei inserito con la tua frase eri … spaesato. E nel video musicale praticamente scomparivi. Ti esibirai anche tu per Ryan, questa sera.- disse Nikki con un piccolo sorriso.
-Tyler, non devi essere un ballerino impeccabile, ovviamente. Questo non è uno show sulla perfezione, però devi lasciarti andare di più. Anche tu farai l’esibizione per Ryan.- Tyler annuì rivolgendo un sorriso timido a Zach. Poi la parola tornò a Robert.
-Sienna … la tua timidezza e dolcezza ci hanno affascinato tutti quanti ai provini. Tuttavia sei stata troppo timida questa settimana durante le riprese, guardando il video sembra quasi che tu non ci sia.-
-E durante la registrazione in studio hai fatto davvero troppi errori. Taryn, io amo la tua voce … però sei stata anche tu troppo sotto tono, questa settimana.-
Robert ci guardò entrambe con un alone di sorriso sulle labbra. –Taryn … anche tu sei richiamata per la prossima settimana.-
-Quindi, voi quattro vi esibirete per Ryan, questa sera. Nikki, parliamo delle canzoni.-
-Aylin, abbiamo scelto una canzone che ti darà l’opportunità di mostrare un po’ del tuo fuoco … canterai Without you, di David Guetta. Max, per te abbiamo scelto qualcosa che faccia risaltare il tuo lato country, Always on my mind. La conosci?-
-Uhm … Assolutamente.-
-Tyler, abbiamo voluto darti l’opportunità di mostrare la tua grinta con … ABC dei Jackson Five.-
-Oh mio Dio!- Tyler si prese la testa tra le mani cominciando a ridere, cosa che fece sorridere anche noi altri.
-Sienna, vogliamo che tu canti una canzone che ci mostri tutta la tua forza, ossia Creep dei Radiohead.-
-Grande!-
-Deduco tu la conosca.- disse Nikki mettendosi a ridere. Annuii con una risata soffocata sentendomi avvampare.
-Avete due ore per provare, buona fortuna ragazzi.-
Spostandoci verso le varie sale prove, ricostruite esattamente come quelle dei Callback, ci chiesero di passare qualche minuto nel confessionale per dire due parole sulla nostra ultima esibizione.
-Non sono ancora pronta per tornare a casa. Ho bisogno di restare qui per dimostrare a tutti che io dovrei essere in Glee e questa sera lo dimostrerò a Ryan e agli altri.-
Una volta finite le nostre ‘dichiarazioni a caldo’ ci lasciarono lavorare. Misi immediatamente le cuffie e, senza nemmeno dare un’ occhiata al testo, presi il microfono e iniziai a cantare. Amavo Creep, era una delle canzoni che preferivo quando ero al Liceo; sapevo esattamente cosa fare. Finalmente iniziai a credere alle parole dei miei amici e al fatto che non sarei uscita.
-Sono passate le due ore, è ora di prepararsi.- annuii distrattamente all’assistente di regia che venne a prelevare il microfono e gli spartiti, tanto ero presa a controllare cosa mi avevano preparato.
-“La troupe non la aiuterà a prepararsi per questa esibizione, buona fortuna.”- lessi da un bigliettino lasciato sopra il tavolo. Proprio lì affianco, su una rastrelliera, vi erano gli abiti che avrei dovuto indossare: una gonna nera a vita alta, lunga fino a sopra il ginocchio, una maglia beige con un motivo a rete nero e un paio di scarpe marrone con un tacco … troppo alto per essere portate da me.
Mi sedetti davanti allo specchio, presi la piastra e la puntai contro il mio riflesso:
-Vai lì fuori e spacca! Dimostra a Ryan Murphy che non sei stata una scelta sbagliata.- poi iniziai a piastrarmi i capelli.
-Trenta secondi!- urlò qualcuno spalancandomi la porta. Rivolsi un sorriso incoraggiante alla me dello specchio, poi uscii.
Da dietro le quinte mi diedero una piccola spinta e io uscii, inciampando. Mi diressi al microfono tra le risate di Zach, e li guardai sorridendo.
-Uhm, sono Sienna Reese e canterò Creep dei Radiohead.-
La band cominciò a suonare, spingendomi a cantare.
-When you were here before … couldn’t look you in the eye … you’re just like an angel … your skin makes me cry.- Quasi sbagliai la parte successiva, non ricordandomi che canzone era tagliata … ma per fortuna mi ripresi subito.
-But I’m a creep! I’m a weirdo … what the hell am I doing here ?! I don’t belong here. Oh … He’s running out the door. He’s running out. He’s run, run, run, run, run …! Whatever makes you happy … whatever you want … you’re so very special. I wish, I was special.-
-Wow!- esclamò Zach iniziando ad applaudire.
-Come mai ti trovi qui ? Voglio dire, canti davvero bene e sembri sicura di te.- disse Ryan sfogliando una cartella.
-Lo sono. O almeno, in questo momento sento che potrei … non so, mi sento di poter fare tutto. Però durante la settimana avevo la costante paura di essere eliminata e credo di non essermi lasciata andare.-
-Voglio vederti più libera, d’ora in poi. Voglio che tu mi dia un pretesto per averti in Glee. Che personaggio pensi che tu possa fare che ispiri i ragazzini ?-
-Sono sempre stata timida, per tutta la vita e credo potrei essere la ragazza che si ribella a questa timidezza. Penso che potrei dimostrare che … bisogna abbattere il muro di timidezza … che ci si può riuscire.-
Ryan mi guardò annuendo con un lieve sorriso sul volto. –Grazie mille.- disse infine.
-Grazie a voi. Ci vediamo … spero.- li salutai, poi tornai in Sala Relax.
-Ciao ragazzi …- entrai con un piccolo sorriso nella sala, gettandomi fra le braccia aperte di Dani.
-Come è andata? No, non lo voglio sapere. Siediti!- mi spinse letteralmente sul divano, quasi addosso a Michael.
-E’ stato … stupendo, cantare per Ryan.-
-Confermo, un’emozione assurda. Ma uscirò io, lo so.- disse Max entrando.
-C’è il caffè ?- chiesi alzandomi.
-Sì, lo abbiamo fatto prima.-
Mi diressi nella cucina appoggiandomi al bancone. Michael mi seguì e versò due tazze di caffè, poi me ne porse una.
-Bella recita da ragazza sicura, lì dentro.- mi disse dopo un po’.
-Non posso sempre essere me stessa, ogni tanto bisogna recitare un po’.-
-Come stai ? Seriamente, questa volta.-
-Ho una paura tremenda che mi buttino fuori. Io non posso uscire, ho ancora tanto da dare a questo programma e a tutti voi. Devo restare qui dentro, devo.-
Michael mi guardò per qualche secondo in silenzio, stringendo le labbra. –Vieni qui.- disse dopo un po’, appoggiando la tazza e tirandomi verso di se.
-Ryan Murphy non sarebbe mai così pazzo da eliminare un talento grande come il tuo. Staremo qui dentro, insieme, per molte altre settimane, bevendo caffè e facendo le lotte con Blake e Nellie.-
-Grazie Mike. Sei il migliore.-
-Asciugati le lacrime e torniamo di là, prima che arrivi Robert.-
Misi sul bancone la tazza poi, dopo essermi asciugata le guance, tornammo in sala. Quello che precedette la scoperta del nostro futuro fu un silenzio carico di tensione … poi si aprì la porta.
-Ciao ragazzi. Sfortunatamente questi saranno i primi di quelli che saranno molti … e mi dispiace ma la lista è fatta. Quindi … andate a dare un’occhiata.-
Robert uscì lasciandoci qualche minuto per salutarci. Per la millesima volta, quel giorno, fummo tutti stretti in svariati abbracci provenienti da un po’ tutti. Alla fine, io, Max, Tyler ed Aylin ci prendemmo per mano, dirigendoci verso la Sala Canto. Alcuni cameraman ripresero le nostre dichiarazioni da “non voglio assolutamente uscire”, poi ci lasciavano entrare.
-Non tornerò a casa. Ho dato il mio meglio su quel palco, oggi e voglio tutto questo così tanto che non riesco nemmeno a spiegarlo a me stessa. Non voglio uscire.-
Finalmente mi lasciarono entrare. Cercavo di percorrere quel corridoio il più velocemente possibile ma sembrava … infinito. Poi fui davanti a quel foglio, presi un respiro profondo e alzai gli occhi.
Not called back: Maxfield.
Mi portai una mano a coprire la bocca, incapace di trattenere il tremito delle labbra. Ce l’avevo fatta, ero riuscita a rimanere.
Un operatore mi fece cenno di uscire per lasciare entrare qualcun altro e solo allora realizzai che Max era fuori. Non avrei più avuto l’opportunità di sentirmi una bambina vicino a qualcuno lì dentro … o anche solo sentire la sua voce cupa e accogliente.
Nella stanza in cui mi fecero spostare rimasi a lungo stretta in un abbraccio con Aylin, felici perché ci eravamo salvate entrambe. A separarci fu l’arrivo di un entusiasta Tyler che ci saltò addosso. Piano, entrammo nella sala dirigendosi verso Maxfield. Fino ad allora avevamo pensato solo a noi stessi, al fatto che ci eravamo salvati … però lui no. Quel ragazzone tanto dolce aveva letto il suo nome nella lista, avrebbe dovuto preparare le valigie e cantare Keep Holding On come ultima canzone nel reality.
-Vi amo tutti, ragazzi.- ci disse con voce tremolante, dopo un lungo giro di abbracci.
La solita voce che ogni mattina ci svegliava ci disse di spostarci in auditorium per l’addio a Max.
Una volta lì ci disponemmo su due file, poi iniziammo con il coro mentre il nostro amico cantava tutta la sua delusione per non avercela fatta. 


 

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Capitolo 3
*** Dance-ability ***


-Giù dal letto, signore, giù dal letto!-
La luce penetrante del mattino entrò dalle finestre spalancate costringendoci a stringere gli occhi. Un Charlie tutto felice si presentò nella nostra camera, incitandoci a scendere dal letto.
-Charlie …- mugugnò Aylin alzando di un poco la testa - … per caso abbiamo noi femmine il turno in cucina ?-
-Uhm non saprei con certezza … però Nellie, Taryn … andate in cucina, per favore. Io e Blake stiamo iniziando ad avere fame.-
Sbuffando, Taryn si tolse il cuscino da sotto la testa e lo tirò contro Charlie … anche se non credo lo prese. Il ragazzo si decise ad uscire, ma nemmeno volendo saremo riuscite a riaddormentarci. Era di nuovo lunedì, il che voleva dire che Robert sarebbe arrivato in mattinata per consegnarci la canzone.
Chi prima, chi dopo, tutte ci alzammo e, prima di andare in cucina, ci vestimmo. Ancora mezza addormentata, mi guardai attorno cercando di scorgere Dani … senza risultati.
-Nels, hai visto Dani ?-
-Sinceramente, no. Però non c’è nemmeno Ali, saranno insieme a spiluccare qualcosa in cucina.-
Con una scrollata di spalle, mi trascinai sul divano della Sala Relax, accanto a Shanna.
-Ciao ragazzi!-
-Taryn, Nellie, venite! C’è Robert!- le due accorsero, sedendosi sui pouf.
-Questa settimana … preparatevi a sudare.-
-Come ?-
-Il tema della settimana è Danz-abilità!-
Una serie di applausi e risate si levò dal nostro gruppo. In mezzo a tutti spiccava Tyler, visibilmente disperato. Anche Dani sembrava alquanto tesa, cosa strana perché lei era … probabilmente la persona più tranquilla lì.
-Il vostro compito è … We got the beat delle Go-Go’s.-
“Dannazione, sì!” pensai saltellando sul divano. Amavo quella canzone, sin da quando l’avevo sentita in Glee nella terza stagione.
-Eccovi il testo. Mario, per te ho portato il din braille.- Robert iniziò a distribuirci i fogli, sorridendoci. Era sempre allegro quell’uomo, ma come cavolo faceva ?!
-Come sempre, dovrete dividervi voi le parti e fare la coreografia. Stasera vi esibirete per me e per un ospite speciale. Buona fortuna, a dopo.-
Non appena la porta si chiuse dietro Robert, ci radunammo tutti in cerchio e cominciammo a dividere la canzone. Nemmeno tre minuti e già Mario e Ali litigavano per la tredicesima strofa. Alla fine riuscirono a trovare un accordo e potemmo proseguire con la scelta.
-Okay, aspettate … prima di finire con le strofe io propongo di iniziare a strutturare la coreografia.- propose Dani. Tutti concordammo che sarebbe dovuto essere un lavoro di gruppo.
-Penso che dovremmo eleggere un coreografo che metta insieme tutte le idee per poi … trasformarle in una coreografia.- Una serie di cenni affermativi seguì le parole di Charlie. Abraham si assunse questa responsabilità e, in circa un paio d’ore, avevamo la coreografia pronta.
Mentre Charlie e Shanna preparavano il pranzo, noi altri decidemmo di farci una doccia, specialmente noi ragazze. La vera ragione per cui tutte ci ritrovammo in bagno era che Taryn aveva avuto una crisi da separazione con la madre e aveva ottenuto il permesso di telefonarle. La lasciammo una buona mezz’ora da sola, poi decidemmo di andare a consolarla … o semplicemente a vestirci. Entrando, trovammo il suo letto disfatto, le ante dell’armadio vuoto spalancate e un biglietto sul suo comodino.
-Scusatemi ragazze, ma questa situazione è diventata insopportabile per me. Siete state delle perfette compagne di stanza, mi mancherete. Salutate anche i ragazzi da parte mia, vi ho voluto bene.- lesse Ali dal biglietto.
-Ragazze venite, è tornato Robert!- ci urlarono dal salotto. Anche se metà di noi aveva ancora l’accappatoio e l’altra metà aveva i capelli avvolti in un asciugamano, andammo a salutare il nostro direttore casting per la seconda volta quel giorno.
-Come le vostre amiche hanno appena appreso, Taryn ha lasciato la competizione e non tornerà più. Essere in questo show e affrontare la gara, così come vivere in un gruppo come questo, è molto stressante. Purtroppo Taryn non è riuscita a reggere la pressione, quindi ha scelto di lasciarci. Per quanto riguarda la sua parte nel compito della settimana, pensate di potervi riorganizzare da soli ?- rispondemmo tutti con dei ‘Sì’ appena sussurrati.
-Bene … pensate di poter riuscire a lasciarvi questa faccenda alle spalle e godervi la settimana della Danz-abilità ?- ripetemmo la risposta di prima, poi Robert ci lasciò al nostro pranzo. Subito dopo rimanemmo a tavola per dividerci le frasi, poi ognuno si dedicò alle sue occupazioni.
-Ma non hai freddo con i capelli tutti bagnati ?- mi chiese Michael mentre lavavamo i piatti.
-Un po’, ma fra Taryn, Robert e il pranzo non ho avuto tempo di asciugarli …-
-Vieni nel nostro dormitorio, dopo ? Parliamo un po’, stiamo semplicemente insieme …-
-Va bene, asciugo un po’ i capelli e arrivo.- Gli lanciai la spugna dei piatti, poi tornai in camera. Dopo essermi data un’asciugata veloce, indossai i vestiti per l’esibizione, dopo di che andai nella stanza dei ragazzi. Michael era sul suo letto, dando le spalle alla porta, posizione che mi favorì l’attacco a sorpresa. Saltai sul suo letto appoggiandogli le mani sulle spalle, cosa che lo fece sobbalzare.
-Bu!- dissi con una risata.
-Sei terrificante, Reese.-
-Grazie mille, Weisman.-
-Vieni qua, va.- Michael si voltò un poco in modo da farmi scivolare sulle sue gambe. –Nervosa anche questa settimana ?- mi chiese poi.
-Stranamente, no. Non faccio proprio schifo nella danza, quindi spero di riuscire a cavarmela senza dover fare l’esibizione per Ryan di nuovo. Tu ? Hai paura ?-
-Mediamente … cioè la paura c’è sempre, però meno della settimana scorsa.-
-Meglio così, almeno riusciremmo a godercela completamente.-
-Heeey, cosa succede qui ?- chiese Blake, entrando.
Lo guardai un attimo confusa prima di ricordarmi che ero praticamente sdraiata addosso a Michael.
-Oh tu pensi … ? No, no. Parlavamo e basta.-
-Voi due parlate troppo spesso da soli. Andiamo, siamo amici … potete dirmelo.-
-Amico, sul serio, non c’è niente fra di noi.-
-Me lo direste ?- Blake si sistemò sul letto davanti a noi e fece sporgere il labbro inferiore, iniziando a sbattere le palpebre velocemente.
-Sei troppo cucciolo quando fai così.- lo presi in giro scompigliandogli i capelli.
-Meglio se andiamo oppure si esibiranno da soli.-
Seguendo il consiglio di Michael andammo nel salottino dove trovammo i nostri compagni già pronti per andare in Aula Canto. Una volta lì non ci volle molto prima di veder entrare Robert.
-Bene ragazzi, sono impaziente di vedere cosa avete preparato e so che anche il nostro ospite speciale è molto emozionato. Questa persona sa bene cosa vuol dire farsi notare nella settimana della Danz-abilità. Essendo uno dei nuovi membri del cast di Glee farete meglio a prestare molta attenzione ai suoi consigli.-
Poi la porta sì aprì e lui entrò: scalzo, con una chitarra in mano e la sua classica chioma di dreads, Samuel Larsen fu accolto dalle esclamazioni entusiaste di tutti noi.
-Allora, sono più che sicuro che abbiate riconosciuto Samuel Larsen, uno dei nostri vincitori del Glee Project, della prima stagione che adesso interpreta Joseph Hart in Glee. Sam tu hai vinto questa gara l’anno scorso, qualche dritta per il successo ?-
-Penso che il miglior consiglio da parte mia sia di essere completamente a vostro agio con voi stessi. Se voi vedeste Michael Jackson inciampare sui suoi piedi durante un concerto lui lo farebbe e basta, capito cosa intendo ? Fatelo, ma fatelo per bene. Pronti ? Vediamo.-
Dopo aver spostato le sedie partì il classico segnale acustico che precedeva la base, poi iniziammo. La coreografia era piuttosto frenetica e bisognava restare molto concentrati per riuscire ad inserirsi bene e, al contempo, fare i passi nel modo migliore.
-All the kids just getting out of school.- cantai mimando il salto della corda. Successivamente la coreografia si movimentò maggiormente finché non si concluse con me, Dani e Michael inginocchiati in prima fila, Ali affianco a noi e tutti gli altri in piedi alle nostre spalle.
-Questo è stato incredibile, probabilmente il miglior compito che abbiamo mai visto!- ci elogiò Robert.
Samuel concordò, poi ci guardò uno per uno ed iniziò a fare le sue considerazioni. Disse che Tyler era un vero e proprio nerd, che Aylin era riuscita ad inserirsi con dei movimenti suoi alla perfezione poi sgranò gli occhi puntando un dito contro Abraham.
-Abraham, non stavi solo ballando con il tuo corpo e roba varia, stavi ballando con tutta la faccia. Ed eri molto intenso.-
Infine elogiò la sensualità di Shanna, poi Robert gli chiese chi avrebbe scelto come vincitore.
-Ragazzi, siete stati tutti favolosi. Credo che andrei per … Abraham. Hai usato un’intensità extra che mi ha fatto credere in te, complimenti.-
-Congratulazioni Abraham. Questo vuol dire che avrai una sessione faccia a faccia con Samuel e un ruolo da protagonista nel numero di gruppo, che è …-
-Party Rock Anthem, degli LMFAO.-
Ci lasciammo andare tutti a grida entusiaste riconoscendo il titolo della canzone.
-Il concetto per il numero di gruppo è una festa di liceali. Dovrete montare una coreografia piuttosto complicata con Zach e lavorare molto sul testo quindi … buona fortuna a tutti.-
Robert e Samuel ci salutarono, poi tornammo nelle nostre stanze.
Quella sera, dopo cena, per la prima volta non fui io ad andare nel dormitorio dei ragazzi, bensì vennero da noi Charlie ed Abraham.
-Oddio, ho vinto! Oddio, sarò il protagonista di Party Rock! Per me Samuel mi ha scelto solo perché ha visto la nostra cover su YouTube.- il mio amico si mise a saltellare sul letto, eccitato.
-Calmati Ab.-
-Sì, hai ragione devo calmarmi … aspetta, sei in pigiama.-
-Stavo per andare a dormire, a dirla tutta.-
-No, intendo … sei in pigiama, nel letto e non sei venuta a trovarci! Sei una ragazza molto, molto cattiva!-
-Oh, vero … scusa ma ero stanca e non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello …-
-Che hai Sienna ? Sei spenta …-
-Scusa Abraham, sono solo un po’ stanca. Salutami Blake e Michael.- il ragazzo annuì poi, dopo avermi stampato un bacio sulla fronte, recuperò Charlie dal letto di Aylin e tornò in camera.
°°°
La routine dei giorni di lavoro era ricominciata: sveglia, colazione, vestirsi, correre in Sala Danza. Zach e Brooke erano già lì, sempre allegri e con una gran voglia di ballare, perfino alle otto del mattino.
-Questa è la settimana della Danz-abilità, il concetto del video è una festa a casa di Abraham e tutti voi siete lì. Giocherete al gioco della bottiglia …- non appena pronunciò quelle parole ci fu una serie di esclamazioni imbarazzate e felici, come se fossimo dei ragazzini delle medie.
-Quello su cui vi giudicheremo- proseguì Zach sorvolando –sarà quando vi divideremo in piccoli gruppi e quindi la parte individuale conterà, quando farete le vostre cose personali. Per favore, non fate le mosse stupide da matrimonio.-
-Cos’è una danza da matrimonio ?-
Zach si portò una mano dietro la testa e iniziò a muovere il gomito avanti e indietro –Tipo “questo sicuramente è divertente quando lo faccio e la gente ride davvero quando lo faccio”- tolse la mano dalla testa e le appoggiò entrambe sulle ginocchia scuotendo il fondoschiena –Capito cosa intendo ? andate là, sono ansioso di vedere cosa sapete fare.-
In quel momento fu come una di quelle gare di freestyle che si vedono in televisione: tutti noi in semicerchio a battere le mani e, uno a uno, avanzavamo mostrando alcune delle nostre mosse. Mario era un po’ impedito, però si vedeva che si impegnava. Abraham, invece, usò la tecnica che io avevo soprannominato ‘del verme’, ossia il suo muoversi convulso scuotendo braccia e gambe … era davvero bravo. Lily fece esattamente ciò che Zach le aveva proibito di fare, cosa che in un primo momento lo fece ridere, ma sapevamo tutti che prima o poi si sarebbe arrabbiato. Finalmente ci divise in gruppi, mentre il primo provava noi altri stavamo nella parte posteriore della sala riscaldandoci.
-Okay, andate a pranzo e, ve ne prego, non mangiate salsa piccante! A dopo.-
Seguendo il suo consiglio, mangiammo solo una ciotola di insalata a testa … e le tre apple pie che Shanna e Mario avevano cucinato la sera prima.
Le prove nel pomeriggio non andarono molto bene perché ci sentivamo tutti troppo appesantiti dalla torta. Zach mi mise nel terzo gruppo insieme a Dani, Nellie e Mario, che però provò con Brooke. A fine giornata Zach ci raccomandò di provare molto, altrimenti saremo sembrati ridicoli. Per cui, mentre gli altri tornavano in Sala Relax, il mio gruppo meno Mario rimase lì per provare la coreografia. Nellie era brava, aveva preso qualche lezione di danza e si muoveva con sicurezza. Dani invece … mi spiace ammetterlo, ma si muoveva in un modo sgraziato a dir poco.
-Non ce la faccio. Mi sento così impedita … vi farò fare brutta figura.- disse dopo l’ennesima caduta.
-Qui nessuno di noi è un ballerino professionista. Sbagliare è umano, mi preoccuperei se avessi fatto tutto alla perfezione appena Zach ci ha mostrato i passi.- le disse Nellie inginocchiandosi accanto a lei.
-Ma a voi riesce, perfino Mario si muove meglio di me. Senza togliergli nulla, ovviamente.-
-Sei perfetta così come sei, se continui ad allenarti migliorerai. E se non ci riesci … sai che ti dico ? Ci riuscirai, alziamoci.- io e Nells l’aiutammo ad alzarsi, poi continuammo con le prove fino alle undici inoltrate. Stremate ma abbastanza soddisfatte, andammo a fare la doccia, poi a dormire. Questa volta, però, mi ricordai di fare la mia solita deviazione nella stanza dei ragazzi; avevo già la mano sulla maniglia ed ero pronta ad aprire prima di sentire la voce di Charlie uscire soffocata.
-Voglio dire … a me piace davvero. Lei mi vede solo come una delle tante persone da eliminare per vincere, io la vedo come … come qualcosa di più.-
Intuendo che la conversazione era molto personale, mi annunciai bussando. Una volta che le voci si furono zittite aprì un poco la porta, quanto bastava per infilare la testa nel dormitorio.
-Dato che ieri sono stata sgridata per la mia negligenza sono venuta a salutarvi. Buonanotte ragazzi.-
Dopo un coro di ‘notte’ in risposta chiusi la porta per lasciarli ai loro discorsi da ragazzi, poi andai a coricarmi con le altre.
°°°
Quella mattina ci svegliarono in un modo un po’ … diverso, per così dire. A causa di un guasto tecnico la sveglia si sentì solo nel dormitorio dei ragazzi, cosa che li fece arrabbiare non poco. Convinti che fosse merito di un nostro ‘complotto’, decisero di entrare nella nostra stanza cantando Party Rock e saltando sui nostri letti. Il risultato fu che arrivammo in ritardo alle prove, senza aver fatto colazione e tutti in disordine a causa della lotta con i cuscini scoppiata in seguito all’incursione dei ragazzi.
Dopo una sgridata da parte di Nikki per la nostra poca professionalità, iniziò a chiamarci in ordine sparso e, come al solito, mi toccò rimanere di fuori tutta la mattina. Tuttavia non ci annoiammo come la scorsa volta: chi di noi non era impegnato a flirtare, come Aylin e Charlie, veniva chiamato a registrare un piccolo video diario per i fan che poi sarebbe stato postato su YouTube.
-Ciao team Sienna! Sono davvero eccitata per il tema di questa settimana, ossia Danz-abilità. Abbiamo fatto un meraviglioso compito, We got the beat, e ora stiamo registrando la canzone per il video di gruppo … Party Rock Anthem degli LMFAO! Non vedo l’ora di iniziare le riprese, spero che a tutti voi piaccia il video e vi volevo ringraziare per il supporto che mi date. Grazie ragazzi, vi voglio bene!- mandai un bacio alla telecamera salutando i miei spettatori immaginari con un gran sorriso.
-Andiamo a pranzo!- gridò Blake uscendo dalla sala di registrazione. –Sali Reese.- mi disse avvicinandosi e offrendomi la sua larga schiena.
-Immagino di non avere altra scelta …-
-Assolutamente no, sali.-
Scuotendo la testa salii sulla sua schiena e così andammo a pranzo.
-Prossima fermata, il divano.- mi avvertì prima di lasciarmici cadere.
-Grazie mille per codesto passaggio, monsieur.-
-E’ stato un onore, milady.-
-Venite a mangiare!- ci gridò Michael dalla sala da pranzo.
Dopo un pranzo sostanzioso, che serviva anche a rimediare alla colazione mancata, a base di hamburger e cibo inviatoci da qualche fast food come sponsor.
-Mi mancavano i cibi spazzatura.- disse Tyler quando ebbe finito il sesto panino.
-Si notava Ty.- gli rispose Ali, ridendo.
Il segnale acustico ci informò che dovevamo tornare in sala di registrazione, dove per primo chiamarono il mio nome.
-Hey Sienna, pronta a lavorare ?-
-Prontissima!-
-Mi piace il tuo entusiasmo. Allora io ti metto la base di tutta la canzone, fammi prima la parte con Mario, poi il coro ad Abraham e infine quelle due righe striminzite che ti hanno dato, okay ?-
-Direi che è perfetto.- alzai entrambi i pollici verso Nikki, poi lei fece partire la base
-Let’s get it! … house tonight … have a good time … lose your mind … good time! … Put your hands up to the sound!- Nikki staccò la base guardandomi con evidente apprezzamento.
-Mi piace questa nuova versione di te! Fammi una tua versione della frase finale, in casi la mixiamo a quella di Charlie.-
La base partì di nuovo, abbassandosi lentamente verso la conclusione –Everyday I’m shufflin’!-
-Mi piaci, rimani sempre così! Baci.-
-Ciao Nikki.- uscii dallo studio di registrazione con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, rimanendo felice fino all’ora di andare a dormire.
°°°
Quel giovedì mattina non fu la sveglia a convincerci a scendere dal letto, ma l’ansia. Ognuno di noi era in attesa per qualcosa in particolare: la coreografia, il gioco della bottiglia, mangiare patatine sul set, cantare Party Rock …
Eravamo tutti su di giri quindi non riuscivamo a concentrarci nemmeno nelle cose più semplici come il versare il cappuccino o ricordarci di non mettere il latte nel tè di Nellie, poiché era intollerante al lattosio.
Tuttavia riuscimmo ad arrivare al momento di recarci sul set sani e salvi e da lì iniziammo ad aspettare Erik. Mentre aspettavamo ci guardammo intorno, meravigliandoci del lavoro fatto: il set sembrava in tutto e per tutto la casa di una famiglia benestante, spaziosa e perfetta per ospitare una festa.
-Allora ragazzi, iniziamo la mattina nel migliore dei modi … Blake, Nellie, Mario, Aylin, Lily, Michael, Sienna e Shanna, sedetevi in quello che sarebbe il salotto. Siete nel bel mezzo della festa, Mario tu inizi a cantare la tua frase poi fai il finale insieme a Sienna e giri la bottiglia. Qualunque cosa capiti, qualunque persona vi capiti, voi vi baciate poi ricominciate. Giriamo qualche bacio e vediamo come va.-
Essendo sistemata proprio alla sinistra di Mario non mi fu difficile fare il coro e, contemporaneamente, dargli una piccola spinta d’incitamento, come a dire “Hey amico, fa’ girare quella bottiglia che voglio baciare qualcuno!”
Quasi a farlo apposta la bottiglia si fermò su Nellie, l’unica di noi particolarmente scontenta di quella parte del video. Il loro bacio fu un rapido incontro di labbra che si concluse con la risata imbarazzata di Mario.
Com’era prevedibile, successivamente girò Aylin e la bottiglia si fermò su Blake. Il loro bacio fu così lungo che, alla fine, Erik fu costretto a dirgli di far basta e ad annunciare a noi che avremmo dovuto rifare la scena. La cosa suscitò l’ilarità generale … e la gelosia di Charlie.
-Cinque minuti di pausa, andatevi a togliere il rossetto di Aylin dalla faccia.- gli intimò Erik frustrato.
-Mi è dispiaciuto che tu non ci fossi.- disse Aylin a Charlie, una volta pulitasi il viso.
-Sì ? Anche a me.-
-Bene.- la ragazza si piegò e premette le sue labbra su quelle di Charlie … cosa che le fece guadagnare il secondo bacio della giornata.
-Per me ci sta mettendo la lingua.- commentò Dani a bassa voce.
-Ci ha di sicuro messo la lingua …- concordammo io e Ali prima che mi facessero tornare a girare la scena.
Siccome a Erik era piaciuta la spontaneità di Mario e Nellie, decise di riprendere facendo girare la bottiglia a quest’ultima in modo da non dover tagliare tutta la scena.
Nellie baciò Blake che a sua volta baciò Shanna, che baciò Lily che baciò Aylin. Per evitare che si ripetesse una scena come quella del precedente bacio di Aylin e Blake, Erik ci fece fermare la scena e ricominciarla, questa volta facendo girare Michael. In quel momento capitò la cosa più imbarazzante che potesse capitare: la bottiglia si fermò su di me. Non mi imbarazzava il dover baciare il mio amico, in fondo si trattava di recitare … la cosa che mi creava più imbarazzo era ripensare alle domande che ci aveva posto Blake sulla nostra presunta relazione. Tuttavia cercai di non pensarci e mi sporsi verso Michael prendendolo per lo scollo della felpa. Non fu un bacio lungo come quello di Aylin e Blake, ma fu abbastanza travolgente. Quando ci scollammo toccò a me girare la bottiglia che si fermò sulla persona seduta alla mia destra: Blake. Con una piccola risata mi sporsi verso di lui cercando di non dare le spalle alla telecamera. Durante il bacio capì come mai Aylin era rimasta così estasiata … voglio dire, Blake era un baciatore fantastico!
-Okay, tagliate. Direi che fino a qui è perfetto, se ci servirà qualcos’altro, lo rigireremo. E ora andate a pranzo, ci vediamo questo pomeriggio.-
Dopo un pranzo sostanzioso tornammo tutti sul set per assistere alla prima ripresa di Abraham. Sapevo che ci stava provando, tutti sapevamo che voleva davvero fare bella figura … l’unica cosa che riuscimmo a vedere fu la sua ansia e il suo essere felice sembrò terribilmente finto. Per questo motivo dovette rigirare la scena diverse volte prima di poter andare avanti con la strofa di Michael. Per quella giornata arrivammo solo alla prima scena di Dani e fu davvero … stupendo.
-Settimana scorsa ci avevano fatto restare in Sala Relax e ci siamo messi a giocare a carte. Questa volta ci hanno diviso per le varie stanze ‘della casa’ e ci hanno detto di ballare, spostare mobili, lanciarci patatine o semplicemente bere perché tutte le nostre riprese sarebbero state usate come intermezzi. In sostanza è stata una giornata stupenda … e poi, diciamocelo, ho baciato Blake Jenner e Michael Weisman che sono, indubbiamente, i ragazzi più sexy di questa stagione. E sono anche dei baciatori meravigliosi.-
Subito dopo la cena mi ero recata nel confessionale, sentendo il grande bisogno di dire a qualcuno tutto quello che mi passava per la testa. Una volta fuori mi feci una tazza di tè, poi uscii. Percorrendo il corridoio che portava alle camere e ai bagni fino in fondo, infatti, si arrivava ad una porta finestra che si affacciava su un piccolo cortile. Certo, l’aria era un po’ fredda, ma si stava abbastanza bene. Inizialmente pensai di essere sola, poi notai Dani, seduta su una sedia a contemplare le stelle.
-Hey … ti disturbo ?- le chiesi sedendomi accanto a lei.
-Assolutamente no. Anzi, avevo proprio voglia di fare due chiacchiere.-
Nonostante le numerose volte in cui aveva dovuto ripetere la scena quel pomeriggio e le critiche che le avevano avanzato sull’essere statica, Dani sembrava più felice che mai.
-Sento puzza di novità, racconta.-
-Sono innamorata, Sienna.-
-E’ una cosa stupenda, chi è lei ? La conosco ?-
-Oh, la conosci. E’ la ragazza più dolce, più affascinante ragazza del mondo. E’ quella ragazza che, quando entra in una stanza, abbaglia tutti con la sua vitalità e il suo sorriso. E’ l’unica ragazza che mi fa sentire come una tredicenne … è perfetta.-
-Hai detto … delle cose stupende. E’ una ragazza fortunata.-
-Il fatto è che lei mi vede come una rivale. Sono solo un’altra persona che la ostacola dal vincere sette episodi in Glee …-
-Sei sicura ? Oppure ti stai solo avvelenando la mente con questa idea ?-
-Non lo so … non abbiamo mai parlato dei nostri sentimenti …-
-Ascoltami, tu parlale. Dille tutto ciò che hai detto a me, solo allora potrai essere veramente sicura di quello che dici.-
-Grazie Reese, sei una grande!- Dani si sporse per abbracciarmi, rovesciando anche un po’ del mio tè.
-Ops, scusa. Ma che mi dici di te ?-
-Di me ? In riferimento a cosa ?-
-Oh andiamo! Abbiamo visto tutti che, quando hai baciato Michael, hai guardato Blake. E quando hai baciato Blake sei diventata tutta rossa.-
-N … no, ti sbagli. Non è il caso che vai a parlare con la tua ragazza ?-
-Ne riparleremo, prima o poi. Vado a parlare con Ali … cioè … okay, era Ali. Ci vediamo domani.-
-Notte Shay.-
°°°
Quel giorno Erik decise di farci girare tutte le scene che ci mancavano, esclusa la coreografia, per cui fu molto intenso. Dovemmo girare ancora qualche scena al gioco della bottiglia e baciai Shanna, che a sua volta baciò Michael, che baciò Lily.
Mentre ero a farmi rifare il trucco dopo i vari baci, Dani mi si avvicinò un gran sorriso.
-Allora … hai deciso di cambiare orientamento sessuale, dopo il bacio ?-
-Uhm … non ancora, mi spiace.- le risposi ridendo.
-Ah peccato, saresti stata una lesbica fighissima.-
-Se mai cambierò idea, sarai la prima a saperlo.-
-Potrei essere impegnata per allora …-
-Ci sono novità ? Avete …- ma non feci in tempo a finire la frase che Erik mi chiamò a girare una scena con Abraham.
-La scena è semplicissima: Sienna tu sei seduta sul divano insieme a Shanna e state flirtando, quando arriva Abraham e vi svuota addosso un secchio di patatine. Vi voglio vedere molto … festose. Pensatela così: avete appena giocato al gioco della bottiglia, ad entrambe è piaciuto il bacio e volete fare il bis quando arriva Abraham. Tutto chiaro ? Bene, partiamo con il playback, per favore.-
Shanna, per fortuna, era una ragazza che sapeva metterti a tuo agio, con cui non ti sentivi mai in imbarazzo. Ci sedemmo sul divano e allungò le sue gambe sulle mie con uno dei suoi soliti grandissimi sorrisi.
-Meglio essere rilassate e farla subito bene, altrimenti qui non la finiremo più.-
In quel momento la musica partì e Shanna ricominciò a ridere. Mi stampai sul viso un enorme sorriso e, vedendo Abraham muoversi verso di noi, mi spostai più vicina a lei, prendendole la mano e facendo per baciarla. Proprio come da copione, una ciotola di patatine al formaggio ci piovve addosso facendoci allontanare di scatto. Vedendola con tutte quelle palline incastrate tra i capelli, scoppiai a ridere appoggiandole la testa sulla spalla.
-E stop! Perfetta, andate a darvi una ripulita.-
Mangiando una patatina che mi era caduta sulle gambe, tornai da Dani che mi diede una pacca sul sedere.
-Anche Erik ti vuole lesbica, vedi ? Passa al lato oscuro, noi abbiamo le patatine.-
-Ti farò sapere.-
Per tutta la giornata girammo scenette del genere, flirtando e abbracciandoci fra di noi. Quando tornammo nel Campus eravamo tutti imbrattati di patatine, sudore e soda o qualche altra bibita gassata. Dopo che tutti fummo usciti dalla doccia, cenammo velocemente giusto con qualche fetta di chessecake e dei milkshake. Alla fine, quando tutti cominciavano ad andare a dormire, presi la mia classica tazza di tè e mi spostai nel cortile. Mentre la sera prima vi avevo trovato solo Dani, questa volta vi trovai Shanna, Blake, Nellie e Michael raccolti in cerchio, quest’ultimo con la chitarra in braccio.
Poco distante, sedute sul prato a guardare le stelle, vi erano Dani ed Ali. Intuendo che, forse, non era il caso di andarle a disturbare, mi avvicinai al gruppetto, appoggiandomi alle spalle di Nells.
-Disturbo ?-
-Mai, siediti.- mi disse quest’ultima, facendomi spazio.
-Che facevate ?-
-Michael stava per suonarci la sua canzone.-
-Hai scritto una canzone ?!-
-Non è proprio una canzone … è una melodia con alcune parole …- Michael abbassò gli occhi in modo timido, fingendosi concentrato ad accordare la chitarra.
-Che a casa mia è una canzone, suona fratello.- gli disse Blake con una spintarella.
Michael aveva ragione, non era una vera e propria canzone. O almeno, la musica c’era tutta … circa per sei minuti. Come parole, invece, vi erano due semplici frase … stupende.
-You’re the kind of person I wanna be with when I wanna be alone. You’re the only person I wanna be seen by when I don’t wanna be shown.-
 Dopo che le sue dita ebbero indugiato per l’ultima volta sulle corde, scoppiammo tutti in un applauso, accompagnati anche da Dani e Ali.
-Sei forte Weisman.- gli disse Blake dandogli l’ennesima spinta.
-Grazie Jenner, ma non è nulla di particolare.-
-Beh, sei il primo di questa edizione che ha scritto sei minuti di musica e ci ha anche messo due parole sensate … a proposito, a chi sono dedicate ?-
-A nessuno in particolare. Mi sono solo venute in mente …-
Blake guardò il nostro amico con una sorta di sospetto, però lasciò correre.
-Ragazzi, forse dovremo lasciare Dani e Ali sole … sembra desiderino un po’ di intimità.- ci disse Shanna in un sussurro.
Seguendo il suo consiglio le salutammo, poi tornammo in casa. Una volta arrivata alla porta del dormitorio, mi voltai appena in tempo per vedere Blake, Nellie e Shanna proseguire verso la cucina e Michael appoggiarsi allo stipite.
-E’ davvero una bella canzone.-
-Non è niente di particolare …-
-E’ molto bella, invece. E per me non è fatta casualmente. Chi è lei ?-
-Siamo solo alla seconda settimana, non ti pare un po’ presto per accoppiarmi con chiunque ?-
-Non ti sto accoppiando con chiunque, voglio solo sapere la ragazza per cui hai scritto quelle parole così dolci …-
-Non è ora che vai nel letto ?- mi chiese, sorridendo. Con uno sbuffo, entrai nel dormitorio e mi lasciai cadere sul mio letto, incrociando le gambe.
-Sono nel letto, ora entri e mi racconti chi è ?-
-Se entro e basta mi lasci perdere ?-
-Tu intanto entra, poi vedremo.- appoggiando la chitarra alla porta, entrò e si sedette davanti a me.
-Perché ti interessa così tanto ?-
-Non lo so, forse voglio che tu sia felice.-
-Allora, per lo stesso motivo, potrei farti la medesima domanda.-
-Ma io non ho scritto canzoni per nessuno …-
-Però sei cambiata dall’inizio dello show … me lo ha detto Abraham.-
-Beh, ho appena compiuto diciotto anni, può influire ?-
-Come appena compiuto ? Non hai detto di essere di maggio ?-
-Esatto, maggio del ’94.-
-Dovevi specificare, piccolina. Sono praticamente un anno più grande di te, che soddisfazione.-
-Non cambiare discorso, Mike …-
-Senti, se riuscirò a capire perché e quanto mi piace questa ragazza sarai la prima a saperlo … dopo Blake.-
-Mi può andare bene … ma sappi che se non capisci il motivo per cui ti piace vuol dire che la ami.-
-Oggi ci diamo alla psicologia ?-
-Che scemo!- ridendo gli tirai un cuscino, non con l’intento di fargli male, solo per scherzo.
-Tu quando me lo dirai ?-
-Facciamo quando capirò se mi piace. Sarai il primo dopo Dani.-
-Ci può stare. E’ ora che i bimbi vadano a dormire, a nanna.-
Mi infilai sotto le coperte tirando fuori la lingua, proprio come avrebbe fatto un bambino.
-Buonanotte Michael.-
-Fai sogni d’oro, Sienna.-
°°°
Finalmente arrivò l’ultimo giorno di riprese, ossia il giorno della coreografia. Tutti eravamo agitati, mai nessuno come Dani e Tyler, però. Dopo la colazione, indossammo gli stessi abiti che avevamo portato nei giorni precedenti, cercammo di sistemare capelli e trucco nello stesso, identico modo, poi ci recammo sul set.
-Allora, iniziamo con la coreografia. Avete avuto una settimana per impararla, ora voglio che vi lasciate andare. Registriamo prima i singoli gruppi, poi facciamo ripartire la base dall’inizio e, a mano a mano, avanzate e fate un po’ di freestyle. Mi raccomando, coloro che devono anche cantare lo facciano al momento opportuno!-
Dopo esserci messi tutti in posizione, la musica partì. Da lontano riuscivamo a scorgere i volti sconvolti di Zach e Nikki e sentivamo quest’ultima che ci urlava di cantare. Personalmente, sapevo di fare i passi giusti e di cantare nei momenti opportuni, quindi avevo la coscienza apposto.
-Okay, smettetela. Tutto questo è stato veramente orribile! Avete mai fatto le prove ? Se sarete in Glee vi capiterà di avere quindici minuti per imparare una coreografia e non sto scherzando! Vi ho dato una settimana e questo è il meglio che sapete fare ? Avete fatto piangere! Nikki si stava strozzando con le patatine!-
Zach rimase due secondi in silenzio, tanto per sbollire. Una volta che gli fu passata, Erik iniziò a dare delle direttive al gruppo di Abraham mentre il coreografo venne da noi.
-Dani, Nellie … non ci avete nemmeno provato … eravate spente, insignificanti. Mario, per quanto tu ci provi questa coreografia non è nelle tue capacità. Sienna, tu te la cavi, ma uno su quattro non mi basta. Dimenticate la coreografia, fate quello che vi serve per far sembrare che vi stiate divertendo.-
Ci guardammo tutti un po’ irritati, più con noi stessi che con Zach.
-Okay, riproviamoci.-
Purtroppo la seconda volta non andò meglio, così come la terza e la quarta. Dopo la quinta ripresa, Zach si disse piuttosto soddisfatto e ci mandò a pranzo.
-Se non sarete perfetti nel freestyle vi caccio tutti.- furono le ultime cose ‘incoraggianti’ che ci disse. Trascorremmo il pranzo in un silenzio di tomba, ognuno assorto nei propri pensieri. Nonostante le minacce di Zach, il pomeriggio non andò meglio. Lily continuava a fare le ‘mosse da matrimonio’, Aylin aveva un’unica mossa, Tyler era scoordinatissimo, Nellie troppo timida …
Zach ci fece ricominciare tutto due volte prima che, finalmente, Lily uscì dal centro della semicirconferenza che avevamo formato lasciandomi spazio. In accordo con Zach, siccome eravamo i più sciolti, avrei fatto un ‘passo a tre’, per così dire, con Michael e Blake. Avendo una frase molto corta, mi avrebbero semplicemente presa per gli avambracci e tirata più forte che potevano. In quel piccolo lasso di tempo in cui saltavo avrei dovuto guardare la telecamera, cantare la mia frase e ammiccare.
Non appena sentii lo strattone mi voltai verso la telecamera con un gran sorriso –Put your hands up to the sound!- Tuttavia, se il salto andò bene, l’atterraggio non fu dei migliori: appoggiai male il piede e barcollai, però appoggiandomi a Blake riuscì a farlo sembrare ‘simpatico’, a detta di Erik.
Siccome, a fine coreografia, Erik non era ancora soddisfatto, ci fece girare un po’ di scene bonus, tra cui una discesa dal corrimano delle scale mia e di Tyler, altri baci tra Nellie e Michael, un passo in coppia tra Charlie e Aylin, Michael sommerso da una pioggia di patatine e Blake che correva per tutta la casa portandomi in spalla come se fossi un sacco.
Finalmente finimmo le riprese e, mentre eravamo a lavarci e cambiarci, Erik e i suoi collaboratori montarono il video. Dopo un paio d’ore, con ancora i capelli bagnati e l’aria distrutta, tornammo per l’ultima volta sul set di Party Rock Anthem per vedere il nostro lavoro.
-Congratulazioni, anche questo è finito!- ci disse Erik alla fine, applaudendo.
La cena fu più allegra del pranzo, in quanto, avendo ormai finito di girare, ci sentivamo più leggeri. Ridemmo, ingaggiammo una piccola lotta con il cibo e poi dovemmo lavarci tutti di nuovo.
Quando uscii dal bagno mi trovai Dani appoggiata allo stipite con un sorriso ebete stampato sul volto.
-Vieni in salotto ? Stiamo per fare la risata di Tyler.-
La risata di Tyler consisteva nell’imitare la risata del nostro amico. Non per prenderlo in giro, sia chiaro, più che altro perché la sua risata somigliava a quella … di un troll che ha respirato troppo elio. Anzi, a detta di Mario, era un incrocio tra Spongebob e una capra colpita da un lanciafiamme … ora io mi chiedo, che verso fa una capra colpita da un lanciafiamme ?!
Quando fummo tutti seduti sul divano, Aylin portò Tyler nella stanza dalla cucina e, tutti insieme, iniziammo a replicare la sua risata. Non riuscendo a trattenersi, anche il nostro amico si mise a ridere, superandoci tutti in bravura, per quanto riguarda l’imitazione.
Alla fine rimanemmo a parlare tutta la notte, fin verso le cinque del mattino, orario in cui decidemmo di andare a dormire.
-Hai parlato con Ali ?- chiesi a Dani mentre ci dirigevamo verso il dormitorio.
-Sì, ma ti racconto domani ché sono stanca. Notte Reese.-
-Notte Shay.-
°°°
Essendo andati a dormire così tardi il giorno prima, quel mattino ci svegliammo tutti verso mezzogiorno, per cui passammo direttamente al pranzo. Finito di mangiare e lavare i piatti, ‘rapii’ Dani, trascinandola in aula canto.
-Ora non hai la scusa che sei stanca, parla.-
-Okay, okay … ieri io e Ali abbiamo parlato praticamente tutta la sera, mentre tu flirtavi con Michael …-
-Io non flirtavo con Michael!-
-Ah, se lo dici tu … comunque, abbiamo parlato e mi sono accorta che mi piace molto più di quanto credevo. Anche io piaccio a lei e, a sua detta, quando usciremo da qui potremo provare a … costruire una storia, ecco.-
-E’ una cosa … stupenda, vi shippo!-
-Tu sei totalmente fuori.- Dani scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
-No seriamene! Vi chiamerò … Danali! Già sento che tappezzerò la camera di vostre foto.-
-Ma tu stai seriamente male!-
-Solo un pochino …-
-E che mi dici di te ?-
-Oh, ancora ? Sono felicemente single e senza interessi amorosi, per il momento.-
-Okay, fin qui ne avevamo già parlato, ma hai baciato Michael e Blake. Voglio dire, sono indiscutibilmente i ragazzi più sexy della casa … o almeno, così dice Aylin. Comunque, come è stato ?-
-Credo … strano. Voglio dire, sono due ragazzi così simili eppure così diversi … baciano entrambi bene, se è questo che vuoi sapere.-
-No, assolutamente no. Io voglio i dettagli, signorina. Ci hanno messo la lingua ?-
-Uhm è stato diverso, paragonandoli. Michael era più … dolce, diciamo. E’ stato decisamente un bacio più tranquillo. Blake, invece, è stato più impetuoso. Una vera e propria onda anomala.-
-Non hai risposto alla domanda! Sii più specifica.-
-Okay … Blake ci ha messo la lingua ed è stato come una tempesta ormonale in piena regola. Michael, d’altro canto, è stato così delicato e mi ha stretto la mano in un modo così dolce da farmi quasi sciogliere … e sì, ci ha messo la lingua pure lui.-
-Oh, questo sono dettagli interessanti! E Shanna ? Ci ha messo la lingua pure lei ?-
-Lo ammetto, anche Shanna ci ha messo la lingua. Ma non farti strane idee, sono ancora etero.-
-Me ne farò una ragione.- Dani guardò l’orologio e la vidi sbiancare. –Andiamo a prepararci, manca meno di mezz’ora.-
L’ansia che covavamo dalla sera precedente si dilatò fra di noi nel tragitto Sala Relax-Auditorium, rendendoci estremamente suscettibili. Finalmente i nostri tre mentori scesero e Robert iniziò a parlare:
-Come sapete questa settimana il tema era Danz-abilità. Avete iniziato benissimo facendo il miglior compito che sia mai stato visto finora … ma avete concluso con il peggior video.-
-Ero scioccato.- intervenne Zach –Di solito, per noi, è difficile scegliere chi merita di essere tra gli ultimi tre, ma questa volta la domanda era ‘Chi ha fatto meno schifo ?’ …-
-Tuttavia ci sono alcuni di voi che hanno dato il loro meglio e vanno premiati. Aylin e Sienna, finalmente le ragazze di cui ci eravamo innamorati ai provini sono tornate.- Scambiai con la ragazza un rapido sorriso prima di rivolgere l’attenzione al nostro coreografo –E voi due, Blake e Michael, eravate così affiatati … sembravate il burro d’arachidi. Hey, potrei seriamente chiamarvi Peanut Butter Brothers!- I due risero sommessamente, lasciando poi parlare Robert. –Quindi Aylin, Sienna, Shanna, Blake e Michael … siete tutti richiamati per la prossima settimana.-
Prima di uscire Aylin fece la sua danza della felicità, composta tutta di saltelli entusiasti, poi ci seguì fuori. Personalmente, lo trovai irrispettoso. Voglio dire, io e Shanna aspettammo di essere in Sala Relax prima di metterci a saltare sul divano, esultando.
-Giuro, se non entrano Ab, Nells e Dani vado a reclamare!- dissi ad un certo punto, appoggiandomi contro la spalla di Blake.
Non feci in tempo a finire di parlare che la porta si aprì. Mordendomi un labbro mi sporsi e vidi entrare Ali, Charlie e Mario. Corsi ad abbracciarli insieme a tutti gli altri, rimanendo molto preoccupata per i miei amici.
Passò un tempo lunghissimo prima che la porta fu varcata da qualcun altro. –Oddio, grazie!- mi fiondai letteralmente addosso ad Abraham e Nellie, stringendoli fin quasi a stritolarli.
-Mancano solo Dani, Tyler e Lily … vero ?- chiese Ali con voce triste.  Annuendo, mi piegai per darle un abbraccio, sapendo che ne avevamo bisogno entrambe.
-Okay, basta tristezza per oggi, facciamo qualcosa di divertente!- ci intimò Aylin iniziando a saltellare sul divano.
-Un pisolino ?-
-Mangiare ?-
-Mangiare e poi fare un pisolino ?- iniziarono a proporre i ragazzi.
-Mangiare burro d’arachidi!- strillarono contemporaneamente Michael e Blake, cosa che ci fece scoppiare tutti a ridere.
Alla fine, alcuni dei ragazzi, si misero a giocare a calcio con i tappi delle bottiglie, mentre le ragazze sedevano sul divano facendo il tifo. Io, per essere contro corrente, mi feci una lunghissima doccia, poi tornai nel dormitorio con i capelli ancora bagnati e mi sdraiai sul letto.
-Ti prenderai un’ influenza se non ti asciughi.- aprii gli occhi quel tanto che bastava per vedere Blake appoggiato allo stipite.
-Nah, starò bene.-
-Sicura di stare bene ? Tu e Dani eravate molto legate …-
-Ti prego non darla per spacciata come fanno tutti …- mi coprii gli occhi con il braccio sentendo il materasso piegarsi sotto il suo peso.
-Hai ragione, non dovrei farlo. Perché non vieni di là a vedere la partita, invece di stare a intristirti qui ?-
-Perché sono passate le due ore di preparazione e le esibizioni finali dureranno altri dieci minuti al massimo. Ho bisogno di sapere che la mia amica tornerà a stare qui con noi, a combattere contro di noi per Glee.-
-Sembri più triste oggi che settimana scorsa, quando toccava a te.-
-Dani è diventata quasi una sorella per me, nell’ultimo periodo.-
Vedendo le lacrime che iniziavano a bagnarmi gli occhi, Blake mi attirò a sé, stringendomi al suo enorme petto.
-Non preoccuparti, okay ? Devi avere fiducia nella nostra amica.-
Stavo per rispondergli quando delle esclamazioni festose ci annunciarono che i ragazzi erano finalmente rientrati. Districandomi dall’abbraccio con una sequela di scuse verso Blake, mi fiondai in Sala Relax, letteralmente assalendo Dani.
-Sono contenta che tu sia così felice di vedermi Sienna. Ammettilo, hai scoperto di essere lesbica e di amarmi!-
-Scema! Dimmi che è andato tutto bene e che resterai con me ancora per molto!-
-Ho cantato Landslide, dei Fletwood Mac, e mi sono quasi messa a piangere durante l’esibizione. Se anche dovessi uscire, potrei affermare di aver cantato con tutto il mio cuore, stasera.- Annuendo, la lasciai andare ad abbracciare Ali e mi sedetti sul divano.
Come avevamo fatto noi settimana scorsa, i nostri amici ci raccontarono di come erano andate le loro esibizioni fino al momento in cui non entrò Robert per annunciare che aveva appeso la lista. Dopo un’altra sequenza di abbracci, i nostri amici ci salutarono. In nemmeno cinque minuti ci comunicarono che potevamo dirigerci anche noi a vedere la lista e, con un gran peso nel cuore, mi spostai verso l’aula canto.
Purtroppo lo vidi, mi fu impossibile ignorarlo. Fuori dalla porta c’erano Lily e Tyler, il che significava che dentro era rimasta solo Dani. Corsi all’interno della stanza abbracciando la mia amica, piangendo senza ritegno.
-Tu sei una delle persone più talentuose che abbia mai conosciuto, non scordarlo mai. Avrai una meravigliosa carriera fuori da qui e, quando anche io uscirò, prenderemo un appartamento a New York e … e programmeremo un viaggio in giro per il mondo.- le mormorai singhiozzando.
-Non voglio che tu esca prima di essere arrivata in finale, promettimelo.-
-Ti voglio bene, Shay.-
-Anche io, Reese.- dopo averle dato un bacio sulla guancia, la lasciai libera di salutare tutti gli altri.
Per ultima si piegò sulla sedia a rotelle di Ali. Dopo averle sussurrato qualche parola all’orecchio, le diede un leggero bacio sulle labbra, poi ci invitò a seguirla verso l’auditorium.
Quella, fu una delle esibizioni di Keep Holding On più difficili e piena di lacrime di tutte.
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NdA: Ciao a tutti! Come sempre voglio ringraziare quei pochi che mi leggono e recensiscono. Volevo ringraziare anche quelli che mi leggono e basta :) Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo velocemente come questo xD 

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Capitolo 4
*** Vulnerability ***


Il mattino che seguì l’eliminazione di Dani, mi sentivo uno straccio. L’assenza dell’allegria della mia amica aleggiava in tutto il Campus come una nuvola di smog. Da qualche parte di fianco a me, circa un’ora dopo la sveglia, sentii Ali singhiozzare, poi scendere dal letto e andarsene. Rimasta finalmente sola, mi misi a sedere osservando i due letti vuoti in fondo alla stanza.
Decisa a non rimanere nel letto tutto il giorno, mi alzai e feci una doccia, dopodiché mi rintanai nel confessionale.
- Ieri sera è uscita Dani. Sono stata uno straccio per tutta la notte, ho pianto un sacco. Però ora ho capito che questa cosa, mi aiuterà a superare la competizione. Se voglio vincere, devo eliminare tutti i miei amici e non posso ridurmi a star così male ogni volta. Adesso uscirò da qui, andrò a bere un po’ di caffè aspettando Robert e, qualunque sia il compito settimanale, lo vincerò e sarò la migliore alla fine della settimana.- mi alzai dirigendomi nuovamente nel dormitorio.
A causa del mio eccessivo bisogno di sfogarmi, ero andata in confessionale con l’accappatoio e l’asciugamano nei capelli, quindi dovevo ancora cambiarmi … ed era quasi ora dell’arrivo di Robert! Una volta che ebbi indossato l’abito più comodo che mi ero portata dietro, mi diressi in soggiorno.
- Ben svegliata, dormigliona.- mi disse Nellie.
- Tutto bene? - Abraham mi afferrò per un braccio tirandomi sul divano per poi abbracciarmi.
- Sto bene, seriamente. -
Il ragazzo stava per dirmi qualcos’altro, quando la porta si aprì. Tutti si radunarono intorno al divano, aspettando che Robert parlasse.
-Ciao ragazzi. Sono qui per comunicarvi il tema della settimana, che è davvero importante. E’ qualcosa di cruciale per ogni artista, ma in particolare per coloro che vogliono essere in Glee. E’ … vulnerabilità.-
Tutti ci esibimmo in esclamazioni entusiaste, saltellando sul posto o semplicemente battendo le mani.
- Quindi…- riprese Robert, quando ci fummo calmati – il compito della settimana è … My life would suck without you di Kelly Clarkson. Questo pomeriggio vi esibirete per me e per un ospite molto speciale. Questa persona potrebbe scrivere un libro sulla vulnerabilità … so che sarà un’importante e difficile settimana per tutti voi. Buona fortuna.- l’uomo ci distribuì i fogli, poi si congedò con un gran sorriso.
Durante la spartizione delle frasi, vi furono un po’ di incomprensioni tra Lily e Aylin e Michael s’innervosì parecchio quando Mario in pratica prese la sua frase.
Una volta risolti quei piccoli bisticci, io e Tyler andammo in cucina a preparare il pranzo.
- Se quelle due non fanno basta mi cadranno i testicoli nuovi …- borbottò non appena la porta si fu chiusa alle nostre spalle. – Va bene che siamo in competizione, ma potrebbero anche rilassarsi ogni tanto.- proseguì imperterrito, consegnandomi i piatti per apparecchiare.
Rivolgendogli un piccolo sorriso d’accordo, sistemai tutte le stoviglie, poi lo aiutai ad aprire le scatole del take away cinese che ci sponsorizzava quella settimana.
Il pranzo trascorse velocemente poi, dopo una rapida chiacchierata sulla coreografia, presi una coperta e uscii nel cortile. Certo, eravamo a metà giugno, ma io avevo freddo. Ero seduta dando le spalle alla porta quando sentii qualcuno che mi appoggiava le mani sulle spalle. Sobbalzai leggermente, poi alzai lo sguardo, incontrando un paio di occhi castani che mi guardavano.
- Ciao di nuovo, Nells.-
- Sarà l’ultima volta che te lo chiedo. Stai bene? Insomma, stanotte ti abbiamo sentita tutte… -
- Questa notte sono stata parecchio triste, è vero. Però l’ho superato. Posso passarci sopra, così come passerò sopra a colui o colei che verrà eliminato questa domenica.-
- Beh, sono felice di sentirtelo dire. Okay, dirò la verità, sono stata mandata a parlarti.-
- Oddio, ti hanno mandata? -
- Blake e Michael. Avevano paura che ti fossi chiusa qui fuori a piangere. Beh, ero preoccupata anche io per te, ovviamente.-
- Che individui… -
- Ti vogliono bene, entrambi.-
- Già… anche io voglio bene a loro… e a te… e agli altri.-
- Parliamo d’altro.- disse dopo un silenzio imbarazzante, sedendosi su una sedia. – Sei pronta per vulnerabilità? -
- Devo essere sincera? Sì e no.-
- Raccontami i pro e i contro, allora.-
- Beh, da un lato sono felice perché sento che questa sarà la mia settimana. Sai, è uno di quei compiti in cui sento di poter far scintille! Dall’altro lato… non credo di essere ancora pronta ad essere vulnerabile. Voglio dire, mostrare la propria vulnerabilità vuol dire esporsi completamente agli altri, abbattere tutte le difese che hai costruito e permettere loro di vederti nel profondo… lasciar loro uno spiraglio di cui possono approfittare per abbatterti.-
- Lo sai che noi non ti giudicheremo mai per le tue debolezze, vero? Tutti abbiamo avuto un passato difficile, sarebbe impensabile doverlo far pesare a qualcuno.-
- Lo so, tranquilla. Però le poche volte che mi sono mostrata vulnerabile non ne sono uscita bene, psicologicamente parlando. So che dovrò aprirmi per forza, capita sempre in questo tipo di situazioni… però mi sentirò molto a disagio.-
- Se avrai bisogno di sfogarti lontano dalla massa, io sarò sempre qui fuori, con una tazza di tè in mano.-
- Grazie Nells.- mormorai  con un gran sorriso, ricacciando indietro le lacrime.
- Andiamo a prepararci per il compito? Direi che, interiormente, ci siamo. Ci manca la parte esteriore.-
- Andiamo a farci belle.- concordai alzandomi.
Nel dormitorio trovammo praticamente tutte le altre ragazze che svuotavano i loro armadi. Le settimane precedenti non mi ero curata più di tanto di come apparivo, però, dopo l’uscita di Dani, avevo capito che dovevo concentrarmi su ciascuna settimana come se fosse un personaggio che dovevo interpretare. Quindi, questa era la volta in cui mostravo la mia vulnerabilità mettendo a nudo ciò che mi terrorizzava di me stessa. Per questo decisi di indossare, per la prima volta, un vestito abbastanza corto. Esatto, il mio lato vulnerabile era il mostrare il mio corpo, piuttosto comune, no?
Una volta che tutte fummo pronte, ci recammo insieme ai ragazzi in Aula Canto, tutti in trepidante attesa di scoprire l’ospite speciale. Finalmente Robert, con una calma impressionante, entrò e si posizionò davanti a noi.
- Allora, siete pronti per esibirvi per il nostro ospite speciale? - dopo un coro ansioso di ‘sì’, proseguì – Lo spero, perché è qualcuno che so voi volete colpire. Secondo me è forse l’attore più accessibile dello show.-
Dopo un lungo momento di silenzio, la porta si aprì lasciando entrare un gigante di quasi due metri, magro e con un gran sorriso stampato sul volto.
- Oddio, è Cory Monteith … è Cory Monteith! - esclamai rivolta ad Abraham, quasi in iperventilazione.
Cory appoggiò il casco da giocatore di football che aveva in mano sul pianoforte, salutò velocemente Robert, poi si rivolse a tutti noi. – Quindi, ‘vulnerabilità’ … è un compito molto impegnativo. Dovete concentrarvi su quello che vi fa sentire più a disagio come persona, in modo da poterlo trasferire sul vostro ruolo.-
“Ho fatto centro!” pensai fra me e me, rivolgendo a Cory un sorriso nervoso.
- Quello che è vero per voi… - continuò -… sarà vero anche per il pubblico. Se state vivendo qualcosa di importante per voi, è l’esperienza personale che… che si vedrà attraverso la telecamera. Bene, ragazzi, fatemi vedere! -
Come sempre, perdemmo qualche istante nello spostare le sedie, poi ci disperdemmo. Prima di sedermi sul pianoforte incastrato nell’angolo della stanza, aiutai Ali a scendere dalla sedia a rotelle e a sistemarsi a terra, poi le luci si abbassarono e partì la musica.
Dopo il coro iniziale, ognuno cantava la sua frase e veniva illuminato da una luce bianca, che doveva risaltare la nostra vulnerabilità. Dopo il primo coro, in cui fummo illuminati dal riflettore giallo, le luci si abbassarono di nuovo e io venni abbagliata.
- ‘Cause we belong together now, yeah.- Quella settimana, sentivo veramente le parole che stavo cantando, mi appartenevano. Scesi dal pianoforte e mi diressi dall’altra parte della sala. Ci eravamo sistemati tutti in una fila retta, con estremi io e Blake; con una mano tenevo il microfono, con l’altra cingevo la vita di Charlie, appoggiandomi alla sua spalla. Quando anche l’eco dell’ultima nota si fu dissolto, Cory e Robert iniziarono ad applaudire e noi sistemammo le sedie, per poi aspettare i commenti.
- Questa era una bellissima performance, ragazzi. Veramente un ottimo lavoro. Abraham, la tua voce era fantastica, penso tu stia davvero cercando di emozionare. Lily! La tua voce suonava bene, ma c’era tipo quella mossa di mano tra i capelli che ci allontanava dalla ‘vulnerabilità’ e ci portava in una situazione sexy. Ali, in futuro credo tu possa sforzarti di meno. Shanna, performance veritiera, ti sei connessa proprio bene. Nellie, ti è toccata la nota alta che era decisamente difficile e c’era un’intensità in quello che stavi facendo che ti ha fatto cantare in maniera fantastica. Sienna, sono quasi riuscito a scorgere … una sorta di lotta interiore, lasciati andare di più.-
- Okay, Cory, chi sceglierai come vincitore del compito settimanale? - gli chiese Robert.
- Alla fine… il vincitore… è… Nellie.-
- Wow! Okay, è meraviglioso! Grazie.- le appoggiai una mano sulla spalla, rivolgendole un gran sorriso e mormorando un ‘brava’ a fior di labbra.
- Congratulazioni, Nellie. Questo vuol dire che avrai una sessione testa a testa con Cory, così come il ruolo principale nel grande numero di gruppo, che è… -
Robert si interruppe, rivolgendosi a Cory, che disse: - Che è… Everybody hurts, dei REM.-
- Il concetto del video musicale è ambientato attorno al bullismo sui teenager. Non ci sarà nessuna sessione di coreografia, domani, ma Erik passerà da voi e discuterete delle vostre esperienze personali su questo argomento.-
- Okay ragazzi, grazie per avermi ospitato. Ciao, buona fortuna e Nellie, ci vediamo presto.-
Dopo aver salutato i nostri due mentori, tornammo nel dormitorio. Avevo accolto le parole di Cory con serenità, sapevo di non essermi aperta del tutto in quel brano. Prima di andare a dormire, mi chiusi in bagno e guardai il mio riflesso allo specchio.
- Tutti hanno avuto esperienze difficili, la tua non sarà la più terribile. Domani ti riunirai insieme agli altri nel salotto e ascolterai le loro esperienze. Poi Erik ti chiederà di parlare, tu lo guarderai con tutto il coraggio che possiedi e ti esporrai completamente. Per vincere questa competizione, per essere in Glee, devi essere il più vulnerabile possibile. Ti fiderai di quei ragazzi come se fossero le ultime persone rimaste sulla Terra, accetterai il fatto che guarderanno oltre le macerie delle tue mura e loro faranno lo stesso con te. Sarai fiera di tutto quello che hai passato, perché ti ha resa più forte.-
Mi riservai un’ultima occhiata determinata poi, dopo un rapido saluto ai ragazzi, mi coricai.
°°°
Quel martedì mattina fu piuttosto… piatto. Tutti sapevamo cosa ci aspettava nel pomeriggio, ma nessuno aveva una particolare voglia di parlarne. Perciò, dopo aver fatto colazione, ognuno prese il proprio testo di Everybody Hurts e si mise a ripassarlo. Io e Blake, avendo le strofe adiacenti, ci sedemmo in un angolo del salotto e provammo e riprovammo, dando ogni volta una differente intonazione. Ci ricordammo del pranzo solo quando Erik entrò nella stanza.
- Ciao ragazzi. La scorsa settimana è stata un delirio, eh? - il regista prese una sedia e la portò davanti a tutti noi che, nel frattempo, ci eravamo disposti davanti a lui sul divano, i pouf e il pavimento.
- Questa settimana sarà tutto molto più serio. Sapete, tratteremo del bullismo che adesso è proprio come un’epidemia, è fuori controllo. Quindi voglio che questo video faccia ragionare i ragazzi e vorrei che ripensaste a quegli istanti in cui vi siete sentiti fuori luogo, presi di mira, insicuri. Devo vederlo attraverso la telecamera. Voglio creare diverse scene con voi, ragazzi, che venite maltrattati e voglio davvero che siate onesti. Parliamone, Tyler, come è stato crescere per te? -
- Beh, essendo un mulatto, ebreo e transessuale non c’è nessun’altro in giro come me. Quindi mi sono isolato da tutti, solo perché non avevo un posto.-
Tutti sentivamo le prime lacrime spingere per uscire, così Erik ci guardò uno a uno, poi riprese:
- Cosa ne pensi, Shanna? -
- Ero davvero, davvero maltrattata a scuola. Ho scoperto che mia madre aveva problemi con la droga da un gruppo di ragazze. Mi schernivano e dicevano di non fidarmi, di non andare in giro con lei perché era un disastro.-
-Non si tratta solo di bullismo fisico, le parole feriscono allo stesso modo. Che mi dici di te, Abraham? -
- Sono un ragazzo etero, asiatico, che è dovuto crescere con due donne. Quindi ho acquisito molti atteggiamento da donna, che sono considerati “femminili”, capisci? Non so nemmeno come bambini così piccoli conoscessero quella parola e dicevano: “Oh mio Dio, sei un frocio.”-
Sapendo fin troppo bene quello che Ab provava in quel momento, lo strinsi rivolgendogli un sorriso di conforto.
- Invece c’è qualcuno che ha visto scene di bullismo ma non ha fatto niente in proposito? Perché è altrettanto una cosa orribile. Che c’è Blake? -
- Beh, venivo molto maltrattato alle elementari, ero il ragazzino basso e troppo magro. Quando arrivai alle superiori vidi un ragazzo essere maltrattato per le scale, stava lì, rassegnato. Stava lì, ad essere picchiato e mi avvicinai. Ma poi la mia mente mi disse di fermarmi, mi sentivo impotente così me ne andai. E mi sento così in colpa. Voglio essere il ragazzo che avrei voluto avere affianco quando ero un bambino.-
Le lacrime che avevo trattenuto così a lungo uscirono nel vedere il tormento di Blake. Sapevo che sarebbe stata una giornata ‘bagnata’, ma speravo di durare il più possibile senza lacrime.
- Alle medie ero io il bullo.- intervenne Lily, facendoci sgranare gli occhi. – Gia, ero … l’ape regina. Al sesto e settimo anno ero davvero perfida. Mi ricordo di aver detto ad una ragazza che se avesse provato ad immischiarsi con me o con i miei amici, la sua vita sarebbe diventata un inferno. E poi ricordo, nell’ottavo anno, stavo guardando Mean girls e pensavo “Oddio, quella sono io!”. Ricordo anche che chiamai quella ragazza e mi scusai per quello che le avevo fatto perché avevo capito quanto male le avevo fatto.-
- Okay, grazie a tutti per esservi confrontati con me, so esattamente cosa fare. Questo sarà un buon video.-
- Sarà molto intenso- concordammo io e Aylin, asciugandoci le lacrime.
- Ci vediamo alle riprese. Prima di quel momento, mi farebbe piacere se vi riuniste e parlaste. Io sono riuscito a sentire solo alcuni di voi, però è il caso che vi confrontiate. Raccontatevi le vostre esperienze, tirate fuori tutto.-
Erik sistemò la sedia, ci salutò e poi uscì.
- Io direi di farlo ora. Prima o poi ci toccherà, quindi meglio togliersi subito il fardello.- tutti accogliemmo positivamente la proposta di Aylin. Fummo anche felici del fatto che si offrì come prima a parlare.
- Io probabilmente ero … l’unica musulmana di tutta la scuola. Quindi entravo, sorridevo a tutti e loro mi chiamavano ‘la terrorista’. E tutto ciò solo per un pregiudizio verso la mia religione o… o il colore della mia pelle o che so io.-
 -Sul colore della pelle ci sono passato anche io.- intervenne Mario. – Quello si andava ad aggiungere al fatto che sono cieco. Mi prendevano in giro anche perché, ho un grande culo… e dicevano che “parlo eloquentemente” come un bambino… -
Non appena l’eco delle parole di Mario si esaurì, tra noi calò un silenzio carico di tristezza. Nessuno voleva farsi avanti, ma al contempo sentivamo tutti il bisogno di liberarci. Alla fine si raccontò Nellie.
- Su di me non c’è molto da dire.- esordì – Sono stata adottata alla nascita, così come i miei fratelli… sono mezza caucasica e mezza coreana… mia sorella, che amavo con tutta me stessa, è morta per overdose di antidepressivi. Inutile dire che diventai introversa e depressa… però mi è passata la cosa.- una volta che ebbe finito, abbracciai Nellie per solidarietà.
Michael ci rivelò di non avere una storia particolare. - Non ho sofferto di bullismo, sarebbe una bugia dire il contrario.-
Poi Nells mi diede una piccola spinta. Mancavamo solo io e Charlie, ma tutti sapevamo che il nostro amico aveva una lieve forma di autismo e non era stato ben visto per questo.
Prendendo un bel respiro, iniziai a raccontare la mia storia, mentre lacrime bollenti mi solcavano il viso.
- Io sono stata vittima di bullismo sin dalla prima media … ehm, il sesto grado.  Da piccola avevo un sacco di amici che mi volevano bene … ero una popolare, alle elementari. Poi, alle scuole medie, ero un po’ più in carne degli altri, avevo ancora i tratti paffuti da bambina. I ragazzi mi guardavano male, mi prendevano in giro urlandomi cose come “balena” o “cicciona”. Io ci stavo malissimo, volevo piacere alle persone… volevo tornare ad essere accettata.- mi interruppi singhiozzando rumorosamente. Percepii solo lateralmente Blake che mi stringeva contro di lui per calmarmi. – Guardai su internet uno di quei blog in cui ti davano cinquanta consigli per dimagrire… cose assurde tipo “se hai fame raggomitolati su te stessa ma non mangiare per nulla al mondo”. Lo so, sono stupidi, ma io ci credevo… quindi li seguivo alla lettera. Arrivai a non mangiare nulla per tre giorni di fila prima di svenire per i crampi durante educazione fisica… Nonostante ciò non smisi, anzi, ripresi con un digiuno più rigido che mi portò sull’orlo del baratro molte volte. Però mi guardavo allo specchio senza riuscire a scorgere alcun cambiamento nel mio corpo… tutti continuavano a urlarmi nei corridoi che era meglio se mi suicidavo che tanto sarei morta prima per colpa di tutto il cibo che mangiavo… non sapevano che in realtà non mangiavo nulla. Anzi, furono ancora più cattivi con me… mi spintonavano nei corridoi e, quando giocavano a calcio, mi prendevano in giro chiedendo di fare la palla. Con l’aumentare di queste offese, aumentò la mia voglia di dimagrire e costrinsi mia madre a portarmi a fare delle analisi, così scoprii di avere un problema alla tiroide che non mi permetteva di scendere sotto un determinato peso. Dopo la notizia avevo seriamente pensato al suicidio, iniziai a soffrire di depressione… poi, fra prese in giro, spintoni e bullismo vario, arrivai al liceo. Anche lì non riuscii a farmi degli amici e le persone continuavano a prendermi in giro. I miei alla fine decisero di trasferirsi in Virginia, non so se perché avevano capito qualcosa o per interesse loro… sta di fatto che, da quattro anni a questa parte, non sono ancora riuscita a togliere la ‘mania di perfezione’… so di dover eliminare questa mia paura, semplicemente non ci riesco… - conclusi il mio racconto mantenendo gli occhi bassi, guardandomi le scarpe. Era la prima volta che raccontavo tutta la storia a qualcuno e mi fece bene… mi fece sentire meno pesante.
- Direi che ora ci sta un bell’abbraccio di gruppo.- disse dopo un attimo di silenzio Ali, avanzando verso di noi.
Dopo esserci abbracciati e asciugati le lacrime, Aylin e Charlie andarono a preparare… non so, una cosa a metà tra il pranzo e la cena, visto che era pomeriggio inoltrato.
- Ti conosco da tre… no, forse quattro… va beh, quanti sono! Ti conosco da un indeterminato numero di anni e tu mi vieni a dire solo ora che hai sofferto di bullismo fisico e psicologico e che soffri di disturbi alimentari? Ma per che razza di migliore amico mi hai preso? - non avevo fatto in tempo ad andare nel dormitorio che Abraham mi piombò addosso, stritolandomi in un abbraccio mozzafiato.
 -Ab non l’ho mai detto a nessuno… è già molto che sia riuscita a raccontare tutto ora.-
- Beh ma… ma… oh, lasciamo perdere! Sien… tu sei una ragazza bellissima, okay? Le persone che dicono il contrario sono più cieche di Mario.-
- Dopo aver sentito il contrario per oltre quattro anni, non è molto facile crederci… ma ci sto lavorando.-
- Mentre ci lavori, ricorda che il mio parere super eterosessuale è che sei una ragazza bellissima.-
Incapace di dire qualsiasi cosa senza scoppiare a piangere, mi limitai a stringere Abraham ancora più forte di quanto stesse facendo lui. A separarci, fu il grido di Charlie che annunciava la cena.
- Penso che, dopo questa esperienza, mi rimarrà una cosa molto importante…- disse Tyler con fare molto serio, guardando il suo piatto.
- Cosa? - lo esortò Ali.
- Di sicuro, saprò evitare il cibo cucinato da Charlie. Amico sei negato!- la tensione che aveva aleggiato sopra di noi per tutto il giorno parve rompersi grazie alla risata che seguì quella battuta.
A fine giornata, dopo la doccia e la mia classica tazza di tè pre-dormita, mi recai nella stanza dei ragazzi per dare la buonanotte. Una volta arrivata lì, però, notai che il dormitorio maschile era praticamente vuoto, fatta eccezione per Blake. Rimasi qualche secondo sulla porta, indecisa se restare o andarmene, poi si voltò e mi vide. Rilasciando l’aria che avevo trattenuto fino a quel momento, andai a sedermi davanti a lui sul letto, limitandomi ad osservarlo.
- Non ne vuoi parlare, vero? - gli risposi scuotendo la testa.
- E non posso cambiare le cose in alcun modo ?- ripetei il mio gesto.
- Posso almeno abbracciarti? -
-Quello anche senza chiederlo.- mi sporsi verso di lui, affondando il viso nel suo petto. Era piacevole sentirsi stringere da quelle braccia enormi, mi facevano sentire… come se fossi al sicuro e nessuno potesse giudicarmi, in quel momento.
- Ti ringrazio Blake. Per… per non avermi voltato le spalle definendomi una decerebrata come tutti gli altri.-
- Mi prendi in giro? Non potrei, voglio dire, io ti voglio bene. Evidentemente, coloro che non ti hanno voluta in passato non te ne volevano abbastanza. E poi… ma stai piangendo? -
- No, mi è solo… entrato un fenicottero nell’occhio… - mi asciugai le guance con una mezza risata, per poi guardarlo. – Sembrerò un cagnolino bastonato, ora come ora… -
- Mi sono sempre piaciuti i cagnolini.- rispose con una mezza risata. – Vieni, ti porto a letto.-
Lì per lì non capii a fondo il senso delle sue parole… poi mi caricò in spalla come per Party Rock e mi misi a ridere.
- Pensavo intendessi una cosa tipo, “ti accompagnò fino alla porta”- dissi quando mi scaricò sul letto. Essendo già in pigiama, mi sdraiai coprendomi fin sopra al naso, osservandolo.
- Non ho mai detto che ti avrei accompagnata. Buonanotte, Sien.- con un’ultima risata, si piegò a darmi un bacio sulla fronte. Rispondendo con un imbarazzato “notte”, lo guardai andarsene.
°°°
In previsione di quel particolare mercoledì, andai a dormire presto, in modo da svegliarmi altrettanto presto. Siccome l’orologio a muro segnava che mancavano pochi minuti alla sveglia, decisi di non togliermi il pigiama e di dirigermi così com’ero nel letto di Nellie. Mi sdraiai accanto a lei, stringendole le braccia attorno alla vita. Piano, iniziai a sentirla svegliarsi, così mi stampai un sorriso incoraggiante sul volto e aspettai che si girasse.
- Buongiorno, Nells.-
- Che ci fai qui? - mi chiese con voce impastata dal sonno.
- So che giorno è oggi, mi sono documentata… -
- E’ un determinato mercoledì di… giugno, mi pare. E in teoria dovremmo andare alle prove con Nikki, tra non molto.-
- No, Nells, so che giorno è per te. Non fingere di non sapere a cosa mi riferisco… non sarei mai venuta qui di prima mattina solo per un normale mercoledì, lo sai.-
- Lo so.- Nellie lanciò via le coperte con un sospiro, poi si volse a guardarmi. - Spiegami come hai fatto mentre andiamo preparare la colazione.-
- Non è stato difficile, a dirla tutta.- iniziai – Ieri sera ho chiesto di poter vedere i commenti che le persone postano sotto i nostri video diari… in verità sono andata sulla Wikia del programma per vedere i ‘segreti’ non detti di voi ragazzi. Lo so, è stato meschino andare a guardare invece che chiedervelo… però non è stato fatto in modo cattivo. Sono certa che, se non lo avessi guardato su internet, non avrei mai saputo che oggi è l’anniversario della morte di tua sorella.-
- Hai ragione, non lo avresti mai saputo. Però ora voglio vedere anche io cosa dicono di me le persone! O almeno fare un tweet per i miei gatti… quando usciremo te li presento!-
- Non vedo l’ora.- con un gran sorriso, portai sulla tavola i muffin preparati la sera prima e il succo di frutta.
- Ma che bello svegliarsi e trovare la colazione già pronta!- esclamò Tyler, iniziando a cercare i pancake, come ogni mattina. – Ma… i pancake non ci sono ?-
-Ty, li abbiamo mangiati ieri! Di questo passo assumerai anche tu la forma di un pancake, fidati.- gli rispose Nellie sedendosi a tavola.
La colazione passò in modo piuttosto tranquillo, poi ci trascinammo tutti allo studio di registrazione. Per la terza settimana di fila, non fui chiamata a registrare il mattino, bensì dovetti registrare il video diario.
- Ciao di nuovo, Team Sienna! Inizio con il ringraziarvi tutti per il supporto che mi date da fuori, per me significa molto. Il tema di questa settimana è Vulnerabilità e sta diventando una cosa molto … intensa. Sapete, io credo che, per essere vulnerabili, bisogna lasciar cadere tutte le barriere che costruiamo per proteggerci dagli altri. Tutte le cose che potrebbero permettergli di distruggerci, noi tendiamo a nasconderle, è nella natura umana. Tuttavia bisogna essere vulnerabili, ogni tanto, e trovo che questa settimana sia un buon pretesto per lasciarci andare. Fino ad ora abbiamo cantato solo My life would suck without you, come compito della settimana, e ora ci apprestiamo a registrare Everybody Hurts dei R.E.M. per il video. Spero che a tutti voi piaccia e che continuiate a seguirci. Un bacio grande, vi aspetto con il prossimo video diario, settimana prossima… sperando di riuscire a superare questa.- incrociai le dita guardando la telecamera con un sorriso, mentre questa si spegneva.
Il pranzo fu piuttosto veloce, composto dai toast avanzati quella mattina e un po’ di frutta. Siccome quel mattino avevano registrato solo Nellie, Michael, Shanna e Ali, tornammo velocemente in sala registrazione. Mentre aspettavamo il nostro momento per registrare, ci diedero l’opportunità di visitare un social network a nostra scelta, giusto per mantenere vivo l’interesse degli spettatori. Mentre Nellie scriveva il tanto desiderato tweet in onore dei suoi gatti, io postai una foto su Instagram raffigurante me, Blake e Michael.
- Che ci scrivi? - mi chiese quest’ultimo, allungando il collo per vedere il display del cellulare.
- “Fuori dallo studio con due delle mie persone preferite: @mfweisman e @blake_jenner.” e poi una valanga di ashtag- lo guardai con un sorriso, postando la foto.
- Sienna, è il tuo turno.- Aylin uscì con le lacrime agli occhi, indicandomi lo studio.
Con un profondo respiro, entrai nello studio e mi volsi verso Nikki. Dopo averla salutata, indossai le cuffie e girai gli spartiti con il testo, come a dimostrare che non ne avevo bisogno.
- Iniziamo? - chiesi a Nikki, rivolgendole un sorriso. La vocal coach alzò entrambi i pollici in segno di conferma, poi sentii la musica uscire dalle cuffie.
- Sometimes everything is wrong …- prima di cominciare avevo chiuso gli occhi, cosa che mi aiutò ad entrare nel personaggio. Poi, pochi istanti prima di aprire bocca, avevo realizzato che non c’era nessun personaggio, solo io. Ero io, che sentivo tutta quella dannata tristezza; ero io, l’unica in conflitto con se stessa, nella stanza; ero solamente io, quella che non si sentiva mai abbastanza; ero semplicemente io, distrutta come ogni volta.
La mia mente, già sovraccarica di pensieri tristi, non resse più e scoppiai a piangere. Non fu un vero e proprio pianto disperato, solo un singhiozzo alla fine della frase che soffocai subito dietro le mani. Mi voltai abbassando la testa, cercando di non dare a vedere a Nikki tutte le mie lacrime. Dopo averne asciugate la stragrande maggioranza, mi volsi nuovamente verso la vocal coach, facendole segno che andava tutto bene.
- Sicura di stare bene? -
- Sì, solo… è una settimana un po’ forte, ogni tanto i nervi cedono. Devo rifare la frase? Il mio singhiozzare l’avrà rovinata.-
- Io penso sia meglio così, se riuscirai a renderlo anche in video.-
- Lo farò. Dunque, abbiamo finito? -
- Sì, ci vediamo domani sul set.-
- Ciao Nikki.-
Le rivolsi un piccolo sorriso poi, sperando di non avere gli occhi molto arrossati, uscii. Purtroppo, le mie speranze furono vane: non appena mi vide, Nellie alzò le sopracciglia in una muta domanda e Abraham fece per alzarsi.
Scuotendo la testa, aprii la porta che permetteva di tornare nel Campus e mi fiondai nel dormitorio. Sapevo di non essere l’unica persona che aveva qualcosa per cui piangere e non volevo sembrare una ragazza egocentrica davanti agli altri… però non volevo nemmeno far finta di star bene.
Ero sdraiata nel letto con le coperte tirate fin sopra la testa, quando sentii la porta aprirsi. Con un lungo sospiro, mi voltai preparandomi a dire a Blake, Abraham o chiunque altro che stavo bene… poi vidi Shanna.
Quando ebbi superato lo shock iniziale, la giovane aveva ormai raggiunto il letto davanti al mio e vi si era seduta, come in attesa. Dopo un lungo silenzio, parlò:
- So che, a parte il bacio, non abbiamo avuto un gran rapporto fino ad ora, però ci tenevo a dirti che ti sono vicina. So quanto può far male ripensare continuamente a tutto quello che abbiamo passato… - ci fu un’altra piccola pausa, poi riprese – Se ti servirà una spalla su cui piangere o semplicemente qualcuno con cui parlare, io ci sarò.-
- Grazie Shan… - mi alzai stringendola in un abbraccio, cercando di non piangere. – Per me vale lo stesso; se avrai bisogno, ci sarò.-
- Vieni, dobbiamo registrare la parte di gruppo.- afferrai la mano che mi porgeva e, così allacciate, tornammo in sala di registrazione.
I vari ‘hold on’ che dovevamo cantare in gruppo, furono più facili da reggere con Shanna che ancora mi teneva la mano e Nellie che mi cingeva le spalle.
Quella sera, dopo cena, non andai a salutare i ragazzi. Non fu per cattiveria o altro, semplicemente noi ragazze avevamo deciso di passare la notte insieme, non in termini sessuali, ovviamente.
Avevamo preso una delle due mega vaschette di gelato settimanali, sei cucchiai e ci eravamo sedute in cerchio sul pavimento. Fin verso le quattro del mattino parlammo dei ragazzi più sexy di Glee, dei modelli di Abercrombie e dei vari gusti di cioccolata e gelato. Quando ormai la vaschetta era vuota e gli occhi cominciavano a chiudersi, tornammo nei nostri letti, tutte con un gran sorriso sul volto.
- Non avevo mai passato una serata fra ragazze… - sussurrai a Nellie, poco prima di addormentarmi.
- Ora potrai cancellare una voce dalla tua lista di cose da fare prima di morire.- anche nel buio, riuscii a percepire il sorriso che accompagnava quelle parole.
°°°
Finalmente, quel mattino, entrammo in un clima più frenetico, che ci consentiva di pensare meno. Mentre dormivamo, ci avevano portato gli abiti che avremmo dovuto indossare per le prime riprese e ci avevano detto di recarci sul set alle otto in punto. Una volta fuori dalla doccia, guardai la striminzita divisa delle Cheerios che qualcuno mi aveva messo sul letto.
- Tutto bene? Guardi quella divisa da cinque minuti… - mi chiese Aylin, guardandomi di sottecchi.
- Sì, ho solo paura che sia piccola.-
- Tranquilla, sembra piccola ma quando la indossi è giusta.-
Senza rispondere, mi limitai ad afferrare quell’indumento e lo portai in bagno. Una volta indossato, rimasi a lungo a contemplarmi nello specchio verticale, stringendo le labbra. Era piccola, in effetti, ma non come taglia. La trovavo eccessivamente corta e… non vi ero a mio agio, ecco tutto.
Prendendo un respiro profondo, uscii dal bagno e, insieme alle altre ragazze, andammo in salotto. Anche Ali e Shanna avevano la divisa delle Cheerleader, mentre Blake, Michael e Tyler avevano la divisa della squadra di football. Afferrai la borsa che conteneva il mio cambio, poi ci spostammo tutti sul set.
Quella settimana, il video sarebbe stato ambientato in vari locali di un liceo: i corridoi, l’ingresso, il campo da basket, la mensa esterna e il cortile. Per la prima scena, noi ragazzi con la divisa dovevamo sederci ad un tavolo della mensa, fingendo di essere a pranzo. Nel tavolo davanti al nostro ci sarebbe stata Nellie, sola, a cantare la sua strofa.
- Voi siete quelli popolari della scuola, siete i bulli e Nellie è la vostra vittima preferita. Tiratele palline di carta o soffiatele attraverso una cannuccia, fate come volete, ma bullizzatela. Okay, via con il playback.-
Girammo la scena tre volte, principalmente perché noi eravamo troppo appariscenti e quasi oscuravamo Nellie. Alla fine, Erik ci mandò tutti a cambiarci e si concentrò su Lily. Quando finalmente mi tolsi la divisa delle Cheerios, la seppellii in fondo al borsone per poi prendere il cambio.
- Questi mi vogliono mezza nuda, oggi.- il vestito che la troupe mi aveva messo in borsa era corto e blu a pois neri. Aveva le maniche corte e uno scollo poco profondo sul davanti… dietro, invece, mi lasciava la schiena un po’ troppo nuda, per i miei gusti.
Dopo essermi fatta aiutare da Tyler a chiudere la lampo, mi sedetti insieme a tutti gli altri davanti al piccolo schermo.
- Ancora girano con Lily? - chiesi sedendomi sulle gambe di Abraham.
- Sì, dice di non riuscire a concentrarsi con Shanna e Mario, ma darle fastidio è il loro compito.- mi rispose il ragazzo.
- Anche Nellie era infastidita da noi, ma nonostante ciò continuava a cantare imperterrita.-
- Non si concentra o non riesce a farla, allora da la colpa agli altri.- intervenne Aylin, rivolgendo uno sguardo… strano, allo schermo.
Verso mezzogiorno, Erik lasciò andare Lily e noi potemmo finalmente pranzare. Quel giorno non avevamo nessuno sponsor, quindi ci accontentammo di un po’ di maccheroni cheese, ossia il risultato dell’unione tra Italia e America. Stranamente, questi ci uscirono meglio della prima volta che avevamo provato a fare la pasta, cosa che ci portò alle riprese pomeridiane con un umore abbastanza buono.
La prima ripresa pomeridiana era una scena alquanto complessa e per fortuna io non vi ero coinvolta. Per me era una cosa positiva, perché la ripresa prevedeva che, mentre Michael se ne stava per i fatti suoi a giocare a basket, arrivassero Blake, Shanna, Abraham e alcune comparse ed iniziassero ad importunarlo. Già era difficile vedere certe scene sullo schermo, figuriamoci doverle registrare.
Dopo solo un paio di riprese, Erik venne a chiamare Charlie e Mario, dicendo loro che era il momento di girare. In contemporanea con il loro andarsene, nella piccola stanza da cui osservavamo lo svolgersi delle scene, entrarono Michael, Blake e Shanna, soddisfatti ma un po’ scossi dalla parte appena girata.
- Tutto okay? - chiesi a Shanna, indicandole di sedersi accanto a me.
- Sì, solo... non mi piace dover fare questo ruolo, non mi appartiene..-
- Lo so, è spiacevole… però poi arriverà anche il nostro momento di essere bullizzate e, sinceramente, non so se è peggio ferire persone a cui vuoi bene o essere ferito da queste… -
Shanna annuì mordendosi il labbro inferiore, evidentemente infastidita da entrambe le cose. Ad un certo punto notammo un certo trambusto nello schermo e potemmo scorgere Robert e Zach un po’ scossi.
- Che è successo? - chiesi ad Ali.
- Charlie doveva solo bullizzare verbalmente Mario, invece lo ha rincorso e gli ha preso il bastone. All’inizio Erik era alterato, ma sembra che l’idea gli sia piaciuta… -
Quel giorno girammo un’altra volta la scena iniziale di Nellie, poi fu il turno di Tyler e Abraham. Il sole era ormai calato da un pezzo quando, dopo i saluti alla troupe, tornammo nel Campus.
- Io vado a dormire ragazzi, ci vediamo domani.-
- Come, non ceni? -
- Non mi sento molto bene, meglio se riposo per domani. Notte.-
I ragazzi mi risposero con un coro sommesso di ‘buonanotte’ e io li lasciai alla loro cena. Ero sotto le coperte da un pezzo, quando la porta si aprì lasciando entrare uno spiraglio di luce.
- Aylin ha cucinato la torta al cioccolato, ne vuoi un pezzo? -
Lì per lì, mezza addormentata, non riuscii a riconoscere la voce e nemmeno a mettere a fuoco il mio –o la mia- ospite.
- Sono a posto così, grazie.-
La porta si chiuse, escludendo quella piccola fonte di luce e io pensai di essere sola. Poi sentii il mio materasso piegarsi sotto il peso di qualcun altro che mi appoggiò una mano sulla fronte.
- Non hai la febbre, vero? -
- No, tranquillo Mike, sono solo stanca.- dissi riconoscendo il mio amico.
- Non stai evitando di mangiare apposta, vero? -
- N… no Michael. Come ti è venuto in mente? -
- Beh, prima non lo notavo, ma ora che lo so ho capito che mangi davvero molto poco. Non solo stasera che hai saltato la cena, in generale.-
- E’ abitudine, almeno mangio… ma non preoccuparti, sto bene. Questa settimana mi sta buttando giù, per fortuna è quasi finita.-
- Ti va se rimango un po’ con te? Non siamo stati molto insieme questa settimana e nel copione ho letto che sarò uno dei ragazzi a darti fastidio… sarà tipo un modo per scusarmi.-
- D’accordo.- con un piccolo sorriso, mi spostai per fargli posto nel letto.
Non capii bene per quanto tempo rimanemmo abbracciati… so solo che mi ero quasi appisolata e fui svegliata dal fischio di Aylin.
- Michael ti avevo detto di chiederle se voleva una fetta di torta, nient’altro.-
Socchiudendo gli occhi, notai che anche il mio amico si era addormentato e, piano, iniziava a rendersi conto di come la scena doveva apparire agli altri.
- Ay, non ti fare strane idee. Ci siamo solo addormentati.-
- Non vi giudico ragazzi, fate quello che volete. Noi vorremmo venire a dormire però, vi lascio due minuti.-
Io e Michael ci guardammo un paio di secondi, dopo che Aylin se ne fu andata, poi scoppiammo a ridere.
- Sai che ora lo dirà a Charlie e che, entro domani, lo saprà tutto il Campus, vero? -
- Molto probabilmente lo sta annunciando ai ragazzi in questo preciso istante. Meglio se vai nel tuo di letto, Weisman.-
- Già, forse è meglio. Notte Reese.-
Ricevendo il secondo bacio sulla fronte della settimana, crollai addormentata.
°°°
Il giorno seguente iniziò, come quello prima, molto presto e fu estremamente emotivo. Per cominciare al meglio, a colazione, io e Michael ricevemmo molte occhiate da tutti i ragazzi, segno che Aylin aveva parlato. Tuttavia, riuscimmo a cavarcela senza dover rispondere ad alcuna domanda imbarazzante.
Appena arrivati sul set, Erik ci informò che quella mattina avremmo registrato io e Shanna, partendo da quest’ultima. Mentre aspettavo, decisi di legarmi i capelli in una treccia … senza un motivo preciso. Forse perché mi avevano sempre detto che, così, sembravo più piccola e indifesa… chissà.
Finalmente, Shanna rientrò nella stanza con gli occhi gonfi e rossi, facendomi cenno di recarmi sul set. Erik mi aspettava in quello che doveva essere l’ingresso del liceo, stringendo le labbra.
- Allora, ho riguardato i video di quando vi siete raccontati dei vostri episodi di bullismo e abbiamo stilato una scena breve, ma intensa. Siccome la tua frase è subito dopo quella di Blake, verrai inquadrata mentre entri a scuola. Appoggiati alle porte ci saranno Michael, Nellie e altre comparse; loro ti guarderanno, diranno diverse cattiverie e faranno dei gesti che ho già concordato con loro. Tu dovrai solo camminare verso la porta, cantare e varcare la soglia facendo quel fantastico singhiozzo che ti è uscito in registrazione.-
Annuii alle sue parole, poi mi preparai piuttosto distante dalla porta. Sin da quando, nel playback, sentii la voce di Blake, iniziai a camminare verso la scuola, preparandomi.
- Guarda, c’è la balena.-
- Hai mai pensato a dimagrire? Smettendo di mangiare potresti salvare molti bambini denutriti.-
- Se vuoi renderti utile, puoi farci da palla, abbiamo una partita di basket, oggi pomeriggio.-
Non ero pronta. Non mi avevano preparata agli insulti che mi sarebbero stati rivolti e a vedere i miei due amici disegnare nell’aria grandi cerchi, come a voler indicare una mia eccessiva rotondità. Durante la prima ripresa, iniziai a piangere troppo presto, sovrapponendomi alla parola ‘wrong’ della mia frase.
- Scusatemi, la rifaccio subito.-
“Ce la puoi fare, concentrati così sarà tutto finito” dissi a me stessa mentre Erik faceva partire il playback. Istintivamente, i miei piedi mi guidarono verso la porta, mentre il mio cervello registrava solo relativamente le immagini di Nells e Mike che facevano i bulli.
- Sometimes everything is wrong… -
Pronunciai la frase abbassando il capo mentre le lacrime mi riempivano gli occhi. Nelle ultime note della mia strofa, spinsi il maniglione antipanico, spalancando la porta di scuola, come se fosse la mia salvezza.
- E stop! Perfetto, chiamatemi Ali e Blake.-
- Mi spiace, non avrei voluto farlo.- mi disse Nellie, circondandomi le spalle con un braccio.
- Non c’è problema, anche io l’ho fatto con te. Siamo attori e ci hanno detto di ferirci a vicenda, è il nostro lavoro.-
- Ragazze, hey, ascoltatemi un attimo. Anzi, ascoltatemi tutti! Ci mancano poche scene singole e quella di gruppo la gireremo domani, quindi abbiamo pensato di fare tutta una ripresa fino alla fine. Salterete il pranzo, ma avrete il resto del pomeriggio libero.- Erik accolse con un sorriso le nostre risposte affermative, poi tornò da Blake.
- Erik vuole le signorine Harrington, Reese e Vieten … no, Veitenheimer con la divisa delle Cheerios; Jenner, Weisman e Lubeck con la maglia della squadra di football, il tutto servirà per la scena della signorina Beyre … Barye … Bayra-qualcosa.-
Quando Blake tornò dopo la sua scena, ebbe appena il tempo di infilarsi la maglia della divisa che ci richiamarono sul set.
- Allora, Lily Mae, voglio che tu sia il bullo che eri.-
La base non era nemmeno partita, che la ragazza iniziò ad urlare insulti contro Aylin. La spinse a terra, scuotendola e facendola scoppiare a piangere in modo quasi isterico… Erik dovette fermare la scena e far calmare la nostra amica per qualche minuto.
Quando riprendemmo a girare, eravamo tutti più preparati alla violenza della ragazza e ci adattammo meglio, incitandola e fingendo di divertirci un sacco.
- Bene, abbiamo finito per oggi. Ci vediamo domani per il numero di gruppo, buona notte, ragazzi.-
Dopo un applauso generale, tornammo nelle nostre stanze e ci apprestammo a preparare la cena … anche se erano solo le cinque di pomeriggio, circa.
Mentre Nellie e Lily cucinavano, noialtri ci organizzammo con i turni della doccia, finalmente felici di essere arrivati quasi alla fine del video. Avendo io uno dei primi turni, il dormitorio era vuoto, quindi uscii dal bagno ancora in accappatoio.
- E’ vero, avete detto che se succedeva qualcosa fra voi due me lo avreste detto ma io… oddio, scusa! Pensavo fossi vestita!-
Seduto sul mio letto c’era Blake, arrossito fino alla radice dei capelli non appena mi aveva vista.
- Forse era meglio se avvisavi.- dissi con una mezza risata. – Cerco qualcosa da mettere, mi vesto e poi ti faccio una seduta da psicologa.-
Iniziai a frugare nella valigia, cercando una qualunque cosa con cui stare comoda, quando qualcosa mi atterrò sulla schiena. Afferrai l’indumento che Blake mi aveva passato, poi andai a cambiarmi.
- Ma dove l’ha rimediata, questa? - mi chiesi, notando che la maglietta mi arrivava poco sopra le ginocchia.
Quando uscii dal bagno e lo vidi a torso nudo, la mia domanda trovò una risposta. Picchiettando davanti a lui nel letto, mi invitò ad andare a fare due chiacchiere.
- Allora, raccontami tutti i tuoi problemi, caro.-
- Il mio problema più grande è che ero convinto che io, tu e Michael fossimo amici.-
- Beh, lo siamo.-
- E allora perché io vengo a sapere di Aylin che state insieme e che avete quasi … ‘copulato’? -
- Perché non è successo nulla di simile.- gli risposi con un piccolo sbuffo. – Mike è entrato per chiedermi se volevo la torta, poi siamo rimasti un po’ abbracciati e ci siamo addormentati. Quando Aylin è entrata ha equivocato, ma fra noi non è successo nulla.-
- Posso fidarmi? -
- Sempre.-
- Sarà meglio per te, signorina.-
- Ah sì? Se no cosa succede? -
Piuttosto che rispondere a parole, si mise in ginocchio sul letto e, portando le mani sui miei fianchi, iniziò a farmi il solletico. Ridendo, caddi sdraiata sul letto, trascinandomelo sopra.
- Ma non ti bastava Michael? - quasi a farlo apposta, Aylin uscì dal bagno, trovandoci in quella posizione un po’… equivoca.
- Non c’è niente fra me e Michael.-
- Perché c’è qualcosa tra voi due, capito.-
- Sei fuori strada, Ay.-
- Voi mi nascondete troppe cose… va beh, vi lascio soli, piccioncini.-
La ragazza si diresse verso la Sala Relax, facendoci l’occhiolino.
- Okay, dopo questa posso crederti, riguardo a ieri sera.-
Con una risata, voltai un poco la testa per guardarlo e lo ritrovai così vicino che i nostri nasi si sfioravano.
- Forse è… ehm… il caso che scendi, diciamo.-
- Sì, hai ragione.- Blake si mise nuovamente a sedere, squadrandomi per un attimo.
- Andiamo a cena? -
- Metto un paio di pantaloni, se no chissà cosa pensano.- infilai un paio di leggins con un sorriso, poi lo guardai.
- Rivuoi la maglia? Non so se è il caso che ti presenti di la così dopo… lo sai.-
- Tienila, non fa nulla. Siamo a giugno, se rompono gli dico che ho caldo.-
Una volta arrivati, fummo oggetto degli sguardi dei ragazzi, proprio come mi era capitato quella mattina. Intuendo che, se non dicevo nulla, Michael mi avrebbe fatto una scenata alla Blake, battei le mani per richiamare l’attenzione.
- Okay, ascoltate un attimo! Dobbiamo vivere in questa casa tutti insieme per chi sa quanto tempo e se iniziamo con i fraintendimenti, sarà un casino. Ieri sera io e Michael non abbiamo fatto nulla e nemmeno io e Blake. Siamo amici, ci vogliamo bene e ci capita di dimostrarci il nostro affetto, nient’altro. Ieri ero con Mike, prima con Blake… domani potrei abbracciare Ab oppure Shan, ma ciò non significa nulla.- rilasciai l’aria che avevo trattenuto fino a quel momento, sorridendo ai miei amici. – Allora, si mangia? -
°°°
Quel sabato mattina ci svegliarono presto, in modo da cominciare presto le riprese e finirle altrettanto velocemente.
- Questa volta ci fanno fuori, se tardiamo.- disse Lily, trascinandosi fuori dal letto.
- Allora sarà meglio muoversi, dobbiamo fare colazione, lavarci e vestirci ed essere sul set in meno di un’ora.- ci avvertì Ali.
Le parole della nostra amica ci spinsero ad affrettare i ritmi, mangiando qualche cucchiaiata di burro d’arachidi velocemente, per poi fiondarci sul set.
- Avete un aspetto terrificante, ragazzi.- fu il saluto di Erik.
- Siamo riposatissimi e pronti a partire, dove dobbiamo metterci? - per una volta, l’allegria di Aylin ci tornò utile. Il regista ci portò nell’auditorium allestito apposta per quell’esibizione, ci fece sistemare il linea retta, tenendoci per mano, poi partì il playback.
Quella era, più o meno, la scena più significativa del video… un po’ come quando, in Mad World, la canzone fatta durante la prima stagione, i ragazzi si erano voltati mostrando le parole “U’r not alone”; volevamo dimostrare che tutti, sia nei momenti belli, che in quelli brutti, potevamo contare su qualcuno.
- E anche questo è fatto, bel lavoro ragazzi! Andate ad aspettare nell’altra stanza, vi chiamiamo quando siamo pronti.-
Seguendo il consiglio di Erik, dopo un rapido applauso rivoltoci da tutta la troupe, ci spostammo nell’ala del set che potevamo usare per svagarci.
- Che ne dite di fare qualcosa insieme, invece che chiuderci ognuno nelle proprie cose? Io propongo obbligo o verità!- esclamò Charlie, lasciandosi cadere sul pavimento a gambe incrociate, invitandoci a fare lo stesso. Senza trovare un’idea migliore, decidemmo di accettare la sua proposta e lo lasciammo iniziare.
- Uhm… Aylin, obbligo o verità? -
- Sono temeraria, obbligo!-
- Dammi un bacio.- la ragazza non se lo fece ripetere due volte e, allungandosi nel mezzo della circonferenza che avevamo formato, dette un altro bacio a Charlie, di quelli che, per dirla come Abraham, ‘succhiavano via l’anima.’
Il nostro giochetto continuò con altre domande e, quando finalmente iniziai a pensare di essere al riparo dalle domande imbarazzanti, ecco che Mario pronunciò il mio nome.
- Verità.-
-Se potessi scegliere di baciare una ragazza, qui dentro, chi sceglieresti? -
- Uhm… probabilmente Shanna.- la ragazza menzionata mi rivolse un ampio sorriso, fingendo di mandarmi dei baci.
Stavo per scegliere a chi porre la mia domanda, quando uno degli assistenti di regia venne a chiamarci. Un po’ nervosi dopo quell’attimo di svago, tornammo sul set, per vedere il risultato del nostro lavoro.
Fu difficile vederci così vulnerabili e al contempo così… bulli. Tuttavia, fummo tutti molto soddisfatti e anche il nostro regista si disse alquanto felice. Era un video intenso, uno di quelli che ti aiutavano a riflettere su qualcosa, in questo caso, il bullismo.
Quando le immagini si dissolsero e tutti ci ebbero applaudito, salutammo tutta la troupe e il cast, poi tornammo nel dormitorio. Era appena passata l’ora di pranzo e non avevamo molta fame, quindi, noi ragazze, avevamo deciso di chiuderci in cucina e preparare un po’ di dolci.
- Possiamo avere qualche ricetta? Vogliamo viziare i nostri ragazzi!- esclamò Ali, rivolta ad una telecamera.
Non avevamo nemmeno fatto in tempo ad infilarci i grembiuli da cucina che uno degli assistenti di regia ci portò sei ricette e due scatole piene di ingredienti.
- Voi sapete che, se cuciniamo questi, Charlie potrebbe letteralmente impazzire, vero? - ci chiese Aylin, mostrando la ricetta dei Cronut.
- Mettiamoci all’opera, allora. Ci vogliono tre ore solo per quelli e tutte le altre ricette vogliono come minimo un’ora di riposo… io prendo la Cheesecake!-
Dopo un po’ di contese, Shanna riuscì ad ottenere la Cheesecake, Aylin i Cronut, Ali la Lime Pie, Nellie i Macarons, Lily il Fudge e io il Whoopie Pie.
Tutte le ricette richiedevano almeno tre ore, per la preparazione, così ci mettemmo subito all’opera, senza dimenticare di tirarci la farina, le uova e qualsiasi altra cosa. Una volta che tutti i dolci furono o in forno o a raffreddare,  ci dedicammo a ripulire i ripiani… che però furono sporcati dopo pochi secondi dall’ennesima battaglia con la farina.
- Ragazze, il profumo ci sta facendo venire fame e… che cosa avete combinato? - Tyler entrò in cucina e rimase di sasso, nel vederci tutte ricoperte di farina, uova e cacao in polvere.
- Tranquillo, ripuliremo dopo cena… anzi, ripuliamo ora. A dopo, Ty.- gli rispose Lily con molta ‘gentilezza’, chiudendogli la porta in faccia.
- Sii più dolce, Lils.- le disse Aylin, passandole una scopa. Impiegammo quasi un’ora e mezza nel ripulire tutta la cucina, più un’altra ora per lavarci e rivestirci.
- Preparate la tavola! Non appena torniamo, si mangia.- urlammo ai ragazzi dalla camera.
Tornando in sala, trovammo il tavolo apparecchiato con la nostra più bella tovaglia, rosso fuoco, i piatti e i bicchieri del servizio buono e le candele accese e posizionate al centro, di fianco ad un vaso che conteneva sei rose rosse.
- Oddio, è il compleanno di qualcuno e lo abbiamo scordato? - chiese Ali, portandosi le mani a coprire la bocca, stupita.
- Avete passato tutto il pomeriggio a cucinare per noi e volevamo ringraziarvi. Abbiamo organizzato anche una cosa speciale, ma sarà dopo cena.- dalla cucina, uscirono Abraham, Michael e Blake, portando i vassoi che avevamo preparato prima.
Nonostante tutta la tristezza settimanale, quello fu decisamente il giorno più allegro di tutti. A cena, parlammo delle esperienze più imbarazzanti o divertenti della nostra infanzia, mangiando quantità industriali di dolci e bevendo Dr. Pepper alla ciliegia e soda alla vaniglia.
- Potrei continuare a mangiare questi Macarons per il resto della mia vita, Nells.- dissi.
- Io ho già finito i tuoi Whoopie Pie, direi che siamo pari.-
A fine cena, Michael sostituì Shanna al lavaggio piatti e noi uscimmo nel cortile, aspettando la sorpresa. Ci eravamo messe a parlare della precedente stagione del Glee Project, quando la porta si spalancò ed uscirono Blake e Charlie: il primo indossava una canotta bianca, boxer grigi, una cravatta azzurra con sopra la tovaglia arancione messa come mantello, un paio di occhiali scuri, un cappellino e calzini rossi sia ai piedi che alle mani; l’altro ragazzo, invece, aveva una maglietta rosa, calzoncini corti blu, la tovaglia azzurra come mantello, il reggiseno leopardato di Aylin, occhiali e cappello scuri e lunghi calzini blu, alle mani e ai piedi.
- Sono un bravo ragazzo e Charlie è il mio socio criminale. Qui le persone litigano per chi deve andare in bagno per primo, per chi dovrà finire la pasta e noi siamo stanchi di tutto questo. Qualcuno deve prendere una posizione in riguardo e saremo noi a farlo. Andiamo a fare giustizia!- i due guardarono verso un punto lontano, poi corsero nuovamente verso la porta, tornando all’interno.
Mentre tutto ciò accadeva, noi ragazze eravamo letteralmente piegate in due dalle risate, Ali aveva perfino le lacrime agli occhi.
- Sono venuti qui per fare giustizia? - continuava a ripetere, asciugandosi gli occhi.
- Troppo zucchero fa male, non mangeranno più dolci!- urlò Nellie, rivolta alla porta.
- Okay, abbiamo passato un bel pomeriggio, ci siamo abbuffati e ora abbiamo avuto anche la nostra dose di risate. Nells, saluta il mondo e poi andiamo a dormire.- Shanna le fece l’occhiolino, indicando il cielo.
La nostra amica reclinò il capo, poi si cimentò in un ululato degno di qualsiasi lupo.
°°°
Da quando ero nella casa, quello fu il giorno che iniziò in modo peggiore. Già la sera prima ero stata poco bene, con piccole fitte allo stomaco … non appena mi svegliai, però, fui presa da dolori lancinanti. Mi raggomitolai in posizione fetale, cercando di trattenere i gemiti.
- Sien, tutto bene? -
- S… sì… - balbettai in risposta.
Sentendo una contrazione allo stomaco più forte, mi alzai lasciando uscire un suono strozzato poi mi diressi più velocemente che potevo nel bagno. Come già tante volte prima di quella, mi ritrovai piegata sul water, rigettando i dolci che non avevo digerito.
- Sienna, stai bene? - sentii la voce di Abraham attutita dalla porta.
Quando finalmente il mio stomaco iniziò a contrarsi senza riuscire più ad espellere nulla, mi trascinai fino al lavello, mi pulii la bocca ed uscii.
- Sto bene, grazie per l’interessamento.-
- Non l’hai fatto apposta, vero? -
- No, tranquillo. I dolci mi hanno fatto male, penso che non ne toccherò più uno in tutta la vita.-
- Scommetto quello che vuoi che, entro stasera, la cheescake avanzata sarà finita.-
- Non per mano mia, lo giuro. Andiamo a colazione, dai.-
Quando arrivammo allora di pranzo, almeno altre sei persone mi avevano chiesto se avevo vomitato volontariamente. L’ultimo, fu Blake verso le tre del pomeriggio.
- No, per la miseria! Se volevo auto-indurmi il vomito mi infilavo due dita in gola ieri sera, non questa mattina! - sbottai alla fine, lanciando un cuscino.
Eravamo sdraiati sul suo letto, vicini, aspettando che anche gli altri ci raggiungessero, per questo mi riuscii difficile colpirlo.
- Hey, tranquilla. Chiedevo solo… -
- Mi sono stufata dei vostri ‘chiedevo solo’. La prossima volta che vedrò Nells triste, le ‘chiederò solo’ se è caduta di nuovo in depressione; quando Lily urterà qualcuno per sbaglio, io le ‘chiederò solo’ se sta di nuovo facendo la bulla; e infine, quando tu guarderai Lily che urta qualcuno e poi ti girerai, io ti ‘chiederò solo’ se lo hai rifatto di nuovo. Avete stufato, i vostri ‘chiedere solo’ sono come una pugnalata allo stomaco! Sono stanca di essere giudicata per il mio passato, stanca di sentirmi osservata dovunque vada, stanca di ricevere milioni di domande se ho un mal di pancia, sono assolutamente… -
Durante il mio piccolo sfogo, mi ero alzata a sedere e, come sempre quando mi innervosivo, avevo iniziato a gesticolare in modo convulso. Avevo quasi finito gli argomenti quando le mani di Blake si strinsero sui miei polsi e sentii le sue labbra scontrarsi con le mie. Non fu un bacio come quello della scorsa settimana, anzi, fu più rude e veloce, ma altrettanto strepitoso.
- Puoi stare zitta, due secondi? - mi chiese, appoggiando la sua fronte contro la mia. – Se facciamo tutti la stessa domanda è perché ci preoccupiamo per te, non ti stiamo giudicando. Ti vogliamo tutti bene.-
- Perché mi hai baciata? - aprii un poco gli occhi e lo scorsi che mi guardava, le labbra incurvate in un mezzo sorriso.
- Perché mi andava… e perché non stavi zitta. Spero non ti sia dispiaciuto così tanto.- in preda all’imbarazzo, seppellii il viso nell’incavo del suo collo, ridendo sommessamente.
- Da ciò, deduco che non ti sia dispiaciuto. Tutto bene? E non intendo a livello fisico… cioè, ti è dispiaciuto davvero che io ti abbia baciata? -
- Va tutto bene, è stato… imprevisto. La prossima volta avvisami con un paio di giorni d’anticipo, almeno non rimarrò impalata come uno stoccafisso.-
- Ah, non c’è problema. Non mi da fastidio baciare una ragazza che cerca di picchiarmi e riversarmi addosso un fiume di parole.-
- Scemo.- gli diedi una spinta con la spalla, poi mi lasciai cadere sdraiata. Avendo ancora i polsi bloccati nella sua stretta, me lo tirai affianco. Come solo pochi istanti prima, ci ritrovammo con i nasi che si sfioravano e una vicinanza molto pericolosa.
- Non sarà gelosa? - gli chiesi.
- Chi? -
- La tua ragazza, quella di cui mi parlavi tempo fa… -
- Oh, no non credo. Ci siamo lasciati due giorni prima che entrassi qui.-
- Ah, ecco… beh, mi dispiace e… niente, okay.-
- Che scema.- Blake mi lasciò i polsi, poi si mise a sedere, guardandosi attorno. – Che ne dici di una Jam Session di metà pomeriggio? -
- Io ci sto. Aula canto o Sala relax? -
- Vai in Aula canto, io porto gli altri.-
Uscendo dal dormitorio più felice di quando ero entrata e, portando con me Nellie e Ali, che avevo incontrato nel corridoio, mi recai in Aula canto, spiegando l’idea di Blake.
- Io direi di fare un po’ di improvvisazione, magari con le canzoni più famose di Glee. Tipo…- prendendo una delle chitarre che si trovavano nella stanza, iniziai ad accennare gli accordi di Loser like me, in versione lenta.
- You may think that I’m a zero… but, hey, everyone you wanna be, probably started off like me.- iniziai, mentre gli altri ragazzi entravano un po’ alla volta.
- You may say that I’m a freak show… but, hey, give me just a little time, I bet you’re gonna change your mind.- facendomi l’occhiolino, Ali aveva continuato la canzone.
Come un direttore d’orchestra, Charlie si piazzò su una sedia e, muovendo le dita, ci fece segno di cominciare a cantare.
- All of the dirt you’ve been throwin’ my way, it ain’t so hart to take. ‘Cause I’ll know one day you’ll be screamin’ my name, and I’ll just look away, that’s right. –
- Siete pregati di lasciare l’aula del coro. Potete prendere gli strumenti trasportabili, ma dovete andarvene.- una voce metallica interruppe il nostro canto.
- Siete dei guasta feste! Mi prenderò la tastiera, così siamo pari.- Charlie, scendendo dalla sedia con un salto, si mise a smontare lo strumento, poi, con l’aiuto di Tyler, lo trasportò in Sala relax. Io, dal mio canto, rimisi la chitarra nella custodia e la portai via con me. Una volta arrivati in Sala Relax, ci sistemammo tutti con i nostri strumenti, Charlie con la tastiera, io e Michael con le chitarre, e ci mettemmo a discutere su quale canzone cantare per prima.
Quando arrivò il segnale che ci convocava in Auditorium, avevamo cantato Keep Holding On, Somobody to love, Don’t stop believing e, infine, Ali ci aveva proposto la sua versione di Get it right.
Finalmente arrivò il momento tanto agognato: tutti e dodici ci disponemmo su due file, sul palco, mentre Zach, Nikki e Robert si piazzavano davanti a noi. Come sempre, fu quest’ultimo ad iniziare.
- E’ ora di decidere chi andrà in scena per Ryan, stasera. Questa settimana, vi chiediamo di concentrarvi nel mantenere la vulnerabilità nelle vostre performance. Quindi, Blake… c’è stata una decisione unanime da parte nostra… ed è che sei stato fantastico.-
- Oddio, grazie.-
- Hai recitato davvero, davvero bene. Quindi, Blake, sei richiamato per la prossima settimana.-
Ringraziando di nuovo, il nostro amico se ne andò, mostrandosi i pollici sollevati da dietro le quinte.
- Dobbiamo affrontare ogni aspetto del lavoro di questa settimana per scegliere tre ragazzi che avranno l’ultima possibilità di esibirsi, stasera. Alcuni di voi hanno davvero compreso il tema e altri si sono sforzati molto, quindi… Abraham, Michael, Shanna, Sienna, Aylin, Tyler. Tutti quelli che ho appena chiamato, sono richiamati per la prossima settimana.-
Tutti ci esprimemmo in ringraziamenti verso i tre mentori, poi uscimmo. Dalla felicità di non essere tra gli ultimi tre, di nuovo, Tyler si mise a saltellare per tutto il tragitto verso la Sala Relax, tirando me e Shanna. Tuttavia, la ragazza notò il mio turbamento e, una volta che fummo tornate nel campus, mi porse la chitarra e disse:
- Tieni, cantami cos’hai …-
Accennando un sorriso, feci il primo accordo che mi venne in mente, provando ad improvvisare.
- I am happy to be safe, but I don't want Nellie to go away. Even Ali is my friend and I would like that they come back, now… Non sono brava ad improvvisare.- appoggiai la chitarra di fianco a me, prendendomi la testa tra le mani. Chiusi gli occhi, reprimendo le lacrime: avevo pianto per tutta la settimana, sia per sciocchezze che per cose serie, ormai avevo i condotti lacrimali a secco.
Quando avevano chiamato il nome di Blake, poi quello di Ab e Mike, mi ero sentita sollevata. Certo, anche il mio nome e quello di Shan mi avevano resa felice… però Nells non era con noi. Avevo perso una delle mie più grandi amiche la settimana scorsa non poteva capitare di nuovo.
- Suono cattiva se dico che vorrei Lily fuori? - chiesi, alzando lo sguardo sulla mia amica.
- Tutti vogliamo lei e Aylin fuori.-
La porta si aprì, lasciando entrare Ali, spinta da Nellie.
- Oh, grazie!- gridai, lanciandomi al collo della mia moretta preferita. – Sono così felice che tu… che voi, siate qui, sul serio!-
-Lo so, tranquilla. Non ho intenzione di andarmene tanto presto, resterò a romperti le scatole per parecchio tempo!-
- Meglio con te, che senza di te.- feci per sedermi sul divano, ma la ragazza mi fermò. Facendomi cenno di prendere la chitarra, mi guidò verso il cortile. Solo una volta fuori vidi Michael e Blake seduti a terra, facendoci cenno di accomodarci accanto a loro.
- Che ci facciamo qui? -
- Beh, siamo in questa trasmissione per imparare, cantare e divertirci. Dato che per due o tre ore nessuno ci calcolerà, aiuteremo Michael a finire la sua canzone e Nellie ci farà sentire la sua.-
- Blake, te l’ho detto che non è ancora pronta, la canzone…-
- Allora ti aiuteremo a comporla, cominciamo!-
E fu esattamente il modo in cui spendemmo le successive due ore e mezzo.
Quando finalmente i nostri compagni tornarono, ci raccontarono dei commenti positivi e di quelli negativi ricevuti, poi Mario si mise a dire che lui era quello incompreso lì dentro e, più noi cercavamo di farci ascoltare, più lui ci parlava sopra, dicendo di non riuscire a farsi ascoltare da noi.
- Non so se voglio fuori lui o lei, ora.- sussurrai a Shan, facendola ridere.
Finalmente, Robert entrò nella stanza e ci guardò con la solita espressione abbattuta.
- So che questa è stata una dura settimana, però la lista è appesa, quindi… andate a dare un’occhiata.-
Charlie ed Aylin rimasero a lungo abbracciati, mentre noi salutavamo gli altri, poi si recarono in Aula canto. Dopo qualche istante di silenzio, ci chiamarono e… fu la settimana più sbalorditiva. Li trovammo tutti e tre felici, abbracciandosi, che saltellavano e urlavano:
- Possiamo rimanere tutti e tre!-
Dopo un piccolo shock iniziale, corremmo dai nostri amici, abbracciandoli e gioendo insieme a loro. Per la prima e ultima volta, cantammo Keep Holding On, allegri.


// NdA.
Scusatemi tantissimo per il ritardo ç.ç E' stato un periodo pesantissimo, fra scuola e tutto, e questo era un capitolo importante, ci tenevo a farlo bene! Beh, spero vi piaccia, ci vediamo con il prossimo :) 

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Capitolo 5
*** Sexuality ***


NdA: Ciao a tutti in questo nuovo capitolo! First of all, mi scuso per aver tardato così tanto (di nuovo :c) e spero di riuscire a pubblicare prima, la prossima volta. Sono consapevole del fatto che questo non è una delle cose migliori che io abbia scritto, però spero che a qualcuno piaccia e... nulla, buona lettura :3

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  - When the night falls on you, you don’t know what to do. Nothing you confess, could make me love you less. I’ll stand by you… -
- Hai finito di sparare cavolate? -
- Amo la tua simpatia di primo mattino.-
Ecco come iniziò la nostra quarta settimana al Campus. Erano appena le otto di lunedì mattina quando, in modo del tutto inaspettato, mi ritrovai circondata da delle braccia con una voce dolce che mi sussurrava all’orecchio quella canzone. Aprendo un poco alla volta gli occhi, ero riuscita a scorgere una chioma di capelli neri proprio a lato del mio campo visivo. Dopo essermi svegliata abbastanza da riuscire a vedere chiaramente con chi mi trovavo, diedi un debole colpo a Michael, sulla spalla.
- Perché sei venuto a svegliarmi così presto? Insomma, potevi lasciarmi dormire fino… all’arrivo di Robert.-
- Volevo solo… farti una sorpresa, una cosa carina. Insomma, era una dimostrazione d’affetto… -
Gli circondai il collo con le braccia, appoggiando il capo sulla sua spalla. La sera prima, essendo tutti felici per la possibilità di restare data ai nostri amici, avevamo festeggiato fino a tarda notte ed ero totalmente distrutta, in quel momento.
- Scusa, è stato un pensiero carino. Anch’io starò sempre al tuo fianco, comunque.-
Capendo che, oramai, non avevo più possibilità di addormentarmi, calciai via le coperte e guardai il mio amico con espressione quasi supplichevole. Alzando gli occhi al cielo, il ragazzo fece passare un braccio sotto le mie gambe e l’altro lo tenne sulla mia schiena, sollevandomi. Dal mio canto, gli allacciai le braccia al collo, rivolgendogli un ampio sorriso.
- La scarico nel bagno oppure andiamo a fare colazione, signorina? –
- Non ho ancora abbastanza fame per la colazione… direi il bagno. Tuttavia non avrebbe senso farmi portare in bagno, poiché è a due passi dal mio letto… andiamo a fare colazione.-
Con un piccolo sbuffo, il ragazzo mi portò sul divano, dopodiché si sedette al mio fianco, come in attesa di qualcosa.
- Ehm… grazie? –
- Quasi.-
- Okay, mi dai almeno un indizio? –
-Beh, io ti ho svegliata e ti ho portato qui… ora inizio ad avere fame.-
Dandogli una spinta scherzosa, mi spostai verso la cucina. Lì vi trovai Nellie e Shanna, le quali lavavano i piatti della colazione… e quelli della cena di ieri sera.
- E’ avanzato qualcosa? Mike ha fame.-
- Guarda in frigo.-
Facendo come le mie amiche mi avevano detto, afferrai un paio di muffin, il cartone del latte e due bicchieri e, rischiando di far cadere tutto un passo sì e l’altro pure, arrivai al divano, dove depositai le mie ‘provviste’. Infilandosi il dolcetto in bocca, quasi tutto intero, Michael biascicò un ‘grazie’, versando due bicchieri di latte. Stavamo bevendo, cercando di ingoiare i grossi bocconi di muffin, quando la porta si aprì e Robert entrò.
- Ciao! Quindi… Charlie, Lily e Mario, siete stati tutti richiamati. Come vi sentite?-
- Non sembra vero. Ho detto ad Ali di controllarmi il polso.- fece Lily, ironica.
- Siete pronti per il compito della settimana?-
Dopo un coro di ‘Sì’ entusiasti, Robert ci lasciò qualche secondo di suspense, poi disse:
- Il tema di questa settimana è… sensualità.-
- Ho pregato per essere qui per questa settimana!- urlò Aylin, fingendo di prostrarsi davanti a Robert. Nel frattempo, tra noi altri c’erano le persone felici, tipo Lily, e quelle che avrebbero preferito sotterrarsi, come Nellie. Blake, addirittura, si alzò, fingendo di andarsene.
- Qualcuno di voi è nervoso?- la mia mano, quella di Nells e Tyler schizzarono in alto, seguite da una risata generale. – Il compito della settimana è… I wanna sex you up dei Color me badd.-
Arrossendo fino alla radice dei capelli, per non so bene quale motivo, seppellii il viso nell’incavo del collo di Michael, il quale mi stava dando dei colpetti rassicuranti sulla testa.
Robert ci distribuì i fogli poi, con una mano già sulla maniglia della porta, ci guardò e disse, come ogni settimana:
- Domani vi esibirete per me e un ospite super sexy di Glee. Buona fortuna e divertitevi, non vedo l’ora della vostra esibizione di domani. Sono contento di avervi ancora tutti qui.-
Ringraziandolo sommessamente, lo osservammo uscire. Dopo esserci guardati per un attimo, tutti ci alzammo in contemporanea e, lanciando i fogli in aria, ci dirigemmo verso il confessionale, cercando tutti di entrare per primi. Com’era prevedibile, arrivò la classica voce dall’interfono a stabilire l’ordine di entrata, in base al nome.
- Reese.-
Quando finalmente Charlie uscì, entrai nello stanzino e mi lasciai cadere sulla sedia.
- Mi ritengo offesa, frustrata e presa in giro, per la scelta di questo compito settimanale. Insomma, ditelo che volete eliminarmi, suvvia!- iniziai, gesticolando. – No, seriamente… non potevate aspettare che fossi uscita o… non farla per niente, che ne so. So che, alla fine della settimana, mi ritroverò tra gli ultimi tre. Voglio dire, non ho mai fatto sesso, non ho mai visto un ragazzo nudo e non ho mai baciato! Penso proprio che, quello con Michael a Party Rock, sia stato il mio primo bacio… se non si conta quello che diedi a un mio compagno di materna a cinque anni. Comunque, non voglio dover rinunciare a Glee perché non sono abbastanza sexy. Non sono ancora pronta a lasciare tutti i miei amici… spero solo ci sia qualcuno che faccia più schifo di me.-
Non m’importava se quell’ultimo commento suonava meschino e certamente egoista… era ciò che realmente desideravo. Stavo quasi per uscire dal confessionale, quando mi ricordai di una richiesta che dovevo assolutamente fare.
- Oh, a parte la mia piccola sfuriata… non è che mi si potrebbe fare avere delle lenti a contatto? O un paio di occhiali? Ho dimenticato di mettere i miei nella valigia e sono decisamente cieca senza quelli.- dopo un ultimo saluto alla telecamera, uscii e decisi di andare, finalmente, a vestirmi. Dopo aver indossato rapidamente una tuta, mi recai in salotto, dove ci dividemmo le strofe e organizzammo una piccola coreografia.
- Seriamente io dovrei fare… quella cosa?- chiesi a un certo punto, indicando Michael e la sedia su cui era seduto.
- Sei la più… flessibile, in questa stanza, devi.-
- Non credo di esserlo… -
- Ti potrei sfidare.- Michael mi guardò con un mezzo sorriso, afferrando la scopa. La sistemò in bilico sullo schienale di due sedie, poi chiamò le ragazze.
- Questa ragazza non crede di essere la più flessibile fra voi, senza offesa. Gara di limbo? –
La proposta del nostro amico fu accolta con una grande risata e un rifiuto categorico da parte di Ali, cosa alquanto prevedibile. Alla fine rimanemmo io e Nellie, ma credo che lei cadde apposta per non dover fare quel pezzo con Michael.
- Visto? E adesso andiamo a pranzo, se no si raffredda.-
Dopo un rapido pranzo, ci dividemmo tutti i turni del bagno e, dopo la doccia, iniziammo a scegliere cosa indossare. Alla mia proposta ‘andiamo in pigiama’, Aylin aveva risposto chiudendo la porta e guardandoci minacciosamente.
- Voglio vincerla io, questa settimana. Ciò non significa, però, che io voglia vedervi fare brutta figura, quindi indossate quello che avete di più sexy e andiamo a far ‘emozionare’ quei ragazzi lì fuori.-
Quando finalmente riuscii a trovare la cosa più simile a un indumento… carino – ossia un abito che arrivava poco sopra il ginocchio, beige e senza spalline – in fondo alla valigia, indossai una giacca marrone, suscitando occhiate decisamente non d’approvazione da parte di Aylin.
Mentre ci dirigevamo verso l’Aula canto, potei notare che lo scopo della nostra amica era stato raggiunto: i ragazzi erano rimasti sbalorditi.
Solo quando ci fummo seduti notammo che qualcosa era cambiato in uno di noi.
- Hey, Abraham stai molto bene così.- disse Lily, accennando ai suoi capelli.
- Ty me li ha tinti prima… anche se non lo aveva mai fatto prima.- disse il ragazzo, indicando il luogo in cui prima spiccava il suo caratteristico ciuffo rosso. La porta in fondo all’aula si aprì, lasciando entrare Robert.
- Bene ragazzi, siete pronti a spaccare, oggi?- dopo un coro di risposte affermative, l’uomo riprese – Beh, lo spero. Perché l’ospite di oggi è decisamente la persona più sicura della sua sensualità, in Glee.-
Tutti ci sporgemmo verso la porta, osservando entrare l’ospite: una ragazza molto alta e magra, di carnagione lievemente scura e che sprizzava sensualità anche solo battendo le ciglia.
- Come state?- ci chiese Naya Rivera.
- Quindi, lei è la fantastica Naya Rivera, che interpreta Santana in Glee.-
- Ciao a tutti, è un piacere incontrarvi, ho sentito tanto parlare di voi. Il tema di questa settimana è ‘sensualità’… Santana è sicuramente stata… sessualmente connessa a tanti altri personaggi della serie. Per me, nell’interpretare un personaggio così legato al sesso, o meglio, alla sua sensualità, si basa tutto sulla sicurezza che si ha in se stessi. Quindi… preparatevi a mostrarmi qualcosa di sexy.-
Mentre le luci si abbassavano, sistemammo le sedie come avevamo fatto in prova, poi ognuno si posizionò in giro per la stanza. Io mi trovavo seduta su un amplificatore, con le gambe accavallate e il microfono in una mano… e ovviamente stavo sudando, classico.
La musica partì insieme al nostro coro di: - Ah, tick tock, you don’t stop.- e al beatbox di Nellie e Charlie. Per la prima parte della canzone, fino al primo ‘I wanna sex you up’, rimasi seduta su quell’aggeggio, ondeggiando lievemente. A mano a mano che la mia strofa si avvicinava, mi spostai in giro per la stanza, come gli altri, fino a trovarmi dietro Michael durante la sua strofa.
- Makin’ love until we drown, yeah.- cantai, facendo la tanto agognata ‘mossa’, che consisteva semplicemente nello sdraiarmi sul ragazzo, piegando un ginocchio. Ora che ci penso, chissà a cosa serviva la gara di limbo…
Per il finale, siccome Aylin mi lanciò un’occhiata piuttosto eloquente, lasciai stare Michael e, cercando di ancheggiare senza sembrare ridicola, mi portai di fianco a Tyler, finendo la canzone con i nasi che si sfioravano.
- Ragazzi è stato fantastico!- esclamò Naya, mentre mi ritraevo imbarazzata e, sistemando velocemente le sedie, tornammo ai nostri posti.
- Quindi, che ne pensi?-
- Inizierò con Blake. Sei un bel ragazzo, quindi il mondo della sensualità non è così difficile, per te. E penso che tu sia più sexy quando ci scherzi un po’ su… quindi continua così. Aylin! All’inizio, quando la musica è iniziata, eri in una posa feroce, ho pensato “questa ragazza sta per attaccare”. Ma poi, più avanti, mi è sembrato un po’ troppo. Okay, Charlie… credo che tu abbia fatto un lavoro fantastico. Per me il beatboxing è sexy, quindi credo tu sia in vantaggio qui. Ma solo vedere quanto tu ti stia impegnando è stato buono. Nellie, mi è sembrato che tu ti sentissi un po’ nervosa. Credo che se tu riuscissi a tirar fuori la tua sicurezza, potresti farcela. Sienna… ti ho vista iniziare che eri pallidissima e mi veniva da pensare “oddio, ora sviene”. Poi è partita la musica ed è stato come in un cartone animato, sei improvvisamente diventata tutta rossa. Ecco, penso che per te valga lo stesso discorso di Nellie, dovete provare a sentirvi meno in imbarazzo mentre fate queste cose.-
- Quindi, Naya, chi scegli come vincitore di oggi? –
- Okay. Alla fine… scelgo… Charlie.-
- Congratulazioni, Charlie. Hai vinto una sessione di tutoraggio con Naya, per lavorare sul tuo personaggio per il grande numero di gruppo di questa settimana, che è… -
- Un mash-up tra ‘Moves like Jagger’ dei Maroon 5 e ‘Milkshake’ di Kalis.-
Dopo un giro di esclamazioni festose, in quanto i mash-up erano una delle cose migliori di tutto lo show, Robert ci richiamò all’ordine.
- Il concetto del video musicale è una lezione di educazione sessuale, che si trasformerà… in una sfida sexy tra ragazzi e ragazze. Beh, buona fortuna. Sarà davvero una settimana divertente.-
- Ciao. E’ stato bello avervi conosciuto.-
Dopo aver salutato Naya, che venne perfino ad abbracciarci uno per uno, ci ritirammo nel dormitorio. La prima cosa che mi ritrovai a fare, non appena entrata in Sala relax, fu togliermi velocemente gli stivali, ed iniziare a saltare sul divano tenendo le mani di Aylin e gridando:
- Abbiamo abbracciato Naya! Abbiamo abbracciato Naya! Abbiamo abbracciato Naya!-
- Signore, calmatevi.- ci disse Charlie, prendendo Aylin e facendola sedere sulle su gambe. – Voi avete abbracciato Naya Rivera, io avrà una sessione faccia a faccia con lei… e pensa che io sia sexy.-
La ragazza gli diede uno schiaffo leggero, io gli tirai un cuscino. Con un gran sorriso, che non riesco nemmeno io a spiegarmi, scesi dal divano e mi recai in cucina, per il mio turno ai fornelli.
Siccome tutti volevano essere al meglio per il giorno seguente, mangiammo una leggera insalata e, stranamente, a nessuno venne voglia di dolci. “Meglio così” mi ritrovai a pensare “Altrimenti sarò una balena, quando uscirò da qui.”
- A che pensi? – mi chiese Tyler, sdraiandosi sul letto lasciato vuoto da Taryn.
- Niente di che, solo alle prove di danza di domani.-
- Saranno un delirio, me lo sento.- s’intromise Nellie, uscendo dal bagno in quel momento.  – Ty, che ci fai qui? –
- In verità, non potrei dirvelo… -
- Ty, parla!-
- Oh, aspettate giusto qualche minuto e… - ma non ce ne fu bisogno. Tyler non aveva ancora finito di parlare che, dalla porta, erano entrati i ragazzi, già in pigiama e molto… allegri, oserei dire. Si sistemarono sui vari letti vuoti e, alcuni, in quelli delle ragazze che, in quel momento, erano al bagno.
- Che sta succedendo? –
- Beh, facciamo una nuova esperienza… pigiama party!-
- Scherzate, spero… -
- Assolutamente no!-
La breve conversazione tra Aylin è Charlie si concluse con l’usurpazione del letto di lei da parte di lui.
- Via! Soffro molto il caldo.- dissi ad Abraham, quando fece per infilarsi nel mio letto.
- Ma non eri freddolosa? –
- Stasera soffro il caldo, ‘notte Ab.-
- Sei una palla. Buonanotte.-
°°°
Nonostante ciò che avevo detto la sera prima, quando mi svegliai ero penzoloni dal letto, reduce da una guerra per le coperte con Nellie.
- Che ci fai nel mio letto? – le chiesi, sgranchendomi la schiena indolenzita.
- Sono stata cacciata dal mio verso le… due di notte, da Mario.-
- E dovevi venire a rompere proprio a me? –
- Che antipatica che sei.- la ragazza mi diede una leggera spinta, che bastò per farmi cadere definitivamente dal letto. Facendole la linguaccia, mi recai in soggiorno, dove trovai i testi della canzone. Dopo aver afferrato il mio, andai in cucina e mi sedetti sul bancone, affianco al lavello, mangiando una mela e leggendo la frase.
- They lose their mind, the way I wind, I think it’s time.- lesse Nellie, shockata, appoggiando il foglio di fianco a me.
- Poteva andarti peggio.-
- Ah sì? E come? –
- Leggi la frase prima della tua.-
Dopo una piccola pausa, la ragazza si avviò verso la porta e disse: - Okay, poteva andarmi peggio. Ma ciò non vuol dire che io ne sia contenta.-
Una volta che fu uscita, tornai a concentrarmi sul testo, salutando distrattamente quelli che entravano per prendere la colazione. Quando Clarissa, avevamo deciso di attribuire questo nome alla voce metallica, ci avvisò che entro sette minuti dovevamo essere vestiti e pronti per lavorare con Zach, lasciai il testo sul bancone e mi diressi in camera, dove indossai i leggins e la t-shirt da allenamento. Una volta legati i capelli nella mia caratteristica coda alta, aiutai Ali a finire di vestirsi, poi la spinsi in Sala Relax.
In Aula danza, trovammo tre file, da quattro sedia ciascuna, e solo due banchi, già assegnati a Nellie e Aylin. Quando Zach e Brooke entrarono, fu come quando, a scuola, arrivavano i professori e tutti ci sedemmo.
- Benvenuti… - iniziò lasciando cadere dei libri su un banco – Alla lezione di educazione sessuale.- Dopo una risata generale, che servì anche per raccogliere i libri finiti a terra, Zach ci guardò, entrando in ‘modalità insegnamento’. – La prima parte del video, la sua maggior parte, non è fisica. Quindi ci sarete voi che cercate di imparare come… avvicinarvi l’uno all’altra… con un po’ di segreto.- A fine frase, fece un lungo sospiro, come se quella frase gli fosse costata molto. – Iniziamo con lo stabilire le piccole parti individuali che avete, poi passeremo al pezzo di gruppo.-
Zach ci fece alzare tutti, poi ci assegnò lui i banchi, in base a come dovevamo essere nel video. Io finii nella colonna centrale, subito dietro Michael. Essendo mia la prima frase, il coreografo mi fece alzare e, mentre spiegava, Brooke mi mostrava ciò che dovevo fare mentre cantavo.
- Allora, la tua è la prima frase, quindi devi far entrare il tutto in un clima sexy. Nella base c’è un fischiettare iniziale, poi parti tu. Non appena dici “My milkshake” sbatti le mani sul banco, sporgendo le gambe oltre le… sì, oltre le gambe del banco. In questo momento fai una piccola circonduzione della testa per arrivare a “yard”, poi appoggi le mani –sì, le tue mani, di chi se no?- sulle tue cosce e le fai scorrere verso le ginocchia, voltandoti lentamente verso Abraham, tutto chiaro? –
- Se mi mettessi nell’angolino a fare l’attaccapanni, sarei di sicuro meno ridicola. Lo farò, solo… niente, cercate di non ridere troppo.-
Con un sorriso, Zach fece partire la base mentre io mi sedevo. Canticchiando sottovoce, eseguii tutto il pezzo, voltandomi poi a guardare il nostro insegnante.
- Indicami quanto sono stata ridicola su una scala da uno a dieci.-
- Ridicola… tre e mezzo. Sexy meno di zero, però. Devi metterci un po’ di impegno, lavoraci mentre passo alle altre.-
Continuai a provare e riprovare quei cinque secondi di canzone per oltre un’ora, interrompendomi solo per osservare la mossa provocante che Nellie doveva fare nei confronti di Blake.
- Sienna, torna un attimo sulla Terra, per favore.- mi disse Zach, dopo un certo intervallo di tempo.
- Ci sono, dimmi tutto.-
- Dopo aver fatto la tua strofa, scarabocchierai un quaderno fino a quando Charlie non sarà appoggiato alla cattedra. A quel punto gli manderai sguardi seducenti mentre fai i tuoi “la, la, la”.  Comunque, Ali finisce la sua strofa tenendo Blake e Charlie per la maglietta e parte Abraham. Mentre lui si alza, iniziate tutte voi ragazze a spostarvi verso il fondo dell’aula. Quando sarete vicini, tu gli appoggerai la mano sul petto… Brooke, ti prego, fallo tu… mi sento molto ridicolo. Comunque, ti appoggerai a lui, lo guarderai di sbieco e lo lascerai andare, proseguendo fino al fondo della stanza.-
Dopo aver provato la scena, che venne decisamente meglio dell’altra, Zach finì di dare indicazioni a Tyler, poi riprovammo tutto dall’inizio, fino all’ora di pranzo. Il turno di sponsorizzazione, quella settimana, toccava a una qualche ditta di prodotti vegetariani, quindi ci ritrovammo a mangiare insalata e tofu, per il dispiacere di Tyler.
- Perché non ci possono mandare hamburger e hot dog tutte le settimane? – chiese scoraggiato, mentre tornavamo in aula danza.
- Tyler, fai basta di pensare al cibo e inizia a lavorare!- lo riprese Zach, chiudendo la porta dietro di noi. – Allora, siamo arrivati alla separazione di ragazzi e ragazze. Pronti per la parte divertente? Bene. Dunque, voi ragazze sarete in fondo all’aula, davanti ai tavoli da laboratorio, e il movimento che farete sarà quello di unire le mani e pum, cha, pum… poi i ragazzi verranno da voi e dovrete spingerli via. Girate attorno al banco, scambiatevi le coppie e, infine, strisciate sul banco andando verso di loro. Circonduzione del capo, scendete e vi abbassate tutti ad effetto domino. Bene, proviamo tutto da capo.-
Quelle, furono le prove più estenuanti mai fatte. Non tanto per la difficoltà dei passi, la parte più complicata era provare ad essere sexy, senza però risultare ridicola… un lavoraccio. Quando Zach ci congedò, verso le sette e mezzo di sera, io feci finta di allontanarmi insieme ai ragazzi, invece rimasi lì a provare.
- Braccia, testa, Abraham…- continuavo a ripetermi, cercando di dare un significato ai miei movimenti. Verso le undici arrivò Aylin, che mi tenne compagnia per una buona mezz’oretta, aiutandomi a provare la parte a coppie. Quando la salutai, promisi che mi sarei trattenuta in quell’aula solo per qualche minuto… il risultato finale, però, fu che tornai nel dormitorio alle tre passate e, dopo una doccia veloce, mi addormentai sul divano.
°°°
- Ma in questa casa nessuno sa più cos’è la normalità? – furono le prime parole che sentii, al mio risveglio. – Che caspita ci fai sul divano, Sien? –
Mi guardai attorno lentamente, ancora mezza addormentata. Stropicciandomi gli occhi, mi misi a sedere, guardando la ragazza in piedi davanti a me: Nellie.
- Avevo paura che t’infilassi nel mio letto, di nuovo.- scherzai.
- Alza il sedere e prepariamoci, va. Dobbiamo essere in sala di registrazione fra un’ora.-
Decidendo di rimandare la colazione agli ultimi minuti, andai a farmi una doccia e, successivamente, indossai un paio di leggins e una felpa che mi feci prestare da Charlie. Essendoci rimasti pochi secondi, presi una tazza di caffè e la portai nello studio, sicura che non sarei stata io la prima, come al solito. Tuttavia, non feci in tempo a varcare la soglia che sentii il mio nome e fui costretta a rimandare, di nuovo, la colazione.
- Hey Sienna.-
- Ciao Nikki!-
- Pronta per essere sexy? –
- Mai stata più pronta.- ironizzai, indossando le cuffie.
Il fischiettio che c’era nella base partì, facendomi capire che avevo solo pochi secondi prima che…
- Sienna! Stai concentrata.-
- Sì, scusa.- feci un respiro profondo, serrando la mascella. La prima volta che avevo sbagliato un attacco, ero finita a fare la Last Chance Performance.
“Vedi di non farla diventare un’abitudine!” mi dissi. La base ripartì e, questa volta, riuscii a prendere l’attacco per la mia frase.
- Questa volta l’inizio andava bene, prova a rifarmelo, però, mettendoci un po’ più di… sensualità. Fai come se stessi flirtando con il microfono o… che ne so, con qualcuno che ti piace.-
Annuii, senza riuscire a trattenermi dall’arrossire, e provai a rifare la frase. Tuttavia, la seconda volta non andò meglio nella prima, così come la terza e la quarta. Dopo circa sei registrazioni, Nikki mi lasciò andare, dicendo che era abbastanza buono.
- Ci hai messo parecchio.- disse Lily, non facendo altro che aumentare l’irritazione che già provavo verso di lei.
- Chi ha preso il mio caffè? – chiesi, appoggiando le mani sui fianchi e ignorandola.
- Il tuo colpevole è appena entrato insieme a Michael.-
- Mario, quando torni giuro che sei morto!- gli urlai, conscia che tanto non poteva sentirmi.
La porta si aprì dopo un po’, lasciando uscire solo Michael, più abbattuto che mai.
- Hey, che succede? –
- Ho fatto una registrazione povera, anzi, faceva decisamente schifo.-
Il ragazzo si sedette, iniziando a passarsi le mani tra i capelli, in modo nervoso. Non lo avevo mai visto così testo, dall’inizio della competizione, e non sapevo davvero come comportarmi.
- Te l’ha detto lei? – gli chiese Lily, alzandosi per andare a registrare.
- Non ne ha avuto bisogno.-
Intuendo che, ciò che gli serviva, era solo un po’ di calore umano, allargai le braccia, avvicinandomi a lui. Lui replicò il mio gesto, invitandomi a sedermi sulle sue ginocchia. Gli circondai il collo con le braccia, stringendolo più forte che potevo, senza dire nulla. Non avevo bisogno di parole, per fargli capire che ciò che era fatto, era fatto e non si poteva tornare indietro.
- Non so se può consolarti, ma ho fatto schifo anche io.- gli dissi poco dopo, mentre andavamo a pranzo.
- Beh, ci vediamo tra gli ultimi tre, allora.-
- Continuo a sperare che qualcuno faccia più schifo di me… no, io non pranzo, il non aver fatto colazione mi ha chiuso lo stomaco. Vado in aula danza, chiamatemi prima di tornare nello studio di registrazione.-
Questa volta, invece di provare e riprovare i passi, cercai di focalizzarmi sulla mimica facciale, sulle emozioni da trasmettere. Non facevo molto schifo, a recitare, doveva essere piuttosto semplice, in teoria. La verità, però, era che non mi sentivo a mio agio con me stessa, quindi non riuscivo nemmeno lontanamente a sentirmi sexy.
- Fa presto Naya, a parlare. Lei non è sexy perché è sicura di se, lei è sicura di se perché è sexy.- sbuffai dopo un po’, dichiarando tutta la questione ufficialmente ridicola. Quando finalmente i ragazzi mi vennero a chiamare, abbandonai i miei disperati tentativi di trovare l’espressione giusta e tornai nello studio.
Durante la prima parte del pomeriggio ci lasciarono tweettare e registrare i nostri video diari, poi dovemmo registrare le parti in gruppo e a coppie. Noi ragazze avevamo da fare insieme svariati “la, la, la” e il ritornello di Milkshake, che vennero bene sin dalla prima registrazione.
Poco più tardi, quel pomeriggio, assistemmo a quella che fu, probabilmente, la scena più divertente di tutta la competizione.
- Credo che il mio frullato sia come… il mio corpo.- aveva iniziato Aylin.
- Pensavo davvero che questa canzone parlasse di frullati.- intervenne Nellie, interrompendo le nostre risate.
- Perché il frullato porta tutti i ragazzi in cortile? –
- Perché… tutti amano i frullati!-
- E It’s better than yours, I could teach you, but I have to charge?-
- Potrei insegnarvi come fare questo frullato, ma poi non ne trarrei profitto perché voi potreste farvelo da soli.-
A quel punto della conversazione, tra le nostre due amiche, mi ritrovavo piegata in due dalle risate. Non era tanto il contenuto della conversazione a far ridere, quanto la convinzione che Nellie metteva in ogni parola. Tuttavia, la mia risata divenne ormai incontrollabile quando Charlie ci propose la sua versione della canzone:
- I'll teach you the advantages of opening a milkshakes stand.-
°°°
La sveglia, quel giovedì, ci venne somministrata con due ore di anticipo da parte di un’euforica Aylin. Erano circa le cinque del mattino, quando la ragazza si mise a saltellare per tutta la stanza, urlandoci che dovevamo sbrigarci.
- Ho deciso che, dopo la doccia più rapida che abbiamo mai fatto, andremo subito sul set. In questo modo, potranno truccarci e farci i capelli in modo più accurato!-
Provammo a far desistere la ragazza dal suo intento… inutile dire che fallimmo miseramente. Mentre uscivo dalla doccia, però, non potei fare a meno di notare quanto Aylin fosse dolce: voleva vincere questa competizione, però desiderava anche che noi facessimo bella figura. Un pensiero carino, insomma.
Ancora in accappatoio, ci spostammo nell’ala del set allestita per il trucco e parrucco, dove già ci aspettavano.
- Ci hanno avvisato che sareste arrivate… i ragazzi non sono con voi?-
- Li abbiamo lasciati dormire.-
- Allora iniziamo. Prima di tutto vestitevi, poi vi sistemeremo capelli e viso.-
Com’era già successo per Party Rock, in un angolo della stanza vi erano due rastrelliere, una per i ragazzi e una per le ragazze. Gli abiti erano tutti chiusi in delle sacche di plastica, ognuna con un cartellino in cui vi era scritto il nome del proprietario. Aprendo la mia, quasi ebbi un colpo al cuore: conteneva una canotta gialla –che sembrava essere davvero molto stretta-, un paio di pantaloncini in jeans e un paio di stivaletti neri con il tacco.
Dopo l’attimo di shock iniziale, iniziai a ridere, sommessamente, fino a che non fui completamente vestita… okay, lievemente coperta è meglio. Mi ero appena seduta davanti ad uno specchio, pronta per farmi sistemare, quando arrivò Shanna con un… coso giallo scuro in mano.
- Era sul fondo della tua borsa, penso vada sopra quella.- la cosa che Shan mi stava passando, era una canotta tutta bucherellata, tipo di lana.
- Sicura che sia mia? E’ minuscola!-
- Beh, tu non sei certo un gigante. Comunque è elasticizzata, va aderente.-
- Come se non fossi già abbastanza strizzata, qui dentro.- sbuffai, infilando quella sottospecie di maglia. Quando fui certa che non sarei morta stritolata dentro quella cosa, mi appoggiai allo schienale della sedia, pronta per farmi restaurare.
- Sai, non stai per niente male.-
- Tesoro, mi prendi in giro?-
- Sono seria, Sienna.- la ragazza prese una sedia e si sistemò davanti a me, proprio di fianco allo specchio. – Vedi quella ragazza riflessa lì? E’ una persona stupenda, sia esteriormente che interiormente. Ed è anche molto sexy, solo che non ci crede abbastanza.-
- Non mi sono mai vista come un individuo sessualmente attraente.-
- Ma lo sei, credimi.-
- Non penso proprio.-
- Facciamo una scommessa: se uno solo dei ragazzi avrà dei… “problemini”, guardandoti o interagendo con te, ti farai fare il solletico, senza lamentarti.-
- E se vincessi io? –
- Non credo ci sarà questa eventualità, vado a prepararmi.-
Quando finalmente arrivarono anche i ragazzi, noi avevamo finito da un pezzo e avevamo iniziato a prendere confidenza con il set.
- Hey, stai davvero bene.- mi disse Blake, quando lo vidi al trucco.
La mia risposta, com’era prevedibile, si compose di un’occhiataccia e una piccola spinta.
- Sono serio, sei stupenda. Anche se quasi non ti riconoscevo, prima.-
Alzando gli occhi al cielo, mi allontanai dal ragazzo. Non potevo negare, però, che mi avevano “sistemata” tanto, davvero tanto: mi avevano truccato gli occhi in modo che stessero bene con la maglia, un po’ di rossetto rosso e mi avevano acconciato i capelli in dei leggeri boccoli. Mi avevano perfino messo lo smalto nero e un cappello blu, per completare l’opera.
Quando finalmente fummo tutti pronti, ci sedemmo nei banchi, aspettando qualche istruzione da parte di Erik.
- Okay, facciamola dall’inizio. Vi voglio carichi!-
Le ultime parole famose. Inutile dire che tutto ciò che provammo quel mattino fu un fiasco totale. Registrammo solo la mia parte, quella di Tyler e quella finale di Charlie: io fui troppo timida, Tyler non riusciva ad emergere e Charlie provava a rubare il lavoro di Erik.
- Oggi pomeriggio rifacciamo Sienna e Tyler poi continuiamo con Nellie, Lily ed Aylin. Se dovete essere come questa mattina, non fatevi vedere!-
Gettando a terra la sua cartella con gli appunti di regia, ci congedò. La delusione nel vedere quanto avevo fatto arrabbiare il nostro regista, fu probabilmente il motivo per cui non riuscii a pranzare nemmeno quel giorno. Essendo Tyler nella mia stessa situazione, decidemmo di chiuderci in aula danza e provare le nostre scene.
Tornando sul set, quel pomeriggio, ottenni decisamente risultati più positivi. Iniziammo con la scena di Nellie e, dopo aver visto quanta sensualità emanava la mia amica, mi convinsi che potevo farlo anch’io.
- Continuiamo con…-
- Erik, possiamo fare la mia scena?- sorpreso dalla mia intraprendenza, il regista accettò e fece partire il playback.
- My milkshake brings all the boys to the yard and they’re like, its better than yours.-
- Stop, taglia.- nel sentire quelle parole, mi paralizzai, le mani ancora sulle ginocchia e il volto rivolto verso Abraham. – Non so cosa tu abbia mangiato a pranzo, ma ti ha fatto decisamente bene! Lily, tocca a te ora.-
Dopo quella notizia, riuscii ad affrontare con più leggerezza le prove di quel pomeriggio, così come quelle del giorno dopo. Fu un venerdì piuttosto noioso, a dirla tutta: finimmo le parti singole e vi agganciammo quelle che avevamo fatto ieri, quindi mi capitò di dover ripetere la scena un paio di volte. Erik decise perfino che, mentre Charlie era appoggiato alla cattedra, io dovevo fare il coro ammiccando verso di lui e facendogli cenno di avvicinarsi. Sì, insomma, non proprio una delle giornate più emozionanti. Anche perché eravamo tutti stanchissimi e andammo a letto presto; Ali addirittura si addormentò sul divano.
Durante l’ultimo giorno di riprese, iniziai a combinare un casino dietro l’altro. Cominciai la giornata svegliandomi tardi, per cui fui costretta a saltare la colazione, di nuovo, cosa che mi fece arrivare frustrata alle prove. Dopo i classici quindici minuti spesi a farmi sistemare trucco e capelli, mi recai sul set, dove avremmo girato la scena di gruppo.
- Okay, facciamo un bel filato, niente pausa pranzo!- ci avvisò Erik, non facendo altro che accrescere il mio disappunto.
La prima parte delle prove andò abbastanza bene, poi arrivò il momento in cui a Zach venne in mente di modificare la coreografia.
- Tyler, pensi di riuscire a sollevare Sienna? –
- Penso di sì, non saprei…  -
- Non importa, proveremo per la prima volta durante la registrazione. Dopo che avete fatto l’effetto domino, la solleverai da terra per farla sdraiare sul banco da laboratorio. Tu, Sienna, ti metterai seduta inarcando la schiena, poi farai un mezzo giro su te stessa e scenderai dal lato opposto. Da qui fino a pochi istanti prima del finale, flirtate come vi pare, scambiatevi la coppia, non mi frega. L’importante è che, quando dite i due “I’ve got the moves like Jagger”, tu, Tyler, porterai le mani dietro la testa come Blake ed Abraham e Sienna, tu ti dovrai abbassare come Aylin e Nellie.-
- In posizione… -
- Sì, quella posizione lì.- mi interruppe Zach, per poi tornare in un angolo con Robert e Nikki.
La prima ripresa fu alquanto drammatica, in quanto Tyler non riuscì a tenermi e cademmo a terra tutti e due. La seconda volta andò lievemente meglio: riuscimmo a fare tutto il pezzo in coppia, poi io mi allontanai per flirtare con Mario e caddi. Non fu una caduta elegante o che so io, esattamente il contrario: mi storsi la caviglia e trascinai nella mia caduta un banco e Shanna.
- Stai bene? – mi chiese la ragazza, aiutandomi a tornare in piedi.
- Sì, tutto a posto. Scusami tanto… -
- Tranquilla.-
Se fosse finita qui, tuttavia, forse non avrei dato a quel giorno l’appellativo di “peggiore da quando ero entrata lì dentro”. Per concludere in bellezza la giornata, ricevetti ben due richiami da Erik, il quale mi definiva “sexy come un cucchiaino”.
Erano ormai le sette di sera quando, dopo esserci struccati e cambiati, guardammo per la prima volta il video di Moves like Milkshake. Tutto sommato, era venuto molto bene: perfino io riuscii a non ridere di me stessa.
Tornai nel dormitorio e, con un rapido cenno, salutai tutti. Non mi sentivo per niente in vena di mangiare, anche se non lo facevo dalla sera prima. Mi sentivo piena di odio verso me stessa, per via di tutti i macelli che avevo fatto quel pomeriggio.
Avevo voglia di fare… niente, ecco. Non avevo avuto voglia nemmeno di mettere il pigiama, dopo la doccia. Avevo solo infilato la maglia che Blake mi aveva prestato settimana scorsa, ricordandomi solo in quel momento che, forse, avrei dovuto restituirgliela. Il solo pensiero di toglierla, indossare qualcos’altro e recarmi nella sua stanza, mi fece passare la voglia.
Ero sotto le coperte da più di un’ora, cercando invano di non pensare al video, quando la porta si aprì, lasciando entrare Michael. Senza chiedere spiegazioni o altro, il ragazzo spinse via le coperte, poi si sdraiò accanto a me. Mi squadrò per qualche secondo, come se mi stesse scannerizzando con gli occhi, poi tornò a fissarsi sul mio viso.
- Non sei venuta a cena.-
- Non è una domanda.-
- Lo so.- continuò a guardarmi per qualche secondo, in silenzio. – Ci ritroveremo entrambi tra gli ultimi tre, domani.-
- Di nuovo, non è una domanda.-
- Lo so.- mi squadrò ancora per un po’, poi distolse lo sguardo, arrossendo. – Scusa ma… uhm, non sei esattamente molto vestita. Già è stato difficile girare il video… -
- Per Shanna?-
- No, non solo per lei che mi si… strusciava addosso. Anche per Nells, Aylin, tu…-
- Sien puoi… oh, scusate ragazzi… non volevo disturbare.-
- No, Nellie, tranquilla. Dimmi tutto.-
- Shan mi ha detto che devi andare in Sala Relax assolutamente.-
- E per quale motivo? –
- Credo che la colpa sia mia…- intervenne Michael. – Ho parlato a Shanna del mio, eh, “problemino” e lei mi ha raccontato della scommessa…-
-Oddio, Mike! Sei in debito di qualcosa, sappilo.- mi alzai controvoglia, recandomi dalla mia amica.
- Sia Abraham che Michael hanno avuto problemi per causa tua, paga Reese! Ma… owh, forse è meglio un altro giorno.- inizialmente non capii che cosa intendesse, poi notai di essere mezza svestita. Facendo un cenno d’assenso, mi diressi nuovamente verso la camera. Tuttavia, una volta entrata, trovai Nells e Mike sdraiati sul mio letto che parlavano sommessamente.
- Vi dispiace? Voglio dire… lasciarmi il mio letto…-
- Sì, fila nella stanza dei maschi.-
- Scherzi, spero.-
- Per niente, abbiamo tanti letti vuoti.-
Decidendo di non ribattere più, mi chiusi la porta alle spalle e andai nell’altro dormitorio. Dalla mia parte, era la prima volta che dormivo al di fuori dal mio dormitorio, altre lo avevano già fatto. Tipo Aylin. Ma non me ne preoccupai più di tanto, mi sdraiai semplicemente in uno dei letti vuoti e mi addormentai.
°°°
Essendo domenica, ed essendo andata a dormire che ero stanchissima, non mi sentii per niente in colpa, quando mi alzai a mezzogiorno. Quando mi misi a sedere, iniziai a chiedermi come mai fossi finita nel dormitorio dei ragazzi, poi ricordai quello accaduto la sera prima. Mi guardai attorno, scendendo dal letto, e notai che Tyler e Abraham erano ancora sotto le coperte, dormendo profondamente.
Dopo essermi trascinata fino in camera, indossai la tuta, cercando di non svegliare Lily e Ali, poi andai in Sala Relax. Quei pochi che erano svegli, già stavano pranzando.
- Buongiorno.- dissi, lasciandomi cadere nel mio posto e versandomi una tazza di caffè. – Da quando sono qui bevo litri di caffè.- constatai ad alta voce.
- Ehm, Sien? Non so se ricordi, ma devi riscattare una certa scommessa.- mi ricordò Shanna.
- Facciamo quando ho finito di mangiare? Ieri sono stata a digiuno.- cercando di ritardare quel momento, finii di mangiare alle due e mezzo del pomeriggio.
A quel punto, tutti si erano svegliati e, anche i più ritardatari, avevano finito il pranzo, quindi non avevo alcun motivo di trattenermi oltre. Preparandomi a soffrire, mi sedetti nel divano, strizzando gli occhi.
- La signorina Reese è desiderata nel confessionale.-
- Grazie mille, Clarissa!- esultai, sottraendomi dalle mani della mia amica.
Una volta entrata nella stanzetta, trovai un pacco appoggiato sulla sedia. Lo guardai con un po’ di circospezione, prima di aprirlo. Quando vidi il contenuto, scoppiai a ridere.
- Allora i desideri si avverano.- dissi, prendendo gli occhiali che vi avevano messo. Osservandoli bene, notai che erano proprio i miei occhiali, con una piccola modifica: attaccati alle lenti, vi erano due fogliettini, in uno c’era scritto “We believe in u”, nell’altro “#TeamSienna”.
- Grazie mille, chiunque abbia fatto ciò. Siete favolosi!- staccai i foglietti e li misi nelle tasche dei pantaloni, poi indossai gli occhiali e uscii.
- Sienna? Da quando porti gli occhiali? – fu la domanda che sentii per i successivi quindici secondi.
- Da sempre. A inizio settimana avevo chiesto se me li potevano procurare… ed eccoli qui!-
- Toglili e vieni qui, dobbiamo ancora fare la doccia e sono già le tre!- sbuffando, tolsi gli occhiali e li diedi a Michael in custodia, poi mi sedetti sul divano.
Shanna passò quasi due ore a torturarmi, con occasionali pause, si intende. Ad un certo punto, mi sdraiai sopra di lei, sfinita per tutte le risate che mi aveva estorto.
- Sapete, state proprio bene insieme.- ci disse Nellie. – Da quanto avete fatto coming out? –
- Oh, non stiamo insieme. Siamo entrambe eterosessuali… lo siamo, vero? – mi chiese Shanna, ridendo.
- Credo di sì. Anche se tutte queste tue insinuazioni mi ricordano quelle di Dani e mi fanno, seriamente, dubitare della mia eterosessualità… -
A quello che dissi, seguii una lunga risata, che ci accompagnò fino alle docce. Uscita dal bagno, indossai un paio di leggins che usavo anche per dormire e una canotta lunga. Se fossi finita a fare la Last Chance Performance, avrei avuto altri abiti; se fossi stata richiamata, avrei indossato direttamente il pigiama.
Ci dirigemmo in auditorium, in modo alquanto nervoso, e attendemmo i nostri tre mentori. Dopo che furono saliti sul palco, come sempre, Robert iniziò a parlare:
- E’ di nuovo quel momento. E’ il momento di darvi le nostre opinioni sulla settimana e dirvi chi si esibirà per Ryan, stasera. Allora, Nellie… era evidente sin dal principio che eri nervosa per le riprese di questo video.-
- Ma all’improvviso è scattato qualcosa… - si intromise Zach. –… e credo che tu sia diventata la cosa più sexy in quella stanza.-
- Quindi, congratulazioni, Nellie, sei la prima nella lista dei richiamati, questa settimana.-
Alzai entrambi i pollici in direzione della mia amica, osservandola allontanarsi, poi tornai a concentrarmi su Robert.
- Per quanto riguarda il resto di voi, questa settimana ha rivelato alcuni più intimidatori di altri, ma dobbiamo ancora mandare tre persone da Ryan, questa sera. Quindi, Blake, Mario, Aylin, Abraham, Ali, Lily… siete tutti richiamati per la prossima settimana.-
Dopo aver ricevuto un bacio sulla guancia di incoraggiamento, da parte di Abraham, mi misi vicino a Shanna, stringendole per un secondo la mano. Da quando non avevano chiamato il suo nome, grosse lacrime le rigavano il viso.
- Dobbiamo decidere chi di voi cinque farà l’esibizione per Ryan, stasera. Iniziamo da te, Tyler. Sei sulla strada giusta e stai crescendo così rapidamente… però il tuo problema rimane quello di non sparire in mezzo al gruppo.-
- Michael… penso che entrambi sappiamo che questa non è esattamente stata la tua miglior settimana nello studio.- disse Nikki, con un sorriso.
- No. Era decisamente una settimana no.-
- Per qualche ragione questa settimana eri sovrappensiero ed è frustrante da guardare. Perché questo ambiente è… al 50% mentale.-
- Shanna.- iniziò Zach, interrotto però dalle lacrime della ragazza.
- Mi spiace.-
- Lo so, questo è solo un parere sincero. Tutti sappiamo che sei, per natura, una ragazza sempre allegra… ma dobbiamo anche vederne le sfumature.-
- Charlie, questa settimana eri veramente troppo esagerato, nello studio.- disse Nikki, facendo sparire il suo sorriso. – Ballavi in giro, facevi l’occhiolino ad Aylin, flirtavi. Eri non professionale.-
- E durante le riprese del video… io non credo di aver mai visto Erik rimproverare un concorrente e dire: “No, questo è il modo in cui la gireremo”- disse Zach.
- Sì, credo… di aver provato, questa settimana, ad assumermi ruoli che non erano miei. Credo di aver solo provato a vedere fin dove potevo spingermi.-
- Sienna… - disse infine Nikki, tornando a sorridere. – Questa settimana, al contrario delle altre, non sei riuscita a fare tuoi i consigli dell’ ospite speciale. Per ottenere una registrazione buona, nello studio ci abbiamo messo una vita e anche durante le riprese del video è stato complicato. Il tuo problema non è che non sei sexy, è che credi di non esserlo, quindi la cosa ti mette a disagio.-
- Il fatto è che, dopo che per anni ti senti dire che non sei bella e sexy, è un po’ complicato provare a recitare come se lo fossi.-
- Lo sappiamo, così come sappiamo come tutti voi abbiate lottato per superare le vostre difficoltà. Abbiamo così scelto i tre di voi in base a quelli che ci sono riusciti di meno.-
- Quindi, Charlie, stasera ti esibirai di nuovo per Ryan.-
- Tyler, anche tu ti esibirai per Ryan stasera-
Ecco, Zach e Nikki avevano fatto i primi due nomi. In trepidante attesa, noi tre rimasti ci fissammo su Robert. A inizio settimana, avevo programmato un mio possibile fallimento, ma solo ora mi rendevo conto che potevo uscire dal programma.
- Michael, Shanna e Sienna… ci siamo soffermati su voi tre per un po’ di tempo. Shanna, sei nella lista dei richiamati, insieme… a Michael.-
Piangendo, Shanna li ringraziò, poi si diresse verso l’uscita con Michael. Li guardai oltrepassare le quinte, poi girarsi e alzare entrambi i pollici verso di me. Rivolsi ad entrambi un grande sorriso, trattenendo le lacrime che cercavano di uscire.
- Quindi, Sienna, ovviamente dovrai esibirti per Ryan.-
- Bene, passiamo alle vostre canzoni. Charlie, la tua canzone, questa settimana è “I get a kick out of you”, di Cole Porter, resa famosa da Frank Sinatra. L’hai mai sentita prima? –
- No, decisamente no.-
- Sienna, la tua canzone è “Unpretty” delle TLC.-
- Perfetto…- dissi ironica, annuendo.
- E Tyler, la tua canzone è “Smile” di Charlie Chaplin. E’ una delle canzoni più belle e che ti restano in mente.-
- Bene, avete due ore per prepararvi. Buona fortuna, ci vediamo dopo.-
Salutando i tre mentori, ci dirigemmo fuori dall’auditorium, imboccando il corridoio opposto a quello per tornare al Campus. Una volta salutati i due ragazzi, mi chiusi nella familiare stanza bianca e, senza perdere tempo, indossai le cuffie. Conoscevo solo vagamente quella canzone, ricordavo che era stata cantata in Glee da Lea Michele e Dianna Agron, ma non avevo davvero idea delle parole o della melodia.
- Per fortuna imparo in fretta.- dissi fra me e me, iniziando a studiare il testo.
Quando l’orologio a muro segnò che mancava mezz’ora all’esibizione, misi via tutti i fogli e le cuffie, dirigendomi verso la rastrelliera.
- Dovrei essere sexy o me stessa? – mi chiesi per cinque minuti buoni, osservando tutti gli abiti. Alla fine optai per una via di mezzo, indossando delle calze nere, un abito bianco lungo fino al ginocchio e con le maniche corte e un paio di anfibi neri.
- Cinque minuti.- mi disse uno degli assistenti di regia, facendomi cenno di andare a fare le dichiarazioni pre-spettacolo.
- Ho un po’ la sensazione che mi stiano prendendo in giro, facendomi cantare canzoni così… pesanti. Però voglio dimostrare che posso farcela e che il mio scarso sex appeal non mi impedirà di entrare in Glee.- dissi alla telecamera, prima di voltarmi e salire sul palco.
- Ciao a tutti.- dissi, posizionandomi davanti al microfono. – Ehm… sono Sienna Reese e questa sera canterò “Unpretty” delle TLC.-
La musica partì, inondando tutto l’Auditorium. Prendendo un respiro profondo, mi portai davanti al microfono, cercando di non piangere pensando a quello che, le parole di quella canzone, mi riportavano alla mente.
- I wish could tie you up in my shoes, make you feel unpretty too. I was told I was beautiful, but what does that mean to you? Look into the mirror who's inside there, the one with the long hair, same old me again today…- una spinta nel corridoio, ragazzi che mi urlavano ‘brutta’, ‘cicciona’. – My outsides look cool, my insides are blue. Everytime I think I’m through, it’s because of you. I’ve tried different ways, but it’s all the same… at the end of the day I have myself to blame, I’m just trippin’.- il cercare di essere accettata, il fingere un sorriso per non far preoccupare nessuno. - You can buy your hair if it won't grow; you can fix your nose if he says so; you can buy all the make up that man can make, but if, you can't look inside you, find out who am I too. Be in the position to make me feel so… damn unpretty. You can buy your hair if it won't grow; you can fix your nose if he says so; you can buy all the make up that man can make, but if, you can't look inside you, find out who am I too. Be in the position to make me feel so… damn unpretty. I’ll make you feel unpretty too…- e poi quella spinta di troppo, quell’insulto in eccesso e la sensazione di star per scoppiare. Un mix eccessivo di cose che mi aveva fatta scoppiare, avevo iniziato veramente a credere in tutto questo.
Con la fine della canzone, anche i miei pensieri si interruppero, lasciandomi immobile, al centro di quel palco, le luci puntate addosso e le lacrime che premevano per uscire.
- Che è successo, mentre cantavi? A cosa pensavi? – mi chiese Ryan, dopo un piccolo applauso.
- Io… io sinceramente non ho idea del perché voi continuiate ad assegnarmi canzoni del genere.- dissi, asciugandomi gli occhi e scatenando una risata da parte di Zach. – Questa è una canzone così profonda e riflette perfettamente come mi sono sentita per tutta la vita… mi sono come vista trascorrere i miei momenti peggiori davanti agli occhi senza riuscire a fermarli.-
- Quando ho letto i nomi, ho pensato: “E’ già la seconda volta che non riesce ad esteriorizzare ciò che ha dentro, se non mi stupisce va a casa.”-
- Okay…-
- Questa sera mi hai colpita, ma ho bisogno di vederti un po’ più carica. Tira fuori quella passione che hai dentro e lasciala esplodere, come se dovessi dimostrare, a coloro che ti hanno maltrattata in passato, che sei più forte di un paio di parole.-
- Grazie mille Ryan. Ci vediamo… spero.-
- Grazie a te.- scendendo dal palco, mi accorsi che Tyler e Charlie erano pronti per andarsene, segno che avevano già cantato. Abbracciati, tornammo in Sala Relax, dove ci aspettavano i nostri amici.
- Ecco la mia ragazza!- disse Shanna, tirandomi sul divano fra lei e Ali. Mentre le due mi stritolavano, Charlie e Tyler raccontarono come erano andate le loro esibizioni, poi tutti mi guardarono.
- Io ho dovuto cantare “Unpretty”, quindi potete immaginarvi in che stato pietoso ero a fine canzone. Per il resto, Ryan ha detto che è andata bene e…- ma non finii mai la frase. La porta si aprì, lasciando entrare Robert.
- Hey ragazzi, la lista è pronta. Andate a dare un’occhiata.-
Non appena il direttore casting uscì, Shanna riprese a piangere, contagiando anche Aylin e Abraham. Rimanemmo tutti abbracciati per un po’, mentre i nostri amici ci sussurravano parole d’incoraggiamento.
- Ci vediamo fra pochissimo, okay? – mi disse Ali, mentre mi alzavo.
- Spero che non ci rivedremo per salutarci definitivamente…-
- Oh, non dire così. Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a vestirmi.-
Feci una piccola risata, abbracciando anche gli altri ragazzi, poi uscii insieme a Charlie e Tyler. Davanti alla porta dell’Aula canto, ci misero in fila indiana, con me per prima. Prima di entrare, dissi giusto le classiche due parole alla telecamera:
- Non so se è arrivato il mio momento, spero solo di poter restare qui ancora un po’.-
Spalancando la porta, entrai nella stanza. I pochi metri che mi separavano da quel foglio, purtroppo, sembravano non giungere mai, come se si allontanasse. Finalmente, però, alzai gli occhi su quel rettangolo bianco… e scoppiai a piangere.
“Not called back: Tyler” lessi, mentre mi intimavano di uscire. Dopo qualche secondo venni raggiunta da Charlie e ci fu fatto segno che potevamo entrare, seguiti dai nostri amici che stavano pian piano entrando. Mi buttai subito al collo di Tyler, stringendolo forte per qualche istante. Quando lo lasciai, il ragazzo si mise a ridere, dicendo che ormai sembravo un panda, per tutte le lacrime versate. Mi allontanai, con un sorriso, andando ad abbracciare Nellie. L’ultima persona che Ty salutò, prima di recarci a cantare Keep holding on, fu Abraham. Quest’ultimo stava piangendo come una fontana e l’amico continuava a sussurrargli “ti voglio bene”… credo di non aver mai visto qualcosa di così dolce. In fondo, ero contenta di non essere uscita, ma tutti volevamo bene a Tyler. La casa sarebbe certamente stata un posto più triste, da quel giorno in poi. 

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Capitolo 6
*** Adaptability ***


NdA: Okay, inizio questo capitolo con qualche ringraziamento! Prima di tutto, come sempre, ringrazio Lollo_02 LauraBalzarottiAlderbow per essere sempre qui a recensirmi. Grazie mille, ragazzi! Poi voglio ringraziare le mie ragazze del Calderone, in particolare Alice, per l'idea del gioco "Io non ho mai".  Per ultima, ma non meno importante, ringrazio la mia correttrice, che sopporta i miei noiosi e ripetitivi errori e mi sclera per la Shenna :') Mi ero preparata una scena come regalo per il tuo compleanno, ma non sono riuscita a postare in tempo, quindi mi sono dovuta accontentare di inserirne uno stralcio con Elizabeth. Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi, quelli che hanno messo la storia fra i preferiti o i seguiti :) 
Prima di passare, finalmente, al capitolo, volevo avvisarvi che, per il prossimo, ci sarà un po' di più, da aspettare. Sto covando una OS su Doctor Who e, se non la scrivo ora, ho paura di perdere la vena creativa. Beh, vi lascio con il capitolo, ci vediamo al prossimo :)

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“Undici concorrenti… siamo rimasti in undici…” furono i pensieri con i quali mi svegliai, il giorno che inaugurava ufficialmente il nostro primo mese nello show. La sera prima, dopo aver cantato per l’ultima volta con Tyler, lo avevamo salutato con una risata… la sua. Poi eravamo andati tutti sul divano a mangiare il gelato, cercando di consolare Abraham.
Il risultato, fu che ci addormentammo uno sopra l’altro, le vaschette di gelato vuote sparse per tutto il pavimento. Quando mi svegliai, scoprii di essere sdraiata per metà addosso a Lily, mentre le gambe mi penzolavano oltre il bordo del divano. Dopo esserci alzati e sgranchiti per qualche secondo, io e Ali ci offrimmo volontarie per preparare la colazione, mentre gli altri lasciavano del tempo a Charlie ed Aylin per parlare. Quando ci ritrovammo tutti attorno al tavolo, a mangiare, i due ci informarono che erano solo amici… come se qualcuno ci credesse.
Mario e Shanna avevano appena finito di lavare i piatti, quando dalla porta entrò Robert. Tutti accorremmo in salotto, lanciandoci sul divano… oppure gli uni sopra gli altri, ecco perché mi ritrovai seduta sulle ginocchia di Nellie.
- Il tema di questa settimana è qualcosa di fondamentale per ogni performer di Glee. Quando le cose hanno un andamento veloce, prove spostate, canzoni cambiate, bisogna essere pronti. Il tema è… Adattabilità.-
Michael, che era seduto di fianco a me e Nells, si mise ad esultare, alzando le braccia al cielo. Si vedeva che non era l’unico ad essere felice, anche Mario ne fu particolarmente entusiasta.
- La canzone che canterete come compito settimanale è un pezzo davvero complicato. “You oughta know” di Alanis Morissette.- dopo le esclamazioni entusiaste di Ali, Robert continuò: - Nello spirito della settimana, non sceglierete da soli le vostre parti, nella canzone. Ho qui i fogli, ciascuno con una parte in risalto. Ora ve li consegnerò a caso e, qualunque sarà la parte, voi dovrete cantarla.-
Tutti applaudimmo, ringraziando l’uomo per averci sollevato dal dover decidere da soli. Ogni settimana trovavamo qualche frase per cui litigare, finalmente non dovevamo preoccuparci di nulla. Robert ci consegnò delle buste, le quali contenevano la canzone, poi ci salutò e, con molta calma, uscì dalla stanza. Dopo esserci guardati tutti quanti per qualche secondo, aprimmo voracemente le buste, sperando in qualcosa di bello. Tuttavia, le mie speranze furono vane.
- Che parte hai avuto?- mi chiese Ali, sbirciando il foglio.
- And I’m here, to remind you of the mess you left when you went away…- lessi, seppellendo il viso fra i capelli biondi della mia amica.
- Oh… la parte alta… -
- Direi che iniziamo piuttosto male.-
- Io, invece, direi di iniziare a prendere qualche sedia e provare a creare una coreografia.- si intromise Charlie, facendoci segno di alzarci. Dopo aver sistemato Ali sulla sedia a rotelle, iniziammo a coreografare il pezzo, senza però riuscirci appieno. Infatti, invece di concentrarci sui passi, ognuno si focalizzò sulla propria frase, cercando anche di convincere qualcun altro a scambiarsele... inutile dire che io fui una di quelli.
Dopo un pranzo velocissimo, completammo la coreografia e andammo a cambiarci.
- Potrebbero perfino cambiare la canzone all’ultimo secondo… - disse ad un certo punto Nellie, mentre ci apprestavamo ad uscire dal dormitorio.
- Sarebbe… una cosa veramente molto scorretta.- commentò Aylin, trovandoci tutte d’accordo.
Stavamo per uscire, quando ricordai che, finalmente, possedevo un paio di occhiali! Dopo averli presi, velocemente, andammo in Aula canto, dove ci sedemmo, aspettando Robert con impazienza. La porta si aprì poco dopo, segno che il nostro mentore stava arrivando.
- Hey ragazzi. Allora, questa è la settimana dell’adattabilità e abbiamo l’ospite da Glee che può dirvi di tutto sull’affrontare i cambiamenti.-
Tutti allungammo il collo, sporgendoci per vedere in direzione della porta. Quando questa si aprì, mostrando un ragazzo alto e smilzo, con i capelli castani e un paio di occhiali, saltammo tutti sulle sedie, esultando.
- Questo è, ovviamente, il talentuoso Kevin McHale, che interpreta Artie nello show.-
- L’ho pagato per dirlo.- esordì Kevin, facendoci ridere. – In Glee, ogni settimana è quella dell’adattabilità, anzi, ogni giorno lo è. Ciascun giorno è differente: ti presenti convinto di dover fare una cosa e, invece, cambiano idea all’ultimo minuto.-
- Quindi, il vostro compito era la canzone ricca di emozioni “You oughta know” di Alanis Morissette.-
- Voi lo avete preparato come un numero di gruppo…- Kevin interruppe Robert, facendo una pausa eccessivamente lunga. – Invece, vi esibirete in un assolo.-
Sbarrai gli occhi, ritrovandomi nel panico più totale. La buona notizia, era che non dovevo più cantare solo la parte alta. La brutta notizia, era che sapevo metà della canzone. “Okay, devi adattarti, Sienna. Spera di non essere la prima, ascolta attentamente quando cantano gli altri e memorizza la maggior parte delle parole.” Mi ordinai, guardando Aylin che andava a cantare. Evidentemente, durante le mie riflessioni, mi ero persa l’ordine con cui avremmo cantato, per cui lo chiesi a Mario, il quale mi disse che saremmo andati per ordine alfabetico. Con un sospiro, mi abbandonai sulla sedia, guardando i miei amici che si susseguivano. Le uniche cose che notai, mentre cercavo di assimilare più parti del testo possibili, furono il nervosismo di Blake e il grande sorriso che Shanna sfoggiava mentre inventava tre quarti della canzone.
- Sienna.- disse Robert, accompagnando le sue parole con un cenno, mentre Charlie tornava a sedersi. Mi sistemai di fianco al pianoforte, prendendo il microfono e facendo cenno di partire con la base.
 - I want you to know that I’m happy for you, and I wish nothing but… the best, for you both. Did you forget about me? Mr. Duplicity. I hate to bug you in the middle of dinner. Does she speaks eloquently? And would she have your baby? I’m sure she’d make a really excellent mother. ‘Cause the love that you gave to me wasn’t able to make something open wide. And everytime you speak her name, does she know how you told me you’d hold me, ‘til you die, ‘til you die… but you’re still alive. And I’m here, to remind you of the mess you left when you went away. It’s not fair, to deny me, of the cross I bear, that you gave to me. You, you, you oughta know that I’m here to remind you, of the mess you left when you went away. It’s not fair, to deny me, of the cross I bear, that you gave to me. You, you, you oughta know!-
Rob e Kevin applaudirono, mentre io tornavo a sedere, consapevole di aver sbagliato diverse frasi. Tuttavia, ero più rilassata e riuscii a godermi maggiormente le esibizioni dei miei compagni.
- Quindi, cosa ne pensi, Kevin?- chiese Robert, una volta arrivati alla fine.
- Oh, questo è il lavoro difficile. Michael, tu hai sicuramente scelto l’aspetto della recitazione… forse non condivido appieno la tua scelta, però ammiro il fatto che tu l’abbia portata avanti fino alla fine. Aylin, la tua performance era fantastica. Hai interpretato la canzone stupendamente. Charlie, quello che mi è veramente piaciuto è stato il fatto che hai cambiato il testo, per renderlo adatto ad un ragazzo. Ali, mi piace il fatto che tu sia davvero molto dolce, nella vita, poi quando sei andata a cantare eri tipo…- Kevin fece un’espressione arrabbiata, sottolineando meglio ciò che intendeva. – Ma è stato fantastico! Shanna, tu sei di sicuro una di quelli che hanno dimenticato più parole. Ma non me n’è importato, perché sei stata davvero stupenda.-
- Kevin, chi scegli come vincitore?-
- Credo che, complessivamente, l’esibizione migliore… sia stata quella di Aylin.-
- Quindi, Aylin, come al solito hai vinto una sessione faccia a faccia con Kevin e un pezzo da protagonista nel prossimo video di gruppo, che sarà…-
- Non ve lo diremo, davvero. E’ la settimana dell’adattabilità, quindi…- Kevin ci guardò, ridendo sotto i baffi, mentre noi ci disperavamo in silenzio.
- Scoprirete la canzone solo in studio con Nikki e imparerete la coreografia sul set del video.-
- La cosa buffa, è che ciò accade molto spesso, sul set di Glee. Beh, buona settimana. E’ stato un piacere conoscervi.-
Robert e Kevin si allontanarono. Invece di tornare subito in Sala Relax, decidemmo di restare un po’ in Aula canto, a discutere del video a sorpresa.
- Questa sarà, decisamente, una settimana difficilissima. Ci metteranno costantemente alla prova.- disse Aylin, pochi secondi prima di essere chiamata per la sessione di tutoraggio con Kevin.
- Qualunque cosa accada, io mi costruirò un personaggio e vi resterò fedele, dal primo giorno di riprese all’ultimo.- dissi, andandomi a sedere davanti al pianoforte.
- Penso che ti copierò, Reese. Chiunque sarà il mio personaggio, si chiamerà Scott Campbell… sì, mi piace.- disse Charlie, facendoci ridere.
Mentre i ragazzi iniziavano a discutere di altre cose, Nellie venne a sedersi vicino a me, seguita da Michael che, però, si appoggiò al piano, guardandoci.
- Conosci la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi?-
- Il pezzo a quattro mani, dici?-
- Esatto.-
- Mi ricordo solo la prima persona…-
- Detto fra me e te, ho sempre preferito l’altra.-
Nells si sgranchì le dita, con un sorriso, poi mi fece segno di iniziare. Quando arrivammo ad una delle parti più veloci e complicate della canzone, ormai avevamo tutti i ragazzi, come spettatori.
Rimanemmo a suonare fino a tardi, decidendo di tornare in Sala Relax solo quando fu ora di cena. Tuttavia, ero così ansiosa per il giorno seguente, che non riuscii a mangiare nulla e rimasi sul divano, strimpellando qualcosa con la chitarra. Mentre i ragazzi mangiavano, però, io mi addormentai e rimasi dormiente fino al mattino seguente.
°°°
Nonostante quel martedì mattina non avessimo le prove di danza, alle sei e mezzo di mattina partì Higway to hell, cantata da Jonathan Groff in Glee. Tuttavia, Ali e Lily lanciarono delle loro maglie sulle telecamere, cosa che ci permise di dormire fin verso mezzogiorno. Una volta che ci fummo alzati, lavati e vestiti, noi ragazze preparammo dei panini, poi li portammo nel cortile. Mangiammo seduti sul prato, pensando ad un modo carino per passare il resto della giornata. Non potevamo allenarci con la coreografia o con il testo, dato che non ne avevamo, così come non avevamo molta voglia di fare un’altra jam session.
- Che ne dite di una rivisitazione di Pary Rock?- chiese ad un certo punto Mario.
- Intendi… fare una festa?- gli chiesi io, anticipando Aylin.
- Precisamente.-
- Se c’è da festeggiare, io sono sempre pronta!- disse Lily, applaudendo piano. – Ci vediamo fra mezz’ora in Aula canto. Charlie, tu prepara la console che c’è nell’angolo della stanza, voi ragazzi portate qualcosa da mangiare e da bere. Ragazze, andiamo a cambiarci.-
- Perché proprio noi dobbiamo portare cibo e bevande?- chiese Blake, inarcando un sopracciglio per via degli ordini della ragazza.
- Perché è risaputo che le ragazze impiegano più tempo a cambiarsi. Muoviamoci!-
Shanna mi guardò, inarcando le sopracciglia, come a chiedere se Lily fosse completamente uscita di senno. Risposi alla sua tacita domanda con una scrollata di spalle, porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi. Sotto ordine di Lily, ci facemmo tutte una doccia veloce, ci asciugammo e iniziammo a cercare qualcosa da indossare. Stavo quasi per prendere i miei vecchi pantaloni della tuta, quando ricevetti uno schiaffo sulla mano, da parte di Nellie.
- Se non fanno indossare i pantaloni a me, allora nemmeno tu lo farai.- disse seria, facendo un cenno con il capo verso Aylin, la quale ci stava fulminando con lo sguardo.
- Dannato quel giorno in cui divenni femmina!- borbottai fra me e me, mentre rovistavo nella valigia. Anche se sapevo non essere quello che le altre ragazze intendevano con “vestito da festa”, indossai un abito azzurro a maniche corte, che arrivava poco sopra il ginocchio. Pur di non vedermi con le scarpe da ginnastica, Ali mi prestò un suo paio di scarpe marroni, che lei chiamò francesine. Dopo che ebbi fatto avanti e indietro nella stanza un paio di volte, per abituarmi a non camminare come uno scaricatore di porto, mi recai in bagno con le altre ragazze, posizionandomi davanti ad uno specchio. Durante quelle settimane, mi avevano truccata molte volte, ma non l’avevo mai fatto da sola, prima d’ora. Wow, sono davvero poco femminile, non c’è che dire. Forse è il caso di iniziare a… provarci un po’ di più. Quando riuscii a mettere matita e mascara senza infilarmeli negli occhi, mi auto dichiarai pronta. Siccome mi sentivo molto… davvero molto insicura, a camminare sui tacchi, spinsi la sedia a rotelle di Ali fino in Aula Canto. Su ordine di Lily, Charlie aveva rispolverato la console da DJ che c’era in un angolo, mentre i ragazzi avevano preso patatine e bibite gassate dal frigo, come era capitato durante le riprese di Party Rock. Non appena entrammo, Michael si mise a suonare “Red solo cup”, invitandoci con un cenno a cantare con lui.
- E’ una canzone ridicola!- disse Mario, prima di unirsi al nostro canto.
Una volta finita la canzone –che realmente era senza senso-, Charlie mise musica più allegra e sistemammo i riflettori in modo che fossero tutti di colore diverso. Ballammo e bevemmo fino a pomeriggio inoltrato, quando un piuttosto arzillo Abraham propose di fare il gioco della bottiglia. In un certo senso, eravamo tutti più allegri ed accaldati del normale. Ci radunammo tutti in cerchio, seduti sul pavimento, con le luci che lampeggiavano ad intermittenza e la musica al massimo del volume che ci era stato consentito. Abraham, avendolo suggerito, fu il primo a girare la bottiglia, dando così il via ad un giro di baci casuali. La sfortuna vuole, che la bottiglia girata da Ab si fermò su di me e fu… decisamente la cosa più strana di sempre. Non ho un fratello ma credo che, il bacio che detti al mio amico, fu come quello che avrei dato ad un fratello. Strano e… sbagliato, in un certo senso. Dopo essere arrossita fino alla punta dei capelli, girai la bottiglia, vedendola poi fermare su…
- La mia ragazza! Ammettilo, lo fai apposta.-
Shanna mi afferrò per l’orlo del vestito, tirandomi più verso di lei, che stava dalla parte opposta della circonferenza. Mi misi in ginocchio, appoggiandomi le mani sulle cosce, poi mi piegai verso la ragazza, come era già successo una… no, due volte. Il nostro fu un bacio decisamente molto casto: un rapido sfiorarsi di labbra, accompagnato poi da un sorriso. Dopo essersi detta delusa, la ragazza girò la bottiglia, proseguendo così il giro. Dopo circa un’oretta, quando ormai avevo dato un secondo bacio a Shanna –che fu decisamente meno casto-, uno a Nellie e uno a Blake, decidemmo di fermare il gioco e tornare alla nostra festa. Rimanemmo a ballare e bere fino a tarda notte, quando ormai eravamo stanchi e ci ricordammo che, il giorno successivo, dovevamo registrare in studio.
Dopo una mezzoretta, quando eravamo tutte sotto le coperte, vidi Nellie avvicinarsi e farmi segno di seguirla. Passandomi una mano sul viso, sgusciai fuori dalle coperte e la seguii in cucina. La ragazza si diresse al frigorifero, dove prese un cartone di latte e ne versò un po’ in un bicchiere, poi si sedette sul tavolo, osservandomi. In quei pochi secondi, mi sentii un po’ spaesata, quasi sotto esame... no, peggio: mi sentivo fuori luogo. Non sapevo da cosa fosse provocata quella sensazione, però lo sguardo della mia amica mi preoccupava. Alla fine, non sopportando più quel silenzio angosciante, appoggiai la schiena contro il bancone della cucina e ricambiai lo sguardo di Nellie.
- Allora, che succede? –
- Non lo so.-
- Beh, ci sarà un motivo, se hai deciso di tirarmi fuori dal letto alle tre di notte. Ti ricordo che, fra meno di quattro ore, dobbiamo essere in studio di registrazione e non dormiamo da mezzogiorno, circa.-
- Questo lo so, Sien, ma proprio non riuscivo a dormire.-
- Troppa caffeina?-
- No, non penso sia questo… è più una sensazione strana allo stomaco. Come un… un buco nero che mi ha divorato fegato, pancreas e qualunque altra cosa ci sia.- disse la ragazza, gesticolando.
- Forse hai solo fame, mangia qualcosa e vedrai che ti passa.-
- No, non è fame… Sienna, come si fa a capire se si è innamorati?- La domanda mi lasciò completamente spiazzata, facendomi spalancare gli occhi e dischiudere le labbra per lo stupore. Mai e poi mai mi sarei immaginata di affrontare quel tipo di situazione, mai.
- Cosa ti fa pensare che io lo sappia?-
- Resto convinta del fatto che, fra te e Shanna, ci sia qualcosa.-
- E io continuerò a dirti, fino alla mia morte, che siamo due amiche eterosessuali a cui piace stare insieme. Non c’è nulla, fra di noi. Ma non stavamo parlando di me, chi è?-
- Chi è, chi?-
- La persona che ha creato il buco nero nel tuo stomaco.-
- Non lo so…-
- Oh, andiamo Nells! A me puoi dirlo.-
- Lo so, è che… non ci riesco, mi spiace, Sienna…-
- Fa nulla. Quando ti fiderai di più… io sarò qui ad ascoltarti.-
- Ma io mi fido di te!-
- Non intendevo quando ti fiderai di me, ma dei tuoi sentimenti. Buonanotte, Nellie.-
Lasciai un leggero bacio sulla guancia della mia amica, poi tornai in camera, buttandomi sul letto e addormentandomi all’istante.
°°°
Quel mercoledì mattina, il risveglio fu uno dei più tremendi mai affrontati. Dopo che la sveglia ebbe finito di suonare, rimasi per cinque minuti buoni seduta sotto le coperte, guardandomi attorno intontita. Quando mi alzai, un mal di testa martellante mi esplose proprio dietro l’occhio destro, rendendomi quasi impossibile perfino camminare. Tenendomi la testa fra le mani, mi trascinai verso il bagno, aprendo poi l’armadietto dei medicinali. Dopo aver preso un’aspirina, mi sciacquai il viso con dell’acqua fredda, poi andai a scegliere gli abiti per quel giorno. A mano a mano che riacquistavo lucidità, riuscii a focalizzarmi su ciò che mi succedeva attorno.
- Manca meno di mezz’ora, ti sbrighi?!- mi urlò Lily, gesticolando. Annuii distrattamente verso la ragazza mentre, saltellando in giro per la stanza, cercavo di infilare in contemporanea i leggins e la maglia che mi aveva prestato Blake, qualche settimana fa. Presi gli anfibi neri da sotto il letto e, mentre me li infilavo mi guardai allo specchio: la maglia, originariamente, doveva essere a maniche corte, ma a me arrivava circa al gomito, i leggins erano consumati in corrispondenza delle ginocchia e gli anfibi avevano i lacci di colori differenti, uno verde e uno giallo. Decisamente non molto professionale, però mi rispecchiava abbastanza.
Mentre ci dirigevamo in Studio, Blake mi si affiancò e mi tirò per una manica, guardandomi con un sorriso sghembo.
- Mi chiedevo dove fosse finita.-
- Mi sono dimenticata di restituirtela… potrei dartela ora, ma rimarrei solo in… beh, non presentabile.-
- Tienila, mi piace come ti sta.-
- Ciao, ragazzi!- disse Nikki, salvandomi da dell’ulteriore imbarazzo. – Come probabilmente avete sentito, a volte i ragazzi di Glee arrivano e vi sono delle battute cambiate, oppure dobbiamo riorganizzarci all’ultimo secondo… in questi casi, l’adattabilità è fondamentale. Per questo motivo abbiamo pensato: “Diamine, vediamo se voi ragazzi sapete adattarvi!”. Volete sapere qual è la canzone?-
Dopo un coro generale di “Sì”, Nikki ci guardò con un sorrisetto ansioso, lasciandoci in attesa qualche altro secondo.
- E’… “Price Tag”, di Jessie J.- Aylin si esibì nella sua classica danza felice, mentre molti altri di noi rimanevano basiti. La canzone era molto difficile e, certamente, la mia bassa estensione vocale non copriva la maggior parte delle note. Dopo averci incoraggiati, Nikki entrò nello studio, chiamando Shanna con se. Durante la mattinata, non dovetti registrare, per cui feci il mio video diario, come ogni volta.
- Ciao, Team Sienna! Se mi fossi ricordata che dovevo registrare questo per voi, oggi, mi sarei conciata meglio. Scherzi a parte, voglio ringraziarvi per tutto il supporto che mi date. Certo, non ne ho molte testimonianze… chissà se esiste un Team Sienna… Ad ogni modo, questa è la settimana dell’Adattabilità. Inizialmente abbiamo dovuto quasi improvvisare un’intera canzone, poiché, in origine, era pensata per essere un numero di gruppo. La canzone era “You oughta know”, di Alanis Morissette. Non è proprio il mio genere, devo dire, però la trovo una bella canzone. Ieri non abbiamo avuto le lezioni di danza, in quanto impareremo la coreografia direttamente sul set, così abbiamo fatto… una piccola festicciola, ecco. Anzi, scusatemi tanto per le occhiaie, non ho dormito molto. Comunque, in questo momento sto aspettando di entrare nello studio e scoprire quale strofa dovrò cantare. La canzone è Price Tag, di Jessie J e sono veramente molto nervosa, per quanto riguarda questo video. Solitamente, so adattarmi abbastanza bene, alle varie situazioni, però ho paura che possa capitare qualche situazione che mi metta a disagio come la scorsa settimana. Okay, c’è Ali che mi fa segno di smetterla di blaterare, perché dobbiamo andare a pranzo. Grazie mille per tutto, di nuovo, ci vediamo la prossima settimana!-
Salutando la telecamera, seguii i ragazzi nel Campus, dove mangiammo qualche panino velocemente, poi ci dirigemmo di nuovo nello studio. Al contrario dei ragazzi, che solitamente si portavano una bottiglietta d’acqua, quando Nikki mi chiamò, entrai in cabina di registrazione con il mio classico bicchiere di caffè.
- Hey Sienna.-
- Ciao Nikki.-
- Iniziamo subito con la tua parte, hai la sedicesima strofa.-
- La sed… okay.-
- Prima la sentiamo, poi te la metto solo nell’orecchio destro e ci canti sopra, tutto chiaro?-
- Si potrebbe fare l’orecchio sinistro?-
- Certo.-  Nikki mi sorrise, facendo poi partire la base. La voce di Jessie J mi riempii le orecchie, facendomi capire la tonalità in cui cantava e quella in cui avrei cantato io. Quando le due piccole frasi finirono, la donna mi fece un cenno, segno che stava ripartendo. Sentii la voce di Nellie invadermi l’orecchio sinistro, poi toccò a me.
- Can you feel that, yeah, we're paying with love tonight...-
- Carino, mi è piaciuto. Me ne fai un altro? Giusto per avere un’alternativa.- Annuii in direzione di Nikki, che fece ripartire la base. Dopo aver fatto anche la seconda registrazione, cantai la mia parte di coro, poi fui congedata.
Bevendo l’ultimo sorso del mio caffè, andai a sedermi di fianco a Blake, gettando il bicchiere di carta nella pattumiera.
- Come è andata?-
- Bene, credo. Uh, mi presti il cellulare? Ho bisogno di postare una foto di noi due.-
Il ragazzo rise, poi attivò la telecamera interna del cellulare e ci inquadrò. Dopo che ci fummo messi in posa, facendo delle facce buffe, il ragazzo scattò la foto, immortalando quel momento. Non fu l’unica foto che facemmo in quei minuti. Inizialmente, si unii solo Michael, poi arrivò Ali, poi Aylin e, prima di andare a registrare la parte tutti insieme, ci facemmo fare una foto di gruppo.
- Vi muovete? Vorrei andare a cena anche io.- ci rimproverò Nikki, uscendo dalla Sala di registrazione. Dopo esserci guardati per qualche secondo in modo colpevole, scoppiammo tutti a ridere, poi andammo finalmente a registrare l’ultima parte della canzone. Vedendoci tutti ammassati in quella stanza, non potei fare a meno di ricordare quando avevamo registrato Here I go again: a quel tempo, essendo tutti, la stanza sembrava molto più piccola; ora, con cinque persone in meno, appariva decisamente più grande.
Dopo aver cantato la lunga parte che avevamo in comune, tornammo nel Campus, dove cenammo con quello che ci era offerto dallo sponsor della settimana: cibo cinese.
- Riso fritto o maiale in agrodolce? Questo è il vero dilemma, altro che essere o non essere.- dissi, sollevando due scatole di cartone di uguale forma e dimensione. Fu una cena davvero buffa: tutti provammo a mangiare con le bacchette; alcuni, alla fine, rinunciarono, decidendo di mangiare con le posate normali. Ad un certo punto, sentimmo un urlo di trionfo provenire da Aylin. Sollevò con un sorriso estasiato le bacchette, in cui era contenuto un unico, piccolo chicco di riso.
-  Ci sono riuscita!- trillò tutta contenta, prima che il chicco le cadesse di nuovo sul piatto.
°°°
Il primo giorno di riprese, emozionati nel non sapere nulla, ci alzammo ancora prima che suonasse la sveglia. Non ci avevano portato alcun tipo di vestito e non ci avevano dato indicazioni particolari, per cui indossai un paio di semplici pantaloni neri della tuta, una canotta bianca e la felpa aperta nera, per ripararmi dall’aria mattutina.
Non appena arrivammo sul set, Erik si diresse verso di noi, strofinandosi le mani l’una contro l’altra.
- Sembra una giornata ideale, questa, per l’Adattabilità.- scherzò. – In breve, il concetto del video sono dei ragazzi ricchi contro dei ragazzi poveri. Inizialmente ci sono questi ultimi che si divertono, scherzano insieme e, uno per uno, i ragazzi ricchi si uniscono a loro. Alla fine, rimarrà solo un ragazzo ricco, avaro. Lei… Aylin… dovrà decidere se stare con i ragazzi poveri o rimanere una ricca e avara. Inizieremo girando le parti dei ragazzi ricchi che se ne vanno poi, questo pomeriggio, farete la coreografia. Se tutto andrà secondo i piani, oggi avremmo finito e avrete ben due giorni, per prepararvi alle Last Chance Performance. Se così non fosse, dovrete tornare domani, cosa che mi renderebbe molto furioso.- con una risata, l’uomo ci fece cenno di andare a prepararci.
Una delle truccatrici mi si avvicinò, facendomi cenno di andarmi a sedere davanti ad uno dei grandi specchi. Iniziò subito a riempirmi il viso con quelle schifezze, facendomi arricciare il naso. La preparazione durò circa mezz’ora, dopodiché ci lasciarono andare a cercare i nostri abiti. Prima di alzarmi, rivolsi un ultimo sguardo al mio riflesso: mi avevano truccato le labbra di rosso, circondato gli occhi con una matita nera e allungato le ciglia con del mascara nero.  Nonostante fosse il trucco che mi applicavano quasi sempre, ancora non riuscivo a capacitarmi di come apparissi più grande. Mi avevano anche sistemato i capelli, aggiustandomi i boccoli con una passata di piastra. Nella rastrelliera trovai quasi subito la sacca con il mio nome: un vestito azzurro con delle balze nella parte superiore e un paio di scarpe come quelle che mi aveva prestato Ali, però di un marrone più chiaro. Indossai anche un trench blu scuro, della stessa lunghezza del vestito ed un cappellino leopardato. Dopo aver indossato il tutto, mi diressi verso il pullman. Quel giorno, infatti, non avremmo registrato su un set, bensì all’Universal CityWalk, dove, nella scorsa stagione, avevano registrato Mad World.
Fra il tempo perso per prepararci e quello usato per arrivare nel luogo delle riprese, avevamo sprecato tutta la mattinata, con grande disappunto di Erik. Dopo aver consumato un veloce pasto a base di patatine fritte e panini –cosa che ci fece ricordare Tyler-, mi aggrappai al braccio di Abraham, facendomi aiutare a percorrere la ripida discesa che precedeva il luogo in cui avremmo girato. Il “set” comprendeva il lato esterno di un bar, in cui vi erano dei tavolini con gli ombrelloni, posto parallelamente al luogo in cui si sarebbe svolta la coreografia.
Come ci aveva già preannunciato, Charlie si calò nel suo personaggio, Scott Campbell; iniziò perfino ad ignorarci, se lo chiamavamo con il suo nome. Quando Erik ci avvisò che iniziavamo le riprese, mi sedetti in uno dei tavoli, calandomi anche io nella mia parte. Avevo deciso che, il mio personaggio, era una mia versione peggiore di me: aveva vinto il Glee Project, era entrata in Glee e si era montata la testa. Accavallai le gambe, appoggiando il viso ad una mano, mentre anche gli altri prendevano posto. Con me, si sedettero Blake e Lily. Erik iniziò dando qualche direttiva ad Abraham e Shanna, poi iniziammo a girare. Non appena sentii il playback partire, iniziai a far oscillare la gamba, fingendomi molto interessata a qualcosa che Lily mi mostrava sul cellulare.
- Oddio, che carino! Devo assolutamente comprarne uno da tenere nella borsetta!- dissi, fingendomi estremamente eccitata.
Finsi di indicarlo anche a Blake, mentre Shanna passava in mezzo ai tavoli, cantando la sua parte. Erik diede lo stop, venendo poi da noi.
- Okay, ora iniziamo a registrare le parti in cui ve ne andate. Ora, capite che non potete urlare “Che bella borsa in pelle di cincillà” e poi andarvene. Quando manca poco alla vostra strofa, iniziate a guardarvi attorno, intuendo che qualcosa non vi quadra. Okay, iniziamo.-
Come prima, entrai subito nel mio ruolo di riccona viziata, noiosa e sovreccitata per una borsa in pelle di cincillà. Tuttavia, quel giorno, non arrivammo né a fare la mia strofa, né a fare la coreografia. Quando il sole iniziò a calare e il cielo si tinse di delicate sfumature rossastre, Erik lasciò cadere a terra la sua cartella con gli appunti di regia, andandosene senza dire una parola. Avevamo perso molto tempo per colpa di Mario, il quale non riusciva a far trasparire nulla. Stava seduto immobile, si alzava e se ne andava, senza fare nulla di particolare. Era frustrante anche per noi, stare a guardarlo mentre non si impegnava. Irritata per non aver combinato un gran che, mi cambiai velocemente e mi tolsi tutto ciò che avevo sul viso. Salii sul pullman, accoccolandomi stancamente addosso ad Abraham. Shanna, seduta davanti a me, stava controllando i tweet dei fan su un cellulare, quando si mise a ridere.
- Che succede?- le chiesi.
- Abbiamo dei fan, Sien.-
- Abbiamo?-
- Sì, persone che ci shippano!-
- Oddio, fammi vedere!- mi allungai, prendendo il cellulare dalle mani di Shanna, e guardai il tweet che stava leggendo: “Hi Shanna! I luv u & Sienna together! It’s my birthday, today, so… nothing! I luv u 2, really!” – Adoro questa ragazza!- dissi con una risata, riconsegnando il telefono alla Shan.
Il portellone si aprì, così scendemmo e ci andammo a fare una meritata doccia. Una volta uscite, mentre avevo ancora un asciugamano avvolto a raccogliere i capelli, Shanna mi trascinò su uno dei letti vuoti nella nostra stanza, proprio davanti ad una telecamera.
- Ciao Elizabeth! Siamo Shanna…-
- E Sienna!- mi intromisi io.
- Esibizionista. Comunque, abbiamo letto il tuo tweet e volevamo farti gli auguri di buon compleanno! Sappiamo entrambe come ci si sente a shippare una coppia impossibile, però volevamo farti un regalino.-
- L’idea è stata mia.-
- Lasciala perdere, è una bugiarda.-
- Lascia perdere lei. Buon compleanno, comunque.-
Dopo aver salutato la telecamera, un’ultima volta, mi voltai verso Shanna. Dopo averle fatto l’occhiolino, intrecciai le dita della mia mano sinistra con le sue, poi la baciai. Mentre le nostre labbra si toccavano, iniziai a pensare che, aver baciato più ragazze che ragazzi, non era una cosa molto… eterosessuale, ecco. Una volta che ci fummo separate, mi alzai senza dire una parola e andai in salotto. La cena era già pronta, per fortuna, così mi limitai a sedermi a tavola, mangiare velocemente e ritirarmi nel dormitorio. Mentre ero sdraiata a letto, persa nella contemplazione del soffitto, non riuscii proprio a capire il mio momento di mutismo. Stavo decisamente diventando troppo lunatica.
Il mattino seguente, dopo una rapida doccia, ci fiondammo tutti nel pullman, pronti per il secondo giorno di riprese. Nonostante l’ordine impartito da Erik, ossia quello di sbrigarci, impiegammo tutta la mattina per prepararci. Nel pomeriggio girammo tutte le scene del nostro abbandono per il gruppo dei ricchi, ci mandarono a cambiare con gli abiti per la coreografia. Con un sospiro di ringraziamento, indossai un paio di jeans lunghi a gamba larga e una canotta nera e, sopra quella, una t-shirt bianca con scollo a V, per poi recarmi nella piazza.
- Ascoltate, dobbiamo fare in fretta ché sta arrivando il tramonto.- disse Zach, sebbene tutti sapessimo di avere ancora un po’ di tempo.
Ci mettemmo tutti in posizione, poi l’uomo venne davanti a noi. Immediatamente, iniziò a mostrarci una serie di passi, per poi indicarci anche in quale parte della canzone andava fatto. Dopo che fummo riusciti a farlo correttamente un paio di volte, una metà di noi andò con Brooke, gli altri con Zach. Io, mi ritrovai con la ragazza.
Continuammo a fare le prove e a registrare fino a quando il tramonto non fu troppo evidente, dopodiché ci dissero di andare a cambiarci e tornare il mattino seguente. La cena fu veloce, esattamente come la precedente, poi ci coricammo tutti.
Per l’ultimo giorno di riprese, impiegammo decisamente meno nel cambiarci, su ordine di Erik. Girammo fin verso le due del pomeriggio, solo le parti in cui ci alzavamo e andavamo a ballare. Dopo aver finto di divertirmi a mandare messaggi, commentare borse in pelle di coccodrillo e guardare Shanna con finta aria di superiorità, guardai come ero vestita, voltandomi poi verso Aylin. Cantai il mio verso, appoggiando con rabbia il cellulare sul tavolo, mentre mi alzavo. Corsi verso i miei amici, dove Michael mi aiutò a togliere il cappotto, per poi gettarlo in un angolo. Come per tutti gli altri prima di me, fermammo le riprese, mi lasciarono cambiare velocemente e poi tornammo a girare. Non dovemmo rifare la coreografia, in quanto Erik voleva usare quelle di ieri, quindi girammo solo la parte finale, quella in cui Aylin veniva verso di noi e lanciava il cappello.
- Ed è fatta, congratulazioni!- Erik ci spedì a cambiarci, mentre loro finivano di montare il video. Quando finalmente fui rientrata nei miei pantaloni logori della tuta e nella maglietta di Blake, mi diressi insieme ai ragazzi a vedere il video. Faceva sempre strano, rivedermi in quello schermo mentre interpretavo un personaggio. Mi metteva a disagio, soprattutto perché trovavo costantemente cose che non mi piacevano nel mio modo di recitare, cantare e ballare.
A fine video, applaudimmo tutti insieme, poi tornammo nel dormitorio. Era ormai tardo pomeriggio e tutti avevamo saltato il pranzo, per cui, preparammo pasta in abbondanza. Ultimamente ero diventata più brava a cucinare, perciò mi offrii volontaria. Certo, più brava non vuol dire che, ogni tanto, non mi capitasse qualche casino… come quella volta, quando finii per bruciare tutto il sugo  e mettere troppo sale nella pasta. Alla fine, dovemmo accontentarci di qualche panino.
Per non dovermi sorbire le lamentele di Mario, in riferimento al fatto che gli avevo fatto rinunciare ad una cena come si deve, mi fiondai sotto le coperte, con i vestiti ancora indosso.
Il mattino seguente, fui svegliata dalle urla entusiaste di Lily. Mi misi a sedere a fatica, guardandomi attorno un po’ intontita. Tutto sembrava essere normale, tranne per il fatto che non ci avevano svegliate con la musica. Biascicai qualcosa, strofinandomi gli occhi, poi mi fissai su quella macchiolina di colore che pensavo fosse Lils.
- E’ il giorno a telecamere spente, possiamo fare quello che vogliamo!- si mise ad urlare, togliendomi le coperte di dosso. – Perché indossi ancora quei vestiti?-
- Avevo sonno, non mi andava di cambiarmi.- dissi con voce flebile, mentre mi alzavo e mi dirigevo in bagno. Solo dopo qualche minuto realizzai di essere sotto la doccia… ancora totalmente vestita. Sbuffando, mi scollai di dosso gli abiti bagnati, lasciandoli poi cadere sul pavimento. Quando tornai in camera, feci segno alle ragazze di non fare domande, alla vista degli abiti bagnati.
- Cos’è il giorno a telecamere spente, ad ogni modo?- chiesi a Lily, mentre sistemavo il letto.
- E’ il giorno di manutenzione! O una cosa simile. Praticamente, tutte le telecamere saranno spente e noi potremmo fare tutte quelle cose da adolescenti che, normalmente, non ci è permesso.-
- Intendi tipo… dormire?-
- Sienna! Un minimo di vitalità! Voglio dire, possiamo fare cose che sarebbe sbagliato far vedere a bambini e ragazzi… vuol dire che possiamo fare una vera festa!-
- Qual è la differenza tra una vera festa e quella dell’altro giorno?-
- L’altro giorno eravamo sobri.-
A quelle parole, una lampadina mi si accese in testa, facendomi finalmente capire di cosa stesse parlando. Okay, forse ero stata un po’ ingenua, nell’arrivarci, ma non era certamente una delle cose a cui pensavo più spesso.
- Io non posso bere, ho diciotto anni.-
- Proprio per questo devi bere oggi! Nessuno ti farà la predica.-
- Questa volta, però, indosso quello che voglio io!- dissi, puntandole un dito contro, cercando di avere un fare minaccioso. Visto il suo sorrisetto, forse non mi riuscì tanto bene. Dopo aver indossato un paio di leggins, una canotta e le scarpe da ginnastica, raccolsi gli abiti bagnati e uscii nel cortile. Come nei giorni di bucato, li stesi sulla lunga corda che ci avevano messo a disposizione. Beh, provai a stenderli: la corda era decisamente troppo in alto, infatti, non toccava mai a me stenderli. Dovetti prendere una sedia e salirci, per riuscire ad appoggiare i vestiti lì sopra.
Una volta finito, mi diressi in cucina per prendere qualcosa con cui fare colazione. Essendo tutti gli altri già svegli da tempo, però, non era rimasto tanto, quindi mi dovetti accontentare di una barretta ai cereali.
Ero seduta sul bancone della cucina, facendo dondolare stancamente le gambe, quando Lily mi si avvicinò, con un sorriso. Ricordando la conversazione avuta poco prima, mi strinsi le braccia al petto, deglutendo nervosamente.
- Vieni? Stiamo per fare un gioco!-
- Che gioco?-
- Si chiama “Io non ho mai”. Dai, sarà divertente!-
La ragazza mi prese per mano, facendomi scendere dal bancone, poi mi trascinò nel cortile, dove i ragazzi erano radunati in cerchio. Non appena mi sedetti a terra, Blake mi guardò inarcando le sopracciglia e facendo un cenno verso la sua maglia. Scrollai le spalle, come a dire “Che ci vuoi fare?”.
- Qualcuno mi spiega le regole del gioco?- chiesi.
- Regole? Oh, già. Praticamente, uno di noi inizia dicendo… che ne so, “Io non ho mai baciato una ragazza”. Quelli che lo hanno fatto, bevono; gli altri no.- Spiegò Lily, mettendo al centro del cerchio un vassoio con dieci bicchierini pieni di liquido trasparente. Arricciai il naso, per via dell’odore pungente, mentre Aylin iniziava.
- Vediamo… io non ho mai avuto una relazione con una ragazza.- gli unici a bere furono i ragazzi e Ali.
Il gioco continuò per un po’, costringendomi a bere quando Ali disse di non essere mai stata sulle giostre del luna park e Michael disse di non aver mai avuto un bacio omosessuale. Ad un certo punto, però, toccò a me parlare.
- Ehm… io non ho mai… fatto sesso con qualcuno.- la cosa più imbarazzante di dirlo, forse, fu vedere tutti bere. Tutti meno Nellie, alla quale riservai uno sguardo di solidarietà.
Verso le sei di pomeriggio, decidemmo di fermare il gioco, per prepararci al meglio. Nonostante gli attimi di divertimento, nessuno si era scordato delle Last Chance Performance. Non avevo fatto schifo, quella settimana… il problema, era che non avevo nemmeno fatto qualcosa di speciale.
Dopo aver bevuto un’enorme tazza di caffè, mi misi davanti allo specchio, osservando il mio riflesso. Mi sembravo diversa, da quando mi ero osservata in quel modo, alle audizioni. Avevo una luce diversa, negli occhi… quasi di sfida. Forse stavo veramente diventando più sicura di me, più competitiva. Con un sospiro, presi l’elastico che avevo al polso e mi feci una coda alta.
Il tempo scorreva e la fatidica ora arrivò. Con un groppo in gola, mi diressi in Auditorium, insieme agli altri. Come sempre, ci disponemmo su due file, mentre Nikki, Zach e Robert entravano. Quest’ultimo, fu il primo a parlare.
- Il tema di questa settimana, era Adattabilità. Molti di voi, ci hanno dimostrato di riuscire ad adattarsi sotto pressione. Aylin, hai fatto un lavoro stupendo, come vincitrice del compito della settimana. Quindi, Aylin, Shanna, Michael, Lily e Sienna… siete tutti richiamati per la prossima settimana.-
A quelle parole, rilasciai l’aria che non mi ero accorta di trattenere, in un sospiro di sollievo. Ringraziai i nostri mentori a fior di labbra, poi uscii insieme ai quattro ragazzi.
- Cosa dite che gli succederà? Insomma… è la settimana dell’Adattabilità…- disse Michael, una volta che fummo tutti seduti sul divano.
- Perché qualcuno non torna?!- sbottai io, invece di rispondere.
La porta si aprì, lasciando entrare uno degli assistenti di regia. Cogliendoci impreparati, l’uomo ci avvisò che i ragazzi avrebbero cantato dei duetti. Mentre quello usciva, noi cinque ci guardammo, realizzando che doveva rimanere soli per due ore e mezza. Insomma, quando solo tre di noi erano assenti, trovavamo benissimo qualcosa con cui occuparci tutti insieme. Essere in cinque, faceva sembrare tutta la casa più silenziosa. Certo, Aylin e Lily decisero subito di mettere fine a questa tranquillità, correndo per tutto il Campus. Entravano e uscivano dalle varie stanze, mostrando a noi tre le loro varie scelte di abbigliamento per Keep Holding On.
- Come fanno a pensare a questo?- sibilai a Shanna, mentre Aylin ci mostrava un abito bianco a fantasia floreale. – Voglio dire… quattro dei miei migliori amici sono su quel palco a lottare per rimanere… non riesco a pensare a nient’altro!-
La cosa continuò per un po’, dopodiché, decidemmo di farci delle cioccolate calde. Eravamo seduti attorno al tavolo, quando la porta si aprì. Subito scattai in piedi, rovesciandomi qualche goccia di cioccolata sulla maglia. Fregandomene, corsi ad abbracciare Nellie e Blake, insieme, per poi piegarmi e stringere Ali.
- Dove sono gli altri? Dov’è Abraham?- gli chiesi, dopo che li ebbi lasciati andare.
- Noi siamo salvi, loro a rischio eliminazione…- mi spiegò Nellie, proprio mentre la porta si apriva per lasciarli entrare. Mi gettai subito sul mio amico, senza dire una parola. Dopo un rapido giro di abbracci, tutti ci sedemmo sul divano, per ascoltare le loro versioni di come erano andate le cose.
Robert non ci mise molto ad entrare e avvisarci che era ora di andare. Con le lacrime agli occhi, salutai Abraham. Pochi minuti dopo, ci dissero che potevamo andare a vedere la lista. Quando varcammo la porta dell’Aula Canto, Mario era appoggiato al pianoforte, con le lacrime a rigargli le guance. Come tutti, lo abbracciai mostrandomi un po’ triste… ma non lo ero realmente. Per la prima volta in cinque settimane, non piansi e non fui eccessivamente disperata: vedevo l’uscita di Mario come l’eliminazione di una persona che ostacolava il mio percorso. Per questo, anche quando cantammo Keep Holding On, dovetti sforzarmi, per non apparire rilassata. 
 

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