The Fosters

di TeamInspired
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** benvenuta ***
Capitolo 2: *** cosa stiamo facendo? ***



Capitolo 1
*** benvenuta ***



 "Hayley Anderson" gridò la guardia dalla porta dell'edificio, mentre con lo sguardo scrutava il viso di ogni persona presente nel cortile, in cerca della ragazza bionda che rispondesse a quel nome.
 "HAYLEY!" ripeté con voce ancora più forte. finalmente una ragazza si voltò nella sua direzione.
 "eccomi" disse lei scocciata.
 "è arrivata" annunciò la guardia. immediatamente, un velo di ansia e terrore coprirono il suo corpo come un lenzuolo: gli occhi si aprirono sempre di più, le pupille si allargarono, i muscoli si irrigidirono e dalla bocca uscirono sospiri profondi. quella ragazza puzzava di paura. e se non fosse piaciuta? no, non doveva succedere. lei doveva uscire da lì, a tutti i costi.
 la guardia si mosse e fece cenno alla bionda di seguirla. e così fece. dopo pochi minuti passati a camminare per i corridoi dell'edificio, dove gli unici rumori erano i loro respiri e le loro scarpe, arrivarono in una stanza molto accogliente, con una libreria piena di libri dai titoli a lei noti, una scrivania ordinata, con sopra fogli, documenti, un portapenne, una foto, il computer con una foto di un cane come sfondo, dei quadri e attestati alle pareti e delle sedie occupate da una coppia abbastanza giovane. non superavano i 40 anni.
 "signori Mendes, lei è la ragazza di cui vi ho parlato negli incontri passati" disse la direttrice, la quale era seduta alla scrivania con postura elegante.
 a quelle parole, i due si girarono e posarono i loro sguardi sulla quasi sedicenne, accogliendola con un sorriso cordiale. "Hayley, loro sono i signori Mendes, hanno una famiglia e vorrebbero prendere in affidamento una ragazza da qui. dal momento che ti sei comportata bene, soprattutto delle ultime settimane, pensiamo che tu sia la ragazza ideale per loro."
 improvvisamente apparve un sorriso sul volto di Hayley, i suoi occhi si illuminarono di speranza e felicità. aveva trovato una famiglia disposta a portarla via da quel posto orrendo. nei minuti successivi, i tre dovettero firmare alcuni documenti, le solite cose che certificano i fatto che la famiglia si prende ogni responsabilità e bla bla bla. poi, finalmente, arrivò il momento da lei tanto sognato: "allora Hayley -disse la direttrice alzandosi e rivolgendosi alla ragazza- a quanto pare ci dobbiamo salutare. credo tu sia felice di lasciare l'istituto, ma sappi solo che a noi mancherai.."
 "se..tutte balle.." pensò Hayley mentre la signora che sembrava la Umbridge con la ricrescita continuava a ripetere quanto fosse fiera di lei e degli sviluppo che aveva fatto.
 "arrivederci signorina Anderson. signori Mendes." salutò cordialmente lei mentre la ragazza e la coppia si dirigevano verso l'uscita.
 "arrivederci signora Walters" disse lei per l'ultima volta prima di lasciare quel edificio dopo 7 mesi.
 il viaggio in macchina durò circa mezz'ora e lo passarono in silenzio, se non per qualche frase scambiata da i coniugi tra di loro, mentre lei continuava a fissare il paesaggio fuori dal finestrino e a pensare a come si sarebbe dovuta comportare da quel momento in avanti con la sua nuova famiglia. però una cosa la notò: avevano davvero dei buoni gusti musicali.
 una volta a casa, i due la scortarono lungo tutto il vialetto fino all'ingresso. appena i tre entrarono, due figure apparvero dalle scale: un ragazzo e una ragazzina che avrà avuto al massimo due anni in meno.
 "mamma, Shawn mi ha rubato il pc!" disse la seconda.
 "non è vero! mi serviva per scuola, lei era in doccia e le ho lasciato un biglietto sulla scrivania per avvisarla!" ribatte il primo, una ragazzo meraviglioso, alto con gli occhi stanchi di un bellissimo color nocciola.
 "Aaliyah, lo sai pure tu che domani tuo fratello ha il test..lasciaglielo a lui e sta sera lo usi tu, ok?" disse la donna.
 "va bene" rispose la ragazza.
 "mamma, papà..chi è lei?" chiese il ragazzo guardando attentamente Hayley.
 "ragazzi, lei è Hayley e starà con noi da oggi in avanti. trattela come se fosse parte della famiglia." disse il padre appoggiando una mano sulla spalla della ragazza.
 "Shawn, voi due avete la stessa età, fai amicizia con lei e falle vedere la stanza degli ospiti. dormirà lì." gli disse la madre con tono gentile, rivolgendo poi un sorriso alla ragazza ancora titubante su ciò che avrebbe dovuto fare, come avrebbe dovuto comportarsi. il ragazzo le fece un cenno con la testa per dirle di seguirlo, e così fece. una volta saliti al piano di sopra, le mostrò tutte le stanze, anche quelle più inutili per il momento come lo sgabuzzino, come se fosse un tour per una città.
 "e questa è la tua stanza. per ora è un po' vuota ma puoi riempirlo con poster e foto, a mamma non darà fastidio.- le dice ridacchiando e facendo sorridere anche lei- vuoi che ti faccio compagnia mentre ti sistemi?...così possiamo conoscerci.." lei rispose con un semplice sorriso che però rese evidentemente contento il ragazzo.
 Hayley si avvicinò al letto e ci appoggiò sopra l'unico borsone non molto grande che aveva con se.
 "non hai molte cose vedo...come mai eri in orfanotrofio?" chiese lui, rendendo si poi conto della sfrontatezza con cui aveva posto la domanda.
 "riformatorio.." rispose lei a dio di voce.
 "cosa?"
 "ero in riformatorio...mi padre mi ha mandata lì perché gli ho sfasciato il parabrezza dell'auto..."
 "e perché l'hai fatto?"
 "per ripicca.."
 "in che senso?"
 "lui mi ha molestata e io gli ho sfasciato il parabrezza."
 "ti...ti ha molestata?- non ricevette nessuna risposta, solo silenzio -e chi lo sa?"
 "tu"
 "e..?"
 "e basta!" gridò lei scoppiando in lacrime. lui non sapeva che fare, cosa dire. l'unica cosa che gli venne in mente fu abbracciarla. era ancora quasi una perfetta estranea, ma lo fece comunque e lei non si tirò indietro.
 "io...scusa, non dovevo chiederetelo. ti do il permesso di picchiarmi, se ti può far sentire meglio" disse lui sentendosi in colpa per ciò che aveva appena fatto.
 "non lo farei mai- rispose lei tirando su con il naso, mentre lui le asciugava  le lacrime -raccontami qualcosa di te"
 "oh, ok. beh...io sono Shawn Mendes, 16 anni, nato a Toronto. ho una sorella più piccola, Aaliyah. amo la musica, in particolar modo Ed Sheeran e John Meyer. adoro suonare la chitarra e me la cavo con il cantare"
 "aspetta! ti piacciono Ed e John? basta, io ti adoro!! hahahah" disse lei incredula, per poi scoppiare in una fragorosa risata, coinvolgendo pure Shawn.
 "tu? parlami di te"
 "Hayley Anderson, 16 anni, Toronto.  figlia unica. ho perso mia madre quando ero piccola per colpa di un intervento al cuore andato male. mio padre era un alcolista drogato che molestava sia me, che mia madre, che le sue ragazze. mmh...che altro? ho cambiato più scuole perché venivo bulleggiata, io o mi ribellavo o subivo e basta...però vabbeh. la tua ragazza? ne avrai sicuramente una"
 "no, non ce l'ho"
 immediatamente un sorrisetto apparve sul viso di Hayley, e Shawn lo notò. ma che le prendeva? perché quella risposta la rendeva così felice? perché?
 il ragazzo si alzò e prese il suo telefono dalla tasca. "comunque...dammi il tuo numero così se hai bisogno.."
 "non ho un telefono. non lo avevo quando mi hanno messa la dentro, e poi non avevamo il permesso di usarne o averne uno.."
 "ah, forse ho un mio vecchio telefono in came-"
 "non voglio elemosinarti un telefono.."
 "non lo stai elemosinando, te lo sto regalando io. vieni, settimana scorsa mi hanno regalato il nuovo iPhone 5s quindi ho il mio vecchio, il 4, in camera"
 "un...un'iphone?! no, non posso accettarlo"
 "dai, muoviti" ridacchiò lui prendendola per mano e trascinando la con se. quella ragazza aveva qualcosa di interessante che lo incuriosiva e gli piaceva molto. era una ragazza normale, bionda, occhi azzurri, abbastanza alta, sorridente, nonostante il suo passato. eppure c'era qualcosa di più, come un lato misterioso, che lo attirava. una volta in camera sua, lui si mise a frugare nei cassetti, mentre lei guardava la stanza in ogni su dettaglio: la chitarra ai piedi del letto, il poster dei The Fray sulla parete, la collezione di plettri sulla scrivania, i cd e i libri disposti in modo ordinato sulla libreria. era davvero confortante come stanza.
 "tieni...è già stato resettato. dobbiamo solo trovarti una SIM e sei a posto- disse porgendole il telefono -dopo cena esco con degli amici e mi piacerebbe che tu venissi"
 "dove si va?"
 "una festa, possiamo vedere se mia mamma ha un vestito che ti possa stare bene" gli sorrise.
 "io? un vestito? hahahahahahahah nono hai capito male! io non metto vestiti o gonne- disse lei ridendo a gran voce -credo che dei jeans e una felpa, vadano bene" continuò prima che la madre entrasse nella stanza.
 "ragazzi, la cena è pronta" disse lei facendogli segno di seguirla. scesero in  cucina dove la tavola era già apparecchiata. al centro c'era un pollo arrosto e un piatto enorme pieno di patatine fritte. "spero che la cena sia di tuo gradimento"
 "ooh, si che lo è!" disse Hayley mentre si sedeva accanto al ragazzo e difronte alla bimba.
 "allora, Hayley, ti piace la tua camera?" chiese il padre con tono calmo.
 "oh, si, è molto carina e molo più grande di quello che mi aspettasi" ridacchiò lei.
 "se hai bisogno, durante la notte, non esitare a venire da noi. siamo giusto infondo al corridoio..."
 "oppure ci sono io nella stanza difronte! mi fa piacere aiutare la gente... -disse Shawn con tono alquanto innervosito da qualcosa detto prima- comunque, ma', dopo i e Hayley andiamo alla festa di Aaron. è ok per voi?"
 "certo! così puoi farla inserire nella tua compagnia!" disse la madre sorridente.
 "e così posso usare io il pc senza essere tormentata!" disse la ragazzina in tono scherzoso.
 "quindi tu sei Aaliyah..." le disse Hayley
 "yepp, in carne ed ossa! hahahah"
 "mi è parso di capire che tuo fratello ti infastidisce ogni tanto"
 "si, a volte è un vero rompi-palle, ma gli voglio bene comunque hahahah"
 a quella parole il ragazzo le rivolse una linguaccia, seguita da una risata e un 'ti voglio bene anche io'. in quel momento Hayley si mise a pensare al fatto che, da quando la madre se n'era andata, non aveva più avuto qualcuno che le volesse bene come se ne vogliono i due fratelli; si chiese se avrebbe mai trovato qualcuno che la considerasse, le dicesse che era felice di averla nella sua vita.
 dopo cena, i due ragazzi andarono nelle reciproche stanze per prepararsi. shawn le aveva detto che era una festa in casa tra pochi e che, se pure simpatici, i ragazzi della sua compagnia erano davvero insistenti e pervertiti a volte. quelle parole la rassicurarono all'inizio, ma la spaventarono pure un po'. per evitare di accendere il lato "pervertito" dei ragazzi, decise di mettersi dei semplici skinny jeans, una canotta e...una felpa che non aveva. o almeno, l'aveva, ma era cresciuta in altezza e l'ultima felpa che aveva indossato, presa dai vestiti del riformatorio, era diventata piccola. forse Shawn ne aveva una da prestarle. titubante, uscì dalla stanza e si diresse dall'altra parte del corridoio, bussò alla porta e il ragazzo le aprì subito, come se fosse stato già dietro la porta in attesa del suo arrivo.
 "ehm...Shawn, mi stavo chiedendo se tu avessi una felpa da prestarmi dal momento che io ne avevo una e non mi va più..."
 "certo! di che colore la vorresti? secondo me, questa blu ti sta bene perché è più o meno dello stesso colore dei tuoi occhi, che per l'appunto trovo meravigliosi" disse porgendo le una felpa senza cerniera con il cappuccio e la scritta "can i _ _ _ _ you?" davanti, rivolgendo le pure un tenero e amichevole sorriso, che le fece attorcigliare lo stomaco. ma che le prendeva? perché faceva così? infondo, era suo nuovo fratello, non poteva piacerle. giusto?
 pochi minuti dopo uscirono di casa e si incamminarono verso la casa infondo alla via. il tragitto che sarebbe dovuto durare circa 10, che diventarono quasi 20 perché, per un motivo o l'altro, si rallentavano a vicenda, forse perché entrambi avevano questa voglia di passare del tempo da soli. ma perché? che stava succedendo ai due?

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Capitolo 2
*** cosa stiamo facendo? ***


quando arrivarono a casa dell'amico, Shawn venne accolto con molta felicità, come se non aspettassero altro, mentre, appena entrò lei, un velo di bisbigli si alzò. 'chi è quella?' 'ma l'hai mai vista qui in giro?' 'che ci fa con lui?' 'Shawn ad una festa con una ragazza? pensavo non fosse tipo da cose così'
le persone saranno state 20, al massimo 25, ma le sembrò di essere al centro di uno stadio tipo il Wembley di Londra o San Siro a Milano.
"Non dargli retta...vieni con me che ti presento agli altri -disse lui prendendole la mano e trascinandola dietro di se fino ad entrare nel salotto pieno di foschia e puzza di canne. Lei indietreggiò un pochino spaventata dall'idea di droghe e fumo. Aveva bevuto, anche molte volte, ma il fumo non le andava proprio giù. Era stato il motivo per cui sua madre si era dovuta far operare al cuore..
"non ti preoccupare, io non fumo e nessuno ti obbliga a fare niente. Se non lo vuoi fare dillo e se ti danno fastidio, avvisami" le sussurrò all'orecchio, prima di darle un bacio sulla guancia. In quel momento dei brividi le percorsero la schiena e lo stomaco le se attorcigliò nuovamente.
"Mendes!!" gridò un ragazzo castano, abbastanza alto, con gli occhi di un azzurro ghiaccio quasi pietrificante.
"Nash!!" rispose lui a tono, mentre anche gli altri ragazzi si avvicinavano a loro.
"fratello, non ci presenti la tua amica?" chiese un ragazzo non molto alto, castano, con gli occhi scuri.
"Ehm..lei è..."
"Hayley, piacere" disse lei vedendo il ragazzo in panico perché non sapeva come presentarla.
"Piacere tutto nostro, tesoro, tutto nostro" ribatté un altro ragazzo molto alto, capelli e occhi scuri, un sorriso meraviglioso, ma una voce da fattone assurda.
"E voi siete?"
"Te li presento io -disse shawn- sono Nash, Cameron, Taylor, Jack, Aaron, Sam, Matt, Jack, Carter, Hayes, Dillon e Jacob"
"Ehm ehm...io chi sono? La figlia di nessuno?! -disse con tono scherzoso una ragazza molto carina con i capelli ricci alquanto voluminosi- piacere Mahogany, per gli amici Lox, ma tu chiamami come più ti piace"
Infondo, quei ragazzi non erano poi così male, almeno, non lo sembravano. Hayley si ambientò subito e senza problemi. Arrivate le 10:30, iniziarono a girare per la casa bottiglie di alcolici e super alcolici senza fine. c'era davvero di tutto: vodka a tutti i gusti, jack daniels, malibu', rum e chi più ne ha più ne metta.
"Io propongo di giocare al 'giro della bottiglia', ci state? -disse Taylor, rivolgendo subito il suo sguardo verso Hayley, che, anche se un po' tentennante, accettò. Lo stesso fecero Mahogany, Nash, Shawn, Jack G (chiamato così per il cognome, Gilinsky) e Cameron- vado a chiamare altre 3 ragazze, nel frattempo, sistematevi e prendete la vodka. Liscia, grazie!!"
Tutti presero alla lettera le sue parole e si posizionarono in cerchio. Hayley era tra Jack e Shawn, accanto a lui c'era Mahogany, poi erano stati lasciati i posti per Taylor e le altre ragazze. Appena questi arrivarono, si posizionarono nel cerchio, ai loro posti. La bottiglia venne messa al centro e, a turno, la girarono. Il gioco si faceva più interessante più si andava avanti, tra obblighi alcolici o altamente porchi e verità scioccanti.
"Tocca a me! -disse Nash prendendo la bottiglia tra le mani. Il primo giro si fermò in direzione di Shawn, mentre il secondo verso Hayley- uuuh!! Siete già abbastanza brilli entrambi quindi direi che...boh...non so...si accettano consigli"
"Fatevi!" gridò Matt da dietro tutti. Appena lo disse, Hayley capì che non dovevano farlo in realtà, ma, appena si girò verso di Shawn per ricordargli il fatto che ora erano fratelli, lui si chinò subito verso lei e poggiò le sue labbra su quelle della ragazza per dargli piccoli baci a stampo che, con il crescere delle urla degli amici sbalorditi da quell'azione dell amico, si trasformò in un bacio sempre più appassionato. Nessuno capiva più niente, l'unica cosa che sapevano era che si conoscevano da nemmeno 5 ore e già si volevano da morire. Mentre Shawn si chinava sempre più verso di lei, fino a farla sdraiare, lei gli mise le braccia attorno al collo, come per non farlo scappare.
"Ok, credo che così possa bastare -disse Jack G, che li aveva lì accanto a lui- o li fermate o gli date una stanza"
Ma i due continuavano a baciarsi sempre più appassionatamente. Pochi istanti dopo, qualcuno si avvicinò ai due e li stacco per paura che quel "bacio" si trasformasse in qualcosa di più.
Appena tornarono composti, Hayley si girò verso Shawn e, pochi momenti dopo, realizzò ciò che era appena successo. Si alzò di corsa e si diresse verso l'uscita.
"Hayley, dove vai?" gridò Shawn, ancora abbastanza ubriaco, dal salotto.
"Dobbiamo parlare" fu tutto ciò che lei gli disse, prima di chiudere la porta dietro di se. pochi istanti dopo il ragazzo la raggiunse sul porticato. si sedette accanto a lei sul dondolo, mettendosi a guardare ogni suo singolo dettaglio: i suoi capelli disordinati, le sue gance rosate per l'alcol e l'ansia, il rossetto rosa sbavato che l'aveva costretta a mettere per far risaltare le sue labbra piene, i suoi occhi lucidi.
"Shawn...cosa abbiamo fatto? -disse lei mantenendo lo sguardo fisso verso la luna- tu sei mio fratello..."
a quelle parole, lui scosse la testa e realizzò il tutto.
"ma..."
"ma niente, Shawn! non avremmo dovuto farlo!"
"non lo diremo a nessuno! e poi..."
"e poi cosa?!"
"a me è piaciuto.."
"anche a me... -rispose lei, voltandosi verso di lui, il quale le si avvicinò un pochino- ma non è giusto...che diranno i tuoi? e tua sorella?"
"non lo sapranno!"
"io...scusa... -disse alzandosi, ma Shawn la seguì subito e la fermò prendendola per il braccio e tirandola a se- mi fai male"
ma al ragazzo importava poco, la avvicinò del tutto a se e la baciò di nuovo. anche questa volta, nessuno dei due si tirò indietro perché ad entrambi piaceva.
"Shawn..." disse qualcuno entrando nel porticato. subito i due si allontanarono e si girarono verso la porta, per vedere chi fosse.
"Gilinsky" rispose Shawn.
"vi ho disturbati?"
"nono -rispose lei, pensando in realtà in contrario- stavamo parl..."
"non importa cosa stavate facendo, tranquilli. gli altri si stavano chiedendo dove foste finiti. noi andiamo a fare un giro"
"ci aggreghiamo volentieri" disse Shawn
"io preferirei andare a casa..sono molto stanca..." ribatté lei.
"ma no, dai! vieni pure tu!" disse l'altro Jack uscendo anche lui, seguito da tutti gli altri.
"ma si Hayley! almeno non sono l'unica ragazza!" le disse Mahogany prendendo sotto braccio Jacob.
"almeno c'è qualche ragazza davvero carina hahahah" rise Aaron, dando un pizzicotto a Mahogany, che rispose con una spinta.
"ti prego...vieni con me...per me..." le sussurró Shawn, prendendola per mano.
quelle parole dette da lui le fecero uno strano effetto, le fecero attorcigliare lo stomaco e battere il cuore a mille. non poteva dirgli di no. non ci riusciva proprio. era come se, quando provava a rifiutare quel suo invito, le si formasse un nodo in gola.
"ok, vengo anche io.. -si arrese alla fine la ragazza, girandosi verso il 'fratello' per digli a bassa voce- sappi che è solo colpa tua però"
e così dicendo, fece comparire un sorriso meraviglioso sul viso del ragazzo.
la combriccola si mise in cammino per le strade di Toronto, rinfrescate un pochino da quel venticello fresco di fine estate. lei lasciò Shawn in fondo al gruppo con Sam e i due Jack e si mise subito accanto a Mahogany per conoscerla meglio. infondo, ora erano solo loro due le ragazze della compagnia. ma anche a 10 metri da lui, sentiva i suoi occhi puntati addosso a lei, intenti a studiare ogni suo singolo particolare, il suo modo di camminare, il suo tic nervoso, tutto.
"allora Hayley, quanti anni hai?" le chiese Jacob.
"sedici...in verità ancora quindici, ne compio sedici il due di settembre..."
"settimana prossima? oddio! farai la festa? in fondo i sedici sono un bel traguardo! -inizio a dire Mahogany, fantasticando di già sui possibili vestiti che avrebbe potuto indossare- hanno aperto un nuovo negozio di vestiti sulla sedicesima. è a nemmeno due isolati da qui. in questi giorni ci possiamo andare!"
"ehm...mi dispiace distruggere i tuoi sogni, Mahogany, ma in me non troverai una vera compagna di shopping...nel senso, ti accompagno volentieri, ma sarà difficile farmi comprare vestiti tipo il tuo che poi indosserò...sarebbe già un traguardo se comprassi dei jeans o una felpa...hahahah scusa..." disse lei un po' dispiaciuta.
"ma...come?! sei una ragazza?! non ti piace fare compere?!" le chiese Mahogany sbalordita.
"a dir la verità, preferisco andare nelle librerie o negozi di dischi e vedere i nuovi arrivi...sai..."
"allora conosco io il negozio che fa al caso tuo! -disse qualcuno dal fondo. la ragazza si girò e vide Sam avvicinarsi a lei e metterle il braccio attorno alle spalle- è il negozio di mio zio. ha davvero un sacco di musica buona e libri di scrittori fantastici. se ti interessa, un giorno ti porto a fare un giro"
sbalordita dalle parole del ragazzo, accettò senza problemi. quando avrebbe potuto trovare un altro ragazzo che parlava così di musica e libri?
nel frattempo, pochi metri dietro, Shawn continuava ad osservare attentamente ogni singolo movimento del amico accanto alla ragazza, con anche un po' di gelosia. era sua. voleva essere lui a portarla a comprare cd e libri. voleva accompagnarla lui a prendere i vestiti e dire che stava bene con qualsiasi cosa. voleva essere lui quello che la portava a noleggiare i film, per poi guardarli la sera sdraiati accoccolati sul divano. ma...che gli prendeva? perché voleva tutto ciò? era sua sorella in un certo senso.
"ehm...Hayley, vieni un secondo? ti devo chiedere una cosa" disse alquanto ingelosito il ragazzo.
"certo - disse lei avvicinandosi a lui, lasciando Sam con Mahogany e Jacob- dimmi tutto"
"ti piace Sam?" chiese lui sfrontatamente.
"perché me lo chiedi?" ribatté lei.
"rispondimi e poi ti dico" le disse prendendola per il polso e facendo fermare, tirandola a se.
"è un bel ragazzo e sembra avere dei buoni gusti musicali, ma non lo conosco bene.. -gli disse- preferisco un altro..."
"chi? Gilinsky? lo sapevo. lui piace sempre a tutte. ci devo fare due chiacchiere"
"hey! hey! no. tranquillo, non è lui. poi lo capirai più avanti. -gli disse accarezzandogli il viso- ora dimmi perché"
"perché..."
"minchia, gente! sono le due meno dieci, domani abbiamo l'esame di matematica!" gridò Aaron tutto d'un tratto.
"merda...andiamo -disse Shawn iniziando a trascinare la ragazza per la strada- ciao ragazzi! a domani a scuola!"
non lasciò nemmeno il tempo alla ragazza di salutare tutti quanti. la tirò fino alla loro via, dove rallentarono e rincominciarono a parlare.
"allora...non mi hai detto il perché" gli disse la ragazza dandogli una piccola spinta.
"so che ti potrà sembrare stupido, ma c'è qualcosa in te che mi attrae tantissimo. come un lato misterioso. e lo so che non va bene, però..."
"anche io" disse lei non facendogli finire la frase.
"anche tu cosa?"
"provo qualcosa per te. ma non...non possiamo stare assieme. tu sei mio fratello ora. dobbiamo pensare ad altro...dovremo uscire con qualcuno"
"tu non esci con nessuno. Sam sarà dolce quanto volete, ma ti farebbe soffrire"
"che ne sai tu? e poi sono io che scelgo con chi uscire."
"io ti sto solo dicendo che"
"no. non mi dici nulla tu. non pensare di poter decidere te per me. lo hanno già fatto in passato e ci ho sofferto"
"non volevo fare quello"
"basta."
fu l'ultima cosa che disse lei fino al momento in cui andarono a letto. fu la cosa peggiore del mondo sia per l'uno che per l'altra. entrambi odiavano andare a letto arrabbiati, li portava a fare brutti sogni o passare notti insonni. ma dovettero provarci entrambi. Hayley si mise sotto le coperte con il suo pigiama indosso, ripensando alle parole del ragazzo: pensava davvero quello? c'era davvero qualcuno che provava qualcosa per lei? faticava addirittura a crederci.
passò la notte a rigirarsi nel letto, fissare la sveglia, pensare a qualcosa di bello o provare a dormire, ma ogni volta che chiudeva gli occhio, tutto ciò che vedeva erano gli occhi di Shawn. finché, verso le 4:15, qualcuno bussò alla porta della sua camera.





scusate l'attesa, ma ho riavuto il pc solo ieri sera e quindi il capitolo l'ho potuto caricare solo ora :) spero che comunque vi piaccia.

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