Le dichiarazioni

di Kairi_92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La verità ***
Capitolo 2: *** Altra occasione sprecata ***
Capitolo 3: *** Un'amore impossibile ***
Capitolo 4: *** Sogno o realtà? ***



Capitolo 1
*** La verità ***


La verità Giorno 13 Maggio 2008, un 'intero villaggio a Kyoto prende fuoco, per fortuna nessuna vittima. Non si sa ancora come sia accaduto, ma secondo il famoso investigatore Kogoro Mori, in vacanza con la famiglia, si tratterebbe senza dubbio dell'azione di un piromane e il detective, di fronte ai media, promette al mondo intero di riuscire ad arrestare il malvivente e consegnarlo alla giustizia. Al contrario la Polizia Giapponese crede sia causa di una distrazione da parte di qualche villaggiatore, che sarebbe potuta costare cara la vita alle 2.000 persone residenti. Nonostante i pompieri siano intervenuti il prima possibile, il villaggio sarà per parecchio tempo inaccessibile e i proprietari, per metterlo a nuovo, dovranno pagare un'ingente somma. I feriti sono ben pochi, una decina in totale, tra cui un ragazzino "Conan Edogawa", ospite a casa di Mori, che nel tentativo di salvare l'amica Ayumi dalle fiamme si è ustionato. Adesso, quello che tutti considerano un "Piccolo Eroe" o "A Little Heros" è ricoverato in ospedale, sotto le cure dei medici e dei suoi cari, tra cui Mori e la figlia Ran. Secondo quanto stato riferitoci, il piccolo Conan non è in pericolo di vita e presto tornerà in piena forma. Attendiamo tutti la sua dimissione dall'ospedale.

Il giornale venne ripiegato e poggiato lì nelle vicinanze. Agasa era rimasto piuttosto sorpreso da ciò che aveva letto, ma adesso toccava al lì presente Shinichi esporre la propria versione dei fatti, versione che non sentì arrivare. Chissà a cosa stava pensando il ragazzo, nei panni di un bambino, seduto sul letto lì di fianco. Sembrava avere un'aria assorta, persa nei ricordi di una vita che forse non avrebbe mai riavuto indietro. Il Professore diede un leggero colpo di tosse, interrompendo quel silenzio alquanto imbarazzante. Il ragazzo osservò per un momento l'uomo anziano, con sguardo fermo e deciso.

<< Professore, vorrei tornare Shinichi! Non ne posso più di dire queste continue menzogne, specialmente a Ran... Il prototipo sperimentale dell'antidoto è pronto? In fin dei conti l'ultima volta lei ed Ai eravate vicini alla soluzione!! >>
<< Beh... Shinichi in effetti si, il prototipo sperimentale è pronto, ma... Non devi aver fretta... Potresti anche morire. Non è sicuro! >>
<< Ma lo lasci fare Agasa... Vuole andare dalla sua bella! >>

Ai era entrata nella stanza silenziosa e impassibile come sempre, ma ascoltando il suono aspro della sua voce, si poteva ben intendere che qualcosa la infastidiva.

<< Che vuol che sia... Al massimo può morire... Che vuole che gliene importi? Che vuole che gliene importi alla sua famiglia e a chi gli vuol bene?? Nulla!! Assolutamente N U L L A!! >>

Delle lacrime cominciarono a farsi largo per affiorare sul suo viso da bambina, ma le ricacciò immediatamente con rabbia. Intanto Shinichi esitava nel guardarla in volto, stringendo con tutta la forza le candide lenzuola che lo ricoprivano. Ricordava ancora le parole di sua madre, riguardo i sentimenti della ragazza. L'affetto che Haibara provava per lui, andava ben oltre alla semplice amicizia, come del resto quello di Ayumi, ma Ran doveva sapere, sapere a tutti i costi! Un detective costretto a mentire ed a rifugiarsi... Che ironia... Un colpo di tosse interruppe quei pensieri.

<< Emmm... Ragazzi che ne dite se vi lascio soli a discutere? Credo che andrò a completare le mie ricerche... >>

Nessuna risposta. L'ambiente era carico di tensione ed il Professore vide di uscirne il più in fretta possibile, per lasciare ai due l'occasione di chiarirsi. Shinichi non era certo uno stolto e sapeva bene a cosa andava incontro e se aveva preso quella scelta doveva pur esserci sotto un secondo fine ed Ai avrebbe dovuto conoscere così bene il ragazzo da accorgersene, ma così non fu. I suoi pensieri erano offuscati dalla rabbia e dal quel disperato sentimento che probabilmente non avrebbe mai ammesso. Sapeva che il cuore del giovane detective apparteneva a Ran, perciò perché illudersi? Avrebbe osservato nell'ombra, anelando a quella felicità che non le sarebbe mai appartenuta. Sarebbe morta pur di proteggerlo. Le lacrime si rifecero sentire, ma stavolta non fu del tutto capace di scacciarle. Una riuscì a farsi largo e a scendere sul viso, rigandoglielo. Nemmeno se ne accorse.

<< Haibara, si può sapere perché fai tutto questo per me? In fin dei conti dovresti essere felice di avere una cavia... >>

Non avrebbe creduto a sua madre se non fosse stata lei stessa a dirglielo. La ragazza fu presa alla sprovvista e nonostante il cuore avesse preso a batterle sempre più forte, riuscì a darsi un contegno.

<< Ma è semplice no? Come potrei spiegare il motivo della tua morte? >>

Il cuore le si strinse al sol pensiero.

<< Mi metterei solo nei guai, diventando un facile obbiettivo per l'organizzazione e nel caso tu tornassi Shinichi, verrebbero a cercarti ed a torturati, facendoti sputare il rospo. >>
<< Tutte qui le tue scuse?? >>
<< Le mie scuse? >>

Era alquanto sorpresa della domanda.

<< Prego? E da quando sarebbe una scusa? >>
<< Da quando hai cominciato a dimostrare di essere disposta a morire per gli altri. >>

Non osava guardarla... Si sarebbe fatto odiare pur di arrivare al suo scopo. Meglio la realtà, alla pur semplice illusione, per quanto dolce possa essere. In fin dei conti c'era la possibilità che sua madre non avesse torto.

<< Allora? Voglio la verità! >>
<< Mi chiedi fin troppo... Credo tu abbia ormai intuito tutto, detective...>>

Strinse i pugni e si fece scura in volto... Bolliva dalla rabbia, ma questo non le avrebbe impedito di mantenere l'autocontrollo. Un silenzio imbarazzato cominciò ad aleggiare per la stanza.

<< Credo che tu voglia impedirmi di raccontare tutto a Ran... Credi che sarebbe anche lei in pericolo? Che non sappia proteggerla? >>
<< Voi uomini... Siete tutti uguali... Credete di essere dei grandi detective, ma non ne capite davvero niente di donne... >>
<< Con ciò che vorresti dire?? >>

Il cuore le arrivò fin in gola, impedendole quasi di parlare.

<< Non ti sei mai accorto di ciò che provo, vero? >>

Seguì una lieve pausa che sembrò infinita. Ai fece per andarsene, ma arrivata sulla soglia, sentì qualcosa prenderla per il braccio e fermarla. Era il suo angelo dai capelli corvini. Ritirò violentemente il braccio e se ne andò. Conan rimase solo in quella stanza, chiedendosi se avesse fatto bene a trattare a quel modo Haibara. Le avrebbe certamente chiesto scusa, facendole capire che quel posto del suo animo che fa battere forte il cuore, era ormai da parecchio tempo irreversibilmente occupato.





Salve a tutti^^ Rieccomi con una delle mi solite fict Romantiche-Tristi ^^" Già... Non sono molto originale, ma mi piacciono i personaggi che si dichiarano, non posso farci nulla, scusate... Hehe... Comunque buona lettura e tanti tanti ringraziamenti a Sora-Roxas^^








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Capitolo 2
*** Altra occasione sprecata ***


Altra occasione sprecata Il ragazzo rimase fermo sul letto a rimuginare sull'accaduto. In cuor suo sapeva di aver fatto la cosa migliore, ma non poteva fare a meno di starne male. Ai non si meritava certamente quel trattamento e lui avrebbe dovuto porvi rimedio. Volse lo sguardo al di là della finestra, per rimirare la limpidezza del cielo in quel giorno caldo e assolato. Era davvero splendido. Di tanto in tanto qualche nuvola dalla strana forma passava, con quel suo movimento così lento da far sognare ad occhi aperti. Un mondo limpido e candido, è questa la realtà che desiderava il giovane detective, una realtà dove non esistevano nè menzogne e nè delitti, dove lui poteva condurre liberamente la sua vita di liceale con la ragazza che tanto amava.

<< Tornare Shinichi... >>

Un sogno.... Semplicemente un sogno che non sarebbe probabilmente diventato realtà molto presto. Quanto ancora sarebbe riuscito a mantenere segreta la verità? Ran si sarebbe prima o poi accorta che Conan via via fosse cominciato a somigliare sempre più al suo amato Shinichi...  I suoi dubbi avrebbero ricevuto la conferma tanto attesa... Glielo avrebbe detto, ad ogni costo! Bussarono alla porta.

<< Conan, posso entrare? >>

Era la voce che più temeva al momento, la SUA voce. Il cuore prese a martellargli in petto, come a voler fuggire. Chissà quante volte aveva rivissuto quella scena nella propria mente, ma ancora non si sentiva psicologicamente pronto per poterla realmente supportare.

<< A-Avanti Ran...>>

La ragazza entrò, evitando il ben che minimo rumore, nonostante sapesse non ce ne fosse alcun bisogno. Si sedette sullo sgabello di fianco al letto, con aria pensierosa e assorta, a testa bassa, fissando il pavimento.

<< Ran?! >>

Lo sguardo vacuo della Mori non prometteva nulla di buono.

<< Si piccolo Conan? >>

Alzò lo sguardo, rivolgendogli un sorriso talmente candido da far arrossire il giovane detective, convincendolo sempre più della sua scelta.

<< I-Io... I-Io... Dovrei parlarti... >>

La castana rimase ferma al suo posto, quasi incuriosita da quelle parole, nonostante sapesse cosa l'Edogawa stava per dirle e ciò la rendeva piuttosto inquieta. Si sporse verso il letto, per meglio poter ascoltare.

<< Ran, i-io... >>

Strinse il pugno per la frustrazione. Era maledettamente difficile rivelare la verità... La ragazza rimase a guardarlo, in attesa. La tensione cominciava a farsi sentire. Il cuore batteva sempre più veloce, preda di una folle corsa. La paura di ciò che sarebbe potuto succedere svelando tutto... Mille pensieri accatastati l'uno sull'altro, nel tentativo di prendere il sopravvento... Le parole che non volevano sapere di uscirne. E poi... In quei pochi attimi cercava il miglior modo per potersi esprimere, ma non ne riusciva a trovare...

<< I-Io sono... >>

Ma prima che potesse finire la frase, ecco che la Mori cadde sul letto incosciente, come se le forze l'avessero abbandonata... Che era successo? Sembrava l'effetto di uno degli aghi soporiferi, ma chi avrebbe mai potuto?






Salve a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii^^ Ma proprio non si può mai dichiarare Conan eh?? xD Deve sempre succedere qualcosa ad impedirglielo xD Cmq... Rispondendo ad alcune recensioni che mi sono state lasciate... Non sarà un ConanAi... Mi spiace ma tifo con tutte le mie forze per Ran^^" Certo anche Ai mi piace come personaggio, e mi piacerebbe che anche lei stesse con Conan, ma... Messa a confronto con Ran scelgo decisamente Ran, scusate^^" Spero sia stata una buona lettura e grazie a tutti ciaoooooooooooooooooo^^ (scusate i miei soliti mini-chapç_ç)

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Capitolo 3
*** Un'amore impossibile ***


Un'amore impossibile La figura, con sembianze da bambina, poggiava la mano sulla porta, come a volerla fermare nonostante non ce ne fosse di bisogno, l'orologio con aghi soporiferi nell'altra mano. Il ragazzo la riconobbe subito, incredulo.

<< Ha-Haibara... >>

L'interessata non riusciva a guardarlo dritto negli occhi. La testa bassa e lo sguardo lucido colmo di rabbia. Come aveva potuto farsi dominare dalle emozioni? Da quel sentimento così forte provato per il giovane Detective? Come... La domanda che le aleggiava nella mente si dissolse, lasciando un'insolito silenzio tra i suoi pensieri e il senso di colpa per l'azione appena svolta. Non aveva nemmeno voglia di motivarlo con un ragionamento logico e sensato, nemmeno voglia di discolparsi. Chissà cosa avrebbe detto la sorella Akemy se l'avesse vista in quel momento... L'avrebbe sicuramente presa in giro, non credendo che si fosse potuta innamorare, ma allo stesso tempo avrebbe provato in qualunque modo a tirarla su di morale. Quell'idea la fece sorridere.

<< Ha-Haibara, ma perchè lo hai fatto? >>

Il ragazzo la guardava incredulo con quei suoi occhi limpidi e profondi, mentre lei stringeva la presa sulla porta più furiosa con se stessa che con chiunque altro.

<< Se sei il così grande Detective che sostieni di essere, dovresti già avere la risposta o almeno dovresti riuscire a vederla... Sei sempre lo stesso, non cambierai mai! >>

La frustrazione contenuta, il tono alterato... Qualcosa non quadrava. Ai avrebbe dovuto capire la sua situazione e ormai negare l'evidenza era del tutto inutile. Ran, di giorno in giorno non faceva altro che accrescere i suoi sospetti senza che lui potesse farci assolutamente niente... Si sentì il cuore in gola.

<< Lo sai... Manterrebbe il segreto, non ci metterebbe mai in pericolo! >>
<< Certo... Ma lei? Rientrerebbe nelle mire dell'Organizzazione se solo lasciasse intuire che sa qualcosa! Vuoi permetterlo? Vuoi che vada incontro alla morte per colpa nostra? >>
<< No, non lo permetterò mai! La proteggerò, costi quel che costi, ma continuare a negare è inutile! Haibara, Ran mi conosce da sempre, col tempo noterà che la somiglianza tra me e Shinichi si assottiglia. >>
<< Sei il solito... Sempre a prevedere ogni cosa ed ad affrettarti a risolverla. Ci vorrà ancora del tempo prima che ridiventi effetivamente Shinichi! >>
<< Si, ma... Lei ormai sa... >>
<< C-Che vuoi dire? >>
<< Ciò che ho detto... Una sera mi ha raccontato una sua ipotesi e non immagini quanto fosse andata vicino alla verità. Aspetta soltanto una mia conferma... >>
 
La ragazza lo osservò fissò in quegli occhi tristi e allo stesso tempo pensierosi, non potendo che provare una morsa allo stomaco. Doveva ammetterlo... Non poteva più negare di esserne irrimediabilmente innamorata, realtà che ancora non riusciva ad accettare. L'invidia e la gelosia nei confronti della Mori, così schietta ed ingenua, era più forte che mai. Ran possedeva la cosa cui lei anelava più di qualunque altra cosa, il "Cuore di Shinichi". Con un filo di voce riprese a parlare, forse per la prima volta con tutta se stessa, nonostante non riuscisse nemmeno lei a capire ciò che stava per proferire e con che fine.

<< La ami davvero molto, eh? >>

Il ragazzo rimase stupito dalla domanda, quanto lo sguardo serio e deciso della compagna. Stranamente l'imbarazzo non si fece sentire, ma le parole gli vennero meno, riprendendo così ad aleggiare quel silenzio divenuto familiare. Ai abbozzò un sorriso malinconico in segno di risposta, un sorriso carico di sott'intesi.

<< Lo prenderò per un sì e scommetto tu non abbia la minima idea se ricambi o no. >>

Ancora alcuna risposta.

<< Lo sospettavo. Bhe... Sappi che non ho mai avuto dubbi che mantenesse o meno il segreto, perchè darebbe la VITA pur di salvarti ad ogni costo. Siete davvero fatti l'uno per l'altra... >>

Un'altro di quei sorrisi prese ad ornarle il volto, mentre la stretta dallo stomaco si spostava al cuore. La domanda giunse inattesa alla ragazza, che faceva per allontanarsi.

<< Haibara... N-Non è che... Provi qualcosa per me...? >>

Ferma, immobile davanti l'uscio della camera. Gli occhi sbarrati, pieni di stupore misto a paura. Il cuore che andava dallo stomaco fin in gola e viceversa. Deglutì. Il fremito nella voce ne faceva intuire l'insicurezza e la paura.

<< F-Finalmente ci sei arrivato grande Detective... L'hai capito! >>

Un gemito.

<< Ran sta per svegliarsi... Rivelale ogni cosa. >>

La bambina riprese a camminare, senza voltarsi indietro, lasciando la stanza e Conan al suo interno, disteso sul candido letto d'ospedale, in preda allo sconforto.

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Capitolo 4
*** Sogno o realtà? ***


Sogno o realtà? Alzò lentamente la mano, andando a stropicciarsi pesantemente l'occhio, insonnolita. Chissà per quanto tempo era rimasta priva di sensi, non ricordava nemmeno di poter essersi addormentata. Lì davanti a se il viso di un bambino, a lei ben noto, lo squadrava serio e deciso, rendendo quei lineamenti fanciulleschi quasi adulti. Un volto, come ormai da tempo, le passò per la mente, sovrapponendosi a quello del piccolo Conan, accrescendo di volta in volta i suoi sospetti e provocandole una lancinante fitta al cuore. In se sapeva  che quelle due figure a lei molto care non erano che in realtà la stessa persona e nonostante fosse stata più volte smentita, non smetteva né di crederlo né di sperarlo. Gli prese affettuosamente la mano adagiata  sulle candide lenzuola, rammentando che stesse per dirle qualcosa d'importante un momento prima di perdere i sensi. Gli sorrise incoraggiandolo e ridestandolo dai suoi pensieri.

<< Dai Conan, che stavi per dirmi? >>

La ragazza si colorò in volto al pensiero della figura che avesse fatto. In più pensare che colui davanti a se fosse la persona amata la metteva in evidente disagio e la intimoriva. Dopotutto sapeva dei suoi sentimenti, raccontatigli ingenuamente in buona fede, se non glieli avesse mai confidati non sarebbe rimasta con quel chiodo fisso di aspettarsi una dichiarazione da parte di Shinichi, sarebbe stata solo un'illusa... Lei Ran, la sua migliore amica, per di più d'infanzia, come poteva sperare di piacergli? Si rendeva conto, infondo, che quello sbruffone arrogante mieteva diverse vittime tra le ragazze della loro età. Che fosse il fascino oscuro e misterioso del detective?

<< Emmm... Nulla d'importante! >>

Non si aspettava un così repentino risveglio e ritrovo della lucidità. Ran lo aveva ancora una volta sorpreso, lasciandolo senza parole. Come spigarle la verità? L'aveva nascosta per troppo tempo rendendo tutto complicato. Vide il sorriso dell'amica svenire, sostituito da una maschera di malinconia. Era questo ciò che voleva continuare a farle? Se gli avesse ancora una volta chiesto conferma dei suoi sospetti, non sarebbe riuscito a negarlo. Forse era la miglior cosa per entrambi... Avrebbero finalmente smesso di soffrire. Così vicini eppure così lontani... Improvvisamente sentì il suono ripetuto dei tasti di un cellulare. Gli si gelò il sangue nelle vene al pensiero di chi stesse chiamando e lui aveva il cellulare acceso lì di fianco, non si sarebbe mai aspettato una simile mossa in un momento come quello. La lucidità, che sempre lo accompagnava, svanì in un abisso di  agitazione.

<< R-Ran, chi stai... A chi stai chiamando? >>

Lei prese la parola con voce trapelante di rabbia, mista a tristezza.

<< Shinichi, una buona volta! Smettila di prenderti gioco di me, non sono una stupida! Credi che non riconosca il mio migliore amico, anche se nuovamente bambino? >>
<< M-Ma Ran... >>
<< Adesso basta... O sarai tu stesso ad ammetterlo o a smascherarti sarà il tuo stesso cellulare! >>

Era spalle al muro. O avrebbe ammesso di essere Shinichi o sarebbe stato comunque scoperto... Nonostante tutto era ciò che desiderava... Ma Ran sembrasse non avere più sospetti sulla sua identità nonostante tutti quei depistaggi, da dove proveniva tanta certezza? Che Agasa o Ai si fossero fatti sfuggire qualcosa, anche la più minima? Impossibile si disse il giovane detective, non l'avrebbero mai permesso.

<< Shinichi rispondi! >>

Il volto di Ran trasmetteva ansia. Avrebbe dato tutto per sapere la verità. Conan sospirò frustrato, dandosi per vinto. Un sorriso liberatorio gli adornò il viso.

<< D'accordo Ran, hai vinto... Sono Shinichi. >>

Temeva la reazione scaturita da quelle poche parole. Conoscendola avrebbe giurato che l'avrebbe vista andare su tutte le furie, ma a suo dispetto, calde lacrime vide scenderle per il volto, insinuandosi ai margini delle labbra.

<< Perché? Perché non me lo hai detto?? >>

Strette il cellulare ricorrendo alla forza di ogni fibra del suo corpo, incapace di arrivare ad una soluzione. Non riusciva a comprendere il motivo per cui il suo migliore amico d'infanzia non le avesse rivelato di esser tornato un bambino. Avrebbe certamente provato ad aiutarlo in ogni modo.

<< Non... Volevo coinvolgerti... >>

Dir ciò gli era costato non poco. Avrebbe voluto spiegarle l'affetto che provava nei suoi confronti, sentimento ben oltre la semplice amicizia, ma dopo tutta la sofferenza provocatele non riusciva a trovarne il coraggio. A capo chino guardava le candide lenzuola con rammarico.

<< Scusami Ran... >>
<< Scusarti? E per cosa? Per avermi fatto stare mesi e mesi in pensiero, ricevendo solo tue rade notizie?? >>

Gli diede un pizzicotto sul braccio sinistro, asciugandosi le lacrime e mettendo un'espressione seria. Avrebbe voluto sfogarsi, sfoderando magari qualche mossa di karate, ma sapeva che non ne avrebbe mai avuto il coraggio.

<< E no, caro mio detective! Per cavartela dovrai almeno raccontarmi la storia dal principio. Aspetto ancora una risposta da quando mi lasciasti da sola al Luna Park. >>
<< Ahi! Che bisogno c'era di darmi un p-piz... >>

Rimase gelato al proprio posto, fermo ed  immobile, mentre un paio di occhi lo trafiggevano con sguardo assassino. Se avesse sfoderato una delle sue invincibili mosse, per lui sarebbe stata la fine.

<< V-Va bene. >>

Si ritrovo a dire intimorito. Le raccontò la storia in ogni sua piccola sfumatura e dettaglio, provando a descrivere quanto per lui fosse stato difficile doverle nascondere la verità e sviarla dai suoi sospetti, tutto per non metterla in pericolo. Raccontarle degli uomini in nero e di Ai, l'ideatrice dell'APTX4869... Chissà se l'avrebbe vista sempre con gli stessi occhi o l'avrebbe criticata e in qualche modo odiata.
"No, Ran non è capace di odiare" Si disse. Andò avanti narrando di quelle poche volte tornato diciassettenne. Infine tirò un enorme sospiro, lasciando spazio alle imminenti domande.

<< Shinichi, che avresti voluto rivelarmi la sera del tuo invito a cena? >>

Di tutte le domande possibili, non si aspettava certamente quella che forse più lo intimidiva e metteva a disagio. Lo sguardo della ragazza era lucido. S'intuiva facesse di tutto per nascondere le lacrime e forse fu quella determinazione a dargli il coraggio e ad imprimergli uno di quei suoi irresistibile, sghembi e beffardi  sorrisi.

<< Ad una condizione... Cosa ti ha resa sicura del fatto che fossi realmente Shinichi? >>

Lei arrossì di colpo, rammentando una delle frasi ripetuta più volte dal detective, imitandolo nel pronunciarla.

<< Se escludiamo ciò che è impossibile, ciò che rimane per quanto sembri improbabile è la verità! >>

Rimase sconvolto.

<< La ricordi ancora? E come? >>
<>
<< Beh... Io... Ecco... >>
<< Avanti Schinichi, parla! >>

Deglutì, cercando le parole adatte. Il cuore accelerava la sua corsa frenetica, in preda all'emozione. Da quanto desiderava dirle ciò che sentiva?

<< R-Ran, i-io... >>
<< Si? >>
<< V-Vorrei dirti che... Tu... Cioè, io... >>
<< Sì? >>
 
La loro agitazione era palpabile. La ragazza si avvicinò al suo volto da bambino, per capire meglio ciò che tentava di dirle. A quel gesto, Conan ebbe l'impulso di annullare le distanze tra i loro visi, e sfiorare con le sue labbra quelle di lei. Arrossirono, staccandosi immediatamente l'uno dall'altro e torturandosi le mani dall'imbarazzo.

<< Ran, i-io... I-Io ti... >>

 Fu bloccato a metà frase, un sorriso a increspare le labbra della ragazza, felice come non mai. Sapeva quel che il suo amato stava per dirle, nonostante la timidezza, ripagandola di tutto. Lo accompagnò con le mani, spingendolo fino a distenderlo sotto il suo sguardo incredulo. Gli diede un bacio sulla guancia, scompigliandogli con un rapido e semplice gesto i capelli.

<< Riposa o le infermiere se la prenderanno con me, per non averti fatto riposare. Ricorda, sei ancora in convalescenza. >>

Si alzò lasciando la stanza e donandogli un ultimo e fugace sguardo. Doveva ricordarsi di ringraziare Ai, se non fosse stato per lei non avrebbe mai saputo la realtà, almeno non dalla bocca di Shinichi. Ma se tutto questo fosse stato un sogno? Non fosse reale, ma solo frutto della sua fantasia? Che avrebbe fatto? Sarebbe ritornata nell'ignoranza, continuando ad aspettarlo come ha sempre fatto.




Saaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti^^ Quanto tempo... Se vi dicessi che avevo le idee per scrivere il chap, ma che mi scocciava (essì, è stato uno di quei periodi in cui mi scoccia tutto), mi strozzereste?? Penso proprio di si^^" Anzi... Ringraziate mia madre che mi ha tolto il pc, psp, cell, ps2 e non so che altro... Se non era per lei chissà quando mi sarei messa di buona volontà nel mettere su carta le mie ideuzze^^" Alloooooooooooooooora...Passando ai ringraziamenti...
- In primis, la mia Yunietta e la mia Bennuccia per starmi sempre vicine in ogni momento, grazie di tutto cuore -^^- Siete importantissime per me e lo shapete, zizi u.u
- Lilla95, mi spiace, ma... L'ho presa con troppa comodità credo... Sono mortificata T.T Ma quando ho i periodi no, faccio tutto a testa di broccolo e per di più non sono molto brava con le dichiarazioni, ma sono molto brava a complicare la vita delle persone xD
- BabyDany94, grazie per i complimenti -^^- Me lusingata, e come già detto sono mortificata per il ritardo ç.ç
- Violettamiciomiao, si lo so che Conan è un tonno, di fatti, di tanto in tanto, ho la tentazione di andarlo a mangiare, magari con un po di succo di limone *_* Che buooooooono! Cmq di continuare la fict certo che la continuo, ma non posso assicurare quando^^" Grazie anche a te, in ogni caso ^^
- EroSennin425, grazie mille^^ Per gli aggiornamenti non prometto nulla T.T Sono un caso patologico per quello...
- Kuchiki_girl, non sono sadica >.< O forse si? xD Beh... Un pochetto ghghghgh Mi spiace per la ConanAi, ma ci vedo più Ran, è più forte di me... Infondo Conan ed Ai sono troppo simili per stare insieme,non oso immaginare le liti... Oh, mamma... Non seguirei più l'anime se devo vederli discutere ogni 5 minuti e farsi ripicche @_@ Ci bastano già i genitori di Shini @_@  Aggiornerò, ma non presto mi sa... Grazie, mi fa piacere che la fict ti sia piaciuta molto ^^
- Ringrazio anche chi ha solo letto è ha aggiunto la storia tra i preferiti e le seguite,me tanto lusingata -^^-

Un salutone a tutti che sono più lunghi i ringraziamenti che la fict di per se xD







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