LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

di uffauffauffa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: non sei più niente per noi ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: devi servire il tuo paese ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: 1 anno dopo... si comincia ***
Capitolo 4: *** angolo autrice ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Congratulazioni siete il mio nuovo branco ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: prima lettera ai Corinzi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: sei solo un mostro Leah ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: missione tranquilla... o quasi ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: missione 47 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: la calma prima di una nuova missione ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: non sei più niente per noi ***



LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 1: non sei più niente per noi.


 

"Ciao Harry."
 

Vengo tutti i giorni sulla sua tomba, ormai sono l'unica a farlo. Nessuno se ne cura più, hanno tutti dimenticato, troppo presi dalle loro compagne, dalla loro nuova vita.
 

Ho capito che qualcosa non andava quando hanno scelto la data del matrimonio, prima Sam ed Emily, e dopo Sue e Charlie. Proprio questa data dovevano scegliere, proprio quella della sua morte, che guarda caso coincide anche con quella del mio compleanno.
 

Oggi è quel giorno.
 

"Tanti auguri Leah."
 

Non riesco a trattenere le lacrime, non riesco a perdonarmi. La mia trasformazione ha causato la sua morte. Perché è colpa mia e non di Seth, io non dovevo diventare come loro. Sono la prima e spero anche l'ultima della mia specie.
 

Bello scherzo mi ha fatto il fato. Già. E' cosi che mi vedono anche gli altri, una stranezza della natura: la prima femmina del branco. Una che però hai loro occhi non serve a molto.
 

Non posso procreare e si sa che quelle come me sono totalmente inutili.
 

"Una prugna secca."
 

Finisco di pulire la lapide e sistemo i fiori freschi. Scelgo le prime ore del mattino o le ultime della sera. Non voglio vedere nessuno. E per nessuno non intendo la mia famiglia...
 

"Loro non vengono più."
 

... ma gli altri della riserva. Soprattutto le comari.
 

"Scusa."
 

Lo ripeto sempre nella speranza che lui possa perdonarmi.
 

Esco per andare a rifugiarmi in uno dei posti più belli della riserva. Scoperto per caso. Amo questo luogo per un unico motivo, mi ricorda il primo appuntamento con Sam.
 

Il posto era simile. C'era un maestoso albero centenario. Lui aveva inciso i nostri nomi sulla corteccia. Ritornavo sempre in quel punto fino a quando non avevo visto quella parte tolta per far posto alla nuova coppia. Non ci sono più tornata, quel luogo non mi apparteneva più e tra poco neanche questo.
 

Renesmee lo ha visto e ha visto me. Mi detesta senza mezze misure e io non l'amo particolarmente. Verrà con Jakob e diventerà il loro posto. E' cresciuta, ha raggiunto la piena maturità, ma solo fisicamente.
 

"Devo andare via da La Push."
 

Allontanarmi, ma Sam me lo impedirebbe. E non perché ci tiene a me, dopo l'imprinting non sono più niente, e la cosa è peggiorata con la mia trasformazione. No, non per quello, ma per paura che qualcuno possa scoprire il loro segreto.
 

"Il loro."
 

Anche se sono una mutaforma, anche se ho il loro stesso tatuaggio, non appartengo al branco.
 

Non sento nemmeno più i loro pensieri, a parte quelli di Sam per Emily e suo figlio, se sono la vicino. Gli altri comunicano sempre e soltanto tra di loro. Loro, loro, loro.
 

Tocco il mio ventre e faccio un respiro profondo. Quando Emily rimase incinta la prima volta, io ero lontana, non avevo sentito i pensieri di Sam. Poi il branco ha cercato di tenermi il più lontano possibile. Mi davano incarichi così ridicoli e si divertivano anche, solo per paura che potessi fare del male a entrambi.
 

"Non sono una bestia."
 

Oggi è anche il compleanno del loro piccolo. Qualcuno lassù o laggiù mi deve odiare a morte.
 

Mi detestano tutti e io di rimando detesto loro, ma più di tutto detesto me stessa per quello che sono, per quello che ho fatto.
 

"Scusa."
 

Sono vicina al rifugio o meglio alla tana. Stanno festeggiando, ovvio.
 

Ci sono tutti, persino i Cullen. Intravedo Seth, è insieme a Cissy. Così chiama il suo imprinting.
 

Vedo Sam alzarsi in piedi, è sorridente, troppo felice. C'è qualcosa sotto, chissà forse avrà deciso di allontanarmi dal gruppo. Nella mia mente vedo tutti felici e contenti proclamare questo giorno, festa nazionale. Il giorno della morte di Harry.
 

Non riesco più ha chiamarlo papà, non dopo quello che ho fatto. Io ho ucciso Harry.
 

L'alfa non si è ancora accorto della mia presenza, è talmente euforico che non riesce a percepire il mio pensiero. Nessuno mi ha notata, è tutto nella norma.
 

Solo Embry si e girato dopo che un alito di vento ha portato il mio odore alle sue narici. Poverino li verranno i coniati di vomito ora.
 

Sento Sam che comincia a parlare, ma stranamente Embry non lo segue, continua a fissarmi. Sei così disgustato?
 

I suoi occhi hanno una luce strana e nella mia mente sento il motivetto di Psyco. Vuoi farmi la pelle? accomodati pure, ma lascia che mi trasformi. Così puoi regalare a tua madre una bella pelliccia grigia.
 

Ora comincia ad irritarmi, dal guardare il viso è passato al basso ventre. Vuoi essere sicuro che non sia un eunuco, o meglio uno che ha cambiato sesso? Così si spiega il motivo della trasformazione. In realtà sono un uomo...
 

"Aspettiamo il nostro secondo figlio."
 

Questa notizia mi arriva dritta al cuore come una freccia, e me lo infilza per ben benino. Chiudo gli occhi, tocco il mio ventre e... l'unica cosa che sento dopo sono solo urla e i denti di Sam che affondano nel mio collo. Poi le rapide che portano via il mio corpo ormai in fin di vita.

 

 

"Renesmee, Renesmee vieni a vedere. Non è il corpo di Leah quello? credi sia morta?"
 

"Lo spero, dopo quello che ha fatto."
 

"Perché, che cosa ha fatto la strega?"
 

"Sei ancora troppo piccola, ma un giorno te lo dirò Claire."
 

"Renesmee guarda, chi è quell'uomo?"
 

"Non lo so sembra un... aspetta qua."
 

"Ha intenzione di succhiare il sangue della strega?"
 

"Strega?"
 

"Morirà avvelenato se lo fa."
 

"Posso sapere il suo nome signorina?"
 

"Renesmee Cullen, la mia famiglia è molto numerosa e tra i nostri amici contiamo pure dei mutaforma."
 

"Mi state minacciando signorina."
 

"Lei ha gli occhi rossi, i vampiri come lei non sono ben graditi soprattutto da queste parti, ma se vuole può favorire."
 

"Gentile a lasciarmi la sua piccola amica."
 

"Non mi riferivo alla bambina."
 

"Sei divertente ragazzina. Voglio svelarti un piccolo segreto: la tua vita, tutte quelle delle persone che conosci e che ami, d'ora in poi dipenderanno dalla donna che disprezzi, che disprezzate tanto."


 

Ok primo capitolo di una ff che non aggiornerò così spesso, come Gli Eredi di Volterra, per il momento. Ci saranno diversi crossover (perdonate il mio pessimo inglese)...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: devi servire il tuo paese ***


Ci sono due parolacce... siete avvisati.



 

LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 2: devi servire il tuo paese



 

Apro gli occhi lentamente e mi guardo attorno. Sono dentro una camera, spoglia e inondata di luce. Il posto odora di candeggina. Se questo è l'Inferno somiglia a una stanza d'ospedale.
 

Sono debole e la testa pulsa come la ferita alla giugulare. La tocco ma le mie dita sfiorano qualcos'altro... una benda.
 

Continuo a guardare il posto dove sono stata ricoverata. Oltre al letto vedo una scrivania, una sedia e un piccolo armadietto simile al quelli del liceo che frequentavo. Sono di metallo e bianchi come le pareti. L'ambiente e completamente asettico. Non vedo finestre. Di tre cose ora sono certa: non è l'Inferno, non sono ancora morta, e questo non è un ospedale.
 

Cerco di alzarmi, ma non ci riesco. La testa gira, la ferita pulsa. Alla fine riesco a sedermi sul letto, la testa appoggiata alla parete.
 

"Perché sono qua."
 

"Per servire il tuo paese."
 

Alzo la testa di scatto ma peggioro solo la situazione, ora ho la nausea.
 

Cerco di capire da dove proviene la voce e intravedo una figura, un uomo alto e massiccio. Porta gli occhiali da sole. Quando è entrato, come ho fatto a non accorgermi di lui.
 

Il suo odore, non può essere.
 

"Da quanto tempo mi trovo qua?"
 

Chiedo.

"Da quasi una settimana. Il tuo fattore rigenerante è straordinario. Sei guarita completamente. Sei solo debole, ma basta che metti qualcosa sotto i denti."
 

Mi porge un vassoio, sopra c'è una fesa di tacchino, una fetta di pane, alcune pillole.
 

"Dora in poi questa sarà la tua dieta: carne scondita e pane insapore. Le pillole sono vitamine. I sali minerali li prenderai con l'acqua. Sulla scrivania c'è un farmaco, ti aiuterà a non sognare."
 

"Perché sono qua."
 

"Non amo ripetere Emily."
 

"Mi chiamo Leah."
 

"Non più, Leah Clearwater è morta. Ufficialmente ti sei suicidata. Questa è la versione che ha dato Sam Uley ed è stata confermata dall'autopsia del dottor Cullen."
 

"Autopsia?"
 

"Presunta. Non ti hanno seppellita. Sei stata cremata. La cara dolce Renesmee ha versato le tue ceneri nella canna del cesso."
 

Forse sono veramente morta e questa è solo una stanza d'attesa. E io sono qua ad aspettare che tutte le scartoffie siano compilate e firmate. Quando tutto sarà sistemato andrò all'Inferno.
 

L'uomo d'innanzi a me si toglie gli occhiali. I miei sospetti sono giusti, è un vampiro, oppure un dark con lenti a contatto rosso sangue. Sorride, questa cosa sembra divertirlo molto.
 

"Ho un potere, posso creare illusioni nella mente delle persone, far credere tutto quello che voglio. Manipolo la realtà nelle menti delle persone. Non c'è stata alcuna autopsia, ma le ceneri si, solo che non erano le tue."
 

"Perché sono qua."
 

"Sei sorda Emily."
 

Quel nome lo dice in maniera così beffarda.
 

"Ora hai una nuova identità. I miei datori di lavoro ti hanno battezzato Emily Young. Dora in poi sarai chiamata così."
 

Lo guardo, se non fosse per il tono severo che ha usato finora crederei sia tutto uno scherzo.
 

"I miei capi hanno un macabro senso dell'umorismo."
 

"Servire il mio paese?"
 

"Allora non sei sorda."
 

"E se mi rifiuto?"
 

"Hanno pensato anche a questo."
 

Si allontana un attimo per prendere una cosa da una cartella nera, una di quelle che hanno gli uomini d'affari.
 

Ritorna con un tablet in mano. Mi mostra diverse immagini, li conosco tutti. Compaiono anche i testimoni dei Cullen e i Volturi. Lo guardo stupita. Posso capire il branco, i miei famigliari, ma cosa centrano gli altri.
 

"Il branco e gli umani che conosci hanno all'interno una capsula. Contiene mercurio. E' chiusa ermeticamente. Esplode solo se qualcuno tocca il telecomando o cerca di rimuoverla. Idem per i vampiri, ma la capsula all'interno del loro corpo contiene un ordigno esplosivo. Se vuoi che continuino a vivere dovrai darti da fare e ubbidire."
 

Mi osserva attentamente ha capito che non gli credo. Forse lavora per gli stessi Volturi.
 

"Guarda lo schermo."
 

Mi mostra un video, dice che è in diretta. Vedo un ragazzo biondo. Sorride con una ragazza, forse stanno insieme. All'improvviso ha degli spasmi, cade a terra, comincia a rantolare. Sembra epilettico. La ragazza accanto è disperata. Lui è appena morto.
 

"Avvelenamento da mercurio."
 

"Perché nemmeno lo conoscevo, e poi perché io."
 

"Perché sei speciale. Gli altri non se ne sono mai accorti. Non hanno mai capito le tue reali potenzialità, il tuo spirito di sacrificio."
 

Piango non riesco a trattenere le lacrime, la mia vita prima era completamente vuota, mediocre, ma ora diventerà peggiore.
 

"Sfogati pure, ma ricorda questa dovrà essere l'ultima volta. Non devi avere debolezze, di nessun genere."
 

***

"Povero Mike, che brutta fine ha fatto."
 

"Andiamo Bella, forza."
 

"E' vero quello che ha detto tuo padre. Mike è stato avvelenato."
 

"Si ma non si tratta di un incidente, Carlisle ha trovato una capsula aperta nel suo corpo. Conteneva mercurio, è stato ucciso."
 

"Ma chi poteva avercela con lui!"
 

"Non lo so."
 

***
 

"Diventerai un operativo, una Noc per l'esattezza. Agente senza copertura ufficiale. In caso di cattura durante un operazione non avrai nessuna protezione da parte del governo. Questa è un'agenzia occulta e lavora per un ente. Imparerai ad uccidere, a non tradire il tuo paese nemmeno sotto tortura. Dovrai diventare un camaleonte o un fantasma; leggere, scrivere e parlare più di una lingua straniera in maniera fluida, senza esitazioni. Userai il tuo fascino per ottenere qualunque cosa."
 

Fascino, deve essere cieco.
 

"Perché lavori per loro?"
 

"Non è la domanda giusta."
 

"Come fanno a sapere che esistiamo."
 

"L'ente per cui lavorano. E' molto più potente di quest'agenzia, e più pericoloso. Devo loro la mia trasformazione."
 

"Non mi hai ancora detto il tuo nome."
 

"Chiamami Klaus."

-----

 

"PIU' VELOCE, DEVI IMPARARE A PREVEDERE LE MOSSE DELL'AVVERSARIO...

METTICI PIU' FORZA, ANIMO, ANIMO...

TI FA MALE, TI FA MALE, ME NE FOTTO SE SENTI DOLORE... NON OSARE LAMENTARTI O DIRE AHI, QUELLO LO DICI SOLO SE HAI COSI' MALE E DEVI ANDARE IN OSPEDALE E IN OSPEDALE NON ANDRAI MAI...



 

Adoro i film d'azione e le serie tv. Per un po' non compariranno gli altri, o meglio solo nel tablet di Klaus.

Spero vi piaccia, e di non aver deluso nessuno. Vi aspettavate una cosa così?

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: 1 anno dopo... si comincia ***


Ogni riferimento è puramente casuale, per la lingua mi sono rivolta a un traduttore gratuito on-line (e ho detto tutto).





LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 3: 1 anno dopo... si comincia



 

"Klaus avvicinati per favore."
 

"Signore."
 

"Osserva attentamente il monitor."
 

"Arslan, Gorky e Roslin. Insieme!"
 

"A quanto pare vogliono fare diversi accordi. Sembra siano stanchi di farsi la guerra."
 

"Tre memberi della mafia armena che vogliono la pace. E' ridicolo."
 

"E' quello che dico anch'io, no c'è qualcos'altro sotto. Anche se hanno veramente un accordo, alla fine ne resterà soltanto uno. Chi è il candidato più probabile secondo te Klaus."
 

"Gorky a dispetto del cognome e dell'aspetto, è il più crudele dei tre, e il più intelligente. Arslan e Roslin sono dei cretini, ma gli stupidi sono anche imprevedibili, quindi forse più pericolosi."
 

"Giusta osservazione. Scegli tre operativi diversi per ognuno di loro."
 

"Signore vorrei affidare Gorky alle cure di Emily."
 

"Emily? è troppo presto."
 

"No signore, è pronta. Il ricatto funziona alla grande con lei."
 

"E' un azzardo Klaus, ma fa come credi. Ricorda però, se lei fallisce, fallisci anche tu."
 

"Non accadrà."
 

-----

"Emily, vai da Louis. Lei sa già cosa fare."

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"Emily tesoro, entra."
 

Louis la più bella vampira che abbia mai conosciuto. Più bella anche di Rosalie Cullen.
 

"Quando la smetterai di avere il viso perennemente arrabbiato? sei così bella."
 

No, non lo sono è lei a essere brava con il restauro. Le ragazze del "branco" mi prendevano sempre in giro per questo. Amavano paragonarmi a lei, si divertivano a ricordarmi che lui l'aveva scelta perché io ero quella secca e insulsa e lei quella sensuale e bella.
 

Se ero veramente bella forse Sam...
 

"Ancora a pensare a quel ragazzo?"
 

Detesto quando legge il mio pensiero. Proprio una vampira con lo stesso potere di Edward Cullen dovevo incontrare.
 

"Il mio dono è più potente di quello del giovane Cullen. Non solo leggo il pensiero meglio di lui, posso anche trasmettere i miei."
 

Mi abbraccia, mette le mani sul mio ventre. Credo sia lesbica.
 

Non sono lesbica, ma bisessuale, e tu sei bellissima.
 

Mi alzo di scatto, devo essere rossa come un peperone ora.
 

"Abbiamo del lavoro da fare."
 

Dico perentoria.
 

"Indossa questa."
 

Mi porge una gonna in tessuto elastico nero. Ha diverse aperture di forma circolare. Una di quelle mostra proprio quella parte.
 

"Senza biancheria intima."
 

Quanto la odio.
 

"Si è perfetta. Dimenticavo non la devi indossare come gonna, ma come vestito. Quella parte sarà appena nascosta."
 

Tra "abito", trucco e parrucco, il risultato finale è quello di una donna con un'aria da due soldi.
 

"Gorky adora le ragazze sexy. Devi muoverti in questa maniera. Ondeggia i finachi in questo modo."
 

Mi mette le mani vicino alle natiche e con il resto del corpo si avvicina un po' troppo. Adesso esagera.
 

"Non devi essere una ledy. Devi assomigliare a una..."
 

"Puttana?"
 

Perfetto il mio primo incarico consiste nel prostituirmi.
 

Esco dalla stanza. Sento le lacrime che stanno salendo, ma le devo trattenere. Nessuna debolezza.
 

-----

Klaus mi accompagnerà nel locale dove incontrerò il mio primo cliente.
 

Solitamente indossa giacca e cravatta, ma oggi il suo abbigliamento mi ricorda quello di un protettore. Giacca in pelle nera, pantaloni jeans sempre neri e una maglia di lana azzurra indossata a pelle. Diversi anelli argentati completano il suo pessimo look. Sembra un malavitoso dei poveri.
 

Entriamo in un locale malfamato. Questa è la prima volta che esco dal centro, e la prima cosa che vedo è un posto del genere. Dentro ci sono ragazze più svestite e formose di me. Una indossa un abito che mostra i seni e il bassoventre. Sono tutte impegnate.
 

Parlano armeno. Le ragazze ridacchiano per quello che dicono i loro clienti. Una porcheria dietro l'altra.
 

"Questo posto è frequentato dalla malavita armena. Devi addescare un pezzo grosso: Aghan Gorky. In questa fialetta c'è un potente sonnifero, mettilo nel suo bicchiere quando ti offrirà il peggior champagne della tua vita. Prendi anche questa, c'è un caricatore in più se ti serve, ma attenta. Non devi ucciderlo."
 

Bene, almeno una buona notizia, non devo battere.
 

"Se fallisci le prime vittime saranno i gemelli Volturi. I miei capi in un attimo di generosità hanno deciso di farli morire insieme."
 

Lo guardo stupita, non sa che siamo nemici. Ancora non ho capito perché hanno messo anche i vampiri italiani. Ma forse dietro all'agenzia, c'è un clan di succhiasangue che vogliono spodestarli.
 

"So che non gli hai mai visti come delle volgari creature immonde. A differenza del branco, dei Cullen e dei testimoni di Renesmee, per te sono e saranno sempre solo due bambini a cui l'uomo nero ha sottratto l'innocenza traviandoli. Alcune donne hanno un senso materno fuori dal comune."
 

Un sadico vampiro mi conosce meglio della mia famiglia. Tocco di nuovo il mio ventre. Peccato che io non sarò mai madre.
 

"Sono entrati."
 

Prendo dalla borsetta in finta pelle nera uno specchietto e mentre faccio finta di darmi un'aggiustatina, controllo la situazione alle mie spalle. Vedo tre individui. Il più grosso ha un' espressione lasciva sul volto. Spero non sia lui. Ho già la nausea.
 

"Gorky quello che assomiglia a un maiale, devi abbordarlo."
 

La mia solita fortuna.
 

Ci alziamo e ci avviciniamo al tavolo. Devo recitare bene la parte della prostituta. Klaus è stato categorico su questo, devo essere diversa dalle altre zoccole del locale.
 

Comincio ad ancheggiare in maniera suadente, non volgare. Ma mi sento lo stesso sporca. Se mia madre mi vedesse ora, prenderebbe il fucile di Charlie e mi sparerebbe per cancellare quest'onta. Dietro di me Klaus. Deve recitare la parte del protettore tossico che sta per vendere la "sua ragazza" per una notte, o tutta la vita.
 

Quel Gorky allunga un dollaro. Valgo così poco? Be! consolati Leah per il branco valevi meno. Klaus accettà e se ne va. Ora tocca a me: si va in scena.

 

Bari yereko paronayk’

(buonasera signori)
 

Vorn e Dzer anuny voch’

(come ti chiami amore)
 

Akabi
 

 

Improvviso, dovevo dire un'altro nome, ma approfitto del fatto che mi ha chiamata amore. Amore.
 

Mi invita in camera sua. Questo posto schifoso affitta stanze a pervertiti come lui. Come ha detto Klaus mi offre da bere. Sorrido, amicco, ma non riesco a mettere il sonnifero nel suo bicchiere. Alla fine lo metto nel mio. Con la punta della lingua tocco il bordo del mio calice e lo invito a bere da quel lato.
 

Dovrebbe fare effetto tra poco.
 

Quel maiale mi bacia e mi palpa. Sto per vomitare. Altro che sonnifero, che diavolo c'era la dentro.
 

Dato che devo neutralizzarlo provo a colpirlo, ma lui riesce a schivare il mio affondo. Conosce il Krav Maga. Bene vediamo se le sessioni di allenamento sono servite a qualcosa.

 

E' abile, ed è più forte di me, ma dalla mia ho agilità e velocità.

 

Porrnik, duk’ galis yen nman tak’ danakov mijots’ov karag.

(puttana, ti entrerò dentro come un coltello rovente nel burro)

 

Questo è troppo, lo colpisco dritto in quel punto.

 

P’vordzek’ ayn hima

(provaci adesso)

 

"Soggetto inoffensivo."

 

Hibrid

(bastarda)

 

Klaus entra, dall'espressione che ha non è molto soddisfatto del mio operato.
 

"Ci hai messo troppo."
 

"Cosa c'era al posto del sonnifero."
 

"Non so di cosa parli."
 

Si che lo sai, cos'era una prova. Sorride straffottente.
 

"I gemelli vivranno ancora per un po'."
 

Torniamo, mi cambio al volo. Non sono ancora riuscita a farmi la doccia, a togliermi di dosso il tocco di quell'essere viscido. Devo riportare l'abito di scena a Louis.
 

------

"Potevi cambiarti qua tesoro."
 

Si certo.
 

"Ho una cosa per te."
 

Prende una fetta di torta. Sopra c'è una candeliana.
 

"Buon compleanno tesoro."

------
 

Scappo via, non c'è la faccio più ha trattenerle, c'è davvero qualcosa di sbagliato in me, attiro il gentil sesso. Mi rifugio nella mia stanza d'ospedale.
 

Respiro profondamente, apro l'acqua della doccia. La lascio scorrere fino a quando non supera anche i gradi della mia temperatura corporea. La pelle brucia, si ustiona e finalmente riesco ad avere un po' di sollievo.


 


Forse ho un tantino esagerato. Comunque vi metto il perché mi piace il personaggio di Leah Clearwater:

 

1) è un'eroina tragica;

2) è molto più buona e sensibile (non soffrirebbe così tanto altrimenti) del branco e dei Cullen.

2) nonostante il male che le fanno Sam ed Emily (non sono innocenti ed è troppo comodo usare l'imprinting come scusa per tutto: è successo, ci fai da damigella (e magari anche da madrina, sono tanto cretini che sono capaci di chiederlo) lei continua ad amare lui e a voler bene alla cugina;

3) non è capita da nessuno, perché tutti gli altri sono felici. Gli unici erano Bella ed Jacob, ma quando risolvono i loro problemi amorosi, stranamente diventano insensibili nei confronti di Leah (o molto probabilmente non vogliono ricordarsi di com'era prima senza Renesmee ed Edward);

4) prova rabbia e dolore, ma non odia nessuno, solo se stessa, per la sua natura, perché si incolpa della morte del padre (probabilmente l'unico che le volesse bene per davvero, ho sempre visto lei più simile a lui e Seth simile alla madre);

5) la Meyer la descrive egoista, ma sono gli altri ad esserlo;

6) non è amata dalle ragazze del "branco" e da Renesmee, ma credo sia solo invidia o paura che possa prendere i loro ragazzi. E Nessy dimostra con il suo atteggiamento di essere mediocre come i genitori;

7) è una gran bella ragazza, è non ha avuto bisogno del chirurgo plastico vampiro per diventarlo, lei è naturale (scusate ragazzi, ma Bella per me è terrificante quando diventa una succhiasangue: labbra a canotto... i vampiri di Twilight non sono così belli, eccetto DEMETRI naturalmente);

8) non è presuntuosa come dice Edward, c'erca solo un po' di rispetto nel branco e di farsi accettare (cosa che gli altri non hanno mai fatto alla fine);

9) nella visione cinematografica di Alice, si sacrifica per salvare "l'odiata vampira Esme Cullen", e questo la dice tutta su quanto sia speciale (anche se non compare nel libro qualcosa mi dice che è capace di un simile gesto);

10) nel romanzo (Breaking Down) Jacob dice di capirla, e che anche gli altri la capiscono (ma dovee);

 

Questo è quello che ho capito leggendo e guardando i film.

Per fortuna qualun'altro si è dato la briga di darle un lieto fine: noi di Efp, e Jean Rush che ha scritto due libri (il seguito della saga di Twilight non autorizzato): First Light (libro 1) e First Light - Rising Sun (libro 2). Si possono leggere su internet, ma sono in lingua inglese.

 
 

Ditemi anche voi cosa vi piace di Leah, oltre a recensire naturalmente.

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Capitolo 4
*** angolo autrice ***


Problemi con il computer, sono andata a ritirarlo oggi.
Per controcorrente: lascia perdere quel sito per scar... libri.
Per quanto riguarda la guida della Meyer su Twilight, l'ho trovata in biblioteca, ma speravo in qualcosa di meglio.
Si parla poco di Leah, ci sono più informazioni su internet (sempre che siano veritiere). Parla di più di Sam ed Emily (guarda caso). La Meyer secondo me tenta di giustificare il loro tradimento. Hanno persino la benedizione della madre di Leah datto che conosceva il segreto. Ma gli estranei non dovevano sapere niente. Solo Leah doveva rimanere allo scuro di tutto?
Che schifo. Trovo ci siano molte ipocrisie nella saga...
... e se qualcuno si chiede perché scrivo 2 ff su Twilight... è perché mi piace il personaggio di Leah


Allora ecco le foto di due dei personaggi nuovi:

1) Louise è interpretata da Gia Carangi, modella italo americana, morta giovanissima... era considerata (ancora oggi è così) la modella americana più bella;

2) Klaus è interpretato da (non mi ricordo), questo attore recita nel telefilm La Femme Nikita...

... e per tutte la fan di Edward, ecco a voi il sorriso sghembo che ha conquistato tutte (o quasi).

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Congratulazioni siete il mio nuovo branco ***



Capitolino di stasi, però arriva un nuovo personaggio.




LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 4: CONGRATULAZIONI!!! siete il mio nuovo branco.



 

"Ciao bellissima, come ti butta."
 

"Buongiorno Mark."
 

Mark, è il terzo vampiro che ho conosciuto da quando sono qua dentro. E' giovane 15 anni appena. Un bambino immortale. O non conoscono la legge, oppure non temono i Volturi.

Mark mi ricorda Seth, solo che il mio fratellino ha un linguaggio meno colorito del suo. Il mio fratellino. Non lo è più da quando ha avuto l'imprinting, ma il suo allontanamento da me è cominciato prima.

 

Non mi sopportava, troppo lagnosa e noiosa. E troppo onnipresente nella sua vita. Chissà cosa sta facendo ora.
 

Stupida ragazza non devi piangere.
 

"Bel livido, ti dona è sexy."
 

E' ancora un ragazzino, ma sembra avere gli "ormoni" a mille. Ormoni, una cosa fin troppo mortale per loro. Eppure possono procreare, almeno i maschi. Povera Rosalie desiderava così tanto diventare madre. Tra famiglia, branco e vampiri, lei era l'unica a non odiarmi, o non lo dava a vedere.
 

"Sei minorenne Mark."
 

"Sono più vecchio di te."
 

Riesce sempre a farmi sorridere, ma devo stare attenta. A Klaus non piace che sorrida. Non devo mostrare nessun sentimento. Giustifica solo la grinta, ma non in tutti i contesti.
 

Mi volto e osservo il bambino immortale. E' la fotocopia di Jasper Cullen, solo più giovane e con i capelli corti. E' davvero buffo, ha sempre le cuffie accese e il lecca-lecca perennemente in bocca. Ancora non riesco a credere che sia un operativo di quarto livello e all'occorrenza agente sul campo.
 

E' solo un bambino.
 

Da quando sono qui ho conosciuto solo tre persone: Louis, Klaus il mio mentore, se così si può chiamare, e Mark.
 

Torno nella mia "cella". Sono distrutta l'allenamento con lui è durissimo. Ogni volta ho sempre le ossa rotte. Fortuna che mi rigenero. Questa è la mia vita ora: sveglia con le galline, colazione insapore, allenamento fisico e teorico, pranzo... , allenamento..., cena... , a nanna con le galline, e in mezzo il "lavoro".
 

Mi fiondo sotto la doccia. L'acqua è bollente e mi rilassa. Il dolore delle ustioni attutisce appena l'altro. Il viso di Seth ora è leggermente sfocato. Peccato solo che l'effetto non duri molto. Per fortuna prima di dormire prendo un farmaco che mi aiuta a non sognare. Dormo soltanto.
 

Esco dal bagno e vedo appoggiata sul tavolo una busta grande bianca. Prima non c'era, ne sono sicura. Spero non sia entrata quella pervertita di Louis. Qualcuno ha scritto sopra, con un pennarello nero, la frase: CONGRATULAZIONI ora sei a pieno titolo una dei nostri. La grafia è di Mark.
 

Dentro, un foglio di carta simile a quello del diploma.



 

RAPPORTO CONFIDENZIALE

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Priorità: massima

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Livello di segretezza: rosso

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Nome e cognome del soggetto: Emily Young

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Anno di nascita: 1986

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Parenti: nessuno

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Titolo di studio: laurea in lingue straniere

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Lingue parlate e scritte: inglese - dialetto quileute - arabo - aramaico - armeno - bulgaro - cantonese - ceco - coreano - curdo - finlandese - francese - egiziano - giapponese - greco - hindi - indonesiano - italiano - mandarino - olandese - portoghese - rumeno - russo - sami - spagnolo - svedese - tedesco - turco - ungherese - urdu - uzbeko - vietnamita

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Abilità: padroneggia diverse arti marziali tra cui Krav Maga, Aikido, Judo, Jujitsu...

Abile nell'utilizzare qualsiasi arma

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Specializzazioni: operativo sul campo di terzo livello, infiltrazione, recupero dati, tiratrice scelta

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Laureata in lingue straniere. Questa è un'idea di Mark.
 

Bene ora ho un nuovo branco.
 

******
 

"Klaus, come sta andando l'interrogatorio di Gorky."
 

"Meglio del previsto signore, ma a chiesto qualcosa in cambio. Diciamo un premio di buona condotta."
 

"Cosa vuole?"
 

"Emily."

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: prima lettera ai Corinzi ***


Ciriciao, ditemi se vi piace. Il libro della marmotta mi ha ispirato, e anche il telefilm La Femme Nikita. Ditemi se va ancora bene il bollino arancione, ho messo tematiche delicate e linguaggio forte.



 

LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 5: prima lettera ai Corinzi

 

"Alice!"
 

"Sto bene Jasper, ho avuto una visione. Un vampiro che non avevo mai visto prima, parlava con qualcuno. Dal labiale ho solo capito una parola "debole o debolezze" e che si rivolgeva a una donna a cui ha fatto del male. Non bastava quell'altra maledetta visione."
 

"Secondo Rosalie amore mio, c'è un motivo se continui a vedere Leah Clearwater che in forma di lupo si sacrifica per salvare la vita di nostra madre durante il fittizio scontro con i Volturi."
 

"Si, secondo lei abbiamo esagerato. Non ha mai creduto nella colpevolezza di quella bestia. Sai credo sia lo spirito di quella maledetta mutaforma che mi tormenta. Dovrò farmi esorcizzare. Non mi spiego però l'altra immagine."
 

"Il tizio in piedi dietro di te? quello riflesso nello schermo della tv?"
 

"Si."
 

******
 

"John Miller, eletto uomo dell'anno e candidato al Nobel. Ha persino la benedizione del Santo Padre. In una delle sue interviste ha dichiarato di essere un fan sfegatato di Gesù Cristo e San Paolo, di quest'ultimo ama recitare spesso L'inno alla carità."
 

"Ama anche Madonna?"
 

"Mark."
 

"Perché io l'amo Klaus, dovrebbero candidarmi al Nobel e darmi la benedizione del Papa solo per questo."
 

Mark, Mark, non si stanca mai di farlo arrabbiare. Sa perfettamente che non li torcerà un capello. Il bambino immortale non ha alcun potere, a meno che l'intelligenza non sia considerata tale. Klaus dice che nessuno supererà mai il suo quoziente intellettivo.
 

Ora si volterà, sorriderà in maniera suadente, dirà qualcosa di carino...
 

"Tu tesoro mi piaci molto di più."
 

E concluderà ammiccando.
 

"Miller in realtà è un mercenario, tutte le sue attività di beneficienza, i suoi centri assistenziali, tutto quello che ha costruito e fatto, è finalizzato al crimine: spaccio, traffico d'armi, persone e organi... ultimamente però sembra che stia progettando la costruzione di una nuova arma chimica, basata sul botulino e su un'altra sostanza."
 

Guardo perplessa Klaus, il botulino?
 

"Mark."
 

"E' il mio momento tesoro. Il Clostridium Botulinum è una tossina neurotossica che oltre a paralizzare i muscoli facciali delle attrici ormai stagionate da tempo, può anche provocare la paresi di ogni organo, fino alla morte del soggetto, o dei soggetti. Non può essere esposta all'aria in quanto si degrada facilmente, ma può essere iniettata o ingerita. Oppure immessa in una stanza senza areazione. E' la sostanza più tossica finora conosciuta. Esistono sette tipi di sostanze botuliniche..."
 

"Mark."
 

"Klaus sto solo facendo divulgazione scientifica... ok, ok. L'altra sostanza è il gas Sarin usata la prima volta da una setta giapponese durante un attentato terroristico nella metropolitana di Tokyo. Il Sarin è un agente nervino facilmente dispersibile e dall'azione più rapida. Sospetto che... Ok Klaus, l'Agenzia sospetta che Miller voglia costruire un'arma combinando i due gas. Spero che abbiano un microbiologo davvero esperto e non il piccolo chimico."
 

Mark mi guarda, sorride, poi guarda oltre le mie spalle. Dietro c'è un'enorme specchio come quelli dei telefilm polizieschi. So per certo che c'è qualcun altro all'interno del complesso. E uno o più di loro stanno osservando tutta la scena.
 

"Devi dire qualcosa Mark?"
 

"Si Klaus, credo che dovremmo avvertire Louise. Insomma è un'arma chimica ambulante visto tutto il botulino che usa."
 

Rido, non riesco a trattenermi. E subito dopo mi ritrovo a terra. Klaus non ama che mostri i miei sentimenti. Sta cercando di trasformarmi in una macchina per uccidere.
 

Mi aiuta ad alzarmi e mi solleva il viso premendo sulla guancia colpita. Il suo interesse passa alle labbra. Mi ha spaccato il labbro inferiore. Sto sanguinando e credo di sapere cosa vuole adesso. Tocca appena la ferita con la punta della lingua e sussurra appena.
 

"Devi sedurre Miller e prendere il progetto dell'arma. Non credo siano ancora riusciti a combinare insieme il gas nervino con quella tossina. E tutto chiaro Emily?"
 

Annuisco. Klaus mi spaventa, ricorda Aro Volturi, apparentemente affabile. Lui è apparentemente dolce, ma quegli occhi iniettati di sangue mi fanno rabbrividire. E ogni volta che pronuncia quel nome, il tono che usa.
 

Mi volto e incontro lo sguardo di Mark. Lui non è come Klaus. E' un libro aperto per me o quasi. Persino i suoi occhi non mi spaventano, hanno una luce che ammorbidisce il rosso.
 

Ora però sono tristi, sul suo bel viso vedo un espressione a metà tra la paura e il senso di colpa.
 

"Sto bene."
 

Riesco solo a dire questo.
 

"Potete andare ora. Emily..."
 

"Si."
 

"I sentimenti, qualsiasi sentimento, rendono debole una persona."
 

Usciamo, io devo incontrare Louise.
 

"Tesoro, hai fatto arrabbiare ancora Klaus?"
 

Mi accarezza la guancia, il suo tocco brucia più dello schiaffo di Klaus. Si avvicina troppo, so molto bene quale parte del viso vuole sfiorare ora.
 

"Devo partire per New York tra un'ora e ho molte cose da fare ancora."
 

Cerco di essere fredda, dura. Ma lei niente. Sorride dolcemente, ma la sua espressione è fin troppo lasciva. Mi viene da vomitare.
 

*****
 

"Sorella Kate che piacere rivederla."
 

"Caro John. Venga a vedere cosa siamo riusciti a fare con la sua donazione."
 

"Con piacere."
 

"Bambini, bambini guardate chi è venuto a trovarci oggi. Questo è il signor John Miller ed è grazie alla sua bontà se ora abbiamo tutto questo. Forza piccoli ringraziate il signore, su."
 

"Grazie signor Miller."
 

"Non ringraziatemi, ho solo fatto un'azione buona è giusta."
 

"Oh Jonh, lei è sempre così umile."
 

"Sorella Kate?"
 

"Si."
 

"Chi è quella donna, una nuova volontaria?"
 

"Oh si, una ragazza deliziosa. Si chiama Maya Espinosa, viene dall'Europa."
 

"Espinosa, è spagnola allora."
 

"Si. Si trova negli Stati Uniti grazie ha una borsa di studio. Vuole diventare un'educatrice. Una ragazza molto a modo. Ora la devo lasciare."
 

"Non si preoccupi, grazie ai bambini non mi sentirò solo. E poi c'è il mio assistente di fiducia. Quest'uomo è la mia ombra."
 

"Allora ci vediamo più tardi."
 

"Arrivederci sorella."
 

"Molto bene Nik, hai inquadrato qualcuno?"
 

"Si la bambina con il colore delle iridi diverso. E' molto bella, la possiamo vendere bene."
 

"Grazie Nik, continua a controllare se c'è altra merce."
 

"Si signore."
 

"Buongiorno signorina, posso aiutarla?"
 

"Buongiorno signore, grazie ma non ho bisogno d'aiuto."
 

Stai tranquilla, usa un tono fermo, deve capire che non sei una facile preda.
 

"Le chiedo scusa, forse crederà che abbia qualche mira, è si in effetti c'è l'ho. Vorrei invitarla a pranzo..."
 

"Non pranza con le sorelle e i bambini oggi. Potrebbero rimanerci male."
 

Bene ti sta guardando in maniera curiosa. Povero stolto.
 

"E' vero, allora l'invito è per questa sera, signorina Espinosa."
 

"Vedo che conosce il mio cognome, ma io non so niente di lei, ne voglio sapere."
 

"Le chiedo scusa non volevo essere troppo..."
 

"Addio signor Miller."
 

Si sta allontanando, quasi sicuramente incaricherà il suo scagnozzo di reperire qualsiasi informazione sul mio conto. E' pazzesco basta un rifiuto per far si che un uomo si intestardisca.
 

Ripenso a Sam, alla corte che ha fatto a Emily. Non ne ha avuto bisogno con me, ero innamorata dalle medie di lui. Ripensandoci non ne aveva bisogno nemmeno con lei, ma ha voluto fare le cose come si deve. Stupida ragazza, non devi piangere.
 

"Nik trova tutto quello che c'è da sapere su Maya Espinosa."
 

******
 

"Sono passate quasi 4 ore, forse non chiamerà più. Perché non hai accettato il suo invito?"
 

"Chiamerà Mark, è uno sciocco. Crede che il mondo gli giri intorno."
 

"Stai attenta, gli stupidi sono imprevedibili e questo li rende più pericolosi... meno male sta squillando, vediamo... si è lui, ci siamo finalmente. Io non ti avrei fatto aspettare così tanto."
 

"Pronto, signorina Espinosa, sono John Miller... la prego non metta giù."
 

******
 

"Trascorre molto del suo tempo sulla barca."
 

"Praticamente è la mia seconda casa. Ma ti prego dammi del tu."
 

"E' sposato signor Miller."
 

"No, non ancora."
 

"Di cosa si occupa esattamente."
 

"Sono un uomo d'affari e mi piace fare beneficenza."
 

"Nel tempo libero?"
 

"Qualcosa del genere."
 

"Che tipo di beneficenza fa."
 

"Aiuto i bambini e i ragazzi di strada, costruisco ricoveri, alloggi. Cose di questo tipo."
 

"Per loro è già parecchio."
 

"A quei ragazzi interessa solo riempire la pancia con un pasto."
 

Lo guardo, l'ultima frase che ha detto, il tono che ha usato. Quasi a voler giustificare lo sfruttamento di quei poveretti. E' un uomo spregevole.
 

"Non hanno nient'altro che questo. Nessuna famiglia che li ami e li protegga, sono soli e devono imparare a divorare prima di essere divorati, e a prendere tutto quello che trovano per poter sopravvivere. E' la legge della strada."
 

"Hai fatto quella vita?"
 

"No, ma conosco persone che ci sono passate."
 

Non è così difficile capire cosa provano quei ragazzi stupido pallone gonfiato.
 

"Anch'io ho fatto vita da strada Maya."
 

"Ha fatto progressi."
 

"Sono stato fortunato."
 

E molto furbo aggiungerei.
 

"Quando cresci sulla strada impari a badare a te stesso, a contare solo sulle tue forze."
 

E non solo con quel tipo di vita.
 

"Vorrei vedere uno di quei ricoveri."
 

"Ne hai appena visto uno."
 

"Quello gestito dalle suore? è un ricovero, davvero? Pensavo fosse una scuola."
 

"In effetti è una scuola. E' frequentata da bambini che a causa delle loro famiglie, non possono permettersi di andare nemmeno in una pubblica. Ci vediamo domani mattina, vengo a prenderla."
 

"Oltre al numero di telefono conosce anche il mio indirizzo. Si è informato bene."
 

"Dovevo farlo Maya."
 

*****
 

"Ecco qui la mia bellissima ragazza."
 

"Ciao Mark."
 

"Hai fatto un ottimo lavoro, mentre Miller sarà impegnato con te, noi perquisiremo la barca."
 

"E' inutile Klaus, non tiene li i progetti. Ci porta solo le sue ragazze."
 

*****
 

"Questo è uno dei primi ricoveri che ho costruito. Sono nato è cresciuto qua. E' la mia strada."
 

"E' davvero la sua strada, le hanno persino dedicato la via."
 

Mi guardo attorno, è pieno di senza tetto, ragazzi e spacciatori, ma tutti guardano quest'uomo con rispetto. Lo stesso rispetto che hanno i mafiosi nei confronti dei loro padrini.
 

"Ragazzi lei è Maya."
 

"E' più bella dell'ultima John."
 

"Grazie ragazzi, ora penserà che sono una sorta di Casanova."
 

"Pranziamo insieme."
 

"Anche loro?"
 

"No..."
 

"Perché no. In fin dei conti mi ha portato qua per farmi vedere il suo secondo lavoro."
 

"Solo se incominci a darmi del tu."
 

"Va bene, come vuole lei signor Miller."
 

*****
 

"Allora è una settimana che flirti con quell'uomo, ancora niente."
 

"Ti ricordi quando dovevo pranzare la prima volta con lui insieme hai suoi ragazzi?"
 

"Si!"
 

"C'è stato un piccolo incidente, le tubature sono saltate."
 

"Allora."
 

"Mi ha raccontato che il sistema idraulico era vecchio come l'edificio."
 

"Emily vieni al punto."
 

"Ha mentito, si notava chiaramente che erano stati fatti dei lavori di ristrutturazione. I progetti sono nascosti li dentro. Oltretutto ho percepito un odore acre, ma non era cibo. No era qualcosa di chimico e non si tratta di detersivo."
 

"E perché non mi hai informato subito."
 

"Perché volevo che mi mostrasse altri centri per capire se la mia intuizione era giusta."
 

"Ehi quel tizio è sulla linea 1, credo sia per te tesoro."
 

Mark, anche se credo di conoscerlo abbastanza bene, ancora non ho capito che mire ha su di me. Forse mi vede come una sorella maggiore. Ripenso a Seth, l'unica cosa che mi consola è che lui grazie a Cissy è felice. Questa è la cosa più importante.
 

"Pronto Maya sei libera domani sera, ho organizzato un party di beneficenza."
 

"Devo controllare la mi agenda."
 

"Vengo a prenderti."
 

"Oppure io vengo da lei, anzi no ci incontriamo direttamente la signor Miller."
 

"Come vu... vuole signorina Espinosa."
 

Lo sento ridere, questo gioco lo diverte.
 

"Il premio Nobel benedetto dal Papa vuole toccare le tue parti nascoste tesoro."
 

"Mark."
 

"Ho detto solo la verità."
 

"Emily, ruba i file e poi distruggi l'edificio con questo."
 

"Se lo distruggo il Sarin si disperderà nell'aria."
 

"Non con il mio congegno tesoro. Verrà distrutto tutto senza nessun inconveniente. Sono un genio."
 

******
 

"Come potete notare, la costruzione del nuovo ricovero è quasi ultimata... grazie, grazie per il vostro aiuto e il vostro sostegno... Nik è arrivata."
 

"Non ancora, se vuole vado nel suo appartamento."
 

"Prima chiamala."
 

"Non risponde, provo ad andare da lei."
 

"Si, prima però passa al ricoverò ho lasciato alcuni documenti, devi portarmeli."
 

------
 

"Signor Miller, abbiamo un problema, la sua amica non verrà al party, è all'interno dell'edificio. Credo che la signorina Espinosa non sia chi dica di essere."
 

"Arrivo... scusate signori devo assentarmi un attimo, ma voi non assentatevi nel donare."
 

-------
 

"Ho controllato tutto l'edificio, non c'è niente."
 

"Allora è un buco nell'acqua, Emily sai che cosa comporta questo, l'agenzia non ti darà altro tempo, Alice verrà terminata."
 

"No, sento ancora quell'odore acre, credo che ci sia..."
 

"Credi."
 

"So per certo che c'è un laboratorio, devo trovare il modo di entrare e forse l'ho trovato. I condotti di areazione. Ci sentiamo dopo, vado in silenzio radio."
 

"Non andrai da nessuna parte ragazza... perquisitela."
 

Maledizione.
 

"Bene una pistola, e una ricetrasmittente. Solo questo?"
 

"Perché si aspettava un bazuca signor Miller."
 

Ride, questo gioco continua a divertirlo.
 

"Che cosa ha intenzione di fare ora."
 

"Qualcosa mi dice che sei stata addestrata a non tradire le persone per cui lavori nemmeno sotto tortura, quindi, dato che hai un bel personale, ho deciso che diventerai la mia preferita. Dopo che ti avrò drogato per due settimane di seguito, farai qualsiasi cosa ti chiederò per una dose... legatela e controllate il perimetro. Devono esserci altri. Io devo tornare alla festa, ci vediamo dopo tesoro."
 

Mi bacia, è stomachevole come Louise.
 

"Nik tu rimani con lei."
 

------
 

"Ehi ragazzino vieni qua."
 

"Dici a me."
 

"Vedi altri mocciosi."
 

"Che vuoi."
 

"Ti darò 50 dollari se mi aiuti."
 

"Grazie, ma preferisco il tuo sangue... uno dei gorilla è sistemato, vado dalla mia bella..."
 

"Cosa c'è Mark."
 

"Non ne sono sicuro, ma credo che un vampiro mi stia osservando."
 

"Vai da Emily, prendete i file, distruggete il laboratorio e filate. Dovrò fare un bel discorsetto ad entrambi."
 

"Gli umani non capiranno come è morto questo, ed è grazie a Tesoro se abbiamo trovato il posto giusto. Se era per te saremo tutti in alto mare."
 

"Eccoti qua, brava ragazza hai steso questo imbecille."
 

"Mark la tua bocca..."
 

"Ho fatto solo uno spuntino tesoro."
 

"Devo infilarmi nel condotto d'areazione, tu aspettami fuori Mark."
 

"Meglio di no, c'è un vampiro nei paraggi."
 

Magnifico.
 

"Prendi questa è una ricetrasmittente."
 

"Pensi proprio a tutto."
 

"E' il mio lavoro tesoro."
 

-------
 

"Mark ho trovato il laboratorio."
 

"Controlla, magari siamo fortunati è abbiamo dei campioni gratuiti dell'arma."
 

"Negativo, non hanno ancora combinato le due sostanze."
 

"Cerca i file, poi posiziona l'ordigno nella colonna centrale della struttura, hai 5 minuti buoni per scappare."
 

"Come fai a sapere che c'è una colonna."
 

"Tipico degli edifici dell'epoca. E' portante non potevano toglierla durante la ristrutturazione."
 

"Fatto."
 

"CORRI ORA."
 

-------
 

"Per il rotto della cuffia. Ok, ma hai fatto male a portare fuori questo tipo, per salvare lui hai rischiato la tua vita."
 

"Non potevo lasciarlo la dentro."
 

"Meglio filare, sento ancora l'odore di quel vampiro, l'esplosione lo ha spaventato, ma non lo ha allontanato più di tanto, sono sicuro che ci sta osservando."
 

-------
 

"Ottimo lavoro ragazzi, i file ora sono al sicuro."
 

"John Miller è ancora a piede libero."
 

"Ora non è più un nostro problema."
 

"Farà del male ad altre persone, venderà altri bambini."
 

Mi alzo a fatica, questa volta il colpo è stato più violento.
 

"Niente debolezze Emily."
 

-------
 

"La missione è andata bene Klaus, i miei complimenti."
 

"Grazie signore."
 

"Di a Mark di incominciare a lavorare sull'arma chimica. Entro questo mese voglio un prototipo fatto e finito."
 

-------
 

"Mark devi... Mark dove stai andando."
 

"Faccio solo una passeggiata, sta tranquillo ho già mangiato e starò lontano dai guai, voglio solo respirare un po' d'aria fresca."
 

"Respirare? Va bene, ma non fare tardi. E guardati le spalle."
 

"Si, si..."
 

-------
 

"Il signor Miller?"
 

"Non ora ragazzino."
 

"La prego, ho solo un po' di fame."
 

"Come ti chiami?"
 

"Mark."



 

... La carità è magnanima, benevola è la carità;

non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio,

non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse,

non si adira, non tiene conto del male ricevuto,

non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità.

Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

La carità non avrà mai fine.

Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità.

Ma la più grande di tutte è la carità!

Prima Lettera ai Corinzi

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: sei solo un mostro Leah ***


Sono dalla parte di Leah anche se dal titolo non si direbbe. C'è una parolaccia e le traduzioni sono fatte con Google.


 

LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 6: sei solo un mostro Leah



 

"Levati i vestiti, e indossa questa divisa. Se vuoi tesoro ti aiuto."
 

"Riesco a spogliarmi e a rivestirmi da sola Louise."
 

"Questo è il giocattolo che devi usare."
 

"Un rossetto?"
 

"In realtà contiene un blando esplosivo al plastico, ma abbastanza potente da far saltare una piccola cassaforte. Per attivarlo schiaccia i lati."
 

"Devi prendere l'agenda in essa contenuta. Prendi anche questa, ti servirà."
 

Oggi devo recitare la parte di una cameriera russa. Una cosa è certa non ci si annoia mai all'Agenzia.
 

Mentre Klaus mi da le ultime istruzioni, Louise con la scusa di sistemarmi cerca di palparmi. Ma dove l'hanno trovata questa.
 

"Negli occhiali da vista ho inserito una ricetrasmittente con annesso video, sarai sempre monitorata. Sarò il tuo angelo custode."
 

"Grazie Mark."
 

--------
 

Obsluzhivaniye nomerov

(servizio in camera)


Sono accolta da un gorilla non troppo alto, ma massiccio.
 

Milyy

(carina)

 

Sorrido imbarazzata, mi volto di scatto e assesto un bel pugno. Questo tizio non mi darà problemi per un po'.
 

"Bel colpo."
 

Mark si diverte a vedermi in azione.
 

"Emily le altre guardie?"
 

Sento bisbigliare.
 

"Sono nell'altra stanza Klaus."
 

"L'esplosione gli attirerà da te. Non ci servono vivi, uccidili. Fai la stessa cosa con la prima guardia."
 

"Devo proprio?"
 

"Fallo se vuoi che tuo fratello continui a vivere."
 

Mio fratello. Mi si è fermato il cuore quando ho visto il suo volto nel tablet di Klaus.
 

E comunque sono pesci piccoli. Se li lasci in vita, faranno una fine anche peggiore. Alla fine Emily fai un opera pia."
 

Inserisco per bene il plastico nella porta della cassaforte... e la faccio saltare.
 

Kto yebet yavlyayutsya

(chi cazzo sei).


Tre persone, tre vite da spezzare. Quattro contando anche l'altro uomo. Cerco di far loro meno male possibile sparandogli in testa.
 

Prendo quello che Klaus vuole e anche qualcosa di più.
 

"Ritorno alla base."
 

"Ottimo lavoro Emily."
 

Ottimo lavoro mi dice Klaus, ottimo ho appena ucciso quattro persone. Fino ad ora mi sono limitata a renderli inoffensivi quel tanto che bastava per concludere la missione. Spero solo che non abbiano sofferto.
 

"Sei solo un ipocrita."
 

"Che hai detto tesoro?"
 

"Nulla Mark."
 

--------
 

"Emily vieni qua."
 

Klaus non sembra molto contento.
 

"Ti avevo detto di prendere solo l'agenda."
 

Mi mostra la chiavetta usb che ho trovato dentro la cassaforte.
 

"L'hai aperta."
 

"Non cambiare discorso."
 

"Aprila, capirai perché ho preso anche quella."
 

"Ma guarda un computer palmare. Come lo hai capito."
 

"Dal peso."
 

"Ritiro quello che ho detto, ben fatto Emily."
 

Quando la smetterà di dirlo con quel tono.
 

"Emily."
 

"Si."
 

"Hai esitato qualche secondo prima di sparare. Gli errori non sono un opzione prevista all'interno dell'Agenzia. E neanche le debolezze. Comincio a stancarmi di ripetere quest'ultima cosa."
 

"Klaus, vieni per favore."
 

"Si signore. Pensa a quello che ti ho detto."
 

Osservo Klaus allontanarsi.
 

"Mark chi è l'uomo che ha chiamato Klaus?"
 

"Oh è solo il capo."
 

Guardo Mark stupita. Lui sorride vedendo la mia espressione.
 

"Non è l'unico mortale all'interno di questo bunker, e noi tre non siamo gli unici vampiri. Ti sorprenderesti nel vedere la varietà di razze che lavorano all'interno di questo posto."
 

******
 

"Ehi Embry al volo... cavolo che ti succede eri molto più divertente una volta."
 

******
 

"Maestro questo nomade ha delle informazioni, ma mi sembrano alquanto sconclusionate. Dice di aver visto un bambino immortale, insieme a una ragazza umana e..."
 

"E' vero, non sto mentendo, non sono così stupido, anche se ho l'aspetto da straccione. Tu hai il potere di leggere i pensieri."
 

"Interessante, molto interessante. Bel lavoro."
 

"Grazie ora mi dai la ricompensa?"
 

"Ma certamente. Felix, Demetri e tu Santiago. Pensate voi al nostro ospite."

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: missione tranquilla... o quasi ***



Ogni riferimento è puramente casuale. Forse sarò ripetitiva, ma ora la protagonista è solo lei e ci saranno altre missioni prima di rivedere completamente gli altri personaggi. spero di non annoiare nessuno.



 

LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 7: missione tranquilla... o quasi.



 

La mia nuova casa è un Agenzia occulta che lavora per gli Stati Uniti. E' talmente segreta che nessuno sa della sua esistenza. Nemmeno la C.I.A.
 

Una casa abitata da un branco piuttosto anomalo per una mutaforma. Finora ho conosciuto solo tre vampiri e intravisto il primo umano. La cosa più sorprendente è che quell'uomo da ordini a Klaus. Chissà se è il suo vero nome, chissà quanti nomi hanno avuto lui, Louise e Mark.
 

Ancora mi chiedo perché hanno scelto me e non qualcun altro. Qualcuno più valido e forte.
 

"Ciao bon bon, abbiamo una riunione."
 

"Bon bon?"
 

"Preferisci pasticcino alla crema?"
 

Guardo perplessa Mark. Ne ho conosciuti di vampiri, soprattutto durante l'incontro con i Volturi, ma lui è davvero particolare. La cosa che mi colpisce e mi inquieta di più è la somiglianza con Jasper Cullen. Se non fosse un bambino immortale potrei persino azzardare che sia il suo gemello.
 

Arriviamo, Klaus è all'interno con una pila di fogli in mano. Per la prima volta anche Louise partecipa.
 

"Ehi botox cosa fai qua?"
 

Inclino appena gli angoli della bocca. Dopo la missione a New York ha incominciato a chiamarla così. Per fortuna il mio mentore non guarda dalla da questa parte.
 

"Mark."
 

Klaus riesce sempre a incutere timore, anche se non grida. La sua espressione, il tono di voce e le sue movenze sono così... così fredde. A volte mi chiedo se sia un vampiro o un robot.
 

Ho il terrore di diventare come lui un giorno, ma sono già sulla buona strada. Ho ucciso quattro persone.
 

"Dodici ore fa in pieno giorno un commando armato ha svaligiato un banca Svizzera. Ci sono forti sospetti che dietro alla rapina ci sia uno dei gruppi terroristici più forti e pericolosi al mondo: Sole Nero. Questo gruppo è formato da ex-esponenti della criminalità organizzata di varie parti del mondo. Non dobbiamo recuperare il denaro, ma capire l'uso che ne vogliono fare. Questa è una missione di recupero dati. Uno dei rapitori è stato ferito e dall'analisi del D.N.A. del sangue trovato nella scena del crimine siamo arrivati a un identikit. Si tratta di Marco Marchesi. Marchesi ha lavorato all'interno della banca per circa 3 mesi con un nome fittizio. Ora da fonti certe sappiamo che si è fatto curare clandestinamente in Svizzera e che deve ritornare in Italia. Marchesi è una delle menti, altrimenti non lo avrebbero scelto per studiare tutto il perimetro dell'edificio da derubare. Lo voglio vivo."
 

Dio ti ringrazio. Tiro un sospiro di sollievo che non piace a Klaus.
 

"Emily, Mark, preparatevi, partiamo tra due ore."
 

--------
 

"Ho un ottimo fondotinta per mascherare quel livido tesoro. Se vuoi ti aiuto ad applicarlo."
 

"No grazie."
 

"Come vuoi, indossa questo completo."
 

Indosso qualcosa di anonimo. Non devo dare nell'occhio.
 

"Mark tu devi indossare questa divisa."
 

******
 

"Desidera altro signore?"
 

"No, grazie."
 

"Buon viaggio signore.... che tirchio non mi ha dato neanche la mancia.... L'uccellino è in gabbia."
 

"Soldato Jane sta arrivando."
 

"Ha bisogno d'aiuto signorina?"
 

"No grazie, non occorre."
 

"Le mostro il suo scompartimento."
 

"Grazie."
 

"Qualunque cosa le occorra non esiti a chiamare."
 

Mark ci stai provando?
 

"Grazie."
 

"Serpente sono pronta a rilasciare il gas soporifero."
 

"Marchesi non ha lasciato il suo scompartimento."
 

Indosso la maschera antigas e chiamo Mark.
 

"Il soggetto è inoffensivo..."
 

"Ben fatto Soldato, arrivo per il recupero."
 

"Non sei contento Mark è andato tutto bene."
 

"Troppo bene, neanche una scazzottata. Non mi piace fare l'agente sul campo se non c'è un minimo d'azione. L'unica cosa buona è che c'eri anche tu."
 

"Sei troppo giovane Mark."
 

"Sono più vecchio di te bon bon alla crema."
 

"Mark!!"
 

"E' una via di mezzo tra bon bon e pasticcino."
 

******
 

"Klaus vieni per favore, devo mostrarti una cosa."
 

"Signore."
 

"Osserva attentamente il monitor."
 

"Volturi?"
 

"Si, ma guarda dove si trovano."
 

"Ho capito, Mark aveva avvertito la presenza di un vampiro."
 

"Cosa pensi di fare?"
 

"Per ora nulla signore, credo che la cosa migliore da fare sia di monitorare ogni loro movimento. Non sanno nulla di noi e degli altri. Meglio non metterli in allarme."
 

"Sono d'accordo, tuttavia sono curioso di sapere il perché di questa loro visita."
 

"Vedrò di scoprire qualcosa."
 

******
 

"Buona sera signori."
 

"Tu sei?"
 

"Nessuno di interessante, non come voi almeno. Cosa fa la famiglia reale dei vampiri in un quartiere malfamato come questo?"
 

"La stessa cosa possiamo dirla noi di te. Sei vestito fin troppo bene per un posto del genere."
 

"Jane e Alec Volturi, i potenti gemelli vampiri. Allora deduco che voi siate Demetri e Felix."
 

"Deduzione esatta, cerchiamo un bambino immortale. Sai qualcosa di questa storia?"
 

"Un bambino immortale?"
 

"Si. Sembra che sia amico di una ragazza mortale."
 

"Cos'è una barzelletta."
 

"Dolore.... ti sembra che i Volturi perdono il loro tempo a fare scherzi idioti."
 

"Perdonatemi."
 

"I Volturi non perdonano."
 

"Nemmeno io, ma con voi sarò clemente."



 

Chiedo scusa a Kdelix per non aver fatto il cambiamento che mi ha consigliato. Nell'angolo autrice ho inserito alcune cose...

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: missione 47 ***


 

LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 8: missione 47



 

"Alice!!"
 

"Va tutto bene Bella."
 

"No, non va bene, Jasper ha detto che ogni giorno vedi Leah in forma di lupo e a giorni alterni hai delle visioni piuttosto strane su umani e vampiri che collaborano tra loro."
 

"Tieniti forte perché questa forse è la visione più stramba, finora. Nella premonizione di oggi ho visto un bambino immortale identico a Jasper, solo più giovane e la sua pelle non brillava a contatto con la luce del Sole. Assurdo non trovi. Ha detto una cosa ha una donna, sempre la stessa ragazza."
 

"Cosa."
 

"Dato che vedo solo immagini dal labiale ho capito due parole, "Genio e tesoro". Come vedi queste visioni non hanno alcun senso."
 

"Ho forse si, è meglio che ne parli con Carlisle, sia di questa, che delle altre, oltre a quelle su Leah..."
 

"Carlisle, quel ragazzino ha fatto il suo nome, ma è strano, mio padre non conosce nessun bambino immortale, a parte Jane e Alec."
 

"La donna, sei riuscita a vederla questa volta?"
 

"No, non riesco a capire il perché dato che è o umana o vampira... o magari è qualcos'altro. Sto incominciando ad avere paura Bella. L'ultima volta erano presenti anche i Volturi e il vampiro che ha picchiato quella ragazza."
 

"C'è dell'altro non è vero?"
 

"Si... forse oggi morirò."
 

********
 

"Trovato, sta andando all'aeroporto."
 

"Bravo ragazzo, controlla tutta l'area circostante e fammi una panoramica completa."
 

"Fatto signore."
 

Oggi è presente anche il capo di Klaus e da quello che ho capito ci saranno altri operativi a darci manforte. La persona che dobbiamo catturare deve essere molto importante. Chissà se sono umani o vampiri. Dopo quello che mi ha raccontato Mark mi aspetto di tutto, persino i Figli della Luna.
 

"Bravissimo Mark. Klaus, continua tu. Io vado alla mia postazione."
 

"Si signore."
 

Prima di allontanarsi il superiore di Klaus mi osserva attentamente e io faccio altrettanto. Non riesco a dargli un'età. E' alto e con i capelli brizzolati. I sui occhi sono freddi e talmente chiari... uno potrebbe sospettare che sia persino cieco. Mette molta soggezione, persino Mark ha molto rispetto per la sua figura. Non scherza come fa con Klaus, Louise e me.
 

"Molto bene Mark puoi giocare con i semafori della zona. Mi raccomando crea un bell'incidente."
 

"Siii!!!"
 

Quando il gatto si allontana, il topo comincia a ballare. Sorrido, in fin dei conti è solo un ragazzino e mi fa molta tenerezza. Proprio come Seth, il mio fratellino. Sono passati quasi due anni, dall'ultima volta che l'ho visto. Il mio Seth, che cosa starà facendo ora.
 

Sospiro... un po' troppo forte.
 

--------
 

"Ascoltatemi tutti molto bene, Wharton è molto astuto, probabilmente ha piazzato diversi dei suoi lungo tutto il tragitto fino all'aeroporto. Sarete divisi in due squadre. La prima squadra scenderà in campo, la seconda sarà solo di appoggio in caso la situazione degeneri un troppo."
 

Osservo tutti, sono mortali, neanche un vampiro a parte Klaus e Mark. Non fanno nulla per nascondere i loro occhi rosso sangue. Tutte queste persone sanno esattamente cosa sono. Mi domando se sanno anche che cosa sono io.
 

"Prima squadra, vedete di recitare la vostra parte alla perfezione, non come l'ultima volta. Questo vale soprattutto per te."
 

"S... si, signore."
 

Osservo per qualche secondo l'umano interpellato, avrà circa quarant'anni. E' nervoso. Mi giro verso Klaus, anche lui lo sta guardando. I suoi occhi sono sottili come due lame ora.
 

"Ho o non ho creato un incidente coi fiocchi tesoro?"
 

Mark è al settimo cielo, è sempre felice quando è sul campo. Lo guardo un attimo e con mio grande stupore noto che la sua pelle non brilla a contatto con la luce solare. Non mi dice niente, ma ha capito a cosa sto pensando e mi fa toccare i suoi indumenti. Sono sintetici, dentro a inserito dei fili.
 

"Una mia piccola invenzione, serve a tenere a bada lo sbrilluccichio di noi vampiri. All'inizio avevo creato una specie di collare, ma era scomodo e non era abbastanza potente da nascondere tutti i riflessi. Cosa vuoi sono un genio tesoro, meglio di Carlisle Cullen."
 

Si allontana sfornando uno dei suoi sorrisi più belli, il mio Mark.
 

"Non distrarti Emily, ti voglio lucida."
 

"Non mi hai detto chi morirà se fallisco."
 

Klaus sorride, si avvicina e sussurra un nome: Alice Cullen. Prima di allontanarsi mi da un lieve bacio sulla giugulare che mi fa tremare. Klaus mi terrorizza. Lui non è un libro aperto come Mark, i suoi occhi rossi non sono caldi e vispi come quelli del bambino immortale. Al contrario, sono freddi come quelli del suo capo.
 

Tocco la gola, è un gesto che faccio spesso. Se non indosso un abito di scena, copro sempre quella parte. Stranamente la ferita non si è mai rimarginata del tutto. E' rimasta una bella e vistosa cicatrice.
 

A volte penso sia una punizione degli antenati per lo sfregio di mia cugina o per la mia mutazione, o magari per entrambe le cose. Ogni volta che sfioro quella parte del corpo, rivedo tutta la scena, Sam che...
 

"Ti voglio lucida ragazza e mi raccomando nessun contatto, ne fisico, ne verbale con gli operativi, è chiaro Emily?"
 

Lo guardo, da quando sono all'interno dell'Agenzia è la prima volta che lavoro in gruppo, ma non cambia poi molto, visto che non posso comunicare con loro.
 

"Oggi è un caso eccezionale, ma non sarà sempre così. Tu lavori esclusivamente con e per me."
 

"Hai dimenticato Louise, il tuo capo e Mark."
 

Inclina appena gli angoli della bocca, raramente lo vedo sorridere. Mentre si allontana ancora con quell'espressione io prendo posizione. Devo recitare la parte di un paramedico.
 

"Whorton sta arrivando, tenete all'erta tutti i sensi, i suoi uomini sono nei paraggi, un solo errore e salta la missione."

 

"Che diavolo succede."
 

"Sembra un incidente signor Whorton."

 

Va tutto bene, ma l'operativo che è con me guarda troppo spesso gli altri membri della prima squadra. Così non va e decido di disubbidire agli ordini.
 

"Hei!"
 

Sussurro.
 

"Guarda che così fai saltare la missione."
 

"Cosa?"

 

"E' UNA TRAPPOLA."

 

Troppo tardi, ma almeno ora sappiamo dove si sono appostati gli uomini di Whorton.
 

"OH, MIO DIO CI SAPARANO ADDOSSO."
 

Non riesco a capire forse è un agente alle prime armi, ho magari non c'è la fa più con questa vita. Sta di fatto che è fermo come un baccalà e rischia di essere colpito.
 

"MUOVITI."
 

Riesco a malapena a nasconderlo dietro un automobile. Trema come una foglia. Chissà se un giorno sarò nelle sue stesse condizioni.
 

"KLAUS, WHORTON STA SCAPPANDO, MA SIAMO SOTTO TIRO... KLAUS."
 

"Squadra due fuoco di copertura, squadra uno inseguite l'obbiettivo."
 

La sua voce è calma, non so come riesca a essere così stoico. Io, come l'operativo accanto, me la sto facendo addosso dalla paura. E' la prima volta che mi trovo coinvolta in una missione su ampia scala.
 

"Io vi raggiungerò il prima possibile."
 

"Klaus sono all'interno di un edificio abbandonato, sembra un capannone industriale, ancora nessuna traccia."
 

"Sto arrivando, continua a cercare. Tieni tutti i sensi all'erta Emily."
 

"Ciao tesoro."
 

"Mark, mi hai fatto prendere un colpo, potevo spararti."
 

"Noo!! non mi faresti mai del male, so che hai un debole per me."
 

Non ribatto, ma questo ragazzino deve tenere a freno i suoi ormoni.
 

"Cos'è questo tanfo, o magnifico quello si è calato nelle fogne."
 

"Una passeggiata di salute Mark, forza muovetevi."
 

Klaus è appena arrivato e tutti e tre ci caliamo nelle condutture.
 

"Dove il resto della prima squadra?"
 

Chiedo.
 

"Si stanno occupando delle guardie del corpo di Whorton. A proposito Emily non ti ho detto di non avere alcun contatto con il resto del gruppo? Sei troppo indisciplinata."
 

"Klaus, sono vicini."
 

"Lo so Mark, dopo ragazza mia dobbiamo fare un bel discorsetto... Mark sai cosa fare."
 

"Sempre l'esca devo fare, uffa."
 

"Muoviti."
 

Mark comincia a camminare piano facendo però un po' di rumore, quel tanto che basta ad attirare la loro attenzione. Sa esattamente dove si trova quell'uomo. Ora è serissimo, sembra più grande dei suoi quindici anni.
 

"Da quanto tempo Mark lavora per l'agenzia."
 

Chiedo.
 

"Da più tempo di te, Emily."
 

E' inutile da lui non otterrò nessuna informazione.
 

"Ci siamo, lo hanno preso, ora entriamo in scena noi."
 

Sento in lontananza la voce di un uomo, ma riesco a percepire quello che dice.
 

"Legatelo... un ragazzino, mi hanno mandato contro un bambino, con gli occhi rossi. Occhi rossi, pelle bianca, sei albino?"
 

E' più di una persona, sono almeno tre, ma mi sfugge qualcosa.
 

"Ma guardatelo, questo moccioso fa il duro."
 

Klaus mi fa dei segni, io devo andare avanti, mentre lui li prenderà alle spalle. Sparisce letteralmente dalla mia vista. Mi secca ammetterlo, ma muoversi come fanno i succhiasangue è davvero comodo, io sono più veloce di loro solo quando mi trasformo.
 

E' da quasi due anni che non muto più, eppure nulla è cambiato.
 

"Ho molti modi per farti parlare, allora piccoletto per chi lavori."
 

"Lavora per me."
 

Sparo e abbatto una delle guardie. Klaus è stato categorico, l'unico della banda che deve sopravvivere è il loro capo. Speravo davvero di non dover uccidere più nessuno. Sono solo una stupida. Su questo Edward ha sempre avuto ragione. Quel vampiro non mi ha mai trovata intelligente, anche se non me lo ha mai detto in faccia. Mi bastava vedere la sua espressione ogni volta che mi guardava.
 

Anche il padre di Jacob mi osservava nella stessa maniera. Non mi ha mai perdonato il male che ho fatto a suo figlio durante lo scontro con i neonati.
 

Whorton mi punta la pistola contro, ma Mark si libera con facilità e lo blocca, mentre Klaus sistema l'ultima guardia.
 

"Sbaglio, ho ti ho ordinato di essere lucida, ti sei distratta e queste cose si pagano care all'Agenzia."
 

Prendo la pistola e la punto contro Klaus.
 

"Vuoi uccidermi, fai pure, se credi che servirà a qualcosa."
 

Prendo bene la mira, premo il grilletto e colpisco l'uomo dietro di lui. Una quarta guardia del corpo. Ecco quello che mi sfuggiva. Klaus si avvicina, sorride e sussurra...
 

"Ben fatto Emily, ma ti sei comunque distratta, dovrò punirti ugualmente."
 

Rientriamo alla base, sono esausta, non vedo l'ora di fare una bella doccia bollente, nella speranza di dimenticare il volto di quei poveretti. Poveretti, erano due terroristi e mi fanno pena, oppure ho paura, paura per quello che in realtà sono diventata.
 

Osservo Klaus, parla con l'operativo che era accanto a me. Discutono del suo esonero e che gli darà una 47. Non so nemmeno il nome di quell'uomo, ma è felice, e io sono contenta per lui. Può andare via da quest'inferno, sperando che non se lo porti dentro.
 

"Ciao tesoro, sei stata molto brava oggi."
 

"Ciao Mark."
 

Sorrido, il mio piccolo coraggioso Mark. Anche se è una baby vampiro, mi spiace che sia coinvolto in tutto questo.
 

"Mark."
 

"Si tesoro?"
 

"Cos'è una 47?"
 

"Chi te ne ha parlato, Klaus te ne ha data una?"
 

"No, non ancora almeno."
 

Mark non è più sorridente. E' preoccupato, è preoccupato per me.
 

"Mark cos'è una 47, dimmelo per favore."
 

"Una 47 viene data agli agenti non più idonei al servizio."
 

"E' un premio di buona condotta?"
 

Che domanda stupida, non avrebbe quell'espressione.
 

"No, che rimanga tra noi, nessun operativo lo sa, nemmeno quelli soprannaturali, a parte me, Klaus e il suo superiore, e Louise. Una 47 è una missione suicida, fai in modo che Klaus non te ne dia mai una."

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: la calma prima di una nuova missione ***



Questa è diciamo la seconda parte di missione 47. Scopriamo qualcosa di più su Mark, Louis, Klaus, i Volturi e altri vampiri. E che punizione Klaus ha dato a LEAH. Tematiche delicate.



 

LE NUOVE VITE DI LEAH CLEARWATER

Capitolo 9: la calma prima di una nuova missione.



 

"Klaus, vieni per favore."
 

"Signore."
 

"Le guardie mandate da Aro sono tornate all'ovile. Mark ha fatto un ottimo lavoro inserendosi nel loro sistema a circuito chiuso. Ora possiamo monitorarli 24 ore su 24. Bene sentiamo cosa dicono."


 

"Miei cari, siete tornati, quali buone nuove avete per me? Jane!!..."
 

"Maestro."
 

"Niente, non avete trovato niente, nessun bambino immortale..."
 

"Forse è scappato o magari non è mai esistito."
 

"Caius stai forse insinuando che quel nomade mi ha preso in giro?"
 

"No fratello, sto solo dicendo che magari quel pezzente aveva un qualche potere..."
 

"Un potere Caius... quello stolto non aveva nessun dono. No semplicemente il bambino immortale non si trova più in quella città. Dobbiamo continuare a cercare. Il nostro segreto potrebbe essere in pericolo."



"Vedo con piacere che il tuo potere è più forte di quello di Aro, ottimo lavoro Klaus."
 

"Grazie signore."
 

"Klaus!!"
 

"Si signore?"
 

"Avverti Mark, in futuro dovrà stare più attento, soprattutto ora."
 

--------
 

"Mamma..."
 

Quanto mi sei mancata.
 

"Mamma..."
 

"Shshshshs tesoro, va tutto bene ora, sono qua con te... amore mio."
 

"Mamma..."
 

"Shshshshs..."
 

Da quanto tempo non mi parlavi più cosi, non cercavi di consolarmi. Quasi due anni, no di più....
 

E' così bello sentire ancora le tue parole, le tue carezze, i tuoi baci, la tua lingua.... lingua?
 

Mi alzo di scatto e la vedo dinnanzi a me, la bocca e parte del viso sporchi di sangue, il mio sangue. Louise.
 

Tocco il mio volto, la gola. Cerco di controllare ogni parte del mio corpo. Non mi ha morsa.
 

"Va tutto bene amore mio, sono qua per te."
 

"Non toccarmi."
 

Sono furente e disgustata, da lei e da me stessa. Gli occhi bruciano e non solo perché sono pesti. Klaus mi ha massacrata. Peggio delle altre volte. Era molto arrabbiato. E' da quasi due anni che ripete la stessa cosa: "Nessuna debolezza, nessuna distrazione."
 

Lo sguardo che ha ora, dolce, no apparentemente dolce. Mi viene da vomitare e tengo a stento le lacrime. Sorride, non ha ancora capito che non le darò mai quello che vuole. Ma proprio una vampira ninfomane mi doveva capitare.
 

"Sei stupenda tesoro, solo uno stupido come Sam poteva lasciarti andare, ma io non sono stupida."
 

Sam, conosce fin troppo bene i miei punti deboli, anche grazie al suo potere, lo stesso di Edward.
 

"Non lo stesso, migliore, più potente ancora."
 

Si avvicina, la vedo a malapena e fatico a muovermi.
 

"Ehi tesoro, sono venuto a darti manforte..."
 

"Mark esci."
 

"Esci tu Botox."
 

"Mark, non te lo ripeterò una terza volta, esci."
 

Louise è alterata, devo fare qualcosa.
 

"Mark, vai via, è venuta ad aiutarmi."
 

"Conosco fin troppo bene i suoi aiutini. Non è il momento Louise e non è nelle condizioni migliori."
 

Sento che se ne sta andando e io tiro un sospiro di sollievo, ma temo per Mark.
 

"Grazie."
 

Mormoro.
 

"E di che."
 

Si siede sul mio letto e mi fa una carezza, come quelle che mi dava Seth quando sono stata mollata da Sam, e quando è morto nostro padre. Quel giorno siamo rimasti abbracciati a lungo. In ospedale, a casa.
 

Sam ci aveva riaccompagnati, sentivo che mormorava in continuazione: "Mi dispiace Leah, per tutto." In quel momento speravo, speravo che tutto tornasse alla normalità, per lo meno la nostra relazione. Stupida ragazza. Mi sono anche sentita in colpa per quel pensiero. Papà era morto da poco e io pensavo a me stessa. E sono stata punita.
 

Emily era di fronte alla porta di casa nostra, e lui non appena l'ha vista, non ha più visto me. Ricordo la sua espressione, era mesta, triste, prima, e rilassata e felice un minuto dopo. Ho odiato Emily, ho odiato Sam, ho odiato l'imprinting. Quest'ultimo a morte. E ho odiato anche mia madre. Il sorriso che aveva ogni volta che li vedeva, un giorno si era lasciata scappare che era bello vederli insieme, così innamorati.
 

Non ho detto niente, ma è stato tremendo. Una pugnalata, un'altra ancora. Per me era come se dicesse: si amano, sono una coppia meravigliosa, più di te con lui... fattene una ragione. Sono sempre stata fin troppo melodrammatica come amava ripetere Jacob, e anche tanto stupida.
 

Stupida perché nonostante tutto, continuo ad odiarli e ad amarli, la mia famiglia, il mio ex, i miei amici, la mia stessa cugina. Stupida perché rischio la vita per gli stessi Cullen. Se loro non tornavano nessuno si trasformava, e io avrei ancora una vita semplice e felice.
 

Ora non riesco più a trattenerle.
 

"Piangi, non trattenerle questa volta. Tu hai la possibilità di farlo."
 

E' vero, io posso piangere al contrario dei vampiri. Ho un'altra valvola di sfogo, oltre all'autolesionismo. Abbraccio Mark, il mio Mark.
 

"Chi mi ha portato in camera?"
 

Chiedo.
 

"Klaus, io ho portato il disinfettante invece, brucerà un po'."
 

"Grazie, piccolo."
 

"Non sono piccolo, sono più vecchio di te, e pure più alto. Tu però sei più carina tesoro."
 

"Mark!!"
 

"Eheheheheh."
 

"Mark."
 

"Si."
 

"Quando sei nato."
 

"In Texas nel 1844, sono stato abbandonato quasi subito però. Ero gracile, malaticcio, deve essere per questo che non mi volevano."
 

"Mi dispiace."
 

"A me no. E' all'orfanotrofio che mi hanno trovato e trasformato, quindici anni dopo. Grazie a Klaus puoi ammirare il vampiro più bello del mondo. Lui mi ha cambiato, è come un padre per me."
 

E' strano, sento dell'amarezza nelle sue parole. Come se non fosse felice della situazione.
 

"E lui come ti considera."
 

"Una piattola."
 

Rido, in un modo o in un altro riesce a tirarmi su. Per quanto bene si possa stare la dentro.
 

"E Klaus, quando è nato."
 

"Non lo so, è antico, molto antico."
 

Sento che mi nasconde qualcosa.
 

"Si che lo sai. Che cosa mi nascondi, è un segreto così terribile."
 

"No, solo molto antico, hai mai sentito parlare di Ilu Limnu?"
 

"No, è il vero nome di Klaus?"
 

"No, era una divinità infernale, anzi no, era il dio del male nella Mesopotamia antica. Quello che nessuno sa è che lui è il primo vampiro, ed è ancora vivo. E' il capo del clan che da ordini all'Agenzia."
 

Guardo stupita Mark.
 

"Quanto è antico questo clan?"
 

"E' nato intorno al 3200 a.C., ed è anche il primo clan di vampiri."
 

"Klaus è membro del clan?"
 

"Si. Ilu Limnu è il bisnonno di Louise. Bisnonno biologico. All'epoca della sua trasformazione era già diventata madre. E' così che fanno, mettono incinta o si fanno ingravidare da qualcuno e poi vengono trasformati."
 

Louise madre, non riesco davvero a immaginarla con un bambino. Mark mette una mano sul mio ventre.
 

"Mi dispiace, nessuno più di te merita di avere dei figli."
 

Accarezzo il piccolo è così affettuoso. Anche Seth era così, una volta. Il mio Seth.
 

"Louise ha avuto molti nomi nel corso dei secoli, ma in famiglia la chiamano semplicemente Lilith. Anche se il suo vero nome è Lilitu. Anticamente veniva chiamata la terribile Lilitu, oppure la Regina della Notte. Il vero nome di Klaus è Rabisu, il demone associato agli incubi. Suo padre era un uomo ambizioso, potente e crudele e decisero di trasformarlo. Era conosciuto come il demone Assaku. Tutti i membri del clan sono vivi, dal primo all'ultimo, e tutti hanno dei poteri."
 

"E sua madre?"
 

"Ti ho appena parlato di lei."
 

"Louise è la madre di Klaus?"
 

"Si, anche lui è diventato padre, nonno, bisnonno..."
 

"La famiglia di Klaus è più antica di quella dei Volturi?"
 

"Si, li separano all'incirca 2340 anni. Aro non sa dell'esistenza di questo clan, è nemmeno che è opera loro la nascita del suo. Louise ha trasformato Aro e altri membri della sua famiglia hanno cambiato Marcus e Caius. Hanno fatto lo stesso con Amun e il clan rumeno."
 

Rimango a fissare Mark, non riesco a crederci.
 

"Come, come è possibile, che nessuno sappia della loro esistenza."
 

"Sai qual è la più grande astuzia del Diavolo?"
 

"No."
 

"E' farci credere che non esiste. Loro hanno fatto lo stesso. Sono potenti, molto potenti e hanno dato vita ai clan più importanti. Senza contare che trasformano tutti quelli che possono fargli comodo. Ma adesso viene il bello. All'interno del clan italiano, ci sono dei membri dell'Agenzia. E gli anziani non sospettano nulla."
 

Sono all'inferno, sono davvero capitata all'inferno e io lavoro per i suoi demoni.
 

"Servire gli Stati Uniti."
 

Mormoro appena, ma non abbastanza per non essere udita dal bambino immortale.
 

"Ehi mettiamo i cattivi in condizioni tali da non nuocere più, non è così male tesoro."
 

"Mark."
 

"Si tesoro."
 

"Il primo vampiro, come è possibile, come si è trasformato."
 

"Non lo so, ma so che lui è il primo in assoluto, chissà forse si è venduto l'anima. Secondo Edward genio Cullen non c'è nulla di satanico. Povero stupido, noi non possiamo essere una mutazione della razza umana, un nuovo tipo di predatore. Siamo dei mostri."
 

"Non siete gli unici."
 

Mormoro.
 

"Tu non sei un mostro, tu respiri, hai un cuore che batte, sei viva. Noi invece siamo morti, dei morti che camminano. Siamo contro natura."
 

"Edward ha avuto una figlia."
 

"Si è venduto l'anima pure lui, per avere il mostro di Loch Ness. I maschi mutaforma sono così ridicoli, danno alle loro ragazze dei nomignoli idioti. Nessy, Cissy..."
 

Cissy, la ragazza di mio fratello.
 

"Sam come ha chiamato Emily, Fuffi o Pucci? scusa, scusami tanto, non volevo, sono un idiota."
 

"Non è colpa tua, volevi solo tirarmi su."
 

Accarezzo la testolina di Mark.
 

"Ora devo andare, ma voglio darti un consiglio, stai attenta a Louise. C'è un motivo se la chiamavano la terribile Lilitu. Fai molta attenzione Leah."
 

Leah, sono quasi due anni che non sento più pronunciare il mio nome, anche di più.
 

"Mark."
 

"Si tesoro."
 

"Grazie."
 

"E di che."



 

Ho cercato qualche notizia sulla mitologia mesopotamica, i nomi dei vampiri derivano da li. Lilith era un demone notturno babilonese (la stessa del telefilm Supernatural). All'ultimo ho corretto e ho fatto pure uno spoiler....

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