He's uman too.

di Ian_only
(/viewuser.php?uid=726312)

Disclaimer: Questo testo proprietą del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dą diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Al contrario di ció che tutti pensavano Roronoa Zoro era umano, nessun potere dato da frutti del mare o altre cose strane; il suo lato vulnerabile peró lo conosceva soltanto lei.
La prima volta che lo aveva visto ferito aveva seriamente pensato che fosse una specie di mostro, aveva una ferita che gli passava da una parte all'altra del fianco, ma continuava a combattere.
La notte stessa peró, vide per la prima volta quel lato che da quel giorno sarebbe stato solo suo.
Avevano appena sconfitto quel pagliaccio di Bagy, Zoro aveva minimizzato la gravitą della sua ferita con un "una bella dormita guarisce tutto" e anche Rufy si era addormentato per niente preoccupato per il suo unico compagno.
Rivolse uno sguardo al pił piccolo di quei due strani ragazzi che russava con l'inseparabile cappello di paglia a coprirgli il volto, l'immagine la fece sorridere inconsciamente; spostó lo sguardo sul verde e come la prima volta che lo vide il suo primo pensiero non fu tanto casto, ma dopo pochi secondi capģ che c'era qualcosa che non andava: la pelle del ragazzo di solito aveva una tonalitį piuttosto scura, probabilmente a causa delle ore di allenamento sotto il sole, invece in quel momento era quasi pił chiara della sua; lo sapeva che era impossibile che stesse gią bene.
Si avvicinó e posó una mano sulla fronte del ragazzo, prima ancora del calore la colpģ il fatto di sentirlo tremare sotto il suo tocco.
Gli sollevó la maglietta che ormai era pił rossa che bianca per controllare la ferita; in quel momento non stava sanguinando ma non aveva un bell'aspetto e la fasciatura andava sicuramente cambiata.
Stringendo le bende le sue mani si soffermarono sugli addominali definiti, decisamente il corpo pił perfetto che avesse mai visto; scacció via i pensieri dovuti all'attrazione che, si costrinse ad ammettere, provava per questo ragazzo e riprese in mano la maglia per poi decidere che andava buttata.
Trovó una cosa che somigliava minimamente ad una coperta e gliela posó adddosso, sperando che smettesse finalmente di tremare.
Osservandolo in quel momento capģ che non era invulnerabile come voleva far credere, era soltanto un ragazzo che come lei era cresciuto troppo in fretta; quanti anni poteva avere? 19? 20 al massimo, eppure quando combatteva aveva la freddezza del pił esperto dei guerrieri.
Vide che nonostante la "coperta" tremava ancora visibilmente e fece l'unica cosa che le venne in mente, si posizionó accanto a lui sotto la coperta e cercó di riscaldarlo col suo corpo; dopo pochi minuti i tremori erano dimuiti e lei si trovó a sbadigliare assonnata.
Che male avrebbe fatto dormire cosģ? Stava bene e rannicchiata vicino a quel corpo muscoloso si sentiva protetta.
Fu la prima volta che dormirono abbracciati e la prima volta dopo tanto tempo che il viso di Arlong non tormentó il sonno di Nami.
 
Quando Rufy si sveglió e li trovó in quel modo Nami spiegó che LEI aveva avuto freddo e probabilmente nel sonno si era spostata inconsciamente verso la fonte di calore pił vicina, il ragazzo di gomma non capendo la spiegazione complicata della navigatrice annuģ e decise di lasciare stare, prima di girare del tutto la sguardo peró vide con la coda dell'occhio Zoro che, convinto che lui non li stesse osservando, mimó un "grazie" alla ragazza dai capelli arancioni.

 
 

 
 

SPAZIO AUTRICE:

Premetto di non conoscere tanto one piece, ho visto qualche puntata perchč una mia amica ne č ossessionata.
Non so come mai mi sia venuta voglia di scrivere questa raccolta di one shot, forse perchč guardandolo ogni tanto ho notato che Zoro č sempre ferito e si riprende sempre ad una velocitį inumana, ma infondo č umano anche lui quindi ho deciso di creare questa raccolta di one shot in cui Zoro mostra le sue debolezze a Nami.
Se vado OC coi personaggi avvisatemi, perchč non conoscendo bene l'anime corro qesto rischio e vi chiedo in oltre se avete voglia di dirmi qualche episodio in cui Zoro avrebbe potuto mostrare debolezza, non avendo visto tutti gli episodi so che mi mancheranno sicuramente alcuni avvenimenti.
Uso il nome Rufy e non Rubber perchč so che l'amica che ho nominato prima mi ucciderebbe se usassi il nome italiano.
Ultima cosa, č una raccolta di one shot , non una storia, quindi se non spiego come Zoro e Nami si siano messi insieme o non seguo una linea definita č per questo, sono avvenimenti separati.
Spero che possa piacere a qualcuno e di non scrivere grandi minchiate, in caso siete pregati di avvisarmi.
Un bacione.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. ***


Sapeva di trovarlo ad allenarsi mentre gli altri dormivano gią da un pezzo.
Era diventata un'abitudine, lui si allenava sul ponte e lei leggeva qualcosa o semplicemente guardava le stelle; non parlavano mai, si godevano la reciproca compagnia in un silenzio che era tutto tranne che imbarazzante. Quando lui finiva di allenarsi bagnava le mani nell'acqua del mare e si inumidiva il viso prima coperto di sudore; poi le si sedeva vicino, non cosģ vicino da poterla toccare, ma abbastanza perchč lei potesse sentire il  profumo di mare della sua pelle mischiato all'odore che le infinite ore di allenamento gli avevano lasciato addosso.
Nami amava quei momenti.
Quel giorno, diversamente dalle altre volte, lo trovó seduto a terra, i pesi abbandonati di fianco a lui. 
Lo osservó per qualche secondo, i capelli disordinati, delle bende sul petto a coprire quella che in futuro sarebbe diventata un'enorme cicatrice sul suo petto.
Lei non era presente quando l'uomo dagli occhi di falco lo aveva ferito, e si sentiva terribilmente in colpa per non essergli stata vicina in quel momento; tanto che per quasi due giorni dopo la vittoria contro Arlong non aveva iniziato neanche una lite con lo spadaccino, che peró aveva notato subito il cambiamento in lei.
Gli si sedette vicino e presa dalla curiositą ruppe il silenzio.
"Non ti alleni?"
"Gią fatto." Rispose l'altro rapido.
Lei annuģ e si spostó pił vicino a lui, decidendo di farsi coraggio, in fatto di sentimenti lei era sicuramente pił a suo agio del verde, che avrebbe preferito combattere 100 nemici piuttosto che scambiare due parole gentili.
"Posso?" Gli chiese riferendosi ad appoggiarsi sul suo petto.
Zoro alzó le spalle per poi aggiungere "Se non ti dą fastidio il sudore."
Lei appoggió la sua testa ramata sul suo petto e lui sussultó leggermente prima di spostare il braccio per farle spazio.
"Se ti fa ancora male perchč ti alleni?"
"Devo diventare pił forte. Tu non c'eri, sono stato patetico." Rispose rapido.
"Ogni tanto il riposo aiuta pił di questi allenamenti distruttivi." Commentó lei.
"Ho gią riposato."
Lei alzó il viso per incontrare il suo sguardo, che peró era perso altrove; alzó le braccia e puntó i suoi occhi neri su di lei.
"Hai una ferita che avrebbe ucciso qualunque altro essere umano, ti sei riposato un giorno! Ad una persona normale servirebbero mesi. Capisco essere determinati, ma non suicidi. Non dirmi che non sei distrutto perchč non ci credo, io ti ho visto Zoro con quella ferita aperta sul petto, eri un peso morto sulle braccia di Arlong e mi sono chiesta come facessi a respirare; č passata una settimana, non un anno, non un mese, una fottuta settimana e ti vedo tutti i giorni fare sforzi inumani; non puoi non essere esausto, saresti un mostro."
Lui mi guardó mi rivolse il suo solito ghignetto arrogante.
"Sono esausto." Ammise.
"Bastava dirlo." Gli risposi ridacchiando, prima di spostarmi alle sue spalle. "Non posso fare molto, ma almeno lascia che ti aiuti a rilassarti."
Iniziai a muovere le mie mani sulle sue spalle senza aspettare una risposta da parte del verde.
Gli massaggai con delicatezza i muscoli irrigiditi finchč non si rilassó sotto il mio tocco godendomi ogni contatto tra lei mie mani e le ue spalle possenti.
Prima di alzarmi e tornare in cabina mi avvicinai al suo viso e limitai la mia voce ad un sussurro.
"Un massaggio alza gli interessi del 50%"
Lui giró il viso e le nostre labbra si sfiorarono, avevo amato quel contatto, lo avevo sentito mio anche se non lo era con quelle labbra sottili appoggiate alle mie. Era quello che mi mancava, e ormai non riuscivo pił a credere che fosse solo attrazione.
"Strozzina." Mormoró con le labbra ancora sulle mie.
Mi alzai e mi allontanai da lui senza riuscire a contenere il sorriso che si espandeva sul mio viso.
"Con un quasi bacio vanno al 150%." Esclamai facendogli la linguaccia.

Ritorna all'indice


Questa storia č archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2745166