I problemi di Aido

di Elly Chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fine e l'inizio. O l'inizio della fine, come volete voi. ***
Capitolo 2: *** Thè e valigie! ***
Capitolo 3: *** Le camere mi accecano! ***
Capitolo 4: *** Labirinto dorato nel lusso più sfrenato! ***
Capitolo 5: *** Il potere di Miyabi, ghiaccio, Tenshi arrabbiata e Taka-sama! ***
Capitolo 6: *** Casa-killer e sete di sangue! ***
Capitolo 7: *** Shock e la colazione è servita! ***
Capitolo 8: *** Esagerata riservatezza e quanto è bella la camera di Tenshi?! ***
Capitolo 9: *** Stanze consolanti, o quasi! ***
Capitolo 10: *** Foto in soffitta! ***
Capitolo 11: *** Situazioni imbarazzanti in soffitta! ***
Capitolo 12: *** Spogliarelliste e non! ***
Capitolo 13: *** Che strana gente, gli Himeyumi... ***
Capitolo 14: *** Macchine fotografiche e forze superiori! ***
Capitolo 15: *** Stilisti e dolci dormite! ***
Capitolo 16: *** Neve... ad aprile?! ***
Capitolo 17: *** Una voragine buia... ***
Capitolo 18: *** Il medaglione. ***
Capitolo 19: *** La serra. ***
Capitolo 20: *** Interruzioni e pozzanghere! ***
Capitolo 21: *** Vi presento la nuova rompiscatole! ***
Capitolo 22: *** Il gemello cattivo -? ***
Capitolo 23: *** In fondo si volevano solo divertire! Anche se non è una buona spiegazione... ***
Capitolo 24: *** Gelosia portami via! ***



Capitolo 1
*** La fine e l'inizio. O l'inizio della fine, come volete voi. ***


vampire knight2 cap1
Non avrei mai detto che questa storia scritta di getto avrebbe avuto un seguito.
Però, mi è venuto in mente, ed ho avuto idee così brillanti per questo sequel,
che non potevo proprio non pubblicarlo.
O almeno provarci.
Ho rinunciato all'epilogo, e, grazie agli incoraggiamenti di alcune commentatrici
che volevano che la fanfiction non finisse mai, eccomi qui.
Non preoccupatevi per Ichigo e Kain, li tratterò molto, molto bene...
Il titolo è quel che di più banale potessi trovare, ma vi giuro che non c'è frase migliore
per descrivere i guai che farò passare alla nostra banda! XD
Elly Chan




Stavamo andando nell'ufficio del direttore, tutti e tre belli tranquilli.
Le fan adoranti bisbigliavano eccitate tra loro, guardando nella direzione di Aido e Kain.
Aido sorrideva a tutte.
- Quando il gatto non c'è, i topi ballano... - sogghignai.
- Ma no! Cos'hai capito! Sarei sospetto, se non mi comportassi come al solito! - mi sussurrò, guardandosi intorno.
- Certo, certo... - sospirai. Mi guardai anch'io incontro.
Continuando la nostra camminata, incontrammo Yuuki e Zero.
- Ehi! Ciao Yuuki! - la salutai.
- Ciao ragazzi! Perchè siete qui? - chiese incuriosita.
- Dobbiamo andare dal direttore... per chiedergli una cosa... però... - esitai un momento.
- Che cosa?
- Ehm... credo di... essermi persaaa!! - piagniucolai disperata.
- Ma... Ichigo! Dicevi di saper la strada! - esclamò Aido.
- Sì, ma... me la sono dimenticataaa!
Yuuki e Zero assistevano impotenti a quella scena pietosa, interdetti.
- Lo sapevo che non dovevamo affidarci a te... - sospirò Aido, passandosi una mano fra i capelli - a quel gesto, mezzo corridoio svenne.
- Tenshi avrebbe trovato la strada in due secondi... - continuò poi, con lo sguardo perso.
- Sì, probabilmente è così... - annui io, abbassando lo sguardo.
- Su, non è niente di grave! Vi accompagniamo noi! - esclamò allegra Yuuki, indicandosi. Zero annuì, con evidente disapprovazione, ma annuì.
- Bene! - esclamai ritrovando il buon umore. Avanzai di un paio di passi, quando una voce mi raggiunse.
- Ehm, Ichigo... l'ufficio del direttore è dall'altra parte... - disse Kain, che si era fermato insieme a tutti gli altri.
- Ah... - dissi soltanto. Poi li raggiunsi, con il morale a terra: ne avevo combinata un'altra delle mie.
Arrivammo davanti al tanto agonato ufficio dopo un paio di minuti, esattamente la metà di quanto ci avevo impegnato io per sbagliare strada.
I due Guardian ci lasciarono lì, e se ne andarono per i fatti loro.
Bussai piano alla porta.
- Avanti! - sentimmo dire dall'interno.
Entrai con cautela, cercando la bizzarra figura del direttore.
Era come al solito seduto alla scrivania, e ci stava rivolgendo un gran sorriso.
- Che sorpresa, ragazzi! Cosa vi porta qui? - chiese gentilmente, mentre noi ci avvicinavamo.
- Ehm... volevamo sapere di Tenshi... - cominciai io, ma fui costretta ad interrompermi.
- Ah, Tenshi! Gran brava ragazza. I suoi genitori sono persone molto a modo. In più sembrano avere un certo ribrezzo per il sangue. Dev'essere una cosa di famiglia. Mi ricordo come se fosse ieri quando è arrivata qui... ha sempre quell'aria scocciata e indifferente. E' cambiata molto da quando era piccola... era molto più solare e allegra.
Solare e allegra? Mi viene difficile pensarlo.
- Ma noi...
- D'altronde, dopo aver subito una terribile perdita come la sua, non si può rimanere gli stessi. - mi interruppe di nuovo. Sto cominciando ad arrabbiarmi sul serio - anche se la terribile perdita non ce l'ho ben presente.
Apro bocca per cercare di dire qualcosa, ma sta già parlando.
- Comunque, perchè siete qui? - chiese, curioso.
Prima che possa gonfiarlo di botte e dissanguarlo, Kain si mette in mezzo - per fortuna, non so proprio cosa gli avrei fatto, a quell'uomo.
- Siamo venutti a sapere dove abita Tenshi. Vorremmo andare a trovarla. Lei di certo ha il suo indirizzo. - dice Kain, parandosi davanti a me, per evitare che faccia gesti sconsiderati.
Mentre sfogo la mia rabbia a suon di pugni sulla povera schiena del rosso, il direttore finalmente si decide a risponderci.
- Certo che ce l'ho, per le emergenze. Per chi mi avete preso? - sorride candidamente, facendomi andare in bestia.
Per chi mi avete preso?! Per un vecchio pazzo imbecille, ecco per cosa lo abbiamo preso!
Vorrei urlarglielo, ma la mia bocca viene tappata dalla mano di Kain, che aveva capito le mie intenzioni - questo ragazzo mi stupisce ogni giorno di più, capperi se mi conosce bene!
- Bene, ce lo potrebbe dare?
Il direttore Cross sorride un'altra volta, scrive qualcosa su un foglio e lo porge a Kain, sempre sorridente. Veramente, quest'uomo mi da su i nervi!
- Grazie mille, direttore! - esclama Aido apparentemente allegro andando verso la porta, mentre Kain mi porta di peso fuori dalla stanza.
- Ancora un sorriso e quell'uomo è già morto. - dico cupa, mettendomi in piedi.
Kain stiracchiò un sorriso - deve essergli costato molto.
- Quindi adesso noi torniamo in dormitorio a prepararei bagagli e poi partiamo? - chiese conferma Aido.
- In pratica sì... Ichigo?
- Sì?
- Hai preparato la valigia, vero? - indagò Kain, guardandomi fisso negli occhi.
Ahia...
- Ehm... certo... - balbettai, sudando freddo.
Kain mi lanciò un'ultima occhiata, poi sospirò.
Fiuu, andata...
- Faremo tardi, me lo sento...
Mi irrigidii all'istante, dopo le sue parole. Ma mi si leggeva in faccia quello che pensavo?!
Attraversammo i corridoi della Day Class costantemente seguiti dalle ragazzine infoiate, e, quando fianlmente ci chiudemmo il portone alle spalle, tirai un sospiro di sollievo.
- Quelle maledette umane... mi romperanno i timpani prima o poi! - esclamai arrabbiata. Non fraintendete: non ho assolutamente nulla contro gli umani, e solo che sono arrabbiata. Per di più, con orecchie fini come le nostre, una mosca a tre metri di distanza fa già rumore...
- Ichigo, noi ti aspettiamo all'entrata. Vedi di sistemare le tue cose in fretta. - Kain sottolineò bene le ultime due parole, guardandomi negli occhi.
Aargh! Mi ha scoperto!
Con la testa bassa e l'autostima raso terra, me ne andai in camera: siccome non era prudente far arrabbiare i due cugini a causa del mio ritardo, schiaffai con malagrazia le ultime cose dentro la valigia scesi al piano di sotto e ci metemmo in marcia tutti insieme appassionatamente.
Da quando Tenshi e Aido si erano messi insieme, anche se Ten-chan rischia la morte ogni volta che glielo ricordo - il che è grave, dato che dovrebbe essere immortale -, erano passati più o meno un paio di mesi. Per la cronaca, in quel periodo ci eravamo fidanzati anche io e Kain.
Era marzo, ed era finita la scuola. Definitivamente. E noi vampirelli ci preparavamo ad anni ed anni di pacchia continua. Il direttore Cross avrebbe trovato altri succhiasangue da infilare al dormitorio luna, e tanti saluti. D'altra parte, mica potevamo continuare a frequentare la scuola anche dopo i diciotto anni! Sarebbe stato quantomeno bizzarro.
Ed eccoci qui davanti al portone della villa di Tenshi - lei non aveva perso un secondo ed era corsa a casa.
Mi ricordo quando, pochi anni fa, giocavamo sempre nell'atrio.
Kain suonò il campanello. Sentimmo un rumore rimbombare all'interno della casa ed alcune voci discutere tra loro.
Quando Tenshi aprii la porta, quello che vidi mi fece scomparire la voglia di restare un secondo di più in quel posto.
Quello che vidi, per la prima volta nella mia vita, mi fece paura.






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Capitolo 2
*** Thè e valigie! ***


vampire knight2 cap2
Il secondo capitolo è stato sfornato! *_*
Un grazie a mikamey, per avermi dato subito fiducia, commentando e aggiungendo la fanfic ai preferiti!
Elly Chan


Tenshi era davanti a noi, sì.
Io ero scioccata, Kain la osservava ad occhi sbarrati, mentre Aido era indeciso se essere felice di rivederla - per di più così - o se essere scandalizzato da come si era presentata.
Forse abbiamo esagerato, ma fatto sta che Tenshi è davanti a noi, con una camicietta a fiori. Cosa sono quelle faccie indifferenti?! Ma avete presente Tenshi?! Associare lei alle camicie da donna a fiori è come dire che Aido vive in castità!
Anche lei è abbastanza sorpresa, infatto ci guarda a bocca aperta.
- Tenshi, chi è?
Sentiamo una voce squillante e ci riprendiamo momentaneamente.
Accanto a Ten-chan è comparsa una ragazza più grande di noi, con capelli viola tipici della famiglia di Tenshi e occhi blu notte.
La riconosco all'istante.
- Kanon! - esclamo, felice.
Le occorrono pochi secondi per riconoscermi, ma poi sgrana gli occhi e corre ad abbracciarmi.
- Ichigo, che piacere rivederti! Come sei cresciuta! - mi da delle pacche sulla schiena. Si ferma all'imrpovviso, osservando Aido e Kain, in piedi diero di me.
- E questi chi sono? - chiese, sospettosa e incuriosita.
- Aido e Kain... sono dei nostri amici... - dissi imbarazzata.
- Ah, ho capito! Sono i vostri fidanzati! - dice Kanon, recuperando l'allegria e dandomi un'altra pacca sulla schiena. Stavolta è così forte che vado a finire dritta tra le braccia di Kain.
- Mi ricordo di voi, sapete? Trascorrevate interi pomeriggi qui! Soprattutto tu, Aido! - esclama allegra come non mai Kanon.
- Ah... - sussurra Aido, stringendo gli occhi, mentre cerca di ricordare quella strana ragazza.
Tenshi è ancora immobile sulla soglia. Potrebbe essere scambiata per una statua, talmente è ferma.
- Ma su, non restiamo qui! Entrate, su! - dice Kanon, afferrando le nostre valigie tutte insieme - che forza sovraumana - e invitandoci a seguirla all'interno.
Quella casa me la ricordo perfettamente. Arredata come un palazzo reale, curata fin nei minimi dettagli... scale imponenti con scorrimano d'oro, pavimenti di marmo bianco, tutto splendente e pulito... e un'ordine che a casa mia non s'è mai visto.
Faccio un paio di giravolte nel salone d'entrata, poi mi siedo sul divano.
- Aah... quanto tempo... - sospiro, chiudendo gli occhi.
- Già... ci sei mancata... - mi sorride Kanon, sedendosi vicino a me.
Le sorrido di rimando, mentre Tenshi compare con un vassoio.
Lo appoggia sul tavolo e si siede su una poltrona singola, che ricordo esser la sua preferita.
Si passa una mano sulla faccia, sospirando.
- Allora... cosa diavolo ci fate qui?! - esclama spazientita, guardandomi negli occhi.
- Ehm... - bisbiglio, spaventata. Quando vuole fa paura, la ragazza!
- Siccome la scuola è finita, pensavamo di stare da te per un po'! - esclama Aido, mettendole un braccio intorno alle spalle.
Lei lo fissa malamente, sospira di nuovo e prende una tazza di thè.
- E perchè mai?
- Bè... non c'è una ragione precisa... - dissi nervosamente. Mi mette addosso una tensione che non vi dico...
- A no? - alza un sopracciglio.
- Bè... era così, per stare un po' insieme...
Il suo sopracciglio si alza sempre di più, mentre mi scruta.
- Va bene. E per quanto programmate di stare?
- Ma non essere così acida, Tenshi! potete stare quanto volete, ragazzi! - ci disse Kanon, sorridendo.
Ten-chan sbuffò, finendo di bere il thè. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh...?
- Potete stare, contenti? - chiese, sconsolata.
- Ehilà!
Questa voce la riconoscerei tra mille. E infatti eccola là: Miyabi è in cima alle scale, e, mentre ci saluta con la mano - sbracciandosi -, sta saltellando allegramente.
- Che ci fate qui? - ci chiese eccitata, raggiungendoci in pochi secondi.
- Pensavamo di stare qui per un po' di tempo... - risposi timidamente io.
- Allora siete i benvenuti! Sarà un po' come ai vecchi tempi! - esclamo sorridente.
- Tenshi, hai già pensato a dove farli dormire? - chiese poi a Ten-chan gentilmente.
La figlia la fulminò con lo sguardo.
- Sono appena arrivati, e per di più senza preavviso. Come avrei potuto organizzarmi per bene? Comunque... Ichigo dormirà nella stanza rosa, Aido in quella azzurra e Kain in quella rossa. Più semplice di così... - Tenshi fece spallucce, sprofondando nella poltrona.
- In che senso, la stanza rosa? - chiesi.
- Questa casa, come avrete capito, è enorme. Siccome ci saranno qualcosa tipo 5 salotti, 9 camere da letto ed innumerevoli altre stanze, abbiamo deciso di distinguerle l'una dalle altre grazie al colore dominante. Così ogni stanza viene riconosciuta. - ci spiegò Miyabi con un sorriso.
- Un buon metodo. - confermò Tenshi, accavallando le gambe e incrociando le braccia.
- Le vostre stanze sono tutte molto vicine alla camera di Tenshi. La sua è la stanza bianca. - sorrise Kanon.
- Nel caso aveste bisogno di qualcosa... - spiegò annoiata Ten-chan.
- Oh, bene! Adesso andate a sistemare i bagagli! - disse Kanon, salendo al piano di sopra insieme a Miyabi.
- Ehi! E chi le porta le valigie? - chiese allarmata Tenshi, guardandole sorridere e sparire dietro una porta.
- Non so voi, ma io non ho nessunissima voglia di farmi le scale con tutte quelle valigie... - dissi, allusiva.
Ci voltammo tutti e tre a guardare Tenshi.
Lei spalancò gli occhi, ma quando vide che non ci muovevamo, sbuffò sonoramente.
- Va bene... ma solo fino in cima alle scale!





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Capitolo 3
*** Le camere mi accecano! ***


vampire knight2 cap3
Hola!
Questo capitolo non è un granchè, ma dal prossimo si entra nel vivo della storia... come sono cattiva!
Certo che a sta povera Tenshi gliene faccio passare di tutti i colori...
Grazie mille a TemariCross e a mikamey!

Dopo che Tenshi ebbe portato le valigie fino in cima alla scala - con uno sforzo immane - se ne andò oltraggiata - probabilmente perchè le abbiamo fatto fare un tale lavoro -, rintanandosi in camera sua. Che comunque non sapevamo dov'era, quindi non sapevamo neanche dove portare i bagagli.
- Ehm... Tenshiii! - urlai.
Sentimmo sbattere una porta e Ten-chan ci venne incontro furiosa.
- Cosa c'è adesso?! - chiese, con un diavolo per capello.
- Non ci hai detto dove sono le nostre stanze... - dissi, impaurita.
- E chi se ne frega! Dormite sui divani! O sul pavimento! - fece per andarsene di corsa, ma Aido la afferrò per i fianchi, costringendola a fermarsi.
- Su... dicci dove sono le nostre stanze... - le sussurrò nell'orecchio. Ten-chan arrossì, ma mentenne un certo contegno.
- No! E adesso lasciami. - ordinò inflessibile, dimenandosi tra le braccia di Aido.
Scalpitò per un po', ma alla fine si arrese al ghigno di Aido.
- E va bene... seguitemi. - disse, con una voce da oltre tomba.
Kain e io sospirammo, prendendo le nostre valigie, mentre Aido afferrò la sua saltellando per la felicità, soddisfatto.
Mentre attraversavamo il corridoio, mi guardai in giro interessata. Appesi alle pareti c'erano tantissimi quadri di donne dai capelli viola e gli occhi di vari colori. Erano tutte molto belle, e ce n'erano di tutte le età: neonate, bambine, adolescenti, donne e anziane...
Man mano che proseguivamo - il corridoio mi sembrava sempre più lungo - notai che i quadri raffiguravano tutti un'unico soggetto: Tenshi. Mi divertii come una matta a vederla da bambina, con in mano una bambola e un sorrisone stampato in faccia.
Verso i 14 anni, però, Ten-chan aveva un'espressione molto diversa da quella allegra di prima.
- Ehi... - mi richiamò Tenshi, che si era fermata davanti a noi.
- Che c'è? - chiesi, facendo finta di niente.
Ten-chan mi fissò per un attimo.
- Questa è la tua camera. - annunciò, aprendo una porta di legno alla mia destra.
Miyabi aveva ragione: c'era rosa dappertutto!
- Che meraviglia! - esclamai, precipitandomi come un fulmine dentro la stanza.
Vicinoa me c'era un letto a baldacchino con le coperte di varie sfumature di rosa, poi c'era una cassettiera di legno placcata di rosa antico in fondo alla stanza, vicino alla finestra, coperta da tende rosa chiaro. Il pavimento era morbido al tatto, rosa scuro, mentre sulle pareti regnava sovrano il rosa shocking. Ai piedi del  letto c'era una scrivania rosa shocking, con una sedia rosa chiaro.
Rosa, rosa, rosa.
Tenshi stava sulla porta ad osservarmi mentre mi dondolavo sul letto, aprivo i cassetti, toccavo per terra.
- Il bagno è in quella porta là. - mi informò Ten-chan, indicando una porta di legno che non aveva visto.
- E le nostre camere? - chiese Kain, che non riusciva più a tenere a bada Aido - troppo eccitato di sapere come saranno le loro camere.
Anch'io uscii dalla mia stanza per seguire Ten-chan, che andò ad aprire un'altra porta, esattamente accanto alla mia.
Il pavimento era lucido e rosso acceso, mentre le pareti assumevano una colorazione leggermente più chiara, tendente all'arancione.
All'angolo della stanza c'era un grosso letto con le coperte rosse - guarda caso - e da un lato un comodino di legno di ciliegia.
In mezzo alla stanza c'era un tappeto persiano ed una poltrona in pelle, una tavolino basso di legno accanto. La luce si diffondeva attraverso delle piccole lampade gialle, sparse in giro per la stanza. Un armadio in legno era attaccato ad una parete, e pareva reggersi su per miracolo. Dalle tende rosse si sprigionava una luce arancione che rendeva la stanza una specie di inferno.
- Carina. - disse serafico Kain, guardandosi intorno.
Gli battei un pugno in testa.
- Ringrazia, invece! Fidanzato degenere! - dissi arrabbiata, fissandolo con occhi inceneritori.
- Grazie... - miagolò. massaggiandosi la testa. Ten-chan fece un sorriso, poi uscì dalla stanza.
- E la mia? - fece curioso, girando attorno a Tenshi.
- Se stai fermo due secondi magari te la faccio vedere! - esclamò adirata, aprendo di scatto una porta, apparentemente identica alle altre. Mi chiedo come faccia a riconoscerle.
Aido si affaccia incuriosito, poi fa un 'Ooooooooh' lunghissimo ede entra nella stanza, mentre Tenshi sospira.
Mi avvicino anch'io e guardo all'interno.
Le pareti sono azzurre chiaro e il pavimento è di legno chiaro. Da una parte c'è una base di legno dove è appoggiato il materasso, nascosto da coperte azzurre. Vicino c'è un comodino di legno chiaro ed una lampada azzurro scuro.
Nell'angolo della stanza c'è un divanetto dello stesso colore del letto, con affianco una cassettiera di legno chiaro con alcuni disegni in azzurro. La finestre erano tante ma piccole, così che la stanza era ben illuminata.
Aido si mise a rotolarsi sul letto, proprio come avevo fatto io.
- Ma io di solito sembro così stupida? - sussurrai incredula - non rendendomi conto che stavo solo pensando ad alta voce.
- No. Tu sembri un'idiota. - disse semplicemente Ten-chan, uscendo dalla stanza ed entrando nella camera davanti a quella di Aido.
- Quella deve essere la sua. - osservai, fissando la porta bianca.
- Già... - affermò Kain. Lo guardai negli occhi. Un'idea mi passò in testa, veloce come un lampo.
- E se noi... - dissi, con aria malandrina.
- ...entrammo? - completò Kain per me, sorridendo anche lui malefico.
- Anche a me piacierebbe vederla! - cinguettò Aido, ficcando la testa fuori dalla stanza.
E te pareva... non l'avrei mai detto...



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Capitolo 4
*** Labirinto dorato nel lusso più sfrenato! ***


vampire knight2 cap4
Eccomi tornata...
TemariCross: le camere ci ho messo una vita a descriverle, ma alla fine mi sono piaciute e sono contenta abbiano soddisfatto anche voi! Volevo dare un'idea di classicità e modernità insieme...
Anche a me Ichigo ha fatto ridere! XD
mikamey: nei prossimi capitoli la tua richiesta sarà accontentata! ; )
Tenshi è così restia perchè... lo scoprirai presto! XD
Per quanto riguarda lei e Aido, certo che si amano ancora! Solo che Ten-chna è leggermente riservata.
Non so se posso attaccarli come adesivi, anche perchè i problemi non sono ancora finiti... perà cercherò di fare del mio meglio!
Il problema è il carattere di Tenshi: se fosse per Aido le starbbe attaccata giorno a notte, la seguirebbe ovunque,
 in cucina, in salotto, in bagno, nel letto - >///////////< - sì, insomma, ci siamo capiti.

Kain, Aido ed io avevamo passato il resto della sera a sistemare i nostri vestiti nell'armadio.
Io ero uscita dalla mia stanza appena messa a posto l'ultima maglia.
Mi guardai intorno cercando di ricordare qual'era la stanza di Tenshi, per chiederle dove potevo prendere qualcosa da mangiare.
Mi grattai la testa: ma quelle porte erano tutte uguali!
Ricorsi al rimedio della nonna - come vedete nella mia famiglia non c'è nessuno di completamente sano di mente - chiusi gli occhi e girai su me stessa per tre volte.
Riaprii gli occhi con una brutta sensazione di malessere, e mi guardai di nuovo intorno.
Perfetto!
Ora avevo perso pure la concezione di destra e sinistra.
Decisi di andare a caso: aprii una porta vicino a me e guardai dentro. Mi voltai subito all'indietro: quella stanza sembrava costruita nell'oro. Strofinandomi gli occhi, chiusi piano la porta ed aprii quella affianco.
- Ehi! - disse Kain, con un asciugamano sulla testa. Aveva indosso solo i pantaloni. Chiusi la porta di scatto, imbarazzatissima.
Ma chi aveva insegnato ai due cugini il senso comune del pudore?!
Probabilmente nessuno, per quello se ne andavano in giro senza maglia, sia uno che l'altro.
- Scusa! - urlai. Poi cominciai a correre lungo il corridoio, alla disperata ricerca di un picolo particolare che mi facesse ricordare che razza di strada era quella. E, soprattutto, dove mi stava portando.
Mi fermai all'improvviso, scorgendo un quadro stranamente familiare. Rappresentava una Miyabi adolescente, con un bellissimo sorriso.
Sorrisi anch'io all'indirizzo dell'immagine. Poi mi ricordai che all'inizio del corridoio avevamo visto numerosi quadri. Quindi la porta d'uscita doveva essere vicina!
Questa consapevolezza mi diede coraggio, e corsi a perdifiato fino a quando non mi si parò davanti una porta completamente bianca, con la maniglia d'oro - sembrava sbucata dal nulla.
L'aprii aspettandomi le scale, e così fu: in quel momento vidi la salvezza!
Quasi mi misi a piangere di gioia.
- Ichigo, ma da dove sei sbucata? - chiese alquanto stupita Kanon, seduta sul divano a prendere il thè. Ma è mai possibile che i parenti di Ten-chan debbanno essere tutti suoi gemelli?!
- Mi sono persa... stavo cercando Tenshi... - biascicai, appoggiandomi a un mobile lì di fianco, stravolta.
- E l'hai trovata. - disse impassibile Tenshi, improvvisamente al mio fianco con una tazza di thè in mano.
- Aaah! - esclamai, spaventata.
Ten-chan mi guardò come se fossi una cretina.
- Dopo ti riaccompagno in camera tua. Vedi di non andare più da nessuna parte senza di me. - sospirò, andandosi a sedersi sul divano.
- Ah... grazie... - bisbigliai, andandomi a sedere accanti a lei.
La vidi mettere cinque cucchiaini di zucchero, e strabuzzai gli occhi.
- Vuoi diventare diabetica?!
- Ma ti pare? - chiese retoricamente Ten-chan, girando con il cucchiaino d'argento dentro la tazza.
La guardai: in effetti non aveva nessun segno di una qualche malattia. Anzi! Ma d'altronde Tenshi da piccola mangiava anche dieci tavolette di cioccolata al giorno senza fermarsi mai. E rimaneva magra.
Appoggiai la schiena allo schienale del divanetto. Il soffitto era meraviglioso: l'intonaco bianco era inciso da disegni dorati di fiori, semplicemente splendidi.
Tutto intorno era un'inno allo sfarzo: pareti finemente decorate, panneggi di seta e broccato, mobili di legno di alta qualità e argenteria riposta con cura nelle teche di cristallo.
- Non vi sprecate proprio, eh? - sussurrai, con il naso per aria.
Tenshi storse il naso, mnetre Kanon ridacchiò diverita.
- Ma quanto vi costa tutta questa roba? - chiesi ancora, affascinata da utto quel lusso.
- Diciamo che i nostri antenati sapevano come fare soldi.
Una risata cristallina rimbombò tra le pareti, e Miyabi uscì dal suo nascondiglio dietro una porta di legno. In quella casa le porte erano tutte uguali...
- Quanti secoli ha questa casa? - domandai, incuriosita.
- Dovrebbe essere più o meno un secolo. Tutte le generazioni più vecchie e quelle più giovani della famiglia Himeyumi hanno una casa tutta per loro. Questa è la villa dove viviamo tutti insieme per alcuni periodi dell'anno, per esempio in vista di alcune occasioni importanti... ci sono così tante stanze che non è affatto un problema ospitare tutti i nostri parenti! - mi spiegò, sedendosi vicino a Kanon.
- Uao... - dissi ammirata, guardandola. Era proprio una donna affascinante, Miyabi. Assomigliava tanto a Tenshi, solo che i suoi occhi erano azzurri e profondi come il mare...
Lei sorrise angelicamente.
- Himeyumi... è principessa più bellezza, vero...? Si adatta proprio bene... - sussurrai, come in preda ad una trance, continuando a fissare Miyabi.
Sentii la vista appannarsi, e chiusi gli occhi. Continuai a dondolare sul divano per alcuni secondi, poi caddì alla'indietro.
- Ichigo! - sentii Tenshi chiamarmi allarmata, ma non seppi reagire.
Poi si fece tutto nero.


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Capitolo 5
*** Il potere di Miyabi, ghiaccio, Tenshi arrabbiata e Taka-sama! ***


vampire knight2 cap5
Ciao!
Adesso anche Ichigo deve essere sottoposta alle mie torture. Povera... XD
Tenshi si arrabbia di brutto, personalmente non le vorrei mai rubare la cioccolata.
 Anche se qui si arrabbia per ben altro motivo! XD


- Mamma! L'hai fatto di nuovo! - sentii esclamare Tenshi.
Aprii piano piano gli occhi, e vidi Ten-chan in piedi accanti a me, con una mano sulla mia.
- Tenshi... - la chiamai, ma la mia voce era roca e debole.
- Va tutto bene, Ichigo, non muoverti. Adesso continua a dormire. - disse arrabbiata e preoccupata come non l'avevo mai vista.
- Mamma! Questa volta non la passi liscia, sai?! - esclamò di nuovo a indirizzo della porta, una leggera nota isterica nella sua voce melodiosa.
Mi addormentai di nuovo, questa volta con il sorriso sulle labbra.
Mi svegliai una seconda volta che il sole illuminava la stanza. Misi istintivamente una mano davanti alla faccia.
- Scusa. Chiudo subito la finestra. - disse una voce al mio fianco. Sentire quella frase mi tranquillizzò all'istante.
Una figura nera andò a chiudere le tende, per poi tornare a sedersi sulla sedia accanto al letto sul quale ero sdraiata.
Adesso sì che lo potevo distinguere bene. Strizzai gli occhi per mettere a fuoco l'immagine davanti a me, perchè i miei occhi erano un po' lucidi.
L'uomo aveva i capelli castano scuro e due occhi dorati, come quelli di Tenshi. Si poteva dedurre facilmente che era suo padre.
- Ben svegliata. - disse, sorridendo benevolo.
- Quanto ho dormito? - chiesi timorosa della risposta.
- Due giorni interi. - e sorrise di nuovo.
- Così tanto?! - esclamai, mettendomi seduta sul letto. Un capogiro mi assalì la testa, così fui costretta a sdraiarmi.
- Ci dispiace tanto per questo imprevisto. Miyabi ha perso per un momento il controllo dei suoi poteri.
- Ah... - bisbigliai. La faccenda non mi era ancora del tutto chiara, ma la mia testa sembrava scoppiare e non avevo voglia di fare altre domande.
- Lei è il padre di Tenshi? - chiesei, osservandolo in faccia. Mi pareva di averlo già visto...
- Esattamente. Non è passato molto tempo da quando venivi qui a giocare.
- Ma allora lei è Taka-sama! - esclamai spalancando gli occhi.
Mi ricordavo perfettamente di Takashi,  l'uomo calmo e gentile che accompagnava sempre me e Tenshi a fare le passeggiate.
Viaggiava molto per lavoro, a quei tempi.
- Taka-sama, mi tolga una curiosità... - dissi dubbiosa.
- Dimmi. - mi sorrise gioviale lui.
- Ma perchè continua a lavorare se siete già così ricchi? - chiesi innocentemente. Infatti mi stupii molto quando Takashi rise leggermente.
- Bè, in qualche modo tutti questi soldi ce li dobbiamo procurare, non credi?
Prima che il mio cervello cominciasse a lavorare a ritmi inauditi e mai visti prima per trovare un significato a quelle parole filosofiche, la porta si spalancò di botto.
Tenshi non salutò neanche, ma appoggiò sul materasso una boccetta di vetro scuro. Poi, pestando i piedi per terra, se ne andò dalla stanza, sbattendo la porta rumorosamente.
Io guardai Takashi un po' stupita.
- Prendine due gocce, io vado a evitare che Tenshi scanni viva sua madre. - sospirò rassegnato, alzandosi stancamente dalla sedia e uscedo fuori dalla stanza.
Siccome ero curiosissima di vedere cosa stava succedendo là fuori - stavo già cominciando a sentire un po' di schiamazzo -, bevvi due gocce di quel liquido strano. Sapeva di liquore ed era violetto. Tutto sommato non era male.
Mi alzai in fretta dal letto e mi precipitai fuori dalla stanza, dove sembrava stesse succedendo il finimondo.
Tenhsi, con la faccia trasfigurata in una smorfia infuriata - sembrava un demone - stava ringhiando e mostrava i denti appuntiti, mentre tutto intorno a lei si sollevavano punte di ghiaccio.
Miyabi, davanti a lei, continuava a scusarsi facendo mille inchini, agitatissima.
- Cosa diavolo ti è saltato in mente?! - esclamò Ten-chan, osservando sua madre.
- Non l'ho fatto apposta! Mi sono sfuggiti i poteri... - disse Miyabi, mezza imbarazzata mezza terrorizzata.
- Alla faccia! E' pure svenuta! Se proprio dovevi sfogarti su qualcuno, c'ero anch'io in quella stanza!
- In quel momento stavo parlando con lei e non me ne sono neppure accorta... - tentò di dire Miyabi.
- Non te ne sei accorta finchè non è collassata! - urlò Tenshi fuori di se.
Dal pavimento spuntavano lame di ghiaccio affilatissime, che brillavano sotto la luce delle varie candele presenti nella stanza. Il pavimento era velato di uno strato lucido - appunto ghiaccio semi-sciolto - e le pareti erano bagnate. Cavolo, che roba!
Indipendentemente dal fatto che Tenshi stava per uccidere sua madre, il mio cervello bacato cominciò a urlare: rissa! rissa! senza un motivo apparente.
Scossio la testa sconcertata dalla mai idiozia.
- Tenshi! - chiamai, cercando di catturare la sua attenzione.
Lei si voltò stizzita, ma poi la sua espressione si rasserenò.
- Ichigo! - esclamò, correndomi incontro.
Mi abbraccio stretta.
Dall'altra parte della sala, Miyabi si accasciò a terra sconvolta - forse dal fatto che la figlia stava per ucciderla -, subito sorretta da Takashi.
- T-tenshi... così mi soffochi... - sussurrai senza voce. Ten-chan mi stava abbracciando così stretta... sembrava preoccupata, poverina. Bè, se io vedessi svenire la mia migliore amica davanti agli occhi, probabilmente sclererei.
- S-scusami... - bisbigliò lei, staccandosi da me ed asciugandosi due lacrime che le erano sfuggite.
- Scusami, Ichi-chaaaaaaan! - Miyabi mi corse incontro con le braccia spalancate.
Tenhsi le lanciò uno sguardo di fuoco e le fece lo sgambetto, facendola finire con il naso per terra.
Mentre Miyabi piagniucolava tra le braccia del marito per l'atto di ribellione appena subito, Tenshi sospirò e mi portò nella stanzetta dove riposavo fino a qualche minuto fa.
Mi sdraiai sotto le lenzuola fresche e Ten-chan appoggiò sulle mie gambe una coperta leggera azzurra.
- Dovrai risposarti ancora per un po', abbi pazienza. - disse, avviandosi verso la porta.
- Ten-chan... qual'è il potere di tua mamma? - chiesi curiosa.
Tenshi mi guardò storta, poi fece una smofia disgustata.
- Se la guardi troppo negli occhi mentre ha il suo potere oculare attivato, ti manda in confusione e svieni. Estremamente pericoloso, soprattutto se comandato da un'incosciente. - mosse la mano come per scacciare una mosca.
- Proprio una bellezza svenevole... - sorrisi amaremnte, ricordando gli splendidi occhi di Miyabi.
- Gia. - confermò cupa, chiudendo la porta e lasciando la stanza nel buio più totale.


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Capitolo 6
*** Casa-killer e sete di sangue! ***


vampire knight2 cap7
Oddio, quant'è lugubre il titolo del capitolo... ma è ancora più scandaloso il contenuto! XD E poi questo cap è luuuungo...
Ormi ho trasformato questo seguio in una carneficina...
dovrei cambiare il titolo e mettere al suo posto 'Una serie di sfortunati omicidi'...
Kahoko: adoro Miyabi quando fa così! ^^ La famigliola è moooolto diabolica.
E chi te lo dice che in famiglia ci sono solo loro? XD
Ho letto adesso il tuo commento nell'altra storia, e non posso proprio dire che inserirò scene hot.
Magari qualcosa di appena accennato, ma non prometto niente.
Comunque, sono felice che tu contiui a seguirmi! ^^
mikamey: Taka-sama piace tanto anche a me! MI piacciono praticamente tutti, lì.
Tenshi furiosa almeno una volta dovevo farla... me contenta di esser riuscita a rendere la scena! ^^
Bye bye!

Mi svegliai che la stanza era ancora buia. Perfetto, era ancora notte.
Provai ad alzarmi in piedi ed il mal di testa non azzardò a presentarsi, così mi diressi verso la porta.
La aprii ma incontrò qualcosa di duro, che mi costrinse a fermarmi.
Dopo alcuni minuti di meditazione, aprii la porta lentamente, spostando pian piano il corpo che ci era appoggiato. Mi appiattii per passare attraverso la sottile fessura che aveva creato, e sgusciai - letteralmente - fuori dalla stanza.
Tirai un sospiro di sollievo e mi girai appena sentii un rantolo.
Kain era seduta contro la porta, e si stava massaggiando la schiena - mi ricordava tanto mia nonna con i reumatismi.
Oh, cavolo! Ho rischiato di spappolare la schiena al mio ragazzo!
- Kain! - lo chiamai allarmata, inginocchiandomi davanti a lui e prendendogli il viso tra le mani.
Lui si battè una mano in testa e si riscosse dallo stato di storidimento in cui l'avevo cacciato.
- Eh? - chiese confuso - e senza un motivo.
- Stai bene? - gli chiesi preoccupata. Casa di Tenshi è un invito pubblico e gratuito al suicidio!
- Sì... - bisbigliò, evidentemente non ancora del tutto ripreso.
Sospirai, rialzandomi, mentre lui faceva lo stesso.
- Tu, piuttosto, stai bene? - mi chiese serio, guardandomi negli occhi.
- Certo! Sul serio, non è niente.
Cercai di essere più decisa che potevo, e aggiunsi un sorriso convincente tanto per strafare.
- Bene. In ogni caso, buongiorno.
Prima che il mio cervello potesse attribuire una spiegazione valida a quel 'buongiorno', Kain si piegò su di me - ma quanto è alto?! - e mi diede un bacio.
Durò pochi secondi, ma bastò a mandarmi in paradiso. Ciao, Dio...
Quando si staccò, purtroppo mi ero già sciolta.
Mi osservò un attimo per capire se ero ancora viva o meno, poi se ne andò, camminando con le mani nelle tasche.
Rimasi davanti alla porta con gli occhi chiusi finchè non sentii i passi di qualcuno.
- Ichigo? Che diamine stai facendo?
Aprì gli occhi di scatto e mi ritrovai davanti la faccia interdetta di Tenshi.
Dalla sorpresa persi l'equilibrio, e, dato che ero ancora in punta di piedi - ricordino del viaggio in paradiso o del fatto di essere troppo bassa per quello spilungone di Kain -, dopo qualche oscillamento sbattei la testa sulla porta dietro di me.
- Aaaaahii! - urlai di dolore, correndo in cerchio per il corridoio.
Sentii del gelo intorno alla bozzo che mi si era formato in testa.
- Tenshi! Ma cosa fai?! - esclamai, girandomi verso di lei con le lacrime agli occhi.
- Niente! - si mise le mani davanti alla faccia, con un sorrisetto innocente. Sentii subito il ghiaccio sciogliersi.
- Ah sì?! E il ghiaccio di prima cos'era?!
- Bisogna sempre mettere del ghiaccio dove si ha battuto. - disse calmissima, citando a memoria cosa le dicevano da piccola.
- Mettere del ghiaccio, non assiderarmi dopo che ho subito un trauma cranico! Davvero, questa casa sta cominciando a farmi paura! - mentre parlavo mi guardai intorno velocemente, per verificare la presenza di altri oggetti-killer.
- Se volete siete sempre in tempo ad andarvene... - sorrise furbescamente Ten-chan, incrociando le braccia.
- Ma neanche morta! - esclamai, voltandomi verso i lei - anche se, se contiuava così, sarei ri-morta molto, ma molto presto...
- Come vuoi... continua pure a farti del male. - disse impassibile la mia amica.
- Certo, come se fossi io a volerlo! E' tutta colpa della tua casa-killer! - la accusai puntandole un dito contro.
- Certo. Adesso ti devo accompagnare in camera, però.
Si voltò e cominciò a camminare tranquillamente, ignorando le mie minaccie - ero così debole?!
La seguii sospirando affranta.
- Quanto ho dormito? - chiesi, nella speranza di non aver di nuovo perso due preziosi giorni della mia vita immortale a dormire.
- Relativamente poco.
- Che vuol dire relativamente poco?! - chiesi stizzita. Questa ragazza non sa mai dare delle risposte soddisfacienti!
- Vuol dire che hai dormito per quasi 24 ore. - mi spiegò con calma.
- Capito... Tenshi, ti sei preoccupata? - azzardai a chiedere, guardando la sua schiena davanti a me.
La vedo esitare un momeno ma poi ripartire spedita.
- Certo! Temevo non ti svegliassi più. - balbettò, imbarazzata.
Feci un gran sorriso che purtroppo Tenshi non potè vedere.
- Che è successo in questi tre giorni?
- Niente di particolare. Kain oggi non si è visto. Sai dov'è andato? - uttò lì Ten-chan con molta nonchalance, osservando di sottecchi la mia reazione.
- Sì! C-cioè, no... b-bè... sì... - provai a rispondere, andando in confusione.
Tenshi si dovette coprire il volto per non far vedere che stava sghignazzando apertamente.
- Oh bene! Aido cos'ha fatto, invece? - le chiesi provocante, raggiungendola.
- Niente di speciale...
- Sul serio? Con tutto il casino che hai combinato, non mi stupirebbe se si fosse subito precipitato da te... - dissi, maliziosa.
- E infatti mi ha aiutato a mettere a posto! - sbottò, irritata - abbastanza da sputare il rospo per farmi smettere.
- A-ah! - esclamai.
In quel momento una porta si spalancò di botto davanti a Tenshi, che cadde per terra.
- Tenshi! Scusa! - esclamò Aido dispiaciuto, chinandosi ed aiutandola a rialzarsi.
La vampira in questione si teneva il naso con le mani.
- Mi pareva che ci fosse la tua stanza, lì dietro... - sbuffò, appoggiandosi al muro.
- Bene! Io vi lascio! La affido a te, Aido! - cinguettai, felice di aver trovato un modo per vendicarmi di Ten-chan - principalmente della sua casa.
Sparii dietro la prima che porta che trovai - che fortunatamente era la mia -, non senza averli salutati con la manina.
I due rimasero interdetti davanti alla camera di Aido.
- Comunque... perchè sei uscito? Dove dovevi andare? - indagò Tenshi.
- Eh eh... a prendera le compresse! - Aido fece la linguaccia, imbarazzato.
Ten-chan lo guardò estremamente male.
- Vieni con me, dovrei averne alcune... - sospirò Tenshi, aprendo all'improvviso una porta affianco a lei - non aveva nessuna intenzione di lasciare un'Aido assetato scorrazzare per casa sua.
Entrarono entrambi e Aido si ritrovò in una stanza molto elegante, con pochi mobili ma belli, il tutto in legno chiaro, screziato di argento e lilla.
Tenshi si diresse verso un'altra porta.
Si fermò all'improvviso e si girò di scatto.
- Aido! Qui dentro ci entro solo io, capito? - alzò il sopracciglio in direzione di Aido, che l'aveva seguita, e al nostro caro biondino per un istante sembrò di avere davanti una professoressa.
- Come vuoi!
Ten-chan lo scrutò, ma poi si convinse ed entrò nella stanza, lasciando la porta semi-chiusa.
Aido ne approfittò per sbirciare.
La stanza era degli stessi toni di quella in cui erano entrati, soltanto che non c'erano mobili preziosi bensì servizi sanitari.
Tenshi stava cercando in un cassetto sotto il lavandino la fatidica scatola per le compresse.
- Ero convinta di averle messe qui... - brontolò, sedendosi per terra e ficcando la testa dentro al mobiletto argentato, cominciando a cercare freneticamente a destra e a manca.
Dopo un po si rialzò e si mise le mani sui fianchi, guardandosi intorno.
Aido, dalla sua postazione, ridacchiò sommessamente.
Ten-chan si grattò la testa, in dubbio su dove cercare.
Presa da un'idea improvvisa, si girò verso destra tutta coninta e decisa, ma andò a sbattere la testa contro uno scaffale.
Si appoggiò al lavandino dolorante, mentre imprecava sottovoce e malediceva la sua sfiga e quella casa maledetta. Ma allora lo ammette anche lei che quella casa è stragata!
Aprì l'acqua del lavandino e si bagnò un mano.
Con l'altra si scostò la frangia dalla fronte e ci passò il palmo sopra, delicatamente.
Appena ritirò la mano vide che era macchiata di sangue.
O-oh.
Si fissò la macchia di sangue fresco con un'espressione sconcertata sulla faccia.
Aido, dietro alla porta, non riusciva più a trattenersi.
In pochi istanti i suoi occhi diventarono rossi e si avvicinò, un po' baracollante, alla povera Tenshi.
Appoggiò le mani sui bordi del lavandino, piegato su di lei.
Ten-chan si girò immediatamente, trovandosi intrappolata tra le braccia di Aido.
Lo fissò impaurita nei suoi occhi cremisi.
- A-aido... - sussurrò, con gli occhi spalancati.
Il sopraccitato non rispose, ma si avvicinò pericolosamente al suo collo - e di certo non per metterle una collana, anche se non c'entra niente.
Mentre Tenshi arrossiva - il suo pudore rimane sempre tale anche nelle situazioni di estremo pericolo - lui preparava a mordere la sua pelle delicata di porcellana - ma soprattutto anemica.
Ten-chan - gli occhi sbarrati dalla paura e una buona dose di sangue confluito sulla faccia - sussultò e tentò di scostarsi, cercando di trovare una soluzione.
- Aido! Aido, razza di idiota, smettila! - insultarlo pesantemente non sortiva alcune effetto, quindi Tenshi raccolse un po' di coraggio e tentò di scrollarlo per le spalle.
Vedendo che non si svegliava, decise di tentare la fortuna: gli prese il viso tra le mani e lo baciò con forza, impedendogli di morderla.
Pian piano gli occhi di Aido tornarono azzurri, e Tenshi si potè definirsi salva - ma forse non del tutto.
Aido sfruttò l'occasione e l'abbraccio, continuando a baciarla.
La vampira aprì gli occhi - rendendosi conto di cosa stava facendo - e tentò di divincolarsi. Ma, com'è risaputo nella dura legge della natura, l'uomo è più forte della donna, quindi non riuscì a staccarsi.
Dopo cinque minuti, Aido dovete convenire con sua coscienza - anzichè ascoltare l'istinto, che gli suggeriva di fare cose non proprio pulite alla vampira a cui era incollato - che il bagno non era proprio il posto più romantico per amoreggiare senza ritegno.
Così si staccò da Tenshi - ed era anche ora - e le accarezzò una guancia, soffermandosi a osservarla - per la cronaca, Ten-chan aveva ancora gli occhi strizzati e il viso in fiamme.




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Capitolo 7
*** Shock e la colazione è servita! ***


vampire knight2 cap8
Cortezza indecente, lo so. Cercate di scusarmi.
Prometto che il prossimo capitolo arriverà presto!
Khoko: Anche a me Aido fa impazzire... *////* E si era capito...
E Tenshi non li vuole in casa per innumerevoli motivi... che verranno fuori col susseguirsi della storia! XD
mikamey: sai che anch'io alla fine del capitolo avevo un sorriso deficiente stampato in faccia?!
Anche a me la fine è piaciuta molto - chissà perchè...
Meno male che il tragico fa ridere!
Con la mia sfiga, entrare in quella casa sarebbe un suicidio assicurato...
e allora non ci sarebbe niente da ridere! >///<  Almeno per me...




Aido stava in piedi in mezzo al corridoio, ed era appena uscito dalla stanza.
Aveva lasciato Tenshi lì, assolutamente di stucco. Non sapeva neanche lui cosa gli era preso.
Non che fosse così difficile da capire, però.
Aveva sentito odore di sangue, così dolce e fresco... non aveva saputo resistere.
Poi Tenshi - per la prima volta - aveva preso l'iniziativa. Lui aveva fatto il resto.
Si passò una mano nei capelli - gesto al quale, normalmente, anche i quadri sarebbero arrossiti -, pensando che, se non si dava una calmata, la prossima volta avrebbe fatto qualcosa di molto peggio - dal punto di vista 'puro e casto'.
Dopo aver aperto qualcosa tipo dieci porte per trovare la sua camera, si buttò sul letto, che scricchiolò.
Ten-chan, invece, era in bagno. Da quando Aido se ne era andato senza dire una parola, era rimasta lì - ci era proprio rimasta, in tutti i sensi.
Si sedette per terra, sconvolta, toccandosi le labbra con un dito. Non era nuova a quella specie di 'perversione' di Aido, eppure...
Scosse la testa e si ricordà delle compresse ematiche. Spalancò gli occhi: bene, adesso era pure costretta a rivederlo dopo quella scena di poco fa!
Cercò nei mobili del bagno - sperando con tutto il cuore di non trovare neanche una pillola. Purtroppo però, ne trovò una scatola intera, proprio quando aveva deciso di finirla lì con le ricerche.
Nonostante fosse ancora imbarazzata all'inverosimile, il suo senso del dovere ebbe la meglio e dovette consegnare il nutrimento.
Uscì dalla camera, e camminò a passo spedito verso la camera di Aido - nonostante fosse a pochi passi dalla sua.
Arrivata davanti alla porta, fece per bussare ma si fermò.
Era bene bussare? Sanguinava ancora? Cose gli avrebbe detto? L'avrebbe caciata via? E se l'assaliva di nuovo?
Questo filo insensato di pensieri di Ten-chan - forse provocati dall'agitazione - furono interrotti da un rumore proveniente dall'interno della camera, che la fece sobbalzare.
Si mise una mano sul cuore - aveva rischiato un coccolone -, ansimando.
Guardò con la coda dell'occhio la porta della camera davanti a se, pensando ad un modo per fargli recapitare quella maledetta scatola di compresse.
Opzione numeo uno: spedirsi da sola un pacco, facendo finta sia da parte di uno sconosciuto per Aido.
Bocciata!
Opzione numero due: non dargliele proprio, anche a costo di condannare al dissanguamento amici e dintorni.
Eeeh!
Opzione numero tre: raccogliere il briciolo di coraggio che le era rimasto e bussare alla porta, affrontandolo apertamente.
Fuochino!
Opzione numero quattro: l'ultima, sennò si fonde il cervello. Bussare alla porta e lasciare la scatola davanti alla porta, poi scappare via.
Ding dong! Opzione esatta! Fuoco!
BOOM!
...
Ma no, non in quel senso...
Dopo questa inaspettata esplosione, Tenshi decise di attuare il piano, licenziare la commentatrice - cioè io - e finirla con questo teatrino mentale.
Prese fiato e coraggio e appoggiò la scatolina davanti alla porta.
Si mise in posizione, pronta per scattare, e bussò alla porta quattro volte.
Dopodichè, schizzò via nella sua stanza.
Aido, nella sua stanza, si alzò stancamente dal letto e si diresse verso la porta.
La aprì, ma non vide nessuno. Si guardò in giro, basito, e mosse un passo avanti.
Il suo piede urtò qualcosa, così si guardò i piedi: vicino c'era una scatoletta bianca.
Si chinò per raccoglierla.
Sorrise dolcemente, tirandosi su.
- Grazie, Tenshi! - esclamò Aido, chiudendosi la porta alle spalle.
Appoggiata alla porta, il cuore di Ten-chan perse un battito.
Uscì di soppiatto dalla stanza, guardandosi intorno, poi entrò in punta di piedi nella sua camera.
E chi la vide più, quel giorno.
Il pomeriggio dopo, appena alzati, uscii come al solito per fare colazione.
Stavo per incamminarmi, quando mi ricordai la fine che avevo fatto l'ultima volta che avevo fatto di testa mia, cercando una via d'uscita.
Proprio mentre stavo per rientrare in camera, arresa all'idea orribile di non fare colazione - almeno per quella mattina - sento una voce.
- Ciao, Ichigo! - esclama Miyabi, con un vassoio d'argento in mano. 
Sento un brivido percorrermi la schiena: non posso evitare di avere paura di lei, ora.
Per fortuna da dietro di lei appare Kanon, che mi sorrise apertamente. Indossano entrambe una camicia da notte viola e uno scialle nero. Bene, bevono tutte the, indossano tutte camicie da notte scure, hanno tutte i capelli viola, tutte bellissime... cos'altro?!
- Cosa ci fate qui? - chiesi, avvicinandomi a loro, più rilassata.
- Stiamo portando la colazione a Tenshi. - rispose Miyabi, appoggiando il vassoio sul pavimento davanti alla camera di Ten-chan.
- Perchè? Sta male? - chiesi, sorpresa.
- No, no... è solo che non vuole essere disturbata. - mi spiegò Kanon.
- In che senso?
- Ci sono giornate come queste, che accadono più o meno una volta a settimana, infatti per voi sta facendo un'eccezione, in cui si chiude in camera a studiare. - intervenne Miyabi, pazientemente.
- Come studiare! - esclamo inorridita. Quella ragazza non sta bene! Come si fa a studiare in vacanza, per di più quando sono finite le scuole?!
- Studiare. - ripete tranquillamente Kanon, con un sorriso.
- Dovete sapere che Tenshi adora studiare. Tutti noi studiamo molto, ogni giorno. L'universo è troppo grande per essere compreso tutto in pochi anni di scuola. - sorrise Miyabi.
- Già! Voi tutti siete un toccasana per Tenshi. Prima di andare al collegio Cross, passava le giornate chiuse in camera! - esclamò Kanon, sghignazzando.
- Ah... - dissi con voce flebile. Non conoscevo questo lato di Ten-chan. Sapevo che era intelligente e tutto quanto, ma che restasse chiusa in camera per leggere...
Posai lo sguardo sul vassoio: mamma, che delizie! C'era una grande tazza di cioccolata fumante - ma allora non beve solo the! -, un piatto con una brioche, tre biscotti - di numero -, due fette di pane dorato ricoperte di marmellata profumata... gnam...
Vedendo che avrei assalito quel vassoio al più presto, Kanon si allarmò non poco - dopotutto quello era l'unico pasto della giornata di Tenshi - e mi prese per un braccio, trascinandomi via.
- Ichigo, la tua colazione è di sotto!
- Giusto! Aido e Kain sono già scesi. - confermò Miyabi.
Annui e distolsi lo sguardo affamato dal vassoio invitante, seguendo le due lungo il corridoio.
Arrivammo con una facilità impressionante al salotto. Prendemmo la prima sinistra, continuammo dritto e Miyabi aprì una porta, che dava su una specie di cucina, dai toni molto chiari.
Aido e Kain, mezzi addormentati e in pigiama, erano già seduti ad un tavolo enorme, a fare colazione.
Mi affrettai a sedermi con loro, mentre Kanon mi portava del caffè e un'altro po' di delizie prelevate dalla dispensa di famiglia - e no, non intendo sangue.
- Sentite, ma come avete fatto ad arrivare fino a qui? - chiesi ad un certo punto, incespicando in ogni parola per via della bocca piena di pane - buonissimo.
- Da piccoli venivamo sempre qui... - disse Aido, crogiolandosi nel buon profumo del suo caffè con la panna.
- E ve lo ricordate ancora? Voglio dire, questa casa è enorme! - esclamai, mandando giù - finalmente - il pane imburrato.
L'ex-Idol-senpai fece spallucce, inzuppando una fetta di pane nel caffè - il che deve fare abbastanza schifo, ma il caffè deve essere così buono...
Finimmo la colazione e ce ne tornammo in camera nostra.
Mi fermai davanti alla porta di Tenshi, pensierosa, ed accarezzai il legno senza accorgermene - ma come si fa, mi chiedo, a non accorgersene...
- Voi non volevate vedere la camera di Tenshi? - chiesi sorridendo.
Kain lanciò uno sguardo d'intesa con Aido, che aveva richiuso in fretta la porta della sua camera.
Si avvicinarono in punta di piedi alla porta della stanza di Tenshi.
La aprii lentamente, cercando di non farla scricchiolare. Bene, non aveva prodotto alcun rumore.
Sbirciammo tutti dentro.






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Capitolo 8
*** Esagerata riservatezza e quanto è bella la camera di Tenshi?! ***


vampire knight2 cap9
L'ultimo pezzo di questo cap è un po' triste... ma ci voleva, su!
A me, personalmente, la camera di Tenshi è piaciuta un casino! *_* La vorrei avere io così!
mikamey: la tua curiosità verrà soddisfatta! XD
kiki91: ben ritrovata! ^^ Grazie per i complimenti! ^///^
Kahoko: una famiglia davvero assurda, già. E non hai ancora sentito tutto! XD
Spero vivamente di non averti delusa con questo capitolo! ^O^

La camera di Tenshi era... semplicemente meravigliosa. Mi issai meglio sulle spalle di Kain per vedere tutto e bene.
Cominciamo  con ordine.
Il pavimento era di marmo bianco, lucido e brillante.
Le pareti verniciate di un leggero rosa antico.
In mezzo alla stanza c'era un letto enorme, a baldacchino, con delle tende di seta bianca che scendevano fino per terra. Sotto si intravedevano delle coperte viola e dei cuscini grigi e indaco.
Tutto intorno era cosparso di libri. Libri e fogli.
Ma non era un disordine caotico, come spesso si vede nelle camere dei ragazzi, ma un disordine... ordinato, sì.
I fogli scritti e i libri sembravano delle piccole torri sparse qua e là nella camera.
Vicino, c'erano delle penne e delle boccette di inchiostro.
Tenshi invece, era da un lato della stanza, messa di schiena e seduta su una poltrona bianca, con dei disegni dorati.
Era seduta proprio come una dama d'altri tempi, con le gambe unite di lato e il gomito appoggiato alla scrivania a sostenere il peso della testa.
La scrivania in questione era di legno placcato di bianco, con numerosi scomparti aperti in cui erano sistemati gli oggetti più vari: carta da lettere, penne, matite, piume, libri, manga - Tenshi legge manga?! Ma non è mica Ichijo! -, pennelli, trucchi, fiori ormai secchi, boccette di profumo... insomma, di tutto e di più.
Torniamo a Ten-chan: indossava indovinate cosa? Esatto, una camicia da notte di seta - rigorosamente - che le arrivava alle caviglie.
I capelli spiccavano sul chiaro. Il profilo di Tenshi si intravedeva appena, coperto com'era dai capelli, ma la luce della luna faceva risplendere la sua pelle chiata come se fosse di cristallo.
Riuscivo solo - aguzzando per bene la vista - a vedere il movimento veloce degli occhi e le labbra che tremolavano un pochino, mentre leggeva nella mente.
Spostai lo sguardo altrove: notai ancora un tappeto con dei disegni dorati e argentati sotto la scrivania, uno specchio gigante dall'altra parte della stanza, vicino alla vetrata coperta da delle leggere tende di lino - ah, non sono di seta?
Alle pareti erano appesi dei quadri molto belli, che ritraevano paesaggi per di più notturni.
C'era anche una porta, vicino a Tenshi: era socchiusa e potei vedere qualcosa brillare all'interno.
Quella era di sicuro la stanza più bella di tutta la casa: non avevo ancora visto tutte le altre, ma la mia, quella di Aido e quella di Kain mi sembravano talmente sobrie, rispetto a questa.
Si vedeva che era stata personalizzata da Tenshi stessa: nell'aria c'era pure il suo profumo al lampone.
- Uoo- chiusi la bocca a quel deficiente di Aido prima che Ten-chan riuscisse ad accorgersi di noi.
E invece no!
Drizzò la schiena e si voltò immediatamente verso di noi.
- Voi che ci fate qui?! - esclamò, alzandosi dalla sedia con un rumore secco.
- Ehm... ciao... - sussurrai speventata.
Persi l'equilibrio e il mio caro, caro ragazzo cadde in avanti - le ginocchia non mi avevano retto!
Riuscii ad appoggiare una amno sul pavimento e feci una ruota in aria, approdando in piedidavanti a Tenshi, che mi fissava con le mani sui fianchi ed un'espressione accigliata.
- Bella acrobazia, davvero. Peccato che non dovresti nemmeno essere qui! - mi urlò in faccia, facendomi gelare il sangue nelle vene - prima che qualcuno la denunci per omicidio colposo, non ha usato i suoi poteri. Di omicidio colposo si dovrebbe accusare la casa, non lei. E smettiamola con questa paranoia!
- M-ma Tenshi... v-volevamo solo vedere com'era la tua camera...
- E potevate bussare, no?!
- M-ma... cosa c'è di male... - balbettai terrorizzata, nascondendomi dietro Kain, anche lui abbastanza impaurito.
- Cosa c'è di male, chiedi?! - esclamò, avvicinandosi lentamente a noi, che arretravamo sempre di più verso la porta.
- Ehm... ma perchè dovevamo bussare...? T-tenshi... hai fatto colazione, vero?... N-non hai un calo di z-zuccheri...? - deglutii, tentando di sviare l'argomento.
- E non sviare l'argomento! - mi rimproverò. Oops. Mi ha beccato.
- Comunque, chi ti ha insegnato l'educazione?! Secondo te perchè dovresti bussare, Ichigo?!
- Ehm... - dalla mia bocca non uscì nient'altro. Ero paralizzata dalla paura. E questo non sembrò far piacere a Ten-chan, infatti dal suo corpo cominciò ad emanarsi uno strano freddo.
Sembrava stesse per nevicare: nell'aria aria c'era un gelo tremendo, e sentivo gli arti congelarsi.
- No no, ti prego, Tenshi! Non farlo! - esclamai, mettendo le amni davanti alla faccia.
Aspettai la mia fine pazientemente per ben cinque secondi, ma quella non arrivò.
Sbirciai tra le dita della mia amno, abbstanza per vedere Aido che abbracciava Ten-chan e le accarezzava i capelli, per calmarla.
- Su, su... non è davvero il caso di arrabbiarsi così... - le bisbigliò nell'orecchio, guardandola negli occhi.
Lei era ferma immobile, ma continuava a guardarmi male dall'unica fessura che le braccia di Aido le lasciavano per respirare.
Mi affrettai a lasciare la stanza, insieme a Kain.
- Faceva paura! - esclamai, appoggiandomi alla parete.
- Deve essere molto riservata, se non ci lascia nemmeno vedere la sua stanza... - osservò Kain, davanti a me.
- Anche un po' troppo! - commentai.
- Che succede, ragazzi? - chiese Miyabi, apparendo all'improvviso da una porta - che ci faceva lì.
- Per niente! - borbottai, staccandomi dalla parete a braccia incrociate.
- Tenshi non è proprio felice di averci trovato davanti alla porta. - spiegò Kain con calma.
Miyabi sospirò tristemente.
- E' parte del suo carattere... non permette quasi a nessuno di avvicinarsi a lei. E' cambiata molto, da quando... - si interruppe, mettendosi una mano sulla bocca.
- Da quando? - chiesi, curiosa.
Miyabi si guardò in giro, poi ci fece cenno di seguirla con una mano.
- Da questa parte. - disse, con fare misterioso, e aprì una porta.
Entrò dentro strusciando il vestito sul pavimento, mentre noi la seguivamo nei nostri allegri pigiamini - almeno il mio, a fiorellini, lo era.
Nella stanza c'era un tavolo basso con una teiera sopra - ovviamente - ed alcune tazzine.
Miyabi si sedette sul divano, sorseggiando tranquilla dalla tazza di ceramica.
- Vedete, a 5 anni, lei... ha perso sua sorella. - dichiarò.
Strabuzzai gli occhi e mi coprii la bocca con una mano, mentre Kain abbassò lo sguardo, scuro in volto.
- Dovreste sapere che non è bello per nessuno perdere un familiare. Tenshi era così legata ad Hinata... - sospirò Miyabi, spostando lo sguardo ad un quadro appeso.
Non mi sembra proprio il caso di fare domande cretine chiedere chi è Hinata, direi che è abbastanza ovvio che è sua sorella.
- Da quel momento non è più stata la stessa. Mi dispiace, ragazzi, ma i particolari ve li racconterà Tenshi, se ne avrà voglia. Questi sono proprio affari suoi. - si alzò e andò a prendere una foto sistemata su un mobiletto.
- Ecco, queste sono loro due. Non sono adorabili...? - chiese con la voce flebile Miyabi, mostrandoci la foto. Aveva gli occhi lucidi.
Nella foto c'erano Tenshi, ancora molto piccola, abbracciata ad una ragazzina un po' più grande di lei. Erano identiche, trane gli occhi: quelli di Hinata erano di un bellissimo verde acqua.
Osservai con gli occhi tristi la foto: sia Tenshi che sua sorella sorridevano felici. Sullo sfondo si vedeva un cielo azzurissimo ed un pezzo di giardino.
Sobbalzai quando, all'improvviso, la porta si aprì.
Mi voltai di scatto e vidi Ten-chan sulla porta, che osservava ad occhi sbarrati la foto nelle mie mani.
- Mamma! - esclamò sconvolta, poi corse via.







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Capitolo 9
*** Stanze consolanti, o quasi! ***


vampire knight2 cap10
Non vedo l'ora di entrare, con il prossimo cap, nel clu - si scrive così? - della storia! *_*
Kahoko: esorcista? Enigmista? Ho mai detto che i tuoi commenti mi fanno sbellicare? ^^
Ammazzato entrambi...? Ma che dici! ; ) Solo Kain si salva!
mikamey: come vedi la parte più 'sporca' del lavoro la fa Aido... ^^
kiki91: insofferente? Ma speriamo proprio di no! Sennò sta' storia proprio non va avanti... ^^
E' solo... un po'... fredda?

Oh, cacchio!
- Tenshi! - la chiamai alzandomi di scatto, rovesciando sul pavimento la foto che Kain afferrò al volo.
Ma Ten-chan è già scappata!
Miyabi abbassa lo sguardo, dispiaciuta.
- Avete visto Tenshi? - ci voltiammo tutti verso Aido, e lo guardammo come se fosse scemo - e cosa ci sarebbe di strano?
Uscii dalla stanza in tutta fretta per inseguire Ten-chan - scordandomi del tutto che non avevo la minima idea di come orientarmi in quella casa assurda.
Sentii l'eco dei suoi passi in corridoio e decisi di andare a sinistra - sperando vivamente di non aver l'udito otturato o mal funzionante.
Mi misi a correre come un ossesso, maledicendo il Dio dell'azione-sbagliata-al-momento-sbagliato, per aver permesso quella terribile catastrofe.
Mi fermai e appoggiai la testa alla parete - evitando accuratamente di schiacciare il quadro raffigurante un qualche antenato di Tenshi -, ansimando. Avrò percorso qualcosa tipo 30 chilometri in dieci minuti e di Tenshi nessuna traccia.
- Ma porca miseria! - esclamai, tirando un pugno al muro.
- Stanca? - mi chiese una voce atona.
Mi guardai in giro riconoscendo il tono, poi alzai il capo e mi ritrovai a due centimetri dal naso di Tenshi.
A testa in giù, attaccata come un ragno al soffitto.
Urlai di spavento e finii col sedere per terra, mentre Ten-chan si sdradicava dalla sua complicata posizione e, agile ed elegante come un felino, atterrava davanti a me, in bilico su un piede.
Io la stavo guardando sconvolta, mentre lei si sistemava una ciocca di capelli sfuggita da dietro l'orecchio, tranquillissima.
- Ti rendi conto di cos'hai appena fatto? - mi chiese con voce grave, guardandomi negli occhi.
Ah! Adesso sono io quella che se ne stava attaccata al soffitto come un ninja, anche se totalmente sprovvista di ventose sotto gli arti?!
- Hai praticamente attraversato i corridoio di mezzo palazzo. Talmente hai corso che adesso sei dall'altra parte dell'edificio. - spiegò, calmissima.
Strabuzzai gli occhi, incredula.
- Bè, se non altro dovresti aver perso qualche chiletto. - disse Tenshi, mentre si inginocchia davanti a me.
- Ma, Tenshi...! Io stavo inseguendo te! - esclamai, agitata.
Ten-chan non disse nulla, solo abbassò lo sguardo.
- Perchè sei scappata via...? - provai a chiedere.
- Mia madre non aveva nessun diritto di dirvi quella cosa. - disse lei, con voce ferma.
- Ma tu probabilmente non ce l'avresti mai detto!
- E chi te lo dice? - sentimmo una voce conosciuta provenire dalla nostra destra.
Aido era in piedi, sorridente, vicino a noi.
Tenshi spalancò gli occhi, sorpresa.
- A me l'ha detto!
A spalancare gli occhi questa volta sono io, mentre Tenshi viene prelevata da Aido, che la prende in braccio e se la porta via, nel buio del corridoio.
Ehm.
Non esattamente quella che si definisce una fuga romantica.
Sospirai, alzandomi in piedi - mentre da lontano sentivo le proteste di Tenshi -, sperando con tutto il cuore che Aido riesca a farle mettere la testa a posto.
Mooolti passi più in là, Ten-chan stava ancora scalpitando per essere messa giù.
- Guarda che so camminare! - esclamò, rossa di rabbia - o di imbarazzo? -, cercando di mettere più distanza possibile tra lei ed Aido, spingendolo via.
- No! Così evito che scappi! - disse allegro il ragazzo-vampiro - non so come definirlo-, toccandogli la punta del naso con un dito, tutto sorridente.
Ten-chan arrossì sempre di più e girò la testa dall'altra parte.
- Ooh, adesso fai l'offesa? - la canzonò Aido - che a quanto pare si divertiva un sacco.
Ten-chan, quasi a farlo apposta, gonfiò le guance come una bambina piccola.
Il - suo, anche se non sembrava - ragazzo sorrise - così tanto da illuminare a giorno l'intero corridoio  - soddisfatto, spostando lo sguardo davanti a se.
Ten-chan sospirò e, dopo un po' di silenzio, si decise a parlare.
- Dove mi vuoi portare?
- Vedrai! - esclamò Aido.
Tenshi sbufffò.
I due percorsero metri e metri di pavimento, fino a quando il 'maschio della situazione' - che dato i caratteri avrebbe potuto benissimo essere Tenshi - si fermò davanti ad una porta - senza degnarsi di mettere giù la 'femmina del caso'.
Smettiamola con quesi nomi e andiamo avanti.
Ten-chan aggrottò la fronte - quella porta proprio non se la ricordava.
Aido tirò fuori dalla tasca una chiave argentata, mostrandola a Tenshi.
- Me la sono ritrovata in camera mia. - disse soltanto lui, mentre l'altra lo guardava sospettosa.
Sempre tenendola in braccio, infilò la chiave nella serratura, che si aprì con uno scatto secco.
Appena i due entrarono nella stanza, Ten-chan si mise a tossire per la polvere sparsa tutta in giro.
- Da quanto questa camera non viene aperta? - racchiò Ten-chan, mettendosi una mano davanti alla bocca.
- Esattamente... da 11 anni fa. - disse Aido, posandola giù - finalmente!
Tenshi, appoggiata alla parete, aprì di scatto gli occhi, diventati improvvisamente lucidi.
Si guardò intorno. Ma certo... quella era una delle stanze che aveva chiuso a chiave dopo che Hinata era morta.
Aido e lei ci andavano spesso, da piccoli, a leggere.
Infatti, era inavasa da librerie dagli scaffali pieni di libri impolverati.
Afferrò un tomo lì vicino, per esminarlo.
Con la mano tolse lo strato grigio chiaro che si era posato sulla copertina. La osservò da vicino: una fata sorridente, vestita di un velo azzurro, dai lunghi capelli biondi, la salutava con la mano. Lo sfondo era invaso da fiori e animaletti.
Era un libro di fiabe, di quelle in cui la vita vinceva sempre, c'era - ovviamente - un lietofine, il principe salvava e sposava la principessa in pericolo, e vissero tutti felici e contenti.
Felici e contenti.
Già...
- Quello è stato l'ultimo libro che abbiamo letto insieme. - intervenne Aido, chinandosi su di lei.
Lei si voltò verso di lui, mentre una lacrima solitaria le scorreva lungo il viso.
Aido le sorrise dolcemente mentre con il pollice le asciugava le guance, pensando che in quel momento sembrava proprio un cucciolo impaurito.
Lei si buttò tra le sue braccia - che lui aveva prontamente aperto, da bravo rimorchiatore professionista qual'era -, cominciando a piangere.
Lui le accarezzò i capelli nel tentativo di calmarla - tentativo totalmente inutile, oserei dire, perchè Tenshi pianse e si disperò ancora di più.
Bravo, Aido!
Alla faccia del rimorchiatore professionista, non sai neanche consolare una ragazza.
Questo doveva essere - più o meno - anche quello che pensava Aido, perchè rimase fermo immobile mentre Ten-chan piangeva - ma perchè?!
- Vuoi riprendere l'abitudine? - chiese gentilmente Aido, quando lei si fu calmata.
- Di fare che? - disse Tenshi esterrefatta.
- Di leggere.
- Non mi sembra di averla persa, in questi anni...
- Leggere insieme.
- Ah. - replicò semplicemente Ten-chan, sbattendo gli occhi e grattandosi la testa.
- Basta che non disturbi. - aggiunse poi, alzandosi in piedi - era praticamente sdraiata su Aido.
- Ti sei calmata? - domandò lui, alzandosi a sua volta.
Tenshi alzò le spalle.
- Prima o poi avresti dovuto dirglielo lo stesso, lo sai, no? - disse Aido, mettendo mano alla maniglia - ah, non alla pistola?
Tenshi grugnì infastidita, per tutta risposta.
Aido aprì completamente la porta.
- Lo prendo come un sì. - sorrise.






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Capitolo 10
*** Foto in soffitta! ***


vampire knight2 cap11
Passiamo subito ai ringraziamenti! ^^
Kahoko: diamine, adoro le tue conversazioni con i personaggi! XD
Kain è proprio fortunato, Aido è... è... ehm... >.<
Aido com'è? Ah gi, esattamente come l'hai descritto tu!
I gioielli di famiglia...
bè, non è tanto Tenshi il problema, quanto Aido con gli ormoni che scoppiano! XD
mikamey; già, è tornato il nostro buon vecchio Aido! ^^
Ichigo... oddei, mi sono dimenticata di lei! O.O


Ecco. Lo sapevo che che sarebbe andata a finire così.
In parole povere - anche se non è un'aggettivo adatto per questa casa...
Mi sono persa.
Dovevo immaginarlo, no?
Stavo vagando senza metà da più di un'ora.
Ero affamata, stanca e stufa.
Mi appoggiai all'ennesima porta e la aprii, sperando fosse quella giusta.
Niente, è quella sbagliata.
Ma la speranza è l'ultima a morire, no?
Quindi continuai questo tremendo atto auto-distruttivo e camminai per alcuni metri. Poi le gambe cedettero e mi ritrovai stesa per terra, con le ginocchia piegate in due ed un forte senso di umiliazione che si insinuava nella mia mente. Sembrava quasi che i quadri ridessero.
Ho capito!
Questa casa si sta prendendo gioco di me.
Mi rialzai in fretta - ignorando le proteste delle mie gambe - e guardai indiavolata una porta vicino a me.
Mi sembrava di impazzire.
Avevo del tutto perso il senso dell'orientamento - ah, prima ce l'avevo? -, quello della ragione, stavo impazzendo e quel corridoio mi sembrava infinito.
Stavo per mollare un calcio alla porta, ma questa si aprii all'improvviso e io fermai il piede a due palmi dalla faccia di Kain.
- Ci chiedevamo proprio dov'eri finita. - disse, afferrandomi la caviglia per tenerla ferma ed evitare che andasse in giro a fare strage senza freno.
- Oh bè. Puoi ben immaginare cosa mi è successo. - abbassai del tutto la gamba e anche la testa, tristemente.
- Vediamo. Stavi inseguendo Tenshi, poi l'hai persa e di conseguenza ti sei persa anche tu. - rispose, chiudendo la porta alle sue spalle.
- Non esattamente. Stavo inseguendo Tenshi, l'ho trovata, ci siamo fermate, Aido ci ha raggiunto e l'ha sequestrata, io ho cercato di tornare indietro ma mi sono persa. - dissi, riassumendo un po' semplicisticamente i fatti avvenuti.
- Capito. Comuque alla fine sei arrivata fino alle nostre stanze. Complimenti.
Sorrisi sarcasticamente, autocommiserandomi.
- Non ti ci mettere anche tu, adesso! Mi sembrava di impazzire. Questa casa è diabolica. - rabbrividii, guardandomi intorno.
- Prima o poi ti ci abituerai, fidati. - affermò Kain.
- Con il mio scarso se non pressocchè nullo senso dell'orientamento, dubito che riuscirò mai a capire com'è fatta questa casa. Dovrò chiedere a Tenshi di darmi una cartina! - esclamai.
Kain ridacchiò sotto i baffi - ah, ha i baffi adesso?
- Quindi Aido e Tenshi? - chiese poi, guardandomi negli occhi.
- Bò. Si saranno imboscati da qualche parte. - buttai lì con leggerezza, chiudendo gli occhi - ero troppo, troppo stanca!
- Chi dovrebbero essersi imboscati? - chiese la voce di Ten-chan che, stizzita, era sbucata fuori da una porta.
- Tenshi! - esclamai sorpresa, vedendo Aido sbucare da dietro di lei da una porta vicino a noi.
- Come avete fatto ad arrivare qui?! - chiesi sbalordita, spostando lo sguardo da Ten-chan ad Aido.
- Ichigo, è ovvio che questa casa non può essere attraversata da un solo corridoio. Ci sono delle stance che collegano le varie parti dell'edificio. Come pensi che possa sbucare dal nulla, sennò? - replicò inacidita Tenshi, come se fossi la persona più stupida del mondo - e in effetti lo sono.
- Che cavolo ne so io! Uno dei tuoi poteri da vampira: diventare invisibile, oppure fare il teletrasporto, o... passare attraverso le stanze, che so io... - esclamai pensierosa, immaginandomi Tenshi che, silenziosa come un fantasma, diventava invisibile, si teletrasportava, passava attraverso una porta...
- Niente di tutto ciò. Usa un po' di buon senso, Ichigo! - mi rimproverò lei, incrociando le raccia guardandomi coi suoi grandi occhi dorati.
- Usare il buon senso non è scritto nel mio DNA, mi dispiace. - sorrisi innocentemente - facendola arrabbiare ancora di più -, battendomi un pugno in testa, tanto per sottolineare il concetto di stupidità inaudita.
- Vedi di farcelo entrare, o sarò costretta a scrivercelo io con il sangue. - replicò seccamente, con sguardo da furia omicida. Sapevo che si riferiva al mio e non al suo, di sangue.
Spalancai gli occhi nel constatare ciò, terrorizzata. Tenshi non mi aveva mai minacciata di morte - almeno verbalmente; il suo linguaggio del corpo avrebbe detto che mi voleva trucidare, però.
- Ok, ok! Starò più attenta, tranquilla! - esclamai imbarazzata.
- Yuuuu!
A salvarmi fu la solita voce squillante.
- Ragazzi! Che ci fate qui? - domandò Miyabi, venendoci incontro.
- Niente di particolare... - dissi io.
- Bene! Allora vi va di vedere una cosa? - disse speranzosa la mamma di Tenshi.
Quest'ultima le lanciò un'occhiata di fuoco.
- Certo! - esclamai io, tutta contenta - ignorando lo sguardo di Tenshi.
- Bene! - esclamò Miyabi.
Ten-chan alò un sopracciglio.
- Si suppone che debba venire anch'io, vero? - chiese retoricamente, sospirando stancamente.
Miyabi ci guidò fino ad una porta un po' più grande delle altre - che io stranamente non avevo visto, nella mia marcia di prima.
Quando la aprii, vidi una stanza molto illuminata e pulita. Al centro emergeva una scala a chiocciola di legno chiaro.
La parete in fondo era fatta di vetro, interamente, e dava sul giardino ormai buio.
- Mamma, che ci devi fare qui? - chiese sospettosa Tenshi, guardando fuori dalla vetrata.
- Voi seguitemi.- sorrise Miyabi, salendo la scala.
Era molto stretta, ed avevo paura di cadere - paura del tutto fondata.
Salii il primo gradino tutta tremolante, poi procedetti piano piano. Quando mi sembrò di aver acquistato stabilità, più o meno a metà scala, misi male un piede, e... indovinate?
Scivolai.
Tipico.
Kain, dietro di me - aveva insistito nel farmi andare prima - mi prese per le spalle prima che potessi travolgerlo e, di conseguenza, farlo cadere.
Sospirai di sollievo, leggermente rossa.
- Forse è meglio se ti prendo io. - disse Kain.
Lì per lì non capii, ma quando lui si caricò il mio povero corpo scoordinato e squilibrato sulle spalle, mi accorsi all'imrpovviso che tutti, in quella casa - anche se non sembrava affatto -, si prodigavano per la mia salute - non inciampare ogni tre metri, scivolare dalle scale, cadere per sbaglio dalla finestra, cose così.
Sorrisi come un'ebete, fino a quando Kain non mi posò per terra.
Da quel momento in poi, sbarrai i miei occhioni, mentre mi guardavo intorno.
Foto.
Foto dappertutto; intere scatole traspernti da dove si vedevano interi pacchetti di foto.
Tutta la stanza era piena di scatole del genere.
C'erano due grandi finestre da entrambi i lati della stanza, fin quanto il soffitto basso lo permetteva.
- Mamma... non vorrai... - balbettò terrorizzata Tenshi, indietreggiando.
- Sì... - annuì lievemente Miyabi, osservandola intensamente. Oh no, non vorrà mica...
La figlia sbarrò gli occhi e cadde all'indietro.
Si sentù un tonfo e mi precipitai da Tenshi.
- Signora Miyabi! Non dovrebbe utilizzare con tanta leggerezza il suo potere! - la rimproverai, appoggiando la testa della mia amica svenuta sulle mie ginocchia.
Kain ed Aido la guardarono scandalizzati.
- Quando ci vuole ci vuole! Tenshi sarebbe riuscita a fare ben di peggio, pur di non farvi vedere quelle foto! - ci fece la linguaccia, per poi trascinare uno scatolone verso di se, tutta allegra e pimpante.
Fischiettando, si mise a tirare fuori pacchi su pacchi così piei che quasi scoppiavano.
- Uh uh! Eccolo qui! - cinguettò ad un ceto punto, sorridendo, sfacendo il nodo di spago che teneva insieme tutte le foto.
Ce le passò a partì in quarta a recuperare tutti gli altri.
Aido la prese in mano e un sorriso divertito si dipinse sul suo volto. L'innocente sorisino si trasformò ben presto in una risata semi-trattenuta.
Incuriosita, afferrai la foto dalla cima.
- Da qua.
Purtroppo neanch'io riuscii a reprimere un sorriso davanti ad una Tenshi di appena qualche mese, con due enormi lampadine al posto degli occhi e due ciuffi viola chiaro in testa. La sua pelle era bianca come il latte.
- Pesava ben cinque chili e dormiva sempre! Non è un'amore? - esclamò Miyabi, sorridente.
La passai a Kain e continuammo con questo giro per tutte le foto seguenti: Ten-chan che mangiava - spalmandosi la pappetta in faccia a mo' di crema di bellezza, mostrando fiera il cucchiaino -, che dormiva - con un dito in bocca e gli occhiettini chiusi -, oppure che muoveva i primi passi - troppo tenera mentre esaminava il terreno! -,
o che prendeva in mano un libro più grosso di lei... finendoci sotto schiacciata in pochi scatti dopo.
In alcune foto era con Takashi, in altre con Hinata, mentre giocavano, in una c'era Miyabi che tentava di metterle un vestito tutto pizzi e merletti... impresa impossibile, poi in alcune era con Kanon e con tutti i membri della sua vasta famiglia.
Per tutto il tempo ridacchiammo.
Miyabi ad un tratto ci passo una foto tutta eccitata.
- Guardate queta, guardate questa!
Io la presi un po' stupita, ma subito dopo mi rotolai per terra dalle risate.
La passai ad Aido, che scoppiò a ridere, che tese la mano alla sua destra per abitudine.
Una mano non convenzionale l'afferrò in fretta e se la mise davanti al naso, con lo sguardo truce.
Oh-oh.
- Tenshi...  - bisbigliai, mentre osservava con un sopracciglio alzato la foto.
- Ma vi sembra divertente?! - urlò, sbattendo la foto alla sua destra, cioè in faccia a Kain.
Lui la osservò un momento, poi un leggero risolio gli sfuggì dalle labbra.
- Buffo. - sentenziò, mentre Tenshi era infuriata.
Nella foto, una Ten-chan di quasi cinque anni era distesa su una lastra gelata - una piscina - con il mento appicciato al ghiaccio; corredata di costume da bagno blu e bianco, il salvagente a forma di paperella, e un'espressione infelice sulla faccia.
- Me lo ricordo come se fosse ieri! Avevamo comprato una piscina gonfiabile, piuttosto grossa. Faceva un caldo tremendo, e Tenshi si voleva fare un tuffo... fu la prima volta che utilizzò i suoi poteri. Doveva avere così caldo, poverina... così si tuffò, ma finì col musetto stampato sul ghiaccio! - esordà allegramente Miyabi, pizziando amorevolmente la guancia di Ten-chan.
- Tenshi... comunque... ben svegliata. - dissi, nel tentativo di farla astenere a ghiacciare anche sua mamma.
Ten-chan mi lanciò un occhiataccia.
- Mamma, quante volte te lo devo dire che mi viene un mal di testa tremendo se usi i tuoi poteri su di me? - sottolineò bene 'su di me', mentre sospirava e si massaggiava le tempie.
Miyabi sorrise imbarazzata, mentre Tenshi sbuffava e fuori cominciava a schiarire.
- Ora di andare a nanna! - esclamò la padrona di casa - ovviamente non Tenshi.
- Ti prego, Miyabi! Voglio restare qui ancora un po'... - la implorai, congiungendo le mani davanti al viso.
Lei tentennò un po', ma poi annuì.
- Va bene. Vi porto dei cuscini e delle coperte. Aspettate qui.
Detto questo, scese la scala e sentimmo diverse porte sbattere.





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Capitolo 11
*** Situazioni imbarazzanti in soffitta! ***


vampire knight2 cap12
Hello everyone!
Non sapete quanto sia eccitata per le mille idee che mi stanno venendo per i prossimi capitoli...
Muahahah! Povera Tenshi!!
Kahoko: letto il mio commentino? ^^
Hai ragione, per Ten-chan Ichigo e Aido sono due pesti XD
Forte il paragone con i francobolli! XD
Sai, io invece Tenshi con il salvagente a papera me la immagino benissimo *o*

Aprii gli occhi con una fatica immensa.
Appoggiai il gomito vicino alla mia testa.
- Ahi!
Mi girai e vidi che avevo affondato il braccio nella gamba di Kain.
- Oh, scusami... - lo implorai, mentre quest'ultimo si metteva seduto ed esaminava la gamba, che avevo bucato grazie alla mia innata gentilezza gestuale.
Ero sdraiata su una coperta, e sopra ne avevo un'altra.
Kain era nelle stesse condizioni, ma non vedevo i due piccioncini.
Però non ci misi molto ad individuare una zazzera bionda e una distesa viola, dall'altra parte della stanza.
A separarci, pile di fotografie.
Mi alzai a fatica, e guardai oltre quelle montagne russe fatte di immagini.
Tenshi era sdraiata di lato, tutta rannicchiata su se stessa.
Aido era vicino a lei, piegato anche di lui e la stava abbracciando. Naturalmente, erano vicinissimi. Ti prego, Dio, non farla svegliare!
Aggrottai le sopracciglia, e osservai il 'paesaggio' intorno a me.
Avevamo fatto un disordine tremendo, ma Miyabi ci aveva fornito coperte pesanti e cuscini a volontà.
Mi ricordai di tutte le figuraccie che avevo fatto a fare a Ten-chan mostrando agli altri foto abbastanza compromettenti.
Ormai mancavano solo tre pacchi - soltanto?!
Sospirai, mentre scavalcavo il corpo di Kain.
Tanto per fare qualcosa, mi affacciai sul bordo delle scale.
Sotto c'era un buio talmente scuro che non riuscivo neanche più a distinguere la scala..
Nella stanza la luce era fornita solo da alcune lampade attaccate ai muri.
Vicino a me c'era guarda caso un sacco, quindi lo aprii e presi il primo pacco di foto che trovai e sciolsi il nodo.
Nella prima foto c'era Tenshi che sorrideva timidamente, sullo sfondo una casa che avevo già visto.
La foto dopo, Ten-chan spappolata a terra, sopra di lei un ragazzino, probabilmente caduto sopra di lei.
Alzai le sopracciglia, riconoscendo quegli occhi turchini: Aido!
Ma... che ci faceva sopra Tenshi?
Mi grattai la testa, mentre scorrevo le altre foto.
Aido offre la mano a Tenshi, Tenshi gli stringe la mano... in una ci sono loro due che giocano a scacchi - a scacchi a otto annetti scarsi? -, poi una dove giocano a carte, un'altra in cui leggono insieme un librone di cinquecento pagine... insomma, attività normali, no...? No?
Bè, ma adesso che ci penso, Miyabi aveva detto che Aido e Tenshi erano piuttosto amici, da piccoli.
Mi si affianca anche Kain, e insieme ci mettiamo a guardare le foto di quei due.
- Aaaaah! - voltiamo di scatto la testa appena sentiamo il grido.
Come non detto, Tenshi si è svegliata.
E' seduta sulla coperta, e fissa scandalizzata Aido, che ha la testa sorretta dal gomito, un sorrisetto malizioso in faccia.
- Niente panico, ti avrà abbracciata nel sonno... - provò a dire Kain, ma Tenshi lo guardò gelida come a dire 'Non ti ammazzo solo perchè sei tu'.
- Bè, devo dire che fa un certo effetto vedervi a letto insieme... - commentai, ma prima che io riesca a capire l'ambiguità delle mie parole, mi sono già beccata un cuscino in faccia.
- Da parte di Tenshi con affetto... - ringhiò la mia amica, mentre cerco di ridare forma ai miei tratti visivi.
- Grazie. - dissi, dando prova - ancora una volta - della mia stupidità.
- Comunque, guardate cosa abbiamo trovato... - disse Kain, sventolando in aria le foto.
Tenshi le guardò un attimo stranita, poi sbiancò. Poi arrossì.
Aido, invece, scavalcò con un balzo le mille foto che disseminavano la soffitta e gliele strappò di mano, con l'aria più felice del mondo.
- Le foto di quando eravamo piccoli! - esclamò, saltellando qua e là, come un bambino.
Ten-chan scavalcò anch'essa le fotografie, e ci raggiunse.
A sua volta le tolse di mano ad Aido, con malagrazia.
- Ah sì. Ricordo benissimo. Il ragazzino scatenato che mi ha travolto a nove anni. - commentò secca, passando in rassegna un gruppetto di foto ben nutrito.
- E'... è stato un incidente... - spiegò imbarazzato Aido.
- Non ne dubito. - Tenshi, evidentemente, non aveva nessuna intenzione di perdonarlo.
Ten-chan inarcava le sopracciglia sempre di più, sfogliando tutte le foto.
- La colazioneee!
Ci voltammo tutti, e trovammo Miyabi con un vassoio per mano, tutta sorridente già di prima mattina - bè, dipende dai punti di vista, siamo in piena notte...
- Buongiorno, ragazzi! Dormito bene? - chiese, appoggiando i vassoi sul pavimento, nell'unico posto non disseminato di foto o cuscini.
- Stranamente sì... - rispose Tenshi, incenerendo Aido con lo sguardo.
- Beata ingenuità... - sorrisi. Possibile che quella ragazza non avesse ancora capito il perchè della sua bella dormita?
Ten-chan prese la sua solita tazza di cioccolata con un'altra tazzina di thè, inglese, mentre io e gli altri il solito caffè.
- Ragazziii! Volete vedere una cosa? - chiese gentilmente Miyabi, comparendomi affianco.
Tenshi la guardò con sospetto misto a terrore, ma io annuii lo stesso.
- Certo che veniamo! - esclamai. Miyabi sorrise felice, poi ci portò tutti di sotto.
Per tutto il tragitto cercai di non schiattare di paura, ignorando le occhiate gelide di Tenshi.
Arivammo in un'altra stanza, enorme, con armadi da tutte le parti. Al centro della stanza c'era uno specchio molto grande.
Miyabi filò dritta verso il primo armadio a sinistra, e ne tirò fuori dei vestiti minuscoli.
- Guardate che belli! - esclamò, porgendomeli.
Presi il primo e lo osservai per bene: era un vestitino lungo azzurro cielo, con il colletto alto di pizzo bianco e dei fiocchi alla fine delle maniche.
- Ma che carino! - dissi io.
- E non hai visto ancora niente!
Detto questo, Miyabi svuotò l'armadio in pochi secondi, ammassando sul pavimento masse di colori.
- Che belli! Sono costumi di teatro? - chiesi innocentemente - con una perfetta espressione da ottusa-, prendendone uno e osservandolo da vicino.
Vidi Tenshi sbattersi una mano in faccia, esasperata.
Invece Miyabi mi sorrise raggiante.
- No! Sono i vestiti di Ten-chan!
- Eh...?
Mi raggelai sul posto.




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Capitolo 12
*** Spogliarelliste e non! ***


vampire knight2 cap13
Aido è sempre il solito.. come si fa a non perdere la pazienza?!
mikamey: anche a me Miyabi piace un casino! *.* Solo perchè è la causa di mooolti casini...
Per Aido e Tenshi dovrai aspettare per vederli di nuovo nel pieno della loro attività!
(Ma che cacchio sto dicendo?! O.O)

- Tenshi, ma davvero mettevi questa roba?! - esclamai sconvolta, e probabilmente sulla mia faccia si poteva scorgere tutta sorpresa del mondo.
Stavamo guardando uno a uno tutti i vestiti di quei quattro armadi.
Io ero sconvolta dalla quantità di vestiti che una bambina poteva avere in tutta la sua infanzia, Kain ogni tanto alzava un sopracciglio e osservava Tenshi stranita, che più di una volta dovette fermare Miyabi dal tirare fuori dagli armadi pure la sua biancheria intima. Aido, invece, aveva accettato di buon grado la cosa, forse perchè aveva già visto quei vestiti quando Ten-chan li indossava nei suoi tempi d'oro.
A proposito di oro, quanto avrà speso Miyabi per comprarle tutti quei vestiti!
- Chi ha fatto questi vestiti? - chiesi incuriosita, rigirando tra le mani una gonna di tulle a pieghe lilla.
Miyabi, per tutta risposta, mi fece un grande sorriso, ma restò in silenzio.
Ten-chan alzò il sopracciglio, nel contemplare quella risata repressa.
- Perchè non la smetti di ridere e glielo spieghi e basta?
- Oh, Tenshi! Ma così rovini la suspence! - sbuffò sua madre, incrociando le braccia.
- Spiegarmi cosa? - chesi, perplessa.
Tenshi mi lanciò un occhiata indecifrabile, mentre Aido e Kain non sembravano molto toccati dalla cosa.
Osservai lo scambio di sguardi silenziosi tra la mia amica e sua mamma. Questa famiglia è veramente impossibile, piena di segreti... bah!
Sospirai tornando ad esaminare gli abiti.
Passammo in questo modo più o meno un paio di ore.
Alla fine era quasi giorno e sul pavimento c'era un tale marasma che solo l'impassibilità di Tenshi poteva sopportare.
Non si riusciva a mettere i piedi da nessuna parte!
- Possiamo arrampicarci sulle pareti, come i ragni! - suggerii timidamente - e stupidamente.
Tutti si voltarono a guardarmi male, chi immerso da pizzi e merletti fino al collo - Aido -, chi infilatosi nell'armadio per avere posto per le gambe - Kain -, chi cercava inutilmente e con una calma ammirevole e del tutto apparente di farsi spazio fino alla porta - Tenshi.
L'unica santa nella stanza era Miyabi, che, pazientemente - e fischiettando, pure - si era messa a riordinare tutti i capi d'abbigliamento.
In quella camera si navigava nei vestiti! Veramente!
Dopo un altra mezzoretta era quasi tutto sistemato - ho detto quasi!
Ten-chan aveva abbandonato i suoi egoistici tentativi di uscire dalla stanza ed aveva aiutato Miyabi per tutto il tempo, che era stata ben felice di ricevere un aiuto da lei.
Appena ebbero finito, Tenshi si buttò a peso morto contro il muro.
- Che brava, la mia donnina di casa! - esclamò Miyabi, abbracciando la figlia, che era alla soglia dell'imbarazzo più puro.
- Mamma! - esclamò a sua volta, staccandosi dal suo abbraccio soporifero.
- Bene! Adesso abbiamo ancora due stanze da farvi veder e poi possiamo riposarci! - esclamò Miyabi, piena di energie.
Tenshi la agguantò per il colletto - sua madre?!
- E' quasi giorno. Mi sono rotta le scatole per ben quattro ore con tutti questi vestiti. E adesso tu mi vieni a dire che abbiamo ancora due stanze da visitare e poi possiamo riposarci?! Io sono stanca, capito?! Stanca!
La protesta di Ten-chan era partita con un ringhio, continuata con un'urlo e finita con una sillabazione isterica.
Forse è davvero meglio se va a dormire.
La lasciò andare e si diresse verso la porta con passo rapido ma pesante, incavolata nera.
Osservammo senza poter far niente la porta sbattersi, tutti fermi nelle nostre posizioni.
Poco dopo Ten-chan aprì di nuovo la porta sbattendola, con dei cuscini e delle coperte sotto braccio.
- Almeno andiamo, se proprio dovete, e che cavolo! - urlò, voltandosi e proseguendo per il corridoio.
Un sorrisino mi comparve sulle labbra, mentre Miyabi, appena recuperato il suo buon umore, si affrettò a seguirla.
- Dobbiamo andare nella tua vecchia stanza! - esclamò la madre all'indirizzo della figlia.
Lei annuì e continuò la sua crociata verso la misteriosa stanza.
Ma dico io, quanto stanze avranno in quella casa?!
All'improvviso, Tenshi spalanca una porta, per cui sembrava non avesse nessun particolare interesse, ed entra dentro a passo deciso.
La vediamo distendere la coperta per terra e buttarcisi a capofitto con il cuscino appiccicato alla testa.
- Buona notte. - disse secca, serrando gli occhi.
Miyabi la scavalcò con un saltello aggrazziato - la signorina si era piazzata davanti alla porta - e cominciò ad aprire - di nuovo - tutti gli armadi della stanza.
- Sempre la stessa solfa... - sospirai, guardando la donna buttare per tera tutti i benedetti vestiti che c'erano negli armadi.
Camminando, però, inciampai in Tenshi.
Finii con la pancia schiacciata sul suo fianco, dato che dormiva di lato, e la fronte a un centimetro scarso dal pavimento.
- Se c'è qualcosa per terra, stai sicura che Ichigo ci inciamperà... - bisbigliò Tenshi - non rinunciava al sarcasmo neanche da mezza addormentata , per poi tirarsi su le coperte e affondare completamente la testa nel cuscino.
Io mi rialzai aggrappandomi al piede di Kain, che passava di lì - lui e Aido erano usciti indegni dalla prova.
Mi buttai a pancia in giù sui vestit, godendo la seta che mi accarezzava la pelle.
Guarda caso stavo per addormentarmi pure io, quando Miyabi mi sfilò da sotto la pancia un bellissimo vestito da sera blu notte, che mi fece scivolare dalla montagna di tessuti.
- Ecco dov'era andato a finire! - esclamò, alzando il vestito trionfante.
- Belloooo! - esclamai, inginocchiandomi davanti a lui.
Il vestito era lunghissimo, probabilmente superava i piedi. Era blu notte con i brillantini, senza spalline.
Miyabi tirò fuori anche uno scialle di tulle azzurro.
Mi voltai con un un sorriso sinistro verso Tenshi, che mi guardava allarmata da sotto le coperte- si era svegliata per il rumore.
- Cosa c'è?
- Tenshi... lo puoi indossare? - chiesi, facendo gli occhioni dolci.
Lei si alzò e indietreggiò, ma si ritrovò bloccata tra me e una porta.
- Puoi cambiarti lì dentro... - suggerì Miyabi, appoggiandole vestito e scialle sul braccio. Le diede una pacca sulla spalla.
- Su, vai!
Ten-chan ci guardò sospettosamente un altra volta, poi si rassegnò e si chiuse dentro la stanzetta.
Nel frattempo, io e Miyabi tramavamo nell'ombra per scegliere i vestiti da farle indossare in questa specie di sfilata inprovvisata.
Tenshi uscì lentamente dallo stanzino, che, come vidi da uno spiraglio della porta, doveva essere una specie di camerino.
Il vestito le stava d'incanto.
Il blui dell'abito metteva in risalto gli occhi dorati e la pelle bianca. I capelli lunghi e lo scialle completavano il quadretto.
- Bello. - commentò Kain. Non cercai neanche di capire se si riferisse al vestito o alla vampira che lo indossava.
Aido deglutì rumorosamente, spalancando gli occhi e guardando Tenshi con un'aria vagamente sconvolta.
- Me-me-meraviglioso... - boccheggiò, fissandola intensamente, mentre arrossiva.
Si strinse nelle spalle, distogliendo lo sguardo da lui per portarlo al pavimento.
- Ho freddo... - sussurrò, cercando disperatamente una scusa per cambiarsi.
- Ci penso io a scaldarti! - si offrì subito Aido alzando una mano - si era già ripreso -, ma tutto quello che ottenne fu una scarpa in testa.
Ten-chan, ancora nella posizione di 'lancio della scarpa', se ne andò in tutta fretta nel camerino.
Sfortunatamente per lei, Miyabi aveva già portato buona parte dei vestiti da provare dentro, e quelli che indossava prima li aveva messi ben al sicuro.
Ne uscì poco dopo, imbufalita con sua madre, pestando i piedi per terra - siamo un po' isterici oggi, eh?
Ora indossava un vestito cortissimo nera aderente, con le maniche lunghe e il collo alto.
- Mamma! Non sono mica una spogliarellista! - esclamò, lanciando fulmini dagli occhi mentre guardava la sua genitrice - si dice così?
- Peccato, ti ci vedrei bene! - Aido non perdeva un occasione di fare una battuta - subito dopo che aveva smesso di sbavare - ma si beccò un altra scarpa.
Siccome non poteva dicerto sottrarsi a quella tortura, Ten-chan cercò almeno di farsela piacere.
Uscì di nuovo dal camerino, Aido fece la sua battutina e si guardagnò una ballerina di raso in faccia.
Una scena simile si ripetè per tutte le due ore successive.






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Capitolo 13
*** Che strana gente, gli Himeyumi... ***


vampire knight2 cap14
Devo dire che mi sono divertita a scrivere questo capitolo! ^^
Ma, uffa! Come ho fatto a dimenticarmi di ringraziare tutti quelli che hanno aggiunto la fanfic nei preferiti?!
Sono un mostro! >.< Un grazie immenso quindi a Kahoko, kiki91, littlehinata, mikamey, TemariCross...
e ovviamente a tutti voi che leggete! ^^
mikamey: di nuovo aggiornato *_* non mi dimentico mica di voi! XD
Spero di aver soddisfatto le tue richieste con questo capitolo!
Non è sicuramente bello essere gelose della propria migliore amica, certo magari un po' sì...
ma Ichigo è bella anche lei, diciamo un fascino più 'umano'!


- Mamma! Ma ti sembro veramente il genere di ragazza che mette queste cose?!
- Che bel pigiamino succinto!
SBAM!
- Tenshi! Potevi evitare di colpirlo con i tacchi a spillo!
- Già! Si rovina tutti il tacco!
- E a lui non pensate?
- NO!
- Donne...
Dopo questo scambio di battute a cui sicuramente saprete collegare i proprietari, eccoci - finalmente - all'ultimo capo che Ten-chan doveva provare.
In particolare, quest'ultimo che aveva provocato ad Aido un bel bernoccolo in fronte era una specie di 'pigiama', che più che ad un capo notturno assomigliava ad un costume intero-indumento unico di biancheria intima. Era di seta rosa shocking, con le spalline fini e non arrivava nemmeno a metà coscia.
Per carità, le stava benissimo, ma Tenshi non mi sembrava esattamente il tipo di donna che metteva quelle cose... uh, ho detto donna? Bè, mi sono resa conto che Ten-chan non ha proprio un corpo da bambina... se capite cosa intendo...
In particolare in quel momento, mentre usciva dal mini-camerino, era sconcertante la differenza dal vederla semi-nuda a di tutto punto vestita: con chili di abiti addosso, certo che sparisce tutto...
Dicevamo: Tenshi uscì dallo stanzino, il 'pigiama' in mano e un'espressione affranta. Posò con un sospiro che sapeva tanto di esasperato il vestitino sopra tutti gli altri, e si sedette per terra.
- Questa volta non ti aiuto a metterli a posto... - sbuffò, preparandosi già ad una bella dormita.
Stava chiudendo lentamente gli occhi, quando all'improvviso li riaprì.
Si voltò di scatto verso di me e si buttò a capofitto nel cumulo di vestiti - letteralmente.
La vedemmo puntare le ginocchia per terra e mettersi a cercare freneticamente tra gli abiti qualcosa... ma non so bene cosa.
Man mano che Miyabi veniva sommersa di tessuto - era dietro di lei - l'espressione di Ten-chan si corrucciava sempre di più...
- Trovato! - esclamò all'improvviso trionfante e soddisfatta, tirando fuori dalla mischia qualcosa di arancione.
Me lo portò davanti al naso alla velocità della luce.
Cosa voleva fare?
- Tenshi?
- Sì?
- Cos'è?
- Un'abito.
Grazie al cavolo.
- Lo vedo...
- Provalo!
- Che colore è?
Era abbastanza ovvio.
- Arancione.
- Tessuto?
- Pura seta con inserti di velluto. Niente di troppo pesante.
- Com'è fatto?
- Maniche a sbuffo, scollatura larga rotonda, fascia sotto il seno e gonna a palloncino fino al ginocchio.
- Ah...
- Meraviglioso, non è vero?
A quanto potevo vedere, sì.
- E... Tenshi?
- Sì?
- Me lo devo provare?
- Eh già!
- E' mio?
Ero incredula.
- Sì. Te lo regalo. Non so mai come ripagarti per tutto quello che fai per me, così mi son detta 'Perchè non provare con i soldi?'. Tanto ne ho quanti ne voglio.
Che sincerità!
- Non fa una piega.
- Esatto. Adesso vai.
Questo dialogo estremamente serrato fu interrotto da Tenshi stessa, che mi spinse fino al camerino imrpovvisato. Mi chiusi dentro.
- E' stata un ottima idea, Tenshi cara. - disse Miyabi, emergendo dalla montagna di abiti, perfettamente calma.
- Modestamente... - rispose Ten-chan, con un sorriso sornione.
Tenshi si alzò le coperte del suo futon improvvisato, e ci si sedette sopra, a gamba e braccia incrociate.
Dopo non pochi inconvenienti - ma chi ha inventato le zip?! - uscii fuori dallo stanzino, un po' timidamente.
- Belloooo! - fu il commento di Miyabi.
- Te l'avevo detto! - rispose noncurante Tenshi, guardandomi di sottecchi. Ma potevo vedere le sue pupille d'oro brillare, nascoste da quel popò di frangetta che si ritrovava.
In effetti il vestito mi stava un incanto.
Mi voltai impaziente verso Kain. Era rimasto letteralmente senza parole.
Un brutto segno?!
Il campanello d'allarme suonò rumorosamente nella mia testa, mentre mi avvicinavo a lui a grandi passi.
- Non ti piace?! - gli esclamai in faccia, allarmata.
- No... anzi...
Un enooorme sorriso mi illuminò il viso.
- Bene! - dissi, con gioia infantile.
Tenshi mi guardò con un sorriso divertito saltellare da una parte all'altra della stanza.
All'improvviso fece un grande sbadiglio. Io la seguii a ruota.
- Se non vi dispiace, vorrei dormire. - disse seccamente, prima di crollare verso la sua sinistra.
Casualmente, alla sua sinistra c'era Aido. Ah, le coincidenze della vita!
L'impatto della mia amica non fu molto duro, poichè atterro sulle sue ginocchia.
Aido - che stava con la schiena appoggiata al muro - la strinse un po' più a se, mettendosi ad accarezzarle i capelli con un piccolo sorriso - approfittando deliberatamente della situazione, a suo netto vantaggio.
Sospirai - sollevata dal fatto che Tenshi avesse evitato un possibile trauma cranico per un ipotetico scontro ravvicinato del terzo tipo con il pavimento.
Appena mi fui cambiata, uscii dalla solita e stracitata stanzetta-camerino, vestita come prima: jeans chiari e una maglia a maniche corte gialla.
Sorrisi, guardandomi allo specchio: mi stavano particolarmente ben i colori chiari. A Tenshi invece stavano bene soprattutto quelli scuri... ma anche quellio chiari...
Dato che Aido aveva occupato lo spazio davanti alla porta - e vorrei proprio sapere che fine farà la sua schiena dopo che qualcuno sarà entrato, ma soprattutto come reagirà Ten-chan appena svegliata - e di Miyabi nemmeno l'ombra, pensai immdeiatamente ad un posto dove dormire in santa pace.
Possibilmente lontana da Tenshi, nel caso si svegliasse prima del previsto.
Ad un tratto mi accorsi di un baule dimenticato in un angoletto della stanza. Mi avvicinai, incuriosita: era piuttosto grande e tutto di legno. Assomigliava tanto ad uno di quei forzieri pirati nascosti nella stiva di una nave diroccata o in una grotta protetta da un fantasma pirata.
Individuai il lucchetto e mi piegai sulle ginocchia, per vedere meglio.
Strinsi gli occhi storcendo le labbra, mentre osservavo il meccanismo.
- Mmmh...
Sentii un mugulio provenire da dietro di me e mi voltai di scatto, con gli occhi sgranati.
Tenshi si era rigirata dall'altra parte, finendo col naso contro il petto di Aido - come faceva a respirare?!
Continuò a dire altre parole sconnesse.
Mi avvicinai per vedere se stava bene.
Mi ricordava tanto il mio fratellino di cinque anni - Dio sa quante ne combina al giorno! La sua speciale particolarità è quella di parlare nel sonno. Quando, a volte, gli faccio delle domande alle quali normalmente non risponderebbe mai - del tipo 'Hai preso tu la marmellata alle fragole?!' - lui mi risponde in assoluta sincerità, sempre nel sonno.
Decisi di provare anche con la mia amica. Tanto, il massimo che mi poteva fare era gettarmi giù dal balcone - e sarei sopravvissuta lo stesso. Non è proprio una bella aspettativa, però...
Avvicinai il mio viso al suo, e, facendo piano pèiano, le voltai la testa leggermente.
- Tenshi? - sussurrai, speranzosa.
- Mmh? - mugugnò, sprofondando tra le braccia di Aido.
- C'è un baule in questa stanza?
- Sì...
Ronfò leggermente, corrugando le sopracciglia.
- Come si apre? - provai a chiedere, in un bisbiglio.
- E' facile, devi essere idiota per non riuscirci... è pure aperto. - sbuffa nel sonno, rigirandosi ancora dall'altra parte. Considero la conversazione finita, dal momento che mi ha detto come si apre.
Andai di nuovo dal baule misterioso.
Però era interessante come Ten-chan riuscisse a insultare le persone anche nel sonno, no?
- A noi due. - sibilai a denti stretti.
Provai a fare pressione sul lucchetto, ma non si aprì. Pensierosa, provai anche a spostarlo, ma era troppo pesante - un lucchetto che pesa dieci chili. Bene...
Mentre meditavo sul modo per aprire quel maledetto baule, vidi una mano sfilare velocemente il lucchetto dal suo incastro. Udii uno scatto. Fissai interdetta la mano.
Kain si accovacciò davanti a me, guardando anche'egli il lucchetto d'ottone rinforzato con chili di metalli pesantissimi.
- Dopotutto era facile. Tenshi aveva ragione. - furono le uniche parole di Kain, mentre sollevava la parte superiore del bauletto.
Sbuffai lanciandogli un occhiataccia, poi mi buttai con la testa dentro il baule.
ra tutto un misto di polvere e pessi di stoffa molto grandi.
Tirai fuori una specie di lenzuolo rosso.
- Possibile che ovunque andiamo c'è l'attrezzatura per dormire? - chiesi indispettita, prendendo altre due coperte pesanti.
- Che bizzare abitudini. - commentò Kain, alzandosi in piedi. Mi tese la mano, e l'afferrai, rischiando di cadere per la stoffa che reggevo tutta su un braccio.
Dopo essermi rimessa in piedi in equilibrio - precario - stesi una coperta azzurra luuunga lunga sopra Aido e Tenshi.
Quest'ultima fece un mezzo sorriso quando sentì il caldo della lana morbida, bisbigliando qualcosa e sbadigliando.
Ghignai. Questa cosa avrebbe potuto rivelarsi molto utile...
Mi appoggiai anch'io al muro, chiudendo gli occhi.
Mi stavo quasi addormentando quando sentii Kain afferarmi gentilmente la spalla, trascinandosi più vicino a se, spalla contro spalla, appunto.
Mi rimboccai bene le coperte.
- Buona notte. - sorrisi - e tanti saluti.







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Capitolo 14
*** Macchine fotografiche e forze superiori! ***


vampire knight2 cap15
Eccomi qui, appena tornata dalla sindrome pre-mestruale! ^^
Quindi non stupitevi se inserisco delle cavolate madornali.
Sammy Cullen: penso non ti deluderà proprio!
 Ovviamente sono felicissima che tu continui a seguirmi! ^^
mikamey: ah, anch'io abbraccio qualsiasi cosa mi capiti a tiro, la notte!
Una volta mi sono ritrovata appicciata, alle cinque di mattina, alla lampada... O.O
Sai, ci ho pensato tanto tanto al vestito di Ichigo... è arrivato all'ultimo momento e mi piace assai...
ne voglio uno anch'io! >.<

Mi svegliai all'improvviso - sapere almeno il perchè.
Mi voltai verso destra, e fui altamente sollevata da quello che vidi: Tenshi non si era ancora svegliata!
Anzi, stava dormendo alla grande!
Avvinghiata in una specie di abbraccio ad Aido - che ricambiava volentieri, non credete - ronfava beata, sorridendo - inconsapevolmente.
Sorrisi anch'io a quella visione, appoggiando la testa al muro.
Poi sentii uno strano rumore. Mi fermai aggrottando le sopracciglia.
CLICK!
Di nuovo!
Mi voltai dall'altra parte e vidi Miyabi, appollaiata in una posizione che doveva essere scomodissima, con una macchina fotografica in mano.
Continuava  a fare scatti alla coppia alla mia destra.
- Tenshi non ne sarà contenta...
Mi girai verso Kain, che si era appena svegliato, e guardava Miyabi con uno sguardo di commiserazione - probabilmente stava già pensando a cosa avrebbe fatto Ten-chan quando lo avrebbe saputo.
- Già... - annuii convinta.
Miyabi ci guardò distrattamente, ma continuò a tenere la macchina fotografica appiccicata alla faccia.
- Con questa ho fotografato tutti i momenti della vita di Tenshi. Devo continuare. - disse decisa, facendo un altro scatto.
- Vuole dire che la seguiva sempre con quella roba? - domandai scettica. Neanche un maniaco si sognerebbe  di fare una cosa del genere - soprattutto a Tenshi.
- Certo! Ovunque andava. Fuori no, la lasciavo libera. - disse distrattamente.
- Bè, non mi stupisce che lei abbia così tante sue foto da piccola... - commentai, ossevandola cambiare il rullino.
- Ma lei è stata tutta la notte qui? - intervenì Kain.
- Ehm... - balbettò Miyabi imbarazzata.
Ma si può essere così ossessionati?!
- Ora vado. Si sta svegliando. - con un balzo felino raggiunse la porta ed uscì - ma non l'aveva bloccata Aido?
Sospirai, preparandomi a tapparmi le orecchie al momento giusto - in effetti Ten-chan si stava rigirando tra le braccia di Aido un po' troppo energicamente.
Stranamente - e forse fortunatamente - il primo a svegliarsi fu Aido, che aprii pian piano gli occhi, focalizzando poco a poco la situazione.
Un sorrisetto si fece largo sulla sua faccia, una volta realizzato.
Tenshi invece, aprì gli occhi con uno scatto, ma poi li richiuse. Se li strofinò un po' e grugnì, prima di aprirli completamente.
Alzò le sopracciglia ed arrossì, rendendosi conto di esser praticamente sdraiata addosso ad Aido.
Il cuore cominciò a battere all'impazzata, e lei sbarrò gli occhi.
Il suo organismo andò definitivamente in tilt quando Aido le accrezzò la testa.
- Ben svegliata... - le sussurrò all'orecchio, poi le diede un bacio sulla fronte.
Tenshi si allontanò di scatto, facendo cadere la coperta.
Indietreggiò un po', prima di uscire correndo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Si fermò appoggiando la schiena alla porta, ansimando leggermente, con il cuore che batteva all'impazzata.
- Sarà difficile da abituare alla vita amorosa. - commentò Aido pensieroso.
Io e Kain lo guardammo di stucco - il rosso probabilmente perchè aveva appena appreso che la porta era bloccata dal peso di Tenshi, ma forse anche no... vuoi vedere che di senso del romanticismo ce ne ha un po' anche lui?!
Sospirammo contemporaneamente.
Ad un certo punto la porta si aprì di scatto, facendo ruzzolare Tenshi per terra, prontamente recuperata da Aido, che la fece sedere sulle sue ginocchia, un grosso sorriso in faccia.
- La colazioneeee! - esclamò allegra Miyabi, una gamba alzata per aprire la porta e il solito vassoio d'argento in mano.
Tenshi la guardò scioccata e tentò di rialzarsi, ma Aido la bloccò per il polso e la fece sedere - di nuovo - sulle sue ginocchia.
A questo gesto immancabilmente lei arrossì.
Io e Kain ci sedemmo per terra, affranti, mentre Miyabi appoggiava davanti a noi in vassoio carico di prelibatezze.
Ten-chan alla vista di così tanti dolci cominciò a sbavare. Allungò lentamente una mano verso la sua tazza di cioccolata, portandola alle labbra come se fosse un trofeo tanto agoniato.
Mi grattai la testa a quella bizzarra visione mentre mi portavo - con l'altra mano - un biscotto alla bocca.
La colazione trascorse abbastanza tranquillamente, tranne Tenshi che occasionalmente prendeva a schiaffi Aido perchè la imboccava a tradimento - ma, a parte questo, non successe nulla di particolare.
Alla fine, mi sdraiai sul pavimento, a pancia piena.
- Aaah... - potei sentire il mugugnio di piacere che accompagnò l'avanzata dell'ultimo biscotto al cioccolato nello stomaco di Tenshi.
La guardai di sottecchi mentre cadeva a peso morto all'indietro...
- Ahi!
... Probabilmente scordandosi completamente di avere Aido dietro di sè.
Tentò di tirarsi su, ma fallì miseramente perdendo l'equilibrio e la forza di gravità la trascinò rovinosamente sopra Aido - di nuovo!
- Punizione! - esordì allegro lui, stringendola tra le braccia mentre le scoccava un bacio sulla testa.
Sbuffai mentre osservavo Tenshi cercare di divincolarsi.
- Su, Tenshi, siete fidanzati!
Quella semplice costantazione la colpì come una pistola anti-vampiro.
- Ma... ma è imbarazzante! - disse, arrossendo.
- Bene! Se è solo per quello ce ne andiamo! - dissi diabolicamente alzandomi dalla mia postazione, per poi trascinare Kain verso la porta, che a sua volta aveva agguantato Miyabi per il colletto della camicia - non proprio gentilmente, ma doveva evitare un'altro scatto fotografico.
- Ciao ciao! - esclamammo io e Miyabi all'unisono facendo un cenno della mano, mentre Kain sospirava e ci trascinava fuori.
Aido sorrise soddisfatto, mentre stringeva di più a sè la ragazza - o vampira, qual dir si voglia.
Tenshi fece una risatina imbarazzata.
- Ehm...




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Capitolo 15
*** Stilisti e dolci dormite! ***


vampire knight2 cap16
Capitolo misero... mi dispiace! Mi farò perdonare, lo giuro!
mikamey: sono cattiva! Tranquilla che continua...
ci sono ancora un sacco di capitoli per fargli combinare qualcosa!
Concordo con te, voglio un'Aido anch'io!

Aido e Tenshi erano tranquillamente abbracciati l'uno all'altro. O, per meglio dire, lui la stritolava e lei - che era seduta sulle sue ginocchia con la faccia rivolta verso di lui, molto sfortunatamente - cercava di tenersi più lontana possibile da lui, dato che aveva già constatato di non poter sfuggire a quella stretta di ferro.
- Non dovremmo andare con loro? - chiese apprensiva Ten-chan - e almeno ammettilo che è una scusa!
- Mmh... no, stiamo qui...
- Ma... se non andiamo, mia mamma farà provare l'intera collezione nuova a Ichigo...
- Ma come siamo altruisti! - ghignò Aido, avvicinando il viso al suo.
- M-ma... - provò a balbettare Tenshi arrossendo che, non poteva muoversi causa braccia di Aido che non le lasciavano scampo.
- Su... non abbiamo mai tempo per stare insieme... solo per adesso... - la implorò lui, baciandola lievemente sulle labbra.
Tenshi in quel breve istante andò in Paradiso, quindi annuì stancamente, ben sapendo che discutere con lui non portava mai a niente.
Aido sorrise soddisfatto, prima di baciarla di nuovo - giusto un po' più violentemente.
- Ti amo... - sussurrò, guardandola negli occhi, con la fronte appoggiata alla sua.
Tenshi esitò un attimo e arrossì, prima di rispondere.
- Anch'io...
Da tutt'altra parte della casa, io e Miyabi ci dirigevamo saltellando verso la nostra prossima destinazione, portandoci un Kain esasperato appresso.
Mi congratulai con me stessa per la mia geniale idea che comprendeva lasciare Aido e Tenshi da soli. Siccome non avevo dubbi su cosa stessero facendo adesso - niente di inaudito, spero - la mia mente era completamente sgombra da ogni pensiero, e vagava spensierata tra i meandri del mio cervello - non che avesse così tanto da navigare...
- Eccoci qui! - esclamò all'improvviso Miyabi, aprendo l'ennesima porta.
Entrò - sempre saltellando - e io la seguii.
- Eh no! Vieni anche tu! - dissi contrariata, afferrando il povero Kain per la collottola - aveva tentato di scappare, credendo che non me ne accorgessi - e sbattendolo dentro la stanza di malagrazia - ma di quando in qua io faccio le cose con grazia?!
La stanza era molto più ampia delle altre, e gli abiti più disparati erano appesi ad aste di ferro che scendevano dal soffitto. Che stanza strana.
- Vi state chiedendo da dove arrivano tutti questi vestiti? - chiese sorridendo Miyabi.
- Veramente no...
- Va bene, se fate così ve lo dico! - sospirò stupita, come se la stessero pregando in ginocchio tutti i purosangue rimasti sul questo mondo - relativamente molto pochi...
- Ebbene, sono miei! - esclamò orgogliosa.
Ma chi gliel'ha chiesto?!
- Cosa...? Un momento! Li ha fatti tutti lei?! - chiesi incredula, spalancando gli occhi.
- Già! Faccio la stilista! - disse fiera, puntandosi il pollice addosso così violentemente che ho creduto si fosse perforata la gabbia toracica.
- Sul serio?! Che figata! - esclamai entusiasta - in effetti, con duecento anni a disposizione ci si deve annoiare parecchio a fare niente...
- Non lo sapevi? - chiese annoiato Kain.
Mi girai stupita, poi mi ricordai che ce l'eravamo trascinato noi, di nostra spontanea volontà - bè, di certo non di sua volontà.
- No!
- E' la famosa stilista che ha creato il marchio H&Y Tenshi. - spiegò, appoggiato alla parete, guardandomi come se fossi stupida - in effetti lo sono.
Dopo che il mio cervello ebbe passato la fase urlatoria 'Quanto è sexy!' - per la vista del mio adorato in posa - entrai nella fase 'Sbalordita, ma così tanto da avere gli occhi come due palloni da calcio'.
- La famosa casa di moda che ha fatto milioni e milioni di soldi in pochissimi anni?! - esclamai con gli occhi, appunto, spalancatissimi.
- Sì! - cinguettò Miyabi, compiaciutissima.
- Uao! Non sapevo fosse lei! Ma... perchè ha scelto quel nome? - chiesi poi, passando dall'euforia totale allo scetticismo più sospettoso.
- H e M stanno per le parole che compongono il mio cognome, e Tenshi, come ben sai, vuol dire angelo. Infatti, tutti i vestiti di tutte le linee sono stati pensati come se li dovesse indossare Tenshi. E, in effetti, li indossa pure! - strillò eccitata Miyabi.
- Quindi il nome del marchio potrebbe essere interpretato come 'L'angelo bello e puro', non è così? - provai a chiede io, mettendo in moto cervello e compagnia bella.
- Più o meno... - sorrise Miyabi.
Poi saltellò dall'altro lato della stanza, prendendo un capo.
- Vedi questo? Non starebbe una meraviglia addosso a Tenshi? - chiese con gli occhi che brillavano, porgendomi un vestito lungo lungo di seta, con un corpetto decorato con fili d'oro, uno scialle nero ricamato con delle perline bianche e uno strascico chilometrico. Era tutto bianco, ma aveva come una specie di aura nera attorno... forse per via degli stivali alti con un tacco di dodici centimetri neri di vernice che Miyabi mi aveva appena dato?
- Però... abbinare il nero ad un abito così... - commentai, dubbiosa.
- Te l'ho detto che è stato pensato per Tenshi! Lei sembra un angelo, ma nel contempo fa un po' paura... e da qui deriva la scelta del nero! Non è geniale?
Ah, adesso tuto prendeva più senso! Addosso ad una persona pura, gentile e casta non ce lo vedevo per via del nero, ad una persona cattiva cattivissima non calzava, ehm, esattamente a pennello per via del bianco, ma ad un pccolo angioletto diavoletto come Tenshi ce lo vedevo perfetto!
- Geniale! - esclamai estasiata, immaginandomi quella peste angelica di Tenshi indossare una cosa del genere, con una smorfia tra lo scocciato e il contento.
- Vero? - sorrise Miyabi, prendendomi le mani.
Per tutta la notte fu un via vai di abiti, scarpe con il tacco, ballerine, sciarpe, minigonne, camicie di velluto e vestiti che sembravano quasi da sposa... il tutto con qualcosa di diverso da quelli che si vedevano normalmente in giro, ma non si riusciva a capire cosa! Fantastico!
Io l'avevo capito: erano stati disegnati apposta per Tenshi, e questo bastava! Per questo erano speciali: la stessa Tenshi era speciale!
Mi sentii morire dall'invidia nel momento stesso in cui lo capii: volevo anch'io una famiglia così... però capisco che, avendo perso Hinata, Miyabi avesse voluto concentrare tutto il suo affetto per l'unica figlia rimasta.
- Ma non li mette mai? - chiesi.
- No... - sospirò Miyabi dispiaciuta.
- Anche perchè le stanno un po' grandi. Comunque sono sicura che se la convincete, li metterà di certo! - aggiunse poi, sorridendo.
Io sorrisi di rimando.
Altra parte della casa... Aido e Tenshi.
Ehm... cos'è che stanno facendo?
Aaah... già.
Addormentati.
O meglio ancora, solo Tenshi si è addormentata, come al solito. Aido le accarezza la testa come se fosse un gattino - oramai si dev'essere abituato a vedersela dormire tra le sue braccia.
Povero ragazzo...




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Capitolo 16
*** Neve... ad aprile?! ***


vampire knight2 cap17
Salve a tutti, o miei discepoli!
Questa è una giornata importante: sono riuscita a mettermi le lenti a contatto! ^^
Come se mi fosse stato fatto un regalo, o forse per compensare il fatto che sono mezza cieca,
l'ispirazione mi è tornata alla grande, quindi il prossimo capitolo uscirà presto!
mikamey: ma certo che Ichigo ha una famiglia! XD
Ci stavo già pensando di farvi conoscere i suoi familiari, ma ora che so che qualcuno vuole
leggerne, mi sa che metterò qualche particolare in piì!
Tra qualche capitolo avrete l'onore di conoscere una persona molto importante della sua famiglia...
ma, non so che cognome darle! °.°
Nel frattempo, goditi tutti questi capitoli che ci separano con l'incontro con la sua famiglia...

Tenshi stava dormendo nel suo letto - e in quello di chi, sennò? - e ogni tanto si rigirava e tirava su le coperte, infastidita dalla poca luce che filtrava dalle finestre.
TOC!
Ad un certo punto, sentì un rumore provenire da fuori.
Sbuffò, e si rigirò ancora una volta nel letto.
TOC!
Sospirò e ficcò la testa sotto il cuscino, sperando ardentemente che quel rumore molesto smettesse di rubarle preziosi istanti di sonno.
TOC! TOC!
E invece no. Tenshi si alzò dal letto con un balzo felino e si diresse a grandi passi verso la finestra - che distava pochi secondi di cammino dal suo letto, in verità.
Aprì l'anta di scatto, ma la richiuse subito. Sul vetro si spalmò una palla di neve.
Ten-chan aggrottò le sopracciglia.
- Neve ad aprile...?
Questo sussurrio appena percettibile le sembrò del tutto appropiato per descrivere la scena che si presentava alla sua finestra: il giardino innevato.
Tenshi sbattè le ciglia un paio di volte prima di rendersi conto che il giardino era veramente innevato.
- Non è possibile...
Corse verso una stanzetta e ne uscì fuori con un paio di stivali ai piedi e un lungo cappotto nero pesante.
Si abbottonò il cappotto ed aprì di nuovo la finestra, poi saltò.
Atterrò in piedi e si beccò una palla di neve in faccia.
- Che cavolo...? - ringhiò, pulendosi la faccia.
- Tenshi, guarda! Nevica! - esclamai, correndo ad abbracciarla.
- Urrà! - disse con falso entusiasmo, una smorfia esasperata sul viso.
- Non sei contenta...? - chiesi, dispiaciuta.
- No. E' completamente illogico. - rispose impassibile, togliendosi gli ultimi residui di neve dai capelli.
- Essere contenti...?
- Anche quello, ma io intendevo il fatto che nevica...
- E allora...?
- E' allora...?! E' aprile, per l'amor del cielo!
Sì, è aprile, ragazza, e con questo?
Ebbene, era passato un bel po' di tempo dal nostro tour per la casa; finito il tempo delle dolci dormite in dolci braccia per Tenshi - anche se Aido era sempre ben disponibile - eravamo tornati tutti nelle nostre stanze abituali. Pensate che avevo anche imparato dov'erano le camere dei miei amici! Semplicemente incredibile.
- Però è bella! - dissi all'improvviso, tirando in aria la neve.
- Ma è aprile! - insistè Tenshi, guardandomi correre per il giardino.
- In questa zona il tempo è sempre stato un po' sfasato! - esclamò una voca.
Ci voltammo tutti e vedemmo Miyabi affacciata alla finestra della camera di Ten-chan.
- La mia stanza... - borbottò Tenshi a braccia incrociate guardando sua madre che apriva completamente la vetrata.
- Così prende un po' di aria! Faccio anche il cambio dei vestiti, magari! - rispose Miyabi allo sguardo di sua figlia.
- Non ci provare! Se nevica adesso, dovrò tenermi i vestiti invernali!
- Suvvia! Sai che entro una settimana farà di nuovo bello!
Ten-chan si zittì, valutando tutti i fattori.
- Meglio per te che sia così! - sbottò infine, tornando a rivolgere la sua attenzione alla banda di idioti che stavano lanciandosi palle di neve - cioè noi.
Per la precisione, Kain si beccava colpi occasionali - che col tempo aveva imparato ad evitare o ad ignorare, seduto per terra -, mentre io e Aido, attivissimi, ci sfidavamo sempre all'ultimo sangue.
- Che idioti... - commentò annoiata Tenshi - appunto -, mentre io cadevo per terra - avevo perso l'equilibrio.
- Dai, Tenshi! Vieni anche tu! - urlò Aido, agitando le braccia nella sua direzione.
- No! - rispose Ten-chan scocciata, mettendosi a tracciare cerchi nella neve - non nel grano - pur di fare qualcosa.
Aido sbuffò pesantemente e si mise le mani sui fianchi.
Fu un'attimo.
Vidi un lampo maligno nei suoi occhi, ma non feci in tempo a fermarlo o a chiedere spiegazioni che lui fece un'enorme palla nevosa in quattro e quattr'otto e la lanciò contro la sua pseudo fidanzata ad una velocità sovraumana.
Tenshi, ora, aveva la faccia completamente bianca.
Solo due puntini dorati spiccavano: i suoi occhi, ed erano sconvolti - del tipo 'Come hai osato fare una cosa del genere a me?!' - e furiosi - del tipo 'Sei morto, fa il testamento, lascia tutto a me poi chiama l'agenzia di pompe funebri, se fai in tempo!'.
- Cosa hai fatto-?! - non fece in tempo a finire la frase che Aido le saltò addosso dopo una feroce rincorsa, travolgendola.
Insieme caddero all'indietro, Tenshi pigiata sotto il corpo di Aido in quella che si chiama 'La tipica posizione da manga'.
- Ehi! Togliti! - esclamò corrucciata, cercando una via di uscita da quella posizione scomoda - e imbarazzante. Non sapeva il perchè, ma le era venuta una gran voglia di schiaffeggiarlo. Ma povero...
Fatto sta che Aido aveva progettato tutto fin dall'inizio, e col cavolo che si sarebbe tolto presto da lì!
Com'era prevedibile, la strinse ancora un po' e si avvicinò ancora di più alla sua faccia, facendo diventare le sua guance bollenti.
Io mi andai a sedere vicino a Kain, annoiata.
- La solita storia. - commentò esasperato lui.
- Però è divertente!
Kain mi guardò strano, ma io continuai a seguire con interesse la coppietta.
Tenshi, assorta nei suoi pensieri, si era quasi dimenticata di avere Aido sopra di lei - anche perchè, effettivamente, non le stava facendo assolutamente niente per cui condannarlo -, ma, ad un certo punto, un pensiero si fece largo nella sua mente.
'Aido è pesante'.
Questa semplicissima constatazione, ai limiti dell'ovvio, scatenò in lei una serie di reazioni che non riuscì a controllare.
' Se sento il peso di Aido vuol dire che ce l'ho addosso. Se ce l'ho addosso allora, vuol dire che... '
Vuol dire che cosa?
Fatto sta che Tenshi alzò il busto di scatto, ma venne prontamente fermata da Aido, che dopotutto si aspettava una cosa del genere, e le aveva bloccato saldamente i polsi al terreno - doveva avere ben freddo, Ten-chan, considerando il fatto che era in pigiama sdraiata sulla neve.
- Lasciami. - ringhiò Tenshi stringendo i denti, guardando fisso negli occhi azzurri di Aido.
- No! - rispose quello, divertito.
Ten-chan mise su un'adorabile broncio, corrucciata.
Io ero sulle spine, troppo curiosa di vedere cosa sarebbe successo da lì a pochi istanti.
Fui molto delusa quando, dopo un quarto d'ora passato ad osservarli, vidi che non avevano fatto niente di interessante.
Sospirai, ma proprio quando stavo per alzarmi, scorsi con la coda dell'occhio Tenshi tirarsi su di quei pochi centimetri che le bastavano per sfiorare il naso di Aido, e baciarlo.
Assunsi un'espressione tipo Urlo di Munch, mentre Kain rimaneva pietrificato.
Anche Aido doveva essere piuttosto stupito, a quanto potevo vedere aveva gli occhi che più spalancati di così non si può.
Però mi fu tutto più chiaro quando Ten-chan allungò piano una mano all'indietro per raggruppare un po' di neve, sempre continuando a baciarlo.
Aido, però, doveva aver capito il trucco, perchè lo vidi sorridere osservando la mossa della sua vampira. Poi le bloccò la mano, e lei, colta in fallo, spalancò gli occhi.
Guardò oltraggiata l'espressione vagamente sogghigniante sul volto di Aido e incrociò le braccia al petto, borbottando ogni tipo di ingurie possibili, voltando la testa dall'altra parte.
- Se volevi un bacio, potevi dirlo... - le sussurrò Aido all'orecchio, mentre le prendeva il mento tra le dita per farla girare verso di lui. Sulla sua faccia si potevano leggere, chiare come il cristallo, le sue intenzioni.
Al che, Tenshi arrossì e sciolse le braccia, lasciandosi andare a quel dolce bacio.
Mentre io mi scioglievo come una gelatina di fronte a tanta passione, Kain si alzava stancamente dalla sua postazione - seduto per terra, dalla quale, vorrei sottolineare, riusciva a essere comunque più alto di me - pulendosi le amni sui pantaloni.
- Non mi sembra educato spiare la gente. - commentò, osservandomi guardare ebete la coppietta di fidanzatini.
- Non è colpa mia se fanno certe cose in mezzo al giardino! E poi non li sto spiando. - dissi contrariata, girandomi verso di lui.
Lui alzò le spalle sconsolato, incamminandosi verso la residenza Himeyumi, coperta di candida neve dalla camino allo zerbino.
Finalmente mi decisi a seguirlo anch'io, senza prima aver buttato uno sguardo ad Aido e Tenshi, che - è proprio il caso di dirlo - amoreggiava senza ritegno nel bel mezzo di quella distesa bianca.








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Capitolo 17
*** Una voragine buia... ***


vampire knight2 cap18
Non è proprio lunghissimo, come capitolo, ma dovevo spezzettarlo... per mantenere la suspence!
Ditemi se avete indovinato cos'è successo! ^^
mikamey: grazie! ^^ Ci tengo a non far cadere nel melenso quei due! Non ce li vedo proprio!
Sammy Cullen: ah, di niente! E' un dovere recensirti per bene!
Riguardo Aido... è proprio per il suo atteggiamento che lo adoro! *.*
Per quanto invece riguarda il libro... tu non ci crederai, ma lo sto cercando da bene due anni!
Adesso so che è diventato famoso - danno anche il film! *.* -, quindi sarebbe abbastanza facile trovarlo...
ma il controllo delle mie letture è in mano a mia madre (la mia famiglia è una monarchia assoluta),
 e a lei non è che piacciano molto i vampiri! -__- Me misera... però a Natale prendo tre piccioni con una fava! ^^
Cioè, prendo tutti e tre i libri - Twilight, New Moon e Eclipse...!
Giuro che se i miei non me lo regalano li prendo a botte! >.<
Anzi, ancora meglio... Aido, hai bisogno di soldi? No? Ma dai, SI che ne hai bisogno... VERO?
Che ne dici se ti do un lavoretto? ...Devo ancora confermare, però...

- Fa caldo!
Il commento secco di Tenshi mi colpì abbastanza.
Mi voltai in fretta verso di lei, che, dietro di me, camminava un po' più lentamente di tutti gli altri.
- Ma se ha appena finito di nevicare! - replicai sbalordita.
Appena entrata di nuovo in casa mi era venuta la geniale idea di andare a fare una passeggiata per il bosco qui vicino, quindi, recuperati Ten-chan e Aido - con grande disapprovazione di quest'ultimo - insieme a Kain ci eravamo incamminati.
Il bosco, nonostante stesse iniziando a schiarirsi, era molto buio. Non troppo, ma comunque abbastanza per farmi inciampare già tre volte da mezz'ora a questa parte.
- Ah! Luce! - esclmai entusiasta, alzando la testa a contemplare - appunto - la luce in fondo al bosco.
Ero così presa, che incimpai in un ramo e finii con la faccia in mezzo alle radici.
- Mio Dio... - sospirò Tenshi, tendendomi una mano.
Cercai di afferrarla ma scivolai ancora.
Kain mi tese anche la sua, così, dopo essere scivolata ancora due volte, riuscii a tirarmi su.
- Tu non sei normale. - fu il commento di Ten-chan, mentre mi osservava pulirmi con un fazzoletto così bianco che mi dispiaceva sporcarlo.
- No! - risposi fiera, sfoggiando un perfetto sorriso da ebete.
Tenshi mi guardò con tanto d'occhi, poi raggiunse Aido che nel frattempo aveva continuato a camminare - fregandosene completamente di me.
Dopo un po' di tempo che camminavano, si aprii davanti ai nostri occhi una distesa bianchissima.
Mi staccai dal braccio di Kain, al quale mi ero appoggiata - più di una volta avevo dimostrato di non sapermi reggere in piedi da sola, a volte mi chiedo se i miei mi abbiano veramente insegnato a camminare - mi buttai per terra ed iniziai a rotolarmi nella neve.
Aido si fermò sotto un albero, per non essere colpito dalla troppa luce, mentre Tenshi andò dall'altra parte rispetto al bosco, a farsi una passeggiata.
Stava tranquillamente camminando quando si sentì un poco rassicurante 'CRACK!'.
A Ten-chan cadde la terra - in questo caso la neve - sotto i piedi - letteralmente.
Fece in tempo a fare un balzo all'indietro che si aprì una voragine che inghiottì la neve, a pochi passi da lei.
- Che diavolo...?! - balbettò, cadendo all'indietro.
Aido le evitò una dolorosa e alquanto spiacevole rottura della spina dorsale, afferrandole un braccio. Così lei riprese l'equilibrio, e si mise in piedi.
Tenshi si avvicinò baracollante al precipizio.
- Cosa fai?! - esclamò Aido, stringendo il suo braccio per trascinarla via.
Ironia della sorte, fu Ten-chan a trascinare Aido verso la voragine.
Arrivata sull'orlo, si fermò e guardò dentro.
Era tutto nero.
Vari ricordi riaffiorarono nella sua mente, come scatti fotografici.
Si allontanò tremando leggermente.
Quando Aido le picchiettò sulla spalle, sussultò, prima di voltarsi verso di lui.
- Stai bene? - domandò lui, preoccupato.
- Sì...
Aido si soffermò a guardarla per un po', poi girò i tacchi e tornò all'ombra del suo fedele albero.
Anch'io fissai Ten-chan, ma ritornai quasi subito alla mia occupazione principale: rotolarmi e saltellare nella neve.
Dopo qualcosa tipo un'ora che saltellavo senza sosta - incredibilmente senza cadere - mi avvicinai senza accorgermene a Tenshi, e, per sbaglio, le saltai sulla schiena - ma era accucciata per terra! Non l'avevo vista!
Le sue ginocchia cedettero e ci ritrovammo tutte e due belle spappolate per terra - veramente lei era sotto di me, con la faccia immersa nella neve.
- Ti vuoi togliere?! - esclamò arrabbiata, tichettando con le dita sul terreno bianco.
- Agli ordini! - sospirai. Tenshi mi lanciò uno sguardo omicida.
Mentre mi toglievo da sopra di lei, però, qualcosa catturò la sua attenzione.
Allungò in fretta una mano verso un oggetto che brillava sotto la luce del sole.
Lo prese e se lo portò vicino alla faccia, un'espressione incredula dipinta sul suo viso.
- Tenshi? Cos'è... - dissi, inginocchiandomi vicino a lei per vedere meglio.
Lei strinse quello che sembrava una medaglione d'argento tra le mani, e scappò verso il bosco piangendo.
- Ichigo...? Cosa hai fatto? - domandò contrariato Kain; poi sospirò, guardando la mai faccia sconvolta.
Aido mi guardò decisamente male, per poi partire alla ricerca della sua amata.

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Capitolo 18
*** Il medaglione. ***


vampire knight2 cap19
Passiamo subito al sodo va', che non c'ho tempo... -_-
mikamey: quanti complimenti! o.o Comunque, spero che la tua curiosità verrò soddifsatta in questo capitolo!
Sammy Cullen: giusto che ieri era Hallowen!
Me n'ero scordata... uffa, avrei potuto comprarmi i denti da vampiro.... ç__ç
Comunque, in famiglia si fanno progressi: lunedì TRASCINO mia madre in libreria e la COSTRINGO a comprarmi
tutti e quattro i libri! ^^ *lo dice con una faccia angelica*
Bè, devi sapere che la nostra famiglia è un po' strana: mia madre si addormenta appena comincia a leggere,
e vuole ancora controllarmi! 'o' Quello che in questa casa dice che la lettura è un bene prezioso è mio padre...
lui sì che mi capisce! *.* Mio fratello figurati, se ne infischia... l'unico libro che ha mai letto volentieri è quello di
Totti o quello per l'esame di guida...  Comunque, nel bene o nel male, avrò quei libri! *.* *decisa*

Aido stava correndo a perdifiato per la foresta, cercando con lo sguardo qualcosa che ricordasse vagamente il profilo di quella sciamannata di Tenshi - più di una volta l'aveva scambiata per un albero che poi alla fine aveva soltanto una strana forma.
Quando uscì da quel labirinto di piante - senza averla trovata, ovviamente - vide qualcuno che assomigliava mooolto a Ten-chan correre verso la villa.
Allora si mise di nuovo al suo inseguimento - non poteva neanche pensare di avere meno resistenza di una donna!
- Tenshi! Tenshi! - gridò, ansimando. Già stanco, povero piccolo?
Ten-chan non si girò neanche, ma continuò a correre.
- Quella maledetta...! - ringhiò Aido tra i denti mentre le orecchie gli fumavano, leggermente arrabbiato, forse perchè era stato ignorato come un essere umano - ? - qualunque.
Tenshi, però, raggiunse con una velocità inaudita il portone e se lo chiuse alle spalle.
Aido, allora, completo di rabbia sovraumana e vena pulsante, raccolse a rapporto tutte le sue energie e cercò di arrivare il prima possibile all'ingresso della casa.
Arrivato alla porta, la aprì con un gesto teatrale.
- Aido, vuoi del the?
Miyabi stava giusto in quel momento bloccando l'entrata, in mano un vassoio con delle tazzine e un sorriso gentilissimo. Tu guarda che tempismo!
Aido si incavolò ancora di più e la spostò non proprio gentilmente, ma la donna non ne fece una tregedia e sospirò soltanto.
- Niente the...
Intanto, Aido aveva - di già?! - salito le scale e ora si stava dirigendo con passo marziale verso la camera di Tenshi, borbottando qualcosa come 'Le donne di questa famiglia... mi faranno diventare pazzo...'.
Si fermò a due centimetri dal legno della porta, un'espressione decisa sul volto.
- Tenshi! Apri questa porta! - ordinò, con le braccia sui fianchi.
Silenzio...
- Lo so che sei lì dentro! Andiamo, apri la porta! - la incitò, sbattendo i pugni sulla porta.
Nessuna risposta.
- Maledizione, non fare la bambina e aprimi!
Diede un calcio alla porta, stringendo i pugni nel vano tentativo di reprimere la rabbia.
In pochi istanti il ghiaccio ricoprì metà corridoio.
- Aido...? Cosa stai facendo? - chiese sconcertato Kain, fissando tutto intorno a se mentre cercava di non scivolare sul ghiaccio.
- E voi quando siete arrivati?! - gridò il cugino, spaventato dall'improvvisa apparizione.
Io mi misi a passeggiare per il corridoio - in attesa che la loro conversazione finisse -, ma qualcosa andò storto e cominciai a scivolare penosamente, finendo per fare une specie di balletto.
- Siamo appena arrivati, infatti... - rispose il rosso, guardandomi scandalizzato fare qualcosa che doveva essere pattinaggio sul pavimento.
- Bene! Allora aiutatemi a trascinare quella disgraziata fuori dalla sua stanza! - esclamò Aido agitato, cominciando a tirare il pomello della porta, che, sfotunatamente, era chiusa a chiave.
- Temo che non sia possibile...
Miyabi sospirò guardandomi sussultare terrorizzata nell'esatto momento in cui lei era spuntata fuori dalla stanza dietro di me.
- Questo l'avevamo capito... - sbuffò Kain. Aido continuava a tirare la maniglia - troppo stupido per capire, 'sto ragazzo...
Miyabi gli posò gentilmente una mano sulla spalla. La sua faccia, trasfigurata da un sorriso sinistro che sembrava più una smorfia che un'espressione di felicità, diceva a chiare lettere: 'Se vuoi distruggermi la casa accomodati pure, eh... ma sii pronto ad affrontarne le conseguenze!'.
Aido si accucciò spaventato in un angolo del corridoio, occupando il tempo sciogliendo il ghiaccio rimasto - quello che non aveva fatto fuori Kain con i suoi poteri.
- Potreste seguirmi in questa stanza, per favore...? - e, senza neanche attendere una risposta, ci trascinò nella stanza da cui era sbucata.
Ci sbattè su un divano simultaneamente, a prese a versare con estenuante lentezza il the nelle tazze.
Stavo per addormentarmi sulla spalla di Kain quando me ne mise davanti una.
- Bevi! Su! - mi incitò, sorridendo sinistramente.
Io la accettai senza protestare, portandola alle labbra.
Doveva essere proprio furiosa, per perdere tutta la sua proverbiale gentilezza.
Un silenzio insopportabile occupò i successivi minuti.
Ad un certo punto, mi alzai lentamente, distrutta da tanta tensione. Non avevamo fatto altro che bere the scambiandoci di tanto in tanto sguardi preoccupati, subito zittiti da Miyabi. Ah, dove sono andate a finire le belle conversazioni allegre di una volta?!
- Noi dovremmo andare... a dormire... - trovai in fretta una scusa per potermene andare da quella stanza.
Miyabi doveva aver conservato un briciolo di pietà, perchè annuì solennemente. L'importanza del riposo unisce tutti!
Io, Aido e Kain ci dirigemmo estremamente sollevati verso la porta, ma, quando la aprimmo, Miyabi mi toccò la spalla.
- Potreste non disturbare Tenshi, per favore? - domandò falsamente gentile, emanando un'aura tutt'altro che buona: sembrava quella di un assassino!
- C-certo... - balbettai e andai verso la mia stanza camminando come un pinguino, tutta rigida.
Non so cosa fecero gli altri, ma io di sicuro mantenni la promessa: per quel giorno non mi sono mai più avvicinata alla camera di Tenshi! Quest'ultima emanava di per se un'aura sinistra, tanto per cambiare...
In ogni caso, non mi avvicinai.
Il giorno tutto sommato passò in fretta: mi ero stancata così tanto, a saltellare a destra e a manca nella neve, che non mi ero accorta di essere esausta.
Così mi addormentai come un sasso fino al tramonto.
Aido, però, non stava certo perdendo tempo: da quando era arrivato in camera sua aveva dormito qualche oretta, ma poi si era messo a girare in tondo per la camera, preoccupato - indovinate per chi?
All'improvviso, aprì la porta sbattendola e si diresse a grandi passi verso la camera di Tenshi.
Si fermò davanti alla stanza della sua amata, indeciso su cosa fare. Poi, perdendo ogni traccia di indecisione, la aprì pian piano, cercando di non farla scricchiolare.
Lo spettacolo che gli si presentò davanti fu, come al solito, pazzesco.
La luce fioca che filtrava dalle tende illuminava poco niente della camera, ma tanto lui ci vedeva comunque.
Tenshi era stravaccata su un divenetto di velluto rosso, la faccia vicinissima al medaglione che le avevo visto in mano l'ultima volta.
Lo stava pulendo e lucidando con minuzia, e ogni tanto si stropicciava gli occhi stanchi.
L'espressione di Aido si addolci un po', e sorrise.
Entrò nella stanza in punta di piedi, avvicinandosi cautamente al divano.
Spuntò fuori lentamente dallo schienale. Tenshi era così concentrata e sfinita che non lo sentì minimamente.
Aido si avvicinò al suo orecchio e...
- Bu!
- Whaaaaa!
Dire che Ten-chan sussultò è dire poco: saltò su letteralmente, rischiando di far cadere il medaglione, ma Aido lo recuperò al volo, per poi porgerglielo.
- Grazie... - sussurrò Tenhsi, prendendolo, mentre si rimetteva a sedere.
Anche Aido si sedette vicino a lei, fingendosi veramente interessato al suo lavoro - in pratica era una scusa per starle vicino.
- Che cos'è? - chiese incuriosito.
- Niente che ti interessi...
Aido sapeva bene che insistere era inutile, così non disse altro.
Tenshi, invece, era combattuta: di certo era maleducato da parte sua rispondergli così, però d'altra parte... lui era lui, e le aveva tirato fuori tanti di quei segreti, da quando si erano conosciuti... non è che fossero completamente estranei. Bisognava tornare ai vecchi tempi.
- E' il medaglione di mia sorella. - sospirò infine chiudendo gli occhi, smettendo di lucidare.
- Eh...?
- Andò perduto con lei quando morì. Non me lo aspettavo proprio. Sinceramente sono molto stupita di essere riuscita a ritrovarlo... credevo ce l'avesse ancora addosso, quella notte. - aggiunse con un sorriso triste, fissando la superficie argentata del medaglione.
Schiacciò qualcosa sul bordo e il coperchietto si aprì con uno scatto.
- Guarda... non è bellissima? - chiese Tenshi sorridendo, mostrando ad Aido la foto all'interno.
Raffigurava lei e Hinata abbracciate e sorridenti.
- No...
- Come?
- Tu sei bellissima... - disse Aido, abbracciandola.
Tenshi arrossì. Aido richiuse il medaglione e lo appoggiò sul comodino lì vicino, poi si stiracchiò e si sdraiò sul divano, appoggiando la testa al bracciolo - sempre trascinandosi via Tenshi.
- C-cosa fai? - chiese sospettosa lei.
- Così si sta più comodi, no? - sorrise Aido, sfoggiando una perfetta faccia da schiaffi.
Faccia che comunque Ten-chan non schiaffeggiò, perchè si accovacciò di fianco a lui e chiuse gli occhi.












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Capitolo 19
*** La serra. ***


vampire knight2 cap20
Bah... Tenshi è proprio strana.
mikamey: ti do pienissima ragione! ^^ Dove lo troviamo un ragazzo così?!
Bè, meno male che ti sei calmata, ma tranquilla, i guai non sono ancora finiti...!
Ce ne saranno due proprio dopo questo capitolo.... muahahahah! >o<

- Ma sì, Ichigo... secondo me sta bene... - sbuffò Aido annoiato, con le braccia conserte.
- Ma... ma è chiusa lì dentro da due settimane! Come puoi dire che secondo te sta bene?! - gridai io esasperata, appiccicando l'orecchio alla porta della camera di Tenshi per vedere se riuscivo a captare qualche suono.
Era lì dentro da troppo tempo, per i miei gusti.
Aido sbuffò di nuovo.
- Anche Miyabi ce l'ha detto... si chiude nella sua stanza per studiare... vedrai che quando uscirà sarà in perfetta forma...
- E se non esce mai più?! - chiesi disperata, afferrandolo per il colletto della camicia.
Aido rimase abbastanza basito da questa mia frase.
- Tenshi è abbastanza intelligente per non lasciarsi morire... non ne ha nessun motivo... lo sai com'è fatta, è indipendente...
- Troppo! Sarebbe capace di dire che sta bene mentre sta vomitando l'anima!
Aido si zittì.
- Kain! Apri quella porta! - ordinò poi, improvvisamente attivo.
- E' già aperta... - sospirò il povero cugino.
Effettivamente, l'aveva aperta da circa mezz'ora, ma noi, troppo intenti a litigare, non ce n'eravamo mica accorti!
Proprio in quel momento, Tenshi uscì correndo dalla sua camera.
- Ciao ragazzi! Giusto in tempo! Seguitemi! - esclamò, ormai lontana da noi.
- M-ma... aspetta! - la implorai.
Ci mettemmo a correre tutti e tre, più decisi che mai e scoprire la causa di tutta quella insolità felicità.
Per seguirla dovemmo fare appello a tutte le nostre forze e conoscenze geografiche della casa - almeno, io sì -, poichè Tenshi ci condusse in una parte della villa a me completamente sconosciuta. Per di più era buio, e si sa che i miei istinti da vampiro non sono poi così efficaci.
- Dove cavolo ci sta portando?! - urlai esasperata e stanchissima a nessuno in particolare, continuando a correre.
Era passata almeno mezz'ora da quando Tenshi era uscita di corsa dalla sua stanza e noi avevamo iniziato a seguirla, e stavo praticamente facendo il bagno nel sudore.
All'improvviso Tenshi aprì un'enorme porta di vetro - che doveva pesare due tonnellate - e sorrise soddisfatta.
- Eccoci qui! - disse, mettendosi a camminare.
Cercai disperatamente quelle due gocce di energia che riservavo per le situazione estreme e la seguii anch'io, insieme ai due cugini.
Quella intorno a noi era una... serra, sì, diciamo pure così.
Solo il fatto che noi sembravamo delle formiche, al confronto.
La pallida luce della luna ci arrivava attraverso i trasparentissimi pannelli di vetro del tetto, e di tutte le pareti.
Tutto intorno, invece, erano solo fiori.
Miliardi di rose di tutti i colori, piantine esotiche, di tutto e di più... il mio modesto vocabolario biologico non basterebbe per descrivere questa meraviglia.
Tenshi si inginocchiò vicino a un cespuglio di rose azzurre - azzurre? - e cominciò a smuovere un po' di terra.
Aido e Kain andarono in giro a dare un'occhiata.
Io mi misi a piangere di felicità e baciai il pavimento, felicissima di potermi riposare per un po'.
- Che scena penosa. - commentò Ten-chan schifata, con in mano  un'annaffiatoio.
- Già. Patetica. - la seguì a ruota Aido, lo sguardo sprezzante posato sulla pozza di lacrime miste a sudore - che schifo! - che si era formata sul pavimento.
- Bè, almeno non dovete più bagnare le piante! - suggerii, speranzosa.
Tenshi alzò il sopracciglio, scandalizzata.
- Stavo scherzando... - borbottai contrariata.
- Sta' tranquilla e riposati. Quei due sono fatti così. - mi rassicurò Kain, venendomi vicino.
Io guardai Aido e Tenshi che stavano tranquillamente parlando - una volta tanto.
- Ma, soprattutto, cerca di non piangere più.
Lo guardai con gli occhi adoranti.
- E anche di non sudare. Ormai hai ricoperto metri e metri... - si guardò intorno grattandosi la testa. Ovunque in giro c'era liquido - lacrime più sudore.
Lo guardai offesa.
- Scusa tanto!
Lui non rispose, sorrise solo.
Argh! Vivo con degli insensibili!
Fregandomene di cosa avrebbero detto, ricominciai a piagniucolare.
Kain - che nel frattempo s'era allontanato - sospirò e mi venne ad abbracciare - noncurante di rischiare di scivolare nel mare di lacrime che avevo appena versato.
Io mi immobilizzai sul posto. Poi, tanto per fare, lo abbracciai anch'io.
Tenshi ed Aido camminavano mano nella mano - ci avevano concesso privacy, al contrario di come faccio sempre io - attraverso la serra.
Ogni tanto Ten-chan si fermava ad accarezzare qualche fiore sparso qua e là senza un'ordine preciso.
Aido si limitava ad osservarla, e sorridere. Dopo un po', però, decise di rompere il silenzio.
- Comunque, perchè ti sei chiusa in camera?
Tenshi aggrottò le sopracciglia.
- Dovevo lavorare... - sussurrò.
Aido la guardò incredula e Ten-chan dovette accorgersene.
- Cosa c'è di strano?
- Mh... niente. Assolutamente niente. - disse Aido con un sorriso che più falso di così non si può.
Tenshi si avvicinò a lui con un'aria minacciosa.
- Vi da fastidio? Vorrei ricordarti che siete stati voi ad autoinvitarvi a casa mia. Questo non ha alcun diritto di stravolgere la mia routine quotidiana. - gli ringhiò in faccia.
- Ci stavamo solo chiedendo cosa stessi facendo... Ichigo era preoccupata. - spiegò in fretta il biondino, ansioso.
- Ah... - l'espressione di Tenshi si addolcì, o, per meglio dire, sembrò del tutto spaesata.
- Ti sembra così strano che si preoccupi per te? - Aido alzò un sopracciglio, indovinando i suoi pensieri.
- E' strano.
- Cosa?
- Faccio di tutto per apparire insopportabile... mi chiudo in camera per giorni... - cominciò ad elencare.
- Per settimane. - precisò Aido.
- Ah... sul serio? Ho perso la cognizione del tempo... comunque, mi chiudo in camera per settimane, non vi dico mai niente del mio passato, non sono un minimo gentile... e voi vi preoccupate tanto per me? - concluse, confusa.
- Ehi, io ho detto che Ichigo era preoccupata per te, mica io e Kain.
Tenshi gli lanciò un'occhiataccia tremenda, visibilmente irritata.
- Tornando all'argomento principale, cosa stavi facendo? - tentò di sviarla Aido.
Ten-chan lo guardò come a dire 'Tanto me ne ricorderò, e prima o poi avrai la mia vendetta...'.
- Stavo... lavorando a un progetto.
Che risposta evasiva.
- Quale?
- Una rosa.
- Una rosa?
- Sì. Sei sordo? Per prevenire le tue seguenti domande, stavo cercando di creare una rosa verde. Hai capito bene. No, non potevo metterci di meno. No, non puoi dirlo agli altri, deve essere una sorpresa. Sì, ci sono riuscita. Credo.
Aido, che infantilmente abbinava la parola 'rosa' con il colore rosso, si raggelò sul posto, interdetto.
- U-una... rosa verde? - chiese, cercando di non sorridere.
- Sì. - annuì Tenshi, serissima.
A quel punto, Aido scoppiò a ridere senza ritegno, in preda alle convulsioni.
- Ehi! Cosa c'è da ridere?
Ten-chan partì all'attacco brandendo i pugni, ma Aido, senza più aria, le fece segno di fermarsi; così lei si sedette vicino a lui, in attesa che si calmasse. Ma non l'avrebbe perdonato tanto facilmente di ridere in quel modo della sua mania dello studio. Secondo lei, non si smetteva mai di imparare.
Finalmente Aido sembrò calmarsi un pochino, ma quando si girò verso Tenshi - che si era messa a contare le stelle e se ne stava al naso all'aria, con un'aria da bambina - perse il controllo e riscoppiò a ridere.
Ten-chan prima lo guardò offesa - indecisa se ingaggiare una lotta all'ultimo sangue -, poi si aprì in un sorriso e si mise a ridere anche lei, come una stupida.
Chi è che fa l'idiota adesso, eh, Tenshi?




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Capitolo 20
*** Interruzioni e pozzanghere! ***


vampire knight2 cap21
Chi sarà la il misterioso disturbatore entrato dalla porta che nessuno usa più?
Ai posteri l'ardua sentenza! No, scherzo, lo scoprirete nel prossimo capitolo! ; ) Ma non credo vi farà molto piacere...
mikamey: non chiedermi come mai mi è venuta in mente una rosa verde! -_-
Ero in cerca di idee strane da ficcare nel capitolo, quando ho visto su Internet una foto strana di una rosa blu...
ma, visto che le rose blu non fanno così tanto scalpore
 - e poi nella serra ce ne sono già abbondantemente - ho deciso di farla verde!
Idea geniale, no? ; )
Aido è proprio fortunato, certo, ma forse è anche Tenshi che non è poi così crudele... tanto fumo e niente arrosto!

Aido e Tenshi avevano visitato tutta la serra - ed era bella grande -, il che aveva portato via loro un bel po' di tempo.
Giusto quelle tre o quattro ore.
Arrivarono al punto di partenza, e trovarono me e Kain.
La pozzanghera di sudore misto a lacrime - se ancora ci penso mi viene la nausea - era sparita, ma di sicuro qualcuno avrebbe dovuto pulire il pavimento un po' più del dovuto.
Feci un grosso sbadiglio, mentre i due si avvicinavano, mano nella mano, come due ragazzi qualunque.
- Alla buon'ora. Cominciavo a temere vi foste persi! - dissi ironica.
- Mi spiace rammentarti che non siamo noi che ci perdiamo, usualmente. - rispose Tenshi, impassibile.
Non seppi cosa rispondere, così tacqui.
Sbadigliai di nuovo, e Ten-chan alzò gli occhi al cielo - non so se per l'irritazione o per guardare fuori.
- Forse è meglio se andiamo. - commentò Kain.
- Forse? Tra un po' ti sviene tra le braccia. - osservò Tenshi, e effettivamente stavo per addormentarmi tra le braccia del mio adorato.
Kain annuì sconsolato, scuotendomi leggermente per farmi svegliare.
- Prima, però, devo fare una cosa. - disse misteriosa Ten-chan, e sparì dietro una pianta.
Aido la guardò, dubbioso.
- Sì, è meglio se la segui... - sospirò Kain, che ancora tentava - con le sberle, stavolta - di svegliarmi.
Aprii in tempo gli occhi per vedere Tenshi che rispuntava fuori dal nulla, brandendo un tubo giallo - che assomigliava tanto, TROPPO, a una pompa dell'acqua, di quelle da giardino.
- Spostati di lì, Ichigo. - disse secca, puntandomi il 'coso' addosso.
Kain mi prese per le braccia all'istante e mi spostò di peso di un paio di metri.
Fiuuu... per un pelo!
Nell'esatto punto in cui ero seduta pochi secondi prima, adesso si era formato un'altro lago, senza paperelle - ma questa era acqua pulita.
- Io ti avevo detto di spostarti... meno male che ci sei tu. - disse Ten-chan con un sorriso, riferita a Kain.
Lui annuì solenne.
Aido lo fulminò con lo sguardo.
Io, come una povera stupida non avevo capito niente di tutto questo, perciò me ne rimasi li, come un bacucco, mentre Ten-chan - ignara di tutto o più semplicemente estremamente disinteressata - prendeva una scopa con un sospiro e cominciava a pulire il pavimento di marmo, che era leggermente macchiato di giallo.
Mentre stendeva l'acqua teneva lo sguardo fisso su Aido, che continuava a guardare male suo cugino, il quale guardava da tutt'altra parte.
- Ho finito.
Dopo sei minuti buoni di interminabile silenzio, Tenshi mi sembrava più che mai un'angelo.
Io e Kain ci trascinammo strisciando sul pavimento fino alla porta con la nostra solita camminata stanca, mentre i due piccioncini rimanevano dentro.
Ten-chan stava riponendo la scopa, ma scivolò sul bagnato - che evidentemente aveva esteso troppo - e si ritrovò a volare sul pavimento come una ballerina.
Ecco, è questa la differenza tra me e lei: a parte il fatto che io cado molto più spesso, quando lo fa lei sembra quasi che sia volontario tanto sa gestire bene la situazione, quando lo faccio io sembro una deficiente completa; poi, nel mio caso se cado - cioè sempre - non c'è nessuno a salvarmi salvo casi estremi e mi ritrovo, se son fortunata, con un paio di costole rotte, quando invece - per qualche strano scherzo del destino - cade lei, c'è sempre qualcuno - qualcuno uguale il suo principe azzurro - ad aiutarla.
Come adesso.
Aido l'aveva prontamente afferrata per la vita e girata verso di se, così che sembrava avessero appena finito un tango.
Tenshi rimaneva in equilibrio stringendo la spalla di lui, lui le sorreggeva la schiena e le teneva una mano a mezz'aria con le dita intrecciate nelle sue.
Nell'immensa serra risuonò l'eco del manico della scopa che cadeva per terra.
Dato che la distanza tra i visi era relativamente poca, Tenshi cominciò come al solito ad andare in iper-ventilazione.
Le tremavano le mani dal nervoso, e sudava freddo.
Aido, con lo sguardo perso come se fosse andato in trance, si avvicinò lentamente, dischiudendo le labbra.
Ten-chan deglutì, osservandolo - c'era bisogno di dirlo? - rossa in viso.
Aido - che conosceva bene la sua polla - si fermò un momento per concedersi un minuto per osservarla per bene.
Ten-chan aveva gli occhi chiusi, le guance rosse che saltavano all'occhio sulla carnagione pallida, alcune ciocche di capelli appiccicate al viso e il respiro mozzato.
Sta per morire?
Probabilmente se lo chiese anche Aido, perchè alzo un sopracciglio, sospettoso, per poi cedere il passo a un dolce sorriso - ormai sapeva che, in fondo, non le dispiaceva un granchè.
E gli era anche venuta una gran voglia di baciarla, quindi col cavolo che si staccava!
Aido stava per completare le manovre per la preparazione del bacio quando una voce scocciata irruppe nella serra, spezzando l'atmosfera magica che si era creata grazie agli sforzi di Aido.
- Vi muovete?
Tenshi fu tutta percossa da un brivido, quando si accorse che Kain aveva assistito all'ultima parte della scena.
Aido, invece, si voltò senza troppi convenevoli verso il povero Akatsuki, che stava affacciato alla porta, assolutamente indifferente.
- Arriviamo subito!
Detto questo, prese Ten-chan per un polso e se la trascinò dietro, camminando a passo svelto, fino a quando non raggiunse un'entrata secondaria - che di solito non utilizzava nessuno - quasi del tutto immersa nel buio.
Qui si strinse Tenshi al petto, quasi con violenza.
Lei chiuse gli occhi, sospirando.
Aido si scostò appena da lei, tanto gli bastava per guardarla in faccia.
Le accarezzò una guancia e le si avvicinò.
Aveva appena chiuso gli occhi, e stava - finalmente - per baciarla, quando...
DRIIN!
Aido si era completamente scordato di essere davanti a un portone.
Però, per quello che si ricordava lui, non lo usava mai nessuno!
Tentò di ignorare l'irritazione che quel suono gli aveva provocato, e si rivoltò verso Tenshi, che guardava nervosa la porta dietro di lui.
DRIIN!
SBAM!
Aido aveva appena appoggiato le labbra su quelle di lei, che la porta si aprì di scatto, costringendo i due a staccarsi - di malavoglia.
Dentro di loro, però, si promisero che avrebbero conciato per le feste chiunque fosse entrato.
Chi era appena entrato, però, era ben ignaro del suo destino, dato che sfoggiava un sorriso milledenti.
- Ciao Tenshi!



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Capitolo 21
*** Vi presento la nuova rompiscatole! ***


vampire knight2 cap22
Cosa succede ai nostri due piccioncini?! Lo scoprirete al pòrossimo capitolo! ^^
mikamey: muahahah! Come sono cattiva, vero? ; )
Sai, non ho ancora quando far baciare quei due poveri Cristi... magari tra un paio di capitoli, il tempo
che tutto si sistemi... * fischietta con molta nonchalance *


Una ragazza di qualche annetto più grande di Tenshi fece la sua entrata trionfale dalla porta sul retro, fregandosene di quella cosa chiamata 'rispetto della privacy'. Ho già detto che in questa casa non la rispetta nessuno?
Comunque, appena entrata si pietrificò.
Guardò Tenshi, poi Aido, poi i loro corpi incollati.
Si avvicinò al biondo vampiro sbattendo le ciglia e muovendo i capelli come una perfetta idiota.
- Tenshi! Chi è questo bel ragazzo? - domandò con una voce più alta del normale di dieci ottave, guardandolo negli occhi.
- Yuri! Che piacere rivederti! - disse Ten-chan stringendo i denti, anche lei la voce un pochino alterata.
Fu abbastanza da farsi sentire.
Da un angolo spuntò Miyabi, saltellando come sempre.
- Cara ragazza! Quanto tempo! - esclamò sfoggiando il sorriso milledenti più falso che si sia mai visto nella storia dell'umanità, mentre separava con un braccio la cosidetta Yuri da Aido.
Yuri sembrò dispiaciuta, e poco ci mancò che non mettesse un broncio come un bambino di due anni.
- Vuoi prendere un the, mia cara? - domandò gentilmente Miyabi, sempre con quel sorriso freddo che farebbe invidia ai poteri dei due piccioncini.
- Magari, grazie! Però non mi posso trattenere a lungo... ma se volete posso tornare a farvi visita dopodomani! - rispose Yuri, entusiasta.
- Ma anche no! - sussurrò Tenshi dighrignando i denti.
- Cosa? - domandò Yuri sorpresa, voltandosi verso di lei.
- Niente!
- Ah...
Tenshi chiuse la porta sospirando con una faccia da funerale e camminò strisciando i piedi, fino a quando non raggiunsero il celeberrimo salotto da the, se così si può chiamare.
- Vado a preparare il the. - disse Miyabi scomparendo dietro la solita porta i legno.
- Bene! - esclamò Yuri eccitata, battendo le mani. Ten-chan la guardò sospettosa.
- Allora, non mi hai ancora presentato questo bel ragazzo!
Tenshi restò in silenzio con lo sguardo basso, ma in compenso dalla sua persona cominciò a sprigionarsi un'aura nera talmente terrificante da far accapponare la pelle.
- P-piacere, Hanabusa Aido...
- Piacere! Matsuki Yuri! - disse sorridente stringendogli la mano calorosamente - troppo, per Tenshi, che comunque continuava in silenzio a guardare per terra, senza dare segni apparenti di turbamento.
Finalmente apparì Miyabi con il solito vassoio - quella donna è un mito, ci aveva messo neanche due minuti per fare il the - a si sistemò su una poltrona di velluto rossa.
- Allora, Yuri, come va a casa?
- Benissimo, grazie! E a voi come va? - trillò Yuri, spaccando i timpani di Ten-chan, che non aveva mai incontrato persona più irritante di lei, a parte le fangirls.
- Ce la caviamo. - sorrise Miyabi con modestia, sorridendo garbatamente.
- Sempre troppo modesta! - ridacchiò sottovoce Yuri.
Continuarono a bere il the in silenzio, Yuri tutta felice, di buonissimo umore, Aido che lanciava occhiata alle due ragazze e Miyabi che aveva un sorriso tirato sulla faccia.
- Vi dispiace se vengo a trovarvi anche domani? - chiese tutto ad un tratto la Matsuki, alzandosi in piedi.
- N-no, certo che no! - balbettò Miyabi, rimasta un po' stupita.
- Bene! - urlato questo, Yuri se ne andò veloce come la luce.
Io e Kain, rimasti nascosti dietro il muro fino a quel momento, cacciammo la testa - e i corpi - fuori dal nostro nascondiglio.
- Chi diavolo era quella? - chiese un po' infastidito Akatsuki, passandosi  una mano dietro la testa.
- Già, chi era? - chiesi anch'io inacidita.
- Matsuki Yuri, età apparente vent'anni, occhi grigi, capelli neri, gruppo sanguigno B. - disse apatica Tenshi.
- Caratteristiche particolari: altissima predisposizione a urlare e a farsi odiare dai membri di questa famiglia. - dal modo in cui il sorriso perfetto di Miyabi si era incrinato nel pronunciare quelle parole, dovevo dedurre che non le stava molto simpatica.
- Laureata con bacio accademico alla scuola per gattemorte. - aggiunse Ten-chan, gli occhi fissi nel vuoto.
- Via di qui, voi due! - esclamò all'improvviso; prese me e Kain per la collottola e ci sbattè dietro al muro. Ci fece segno di stare zitti.
La porta si aprì ed entrò Yuri.
- Ho dimenticato la borsa! - cinguettò come se fosse la cosa più meravigliosa di questo mondo.
Ten-chan le porse l'oggetto reclamato.
- Grazie mille! - sorrise Yuri e, dall'alto della sua statura, la scompigliò i capelli.
Uscì dalla porta così com'era entrata.
- Ma non ci entrava mai nessuno, da quella porta? - chiese Kain.
- Purtroppo mamma ha insistito dicendo che ci vuole sempre una porta sul retro. Quindi è lì e non si può togliere. - sospirò Tenshi, lanciando un'occhiata di fuoco a sua madre, che rabbrividì.
- Perchè prima ci hai sbattuti così di malagrazia sul pavimento?! - esclamai imbronciata, la schiena che ancora doleva per la caduta.
Tenshi si massaggiò piano le tempie prima di rispondere.
- Neanch'io riesco bene a controllare la mia irritazione quando è nei paraggi, cosa pensi che farai, tu, qualora l'avresti vista flirtare deliberatamente con Kain?
Così parlò la saggia, e mi pietrificai.
- Ha ragione, non ti saresti trattenuta. - annuì Kain.
- Sono d'accordo. - disse Aido solennemente, apparso all'improvviso dietro a Tenshi. Si mise ad aggiustarle con calma i capelli, scompigliati da Yuri.
Ten-chan sembrava turbata da qualcosa, dal momento che non gli dava un pugno nè lo respingeva come al solito.
Però neanche Aido sembrava molto in sè.
Sarà colpa di questa Yuri...?






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Capitolo 22
*** Il gemello cattivo -? ***


vampire knight2 cap22
Poveri cristi.
...Riesco solo a dire questo.
Kahoko: Yuri... muahahah, vedo che sta già raccogliendo non-consensi, bene! *.*
Bè, hai ragione, Ichigo fa scassare dal ridere pure me. XD
mikamey: sai che io avevo già intenzione di infilarci un gemello di Yuri?!
Però femmina, e nel mio caso non avrebbe complicato le cose, ma aggiustate...
ma tu mi hai dato l'idea del secolo! ^^
Comunque, sono tutti e due dei personaggi da seguire, molto interessanti! ^^
...
Vabbè che io devo stare solo zitta perchè ho anch'io una passione per le camicie di seta rosa... -__-

Come promesso - non che noi ci tenessimo particolarmente - Yuri era tornata.
Evviva!
E ora stavamo nel solito salotto a bere the - ormai la sua sola vista mi faceva venire la nausea, ma a quanto pare in questa casa non si trova altro da bere.
Tenshi sembrava leggermente isterica, Miyabi altrettanto, Aido sembrava anche lui piuttosto a disagio nell'avere un'aitante vampira troppo vicina a lui - praticamente appiccicata. Oh, solo Dio sa quanto avrebbe voluto che al suo posto ci fose stata la sua Ten-chan!
- E quando lui mi ha chiesto così, io gli ho detto...
In quell'esatto momento, Yuri stava sproloquiando sulle sue tante avventure amorose.
Ovviamente non la stava ascoltando anima viva. Anche se, però, i vampiri tecnicamente sono morti... in ogni caso, non la stava ascoltando nessuno. Miyabi, per gentilezza, ogni tanto annuiva con la testa.
Aido cercava di non badare troppo alla gallina starnazzante.
Tenshi fissava intensamente una foglia di the ed alcuni grumi di zucchero nella sua tazza, lo sguardo stranamente concentrato. Potevo con certezza dire che, Ten-chan ma anche tutti gli altri, avrebbero voluto essere dappertutto tranne che in quella stanza.
E Kain, direte voi?
Kain se ne stava bello appoggiato alla parete, con nessun pensiero in testa e gli occhi come se stesse dormendo. Se non fosse stato per le occhiate che rivolgeva, di tanto in tanto, al nostro allegro gruppetto.
- Ah, avete sentito la novità? - esclamò all'improvviso Yuri, saltando sul divano.
- No e non la vogliamo sentire... - sussurrò Tenshi così che solo io, seduta vicino a lei, potessi sentirla. E anche con i suoi sensi da vampira, la Matsuki era troppo presa dall'entusiasmo per captare la sua voce. O almeno così lasciava intendere, va' a sapere cosa sta pensando, quella là.
- Mio fratello, Yuji, torna a casa dal suo viaggio di lavoro!
- Che cavolo me ne frega a me! - sussurrò Tenshi esasperata, alzando gli occhi al cielo.
Feci una risatina.
- E da dove torna? - chiese gentilmente Miyabi, temprata da anni e anni di corsi di bon ton e incontri con persone estremamente fastidiose.
- Da un viaggio in Europa... - disse vagamente Yuri, rigirandosi una ciocca di capelli scuri tra le dita.
- Gli ho detto per telefono che ero qui, quindi penso che tra un po' ci raggiunga... - continuò, posandosi un dito sulle labbra, fingendo di pensarci su.
- Spero che non sia come lei... - sussurrai a Tenshi, approfittando della distrazione della Matsuki.
Tenshi mi guardò di traverso, poi tirò fuori da una tasca enorme della gonna beige un taccuino e una penna, e cominciò a scrivere.
Poco dopo mi restituì il biglietto.
- Matsuki Yuji, età apparente 20 anni, fratello gemello della quipresente e onnipotente racchia, occhi grigi, capelli neri, gruppo sanguigno B. Caratteristiche particolari: passione per i vestiti di seta blu e per le rosse. - bisbigliai tra me e me.
- Passione per le rosse? - le chiesi, a bassa voce, guardandola interrogativa.
Lei annuì piano e scarabocchiò qualcosa sul taccuino, Me lo passò.
- Vedrai. E faresti meglio a nasconderti, ma i Matsuki sono onnipotenti e onnipresenti, ti scoveranno comunque. Tutto quello che puoi fare è farti vedere il meno possibile in giro da sola. Portati dietro Kain, o Aido. E ora che quel ragazzo si dia una svegliata.
Così recitava il biglietto.
Sorrisi mentre la vidi guardare pensierosa Aido.
Lui intercettò il suo sguardo e le indirizzò un sorriso ammaliante, completato da una passata di mano tra i capelli d'oro.
Ten-chan avvampò e fece in modo che i capelli le coprissero il rossore eccessivo che le copriva le guance. Chissà a cosa stava pensando? Boh, mistero.
All'improvviso, sentimmo il campanello suonare.
Due suoni corti, due lunghi.
- Il postino? - chiesi confusa.
- No, quello suona due volte, scema. - sospirò Tenshi e, lentamente e con una vitalità da oscar, si alzò dal divano per andare ad aprire.
Neanche il tempo di aprire la porta sul retro - dev'essere un vizio della famiglia Matsuki quello di entrare sempre da lì -, che una folata di vento si introdusse nella stanza, scompigliando i capelli a Ten-chan per prima, che stava dritta davanti alla porta, impassibile ma anche scocciata.
Fece la sua entrata teatrale nella stanza un ragazzo alto, l'esatta fotocopia di Yuri, con una camicia di seta blu notte.
I capelli neri erano scompigliati a regola d'arte - e di parrucchiere.
Si inginocchiò davanti a Tenshi, che sbuffò, e le fece il bacio a mano.
Aido, ancora seduto sul divano, si irrigidò, iniziando a fissare il ragazzo con aria minacciosa.
- I miei saluti a tutti voi. Sono Yuji Matsuki. - annunciò quello, aprendo le braccia come ad accoglierci tutti.
I suoi occhi grigi scannerizzavano ogni persona nella stanza.
Quando si posarono su di me, si accesero e cominciarono a fissarmi senza sosta - ma le sbatteva mai le palpebre.
Però mi sfuggiva qualcosa... qualcosa d'importante...
Infatti, Yuji in meno di due secondi si era inginocchiato davanti a me.
- Chi è questa bella fanciulla... dai capelli color del fuoco? - chiese con voce suadente - con un linguaggio che mi ricordava pressapoco quello del nobile Kaname -, guardandomi dritto negli occhi.
Strinsi nella mano il pezzo di carta che mi aveva passato Tenshi prima.
Passione per le rosse...!
Ecco cosa intendeva...!



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Capitolo 23
*** In fondo si volevano solo divertire! Anche se non è una buona spiegazione... ***


vampire knight2 cap21
Yahooo! Sono supereuforica e non so perchè! Forse perchè ho finalmente finito il capitolo.
Che faticaccia... ma farei di tutto, per i miei lettori! ^^
A proprosito, a fine capitolo c'è una sorpresina! ^^
Passiamo ai ringraziamenti!
Iury: proprio presto presto non è arrivato, però... spero che commenterai lo stesso! Grazie mille del commentino!
Voi commentatrici fate la mia felicità di scrittrice! ç____ç *.*
Kahoko: non fa mai male, proprio no, anzi!
Non sai quanto mi sia divertita a scrivere sto' capitolo... e ancora una volta non so perchè. XD
mikamey: la mia fonte di ispirazione! *.* Adesso mi hai dato un altro consiglio, quindi, grazie mille! ^^


- Poi siamo andati in Europa, in Francia... piccola Ichigo, sei mai stata in Francia? - mi chiese Yuji con un sorriso talmente affascinante ed abbagliante che mi fece un effetto peggiore del sole.
- No, a dir la verità...
- Ah, allora ti ci potrei portare io la prossima volta che ci vado, che ne dici?
Dico che qualcuno avrebbe qualcosa da ridire. Dico, hai visto Kain, lo spilungone rosso, sì, quello che ti sta facendo a fettine con lo sguardo?
...Suppongo di no.
- Ne sarei davvero onorata, ma non posso... - sospirai.
- E perchè?
- Ehm... io... soffro l'aereo. - mentii spudoratamente.
- Oh, ci possiamo andare in nave! Una bella crociera, che ne dici? - replicò gentile, bevendo un altro po' del the che aveva preparato Tenshi - spero per lei che ci abbia messo dentro del veleno bello forte.
- Dico che soffro anche il mal di mare. - dissi a disagio.
Qualcuno. Mi. Aiuti.
- In treno? - insistette Yuji.
Deglutii, sudando freddo. Che razza di sanguisuga mi era capitata...
- Idem.
Sorvolai sul mio cervello che si stava chiedendo, lontano anni luce dall'intelligenza normale di un qualunque vampiro, come si faceva ad arrivare in Francia dal Giappone in TRENO.
Bè, ma forse un metodo c'è, no? Tutto è possibie.
- Ah, che peccato. Un gran peccato, già... la Francia è così bella. Così romantica, soprattutto Parigi. Ti ci immagino, a volare sul Louvre, spinta solo dal tuo spirito leggero come il vento... - e lì Yuji riattaccò con le sue fantasticherie.
Era così più o meno ogni giorno. Tutti riuniti nel solito salottino da the, alla stessa ora tutte le notti, con i due gemelli che parlano senza sosta per ore e ore, togliendoci ore di sonno e sottraendoci ad improbabili letture - questo più che altro Tenshi.
La quale, tra parentesi, ultimamente si stava comportando in modo strano. Bah.
- Yuji, temo sia ora di andare. - disse all'improvviso Yuri, staccandosi dal braccio del povero Aido, che ormai aveva superato la soglia della normale disperazione, subendo in silenzio le molestie della Matsuki.
- Certo.
Ci salutarono e uscirono senza dire una parola di più.
Tutti, nella stanza, sospirarono di sollievo.
- Tenshiiii... - miagolò distrutto Aido, buttandosi su Ten-chan e abbandonandosi a peso morto tra le sue braccia.
Lei si scansò velocemente.
- Kain. - lo richiamò all'ordine, e lui si voltò.
- Sì?
- Vieni un attimo su con me, mi devi aiutare con una cosa.
Kain si limitò ad annuire solenne e la seguii su per le scale.
- U... un momento! Ti posso aiutare anch'io, no? - sbraitò Aido, perdendo quel minimo di autocontrollo che gli era rimasto dopo l'incontro con Yuri.
- No. - fu la risposta secca dell'amata, che scomparì nell'ombra insieme a quello che, vorrei specificare, è il MIO ragazzo.
- La vita è strana. - commentai, pensando a un qualunque motivo per cui Kain avrebbe dovuto aiutare Tenshi e per cosa.
Aido mugugnò qualcosa che non riuscii a decifrare.
Sentimmo dei rumori provenire dal piano di sopra.
Dopo alcuni minuti di silenzio, Aido esplose.
- Basta! Adesso voglio andare a vedere cosa stanno diavolo stanno facendo quei due! - annunciò, e, a passo di marcia, salì le scale.
Lo seguii anch'io e dopo un po' ci ritrovammo nel corridoio che ospitava le nostre stanze.
Stranamente era tutto buio.
- A-aido...
- Che c'è? - esclamò sgarbatamente, voltandosi verso di me.
- Ho... ho pauraaaaa! - urlai terrorizzata.
La luce comparì all'improvviso.
E trovammo Kain e Tenshi guardarci basiti, a pochi metri da noi.
- Ho... ho avuto tanta pauraaa! - dissi di nuovo, andandomi a buttare tra le braccia di Tenshi.
- Lei sì, però... - borbottò Aido altamente contrariato, mentre Ten-chan mi accarezzava la testa.
- Cosa dovevate fare? - chiesi curiosa.
- Cambiare una lampadina. - fu la sua serafica risposta.
- E non potevi chiedere aiuto a me? - disse infastidito Hanabusa.
- No.
- Perchè?!
- Ci voleva qualcuno di alto. Molto alto. - come parlò, indico con un cenno della testa il sofitto, da dove pendeva una lampadina irraggiungibile sia per me che per Aido.
- Ah...
Dato che la giornata era finita, andammo tutti a dormire.
Giorno dopo, stesso scenario, un solo particolare: Kain e Tenshi non c'erano.
Eppure li avevamo visti, quella sera, belli freschi in cucina, prima che arrivassero i due Matsuki...!
Maledizione, dove si saranno cacciati?!
- ...Oh. Sembra che due non ci siano. - commentò Yuri, con un sorrisetto falsamente innocente e sorpreso.
- Già. Ichigo, ho sentito dire che questa casa ha un bellissimo giardino... - iniziò Yuji, camicia blu di seta e solito aspetto da modello vissuto.
- Sì. - risposi, piatta e monotona.
- Ah... mi piacerebbe molto vederlo. Mi potresti accompagnare tu? - chiese gentilmente, prendendomi direttamente a braccietto.
- E-ehi! Non ho detto sì! - protestai.
- Non hai detto sì? - chiese.
- No! Ho detto no!
- Quindi hai detto no?
- Sì! Ho detto no!
- Hai detto no?
- Sì, ho detto siiiì! - esclamai, al limite della sopportazione umana.
- Bene, allora sei d'accordo anche tu! - disse Yuji allegro, trascinandomi verso il giardino.
- Aaarggh!
Il mio urlo eccheggiò tra le pareti della casa.
- E tu perchè non mi mostri la serra? - propose Yuri, rimasta sola con Aido.
- Eh...?
- Ok, allora facciamoci un giro! - e la seconda Matsuki sequestrò la seconda vittima.
- Noooooo... - anche in questo caso, un altro grido si fece sentire per tutta la villa.
Cambio di scenario: giardino.
Il cielo stellato sopra le nostre teste mi faceva quasi un po' paura.
C'erano pochissime stelle e non vedevo praticamente niente.
L'unica cosa che mi guidava era - guarda caso - la mano di Yuji, che non mi aveva lasciata un momento da quando eravamo usciti dall'edificio.
Dannazione se è forte - e testardo - sto' ragazzo.
- Dai... torniamo dentro... fa freddo... - mi lamentai, mettendo su un broncio da bambina.
- Ti posso scaldare io. 
- No grazie. - risposi, irremovibile.
Mi accompagnò fino a un muretto, dove mi aiutò a sedermi - dato la mia considerevole bassezza.
- Sai, non sono mai riuscito ad avere una fidanzata fissa... - cominciò, guardando il cielo - poco - stellato.
Mi voltai a guardarlo: dove vuole arrivare.
- Avevo sempre... paura... di innamorarmi seriamente...
- Bè, è una cosa piuttosto comune. - dissi - stupidamente. Lui sorrise leggermente.
- Così le mie storie sono sempre durate poco. Il massimo è stato un mese.
- E chiamalo poco. - bofonchiai, dondolando le gambe.
- Per una persona seria è poco. - disse, aggrottando le sopracciglia.
- Chi ha mai detto che sono una persona seria? - chiesi retoricamente, alzando gli occhi al cielo.
- Comunque... mi vergogno un po' a dirlo, ma... ho sempre e solo giocato con i sentimenti delle persone. - disse serio.
- Non sei il primo e non sarai neanche l'ultimo. Fattene una ragione: c'è gente che fa cose molto peggiori di questa.
Addio momento di serietà. Probabilmente, io invece ho solo paura di entrare in conversazioni importanti.
...Mmh, però dovete ammettere che questa uscita mi è venuta proprio bene! Urrà per me!
...
Basta.
- Capito. Quindi io sarei un'altra di quelle ragazze? - chiesi, non molto toccata dalla cosa.
- ...Esatto. Sono contenta che tu l'abbia capito. La maggior parte delle ragazze si illudono.
- Ma toglimi una curiosità: tu vai in giro a raccontare i fatti tuoi al primo che capita? - chiesi, sinceramente stupita.
Yuji ridacchiò.
- Certo che no! E che è da un po' che non parlo così con qualcuno... bè, in realtà non l'ho mai fatto. - confessò.
- Sì, ma ci saranno una miriade di persone con cui parlare su questo pianeta, no?
- E che ho sentito che di te mi posso fidare... - mi sorrise, accarezzandomi la testa.
Uao. Siamo lontani anni luce dal ragazzo di sempre. Mi stava parlando con il cuore, e questo mi faceva sentire... non so... bene.
- Tenshi? - proposi io, ma ormai la frittata era fatta.
- Troppo seria e chiusa. Mi avrebbe cacciato via di casa! - rise.
- Mmhh... tua sorella?
Dopotutto è suo sorella.
- No. Troppo superficiale. - sospirò.
Feci un ultimo tentativo, probabilmente l'idea più stupida che mi potesse venire.
- Kain? Anche lui ha i capelli rossi...
Yuji scoppiò in una fragorosa risata. Era un bel suono, mi piaceva ascoltarla.
- Non ho mai avuto un buon rapporto con i maschi! - sghignazzò.
Poi buttai una frase a caso.
- Secondo me, se si sapesse della tua fissa per i capelli rossi, tutto il mondo si tingerebbe i capelli in massa.
Un'altra risata.
- Ma sai cos'è che si dice di quelli che hanno i capelli rossi? Che sono cattivi! Ma ti pare?! Cosa si vanno a inventare certi umani... anche se devo ammettere che un po' lo sono. 
Questa volta Yuji fece una risatina un po' più soffocata.
Poi ritornò serio.
- Domani io e Yuri ripartiremo per un nuovo viaggio.
- Buon divertimento. - gli augurai.
- Dobbiamo mandare avanti l'aziend dei nostri genitori... e per quello dobbiamo spostarci continuamente. E' molto faticoso. - sospirò Yuji, passandosi una mano fra i capelli. Sembrava stanco.
- Immagino. - commentai. Ha parlato quella che non alza mai un dito.
- Per quello mi volevo divertire un po'.
- E ti sei divertito? - chiesi scettica.
- Abbastanza... - abbozzò un sorriso.
Sorrisi anch'io, guardandolo.
- Mi è piaciuto parlare con te. - disse all'improvviso. Scese giù dal muretto con uno dei quei balzi felini alla Tenshi che io mi posso solo sognare e mi tese la mano.
- Su, andiamo a trovare mia sorella prima che faccia qualcosa di troppo...
Non volevo andarmene dal giardino, ma la sola immagine di Ten-chan gelosa e infuriata - con me - mi fece scattare in piedi con le mie sole forze.
- Andiamo! - dissi, e gli feci strada verso la serra - anche se ero la persona meno indicata per fare da guida.
E infatti, Yuri non si stava comportando proprio da santa, eh.
- Ooooh, che bel posto! - cinguettò, letteralmente appiccicata al braccio di Aido. Sembravano in simbiosi, solo che lui non aveva affatto bisogno di lei.
- Chi lo cura? - domandò poi, voltandosi a guardarlo.
- Tenshi, ci scommetto... - disse lui - che al solo nome sembrava riappacificarsi con il mondo -, osservando la serra piena di fiori di qualunque colore tranne quello originale.
L'espressione di Yuri si indurì.
E si attaccò ancora di più - se possibile - ad Aido.
- Perchè lo fai? - chiese lui, serio.
- Cosa? - ribattè Yuri, innocente.
- Sai di cosa sto parlando.
Yuri sbuffò.
- Voglio solo divertirmi un po' prima di partire...
- Non puoi trovarti un altro giocattolo? - come me, neanche ad Aido importava molto di essere trattato così. Finchè non lo faceva Tenshi - impossibile, comunque - a lui andava bene tutto.
- E chi, mio fratello?
Bè, direi che il mondo dei vampiri non ha bisogno di altro incesto che non sia quello praticato dai Kuran.
Aido, infatti, non rispose.
- Ah, sta arrivando mio fratello! - si lamentò lei, sentendo dei passi vicini.
- Mmh... mi puoi dare un bacio? - chiese la Matsuki innocentemente.
- Cosa?! - esclamò Aido, sconvolto, mentre guardava la ragazza avvicinarsi al suo viso.
- Uno piccolo... - lo pregò lei.
Le loro labbra stavano quasi per toccarsi, quando io e Yuji sbucammo da dietro un vaco.
- Aha! Vi abbiamo scovati! - puntai loro un dito addosso.
- Sorellina... che stavi facendo? - chiese Yuji, guardandola male.
- Niente! - così dicendo, stampò un bacio sulle labbra di Aido.
- Tenshi non ne sarà felice... - commentai, alzando un sopracciglio.
- Finchè nessuno glielo dice! - sorrise maliziosa Yuri.
Aido la guardò stralunato.
- Ah, Aido, un consiglio... guardati bene da tuo cugino e tieniti stretta la ragazza. - glu sussurrò la Matsuki in un orecchio.
- Yuri... adesso dobbiamo andare... - le disse il fratello. Sua sorella lo raggiunse in fretta, lasciando Aido a preoccuparsi - inutilmente.
- Sì... capito... adios! - ci salutò Yuri, sventolando una mano verso di noi.
- Let's go to Paris! Au revoir, rossa! - esclamò Yuji, mandandomi un bacio.
E così i gemelli Matsuki uscirono di scena e sparirono dietro una pianta di cactus, in un miscuglio di lingue incomprensibile.



Omake: Prima impressione.

Sicuramente la prima impressione che Aido aveva avuto della casa - no, palazzo è il termine più corretto - era quello di regalità.
Più o meno la stessa impressione che gli aveva fatto il nobile Kaname la seconda volta che l'aveva visto. Gli faceva paura ma al contempo ne era molto affascinato.
Miyabi lo portò al centro della sala principale. Davanti a lui, una scala altissima con gli scorrimano d'oro.
- Tenshi dovrebbe arrivare tra qualche secondo... devi scusarla, se per caso ti tratta male. E' fatta così. - la donna sorrise gentilmente.
Bè, se era per quello, anche la prima volta che aveva visto Kaname Aido si era comportato da maleducato.
Solo che trattare in quel modo un nobile era meno grave che trattare un sangue puro così sgarbatamente.
- Nel frattempo, questa è la mia prima figlia, Hinata.
Aido pensò che fosse un bel nome, ma Tenshi lo era di più, a parer suo.
Gli si avvicinò una bella ragazza dai capelli viola lunghi e liscissimi.
Gli posò una mano sui capelli, come per accarezzarlo.
- Lieta di fare la tua conoscenza, Aido. Mi scuso in anticipo a nome di tutta la famiglia se Ten-chan ti tratta male.
Se lo avvertivano già in due forse la cosa era preoccupante.
Ma quella mano sulla testa lo tranquillizava.
Chiuse gli occhi, in uno stato di beatitudine.
Rimase così finchè non sentì due occhi incredibilmente ostili perforarlo.

La prima impressione che Tenshi aveva avuto del caro ragazzo era: viziato figlio di papà.
L'odio verso di lui era aumentato quando l'aveva sorpreso a gongolare sotto le carezze di SUA sorella.
Come si permetteva?! Sua sorella era SUA e di nessun altro, che cavolo!
Si mise a guardarlo talmente male che alla fine anche Aido dovette aprire gli occhi per ritrovarsi, a pochi metri da lui, una bimba - piuttosto carina - fissarlo malissimo.
Aveva due stupefacenti occhi gialli, di un dorato intenso quasi come il suo azzurro.
Ma si sa che giallo e azzurro non stanno bene insieme.
I suoi capelli erano uguali a quelli di Hinata e Miyabi: viola. Colore abbastanza singolare.
Tenshi si alzò lentamente dallo salino dove era seduta e camminò verso di lui, con uno sguardo omicida.
Arrivata vicino a lui tirò la manica del vestito di sua sorella e se la tirò via, lontana da lui.
Poi lasciò Hinata insieme alla madre - che nel frattempo aveva una fifa blu che la figlia minore si mettesse all'improvviso a urlare ingurie contro il piccolo Hanabusa - e ritornò da Aido.
Si fermò davanti a lui, fissandolo in viso - e senza accennare a smettere.
Aido si domandò se per caso l'avesse folgorata con la sua magnifica bellezza.
- Piacere, Hanabusa Aido. - disse, e le tese una mano.
Lei la guardò e la prese.
- Himeyumi Tenshi. - disse impassibile.
- Che bel nome... - sorrise lui.
Lei ignorò il complimento, ma impiantò lo sguardo nel suo.
E gli stritolò la mano.
- Regola numero uno in questa casa se non vuoi essere spedito fuori a calci nel sedere. - sibilò e denti stretti l'adorabile bambina - la cui nonna, per il linguaggio, si sarebbe rivoltata nella tomba.
- Non. Toccare. Mia. Sorella.











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Capitolo 24
*** Gelosia portami via! ***


vampire knight2 cap25
Lo so, lo so, mi vergogno di me stessa.
Ho avuto tutte le vacanze per scrivere e guardate con cosa ne esco fuori! Con 'sta schifezzuola! °.°
Mi scuso ancora infinitamente con tutti i lettori e vi lascio alla lettura del capitolo.
Iury:  una bella sfiga conoscere qualcuno come Tenshi! -_- I miei familiari lo sanno bene... ehm... ^^'
Il povero Aido invece è rimasto ben deluso... povero... ^^'
mikamey: la gelosia e Kain non ce li vedo proprio assieme! E' più adatto Aido, secondo me...
Comunque, Tenshi ringrazia! Sono felice che vi piaccia la nostra diavoletta! Da bambina era terribile... bbr...
Kahoko: i gemelli non credo tornerano presto! ^^ Kain e Tenshi, invece... lo scopri in questo capitolo!
E' una cosa che potrebbero fare solo loro, giuro! XD
Ramy_chan: bè, che dire, ti ringrazio per aver onorato la mia storia di questo privilegio! ^^
E sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere! Onestamente piace anche a me, ma io non conto! ^^'

Aido ed io ci guardammo intorno, confusi.
Eravamo ancora nella serra di Tenshi.
Una pianta carnivora aveva già attentato alla mia gamba, ma ero riuscita a scacciarla via.
- Adesso... che facciamo? - chiesi.
- Ovvio! Troviamo Kain e Tenshi! - rispose con decisione il biondino, quasi come se fosse la missione della sua vita, camminando verso l'uscita della serra - ovviamente lo dovetti seguire, sapete, per quella cosa che si chiama istinto di sopravvivenza.
La casa - mentre correvamo e perlustravamo stanza per stanza, salotto per salotto, bagno per bagno - mi sembrava ancora più grande di quel che era.
E quei due non si trovavano.
- Porca miseria! - esclamai, con le mani nei capelli.
Appena mi resi conto che avevo espresso i miei pensieri ad alta voce, mi tappai la bocca con una mano.
Aido si era già fermato e si guardava in giro, con aria seria e concentrata.
Rimasi lì impalata, in attesa.
Voleva darmi una lezione di buone maniere? Tante grazie, ma quello aveva già tentato di farlo mia nonna - con scarso successo.
Poi aprì di scatto una porta a caso - almeno, per me lo era -, infilandosi dentro.
- Di qua! - urlò poi, accorgendosi che non lo seguivo.
Decisi di fidarmi di lui - tanto, che avevo da perdere? - ed entrai nella stanza.
Mi trovai in un angusto spazio, stretta tra la schiena di Aido e la porta di mogano.
Ai lati c'era solo cemento.
Aido alzò il mento e si mise ad annusare l'aria.
Sinceramente, non avevo idea di cosa stesse facendo. Quel posto non aveva assolutamente nessun odore, se non quello fastidioso della polvere.
E anche un po' di pitture fresca, a dirla tutta. Probabilmente qualcuno la ridipingeva praticamente ogni mese.
Qualunque sia stato l'odore a catturare l'attenzione di Aido, aprì una porta sbucata dal nulla davanti a lui e ci ritrovammo di nuovo in un altro stanzino angusto, soltanto che era leggermente più grande rispetto al precedente e 'era una minuscola lampadina ad illuminare, anche se di poco, lo spazio circostante.
Sempre col naso per aria, iniziò a camminare avanti e indietro per quei due metri quadrati in cui eravamo schiacciati.
Certo che Miyabi era proprio sadica, a mettere i visitatori davanti a quattro porte indistinte, in balia dei loro sensi.
Si fermò all'improvviso vicino alla porta alla nostra sinistra.
Fece un ghignò inquietante e la aprì.
- Aha! Siete qui! - esclamò, trionfante.
- Li hai trovati?! - gridai incredula. Lo superai con un balzo e... incimpai in un libro. In un libro?
Mi misi seduta per terra e lo alzai da terra.
Poi mi ricordai perchè Aido si era consumato il naso e alzai gli occhi.
Tenshi era comodamente spaparanzata su un divano, in un salotto lussuosissimo - tutta un'altra cosa rispetto allo sgabuzzino di prima - e aveva, di fianco a se, un pila di libri che toccava il soffitto.
Kain, seduto su una poltrona davanti a lei, aveva - quasi - altrettanti libri per terra.
- Ma allora eravate qui... potevate avvertirci! - li rimproverai, buttando il libro che mi era capitato tra i piedi insieme a tutti gli altri sparsi sul pavimento.
- Ichigo... rispetto per i miei libri, per favore... - sibilò Tenshi, lanciando un'occhiataccia a me per poi volgere uno sguardo amorevole al tomo di cinquecento pagine che aveva causato la mia caduta.
- E comunque... - iniziò Kain, mettendosi a sedere composto.
- ... Stamattina sembravate occupati. - completarono insieme.
Le loro occhiate velenose mi punsero come spilli.
- Ahi... - sentii lamentarsi Aido, ma non ci feci tanto caso.
- Aido, sono curiosa. Come hai fatto a trovarci? - chiese Tenshi, con un sopracciglio alzato.
Lui arrivò da lei in un paio di giravolte da ballerino e si inginocchiò davanti a lei.
- Semplice, mon cherie... ho seguito il tuo profumo! - disse, mentre intorno a lui svolazzavano allegri nell'aria dei brillantini. Evidentemente la presenza dei due gemelli poliglotti aveva infettato anche lui. Buono a sapersi!
- Il mio profumo? - chiese scettica la sua fidanzata.
- Sì... hai un buonissimo profumo, sai? - le sorrise dolcemente.
- ... Ah, sì?
- Profumi di lampone, Ten-chan. Il profumo più buono che abbia mai sentito. - sospirò Aido, alzandosi.
- Neanche il sangue è così buono? - chiesi sbalordita, avvicinandomi a Tenshi per annusarla.
- In effeti, è buono... - dissi, stupita.
- Avete finito di annusarmi?! - si lamentò lei, stizzita, scacciandoci via con un gesto della mano.
Noi ci allontanammo in fretta, per evitare le sue ire.
- Kain. - chiamò all'improvviso Ten-chan.
- Mh?
- Il libro. - disse pigramente.
Nello stesso momento, si lanciarono i libri a vicenda.
Afferrarono entrambi il libro dell'altro, impassibili come sempre.
Io e Aido assistemmo a quello scambio, interdetti. Si erano esercitati tutta la notte a lanciarsi libri, per caso?!
Si misero tutti e due a leggere.
- Ragazzi... non vorrete mica passare tutta la notte così? - chiesi, disperata.
- Ci meritiamo un po' di riposo. Mi ci è voluto tutto l'autocontrollo di cui sono disposta per non uccidere quell'oca... - mi spiegò Tenshi, assottigliando gli occhi a due fessure.
- Ah... certo... - balbettai io.
Aido aveva cominciato a tremare. Tenshi - probabilmente - a tramare.
- A proposito... dove sono andati? Non dirmi che vi hanno finalmente lasciato in pace...
Sia Kain che Tenshi alzarono le sopracciglia, guardandoci crudelmente mentre sudavamo freddo sotto i loro sguardi omicidi.
Uno spillo si andò a ficcare sulla schiena di Aido. Irritazione, paura o cos'altro?
- Che peccato... vero? - sorrise falsamente Ten-chan, inclinando la testa in modo adorabilmente sadico.
Secondo spillo.
- A questo punto non vale più la pena che trascorriate il tempo con persone intelligenti e noiose come noi... - disse disinvolta, tornando tranquillamente a leggere.
Ahia. Terzo spillo. Guardai preoccupata Aido, che non si reggeva più sulle ginocchia.
- D-dai, Tenshi... non è stata colpa nostra... ci hanno praticamente sequestrato! - cercai di difenderci entrambi.
L'interessata mi lancià uno sguardo veloce ed annoiato. Il quarto e fatale spillo si piantò sulla schiena del povero Hanabusa.
E io che pensavo che Aido fosse geloso! Al confronto, è un tenero agnellino. Ma perchè Ten-chan è così arrabbiata? Lo sa che non lo abbiamo fatto apposta...
Prestai un braccio al biondino per evitare che cadesse e si maciullasse quel suo bel faccino.
Ma che stupido, da parte mia, pensare di potermi tenere in equilibrio!
Scivolai sul pavimento cerato - non me ne ero accorta! - e mi trascinai dietro l'infortunato, che andò a finire con la faccia a un palmo dalle scarpe di Tenshi.
Io caddi un po' più in là, e poco ci mancava che non mi rompessi il naso contro la gamba del tavolino di vetro.
Avrei dovuto fare come i pugili, che si rompevano il naso un volta per tutta e poi non ci pensavano più. Ma c'erano parecchie persone contrarie... io per prima.
Kain si alzò, uno sguardo preoccupato negli occhi, e mi tese la mano, che non esitai ad accettare.
Forse quello era il primo passo verso il perdono divino?
Mi aiutò a rialzarmi e mi fece accomodare sulle sue ginocchia - mentre lui se ne stava bello comodo seduto sulla poltrona, ma ovviamente non mi potevo lamentare.
Purtroppo, Aido ebbe un po' più di problemi di me a farsi perdonare.
Rimase ai piedi di Tenshi - dove era sempre stato, comunque -, mentre lei continuava spensieratamente a leggere un qualche trattato scientifico.
Non ho mai sentito di una che preferisce studiare al suo fidanzato, ma, come dice sempre mia nonna, il mondo è bello perchè è vario.
- T-tenshi... - mormorò Aido dalla sua posizione scomoda quale era da spappolato per terra. Cercò di muovere una mano ma poco dopo la lasciò cadere, in modo molto teatrale. Io già non mi sarei fidata. 
Ten-chan si morse un labbro e lo guardò, esitante.
Gli porse la mano e lui riuscì ad alzarsi, seppur lentamente.
Tenshi, sconfitta miseramente dagli occhioni da cane bastonato che lui le stava rivolgendo, chiuse il libro e lo appoggiò sul tavolino. Poi si alzò e, proprio quando stava per inginocchiarsi vicino a lui, Aido si riprese miracolosamente: si alzò veloce come un fulmine, la prese per la vita e le fece fare uno di quei caschè che tra un po' non sbatteva la testa contro il pavimento. Per carità, ci sono già stati troppi incidenti per i miei gusti stanotte...
Intanto, la povera Tenshi era rimasta a bocca aperta dalla sorpresa.
Aido la fissava con uno sguardo vittorioso e soddisfatto, del tipo 'Ah ah! Ti ho fregato!'.
A tradimento - ma mica poi tanto - le diede un dolce bacio sulle labbra.
Ma, cosa c'è di meglio che un bel bacio con caschè? Un bel pacchetto offerta speciale! Bacio + caschè + rapimento! A prezzo speciale!
Uhm... ok, basta. Sta di fatto che, dopo il bacetto, Aido se la caricò in spalla a mo' di sacco di patate.
- E' meglio se non disturbiamo! Quindi noi andiamo, ciao! - disse velocemente, voltandosi verso di noi e salutandoci con la mano. Anche rovesciata, potevo benissimo vedere l'espressione attonita di Ten-chan, troppo scioccata per reagire.
Aido aprì la porta e si mise a correre ad una velocità impressionante.
Io e Kain rimanemmo immobili, osservando la scia di polvere che sollevava la sua folle corsa.
- Ah... l'ha rapita... - fu il mio debole, e sconvolto, commento.










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