angels don't cry

di vibeke_is_falling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** what the hell? ***
Capitolo 2: *** there is something ***
Capitolo 3: *** Fearless ***
Capitolo 4: *** Ice age ***
Capitolo 5: *** The price ***



Capitolo 1
*** what the hell? ***


Don’t bother sleeping without one eye open wide
There are creatures in the night to haunt you
Their arms are reaching out to hold you tight
Your demons come alive to chase you
(Dead Walker Texas Ranger ~ Sleeping With Sirens)

"Dove cazzo è la mia roba?!" Strillò una vice femminile.
'Oddio, ma chi cazzo è questa? ' Andy era sempre stato famoso per saper scegliere le ragazze da portarsi a letto in modo tale che poi non avrebbero chiesto di avere una relazione. Ma a giudicare dalle urla questa volta aveva sbagliato.
 "Arriverò in ritardo! Miriam mi ammazzerá"  
'Ah, il problema è l'orario... non ho perso il mio fiuto allora' pensò il ragazzo e un sorriso sollevato gli comparve sulle labbra.
"Hey a che ora devi andare, piccola? "
"Alle 12 devi essere in sala registrazione e non chiamarmi così Biersack" lo ammonisce brusca.
"Beh allora abbiamo ancora due ore..." disse e la attirò nuovamente verso di sé.
***
"Sono già le 12.10 dove cazzo è quella puttana?" Angie era di pessimo umore, come sempre dopo una sbronza. "Quella festa è stata una merda! Abbiamo bevuto tutti troppo! Però almeno tu, Alex sei tornato a casa alle 2! Eri in mutande ma sei tornato... Samantha non ha lasciato nemmeno un messaggio e dovrebbe essere qui da 10 minuti ormai" 
Propio in quel momento dalla porta entrò ansante una ragazza alta, magrissima con gli occhi cerchiati di nero e labbra rosso fuoco.
 "Sami buon mattino!" La salutò un ragazzo con capelli colorati seduto su uno sgabello.
"Buon mattino a tutti! " rispose Samantha con voce stanca.
"Bene, bene, bene!" Escalmò gioiosa Miry, la loro manager. "Ottimo, ora che siete tutti qui - sottolineò il tutti e fulminó con lo sguardo la ritardataria - possiamo iniziare!"
I quattro ragazzi presero posto ognuno davanti al suo strumento. 
"Patrick scusa hai notato le variazioni che Gustav ha apportato al pezzo?" Trillò la manager saltellando sulle costosissime scarpe con il tacco rosse.
"Si, ma non capisco perché i Tokio hotel devono sempre ficcare il naso nei nostri lavori" rispose scontroso il batterista. "Insomma, noi siamo i Lost Soul non i Tokio Soul!" Aggiunse Samantha scuotendo i lunghi capelli blu.
"Loro sono i miei idoli e sono molto più esperti di voi" sussurrò stizzita la manager. "E ora... 1, 2, 3, iniziate a suonare! "
***
Avevano dovuto provare la canzone solo 3 volte, pochissime per il loro standard, e alla 4° l'avevano salvata come definitiva. 
Apena usciti Angie aveva aggredito Samantha con una serie di domande e di insulti. L'unica risposta che aveva ottenuto era stata "fatti venire la sbronza allegra anziché quella cattiva la prossima volta!". La bionda allora aveva annunciato che sarebbe andata a dormire un po.
"Non sei stata un po troppo cattiva con lei?" Chiesero dolcemente Pat e Alex. "Si, avete ragione dopo andrò a scusarmi con lei." Sospirò Sam. "Ora vado a letto..." 
"Scusa, ma per curiosità con chi eri? " domandò Alex un attimo prima che la porta della camera si chiudesse. "Andy Biersack dei Black Veil Brides" rispose la ragazza. 

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Capitolo 2
*** there is something ***


 
 

Samantha stava stesa supina nel letto della sua stanza. Il suo corpo era sfinito, ma proprio non riusciva a prendere sonno. 
'ma che cazzo mi sta succedendo?' pensó preoccupata la ragazza. Sentiva come un peso in fondo allo stomaco e un nodo le stringeva la gola. 'Non mi sono mai sentita così specialmente dopo una notte come questa.. Mi sento come se avessi fatto qualcosa di sbagliato ma nel contempo lo volessi ancora.. Mi sento come se ci fossero 2 me! Oh no, assolutamente no!' 
Il respiro aveva iniziato a farsi affannoso e il cuore batteva fortissimo. Imprecando mentalmente allungó la mano verso il comodino e prese una scatoletta blu da cui estrasse una pillola e la ingoió subito. Prima di cadere addormentata speró che al suo risveglio si sarebbe sentita meglio.
***
Alex aveva riso per mezz'ora immaginando Samantha e Andy. Patrick invece si era accigliato e aveva cucinato il pranzo. Pasta al pomodoro e basilico. 
"Ti manca l'Italia eh?" chiese con tono malinconico il chitarrista. 
"Tantissimo. È solo un mese e mezzo che siamo qui e già Non vedo l'ora di tornare a casa..." rispose con aria sconsolata il batterista.
"Io sinceramente sto meglio qui.. insomma a casa mi rimaneva solo mia madre." disse Alex e un velo di lacrime comparve nei suoi occhi neri. E entrambi i ragazzi mangiarono in silenzio.
***
Angie era in camera sua e parlava al telefono. "Mamma, va tutto bene. Oggi abbiamo inciso l'ultima canzone... Si ora The Beautiful Lie And The Horrible Truth è pronto..."
"eppure sento che qualcosa ti disturba" disse una voce di donna dall'altro capo del telefono.
"Sono preoccupata. Ora abbiamo due giorni di pausa, ma poi dovremo incontrare i Tokio Hotel per una collaborazione... Cioé loro vogliono che Sam canti con loro, ma Miriam vuole che all'incontro siamo presenti tutti. Ma io só che noi per loro non valiamo niente. E ho paura che mi ignorino o che ridano di me..."
"Hey, piccola, stai scherzando? Sei stupenda e hai talento verrai notata di sicuro e se anche ti ignorassero a chi importa? Tu sai quanto vali."
"Grazie mamma, ti voglio bene." esclamó rincuorata la ragazza e si preparó per un riposino. Raccolse i boccoli biondi e si buttò sul letto.

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Capitolo 3
*** Fearless ***


Erano stati due giorni fantastici: avevano visitato Francoforte e avevano scoperto quanto fosse bello, dopo un mese pieno di impegni, fare i turisti. Avevano camminato senza meta giusto per vedere bene la città. Avevano riso molto in quei due giorni, come non facevano da tempo. Il primo giorno avevano deciso di mangiare uova e paté di prosciutto a colazione, ma Angie si era sentita male, quindi quel giorno nessuno aveva pranzato. La sera erano andati in un piccolo ristorante e si erano divertiti molto a guardare dei ragazzini cantare con il Karaoke. Il giorno dopo avevano passato la mattinata a guardare le vetrine e a fare shopping. Si erano fermati a pranzo da Mc Donald's e, mandando a cagare la dieta, si erano abbuffati  hamburger e patatine fritte. La sera erano stati accoccolati sul divano a guardare un film. 
"Già" mormoró Samantha "sono stati due giorni fantastici." 
Era mezzanotte passata, ma lei non riusciva a prendere sonno. Così si alzó e uscì dalla stanza. Dalla porta bianca di Angie si sentivano parole mormorate, evidentemente stava sognando. Attraverso la  porta blu si Sentiva Patrick russare. Rimaneva solo una speranza... Bussó sulla porta marrone. 
"Alex, sei sveglio?"
"Entra rompipalle" sbuffó il ragazzo dall'altra parte. Sam aprì la porta e si trovó davanti alla sua immagine riflessa. Era un mostro. Aveva i capelli raccolti in due codini e la frangetta sugli occhi. Era pallida e aveva le occhiaie. In più indossava solo una vecchia e enorme maglietta dei Pierce The Veil. Insomma, avrebbe spaventato chiunque. Chiunque tranne Alex, che l'aveva vista in stati molto peggiori. 
"Hey, non sarai venuta qui solo per specchiarti?" Chiese scherzosamente il ragazzo di fronte all'esitazione dell'amica.
"Alex, ho paura... Ho paura che la situazione da cui sono scappata si ripresenti tale e quale ora che siamo abbastanza ricchi e famosi. E sono terrorizzata dal fatto che domani incontreremo una band da cui potrebbe dipendere la nostra carriera..." La sua voce profonda aveva iniziato a tremare e si stava spezzando.
"Sami guardami. Sei stupenda, intelligente e con una voce eccezionale. Andrà tutto bene, te lo prometto. E ora dormiamo che è tardissimo." Il rosso si spostó al lato del letto per farle spazio e lei si infiló sotto le coperte. Nel giro di 5 minuti stava già dormendo. Alex le bació i capelli e poi chiuse gli occhi.
***
L'orologio segnava le 11 e l'appuntamento con i Tokio Hotel era stato fissato alle 11.30. Miriam era incazzata nera con Samantha e Alex che per prepararsi ci avevano messo un eternità. Non sarebbero mai arrivati in tempo. Finalmente i due amici scesero le scale correndo e si fiondarono in macchina. 
"Siamo pronti!" strilló Alex. 
Patrick guardó ammirato la cantante "Sei stupenda!" Esclamó. 
Sam arossì violentemente e si fissó i pantaloni strappati.
*** 
"Sono in ritardo." Constató con voce annoiata Tom. 
"Calmati, sono solo le 11.38! Tu solitamente arrivi almeno un ora dopo l'appuntamento!" Replicó Georg.
"Vaff..." proprio in quel momento David entró dalla porta baciando la mano a una ragazza bassa, magra con dei lunghissimi capelli ricci e neri. 
"Ragazzi, questa è Miriam, la manager dei Lost Soul!" 
Tutti sorrisero o fecero un cenno con il capo. Subito dopo di lei entró un ragazzo alto con una cresta colorata, Patrick; poi una biondina minuta. Al suo passaggio Tom sussurró a Georg "scommetti 10 € che viene a letto con me?" .
Dopo di lei entrarono un ragazzo rosso e una ragazza alta, truccata pesantemente e vestita tutta di nero.
"Io scommetto che questa non ce la fai..." mormoró  di rimando il bassista dei Tokio Hotel al rasta. 
"Vedremo!" Rispose quello.
Dopo i soliti convenevoli Bill chiese se potevano suonare qualcosa per loro. I Lost Soul si alzarono e presero gli strumenti.
"Questa canzone si chiama Fearless. Significa molto per noi." disse Samantha così a bassa voce che solo Bill sentì. 

In time like this, there is no way to know.
If you have to kill or to be killed.
But there's a game...
It's called "Now you run away!"
Run away from me,
Get out of  my bed, out of my house, out of my life.
Drink the poison, baby, 
(You shall die)
let the flames burn you 
(You will go away from here)
I'll fly!


Sam aveva una voce potentissima e carica di abbiamo, come sottofondo c'era Alex e il suo scream. Bill era rimasto molto impressionato. Quando la canzone finì si schiarì la voce: "siete bravissimi. Sam sarei onorato di cantare con te."

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Capitolo 4
*** Ice age ***


'Non ci credo… Ha accettato! Ha accettato davvero!' Sam voleva urlare e allo stesso tempo ridere sonoramente, ma un minimo di contegno di fronte ai suoi nuovi "colleghi" era necessario. Guardó Angie che era la più vicina e quella le sorrise di rimando. 
"Se vi va, potremmo offrirvi un pranzo per fare amicizia!" Esclamó David strizzando l'occhio a Miriam. 
"Calma. Potremmo nel senso che noi Tokio Hotel prendiamo il merito dell'iniziativa e tu paghi?" Scherzó Tom.
"Si. Aggiudicato." Aggiunse con un sorriso Gustav.
***
In auto Samantha aveva messo Riot!, il suo CD preferito dei Paramore a tutto volume e tutti quanti avevano cantato a squarciagola. Tutti tranne Miriam, seduta sul sedile anteriore era immersa nei propri pensieri.
***
Il locale dove li avevano portati era molto di classe, il genere di posto in cui Sam e Patrick con i loro anfibi, gli abiti neri stracciati e i capelli colorati si sentivano totalmente fuori luogo. La ragazza pensava che anche Bill, quel giorno vestito con dei jeans borchiati e una giacca in pelle si sarebbe sentito a disagio. Invece con noncuranza si sedette al tavolo e le sorrise amichevolmente invitandola a sedersi di fronte a lui. Dopo che tutti si furono sistemati (ci fu un piccolo battibecco fra Tom e Alex in quanto entrambi volevano sedersi tra Angie e Samantha) il cameriere portó loro il menù e fece un cenno a David. 
Patrick, Tom e Bill ordinarono piatti vegetariani e rimproverarono scherzosamente gli altri in quanto ‘mangiatori di animali’. 
"Sami, tu non mangi?" Chiese Alex con un'aria preoccupata. Effettivamente non aveva ancora toccato le sue lasagne. 
"Sisi, un attimo." Il ragazzo alzó sospettoso un sopracciglio e l'amica scrolló le spalle. La verità era che li stava osservando. Gustav probabilmente stava facendo lo stesso perché non aveva parlato molto, si era limitato a mangiare e rispondere alle domande. Ma a Sami non piaceva: quando aveva incrociato i suoi occhi ci aveva letto una profondità incredibile e lui l'aveva guardata come se la vedesse davvero. Tom era definitivamente un idiota, bello e consapevole di esserlo. Peró era divertente e allegro. Bill era fascino allo stato puro, elegante, intelligente e piacevole. Ma nei suoi occhi nocciola cerchiati di nero c'era un'ombra che andava e veniva, come la marea. Georg era una sorpresa: vivace, allegro e sopratutto bellissimo. La ragazza non riusciva a guardarlo a lungo perché ogni suo sorriso la faceva arrossire e sentire in imbarazzo. 
"Io ho bisogno si una sigaretta. Esco. Qualcuno viene con me?" Chiese Tom. Alex, Samantha e Bill si alzarono e si diressero di fuori.
***
"Samantha tu sei una cantante, non lo sai che ti si rovina la voce? I cantanti non dovrebbero fumare!" Esclamó Tom con un aria di rimprovero. 
"E Bill cos'é? Una tastiera?" Rispose la ragazza con tono tagliente. Tom aveva un'aria stupita come se gli avessero gettato addosso dell'acqua ghiacciata, mentre gli altri due ridacchiavano. 
"Grande Sam! Posso chiamarti così, vero?" Disse Bill con un sorriso a 32 denti.
"No, per voi sono la Regina Samantha. Stupidi plebei!" Ridacchió quella. "Scusate ma per me la vita senza sarcasmo è inutile." 
"Ok allora Regina Samantha, potreste illuminarci su quando avete iniziato a fumare?" Rispose a tono il moro.
"Certamente, è stato circa 2 anni e mezzo fa, volevo provare e capire perché fumare rendesse fighi. Beh sono rimasta fregata: ero sempre la solita sfigata ma con una sigaretta in mano e meno soldi in tasca. E voi?" Chiese indicando i gemelli.
Tom si lanció in un racconto (chiaramente inventato) su come avesse iniziato a fumare grazie a una festa con tigri ballerine e fenicotteri pusher. Bill ribatté che avevano provato a 13 anni da un loro amico. Alex non disse niente, ma Sami sapendo la sua storia non lo spronó a parlare.
*** 
Quando i quattro rientrarono trovarono Miriam, Angie, Patrick e Georg immersi in una conversazione riguardo Ai loro sogni prima di diventare famosi. Georg avrebbe voluto essere un dentista, Pat un cuoco, Miry una receptionist, Angie una barista. Gustav come al solito era zitto. Angie chiese a Tom cosa avrebbe voluto fare e lui rispose con un sorriso ammiccante che avrebbe voluto essere una pornostar, poi toccó a Bill che disse il cantante, Alex l'ingeniere e Samantha con sincerità rispose "io e la mia migliore amica avremmo voluto lavorare in uno strip club." 
Tutti ammutolirono e la fissarono stupiti e lei arrossì violentemente. "Beh è la verità! Sono sincera!"


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Capitolo 5
*** The price ***


 Era circa mezz'ora che Samantha stava girando a vuoto in macchina per le stradine di Francoforte. La sorpresa dei ragazzi piano piano si era trasformata in ilarità e Tom le aveva detto: "Sai tu non sei proprio il tipo di ragazza degli strip club: sei troppo piatta e sgraziata..." sapeva che non aveva intenzione di offenderla (era solo la pura e semplice verità), ma lei non sopportava quando la gente faceva commenti sul suo aspetto fisico. Considerando quanti sacrifici aveva dovuto sostenere per essere così.

-Keep digging holes in my desert, say a pray for you- dallo stereo usciva strillando la musica dei Pierce the veil, ma nemmeno questo la calmava. Sapeva di dover chiamare e chiedere scusa per essersene andata, ma non ci riusciva. 'Maledetto orgoglio!' esclamò.

 

***

 

A tavola tutti erano rimasti sbalorditi del fatto che Sam si fosse alzata, avesse preso le chiavi della macchina e si fosse fiondata fuori dal ristorante con un'espressione rabbiosa sul volto. "È stato per quello che ho detto?" chiese Tom. "No, non proprio... vedi, lei ha avuto qualche problema con il suo corpo. I soliti problemi adolescenziali, e ha fatto molti sforzi per diventare quello che è ora. Quindi penso che quello che le hai detto le abbia fatto venire in mente brutti ricordi... Ma non è colpa tua, Sami è molto permalosa." rispose con un sorriso rassicurante Alex. Dato che Tom appariva davvero scosso, Bill per cercare di allentare l'atmosfera ordinò un cocktail a base di Vodka per tutti.

 

***

 

La ragazza una volta giunta a casa si era fatta una doccia, aveva ravvivato il blu dei suoi capelli e era andata a prendere un foglio sul quale scrivere un motivetto che le ronzava in testa da tutta la mattina. Aveva deciso che avrebbe chiamato Tom quando Miriam e la band fossero rientrati in casa.

Mentre finiva di scrivere l'ultima frase sentì la serratura della porta scattare. Balzò in piedi e tese le orecchie.

"DOV'È?" un urlo giunse dal corridoio. "STUPIDA CHE NON SEI ALTRO! DEVI IMPARARE A TENERE A BADA IL TUO ORGOGLIO!" Miry era entrata in camera sua, ancora più arrabbiata di quanto la cantante si fosse aspettata.

"Lo capisci o no, cretina, che non ne va solo di te ma anche del futuro della band? Con i tuoi scatti d'ira potresti rovinare la carriera di Angie, Patrick e Alex! E io non te lo permetterò. Se fosse necessario ti farei sostituire. Ricordati che tu non sei la più brava, anzi sei solo una fra tante... Smetti di comportarti da bambina egoista. E ora scusati o guai a te!" Finì il discorso scuotendo i ricci castani e uscendo dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle. Miriam era bassa e con una faccia d'angelo, ma sapeva davvero fare paura a volte e Samantha era rimasta talmente scossa da non riuscire a emettere nemmeno un suono.

"Pronto? Ciao, sono Sam, quella dei Lost Soul..."

"Ciao, sono Gustav. Ti serve qualcosa?" rispose una voce educata dall'altro lato del telefono.

"C'è Tom?"

"Un attimo, è appena riuscito a conquistare il bagno, ma solitamente ci mette poco. Tutto ok?"

"Si, volevo solo scusarmi per la mia maleducazione. Non sarei dovuto andarmene. Non è certo colpa sua se ho i nervi a fior di pelle."

"Tranquilla, capitano a tutti delle giornate no. Ti fa niente richiamare tra un'oretta? Così magari avrà finito la doccia e potrai parlargli."

"Ok, certo. Ciao."

"Ciao."

Il cuore della ragazza si era fatto meno pesante, forse avevano ragione. Chiedere scusa non era così difficile, in fondo.

 

***

 

Tom si sentiva da Dio, aveva ricevuto le scuse di Samantha e aveva rimediato un invito a cena per il giorno seguente a casa di Angie. Una grande giornata quella. Bisognava festeggiare. Più tardi, lui e Georg sarebbero andati in una discoteca esclusiva piena di modelle e veline molto carine. Gli spiaceva molto che Bill e Gustav non amassero quel genere di cose, convinti che l'amore vero esistesse e andasse trovato si erano persi la parte più divertente dell'essere una star. Cioè, a volte si erano lasciati andare anche loro, ma molto raramente.

Bill era sdraiato sul letto e stava sfogliando una rivista con fare annoiato. La sua testa non riusciva a concentrarsi sulle stupende collezioni invernali, pensava a quello che i Lost Soul avevano cantato e alle cose che Alex aveva detto su Samantha. Trovava inquietante il fatto che lui e quella ragazza si assomigliassero per vari aspetti, caratteriali e fisici e non riusciva a spiegarsi da dove venisse una canzone così rabbiosa e acida. Alla fine il sonno lo chiamò a sé.

 

***

 

Nei giorni seguenti Angie era uscita spesso, quasi tutte le sere con Tom e gli altri si divertivano facendo battute su loro due. Patrick era tornato a casa propria per rivedere la sua famiglia. Così Sam e Alex erano rimasti quasi sempre in casa da soli. Avevano lavorato sul brano nuovo che la ragazzina aveva buttato giù. Non era male ma il testo andava sistemato in molti punti e Alex aveva dovuto riscrivere quasi tutta la musica.

"Sai scrivere testi da paura, ma per quanto riguarda la musica sei una frana!" Lei e Alex scherzavano sempre, era il suo migliore amico e questo ai giornalisti era parso sospetto e avevano costruito molte congetture sul loro rapporto. Questo però non li disturbava, erano entrambi troppo presi dal lavoro per ascoltare i giornalisti.

"Sami posso farti una domanda?"

"Certo, spara" rispose con un sorriso.

"Angie fa sul serio con Tom?" Alex aveva assunto un'espressione vagamente addolorata. Samantha era l'unica della band a sapere quello che il chitarrista provava per la bionda.

"Alex... La conosci e sai che ti mentirei se ti dicessi che sta uscendo con lui tanto per fare. Lei è una ragazza seria e penso che Tom le piaccia davvero. Ma credo che dopo che lui se la sarà portata a letto non la chiamerà nemmeno più. E per quanto riguarda te, il mio parere è sempre lo stesso. Se vi metteste insieme dovremmo dire addio alla band."

"Certo, hai ragione. Grazie di tutto." e l'abbracciò.

"Non c'è nulla di meglio che una bella sbronza per farti tornare il sorriso! Preparati, ti porto in un posto fighissimo, sono troppe sere che stiamo a casa a fare la calza." Disse Sam e con una strizzatina d'occhio si diresse verso camera sua.

 

***

 

Avevano usato la moto di Alex, dato che l'auto l'aveva presa Pat. Il locale si chiamava Kaös ed era molto carino, frequentato da gente comune e da Vips, ma non venivi mai importunato da fans molesti. Il ragazzo non si era preparato molto, semplicemente si era messo una camicia nera, un paio di jeans puliti e si era fatto la cresta. Appena arrivati si diressero verso il bar e orsinarono due Sex on the beach. Il rosso bevve il suo in due grandi sorsate e si diresse verso la pista da ballo. La ragazza si avvio noncurante delle occhiate che le venivano rivolte verso i divanetti.

"Hey, ciao." esclamò qualcuno fermandola per un braccio e facendole così rovesciare il resto del drink.

"Ma chi cazzo..." ringhiò lei e girandosi si ritrovò davanti i grandi occhi nocciola di Bill.

"Sempre gentile, vero?" esclamò il moro con un sorriso divertito.

"Certo, altrimenti non mi si riconoscerebbe, nella folla. E mi devi un drink." Disse Samantha fingendosi irritata.

"Dubito che qualcuno potrebbe non riconoscerti, sai sono poche le ragazze con i capelli bllu elettrico e il tuo stile." rispose il ragazzo indicando con un cenno del capo il vestito aderente nero, le calze a rete e gli stivali alti fino al ginocchio.

"Stai dicendo che sono l'unica vestita da puttana qui?"

Bill rise e le chiese cosa volesse da bere. Presi i cocktail si diressero verso i divani rossi.

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