Tra i due amanti... il terzo fa Cupido

di AlexiaLil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. I ***
Capitolo 2: *** II Cap. ***
Capitolo 3: *** III Cap. ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V Cap. ***
Capitolo 6: *** VI Cap. ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VII Cap. ***
Capitolo 9: *** AVVISO, PERDONATEMI ***



Capitolo 1
*** Cap. I ***


Tra i due amanti… il terzo fa Cupido

 

La guerra era finita. Molte perdite erano state contate da entrambe le fazioni.

Tutti, compresi i telmarini che si erano uniti al popolo di Narnia, si godevano la pace, cercando di superare il dolore. Uno in particolare cercava di distrarsi dai suoi imminenti compiti e obblighi cercando l’unica persona che volesse vedere in quel momento “Susan, ma dove sei?” pensava il bel Caspian, mentre volgeva lo sguardo ovunque. Voleva assolutamente vederla, doveva dirle cosa provava. Alla fine la sua ricerca aveva portato i suoi frutti: la figura snella di Susan era inginocchiata sul prato, intenta ad intrecciare i fiori in coroncine, ma in compagnia: sua sorella Lucy le stava mettendo in quel momento una coroncina di margherite in testa. Caspian non poté non rimanere incantato da quella visione: lei, sul prato, circondata dai fiori, i capelli leggermente mossi dal venticello che si era alzato, con la coroncina semplice di fiori che le donava tantissimo. Era semplicemente bellissima.

-Ciao Caspian- il saluto di Lucy l’aveva ridestato. Susan lo guardavo divertita, avendo colto il suo sguardo, ed era arrossita. Aveva abbassato lo sguardo verso la sua collana di fiori incompleta, e se la rigirava fra le mani.  

Caspian si avvicinò, un po’ deluso, ma senza farlo vedere: -Ciao Lucy, cosa state facendo?- -Delle coroncine e delle collane di fiori. Ti piacciono?- Caspian sorrise leggermente, annuendo. Poi Susan si rivolse alla sorella: -Lu, là in fondo ci sono dei fiori più grandi e colorati. Potresti raccoglierli?- Lucy si girò verso la sorella, prendendola per un braccio e strattonandola leggermente, dicendo:-Va bene. Ma tu vieni con me. Dai Susie, andiamoci insieme- ma Susan non si alzò, tolse la mano della sorella dal suo braccio e le disse gentilmente:-No Lu, sono un po’ stanca. Preferisco rimanere qui. Ti aspetto. Ma prendi tanti fiori, intensi?-. Lucy mise un po’ il broncio, poi volse lo sguardo verso Caspian, dietro di lei, che guardava la scenetta: sembrava impaziente di stare solo con Susan. Poi volse lo sguardo verso sua sorella, che sembrava avere la stessa impazienza:-Va bene- disse ammiccando verso Susan, che la guardò scocciata, e la piccola Pevensie corse verso il punto, abbastanza lontano, indicato dalla sorella, continuando a sorridere.

Caspian era rimasto in piedi, non si era mosso dal punto in cui era. Susan, dal canto suo, guardava Lucy raccogliere lentamente i fiori, scegliendo i più belli con molta cura. Caspian si fece forza e si avvicinò alla ragazza; si sedette avvicinando le gambe al petto, sempre mantenendosi a pochi centimetri di distanza da Susan, quanti glie ne permetteva la voglia di stare accanto a lei. 

Susan, dal canto suo, aveva ricominciato a intrecciare la sua collana, con le mani che tremavano impercettibilmente dall’emozione… e le farfalle nello stomaco non aiutavano proprio. Caspian la guardava lavorare, incapace di rompere il silenzio che si era creato. Il futuro re di Narnia, che aveva appena vinto una guerra contro il suo crudele zio, salvando molte vite, che si apprestava a governare un regno da lì a poche settimane, non era in grado di parlare ad una ragazza? “E’ il colmo” pensò Caspian, mentre Susan finiva il suo capolavoro.

Fu lei a prendere l’iniziativa, visto che il bel principe moro non aveva l’intenzione di farlo:-Ehm…allora Caspian, come mai il dottor Cornelius ti ha lasciato andare? Non avevi qualche cosa da fare?- Caspian si passò una mano dietro la nuca, sospirando, tra il nervoso e il divertito “Quanto è bello” pensò Susan, guardandolo; lui si girò nuovamente verso la ragazza:-Beh… in effetti lui non sa che mi sono allontanato- -Povero dottor Cornelius- ridacchiò lei –credo che gli farai saltare i nervi, uno di questi giorni, Caspian-. Anche lui aveva ridacchiato e quando smisero, rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo, interminabili per entrambi; poi ognuno volse il viso dalla parte opposta, arrossendo:-E tu…Susan, come mai sei qui? La biblioteca del castello non era abbastanza ben fornito?- Susan sorrise ancora:-No, anzi. Ma Lucy voleva raccogliere i fiori, ed Edmund aveva “gentilmente” declinato la sua offerta. Così è venuta a cercare me-. Mentre Susan parlava, il vento aveva fatto arrivare sui suoi lunghi capelli neri due fili d’erba, Caspian le aveva tolto, facendosi ancora più vicino. –Susan… devo dirti una cosa- sussurrò lui a pochi centimetri dal suo viso –Dimmi pure- rispose lei con un fil di voce, rimanendo con le labbra socchiuse, affogando negli occhi di lui. Caspian aveva abbassato la mano e l’aveva posizionata sulla guancia di Susan, avvicinandosela sempre di più. Stavano per sfiorarsi (entrambi aveva anche già chiuso gli occhi), quando…-SUSAAAN! HO RACCOLTO I FIORI!!-. A sentire quella voce, Susan e Caspian si alzarono di scatto, abbassando lo sguardo e arrossendo sempre di più. Lui lasciò a malincuore la presa su di lei, guardandola tristemente perché interrotto proprio nel più bello. Nel frattempo, Lucy era arrivata con un carico di fiori, ma rimase ferma nel vedere i due ragazzi in quelle posizioni: avvertiva una specie di gelo fra i due. Gli occhi si voltavano ritmicamente su Susan e Caspian, posandosi su ognuno per qualche secondo, poi disse:-Che avere voi due?-. Se possibile, Susan arrossì sempre di più, giocherellando con una piccola giocca, mentre Caspian sospirò e disse, infine:-Forse… è meglio che vada, ho ancora molto da fare- -Si… forse è meglio- sussurrò Susan.

Caspian si allontanò, e Lucy si avvicinò alla sorella, chiedendo:-Cosa è successo?- -Niente Lu. Vediamo i fiori che hai preso- disse atona Susan. Entrambe si sedettero di nuovo a terra, continuando nell’attività di prima; ma Susan non sembrava attenta, al contrario di Lucy, a cui non era sfuggita il cambiamento della sorella.

 

 

E’ la prima fan fic su Caspian/Susan. Spero vi piaccia. Commentate, please. By AlexiaLil

 

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Capitolo 2
*** II Cap. ***


II Cap

II Cap.

 

Susan stava facendo allenamenti con l’arco. Azzeccava perfettamente ogni centro. Ma non riusciva a darsi pace. Lucy l’aveva interrotta nel momento più bello della sua vita, il suo momento “perfetto”, con lui. Ma non poteva darle colpa; mica l’aveva fatto apposta.

Però sentiva il bisogno del contatto con lui. Lo voleva a tutti i costi. Stava per scoccare un’altra freccia, quando sentì qualcuno arrivare. Si voltò e vide sua sorella che si dirigeva verso di lei. Parve un po’ delusa, ma non lo fece notare:-Ciao Lucy, che fai qui?- -Volevo parlarti- Susan parve sorpresa:-Di cosa?- -Volevo chiederti scusa per questa mattina- Le gote di Susan si colorirono leggermente di rosso; poi, dolcemente, disse alla sorellina:-Tranquilla, non hai fatto niente- -E invece si. Vi ho interrotto- -Lucy, lascia perdere…- -Ma Caspian ti piace- A quella affermazione, Susan arrossì sempre di più, dicendo con tono poco sicuro:-T-ti sbagli, fra me e Caspian non c’è nulla- -Ma…- -Lucy, ora basta. Lasciami stare- questa volta Susan era più autoritaria. Lucy la guardò delusa, poi si allontanò, mormorando un –Scusa- e si diresse verso il castello.

Caspian stava tenendo una riunione insieme al suo precettore e ad alcuni fedeli amici, Briscola e Ricipì, che durante la guerra si erano rivelati alleati importanti e coraggiosi. Mancavamo poche settimane all’incoronazione di Caspian, e dovevano organizzare tutto, e c’erano ancora molte cose da fare. Ma il principe aveva la testa altrove: e quell’altrove portava il dolce nome di Susan Pevensie. Come poteva occuparsi di una cosa futile come un’incoronazione, la sua incoronazione, se i suoi pensieri erano eternamente concentrati sulla figura della ex regina? “Chi se ne importa” si ritrovò a pensare il principe “La cosa più importante e far sapere a Susan quello che sento. Non basta baciarla, devo dirglielo direttamente”. Arrossì lievemente, pensando a quella mattina, a quanto fosse vicino dal farla sua, ma la piccola Pevensie aveva involontariamente interrotto quel momento… magico.

-Principe Caspian, principe Caspian- ma Caspian non c’era. Alla fine, il professor Cornelius perse un po’ le staffe, richiamando l’attenzione dell’interessato con un tono di voce “leggermente” più alto:-SUA MAESTà CASPIAN X!-. Caspian parve risvegliarsi, e solo in quel momento si accorse d’avere il viso appoggiato alla mano, classica posizione di chi ha la testa fra le nuvole; si schiarì la voce, rimettendosi in una posizione più consona, ovvero dritto sulla sedia, si schiarì la voce e, con tono serio, rispose:-Si, professor Cornelius?- e il precettore non si fece sfuggire quest’occasione, cioè aver colto in fragrante il futuro re poco attento:-Mi fareste il piacere di riassumere quello di cui abbiamo discusso nell’ultima ora?- chiese con fare sarcastico. E ora come se la sarebbe cavata il bel moro, preso totalmente in contro piede? Nel peggiore dei modi:-Ehm… stavamo parlando di…ehm…- e si passava la mano dietro la nuca (un tic che lo fa sembrare ancora più carino. Ndme J), nello stesso modo di quella mattina. Il nano e il topo guerriero si scambiarono sguardi fra il divertito e il rassegnato. Era da un po’ che il principe si distraeva facilmente, o si dileguava, facendo impazzire il povero insegnante.

-Sua maestà, devo ricordarle che fra poche settimane sarà re?- Caspian abbassò il capo, imbarazzato per la figuraccia:-No, professor Cornelius, non ha bisogno di ricordarmelo- -A me pare proprio il contrario. Non può permettersi di apparire indifferente ai suoi obblighi. Deve stare attento. Come crede di poter riuscire a mandare avanti il regno se lei ha la testa fra le nuvole?-. Doveva ammettere che il professore aveva ragione: doveva impegnarsi, doveva imparare il più possibile, senza dimenticare la cosa più importante “Chiedere a Susan…No,no. Guidare il regno, e chiedere a Su… No, caspita, mi devo concentrare” la battaglia interiore del principe era stressante. Per lui era più importante parlare con la sua dolce ex regina. Doveva mettere in ordine le sue priorità: il regno e la regina. “Perché non posso capovolgere queste due cose?”. Povero Caspian. (più che una battaglia, sembra una guerra civile interiore. Ndme):-Ha ragione, dottor Cornelius. In futuro starò più attento- -Me ne compiaccio. Ora, siccome non è stato attento, faremo un riassunto della situazione- e giù, a spiegare nei minimi dettagli il quadro globale della riunione; questa volta Caspian era attento, ma un microscopica parte del suo cervello non poteva fare a meno di essere concentrato su Susan…

 

-Edmund, dai Ed sveglia. Dobbiamo pranzare- Lucy scuoteva il fratello, che dormiva beatamente, non accennando a nessun segno di svegliarsi; poi i colpi della piccola si fecero più forti e violenti, fino a quando il poveretto non fu costretta a girarsi dalla parte opposta, ovvero verso Lucy, e ad aprire lentamente gli occhi. Sbadigliò e disse:-Lucy… ma che vuoi?- -Dobbiamo pranzare. E’ una mattina che dormi, ghiro- Edmund si mise a sedere lentamente sul letto, si scompigliò i capelli e parlò:-Ok, ma devi uscire, mi devo vestire- -Devo prima dirti una cosa- sospirando, il fratello fece segno alla piccola si sedersi accanto a lui:-Avanti, parla- pronunciò non appena la sorella si sedette. La piccola si tormentò le mani, ma si calmò e iniziò:-Ho fatto una cosa che non dovevo fare- Edmund  la guardò stupito: quando mai Lucy Pevensie faceva qualcosa che non doveva fare? “Sicuramente sarà qualcosa di poco conto, ma lei ci sarà rimasta male lo stesso”, così Edmund cercò di scherzarci sopra:-Devo tirare a indovinare- -Se vuoi- -Allora…mhmhm, hai fatto male a qualcuno?- Lucy ci pensò su –In un certo senso- -Hai attentato alla vita di Caspian?- Lucy si girò sconvolta verso il fratello, che emanava  calma assoluta:-EDMUND! Ma come ti è venuta in mente una cosa del genere? Certo che no!- urlò la piccola, ma Edmund continuò a non scomporsi:-Allora, hai offeso in maniera pesante il professor Cornelius?- -Dimmi perché avrei dovuto farlo- -Certe volte non lo sopporto- Lucy fulminò Edmund:-Ed, è una cosa seria- Edmund fece finta di essere sconvolto e disse “spaventato”:-Hai liberato la Strega Bianca? Ma Lucy, coma hai…- -EDMUND!! Ma che razza di idee hai per la testa? Mi credi capace di una cosa del genere? era meglio se parlavo con Peter, lui è molto più serio di te- Lucy aveva perso le staffe, cosa alquanto rara, e Edmund capì d’aver esagerato. Mentre la piccola Pevensie scendeva dal letto per avvicinarsi a passo spedito verso la porta, Edmund la raggiunse, chiedendole scusa:-Scusa Lu, non volevo offenderti. Credevo che avessi fatto qualcosa di poco conto, ma che c’eri rimasta male, allora lo buttata sullo scherzo- -E ti sembrano “sullo scherzo” le idee pazzesche che mi hai rifilato poco fa?- -No, mi dispiace. Sono perdonato?-. Lucy non riusciva ad essere arrabbiata per più di dieci secondo con qualcuno, quindi sorrise al fratello maggiore e annuì. Però ritornò subito seria:-Ed, ho davvero fatto qualcosa di cui mi pento- -Allora dimmelo e basta, vedremo di trovarci rimedio- -Beh, questa mattina, io e Susie eravamo nel campo a fare le coroncine, poi è arrivato Caspian e Susan mi ha mandato a raccogliere altri fiori, un po’ lontani, perché volevano rimanere soli- guardò il fratello, che la stava ascoltando e Ed le fece segno di continuare:-Così sono andata, ma quando sono tornata, ho avuto la sensazione d’aver interrotto qualcosa fra loro, o che erano imbarazzati. Io credo alla seconda; penso che non riescano a dirsi quello che provano- Edmund  cercò di non ridere: era solo questo? –Suvvia Lu, non hai fatto niente di grave…- -Invece si! Forse finalmente stavano per dirsi qualcosa, ma sono arrivata io e ho mandato tutto all’aria. Sono andata da Su per chiederle scusa, ma lei mi ha mandato via dicendo di lasciarla stare e che fra loro non c’era niente-. Edmund s’accorse che Lucy era sul punto di dire qualcosa:-Allora?- -Voglio aiutarli- -Lucy, non mi pare una buona idea…- -Invece si! Se loro non hanno il coraggio di dichiararsi, gli  aiuterò io- e guardò il fratello in modo un po’ furbesco:-No Lu, non contare su di me- -Dai Ed, non riuscirò da sola nel mio intento- e lo guardò con la faccia da supplica, quella che funzionava tanto con Peter. Edmund era pervaso dai dubbi.

 

 

Bene, ecco il 2° cap. ringrazio bulmettina, ladygryffindor,mff_castle27 e Miss_Juls_giu                                                                                                                                                                           per aver commentato e per i complimenti. Come risponderà il povero Ed, messo alle strette dalla sorellina? Riuscirà Lucy ad arruolare il fratello nella sua campagna dell’amore? E Susan e Caspian, riusciranno a scambiarsi quel fatidico bacio?

Alla prossima, baci AlexiaLil

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Capitolo 3
*** III Cap. ***


II Cap

III Cap.

 

-Dai Ed, aiutami, per favore- Edmund cercò disperatamente di non guardare negli occhi la sorella; era fin troppo brava a convincere le persone. –E va bene- disse d’un fiato il povero ragazzo; la piccola Lucy emise un piccolo gridolino di felicità ed abbracciò il fratello:-GRAZIE! Bene, ho già un piano, è un po’ banale, ma credo che funzionerà. Ma prima dobbiamo andare dagli altri, ci staranno aspettando- Edmund sbuffò e seguì la sorella fuori dalla stanza “In che razza di guaio mi sono cacciato” pensò.

I maggiori dei Pevensie e Caspian erano già seduti al tavolo, Caspian a capotavola e Susan e Peter ai suoi lati. Peter tamburellava nervoso, Susan guardava un punto imprecisato della stanza, per non incrociare lo sguardo di Caspian, e quest’ultimo guardava con attenzione quasi “morbosa” il suo piatto (chissà perché ndme). Mentre Lucy ed Edmund entravano nella sala, Peter balzò su dalla sedia, facendo sussultare tutti i fratelli:-Ma dove vi eravate cacciati- -Scusaci Peter, Lucy c’ha messo un’eternità a svegliarmi- Peter si sedette, sospirando, poi aggiunse:-Allora sbrigatevi a sedervi. Vi dovreste vergognare per questo ritardo- -Scusateci- risposero in coro i diretti interessati, a viso chino. Finalmente i servi poterono servire i piatti, tutti colmi di prelibatezze (nn vado nei dettagli perché poi mi viene fame ndme), e la rabbia di Peter sbollì poco dopo, chiacchierando con il fratello e Caspian (qui a Peter sta più o meno simpatico Caspian ndme), mentre Lucy, seduta affianco a Susan, pensava a come far partire il suo piano “Come posso fare? L’idea iniziale c’è, ma devo perfezionarla”. Susan, che si era accorta del muto rimuginare della piccola Pevensie, la richiamò:-Lu, a cosa stai pensando?- Lucy sobbalzò leggermente, mentre Edmund la guardava di sott’occhi:-Ah… emh… niente Susan, niente di importante. Pensavo a tutto e a niente- Susan la guardò poco convinta, ma poi prese a chiacchierare con lei, tranquillamente.

Appena tutti finirono di pranzare, si ritirarono nelle loro stanze: ma Lucy aveva ben altro da fare che poltrire:-Edmund, vieni con me, dobbiamo organizzarci- -Uf… ma Lucy…- -Edmund, mi hai promesso il tuo aiuto, vuoi rimangiarti una promessa?- fece Lucy, leggermente minacciosa. Il ragazzo nn poté che obbedire alla sorella. Era tenacemente testarda. I due ragazzi si diressero verso la stanza di Lucy e chiusero la porta; andarono verso la scrivania e presero dei fogli:-Dobbiamo fare un lista, scrivere delle idee, appuntarci delle informazioni, e…- -Lucy, calmati! Non stiamo cercando una strategia di guerra!- -Ma questa è una battaglia, Edmund! Perché ti ostini a non capire?- Edmund sbuffa nuovamente. “Perché le femmine sono così complicate?” pensò il povero ragazzo. Messo alle strette dalla sorella minore.

Mentre i due giovani Pevensie erano occupati a “buttare giù delle idee”, il giovane Caspian, libero dagli affari di pre-incoronazione, gironzolava per il castello, senza un’apparente meta…

Ma perché Susan sparisce sempre all’improvviso? Dove sarà?”. Caspian arrivò alla stanza della ex regina, con l’intento di bussare , ma ritirò subito il braccio “Magari è stanca, o nn mi vuole parlare”; quest’ultima idea provocò al principe una fitta al petto, come se il cuore stesse per cedere ad un dolore allucinante. Ma si fece coraggio, e bussò gentilmente. Nessuna risposta; provò ancora, ma niente. Deluso, il giovane fece per andarsene, quando la voce più bella del mondo lo chiamò:-Caspian… cosa ci fai qui?- il principe si girò verso la voce, e vide Susan che lo guardava curiosa, tenendo un libro in mano. Rimasero a guardarsi per degli interminabili secondi, forse minuti. Caspian si avvicinò a lei, intendo a finire quello che aveva cominciato quella stessa mattina. Le prese la testa fra le mani, tenendole sulle guance, e le alzò il viso leggermente, per vederla dritta negli occhi. Entrambi desideravano più di ogni altra cosa annegare negli occhi dell’altro:-Susan… devo dirti una cosa- sussurrò lui. Lei sorrise appena:-Questo lo sapevo- mormorò di rimando. Anche Caspian sorrise, poi si fece improvvisamente serio:-Susan, è da un po’ che desidero confessarti quello che provo. Voglio che tu sappia che mi sono innamorato di te dal momento che ti ho vista. Forse è troppo presto per dirti queste cose, ma ci tengo a farti sapere che sono sincero e che…- ma Caspian non riuscì a finire la frase, visto le labbra di Susan gli avevano chiuso la bocca Le mani era appoggiate al petto del ragazzo, mentre si metteva in punta di piedi. Il principe, inizialmente sorpreso, la strinse più a se, per paura che il bacio potesse sciogliersi troppo presto. Ma questa è l’ultima cosa che Susan vorrebbe. Poi la issò e, mentre ancora si baciavano appassionatamente, Caspian si appoggiò alla porta; con un braccio teneva Susan, mentre con l’altro aprì la porta dietro di lui, entrambi scivolarono nella stanza e il principe si chiuse la porta alle spalle. Appoggiò la ragazza al letto, si staccarono per una frazione di secondo, si guardarono negli occhi e ricominciarono a baciarsi, con più impeto di prima, mentre Caspian si stendeva sopra di lei….

 

-Nessuna idea?- -Niente. Sono ore che stiamo su questi fogli a rimuginare. Lucy, è una battaglia persa, lascia perdere- -No. Sono convinta che riuscirò ad aiutarli- (si, come no. Stanno facendo tutto da soli ndme).  Poi, mentre batteva ritmicamente la punta della piuma sul foglio, arrivò l’illuminazione:-Edmund?- -Si Lucy?- -Sai falsificare le firme e le calligrafie?- Edmund la guardò sospettoso –Si, certo. E che ci vuole. Ma perché me lo chiedi?- Lucy gli rivolse una sguardo furbo e trionfante, cosa che mise in allarme i fratello:-Lucy… non dirmi che…- -Ho trovato. So cosa fare-. “Lo sapevo che mi sarei pentito”.

 

Finalmente ho pubblicato!! Ringrazio per i complimenti tutti quelli che mi seguono. Finalmente il bacio! Nn sn riuscita ad aspettare per quello. Purtroppo è venuto più corto. E’ gradito il dopo-bacio? Fatemi sapere, a presto, baci AlexiaLil

 

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Capitolo 4
*** IV ***


II Cap

Cap. IV

 

Verso pomeriggio inoltrato, Susan aprì gli occhi: era nella sua stanza, ma aveva una strana sensazione, come se fosse successo qualcosa di particolare, sicuramente bello, ma qualcosa di inaspettato. Vide Caspian steso affianco a lei, che le cingeva la vita con un braccio, serenamente addormentato… nel suo letto. Susan non riuscì a staccargli gli occhi di dosso, e in quel momento si accorse di essere completamente nuda… e anche Caspian. Le ci volle poco tempo per ricordare gli avvenimenti di qualche ora prima: lei che baciava Caspian con trasporto, subito dopo la dichiarazione di lui. Caspian che la prendeva in braccio e la portava nella stanza, lui che la metteva nel letto e si stendeva sopra di lei…

Arrossì al ricordare quel focoso pomeriggio. Con un dito picchiettò dolcemente la spalla del ragazzo, chiamandolo piano:-Caspian, Caspian svegliati su, dormiglione- e dopo qualche leggero lamento del principe, finalmente quest ultimo si decise ad aprire gli occhi: ancora assonnato, il ragazzo si mise seduto su letto e si passò le mani sul viso, poi sbatté le palpebre e si guardò intorno, per poi posare lo sguardo su Susan, che lo guardava un po’ divertita, arrossata in viso. Caspian le si avvicinò e la baciò, poi si stese di nuovo, sempre con sorriso stampato in faccia e le disse un semplice:-Ciao- e lei di rimando rispose:-Ciao-. Entrambi risero. Caspian alzò una mano, posandola sulla guancia della ragazza, che sorrise ancora di più:-Come stai?- le chiese piano Caspian, mentre la guardava con occhi infuocati: sicuramente nemmeno lui si era dimenticato del pomeriggio. Susan appoggiò la sua mano a quella del ragazzo che era posata sulla guancia e rispose:-Bene. Cioè, mi sento un po’… diversa, ma è una bella sensazione. Tu come stai?- -Ti dirò… mai stato meglio e felice di non svegliarmi nel mio letto. Il che è tutto dire, perché adoro il mio lettone comodo comodo- e Susan scoppiò a ridere, seguita qualche istante dopo da Caspian. Susan si stese a pancia in su e con le mani si teneva la pancia per il ridere, e Caspian la guardava estasiato, come se non l’avesse mai vista ridere così tanto. Era bellissima. Susan smise di ridere, accortasi di qualcosa:-Caspian… da quanto siamo in camera mia?- Caspian si rimise a sedere, spalla a spalla con la ragazza, e volse lo sguardo alla porta finestra che conduceva al balcone: il cielo si stava velocemente scurendo. La ragazza sbiancò non poco e si rivolse verso il ragazzo, preoccupata:-E’ tardi, miseriaccia! Forse si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto, soprattutto Peter e il professor Cornelius! Oddio, non oso immaginare…- e Susan scese dal letto, coprendosi con il lenzuolo, mentre Caspian si metteva l’intimo e prendeva i vestiti di entrambi, sparsi per il pavimento, e metteva quelli di Susan sul letto. Il ragazzo era già vestito quando la ragazza cercava invano di chiudere i bottoni sul dietro del vestito; Caspian accorse in suo aiuto: si affaccendava a chiudere i bottoni, sfiorandole la schiena, che provocava qualche brivido alla ragazza; a metà dell’opera, Caspian si fermò. Susan girò la testa, guardandolo con la coda dell’occhio:-Che c’è?- sussurrò: aveva intuito quello che pensava il giovane, perché anche lei, lo doveva ammettere, c’aveva appena fatto un pensierino, ma diciamocelo, quello non era il momento giusto, oltretutto non si facevano vedere da ore. Caspian guardava le sue mani, ferme nell’azione di chiudere il bottone di mezzo, e i suoi pozzi neri si posarono su quelli chiari di Susan:-Caspian… ti prego, non ora- Caspian aveva gli occhi di fuoco:-Susan, non ce la faccio…- disse con voce quasi implorante, ma che aveva un che di deciso. Lasciò perdere i bottoni, prese per i fianchi la mora e la tirò verso di se, facendole appoggiare la schiena contro il suo petto: Susan non riuscì a ribellarsi e chiuse gli occhi, mentre lui chinava la testa, posandola fra l’angolo creato dal collo e dalla spalla, iniziando a baciare la pelle di Susan. La mano della ex regina si infilò nei capelli di Caspian, e mentre lui la mordicchiava teneramente, non poté non emettere piccoli gemiti che quasi non si sentivano. I loro respiri si stavano facendo lentamente più accelerati. Caspian stava spostando le mani dai fianchi verso la pancia di Susan, quando la mano libera di quest’ultima fermò improvvisamente quelle di lui:-Ca-spian, ora basta…- gli disse con un fil di voce Susan, mentre spostava la mani del ragazzo dal sue ventre. Caspian allontanò la testa; aveva un po’ di fiatone, ma non si lamentò: dopotutto, Susan aveva ragione…

 

-Ma dov’è Susan?- chiese arrabbiato Peter, più a se stesso che ai presenti:-Insomma, è un giorno intero che non si fa vedere- e proprio in quel mentre, si sentirono dei passi, qualcuno stava correndo: Susan apparve, forse un po’ arrossata in viso e col fiatone per la corsa. Peter andò a passo marciato verso di lei, pronto per rimproverarla:-Susan, ma dove diavolo sei stata?- -Scusa Peter, ero stanca e sono andata a dormire- rispose prontamente:-Per un intero pomeriggio?- -Cos’è, adesso mi cronometri pure? Non posso nemmeno dormire quando voglio? Perfetto-. Se Susan era arrivata al punto di pensare che scusarsi fosse il modo migliore per non litigare con il fratello, anche sottoponendosi alla sua ramanzina, non riusciva a sopportare quel tono che assumeva, come se controllare tutto e tutti fosse di vitale importanza. Pochissimi minuti dopo l’arrivo di Susan, anche Caspian fece il suo ingresso, ma era molto più rilassato di Susan e camminava tranquillamente verso il tavolo che era quasi pronto, mentre gli altri commensali (i fratelli Pevensie, il professor Cornelius e Briscola) si intrattenevano in chiacchiere. Tutti si voltarono verso l’ultimo arrivato, che si fermò quasi di botto e, mettendosi una mano dietro la nuca (chiaro segno di imbarazzo, che ormai abbiamo imparato a riconoscere ndMe) e incominciò a scusarsi per il ritardo, dicendo che era andato a fare un passeggiata e poi a riposare, ma il precettore lo interruppe:-Lasci perdere principe Caspian. Avanti, si metta a tavola. Magari ne riparleremo domani, anche se sarà nuovamente pieno affari-. Caspian sospirò quasi impercettibilmente, e si diresse a capo tavola, il suo posto. “Ovviamente Peter non può sgridare anche lui” si ritrovò a pensare Susan, mentre fissava Peter, che aveva assunto uno espressione che si avvicinava allo scocciato, anche se nessuno lo notò. Caspian e Susan non fecero altro che lanciarsi sguardi veloci a viso basso, quando credevano che nessuno li vedesse. La cena fu servita e, come al solito, la tavola fu riempita della più buone prelibatezze. Quando tutti ebbero finito, ognuno riprese le conversazioni di prima, e man mano che parlarono fra loro, di vecchie battaglie, strategie, paesi che gli antichi sovrani avevano visitato 1300 anni prima, di genti conosciute, i primi sbadigli si fecero sentire. Ormai era tardi. Lucy e Edmund furono i primi ad alzarsi da tavola, seguiti pochi minuti dopo da Susan e il dottor Cornelius e, mezz’oretta  dopo da Caspian, Peter e Briscola. Quando Susan arrivò alla porta della camera, trovò per terra una busta bianca, con il suo nome. Nella fessura creata dalla porta e dal muro, Caspian trovò una busta, la prese e vide che scritto sopra c’era il suo nome.

 

E ri-eccome, finalmente sono riuscita a scrivere ‘sto benedetto cap. Quando mi ci è voluto! Mi scuso con tutte per il disastroso ritardo. Ringrazio Lady_Kimy per il complimento, WaterAlch (tranqui. Lucy non ci rimarrà poi così male), mff_castle27 per il spassosissimo commento (ogni volta che lo leggo mi metto a ridere) e tutte le altre che hanno commentato i cap. precedenti. Sn felicissima che la fanfic piaccia a tanta gente, mi sento orgogliosa. Grazie davvero. Baci AlexiaLil

 

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Capitolo 5
*** V Cap. ***


II Cap

V Cap.

 

Caspian,    

vorrei vederti. Ho una cosa importante da dirti. Incontriamoci nel campo di stamattina, se ti ricordi dov’è. Ti prego vieni,

Tua, Susan

 

Caspian lesse più volte la lettera “Ma quando me l’ha lasciata Susan, questa?”. Senza dubbio era la sua grafia. Il principe cercò di ragionare, ma non gli venne nessuna brillante idea: l’unica cosa di cui era certo, era che Susan lo stava cercando “Magari me l’ha lasciata prima che la incontrassi d’avanti a camera sua”. Caspian piegò la lettera e la incastrò nella cintura, poi si diresse verso il giardino, curioso come non mai.

 

Susan,

ti devo vedere. Devo parlarti assolutamente e in fretta, è davvero qualcosa di importante. Incontriamoci dove eri stamattina con tua sorella, vieni, ti prego.

Tuo, Caspian

 

Susan teneva la mano sul petto da quando aveva iniziato a leggere la lettera. Riconobbe quasi subito la grafia del principe. Cosa poteva mai volere Caspian, se erano rimasti tutto il pomeriggio insieme? Non poteva dirglielo dopo… beh, dopo quello che era successo? E soprattutto “Ma quando me l’ha lasciata Caspian, questa? Probabilmente le sarà caduta quando gli sono saltata addosso” pensò, e non poté ovviamente evitare di diventare un po’ porpora. Entrò in camera, piegò la lettera e la nascose nella scrivania, poi uscì di gran carriera, verso il giardino.

 

[Flash-back]

[-Allora, cosa scriviamo?- chiese Edmund, seduto davanti alla scrivania, con penna, inchiostro e carta pronti sulla scrivania. Lucy, che gli stava affianco in piedi, appoggiata con i gomiti alla scrivania, parve pensarci un po’ su:-Beh, non saprei. Qualcosa che li convinca, che metta loro la curiosità di scoprire- -Lucy- disse Edmund con tono di sufficienza –nn sono così stupidi, quei due. Uno è il futuro re di Narnia, che ha sconfitto il suo crudele ed usurpatore zio, l’altra è Susan, e ho detto tutto- Lucy lo guardò un po’ male, poi guardò la carta ancora immacolata, come se si aspettasse che apparissero le lettere a formare le frasi che cercava disperatamente di mettere insieme. Anche Edmund cercò di trovare qualcosa, ma con meno impegno della sorella, poi, rimuginando su quello che voleva la sorella “che li convinca, incuriosisca..” trovò la soluzione:-TROVATO!- -Cosa?- -Quello da scrivere! Leggi un po’- e il giovane Pevensie iniziò a scarabocchiare velocemente una bozza dei suoi pensieri. Un minuto dopo, Lucy esclamò –Perfetto!- tutta contenta, e abbracciò il fratello, che la ricambiò con un leggero sorriso di soddisfazione:-Bene, ora ho bisogno di qualcosa, una lettera o solo degli appunti, scritti da Caspian e Susan, altrimenti non riesco a falsificare la loro grafia- disse subito il ragazzo. Lucy annuì, e insieme andarono fuori dalla stanza:-Io vado in camera di Susan, tu in quella di Caspian, poi torniamo qua, ti va bene?- chiese il ragazzo –Si, perfetto- ripeté convinta la piccola Pevensie.  I due si separarono e andarono in direzioni diverse.

 

Lucy si avvicinò alla porta della camera della sorella, sbirciò attraverso la serratura, per cogliere anche il minimo movimento: via libera! Abbassò piano la maniglia della porta, sporse la testa per vedere meglio, ma non avvertiva nessuno. Entrò tranquillamente “Forse Susan è andata a farsi un giro dopo pranzo” pensò la bambina, mentre si avviava verso la scrivania della sorella. Iniziò a ficcanasare (“cercare” non avrebbe reso l’idea ndme) nei cassetti, trovando finalmente un foglio che arrecava qualche appunto della giovane ex regina, su un libro che Susan stava leggendo:-EVVIVA!- esclamò felice la piccola, rimise apposto in macella che aveva creato e corse fuori, prima che la sorella maggiore potesse arrivare “Ora tocca a Ed”, si disse.

 

Edmun sembrava una spia in missione, per come si muoveva per i corridoi: strisciava sulla pareti e guardava ogni angolo dei corridoi con sospetto e attenzione. Se qualcuno l’avesse visto, l’avrebbe preso per pazzo “Meglio essere cauti” pensava costantemente il giovane ragazzo. Arrivò finalmente all’entrata della camera di Caspian, aprì piano la porta, non completamente, lasciando l’uscio appena intravedibile, per essere sicuro che Caspian (o chiunque si trovasse nella stanza del principe) si accorgesse della porta aperta. Non sentendo passi o rumori provenire dalla camera, spalancò completamente la porta: la camera era poco più grande della sua e di quelle dei suoi fratelli, ma si vedeva che era fatta apposta per un re; il grande letto a baldacchino, il gigantesco armadio e il grande balcone, più grande di quello della camera di Susan. Ogni rifinitura era perfetta e accurata. Ma Edmund non si fermò ad ammirare la camera del re, intento a trovare un qualsiasi foglio con la grafia del principe: ovviamente la ricerca fu più veloce e semplice rispetto a quella della sorella, perché Caspian scriveva molto di più di Susan, per ragioni burocratiche, troppo noiose da elencare o per schemi di guerra. Edmund ne prese uno a caso e si fiondò fuori dalla stanza, prima che qualcuno lo scoprisse.

 

Lucy aspettava Edmund d’avanti alla porta, quando lo vide arrivare di gran carriera. Entrarono in camera e si diressero verso la scrivania:-Forza Ed, muoviamoci a scriverle queste lettere- e Edmund iniziò a scrivere quella per Susan; scriveva lentamente e ogni dieci secondi guardava il foglio scritto da Caspian, perché la sua grafia era molto ordinata ed elaborata: niente a che vedere con quella di Edmund.

Lucy non faceva altro che saltellare impaziente, al che un certo punto Edmund si voltò verso di lei intimandole:-LU! Stai ferma altrimenti sbaglio e devo ricominciare, non mettermi fretta!-. La bambina sbuffò e si sedette sul letto, a braccia incrociate, stando a guardare la schiena inclinata del fratello, occupatissimo a scrivere. Dopo tutto aveva voluto lei il suo aiuto, meglio attenersi ai suoi tempi.

Dopo pochissimo, Edmund finì la “lettera di Caspian”, e la guardò soddisfatto. Poi prese gli appunti della sorella maggiore e un foglio bianco. Iniziò di nuovo a scrivere, questa volta era più sicuro, perché molte volte aveva copiato la grafia di Susan per farle degli scherzi (e le sue guance ancora ricordavano i bei tempi). Appena finito, Edmund chiamò Lucy con un –Ho finito, vieni- e fece chiudere le lettere in delle buste dalla sorella. Avevano preparato tutto e avrebbero “consegnato” le lettere subito dopo cena. Avevano ancora un pomeriggio intero per rilassarsi. Si svagarono con gli allenamenti o delle lunghe cavalcate, quando velocemente calò la sera e l’ora di cena. Quando arrivarono a tavola, Peter era ovviamente già seduto e parlava con Briscola e il professor Cornelius. Salutò i due fratelli e ripresero a parlare fra loro, in attesa dei due ritardatari: Susan e Caspian. Circa mezz’ora dopo arrivò Susan, che si beccò una sgridata dal fratello, senza però permettergli di tenerle testa, seguita a ruota pochi minuti dopo da Caspian. Cenarono tranquillamente e si abbuffarono di ogni prelibatezza. Verso tardi, Edmund e Lucy si alzarono, dicendo di essere stanchi. Tutt’altro. Avevano nascosto le due lettere nelle tasche del vestito di Edmund, poi egli prese quella per Susan e Lucy la lasciò vicino alla porta della sorella, mentre il fratello incastrò la lettera per Caspian nella fessura verticale della porta della sua camera. I due fratelli si incontrarono d’avanti alla camera della piccola –Fatto- dissero all’unisono. Risero soddisfatti, soprattutto Lucy, e si diedero la buona notte. Mentre il loro piano aveva iniziato a muoversi.

 

Caspian aspettava Susan nel luogo di quella mattina. La ragazza arrivò pochi minuti dopo.

 

 

E finalmente ho pubblicato anche il 5° cap. Scusatemi per il ritardo, ma sapete benissimo che sn super occupata e le idee mi mancano un po’ (cm ricordo ad ogni aggiornamento).

Un particolare grazie a valevigi 1995 per avermi aggiunto ai preferiti. Grazie a falmarin (anche io avrei voluto essere al posto di Susan, ma solo per il bacio, credimi), a Lady_Sue 1789, a mff_castle27, di cui adoro sempre di più le recensioni che mi lascia. Tanto per chiarire, Peter non ha capito un bel niente. Mi disp. Alla prossima, e spero presto, Baci AlexiaLil

 

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Capitolo 6
*** VI Cap. ***


II Cap

VI Cap.

 

Susan e Caspian non avevano il coraggio di sciogliere la fune invisibile che incatenava i loro sguardi in quel momento. Anche se era buio, riuscivano a scorgere lo stupore e la curiosità l’uno dell’altra:-Ciao- lo salutò Susan, con una punta di palese stupore; pensava di non trovarlo lì? –Ciao Sue- le rispose di rimando il principe, anche lui stupefatto; era convinto che la ex-regina non si facesse viva?

-Perché mi hai lasciato quel messaggio?- domandò Caspian per rompere quel brutto silenzio imbarazzante che solitamente cadeva fra loro… almeno fino a quel pomeriggio:-No. Sei stato tu a lasciarmi una lettera- rispose Susan –Ti sbagli- disse sorpreso Caspian, e tirò fuori la “lettera di Susan”, leggendola ad alta voce, così che anche la regina sentisse le “sue “ parole. Nel frattempo Susan si era avvicinata sempre di più a Caspian, trovandosi a  pochi centimetri da lui. Appena il principe alzò il viso, vide negli occhi della ragazza il vero stupore, una totale sorpresa sfumata dal dubbio.

-Anche io ho una lettera simile. L’ho nascosta nella scrivania- -Cosa diceva?- chiese curioso:-Era simile a questa. In pratica che volevi vedermi per parlarmi di una cosa molto importante-. Caspian rifletteva: chi poteva mai fare uno scherzo simile? Ero infastidito, ma non più di tanto. Chiunque fosse l’artefice , aveva fatto in modo che lui restasse da solo, ancora una volta, con la sua Susan. Pensava a questo il giovane, tanto che sul suo viso era spuntato un leggere sorriso:-Caspian, perché ridi?- chiese Susan, incuriosita dallo strano sguardo del giovane. Caspian si riprese e le rispose:-No, niente. Pensavo ad una cosa- -A cosa?- -Beh- e si passò la mano sulla nuca (quanto mi piace quando fa così ndmeJ) –pensavo che… dovrei ringraziarlo, o ringraziarla- Susan non capì molto, e domandò un po’ stufa:-Ma di chi parli?- al che Caspian le prese le mani stringendole nelle proprie e, guardandola dritta negli occhi, le rispose:-Parlo della persona che ha architettato tutto questo. Perché mi ha permesso di stare con te, ancora una volta- e anche se era buio, notò il rossore nelle gote di Susan, che abbassò il viso, guardando le loro mani stringersi.

Rimasero così per una buona manciata di minuti, in cui Susan non staccava gli occhi dalle loro mani, mentre Caspian guardava Susan, intenerito dalla dolcezza del suo viso. Come poteva non amare una ragazza così… dolce, ma allo stesso tempo decisa, fiera e coraggiosa? L’appellativo “Susan la dolce” non le rendeva giustizia…

La ragazza si decise ad alzare gli occhi, che annegarono nei due buchi neri e profondi di Caspian; come non amare un simile uomo? Come non esserne attratti? Con due cieli scuri e infiniti come occhi, un sorriso da far invidia al Sole, e tutto quell’amore che le dimostrava con un solo gesto, tutta quella passione che solo lui sapeva usare per travolgerla. Rimasero a fissarsi, a studiare il viso l’una dell’altro, per poi mandare al diavolo quei pochi centimetri che li separavano, baciandosi con dolcezza passionale. Le loro mani si sciolsero: Susan affondò le sue nei capelli di Caspian, mentre lui metteva le sue dietro la schiena della mora, avvicinandola ancora di più a sé, come per non farla scappare, fuggire lontano da lui… Non doveva permetterlo. Senza volerlo, o per istinto, i due giovani si ritrovarono stesi sul prato bagnato dalla rugiada, con Susan sopra Caspian, le loro labbra non si erano staccate nemmeno per un secondo, troppo preoccupati che quella nuova magia potesse finire. Continuarono così per tutto il tempo che la Luna e la notte concedevano loro. Susan aveva la terribile sensazione che non avrebbe avuto molto tempo da passare con Caspian, come se un’imminente separazione incombesse su di loro. Per questo non voleva che tutto finisse.

Le prime luci dell’alba iniziarono a bagnare i corpi dei due ragazzi con i loro fasci di luce. Si erano addormentati abbracciati e, anche se i loro abiti erano fradici, non avevano la minima intenzione di alzarsi. Ma i raggi solari erano insistenti e pian piano costrinsero i due giovani al risveglio. Susan sbadigliò e si coprì gli occhi con la mano, per via della luce che le arrivava dritta sulla faccia. Si girò verso Caspian e cercò di svegliarlo, chiamand0lo, ma soltanto un pizzicotto sul braccio lo indusse al totale, o quasi totale, risveglio.

-Buongiorno- gli sorrise Susan, e Caspian le diede un bacio a stampo sulle labbra:-Buongiorno anche a te. Che ore sono?- Solo in quel momento Susan si accorse che il Sole era abbastanza alto, e che avevano dormito in giardino, senza avvisare nessuno:-Oh No! Sarà mattina inoltrata. Muoviamoci, saranno preoccupati gli altri. La situazione è peggiore dell’altra volta- Caspian le rivolse un sorriso malizioso, dicendole all’orecchio:-Almeno ieri pomeriggio eravamo all’asciutto e al coperto quando l’abbiamo fatto- e Susan sorrise arrossendo. Dopo di che starnutì, riuscendo a mettersi le mani davanti ala bocca. Caspian allontanò la testa di poco, quel tanto per non essere colpito dallo starnuto, e si mise a ridere:-Sarebbe meglio che ti coprissi, non vorrei che ti prendessi un raffreddore- e a quel punto anche il principe starnutì improvvisamente. Susan, che teneva le mani ancora sulla faccia, cercò di non scoppiare a ridere, ma con scarsi risultati:-Sarebbe… sarebbe meglio che anche tu ti coprissi-. E risero come dei bambini; continuavano a sorridere, mentre si rivestivano velocemente. Rientrarono al castello di soppiatto e silenziosamente, nascondendosi dietro alle colonne non appena sentivano dei passi. Caspian accompagnò Susan in camera, lasciandola con un bacio leggero e si avviò verso la sua stanza, per darsi una pulita, attento a non farsi scoprire da nessuno.

 

-Secondo te come sarà andata?- chiese Lucy, mentre Edmund metteva il suo cavallo nero al posto del pedone bianco della sorella:-E chi lo sa?! Penseranno ad uno scherzo- -Non intendevo questo. Mi chiedevo cos’avessero fatto- rispose tranquillamente la piccola; Edmund parve pensarci su, poi sbottò:-Mah. Avranno parlato-.

 

Ed eccome con il 6° cap. finalmente. Allora ringrazio bellavita per i complimenti al mio modo di scrivere (mi hai fatto arrossire) e sono contenta che ti piaccia la fic. A Lady_Sue1789 per il commento più divertente per il cap. precedente (mi sono divertita tantissimo a scrivere la scena di Ed-super spia). A mff_castle27 per i commenti sempre divertenti che mi lascia. A valevigi1995 (anche io sn contenta che Peter nn abbia capito nulla, altrimenti apriti cielo). Spero di non deludervi con questo cap. e mi fa molto piacere il successo che ha la mia fic. Grazie di cuore a tutte, alla prox. Baci AlexiaLil

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Capitolo 7
*** VII ***


II Cap

In questo Cap mi concentrerò su Peter, visto che non l’ho praticamente considerato nei precedenti cap.  eppure mi piace molto. Un’altra cosa, sn a corto di idee purtroppo (il  famoso quando fastidioso blocco della scrittrice). Se avete delle idee su cosa potrebbero fare Edmund e Lucy, fatemi sapere! Grazie della collaborazione, baci AlexiaLil

 

VII Cap.

 

Peter, non sapendo come trascorrere il tempo, dopo aver passato tutta la mattinata ad allenarsi con Briscola e Ricipì (è più monotono di me ‘sto povero ragazzo ndMe), passeggiava solo nel giardino del castello, leggendo un libricino. A quell’ora del pomeriggio pensava, o sperava, di trovare qualcuno che, come lui, non avesse niente da fare; invece subito dopo mangiato, Susan e Caspian si erano ritirati nelle rispettive stanze, sebbene i due si fossero svegliato alla buon ora. I due più piccoli erano andati a cavallo, mentre Cornelius era troppo preso dasi preparativi dell’incoronazione.

Era noioso non avere niente da fare. Era stato chiamato nuovamente a Narnia per combattere, e quei pochi giorni di guerra l’avevano tenuto impegnato. Ora che c’era la pace, non sapeva più come riempire le giornate. Oltre ad allenarsi costantemente (pensiero tipo di un re pensionato nel fiore degli anni ndMe J). Pensò ai suoi fratelli. Loro si che sapevano come svagarsi: Lucy ed Edmund trovavano sempre qualcosa da fare e ultimamente sembravano presi da qualcosa di segreto e importantissimo. Susan, invece, aveva la testa un po’ altrove: si vedeva lontano un miglio quando era assorta; oltretutto, passava molto tempo da sola e aveva gli occhi più lucidi e le guance più rosee. Eppure non si allenava con la stessa assiduità di Peter. Si e no, due volte alla settimana. “Perché?” si chiese il giovane. Aveva anche notato che Caspian aveva le sue stesse abitudini: era sempre solo, costantemente con la testa fra le nuvole, arrivava tardi ai pasti e sentiva spesso Cornelius lamentarsi della poca attenzione che il principe gli riservava. Inoltre, Caspian arrivava sempre qualche minuto più tardi di Susan, dalla sua stessa direzione… Si bloccò. Aveva ancora gli occhi sul piccolo fascicolo, ma non gli prestava molta attenzione. Aveva fatto due più due. Un dubbio amletico gli invase la mente: e se Susan avesse una relazione con Caspian?

Non gli erano certo sfuggiti gli sguardi complici che i due si lanciavano, quando credevano di non essere visti, mentre erano a pranzo, o a colazione o alla sera, ma non credeva possibile che…, no, la loro relazione non poteva essersi sviluppata fino a quel punto. Si conoscevano da troppo poco tempo! “No, mi sto sicuramente sbagliando”, cercò di convincersi Peter, senza tanto successo. L’idea non riusciva ad abbandonarlo completamente. Aveva imparato ad apprezzare Caspian come re e come persona… ma se diventava il ragazzo di sua sorella… beh, avrebbe avuto da ridire. Oltretutto non sapevano se o quando sarebbero andati via da Narnia. Come l’avrebbe presa Susan, se le sue supposizioni erano fondate? Quale strada avrebbe intrapreso? L’abbandono della famiglia? Lasciare Narnia e naturalmente Caspian? La cosa prospettava di diventare più complicata di quel che fosse. Ma non era certo di quello che aveva, forse, intuito. Aveva un disperato bisogno di prove concrete. Aveva un disperato bisogno di scoprire… anche nel modo meno opportuno…

 

-Dai Ed, fammi vincere per una volta!- -Ma così non sarebbe una vittoria corretta, Lu- la canzonò il fratello, mentre galoppavano ed Edmund vinceva per l’ennesima volta la gara.
Aspettò che la sorella lo raggiungesse, mentre continuava a ridere. Lucy non era della stessa opinione:-Prima o poi ti batterò, Edmund Pevensie! E poi vedremo chi riderà!- -Aspetta e spera, Lu. L’importante è crederci!- e di nuovo a ridere, stavolta entrambi :-Forse è meglio rientrare. Si sta facendo tardi- -Hai ragione Ed-. Quando i due rincasarono, trovarono una sorella rossa di rabbia e un fratello a dir poco furibondo:-Ma che avete voi due?- gli sgridò Edmund:-STA ZITTO ED! QUESTA VOLTA PETER NON LA PASSA LISCIA!- sbraitò Susan, in preda ad una crisi isterica, mentre puntava l’indice accusatore verso il fratello maggiore, che la guardava in cagnesco:-IO NON DOVREI PASSARLA LISCIA? SENTI CHI PARLA! PROPRIO TU!- ed ecco spuntare un altro indice accusatore, sta volta puntato verso Susan:-Si può sapere cosa è successo?- chiese la piccola Lucy, mettendosi in mezzo ai fratelli maggiori.

-TE LO DICO IO COS’É SUCCESSO LU! QUESTO STUPIDO NON RISPETTA LA PRIVACY ALTRUI!- -Sei entrato in bagno senza bussare?- chiese Edmund, meritandosi un’occhiataccia da i tre fratelli (eh si, anche a Lucy nn fa piacere tutta questa mancanza di tatto di Edmund ndme):-Fammi il piacere di smetterla di dire cavolate, Edmund Pevensie- sibilò Susan. Peter e Lucy non poterono non essere d’accordo con la sorella e Edmund si fece piccolo piccolo:-Dopo questa stacco comico, mi dite perché Peter non rispetta la tua privacy- -È entrato in camera mia di nascosto e…- -AVEVO UNA BUONA RAGIONE PER FARLO!- protestò Peter –AH DAVVERO? SPIEGAMELA!- ringhiò Susan. Peter parve bloccarsi di colpo. Poi furente, prese un pezzo di carta dalla tasca, l’aprì e lo mise d’avanti al viso, in modo che Susan lo potesse riconoscere. Dal canto suo, Susan ci mise poco a capire e a diventare livida di rabbia e imbarazzo:-Peter come..- -Zitta Sue! Mi dispiace di essere arrivato al punto da invadere camera tua per avere delle risposte, ma non me ne pento se scopro i risultati- . Non solo Susan, ma anche Edmund e Lcuy erano rimasti basidi e impietriti… quella era la loro lettera!! Tanto per chiudere in bellezza quel fantastico momento di ritrovo familiare, ecco arrivare:-Ma cos’è tutto questo baccano?- chiese un arrabbiato Caspian. Peter lo fulminò:-Eccoti Caspian, centravi anche tu nella discussione….-.

 

Fine cap. Ed ecco, dopo secoli, uno slancio inaspettato (almeno spero). Ringrazio bellavita per i complimenti, tutti troppo gentili. Sn felice d’aver aiutato Lady_Sue1789 a migliorare la sua giornata (è questo che volevo dalle mie storie) e valevigi1995 (Edmund mi viene molto spiritoso, devo sempre mettere uno divertente nelle storie, altrimenti nn sn mie). Alla prossima, baco AlexiaLil

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Capitolo 8
*** VII Cap. ***


II Cap

VII Cap.

 

Caspian era palesemente spaesato. Aveva sentito le grida nel salone d’ingresso fino alla sala riunioni, dove stava parlando con il professor Cornelius, e adesso si sentiva addosso lo sguardo accusatore (e inceneritore) di Peter, mentre Susan era un misto fra imbarazzo e timore. Avrebbe giurato d’aver sentito anche Edmund e Lucy, ma erano spariti (mica scemi quei due ndme). Era rimasto a metà della scalinata. Peter gli si avvicinò infuriato, puntandogli l’indice contro il petto e sibilando: . Il quasi re cambiò colore velocemente: prima pallido e rigido, la paura che si impadroniva di lui, subito dopo divenne rosso fuoco, abbassò il viso e bisbigliò:<S-si. Ho… una relazione con Susan da qualche giorno>. Peter abbassò il dito, gli occhi fissi su Caspian

chiese Edmund, affannato dalla corsa; Lucy, che aveva le mani sulla ginocchia, piegata per il fiato corto, rispose:uff, spero… spero di no> <È colpa nostra  Lu. È solo colpa nostra se Narnia rimarrà senza sovrano…> <… e uno di quelli antichi si macchierà del suo omicidio> finì per lui la piccola. Erano nei guai. Peter aveva trovato la loro lettera, traendo chissà quali catastrofiche conclusioni su Caspian e Susan, e loro due ne stavano pagando le conseguenze…

domandò preoccupata Lucy; Edmund si voltò e disse, con tono quasi freddo:Caspian e Sue, se non è troppo tardi> <Si, Lu. Proviamo a fare qualcosa di utile...>

 

Peter era furioso: Caspian e Susan erano seduti sugli scalini e si tenevano per mano (mossa coraggiosa ndMe):VI SALTA IN MENTE? CHE CREDETE DI FARE?> ascol…> MI SAREI MAI ASPETTATO UN COMPORTAMENTO DA SQUALDRINA DA PARTE TUA!> Caspian rimase spiazzato a quelle parole. Si alzò, lasciando la mano di Susan e inchiodandosi davanti a Peter, urlandogli:CI SAREMO SPINTI IN COSÍ IN LA’!> MI RIMPROVERI! VI SIETE COMPORTATI COME DEGLI IRRESPONSABILI!>. Susan scoppiò in lacrime. I due giovani si volsero girarono verso di lei, preoccupati. Ma solo Caspian le si avvicinò, cingendole le spalle con un braccio, avvicinandosela. Poi si abbracciarono, mentre lei singhiozzava e lui cercava di calmarla sussurrandole all’orecchio. Peter li guardava, ancora un po’ arrabbiato “Cosa succederebbe se ce ne andassimo?” continuava a pensare. Quando Susan si calmò, prese un bel respiro, si alzò e fulminò il fratello con gli occhi arrossati dal pianto. Caspian le fu subito a fianco, ma lei andò verso Peter, con fare minaccioso, poi sibilò:Caspian siamo abbastanza grandi per non dare per scontato quello che proviamo e quello che abbiamo fatto. Io non me ne pento e sono felicissima di quello che è successo> Peter era cereo, immobile: la rabbia non si era smaltita del tutto… ma era il maggiore! Doveva occuparsi dei fratelli e questo includeva anche Susan, anche se era ormai quasi una donna (togli pure il quasi, Peter ndme). Se pensava che lei avesse avuto quel tipo di rapporto con Caspian… gli ribolliva il sangue nelle vene! (fratelli iper-protettivo ndme).

Peter sospirò, si passò una mano sul viso, guardò Susan, poi Caspian: poi, rivolto a Caspian Narnia piangerà la morte precoce del suo neo-re. Non è un avvertimento amichevole, ma una minaccia vera e propria> . Susan non si era rilassata nemmeno un attimo. Un solo loro passo falso, e davvero Peter non sarebbe stato capace di intendere e volere. Era divisa in due: era contenta che il fratello si preoccupasse per lei, ma d’altra parte non poteva immischiarsi in affari che non lo riguardavano: lo chiamò Caspian, prima che il giovane potesse andar via . E uscì.

 

si o no?> Lucy si stava spazientendo. Erano rimasti nascosti per tutto il discorso che quei tre avevano fatto, urla comprese… lo ribeccò Lucy <Caspian cammina ancora, no? E se peggiorassimo le cose?> <Vedì?> Edmund parve pensarci ancora un po’, poi, serio (Edmund è capace di fare il serio ndTutti 0_0) (Certo, che credete -.- ndme) chiese a Lucy: (Ok,forse non ne è capace -_-‘ ndme). Lucy parve preoccupata: . La piccola rimase zitta un minuto buono: <È stato bello essere tuo fratello> disse Edmund, facendo sorridere Lucy. Poi uscirono allo scoperto.

 

Ragazze, perdonate la mia scarsa puntualità. Per mancanza di idee, ho cambiato un po’ la storia. Spero che non me ne vogliate. Passiamo ai ringraziamenti: clacly e Lady_Sue1789, vi ringrazio per i commenti che mi avete lasciato e gli apprezzo molto. Ringrazio anche chi l’ha letto ma non ha commentato (anche se non so se ci sn stati) e chi ha commentato la mia storia su Twilight “FIGLIO IMPROBABILE”, non so se la continuerò, ma grazie per le bellissime recensioni.

Tornando a questa fic, sto già lavorando al prox cap, ma ovviamente la data della pubblicazione è ancora da determinare (te pareva ndTutti -_-‘) (Sorry me ndme -_-“). Alla prossima, baci AlexiaLil

 

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Capitolo 9
*** AVVISO, PERDONATEMI ***


AVVISO

AVVISO

 

Ragazze, che avete seguito la mia fiction fino ad ora, ho una brutta notizia da darvi.

Siccome ormai non ho più idee per questa storia, che penso stia scendendo nel banale, siccome non riesco più a seguire la mia idea iniziale, sto creando un’altra fiction di tema completamente diverso e non riesco a continuare tre fiction in una volta sola, rinuncio a “Tra i due amanti… il terzo fa cupido”. Quindi per ora non continuerò la storia. Ma spero di riuscire a continuarla.

In parole povere, la storia rimarrà sospesa a tempo indeterminato.

Mi scusa con chi fino ad ora mi ha sostenuto, ha letto e commentato questa fic. Ragazze vi ringrazio. Spero di non avervi deluso e di riprendere la storia al più presto.

 

Grazie, AlexiaLil

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