L'ultima cosa che avrei immaginato accadesse!

di MikaruBlindrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 5: *** Avviso! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Sono sicura che sia la cosa giusta...

Non è vero...Ho paura di sbagliare...
Dopo tutto sapevo che sarebbe finito...
Un po' speravo che continuasse per sempre...
Alla fine non lo saprò mai...
E un sogno o è la realtà?
Sono stata bene...Ma hanno bisogno di me...
Non ne sono sicura però...
Vorrei restare ma qualcosa mi spinge ad andarmene
Non so bene cosa...
Strano qua c'è una vita che ho sempre sognato...
Ma sento che è sbagliato...
Mi perderei cose importanti della mia vera vita?
Non lo so...
Ma mi mancherete, incontrarvi e stato bellissimo...
Non è necessario?
Davvero? Non so che fare, devo decidere?
E' troppo tardi per rimandare...
Allora ho scelto...
Cosa voglio?
...



•~___________-Angolo Autrice-___________~•
Di sicuro non si capisce molto dal prologo.
Ma lo capirete man mano che scrivo la storia ^^
La risposta la saprete alla fine della storia...
Non so quanto sarà lunga e spero che l'ispirazione non sparisca...
Il primo capitolo arriverà domani! Quindi non vi lascierò con l'amaro in bocca.
Spero che vi abbia incuriosita e che la storia vi piaccia
Un Bacio Marika~

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Capitolo 2
*** 1° Capitolo ***


                                      L’ultima cosa che avrei immaginato si avverasse!
1° Capitolo
 
Oggi a Roma faceva molto freddo, si sentiva che era arrivato l'inverno. Mi strinsi più che potevo nel cappotto abbassando il viso nella sciarpa. L’unico motivo per cui ero uscita di casa quel sabato era per andare ad una fiera, ma non una comune fiera... Era: La fiera Yaoi. Un evento più unico che raro dove stavo io, certo avevo attraversato mezza città per arrivarci, ma ero così felice che sarei morta avrei avuto un enorme sorriso sulle labbra. La fiera si trovava una piazza molto grande, era stata allestita da molti stand e per fortuna disponeva anche di qualche stand col cibo. Per arrivare nella piazza, si doveva scendere una lunga scalinata senza ringhiera che nei bordi affacciava un boschetto.  Ovviamente ad aspettarmi davanti l’entrata del parco c’era la mia migliore amica Caterina, lei era una delle poche persone su cui potevo contare, eravamo praticamente cresciute insieme e delle volte capitava di definissero " Gemelle separate dalla nascita " Anche se lei era molto più dolce e affettuosa di me. Quando la raggiunsi mi abbracciò forte, i suoi occhi brillavano e sulla sua faccia era stampato un sorriso a trentadue denti, non riusciva a stare ferma e dopo l'abbraccio continuò a muoversi. Non che io fossi meno emozionata, ma cercavo di darmi un tono... Per il momento. « Ti rendi conto?! Siamo proprio qua! Dobbiamo comprare tutte le cose yaoi immaginabili... A qualunque costo! » Sorrisi trattenendo una risata « Sembravi vagamente minacciosa. » Lei mi guardò scettica « In guerra tutto e lecito, ed ora muoviamoci altrimenti inizia senza di noi. » Guardai l’ora sul telefono, mancava circa mezzora, ma come al suo solito doveva essere in prima fila per prendere i gadget migliori. 
 
Alcune ore dopo…Finita la fiera:
 
« Non mi sono mai divertita così tanto! Chissà quando ne faranno un'altra… Ma perché questa giornata sembra essere volata! » Le sue labbra si imbronciarono, mentre guardava tristemente la piazza dietro di noi. Anche se adesso sembrava triste, fra pochi minuti avrebbe tirato fuori la macchinetta fotografica, con cui aveva scattato foto ai cosplayer più belli, ma poi mi accorsi che il cappello che si era comprata non era più sulla sua testa. « Cate... Ma il tuo cappello? » Le sue mani corsero sulla sua testa tastando solo capelli. « Cavolo! Forse l'ho lasciato sulla panchina…Vado a vedere se è ancora lì! » Corse le scale sparendo dalla mia vista e io sospirai, rimarrà sempre la solita sbadata. Mi sedetti sugli scaliti, tenendo ai miei piedi le buste con dentro i miei acquisti, era stata un fiera molto rifornita, avevo comprato oggetti e manga davvero fantastici. Quasi bramosa tirai fuori il manga di Junjou Romantica, finalmente mio! Anche se era in giapponese non mi importava, era mio, dopo anni e anni di vane speranze! Lo baciai per poi posarlo di nuovo nella busta al sicuro, il mio momento di pace fu interrotto dal suono di un fulmine, che squarcio il cielo ormai di un grigio spento. Sobbalzai spaventata alzandomi in piedi mentre cominciava a piovere, scavalcai i cespugli di lato alle scale riparandomi sotto un albero – Anche se non era molto sicuro – Mi assicurai che in contenuto delle buste non si fosse bagnato e la poggiai per terra per prendere il telefono, dovevo chiamare Caterina oppure si sarebbe preoccupata non vedendomi. Notai che il telefono non prendeva, non c'era nemmeno una tacca, lo alzai in aria cercando un po' di segnale per mandarle almeno un messaggio ma niente. Un altro fulmine stavolta più vicino del primo, mi presa alla sprovvista facendomi retrocedere, inciampai in una radice e caddi all'indietro, poi il buio. 
 
Quando provai a riaprire gli occhi la mia visuale era sfocata, li richiusi di nuovo cercando di calmare il martello che mi pulsava in testa. Ci riprovai stavolta riuscendo a distunguere i rami dell'albero sotto cui mi ero riparata, cosa ci facevo a terra? Giusto... Avevo sbattuto per terra, sicuramente avrò perso i sensi per un po'. Mi alzai a fatica sentendo la testa pulsare ancora, mi aggrappai all'albero per non cadere notando che per fortuna la pioggia era cessata. Faccio per prendere la mia busta, ma non trovo niente di vagamente somigliante « Bene... Pure la busta mi hanno fregato! Porca puttana... Dopotutti quei soldi che ho speso. » Con un rodimento di coglioni come pochi prendo il cellulare, con la speranza di poter chiamare Caterina, mi porto il telefono all'orecchio ma pochi secondi dopo la solita voce registrata partì in automatico: “ Il numero da lei chiamato e inesistente, le chiediamo di riprov- “ Provai a richiamarla facendo il numero sul tastierino, ma quando lo riportai all'orecchio mi disse la stessa cosa. Come poteva essere inesistente? Forse le era caduto in qualche pozzanghera, meglio raggiungerla. Alzai lo sguardo vedendo i lampioni illuminarsi, ma non ricordavo ci fossero lampioni su queste scale, feci finta di nulla per poi tornare sulle scale e scenderle. La piazza era sgombra, il che era impossibile, avrebbero dovuto metterci ore per togliere tutto, sembrava non esserci nemmeno stata la fiera, se per questo non c'era traccia nemmeno di Caterina. Mi sentivo persa, cosa diavolo succedeva? Forse la botta mi aveva fatto più male del previsto, ma mi bloccai notando un cartello poco distante, la cosa che più mi sconvolse era che l'avvertenza scritta sopra era in giapponese... A Roma non c'erano cartelli in giapponese! Mi voltai iniziando a salire le scale, quasi di corsa e mi precipitai in strada... Intorno a me però vidi una strada sconosciuta, piena di cartelli e negozi giapponesi, che stranamente riuscivo a leggere e capire. « Questo deve essere un sogno… Sono ancora svenuta! » Cominciai a pizzicarmi il braccio, ma mi provocai solo dolore, senza riuscire a svegliarmi. Si stava facendo buio e stavo cominciando ad avere paura, ero in un posto sconosciuto, tutta sola, senza nessuno da chiamare o a cui chiedere aiuto. Mi strinsi nel cappotto, morivo dal freddo e dalla bocca mi uscivano nuvolette dovute alla temperatura, alcuni uomini si soffermarono a guardarmi, quella zona non mi piaceva per nulla, così mi alzai incamminandomi chissà dove. Dopo aver camminato per un ora circa, mi resi conto della mia situazione: Ero sola in un posto che non conoscevo, non riuscivo a chiamare Caterina al telefono, non sapevo dove andare o cosa fare... Fui colta da panico e senza rendermene conto mi fermai davanti ad un maestoso edificio, sulla targa c'era scritto " Università Mitsuhashi " ... Era vagamente famigliare, chissà perché mi era così famigliare, scossi la testa sbuffando, dove diavolo sarei andata ora? Sempre più stanca ripresi a camminari, sentendomi ad ogni passo sempre più disperata, avrai passato così la notte? A camminare per delle strade sconosciute? Che tristezza. 
 
Finalmente, sboccai in una strada affollata, forse un po' troppo visto che mi cominciai a scontrare con delle persone, lasciandomi trascinare dalla folla che attraversa e quando la folla si allontana rimango in mezzo al traffico con la testa che gira e gli occhi vengono accecati dai fari di un camion e dal conducente che suona ripetutamente il clacson intimandomi di spostarmi. Finalmente mi sposto e le mie gambe cedono lasciandomi cadere sul marciapiede, la testa girava come una trottola... Ero davvero stanca. Mi alzai a fatica ed entrai dentro un bar, ma non riuscii a raggiungere i posti a sedere che rischiai di cadere di nuovo, ma stavolta qualcosa mi prese facendomi sedere sul una sedia « Si sente bene? Forse è meglio se le prendo dell'acqua. »Riesco solo a distunguere la voce di un ragazzo, ero troppo presa a guardare a terra per osservarlo bene, così alzo il viso tenendolo con una mano appoggiata al tavolo guardandolo mentre e di schiena. Aveva un lungo cappotto beige con il cappuccio peloso. Una massa di capelli castani che arrivavano più o meno al collo e muoveva le mani in modo quasi agitato mentre spiegava alla cameriera della situazione. Torno indietro con in mano un bicchiere e sgranai gli occhi perdendo la forza nel braccio che mi teneva la testa sbattendo sul tavolo, urlai dal dolore mentre il ragazzo si avvicinava « Che botta! Stai bene? » Indietreggiai fino al muro tenendomi lontana mentre con una mano mi tenevo il petto « Tu-Tu-Tu! » Lo indicai spaventata a morte, mi scrutò con i suoi occhi verdi inarcando le sopraciglia « Come…Perché….Tu…AHHHHHH» Presi una forchetta di plastica conficcandola del braccio e urlai mentre lui me la toglieva di mano « Ma sei scema?! » Lo presi per il colletto del cappuccio « Tu sei Misaki!? Misaki Takahashi!?» Lui annui sempre più confuso, i suoi occhi urlavano " Questa è tutta matta! " MA FORSE E VERO VISTO CHE LUI NON ESISTE!?!?!! Lo lasciai sbalordita uscendo di corsa dal bar e respirando profondamente. Mi sentivo davvero male, ma cosa mi stava succedendo? Perché non riuscivo a svegliarmi, cazzo! Sentivo il corpo tremare e le gambe mi cedettero ancora, toccai l’asfalto provocando delle urla generali e poi intorno a me si creò un cerchio pieno di gente che mi guardava, chiusi gli occhi sentendo il suo ovattato di voci che si accavallavano, riuscivo a distinguere un  “ Povera ragazza “ e un “ Chiamate l’ambulanza “ Non durai di più, dopo fui colta da un'improvviso sonno e chiusi gli occhi.
 
Il giorno dopo…In ospedale:
 
Finalmente mi svegliai, mi resi conto di essere in un letto troppo rigido e le pareti bianche erano vagamente irritanti, ovviamente ero in un ospedale. La prima cosa che udii furono le voci di un uomo e una donna « Sta bene, lo svenimento e stato causato da uno shock molto forte, ma nulla di grave. Dica al suo amico che entro il pomeriggio la dimetteremo. » Di sicuro parlavano di me, ma di quale amico parlavano? C’era qualcuno che conoscevo? « Accidenti…» Mi alzai grattandomi la testa sospirando, finora non avevo mai fatto un sogno così assurdo, mi strofinai gli occhi e subito dopo sulla soglia della porta apparve Misaki « Vedo che ti sei ripresa, certo che mi hai proprio spaventato a morte! » Sgranai gli occhi facendo per urlare ma lui mi tappò la bocca « Si può sapere cosa ti ho fatto? Non capisco ogni volta che mi vedi fai un faccia orribile, nemmeno avessi visto un fantasma... » Abbassai lo sguardo dispiaciuta, come gli spiegavo che era uno degli " Uke " più famosi del mondo e che vederlo in carne ed ossa era un trauma? « Non sei una di molte parole vero? Beh, almeno posso sapere come ti chiami? » Grazie al cielo, non mi aveva chiesto come conoscessi il suo nome, sospirai grattandomi la testa... Il solito culo.« Io sono Marika Tomaselli. E' un piacere fare la tua conoscenza » Chinai leggermente la testa, sbirciando il suo viso con la coda dell’occhio « Il piacere è tutto mio. » Sorrise in modo impacciato per poi tossichiare. Cominciò a guardarmi come dopo essersi ricordato qualcosa di importante, si sedette sulla sedia accanto al letto guardandomi curioso e poi parlò « A proposito come fai a conoscermi? Per caso ci siamo visti da qualche parte? » Cominciai a ridere con fare nervoso mentre lui mi guardava vagamente impaurito, adesso che mi inventavo?! Pensa Marika... PENSA! « Me l’ha detto…Tuo fratello! » Piegò la testa riflettendo sulla mia frase « Conosci mio fratello? » «  Beh ecco non proprio… » «  Allora come ha fatto a dirti come mi chiamo? » Iniziai a sudare freddo, ma perché non si accontentava della prima risposta!? « Sono una lontana parente di…di…Delle moglie di tuo fratello! Megumi! Sì, esattamente, siamo…Ehm cugine! Di secon..NO! Di terzo grado e mi ha parlato di te in una lettera tempo fa, con annessa una foto di te e tuo fratello! » Lui sembrò soddisfatto delle mie risposte, ci aveva creduto grazie al cielo! Feci l’ennesimo sospiro, me l’ero cavata per un soffio. Era quasi pomeriggio, non sapevo proprio dove sarei potuta andare, senza nemmeno un soldo poi... Tanto vale inventarsi una scusa e rimanere in ospedale. « Allora Tomaselli-san, da dove vieni? » Giusto... I giapponesi e il loro inutile rispetto. « Chiamami Marika, mi fai sentire vecchia se usi queste formalità » Scherzai strappandogli una risatina, in realtà mi innervosiva e basta. « Vengo dall’Italia... Volevo ecco... Cambiare vita.  » Come bugia inventata sul momento va bene, basta non scendere nei dettagli... Anche se mi dispiaceva dirgli tutte quelle frottole, ma non potevo di certo raccontargli cosa mi era successo, stentavo a crederci io... Figurati lui. « Hai già un posto dove stare? » La voce di Misaki mi risveglio dai miei pensieri, di sicuro senza soldi da nessuna parte « Ehm…No, i miei risparmi sono andati via per il viaggio e non ho altri soldi. Per oggi rimango all’ospedale, domani si vedra! » Si vedrà che finirò a raccattare cibo nella spazzatura... Misaki si mise una mano sotto il mento con fare pensieroso, chissà che idea stupida starà elaborando quella testolina bacata, mi girai prendendo il mio telefono, quasi scarico. Sullo sfondo c’eravamo io e Caterina che facevamo un cuore unendo le nostro mani, era venuta abbastanza male la foto, ma alla fine l'abbiamo messa uguale. Mi chiedo come sta... Non capisco ancora se tutto questo è vero o no, spero che stia bene, mi importa solo di lei al momento. « Ho trovato! Puoi venire a stare da me » La mia bocca si spalanco così come i miei occhi, prego!? « Il mio coinquilino vive in un attico super spazioso, abbiamo un sacco di stanze e per qualche tempo potresti occuparne una. Giusto il tempo di trovare un lavoro e un alloggio. » Davvero avrei conosciuto Usagi-san? OH MIO DIOOOOO! No, mi devo calmare…CONOSCERO USAMIIIIIII! Sono patetica e priva di dignità… « Sei molto gentile, ma ci potrei mettere mesi e darei molto disturbo. Non so pulire ne cucinare o rendermi utile in altro modo, mi sentirei solo un peso » Lui scosse la testa prendendomi le mani « Stai tranquilla ti aiuterò io a trovare un lavoro! Vado ad avvertire i medici torno subito! » Si liquidò in un nano secondo lasciandomi da sola, non capivo cosa stesse succedendo, perché insisteva così tanto? Ero una sconosciuta, non aveva senso invitarmi a casa sua… Un attimo, non penserà di tenere Usagi-san buono solo perché c’è una ragazza in casa? Ma in questi anni dove diavolo era? Cioè gli ha fatto un servizio con la povera Kaoruko nella stanza accanto e pensa che con me cambierà qualcosa? Spero vivamente che il motivo sia un altro... « Meglio filamermela al volo... » Presi dalla sedia le cose che avevo e camminai verso il bagno rimettendomi le mie cose. Sinceramente per quanto fosse bello, Usagi-san avrebbe detto di no, quindi tanto lasciare perdere, no? Mi affacciai per il corridoio non vedendolo e feci per attraversarlo quando la sua voce stidula mi investì le orecchie « Marika! Mi stavi cercando? » Annui sforzandomi di sorridere.
 
Mezzora dopo... Appartamento di Usami:
 
Entrai incerta nella casa, togliendomi le scarpe avanzai attentamente. Stavo camminando sul set di Junjou Romantica…La mia parte Fujoshi sarebbe saltata da tutte le parti scuoricinando impazzita, ma io avevo un fantastico autocontrol…Quello... Seduto sul divano non poteva esserci Suzuki-San... Non prendetemi in giro... Vi prego. E' uno scherzo, vero? « Oh sì, quello è Suzuki-San, al mio conquilino piacciono molto gli orsi... » ‘Fanculo l’autocontrollo…Corsi sul divano prendendo il braccio, lo guardai meravigliata « TU! Regina delle Fujoshi! Non ci credo ti sto toccando…AWWWW SUZUKI-SAN PERCHE' NON PARLI!? COSI' MI POTRESTI RACCONTARE TUT… » Mi fermai vedendo una figura distinta in cima alle scale, subito mi accorsi di aver tutti i loro sguardi addosso e posai l’orso sul divano facendo finta di nulla. Mi girai vedendo Misaki parecchio sconvolto, abbassai la testa per la figuraccia appena avvenuta, stupido istinto yaoista…Mi soffermai nuovamente sulla figura in cima alle scale, ammirai Usagi-san in tutto il suo splendore di Seme: Potente e deciso…Un uomo da sposare! « Misaki, chi è quella ragazza? Ti avevo detto di non raccogliere gente per strada o sbaglio? » Lo fulminai con lo sguardo incrociando le braccia sotto il seno, quale strada! Mi ha trovata in un bar se proprio vogliamo discuterne! « Usagi-san, lei è Marika Tomaselli. Non ha un posto dove stare e così pensavo che sarebbe potut- » « No… » Fu la risposta immediata di Usagi-san, che non lasciò nemmeno finire il povero Misaki. Ormai erano la mia unica speranza, non potevo andare da nessuna parte e sono stata più che fortunata a trovare Misaki... Dovevo convincere Usagi-San! Ad un tratto, ebbi come un'illuminazione... Mi avvicinai facendo un lieve inchino « Mi spiace di averle recato disturbo Usami-sensei, pensavo che sarebbe stato gentile da aiutarmi a trovare lavoro nel campo della scrittura, anche io voglio diventare una scrittrice, ma non ho potuto studiare le basi. Sono sicura di riuscirci lo stesso, ma avrei bisogno di un mentore o qualcosa del genere è Misaki-kun era stato così gentile da parlarmi di lei, è pensavo che finché non avrei trovato una casa e un lavoro sarei potuta restare qui. » Non so perché me ne sono uscita con questa cazzata, forse per parare il sedere a Misaki? Oppure perché volevo restare davvero con loro? Che cazzo di dilemma…Guardai impassibile il volto corrucciato di Usagi-san che spense la sigaretta nel portacenere che aveva in mano, il suo sguardo era di puro fastidio. « Secondo te io do il mio aiuto ad ogni aspirante scrittore? Neanche a dire che tu sia qualcuno di importante, solo una ragazzina come tante altre…Invece di sprecare il tuo tempo qui pensa a risolvere i tuoi problemi. E con te faremo i conti dopo. » Si rivolse infine a Misaki che tremò visibilmente, salii un paglio di scalini fermandomi a poco dallo scrittore « Forse è vero sono solo una ragazzina come le altre, ma forse sono una di quelle che un giorno farà la differenza. Non si giudica mai un libro dalla sua copertina e lei adesso mi sta giudicando solo per l’apparenza e non per il contenuto. Non la supplicherò ma le voglio solo dire, che si pentirà di non aver motivato a continuare qualcuno come me! » Mi girai scendendo rapidamente le scale, sorrisi a Misaki mimandogli un “ Tranquillo, mi arrangerò “ E mi rimisi le scarpe uscendo dall’appartamento. Una volta fuori mi fermai, chiusi gli occhi e lasciai che l’aria mi accarezzasse il viso. Forse sarebbe stata una buon occasione, il mio sogno di fare la scrittrice non sarebbe mai diventato vero. Ero povera e per diventare qualcuno nella vita servivano i soldi, non avrei potuto fare dei corsi extra o l’università. E quindi non avrei avute delle basi, e senza basi non si ha nessuna opportunità di riuscire. Lo dico per esperienza, nella mia famiglia nessuno si e mai dato una meta importante, io ero la stupida che credeva di riuscire anche da sola, ma era solo una menzogna. Anche se avessi talento non lo riuscivo a coltivare, un giorno sarei finita per odiare la scrittura e me stessa. Eppure mi era sembrato che per un attimo, una grande scrittore come Usagi-san… -Anche se si trattava di un personaggio di un anime - potesse aiutarmi a realizzare il mio sogno. Se non potevo nella realtà avrei voluto sognarlo, ma non cambiava nulla, ormai aveva deciso…Anche se a me non sta bene. « Marika! » Mi girai vedendo Misaki sorridermi « Queste sono le tue chiavi. » Mi poso in mano una chiave e lo guardai confusa, lui alzò le spalle « Devi aver fatto centro…Comunque vieni, ti faccio vedere la stanza! » Mi prese per mano e mi riporto nell’attico, forse non era così impossibile.
 
~Angolo Autrice~
Salveeee! Ecco il primo capitolo " Aggiornato " ùwù
Ho cercato di migliorare le frasi e dargli un po' più di spessore!
Spero vi piaccia più dell'altro, se si cosa aspettate? Mettete un recensione o andate al prossimo!
Un Bacione, Marika~

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo ***


         
L'ultima cosa che avrei immaginato accadesse!
2° Capitolo

 
Quando aprii gli occhi pensai che fosse stato tutto un sogno, ma non appena mi misi seduta sul letto, notai che la stanza in cui mi trovavo non era la mia e che le voce squillante del piano di sotto non apparteneva a mia madre. Mi passai una mano sul viso, quanto ancora sarebbe durato? Pensare che era il secondo giorno... Mi alzai dal letto, indossai i vestiti dell'altro giorno, anche perché non ne avevo di nuovi. A dirla tutta non ricordavo di aver dormito così bene da non so quanto, il mio aspetto non era così male per essere mattina presto, mentre di solito sembro uno zombie. Mi stiracchia mentre uscivo dalla stanza e scesi le scale stropicciandomi un occhio assonnata, un profumimo allettante mi risveglio del tutto facendo brontolare il mio stomaco, lo accarezzai sedendomi di corsa sulla sedia. Misaki era intento a cucinare, mentre la tavola era già occupata da delle ciotole di riso e varie pietanze. « Ohayo… » Mormorai troppo impegnata ad osservare quelle pietanze così gustose... Cielo e pensare che io faccio colazione con succo d'arancia e una merendina. Misaki si girò verso di me raggiante e mi sorrise calorosamente « Ohayo! Dormito bene? » Annuii distrattamente, impugnai le bacchette pronta a mangiare, ma Misaki mi fermò « Marika non dimentichi qualcosa? » Lo guardai confusa, che diavolo mi ero dimenticata......Ah! « Itadakimasu! » Separai le bacchette conficcando un uovo, sembrava così buono! « Marika, dobbiamo aspettare Usagi-San... » Sembrava dispiaciuto di fermarmi, ma mai quanto me che posai le bacchette nel piatto... Il mio povero stomaco. 
« E quasi ora… » Disse Misaki mettendosi a guardare una porta del piano di sopra, non feci in tempo a dire nulla che la porta in questione si spalancò, rivelando la figura stremata del povero Usagi-San scese lentamente gli scalini mettendosi seduto accanto a me. Vederlo da vicino faceva paura, aveva delle enormi occhiaie, i capelli spettinati e i vestiti stropicciati, avrà sicuramente passato una notte in bianco a scirvere. Dovevo rompere il ghiaccio, anche perché non potevo ignorare l'aura maligna che sprigionava nei miei confronti. « Ohayo… Usami-sensei...Dormito bene? » Lui mugugno qualcosa guardandomi di traverso, Decisi di rimanere zitta e presi la mia ciotola di riso in una mano e le bacchette nell’altra. Cazzo! Pur essendo andata spesso nei locali giapponesi, non avevo mai imparato a mangiare il riso con le bacchette, vi guiro che sembra facile ma non è così! Provai a impugnare le bacchette inutilmente, così ottenni gli sguardi confusi dei due uomini e mi misi a ridere dal nervoso, adesso? Ero fottuta, il mio unico tentativo fu ridicolo, tirai su dalla ciotola due chicchi contati, che figura di merda… « Marika-san hai qualche problema? » Mi domandò Usagi-san divertito dal mio disagio, se non fossi così figo ti picchierei... Non risposi poggiando le bacchette un po’ irritata. « Non ho molta fame... » Non era vero, stavo MORENDO di fame! Ma non volevo fare altre figuracce, mi alzai con molta nonchalance e ritornai nella mia stanza. Pensare che la giornata sembrava essere cominciata bene! 
 
Qualche ora dopo...Di pomeriggio:
 
 
« Marik- Cosa stai facendo con tutti quei libri? » Mi girai verso Misaki frustrata, quel pazzo di Usagi-san, mi aveva scambiato per una macchina o cosa? Parlava di estendere il mio lessico leggendo dei libri. Mi va bene... Ma diritto penale?! Che cavolo mi serve parlare con un avvocato se devo fare la scrittrice e poi... CHE SE NE FA UN LIBRO COSI' UNO SCRITTORE!? Sembro esagerata, ma non siete voi quelli che devono leggere decine di libri sulla legge con termini che non servono a niente, se non per vincere una campagna elettorale o una causa al tribunale. Sbuffai alzandomi dal letto intasato da vocabolari, libri e Kami solo sa cos'altro... « Sono alquanto occupata ora... » « Scusa se ti ho disturbata, stavo uscendo per andare a fare la spesa e volevo chiederti se ti indava di venire, ma se sei occup- » Gli presi le mani senza lasciarlo finire, tutto pur di allontanarmi da questa stanza! « Figurati se mi disturbi! Su andiamo! » Presi di corsa il capotto e lo spinsi fuori di casa senza lasciarlo ribattere, solo dopo impunto i piedi guardandomi confuso « Non avvisiamo Usagi-san? Potreb- » « Stiamo andando a fare la spesa, torniamo subito! » Lo rassicurai tracinandolo per le strade affollate, mentre camminavamo vidi una coppietta, sentii sospirare Misaki e mi girai verso di lui, aveva un'aria abbattuta...Eppure un attimo fa sembrava felice. Se fossi veramente stata un'estranea forse non capirei il suo stato d'animo, ma ero una ragazza che fino all'altro giorno lo guardava attraverso il suo pc, ormai mi ero abituata hai suoi cambi d'umore e non voleva un genio per capire che questo era dovuto a Usagi-san. Con tutto l'amore del mondo, ma Misaki è un deficente... E' ancora convinto di non essere gay! Sta da anni con la stessa persona, parliamo di un uomo mica del coniglio pasquale. Lui sa meglio di tutti di dire cazzate, non riesce ad esternare i suoi sentimenti, nemmeno sotto tortura, solo ogni tanto ha le sue uscire teatrali, ma un secondo dopo nega tutto. Ci sono tanti di quelle cose che lasciano intuire che lo ami, i suoi comportamenti prima di tutto! Se non lo amasse non si sarebbe preoccupato per lui quando suo fratello ha comunicato che si sarebbe sposato oppure non si sarebbe sentito geloso di Aikawa-san. Ahh i maschi sono così testardi, soprattutto se sono come Misaki. Gli servirebbe solo una conferma dei suoi sentimenti, forse poi si risolverebbe tutto...Mi fermai vendendo sorpassata da Misaki che si fermò a sua volta. L'illuminazione. Potevo risolvere tutto, avrei davvero potuto renderli felici... Era così semplice! Cominciai a ridere divertita ricominciando a camminare sotto gli sguardi preoccupati della gente e di Misaki.
 
Una mezzora dopo...In un parco vicino casa:
 
Avvistata una panchina mi ci spaparanzai sopra sospirando. Poggiai le buste accanto alle mie gambe, invitando Misaki a sedersi. « Ahh ci voleva proprio una pausa! Sono esausta! » Misaki vicino a me mi guardò scettico « Pensa se per tutto il giorno avresti anche portato le buste, avrei dovuto chiamare l'ambulanza! » Fece usando un tono molto sarcastico, sorrisi divertita per poi guardarlo seria... Mettiamo in atto il piano! « Dimmi un po', come hai conosciuto Usami-san? Sembrate molto intimi... » Lui arrossì di botto guardandomi confuso « I-I-Intimi?! Davvero? Ahahaha... » Si perse in una risatina divertita, io mi schiarii la voce per fargli presente che aspettavo la sua risposta, si prese un secondo cercando il modo di iniziare. « Lui è il migliore amico di mio fratello...  Lo conosciuto per caso, un giorno mentre tornavo a casa da scuola. Non andavo benissimo in quel periodo... Così mio fratello mi consiglio di farmi dare ripetizioni da lui... » « Scommetto che avevi tutte D! » « Ti sbagli! Avevo anche una C! » Scoppiai a ridere, cielo con che faccia l'aveva detto! « Su lasciami finire! Dicevo: Quando Takahiro si è sposato non sapevo dove andare; Visto che loro si dovevano trasferire a Osaka. Così Usagi-San mi ha proposto di andare a stare da lui, in cambio di vitto e alloggio mi occupo della casa. » Lo guardai interessata e mi girai completamente verso di lui. Vi posso assicurare che la loro storia raccontata da Misaki e ancora più emozionante. Da quell'incontro la Nakamura-sensei sfornò un capolavoro. « Wow...Quand'è che ti sei reso conto di amarlo... » Lo sussurrai senza rendermi conto, non sfuggendo alle orecchie di Misaki. « COSA!? » « Cosa? » Lui mi guardo sconvolto e mi indico con il dito « H-Hai detto: " Quando ti sei reso conto di amarlo " !! » Io scoppiai in una FINTA risata, per uscire da questa situazione, ma come me n'ero uscita!? « Ma sei scemo! Ahahaha, ti ho detto: Quand' è che ti sei reso conto di ammirarlo... » Lui si mise una mano sulla fronte, dire che era imbarazzato era poco, la sua faccia era da oscar! « Sai l'ho detto perché da come ne parli sembra che sei davvero legato a lui, tu ti preoccupi per lui e lui per te. » Ancora più pentito sospirò malinconico « Scusa... Non volevo urlarti in faccia... Per certi versi lo ammiro, ma ti assicuro che dopo 4 anni di convivenza tutta l'ammirazione si e tramuta in disperazione! Quel l'uomo è capace di creare disordine dopo soli 10 secondi... Senza tralasciare che quando è di cattivo umore, si sente in diritto di fare quello che vuole! » « Usami-san e fidanzato? Sai è davvero un bel uomo e di sicuro saranno in molte a fargli il filo » Ed ecco che il mostriciattolo verde di Misaki che si prepara ad uscire, sferrà gli artigli e attacca! « Certo che sì! E impegnatissimo e fedelissimo, e ti assicuro che non si avvicinano nemmeno con il radar le ragazze! » Dopo essersi accorto della sua scenata si prese il viso tra le mani arrossendo e mi supplicò di scusarlo, come poteva essere così carino? Gli accarezzai i capelli affettuosamente... Quando voleva sapeva essere dolcioso. « Sei molto protettivo nei confronti della sua relazione... E' fortunato ad averti come amico! Tu invece Misaki...Hai la ragazza...? » Lui mi sorrise divertito scuotendo la testa, il fatto che non avesse parlato per dirmelo rendeva le cose più interessanti « Visto che io non conosco ancora molto bene questo posto...mi potresti portare a fare un giro domani? » Mi avvicinai di più a lui sfiorandogli la mano, lui arrossì alzandosi in piedi « M-Ma c-certo! Vedrai che ci divertiremo...Ora è meglio se andiamo! ». Il piano era iniziato, l'avrei portato a termine con successo, tutto quello che dovevo fare era stare con Misaki il più possibile.
 
Poco dopo...Appartamento di Usagi-san:
 
« Fai pure io tornerò a leggere... Anche se preferirei di no. » Misaki mi augurò buona fortuna per poi entrare in bagno e chiudere la porta. Il mio sorriso sparì facendo largo ad una smorfia malefica, era il momento di agire.
Mentre eravamo a fare la spesa nel mio cappotto ho trovato dei soldi - Senza una ragione precisa del perché erano lì -  Forse erano il chiaro segno che il mio piano era geniale? Così mentre Misaki pagava alla cassa sono entrata in un negozietto e ho comprato delle cose molto utili. Adesso dite pure che sono una malata e che dovei farmi ricoverare ma quando mi capita un'occasione del genere?! Tirai fuori dal giubbotto dei piccoli bottini con varie forme, che altro non erano che piccole videocamere. Ne misi una sull'occhio di Suzuki-san e un'altra sulla mensola che si affacciava sul salotto, mi spostai in cucina mettendone una sul muro di lato all'angolo cucina. Salii le scale mettendone una sulla parete di vetro del corridoio del secondo piano che si affacciava al primo piano, poi stando attenta entrai nella camera di Usagi-san: Vista di persona era più inquietante di quanto credessi, ma non ci dovevo pensare, misi un'altra videocamera sopra la porta che dava la visuale del letto, una sul muro attaccato al letto e l'ultima su un coniglio di pezza vicino al letto. Uscii di corsa per poi entrare nella camera di Misaki e metterne alcune anche lì e quando uscii mi ritrovai davanti Usagi-san, senza poter evitare di sbatterci addosso e finire a terra. « U-Usami-sensei...Mi ha spaventata... » Mi squadrò da cima a fondo assottigliando gli occhi, sembra quasi voglia lanciarmi dalla finestra... « Cosa ci facevi in camera di Misaki? » Cazzo, Ci manca solo che becca le videocamere e mi defenestra seriamente! « Io...Si era scordato il telefono sul divano e gli è l'ho portato in camera. » Si chinò su di me guardandomi sospettoso « Ti tengo d'occhio...» Pensai che fosse finita lì ma... « Dopo passo a interrogarti sui libri » I libri! Arghh! Quanto lo odio!! Mi sbrigai a mettere le videocamere nel suo ufficio e nelle altre stanze per poi tornare in camera a ripassare.
 
Qualche ora dopo...Ha fine cena:
 
Allora, riassumendo quello che è successo prima. Sono andata male nell'interrogazione, mi sono beccata una strigliata e non ero riuscita a mangiare neanche ora. Perché tutte a me? Finito di sparecchiare, mi alzai per mettermi a dormire. Almeno questo e quello che volevo far pensare a loro, mi avvicinai a Misaki « Grazie per la bella giornata, oyasumi » Gli diedi un bacetto sulla guancia sotto lo sguardo irritato di Usagi-san per poi andare verso le scale « Oyasumi Usami-sensei... » Dissi sorridendo maliziosa e ha lui non sfuggì.
In camera accesi il telefono e attivai le videocamere, subito scelsi l'inquadratura del salone, iniziava lo spettacolo:
 
Misaki finito di lavare i piatti si sedette stanco sul divano « Quella ragazza non mi piace...» Il castano si girò verso lo scrittore guardandolo male « Invece a me piace molto! Non capisco cos'hai contro di lei... » Misaki si alzò facendo per andarsene ma Usagi-san lo prese per il polso trattenendolo « Lasciami! Ma è possibile che quando qualcuno mi vuole essere amico, per te a sempre un secondo fine!? » « Perché e sempre stato così! » Misaki si liberò dalla stretta e corse su per le scale, prima di chiudersi la porta alle spalle guarda Usagi-san con odio « Non cambierai mai! » Si senti il forte tonfo della porta sbattere, Usagi-san si accese una sigaretta sedendosi sul divano « Non ci posso fare nulla se mi preoccupo per te... ».
 
Chiusi il telefono e mi sedetti sul letto un po' in colpa, solo un po' di tempo e fra loro risolverò tutto. Mi farò perdonare Usagi-san è una promessa.

~Angolo Autrice~
Salve ancoraaaa! Ecco a voi il secondo capitolo " Aggiornato " 
Vi ricordo di dirmi cosa ne pensate se volete, lasciando una piccola recensione.
Spero sia di vostro gradimento *^*
Un Bacione! La vostra Marika ~
 
 

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Capitolo 4
*** 3° Capitolo ***


L'ultima cosa che avrei immaginato accadesse!
3° Capitolo

 
Quel giorno mi alzai di buon'ora, anche perché non ero riuscita a chiudere occhio, scesi al piano di sotto e aprii il frigo in cerca di una bevanda. Non riuscivo a trovare un modo per risolvere il problema tra Usagi-San e Misaki, pensavo fosse più semplice ma mi sbagliavo. Si sapeva che il rapporto tra loro era molto complicato, il fatto che Misaki non riesca ha esprimere i suoi sentimenti rende insicuro Usagi-San e al tempo stesso Usagi con i suoi modi di fare non aiuta. Non potevo parlare con Usagi-San, era un'impresa troppo ardua per un' ingenuotta come me. Rimaneva Misaki, ma lui era un vero testardo, come facevo a fargli esprimere i suoi sentimenti per Usagi-San? Lui era convinto di essere etero e di provare attrazione verso le donne...Anche se stava da 4 anni con un uomo. Sospirai versandomi un po' di succo in un bicchiere, forse stavo sbagliando, non posso pretendere di cambiare i personaggi di un cartone, in effetti non dovrei nemmeno stare qui. Mi vorrei svegliare nel mio letto caldo, con mia madre che mi urla di svegliarmi e il telefono che vibrà per via dei messaggi che Caterina mi continua a mandare. Mi manca davvero la mia vita, mi chiedo se mi stiano cercando... Oppure il tempo si è fermato nel mio mondo? Ancora aspetto di svegliarmi da questo sogno, troppo lungo per i miei gusti... Forse non tornerò mai a casa mia. Quell'idea mi fece rabbrividire, non era una buona idea pensare a queste cose di prima mattina. Finito il succo mi sedetti sul divano cercando di schiarirmi le idee, dopo alcuni interminabili secondi di silenzio, lo scricchiolio delle scale mi giunse alle orecchie. « Ehi, sei già sveglia? » Mi girai verso le scale, Misaki era li in piedi con gli occhi assonnati e la maglietta stropicciata che lasciava intravedere il fianco nudo. Misaki era davvero un bel ragazzo, era davvero fortunato, dalla vita aveva avuto tutto... Anche se ha perso i genitori e deve affrontare problemi ogni giorno sembra sempre sereno. Scrollai un secondo la testa per poi sorridergli , mentre lui si sedeva al mio fianco « Oggi non hai scuola, perché sei già sveglio? » Lui mi imitò facendo le spallucce, era ovvio che nessuno dei due voleva parlare quella mattina. Certo che mi chiedo anche come abbia fatto a innamorarsi di lui Usagi-San. Ammettiamolo, Misaki è solo un bamboccio che non fa altro che lamentarsi. Incapace anche di dimostrare il proprio affetto alle persone, tutto questo lo rende insopportabile, ma non riesco a odiarlo lui o ha provare rabbia. Ha qualcosa di speciale che ti attira a lui come una calamita... Non so nemmeno come spiegarlo. Per certi versi siamo simili, non ricordo volte in cui sono gentile con Caterina o le dico apertamente che le voglio un bene dell'anima. Nemmeno con i miei genitori, quande l'ultima volta che ho detto a mia madre che le voglio bene? Per non parlare della mia linguaccia...Le volte in cui ho ringraziato per qualcosa si possono contare su una mano. Dopo tutto critico tanto Misaki quando io sono una sua quasi copia al femminile... « Misaki? » Lo chiamai senza guardarlo, più interessata al tappeto che a lui « Dimmi. » « Tu sei innamorato di qualcuno? » Feci per guardarlo, vedendolo arrossire furiosamente, non osava incrociare il mio sguardo, mentre il suo vagava in giro per il salotto. « Perché questa domanda? Oggi sei un po' strana eheheh » Sforzò una risata nervosa per poi deglutire, si alzò stiracchiandosi e poi si volto verso di me indicando il piano di sopra « Credo che mi andrò a riposare un altro po' in effetti è troppo presto... Ti consiglio lo stes- » « Ieri avevi detto che saresti uscito con me, esattamente questo pomeriggio. » Era bastata questa semplice frase per zittirlo di colpo, questa non era la realtà...Cosa mi impediva di fare certe scelte? Se Misaki voleva avere una ragazza io mi sarei data a lui, senza ripensamenti. Non siamo più bambini certe scelte vanno valutate, se lui dice di non essere gay e di non amare Usagi. Con me ne avrà la certezza. « Allora? » Sembrò risvegliarsi e si porto una mano dietro la testa confuso « Ecco...Io non credo sia una buona idea, oggi ho da fare. » « Se non vuoi basta dirlo, non inventare scuse inutile... » Lui mi fissò confuso, il suo sguardo diceva " Ma cosa le prende adesso " Sinceramente non lo sapevo, la mia bocca si muoveva da sola e io mio cervello sembrava essersi spento... « Tu mi piaci, quindi voglio uscire con te... Sempre se a te va bene. » Lui rimase in silenzio per un po' era perplesso « Ti piaccio? » Annui « Sei un ragazzo gentile, ti preoccupi per tutti, sei un buon amico e un bravo confidente. Ormai mi sono affezzionata a te... Quindi voglio uscire con te e dimostrarti che posso essere le stesse cose per te. » Mi sorrise sinceramente convinto, per poi tornare serio « Se vuoi possiamo andare a qualche centro commerciale? Ma ci sono dei negozi fantastici in giro e c'è l'imbarazzo della scelta. » Gli andai in contro baciandogli una guancia « La trovo un'idea fantastica » Lui arrossì furiosamente toccando il punto in cui avevo poggiato le labbra, con la coda dell'occhio vidi la porta della camera di Usagi-San chiudersi.

 Qualche ora dopo:

« Bene, oggi lavorerai sulle trame, cerca di farle decenti! » Disse Usagi-San  sistemando sulla scrivania dei fogli e una penna. Io lo ignorai passandogli accanto vestita, prossima a uscire. Indossai il cappotto e quando mi voltai per controllare se avevo scordato qualcosa gli occhi color lavanda di Usagi-San mi fulminarono. « Dove credi di andare? Togliti il cappotto e mettiti alla scrivania, hai del lavoro da svolgere. » Ignorandolo ancora presi la sciarpa avvolgendola al collo e mi sistemai i capelli allo specchio « Marika! » Finalmente lo degnai di uno sguardo anche se annoiato « Ah già il lavoro...Beh oggi non posso devo uscire. » Feci per uscire dalla porta ma lui la blocco con una mano « Io non aspetto i tuoi comodi, se vuoi il mio aiuto non ti conviene uscire da questa porta! » Lo spostai abbastanza irritata, aprendo la porta « Solo perché ti ho chiesto una mano non vuol dire che mi devo chiudere in questa stanza, non hai un manoscritto da finire? Occupati di quello invece di rompere me! » Uscii chiudendo con un tonfo la porta e mi incamminai fuori. 

Subito dopo:    
                                                
Ovviamente Misaki mi aspettava fuori e così cominciammo a camminare, lui si girò una volta verso l'appartamento ma io gli presi la mano sorridendogli. Visto che la zona per me era sconosciuta, Misaki decise di portarmi in un Bar molto accogliente e ci sedemmo in un tavolo togliendoci i cappotti e le sciarpe. « Perché non mi dici qualcosa di te? Per esempio della tua famiglia o qualcosa del genere? » Arricciai il naso torturandomi lentamente le dita, non era uno dei miei argomenti preferiti, ma... « Mio padre è un fallito, non ha mai fatto niente di buono. Da quando ricordo di cacciava sempre nei guai e si indebitava sempre, perciò dipendevamo sempre dai soldi che mia sorella portava col suo lavoro. Mia madre era depressa e non faceva altro che piangersi addosso, la situazione a casa era ingestibile. Poi i miei genitori divorziarono dopo la morte di mia sorella, mia madre cominciò a lavorare molto, tanto che non c'era quasi mai a casa. Quindi ho pensato di trasferirmi per non darle grane... La mia non è la classica famiglia rose e fiori ma almeno non sono orfana. » Cazzo... maledetta boccaccia che mi ritrovo « No, vedi...Intendevo un'altra cosa. » Lui mi sorrise, ma sapevo che non era stato bello sentirlo « Tranquilla non hai detto nulla di grave, ormai l'ho superata. » Sospirai un po' in colpa mentre le nostre cioccolate calde arrivavano, strinsi la mia soffiandoci sopra « Hai detto che vieni dall'Italia? Come lì? » Sospirai bevendo un po' di cioccolata « Uno schifo... Molto meglio in Giappone, ho sempre sognato di venirci. » Accennai un sorriso bevendo altra cioccolata, era davvero buonissima. Misaki mi sorrise a sua volta « Beh, di me saprai già tutto presumo, il resto te lo detto l'altra volta al parco. E' curioso! Di solito non mi apro con tanta facilità. » Sorrisi nuovamente fissando il liquido denso nella tazza, nemmeno io. Ora che ci penso solo a Usagi-San ha aperto il suo cuore, non capivo, davvero non ci riuscivo « Misaki ho notato che Usagi-San sa molto su di te, sembrate così in sintonia... » Lui alzò un sopracciglio per poi sospirare « Mio fratello gli a detto tutto sul mio conto, solo questo. Non direi che siamo molto in sintonia, litighiamo di continuo! » Ridacchiai cercando di mettere da parte l'argomento e subito dopo si alzò dalla sedia. « Ti voglio portare in un negozio qua vicino, vado a pagare. » Tristemente guardai Misaki darmi le spalle, ma come faceva a negare una cosa così ovvia.

Dopo qualche ora... Appartamento di Usagi-San:

Quando rientrammo ad aspettarci c'era Usagi-San, stava seduto sul divano a fumare come al solito. Una volta liberati dai cappotti e dalle sciarpe, io salii in camera mia e Misaki rimase fermo a guardare Usagi-San, così di corsa mi chiusi in camera prendendo il telefono per vedere cosa avrebbero fatto.

« Così adesso vai in giro con lei, senza nemmeno avvertirmi? » Chiese Usagi-San abbastanza irritato, Misaki sospirò sedendosi di fronte a lui sull'altro divano « Le ho solo fatto vedere qualche posto, non pensavo di stare via tanto... » Si difese il castano guardando di sottecchi il compagno. Usagi-San si lascio sfuggire un sorriso amaro « Lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato. » Misaki evidentemente confuso aprì la bocca per rispondere, ma Usagi-San di alzò per dirigersi verso le scale « Cosa avrà voluto dire con quella frase? » Si chiese Misaki vedendolo entrare in camera di Marika...

Sobbalzai facendo volare per terra il telefono che per fortuna non si ruppè, mi girai verso la porta vedendo Usagi-San guardarmi storto « So cosa stai cercando di fare, non sei la prima che ci prova e ti devo riconoscere che sei la più furba! Con la storia di fare la scrittrice, sei stata brava... Ma sappì che per tutta la vita ho cercato qualcuno che mi rendesse felice e ora che lo trovato non sarai tu a portarmelo via! » Detto questo chiuse la porta lasciandomi da sola. Rimasi a fissarla a lungo ancora confusa, non capivo cosa era successo, ma una cosa era cerca: Usagi-San non mi avrebbe reso al vita facile d'ora in poi.



 
~Angolo Autrice~
Salve ancoraaaa! Ecco a voi il terzo capitolo " Aggiornato " 
Qui è dove ci eravamo fermati, come ho già detto aggiornerò il prima possibile.
Per tutte le info guardate l'avviso. Spero vi piaccia!
Un Bacione! La vostra Marika ~
 

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Capitolo 5
*** Avviso! ***


Avviso!
 
Salve a tutti! Già, sono viva. Non mi faccio sentire da... *Non vuole andare a vedere, perché sa che è troppo* Molto. Ho praticamente abbandonato questa storia, mi dispiace per tutte le persone che mi hanno supportato nella realtà e quelle che hanno recensito e messo la storia fra Preferiti/Seguiti/Ricordati. Sono qui per rassicurarvi, non cancellerò la storia, ho deciso di riprovarci.
 
Vorrei spiegarvi che fine ho fatto in tutto questo tempo, so che non fregherà a nessuno, perciò sarò breve. Quando ho iniziato la storia, non volevo renderla complicata o banale così ho cercato una via di mezzo... Ma poi non riuscivo più ad andare avanti. Blocco dello scrittore. Per alcuni mesi sono stata ferma, ho smesso di scrivere e mi sono allontanata da EFP, per problemi personali anche una volta tornata non potevo scrivere, pian piano vedevo la storia stava morendo e la mia speranza di salvarla moriva lentamente. Mi sono ritrovata dopo molti mesi a rileggerla, mi è tornata la malinconia e poi ho notato una nuova recensione. Mi sono detta " Non voglio finisca così, voglio continuare a scrivere " Così ho deciso di riprenderla. Mi scuso per l'enorme ritardo, sono lenta xD Mi farò perdonare mettendo due capitoli nuovi, nei prossimi giorni.

 
Cosa succede adesso? Adesso riprenderò la storia, ho deciso di dare una rinfrescata hai capitoli. Quindi vi consiglio di rileggerli nel frettempo, non sono cambiamenti radicali, solo miglioramenti. Come ho detto i capitoli arriveranno entro questo mese, un po' di pazienza ho appena ripreso la mano e devo rimettermi in pari con le altre storie. Avrete i due capitoli, non sparirò di nuovo, promesso. 
 
Un bacione Marika! 

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