FALL IN LOVE

di CHOU
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ARRIVA GIGI ***
Capitolo 2: *** AARIVA IL LUNA PARK!...e i problemi... ***
Capitolo 3: *** al luna park ***
Capitolo 4: *** ALLERGIE ***
Capitolo 5: *** RABBIA ***
Capitolo 6: *** se non ci fosse andrea!!!! ***
Capitolo 7: *** chiarimenti ***
Capitolo 8: *** problemi... ***
Capitolo 9: *** sarà la fine?- malesere- ***
Capitolo 10: *** rabbia silenziosa ***
Capitolo 11: *** A CASA DI MARCO -ricordi ***
Capitolo 12: *** LACRIME E CALORE ***
Capitolo 13: *** NORMALITA' ***
Capitolo 14: *** allaluce del sole ***
Capitolo 15: *** impressioni ***
Capitolo 16: *** a casa di Marco ***



Capitolo 1
*** ARRIVA GIGI ***


">“Rikyyy!”

“Cosa c’è mamma?”

“Ti ricordi che oggi arriva tuo cugino vero?”

“Ho un cugino?”

“Riccardo! Oh santa pazienza! Oggi arriva Gigi e si fermerà da noi per un mese, s-“

“Gigi? Oh no, lui no! Mamma è uno sfigato! Pure il nome…Gigi…ma dai!”

“Stavo dicendo- continuò la bionda signora guardando in tralice- Gigi, si è appena trasferito a Milano, non conosce nessuno quindi io e sua mamma abbiamo deciso che passerà l’ultimo mese di vacanza insieme in modo che poi a Milano avrà già un amico e poi…potete sempre ricordare i vecchi tempi.”

“Se…è da quando ho iniziato le elementari che non lo vedo più…al massimo possiamo parlare di quell’orsacchiotto di peluche che gli piaceva tanto…”rispose ironico un ragazzo sui sedici anni con i capelli lunghi neri.

“Non sei spiritoso. E comunque tuo cugino non è uno…sfigato…come dici tu! È cresciuto e si è fatto un bel ragazzo…hai paura che ti soffi le ragazze?” colpì basso la madre ancora intenta a lavare i piatti.

“Oh su quello non c’è pericolo! È gay!”

“Come fai a dire che è gay se è da anni che non lo vedi e lo senti solo per natale o per il compleanno?”

“Dalla voce, è gay!”

Piera alzò gli occhi al cielo pensando a quanto suo figlio potesse essere idiota.

“Gay o non gay verrà a stare da noi e tu signorino vedrai di comportarti bene!” chiuse il discorso la madre.

“Anzi, sarà qui a momenti!”

“A momenti?! E quando aspettavi a dirmelo mamma? Quando me lo sarei ritrovato nel letto?”sibilò cattivo il ragazzo.

“Non temere, ha buon gusto”ribattè a tono Piera.

Riccardo alzò gli occhi al cielo. Non per vantarsi ma lui era un ragazzo bellissimo…gliel’avevano detto tutti. Distrattamente si guardò nel grande specchio della sala. Un ragazzo di media altezza di carnagione pallida e con degli splendidi enormi occhi azzurri ricambiò lo sguardo. Il ragazzo si mise a posto il ciuffo che gli era ricaduto sugli occhi e atteggiò le belle labbra in un’espressione esasperata…si ,era proprio un bel ragazzo non c’erano dubbi.

Un fastidioso trillo del campanello distrasse Riccardo dallo specchio e cercò di dileguarsi.

“Non ci provare, tu non vai da nessuna parte!”lo ammonì la donna riemersa dalla cucina.

Il moro alzò gli occhi al cielo e fece una boccaccia. Non aveva la minima voglia di rivedere suo cugino! Era sempre stato un ragazzo allegro e disponibile ma questa storia di vedersi invadere la casa dal parentame non l’aveva proprio mandata giù…il fatto che il ‘parentame’ fosse composto solo da una persona era un fatto del tutto irrilevante per il sedicenne.

“Ciao Gigi! Come ti sei fatto grande!”cinguettò Piera.

Mi sembra anche logico visto che sono almeno dieci anni che non lo vediamo!

Su Riky andiamo a vedere il cugino-appena-scoperto-gigi. Giuro che se è ancora quell’imbranato con i capelli quasi rasati di una volta mi sparo! Brr spero che non si sia portato il suo inseparabile Teddy!!

“Bene, Riky questo è Gigi e viceversa…ma vi conoscete già, no?”sorrise la donna

il moro sospirò pesantemente prima di alzare gli occhi sul nuovo arrivato e…avere un grave principio di infarto ,causa di un forte schok.

Riky sbattè gli occhi guardando stralunato il cugino e chiedendosi dove fosse finito il bambino di tanto tempo fa.

Gigi se ne stava in piedi appena oltre la porta con un paio di pantaloni larghi bianchi e una felpa della Rams. I capelli erano lunghi fino alla base del collo e mossi, i lineamenti ben definiti e un paio di occhi castani profondi come il mare. Il naso leggermente aquilino spezzava la regolarità del volto e gli conferiva un aria misteriose e…sexy.

Riky arrossì porgendogli la mano mentre la madre lo guardava sorridendo trionfante per poi avvicinarsi al figlio e sussurrargli all’orecchio:

“Te l’avevo detto che era cresciuto ed era diventato un bel ragazzo!”

“Bene! Ora mio figlio ti mostra la camera così potrai metterti comodo.”

“S-si, vieni Gigi per di qua”

Riccardo condusse il cugino verso le scale a chiocciola nere che portavano alla sua camera, con un rapido gesto della mano spalancò la porta mostrando una grande stanza accogliente.

“Questa è la mia stanza, lì c’è il letto per te. Mettiti comodo, io ti aspetto di sotto”

“Grazie…non ti darò fastidio”mormorò Gigi sorridendo un po’ mogio.

Riccardo sorrise internamente intenerito dalla timidezza del cugino.

“Non ti preoccupare sono contento che tu sia qua!” rispose il moro rendendosi conto che quel che aveva detto lo pensava davvero!

Infondo non è male…si mi piace, faremo amicizia in fretta.

Dopo aver fatto un cenno al cugino il ragazzo si diresse in sala dove la madre lo aspettava seduta su una poltrona.

“Puoi anche toglierti quel sorrisino soddisfatto dalla faccia!”commentò Riky notando che la donna continuava a guardarlo sorridendo sardonicamente.

“Allora ,pensi ancora che sia uno sfigato?”

“Be…ho dato un’occhiata ai suoi vestiti e sono un po’ da sfigato…”

“Sese intanto te lo sei mangiato con gli occhi quando è entrato!”

“Mamma! È un ragazzo!”

“Lo so…”

“Bene…IO sono un ragazzo!”

“Lo so tesoro, ti ho fato io se ricordi”

Esasperato il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

“E allora non dire più quelle cose!”

“Quali cose?” chiese la madre

“Che me lo sono mangiato con gli occhi!”ribattè il moro sapendo che la madre lo stava prendendo in giro.

“Oh ciao Gigi” salutò Piera guardando oltre la spalle del figlio.

Riccardo si voltò di scatto …non poteva aver sentito!! L’espressione distesa di Gigi gli fece comprendere che il cugino non aveva udito le parole della madre.

“Hai fame? Stavo giusto constatando che anche mio figlio vorrebbe mangiare qualcosa…”disse la donna lanciando un’occhiata maliziosa al moretto.

Riky guardò sua mamma con la bocca aperta pronto a ribattere ma decise che era meglio tacere.

Perché, perché mi è capitata una genitrice così?? Cosa ho fatto nelle mie precedenti vite di così terribile da meritarmi questo??!

 

Eccomi con una nuova storia^^ spero che vi piaccia e recensite per favore che mi fa piacere ricevere i vostri parere^_- un bacio vegi

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Capitolo 2
*** AARIVA IL LUNA PARK!...e i problemi... ***


Erano già passate due settimane dall’arrivo di Gigi e le cose per Riky non si erano messe molto meglio…complice una madre maledettamente imbarazzante ed inopportuna.

Il moretto aveva presentato suo cugino a tutti i suoi amici e Gigi si era integrato perfettamente. Era simpatico e sapeva stare zitto nei momenti opportuni e con il suo fisico prestante era riuscito anche a far perdere la testa ad un paio di ragazze della compagnia, ma a questo Gigi non dava importanza.

Riccardo si divertiva un mondo a vedere i tentativi della Chiara e della Giulia per uscire con lui.

Patetiche! Sarete pure carine ma Gigi non vi degna d’uno sguardo! Quando capirete che non avete speranze!!

“Stasera apre il luna park al parco! Ci andiamo tutti?”chiese Luca raggiungendo la combriccola al bar-piscina dove erano soliti incontrarsi.

“Certo!”rispose Riky mentre gli altri annuivano convinti e le ragazze si mettevano d’accordo su dove incontrarsi.

“E tu viene, vero Gigi?”chiese luca accucciandosi davanti al brunetto che gli sorrise e annuì.

Riccardo guardò un po’ perplesso la scena sgranando i bei occhi azzurri per poi distogliere lo sguardo scocciato.

“Tutto bene Riky?” chiese Gigi poggiando una mano sulla spalla del cugino per richiamare la sua attenzione.

Il moro si voltò e annuì accennando un sorriso.

“Ehi ragazzi mi fate posto?”chiese luca sistemandosi la fascia che portava sempre al collo.

Stefano si strinse più vicino alla sua fidanzata ed Andrea si sistemò meglio sul divanetto.

“Vieni qua”disse Gigi mettendosi su un fianco per fare posto al neo amico.

Luca si incastrò tra Gigi e l’appoggia braccio in legno.

“Guarda che c’era più posto vicino ad Andrea…comunque io mi vado a prendere un liuk, volete qualcosa?”chiese Riky alzandosi.

“Io si grazie, un magnum”rispose luca

“Quasi quasi lo prendo anch’io…si Riky ,un magnum anche per me grazie” disse Gigi per poi mettersi a parlare con Luca, Andrea e Stefano.

Riccardo si diresse al bar aspettando pazientemente il suo turno quando Debora, la ragazza di Stefano, non lo raggiunse.

“E’forte tuo cugino”disse semplicemente la ragazza sistemandosi un dread nella fascia.

“Già.”

“Hei, tutto bene? Mi sembri un po’ moscio…”

“Niente…a proposito, sai dov’è Marianna?”chiese il moretto giocherellando con i soldi.

“Marianna…ma scusa, non avevi detto che non era il tuo tipo?”
“Non si può cambiare idea?” rispose piccato

“Certo, ma è strano che TU la cambi…comunque ci raggiungerà tra poco, di solito viene qui per le 6.”lo informò Debora scoccandogli un occhiata dubbiosa.

Riky sbuffò cercando di attirare l’attenzione della cameriera.

Cinque minuti più tardi e tre gelati in mano, il moro ritornò al tavolo prendendo posto sulla poltroncina ed incominciò a distribuire i gelati.

“E’ proprio figa la bionda al tavolo”stava dicendo Andrea lanciando uno sguardo ad una ragazza con lunghi capelli biondi e due vispi occhi azzurri. Riccardo seguì lo sguardo dell’amico:

“Ma dai! È piatta come una padella!”esclamò ridendo.

“Io non la trovo mal-ouch”

“Com’è che la trovi Stefano?”disse Debora agitando pericolosamente il pugno.

Riky scoppiò a ridere iniziando a far battute per poi rimettersi a mangiucchiare il liuk.

“Neanche a me piace”disse Luca guadagnandosi un cenno affermativo del capo da parte di Gigi.

“Ciao ragazzi!”salutò una ragazza alta e secca con i corti capelli castani raccolti in una piccola coda.

“Ciao Mery”la salutò Andrea.

“Ciao…siediti qui, c’è posto”le disse Riky facendole posto sulla poltroncina. Marianna sgranò gli occhi azzurri sorridendo timidamente mentre prendeva posto. Gigi osservò per una manciata di secondi la nuova arrivata per poi spostare lo sguardo sul cugino, intento a sgranocchiare l’asta di liquirizia.

“Tu devi essere Gigi, il cugino di Rik”chiese Mery salutando il bruno.

Rik!...bleah…ma che razza di soprannome è?!

“Si…ah Luca, per stasera a che ora ci incontriamo?”chiese il ragazzo spostando il suo sguardo verso l’amico.

“Non so…facciamo le 9.30?”

Un si generale si levò dalla combriccola.

“Perché? Dove andate stasera?”chiese Marianna guardando perplessa Riky.

“Al luna park, vieni con noi?”chiese il moretto fissando i grandi occhi azzurri in quelli un po’ più piccoli e sbiaditi della ragazza.

“Si dai Mery,vieni!”diede man forte Andrea.

“Certo, ci sarò!”

 

 

 

“Mamma, stasera andiamo al luna park!”urlò Riccardo dalla porta.

La bionda signora si allungò oltre la spalliera del divano per riuscire a vederlo in viso.

“Ok, ah tra poco è pronto ragazzi. Senti Gigi, mentre Riky si fa la doccia mi fai compagnia?”chiese la donna sorridendo educatamente.

Mmh…nononono…non ti lascio sola con lui!chissà cosa potresti dire!

“Ma dai mamma, la deve fare anche lui la doccia!”esclamò Riccardo

“Ah non sapevo che la faceste insieme…”mormorò Piera.

Il moretto e Gigi arrossirono.

“Nono, certo che no zia!”disse Gigi nascondendo un po’ gli occhi sotto la folta frangia.

“Bene, allora non c’è problema se il mio adorato nipotino mi fa compagnia!”

Riky annuì e si diresse su per le scale provando il irrefrenabile impulso di scoppiare a piangere…perché doveva capitare tutto questo proprio a lui!!

Regolò la manopola dell’acqua sul tiepido e si tolse la maglietta di ‘Milano’ e il costume a fiori per poi entrare in doccia. Chiuse gli occhi lasciandosi bagnare dalle goccioline d’acqua, si tirò indietro i capelli lasciando la fronte libera.

Al piano sottostante Gigi si era seduto sul grande divano di pelle e stava chiacchierando tranquillamente con sua zia.

“Allora, come ti trovi?”chiese la signora.

“Benissimo, mi piace qua”

“Mi fa piacere, ma io intendevo con mio figlio”

Il ragazzo arrossì leggermente.

“Scusa non avevo capito! È simpatico e gentile, mi piace!”

“Su questo non avevo dubbi!”esclamò Piera sorridendo ironicamente facendo strozzare l’adoratissimo nipote con la propria saliva.

“Ho finitolo” l’urlo di Riccardo salvò Gigi dalla conversazione che stava prendendo, per il ragazzo, una brutta piega.

“Vai pure a lavarti caro”disse la signora incoraggiandolo a salire. Piera rimase a fissare il ragazzo salire con un leggero sorriso sulle labbra. Forse questa era la volta buona che suo figlio mettesse la testa a posto. Non riusciva più a sopportare le continue storie del figlio, ogni settimana gliene portava a casa una diversa…una peggio dell’altra. Ma forse, con il suo aiuto e qualche spintarella, quella situazione sarebbe finita presto!

“Speriamo solo che Flavio non lo venga a sapere troppo presto”

 

 

sono proprio contenta che la storia vi piaccia!! La fic è quasi finita, ci saranno 7/8 capitoli ( per ora sono ferma all’inizio del 7^^) quindi cercherò di pubblicare ogni tre, cinque giorni! Purtroppo sono abbastanza di fretta perciò rimando i ringraziamenti personali al prox capitolo ma… grazie mille per i vostri commenti!!!!! =^__^=

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Capitolo 3
*** al luna park ***


"Come ti vesti?”chiese Riky

“Non so…pantaloni e maglietta”

“Ma va!”

Gigi gli fece una linguaccia e per punizione Riccardo gli tirò addosso un cuscino.

“Okey okey! Metto questi e questa maglietta”disse il brunetto sollevando un paio di pantaloni verdi con grandi tasche e una maglietta aderente a doppia manica.

“Mh io invece questo”

Riky tirò fuori dall’armadio un paio di bermuda aderenti bianco panna di Armani e una maglietta nera con la scritta ‘ugly’.

Gigi rimase un attimo ad osservare il cugino annuendo in segno di approvazione prima che il moro non si voltò e iniziò a scendere le scale. In quel momento lo sguardo del ragazzo fu catturato dall’argentea scritta Armani sul fondoschiena del moro, arrossì non riuscendosi ad impedire di pensare che suo cugino avesse proprio un bel culo.

Scosse la testa come a voler eliminare quei pensieri e seguì Riccardo fino in cucina dove la madre aveva già preparato la tavola.

“Ciao Riky, Gigi”li salutò Flavio.

“Ciao papà!quando sei tornato da Milano?”chiese Riccardo

“Giusto qualche istante fa…come stai Gigi?”chiese gentile il padre.

“Bene, grazie”

“Susu mettetevi a tavola che sennò si fredda”li interruppe Piera portando a tavola una marmitta di pasta alla carbonara.

 

“Noi usciamo, ciao”salutò Riccardo uscendo di casa seguito dal cugino.

Il moro si diresse verso il motorino e vi prese posto facendo segno a Gigi di montare dietro di lui.

Il luna park non era molto grande, c’era un calcinculo ,una pista per l’autoscontro e degli scivoli ondeggianti sui quali andare sopra ad un tappeto. Non c’era troppa gente ma d'altronde si trovavano in un paesino.

Andrea trascinò subito Riccardo sugli autoscontro mentre Gigi venne intercettato da Marco e Lluca.

La prima cosa di cui si rese conto Riky appena salito sulla macchina fu che Andrea era un pessimo guidatore, la seconda che Gigi era al margine della pista con due amici.

Dopo i primi due giri con Andrea fu il turno di marco che si mise comodamente al posto del passeggero, con gioia del moretto, e lasciò la guida in mano di Riccardo. Luca nel frattempo era salito con Andrea lasciando Gigi solo sul margine della pista. Riky incrociò lo sguardo di Gigi e sorridendogli fece ruotare il dito indice in orizzontale. Il cugino fece ok con la testa e rimase a guardare le macchine che si mettevano in moto pronte a colpirsi.

Riccardo si stava divertendo a schivare più macchine possibili quando lo sguardo gli cadde sul cugino. Una ragazza con lunghi capelli biondi e una maglietta rossa gli si era avvicinata porgendogli la mano, Gigi gli aveva a mala pena dato un’occhiata e aveva continuato a tenere lo sguardo fisso davanti a se. Riccardo sentì un improvviso e profondo fastidio per quella ragazza che neanche lo sguardo annoiato che Gigi le rivolse,riuscì a placare. Appena il giro fu finito il moretto si precipitò fuori dalla macchina pronto a raggiungere il cugino per invitarlo fare un giro. Gigi gli stava venendo incontro quando una ragazza si frappose tra loro e dopo aver salutato frettolosamente il castano si rivolse a Riccardo:
“Allora fai un giro con me?”chiese Mery.

“Io veramente volevo farlo con-“ solo in quel momento Riccardo constatò che il cugino se n’era andato.

“Con chi?”
“Nessuno, forza Sali”

 

“Dov’eri finito?”chiese Riky dopo aver raggiunto Gigi. Il cugino era andato con Luca e gli altri nel parco a chiacchierare e scherzare sulle panchine.

“Non volevo disturbarti”disse Gigi senza distogliere lo sguardo sul trifoglio che aveva in mano.

“Figurati e poi quel giro te l’avevo già promesso, ricordi?”il moro ripetè il gesto con l’indice finchè non sentì una mano leggera sulla sua spalla.

“Ciao rubacuori!”

“Debora…stai bene?”
“Certo!Allora? ti vuoi proprio mettere con Mery eh? Sei salito pure sugli auto scontri con lei, raramente Sali con delle ragazze…se non per fartele dopo”ribattè vispa la ragazza.

Gigi accennò un sorriso per poi congedarsi.

“Asp-“

“Cosa ti prende Riccardo?”lo interruppe seria la ragazza.

“Niente, n-i-e-n-t-e!”

“Non è da te comportarti così!non ti capisco, a te Marianna non è mai piaciuta e ora improvvisamente la inviti sugli autoscontri per poi defilarti improvvisamente e dire a tuo cugino che preferivi fare un giro con lui!si può sapere cosa ti succede? Perché fai così con Mery? Sembra quasi che tu voglia farti Mery ma nel frattempo ti tieni buono Gigi-”

“MA CHE CAVOLO DICI??!
“Io stavo scherzando…ma se Gigi fosse una ragazza non avrei dubbi! È da una settimana che ti osservo…

“Be vedi di farti i cazzi tuoi!”esclamò inviperito il ragazzo.

“Non mi piace Gigi, e anche se fosse siamo cugini e poi cosa cavolo te lo fa supporre?! È vero mi da fastidio chi ci prova con lui, compreso luca, ma solo perché sono patetici!”sibilò Riccardo abbassando il tono della voce per non farsi sentire dagli amici.

“Guarda che io non avevo mai detto che lui ti piaceva”disse piano la ragazza per poi alzare le spalle e raggiungere il proprio ragazzo.

Cazzo! Che cazzo mi succede…no, che cazzo succede a tutti! Mia madre, Debora! Perché tutti devono insinuare certe cose!Merda!! e ora dov’è finito Gigi?!

 Riccardo si alzò dalla panchina e uscì dal parco per raggiungere il luna, Gigi era in piedi davanti allo ‘spuntino’ che stava mangiando delle patatine fritte.

“Avevo fame.”disse il cugino non appena vide Riky

“Mh, allora lo facciamo quel giro?”

“Un’altra volta, non ne ho tanta voglia”rispose mettendosi in bocca una forchettata di patatine.

Bugiardo!

“Be senti, neanch’io ho voglia di stare qui. Andiamo a casa?”chiese il moro puntando lo sguardo sulla pista.

“Non mi sembra carino nei confronti di quella ragazza…”

“Ma CHI SE NE FREGA! Si può sapere perché tutti si preoccupano per lei?”
“Mh”
“E rispondi!”

“Non mi vanno più, le vuoi?”chiese Gigi porgendogli la vaschetta.

Riccardo tremò dalla rabbia. Cosa gliene fregava a Gigi se lui non voleva stare con Marianna! Dovrebbe esserne felice!

A quel pensiero il moretto si calmò

Ma cosa sto pensando…non avrebbe motivo di esserne felice. Basta Riccardo ti stai facendo troppi filmini in testa.

“Ok, come vuoi! Ora vado li, me la faccio e poi andiamo a casa. Contento? Così non devi più preoccuparti che ci resti male!”sibilò cattivo.

Gigi lo guardò negli occhi e un ombra di tristezza gli passo nello sguardo color  cioccolata. Riccardo non se ne curò e si allontanò a grandi passi.

Stupido!

Si diresse verso il parco raggiungendo tutti i suoi amici. Notò che Mery era seduta vicino ad Andrea e gli andò incontro.

“Senti Mery, vieni a fare due passi con me?”chiese Riky impostando la voce su un tono dolce.

Gli occhi della ragazza si illuminarono e si alzò pronta a seguire il ragazzo.

Camminarono un po’ nel parco finchè non trovarono un posto abbastanza intimo dove fermarsi a sedere.

“Sei molto carina stasera”disse Riky guardandola negli occhi.

La ragazza arrossì e il suo sguardo si perse in quello azzurro di Riccardo.

“Hai fatto bene a scioglierti i capelli”continuò accarezzandogli una ciocca che trovò stranamente ruvida al tatto.

“G-grazie”

“Posso baciarti?”chiese con infinita dolcezza il moretto portando il volto della ragazza a pochi centimetri dal suo. Mery senti il cuore pompare più forte e una gioia immensa esploderle in petto. Annuì col capo.

Riccardo fece aderire le labbra a quelle di lei. Riky aprì gli occhi notando che la ragazza li teneva chiusi. Continuava a baciarla meccanicamente senza provare nulla solo la speranza che quel contatto finisse presto. Mery aprì la bocca lasciando scivolare fuori la lingua. A quel contatto lo sguardo ferito di Gigi si affacciò prepotentemente nella mente di Riccardo che si staccò dalla ragazza.

“C-cosa succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?”chiese Marianna.

Ma il moro non le rispose troppo occupato a guardare nel vuoto.

Cosa cazzo mi succedeee!!devo andarmene da qua, che schifo!

“Scusami ma devo andare”

 

 

ECCO QUI il nuovo chappy! Spero che vi piaccia e ringrazio per tutte le persone che hanno recensito e messo la mia storia tra i preferiti, grazie mille!davvero, mi fa molto piacere sapere che vi piace un bacio e alla prossima. Vegi ^^

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Capitolo 4
*** ALLERGIE ***


"Andiamo a casa. Ciao ci vediamo domani”salutò Riky guardando i suoi amici per poi atteggiare le labbra in un sorriso solare.

Per tutto il tragitto il moro non rivolse parola al cugino, solo quando furono nella loro camera ,nei rispettivi letti parlò:

“Chi era quella ragazza bionda che ti si è avvicinata?”domandò curioso.

“Mh? Non lo so Martina…marita…non mi ricordo, un nome con la m comunque”rispose Gigi Alzando le spalle e puntando gli occhi in quelli grandi e luminosi del moro.

Riky sorrise in risposta inconsapevolmente felice che il cugino abbia dato così poca importanza alla ragazza.

“E tu con Marianna…”chiese il cugino distogliendo lo sguardo.

“tutto bene”disse Riky mantenendo un tono di voce neutro.

Tutto bene un corno!

Gigi si limitò ad annuire e stette un po’ in silenzio.

“Non c’è nessuna ragazza che ti interessa?”mormorò Riccardo quasi avesse paura di spezzare quel silenzio elettrico  che si era creato.

“No”

“E’ perché sei fidanzato?”

“No, semplicemente non c’è nessuna ragazza che mi interessi”

“Sei contento di esserti trasferito a Milano?”chiese il moretto per cambiare discorso.

“Si…Laveno mi stava stretto”

“Capisco…e a che scuola vai?”
“Ho scelta il liceo scientifico…come te.”
“Qual è il tuo cantante preferito?”

Gigi alzò un sopraciglio perplesso per poi rispondere sorridendo:
“Mmh non ho un cantante preferito…mi piacciono i My chemicals romance, i 30 second to mars…Gigi d’Agostino…”

Riccardo fece una faccia un po’ stranita:
“d’Agostino?! Ahah di la verità ti piace solo perché siete omonimi !! e poi…si canta bene Jared Leto però poteva trovare un nome un po’ più carino per la band…30 secondi da marte…!”

“Ah si? E a te chi piace?”

“bBe ascoltavo i Doors…ma mi piacciono i Dari…Jastin Timberland…”

“No scusa, ma chiamarsi le ‘porte’* sarebbe più sensato?! E i Dari poi…per favore!
“Cos’hai contro le porte?”chiese Riccardo facendogli la linguaccia.

Gigi scoppiò a ridere. Il moretto lo guardò per qualche istante prima di piegare anche lui le labbra in un sorriso. E poi…

“Ahi!!”

Un’altra potente cucinata si abbatté sulla povera testa di Gigi che per tutta risposta prese il suo cuscino e cominciò a bombardare Riccardo. Una volta che i cuscini furono distrutti e una marea di piume versate sul pavimento il moretto non trovò niente di meglio che il solletico per ‘sconfiggere’ il cugino in quella battaglia improvvisata.

Gigi bloccò le braccia a Riky e lo fece scivolare sotto di lui per poi salirgli a cavalcioni impedendogli qualunque movimento.

“Ho vinto!”

Ma Riccardo era troppo preso a fermare il batticuore per preoccuparsi della sconfitta. Sentiva il peso del corpo di Gigi schiacciarlo e il suo viso era a pochi centimetri dal suo. Se solo avesse alzato il collo avrebbe potuto poggiare le labbra su quelle del cugino…

Cazzo Riky riprenditi! È tuo cugino dannazione…un maschio, come te…

Gigi lasciò la presa sui polsi del ragazzo rimanendo comunque seduto su di lui. Riccardo arrossì lievemente.

“Se non ti levi non posso alzarmi!”

“E chi ti ha detto che ti do il permesso di alzarti?”chiese scherzoso il cugino fissandolo sorridente.

Il moro abbassò lo sguardo imbarazzato.

“Non è vero che è andato tutto bene”mormorò.

“Cosa?”chiese aggrottando le sopraciglia il bruno.

“Con Marianna…”
“Mi dispiace, non c’è stata?” si informò Gigi.

“No…io non ci sono stato”sputò fuori Riky sollevando lo sguardo in quello cioccolata del cugino.

Era solo una sua impressione o per un attimo i suoi occhi erano stati attraversati da un lampo di felicità?

“Capisco. In realtà lo sapevo, l’ho vista che se ne andava piangendo”disse solamente il cugino.

Rimasero ancora un po’ in quella posizione finchè Riccardo non sbadigliò.

“E’ meglio andare a letto, buona notte Riky.”

“Notte Gigi…”

 

“Ragazzi che occhiaia! Avete passato la notte in bianco? Vergogna!”esclamò Piera appena i due ragazzi scesero per colazione.

“Simpatica”le fece il verso Riccardo sedendosi a tavola e iniziando ad imburrarsi una fetta di pane tostato.

“Ah ho visto delle piume fuori dalla vostra camera da letto…cosa è successo stanotte?”

“Battaglia di cuscini”la informò Gigi con un sorriso.

“Non siete un po’ cresciuti? Di solito quando si arriva alla vostra età sono altre le cose che si fanno in camera!e io che mi preoccupavo dello stato del letto…invece mi toccherà passare la mattinata a scopare piume!”disse la madre.

Riccardo scattò in piedi urlando paonazzo:
“MAMMA!”

“Cosa c’è caro? Non ti preoccupare non tocco tra le tue cose!”

Nel frattempo Flavio abbassò il giornale guardando stralunato la moglie poi, con una saggezza derivata da quasi 19 anni di matrimonio, continuò a leggere il giornale preferendo non indagare sulle parole della consorte…non portava mai niente di buono.

Gigi nel frattempo si stava chiedendo se tutte le frasi ambigue che uscivano dalla bocca della donna se le fosse solo sognate…ma gli bastò lanciare uno sguardo al cugino per capire che,no, non se l’era per nulla immaginate! Senza riuscire a reprimere un senso di profondo imbarazzo si chiese se la zia avesse capito tutto. Eppure lui era stato attento a non lasciarsi sfuggire niente! Aveva preso pure a contare i secondi in cui guardava Riccardo per non finire ad osservarlo imbambolato! Come diavolo aveva fatto Piera a capire che suo figlio gli piaceva, e pure parecchio…possibile che fosse così palese?

“Comunque io prima parlavo in generale…Gigi caro non mangi?”

Il brunetto si riscosse dai sui pensieri guardando confuso la faccia preoccupata della zia.

“Ma certo!” senza pensare arraffò una pesca e le diede in poderoso morso.

“E-e non…non eri allergico alle pesche Gigi?”chiese Flavio passandosi una mano sui corti capelli brizzolati.

Riccardo si voltò dalla parte del cugino e notò che era diventato di un insano color verdino. Di scatto Gigi si alzò dalla sedia borbottando un “Cazzo è vero!” per poi dirigersi a razzo su per le scale.

“Forza Riky vai a vedere come sta”

“Ma non è nulla di grave vero?!”
“Non ti preoccupare…vedrai tu stesso.”disse la donna con un accenno di sorriso.

Il moro abbandonò la sua colazione e seguì Gigi, constatando che la camera era vuota il cugino dedusse che fosse in bagno. Si appostò dietro alla porta e provò a bussare ottenendo in risposta un mugolio incomprensibile.

“Tutto bene?”
“Si…”

“Posso…posso entrare?”

“NO! Veramente…in questo momento è meglio se non mi vedi!”

Riccardo sorrise:
“Sei peggio di una ragazza! Cosa potrà mai esserti successo?!”
“Fidati, preferiresti non vedermi!”

“Gigi! Fammi entrare!”

Riky sentì la serratura scattare ed entrò nel bagno, Gigi era in piedi davanti al lavandino e gli stava dando le spalle.

“Posso aver l’onore di vedere la tua faccia?”chiese sarcastico.

Piano il cugino si girò e per poco al moro non venne un colpo. Scoppiò a ridere incapace di trattenersi e dopo vari tentativi di riuscire a mettere insieme una frase di senso compiuto, azione resa pressoché impossibile dagli attacchi di risa, riuscii a uggiolare:

“Sei…sei troppo buffo!”

Le labbra di Gigi si erano gonfiate a causa dell’allergia.

“Sembri quella là…come si chiama…ah si! Sembri l’Alba Parietti!!”

“Sei veramente simpatico!Uno spasso…quasi quanto un dito nell’occhio!”sbuffò Gigi.

Passarono alcuni minuti di quasi totale silenzio, se si escludono le risa del moro ,poi Gigi riprese a parlare:
“Senti, non posso andare in giro così!”

“Va be dai tra un po’ diminuirà!”
“Si…ma io non esco!”

“Guarda che ho detto che sei buffo non che stai male.”lo incoraggiò il moro.

“E l’allusione alla Parietti?!”
“Scherzavo.”

Gigi sospirò pesantemente assumendo un’aria da cane bastonato.

“Non ti preoccupare sei bello anche così”scappo di bocca a Riccardo.

“Non sapevo di essere bello…”disse Gigi facendo arrossire il cugino.

Me e la mia boccaccia!!

“Si…ma sono molto più bello io!”esclamò Riky in un patetico tentativo di sdrammatizzare.

“Lo so…”

 

 

Ecco il quarto capitolo^^ spero che vi piaccia

Visto che oggi ho un po’ più di tempo ne approfitto per ringraziare tutte le persone che hanno recensito:

anxieroxiemuxie_chan

Non sai quanto mi ha fatto piacere la tua recensione! Spero che il seguito ti soddisfi…ed hai perfettamente ragione gigi e ricky devono stare insieme…o almeno ce lo si augura XD(ma scusa tu non dovresti saperlo dato che sei l’autrice ndtutti)(dettagli, dettagli ndme)

2008/09/14

 

 

 

 

 

 

athenachan

Siiii! Devi diventare esattamente come piera XD io personalmente come personaggio lo adoro! Anch’io voglio diventare come lei…be diciamo che già lo sono XD. Grazie mille per le tue recensioni!

2008/09/10

 

 

Andy14

Grazie per la recensione, ho aggiornato abbastanza in fretta?? Spero di si e spero che continuerai a seguirmi!

2008/09/10

 

OnlyAShadow

Sono contenta che la fic ti piaccia! Non so se se ci saranno tutte quelle svolte che pensi ma non ti preoccupare, ci saranno dei colpi di scena…almeno spero che siano tali^^’’

2008/09/09

 

 

Linasyan: grazie tanto per la rece amica mia! Lo so quanto è dura per te ,per cui ti ringrazio di cuore!

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Capitolo 5
*** RABBIA ***


"Ehi Gigi cos’hai fatto alle labbra?”chiese stupido luca

“Una reazione allergica”mormorò il ragazzo in imbarazzo.

Andrea scoppiò a ridere, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Riky.

I due cugini si sistemarono sul divanetto iniziando a ridere e scherzare con gli altri amici.

“Senti Gigi, dividiamo un toast?”chiese Luca.

“Ok, vado io ad ordinarlo, Riky vuoi qualcosa?”
“Niente grazie”rispose il moro sistemandosi meglio l’infradito di Calvin Klain che gli si era leggermente sfilata.

“Ciao ragazzi!Gigi…non sapevo che ti eri dato alla chirurgia plastica!”scherzò Marco prendendo posto affianco a Luca.

“Si nota così tanto?”
“Ma no, sembra solo che tu abbia un canotto al posto delle labbra!”

“Ma non sta male!”rispose piccato Riccardo.

“Tesoro nessuno ha mai detto il contrario, non essere suscettibile”

“Debora!”esclamò Riccardo oscurando un po’ lo sguardo.

“Ehi non guardarmi così! …soprattutto ora che avevi ripreso la tua solita espressione solare!”gli bisbigliò la ragazza all’orecchio.

“Senti se devi dirmi qualcosa dimmelo e basta!”
“Ma io te l’ho già detto!”
“Ti rendi conto di quello che stai insinuando vero?”

“Ti rendi conto che non c’è niente di male vero?”gli fece il verso.

“Ma poi come fai a dirlo!Per così poco!”continuò il moro sempre bisbigliando.

“Ehi voi due! Mi devo ingelosire?” chiese Stefano interrompendo i due ragazzi.

“Ma no amore, stavo dicendo solo una cosa a quel cocciuto di Riky”

“Ecco il toast”la cameriera appoggiò il piatto sul tavolino in vetro verde.

“Facciamo così, un morso a testa”propose Luca addentando il panino per poi portarlo alle labbra di Gigi.

Ma prima che il ragazzo riuscì a strappare un morso una mano prese il panino.

“Riky si può sapere che fai?”chiese Luca sbalordito.

“Ecco, così fate prima”disse il moretto spezzando in due il toast per poi ridare i due pezzi a Gigi e Luca. Debora scoppiò a ridere e dopo aver catturato lo sguardo di Riccardo scandì con le labbra:
“Per così poco!”

In risposta ebbe solo un non proprio finissimo dito medio.

So già da me di starmi rendendo ridicolo, non c’è nessun bisogno che tu me lo sottolinei!

“Riky posso parlarti un attimo?”chiese Andrea.

“Certo”

I due ragazzi si allontanarono dal gruppo per poter parlare indisturbati.

“Cos’è successo ieri con Mery. Piangeva.”
“Mi dispiace ma lei non mi piace…”disse Riky sistemandosi il ciuffo.

“Ma prima l’hai illusa!sei stato proprio uno stronzo!”
“Ehi senti chi parla!non sei mica tu quello che fa sempre il doppio gioco? Che ci prova con tutte giusto per divertirsi?”rispose acido il moro.

“Ti ricordo che anche tu fai così! E poi è diverso…non sei mai arrivato a quel punto! Baciarla per poi andartene quando le cose prendevano una piega più intima, sta malissimo!”
“Non sapevo che Mery ti piacesse!”
“Non è questo il punto! Ci conosciamo da quando siamo piccoli, sono il tuo migliore amico…e non sono stupido. Guarda che non è solo Debora ad aver notato qualcosa di strano”

“Cosa centra ora Debora?”chiese allarmato Riccardo.

“E’ venuta a dirmi i suoi dubbi…è preoccupata per te, e lo sono anch’io! Possibile che tu non ti renda conto di quello che sta succedendo?”

“E naturalmente VOI ve ne rendete conto, vero?!”commendò arrabbiato.

“Noi ti conosciamo! Anche prima con Luca, è normale tra noi dividerci le cose così, hai agito senza pensare…e quella non è l’unica volta! Ogni volta che qualcuno si avvicina a Gigi per più di due minuti diventi scostante-“
Il viso del moro si era fato livido

“- tratti persino male Debora, vi ho sentiti ieri sera. E poi come ti sei comportato con Mery è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso! Possibile che non capisci?! Hai usato quella poverina per ripicca, come valvola di sfogo-“
“Cosa diavolo ne vuoi sapere tu?”urlò Riccardo col viso sfigurato dalla rabbia

“Niente! So solo che siete due idioti! Tu sei troppo preso a fare il complessato per fermarti a ragionare su ciò che sta accadendo e Gigi se ne sta lì a guardarti quando sei girato sperando che tu non te ne accorga! Quando inizierai ad ascoltare i consigli ed a comportarti meno da bambino?”

Un potente pugno colpì Andrea in pieno viso.

“FINISCILA!”gli gridò Riccardo scappando via.

Andrea rimase a guardare l’amico uscire dal bar. Un dolore acuto gli partì dalla sommità dell’occhio per poi andare a morire sul labbro superiore. Bene. Ora doveva trovare qualcosa di abbastanza decente da dire agli altri per spiegare il perché la sua faccia somigliava pericolosamente ad un pallone caduto sopra una tavolozza di colori.

“Cosa ti è successo?”esclamò Debora alzandosi dalle gambe di Stefano per correre da Andrea.

L’amico scosse il capo per pio rivolgersi ad una cameriera:
“Mi puoi portare del ghiaccio ‘fore?”
“Cos’è successo? Abbiamo visto Riki correre via…”disse Marco andando vicino all’amico.

“Niente, ho solo scoperto che Riccardo ha un gancio destro micidiale!”

“Perché ti ha colpito, cosa gli hai fatto?”chiese Gigi indurendo involontariamente lo sguardo.

Andrea sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Cosa gli aveva fatto lui?? Niente ,solo aperto gli occhi.

“Non gli ho fatto proprio niente. È lui che è troppo suscettibile sulla cosa..”
“Non ci posso credere che ti ha dato un pugno solamente perché hai cercato di aiutarlo!ora mi sente!”fece Debora facendo per uscire.

“No Debby. Lascialo stare…non servirebbe. Piuttosto, Gigi, promettimi che stasera verrai al luna park anche se lui non ci sarà.”

“Non posso,non ho un motorino…anzi, qualcuno può darmi un passaggio a casa più tardi?”

“Te lo do io!”si propose Luca

“Non ti preoccupare, stasera ti passo a prendere io”disse Andrea.

Gigi annuì distrattamente prima di rimettersi a sedere.

 

Cosa…cosa ho fatto?! Come mi è saltato in mente di tirare un pugno ad Andrea? Io…le sue parole! Non sono gay! Non mi piace Gigi! Perché tutti sono convinti del contrario? Si è bello, Gigi è bello. Sentito mondo? Ho appena detto che trovo bello Gigi, un maschio! Ma non sono gay mi piacciono le ragazze! Io…perché tutti ne parlano come se fosse la cosa più naturale del mondo…Debora,Andrea mia madre! Io non sono…non lo sono! Non mi attraggono i ragazzi, ma perché tutti insinuano il contrario! Cazzzzoooo!

Riccardo guidava velocemente il suo motorino blu pieno di rabbia e perso nei suoi pensieri. Il volto era sfigurato da un’espressione di totale sconvolgimento e angoscia ed aveva un enorme voglia di piangere.

Entrò in casa di corsa con l’intento di andare in camera.

“Riky, cosa ci fai a casa? Dov’è Gigi?”chiese Piera.

Gigi Gigi Gigi Gigi

“BASTA! Perchè tutti mi parlano di lui?”
“Si può sapere cosa ti prende Riccardo?”chiese la donna abbandonando il sorriso.

“Io…io non sono gay! Non lo sono, lui non mi piace!”esplose il moro per poi scoppiare a piangere, sfogando il nervosismo, la rabbia e la tensione accumulata in quelle ultime ora.

Piera abbracciò il figlio conducendolo fino al divano preoccupata per quell’improvviso attacco di rabbia.

“Ssst…calmati, nessuno ha mai detto che sei gay.”
“Ma se tu Debora ed Andrea non fate altro che fare allusioni su di noi e-“
“Non vuol dire che sei gay se ti sei innamorato di Gigi. Non ti sei innamorato di un sesso ma di una persona. Non ti piace Gigi in quanto maschio, ma in quanto personalità”disse piano la madre zittendolo con un dito sulle labbra.

Dio santo! So benissimo che mia madre ha ragione ma…parla come se stesse leggendo quelle ridicole frasi fatte che si trovano nella carta dei cioccolatini!!

“E’ mio cugino!”
“Di secondo grado…”
“Io…non mi sono innamorato di lui. Non voglio…” mormorò Riky per poi abbandonare la testa sul cuscino.

“Devi abituarti alla cosa amore, riposa, ne parleremo un’altra volta”Piera diede un bacio sulla fronte del figlio e stette a guardarlo fino a che non scomparve di sopra.

La donna sospirò pesantemente. Non pensava che suo figlio la prendesse così. Li aveva osservati anche lei…era chiaro che Riccardo fosse interessato al cugino e se anche i suoi amici erano arrivati a quella conclusione, la sua ipotesi non poteva che essere esatta. Non poteva fare niente per aiutare il figlio, ora toccava solo a lui e a Gigi. Sospirò nuovamente e poi con un sorriso si diresse in camera da letto. Per quanto la reazione di Riky era stata tragica ,lei era ottimista. D’altronde dopo quasi 24 anni di convinta sostenitrice dello yaoi non poteva fare a meno di aver sviluppato una specie di sensore per queste cose. E il suo radar le diceva di stare tranquilla.

Riccardo nel frattempo si stese nel letto sconvolto dalle parole della madre.

Come può prenderla così? Come…


finalmente ho aggiornato! grazie mille per le vostre recensioni, non sapete quando mi hanno fatto piacere^^

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Capitolo 6
*** se non ci fosse andrea!!!! ***


"Ciao..”
“Ciao Gigi, senti forse è meglio se non Sali in camera”disse Piera andando incontro al ragazzo.

“Mh”

Il bruno si lasciò cadere pesantemente sul divano. Non capiva proprio cosa gli era preso al cugino.

Un’ora dopo la donna entrò in sala annunciando che la cena era pronta.

“Riky non scende?”chiese preoccupato il cugino.

“No…non si sene tanto bene.”
“Cos’ha? Vuoi che vada a vedere?”propose Flavio alzandosi dalla sedia.

“No!- Piera gli mise d’avanti il piatto – Mangia!”

Gigi spiluccò un po’ di patate per poi torturare un innocente pezzo di formaggio.

“Non ti preoccupare, presto tornerà in piena forma”gli disse la zia.

“Oh lo so, non sono preoccupato!”
“Bugiardo! Stai riducendo quel povero formaggio peggio di un gruviera!”sorrise la donna.

Il ragazzo arrossì lasciando subito la forchetta per poi prendere il formaggio in mano e mangiarlo.

La cena finì velocemente e gigi si alzò per andare a guardare un po’ di televisione, aveva appena trovato un programma che gli interessava quando il campanello squillò.

“Oh Andrea…cosa ci fai qua?”chiese Piera aprendo la porta.

“Ciao, sono venuto a prendere Gigi. Andiamo al luna park”

La signora annuì e fece entrare il ragazzo.

“Andrea?!”esclamò Gigi.

“Be non sei ancora pronto?”
“Ma in realtà non ho molta voglia di uscire..”
“Niente storie ,tu vieni!”disse Andrea sorridendo. Il castano annuì svogliatamente e dopo aver salutato la zia seguì l’amico fino al motorino.

 

Il luna park era più affollato del solito ma i due ragazzi identificarono subito il gruppo d’amici seduto su una panchina al parco.

“Ragazzi!”salutò Andrea.

“Ciao”
“Allora sei venuto!”disse Luca a Gigi.

“Già!”rispose il ragazzo sorridendo.

“Riky non c’è?”
“No, non stava tanto bene”
“Mh”

“E su ragazzi! Un po’ di vivacità! Dai Gigi vieni a fare un giro sugli auto scontro!” esclamò Andrea trascinando per un braccio il castano.

“Quale macchina prendiamo?”
“La 10”

I due ragazzi presero posto sulla vettura ed inserirono il gettone. La macchina si mise in moto e subito altre due vetture gli vennero addosso. Andrea guidava da cani ma Gigi si divertiva a vedere i disastrosi tentativi del ragazzo nel cercare di far proseguire la macchina su linea retta. Quattro giri dopo e con una decina di lividi in più i due ragazzi scesero dalle auto e si diressero al chioschetto.

“Tu cose prendi?”
“Patatine”
“Ma sei un drogato di patatine!”esclamò Andrea causando una risata al brunetto.

“Sono buone”si difese Gigi.

Appena Andrea gli mise in mano la vaschetta delle patatine il suo pensiero volò a Riccardo e il suo sguardo si incupì per una frazione di secondo.

“Mmh ora che ci penso meglio non mi vanno, mangiale tu ok?”

Andrea fissò per un attimo Gigi prendendo la vaschetta che il ragazzo gli stava porgendo.

“Senti Gigi, vieni con me a fare due passi nel parco?”
L’espressione del castano si fece stupita.

“Ti dovrei parlare un po’ di tuo cugino…” disse Andrea catturando ,così, la completa attenzione del ragazzo.

Il parco era più buio del solito, complice la mancanza della luna. I due ragazzi passeggiavano affianco stando in silenzio. Uno perché troppo impegnato a trovare le parole giuste, l’altro troppo preoccupato da quello che da lì a poco sarebbe uscito dalle labbra di Andrea.

“Sediamoci qui. Io…non so bene come iniziare ma vedi sono preoccupato per il mio amico quindi, ti prego, ascoltami attentamente”
Gigi annuì con vigore.

“Riccardo è il mio migliore amico, quasi un fratello, e mi dispiace vedere che sta male. Non so se te ne sei accorto ma Riky si comporta in modo strano-“
“Non mi è sembrato..”
“Mpf perché tu non l’hai mai visto prima! Non sai com’è il suo comportamento abituale, e di certo non è questo! Per esempio…con luca era sempre andato d’accordo-
“Ma anche adess-

“No! Ti sbagli! Adesso non lo può più vedere- Andrea alzò una mano per bloccare sul nascere la protesta di Gigi- non lo sopporta più da quando ci sei tu!”
“Stai dicendo che è colpa mia?”

“Sto dicendo che Riky non sopporta più nessuno che ti stia vicino!”
Lo sguardo del bruno si fece stupito.

“Cosa stai dicendo?”
“Anche con Mery…non era lui. ascolta per quanto lui non lo voglia ammettere, è chiaro che Riccardo sia.. insomma…è chiaro che gli piaci”concluse Andrea

Gigi spalancò gli occhi. possibile che anche lui…forse era uno scherzo!non era possibile che a Riky lui piacesse!

“Mi stai prendendo in giro?”

“No! Lo conosco, credimi, è innamorato di te! E se solo anche tu aprissi gli occhi, te ne accorgeresti…con tutti gli indizi che ha lasciato!”

“Io gli occhi ce li ho bene aperti e non mi è mai sembrato che Riky…”
“Non è vero! Sono troppo occupati a guardarlo!”

Gigi arrossì vistosamente .

“Io non posso fare niente. Dovete risolverla fra di voi. Devi risolverla tu! Io ho fatto quello che dovevo, ma più che mettervi la realtà sotto gli occhi non posso fare… accettarla aspetta solo a voi”

Il bruno annuì distrattamente con la testa. Gli sembrava di stare dentro a una bolla…tutto intorno a lui era indefinito, solo l’immagine di Riccardo rimaneva ferma e nitida davanti agli occhi. e mentre rimaneva sospeso in quel limbo piccole frasi, piccole cose iniziarono ad accavallarsi nella sua mente invadendo i ricordi.

Quello sguardo perplesso e lo sguardo scocciato del cugino quella volta che luca gli aveva detto del luna park…la frase detta da Riky poco dopo…l’attacco di rabbia quella sera davanti al chiosco…

Tante piccoli frammenti sparsi qua e la , minuscoli indizi lasciati indietro…proprio come aveva detto Andrea…

Gigi alzò lo sguardo cioccolata sul bel viso di Andrea.

“Se questo è uno scherzo sei morto se non lo è ti ringrazio”disse solamente il ragazzo prima di sorridergli apertamente.

“Ma prima di andare a casa ed affrontarlo voglio fare un altro giro sugli autoscontro…così le gambe avranno un vero motivo per tremare!”
“Fifone!Non mangia mica!”
“No…ma dal colore del tuo occhio non mi sembra una persona molto aperta al dialogo!”

 

Riccardo nel frattempo sii era fatto una doccia rilassante e , con i capelli ancora umidi, se ne stava sdraiato sul letto a riflettere sulle parole di Andrea.

Da quando i miei amici si sono fatti così perspicaci? …la fanno facile loro ma…io…e poi non è detto che Gigi mi ricambi! Arghh se per lo stress mi dovesse uscire un herpes Debora e Andrea ma la pagheranno molto cara!

Sbuffando il moretto si mise su un fianco.

Forse è meglio se aspetto Gigi prima di addormentami…

Il ragazzo si rivoltò nel letto come indeciso sul da farsi. Poi si alzò di scatto andando davanti allo specchio e si tolse la maglietta esaminansi ben bene il busto.

Cosa mai ci potrebbe trovare…non ho sti gran muscoli come lui…

Riccardo scrutò accuratamente ogni linea dei suoi addominali appena accentuati per poi risalire ai pettorali facendo una smorfia poco convinta. Stettè davanti alo specchio un paio di secondi poi, sentendosi un emerito cretino, si abbassò la maglietta arrossendo e si rituffò nel letto.

 

 

Non sono morto e non mi hanno nemmeno rapito!!! Sono stata presissima con mille altre cose ed è praticamente da un sacco che non vado avanti con le fic!! chiedo scusa! Finalmente pubblico il 6 capitolo, spero che gradiate…io mi sono impegnata!! Anche se in alcuni punti non mi convince molto TWT.

 

Madnex : mi fa molto piacere il tuo commento!! Questo capitolo è un po’ strano ma spero che ti piaccia lo stesso!!

Linasyan: carooooooooOOOoooooooooool!! Visto com’è perspicace andre??!

Mello sexy doll: grazie ^W^!!! Si piera the best!!! Quanto vorrei una madre cosìì*°* grazie mille per i commenti e ..la lemon arriverà tra 2/3 capitoli!!

anxieroxiemuxie_chan: eh si in questi capitoli andrea fa la parte dell’eroe mascherato che si accinge a far aprire gli occhi a riky&co…se non ci fosse lui…!!!^__-

athenachan: spero ti soddisfi!! Vedrai…nel prossimo gigi si sveglia un po’…ma gli imprevisti sono dietro l’angolo…ops…la porta XD! Ok…finito di spoilerare^//^

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Capitolo 7
*** chiarimenti ***


"Sono tornato” disse Gigi entrando nel salotto dove Piera e Flavio stavano guardando la tv.

“Ciao tesoro, tutto bene?”chiese la donna lanciando un’occhiata penetrante al nipote.

“Si grazie, ora però vado in camera”
“Certo e salutaci Riccardo”concluse il padre sorridendo al ragazzo con fare bonario.

Gigi alzò il pollice della mano destra in senso d’ok per poi correre su per le scale, ma appena si ritrovò d’avanti alla porta chiusa della stanza di Riky si bloccò arrossendo. Prese un ‘enorme respiro e poi ,delicatamente, aprì la porta.

Riky era steso su un fianco e aveva gli occhi chiusi, le labbra semiaperte per respirare e il ciuffo che gli ricadeva scompostamente sul volto. Piano il ragazzo si avvicinò al letto pensando che il ragazzo dormisse e allungò una mano per spostargli i capelli dalla fronte. Glieli pettinò all’indietro e si sarebbe attardato in una carezza se il ragazzo non avesse aperto gli enormi occhi azzurri. Occhi che ora lo guardavano perplesso. Gigi arrossì e si tirò indietro di scatto. Sarebbe uscito dalla stanza se le parole di Andrea non fossero apparse nitide nella sua mente. Doveva farsi coraggio…doveva…chiarire…

Da suo canto, Riky, se ne stava rannicchiato a guardare il cugino come se avesse paura a fare un minimo accenno di movimento.

“Ciao Riky” lo salutò Gigi giusto per dire qualcosa.

“Ciao”

Il brunetto si riavvicinò al letto deciso a …non lo sapeva neanche lui a cosa!

“Come ti senti adesso?”

“Bene, prima avevo solo un mal di testa…”
“Mh, già. Doveva farti molto male visto il pugno che hai dato ad Andrea”

Riccardo irrigidì la mascella.

“C’era gente al luna park”continuò il cugino.

“Io e Andrea abbiamo fatto un sacco di giri e poi siamo andati al parco a fare un giro e-“

“Capisco. Ora ho sonno, possiamo dormire?”chiese Riky con voce atona e fissando un punto imprecisato della parete.

Basta! Non dire un’altra parola!non voglio sapere nulla!

“Abbiamo parlato”concluse Gigi come se niente fosse.

“Ha detto che siamo due scemi”

Riccardo si irrigidì completamente.

Gliel’ha detto…quello stronzo ha detto tutto a Gigi! Perché? Perché!

Sentiva una gran voglia di piangere e la vergogna farsi sempre più forti ma si limitò a rimanere immobile seduto sul letto. Non si mosse neanche quando Gigi gli si sedette al fianco, solamente quando il cugino gli presa la mano il moretto parve risvegliarsi da quella specie di trans in cui era caduto.

Guardò stralunato la mano del cugino giocare distrattamente con la sua prima di spostare lo sguardo sul viso del bruno.

“Cosa…”non riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo, percepiva solo la mano calda del ragazzo sulla sua.

“Io…vedi Andrea mi ha detto che tu eri strano, che eri…che siamo due idioti. Mi ha detto di aprire gli occhi, di smetterla di rimanere a guardarti senza fare niente per averti. Sai, mi ha raccontato tutto questo perché è veramente in pensiero per te. Ti vuole bene…”Gigi stava parlando velocemente e le parole si confondevano tra di loro, ma una frase ben precisa continuava a girare per la testa di Riccardo.

Lui…ha veramente detto che gli piaccio? Io sono uno stupido, così impegnato a commiserarmi non ho pensato che ruolo avessero i suoi sentimenti in tutta questa storia. Sono solo un’egoista, come posso rischiare di ferirlo solo per colpa di questa mia stupida paura? Perché sono così vigliacco…mia madre ,i miei amici…mi hanno fatto capire che non gli interessa chi amo, ma solamente la mia felicità. E io cos’ho fatto? Ho ripagato il loro affetto con un pugno! Io sono innamorato di lui…però…

Intanto Gigi continuava a parlare sempre più preoccupato dalla mancanza di reazioni da parte di Riky. Andrea gli aveva assicurato che  il moro ricambiava i suoi sentimenti…perché Riccardo se ne stava lì fermo a guardare il vuoto?Andrea…Andrea l’aveva solo preso in giro?

“Tu mi sei piaciuto da subito, sei un bel ragazzo ma io avevo pura che…sai che tu potess- “

“Basta!”mormorò il moro guardando negli occhi il cugino, poteva vedere chiaramente quelle iridi cioccolato rattristarsi.

“Basta così”ripetè prima di posare le labbra su quelle di Gigi.

Basta, non voglio sentire più niente…voglio solo baciarti, adesso! Prima che la paura di quello che sto facendo mi attanagli il cuore…devo baciarti adesso o non riuscirò mai a stare con te.

Gigi sussultò leggermente sentendo le labbra del cugino premere sulle sue. Si era preso un bello spavento quando Riky aveva detto ‘basta’…aveva seriamente pensato di averlo perso ,invece ora…ora poteva sentire le labbra morbide del ragazzo muoversi sulle sue con cautela e dolcezza.

Riccardo interruppe il bacio con leggerezza e rimase a guardare timoroso il compagno. Gigi lo attirò a se facendogli appoggiare la testa nell’incavo del collo per poi lasciarsi andare a un sincero sorriso. Nel frattempo il moro era stordito, poteva ancora sentire il sapore del cugino sulle labbra…

Non pensavo che potesse essere così…così bello baciare un ragazzo…non pensavo di poter stare così bene.

Il moretto si strinse maggiormente al ragazzo…era stupendo stare così…

Che sciocco! Se solo mi fossi liberato prima delle mie stupide paure …però non era facile! E non l’ho è tutt’ora! Ma se posso stare con lui, se posso stare così bene con lui…forse è vero che non c’è proprio nulla di male.

Lo scatto della maniglia della porta fece sobbalzare i due ragazzi.

“Oh scusatemi ragazzi, mi dispiace avervi disturbato!” si scusò Piera entrata in quel momento in camera del figlio. Riccardo si impegnò al massimo, dopo essere scampato per un soffio all’infarto, di trovare un minimo di dispiacere negli occhi della madre ma, poteva metterci la mano sul fuoco, era tutto tranne che dispiaciuta.

“MAMMA! Dannazione non si usa più bussare?”urlò il figlio dopo essersi accuratamente staccato dal cugino.

“Vedo che avete risolto e io che pensavo che dopo la scenata di questo pomeriggio non ci fossero quasi più speranze…ma si  sa, la vita è strana”commentò allegramente la donna.

“Cosa stai dicendo? E ,per favore, potresti uscire?”
“Ma come Riky, io ero venuta a vedere come stavi…però vedo che ci ha già pensato Gigi a tirarti su”

“Scusami zia, è tutta colpa mia…io, perdonami non accadrà più e comunque Riccardo non centra niente…”il viso del bruno era sfigurato da un’espressione di pura angoscia…era stato un’incosciente a lasciare la porta aperta e adesso per colpa sua la madre di Riccardo gli aveva visti! Proprio ora che tutto stava andando per il meglio…

“Non preoccuparti…io…lei lo sa che tu…be…che mi piaci”farfugliò imbarazzato.

Ma pensa te se devo dire queste cose in presenza di mia madre!!

“Che carini!”fu il solo commento di Piera prima che Flavio facesse la sua apparizione.

Merda!

“Cosa succede Piera?”chiese il marito stranito.

“Ma come non li vedi? Guardali, non sono perfetti insieme?”chiese la donna.

Flavio guardò dentro la stanza e vide due ragazzi imbarazzati oltre ogni dire che cercavano di guardare da per tutto tranne che dalla sua parte. Riccardo aveva una mano sugli occhi e sembrava sulla soglia della disperazione, Gigi era sbiancato e si mordeva il labbro inferiore con apprensione. Oggettivamente non trovò che ci fosse niente di perfetto ma a giudicare dall’espressione di adorazione mistica della moglie, doveva per forza esserci qualcosa di grandioso in quella visione. Ma sapeva benissimo che per quanto si sarebbe sforzato non avrebbe trovato niente perciò…

“Potresti spiegarmi cara?”

“Certo che sei davvero poco romantico! Come puoi non vedere che questi due ragaz-“
“Mamma!”la interruppe Riccardo.

Cosa diamine sta facendo? A mio padre verrà un infarto!

“Cosa c’è tesoro?”domandò la donna.

Il moro si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

“Ti prego…non dirglielo lui non-“
“Si può sapere cosa sta succedendo?”chiese Flavio osservando attentamente il figlio.

“Niente, papà ,non sta succedendo niente!”

“Solo che non avrai mai dei nipotini”concluse candida Piera.

Gigi fissava la scena a bocca aperta…la reazione di sua zia l’aveva sconvolto ma Flavio…non aveva la minima idea di come potesse reagire…sentiva uno spiacevole nodo alla bocca dello stomaco ma soprattutto era innervosito.

“Cosa c’entra la discendenza adesso?”
“Tutto!”
“Tutto…ok. Sai Piera alle volte mi domando come sarebbe stata la mia vita se non ti avessi mai sposata…”
“Piatta e bigotta!”rispose sicura.

“Papà…”
“Non ti preoccupare figliolo. Ti porterò da un bravo medico e se c’è bisogno da uno psicologo”
“Eh??” chiese stralunato Riccardo, gli faceva male pensare che suo padre lo ritenesse malato…infin dei conti era solo innamorato.
“Non è grave se non riesci ad avere delle erezioni…con una buona cura tutto si sistema.”continuò il padre accalorandosi sempre di più preoccupato per la sorte delle parti basse del figlio.

Riky divenne rosso porpora e iniziò a farfugliare qualcosa a proposito della demenza precoce, Gigi era arrossito anche lui ma, al contrario del cugino, faticava a rimanere serio. Piera era la più sconvolta e Flavio capì d’aver detto un’emerita cazzata non appena incrociò lo sguardo della moglie.

“Ho sposato un deficiente!”esalò teatralmente Piera sbattendosi una mano sulla fronte e scuotendo il viso.

“E’ gay! Non ha nessun problema di erezioni, è assolutamente nella norma in questo campo, al mattino gli veng-“
“Mamma! La potete finire di parlare delle…delle mie erezioni?!”urlò sconvolto il moretto provando un’irrefrenabile voglia di sotterrarsi.

Perché devono essere così…davanti a Gigi poi! Basta, ho deciso ,mi faccio adottare!!

“Gay? Tutto qui? Mi hai fatto prendere un bello spavento tesoro, credevo che avesse sul serio un problema di – un’occhiataccia da parte del figlio lo fece desistere dal continuare- comunque…noi andiamo a finire di vedere il film. Voi mi raccomando…!”disse Flavio prima di ritornare di sotto.

Tutto…tutto qui?

 

 

*Vegi corre a nascondersi*

vegi: eahm..salve ^^’’’ *scruta intorno alla ricerca di gente armata di pomodori*

Lo so…questo capitolo è strano ma…in questa storia ci sto mettendo anche delle parti autobiografiche per cui…non sono impazzita!!!...non del tutto…

Flavio esiste davvero…che ci crediate o no la sua personalità è del tutto identica  a quella *** (ve lo svelerò all’ultimo capitolo, dove avrete delucidazione anche su gli altri personaggi!!!XP)!!! ho pensato che un uomo on quel carattere fosse il partner ideale di Piera per cui…sorbitevelo e ,se possibile, prendetevelo un po’ a cuore…a me personalmente come pg piace, anche se per ora si è viso poco di lui però…..XD

 

Passiamo ai ringraziamenti….GRAZIE!!! veramente di cuore!! Tuti i ostri commenti mi fanno felice e mi preoccupano un po’, in positivo ovviamente!!...cioè ho sempre paura di deludervi ,però il piacere di sapere che vi piace mi rende stra felice e pronta a rimboccarmi le maniche con un nuovo capitolo!! chiedo scusa per il ritado ma non riuscivo a postare...ho dovuto tagliare tutte le risposte hai commenti altrimenti non me la faceva postare ç__ç...ve le invierò...

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Capitolo 8
*** problemi... ***


vegi PROBLEMI

Riccardo si era fiondato sul letto.
Ho una famiglia pazza…una famiglia pazza…
Una mano andò ad accarezzare i lunghi capelli del moro e una voce gli solleticò l’orecchio :
“Mio padre ha preso la cosa decisamene peggio…quando gli ho detto che ero…che ero gay ha iniziato a urlare e strepitare mentre il tuo…”
”Il mio è una povera anima succube di quella matta di mia madre”concluse per lui la frase il moro. Gigi scoppiò a ridere.
“Meglio così no?”
“Un corno! Non è normale reagire così! Non ti rendi conto? Ho dei genitori difettosi!”
“Preferivi che ci ostacolassero?”
“No…ma almeno un “Cosa? Mio figlio non può essere gay!a lui piacciono le ragazze..” invece niente…è come se scoprire che il figlio è gay sia stato una cosa normalissima…come se se lo aspettassero!”
“E allora?”chiese Gigi prendendo il viso del moro tra le mani ed avvicinandolo al suo.
“E allora mi secca!”
“Sei tutto matto”mormorò il cugino prima di rifar collimare le loro labbra in un dolce bacio
Non penso di essere matto solo perché rimango stranito dal fatto che mio padre non abbia fatto commenti. Mia madre  a quanto pare aveva già deciso che io diventassi omosessuale  …ora inizio a capire perché insisteva così tanto nel farmi appendere tutti quei poster di Brad Pitt… comunque ha ragione Gigi, è molto meglio così…potremo stare insieme…e poi mi sono arreso di capire i miei genitori da un pezzo oramai!
Quando il bacio finì Gigi portò una mano alla base del collo del moro e con l’altra gli accarezzò leggermente il viso perdendosi nei bellissimi occhi azzurri di Riccardo.
“Ti amo”sussurrò Gigi senza smettere di accarezzarlo.
Riky arrossendo vistosamente per poi chinare il viso. Gigi sospirò mentre il moretto si stava torturando l labbro inferiore con i denti e continuava a tenere lo sguardo ostinatamente incollato al pavimento.
“E’ meglio se dormiamo ora” disse Gigi passando una mano tra i capelli del suo neo ragazzo.
Sono un disastro…scusami Gigi…ma non ce la faccio…
“Ecco la colazione…la volete abbondante? Bisogna recuperare le forze mangiando!!”
“Ma quali forze mamma!!”
“Come fai a stare con uno scontroso così?”chiese Piera a Gigi ignorando il figlio.
“Non è un soggetto così pessimo come potrebbe sembrare.” Scherzò il cugino facendo ridere la zia.
“Cos’è tutto questo chiasso di prima mattina?”si informò Flavio trascinandosi in cucina e lasciandosi cadere pesantemente sulla sedia.
“Non hai dormito bene papà?” chiese Riccardo un po’ a disagio.
“No! Si sentiva un sacco di rumore!”si lamentò l’uomo servendosi una tazza di caffè nero.
Piera rise.
“Ancora sicuro di non volere doppia razione Riky?”
“Che rumori?”disse Riccardo ignorando volutamente la donna.
“Gatti! Continuavano a miagolare!”
“Saranno stati in calore”rispose la moglie continuando a servire la colazione.
“Be ma proprio sotto la nostra finestra dovevano venire?!” ribattè Flavio seccato.
“Pensa a quando ce l’ avremo in casa…”
“Che cosa?”
“la stagione del calore, pensa quando colpirà nostro figlio!”
I due ragazzi arrossirono distogliendo lo sguardo.
“Ma figurati! Ce ne vorrà di tempo prima che riky-” disse  Flavio.
“Papà!”
“Povero Gigi…”mormorò seriamente dispiaciuta Piera.
Il moretto si alzò in pedi di scatto paonazzo.
“Non voglio più sentire parlare di queste cose!! Ma possibile che non abbiate un minimo di pudore?”
“Perché, ti vergogni?”chiese la madre.
“Certo!! Ogni persona normale si vergognerebbe!!”
“Bho…a me non sembra che Gigi sia imbarazzato” continuò la donna.
Riccardo lanciò uno sguardo al ragazzo e inorridì. Gigi stava ridacchiando.
“Almeno tu dovresti stare dalla mia parte!!”
“Scusa ma…mi fa piacere che i tuoi genitori siano così…nella mia famiglia è tutto il contrario” disse il brunetto abbassando gli occhi.
E’ vero…io mi lamento di come l’ha presa la mia famiglia ma non ho mai pensato a come si sente Gigi…dico che vorrei che i miei non fossero così entusiasti della cosa, ma non ho mai sperimentato come dev’essere essere guardato con disprezzo dai tuoi genitori. Come ho potuto essere così insensibile? Penso solo a quanto mi dia fastidio le loro battutine e i loro doppio sensi senza pensare che per Gigi questo è importante…che lo fa sentire accettato…sono solo uno stupido.



 “Ragazzi era ora! Riky, come stai oggi?”chiese Marco alzando la testa dalla gazzetta dello sport.
“Pensavamo che non veniste più!” rincaricò Luca.
“Sto bene grazie”rispose sorridente il moro prendendo posto nella solita poltrona. Riky si sedette il più schiacciato contro il poggiabraccio e fece segno a Gigi di sedersi anche lui
 “Riky”Andrea se ne stava in piedi con un cornetto in mano e il volto sfigurato da un brutto livido.
“Sono contento che si sia sistemato tutto”disse solamente l’amico prima di sedersi.
Riccardo guardò andrea negli occhi.
“Grazie amico mio e scusami…io sono stato un’idiota”
“Non preoccuparti…lo so, è da sedici anni che non faccio che ripetertelo!”scherzò Andrea.
“Si può sapere di cosa state parlando?”chiesero gli altri amici.
“Niente”risposero in coro
“Sentite, al posto di andare subito al luna stasera perché non venite prima a casa mia a bere qualcosa, i miei non ci sono!” prose entusiasta Marco lanciando un’occhiata complice a Luca.
“Io ci sto, ho proprio voglia di prendermi una bella sbronza!!”scherzò Luca per poi rivolgersi  a Gigi.
“Ovviamente ci devi essere.”disse posandogli una mano sulla spalla.
Riccardo si sentì lo stomaco stringersi in una morsa.
Ma che cazzo pensa di fare questo deficiente?!
“Figurati se me la perdo!”rispose Gigi dando il cinque all’amico.
Idiota!!
“Hho dimenticato una cosa nel motorino, torno subito.” Riccardo si alzò dal divanetto senza aspettare una risposta e ,a passo sostenuto, si diresse fuori il bar.
“Io vado con lui”
Andrea lo rincorse fuori dal locale bestemmiando.
“Certo che sei proprio suscettibile!”
Il moretto sussultò alle parole dell’amico voltandosi di scatto.
“Se te la prendi per così poco sei messo male”continuò Andrea.
“Be scusa tanto se il mio…se…Gigi…insomma Luca si prende troppa confidenza!”
“Io non mi preoccuperei di lui, fidati. Ad altro a cui pensare.”
“Eh?”
“Niente, niente! Non mi ci metto neanche a spiegarti come stanno le cose, tordo come sei non capiresti una sega!”
“Sembri mia nonna! ‘tordo’…”si lamentò Riky facendo una smorfia nel pronunciare la parola ‘tordo’.
“Ma almeno sai cosa significa?”
“Certo imbecille!”si alterò il moro portando avanti il mento.
Andrea sorrise felice.
“Sono contento che tu sia ritornato il Riky che conosco.”
“Sono io che ti devo ringraziare…mi dispiace per quel pugno, davvero.”
“Mpf, ora rientriamo. Ah Riky…”
“Si che cos c- AHIIII!! Ma sei impazzito!!” gridò il moro tenendosi la testa tra le mani.
“Così siamo pari.”
“Pari??! Ma che schifo!! Proprio con la ciabatta dovevi colpirmi??!”
“Pensavo che vi foste persi!”
“Gigi?!”
“Sono più di dieci minuti che siete usciti.” Li informò il brunetto avvicinandosi ai due ragazzi.
“Abbiamo appena finito. È meglio che rientro…non mi fido molto a lasciare da soli quei due casinisti di marco e luca, ultima volta hanno combinato un macello a furia di battaglie con le palline di carta!” disse Andrea incamminandosi verso l’entrata.
“Cos’è che avevi dimenticato?”chiese Gigi una volta rimasti soli.
“Ah niente di importante…ero convinto di aver lasciato qui il…portafoglio”boffochiò il moro arrossendo.
Merda…si può sapere perché non riesco a mentire decentemente??
“Mh, capito” annuì il ragazzo per poi prendere tra le mani il viso del moretto com’era successo la sera prima.
“Ma che fai?! E se ci vedono!?”si dimenò Riccardo guardandosi intorno preoccupato.
“Non c’è nessuno…per favore, voglio solo un tuo bacio.”mormorò Gigi guardandolo negli occhi.
Anch’io, anch’io ma se ci vedesse qualcuno…non guardarmi con quegli occhi!!
“Per favore…”mormorò di nuovo a pochi centimetri dalle labbra del ragazzo.
Se vieni così vicino non riesco a resistere…allontanati!
Senza aspettare una risposta baciò Riccardo lievemente. Il moretto si irrigidì serrando le labbra ma poi, notando lo sguardo ferito del compagno, le aprì leggermente chiudendo gli occhi.
Un rumore sordo, come di qualcosa di pesante che cade, interruppe il bacio.
Una borsa nera se ne stava stesa malamente a terra mentre una ragazza si portava le mani alla bocca e le lacrime offuscavano i suoi occhi azzurri.


Scusate per il capitolo un po’ corto ma…eheh preferivo concluderlo così!!
Ringrazio di cuore tutte le persone per le loro bellissime recensioni!! Grazie !!
Purtroppo, avendo riscontrato problemi nel postare la storia, i ringraziamenti arriveranno per email!!...quando finalmente avrò capito che cacchio ha il mio pc tornerò a farli qui!!
Un bacio a tutti e al prossimi capitolo!!

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Capitolo 9
*** sarà la fine?- malesere- ***


">“Mery.” Sussurrò Riccardo staccandosi malamente da Gigi.

La ragazza trattenne un singhiozzo.

“Mery! Non è come sembra!”urlò il moro avvicinandosi di qualche passo ma la ragazza indietreggiò.

“Tu…tu sei un PORCO!!! Mi fai schifo…SCHIFO, hai capito?!”

Marianna si portò una mano ai capelli tirandoseli in dietro mentre con l’altra cercava di asciugare le lacrime.

Riccardo era rimasto pietrificato in mezzo al marciapiede con gli occhi spalancati.

“Riky, tutto bene?”chiese incerto Gigi allungando una mano verso il moro. Mano che venne allontanata prontamente dal ragazzo.

“Marianna…io…”

“SMETTILA!! Non voglio sentire la tua voce… e non provare ad avvicinarti!!”

“Si può sapere cosa sta succedendo…Mery, ma cosa…”

Le urla della ragazza avevano attirato l’attenzione di Andrea, Luca e Marco che si erano precipitati fuori a vedere cos’era successo da sconvolgere così tanto la loro amica.

Andrea andò vicino alla ragazza circondandole le spalle con un braccio per calmarla guardando Riccardo e Gigi con una espressione interrogativa.

“Calmati per favore!”

Marianna continuava a singhiozzare ma quello che più preoccupava i quattro ragazzi era lo strano comportamento di Riccardo. Il ragazzo era più pallido del solito e se ne stava fermo , incurante dei richiami di Gigi, con lo sguardo vacuo.

“Loro…Riccardo …non lo voglio più vedere…io” singhiozzò disperata la ragazza stringendosi ad Andrea.

“Cosa gli hai detto Riky?” chiese serio Luca.

“Non gli ha detto nulla!!” intervenne Gigi preoccupato per il suo ragazzo…perché ,dannazione!!! Era tutta colpa sua! Se non avesse insistito per il bacio Marianna non li avrebbe mai visti….

“Sentite…io non mi sento tanto bene. Forse sarebbe meglio se…- mi fai schifo…sei solo un porco…non mi toccare…è uno schifo-…io…”

“RIKY!”

“Oh mio dio! Riccardo!”

Marco si precipitò sul corpo privo di sensi del moro cercando di sollevarlo. Luca e Andrea trattennero il fiato per poi accorrere accanto a Riccardo.

“Gigi, non startene lì impalato dacci una mano!” urlò Andrea vedendo che il bruno era rimasto congelato sul posto.

 

“Non è niente ragazzi, è solamente svenuto- li informò gentile la proprietaria del bar- però mi sa che è il caso di avvisare i suoi genitori”

“Non si può proprio evitare?”chiese Luca.

“Be’…non ha riportato nessun genere di danni, se proprio è un problema-“

“Si lo è!”

“Mmh allora penso che per questa volta potremmo non avvisali…” concluse poco convinta la donna lanciando uno sguardo al ragazzo sdraiato sul divanetto che si stava riprendendo.

“Riky come stai?” chiese preoccupato Gigi posandogli una mano sulla fronte.

“Un po’ meglio”rispose il ragazzo sottraendosi al contatto.

“Dov’è Mery?”

“E’ con Andrea, ora pensa solo a riposarti! Ci hai fatto prendere un colpo! Gigi era sconvolto…tra un po’ sveniva anche lui!”scherzò Marco battendogli una mano sulla spalla.

Mi dispiace Gigi…però io…così non ce la faccio!

 

“Sei tornata in te?”chiese Andrea guardando l’amica che si stava asciugando gli occhi in un fazzolettino di carta.

“Si grazie…”

“Dimmi la verità…hai visto Gigi e Riccardo – la ragazza a quel nome sussultò- che s-“

“Si stavano baciando.” Disse atona stringendo più forte il fazzoletto tra le dita.

“Tu lo sapevi?”continuò.

“…”

“Lo sapevi e non me l’hai detto…mh…ti sei divertito? Vi siete divertiti a prendermi in giro?”

“Non è com-“ cercò di spiegarsi Andrea.

“Ma sì illudiamola…vediamo fino a che punto si spinge per stare con Riky! Ora che mi avete umiliata vi sentite meglio?!” un altro singhiozzo scappò dalle labbra serrate di Mery.

“Non è vero! Tu mi piaci, non ti ferirei mai! Riky non sapeva ancora quello che provava…si è comportato così per non ferirti! Non ha voluto illuderti avendo capito che era un’altra la persona che gli piaceva…devi credermi! Non voleva in alcun modo umiliarti, e nemmeno noi…ti vogliamo bene Mery!”disse Andrea prendendo per le spalle l’amica e obbligandola a guardarlo negli occhi.

“Io…- un sussulto le impedì di continuare la frase- a me piaceva veramente…”

“Mery, cos’hai detto prima a Riccardo che era così sconvolto?” chiese con voce più morbida il ragazzo.

La ragazza lo guardò per un po’ negli occhi prima di parlare.

“Gli detto che…che era un porco e che mi faceva…schifo…mi dispiace io non volevo dirlo veramente ma ero arrabbiata con lui…pensavo che mi avesse preso in giro…”

“Ma ti rendi conto di quanto le tue parole l’abbiano ferito?! È svenuto…dal dolore, come hai potuto…per lui è già difficile accettare una cosa del genere e tu no-“
“Ti stai sbagliando! Io mi riferivo al suo comportamento con me non al fatto che…- si morse il labbro inferiore cercando di far passare il bruciore che sentiva agli angoli degli occhi- che lo baciava.”

Andrea fissò la ragazza sentendosi sollevato dalle sue parole però…però era seriamente dispiaciuto per lei, a quanto pareva era d’avvero innamorata di Riccardo…una morsa al cuore gli fece stringere le mani in un pugno…

“Mery, devi assolutamente dirglielo lui ha frainteso tutto…è importante!”

“non ce la faccio a vederlo…non adesso” mormorò la ragazza.

“Ma devi farlo, o sarà troppo tardi…se veramente ci tieni a lui, devi dirglielo!”

 

 

“Riccardooo!” Debora lo abbracciò di slancio.

“Quanto ci hai fatto preoccupare! Quando Luca ci ha telefonato non volevo crederci! Ma adesso stai bene ,vero?”chiese apprensiva.

Il moro annuì accennando un lieve sorriso.

“Tieni ,ti ho portato u bicchiere d’acqua” disse Gigi offrendogli il bicchiere.

“Grazie”

Il brunetto strinse i pugni …perché non lo guardava negli occhi, perché lo teneva a distanza?

“Ci siamo anche noi!”annunciò la voce di Andrea attirando l’attenzione di tutti i presenti, esclusa quella del moro che abbassò ancora di più lo sguardo.

“Mery! Ma stai bene?”chiese Debora accorrendo dall’amica.

“Si sta bene! Però ora non potremmo lasciare un attimo soli lei e Riky?”

Luca, Marco e Debora annuirono mentre Gigi si sentiva sprofondare sempre di più.

“Grazie, noi andiamo a farci una partita a calcetto …cercate di non fare troppo casino voi due, siamo in un luogo pubblico!” li salutò Andrea facendo l’occhiolino e sperando che per una volta le cose andassero nel verso giusto.

Dove andate? Vi prego rimanete qui…Andrea…Gigi!

“Ciao…io” la voce della ragazza era ancora roca per colpa del lungo piangere.

Riccardo non si mosse ,bloccato dalla vergogna e dalla paura.

“Volevo solo chiederti scusa, quelle cose che ti ho detto- porco…sei uno schifo…ti prego smettila!!- io non mi riferivo a voi due…”continuò la ragazza imbarazzata cercando di non guardarlo in viso.

Riccardo alzò di scatto la testa.

“Pensavo che mi avessi usata per questo io ero così arrabbiata. Perdonami ti prego, non volevo farti stare male!”

“Io…”il moro si mise una mano d’avanti alla bocca.

“Sono io che ti devo chiedere scusa per quella sera…”
“Non parliamone più”lo fermò la ragazza sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi.

 

 

“Ehi Gigi! Se continui a guardare Riky perdiamo!” disse scherzosamente Marco parando la palla.

“Che cavolo dici!”esclamò arrossendo e tornando a concentrarsi sugli omini da muovere.

“Avremo fatto bene a lasciarlo solo con lei…è rinvenuto da poco più di dieci minuti…” disse Luca preoccupato per l’amico.

“Si non vi preoccupate!”

Un altro colpo venne parato da Marco che riuscì a fare gol a Debora.

“Scusate ma io non ce la faccio!” disse Gigi prima di abbandonare la partita e dirigersi verso Riky.

 

“Va tutto bene?”chiese Gigi guardando i due ragazzi.

Mary annuì per poi sforzarsi in un sorriso.

“Ho finito, ora vado a casa…chiederò ad Andrea o Debora di accompagnarmi” disse per poi voltarsi in direzione del calcetto.

Gigi si sedette affianco al moro guardandolo con apprensione.

“Possiamo andare a casa?”chiese Riccardo sollevando appena la testa.

“Ma ce la fai a reggerti? Non vorrei che cascassi giù dalla moto!”

“No ce la faccio, dai andiamo”

I due ragazzi andarono a salutare i loro amici assicurandoli che quella sera sarebbero venuti a casa di Marco.

“Certo che in questi giorni Riky è proprio strano…ne stanno capitando di tutti i colori!”

Fu l’ultimo commento che sentirono prima di uscire dal locale.

Gigi si mise il casco porgendone uno a Riccardo e accese la moto, il moretto si issò sul sediletto posteriore sospirando. La moto partì veloce e Riky fu costretto a stringersi al brunetto per non cadere, mentre un fastidioso senso di giramento incominciava a farsi sentire.

Dopo aver parcheggiato la moto nel vialetto e constatato che i genitori del moro non erano in casa, i due ragazzi presero posto sul divano rimanendo in rigoroso silenzio.

Silenzio che fu spezzato dalla voce preoccupata di Gigi.

“Perché sei svenuto?”

“Io…penso siano state le parole di Marianna lei-“ il racconto del moro fu però interrotto dalle braccia del cugino che ora stavano abbracciando Riccardo.

Riky schiuse gli occhi lasciandosi andare all’abbraccio.

“Mi ha detto che avevo frainteso…che non si riferiva a noi …a noi due ma al modo in cui mi sono comportato con lei.”

“Questo perché è tua amica…non devi aver paura che i tuoi amici non comprendano. Ti vogliono bene co-“

“Lo so questo! Credimi l’ho capito ma…io non so se sono pronto a sentire queste parole dagli altri” mormorò Riky abbassando la testa  e mordendosi il labbro inferiore.

Mi dispiace! Mi dispiace Gigi, tu mi piaci davvero però…forse io non sono ancora abbastanza forte per soprassedere ai giudizi della gente.

 

 

Lo svenimento può avvenire, in taluni soggetti, anche a causa di fattori emotivi come, per esempio, una forte emozione o per un dolore improvviso e violento.

Mmh queso capitolo non mi convince molto ma spero che apprezziate lo stesso!^^ un bacio!

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Capitolo 10
*** rabbia silenziosa ***


Gigi continuava a guardare fisso il televisore senza prestare attenzione alla immagini che vi passava. Riccardo, dopo aver sciolto, l’abbraccio era andato di sopra e lui era rimasto solo. Piano si passò una mano sulla lunga frangia tirandosela indietro incapace di dar un senso alle parole del moro.

Non poteva crederci che tutto era finito così, che dopo tutto quello che avevano passato Riccardo lo liquidasse così. Aveva pura del giudizio della gente…il brunetto atteggiò le labbra in un sorriso sarcastico. Cosa pensava Riky? Che per lui fosse tutto facile? Non riusciva a capire che erano in due a soffrire…ma a lui non importava finchè poteva avere al fianco il moretto. Perché per Riccardo era diverso?

Si diede mentalmente dell’egoista per quel pensiero. Anche lui le prime volte si era tirato indietro, però non aveva mai pensato a quanto questo potesse far soffrire le persone. Si ricordava ancora perfettamente di Matteo, il suo primo ragazzo che aveva lasciato dopo appena tre giorni non riuscendo a sostenere la tensione.

Gigi sospirò pesantemente , oramai il futuro della loro pseudo storia era tutta nelle mani di Riccardo, lui poteva solo sperare.

 

Riccardo si tolse la maglietta e il costume infilandosi veloce sotto la doccia, lasciando che le gocce d’acqua calda portassero via le lacrime che, testarde, continuavano a cadere dai suoi occhi chiusi.

Faceva male. Tremendamente. Si sentiva a pezzi per quello che aveva detto ma era meglio così.

Cercò a tentoni lo shampoo versandosene un po’ sulla mano per poi lavare i capelli. Gli sfuggi un imprecazione quando un po’ di liquido gli finì negli occhi facendoglieli bruciare.

 

“Ah ciao Gigi siete tornai presto oggi!”lo salutò Piera entrando in casa con una marea di sacchetti.

“Già”

“Dov’è Riky?”
“Sono qui cosa vuoi?” gli rispose il moro scendendo le scale sorridendo all’indirizzo della donna.

“Tesoro come stai?! Mi sono preoccupata quando mi hanno detto che sei svenuto. Santo cielo dovevi prendere proprio da me la pressione bassa?”

Il sorriso sul volto di Riccardo si spense.

Diavolo! Pure questa? Se becco l’idiota che l’ha detto a mia madre!

“Sto benissimo adesso.”

“Lo so.”

“E come di grazia?” chiese scettico Riccardo alzando il sopraciglio.

“Stai in piedi.”disse semplicemente la donna  posando la ventina di sacchetti che aveva sul divano.

“Papà dov’è?”

“E’ fuori  a scaricare gli altri acquisti.”

Il moretto ebbe compassione per il povero padre, se conosceva bene sua madre, e la conosceva bene, i suoi acquisti non scendevano mai sotto la cinquantina.

“Ehi Gigi tutto bene? Sei silenzioso? Che hai combinato Riccardo?” chiese la donna alzando il viso del nipote con una mano.

Gigi ebbe un fremito ma mantenne la voce ferma.

“Nulla, è solo che sono ancora scosso per prima. Sai vedere Riccardo svenire è stata una sorpresa..”

“Capisco. Pensa che quando Flavio mi chiese di sposarlo ed io sono svenuto si è preoccupato così tanto che ha chiamato l’ambulanza. Credetemi non è stato per nulla romantico rispondere alla sua proposta in una stanza d’ospedale!”rise Piera riprendendo in mano i sacchetti e dirigendosi in camera.

I due ragazzi rimasero soli e la tensione si avvertiva chiaramente tanto che era quasi insostenibile. Riky si mordicchiava le labbra mentre guardava uno stupido programma alla televisione mentre Gigi…be Gigi era semplicemente furioso. Come poteva fare finta di  niente? Come se tra loro non fosse successo mai nulla?

“Certo che la protagonista di questa fiction è proprio un imbranata!” disse Riky guardando la televisione con un piccolo ghigno.

Gigi strinse gli occhi per poi alzarsi di scatto e andarsene. Questo era troppo!

Riccardo lo guardò tristemente per poi chiudere gli occhi e sospirare.

Perdonami, perdonami! È meglio così, credimi. Continuiamo a comportarci come facevamo prima di stare insieme…è meglio così…

“Riccardooo” Flavio se ne stava sulla porta letteralmente sommerso dai paccheti.

“Papà!” sobbalzò il moro.

“Ti prego viene ad aiutare il tuo vecchio genitore…tua madre mi vuole morto! Nessuna persona norma le compra tutta questa rob-“
“Si caro?”chiese Piera sbucando dalla porta della camera.

“Tu! Invece di stare lì vieni ad aiutarmi!!”

“Ho da fare amore” concluse la donna rientrando in camera e chiudendo la porta.

“Figlio mio!”si rivolse al moretto.

“Spiacente papà, devo fare i compiti.” Disse Riccardo andandosene.

“Ma se sei in vacanza! E poi la tua camera non è di là!”

Vedendosi pienamente ignorato Flavio si lasciò ad andare ad un sospiro e iniziò a portare dentro gli acquisti della moglie.

 

“La cena è pronta!”

“Io non mangio, scusatemi ma non mi sento benissimo. Mi sa che resterò tutta la sera a letto” disse Gigi accennando un sorriso.

“Certo, non ti preoccupare”

“Io invece ho una fame da lupi. Cosa c’è da mangiare?” chiese Riccardo sedendosi a tavola.

“Ravioli”
“Ah mamma oggi esco prima perché vado a casa di Marco”
“Non stai a fare compagnia a Gigi?”chiese Piera servendosi.

“No! Non ha bisogno mica della balia!”

“Lo so…ma non è carino lasciarlo qua da solo..”
“Mica è solo. Voi due non state qua? Eddai non ho la minima voglia di stare rintanato in casa a fare la crocerossina!” disse Riccardo con la sua solita arroganza.

Piera rimase un attimo a guardare il figlio. Era sempre stato un egoista arrogante ma di solito non con il cugino. Sorrise sconsolata, suo figlio non sarebbe mai cambiato.

“Si ma non mi piace il fatto che tu guida…non puoi chiedere a qualcuno di venirti  a prenderti?”chiese il padre aggiungendo il pepe sui suoi ravioli.

“Non sono un bambino! Se dico di star bene vuol dire che sto bene. Non rompete con ste paranoie!”

“Ehiehi ti ricordo con chi stai parlando!” lo riprese Piera.

“E allora? Solo perché siete i miei genitori vi sentite in diritto di sparare stronzate?!”

“Adesso basta Riccardo”intervenne Flavio guardandolo duramente.

“Non pensare di poter sfogare su di noi il tuo malumore. Se continui così vedi.” Sentenziò la donna tornando alla sua cena.

“Che noia non sapete dire altro. E poi che cosa ne vuoi sapere tu? Non sto sfogando il mio malumore…mi date solamente fastidio con le vostre preoccupazioni inut-“

Uno schiaffo interruppe lo sfogo del ragazzo.

Fanculo!!fanculo

Il moro si alzò da tavola precipitandosi fuori dalla casa. Poco dopo sentirono il rombo di un motorino.

“Piera non è meglio andarlo a riprendere?”
“No, quello schiaffo basta. E poi se rivedo ancora quel’espressione sul suo viso non riuscirei a trattenermi. Non ti preoccupare non gli succederà nulla.”
“Mhmh. Certo che era da tanto che non ti arrabbiavi così”

 

 

SCUSATEEEEE lo so che sono in un ritardo pauroso ma non mi veniva l’ispirazione! Comunque il 11 capitolo è già scritto quindi aggiornerò indicativamente venerdì! Grazie a tutti quelli che recensiranno..e come al solito vi spedirò i ringraziamenti per le vostre stupende recensioni!!

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Capitolo 11
*** A CASA DI MARCO -ricordi ***


La moto scorreva veloce e la guancia bruciava. Si sentiva uno stupido, sapeva bene di aver esagerato ma era proprio quello il suo scopo.

Non aspettavo altro che litigare con lei…

Scese dalla moto parcheggiandola fuori dal cancello di Marco vicino alle altre.

“Ehi sei da solo?”chiese marco a mo di saluto.

“Si Gigi non si sente bene.”
“Peccato…comunque dai entra!”

La casa era molto grande e c’erano già un bel po’ di gente.

Luca, Andrea, Stefano, Debora, Giulia ,le due Chiara, Luisa, Giada ,Arianna se ne stavano nel salone a bere birra e sgranocchiare patatine parlando allegramente tra di loro.

“Riky! Ma Gigi?”chiese Debora saltandogli al collo.

“Sta male.”
“Nulla di grave spero.”disse Andrea avvicinandosi al moretto mettendogli  in mano un birra.

“Non penso.”
“Ehi Riky, vieni anche tu a giocare?”chiese luca tirando fuori un mazzo di carte da scala.

“Certo! Vi straccerò tutti!”esclamò Riccardo andando a sedersi sul parquet insieme a Luca , Andrea e Marco.

“Allora incomincio io a dare le carte!”disse Luca distribuendo le carte da gioco.

“Che carte sfigate che mi hai dato Lu’ con queste è già tanto se riesco a fare una coppia!”

 

 “Che cartacce! Lu’ sei davvero un portatore di sfiga! Ogni volta che dai tu le carte è un disastro!”disse Gigi ridendo.

“Tutte scuse, sei tu che non sai giocare!”ribattè Riky scoprendo un tris di assi e una scala dal cinque all’otto di cuori.

“Dannazione Riky hai un culo assurdo!”

 

“Riky…ehi Riky? Tocca a te! Non ti sarai mica addormentato vero?”disse Marco sventolandogli una mano sotto gli occhi.

“Ah, scusate. Ecco!”disse mettendo giù due tris.

“Cazzo Marco potevi anche lasciarlo in catalessi. Ora ha solo tre carte in mano!”si lamentò scherzosamente Andrea.

Riccardo strinse le labbra.

Dopo qualche tempo Andrea buttò le carte sul pavimento.

“Non ho più volta di giocare! Troviamo qualcos’altro da fare!”
“Giochiamo a verità penitenza e giudizio?”chiese Luisa sedendosi accanto a Luca.

“Ok!”rispose il ragazzo.

“Giochiamo anche noi!” disse Debora andandosi a sedere anche lei seguita a ruota da Giulia, Arianna e Chiara.

“Inizio io…allora Marco...verità, penitenza o giudizio?”chiese Luisa.

“Giudizio!”
“Mmh giudica giulia in simpatia, bellezza ed intelligenza, con u numero da 1 a 10.”
“Allora…9, 7, 7”
Giulia rise imbarazzata per poi sorseggiare la sua birra.

“Tocca a me…Riccardo!- il moro sollevò la testa- cosa sceglie?”
Penitenza no grazie…verità, in questo momento è l’ultima cosa che voglio dire!

“Giudizio.”
“Ok, giudica Stefano!”
“9,8,5!

“Ehi! Pensi che sia uno stupido! Ti perdono solo perché hai detto che son bello. Però mi dispiace ma sono già impegnato!”scherzò ridendo mentre baciava Debora.

“Oh non ti preoccupare anche il nostro Riky è occupato!” rispose Andrea lanciando un occhiolino al moretto.

“Eh? E chi è ?” chiese Arianna guardandolo apprensiva.

“Nessuno, Andrea se non dice stronzate non è contento.”ribatté lanciando uno scappellotto all’amico.

“Comunque adesso tocca a me…Andrea?”
“Verità!”rispose senza esitare.

“Cosa ti fa più paura?”
“Che domande…mh, la solitudine. Ora, Luca cosa scegli?”

“La solitudine è la cosa che detesto di più. Cioè va bene starsene per conto proprio ma stare lontano dalle persone non per scelta ma perché on puoi avvicinarti a loro è tremendo!”

“Non ti preoccupare Gigi, chi vuoi che ti escluda! E comunque hai me.”

 

Non è vero, anch’io ti ho allontanato da me

“Giudizio.”
“Giudica Gigi!”
Cosa…stronzo!

Luca scoppio a ridere.

“Okey, vediamo…8,9,8…ha un culo fantastico!”

Riccardo si alzò di botto interrompendo le risa.

“Tutto bene Riky?”chiese Chiara.

“Si! certo, avevo qualcosa nell’occhio.” Disse risedendosi.

“Certo che fai tante scene per nulla!”

 

“Ahia! Cazzo che male! Porca…”

“E’ solo un taglietto.”

“Morirò dissanguato! Cavolo Gigi aiutami!”

Il bruno gli tese la mano mentre gli altri ragazzi ridevano divertiti.

“Che bambino”disse Marco per poi ricevere una ciabatta di Calvin Klein in piena faccia.

“Taci cocainomane! Piuttosto qualcuno ha un cerotto?”
“Un cerotto? Riky! Hai preso di striscio un sasso, in tre secondi si sistema tutto!”

Riccardo guardò Gigi accorgendosi solo in quel momento che avevano ancora le mani allacciate tra loro.

Arrossì.

 

Cosa mi sta succedendo? Perché mi ritornano in mente tutte queste cose?

“Cacchio si è fatto tardi! Dobbiamo andare al Luna!” esclamò Marco alzandosi in piedi e finendo in un sorso la lattina di birra che aveva in mano.

“Dai Riky svegliati, sembri in trance!”disse Debora prendendolo per un braccio.
“Ho sonno, risento ancora dello svenimento!”

“Mh, sei sicuro che vuoi venire con noi al Luna Park?”

“Certo dai andiamo!”

“Amore! Muoviti, che sennò ti lascio qui!”le urlò Stefano tirandole un casco.

“Arrivo!”

 “Che impiastro! Dai te lo sistemo io!”disse Stefano sistemandole il casco per poi darle un bacio sul naso.

Riccardo rimase a guardare la scena provando un invidia profonda verso l’amica. Invidia che presto lasciò posto alla rabbia.  non era giusto che loro potevano baciarsi tranquillamente mentre a lui era negato. Sospirò pesantemente sorridendo ironico. Non era affatto arrabbiato per questo, o meglio non solo, quello che gli rodeva realmente era non potere stringere tra le braccia Gigi. Ma d’altronde lasciarlo era stata una sua scelta  e non sarebbe tornato indietro.

 

 

Ecco qua il nuovo capitolo!!!
se non fosse chiaro le parti in corsivo sono i ricordi di riky^^.... poverino in fondo soffre anche lui! il prox aggiornamento sarà verso la fine della settimana prox, venerdi-giovedi^^
Grazie mille a tutti qquelli che hanno recensito ** e messo la storia nei preferiti!! GRAZIE!!

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Capitolo 12
*** LACRIME E CALORE ***


Il Luna Park era come sempre affollatissimo, sembrava che tutto il paese si fosse riunito lì.

Riccardo fece lo slalom tra due gruppi di ragazzi per poter riuscire a raggiungere la pista degli autoscontro.

“Facciamo un giro?”

“Certo!”

Il moretto si fiondò su una macchina libera tirando un braccio marco. Il biondo sorrise all’amico mettendo il gettone appena in tempo. Le auto partirono e riky era concentrato al massimo sulla guida tanto da non accorgersi di Andrea che gli faceva segnali, indicando prima lui, Debora e poi il telefono.

Finito il giro Marco si alzò tirando per un braccio Riccardo facendogli capire che voleva guidare lui.

“Tocca a me!”disse ridendo prendendo il posto di guida. Il moretto accettò di buon grado approfittando del fatto di aver le mani libere per sistemarsi l’HSL recante la bandiera londinese.

La guida di marco non era delle più tranquille, si divertiva un mondo ad andare a cozzare tutte le macchine che poteva. Riccardo era sballottato a destra e a sinistra. La macchina numero 29 gli venne addosso di lato facendo balzare il moretto addosso al biondo.

“Tutto bene Riky?”
“Si…” rispose il ragazzo rimanendo con la testa appoggiata alla spalla dell’amico.

Non sento nulla…non mi fa ne caldo ne freddo. Perché, dannazione, con Gigi deve essere diverso??

Il moro si staccò subito arrossendo, che cacchio stava facendo? Doveva essere impazzito!

Marco non si era accorto di nulla ma per sfortuna di Riccardo il giro era finito e l’amico poté così vedere il rossore sulle sue guance.

“Ehi! C’era per caso qualche bella ragazza che ti ha fatto delle proposte indecenti su un auto?”
“Eh?”
“Sei porpora! Allora, non mi vuoi dire chi era la ragazza?”continuò sornione Marco.

“Deficiente! Mi è solo venuto in mente Gigi.” Il moro sgranò gli occhi.

Ma che cazzo…

“Bhè , comunque sia stai attento a non andare a fuoco!”

“Chi va a fuoco?”chiese Debora raggiungendoli.

“A quanto pare il pensiero di Gigi suscita strane reazioni nel nostro Riky!”disse ridendo Marco.

 “Allora te l’ha detto? Eh bravo Riky!”

Marco li guardò stranito.

“Non c’è nulla da dire. Che ti inventi?” disse lapidario il moro beccandosi un occhiataccia dall’amica.

“Ok non ci sto capendo un emerito cazzo, quando vi siete messi d’accordo avvertitemi!” l’ informò Marco scuotendo la testa e raggiungendo la comitiva di amici

“Ah Riky, prima al cellulare era Gigi-“

“Ti ha telefonato?”

“In realtà l’ho chiamato io per sapere come stava…va tutto bene tra vuoi due vero?”

Alla grande…

“Si, certo. Ci siamo lasciati. Non ha importanza, intanto non ero mica innamorato di lui”

Appena Riccardo ebbe pronunciato quelle parole lo stomaco gli si chiuse violentemente e la nausea gli fece trattenere il respiro.

Debora era allibita, guardava l’amico con gli occhi sgranati. Quel deficiente doveva aver fatto qualche cazzata, pensò la ragazza squadrando male il moro.

“Certo che dovresti proprio darci un taglio! Non sei mica la protagonista di un melodramma medievale! Sembri un bambino!”

Riccardo sbarrò gli occhi.

Ma che cosa le prende?

“Adesso qual è il problema? Non potete tranquillamente strare insieme? No, devi trovare mille problemi se no non sei contento! E il peggio è che fai soffrire anche chi i sta intorno! Sei un egoista!”

“E tu invece dai tutto per scontato! Chi ti ha detto che è colpa mia!”

“Smettila Riccardo, Gigi non ti lascerebbe mai ci tiene troppo a te!”

“E secondo te io non terrei a lui?”chiese il moro sentendosi bruciare gli occhi.

“Non abbastanza se pensi di poter star bene senza di lui…guarda non ce la faccio, mi fai troppo incazzare!” urlò Debora per poi andarsene a passo di carica lasciando da solo Riccardo.

Certo che non si sta mai tranquilli al luna…par...maledizione!

Senza accorgersene era scoppiato a piangere ma la folla di ragazzi che assediavano i bordi delle autoscontro, erano troppo assordati dalla musica alta e troppo presi dal divertimento per accorgersene.

Il moro corse via raggiungendo uscendo dal parco dove era stato montato il luna park e dirigendosi verso il miniscolo paesino scarsamente illuminato. Più che un paesino era un agglomerato di una ventina di palazzi con un piccolo bar e un minimarket, ma quello a cui interessava a Riccardo era il molo di fronte alla chiesa. Come di norma non c’era che qualche rara persona e le luci non permettevano di scorgere bene i lineamenti del volto delle persone ma creava degli splendidi giochi di luce sulle acque tranquille del lago.

Si sedette sul muretto del molo cercando di asciugarsi le lacrime.

Gli mancava. Gli mancava enormemente anche se erano passate solo poche ore. Il solo fatto di sapere che lui non era con lui lo faceva stare male, eppure era stato lui stesso a obbligarsi a quella condizione. Era stato lui ad allontanare Gigi da se.

Non mi interessa, non mi interessa, NON MI INTERESSA, non mi interessa di quello che la gente pensa. Io voglio solo che Gigi sia qua...voglio solo…solo questo.

Continuò a piangere guardando i riflessi del lago fin quando non si sentì troppo stanco per continuare a versar lacrime. Si sfregò gli occhi ravvivandosi i capelli. Saltò giù dal muretto e ritornò sui suoi passi. Tirò fuori il cellulare  e digitò velocemente un messaggio prima di riporlo e salire in sella alla moto.

 

Le chiavi di casa producevano un sgradevolissimo rumore mentre giravano nella toppa e il loro suono nel silenzio del giardino della casa riecheggiava fortissimo.

“Sei rincasato presto.”

Piera era seduta sul divano con una tazza in mano e stava guardando la televisione.

“Papà non c’è?”
“No, è andato in paese.”

Il ragazzo annuì andandosi a sedere vicino alla madre e appoggiando il capo sulla sua spalla.

Piera gli scompigliò i capelli.

“Che fai?! Non toccarmi i capelli!”

“Ti perdono e ti voglio bene anch’io” si limitò a rispondere la donna per poi portare alle labbra la tazza.

Sorridendo Riky si alzò dal divano.

“Stai andando in camera?”

“Si, buona notte.”

 

Non riesco a guardarlo in faccia…mi detesterà.

Il moretto indugiò sulla porta per qualche istante per poi deviare verso il bagno ma prima di varcarne la soglia tornò indietro e trattenendo il respiro aprì la porta. La camera era buia , Gigi stava dormendo.

Rimase fermo sulla soglia mordicchiandosi il labbro ,indeciso.

Piano si avvicinò al letto del cugino fino ad accucciarsi al fianco.

Aveva voglia di piangere nuovamente. Allungò una mano posandola sui capelli castani del cugino non svegliandolo. Quel calore…il calore che emanava…gli era mancato il suo calore.

Altre lacrime scesero dai sui occhi fino a quando esausto Riccardo non appoggiò la testa sul cuscino ,accanto al viso di Gigi, addormentandosi.

 

Un calore insolito sul capo fece aprire gli occhi a Gigi. Li sbatté un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco nel buio della stanza. Una cascata di capelli neri erano delicatamente appoggiati al suo guanciale. Gigi fece per alzar la testa ma sentì qualcosa di caldo e pesante impedirglielo.

Cosa…il ragazzo portò una mano alla testa capendo cosa lo stava trattenendo. Sbatté nuovamente gli occhi, la scena che gli si presentò davanti lo svegliò definitivamente.

Riccardo era inginocchiato affianco al suo letto e stava dormendo con la testa appoggiata sul suo cuscino e la sua mano era posata dolcemente sui suoi capelli.

Gigi spostò la mano mettendosi a sedere fissando il moro sbigottito.  Accese la luce debole della lampada su comodino. Rimase per qualche istante fermo ad osservarlo sentendo crescere dentro di se un calore che lo avviluppò togliendoli il fiato. Gli sembrava impossibile che lui fosse li, affianco a lui, dopo quello che era accaduto quel pomeriggio. Che stesse ancora sognando? Impossibile, le scie leggermente luminose che rigavano le guance diafane di Riccardo erano reali…doveva aver pianto.

Quel pensiero causò un senso di gioia nel ragazzo. Pensava di essere stato l’unico ad aver versato lacrime, pensava di essere stato l’unico ad aver sentito l’opprimente sensazione dell’essere soli.

Non voleva svegliarlo, non voleva che quel momento svanisse, avrebbe voluto rimare così per sempre ma la , seppur fioca luce, disturbò il sonno del moro che con fatica aprì gli occhi.

L’immagine di Gigi lo riportò bruscamente alla realtà. Si alzò velocemente dal letto rimanendo in ginocchio incatenando lo sguardo a quello di Gigi.

“Cosa fai qui”

La voce di Gigi era incolore e Riccardo si sentì morire.

“io…”

“non ti sei divertito al luna park?” chiese dopo aver lanciato uno sguardo alla sveglia che segnava le 11.15, doveva assolutamente riuscire a mantenere il controllo, non avrebbe permesso a Riccardo di vederlo piangere.

“Non-”

“Ora non che non ti devi preoccupare del giudizio della gente non stai con lei?”

Riky lo guardò senza capire. Cosa stava succedendo?

“Ascolta Gigi…mi manchi…” disse allungando una mano fino a catturare una ciocca di capelli castani.

Con uno schiaffo Gigi allontanò la mano ,spintonandolo via.

Le lacrime che prima aveva trattenuto vedendo Riccardo accanto a se iniziarono a sgorgare impetuose, si rannicchiò su se stesso.

“Ti amo. Ti amo…ti amo maledizione!”urlò continuando a piangere.

“C’è qualcosa di sbagliato in questo? Ti amo maledizione, stupido!” continuò ad urlare piangendo.

Riccardo spalancò gli occhi.

Non piangere… non piangere…

Il moro portò le mani ai lati del viso di Gigi alzandoglielo leggermente.

Ti amo, ti amo con tutto me stesso.

“Non c’è nessuno su questa terra che ti ami quanto ti amo io…scusami se ti ho fatto soffrire. Ma non voglio più stare senza di te. Mi fa star male.” Disse dolcemente congiungendo le labbra con quelle del cugino che chiuse semplicemente gli occhi lasciandosi andare al calore di Riccardo.

 

“Ma guarda quei due! È l’una passata e sono ancora svegli!” disse Piera notando il fascio di luce che passava sotto la porta chiusa della camera del figlio.

“Sono ragazzi.” Constatò  Flavio

“Non mi interressa, è tardi se non dormono domani saranno due zombi, tu aspettami a letto amore” disse dandogli un bacio leggero sulle labbra.

La donna si incamminò fino alla porta della camera e aprì decisa la porta.

Appena guardò dentro sorrise intenerita, si avvicinò al letto accarezzandoli capelli, spense la luce e uscì con ancora la mente piena dell’immagine dei due ragazzi che dormivano abbracciati.

 

 

Ecco qui il seguito^^ è stato un parto questo capitolo, non avevo mai un momento per scriverlo e in più sono stata male e sono dovuta andare in ospedale a fare certamente così anche quel poco di tempo è andato a farsi benedire!!

Vabbè…ringrazio di cuore chi ha recensito o solamente letto la mia storia e chi la messa nei preferiti!

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Capitolo 13
*** NORMALITA' ***


Per quanto le finestre erano state serrate, i raggi impertinenti del sole riuscirono a penetrare quella solida barriera andandosi a posare sui visi vicini dei due ragazzi. Strinsero un po’ gli occhi per poi lasciarsi nolenti svegliare dalla luce. Il primo ad aprire gli occhi fu Gigi che si vide una cascata di capelli neri davanti al viso. Contento sorrise realizzando che Riky era li accanto a lui, piano strinse un po’ di più il moretto a sé. Seppur lieve quel movimento svegliò del tutto Riccardo che con uno sbadiglio appena accennato puntò i suoi occhi chiari in quelli decisamente più scuri del suo amore.

“Ben…ben svegliato” sussurrò piano il brunetto cercando di non rompere quell’atmosfera strana che si era creata attorno a loro. Gli sembrava ancora irreale stare abbracciato a lui nella stanza scarsamente raggiunta dai raggi solari.

“Grazie”

Riccardo indugiò un poco osservando gli occhi del ragazzo poi, quasi titubante, si avvicinò lentamente al viso di Gigi fino a posare le labbra su quelle di lui iniziando  a muoverle piano. Il cugino gli mise una mano tra i capelli approfondendo il bacio.

“Sai, l’estate prossima potresti venire tu da me per le vacanze”disse poi come per spezzare quel silenzio che si era creato.

“L’estate prossima…fai progetti a lungo termine”

“Bhè io spero di stare ancora con te per allora…ma comunque sia voglio che rimaniamo amici. Non potrei…non potrei sopportare di perderti” mormorò arrossendo e nascondendo gli occhi con la lunga frangia.

“Non mi perderai. Anzi, dovrai lottare per liberarti di me!” sentenziò Riki credendo con tutto il cuore alle sue parole.

“Questo è un guaio…ho sempre detestato le guerre. Sono un pacifista, sai!” scherzò Gigi tirandosi a sedere.

“Mmh si, mi pare che tu me l’abbia già detto” sorrise il moretto per poi andare a ribaciare il ragazzo che lo teneva ancor abbracciato.

Un bussare incessante alla porta gli costrinse però a staccarsi.

“Ragazzi, adesso entro!” disse una voce di donna.

E te pareva che non venisse nei momenti meno opportuni.

“Da quando avverti prima d’entrare ,mamma?”chiese il figlio che nel frattempo si era infilato nel suo letto.

“Perché dalla scena che ho visto ieri sera avevo paura di trovarmi davanti a chissà quale scena a luci rosse” disse ridendo Piera entrando nella stanza.

“MAMMA!”

“ZIA!”

“Che carini, ora parlate pure in coro” mormorò come se non fosse successo nulla.

“E comunque è inutile che tu, signorino, adesso ti infili nel tuo letto. Lo so benissimo dove hai dormito stanotte, birbante”continuò la donna divertendosi un mondo a scherzare con i due ragazzi. Vedere i loro visi che arrossivano e i loro occhi che si cercavano come a chiedere implicitamente sostegno.

Sotterratemi, vi prego!

“Bhe ..zia ora scendiamo. Non ti preoccupare” disse Gigi anche lui intimamente divertito da quelle situazioni dal’atmosfera così rilassata e complice…quell’ atmosfera che mancava a casa sua.

“Meno male che posso contare su un nipote coscienzioso, vi aspetto giù!”

“Da quando saresti coscienzioso?” chiese Riky una volta che la madre se ne fu andata.

“Da quando mi sono innamorato di un irresponsabile moretto con manie narcisiste”

Innamorato...innamorato

“Chi sarebbe narcisista?”

“Bhe visto che ci passi almeno mezza giornata davanti allo specchio, penso che sia un aggettivo particolarmente azzeccato per te!” rispose Gigi scompigliando i capelli al moro.

“I miei capelli!”

“Ecco, appunto!”

 

“Ragazzi, ce ne avete messo di tempo” esclamò Flavio contento di poter iniziare a mangiare.

“Scusa, ma non trovavo il custume a fiori.”

“Lì ci sono i cereali, poi io e tuo padre andiamo a pranzo dai Gila , arrangiatevi voi per mangiare” gli avvertì Piera sistemandosi i capelli dietro le spalle.

 

I genitori erano appena usciti e Riccardo si era spaparanzato sul divano iniziando a fare zapping. Gigi lo guardò un attimo per poi accoccolarcisi accanto cercando di mettersi comodo. Il moretto prese a giocare distrattamente con i capelli del compagno.

“Guardiamo ‘la signora in giallo?”chiese.

Gigi arricciò il naso alzando scettico un sopraciglio.

“Eddai! È divertente”

“Okey, ma dopo scelgo io!”

Contento di averla spuntata Riccardo si sistemò meglio sul divano tenendo abbracciato il compagno che ,però, non sembrava essersi arreso all’idea di guardare il telefilm.

“Riky, stavo pensando…adesso noi stiamo insieme vero?”

Il moro lo guardò stranito:”Certo”

“Quindi , i nostri…amici lo devono sapere…” mormorò il cugino sfuggendo allo sguardo del moro.

Riccardo si fece scappare un sospiro. Gli amici…aveva paura…in qualche modo trovava umiliante dirglielo, però sapeva che non poteva nascondersi per sempre.

“Si, ma non c’è fretta. Ehi ,guarda!” esclamò puntando il dito verso la finestra. Un piccolo scoiattolo scorazzava indisturbato sul ramo dell’albero  di fronte alla finestra del salotto. Gigi inarcò il sopraciglio ma la risata cristallina del moro lo costrinse a rispostare lo sguardo sul viso di Riccardo.

“Cosa c’è da ridere?”

“Guarda che coda! Ci sono tanti scoiattoli qui, ma questa è la prima volta che si avvicina così tanto.”

“Sarà uno scoiattolo coraggioso.”
“O stupido!”

“Sai che ho sempre pensato che tu ti rispecchiarsi benissimo in uno scoiattolo” fece Gigi con noncuranza.

Riccardo lo guardò per un attimo prima di spalancare gli occhi e assumere un espressione oltraggiata.

“Idiota!”

“ Eddai devi ammettere che l’espressione è quella…”
“Si può sapere come siamo finiti a parlare di scoiattoli?”

“Hai incominciato tu…ehi ma la guardi o no la ‘signora in giallo’?”
“Certo che la sto guardando”

“Comunque io prima dicevo sul serio”
Riky si morse il labbro.

“Certo, dopo glielo diremo.” Mormorò sorridendo appena. Gigi gli sorrise apertamente per poi prenderlo tra le braccia dandogli un bacio sulla fronte.

“Vedrai capiranno”

Bacio sulla guancia destra.

“Si”

Bacio sulla guancia sinistra.

“Sono i tuoi amici”

“Già, sono i miei amici” disse guardando nel vuoto.

Bacio sulle labbra.

 

 

“Cosa vuoi da mangiare?”

“Da quando sai cucinare?” chiese Gigi guardando scettico il suo ragazzo davanti ai fornelli che guardava soprapensiero una scatola di pasta.

“E’ una pasta!”

“Forse è meglio se faccio io…”
“No! È casa mia è cucino io!”

Il cugino non rispose limitandosi a scuotere la testa. Il suo Riky e la cucina erano un binomio molto pericoloso.

Si sedette a tavola guardando curioso i movimenti del moro. Si accertò che avesse messo il sale – e non lo zucchero, non si sa mai-  tenne sott’occhio la cottura , si alzò solamente per andare in bagno. Quando tornò due piatti di pasta fumante erano sul tavolo dove Riccardo stava seduto tutto gongolante per l’aspetto invitante della pietanza.

“Sembri un topo nel formaggio!”
“Ahah assaggia!”

Il brunetto afferrò la forchetta iniziando a girare gli spaghetti e poi li mise in bocca. Sbarrò gli occhi, mordendosi la lingua. Riky lo guardò preoccupato.

“E’ buona!” esclamò Gigi con un espressione confusa.

Il moretto si allungò sul tavolo imprigionando le labbra del cugino. Dio, quanto gli piaceva!!

Il telefono squillò improvvisamente obbligando i due ragazzi a separarsi, Riky alzò gli occhi al cielo e andò a rispondere.

“Rikyyy!”

“Mamma…”

“La casa è intera? Non hai dato fuoco alla cucina? Le lenzuola sono in condizione decenti?”

Il moro assottigliò gli occhi, troppo infuriato per cogliere l’allusione.

“Ma si può sapere perché avete così poca fiducia nelle mie doti culinarie??!”
“Caro, non vorrei tirare in ballo vecchie storie…”

“Solo perché da piccolo ho lasciato acceso il fuoco non vuol dire che sono un piromane-distruggi-cucina! E se hai chiamato solo per questo è tutto a posto! Ciao!”

La uccido! Cazzo sono passati anni!!! Scommetto che in punto di morte me lo rinfaccerà!

“E così hai dato fuoco alla cucina…”

Il moro si voltò di scatto fulminando con lo sguardo.

“Non incominciare, Gigi! Mangia sta pasta e taci!”

Per tutta risposta Gigi scoppiò a ridere e ritornò in cucina mangiando la pasta osservando il moro che sembrava aver inghiottito un rospo da tanto aveva la faccia tirata in un espressione di estrema indignazione.

“Amore…”
“Pf!”

Se pensa che lo scusi… si sbaglia di grosso!

“Amore, io lo dico per te, ma se continui a tenere aggrottata così la tua bella fronte ti verranno le rughe.” Sogghignò.

Riccardo spalancò gli occhi per poi andarsene. Gigi mise in bocca un'altra forchettata di spaghetti. Alle volte Riky era peggio di una ragazza.

 

 

Ecco qui il seguito dopo 3 mesi….SCUSATEEEEEEE! veramente! Mi vergogno da morire per nn aver pubblicato per così tanto! Spero che mi seguirete lo stesso! Posso dirvi per certo quando pubblicherò il prox capitolo ^^’’ il 11/3!!

Spero che questo capitolo vi piaccia…non succede nulla di particolare, una specie di spin-off sul loro rapporto di coppia appena iniziata*-*

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Capitolo 14
*** allaluce del sole ***


">“Rkyy? Riky!”

Gigi stava salendo lentamente le scale urlando il nome del compagno. Da quando si era rintanato nella sua stanza offeso per la battuta non era più sceso. Aprì piano la porta e vide il moretto tutto intento a strofinarsi  i capelli con un grande asciugamano bianco.

“Ti sei fatto la doccia?”
“Ero sudato.”

“Non sarai ancora offeso?”
“Non devo essere necessariamente offeso per farmi la doccia” fu la secca risposta.

“Ma abbastanza per non guardarmi in faccia!”

Il cugino si avvicinò al letto prendendo l’asciugamano dalle mani del ragazzo iniziando a tamponarli leggermente i capelli umidi.

“Era molto buona.” Mormorò riferendosi alla pasta che aveva da poco finito di mangiare.

“Mh”

“Però adesso voglio il dolce”

Riccardo non fece a tempo a sollevare la testa per ribattere che non c’era nessun dolce che avvertì un respiro caldo e morbido sulle labbra. Gigi si buttò su di lui facendogli perdere l’equilibrio e ricaddero sul letto disfatto, la salvietta che imprigionava i capelli lunghi del moro finì impietosamente a terra. Il brunetto non smetteva di baciare il suo ragazzo ,accarezzandogli i capelli freschi di doccia e le guance lievemente spruzzate di lentiggini.

Improvviso com’era iniziato il bacio terminò lasciando i due ragazzi ansimante e con un sorriso dolce sulle labbra.

“Sai che ore sono?” chiese il cugino.

“Non ne ho idea”
“Le 3! Gli altri ci stanno aspettando da mo’”
“è vero! Aspetta che mi metto il costume” sentenziò Riky facendo per alzarsi.

“Tu non vai da nessuna parte!” Gli intimò l’altro facendolo ricadere nel letto. In un mare di coperte e risate.

 

“Alla buon ora! Sono quasi le 4, che fine avevate fatto?” chiese Luca venendogli in contro  mentre gli faceva gesto di spicciarsi. Il molo si era riempito del tutto e Andrea e marco stavano già facendo il bagno nelle acque ghiacciate del lago.

“Rikyyyy!” chiara si catapultò sul ragazzo stampandogli due baci sulle guance.

“Ben arrivati!!”

Riccardo alzò gli occhi al cielo alle parole di Debora dando ,nel frattempo, il cinque  a Stefano.

Gigi sorrideva guardando quanta folla aveva circondato il moretto. Con quel suo viso e il suo carattere solare riusciva a radunare attorno a sé un infinità di persone che gli si affezionavano in poco tempo. Sempre preciso nel vestire, i capelli perfetti e quei suoi occhi così brillanti e azzurri che ti entravano dentro al primo sguardo. Riky sorrise a Luisa e Arianna togliendosi gli occhiali da sole.

“Hey ora stai bene?mi hanno detto che sei svenuto quando io ero a Genova” chiese Arianna.

“Ah? No , nulla ora sto benissimo!”

“Non si vede? Guarda com’è abbronzato e riposato!” fece Stefano dandogli una leggera spallata.

Gigi lo guardò. Non vedeva nessuna traccia di abbronzatura ad intaccare il colore diafano della pelle di Riccardo, e , intimamente, ne era felice. Adorava quella pelle così chiara e morbida, solo le mani erano un po’ ruvide.

“Ehi Gigi ti sei imbambolato?”

Il brunetto sbattè gli occhi per poi fare una risatina.

“ Ma che dici luca? È solo che ho caldo quasi quasi mi faccio un bagno, vieni Riky?”

Riccardo annuì togliendosi la maglietta rimanendo nei suoi calzoncini azzurro.

“Però ci buttiamo dal molo!” precisò iniziando dirigersi verso l’attracco dei battelli.

“Okey”

I due ragazzi si buttarono in sincrono  per poi emergere sputacchiando l’acqua che nella foga avevano ingerito.

“Ahahahha sei buffissimo! “ ridacchiò il brunetto facendogli più vicino.

“Senti chi parla” bofonchiò in risposta.

Gigi si sporse in avanti per dargli un piccolo bacio  ma Riky si immerse lasciando il cugino a fissare il vuoto.

Ma che cacchio faccio!!!

Ricardo rimase per un po’ sottacqua con il cuore in subbuglio ,riemerse lentamente cercando di sdrammatizzare la cosa con una risata.

Chissà se gli altri hanno capito.

Gigi lo guardò con occhi cupi sentendosi gli angoli bruciare per le lacrime. Velocemente si tuffò sott’acqua nuotando verso la scaletta dell’attracco dei battelli.

“Ehi! Già finito di fare il bagno?”

“Si, vado un attimo al parco”

“Vengo con te!”

“Non ce n’è bisogno, davvero Luca.”

L’amico rimase a guardare il ragazzo allontanarsi senza sapere cosa fare. Si morse il labbro e andò vicino a Marco che nel frattempo era seduto sul muretto del molo a prendere il sole.

“Ehi che ha secondo te?”
“Chi?”
“Lascia stare va!” sbuffò Luca alzando gli occhi al cielo. Il biondino fece un timido sorriso a m’ di scusa e si rimise a prendere il sole.

“Lucaa! Marco!”

Riccardo veniva a passo svelto verso di loro tenendosi l’asciugamano blu sulle spalle.

“Sapete dov’è Gigi?”

“Al parco… “
“Grazie!” ringraziò frettolosamente per abbandonare l’asciugamano e prendere la sua maglietta della Milano bene.

“Ma si può sapere che gli è preso a quei due?” fece Luca con sguardo stralunato in direzione di Andrea che si avvicinava a piccoli passi.

“Incomprensioni” si limitò a dire.

 

Ma perché, perché non ne combino neanche una giusta? Quel potuto bacio! Cristo, anche lui però poteva evitare! Così, all’improvviso….è vero che avevamo deciso di dirlo ai nostri amici ma così! Dove diavolo si è cacciato?

Il moretto perlustrò con lo sguardo il parco appena poco lontano dal molo. Non vedeva nessuno, nemmeno i soliti bambini che giocavano con le altalene che c’erano al’ombra di un pino. Mosse qualche passo fino ad arrivare alla piccola casetta in legno posta in mezzo al parco, pochi metri più in là, seduto sull’erba fresca riparato dai rami di un albero, Gigi sedeva tenendo la testa piegata sulle braccia appoggiate alle ginocchia.

A Riccardo sembrò che il cuore gli si fosse improvvisamente fermato.

Piangeva,. Non quei pianti costellati di singhiozzi e convulsioni, solo lacrime che scendevano pigre dagli occhi lievemente arrossati del brunetto.

L’ho fatto piangere di nuovo…gli avevo promesso che non l’avrei abbandonato …lui che è sempre così malinconico ma che faticosamente piange…l’ho fatto piangere due volte.

“Gi…Gigi” un sussurro quasi velato.

Il ragazzo alza la testa fissando un po’ stupito il moro. Chiedendosi cosa ci faccia lì, davanti a lui con quell’espressione più triste che gli abbia mai visto.

“Cosa vuoi?” non voleva essere acido, ma la voce gli era uscita dura. Sapeva benissimo che non si stava comportando nel migliore dei modi….aveva solo rifiutato  un bacio…ma in quel bacio era stato lui stesso a sentirsi respinto. Come pochi giorni prima. E non aveva retto

“Mi dispiace…ma mi hai preso…alla sprovvista non pensavo che tu...”

“Che ti baciassi. Se ti da così fastid-“
“NO! Non mi da assolutamente fastidio! Io adoro i tuoi baci ad-“ si animò Riky sentendosi le guance andare in fiamme.

Gigi sorrise lievemente.

“Non stavo per dire quello”
“Ah”

Figura di merda

“Se ti da così fastidio che gli altri ci vedano assieme allora, forse è meglio se non diciamo nulla hai tuoi amici…se per te è così difficile…dire che stai con me, è meglio così”

Riccardo gli si accucciò accanto guardandolo con gli occhi azzurri spalancati e spaventati.

Sentiva gli occhi pizzicare anche a lui. non riusciva a connettere, le parole di Gigi li vorticavano in testa senza sosta…

“Davvero…davvero pensi che io mi vergogni di te?” chiese con voce tremante.

Il brunetto non rispose.

Come può pensare che io mi vergogni di lui? dice che gli va bene non dire nulla…quando in vece faticava  a dire quelle stesse parole.

“Ascolta, stamattina andava tutto così bene….”
“E va sempre così bene quando siamo da soli!”
Riky non seppe come ribattere  e, per paura che la sua stessa voce tremare, si limitò a stringersi a lui.

“Riky ,Ggiii!!!” le voci di Andrea ,Luca  eMarco gli raggiunsero.

Il brunetto appena li vide comparire si staccò dal compagno.

“Ma si può sapere che state combinando? Luca mi sta tirando scemo con sta storia!” fece Marco guardando i due ragazzi.

“Niente!” disse semplicemente Gigi senza incrociare lo sguardo del moro.

“Vabbè se non ci sono particolari avvenimenti ,che ne dite di ritornare sul molo?” propose Andrea.

“Okey” assentì Gigi facendo per alzarsi, ma una mano improvvisa lo afferrò facendolo ricadere sull’erba. I quattro ragazzi guardarono stupiti Riky che tratteneva addosso a se il bruno.

“Una…una cosa ci sarebbe” iniziò a dire sentendosi la voce improvvisamente rauca e il cuore in gola.

“Riky, casa stai facendo?” mormorò Gigi.

“Io e lui…stiamo assieme” sputò fuori il moretto sentendosi sprofondare dalla vergogna.

L’aveva detto, finalmente l’aveva detto! Non osò alzare lo sguardo su Luca e Marco, sentiva i loro sguardi su di sé ma era ancora troppo confuso e agitato per poterli affrontare. Avvertì un movimento al suo fianco e sentì Gigi farsi di un poco più vicino, rilassandosi contro la sua spalla. Alzò gli occhi sul suo bel viso come per cercare appoggio e due occhi color cioccolato gli risposero con l’espressione più dolce che avesse mai visto mentre le labbra del proprietario di quegli occhi si limitavano ad aprirsi in un sorriso radioso.

 

 

 

Spero che in questo capitolo non ci siano molti errori ma il pc mi si è otto e sto facendo tutto dal portatile di mio papà che è lento ocme la morte, quindi probabilmente i ringraziamenti li spedirò tra qualche giorno quando il disguido si sarà aggiustato…grazie infinite per i vostri bellissimi commenti non sapete quanto mi fanno felice e mi spronino ad andare avanti! Un bacio begi ^*^

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Capitolo 15
*** impressioni ***


"> Trattene il fiato per svariati secondi finchè non avvertì la gola bruciare alla ricerca d’aria.

Ora erano uficialmente fidanzati, l’aveva detto ai suoi amici. Era una cosa seria. Ripensò alle innumerevoli volte che aveva dichiarato di stare con una ragazza. Arrivava tutto tronfio, si sistemava il ciuffo e con gli occhi pieni di malizia annunciava il nome della vittima di turno. I suoi amici sorridevano dandogli delle pacche, chiedendogli se fosse carina e se avesse un bel culo o almeno un davanzale di tutto rispetto e lui rispondeva ammicando che aveva un corpo da favola. Si sentiva un loro complice. Ma adesso...la storia era cambiata. Non c’erano più le pacche amichevoli e li sguardi malandrini, nessuno avrebbe chiesto la misura del reggiseno , non ci sarebbe stata più quella complicità innata che accompagnava quei momenti.

Adesso c’erano solo Luca e Marco che lo fissavano. Andrea sorrideva, almeno questo era rimasto immutato.

“Ma è mai possibile che devi scherzare anche in momenti come questi?!” chiese Marco passandosi le mani nei corti capelli biondi.

“Non penso che sia uno scherzo, vero ragazzi?” intervenne Andrea tranquillo.

Riccardo non rispose, abbassò lo sgaurdo azzurro.

“Bhe, capita di scoprire di essere attratto da un ragazzo!” disse il cugino.

Luca fece volare gli occhi da Gigi a Marco, continuando a tenersi una mano intono alla vita e l’altra all’inseparabile fascia che portava al collo.

“Eddai ragazzi! Stiamo perdendo un sacco di tempo, stanno insieme. Punto. Andiamo a fare il bagno!”

Ricardo guardò Andrea sorridendo.

È il massimo! Non so cosa farei senza di te!

“Scusa, scopriamo che sono gay, possiamo avere un attimo di turbamento o no?” sbottò Marco alzando i fiammeggianti occhi azzurro ghiaccio sul volto abbronzato di Andrea.

Gigi trattene il fiato stringendo inconsciamente il moretto più vicino a se.

“Non è che cambia molto...tra noi...siamo amici..no?” chiese titubante Riky non tanto sicuro di voler sentire la risposta.

“Non cambia molto?! E ora come facciamo con la nostra sfida? Hai già perso due volte, e se perdevi anche questa volto avrei vinto io! ‘Dai Marco scommettiamo che per tre volte riuscirò a conquistare una ragazza col seno più grande della tua!’ – lo scimmiottò- E poi ti metti con un maschio?! Bastardo!” sorrise

Il moro scoppiò a ridere finalmente libero dall’angoscia. L’aveva sottovalutato. Per un attimo aveva pensato seriamente che gli avrebbe voltato le spalle. Ma marco era un’amico. Anche Luca e Gigi  si lasciarono andare a una risata liberatoria.

“Bhe ora dovrete puntare tutto sul culo, anche se, mi dispiace Gigi, ma penso che il tuo posteriore non potrà mai battere quello di una bella figona!” aggiunse Andrea per smorzare del tutto l’atmosfera.

“Ma...ma da quanto...voi due...” iniziò Luca  strisciando il piede destro per terra.

“Da un po’”

Il ragazzo guardò il brunetto per poi continuare a stare in silenzio e a giocare con il piede.

Marco lo guardava mordendosi il labbro inferiore chiedendosi cosa stesse passando nella testa dell’amico.

“Ehi Luca!” lo richiamò Riccardo notando l’apatia nel ragazzo.

“Eh? No è che...immaginare voi due intenti in attività compromettenti...”

“LUCAAA!”

Il moretto arrossì di botto alla allusione così poco velata dell’amico. Andrea rise seguito a ruota dal biondino che però agì, dando un coppino sul collo di Luca che si ritrasse facendogli la linguaccia.

“Bhe scusa, è legittima la cosa da parte mia!” si difese.

“Certo che è legittima ma vedi noi – indicò se stesso e Marco- ci siamo limitati a pensarlo!”

“ANDREA!”

“Sentite smettetela va, che a furia di arrossire gli va tutto il sangue al cervello”

Riccardo si alzò in piedi scrollandosi i capelli .

“Ritorniamo al molo che è meglio!”

“Ma con gli altri come farai?”gli chiese Marco incamminandosi.

È vero! Non ci sono solo loro...come faremo con tutti gli altri?

“Ascoltate, se volete posso invitarvi di nuovo tutti a casa mia ...farete l’annuncio in grande stile e con l’ausilio di birra!” scherzò il biondino.

Riky fece un pallido soriso.

“A me va bene! Grazie....Riky?”

“Eh? Mh mh anche a me!”

Preferirei mangiare una rana piuttosto che affrontare questa serata!

Gigi sorrsise prendendo per mano il suo ragazzo dandogli un bacio sulle labbra.

“Ehi ehi, andateci piano! Ci stiamo ancora abituando all’idea!”

Anch’io dovrò abituarmi all’idea di esere baciato da Gigi davanti a loro...anche se adesso lo sanno non mi sento a mio agio...non lo so è come se ...sono le ragazze che si abbracciano e baciano davanti agli amici...è come se mi sentissi inferiore a loro.

“Rieccovi! Ma si può sapere dov’eravate?”

“Eddai Ste! Stavamo al parco...”

“Ah! È arivato anche Fede” li avvertì il ragazzo di Debora.

Un ragazzo dal fisico asciutto e degli immancabili occhiali da sole rayban si fece avanti avvicinadosi al gruppo.

“Ehi Fede, era da un po’ che non ci si vedeva !”

“Ero a Como Andre...allora ragazzi venite al lido a farci una birra?”

“Io ci sto, voi?”

“Okey”

“Veniamo anche noi!” dissero Chiara e Martina mettendosi la maglietta e prendendo il casco.

“Andiamo!”

I ragazzi si avviarono verso i motorini mettendoli in moto.

“Ehi Gigi, che t’è sucesso al tuo motorino?” chiese Federico vedendo che il brunetto saliva in sella dietro al cugino.

“Nulla. Visto che stiamo nella stessa casa abbiamo pensato di usarne uno in due così sprechiamo meno benzina!” rispose l’interpellato sistemandosi meglio dietro il moretto.

Andrea ,Luca e Marco si lanciarono uno sguardo. Per risparmiare la benzina...seeeee!

 

 

“Siamo a casa. Ciao”

“Ah Riky, Gigi ben tornati”

I due ragazzi annuirono dirigendosi in camera.

“Wow! Che giornata!!” esclamò esausto Riccardo lasciandosi cadere sul letto buttando in un angolo le infradito di Calvin Klain.

“Vero, ma adesso i nostri amici lo sanno”

“Non tutti...”

“Si ma è un iniziò”

Il moro lo guardò.

È vero è un inizio.

Velocemente si tirò a sedere mettendosi al fianco di Gigi.

“Mmh ora dobbiamo pe-“

“Rikyyyyy, Gigiiiiii! Venite un attimo giù!”

Il moretto sospirò alzando gli occhi al cielo.

“Eddai ‘more !” lo spronò il cugino tirandolo per un braccio fuori dalla camera.

“Eccoci zia, cosa c’è?”

“Posso farvi una foto?”chiese  Piera  giocherellando con la macchina fotografica rossa .

“Ci hai chiamato per questo?”

“Si, allora?”

“Okey!”

“Mamma!”

“Ci vorrà un attimo!”li persuase Piera sfoderando un sorriso perfetto e luminoso, molto simile a quello del figlio.

I due ragazzi si misero davanti all’obbiettivo sorridendo. Riky con gli occhi azzurrissimi puntati sull’obbiettivo sorridendo apertamente con i capelli neri che gli cadevano ordinatamente sul viso. Gigi con gli occhi brillanti semi nascosti dalla lunga frangia e un sorriso timido appena accennato.

Perfetti pensò Piera mentre ,felice, premeva il pulsante accecando i due ragazzi con un flash.

“Ma cosa ci vuoi fare con quella foto?”

“La manderò alla mamma di Gigi. E ora andate a lavarvi che tra mezz’ora si mangia!”

“Vai prima tu Gigi” disse Riky sorridendogli. Il cugino annuì per poi congedarsi e salire le scale.

Piera fece per tornare in cucina quando la voce del figlio  la bloccò.

“Mamma, posso parlarti?”

“Certo!”

Riccardo si sedette sul divano,  Piera lo imitò aspettando pazientemente che il figlio iniziasse a parlare.

“Oggi abbiamo detto a Luca e Marco che stiamo assieme”

“Ma è fantastico!

“E stasera lo diremo anche al resto della compagnia” continuò come se la madre non avesse detto nulla.

“Sei preouccupato?”

“E’ che se ...se voglio dirglielo! Non voglio che  i miei amici mi guardino in modo diverso o quando non ci sono fanno commenti. Non voglio che pensino che sia la ‘ragazza’ di Gigi...io non so se riuscirei a sopportalo”

Piera lo guardò negli occhi sospirando preoccupata per il figlio.

“Ascolta tesoro, le battute, le occhiate ci saranno. Sarebbe stupido dirti il contrario. Ci sarà chi vi insulterà ma i tuoi amici ti staranno vicini. Anche se ti parleranno alle spalle questo non vuol dire che non ti vogliano bene. Pensaci, è difficile anche per loro accettare una cosa simile è ovvio che ne discutino alle tue spalle ma non vuol dire che lo fanno per offenderti o ferirti. Tra pochi giorni Gigi tornerà a casa e anche noi. Saremo a Milano e lì? Cosa penserai di fare? Non potrai nasconderti e sarà ancora più dificile, è vero. Ma accanto a te potrai avere sempre Gigi e i tuoi amici. Andrea e gli altri non ti abbandoneranno. Dovrai inghiottire i commenti cattivi e pensare solamente al tuo amore.”

Riccardo si morse un labbro provando un grande calore all’altezza del cuore. Sua madre, per quanto fosse esasperante era l’unica che riusciva a capirlo. E lui le voleva bene.

“Hai ragione mamma ma non è una passeggiata”

“Lo so.”

“Cosa farò quando saremo a Milano? Riuscirò a stare sempre con lui?” chiese alzando gli occhi resi lucidi da lacrime trattenute.

“Questo dipenderà da voi amore.”        

 

 

Puetroppo il pc non sono riuscitoa  farlo riaggiustare quindi ho dovuto aspettare di avere sotto mano un computer per aggiornare!!! Ho scritto 5 pagine...spero che vi piacciano. Non so quando potrò aggiornare nuovamente ma mi auguro presto . un bacione a tutti e vi ringrazio per la vistra infinita pazienza!

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Capitolo 16
*** a casa di Marco ***


Gigi si lasciò scivolare lungo la parete. Era questo che tormentava Riky allora...lo poteva capire, eccome se lo capiva...ma a lui non bastava capirlo ,voleva aiutarlo, rendergli la cosa più facile.

Sentì dei passi salire lenti le scale ma decise di non muoversi. Pochi attimi dopo la figura di Riccardo gli riempì la visuale. Il moretto guardò perplesso il cugino accucciato sul pavimento, gli bastò incontrare gli occhi nocciola del compagno per capire che aveva ascoltato la conversazione. Abbassò lo sguardo intimidito e timoroso della sua reazione.

“Riky...guardami”

Il moro tenne cocciutamente la testa rivolta verso il basso ma si chinò finchè non fu all’altezza del cugino.

“Riky- tese la mano fino ad afferraregli le spalle – non ti devi preoccupare” lo tranquillizzò il brunetto stringendolo a sè.

“Gigi...”
“Shh,staremo sempre assime, te lo giuro”

Il cuore di Riccardo prese a battere più forte e fu avvertito dal compagno che tese le labbra in un sorriso abbracciandolo ancora più stretto.

“Ehi ragazzi! Che cosa fate seduti sul pavimento?” chiese Favio fermo sulle scale con la mano ancora attaccata al corrimano e lo sguardo dubbioso.

I due ragazzi si staccarono di colpo alzandosi in piedi.

“Papà...”
“Guarda Riky, niente spiegazioni...non penso di essere pronto a sentire nulla...accidenti a  te hai preso troppo da tua madre. “ fece mettendosi una mano sulla fronte in un espressione d’esasperazione per poi girare i tacchi e ritornare da dov’era venuto.

“Forse è meglio se andiamo in camera” constatò Gigi facendo per alzarsi.

“No...vorrei rimanere ancora un po’ così” pigolò il moro stringendo più stretto il cugino che sorrise lasciandosi andare completamente tra le braccia del suo amore.

“Ragazzi scendete che è pronto”

I due si guardarono negli occhi mettendosi a ridere. Avevano perso completamente il senso del tempo.

Ma era così bello stare così.

“Ma non vi siete ancora lavati? Casa avete fatto in tutto questo tempo?” fece stupita Piera quando i ragazzi entrarono in cucina.

“Sono stati stesi sul pavimento” intervenne Flavio continuando a leggere il giornale.

La madre rise. Riky si soffocò con la propria saliva.

“Allora  a che ora uscite?”

“Verso le 9...” rispose Gigi continuando a tagliare la bistecca di manzo che faceva bella mostra di se sul piatto.

“Mhmh ricordatevi che dovete tornare per le 12 cap- ahia!” si lamentò l’uomo massaggiandosi la gamba.

“Non vi preoccupate ragazzi, stasera potete rimanere fuori quanto volete” l’informò Piera con un sorriso benevolo sul viso.

Flavio la guardò stralunato ma fu ignorato completamente.

 

Il campanello suonò allegro e Marco andò ad aprire.

“Ehi Riky! Gigi!” li salutò il biondino entusiasta prendendoli per un braccio e trascinandoli in sala dove erano radunati tutti i loro amici.

“Eccoli!”annunciò.

“Allora? Andrea ci ha detto che dovete dirci qualcosa” disse Chiara spostandosi una ciocca di capeli biondi dal viso paffuto.

“Si guarda ,Marco non stava più nella pelle. Continuava a guardare l’orologia” rincaricò la dose Luisa.

Riccardo rimase congelato sulla porta.

Ma cosa cazzo hanno fatto?

“Enbè?” fece Stefano avvicinandosi per salutarli.

Il moretto si girò verso Marco scoccandogli un’occhiata gelida. E pensare che era uno dei suoi migliori amici!

Marco alzò le spalle con un piccolo sorriso in segno di scuse.

“Oh raga, lasciateli almeno entrare!” arrivò in loro aiuto Andrea bevendo un altro sorso di birra.

“Bhe ecco...noi...”

“Noi abbiamo preso una nuova moto!” lo bloccò Riccardo mordendosi le labbra dal nervosismo. Sentendosi subito un cretino. Sensazione aplificata quando incontrò lo sguardo di Gigi e Luca.

Non era così che voleva dirglierlo. Non era così!

“E voi ci avete radunato qui per questo?”

“Ma no arianna è che...” iniziò Luca mentre con la coda dell’occhio vide Riky uscire dalla stanza seguito a ruota da Marco.

 

“Cosa pensavi di fare?” gli urlò contro Riccardo.

“Ma scusa non volevi dirglierlo?”

“Si ma non così! Cos’è entro  e dico ‘ciao a tutti lo sapete che sono gay’...grazie tante Marco!”

“E come pensavi di farlo? Vai di là, lo dici  e basta. Cazzo Riky come l’hai detto a noi dillo a loro!”

“Ma non è facile!”

“Lo so...”

“Gigi!” dissero in coro sentendo la voce del brunetto.

“Torniamo di là, Andrea ha trovato una soluzione” disse , sentendosi stringersi il cuore nel vedere Riccardo con quell’epressione così disperata. I capelli spettinati dal suo continuo passarci le mani e gli occhi lucidi.

“E come?”

“Con un gioco, dai venite”

Nel frattempo Andrea era riuscito ad attirare l’attenzione dei presenti.

“Facciamo un gioco, okey? Tanto per fare qualcosa poi usciamo!”

“Quale?” chiese Federico.

“Obbligo o verità! Ecco bene, sono arrivati anche gigi Marco e Riky. Iniziamo”

I  ragazzi presenti annuirono.

“Inizo io, allora Debora, obbligo o verita?” chiese Andrea,

La ragazza parve pensarci un attimo per poi rispondere:

“Verità!”

“Bene bene...mmh quante volte lo fate tu e Stefano alla settimana?” chiese con un sorriso malizioso.

“Quasi ogni giorno” ghignò in risposta facendo arrossire il suo ragazzo. Tutti scoppiarono a ridere, anche Riccardo.

“Mmh Luca, veritò od obbligo?”

“Obbligo!”

“ Devi toglierti la bandana dal collo e non devi toccarla più per tutta la sera” fece maligna.

“Nooo! Deb che stronza che sei!”

Marco scoppiò a ridere facendosi vicino all’amico e togliendogli la bandana.

“Questa la tengo io!”

“Senti io non ho capito il piano di Andrea” mormorò piano Riky al’orecchio di Gigi.

“Adesso vedrai” gli rispose stringendogli un attimo la mano.

Il cuore di Riccardo prese a galoppare. Come tra un po’ vedrai? Che cazzo stavano complottando? Quando mai avevano deciso di fare il ‘grande annuncio’    

“Visto che la ghigni tanto...Andrea cosa scegli?”

“Verità!”

“Eeeeh...quante ragazze hai effettivamente avuto, tu che te vanti tanto!”

“Più di te ,certo! Riky ,cosa scegli?”

“Ehi non hai risposto” si lamentò Luca ricevendo di tutta risposta una linguaccia dal diretto interessato.

Cosa? Oddio ora comincio a capire... devo farmi forza. Infondo con loro è andato bene. Dio santo. Cazzocazzo!

“...verità penso” rispose senza guardare l’amico ,sapendo già a quale domanda avrebbe dovuto rispondere.

“Sei innamorato?” chiese Andrea serio, fissando l’amico negli occhi come ad infondergli sicurezza.

Riccardo sentì la testa girare e mancare il respiro. Aprì la bocca per respirare meglio sentendo un peso al petto ogni volta che ispirava. Era ora. Doveva dirlo ora. La testa girò più velocemente.

No...anf...non posso farmi prendere dal panico ...anf...prorpio adesso. Sono tutti qui, mi stanno guardando preoccupati...devo essere sbiancato. Anf...devo, devo dirlo....ora lo faccio,lo faccio....io...si sono innamorato ,si...

“Lo sono...” ansimò

“Di chi?” chiese di nuovo Andrea lasciando perdere il gioco.

“Si infatti, chi è stavolta?” si informò Arianna con una punta di gelosia, un mese fa era stata lasciata da lui e non era ancora riuscito a digerirla.

“...”

“Eh che cazzo Riky non farci penare! Sto cretino, si diverte a tenerci sulle spine!”

Il moro alzò lo sguardò puntando gli occhi azzurri agitati sul viso di Gigi. Il cugino lo stava guardando con apprensione.

Devo farcela, anche solo per lui! Solo per lo sguardo che ha in questo momento.

“Di Gigi”

“Ahahah seriamente Riky!”

Il moro non rispose ,tenendo lo sguardo basso.

“Anch’io sono innamorato di lui” disse Gigi guardando Stefano.

Un silenzio carico scese su tutta la sala.

“Bhè? Non finiamo il gioco?” fece Marco cercando di alleggerire la situazione.

“Siete seri?” chiese scettico Federico.

“Si che lo sono, dai su, riprendiamo” tagliò corto Luca guardando tutti i presenti.

“Continuiamo un cazzo!”

“Eddai Fede...”

“Fede un corno! C’ho un amico frocio!”

A quelle parole Riccardo sussultò.

“Calma le parole ,cretino!” ringhiò Gigi circondando con un braccio le spalle di Riky.

“No...scusa...non volevo è che...minchia mi avete preso proprio in contropiede”

Andrea Marco e Luca , intanto guardavano le altre persone.

“Ma è fantastico! Finalmente vi siete decisi! ...però perchè io sono stata l’ultima a saperlo. Loro lo sapevano – indicò i tre ragazzi- non è giusto!” fece Debora alzandosi per andare ad abbracciare i due amici.

“Ah si...scusa...” mormorò Riccardo ricambiando goffamente l’abbraccio.

Una porta sbattè.

“Arianna aspettami!” le corse dietro Luisa.

“Certo che questa potevate proprio risparmiarvela!” sputò fuori Chiara uscendo assieme a Luisa dalla casa di Marco.

“Non farteci caso...” disse solamente Stefano avvicinandosi.

Il moro alzò lo sguardo incontrando quello scuro dell’amico che gli sorrideva timido. Sorrise di riflesso. Si guardò attorno. Debora, Marco, Andrea, Luca, Federico, Stefano. Erano tutti lì con lui.

Scoppiò a ridere fiondandosi su Gigi abbracciandolo stretto.

“Non mi sarai impazzito?”

No, no Fede....ci siete tutti sieti rimasti qui...le persone più importanti per me...

“Avevo paura – iniziò senza sciogliere l’abbraccio con Gigi- che ve ne andaste anche voi.”

“Quando?” chiese Federico incrociando le braccia.

“Eh?”

“Quando la pianterai di dire cazzate?” rise dandogli una pacca sulla spalla.

“Siamo tuoi amici no? E adesso continuiamo sta festa va!”

 

                                                                       

 

Scusate per il capitolo un po’ inconsistente...sinceramente non piace...più che altro non mi convince, solo che ho già scritto 5 pagine e poi diventa troppo lungo..mmh mi rifarò nel prox^W^

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito *-*

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