"Andiamo a casa. Ciao ci
vediamo domani”salutò Riky
guardando i suoi amici per poi atteggiare le labbra in un sorriso
solare.
Per tutto il tragitto il moro non
rivolse parola al cugino,
solo quando furono nella loro camera ,nei rispettivi letti
parlò:
“Chi era quella ragazza
bionda che ti si è
avvicinata?”domandò curioso.
“Mh? Non lo so
Martina…marita…non mi ricordo, un nome con la
m comunque”rispose Gigi Alzando le spalle e puntando gli
occhi in quelli grandi
e luminosi del moro.
Riky sorrise in risposta
inconsapevolmente felice che il
cugino abbia dato così poca importanza alla ragazza.
“E tu con
Marianna…”chiese il cugino distogliendo lo
sguardo.
“tutto bene”disse
Riky mantenendo un tono di voce neutro.
Tutto bene un corno!
Gigi si limitò ad annuire
e stette un po’ in silenzio.
“Non
c’è nessuna ragazza che ti
interessa?”mormorò Riccardo
quasi avesse paura di spezzare quel silenzio elettrico
che si era creato.
“No”
“E’
perché sei fidanzato?”
“No, semplicemente non
c’è nessuna ragazza che mi interessi”
“Sei contento di esserti
trasferito a Milano?”chiese il
moretto per cambiare discorso.
“Si…Laveno mi
stava stretto”
“Capisco…e a che
scuola vai?”
“Ho scelta il liceo scientifico…come te.”
“Qual è il tuo cantante preferito?”
Gigi alzò un sopraciglio
perplesso per poi rispondere
sorridendo:
“Mmh non ho un cantante preferito…mi piacciono i
My chemicals romance, i 30
second to mars…Gigi
d’Agostino…”
Riccardo fece una faccia un
po’ stranita:
“d’Agostino?! Ahah di la verità ti piace
solo perché siete omonimi !! e poi…si
canta bene Jared Leto però poteva trovare un nome un
po’ più carino per la
band…30 secondi da marte…!”
“Ah si? E a te chi
piace?”
“bBe ascoltavo i
Doors…ma mi piacciono i Dari…Jastin
Timberland…”
“No scusa, ma chiamarsi le
‘porte’* sarebbe più sensato?! E
i Dari poi…per favore!
“Cos’hai contro le porte?”chiese Riccardo
facendogli la linguaccia.
Gigi scoppiò a ridere. Il
moretto lo guardò per qualche
istante prima di piegare anche lui le labbra in un sorriso. E
poi…
“Ahi!!”
Un’altra potente cucinata
si abbatté sulla povera testa di Gigi
che per tutta risposta prese il suo cuscino e cominciò a
bombardare Riccardo.
Una volta che i cuscini furono distrutti e una marea di piume versate
sul
pavimento il moretto non trovò niente di meglio che il
solletico per
‘sconfiggere’ il cugino in quella battaglia
improvvisata.
Gigi bloccò le braccia a
Riky e lo fece scivolare sotto di
lui per poi salirgli a cavalcioni impedendogli qualunque movimento.
“Ho vinto!”
Ma Riccardo era troppo preso a
fermare il batticuore per
preoccuparsi della sconfitta. Sentiva il peso del corpo di Gigi
schiacciarlo e
il suo viso era a pochi centimetri dal suo. Se solo avesse alzato il
collo
avrebbe potuto poggiare le labbra su quelle del cugino…
Cazzo Riky
riprenditi! È tuo cugino dannazione…un
maschio, come te…
Gigi lasciò la presa sui
polsi del ragazzo rimanendo
comunque seduto su di lui. Riccardo arrossì lievemente.
“Se non ti levi non posso
alzarmi!”
“E chi ti ha detto che ti
do il permesso di alzarti?”chiese
scherzoso il cugino fissandolo sorridente.
Il moro abbassò lo sguardo
imbarazzato.
“Non è vero che
è andato tutto bene”mormorò.
“Cosa?”chiese
aggrottando le sopraciglia il bruno.
“Con
Marianna…”
“Mi dispiace, non c’è stata?”
si informò Gigi.
“No…io non ci
sono stato”sputò fuori Riky sollevando lo
sguardo in quello cioccolata del cugino.
Era solo una sua impressione o per un
attimo i suoi occhi
erano stati attraversati da un lampo di felicità?
“Capisco. In
realtà lo sapevo, l’ho vista che se ne andava
piangendo”disse solamente il cugino.
Rimasero ancora un po’ in
quella posizione finchè Riccardo
non sbadigliò.
“E’ meglio andare
a letto, buona notte Riky.”
“Notte
Gigi…”
“Ragazzi che occhiaia!
Avete passato la notte in bianco?
Vergogna!”esclamò Piera appena i due ragazzi
scesero per colazione.
“Simpatica”le
fece il verso Riccardo sedendosi a tavola e
iniziando ad imburrarsi una fetta di pane tostato.
“Ah ho visto delle piume
fuori dalla vostra camera da
letto…cosa è successo stanotte?”
“Battaglia di
cuscini”la informò Gigi con un sorriso.
“Non siete un po’
cresciuti? Di solito quando si arriva alla
vostra età sono altre le cose che si fanno in camera!e io
che mi preoccupavo
dello stato del letto…invece mi toccherà passare
la mattinata a scopare
piume!”disse la madre.
Riccardo scattò in piedi
urlando paonazzo:
“MAMMA!”
“Cosa
c’è caro? Non ti preoccupare non tocco tra le tue
cose!”
Nel frattempo Flavio
abbassò il giornale guardando
stralunato la moglie poi, con una saggezza derivata da quasi 19 anni di
matrimonio, continuò a leggere il giornale preferendo non
indagare sulle parole
della consorte…non portava mai niente di buono.
Gigi nel frattempo si stava chiedendo
se tutte le frasi
ambigue che uscivano dalla bocca della donna se le fosse solo
sognate…ma gli
bastò lanciare uno sguardo al cugino per capire che,no, non
se l’era per nulla
immaginate! Senza riuscire a reprimere un senso di profondo imbarazzo
si chiese
se la zia avesse capito tutto. Eppure lui era stato attento a non
lasciarsi
sfuggire niente! Aveva preso pure a contare i secondi in cui guardava
Riccardo
per non finire ad osservarlo imbambolato! Come diavolo aveva fatto
Piera a
capire che suo figlio gli piaceva, e pure
parecchio…possibile che fosse così
palese?
“Comunque io prima parlavo
in generale…Gigi caro non mangi?”
Il brunetto si riscosse dai sui
pensieri guardando confuso
la faccia preoccupata della zia.
“Ma certo!” senza
pensare arraffò una pesca e le diede in
poderoso morso.
“E-e non…non eri
allergico alle pesche Gigi?”chiese Flavio
passandosi una mano sui corti capelli brizzolati.
Riccardo si voltò dalla
parte del cugino e notò che era
diventato di un insano color verdino. Di scatto Gigi si alzò
dalla sedia
borbottando un “Cazzo è vero!” per poi
dirigersi a razzo su per le scale.
“Forza Riky vai a vedere
come sta”
“Ma non è nulla
di grave vero?!”
“Non ti preoccupare…vedrai tu
stesso.”disse la donna con un accenno di sorriso.
Il moro abbandonò la sua
colazione e seguì Gigi, constatando
che la camera era vuota il cugino dedusse che fosse in bagno. Si
appostò dietro
alla porta e provò a bussare ottenendo in risposta un
mugolio incomprensibile.
“Tutto bene?”
“Si…”
“Posso…posso
entrare?”
“NO!
Veramente…in questo momento è meglio se non mi
vedi!”
Riccardo sorrise:
“Sei peggio di una ragazza! Cosa potrà mai esserti
successo?!”
“Fidati, preferiresti non vedermi!”
“Gigi! Fammi
entrare!”
Riky sentì la serratura
scattare ed entrò nel bagno, Gigi
era in piedi davanti al lavandino e gli stava dando le spalle.
“Posso aver
l’onore di vedere la tua faccia?”chiese
sarcastico.
Piano il cugino si girò e
per poco al moro non venne un
colpo. Scoppiò a ridere incapace di trattenersi e dopo vari
tentativi di
riuscire a mettere insieme una frase di senso compiuto, azione resa
pressoché
impossibile dagli attacchi di risa, riuscii a uggiolare:
“Sei…sei troppo
buffo!”
Le labbra di Gigi si erano gonfiate a
causa dell’allergia.
“Sembri quella
là…come si chiama…ah si! Sembri
l’Alba Parietti!!”
“Sei veramente
simpatico!Uno spasso…quasi quanto un dito
nell’occhio!”sbuffò Gigi.
Passarono alcuni minuti di quasi
totale silenzio, se si
escludono le risa del moro ,poi Gigi riprese a parlare:
“Senti, non posso andare in giro così!”
“Va be dai tra un
po’ diminuirà!”
“Si…ma io non esco!”
“Guarda che ho detto che
sei buffo non che stai male.”lo
incoraggiò il moro.
“E l’allusione
alla Parietti?!”
“Scherzavo.”
Gigi sospirò pesantemente
assumendo un’aria da cane
bastonato.
“Non ti preoccupare sei
bello anche così”scappo di bocca a
Riccardo.
“Non sapevo di essere
bello…”disse Gigi facendo arrossire il
cugino.
Me e la mia
boccaccia!!
“Si…ma sono
molto più bello io!”esclamò Riky in un
patetico
tentativo di sdrammatizzare.
“Lo
so…”
Ecco il quarto capitolo^^ spero che
vi piaccia
Visto che oggi ho un po’
più di tempo ne approfitto per
ringraziare tutte le persone che hanno recensito:
anxieroxiemuxie_chan
|
Non sai
quanto mi ha fatto piacere la tua recensione! Spero che il seguito ti
soddisfi…ed hai perfettamente ragione gigi e ricky devono
stare insieme…o almeno ce lo si augura XD(ma scusa tu non
dovresti saperlo dato che sei l’autrice ndtutti)(dettagli,
dettagli ndme)
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2008/09/14
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athenachan
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Siiii! Devi
diventare esattamente come piera XD io personalmente come personaggio
lo adoro! Anch’io voglio diventare come lei…be
diciamo che già lo sono XD. Grazie mille per le tue
recensioni!
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2008/09/10
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Andy14
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Grazie per
la recensione, ho aggiornato abbastanza in fretta?? Spero di si e spero
che continuerai a seguirmi!
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2008/09/10
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OnlyAShadow
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Sono
contenta che la fic ti piaccia! Non so se se ci saranno tutte quelle
svolte che pensi ma non ti preoccupare, ci saranno dei colpi di
scena…almeno spero che siano tali^^’’
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2008/09/09
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Linasyan:
grazie tanto per la rece amica mia! Lo so quanto è dura per
te ,per cui ti ringrazio di cuore!
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Capitolo 5 *** RABBIA ***
"Ehi Gigi cos’hai
fatto alle labbra?”chiese stupido luca
“Una reazione
allergica”mormorò il ragazzo in imbarazzo.
Andrea scoppiò a ridere,
guadagnandosi un’occhiataccia da
parte di Riky.
I due cugini si sistemarono sul
divanetto iniziando a ridere
e scherzare con gli altri amici.
“Senti Gigi, dividiamo un
toast?”chiese Luca.
“Ok, vado io ad ordinarlo,
Riky vuoi qualcosa?”
“Niente grazie”rispose il moro sistemandosi meglio
l’infradito di Calvin Klain
che gli si era leggermente sfilata.
“Ciao
ragazzi!Gigi…non sapevo che ti eri dato alla chirurgia
plastica!”scherzò Marco prendendo posto affianco a
Luca.
“Si nota così
tanto?”
“Ma no, sembra solo che tu abbia un canotto al posto delle
labbra!”
“Ma non sta
male!”rispose piccato Riccardo.
“Tesoro nessuno ha mai
detto il contrario, non essere
suscettibile”
“Debora!”esclamò
Riccardo oscurando un po’ lo sguardo.
“Ehi non guardarmi
così! …soprattutto ora che avevi ripreso
la tua solita espressione solare!”gli bisbigliò la
ragazza all’orecchio.
“Senti se devi dirmi
qualcosa dimmelo e basta!”
“Ma io te l’ho già detto!”
“Ti rendi conto di quello che stai insinuando vero?”
“Ti rendi conto che non
c’è niente di male vero?”gli fece il
verso.
“Ma poi come fai a
dirlo!Per così poco!”continuò il moro
sempre bisbigliando.
“Ehi voi due! Mi devo
ingelosire?” chiese Stefano
interrompendo i due ragazzi.
“Ma no amore, stavo dicendo
solo una cosa a quel cocciuto di
Riky”
“Ecco il toast”la
cameriera appoggiò il piatto sul tavolino
in vetro verde.
“Facciamo così,
un morso a testa”propose Luca addentando il
panino per poi portarlo alle labbra di Gigi.
Ma prima che il ragazzo
riuscì a strappare un morso una mano
prese il panino.
“Riky si può
sapere che fai?”chiese Luca sbalordito.
“Ecco, così fate
prima”disse il moretto spezzando in due il
toast per poi ridare i due pezzi a Gigi e Luca. Debora
scoppiò a ridere e dopo
aver catturato lo sguardo di Riccardo scandì con le labbra:
“Per così poco!”
In risposta ebbe solo un non proprio
finissimo dito medio.
So già
da me di starmi rendendo ridicolo, non c’è
nessun bisogno che tu me lo sottolinei!
“Riky posso parlarti un
attimo?”chiese Andrea.
“Certo”
I due ragazzi si allontanarono dal
gruppo per poter parlare
indisturbati.
“Cos’è
successo ieri con Mery. Piangeva.”
“Mi dispiace ma lei non mi piace…”disse
Riky sistemandosi il ciuffo.
“Ma prima l’hai
illusa!sei stato proprio uno stronzo!”
“Ehi senti chi parla!non sei mica tu quello che fa sempre il
doppio gioco? Che
ci prova con tutte giusto per divertirsi?”rispose acido il
moro.
“Ti ricordo che anche tu
fai così! E poi è diverso…non sei
mai arrivato a quel punto! Baciarla per poi andartene quando le cose
prendevano
una piega più intima, sta malissimo!”
“Non sapevo che Mery ti piacesse!”
“Non è questo il punto! Ci conosciamo da quando
siamo piccoli, sono il tuo
migliore amico…e non sono stupido. Guarda che non
è solo Debora ad aver notato
qualcosa di strano”
“Cosa centra ora
Debora?”chiese allarmato Riccardo.
“E’ venuta a
dirmi i suoi dubbi…è preoccupata per te, e lo
sono anch’io! Possibile che tu non ti renda conto di quello
che sta
succedendo?”
“E naturalmente VOI ve ne
rendete conto, vero?!”commendò
arrabbiato.
“Noi ti conosciamo! Anche
prima con Luca, è normale tra noi
dividerci le cose così, hai agito senza pensare…e
quella non è l’unica volta!
Ogni volta che qualcuno si avvicina a Gigi per più di due
minuti diventi
scostante-“
Il viso del moro si era fato livido
“- tratti persino male
Debora, vi ho sentiti ieri sera. E
poi come ti sei comportato con Mery è stata la goccia che ha
fatto traboccare
il vaso! Possibile che non capisci?! Hai usato quella poverina per
ripicca,
come valvola di sfogo-“
“Cosa diavolo ne vuoi sapere tu?”urlò
Riccardo col viso sfigurato dalla rabbia
“Niente! So solo che siete
due idioti! Tu sei troppo preso a
fare il complessato per fermarti a ragionare su ciò che sta
accadendo e Gigi se
ne sta lì a guardarti quando sei girato sperando che tu non
te ne accorga!
Quando inizierai ad ascoltare i consigli ed a comportarti meno da
bambino?”
Un potente pugno colpì
Andrea in pieno viso.
“FINISCILA!”gli
gridò Riccardo scappando via.
Andrea rimase a guardare
l’amico uscire dal bar. Un dolore
acuto gli partì dalla sommità
dell’occhio per poi andare a morire sul labbro
superiore. Bene. Ora doveva trovare qualcosa di abbastanza decente da
dire agli
altri per spiegare il perché la sua faccia somigliava
pericolosamente ad un
pallone caduto sopra una tavolozza di colori.
“Cosa ti è
successo?”esclamò Debora alzandosi dalle gambe di
Stefano per correre da Andrea.
L’amico scosse il capo per
pio rivolgersi ad una cameriera:
“Mi puoi portare del ghiaccio ‘fore?”
“Cos’è successo? Abbiamo visto Riki
correre via…”disse Marco andando vicino
all’amico.
“Niente, ho solo scoperto
che Riccardo ha un gancio destro
micidiale!”
“Perché ti ha
colpito, cosa gli hai fatto?”chiese Gigi
indurendo involontariamente lo sguardo.
Andrea sbuffò e
alzò gli occhi al cielo. Cosa gli aveva
fatto lui?? Niente ,solo aperto gli occhi.
“Non gli ho fatto proprio
niente. È lui che è troppo
suscettibile sulla cosa..”
“Non ci posso credere che ti ha dato un pugno solamente
perché hai cercato di
aiutarlo!ora mi sente!”fece Debora facendo per uscire.
“No Debby. Lascialo
stare…non servirebbe. Piuttosto, Gigi,
promettimi che stasera verrai al luna park anche se lui non ci
sarà.”
“Non posso,non ho un
motorino…anzi, qualcuno può darmi un
passaggio a casa più tardi?”
“Te lo do io!”si
propose Luca
“Non ti preoccupare,
stasera ti passo a prendere io”disse
Andrea.
Gigi annuì distrattamente
prima di rimettersi a sedere.
Cosa…cosa
ho fatto?! Come mi è saltato in mente di
tirare un pugno ad Andrea? Io…le sue parole! Non sono gay!
Non mi piace Gigi!
Perché tutti sono convinti del contrario? Si è
bello, Gigi è bello. Sentito
mondo? Ho appena detto che trovo bello Gigi, un maschio! Ma non sono
gay mi
piacciono le ragazze! Io…perché tutti ne parlano
come se fosse la cosa più
naturale del mondo…Debora,Andrea mia madre! Io non
sono…non lo sono! Non mi
attraggono i ragazzi, ma perché tutti insinuano il
contrario! Cazzzzoooo!
Riccardo guidava velocemente il suo
motorino blu pieno di
rabbia e perso nei suoi pensieri. Il volto era sfigurato da
un’espressione di
totale sconvolgimento e angoscia ed aveva un enorme voglia di piangere.
Entrò in casa di corsa con
l’intento di andare in camera.
“Riky, cosa ci fai a casa?
Dov’è Gigi?”chiese Piera.
Gigi Gigi Gigi Gigi
“BASTA! Perchè
tutti mi parlano di lui?”
“Si può sapere cosa ti prende
Riccardo?”chiese la donna abbandonando il
sorriso.
“Io…io non sono
gay! Non lo sono, lui non mi piace!”esplose
il moro per poi scoppiare a piangere, sfogando il nervosismo, la rabbia
e la
tensione accumulata in quelle ultime ora.
Piera abbracciò il figlio
conducendolo fino al divano
preoccupata per quell’improvviso attacco di rabbia.
“Ssst…calmati,
nessuno ha mai detto che sei gay.”
“Ma se tu Debora ed Andrea non fate altro che fare allusioni
su di noi e-“
“Non vuol dire che sei gay se ti sei innamorato di Gigi. Non
ti sei innamorato
di un sesso ma di una persona. Non ti piace Gigi in quanto maschio, ma
in
quanto personalità”disse piano la madre zittendolo
con un dito sulle labbra.
Dio santo! So
benissimo che mia madre ha ragione
ma…parla come se stesse leggendo quelle ridicole frasi fatte
che si trovano
nella carta dei cioccolatini!!
“E’ mio
cugino!”
“Di secondo grado…”
“Io…non mi sono innamorato di lui. Non
voglio…” mormorò Riky per poi
abbandonare la testa sul cuscino.
“Devi abituarti alla cosa
amore, riposa, ne parleremo
un’altra volta”Piera diede un bacio sulla fronte
del figlio e stette a
guardarlo fino a che non scomparve di sopra.
La donna sospirò
pesantemente. Non pensava che suo figlio la
prendesse così. Li aveva osservati anche lei…era
chiaro che Riccardo fosse
interessato al cugino e se anche i suoi amici erano arrivati a quella
conclusione, la sua ipotesi non poteva che essere esatta. Non poteva
fare
niente per aiutare il figlio, ora toccava solo a lui e a Gigi.
Sospirò
nuovamente e poi con un sorriso si diresse in camera da letto. Per
quanto la
reazione di Riky era stata tragica ,lei era ottimista.
D’altronde dopo quasi 24
anni di convinta sostenitrice dello yaoi non poteva fare a meno di aver
sviluppato una specie di sensore per queste cose. E il suo radar le
diceva di
stare tranquilla.
Riccardo nel frattempo si stese nel
letto sconvolto dalle
parole della madre.
Come può
prenderla così? Come…
finalmente ho aggiornato! grazie mille per le vostre recensioni, non
sapete quando mi hanno fatto piacere^^
|
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Capitolo 6 *** se non ci fosse andrea!!!! ***
"Ciao..”
“Ciao Gigi, senti forse è meglio se non Sali in
camera”disse Piera andando
incontro al ragazzo.
“Mh”
Il bruno si lasciò cadere
pesantemente sul divano. Non
capiva proprio cosa gli era preso al cugino.
Un’ora dopo la donna
entrò in sala annunciando che la cena
era pronta.
“Riky non
scende?”chiese preoccupato il cugino.
“No…non si sene
tanto bene.”
“Cos’ha? Vuoi che vada a vedere?”propose
Flavio alzandosi dalla sedia.
“No!- Piera gli mise
d’avanti il piatto – Mangia!”
Gigi spiluccò un
po’ di patate per poi torturare un
innocente pezzo di formaggio.
“Non ti preoccupare, presto
tornerà in piena forma”gli disse
la zia.
“Oh lo so, non sono
preoccupato!”
“Bugiardo! Stai riducendo quel povero formaggio peggio di un
gruviera!”sorrise
la donna.
Il ragazzo arrossì
lasciando subito la forchetta per poi
prendere il formaggio in mano e mangiarlo.
La cena finì velocemente e
gigi si alzò per andare a
guardare un po’ di televisione, aveva appena trovato un
programma che gli
interessava quando il campanello squillò.
“Oh Andrea…cosa
ci fai qua?”chiese Piera aprendo la porta.
“Ciao, sono venuto a
prendere Gigi. Andiamo al luna park”
La signora annuì e fece
entrare il ragazzo.
“Andrea?!”esclamò
Gigi.
“Be non sei ancora
pronto?”
“Ma in realtà non ho molta voglia di
uscire..”
“Niente storie ,tu vieni!”disse Andrea sorridendo.
Il castano annuì
svogliatamente e dopo aver salutato la zia seguì
l’amico fino al motorino.
Il luna park era più
affollato del solito ma i due ragazzi
identificarono subito il gruppo d’amici seduto su una
panchina al parco.
“Ragazzi!”salutò
Andrea.
“Ciao”
“Allora sei venuto!”disse Luca a Gigi.
“Già!”rispose
il ragazzo sorridendo.
“Riky non
c’è?”
“No, non stava tanto bene”
“Mh”
“E su ragazzi! Un
po’ di vivacità! Dai Gigi vieni a fare un
giro sugli auto scontro!” esclamò Andrea
trascinando per un braccio il castano.
“Quale macchina
prendiamo?”
“La 10”
I due ragazzi presero posto sulla
vettura ed inserirono il
gettone. La macchina si mise in moto e subito altre due vetture gli
vennero
addosso. Andrea guidava da cani ma Gigi si divertiva a vedere i
disastrosi
tentativi del ragazzo nel cercare di far proseguire la macchina su
linea retta.
Quattro giri dopo e con una decina di lividi in più i due
ragazzi scesero dalle
auto e si diressero al chioschetto.
“Tu cose prendi?”
“Patatine”
“Ma sei un drogato di patatine!”esclamò
Andrea causando una risata al brunetto.
“Sono buone”si
difese Gigi.
Appena Andrea gli mise in mano la
vaschetta delle patatine
il suo pensiero volò a Riccardo e il suo sguardo si
incupì per una frazione di
secondo.
“Mmh ora che ci penso
meglio non mi vanno, mangiale tu ok?”
Andrea fissò per un attimo
Gigi prendendo la vaschetta che
il ragazzo gli stava porgendo.
“Senti Gigi, vieni con me a
fare due passi nel parco?”
L’espressione del castano si fece stupita.
“Ti dovrei parlare un
po’ di tuo cugino…” disse Andrea
catturando ,così, la completa attenzione del ragazzo.
Il parco era più buio del
solito, complice la mancanza della
luna. I due ragazzi passeggiavano affianco stando in silenzio. Uno
perché troppo
impegnato a trovare le parole giuste, l’altro troppo
preoccupato da quello che
da lì a poco sarebbe uscito dalle labbra di Andrea.
“Sediamoci qui.
Io…non so bene come iniziare ma vedi sono
preoccupato per il mio amico quindi, ti prego, ascoltami
attentamente”
Gigi annuì con vigore.
“Riccardo è il
mio migliore amico, quasi un fratello, e mi
dispiace vedere che sta male. Non so se te ne sei accorto ma Riky si
comporta
in modo strano-“
“Non mi è sembrato..”
“Mpf perché tu non l’hai mai visto
prima! Non sai com’è il suo comportamento
abituale, e di certo non è questo! Per
esempio…con luca era sempre andato
d’accordo-
“Ma anche adess-
“No! Ti sbagli! Adesso non
lo può più vedere- Andrea alzò
una mano per bloccare sul nascere la protesta di Gigi- non lo sopporta
più da
quando ci sei tu!”
“Stai dicendo che è colpa mia?”
“Sto dicendo che Riky non
sopporta più nessuno che ti stia vicino!”
Lo sguardo del bruno si fece stupito.
“Cosa stai
dicendo?”
“Anche con Mery…non era lui. ascolta per quanto
lui non lo voglia ammettere, è
chiaro che Riccardo sia.. insomma…è chiaro che
gli piaci”concluse Andrea
Gigi spalancò gli occhi.
possibile che anche lui…forse era
uno scherzo!non era possibile che a Riky lui piacesse!
“Mi stai prendendo in
giro?”
“No! Lo conosco, credimi,
è innamorato di te! E se solo
anche tu aprissi gli occhi, te ne accorgeresti…con tutti gli
indizi che ha
lasciato!”
“Io gli occhi ce li ho bene
aperti e non mi è mai sembrato
che Riky…”
“Non è vero! Sono troppo occupati a
guardarlo!”
Gigi arrossì vistosamente .
“Io non posso fare niente.
Dovete risolverla fra di voi.
Devi risolverla tu! Io ho fatto quello che dovevo, ma più
che mettervi la
realtà sotto gli occhi non posso fare… accettarla
aspetta solo a voi”
Il bruno annuì
distrattamente con la testa. Gli sembrava di
stare dentro a una bolla…tutto intorno a lui era indefinito,
solo l’immagine di
Riccardo rimaneva ferma e nitida davanti agli occhi. e mentre rimaneva
sospeso
in quel limbo piccole frasi, piccole cose iniziarono ad accavallarsi
nella sua
mente invadendo i ricordi.
Quello sguardo perplesso e lo sguardo
scocciato del cugino
quella volta che luca gli aveva detto del luna park…la frase
detta da Riky poco
dopo…l’attacco di rabbia quella sera davanti al
chiosco…
Tante piccoli frammenti sparsi qua e
la , minuscoli indizi
lasciati indietro…proprio come aveva detto Andrea…
Gigi alzò lo sguardo
cioccolata sul bel viso di Andrea.
“Se questo è uno
scherzo sei morto se non lo è ti
ringrazio”disse solamente il ragazzo prima di sorridergli
apertamente.
“Ma prima di andare a casa
ed affrontarlo voglio fare un
altro giro sugli autoscontro…così le gambe
avranno un vero motivo per tremare!”
“Fifone!Non mangia mica!”
“No…ma dal colore del tuo occhio non mi sembra una
persona molto aperta al
dialogo!”
Riccardo nel frattempo sii era fatto
una doccia rilassante e
, con i capelli ancora umidi, se ne stava sdraiato sul letto a
riflettere sulle
parole di Andrea.
Da quando i miei
amici si sono fatti così perspicaci?
…la fanno facile loro ma…io…e poi non
è detto che Gigi mi ricambi! Arghh se per
lo stress mi dovesse uscire un herpes Debora e Andrea ma la pagheranno
molto
cara!
Sbuffando il moretto si mise su un
fianco.
Forse è meglio se aspetto
Gigi prima di addormentami…
Il ragazzo si rivoltò nel
letto come indeciso sul da farsi.
Poi si alzò di scatto andando davanti allo specchio e si
tolse la maglietta
esaminansi ben bene il busto.
Cosa mai ci
potrebbe trovare…non ho sti gran muscoli
come lui…
Riccardo scrutò
accuratamente ogni linea dei suoi addominali
appena accentuati per poi risalire ai pettorali facendo una smorfia
poco
convinta. Stettè davanti alo specchio un paio di secondi
poi, sentendosi un
emerito cretino, si abbassò la maglietta arrossendo e si
rituffò nel letto.
Non sono morto e non mi hanno nemmeno
rapito!!! Sono stata
presissima con mille altre cose ed è praticamente da un
sacco che non vado
avanti con le fic!! chiedo scusa! Finalmente pubblico il 6 capitolo,
spero che
gradiate…io mi sono impegnata!! Anche se in alcuni punti non
mi convince molto
TWT.
Madnex :
mi fa molto piacere il tuo commento!! Questo capitolo è un
po’ strano ma spero
che ti piaccia lo stesso!!
Linasyan:
carooooooooOOOoooooooooool!! Visto com’è
perspicace andre??!
Mello sexy
doll: grazie ^W^!!! Si piera the best!!! Quanto vorrei una madre
cosìì*°*
grazie mille per i commenti e ..la lemon arriverà tra 2/3
capitoli!!
anxieroxiemuxie_chan:
eh si in questi capitoli andrea fa la parte dell’eroe
mascherato che si accinge
a far aprire gli occhi a riky&co…se non ci fosse
lui…!!!^__-
athenachan:
spero ti soddisfi!! Vedrai…nel prossimo gigi si sveglia un
po’…ma gli
imprevisti sono dietro l’angolo…ops…la
porta XD! Ok…finito di spoilerare^//^
|
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Capitolo 7 *** chiarimenti ***
"Sono tornato”
disse Gigi entrando nel salotto dove Piera e Flavio
stavano guardando la tv.
“Ciao tesoro, tutto
bene?”chiese la donna lanciando
un’occhiata penetrante al nipote.
“Si grazie, ora
però vado in camera”
“Certo e salutaci Riccardo”concluse il padre
sorridendo al ragazzo con fare
bonario.
Gigi alzò il pollice della
mano destra in senso d’ok per poi
correre su per le scale, ma appena si ritrovò
d’avanti alla porta chiusa della
stanza di Riky si bloccò arrossendo. Prese un
‘enorme respiro e poi
,delicatamente, aprì la porta.
Riky era steso su un fianco e aveva
gli occhi chiusi, le
labbra semiaperte per respirare e il ciuffo che gli ricadeva
scompostamente sul
volto. Piano il ragazzo si avvicinò al letto pensando che il
ragazzo dormisse e
allungò una mano per spostargli i capelli dalla fronte.
Glieli pettinò all’indietro
e si sarebbe attardato in una carezza se il ragazzo non avesse aperto
gli
enormi occhi azzurri. Occhi che ora lo guardavano perplesso. Gigi
arrossì e si
tirò indietro di scatto. Sarebbe uscito dalla stanza se le
parole di Andrea non
fossero apparse nitide nella sua mente. Doveva farsi
coraggio…doveva…chiarire…
Da suo canto, Riky, se ne stava
rannicchiato a guardare il
cugino come se avesse paura a fare un minimo accenno di movimento.
“Ciao Riky” lo
salutò Gigi giusto per dire qualcosa.
“Ciao”
Il brunetto si riavvicinò
al letto deciso a …non lo sapeva
neanche lui a cosa!
“Come ti senti
adesso?”
“Bene, prima avevo solo un
mal di testa…”
“Mh, già. Doveva farti molto male visto il pugno
che hai dato ad Andrea”
Riccardo irrigidì la
mascella.
“C’era gente al
luna park”continuò il cugino.
“Io e Andrea abbiamo fatto
un sacco di giri e poi siamo
andati al parco a fare un giro e-“
“Capisco. Ora ho sonno,
possiamo dormire?”chiese Riky con
voce atona e fissando un punto imprecisato della parete.
Basta! Non dire
un’altra parola!non voglio sapere nulla!
“Abbiamo
parlato”concluse Gigi come se niente fosse.
“Ha detto che siamo due
scemi”
Riccardo si irrigidì
completamente.
Gliel’ha
detto…quello stronzo ha detto tutto a Gigi!
Perché? Perché!
Sentiva una gran voglia di piangere e
la vergogna farsi
sempre più forti ma si limitò a rimanere immobile
seduto sul letto. Non si
mosse neanche quando Gigi gli si sedette al fianco, solamente quando il
cugino
gli presa la mano il moretto parve risvegliarsi da quella specie di
trans in
cui era caduto.
Guardò stralunato la mano
del cugino giocare distrattamente
con la sua prima di spostare lo sguardo sul viso del bruno.
“Cosa…”non
riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo,
percepiva solo la mano calda del ragazzo sulla sua.
“Io…vedi Andrea
mi ha detto che tu eri strano, che eri…che
siamo due idioti. Mi ha detto di aprire gli occhi, di smetterla di
rimanere a
guardarti senza fare niente per averti. Sai, mi ha raccontato tutto
questo
perché è veramente in pensiero per te. Ti vuole
bene…”Gigi stava parlando
velocemente e le parole si confondevano tra di loro, ma una frase ben
precisa
continuava a girare per la testa di Riccardo.
Lui…ha
veramente detto che gli piaccio? Io sono uno
stupido, così impegnato a commiserarmi non ho pensato che
ruolo avessero i suoi
sentimenti in tutta questa storia. Sono solo un’egoista, come
posso rischiare
di ferirlo solo per colpa di questa mia stupida paura?
Perché sono così
vigliacco…mia madre ,i miei amici…mi hanno fatto
capire che non gli interessa
chi amo, ma solamente la mia felicità. E io cos’ho
fatto? Ho ripagato il loro
affetto con un pugno! Io sono innamorato di
lui…però…
Intanto Gigi continuava a parlare
sempre più preoccupato
dalla mancanza di reazioni da parte di Riky. Andrea gli aveva
assicurato
che il moro
ricambiava i suoi
sentimenti…perché Riccardo se ne stava
lì fermo a guardare il vuoto?Andrea…Andrea
l’aveva solo preso in giro?
“Tu mi sei piaciuto da
subito, sei un bel ragazzo ma io
avevo pura che…sai che tu potess- “
“Basta!”mormorò
il moro guardando negli occhi il cugino,
poteva vedere chiaramente quelle iridi cioccolato rattristarsi.
“Basta
così”ripetè prima di posare le labbra
su quelle di Gigi.
Basta, non voglio
sentire più niente…voglio solo
baciarti, adesso! Prima che la paura di quello che sto facendo mi
attanagli il
cuore…devo baciarti adesso o non riuscirò mai a
stare con te.
Gigi sussultò leggermente
sentendo le labbra del cugino
premere sulle sue. Si era preso un bello spavento quando Riky aveva
detto
‘basta’…aveva seriamente pensato di
averlo perso ,invece ora…ora poteva sentire
le labbra morbide del ragazzo muoversi sulle sue con cautela e dolcezza.
Riccardo interruppe il bacio con
leggerezza e rimase a
guardare timoroso il compagno. Gigi lo attirò a se
facendogli appoggiare la
testa nell’incavo del collo per poi lasciarsi andare a un
sincero sorriso. Nel
frattempo il moro era stordito, poteva ancora sentire il sapore del
cugino
sulle labbra…
Non pensavo che
potesse essere così…così bello baciare
un ragazzo…non pensavo di poter stare così bene.
Il moretto si strinse maggiormente al
ragazzo…era stupendo
stare così…
Che sciocco! Se
solo mi fossi liberato prima delle mie
stupide paure …però non era facile! E non
l’ho è tutt’ora! Ma se posso stare
con lui, se posso stare così bene con lui…forse
è vero che non c’è proprio
nulla di male.
Lo scatto della maniglia della porta
fece sobbalzare i due
ragazzi.
“Oh scusatemi ragazzi, mi
dispiace avervi disturbato!” si
scusò Piera entrata in quel momento in camera del figlio.
Riccardo si impegnò
al massimo, dopo essere scampato per un soffio all’infarto,
di trovare un
minimo di dispiacere negli occhi della madre ma, poteva metterci la
mano sul
fuoco, era tutto tranne che dispiaciuta.
“MAMMA! Dannazione non si
usa più bussare?”urlò il figlio
dopo essersi accuratamente staccato dal cugino.
“Vedo che avete risolto e
io che pensavo che dopo la scenata
di questo pomeriggio non ci fossero quasi più
speranze…ma si sa,
la vita è strana”commentò allegramente
la
donna.
“Cosa stai dicendo? E ,per
favore, potresti uscire?”
“Ma come Riky, io ero venuta a vedere come
stavi…però vedo che ci ha già
pensato Gigi a tirarti su”
“Scusami zia, è
tutta colpa mia…io, perdonami non accadrà
più e comunque Riccardo non centra
niente…”il viso del bruno era sfigurato da
un’espressione di pura angoscia…era stato
un’incosciente a lasciare la porta
aperta e adesso per colpa sua la madre di Riccardo gli aveva visti!
Proprio ora
che tutto stava andando per il meglio…
“Non
preoccuparti…io…lei lo sa che
tu…be…che mi
piaci”farfugliò imbarazzato.
Ma pensa te se devo
dire queste cose in presenza di
mia madre!!
“Che carini!”fu
il solo commento di Piera prima che Flavio
facesse la sua apparizione.
Merda!
“Cosa succede
Piera?”chiese il marito stranito.
“Ma come non li vedi?
Guardali, non sono perfetti
insieme?”chiese la donna.
Flavio guardò dentro la
stanza e vide due ragazzi
imbarazzati oltre ogni dire che cercavano di guardare da per tutto
tranne che
dalla sua parte. Riccardo aveva una mano sugli occhi e sembrava sulla
soglia
della disperazione, Gigi era sbiancato e si mordeva il labbro inferiore
con
apprensione. Oggettivamente non trovò che ci fosse niente di
perfetto ma a
giudicare dall’espressione di adorazione mistica della
moglie, doveva per forza
esserci qualcosa di grandioso in quella visione. Ma sapeva benissimo
che per
quanto si sarebbe sforzato non avrebbe trovato niente
perciò…
“Potresti spiegarmi
cara?”
“Certo che sei davvero poco
romantico! Come puoi non vedere
che questi due ragaz-“
“Mamma!”la interruppe Riccardo.
Cosa diamine sta
facendo? A mio padre verrà un
infarto!
“Cosa
c’è tesoro?”domandò la donna.
Il moro si limitò ad
alzare gli occhi al cielo.
“Ti prego…non
dirglielo lui non-“
“Si può sapere cosa sta
succedendo?”chiese Flavio osservando attentamente il
figlio.
“Niente, papà
,non sta succedendo niente!”
“Solo che non avrai mai dei
nipotini”concluse candida Piera.
Gigi fissava la scena a bocca
aperta…la reazione di sua zia
l’aveva sconvolto ma Flavio…non aveva la minima
idea di come potesse
reagire…sentiva uno spiacevole nodo alla bocca dello stomaco
ma soprattutto era
innervosito.
“Cosa c’entra la
discendenza adesso?”
“Tutto!”
“Tutto…ok. Sai Piera alle volte mi domando come
sarebbe stata la mia vita se
non ti avessi mai sposata…”
“Piatta e bigotta!”rispose sicura.
“Papà…”
“Non ti preoccupare figliolo. Ti porterò da un
bravo medico e se c’è bisogno da
uno psicologo”
“Eh??” chiese stralunato Riccardo, gli faceva male
pensare che suo padre lo
ritenesse malato…infin dei conti era solo innamorato.
“Non è grave se non riesci ad avere delle
erezioni…con una buona cura tutto si
sistema.”continuò il padre accalorandosi sempre di
più preoccupato per la sorte
delle parti basse del figlio.
Riky divenne rosso porpora e
iniziò a farfugliare qualcosa a
proposito della demenza precoce, Gigi era arrossito anche lui ma, al
contrario
del cugino, faticava a rimanere serio. Piera era la più
sconvolta e Flavio capì
d’aver detto un’emerita cazzata non appena
incrociò lo sguardo della moglie.
“Ho sposato un
deficiente!”esalò teatralmente Piera
sbattendosi una mano sulla fronte e scuotendo il viso.
“E’ gay! Non ha
nessun problema di erezioni, è assolutamente
nella norma in questo campo, al mattino gli veng-“
“Mamma! La potete finire di parlare delle…delle
mie erezioni?!”urlò sconvolto
il moretto provando un’irrefrenabile voglia di sotterrarsi.
Perché
devono essere così…davanti a Gigi poi! Basta,
ho deciso ,mi faccio adottare!!
“Gay? Tutto qui? Mi hai
fatto prendere un bello spavento
tesoro, credevo che avesse sul serio un problema di –
un’occhiataccia da parte
del figlio lo fece desistere dal continuare- comunque…noi
andiamo a finire di
vedere il film. Voi mi raccomando…!”disse Flavio
prima di ritornare di sotto.
Tutto…tutto
qui?
*Vegi corre a nascondersi*
vegi: eahm..salve
^^’’’ *scruta intorno alla ricerca di
gente armata di pomodori*
Lo so…questo capitolo
è strano ma…in questa storia ci sto
mettendo anche delle parti autobiografiche per cui…non sono
impazzita!!!...non
del tutto…
Flavio esiste davvero…che
ci crediate o no la sua
personalità è del tutto identica
a
quella *** (ve lo svelerò all’ultimo capitolo,
dove avrete delucidazione anche
su gli altri personaggi!!!XP)!!! ho pensato che un uomo on quel
carattere fosse
il partner ideale di Piera per cui…sorbitevelo e ,se
possibile, prendetevelo un
po’ a cuore…a me personalmente come pg piace,
anche se per ora si è viso poco
di lui però…..XD
Passiamo ai
ringraziamenti….GRAZIE!!! veramente di cuore!!
Tuti i ostri commenti mi fanno felice e mi preoccupano un
po’, in positivo
ovviamente!!...cioè ho sempre paura di deludervi
,però il piacere di sapere che
vi piace mi rende stra felice e pronta a rimboccarmi le maniche con un
nuovo
capitolo!!
chiedo scusa per il ritado ma non riuscivo a postare...ho dovuto tagliare tutte le risposte hai commenti altrimenti non me la faceva postare ç__ç...ve le invierò... |
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Capitolo 8 *** problemi... ***
vegi
PROBLEMI
Riccardo si era fiondato sul letto.
Ho una famiglia pazza…una famiglia pazza…
Una mano andò ad accarezzare i lunghi capelli del moro e una voce gli solleticò l’orecchio :
“Mio padre ha preso la cosa decisamene peggio…quando gli
ho detto che ero…che ero gay ha iniziato a urlare e strepitare
mentre il tuo…”
”Il mio è una povera anima succube di quella matta di mia
madre”concluse per lui la frase il moro. Gigi scoppiò a
ridere.
“Meglio così no?”
“Un corno! Non è normale reagire così! Non ti rendi conto? Ho dei genitori difettosi!”
“Preferivi che ci ostacolassero?”
“No…ma almeno un “Cosa? Mio figlio non può
essere gay!a lui piacciono le ragazze..” invece
niente…è come se scoprire che il figlio è gay sia
stato una cosa normalissima…come se se lo aspettassero!”
“E allora?”chiese Gigi prendendo il viso del moro tra le mani ed avvicinandolo al suo.
“E allora mi secca!”
“Sei tutto matto”mormorò il cugino prima di rifar collimare le loro labbra in un dolce bacio
Non penso di
essere matto solo perché rimango stranito dal fatto che mio
padre non abbia fatto commenti. Mia madre a quanto pare aveva
già deciso che io diventassi omosessuale …ora
inizio a capire perché insisteva così tanto nel farmi
appendere tutti quei poster di Brad Pitt… comunque ha ragione
Gigi, è molto meglio così…potremo stare
insieme…e poi mi sono arreso di capire i miei genitori da un
pezzo oramai!
Quando il bacio finì Gigi portò una mano alla base del
collo del moro e con l’altra gli accarezzò leggermente il
viso perdendosi nei bellissimi occhi azzurri di Riccardo.
“Ti amo”sussurrò Gigi senza smettere di accarezzarlo.
Riky arrossendo vistosamente per poi chinare il viso. Gigi
sospirò mentre il moretto si stava torturando l labbro inferiore
con i denti e continuava a tenere lo sguardo ostinatamente incollato al
pavimento.
“E’ meglio se dormiamo ora” disse Gigi passando una mano tra i capelli del suo neo ragazzo.
Sono un disastro…scusami Gigi…ma non ce la faccio…
“Ecco la colazione…la volete abbondante? Bisogna recuperare le forze mangiando!!”
“Ma quali forze mamma!!”
“Come fai a stare con uno scontroso così?”chiese Piera a Gigi ignorando il figlio.
“Non è un soggetto così pessimo come potrebbe
sembrare.” Scherzò il cugino facendo ridere la zia.
“Cos’è tutto questo chiasso di prima
mattina?”si informò Flavio trascinandosi in cucina e
lasciandosi cadere pesantemente sulla sedia.
“Non hai dormito bene papà?” chiese Riccardo un po’ a disagio.
“No! Si sentiva un sacco di rumore!”si lamentò l’uomo servendosi una tazza di caffè nero.
Piera rise.
“Ancora sicuro di non volere doppia razione Riky?”
“Che rumori?”disse Riccardo ignorando volutamente la donna.
“Gatti! Continuavano a miagolare!”
“Saranno stati in calore”rispose la moglie continuando a servire la colazione.
“Be ma proprio sotto la nostra finestra dovevano venire?!” ribattè Flavio seccato.
“Pensa a quando ce l’ avremo in casa…”
“Che cosa?”
“la stagione del calore, pensa quando colpirà nostro figlio!”
I due ragazzi arrossirono distogliendo lo sguardo.
“Ma figurati! Ce ne vorrà di tempo prima che riky-” disse Flavio.
“Papà!”
“Povero Gigi…”mormorò seriamente dispiaciuta Piera.
Il moretto si alzò in pedi di scatto paonazzo.
“Non voglio più sentire parlare di queste cose!! Ma possibile che non abbiate un minimo di pudore?”
“Perché, ti vergogni?”chiese la madre.
“Certo!! Ogni persona normale si vergognerebbe!!”
“Bho…a me non sembra che Gigi sia imbarazzato” continuò la donna.
Riccardo lanciò uno sguardo al ragazzo e inorridì. Gigi stava ridacchiando.
“Almeno tu dovresti stare dalla mia parte!!”
“Scusa ma…mi fa piacere che i tuoi genitori siano
così…nella mia famiglia è tutto il
contrario” disse il brunetto abbassando gli occhi.
E’
vero…io mi lamento di come l’ha presa la mia famiglia ma
non ho mai pensato a come si sente Gigi…dico che vorrei che i
miei non fossero così entusiasti della cosa, ma non ho mai
sperimentato come dev’essere essere guardato con disprezzo dai
tuoi genitori. Come ho potuto essere così insensibile? Penso
solo a quanto mi dia fastidio le loro battutine e i loro doppio sensi
senza pensare che per Gigi questo è importante…che lo fa
sentire accettato…sono solo uno stupido.
“Ragazzi era ora! Riky, come stai oggi?”chiese Marco alzando la testa dalla gazzetta dello sport.
“Pensavamo che non veniste più!” rincaricò Luca.
“Sto bene grazie”rispose sorridente il moro prendendo posto
nella solita poltrona. Riky si sedette il più schiacciato contro
il poggiabraccio e fece segno a Gigi di sedersi anche lui
“Riky”Andrea se ne stava in piedi con un cornetto in mano e il volto sfigurato da un brutto livido.
“Sono contento che si sia sistemato tutto”disse solamente l’amico prima di sedersi.
Riccardo guardò andrea negli occhi.
“Grazie amico mio e scusami…io sono stato un’idiota”
“Non preoccuparti…lo so, è da sedici anni che non faccio che ripetertelo!”scherzò Andrea.
“Si può sapere di cosa state parlando?”chiesero gli altri amici.
“Niente”risposero in coro
“Sentite, al posto di andare subito al luna stasera perché
non venite prima a casa mia a bere qualcosa, i miei non ci sono!”
prose entusiasta Marco lanciando un’occhiata complice a Luca.
“Io ci sto, ho proprio voglia di prendermi una bella sbronza!!”scherzò Luca per poi rivolgersi a Gigi.
“Ovviamente ci devi essere.”disse posandogli una mano sulla spalla.
Riccardo si sentì lo stomaco stringersi in una morsa.
Ma che cazzo pensa di fare questo deficiente?!
“Figurati se me la perdo!”rispose Gigi dando il cinque all’amico.
Idiota!!
“Hho dimenticato una cosa nel motorino, torno subito.”
Riccardo si alzò dal divanetto senza aspettare una risposta e ,a
passo sostenuto, si diresse fuori il bar.
“Io vado con lui”
Andrea lo rincorse fuori dal locale bestemmiando.
“Certo che sei proprio suscettibile!”
Il moretto sussultò alle parole dell’amico voltandosi di scatto.
“Se te la prendi per così poco sei messo male”continuò Andrea.
“Be scusa tanto se il mio…se…Gigi…insomma Luca si prende troppa confidenza!”
“Io non mi preoccuperei di lui, fidati. Ad altro a cui pensare.”
“Eh?”
“Niente, niente! Non mi ci metto neanche a spiegarti come stanno le cose, tordo come sei non capiresti una sega!”
“Sembri mia nonna! ‘tordo’…”si
lamentò Riky facendo una smorfia nel pronunciare la parola
‘tordo’.
“Ma almeno sai cosa significa?”
“Certo imbecille!”si alterò il moro portando avanti il mento.
Andrea sorrise felice.
“Sono contento che tu sia ritornato il Riky che conosco.”
“Sono io che ti devo ringraziare…mi dispiace per quel pugno, davvero.”
“Mpf, ora rientriamo. Ah Riky…”
“Si che cos c- AHIIII!! Ma sei impazzito!!” gridò il moro tenendosi la testa tra le mani.
“Così siamo pari.”
“Pari??! Ma che schifo!! Proprio con la ciabatta dovevi colpirmi??!”
“Pensavo che vi foste persi!”
“Gigi?!”
“Sono più di dieci minuti che siete usciti.” Li informò il brunetto avvicinandosi ai due ragazzi.
“Abbiamo appena finito. È meglio che rientro…non mi
fido molto a lasciare da soli quei due casinisti di marco e luca,
ultima volta hanno combinato un macello a furia di battaglie con le
palline di carta!” disse Andrea incamminandosi verso
l’entrata.
“Cos’è che avevi dimenticato?”chiese Gigi una volta rimasti soli.
“Ah niente di importante…ero convinto di aver lasciato qui
il…portafoglio”boffochiò il moro arrossendo.
Merda…si può sapere perché non riesco a mentire decentemente??
“Mh, capito” annuì il ragazzo per poi prendere tra
le mani il viso del moretto com’era successo la sera prima.
“Ma che fai?! E se ci vedono!?”si dimenò Riccardo guardandosi intorno preoccupato.
“Non c’è nessuno…per favore, voglio solo un
tuo bacio.”mormorò Gigi guardandolo negli occhi.
Anch’io, anch’io ma se ci vedesse qualcuno…non guardarmi con quegli occhi!!
“Per favore…”mormorò di nuovo a pochi centimetri dalle labbra del ragazzo.
Se vieni così vicino non riesco a resistere…allontanati!
Senza aspettare una risposta baciò Riccardo lievemente. Il
moretto si irrigidì serrando le labbra ma poi, notando lo
sguardo ferito del compagno, le aprì leggermente chiudendo gli
occhi.
Un rumore sordo, come di qualcosa di pesante che cade, interruppe il bacio.
Una borsa nera se ne stava stesa malamente a terra mentre una ragazza
si portava le mani alla bocca e le lacrime offuscavano i suoi occhi
azzurri.
Scusate per il capitolo un po’ corto ma…eheh preferivo concluderlo così!!
Ringrazio di cuore tutte le persone per le loro bellissime recensioni!! Grazie !!
Purtroppo, avendo riscontrato problemi nel postare la storia, i
ringraziamenti arriveranno per email!!...quando finalmente avrò
capito che cacchio ha il mio pc tornerò a farli qui!!
Un bacio a tutti e al prossimi capitolo!!
|
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Capitolo 9 *** sarà la fine?- malesere- ***
">“Mery.”
Sussurrò Riccardo staccandosi malamente da Gigi.
La ragazza trattenne un singhiozzo.
“Mery! Non è
come sembra!”urlò il moro avvicinandosi di
qualche passo ma la ragazza indietreggiò.
“Tu…tu sei un
PORCO!!! Mi fai schifo…SCHIFO, hai capito?!”
Marianna si portò una mano
ai capelli tirandoseli in dietro
mentre con l’altra cercava di asciugare le lacrime.
Riccardo era rimasto pietrificato in
mezzo al marciapiede
con gli occhi spalancati.
“Riky, tutto
bene?”chiese incerto Gigi allungando una mano
verso il moro. Mano che venne allontanata prontamente dal ragazzo.
“Marianna…io…”
“SMETTILA!! Non voglio
sentire la tua voce… e non provare ad
avvicinarti!!”
“Si può sapere
cosa sta succedendo…Mery, ma cosa…”
Le urla della ragazza avevano
attirato l’attenzione di Andrea,
Luca e Marco che si erano precipitati fuori a vedere cos’era
successo da
sconvolgere così tanto la loro amica.
Andrea andò vicino alla
ragazza circondandole le spalle con
un braccio per calmarla guardando Riccardo e Gigi con una espressione
interrogativa.
“Calmati per
favore!”
Marianna continuava a singhiozzare ma
quello che più
preoccupava i quattro ragazzi era lo strano comportamento di Riccardo.
Il
ragazzo era più pallido del solito e se ne stava fermo ,
incurante dei richiami
di Gigi, con lo sguardo vacuo.
“Loro…Riccardo
…non lo voglio più
vedere…io” singhiozzò
disperata la ragazza stringendosi ad Andrea.
“Cosa gli hai detto
Riky?” chiese serio Luca.
“Non gli ha detto
nulla!!” intervenne Gigi preoccupato per
il suo ragazzo…perché ,dannazione!!! Era tutta
colpa sua! Se non avesse
insistito per il bacio Marianna non li avrebbe mai visti….
“Sentite…io non
mi sento tanto bene. Forse sarebbe meglio
se…- mi fai schifo…sei solo un
porco…non mi toccare…è uno schifo-…io…”
“RIKY!”
“Oh mio dio!
Riccardo!”
Marco si precipitò sul
corpo privo di sensi del moro
cercando di sollevarlo. Luca e Andrea trattennero il fiato per poi
accorrere
accanto a Riccardo.
“Gigi, non startene
lì impalato dacci una mano!” urlò
Andrea
vedendo che il bruno era rimasto congelato sul posto.
“Non è niente
ragazzi, è solamente svenuto- li informò
gentile la proprietaria del bar- però mi sa che è
il caso di avvisare i suoi genitori”
“Non si può
proprio evitare?”chiese Luca.
“Be’…non
ha riportato nessun genere di danni, se proprio è
un problema-“
“Si lo
è!”
“Mmh allora penso che per
questa volta potremmo non
avvisali…” concluse poco convinta la donna
lanciando uno sguardo al ragazzo
sdraiato sul divanetto che si stava riprendendo.
“Riky come stai?”
chiese preoccupato Gigi posandogli una
mano sulla fronte.
“Un po’
meglio”rispose il ragazzo sottraendosi al contatto.
“Dov’è
Mery?”
“E’ con Andrea,
ora pensa solo a riposarti! Ci hai fatto
prendere un colpo! Gigi era sconvolto…tra un po’
sveniva anche lui!”scherzò Marco
battendogli una mano sulla spalla.
Mi dispiace
Gigi…però io…così non ce la
faccio!
“Sei tornata in
te?”chiese Andrea guardando l’amica che si
stava asciugando gli occhi in un fazzolettino di carta.
“Si
grazie…”
“Dimmi la
verità…hai visto Gigi e Riccardo – la
ragazza a
quel nome sussultò- che s-“
“Si stavano
baciando.” Disse atona stringendo più forte il
fazzoletto tra le dita.
“Tu lo
sapevi?”continuò.
“…”
“Lo sapevi e non me
l’hai detto…mh…ti sei divertito? Vi
siete divertiti a prendermi in giro?”
“Non è
com-“ cercò di spiegarsi Andrea.
“Ma sì
illudiamola…vediamo fino a che punto si spinge per
stare con Riky! Ora che mi avete umiliata vi sentite
meglio?!” un altro singhiozzo
scappò dalle labbra serrate di Mery.
“Non è vero! Tu
mi piaci, non ti ferirei mai! Riky non
sapeva ancora quello che provava…si è comportato
così per non ferirti! Non ha
voluto illuderti avendo capito che era un’altra la persona
che gli piaceva…devi
credermi! Non voleva in alcun modo umiliarti, e nemmeno
noi…ti vogliamo bene Mery!”disse
Andrea prendendo per le spalle l’amica e obbligandola a
guardarlo negli occhi.
“Io…- un
sussulto le impedì di continuare la frase- a me
piaceva veramente…”
“Mery, cos’hai
detto prima a Riccardo che era così
sconvolto?” chiese con voce più morbida il ragazzo.
La ragazza lo guardò per
un po’ negli occhi prima di
parlare.
“Gli detto
che…che era un porco e che mi
faceva…schifo…mi
dispiace io non volevo dirlo veramente ma ero arrabbiata con
lui…pensavo che mi
avesse preso in giro…”
“Ma ti rendi conto di
quanto le tue parole l’abbiano
ferito?! È svenuto…dal dolore, come hai
potuto…per lui è già difficile
accettare una cosa del genere e tu no-“
“Ti stai sbagliando! Io mi riferivo al suo comportamento con
me non al fatto
che…- si morse il labbro inferiore cercando di far passare
il bruciore che
sentiva agli angoli degli occhi- che lo baciava.”
Andrea fissò la ragazza
sentendosi sollevato dalle sue
parole però…però era seriamente
dispiaciuto per lei, a quanto pareva era
d’avvero innamorata di Riccardo…una morsa al cuore
gli fece stringere le mani
in un pugno…
“Mery, devi assolutamente
dirglielo lui ha frainteso tutto…è
importante!”
“non ce la faccio a
vederlo…non adesso” mormorò la ragazza.
“Ma devi farlo, o
sarà troppo tardi…se veramente ci tieni a
lui, devi dirglielo!”
“Riccardooo!”
Debora lo abbracciò di slancio.
“Quanto ci hai fatto
preoccupare! Quando Luca ci ha
telefonato non volevo crederci! Ma adesso stai bene
,vero?”chiese apprensiva.
Il moro annuì accennando
un lieve sorriso.
“Tieni ,ti ho portato u
bicchiere d’acqua” disse Gigi
offrendogli il bicchiere.
“Grazie”
Il brunetto strinse i pugni
…perché non lo guardava negli
occhi, perché lo teneva a distanza?
“Ci siamo anche
noi!”annunciò la voce di Andrea attirando
l’attenzione di tutti i presenti, esclusa quella del moro che
abbassò ancora di
più lo sguardo.
“Mery! Ma stai
bene?”chiese Debora accorrendo dall’amica.
“Si sta bene!
Però ora non potremmo lasciare un attimo soli
lei e Riky?”
Luca, Marco e Debora annuirono mentre
Gigi si sentiva
sprofondare sempre di più.
“Grazie, noi andiamo a
farci una partita a calcetto …cercate
di non fare troppo casino voi due, siamo in un luogo
pubblico!” li salutò Andrea
facendo l’occhiolino e sperando che per una volta le cose
andassero nel verso
giusto.
Dove andate? Vi
prego rimanete qui…Andrea…Gigi!
“Ciao…io”
la voce della ragazza era ancora roca per colpa
del lungo piangere.
Riccardo non si mosse ,bloccato dalla
vergogna e dalla
paura.
“Volevo solo chiederti
scusa, quelle cose che ti ho detto- porco…sei
uno schifo…ti prego smettila!!- io non
mi riferivo a voi due…”continuò
la ragazza imbarazzata cercando di non guardarlo in viso.
Riccardo alzò di scatto la
testa.
“Pensavo che mi avessi
usata per questo io ero così
arrabbiata. Perdonami ti prego, non volevo farti stare male!”
“Io…”il
moro si mise una mano d’avanti alla bocca.
“Sono io che ti devo
chiedere scusa per quella sera…”
“Non parliamone più”lo fermò
la ragazza sentendo le lacrime pizzicarle gli
occhi.
“Ehi Gigi! Se continui a
guardare Riky perdiamo!” disse
scherzosamente Marco parando la palla.
“Che cavolo
dici!”esclamò arrossendo e tornando a
concentrarsi sugli omini da muovere.
“Avremo fatto bene a
lasciarlo solo con lei…è rinvenuto da
poco più di dieci minuti…” disse Luca
preoccupato per l’amico.
“Si non vi
preoccupate!”
Un altro colpo venne parato da Marco
che riuscì a fare gol a
Debora.
“Scusate ma io non ce la
faccio!” disse Gigi prima di
abbandonare la partita e dirigersi verso Riky.
“Va tutto
bene?”chiese Gigi guardando i due ragazzi.
Mary annuì per poi
sforzarsi in un sorriso.
“Ho finito, ora vado a
casa…chiederò ad Andrea o Debora di
accompagnarmi” disse per poi voltarsi in direzione del
calcetto.
Gigi si sedette affianco al moro
guardandolo con
apprensione.
“Possiamo andare a
casa?”chiese Riccardo sollevando appena
la testa.
“Ma ce la fai a reggerti?
Non vorrei che cascassi giù dalla
moto!”
“No ce la faccio, dai
andiamo”
I due ragazzi andarono a salutare i
loro amici assicurandoli
che quella sera sarebbero venuti a casa di Marco.
“Certo che in questi giorni
Riky è proprio strano…ne stanno
capitando di tutti i colori!”
Fu l’ultimo commento che
sentirono prima di uscire dal
locale.
Gigi si mise il casco porgendone uno
a Riccardo e accese la
moto, il moretto si issò sul sediletto posteriore
sospirando. La moto partì
veloce e Riky fu costretto a stringersi al brunetto per non cadere,
mentre un
fastidioso senso di giramento incominciava a farsi sentire.
Dopo aver parcheggiato la moto nel
vialetto e constatato che
i genitori del moro non erano in casa, i due ragazzi presero posto sul
divano
rimanendo in rigoroso silenzio.
Silenzio che fu spezzato dalla voce
preoccupata di Gigi.
“Perché sei
svenuto?”
“Io…penso siano
state le parole di Marianna lei-“ il
racconto del moro fu però interrotto dalle braccia del
cugino che ora stavano
abbracciando Riccardo.
Riky schiuse gli occhi lasciandosi
andare all’abbraccio.
“Mi ha detto che avevo
frainteso…che non si riferiva a noi
…a noi due ma al modo in cui mi sono comportato con
lei.”
“Questo perché
è tua amica…non devi aver paura che i tuoi
amici non comprendano. Ti vogliono bene co-“
“Lo so questo! Credimi
l’ho capito ma…io non so se sono
pronto a sentire queste parole dagli altri”
mormorò Riky abbassando la
testa e mordendosi
il labbro inferiore.
Mi dispiace! Mi
dispiace Gigi, tu mi piaci davvero
però…forse io non sono ancora abbastanza forte
per soprassedere ai giudizi
della gente.
Lo
svenimento può avvenire, in taluni soggetti, anche a causa
di fattori emotivi
come, per esempio, una forte emozione o per un dolore improvviso e
violento.
Mmh queso
capitolo non mi convince molto ma spero che apprezziate lo stesso!^^ un
bacio!
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Capitolo 10 *** rabbia silenziosa ***
Gigi continuava a guardare fisso il
televisore senza
prestare attenzione alla immagini che vi passava. Riccardo, dopo aver
sciolto,
l’abbraccio era andato di sopra e lui era rimasto solo. Piano
si passò una mano
sulla lunga frangia tirandosela indietro incapace di dar un senso alle
parole
del moro.
Non poteva crederci che tutto era
finito così, che dopo
tutto quello che avevano passato Riccardo lo liquidasse
così. Aveva pura del
giudizio della gente…il brunetto atteggiò le
labbra in un sorriso sarcastico.
Cosa pensava Riky? Che per lui fosse tutto facile? Non riusciva a
capire che
erano in due a soffrire…ma a lui non importava
finchè poteva avere al fianco il
moretto. Perché per Riccardo era diverso?
Si diede mentalmente
dell’egoista per quel pensiero. Anche
lui le prime volte si era tirato indietro, però non aveva
mai pensato a quanto
questo potesse far soffrire le persone. Si ricordava ancora
perfettamente di Matteo,
il suo primo ragazzo che aveva lasciato dopo appena tre giorni non
riuscendo a
sostenere la tensione.
Gigi sospirò pesantemente
, oramai il futuro della loro
pseudo storia era tutta nelle mani di Riccardo, lui poteva solo sperare.
Riccardo si tolse la maglietta e il
costume infilandosi
veloce sotto la doccia, lasciando che le gocce d’acqua calda
portassero via le
lacrime che, testarde, continuavano a cadere dai suoi occhi chiusi.
Faceva male. Tremendamente. Si
sentiva a pezzi per quello che
aveva detto ma era meglio così.
Cercò a tentoni lo shampoo
versandosene un po’ sulla mano
per poi lavare i capelli. Gli sfuggi un imprecazione quando un
po’ di liquido
gli finì negli occhi facendoglieli bruciare.
“Ah ciao Gigi siete tornai
presto oggi!”lo salutò Piera
entrando in casa con una marea di sacchetti.
“Già”
“Dov’è
Riky?”
“Sono qui cosa vuoi?” gli rispose il moro scendendo
le scale sorridendo all’indirizzo
della donna.
“Tesoro come stai?! Mi sono
preoccupata quando mi hanno
detto che sei svenuto. Santo cielo dovevi prendere proprio da me la
pressione
bassa?”
Il sorriso sul volto di Riccardo si
spense.
Diavolo! Pure
questa? Se becco l’idiota che l’ha detto
a mia madre!
“Sto benissimo
adesso.”
“Lo so.”
“E come di
grazia?” chiese scettico Riccardo alzando il
sopraciglio.
“Stai in
piedi.”disse semplicemente la donna
posando la ventina di sacchetti che aveva sul
divano.
“Papà
dov’è?”
“E’ fuori a scaricare
gli altri acquisti.”
Il moretto ebbe compassione per il
povero padre, se
conosceva bene sua madre, e la conosceva bene, i suoi acquisti non
scendevano
mai sotto la cinquantina.
“Ehi Gigi tutto bene? Sei
silenzioso? Che hai combinato Riccardo?”
chiese la donna alzando il viso del nipote con una mano.
Gigi ebbe un fremito ma mantenne la
voce ferma.
“Nulla, è solo
che sono ancora scosso per prima. Sai vedere Riccardo
svenire è stata una sorpresa..”
“Capisco. Pensa che quando
Flavio mi chiese di sposarlo ed
io sono svenuto si è preoccupato così tanto che
ha chiamato l’ambulanza.
Credetemi non è stato per nulla romantico rispondere alla
sua proposta in una
stanza d’ospedale!”rise Piera riprendendo in mano i
sacchetti e dirigendosi in
camera.
I due ragazzi rimasero soli e la
tensione si avvertiva
chiaramente tanto che era quasi insostenibile. Riky si mordicchiava le
labbra
mentre guardava uno stupido programma alla televisione mentre
Gigi…be Gigi era
semplicemente furioso. Come poteva fare finta di
niente? Come se tra loro non fosse successo
mai nulla?
“Certo che la protagonista
di questa fiction è proprio un
imbranata!” disse Riky guardando la televisione con un
piccolo ghigno.
Gigi strinse gli occhi per poi
alzarsi di scatto e
andarsene. Questo era troppo!
Riccardo lo guardò
tristemente per poi chiudere gli occhi e
sospirare.
Perdonami,
perdonami! È meglio così, credimi.
Continuiamo a comportarci come facevamo prima di stare
insieme…è meglio così…
“Riccardooo”
Flavio se ne stava sulla porta letteralmente
sommerso dai paccheti.
“Papà!”
sobbalzò il moro.
“Ti prego viene ad aiutare
il tuo vecchio genitore…tua madre
mi vuole morto! Nessuna persona norma le compra tutta questa
rob-“
“Si caro?”chiese Piera sbucando dalla porta della
camera.
“Tu! Invece di stare
lì vieni ad aiutarmi!!”
“Ho da fare
amore” concluse la donna rientrando in camera e
chiudendo la porta.
“Figlio mio!”si
rivolse al moretto.
“Spiacente papà,
devo fare i compiti.” Disse Riccardo
andandosene.
“Ma se sei in vacanza! E
poi la tua camera non è di là!”
Vedendosi pienamente ignorato Flavio
si lasciò ad andare ad
un sospiro e iniziò a portare dentro gli acquisti della
moglie.
“La cena è
pronta!”
“Io non mangio, scusatemi
ma non mi sento benissimo. Mi sa
che resterò tutta la sera a letto” disse Gigi
accennando un sorriso.
“Certo, non ti
preoccupare”
“Io invece ho una fame da
lupi. Cosa c’è da mangiare?”
chiese Riccardo sedendosi a tavola.
“Ravioli”
“Ah mamma oggi esco prima perché vado a casa di
Marco”
“Non stai a fare compagnia a Gigi?”chiese Piera
servendosi.
“No! Non ha bisogno mica
della balia!”
“Lo so…ma non
è carino lasciarlo qua da solo..”
“Mica è solo. Voi due non state qua? Eddai non ho
la minima voglia di stare
rintanato in casa a fare la crocerossina!” disse Riccardo con
la sua solita
arroganza.
Piera rimase un attimo a guardare il
figlio. Era sempre
stato un egoista arrogante ma di solito non con il cugino. Sorrise
sconsolata,
suo figlio non sarebbe mai cambiato.
“Si ma non mi piace il
fatto che tu guida…non puoi chiedere
a qualcuno di venirti a
prenderti?”chiese il padre aggiungendo il pepe sui suoi
ravioli.
“Non sono un bambino! Se
dico di star bene vuol dire che sto
bene. Non rompete con ste paranoie!”
“Ehiehi ti ricordo con chi
stai parlando!” lo riprese Piera.
“E allora? Solo
perché siete i miei genitori vi sentite in
diritto di sparare stronzate?!”
“Adesso basta
Riccardo”intervenne Flavio guardandolo
duramente.
“Non pensare di poter
sfogare su di noi il tuo malumore. Se
continui così vedi.” Sentenziò la donna
tornando alla sua cena.
“Che noia non sapete dire
altro. E poi che cosa ne vuoi
sapere tu? Non sto sfogando il mio malumore…mi date
solamente fastidio con le
vostre preoccupazioni inut-“
Uno schiaffo interruppe lo sfogo del
ragazzo.
Fanculo!!fanculo
Il moro si alzò da tavola
precipitandosi fuori dalla casa.
Poco dopo sentirono il rombo di un motorino.
“Piera non è
meglio andarlo a riprendere?”
“No, quello schiaffo basta. E poi se rivedo ancora
quel’espressione sul suo
viso non riuscirei a trattenermi. Non ti preoccupare non gli
succederà nulla.”
“Mhmh. Certo che era da tanto che non ti arrabbiavi
così”
SCUSATEEEEE lo so che sono in un
ritardo pauroso ma non mi
veniva l’ispirazione! Comunque il 11 capitolo è
già scritto quindi aggiornerò
indicativamente venerdì! Grazie a tutti quelli che
recensiranno..e come al
solito vi spedirò i ringraziamenti per le vostre stupende
recensioni!!
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Capitolo 11 *** A CASA DI MARCO -ricordi ***
La moto scorreva veloce e la guancia
bruciava. Si sentiva
uno stupido, sapeva bene di aver esagerato ma era proprio quello il suo
scopo.
Non aspettavo altro
che litigare con lei…
Scese dalla moto parcheggiandola
fuori dal cancello di Marco
vicino alle altre.
“Ehi sei da
solo?”chiese marco a mo di saluto.
“Si Gigi non si sente
bene.”
“Peccato…comunque dai entra!”
La casa era molto grande e
c’erano già un bel po’ di gente.
Luca, Andrea, Stefano, Debora, Giulia
,le due Chiara, Luisa,
Giada ,Arianna se ne
stavano nel salone a bere
birra e sgranocchiare patatine parlando allegramente tra di loro.
“Riky! Ma
Gigi?”chiese Debora saltandogli al collo.
“Sta male.”
“Nulla di grave spero.”disse Andrea avvicinandosi
al moretto mettendogli in
mano un birra.
“Non penso.”
“Ehi Riky, vieni anche tu a giocare?”chiese luca
tirando fuori un mazzo di
carte da scala.
“Certo! Vi
straccerò tutti!”esclamò Riccardo
andando a
sedersi sul parquet insieme a Luca , Andrea e Marco.
“Allora incomincio io a
dare le carte!”disse Luca
distribuendo le carte da gioco.
“Che carte sfigate che mi
hai dato Lu’ con queste è già
tanto se riesco a fare una coppia!”
“Che cartacce!
Lu’ sei davvero un portatore di
sfiga! Ogni volta che dai tu le carte è un
disastro!”disse Gigi ridendo.
“Tutte
scuse, sei tu
che non sai giocare!”ribattè Riky scoprendo un
tris di assi e una scala dal
cinque all’otto di cuori.
“Dannazione
Riky hai
un culo assurdo!”
“Riky…ehi Riky?
Tocca a te! Non ti sarai mica addormentato
vero?”disse Marco sventolandogli una mano sotto gli occhi.
“Ah, scusate.
Ecco!”disse mettendo giù due tris.
“Cazzo Marco potevi anche
lasciarlo in catalessi. Ora ha
solo tre carte in mano!”si lamentò scherzosamente
Andrea.
Riccardo strinse le labbra.
Dopo qualche tempo Andrea
buttò le carte sul pavimento.
“Non ho più
volta di giocare! Troviamo qualcos’altro da
fare!”
“Giochiamo a verità penitenza e
giudizio?”chiese Luisa sedendosi accanto a
Luca.
“Ok!”rispose il
ragazzo.
“Giochiamo anche
noi!” disse Debora andandosi a sedere anche
lei seguita a ruota da Giulia, Arianna e Chiara.
“Inizio
io…allora Marco...verità, penitenza o
giudizio?”chiese Luisa.
“Giudizio!”
“Mmh giudica giulia
in simpatia, bellezza ed
intelligenza, con u numero da 1 a 10.”
“Allora…9, 7, 7”
Giulia rise imbarazzata per poi sorseggiare la sua birra.
“Tocca a
me…Riccardo!- il moro sollevò la testa- cosa
sceglie?”
Penitenza no grazie…verità, in
questo momento è l’ultima cosa che voglio
dire!
“Giudizio.”
“Ok, giudica Stefano!”
“9,8,5!
“Ehi! Pensi che sia uno
stupido! Ti perdono solo perché hai
detto che son bello. Però mi dispiace ma sono già
impegnato!”scherzò ridendo
mentre baciava Debora.
“Oh non ti preoccupare
anche il nostro Riky è occupato!”
rispose Andrea lanciando un occhiolino al moretto.
“Eh? E chi è
?” chiese Arianna guardandolo apprensiva.
“Nessuno, Andrea se non
dice stronzate non è
contento.”ribatté lanciando uno scappellotto
all’amico.
“Comunque adesso tocca a
me…Andrea?”
“Verità!”rispose senza esitare.
“Cosa ti fa più
paura?”
“Che domande…mh, la solitudine. Ora, Luca cosa
scegli?”
“La solitudine
è la cosa che detesto di più. Cioè va
bene
starsene per conto proprio ma stare lontano dalle persone non per
scelta ma
perché on puoi avvicinarti a loro è
tremendo!”
“Non ti
preoccupare Gigi, chi vuoi che ti escluda! E
comunque hai me.”
Non è
vero, anch’io ti ho allontanato da me
“Giudizio.”
“Giudica Gigi!”
Cosa…stronzo!
Luca scoppio a ridere.
“Okey,
vediamo…8,9,8…ha un culo fantastico!”
Riccardo si alzò di botto
interrompendo le risa.
“Tutto bene
Riky?”chiese Chiara.
“Si! certo, avevo qualcosa
nell’occhio.” Disse risedendosi.
“Certo che fai tante scene
per nulla!”
“Ahia! Cazzo che
male! Porca…”
“E’ solo
un taglietto.”
“Morirò
dissanguato! Cavolo Gigi aiutami!”
Il bruno gli tese la mano
mentre gli altri ragazzi
ridevano divertiti.
“Che
bambino”disse Marco per poi ricevere una ciabatta di
Calvin Klein in piena faccia.
“Taci cocainomane!
Piuttosto qualcuno ha un cerotto?”
“Un cerotto? Riky! Hai preso di striscio un sasso, in tre
secondi si sistema
tutto!”
Riccardo guardò
Gigi accorgendosi solo in quel momento
che avevano ancora le mani allacciate tra loro.
Arrossì.
Cosa mi sta
succedendo? Perché mi ritornano in mente
tutte queste cose?
“Cacchio si è
fatto tardi! Dobbiamo andare al Luna!” esclamò
Marco alzandosi in piedi e finendo in un sorso la lattina di birra che
aveva in
mano.
“Dai Riky svegliati, sembri
in trance!”disse Debora
prendendolo per un braccio.
“Ho sonno, risento ancora dello svenimento!”
“Mh, sei sicuro che vuoi
venire con noi al Luna Park?”
“Certo dai
andiamo!”
“Amore! Muoviti, che
sennò ti lascio qui!”le urlò Stefano
tirandole un casco.
“Arrivo!”
“Che
impiastro! Dai
te lo sistemo io!”disse Stefano sistemandole il casco per poi
darle un bacio
sul naso.
Riccardo rimase a guardare la scena
provando un invidia
profonda verso l’amica. Invidia che presto lasciò
posto alla rabbia. non
era giusto che loro potevano baciarsi
tranquillamente mentre a lui era negato. Sospirò
pesantemente sorridendo
ironico. Non era affatto arrabbiato per questo, o meglio non solo,
quello che
gli rodeva realmente era non potere stringere tra le braccia Gigi. Ma
d’altronde lasciarlo era stata una sua scelta
e non sarebbe tornato indietro.
Ecco qua il nuovo capitolo!!!
se non fosse chiaro le parti in corsivo sono i ricordi di riky^^....
poverino in fondo soffre anche lui! il prox aggiornamento
sarà verso la fine della settimana prox, venerdi-giovedi^^
Grazie mille a tutti qquelli che hanno recensito ** e messo la storia
nei preferiti!! GRAZIE!!
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Capitolo 12 *** LACRIME E CALORE ***
Il Luna Park era come sempre
affollatissimo, sembrava che
tutto il paese si fosse riunito lì.
Riccardo fece lo slalom tra due
gruppi di ragazzi per poter
riuscire a raggiungere la pista degli autoscontro.
“Facciamo un
giro?”
“Certo!”
Il moretto si fiondò su
una macchina libera tirando un
braccio marco. Il biondo sorrise all’amico mettendo il
gettone appena in tempo.
Le auto partirono e riky era concentrato al massimo sulla guida tanto
da non
accorgersi di Andrea che gli faceva segnali, indicando prima lui,
Debora e poi
il telefono.
Finito il giro Marco si
alzò tirando per un braccio Riccardo
facendogli capire che voleva guidare lui.
“Tocca a
me!”disse ridendo prendendo il posto di guida. Il
moretto accettò di buon grado approfittando del fatto di
aver le mani libere
per sistemarsi l’HSL recante la bandiera londinese.
La guida di marco non era delle
più tranquille, si divertiva
un mondo ad andare a cozzare tutte le macchine che poteva. Riccardo era
sballottato a destra e a sinistra. La macchina numero 29 gli venne
addosso di
lato facendo balzare il moretto addosso al biondo.
“Tutto bene Riky?”
“Si…” rispose il ragazzo rimanendo con
la testa appoggiata alla spalla
dell’amico.
Non sento
nulla…non mi fa ne caldo ne freddo. Perché,
dannazione, con Gigi deve essere diverso??
Il moro si staccò subito
arrossendo, che cacchio stava
facendo? Doveva essere impazzito!
Marco non si era accorto di nulla ma
per sfortuna di
Riccardo il giro era finito e l’amico poté
così vedere il rossore sulle sue
guance.
“Ehi! C’era per
caso qualche bella ragazza che ti ha fatto
delle proposte indecenti su un auto?”
“Eh?”
“Sei porpora! Allora, non mi vuoi dire chi era la
ragazza?”continuò sornione
Marco.
“Deficiente! Mi
è solo venuto in mente Gigi.” Il moro
sgranò
gli occhi.
Ma che
cazzo…
“Bhè , comunque
sia stai attento a non andare a fuoco!”
“Chi va a
fuoco?”chiese Debora raggiungendoli.
“A quanto pare il pensiero
di Gigi suscita strane reazioni
nel nostro Riky!”disse ridendo Marco.
“Allora
te l’ha
detto? Eh bravo Riky!”
Marco li guardò stranito.
“Non
c’è nulla da dire. Che ti inventi?”
disse lapidario il
moro beccandosi un occhiataccia dall’amica.
“Ok non ci sto capendo un
emerito cazzo, quando vi siete
messi d’accordo avvertitemi!” l’
informò Marco scuotendo la testa e
raggiungendo la comitiva di amici
“Ah Riky, prima al
cellulare era Gigi-“
“Ti ha
telefonato?”
“In realtà
l’ho chiamato io per sapere come stava…va tutto
bene tra vuoi due vero?”
Alla grande…
“Si, certo. Ci siamo
lasciati. Non ha importanza, intanto
non ero mica innamorato di lui”
Appena Riccardo ebbe pronunciato
quelle parole lo stomaco
gli si chiuse violentemente e la nausea gli fece trattenere il respiro.
Debora era allibita, guardava
l’amico con gli occhi
sgranati. Quel deficiente doveva aver fatto qualche cazzata,
pensò la ragazza
squadrando male il moro.
“Certo che dovresti proprio
darci un taglio! Non sei mica la
protagonista di un melodramma medievale! Sembri un bambino!”
Riccardo sbarrò gli occhi.
Ma che cosa le
prende?
“Adesso qual è
il problema? Non potete tranquillamente
strare insieme? No, devi trovare mille problemi se no non sei contento!
E il
peggio è che fai soffrire anche chi i sta intorno! Sei un
egoista!”
“E tu invece dai tutto per
scontato! Chi ti ha detto che è
colpa mia!”
“Smettila Riccardo, Gigi
non ti lascerebbe mai ci tiene
troppo a te!”
“E secondo te io non terrei
a lui?”chiese il moro sentendosi
bruciare gli occhi.
“Non abbastanza se pensi di
poter star bene senza di lui…guarda
non ce la faccio, mi fai troppo incazzare!” urlò
Debora per poi andarsene a
passo di carica lasciando da solo Riccardo.
Certo che non si
sta mai tranquilli al luna…par...maledizione!
Senza accorgersene era scoppiato a
piangere ma la folla di
ragazzi che assediavano i bordi delle autoscontro, erano troppo
assordati dalla
musica alta e troppo presi dal divertimento per accorgersene.
Il moro corse via raggiungendo
uscendo dal parco dove era
stato montato il luna park e dirigendosi verso il miniscolo paesino
scarsamente
illuminato. Più che un paesino era un agglomerato di una
ventina di palazzi con
un piccolo bar e un minimarket, ma quello a cui interessava a Riccardo
era il
molo di fronte alla chiesa. Come di norma non c’era che
qualche rara persona e
le luci non permettevano di scorgere bene i lineamenti del volto delle
persone
ma creava degli splendidi giochi di luce sulle acque tranquille del
lago.
Si sedette sul muretto del molo
cercando di asciugarsi le
lacrime.
Gli mancava. Gli mancava enormemente
anche se erano passate
solo poche ore. Il solo fatto di sapere che lui non era con lui lo
faceva stare
male, eppure era stato lui stesso a obbligarsi a quella condizione. Era
stato
lui ad allontanare Gigi da se.
Non mi interessa,
non mi interessa, NON MI INTERESSA,
non mi interessa di quello che la gente pensa. Io voglio solo che Gigi
sia
qua...voglio solo…solo questo.
Continuò a piangere
guardando i riflessi del lago fin quando
non si sentì troppo stanco per continuare a versar lacrime.
Si sfregò gli occhi
ravvivandosi i capelli. Saltò giù dal muretto e
ritornò sui suoi passi. Tirò
fuori il cellulare e
digitò velocemente
un messaggio prima di riporlo e salire in sella alla moto.
Le chiavi di casa producevano un
sgradevolissimo rumore
mentre giravano nella toppa e il loro suono nel silenzio del giardino
della
casa riecheggiava fortissimo.
“Sei rincasato
presto.”
Piera era seduta sul divano con una
tazza in mano e stava
guardando la televisione.
“Papà non
c’è?”
“No, è andato in paese.”
Il ragazzo annuì andandosi
a sedere vicino alla madre e
appoggiando il capo sulla sua spalla.
Piera gli scompigliò i
capelli.
“Che fai?! Non toccarmi i
capelli!”
“Ti perdono e ti voglio
bene anch’io” si limitò a rispondere
la donna per poi portare alle labbra la tazza.
Sorridendo Riky si alzò
dal divano.
“Stai andando in
camera?”
“Si, buona notte.”
Non riesco a
guardarlo in faccia…mi detesterà.
Il moretto indugiò sulla
porta per qualche istante per poi
deviare verso il bagno ma prima di varcarne la soglia tornò
indietro e
trattenendo il respiro aprì la porta. La camera era buia ,
Gigi stava dormendo.
Rimase fermo sulla soglia
mordicchiandosi il labbro
,indeciso.
Piano si avvicinò al letto
del cugino fino ad accucciarsi al
fianco.
Aveva voglia di piangere nuovamente.
Allungò una mano
posandola sui capelli castani del cugino non svegliandolo. Quel
calore…il calore
che emanava…gli era mancato il suo calore.
Altre lacrime scesero dai sui occhi
fino a quando esausto
Riccardo non appoggiò la testa sul cuscino ,accanto al viso
di Gigi,
addormentandosi.
Un calore insolito sul capo fece
aprire gli occhi a Gigi. Li
sbatté un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco
nel buio della
stanza. Una cascata di capelli neri erano delicatamente appoggiati al
suo
guanciale. Gigi fece per alzar la testa ma sentì qualcosa di
caldo e pesante
impedirglielo.
Cosa…il ragazzo
portò una mano alla testa capendo cosa lo
stava trattenendo. Sbatté nuovamente gli occhi, la scena che
gli si presentò
davanti lo svegliò definitivamente.
Riccardo era inginocchiato affianco
al suo letto e stava
dormendo con la testa appoggiata sul suo cuscino e la sua mano era
posata
dolcemente sui suoi capelli.
Gigi spostò la mano
mettendosi a sedere fissando il moro
sbigottito. Accese
la luce debole della
lampada su comodino. Rimase per qualche istante fermo ad osservarlo
sentendo
crescere dentro di se un calore che lo avviluppò togliendoli
il fiato. Gli
sembrava impossibile che lui fosse li, affianco a lui, dopo quello che
era
accaduto quel pomeriggio. Che stesse ancora sognando? Impossibile, le
scie
leggermente luminose che rigavano le guance diafane di Riccardo erano
reali…doveva aver pianto.
Quel pensiero causò un
senso di gioia nel ragazzo. Pensava
di essere stato l’unico ad aver versato lacrime, pensava di
essere stato
l’unico ad aver sentito l’opprimente sensazione
dell’essere soli.
Non voleva svegliarlo, non voleva che
quel momento svanisse,
avrebbe voluto rimare così per sempre ma la , seppur fioca
luce, disturbò il
sonno del moro che con fatica aprì gli occhi.
L’immagine di Gigi lo
riportò bruscamente alla realtà. Si
alzò velocemente dal letto rimanendo in ginocchio
incatenando lo sguardo a
quello di Gigi.
“Cosa fai qui”
La voce di Gigi era incolore e
Riccardo si sentì morire.
“io…”
“non ti sei divertito al
luna park?” chiese dopo aver
lanciato uno sguardo alla sveglia che segnava le 11.15, doveva
assolutamente
riuscire a mantenere il controllo, non avrebbe permesso a Riccardo di
vederlo
piangere.
“Non-”
“Ora non che non ti devi
preoccupare del giudizio della
gente non stai con lei?”
Riky lo guardò senza
capire. Cosa stava succedendo?
“Ascolta Gigi…mi
manchi…” disse allungando una mano fino a
catturare una ciocca di capelli castani.
Con uno schiaffo Gigi
allontanò la mano ,spintonandolo via.
Le lacrime che prima aveva trattenuto
vedendo Riccardo
accanto a se iniziarono a sgorgare impetuose, si rannicchiò
su se stesso.
“Ti amo. Ti
amo…ti amo maledizione!”urlò
continuando a
piangere.
“C’è
qualcosa di sbagliato in questo? Ti amo maledizione,
stupido!” continuò ad urlare piangendo.
Riccardo spalancò gli
occhi.
Non
piangere… non piangere…
Il moro portò le mani ai
lati del viso di Gigi alzandoglielo
leggermente.
Ti amo, ti amo con
tutto me stesso.
“Non
c’è nessuno su questa terra che ti ami quanto ti
amo
io…scusami se ti ho fatto soffrire. Ma non voglio
più stare senza di te. Mi fa
star male.” Disse dolcemente congiungendo le labbra con
quelle del cugino che
chiuse semplicemente gli occhi lasciandosi andare al calore di Riccardo.
“Ma guarda quei due!
È l’una passata e sono ancora svegli!”
disse Piera notando il fascio di luce che passava sotto la porta chiusa
della
camera del figlio.
“Sono ragazzi.”
Constatò
Flavio
“Non mi interressa,
è tardi se non dormono domani saranno
due zombi, tu aspettami a letto amore” disse dandogli un
bacio leggero sulle
labbra.
La donna si incamminò fino
alla porta della camera e aprì
decisa la porta.
Appena guardò dentro
sorrise intenerita, si avvicinò al
letto accarezzandoli capelli, spense la luce e uscì con
ancora la mente piena
dell’immagine dei due ragazzi che dormivano abbracciati.
Ecco qui il seguito^^ è
stato un parto questo capitolo, non
avevo mai un momento per scriverlo e in più sono stata male
e sono dovuta
andare in ospedale a fare certamente così anche quel poco di
tempo è andato a
farsi benedire!!
Vabbè…ringrazio
di cuore chi ha recensito o solamente letto
la mia storia e chi la messa nei preferiti!
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Capitolo 13 *** NORMALITA' ***
Per quanto le finestre erano state
serrate, i raggi
impertinenti del sole riuscirono a penetrare quella solida barriera
andandosi a
posare sui visi vicini dei due ragazzi. Strinsero un po’ gli
occhi per poi
lasciarsi nolenti svegliare dalla luce. Il primo ad aprire gli occhi fu
Gigi
che si vide una cascata di capelli neri davanti al viso. Contento
sorrise
realizzando che Riky era li accanto a lui, piano strinse un
po’ di più il
moretto a sé. Seppur lieve quel movimento svegliò
del tutto Riccardo che con uno
sbadiglio appena accennato puntò i suoi occhi chiari in
quelli decisamente più
scuri del suo amore.
“Ben…ben
svegliato” sussurrò piano il brunetto cercando di
non rompere quell’atmosfera strana che si era creata attorno
a loro. Gli
sembrava ancora irreale stare abbracciato a lui nella stanza
scarsamente
raggiunta dai raggi solari.
“Grazie”
Riccardo indugiò un poco
osservando gli occhi del ragazzo
poi, quasi titubante, si avvicinò lentamente al viso di Gigi
fino a posare le
labbra su quelle di lui iniziando
a
muoverle piano. Il cugino gli mise una mano tra i capelli approfondendo
il
bacio.
“Sai, l’estate
prossima potresti venire tu da me per le
vacanze”disse poi come per spezzare quel silenzio che si era
creato.
“L’estate
prossima…fai progetti a lungo termine”
“Bhè io spero di
stare ancora con te per allora…ma comunque
sia voglio che rimaniamo amici. Non potrei…non potrei
sopportare di perderti”
mormorò arrossendo e nascondendo gli occhi con la lunga
frangia.
“Non mi perderai. Anzi,
dovrai lottare per liberarti di me!”
sentenziò Riki credendo con tutto il cuore alle sue parole.
“Questo è un
guaio…ho sempre detestato le guerre. Sono un
pacifista, sai!” scherzò Gigi tirandosi a sedere.
“Mmh si, mi pare che tu me
l’abbia già detto” sorrise il
moretto per poi andare a ribaciare il ragazzo che lo teneva ancor
abbracciato.
Un bussare incessante alla porta gli
costrinse però a
staccarsi.
“Ragazzi, adesso
entro!” disse una voce di donna.
E te pareva che non venisse nei momenti meno
opportuni.
“Da quando avverti prima
d’entrare ,mamma?”chiese il figlio
che nel frattempo si era infilato nel suo letto.
“Perché dalla
scena che ho visto ieri sera avevo paura di
trovarmi davanti a chissà quale scena a luci
rosse” disse ridendo Piera
entrando nella stanza.
“MAMMA!”
“ZIA!”
“Che carini, ora parlate
pure in coro” mormorò come se non
fosse successo nulla.
“E comunque è
inutile che tu, signorino, adesso ti infili
nel tuo letto. Lo so benissimo dove hai dormito stanotte,
birbante”continuò la
donna divertendosi un mondo a scherzare con i due ragazzi. Vedere i
loro visi
che arrossivano e i loro occhi che si cercavano come a chiedere
implicitamente
sostegno.
Sotterratemi, vi prego!
“Bhe ..zia ora scendiamo.
Non ti preoccupare” disse Gigi
anche lui intimamente divertito da quelle situazioni
dal’atmosfera così
rilassata e complice…quell’ atmosfera che mancava
a casa sua.
“Meno male che posso
contare su un nipote coscienzioso, vi
aspetto giù!”
“Da quando saresti
coscienzioso?” chiese Riky una volta che
la madre se ne fu andata.
“Da quando mi sono
innamorato di un irresponsabile moretto
con manie narcisiste”
Innamorato...innamorato
“Chi sarebbe
narcisista?”
“Bhe visto che ci passi
almeno mezza giornata davanti allo
specchio, penso che sia un aggettivo particolarmente azzeccato per
te!” rispose
Gigi scompigliando i capelli al moro.
“I miei capelli!”
“Ecco, appunto!”
“Ragazzi, ce ne avete messo
di tempo” esclamò Flavio
contento di poter iniziare a mangiare.
“Scusa, ma non trovavo il
custume a fiori.”
“Lì ci sono i
cereali, poi io e tuo padre andiamo a pranzo
dai Gila , arrangiatevi voi per mangiare” gli
avvertì Piera sistemandosi i
capelli dietro le spalle.
I genitori erano appena usciti e
Riccardo si era
spaparanzato sul divano iniziando a fare zapping. Gigi lo
guardò un attimo per
poi accoccolarcisi accanto cercando di mettersi comodo. Il moretto
prese a
giocare distrattamente con i capelli del compagno.
“Guardiamo ‘la
signora in giallo?”chiese.
Gigi arricciò il naso
alzando scettico un sopraciglio.
“Eddai! È
divertente”
“Okey, ma dopo scelgo
io!”
Contento di averla spuntata Riccardo
si sistemò meglio sul
divano tenendo abbracciato il compagno che ,però, non
sembrava essersi arreso
all’idea di guardare il telefilm.
“Riky, stavo
pensando…adesso noi stiamo insieme vero?”
Il moro lo guardò
stranito:”Certo”
“Quindi , i
nostri…amici lo devono sapere…”
mormorò il
cugino sfuggendo allo sguardo del moro.
Riccardo si fece scappare un sospiro.
Gli amici…aveva
paura…in qualche modo trovava umiliante dirglielo,
però sapeva che non poteva
nascondersi per sempre.
“Si, ma non
c’è fretta. Ehi ,guarda!”
esclamò puntando il
dito verso la finestra. Un piccolo scoiattolo scorazzava indisturbato
sul ramo
dell’albero di
fronte alla finestra del
salotto. Gigi inarcò il sopraciglio ma la risata cristallina
del moro lo
costrinse a rispostare lo sguardo sul viso di Riccardo.
“Cosa
c’è da ridere?”
“Guarda che coda! Ci sono
tanti scoiattoli qui, ma questa è
la prima volta che si avvicina così tanto.”
“Sarà uno
scoiattolo coraggioso.”
“O stupido!”
“Sai che ho sempre pensato
che tu ti rispecchiarsi benissimo
in uno scoiattolo” fece Gigi con noncuranza.
Riccardo lo guardò per un
attimo prima di spalancare gli
occhi e assumere un espressione oltraggiata.
“Idiota!”
“ Eddai devi ammettere che
l’espressione è quella…”
“Si può sapere come siamo finiti a parlare di
scoiattoli?”
“Hai incominciato
tu…ehi ma la guardi o no la ‘signora in
giallo’?”
“Certo che la sto guardando”
“Comunque io prima dicevo
sul serio”
Riky si morse il labbro.
“Certo, dopo glielo
diremo.” Mormorò sorridendo appena. Gigi
gli sorrise apertamente per poi prenderlo tra le braccia dandogli un
bacio
sulla fronte.
“Vedrai capiranno”
Bacio sulla guancia destra.
“Si”
Bacio sulla guancia sinistra.
“Sono i tuoi
amici”
“Già, sono i
miei amici” disse guardando nel vuoto.
Bacio sulle labbra.
“Cosa vuoi da
mangiare?”
“Da quando sai
cucinare?” chiese Gigi guardando scettico il
suo ragazzo davanti ai fornelli che guardava soprapensiero una scatola
di
pasta.
“E’ una
pasta!”
“Forse è meglio
se faccio io…”
“No! È casa mia è cucino io!”
Il cugino non rispose limitandosi a
scuotere la testa. Il
suo Riky e la cucina erano un binomio molto pericoloso.
Si sedette a tavola guardando curioso
i movimenti del moro.
Si accertò che avesse messo il sale – e non lo
zucchero, non si sa mai- tenne
sott’occhio la cottura , si alzò
solamente per andare in bagno. Quando tornò due piatti di
pasta fumante erano
sul tavolo dove Riccardo stava seduto tutto gongolante per
l’aspetto invitante
della pietanza.
“Sembri un topo nel
formaggio!”
“Ahah assaggia!”
Il brunetto afferrò la
forchetta iniziando a girare gli
spaghetti e poi li mise in bocca. Sbarrò gli occhi,
mordendosi la lingua. Riky
lo guardò preoccupato.
“E’
buona!” esclamò Gigi con un espressione confusa.
Il moretto si allungò sul
tavolo imprigionando le labbra del
cugino. Dio, quanto gli piaceva!!
Il telefono squillò
improvvisamente obbligando i due ragazzi
a separarsi, Riky alzò gli occhi al cielo e andò
a rispondere.
“Rikyyy!”
“Mamma…”
“La casa è
intera? Non hai dato fuoco alla cucina? Le lenzuola
sono in condizione decenti?”
Il moro assottigliò gli
occhi, troppo infuriato per cogliere
l’allusione.
“Ma si può
sapere perché avete così poca fiducia nelle mie
doti culinarie??!”
“Caro, non vorrei tirare in ballo vecchie
storie…”
“Solo perché da
piccolo ho lasciato acceso il fuoco non vuol
dire che sono un piromane-distruggi-cucina! E se hai chiamato solo per
questo è
tutto a posto! Ciao!”
La uccido! Cazzo
sono passati anni!!! Scommetto che in
punto di morte me lo rinfaccerà!
“E così hai dato
fuoco alla cucina…”
Il moro si voltò di scatto
fulminando con lo sguardo.
“Non incominciare, Gigi!
Mangia sta pasta e taci!”
Per tutta risposta Gigi
scoppiò a ridere e ritornò in cucina
mangiando la pasta osservando il moro che sembrava aver inghiottito un
rospo da
tanto aveva la faccia tirata in un espressione di estrema indignazione.
“Amore…”
“Pf!”
Se pensa che lo
scusi… si sbaglia di grosso!
“Amore, io lo dico per te,
ma se continui a tenere
aggrottata così la tua bella fronte ti verranno le
rughe.” Sogghignò.
Riccardo spalancò gli
occhi per poi andarsene. Gigi mise in
bocca un'altra forchettata di spaghetti. Alle volte Riky era peggio di
una
ragazza.
Ecco qui il seguito dopo 3
mesi….SCUSATEEEEEEE! veramente!
Mi vergogno da morire per nn aver pubblicato per così tanto!
Spero che mi
seguirete lo stesso! Posso dirvi per certo quando
pubblicherò il prox capitolo
^^’’ il 11/3!!
Spero che questo capitolo vi
piaccia…non succede nulla di
particolare, una specie di spin-off sul loro rapporto di coppia appena
iniziata*-*
|
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Capitolo 14 *** allaluce del sole ***
">“Rkyy? Riky!”
Gigi stava salendo lentamente le
scale urlando il nome del
compagno. Da quando si era rintanato nella sua stanza offeso per la
battuta non
era più sceso. Aprì piano la porta e vide il
moretto tutto intento a
strofinarsi i
capelli con un grande
asciugamano bianco.
“Ti sei fatto la
doccia?”
“Ero sudato.”
“Non sarai ancora
offeso?”
“Non devo essere necessariamente offeso per farmi la
doccia” fu la secca
risposta.
“Ma abbastanza per non
guardarmi in faccia!”
Il cugino si avvicinò al
letto prendendo l’asciugamano dalle
mani del ragazzo iniziando a tamponarli leggermente i capelli umidi.
“Era molto
buona.” Mormorò riferendosi alla pasta che aveva
da poco finito di mangiare.
“Mh”
“Però adesso
voglio il dolce”
Riccardo non fece a tempo a sollevare
la testa per ribattere
che non c’era nessun dolce che avvertì un respiro
caldo e morbido sulle labbra.
Gigi si buttò su di lui facendogli perdere
l’equilibrio e ricaddero sul letto
disfatto, la salvietta che imprigionava i capelli lunghi del moro
finì impietosamente
a terra. Il brunetto non smetteva di baciare il suo ragazzo
,accarezzandogli i
capelli freschi di doccia e le guance lievemente spruzzate di
lentiggini.
Improvviso com’era iniziato
il bacio terminò lasciando i due
ragazzi ansimante e con un sorriso dolce sulle labbra.
“Sai che ore
sono?” chiese il cugino.
“Non ne ho idea”
“Le 3! Gli altri ci stanno aspettando da
mo’”
“è vero! Aspetta che mi metto il
costume” sentenziò Riky facendo per alzarsi.
“Tu non vai da nessuna
parte!” Gli intimò l’altro facendolo
ricadere nel letto. In un mare di coperte e risate.
“Alla buon ora! Sono quasi
le 4, che fine avevate fatto?”
chiese Luca venendogli in contro mentre
gli faceva gesto di spicciarsi. Il molo si era riempito del tutto e
Andrea e
marco stavano già facendo il bagno nelle acque ghiacciate
del lago.
“Rikyyyy!” chiara
si catapultò sul ragazzo stampandogli due
baci sulle guance.
“Ben arrivati!!”
Riccardo alzò gli occhi al
cielo alle parole di Debora dando
,nel frattempo, il cinque a
Stefano.
Gigi sorrideva guardando quanta folla
aveva circondato il
moretto. Con quel suo viso e il suo carattere solare riusciva a
radunare
attorno a sé un infinità di persone che gli si
affezionavano in poco tempo.
Sempre preciso nel vestire, i capelli perfetti e quei suoi occhi
così brillanti
e azzurri che ti entravano dentro al primo sguardo. Riky sorrise a
Luisa e Arianna
togliendosi gli occhiali da sole.
“Hey ora stai bene?mi hanno
detto che sei svenuto quando io
ero a Genova” chiese Arianna.
“Ah? No , nulla ora sto
benissimo!”
“Non si vede? Guarda
com’è abbronzato e riposato!” fece
Stefano
dandogli una leggera spallata.
Gigi lo guardò. Non vedeva
nessuna traccia di abbronzatura
ad intaccare il colore diafano della pelle di Riccardo, e ,
intimamente, ne era
felice. Adorava quella pelle così chiara e morbida, solo le
mani erano un po’
ruvide.
“Ehi Gigi ti sei
imbambolato?”
Il brunetto sbattè gli
occhi per poi fare una risatina.
“ Ma che dici luca?
È solo che ho caldo quasi quasi mi
faccio un bagno, vieni Riky?”
Riccardo annuì togliendosi
la maglietta rimanendo nei suoi
calzoncini azzurro.
“Però ci
buttiamo dal molo!” precisò iniziando dirigersi
verso l’attracco dei battelli.
“Okey”
I due ragazzi si buttarono in sincrono per poi emergere
sputacchiando l’acqua che
nella foga avevano ingerito.
“Ahahahha sei buffissimo!
“ ridacchiò il brunetto facendogli
più vicino.
“Senti chi parla”
bofonchiò in risposta.
Gigi si sporse in avanti per dargli
un piccolo bacio ma
Riky si immerse lasciando il cugino a
fissare il vuoto.
Ma che cacchio
faccio!!!
Ricardo rimase per un po’
sottacqua con il cuore in
subbuglio ,riemerse lentamente cercando di sdrammatizzare la cosa con
una
risata.
Chissà
se gli altri hanno capito.
Gigi lo guardò con occhi
cupi sentendosi gli angoli bruciare
per le lacrime. Velocemente si tuffò sott’acqua
nuotando verso la scaletta
dell’attracco dei battelli.
“Ehi! Già finito
di fare il bagno?”
“Si, vado un attimo al
parco”
“Vengo con te!”
“Non ce
n’è bisogno, davvero Luca.”
L’amico rimase a guardare
il ragazzo allontanarsi senza
sapere cosa fare. Si morse il labbro e andò vicino a Marco
che nel frattempo
era seduto sul muretto del molo a prendere il sole.
“Ehi che ha secondo
te?”
“Chi?”
“Lascia stare va!” sbuffò Luca alzando
gli occhi al cielo. Il biondino fece un
timido sorriso a m’ di scusa e si rimise a prendere il sole.
“Lucaa! Marco!”
Riccardo veniva a passo svelto verso
di loro tenendosi
l’asciugamano blu sulle spalle.
“Sapete
dov’è Gigi?”
“Al parco…
“
“Grazie!” ringraziò frettolosamente per
abbandonare l’asciugamano e prendere la
sua maglietta della Milano bene.
“Ma si può
sapere che gli è preso a quei due?” fece Luca con
sguardo stralunato in direzione di Andrea che si avvicinava a piccoli
passi.
“Incomprensioni”
si limitò a dire.
Ma
perché, perché non ne combino neanche una giusta?
Quel potuto bacio! Cristo, anche lui però poteva evitare!
Così,
all’improvviso….è vero che avevamo
deciso di dirlo ai nostri amici ma così!
Dove diavolo si è cacciato?
Il moretto perlustrò con
lo sguardo il parco appena poco
lontano dal molo. Non vedeva nessuno, nemmeno i soliti bambini che
giocavano
con le altalene che c’erano al’ombra di un pino.
Mosse qualche passo fino ad
arrivare alla piccola casetta in legno posta in mezzo al parco, pochi
metri più
in là, seduto sull’erba fresca riparato dai rami
di un albero, Gigi sedeva
tenendo la testa piegata sulle braccia appoggiate alle ginocchia.
A Riccardo sembrò che il
cuore gli si fosse improvvisamente
fermato.
Piangeva,. Non quei pianti costellati
di singhiozzi e
convulsioni, solo lacrime che scendevano pigre dagli occhi lievemente
arrossati
del brunetto.
L’ho
fatto piangere di nuovo…gli avevo promesso che
non l’avrei abbandonato …lui che è
sempre così malinconico ma che faticosamente
piange…l’ho fatto piangere due volte.
“Gi…Gigi”
un sussurro quasi velato.
Il ragazzo alza la testa fissando un
po’ stupito il moro.
Chiedendosi cosa ci faccia lì, davanti a lui con
quell’espressione più triste
che gli abbia mai visto.
“Cosa vuoi?” non
voleva essere acido, ma la voce gli era
uscita dura. Sapeva benissimo che non si stava comportando nel migliore
dei
modi….aveva solo rifiutato
un bacio…ma
in quel bacio era stato lui stesso a sentirsi respinto. Come pochi
giorni
prima. E non aveva retto
“Mi dispiace…ma
mi hai preso…alla sprovvista non pensavo che
tu...”
“Che ti baciassi. Se ti da
così fastid-“
“NO! Non mi da assolutamente fastidio! Io adoro i tuoi baci
ad-“ si animò Riky
sentendosi le guance andare in fiamme.
Gigi sorrise lievemente.
“Non stavo per dire
quello”
“Ah”
Figura di merda
“Se ti da così
fastidio che gli altri ci vedano assieme
allora, forse è meglio se non diciamo nulla hai tuoi
amici…se per te è così
difficile…dire che stai con me, è meglio
così”
Riccardo gli si accucciò
accanto guardandolo con gli occhi
azzurri spalancati e spaventati.
Sentiva gli occhi pizzicare anche a
lui. non riusciva a
connettere, le parole di Gigi li vorticavano in testa senza
sosta…
“Davvero…davvero
pensi che io mi vergogni di te?” chiese con
voce tremante.
Il brunetto non rispose.
Come può
pensare che io mi vergogni di lui? dice che
gli va bene non dire nulla…quando in vece faticava a dire quelle stesse
parole.
“Ascolta, stamattina andava
tutto così bene….”
“E va sempre così bene quando siamo da
soli!”
Riky non seppe come ribattere e,
per
paura che la sua stessa voce tremare, si limitò a stringersi
a lui.
“Riky ,Ggiii!!!”
le voci di Andrea ,Luca eMarco
gli raggiunsero.
Il brunetto appena li vide comparire
si staccò dal compagno.
“Ma si può
sapere che state combinando? Luca mi sta tirando
scemo con sta storia!” fece Marco guardando i due ragazzi.
“Niente!” disse
semplicemente Gigi senza incrociare lo
sguardo del moro.
“Vabbè se non ci
sono particolari avvenimenti ,che ne dite
di ritornare sul molo?” propose Andrea.
“Okey”
assentì Gigi facendo per alzarsi, ma una mano
improvvisa lo afferrò facendolo ricadere
sull’erba. I quattro ragazzi
guardarono stupiti Riky che tratteneva addosso a se il bruno.
“Una…una cosa ci
sarebbe” iniziò a dire sentendosi la voce
improvvisamente rauca e il cuore in gola.
“Riky, casa stai
facendo?” mormorò Gigi.
“Io e lui…stiamo
assieme” sputò fuori il moretto sentendosi
sprofondare dalla vergogna.
L’aveva detto, finalmente
l’aveva detto! Non osò alzare lo
sguardo su Luca e Marco, sentiva i loro sguardi su di sé ma
era ancora troppo
confuso e agitato per poterli affrontare. Avvertì un
movimento al suo fianco e
sentì Gigi farsi di un poco più vicino,
rilassandosi contro la sua spalla. Alzò
gli occhi sul suo bel viso come per cercare appoggio e due occhi color
cioccolato gli risposero con l’espressione più
dolce che avesse mai visto
mentre le labbra del proprietario di quegli occhi si limitavano ad
aprirsi in
un sorriso radioso.
Spero che in questo capitolo non ci
siano molti errori ma il
pc mi si è otto e sto facendo tutto dal portatile di mio
papà che è lento ocme
la morte, quindi probabilmente i ringraziamenti li spedirò
tra qualche giorno
quando il disguido si sarà aggiustato…grazie
infinite per i vostri bellissimi
commenti non sapete quanto mi fanno felice e mi spronino ad andare
avanti! Un
bacio begi ^*^
|
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Capitolo 15 *** impressioni ***
"> Trattene
il fiato per
svariati secondi finchè non avvertì la gola
bruciare alla ricerca d’aria.
Ora erano uficialmente fidanzati,
l’aveva detto ai suoi
amici. Era una cosa seria. Ripensò alle innumerevoli volte
che aveva dichiarato
di stare con una ragazza. Arrivava tutto tronfio, si sistemava il
ciuffo e con
gli occhi pieni di malizia annunciava il nome della vittima di turno. I
suoi
amici sorridevano dandogli delle pacche, chiedendogli se fosse carina e
se
avesse un bel culo o almeno un davanzale di tutto rispetto e lui
rispondeva
ammicando che aveva un corpo da favola. Si sentiva un loro complice. Ma
adesso...la storia era cambiata. Non c’erano più
le pacche amichevoli e li
sguardi malandrini, nessuno avrebbe chiesto la misura del reggiseno ,
non ci
sarebbe stata più quella complicità innata che
accompagnava quei momenti.
Adesso c’erano solo Luca e
Marco che lo fissavano. Andrea sorrideva,
almeno questo era rimasto immutato.
“Ma è mai
possibile che devi scherzare anche in momenti come
questi?!” chiese Marco passandosi le mani nei corti capelli
biondi.
“Non penso che sia uno
scherzo, vero ragazzi?” intervenne Andrea
tranquillo.
Riccardo non rispose,
abbassò lo sgaurdo azzurro.
“Bhe, capita di scoprire di
essere attratto da un ragazzo!”
disse il cugino.
Luca fece volare gli occhi da Gigi a
Marco, continuando a
tenersi una mano intono alla vita e l’altra
all’inseparabile fascia che portava
al collo.
“Eddai ragazzi! Stiamo
perdendo un sacco di tempo, stanno
insieme. Punto. Andiamo a fare il bagno!”
Ricardo guardò Andrea
sorridendo.
È il massimo! Non so cosa farei senza di
te!
“Scusa, scopriamo che sono
gay, possiamo avere un attimo di
turbamento o no?” sbottò Marco alzando i
fiammeggianti occhi azzurro ghiaccio
sul volto abbronzato di Andrea.
Gigi trattene il fiato stringendo
inconsciamente il moretto
più vicino a se.
“Non è che
cambia molto...tra noi...siamo amici..no?” chiese
titubante Riky non tanto sicuro di voler sentire la risposta.
“Non cambia molto?! E ora
come facciamo con la nostra sfida?
Hai già perso due volte, e se perdevi anche questa volto
avrei vinto io! ‘Dai
Marco scommettiamo che per tre volte riuscirò a conquistare
una ragazza col
seno più grande della tua!’ – lo
scimmiottò- E poi ti metti con un maschio?!
Bastardo!” sorrise
Il moro scoppiò a ridere
finalmente libero dall’angoscia.
L’aveva sottovalutato. Per un attimo aveva pensato seriamente
che gli avrebbe
voltato le spalle. Ma marco era un’amico. Anche Luca e Gigi si lasciarono andare a una
risata
liberatoria.
“Bhe ora dovrete puntare
tutto sul culo, anche se, mi
dispiace Gigi, ma penso che il tuo posteriore non potrà mai
battere quello di
una bella figona!” aggiunse Andrea per smorzare del tutto
l’atmosfera.
“Ma...ma da quanto...voi
due...” iniziò Luca
strisciando il piede destro per terra.
“Da un
po’”
Il ragazzo guardò il
brunetto per poi continuare a stare in
silenzio e a giocare con il piede.
Marco lo guardava mordendosi il
labbro inferiore chiedendosi
cosa stesse passando nella testa dell’amico.
“Ehi Luca!” lo
richiamò Riccardo notando l’apatia nel
ragazzo.
“Eh? No è
che...immaginare voi due intenti in attività
compromettenti...”
“LUCAAA!”
Il moretto arrossì di
botto alla allusione così poco velata
dell’amico. Andrea rise seguito a ruota dal biondino che
però agì, dando un
coppino sul collo di Luca che si ritrasse facendogli la linguaccia.
“Bhe scusa, è
legittima la cosa da parte mia!” si difese.
“Certo che è
legittima ma vedi noi – indicò se stesso e Marco-
ci siamo limitati a pensarlo!”
“ANDREA!”
“Sentite smettetela va, che
a furia di arrossire gli va tutto
il sangue al cervello”
Riccardo si alzò in piedi
scrollandosi i capelli .
“Ritorniamo al molo che
è meglio!”
“Ma con gli altri come
farai?”gli chiese Marco
incamminandosi.
È vero! Non ci sono solo loro...come
faremo con tutti gli altri?
“Ascoltate, se volete posso
invitarvi di nuovo tutti a casa
mia ...farete l’annuncio in grande stile e con
l’ausilio di birra!” scherzò il
biondino.
Riky fece un pallido soriso.
“A me va bene!
Grazie....Riky?”
“Eh? Mh mh anche a
me!”
Preferirei mangiare una rana piuttosto che
affrontare questa serata!
Gigi sorrsise prendendo per mano il
suo ragazzo dandogli un
bacio sulle labbra.
“Ehi ehi, andateci piano!
Ci stiamo ancora abituando
all’idea!”
Anch’io dovrò abituarmi
all’idea di esere baciato da Gigi davanti a
loro...anche se adesso lo sanno non mi sento a mio agio...non lo so
è come se ...sono
le ragazze che si abbracciano e baciano davanti agli
amici...è come se mi
sentissi inferiore a loro.
“Rieccovi! Ma si
può sapere dov’eravate?”
“Eddai Ste! Stavamo al
parco...”
“Ah! È arivato
anche Fede” li avvertì il ragazzo di Debora.
Un ragazzo dal fisico asciutto e
degli immancabili occhiali
da sole rayban si fece avanti avvicinadosi al gruppo.
“Ehi Fede, era da un
po’ che non ci si vedeva !”
“Ero a Como Andre...allora
ragazzi venite al lido a farci
una birra?”
“Io ci sto, voi?”
“Okey”
“Veniamo anche
noi!” dissero Chiara e Martina mettendosi la
maglietta e prendendo il casco.
“Andiamo!”
I ragazzi si avviarono verso i
motorini mettendoli in moto.
“Ehi Gigi, che
t’è sucesso al tuo motorino?” chiese
Federico
vedendo che il brunetto saliva in sella dietro al cugino.
“Nulla. Visto che stiamo
nella stessa casa abbiamo pensato
di usarne uno in due così sprechiamo meno
benzina!” rispose l’interpellato
sistemandosi meglio dietro il moretto.
Andrea ,Luca e Marco si lanciarono
uno sguardo. Per
risparmiare la benzina...seeeee!
“Siamo a casa.
Ciao”
“Ah Riky, Gigi ben
tornati”
I due ragazzi annuirono dirigendosi
in camera.
“Wow! Che
giornata!!” esclamò esausto Riccardo lasciandosi
cadere sul letto buttando in un angolo le infradito di Calvin Klain.
“Vero, ma adesso i nostri
amici lo sanno”
“Non tutti...”
“Si ma è un
iniziò”
Il moro lo guardò.
È vero è un inizio.
Velocemente si tirò a
sedere mettendosi al fianco di Gigi.
“Mmh ora dobbiamo
pe-“
“Rikyyyyy, Gigiiiiii!
Venite un attimo giù!”
Il moretto sospirò alzando
gli occhi al cielo.
“Eddai ‘more
!” lo spronò il cugino tirandolo per un braccio
fuori dalla camera.
“Eccoci zia, cosa
c’è?”
“Posso farvi una
foto?”chiese Piera
giocherellando con la macchina fotografica rossa .
“Ci hai chiamato per
questo?”
“Si, allora?”
“Okey!”
“Mamma!”
“Ci vorrà un
attimo!”li persuase Piera sfoderando un sorriso
perfetto e luminoso, molto simile a quello del figlio.
I due ragazzi si misero davanti
all’obbiettivo sorridendo.
Riky con gli occhi azzurrissimi puntati sull’obbiettivo
sorridendo apertamente
con i capelli neri che gli cadevano ordinatamente sul viso. Gigi con
gli occhi
brillanti semi nascosti dalla lunga frangia e un sorriso timido appena
accennato.
Perfetti pensò Piera
mentre ,felice, premeva il pulsante
accecando i due ragazzi con un flash.
“Ma cosa ci vuoi fare con
quella foto?”
“La manderò alla
mamma di Gigi. E ora andate a lavarvi che
tra mezz’ora si mangia!”
“Vai prima tu
Gigi” disse Riky sorridendogli. Il cugino
annuì per poi congedarsi e salire le scale.
Piera fece per tornare in cucina
quando la voce del figlio la
bloccò.
“Mamma, posso
parlarti?”
“Certo!”
Riccardo si sedette sul divano, Piera lo imitò
aspettando pazientemente che
il figlio iniziasse a parlare.
“Oggi abbiamo detto a Luca
e Marco che stiamo assieme”
“Ma è fantastico!
“E stasera lo diremo anche
al resto della compagnia”
continuò come se la madre non avesse detto nulla.
“Sei
preouccupato?”
“E’ che se ...se
voglio dirglielo! Non voglio che i
miei amici mi guardino in modo diverso o
quando non ci sono fanno commenti. Non voglio che pensino che sia la
‘ragazza’
di Gigi...io non so se riuscirei a sopportalo”
Piera lo guardò negli
occhi sospirando preoccupata per il
figlio.
“Ascolta tesoro, le
battute, le occhiate ci saranno. Sarebbe
stupido dirti il contrario. Ci sarà chi vi
insulterà ma i tuoi amici ti
staranno vicini. Anche se ti parleranno alle spalle questo non vuol
dire che
non ti vogliano bene. Pensaci, è difficile anche per loro
accettare una cosa
simile è ovvio che ne discutino alle tue spalle ma non vuol
dire che lo fanno
per offenderti o ferirti. Tra pochi giorni Gigi tornerà a
casa e anche noi.
Saremo a Milano e lì? Cosa penserai di fare? Non potrai
nasconderti e sarà
ancora più dificile, è vero. Ma accanto a te
potrai avere sempre Gigi e i tuoi
amici. Andrea e gli altri non ti abbandoneranno. Dovrai inghiottire i
commenti
cattivi e pensare solamente al tuo amore.”
Riccardo si morse un labbro provando
un grande calore
all’altezza del cuore. Sua madre, per quanto fosse
esasperante era l’unica che
riusciva a capirlo. E lui le voleva bene.
“Hai ragione mamma ma non
è una passeggiata”
“Lo so.”
“Cosa farò
quando saremo a Milano? Riuscirò a stare sempre
con lui?” chiese alzando gli occhi resi lucidi da lacrime
trattenute.
“Questo
dipenderà da voi amore.”
Puetroppo il pc non sono riuscitoa farlo riaggiustare quindi
ho dovuto aspettare
di avere sotto mano un computer per aggiornare!!! Ho scritto 5
pagine...spero
che vi piacciano. Non so quando potrò aggiornare nuovamente
ma mi auguro presto
. un bacione a tutti e vi ringrazio per la vistra infinita pazienza!
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