Every.Empty.Promise

di PONYORULES
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. ***
Capitolo 2: *** II. ***
Capitolo 3: *** III. ***



Capitolo 1
*** I. ***


Every.Empty.Promise
I.


« Heung Soo-ah » biascicò Nam Soon, gli occhi ancora chiusi dal sonno. Cercò di muoversi verso l'altro capo del futon, ma la stanchezza che tormentava le sue membra lo attanagliò una volta in più e trovò solo la forza per allungare un braccio e circondare il vuoto.

Del suo migliore amico, nessuna traccia.

Sbuffò, nascondendo il viso in mezzo al cuscino. Sbuffò di nuovo.

Un fruscio alle spalle, pelle d'oca su tutta la schiena. Si immobilizzò, gli occhi fattisi grandi per l'oscurità in cui era immerso. Non riusciva a riconoscere gli angoli del tavolo, dell'armadio, nemmeno quelli della finestra. Completamente cieco, mise entrambe le mani avanti a sé, mentre il panico cominciava ad attanagliare le sue membra.

Dei due, non era mai stato quello coraggioso.

« Chi c'è? » domandò con voce flebile, mentre il suo corpo si metteva in posizione di difesa, entrambi i pugni ora vicini al viso. Muscoli tesi. Respiro un poco affannato.

Quando due braccia lo circondarono nel buio e lo sollevarono di peso, l'unico cosa che poté fare fu quella di urlare, divincolarsi, liberarsi in qualche modo da quel contatto inaspettato.

Ma poi. Una voce.

« Stai fermo?! Sei un'anguilla! » si sentì rimproverare da Heung Soo, mentre sentiva il suo profumo inondargli le narici.

« Mi vuoi far morire ».

« Diciamo di sì ».

I suoi insulti vennero messi a tacere con un semplice bacio.

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Capitolo 2
*** II. ***


Every.Empty.Promise
II.


Luce. Caldo. Neve.

Heung Soo sbirciò fuori dalla finestra mentre tremava appena. Aveva rubato un maglione a Nam Soon ma sentiva le cuciture tirare sulle spalle e sui bicipiti. Cercava di fare piccoli e lenti movimenti per non rovinarne il tessuto perché sapeva quello fosse il suo preferito. Color senape.

A volte Nam Soon sapeva essere daltonico.

Il color senape regnava sovrano nel suo piccolo e squadrato appartamento: le tendine della doccia, le bacchette di plastica, il tappeto del bagno. Persino il suo ombrello assumeva la stessa tonalità.

<< Mangia >> si sentì redarguire dal suo migliore amico, la bocca piena di riso. Un chicco si era fermato all'angolo della sua bocca e Heung Soo cercò di trattenersi dal pulirglielo con solo l'ausilio della sua lingua.

Ma più cercava di non farci caso, più quel piccolo particolare ora presente sulla faccia di Nam Soon lo chiamava a guardarlo, più a fondo, più a lungo.

Forse erano i suoi occhi, sempre innocenti, persino quando veniva penetrato o baciato in ogni angolo del suo corpo; forse era proprio il suo corpo, in bella vista la maggior parte per colpa della sua temperatura corporea troppo alta e scomoda da gestire; le sue mani?

Sì, forse: lunghe ed affusolate, dieci dita da pianista.

Oppure. Che altro?

<< Yah~ mi stai ascoltando? >> urlò l'altro.

Sobbalzò.

Si portò una mano a grattarsi la testa mentre con l'altra stringeva il collo di Nam Soon, lo avvicinava al suo petto il più possibile, gli alzava il mento con un dito.

<< Che vuoi? >> si sentì domandare.

<< Secondo te? >>.

Nam Soon sorrise. Le sue labbra si tirarono, il suo volto si addolcì.

E allora capì.

Il suo neo.

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Capitolo 3
*** III. ***


Every.Empty.Promise
III.



La pioggia gli entra negli occhi, si infila fra i capelli di Nam Soon mentre lo strattona.

Contatto di mani che scivolano fra loro, labbra che si cercano ma non si trovano.

Si sorridono a vicenda, mentre le divise scolastiche si chiazzano di grandine.

Il primo pugno fa sempre più male di quelli successivi. Arriva dritto nello stomaco e ammazza il respiro nei polmoni di Heung Soo. Non comprende il preciso motivo succeda così spesso, come possa Nam Soon fargli del male; si risponde picchiandolo a sua volta.

Ridono, digrignano i denti, si marchiano a vicenda, non si accorgono di essere osservati da passanti per niente incuriositi. Che li conoscono, tutti nel quartiere sanno chi sono; notano le loro nocche sbucciate e i loro lividi sugli zigomi. Ma reagiscono allo stesso modo: alzano gli occhi al cielo, benedicono qualsivoglia divinità che sia l'uno che l'altro non vivano sotto allo stesso tetto e poi continuano per la loro strada.

Heung Soo si distrae un attimo, attirato da un rivolo di sangue all'angolo della bocca carnosa del suo migliore amico. Non smette di fissarlo, e viene messo con le spalle al muro.

« Preso » ansima Nam Soon. Il suo corpo esile trema appena sotto lo sforzo di trattenerlo. Appoggia il capo sulla spalla dell'altro e sbuffa fuori. Aria che si condensa per la temperatura fattasi più bassa nelle ultime settimane.

« Torniamo a casa » lo esorta Heung Soo, mentre passa le sue mani sul petto dell'amico, ne apre i bottoni della divisa scolastica, tira fuori la camicia dai pantaloni e ci infila dentro le dita.

Percepisce il respiro di Nam Soon sul suo collo e sente il suo membro svegliarsi all'istante.

Nam Soon geme contro al suo orecchio, muscoli ancora tesi e pronti a scattare.

« Comincia a correre o ti assicuro che ti spoglio e ti scopo pubblicamente » si sente dire, e un sorriso afferra per un attimo le sue labbra. Gli piace essere desiderato.

Il suo migliore amico ha gli occhi puntati su di lui mentre si riveste. Il sopracciglio destro inarcato in alto (quella mossa gliel'ha insegnata Heung Soo stesso) che lo sfida mentre si riveste, provocandolo e nascondendo alla sua vista ogni parte di pelle precedentemente scoperta.

Chi farà l'attivo o il passivo.

Chi sarà ad urlare.

Chi a graffiare.

Chi il primo a snudare i denti.

Chi a lasciare il segno più profondo sulla pelle dell'altro.

Chi il primo a venire.

« A chi arriva primo » Heung Soo ammicca alla casa dell'amico, poco distante. Il sorriso non abbandona le sue labbra nemmeno per un secondo.

 

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