Vita di coppia

di PhoenixQuill
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Hermione e le docce di Fred. ***
Capitolo 2: *** Il tuo ormone della felicità. ***
Capitolo 3: *** It's not unusual. ***



Capitolo 1
*** 1 - Hermione e le docce di Fred. ***


Prima di iniziare questa raccolta, vorrei ringraziare soprattutto il blog Tumblr http://imagineyourotp.tumblr.com/ perché è una fonte di ispirazione meravigliosa *-* 







Hermione aprì la porta e la chiuse dietro di sé.
"Freddie! Sono a casa!" 
A quell'affermazione, sorrise a sé stessa. Sono a casa. Da quando avevano cominciato quella convivenza, nata un po' per gioco, un po' per malizia, non riusciva ancora a descrivere ciò che le pervadeva il corpo ogni volta che si rivolgeva a lui con quelle parole. Sapeva solo che un sorriso le nasceva fin dal profondo di sé stessa e le pervadeva il viso.  
Certo, condividere casa con Fred Weasley aveva i suoi pregi e i suoi difetti. Condividere casa con Fred Weasley significava pareti intrise di polvere da sparo e aromi pungenti, tavoli bruciacchiati e ritratti sempre pronti a lamentarsi. Ma condividere casa con Fred Weasley equivaleva anche a dire trovarlo sotto la doccia e non preoccuparsi di lasciar scivolare un sorriso malizioso sul proprio volto. 
Così, ridacchiando, Hermione salì le scale e bussò lievemente sulla porta. 
"Hermione?" 
"Sono a casa." Gli rispose, facendo capolino dalla porta del bagno. 
Riuscì a vedere le labbra di lui incresparsi e sentir chiedere: "Com'è andata la giornata?" 
"Il solito. Il vecchio Johnson era, come sempre, irritante e logorroico. Merlino, a volte lo vorrei affatturare!" Sospirò lei, mentre si toglieva dolcemente gli abiti da lavoro. 
Fred si allontanò dal getto d'acqua e, scostata la tenda, ghignò: "Se vuoi, lo posso usare come cavia per le mie Merend- Che cosa fai?!" Le sue iridi si spalancarono, non appena vide i resti dei vestiti di Hermione per terra. 
"Secondo te?" Sussurrò lei, sollevando lo sguardo e incontrando quello stupito di lui. 
Il volto di Fred si contrasse in una smorfia e iniziò a dire: "Hermione, ecco, vedi-", mentre l'altra si avvicinava pericolosamente al getto d'acqua. 
Lei si lasciò scappare un sorrisino. "Non mi dire che hai paura della compagnia di una donna durante una doccia?" 
Fred cominciò a balbettare, ma Hermione non indietreggiava. "Ma no, non è per questo, è per- per-" 
"Oh, avanti, Freddie, ti stai comportando come un tredicenne inesperto!" Sbottò Hermione, con le mani sui fianchi e il viso corrucciato.
"Ma io- non- Hermione, l'acqua è-" 
Non appena fu sotto il getto della doccia, l'urlo agonizzante di Hermione riuscì a farsi sentire fin dall'altra parte del quartiere. 
"L'acqua è congelata!" Sbraitò, sgattaiolando via dalla doccia più veloce di un fulmine. 
Tra le risate, si riuscì a cogliere un "Ho tentato di avvertirti!" di lui.
Hermione, spazientita, uscì via, sbattendo la porta e andando in cerca di qualcosa con cui coprirsi. 
Convivere con Fred Weasley, pensò, aveva i suoi pregi e i suoi difetti. Ma la doccia fredda proprio no! 




 

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Capitolo 2
*** Il tuo ormone della felicità. ***







Una bustina di lievito veniva rigirata tra le mani di Fred Weasley. 
"I Babbani mangiano davvero questa...?" Lasciò la frase a metà per quanto era inorridito.  
"Serve per far lievitare la torta." Spiegò Hermione, togliendogli dalle mani la bustina e riponendola sul suo scaffale. 
Fred aveva ancora una smorfia di disgusto dipinta sul volto. "Davvero? Nessun incantesimo gonfiatore? Niente di niente?" 
Con uno sguardo allibito, continuò ad andare avanti attraverso i corridoi. "Sono cose... vive! Li mangiano... vivi!" 
Hermione sollevò gli occhi verso l'alto e sbottò: "Oh, smettila, Fred! Muoiono appena li versi nell'impasto!" 
Mentre Fred continuava, imperterrito, la sua campagna pro lieviti, Hermione sospirò. 
Perché l'ho portato in un supermercato Babbano?, pensò. 
Fred continuava ancora a gesticolare e ad assumere espressioni disgustate, quando, con molta pazienza, arrivarono al banco "Surgelati".
"Scommetto che questa parte ti piacerà!" Gli disse esasperata, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi. 
"Surgelati?" Lesse il cartello in alto. "Cosa ci tenete qui? Mani rinsecchite? Oh, aspetta. Le usano come decorazioni delle torte!" 
Hermione sbuffò e, portando in avanti il carrello, gli indicò qualcosa che, Fred scoprì, erano gelati. 
"Iniziamo a capirci." Disse lui, ghignando leggermente. 
"Fred!" Lo rimproverò lei. 
"Cosa c'è?" Chiese, prendendo in mano una vaschetta. 
Hermione portò le mani ai fianchi e squittì: "Lo stai facendo di nuovo! Stai ghignando!" 
Fred lo rese ancora più palese, prima di aggiungere: "Lo so che ti sei innamorata di me soprattutto per questo." 
Lei divenne più rossa del gelato alla fragola che aveva preso Fred. 
"Certo, non ci sono i Ravanelli Blu o la Burrobirra al Caramello..." Bofonchiò Fred, piegandosi ancor di più per afferrare un'altra vaschetta. "Però almeno c'è il limone." 
Hermione ne prese un'altra ed esclamò: "Cioccolato." 
"Scherzi? Non c'è niente come il limone per migliorare la tua giornata!" La contrariò Fred. 
"Se è per questo, mio caro Freddie, devi sapere che il cioccolato produce l'ormone della serotonina, chiamato, anche, della felicità." 
Fred ghignò ancora, guadagnandosi tanto di sguardo allarmato da lei. "Ma sono sicuro che, grazie alla nostra convivenza, non ne avrai bisogno. Sono io il tuo ormone della felicità." 
"Certo." Hermione si sciolse in un sorriso melenso. "Ma noi prenderemo il cioccolato." 
"Signorina Granger, non vorrei contrariarla." Prese la vaschetta dal carrello e la ripose nel banco. "E' il limone che verrà con noi." 
"Cioccolato!" 
"Limone!" 
"E se li prendeste tutti e due?" Suggerì un commesso, lì vicino. "E'... E' un punto di incontro." 
Fred, lievemente rosso sulle guance, prese la vaschetta e disse: "Solo per questa volta, Granger." 




 

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Capitolo 3
*** It's not unusual. ***


Prima di leggere questa storia, guardate questo video: http://www.youtube.com/watch?v=zS1cLOIxsQ8
Capirete più tardi, davvero!xD
 
Hermione stava svuotando le ultime scatole del trasloco. I suoi libri, le foto con i suoi genitori immobili da una parte e quelle con i fratelli di Fred perennemente in movimento. Per di più, avevano trovato uno stereo, uno Babbano ed Hermione, nel tardo pomeriggio di un suo giorno libero, si concedeva uno sfizio, facendo riprodurre quella che Fred chiamava “orrenda musica babbana”.
“Oh, per carità!” Gli aveva risposto Hermione, storcendo leggermente il naso. 
Mentre raschiava il fondo delle ultime scatole, illuminate dagli ultimi raggi solari, Hermione tastò con i polpastrelli qualcosa di freddo. Sembrava quasi plastica, al tatto. Lo sollevò e, a metà tra l sorpresa e la contentezza, se lo rigirò tra le mani.
“Along Came Jones”, il cd di Tom Jones del 1995. 
Sorrise leggermente. Ammetteva, seppur con molto imbarazzo, di averlo comprato in un periodo in cui era ossessionata fino ai capelli da una serie TV: “Willy, il principe di Bel Air”. Carlton, il suo personaggio preferito, ballava (se ballare lo si poteva definire) una delle canzoni di quel disco. 
“It's not unusual.” Rise Hermione. 
All'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, un'idea –malsana, corresse dopo- le passò per la mente. Si osservò intorno, più di una volta, per assicurarsi che fosse sola. Socchiuse le finestre, in modo che i vicini non potessero vedere. Quindi, veloce come uno scoiattolo, fece fuoriuscire il disco che stava girando allora, per poterlo sostituire con quello di Tom Jones. Alzò il volume al massimo e, una volta partiti i primi accordi, si scatenò in un ballo che, forse, doveva somigliare a quello di Carlton. Con la scopa che aveva riposto sul muro imitava un microfono e, incurante del mobilio che osservava, si esibì in giravolte, spaccate e movimenti strambi. 
Stava voltandosi su se stessa un’ennesima volta, quando, sulla porta, vide una figura. 
Fred. 
Piegato in due.
Dalle risate.
Per un attimo, Hermione rimase immobile, mani e gambe in una posizione tutt'altro che razionale. Poi, finalmente consapevole, strinse le labbra e abbassò le braccia, che restarono dritte lungo i fianchi. 
“E quello cos'era?” Chiese Fred, sull'orlo di una crisi di pianto per le risate. 
Hermione incrociò le braccia al petto e divenne color rosso Grifondoro. “Non-non è divertente.” Balbettò. 
“Oh, sì, che lo era!” Riuscì a dire lui. “La mia mandibola! Le budella!” 
Lei, ancora più imbarazzata, si voltò per andare a spegnere lo stereo, ma Fred la fermò. 
“Aspetta, aspetta!” La tirò vicino a sé e, sulle ultime note della canzone, sussurrò: “Ti insegno come si balla.”
“Oh, Fred!” Strepitò lei, mentre lui la faceva roteare su se stessa e le prendeva le mani per poterla condurre in un ballo ancora più imbarazzante di quello di prima. 

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