I belong to you -Donghae Pov -

di Lovichammy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: Dream about you ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Messages ***



Capitolo 1
*** Chapter 1: Dream about you ***


 

Buonasera a tutte :D

Questa è la mia primissima FF quindi mi scuso già per tutti gli errori grammaticali che ho commesso.

Il racconto è nato con la collaborazione di un'altra dolcissima autrice, abbiamo pensato di scrivere la stessa storia ma con diversi punti di vista, all'inizio non avevo intenzione di pubblicare la mia versione, ma questa scrittrice, con la sua testardaggine mi ha convinta ed eccomi qui...

Dovevamo pubblicarlo insieme, purtroppo però ho avuto problemi con il pc e sono sparita nel nulla XD Mi scuso ancora alla mia carissima _Hyuk _is _mine _ >.<

Tornando a noi... spero che vi piaccia e se mi volete insultare fate pure, me lo merito con questo schifo che ho scritto, potete anche tirarmi i pomodori marci se volete, avete il mio permesso.

Sarebbe la mia versione di 'non ti tolgo mai me stesso'.

Ok...non so più che scrivere, vi prego di non essere troppo cattive con me: alla fin fine mi offendo >.< ora me ne vado, che altrimenti mi picchiate sul serio...

 

Buona lettura....

 

 

 

 

Capitolo 1

Ormai la giornata stava terminando e Donghae ringraziava il cielo per questo.

Da quando aveva stretto amicizia con quel ragazzo non riusciva più a pensare ad altro. Erano passati solo pochi giorni ma sembrava lo conoscesse da tempo, si era affezionato molto ma non glielo voleva dire, per paura di essere abbandonato ancora una volta. Non aveva mai avuto un legame così forte con una persona che non aveva mai visto e questo lo trovava strano ed emozionante allo stesso tempo.

Dopo cena si stabilì in salotto davanti al computer ed entrò in chat. Vi trovò subito la persona a cui stava pensando e ogni volta che vedeva il suo nome automaticamente gli si stampava sulla faccia un piccolo sorriso:

Lee Hyukjae.

Questo era il nome del ragazzo in questione, Donghae non sapeva il motivo ma ogni volta che i suoi occhi si posavano su quelle parole le sue labbra si curvavano in su da sole senza che se ne accorgesse.

Finite le solite domande e risposte di educazione come "hai già cenato?" oppure "come stai? ecc..." Hyukjae formulò una domanda che fece riflettere Donghae per secondi.

"Tu hai mai avuto voglia di provare cose strane?"

Il bruno ci pensò, non aveva idea su cosa si riferisse l'amico e per riuscire a capire meglio la frase doveva chiedergli di essere più chiaro e così fece:

"Dipende, che cosa intendi con strane?"

"tipo... baciare un ragazzo..."

A leggere quelle parole Donghae non fece nemmeno in tempo a bere un sorso d'acqua che il bicchiere gli cadde dalla mano, si stava chiedendo quale fosse la causa delle frasi strane che il ragazzo gli scriveva. Stava forse male?

Il bruno sapeva benissimo che Hyukjae si era appena fidanzato, insomma... gli aveva pure fatto da cupido per riuscire a metterli insieme nonostante non sapesse niente dell'Amore, dato che non si era mai innamorato.

Proprio così, in tutta la sua vita non aveva mai avuto una relazione di questo tipo con nessuno, e di ciò si vergognava parecchio dato che era più grande di Eunhyuk di circa tre anni e in tutta la sua esistenza non aveva ancora fatto niente di particolare e meraviglioso.

Gli capitava ogni tanto di immaginarsi con un ragazzo e di baciarlo, però aveva il dubbio se dire la verità o meno, non voleva scioccare il suo amico ma voleva vedere come sarebbe andata a finire questa assurda conversazione e con grande imbarazzo decise finalmente di rispondere a quella domanda.

"Ci ho pensato."

Attese a lungo la risposta sperando di non aver spaventato il biondo, più il tempo passava e più il terrore si faceva spazio nella sua mente.

Quando era sul punto di scrivere che stava solo scherzando vide la risposta e si spaventò.

"Non so, a me sembra così strano, è da un po' che mi frullano strane idee per la testa."

trovava Hyukjae una persona strana, e un individuo del genere non l'aveva mai incontrato prima d'ora, per questo provava una certa attrazione nei suoi confronti.

Quel ragazzo non aveva peli sulla lingua e riusciva sempre a parlare di tutto senza un minimo di contegno e di questo Donghae era onorato considerando il fatto che non si conoscessero realmente, neanche i suoi amici più stretti gli parlavano di cose così personali.

"Mi fa piacere che tu me ne parli."

Anche se non ti conosco più di tanto so che di te posso fidarmi. Con te ho parlato di tutto quindi ti parlo anche di questo, sei la prima persona a cui lo dico, perché mi serve un consiglio. Sono confuso e non ho la più pallida idea di che fare. Mi aiuti?”

Donghae si chiedeva se anche questa volta avrebbe fatto bene ad accettare di aiutarlo, dato che non sapeva se i suoi consigli di quella volta per far mettere insieme Hyukjae e la ragazza avesse funzionato. Quando suggeriva al biondo ciò che avrebbe dovuto dire o fare per dare una svolta al suo rapporto con lei, il bruno provava un certo timore di sbagliare qualcosa e di rovinare il legame tra i due innamorati, ma cercava in tutti i modi di fare del suo meglio sperando di ottenere la cosa migliore. Da bravo amico aveva sempre fatto il tifo per Eunhyuk dalla prima volta che gliene avesse parlato, ormai non poteva più tirarsi indietro perchè provava un forte sentimento nei suoi confronti e non voleva deluderlo in nessun modo, ci teneva troppo.

Decise così di aiutarlo ancora e di rendersi utile in qualche modo, ma doveva informarsi di più per riuscire a pensare per come aiutare il povero ragazzo insicuro e dunque rispose:

"Mi sento onorato! Ma quand'è che è iniziato tutto?"

E così Hyukjae iniziò a raccontargli di sua sorella che lo obbligava a leggere le storie scritte da quest'ultima per sapere se c'era bisogno di modificare qualcosa o correggere errori. Aggiunse poi che fino ad ora le aveva lette senza il minimo interesse ma da quando lui e Donghae avevano iniziato a conoscersi meglio si era affezionato a lui.

"Non giudicarmi per questo, ti dico solo la verità".

Donghae rimase piacevolmente sorpreso da quello che il biondo aveva appena scritto, dunque lui non era l'unico a provare affetto, era contraccambiato...

In quel momento provò una grande gioia invadergli il cervello ed i suoi battiti si fecero più forti. Non riusciva a spiegarsi il perchè, in fondo Hyukjae aveva solo fatto sapere che gli si era affezionato... ma era talmente felice che mancava solo che si mettesse a saltellare per il salotto come un cane spastico, sapeva però che non era il caso, considerando il fatto che si trovava in mezzo alla casa, davanti alla sua famiglia, e l'ultima cosa che voleva era essere rinchiuso in un manicomio.

Cercò di tranquillizzarsi aspettando circa trenta secondi e riuscì finalmente a rispondere:

"Tranquillo, non ti giudico. Anche io mi sono affezionato a te".

Ora era sicuro di poterlo dire senza sconvolgere l'altro, ma nonostante questo, provava comunque grande imbarazzo, non era abituato a dire cose sdolcinate soprattutto non si aspettava di dire o meglio scriverle ad un ragazzo, ma questo non contava più niente considerando le domande assurde che faceva il più piccolo.

E già che erano all'interno di questa assurda conversazione, al castano venne in mente qualcosa di altrettanto assurdo, un pensiero malato gli solleticava la mente e non potè fare a meno di scriverlo:

"Rispondimi sinceramente, se fossi lì ci proveresti con me?"

Dopo aver premuto il tasto 'invio' si rese conto di aver scritto una grande cazzata. Il suo buonsenso era arrivato troppo tardi e se ne pentì. Ormai erano passati alcuni minuti e non si vedeva neanche l'ombra della risposta dell'amico. Doveva rimediare in qualche modo, non voleva assolutamente perdere una persona così preziosa che giorno dopo giorno si faceva più spazio nel suo cuore. In fin dei conti lui era sempre il più grande tra i due e doveva risolvere questa situazione imbarazzante creatasi a causa sua. Così inspirò ed espirò profondamente cercando di rilassare i muscoli, chiuse gli occhi ed iniziò a digitare sulla tastiera, ricordandosi 'perfettamente' le posizioni dei tasti.

Quando riaprì le palpebre, la bocca si spalancò insieme ad esse e rimase fermo e traumatizzato da ciò che stava leggendo e di cui lui stesso era autore.

"... perchè io ci proverei con te".

Ok, ora doveva seriamente procurarsi una pala gigante ed iniziare a scavare, voleva seppellirsi in una fossa per il troppo imbarazzo, magari rimanendoci fino agli ottant'anni che credeva fossero bastati per riprendersi.

-Ehi mamma, dov'è la pala? Mi serve...- e si alzò dalla sua postazione per dirigersi in cucina ed informarsi su dove trovare l'oggetto desiderato.

Finalmente con l'aggeggio in mano, Donghae era pronto ad andare in giardino, percorse il corridoio e mentre passava davanti al computer con la coda dell'occhio vide una cosa lampeggiante e la curiosità gli invase la mente, aprì il messaggio inviato dal più piccolo e divenne rosso come un peperoncino per la prima volta in tutta la sua esistenza.

"Io...credo di sì... ma solo con te, sei l'unico a cui ho pensato in quel senso. >///<"

Improvvisamente sentì un forte calore diffondersi nel suo cuore e questo fece in modo da renderlo più sdolcinato, le sue dita si muovevano da sole schiacciando i tasti, mentre gli occhi erano fissi e concentrati sullo schermo. Adesso che le cose si stavano facendo più interessanti, la curiosità di Donghae si faceva più grande e voleva sapere come si sarebbe continuato questo stranissimo dialogo.

Scrisse una frase quasi provocatoria cominciando a sorridere come un ebete e iniziando a provare un po' di divertimento.

" Se volessi tenerti per mano me lo lasceresti fare? >.<"

Stringendo la pala in un abbraccio iniziò a pregare di non aver seriamente rovinato la loro amicizia con questa uscita, attendendo impaziente la risposta del biondo, che non arrivò mai dato che venne rimpiazzato da un'altra domanda:*

" Se volessi baciarti me lo lasceresti fare?"

L'oggetto che Donghae stringeva cadde sul pavimento facendo un gran rumore che diede parecchio fastidio.

- Ma insomma, Donghae! Perchè continui a far cadere roba per terra?! Hai appena rotto un bicchiere ed ora te la prendi con una pala? Non toccare più niente finchè non ti togli da davanti al computer.-

-Ooops... d'accordo Ma.-

"Come sei audace, comunque sì!".

La serata continuò così, tra frasi smielate e provocazioni continue, venne tardi, ma nessuno dei due era deciso a finire la conversazione. Arrivò il momento in cui dovettero lasciarsi a causa dell'ora, si scambiarono i numeri di telefono per riuscire a contattarsi anche fuori da internet.

Troppo esaltato per quel momento, il più grande non aspettò molto e gli mandò subito un messaggio di prova, per sapere se il numero che aveva scritto fosse giusto.

"Buonasera :D"

Purtroppo Hyukjae non rispose, aveva correttamente avvertito di non avere credito per rispondere e Donghae lo comprendeva benissimo.

Quella notte il castano non riuscì a chiudere occhio, e dopo due ore sotto le coperte a fissare il vuoto, decise di uscire sul terrazzo ed ammirare il cielo notturno.

Era il periodo delle stelle cadenti, si sedette su una sedia e con molta pazienza iniziò ad fissare i corpi celesti che illuminavano la notte. Nonostante fosse estate, il vento era tremendamente freddo ma egli sopportava: in confronto a tutta la confusione che sentiva dentro di sè il gelo non era niente. Dopo un paio d'ore e mezzo di silenzio e tranquillità, era finalmente soddisfatto di aver visto una decina di stelle cadenti (quindi dieci desideri espressi), decise di tornare dentro casa e di dormire come tutte le persone normali.

Si infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi sperando di riuscire a riposare.

Per tutta la notte rimase ad abbracciare stretto il cuscino come se avesse paura di non ritrovarlo più il giorno dopo e cadde in un sonno profondo...

***

La mattina seguente si svegliò più rincoglionito del solito ripensando a ciò che era accaduto qualche ora prima, si chiedeva se fosse tutto reale oppure solo frutto della sua immaginazione. Non osava pensare la seconda opzione altrimenti si sarebbe depresso e la giornata era troppo lunga per riuscire a sopravvivere nella depressione.

Andò in bagno per sciacquarsi la faccia e quando si guardò allo specchio vide il riflesso di un ragazzo pieno di vita ed allegria: si trovava più bello del solito.

Prevedeva una giornata lunga ed impegnativa considerando il fatto che i suoi genitori avevano organizzato una festa di non sa bene cosa, ma come in ogni giornata festiva Donghae doveva aiutare in casa a mettere in ordine per tutta l'abitazione, era obbligato.... Allora decise di non perdere altro tempo davanti allo specchio ed uscì dal bagno. Si diresse in cucina per fare colazione e vi trovò suo fratello impegnato a leggere gli ingredienti della scatola di cereali. Si sedette vicino a lui e prese la tazza di caffè che sua madre gli preparava volentieri ogni mattina.

Ci mise un'ora intera per mangiare quattro pezzi di biscotti poiché iniziò a parlare con Donghwa.

Vedendo la sua faccia, al fratello maggiore venne da ridere sotto i baffi, riuscì a capire al volo cosa avesse Donghae ed iniziò a parlare:

Bella la vita, eh?” disse con un sorriso malizioso in volto.

...Cosa?” domandò il più piccolo spalancando gli occhi e la bocca.

Come si chiama? È quello con cui scrivi ultimamente?”

Donghae sapeva di potersi fidare di Donghwa, era come se fosse il suo psicologo personale, con lui riusciva a parlare di tutto e non aveva paura di rivelargli i suoi segreti più nascosti. Rispettava molto suo fratello, era un individuo troppo saggio per l'età che si ritrovava e sapeva sempre come aiutare le persone che erano in difficoltà senza niente in cambio, insomma lo ammirava.

Decise così di rivelargli tutto intanto, il più grande ascoltava con pazienza senza interrompere il discorso dell'altro e il tempo passò velocemente finchè loro padre apparì in cucina ed ordinò loro di prepararsi e rendersi utile in qualche modo.

Così il castano andò in bagno ed entrò nella doccia, si stava chiedendo se Hyukjae fosse già sveglio a quell'ora, era impossibile considerando che erano solo le otto del mattino ed era domenica.

Quando uscì dal bagno trovò suo fratello davanti alla porta d'ingresso che stava uscendo, gli chiese dove stesse andando e il più grande rispose di dover fare alcuni commissioni per i genitori.

Ne riparliamo dopo, d'accordo? Tu intanto aiuta in casa.” facendogli l'occhiolino chiuse la porta dietro di sé e sparì.

Dopo un paio d'ore e mezzo di duro lavoro per rendere la casa accogliente, Donghae, stanco morto si sdraiò sul proprio letto e chiuse gli occhi per farli riposare.

Ed ecco che gli ripiombò in mente il ragazzo che (ormai da qualche giorno) in ogni momento libero della sua giornata gli rubava il cervello e qualche battito. Sperava di non consumarlo troppo pensandolo, non riusciva più a toglierselo dalla testa e così decise di connettersi e di scrivergli. Con grande sorpresa trovò un messaggio del biondo e gli ritornò quel sorriso ebete che ormai dominava il suo volto da alcune ore.

Buongiorno Hae, come hai dormito?”

Arrossì per il fatto che l'amico l'avesse chiamato Hae, trovava troppo tenero e strano essere nominato così da 'un ragazzo' . Si intenerì così tanto che provò anche lui a dargli un soprannome.

Bene Hyuk, e tu?”

Lo informò di aver dormito bene nonostante fosse il contrario, ma non voleva perdere tempo facendolo preoccupare, non voleva raccontargli il fatto di averlo pensato per tutta la notte: sarebbe stato troppo imbarazzante.

Benissimo”

Sorrise ancora di più se possibile, era sollevato che almeno uno dei due fosse riuscito a riposare.

In qualche modo si era creato imbarazzo tra i due e passati un paio di minuti Hyukjae si decise di scrivere.

Ricordi che ieri ti ho detto che per una settimana non ci sono.”

Il più grande provò un po' di tristezza, non voleva che il biondo andasse via ma non era nessuno per impedirglielo. In fondo era solo una settimana, sarebbe passato in fretta se non ci avesse pensato.

Sì :(“

Mi dispiace.”

Non preoccuparti.”

Ma vorrei rimanere per parlare con te”.

L'umore del più grande stava peggiorando e il biondo, scrivendo quelle frasi non lo aiutava per niente a pensare positivo... anche lui voleva che Hyukjae rimanesse, ma non poteva essere tanto egoista da costringerlo, si fece coraggio e scrisse una frase breve cercando di dimostrarsi maturo.

Mi mancherai ma è sempre una settimana, passerà in fretta.”

Lo spero, mi mancherai anche tu.”

Donghae stava per piangere per la commozione, erano troppo poche le persone che gli avevano espresso quelle parole e lui non ci era abituato.

Il fatto di non poterlo sentire neanche con il cellulare a causa del luogo dimenticato da tutti dove si sarebbe diretto il biondo, rendeva ancor peggio la situazione. Passati molti minuti di silenzio imbarazzante il più piccolo iniziò a salutarlo:

Beh io vado, ci sentiamo tra una settimana. Ti voglio bene.”

Intenerito da quelle parole ultime parole il bruno iniziò a diventare rosso, era troppo contento e toccato da quella frase che iniziò a ridacchiare da solo come uno stupido, posandosi una mano sulla bocca come per nascondere la sua felicità.

Dopo un respiro profondo riuscì a calmarsi un poco, e così rispose:

Ti voglio bene anche io, a presto.”

Attese ancora un po' sperando che l'altro scrivesse qualcosa, niente... Spense il computer e si sdraiò sul proprio letto cercando di pensare positivo, la settimana sarebbe durata troppo secondo lui, si augurava solo che Hyujae si divertisse e grazie a questo pensiero un pezzo di sorriso gli ritornava in volto. -Cosa diamine mi sta succedendo?!- si chiese chiudendo gli occhi e addormentandosi profondamente. Donghwa entrò in stanza qualche secondo dopo e vide il viso addormentato del fratello, per un attimo gli sembrò un angioletto ma cambiò opinione quando vide scivolare della saliva dalla bocca del più piccolo.

Aaahhh... questo poppante...dormi bene, ne hai bisogno”

Dopo un sorriso malizioso che gli si dipinse in volto uscì dalla stanza chiudendo la porta silenziosamente.

 

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Capitolo 2
*** Chapter 2: Messages ***


Capitolo 2

 

Erano le 9:33 ed il sole accecante d'estate era già fisso sul bellissimo cielo azzurro, con i suoi raggi intensi che riscaldavano ogni zona della città e con il loro tocco caloroso abbronzavano ogni pelle sfiorato.

Gli uccellini cinguettavano allegramente volando sul firmamento, le persone più mattiniere erano già in piedi ed in giro per la città cercavano di compiere i propri doveri quotidiani: chi si dirigeva al supermercato per fare la spesa e chi in macchina guidava concentrato diretto al lavoro.

Non risparmiando nessuno, i raggi arrivarono anche a casa Lee come ogni mattino del resto, davanti alla finestra della stanza di Donghae pronto a svegliarlo con un caldo bacio sulla guancia destra finendo per irritare il suo dolce riposo.

-Mmh....- Con grande fatica il bruno aprì gli occhi infastidito da quella forte luce che penetrava nella sua camera, possibile che anche durante le vacanze estive ci si finiva sempre per svegliarsi prima di quanto si vorrebbe?! Capendo finalmente la situazione prese la coperta bianca che qualche attimo prima era sul pavimento a causa dei suoi movimenti esagerati durante la notte e per questo finiva per cadere spesso, la alzò fino al livello della testa sperando di ottenere il buio più totale simile alla notte, ma così non fu: il tessuto bianco non copriva quasi nulla di quella luce brillante e ogni minuto che passava i raggi del sole diventavano sempre più intensi come se facessero apposta ad infastidire il ragazzo in cerca di riposo che girandosi di continuo a destra e sinistra finì per svegliarsi totalmente e si arrese all'idea di potersi riaddormentare di nuovo.

- Il sole bacia i belli, gne gne gne...ma vai a seccare tutte le merde della città piuttosto! Aish...- Disse con la voce impastata dal sonno e mettendosi seduto sul letto. Si concentrò per ricordarsi del giorno, mese, anno e posto in cui si trovava, ogni mattina era sempre la stessa storia: appena sveglio faceva una gran fatica a capire che cosa e dove fosse e il fatto che era estate non lo aiutava per niente, le vacanze lo rincoglionivano più di quanto lo fosse già, del resto come ogni studente in quel periodo dell'anno: disorientato. Dopo un paio di minuti finalmente il suo cervello ritornò a funzionare. Guardando un punto non preciso della stanza pensò tranquillamente a cosa avrebbe fatto quel giorno e dopo neanche un paio di minuti era tutto deciso, insomma come qualunque giorno di vacanza che viveva da più di circa due mesi: nonché marcire in casa.

Non essendo molto estroverso e di conseguenza non avendo molti amici, era raro che il bruno uscisse con qualcuno e da quando Sehun, il suo migliore amico era andato in vacanza oltre l'oceano con i genitori, il numero di volte in cui il bruno usciva dall'abitazione si era ridotto ancora di più finendo per andarsene raramente da quelle quattro mura, ancora un po' e si sarebbe sentito come una parte di quella casa, un mobile.

Nonostante passasse un sacco di tempo in quel posto, non era giusto dire che si annoiava, aveva trovato dei passatempi divertenti come leggere fumetti, dormire, ascoltare la musica, giocare alla playstation, ingozzarsi di cibo come un ingordo oppure facendo tutto questo insieme.

Erano passati quattro giorni da quando Hyukjae era partito per il paesino sperduto dove veniva obbligato dalla propria madre ad aiutarla facendo da cameriere in un ristorante.

Donghae sentiva un leggero vuoto dentro di sé da quando il più piccolo era partito, in quelle ultime settimane erano diventati talmente amici stretti che passavano una decina d'ore al giorno a scriversi su internet, conoscendosi sempre di più e scoprendo più cose in comune fino al giorno in cui il biondo aveva fatto “quella” domanda strana che aveva cambiato tutta la situazione finendo per confondere i sentimenti di entrambi. Ancora il bruno si chiedeva come tutta quella circostanza in una serata potesse essere successo.

Ancora intontito da quel pensiero, allungò la mano tastando sul comodino per trovare i suoi occhiali da nerd e trovandoli si alzò dal letto e si diresse verso il bagno per lavarsi la faccia e fare i propri bisogni mattutini. Poco dopo si avviò in cucina rimanendo sorpreso di non trovare nessuno: di solito i suoi erano nella villetta a chiacchierare con ospiti e parenti oppure ad organizzare feste ascoltando la musica dalla radio. Si avvicinò al tavolo per prepararsi da mangiare e vi trovò un biglietto da parte del fratello che, come i genitori in quel momento non era in casa.

“ Ciao Hae, non c'è nessuno in casa a causa del termine 'vita sociale' che tu non conosci molto bene: io sono in piscina con degli amici e tornerò verso il pomeriggio, mentre i nostri parents sono a festeggiare il compleanno di un amico... non ho idea a che ora torneranno, quindi è inutile chiedermelo. A dopo :p”

- Pfui... potevano anche invitarmi già che c'erano... - riposò il foglio sulla superficie del tavolo ed aprì il frigo per prendere cibo abbondante da mettere sotto i denti, optò per un grande pezzo di pane trovato dentro un sacco in una credenza e una grande variazione di salumi da infilarci all'interno, già che era solo poteva approfittarne e godersi tutti quegli alimenti in pace, poi mise a riscaldare dell'acqua da mettere col tè nero che era ormai sua abitudine bere. Appena preparato la sua colazione si diresse in salotto con il grande piatto in una mano e la tazza nell'altro, intenzionato a dedicarsi ai videogames.

Quattro ore passarono velocemente senza che il bruno se ne accorgesse e quando sentì gli occhi un po' affaticati si decise di prendere una piccola pausa, andò in bagno per sciacquarsi la faccia ed entrò nella sua camera da letto per stendersi bene e rilassare i muscoli; per sbaglio si sdraiò sul suo cellulare e prendendolo in mano schiacciò un tasto che accese lo schermo e vi trovò un messaggio non letto, non aspettandosi notizie da nessuno, si incuriosì e lo aprì. Si sorprese piacevolmente leggendo il mittente, dopo due mesi finalmente il suo caro Sehun aveva deciso di farsi sentire, leggendo il testo del messaggio, a Donghae si illuminarono gli occhi: in conclusione l'amico era tornato dalle vacanze ed in quel momento era nella propria abitazione, e quindi se il bruno avesse voluto, avrebbe potuto benissimo fargli visita. Tutto allegro e pieno di vita si catapultò in salotto per spegnere TV e Playstation e corse in bagno a farsi una bella doccia fresca.

Non riusciva a credere che Sehun fosse finalmente ritornato in città, non vedeva l'ora di picchiarlo per il semplice motivo che per quanti messaggi gli avesse mandato egli non aveva quasi mai risposto a nessuno di esse, e facendolo preoccupare di conseguenza , ma il motivo principale era che gli mancava veramente tanto il suo amico e pensare di poterlo riabbracciare e strapazzare per bene era fantastico, finalmente il suo lungo momento solitario era finito e aveva di nuovo qualcuno con cui raccontare le proprie avventure e con cui condividerle.

Dopo neanche dieci minuti dal bagno era già bello che lavato e profumato, andò in camera sua per prendere dei vestiti dall'armadio da mettersi addosso, prese i primi indumenti che trovò e se li mise addosso in fretta e furia per poter arrivare il prima possibile nell'abitazione del suo migliore amico.

Dopo una decina di minuti di camminata giunse alla residenza di Sehun, con tranquillità prese l'ascensore, fischiettando allegro arrivò al quarto piano e bussò alla porta. Un ragazzo di bell'aspetto gli aprì la soglia, e senza aspettare neanche un secondo lo abbracciò stringendolo fortemente e sollevandolo dal suolo, Donghae non era sorpreso per quest'azione appena compiuta dal suo amico, era abituato che l'altro lo stringesse talmente tanto da innalzarlo dal pavimento. Ricambiò l'abbraccio sorridendo, ma subito dopo si staccarono tra loro a causa del caldo estivo: era il periodo dell'anno nel quale bastava un piccolo movimento e si iniziava già a sudare, figurarsi stare in contatto fisico con una persona.

-Mi sei mancato, hyung! Ti va un po' di cola fresca?- Chiese Sehun dirigendosi dal frigorifero e prendendovi due lattine di coca-cola. Porgendone una al bruno gli chiese quali novità avesse da raccontare e si diressero in salotto mettendosi comodi sul grande divano zebrato.

-Beh... come hai passato questi due mesi a casa di tua nonna? Hai potuto rincontrare i tuoi cugini? Raccontami un po' -

- Avrò incontrato almeno una ventina dei miei cugini, molti li conoscevo già e altri li ho conosciuti solo in questa vacanza. Ma devo ammettere che sono tutti molto simpatici e vivaci – disse Sehun prima di bere un sorso di cola dalla sua lattina, sorridendo poi a Donghae che sorrise a sua volta vedendo quel bellissimo ragazzo che compieva quell'azione, gli era mancato quella faccia e gli piaceva un sacco il suo sorriso poiché sembrava brillasse di luce propria e aveva strani poteri rilassanti ed in qualche modo gli ricordava un adorabile animaletto. Dentro di sé si domandò che tipo di sorriso avesse Hyukjae ed era molto curioso di vederlo con quell'espressione, a dir la verità era molto interessato a scoprire tutte le espressioni facciali del biondo e nel mentre gli stava venendo tristezza poiché non lo sentisse da giorni: chissà cosa stava facendo in quel momento, se almeno una volta in quei quattro giorni avesse pensato a lui e se ne provasse la mancanza.

- Poi c'erano un sacco di gatti e cani intorno a casa di mia nonna: erano troppo belli, tutti di razze differenti.- aggiunse il più piccolo, facendo ritornare Donghae coi piedi per terra.

- La cosa negativa è che vicino ai fiumi situati intorno alla casa vi erano un sacco di serpenti d'acqua- si ricordò poi facendosi venire i brividi al solo pensiero.

- Erano tutti uguali: neri opaco con il collo dorato, sembrava avessero la collana... Brrrr... -

- Hahah, che originali! ...dai che è passato! Non ci pensare più- Disse il più grande vedendo l'orribile espressione dell'altro e poggiandogli sulla spalla il braccio in modo da dargli conforto.

- Sai benissimo il mio terrore per i serpenti! Ti ricordo che da piccolo ho subito un trauma.- Gli ricordò Sehun.

- C-che schifo... Basta, pensiamo ad altro!- Aggiunse poi.

- Piuttosto... ah sì! Al centro del paese c'erano molte ragazze molto carine e simpatiche, ho fatto molte conoscenze...Poi ho incontrato un mucchio di artisti che mi hanno dato una mano a perfezionare le mie abilità artistiche!- Aggiunse poi tutto contento.

- Peccato però che abitino così lontano... avrei voluto imparare molto di più-

- Ma tu sei già abbastanza bravo! Piuttosto, te ne sei trovata una seria?- Intervenne Donghae ridendo.

- No... certo le ragazze lì erano molto simpatiche e tutto, però non ho conosciuto nessuna che abbia voluto avere una storia seria -

- é la tua faccia da animaletto strano che non attira ragazze serie- Confermò il più grande con la faccia sicura.

- Ma che dici, Hae?! ...cioè, non credo... non sono mica così male! Aish, mi sento solo, ho bisogno di qualcuna che voglia una storia seria, ne ho abbastanza di quelle che mi trattano come se fossi un bambino di cinque anni! - Dichiarò piagnucolante il più piccolo.

- Cambiamo discorso, parliamo di te... Che hai fatto in questi due mesi? - Quando a Donghae venne fatta questa domanda, la prima cosa a cui pensò era il biondo che gli occupava la mente da giorni. Però prima di parlarne al suo migliore amico riflettè se era il caso di farlo, insomma non sapeva cosa dirgli su di lui, neanche sapeva di preciso che cosa provasse per quel ragazzo: se erano semplici amici che si provocavano ogni tanto (molto spesso) tra di loro oppure erano più che amici. In quel momento voleva solo poterlo contattare per chiedere spiegazioni ma sapeva benissimo che egli sarebbe tornato solo fra un altro paio di giorni. Allora decise di parlarne in modo superficiale e di parlare prima di altre cose meno importanti.

- In questi due mesi mi sono dedicato molto ai videogame e ai manga shonen che dovevo continuare a leggere, poi al sonno e al nutrimento...- raccontò un Donghae poco orgoglioso delle proprie parole, a pronunciarle si era reso conto di non avere fatto molto, anzi niente per questo lungo tempo, mentre il suo amico era traboccante di esperienze nuove, una montagna di novità da raccontare e soddisfatto delle proprie vacanze, passate a divertirsi, conoscere nuova gente e migliorare le abilità.

-Io ho conosciuto una persona su internet, nell'ultimo mese ci ho parlato molto ed ho imparato a conoscerla, è una persona simpatica e trovo che abbia un bel carattere, non so ma provo una sensazione strana, non me lo so spiegare...-

- Beh... cerca di conoscerla meglio, potrebbe essere una bella esperienza e magari potreste innamorarvi l'uno dell'altra.- Suppose il più piccolo.

- È un maschio...- Dopo quelle parole, nella stanza ci fu un lungo silenzio che però venne interrotto dall'amico.

- Ah, non è un problema hyung. Basta che siate affezionati l'uno all'altro – disse stringendogli la mano in modo da dargli sicurezza e sorridendo in modo sincero.

Passarono l'intero pomeriggio a parlare delle esperienze che avevano avuto in quegli ultimi tempi e a ridere dei ricordi che avevano trascorso insieme. Donghae finalmente si sentiva più leggero dopo averne parlato al suo migliore amico e allo stesso tempo sollevato del fatto che l'altro non fosse contrario della strana relazione che c'era tra lui ed il biondo.

 

***

Le giornate passarono velocemente in compagnia di Sehun, delle volte uscivano a bere qualcosa ed altre rimanevano in casa a guardarsi qualche film come facevano di solito, a nessuno dei due piaceva molto uscire, soprattutto per il caldo torrido che li avrebbe devastati appena avrebbero messo piede fuori casa; la presenza di Sehun rendeva le giornate divertenti e piacevoli, gli era mancato tanto stare con lui. La settimana passò in fretta ed infine, durante un pomeriggio mentre Hae giocava ad una partita di scacchi contro il computer, saltò dalla sedia per la sorpresa di un messaggio mandato da Hyukjae. Era indiscrivibile la felicità che provò il moro quando finalmente il biondo si era fatto sentire, passarono una lunga mezz'ora per salutarsi e scriversi come si sentivano in quel momento, tutta la gioia che provavano nel sentirsi l'un l'altro e quanto fosse stata lenta la settimana che avevano passato senza sentirsi. Rimasero ore ed ore a scriversi, qualunque fosse l'argomento, essi ne parlavano in modo prolisso, ed anche se la luna era ormai salita sul cielo nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi dal computer. Anche il giorno che seguì fu difficile per loro separarsi dallo schermo e dalla tastiera del pc, e pure il giorno dopo ancora.

Tanti dì passavano e tanto il loro legame diventava sempre più forte, i messaggi diventavano sempre più dolci e le battute sempre più provocatorie.

Nonostante Donghae avvertisse una sensazione piacevole e forte per il biondo, una grande parte della sua coscienza gli ricordava il grande sbaglio che stava facendo, certo quando era a conversare con il biondo si dimenticava di tutto ciò, ma nei momenti in cui rimaneva solo, l'esistenza di Jessica gli provocava un forte senso di colpa e un fastidioso dolore al petto. Nei suoi momenti di solitudine, cercava di mettersi nei panni della povera ragazza, chissà come si sarebbe sentita una volta scoperta questa scomoda situazione, quanto dolore avrebbe provato e quanta rabbia avrebbe tirato fuori dentro di sé; ogni tanto chiedeva a Hyukjae come se la sarebbe presa la sua ragazza una volta che avrebbe saputo, SE lo avesse saputo, l'altro gli diceva di non preoccuparsi ma sapeva bene che era lui nel torto. Passava alcune notti insonni a causa di questa strana relazione, ogni tanto desiderava che Hyukjae lo respingesse un giorno, che prendesse tutto per gioco, e di porre fine a questa grande cazzata, desiderava che lo facesse il biondo perchè lui sapeva benissimo di essere troppo debole per rinunciare a questa grande situazione. Quante volte avrebbe voluto che fosse tutto un incubo, nella quale lui ovviamente aveva il ruolo d'antagonista che rovinava il lieto fine di una bellissima fiaba coi fiocchi la quale lui stesso aveva dato una mano per realizzare, si era pure impegnato purchè accadesse qualcosa tra i due; perchè adesso avrebbe dovuto rovinare ciò che lui aveva in qualche modo costruito? Eppure andava fiero di sé stesso per avere fatto un'azione così bella. Quante volte avrebbe voluto svegliarsi da quel incubo, non avrebbe mai voluto una relazione del genere, non si meritava l'amore di un ragazzo già impegnato e d'altro canto la ragazza non si meritava un tradimento a causa sua, insomma lui chi era per distruggere questo legame? Si riteneva troppo poco importante per essere scelto al posto di una ragazza, lei era molto più 'giusta'.

Certo ogni volta che ne parlava col biondo la metteva sul ridere, ma in realtà odiava quella sensazione ma il freno sembrava essersi rotto, non era abbastanza forte per fermare il tutto, di chiedere di rimanere solamente amici. Se quando rimaneva a riflettere da solo a proposito di questa situazione sentiva un forte dolore al petto, quando condivideva con Hyuk quei caratteri virtuali un calore piacevole si faceva spazio nel suo cuore. I due si conoscevano sempre di più ed arrivò anche il momento in cui si sentirono per la prima volta al cellulare. La voce profonda di Hyukjae sarebbe rimasta impressa per sempre nella mente di Donghae, tutto ciò accadde una decina di giorni dopo il ritorno del biondo, durante una serata tranquilla, con il vento fresco estivo, il cielo oscuro illuminato dalle stelle ed il silenzio rilassante che regnava il mondo. Donghae tremava per l'agitazione quando digitò il numero di telefono dell'altro ed avviò la chiamata, mentre aspettava che qualcuno dall'altra parte rispondesse guardava il cielo stellato e batteva ritmicamente la mano sinistra sulla panchina sulla quale era seduto. Quando finalmente sentì accettare la chiamata e avvertì il respiro lento e rilassato dall'altra parte, perse un battito, prima che potesse aprire bocca e farsi sentire, il biondo lo anticipò.

- Buonasera. - Una voce calda e rilassata gli fece venire un grande imbarazzo e perse un altro battito dall'emozione.

- Salve... - per la trepidazione si rivolse al biondo come se fosse un vecchio. Sentì una risata vivace dall'altra parte, probabilmente a causa del suo saluto poco normale, ma era abituato a salutare in quel modo tutti quanti, anche i suoi coetanei. Per tutta la durata della chiamata Donghae più che parlare rideva, non riusciva a smettere a causa dell'imbarazzo e felicità che provava. Per tutta la durata della loro conversazione il bruno ammirava il cielo stellato e sorrideva come un ebete, la sensazione che sentiva era fin troppo piacevole e rilassante ed anche se stava spendendo tutto il credito del cellulare in una volta sola non gli importava granchè, le parole uscivano dalla bocca ed accompagnata da risate il tempo andava, anche se era notte tarda nessuno aveva intenzione di chiudere la conversazione. Parlarono delle proprie idee a proposito dell'incontrarsi un giorno non molto lontano, dei loro sentimenti in quel momento, dei loro hobby più strani ecc. certo il credito non era infinito dunque la telefonata finì in qualche modo interrotta. Quando cadde la linea Donghae si catapultò ad accendere il computer per poter continuare il suo dialogo con Eunhyuk anche se non durò a lungo poiché l'altro doveva scappare a causa della presenza di sua madre appena tornata dal lavoro. Così lo salutò dandogli la buonanotte ed aggiungendo alla fine:

- sentirti è stato stupendo, ci penserò per giorni anche perché la tua risata non la scorderò mai. - Dopo una frase del genere il labbro del bruno non resistette più e si screpolò a causa del suo lungo sorriso che partiva da un orecchio e finiva dall'altro.

 

Settembre si avvicinava e l'inizio della scuola era alle porte, quando Donghae scoprì che il biondo avrebbe iniziato le lezioni almeno una decina di giorni prima di lui si sentì talmente fortunato che ringraziò il cielo, la scuola non gli era mai piaciuto ed immaginare d'iniziare un altro nuovo anno scolastico composto da nove mesi gli faceva venire mal di pancia. Gli dispiaceva per Hyuk, che come lui odiava l'esistenza di quella sottospecie di prigione per adolescenti e per fargli forza gli stava vicino mentalmente tutti i giorni in attesa del primo giorno, arrivò l'ultima sera di vacanza e mentre i due parlavano del più e del meno, il bruno gli augurò buona fortuna per l'indomani, il biondi gli rispose che ne avrebbe avuto bisogno e sinceramente non ci avrebbe voluto andare; se fosse stato possibile, Donghae si sarebbe offerto per andare al suo posto, anche se di sicuro avrebbe fatto male poiché non andava affatto bene a scuola, anche se non si direbbe lui era veramente negato, di solito in classe faceva di tutto tranne che seguire: disegnava, scriveva, guardava fuori dalla finestra e faceva delle smorfie divertenti davanti ai suoi compagni di classe per distrarli e farli ridere, delle volte c'è chi rideva con lui, altre in cui riceveva delle gomme da cancellare tirategli addosso per farlo smettere. Infatti i suoi vecchi astucci potevano contenere al minimo cinque gomme diverse. Smise di pensarci e salutò il più piccolo, il quale doveva andare a dormire presto per non svegliarsi tardi il giorno successivo.

Quando Donghae aprì gli occhi il sole era già in alto, e tutta città era ormai sveglia da almeno tre ore, la prima cosa che fece fu tendere la mano verso il basso e fingere di tenere una mano, chiuse gli occhi immaginandosi Hyukjae accanto ed un dolce sorriso gli si dipinse sul volto. Lasciò passare una lunga mezz'ora prima di alzarsi dal letto e uscito dal bagno mandò un messaggio di buongiorno all'altro. Con lo stomaco che si lamentava si catapultò in cucina per prepararsi qualcosa di abbondantemente godurioso e gustoso, e come sempre si dedicò ai videogame. L'ora di pranzo arrivò velocemente e prima che si avviasse in cucina scrisse un secondo messaggio chiedendogli come avesse passato la giornata. Come sempre, non riceveva nessun messaggio di risposta ma sapeva benissimo il motivo, ormai ci era abituato e sapeva per certo che lui gli avrebbe risposto col pensiero non appena avrebbe letto il suo messaggio.

Una settimana passò da allora ed arrivò il giorno in cui il biondo avrebbe rincontrato di nuovo la sua ragazza.

Donghae aveva rivelato diverse volte l'invidia che provava per Jessica, anche se non gli faceva piacere dire una cosa del genere, e tutte le volte Hyuk lo rassicurava dicendogli che non aveva motivo di esserlo, e che anzi doveva essere invidiosa lei se sapesse la loro relazione, anche se gli diceva così lui non si sentiva meglio, ogni volta che sentiva parlare di lei era come se ricevesse un pugno lieve sullo stomaco. Aveva paura di questo incontro tra i due, paura che cambiasse qualcosa, paura che la ragazza lo riconquisti, paura che il biondo si dimentichi della sua esistenza, paura di essere abbandonato. Aveva timore che una volta rivisto la ragazza, Hyukjae si rendesse conto che lui fosse solo un gioco, un divertimento per fare passare il tempo. Con grande ansia e mal di testa si addormentò con un cuscino che aveva nominato “Hyukkie” tra le braccia ed una lacrima gli scese lenta dall'occhio sinistro.

 

 

 

 

* * * * *

Buonasera :D
Rieccomi dopo quasi un anno dalla pubblicazione del primo capitolo, chiedo perdono a tutte quelle che hanno aspettato a lungo questo aggiornamento, anche se credo che non ci sia più nessuno ad attenderlo.
È un capitolo che non mi piace per niente, ha un qualcosa che non va e mi inquieta la mente, beh a tutte quelle che ci capiteranno per sbaglio(ma anche no) spero che piaccia, e qualunque commento, sia positivo che negativo è ben gradito. Vi prego di essere sincere e di dirmi se ed in cosa devo migliorare.
Bah, ora tolgo il disturbo.
Buonanotte e sogni d'oro >.o 
 

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