La vacanza

di Fedechan_Memi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenze ***
Capitolo 2: *** Gli anni cambiano...ma le persone no! ***
Capitolo 3: *** Facciamo il punto della situazione... ***
Capitolo 4: *** Una riserva naturale molto poco...conosciuta! ***
Capitolo 5: *** Berretti rubati, confidenze e fotografie ***
Capitolo 6: *** E se lui...E se lei... ***
Capitolo 7: *** Allora è vero!? ***
Capitolo 8: *** Tutta colpa di mia sorella! ***
Capitolo 9: *** Maglie bagnate e frasi non dette ***
Capitolo 10: *** Incertezze ***
Capitolo 11: *** Festa di paese ***
Capitolo 12: *** Fuochi d'artificio ***
Capitolo 13: *** Squilla il telefono ***



Capitolo 1
*** Partenze ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 1: Partenze



“E’ finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Bruce stava saltellando intorno ad un folto gruppo di ragazzi sotto ai tabelloni con i voti di fine semestre.
“Oh mio dio ragazzi ci pensate?” Pian piano due bei lacrimoni stavano discendendo sul suo viso, mentre su quelli degli altri scendeva invece un gocciolone…
“Finalmente non dovremo più venire a scuola! Basta con i compiti in classe, la divisa, il preside, la campanella e i secchi pieni d’acqua in testa perchè arrivavo in ritardo!”
L’allegria aveva ormai invaso la compagnia, tra abbracci, pacche sulle spalle e un po’ di commozione…
“Si, ragazzi, ci siamo tutti diplomati” disse Oliver, assumendo la veste di portavoce del gruppo. Ma il suo discorso imminente (e minaccioso…ormai tutti sapevano che il capitano non aspettava altro che l’occasione di poter declamare i valori come l’unità, l’amicizia e la forza di volontà…) fu interrotto da un singhiozzare continuo…e si girarono tutti verso Bruce…ormai lo conoscevano, quel tenerone… “Sniff…però…sarà dura senza di voi, ragazzi…”
Non riuscivano a dargli tutti i torti, in effetti…a scuola erano tutti i giorni insieme, ed ora invece? Chi sarebbe andato all’università, chi a lavorare e chi, come Holly, Benji e Tom, sarebbe andato a giocare a calcio in qualche importante club straniero.
Nel silenzio irruppe uno sbuffo di Benji. “Umpf.”
La prima a tirarsi su, e a cercare di sollevare il morale collettivo, fu Amy. “Su, ragazzi…è normale avere un po’ di malinconia…dopotutto eravamo come una grande famiglia, ma…saremo amici per sempre, no? E anche se ci vedremo di meno, continueremo comunque a tenerci in contatto! E ci organizzeremo per vederci il più possibile!”
“Si, Amy, hai veramente ragione! Che cosa carina che hai detto…” disse Julian, guardando ammirato la sua manager, tra le risatine degli altri.
“E per esempio mi è appena venuta un’idea!” Le risa si interruppero subito…
“Andremo tutti in vacanza, una grande gita per ricordare la nostra classe! O meglio, il nostro gruppo!”
Le più entusiaste all’idea erano le ragazze, seguite da tutti gli altri, tranne che dai soliti Benji e Mark, che molto simpaticamente dissero in contemporanea “Io non passo le mie vacanze con questo sbruffone” seguito da un “Sbuffone a chi?” guardandosi in cagnesco “Si, proprio tu!” E la cosa sarebbe continuata a lungo, se non fosse intervenuto Tom “Ragazzi, ma vi state accorgendo che dite le stesse cose contemporaneamente come i gemelli Derrick?” zittendoli così all’istante…
“Comunque…”continuò “avete già pensato a dove andare?”
“Beh…ehm…non pretenderete che adesso decida tutto io!”
“Sei tu, Pel di carota, ad aver avuto questa grandiosa trovata, quindi…” al che Julian dovette usare tutta la sua pazienza per evitare una furiosa lite tra Amy e Benji “Qualcuno sa un posto dove potremmo andare tutti?”
“Si, io sì!” Evelyne richiamò l’attenzione su di sé “Non vi ricordate? I genitori del mio Bruce…” e lo guardò teneramente…i due erano da poco insieme, erano stati gli unici ad avere il coraggio di ammettere i loro sentimenti “…hanno appena aperto un bagno termale in quel paesino di montagna…come si chiama, Bruce?”
Il chiamato in causa la stava osservando terrorizzato… “Ehm…io…ecco” si ritrovò addosso gli sguardi di tutti “Ok! Vada per le terme!”
“SI!” “OK!” “BELLO!” “Umpf” “Benji, piantala!”



“Forza! Stai ancora preparando le valigie, Memi?” Una ragazza dai capelli castani raccolti in una lunga coda entrò nella stanza.
“Ci sono, ci sono, Fede!” Un’altra ragazza castana con i capelli lunghi fino a poco dopo le spalle “emerse” da un borsone posato su un letto.
“Cavolo, non ci posso credere! Finalmente ritorniamo in Giappone! E’ dalla fine delle elementari che non ritorniamo!”
“Già, chissà se incontreremo Danny, Mark, Eddie e gli altri!”
“Ma ci pensi? I nostri compagni delle elementari sono diventati dei giocatori della Nazionale giovanile!”
“Chissà come sono diventati belli!”
“Sei sempre la solita!!!!!!!!”
Le loro risate furono interrotte dall’entrata della madre. “Siete pronte ragazze?”
“Si mamma!” “Si parteeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Sono contenta che abbiate scelto la mia terra natale per il vostro viaggio di fine liceo…e mi dispiace anche di non potervi accompagnare, ma come vi ho già detto, purtroppo devo lavorare!”
“Non ti preoccupare, mamma, avendo passato qualche anno da piccole a Tokyo, la lingua più o meno ce la ricordiamo, e poi vedrai che ce la caveremo!”
“Lo so…forza, andate ora! Vostro padre vi aspetta in macchina per portarvi all’aereoporto!”
E così, dopo un lungo abbraccio, le ragazze partirono verso la loro grande avventura…



Buongiorno a tutti! Allora, come vi è sembrato questo primo capitolo? Questa fanfiction è scritta da me, Fedechan e Memi! Noi ci stiamo divertendo un sacco a scriverla, speriamo di passarvi un po’ della nostra allegria! ^____^
Mi raccomando, aspettiamo i vostri pareri!
Memi & Fedechan

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Capitolo 2
*** Gli anni cambiano...ma le persone no! ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 2: Gli anni cambiano...ma le persone no!



“Patty!! Muoviti!!” delle urla poco pazienti sopraggiunsero fino alla camera al secondo piano della manager che, di tutta fretta, afferrò la sua valigia e si precipitò di sotto.
Ok, ammetteva che aveva fatto un po’ tardi, ma a Benji sembrava il caso di gridare come un forsennato sotto casa sua solo per questo, mettendo seriamente a rischio la sua incolumità con i vicini?
“Forza Patty! Aspettiamo solo te!” di nuovo Benji la richiamò dalla strada.
Accanto a lui Tom scosse il capo sconsolato, mentre Holly cercava di tenere a bada una vicina dall’aria minacciosa che stava seriamente prendendo in considerazione l’idea di fare fuori quello scalmanato che aveva preso a gridare come un forsennato alle tre del pomeriggio, senza tener conto che magari qualcuno poteva stare dormendo a quell’ora!
Andiamo, Patty…o questa signora non ci penserà due volte a fare fuori sia me che Benji! Holly guardò con insistenza la porta di casa di Patricia, sperando che magari la ragazza si desse una mossa. Ormai la signora che stava cercando di calmare, era partita in quarta e se Benji non si sarebbe azzittito all’istante, la vacanza l’avrebbero passata in gattabuia, altro che alle terme! Quasi avesse udito la sua muta preghiera, la porta di casa Gatsby si aprì e da essa fece capolino una giovane dai corti capelli neri.
“Si, mamma, non preoccuparti!” si rivolse all’interno dell’abitazione.
“Era ora!” non tardò ad arrivare il commento di Benji, seccato.
Patty per tutta risposta gli lanciò un’occhiataccia e si avvicinò a loro senza più degnarlo di uno sguardo.
“Ciao Tom!” salutò con un sorriso al centrocampista nipponico.
In quel momento sopraggiunse Holly che, dimostrando tutte le sue qualità retoriche, era riuscito a convincere la famosa donna a non chiamare la polizia.
“Patty, se tardavi un altro minuto, ero costretto a commettere un omicidio!” accennò a Benji.
“Tsk!” fece per tutta risposta quello, per nulla intimorito.
Patricia arrossì imbarazzata a quelle parole. “Sc...scusa, mi dispiace...” farfugliò impacciata.
“L’importante è che ora sei qui” le sorrise Holly, prendendo la sua di valigia e facendo per avviarsi.
Patty sentì le guance infiammarsi a quel sorriso e il cuore batterle un po’ più forte nel petto. Sperò che il ragazzo non se ne fosse accorto, ma il capitano era ormai partito alla volta della stazione ferroviaria. Sospirando sollevata, Patricia lo seguì.


“Insomma, ma quando vengono?!” sbottò Mark Lenders seccato di aspettare.
Accanto a lui Amy non poté fare a meno di sorridere divertita. “Vedrai che saranno qui a momenti!” tentò di tranquillizzarlo.
Quasi li avesse invocati, la porta della stazione ferroviaria di Tokyo si aprì e quattro ragazzi dall’aria trafelata fecero la loro comparsa.
“Finalmente!” li accolse minaccioso Mark, gettando ai quattro un’occhiata poco raccomandabile.
“Prenditela con lei!” sbottò subito Benji, indicando Patty che arrossì violentemente. “Ci ha fatto aspettare un secolo prima di scendere!”
“Io...” tentò di giustificarsi Patty, ma in suo accorso venne fortunatamente Evelyn.
“Su, andiamo adesso!” intervenne la manager. “Altrimenti rischiamo di perdere il treno!”
“Si” furono tutti d’accordo.
L’ultimo della coda era proprio Bruce, che sembrava più andare a un funerale che in vacanza!
“Coraggio, Bruce!” gli tirò un’affettuosa pacca sulla spalla Danny Mellow. “Su col morale!”
“Parli bene tu” fece il muso Bruce. “Mica devi sgobbare arrivato a destinazione!”
Saliti sul treno, si sistemarono in uno scomparto vuoto e presto si ritrovarono in viaggio verso l’albergo termale della famiglia Harper. Patty e Amy furono le prime a crollare tra le braccia di Morfeo, seguite a ruota da uno stanchissimo Philip e da un’altrettanto a pezzi Jenny. La giovane era ritornata appena l’anno prima dall’America, ma da allora ancora non aveva avuto il coraggio di dichiararsi al suo amato capitano.
Anche Benji, seminascosto dal cappellino, si addormentò poco dopo e lo stesso fecero accanto a lui Bruce e Evelyn, che si mise comoda tra le braccia dell’amato difensore. Julian e Holly rimasero a chiacchierare con gli altri ancora un altro po’, poi si addormentarono a loro volta a un’oretta dalla partenza. Gli unici che riuscirono a resistere per tutte le due ore e mezza del viaggio, furono Tom Becker, Danny Mellow e Mark Lenders.
“Accidenti, sono crollati tutti!” osservò divertito Mellow, accennando ai compagni.
Di fronte a lui Tom annuì. “E guarda Julian e Holly!” accennò ai due che, senza accorgersene, avevano finito per addormentarsi l’uno sull’altro.
“Che fai?” domandò il numero undici della Nazionale poco dopo, notando che Danny stava frugando con insistenza nella sua borsa.
“Sto cercando...eccola!” ne estrasse tutto soddisfatto la sua macchina fotografica.
Tom lo guardò divertito mentre l’altro si divertiva a fotografare i due amici, che, ignari di tutto, continuavano a dormire beati l’uno tra le braccia dell’altro.
“Questa foto varrà un sacco di soldi un giorno!” assicurò Danny soddisfatto, quando si fu rimesso a sedere. “Ehi Mark?” si voltò poi verso l’amico, che se ne stava al suo fianco con gli occhi chiusi e le braccia incrociate.
Danny lo guardò perplesso, chiedendosi se per caso non stesse dormendo. Si voltò verso Tom come per chiedere a lui, ma quello scosse le spalle, ignorando anche lui la risposta alla muta domanda di Mellow. Danny, allora, ritornò a voltarsi verso Mark e subito un’idea gli balenò alla mente. Prese la macchina fotografica e la puntò sulla tigre, pronto a fotografarlo, quando una mano afferrò non troppo gentilmente l’oggetto.
“Non ti permettere” lo fulminò con lo sguardo Mark, che non stava dormendo per niente.
Danny tentò di dire qualcosa, ma di fronte alla sua occhiata le parole gli morirono in gola. Decise quindi che era meglio stare zitto. L’unico che sembrava veramente divertito da tutta quella storia, era Tom, che stava faticando non poco a non scoppiare in una fragorosa risata.


“Bruce, questo posto è davvero tuo?” Benji, così come tutti gli altri, era rimasto allibito di fronte all’albergo termale dove li aveva portati l’amico.
“Certo che si!” rispose inorgoglito Bruce, gonfiando il petto sotto le risatine divertite degli amici. “Venite, entriamo!”
I ragazzi seguirono Harper all’interno dell’albergo termale. L’edificio si estendeva su appena due piani, ma era piuttosto spazioso e accogliente. Da subito si percepì l’aria familiare che si respirava all’interno dell’alberghetto, interamente costruito in muratura.
“Bruce!” lo accolse la madre non appena lo vide. “Evelyn, tesoro, che piacere rivederti!” il suo sguardo si posò poi sulla ragazza, che abbozzò un imbarazzato sorriso mentre la donna la abbraccia affettuosamente.
“Ehm...mamma?” tentò di richiamare la sua attenzione Bruce, altrettanto imbarazzato.
“Eh?” lo guardò perplessa la donna, senza capire. “Oh, si certo!” ricordò di fronte all’occhiata eloquente del figlio.
La signora Harper andò dietro al banco della reception e prese alcuni mazzi di chiavi che poi porse a Bruce.
“Ecco, queste sono le chiavi delle vostre stanze” spiegò con un sorriso. “Purtroppo sono solo due, perché l’albergo è pieno in questo periodo dell’anno. Però sono entrambe molto grandi e ci sono i futon nell’armadio!”
Bruce le prese e fece cenno agli altri di seguirlo al piano superiore. L’albergo era disposto secondo i canoni giapponesi, con i futon come letto che davano la possibilità a un maggior numero di persone di dormire in una stessa camera. Tuttavia, come ben presto notarono i ragazzi, in ogni camera erano stati predisposti una tv, un grosso e capiente armadio, un piccolo divanetto e un tavolino basso con dei cuscini per sedersi.
“Questa è la camera delle ragazze” diede loro le chiavi Bruce. “In questa, invece, staremo noi ragazzi” accennò alla camera più avanti.
Tutti annuirono, poi il gruppo si divise. Una volta nella propria camera, ognuno si mise più comodo. Le ragazze si misero a disfare le valigie, mentre i ragazzi si impossessarono immediatamente del televisore e del divanetto. Ma siccome erano otto a dividere la stessa camera, ben preso scoppiò una baruffa su cosa si dovesse vedere. Fu Holly a mettere fine alla discussione, facendo la cosa che più gli parve razionale in quel momento: spegnere la tv. Logicamente gli altri ragazzi non furono d’accordo sulla decisione presa dall’amico, specie Benji che si stava praticamente avventando contro l’amico se non fosse intervenuto tempestivamente Tom a sedare gli animi.
“Coraggio, ragazzi” tentò di placare i fin troppo turbolenti amici. “Che ne dite di scendere in paese? Possiamo vedere la tv più tardi” propose, non sapendo più che pesci pigliare.
“Perché no?” per sua enorme fortuna tutti i ragazzi parvero entusiasmarsi all’idea e ben presto la tv venne dimenticata.
“Potremo dire anche alle ragazze se vogliono venire con noi” suggerì Philip, che non vedeva l’ora di trascorrere un po’ di tempo con la sua adorata manager.
“Si mi sembra un’ottima idea!” si affrettò a dire Julian, anche lui contento della cosa.
E così fecero. Logicamente le ragazze furono subito entusiaste all’idea di visitare il paese. L’avevano intravisto poco prima, al loro arrivo, quando erano state costrette a superarlo per arrivare sin lì, e non vedevano l’ora di visitarlo come si doveva! Era parso loro come uno di quei villaggi caratteristici del Giappone, con le casette a punta e i negozietti pieni di cose carine da vedere e acquistare. Per questo erano curiose di andare a dare un’occhiata più attenta al paesino.



“Mi dispiace, ma siamo al completo” mormorò desolata la giovane alla reception, scuotendo il capo.
“Come al completo?!” ripeté disperata Federica, guardando speranzosa l’addetta.
“Purtroppo questo è mese di turismo” si scusò la donna. “Se aveste prenotato, prima...”
A quelle parole Fede lanciò un’occhiataccia a Memi, che si fece ancor più piccola e arrossì imbarazzata.
“Va bene” sospirò allora Federica voltandosi nuovamente verso l’addetta alla reception. “Grazie lo stesso” la salutò, prima di uscire fuori dall’albergo con la sorella.
“Che si fa adesso?” domandò proprio Memi, spaesata.
“Abbiamo praticamente girato tutti gli alberghi in circolazione e tutti ci hanno dato la stessa risposta: al completo!” sospirò, tentando di riorganizzare la situazione.
“Mi dispiace...” mormorò compunta Melania, abbassando timidamente lo sguardo. “Il fatto è che credevo avessi prenotato già tu, per questo io...”
“Non preoccuparti” la interruppe allora Fede, arruffandole dolcemente i capelli. “Vedrai, troveremo un albergo in cui stare!” le sorrise incoraggiante.
Memi ricambiò al sorriso, grata, prima di incamminarsi con la sorella alla ricerca di un altro albergo a cui chiedere ospitalità. Ne trovarono uno molto carino proprio poco distante di lì, ma quando Fede andò a chiedere posto per due persone (andava bene di tutto, anche una camera con un letto solo!), nuovamente si sentì rispondere che era tutto al completo. Demoralizzate e con l’allegria sotto i piedi, le due si accasciarono distrutte su una delle tante panchine della piazza del centro, chiedendosi cosa avessero fatto di male per meritarsi tutto quello. Non era bastato il lungo viaggio dall’Italia fino a Tokyo e un altro strapazzante in treno di un paio d’ore per arrivare sino a quel piccolo paesino rurale, no, certo, ci voleva anche che tutti gli alberghi erano al completo e che loro si trovavano senza una camera in cui stare perché, per distrazione o chicchessia, avevano dimenticato di prenotarla! In più erano affamate come non mai e distrutte per i due viaggi a cui erano state sottoposte e la lunga camminata a piedi alla ricerca disperata di un albergo. Ad aggiungersi a tutto questo, c’erano le due enormi valigie che le ragazze si erano portate dietro dall’Italia, pesantissime e ingombranti!
“Sono sfinita” si lamentò Memi, distrutta.
“A chi lo dici” convenne anche Fede. “Ho le ossa a pezzi!”
Si lasciarono sfuggire un sospiro, contemporaneamente. Stavano ancora pensando a come fare, quando un chiacchierio allegro attirò le loro attenzioni. Sia Fede che Memi si voltarono incuriosite verso il gruppetto che era appena arrivato in piazza. Alcune ragazze stavano ammirando entusiaste la vetrina di un negozietto, accompagnate da un gruppo di ragazzi che al contrario non sembravano esserne tanto colpiti. Un giovane dai capelli neri, alto e dalla corporatura robusta, disse qualcosa alle ragazze che finalmente si decisero a separarsi da quella vetrina e a proseguire. Fede e Memi non poterono fare a meno di sorridere di fronte agli sguardi sollevati dei ragazzi, ma rimasero di sasso quando scorsero tra essi un giovane dalla bellezza statuaria. I capelli neri un po’ lunghetti, gli occhi scuri e accattivanti, la pelle olivastra...
“Oh cielo, Memi! Ma quello non è...?” non riuscì a terminare la frase Federica, troppo spossata.
Melania guardò più attentamente, cercando di mettere meglio a fuoco. Ma sbiancò completamente quando tra quei ragazzi ne riconobbe un altro, più basso del primo e dal volto sorridente. I capelli castano scuri erano scomposti in capo e gli occhi neri sprizzavano allegria e dolcezza.
“Non posso crederci...” sussurrò allibita Melania, senza smettere di fissare le due figure.
Fede e Memi rimasero ancora per qualche istante immobili a fissarli. Erano sicure di non stare sbagliando. Certo, erano passati otto anni dall’ultima volta, ma...quei due ragazzi erano loro, ne erano certe! Subito le due balzarono dalla panchina sulla quale erano sedute e iniziarono a correre verso il gruppetto, riacquistando nuova energia.
“Danny! Danny!” gridò come una sfegatata Melania, correndo incontro al ragazzo senza curarsi degli sguardi attoniti delle persone fissi su di sé.
“Danny! Mark!” la seguiva Fede, più lenta della sorella visto che doveva portarsi dietro il peso di ben due valigie: la sua e quella di Memi, che per l’emozione l’aveva completamente abbandonata.
Il gruppetto di amici si voltò incuriosito verso le due ragazze che chiamavano a gran voce il nome di due dei giocatori, chiedendosi cosa potessero mai volere da loro. Danny e Mark sembravano i più sconvolti di tutti. Continuavano a guardare le due allibiti, senza riuscire a trovare una risposta.
“Danny!!” esultò in un ultimo grido di enfasi Memi quando finalmente li ebbe raggiunti, buttandosi senza troppe cerimonie tra le braccia di Mellow.
Il giovane arrossì appena sentendo gli sguardi di tutti fissi su di sì, ma poi la sua attenzione si concentrò sulla ragazza tra le sue braccia. Si separò un po’ da lei per vederla meglio negli occhi.
“Non può essere...” mormorò completamente scioccato Danny, senza smettere di fissare gli occhi marroncini della ragazza. “Memi! Sei tu!!” la abbracciò nuovamente, riconoscendola.
Quella annuì e lo strinse di più. In quel mentre sopraggiunse Fede, affannata ma felice.
“Mark!” esclamò non appena vide il ragazzo.
Quello la guardò ancora per un istante perplesso. “Fede?! Federica?” fece stralunato.
“Che bello rivederti, Mark! È passato così tanto tempo!” non riuscì a trattenersi dall’abbracciarlo.
Tutti i presenti rimasero piuttosto sorpresi di vedere la tigre che ricambiava alla stretta della ragazza, per nulla infastidito. E non dissero nulla nemmeno quando le coppie si invertirono, tanto erano rimasti sconvolti da quella scena.
“Come sei cresciuto Danny!” osservò Fede rivolta al ragazzo. “Ti ricordavo così piccolo! Ti sei fatto proprio un bel ragazzo!”
“Eh...scusate” si fece finalmente avanti Patty, frastornata ma intenzionata a capirci qualcosa. “Voi...vi conoscete?”
Quasi si fossero accorte solo in quel momento della presenza degli altri, le due nuove venute arrossirono leggermente imbarazzate.
“Scusateci per essere piombate qui in questo modo” mormorò impacciata Fede. “Io sono Federica e lei è la mia sorellina Melania!” si presentò poi, sfoderando un meraviglioso sorriso.
“Ciao!” si fece per primo avanti Tom, sorridendo a sua volta alla fanciulla che lo aveva stranamente colpito. “Mi chiamo Tom Becker!” si presentò a sua volta, stringendo la mano di entrambe le ragazze.
Fede non poté fare a meno di sorridergli grata per averla tolta dall’impaccio. Si passò alle presentazione e una volta che furono concluse, Danny spiegò agli amici la situazione.
“Fede e Memi abitavano a Tokyo qualche anno fa” spiegò. “Abbiamo fatto le elementari insieme, per questo conoscono sia me che Mark, ma poi loro si sono dovute trasferire in Italia. Ma...caspita! Non mi sarei mai aspettato di rivedervi proprio qui!” si volse nuovamente alle due, chiaramente entusiasta.
“Beh, io e Memi avevamo deciso di concederci una vacanza per la fine del liceo, e così abbiamo pensato di ritornare in Giappone” chiarì Federica.
Danny annuì e il suo sguardo si posò sulla più piccola delle due. “Non mi avevi detto niente” mormorò evidentemente dispiaciuto.
Memi arrossì leggermente. “Scusami, me ne sono completamente dimenticata” farfugliò imbarazzata.
Nonostante non si vedessero da parecchi anni, Memi e Danny si erano tenuti comunque in continuo contatto. Un paio di volte, poi, si erano anche andati a trovare. Tra loro era sorta così una splendida amicizia, forte e duratura.
“Siete appena arrivate?” notò le valigie Mark.
“Beh, a dire la verità no” rispose schietta Fede. “Ecco, siamo arrivate un paio di ore fa, ma abbiamo avuto dei problemi con l’albergo e...”
“Che genere di problemi, se posso?” domandò incuriosito Tom.
“Ecco...noi abbiamo dimenticato di prenotare” rispose imbarazzata Memi, arrossendo, subito imitata dalla sorella, di fronte agli sguardi divertiti dei ragazzi.
“Siete sempre le solite!” esclamò trattenendo a stento una risata Danny.
“E cosa avete intenzione di fare, ora?” domandò apprensiva Jenny.
“In questo periodo dell’anno gli alberghi saranno pieni di gente” osservò Philip, ricordando che anche Furano in quella stagione pullulava di turisti.
“Io e Memi proveremo a vedere negli alberghi fuori paese, visto che quelli in zona sono tutti pieni” Federica rispose alla domanda della manager.
“Comunque dubito che troverete una camera disponibile” si intromise Benji, con fare saccente.
“Non essere così pessimista, Benji!” lo ammonì Julian, lanciando poi un’occhiata fiduciosa alle due ragazze.
Fede gli sorrise grata, mentre Memi non poté fare a meno di arrossire nell’incrociare il suo sguardo. Che mi succede?, si chiese sentendo il cuore accelerare il suo battito.
“Sono solo realista, mio caro” lo corresse Price, incrociando le braccia al petto.
“Comunque ha ragione Benji” sospirò distrutta Memi. “Non troveremo nulla in giro”
“Ad ogni modo in qualche modo faremo!” tentò di sdrammatizzare Fede, anche se nemmeno lei sapeva di preciso come.
“Davvero?” le rivolse un’occhiata a metà tra lo speranzoso e il disperato la sorella.
“Ma certo!” le sorrise incoraggiante Federica. “Sono sicura che spostandoci in un altro paese qualcosa troveremo!” dichiarò, ma nel momento stesso in cui lo diceva sentì le gambe cederle al solo pensiero.
Memi, invece, non si curò di mostrare tutta la sua frustrazione. “Un...un altro viaggio?” sbiancò visibilmente.
“No, non se ne parla!” si intromise a quel punto Holly, intenzionato a fare qualcosa.
“Già” convenne anche Tom, che non voleva assolutamente perdere la possibilità di conoscere un po’ meglio quella graziosa fanciulla dai capelli castani e dall’affabile sorriso. “Se non ho capito male siete arrivate sin qui dall’Italia” si rivolse proprio a Federica.
“Si” annuì col capo questa, ancora spossata.
“No, un altro viaggio è fuori discussione” proruppe deciso Oliver.
“Holly ha ragione. Sarebbe disumano!” asserì anche Philip.
“Ma...gli alberghi sono tutti occupati e noi...” tentò di riportarli alla ragione Fede.
“Ho un’idea!” la interruppe entusiasta Patty.
“Sputa il rospo” la guardò diffidente Benji.
“Beh, visto che gli alberghi sono pieni e affrontare un altro viaggio è fuori discussione” prese a dire la manager con un sorriso sibillino stampato in volto. “Se per voi va bene...che ne dite di venire in albergo con noi?” le guardò entusiasta.
“Ma, Patty” si intromise Bruce. “Non ci sono più camere e...”
“Ma io non intendevo questo!” lo interruppe la giovane, ricevendo occhiate interrogative da parte di tutti. “So che è tutto pieno, perciò mi chiedevo, se a voi fa piacere si intende, perché non venite a stare in albergo con noi? Con me e le altre ragazze, voglio dire. La nostra camera è grande e ci sono ancora dei futon disponibili. Per noi non sarà un problema dividere la stanza con voi! Dico bene, ragazze?” si voltò verso le sue compagne di stanza.
“Si” convenne immediatamente Evelyn. “Per noi non è un problema”
“Patty ha ragione: la camera è grande e a noi fa piacere dividere la camera con voi!” rivolse loro un meraviglioso sorriso Amy.
“Anche per me va bene” annuì subito Jenny. “E voi che ne pensate?” chiese poi alle due, che le guardavano attonite.
“Davvero fareste questo per noi?” le guardò speranzosa Memi, che non vedeva l’ora di rinfrescarsi un po’.
“Non siete obbligate” mormorò invece Fede, anche se in cuor suo sperava tanto che le ragazze non declinassero l’offerta.
“Ma certo! Ve l’ho detto, non è un problema per noi!” le tranquillizzò Patricia.
“Beh, allora...grazie, grazie mille!!” le abbracciarono di slancio Fede e Memi, contente finalmente di aver trovato un posto dove stare.




Ciao a tutti!
Mi presento: sono Memi, la seconda autrice di questa fanfiction! È la mia collega/“sorellina” Fedechan a scrivere tutti i capitoli “dispari”, compreso il precedente prologo/primo capitolo. A me spettano invece i capitoli pari, e quindi questo! ^__^
Mi sono divertita molto nello scrivere questo capitolo, anche se questo è solo l’inizio! Eh si, perché più andrà avanti la storia, più ne vedremo delle belle! Ci sarà da divertirsi, ve lo assicuriamo!
Mi raccomando: mandateci i vostri commenti!! Io e Fedechan siamo curiose di sapere che ne pensate!! Da parte nostra, lo sapete, ci stiamo divertendo davvero tantissimo nello scrivere questa fanfiction! Abbiamo tantissime idee in mente e speriamo di riuscire a metterle per iscritto il prima possibile!
Ok, spero di sapere presto cosa ne pensate!
Baci
Memi

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Capitolo 3
*** Facciamo il punto della situazione... ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 3: Facciamo il punto della situazione...



Il gruppo arrivò finalmente all’albergo, per la gioia di Federica e Melania, tra chiacchere e risate.
Il problema delle valigie fu risolto grazie alla gentilezza di Danny, che si offrì di portare quella della sua vecchia amica Memi, e di Tom, che portò quella di Fede…quest’ultima valigia fu la protagonista di una scena a cui le due nuove venute si sarebbero presto abituate…
I ragazzi, dopo i festeggiamenti in mezzo alla strada per le due nuove amiche, decisero che era ora di tornare in albergo, soprattutto alla vista delle facce non certo riposate delle ragazze(e di quelle della gente che passava, stupiti di vedere in quel paesino tutti quei giocatori ormai famosi che festeggiavano davanti ad un negozio di souvenir…).
“Forza, Memi, dammi la valigia! Sembra tutt’altro che leggera, e vedendoti non credo che tu possa arrivare sana e salva in albergo!”
“Grazie mille, Danny!Come sei carino!” e detto questo, si avvicinò e diede un tenero bacio sulla guancia del ragazzo, riconoscente.
Alla vista della scena le ragazze, Fede compresa, si guardarono complici, ridacchiando vedendo le guance rosso peperone del povero Danny…Al che Amy, con il suo solito spirito d’iniziativa esordì “E a Fede? Nessun cavaliere?”
Al che Mark sorridendo si avvicinò al borsone “Non preoccuparti, faccio io! Qui sono l’unico ad avere dei muscoli degni di questo nome!”
Non fece in tempo a piegarsi per raccoglierla che una mano veloce gliela aveva già tolta da sotto il naso. Fece solo tempo a vedere un berretto rosso dell’adidas che conosceva fin troppo bene…
“Puoi ripetere, femminuccia?”
“Femminuccia a chi, Price?”
“Su, Lenders, non vorrai prenderti il colpo della strega con questo peso!Ahahah!”
“Coooosa? Ma guardati, donnicciola!Uhuhuh!”
Federica era in completo imbarazzo “No, ragazzi, lasciate stare, io…non volevo…”
Al che Tom sorrise e si avvicinò “Oh, non preoccuparti, Fede! Queste scenette sono all’ordine del giorno, qui” Andò verso la povera valigia che tra le liti era finita per terra e la sollevò “Forza, questa la porto io! Andiamo! Credo che le ragazze abbiano bisogno di riposarsi un pò, non è così?” Disse sorridendo dolcemente a Fede, che per un attimo lo fissò, arrossendo…

Femmine e maschi si erano divisi, ognuno nelle proprie stanze, per prepararsi alla cena.
Nella camera delle ragazze, Federica uscì per ultima dalla doccia, con un asciugamano bianco avvolto sui capelli come turbante. Trovò le altre sedute sui cuscini attorno ad un basso tavolino, che stavano bevendo un bicchiere di the freddo.
“Oh! Fede! Come va, ti senti meglio? Vieni, ti stavamo aspettando! Prendi un po’ da bere!”
“Grazie ragazze!” Le raggiunse “Io e mia sorella non finiremo mai di ringraziarvi per la vostra gentilezza, non so cosa avremmo fatto a quest’ora senza di voi!”
“Si, mia sorella ha ragione! Non avremmo retto ancora un viaggio alla ricerca di una camera d’albergo! Qui è così bello! E poi chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo incontrati così, per caso!”
“Figuratevi!” disse Evelyne, che un po’ in quel posto si sentiva già a casa sua “Le amiche di Mark e Danny sono anche nostre amiche!”
“Già! Chi l’avrebbe mai detto! Vedere Danny, ma soprattutto Mark, abbracciare così di slancio un’esponente di sesso femminile!” Rise Jenny “Ci è venuto un colpo!” Al che tutte risero di gusto.
Memi si alzò felice “Sarà una vacanza fantastica, me lo sento!”

Nella camera dei ragazzi, intanto, tutta l’attenzione era rivolta a Danny e Mark
“…E quindi la loro madre è di Tokyo” disse Philip
“Sì” disse Danny “In quinta elementare, però, il loro padre ricevette un’offerta di lavoro in Italia, quindi dovettero partire”
“E a te è dispiaciuto tanto-tanto, vero, piccolo Danny?” lo prese in giro Bruce
“Piantala, buffone!”
“Umpf! I soliti noiosi!”

“E ditemi, ragazze, com’erano i nostri campioni da piccoli?”
“Beh…” iniziò Memi “Danny è sempre stato un ragazzino volenteroso di imparare, soprattutto a giocare a calcio…”
“Uhm…” Amy si avvicinò maliziosa “Sbaglio o qui sento profumo di cottarella…”
Memi arrossì “Ehhh?!? No! Ma che dici? Danny è sempre stato il mio migliore amico, fin da piccola! Ma figuriamoci!”
“Già, ma figuriamoci!” Federica stava ridacchiando
“Piantala, Fede! Lo sai benissimo!”
“E Mark, invece?” le interruppe Jenny
Le due sorelle smisero di guardarsi in cagnesco e sorrisero “Beh…Mark è sempre stato uno sbruffone! Ma dal cuore tenero, però!”
“Si, hai ragione, Memi! Mi ricordo ancora il suo affetto per la famiglia e in particolare per i fratellini!”
“E’ vero, Fede! Ti ricordi quella volta in cui alla recita di Natale della sorellina si calò nel ruolo della luna, appeso in una grossa palla gialla sopra ad una delle capanne? Dovremmo avere la foto da qualche parte!”
Le facce delle ragazze giapponesi erano sbigottite…ora però sapevano di certo come ricattare Mark…

Intanto, nella camera dei ragazzi…
“Certo che sono entrambe molto carine…ghghgh!”
“Bruce, ricordati che sei impegnato!”
“Lo so, Mark, lo so! Era un commento oggettivo…”
“Seeee, seeeeee…”

“Certo che sono tutti dei gran bei figlioli, i vostri amici!”
“Memi!!!” La ammonì la sorella “Ehm…però non ti do tutti i torti!”
“Beh, effettivamente…” disse Patty con un’aria sognante, e le due ragazze si accorsero che tutte avevano più o meno la stessa espressione
“Ditemi, ditemi…” iniziò maliziosa Fede “voglio sapere tutte le coppiette! Dalle vostre facce mi sa che siete tutte innamorate dei nostri bei campioni, o sbaglio?”
Al che il silenzio aleggiò nella stanza, insieme a borbotti e a visi arrossati…Memi e Fede si guardarono divertite.
“Ouff! Ci penso io, è meglio! Qui questi discorsi sono top secret!” Sbottò Eve “Meglio che sappiate da subito la situazione! Ce n’è da parlare…”
“Beh, abbiamo tutto il tempo!” Le fece un occhiolino Melania.
“Allora. Quello in cui siete entrate è un gruppo costituito da manager eternamente innamorate da minimo dieci anni dei loro rispettivi capitani, e da ragazzi caproni che non pensano altro che al pallone da calcio…” E qui iniziarono le proteste di tutte
“E’ la pura verità, ragazze! Dunque, esaurite queste premesse, iniziamo con i singoli casi!” Evelyne si alzò ed iniziò ad additare una per una le presenti.
“Sssssscapolottina numero 1!(ndFedechan:chi ha visto Shrek? ^___-) Iniziamo con Jenny…innamorata da sempre di Philip Callaghan, il capitano della Flynet, squadra della fredda e nevosa Hokkaido di cui lei era la manager, finchè circa 5 anni fa lei non volò in America dove con i suoi genitori si è trasferita…ed al suo ritorno i suoi sentimenti per il capitano non sono di certo cambiati…e anche per il capitano vale lo stesso, si vede!” Tutte si girarono verso la povera Jenny, che ormai non si distingueva dalla maglietta color porpora che indossava…
“Ma passiamo alla sssssscapolottina numero due!” ed indicò Amily, che si guardava in giro alla ricerca di un nascondiglio “Amy, la manager della Mambo, la squadra del grande Principe del Calcio Julian Ross, che ha aiutato durante i suoi momenti difficili causati dai suoi problemi di salute che gli impedivano di giocare a calcio e che ora, come tutti sanno, stravede per lei…” Amy la stava fissando allibita “…e….veniamo al meglio! Ssssscapolottina numero 3! La coppia formata da Oliver Hutton, detto Holly, e la fida Patricia Gatsby, che in nome dell’amore è diventata dall’energica Anego alla dolce Patty, anche se qualche tratto bruto rimane…” Patty le lanciò un cuscino in testa, rossa fino ai capelli “Ecco, per l’appunto… e la loro è la situazione più disperata! Lui è una vera e propria capra! Ma in fondo in fondo anche per loro ci sarà un happy ending, me lo sento!”
Fede e Memi non ce la facevano più dal ridere, il racconto di Eve era stato più che esauriente, e le poverette erano nell’imbarazzo più completo! Ma Evelyne continuò imperterrita “e, modestamente, diciamolo, i primi a darsi una svegliata siamo stati io e Bruce! Il mio tesoruccio!” Ed iniziò a gongolarsi, mentre i suoi occhi assumevano la forma di due graziosi cuoricini rosa…
“Beh…il senso dell’humor di certo lo avete in comune!” disse Fede, con le lacrime agli occhi.
Ma le risate furon interrotte dal bussare alla loro porta “Ragazze, sono Danny! Siete pronte? Mi hanno mandato a chiamarvi!”
Jenny andò ad aprirgli.
la scena che si presentò agli occhi del poveretto era un caos totale “Oh…beh…più o meno…” Cuscini scaraventati dalle ragazze una contro l’altra, e proprio uno gli arrivò dritto in testa…
“Oooops! Scusami! Non volevo Danny, davvero!” Melania corse verso di lui.
“Ehm…non preoccuparti, Memi…vedo che avete già fatto amicizia!”
“Si, proprio così!” I due si sorrisero.
“Beh, io raggiungo gli altri in sala da pranzo! Mi raccomando, non fateci aspettare troppo! Mark e Benji sembravano mooolto affamati, e se volete ancora trovare qualcosa…sbrigatevi!”
“Ok, ok! Cinque minuti arriviamo!”

Mezz’ora dopo le ragazze scesero in sala, tra gli sbuffi di Benji, Mark e Bruce…che fu brutalmente messo a tacere dalla fidanzata tra le risate degli altri.
Il gruppo mangiò in allegria, apprezzando le doti culinarie della mamma di Bruce, che trovò subito molto simpatici tutti i ragazzi, e che si fece promettere da Federica e Melania di farsi insegnare qualche ricetta italiana…
Dopo cena Holly, con il solito piglio da capitano, propose di andare tutti assieme a prendere un gelato, e Bruce li accompagnò in un grazioso bar con tavolini all’aperto che offriva uno splendido panorama sulle montagne che circondavano il paesino.
Le ragazze non trovarono alcuna difficoltà ad ambientarsi nel gruppo, e la cosa fu reciproca, anche i ragazzi apprezzarono la loro simpatia ed i loro racconti sulle bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali dell’Italia, che promisero di andare a visitare prima o poi…
Tornarono a casa abbastanza presto, stanchi dopo i tanti avvenimenti di quella lunga giornata, e mentre Benji, Mark e Bruce si lanciavano frecciatine, Eve cercava di fermarli, le eterne coppiette si lanciavano timide occhiate per poi voltarsi di scatto appena quasi scoperti, alla coda del gruppo rimasero Memi con Danny e Fede con Tom…
Quest’ultimo le stava raccontando dei suoi numerosi viaggi… “Si, avere un padre pittore che viaggia molto è stata da un lato una sfortuna, perché non ho mai avuto il tempo di farmi veri amici, beh, a parte loro, ma dall’altra una fortuna enorme…ho potuto girare il mondo, conoscere tanta gente e vedere tantissimi posti che tanti ragazzi della mia età non hanno ancora fatto in tempo a vedere…io amo viaggiare…”
“Si, piace moltissimo anche a me! Per ora ho visto un po’ di Francia e Austria, ma spero di rifarmi presto e vedere più posti possibili!”
“Francia e Austria…due bellissimi Paesi…io ho vissuto parecchio tempo a Parigi…”
“Davvero? Parigi è stupenda…l’ho vista parecchi anni fa e ne sono rimasta affascinata!”
“Già…”
I due rimasero in silenzio, ma non era un silenzio pesante, imbarazzato, era un silenzio naturale, in sintonia…

Anche Danny e Memi stavano chiaccherando
“Eve oggi ci ha raccontato delle coppiette!”
“Ah…bene…quindi ora sai anche tu in che gruppo di matti siete capitate!”
“Eheh…si! Credo proprio di sì! Ma anche tu e Mark da soli occupate una bella fetta della torta, devo dire!”
Risero entrambi, guardando poco più avanti Mark che stava inveendo contro Benji…
“Mark e Benji si sono proprio trovati…sono due teste di legno identiche! Continuano a litigare, ma in fondo nutrono un profondo rispetto reciproco, sia calcistico che personale…”
“Si, lo credo anch’io!”

Arrivarono finalmente all’albergo, e si salutarono all’ingresso delle rispettive camere
“Mi raccomando, ragazze, fatevi una bella dormita ricostituente, che domani ci aspetta una bella visita delle zone intorno al paese! Ci sono tante belle riserve naturali, pascoli, ruscelli, laghet…” Oliver fu interrotto da Philip, che scuotendo la testa lo trascinò a forza dentro la stanza, avrebbe potuto parlare per ore…
“Buonanotte, ragazze, a domani mattina!”
“Buona notte anche a voi! A domani!”
“E mi raccomando, cercate di arrivare in tempo per la colazione!” Sbottò Benji, che fu prontamente zittito e trascinato nella stanza da Julian, che salutò una per una le ragazze, e quando si soffermò su Memi, non fece in tempo a notare, come il resto del gruppo, il leggero rossore delle guance di lei “Ma che cosa mi sta succedendo, accidenti...?”
Anche Federica salutò con un sorriso Tom “Che ragazzo simpatico…ed è molto dolce!No!Che cosa mi salta in testa!Basta!Basta con questi pensieri!Andiamo a dormire, è meglio…”

Le ragazze erano nella loro stanza, così come i ragazzi…ed ognuno si addormentò felice, pensando alla movimentata e divertente vacanza che li aspettava…


Come ha detto Memi, a me (Fedechan) toccano i capitolo dispari! Quindi eccomi qua!
Dunque, dunque…cosa ve ne pare? Questo capitolo è stato scritto di getto in una sera, dopo aver ricevuto il bellissimo capitolo 2 scritto da Memi…mi sto divertendo tantissimo a scrivere questa fic, come la mia compare…^___-
Naturalmente siamo entrambe ansiose di ricevere i vostri pareri, siano essi positivi o negativi…è importante, per migliorarci!
Comunque tenetevi pronti! Abbiamo tante ma proprio tante idee che ci frullano per la testa, quindi attenti!
Ci rivedrete presto con i nuovi capitoli!
Ciaooooooooo!!!!!!!!!!!
Fedechan ^_________________^

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Capitolo 4
*** Una riserva naturale molto poco...conosciuta! ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 4: Una riserva naturale molto poco...conosciuta!



Il mattino seguente il gruppo si ritrovò per la colazione in sala da pranzo. La lunga dormita aveva fatto bene a tutti, che finalmente si sentivano riposati e pieni di forze.
“Allora che si fa oggi?” si informò Patty mentre addentava una fetta di pane tostato.
“Dunque” Bruce si alzò, stranamente serio, e attirò le attenzioni generali con un paio di finti colpi di tosse.
Quando finalmente fu sicuro che tutti lo stavano ascoltando, estrasse dalla tasca del pantalone una piccola mappa, che però, nel momento stesso in cui venne aperta sul tavolo, diventò enorme.
“E sta attento, accidenti!” si lamentò immediatamente Mark vedendosi versare tutto il uso caffè sul tavolo. “E tu che hai da sghignazzare?” fulminò con lo sguardo Benji, che era scoppiato senza troppo ritegno a ridere.
“Scusami, scusami, Mark!” alzò immediatamente le mani in segno di resa Bruce, bloccando in corner un nuovo litigio tra i due.
Ma nel momento stesso in cui alzò le mani, finì accidentalmente addosso a Holly, che gli sedeva accanto, facendogli così volare l’ultima brioche rimasta.
“Bruce!!” lo ammonì immediatamente il centrocampista, che aveva faticato non poco per riuscire a prenderla e per questo era chiaramente “irritato” (a voler utilizzare un eufemismo) dal fatto di non aver potuto dargli nemmeno un piccolo morso a causa della sbadataggine dell’amico!
Nel frattempo la brioche, ancora in “volo”, si schiantò direttamente nel cappuccino di Philip Callaghan, che se lo era appena versato e lo stava giusto per assaggiare.
“E che cavolo!!” si alzò di scatto il ragazzo, visibilmente infuriato. “Si può sapere chi diavolo è stato?” guardò ad uno ad uno i suoi compagni con espressione non molto rassicurante.
Subito sei paia di mani indicarono Holly, che arrossì furiosamente.
“Ehi!” guardò in malo modo i compagni. “Guardate che è stato Bruce a spingere me!” si difese, lanciando poi un’occhiata non troppo amichevole al ragazzo in questione.
“Un momento! Io non c’entro niente! Sei tu che non vedi quello che fai!” si giustificò immediatamente il difensore.
Oliver, a quel punto, stava per ribattere a tono, cosa davvero insolita per lui, che era anche conosciuto come “l’uomo dalla pazienza di ferro” (in verità non gli era ancora passata per il fatto della brioche!), se non fossero intervenuti gli altri ragazzi presenti a placare gli animi.
“Andiamo, ragazzi, non è il caso di farne un tragedia” tentò di dire Tom, pacato come sempre, ma si azzittì nel ricevere sguardi omicidi da Mark, Holly e Philip.
“Avanti, Bruce è solo un po’ distratto, ma tentate di capirlo! È l’emozione!” tentò di giustificarlo Evelyn, sfoderando un sorriso che sperò essere abbastanza convincente.
“Ehi! Io non sono per nulla emozio...Ahia!” Bruce lanciò un’occhiataccia a Patricia, seduta di fronte a lui, che per tutta risposta gli rivolse uno sguardo innocente.
Ben ti sta!”, si disse tra sé e sé la ragazza, accavallando le gambe trionfante.
“Si, intanto io sono quello che ci ha rimesso di più!” si lamentò Philip, accennando alla sua maglia bianca macchiata di caffè.
“Beh, non ti sta male!” se la rise sotto i baffi Benji, chiaramente divertito da tutta quella situazione.
“Ma se sembro un dalmata!” lo guardò in cagnesco Callaghan.
Ma la sua occhiata anziché azzittire Benji, ottenne l’effetto contrario. Il portiere, infatti, scoppiò a ridere di gusto sotto lo sguardo seccato del ragazzo, subito imitato da tutti gli altri.
“Su, Philip” Jenny stava faticando non poco a trattenere le risa. “Non è il caso di...ihih...prendersela...ahah...tanto! Pwahahahahahha!!” non resistette più e si piegò in due per le risa.
Philip la guardò basito, ma la cosa suscitò ancor di più l’ilarità generale.
“Argh! Vado a cambiarmi!” sbottò allora, uscendo dalla sala da pranzo e andandosene in camera sua ancora infastidito.
I ragazzi ci misero un po’ a calmarsi e non senza troppi sforzi.
“Non se la sarà presa?” chiese con una certa apprensione Memi quando finalmente le risa sembrarono attenuarsi.
“Ma no!” la tranquillizzò Patty, ancora con il sorriso sulle labbra.
“Philip non è tipo che se la prende facilmente, al contrario di certa gente di mia conoscenza!” Amy lanciò un’occhiata a Benji e Mark.
Ma mentre Lenders accusò il colpo senza battere ciglio, Benji non se lo tenne.
“Ehi, Pel di carota! Ce l’hai forse con me?” la guardò torvo.
Amy stava per dirgli, e non troppo gentilmente, che doveva smettere di chiamarla così, ma Fede irruppe tra i due, accantonando così ogni possibilità di litigio.
“Beh, dopo questo macello non abbiamo ancora deciso dove andare” fece notare al resto della comitiva.
A quelle parole Bruce si animò di nuovo e si alzò di scatto, dimenticando completamente il dolore al piede causatogli poco prima da Patty.
“Vedi di stare attento, stavolta Bruce!” lo redarguì Holly immediatamente, che non voleva rischiare di dover dire addio anche al caffè a causa sua.
Il difensore per tutta risposta gli lanciò un’occhiataccia. “Per chi mi hai preso?” fece l’offeso, ma subito gli sguardi dei presenti si posarono su di lui. E non erano sguardi amichevoli.
“E va bene, va bene, mi arrendo!” cedette allora Bruce, ritornando a concentrarsi sulla cartina davanti a lui. “Allora, avevo pensato che si poteva andare a visitare questa riserva naturale” la indicò col dito.
Tutti i ragazzi si sporsero in avanti per vedere il punto indicato da Harper, ma nel farlo Fede e Tom sbatterono involontariamente capo contro capo.
“Ahia!” fecero in contemporanea, e subito dopo “Scusami, non volevo...”, seguito da un “No! Scusami tu!”. Arrossirono entrambe quando si accorse di stare parlando insieme e si zittirono imbarazzati. Ma il velo di leggero imbarazzo venne subito fugato dal meraviglioso sorriso che Federica rivolse al giovane. Tom, dal canto suo, sentì il cuore balzargli leggermente nel petto, ma non poté fare a meno di sorriderle a sua volta, grato.
“E perché mai dovremo andare proprio a vedere questa riserva?” Benji non era troppo entusiasta dell’idea.
“Beh, perché è bella! E isolata! Vedrete, vi piacerà! L’ultima volta che ci sono andato, ne sono rimasto incantato!” difese immediatamente il posto Bruce, che si sentiva chiamato in causa in prima persona.
“E quando è stata l’ultima volta? Un secolo fa?” chiese ironico il portiere.
Bruce lo guardò di traverso, ma non rispose. “Non è un posto molto conosciuto, forse perché il tragitto da fare per arrivarci è piuttosto impervio, ma alla fine di tutto mi ringrazierete, vedrete!” sorrise compiaciuto.
“Quanto impervio, esattamente, Bruce?” domandò Jenny, frastornata.
“Beh, poco...!” assicurò. “Sarà una passeggiata, non vi preoccupate!” scoppiò a ridere condisceso sotto lo sguardo rassegnato di tutti.
“Quando fa così, mi preoccupa!” ammise sotto voce Danny Mellow.
Accanto a lui Memi sghignazzò divertita, ricevendo per questo un sorriso dolcissimo da parte del centrocampista.

“Bruce, ma non avevi detto che era una passeggiata?!” Jenny aveva praticamente la milza in pappa, oltre che al fiato corto ovviamente.
Erano partiti subito dopo la colazione, il tempo solo di risalire in camera a prendere gli zaini. Si erano fatti preparare dei panini dalla mamma di Bruce, visto che sarebbero rimasti via per buona parte della giornata. Ma quella che doveva essere una “passeggiata”, si era rivelata un inferno di moscerini, insetti di ogni tipo, erba e terra! All’inizio non era stato così. La strada in pianura, sgombra da ostacoli e ben curata, aveva fatto loro ben sperare. Ma quando poi avevano trovato quella grossa scritta “Strada interrotta! Lavori in corso” e avevano dovuto deviare per quella stradina secondaria, erano iniziati i guai. E non solo perché la stradina in questione era disseminata di buche ed era piuttosto malconcia, ma soprattutto perché giunti a un bel tratto erano stati quasi sommersi dalla folta erbaccia. Ancora ignari a cosa sarebbero andati incontro continuando su quella strada, avevano proseguito non senza fatica. Ma poi man mano all’erba alta si erano aggiunti gli alberi, gli animaletti del posto e infine, a completare l’opera, una miriade di insetti.
“Avanti, ancora un altro po’!” tentò di tirarla su il ragazzo, anche se lui stesso era il primo a non poterne più. “Secondo i miei calcoli dovremmo essere quasi arrivati!”
“Ah, beh, se li ha fatti lui i calcoli, allora stiamo a posto...”
“Hai da ridire qualcosa, Benji?” lo guardò in malo modo Harper.
“Umpf!” borbottò l’altro.
“Ti ricordo che a causa tua, Price, ci siamo quasi persi!” non perse occasione per punzecchiarlo Mark, ricordando la scena di poco prima.

Erano passate ormai un paio d’ore da quando si erano inoltrati in quella sterpaglia, eppure della tanto sospirata riserva naturale nemmeno l’ombra! All’ennesimo attacco di moscerini, Benji non ce la fece più.
“Oh, insomma, mi sono stufato di girare a vuoto!” sbraitò, fermando il gruppo che si volse nella sua direzione incuriosito.
“E che vuoi fare, di grazia?” rimbrottò Lenders incrociando le braccia al petto.
Benji gli lanciò un’occhiataccia prima di rivolgersi al resto della comitiva. “Io dico che continuando su questa strada non si va da nessuna parte!”
“Ma io mi ricordo che…” tentò di protestare Bruce, ma venne azzittito dall’occhiata non troppo amichevole dell’altro.
“Siamo ore che giriamo come degli imbecilli seguendo le tue indicazioni, Bruce! Io dico di smetterla e di proseguire di là!” accennò la via stretta e tortuosa che si stagliava alla sua destra.
I ragazzi la guardarono non troppo convinti e per nulla confortati dalla visione.
“Ma sei sicuro, Benji?” gli chiese dubbioso Holly.
“Ma certo! Vi dico che dobbiamo andare di lì!” assicurò il portiere, convinto.
“E va bene!” acconsentirono allora gli amici, pensando che peggio di così non poteva andare.


Benji sospirò seccato e si portò davanti alla fila, sperando di poter trovare un po’ di pace almeno lì. D’accordo, aveva sbagliato, e allora? “E che sarà mai!”, si disse il giovane con uno sbuffo.
“Non ce la faccio più!” si lamentò Patty a un tratto, chiedendosi chi glielo aveva fatto fare a seguirli in quell’impresa.
“Sono distrutta!” diede man forte Fede, spossata.
“Vuoi che porti il tuo zaino?” la giovane sobbalzò spaventata e sarebbe sicuramente caduta a terra, inciampando in qualcosa di ignoto (che poi si scoprì essere una pietra) se non fosse stata presa da due forti braccia.
Fede alzò lo sguardo per vedere chi fosse il suo salvatore e arrossì leggermene quando incrociò due dolcissimi occhi marroni.
“Tom!” accennò a un sorriso, rimettendosi in piedi. “Mi hai spaventata!” confessò, sorridendo per nulla infastidita.
“Scusami, non era mia intenzione!” il sorriso meraviglioso che Tom le rivolse, fece sobbalzare il cuore della ragazza.
“Non fa nulla. A proposito, grazie per...beh, per avermi presa prima che cadessi” mormorò Fede mentre tentava di normalizzare il suo battito cardiaco. “Piuttosto, dicevi?”
“Ti stavo chiedendo se volevi una mano con lo zaino” ripeté allora Tom, gentile come sempre.
Federica arrossì impercettibilmente a quell’offerta, ma poi si riscosse e scosse il capo. “Oh, no, non è necessario! Non è pesante, ma grazie lo stesso!” gli rivolse un sorriso che voleva essere di gratitudine.
Tommy stava per ribattere qualcosa, quando un urlo dal fondo della coda attirò le loro attenzioni.
“Ma questa è Memi!” ne riconobbe la voce Federica, che si precipitò subito a vedere cosa era successo, preoccupata.
La scena che le si parò davanti, però, la fece inesorabilmente scoppiare a ridere. Melania, a causa dell’erba alta, non si era accorta di essere in rotta di collisione con della disgustosa fanghiglia, fino a quando...non c’era caduta dentro!
“Aiutami! Sto affondando in una palude!” urlò rivolta a Danny, che si stava sbellicando dalle risate.
Stavano camminando fianco a fianco quando era accaduto “l’incidente”, e subito dopo lui era scoppiato in una risata divertita.
“Non è una palude” la corresse il ragazzo tra le risa. “E’ solo una pozzanghera!”
Mentre il resto dei ragazzi erano scoppiati a ridere divertiti, Memi annaspava verso l’uscita visibilmente indignata verso l’amico, che continuava a ridere senza far nulla. Ma quando finalmente Danny si decise a darle una mano, si accorse con disappunto che qualcuno l’aveva preceduto. Si trattava di Julian Ross che, con un sorriso amichevole, porse gentilmente una mano alla fanciulla. Melania arrossì lievemente, ma accettò grata l’aiuto.
“Beh...grazie” farfugliò imbarazzata una volta fuori la pozzanghera (che era grande quanto una zampata d’elefante!), ricoperta fino al ginocchio di fango.
“Di nulla” le sorrise dolcemente Julian.
Memi arrossì ancor di più a quelle parole, tanto che la sorella si chiese se per caso non avesse preso la febbre. Ma poi il viaggio continuò.

A Bruce si illuminarono gli occhi quando riconobbe il posto. Si, era certo di esserci stato lì!
“Ragazzi, vi informo che...siamo arrivati!” con una mano spostò dei rami d’albero e subito davanti ai loro occhi comparve la fantomatica riserva naturale.
“Oh, Bruce! È...stupendo!” gli si strinse al braccio Evelyn, con occhi sognanti.
Era davvero un posto fantastico! La distesa erbacea era minuziosamente curata e il piccolo laghetto che si stagliava al centro era davvero lindo e pulito. Subito anche gli occhi dei ragazzi si illuminarono. Sia per il sollievo di essere giunti, sia per la magnificenza del posto. Ma quando il loro sguardo cadde su quel pezzo di strada ben asfaltato, tredici paia di occhi guardarono in cagnesco Bruce, che si fece piccolo piccolo.
“Bruce!” tuonarono gli amici.
“Ma non avevi detto che era un posto poco “conosciuto” per via del cammino impervio?! E allora che ci fanno qui quei pullman?” lo guardò torvo Benji, in cerca di una risposta.
“Io...veramente...” Bruce stava sudando sette camicie. “Non lo sapevo...quando sono venuto io...”
“Dì la verità, Bruce Harper: quando è stata l’ultima volta che sei venuto qui?” neanche Evelyn sembrava molto contenta della cosa.
Il giovane deglutì. “Beh...un paio di anni fa, orami” confessò, cercando con lo sguardo un posto per ripararsi dalla furia omicida degli amici.
“BRUCE!!”
Quella che doveva essere una riserva naturale “poco conosciuta”, alla fine si era rivelata come una zona turistica, con tanto di pullman organizzati per il ritorno! Certamente Bruce non l’avrebbe passata liscia quella volta, di questo ne era convinto perfino lui che correva come un forsennato alla ricerca di un rifugio in cui nascondersi dalla furia dei suoi amici.



Ciao a tutti!
Allora, come vi è sembrato questo quarto capitolo? Vi è piaciuto? Spero di si! Comunque l’unico modo per saperlo è di commentare!!
A presto
Baci
Memi

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Capitolo 5
*** Berretti rubati, confidenze e fotografie ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 5: Berretti rubati, confidenze e fotografie



“Ma dov’è andato a finire?”
“E chi lo sa, cara la nostra Anego? Lui ha un dannato vantaggio…conosce la zona!” Disse Benji sbuffando, camminando velocemente come capogruppo di un branco di tredici ragazzi imbufaliti, a dir poco…
Continuavano imperterriti le loro ricerche in mezzo alla massa di turisti di ogni nazionalità che fra un mormorio e l’altro, smettevano progressivamente di fotografare la radura, o i figli, per concentrare l’obiettivo verso il famosissimo gruppo di calciatori…
“Quante volte ti ho detto di non chiamarmi più così?!?”
“Ops…scusa, ANEGO! Umpf!”
“Benjamin Price, portierucolo dei miei stivali…Io…” Patty si stava arrabbiando sul serio…e più o meno tutti sapevano cosa questo volesse dire, perciò Oliver, in qualità di capitano, si avvicinò in tutta fretta per impedire il gravoso conflitto…
Ma fu preceduto da qualcuno… “Scusi…Signor Super Giat Gol Kiper…”
Benji si bloccò per cercare di capire da dove provenisse quella voce…gli era sembrato di afferrare un “Super Great Goal Keeper” in un qualche discorso…e quindi, in quanto a tale contenuto, meritevole della massima attenzione. Ma non c’era nessuno che sembrava rivolto verso di lui…stava cominciando ad impazzire? Era lo stretto contatto con quei pazzi, lo sapeva…Qualcosa gli stava tirando verso il basso i pantaloni…oddio, qualche fan indemoniata!
Guardò verso il basso con una tra le proprie migliori espressioni d’ira, con gli occhi infuocati…Ma all’improvviso sentì un pianto disperato.
“Oh mio dio! Non volevo!!!”
“Catiiiivooooo” Una bimba di tre, al massimo quattro anni, con un delizioso vestitino ricoperto di fiocchetti rosa, lo stava attaccando con i suoi piccoli pugnetti…
“No, piccola, mi dispiace…scusa!” La prese in braccio, e la bambina gli prese il berretto e se lo mise in testa…gli ricopriva tutta la faccia!
Benji ridacchiò divertito.
Patty era intenerita dalla scena… “Quello che nessuna donna mai riuscì a fare…”
“Adesso anche io sono una portieressa come te!” Al portiere gli occhi divennero molto simili a quelli di Bambi…
Ma non ci mise molto ad accorgersi che l’intero gruppo lo stava osservando impietrito…soprattutto Oliver e Tom, suoi amici da sempre, che si guardarono l’un l’altro ammettendo che era una delle poche sue manifestazioni di umanità mai viste prima…
Divenne di almeno tredici colori diversi, ma in un millesimo di secondo alzò un braccio trionfante per richiamare l’attenzione su di sé, come se ce ne fosse ancora bisogno… “Vedete?! Con l’aiuto di questa marmocchia le nostre ricerche saranno facilitate! Ci faremo aiutare da loro! I bambocci raggiungono i posti meglio celati in un attimo!” Gli altri ormai stavano ridendo a crepapelle per il malriuscito tentativo di Benji di “salvare la faccia” Ma lui continuò imperterrito “Dimmi, bimba, hai per caso visto un ragazzo con le sembianze di una scimmia?” le chiese, tendendo la mano verso la sua testolina per riprendersi il suo prezioso cappello… Ma la bimba lo superò in velocità, prendendosi il cappello e nascondendoselo dietro la schiena…sotto lo sguardo divertito di tutti… “Eggià, Patty, hai proprio ragione…quello che nessuna donna mai riuscì a fare…”disse Holly, avvicinandosi ridendo alla sua manager, che arrossì vistosamente
Intanto la bambina continuava il suo discorso con Benji “No, nessuna scimmia!” rimettendosi il berretto in testa, ma tenendolo con le mani per non farselo portare via. “Però c’era un signore nascosto in un cespuglio e non riusciva più ad uscire, là!” e indicò un grosso cespuglio a lato della radura, da cui spuntava…un fondoschiena, che tentava di avanzare con scarso successo…
“Uhm…zio Benji deve fare una cosetta…ti riporto dalla mamma, è meglio!” In quel momento si avvicinò alla “coppietta” una donna “Becky!” “Mammina!”disse la bambina scendendo dalle braccia di Benji e portando il cappello con sé… “Ehi! Il cappello!”
La madre andò a ringraziare il gruppo, dopodiché se ne andò, con la piccola e…il cappello… “Il mio cappello…..”
“Su, Benji!” le si avvicinò Tom, comprensivo “Dopotutto è andato a una tua mini fan!” aggiunse, non riuscendo a trattenere una risata, come del resto tutti gli altri.
“Groarrrr!!!! Questa Harper me la paga! Oh, se me la paga!” Corse verso il cespuglio dotato di fondoschiena e mollò un calcione degno del Tiger Shot di Lenders… “HARPER!”
Il poveretto, che con l’aiutino di Price era riuscito a liberarsi dagli arbusti, alzò a stento la testa per vedere su di sé una decina di paia di occhi fiammanti di rabbia… “Ops…mi avete trovato!”
“A causa tua ho perso il mio preziosissimo berretto!”
Tutti lo guardarono stranito “Ma se ne hai una ventina di identici, a casa!”
“ZITTIIIII!!!!!!!”
“Buahaha!! La tigre ha perso il suo cappellino!”
“LENDERS…tu non mi hai mai visto veramente arrabbiato…ti avverto!”
“Oh, chissà che spettacolo!”
“Su, su!” Intervenne Bruce, che per salvare la faccia e la situazione, massaggiandosi il didietro dolorante propose di andare a bere una bibita nel chiosco davanti alla fermata dei pulman, idea accettata di buon grado da tutti, che sorseggiando ognuno la propria bibita, si presero un momento di meritato relax.

Federica e Melania si allontanarono dall’allegro gruppetto che stava ancora ridendo e scherzando…dall’inizio della vacanza non avevano ancora avuto l’occasione di stare da sole, per una chiacchierata tra sorelle, come erano abituate a casa…
“Certo che siamo capitate in un gruppo di matti!” Rise Fede
“Un simpaticissimo gruppo di matti!” La imitò Memi
Si sedettero su una grande pietra rivolte verso il bel laghetto, e dopo un breve momento di silenzio, la maggiore tra le sorelle si rivolse all’altra “Beh, siamo state fortunate ad averli incontrati!”
“Già! E’ stato un piacere rivedere Danny e Mark, e conoscere tutti i loro amici!”
“Sono stati carinissimi fin dall’inizio con noi…”
“Mi mancheranno quando ci sarà da tornare a casa!”
“Anche a me…”
“Piuttosto, sorellina…” Memi si terrorizzò alla vista di quello sguardo malizioso che ormai conosceva fin troppo bene “Ehm…sì?”
“Priiiimaaaa…”
“Quando?” Finse di non capire a cosa si riferisse
“Quando sei caduta nella pozzanghera!”
“Coff…Era una palude! Non una pozzanghera!”
“…E Julian ti ha dato una mano…eri talmente rossa che ho pensato che avessi la febbre!”
“Ehm! Vogliamo parlare di te e del dolce Tommy?”
“EH?!”
“Guarda che me ne sono accorta di come vi guardate! E di come è dolce e premuroso con te!”
Fede diventò rossa come la sorella, ma poi sorrise dolcemente “Beh…si…la sua dolcezza mi piace molto…non ho mai incontrato una persona che si comportasse così con me…è…strano! E bello!”
Memi ricambiò il sorriso “Ah…lo ammetti, allora!” Per tutta risposta Fede annuì e portò le ginocchia al petto. “Può essere…ma…beh, lo sai…non voglio fare nulla! Non sopporterei altre delusioni!”
“Sorellina…” la guardò impensierita…la conosceva bene, e sapeva quanto fosse difficile per lei lasciarsi andare con qualcuno…
Melania decise di imitare la sincerità della sorella, e si lasciò andare… “Anch’io…cioè…non so perché, ma Julian mi…mi piace da morire! Ha un sorriso bellissimo! Ed è così carino!”
La sorella le sorrise “Però…come ci ha detto Eve l’altra sera, è ormai chiaro che fa coppia fissa con Amy…ma non ci posso fare niente! E’ da quando l’ho visto che…è scoccato il colpo di fulmine!”
“Se ti piace non ci puoi fare niente! Io sono dalla tua parte, lo sai!” Si sorrisero
“Però…” continuò Fede “Non dimenticarti di Danny!”
“Danny? E cosa centra Danny?”
“E’ cotto di te, testona!”
“Ma dai! Perché tutti lo pensate? Siamo amici da tanto! Non è possibile che…” Furono interrotte da Jenny, che andò a chiedere loro di andare insieme al gruppo per fare una foto ricordo di quella giornata
“Wow! Io adoro le foto! Andiamo!” Fede si alzò insieme alla sorella, arruffandole i capelli e dicendole sotto voce che avrebbero continuato il discorso in un secondo momento…

Ci misero un bel po’ a fare la foto, a causa dei problemucci di ognuno…Benji che non voleva stare vicino a Mark, le manager cercavano di posizionarsi vicino ai capitani, Bruce in mezzo alla scena…
Alla fine tutti riuscirono ad soddisfare le richieste, e anche Memi, che si mise vicino a Julian, che dall’altro lato aveva ovviamente Amy, e Fede, che si posizionò timidamente vicino a Tom…
Fu la prima indimenticabile fotografia della loro prima giornata di quella vacanza indimenticabile…

E poi venne il momento dell pranzo preparato dalla signora Harper, consumato in silenzio da quasi tutti i ragazzi, immersi nei propri pensieri, rivolti come sempre a capitani, managers, ma anche a panini, fondoschiena doloranti, berretti “rubati”, e a parole di sorelle…


Ed ecco finito anche il quinto capitolo!
Ricordando che stiamo aspettando tutti i pareri di coloro che leggeranno questa fic, colgo l’occasione per ringraziare Rossy, miki_koishikawait, Pay(la mia amica di blog!) e in modo speciale Gemini(amica e prima lettrice!).
Un’altra comunicazione “di servizio”…con l’inizio della scuola e università, purtroppo si riduce anche il tempo per scrivere la fanfiction…quindi non aspettatevi capitoli postati velocemente come questi cinque…ma faremo il possibile per continuarla a ritmo sostenuto!Promesso!
Appuntamento al sesto capitolo di Memi, in cui le cose si movimenteranno un pò…^___-
Alla prossima ragazzi!
Fedechan

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Capitolo 6
*** E se lui...E se lei... ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 6: E se lui... E se lei...



Era ormai calata l’oscurità quando i ragazzi raggiunsero l’albergo termale della famiglia Harper. Erano a pezzi, per questo quando Patty propose di rinfrancarsi con un bel bagno nelle terme tutti accettarono di buon grado. Un bel bagno in quelle acque calde era l’ideale per riprendersi dopo la stancante giornata appena trascorsa!
Le ragazze e i ragazzi si divisero per andare ognuno nei rispettivi spogliatoi. Ovviamente le terme erano divise per maschi e per femmine, ma questo da una parte permise loro (soprattutto alle ragazze!) di parlare un po’ per conto loro.
“Ah! Quest’acqua è meravigliosa!” sospirò Patricia rilassandosi completamente.
Accanto a lei Memi sorrise. “Hai ragione, si sta benissimo qui” annuì con decisione.
“In Italia avete posti come questo?” si incuriosì Amy.
“Beh, non sono così comuni come qui in Giappone” rispose Melania, pensosa.
“Comunque, quelli che ci sono, sono molto belli e frequentati!” intervenne Federica, che era appena entrata nella vasca.
“Davvero? Mi piacerebbe vederli un giorno!” dichiarò con un sorriso allegro Patricia.
“Allora dovete assolutamente venire a trovarci in Italia! Vi ci porteremo noi!” le prese affettuosamente le mani tra le sue Melania, con occhi radiosi.
Patty rimase piuttosto stupita di quel gesto, ma poi un sorriso spontaneo le comparì sulle labbra scarlatte. “Sarebbe fantastico!” annuì convinta, ricevendo cenni d’assenso da parte dell’altra.
Federica, che le stava guardando da poco lontano, sorrise divertita alla scena. Sua sorella era un po’ come lei: affettuose uguali! Ma in fondo Memi era davvero una ragazza dolce. “Proprio come Tom”, si ritrovò suo malgrado a pensare, per poi arrossire visibilmente quando si rese conto di ciò che aveva appena detto. Ma ciononostante non poté fare a meno di sorridere.
“Questo posto è davvero molto confortevole” Fede sobbalzò spaventata, per poi sorridere quando incrociò lo sguardo amichevole della giovane Fujisawa.
“Jenny!” le sorrise allegramente.
“Scusa, non volevo spaventarti, ti ho vista sola e così ho pensato di...beh, allora come ti trovi?” le sorrise cordiale e sinceramente interessata.
Fede ricambiò al sorriso, toccata dal gesto della manager. “A dire il vero molto bene” rispose in tutta franchezza. “Voi siete state veramente molto carine con me e mia sorella e poi con i ragazzi formate un gruppo davvero affiatato! Sono contenta di avervi conosciuto”
“Grazie, ma come io e le altre vi abbiamo già detto, per noi è stato un piacere avervi con noi! Più ragazze siamo e meglio riusciamo a tener testa a quegli imbranati dei ragazzi!” le ammiccò, cacciando scherzosamente la lingua.
“Ad ogni modo” continuò poco dopo la manager, ritornando seria. “Tu e Melania siete due ragazze veramente fantastiche!”
“Grazie...” arrossì lievemente Federica. “E comunque...i ragazzi sono davvero così imbranati? Voglio dire, a parte Bruce che oggi ci ha fatto fare chilometri quando invece il pullman era a portata di mano, e Mark e Benji che continuano a punzecchiarsi, gli altri non mi sembrano così maldestri”
“Oh, lo sono, te lo posso assicurare!” sorrise sibillina Jennifer.
“Davvero?” domandò incuriosita l’altra.
“Certo! Soprattutto con le ragazze” sospirò come chi la sapeva lunga a riguardo. “Però non posso lamentarmi. Sono tutti dei bravi ragazzi in fondo” aggiunse poco dopo, sorridendo affettuosamente.
“Si, hanno un cuore d’oro” convenne anche Fede. “Stamattina, ad esempio, Tom si è gentilmente offerto di portarmi lo zaino. E anche con la valigia ha fatto lo stesso” nel momento stesso in cui lo diceva, la ragazza desiderò sprofondare sei mila metri sotto terra. Ma che le era saltato in testa di dire?!, arrossì imbarazzata Federica.
“Tom è fatto così!” la voce di Jenny interruppe il fluire dei suoi pensieri.
“Eh?” la guardò frastornata.
“Tommy è sempre stato un ragazzo gentile e generoso, non mi meraviglia che si sia offerto di portarti lo zaino” continuò Jennifer, immersa in chissà quali ricordi. “Lo conosco da quando eravamo piccoli, da quella volta in cui venne a stare per qualche periodo di tempo a Furano con suo padre. Fu lui a insegnare a Philip l’abc del calcio. Non è cambiato molto poi da allora, lui è sempre così estremamente gentile e dolce”
Però Fede ormai quasi non la ascoltava più continuava a chiedersi il motivo per cui il suo cuore avesse preso a farle maledettamente male a quelle parole. Ma lo sapeva eccome il perché. “Allora lui è stato così gentile con me solo perché proprio del suo carattere?”, non poté fare a meno di chiedersi, con le lacrime agli occhi.
“Scusami, Jenny, io esco” mormorò, dirigendosi negli spogliatoi.
Memi guardò la sorella allontanarsi apprensiva. L’aveva vista rabbuiarsi e così non aveva potuto fare a meno di ascoltare cosa Fede e Jenny si stavano dicendo. Purtroppo aveva afferrato solo pochi tratti del discorso, ma sufficienti per capire che stavano parlando di Tom e di come lui fosse sempre gentile con tutti. “Fede…”, guardò la porta dello spogliatoio comprensiva.


“Bruce, non cambierai mai!” sospirò rassegnato Philip, scuotendo il capo.
“Non fare tanto il moralista, Callaghan! Scommetto che se trovassi un buco, tu saresti il primo a venire a dare un’occhiata per sbirciare Jenny!” il giovane chiamato in causa arrossì seduta stante a quelle parole, mentre Harper continuava nel suo tentativo di spiare le ragazze, appena aldilà di quel separé in legno.
Tom, che li stava osservando in silenzio, sorrise divertito. “Beh, ragazzi, non so voi, ma io esco” decise quindi, alzandosi.
Si diresse agli spogliatoi, dove si vestì. Una volta fuori di qui, si scontrò con Melania che era appena uscita a sua volta dagli spogliatoi femminili.
“Memi!” le rivolse un magnifico sorriso.
“Oh, Tom!” lo guardò sorpresa lei.
Era uscita poco dopo la sorella dalle terme per andare a vedere come stava, ma non l’aveva trovata negli spogliatoi. Doveva essere già andata in camera. Aveva deciso così di recarsi lì a sua volta, ma il caso aveva voluto farla scontrare con Tom. Ma forse era meglio così, si disse. In questo modo avrebbe potuto parlare direttamente con lui. Mettendo da parte la sua consueta timidezza, Memi sfoderò uno dei suoi sorrisi più dolci.
“Senti, Tom, io mi chiedevo se...beh, avresti qualche minuto da dedicarmi?” arrossì violentemente di fronte allo sguardo meravigliato del ragazzo, ma si fece forza e continuò. “Avrei bisogno di parlarti”
Becker era rimasto piuttosto sorpreso di quella richiesta, ma tuttavia annuì, ricevendo per questo un sorriso grato da parte della fanciulla. Di comune accordo decisero di andare in un posto un po’ più appartato a parlare e per questo optarono per il porticato. Il cielo era costellato di stelle quella sera e l’aria era calda. Tommy e Melania si sedettero sulla panchina in legno che la signora Harper aveva insistito per mettere là fuori al porticato. Un minuto di silenzio ancora, poi finalmente Tom si decise a parlare.
“Allora, cosa volevi dirmi?” chiese interessato di fronte al mutismo della ragazza.
Memi arrossì lievemente, ma non si lasciò vincere dalla timidezza. “Ecco, veramente io...non si tratta di me, in realtà” precisò.
“No?” fece Tom sempre più curioso.
“No” confermò Melania. “Vedi, è per...lei non lo sa, ma io sono qui per parlarti di mia sorella...di Federica” spiegò, arrossendo in volto ma scrutando attentamente una sua reazione.
Tom a quel nome sentì il cuore mancare qualche battito e subito una piacevole sensazione lo avvolse. Ci aveva sperato che Memi dovesse parlargli di Fede. La verità era che sin dalla prima volta che aveva incrociato lo sguardo della fanciulla ne era rimasto come stregato. Non aveva mai provato una sensazione simile prima. Con lei si sentiva bene, sereno, felice. Non l’aveva ancora detto a nessuno, eccetto che all’amico Holly di cui si fidava ciecamente. E di fronte ai fatti, l’altro gli aveva detto che si trattava di un’inequivocabile cotta. E, alla fin fine, non si era sbagliato. Ma lei? Cosa provava Fede per lui? Ogni volta che lui le si avvicinava, lei era sempre molto gentile e gli regalava sempre bellissimi sorrisi, ma poi? Era solo per educazione o c’era dell’altro?
“Davvero?” i suoi occhi marroni si illuminarono, chiaramente felici.
Memi lo guardò leggermente stupita di quella reazione. “Si, davvero” annuì col capo tuttavia.
“Allora, forse Tom è davvero innamorato di mia sorella”, si disse tra sé e sé, pensosa. Subito un bellissimo sorriso comparve sulle sue labbra.
“So che non sono affari miei, e forse sono anche invadente a chiedertelo, ma...” trasse un profondo respiro, cercando di trovare le parole più adatte e sperando che il ragazzo non la ritenesse inopportuna. “Ecco, io...io mi domandavo se tu...beh, ti piace mia sorella?” chiese a bruciapelo, avvampando subito dopo e dandosi mentalmente della stupida per il tatto.
“Ma allora sono proprio matta?! Adesso mi manderà a quel paese e ne avrà tutte le ragioni!!”. Ma mentre Melania stava pensando di poter vincere il premio come “la più imbranata dell’anno”, Tom aveva il cuore praticamente in subbuglio e dal ritmo irrefrenabile. Perché Memi gli aveva fatto quella domanda?, non poteva fare a meno di chiedersi. Che sapesse qualcosa che lui ancora ignorava? Sicuramente, altrimenti perché?
“Scusa, non avrei dovuto farti una domanda tanto personale, sono stata una stupida” lo riportò alla realtà le parole della ragazza, che nel frattempo si era alzata visibilmente impacciata.
Tom la guardò in silenzio, ancora troppo frastornato.
“Io...mi dispiace, fa pure finta che non ti abbia chiesto niente, o...ok?” si sforzò di sorridere Melania, imbarazzata come mai in vita sua. “Beh, ora entro” aggiunse poi, di fronte all’ostinato mutismo del ragazzo.
Se Federica avesse scoperto che lei aveva chiesto a Tom se le piaceva... Memi deglutì, apprensiva. “Pessima mossa, Melania. Veramente pessima!”, si ripeté ravveduta.
Becker la guardò avvicinarsi alla porta d’ingresso senza dire o fare nulla per intrattenerla lì, sebbene il suo cuore gli dicesse di richiamarla. Ma quando la giovane fece per aprire, qualcosa in lui si sbloccò.
“Memi, aspetta!” la fece tornare sui suoi passi.
“Sì?” si guardarono negli occhi.
“Sì” disse poi d’un tratto lui, con espressione decisa.
Melania gli rivolse uno sguardo interrogativo, non capendo a cosa si stesse riferendo. Ma lo capì poco dopo.
“La risposta alla domanda di prima è...sì”


Finalmente anche il sesto capitolo è concluso!! Che ve ne pare? Vi è piaciuto? Mi raccomando, fatemi sapere, ci conto! ^__-
Intanto voglio ringraziare (come ha già fato precedentemente la mia compare Fedechan!) tutte le persone che hanno commentato fino ad ora. GRAZIE a tutti!! Sono contenta che la fanfiction vi stia piacendo! Spero di non deludervi! Da parte mia, ce la metterò tutta!! ^…^
Inoltre voglio fare un ringraziamento particolare alla mitica Gemini che è anche la nostra prima lettrice e fan! Thanks per l’appoggio!!
Bene, detto questo, non mi rimane che salutarvi fino al capitolo otto! Nel frattempo vi lascio in ottime mani con Fedechan!
Baci e a presto!
Memi

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Capitolo 7
*** Allora è vero!? ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 7: Allora è vero!?



Federica era nella sua camera, o meglio, nella camera delle ragazze, e coricata sul suo futon, rifletteva sulle parole che aveva appena sentito da Jenny.
“Tommy è sempre stato un ragazzo gentile e generoso, non mi meraviglia che si sia offerto di portarti lo zaino” “Lo conosco da quando eravamo piccoli, da quella volta in cui venne a stare per qualche periodo di tempo a Furano con suo padre. Fu lui a insegnare a Philip l’abc del calcio. Non è cambiato molto poi da allora, lui è sempre così estremamente gentile e dolce” “Tom è fatto così!”
Si rigirò su un fianco. Lo avrebbe dovuto capire, pensò. Non era stata capace di vedere che comunque Tom è un ragazzo gentile con tutti? Che stupida che era stata. Si era illusa…si, tremendamente illusa, che i suoi sorrisi fossero rivolti in particolare a lei e solamente a lei. O forse…più che essersi illusa, lo sperava. Lo sognava, ancora meglio. Nei suoi sogni ad occhi aperti vedeva Tom che le mostrava quel suo stupendo sorriso, e proiettava queste fantasie nel mondo reale, ormai ne era certa.
E adesso, di nuovo, era rimasta scottata dalle sue speranze disilluse. Ancora una volta aveva fatto prevalere le sue fantasticherie a discapito della vita reale.
Bastava che un ragazzo fosse un po’ gentile con lei e che le sorridesse, che lei si innamorava, o almeno credeva di innamorarsi. Era successo tante di quelle volte, oramai…doveva esserci abituata, ma invece ogni volta, ogni maledetta volta, cadeva nel solito errore.
Una lacrima le scese lungo una guancia. “Basta, ora basta.”

“La risposta alla domanda di prima è…sì.”
“Come?” Memi lo guardò sbalordita. Allora era vero…
Si avvicinò a lui e fece per parlare, ma ad un tratto la porta del porticato si aprì e ne uscì Oliver, che li guardò sorpreso… “Ehi, ragazzi! Che combinate qua fuori?”
La ragazza si girò verso di lui e sorrise “Niente di particolare! Siamo venuti a prendere un po’ d’aria fresca! Ma ora vado in camera, oggi è stata una lunga giornata! A domani, ragazzi! Buona notte!” disse, entrando.
Oliver guardò l’amico seduto sulla panchina “Problemi?”
“Chi lo sa, Oliver, chi lo sa…”

Memi salì le scale di corsa, doveva cercare sua sorella, sperava almeno lei di riuscire a farla ragionare, certe volte si incaponiva per delle sciocchezze inutili, e questa faccenda ne era l’ulteriore conferma.
Bussò ma non ottenne risposta. Entrò piano nella stanza buia, e riconobbe una sagoma sdraiata su un fianco su un futon. Si avvicinò lentamente, e si sedette vicino a lei, posandole dolcemente una mano sulla spalla. “Fede…” Stava singhiozzando.
Federica si alzò a sedere, riconoscendo la voce della sorella. “Oh, ciao sorellina!”
“Prima ho sentito qualche spezzone di discorso tra te e Jenny…”
“Ah…che ne pensi?"
“Che Tom sarà anche gentile e carino con tutti, ma non credo che sia Santo Becker, non credi?”
“Eh?”
“Dai, sorellina…i sorrisi che riserva a te non li riserva certo a tutti!”
“Mah…non ne sarei così sicura…non hai sentito Jenny? Secondo me ha ragione!”
“E anche se fosse? Voglio dire, se è gentile, meglio! E’ un lato del suo carattere che apprezzi, no?”
“Si, questo sì…ma come al solito…”
“Continua”
“Come al solito mi sono fatta i miei voli di fantasia senza considerare il parere del diretto interessato!”
“Chi lo sa…tutto può essere!” Fece un sorriso malizioso
“E tu come lo puoi sapere!”
“Ehm…ecco…”
“Si…?”
“Secondo me è così! E’ palese!” “Non posso dirgli cosa ho combinato! Come minimo mi scanna viva!”
“Mmm…troppo ottimista!”
“No…”
“Vabbè, andiamo a dormire, dai! E’ stata una giornata faticosa!”

Il giorno dopo tutti a colazione erano di buon umore, rinfrancati dalla lunga dormita.
“Oggi che ne dite di visitare questo paesino? E’ qui vicino, ed è molto carino, ve lo assicuro!” Disse Bruce, indicando la località sulla ormai famosa cartina.
“Ok! Io ci sto!” disse Oliver
“Non dobbiamo andarci a piedi, vero Harper?” intervenne Patty, al ricordo della massacrante e inutile passeggiata del giorno precedente
“Spiritosa…” I due si fecero la linguaccia, che scatenò come al solito l’ilarità generale.
Fede, che era stata piuttosto silenziosa ripensando alla sera prima, osservò di fianco a lei Memi ridere con Julian, con un lieve rossore sulle guance. E davanti a loro, Danny, che li osservava in silenzio spalmando da ormai qualche ora della marmellata su di una fetta di pane tostato… “Ehm…Danny…credo che ormai ce ne sia a sufficienza…” Ridacchiò
“Come? Ah! Oh, sì!” Arrossì tutto d’un tratto, posando il coltello e iniziando goffamente a mangiare la fetta
Federica gli sorrise comprensiva…ormai per lei era palese che Mellow fosse cotto marcio della sorella, ed evidentemente lui, essendo un tipo sensibile, aveva capito dell’infatuazione di lei per Julian. Memi era piuttosto “testa di legno” in queste cose…
“Povero Danny…forse è meglio che gli parli appena capiterà l’occasione!”

Un’ora dopo erano tutti in strada aspettando il pullman che li avrebbe portati nel paesino scelto da Bruce. Appena salirono, tutti come al solito corsero verso la fila dietro, che fu occupata da Bruce, Benji, Mark, Oliver e Tom.
Anche Danny, che avrebbe voluto sedersi almeno vicino al suo amico Mark, visto che Memi era tutta presa in una conversazione sulla moda italiana con Amy, corse verso gli ultimi posti, ma fu bloccato da una stretta al braccio. Si voltò per vedere chi fosse, e vide Fede che lo guardava con un’aria furba… “Ti siedi con me? Che ne dici di fare due chiacchere?” Disse strizzandogli l’occhio, rivolta verso la sorella minore… “Ehm…ok…” Ribattè Danny imbarazzato
Si sedettero davanti, piuttosto lontani dagli altri ragazzi.
“Danny, parliamoci chiaro.”
“Si?” Il poveretto stava arrossendo vistosamente. Conosceva da anni ormai la giovane, e sapeva che quando voleva sapeva andare dritta al punto, anche troppo…
“Tu sei cotto di mia sorella, no?”
Ormai era paonazzo. Non c’era più via di scampo. Lo sapeva bene. “Ehm…”
“Su, confessa”
Con quella ragazza era inutile tentare di cercare una via di fuga. “Si nota così tanto?”
“Beh, io lo noto!”
“Comunque sì…che ci posso fare?”
Fede gli diede un’amichevole pacca sulla spalla “MA BRAVO IL MIO PICCOLO DANNY!!!!!!!!!!!!!!!”
Il preso in causa le tappò la bocca con una mano “Ecco, se riusciamo a non farlo uscire dai confini nazionali è già qualcosa!”
“Lo so, lo so, è che sono contenta! Ma tranquillo, questa cosa resterà il nostro piccolo segreto! A meno che…”
“A meno che…?” Era terrorizzato…conosceva anche le sue idee pazzoidi, purtroppo…e quando si metteva in testa qualcosa…
“Elementare, mio caro Watson! A menco che tu non glielo dica!”
“Umpf! Restiamo coi piedi per terra, tua sorella è già innamorata di qualcun altro, e quel qualcuno non sono di certo io!”
“Parli di Julian, non è vero?”
La guardò sorpreso…beh, in effetti anche lei conosceva fin troppo bene la sorella “Si, proprio lui!”
“Beh, io non me ne preoccuperei troppo!” Incrociò le braccia, saccente
“Ah no?” Scosse la testa divertito
“No, secondo me è un’infatuazione passeggera…credo che Memi abbia più o meno idealizzato Julian come il tipo di ragazzo perfetto, ma le passerà presto, vedrai! Solo che dobbiamo farla un attimino cadere dalle nuvole…già già!” Annuì col capo come per auto complimentarsi delle sue idee.
“Mah…se lo dici tu…”
“Beh, comunque io sono dalla tua parte, sappilo!”
“Lo so, lo so, grazie!”
Si sorrisero divertiti, e nello stesso momento il pullman si fermò a destinazione, così si alzarono per scendere assieme agli altri.
Fede si diresse verso gli scalini al centro della vettura seguita da Danny, quando urtò la spalla di qualcuno, che stava cercando di scendere nel suo stesso momento ma che proveniva dalla direzione opposta. Alzò gli occhi e si trovò davanti Tom, che gli sorrise un po’ imbarazzato.
Lei invece scostò immediatamente lo sguardo da lui, guardando verso il basso e scendendo veloce, il tutto sotto lo sguardo basito degli ultimi a scendere, ovvero Danny, Memi e soprattutto Tom, che rimase un po’ dispiaciuto della cosa…di solito Federica non gli aveva mai negato un sorriso…che cosa poteva essere successo? Forse Memi le aveva raccontato dei discorsi della sera precedente, e…e dunque lei, che al contrario non provava nulla, ora cercava in tutti i modi di evitarlo? Guardò sconcertato Melania, che capì subito cosa intendeva chiederle…appena scesi dal pullman infatti lo prese in disparte, e in tutta fretta, prima che chiunque, ma soprattutto la sorella, li potesse vedere o sentire, gli disse “Non pensare male, assolutamente! Non le ho detto niente di ieri sera, giuro! Non posso dirti niente, però…tranquillo, ok?” e si affrettò a raggiungere gli altri, lasciando comunque il povero Becker in uno stato di confusione totale.

La truppa si mise in marcia. La giornata era piena di cose da fare, prima visitarono il delizioso centro storico del paese, poi un museo e nel pomeriggio era in programma la visita al templio, dove avrebbero potuto dire una preghiera che gli portasse fortuna in amore e nella vita…
Ma adesso era il momento del pranzo! Come consigliato dal sognor Harper, si recarono in una carinissima locanda dove si abbuffarono dei prodotti tipici della regione…Dopo mangiato, prima di riprendere la camminata verso il templio, si concessero un po’ di riposo all’interno del parco cittadino, dove seduti sull’erba si godettero il caldo ma ancora piacevole sole estivo.
Fede era sdraiata un po’ in disparte, godendosi i raggi solari da sotto i suoi occhiali da sole, quando sentì un tocco leggero sulla sua spalla.
Si alzò sui gomiti, e tolse gli occhiali strofinandosi gli occhi infastiditi dalla forte luce. “Oh, Amy!” Le due ragazze si sorrisero.
“Senti…volevo chiederti una cosa…” si sedette a sua volta vicino a lei “Forse mi prenderai per stupida, ma…” arrossì livemente
“Ma figurati! Dimmi!”
“Mi vergogno un po’ a venirti a parlare di questo, ma…ecco,beh…tua sorella…secondo te…ha una cotta…ehm…per Julian?”
Fede si rizzò dritta a sedere di colpo “Come scusa???”
“No, ecco, vedi, è che…mi sembrava…”
“Oh mio Dio! Adesso che le dico? Ma perché la mia cara sorellina mi fa cacciare sempre in questi pasticci?”
“OH! Ma no!!! Figurati!!! Eheh!!! Perlomeno…a me non è sembrato!!!”
“Ah…allora era solo una mia impressione! Lo sapevo!” Le sorrise, sembrava leggermente sollevata “Scusa se ti ho disturbato” Fece per alzarsi, ma Fede la bloccò “Secondo me…anzi, ne sono certa, in fondo in fondo le piace Danny! E’ da quando sono piccoli che è così! Fidati!” Le disse con un sorriso caloroso, a cui la ragazza rispose grata “Beh, anche lui mi pare interessato!” E risero insieme, sollevate ognuna per i propri motivi “Ehm…è la verità…più o meno!Coff coff!”

Dopodiché fu il turno del templio, dove tutti i nostri eroi espressero in silenzio i loro desideri d’amore, di calcio e di vita…


Eccomi qua!!! Come vi pare il capitolo 7? Mi raccomando, aspettiamo sempre i vostri commenti e intanto ringrazio di cuore tutti coloro che ci recensiscono da quando questa ff è nata!
In particolare questo capitolo 7 è stra-dedicato alla mia mico sorella Chiara, lettrice fedele e sostegno morale da ormai quasi dieci anni! Thanks tesoruccio!!! Tvtb!
E grazie anche a Marta, un’altra mia carissima amica che sono sicura leggerà questa fic e a cui prometto una crepes alla nutella! Ma io però con la panna montata! ^________- (Ehm…è una lunga storia, non preoccupatevi!)
Visto che ci sono…volevo fare un po’ di pubblicità occulta al mio blog! L’indirizzo è http://www.fedechan84.splinder.com/ e se voleste farci un salto e lasciare magari un commentino sarei felicissima!
Ora che dire…vi aspetta un altro bellissimo e movimentatissimo capitolo scritto dalla bravissima Memi!Che volete di più, un amaro Lucano? ;P
Noi ci rivediamo al capitolo 9! (Mamma mia, non mi sembra vero di aver già 9 capitoli…sembra ieri che l’idea è nata!)
Un mega bacione a tutti!
Fedechan

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Capitolo 8
*** Tutta colpa di mia sorella! ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 8: Tutta colpa di mia sorella!



Se Bruce non avesse proposto quel picnic in riva al fiume... Se gli altri non avessero accettato... Se Mark e Benji fossero andati un po’ più d’accordo... Se Memi non si fosse intromessa... Se Fede avesse capito prima... Se...beh, se le cose fossero andate diversamente, a quell’ora probabilmente Holly non sarebbe paonazzo, Fede non avrebbe preferito sprofondare sei mila metri sotto terra, Memi non avrebbe cercato un posto in cui nascondersi e Tom non sarebbe bagnato fradicio!
Ma andiamo per ordine.
Tutto era cominciato quella mattina quando, seduti come sempre per la colazione, i ragazzi avevano deciso, di comune accordo e sotto richiesta di Bruce, di organizzare un bel picnic nei pressi di quel famoso fiumiciattolo che sgorgava lì accanto. Gentilmente la signora Harper procurò loro alcune vivande, mentre al resto si occuparono Jenny, Eve, Memi e Fede andando al supermercato giù in paese. Erano le undici e mezza quando si ritrovarono fuori al porticato dell’albergo termale.
“Allora, avete preso tutto?” si informò Bruce dando una sbirciatina alle buste che la sua ragazza aveva tra le mani.
“Fermo lì!” gli mollò un ceffone sulle mani Evelyn. “Non si tocca, capito?” lo guardò intimidatoria.
Bruce deglutì, annuendo terrorizzato.
“Bene!” fu la risposta di Eve, che sorrise compiaciuta.
“Voi siete pronti?” domandò Jenny rivolta ai ragazzi.
Questi, allora, si misero prontamente gli zaini in spalla e annuirono.
“Vuoi una mano con la spesa?” le si avvicinò gentilmente Philip, togliendole una busta dalle mani.
Jenny arrossì lievemente a quel gesto, ma non poté fare a meno di rivolgergli un’occhiata ricolma di gratitudine.
“Aspetta, ti aiuto” anche Tom si era avvicinato a Federica e le aveva preso gentilmente tutte le buste.
Fede arrossì seduta stante, così, per cercare di nascondere il suo imbarazzo, scostò il capo da un’altra parte. Tommy rimase piuttosto male della cosa. Non riusciva a capire. Memi gli aveva chiaramente detto di non aver detto nulla alla sorella circa la loro conversazione, ma allora perché Fede si comportava in modo così scostante con lui? Che gli avesse fatto involontariamente qualcosa?
Mentre Tom si lambiccava il cervello alla disperata ricerca di una soluzione, Mark e Benji si erano avvicinati contemporaneamente a Memi, che era carica di buste.
“Da qua, Memi, le porto io!” fece per prendere le buste Benji, ma stavolta fu Mark a precedere lui.
“Lascia perdere, Price, prima che combini un macello!” sghignazzò divertito.
“Ehi! Qua se c’è qualcuno inetto, quello sei proprio tu, caro il mio tigrotto!” lo guardò sardonico Benjamin, arricciando le labbra in un sorriso di compiacimento.
“Tigrotto a chi?” si scaldò immediatamente Mark. “Ripetilo se ne hai il coraggio!”
“Non credevo che oltre ad essere un troglodita, tu fossi anche sordo, tigrotto!” lo beffeggiò l’altro, evidentemente divertito.
Holly, che stava osservando la scena come tutti gli altri, li guardò basito. “Oh, no! Ecco che ricominciano!”, sospirò spossato.
“Non azzardarti mai più, caro il mio damerino da strapazzo, se non vuoi che ti cambi i connotati!” ringhiò furioso Lenders.
“Mark, ti prego...” tentò di dire Melania, che era arrossita come un peperone per l’imbarazzo.
“Oh, ho, sto tremando dalla paura!” ribatté nel frattempo Benjamin, per nulla intimorito.
“Argh! Price!!” Mark stava per mollargli un cazzotto, se non fosse intervenuto a porre fine alla discussione Holly.
“Per favore, ragazzi, non ricominciate!” Oliver si frappose tra i due.
“Ha cominciato lui!” si indicarono contemporaneamente i due chiamati in causa, per poi ribattere subito dopo “No, tu!”, e dopo ancora “Tu, ho detto!”. Avrebbero continuato così a lungo se Holly, francamente stanco di quei continui battibecchi, non li avesse messi a tacere con un urlo.
“BASTA!! Adesso basta!” gridò con i nervi a fior di pelle.
Gli altri ragazzi, Mark e Benji compresi, lo guardarono allibiti. Mai una volta avevano visto il capitano così arrabbiato. Mai!
“Voi due!” si rivolse ai due litiganti in tono minaccioso. “Se non vi sopportate, smettetela di punzecchiarvi a vicenda e evitatevi il più possibile, cavolo!” si allontanò ancora visibilmente innervosito e blaterando qualcosa di incomprensibile.
Sia Mark che Benji (ma anche tutti gli altri!) lo guardarono allontanarsi sbalorditi, ma poi subito si riscuoterono e, dopo essersi lanciata vicendevolmente un’occhiataccia che voleva dire “E’ tutta colpa tua!”, si allontanarono a loro volta.
I rimanenti scuoterono il capo rassegnati. Certo che quei due erano proprio impossibili! Se erano riusciti a piegare anche la proverbiale pazienza del capitano, significava che erano veramente assurdi!
Senza perdere altro tempo anche gli altri ragazzi si avviarono alla volta del fiumiciattolo. E, alla fine, fu Danny ad aiutare gentilmente Melania a portare le buste della spesa.

Federica stava chiacchierando allegramente con Evelyn, quando sopraggiunse Tom.
“Fede?” la chiamò.
Al solo sentire il suo nome pronunciato dalla voce dolce e pacata di Becker, il cuore di Federica sobbalzò per poi battere furiosamente in petto.
“T...Tom” balbettò arrossendo lievemente.
Evelyn, percependo la strana aria che si era creata all’arrivo del ragazzo, capì che era meglio lasciarli soli.
“Scusate, vado...” si guardò attorno alla ricerca di una scusa. “Bruce! Vado dal mio tesoruccio!” fece trionfa, accomiatandosi.
Federica fece per dirle qualcosa, ma la ragazza era già partita in quarta senza lasciarle il tempo di ribattere. Rimasta sola con Tom, Federica sentì il cuore palpitarle e una forte ondata di felicità investirla.
“Senti, Fede” cominciò Tommy, facendosi coraggio.
“S...si?” mormorò imbarazzata lei.
“Io, ecco...mi chiedevo se per caso...non so...se ti avessi fatto involontariamente qualcosa” Becker girò leggermente il capo per cercare di nascondere il suo imbarazzo, ma sentì ugualmente lo sguardo interrogativo che la ragazza gli lanciò.
“Voglio dire” continuò allora lui, cercando di apparire calmo. “Ultimamente mi è sembrato che tu mi evitassi un po’, ma può darsi anche che sia solo una mia impressione e...”
A quelle parole il volto di Fede si ammorbidì. Come era dolce Tommy... Forse Memi aveva avuto ragione. Forse...il cuore le balzò nel petto a quel pensiero, ma...forse c’era una minima possibilità che lui...che anche lui potesse ricambiare al suo amore. “Oh, speriamo che sia così!”, pregò tra sé e sé Federica, speranzosa e leggermente imbarazzata.
“No” lo interruppe allora, rivolgendogli uno dei suoi migliori sorrisi. “Non mi hai fatto nulla, Tom, davvero!” assicurò.
Il ragazzo sembrò un tantino esitante, ma poi subito sul suo volto comparve un’espressione di assoluta felicità.
“Sul serio?”
“Ma certo!” assicurò lei. “Anzi, scusami se per caso sono stata scostante con te, io...”
Tom scosse il capo. “Non preoccuparti, non fa niente” le rivolse un dolcissimo sorriso.
Federica sentì le guance colorarsi di rosa, ma non ci badò molto e al contrario ricambiò al sorriso.
“Allora, cosa mi racconti di bello?” fece tutta sorridente lei.
Tom la guardò ancora per un istante in silenzio, pensando a quanto fosse tremendamente carina quella ragazza. E a quanto ne fosse cotto. Ma poi si riscosse di fronte all’occhiata interrogativa della giovane e iniziò a parlarle di alcuni episodi della sua vita in Francia.

Anche Danny e Memi stavano chiacchierando allegramente.
“Oh, Danny! Mi è successa una cosa bellissima!” proruppe d’un tratto la ragazza, incapace di trattenersi oltre.
Il giovane la scrutò attentamente, cercando di nascondere il turbamento che stava provando in quel momento.
“Mi sono...” si guardò attorno circospetta prima di avvicinarsi all’orecchio dell’amico. “Mi sono innamorata!” dichiarò tutta contenta, facendosi sentire solo da lui.
“Ah...” fece non troppo entusiasta Danny. Allora era di questo che voleva parlargli...
“E sai di chi?” continuò la ragazza senza notare il tono della sua voce. “Di Julian Ross!” aggiunse subito dopo, alle stelle.
Danny sentì una fitta al cuore a quelle parole. “Come se non lo sapessi già…”
“Lui è così bello! E poi è dolce, gentile, sensibile,...” Melania iniziò l’elenco delle doti del Principe del calcio, senza notare l’espressione profondamente delusa sul volto dell’amico.
“Ma perché”, si chiese Mellow esasperato, passandosi una mano tra i capelli scuri “Memi si innamora sempre degli altri e mai…mai di me?” Arrossì al pensiero e scostò lo sguardo dalla ragazza, sperando che lei non si accorgesse dell’espressione imbarazzata sul suo volto. Ma Melania era troppo presa a contemplare il suo Julian per accorgersene.
“Tu credi che io abbia qualche possibilità con lui?” gli arrivò dritta la domanda della giovane.
Danny si volse verso di lei e si accorse che lo stava guardando speranzosa. Una nuova fitta al cuore lo colse. Che doveva dirle adesso?
“Non lo so” scosse le spalle, per nulla interessato.
Memi rimase molto male di quella risposta. Ma che aveva Danny? Perché si comportava in quel modo? Se non avesse saputo che era praticamente impossibile, avrebbe detto che all’amico quasi gli faceva piacere che lei non aveva possibilità con Julian. Ma poi si diede mentalmente della stupida. “Perché mai non dovrebbe fargli piacere?!”, si ammonì mentalmente.
“E comunque, non dimenticarti di Amy” la voce di Danny le arrivò dritta al cuore come una pugnalata.
Melania abbassò il capo, mesta. Danny aveva ragione. Come aveva detto anche Eve, Julian non aveva occhi che per Amily. Che speranze poteva avere lei, allora? Alzò lo sguardo e il cuore le balzò in petto quando vide, poco davanti a loro, Julian chiacchierare allegramente con Amy.
“Memi” la richiamò Danny, apprensivo, vedendola così triste.
“Lo so che Amy ha più speranze di me, però...che ci posso fare se mi piace?” lo guardò con occhi luccicanti.
Danny la guardò, ma non disse nulla. Dopotutto, che poteva dirle?

Appena arrivarono a destinazione, si misero tutti subito al lavoro. Era l’ora di pranzo ormai e avevano una fame pazzesca! Avevano scelto un posticino appartato ai piedi del fiumiciattolo, dove l’erba fresca cresceva rigogliosa.
“Questo posto è perfetto!” sentenziò Patricia, soddisfatta.
“Fede, mi aiuteresti con queste?” Amy accennò alle buste.
La giovane italiana annuì, contenta, ed andò ad aiutare la manager.
“Noi pensiamo al barbecue” si fecero avanti Philip e Julian. “Ma avremo bisogno di un po’ di legna”
“Ci penso io!” si offrì immediatamente Memi.
“Aspetta, ti aiuto” Holly le sorrise, ricambiato, e i due si avviarono verso la boscaglia lì accanto.
Ma passando davanti a Mark e Benji, il bel capitano non poté fare a meno di lanciare loro un’occhiata severa, come a volersi raccomandare.

“Prendi quelle a terra, Memi” Holly accennò ai pezzi di legna gettati casualmente a terra.
“Si!” annuì entusiasta Melania, iniziando a raccogliere i pezzi di legna da terra.
Anche Oliver si diede da fare per procurare la legna. Sul suo volto era tornata la sua solita espressione allegra, in totale contrasto con quella che aveva rivolto poco prima ai due amici. Ma adesso la mente del ragazzo era occupata da tutt’altri pensieri. Si era offerto volontariamente di andare a raccogliere le legne per il barbecue per poter parlare liberamente con Memi. Voleva assolutamente chiederle cosa Federica provasse per Tom. Era da quando l’amico gli aveva confessato di essersi invaghito della ragazza che pensava di parlarle. Anche se in un primo momento aveva pensato di andare dalla diretta interessata e chiedere a lei. Ma quando poi aveva visto Memi parlare con Tom una di quelle sere, aveva cambiato idea. Forse, anziché andare direttamente da Fede, poteva chiedere alla sorella. Le aveva viste sempre molto unite e probabilmente Melania sapeva cosa stesse succedendo tra i due. Oltretutto così avrebbe potuto risparmiarsi una figurella con Fede nel caso lei, alla sua domanda (diciamolo pure) inopportuna, gli avesse detto di farsi gli affari suoi.
Oliver trasse un profondo respiro, deciso più che mai a trovare una risposta alla sua domanda.
“Memi, senti” iniziò, serio.
“Si?” lo guardò interrogativamente Melania, smettendo per un istante di fare quello che stava facendo e volgendosi verso di lui.
Holly arrossì leggermente sotto lo sguardo indagatore di lei, ma, mettendo fondo a tutto il suo coraggio (che mai gli era mancato in campo!), decise di continuare la conversazione.
“Lo so che non sono affari miei, ma...ecco, mi chiedevo se tua sorella...voglio dire, se tu sai cosa Federica provi per...per Tom” arrossì seduta stante a quelle parole, ma non si lasciò vincere dall’imbarazzo. “Ho...ho pensato di chiedere a te perché tu sei sua sorella e sicuramente saprai qualcosa più di me. E poi l’altra sera, quando tu e Tom vi siete parlati, ho pensato che è di lei che parlavate e...” ma si interruppe di fronte alla risata cristallina della ragazza.
Holly la guardò sorpreso di quel gesto, ma Memi non riuscì a trattenersi dal ridere.
“Scusa, scusami...” mormorò quando si fu calmata, poco dopo. “Non volevo, è solo che...beh, eri così buffo!” scoppiò nuovamente a ridere, imitata da Oliver.
L’impaccio se ne andò grazie a quell’innocente risata e poco dopo, quando ritornarono seri, Melania si apprestò a rispondere alla sua domanda.
“Si, comunque, è di lei...di Federica che parlavamo io e Tom” spiegò Memi, rivolgendogli un meraviglioso sorriso.
“Io...” arrossì lievemente al ricordo. “Io gli ho chiesto cosa pensasse di mia sorella...se...se le piacesse, insomma”
“Memi!” una voce spossata irruppe tra i due.
Holly e Memi si voltarono e per poco non urlarono quando, davanti ai loro occhi, comparve la figura familiare di Federica. La ragazza era andata a vedere se non servisse una mano con le legna, quando aveva sentito Holly parlare con la sorella. Ed era stato allora che aveva scoperto cosa aveva combinato Melania!
“Fede” impallidì Melania.
“Adesso mi scanna!”, pensò terrorizzata. “Non posso crederci...perché gli hai parlato, Memi? Perché hai parlato con Tom??” Federica si avvicinò minacciosa alla sorella, che si guardava disperatamente attorno alla ricerca di un nascondiglio.
“Io...” tentò di difendersi l’altra, mentre Holly assisteva alla scena paonazzo in volto.
“Adesso non avrò più il coraggio di guardarlo negli occhi!” si portò le mani in volto Federica per cercare di nascondere il rossore che le disegnava le guance.
“Ma...” Melania stava per dirle che non doveva preoccuparsi, perché tutti i suoi sogni si sarebbero presto realizzati visto che anche Tom ricambiava al suo amore, se non avessero sentito quello “SPLASH” poco promettente...

“Hai visto che hai combinato, Lenders?” attaccò subito briga Benji non appena Holly si fu allontanato.
“Cosa?!” si inalberò immediatamente Mark.
“E’ tutta colpa tua se Holly ce l’ha con noi!” gli puntò un dito contro, minaccioso.
“Mia?! Senti, portieruncolo da quattro soldi, devo ricordarti che sei stato tu a iniziare?” lo guardò altrettanto intimidatorio.
“Tsk!” incrociò le braccia al petto Benji. “Adesso va a vedere che la colpa è pure mia!”
“Certo che lo è!” ribatté energico Mark.
“Senti, razza di troglodita, non ho alcuna voglia di mettermi a litigare con te per una cosa che non ho commesso io!” si infuriò a sua volta Price.
“Certo, come no!” sorrise ironico Mark. “Signori e signore vi presento santo Price! Applaudite, prego!” si rivolse agli altri con fare scenico.
Di fronte allo sguardo furibondo del portiere, e in mancanza del solito paciere Holly, Tom decise che era meglio intervenire.
“Ragazzi, smettetela di litigare, state dando spettacolo” fece notare gli occhi curiosi di quelle poche persone che come loro avevano deciso di riunirsi lì in riva al fiume.
“Dillo a lui!” risposero in contemporanea i due contendenti, guardandosi in cagnesco.
“Price!”
“Lenders!”
Si gettarono un’occhiata fulminea, poi, incapaci di trattenersi oltre e incuranti degli sforzi di Tom di farli riappacificare, i due si avvicinarono l’un l’altro minacciosi.
“Adesso te la faccio vedere io, razza di pallone gonfiato!” alzò il braccio per tirargli un pugno Mark.
“Non vedo l’ora di gonfiare quella tua faccia di bronzo, Lenders!” ribatté a tono Benji, per nulla intimorito.
“Ragazzi, per favore” ritentò Tom, frapponendosi nuovamente tra i due.
“Fatti da parte, Becker, non sono affari che ti riguardano!” lo scantonò Mark.
“Si, spostati Tom. Questa è una cosa tra me e Mark!” diede man forte Benji, pronto a darsele di santa ragione con il rivale.
“Ragazzi, non è il caso di...” provò ancora Tommy, ma venne interrotto dalle mani dei due ragazzi che lo spinsero indietro.
Lo spinsero indietro e...
SPLASH!!
Tom, troppo vicino al fiume, ci cadde sano sano dentro sotto lo sguardo allibito di tutti.
“Cosa è stato?!” accorsero anche Holly, Fede e Memi dalla boscaglia lì accanto.
Patty accennò ancora esterrefatta a Tom e subito...scoppiò l’ilarità generale!
Tom se ne stava semi-sdraiato nel fiumiciattolo, con il volto ancora incredulo e inzuppato dalla testa ai piedi! Il giovane gettò un’occhiata inceneritore ai “colpevoli”, vale a dire a Mark e Benji, che tentavano in tutti i modi di trattenere una risata. Ma di fronte alla scena, non poterono non scoppiare a loro volta a ridere, anche se questo, poveri loro, sarebbe stata la loro fine!


Allora? Che dite, si sono movimentate le cose? ^__- E comunque non temete, perché nel prossimo capitolo ne vedrete ancora delle belle!!
Intanto, dedico questo capitolo alla mia collega/sorellina Fedechan! ^…^
Dette queste poche parole e ringraziando nuovamente tutti coloro che continuano a recensire la storia (GRAZIE, grazie mille!!), vi lascio al prossimo fantastico capitolo di “La Vacanza”! Mi raccomando, rimanete con noi!! ^^
Memi

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Capitolo 9
*** Maglie bagnate e frasi non dette ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 9: Maglie bagnate e frasi non dette



Tra le risate di tutti, i colpevoli si decisero finalmente a dare una mano al povero Tom, che però alla vista dei due si alzò da solo sbruffando e si andò a sedere sull’erba sgocciolando da tutte le parti.
Al che Jenny gli si avvicinò, e, materna, gli porse un po’ di fazzoletti di carta, l’unica risorsa disponibile per asciugarlo. “Però dovresti toglierti almeno la maglia, Tommy, o ti prenderai una broncopolmonite!”
Mentre Philip guardava impietrito la sua manager, che sembrava non cogliere implicazioni in quella innocente richiesta, Tom era virato in dieci colori diversi.
In condizioni normali non avrebbe avuto alcun problema a fare una cosa di questo genere, dopotutto conosceva i ragazzi e le ragazze da una vita, e queste ultime tra l’altro erano anche le manager…ma la presenza di una certa ragazza italiana lo imbarazzava non poco, ultimamente.
“Ehm…no, non importa…c’è un bel sole, asciugherò presto!”
Ma Patty continuò a far valere le tesi dell’amica, ma con una vena maliziosa in più…ormai aveva capito la situazione, e la cosa la divertiva non poco…
“Tom, non fare il timido! Guarda che ormai qua ti conosciamo tutti! O quasi…” si girò verso Federica, che aveva assunto un colorito non molto lontano da quello di Becker, e le fece l’occhiolino.
Danny, che era vicino alle due italiane, decise che era meglio intervenire “Nessuno ha una maglia da prestargli?”
Tom lo guardò riconoscente come non mai, ma purtroppo nessuno esaurì la richiesta…Il fiume era relativamente vicino all’albergo degli Harper, quindi nessuno aveva portato ricambi.
Oliver intervenì, capendo la situazione in cui si trovava l’amico. “No, credo proprio che non ci sia nessuno…potremmo fare una corsa in albergo a prenderti una maglia di ricambio…credo che Mark e Benji siano molto contenti di porre rimedio al guaio che hanno combinato…vero?” disse, guardando torvo i due.
“Ehm…certo Holly! Ci va lui!” Il portiere indicò Lenders, che subito inveì contro l’altro “Guarda che sei stato tu a spingerlo, mezza calzetta!”
“Come, scusa?”
Tutti si guardarono sconsolati…quei due erano irrecuperabili. Julian decise di intervenire prima che qualcun altro si ritrovasse di colpo nel fiume… “Ok, ok, ragazzi, basta! Sentite, vado io se per voi va bene, tanto mi sono accorto che ho dimenticato in stanza la macchina fotografica che avevamo preso io ed Amy, così recupero anche quella, ok?”
“Ti accompagno, capitano!” disse sorridendo Amy, subito ricambiata
“Grazie, ragazzi, siete veramente gentili!” Li ringraziò Tom, dopodiché i due si avviarono verso l’albergo.
Dopo un attimo di silenzio generale, Tom, che ormai si credeva “salvo”, si vide attorniato da tutte le ragazze presenti, con un’espressione in volto che non prometteva nulla di buono… “Tommy…” iniziò Memi “comunque, il rischio della broncopolmonite resta…” continuò Patty “…quindi, se non vuoi rischiare di vedere i prossimi campionati dalla panchina…” si fece avanti Jenny “devi toglierti la maglia!” finì ridendo sguaiatamente Benji, che si era associato alle ragazze con l’unico scopo di vedere imbarazzato il calmo e pacato Becker, che lo fulminò con un’occhiataccia. Ma ormai tutti stavano ridendo, Federica compresa, e ad un tratto Benji, Mark e Bruce si avventarono sopra, riuscendo a togliergli di dosso la maglia fradicia, e il poveretto si ritrovò davanti tutti gli esponenti femminili del gruppo che lo osservavano con aria ammirata… “E bravo il nostro Tommy!” Rise Patty, seguita dalle altre.
Memi non perse l’occasione di dare scherzose gomitate alla sorella che era in uno stato di trance totale, rossa all’inverosimile… “Eheh…l’ho sempre detto che mia sorella ha degli ottimi gusti, in fatto di ragazzi!” La schernì ridendo accompagnata da Patty, ma la risposta fu uno sguardo omicida “Sorellina…non scherzare troppo, tu, dopo dobbiamo fare un discorsetto, io e te.” “Ehm…come vuoi…” disse, smettendo all’istante di ridere e abbassando lo sguardo a terra.
“Si è arrabbiata sul serio…?”

Intanto, sulla strada per l’albergo degli Harper, due ragazzi camminavano ridendo…
“Aiuto, che ridere la scenetta di Tom!”
“Si, e hai visto com’era infuriato?”
“Già! Tom Becker, il ragazzo più buono e calmo di questo mondo!”
“Hai ragione, Amy, non l’avevo mai visto così arrabbiato! Credo che ora Benji e Mark dovranno trovare alla svelta un modo per farsi perdonare!”
La ragazza assunse all’improvviso un’espressione pensierosa… “Sai, credo anche di sapere il motivo per cui se l’è presa tanto!”
“Federica?”
“Cosa?!? Come hai fatto?!”
“Eheh…penso proprio che a volte voi sottovalutiate un po’ troppo noi maschi…”
“Uhm, mi sa che hai ragione!” Gli sorrise
“Beh, non era difficile capirlo…credo sia abbastanza evidente che Tommy sia cotto di lei!”
“Essì…da quando sono arrivate, Fede e Memi hanno portato parecchie novità, non trovi?”
“Già!”
“E sentiamo, signor so-tutto-io, vediamo se si è accorto di un’altra cosa…”
“Come?”
“Beh, se ormai è palese che Federica sia cotta di Tom…anche Memi…”
“Melania?”
“Si, proprio lei!”
“Anche lei…?”
“Di chi, secondo te?” La ragazza lo guardò maliziosamente
“Beh, vediamo…da quel che ho capito Danny è un suo vecchio amico…potrebbe essere, no?”
“Uhm…fuochino…ma non è proprio così!”
“Come fuochino? O è lui o non è lui!”
“Ecco…è una lunga storia…me l’ha raccontata Federica…praticamente Memi e Danny sono sempre stati amici, e fin da piccoli si sono anche piaciuti…o almeno secondo Fede…”
“Ah!”
“E a quanto pare, Danny è cotto di lei, mentre Melania si è presa una super-mega cotta per…”
“…per?”
Amy distolse lo sguardo da lui, un po’ intimidita dalle parole che stava per dire…era da tanti anni che si conoscevano, ormai, ma ogni discorso che riguardasse anche da lontano un qualsiasi sentimento…beh, era ancora un tabù “…Per te, sciocco, non l’hai ancora capito?” Disse sorridendo intimorita
Il ragazzo sembrò non afferrare il concetto… “Di me??! Ma dai!!!”
I due camminarono in silenzio per qualche istante. Amily aspettava una sua risposta, desiderava averla. Non capitava mai che loro incorressero in discorsi di questo tipo, ed era strano parlarne…ora perlomeno sperava nella possibilità di avere qualche informazione in più da Julian. Chissà, magari ne sarebbe venuto fuori che era innamorata di qualcuno, oppure che nessuna delle sue tante fans gli interessava…qualunque cosa, anche la più difficile da digerire, ma era importante per lei sapere la verità...dopo tanti anni dopotutto era giusto chiarirsi le idee…in qualunque modo.
Fissò il ragazzo, che sembrava assorto nei suoi pensieri, fino a quando arrivarono alla locanda.
Lì presero le chiavi e raggiunsero la camera dei ragazzi, dove Julian prese una maglia dalle cose di Tom, dopodiché uscirono, sempre in silenzio.
Amy si voltò verso il suo capitano, e vide che stava sorridendo tra sé… “Perché ridi, se posso?”
“Oh, beh, niente di speciale…pensavo al povero Danny”
“A Danny? Perché?”
“Se è vero quello che ti ha detto Federica, cioè che è una vita che è cotto di Melania e lei non sembra nemmeno lontanamente accorgersene…beh, poveretto!”
“Antipatico! Non mi sembra il caso di prenderlo in giro!” Amy strinse i pugni irritata
Il ragazzo la fissò stranita “Scusa, scusa! Non credevo avessi tanto a cuore la questione!”
“No, è che…ecco…capisco bene la situazione!”
“In che senso?”
“So che una cosa del genere può fare molto male, credimi!” Lo fissò seria.
“Ma…” Le parole di Julian furono interrotte dal vociare di Oliver, che vedendoli dalla riva, stava andando incontro ai due. “Ehi, ragazzi!” Li raggiunse “Menomale che siete arrivati! Credo che il povero Tommy vi farà una statua! Benji e gli altri gli si sono avventati sopra e gli hanno tolto la maglia, le ragazze fanno i loro soliti commenti, Fede è più rossa di un peperone e lui sta per avere una crisi cardiaca!”
Al che i tre risero di gusto, correndo verso il poveretto che accolse il loro arrivo con un sorriso enorme…
“Grazie, ragazzi, vi devo la vita!” Disse infilandosi svelto la maglia.
Tra le risate di tutti, arrivò il richiamo tanto atteso di Philip, che annunciò che il pranzo era pronto.
Tutti si sedettero in allegria, ma Amy continuava a pensare alla situazione che si era creata poco prima con Julian, si chiedeva se avesse potuto capire prima o poi come si era sempre sentita…
Nello stesso tempo, Memi ed Oliver erano seduti in un angolo vicino a Fede, continuando ad osservare quest’ultima pieni di sensi di colpa, soprattutto la sorella…si chiedeva se avrebbero potuto chiarire, e se l’avrebbe mai potuta perdonare per essersi intromessa così nella sua vita privata…


Ecco qua ragazzi! Che ve ne pare? ^___^
Scusate tantissimo il ritardo, ma come vi avevo annunciato, l’inizio dell’Università significa anche molto meno tempo per scrivere…comunque vi prometto che in futuro cercherò di metterci il meno tempo possibile!
Per il momento aspetto da voi tantissimissimi commenti, e vi lascio al 10° capitolo!
Ricambiando la dedica nel capitolo 8, dedico interamente il capitolo alla mia sorellina Memi!
Alla prossima!
Fedechan

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Capitolo 10
*** Incertezze ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 10: Incertezze



Uno...due...tre...
Appena tre salti.
Melania sbuffò. Nemmeno a lanciare i sassolini in acqua era fortunata quel giorno. Certo che si era messa in una situazione proprio complicata! Federica ce l’aveva con lei perché aveva scoperto che aveva parlato con Tom, Julian non aveva occhi che per Amy e persino Danny era particolarmente strano quel giorno! Istintivamente Memi se ne chiese il motivo. Insomma, che motivo aveva Danny per comportarsi a quel modo?!
“Memi?” la chiamata in causa sobbalzò spaventata, per poi sorridere quando vide la sorella ritta di fronte a lei.
“Fede” sorrise appena mentre Federica le si sedeva accanto.
Melania sapeva già cosa volesse la sorella da lei. Voleva sgridarla per quello che aveva combinato con Tom, e dopotutto ne aveva tutte le ragioni di questo mondo. Insomma, non erano fatti suoi eppure lei ci si era voluta immischiare lo stesso.
“Senti” Memi si fece coraggio e iniziò a parlare. “Lo so che sei arrabbiata con me per via di Tom e ne hai tutte le ragioni di questo mondo, ma se mi lasci spiegare, io...”
“Non sono arrabbiata con te” la interruppe Federica, sorridendole dolcemente.
“Eh?” la guardò sconcertata la sorella. Possibile...?
Fede, allora, abbassò il capo e sospirò amareggiata. “Mi dispiace, prima sono stata un po’ dura con te, non volevo” si scusò.
Melania sbatté più volte le palpebre, chiedendosi se per caso non stesse sognando. Ma non doveva essere lei a chiederle scusa? E allora perché Federica lo stava facendo al suo posto? Non riusciva a capire.
“No” scosse il capo Memi. “Tu non mi devi alcuna scusa. Sono stata imperdonabile, avrei dovuto farmi gli affari miei, avevi ragione tu...solo che...mi dispiaceva vederti così e allora...” si rannicchiò su se stessa, appoggiando il capo sulle ginocchia.
Federica la guardò dapprima sorpresa, poi addolcita. “Scusami per averti fatta preoccupare” le sorrise dolcemente e prese a carezzarle affettuosamente i lisci capelli castani.
“Sono perdonata?” Memi la guardò speranzosa e Fede non poté fare a meno di sorriderle.
“Ma certo!” la rassicurò, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
Dopotutto anche lei era in parte in torto. Certo, era vero che la sorella aveva parlato con Tom senza il suo permesso e, soprattutto, senza dirglielo, ma...non aveva forse fatto anche lei la stessa cosa con Danny? La verità era che erano due impiccione croniche!
“Piuttosto, come va con Danny?” cambiò discorso Federica.
Melania a quella domanda le lanciò dapprima un’occhiata interrogativa, poi sospirò desolata. “Non lo so...Danny è strano ultimamente” confessò.
“Che intendi dire?” chiese Fede sinceramente interessata.
Memi scosse le spalle. “Boh, non lo so nemmeno io, solo che...prima ad esempio, quando gli ho rivelato di essermi innamorata di...di Julian” arrossì nel pronunciare il suo nome. “Danny ha fatto una strana faccia. Se non lo conoscessi direi che sembrava quasi...scocciato”
A quelle parole Federica non poté fare a meno di sorridere, bonaria. “E’ geloso, Memi!” esclamò, quasi fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
“Ma...ma che ti salta in mente?!” arrossì violentemente Melania, imbarazzata. “Io e Danny siamo solo amici. Perché mai lui dovrebbe essere geloso?!” chiese quasi a se stessa.
“Non lo sai?” fu la semplice domanda di Federica.
Una domanda semplice, certo, ma che bastò a mandarla in una confusione più totale. Melania sospirò. Lo sapeva?
“Senti, Memi” fece a un tratto Fede, incapace di riuscire a trattenersi oltre dal chiederlo. “Visto che hai parlato con Tom...lui...si, insomma, che ti ha detto?” arrossì seduta stante a quelle parole e abbassò il capo imbarazzata, ma ciò nonostante era curiosa di una risposta.
Anche Melania era arrossita ma non per l’imbarazzo. “E ora che le dico?!”, si chiese non sapendo che pesci pigliare. Di certo non poteva dirle la verità! Aveva promesso a Tommy che non lo avrebbe fatto. Però...se quei due non si davano una svegliata rischiavano di non riuscire ad incontrarsi!
“Uhm...niente di speciale” mormorò tentando di apparire disinvolta. “Solo che...beh, perché non provi a chiederglielo tu stessa?” le balenò d’un tratto l’idea.
“Eh?!” Fede la guardò stralunata. Era forse impazzita?!
“Ma si, dai! Perché non ci provi? Potresti scoprire qualcosa di importante!” si animò immediatamente Melania, sibillina.
Federica, invece, sembrava piuttosto esitante. “Memi, per caso mi nascondi qualcosa?” la scrutò attentamente.
“Ma...ma no! Che...che dici!” sudò freddo Melania.
“Davvero?” la guardò ancora diffidente Fede.
“Ma certo! Dico solo che dovresti parlarci! Dopotutto Tom è un ragazzo molto disponibile, sono sicura che andrà tutto benissimo!!” affermò con convinzione. “Si, dovresti proprio parlarci!” ripeté con fare saccente.
Federica sospirò, senza dire nulla. E se Melania avesse avuto ragione?

Inebriato dalla dolce melodia proveniente dal walkman, Danny Mellow se ne stava in silenzio ai piedi di un grosso albero. La maggior parte dei ragazzi erano crollati dal sonno, mentre qualcuno stava chiacchierando allegramente. Anche Fede e Memi stavano parlando, Danny da lì poteva vederle benissimo. Sembravano assorte in una conversazione anche abbastanza seria, almeno a giudicare dalle espressioni dei loro visi, ma non riusciva a capire cosa si dicessero. E forse nemmeno voleva tanto saperlo. Perché di certo Melania non era di lui che stava parlando. Non come avrebbe voluto, almeno. Probabilmente si era lanciata in un altro dei suoi lunghi discorsi su quanto fosse in gamba Julian Ross, proprio come aveva fatto quella mattina. E lui sicuramente non aveva voglia di sentirle elencare le doti del calciatore. Non che avesse qualcosa contro di Julian, al contrario. Nutriva un forte rispetto e una profonda amicizia nei suoi confronti, solo che...non poteva sopportare l’idea che quei dolci occhi marroncini si illuminassero al pensiero di qualcun altro che non fosse lui...
Danny arrossì lievemente quando si rese conto di quello che stava pensando, ma poi non poté fare a meno di sorridere, amaramente. Era cotto di Memi da una vita, eppure lei non si era mai interessata a lui in quel senso. Per lei Danny Mellow era solo il suo migliore amico, niente di più. Mentre per lui Melania era molto di più. Lei aveva il sapore di una rosa: dolce, gentile, allegra, bella, fresca... Da quanto tempo si era accorto di provare quei sentimenti per lei? Quasi non lo ricordava più, o forse era sempre stato così. Lui l’amava, ecco tutto. Semplice. Lampante. Chiaro.
Ma lei? Lei avrebbe mai ricambiato a quei suoi segreti sentimenti?
“Danny?” una vocina timida si insinuò tra le note della struggente canzone che stava trasmettendo.
Mellow alzò lo sguardo e rimase alquanto sorpreso quando davanti a lui vide Amily Aoba.
“Amy!” fece sorpreso, spegnendo automaticamente il walkman.
“Posso...ehm...posso sedermi?” arrossì lievemente la fanciulla dai capelli ramati, accennando allo spazio vuoto accanto a lui.
Danny, seppur con un certo stupore, annuì e lei allora prese posto vicino. Istintivamente Mellow cercò Julian con lo sguardo, visto che normalmente Amy era con lui, e lo vide chiacchierare con Patty, Philip e Jenny.
“Scusami se ti ho disturbato” lo distrasse dai suoi pensieri nuovamente la voce di Amy.
“Eh?” Danny si voltò verso di lei, costernato.
“Non volevo darti fastidio, solo che ti ho visto qui, tutto solo e così...beh, ho pensato di venire a farti compagnia!” gli rivolse uno dei suoi migliori sorrisi, al quale l’altro non poté fare a meno di ricambiare.
“Sei stata molto gentile” dimostrò di apprezzare il gesto Mellow.
Amy, in risposta, annuì solamente. La verità era che da quando aveva parlato con Julian si sentiva molto più legata a Danny. Si era resa conto che la sua situazione non era diversa dalla propria: entrambe innamorati di due persone che, contrariamente, sembravano considerarli solo dei semplici amici. Per questo motivo quando lo aveva visto tutto solo soletto non aveva potuto fare a meno di provare una certa ondata di affetto verso quel ragazzo così simile a lei, che l’aveva spinta ad avvicinarsi per dargli almeno un po’ di compagnia e, in qualche modo, appoggio.
“Mi dispiace che Melania non si sia ancora accorta del ragazzo fantastico che ha accanto” mormorò poco dopo Amy, guardando il ragazzo al suo fianco con un’espressione sicura in volto.
Danny, invece, sembrava piuttosto stupito di quelle parole, ma poi sul suo volto comparve un meraviglioso sorriso quando capì le parole di lei. Sorrise, un sorriso carico però d’amarezza.
“Oh, io non sono fantastico come dici” scosse il capo. Sembrava abbattuto.
“No, io non sono d’accordo!” ribatté Amy decisa. “Andiamo Danny! Tu sei un ragazzo straordinario! Sei sempre disponibile con tutti, sei gentile, dolce, allegro, sensibile, intelligente...tutto ciò che una ragazza desidera!” ma si pentì immediatamente di ciò che aveva detto nel momento stesso in cui lo diceva.
Infatti, come previsto, lo vide rattristarsi a quell’ultima affermazione.
“Certo, tutte le ragazze meno che una” mormorò desolato Danny, sospirando mestamente.
Amy, vedendolo così giù, si morsicò nervosamente un labbro. Poi, con fare fraterno, gli poggiò dolcemente una mano su una spalla, ricevendo per questo un’occhiata interrogativa da parte dell’amico.
“Sono sicura che anche Melania lo sappia” gli sorrise, affettuosa.
“Lo credi davvero?” lo guardò con uno sguardo intriso di speranza Danny, non riuscendo però a nascondere un certo rossore.
Amy annuì, convinta. “Ne sono sicura!” confermò. “Vedrai, presto, molto presto, se ne renderà conto anche lei”
Danny, a quelle parole così dolce e sincere, non poté fare a meno di rivolgerle un meraviglioso sorriso.
“Grazie, Amy. Sei davvero una ragazza d’oro. E Julian è uno stupido se ti lascia scappare!” le ammiccò, facendola arrossire. Ma poi il tutto finì in una allegra risata, che riscaldò almeno in parte i loro cuori sconfortati.

Il sole era ancora alto nel nitido cielo, caldo con i suoi carezzevoli raggi. Tom, ormai, era quasi asciutto dopo il bagno involontario di quella mattina. Ma ormai non era più arrabbiato con Mark e Benji, perché con loro sarebbe stato inutile. Seppur li aveva fatti smettere di litigare, era durato solo poco tempo, che già avevano ripreso i loro usuali battibecchi. D’altronde con loro due era sempre stato così! Mark e Benji erano troppo uguali, per cui era inevitabile che alla fine due come loro si scontrassero. Ma non era questo ciò che passava per la testa di Tom in quel momento. In realtà il ragazzo stava pensando a tutt’altra persona, a una certa italiana che gli aveva fatto battere improvvisamente il cuore.
Per quanto si dicesse di non pensarci, le parole di Melania continuavano a riecheggiargli alla mente, come un eco continuo. Continuava a chiedersi il motivo che aveva spinto la fanciulla a porgli quella domanda, ma ogni volta non riusciva a trovare una risposta plausibile. Memi gli aveva detto di stare tranquillo, di non temere, ma come faceva a fare finta di nulla quando ogni volta che era con Federica non poteva fare a meno di arrossire come un bambino e il suo battito di accelerare paurosamente?
Tom sorrise. Eh si, la verità era che era cotto marcio di quella ragazza.
“Stai ancora pensando a lei?” una voce a lui nota lo riportò bruscamente alla realtà.
Tommy arrossì furiosamente a quelle parole, imbarazzato. “Ho...Holly!” lanciò un’occhiata non troppo amichevole all’amico, che in risposta rise divertito.
“Scusa, scusami” Oliver prese posto accanto a lui. “Solo che non ho potuto fare a meno di notare come guardavi una certa ragazza, e così...! Ti sei proprio innamorato, eh?”
Tom arrossì ancor di più a quelle parole, ma non poté fare a meno di annuire. “Si...lei...Federica mi piace” confessò, virando in tutte le tonalità di rosso fino a quando il suo volto non divenne di un acceso bordeaux.
“L’avevo capito” ammise allora Holly, sorridendo. “Però non capisco perché non ti sei ancora deciso a farti avanti” aggiunse poi, poco dopo, pensoso.
“Senti chi parla!” lo guardò imbarazzato Becker. “E tu, allora? Perché non hai ancora detto a Patty di quello che provi per lei?”
Stavolta fu il turno di Holly ad arrossire, imbarazzato. “Ma...è diverso!”
“Davvero?” lo guardò l’altro, dubbioso.
“Si! Io e Patty ci conosciamo da una vita e io...non posso andare da lei e...ma comunque non stavamo parlando di me, ma di te!” ritornò al discorso di prima, impacciato come non mai. “Allora, Tom, perché non lei hai ancora detto nulla?” lo guardò serio, in attesa di una risposta ben precisa.
Tommy abbassò leggermente lo sguardo, sospirando. “Ecco, io...non vorrei perderla” confessò passandosi nervosamente una mano tra i capelli castani.
“Ma Memi...” tentò di dire Holly, ma l’altro lo interruppe, intuendo cosa l’amico stesse per dire.
“Memi non ha detto che Fede ricambiava ai miei sentimenti” gli fece presente, arricciando le labbra in un sorriso carico d’amarezza.
“Si, però...” stava per ribattere Oliver, convinto sul fatto che Tom dovesse farsi avanti, ma le parole all’ultimo gli morirono in gola quando, alzando lo sguardo, vide quello dell’amico rivolto a un punto preciso. Rivolto a Federica.
Holly guardò l’amico.
Doveva farsi avanti, altrimenti Tom avrebbe rischiato di perderla davvero quando lei se ne sarebbe ritornata in Italia. Doveva farsi avanti per lui stesso, per i suoi sentimenti! Doveva farsi avanti per queste ed altre mille ragioni.
Holly alzò lo sguardo e incontrò la figura di un’allegra manager che chiacchierava allegramente con Jenny.
Sospirò.
A volte, però, era così difficile farsi avanti...


Eccomi di ritorno con il capitolo dieci!! ^^
Allora che ve ne è sembrato? Può andare??
Spero che commentiate anche questo di capitolo, come state facendo con tutti gli altri! E, a proposito, siete stati fantastici a commentare tutti i capitoli fin’ora pubblicati, per cui non posso fare a meno di dirvi GRAZIE!!
Colgo l’occasione per ringraziare Earendil in particolar modo e dirle che…si, certamente che mi ricordo di te!! Ci mancherebbe! Anzi, sono contentissima di risentirti!! ^__-
Ok, ora vi lascio al fantastico capitolo undici della mia straordinaria sorella Fedechan!!!
Inutile dire…commentate!! ^…^
Bacioni a tutti!
Memi

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Capitolo 11
*** Festa di paese ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 11: Festa di Paese



La colazione era ormai diventata un rito…Benji e Mark a litigare, qualcuno che tentava di rabbonire i due inutilmente, risate e numerosi occhi che fissavano, immersi nei loro pensieri, gli occhi di qualcun altro…Ma questa mattina c’era un problema in più!
“Allora, Bruce, che si fa oggi?” chiese impaziente Patty
“Mi raccomando, nessun posto che abbia nel raggio di 20 km fiumi, mari o cascate!” Disse Tom lanciando un’occhiataccia alla tigre e all’SGGK, che evitarono accuratamente di fiatare.
“Non so che dirvi, ragazzi…oggi il mio livello di inventiva è molto basso!” Rispose Bruce immerso nella piantina della zona. “Oh, ciao mamma!”
“Buongiorno ragazzi miei! Ecco i vostri cappuccini caldi caldi!”
“Wow, grazie signora Harper!” Federica fu la prima a riceverlo
“Ditemi, che programmi avete per oggi?”
“Ne stavamo parlando proprio ora” rispose Fede “non sappiamo che fare!”
“Se posso permettermi…”
“Ma certo!” Le sorrise l’italiana
“Nel paese qui vicino oggi è festa! E la relativa fiera! Ci sono le bancarelle, il luna park e alla sera i fuochi artificiali!”
Le ragazze accolsero di buon grado la proposta… “Wow, Fede, potremmo comprare tanti regalini per amici e parenti!”
“E’ vero, Memi! Non vedo l’ora!”
“Che bello! Non vado a una fiera da una vita!”
“Si, neanche io! Fantasticoooo!!!”
Ormai le fanciulle erano partite per la tangente, e i ragazzi non poterono fare altro che accettare, anche se sapevano bene che li aspettava una giornata da…portapacchi!
Dopo un breve viaggio in pulman, finalmente arrivarono alla meta. C’era già parecchia gente in giro, quindi decisero di darsi un’appuntamento per una certa ora in un luogo preciso, dato il rischio di rimanere divisi dalla folla.
Benji, Mark, Julian e Amy decisero di andare per prima cosa al luna park…
“Uh! Julian va al luna park! Seguiamoli Danny!” disse Memi rincorrendo i quattro e trascinando il poveretto con sé…
“Ehi, ci sono un sacco di giostre! Questa fiera ricorda molto quella della mia città, in Italia!”
“Davvero Memi? Guarda che prima o poi ci dovrete far visitare il vostro Paese!!!”
“Certo Amy! Non vedo l’ora!” Le sorrise
“Ehi, ma…”
“Si, Danny?”
“Dove sono quei due…?” Fu interrotto dal vociare dei due interessati pochi metri dietro di loro…
“Ah si?!? E tu oseresti sfidarmi anche al tiro a segno?”
“Certo che si, sbruffone!”
“Ok…vediamo allora!”
“Si! Vediamo!”
I quattro ragazzi intanto li guardavano sconsolati…
“Io direi che è meglio lasciarli nel loro brodo” disse Julian scuotendo la testa “Non vorrei essere qui quando arriverà la polizia a dividerli…”
“Beh, dai! Andiamo a fare un giro allora! Dove si potrebbe andare?”
“Lì!”
“Eh? Dove, Memi?”
“Sulla ruota panoramica! Guardate che bella!”

Intanto, tra le bancarelle…
“Wow! Che bello-che bello-che bello!”
“Qualcosa mi dice che ti piacciono le fiere di paese!”
“Si, Tom! Le a-do-ro!!!”
“Se chiedi a mia sorella ti dirà di scappare…poveretta! Se le è subite tutte nella nostra zona, in Italia, anche se in fondo in fondo piacciono molto anche a lei!”
“Chissà che caratteristiche!”
“Si, proprio così, Eve!”
“E ci sono anche cibi buoni?”
“Sempre il solito, Bruce!” intervenne Patty dandogli una botta in testa, a cui seguirono le risate di tutti.
Tom e Holly stavano ancora ridendo quando quest’ultimo si accorse che mancava qualcosa, o meglio qualcuno… “Ma dov’è finita Fede? Ah, eccola lì!” indicò a Tom la ragazza, che la stava ancora cercando tra la gente “Ehm, Tommy, noi proseguiamo, ok? Tu valla a recuperare!” disse strizzandogli l’occhio e dandogli una spinta. I due si sorrisero, poi Becker andò verso di lei.

“Lunga la fila, eh?”
“Beh, però ne valeva la pena, Danny!”
“E’ strano che le cabine siano a quattro posti!”
“Beh, noi siamo in quattro, meglio così, no, Danny?” disse Memi guardando eloquentemente prima lui poi Julian e Amy, che davanti a loro, si sorridevano guardando il panorama
“Coff coff…Bella vista, vero?” disse la ragazza attirando l’attenzione dei due
“Si, molto!” Le sorrise Amy
“Eh già!” rispose, prendendo improvvisamente sottobraccio Mellow, seduto accanto a lei e sorridendo
“Ma si può sapere che stai facendo?!” le chiese imbarazzatissimo, ottenendo contemporaneamente un calcione e un sorriso dalla ragazza, mentre Julian, ma soprattutto Amy, li guardavano straniti.

“Ehi!”
“Oh, Tom!”
“Stavamo per lasciarti indietro! Tutto ok?”
“Ops, non me ne ero accorta! Scusatemi! Gli altri dove sono?”
“Sono andati avanti…C’è qualcosa di interessante? Perché ti sei fermata qui?”
“Oh, beh, ecco…” La ragazza sorrise e prese delicatamente tra le mani un ciondolo argentato a forma di luna, che scintillava al riflesso dei raggi del sole
“E’ molto bello!”
“Sì…penso anch’io!” Lo rimise al suo posto “Ma chissà quanto costa! E poi non sono sicura che mi stia bene!”
“Ma…”
“Si, è…elegante, troppo raffinato forse!Forza, raggiungiamo gli altri!”
Fede iniziò a rincorrere tra la folla gli amici più avanti “Ehiii ragazzi!”
“Fede! Eri rimasta indietro!”
“Si, Patty! Dovevi vederlo! Ho visto un ciondolo bellissimo!”
“Ma dai!”
“Si, a forma di luna! Un incanto! Solo che a vederlo costava troppo…e era troppo elegante per me! Quindi l’ho lasciato lì!”
“Ah, capisco…che peccato!”
Mentre le ragazze parlavano, Holly stava cercando qualcuno tra la folla… “Philip! Ma Tom dove si è cacciato adesso?”

“Non lo so! Tu l’hai visto Jenny?” si voltò, ma la ragazza non era più lì “Jenny?! Ah, eccoti!”
Corse verso di lei, che era voltata di schiena rivolta verso una bancarella, e pareva non averlo sentito. Le mise una mano sulla spalla, e lei si girò di scatto
“Ehi! Ti ho spaventata? Scusami non volevo! Ma….Jenny!Che cosa succede!?”
Aveva gli occhi lucidi, e il capitano della Flyneth non riusciva proprio a capire perché. La manager, allora, sorrise dolcemente, e arrossendo gli indicò a cosa era rivolto il suo sguardo “Quanti ricordi, capitano…”
Philip arrossì vistosamente, e fissò a lungo la bancarella davanti a loro. Vi erano disposte moltissime hachimaki di ogni tipo…bianche e ricamate…già, ricamate come quella che anni prima una manager regalò al suo capitano prima di partire per l’America…
“Oh Jenny…” Sfoderando tutto il coraggio che riservava al campo di calcio, e anche di più, abbracciò forte la ragazza, che dopo un attimo di smarrimento ricambiò timidamente la stretta.
Era buffo come una semplice fascetta potesse portare alla mente tanti ricordi e tante emozioni…gli allenamenti, le partite viste dagli spalti, un ragazzino che rimaneva ore ed ore a provare un tiro ed una ragazzina che stava a lato del campo per sostenerlo, ma anche la neve, le cioccolate calde e le corse in bicicletta…
“Quel giorno…” le sorrise Philip
“Si?”
“Quel giorno, quando sei partita per l’America…beh, la scritta lì sopra” indicò le fascette “l’avevo letta!”
La ragazza arrossì “E…e dunque?”
“Ne sono stato molto felice, molto…”
Jennifer sorrise, e insieme decisero di raggiungere gli altri, ma questa volta mano nella mano, consapevoli che qualcosa era cambiato, cambiato in meglio…

“Ah, Tom, eccoti! Dove ti eri cacciato?”
“Ero dietro, Oliver, non preoccuparti!”
“Ehi, ci siamo anche noi!” li chiamò Julian, che stava raggiungendo il gruppo insieme ad Amy, Danny e Memi
“Ma ne mancano due all’appello, o sbaglio?”

“Anf! Sei meno peggio di quanto pensassi, Lenders!”
“Tu invece no, Price!”
“Senti, pivello, non ho le forze per ricominciare un’altra sfida, ok?”
“Odio ammetterlo, portierucolo, ma la penso esattamente come te!”
“Ehm, ragazzi…”
“Dica!”
Il proprietario del chiosco del tiro a segno si avvicinò con un carico di peluche “Queste sono le vincite…a chi devo darle?”
“Mpf! Non abbiamo nemmeno una ragazza a cui darli!”
“Siamo proprio disperati!”
“Già!” “Ahahah!”
Così, i due eterni litiganti si avviarono verso l’uscita del luna park, dandosi una pacca sulla spalla… “Ma che questo non si venga mai a sapere!”


Salve gente! ^___^
Qui è Fedechan che vi parla, anzi scrive! Devo scusarmi tantissimo con voi e con la mia collega Memi per il mostruoso ritardo del capitolo…ritardo dovuto in gran parte agli impegni universitari, e un po’ per la mancanza di ispirazione…spero possiate perdonarmi, e soprattutto che vi piaccia questo capitolo! Fateci sapere, mi raccomando!
Ora vi lascio nelle ottime mani della mia sorellina! ^___-
Arrivederci al capitolo 13!
Fedechan

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Capitolo 12
*** Fuochi d'artificio ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 12: Fuochi d'artificio



“Adesso che ci siamo tutti, cosa facciamo?”, Evelyn guardò ad uno ad uno gli amici, cercando in loro una risposta.
“Beh, considerato che manca una mezz’ora circa ai fuochi d’artificio...”, Julian gettò un’occhiata al suo orologio da polso.
“...Io direi di iniziare ad andare”, terminò per lui Amy, in una sintonia a dir poco perfetta.
I due si sorrisero, mentre Memi, che aveva assistito a tutta la scena, sbuffava leggermente seccata. Ma poi, con voglia di rivalsa, si avvicinò a Danny e lo prese a braccetto.
“Sì, anche io direi di andare. Tu che ne pensi, Danny?”
Mellow arrossì imbarazzatissimo di fronte agli occhioni che l’amica gli rivolse e farfugliò solo un impacciato “ehm…o...ok!”, mentre da poco lontano Federica li osservava pensosa. Stava ancora riflettendo su quello che stava accadendo, quando un coro stridulo che invocava in contemporanea tutti i giocatori della nazionale giapponese la riportò bruscamente alla realtà.
Il gruppetto si voltò incuriosito giusto l’attimo prima di vedere una folla di ragazze correre verso i loro fan, elargendo sorrisi e striduli a destra e a manca.
“Ehi!”, Patty, così come le altre cinque amiche, si ritrovò in men che non si dica buttata fuori dallo stuolo di ammiratrici, che avevano fatto comunella attorno ai giocatori divenuti ormai famosi.
“Che modi!”, si lamentò anche Jenny, spossata per essere stata così malamente allontanata dal suo capitano.
“Ma...accadono spesso cose di questo genere?”, Fede, invece, pareva perplessa.
“Eh già!”, le rispose per tutte Amy, mentre Memi tentava inutilmente di calmare Evelyn, preda di un raptus di gelosia.
“Questo è il prezzo del successo!”
“Ben detto, Jenny! E dell’essere le manager del Giappone!”, annuì anche Patricia, sghignazzando divertita nel vedere l’amato Holly alle prese con delle fan un po’ troppo...espansive.

“Ehm...calma, ragazze!”, Oliver tentò goffamente di destreggiarsi tra quelle accanite ammiratrici, chiedendosi nel contempo chi glielo avesse fatto fare a diventare famoso.
“Tieni, eccoti il tuo autografo! Umpf!”, meno affabile pareva invece Benji che, con il suo solito cipiglio, aveva preso a distribuire seppur a malavoglia firme a destra e a manca, gettando nello stesso momento occhiatacce a tutte le ragazze che gli capitavano a tiro.
“Come sei bello, Tom!! E sei così bravo!!”, nel frattempo il numero undici della nazionale era virato in tutte le tonalità del rosso, imbarazzatissimo da quei continui complimenti.
“Ehm...grazie”, farfugliò nell’impaccio più totale, gettando occhiate più avanti nella ricerca di Federica, che però sembrava essere scomparsa nel nulla.
“Sei così dolce, Danny...lo sai che mi sono sempre piaciuti i ragazzi con gli occhi come i tuoi?”
Mellow sentì di essere diventato paonazzo a quel complimento, ma non fu nulla in confronto all’acceso bordeaux che gli colorò il volto quando sentì una manina tastargli un braccio.

“Adesso però stanno esagerando!”, Melania guardò basita lo stuolo di ammiratrici.
“Quelle oche non la smettono più di starnazzare!”, si lamentò, accanto a lei, anche Patty.
“Giuro che se quella non leva le mani dal mio Bruce...!!”
“Poverini...”, Fede non aveva smesso per un solo istante di fissare Tom, che sembrava letteralmente a disagio sotto tutti quei complimenti. “Non credete che sia il caso di aiutarli?”
All’ennesimo risolino che una delle ochette gettò a Philip, Jenny capì di aver toccato il culmine.
“Andiamo, ragazze! Facciamo vedere noi a quelle quattro paperelle (chi non conosce la pubblicità della Tim? ^__^ NdMemi) chi siamo!!”
“Concordo appieno! Forza, ragazze, partiamo nell’opera sos-ragazzi!”
“Bel nome, Amy!”
“Grazie, Patty!!”

“No che non puoi avere la mia maglietta!!”, Philip Callaghan guardò una delle sue più accanite ammiratrici scandalizzato da quella richiesta.
“Daaaaaiiiii!!”
“Scusa, ma un no, è un no!!”, i due si voltarono incuriositi e videro Jenny avanzare verso di loro con espressione estremamente seria in volto.
“E tu chi saresti, bella?”
“Il tuo peggior incubo, se non vai immediatamente via da qui!”, l’occhiata torva che Jennifer le gettò, fu più eloquente di qualsiasi altra parola.
Mentre la fan se ne andava con la coda tra le gambe, Jenny pensava a mettere in salvo il suo adorato capitano.

“Senti, ma tu cosa vuoi?! La mia pazienza??”, Benjamin guardò non troppo amichevolmente una ragazzina di quelle, indispettito.
E prima l’autografo, poi la foto, ma adesso pure il bacetto!! E che cavolo!
“Holly, smetti di dare confidenza a quelle quattro e andiamo via!”
“Ma Benji, io...”, il capitano pareva piuttosto spossato.
Era conosciuto come il più forte di nervi, ma di fronte alle fan...beh, la verità era che non sapeva proprio come comportarsi per uscire da quella situazione! Per questo si ritrovò a pregare il cielo affinché gli inviasse un aiuto.
“Holly! Benji! Cosa ci fate ancora qui??”
I due ragazzi si voltarono e per poco non baciarono Patty quando la videro, pronta a tirarli fuori dai pasticci.
“Scusaci, cara! Hai ragione!”, prontamente, Benji le si portò accanto e la prese a braccetto. “Andiamo, Holly?”
Il capitano arrossì, grato al Signore per quell’aiuto. Poi, seppur con un certo impaccio, si aggrappò all’altro braccio della ragazza. Patricia arrossì violentemente a quel contatto, ma poi notando che uno stuolo di ragazzine che stavano già per ripartire in carica sui due campioni, si riscosse e li condusse velocemente lontano da lì.

“Si da il caso, mia cara, che Bruce è già impegnato con la sottoscritta. Per cui puoi anche andartene, chiaro?”
Harper guardò allibito la propria ragazza, decisamente più brava di lui nel cacciar via le fan agguerrite.
“Umpf! Quanto sei noiosa!”
“Fallo, mia cara! Questa Eve non te la perdona!”, sghignazzò divertito il difensore nel vedere il volto della sua ragazza avvampare per la rabbia.
Evelyn stava per dire qualcosa che avrebbe rimesso definitivamente al suo posto quella ragazzina impertinente, ma il tempestivo intervento di Amy, che nel frattempo era riuscita a portar via Julian dalle grinfie di tre fanciulle, la bloccò in extremis.
“Eve, andiamo? Io e Julian siamo pronti!”, la manager le sorrise eloquentemente.
Evelyn, allora, si passò una mano nei capelli scuri, mentre con l’altra afferrava quella di Bruce.
“Ma certo!! Andiamo via prima che muoia qualcuno!”, e gettando un’ultima occhiata in cagnesco alla ragazzina di prima, andò via assieme ai tre.

“Oh, Tom...sei così spiritoso!!”
Federica incollerì paurosamente nel notare una di quelle bamboccie strofinarsi così spudoratamente addosso al suo Tommy!
Senza perdere tempo, e facendosi faticosamente largo tra la folla a suon di gomitate, raggiunse i due.
“Tom, ecco dove eri!!”
“Fe...Fede!”
Becker arrossì paurosamente nel vedere proprio Fede e per un istante ebbe la sensazione di morire di crepa cuore, a giudicare dal modo spaventoso con cui era aumentato il suo battito cardiaco.
“Mi avevi promesso di portarmi a prendere un gelato!”, mormorò con voce svenevole l’italiana, avvicinandosi al ragazzo e prendendolo sottobraccio.
“Ehm…io…”, Tom ormai non si riconosceva più dalla maglietta rossa che aveva indossato. L’averla così vicino provocava in lui una sensazione meravigliosa. Gli sembrava di essere riuscito a sfiorare il cielo con un dito!
“Scusami, cocca! Ma noi adesso dobbiamo andare!”, con un sorriso palesemente falso, Federica allontanò il ragazzo dalla fan, che era rimasta completamente allibita ad osservare la scena.
Quando finalmente ebbero raggiunto un punto piuttosto isolato, la ragazza sorrise soddisfatta.
“Ehm...grazie per l’aiuto, Fede”
Il sorriso grato che Tom le rivolse, la fece arrossire inevitabilmente.
“Di...di niente, Tom!”
Tra i due calò un velo di silenzio, durante il quale ognuno cercava qualcosa di intelligente da dire. Quando poi finalmente Tom si decise a parlare, una voce allegra irruppe tra i due.
“Ragazzi!”
“Oh...Patty!”
“E così ce l’avete fatta anche voi, eh?”, Benji sorrise malizioso e solo allora i due si accorsero di tenersi ancora a braccetto.
Sia Tom che Federica arrossirono vistosamente, separandosi di scatto.
“Beh...dove sono gli altri?”, fortunatamente in loro soccorso sopraggiunse Holly, che si guardava attorno alla ricerca degli amici.

“Mark! Mark! Mark!!”
Lenders credé seriamente di essere diventato sordo sotto quel continuo stridulo che invocava a più non posso il suo nome. Per essere una quindicenne, urlava forte!
“Lo so come mi chiamo! Ti spiacerebbe dire qualche altra cosa?!”, la Tigre guardò la sua ammiratrice in cagnesco, sperando che quella la smettesse una volta per tutte di importunarlo così deliberatamente.
“Uhm...Lenders!! Lenders!! Lenders!!!”
“Cielo...!”, Mark si batté una mano sulla fronte, spossato da quell’isterica.
“Adesso la ammazzo! Giuro che la ammazzo!!”, si disse tra sé e sé, con i nervi a fior di pelle e una voglia matta di soffocare quei gridolini estremamente fastidiosi. Stava appunto per mettere in atto la sua tattica, quando sentì una stretta al suo braccio che lo richiamava impazientemente. Allora il ragazzo si voltò verso l’ennesima sua fan, sfoderando per l’occasione una tra le sue più minacciose espressioni, ma...
“Andiamo via, Mark”
“Me...Memi?! Che ci fai qui?”
“Sono venuta a tirarti fuori dai guai, no?”
A quella risposta, Lenders ringraziò con tutto il suo cuore di avere un’amica così e, senza farselo ripetere due volte, colse la palla al balzo. Spostando malamente una fan che minacciava davvero di staccargli l’altro braccio, Mark fece strada a lui e a Melania tra la folla.
“Aspetta! Devo prima recuperare Danny!”
Il poveretto venne così trascinato di nuovo tra la folla di ragazzine, che ripresero ad urlare indemoniate il suo nome.
“Che ne diresti di uscire con me, Danny?”
“No, esci con me!”
“Mi dispiace, ma Danny è giù occupato!”, a porre fine a quell’imbarazzante discussione, ci pensò Memi, che si frappose prontamente tra le due litiganti.
“Me...Melania! Mark?!”, Mellow credé di stare sognando alla visione dei due amici, venuti sin lì per salvarlo.
“Coraggio, Danny, andiamo via di qui!”, audace come non mai, Memi prese per mano entrambe i due amici e, senza badare alle urla delle fan, si allontanò dalla calca di persone fino a raggiungere gli altri componenti del gruppo, che sorrisero loro non appena li videro.

“Credevo che sarei morto là dentro!”
“Dai, Julian!”, Amily sghignazzò divertita, imitata immediatamente dalle altre ragazze.
“Ma ha ragione! Una di quelle streghe voleva addirittura che mi sfilassi la maglietta per dargliela!!”
“Andiamo, Philip...non esagerare!”
“Non esagera, Fede! C’ero anch’io, lì!”, accorse in sua difesa Jenny.
“La prossima volta giuro che le ammazzo tutte!”, dichiarò invece con la sua solita diplomazia Mark, incrociando le braccia al petto.
“Beh, però dobbiamo ringraziare le ragazze se ne siamo usciti sani e salvi”, intervenne a quel punto Holly, gettando un’occhiata ricolma di gratitudine a Patty, che arrossì seduta stante.
“Ammettetelo allora: senza di noi siete perduti!”, li guardò con aria di sfida Evelyn, causando così l’ilarità generale.
“A proposito...”
“Sì, Fede?”
“Ma adesso non ci sono i fuochi?”
I ragazzi gettarono un’occhiata all’orologio.
“Hai ragione! Ci conviene correre!!”, senza quasi pensarci, Philip afferrò la mano della sua amata Jenny e la trascinò verso la piccola rupe che sorgeva lì accanto, senza notare il rossore che aveva acceso le gote di lei.
I ragazzi li osservarono basiti, ma si ripresero appena poco dopo e, con una corsa, li raggiunsero.

“Danny...”
Mellow si voltò appena in tempo per vedere Memi allacciarsi possessivamente alla sua maglietta.
“Me...Melania!”, arrossì imbarazzatissimo, non aspettandosi minimamente quel gesto. “Hai visto Philip e Jenny? Sembrano andare molto d’accordo oggi”, mormorò d’un tratto, cercando di apparire il più naturale possibile.
“Uhm...già, già...”, ma Memi non lo aveva nemmeno sentito tanto era presa dall’osservare un certo giocatore che in quel momento stava parlottando poco distante da lì con Amy.
“Umpf! Sono sempre insieme!”, si lamentò ingenuamente, prima di sorridere quando le venne alla mente un’idea brillante.
“Ehi, Amy!”
“Sì? Che c’è Memi?”, la manager si voltò verso la sua interlocutrice, curiosa, imitata immediatamente da Julian.
“Hai visto come sono carini Philip e Jenny?”, mentre lo diceva la giovane italiana si stringeva un po’ di più a Danny che, impacciato come non mai, era virato in tutte le tonalità più accese di rosso.
“Sì, hai proprio ragione!”, asserì anche Amily, mentre Julian li guardava sconcertato.
Notandolo così pensieroso, Memi pensò che forse il suo piano stava funzionando, per questo non poté fare a meno di sorridere tutta contenta.
“Memi?”
“Sì, Danny?”
“Ehm...io...”, vincendo per una volta la sua proverbiale timidezza, Danny le passò un braccio attorno alle spalle e la attirò un po’ di più a sé.
Stupita da quel gesto, Melania sentì le guance colorarsi di un acceso cremisi ma, oltre ogni sua immaginazione, non poteva negare di trovare piacevole quel contatto. Così, seppur lievemente imbarazzata, si lasciò andare con il capo sul petto muscoloso dell’amico, che sorrise raggiante alla cosa.

“Fede?”
La giovane interpellata si voltò incuriosita, per poi sorridere e arrossire insieme non appena riconobbe la figura che le stava di fronte.
“Tom!”
“Senti, io...ecco, io...”, d’un tratto il centrocampista nipponico aveva preso a balbettare e a sudare impacciato, tanto che Federica quasi si preoccupò.
Stava per chiedergli cosa avesse, quando la sua attenzione venne attirata da una scena che si stava consumando poco più in là.
“Guarda lì, Tom!”
Becker seguì incuriosito il suo sguardo, dimenticandosi per un istante di dire quello che doveva dire, e immediatamente sorrise.
“Ma quella è tua sorella!”
“Esatto! E guarda che carina assieme a Danny!! Sono fatti proprio l’uno per l’altra, non c’è che dire!”, Fede annuì con fare saccente e sguardo raggiante.
Vedendola così felice, a Tom venne istintivamente da sorridere. “Ora o mai più!”, si disse, affondando la mano in una tasca del pantalone e facendo per prendervi qualcosa.
“Fede, io volevo darti quest...”
“Oh, guarda! Iniziano i fuochi!!”, Federica batté le mani con gioia, accennando al mosaico di colori che si alzava davanti ai loro occhi. “Non sono stupendi??”
Tom sospirò.
“Sì...sono stupendi”, ripeté con voce atona, infilando nuovamente la mano nei pantaloni e riposandovi così l’oggetto che ne aveva appena estratto, il quale provò la sua presenza attraverso il piccolo scintillio che si accese sotto il gioco di colori causato dai meravigliosi fuochi artificiali tipici di ogni festa giapponese.


Eccomi di nuovo! ^^
Allora, che vi è sembrato questo capitolo? Ho cercato di finirlo il prima possibile, in modo da “regalarlo”, per così dire, alla mia carissima sorellina Fedechan prima che parta per la montagna!! Divertiti, mi raccomando, sister!! ^__-
Comunque fatemi sapere che ne pensate! Ci rivediamo al quattordicesimo capitolo!
Bacioni
Memi

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Capitolo 13
*** Squilla il telefono ***


La vacanza

LA VACANZA
di Memi e Fedechan


Capitolo 13: Squilla il telefono



Un fatto alquanto strano, decisamente, ma il pomeriggio che i ragazzi stavano trascorrendo all’hotel era tutto sommato tranquillo.
Tutti riuniti nel salone, c’era chi guardava la tv, chi chiacchierava allegramente, chi, ovvero la nuova coppietta formata da Philip e Jenny, se ne stava teneramente in disparte e infine chi era immerso nella scrittura delle cartoline da inviare a parenti e amici.
”Ehi, Fede, questa a chi la mandiamo?” Memi emerse da una montagna di cartoline sparpagliate sul tavolo.
”Uhm…è un bel dilemma! E questa con il mineki-neko? Guarda che carina!!!”

Poco più in là, intanto, Holly e Tom erano seduti sui divanetti. Tommy estrasse un piccolo sacchetto dalla tasca.
”E questo cos’è??” chiese Oliver incuriosito, dopo che ne vide uscire un piccolo ciondolo argentato a forma di luna
”Beh, Federica l’ha visto alla fiera, sembrava le piacesse molto, e così…”
”…E così glielo hai preso senza che lei lo sapesse!”
”Si”
”Quando sei rimasto indietro, immagino!” Gli fece l’occhiolino
”Esatto.”
”E quando pensi di darglielo?”
”Questo ancora non lo so…” Disse Tom voltandosi verso il tavolo dove l’oggetto della loro conversazione stava osservando con espressione dubbiosa alcune cartoline.
In quello stesso momento si senti squillare il telefono della stanza accanto, ovvero la hall dell’albergo, e alcuni istanti dopo fece la sua entrata la signora Harper, sorridente, annunciando una telefonata dall’Italia. Passò il telefono alle due sorelle, che si avvicinarono entrambe alla cornetta, rispondendo entrambe “Pronto?”
”Ciao tesori miei!”
”Mamma!!!!” Esclamarono in coro contente
”Allora, come va lì? Ho ricevuto i vostri messaggi, in cui mi dicevate di aver trovato posto in un albergo con gli amici di Mark e Danny! Che fortuna trovarli subito!”
”Si, siamo state molto, molto fortunate!” Le due ragazze si sorrisero in modo complice, e Memi fece una linguaccia alla sorella.
Dopo aver chiacchierato qualche minuto con lei, e essersi raccontate tutto, o quasi…
”Figlie mie, adesso arriva la sorpresa!”
”La sorpresa?!”
”Esatto! Sentite qua!” Fede e Memi sentirono che la madre stava allontanando la cornetta, e dopo qualche istante, delle urla gioiose arrivarono alle loro orecchie.
”Nooo!!!! Ragazzi!!!” Avevano riconosciuto i loro amici, che per l’occasione si erano riuniti a casa loro per salutarle
”Dai, Memi, metti il viva voce, così li sentiamo tutte e due! Vi disturbiamo per caso, ragazzi?” Disse rivolgendosi agli altri seduti nel salone, che risposero che non c’era alcun problema. I loro amici italiani iniziarono a passarsi la cornetta per parlare con loro uno ad uno, e le sorelle sembravano divertite e a volte emozionate per quello che sentivano, o almeno così sembrava, dato che utilizzavano l’italiano…
Arrivò il turno di Sara, amica di Federica. “Ehila!”
”Sara! Anche tu?! Non ci posso credere!!!” disse ridendo
”Essì, hai visto!? Ti ho degnato della mia presenza!”
”Umpf! Davvero?! Ne facevo volentieri a meno!”
”Ah si?! Io che lo facevo per beneficenza…ma guarda un po’!”
Memi scoppiò a ridere, conosceva bene il loro rapporto di scherzoso odio/amore…Voltandosi incontrò lo sguardo di Tom, ridacchiava anche lui…che sapesse l’italiano? Probabile. Anzi, certo, si ricordò. Alcuni giorni prima, parlando dei suoi viaggi con il padre, aveva accennato anche all’Italia.
Intanto Fede continuava a parlare con la sua amica.
“E dimmi, Fede, hai trovato qualche bel figliolo lì?”
Arrossì seduta stante “Insomma!!!!”
”Guarda che sarebbe ora…Uhm….Comunque….non era un NO!”
”SARA!!!” la sgridò ancora più rossa
”Ok, ok, ho capito, non vuoi sputare il rospo!”
”Ma…”
”Vabbè, vabbè….qua con me c’è un’altra persona che vuole salutarti!”
”…Come?Chi…?”
“Ciao scemotta!”
”M-marco?!?” Fede si girò con aria imbarazzata verso la sorella, che la guardò con un sorrisetto strano.
”Si, gira voce che mi chiami così! Allora, cos’è questa storia che hai trovato un bel giapponesino formato manga? Guarda che poi divento geloso!”
”M-marco!!!! Che cavolo dici?!” Dall’altra parte si sentì una risata. “Dai, scherzo…piuttosto, come stai, scricciolo giapponese?” Disse in tono affettuoso
Federica stava virando in almeno 35 tonalità di rosso diverse, sotto gli occhi enigmatici della sorella, ma soprattutto quelli sbigottiti di Tom, che aveva sentito la conversazione tramite il viva voce come tutti gli altri, ma con una piccola differenza…lui sapeva l’italiano, quindi aveva capito cosa i due si stessero dicendo…anche se purtroppo non aveva capito molte altre cose…per esempio chi era quel ragazzo…chi era per lei…
”Sto bene…grazie…qui sto proprio bene…” rispose sorridendo dolcemente tra sé e sé, mostrandosi decisamente interessata al pavimento della stanza.
Dopo aver chiacchierato ancora qualche minuto, venne il turno degli altri amici, ed entrambe le sorelle tornarono a chiacchierare con la solita allegria.

Trascorsa una mezz’ora abbondante, le due finalmente posarono la cornetta. Tornarono tutte sorridenti al tavolo dove avevano lasciato le cartoline, dove scherzarono a lungo commentando tutto quello che avevano sentito dai loro amici in Italia.
Gli altri ragazzi vedendole così contente andarono di corsa a chiedere notizie su chi fossero le persone con le quali avevano parlato, e che cosa si fossero detti, dato che non avevano capito una parola…
Anche Tom le raggiunse al tavolo, ma, come notarono sia Oliver che Melania, non fece domande come tutti gli altri…ma mentre il primo non capiva assolutamente il motivo del suo mutismo, la seconda, dopo un iniziale attimo di smarrimento, fu colta da una “rivelazione”…”Oh cavolo…se lui…si, che scema! Lui sa l’italiano, mi era anche venuto in mente prima, al telefono…proprio prima che…ecco. Prima che…quindi avrà sentito anche la parte di telefonata con Marco…oh, noooo…E adesso? Devo assolutamente parlargli! Si!” Memi si alzò decisa dalla sedia con la precisa intenzione di andare da Tom e spiegargli la situazione, tutta la situazione…”No.”Si risedette. Federica, seduta accanto a lei, la guardò un po’ stranita. “Memi?! Ti senti bene?” “Eh?! Si, si! Eheheh!” “No. Decisamente no. Che cosa cavolo gli avrebbe potuto dire?”Lei conosceva bene quella situazione. Da anni, ormai. Da anni, purtroppo. “E oltretutto adesso faccio il tifo per Tom…” Guardò nella direzione del ragazzo. “Se c’è qualcuno che può, e deve, spiegargli la situazione, quella è mia sorella. Però devo prima convincerla, quella testa calda…Fosse facile…”

Venne presto l’ora di cena, e tutti i ragazzi si spostarono per andare a sedersi ai tavoli. Sfortuna per Memi volle che Tom capitò seduto vicino a lei. “Oh cavoli…Speriamo non mi chieda niente…” Ma lui sembrava assorto nei suoi pensieri…si chiese allora se la sorella si fosse resa conto che Tommy aveva ascoltato, e soprattutto compreso, la telefonata. La cercò con lo sguardo, era seduta dall’altra parte del tavolo. “Con la testa tra le nuvole, direi…” pensò sconsolata la sorella. Accanto a sé era seduto il fidato Danny. Lo prese per una manica e si avvicinò al suo orecchio “Abbiamo dei problemi. Dopo dobbiamo parlare.” Disse fissandolo con aria risoluta. Il ragazzo per poco non “riversò gentilmente” tutto il contenuto del bicchiere che stava bevendo sulla faccia di Mark che gli stava davanti(e che per sua fortuna non si accorse di nulla). “Per poco non mi veniva un colpo, accidenti…” Fissò indagatore la sua amica “Oh, no…E se mi volesse parlare di qualcun altro dei suoi strampalati piani per conquistare Julian Ross? Eh no, adesso basta però…io non reggo più questa situazione! Se così fosse, devo assolutamente rifiutarmi…si…o perlomeno dirle qualcosa…non posso permettere che una cosa del genere continui…Sarò anche suo amico, ma non così masochista ad aiutarla a conquistare un altro…no…non ce la faccio proprio…”
Intanto anche Tom era immerso nei suoi pensieri…non riusciva assolutamente chi potesse essere per Federica quel ragazzo con cui aveva parlato al telefono. Era sicuramente una persona importante per lei, lo aveva capito da come era arrossita nel sentirlo, ma soprattutto dal sorriso che aveva nel parlargli…Che fosse il suo ragazzo? Quella paura non lo abbandonava…però c’era qualcosa che gli tornava…Fede non aveva mai accennato a lui durante tutta la vacanza…Poteva anche essere qualcuno che, semplicemente, le piaceva…e oltretutto, sembrava che anche quel Marco le parlasse con un’aria affettuosa…quindi…lui non poteva avere nessuna speranza? Sospirò, lanciando un’occhiata verso la ragazza, che sembrava soprappensiero e giocava con delle briciole di pane. Doveva saperne di più, assolutamente…


Ciao a tutti!!! Ormai avevate perso la speranza di leggere i nuovi capitoli, vero?! ^__- Lo so…scusatemi! E’ colpa mia, non sono più riuscita a proseguire la fanfic…e la causa principale è sempre l’università…;-) Ma grazie alle vacanze pasquali un po’ di ispirazione è finalmente tornata…speriamo che resti!^__- Eheh! Comunque! Che ve ne pare di questo capitolo? Mi raccomando, io e Memi aspettiamo come sempre i vostri pareri e consigli, ok?! Devo dire, anzi, confessare, che questo capitolo è un po’ ispirato alla realtà…ma non interamente…;P Ma comunque sarà l'inizio di parecchi sviluppi interessanti...per molti personaggi!^__-
Questo capitolo è dedicato alla mia sorellina di fanfic, che è stata così comprensiva e paziente con me ad aspettare tutto questo tempo un capitolo, e a voi…da accanita lettrice, so che non è piacevole aspettare così tanto per leggere le storie!
Vi lascio al capitolo 14! Noi ci risentiamo tra un paio di capitoli!Voi intanto commentate, ok? ^__- Baci baci!
Fedechan

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