Una reale a Newport Beach

di Amy Hutchinson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Frammenti di vita ***
Capitolo 2: *** Los Angeles, la Vespa e la giovinezza ***
Capitolo 3: *** L'inconveniente ***
Capitolo 4: *** Conoscenze improvvise ***



Capitolo 1
*** Frammenti di vita ***


Capitolo 1 “Frammenti di vita”



Era una mattinata fredda e ventosa, una di quelle che solo Londra sa dare, Amy Summer Hilary Victoria Hutchinson era all’aeroporto, stava per prendere un jet privato per partire per l’America.

Era triste, lei che usava vivere nella sua stanzetta della High School che frequentava, pagata dalla famiglia reale (lei è una delle nipoti della regina, sua maestà).

Aveva già tutto ciò che voleva: una madre che veniva a trovarla alla High School più prestigiosa d’Inghilterra, frequentata anche da suo cugino William (il principino d’Inghilterra), un fidanzato con uno stile impeccabile di nome Manuel e una cultura fantastica; ma, come se tutto ciò sembrasse troppo, doveva partire per la California, dove c’erano i suoi due fratelli, Gregor e William, che avevano una villa a Newport Beach, avrebbe frequentato un’altra scuola, nuovi amici e il rapporto con il suo Manuel sarebbe andato a rotoli.

Questi erano i pensieri attuali di Amy, che indossava una giacchetta scozzese e una gonna di tweed, ed era circondata da Manuel, suo cugino William, sua madre e la famiglia reale.

Stava piangendo ininterrottamente ormai da quarantasei ore, e  non riusciva a parlare, aveva un groppo alla gola.

Tempo fa il suo ragazzo le chiese di poterla accompagnare a Newport, lei naturalmente aveva acconsentito, cosciente che non sarebbe vissuto lì con lei ma che sarebbe rimasto solo quindici giorni. I due stavano cominciando a salire sul jet e Amy inciampò per le scale diverse volte.

Salutarono William, la madre e gli zii e una volta partiti si sederono e Amy cominciò a singhiozzare ancora più forte. Il volo era lungo: Amy un po’ sentiva la musica, poi si addormentava, prendeva un libro e dava un bacio a Manuel ringraziandolo per tutto l’affetto e l’amore che le stava dando.

Era possibile per una ragazza di sedici anni subire tutto ciò???
Ora i due si erano addormentati, l’uno sulla spalla dell’altra. Era notte fonda quando il jet atterrò all’aeroporto di Orange County dove c’erano gli ambasciatori inglesi della California.

Una hostess troppo gentile svegliò i due ragazzi comunicando loro che erano appena arrivati a Orange County; sobbalzarono e scesero la scalinata, Amy inciampò di nuovo, ma c’era la mano di Manuel a sorreggerla.

Gli ambasciatori vennero incontro alla coppia di adolescenti, farfugliando parole come “ambasciata”, “troppo tardi per Newport Beach”… così i due vennero portati all’ambasciata inglese a Los Angeles.  


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Capitolo 2
*** Los Angeles, la Vespa e la giovinezza ***


Capitolo 2 “Los Angeles, la Vespa e la giovinezza”


Era mezzogiorno, Amy si stava svegliando su un letto sconosciuto e nel corridoio non c’erano le voci e le urla dei ragazzi già pronti per le lezioni, poi socchiuse gli occhi e la sequenza delle sue ultime dodici ore di vita le passò davanti come una specie di dejavù, ma molto più massacrante: il jet, Los Angeles, Orange County…aveva sperato che fosse solo un brutto sogno sin dall’inizio.

Improvvisamente Manuel entrò nella stanza in pigiama, e avanzò verso il letto di Amy: “No, speravo stessi ancora dormendo…per darti un dolce risveglio…” disse mentre si sdraiava sul letto accanto ad Amy: “No, purtroppo sono sveglia, avrei preferito rimanere a sognare Londra…” disse malinconicamente la ragazza.

“Sono dovuto uscire dalla stanza piano piano, se mi avessero beccato sarei dovuto filare a fare colazione o a lavarmi e cambiarmi” disse Manuel come se le parole malinconiche di Amy non fossero giunte alle sue orecchie. Lei gli sorrise.

La luce del sole filtrava dalla finestra, un sole troppo cocente per essere a Londra, e in quel posto non c’era nulla che la facesse sentire a casa.

“Scusa Manuy vado a farmi la doccia, così mi vesto e sono pronta, se vuoi possiamo lavarci assieme” disse Amy, che scese dal letto e si diresse direttamente in bagno.

Mentre Amy si faceva la doccia, Manuel si lavava i denti e viceversa. Verso l’una i due erano già per le strade di Los Angeles, vestiti con abiti leggeri, lei indossava un giacchettino di seta su una canottiera della stessa fantasia e una gonna, era sempre elegante e manteneva il suo stile di inglese reale ovunque, mentre Manuel indossava solo una polo e un paio di jeans.

Si poteva dedurre da chilometri di quale nazionalità fossero.

I due girarono per Los Angeles come due turisti: andarono al Getty Museum e  a vedere le famose impronte delle star, fermandosi di tanto in tanto a bere qualcosa nei locali più alla moda di Hollywood.

Si stavano davvero divertendo, e Manuel non avrebbe badato a spese pur di far dimenticare tutta la tristezza del viaggio ad Amy, ora c’erano solo lui, lei e Los Angeles, che faceva da mitico scenario alle loro avventure.

Purtroppo la giornata finì e sui loro volti comparve la stanchezza dell’ampio fuso orario, delle camminate e dell’angoscia. Appena arrivati all’ambasciata trovarono la Vespa 160 GS di Manuel, era arrivata finalmente!
I due pregarono gli ambasciatori di permettergli di andare a Newport con quel fantastico mezzo a due ruote super accessoriato di fanali e specchietti e gli ambasciatori acconsentirono, ma solo dopo aver passato due giorni lì, a Los Angeles, a studiare per ottenere una regolare patente di guida (in America si porta la macchina a 16 anni).

I due erano al settimo cielo, e passarono tutta la notte a girare per le vie della città in sella alla Vespa, tornarono all’ambasciata quasi alle quattro di notte e si addormentarono vestiti e nello stesso letto. Nessuno sapeva resistere all’eleganza e alla spensieratezza di quei ragazzi così ben educati.

La mattina dopo i due si svegliarono, erano così rimbambiti che lì per lì non capirono né dove si trovavano né  cosa ci facevano a letto vestiti.

All’improvviso uno dei camerieri dell’ambasciata bussò alla loro porta, svegliandoli e riportandoli alla vita reale, dicendo per le undici sarebbero dovuti essere pronti per le lezioni di guida. I due erano fibrillatissimi, Manuel si apprestò a metter su un cd.

Stava partendo la canzone “The bitterest pill” quando, al primo accordo, sentì Amy piangere… era vero, niente le ricordava Londra quanto i Jam, e nulla quanto quella canzone! “Ok, ok scusami!” gridò Manuel, e cambiò cd, ora una compilation di musica soul stava iniziando a riscaldare i loro cuori.

Dopo circa una mezz’ora i due uscirono dalla stanza per trovare l’aula, solo che l’ambasciata era talmente grande che, arrivati all’ottavo piano quasi gli venne un infarto vedendo un omino basso e tarchiato uscire da dietro una colonna nel corridoio, si presentò, aveva una parlata sguaiata e un accento molto poco elegante ma era l’insegnante col quale avrebbero passato le ultime due giornate di “villeggiatura” a L.A.

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Capitolo 3
*** L'inconveniente ***


Capitolo 3 “L’inconveniente”

Il vento sferzava i loro volti, il motore della Vespa di Manuel rimbombava lungo l’autostrada.

Si stavano dirigendo a Newport Beach, il luogo dove Amy avrebbe trascorso la sua vita da ora in poi…ma in quel momento regnava un’armonia indescrivibile sui due: il suono del motore dello scooter andava quasi a tempo del battito dei loro cuori innamorati e per Amy non c’era altro.

Il viaggio, o “la scampagnata” come la chiamava Manuel che pensava che la sua Vespa fosse il mezzo più veloce al mondo, era molto pesante data la sua durata, ma erano talmente emozionati che nulla li avrebbe potuti fermare.

L’indirizzo sul foglietto doveva essere quello giusto, ma Amy non ne era del tutto certa, infatti davanti ai loro occhi avevano una villetta con due piscine e una Jeep parcheggiata nel cortile “Mio fratello non ha una Jeep, e non l’ha mai avuta, e poi la casa non è questa, non corrisponde a quella che mi fece vedere in foto un mese fa” disse preoccupata Amy a Manuel, poi  videro due ragazzi:il primo magro e con i capelli neri e un po’ scompigliati e l’altro muscoloso e biondo, erano molto diversi tra loro.

Amy si avvicinò, ma aveva già attirato la loro attenzione in precedenza, sia per il suo abbigliamento (ballerine e vestito anni sessanta) che per la sua bellezza (era infatti molto carina: capelli neri e lunghi, un viso perfettamente ovale e dei lineamenti talmente fini e graziosi da sembrare di porcellana); “Scusatemi, io sono Amy Hutchinson, vengo da Londra e cerco i miei fratelli che dovrebbero  vivere in una villetta nei dintorni, molto nei dintorni, visto che l’indirizzo è questo…” e porse il foglietto ai due, poi si girò verso Manuel facendogli segno di aspettare,quando il ragazzo con i capelli scuri rispose: “Ehm salve, io sono… noi siamo Seth e  Ryan…cioè… io sono Seth e lui è Ryan… Hutchinson eh?…ma mi ricorda molto una famiglia reale inglese…” e Amy lo interruppe “Si, io sono la cugina del principe William...senti ma sai dirmi dove mi trovo o devo chiedere a qualcun altro? Sai, abbiamo deciso di venire con la Vespa e abbiamo due ore di ritardo!” Seth annuì e rispose “Oh, la Vespa eh? Ma è fortissima!!! Guarda Ryan, sembra quella del film, ed è super-accessoriata e anche voi sembrate fatti apposta per guidarla! Oh, comunque la villetta degli Hutchinson è questa qui accanto” disse indicando un’altra villa alla sua sinistra che era tale e quale a quella dove sembravano vivere quei due tipi, differenziata solamente da qualche dettaglio.

“Grazie tante, ci piacerebbe molto rimanere qui a conversare ma non abbiamo davvero tempo…grazie ancora!”.
Amy e Manuel si rimisero in moto verso la villetta osservati da Seth e Ryan, ancora increduli circa i vicini.




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Capitolo 4
*** Conoscenze improvvise ***


Capitolo 4 “Conoscenze improvvise”

Amy si stava facendo prendere dal panico: “Manuel, ma è possibile che tu non sappia come arrivare al cancello della villa??? Dai qua, che guido io…Sali dietro.” Disse con impazienza la ragazza a Manuel che impotentemente la fece accomodare al posto di guida.

 Amy guidava a passo d’uomo per poter riconoscere meglio il cancello, ma percorse lo stesso tragitto per circa una decina di volte. All’improvviso riconobbero i due ragazzi dell’indicazione, Manuel scese e chiese: “Sentite, prima è scesa la mia ragazza per chiedervi dove si trovava la villa dei suoi fratelli…perchè non riusciamo a trovarla, è da un’ora che proviamo, ma ripercorriamo sempre lo stesso tragitto!”
 Il ragazzo con i capelli biondi, Ryan rispose che li avrebbe accompagnati volentieri con la macchina e che avrebbero potuto mettere la loro moto dietro la Jeep.

Così mentre Manuel caricava la Vespa; Amy, Seth e Ryan stavano salendo in macchina. Si accese subito un’animata discussione circa la verità del legame di Amy con la famiglia reale inglese, che si spense solo quando mostrò la sua carta d’identità.

La villetta degli Hutchinson era dietro l’angolo e Manuel pensò a quanto era stato stupido a non girare…
Gregor e William, i fratelli di Amy, erano in piscina e quando videro la loro sorellina la bagnarono tutta per dispetto, lei si infuriò a tal punto da dargli due ceffoni ed entrare direttamente in casa urlando a destra e a manca, a qualsiasi cosa che incontrava: “QUESTA VILLA NON MI PIACE!!!” “MA GUARDA, LA CUCINA E’ TUTTA SPORCA!!!” “IO QUI NON MI CI LAVO!”.

In effetti la casa non era tenuta al meglio: il lavandino della cucina era pieno di piatti sporchi e su qualunque superficie c’erano annidate dita e dita di polvere. Ryan e Seth sentendo le “suavi” urla di Amy non si stupirono: aveva sedici anni, come loro, ed era stata portata via a forza da casa sua; decisero di andare via, ma non prima di aver comunicato a Manuel della festa sullo yacht organizzata dalla madre di una loro amica.

Manuel rispose gentilmente che probabilmente avrebbero partecipato, ma che dipendeva tutto da Amy, i due annuirono e si avviarono verso casa. Intanto la ragazza, che si era calmata, stava mettendo a posto le sue cose.

Manuel entrò nella sala da letto che avrebbe ospitato Amy durante il suo soggiorno a Newport e osservò che non era solo una “stanza”, ma una vera e propria casa sulla piscina!
Disse ad Amy dell’invito di quella sera e la ragazza rispose allegramente che uno svago poteva concederselo.

 Così,  tra la foga di preparasi, di trovare i vestiti adatti all’occasione e seguendo i consigli di Gregor e William, si erano fatte le otto di sera e i ragazzi erano pronti: Manuel indossava il completo: giacca, cravatta, pantaloni e scarpe eleganti…ed era bellissimo…almeno quanto Amy che indossava un abito senza bretelle arancione chiaro, lungo sino ai piedi, con dei sandali ornati da cristalli dello stesso colore del vestito e i capelli raccolti da un fermaglio quasi invisibile con alcune ciocche che le scendevano qui e lì…Manuel era estasiato, ed Amy lo era altrettanto. Erano entrambi bellissimi, e i consigli di Gregor e William avevano veramente fatto centro, i due avrebbero riscosso veramente un grande successo!

Alle otto e mezza Amy e Manuel erano seduti l’una sull’altro su una sedia baciandosi, improvvisamente entrarono Seth e Ryan  con altre due ragazze.

Amy balzò in piedi e Manuel si ricompose: “Scusateci…noi…ci hanno fatti entrare Gregor e William….e…” Seth non riuscì a finire la frase, che la ragazza con i capelli neri si avvicinò immediatamente verso Manuel porgendogli la mano: “Molto piacere, io sono Summer Roberts.” Manuel era stupito, quella ragazza aveva fatto tutto da sola…”Ehm, piacere, io sono Manuel Philip Steve Carroll, e lei è la mia ragazza” disse indicando Amy che subito le porse la mano presentandosi: “Piacere io sono Amy Summer Hilary Victoria Hutchinson!” Summer le strinse la mano rispondendo: “Oh, io sono Summer Roberts e basta!”.  Anche Amy era rimasta di stucco…gli americani proprio non li capiva…subito dopo Seth disse: “Beh, avete conosciuto Summer, lei invece è Marissa.” Disse indicando una ragazza alta, con dei  capelli biondi, lunghi e mossi, molto carina che mosse solo la mano dicendo: “Piacere a tutti io sono Marissa Cooper”.

Sia Ryan che Seth indossavano il completo, mentre Marissa un abito lungo con uno spacco laterale e Summer un abitino molto, molto corto con dei sandali; erano comunque tutti molto ordinati ed eleganti.

Il gruppetto si cominciò ad avviare verso lo yacht, faceva un gran caldo ed era settembre, a Londra in quel periodo faceva già un gran freddo!

Amy e Manuel si tenevano per mano, mentre Summer si girava ogni cinque minuti per osservarli, o meglio per vedere cosa faceva Manuel! Poi Seth si avvicinò alla coppia anglosassone confessando che era da sempre innamorato di Summer, ma che lei non lo degnava nemmeno di uno sguardo, mentre Marissa stava insieme a Ryan. Manuel e Amy erano ben felici di aver già fatto amicizia, e continuarono a camminare con il sorriso sulle labbra.

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