Come tutto è cominciato... e finito

di didismile94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** una giornata come le altre... o quasi ***
Capitolo 3: *** mistero svelato ***
Capitolo 4: *** una serata da dimenticare... o quasi ***
Capitolo 5: *** Assemblea ***
Capitolo 6: *** festa di compleanno e chiarimenti ***
Capitolo 7: *** Galeotta fu la cena ***
Capitolo 8: *** Give your heart a break ***
Capitolo 9: *** Arriva la nonna ***
Capitolo 10: *** il tempo scorre ***
Capitolo 11: *** avviso ***
Capitolo 12: *** Finito ***
Capitolo 13: *** Somebody to love ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO

 
 

Salve a tutti, mi chiamo Kagome Higurashi,ho ventiquattro anni e vivo nella grande mela,la città che non dorme mai,la città che ha donato un pò di pace al cuore in tumulto,alla mia sofferenza.La storia che sto per raccontarvi è quella dei due anni più belli della mia vita,è quella della mia adolescenza fatta di scuola,divertimento,amicizia e soprattutto amore... un'amore talmente forte che mi ha costretta a mettere un continente e mezzo ed un intero oceano tra me ed il mio amato quando tutto è finito... quando LUI ha rovinato tutto.

Mi chiamo Kagome Higurashi e questa è la storia di come tutto è cominciato... e finito.

Mi ricordo molto bene quel periodo dai sedici ai dociotto anni,talmente bene che sembrano passate solo poche ore non sei anni.
Ero una ragazza solare,vivace,piena di vita con tanta voglia di cantare,di scattare fotografie e scrivere,ma anche testarda,caparbia e orgogliosa... maledettamente orgogliosa Dico ero perchè ora non lo sono più,ma questa è un'altra storia. Passsavo le mie giornate tra la scuola ed i pomeriggi alternati tra studio e risate con Sango,la mia migliore amica,la mia persona come la definisco io,e Rin che anche avendo la nostra età sembrava una lolita e lo sembra tutt'ora.
Andava tutto bene finchè non sei arrivato tu,finchè Sango non ha voluto farmi conoscere il suo nuovo ragazzo,un maniaco di nome Miroku e tu tu sei presentato con lui così burbero,arrogante e testardo mi sei entrato nella mente e poi nel cuore e lo hai distrutto,ma mi avevi avvisata, l'avevi detto quando hai capito di provare qualcosa per me e che io provavo qualcosa per te,mi ricordo ancora le tue parole "Kagome il mio essere ama il dramma, nel momento in cui sono felice o credo di esserlo distruggo tutto,è meglio se mi stai lontana" eppure nessuno dei due è riuscito a stare lontano dall'altro,come se fossimo attirati da qualcosa più forte di noi,e alla fine tu hai davvero rovinato tutto.Ma mi chiedo perchè Inuyasha. Eravamo felici,progettavamo un futuro assieme,dicevi di amarmi. Tutte bugie. Se mi avessi amata non mi avresti tradita. MAI.
Ma basta annoiarvi con il prologo è ore di cominciare la storia vera.


Questa è la prima storia che pubblico su questo sito,lo so come prologo è corto,ma giuro che il prossimo capitolo sarà più lungo e potrete capire meglio le cose. che dire spero che la storia vi piaccia e vi appassioni.
kiss didismile =)

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Capitolo 2
*** una giornata come le altre... o quasi ***


UNA GIORNATA COME LE ALTRE... O QUASI

 

 

 

Quando la sveglia suonò quella mattina ero già sveglia da un pezzo.

Avevo deciso di alzarmi presto per scattare qualche foto al grande albero che si trovava di fronte alla mia finestra mentre veniva illuminato dalla tenue luce dell'alba di gennaio,così avevo preso una coperta pesante me l'ero avvolta addosso, e,accompagnata dalla mia vecchia macchina fotografica,di quelle ancora con il rullino,avevo aperto la finestre ed avevo aspettato pazientemente.

Mentre scattavo l'ultima foto qualcuno cominciò a bussare alla porta dell mia camera

-Kagome,cara,la colazione e pronta,sbrigati o farai tardi.

Mia madre era venuta a svegliarmi,consapevole del fatto che probabilmente mi stavo ancora girando sotto le coperte,come facevo di solito,ma non quella mattina.

Anche se contro voglia mi alzai dal davanzale,chiusi la finestra e posai la macchina fotografica sulla scrivania,accanto al computer e alle altre due macchine fotografiche. Vi chiederete perchè ne ho tre... bhè la prima è una vecchia polaroid che mi porto sempre dietro,l'altra era una macchina fotografica digitale che mi è stata regalata da mia madre e da mio fratello Sota per il mio compleanno,e l'altra era la famosa macchina fotografica “d'epoca” che prima era appartenuta a mio padre.

Aprì la porta con ancora il pigiama addosso e mi avviai verso la cucina al piano inferiore dove ad aspettarmi c'era quella piccola macchina tritarifiuti che io chiamo fratello che divora una tazza formato famiglia di cereali e mia madre, Sayuki Higurashi,che appena mi vede mi fa un dolce sorriso,che solo lei sa fare.Mio nonno,che è un sacerdote,probabilmente si è già recato nel suo piccolo negozio del tempio dove vivo.Già io vivo nel tempio Higurashi di Tokio.Mai sentito?Si trova su una piccola collina vicino a centro della città,e per arrivarci bisogna fare un sacco di gradini,troppi... li odio.

-Buongiorno tesoro,ci sono dei muffin se vuoi e il caffè è nella moka.

-Grazie mamma.- dico mentre mi siedo a tavola con la mia tazza di caffè e addentando un muffin al cioccolato. Mia madre,una donna fantastica,è un importante avvocato di Tokio,la vedo relativamente poco,gli unici momenti che passiamo assieme sono la colazione e la cena,ma non ho mai sentito la sua mancanza a casa,è sempre stata una donna premurosa,solare,dolce,e non ci ha mai fatto mancare niente,nonostante tutto.

Finito di fare colazione vado a prepararmi. Dopo essermi lavata il viso e i denti vado in camera,nel mio mondo, dove indosso la divisa,fin troppo leggera secondo me per le fredde giornate di gennaio, e prendo la borsa con i libri,aggiungendo al suo contenuto la mia polaroid.come ho detto prima,la porto ovunque,non si sa mai cosa si può vedere durante il tragitto verso la scuola.

Dopo essermi preparata indosso la mia immancabile sciarpa nera e la giacca e mi avvio verso l'uscita,dimenticando una cosa importante... il pranzo. Ma per fortuna c'è la mamma.

-Kagome aspetta ti sei dimenticata il pranzo.- dice rincorrendomi in giardino.

-Oh che scema,me lo dimentico sempre... ah se non ci fossi tu mamma!-le dico mentre mi raggiunge e mi porge il pacchetto contenente il mio pasto -stasera ci sei a cena o fai tardi?-le chiedo.

-Probabilmente farò tardi,stiamo lavorando su un caso importante,non aspettatemi per cena,va a prendere una pizza o qualcosa al take-way,non cucinare,ti prego.- detto ciò mi saluta e ritorna in casa.

Come cuoca sono negata,l'ultima volta che ho dovuto cucinare ho quasi dato fuoco alla cucina,e da quel giorno mi è stato vietato di avvicinarmi ai fornelli,l'unica cosa che posso fare e che mi viene bene è il caffè.

Mentre percorro gli stupidi gradini che mi portano verso la strada e mi avvio verso la scuola ripenso a quando sono arrivata qui. Già,Tokio non è la mia città natale,sono nata a New York,ed ho vissuto la fino a undici anni.Incredibile vero? Mia madre e mio padre si sono conosciuti li.Lei era nella città per studi,mentre lui,nonostante il cognome Higurashi era nato e cresciuto nella grande mela. Il mio nonno paterno,infatti, si era trasferito li durante la seconda guerra mondiale in cerca di fortuna,e li era rimasto.La storia degli Higurashi sembra si ripeta,anche lui come mio padre infatti aveva conosciuto mia nonna li,una dolce signorina spagnola,trasferitasi nella città per colpa del lavoro dei genitori.Un bel miscuglio eh? Nel mio corpo scorre sangue americano,giapponese e in piccola parte spagnolo.

Per colpa,o grazie a questo fatto ho sempre parlato correttamente tutte e tre le lingue,cioè potrei capire il giapponese e l'americano,ma perchè devo saper parlare anche lo spagnolo? Facile mia nonna era ed è tutt'ora convinta che sia io che mio fratello dobbiamo saper parlare la lingua delle sue origini correttamente,infatti ogni volta che mi chiama,una o due volte alla settimana,mi costringe a lunghe chiacchierate nella sua lingua,e va avanti così da quando ero piccola.

Mentre formulo questi pensieri,prendo le cuffie dalla borsa e comincio ad ascoltare musica,la mia seconda passione.La adoro in ogni sua forma. Da un anno ormai faccio la cantante in un gruppo,e lo adoro,di solito suoniamo durante le assemblee degli istituti scolastici o a qualche festa,siamo abbastanza bravi.

Canticchiando porto le mani all'interno della giacca e ne estraggo un pacchetto di sigarette,prendendone una e accendendola. Lo so,sono giovane,il fumo fa male,e cavolate varie. Ne fumo solo una una ogni tanto... Mia madre non lo sa,non se ne è mai accorta grazie al cielo anche perchè se lo facesse sarebbero guai. Comincerebbe ad elencarmi tutte le malattie che questo vizio comporta,per poi terminare col dirmi che sono la copia sputata di mio padre. Già gli somiglio molto sia fisicamente che caratterialmente,ho i suoi stessi occhi castani e i suoi stessi capelli color ebano,la sua stessa passione per la fotografia,i suoi stessi vizi,tra i quali per l'appunto il fumo,e come lui sono uno spirito libero. Mia madre dice sempre che se non fossi femmina potrebbe scambiarmi per il suo fantasma,e ne sono contenta,ho sempre desiderato essere come il mio papà.

Con ancora questi pensieri in testa arrivo a scuola,il liceo classico Sengoku,dove ad aspettarmi trovo la mia migliore amica Sango che guarda con sguardo truce la mia mano. Ok,ha visto la sigaretta,sono fottuta.

-Che cos'è quella?!- dice indicando la mia mano.Alla faccia del buongiorno.

-Buongiorno Sa-chan. Io sto bene tu?- rispondo facendo finta di niente.

-Sisi buongiorno,allora mi vuoi rispondere?-

-Bhè quella che vedi nella mia mano è una sigaretta Sango,la gente le fuma presente?- le domando sarcasticamente,nonostante conosca già la reazione che avrà più o meno tra 3... 2... 1...

-LO SO COS'é QUELLA!!! Il punto è che non dovresti fumare Kagome,fa male,molto male,e poi sai che odio l'odore che lascia quella schifezza- risponde mentre come ogni mattina faccia finta di ascoltarla.

-Lo so Sango,non dovrei,ma lo faccio comunque,mi stende i nervi,lo sai.

-Per distendere i nervi esiste lo yoga,o i mantra,e quelli non complicano la salute della gente,anzi non complicano la tua di saluta,ma evidentemente non te frega niente.- Eccola la! Come al solito tenta di farmi venire i sensi colpa.

-Sango certo che mi preoccupo della mia salute,per una sigaretta ogni tanto non morirò di certo,dai,non te la prendere,e vieni a salutare la tua migliore amica- mentre dico le ultime parole allargo le braccia e aspetto.La giornata non comincia bene senza un suo abbraccio.

Lei mi rivolge prima uno sguardo truce,poi sorridendomi si lancia tra su di me schioccandomi anche un bacio sulla guancia.

La conosco dalle medie,è stata la prima bambina che mi si è avvicinata a scuola quando sono arrivata,tutti gli altri erano intenti a fissarmi e a parlottare tra loro,di me naturalmente.Ricordo bene come mi sentivo quel giorno,sola,come non mi ero mai sentita,ma ancora peggio riuscivo come si sentiva un leone al circo,osservata,e lo odiavo. Ma poi mi si è avvicinata lei,con la sua coda alta e i suoi modi da maschiaccio ed ha capito subito come mi sentivo,mi ricordo ancora le sue parole “ Non badare a loro,sei come un gioccattolo nuovo,ti osserveranno per un po' e poi ti lasceranno in pace. Comunque io sono Sango,ti va di diventare amiche?” e da quel giorno non ci siamo mai separate.

Sono passati cinque anni,ora siamo due sedicenni decisamente strambe che non potrebbero mai fare a meno dell'altra,lei è la mia anima gemella,la mia persona come la definisco io,l'unica che mi capisca con solo sguardo,come se mi leggesse nel pensiero.

Alla nostra piccola cerchia,due anni fa,all'inizio delle superiori,si è aggiunta un'altra persona,la nostra piccola lolita Rin. Nonostante abbia sedici anni ormai, ne dimostra si e no dodici, è minuta ha i capelli neri,gli occhi scuri e le guance colorate di rosso sempre.Che sia estate,inverno,autunno o primavera lei ha sempre i pomelli rossi. Sembra tanto il personaggio di un cartone animato,ma non bisogna farsi abbindolare dal suo aspetto,quella ragazza è una vera e propria forza della natura.

-Hey Kagome mi stai ascoltando?- dice la mia migliore amica notando il mio sguardo assente

-Eh? Perchè stavi parlando?- le rispondo io risvegliata dai miei pensieri.

-Sei sempre la solita,comunque ti stavo dicendo che Rin è in ritardo,come al solito- mentre diceva queste parole vedemmo spuntare dal nulla una piccola figura rossa che correva verso di noi mi girai e guardando Sango dissi

-Sta arrivando,riconoscerei quel tornado con la sciarpa rossa ovunque.

Due secondi dopo la nostra amica era accanto a noi.

-Sango,Kagome,buongiorno,scusate il ritardo,la sveglia non è suonata.- ci dice inchinando si in segno di scusa.

-Dovresti fare come ho fatto io oggi Rin,svegliarti presto per vedere l'alba dalla finestra,fare qualche foto,e poi bere tonnellate di caffè per non rischiare di addormentarti. Non c'è sveglia migliore.- le rispondo io benevole rivolgendole un sorriso.

-Se io facessi foto come le tue Ka-chan,sarei ben felice di svegliarmi presto per vedere l'alba e fotografarla. Ma non sono brava come te,quindi passo le ore in cui tu sei sveglia a dormire ed evito anche di bere caffè,quella cosa marrone mi fa schifo.-

Sacrilegio!Come si fa a non adorare il caffè? É come non adorare la cioccolata per me.

-Bhè non sai cosa ti perdi tesoro,non esiste bevanda migliore al mondo,oltre alla cioccolata calda naturalmente,giusto Sa-chan?- dico guardando la mia amica che guarda con occhi sognanti un ragazzo che sta entrando nel liceo scientifico vicino al nostro. É alto,porta i capelli legati in un codino basso,bel fisico... ma perchè Sango gli fa gli occhi dolci?

-Sa-chan? La smetti di fissare quel tipo? Lo conosci?- lei leva subito lo sguardo dal ragazzo,che deluso da questo continua per la sua strada con la testa bassa.

-Non stavo fissando nessun tipo,e no,non lo conosco.- dice lei che ormai ha la faccia completamente rossa a causa dell'imbarazzo,probabilmente non si aspettava che me ne accorgessi. Strano,sa che sono una buona osservatrice,cosa mi sta nascondendo?

-Certo- interviene Rin- non lo stavi osservando. Lo guardavi solo come un beduino guarda una fonte d'acqua- continua scoppiando in una fragorosa risata.

Io intanto continuo ad osservare la mia amica per tentare di capire cosa non mi dice,perchè lo so,c'è qualcosa che non vuole ancora rivelarmi,la conosco troppo bene. Mentre la guardo incontro i suoi occhi e capisco,non è ancora pronta per dirmi cos'ha,e soprattutto per dirmi chi è quel tipo e perchè quando lei ha smesso di guardarlo lui se se ne è andato a testa basta. Poco male me lo dirà quando sarà pronta.

La campana mi risveglia dai miei pensieri.è ora di entrare a scuola.

Mentre mi volto per entrare noto che le mie amiche si stanno punzecchiando a vicenda,Sango è ancora rossa in volto mentre continua a fare la gnorri con Rin,che se la ride con gusto. Questa immagine merita una foto. Prendo la polaroid,e scatto... dalla macchina fotografica esce un piccolo cartoncino biaco,lo scuoto un paio di volte in modo che si asciughi ed eccole... le mie migliori amiche.

Riporto la polaroid davanti agli occhi pronta a fare un'altra foto,e mentre sto per scattare la mia attenzione viene attirata da una macchina,non so di che tipo sia,so solo che è blu e che il proprietario appena sceso con lo zaino in spalla ha lunghi capelli color della luna,tenere orecchie da cane e due splendidi occhi color ambra. Solo una parola,tre lettere... WOW.

Lo sto ancora guardando quando i nostro occhi si incontrano e io mi perdo in quell'oro profondo,se non fosse per le mie amiche che mi spingono verso l'entrata sarei stata ore a fissarlo,ma purtroppo non posso,siamo in ritardo.

Non sapevo ancora che da li a poco avrei rivisto quegl' occhi.

 

 

 

 

 

 

Hey bella gente,ecco il nuovo capitolo,decisamente lungo,della mia storia. Spero vi piaccia. =)

baci

didismile

 

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Capitolo 3
*** mistero svelato ***


MISTERO SVELATO

 

 

 

 

 

 

La giornata scolastica sembra non finire mai,mentre la prof di filosofia blatera qualcosa su Socrate e Sango accanto a me sta praticamente dormendo. I miei pensieri volavano continuamente a quel ragazzo,o meglio a suoi stupendi occhi,profondi e... tristi?
So che potrebbe sembrare assurdo,ma sono convinta di aver visto un barlume di tristezza nel suo sguardo,una nota stonata in quell'oro colato,nonostante lo abbia incontrato solo per pochi istinti.
Chissà come si chiama quel ragazzo. Aspetta. Ferma un attimo Kagome.
Chissà come si chiama quel ragazzo? Ma sono completamente scema?
Ok ha occhi stupendi,bei capelli anche se forse sono un pò troppo lunghi,tenere orecchiette da cane,ma da qui a voler sapere il suo nome ne passa di acqua sotto i ponti.

A quale scopo poi?

Viste le caratteristiche fisiche probabilmente è un demone,e figurati se può interessargli una ragazzina sempliciotta come me.

Interessargli?

Ok,sono impazzita,la mia fantasia sta decisamente prendendo il sopravvento,e non va per niente bene. Meglio distrarmi un pò.

Prendo un pezzo di carta,la matita e comincio a scrivere,se non sbaglio Sango mi nasconde qualcosa... Voglio sapere cosa!

Allora, vuoi parlarne?” passo il biglietto alla mia compagna di banco,che lo legge e comincia a scrivere

"Parlare di cosa?" Mi prende in giro? Sta facendo finta di niente!!!

" Di quel tipo! So che mi nascondi qualcosa!" rispondo e le ripasso il biglietto

"La prof ci guarda Kagome,non mi va di essere richiamata come al solito.

Ne parliamo a prazo."

Ne parliamo a pranzo? Vuol dire che ha davvero qualcosa da dire su quel ragazzo.E va bene amica mia,aspetterò fino a pranzo. Non ti lascierò sviare nuovamente il discorso.

"Ok,aspetterò fino a pranzo,e poi tu parlerai,mi devi racontare TUTTO!!!".

Le passo il biglietto e la vedo alzare gli occhi al cielo dopo che ne ha letto il contenuto.Sa che non mi arrenderò finchè non mi avrà detto cosa succede.

Il mio sguardo torna alla finestra,ma questa volta i miei pensieri sono altri.

Come ho detto nella pagina precedente faccio la cantante in gruppo,che,a quanto pare dovrà suonare all'assemblea che il nostro istituto terrà tra un mese con il liceo scientifico.Ogni tanto capita che le due sedi si uniscano per una giornata di relax,dopotutto abbiamo la stessa preside.

Non mi aspettavo proprio che Hojo,il mio chitarrista,riuscisse ad avere un ingaggio,solitamente i concerti sono vietati perchè,secondo la responsabile dell'evento,alias la preside, disturbano la quiete degli studenti,non è ridicolo? La musica rilassa gli studenti,non li disturba,e poi è un punto d'incontro.

Comunque di solito questo evento è decisamente noioso,ci sono vari stand,tornei di pallavolo,calcio e a volte di ping pong. Ma la cosa più odiosa sono i dibattiti,in giardino viene costruito un piccolo palco che viene occupato tutto il giorno da gente che non fa altro che ripetere quanto non vada bene questo,quanto non sia corretto quello... Insomma non fanno altro che lamentarsi e punzecchiarsi a vicenda,sperando naturalmente che qualcuno stia li ad ascoltarli.

Rin una volta ci ha portato me e Sango,voleva che fossimo più attive,e ci interessassimo di più a quello che succede nel nostro ambito scolastico.

Risultato? Sango si è addormentata dopo dieci minuti,e io mi sono dovuta sorbire fiumi e fiumi di lamente per tre ore.

Ma quest'anno le cose cambiano. Ricordo bene quando due pochi giorni fa Hojo mi ha dato la buona notizia

 

FLASH BACK

 

 

Avevamo appena finito di provare la nuova canzone che avevo scritto quella notte in preda all'insonnia,quando Hojo aveva presa la parola e guardando me e Rin aveva detto:

-Questa canzone sarà la nostra opening per quando suoneremo vostra scuola-

Ah non ve l'ho detto? Anche la piccola lolita canta,si occupa dei cori nella band.

-Si,certo Hojo. Solo quando gli asini voleranno noi potremmo suonare nella mia scuola. La responsabile odia la musica,e si giustifica dicendo che disturba la quiete degli studenti. Che cosa stupida.- risposi guardando Rin che annuiva convinta.

-Allora é meglio che ti prepari Higurashi perchè gli asini ora hanno le ali e volano!- era davvero convinto delle sue parole.

-Cosa vuoi dire Hojo-kun?- gli chiese allora Rin.

-Bhè voglio dire che alla vostra prossima assemblea,noi saremo l'attrazione principale-

-Certo-ribattei io – e chi la convince quella vipera della dirigente? Io no di certo.- dissi convinta. Non conveniva contraddire la preside,o farle richieste di cui sapevamo già la risposta. Quella donna aveva un chè di diabolico.

-Non servirà convincerla Higurashi,perchè lei ha già dato il suo consenso- disse avvicinandosi un pò troppo a me – vedi,visto che la vostra assemblea è lo stesso giorno di quella del mio istituto la preside ha ben pensato di prendere due piccioni con una fava,e per non perdere giornate utili,ha deciso di unire le nostre scuole,dicendo che è giusto che gli studenti del classico e dello scientifico abbiano un momento da passare assieme,come una grande famiglia a detta sua. I nostri rappresentanti hanno acconsentito a patto che al posto dei soliti noiosi dibattiti che nessuno segue, ci sia della musica,e lei ha dovuto accettare. Io ho colto la palla al balzo e voilà,ho avuto il permesso di farci partecipare.-

-MA è FANTASTICO!- urlarono Ginta e Hakkaku. Rispettivamente loro sono il batterista ed bassista del gruppo. Sono due demoni lupo molto simpatici che ho conosciuto ad un concerto in un pub all'inizio delle superiori.

-Già,lo è davvero davvero Hojo,sei stato un grande a farci avere un ingaggio- dissi sorridendo. - forza ragazzi ricominciamo a provare dobbiammo essere pronti per l'assemblea,abbiamo solo un mese.-

 

 

 

FINE FLASH BACK

 

 

Qundo l'avevo detto a Sango mi era saltata addosso dalla gioia,veniva a tutte le nostre prove e a tutti i mini concerti che facevamo in giro. Dice che il suono della mia voce la rilassa.

Purtroppo per lei però non sentirà mai la mia voce su un CD,così come von vedrà mai le mie foto pubblicate su qualche giornale,o appese alle mura di qualche mostra.

Il canto e la fotografia per me sono solo hobby,grandi passioni che mi sono state tramandate da mio padre e da mia nonna e che sono sicura continuerò a coltivare. Ma io voglio fare scrittrice. Voglio lavorare in quache giornale famoso o scrivere un libro,questo è quello che realmete voglio fare,questa è la ragione per cui ho scelto un liceo classico e per cui continuerò gli studi.

Sull'onda di questi pensieri,mi accorgo che l'ora di filosofia è quasi finita,oggi non avevo proprio voglia di ascoltare la voce stridula della professoressa,l'unica cosa che sento è che la prossima settimana ci sarà un compito su Socrate,ormai ha finito di spiegarlo,quindi vuole che studiamo tutte e trenta le pagine del libro che raccontano vita,morte,miracoli e pensiero del suo filofo ateniese preferito.

Non vedo l'ora.

Manca ancora un'ora prima della pausa pranzo,ma oggi il mio cervello è in tilt e non mi ricordo quale sarà la prossima materia che annoierà un'altra ora della mia giornata così chiedo a Sango.

-Hey Sa-chan,chi abbiamo adesso?-

-Storia dell'arte,giusto Rin?- dice lei guardando la ragazza davanti a noi.

-Si,avete studiato? Oggi c'è l'interrogazione sui pittori del romanticismo- risponde con voce cupa.. Va bene in tutte le materie,ma la storia dell'arte proprio non gli va giù,e il bello è che non c'è nulla da capire,bisogna solo studiare.

-Io gli ho dato una letta,per fortuna sono salva,mi ha interrogata la settimana scorsa e sono andata bene.- ribatto io sorridente,ho preso 8 in quell'interrogazione.

-Anche io sono salva,sono stata la prima del giro ad essere chiamata- dice la mia compagna di banco.

Rin ci rivolge uno sguardo abbattuto,lei ancora non ha subito le domande a trabocchetto del professore,ed è molto probabile che oggi venga interrogata,mancano solo lei e altre due persone per finire.

In quel momento il professor Totosai fa il suo ingresso in classe,tutto ci alziamo dal posto in segno di rispetto per la figura appena entrata,e solo quando ce ne da il permesso si rimettiamo a sedere.

Dopo aver fatto l'appello ed aver segnato gli assenti sul suo registro comincia a parlare

-Bene ragazzi,se non sbaglio oggi devo finire di interrogare. Vediamo... Signorina Yoshida,vuole farci l'onore di venire qui davanti? Così posso farle qualche domanda-

Povera Rin!

La mia amica si alza e dopo averci lanciato uno sguardo triste,si mette vicino alla lavagna,così che tutti possiamo vederla,ma soprattutto così che il prof possa controllare che nessuno le suggerisca nulla.

Un'ora dopo siamo tutte e tre sedute sul pavimento del grande terrazzo della scuola,da qui si vede quasi tutta Tokio.

Rin continua a lamentarsi della sua interrogazione,come previsto non è andata bene,Sango invece mangia tranquillamente il suo pranzo. Questo è il momento giusto per riprendere il discorso cominciato in classe.

-Allora Sa-chan,chi è quel ragazzo?- le chiedo.

Lei quasi strozza con un boccone del suo kamameshi*. Sicuramente pensava che me ne fossi dimenticata,oggi sono particolarmente distratta,deve averlo notato.

-Non molli vero?- mi domanda lei lanciandomi un'occhiataccia.

-No,quindi comincia a parlare,tra 15 minuti suona- le dico io mentre finisco il contenuto del mio bento.

Lei guarda sia me che Rin,che finalmente ha smesso di lamentarsi ed ha piantato lo sguardo su Sango.

-Ok ok. Si chiama Miroku Kazama,ha diciotto anni e va allo scientifico. L'ho conosciuto durante le vacanze di Natale,dopo che tu sei partita per New York.- comincia lei.

Durante le vacanze invernali,io e mio fratello,siamo partiti per la grande mela. La nonna aveva insistito tanto dicendo che era quasi un anno che ci vedeva e che era giusto che passassimo quel periodo con lei,come ai vecchi tempi. Così fatti i bagagli siamo partiti e siamo stati la due settimane,metre la mamma è rimasta qui a fare compagnia a suo padre. Dal giorno del mio ritorno erano passate due settimane però,e visto che la mia amica ha detto di aver conosciuto questo Miroku quando sono partita,vuol dire che si frequentano da quasi un mese. E lei non mi ha detto niente!

-E perchè non ci hai detto niente?!- le chiedo arrabbiata,insomma il tempo per parlarne non le è decisamente mancato!

Metto le mani in tasca e ne fuori il pacchetto di sigarette,sono quasi finite,ma non mi interessa in questo momento,ne porto una alla bocca e la accendo.

Sango mi guarda,sta per dire qualcosa sulla sigaretta,ma poi notando il mio sguardo furente abbassa lo la testa e comincia a parlare.

-Non ve l'ho detto perchè pensavo che non ci sarei mai uscita assieme,e che non mi sarebbe mai intessato nulla di lui,insomma quando si è presentato,la prima cosa che ha fatto è stata palparmi il sedere e poi chiedermi di dargli un figlio. Non sembrava di certo un ragazzo con la testa sulle spalle,ma poi abbiamo cominciato ad uscire assieme,e nonostante lui sia un pervertito che non fa altro che fermare ragazze per palparle mi ci sono affezionata. Ve lo avrei fatto conoscere giuro,aspettavo solo il momento giusto,che è arrivato ieri sera,siamo usciti assieme e mi ha chiesto di diventare la sua ragazza- dice lei guardando prima me e poi Rin.

In questo momento c'è un silenzio davvero imbarazzante. Sango aspetta che diciamo qualcosa,la lolita continua a guardarmi sperando che io cominci il discorso.

Il problema è che non so cosa dire.

Insomma,sono contenta che lei abbia conosciuto un ragazzo,anche se è un pazzo pervertito,mi basta che lei sia felice. Ha detto che le ha chiesto di diventare la sua ragazza,quindi vuol dire che in teoria ci tiene a lei... o magari lo fa solo per portarsela a letto?

Aspetta,non ha ancora detto se gli ha risposto di si o di no.

-Tu cosa gli hai detto?- le chiedo di getto mentre prendo un'altra boccata dalla sigaretta.

Lei mi guarda esterrefatta,probabilmente si aspettava una mia sfuriata sul fatto che non mi avesse detto niente,ma l'ho capita,voleva essere sicura di provare qualcosa per questo Miroku.

-Bhè io... gli ho detto di si.-mi risponde con lo sguardo basso e la faccia completamente rossa.

Le reazioni a questo punto sono due,da una parte c'è Rin che le salta addosso urlando quanto sia felice per lei,dall'altra ci sono io che la guardo. C'è solo una cosa che voglio sapere in questo momento.

-Sei sicura di aver fatto la cosa giusta? Insomma da quello che ci hai detto questo tipo sembra un vero maniaco. Sicura che non voglia solo portarti a letto?- So che la mia reazione non dovrebbe essere questa,che dovrei abbracciarla e dirle che sono felice per lei come la nostra amica.

-Si Ka-chan,sono sicura,e se lo ha fatto solo per portarmi a letto... Amen,vada come vada io sarò contenta- mi risponde annuendo convinta e sorridendomi.

Bene,contenta lei,contenta io. A questo punto le sorrido anche io e l'abbraccio finalmente,sono sinceramente felice per lei,ma nutrirò dubbi su quel tipo finchè non me lo farà conoscere. -Bene Sango- comincia Rin,come se mi avesse letto nel pensiero – ora che finalmete hai vuotato il sacco,DEVI farcelo conoscere,non si ammettono risposte negative.-

-Pensavo di farvelo conoscere questo sabato,potremmo andare a mangiare qualcosa tutti assieme- le risponde la nostra amica.

-Si,sabato sono libera,si può fare- Non vedo l'ora di scambiare due paroline con questo Miroku.

-Io non posso ragazze,dopo il 4 di oggi i miei mi metteranno sicuramente in punizione- ci dice Rin,i suoi sono molto severi,non accettano che la figlia prenda brutti voti scuola.Ma se lei non c'è io di sicuro non posso uscire con loro due e fare il terzo incomodo.

-Se non viene Rin non vengo nemmeno io.- asserisco – Non voglio fare i terzo incomodo. Proprio no.-

Sango si ferma a riflettere un attimo,poi il suo sguardo si illumina e comincia a parlare.

-Bhè Miroku ha detto che vuole farmi conoscere il suo migliore amico,quindi potremmo fare così: io porto te,e lui porta questo tizio,così non farai il reggi-mocciolo Ka-chan!Rin lo conoscerà più avanti!-

Mentre parla mi guarda con occhi supplichevoli,non posso dirle di no.

-Va bene,va bene. Verrò. Ora andiamo che è suonata!-

Finito di discutere ci avviamo verso la nostra classe e la giornata continua tranquilla.

Se lo avessi saputo quel maledetto sabato sarei rimasta casa,ma non potevo sapere che avrei conosciuto proprio te.

 

 

 

 

 

 

 

Buon pomeriggio a tutti!!!!

Lo so,sto aggiornando spesso,ma la scuola x me è finita a giugno,e mentre aspetto di cominciare l'università ho molto tempo libero... e mi annoio! Quanti di voi hanno ricominciato la scuola?

Allora sono entrati in gioco tre nuovi personaggi Hojo,che nonostante faccia il chitarrista nella mia fanfic,sarà sempre il solito cascamorto,Ginta e Hakkaku,i due compari di Koga.

In più il grande mistero di Sango è stato svelato che ne pensate????

Sono ben accetti sia commenti positivi che critiche,non mi offendo x niente,anzi la vostra opinione può aiutarmi a migliorare =)=)=)=)

Un grazie va a tutti quelli che hanno commentato,a quelli che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti e di seguiti,e anche a chi semplicemente legge =)

 

 

ANGOLO INFO:

KAMAMESHI: piatto tipico della cucina giapponese a base di riso cucinato con vari tipi di pesce,carne e verdure. Durante la cottura il riso sul fondo del tegame viene lascito bruciare in modo da dare il sapore tipico al piatto.

 

 

 

Baci

didismile

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** una serata da dimenticare... o quasi ***


 

 

UNA SERATA DA DIMENTICARE... O QUASI

 

 

 

 

Dopo la confessione di Sango,la settima era trascorsa tranquilla
Non so perchè però,continuavo ad essere distratta,e a svegliarmi nel cuore della notte dopo aver sognato il proprietario di quegl'occhi,che non volevano lasciare i miei pensieri.
Stavo impazzendo.
Come poteva uno scambio di sguardi durato un minuto essermi rimasto così tanto impresso nella mente? Assurdo.
Da quel giorno ogni mattina ero arrivata a scuola presto,sperando di rivedere quel ragazzo,ma non era mai successo. In compenso stavo diventando una specie di pedinatrice pazza.
Buono a sapersi.
Nel caso un giorno fossi diventata una stalker,ed ero già sulla buona strada vista la mia ossessione,già mi immaginavo i titoli dei giornali:
“ARRESTATA STALKER OSSESSIONATA DA OCCHI ORO;LI SOGNAVA DURANTE LA NOTTE”.
Magari avrebbero fatto anche un film sulla mia storia,descrivendomi come una ragazza sola,affetta da una qualche strana malattia mentale,che viveva con i suoi venti gatti e che di notte si trasformava in una tremenda killer che si nutriva degli occhi dei malcapitati,con una particolare “simpatia” per coloro che li avevano color ambra naturalmente.
Si ok,sono decisamente impazzita,lo dice sempre mia madre che ho troppa immaginazione.
Comunque,tornando a cose più serie,il week-end si avvicina,e di conseguenza anche il momento in cui conoscerò il ragazzo di Sango.
Lei non ha fatto altro che saltellarmi attorno per tutta la settimana dicendo di essere felice che per una volta nella sua vita le cose andassero per il verso giusto,e che Miroku la faceva davvero stare bene.
Sono contenta per lei,Sango non ha avuto una vita facile,i suoi genitori sono morti quando lei aveva sei anni ed il fratello Kohaku solo due. Per qualche anno sono stati in orfanotrofio,tutte le coppie volevano solo uno dei due,e loro non erano disposti a separsi,finchè un giorno non arrivarono due signori che li presero entrambi,e che ora sono i loro genitori adottivi.
Solo io e Rin conosciamo questa storia,Sango non vuole che nessuno sappia che i due coniugi non sono i suoi genitori naturali,perchè lei li considera tali,e non vuole essere etichettata come quella che non ha una vera mamma e un vero papà.
Il giorno che me l'ha raccontato ero sia felice che triete,felice perchè aveva condiviso una cosa davvero importante con me che non aveva mai detto a nessuno,e triste perchè... Bhè si capisce benissimo il perchè. Così avevo deciso di raccontarle la mia storia,del perchè io,Sota e la mamma siamo andati via da New York,e della morte di mio padre.Esattamente come lei,non ho mai raccontato nulla a nessuno,se non a Rin.
Penso che sia proprio il fatto di condividere un dolore comune ad averci avvicinate tanto.
Quel sabato,mi ero svegliata particolarmente agitata,avevo fatto collazione e dopo aver aiutato mio nonno al tempio,mi ero rintanata in camera mia per studiare.
Ad un certo punto il cellulare aveva cominciato a squillare,ero Sango.
-KAGOMEEEEE!!!- aveva urlato talmente forte il mio nome che dovetti staccare l'apparecchio dell'orecchio per non diventare sorda.Che cavolo aveva da urlare tanto?!
-Sango abbassa la voce,non sono ancora sorda. Che hai?-
-Non so cosa mettermi stasera. Sono nel panico! E se non ti piacesse? E se non andaste d'accordo? Cosa farò?- Aveva completamente perso la testa?
-Calma muchacha un problema a vuelve!- non mi sono nemmeno accorta di aver parlato in spagnolo.
-Che hai detto? Kagome non è il momento di darmi lezioni spagnolo!-
-Ho detto: un problema alla volta!- le dissi io – punto uno: se piace a te,piace a me,e se non sarà così farò in modo di farmelo andare a genio. Punto 2 anche se non andassimo d'accordo? Non ha importanza Sa-chan,tu devi pensare a te e all'opinione che TU hai di lui,non che ho io ok? Respira tesoro,va tutto bene,insomma non devi mica sposarlo.-
Avevo parlato il più tranquillamente possibile e scandendo bene le parole,dovevo tranquillizzarla.
-Ok,sono calma,ci sono- mi rispose lei facendo profondi respiri – ma rimane ancora un problema: Cosa cavolo mi metto stasera? I miei vestiti fanno tutti schifo porca miseria!!!-
Tipica reazione di una ragazza media in pieno panico,quando ha un appuntamento: non so cosa mettermi,il mio armadio è vuoto,i miei vestiti fanno tutti schifo,qui urge dello shopping.
-Sango i tuoi vestiti sono tutti carini,tranne quello stupido pullover ocra,è tremendo!- le dico ridendo.
-Ah... E io che volevo mettere quello con i jeans viola stasera. E poi potrei mettere le scarpe rosse,quelle carine con il tacco.- Ok,qui più che un problema di vestiti c'è un problema di abbinamento e di gusto. Quel pullover fa davvero schifo,con i jeans viola e la scarpe rosse poi... è un pugno in un occhio! Insomma la mia amica sa vestirsi decisamente meglio,deve essere davvero nel panico.
-Stai per andare a cena fuori o al circo Sa-chan?- le chiedo ridendo.
-Oh sei davvero divertente!Vieni qui? Ti prego. Un pomeriggio tra donne,smalto,ceretta e tutto il resto... Ti preeeeego!-
-Veramente starei studiando tesoro... Ma ok,vado a procacciare qualcosa da mangiare per mio fratello e il nonno e arrivo.- le rispondo.
-Perfetto.Grazie mille. Ah prima che mi dimentichi,Miroku ha detto che stasera il suo amico viene,è un mezzo-demone,ma non mi ha detto altro.- Un mezzo-demone? Sarà interessante,non ne ho mai conosciuto uno.
-Uhm ok... Ora vado altrimenti ci metto una vita. Ciao Sa-chan.-
Non aspetto nemmeno che mi risponda,riattacco,mi vesto e volo in salotto dove trovo mio fratello che come al solito sta giocando alla play-station.
-Hey pulce io esco,ma prima vado a prendere il pranzo,hai preferenze?-
-Oggi mi va il ramen sorellina,me lo vai a prendere? Mamma ha lasciato i soldi sul tavolo in cucina-
Mia madre è a lavoro,di solito il sabato è a casa,ma ieri sera mi aveva avvertita.
-Ok. Hai già chiesto al nonno se a lui va bene come pranzo?- gli chiedo.
-Si,ha detto che va bene. Hai avvertito la mamma che esci?- mi risponde lui continuando a giocare.
Mio fratello è molto protettivo con me,si preoccupa sempre.
-Le ho mandato un messaggio,non mi andava di disturbarla,visto che non ci sono a cena la vedrò direttamente domani mattina.- asserisco – Comunque vado prima che chiuda il supermercato. Fai il bravo,se c'è qualcosa vai dal nonno,oppure chiama direttamente me ok?-
Lo sento dire di si mentre apro la porta di casa e mi avvio verso il supermercato che non è molto lontano da casa. Fa davvero freddo e ci sono dei nuvoloni che non promettono nulla di buono.
Arrivata,mi avvio subito verso lo scaffale del ramen istantaneo,ce ne sono ancora due scatole. Perfetto. Mi avvicino e allungo la mano verso le scatole.
Qualcosa però mi blocca. Lui è li. A pochi centimetri da me,anche lui ha la mano protesa verso il ramen,le nostre mani quasi si sfiorano e io sento un brivido percorrermi la schiena.
Dio se non è bello.
Alto,parecchio più di me,fisico asciutto,nonostante i muscoli che si notato perfettamente sotto la maglia bianca coperta da un giubbotto in pelle aperto.
Quante volte ho sognato i suoi meravigliosi occhi? Troppe. E finalmente dopo una settimana li rivedo.
Anche lui mi fissa per un po',poi parla,e capisco che sarebbe stato meglio se avesse tenuto la bocca chiusa.
-Ragazzina molla il ramen,sono arrivato prima io!- Cosa? Ragazzina? Molla il ramen? Brutto cafone! Quello è il pranzo per il nonno e Sota!
-Hey brutto cafone! Sono arrivata prima io,va da un'altra parte a prenderti da mangiare!- gli dico mentre afferro le due scatole,ma lui allunga le mani e ne afferra una. Eh no!
-Spiacente mocciosa,tutti i supermercati sono chiusi a quest'ora. Poi ingrassi se mangi due scatole di ramen,non vorrai mica diventare una balena vero? Puoi lasciarmene una- ribatte e le sue orecchie da cane si muovono. Oh Kami che carine.Non quanto il suo carattere a quanto pare.
Non è possibile. Il mio bel sogno del ragazzo perfetto,con occhi perfetti,carattere perfetto e fisico perfetto si è appena trasformato in un incubo. Dico io è possibile che un fusto così sia così maleducato?
-Non è per me brutto cafone!- gli urlo arrabbiata- e no,non posso lasciartene una scatola,quindi molla e vai a prenderti una pizza,o del cibo per cani se preferisci!- Aahaha del cibo per cani,questa si che è bella,devo segnarmela quando arrivo a casa. Lui mi guarda furioso.
La mia battuta non deve essergli piaciuta.
-Cibo per cani?! Ma chi ti credi di essere brutta racchia che non sei altro! Vedi sloggiare prima che mi arrabbi davvero! - mi risponde lui quasi ringhiando.Crede di farmi paura il cretino.Aspetta.
Mi ha appena dato della racchia! Vuole davvero farmi saltare i nervi questo brutto idiota.
Intanto senza che me accorgessi,si sono volatati tutti a guardarci. Forse abbiamo alzato la voce più di quanto immaginassi. Che vergogna! Che figura del cavolo!
Un commesso ci si avvicina con aria innocente, ci guarda,noi due ci voltiamo aspettando che ci dica qualcosa,anzi io aspetto da brava ragazza educata. Fido bao qui vicino non sa tenere la bocca chiusa.
-Bhè?! Che hai da guardare? Che c'è?!-
Il commesso fa un passo indietro spaventato,poverino,sembra volerci dare una mano e questo mentecatto lo tratta da schifo.
-Bhè s-s-se il problema è il ramen,ce ne sono altre scatole in magazzino,posso andarle a prendere se volete. Basta che abbassiate la voce.- Gli dice.
Oh mio salvatore! Non dovrò cercare nient'altro da mangiare,grazie a te!
Sto per rispondergli,ma lui,come prima,apre la bocca tanto per dargli aria.
-Muoviti allora. Non ho tempo da perdere qui,e ho fame! Va a prendere le altre scatole!-
Il commesso lo guarda e poi corre via sparendo dietro ad una porta.
Lo dico e lo ripeto: MALEDUCATO. Questo poveretto tenta di darci una mano e lui lo tratta come una pezza da piedi.
-Guarda che potevi anche essere educato,sta tentando di darci una mano! Poi tu hai la tua scatola,quindi perchè non ti levi dai piedi?- Questo tipo mi fa saltare i nervi,ho tentato di usare un tono calmo e gentile,ma non ci sono riuscita è più forte di me.
-Come parlo a quel tipo non sono affari tuo mocciosa. E nemmeno quanto ramen mi serve. Sono un mezzo-demone io ho bisogno di nutrirmi. Una scatola non mi basta!- Ribatte e incatena i suoi occhi ai miei. Vorrei rispondergli a tono,dirgli ancora una volta che è un maleducato senza speranza. Ma non ci riesco,sono persa in quell'oro profondo che sembra mi stia esaminando l'anima. Wow,non mi sono mai sentita così. Ora so che avevo ragione,nei suoi occhi c'è davvero una nota triste,che stona con tutto il resto.
Anche lui sembra incantato,chissà a cosa sta pensando.
Mentre il guardiamo il commesso torna con una scatola piena di ramen istantaneo. Il mezzo-cretino stacca gli occhi dai miei e io mi sento vuota.
Sono diventata pazza.
Prende una scatola della mani del poveretto e come è venuto se ne va. Così,senza un ciao,un arrivederci. Niente.
Che idiota. E io ci sono pure rimasta male. Insomma Kagome dov'è finito il tuo orgoglio?
Se ne è andato con lui.
Comunque dopo aver pagato,vado verso casa,dove do il pranzo a Sota e al nonno e preparo la borsa con i vestiti per la cena. Dovrei farmi una doccia. Chiederò a Sango se posso farla da lei,non sarebbe la prima volta quindi non dovrebbero esserci problemi.
Arrivata a casa della mia amica,non riesco nemmeno a suonare il campanello che lei apre la porta,mi prende la mano e mi trascina in camera sua,dove il disordine regna sovrano.
Non faccio nemmeno in tempo a salutare suo fratello ed i suoi.
-Si può sapere dove cavolo sei finita? Ci hai messo un'eternità- Sbotta lei mentre io guardo la montagna di vestiti sparsi sul suo letto. E ora cosa le dico? Sai Sango sono andata al supermercato e li ho incontrato il ragazzo che sogno da una settimana,un vero antipatico. Bhè se evito la parte del sogno,potrebbe andare come scusa.
-Ho perso tempo al supermercato perchè ho litigato con un tipo per una scatola di ramen.- le dico svelta,non ho voglia di parlarne,la sola idea di quel ragazzo mi ha ancora saltare i nervi.
a -Ah ok- mi risponde lei - Bene cominciamo con il pomeriggio tra ragazze!!!- esulta.
Passiamo quattro ore tra smalti,cerette,vestiti e scarpe.
Arrivano le 19.30 e noi finalmente siamo pronte,Sango per fortuna mi ha fatto fare una doccia da lei. Questa ragazza è la mia salvezza.
La mia amica questa sera è davvero bella. Indossa un vestito viola a maniche lunghe che arriva fino a metà coscia, gliel'ho ho portato di ritorna da New York,leggermente scollato sul davanti. Ai piedi le ho fatto indossare un paio di scarpe col tacco nere. Deve fare colpo la ragazza!
I capelli,finalmente sciolti,le ricadono leggeri sulle spalle,e il trucco leggero fa risaltare il colore dei suoi occhi.
Io invece,ho optato per vestito nero lungo fino a metà coscia,con le maniche aperte poco sotto le spalle,e degli stivali marrone chiaro lunghi fino al ginocchio. Niente tacchi per me,non sono in vena. Anche per me un trucco leggero,la bomba deve essere lei,non io.
Dopo aver controllato che sia tutto a posto,indossiamo cappotti e sciarpe e i genitori di Sango ci portano sul luogo dell'appuntamento. Un ristorante italiano in centro.
Io adoro il cibo italiano.
Decidiamo di entrare e subito vediamo quello che sembra Miroku sbracciarsi per farsi notare,quando ci avviciniamo al tavolo e ci leviamo i cappotti per sederci,lui rimane come uno stoccafisso a fissare Sango. Hai fatto centro amica mia. Poi si gira e mi fissa
-Tanto piacere sono Miroku Kazama,tu devi essere Kagome. Lascia che ti dica che sei davvero bellissima,stupenda... Ti andrebbe di... AH Sango! MI FAI MALE!-
La mia amica,che deve aver capito dove voleva andare a parare il pervertito,gli ha preso l'orecchio e sta praticamente tentando di staccarglielo mentre lui si lamenta con le lacrime agl'occhi. Questi due sono pazzi. Ma è meglio evitare una carneficina,quindi sotto il suo sguardo sbigottito,le prendo la mano staccandola dall'orecchio del poveretto e mi presento.
-Ciao Miroku è un piacere conoscerti finalmente. E no,non farò mai nulla di quello che tu stavi per chiedermi.- gli dico sorridendo,non so perchè ma questo tizio mi piace. 
Fatte le presentazioni,ci accomodiamo al tavolo. Siamo in tre. Perchè? Non doveva esserci anche il migliore amico di Miroku?
Sango vedendomi nel panico,e intuendo il perchè,comincia a parlare.
-Miro-chan dov'è il tuo amico?- gli chiede facendogli gli occhi dolci.
-Oh,ha avuto un contrattempo,ma dovrebbe arrivare... Ah eccolo! Hey Inuyasha siamo qui!- Dice alzandosi per farsi notare dal nuovo arrivato.
Presa da un' improvvisa curiosità mi volto anche io.
-Ay no,non puede ser èl!- esclamo in spagnolo senza accorgermene sotto lo sguardo curioso della mia amica.
No! Tutto questo non può essere vero! Sto sognando,il migliore amico di Miroku non può essere lo stesso ragazzo dei miei sogni,ma soprattutto non può essere lo stesso maleducato di questa mattina. No! Mi rifiuto di credere che sia così! Calma Kagome,ora chiudi gli occhi e quando li riaprirai scoprirai che questo è solo un brutto incubo.
Ma purtroppo non accade.
Il ragazzo che mentre pensavo si era avvicinato al tavolo,ora è seduto vicino a me. Troppo vicino,il suo profumo mi solletica le narici. Kami quant'è buono!
Lui si volta a guardarmi,e ancora una volta penso che dovrebbe tenere quella boccaccia perfetta chiusa. Gli servirebbe una museruola! Wow due battute fantastiche in un giorno solo! Nota per me: tenere in mente nel caso dovesse dire qualcosa di sconveniente. Gli chiuderà la bocca!
Ok. Sto. Delirando.
-Tu? Prima al supermercato ora qui! Ammettilo,mi stai pedinando!- Io pedinarlo? Ma è pazzo?
-Al massimo sei tu che pedini me,io sono qui con la mia migliore amica! - Dico indicando Sango – Tu piuttosto che ci fai qui?-
-Io sono qui con il MIO migliore amico! - risponde indicando Miroku.
I due ci guardano stupiti,insomma non ci siamo nemmeno presentati e già litighiamo!
-Voi vi conoscete?- ci chiede il maniaco.
-Pfahahah conoscerlo questo qui? Piuttosto mi taglio le mani! Lui è quello che ha tentato di fregarmi il ramen Sango- rispondo guardando la ami amica
-Quindi lei è la stronza che ti ha detto di comprare del cibo per cani Inuyasha?- chiede Miroku guardando l'amico.
-Si è lei.-
-Bhè non di sicuro un cesso!- Aggiunge il fidanzato della mia amica che mi guarda sapendo già cosa sta per accadere.
Lui mi ha dato della stronza? Ma soprattutto,ha osato darmi del cesso?!
-Tu cosa hai detto?!- gli urlo
-Nulla che non sia vero- mi risponde lui con sorriso strafottente,in questo momento lo strozzerei,o gli bucherei la gola con la forchetta per una morte lenta e dolorosa.
-Tua madre non ti ha insegnato le buone maniere razza di mezzo-cane idiota?!-
Lui si alza di colpo trascinando la sedia sul pavimento e mi guarda arrabbiato.
-Quello che mi ha insegnato mia madre non sono affari tuoi mocciosa! Ora scusatemi,ma ho bisogno di una sigaretta- e sparisce fuori.
Che ho detto di male?
-Vado a fumare anche io. Sango perdonami.- detto questo esco anche io senza aspettare una risposta dalla mia amica.
Cavolo che freddo,sto tremando.
Non so perchè ma mentre mi accendo la sigaretta,cerco questo Inuyasha con lo sguardo finchè non lo trovo,è appoggiato ad una parete del ristorante col sigaretta tra le mani e gli occhi chiusi.
Solo ora noto che è ancora più bello di quella mattina,indossa un paio di jeans schiariti,leggermente rovinati ed un pullover nero coperto dal giubbotto di pelle che avevo già visto.
Lui si gira e mi guarda notando la mia sigaretta
-Non sai che le bambine non dovrebbero fumare?- mi dice sarcastico. Davvero? Ha ancora voglia di litigare?
-E tu non lo sai che i cani con la bocca larga dovrebbero avere la museruola?- gli domando usando lo stesso tono.
La sua reazione mi stupisce,invece di arrabbiarsi si mette a ridere.
-Bella questa,non l'avevo mai sentita- dice continuando a fumare,poi mi fissa ancora e continua a parlare – perchè tremi?-
-Bhè è gennaio,non fa esattamente caldo,soprattutto vestite così- gli rispondo facendogli notare il mio abbigliamento.
Lui mi osserva per un po',poi mi si avvicina e mi mette la sua giacca sulle spalle. Che buon profumo.
-Tieni mocciosa,non ho ancora finito con te,e non voglio che muori ibernata. Comunque io sono Inuyasha- mi dice.
Vorrei rispondergli a tono,ma non ci riesco. Lui mi ha dato la sua giacca
-Ehm... Io sono Kagome.- comincio- Grazie per la giacca,non serviva,davvero.- dico buttando il mozzicone di sigaretta a terra.
-Fhè non montarti la testa ragazzina- mi risponde e rientra nel ristorante.
Il nostro secondo incontro,non lo dimenticherò mai!

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti!!!! come va? Che ne dite del duplice incontro tra Kagome e Inuyasha? Fatemi sapere vi prego =)=)=)

Grazie a tutti quelle che hanno commentato e tutti quelli che hanno semplicemente letto.

 

 

Baci

Didismile

 

 

abito Kagome

  • abito Sango

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Capitolo 5
*** Assemblea ***


 

ASSEMBLEA

 

 

Era passato un mese dal giorno dell'appuntamento.

Inuyasha,non abbandonava i miei pensieri.
Da quel giorno lo avevo visto spesso,era sempre con Miroku,e, di conseguenza con Sango,Rin e me.
Mi ricorderò sempre il giorno in cui la piccola lolita ha conosciuto il maniaco. Stranamente non l'ha toccata nemmeno con dito,cosa che con me fa spesso sotto lo sguardo arrabbiato della compagna e del mezzo-demone.
Comunque lei gli è saltata addosso felice di fare la sua conoscenza,poi l'ha guardato,e indicandomi ha detto: “ Tu fa del male a Sango e io e Ka-chan ti speziamo le gambe chiaro?”.
Aveva parlato con un tono tanto duro che nessuno aveva avuto il coraggio di ribattere,io avevo annuito assolutamente in accordo con le parole della mia amica. Era meglio metterlo in guardia subito,l'ultimo che aveva preso in giro la nostra amica,non si vedeva in circolazione da po',probabilmente si vergognava troppo della figuraccia fatta a scuola.
Come dicevo io e Inuyasha ci siamo visti spesso,e finiamo sempre col litigare. Tranne una volta,in cui lo incontrai al parco e riuscimmo a parlare come due persone civili. Più o meno.


FLASH BACK

 

Era domenica pomeriggio,avevo già finito di studiare e,non sapendo cosa fare,ero andata al parco armata di macchina fotografica,quaderno per scrivere,penna e occhiali (quel giorno stranamente c'era il sole). Pronta a far fruttare quelle ore di pace,ero andata a prendermi un caffè e mi ero messa seduta su una panchina,volevo scrivere il testo di qualche canzone da proporre all'assemblea,o fotografare qualcosa di interessante.
Mentre scrivevo,decisi di accendermi una sigaretta,l'ispirazione in quel momento non voleva proprio venirmi.
I miei pensieri erano occupati da una solo cosa,o meglio persona: Inuyasha.
Quello stupido con il suo carattere burbero,maleducato e arrogante mi era entrato nel cervello e non voleva uscirne.
-Hey mocciosa cosa ci fai qui?- come si dice? Parli del diavolo... e lui compare.
-Hey Fido bao,tento di rilassarmi tu?- gli rispondo dando l'ultimo tiro alla mia sigaretta e bevendo anche un sorso di caffè,cavolo è finito... e adesso?
Inuyasha,era davanti me,che mi guardava con il solito sorriso sghembo,che tanto adoro e odio allo stesso tempo.
-Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi in quel modo?- mi chiede sedendosi accanto a me. Troppo vicino.
-In eterno suppongo,o almeno- gli dico voltandomi a guardarlo- fino a quando tu non la smetterei di chiamarmi:mocciosa,ragazzina,strega,o con qualsiasi altro appellativo che non sia il mio nome!- continuo.
Lui mi fissa per un po' e dopo aver brontolato uno dei suoi soliti “Fhé”,tra di noi cade un silenzio imbarazzante.
Insomma cosa vuole da me? Perchè non va da un'altra parte a non fare nulla? C'é qualcuna qui che non vuole essere disturbata... soprattutto da lui!
Si Kagome... come no! Non vedevi l'ora di essere disturbata da lui,quindi finiscila di fare finta di nulla!
Mi volto nuovamente a guardarlo.
Il suo sguardo che come al solito ha una nota triste, è perso nel nulla,mentre fuma la sua sigaretta i capelli vengono mossi dal leggero vento,sembra così tranquillo per una volta. Così mi decido,prendo la macchina fotografica e faccio diventare questo momento eterno,come diceva mio padre.
-Hey dannata! Cosa cavolo fai?- Mi chiede lui evidentemente irritato
-Ti ho fatto una foto,presente?- gli rispondo io
-Ovvio che so cos'è una foto cretina! Ma nessuno ti ha dato il permesso di farmela- ribatte usando il suo solito tono burbero.
-Non mi serve il tuo permesso per fare una foto-comincio io-ma se proprio non vuoi che la tenga la cancellerò,ma ad una condizione-
Sto per fare una cazzata,lo so,me lo sento,ma ormai sono partita in quarta.
-E quale sentiamo?- possibile che non sappia essere più gentile?
-Il mio caffè è finito,che ne dici di offrirmene uno? Conosco un posto appena fuori da qui dove lo fanno ottimo-
Lui mi fissa per un tempo che sembra infinito,poi si alza e comincia a camminare verso l'uscita del parco.
Lo sapevo io che avevo fatto una baggianata,ma lui come durante il nostro secondo incontro mi stupisce. Si volta a fissarmi come se stesse aspettando qualcosa.
-Mocciosa datti una mossa prima che cambi idea. Lo vuoi o no questo caffè?-
-Certo,certo- gli dico io stupita,afferro la mia roba e con lui a fianco,ci avviamo verso la caffetteria.
Una volta entrati,ci accomodiamo ad un tavolo,ed io comincio a guardami in giro,come pensavo il locale era pieno di coppiette che stavano li a guardasi negli occhi senza dire niente. Assurdo. Insomma,perchè uscire con qualcuno se poi non ci si parla nemmeno? A cosa serve stare tutto il pomeriggio chiusi in un bar a bere cioccolata e a guardarsi? Bisogna parlare nella vita porca miseria! Giusto?
La cameriera che ci ha appena raggiunti,mi distrae dai miei pensieri.
-Allora ragazzi cosa vi porto?- Ci chiede guardando solo Inuyasha.
Ho capito che è molto bello nella sua camicia nera che lo fascia come un guanto,ma la miseria ragazza,datti un contegno!
-Per me- dico attirando lo sguardo della biondina- un caffè doppio,lungo e una fetta di torta al cioccolato con panna per cortesia- Lei mi guarda come se avesse appena visto un alieno,disgustata probabilmente dalla fetta di torta che ho appena ordinato.
Possibile che solo perchè che sono in presenza di un ragazzo devo comportarmi in maniera differente rispetto a quella che sono? Odio le ragazze che quando sono in compagnia o con qualcuno dell'altro sesso mangiano un'insalatina e poi a casa,da sole, si abbuffano come se non ci fosse un domani! Insomma perchè cambiare quello che sono.
-Per me lo stesso- dice il mio accompagnatore.
Lei lo guarda,e con voce melensa gli dice:
-Le vostre ordinazioni arrivano subito. Se ti serve qualcosa chiamami,sono Sakura.-
E sparisce dietro al bancone.
-Che troia!- affermo a bassa voce sperando che Inuyasha non mi senta. Sbagliato.
-Hai detto qualcosa?- mi chiede lui con un sorriso furbo.
-No,non ho detto proprio nulla- gli rispondo guardando fuori e arrossendo.
-Guarda che ti ho sentita- dice e si indica le orecchie- non sarò un demone completo,ma il mio udito è comunque molto sviluppato-
E il premio per la figuraccia dell'anno va a... Kagome Higurashi!
-Se mi ha sentita perchè mi hai chiesto cos'ho detto?- gli domando io,insomma vuole proprio farmi imbarazzare. Lui mi stupisce di nuovo,punta gli occhi verso di me e come se nulla fosse mi risponde
-Perchè sei quasi carina quando arrossisci,e sembri decisamente meno acida-
Sto sognando? L'hanno rapito gli alieni vero? Non può avermi detto una cosa quasi carina,non è possibile. Cos'è successo al ragazzo burbero e arrogante che ho conosciuto un mese fa?
La faccia mi sta andando letteralmente a fuoco mentre lui se la ride sotto i baffi. Per fortuna la cameriera arriva con i nostri ordini,così posso nascondere la faccia nella tazza del caffè.
Passiamo vari minuti in silenzio,la torta era squisita,l'ho mangiata in due morsi,e anche il caffè era ottimo come al solito,ne avrei preso un altro,ma l'idea di dover chiamare quella cameriera mi dava il volta stomaco.
-Allora- comincia lui di punto in bianco- cosa fai al parco di domenica pomeriggio da sola? Non passi il tempo con il tuo ragazzo?-
Quasi mi strozzo con il caffè. Perchè si interessa tanto a me adesso?
Questo ragazzo è strano.
-Te l'ho detto,tentavo di rilassarmi,a casa mi annoiavo,ho finito tutti i compiti così ho pensato di fare un giro - dico – e poi non ho il ragazzo quindi... Tu invece? Cosa facevi al parco? Niente ragazza da cui andare?-
Se indaga lui,posso farlo anche io giusto?
-Avevo voglia di fare un giro,sto aiutando per i preparativi dell'assemblea d'istituto,quelle che si terrà tra due settimane e non ho tanto tempo da passare in tranquillità – mi risponde- e nemmeno io ho la ragazza,mai innamorato in vita mia- Continua fissandomi.
Mai innamorato eh? Strano che uno così non abbia mai avuto l'occasione di innamorarsi di qualcuno.
Aspetta un attimo... Sta aiutando nei preparative dell'assemblea?
-Tu stai dando una mano con i preparativi?- gli chiedo,se aiuta,vuol dire che quel giorno ci sarà... E questo vuol dire solo una cosa:mi sentirà cantare! Aiuto!
-Si,sono rappresentata d'istituto- mi dice fiero di se stesso – è solo grazie a me se quest'anno ci sarà un concerto... una band poco conosciuta,non ricordo il nome... Si dice che-
-White noise... Il gruppo si chiama così- lo interrompo io veloce. Merda! Devo ringraziare lui per l'ingaggio,porca miseria! Mi guarda curioso,forse si sta chiedendo come so il nome del gruppo.Devo trovare una scusa,non voglio che sappia,non ancora almeno.
-Le voci girano veloci a scuola... Comunque continua,cosa dicevi?- Continuo sorridendo,lui sbuffa e poi continua parlare.
-Si dice che siano molto bravi,il chitarrista è un tipo strano,mentre sulla cantante gira voce che sia molto brava e carina soprattutto... almeno questo è quello che dice chi li ha sentiti suonare-
Mi scappa un sorriso e lui se ne accorge,ma non dice nulla... Molto brava e carina eh? Wow.
Ad un certo punto lo sguardo di Inuyasha diventa nuovamente triste... Cosa c'è che lo tortura?
-Inuyasha?- è la prima volta che lo chiamo con il suo nome. Lui alza gli occhi dalla tazza del caffè e mi guarda.
-Ascolta, so di non essere nessuno per mettermi in mezzo agli affari tuoi,ma è dalla prima volta che ti ho visto che noto che c'è qualcosa che non va,che ti rattrista,ecco non voglio che me ne parli,voglio solo che tu sappia che io ci sono,nonostante non andiamo d'accordo ti considero più di un conoscente,ormai sei una specie di amico,quindi se vuoi io sono qui.- Parlo senza guardarlo in faccia,ho troppa paura di vedere la sua espressione.Ma alla fine lo faccio,lo guardo,e mi stupisco. I suoi bellissimi occhi sono come dire,tendente al lucido? E mi sta guardando con sguardo dolce!
Quanto hai sofferto Inuyasha?
Passiamo il resto del pomeriggio a parlare del più e del meno,nessuno dei due tocca più l'argomento,anzi. Come al solito ci scambiamo una serie di battute acide,ed io ad un certo punto me ne salto fuori con una cosa tipo: “ senti ma se ti tiro un legno tu lo riporti?” lui all'inizio fa l'offeso,poi scoppia a ridere.
Forse questo ragazzo non è male come pensavo.

 

FINE FLASH BACK

 

Quando sono tornata a casa quel giorno ho scritto una canzone,non so bene da dove mi sia uscita,ma mi piace.
Il giorno dell'assemblea è finalmente arrivato,sono agitata da morire.
Arrivata a scuola entro in giardino e subito trovo Sango in compagnia di Miroku e Rin,dietro ad un chiosco rifornito di biscotti e dolcetti fatti dal club di cucina di cui le due ragazze fanno parte. Loro sanno preparare qualcosa di commestibile senza attentare alla vita di qualche poveretto al contrario di me
-Ciao ka-chan,come... wow!- mi saluta Sango girandosi poi a guardarmi. Wow era proprio la reazione che volevo ottenere quel giorno. Indossavo un paio di jeans con il cavallo basso ma non troppo,stretti sulle gambe,maglietta bianca scollata,un giubbotto di simil pelle e ai piedi avevo un paio di stivali bassi con la tacco decisamente alto. Quando ero uscita di casa quella mattina per fortuna mia madre non c'era! Quello non era di certo l'abbigliamento adatto per andare a scuola,ma insomma,dovevo salire sul palco,non seguire le lezioni. Il trucco era decisamente più forte del solito,una linea spessa di eye-liner sugl'occhi e rossetto rosso mi facevano sembrare più grande di quello che realmente sono,ma il risultato mi piace. L'unica cosa che non ho toccato di me sono i capelli,che ricadono leggeri sulle spalle.
Le mie amiche e Miroku continuano a fissarmi.
-Guardate che sono sempre io,e poi anche Rin è diversa oggi-
La mia corista indossava jeans schiariti,un dolcevita bianco e anche lei aveva i tacchi. Di sicuro però,non si era truccata molto,meglio per lei,era bella anche così.
-Si – mi risponde lei – ma tu oggi sei fantastica ka-chan... Devi fare colpo su qualcuno?- continua con sguardo furbo.
Si,sto per dirle,voglio fare fare colpo su qualcuno... Voglio fare colpo su Inyasha.
Dopo quel giorno al parco ho capito che mi piace,è inutile provare a negarlo a me stessa.
-No Rin- dico tranquilla- non voglio fare colpo su nessuno,è solo un'occasione importante- continuo.
Le mie due amiche mi guardano come per dire:si certo,come se non ti conoscessimo.
Ad un cero punto una voce dal palco attira la nostra attenzione. Inuyasha è la su,bellissimo come sempre
-Benvenuti a tutti,sono felice di vedervi così numerosi quest'oggi. Per la prima volta i nostri due istituti ospiteranno,oltre ai diversi tornei e stand con cibi e quant'altro,un piccolo concerto.-
Mentre parla,lascio la mia roba a Sango,macchina fotografica compresa,e dopo averla salutata faccio cenno a Rin di seguirmi,il resto del gruppo ci attende vicino alle scale per salire sul palco,intanto Inuyasha continua a parlare
-Quindi ragazzi fatte un bel applauso per i White Noise-
Sentire gli applausi della gente mi fa agitare ancora di più mentre salgo le scale e Inuyasha mi guarda curioso
-Cosa ci fai tu qui?- mi chiede
-Sono la cantante del gruppo- gli rispondo,finendo di salire i gradini,lo vedo continuare a fissarmi e poi avvicinarsi a Sango e Miroku con parla cui per qualche minuto,poi vengo tutti e tre sotto al palco,Sango mi guarda sorridente,mentre gli altri due sono sempre più stupiti.
-Come va ragazzi?- comincio a parlare al microfono – Noi siamo i White Noise e vi terremo compagnia per la prossima ora,questo è il nostro primo singolo: Tie it up.
La musica parte tra gli applausi e io comincio a cantare.

-I was standin'with my friend

When I saw you walkin'in

and my heart started skippin' a beat

I was tryin' to play it cool

but I knew it was true

That nobody would ever compete

Well first come love and than comes

First data first kiss

We were checking off the list

Than you werw gettin'down on the knee

and you didn't have to guess

it was a always a yes

now there's two less fishe in the sea-

Mentre parte il ritornello comincio a girare per il parco,prima verso Hojo,poi vado verso Rin sorridendole

-Let's set the date

let's hire a band

let's cut the cake

tie it up tha cans-

Mentre comincio a cantare la seconda strofa mi piego verso Sango,che sta cantando le parole della canzone,la conosce a memoria

-I love the ring of your name

you're the ying to my yang

oh baby let's give it a shot

every wall needs a frame

every ball needs a chain

I'm talkin' about tying the knot-

Mi rimetto vicino a Rin e cominciamo a cantare assieme

- Tie it up

something old,something new,

something borrowed,something blue

and the chairs lined up in the yard-

torno verso il mio posto e metto il microfono sull'asta

-The i do's and the kisses

from a miss to a misses

can't wait for forever to start

-Let's set the date

let's hire a band

let's cut the cake

tie it up tha cans

I love the ring of your name

you're the ying to my yang

so baby let's give it a shot

every wall needs a frame

every ball needs a chain

I'm talkin' about tying the knot-

Mentre continuo a cantare la musica si abbassa e io e Rin cominciamo a battere le mani a tempo

-Tie it up

invite the town

let's raise a glasse and lock it down

tie it up

forever bound

'cause i'm fit to be tied down

when mama' kicked off for shoes

and daddy's spinnin'frome the booze

and the last song is finally sung

we can run to the room

kickstart the honeymoon

Don't it sound like a whole lotta fun?-

Di nuovo prendo il microfono e comincio a saltare per il palco

- Let's set the date

let's hire a band

let's cut the cake

tie it up tha cans

I love the ring of your name

you're the ying to my yang

so baby let's give it a shot

every wall needs a frame

every ball needs a chain

I'm talkin' about tying the knot

 

Tie it up-

La musica finisce e partono gli applausi,Sango urla come una matta,mi volto verso Rin e lo sorrido contenta.
Andiamo avanti a suonare per mezz'ora,poi decidiamo di fare una piccola pausa.
Mentre scendo dal palco,seguita dai miei compagni vengo bloccata da un demone lupo che blocca la mia visuale su Inuyasha,devo parlare con lui non voglio perdere tempo.
-Ciao io sono Koga,tu devi sei kagome giusto? Ginta e Hakkaku mi hanno parlato molto di te-comincia il demone davanti a me- sei molto brava sai?- continua.
-Grazie mille Koga.- Rispondo io svelta – ora scusami ma devo andare a parlare con un mio amico se non ti dispiace- Lui però non molla,anzi mi prende le mani e punta gli occhi azzurri verso di me. Inuyasha,che ha visto tutta la scena,mi osserva quasi... Arrabbiato?
-Non voglio disturbarti,solo che sei molto carina oltre che brava,e volevo sapere se bhè... Ti va di uscire con me?- CHE COSA? Nemmeno mi conosce e vuole uscire con me? No. Non si può fare. Io voglio qualcun'altro.
-Mi dispiace Koga,ma non posso.- gli dico e corro verso Inuyasha che in quel momento aveva cominciato ad allontanarsi,senza ascoltare la sua risposta.
-Inuyasha! Fermati!- gli urlo. Lui si ferma e si volta a guardarmi con due occhi di fuoco,è davvero arrabbiato.
-Che vuoi mocciosa?- mi domanda
-Mi spieghi che ti è preso?- gli dico mentre mi avvicino a lui. Che sia arrabbiato perchè non gli ho detto che canto? Siamo faccia a faccia,il suo profumo selvatico mi entra nelle narici e arriva al cervello.
-Non sono cazzi tuoi!Ora perchè non te ne torni dal tuo lupacchiotto!- continua avvicinandosi. Aspetta: torna dal tuo lupacchiotto? Che sia geloso?
-Numero uno non è il mio lupacchiotto. Numero due: non sarai mica geloso vero?- Gli dico sorridendo. Lui mi guarda e non dice niente per un attimo,poi scoppia a ridere
-Pfaahahahah io geloso di te? Ma che cavolo dici? Come potrei essere geloso di una come te?- mi risponde indicandomi.
-Quindi non ti importa se mi ha chiesto un appuntamento vero?- gli domando nuovamente.
Lui serra le mascelle,e i suoi occhi diventano di un colore ore tendente al rossiccio,sembra arrabbiato.
-Ti ha chiesto un'appuntamento?!- il tono che ha usato è basso e glaciale,mi fa quasi paura,ma non demordo.
-E anche se fosse? Sono affari miei. Tu hai appena finit... - non finisco la frase. Lui mi sta baciando. Le sue labbra soffice sono sopra le mie.
All'inizio è solo un semplice sfiorarsi,poi lui porta una mano dietro alla mia testa,e l'altra a stringermi il fianco. Io sono totalmente nel panico,ma appena la sua lingua sfiora le mie labbra,mando il panico e i pensieri a farmi benedire e immergo le mani nei suoi capelli,invitandolo ad approfondire il contatto.
La sua lingua gioca per un tempo interminabile con la mia,le sue mani scorrono sulla mia schiena e coprono di brividi. Bellissimi e dolcissimi brividi.
Quando finalmente ci stacchiamo,per mancanza di aria,lui appoggia la fronte alla mia. Voglio di nuovo quel contatto,quando ci siamo staccati è stato come se una parte di me fosse rimasta attaccata a lui. Dopo interminabile minuti lui si decide a parlare,e il mondo crolla.
-Non avrei dovuto- dice con voce roca. Sento qualcosa dentro di me fare crack. Cosa vuol dire che non avrebbe dovuto?
-Che vuoi dire? - gli domando. Sento le lacrime pronte ad uscire. No,questo non succerà.
-Voglio dire quello che detto Kagome. Non avrei dovuto baciarti,è stato uno sbaglio.- mi risponde allontanandomi dalla sua presa. Mi manca l'aria.Ma non mi farò prendere in giro da lui,mentre parlava non mi ha mai guardata negli occhi,se non mi vuole,almeno deve dirmelo guardandomi in faccia.
-Guardami Inuyasha.- Niente lui continua a tenere o sguardo basso.
-Inuyasha guardami e dimmi che non volevi quel bacio con tutto te stesso. Guardami e dimmi che non ha sentito brividi lungo la schiena tutto il tempo. Guardami e dimmi che non ti è piaciuto quanto a me e allora io me andrò- Gli dico con un groppo in gola. Ti prego,dimmi che hai provato le stesse cose,non allontanarmi. Lui finalmente alza gli occhi,e guarda come se non mi avesse mai vista prima.
-Non posso- mi dice - ma questo non cambia le cose,tu devi starmi lontana.-
Quanto tempo è passato? Continuo a guardarlo e di nuovo le lacrime tentano di uscire . Non permetterò che lui mi veda debole. Ha provato quello che ho provato io,ma non vuole che io gli stia accanto.
-Sei solo un codardo Inuyasha. Un vigliacco che ha paura di quello che prova.-
Non aspetto nemmeno che mi risponda,non ce la faccio. Se fossi rimasta li,sarei scoppiata.
Mi volto e corro verso il palco,dove tutti mi aspettano.

 

 

 

Hey Hey,mettete giù i forconi per cortesia!

Lo so,la fine non è certo delle migliori,ma non preoccupatevi,questa ragazza ha tutto sotto controllo XD

Cosa ne pensate del capitolo? Lo so è decisamente lungo,ma non volevo dividerlo,spero che no vi siate annoiati mentre lo leggevate. Comunque fatemi sapere le vostre opinioni

A presto ^ ^

Didismile

p.s la canzone che canta Kagome è Tie it up di Kelly Clarkson

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Capitolo 6
*** festa di compleanno e chiarimenti ***


 

 

 

FESTA DI COMPLEANNO E CHIARIMENTI

 

 

Ormai erano passate due settimane dall'assemblea. Due settimane da quel bacio. Due settimane che appena vedevo Inuyasha,tentavo di evitarlo in tutti i modi.
Era arrivato marzo,e questo voleva dire solo una cosa: l'arrivo della primavera.
I giardini di Tokio in questo periodo sono magnifici,gli alberi di ciliegio in fiore,i bambini che corrono allegri al parco,le temperature che piano si alzano.

Le lezioni continuavano tranquille,i ragazzi di quinta cominciavano a preoccuparsi per gli esami di fine anno. Io avrei dovuto aspettare ancora due anni per provare quel brivido.
Le ragazze ed io,come al solito da un po' di tempo,ci stavamo avviando verso il giardino,che condividiamo con il liceo scientifico,per consumare il pranzo. Lì come al solito ad aspettarci ci sono Miroku ed il suo amico. Ogni giorno quel mezzo-demone sembra più bello,ogni giorno la voglia di sentire nuovamente il sapore delle sue labbra diventa più forte in me. Ma sono troppo orgogliosa per dargliela vinta,se vuole parlarmi,dovrà fare lui il primo passo,se mi vuole,dovrà venire lui da me. Spesso,durante il pranzo lo becco mentre mi fissa. Ma non parla.
La voce di Miroku mi risveglia dai miei pensieri.
-Ciao ragazze! Come va oggi?- ci chiede mentre ci sediamo all'ombra di un albero e lui cinge le spalle a Sango. Sono due mesi che stanno assieme,il tempo è trascorso velocemente.
-Tutto bene Miro- chan – gli risponde Sango – voi invece? Novità? - chiede poi guardando i due ragazzi.
Inuyasha sposta lo sguardo su di me che sto consumando il pranzo. I miei occhi si perdono nuovamente nei sui,so cosa vi sta leggendo dentro,la voglia di essere abbracciata e baciata nuovamente da lui. Non posso farci niente,questo ragazzo è troppo dentro di me.
-Una novità ci sarebbe – dice distogliendo lo sguardo dal mio e accendendosi una sigaretta – questo sabato compio gli anni... Farò una piccola festa a casa mia,e mi chiedevo se vi andrebbe di venire- continua tornando a guardarmi in modo strano. Sembra che voglia dire: ti prego non dire no.
Le mie amiche mi guardano un attimo,loro sanno cos'è successo.
-Bhè – comincia Sango – io devo controllare questo pervertito – dice indicando il ragazzo dietro di lei – quindi vengo,voi che ne dite ragazze?-
No,no,no e poi no. Non voglio festeggiare questo stupido,non voglio passare un'altra serata con lui,non so come potrebbe andare a finire,sono ancora delusa e arrabbiata dal suo comportamento.
-Io vengo – dice Rin tranquilla,per poi girarsi verso di me e fissarmi con sguardo da cucciola che dice: non lasciarmi sola. Non mi impietosisci tesoro,non funziona.
-Io non lo so,se non sbaglio mia madre vuole che andiamo a cena fuori tutti assieme per una volta- Ballista. Kagome sei proprio una bugiarda,pessima oltre tutto.
-Bhè puoi raggiungerci dopo cena Ka-chan,non credo sia un problema vero Inuyasha? – dice Sango,ha capito che sto mentendo,poche ore prima le avevo detto che sabato ero libera.
-No,no nessun problema. Puoi venire quando vuoi Kagome- mi risponde lui guardandomi. Ti prego ripeti il mio nome.
Come faccio a dirgli di no se mi guarda così? Perche deve torturarmi in questo modo? Cosa vuole da me?
-Ok,vedrò cosa posso fare – rispondo delusa da me stessa. Ho ceduto,avrei dovuto dire no,non vedrò cosa posso fare maledizione!
Dopo il pranzo torniamo tutti in classe,il pomeriggio continua tranquillo,finchè al termine delle lezioni Sango mi ferma prima che io possa andare a casa.
-Sabato alle otto ti passo a prendere con Miroku. Non accetto no,ma o risposte simili. Ti voglio vedere vestita bene e con un bel sorriso in faccia. Voglio vedere la mia amica,quella che non si fa abbattere da un cretino che prima la bacia e poi le dice che non avrebbe dovuto! Tira fuori gli attributi!-
Non mi ha dato nemmeno il tempo di rispondere che subito e sparita tra la folla. Ha ragione,se Inuyasha non mi vedesse alla sua festa penserebbe di sicuro che è per colpa di quel bacio e questo non deve accadere,lui non deve pensare di essere importante per me.
Il sabato arriva più velocemente di quanto pensassi. Sono le cinque e Sango e Rin mi hanno già chiamata venti volte per assicurarsi che io la sera ci sia,e per minacciarmi dicendo che se non fossi stata pronta e sorridente per l'ora dell'incontro non mi avrebbero più parlato. Il bussare alla porta della mia camera mi risveglia dai mie pensieri.
Mia madre entra sorridente,notando la marmaglia di vestiti spersi sul mio letto,non so proprio cosa mettermi per la serata.
-Tesoro tutto ok?- mi chiede. Deve essersi accorta che qualcosa che non va. Sono due settimane che mi guarda di nascosto pensando che io non me ne accorga,mi conosce come le sue tasche,sa che è successo qualcosa.
-No mamma tutto ok,solo che non so cosa mettermi stasera.- le dico tranquilla tornando a guardare i miei vestiti. Inuyasha non ha mai accennato a che tipo di festa avrebbe organizzato ha solo detto: vestitevi bene. Cosa vuol dire bene per lui?Jeans e felpa? Abito da sera?
-Per la festa del tuo amico?- mi chiede
-Non è mio amico – mi affretto a rispondere – è solo un ragazzo che conosco – continuo. E che mi ha baciata per poi ritirare tutto vorrei aggiungere.
Mia madre continua a guardami come per dire: certo figlia mia,un conoscente! Mi sembra di essere come un libro aperto per la gente in questo periodo. Qualsiasi cosa mi stia capitando non mi piace.
-Io direi che puoi mettere il vestito che ti ha regalato la nonna,con le scarpe col tacco nere,ho sempre trovato che stia benissimo- dice indicando il vestito sulla sedia della scrivania.
L'abito in questione è bianco,lungo a fino a metà coscia,è stretto sul seno e sulla vita,poi si allarga dando un senso di movimento al tutto. Ha un un unica spallina ,fatta in pizzo nero ricamato per richiamare l'idea dei fiori è delle foglie. Il ricamo scende di fianco sul vestito,fino quasi alla fine di esso. Sotto il seno c'è una specie di cintura nera,con al centro una “fibbia” che richiama i fiori del pizzo. Molto bello certo,ma forse un po' troppo freddo per le fredde giornate di gennaio.
-Non fa troppo freddo per questo?- le chiedo prendendo il vestito in questione.
-Per stare fuori certo,ma visto che mi hai detto che la festa è in casa e che ci sarà della musica,immagino farà molto caldo.- mi dice sorridendo,e continua a parlare mentre esce dalla mia stanza – poi sono convinta che con quel vestito farai un figurone,soprattutto con il tuo “cosciente”-
Come ha fatto a capire? Che mi abbia sentita parlare con le ragazze a telefono mentre gli parlavo di quel bacio? Mah... I misteri delle madri.
Prendo un bel respiro e decido di cominciare a prepararmi.
Mi feci un bel bagno rilassante,talmente tanto che mi addormentai.
Quando apro gli occhi sono le sei. Maledizione! Pensavo di aver chiuso gli occhi dieci minuti,non un'ora! Esco dalla vasca in fretta e furia e rischiando più volte di scivolare e spezzarmi l'osso del collo a causa del pavimento bagnato,mi reco in camera mia con solo l'asciugamano addosso. I capelli sono fradici,ma al momento non mi interessa.
Mi asciugo più velocemente possibile,ringraziando di aver fatto la ceretta la settimana prima,le mie gambe non hanno bisogno dell'operazione disboscamento,questo porta ad avere un po' di tempo in più.
Indosso l'intimo assolutamente bianco,con il reggiseno a fascia,le spalline non si possono accettare con un vestito del genere. Mentalmente ringrazio mia nonna,che fin da piccola mi ha tormentato con le regole basilari della moda,come gli abbinamenti di colore,il tipo di scarpe da abbinare ai vestiti,le borse e gli accessori. Anche essere stata più volte alla settimana della moda di New York con lei ha giovato molto al mio modo di vestire.
Una volta indossata la biancheria volo nuovamente in bagno dove mi asciugo i capelli,per questa sera li lascerò sciolti,niente strane acconciature.
Torno nella mia stanza e guardo l'orologio appeso al muro. Merda! Sono le sette e io devo ancora vestirmi, lavarmi i denti,truccarmi,e tentare di essere felice per quel deficiente che oggi compie gli anni.
Dovrei anche cenare a dirla tutto,ma ho lo stomaco chiuso.
Dopo un'ora sono in mezzo alla strada che aspetto l'arrivo dei miei amici. Nonostante il giubbotto e la sciarpa sto congelando. Non mi sento più le gambe,e tanto meno la faccia coperta dal trucco leggero.
Sto per accendermi una sigaretta,quando un audi Q7 nera si ferma al mio fianco. Il finestrino si abbassa e vedo subito Sango,Miroku alla guida e Rin seduta sui sedili posteriori.
Quanti soldi ha il ragazzo della mia amica per permettersi un'auto del genere?
Mah... chissene importa.
Subito salgo sulla vettura che parte ad una velocità sconsiderata.
Rin mi salta praticamente addosso,felice che io alla fine mi sia decisa ad andare alla festa,e curiosa di vedere come mi sono vestita. Lei indossa un abito rosso molto semplice,lungo fino al ginocchio,con le scarpe del medesimo colore,mentre Sango indossa un vestito blu con ricami argento.Il tragitto non è molto lungo,è passa tranquillamente tra chiacchiere e risate.
Arrivati al luogo della festa,rimango con la bocca aperta. Inuyasha abita in una mega villa.
No Taisho è il nome scritto sul campanello,l'ho già sentito,ma non ricordo dove. Ah si! La No Taisho & Co è il più famoso studio di avvocati di tutta Tokio,lo so perchè mia madre lavora per loro. Che sia lo stesso No Taisho? Ditemi di no vi prego,mia madre non può lavorare per la famiglia di Inuyasha!
Appena entrati in casa,una cameriera si fa avanti per prendere le nostre giacche,subito dopo Miroku ci fa strada verso il grande salone che ospita la festa,è illuminato da un enorme lampadario,le pareti sono dipinte di un avorio tenue,in un angolo della stanza c'è un immenso tavolo con sopra cibi di ogni tipo e accanto c'è l'angolo bar con tanto di barman vestito di tutto punto che prepara cocktail di ogni tipo. Dalla parte opposta,vicino ad una grande porta-finestra che da un su un enorme terrazzo c'è il Dj. Ma la cosa che mi stupisce di più è il numero di persone presenti nella sala. Inuyasha ha uno strano senso del piccolo,perchè se quella è una piccola festa,io domani sarò la regina del mondo.
Sto ancora osservando l'ambiente intorno a me,quando vedo Inuyasha che si avvicina a noi. Questa sera è ancora più bello del solito. Indossa dei jeans neri che risaltano la figura delle gambe muscolose e lunghe,una camicia bianca con i primi bottoni slacciati,per far intravedere la pelle perfetta ed un accenno a quelli che devono essere dei muscoli da urlo,e le maniche tirate su a causa del caldo presente nella stanza. Semplice,ma perfetto e bellissimo. Gli sto ancora facendo i raggi X quando mi accorgo che anche lui mi fissa.
-Buon compleanno amico- gli dice Miroku dandogli una pacca sulla spalla,e consegnandoli quello che dovrebbe essere il regalo da parte di tutti noi. Non mi sono nemmeno preoccupata di chiedere cosa gli hanno comprato,spero solo nulla di imbarazzante.
Anche le mie amiche gli fanno gli auguri,io me ne sto zitta per ora,anche perchè più che fargli gli auguri sarei propensa ad insultarlo come al solito,poi però decido di voler fare la parte della maleducata.
-Auguri Fido bao- gli dico acida. Ho detto che sarei stata educata,non gentile.
Lui non mi risponde,mi guarda soltanto.
La serata scorre tranquilla,se non fosse che sono seduta da sola su divano di quella sala immensa!
Sango sta amoreggiando con il suo ragazzo mentre ballano e Rin è andata in bagno e non è più tornata,comincio a pensare che sia persa in quella villa enorme. Più tardi andrò a cercala se non torna,ora ho bisogno di aria e di una sigaretta.
Esco in terrazzo e mi perdo a guardare il giardino illuminato da una luce debole. Davvero incantevole,oltre che enorme. Le siepi sono tutte ben curate,ci sono diverse aiuole,e in lontananza si scorge il brillare dell'acqua di una piscina sotto la luce del sole.
Mentre osservo il paesaggio,mi accendo la sigaretta è un brivido mi percorre,fa davvero freddo fuori.
Non faccio nemmeno in tempo a formulare questo pensiero,che sento il calore di una giacca invadermi la pelle,mi volto e trovo Inuyasha intento guardarmi.
-Ti prenderai un malanno se stai fuori vestita così – dice indicando il mio abbigliamento e soffermandosi più del dovuto sulle mie gambe scoperte.
-Ti preoccupi per me adesso?- gli chiedo. Perchè non mi lascia qui a congelare e non se ne torna alla sua festa invece di fare il finto preoccupato?
E se non stesse facendo finta Kagoma?
Questa domanda mi sta tormentando.
-Io non mi preoccupo per te mocciosa,non voglio che ti ammali alla mia festa,tutto qui – sbotta girandosi a guardare il panorama.
Se voleva farmi saltare i nervi ci è riuscito.
-Tieniti pure la tua stupida giacca,non ho bisogno. E tranquillo,cercherò di non ammalarmi alla tua festa – gli dico arrabbiata e mi volto pronta per andarmene.
Qualcosa però mi blocca,la sua mano sta stringendo la mia,e un novo brivido percorre la mia schiena. Questo non è di freddo.
-Non te ne andare- mi dice con voce bassa,guardandomi. Vorrei mandarlo a quel paese e uscire da quella casa,ma non ci riesco,mi avvicino a lui e aspetto che dica qualcosa. Le note di una nuova canzone invadono la sala e il terrazzo. La conosco bene, the man who can't be moved dei The Script. Una canzone che adoro. Inuyasha si gira lentamente verso di me e senza di nulla mi cinge la vita stringendomi forte a se.

Going back to the corner where I first saw you
Gonna camp in my slipping bag. I'm not gonna move,
got some words on cardboard got your picture in my hand
Saying if you see this girl can you tell her where I am,
some try to hand me money they don't understand,
I'm not... broke I'm just a broken hearted man
I know it makes no sense but what else can I do,
how can I move on when I've been in love with you

Io porto le mani dietro la sua testa e piano cominciamo a muoverci,come due burattini nella mani di non si sa chi.

Cos if one day you wake up and find that you're missing me
and your heart start to wonder where on this heart I can be
thinking maybe you'd come back here to the place that we'd meet
and you'd see me waiting for you on the corner of the street.

Alzo la testa dal petto di Inuyasha e nuovamente i miei occhi si incatenano ai suoi,dopo un tempo che sembra infinito,mi perdo di nuovo nei suoi occhi.

So I'm not moving...
I'm not moving...

Lui si ferma e piano fa avvicinare ancora una volta dopo due settimane le sue labbra alla mie.
Non devi dice la mia testa,farà come la prima volta.
Lasciati andare dice il mio cuore,e io decido di ascoltarlo.
Mi aggrappo a lui con tutte le mi forse e quando la sua lingua cerca la mia,lo lascio fare.Lascio che il suo sapore fresco mi inebri la mente,che le sue mani giochino con i miei capelli e la mia schiena e che la coprano di dolci brividi. Quando ci stacchiamo,ho la sensazione che una parte di me sia rimasta attaccata a quel bacio come la prima volta. Stiamo in silenzio per un po',aspettando che il respiro torni regolare. Poi mi decido a parlare.
-Perchè?- sono confusa,non capisco il suo comportamento. Ho bisogno di risposte
Lui sembra svegliarsi da un sogno.
-Devo andare – dice,e sparisce nella in mezzo alla folla che balla nella sala.
Ditemi che non l'ha fatto davvero. Ditemi che io non ci sono nuovamente cascata. Ditemi che non mi ha baciata per andarsene. Ditemi che non mi ha lasciata li come una cretina
-Feo cobarde sin espina dorsal no creer reverme - (brutto vigliacco senza spina dorsala non pensare di rivedermi) dico al nulla arrabbiata. Voglio andarmene da quella casa.
Senza pensarci una seconda volta rientro nella stanza e mi avvicino a Sango.
-Io me vado – le dico.
Non aspetto che mi risponda,corro verso l'uscita e recupero la mia giacca.
Esco fuori pronta per chiamare un taxi,sono le due del mattino,quindi ci vorrà un po' prima che arrivi,ma per mia fortuna ce ne sono già un paio parcheggiati nel vialetto di ingresso,probabilmente sono stati chiamati per quelli che hanno bevuto talmente tanto da non poter guidare.
Salgo su uno di questi,gli do il mio indirizzo e mi metto comoda sul sedile,aspettando di arrivare a casa,anche se già so che non dormirò. Troppi pensieri per la testa.
Arrivata a casa,senza fare rumore,vado in camera mia,dove mi cambio e mi metto sotto le coperte,pregando con tutta me stessa di addormentarmi e di dimenticare quello che è successo. Se quel ragazzo pensa che ci cascherò di nuovo ha sbagliato. Non mi farò più prendere in giro da lui. Piano piano riesco ad addormentarmi mentre il cervello invia pensieri poco carini a Inuyasha.
Mi rigiro nel letto,fa caldo e ho sete. Guardo l'ora sul display della sveglia. Sono le cinque,ho dormito meno di due ore.
Mi alzo e vado verso la finestra aprendola un po' e lasciando che l'aria della notte di marzo entri nella mia stanza,quando mi sono messa a letta non ho nemmeno chiuso le veneziane. Poi mi avvio verso la cucina al piano inferiore per bere un goccio d'acqua,ho la gola davvero secca.
Quando torno in camera mia,c'è qualcosa di diverso,la finestra che prima era socchiusa,ora è spalancata. Sarà stato il vento.
Ad un tratto mi sento afferrare per la vita,sto per urlare quando sento una voce al mio orecchio.
-Shh sta tranquilla. Sono io,Inuyasha. - Cosa diavolo ci fa lui in camera mia alle cinque del mattino? E poi come sa dove abito?
Subito mi libero dalla sua presa,e corro verso l'interruttore della luce.
Lo vedo,è vicino alla mia scrivania,con addosso gli stessi abiti che aveva alla festa.
-Sei impazzito? Vuoi farmi morire? Cosa diavolo ci fai tu qui? Chi ti ha detto dove abito?-Gli dico arrabbiata.
-Una domanda alla volta,sono qui perchè dobbiamo parlare,e mi ha detto Sango dove abiti-
Note a me stessa: uccidere la mia migliore amica.
-Io non ho nulla da dirti,a quest'ora poi vorrei dormire,non stare qui con te,vattene subito!- sbotto acida.
Lui mi guarda,sospira e poi si siede sulla sedia della scrivania. A quanto pare non ha intenzione di andarsene.
-Se non hai niente da dire,ascolterai e basta- mi dice tranquillo.
Mi siedo sul letto,a questo punto tanto vale ascoltarlo,tanto non tornerei comunque a dormire,lo spavento che mi ha fatto prendere mi ha svegliata del tutto.
-Bene,parla allora.- gli dico.
Lui guarda il soffitto,poi me.
-Mi dispiace davvero. Immagino che tu sia confusa e arrabbiata in questo momento.- comincia calmo.
-Io confusa? Oh no è tutto chiarissimo,ti sei divertito a baciarmi due volte per poi tirarti indietro. Cosa c'è da capire? Ti sei divertito con me,come sicuramente farai con tutte le altre ragazzine che ti stanno dietro. Peccato che io non sia come loro mio caro,io non mi faccio mettere i piedi in testa da te. Non sono la tua bambola.- parlo dando sfogo a tutta la mia rabbia. Deve capire che con me non può comportarsi così,che non può sperare che io stia al suo stupido gioco.
-No,infatti. Tu non sei decisamente come le altre.- parla tranquillo,come se quello che gli ho detto non avesse nessuna importanza – tu sei diversa. Tu stupida ragazzina,sei l'unica che riesca a tenermi testa. L'unica che non ha paura della mia natura e che non mi tratta diversamente a causa di quello che sono. Tu con il tuo modo di fare mi stai facendo diventare matto,e la cosa non mi piace. Insomma ti conosco da due mesi e non faccio altro che pensare a te giorno e notte,ai tuoi occhi,al tuo sorriso,e ai tuoi baci! Non va bene Kagome! Lo capisci? Tutto questo non porterà altro che dolore,per entrambi. Ma ti giuro che c'ho provato a starti lontano,mi sono trattenuto in queste due settimane,ma poi stasera tu eri li tra le mie braccia,così bella,così fiera,ma anche terribilmente fragile e non ho resistito,è per questo che devi starmi lontana.- conclude guardandomi.
Ascolto le sue parole con un nodo in gola. Non capisco.
-Perchè devo starti lontana? Perchè vuoi impedirmi di stare con te?- gli chiedo.
Lui si alza,e si siede accanto me. Aspetta alcuni istanti,poi incatena i suoi occhi ai miei.
-Kagome,il mio essere ama il dramma,appena sono felice o penso di esserlo,rovino tutto,è sempre stato così,dalla morte di madre. Lei è morta a causa della mia natura. Da quel giorno io ho promesso a me stesso che mai avrei permesso a qualcuno di amarmi,di volermi bene o di starmi accanto. Lei soffriva per colpa mia,a causa della mia natura la gente la guardava male,la disprezzava per essersi unita ad un demone ed aver creato me. Mi sono sempre odiato per questo, se io non fossi nato lei ora sarebbe viva e felice. Invece è morta,tentando di difendere me da un gruppo di ragazzi più grandi,demoni a dirla tutta. Uno di loro stava per spingermi in mezzo alla strada,ma lei si mise in mezzo,per colpa della spinta troppo forte cadde sbattendo la testa,non si è più svegliata. Da quel giorno mi odio,odio la mia natura,odio il fatto di essere vivo,odio il fatto di non averla difesa. Non voglio che capiti anche a te,non voglio che tu soffra a causa mia,non voglio rovinare tutto,e credimi lo farò,troverò il modo per farlo anche senza volerlo.-
Mentre parla ha gli occhi chiusi e trema leggermente. Lui si odia per la sua natura. Tutta colpa dei pregiudizi della genta,lui infondo è come me,solo.
-Inuyasha – lo chiamo prendendogli il viso tra le mani – tu dovresti essere fiero di quello che sei. Tu sei la rappresentazione vivente del fatto che un umana e un demone posso amarsi. Tu sei la testimonianza di un amore che oltre ogni pregiudizio,razza o quello che è – gli dico guardandolo – mi dispiace per quello che è successo a tua madre,ti capisco,so che ti senti in colpa,ma non devi. Se avesse potuto lei ora sarebbe qui con te a dirti quanto è felice di quello che sei,è morta a causa di un incidente,non a causa tua,lei voleva solo che gli altri capissero quanto sei importante e quanto meriti di essere al mondo,esattamente come gli altri. Non importa che tu sia demone,umano o mezzo-demone,lei ti voleva bene per quello che hai dentro... e anche io. -
Lui continua a guardarmi,tentando di capire se sono realmente sicura di quello che ho detto,e lo sono.
-Davvero?- mi chiede cauto.
-Si,davvero – gli rispondo – sai non ho idea di come sia perdere la mamma,ma io ho perso il mio papà,è morto in un incidente d'auto,io avevo dieci anni – non so perchè ma comincio a raccontargli la mia storia,a renderlo partecipe del mio dolore come lui ha fatto con me.
-Sono nata a New York,ho vissuto la fino a undici anni. Mia madre e mio padre si sono conosciuti a scuola,lei è giapponese ma aveva ottenuto una borsa di studio alla Columbia,lui invece era li per far contento il padre,studiava marketing e un giorno sarebbe stato l'erendo di una grande catena di alberghi. - prendo un bel respiro sotto il sguardo e continuo a parlare con le lacrime agli occhi – anche il mio nonno paterno era giapponese,per questo il cognome Higurashi. Comunque il loro fu amore a prima vista. Appena finirono gli studi si sposarono,e due anni dopo sono nata io. A quel punto mio padre decise di cominciare a lavorare nell'azienda di famiglia,abbandonò il suo sogno per dare un futuro sicuro alla sua famiglia. La vedi quella macchina fotografica?- gli dico indicando la macchina a rullini,lui fa segno di si con la testa,e io continuo a raccontare – Era sua,lui voleva fare il fare fotografo,non ha mai abbandonata la sua passione e me l'ha trasmessa portandomi al Central Park con lui le domeniche pomeriggio. Diceva che facendo foto lui riusciva a fermare il tempo. Eravamo felici,lui e la mamma avevano una bella carriera davanti,io avevo tanti amici,stavo spesso con mia nonna,che mi ha insegnato tanto,soprattutto lo spagnolo- dico facendo una risata triste – lei è fissata con la fatto che i suoi nipoti debbano conoscere la sua lingua madre. Poi un giorno tutta la nostra felicità è finita,mio padre è uscito per un incontro e non è più tornato,un pazzo alla guida di un camion è passato col rosso e l'ha travolto,c'erano anche le foto sui giornali,la macchina era accartocciata,e mio padre non è riuscito a salvarsi- Inuyasha mi guarda,e io continuo la mia storia,voglio che sappia che in fondo siamo simili lui ed io.
-Dopo un'anno mia madre,mio fratello ed io siamo tornati in Giappone,con la scusa della mattia del mio nonno materno,la realtà è che mia madre la soffriva troppo,ogni cosa gli ricordava lui,mia nonna presa dalla disperazione ha venduto l'azienda,e con i soldi ha aperto un fondo fiduciario per e mio fratello Sota,che allora aveva quattro anni e non ricorda bene. Io mi sono sempre odiata per aver detto addio a mio padre,non ne ho avuto il tempo,e adesso che sono passati sei anni mi odio ancora di più perchè ogni tanto mi fermo a pensarci e faccio fatica a ricordare il suono della sua voce – ormai le lacrime scorrono sul mi viso. Inuyasha d'istinto mi stringe forte a se come per proteggermi.
-Quando sono arrivata qui,tutti mi consideravano una bambina strana,quella che veniva da un altro continente,quella che parlava perfettamente tre lingue,quella che ogni tanto per sbaglio sbagliava di rispondere alla maestra e invece di parlare in giapponese parlava in americano,ero come un animale da circo per loro. Poi per fortuna è arrivata Sango,che mi accettato subito per quello che ero,e alle superiori è arrivata Rin,ringrazio ogni giorno di averle conosciute,se non fosse per loro sarei sola.- Finisco di raccontare la mia storia e alzo lo sguardo,cercando di capire la sua reazione.
Lui abbassa il viso e mi bacia nuovamente come poche ore prima,ma questa volta è diverso,questa volta sono sicura che non se ne andrà.
-Da oggi,saremo un po' meno soli – mi dice per poi tornare ad abbracciarmi.
Già Inuyasha,da oggi saremo assieme io e te,contro il mondo.
Dopo un tempo infinito lui fa per alzarsi.
-Non andartene,resta con me stanotte – gli dico. Non voglio fare nulla,solo dormire tra le sue sue braccia e sentirmi protetta.
Lui non dice niente,si stende accanto a me e piano ci addormentiamo mentre le prime luci dell'alba entrano dalla finestra.

 

 

 

 

Salve a tutti =)

Ke bel capitolo felice eh?

Finalmente si capisce il comportamento di Inuyasha,allora che ne dite? Piaciuto?

Fatemi sapere =) Un grazie come al solito va a chi commenta e a chi legge =)

Un bacio =)

 

 

  • vestito Kagome

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Capitolo 7
*** Galeotta fu la cena ***


GALEOTTA FU LA CENA

 

 

Anche marzo era passato. Il mese più bello della mia vita. Inuyasha ed io stavamo assieme,ero felice.
Il lunedì dopo il compleanno,avevo raccontato tutto alle mie amiche,che si sono messe ad urlare felici mentre entrava in classe la prof di letteratura. Ma non ero l'unica che quella sera aveva trovato il suo lui.Quando Rin durante la festa si era alzata per andare in bagno,si era persa per i corridoi dell'immensa villa No Taisho,e, a salvarla era accorso il tenebroso fratello di Inuyasha. Un demone di nome Sesshomaru. A detta di Rin è stato amore a prima vista,e da quel giorno lui non la molla un attimo.
Ce lo ha fatto conoscere due settimane dopo il loro incontro,è un tipo decisamente strano,un ghiacciolo. Ma la cosa preoccupante è che lui ha ventisei anni,mentre quella che adesso è diventata a tutti gli effetti una lolita ne ha sedici. Una bella differenza d'età. Vabbè,felici loro.
Inuyasha mi ha raccontato che il fratello da giovane non sopportava il fatto che lui fosse un mezzo-demone,così come non sopportava il fatto che il padre avesse abbandonato la madre,con cui era sposato,per risposarsi ed avere un altro figlio con una debole umana,poi però col tempo aveva cominciato ad accettare la cosa,e ora andavano quasi d'accordo.
Anche per mia madre era stato un grande mese,finalmente sarebbe diventata socia della No Taisho & Co,era così felice,in suo onore era stata indetta una cena a casa del suo capo,il padre di Inuyasha.
Già,alla fine avevo ragione,il cognome scritto sul campanello della villa del mio ragazzo e quello dell'ufficio di avvocati più importante di Tokio,era lo stesso. Incredibile eh?
Comunque,alla cena saremmo andate solo io e mia madre,mio nonno era fuori città per un convegno di sacerdoti,cosa assurda a mio parere,e mio fratello era in gita a Osaka.
Quel sabato sera,di luna nuova per di più,quando arrivammo a villa No Taisho,io e mia madre eravamo vestite di tutto punto. A cena vigeva la regola dell'abito lungo.
Lei indossava un abito nero,molto semplice,i capelli erano raccolti in leggero chignon appuntato con un pettinino ornato con fiori di ciliegio,finti naturalmente.
Io invece indossavo un abito color crema senza spalline,con una fascia nera sotto al seno,e vari ricami dello stesso colore qua e là sul vestito,al contrario di mia madre avevo lasciato i capelli sciolti,semplicemente li avevo appuntati in modo da farli scendere tutti da una spalla.
Le temperature cominciavano ad alzarsi,era aprile inoltrato,ma indossavamo entrambe una giacca leggera,che venne prontamente presa da una cameriera alla nostra entrata.
Ad aspettarci,c'è anche quello che credo sia il padre di Inuyasha e Sesshomaru,probabilmente venuto ad accoglierci per fare gli onori di casa.
-Buona sera Sayumi,è un piacere averti qui- dice l'uomo stringendo la mano a mia madre e poi voltandosi verso di me.-Tu devi essere Kagome,tua madre parla molto di te e di tuo fratello. Io sono Inu No Taisho,è un piacere conoscerti- mi dice con voce profonda.è un bell'uomo,alto,lunghi capelli argentei,occhi color ambra,i figli hanno preso tutto da lui direi.
-Il piacere è mio signor No Taisho,ha una casa davvero splendida.-
Ci fa strada lungo le scale che portano verso la sala dove Inuyasha ha festeggiato il suo compleanno,c'è una piccola orchestra,e come la prima volta l'angolo bar è allestito e c'è un lungo tavolo pieno di stuzzichini,messi li come antipasto probabilmente. Ci sono anche tante persone,sicuramente sono colleghi di lavoro che si sono portati dietro mogli,figli e quant'altro. Questa famiglia non ha davvero idea di cosa voglia dire fare le cose in piccolo,senza troppe cerimonie.
-Non doveva essere una semplice cena?- chiedo a mia madre a bassa voce per non farmi sentire dall'uomo davanti a noi. Peccato che lui sia un demone non un comune mortale.
-Come avrai potuto notare,ci piace fare le cose in grande.- dice sorridendomi – venite,voglio presentarvi il mio primogenito. - dice avvicinandosi al principe del ghiaccio. - Lui è Sesshomaru,un giorno sarà lui a guidare l'azienda – deve essere molto orgoglioso di lui
-Molto piacere Sesshomaru,io sono Sayuki Higurashi,e questa è mia figlia Kagome – ci presenta mia madre non sapendo che io e lui ci conosciamo già.
-Piacere mio - risponde – ciao Kagome,è un piacere rivederti – dice con sguardo sprezzante. Che bugiardo,non so come Rin possa stare con uno come lui.
-Vi conoscete già?- ci chiede suo padre.
-Si padre,è un'amica di Inuyasha. - gli risponde lui. Probabilmente il padre non sa che sono la ragazza del secondogenito,al contrario di mia madre che invece sa tutto.
-A proposito di tuo fratello,dove si è cacciato,gli avevo detto di non essere in ritardo,è quasi ora di cena. -
Il signor No Taisho ha ragione,Inuyasha non si è ancora fatto vedere,ed è strano visto che sapeva che sarei stata a cena a casa sua.
-Sai che nelle serate come questa si agita,sono sicuro che arriverà a momenti- gli risponde tranquillo Sesshomaru,lanciandomi un'occhiata strana.
Quella mattina quando l'avevo sentito non sembrava agitato,anzi... mah,magari non sopporta questo genere di incontri.
Dopo questo breve dibattito,un cameriere ci avverta che la cena è pronta.
Tutti ci dirigiamo verso l'enorme sala da pranzo addobbata a festa,e durante tutto il corso del pasto Inuyasha non si è fatto vedere,gli ho scritto,ho provato a chiamarlo,anche suo padre l'ha mandato a chiamare da quella che deve essere la governante,ma nulla,sembra essere sparito,e io comincio ad arrabbiarmi. Insomma sai di avere la tua ragazza in casa e non ti presenti nemmeno per un saluto? Al diavolo!
Dopo aver finito di mangiare,torniamo tutti nella sala principale,dove la musica ricomincia scorrere nell'aria.
Non ho mai mangiato così tanto in vita mia,sei portante una più buona dell'altra stanno lottando per farsi spazio nel mio stomaco.
Mi ritrovo nuovamente sul terrazzo dove io e Inuyasha abbiamo ballato la sera del suo compleanno,oggi il giardino è illuminato più dell'ultima volta,nel caso qualcuno voglia fare una passeggiata notturna. Questa sera fa anche meno freddo rispetto alla scorsa volta.
Vorrei una sigaretta,ma dentro c'è mia madre e non posso fumare.
-Buonasera – dice una voce profonda alle mie spalle. Sembra quella del mio mezzo-demone
Mi volto e al posto suo vedo un ragazzo bellissimo,che a cena non avevo notato. Ha i capelli lunghi, neri come la notte,occhi anch'essi neri con sfumature violacee,dei bei lineamenti e un corpo da urlo fasciato da uno smooking,tiene la camicia leggermente aperta sotto la giacca e la cravatta larga. Devo imporre forza su me stessa per smettere di fargli i raggi X. C'è qualcosa in lui che mi ricorda quello stupido del mio ragazzo,oltre alla voce,peccato che lui sia umano mentre Inuyasha no,non del tutto almeno.
-Buonasera – gli rispondo sorridendogli.
Lui mi si avvicina,piano,quasi avesse paura di una mia reazione,e si appoggia alla balconata continuando ad osservarmi.
-Bella serata eh? - Il ragazzo ha voglia di conversare.
-Già. - affermo guardando le stelle.
-Tu sei Kagome vero? - continua lui sorridendomi beffardo. Un sorriso che già visto,questo tizio ha troppe cose in comune con il mio ragazzo,che sia un terzo fratello di cui non so nulla?
-Si,sono. Tu sei?- gli chiedo di rimando
-Il nome non ha importanza – mi risponde per poi prendermi tra braccia – una così bella ragazza non dovrebbe stare qui da sola. - continua. Sto per allontanarlo quando il suo profumo mi arriva forte e chiaro alle narici,riconoscerei questo odore ovunque.
Il bel tenebroso che fa il finto tonto deve essere per forza Inuyasha,in versione umana. Dopotutto è un mezzo-demone,quindi era ovvio che prima o poi la sua parte umana venisse fuori,mi aveva accennato qualcosa una volta.
Lo guardo e ne ho la conferma,il taglio degli occhi,la forma delle labbra,tutte piccolezze che prima non avevo notato,e poi il modo in cui mi stringe,è lui,ne sono sicura. Ma se il signorino vuole giocare,ha trovato pane per i suoi denti.
-Sto aspettando il mio ragazzo,quello stupido è tutta la sera che non si fa vedere,è stata una fortuna che sia arrivato qualcuno a farmi compagnia,se poi quel qualcuno è anche un bel ragazzo – gli dico suadente,tentando di fare una voce minimamente sexy,non ho mai fatto la gatta morta prima.
Sembra funzionare però,i suoi occhi si accendono e la sua presa sui miei fianchi si fa più salda. Questo ragazzo riesce ad essere geloso anche di stesso. Starà sicuramente pensando una cosa tipo: Brava stronza,ci provi col primo che ti capita!
-Deve essere proprio uno stupido se ti ha lasciata sola – mi risponde stringendomi più forte a se e immergendo il volto nei miei capelli.
-Già- comincio passandogli le mani sul petto – e dire che stasera avevo voglia di un po' di giocare un po' con lui – affermo maliziosa
Tutta questa audacia non è da me,insomma sono vergine,dovrei essere imbarazzata da tutto ciò,ma stranamente non lo sono. Ci penso già da un po',forse è troppo presto per concedere me stessa a Inuyasha,ma io mi sento pronta,so di potermi fidare di lui,so che è quello che voglio.
Il suo sguardo muta,i occhi si accendono di fuoco nuovo,e le sue mani scorrono lungo la mia schiena.
Ah-Ah sta cedendo bene. Mi alzo sulle punte,anche con i tacchi non sono abbastanza alta,e gli sfioro il collo con le labbra.
-Pensavi davvero che non ti avrei riconosciuto brutto idiota? - sussurro suadente contro un suo orecchio.
Lui mi allontana leggermente e senza dire niente mi si china a baciarmi.
Un bacio diverso dagl'altri,carico di desiderio da parte di entrambi.
Quando ci stacchiamo lui mi guarda e mi prende per mano.
-Pensavo di essere riuscito a fregarti,ma mi sembrava strano che ti comportassi così con uno sconosciuto. -mi dice – ora ti va di venire con me? - mi chiede.
Io annuisco e lui mi trascina all'interno della sala dove tutti parlano e alcuni ballano,senza farci notare mi trascina su per la lunga scalinata che porta verso il piano superiore della villa,percorriamo un lungo corridoio,le parete sono piene di quadri,mi fermo ad osservarne uno con Inuyasha al mio fianco.
Ritrae una donna,bellissima,con lunghi capelli neri,e occhi dello stesso molto profondi. Assomiglia in modo spaventoso al ragazzo che mi sta tenendo la mano.
-Questa è mia madre – dice con voce triste,confermando i miei presentimenti.
Non dico nulla,lo abbraccio e basta per un tempo che sembra interminabile. Poi lui si stacca e ricomincia a camminare,fino ad arrivare di fronte ad una porta enorme. La apre e mi fa entrare dentro la stanza.
Solo a questo punto capisco che mi ha portata in camera sua.
Le pareti sono bianche ricoperte da poster di macchine,moto,e gruppi di cantanti per lo più rock,su un lato c'è un enorme scrivania con sopra libri di ogni genere e un computer ultimo modello che deve costare un patrimonio,accanto c'è una libreria enorme,dall'altra parte c'è il letto a due piazze coperto da cuscini di ogni genere.
Lui mi guarda aspettando una mia reazione,poi mi si avvicina abbracciandomi da dietro.
-Bhè ho pensato che questo è il luogo migliore con continuare la nostra discussione – mi dice mordicchiandomi il lobo dell'orecchio... Adesso comincio ad agitarmi,insomma pensare una cosa è un conto,ma avere la consapevolezza di poterla fare è tutto un altro paio di maniche.
In un attimo accade,mi volta,mi stringe i fianchi possessivo e mi bacia,di nuovo con una passione travolgente,che credevo di poter mai sentire.
Una mano corre tra i miei capelli,l'altra scorre su e giù sulla mia schiena,le mie non stanno certo ferme,gli levo la giacca e slaccio la cravatta che vola a terra.
Le sue labbra si spostano sul mio collo e io tiro la testa indietro presa da brividi di piacere,i miei primi brividi dovuti dal desiderio. Mi blocco improvvisamente quando le sue mani trovato la zip del mio vestito e la abbassano. Lui si ferma stupito dal mio irrigidimento.
-Tutto bene?- mi domanda gentile. E ora che faccio? Non voglio sembrare una bambina spaventata,non voglio che lui mi veda così. Ma la paura c'è,nonostante lo voglia con tutta me stessa.
-Io... ecco... tu e io... ehm... insomma io... vorrei ma... -
-Hai paura vero?- mi chiede sedendosi sul grande letto.
Mi siedo accanto a lui con il vestito aperto,e gli prendo le mani
-Io... si,ho paura,ma è normale no? Insomma è la mia prima volta,sarebbe strano se non avessi almeno un po'. Ma ti voglio Inuyasha,tanto,non sono mai stata così sicura di quello che voglio come in questo momento,devi credermi. - Gli rispondo prendendogli in volto tra le mani e guardandolo sicura,il suo sguardo si illumina.
-Quindi tu hai paura perchè è la prima volta,non per colpa della mia natura? Non hai paura che io possa farti del male nonostante ora sia umano?-
-Kami ma quanto sei stupido Inuyasha?! - gli chiedo sendomi a cavalcioni su di lui – Come potrei avere paura di te? Io di te mi fido,so che non mi faresti mai male,in qualunque forma tu sia so che non mi torceresti mai un capello. La tua natura per me non è un problema,come devo dirtelo? Tu mi piace sia da mezzo-demone che da umano,ma non per quello che sei fuori,ma per quello che hai dentro.-
Lui non mi risponde,mi bacia con foga e basta. Da quel momento è passione. Le mie paure vanno a farsi benedire,sento solo le mani del mio compagno sul mio corpo,il rumore dei vestiti che volano a terra esattamente come i cuscini presenti sul letto. Inuyasha è un amante perfetto,mi riempie di attenzioni e sta molto attento a non farmi mai male,non mi imbarazzo per quello che faccio,stranamente. I suoi gemiti mi fanno capire che sto agendo nel modo giusto. Non mi imbarazzo nemmeno per quello che lui fa a me,divento rossa solo per un momento,quando la sua testa sparisce tra le mie gambe,ma poi il piacere è tale da non farmi pensare a quello che sta succedendo,mi rilasso e basta.
Nemmeno quando ormai al limite entra in me con un'unica spinta mi fa provare dolore,solo un immenso piacere. E io che ero spaventata da quello che poteva succedere,avevo paura di non essere abbastanza per lui,che vedendo il mio corpo nudo mi avrebbe trovata insulsa,invece le uniche parole che sono uscite dalla dalla sua bocca sono state: “ sei bellissima”. Mai in vita mia mi sono sentita felice come questa sera,in questo letto,tra le braccia del mio ragazzo
Raggiungiamo l'apice del piacere assieme urlando il nome dell'altro,poi lui si accascia contro di me,e io mi metto a ridere contenta.
-Che c'é?- mi chiede lui con ancora il fiato corto.
-Sono felice Inuyasha,come potrei non esserlo? Io non mi sarei mai aspettata una cosa così.- gli rispondo.
-Non sei delusa?- mi domanda nuovamente. Delusa? Come potrei mai esserlo? É stato così... perfetto,nonostante al piano di sotto ci sia un mucchio di gente che festeggia,nonostante al piano inferiore ci sia mia madre che probabilmente mi sta cercando,io mi sono sentita per tutto il tempo in un altro mondo,completamente estraniata da tutto e da tutti.
Ma se fosse lui quello a cui non è piaciuto? Magari ci ha ripensato,e ha capito che alla fine non sono stata molto soddisfacente.
-No,non delusa e non tornerei indietro per nulla al mondo... Tu invece?- gli rispondo spaventata.
Lui si sposta da sopra di me mettendosi di lato sul letto e cingendomi la vita,continuando a guardarmi.
-Tu non hai idea di quanto felice mi hai fatto questa sera – mi dice – non ho mai provato con nessuna quello che ho provato con te,e avere poi la consapevolezza che adesso sei solo mia a tutto gli effetti e che per te sono stato il primo,mi fa sentire bene,chiamalo orgoglio maschile o come vuoi,ma non è solo questo. Sei mia Kagome,e non ti lascerò andare,con te non voglio sbagliare niente. Sento ti volerti davvero bene,e che questa cosa ci ha legato ancora di più. Sei mia e niente e nessuno ti porterà via da me. - Finisce di parlare stringendomi a lui possessivo e a me viene quasi da piangere per le parole che ha detto,mi accoccolo meglio sul suo petto e torno a guardare la sua stanza.
La sua scrivania è piena di libri,anche se da lontano noto ce ne sono molti di diritto e pochi di chimica o matematica. Strano.
-Come mai tutti quei libri di diritto?- gli chiedo curiosa.
-Quelli? Uhm... Finito il liceo mi iscriverò a giurisprudenza,mio padre vorrebbe che entrassi a far parte del suo studio una volta finita la scuola. Così mi avvantaggio. - mi dice
-E tu vuoi farlo?- gli chiedo di nuovo. Lui mi guarda stupito
-Bhè la legge mi piace,fare l'avvocato non mi dispiacerebbe,difendere la gene,aiutarla se ha bisogno. Si,lo voglio fare. Tu invece? Cosa vuoi fare da grande?- mi domanda guardandomi e calcando sul “ da grande” come se fossi una bambina di cinque anni e lui l'uomo vissuto.
-Io farò la scrittrice – gli rispondo sicura.
-La scrittrice eh? Interessante – dice facendo scorrere le mani sui miei fianchi e tornando a baciarmi con la stessa passione di poco fa.
-Inuyasha non dirmi che vuoi ancora... ?- domando lasciando la frase in sospeso mentre mi porta sopra di lui.
-Se voglio fare ancora l'amore con te? Mi pare ovvio,sei nuda,nel mio letto,bella da togliere il fiato e io non dovrei volerti ancora?- Mi metto a ridere a causa delle sue parole,ma proprio in quel momento il mio cellulare inizia a suonare.
Mi alzo portando con me il lenzuolo per coprirmi e lasciando il mio ragazzo nudo e a bocca asciutta.
Guardo il display e impreco. Merda! È mezzanotte passata,mia madre sarà preoccupata.
< Pronto?>
< Kagome dove diavolo ti sei cacciata? > Oh oh e ora che mi invento?
< Ehm,ho incontrato Inuyasha prima e mi ha portata a vedere la libreria al piano di sopra mamma,dovresti vederla,è enorme > Ti prego credimi,ti prego credimi.
Non sento nessun rumore dall'altra parte per un paio di minuti,poi mia madre scoppia in una fragorosa risata.
< Certo cara,scommetto che la bibblioteca è stupenda,ora che ne dici di scendere così andiamo? Sono sicura che potrai rivederla spesso > Ok,non mi ha creduto.
< Ok mamma scendo subito,dammi cinque minuti >
< Certo. Ah... Kagome? >
< Si?> le chiedo mentre comincio a cercare i miei vestiti.
< Queste cose la facevo prima di te. A casa voglio che mi racconti tutto bambina mia >
< Ehm... O... Ok>
Riattacco e mi rivesto in fretta completamente rossa in viso. Ma come fa a capire sempre tutto? Ha piazzato delle micro spie da qualche parte nel mio vestito? O nei miei orecchini?
-Devi andare? - mi domanda il mio ragazzo che come me ormai si è rivestito.
-Si,mi dispiace,rimmarrei qui se potessi. Ma purtroppo mi aspetta una lunga chiacchierata con mia madre – dico sconsolata pensando a cosa dovrò dirle,ma soprattutto a come glielo dirò.
-Si è arrabbiata?-
-No,mia madre si non si arrabbia facilmente. Ha solo capito che non ero decisamente in biblioteca. A proposito,ne hai una vero? Ho immaginato di si,non so nemmeno perchè. -
-Si,ne abbiamo una,e puoi vederla quando vuoi.-
Prima di uscire dalla stanza ci scambiamo un lungo bacio,poi ci avviamo verso il piano inferiore dove ad aspettarci ci sono i nostri genitori e Sesshomaru che ci lancia uno sguardo quasi compiaciuto,gli invitati sono perlopiù tornati a casa.
Dopo aver salutato,ci avviamo all'esterno dove un taxi aspetta me e mia madre.
Non dimenticherò mai questa serata.

 

 

 

Salve a tutti =)

Questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere,un po' per le tematiche,un po' perchè ho avuto davvero poco tempo ultimamente. Cosa ne pensate? Accetto tutte le opinioni,anche le critiche che sto già facendo da sola a me stessa,questo capitolo non mi convince molto.

Grazie a tutte quelli che commentano,a quelli che hanno messo la storia tra i preferiti e a quelli che hanno messo la storia tra le seguite. Eh ragazze/i,anche i vostri commenti sono ben accetti,mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

Bene,sto ciarlando troppo XD

A presto =)

baci a tutti =)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Give your heart a break ***


 

GIVE YOUR HEART A BREAK

 

 

 

Cinque mesi. Ne è passato di tempo dal giorno della mia prima volta. Incredibile vero?
Ormai è agosto,tra poco festeggerò il mio diciassettesimo compleanno. Sono nata nel mese dei fiori di loto,i miei fiori preferiti. Strano eh?
Il tempo sembra essermi scivolato tra le dita,tutt'altro che lentamente. Sono felice,tranquilla,rilassata,le cose non potrebbero andare meglio di così. O meglio potrebbero,ma a quanto pare il mio ragazzo non ha voglia di aprirsi con me. Mai una parola su quello che prova nei miei confronti,molti gesti,zero parole. Insomma,Miroku ha confessato a Sango di amarla dopo due mesi,anche quel ghiacciolo di Sesshomaru è riuscito a confessarsi,l'unica che sta ad aspettare sono io.
Che ancora non mi amasse? Che non abbia il coraggio di dirlo? Che non lo abbia ancora capito?
Troppe domande poche risposte.
Dal giorno della cena in onore di mia madre molte cose sono cambiate. Prima fra tutte non sono più vergine,secondo prendo la pillola,già quando siamo arrivate a casa quella sera la mia dolce mammina ha voluto sapere tutto per filo e per segno,quando ho finito di parlare mi ha abbracciata in lacrime continuando a ripetere: “la mia bambina è diventata una giovane donna”,poi mi ha ordinato di andare a fare visita al suo ginecologo per prendere le dovute precauzioni,non scendo nei particolari della visita,ma posso assicurarvi che è stato parecchio imbarazzante.
Quando Inuyasha ha saputo che il dottore era un ginecologo e non una ginecologA ha fatto una scenata di gelosia da premio oscar. Davvero,non pensavo potesse essere geloso di un medico,fa solo il suo lavoro,e non ha visto nulla che non veda almeno un paio di volte al giorno infondo.
La scuola è finita,il mio compagno si è diplomato con ottimi voti,e tra un mese darà l'esame per entrare alla facoltà di giurisprudenza.
Il padre,fiero di lui per il modo in cui ha finito gli studi liceali gli ha regalato “mini” appartamento poco lontano da casa mia. Sa che io e Inuyasha stiamo assieme,è il modo in cui l'ha scoperto che mi imbarazza ancora oggi.

 

FLASH BACK

 

Bazzicavo spesso in casa No Taisho,il padre di Inuyasha era sempre a lavoro,così,almeno nel periodo vicino agli esami stavo con lui e lo aiutavo a studiare. Tutti in quella casa erano gentili con me,Kaede,la governante,una tenera donna sulla sessantina,mi aveva spiegato che tutti mi adoravano perchè da quando Inuyasha ed io stavamo assieme lui era meno sgarbato e più “sorridente”.
Eravamo in camera sua quel pomeriggio,lo stavo aiutando a ripassare biologia in vista degli esami orali.
-Dimmi quali sono i componenti delle cellule e degli organismi- gli domando seduta a gambe incrociate tra i cuscini del suo enorme letto. È giugno e il caldo si fa sentire ogni giorno di più.
-Non puoi farmi una domanda più difficile? Queste sono le basi e le so memoria!- mi risponde lui seduto di fronte a me.
-Proprio perchè sono le basi devi saperle ben,altrimenti poi quando sei li vai nel panico e non ti ricordi nulla,e tu non vuoi fare una figuraccia vero?- gli chiedo avvicinandomi a lui.
-Numero uno: IO non faccio mai figuracce,numero 2: so tutto a memoria Kagome davvero,sono pronto. Numero 3: perchè non passiamo ad una materia tipo anatomia o ginnastica?-
Si è avvicinato ancora di più a me cominciando a baciarmi il collo e a soffiarmi contro l'orecchio. Kami,ho mai detto lo adoro quando fa così? Come si fa a resistere al suo tocco?
-In... Inu... Inuyasha,devi finire di ripassare... Non... non possiamo- gli rispondo poco convinta mentre le sue mani finiscono sotto la mia maglietta.
-Eddai Kagome,finiremo dopo,lasciami fare adesso- mi dice mentre mi fa stendere sotto il suo dolce peso. A questo punto come al solito le sue attenzioni fanno volare i miei se ed miei ma.
Purtroppo però ci pensa qualcun altro a farmi tornare sul pianeta terra,proprio mentre stavo finendo di spogliare il mio compagno che preso dal momento mi stava riempiendo di baci.
-Inuyasha sono tornat... OH!!!!- Il padre del mio ragazzo,che deve essere rientrato prima del solito da lavoro,è entrato nella stanza spalancando porta e beccandoci completamente nudi. Che vergogna porca miseria.
-Papà che fai li impalato?! Esci porca miseria!- dice Inuyasha che si è accasciato sopra di me tentando di coprirmi con il suo corpo. Non che sia servito a molto,ma per prendere un lenzuolo si sarebbe dovuto alzare,avrebbe dovuto spostare tutti i cuscini e di conseguenza far alzare anche me,e non era il caso.
-Oh certo. Scusatemi... io non pensavo. A dopo. Ciao Kagome.- dice in fretta uscendo dalla stanza
Spingo Inuyasha di lato e mi copro la faccia con le mani
-Esiste un'altra uscita vero? Non credo che avrò il coraggio di guardare tuo padre in faccia da oggi.-
-Non farla tanto tragica Kagome,sono cose che capitano.- Mi risponde stringendomi a lui.
-Cose che capitano? Ma sei scemo? Certe cose non dovrebbero capitare! Poi tu sei un mezzo-demone,che fine ha fatto il tuo udito super affidabile?!- gli domando quasi urlando.
-Ero distratto da altro in quel momento- mi risponde facendo scorrere la mani sui miei fianchi.
-Oh no caro,non ci provare nemmeno,adesso ci vestiamo e andiamo giù,così posso andare a nascondermi da qualche parte per il resto dei miei giorni.- rispondo alzandomi e cominciando a rivestirmi.
-Ma...-
-Niente ma Inuyasha sbrigati.-

 

FINE FLASH BACK

 

 

Da quel giorno il padre del mio ragazzo sa tutto,sembra molto contento della mia relazione con il figlio,e mi tratta come se fossi figlia sua.
Spesso invita me e la mia famiglia a cena nella grande villa,lui e mia madre sono diventati buoni amici,oltre soci sul lavoro,molte volte si trovano a parlare dei rispettivi compagni che ormai non ci sono più,ma al contrario del solito,mia madre non piange,sorride parlando di mio padre.
Strano come la mia vita sia cambiata in così poco tempo.
-Hey Kagome- una voce mi distrae dai miei pensieri. Sono seduta all'ombra del grande albero nel giardino di casa mia,il Goshimboku,un albero secolare che,secondo mio nonno è qui dall'epoca Segonku.
Mi volto e cercare quella voce e vedo il mio mezzo demone preferito che mi fissa.
-Ciao,che ci fai qui?- gli chiedo mettendo da parte il quaderno dove scrivo le mie canzoni o i miei pensieri.
-Mi annoiavo a casa,ti disturbo? Eri tutta persa nel tuo mondo,come al solito.- mi dice sendondosi accanto me.
-No che non disturbi,ero venuta qui per provare un paio di canzoni,visto che oggi pomeriggio ho prove,ma mi sono persa a pensare.- gli rispondo dandogli un leggero bacio.
-Posso ascoltare? Mi rilassa la tua voce- mi domanda facendo gli occhi da cucciolo.
-Certo,cosa vuoi che ti canti?-
-Qualcosa in spagnolo- risponde sicuro. Ha assistito più di una volta alle conversazioni telefoniche tra me e mia nonna.
-L'unica canzone che so in spagnolo è una ninna nanna che cantavano mia nonna e mia padre,non so se può piacerti.- dico accoccolandomi tra le sue braccia.
-L'ultima a cantarmi una ninna mamma è stata mia madre. Cantamela per favore.-
-Ok. - gli rispondo tentando di ricordarmi le parole della cantilena.
-A la nanita nana nanita ella,nanita ella. Mi nina tiene sueno bendito sea,bendito sea.
A la nanita nana nanita ella,nanita ella. Mi nina tiene sueno bendito sea,bendito sea.
Fuentecita que corre clara y sonora ruisenor que en la selva cantando y llora. Calla mientras la cuna se balansea. A la nanita nana nanita ella. A la nanita nana nanita ella. .-
Finisco di cantare e mi giro a guardarlo,tiene gli occhi chiusi. Sembra così rilassato.
-Purtroppo non me la ricordo tutta.- sussurro carezzandogli il viso.
-Non importa,è molto bella,- mi risponde aprendo gli occhi e chinandosi a baciarmi.
-Kagome io... ecco... io credo... si bhè...-
-SORELLONAAAAAAAAAAAAA!-
Mio fratello vuole morire! Non poteva aspettare altri cinque minuti per comparire porca miseria?
Inuyasha stava per dire quelle due paroline che aspetto di sentire da mesi ormai,lo so,ne sono convinta.
Sota,che ora è di fronte a noi,mi guarda curioso a causa delle sguardo “infiammato” che gli ho appena rivolto.
-Ho interrotto qualcosa?- chiede innocente guardando il mio ragazzo.
-No no- si affretta a rispondere lui.
-Cosa vuoi?- chiedo alzandomi dalla mia posizione,dire che sono arrabbiata e delusa della sua risposta repentina è poco.
-Mamma non ha lasciato nulla per pranzo. Vai a prendere qualcosa? Ho fame!- dice implorante.
In effetti deve essere mezzogiorno passato,anche il mio stomaco comincia a brontolare.
-Si,ora vado,preferenze?-
-Mmmm... io mangerei un bell'hamburger con le patatine fritte,ma il nonno dice che è cibo spazzatura e che lui non mangerà mai qualcosa di simile,che è troppo da americani. Quindi che ne dici di andare a prendere il takoyaki*?-
Quella tenera personcina che è mio nonno,fa tanto il fine e l'antico per quanto riguarda i cibi della sua tradizione,ma l'ho beccato più di una volta a ingozzarsi di patatine e schifezze varie quando pensava che noi non ci fossimo.
-Va bene. Inuyasha ti fermi a pranzo?- domando senza nemmeno guardarlo.
-Si perchè no. Tanto a casa ho il frigo vuoto e poi mi divertono troppo i tentativi di vostro nonno di esorcizzarmi con i suoi amuleti. Ma come mai vai sempre a prendere da mangiare fuori quando non c'è tua madre?- chiede curioso. Aspetta: mio nonno tenta di esorcizzarlo? Ma è completamente fuori di testa?
Promemoria per me: parlare con lui e convincerlo che che il mio ragazzo non è uno spirito maligno.
-Perchè l'ultima volta che ha tentato di cucinare qualcosa ha quasi dato fuoco alla cucina. E quando ci ha riprovato mi ha quasi mandato all'ospedale.- si affretta a rispondere mio fratello con la faccia disgustata,evidentemente si ricorda ancora quei biscotti.
-Oh... capisco- dice il mio ragazzo – Allora andiamo? Ho fame anche io. -
-Certo,mi cambio prendo i soldi e arrivo.-
Detto ciò corro in casa e mi dirigo verso la mia camera dove mi cambio indossando un paio di shorts una canottiera nera,fa davvero caldo fuori. Poi prendo i soldi e dopo aver avvertito il nonno e detto a Sota di apparecchiare la tavola,mi avvio con Inuyasha verso una piccola rosticceria dove preparano il miglior takoyaki di tutta Tokio.
-Cosa stavi per dire prima che mio fratello arrivasse? - gli chiedo d'un tratto. Lui irrigidisce di colpo ma continua a camminare al mio fianco.
-Nulla. Una stupidaggine senza senso- risponde senza guardarmi.
Nessuno dei due parlò per il resto del tragitto. Anche al ritorno stessa storia,nemmeno una parola.
Io ero troppo impegnata a pensare alle sue parole “ nulla di importante” quindi non stava per dire che mi ama? O non ritiene che sia importante dirmelo?
Qualcuno mi tolga il cervello dalla testa prima che vada a fuoco!
Arrivati a casa ci accomodiamo tutti a tavola dove consumiamo il pranzo,il nonna non fa altro che parlare delle sue leggende mentre tutti facciamo finta di ascoltarlo.
Finito di mangiare lavo i piatti e poi mi chiudo in camera mia,lasciando Inuyasha giocare con mio fratello alla play-station.
Mi stendo sul letto con il mio quaderno. Torno indietro di un paio di pagine e trovo una canzone che ho cominciato il giorno che ho incontrato il mezzo-demone al parco,ma che ho finito solo il giorno dopo che ci siamo messi assieme. Nel corso dei mesi ho modificato molto il testo,e ora è perfetto.
-The first time I met you,you told you never fall in love- canticchio tra me e me.
Nella caffetteria Inuyasha mi aveva detto di non essersi mai innamorato. Poi a casa mia quella notte aveva aggiunto che non avrebbe mai permesso a se stesso di farlo.
Non mi aveva ancora permesso si entrare nel suo cuore,di dargli una scossa. Aveva ancora paura,lo sentivo quando mi parlava,quando mi toccava.
In quel momento qualcuno bussò alla porta. Guardo l'orologio e mi accorgo che sono già le tre,tra mezzora ho le prove col gruppo. Li vedrò Sango e Rin e potrò sfogare i miei dubbi con loro.
-Kagome posso entrare?- mi chiede il mio ragazzo oltre la porta.
-Si,entra- rispondo mettendomi a sedere sul letto.
Lui entra e si siede al mio fianco,nessuno dei due dice nulla,finchè non mi decido a rompere il silenzio.
-Tra mezz'ora devo essere a prove,che fai vieni?-domando incerta
-Miroku ha detto che lui e Sango ci sono,quindi vengo anche io. Non ho nulla di meglio da fare.-
Nulla di meglio da fare? Mi prende in giro? Viene perchè non ha nient'altro da fare?
Mi volto e lo guardo furiosa.
-Bene,allora esci dalla mia camera così posso cambiarmi.- dico gelida. Vuoi farmi arrabbiare? Nessun problema.
-Ti vergogni a cambiarti davanti a me?- mi chiede non capendo il mio comportamento.
-Non ho intenzione di cambiarmi con te qui! Va fuori da camera mia subito!-
-Si può sapere che cazzo ho fatto adesso?- mi domanda lui alterandosi.
-Niente Inuyasha,non hai fatto ne detto niente,a questo punto non pretendo più nulla da te,e ora fuori.- rispondo quasi urlando e indicandogli la porta con la mano.
Lui mi guarda arrabbiato e se va sbattendo la porta.
Apro l'armadio e comincio a cercare qualcosa da mettere,potrei anche tenere questi vestiti mi puzzano di polpo a causa del pranzo,così opto per una minigonna di jeans e una canottiera nera,larga con la scritta rolling stones,metto gli stivali bassi e sono pronta per andare.
Afferro gli occhiali da sola,la borsa in cui metto il mio quaderno e scendo velocemente le scale. Dopo aver salutato il nonno e Sota io e Inuyasha ci avviamo verso il luogo delle prove.
Durante il tragitto nessuno dei due parla come qundo siamo andati a prendere il pranzo,presa da un improvvisa ondata d'ira mi accendo una sigaretta,giusto per tenere le mani impegnate e non tentare di ucciderlo. Lui fa lo stesso.
Quando arriviamo sul posto vedo subito Sango e Rin che parlottano tra loro,mentre il resto del gruppo sta parlando con Miroku.
-Ciao ragazzi- dico sbracciandomi per farmi notare. Le mie amiche vengono subito verso di me per salutarmi,ma notando il mio sguardo si bloccano immediatamente.
-Che succede?- mi domanda Sango
-Nulla di interessante purtroppo- rispondo accendendomi un'altra sigaretta,sono troppo nervosa.
-Ancora nulla?-chiede Rin guardando il fratello del suo ragazzo che rizzato le orecchie canine.
-No,ma ne parliamo stasera al telefono,fido bao ci sente fin troppo bene- dico stizzita – ora vogliamo andare dentro e cominciare o abbiamo intenzione di fermarci qui tutto il pomeriggio?- chiedo guardando gli altri componenti del gruppo-
In un attimo siamo tutti dentro,ognuno al suo posto,prima di cominciare però Hojo mi si avvicina senza farsi notare mentre attacco il microfono alle casse.
-Allora Higurashi,non ti sei ancora stufata di quel mezzo-cane?- chiede strafottente. Oggi la gente hanno proprio voglia di farmi girare le palle a quanto pare.
-Hojo vediamo di capirci,quel mezzo cane come lo chiami tu ha un nome ed è Inuyasha,riesci a pronunciarlo o devo farti lo spelling? Secondo no,non mi sono stufata di lui,nonostante sia un deficiente patentato,numero tre: non chiamarlo mai più in quel modo se non vuoi cominciare a trovarti un nuovo gruppo,io di chitarristi migliori ne trovo a bizzeffe,numero quattro: smettila di provarci con me,non hai speranze,in prole più semplici: non te la darò mai! Compreso?!-
Ho sfogato tutta la mia rabbia su di lui e gli ho praticamente urlato in faccia. Tutti mi guardano spaventati,credo il messaggio che sono incazzata come una iena sia arrivato forte e chiaro.
Inuyasha al contrario di tutti,non guarda me,ma il ragazzo al mio fianco,e credo che potesse in questo momento gli staccherebbe la testa a morsi.
-Ho capito Higurashi... cominciamo.- dice Hojo mettendosi al suo posto e cominciando finalmente a suonare.
Proviamo per un'ora,poi decidiamo di fare una pausa,tanto per sgranchirci un po'.Senza guardare nessuno mi dirigo verso il bagno dove mi sciacquo la faccia,fa davvero troppo caldo oggi,ma cosa mi aspetto? È agosto dopotutto. Dopo di che mi dirigo verso la macchinetta del caffè e ne prendo una tazza,il luogo dove facciamo prove è munito di un cucinino ultra rifornito.
Con la tazza in mano mi avvio verso l'uscita per prendere aria,gli altri sono tutti dentro che parlano. Mi accendo l'ennesima sigaretta e mi perdo dei miei pensieri,come sempre.
-Non serviva che mi difendessi prima,so farlo da solo- dice una voce alle mie spalle. Kagome sta calma,non infuriati.
-Di solito le persone che stanno assieme si difendono a vicenda,e poi sono stufa del suo continuo provarci,era ora che capisse di non avere possibilità.-dicco fredda
senza girarmi.

-Mi hai fatto passare per uno che ha bisogno della fidanzatina perchè non sa rispondere da solo ad una provocazione-
-Non era una provocazione rivolta a te,quindi finiscila di sentirti punto in quel tuo stupido orgoglio- rispondo questa volta voltandomi per guardarlo.
-Non mi interessa. Avrei risposto io se tu avessi tenuto la bocca chiusa una volta tanto-
-Già,tanto sei capace di parlare solo quando si tratta di rispondere a qualcosa,se si parla di dire quello che pensi è un altro discorso- dico cominciando a dirigermi verso la porta.
-Cosa vorresti dire?- mi chiede prendendomi per il braccio.
-Quello che ho detto Inuyasha. Sai comincio a stufarmi di aspettare che tu mi dica quello che provi,comincio a pensare che tu non provi quello che provo io,che in realtà stai con me solo perchè non hai nulla di meglio da fare- rispondo ripetendo le stesse parole che mi ha detto lui a casa mia.
-Tu davvero pensi questo?- domanda guardandomi arrabbiato.
-Hai fatto o detto qualcosa per farmi pensare altro ultimamente?No. Non mi lasci ancora darti una scossa Inuyasha,appena penso che facciamo un passo avanti tu riporti tutto allo stesso livello di prima,e io sono stanca. Aspettare te,è come aspettare la pioggia nella stagione di sicità Inuyasha,inutile e deludente.- rispondo per poi entrare sbattendogli la porta in faccia. Sono stata dura lo so,ma sono davvero stanca di aspettare che lui dica qualcosa,o faccia qualche gesto che mi faccia capire qualcosa,non posso andare avanti così. Con questi pensieri entro in sala prove,vorrei solo piangere,ma non posso.
-Facciamo Give your heart a break – dico appena vedo il mio ragazzo rientrare. Tutti annuiscono e in poco tempo la musica parte. Spero solo che lui capisca cosa voglio dirgli con questa canzone.


-The day I first met you
You told me you never fall in love
But now that I get you
I know fear is what it really was
Now here we are,so close,yet so far
Having no past the tense.
When will you realize
Baby I'm not like the rest-

Mentre canto lo guardo dritto negl'occhi. Capisci Inuyasha?

-Don't wanna break your heart
Wanna give your heart a break
I know you're scared is wrong
I think I make a mistake
There's just one night to live
and there's no time to wait
So let me give your heart a break,
your heart a break-

Rin comincia a cantare con me durante il ritornello,mentre io mi sposto verso lei,non levando lo sguardo dal mio compagno

-There's just to much you can take,give
your heart a break,you heart a break-

Comincia a capire,i suoi occhi si spalancano stupiti,mentre Sango al suo fianco gli dice qualcosa.


-On sunday,you went home alone
there were tears in your eyes
I called your cell phone,my love,
But you didn't reply
The word id ours if we want it,
we can take it,if just take my hand,
there's no turn,right now
maybe try to understand-
 

Esprimo tutto quelle provo con queste poche parole. Inuyasha riesci a sentire quanto forte batte il mio cuore?

-Don't wanna break your heart
Wanna give your heart a break
I know you're scared is wrong
I think I make a mistake
There's just one night to live
and there's no time to wait
So let me give your heart a break,
your heart a break
There's just to much you can take,give
your heart a break,you heart a break-

Mi volto nuovamente verso Rin che mi guarda sorridente,la prima volta che ha letto il testo e gliel'ho tradotto era quasi in lacrime,perchè sapeva cosa volevano dire per quelle parole.

-When your lips are on my lips
then our heart beats as one
but you you slip out of my finger tips
every time noo oh oh-

Se ci pensi è davvero così Inuyasha,tu mi scivolo dalle dita,ti allontani ogni volta che i nostri cuori battono come uno unico.

-Don't wanna break your heart
Wanna give your heart a break
I know you're scared is wrong
I think I make a mistake
There's just one night to live
and there's no time to wait
So let me give your heart a break,
your heart a break
There's just to much you can take,give
your heart a break,you heart a break-


Ancora una volta il ritornello,e poi la canzone finirà e spero che tu dica o faccia qualcosa questa volta,perchè più di questo non so come farti capire che ti amo stupido mezzo-demone,e che ho paura tanto quanto te.

-You put that smile away
something taht you can't descise
don't wanna brek your heart,you can ease the ache.
So let me give your heart a break,your heart a break.
Let me give your heart a break,yourheart a break
There's so much you can take,you heart a break
Let me give your heart a break,you heart a break.

The day I first met you,you told me you never fall in love-

Cantando l'ultima strofa ho chiuso gli occhi,quando li riapro,il mondo crolla,lui non c'è. Guardo Sango che alza le spalle sconsolata,poi mi volto verso Rin che fa segno di no con la testa.
Cosa ho sbagliato?
Senza dire nulla prendo la mia roba ed esco dalla stanza,voglio andare a casa. Una ti canta una canzone e tu cosa fai? Sparisci? Vafanculo stronzo! Io merito di meglio. Quasi corro mentre torno a casa,voglio solo il letto,nient'altro.
Arrivo davanti alle scale che portano al tempio e blocco di colpo,lui è li,che mi aspetta con la testa bassa. Presa da un improvviso attacco di ansia vado nel panico e faccio la prima cosa che mi viene in mente. Corro via.
Corro più veloce che posso,corro perchè adesso non voglio vederlo,non voglio sentire quello che vuole dirmi. Corro senza sapere bene dove sto andando. Corro finchè un paio di braccia non mi bloccano.
-Fermati cretina- la voce più profonda e calma del solito,l'odore di muschio,Inuyasha mi ha raggiunta e mia ha fermata. Siamo all'entrata del parco,quello dove abbiamo avuto il nostro secondo incontro.
-Ah la cretina sarei io? Lasciami brutto ammasso di pulci che non sei altro mi hai capita? Lasciami!- gli urlo voltandomi e cominciando a prenderlo a pugni. So che non gli sto facendo nulla,ma ho bisogno di sfogarmi – sei un imbecille,io non so più come farti capire che ti amo! Non hai nemmeno le palle di dirmi che non provi la stessa cosa,quindi perchè sei qui adesso eh? Perchè non te vai al diavolo e mi lasci in pace una buona volta? Non hai avuto nemmeno la decenza di ascoltare tutta la canzone,sei uno stronzo e io ti odio mi hai capita,ti odio con tutto il cuore!-
Urlo perchè sto male,urlo perchè voglio che senta bene cosa mi sta facendo passare.
-Ora basta,sta zitta stupida ragazzina!- dice lui severo prendendomi il viso tra le mani.- Tu non hai capito un cazzo,tu non sai un cazzo. Io non ti capisco,prima dici che sei stufa,che non vuoi più aspettare,poi te ne esci con quella canzone,poi dici che mi ami,poi che mi odi. Cosa devo pensare io eh? Pensi davvero che starei ancora con te se non me ne importasse nulla? Ti sei forse dimenticata cosa ti ho detto la sera della cena? Tu per me sei importante e lo so c'ho messo decisamente più tempo di Miroku e Sesshomaru ma maledizione Kagome ti amo. Avevo solo paura,e hai ragione tu non dovrei averne. Scusami per averci messo così tanto a capirlo,scusami per averti dato abbastanza sicurezze,mi dispiace,per me è tutto così nuovo. Non pensare mai più che io stia con te perchè non ho nulla di meglio da fare ok? Ti amo.-
Se durante la corsa sono caduta ho sbattuto la testa e questa è un'allucinazione,vi prego lasciatemi qui. Sono sei mesi che aspetto questo momento,e ora che è arrivato,non so come comportarmi. Mi sento come se quelle parole avessero riempito l'ultimo spazio vuoto nel mio cuore e ora lui stesse saltellando felice nel mio petto perchè finalmente completo.
-Davvero mi ami?- chiedo per sicurezza,magari è davvero tutto frutto della mia immaginazione.
-Davvero- Quando si china a baciarmi capisco che è la realtà,che non sto sognando.
Quando ci stacchiamo Inuyasha mi prende tra le braccia,e fa uno di quei sorrisi che rivolge solo a me.
-Che ne dici di andare a casa mia a festeggiare?- chiede malizioso avvicinando le labbra al mio orecchio.
-Dico che ancora non ti ho detto se ti amo anche io o no.- Lui si blocca,pensa un attimo e poi mi sorride strafottente
-Si che me l'hai detto,prima mentre mi urlavi contro hai detto “ non so come fartelo capire che ti amo” o una cosa del genere. – dice facendomi il verso – A proposito credo proprio che dovrò insegnarti a tirare un pugno come si deve.-
Non aspetta che gli risponda,comincia a camminare verso casa sua con ancora me in braccio.
Incredibile,ho fatto tante storie e alla fine ho detto io per prima ti amo,ma infondo non importa,ora so cosa prova e lui,e non mi interessa nient'altro.

 

...Se solo avessi saputo sarei stata lontana da te,
non ti avrei permesso di intrufolarti nel mio cuore,
non così in profondità almeno....

 

 

 

 

Buona sera a tutti,

come va? Io lunedì comincio l'università e sono nel panico totale AIUTOOOOOOOOO XD Comunque bando alle ciancie

Che ne di te capitolo? Ultimamente quello che scrivo non mi convince molto purtroppo.

Il padre di Inuyasha ha scoperto che i due stanno assieme XD non proprio un bel modo di venirlo a sapere XD

Il nostro amato mezzo demone finalmente si è fatto avanti,cosa ne pensate?

Noto che il mio esortare a commentare l'ultima volta non ha aiutato per niente anzi... comincio a pensare che la mia storia faccia pena...

Comunque grazie a tutti quelli che hanno commentato e a chi ha letto,se volete lasciare un commentino mi fa piacere,davvero.

Uhm quasi dimenticavo:la ninna nanna che canta Kagome è una cantilena spagnola cantata dalle cheeta girls nel secondo film mi pare,mentre la canzone per Inuyasha è Give your heart a break di Demi Lovato,non sono una sua grande fan,ma questa canzone è davvero bella,consiglio di ascoltarla.

 

 

Curiosità: takoyaki: polpette di polpo tipiche della zona di Osaka.

p.p.s. Scusate gli "orrori" ortografici

A presto

didismile =)

 

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Capitolo 9
*** Arriva la nonna ***





ARRIVA LA NONNA



 

Dal giorno del mio primo “ti amo” sono passati quattro mesi,ormai il natale è alle porte,manca poco più di una settimana.
Nove mesi che sto con Inuyasha,ed ogni giorno va sempre meglio. 
Abbiamo passato tanti bei momenti assieme,il più bello è stato sicuramente il mio compleanno,compio gli anni ad agosto,e,per festeggiare sia questo evento che la sua ammissione a giurisprudenza,all'insaputa di tutti,mi ha trascinata alle isole Sakishima,per la precisione a Miyako.
Una settimana fantastica,solo io e lui. 
Comunque tornando al presente,di solito passavo il periodo di natale a New York da mia nonna,ma quest'anno,visto le pieghe che ha preso la mia vita ho deciso di restarmene a Tokyo,naturalmente quando l'ha saputo è andata su tutte le furie,anche perchè senza di me nemmeno mio fratello sarebbe partito; Mia madre non si fidava,non ha mai amato le compagnie aeree ed i servizi che offrono. 
Quella mattina ero piuttosto agitata,mi giravo e rigiravo per camera mia con la musica dello stereo a tutto volume,l'unica cosa che riusciva a rilassarmi. Non so spiegare il perchè,ma avevo il presentimento che stesse per accadere qualcosa,non so dire se di brutto o no.
Erano le 15.30,mia madre come al solito era a lavoro e io avevo appuntamento con Sango e Rin per andare a comprare i regali. Lo so,in Giappone il natale non è esattamente una festa tradizionale,ma come si dice: tutto il mondo è paese no?
Io lo avevo sempre festeggiato.
Mi ricordo che ogni anno fino alla morte di mio padre andavamo tutti a vedere l'accensione dell'albero al Rockefeller Center,e che dopo il cenone ed aver aperto i regali,andavamo tutti a pattinare,quasi ogni anno nevicava. 
I ricordi di quel periodo mi riempono la mente,e si aggiungo alla lista anche quelli di capodanno,qui si festeggia con fuochi d'artificio ed altro,nella grande mela,ogni anno andavamo a Times Square,dove a mezzanotte veniva fatta scendere un enorme palla colorata e si svolgeva sempre un concerto,adoravo quel periodo.
Ora non è altro che un insieme di ricordi che ogni anno mi fanno stringere il cuore,soprattutto se sono con mia nonna,lei dice che dobbiamo farlo per ricordare nostro padre,io dico che piuttosto di farlo a volte mi sparerei in bocca,troppo dolore,troppi ricordi.
Quando sento il campanello prendo la mia roba,indosso il giubbotto e la sciarpa e scendo come un fulmine le scale,saluto ed usco di casa.
- Ciao Ka-chan - mi salutano in coro le mie amiche,entrambe infagottate per bene per non prendere freddo.
- Ciao ragazze -rispondo prendendo le sigarette dalla tasca del giubbotto e accendendomene una. 
Appena rialzo lo sguardo trovo Sango che mi fissa furiosa,proprio le va giù il mio vizio.
- Sango,non guardarmi così,sono nervosa. Oggi succederà qualcosa,me lo sento - le dico per poi cominciare a camminare lungo i gradini del tempio.
I nostri ragazzi ci avevano offerto un passaggio in macchina fino in centro,per non prendere l'autobus,ma noi,da brave idiote,abbiamo rifiutato ed abbiamo deciso di prendere quello stupido mezzo di trasporto pieno di gente. Che ragazze furbe.
- Non riesco a capire come non faccia a piacerti questo periodo,le luci di natale,decorare l'albero... è tutto così magico - afferma con occhi sognanti mentre mi segue giù per le scale.
Non le rispondo subito,aspetto di arrivare alla fermata dell'autobus per parlare.
- Non mi piace e basta,è il periodo dell'anno che più odio al mondo,poi sei Shintoista,non dovresti credere a Gesù,perchè è questo che si festeggia a natale,la sua nascita.-  le dico mentre spengo la sigaretta e tiro fuori il cellulare,quello stupido del mio ragazzo ancora non si è fatto sentire.
- Cosa c'entra? Nemmeno tu allora dovresti nominare i Kami,eppure lo fai di continuo,nonostante tu sia cristiana. - mi risponde a tono,e vedo Rin annuire.
Mio nonno per sposare la moglie di religione assolutamente cristiana e super praticante,si è dovuto convertire,mia madre con mio padre ha fatto lo stesso,di conseguenza sia io che mio fratello non siamo esattamente shintoisti,nonostante mio nonno cerchi di convertirci continuamente. Alla fine io non credo di nulla,quindi è assolutamente uguale per me,una religione vale l'altra.
Strana famiglia eh?
Saliamo sull'autobus che ci avrebbe portate al centro commerciale non tocchiamo più l'argomento.
Avevo un sacco di regali da comprare: per mio fratello,per mia madre,per il nonno,per Sango,Rin,Inuyasha e suo padre,che gentilmente ci ha invitati tutti a cena per festeggiare assieme il natale. 
Evviva!
Non avevo saputo rifiutare difronte agli occhioni oro del mio ragazzo,maledetta me.
Arrivate, decidiamo di cominciare con i regali per i rispettivi ragazzi,cosa avrei potuto regalare al mio?
Giriamo per ore tra i negozi,Rin e Sango trovano tutto,io invece,ero ancora in alto mare. A mio fratello avevo comprato un videogioco di calcio,a mia madre una collana di perle,a mio nonno avevo comprato un talismano,per il padre di Inuyasha avevo preso un paio di gemelli in oro,a Sango avevo comprato un nuovo mp3,il suo si era rotto poco tempo prima,mentre alla piccola lolita avevo deciso di regalare un paio di orecchini a forma di rosa,il suo fiore preferito. In poche parole,avevo speso una cifra esorbitante. Ma ancora non avevo risolto il dilemma più grande. Il regalo per il mio ragazzo.
Cosa potevo prendergli? Un libro? Una felpa? Un cuscino a forma di cuore con scritto "ti amo"? 
Tutte cose inutili.
Stanche,decidiamo di fare una pausa in bar.
- Allora,abbiamo comprato tutto giusto?- chiede di punto in bianco Rin,mentre beve la sua cioccolata calda. Vedo Sango annuire e mi sento sprofondare nella sedia. Possibile che sia sempre io la più problematica?
- Ehm,a me manca ancora un regalo,ma voi potete andare ragazze,io me la cavo da sola. - dico finendo di bere il mio caffè.
Mi guardano per un pò,poi visto che si è fatto tardi,ormai sono le sei,decidono di andare,così mi ritrovo sola a girovagare per i negozi del centro commerciale.
Senza accorgermene,mi ritrovai nel negozio dove avevo comprato il talismano a mio nonno,e li lo vedo... Il regalo!
Una collana con una "biglia" rosa,forse un pò femminile,ma mi piaceva troppo,qualcosa mi diceva che era il regalo giusto per Inuyasha,il negoziate,attirato dl mio interesse per quel gingillo si fa avanti e lo prende dalla vetrina.
- Questa è la sfera dei quattro spiriti signorina,le nostre leggende narrano che in passato molti demoni combatterono per avere questo gioiello,capace di esaudire un desiderio e di donare dei poteri enorme a chi la possedeva.-
Sfere dei quattro spiriti eh? Non male.
- La predo. Può farmi un pacchetto per cortesia?- chiedo gentile.
- Certo - mi risponde l'uomo sorridendosi e mettendosi all'opera dietro al bancone.
Una volta pagato,esco e mi dirigo all'esterno,e quello che vedo non mi piace per nulla. 
Nevica,e l'autobus è appena passato,il prossimo è tra un'ora e sono piena di buste.
Perfetto.
L'avevo detto che oggi non sarebbe stata una buona giornata.
Presa dalla sconforto comincio a camminare,non ho l'ombrello,non ho il cappuccio nella giacca,arriverò a casa in ipotermia probabilmente. Potrei chiamare Inuyasha,ma non so per quale motivo,oggi voglio stare sola.
Esco dal parcheggio del centro commerciale e una macchina mi si affianca abbassando il finestrino.
Ecco,ora due omoni scenderanno,mi rapiranno,mi stupreranno e poi mi faranno a pezzettini per poi seppelirmi in giardino.
Addio mondo. Ho voluto bene a tutti.
Poi,mi accorgo di conoscere il caro autista,e vorrei tanto fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia.
Peccato che qui in giro ci sia solo cemento.
- Hey Kagome,che fortuna incontrarti,da sola per di più finalmente.- esclama mentre io continuo a camminare e lui mi segue,sempre in macchina.
- Già proprio una fortuna- rispondo scocciata. Sono otto mesi che questo tipo mi perseguita,più gli dico che per me è solo un amico,più lui insiste nel volere che io sia la sua ragazza,dice che  e innamorato di me. Ma ti prego.
- Allora piccola,com'è che il botolo ti fa andare in giro da sola sotto la neve? Vi siete lasciati finalmente?- mi domanda speranzoso.
Ormai sono abituata al fatto che mi chiami piccola,gli ho urlato dietro di tutto per farlo smettere,ma il testone non molla. Una volta Inuyasha l'ha sentito e per poco non lo menava,fortuna che sono riuscita a fermarlo.
- No Koga,non ci siamo lasciati,volevo solo stare un pò sola e tranquilla-
Non ho propria voglia di parlare con lui,risulterò anche antipatica,ma non mi interessa,voglio stare un pò in pace e arrivare a casa il prima possibile.
- Capito. Senti,invece di continuare a camminare,che ne dici se mi dici dove abiti e ti accompagno io? - domanda speranzoso.
Cosa faccio?
Continuo a camminare da sola sotto la neve rischiando di prendermi un malanno,oppure salgo in macchina e mi faccio dare uno strappo con il rischi di trovarmelo sotto casa ogni giorno?
Bel dilemma. Perchè diavolo non ho chiamato Inuyasha?
- No Koga,grazie comunque -gli rispondo mentre mi accendo una sigaretta. Giusto per essere sicura di non poter salire in macchina,so per certo che lui odia i fumatori,è un salutista,tutto verdura,proteine,pochi carboidrati e tanta palestra.
- Eddai Kagome,sarò anche un demone lupo,ma giuro che non ti mangio. Puoi salire anche con la sigaretta,basta che tieni il finestrino aperto!- mi dice sempre più speranzoso,non si arrende,e la cosa sta cominciando a darmi piuttosto fastidio.
Mentre continuiamo a parla,mi accorgo che ci siamo fermati entrambi,e che nevica sempre di più,forse accettare il passaggio non è una cattiva idea. 
- Ok,ma mi accompagni e te ne vai. E durante il tragitto devi promettere che non ci proverai con me- affermo seria guardando dritto negl'occhi. Sono di uno strano azzurro,al centro vicino alla pupilla,hanno il colore del mare,e man mano che si allontano da essa diventano sempre più chiari,fino a raggiungere il colore del cielo.
- Parola di lupetto- esclama facendomi l'occhiolino,e io gli sorrido.
prima di salire decido di spegnere la sigaretta,più per rispetto che per fargli piacere,mi siedo,allaccio la cintura,gli dico dove abito e partiamo. 
Il tragitto è abbastanza silenzioso,io non faccio altro che guardare fuori dal finestrino,il paesaggio di Tokyo in questo momento meriterebbe una foto,per quanto io odi la neve,devo dire che da alla città un che di magico e tranquillo. 
Peccato che la magia in macchina finisca quando il mio telefono comincia a squillare,è Inuyasha.
E ora? Cosa gli dico se mi chiede dove e con chi sono?
Non voglio mentirgli,però conoscendolo so già che si arrabbierebbe molto se gli dicessi che sono in macchina,DA SOLA,con Koga.
< Dove diavolo sei?> OK. Che problemi ha?
< Sto tornando dal centro commerciale perchè?> domando mentre vedo Koga sghignazzare,chissà perchè ho una brutta sensazione.
< Ti ho chiamata quattro volte oggi pomeriggio,mi dava sempre la segreteria telefonica> Oh. E io che pensavo non mi avesse cercata,mi ero dimenticata che il telefono in certi punti( leggi:praticamente ovunque) la dentro non prende.
< Scusami> rispondo semplicemente.
Lo sento sospirare,segno del fatto che non è più arrabbiato.
< Sei con Sango e Rin?> mi chiede.
 Merda,cosa gli dico? Vedo koga sorridere di nuovo,lui ha l'udito fine,è ovvio che stia sentendo tutto quello che mi dice Inuyasha,e ci gode molto direi.
< Ehm... loro sono andate via prima,io dovevo ancora prendere qualcosa... gira di la> mi lascio sfuggire verso Koga.
Porca miseria,perchè non gli ho fatto un segno con il braccio?
< A chi hai detto di girare? Con chi sei?>
Perfetto,tanto vale dire la verità.
< Ecco,prima ho perso l'autobus,così ho deciso di andare a casa a piedi e ho incontratoKogachemihadatounpassaggio>
Dico tutto d'un fiato troppo agitata per respirare,so come andrà a finire.
Lo sento ringhiare per qualche secondo. Ora ne sono sicura,è arrabbiato.
< Perchè cazzo non mi hai chiamato? Come ti è saltato in mente di salire in macchina con quel lupo mancato?!>
- Come mi ha chiamato quel botolo?- ringhia Koga di rimando.
Non ci credo,in che cavolo di situazione mi sono messa? Adesso tutti e due sono arrabbiati e e si stanno scambiando epiteti poco carini,mentre io,come una deficiente,continuo a tenere il telefono attaccato a telefono,tanto hanno un'udito talmente sottile che si sentirebbero anche da chilometri di distanza.
< Inuyasha,ti prego calmati,mi sta solo accompagnando a casa> sbotto infuriata,non è possibile che si comportino come bambini in ogni situazione.
< No,non mi calmo,perchè non mi hai chiamato? Sarei venuto a prenderti io porca miseria!>
< Volevo stare un pò da sola,scusami>
< Certo,come no> mi risponde strafottente.
< Cosa vuol dire: certo,come no Inuyasha?> domando,mentre comincio ad arrabbiarmi sul serio.
< Penso solo che magari mi stai mentendo,che non è vero che eri con Sango e Rin ma che hai passato tutto il pomeriggio con lui,spiegherebbe anche il motivo per cui il tuo telefono era spento. Meglio se mi dici subito la verità Kagome> dice cattivo.
Un attimo,non mi rendo nemmeno conto di quello che dico,sento solo le lacrime dovute alla rabbia che tentanto di uscire ed un forte tremore alle mani.
< Davvero? Perfetto Inuyasha,visto che la pensi così,dire non abbiamo altro da dirci,chiamami quando avrai capito la grandissima stronzata che ti è uscita dalla bocca,stronzo> e riattacco. 
Nello stesso momento in cui metto il telefono in tasca il ghigno sul viso di Koga si trasforma in una fragorosa risata compiaciuta. 
Sta calma Kagome,continuo a ripetermi,ma la mia bocca non la pensa nello stesso modo.
- Koga fammi scendere- tono fermo e duro,sento che sto per esplodere.
- Ma dai Kagome,nevica,non ti faccio scendere. Non te la sarai mica presa vero?-domanda smettendo ridere
Ovvio che non me la sono presa,sono tranquillissima (leggi: me la sono presa da morire siete due cretini e ti conviene fermare la macchina prima che cominci ad urlare).
- Koga,ferma la macchina- sempre lo stesso tono calmo,non vale la pena urlare,non ancora.
- Piccola dai... Non te la prend...-
- NON CHIAMARMI PICCOLA IMBECILLE CHE NON SEI ALTRO!E ORA FERMA LA MACCHINA O GIURO CHE APRO LA PORTIERA E SCENDO IN CORSA!-
Ok Kagome,respira,calma,va tutto bene. 
Non agitarti,tanto è inutile.
Finalmente si decide ad accostare,il messaggio deve essergli arrivato forte e chiaro,( talmente forte che si sta ancora massaggiando le orecchie).
Fa per dire qualcosa ma lo blocco.
- Grazie per il passaggio. Ciao- e scendo prendendo le borse contenenti i regali e  lasciandolo li a guardarmi mentre cammino sotto la neve.
Ripenso a quello che mi ha detto Inuyasha e una nuova ondata di rabbia si impossessa di me,le lacrime tornano,ma questa volta le lascio scendere sono troppo nervosa per controllarmi e in giro non c'è nessuno quindi non devo preoccuparmi di poter passare per pazza.
Portai le mani nelle tasche della giacca e tirai fuori una sigaretta che porto alla bocca e accendo.
Come cavolo si era permesso? In tutto quel tempo non gli avevo mai dato modo di dubitare di me,anzi gli raccontavo tutto,anche la cosa più insignificante,con lui non volevo segreti di nessun tipo,e lui ora,preso da un'improvviso scatto di gelosia,decide che non sono stata tutto il pomeriggio con Sango e Rin,ma che in realtà,ero con il demone lupo. Se la pensava davvero così,poteva tranquillamente andarsene al diavolo. Odio la sua gelosia,con tutta me stessa.
Finalmente raggiungo il tempio e comincio a salire le scale. Casa,camera,letto,non chiedo altro,non voglio nemmeno cenare,sono troppo arrabbiata.
Ma si sa,l'universo oggi mi odia.
Comincio a salire quelli stupidi gradini due a due per fare più in fretta e arrivata in cima,noto un ombra appoggiata al grande albero che ho in giardino.
Un brivido mi percorre la schiena,tutte a me oggi?
- Chi c'è? - chiedo spaventata.
Nessuna risposta,e l'ombra è sparita,magari me la sono immaginata.
Entro in casa e subito il un leggero torpore si impossessa di me,finalmente niente più freddo e neve.
- Sono a casa!- urlo levandomi le scarpe.
Sota si fa subito avanti facendo strani segni con le mani e dalla cucina arrivano due voci,una è quella di mio nonno,l'altra la conosco,ma adesso non riesco ad associarla a nessun viso.
- Sota non sono brava in questo gioco,vuoi dirmi che succede?- gli chiedo sempre più scocciata mentre mi avvicino a lui.
E poi eccola,la sua voce arriva forte e chiara alle mie orecchie,e sembra infastidita.
- Kagome,cara,ti este la hora por rincasare,e tu madre cuándo tiene intención de volver??-
( Kagome,cara,ti sembra questa l'ora di rincasare,e tua madre quando ha intenzione di tornare)
Si salvi chi può.
Mi volto a guardare la donna che ha parlato con un espressione che sta tra lo stupefatto ed il terrorizzato. 
- N... No... Nonna?!?- esclamo quasi spaventata. Non ci credo,allora è vero che quando la montagna non va da Maometto,Maometto va dalla montagna.
- Certamente tesoro,non todavía son una fantasma.-( certamente tesoro,non sono ancora un fantasma)mi risponde sempre più scocciata mentre io continuo a guardarla con ancora tutti i sacchetti in mano.
Verdad Higurashi,una bella donna sulla settantina,vestita di tutto punto,truccata in maniera perfetta,troneggia imperiosa sulla porta della cucina,con una tazza di thè in mano. 
- Ehm come mai sei qui?- domando quasi spaventata,non fraintendete,io voglio bene a mia nonna,ma con lei qui dovrò per forza festeggiare il natale,ed io ero convinta di averla scampata...e invece no. La possibilità che si qui solo per un paio di giorni,nemmeno la calcolo,la conosco,so che resterà fino a quando a quando ne avrà voglia.
- Me parece aquí obvio bambina,sono para celebrar con vosotros Navidad y capodanno,visto que vosotros no sois queridos venir y me habéis dejado sola en aquella gran casa-
Avevo detto o no che sarebbe stata una brutta giornata?
Tenta anche di farmi sentire in colpa con la scusa del: mi avete lasciata sola in quella grande casa,come se non organizzasse brunch e cene con le amiche quasi ogni giorno. Questa donna è tutt'altro che sola,ma non posso negare di aver capito che è qui perchè le manchiamo,esattamente come le mancano il marito ed il figlio.
Quindi,bando al mio modo cinico e acido di vedere questo periodo,farò di tutto per renderla felice in questi giorni assieme,la nonna è sempre la nonna.
E per farla contenta,con lei,e solo con lei,parlerò la lingua che tanto ama.
-Estás aquí la bienvenida nonna,lo sai,mamma volverá dentro de una hora credo,Sota ya te ha sido capacitado en la habitación para los huéspedes?-
Mi sorride e fa segno di si con la testa,poi torna a sedersi al tavolo della cucina e ricomincia a chiacchierare con mio nonno.
Io vado in camera mia a mettere apposto i pacchetti,ora che ci penso dovrò tornare al centro commerciale per prendere un regalo anche per lei.
Questo pensiero mi fa tornare alla mente la discussione con Inuyasha,quello stupido!
Guardo il cellulare,0 messaggi,0 chiamate.
Bene,vuole fare l'orgoglioso? Io sarò peggio di lui,se spera che sia io quella che deve chiedere scusa si sbaglia di grosso. 
Chissà cosa dirà la nonna quando glielo presenterò.
Aspetta.
Mi torna in mente quello che gli ho detto quando gli ho sbattuto il telefono in faccia.
Non intendevo lasciarlo,era chiaro vero? O magari ha frainteso e adesso pensa di essere libero? 
Che cavolo ho fatto!
In due secondi mando a quel paese tutte le miei idee sul: deve essere lui a fare il primo passo,e lo chiamo.
Il telefono squilla,ma nessuno risponde,sto per riattaccare quando sento una voce dall'altra parte della cornetta.
< Dimmi>  
< Senti,non ti ho chiamato per chiederti scusa,però vedi... quello che ho detto prima,ecco... non vuol dire che sei libero di fare quello che vuoi,io e te stiamo ancora assieme>
Attendo una risposta che non arriva. Che diavolo aspetta a dirmi: certo piccola,lo so.
La paura mi assale,e uno strano dubbio si fa strada dentro di me.
< Noi stiamo ancora assieme giusto?> chiedo timorosa.
Nessuna risposta.
Presa dallo sconforto mi siedo sul letto e mi prendo la testa tra le mani,ho combinato un casino.
Perfetto. 
Un'applauso a Kagome Higurashi.
< Inuyasha ti prego rispondi>
< Guarda fuori dalla finestra>
Mi alzo e mi siedo sul davanzale,sul primo momento non vedo nulla a parte le foglie dell'albero coperte di neve,che continua a scendere,poi però qualcosa cattura la mia attenzione,un ramo noto che la "neve" ha un colore più scuro,tendente all'argento.
Assottiglio lo sguardo per vedere meglio,e noto che il colore più scuro proviene dai capelli del mio ragazzo ( leggi: quello che spero sia ancora il mio ragazzo) che è comodamente seduto su un ramo con il telefono all'orecchio.
So che dovrei fare qualcosa,ma sono totalmente bloccata.
Allora prima quell'ombra in giardino non me l'ero immaginata!
< Hai intenzione di aprire la finestra o vuoi lasciarmi qui ancora per molto?!> domanda spazientito,ed io mi risveglio dal mio improvviso stato di trance.
Apro la finestra e lui con un solo balzo entra in camera mia,perchè lui riesce a farlo e io no?
Perchè lui è un mezzo-demone ovvio.
Io lo guardo con ancora il telefono in mano,non so perchè sono paralizzata dal suo arrivo,poi ci penso e mi rendo conto del pericolo che sto correndo.
Mia nonna!
Mia madre sa che Inuyasha entra in camera dalla finestra,e non si fa problemi,ma mia nonna,da cristiana assolutamente convinta ed assolutamente praticante,non credo approverebbe il fatto che io sia in camera mia da sola con un ragazzo,e credo che non gradirebbe nemmeno sapere quello che io ed il suddetto ragazzo facciamo da soli in camera mia,o sua,o sul suo divano, sul pavimento,sul tavolo... Kagome calma i bollenti spiriti,non è il momento!!
Quando finalmente mi riprendo e mi decido a chiudere la chiamata,che per tutto quel tempo era ancora in corso,scopra che Inuyasha è li che mi fissa con uno sguardo tra l'arrabbiato e... il dolce?
-Come mai sei qui?- chiedo facendo attenzione a mantenere un tono di voce bassa.
-Perchè parli a bassa voce?- Non ti ha mai insegnato nessuno che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda Inuyasha?
- Che ti importa tanto tu mi senti bene comunque,no?- Predico bene e razzolo male,ma prima di informarlo della mia ospite voglio che mi dica perchè è qui.
- Ovvio che si- rispondi beffardo sedendoti sul mio letto a gambe incrociate,non ho idea di come tu faccia a stare sempre seduto in quella posizione,a me dopo due secondi viene mal di schiena.
- Comunque io e te dobbiamo parlare- affermi guardandomi serio.
Presente quel DA-DA-DA- DAN che si sente nei telefilm thriller di ultimo livello quando viene scoperto l'assassino?
Si? Perfetto,perchè è esattamente la musichetta che rimbomba in testa in questo momento.
Mi siedo sulla sedia davanti alla scrivania senza tradire alcuna emozione,non gli darò la soddisfazione di vedermi agitata o impaurita.
- Bene,parla - dico fingendo sicurezza.
- Perchè non mi hai chiamato quando hai perso l'autobus? Sarei venuto a prenderti- 
Perchè devo ripetere mille volte le stesse cose?
- Perchè volevo stare da sola Inuysha,ma poi ho incontrato Koga,che ha insistito per darmi un passaggio,e io avevo freddo,così ho accettato,di sicuro non volevo restare da sola con lui.-
Spero che ora l'abbia capita.
- Quindi non sei stata con lui tutto il pomeriggio?- mi chiede di nuovo con aria accusatrice.
Non può davvero credere che io gli abbia mentito.
- Senti,se vuoi accusarmi di nuovo di qualcosa che nn ho fatto,quella è la finestra,puoi tranquillamente andartene.- gli rispondo stizzita.
Lui si alza dal letto,ma non va verso la finestra,anzi,viene verso di me e mi abbraccia.
- Non sopporto che lui ti si avvicini,a dire la verità,non sopporto che nessuno ti si avvicini. La sola idea che qualcun altro possa guardarti,parlarti,baciarti o toccarti mi manda fuori di testa. Tu sei mia.- mi dice all'orecchio,non ha mai detto una cosa così dolce ed ingiusta allo stesso tempo.
- Inuyasha io sono tua,ma tu non puoi impedirmi di avere amici di sesso maschile,devi fidarti di me,non ti tradirei mai. Ti amo- gli rispondo guardandolo negli occhi.
Lui mi fissa per un pò,e riesco a capire che si fida di ciò che gli ho detto,mi abbraccia di nuovo e poi mi bacia. Quanto amo le sue labbra,dolci e morbide,ma anche rudi allo stesso tempo.
- Puzzi di fumo- mi dice quando ci stacchiamo.
Oh cavolo! Prendo una ciocca di capelli e la porto al naso,ha ragione,lo sento anche io.
- Si sente così tanto?-domando e lui annuisce. Qui urge una doccia,chi la sente mia nonna se capta l'odore? Sarà anche umana,ma ha un taso degno di un cane da tartufi.
- Devo fare una doccia,tu non puoi restare qui.- gli dico spingendolo verso la finestra,ma lui mi blocca le braccia e comincia a baciarmi il collo.
- Perchè? L'ho sempre fatto. E poi mi piace quando torni solo con l'asciugamano,ci metto mano tempo a spogliarti- mi soffia sul collo.
Deglutisco in preda agli ormoni,vorrei ma non posso,se dovesse vederci mia nonna,mi ucciderebbe.
- Non possiamo Inuyasha- affermo di malavoglia staccandomi da lui.
Lui mette il broncio e fa gli occhioni da cucciolo,non si arrende il testone.
- Perchè no?- mi chiede.
- Non senti nessun odore diverso in casa?- domando.
Lo vedo annusare per un pò l'aria,poi le sue pupille si dilatano.
- C'è un odore diverso,che non ho mai sentito,è dolce ma... buono- risponde guardandomi.
- Esatto fido bao,è Chanel n.5,il profumo di mia nonna- 
Mi guarda arrabbiato per il soprannome,lo odia ma non mi importa,poi si siede nuovamente sul letto.
- Tua nonna?-
- Si,ha deciso di farci visita,visto che noi non siamo andati da lei,e si rimarrà fino dopo capodanno,quindi conviene che fai aggiungere un posto a tavola  a Natale,perchè ci sarà anche lei.-
Parlo di fretta,voglio che se vada dalla mia camera,almeno per ora.
- E perchè non posso restare qui?- Quante domande!
- Perchè è molto... vecchio stile,è convinta che io sia vergine e che lo resterò fino al matrimonio,sa di te,ma non credo che aproverebbe se ci trovasse qui da soli,quindi esci,e torna tra venti minuti,passa dalla porta questa volta però - gli dico spingendolo di nuovo verso la finestra,lui sale sul davanzale,si volta verso di me e mi bacia.
- Agli ordini  mio capitano - risponde ridendo per poi lanciarsi verso i rami dell'albero.
Bene,pericolo scampato.
Recupero l'intimo e i vestiti che uso per stare in casa e mi fiondo in bagno per farmi una bella doccia calda,sperando che la puzza di fumo sparisca grazie allo shampoo alla fragola.
Venti minuti dopo,mi sto asciugando i capelli quando il campanello suona e dopo qualche secondo sento un urlo.
Mi fiondo al piano di sotto e trovo mia nonna che punta una scopa verso il mio ragazzo,mia madre dietro di lui con una faccia indecifrabile,mio fratello che se la ride e mio nonno che le da corda.
Che diavolo sta succedendo?
- Demonio sales de esta casa!- ( demonio esci da questa casa) urla mia nonna sputando per terra.
Oh santissimi Kami,aiuto.
Ha preso Inuyasha per un  uomo  impossessato dal diavolo,poverina non ha mai visto un mezzo-demone,o ne ha mai conosciuto uno,e sputa per terra per allontanare il demonio  dalla nostra casa.
- Nonna che stai facendo?! Smettila- le dico mettendomi tra di lei ed il mio ragazzo,che non avendo capito un accidente di quello che succede mi guarda con un espressione esterrefatta.
-Niña mi allontanati,il diablo le está en él.- ( bambina mia allontanati,c'è il diavolo in lui) Continua a ripetere sempre con la scopa in mano.
A questo punto mia madre si fa avanti e si decide a parlare.
- Verdad calmati,non è il demonio,è solo un mezzo-demone,Inuyasha caro,ti fermi a cena vero?- dice entrando e appendendo la sua giacca.
 La calma di questa donna è invidiabile,ma mia  nonna non molla.
- Un medio-demonio?Todavía peor- (un mezzo-demone? Ancora peggio).
- Nonna,lui è Inuyasha,il mio ragazzo,non ci farà del male,è buono - le dico benevola,spostami di lato per lasciare spazio al mio ragazzo,lei continua a guardarmi quasi non capendo.
- Il tuo ragazzo? Non è giusto per te Kagome- mi dice stupefatta.
Non è una persona cattiva,ha accettato i demoni,solo che preferisce che le stiano alla larga,è convinta che dentro di loro ci sia un pezzo del diavolo,altrimenti non saprebbe come spiegarsi le loro doti speciali. 
Ho provato a spiegarle che magari loro sono così perchè il Signore ha voluto renderli speciali,ma nemmeno mettere di mezzo la religione è servito,mi ha risposto che nostro Signore ha creato le creature della terra tutte uguali,non avrebbe mia reso qualcuno più dotato di altri,solo il diavolo l'avrebbe fatto.
Mentre ripenso a quella scena,Inuyasha si avanti e tende una mano verso di lei per presentarsi.
- Buona sera signora,io sono Inuyasha No Taisho, è un piacere conoscerla finalmente,sa sua nipote mi ha parlato molto di lei.-dice sorridendo.
- Esta familia ha ido al scatafascio,un demonio en casa,buon Dios.- ( Questa famiglia è andata allo scatafascio,un demone in casa,buon Dio.) dice allontanandosi verso la camera.
A cena,le cose non vanno meglio,quando scopre che passeremo il natale a casa del mio compagno ricomincia ad urlare parole che preferisco non tradurre,sapevo che non l'avrebbe presa bene,ma non pensavo che l'avrebbe fatta così tragica. 
L'unico modo per calmarla è prometterle che sarà lei a cucinare quella sera,nonostante in casa No Taisho ci sia un cuoco più che qualificato,lei si è puntata sul fatto che non è natale senza il suo famoso agnello ( leggi: non è natale se lei non mi insegue per casa intimandomi di mangiare il cervello dell'animale,che ogni volta lascio al cane,perchè fa diventare intelligenti.).
Sarà un Natale da non dimenticare.
Povera me.





Sono tornataaaaaaaaa =)
Scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto,ma ho avuto dei problemi.
Come vi sembre il capitolo? E la cara Verdad?
Tenete bene a mente questa donna,perchè sarà importante per la storia.
Ho cambiato qualche cosa in Kagome,tipo la religione,ma mi serviva per far filare la storia.
Non manca molto alla fine 4 o 5 capitoli,chissà cosa accadrà =)
Grazie a tutti quelli che hanno commentato o semplicemente letto =)
Spero che il capitolo vi piaccia,lasciate pure il vostro parere se volete,a me fa molto piacere sapere cs pensate =)
a presto 
Baci <3

p.s. chiedo scusa per i possibili "orrori" che troverete

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Capitolo 10
*** il tempo scorre ***


 

 

IL TEMPO SCORRE

 

 

 

 

 

Il tempo scorre.

Tutto cambia.

In un attimo,nessuno ti avverte,nessuno di dice: sta attenta.

A scuola insegnano tante cose,ma nessuno ti spiega come reagire al cambiamento.

E se questo cambiamento portasse ad una perdita? Ad un cuore spezzato? Nessuno ti insegna a sconfiggere la paura del futuro,di quello che potrebbe accedere se ti ritrovassi in una determinata situazione.

Io l'ho imparato da sola,nel peggiore dei modi.

Ma torniamo indietro nel tempo.

Torniamo al primo mio Natale con lui,a quello che successe quella sera,e ciò che successe in seguito.

Torniamo all'inizio della fine.

Non mi perderò a raccontare tutto,solo gli avvenimenti importanti che accaddero quell'anno.

Ogni storia purtroppo deve avere una conclusione,bella o brutta che sia.

La mia fine è cominciata bene... Ma chi poteva sapere che la distanza avrebbe cambiato tutto?

 

 

Sera di Natale,casa No Taisho

 

 

-Si mangia finalmente!- sussurra Inuyasha che si è appena seduto al mio fianco.

Come contraddirlo poverino?

Mia nonna ci ha fatto aspettare un sacco per farci sedere a tavola,prima perchè voleva che tutte le portate che ha cucinato,ed ha cominciato questa mattina alle sei svegliando tutta la casa,fossero perfette,poi perchè non le piaceva il modo in cui i camerieri le avevano posizionate a tavola, ma sapevo che anche ora avrebbe trovato qualcosa da farci fare prima di lasciarci mangiare.

Vedo mio fratello allungare le mani verso il pane,e la mano di mia nonna che scatta a fermarlo.

-No Sota,prima la preghiera.- dice severa.

Cosa ho appena detto?

Peccato che si sia dimenticata che nella stanza non tutti abbiamo la stessa religione,e che probabilmente la cosa potrebbe sembrare poco rispettosa nei confronti degli altri.

-Nonna,non credo sia il caso,non tutti abbiamo lo stesso orientamento religioso in questa casa- le dico calma guardando mia madre che annuisce.

-Mentre noi preghiamo il nostro Dio,loro possono tranquillamente pensare ad altro,per esempio a come si mangia usando le posate.- mi risponde scocciata,guardando in cagnesco Inuyasha,Sesshomaru ed il padre,che poverino fa un sorriso tirato.

Capito da chi ho preso il il sarcasmo?

Vedo Rin,seduta accanto al compagno stringergli la mano e poggiarla accanto al piatto vuoto,probabilmente vuole evitare che lui scatti verso mia nonna e la azzanni alla giugolare.

La piccola lolita,dopo averlo costretto ad andare a pranzo da lei si era presentata a cena tutta sorridente felice di conoscere ( finalmente) suo padre,mentre lui aveva un'aria ancora più scocciata del solito se possibile

-Nonna!- la ammonisco

Inu,decide di mettersi in mezzo alla “conversazione” tra e mia nonna con un sorriso tiratop,tipico di chi ti risponderebbe a tono ma non può perchè troppo educato.

-Tranquilla Kagome,sono sicuro che tua nonna non voleva essere scortese. Fate pure come se foste a casa vostra,per noi non c'è problema- mi dice questa volta sorridendo bonario.

Se facessi come a casa mia a quest'ora starei già mangiando avrei voluto rispondere.

Fatta la preghiera finalmente cominciamo a mangiare,peccato che non si possa stare un attimo tranquilli,perchè arrivati al dolce,mia madre fa scoppiare la competitività di mia nonna.

-Allora Inuyasha come procedono gli studi?- gli domanda addentando un pezzo di apple pie.

-Molto bene grazie. La scorsa settimana ho dato il primo esame,e devo dire che sono soddisfatto- le risponde fiero di se stesso.

-Sono convinto che sarà un ottimo avvocato,e che lui e Sesshomaru faranno un ottimo lavoro quando sarà il momento ed io non ci sarò più- sul momento rimaniamo tutti spiazzati da questa affermazione,di sicuro nessuno si aspettava che il padrone di casa parlasse di una solita dipartita durante la cena,ma ci pensa mia nonna ha riempire il silenzio!

-La mia Kagome sarà una scrittrice bravissima,e quando sarà il momento prenderà lei le redini del ente benefico Higurashi,diventerà una donna di mondo- dice sicura delle sue parole,io quasi mi strozzo con il dolce,Inuyasha è costretto a darmi una serie di pacche sulla schiena per farmi digerire.

-Che vuol dire che prenderò in mano le redine dell'ente? Quella è roba tua- le rispondo scioccata.

Io non voglio passare le mie giornate ad organizzare cene di gala e raccolte di fondi,sarà anche una cosa bella e buona,che aiuta molti bambini del terzo mondo,ma io voglio scrivere,non dirigere un progetto così importante,e famoso in tutto il mondo soprattutto.

-Nessuno può farlo meglio di te tesoro,non lascerei mai a qualcuno che non fa parte della famiglia il mio progetto,e nato dopo la morte di tuo padre,e continuerà a funzionare finchè la nostra famiglia continuerà ad esistere,prendilo come il mio regalo per te,un piccolo ricordo di tua nonna per quando non ci sarò più- mi risponde seria.

Non può avere davvero detto una cosa del genere.

Non sapendo cosa dire,rimango zitta e abbasso la testa,non ho nemmeno più voglia di finire il mio dolce.

Mezz'ora dopo siamo tutti riuniti nel salone addobbato in modo impeccabile,con tanto di albero di natale pieno di palline e luci,sembra quello che avevo nella casa di New York,quello che addobbavo ogni anno con mio padre.

Di nuovo quei ricordi dolorosi si fanno spazio in me,quanto mi manca,non credo che nessuno potrebbe mai capire quello che provo.

Guardo tutti mentre aprono i loro regali,le loro facce sorridenti,sono felici,tutti... io vorrei solo urlare.

-Kagome cara,vieni,perchè non ci canti quella canzone che cantavi da piccola,silent night,a tuo padre piaceva così tanto,sarebbe carino se la intonassi per noi – dice mia nonna invitandomi con la mano a sedere vicino a lei.

Una strana rabbia si fa strada dentro di me,e di punto in bianco scoppio,non ne posso più di questa festa,non ne posso più di lei che non fa altro che ricordarmi quanto fosse bello il natale quando c'era papà,non ne posso più,non può continuare a tormentarmi con il suo ricordo,e solo per far vedere com'era la bella la nostra famiglia per di più.

Non si è mai comportata così,non è mai stata così apprensiva con me,solo con me,con tutti gli altri si comporta come sempre,io sembro essere diventata il suo gioco preferito.

-Nonna adesso basta! Tu non puoi andare avanti così! È una settimana che sopporto questo comportamento,non ne posso più,tu devi andare avanti! Che ti è preso quest'anno? Te ne esci con la storia dell'ente,poi con papà e con quanto era bello passare le feste con lui,bhè mi dispiace ma lui è morto,e cantare una stupida canzone di sicuro non lo farà tornare in vita,e tanto meno farà sembrare che lui si qui con noi,perchè non c'è,che tu lo voglia o no,lui non è qui,e non ci sarà mai nonna.- dico cercando di trattenere le lacrime,questa parole sono rivolte più a me stessa che a lei,lo so perfettamente,ma non ho saputo trattenermi.

Nella sala è sceso il silenzio,mia madre e mio fratello mi guardano sconvolti,lei tenta anche di avvicinarsi,ma io esco sul terrazzo,ho bisogno di aria,di stare da sola di piangere e di una sigaretta che non posso fumare.

Senza accorgermene comincio a piangere,e anche se tento di smettere non ci riesco,è più forte di me.

Non so cosa sia cambiato quest'anno,ma mi sento uno schifo.

-Non sei bella quando piangi.- mi dice una voce alle spalle.

-Non voglio essere bella adesso,e non voglio che mi vedi in questo stato,torna dentro Inuyasha.- gli rispondo con voce rotta dai singhiozzi senza voltarmi a guardarlo.

Lui per tutta risposta si avvicina e mi abbraccia forte,posando il mento sulla mia spalla.

-Che succede Kagome,perchè hai risposto così a tua nonna?- mi domanda sussurrando al mio orecchio.

Già,perchè ho reagito così? Perchè sono scoppiata in quel modo?

-Io...io non lo so,quest'anno è peggio di tutti gli altri.- rispondo continuando a piangere- Lei mi ha fatto diventare pazza,tra il fatto che riesce a farsi andare bene te,poi se ne è uscita con l'ente a New York,poi con mio padre io... io non ci riesco-

-Ti manca molto vero?- mi chiede.

Una nuova sensazione si fa strada verso di me,la verità fa male,so che mio padre in questo perdiodo mi manca più del solito,ma doverlo ammettere ad alta volta mi fa male.

Stretta in quell'abbraccio confortante,finalmente capisco perchè sento così tanto la sua mancanza quest'anno.

Inuyasha.

Vorrei che mio padre fosse partecipe della mia felicità,vorrei poter condividere anche con lui quello che provo per il mezzo-demone,vorrei che lui potesse dire: “Falle del male e io ti uccido”,mi sarebbe piaciuto sentirgli dire una frase del genere,percepire la gelosia che solo un padre può provare.

É questo che mi fa male.

-Si,vorrei poter parlare con lui di te,vorrei poter condividere con lui la mia felicità,vorrei che qui fosse qui,ma non c'è. Mio nanna tenta solo di farci capire che lui c'è sempre,che se basta pensare un po' a lui per sentire la sua presenza,e io l'ho tratta così,sono una stupida.-

-No preocuparte tesoro, yo no me impliqué bien- dice una voce alle mie spalle.

Inuyasha scioglie il nostro abbraccio ed entrambi ci voltiamo verso mia nonna che ha appena fatto capolino in terrazzo.

-Inuyasha,potresti lasciarci da sole per cortesia?- chiede per la prima rivolgendosi a lui con un po' di gentilezza e chiamandolo per nome.

Non risponde,si volta un attimo verso di me e con un'occhiata mi trasmette tutto quello che vorrebbe dirmi a parole,poi torna dentro insieme agli altri.

Mi volta e la guardo dritta negli occhi,è ora di chiarire questa situazione.

-Nonna io... -

-Prima io Kagome – dice avvicinandosi a me – sai cara,tuo nonno e tuo padre mi mancano molto,e da quando voi siete venuti qui mi sono sentita davvero sola,ma ogni anno potevo contare di avervi con me per le feste. Quest'anno invece non siete venuti,hai deciso di voler stare con il tuo ragazzo,e lo capisco,sei giovane ed hai il diritto di vivere la tua vita,ma io mi sono sentita trascurata,ed ho avuto paura.- si blocca e si volta verso di me,per captare una mia reazione probabilmente

-Paura di cosa?-le chiedo.

-Di cosa mi chiedi? Tu e Sota state diventando grandi ormai,più il tempo passa meno ne passerete con me,e stasera quando ho visto com'eravate felici tutti assieme mi sono sentita un'estranea,e poi quando ho scoperto che il tuo ragazzo farà l'avvocato o voluto vantarmi un po' di te,sperando di riuscire ad intrattenere una conversazione,ma la gelosia mi accecata e alla fine sono risultata sconveniente e scortese,cosa che sembro da una settimana.-

La guardo e finalmente riesco a capire il perchè del suo comportamento,finalmente riesco ad immedesimarmi in lei, ha paura di perderci,ha paura di essere esclusa.

-Mi dispiace nonna,io non avevo capito. - le dico abbracciandola di slancio

Lei mi stringe forte e mi sento di nuovo una bambina,coccolata e amata.

-Nonna,ma dicevi sul serio prima? Vuoi davvero lasciare tutto a me?- chiedo guardandola negli occhi.

-Si tesoro,sei la persona migliore per mandare avanti l'associazione. Sei come tuo padre,indomabile,caparbia,piena di idee,e sei una brava persona. Quindi si,un giorno sarà tutto tuo,sperando che tu accetti naturalmente.- mi risponde senza distogliere lo sguardo.

Come posso dirle di no?

Non sono sicura di volerlo fare,ho altre ambizioni nella vita,ma potrei sempre farle conciliare con questa “cosa”.

-Nonna avremmo tempo pensarci,non ora,andiamo a goderci questa giornata,che ne dici?- domando sorridendo e prendendola per mano,lei mi blocca e ricomincia a guardarmi.

-Gli vuoi molto bene vero?- mi chiede di rimando. Capisco subito che si riferisce ad Inuyasha.

-Si nonna,lo amo.- le rispondo sincera.

-E lui? Lui ti ama?- sto per rispondere quando l'oggetto del nostro discorso fa nuovamente capolino in terrazzo.

-Si signora,più della mia vita- parla guardandola dritta negli occhi,sicuro delle sue parole.

-Bene, vedi di non farle del male allora Demone,perchè se lo farai io diventerò il tuo incubo.- sto per ribattere,ma il sorriso sul volto di mia nonna mentre entra in casa mi blocca.

-Direi che ti ha appena accettato nella nostra famiglia- dico al mio compagno avvinandomi a lui e cingendogli il collo con le braccia.

-Dici?- domanda ironico dandomi piccoli baci ai lati delle labbra.

-Dico,dico- e mi alzo sulle punto facendo incontrare le nostre bocche in un bacio fresco e pieno di amore e passione.

Una settimana dopo mia nonna è tornata a casa,con la promessa che ci saremo riviste presto,e

sentite almeno due volte alla settimana.

 

 

 

Il tempo scorre,la vita va avanti

Le persone cambiano,basta un attimo

Anche tu cambi.

Cambi per amore,per amicizia,per il contesto in cui ti trovi

Cambi senza nemmeno accorgertene

Il tempo scorre,e a volte,basta un piccolo avvenimento per farti rendere conto che devi stare attenta a quello che fai.

Basta un attimo e la tua vita potrebbe cambiare per sempre.

 

 

Oppure no.

 

 

 

Sono passati tre mesi da quando mia nonna è partita,oggi è un anno che io e Inuyasha stiamo assieme.

Sono felice,emozionata,piena di vita.

Non mi sono mai sentita così in vita mia,è fantastico.

Sono in camera che aspetto una chiamata da Inuyasha per sapere a che ora dovrò essere a casa sua quella sera,non mi ha detto molto,ha parlato di una cena e di qualcos'altro di incomprensibile.

Ad un certo punto il telefono comincia a squillare,un messaggio.

Lo apro e rimango imbambolata a guardare lo schermo,il mittente non è il mio ragazzo,ma la mia amica Rin.

Il contenuto mi preoccupa,c'è scritto: “911. Ci vediamo al solito posto tra 10 minuti. Ho bisogno di voi.”

Di solito usiamo quel codice quando la faccenda è davvero seria,quindi devo preoccuparmi.

Di colpo tutta la mia felicità va a farsi benedire e vengo presa dall'ansia.

Cosa sarà successo alla piccola lolita?

In fretta e furia afferro i primi vestiti che mi capitano a tiro e mi fiondo fuori di casa senza salutare nessuno.

Quando arrivo al nostro posto,una piccola caffetteria dove non c'è mai nessuno,ma che fa un caffè buonissimo noto subito che entrambe le mie amiche sono sedute ad un tavolo nell'angolo vicino al bagno.

Perchè diavolo hanno scelto quel posto?

Forse Rin vuole essere sicura che nessuno la senta.

-Che succede?- chiedo appena mi siedo.

Sango fa spallucce,mentre Rin,che ha lo sguardo vitreo,prende un respiro profondo.

-Fa così da quando sono arrivata,non ha detto una parola,solo sospiri.- mi dice la mia migliore amica.

Mi avvicino con la sedia alla lolita e le passo una mano davanti al viso,niente,nessuna reazione,non sbatte nemmeno le palpebre.

I minuti passano lenti,e lei non si muove,sembra diventata una statua.

Sango ed io decidiamo di aspettare che parli senza costringerla,quando vorrà noi saremo qui.

Poi,la svolta,abbassa la testa e comincia a tremare e singhiozzare.

Di nuovo ci avviciniamo a lei,questa volta l'abbracciamo per farle sentire ancora di più la nostra presenza.

-Rin,ti prego,dicci cos'è successo? Hai litigato con Sesshomaru? Vi siete... vi siete per caso lasciati?- le chiedo scuotendola.

-No... Non ci siamo lasciati.. ma... ma lui... lo farà appena.. appena saprà il casino che ho combinato – mi risponde tra i singhiozzi affondando la faccia tra i miei capelli.

Guardo Sango che nuovamente fa spallucce.

-Rin non dire sciocchezze,lui non ti lascerebbe mai-le risponde la mia amica

Finalmente la piccola lolita alza la faccia e ci fissa entrambe con i suoi grandi occhi color nocciola ancora pieni di lacrime.

-Oh lo farà invece,perchè io potrei avergli rovinato la vita. Ragazze io... io credo di essere incinta- dice tutto d'un fiato per poi nascondere nuovamente il viso tra i miei capelli,meccanicamente porto le braccia a stringerla,ma la mia faccia è sconvolta,così come quella della mia migliore amica,che credo abbia appena smesso di respirare.

Rin,la nostra piccola Rin,incinta?

Impossibile.

-Rin,ne sei sicura?- le domando trattenendo il fiato.

-Non ho fatto il test,non ho il coraggio,ma ho un ritardo di una settimana Ka-chan,io sono sempre puntuale. - risponde tra un singhiozzo e l'altro – cosa posso fare? E se lo sono come lo dico a Sesshomaru? E ai miei? Loro mi strozzeranno! Oh Kami io non sono pronta per diventare mamma!-

Ok,ragioniamo.

Ha detto di non aver ancora fatto il test,quindi non è detto che stia realmente aspettando un... Un bambino.

Prendo un lungo respiro e comincio a parlare.

-Rin,calmati. Non fasciarti la testa prima di essertela rotta. Devi fare il test per esserne sicura.-affermo sicura prendendole il viso tra le mani e asciugandole le lacrime.

Mi guarda e dopo un po' finalmente si calma,riprendendo a respirare correttamente.

-Io,io oggi no ho tempo per andare in farmacia,sono a cena da mia zia e di sicuro non posso presentarmi la con un test di gravidanza in borsa,non con tutti miei cugini che mettono le mani ovunque. - risponde.

Sta campando una scusa qualunque,lo sa lei,lo sa Sango e lo so io,ha paura,ecco qual'è il vero motivo per cui non vuole andare a prendere un test.

Renderebbe la sua parola paura reale.

-Rin,dovrai farlo prima poi,è inutile rimandare – la ammonisce Sango prendendole la mani e stringendole forte.

-Io.. ragazze lo farò,ma non può andare una di voi due a comprarlo?- chiede guardandoci speranzosa.

Sango e io ci guardiamo nuovamente,lo avremo fatto ameno cento volte in quest'ultima ora.

-Io non credo di riuscire ad andare a prenderlo,tra mezz'ora ho appuntamento con Miroku- risponde la mia amica preoccupata.

-Potrei andare io,Inuyasha mi ha mandato un messaggio in cui dice che non passa a prendermi prima delle venti,quindi ho due ore per andare a casa e prepararmi,non sarà un problema fermarmi in farmacia,devo solo trovare un modo per nasconderlo a mio fratello,quel bambino mette le mani ovunque-

Le mi salta praticamente addosso tutta esaltata per il favore che le sto facendo,e mi ringrazia mille volte di seguito.

-Io lo compro,ma domani mattina vengo da te con la scusa dello studio e lo fai,vieni anche tu Sango-

Ci diamo appuntamento per la mattina dopo alle undici ed ognuna va per la sua strada.

Quindici minuti dopo mi trovo in farmacia,davanti ad un lungo scaffale pieno di test di gravidanza.

Quale devo comprare?

Qual'è il più sicuro?

Secondo me uno vale l'altro!

Presa dallo sconforto decido di comprare quello di cui ho sentito parlare più volte in televisione,ma per essere sicura che il risultato sia corretto ne compro tre.

Uno per la prima prova,uno per la seconda,ed uno per avere la certezza che i risultati dei due fatti in precedenza siano giusti.

Mi sembra corretto.

Giunta alla cassa,la commessa,una donna sulla sessantina, mi guarda con aria strana,mi sta palesemente giudicando con gli occhi.

Vorrei tanto levarle quello sguardo dalla faccia,ma decido di stare zitta e di comportarmi in modo superiore.

Pagato il conto esco dalla farmacia,ma prima mi volto a fare la linguaccia alla vecchia,tanto per farle notare la maturità, che si porta una mano alla bocca con aria di stizza

Arrivata a casa scappo in camera mia,ho paura che il segreto di Rin mi si legga in faccia,e preferire evitare di doverlo raccontare a mia madre,lei capisce tutto subito.

Prendo il sacchetto contenete i test e li nascondo nell'armadio,sotto i maglioni pesanti che non metto quasi mai,dopo di che comincio a prepararmi per la serata con Inuyasha,faccio un lungo e rilassante bagno,metto la crema idratante,asciugo e piastro i capelli.

Visto che non sono sicura di dove si svolgerà la cena decido di tenere un abbigliamento sobrio,non quanto l'intimo che indossato per fare colpo sul mio ragazzo,jeans chiari e maglioncino a collo alto nero,ai piedi indosso un paio di decoltè nere.

Un velo di trucco e sono pronta,non devo fare altro che aspettare l'arrivo del mio cavaliere.

Afferrata la giacca e salutati i membri della famiglia decido di scendere in strada per facilitare le cose ad Inuyasha,quei cento gradini sono davvero terrificanti.

Come da routine,porto le mani in tasca ed estraggo una sigaretta che subito accendo,per una volta sono in anticipo di dieci minuti,quindi ho tutto il tempo fumare,mi siedo sull'ultimo gradino e decido di mettere un po' di musica dal cellulare,giusto per passare il tempo.

Presa dalla noia comincio a canticchiare le parole della canzone,e non mi accorgo che Inuyasha è arrivato e mi fissando.

-Hey bellezza – mi dice e io subito punto lo sguardo verso di lui,è di una bellezza sconvolgente.

Stiamo davvero assieme da un anno o dal momento che ho incontrato i suoi occhi la prima volta ho cominciato a vivere in uno stupendo sogno?

Mi perdo a fissarlo,devo sembrare una stupida,ma sono incantata.

I suoi occhi brillano di una luce diversa,il suo sorriso non è il solito,è sempre strafottente,ma più dolce.

-Kagome? Ci sei? So che sono di una bellezza disumana,ma se mi guardi troppo mi sciupi.- esclama passandomi una mano davanti al viso.

Che figuraccia.

Devo rimediare.

-Tzè,andiamo va... Se ti guardo troppo ti sciupo,ma ti prego- dico alzandomi e andando verso la macchina,ma lui non è della stessa opinione,mi afferra un polso,mi volta e mi schiaccia contro la portiera facendo incontrare le nostre labbra in bacio carico di passione.

-Se vuoi puoi sciuparmi anche in altro modo- le labbra che corrono sul mio collo scoperto lasciandovi leggeri baci,le mani strette sui miei fianchi,la voce profonda e sensuale.

Oh kami!

Ok Kagome,datti un contegno e tanta di bloccare le fantasie che ti stanno passando per la testa,sei pur sempre in un luogo pubblico.

Tento di allontanarlo un po' per riprendere lucidità,ma lui,di nuovo,non è d'accordo.

-Ehm... Inuyasha... dove.. dove andiamo a cena?- chiedo tentando di cambiare discorso e sparando che lui allontani quelle stupende labbra dal mio collo.

-Io non ho fame al momento... o meglio non ho fame di cibo.- mi risponde sempre con quella sua voce sensuale e cui non so dire di no,e come al solito vado in brodo di giuggiole.

Decido di stare al gioco,chi se ne frega se siamo in mezzo alla strada al freddo,chi se ne frega se la gente ci vede.

-Ah si? E di cosa hai fame sentiamo?- chiedo cambiando tono di voce e tentando di sembrare minimamente sexy.

Lui si stacca leggermente e punta gli occhi verso i miei.

-Bhè,ho fame della tua labbra,del tuo calore,del tuo corpo,del modo in cui mi tocchi,dei tuoi sospiri,del tuo odore ... - lascia il discorso in sospeso per vedere la mia reazione.

Dire che sono diventata rossa come un pomodoro è dire poco,non mi sarei mai aspettata che dicesse certe cose,non così apertamente almeno,anche se devo dire che la cosa in qualche modo ha fatto crescere la mia voglia di lui e fatto passare la fame.

-Andiamo a casa allora- sussurro al suo orecchio dopo aver preso coraggio.

Lui non se lo fa ripetere due volte,mi sposta,apre la portiera e praticamente mi lancia sul sedile,poi sale anche lui e mette in moto.

Deve avere molta fretta perchè in due minuti siamo a casa sua e la porta sbatte alle nostre spalle mentre continuiamo a baciarci con foga.

È questione di un attimo e mi ritrovo tra le sue braccia mentre mi porta in camera da letto.

Le sue mani che mi toccano,le sua labbra che mi regalo mille attenzioni,il suo sapore,mi fanno sentire un altro pianeta,all'interno di una bolla tutta nostra,che nessuno può rompere.

Mi spoglia piano ed io faccio altrettanto con lui,i nostri vestiti volano sul freddo pavimento e quando si accorge del mio intimo “sexy” se così si può definire un completino di pizzo di nero

si blocca a fissarmi con gli occhi lucidi a causa della passione che ci sta travolgendo e che ci divora.

-E questo?- chiede passandomi una mano sul fianco.

-Bhè,non sapevo cosa regalarti,così ho pensato che ti avrebbe fatto piacere se avessi messi una cosa del genere,ecco se mi fossi fatta bella per te-rispondo giocando con il ciondolo che gli ho regalato per natale. Non lo toglie mai.

-Quindi avevi già previsto che sarebbe finita così?- domanda nuovamente sorridendo sornione.

-Mmm... diciamo che ci speravo- dico per poi far incontrare nuovamente le nostre labbra.

Non servono più parole,da quel momento non c'è altro tra di noi,se non due corpi che si incontrano come tante altre volta hanno fatto,non serve dire nulla,bastano i nostri sospiri e i nostri gesti per rendere tutto perfetto.

Questa volta è diverso,più profondo,non so come descrivere quello che provo.

Quando raggiungiamo l'orgasmo ci accasciamo tutti e due tra i cuscini stanchi ma soddisfatti,io mi accoccolo sul suo petto e lui mi accarezza i capelli.

-Wow- dico premendo la faccia contro il suo petto e tentando di regolarizzare il respiro.

-Già- risponde lui – fermati qui stanotte-mi chiede con tono dolce.

Ci penso su e decido di rimanere,in fondo non sarebbe la prima volta.

-Ok – gli rispondo – Vado a chiamare mia madre per avvisarla – dico scendendo dal letto e indossando gli slip e la sua camicia,poi vado versa la borsa e prendo il cellulare.

-Torno subito – affermo uscendo dalla stanza mentre anche lui si alza.

Quando rientro nella stanza trovo Inuyasha completamente immobile che fissa la mia borsa,seguo il suo sguardo e lo vedo,un test di gravidanza deve essere uscito dal sacchetto quando li ho nascosti e adesso fa la sua bella figura in mezzo alla mia borsa.

Merda! E adesso?

-Inuyasha? Ci sei?- chiedo avvicinandomi e passandogli una mano davanti al viso.

Lui prende un grosso respiro e si volta lentamente verso di me,sembra una statua tanto è rigido.

-Quello... Quello è... Quello è tuo?- chiede spaventato.

Cosa posso rispondere? Di sicuro non gli dirò che e mio,ma non posso nemmeno dirgli che appartiene a Rin,se lo venisse a sapere mi ucciderebbe.

Basta ho deciso!

-No,non è mio- affermo sincera e sicura.

Lui sembra riprendersi,ora è più sciolto nei movimenti e fa un sospiro di sollievo.

-Per fortuna! Ma allora di chi è?-domanda.

Per fortuna? Per fortuna!

-Non ti deve interessare di chi è! Sono molto felice di sapere che questa sarebbe la tua reazione se un giorno ti venissi a dire che forse sono incinta!- dico urlando.

Non so perchè ho questa reazione,ma il suo “ per fortuna” mi ha mandata in escandescenza.

-Kagome,dannazione,datti una calmata- mi risponde lui non capendo.- Che cavolo ti prende?-

-Hai detto: “per fortuna”- esclamo sull'orlo delle lacrime.

Lui si siede sul letto e mi fa segno di mettermi accanto a lui.

-Vieni qui- dice notando la mia esitazione.

Mi avvicino cauto e adagio accanto a lui e lascio che mi stringa tra le braccia

-Kagome,mi dispiace aver usato quel tono ma tenta di capire.-comincia a parlare con calma- se fosse stato tuo,cosa avremmo fatto? Tu hai il liceo,io l'università,non è il momento. Ma non pensare che se non avessimo tutti questi impegni io avrei avuto la stessa reazione,sarei stato l'uomo,o meglio,il mezzo-demone più felice della terra.-mi dice guardandomi.

-Davvero?- chiedo per avere la certezza che le sua parole siano sincere.

-Si,e per dimostrartelo vorrei che tu aprissi il cassetto del mio comodino- risponde sorridendo.

Faccio come dice e al suo interno trovo una chiave.

Che cavolo vuol dire?

Non faccio in tempo a chiederglielo che lui mi si avvicina e mi abbraccia.

-Questa è la chiave di casa mia,avrei voluto aspettare che tu avessi diciotto anni,ma visto che parliamo del futuro mi sembra giusto dartela ora,così potrai venire qui quando vorrai.Forse è presto,ma diavolo,ho sentito che sei tu a mia lei dalla prima volta che ti ho vista,dammi pure del pazzo ma è così,non pretendo che per te sia lo stesso.-

Non dico nulla,lo abbraccio forte e basta facendolo ricadere tra le lenzuola sgualcite.

La giornata più bella della mia vita.

Me lo sento Inuyasha,tu sei quello giusto per me.

Il giorno dopo Rin ha scoperto di non essere incinta,tutti e tre i test erano negativi,una settimana dopo il ciclo è tornato,e lei ha capito di dover stare più attenta.

 

 

Il tempo scorre

le persone partono

Ma mai penseresti che questo possa cambiare radicalmente la tua vita

 

Il tempo scorre...

 

 

 

Agosto.

Il mese più caldo dell'anno.

Il cielo azzurro,il sole che splende,niente scuola.

Il giorno del mio compleanno.

Il giorno in cui tutto è cambiato.

Il giorno in cui tutto è cominciato.

L'inzio della nostra fine.

 

 

Ore 21.00 pronta per festeggiare.

Stasera Sango,Miroku,Rin,Sesshomaru,Inuyasha ed io andiamo a ballare per festeggiare il mio diciottesimo compleanno.

Non sto più nella pelle.

Peccato che il mio compagno non sia della stessa opinione,è tutta la sera che se ne sta zitto,il fratello invece non fa altro che ridacchiare e rivolgermi battute che non capisco.

Che diavolo succede?

Parcheggiamo le auto e ci dirigiamo verso l'entrata della discoteca,il rumore è assordante,le luci accecano,la musica mi arriva direttamente al cuore e fa aumentare le palpitazioni.

Troviamo subito il nostro tavolo e ci accomodiamo cominciando a chiacchierare,cosa quasi impossibile visto il volume della musica.

-Inuyasha vai tu ad ordinare da bere?- chiedo al mio compagno che continua ad essere assente.

-Si Inuyasha,vai a prendere da bere alla tua ragazza,chissà quando potrai rifarlo- urla Sesshomaru,per poi ricevere una gomitata da Rin che ride nervosa.

Miroku sbuffa spazientito,Sango non riesce a stare ferma con le mani.

Lo ripeto: che diavolo succede?

-Che vuol dire Inuyasha?- chiedo esasperata dal comportamento dei miei amici.

Lui per la prima volta da tutta la sera mi guarda,e nei suoi occhi vedo una profonda tristezza.

-Devo partire.- dice.

 

E il tempo si ferma.

 

 

 

 

Ola ragasseeee ^^

Eccomi qui con il nuovo capitolo,che vorrei dedicare alla mia stupenda cyber famiglia,che mi è stata molto vicina ultimamente ^^

Che ne dite?

Inuyasha parte e ora?

Cosa succederà?

Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensante ^^

grazie mille a chi ha commentato o semplicemente letto =)

Mancano davvero pochi capitoli alla fine,vi avverto

 

 

A presto

Baci <3<3<3<3

Didismile 

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Capitolo 11
*** avviso ***


Salve a tutte ragazze,
per prima cosa voglio ringraziare tutte quelle che hanno commentato o semplicemente letto fino ad ora,sono davvero stupita dei risultati di questa storia.
Purtroppo,non porto buone "nuove",a causa di alcuni problemi familiari,sono costretta ad interrompere MOMENTANEAMENTE la ff.
Al momento mi manca totalmente sia il tempo che la concentrazione giusta per scrivere,spero di riuscire a tornare il prima possibile. Mi dispiacerebbe parecchio non concludere ne questa storia ne "Amore ed altri guai".
Spero di non avermi deluse,ma davvero al momento non ce la faccio.
A presto,spero.
Baci <3<3<3<3
Didismile 

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Capitolo 12
*** Finito ***


Un anno dopo…Circa,giorno più,giorno meno,non conta ormai,non da quando lei se ne è andata.
 
 
INIZIO FLASH- BACK
Marzo.
 
Tra poco cominceranno le vacanze primaverili,finalmente potrò tornare a Tokio e stare due settimane in pace con la mia famiglia,i miei amici e la mia ragazza.
Kagome. Kami quanto mi manca,questi mesi lontano da lei sono stati difficilissimi,e devo dire che temo che tra di noi il rapporto si sia incrinato,litighiamo spesso,e nonostante avessimo promesso di vederci il più spesso possibile,i nostri impegni scolastici ci hanno permesso di farlo solo quattro volte,per uno massimo due giorni,che tra l’altro abbiamo passato o tra le lenzuola o a litigare per la sua folle gelosia nei confronti della mia compagna di corso Kikyo
Ue giorni fa abbiamo litigato nuovamente a causa  sua,dice che ci passo troppo tempo assieme e che “quella” è una gatta morta che non vede l’ora di saltarmi addosso. Bha,un sacco di baggianate,Kikyo è un’ottima amica,che in questi mesi mi è sempre stata accanto durante i momenti difficili,anche ora sta correndo qui per aiutarmi a studiare e per sapere il perché del mio malumore,dovuto al fatto che la mia “presunta” ragazza non si faccia sentire da quando abbiamo litigato: e per “ non si fa sentire” intendo dire che oltre a non chiamarmi e non mandarmi nemmeno un sms,rifiuta tutte le mia telefonate e e ignora completamente tutti i messaggi che le mando. Possibile che sia arrabbiata così tanto per una simile sciocchezza? Sono seriamente preoccupato e arrabbiato… Maledizione a lei!
Sono seduto sul divano del mio appartamento quando finalmente il campanello che suona insistente mi alzo  velocemente e corro verso la porta che apro senza neanche guardare chi sia,visto che già lo immagino.

-Oggi niente studio,ci rilassiamo! Ho portato la birra!- esclama entrando in casa e facendo ondeggiare i capelli legati in una coda alta sotto il mio naso. 

Mi fermo a guardarla mentre mi rimetto al mio posto,lei intanto si è levata le scarpe e si è seduta sulla poltrona accanto al divano e mi sta già passando una bottiglia piena del liquido ambrato che probabilmente tra un’ora ci farà sentire più leggeri… O almeno è l’effetto che spero abbia almeno su di me.
 
Due ore dopo,siamo molto  più che brilli e stiamo ballando sulle note di “ Last Friday night”,Kikyo ha isistito per attaccare il suo Ipod al mio portatile,ed io,preso dall’allegria dovuta alla birra ed alla tequila che abbiamo scoperto essere nascosta nei meandri di una mia credenza,ho accetto senza fare storie.
Per un attimo,almeno credo, mi sofffermo a guardare Kikyo: è bella,di una bellezza rara,simpatica,intelleggente,e in questo momento mi ricorda quella “ stupida” della mia ragazza,in effetti si assomigliano molto,fisicamente. Caratterialmente sono agli antipodi,ma questa differenza purtroppo non mi ferma dal lasciare che Kikyo mi si strusci a dosso e  non mi ferma dal lasciare che lei prema le labbra sulle mie prepotente,anzi,se possibile avvicino ancora di più il suo corpo al mio,e in un attimo mi ritrovo sopra di lei,stesi sul divano. Non sto capendo nulla,non credo di essere mai stato così ubriaco in vita mia,i miei freni inibitori e tutti i se e i ma se ne sono completamente andati a puttane.Il mio cervello è spento.
È bastato cosa? Una carezza più spinta delle altre? Un bacio più appassionato degli altri? Non lo so,so solo che dopo quella che a me sembra essere stata una frazione di secondo Kikyo ed io siamo completamente nudi ed i gemiti del suo e del mio piacere riempiono la stanza.

-Figlio di puttana!- 
 
 
 
 

Gli lancio il vaso sopra il mobile alla mia destra e lo prendo in pieno,mentre lui,preso dal panico per essere stato beccato,si alza in piedi e io vedo.
Vedo lui e lei nudi,vedo lui sopra di lei,vedo lei che lo tocca… E mi viene da vomitare.
Rimango immobile,mentre lei tenta di coprirsi piena di vergogna,ma con un sorriso quasi soddisfatto sul volto.
Resto ferma,mentre lui prende un cuscino e si copre. Dio! Mi sembra di essere entrata in una sit-com.
Non verso una sola lacrima,non dico una sola parola,ma mentre lui cerca di avvicinarsi e di dire qualcosa,io capisco,dai suoi occhi. È completamente ubriaco.
MI viene quasi da ridere: beccato ubriaco perso e che si scopa la sua “ amica” sul divano che io l’ho aiutato a scegliere,sul divano su cui NOI abbiamo fatto l’amore.
Cos’è: una strana e distorta forma di “giustuzia divina”?
Non parlo,non mi muovo,li fisso e basta,mi sento vuota,strana.

-Kagome,non è come…

-Non è come penso? Non penso nulla,quello che ho visto è più che sufficiente- dico guardandolo fredda – Se volete scusarmi,vi lascio terminare in pace la vostra scopata.-Detto ciò mi volto ed esco da quell’appertamento,esco dalla vita di Inuyasha,o meglio,faccio uscire lui dalla mia per sempre.
 
 
 
QUATTRO MESI DOPO
 
La scuola è finita finalmente. Niente più interrogazioni,niente più verifiche,niente più stupidi professori,ora comincia la vita vera. Ora dovrò decidere che percorso scegliere per i miei studi universitari,anche se infondo lo so da tutta la vita.
Ho cambiato molte cose di me in questi mesi,a cominciare dai capelli,ora sono di un rosso vivo,e molto più corti di come erano quattro mesi,ho abbandonato il gruppo,e se possibile fumo molto più di prima.
Una delle poche cose che sono rimaste normali,sono le amiche,che mi sono state accanto in tutto questo periodo,che mi hanno fatto mangiare quintalate di gelato al cioccolato e che quando sono con me,non parlano mai della loro vita perfetta,con i loro fidanzati perfetti che mai le tradirebbero. Sono davvero fantastiche.
Sono felice?
No,per nulla,sono vuota,apatica,ho perso un sacco di chili, rivivo quella scena ogni secondo della giornata,edove andavamo sempre,addirittura non mangio più ramen perché me lo ricorda troppo.
E sto male.

-Kagomeeee!!! C’è una busta per te dalla nonna!!! Scendi!-Una busta da mia nonna? Strano.
Mi affretto a spegnere la sigaretta che stavo fumando e buttarla il più lontano possibile dal balcone di camera mia,in modo che mio nonno,come al solito,pensi  che siano i turisti che vengono in visita al tempio a buttarle in giro,e corro di sotto.
La busta che mia madre ha tra le mani è molto grande e spessa,la strappo dalla sua presa e mi affetto ad aprirla,sperando non so bene in cosa.
Al suo interno trovo un bigliettino ed un plico chiuso proveniente dalla “ Columbia University”.


Bambina,questa è arrivata due sttimane fa,spero siano buone notizie,io non ho avuto il coraggio di aprirla.

 
Deve essere per forza la risposta alla mia domanda di iscrizione,quella che ho fatto durante le vancanze di primavera,quelle che avrei dovuto passare on il mio ragazzo,e che invece ho passato piangendo sul divano del loft di mia nonna a New York.
-Mamma,è la Columbia- dico agitata rivolgendomi alla donna che mi guarda sorridente,ma anche preoccupata.
-Su che aspetti! Aprila tesoro.- 


UNA SETTIMANA DOPO
 
 

-Smettila di agitarti tanto Miroku,Sango ha solo dieci minuti di ritardo,adesso arriva- esclama Rin appoggiata al fianco di mio fratello. 
Oggi abbiamo deciso di pranzare tutti assime,per quanto “assieme” non sia la parola adeguata,io sono solo,come non lo sono mai stato in vita mia,lei da quel giorno si rifiuta di parlarmi,di vedermi,di fare qualsiasi cosa riguardi me.
Ancora ricordo le urla delle sue amiche dei miei confronti quando hanno saputo quello che avevo fatto,ancora ricordo le miei lacrime,perché si,ho pianto: perché ho fatto la cazzata più grande della mia vita,l’ho lasciata andare,ho rovinato tutto.
 
Well you only need the light when it’s burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
And you let her go
 
-Sango non è mai in ritardo e non mi risponde al telefono! Deve essere successo- replica Miroku guardandomi storto mentre mi accendo l’ennesima sigaretta.
Mi è stato molto accanto in questi ultimi mesi,ha sopportato tutti i miei scleri,ha evitato che facessi un sacco di stronzate e sa quanto sono stato e sto male,anche se ancora non riesci a capire: “a dove cazzo avevo messo il fottuto cervello e perche cazzo non me lo sono tenuto nei pantaloni” come mi ha urlato in faccia lui.
Mi giro e finalmente vedo la sua ragazza in lontananza,ha il viso provato,sembra in lacrime,e quando arriva da noi e mi lancia il  telefono contro mentre si lancia tra le braccia del mio amico e Rin le si avvicina,mi rendo conto che è davvero distrutta.
 
-È tutta colpa tua! Ascolta la segreteria telefonica- esclama tra un singhiozzo e l’altro,e allora capisco. 
E mi paralizzo.
 
 
Staring at the bottom of your glass
Hoping one day you’ll make a dream last
But dreams come slow and they go so fast
You see her when you close your eyes
Maybe one day you’ll understand why
Everything you touch surely dies
 
But you only need the light when it’s burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
 
 
-Ciao Sango,so già che ti arrabbierai per quello che sto per dirti,ma non sono proprio riuscita a dirti di persona queste parole,perché il solo pensiero della tua reazione,anzi della vostra,perché Rin non reagirà meglio di te mi spezza il cuore.
Parto,vado da mia nonna.
Dio! Mi sembra di averti davanti con lo sguardo confuso che mi dici: Bene,quando torni?
Non torno Sango,ecco la parte difficile. Durante le vacenze di primavera ho fatto domanda alla Columbia… Eh si lo so sono una stronza perché non te l’ho detto,ma non pensavo che mi accettassero,cosa che invece hanno fatto.
Capisci amica mia? Mi hanno presa,è un occasione d’oro,non posso farmela scappare.
Ma che diavolo dico? Almeno ora ti devo la verità: non ce la faccio Sango,sto male,ogni cosa mi ricorda lui ed ho bisogno di cambiare aria per un po’,un bel po’ visto che non so quando tornerò.
Non dare fuori di matto ok? E nn piangere perché lo sto facendo io! Ci sentiremo ogni giorno,insomma internet ed i cellulari serviranno pur a qualcosa no?-
“ Il volo 1234 per New York…”
Non mi serve sentire altro,devo muovermi ed imbarcarmi.

-Dandare tesoro,perdornami se puoi. Abbraccia tutti da parte mia,soprattutto Rin. Vi voglio bene”. 
 

Staring at the ceiling in the dark
Same old empty feeling in your heart
‘Cause love comes slow and it goes so fast
Well you see her when you fall asleep
But never to touch and never to keep
‘Cause you loved her too much and you dive too deep
 
Well you only need the light when it’s burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
And you let her go
Oh oh oh no
And you let her go
Oh oh oh no
Well you let her go
 
Non ci credo,lei se n’è andata,per sempre,per colpa mia.
Le ginocchia mi cedono e mi ritrovo a terra, Rin continua a scuotere Sango che piage disperata riempiendomi di insulti.
 
 
Adesso si che l’ho persa per sempre.
 
FINE FLASH-BACK
 
 
 
 
FERME CON I FUCILI SIGNORE! SONO TORNATA!!!
Quanto è passato? Più di sette mesi se nn sbaglio… mi dispiace tanto ma ho avuto un sacco di problemi,ma ora eccomi qui con il capitolo più brutto/triste della fanfiction,che non è ancora finita,vi aspetta ancora un piccolo epilogo contente? XD
(Davvero,mettete giù quei fucili)
Cosa ne pensate? Come potete notare ci sono molti salti temporali ed il POV passa da Kagome ad Inu. Non so quanto di voi mi seguiranno ancora dopo tutto questo tempo,ma sarei davvero felice di conoscere le vostre opinioni sia buone che non. Un grande GRAZIE va alla CIBER FAMILY del VANILLA’S WORD e a due componenti in particolare si doppia “SS” parlo di voi due XD
Il capitolo,visto l’ora,è ancora da revisionare,quindi perdonate tutti gli “ orrori “ scrittura.
Prometto che nn vi farò aspettare altri sette mesi per il prossimo aggiornamento!!!
UN BESO
Didismile

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Capitolo 13
*** Somebody to love ***


SOMEBODY  TO LOVE
 
 
Quasi un’anno dopo
 
Lo scorrere veloce del tempo a volte destabilizza,non riuscivo ancora a credere che fosse passato un anno dal mio ritorno in questa città piena di vita.
La mia vita era diventata davvero caotica,frequentavo assiduamente le lezioni alla Columbia concentrandomi sui corsi di lettere moderne e giornalismo,nella speranza di riuscire un giorno a diventare una scrittrice o ad avere un mia rubrica su un qualche giornale famoso.
Quando non studiavo passavo il tempo ad aiutare mia nonna ad organizzare eventi per il suo ente,spesso trovavo delle mie foto sui giornali scandalistici mentre ero ad una di queste serate,ormai tutta New York sapeva chi ero mio malgrado.
Mi ero anche trovata un piccolo lavoro come fotografa freelance,per non pesare troppo sulle spalle di mio nonna e soprattutto per poter essere indipendente.
Il mio capo Steward mi lasciava libera di consegnarli i miei scatti quando volevo e di immortalare qualsiasi cosa volessi,non mi aveva mai dato compiti ben precisi,tutto ciò che gli importava era che le immagini che appendeva alle pareti delle sue mostre trasmettessero un emozione.
Certo non mi guadagnavo lo stipendio solo facendo foto,lo aiutavo a trovare fotografi emergenti e ad organizzare gli eventi in cui “ mostrare al mondo quei capolavori” come li chiamava lui.
Nonostante la mia vita fosse piena ed abbastanza appagante,ancora non ero riuscita a levarmi dalla testa il Giappone ed Inuyasha,solo pensare il suo nome mi provocava una stratta allo stomaco. Da quel maledetto giorno non l’ho più visto ne sentito,non mi ha cerata,probabilmente mi ha dimenticata,cosa che io non riesco a fare con lui.
C’ho provato lo giuro,sono uscita con altri ragazzi,con alcuni di loro ho fatto anche del sano sesso,ma in ognuno cercavo qualcosa che mi ricordasse lui e alla fine lasciavo perdere.
Sango e Rin mi chiamano ogni giorno,la loro vita procede tranquilla,entrambe stanno ancora con i lori fidanzati e sembrano super affiatati. Mi chiedo se arriveranno addirittura a sposarli.
-Kagome,la presentazione nella sala A è appena termita,sono andato a controllare che nella seconda ala della mostra fosse tutto a posto ed ho notato che sotto la foto che hai scattato manca il tuo nome,sarebbe un peccato non far sapere a tutta quella gente che l’autrice di quella meraviglia sei tu.- esclama il mio capo che mi ha appena raggiunta nel retro dello stabile dove si sta svolgendo la mostra.
Lo fisso un secondo spaesata gettando la sigaretta che avevo in mano.
Dio come ho fatto a dimenticarmi un dettaglio così stupido?!
-Che idiota! Vado subito a metterlo!- Esclamo,mentre lui mi passa un cartellino su scritto:

Kagome Higurashi   - MADNESS –

A passo svelto raggiungo la sala,ma devo bloccarmi quando noto una figura maschile intenta ad osservare la mia foto.
Da dietro non riesco a capire chi sia,non che creda di conoscerlo,e visto che non sembra avere intenzione di spostarmi  e le voci degli “spettatori” sono sempre più vicine decido di avvicinarmi.
-Ehm… Mi scusi- dico affiancandomi a lui – se può apostarsi un’attimo dovrei aggiungere il nome dell’autrice della foto prima che arrivino le altre persone.- continuo poi sorridendo cordiale.Lui si gira ed io mi perdo per un secondo nel suo sguardo,mai visti occhi così blu,sembra di vedere l’oceano nel suo sguardo.
Anche lui mi guarda per po’,poi senza proferire parola si sposta leggermente di lato ed io applico il mio nome sotto la foto.
Non so perché non ho detto a questo sconosciuto dagli occhi color del cielo che la foto è mia,non mi ero mai fatta certi problemi prima,ma c’è qualcosa in lui che mi mette in soggezione.
Lui si avvicina di nuovo e ricomincia a fissare l’immagine della donna che ho immortalato al Central Park mentre osservava he triste una grande quercia.
-Titolo interessante: Madness. Chissà perché questa… Kagome ha deciso di darle un titolo tanto particolare.- dice voltandosi nuovamente verso di me ed incatenando i suoi occhi ai miei per la seconda volta.
-Bhè – comicio staccando lo sguardo dal suo volto per portarlo sulla foto  – immagino sia perchè la donna nella foto sembra tremendamente triste,e  poi lo sfondo:l’albero il cielo grigio ed il vento che le scompiglia i capelli non fanno altro che rendere questa foto tremendamente maliconica secondo me. Insomma non si vede tutti i giorni una donna che fissa un albero al Central Park,non così intensamente,come se in realtà stesse pensando a qualcosa che la fa stare tremendamente male.- continuo poi portando una mano  a sfiorare il soggetto dell’immagine
Forse quel giorno non era la donna a stare male,forse quel giorno ero io quella a sentire tutto quel malessere,presa dallo sconforto dei ricordi e per questo o attribuito tutte quelle sensazioni alla povera donna che signora che fissa l’albero.
Di nuovo lo trovo a fissarmi e solo ora mi accorgo che dietro a quei occhi c’è una ragazzo davvero… bello. Si è la parola giusta.
Capelli scuri e ribelli,mascella squadrata,e direi anche un bel ficisco nascosta da un pullover nero e un paio di semplici jeans.
-Che c’è?- domando spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio,improvvisamente imbarazzata.Questo tizio mi destabilizza.
-Mi chiedo come fai a sapere che la foto è stata scattata a Central Park.- risponde guardandomi curioso.
Vuota.
La mia mente non riesce a fornirmi una scusa decente… e ce ne sarebbero a milioni,tipo che conosco la fotografa o che me l’ha detto il mio capo,ma niente. Rimango zitta.
-Ehm io… - comincio rossa come un pomodoro
-Kagome eccoti finalmente!-
Salvata in corner da Steward,che poi in fondo non mi ha salvata visto che ora il misterioso sconosciuto mi guarda sorridendo furbo.
Dio! Che figura.
-Vieni devo fari conoscer delle persone- continua poi prendendomi per il braccio e trascinandomi in mezzo alla marmaglia di persone che è appena entrata in sala.
Poche ore dopo la mostra e finita ed io posso finalmente tornare a casa.
Mi chiudo  la porta dello stabile alle spalle lasciando che il vento caldo di luglio mi scompigli i capelli,mi accendo una sigaretta mentre aspetto che un taxi si fermi per portarmi a casa.
Anche di notte New York è una città frenetica,è proprio vero che non dorme mai.
I locali nelle vicinanze sono pieni,la gente nonostante l’ora tarda passeggia tranquilla,senza pensieri.
-E così la foto era tua.-
Mi volto portandomi una mano al petto spaventata e ritrovo il ragazzo con gli occhi oceano a poco passi da me.
-Sei una specie di stalker?- chiedo mentre lui si avvicina.
-Qualcosa del genere… Diciamo che ho aspettato sperando di incontrarti di nuovo.-
Dovrei essere lusingata da tutto ciò o spaventata? Non riesco a darmi una risposta.
-Ehm ok… - rispondo tornando a guardare la strada e sentendomi stranamente agitata.
Spero vivamente di non essermi imbattuta in un maniaco o in un killer con la faccia d’angelo.
-Sono Dereck- non sembra voler mollare,nonostante io non mi sia comportata come una predisposta a fare conversazione. 
-Piacere- rispondo senza guardarlo
.-Andiamo,non sono davvero uno stalker e nemmeno un maniaco,mi hai semplicemente incuriosito,non volevo spaventarti.- esclama poi cominciando a ridere. 
-Bhè scusa,ma siamo a New York qui viene stuprata una ragazza ogni sera in mezzo alla strada. Quindi è ovvio che io non sia propensa a parlare con uno sconosciuto- rispondo gonfiando le guance. 
Lui di nuovo scoppia ridere tanto forte da doversi tenere la pancia.
Che sia pazzo?
Mi volto indispettita e finalmente dopo la ventesima volta che alzo la mano un taxi si ferma.
La mia salvezza!
Apro la portiera e mi appresto a salirvi ma la mano del ragazzo misterioso ma con un nome mi blocca.
-Che ne dici di ricominciare? Un caffè io e te? Andiamo Kagome,dammi la possibilità di farmi conoscere.Non sono male come sembro.-
Non so come venti minuti dopo siamo seduti su una panchina fuori da sturbucks,che parliamo tranquilli.
Sono le quattro del mattino eppure non sembra interessare a nessuno dei due.
Mi dice di avere ventiquattro anni,che si sta laureando in architettura e che è originario di Philadelphiache la sua famiglia è benestante ma che non ha buoni rapporti con loro
Io gli racconto del perché sono New York,della mia vita in Giappone,e lui non mi guarda con compassione,mi sorride ed ascolta ogni mia parola.
È quasi l’alba quando ci salutiamo,ci siamo scambiati i numeri di telefono,ha detto che chiamerà sicuramente.
Questa volta per tornare a casa decido di non prendere un taxi,ma di andare a piedi beadomi dell’aria fresca di questa città e sorrido.
Per la prima volta dopo quesi un’anno le mie labbra disegnano un sorriso reale,non finto come quello che propino alle riviste,e tutto questo grazie ad uno strano ragazzo con il mare al posto degli occhi.
 
Arrivata a casa mi blocco davanti alle scale che portano all’entrata.
No! Non è possibile.
-Inuyasha- un sussurro,mille ricordi belli che mi passano davanti.Lui è qui,davanti a me,mentre il sole sorge.
Si alza,mi corre incontro e mi abbraccia,io rimango immobile.
-Kagome,mi sei mancata così tanto.-
Per un nano secondo penso a quanto sarebbe bello lasciarmi andare,stringerlo tra ke braccia,baciarlo,farci l’amore,poi i ricordi dell’ultima volta che l’ho visto arrivano potenti come uno schiaffo,così mi allontano velocemente e lo guardo truce.
-Cosa ci fai qui?- domando diretta.
-Mi machi,voglio farmi perdonare,voglio che torni a casa con me,che ricominciamo da capo.-
Lo fisso stralunata… Lui viene qui e pensa di poter anche pretendere qualcosa?
-Torna a casa Inuyasha.- rispondo gelida scansandolo e cominciando a a salire le scale.
La sua mano mi ferma il braccio ed inconsciamente paragono il suo tocco a quello di Dereck,poche ore fa.
Questa mano è prepotente,l’altra e dolce e rude al tempo stesso.
-Ti prego perdonami.-
Lo guardo e in lui non vedo altro che il ricordo di un amore finito male,che non potrò mai dimenticare ma per cui no ho più fiducia.-Ti ho già perdonato Inuyasha,ma non posso dimenticare. Hai rovinato tutto,hai ucciso la mia fiducia nei tuoi confronti.-Strattono la mia mano e mi volto,la porta di casa non mi è mai sembrata tanto lontana.
Una parte di me continua a ripertemi che lo amo ancora,di mandare tutto a puttane per sempre,che si può ancora rimediare,ma non ce la faccio… Non ora.
-Scegli me Kagome,amami.-
Il mio viso si bagna,lacrime amare mi solcano le guance mentre prendo la decisione più difficile di tutta la mia vita. 
-Torna a casa Inuyasha.- 
 
Mi butto sul letto senza nemmeno cambiarmi i singhiozzi mi impediscono di respirare normalemente e le lacrime mi offuscano la vista.
Lui era qui e io l’ho cacciato,ma non sono pentita,credo di aver fatto la scelta più giusta al momento,nonostante tutto questo dolore che credo sia dovuto più al fatto che ora ho davvero dato un taglio netto con la mia vecchia vita.
Il telefono vibra per qualche secondo segno che ricevuto un messaggio.
Mi asciugo il viso con le mani e prendo il telefono.
DERECK:
-Che ne dici di un altro caffè?
 
Sorrido come una stupida.
Forse il mio nuovo inizio comincia ora.
Forse un giorno tornerò in Giappone.
Forse un giorno troverò qualcuno da amare.
 
 
 
Fine… Per ora.



 
 
 
Ehm Ehm…. Wow,ho appena concluso la prima storia.
Non so bene se essere felice o triste,ma sono abbastanza orgogliosa di aver portato avanti la ff fino alla fine!
Ora prima di tutto voglio ringraziare voi popolo di EFP,grazie a chi ha commentato,ha chi ha messo la storia sulle preferite e a chi ha semplicemente letto.
Grazie alle ragazze del Vanilla’s World,che mi sopportano e mi sostengono sempre.
Grazie a Serin88 che mi ha spronata con questo capitolo piuttosto difficile. ( se fa schifo,parte della colpa è anche sua XD)
Questa storia è nata solo per fare da “apripista” al suo seguito che ho in mente da più di un anno e che spero seguirete,e che mi aiuterete a portare avanti grazie ai vostri commenti.
Bando alla ciance spero di sapere il vostro parere anche su quest’ultimo capitolo!!!!
Baci
Didismile.
 
 

Ah si il nuovo protagonista io me lo sono immaginata un po’ come Ian Sommerhalder XD
 
 

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