La solitudine dei numeri primi

di Sayaka chan 94
(/viewuser.php?uid=444755)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Due solitudini parallele ***
Capitolo 2: *** Rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Nuovo ambiente ***
Capitolo 4: *** Fresche cicatrici. ***



Capitolo 1
*** Due solitudini parallele ***


Alla fine quel giorno era giunto. Il fatale giorno in cui la sua vita avrebbe preso un direzione che l’avrebbe cambiata per sempre, irreparabilmente. Ricordava nitidamente il pasto di quel giorno: OYAKODON .Le venne da ridere per il significato ironico ,che si celava dietro quella pietanza. Pollo e uova. E come se il suo corpo avesse avvertito prima dell’anima tutto questo .Si ritrovò in ginocchio e piegata in due nel bagno di casa sua, e mentre con una mano si afferrava i capelli color mogano. Con l’altra afferrava la superficie liscia del bordo del water, e pensava al senso di liberazione che provava nel rimettere tutto. Come se insieme al cibo riuscisse ad espellere anche i pensieri che la tormentavano e le attanagliavano lo stomaco. Sentì bussare delicatamente alle sue spalle. E capì che poteva trattarsi solo di lei. Non voleva che sentisse, non voleva che capisse. Ma per quanto si sforzasse non riusciva a pronunciare quelle semplici parole che le restavano agonizzanti sulla punta delle labbra: Mamma va tutto bene!
E mentre tentava di pronunciarle si accorse che leggeri passi si allontanavano lungo il corridoio. E senza avere il tempo di realizzare e capire si ritrovò il volto inondato di lacrime e la voglia lancinante di gridare, anche se alla fine si limitò ad un singhiozzo strozzato.
                                                                             *******  
 
Due matite, tre temperini,7 penne a sfera di cui 3 rosse ,2 blu,1 nera e 1 verde.5 portamine.2 tipo 1B ,1 tipo 3H,1 tipo 2 BH ,1 tipo H. Non deve pensare, non devo pensare. Uno specchio. Vetro immerso in un bagno d’argento. Natsumi che grida vattene. E lui che tocca e sfiora con le dita la superficie fredda  e liscia, un pugno e si frantuma, nocche arrossate e insanguinate, schegge sparse lungo la scrivania, ne afferra una a forma di triangolo, quasi isoscele, se non fosse per la punta leggermente piegata irregolarmente, gli piace  e la stringe lungo le dita mentre il sangue comincia a scorrere lungo la linea della mano. Fa lo stesso con l’altra solo che incide l’incavo tra l’indice e il pollice, soffoca un gemito perché non deve gridare ,non può permetterselo, perché lui se lo merita. Deve punire quelle mani assassine.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Rivelazioni ***


Pov. Sana
-Sana-chan sono le 7 e 30! Se non ti svegli farai tardi a scuola!
Sento una voce chiamarmi ma non è la sua…..
-Signora Shimura…..  mugugno nel sonno.
-Su è ora di alzarsi! Non puoi permetterti di arrivare tardi proprio il tuo primo giorno di liceo!
Per un attimo mi ero illusa che a svegliarmi stamattina sarebbe stata Lei.Quelle parole continuano a morirmi in gola,ma cmq mi prendo di coraggio e chiedo alla domestica:
-Signora Shimura e M-mamma dov’è??      Pronunciare quella parola mi fa risalire un conato.
-Ah la Maestra è ancora a letto,ma si è premurata ieri sera di avvertirmi di svegliarla.
-Ah capisco…
-Le ho portato la colazione…..     E con fare premuroso mi porge un vassoio d’argento sul letto ,che prima non avevo notato  e colmo di ogni sorta di leccornia. Ma io, memore di ieri, e con lo stomaco che sento chiuso e contratto mi limito ad un bicchiere di te d’orzo.La signora Shimura timidamente mi invita a prendere qualcos’altro e io svogliatamente afferro un bastoncino di DANGO che avvolgo in un tovagliolo e prometto di mangiare lungo il tragitto.Leggermente soddisfatta la signora Shimura afferra il vassoio con il resto del cibo e abbandona la stanza.
Io mi svesto ,faccio una doccia veloce  e sono pronta per indossare la mia nuova uniforme scolastica:una gonna corta scozzese dorata con strisce rosso e un golfino smanicato  nella stessa tinta e sotto una camicia a maniche corte ,il tutto completato da un papillon con striature dorate.Indosso le bamboline di cuoio nero con fibbia dopo aver messo i calzettoni bianchi di lana che mi arrivano al ginocchio.Afferro la cartella dove ripongo il dango e salutata la signora Shimura mi dirigo a scuola.Stranamente lì non c’è ancora nessuno,tiro fuori il dango avvolto nel tovagliolo lo guardo e faccio per buttarlo nel cestino dell’ingresso se solo una voce alle mie spalle non mi bloccasse.
-Non si butta il cibo!Non c’è tono di rimprovero nella sua voce,anzi mi sembra piuttosto fredda e distaccata,con lo stesso tono avrebbe potuto dire:”Documenti,prego.”Davanti al check in di un aereoporto.Ehi!! ma poi che mi frega?!Ho cose più importanti a cui pensare…tipo mamma che mi evita…così faccio per ignorare le sue parole e buttarlo lo stesso,ma la sua mano mi afferra per il polso e lo stringe con forza.
-Ahii! Guarda che mi fai male!!
Lui non accenna a mollare la presa ne ad allentarla.Allora mi giro e lo guardo.E’ lui!Non è possibile!!Però anche se è molto più alto e il viso più allungato e sfilato,il colore ambrato degli occhi eil biondo dei suoi capelli scomposti è sempre lo stesso.Sbarro gli occhi e non riesco più a spiccicar parola.Poi senza fare una piega afferra il dango ,che stringo tra le mani lo guarda e se ne va mangiandolo.Sono pietrificata.Non sono sicura al 100% ma quello lì può essere solo Akito Hayama.E’ da quando frequento le elementari all’istituto privato Jimbo (che comprende tutti i gradi di istruzione)che sento raccontare ogni sorta di crudeltà e atrocità perpetrata da una banda di ragazzi con a capo quest’individuo.Eppure in tutti questi anni abbiamo frequentato lo stesso istituto ma non abbiamo mai avuto occasione di parlarci,dato che non siamo mai capitati in classe insieme,anche se dubito fortemente che ciò sarebbe accaduto cmq visto che qualsiasi persona sana di mente,sa bene che è meglio stare alla larga da un tipo del genere.Devo smetterla di pensarci!Se non altro mi ha tolto dall’imbarazzo di mangiare anche se ,pensandoci bene,la figura della cretina me l’ha fatta fare lo stesso.Vabbè sarà meglio controllare in cortile l’elenco delle classi e vedere dove è stato inserito il mio nome.Ma mentre mi avvicinò al tabellone mi sento afferrare per le spalle e sto per gridare un…
-Dannato cretino come ti perm….   Quando mi accorgo che si tratta della mia migliore amica Fuuka.
-Sanaaaa! Ti sembra questo il modo di salutarmi?!  E dicendo così mi da uno schiaffo con il suo epico ventaglio di carta.
-Scusami!Non pensavo fossi tu!
-Ah capisco…..E chi doveva essere allora?!E non chiedermi scusa!!!   
E così mi guadagno un altra ventagliata in  testa.E’ sempre stata così ,detesta quando le si chiede scusa.Fuuka schietta e sincera.Siamo amiche dall’asilo e da allora non ci siamo più lasciate.
-E cmq è due settimane che non ci sentiamo!Dovresti vergognarti!Ogni volta che ti chiamavo rispondeva sempre la tua domestica.E tieni sempre il cellulare spento!
-Scusami è che…ecco..ho avuto da fare!
-Confessalo sei andata in vacanza ad Okinawa a spassartela e non mi hai voluto dire nulla…
Per un attimo sento la vista annebbiarsi,abbasso lo sguardo e sto per mettermi a piangere,ma no..non voglio che Fuuka si preoccupi…così tento di sfoderare il sorriso migliore che ho e le rispondo:
-Esatto sciocchina!E non hai idea dei ragazzi stupendi che ho visto!
-TSK!
MI voltò all’improvviso e noto che il ghigno di scherno proviene proprio da Lui,da Hayama.
-E tu che hai da ridere?!                 Ribatto sdegnata.
-Nulla…  
E dicendo così se ne va piantandomi in asso come una cretina per l’ennesima volta.Possibile che nessun’altro essere della terra sia in grado di provocare in  me tanta irritazione?!Ma è solo questione di un attimo per accorgermi che lo sguardo della mia migliore amica si è fatto improvvisamente triste…non l’ho mai vista così….
-Fuuka che ti prende???
-N-nulla….
-Dai a me puoi dirmelo!
-E-ecco….
La vedo arrossire violentemente.Impossibile.Non ci credo.
-Dimmi che non è vero….
-beh..ecco….
-NON MI DIRE CHE TI PIACE HAYAMA????!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Nuovo ambiente ***


-NON MI DIRE CHE TI PIACE HAYAMA????!!!
-E’-è più complicato di quello che sembra…..
-COOOOOOOOSAAAAA?!
I miei vocalizzi distruggono i vetri di tutto l’atrio della scuola,costringendo tutti a voltarsi verso di noi.
Fuuka adesso ha la faccia interamente rosso vermiglio e senza spiccicare parola mi trascina per un braccio verso il bagno delle ragazze…Giuro che al di là della confusione e dello straniamento ho sentito un altro riso di scherno da parte di Hayama.
-Senti sei scema??C-c’era bisogno di gridare in quel modo??
-Ma non capisci??Non ti ho mai vista così!!Poi quello che mi hai detto è a dir poco sconvolgente!
-M-ma io non ho proprio detto nulla!Sei tu che ti sei messa a gridare conclusioni affrettate.
-Quindi a te Hayama non piace?
-Adesso no prima si.
-Fiuuuuuuuuun,l’importante  è pentirsi dei proprio errori…
-Quest’estate quando stavamo insieme..
-Frena!che hai detto??
-Che stavamo insieme…
-CHEEEEEEEEEEEEEEEEEE?!
-Sana ti decidi a calmarti e la smetti di gridare per piacere?!
-Ma com’è possibile?! Com’è successo?!Ti ha fatto il lavaggio del cervello,ammettilo!
-Nessun lavaggio del cervello..abbiamo cominciato a parlare durante i corsi estivi…sai frequentavamo quelli di potenziamento di matematica e poi sai con la scusa degli appunti..
-Si,vabbè…quel babbeo ad un corso di potenziamento??E di matematica per giunta!
-Guarda che è molto più bravo di me!
-Impossibile Fuuka! Tu sei sempre stata la prima della classe!!
-Invece ti dico che è così..e cmq abbiamo cominciato a frequentarci ed uscire..anche se è un tipo un po’ freddo,si è sempre comportato bene nei miei confronti…
-Ma….?
-Ma,un giorno stavamo uscendo dalla biblioteca dopo aver finito di studiare e un ragazzo per sbaglio mi ha urtata…io mi sono limitata a gridargli un:”potevi fare un po’ più d’attenzione”e quello ha fatto una semplice alzata di spalle e se n’è andato.Akito allora preso da un improvviso raptus e ha cominciato a picchiarlo a picchiarlo selvaggiamente e se non fossero intervenuti due passanti a cui ho chiesto aiuto lo avrebbe sicuramente ammazzato.
-Ma COMEEEEEEEE?!
-Te l’ho già detto Sana!Smettila di urlare che mi stai distruggendo i timpani!
-Scusa continua….Tu non gli hai detto nulla?!
-Si mi sono arrabbiata e gli ho gridato che non c’era bisogno di fare così…
-E lui??
-Ecco….mi ha guardata con occhi che dire spaventosi è dire poco…e mi ha detto con voce vibrante d’odio:”Non darmi ordini!”
-Oddio dev’essere stato terribile!
-Già è così! E non ci siamo più visti e sentiti fino ad oggi nel cortile..
-Ah capisco…mi dispiace Fuuka,ma ci penso io a vendicarti!Gliela farò pagare ioa  quell’imbecille!
-No no! Sana non ce n’è bisogno…non me ne importa più niente…e poi è pericoloso!E io non voglio che succeda nulla alla mia migliore amica!
-Va bene come vuoi…adesso però dobbiamo andare in classe!Ehm…..qual è la nostra sezione?
Altra botta di ventaglio…stavolta sul naso…
-Nell’Ottava scema!
Nell’Ottava sezione mi sembra che ci sia gente apposto…ci trovo pure alcune mie compagne delle elementari..i saluti affettuosi si sprecano…Poi entra il professore di giapponese moderno che dice chiamarsi Suzuki,comincia a fare                              l’appello..solo che Kurata proprio non c’è…il mio imbarazzo sale e mi accorgo che anche Fuuka comincia a sudare…
Così prima di farmi assalire dal panico alzo la mia mano…
-Dì pure…
-Professore Suzuki sono Kurata il mio cognome nel suo elenco dovrebbe esserci… (Per l’agitazione la mia frase risulta piuttosto sgrammaticata)
Subito i mormori si spandono per l’aula..
-E’ lei Kurata…l’attrice..
-Accdenti è molto più carina dal vivo!
-Pensa se fosse veramente nella nostra classe…
-Spero di si…
-Chissà che invidia le mie amiche quando lo sparanno!
Ormai ero più che abituata a quei commenti,anche se a dire il veroero tutta concentrata sul prof. Suzuki che esaminava nervosamente una serie di fogli…
-Ecco Kurata-san lei non è in questa sezione..è nella prima!
-Ah..grazie e scusi il distrubo!
Improvviso un inchino per nascondere il rossore che mi inonda le guance..e mi dirigo fuori l’aula,cogliendo a malapena l’espressione triste e smarrita di Fuuka e quella di delusione dei mieie ex potenziali nuovi compagni di classe.La prima sezione è lontana e rischio non poche volte di perdermi,quando giungo finalmente lì busso timidamente.La scena che mi si para davanti è decisamente antitetica rispetto a quella dell’Ottava..Il silenzio regna glaciale e un professore dallo sguardo di ghiaccio mi accoglie con una stoccata.
-AH la famosa Kurata –chan finalmente ci ha degnato della sua presenza…
-M-mi scusi sono mortificata! È che ho sbagliato sezione…
-Cha attricetta snob!
-Ecco io…..
Sento la rabbia salirmi nel petto..va bene che lui è il professore e io sono una semplice studentessa per giunta in iperitardo! Ma come…
-Scusi come si permette?!
Se la classe era silenziosa,adesso è pietrificata.
-Dovrei essere io a dir e questo sciocca ragazzina..
Sto per mettermi a piangere ma…
-Sciocco semmai è lei!
-Ci a parlato?!?
-Akito Hayama…
Oddio proprio in classe con lui dovevo finire??????!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Fresche cicatrici. ***


Chi ha parlato?!
-Akito Hayama…
-Ah…lo sapevo!Potevi essere solo tu…dannato moccioso delinquente!
-Sarò anche un dannato moccioso delinquente ma perlomeno non sono un sadico che approfitta della sua posizione di potere come lei…
Ero stupefatta…perché…perché mi stava difendendo?! E soprattutto anche se ciò che ha appena detto è sbagliatissimo, non posso fare a meno di dargli ragione!
-Basta! Questo è troppo!Kurata e Hayama furoi dall’aula!In punizione!
Così senza neanche il tempo di replicare mi ritrovai fuori l’aula con Hayama a reggere due secchi colmi di acqua.
-Accidenti a te!
-Ehi,scusa ma nessuno ti ha chiesto di difendermi!
-Guarda che non ti stavo mica difendendo!
-Ah no?E allora spiegami perché ti sei messo di mezzo!
-Detesto la gente arrogante…
-Senti chi parla…
-Tzk.
-La pianti con quel ghigno malefico?!Sembri un ONI!
Non dice più nulla e lo vedo abbassare il capo.
-Cmq grazie…
Nessuna risposta…
-Grazie…
Ancora silenzio…
 
GRAZIEEEEEEEEE HO DETTO!
-Ho sentito non sono mica sordo!E smettila di gridare!
-E’ che…è impossibile fare conversazione con te!
-E chi te l’ha chiesto?!
-Ecco vedi?! GRRRR!
La porta dell’aula si apre ed esce il professor Sengoku (Hayama mi ha detto che si chiama così)
-La volete piantare di fare baccano voi due?!O le ore di punizione diventano tre!
E dopo aver detto ciò sbattè la porta…
-Certo che quel Mangoku me lo mangerei vivo! E tu?
Ma Hayama non mi risponde,e solo allora mi accorgo che le sue mani sanguinano con forza…
-Ehi ma tu?! Perchè non mi hai detto nulla?
-Non c’è nulla da dire…
Mollo i miei secchi a terra e faccio per avvicinarmi,sto per toccargli la mano,ma ecco il suo terribile sguardo colmo di odio…
-Non mi toccare!
E’ un istante e gli mollo un gran ceffone sulla guancia sinistra…
-Smettila di fare il cretino e vieni con me!
Per la sorpresa i secchi gli scivolano di mano e tutta l’acqua si sparge lungo il corridoio…
-Ci pensiamo dopo a pulire,ora andiamo!
E così lo detto lo trascino di peso per le braccia,dato che non posso toccargli le mani,l’infermieria fortunatamente è a pochi passi!Solo che l’infermiere non c’è.Bene.Benissimo.Mi toccherà fare tutto da sola.Il problema è che la mia esperienza in fatto di infermieristica si limita all’applicazione di cerotti..ci ha sempre pensato la signora Shimura o la mamma quando mi facevo male…un improvvisa fitta di dolore mi trafigge il petto,ma cerco di non pensarci…
-Ehi tutto bene?
E’ lui  a parlarmi..senza che me ne accorgessi ha accostato il suo viso vicino al mio…questa vicinanza mi crea del disagio e non poco…ma non glielo darò a vedere, mi mancano solo le sue prese in giro!!!
-Questo dovrei chiederlo io a te…cmq per tua somma sfortuna l’infermiera non c’è,quindi toccherà a me provvedere alla tua medicazione.
-Guarda che non ne ho bisogno.
-Taci e siediti su quello sgabello.
-Tu ordini non me ne dai!
-Si,si,già sentito,ora siediti lì e appoggia le mani sul tavolo!
-E se mi rifiutassi?
Tiro fuori due Piko-chan dalle tasche,per l’esattezza di mezzo chilo l’uno…
-Tu non vuoi curarmi…tu vuoi uccidermi e basta.
-Piantala e sta fermo!
Pov. Akito
Senza rendermene conto mi ritrovo in infermeria con quella pazzoide di Kurata.Se è un incubo vi prego di svegliarmi!Non ha capito nulla!Io non voglio che le ferite si rimargino voglio solo che continuino a sanguinare,per ricordarmi che il solo fatto di esistere è una colpa.Ma lei è troppo sciocca e felice per capire,anche se qualche minuto fa mi è sembrato di leggere della tristezza in lei.Forse anche lei è una comune mortale.Ma non ho modo di focalizzarla bene che mi sento toccato da lei,e ritiro la mano di scatto.Non mi piace .Non l’ho mai permesso a nessuno.Nelle risse..beh..quella è un'altra storia.Adesso vedo che mi osserva con i suoi profondi occhi color nocciola come se guardasse un animale ferito!Che rabbia!Io non ho bisogno della pietà di nessuno!Abbasso lo sguardo e prima di riuscire a fermarmi le parole mi esocno da sole…
-Non mi va.
MI sono a malapena reso conto di non aver specificato a cosa mi riferissi esattamente e sono quasi tentato di aggiungere una spiegazione ,quando la vedo allontanarsi e sparire.Lo immaginavo.Del resto neanche lei è poi diversa dagli altri…ma ehi??? Che sto dicendo?!?Dovrei essere sollevato, ma mentre sto per andarmene eccola ricomparire.Adesso indossa un paio di guanti.La guardo sbalordito.E’ l’unica persona che finora è stata in grado di stupirmi.
-Ecco adesso non dovrebbe esserci nessun problema…per TE...
Si affretta ad aggiungere farfugliando…Finalmente capisco.Si è messa i guanti per evitare di crearmi il disagio di sentire il contatto con un'altra pelle.Certo che è proprio una…
-Mpf!
-Ehi che hai da ridacchiare?!che c’è di buffo??
Anche se ho coperto il volto con l’altra mano se n’è accorta cmq.Dannazione.
-Penso sia la prima volta che ti vedo ridere!
E detto ciò sorride,un sorriso meraviglioso che mi fa provare allo stomaco una sensazione simile al calore…O almeno credo.E’ astuta.Mi faccio medicare solo perché temo la sua ira!Ma che sto pensando?!Oddio!oggi devo essere sicuramente impazzito!
Così prima di pensare o commettere qualche altra stramberia mi alzo e me ne vado lasciandola lì.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2754017