Fragments Of Light Scattered in Darkness di Kamelye (/viewuser.php?uid=124097)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1; 5 Mesi Dopo: la Fiducia della Dolce Camelia ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2; La Luce della Stella Nera ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3; Riunione Familiare? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4; Buona fortuna, Stellina! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Un nuovo inizio, o l'inizio della fine? ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Fight or Die ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1; 5 Mesi Dopo: la Fiducia della Dolce Camelia ***
FOLSID 1
Fragments of Light Scattered in
Darkness
Capitolo 1:
5 Mesi Dopo: la Fiducia
della Dolce Camelia
Una
ragazza dai capelli biondi stava scrivendo qualcosa su una lavagna, di
fronte a tante testoline che la guardavano con occhi ammirati.
-Hei Soul! vieni! è l'ora della dimostrazione pratica!-
Gridò, per farsi sentire.
Niente
da fare, l'aveva sgamato anche sta volta. Si era nascosto dietro la
porta, ma era impossibile sfuggire al potere di percezione della
Prof.ssa Maka Albarn.
Entrò ciondolante nella classe, dove un -
oooh- di meraviglia lo accolse. Dopotutto, lui era Soul Eater, falce
della Meister che aveva sconfitto il Kishin. Lanciò uno
sguardo
supplichevole alla ragazza, che però stringeva convulsamente
un
librone di minimo cinquemila pagine con un'espressione a dir poco
assassina.
L'arma lasciò perdere e sempre con quel suo tipico sorrisino
alzò lo sguardo verso la sua Meister, guardandola storto.
-Tsk. D’accordo.
Ma questo è molto poco figo.- disse il ragazzo, ormai
rassegnato. Sospirando tese la mano a Maka, che la prese soddisfatta.
Voleva fare il duro, Soul, ma alla fine soddisfava sempre ogni suo
capriccio. Sotto gli occhi sbrilluccicanti di tutti quei bambini,
l'albino si
trasformò in una lunga e affilata falce.
-Bene bambini, ora fate come noi. Chi la possiede, usi la propria arma.
Per chi ancora non ne possiede una, si alleni da solo. Oggi impareremo
e basi per la tecnica delle “anime in risonanza”.
State a
vedere.-
Ormai la risonanza era una cosa che gli veniva naturale come respirare.
Le mani unite trasmisero una scossa elettrica che risalì il
braccio fino a congiungere le loro anime.
Un 'oooh'
meravigliato salì in coro dai bambini.
-Cavolo Maka,
certo che ti viene molto bene la parte della
maestrina- disse la falce, sorridendo sotto i
baffi.
-Ah-ah, davvero molto divertente, Soul-
Percepì la sua arma fare il suo ormai classico sorrisetto
sghembo, prima di tirare una corda che pendeva a poca distanza da lei.
Si sentì un meccanismo cigolare sotto il pavimento, mentre
la
ragazza perfettamente composta iniziò a mettersi in
posizione.
E' incredibile.
vero Soul? E
pensare che sono passati cinque mesi... Solo conque mesi, da quando
abbiamo battuto il Kishin...
Vero, Maka. Questa normalità non fa proprio per i tipi cool
come me...
Ahah, ma sentiti, parli come Black*Star
Tsè,
ma sentiti, parli come una senzatette...
Soul! Brutto...
La
Meister non riuscì a terminare la sua lista di improperi.
Improvvisamente,
dei bersagli iniziarono a spuntare ovunque: dal pavimento, dal
soffitto, dalle pareti, tutti diretti verso la sua esile figura, che
non si scompose minimamente. Aumentò la stretta sulla falce
e
iniziò a farla roteare con maestria. La lama nera
e rossa
si ingrandì a dismisura, diventando splendente. Una scarica
di
energia pura attraversò le due anime fuse alla perfezione.
–MAJINGARI!- disse,
e con un solo fendente, spazzò via tutti quei bersagli.
Alzò lo sguardo, senza trattenere un’espressione
soddisfatta alla vista dello stupore dei suoi alunni.
-Bene ragazzi, ora pro... –
Maka si interruppe: un brivido le scosse tutta
la schiena.
Sgranò gli occhi e si concentrò di
più,
coinvolgendo anche Soul. Aveva avvertito
l’onda di un’anima. Un’anima particolare.
Molto
particolare.
No, ti prego, non di
nuovo, non ora che abbiamo un po' di pace!
- Ehi Soul, l’-l’hai sentita anche tu?? Santi kami,
è... è un’anima spaventosamente
potente!!-
Ma chi
potrebbe mai contenere un’anima così potente in un
solo
corpo?! Pensò la Meister, visibilmente
sconvolta.
-Soul! Dobbiamo avvertire subito
Shinigami-Sama!-
L’arma annuì, e ritrasformata in
forma umana, corse subito fuori. La ragazza disse ai suoi alunni che la
lezione era finita, e che i compiti erano scritti alla lavagna. Poi si
precipitò dietro la sua arma.
- Soul! Vado io da Shinigami -Sama, tu vai ad avvertire Black*Star e
gli altri!-
- Umpf, d’accordo, ci vediamo la…-
Vide la sua Meister arricciare il naso a
quella risposta
secca, ma non ci fece troppo caso. Facendo attenzione a non investire
nessuno nella sua folle corsa, il ragazzo si precipitò nella
palestra, dove sapeva avrebbe trovato quel pazzo di Black*Star.
Ciò
che aveva visto, grazie alla percezione dell’anima di Maka,
era davvero inquietante. Perso nei suoi pensieri, nemmeno si accorse di
essere arrivato davanti alla porta della palestra della scuola.
Sperando che ci fosse anche Kid, la spalancò senza tanti
complimenti, irrompendo nella sala, incurante di avere ancora un
braccio trasformato in falce.
***
Un
ragazzo dai capelli azzurri se ne stava in piedi al centro della sala,
completamente immobile. Sembrava quasi che non respirasse.
Di
fronte, invece se ne stava con una posizione molto più
tranquilla e rilassata, un ragazzo dai capelli neri, con delle curiose
strisce
bianche solo su metà della testa. Era evidente, si stavano
fronteggiando.
-Tsubaki,
Modalità Lama Incantata, subito!- Disse,
con una voce profonda, che quasi non ti aspetteresti.
Percepì la sua arma annuire e concentrarsi, fino a cambiar
forma. Da una piccola lama, veloce e maneggevole, si era trasformata in
una lunga katana completamente nera. Senza nemmeno dare il tempo
all'arma di trasformarsi completamente, si scagliò contro il
suo
nemico urlando. Sarebbe sicuramente andato a segno, se prima di partire
non avesse sbraitato dicendo:
-Kid,
maledetto! Io ti batterò! Io sono, Black*Star e
supererò anche gli dei!! YAHHOOO!!-
Infatti,
per il suo avversario non fu poi tanto difficile schivare
quegli attacchi, seppur velocissimi e precisi. Per un po’ si
limitò ad indietreggiare. Poi, quando Black*Star pensava di
averlo messo con le spalle al muro, Kid ribaltò subito la
situazione,
sparando vari e potenti colpi con le sue due pistole. Andarono a segno
con una precisione chirurgica, spedendo l'altro a terra.
-Black*Star,
stai bene??-
Disse
Tsubaki, sciogliendo la trasformazione. Cercò di
sorreggere il suo Meister, guardandolo con occhi apprensivi e un
po’ contrariati.
-Ma
certo che sto bene, Tsubaki, con chi credi
di parlare?! Diamine, io sono Black*Star, colui che supererà
anche dio! Secondo te una carezza del genere può mettermi
KO?
Andiamo, ho combattuto anche il Kishin! Allora,
ricominciamo?-
Disse,
con uno sguardo deciso. La sua arma lo guardò con
uno sguardo rassegnato, ma che mutò subito con uno
d’incoraggiamento. Annuì, fiduciosa.
Kid,
dalla sua postazione, osservava attentamente la
scenetta che gli si presentava davanti. Era sempre la stessa, da
quando, solo cinque mesi prima, avevano affrontato e sconfitto il
Kishin. Black*Star si era convinto di non essere stato abbastanza
forte, ed era da cinque mesi a questa parte che si allenava
ininterrottamente, tutti i santi giorni. Inconsciamente, sorrise.
Quel
ragazzo ha una volontà incrollabile,quasi quanto
l’infinita pazienza che ha la povera Tsubaki nei suoi
confronti.
Ancora non riesco a capire come fa a sopportarlo. E'
così… asimmetrico!!
Oh Kid, ma ancora non
l'hai capito? Disse
una Litz stupita.
Perchè, cosa
dovrei capire?
Il giovane shinigami
percepì Litz darsi una sonora manata
sulla fronte, sospirando sconsolata. Fece le spallucce, e
tornò
a guardare i due ragazzi che aveva davanti.
Ogni
volta che li vedeva insieme, combattere per i propri amici, per i loro
ideali o per la libertà, Kid si sentiva orgoglioso dei suoi
compagni. Si, anche se erano terribilmente asimmetrici.
-Litz,
Patty, ora basta, riposiamoci un po’.- disse Kid,
avvicinandosi a Black*Star. D'un tratto, vide il ragazzo
irrigidirsi e deglutire.
-Kid,
la senti ache tu? Questa presenza...- Disse il ragazzo,
sconvolto.
-Hei, Black*Star,
cosa ti succede? Ti ho colpito trop- non finì nemmeno la
frase,
ora conscio anche lui di cosa stava succedendo.
Un'aura si stava
avvicinando lentamente alla scuola.
Oddio. Che
sia... No, non
è l'aura di follia emanata da un Kishin. Eppure, ha un
che di oscuro... ma non sembra malvagio...
Ma ciò che lo sconvolse di più, furono le parole
dell'amico:
- Io la conosco. Ha qualcosa di familiare, ma non riesco a ricordare
chi sia...-
Kid
avrebbe pensato chce lo stesse prendendo in giro se non fosse stato
serio,
terribilmente serio. In quel preciso momento, la porta si
spalancò, e i due ragazzi scattarono in piedi pronti a
respingere
un'attacco. Quando videro Soul sulla soglia,
sudato ed ansimante per la corsa, abbassarono le armi, ma non Black*Star che teneva ancora
alzata la sua Kusarigama stringendola convulsamente.
-Hei Soul, si
può sapere che diamine succede?-
- Non lo so, Kid. -
disse ansimando per la corsa. -Maka ha avvertito
un'anima spaventosamente potente avvicinarsi. L'ha fatta vedere anche a
me, poi mi ha detto di correre ad avvertirvi. Dobiamo andare alla Death
Room, subito!-
- D'accordo, andiamo.
E speriamo bene-
Disse, prima di
avviarsi
velocemente verso la stanza di Shinigami-Sama. Fu raggiunto in un
batter d'occhio da Kid, mentre Black*Star rimase indietro, con
un'espressione stranamente pensosa.
-Hei
Kid, ma si può sapere cosa succede a Black*Star? Ha una
faccia per niente cool.-
- Non lo so Soul. Ha
percepito quell'anima prima di me. Sostiene di riconoscerla, ma non
ricorda dove l'abbia conosciuta.-
L'albino si
girò verso
l'amico, preoccupato. Il ragazzo stringeva con forza il manico della
Kusarigama, cercando di trarre forza dala vicinanza della sua arma.
Non
è possibile. sono sicuro di aver conosciuto quest'anima. ma
dove? perchè non riesco a ricordare? Aaah, basta, non ci
devo
pensare. Il grande Me non ha pauradi niente. Se è un altro
nemico, beh, se la dovrà vedere con il sottoscritto.
Tsubaki, ci
stai?
SI!
E ALLORA ANDIAMO! YAHOOO!!
Con nuova sicurezza,
aumentò l'andatura, superando velocemente i suoi amici
- NON MI
FREGA
ASSOLUTAMENTE DI QUANTO E' FORTE, QUANDO ARRIVERA',
COMBATTERÀ
CON IL SOTTOSCRITTO, E CAPIRA' CON CHI HA A CHE FARE!! IO SONO
BLACK*STAR, E SUPERERO' ANCHE GLI DEI!! AMMIRATEMI, YAHHOOOOOO!!-
E partì a
razzo, con una
Tsubaki tornata umana che continuava a chiedere scusa a tutti coloro
che la furia del suo Meister investiva senza pietà. Si
voltò verso Kid, poi verso Soul.
Chi
sarà
il possessore di questa anima? E perchè Black*Star sostiene
di
conoscerla? Sarà amica o nemica?
Sospirò.
Poi sorrise, guardando la shiena del suo Meister che correva avanti a
lei, deciso e implacabile.
La
sento, Black*Star. La tua determinazione, il tuo coraggio... li
sento... Le trasferisci anche a me, facendomi sperare. Camminiamo
insieme, Black*Star. Verso questa nuova avventura. Io ti
seguirò.
Sempre.
Angoletto dell'autrice!
Halleluja, ecco finalmente il nuovo capitolo, revisionato e corretto!
ho già gli altri pronti, quindi finalmente potrò
aggiornare con una regolarità perlomeno umana!
Spero che vi piaccia, mi raccomando lasciatemi un commentino :D
-Kamelye
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Capitolo 2 *** Capitolo 2; La Luce della Stella Nera ***
FOLSID 2
Fragments of
Light Scattered
inDarkness
Capitolo
2:
La Luce della Stella Nera
Camminate
l'uno accanto all'altra. Insieme, come sempre. Ti giri a guardarla. La
ammiri per il suo coraggio. Sa perfettamente che per lei potrebbe
essere pericoloso. Molto pericoloso.
-Sei sicura di volerlo fare?-
le chiedi.
-Si, sono sicura. E' da quando mi hai trovato che cerco
delle
risposte. Ora abbiamo trovato una traccia, e non ho alcuna intenzione
di lasciarmela scappare. Voglio sapere, anche se sarà
doloroso-
Sorride. La guardi, cercando una traccia di paura o insicurezza nei
suoi occhi blu cobalto. Sorridi anche tu, non trovandone. Lei tira
fuori una mappa. Controlla attentamente la carta, facendo scorrere le
lunga dita fasciate
sulla superfice ruvida. Vi incamminate, insieme. Dopo circa
un'ora
di cammino arrivate ad un villaggio, abbandonato da anni. E' la vostra
destinazione. Alla fine, dopo tanti sforzi e ricerche, ce l'avete
fatta. Le sfumature dei suoi occhi hanno cambiato colore. Blu e verde
si mescolano alla perfezione, sincronizzati con le sue emozioni. Pensi
che sia bellissima, ma non glielo dirai mai. Sai che può
essere
pericoloso per la sua anima, già abbastanza compromessa. E
sai
anche che questa è solo una scusa.
La verità è che
hai paura, paura. Una paura folle. Ti riscuoti, non appena noti che si
irrigidisce improvvisamente. Inizia a correre e tu la segui. Varchi il
cancello in rovina di quel villaggio, rosso di sangue e ruggine, un
brivido i percorre la schiena quando intravedi una stella nera.
-Dannazione,
l'ho persa di vista!! AKIRA?! dove sei! AKIRAAA!-
Poi accade. Un'onda dell'anima che aumenta a dismisura. La terra trema.
Alcune case intorno a te stanno per cedere. Corri. Veloce,
più
veloce, anche se ti scoppiano i polmoni, e la polvere ti entra negli
occhi. Eccola li. E'
dentro una casa, parzialmente crollata. In ginocchio, la vedi stringere
convulsamente qualcosa. Corri verso di lei. La prendi per le spalle, la
scuoti, cercando di farla reagire. Poi incontri i suoi occhi.
Ogni speranza dentro di te svanisce. Sono vacui, come in
trance.
Un'idea ti attraversa la mente, come un lampo. Sta ricordando. Ce
l'avete fatta. Era quello il vostro obbiettivo: farle recuperare la
memoria. Improvvisamente la tua gioia sparisce, e si tramuta in
terrore. Le fasciature sulle braccia si disintegrano, rivelando un
arabesco nero che le attraversa tutta la lunghezza delle braccia. Era
illuminato da una luce sinistra. Sulla spalla sinistra, ora scoperta,
spicca il tatuaggio di una stella nera.
Un urlo disumano scuote la sua esile figura.
Poi un altro, e un altro ancora. -No,
Akira, NO! Non puoi cedere! non adesso!-
Niente
da fare. La sua anima è
completamente impazzita. Ti scaglia via. Ti rialzi, incurante del
dolore, e la raggiungi. Ti chini su di lei, la abbracci forti, le dici
che andrà tutto bene. Preghi che sia così. Ma
ormai la
sua anima è completamente fuori controllo. Sta per morire. E
tu
non puoi permetterlo.
Non vuoi. Stringi ancora di più quel corpo, dall'anima
distrutta
dal dolore. Liberi il tuo potere. Soffrirà, ma è
l'unica
soluzione. -Anime in Risonanza!!-
Appena entri in contatto con l'anima distrutta di lei, un
dolore
straziante ti investe. La sua sofferenza si riversano della tua mente,
insieme ai suoi ricordi. In un attimo, vedi le sue memorie passarti
davanti, come in un film. Memorie che qualcuno aveva celato, ma che ora
ritornano alla luce. Tuttavia, a volte, la luce può anche
accecare.
***
Sette
ragazzi entrarono di corsa nella Death Room, dopo che una furia dai
capelli blu aveva dolcemente sfondato
la porta urlando.
-FATE SPAZIO AL GRANDE ME!! ALLORA, CHI E' QUESTO NUOVO NEMICO CHE
VUOLE RUBARMI LA SCENA?! IO GLI SPACCO IL CULO, YAHOOOOO!-
Dei goccioloni stratosferici si materializzarono sulle teste dei suoi
compagni.
-Eccovi qua ragazzi miei, sapevo che sareste venuti qui senza neanche
avere bisogno che vi chiamassi. Non è vero, Maka-chan?♪-
disse il Sommo Shinigami con la sua strana voce. La
ragazza,
seppur imbarazzata, si riscosse subito. Allontanato il padre Spirit a
furia di Maka-chop, disse, apprensiva.
- Shinigami sama, ho percepito un'anima spaventosa!-
-L'abbiamo avvertita anche noi, che non abbiamo il potere di Maka della
percezione delle anime! Dicci Padre, è per caso un
nuovo
nemico? Un Kishin si è forse risvegliato? Avanti, parla!-
rincarò Kid
-oh, no no ragazzi, avete preso un granchio!- disse il Sommo, agitando
le grosse mani bianche. -E' vero, l'anima che avete percepito
è anomala. Ma non è malvagia, anzi, appartiene a
uno
studente della Shibuseeen♪ state pure tranquilli-
Si sentì un sinistro rumore di mascelle crollate, insieme a
numerosi respiri di sollievo.
-Questo studente, o meglio, studentessa, è partita un anno
fa
insieme alla sua arma per capire come spezzare il sigillo che occultava
la sua memoria♪- disse con la sua curiosa voce.
Poi si girò, richiamato da un trillo proveniente dal grande
specchio che aveva di fronte. La superficie liscia diventò
nera
e si increspò, ondeggiando più volte.
Dopo pochi
secondi, il nero lasciò il posto alla figura di un ragazzo,
seduto su un tappeto davanti ad una ragazza stesa a terra vicino a lui.
Il ragazzo aveva delle occhiaie spaventose, come se non riuscisse a
dormire da giorni.
-Allora Ryan-kun, come sta la piccola Akira-chan?-
-Scusi se la interrompo, Shinigami-sama. Ha per caso detto "occultati",
poco fa? -
chiese una Litz piuttosto nervosa.
-Si mia piccola Litz. Voglio dire che Akira-chan non riusciva a vedere
i suoi ricordi perchè qualcuno li aveva "bloccati". Non
è
così, Ryan-kun?-
Il ragazzo allo specchio annui.
Non sembra un tipo di molte parole, eh Maka?
Vero Soul. Inoltre, questa storia non mi convince per niente. Non mi
fido molto. L'hai sentita anche tu la potenza di quell'anima. Non
può appartenere ad un semplice studente. Qui c'è
qualcosa
che non quadra...
Mah, stiamo a vedere...
-ALLORA PLEBEI!! VOLETE FAR CAPIRE QUALCOSA ANCHE AL
GRANDE ME O DEVO ASPETTARE A LUNGO?!-
-Black*Star ti prego, smettila, ora vedrai che ci
piegheranno tutto...- disse piano Tsubaki, diventando rossa per
l'imbarazzo.
-Ragazzi, per favore, fate un po’ di silenzio... non posso
vivisezionarvi, qui davanti a tutti...-
L'intero gruppo si irrigidì all'istante, ragazzo allo
specchio
compreso. Si girarono lentamente tutti insieme, con delle facce
terribili, pregando i kami che non fosse lui.
-Oh, andiamo caro, non devi spaventare i ragazzi in questo modo.-
Disse un'altra voce, molto più dolce.
-Ben tornato, Prof. Stein. Marie-chan! Non ci credo, sei
tornata tutta intera dalla luna di miele! ♪-
disse il Sommo. La dolce Death Schyte e l'inquietante professore,
infatti, erano partiti subito dopo le nozze, avvenute qualche settimana
prima. Ma la cosa più sensazionale, era che Marie era
tornata
tutta d'un pezzo. L'ex professoressa si esibì in una risata
nervosa, quando la voce profonda del marito richiamò tutta
la
marmaglia all'ordine.
-ahem, se non vi dispiace, ora che ci siamo allegramente salutati, io
vorrei sentire la storia che ha da raccontarci il nostro giovanotto, li
di fronte.-
Ricordandosi il motivo per cui si erano precipitati li, tutti i ragazzi
si piazzarono davanti allo specchio, attenti.
-Forza caro, parla. Ti ascoltiamo. -
Il ragazzo allo specchio annuì, e iniziò a
parlare.
- Grazie signorina Marie. Come tutti avrete capito, il mio nome
è Ryan, Ryan Aikage. Sono l'arma di Akira Kurohoshi*,
Meister
della Shibusen.-
Al pronunciare di quel nome, tutti i presenti si girarono
verso Black*star, che aveva assunto un colorito marmoreo.
Non è
possibile. No, non può essere vero.
Pensò il ragazzo, sgranando gli occhi.
-Io e Akira abbiamo seguito il vostro consiglio,
Shinigami-Sama.
Abbiamo viaggiato molto, ed alla fine abbiamo incontrato la strega.
Come avevate detto voi, è ancora una bambina, ma il suo
potere
di tracciamento è potente. Prima però abbiamo
dovuto
combattere con un certo Mifune.-
Tutti, tranne il Sommo Shinigami sobbalzarono.
-Esatto ragazzi, sta parlando della piccola Angela, la strega bambina♪
A quanto pare i suoi poteri si sono rivelati♪-
-Precisamente Shinigami-Sama. Ed è anche molto
potente!
Per non parlare della sua guardia del corpo. Aveva un'anima
straordinaria. Abbiamo dovuto usare il nostro attacco migliore per
metterlo KO. Comunque, la piccola strega ha tracciato il Percorso
dell'Anima** di Akira senza nemmeno aver visto il tatuaggio sulla sua
spalla. Ha dato una mappa e ci ha indicato la via per questo villaggio
abbandonato. Li, appena arrivati, la mia Meister haavuto
un'altra delle sue crisi... E' entrata in una specie di trance, e credo
che stesse recuperando la memoria. Poi... deve aver vesto qualcosa che
l'ha sconvolta perticolarmente, e i sigilli hanno ceduto...-
Il ragazzo strinse i pugni così forte da ferirsi le mani.
Abbassò lo sguardo, frustrato. Tutti quanti rivolsero uno
sguardo interrogativo e preoccupato verso Shinigami-sama, che per la
prima volta quel giorno, parlò con una voce seria e affranta.
- Ragazzi miei, è molto brutto ciò
che capita alla
povera Akira-chan. Vedete, lei ha un bel problema. La sua anima
è troppo potente, e il suo corpo e la sua mente non riescono
a
contenerla. Infatti, a volte, perde il controllo, e libera tutta la sua
potenza. Ecco perchè l'avete percepita anche voi, fino a
quaggiù... ed è una cosa molto, molto pericolosa.
Se non
viene fermata in tempo, l'anima consuma il proprietario,
uccidendolo.Tuttavia, qualcuno che Akira-chan non riesce a ricordare le
ha apposto dei sigilli sulle braccia che limitano la sua anima... E' un
processo che tuttavia non basta. Ma vedo che comunque Ryan-kun
è
riuscito a salvarla, no?♪-
-Si ma... questa crisi
è stata più
violenta delle altre. Molto più violenta. Non si
è ancora
svegliata. Penso che stia ancora assimilando i ricordi. E' stato
terribile, mi creda Shinigami-Sama e io non sono riuscito a fare niente
per evitarle quella sofferenza-
disse nuovamente Ryan, con lo sguardo mesto.
-Mal l'importante è che ora si sia stabilizzata, giusto? Non
dovresti incolparti, le hai salvato la vita...- disse Marie, con un
sorriso incoraggiante.
-Grazie, signorina Marie, ma... per fermare la sua crisi, ho attivato
la Risonanza. E' stato veramente terribile. Nel
momento in cui eravamo in contatto, sono venuto anche io a conoscenza
dei suo passato. Sono rimasto sconvolto. Non mi stupirei se questa
volta lei non... non...-
Non riesce nemmeno a finire la
frase. Pensò Stein,
sbuffandoL'
anima di quella ragazza è terribilmente instabile. Se non ci
fosse quella della sua arma a sostenerla, impazzirebbe. Forse, sta
volta non ha retto e si è sfaldata. Non mi stupirei se
questa
volta, lei non tornasse indietro. Non è improbabile.
- Cosa ne pensa, professor Stein?-
-Ti dirò, Soul. Penso che questa volta, potrebbe veramente
essere stata decisiva, per l'anima di quella ragazza.
Tuttavia, credo che il legame che la lega alla sua arma e viceversa,
sia così forte da essere un mezzo per "tornare indietro".-
Tutti i presenti deglutirono pesantemente. Ryan sorrise, con un sorriso
spento, tirato. Poi, l’illuminazione. -Professore-
disse,
attirando l'attenzione di Stein - Non cacciamo anime da quasi otto
mesi... Potrei riuscire ad assorbire la sua energia in eccesso!- Il
professore si rigirò la sigaretta tra le dita, pensoso. Poi,
piano, annuì.
-Ehi,
che vuoi fare?! Così rischi di essere risucchiato anche tu! -
Urlò Maka a Ryan, avendo capito tutto.
-Fermo, non lo fare!- disse Kid.
- Zitti. Lasciatelo perdere. E' l'unico che può
salvarle
la vita. Devi solo darle una ragione per continuare a vivere.- disse
Stein, con un sorrisetto poco rassicurante, mentre si accendeva una
sigaretta.
-Ma così si farà ammazzare!-
All'ennesima protesta, il Professore estese la sua Onda
dell'Anima verso tutti i presenti, che attraverso i suoi occhi furono
in grado di vedere le anime dei due ragazzi attraverso lo specchio. Uno
Ying e uno Yang, perfettamente
fusi tra loro, uguali ed opposti.
-Vedete? Lui è pronto a morire.-
Disse, ammiccando prima verso Soul, che sosteneva una Maka un
po’ scossa per le anime di quei due, poi verso Ryan.
Lui sorrise, mesto ma sincero.
-La riporto indietro...-
Ringraziò tutti per poi allontanarsi dallo specchio, andando
vicino alla sua Meister. Lo videro prenderle la mano, e Stein
e Maka videro l’anima del ragazzo attivare la sua Onda dell'Anima.
Un
urlo, una luce accecante, poi la comunicazione saltò. Per la
sorpresa, tutti si erano alzati di scatto, e ora erano immobili, come
delle statue.
-DANNAZIONE!! VEDI DI TORNARE INDIETRO, COMUNE MORTALE!
NON PUOI
SCHIATTARE SENZA PRIMA AVER VISTO LA MIA IMMENSA GLORIA ED ESSERE
BATTUTA DAL SOTTOSCRITTO!! SONO STATO CHIARO?!-
- Bravo Black*Star, è così che si
parla!-
- MA OVVIO SOUL!! ehehe- i due si batterono il cinque, complici della
stessa stupidità. Dopo essere stati annullati da alcuni
Maka-chop, finalmente tornò un po' di quiete.
-Kid, figliolo, vai a prendere
dall'archivio
segreto della scuola le schede di Akira-chan e Ryan-kun. C'è
una
cosa che vorrei mostrarvi. Soprattutto ad uno di voi♪-
-Certo Padre. Vado subito.-
Otto minuti spaccati dopo era li davanti, con due schede
in mano.
-Black*star, ragazzi, venite qui un momento per favore -
Disse il Sommo, perdendo di nuovo il suo tono scherzoso.
Quando furono tutti intorno a lui, il Sommo
tese la mano
con la scheda di Akira a Black*star. Lui la prese, e senza dire una
parola, la aprì, e lesse. Tsubaki, che era accanto a lui e
poteva leggere, si mise una mano sulla bocca, sconvolta.
Oh mio dio.
Il
ragazzo teneva in mano la scheda che Shinigami-sama gli aveva passato.
No, non era possibile. Non poteva essere vero. Lui era solo, non c'era
nessuno come lui. Erano tutti morti.
Eppure, la scritta su quel foglio era chiara.
AKIRA
KUROHOSHI
del Clan della Stella
***
*Kurohoshi= In giapponese vuol
dire Stella Nera
**
Percorso dell'Anima= E’ il potere (assolutamente
inventato)che ho
attribuito alla piccola strega Angela, che nell’anime non ha
ancora sviluppato i suoi poteri. Permette di trovare il
“
percorso” che un’anima ha svolto nella sua vita,
attraverso
qualcosa di
particolare di chi si vuole
rintracciare. Ad esempio, in questo caso la piccola ha trovato il luogo
di nascita di Akira.
Angolino
piccino picciò!
Ecco
finalmente il secondo capitolo, riveduto e corretto! fra una settimana
esatta pubblicherò il prossimo :D Spero che vi piaccia! In
caso
ci sia un qualsiasi errore, fatemelo sapere con una recensione
<3 :*
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3; Riunione Familiare? ***
FOLSID 3
Fragments
Of Light Scattered in Darkness
Capitolo 3:
Riunione
familiare?
Buio.
Tutto ciò che i tuoi occhi distinguono è Buio. Un
buio
denso, quasi palpabile. D'un tratto, riesci a vederla. E' li,
davanti a te. Le prendi una mano. Una luce ti abbaglia. Ora
non
sei più nel buio, ma circondato da un enorme prato d'erba.
Davanti a te, lei ti guarda con occhi tristi. Cerchi di parlare, ma
nessun suono ti esce dalla gola. Lei ti mima qualcosa con le labbra, ma
non riesci a capire. Si incammina, e tu la segui. Lo scenario sfuma,
cambia, diventa indefinito, fino a scomparire. Poi, un villaggio. Lo
riconosci, è proprio il villaggio abbandonato dove il suo
incubo
è cominciato, il villaggio del Clan della Stella. Tuttavia,
ora
le case sono perfette. Nessun rampicante, ne crepe, nulla. Bambini
corrono spensierati per le vie, nessuno sembra accorgersi di voi.
Camminate per le strade, tra la gente, invisibili. Poi però
un
bambino si avvicina, correndo. Ti sta venendo addosso, cerchi di
spostarti. Ma non c'è bisogno.Ti passa attraverso.
Stupito, ti giri verso di lei, che ti sorride, ma di un sorriso spento,
come se sapesse che qualcosa di brutto sta per accadere e continua ad
andare avanti, verso una meta precisa. Poi capisci.
"Sto vedendo i suoi ricordi."
Appena hai questa consapevolezza, lo sfondo inizia a
vorticare
velocemente. Si sfoca e si sforma, si incupisce poi si illumina, un
immenso caos di immagini, apparentemente prive di senso. Rivivi
con lei, in prima persona, il suo passato. Come se fossi tu a compiere
le azioni e scegliere le decisioni. Tutto in un millesimo di secondo, o
in una vita intera. Non lo sai. Hai perso la concezione del tempo.
Molte cose ti rimangono impresse a fuoco nella memoria, altre scivolano
via. Poi, tutto si ferma, come è iniziato. Resti sconvolto
da
ciò che hai visto. Ti guardi intorno, ma lei non
c'è. E'
sparita. Che sia stata inghiottita dalla Follia? No, non lo
permetterai. Non di nuovo. Non come allora.
Corri, come mai
prima d'ora, ma non sai se stai andando avanti. O indietro. Destra,
Sinistra, Alto, Basso, Indietro... Avanti...
Non sai più dove stai andando. Non sai nemmeno se stai
andando. E dove. E come. Allora ti fermi. Ma non sai dove andare.
Allora si, perché no, scegli una direzione a caso.
E avanzi.
Non sai come, ma avanzi. L'oscurità perpetua si apre come un
velo. Eccola li, distesa sul "terreno", priva di sensi. Corri
da
lei, e questa volta vai avanti. La raggiungi, la scuoti, la chiami, ma
niente, non si sveglia. E la sua mente è sempre
più
debole. Lo sguardo corre sulla sua figura esile, soffermandoti sulle
braccia. Gli arabeschi neri si sono ingranditi, fino a cingerle tutte
le spalle lasciate scoperte dal vestito nero. Ti fa male vederla
così. Alcuni arabeschi si separano dalle sue braccia, e la
tengono ancorata a quella sorta di oscurità solida.
-E'
la sua anima.- pensi.
Un
sussurro. Ti ha accarezzato per un secondo, troppo flebile per essere
udito. Poi un altro, e un altro ancora.
Perché...
Perché...
-
Akira! Ti prego svegliati!!-
Perché...Perché
dovrei?
Sussulti.
E' la sua voce. Eppure, lei è immobile, tra le tue braccia,
con
il viso contratto in una smorfia di dolore, che respira
appena.
Perché...
Dammi un motivo... Io ho...
-
Akira! Akira! Ti prego apri gli occhi!!-
Io
ho... Mio padre... Ma-madre..
-
No Akira non è vero! Non sei stata tu!!-
Io
ho ucciso. Tutti loro. Sono stata io.
-
No Akira. Non è stata colpa tua. E lo sai. Non è
per questo che si è sacrificata.-
Perché
dovrei... Perché dovrei tornare a vivere... A soffrire...
Dammi un solo motivo...
-
Perché non sei l'ultima Akira! Non sei più
sola... lui
è sopravvissuto. Perché l'abbiamo trovato,
Akira... tuo
fratello... è ancora vivo!-
E'...
vivo? Mio... mio...
Una
lacrima scivolò sul viso della giovane, prontamente
asciugata da una mano del ragazzo che la sorreggeva.
Due
occhi di un blu fosforescente si spalancarono. Il ragazzo
sentì
i sigilli stabilizzarsi. Una luce potente scaturì dall'anima
della ragazza, che si espanse, fino a purificare tutta la Follia che li
circondava. L'oscurità venne sostituita da un bianco
abbacinante, puro. Il ragazzo vide l'anima di lei alzarsi, ora ferma
sulle gambe. I sigilli sulle braccia non si erano ritirati, anzi, ora
sembravano più forti. Le sue labbra erano piegate in un
sorriso,
su un volto ora sereno. Era ancora incatenata, e il dolore era
terribile, ma ora aveva una ragione per andare avanti. Anzi, due.
L'unica cosa che il ragazzo riuscì ad udire e a vedere in
quel
bianco che oscurava la vista, il sorriso di lei che lo aveva tanto
stregato, e un sussurro:
Grazie
***
-Black*star?
Black*star cos'hai? Avanti, rispondi!-
Niente
da fare, il ragazzo era paralizzato. E con lui Tsubaki, che si teneva
una mano sulla bocca, stupita. Kid gli prese il foglio dalle mani, ed
iniziò a leggere. Poi sconvolto, lo passò a Maka,
che lo
passò a Soul. Che lo passò a Marie, ed infine a
Stein.
Tutti contemporaneamente alzarono lo sguardo verso Shinigami-sama,
sconcertati.
-Ebbene
si ragazzi miei. La nostra piccola Akira-chan, assieme a Black*star,
appartiene al Clan della Stella. E c'è anche un'altra cosa,
che
però non sta a me rivelarvi. -
Tutti
si girarono verso Black*star, in attesa di qualcosa. Un gesto, una
parola uno urlo, uno sclero, qualunque cosa. Ma niente. il ragazzo non
accennava a muoversi. Tsubaki allora si mosse e si avvicinò
al
suo meister, mettendogli una mano sulla spalla. Tremava. Il tremore
diventò evidente, e alla fine...
...
...
-AHHAHHAHAHHAHHAHHAHHAHHAHHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAAHAHAHAH!!
CHISSENE
FREGA, TANTO NON RIUSCIRA' MAI A RUBARMI LA SCENA BWAHAHHAHAHHAHHA!!!
La
risata sguaiata del ragazzo si propagò per tutta la Death
Room,
accompagnata dai goccioloni stratosferici dei presenti con annessa
caduta.
Questo
tizio è assolutamente pazzo.
Pensò Stein.
La
risata di Black*Star contagiò anche gli altri, che si
ritrovarono con le lacrime agli occhi, tenendosi la pancia.
Guarda
come li ha tirati su di morale. Prima le loro anime erano tese come
corde di violino. Vorrei... vivisezionarlo...
Una
mano gli accarezzò la spalla, trasmettendogli una piccola
scarica elettrica, che ebbe il potere di calmarlo nel profondo.
-Stai
bene, caro?-
disse
Marie, preoccupata. L'uomo annui, lanciandole un'occhiata di profonda
gratitudine. Quella donna era capace di tirarlo fuori dalla follia
più profonda. Si girò verso di lei e le prese la
mano.
Ma
guardati, arrossisci come una bambina alla prima cotta.
E'
una piccola vendetta, per caso, signor scienziato?
Ma
certo signorina. Per il fatto che mi salva sempre dalla follia, ma mi
fai impazzire.
Ma
è proprio questo che amo di te, svitato
E
quello fu il turno di Stein di arrossire.
-ora
che ci penso, Black*star, potrebbe essere questo il motivo per cui
conoscevi l'anima di Akira...-
-mmh,
si, penso che ti abbia ragione, Maka-chan- s'intromise Shinigami.
-Shinigami
Sama, cosa avete pensato di fare con Akira e Ryan? L'anima della
ragazza è incontrollabile, è troppo potente per
tenerla
qui alla Shibusen! E' troppo pericoloso per la mia Makina!- disse
Spirit, attaccato alla gamba di sua figlia, che lo spedì
lontano
con un calcio.
-Ma
proprio perché è così instabile che
dobbiamo tenerla qui. Potremmo aiutarla noi!-
-
GIUSTO TSUBAKI!! POI AVRA' BISOGNO DI RECUPERARE TUTTO IL TEMPO CHE HA
PERSO PER ADULARMI!! AHHAHAHAHAHA!!-
E
di nuovo ci fu una risata generale. Shinigami si girò verso
Black*star.
E'
davvero incredibile, ha mandato giù la notizia con una
presenza
di spirito ammirevole. Ooh, ma che bravi ragazzi che abbiamo alla
Shibusen!♪Ha
anche detto che voleva sfidare la piccola Akira-chan! Ihih, spero che
non si faccia troppo male!
Maka
si era allontanata momentaneamente dal gruppo, e ora si stava
concentrando. Aveva sentito le anime di Ryan e Akira fondersi
perfettamente, per poi diminuire di colpo.
-ehi
Maka, tutto bene?-
-uh,
si Tsubaki, è tutto a posto. Solo... -
-Dai
dimmi. -
-Uff
senti... Lo so che ora siete tutti molto contenti, perché
Black*star ha trovato un altro esponente del suo antico clan, ma...
Proprio per questo mi preoccupa... Insomma, il Clan della Stella era
rinomato per le sue malefatte... Io non mi fido per niente di quella
ragazza, ecco. Poi la sua anima... Rabbrividisco solo al pensiero!
Era... Mostruosa.-
Tsubaki si prese un attimo per riflettere, valutando con attenzione le
parole dell'amica.
In
effetti Maka ha ragione. Black*star è un conto, quando il
clan
è stato sterminato lui era troppo piccolo... E noi non
sappiamo
niente di questa Akira. Eppure, Shinigami ha detto che fa parte della
Shibusen da più di un anno...
-
Ora che mi ci fai pensare, anche a ma sembra strano, ma Shinigami-Sama
ha detto che fa parte della Shibusen da parecchio tempo. Se avesse
avuto intenzioni bellicose, avrebbe agito molto tempo fa, non credi
anche tu?- disse infine la ragazza sorridendo. Maka sorrise di rimando,
leggermente tranquillizzata.
Forse
Tsubaki ha ragione, mi sto preoccupando per niente... Ma qui
c'è
qualcosa che non mi convince...Comunque è un bene farla
rimanere
qui alla Shibusen. Potremo controllarla meglio e più
efficacemente.
La
bionda ri accarezzò il codino destro, annuendo fra se' e se'.
-
Shinigami-Sama, anche io voto per tenere qui alla Shibusen Akira.
Sarebbe più pericoloso lasciarla, se è
così
instabile. Potrebbe farsi male: nonostante abbiamo eliminato il Kishin,
la Follia è ancora in agguato...-
-Beh,
vedo che siete tutti d'accordo♪- disse, spendendo lontano uno Spirit
supplicante con un devastante Shinigami-chopp.
Tutti
i ragazzi annuirono contemporaneamente, e in quell'esatto momento la
superficie dello specchio che avevano di fronte si increspò,
rivelando l'immagine di Akira.
Tutto
si aspettavano, tranne che una ragazza dai lineamenti dolci e due
grandi occhi blu.
-
Salve Shinigami-Sama, come va? E' un anno che non vi sentiamo!.- disse
la ragazza sorridendo.
Tutti
trasalirono, tranne Shinigami e Stein.
Ha
una voce molto dolce! E chi se lo aspettava, da un membro del Clan
della Stella! Beh, con Black*star come esempio, ci aspettavamo qualcosa
di completamente diverso...pensò
Soul, sghignazzando
-Akira-chan,
vedo che stai bene! Oh, che sollievo♪Allora, quando pensi di tornare?-
-Al
più presto, Shinigami-Sama, non appena questo dormiglione si
sarà svegliato- rispose la ragazza, indicando con un sorriso
divertito Ryan, che se la ronfava alla grande.
Deve
essersi stancato parecchio, per trattenere la sua anima... pensò
Stein, pragmatico come sempre.
-Piccola
Akira-chan, appena tornerete vi metterò al corrente di
tuuutto
ciò che vi siete persi. Inolte farete parte della squadra
dei
qui presenti ragazzi. Su, forza, presentatevi!♪-
-Ciao,
io sono Death The Kid, o anche Kid, e queste sono le mie armi, Litz e
Patty Thompson-, disse lui, cercando di non essere sconveniente e
perdere sangue dal naso per l'asimmetricità di Akira.
-Ah,
tu devi essere il figlio di Shinigami sama! Molto piacere!
-Maka
Albarn, piacere.
-Io
sono l'arma più figa del mondo, Soul Eater Evans, piacere
-Albarn?
allora tu sei la figlia di Spirit! Tuo padre mi parlava sempre di te,
sono felice di incontrarti-
disse,
con un sorriso così genuino che Maka si sentì un
po' in colpa, per aver dubitato di lei.
-AMMIRAMI,
IO SONO BLACK*STAR,COLUI CHESUPERERA' ANCHE GLI DEI E LEI E' TSUBAKI,
LA MIA ARMA!! ANCHE SE SEI DEL CLAN DELLA STELLA, DOVRAI ADULARMI COME
UN DIO, YAHHOOOOOOO!!-
B-Black*star?!
Tutti
videro la ragazza diventare più rigida di un pezzo di marmo.
Black*star,
ma sei idiota?! Speriamo non perda il controllo...pensò
Kid.
-
Ehm... piacere, io sono Tsubaki. Mi fa piacere sapere che il mio
meister abbia trovato un altro esponente del Clan della Stella. Spero
che ti troverai bene nella nostra squadra...-
disse
timida, guadagnandosi la stima di tutti i presenti in un colpo solo.
Tsubaki,
sei un genio. Pensò
Maka, rivolgendo uno sguardo pieno di gratitudine all'amica.
Akira,
dopo un attimo di sbigottimento e di farfugli, si rilassò,
riscossa dalla dolcezza della ragazza.
-
Grazie Tsubaki. Lo spero anch'io. E Black*star, qualcuno mi ha riferito
che volevi una sfida...-
-OH
SI, APPENA SARAI ARRIVATA ALLA SHIBUSEN, COMBATTERAI CON IL GRANDE ME!
DOVRESTI ESSERNE ONORATA!! NON HAI SPERANZE, COSA PUOI FARE TU CONTRO
COLUI CHE SUPERERA' ANCHE DIO AHHAHHAHAHHA! -
E'
esattamente come tanti anni fa... Non è cambiato per
niente...Pensò
la ragazza, sorridendo commossa.
-E
sia, allora!-
disse
contenta. I presenti fecero non poca fatica a collegare quella figura
che ora sorrideva divertita allo show di Black*star all'anima che
avevano percepito prima.
Poi
un mugugno richiamò la loro attenzione. Akira si
girò in
fretta verso il ragazzo accento a lei, che si stava svegliando.
-
Uhn... A-Aakira... eh?! Akira, sei tu? Stai bene? -
disse,
trafelato. La ragazza fece una risatina e scambiò qualche
parola
con il ragazzo che gli spettatori non afferrarono, poi annuì.
-Allora
Shinigami-sama noi arriveremo tra qualche ora. A presto!-
disse, per poi chiudere la conversazione.
-Molto
bene ragazzi, avete sentito? Akira e Ryan arriveranno a breve.
Accoglieteli calorosamente! Bene, ora potete tornare alle vostre
occupazioni♪-
Il
gruppo annui, e fece per uscire.
Nella
stanza rimasero solo Stein, Marie, uno Spirit ancora malconcio e
Shinigami. Si era creato un silenzio piuttosto pesante, che fu proprio
il Sommo a rompere.
-
Allora, cosa ne pensate?-
-
Le dirò, Shinigami sama- disse Stein, mentre si accendeva
una
sigaretta. - Secondo a quanto ho potuto vedere in questo anno, quei due
si sono allenati moltissimo per contenere l'anima di Akira.-
L'uomo
iniziò a girare la vite che gli attraversava la testa,
facendo
alcuni calcoli. Poi fu Spirit, nuovamente lucido, a prendere la parola.
-
Inoltre Shinigami, come lei sosteneva, pare che l'aver recuperando la
memoria abbia rinforzato i sigilli che contengono la sua anima... non
dovrebbe avere più quel tipo di problemi, se non
sollecitati,
almeno.-
-
Si, hai ragione, Spirit. Poi, stare vicino a quei ragazzi non
può farle altro che bene.-
-Tuttavia,
Shinigami... C'è ancora qualcosa che possiamo fare, per
evitare che faccia danni a qualcuno...-
-Ah
si? E di cosa si tratta? Dicci pure, Stein...-
***
-RYAN!!
Oh per l'amor del cielo, stai bene?!-
-S-si,
credo... E tu??-
-Io
BENONE! Non mi sono mai sentita meglio! Posso controllare la mia anima!
O quasi...- Ridendo, corse fuori, godendosi il calore del sole che la
riscaldava.
-Su,
avanti dormiglione, esci fuori, c'è un sole meraviglioso!- E
iniziò a correre. Sopra le pietre, aggirando le colonne
spezzate, le case in rovina. Lentamente il ragazzo uscì, e
rimase sbigottito.
Ma
come diamine fa ad essere così allegra e pimpante, lo sanno
solo i kami. Disse
fra se e se, dandosi una manata in fronte.
La
ragazza gli passò davanti, ridendo come una bambina, e lui
la fermò mettendole una mano sulla testa.
-
Ehi nanetta, fermati, per cinque secondi...-
Lei
lo guardò negli occhi, gonfiando le guance.
-Brontolone-
disse, con un tono da bambina che lo fece scoppiare a ridere. Poi Akira
gli tese e mano e Ryan la afferrò, trasformandosi in
naginata.
Ed iniziò.
Con
la sua arma roteava e falciava nemici immaginari con precisione
chirurgica, quasi stessero danzando ad ogni fendente. Il corpo
flessuoso della ragazza
si
muoveva fulmineo da una parte all'altra dello spiazzo erboso, sopra una
tappeto di foglie secche. Ogni passo, ogni movimento, era una musica,
accompagnata dallo scrosciare delle foglie,in
un turbinio di colori. Poi, come a rallentatore, la ragazza vide una
foglia volteggiare davanti ai suoi occhi. Pochi attimi dopo, le due
parti si accasciavano al suolo. Gli occhi della ragazza brillavano come
due zaffiri,
incorniciati dai capelli neri e blu. Si muoveva agile tra le macerie
del villaggio, la lama della sua arma che fischiava alla luce del
tramonto che li inondava di una luce calda. Quando si fermarono, le
foglie rese ancora più rosse dal sole calante, continuarono
a
vorticare per un po', volteggiando fino ad accarezzare la terra.
Il
ragazzo si ritrasformò in forma umana con un sorrisetto
ironico
sulle labbra, e di nuovo poggiò la mano sulla testa della
sua
meister, patpattandola come un cagnolino.
-E
brava nanetta, va molto meglio a quanto vedo.- disse.
-NANETTA A CHI?!
Urlò lei, cercando di picchiarlo. Il ragazzo non trattenne
una
risata sguaiata: Akira, per quanto si impegnasse, non riusciva ad
arrivare al suo viso, dato che come altezza la sovrastava di una buona
manciata di centimetri.
-Uffaaaa
ahahah- rise lei, prima di perdere l'equilibrio e rovinare addosso alla
sua arma.
oddio
...
...
...
-TOGLITI
DA LI SOTTO, BRUTTO PERVERTITO CHE NON SEI ALTRO!! TOGLITIIIII-
Ed
iniziarono a rincorrersi, mentre Akira gli tirava dietro le peggiori
imprecazioni ed epiteti possibili. Montarono sulla moto, che
iniziò subito a rombare. Destinazione: Death City, Nevada.
***
-Ma
si può sapere quando arrivano?! IL GRANDE ME E' STUFO DI
ASPETTARE!!-
-Oh,
andiamo, Black*star, ci metteranno qualche ora ad arrivare, hai sentito
il sommo Shinigami...-
disse
Tsubaki, cercando di calmarlo almeno un po, ma niente, il suo Meister
era iperattivo.
Cavolo,
non so davvero più che fare per calmarlo.
-Ehi
ragazzi, perché non andiamo a fare una partita di basket al
campo?-
disse
Kid, salvando Tsubaki dalla sua prima possibile crisi isterica e
Black*star da un Maka chopp già pronto a colpire,
implacabile.
-Perché
no, grande Kid!!- disse Soul, sghignazzando perché Maka non
era
riuscita a sfogare la sua furia. Ma la ragazza lo capì, e un
Maka chopp dritto in fronte non glielo tolse nessuno.
Così,
tra le urla eccitate di Black*star, Maka che trascinava un Soul ancora
agonizzante con una graziosa fontanella di sangue, Litz che si
lamentava che si sarebbe sicuramente spezzata un unghia e
Patty che correva in groppa ad una giraffa gigante, il
gruppo si avviò verso il campo.
Poco
dopo, erano già ansimanti e sudati, mentre cercavano di
togliersi la palla a vicenda. Entrambi i capitani delle squadre erano
molto motivati a vincere: Black*star (capitano per autoelezione) aveva
promesso che se avesse perso non avrebbe sfidato Akira, mentre Soul,
che aveva accettato solo per far giocare anche Maka, se avesse perso
avrebbe suonato il piano davanti ai due nuovi arrivati come benvenuto.
Che
poi in teoria sono nella Shibusen da più tempo di noi...
Pensò
in seguito il ragazzo.
Tsubaki,
rimasta in disparte, continuava a fissare Black*star, in cerca di uno
sguardo, un atteggiamento che le rivelasse qualcosa. Ma niente. Il suo
Meister non soffiva alcun cedimento o sconcerto. Era perfettamente
normale.
Da
una parte sono contenta, pensò,
ma dall'altra non sono per niente tranquilla... mi chiedo se abbia dei
dubbi, delle domande... e soprattutto, se si fida abbastanza di me da
rivelarmeli...
Litz,
quando la vide così abbattuta, le sia avvicinò
preoccupata.
-Ehi
Tsubaki, cos'hai? Tutto bene?-
-Uh?
Oh, Litz, sei tu. Scusa, ero sovrapensiero. Dimmi, c'è
qualcosa
di cui volevi parlarmi?- disse tornando a guardare distrattamente la
figura di Black*star.
-Beh,
questo dovresti dirmelo tu.-
-Eh?
Oh... Sai sinceramente non lo so neanch'io... -
-Cara,
cara... sei impantanata anche tu nella palude dei problemi di cuore...
-M-MA
CHE DICI!! No, no hai capito male!!- cercò di giustificarsi
la
ragazza, comunque tradita dal rossore delle sue guance, vicine al
pomodoro maturo.
-Aha,
d'accordo. Allora sentiamo, qual'è il tuo problema?- le
chiese
l'amica, che ci aveva visto giusto ma fece finta di crederle.
-Beh...
io mi chiedo se Black*star abbia qualche problema... Non so... Domande,
o anche dubbi, dato ciò che è successo oggi... Ho
paura
che non abbia abbastanza fiducia in me per aprirsi o...-
-E
allora perchè non glielo chiedi?- disse Litz, sorridendo,
interrompendo Tsubaki a metà della frase.
La
ragazza la guardò riconoscente, annuendo.
-
Grazie Litz, ci proverò-
In
quel momento, un rumore di ruote fece irrigidire tutti i presenti, e
zittì anche Black*star.
Comparve
un professor Stein, con una faccia da far invidia ad un bradipo tanto
era stanco, completamente stravaccato sulla sua inseparabile sedia
girevole, e senza nemmeno girarsi, disse
-Stanno
arrivando...-
Black*star
partì subito a razzo, ma si bloccò appena
percepì il tocco, seppur lieve, di Tsubaki.
Black*
star, sei sicuro di stare bene? Per qualsiasi cosa, lo sai che a me
puoi dire tutto, vero?
Ehi
Tsubaki, è vero che devi adulare il Grande Me, ma
tranquilla, io
sono colui che supererà Dio, e non mi faccio mica
scombussolare
a cose così, ahhahhahahahahha!!!
La
ragazza allora sorrise, sollevata. Fece per andarsene, ma la presa
ferrea del suo Meister la bloccò.
Grazie,
Tsubaki.
La
ragazza si trasformò in lama ninja, con il cuore a mille.
Intanto
Kid di era portato avanti, seguito subito da Litz, Patty, Soul e Maka,
che aveva mille domande che le ronzavano per la testa. Ad un certo
punto sentirono un Black* star piuttsto alterato dal fatto di essere
stato lasciato indietro, gridare:
-SPEED
STAAAAAAAAAAAAAAAAAR-
E
venire superati in un batter d'occhio.
Tse,
che razza di esaltato...pensò
Soul, col suo solito sorriso sghembo.
Cinque
minuti dopo tutti erano alle porte della Shibusen. Ormai tutti gli
studenti erano andati via, ed erano li presenti solo il sommo
Shinigami, Black*star, Tsubaki, Stein e Marie.
-
Shinigami, chiedo scusa, posso sapere dov'e' mio padre??- disse Maka,
che forse gia' intuiva la risposta.
-
Ehm... Mi spiace Maka chan, ma Spirit è andato via... Ehm...-
Disse
il Sommo, leggermente imbarazzato per la riprovevole condotta di
Spirit. Un rombo di motore interruppe sul nascere le imprecazioni della
ragazza.
Eccoli!
Si
poteva quasi udire distintamente i cuori dei ragazzi rallentare, e
Black*Star sentì una strana stretta allo stomaco.
Chissà
come saranno...pensò
Tsubaki.
Speriamo
che non porti problemi con se...Mi sento terribilmente inquieto...
Speriamo bene... penso' Kid, che si stava letteralmente torturando le
mani.
Il
rombo del motore si fece sempre più intenso, fino
a che una
moto nera e bianca luccicante non comparve come un punto all'orizzonte.
La moto si fermo' sgommando proprio sotto la scalinata della scuola,
rivelando una chioma nera e blu che ondeggio' al vento, prima di
fermarsi e ricadere morbidamente sulle spalle. La figura della ragazza
a cui appartenevano salto` giù dalla moto, e subito si giro'
verso la piccola folla in cima alla scalinata.
Eccoli,
sono loro!!
Il
suo sguardo venne catturato da un'evidente chioma blu.
Black*star... Come sei cresciuto...
Fratellino.
-YAHHOOO
AKIRAAA VIENI A SFIDARMI SE SEI UN UOMO!!-
Una
quantità di gocce stratosferiche fecero crollare quell'aria
di
tensione che si era creata, mentre le risate si levavano alte.
Non
sembra poi cosi terribile come la descriveva Shinigami... Pare una
ragazza assolutamente normale... Ed e' anche molto carina...
penso'
Soul, malizioso, mentre fissava Akira. Cambio' subito traiettoria del
suo sguardo, non appena venne intercettato da quello gliaciale di Ryan.
Un brivido passo' per la schiena del ragazzo.
Ugh,
e' lui che mi fa paura.
- Shinigami-sama,
ci sono riuscita, ho quasi completamente risolto il problema della
stabilita' della mia anima!- disse, contenta, senza un minimo di
fiatone dopo aver salito di corsa la scalinata.
-Oh,
Akira-chan, sono contento!♪-
Kid
fece un profondo respiro di sollievo, un po meno preoccupato.
Tuttavia...
C'e' ancora questa sensazione spiacevole che mi attanaglia lo stomaco.
Sara' lo sguardo della sua arma? E' assolutamente glaciale, come
volesse annientare chiunque guardi la sua meister. Eppure e' lui che
appartiene alla luce... o forse no... percepisco... come una
persenza... inoltre la lunghezza d'onda di questa ragazza assomiglia
terribilmente a...
-Ehi,
tu devi essere Death the Kid, giusto?? Piacere- disse Akira,
con un sorriso a dir poco smagliante.
-Uh,
ehm, si, s-sono io, piacere...-
-ahaha!
Timidino, eh?- disse lei, prima di voltarsi verso Tsubaki.
-E
tu devi essere la famosa Tsubaki! Sono davvero felice di conoscerti!
Immagino che quel matto te ne faccia passare di tutti i colori, eh?-
disse,
rivolta a Black*star che sbraitava come un matto.
-
Ahaha beh, ehm... non mi lamento... piacere!-
disse
lei, un po impacciata.
-EHI
TU, CREDI DI POTERMI IGNORARE COSì? IO SONO BLACK*STA-
Un
librone da millemila pagine si schiantò con violenza sulla
testa
del ragazzo, che stramazzò a terra, sotto gli occhi
scandalizzati di Akira.
-Oh,
non badarci troppo... piacere, io sono Maka Albarn- disse la ragazza,
togliendosi il guanto per dare la mano ad Akira. Appena si
sfiorarono, Maka cercò subito di trarre più
informazioni
possibili, e rimase basita dalla potenza di quell'anima.
-
Eheh, piccola Maka, non si spia nelle anime altrui... - disse
Akira, sorprendendo non poco Maka.
-Uuhm,
capacità di percepire le anime e lunghezza d'onda
esorcista... e
cosa abbiamo qui... sei dotata di grande coraggio, angioletto*-
Ma
si può sapere come diavolo ha fatto? pensò
Maka, colta di sorpresa.
-Vedi...
anche lei può percepire le anime, anche se in modo
leggermente
diverso dal tuo. E può capire se qualcuno cerca di leggere
nella
sua anima, Maka. - si intromise Stein.
La
ragazza si scusò, imbarazzata per la figura appena fatta.
Finirono le presentazioni. In quell'esatto momento, Black*star, di
nuovo cosciente, urlò
-EHI
TU, DONNA, VIENI QUI E COMBATTI! TI ORDINO DI SFIDARE IL GRANDE ME!!
ALLORA, ACCETTI?!?-
-Uuuh,
davvero Black*star vuole sidare la piccola Akira-chan? Speriamo che non
si faccia troppo male♪- disse il Sommo Shinigami.
La
ragazza invece lo guardò con uno sguardo di sfida.
-Accetto-
Silenzio
tombale.
Ryan
fece per avvicinarsi ad Akira per traspormarsi, ma la ragazza lo
fermò.
-Non
vedi? Vuole combattere senza armi-
Infati
Black*star si stava riscaldando, mentre Tsubaki era rimasta un po' in
disparte.
-Sarà
dura, mooolto dura per Black*star. Si è andato a cercare
l'unico
avversario a quattro stelle che non fosse una Death Schyte.- disse
Stein, avvitandosi meglio la vite sulla tempia per niente preoccupato.
Tsubaki
rabbrividì, mentre Maka e Kid condividevano lo stesso
pensiero:
Ma
chi diavolo è quella li?!
I
due sfidanti si misero l'uno davanti all'altra, mentre i presenti si
scostavano dal campo di battaglia, sedendosi sul muretto che cingeva la
piazzola in pietra della scuola.
Ryan
si andò a posizionare vicino a Maka, che si sentì
estremamente a disagio.
Akira
e Black*star si sorrisero.
-VEDIAMO
CHE COSA SAI FARE, STELLINA!!-
-STELLINA
A CHI?! IO SARO' COLUI CHE SUPERERà ANCHE DIO!! AMMIRA LA
MIA POTENZA, YAHHOOOOO-
E
si lanciò all'attacco.
***
Una
ragazza con una lunga treccia era seduta su una grande poltrona di
broccato nero, davanti ad un enorme specchio.
Vedeva
due ragazzi combattere, sprigionando una forza straordinaria.
-Devono
essere
mie! Quelle anime... con la loro potenza, posso farLo tornare in
vita... e nessuno mi paragonerà più alle mie
sorelle...
io
vi supererò, maledette... parola della Strega degli
Scorpioni...-
Una
risata sguaiata riempì la stanza, suggellando un giuramento.
Un giuramento degno di essere temuto.
Perchè
gli scorpioni sono piccoli, ma possono avere un veleno molto, molto
potente.
A
volte anche più dei ragni o dei serpenti...
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4; Buona fortuna, Stellina! ***
folsid 4
Fragments
of Light Scattered in Darkness
Capitolo 4:
Buona Fortuna, Stellina...
-KYAAAAAHHAAAAAAAAAAAAAA-
Con un sorrisetto poco
rassicurante, un ragazzo dai capelli blu sparati in aria fece un salto
stratosferico, nascondendosi con la luce del sole.
La ragazza
guardò d'impulso verso l'alto, rimanendo accecata.
Tse,
furbo il nanetto!
Akira chiuse gli
occhi, sapendo che
non sarebbe riuscita a vedere, e si concentrò sui rumori.
Fortunatamente non ne ebbe bisogno, perchè Black*star le si
avventò addosso urlando
-AKIRAAA TI BATTERO' E
TI FARO' VEDERE QUANT' E' POTENTE IL GRANDE ME AHHAHAH-
La ragazza si
ritrovò a
dover schivare una cascata di colpi da ogni direzione: faceva
giusto in tempo a schivarli. Black*star attaccava con una
velocità ed una precisione straordinaria, ma anche lei non
era
da meno. Anche se ad occhi chiusi, scansava tutti i colpi, con una
grazia tale che pareva stesse danzando. Si limitava a scostarsi
all'ultimo minuto, risparmiando energie. Poi il ragazzo scomparve.
Ma
dove diavolo?!...Eccolo!!
Da dietro, Black*star
aveva caricato una potentissima onda dell'anima, ed era pronto a
scagliarlo contro la ragazza.
-BLACK*STAR BIG WAVE!!-
E ci fu uno scoppio
tremendo. Si alzò un polverone gigante, che costrinse gli
spettatori a coprirsi gli occhi.
Maka guardava allibita
la scena
Oh
mio dio, l'avrà fatta fuori!!
Come se l'avesse letta
nel
pensiero, Ryan le toccò una spalla e ammiccò
verso il
centro del campo di battaglia, sempre con quello sguardo gelido che
fece rabbrividire Maka.
Oddio,
fa paura! Ma che diavolo ha al posto della faccia, una maschera?
La polvere si
stava diradando velocemente, ed ora era possibile intravedere una sola
figura all'interno.
Aspetta
un attimo, dov'è Akira?!
La ragazza era li,
alle spalle di
Black*star, con un'espressione rilassatissima. Quasi
divertita. Di
punto in bianco, poco prima che lui si rendesse conto che la sua onda
dell'anima era stata schivata, Akira compì uno scatto verso
il
ragazzo, che d'istinto mise un braccio davanti al viso. Ma non era uno
sprovveduto, e nonappena sentì il colpo della ragazza
infrangersi sulla sua guardia con inaspettata
potenza, fece un salto, anticipandola.
Infatti la ragazza molto velocemente si era accucciata e girando sui
talloni, con uno slancio cercò di colpire il ragazzo sotto
il
mento.
Black*star
riuscì ad
evitarlo e usò le spalle di Akira come trampolino per
saltare
ancora più in alto, e riprendere così la distanza
di
sicurezza.
Senza lasciargli il
tempo di
reagire, la ragazza si scagliò contro il ragazzo,
inanellando
una serie di colpi velocissimi, a cui però Black*star
rispondeva
prontamente.
Lo scontro si era
trasformato in un botta e risposta, colpo, contrattacco, colpo e
contrattacco.
-AKIRA, NON BATTERAI
L'ONNIPOTENTE ME! NON TE LO PERMETTERO', CHIARO?!-
Black*star,
prendendo coraggio, si gettò in un'attacco con
più
decisione. Ormai però la fatica iniziava a farsi sentire, e
piccole gocce di sudore brillavano scostandosi dai due
sfidanti. Il ragazzo aveva ormai messo Akira con le spalle al muro.
Dietro di lei si ergeva la struttura grigia della scuola. Con un grido,
Black*star raccolse le sue onde dell'anima,
e vedendo che la ragazza si era accucciata per schivarlo, all'ultimo
momento corresse la traiettoria del colpo. Che però non
andò a segno.
Il braccio del ragazzo
affondò nel terreno fino al polso, sollevando un cumulo di
pietre. La ragazza era riapparsa subito dietro di lui, e Black*star,
con un impeto di
furia, iniziò a cercare di colpirla con le sue onde
dell'anima a
ripetizione. Akira le schivava a fatica, ma i colpi si stavano facendo
via via più regolari e prevedibili, come se...
Dannazione!
Ma quanto è potente?! E' praticamente instancabile! Aspetta
un'attimo...
La ragazza si riscosse
appena in
tempo. Black*star aveva cambiato tattica e la stava assalendo con una
scarica di affondi micidiale. Akira riuscì a pararli, ma
sentiva
le ossa scricchiolare ad ogni colpo
deviato.
Il ragazzo la caricava a testa bassa, con una potenza inaudita. D' un
tratto, la ragazza riuscì a scorgere i suoi occhi, ed
impallidì.
La pupilla aveva preso
la forma di una stella. Una stella nera.
Sta
per essere assorbito dalla Via del Demone!!
Dolorose immagini le
passarono per la mente come un lampo a ciel sereno.
-No Black*star! non
devi cedere, capito?! NON DEVI CEDERE!-
-Professor Stein, cosa
sta
succedendo?- chiese Tsubaki, allarmata dalle grida di Akira, mentre
guardava i due sfidanti darsele di santa ragione.
Akira dal canto suo,
cercava in
tutti i modi di fermare la devastante carica di Black*star. I colpi che
non andavano a segno si schiantavano al suolo, sollevando il terreno
della piazzola.
Aah,
adesso basta!!
La ragazza
afferrò il
braccio di Black*star, torcendolo. lo bloccò tra il corpo e
il
braccio, e usando lo slancio del ragazzo, gli piazzò un
colpo
della mano sotto il mento, facendogli perdere l'equilibrio. Poi
l'afferrò per la collottola, e ruotando il bacino lo
proiettò a terra con tutta la forza che aveva.
-SVEGLIATIIII!!-
Il
ragazzo
rimase li, immobile, con la testa dento alla conca causata del colpo e
le gambe all'aria. Si sentì appena il sussulto di Tsubaki,
che
rimase a bocca aperta.
E' un debole. Pensò
Akira, delusa.
Fece per girarsi, ma un suono soffocato la fece voltare. Black*star
aveva la sciato cadere le gambe come un peso morto, sollevando una
nuvoletta di polvere che si dissolse subito. Il rumore soffocato si
fece più forte, fino ad esplodere. Era una risata, forte e
sguaiata, che prorompeva dal ragazzo, e si mischiò con i
sospiri
di sollievo dei suoi amici, che osservavano sollevati. Sul volto di
Akira si apri un grosso sorriso, e si avvicinò al ragazzo
ancora
a terra.
-AHAHAHAHA GRAZIE! IL GRANDE ME SI ERA LASCIATO PRENDERE LA MANO!! MA
DA ASPIRANTE DIO, AVEVO TUTTO SOTTO CONTROLLO!!- Disse.
Questo è mio
fratello!!
Akira gli tese una mano, sorridendo, e Black*star la
afferrò volentieri. Si guardarono negli occhi.
Grazie al cielo, gli
occhi sono tornati come prima. Menomale!!
Ripresero subito le distanze, e squadrandosi a vicenda, si
slanciarono l'uno contro l'altra, con rinnovato entusiasmo.
Però... ora
che ci penso... Non sembrava posseduto dalla
Via del Demone, anzi... Ne usava la forza, ma era cosciente. Possibile
che riesca a dominarla?! Dev'essere per forza così... Quando
successe a papà invece...
Akira scosse la testa con decisione, liberandosi di quei brutti
pensieri.
Devo concentrarmi!
Black*star è un combattente formidabile!!
Fece appena in tempo a pensarlo, che subito il fratello le fu addosso.
Beh, mica posso
sfigurare!!
Riprendendo la distanza con una serie di salti
all'indietro, si posizionò sopra un cumulo di macerie create
dai
precedenti colpi di Black*star e urlò:
-PREPARATI BLACK*STAR!! SAPPI CHE NON FACCIO FAVORITISMI!! SE VUOI
SUPERARE DIO, DEVI SUPERARE PRIMA ME!! E NON TI FACILITERò
IL
COMPITO! ARRIVOOOO!!- (Hehehe, vi ricorda qualcuno questa sclerata?
beh, dopotutto sono fratelli^^ chissà, l'avranno
ereditata
dal padre NdMe Eh si ^^ Nd White*star E TU CHE CA**O CI FAI QUI?! 0__0
NdMe)
E si lanciò all'attacco.
-HA! STOLTA MORTALE!! L'ONNIPOTENTE ME NON HA BISOGNO DI ALCUN AIUTO!!
PREPARATI!! YAHHOOOO!!-
La battaglia procedeva senza sosta. Le teste di Maka, Soul, Kid e
Tsubaki facevano avanti e indietro nel tentativo di seguire le tecniche
dei due avversari, che si susseguivano con una velocità
spaventosa, sollevando folate di vento e seminando macerie
ovunque, con gran dispiacere della sanità mentale di Kid, in
preda ad una delle sue nevrosi.
Gli spettatori guardavano
incuriositi lo stile di combattimento di Akira.
Non
mira ai
punti vitali, è veloce ed estremamente precisa, ma non
riesco a
riconoscere uno stile definito. E' come se fosse fatta d'acqua,
raccoglie la forza dell'avversario per usarla contro di lui, senza fare
una piega. Ma chi
diavolo è?!
Come se gli avesse
letto nel pensiero, Shinigami-sama disse:
-Vedi figliolo,- e
tutti si girarono verso il Sommo, sperando di capire qualcosa in
più.
-La piccola Akira-chan
ha una
tecnica di combattimento piuttosto particolare. Sin dalla tenera
età infatti ha ricevuto l'addestramento dal clan della
Stella,
che non è come dire "leggero". Tuttavia, essendo una
ragazza, la
potenza fisica non poteva essere il suo punto di forza. Quindi, oltre
l'addestramento da assassina, ha appreso varie altre arti marziali e le
ha perfezionate secondo i suoi bisogni, ottenendo uno stile tutto
particolare. La maestra della Naginata è davvero piena di
sorprese! Guardate, ora.-
Incredibile,
è un giunco! Pensò
Soul, vedendo Akira schivare con una serie di torsioni i colpi di
Black*star. Balzava avanti e indietro, senza mai prendere l'iniziativa.
Si limitava a parare i colpi, con una calma glaciale.
Fa
paura!
è cadaverica, sembra un f-fantasma!! e devo assolutamente
sottoporla ad uno dei miei trattamenti speciali, o tutti i colpi che
sta prendendo da Black*star le rovineranno la pelle!! pensò
Litz, leggermente impaurita
Improvvisamente
però, il
ritmo dello scontro cambiò. Adesso era Akira che incalzava
Black*star, muovendosi così velocemente da essere appena
visibile. Lo attaccava da tutte le direzioni, sfruttando la sua grande agilità. Tuttavia
l'assassino non si fece prendere dal panico.
Diavolo,
è veloce!! ma non riuscirà mai ad essere
più veloce di me, che supererò gli dei!!
Respinto
l'ennesimo assalto
della ragazza, Black*star si fermò, e chiudendo gli occhi,
iniziò a concentrarsi. Akira, incuriosita, lo
lasciò fare.
Grosso
errore cara!! Black*star ti farà a pezzi! sta tirando fuori
il lato da vero assassino... pensò
Soul, sghignazzando. Inaspettatamente, Akira ripartì
all'attacco, ma Black*star la anticipava. Aveva smesso di pensare e si
era abbandonato all'istinto.
Prima
regola dell'assassino. Nasconditi nell'ombra.
E sparì.
Diamine,
è scomparso! no... riesco a percepire la sua presenza, ma
non riesco a metterla a fuoco.
Sul viso della ragazza
di aprì un sorriso poco rassicurante.
Ma
io non ho bisogno ne di vederti, ne di sentirti, mio caro fratellino...
Mi basta capire il ritmo della tua Anima...
Improvvisamente,
Black*star
sbucò alle sue spalle. sferrò un colpo
potentissimo con
la mano aperta, e stavolta, andò a segno. I presenti videro
il
corpo della ragazza schiantarsi con tale forza su una colonna da
frantumarla.
Tsubaki
sussultò.
Aaah,
Black*star, non potevi essere un po più delicato??
Oh
diamine, stavolta l'ha fatta fuori sul serio. Pensò Maka.
Gli sguardi di tutti
si girarono contemporaneamente verso Ryan, che appariva totalmente
impassibile.
Ma
quanto cavolo mi da sui nervi questo tizio!!
-Ehi tu!! ma si
può sapere
cosa diavolo hai al posto del cuore?? La tua Meister sta combattendo
contro Black*star e tu stai li impassibile come se stesse facendo una
scompagnata? Ma non ti rendi conto di che pericolo corre??-
-Mmph. Maka, giusto?
Beh, prima di
giudicare e di darla per spacciata, io guarderei di fronte a te. E poi,
io mi preoccuperei per il vostro amichetto. E' forte, certo, ma a volte
la mia Akira tira fuori un lato... come dire... sadico, ecco. E non
vorrei davvero trovarmi nei panni di quel ragazzo, quando
succederà.- disse lui, sorridendo affabile. Tutti si
girarono
verso il luogo dell'impatto.
Il gruppo trattenne il
fiato. Ryan sghignazzò più forte.
-Tsè, non
la sottovalutate.
E' magrolina, ma sa essere davvero letale. Maka, Kid, guardate un po'.
La vedete la sua anima?- Disse Stein, che nel frattempo si
era
acceso una sigaretta e stava girando con tutta calma la sua vite.
La ragazza si
concentrò, e
subito dopo la seguì anche Kid. Rimasero sconvolti. La
polvere
sollevata dallo schianto si diradò tutta insieme, sospinta
via
da....
Oh
mio dio.
L'anima
della ragazza si
allargò a dismisura, alzando un vento innaturale e
illuminando
l'ambiente con una prepotente luce blu elettrico, proprio come gli
arabeschi sulle braccia che ora divenivano visibili anche sotto le
strette bende.
E Black*star non se ne
era ancora accorto.
Maka
afferrò la mano di
Soul, trasmettendogli ciò che aveva appena visto, e il
ragazzo
già pallido sbiancò ancora di più.
Non
è possibile!
-AHAHAH VISTO? NON
AVEVA SPERANZE!!
NON CONTRO IL GRANDE MEH!!! AMMIRATEMI E PROSTRATEVI AI MIEI PIEDI, O
MORTALI, IO SONO COLUI CHE HA BATTUTO LA FAMOSA AKIRA E CHE
TRASCENDERA' TUTTI GLI DEI, MUAHAHHAHAHHA!!-
-BLACK*STAR, ATTENTO!!-
La distrazione gli fu
fatale. Il
ragazzo si ritrovò Akira che correva verso di lui
ad una
velocità spaventosa. Se ne accorse appena in tempo, ma sta
volta
l'istinto non lo aiutò. La ragazza vece una finta e poi di
alzò in verticale. Ruotanto con il peso sui palmi delle
mani,
bersagliò Black*star con una serie di calci rotanti, che lo
spedirono a gambe all'aria. Ma ovviamente non era abbastanza, e il
ragazzo si rialzò con un semplice colpo di reni. Si
aspettava un
altro attacco, che però non arrivò. Akira era
ferma, e
aveva gli occhi chiusi. Sembrava quasi in trance. Una luce
azzurrina la avvolgeva, molto flebile. Black*star la osservava da
lontano, indeciso se attaccarla o lasciarle la prima mossa. Dopo un po'
Akira si riscosse, ma rimase con gli occhi chiusi e ferma. Strinse le
mani. Qualche goccia di sangue iniziò a scendere.
Deve
essersele
ferite quando ha iniziato a girare sui palmi... aspetta un attimo.
Cos'è quel coso sul pal... eh? Ma che diavolo...
la ragazza aveva
iniziato a battere un piede a terra, come se prendesse il tempo. Ryan
sogghignò.
Cosa
diavolo ha intenzione di fare?! Pensò Kid
Ooh, ma che bella melodia, fratellino. La tua anima ha un suono
così... Vivo...
ora so tutto di te... perfino la più piccola pausa della tua
anima, ogni scala del tuo spirito. E mi complimento, sei quasi al mio
livello. Quasi...
E partì. Black*star
si preparò all'imminente scontro.
Questo
è l'ultimo. O la va, o la spacca.
Si
concentrò al massimo.
Poi, si lanciarono
l'uno contro l'altra.
Akira, rapidissima, si
chinò
e sguisciò via dalla traiettoria del pugno del ragazzo, che
sarebbe stato senza dubbio devastante. Con le nocche delle dita, lo
colpì nei tre punti di pressione principali. Al punto di
pressione dello sterno, mozzandogli il respiro, e alle clavicole,
colpendo i nervi e bloccandogli le braccia. Ma Black*star, con le
ultime forze, facendo leva sul ginocchio le assestò un
calcio
alla bocca dello stomaco, spedendola dall'altra parte della piazzola.
Shinigami si
guardò intorno.
Il ragazzo era bloccato a terra e non riusciva a rialzarsi a causa dei
colpi ai nervi che lo bloccavano a terra, mentre Akira era a terra con
il fiato corto, e teneva le mani sulle costole. Doveva essersene rotte
alcune.
.
- Beh, io direi che
è un pareggio ♪-
*****
Dannazione,
mi ha rotto due costole! Che potenza!! eheh, che posso dire, buon
sangue non mente! Però, fa un male cane...
-Hei, ce
la fai ad alzarti?-
Akira aprì gli occhi, trovandosi faccia a faccia con gli
occhi
neri di Ryan. Con il viso in fiamme e il vapore dalle orecchie si
alzò di scatto, balbettando qualcosa, ma appena si mise in
piedi, un dolore lancinante la fece ricadere pesantemente a terra.
Alzò lo sguardo verso Ryan, che la guardava con uno sguardo
a
metà tra il divertito e lo scocciato.
-Uff, no, non ce la
faccio.- Disse lei gonfiando le guance per il disappunto ancora un po'
rosse.
Che
bambinona...
Pensò Ryan, ridacchiando.
-Su, andiamo, dobbiamo
liberare il porcospino.-
Disse, e la ragazza
scoppiò
a ridere, fermandosi subito per il dolore. La prese in braccio,
avviandosi verso il gruppo che si era radunato intorno a Black*star. Il
quale non doveva stare troppo male, da come se la rideva alla grossa.
Appena li videro
arrivare, si
scostarono. Black*star sogghignò, vedendola in braccio a
Ryan.
Akira captò il suo sguardo e divenne più rossa di
un
peperone.
- AHAHA
SPERO CHE IL GRANDE ME NON TI ABBIA FATTO TROPPO MALE!-
-No, tranquillo, mi
hai rotto due costole, niente di piu. Sono sana e forte, sa!- Gli
rispose, ridacchiando.
-Ryan, puoi lasciarmi
scendere.-
Lui la
depositò a terra con
estrema cautela. Akira si sentì gli sguardi di tutti
addosso.
Cercò di non farci troppo caso, e si concentrò.
Posò la mano sul braccio sinistro di Black*star, che era
sostenuto da Tsubaki.
Con un movimento molto
rapido,
colpì con le nocche il nervo. Si sentì come uno
schiocco,
e il ragazzo iniziò subito a muovere la mano, sorridendo.
Anche
la sua arma si rilassò, sollevata.
Akira fece
lo stesso procedimento anche con l'altro braccio.
E'
incredibile, si è liberato dal colpo allo stero da solo!! di
solito l'effetto si esaurisce dopo almeno un'ora!
Black*star si
rialzò, sotto lo sguardo contento dei compagni.
-ora ti dobbiamo
portare in
infermeria, Akira! Hai due costole rotte, giusto? Però,
Black*star, potevi essere un po' più delicato! ti chiedo
scusa,
a volte non sembra, ma è un bravo ragazzo. - disse Tsubaki,
sorridendo mentre faceva un mezzo inchino.
-Oh, grazie per
l'interessamento...
Tsubaki, giusto? Tranquilla, posso fare de sola...- disse e
ammiccò verso Ryan. Lui annuì, e si
trasformò in
arma.
Caspita,
è bellissima!!
Pensò Maka. Strano pensare che sia così
antipatico!!
Ci
fu un "ooh" di
sorpresa generale. In effetti, la forma di arma di Ryan era davvero
bella. Il corpo della naginata era lungo, molto elegante, e
completamente nero. In effetti, metteva un po' di inquietudine. Era
completamente liscio e privo di ogni ornamento, e sembrava che non
riflettesse la luce. La lama era anch'essa lunga e piatta, leggermente
incurvata e, al contrario del corpo, rifletteva così tanto
la
luce che sembrava emetterla lei stessa. Vi era una bellissima
incisione: un drago che aveva nelle sue fauci il simbolo dello ying e
dello yang.
Sembra
quasi come loro due... Pensò Kid
All'estremità
inferiore della naginata, vi era una punta metallica, che riluceva
mortale.
All'attaccatura della
lama con il
corpo, però, saltava molto all'occhio un piccolo dettaglio:
un
piccolo nastro rosso, che svolazzava al vento.
-Hei, sembra quasi lo
stuzzicadenti
di Ox! Non è lo stesso tipo si arma? Immagina quante storie
farebbe! Sarebbe poco figo-
-HEI EVANS!
STUZZICADENTI A CHI?! MA TI SEI VISTO?-
-Harvard! Ox, Kim,
Kirkou! che ci fate qui?-
-Beh, vedi Maka, il
casino che
fanno quei due si sente chilometri di distanza! Siamo appena tornati da
una missione, e si vociferava di uno studente nuovo alla Shibusen.
Quindi ci siamo precipitati e abbiamo visto quei due che se le davano
di santa ragione.- Disse Kirkou, indicando Akira che era ancora seduta
a terra e stava cercando di rialzarsi.
-Comunque, Evans, io
non sono uno stuzzicadenti! SONO UNA LANCIA!! UNA LANCIA, CHIARO!!-
Disse Harvard.
-Ehi ehi, non ti
scaldare, era solo una battuta- Disse Soul, sghignazzando.
-Comunque Complimenti,
ottimo
combattimento! Il mio nome è Ox. Lui è la mia
arma,
Harvard. Questo ragazzo invece è Kirkou. A proposito, dove
sono
Fire e Thunder?-
-Sono con Jaqueline,
arriveranno tra poco. Comunque lei è Kim.-
-Piacere!- disse Kim,
sorridente,
mentre le tendeva la mano. Akira la afferrò, e
sentì una
scossa elettrica passargli attraverso il braccio e arrivare fino alle
costole. Un attimo dopo, il dolore era sparito. Si rialzò,
incredula, tastandosi il fianco.
Ma
come diavolo
ha fatto? Questa melodia... Ma è una strega*!! Tuttavia...
no...
non è cattiva. E' dalla parte della Shibusen.
-Devi sapere,
Akira-chan, che la
nostra piccola Kim è una strega!♪ Lo abbiamo scoperto dopo
la
sconfitta del Kishin, sisi♪.Ma non una strega cattiva, no no! Possiede
dei poteri curativi, ed è il nostro asso nella manica♪-
Kim guardò
Akira con uno sguardo un po' preoccupato.
-Ma è
FANTASTICO!! Ho sempre
sognato di vedere una strega, e questa è la mia prima
volta!!
Piacere, molto onorata di conoscere tutti voi! Io sono Akira, e lui
è Ryan- Disse, stringendo la mano di Kim e agitandola con
fin
troppa veemenza, e dopo indicando verso la sua arma, che nel frattempo
era tornato in forma umana. Che si limitò a lanciare uno
sguardo.
Kim rimase un po'
spaesata dalla
reazione della ragazza, mentre un gocciolone le cadeva dalla testa. Ma
dopo, sorrise, sinceramente contenta.
E'
gentile. Strana, ma gentile. Almeno non giudica.
-Ah, comunque sono
duecento dollari.-
-Uh? per cosa?-
Disse Akira, ch esi
era lanciata a
stringere mani a destra e a manca, stupendo tutti per la sua
giovialità. Vedendo la faccia incuriosita e un po' stupita
della
ragazza, Kim fece una risatina.
-Per averti curato.-
Rispose ridacchiando.
Tra le risate
generali, Maka si avvicinò ad Akira.
-Abbiamo dimenticato
di dirti che Kim ha una piccolissima mania per i soldi, ahahahah!!-
-HEI VOI!! STATE
CERCANDO DI RUBARMI LA SCENA??-
Disse Black*star, che
si
avvicinò sorretto da una Tsubaki piuttosto imbarazzata. Con
un
sorriso a millemila denti, il ragazzo si avvicinò a Soul e
Kirkou, che stavano parlando fra loro. Battè il pugno a
Kirkou,
che iniziò a sfotterlo.
-Amico, stai cadendo
in basso! Ma guardati, ridotto così da una ragazza!-
-HEI, SCIOCCO MORTALE!
GUARDA CHE IL GRANDE ME AVEVA TUTTO SOTTO CONTROLLO, AHAHAHAHA!!-
Nel frattempo, Akira
si era
staccata dal gruppo, ed era tornata ad affiancare Ryan, che le cinse le
spalle con un braccio, facendola arrossire. Kim, che aveva visto la
scena, interruppe il vociare caotico del gruppo.
-Oooooox! Dai,
andiamo, sono stanca
mooorta...- disse, prendendo il ragazzo sotto braccio, guardandolo
maliziosamente, facendolo arrossire al punto che gli si appannarono gli
occhiali.
Quando le risate si
calmarono, Kirkou prese la parola
-Kim ha ragione: siamo
tornati da
poco, e abbiamo bisogno di recuperare. inoltre c'è Jaqueline
che
ci aspetta. Noi dovremmo andare. Akira, Ryan.- Salutò i
ragazzi
con un segno del capo, e battè il pugno a Black*star e Soul,
e
salutò con la mano gli altri, seguito da Harvard e Ox che
aveva
ancora Kim appiccicata al braccio. Che all'ultimo si girò, e
fece un eloquente occhiolino ad Akira.
Buona
fortuna con quello, stellina...
Una
volta che se ne
furono andati, anche Stein e Marie salutarono il gruppo, e si
allontanarono col tramonto. Il Sommo Shinigami tornò alla
sua
Death Room, salutando i ragazzi con le sue manone enormi.
-Akira-chan, se per te
non è un problema, vorrei affidarti subito una missione,
dato che hai portato a termine questa♪-
-Ma certo Shinigami
sama, dica pure.-
-Ragazzi, vorrei che
ascoltaste
anche voi. E' una missione che affido solo ad Akira-chan, ma vorrei che
qualcuno di voi la accompagnasse. E' un compito piuttosto difficile, e
non vorrei che succedesse nulla di spiacevole.♪-
-Andiamo noi! Per te
va bene, Akira?- Chiese Maka, con un grosso sorriso.
Così
posso tenerla d'occhio.
Maka,
cos'hai intenzione di fare?
Tranquillo
Soul, Niente di particolare. Solo capire un po di più su di
lei.
Mmh. Va bene, mi fido di te.
-Ma
certo! Nessun problema!!- Disse Akira, entusiasta.
-Shinigami, cosa
dobbiamo fare?- disse Ryan.
Litz
sobbalzò. Non aveva mai sentito la voce di Ryan, profonda,
quasi troppo per un ragazzo così giovane.
-E' un compito
apparentemente
semplice. Un uovo di Kishin si sta sviluppando molto velocemente. Ha
completamente raso al suolo due villaggi e si sta avvicinando sempre di
più a diventare Kishin. Ecco qui i dettagli.♪-
Disse con quella sua
voce
così stridula, e passò ad Akira un biglietto,
dove
c'erano tutti i dati per la missione. La ragazza lo passò a
Maka.
-Bene, allora
partiremo la prossima settimana. Perfetto!!- Disse.
-Va bene. Allora alla
prossima.
Ciao ragazzi, buona fortuna per la missione! Chiamatemiiiiiiii ♪- e se
ne andò. Alla piazzola, rimasero solo Akira, Ryan, Maka,
Soul,
Litz, Patty e Kid.
-Ragazzi, che ne dite
di organizzare una bella festicciola per i nuovi arrivati??-
-Perchè no,
Litz. Tutti a casa mia, d'accordo?- disse Kid.
Il
gruppo
annuì, entusiasta. Maka parlava animatamente con Patty,
mentre
si avviavano verso le scale che portavano al viale principale.
Improvvisamente, Tsubaki si girò e chiese ad Akira:
-Akira, tu hai dove
stare? Se vuoi, puoi venire a stare da noi, abbiamo tanto spazio...-
-Ti ringrazio molto
Tsubaki, ma un
posto ce l'abbiamo. Ci sarebbe il vecchio appartamento che avevamo
prima del lungo viaggio. Grazie ancora!- Rispose la ragazza, sorridendo
contenta. Il gruppo, camminando e scherzando,
percorse tutto il
viale, fino ad arrivare all'incrocio del Chupa Cabras, dove Maka e Soul
si separarono dal gruppo.
-Allora ci vediamo
questa sera a casa di Kid.-
-Si! A dopo!-
-A dopo!-
Poco dopo, il
gruppetto rimasto si
fermò davanti ad un piccolo e grazioso condominio, color
avorio,
e con le imposte bianche.
-"VIALE DEI GIGLI" EH?
BEH, E' UN POSTO DEGNO DI UN MEMBRO DEL CLAN DEL GRANDE ME!! CI
VEDIAMO, STELLINA, AHHAHAHAHA!!-
-Ehm... stellina?
vabeeene... A
dopo!! ah, a che ora ci dobbiamo presentare?- chiese Akira, divertita
dal chiassoso commento di Black*star.
-ASSOLUTAMENTE ALLE 8
IN PUNTO!
CHIARO??- Akira sobbalzò, non abituata alle nevrosi di Kid,
che
stava avendo una crisi isterica a causa dell'asimmetricità
del
palazzo, che pendeva 0,07 mm a sinistra.
-Non farci caso, ti
prego...è fatto così... allora a dopo!- disse
Patty,
salutando tutti con Kid sulle spalle, seguita da Litz che si stava
limando le unghie. Black*star salutò con uno dei suoi show,
mentre Tsubaki salutava chiedendo scusa con vari inchini
per il comportamento
del suo
meister. Quando tutti se ne furono andati, finalmente Akira e Ryan
entrarono della loro vecchia casa.
I gradini, il corrimano
impolverato... E' tutto come prima... non è cambiato niente.
La
ragazza
assaporò ogni ricordo che quel posto le faceva tornare in
mente.
Le forti porte di legno, le pareti bianche, con l'intonaco scrostato
qua e là, l'anziana
e affabile vicina di casa, che apena la vide la stritolò con
un
abbraccio portentoso ,per i suoi 90 anni suonati. Il tintinnio delle
chiavi, lo scatto della serratura e il cigolio della porta che si
apriva, i mobili impolverati. Il loro viaggio era finalmente finito.
Per ora.
- Lo senti anche tu?
Questa presenza...-
-Non molto. E' come
celata da qualcosa...-
-Una cosa è
certa. Non siamo soli...-
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5: Un nuovo inizio, o l'inizio della fine? ***
FOLSID 5
Fragments
of Light Scattered in Darkness
Capitolo 5: Un nuovo inizio,
o l'inizio della fine?
Il trillo
di un telefono distrasse
Maka dalla sua lettura. O meglio, lei non l'aveva nemmeno sentita,
tanto era immersa nelle righe di Guerra e Pace, ma Soul urlò
dalla sua stanza:
-MAKAAAAAAAAAAAAA
RISPONDIIIIIIIIIIIIIIIII!!-
Riscossa dal tremendo
rumore, la
ragazza si alzò dal divano borbottando qualcosa di
incomprensibile. Si avvicinò all'apparecchio e
alzò la
cornetta di malagrazia.
-Pronto?-
-Ciao
Maka! Sono Tsubaki!! Mi ha appena chiamato Shinigami Sama, e mi ha
chiesto di avvertirti: ha bisogno di incontrare te e Soul alla Death
Room. Ci saremo anche io, Black*star e Kid con Litz e Patty. Vi
aspettiamo li, fate in fretta, Shinigami deve darci una comunicazione
importante!-
-D'accordo, arriviamo
subito! A dopo!-
E riattaccò.
Pochi minuti dopo, la
giovane
Meister uscì trascinando Soul fuori dall'appartamento del
condominio Chupa Cabras. Percorse tutta la strada di corsa, con il
ragazzo alle calcagna che la pregava di fermarsi. Arrivarono ai
cancelli della scuola in meno di cinque minuti, dove vennero raggiunti
da Black*star e Tsubaki. Insieme andarono alla Death Room, dove
Shinigami sama stava già parlando con Kid e le sue armi.
Appena
li vide avvicinarsi, li salutò con le sue mani gigantesche,
poco
prima che una sottospecie di proiettile dai capelli rossi si
avventò su Maka.
-UUUUUUUUUUUUUUUUH la
mia Makina
è venuta a fare visita al suo
papàààààààà
^w^-
disse Spirit,
strusciandosi contro
a gamba di sua figlia in preda ad un attacco filiofilo di rara
intensità... Poco prima di essere messo a tacere con un Maka
chop
lanciato dalla ragazza che lo guardava quasi disgustata, con la vena
pulsante sulla fronte.
Soul si
guardò intorno, e notò l'assenza dei due "nuovi
arrivati".
-Shinigami sama,
perchè Akira e Ryan non sono qui?-
-Ottima domanda Soul!
E'
proprio per parlare di loro, e non solo, che vi ho chiamato
tutti
qui!- e il suo sguardo spaziò da Kid a Maka, a Tsubaki, e a
tutti i presenti. C'era un silenzio carico di attesa e di domande,
nella stanza. Anche le nuvolette fluttuanti parevano immobili, in
attesa.
- Vedete ragazzi: di
recente,
stiamo registrando un aumento esponenziale di Anime diventate malvage.
Il timore mio e dei miei colleghi, è che sia sempre
più
difficile combattere i nuovi nemici da soli. Per questo, per la salute
e l'incolumità degli studenti, ma anche per dare sicurezza e
per
permettere di accumulare esperienza ai nuovi alunni, abbiamo deciso che
per ogni missione di un certo livello, si debba andare in squadre. Per
esempio, come forse sapete, di solito Akira-chan e Ryan-kun hanno
sempre lavorato da soli, da quando sono entrati alla Shibusen, e
nonostante siano molto forti, temo per la loro incolumità.
La
missione che gli ho assegnato insieme a Maka-chan e Soul-kun,
è
diciamo una "prova". Cosa ne pensate?-
un mormorio pensieroso
si diffuse nella sala.
E'
una buona idea ma... cosa vuol dire che le anime malvage stanno
aumentando?
Le squadre saranno permanenti?
Perchè lo ha chiesto a noi? vuole il nostro parere?
Nella
sala, il chiasso stava
man mano diventando sempre più forte. Improvvisamente, la
voce
dolce di Tsubaki diede voce ai pensieri di tutti
- Shinigami sama, in
che senso le Anime malvage stanno aumentando?? Dobbiamo preoccuparci? -
-No, mia piccola
Tsubaki, per ora
preoccuparsi sarebbe precoce. Non fasciamoci la testa prima di
essercela rotta. E' un andamento un po' anomalo, ma non c'è
nulla di cui preoccuparsi, per ora. Terremo sotto controllo la
situazione e vedremo come si evolverà- disse lui, cercando
di
mantenere il tono scherzoso di sempre. Tsubaki sembrò
rilassarsi, ma Black*star non era molto convinto. C'era una velo di
preoccupazione negli occhi scuri della bella Camelia.
-Hei Tsubaki! Puoi
stare
tranquilla! Finchè ci sarà il grande ME a
vigilare, non
succederà nulla di male!!- sussurrò il ragazzo,
con un
sorrisone a millemila denti.
-Grazie, Black*star. -
disse la Buki, distendendo il viso in un sorrisetto.
Kid e
Maka erano silenziosi.
La loro mente viaggiava veloce, i loro pensieri formulavano ipotesi a
velocità impressionante.
-Susu ragazzi, ora
è meglio che andiate! avete una festa, e non penso che
vogliate far tardi♪-
Subito in Litz si
risvegliò
lo spirito festaiolo, e urlando in preda ad una crisi isterica da
unghia rotta, prese sottobraccio un Kid ancora frastornato ed una Patty
che stava costruendo un origami gigantesco a forma di giraffa, e li
trascinò di peso fuori dalla Death Room.
-DANNAZIONE, E'
TARDISSIMOOOOOOOOO!! SONO LE CINQUE E MEZZA!! FRA DUE ORE E MEZZA
INIZIA LA FESTA E DEVO ANCORA PREPARARE TUTTOOO! E MI SI E' PURE ROTTA
UN'UNGHIA!!-
Tsubaki e Black*star
uscirono dalla sala mentre il ragazzo urlava
-HEI BOSS, SE LE COSE
SI METTONO MALE, NON ESITI A CHIAMARE IL GRANDE ME PER RISOLVERE LA
SITUAZIONE, YAHHOOOOOOOOOO!!-
Tutto
questo è molto poco figo.
Pensò Soul,
guardando la scena, e lanciando un'occhiata preoccupata verso Maka.
E'
molto
pensierosa da quando sono arrivati Akira e Ryan. Mi chiedo cosa le
passi per la testa... Non è che per caso sospetta di loro?
Si
fermò un attimo a
guardarla. Si soffermò sui tratti del viso, ancora
leggermente
tesi. Poi sul sorriso, che era spuntato mentre rideva sotto i baffi nel
vedere Kid nel pieno di una delle sue nevrosi. E arrossì di
botto.
Scosse la testa, deciso,
aggiustandosi la fascetta nera che lei gli
aveva regalato.
Da
quando, io, Soul Eater, mi metto a fissare quella secchiona di Maka
SENZATETTE Albarn?! Bah, sto cadendo davvero in basso...
Si avvicinò
alle sue spalle,
allungando la mano e mettendole sulla sua spalla. Lei si
girò di
scatto, quasi spaventata. Si rilassò subito, quando vede
quei
familiari occhi rossi.
-Andiamo?-
Maka annui, e
salutando
educatamente Shinigami Sama e lanciando un'occhiataccia al padre che
aveva ripreso quel poco di lucidità che possedeva, e si
avviò insieme all'albino.
-C'è
qualcosa che non va, Maka?-
-No, tranquillo, va
tutto bene
Soul.- rispose la ragazza, comunque tradita dal suo viso, ancora
leggermente contratto in una smorfia di preoccupazione. Il viso del
ragazzo si aprì in un ghigno sarcastico.
-Tse, non sai mentire.
Dai, sputa il rospo. Quel broncio è molto poco figo.-
La ragazza
sbuffò, gonfiando le guance. Poi sorrise.
-Davvero non
è niente di
preoccupante. E' solo che... Non vorrei fare l'uccello del malaugurio,
ma... Oh, andiamo, non sembra anche a te che i nuovi arrivati abbiano
qualcosa di strano? Casualmente, poco dopo il loro arrivo, scopriamo
che la situazione con le anime malvage si sta aggravando. Secondo te
è una coincidenza? A me non pare!Io ho visto l'anima di
Akira,
Soul. E ti posso assicurare che non è normale. E nemmeno
quella
di Ryan lo è. E' come se fosse... vuota!-
Soul ci
pensò un po su.
In
effetti non
ha tutti i torti, potrebbe essere così. E' strano che tutti
questi eventi stiano capitando proprio adesso... Tuttavia...
-Maka, io credo che
non sia
così. Dopotutto, se avessero voluto farci fuori, l'avrebbero
potuto fare anche molto prima... A quanto ho capito, sono qui alla
Shibusen da più tempo di noi... E se Shinigami sama avesse
notato qualcosa di strano, avrebbe sicuramente preso dei provvedimenti,
non ti pare?-
La ragazza
annuì, anche se non era del tutto convinta.
-E poi, l'hai vista
combattere, no? Era poco superiore a Black*star. In caso ce ne fosse
bisogno, noi siamo in sette-
concluse Soul,
scoprendo i denti in
un gran sorriso che Maka, anche se non l'avrebbe mai ammesso, lo
trovò più rassicurante di tutto il discorso che
le aveva
fatto. La ragazza annuì e sorrise di rimando. Avevano
raggiunto
il cancello principale, senza nemmeno essersene accorti. Scesero le
scale lentamente, ognuno, perso nei propri pensieri. In silenzio,
attraversarono i viottoli della città, concentrati sullo
scalpiccio delle scarpe sui sanpietrini mentre passavano tra quei
palazzi antichi resi rosso sangue dal tramonto. Arrivarono nei pressi
del Campo di basket, entrambi persi nel flussi di ricordi che quel
posto rievocava.
- Vedremo come
andrà la missione della settimana prossima... Speriamo bene!-
disse una voce li
vicino. Soul e Maka si guardarono e silenziosamente si avvicinarono
avendo cura di non essere visti.
- Tranquilla,
andrà
benissimo. è da quando hai tre anni che ti alleni
costantemente,
prima con i tuoi e poi con il vecchiaccio.- disse una voce
più
profonda, sicuramente maschile.
-Non chiamarlo
così,
è stato come un padre per me! Senza di lui ora non sarei
qui!-
disse l'altra voce, con una punta di rimprovero nella voce. Maka e Soul
si avvicinarono ancora, nascondendosi dietro un cespuglio. Per non
farsi vedere, il ragazzo le prese la mano e la strinse a se per
rimanere entrambi coperti dal fogliame.
MA
MA MA CHE DIAVOLO STA FACENDO?!?
Pensò
una Maka
più rossa del tramonto. Ma prima che potesse dire qualsiasi
cosa, Soul le mise una mano sulla bocca, e le indicò la
ragazza
che stava picchiando amichevolmente una figura più alta di
lei
che cercava con scarso successo di nascondere quanto
gli piacesse ricevere attenzioni. Gridando, la ragazza colpiva il petto
del ragazzo con i pugni stretti, che sembravano quelli di una bambina,
tanto erano piccoli. Nonostante si stessero "picchiando" entrambi
sorridevano sornioni, incapaci di mantenersi il broncio a vicenda. Dopo
un po' che andavano avanti così, si fermarono di botto, lui
che
la teneva a debita distanza con un braccio e lei che cercava di
allungarsi per colpirlo senza successo. Si guardarono e... scoppiarono
a ridere intrambi. La risata cristallina di lei si contrapponeva con
quella bassa e un po' roca di lui. Passato l'attimo di euforia, lui si
avvicinò a lei, la prese e se la caricò in spalla.
- Ehi! EHI TU!!
METTIMI GIUUUU'!!
LASCIAMIIIII!!- Disse lei, battendo i pugni sulla sua schiena, ma senza
ottenere alcun risultato.
-Andiamo, non fare
l'eroina. Puoi
darla a bere a loro, ma non a me. Hai il ginocchio lussato, e se lo
sforzi peggiorerà. La magia di quella ragazzina deve fare
ancora
effetto, evidentemente.- Disse lui. Poi la guardò per un
attimo,
ma voltò subito lo sguardo, per nascondere il rossore che
gli
stava imporporando le guance.
-E poi, con quel
sorriso ebete stampato in faccia, di certo non mi convinci...-
-BAKA!!- disse lei,
ridendo.
Oh
no, non le avrebbe MAI detto, quanto amava vedere quel sorriso.
***
Maka e
Soul guardarono Akira
e Ryan allontanarsi ridacchiando. Uscirono fuori dal loro nascondiglio,
facendo frusciare alcune foglie. Maka aveva lo sguardo vacuo, fisso ad
osservare quelle due figure che si allontanavano lentamente.
Ora un piccolo sorriso
le increspava il viso.
Forse
mi sto davvero preoccupando per niente.
Per un solo,
brevissimo istante, ebbe un flash.
Soul
che se la caricava in spalla mentre rideva...
Diventò rossa come un pomodoro e
abbassò la testa per non farsi vedere da Soul.
Ma
che diamine vado a pensare? Soul è la mia arma, ed un
grandissimo amico...
Si mise la mano sul
petto, e si stupì nel sentire il cuore battere
più velocemente del normale.
Soul si
girò e vide Maka
ancora vicino al cespuglio. Pensando che l'avesse seguito, si accorse
di non averla dietro solo dopo alcuni passi. Si girò, e
vedendola fissare un punto nel vuoto, le si avvicinò. Appena
vide l'albino,
porgerle il braccio con uno sguardo malizioso, si voltò di
scatto e sorrise.
-Andiamo?- le disse
lui, con voce suadente.
La ragazza non
rispose, si limitò ad afferrarlo e si avviarono insieme
verso il fatiscente condominio del Chupa Cabras.
***
Casa
di Death the Kid, ore 19:58
Akira si fermò davanti alla porta un po' interdetta. Si era
aspettata una cosa molto più lussuosa e sfarzosa per la casa
del
figlio di Shinigami, ma sinceramente era meglio così. Quella
porta semplice e simmetrica le dava un certo senso di sicurezza. Si
sistemò i
capelli dietro l'orecchio.
Sento una presenza.
C'è qualcosa che non va, qualcosa che non ci dovrebbe essere.
Scosse la testa decisa. Stava andando ad una festa, doveva
pensare a divertirsi. Dopo tutto quello che aveva passato, se lo
meritava proprio. Eppure questa sensazione di oppressione non si voleva
togliere dall'angolino del suo cervello.
-Il
posto è questo?-
Tirò fuori un bigliettino dalla tasca dei jeans. Si
avvicinò ad un lampione, per vedere meglio.
-Si, credo di si.- La ragazza senti osservata.
Un fruscio. Si giri, ma nel buio della notte, tutto ciò che
vide
furono due occhi giallo oro, che con un balzo, le saltano addosso.
Urlò e di scatto con la guardia alzata e pronta a reagire.
La risata del ragazzo le arrivò alle orecchie. Si
girò e
vide i capelli castano chiaro di lui brillare sotto la luce del
lampione, scossi dai tentativi di trattenere le risate.
Ma che diavolo ha da
ridere?!
Come se avesse captato i suoi pensieri, il ragazzo, pur
non
smettendo di ridere, alzò il braccio e indicò in
direzione dei due occhi sfavillanti che li osservavano sulla difensiva.
Pian piano, con eleganza, la figura si spostò e si mise
sotto il
cono di luce proiettato dal lampione.
Akira si rilassò. La piccola creatura si avvicinò
alla ragazza, e le si strusciò sulla gamba.
E' solo un gatto! oh, ma
che carino...
Ed iniziò ad accarezzarlo dolcemente, mentre il
gatto dal
manto completamente nero faceva le fusa. Ryan, la guardò,
adesso
un po' preoccupato.
Ha i nervi a fior di
pelle.
Sarà per la missione? No, ne abbiamo passate così
tante
insieme... Ormai ha incontrato suo fratello... Sarà per
questo?
no... Qui c'è qualcosa che non va...
A farli sobbalzare, stavolta, fu il suono dell'orologio di
Ryan che segnava le otto in punto. Subito, conoscendo la... ehm... particolare adorazione
per la simmetria del loro nuovo compagno, si fiondarono alla porta e
suonarono il campanello.
Akira si sistemò nervosamente i capelli, si
sistemò la canottiera nera attillata e si
spolverò i jeans.
La porta si aprì, e la faccia sorniona di Kid gli si
parò davanti.
-Otto in punto~ che simmetria perfetta! Su, entrate!-
I due ragazzi entrarono nella casa e Kid li accompagnò in
un'enorme sala. Al centro troneggiava un tavolo raso terra di mogano
scuro, apparecchiato in modo perfettamente simmetrico, circondato da
cuscini. Il tatami era di un verde pallido, che metteva in risalto le
meravigliose pareti di carta di riso, in perfetto stile giapponese.
Ammaliata e persa nei ricordi che quella vista faceva tornare a galla,
Akira si tolse le scarpe e scivolò rapida sul tatami di
bambù, complimentandosi più volte con il padrone
di casa
per l'arredamento.
Dopo nemmeno dieci secondi, il campanello suonò. O meglio,
Kid
venne richiamato da un urlo che si poteva sentire distintamente anche
dall'altra parte della città
-KIIIIIIID DANNATO, APRI QUESTA PERTA E FAI SCIVOLARE IL TAPPETO ROSSO,
E' ARRIVATO COLUI CHE CONQUISTERA' L'OLIMPO DEGLI DEI!!-
Leggermente imbarazzato, Kid andò ad aprire la porta, mentre
Litz si avvicinò a Ryan e Akira
-Coraggio, venite, sediamoci intanto-
Akira annui, e con un sorriso, si fece trascinare da Litz.
Ryan
Nel frattempo, Anche gli altri erano arrivati, e dopo i saluti,
iniziarono a mangiare.
Fu una serata molto piacevole, trascorsa tra le risate, le nevrosi di
Kid, gli ottimi manicaretti di Tsubaki, i Maka-chop che
volavano
da tutte le parti e i vari show di Black*star. Akira rideva e scherzava
con tutti, come se si conoscessero da sempre.
Ryan la
fissava insistentemente, sorridendo sotto i baffi.
Poi ad un certo punto, fu la stessa Akira a prendere parola.
Si era guardata intorno, e aveva notato una cosa strana. Rigirandosi il
bicchiere in mano, disse
-Hei Kid, come mai non ci sono specchi in casa tua?-
Oh no. Ecco che ci
risiamo!
Dalla faccia sconvolta di Litz, la ragazza dedusse che forse non era
stata una buona idea. Il ragazzo divenne bianco, poi viola, poi verde,
poi blu e infine stramazzò a terra, mormorando cose come
-voglio
morire- e -scarto della natura-, scatenando l'iralità della
folla.
Alla faccia sconvolta di Akira, Maka spiegò in quattro e
quattrotto
-Vedi quelle stisce che ha solo da una parte dei capelli? Beh,
così non è simmetrico, e vedersi allo specchio
gli fa
sempre quell'effetto.- disse la ragazza, fra le risate.
-Non è che non ha specchi, li ha distrutti tutti-
In quel momento anche Akira scoppiò a ridere di gusto,
finchè il povero Kid non tornò alla
normalità.
E' da molto tempo che
non la vedo ridere così
Ma alla fine, arrivò il momento che Akira temeva.
-Allora Akira, parlaci un pò di te!-
Probabilmente, solo Ryan che le era seduto accanto si accorse di come
serrò le mascelle.
Il cuore della ragazza batteva furiosamente. Aveva gli occhi di tutti
puntati addosso, e strinse convulsamente la mano destra, dove il
ragazzo sapeva esserci qualcosa che assolutamente non voleva mostrare.
Ecco perchè
era così nervosa. Dannazione, devo sviarli.
Il ragazzo fece per aprire bocca, ma Akira lo
fermò
alzando un braccio. Il ragazzo la guardò un po spaesato,
indeciso sul da farsi, ma lo sguardo deciso che la sua compagna gli
restituì era deciso, e si calmò.
Loro non si fidano
ancora di me, lo percepisco chiaramente. Non dirò tutto,
solo il necessario per farli stare tranquilli.
Prese
un gran respiro. Cercò la mano di Ryan, e la
trovò
subito. Lo ringraziò mentalmente un migliaio e mezzo di
volte,
poi si voltò per affrontare gli sguardi attenti dei suoi
interlocutori.
-mah, devo dire che i
miei ultimi anni di vita non sono stati poi così
interessanti- iniziò, non un sorriso finto.
-Ho compiuto da
parecchio tempo diciotto anni, quindi ne ho circa due in più
di alcuni di voi.-
Non
è possibile! è così minuta... sembra
quasi una bambina! Non glie ne davo più di sedici! pensò Kid, sorpreso.
-Lo ricordo molto,
molto bene.
Quando io e Ryan ci incontrammo la prima volta, avevo si e no dieci
anni. E non è stato un incontro... come dire, "felice",
ecco.-
disse, ridacchiando sommessamente.
-Ero l'ultimo
esponente del clan
della Stella, oltre a te, Black*star.- Il ragazzo si fece subito
più attento, miracolosamente zitto.
-Alla mia
età, avevo
già imparato tutto ciò che dovevo sapere per
essere
pericolosa, e il mio stato mentale e psicologico certo non aiutava. Ero
sull'orlo della Follia. Diciamo che all'inizio i miei rapporti con la
Shibusen non erano dei migliori. In effetti, avevano mandato Ryan a
farmi fuori. -La ragazza si godette il sospiro secco e indignato dei
suoi spettatori, prima di ricominciare.
-Mi trovò
praticamente in
trance. tutti i membri della mia famiglia e coloro che conoscevo erano
morti. In quel momento non ero assolutamente in grado di nuocere,
anzi. Non avevo la forza nemmeno per vivere. E lui non se
l'è
sentita di uccidermi.- aggiunse, stringendo ancora di più la
mano del ragazzo, scoccandogli uno sguardo pieno di gratitudine.
-Fu così
che mi portò
alla Shibusen, nella "tana del lupo". All'inizio pensavo che l'avesse
fatto perchè se ne voleva lavare le mani, poi che non avesse
il
coraggio di uccidermi... Avevo una paura folle. Non sapevo se sarei morta, o se mi
avrebbero
rinchiusa, o peggio. Invece... Ryan fece l'unica cosa che non mi sarei
mai aspettata. Chiese a Shinigami-Sama di accettarmi qui alla Shibusen.-
la ragazza aveva
chiuso gli occhi, ma un sorriso tirato le attraversava il viso.
-E poi successe una
cosa che mi
sarei aspettata ancora meno. Lo ricordo come fosse ieri. Ero ospitata
in una piccola stanzetta completamente bianca, quando Ryan e il signor
Stein bussarono alla porta. Stein mi sollevò di peso emi
portò nella Death Room. Li, mi fece sedere su una sedia
rossa,
proprio davanti a Shinigami sama. Ormai mi aspettavo di tutto, ero
rassegnata. Non avevo niente che mi legava a questo mondo, e la mia
anima vagava nella più completa disperazione, e rasentavo la
Follia.
Ricordo che Shinigami
disse una cosa a Stein che mi fece molto pensare. "Guarda
i suoi occhi. Questa ragazza è morta dentro Stein. Ha perso
la
sua strada. Perchè lasciarla al suo destino? Qui alla
Shibusen
non si lascia indietro chi ha bisogno♪". Allora
Stein si avvicinò e mi abbracciò. Nessuno l'aveva
mai
fatto, fino ad allora. Nessuno mi aveva mai rivolto la parola,
figuriamoci abbracciato. Quella sera, piansi le lacrime che non avevo
pianto
in dodici anni. Si può dire che da quel giorno tornai a
vivere.
Stein fu un vero e proprio padre per me. Mi misero in coppia con
Ryan, poichè dopo poco si manifestò il
mio lato di
artigiana, e perchè ero l'unica che riusciva a
sincronizzarsi
con l'onda dell'anima di Ryan-
-Ma non sapevi che c'era anche Black*star alla Shibusen?- la interruppe
Soul.
-No, non lo sapevo. Lo scoprii circa un anno fa. Shinigami sama ci
assegnava sempre missioni fuori dal continente, quindi era davvero
pochissimo il tempo che passavamo effettivamente alla Shibusen. Ma alla
fine me lo rivelò lui stesso durante una missione in
Giappone.
Tuttavia, prima di incontrarti,- disse rivolgendosi a Black*star- Ho
intrapreso un viaggio per ritrovare la memoria che avevo perso.-
-E ci sei riuscita?- chiese Litz
-Non del tutto, ancora. Ma la memoria sta tornando lentamente. Ogni
tanto ho dei flashback.-
-Certo che hai passate tante, eh?- le disse la ragazza di rimando,
buttandola un po li sul ridere, per smaltire la tensione che si era
accumulata. Funzionò. Akira si sciolse in una risatina, e
anche
gli altri si sciolsero un poco.
- Ma ora dovete raccontarmi qualcosa di voi!- Disse, con un sorriso
sornione sul volto. Ryan rimase stupito da come quei ragazzi riuscivano
a farla ridere. Per lei, il suo passato era un tabù. Non
appena
si accennava a parlarne, si chiudeva in se stessa. Eppure in questo
momento sembrava che stesse lottando con tutte le sue forze per far
diventare quel passato davvero passato.
La serata passò tra aneddoti e racconti, risate e battute di
cattivo gusto.
-Che ffoooooooooooooooorza, Giraffa spazialeeeeeee- Patty con un salto
si era gettata sul tavolo, totalmente estraniata dalla conversazione
che era in corso, e aveva costruito una gigantesca giraffa in posa da
Superman con tanto di mantello rosso. Per un attimo, il silenzio fu
totale, interrotto dal frastuono di gente che cadeva a gambe all'aria
dalle risate. Tutti ridevano a crepapelle, tutti, tranne Kid.
Perchè
mio Padre avrebbe dovuto tenerle nascosto che Black*star era ancora
vivo? Non ne aveva alcun motivo. Poteva risparmiarle chissà
quanto tempo e sofferenza. Per me c'è qualcosa sotto.
Osservò
molto attentamente
la ragazza, mentre rideva e scherzava. Poi il suo sguardo si
spostò sulle abbondanti fasce che le stringevano le braccia.
Le
aveva viste illuminarsi, durante lo scontro con Black*star, ma si
chiese cosa la ragazza si ostinasse a nascondere li sotto. Venne
però distratto da Litz che, palesemente brilla dopo un solo
bicchiere, lo prese sotto braccio e con la mano libera
afferrò
il bicchierino ricolmo del sakè che Tsubaki aveva portato,
lo
alzò al cielo, e con tutta la voce che aveva in corpo,
sbattendo
il povero Kid a destra e a manca, urlò
-FORZA, BRINDIAMO! AI
NOSTRI NUOVI COMPAGNI! A AKIRA E RYAN!! CAMPAAAI!-
-CAMPAAAAI- le
risposero tutti, e insieme, contemporaneamente, buttarono
giù il contenuto trasparente tutto d'un fiato.
Pochi secondi dopo,
Soul teneva la
testa ad una Maka caduta addormentata di botto. Akira si era
spaventata, ma l'avevano subito rassicurata, dicendo che la loro amica
reagiva così alle sbornie!
Ma era davvero ora di
andare. Era
tardissimo, e la data della missione si avvicinava sempre di
più. Dovevano essere in piena forma.
Kid li
accompagnò alla
porta, salutando Maka addormentata in braccio a Soul, Tsubaki che
reggeva a stento Black*star che iniziava a dire frasi senza senso. E
meno male che reggeva benissimo l'alcool! Beh, era pur vero che se ne
era scolate tre, di bottiglie di sakè. Una persona normale
sarebbe andata in coma! Akira e Ryan erano apparentemente sobri.
Apparentemente. Barcollavano un po', ma erano grandi e vaccinati, e
potevano cavarsela. Quando la porta di casa Shinigami si chiuse, ognuno
andò per la sua strada, con il sorriso sulle labbra.
***
Ormai Via dei Gigli si
avvicinava. I passi dei due risuonavano nel silenzio denso della notte.
-Perchè gli
hai detto quelle cose?-
-Cosa?-
-Perchè gli
hai rivelato parte del tuo passato. -
La ragazza si
bloccò, ritrovandosi Ryan davanti che la guardava
incuriosito.
-Perchè...
sai... sinceramente non ne ho idea, eheheh ^^-
Vedendo lo sguardo
assolutamente
sarcastico del ragazzo, Akira sospirò ed abbassò
lo
sguardo. Tirò su un sorrisetto.
-Ho avuto una paura
folle, quando
Maka ha fatto quella domanda. E la avevano anche loro, Ryan. E'
normale, ci conosciamo da poco, ma hanno paura. Paura di me.
Non
lo danno a vedere, però. Sono bravi.- Disse con un fil di
voce,
il viso storto in un sorriso un po sarcastico.
-Io non voglio che
abbiano paura,
Ryan. Vorrei che si fidassero di me. Alla fine, per quanto
tenterò di nasconderlo, vedranno cosa è successo,
riusciranno a vedere la parte del mio passato che oggi non ho
raccontato. E non voglio che scappino. Non come hanno fatto tutti gli
altri. Soprattutto per Black*star. Quando verrà a sapere, e
credimi, succederà, non voglio che scappi via. Ho paura che-
-Basta.- Ryan la
interruppe bruscamente, facendola sobbalzare.
-Non sono
così deboli. Non li sottovalutare. Sta anche a te, ora avere
fiducia in loro. E ora andiamo a casa. -
Non era mai stato
così duro
con lei. Forse aveva esagerato. Se lo ripetè nella mente per
tutto il tragitto che li separava da casa, vedendo che la ragazza
camminava strascicando i piedi, con lo sguardo basso. Ma era
convinto di avere ragione. Non poteva continuare a piangersi addosso.
Era abbastanza matura per prendere la vita fra le mani ed andare
avanti. E stato e sarà doloroso a volte, ma si meritava di
avere
una seconda occasione.
Non poteva permettersi
che la paura
prenda il controllo sulla sua vita. Arrivati a casa, nessuno disse una
parola. Akira si diresse subito in camera sua, senza nemmeno guardarlo
in faccia. Inconsciamente, il ragazzo le fu grato. Non voleva vedere
cosa di aggirava in quegli occhi. Si sentiva già abbastanza
in
colpa con se stesso, sarebbe stato troppo. Odiava vederla triste, ma
questa volta, forse, le avrebbe fatto bene. O meglio, lo sperava. Si
infilò sotto le coperte, e nel giro di pochi inuti, si
addormentò.
Dall'altra parte della
casa, al contrario, la ragazza non riusciva a darsi pace.
Sta anche a me ora, avere
fiducia in loro.
Si
rannicchiò su se stessa
più che potè, cercando protezione sotto le
coperte tirate
su fin sopra alla testa. Rimase li sotto ad arrovellarsi il cervello
finchè il caldo e la mancanza d'aria non furono
insopportabili.
Riemerse dal suo piccolo rifugio. Da un recondito angolo della sua
memoria, le venne in mente un ricordo.
Sua madre le accarezzava
la testa
dolcemente, mentre la piccola testolina della bimba era appoggiata
sulla sua pancia. Ogni tanto riusciva a sentire qualcosa, un gorgoglio,
un movimento. La piccola alzò la testa, e chiese
-Mamma,
non hai paura?-
-Paura
di cosa, piccola mia?-
-Del
dolore. Papà mia ha detto che quando nasce una nuova vita,
la
mamma sente tanto male. E' successo anche quando sono nata io?-
disse piano, accarezzando con la manina la pancia della mamma. La donna
sorrise dolcemente, solo come una mamma può fare.
Sollevò
la bimba e se la pose al fianco, continuando ad accarezzarle i capelli
corvini.
-Si
tesoro. E'
vero che quando nasce una vita, fa male alla mamma. Ma la gioia che
prova dopo è mille volte più forte di quel
dolore.-
-Ma tu non hai paura? Dato che
è già successo in passato, non hai paura di
rivivere tutto quel dolore?- La donna
ridacchiò, facendo scintillare quegli occhi grigi da cui
prendeva il nome.
-Proprio
perchè ci sono passata già una volta, so che dopo
tanta
sofferenza c'è sempre tanta felicità. Non solo
quando
nasce una nuova vita, ma in tutta la vita. Per costruire il futuro,
bisogna guardare al passato, ma non bisogna mai caderne prigionieri.
Affronterei quel dolore mille volte, pur di provare di nuovo la gioia
di tenerti fra le mani, piccola stella.-
Si asciugò la lacrima che le cadeva dagli occhi
con prepotenza. Strinse convulsamente le bende sulle braccia.
Sono stanca di essere
così debole! Tu cosa avresti fatto, mamma?
Si ripetè quelle parole nella mente fino a
sentire gli
occhi farsi pesanti. Poco prima di cadere in un sonno profondo, sorrise.
Avresti combattuto. E
vinto.
***
Una
settimana dopo, Alaska.
-Dannazione, ma non hai freddo?- Chiese Maka, stralunata. Erano appena
scesi dal treno che li aveva lasciati in una landa praticamente
deserta. C'era solo neve, neve ovunque. La ragazza guardava Ryan con
tanto d'occhi.
-Mi fai venire i brividi solo a guardarti. Come fai a stare in camicia
im mezzo alla neve, si può sapere?-
Beh, in effetti era una visione alquanto strana. Quattro ragazzi, di
cui tre imbacuccati in pesanti cappotti e indumenti da neve adatti al
clima rigido del luogo in cui si trovavano, e uno in jeans e camicia
bianca.
-Oh, Maka, ti prego, non farci caso.- Disse Akira, con un sorriso
divertito in volto, agitando la mano a mo' di scusa.
-Lui va SEMPRE in giro così, non importa che temperatura ci
sia
fuori.- Poi le andò vicino e le sussurrò
all'orecchio,
cercando di non farsi sentire
-Ti dirò, a volte sconcerta anche me...-
-Guarda che ti ho sentito, Baka.- Disse lui, guardandola di sbieco. Lei
per tutta risposta, scoppiò a ridere, seguita da Maka.
Fortunatamente, della discussione tra i due di una settimana prima non
c'era più traccia. O almeno così sembrava. Il
gruppo si
avviò, alla ricerca dell'Uovo di Kishin. Poi Maka si
fermò.
-Sarà meglio avvertire Shinigami-sama che siamo, arrivati-
Soul annuì, e si fermò davanti alla finestra di
una casa vicino alla stazione che avevano raggiunto.
-42 42 564! ecco fatto.-
Il vetro della finestra si increspò, come fosse fatto
d'acqua.
Poi, davanti ai ragazzi, si formò l'immagine di Shinigami.
-Ragazziii! Allora, come è andato il viaggio?♪-
-Salve Shinigami Sama! Qui per ora è tutto tranquillo.-
-Molto bene, molto bene. Ma mi raccomando, fate attenzione!
C'è
qualcosa che non mi quadra... Beh, in bocca al lupo ragazzi!♪-
***
-Sono arrivati, Milady. I soggetti dell'esperimento sono nelle
coordinate designate. I nostri collaboratori sono pronti a dare il via
all'esperimento.-
-Molto bene. Iniziate.-
-Subito, Milady.-
La giovane donna era sempre seduta placidamente sul suo seggio di
broccato nero, accarezzando con dolcezza quasi materna una creatura che
le stava appollaiata sulla spalla. Riluceva nella penombra di un bianco
quasi fluorescente.
-Flea.-
-Si, Milady?-
-Prepara il portale. Non posso disattivare il Soul Protect, ma voglio
andare a vedere di persona le nostre piccole cavie.-
Flea si inchinò con riverenza ed uscì.
-E tu, mia piccola creaturina?- disse, ora rivolta al piccolo scorpione
albino che aveva sulla spalla.
-Si, lo so che hai fame, piccola mia. Ma non temere, Shaula ti
porterà taaante anime da divorare, appena avrà
finito~♥-
Con un sorrisetto inquietante, si alzò con un movimento
sinuoso,
facendo frusciare l'elegante veste nera come la notte. Si
passò
una mano tra i capelli, e lentamente si avvicinò allo
specchio
che aveva alla sua destra poggiato su una grande cassettiera in mogano
nero. Se non avesse avuto una vista fuori dal normale, probabilmente
non l'avrebbe vista, nella densa penombra in cui versava la grande
sala. Si sedette su una piccola sedia davanti allo pecchio, e attese
finchè una delle sue attendenti non entrò a testa
china,
si inchinò, prese la spazzola ed iniziò a
pettinarle i
lunghissimi capelli castani, che arrivavano sotto il fondoschiena,
liscissimi. La ragazza li acconciò abilmente in una treccia
morbida. Soddisfatta, la strega mandò via la ragazza e si
alzò con decisione. Uscì sbattendo la porta.
-Milady, il portale è pronto.-
La donna non rispose. Un sorriso sadico, rispose per lei.
Kame's Corner!
Ecco finalmente il 5° capitolo! sono felicissima di essere
riuscita a pubblicarlo, nel trasloco non trovavo più il
computer!! Ma ora eccolo qui, e finalmente posso ricominciare a
scrivere e pubblicare <3
spero che il capitolo vi sia piaciuto! A presto con il prossimo,
recensite numerosi! <3
-Kamelye
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Capitolo 6 *** Capitolo 6: Fight or Die ***
FOLSID 6
Fragments
of Light Scattered in Darkness
-Capitolo 6: Fight or Die
In
quel momento, Soul pensò che Maka stesse davvero per
esplodere.
Durante il viaggio, gliene erano capitate davvero di tuti i colori, e
il silenzio pensieroso dei suoi compagni di viaggio lo insospettivano.
Prima il treno che li lasciava alla fermata sbagliata, precisamente in
un villaggio praticamente disabitato. E non avevano avuto neanche il
tempo di
chiedere aiuto a qualcuno che un gruppetto di quattro uova di Kishin li
aveva colti di sorpresa. Uno di loro sputava fuoco dalle mani! Lui e
Maka, gli unici che erano stati attaccati, li avevano sistemati in
neanche cinque minuti ma nello scontro,
la mappa che aveva la ragazza era andata bruciata. Tutti insieme
avevano deciso di
proseguire a piedi, anche se la destinazione era piuttosto lontana.
Dopo circa un’ora di cammino, ecco che si alza una tormenta.
– Ormai sono due ore che camminiamo in mezzo alla tormenta,
ci conviene fermarci!-
– Cosa? Maka non riesco a sentirti, il vento è
troppo forte!-
–HO DETTO
CHE E’ TROPPO
TEMPO CHE CAMMINIAMO IN MEZZO ALLA TEMPESTA, CI CONVIENE FERMARCI!-
Gridò l'artigiana, mettendo fuori combattimento il povero
timpano di Soul.
– Ah, ok, ma dove?- chiese Ryan.
– Akira, hai qualche idea?-
–Non saprei, mi pare di aver visto una piccola grotta, ma
può essere pericoloso! Non mi è sembrata molto
stabile!- rispose la ragazza un po' titubante
–Non fa niente- disse Maka, esausta per la fatica del cammino
-andiamo!-
Trovata la grotta,
accesero subito
un fuoco, cercando di scaldarsi il
più possibile. Ryan si tolse subito con aria stizzita il
pesante
cappotto che Akira l'aveva praticamente obbligato sotto minacce ad
indossare, e lo gettò in testa alla Meister. La corvina,
fingendo un'aria offesa, glielo lanciò indietro,
ridacchiando.
Terminato questo accesso di ilarità, nella grotta
cadde un silenzio pesante, rotto soltanto dal fischio del
vento
sulle rocce. Il crepitio del fuoco era rassicurante, ma il freddo
incessante e la fatica della camminata iniziavano a farsi sentire. Maka
aveva già le palpebre pesanti e poteva sentire la stanchezza
dei
suoi compagni. Poi, inaspettatamente, Soul ruppe quel silenzio.
–Secondo me, tutto ciò non è normale.-
disse con voce grave.
–In che senso, Soul?-
chiese Akira, ansiosa di sapere se i sospetti del ragazzo
erano uguali ai suoi.
–Voglio dire… qui c’è
qualcosa, che non va,
non vi pare? Scesi alla stazione, invece di trovare un piccolo
villaggio a cui appoggiarci, c’era solo una distesa di neve.
Decidiamo di andare a piedi, e un gruppetto di uova di Kishin ci
attacca. Sono molto deboli, ma stranamente vanno a colpire me e Maka
che siamo armati e non Akira che era girata e disarmata. –
– E altrettanto casualmente, un loro attacco va a distruggere
la mappa del posto che avevamo. – concluse Maka.
– Hai
ragione.- Disse Ryan
-Quasi sembrava che sapessero che saremmo arrivati, e anche il fatto
che appena iniziamo ad andare a piedi si scatena una
tempesta di neve, non mi quadra. –
– Inoltre, secondo me, qualcuno ci osserva. –
concluse il ragazzo,
con uno sguardo torvo, confermando i taciti sospetti di tutti.
– Soul e Ryan hanno ragione, qui c’è
qualcosa che
non va. Ma purtroppo ora non possiamo fare niente, per ora. La tempesta
li fuori imperversa, e non possiamo avere dei punti di riferimento
tranne quello che già sappiamo: a sette chilometri verso est
da
dove ci ha lasciato il treno – disse Akira, prendendo una
pietra
vicino a lei e disegnando un puntino sulla parete della grotta, seguito
da una linea – C’è il villaggio da dove
è
partita la richiesta d’aiuto. Ma non sappiamo in che
direzione
siamo andati a causa della tempesta di neve. Contando che la neve
stessa ci arrivava circa al ginocchio, e il vento che avevamo
contro… –
La ragazza camminava febbrilmente in circolo intorno al fuoco, facendo
calcoli.
–In sostanza, avremmo fatto circa sei chilometri e mezzo, ma
non
si sa in quale direzione. – concluse, disegnando un piccolo
arco
vicino alla linea di prima.
– Quindi? –
–Quindi, ci dovremmo essere quasi, nonostante tutto.
– Disse la ragazza sospirando speranzosa.
–Dobbiamo solo aspettare che la tormenta finisca, poi
potremmo
procedere con più chiarezza.- Disse Maka, decisa. Tutti
d’accordo, annuirono, per poi tirare fuori dai loro zaini dei
sacchi a pelo che si erano provvidenzialmente portati.
Si
sistemarono tutti il più vicini possibile al fuoco, e si
addormentarono subito. Solo Akira non prese sonno.
Non
riesco a togliermi di dosso
questa sensazione. È come se qualcuno ci stesse osservando
da
quando abbiamo lasciato il treno.
Pensò.
Continuò a rigirarsi nel sacco a pelo per ore, senza
riuscire a
prendere sonno. Ad un certo punto, sentì il fischio del
vento
diminuire ci colpo. Controllando che tutti fossero addormentati
sguisciò fuori dal sacco a pelo, e senza alcun rumore,
uscì.
La tempesta si era placata, ma numerosi fiocchi di neve
cadevano ancora flaccidamente, per poi sparire anonimi nella distesa di
neve che già imbiancava abbondantemente il paesaggio.
Il silenzio era totale, e
la luce della luna non era abbastanza forte per forare la coltre di
nubi, ma donava comunque una leggerissima sfumatura lattea a quella
spoglia vista. Akira inspirò a fondo, finché
l’aria
gelida non le fece male ai polmoni. Mosse qualche passo nella neve,
affondando fino al ginocchio. La pelliccia del cappuccio del
cappotto le solleticò il naso, quando si sedette
sulla neve
gelida. Incrociò le gambe, e si mise a meditare. Si
concentrò sul silenzio assoluto che la circondava,
inspirando ed
espirando lentamente. Piano piano, tutto ciò che la
circondava
scomparve, lasciandola sola con se stessa.
Improvvisamente, sentì una specie di spillo che le pizzicava
la nuca.
Un altro ricordo stava riaffiorando, e lei si lasciò andare.
Quando
riaprì gli occhi, si ritrovò in quella piccola
distesa
d’erba che circondava la sua casa. Era una nottata fredda, ma
priva di qualsiasi nuvola. La piccola era stesa sull’erba
fresca,
e con il dito della mano tracciava le costellazioni che qualche tempo
fa, il padre le aveva insegnato. L’aveva presa in spalla, e
in
pochi secondi l’aveva portata sul tetto della loro casa.
L’aveva presa in braccio, ed erano stati ore a
guardare le
stelle. Il suo papà le aveva insegnato tuuutte le
costellazioni
che si potevano vedere in quello spicchio di cielo, ma anche quelle che
non si potevano scorgere all’orizzonte. Soltanto
perché le
sarebbe potuto servire durante le battute di
“caccia” o se
si fosse persa, certo, ma era stato uno dei giorni più belli
della sua vita. Suo padre aveva una voce tagliente, da assassino. Una
di quelle voci che, se le senti la notte al buio, ti fa correre i
brividi lungo la schiena. Ma era la voce di suo padre, e lei ne andava
orgogliosissima. Se lo immaginava la notte mentre guardava con i suoi
occhi bianchi i mostri terribili che la volevano portare via mentre
dormiva e li combatteva coraggiosamente. Rimasero li sul tetto per
molto tempo, finchè un urlo di dolore e un pianto di vita
non
squarciarono il silenzio-
–Si può sapere che ci fai qui fuori al freddo?-
Akira sobbalzò e si girò di scatto. Si
ritrovò in
faccia una coperta di lana.
Quando si fu liberata, Ryan era seduto
accanto a lei e la guardava con occhi incuriositi.
-Beh, facevo il turno di guardia- disse, sebbene sapesse perfettamente
di essere poco credibile.
-Perché mi fissi così?- chiese lei, sentendo la
pelle del viso formicolare dall'imbarazzo.
–Cosa c'è che non va?- disse Ryan di rimando,
leggendo alla perfezione i sentimenti della sua Meister.
–Niente, perché?-
Balla.
Il ragazzo fece una faccia che dire sarcastica è un
eufemismo.
Akira rispose con un’espressione colpevole, ma comunque non
rispose.
–Akira, hai Ao attivato. –
Oh.
Merda.
La ragazza si guardò le braccia e si inquietò nel
vedere
le venature che le attraversavano accese di una luce blu elettrica. Si
sbrigò a ritirare il sigillo, preoccupata che qualcuno li
avrebbe potuti rintracciare. Tornò a guardare Ryan un
po’
sconsolata.
Fece un lungo sospiro, poi con fatica disse:
–Mi è tornato in mente un altro ricordo. Ero con
mio padre sul tetto di casa e... –
Di colpo si
ritrovò la sua
naginata in mano. Sorrise. Trasmise
tutto alla sua arma, senza bisogno di parole. Trovò conforto
nello stringere quel manico nero come la notte, e ringraziò
infinite volte la sua Buki che comprendeva quanto fosse difficile per
lei parlare di quelle cose. La shinogi al centro
della lama ricurva riluceva di una luce inquietante, ma per lei
familiare, nonostante la
pochissima illuminazione.
-Tu
credi che
qualcuno ci stia seguendo? - chiese Akira, sfruttando il legame mentale
che li univa quando Ryan era nella sua forma di arma.
-Ne
sono sicuro. - rispose
lui.
-Quando
prima ho attivato Ao,- riprese la ragazza - ho
sentito una presenza… era strana, ma non sembrava cattiva. O
almeno, non aveva cattive intenzioni nei nostri confronti. Ma era
vicina, Ryan. Credo che anche Maka se ne sia accorta. Non pensi che ci
avrebbe attaccato prima, se avesse voluto?-
-Non
lo so,
Aki, non lo so. Non ci
capisco più niente. Ma hai ragione, se avesse voluto
attaccarci,
lo avrebbe già fatto. Tutte queste stranezze
però... Non
so perchè, ma sono convinto che non siano solo coincidenze.
Credo... Credo che la persona che ci sta seguendo abbia architettato
tutto questo.-
Akira rabbrividì, un po' per il freddo e un po' per
l'inquietudine.
-Si, lo credo anche io. Tuttavia, a questo punto ci conviene
aspettare
domattina, e vedere cosa succede.- disse la ragazza.
-Dici che con Ao riesci a comunicare
con Maka e Soul senza la risonanza a catena? - le chiese ancora Ryan.
-Non
lo so, ma credo di potercela fare-
-D’accordo,
allora ci penseremo domani.
-
Ryan tornò in forma umana e si alzò, seguito da
Akira. Di
scatto, la ragazza allungò il braccio e afferrò
il lembo
della giacca di lui che svolazzava per il vento. Il ragazzo si
fermò subito, osservandola con espressione interrogativa.
-Giuralo- sussurrò
lei a bassa voce.
-Cosa?-
-La promessa che mi
hai fatto prima che partissimo. Te la ricordi? -
Il ragazzo fece un sorriso amaro. Si girò e
piantò i suoi
occhi color ossidiana in quelli di lei.
-‘Promettimi
che li
proteggerai. Proteggili quando io non potrò farlo. Anche da
me
se necessario.’- Recitò lui.
-Esatto. Giurami che
la manterrai. Ti prego.
-
Ryan ebbe una stretta allo stomaco, nel vedere lo sguardo della
ragazza. Si passò nervosamente la mano nei capelli,
scompigliandoli ancora di più.
-L'ho promesso, lo
farò. Ma ad una condizione. - disse infine, prendendo il
piccolo viso della ragazza fra le mani-
-Quale?- chiese lei,
con il cuore
che batteva all'impazzata. Ryan la guardava intensamente, come se
potesse sparire fra le sue mani.
-Promettimi che
combatterai. Che non
ti arrenderai, quando le cose si faranno davvero difficili. Dio,
promettimi
che non avrò bisogno di proteggerli da solo. -
E con uno scatto quasi disperato la abbracciò.
Avvicinò la bocca all'orecchio di lei.
-Ho
paura di perderti. -
La ragazza sussultò, e sentì le guance bruciarle.
Si
strinse ancora di più in quella stretta, sentendo il cuore
batterle forte nelle orecchie e le lacrime pungerle gli occhi.
Sensa pensare appoggiò la testa sul suo petto, percependo
nient'altro che le braccia di lui che la stringevano forte, e quel Tum, Tum, Tum,
del suo cuore che la tranquillizzava oltre ogni dire.
Rispose alla stretta più forte che potè.
-Prometto.-
***
Alla Shibusen c’era una calma irreale. Shinigami era da ore
davanti al suo specchio, con uno Spirit stranamente in silenzio. Aveva
congedato Kid e Black*star già alcune ore prima, ma quel
silenzio non faceva solo che dilatare l’attesa. Era
così
concentrato a captare qualche movimento nella superficie riflettente
che sobbalzò, quando la porta della Death Room si
aprì, e
Stein entrò accompagnato da Marie.
–Alla fine quelle bestie se ne sono andate. Facevano un tale
rumore…–
–Cerca di capirli caro, i loro amici sono in pericolo,
è
normale che siano preoccupati…– disse la donna,
con il
sorriso sempre presente un po’ più tirato del
solito.
–Ed hanno ragione ad essere preoccupati. È da
quando sono
partiti che ho uno strano presentimento. È vero che il
numero di
uova di Kishin sta aumentando considerevolmente– disse
l’uomo, aspirando una boccata dell’immancabile
sigaretta
mentre si rigirava nervosamente la vite – eppure…
i
livelli di follia che registriamo e che teniamo sotto controllo da
quando è stato sconfitto Ashura, sono assolutamente
regolari, se
non sotto la media. –
Shinigami si grattò la maschera con le sue enormi mani
bianche. Fissò le sue orbite scure negli occhi di Stein.
– Cosa hai scoperto, amico mio?- disse, terribilmente serio.
– Purtroppo nulla, Shinigami. Ma di una cosa sono sicuro.
Quei
ragazzi sono in pericolo, e non possiamo fare assolutamente niente.-
Sospirò pesantemente.
– Dobbiamo avere fiducia nei nostri ragazzi. Poi, tu meglio
di
tutti noi conosci Akira. Non rischierebbe di mettere in pericolo gli
altri perdendo il controllo♪–
–E’ proprio questo che mi preoccupa, Shinigami.-
disse, espirando l'ennesima boccata di fumo.
-La mia
preoccupazione è che per non ferire gli altri non combatta
nel
pieno delle sue capacità e ci rimetta le penne–
–Non dimenticare che li con loro ci sono Maka e Soul.
Tranquillo Stein, andrà tutto bene. Abbi fiducia.-
Disse lo Shinigami, questa volta più serio che mai. Ma anche
lui
sapeva che le sue parole erano poco credibili. Stein aspirò
una
lunga boccata dalla sigaretta ed espirò, come se questo
potesse
risolvere la situazione. Poi lo schermo dello specchio si mosse.
L’uomo scattò in piedi, facendo cadere la sedia
girevole su cui un
secondo prima si era seduto.
Maka
e Ryan stesi a terra, privi di sensi. Akira che combatte impugnando
Soul, circondata da una prepotente luce verde.
Una
creatura
gigantesca che la incalza senza sosta, forse consapevole della sua
superiorità. Ormai la ragazza è alle strette, non
riesce
più a tenere la falce in alto.
Un
poderoso calcio la prende in pieno e la scaraventa addosso alle
macerie. È rimasto solo Soul.
La
creatura si
gira lentamente verso Maka e Ryan, ancora svenuti. Alza il braccio,
carica il colpo. Soul è troppo lontano. Corre più
che
può, ma non arriverà mai in tempo.
Un
artiglio parte dal braccio teso della creatura.
Una
figura si frappone tra i due e il colpo.
Ci fu uno schianto, una porta sfondata, e la voce inconfondibile di
Black*star che urlò:
–CHE CAZZO SUCCEDE?! –
Nessuno rispose. Erano tutti intenti a fissare quello specchio inerme,
che ora trasmetteva solo un’immagine: uno scorpione bianco
che si
stagliava sullo schermo nero come la notte.
***
Un refolo di vento gelido penetrò nella caverna e fece
correre
numerosi brividi sulla schiena di Maka, che istintivamente
cercò
riparo nelle braccia di Soul, che la strinse a se. Sorrise, e gli si
strinse ancora di più. Si sentiva come un pulcino, calda e
protett–
ASPETTA. ASPETTA UN ATTIMO.
…
…
L’urlo che cacciò fece rimbombare tutta la grotta
fin nel
profondo. Soul fece un salto di circa un metro e mezzo per poi essere
schiantato al suolo da un Maka-chop che lo lasciò
agonizzante in
una pozza di sangue..
-MA SI PUO’ SAPERE CHE TI PRENDE?? PERCHE’ DIAVOLO
MI HAI COLPITO?!? –
Chiese il ragazzo, paonazzo e scandalizzato. Maka non riusciva a
spiccicare parola, troppo scioccata.
– ma che cribbio avete da urlare a quest’ora del
mattin...YAAAAWN- disse Akira, con ancora la coperta di Ryan
addosso e due occhiaie da far paura. I capelli che aveva tentato di
raccogliere erano sparsi in tutte le direzioni, e la faccia ancora
intontita dal sonno. Osservò i due ragazzi che le stavano
davanti. Maka era scattata in piedi ed era rossa quanto un pomodoro
maturo, i capelli scarmigliati e alla ricerca di
qualcosa da dire, mentre il povero Soul si teneva la testa dolorante
senza aver capito cosa diamine stava succedendo.
–ppf.. pfff… BWAHAHAHHAHAHAHA oddio ragazzi- disse
Akira- ridendo senza ritegno -dovreste
vedervi AHAHAHAHAH, siete esilaranti AH AHAH AHAHHAHAHAHH–
Ormai non riusciva
più a
trattenersi dalle risate. Le
lacrimavano gli occhi e le doleva la pancia, a tal punto che anche gli
altri si
misero a ridere. Ci misero un po' a prepararsi, a causa del caos che
avevano seminato Soul e Maka rincorrendosi, ma la parte più
impegnativa fu
svegliare Ryan. E si può dire con certezza che lui non
collaborava di certo, anzi, se la ronfava alla grande!
Non ne voleva proprio sapere di svegliarsi. Avevano provato di tutto:
urla, strilli, minacce, provocazioni, padellate, secchiate di neve
sciolta, spintoni, calci e ovviamente risate a non finire.
Questo
ragazzo è davvero un danno, quando si tratta di
dormire…aspetta! Ho un idea… pensò la sua
Meister, tirando su un ghigno sadico che fece rabbrividire
Maka e Soul.
Che
diamine avrà in mente?
Akira fece il gesto di rimanere in silenzio, e con cautela si
posizionò vicino al ragazzo, più precisamente
alle sue
spalle. Quatta quatta, si avvicinò e…
iniziò a
fargli il solletico.
–WAAAAAAAAAH!!-
–Beh, che dire, almeno si è svegliato–
disse Soul,
sghignazzando, mentre Ryan rincorreva inferocito Akira che se la dava a
gambe, correndo agile fra le rocce.
–Ok, adesso basta ragazzi, dobbiamo andare– disse
Maka,
ancora con il sorriso sulle labbra. Raccolte tutte le loro cose,
uscirono dalla caverna, chiudendo gli occhi accecati dal riflesso del
sole sulla neve.
Appena si furono abituati alla luce, ci
mancò poco che non cascassero a tutti le mascelle.
–No, non può essere. Ditemi che è uno
scherzo, per favore.-
Akira rovistò nello zaino, fino a trovare una piccola foto.
–No ragazzi, non è affatto uno scherzo…
quello è proprio il villaggio che è stato
attaccato!-
Probabilmente
con la tormenta non l’abbiamo visto e ci abbiamo girato
intorno…
–Ragazzi dobbiamo sbrigarci! Ieri notte ho sentito una
presenza, potrebbe esserci qualche superstite...- disse Akira.
–Si, l’ho sentita anche io, andiamo!- Disse Maka,
sorpresa per la percezione di Akira.
E adesso si comincia!
Spinti dalla speranza
e dalla curiosità, corsero nonostante
la neve che gli arrivava alle ginocchia.
Arrivarono alle porte del
villaggio e una sensazione di gelo gli attanagliò. Macerie
annerite dal fuoco si stagliavano sul bianco violato della neve,
sporcata dalla cenere che continuava a cadere inesorabile, spinta da un
alito di vento che era l’unico suono udibile nello spazio di
chilometri. Il silenzio era devastante, incorniciato da quella visione.
I corpi non carbonizzati erano riversi a terra, ormai della stessa
consistenza dei sassi. La desolazione era totale. Poi un guizzo. Akira
si fermò di botto.
–C’è qualcuno – disse solo.
Soul corse subito
da Maka e si trasformò, pronti a reagire. La ragazza
attivò la percezione dell’anima.
–Dannazione, non ci capisco niente… –
–Che succede, Maka?! –
– E’ come se ci fosse
un’interferenza…
percepisco numerose anime, ma non capisco ne di chi siano, ne dove
siano… sono come sfocate. È tutto
così… Caotico. – Disse, con il
volto contratto
nello sforzo di captare qualcosa. Akira le mise una mano sulla spalla e
sorrise. Poi si voltò subito verso Ryan, che
annuì e si
trasformò subito in naginata.
– Dovete sapere – Disse, piantando bene i piedi nel
terreno– Che i miei genitori sono morti quando ero piccola,
ma io sono stata addestrata anche da Stein. Lui mi ha insegnato come
ribaltare a mio favore questi
sigilli che limitano la mia anima. –
Piantò Ryan davanti a sé, la lama rivolta verso
il cielo.
Chiuse gli occhi. Poi sussurrò qualcosa che Maka
udì
appena.
– Tecnica
dei Nove Sigilli! Sesto Sigillo, Ao! Attivazione!–
Un forte vento si alzò all’improvviso, spazzando
via la
neve che si era depositata da poco. Sulle braccia della ragazza
comparvero quegli strani arabeschi che si illuminarono prepotentemente
di una luce blu.
Oddio.
Ora la vedo. Riesco a vedere… la sua anima.
Di colpo, il vento si fermò, come era iniziato. Akira si
girò lentamente e fece qualche passo avanti, scandagliando
con
gli occhi le macerie circostanti.
Maka,
mi senti? Soul? Mi sentite?
La meister sobbalzò.
…
…
S
–Soul, ti prego dimmi che la senti anche tu e che non sono
pazza.
Si,
la sento anche io, e la cosa mi inquieta non poco.
Tranquilli,
sono Akira! È il
potere del sigillo che ho attivato, che mi permette di mettermi in
contatto mentale con ciò che mi circonda.
Capisco.
Ma non potevamo fare una risonanza a catena?
Purtroppo
no. O meglio, potremmo, ma
la mia anima è instabile, e anche con Ryan che mi sostiene,
connettermi con tante anime insieme potrebbe scatenare situazioni
spiacevoli. Ve lo dico per esperienza personale…
Il volto di Akira si rabbuiò d’un tratto. Maka e
Soul ritennero giusto non fare altre domande, e proseguirono.
Maka,
riesci a sentire questo suono?
Si…
Questa
è…
diciamo… la mia versione di ‘percezione
dell’anima’. Ora tu riesci a sentirla grazie ad Ao.
La
‘Melodia delle Anime’?
Precisamente.
Le varie increspature e
onde che emette un anima producono dei suoni, che si accordano creando
una melodia. Essa varia e si trasforma a seconda delle emozioni che
quella persona sta provando. La senti questa, Maka?
È
così… strano… sembra inquieta.
Si,
lo è. È sola e
spaventata, e non vede via d’uscita. Non sa cosa fare, non sa
cosa pensare. È persa.
Maka deglutì. Poteva percepire tutte quelle cose soltanto
ascoltando una canzone?
– Ehi piccola… guarda che puoi uscire da
li… non siamo qui per farti del male.-
La bionda si ridestò dai suoi pensieri, notando che Akira si
era
chinata verso un piccolo cumulo di macerie che probabilmente prima
costituivano una casa. Ma con chi diavolo stava parlando??
Accelerò il passo e la raggiunse, posizionandosi dietro di
lei,
falce pronta a colpire dato che la compagna aveva adagiato Ryan sulla
neve e alzava le mani in segno di resa. Vide qualcosa muoversi fulminea
verso la ragazza, colpirla con qualcosa di affilato al volto e
atterrare sulla neve. Maka stava per calare la sua arma, ma fu fermata
da un braccio di Akira.
–NO! FERMA!- Disse, premendosi con la mano il taglio sulla
guancia, che fortunatamente era piuttosto lieve. Davanti, una piccola
figura ammantata di bianco e incappucciata che si sforzava di tenere
dritto davanti a sé un piccolo coltellino a serramanico, che
però tremava violentemente.
–N–non osate a–a–avvicinarvi
o–o…– non riuscì a terminare
quella frase.
Akira era davanti a lei, in ginocchio per arrivare
all’altezza
della piccola, col cappuccio che le era scivolato via e le mani avanti.
Appurato che fosse tutto a posto, anche Maka abbassò Soul,
che
subito si ritrasformò nella sua forma umana, imitato a ruota
da
Ryan.
– Tranquilla piccolina, non vogliamo attaccarti.- disse la
bionda per tranquillizzarla.
– Siamo stati mandati qui dal sommo Shinigami per scoprire
cosa
è successo a questo villaggio.- disse Ryan, subito
pragmatico,
beccandosi un’occhiataccia da Akira. Alzò le
spalle, come
per dire ‘ma che ho fatto?’ ma la ragazza
scosse la
testa, tornando a concentrarsi sulla bambina terrorizzata che avevano
davanti.
–Come ti chiami?- chiese Akira, cercando di sciogliere il
ghiaccio.
–M–Mayou.-
– Ciao Mayou. Puoi dirci cos’è successo?
Il villaggio è stato attaccato, vero?-
La bimba piantò i suoi grandi occhi nocciola in quelli blu
elettrico di Akira, che ancora brillavano per l’effetto del
sigillo. Passò in rassegna anche tutti gli altri, e
finalmente,
depose la sua arma.
–Q–quei
mostri… cos’erano? E–e cosa sono venuti
a fare qui?
Cosa volevano da noi?- chiese tremante, con gli occhi grandi dallo
spavento.
– Non lo sappiamo, Mayou, siamo venuti qui apposta per
scoprirlo.
Sappiamo solo che sono delle uova di Kishin, persone che hanno compiuto
atti malvagi e che hanno ceduto alla Follia.- disse Soul.
–Puoi raccontarci nei dettagli cosa è successo? Se
vuoi,
intendo– disse Akira, cauta. Non voleva che la bambina
ricordasse
cose che non voleva ricordare. Lo sapeva, lei, che poteva essere molto
doloroso.
–N–non c’è molto da
raccontare, in
e–effetti. Sono apparsi dal nulla ed hanno u–ucciso
tutti.
Poi sono spariti.-
Akira guardò Maka, inquieta. –Non ricordi qualche
altro
dettaglio? Anche la più piccola cosa più esserci
utile.-
La bimba si fermò un attimo a pensare, ma l’unico
ricordo
ricorrente era la disperazione, il sangue, la paura…
–Una cosa c–ci sarebbe. Ma potrei
e–essermela
immaginata. Avevo t–tanta paura, e non ho guardato
b–bene.
Ma poco prima dell’attacco… mi sembrava di aver
visto uno
scorpion- –
Una presenza fece guizzare Akira, che si gettò addosso a
Mayou, urlando – ATTENTI!!-
Ci fu un esplosione colossale. I ragazzi, colti di sorpresa, vennero
sbalzati via ed atterrarono nella neve. Si alzarono, ancora rintontiti.
–MA CHE DIAVOLO E’ STATO?!- Urlò Akira.
Aveva
ancora Mayou in braccio, che tremava convulsamente in preda al terrore.
La ragazza cercava disperatamente Ryan con lo sguardo, e appena lo
trovò, si alzò e con uno scatto lo raggiunse. Il
ragazzo
si trasformò immediatamente in naginata.
–Mayou, non preoccuparti, andrà tutto bene. Ora
mettiti
sulla mia schiena e tieniti più forte che puoi, va bene?-
Sentì la piccola annuire e la aiutò a montarle
sulle
spalle. Individuò Maka e Soul, che erano stati scaraventati
poco
più la. Stava per raggiungerli quando una risata acuta le
fece
gelare il sangue nelle vene.
–Chi sei?! Fatti vedere!-urlò Maka, con la sua
arma in pugno.
–Oh, ma come, la famosa Maka Albarn, colei che sconfisse il
Kishin Asura, non riesce a percepire l’anima di una come me?
Mi
stupisco… credo di avervi sopravvalutato.-
Lentamente, il fumo causato dall’esplosione si
diradò,
rivelando due figure. Una bella, alta e slanciata, con uno sguardo
sicuro, strafottente, i capelli corvini raccolti in una treccia ed
avvolta in un lungo cappotto di velluto nero, ed un’altra,
sempre
vestita di nero, ma che teneva la testa bassa, con atteggiamento
referenziale. La figura slanciata sorrise sadica.
–Allora mi presento. Il mio nome è Shaula. Shaula
Gorgon. –
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