Waves

di Mao chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Correnti ***
Capitolo 2: *** Nubi ***
Capitolo 3: *** Fires of hauses in winter ***
Capitolo 4: *** Notte ladra e bugiarda ***
Capitolo 5: *** Sorrisi di gomma ***
Capitolo 6: *** Venti ***



Capitolo 1
*** Correnti ***


Faceva caldo

Ambientato da qualche parte tra la saga di Enies Lobby e il combattimento di Ace contro Barbanera.

Ovvi spoiler per chi segue solo l’anime.

 

Waves

Written by Mao chan

Rating: arancione

 

*

 

1

Correnti

 

 

Faceva caldo.

Un caldo afoso, quasi non si respirava.

In coperta o sotto coperta era la stessa cosa.

I mandarini stavano marcendo troppo in fretta.

Chopper, coperto dalla pelliccia, passava le giornate rotolandosi sul ponte, contando le ore che lo separavano dal tramonto del sole.

Persino Zoro sudava di più, e non si parla soltanto di allenamenti.

Era ormai una settimana che erano entrati in un tratto tropicale della Rotta Maggiore, e la situazione non faceva che peggiorare.

Nami, accasciata sul parapetto del ponte, guardava svogliata il pelo dell’acqua sotto di sé, aspettando [invocando…] una minima incrinatura dell’acqua o un lievissimo alito di vento.

Nulla.

 

« Nami, dolcezza, ti preparo qualcosa da mangiare? »

La ragazza voltò distrattamente il capo verso il cuoco.

« Se persino il nostro capitano non mangia come il solito, non vedo come potrei farlo io. »

« Hai ragione, tesoro. » disse lui, con voce mielosa.

La navigatrice dubitava seriamente che avesse davvero recepito le sue parole.

Sanji si accese una sigaretta

Come diavolo faceva a fumare??

e si appoggiò accanto a lei.

« Spero proprio che Robin (la dolce, dolcissima Robin! <3) avvisti presto un’isola. Vorrei poter fare rifornimento di cibo fresco, stiamo terminando tutta la frutta e la verdura. Nemmeno le scorte di acqua sono troppo abbondanti. »

« Già, l’ho notato. »

Usop si era rintanato sottocoperta, cercando un modo di amplificare i poteri del bastone di Nami, in modo da far soffiare un po’ di vento, o al più, di far cadere qualche goccia.

Zoro passava la maggior parte del tempo a dormire, Robin a leggere i suoi amati libri e Franky a saltellare *leggiadro* sotto coperta.

Dal canto suo, la noia di Rufy era palese.

Si rotolava sul ponte insieme a Chopper, si addormentava tra i mandarini e irritava i compagni con domande asfissianti come “Dov’è la prossima isola?”, “Quanto manca?”, “Perché fa così caldo?”, “Ma non ci sono nemici pronti a battersi?” e tutta una serie di varianti sul genere.

In quel momento era seduto sulla polena della Thousand Sunny, e teneva gli occhi desiderosi fissi sul mare.

« Saaaanjiiii! » chiamò poi, con voce lamentosa.

Il biondo chinò la testa, esasperato.

« Ci risiamo. Cosa vuoi, Rufy? »

« Ho faaameeee… »

« Non sarà pronto fino a che non lo dirò io, chiaro? »

« Saaaanjiiii… »

« Che diavolo vuoi adesso?! »

« Posso fare un bagno in mare? L’acqua sembra fresca. »

« Non sai nuotare, idiota. E noi stiamo navigando. »

« Potrei fissarmi alla polena con una cima. »

Il cuoco sospirò.

« Non mi sembra un’idea particolarmente brillante. Stiamo navigando, te l’ho già detto. E poi non abbiamo acqua dolce da sprecare per levarti di dosso la salsedine, quindi dovresti leccartela via da solo. »

Nami venne improvvisamente percorsa da un brivido.

Si portò di scatto una mano alla fronte sudata, persa nel disappunto.

Rufy s’imbronciò.

« Uffaaa, ho capito. » e si voltò di nuovo verso l’orizzonte.

Il biondo spense la sigaretta e si stiracchiò.

« Che ore sono? »

La ragazza non lo sentì.

Stringeva la balaustra con una mano, e con l’altra si copriva la bocca, gli occhi spalancati fissi sul mare.

« Nami, tesoro, va tutto bene? Sta per avvenire qualche catastrofico cambiamento climatico? »

« C-come? »

La navigatrice venne riscossa dai suoi pensieri, e mise velocemente a fuoco la situazione.

« Oh, no, va tutto bene, certo. Scusa, avevo la testa da un’altra parte. »

Una fastidiosa fitta allo stomaco le ricordò ostinatamente dove.

« Sicura? »

« Ovviamente sì! » rispose, irritata.

« Beh, meglio così. Che ore… »

« Le sei. »

« Accidenti, il sole è ancora alto. Sarà meglio che controlli cos’è rimasto in cambusa. »

Sanji si allontanò, e la ragazza si lasciò andare ad un sospiro, tornando ad osservare il mare.

Che stupida era! Non le mancava nulla, ora.

Era felice di essere un pirata, felice di essere la navigatrice di Cappello di Paglia e di avvicinarsi sempre più alla sua meta.

Si trovava bene con tutti i membri della ciurma, e per la prima volta nella sua vita poteva dire di essere felice.

Certo, le mancava Nojiko, ma sapeva che prima o poi l’avrebbe rivista.

No, non era quello il problema.

Anzi, infondo di problemi non ce n’erano.

Lei era felice.

Ma…

[ Ma ]

« Cos’è che mi manca? » sussurrò al mare.

« Ehi, Nami, perché così pensierosa? »

La rossa sobbalzò, voltandosi.

Davanti a lei, l’ampio sorriso elastico del capitano.

« Rufy, mi hai spaventata! »

« Scusa, scusa. » disse lui allegro. « A cosa pensi? »

Il tono [scemo] non faceva presagire un reale interessamento, ma Nami aveva imparato a non sottovalutarlo in nessuna occasione.

« Non sono affari tuoi quello che una ragazza di diciannove anni pensa! » sbraitò.

Poi, appena pronunciata la frase, si rese finalmente conto di quale fosse il problema.

Anche Rufy sembrava confuso. Non che non si aspettasse una reazione del genere, ma perché non aveva mai sentito una frase simile a bordo della sua nave.

Cioè, mai una frase riferita alla femminilità di Nami o Robin (se si escludono gli sproloqui amorosi di Sanji), né tanto meno all’età di un qualsiasi membro dell’equipaggio.

Anzi, ora che ci pensava, non era nemmeno tanto sicuro di conoscere tutte le età dei suoi compagni.

Nami si morse il labbro, ansiosa.

« Sei sicura di star bene? »

E due.

« Certo che sto bene! » replicò, stizzita.

Senza degnarlo di uno sguardo, marciò dritta nella sua cabina.

 

La cena si svolse come al solito.

Mangiarono all’aperto, sul ponte.

Usop, Rufy, Franky e Chopper chiacchieravano allegramente, talvolta coinvolgendo anche Zoro, ma solo per qualche veloce scambio di idee che lasciava qualcuno stordito al suolo.

Gli occhi di Sanji cadevano spesso nelle scollature di Nami e Robin, la quale, come al solito, non parlava molto.

Nemmeno Nami parlava molto a dir la verità, ma questo era meno normale.

Si era resa conto che qualcosa, in lei, stava cambiando. Qualcosa d’importante, che aveva cominciato a pulsarle dentro, farla tremare e rabbrividire.

« Credo che andrò a dormire. » annunciò, alzandosi dal tavolo. « Grazie per la cena, Sanji. »

« Te ne vai così presto? » chiese il cuoco, dispiaciuto. « Non sono neanche le dieci. »

« Sono molto stanca ultimamente, scusatemi. »

Quella notte, nel buio della sua cabina, la ragazza fece qualcosa che non faceva da molto tempo.

Sapeva cosa voleva. Conosceva da sempre il problema.

A Cocoyashi, quando ancora lavorava per gli Uomini Pesce, aveva giaciuto con Arlong diverse volte prima di salpare alla ricerca di denaro.

Non l’aveva costretta o cose del genere, ma l’aveva ricattata.

Un abitante morto per ogni rifiuto.

Nami soffocò le lacrime mentre raggiungeva un piacere dal retrogusto amaro.

Ne aveva parlato solo con Nojiko, e lei l’aveva pregata di scappare lontano, di dimenticarli.

Quando era sotto la tirannia di Arlong, i momenti da condividere serenamente con la sorella si erano gradualmente ridotti, fino quasi a scomparire. Ma nelle rare volte in cui ancora parlavano come se fossero solo due ragazzine adolescenti – lo erano, in realtà -, lei le aveva spiegato che il sesso non era sempre sgradevole o morboso. Esisteva anche il “fare l’amore”.

Si potevano anche provare dei sentimenti.

Nami aveva riso la prima volta che gliel’aveva detto. Perché come potevano esistere persone che si amavano, come diceva Nojiko, in un mondo come quello?

Ma poi si era sorpresa a fantasticare su quelle cose sempre più spesso, fino a desiderarle ardentemente.

Non puoi Nami!, urlava una voce, nella sua testa. Non c’è amore per te, in questo mondo. Nessun piacere. I sentimenti sono per i deboli. Tu sei una ladra. Una navigatrice. Un pirata.

 

La mattina dopo, Robin avvistò un’isola.

Era una terra tropicale, piccola, ma abitata.

Sembrava avere un porto molto attivo.

Attraccarono tranquillamente, dopo aver smontato la bandiera pirata dall’albero maestro.

Normalmente non lo facevano, ma in quel momento erano davvero a corto di provviste, e non avevano alcuna voglia di problemi inutili.

Ovviamente questo ragionamento fu iniziato e concluso senza l’intervento del capitano.

« Resto io sulla nave. » dichiarò Zoro, tutto preso dai suoi allenamenti.

« Allora affido la Sunny a te. Mi raccomando. » gli gridò Franky, già sul molo.

« Okay. » disse Nami attirando l’attenzione dei compagni. « Siete liberi di scorrazzare per l’isola come e dove vi pare. Passeremo la notte qui, domani il clima dovrebbe rinfrescarsi un po’ e potremo riprendere il mare. Ci troviamo davanti alla nave alle due in punto. »

Chopper si rese disponibile per dare il cambio a Zoro prima che cominciasse a fare buio, e la ciurma si separò.

La giornata trascorse senza troppi pensieri per tutti.

Robin si ritirò in biblioteca, Chopper si rifornì di materiale medico, Sanji di cibo, Franky di carburante e Usop di un mucchio di materiale stravaganti che dovevano servire a costruire nuovi dial.

Rufy passò la giornata a mangiare.

Alle nove di sera, si era perso e aveva ancora fame.

Schizzava allegro in ogni angolo del villaggio, più di una volta senza pagare, dato che la sua razione di denaro l’aveva ormai esaurita da tempo.

Mentre attraversava una delle vie principali del porto, il suono di una musica movimentata lo raggiunse.

Incuriosito, la seguì, finché non si trovò davanti un locale grande e illuminato, da cui oltre alla musica, provenivano risa sguaiate e urla inconfondibilmente piratesche.

Accanto alla porta, stavano alcune donne mooolto poco vestite, e intorno a loro ronzavano alcuni uomini di bassa leva. Sembravano falene attirate da un lampione.

Ovviamente, non fu questo ad attirare Rufy all’interno, bensì il grande cartello con scritto “cibo” che pendeva malconcio alla destra dell’uscio (non si rese neanche conto delle altre scritte, rispettivamente “alcool”, “gioco” e “donne”).

Dentro, il locale puzzava infatti di alcool stantio e formaggio ammuffito.

Qua e là erano buttati tavolini rotondi di legno marcio, e sul palco ballavano un paio di donne quasi completamente svestite.

Ciononostante, era zeppo di gente.

Rufy, che non aveva adocchiato nulla di particolarmente appetitoso, fece per andarsene, ma qualcosa lo trattenne.

Qualcosa che gli pareva aver visto di sfuggita.

Si girò di scatto verso il bancone.

Nami era lì, attorniata da quattro uomini dall’aria viscida. Teneva in mano un bicchiere colmo di liquido trasparente, le sue gote erano innaturalmente arrossate, e rideva.

Ma c’era qualcosa si sbagliato nella sua risata, di isterico.

All’improvviso, uno degli uomini le sussurrò qualcosa all’orecchio, alitandole sul collo, e lei ridacchiò, reclinando sensualmente il capo da un lato.

Rufy sentì lo stomaco accartocciarsi, e la cosa lo turbò.

Non capiva la situazione, né il suo improvviso malessere.

Solo una cosa gli era chiara.

Non gli piaceva per niente.

Si avvicinò a grandi falcate, giusto in tempo per sentire le parole di uno di quegli uomini.

« Sta diventando troppo affollato, bambola. Che ne dici di cercarci un posticino più tranquillo? »

Lei sorrise, lo sguardo annebbiato dall’alcool, e si alzò, compiacente.

Stava per seguirli, quando una mano le afferrò il polso.

« Nami, dove stai andando? »

Si voltò, confusa.

Rufy la guardava, la sua espressione era un misto di severità (rara, troppo rara in uno come lui) e turbamento.

Chiaramente-non-capiva.

« Ehi, bambola, chi è questo, il tuo fidanzato? »

« Cosa vuoi da lei? Non vedi che ha trovato compagnia migliore? »

Il capitano li ignorò completamente, tenendo lo sguardo fisso in quello della navigatrice.

« Cosa vuoi, Rufy? » ringhiò lei.

« Questi tipi non mi piacciono. » dichiarò il ragazzo, semplicemente.

« Beh, la cosa non mi tocca. »

« Non mi va che tu vada con loro. »

« Non ti va? »

Il tono di Nami si era fatto minaccioso.

« Non hai alcun diritto di piegarmi alla tua volontà, capitano. Non adesso! »

« Ma… »

« So badare a me stessa e non mi interessa quello che pensi! » gridò, montata dall’alcool e dalla rabbia.

Strattonò la mano bloccata, e Rufy la lasciò andare, troppo stupito per reagire.

« È così che si parla, dolcezza! »

Un commento non troppo diverso da quelli di Sanji. Eppure Rufy rabbrividì nel sentirlo.

La differenza doveva essere per forza sostanziale e schifosa.

Guardò Nami allontanarsi con loro, inebetito.

Guardò la mano di uno avvolgersi alla vita di lei, come un tentacolo, infilandole le dita sotto la maglietta.

Un’altra fitta allo stomaco lo raggiunse.

Sentiva che aveva sbagliato a lasciarla andare.

Ma non capiva perché.

Continua.

 

 

Note à dunque, perché ho deciso di tuffarmi in questa long-fic, nonostante abbia già in cantiere “Proibite Love [Red! Red! Red!]” e “Black Heart”, resta un mistero.

Non potevo defluire questo sfizio nella sooolita, amata one-shot? Eh, nooo, signori miei, la piccola Mao chan deve complicarsi la vita. ù_u

Sarà che, beh, ora che è ricominciata la messa in onda di One Piece, ho scoperto che di questo manga proprio non posso farne a meno.

Ecco a voi, quindi, il mio nuovo sclero.

Devo ammettere che mi ha preso parecchio. Attualmente sto scrivendo il terzo capitolo.

Questo, in quanto sentimenti era un po’ scarno, ma è il giusto preludio a ciò che verrà.

 

Una cosa però voglio chiedervi: se la fic vi piace (o anche se vi fa schifo), vi pregherei di lasciare un commentino, piccolo, piccolo.

Altrimenti, rischierei di perdere la motivazione e lasciare tutto lì, e non voglio che succeda.

Bacio a tutti, al prossimo capitolo [per le anticipazioni, passare sul mio profilo]!^^

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Capitolo 2
*** Nubi ***


« MA TU SEI SCEMO

2

Nubi

 

 

« MA TU SEI SCEMO!! »

L’urlo di Sanji lo colpì in pieno viso, sottolineando una realtà che aveva già intuito da solo.

Tuttavia, il bisogno di difendersi ebbe la meglio.

« Ma perché?! Nami era felice di andarsene via con… con quelli lì. » bofonchiò, lasciandosi sfuggire un’espressione disgustata nel nominarli.

Dopo lo spiacevole incontro, era tornato all’albergo in fretta e furia, trovandoci tutti i compagni già appartati.

Subito si era fiondato da Sanji, che riteneva il più adatto per certe cose, e gli aveva raccontato quello che aveva visto, sperando che l’amico si facesse solo una bella risata e lo prendesse in giro perché si era agitato per un nonnulla.

Invece, come temeva, non fu così.

« Felice?! Ma non ti sei reso conto che era ubriaca?! »

Ecco spiegato il rossore e le risatine isteriche.

Cazzo.

« Calmati Sanji, non serve a nulla scaldarsi così. » disse Usop serio, frapponendosi fra i due. « Sinceramente, non saprei proprio cos’è meglio fare ora. »

« Come sarebbe a dire? Andiamo a cercarla, è ovvio! »

« Potremmo rischiare d’interrompere qualcosa, e… » s’interruppe, perché nemmeno lui voleva pensarci. « Nami non ci guarderebbe più in faccia. »

« Io però non penso sia saggio lasciare le cose come stanno. » intervenne Franky, anche lui presente.

Stava seduto sul letto con le gambe scoperte incrociate e l’aria riflessiva.

« Potrebbe accaderle davvero qualcosa di brutto. »

Sanji stava andando in escandescenze, e a quelle parole, spalancò la porta con un calcio.

« IO VADO A CERCARLA! » annunciò.

« Aspetta, prendiamo una decisione sensata, per favore! » gridò Usop cercando di trattenerlo per le spalle. « Dopo tutto, non abbiamo nessun diritto d’interferire così nella vita privata di Nami, nessuno di noi è il suo uomo! »

Il biondo si bloccò con un sospiro.

Aveva dannatamente ragione.

« Qualcosa di brutto? » ripeté Rufy, il viso stranito.

« Possibile che tu sia così ingenuo? » gemette Franky, sconsolato. « Non immagini? »

Il ragazzo parve pensarci.

« Quei tizi non mi piacevano. Anzi, mi disgustavano. Ma non so perché. »

L’uomo lo guardò dritto negli occhi.

« Rufy, sai cosa significa “fare sesso”? »

« Più o meno. »

Della serie: mio fratello Ace me ne ha parlato una volta.

« Bene. Questo è quello che la maggior parte degli uomini vuole. Sanji compreso. »

Dopo un “COSA?!” di disappunto da parte del cuoco, Franky continuò.

« In effetti, può essere bellissimo, sia per l’uomo che per la donna. Ma esistono anche schifosi esemplari che non aspettano l’approvazione per fare ciò che vogliono. »

« Si chiama stupro. » continuò Sanji a voce bassa. « Ed è una cosa orribile. »

Improvvisamente, Rufy capì perché quegli individui gli avevano dato una sensazione tanto spregevole.

Come un flash, nella sua mente comparve un’immagine.

Riguardava quegli uomini. E Nami.

Venne colto da un malessere devastante.

Girò sui tacchi e corse fuori dalla stanza.

« Aspetta, Rufy! »

« Inutile Usop. Pare che la decisione più sensata sia già stata presa dal nostro capitano. » sorrise il mezzo cyborg.

« Tu avverti Zoro e Nico Robin. » gli disse Sanji. « Noi seguiamo Rufy. »

 

La strada che percorsero nella notte, correndo contro il tempo e contro le loro paure, non finiva mai.

Il caldo torrido aveva lasciato il posto a un gelo opprimente che cresceva rapido nel petto del capitano.

Rufy correva, senza esitare un istante.

Era già passata mezz’ora.

Avrebbero fatto in tempo? Esisteva realmente un pericolo, o era solo nella sua testa?

Se l’erano forse inventato perché nessuno voleva concedere ad altri la loro Nami?

Non capiva, e non gli interessava nemmeno.

Sapeva solo che la sua navigatrice

[ La sua Nami ]

poteva essere in pericolo, e lui doveva salvarla.

Nami, aspettami, sto venendo a riprenderti.

Giunto alla meta, sfondò la porta del locale con un calcio.

Poi succhiò tanta aria nei polmoni, fino a gonfiarsi il petto, e urlò.

« NAMIIIIII!! »

I clienti, storditi dall’urlo, si zittirono.

Sanji, raggiuntolo, gli assestò un altro calcio sulla testa.

« Smettila di gridare a vanvera! » sbraitò, mentre il ragazzo gettava gemiti di protesta.

« Dove l’hai vista l’ultima volta? » chiese Franky, pronto a menar le mani.

« Al bancone. »

« Bene. »

Il cyborg, accompagnato dal cuoco, si diresse deciso verso l’oste.

« Vogliamo sapere di una ragazza. » annunciò, appoggiandosi al legno con le grandi braccia d’acciaio.

L’uomo al bancone era largo come un armadio, e aveva lineamenti duri e spigolosi.

« Una ragazza? »

« Già. » continuò Sanji. « È una bella ragazza, alta e longilinea, con occhi scuri e capelli rossi. È stata qui circa mezz’ora fa. »

Si accese una sigaretta.

« Mi dispiace, ho la memoria annebbiata. » rispose l’uomo, con un ghigno.

Franky perse la pazienza e lo afferrò per il bavero, sbattendolo sul banco.

« Vediamo un po’ se riesco a fartela tornare io, allora! »

Alcuni clienti (pirati, senza dubbio) si alzarono dai loro tavoli, minacciosi.

« Chi diavolo si credono di essere questi qui? »

« Cercano rogne. »

« Io direi di dar loro una bella lezione, che ne dite? »

Rufy, stufo di tutto quel perdere tempo, si preparò a spazzar via il locale in un colpo solo, ma Usop, appena arrivato, gli diede una pacca sulla spalla.

« Lascia fare a me. » disse, sottovoce.

Si atteggiò a gran duro e si avvicinò al bancone spavaldo, ignorando totalmente i suoi compagni e il naso rotto dell’oste.

« Senti, io avrei una donna, qui. Una veramente niente male, mi capisci? »

Strizzò l’occhio in direzione dell’uomo. Aveva la stessa fiera espressione di quando ne raccontava una delle sue.

Quello annuì, inebetito.

« Beh, sai, qui si sta facendo un pochino troppo… affollato. » confidò con aria complice.

I tre compagni lo guardavano esterrefatti. Era quello il momento di mettersi a raccontare frottole?

L’oste si ricompose.

« Certo, capisco. » indicò una porta con un cenno del capo, e sorrise mellifluo. « Quella porta alle stanze superiori. Ce ne dovrebbe essere qualcuna di libera… »

Improvvisamente, Sanji e Franky realizzarono il piano del compagno, e si lanciarono oltre quella porta di legno marcio.

« Ehi, signori! Bisogna pagare per questo! Che diavolo pensate di fare?! »

Solo Rufy rimase fisso dov’era, senza capire.

« Andiamo Rufy! » sibilò Usop tirandolo per il braccio. « Ci avranno certamente portato Nami! »

A quelle parole, il ragazzo si svegliò e insieme raggiunsero gli altri in pochi attimi, senza badare alle urla dell’oste e dei clienti.

 

Zoro era stato buttato giù dal letto [e, sì!, per una volta si trattava di un letto vero e accogliente, non del duro ponte di una nave!] da Usop, che gli aveva urlato un frettoloso “Nami è in pericolo! Avverti anche Nico Robin, noi andiamo avanti!” ed era sparito, senza preoccuparsi minimamente di fornirgli coordinate di tempo e spazio.

Era quindi andato a cercare l’archeologa, e l’aveva trovata nella sua stanza, immersa nella lettura.

« Beh, se sono andati avanti “loro”, non credo che ci siano troppo problemi. Anche perché noi non abbiamo idea di dove cercarli. » aveva detto lei.

« Hai ragione. » aveva annuito lui, tradendo però una nota di preoccupazione nella voce.

Allora Nico Robin aveva proposto di tornare alla nave per informare Chopper, nel caso ci fosse stato bisogno di lui, e aspettare gli altri.

Sul ponte della Sunny, lo spadaccino alzò gli occhi e contemplò la stellata notturna.

Non capiva perché, ma qualcosa gli diceva che tutto ciò sarebbe stato fonte di guai.

 

Gli altri componenti della ciurma, sfondarono numerose porte del piano superiore e interruppero parecchi “piacevoli momenti”, finché non sentirono dei rumori strani, delle urla e dei colpi sordi provenire da una delle camere.

I loro stomaci si accartocciarono nel sentire la flebile voce di Nami che mormorava qualcosa.

Senza più pensare a niente, si diressero tutti e quattro verso la fine del corridoio, e Sanji buttò giù l’ennesima porta della serata.

Rufy fu il primo a entrare, gridando il nome di Nami.

La scena che si parò davanti a loro li inchiodò nelle loro posizioni.

I quattro uomini che Rufy aveva visto al locale giacevano a terra, svenuti e sanguinanti, con numerosi lividi e ustioni.

Anche la maglietta di Nami era a terra, strappata.

Ma non fu quella la cosa che li colpì maggiormente.

La ragazza dava loro le spalle, spalle nude che tremavano incontrollabilmente, come il resto del suo corpo.

La gonna era a brandelli, e il reggiseno era sganciato, anche se ancora al suo posto.

E lei era completamente abbandonata sul petto di un altro uomo, che le accarezzava i capelli con una mano, cercando di tranquillizzarla, e sembrava aver appena assestato un micidiale colpo con l’altra, il pugno ancora sospeso a mezz’aria.

Rufy aprì la bocca per parlare, ma quello lo precedette.

« Ciao fratellino. »

 

Continua.

 

 

Note à Sììì, sono felicissima di aver ricevuto le vostre recensioni!! Mi raccomando, non smettete: mi date una carica straordinaria e procedo come un treno! Sono già al quinto capitolo! E poi, finalmente è entrato in scena lui. Il mio amore! <3

Sì, sto parlando di Ace. E, sì, lo amo alla follia.

Se vivessi nel mondo di One Piece, credo che farei di tutto per entrare nella ciurma di Barbabianca. Nella seconda flotta, ovviamente.

Tanto, quante donne ci saranno in una compagnia come quella? Mal che vada sarei l’unica a portata di mano.

Aspettate! E se tutte queste facessero il mio ragionamento?!

=_= sarebbe tragico… lotta all’ultimo sangue per Ace

In ogni caso, in questo momento sarei già ad Impel Town.

E chi segue il manga mi ha capito!^^

Ah, il prossimo capitolo sarà più lungo, e dedicato alle RuNami.

Passiamo ai ringraziamenti:

 

 

 

kogarashi: il primo commento! Fantastico! Pieno di complimenti, poi… davvero, non mi aspettavo di riceverne così tanti. ^//^ Beh, devo ammettere che faccio di tutto per tenere i personaggi IC, e ogni volta rileggo tutte le loro battute per assicurarmi che ci restino. Nel terzo capitolo, per esempio, ho cambiato le frasi di Rufy cinque volte! XD È una RuNamissse, ma per ora non darei tutto così per scontato.^^  Il prossimo capitolo, è dedicato alle runami-fans, ma questa fic è fatta per farle gioire e soffrire! Muahahah!! Come sono malvagia!! ><

Grazie infinite per avermi messo tra i preferiti, questo mi farà impegnare ancora di più!^^

 

robertuzzabedda: ma quanti siamo ad adorare questa meravigliosa serie?? Infiniti! Perché effettivamente è una serie che merita davvero! Pensa che quando ho scoperto che, il giorno dopo la fine di Naruto, sono stata incollata alla TV con gli occhi così: O_O per scoprire quale sarebbe stato il prossimo anime! E quando ho visto che si trattava di OP, beh… puoi immaginare i salti che ho fatto sul divano!

 

maRgariNa: ed ecco la donna dalle due recensioni! XD Ho provato un piacere immenso quando nel secondo commento mi hai scritto che avevi letto molte volte la mia fic… ho pensato “Risultato raggiunto! Sono riuscita a fare una fic che soddisfi davvero le fans di questa serie!”, però poi mi sono detta di non cantare vittoria troppo presto, perché il passo per deludervi può essere molto breve…

Certo, se Ace non è focoso, allora chi può definirsi tale?! XD  Mi chiedi che ruolo compirà Ace? Eheh… ho paura che i tuoi peggiori timori si realizzeranno! *_* Già questa sua apparizione non so come l’avrai presa (dicadica, me curiooosaaa!!), ma il mio consiglio è … non perdere la speranza, ne vedrai delle belle!

Una sola domanda: come mai la R e la N del tuo nick sono in maiuscolo? Mi hanno fatto istintivamente pensare a RuNami!

Ah, a proposito:

 

Per tutti: come mi è stato fatto notare, nel manga, Nami ha 18 anni, e non 19.

Infatti in questa fic ho alzato di un anno tutte le età dei personaggi, in modo che fossero un po’ (pocopoco) più maturi per affrontare, ehm… *certe situazioni*.

 

Eneri_Mess: beh, allora è proprio il caso di dire che ho avuto una fortuna sfacciata, e tu sei passata per questa sezione proprio quando io avevo appena pubblicato questa fic!

Grazie mille per ogni complimento! Arrossisco! *//*

Per curiosità, che coppie ti piacciono in OP? Io credo di amare ogni possibile combinazione! XD L’unica che non sopporto, credo sia la RuBibi, sinceramente non li vedo molto insieme.

Lo vedo più con Nami, per dirne una a caso. XD

Seguito arrivato, e non credo dovrai attendere molto, perché il terzo capitolo è già pronto. Spero di riuscire a pubblicare più o meno una volta alla settimana.

Ah, ci sarà un’altra coppia secondaria, nella fic. M’ispirava mooolto, ma forse qualcuno avrà già capito di chi parlo. =)

 

yuly: se eri curiosa di vedere cos’avrebbe fatto Rufy, mi sa che te lo stai chiedendo anche ora… Yeah, mi diverto un sacco anch’io a strapazzare il povero piccolo Cappello di Paglia!!

Spero solo che il seguito non ti abbia deluso e non ti deluda in futuro.

Mi raccomando, tienimi informata!^^

 

KuRoNeKoChAn: ed ecco a lei il seguito, cara! =) Che te ne pare?

Anche a te grazie millissime per i complimenti, mi fanno volare sulle nuvole!

Per favore, non smettere di commentare!

 

giodan: graziegraziegraziegrazie!! Come ti sembra questo capitolo? Sono troppo curiosa di sapeeerlo!!

In ogni caso, non ho intenzione di far finire Nami con quei tizi, tranquillo.

Ace li ha conciati per le feste! =)

 

Akemichan: ahhh… mi sciooolgo… ^///^ Grazie! Grazie davvero!! Anch’io voglio cercare di tenere questa storia il più possibile nel ritmo di One Piece, anche se, a causa dell’argomento trattato, ho paura di non farcela! Devo continuare ad impegnarmi! Sìsì!

E tutto grazie a lettori come te, che mi danno la giusta carica per andare avanti a scrivere!

Comunque ti sto rispondendo ora, controlla presto la posta!^^

 

tictic: Graaazie!! Anche tu una fan della coppia RuNami? O AceNami, magari?^^ Dimmi che ne pensi di questo finale, mi raccomando!!

 

nefret87: ed ecco a te il seguito in cui speravi! Te gusta? Io sono felice di tutti questi complimenti, non so che dire! ç_ç Grazie millissimeeee!!

 

Davvero grazie a tutti!

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Capitolo 3
*** Fires of hauses in winter ***


Rufy si guardò intorno, confuso

3

Fires of houses in winter

 

 

Rufy si guardò intorno, confuso.

Non aveva ancora realizzato la situazione.

« Ace? »

« Nami! »

Sanji si gettò in avanti.

« Cosa le hanno fatto? »

Il capitano osservò quel corpicino tremante tra le braccia del fratello, e provò l’impulso di uccidere chiunque le avesse causato dolore.

« Sono arrivato in tempo. » rispose Ace a voce bassa, per non disturbare la ragazza contro il suo petto. « Non ho permesso che le facessero… » non concluse la frase. Era chiaro.

Usop mosse qualche passo in avanti.

« Nami… stai bene? »

« Vieni, torniamo alla nave. » continuò Franky. « Così, se hai bisogno di qualcosa»

« Andate via. »

La voce di Nami uscì flebile e spezzata dalla sua bocca, le spalle che tremavano violentemente.

Sanji corrugò le sopracciglia.

« Ma Nami»

Lei si rannicchiò ancor di più contro il corpo di Ace, cercando di nascondersi alla vista dei compagni.

« Vi prego. » supplicò, la voce rotta dai singhiozzi.

Il pirata le circondò le spalle con il braccio libero.

Sanji si arrese.

« La Thousand Sunny è ancorata al porto di questo villaggio. Portala lì, non appena si sentirà meglio. »

Il pirata annuì.

Franky e Usop si voltarono con aria afflitta e tornarono sui loro passi, presto raggiunti dal cuoco, lo sguardo piantato a terra.

Solo Rufy rimase immobile.

Il fratello gli lanciò un’occhiata interrogativa.

« No. Non posso abbandonarla di nuovo, non ce la faccio. »

« Rufy»

Il ragazzo strinse gli occhi e i pugni spasmodicamente, cacciando il viso a terra.

« È stata colpa mia, è stata solo colpa mia! L’ho lasciata sola! Quindi ora resto qui. »

« Mi spiegherai dopo. » disse Ace, che poteva sentire le lacrime della ragazza sulla sua pelle.

« Scordatelo! Nami»

Lei serrò gli occhi con forza e premette la fronte sul torace dell’altro.

« Rufy, dannazione! Non capisci che non vuole farsi vedere in questo stato da te?! »

Rufy, pietrificato, restò a fissare la sua navigatrice che tentava disperatamente di celarsi a lui.

Poi trasse un profondo respiro e uscì dalla stanza.

 

Come prestabilito, non tornarono alla locanda. Si diressero invece verso la Thousand Sunny.

Quando li vide arrivare, allertato dai compagni, Chopper corse sul ponte a gettare la passerella.

« Allora… cos’è successo? » chiese ansioso, notando le loro facce scure.

Sanji lo ignorò completamente e si ritirò sottocoperta, senza dire una parola.

« Ehi, stupido di un cuoco. » gli gridò dietro Zoro, seccato, ma non servì. Non rispose alla provocazione.

Nemmeno Usop e Franky avevano troppa voglia di parlarne, ma sapevano di non poter negare spiegazioni agli altri.

« Quando è arrivato alla locanda, » cominciò Usop « Rufy ha cominciato a farfugliare qualcosa sul fatto di aver visto Nami in compagnia di certi brutti ceffi. Dal suo racconto, è emerso che si trovavano in un locale di terza categoria, e lei era ubriaca. »

La tensione cominciò visibilmente a irrigidire il corpo di Zoro.

Nico Robin ascoltava attenta.

« Quando ci ha detto che lo aveva cacciato alterata per andarsene con loro, io e Sanji abbiamo subito pensato al peggio. » continuò il carpentiere « D’altro canto, Nami poteva essere benissimo conscia di ciò che faceva e, per quanto ne sapevamo noi, poteva solo volere una serata di… svago. »

« Come potete immaginare una cosa del genere! » scattò lo spadaccino « Quella non sa pensare a se stessa! Come potrebbe volere questo “svago”, come lo chiami tu? È Nami! »

Robin accennò un sorriso del tutto privo di allegria.

« Il fatto che sia “Nami”, non la rende diversa da una qualsiasi altra donna. Una donna, al pari di un uomo, ha dei bisogni. Bisogni che su questa nave non credo abbia occasione di sfogare. »

Zoro cercò disperatamente una tesi con cui ribattere. Ma l’unica cosa che riusciva a pensare, era che fosse Nami, la loro Nami, e questo dovesse bastare.

« Però anche tu sei una donna, Nico Robin. » mormorò Chopper, timoroso.

Lei sorrise amabilmente.

« Infatti. Non cercare di capire cose che non vorresti sapere. »

Zoro sbuffò.

« Ovvero, come sfoghi i tuoi appetiti sessuali? »
« Ora basta! » li interruppe Franky con tono un po’ più alto di quanto non fosse necessario. « Smettetela di fare i bambini! Vi state agitando troppo per questa faccenda! »

« Io voglio sapere di Nami! » gridò la renna « Che le è successo? »

« Stavo appunto per continuare. » brontolò il cecchino. « Quando abbiamo messo al corrente Rufy dei nostri orrendi presentimenti, lui è partito come un razzo, e noi lo abbiamo seguito. »

« L’avete trovata? »

« Sì. Ma» esitò. « Non è stato un bello spettacolo. »

Roronoa lo afferrò per il bavero.

« Stai scherzando, spero! Che cosa le è successo?! Dillo, dannazione! »

Franky mise una mano sulla sua, per allentare la stretta.

« Calmati. I nostri sospetti si sono rivelati fondati, ma fortunatamente qualcuno è arrivato prima di noi e li ha fermati. »

« Li ha uccisi, spero. » sibilò l’archeologa, gli occhi ridotti a due fessure.

Evidentemente, il racconto non aveva lasciato indifferente nemmeno lei.

« Non lo so, quando siamo arrivati erano a terra, orribilmente sfigurati, e non si muovevano. »

Zoro lasciò andare Usop con un veloce “scusa”.

« E si può sapere chi è questo qualcuno? » chiese.

Il cyborg si voltò verso il compagno, che sembrava saperlo meglio di lui.

Questo sorrise.

« Vi ricordate di Ace Pugno di Fuoco? »

 

« Certo che mi ricordo di te. »

Nami cercava di tener ferma la voce, e provava persino a sorridere.

Aveva ancora il volto arrossato e rigato di lacrime, e teneva gli occhi fissi a terra, imbarazzata.

« Una persona così, non si scorda facilmente. »

Lui sorrise [un sorriso caldo, come le fiamme nelle case d’inverno], poi fece scivolare a terra la bisaccia e ne trasse un mantello.

Era lo stesso che aveva indossato nel deserto, ad Alabasta.

Lo fece cadere gentilmente sulle spalle di lei.

Lei arrossì ancora e se lo strinse addosso.

« I tuoi compagni saranno preoccupati. Torniamo da loro, ti va? »

La ragazza annuì.

Mosse qualche passo traballante verso l’uscita della stanza.

« Scusami per come ho reagito prima, con i miei amici, ti sarò sembrata una stupida. » disse, cercando di mantenere un tono leggero.

« No, affatto. » disse Ace serio « È normale che non volessi che gli altri ti vedessero così, capisco bene. »

Nami avanzò pensierosa, ma quando sulla soglia il suo sguardo cadde sui visi degli uomini che l’avevano inchiodata al letto e le avevano strappato i vestiti, fu colta da un conato di vomito e perse l’equilibrio.

Ace l’afferrò prontamente.

« Non credo siano morti. Ma se vuoi posso eliminare definitivamente questi vermi dalla faccia della terra. »

Lei scosse la testa, ansimando.

« No. No, va bene così. »

Si rimise in piedi e uscì dalla stanza, senza però staccarsi completamente dal braccio di lui.

Lo sentiva saldo e protettivo, e aveva davvero bisogno del calore che emanava.

In quel momento più che mai, percepiva che lui era il fratello di Rufy, e tutto ciò che l’aveva salvata dal gettarsi piangendo fra le braccia del suo capitano, preservando così la sua dignità, erano stati il suo petto e le sue mani strette sulle sue spalle.

Gli occhi di Ace impedirono a chiunque di avvicinarsi o fare apprezzamenti quando attraversarono il locale, gelando i clienti sulle loro sedie.

Si avviarono insieme verso la nave.

 

Quando Rufy salì sul ponte, il suo comportamento fu quasi identico a quello di Sanji.

La differenza fu nel fatto che Zoro lo afferrò per la camicia e lo costrinse a guardarlo.

« Dove diavolo è Nami?! Mi avevano detto che sarebbe tornata con te e tuo fratello! »

Il ragazzo non lo guardò in faccia.

« Tornerà tra poco con Ace. »

La sua voce non aveva alcuna inflazione.

« Ma sei scemo? Perché l’hai lasciata da sola un’altra volta?! »

Rufy si morse a fondo il labbro, e l’amico, stupito da quell’atteggiamento, mollò la presa.

« Non è sola! » ringhiò il capitano « E comunque è stata lei a supplicarmi di andarmene. »

Poi si voltò e si chiuse nella sua cabina.

« Probabilmente si sente in colpa. »

La voce di Nico Robin raggiunse lo spadaccino alle spalle.

« Già. Che stupido. »

« Non credo sia stupido. »

La donna si appoggiò alla balaustra della nave, scrutando il porto vicino.

« Credo sia un bravo capitano. »

In quel momento, Chopper salì in coperta seguito da Usop.

« Ho sentito dei rumori. Sono arrivati? »

« No, per ora è tornato solo Rufy. »

« Da solo? »

« Pare che Nami tornerà con questo fantomatico Ace. »

« Fantomatico? Ah, già. tu né Franky eravate ancora con noi, quando lo abbiamo conosciuto. »

« Che tipo è? » s’intromise Franky, emergendo dai cespugli di mandarini.

« È strano. » disse Usop. « È forte come un toro, pensate che quando erano bambini, metteva sempre Rufy al tappeto! E ha mangiato il frutto del diavolo Foco Foco. Attualmente è il comandante della seconda flotta di Barbabianca. »

Nico Robin sorrise.

« Una personcina niente male, vero Franky? »

« Così pare. »

Passarono alcuni minuti di silenzio prima che la mora si sporgesse verso riva e indicò una strada buia.

« Eccoli. »

Zoro, Usop e il cyborg si precipitarono accanto a lei, mentre Chopper correva all’interno.

« Ditele di venire nell’infermeria, voglio visitarla! »

Anche Sanji uscì di corsa sul ponte e in un attimo fu accanto ai compagni.

« Nami! Nami, tutto bene? »

Ace aiutò la ragazza a salire sulla nave, prima che questa fosse attorniata dagl’altri.

« Nami, amore mio! Stai bene?! Cosa ti hanno fatto?? »

« E smettila, cuoco da strapazzo! » gridò lo spadaccino, spingendolo da una parte.

Si girò verso la navigatrice di scatto, cercando inutilmente di nascondere la preoccupazione.

« È tutto okay? »

Lei accennò un sorriso.

« Sì, tranquilli. » rispose debolmente.

« Scusaci, ti prego, scusaci se non siamo arrivati subito! » piagnucolarono contemporaneamente Franky e il cecchino, contendendosi il diritto di abbracciarla per primi.

« Chopper ti aspetta in infermeria. » disse la voce vellutata dell’archeologa, mentre sorpassava incurante gli altri due.

Nami, il cui sguardo vagava altrove, si riscosse e assentì.

Le labbra dell’altra si piegarono impercettibilmente all’insù.

« Ti accompagno io! » gridò Usop, prendendola per un braccio. Poi la guidò gentilmente sotto coperta.

Sul ponte tornò la calma.

Lo spadaccino porse una mano al nuovo arrivato, che fino a quel momento, si era tenuto in disparte.

« Volevo ringraziarti, a nome di tutti noi, per averla salvata e riportata indietro illesa. »

Quello sorrise apertamente e gli strinse la mano.

« Non devi ringraziarmi, l’avrei fatto per chiunque. Non sopporto certe cose. »

« Invece ti siamo debitori eccome. » intervenne Sanji. « Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere… Oggi sei nostro ospite! È un piacere averti di nuovo con noi, Ace! »

« E così tu sei il famoso Pugno di Fuoco. »

Il ragazzo si voltò verso Robin e Franky.

« Siete anche voi membri della ciurma? Non vi ho visti ad Alabasta. »

« Infatti ci siamo uniti in seguito all’equipaggio. Io sono Franky, il carpentiere, mentre lei è Nico Robin, fa l’archeologa. »

Ace sfiorò la mano di Robin con le labbra.

« Mio fratello sa scegliere bene i suoi uomini, a quanto vedo. Anche se forse “uomini” non è il termine più adatto… »

« Okay, okay, abbiamo afferrato il concetto. » si affrettò a dire il cyborg, frapponendosi fra i due.

« Senti Ace, perché non ci racconti com’è andata? » chiese Sanji, accendendosi una sigaretta.

« Certo, ma… Dov’è mio fratello? »

« Quel testone è sconvolto. Si è chiuso in cabina. » rispose Zoro.

« Ah. Tipico suo. »

Ciò che restava della ciurma di Cappello di Paglia lo guardò, sconvolto.

« Questo è tipico suo? » esclamò Sanji, confuso. « Io direi invece il contrario! »

Il moro scosse la testa.

« È sempre stato così, fin da quando era bambino. Ogni volta che perdeva contro di me, o non riusciva a fare ciò che si prefissava, continuava a provare senza battere ciglio e quel suo sorriso idiota sulla faccia. Ma quando Makino, oste della locanda che frequentavamo abitualmente, si slogò una caviglia cadendo, o quando un suo coetaneo si faceva male e lui era nei paraggi, si chiudeva in camera sua per ore e non faceva entrare nessuno. »

« Cosa? Ma perché? »

« Semplice: Rufy non sopporta non riuscire a proteggere gli altri. Non importa quante volte possa essere sconfitto da un nemico o una situazione, perché ciò che gli fa davvero percepire la sua impotenza è solo questo. »

Franky si strofinò il mento con le dita.

« Non conoscevo questo lato della sua personalità. »

« Nemmeno noi. » lo consolò Zoro, riflettendoci. « Però ha senso. »

« Ora dicci di Nami. » tagliò corto Sanji, impaziente.

Ace parve tornare con la mente a poche ore prima.

« Non c’è molto da dire, in realtà. Ero entrato in quella fogna perché è un buon posto per scovare informazioni. Speravo di sapere qualcosa su Barbanera, e ho sentito delle urla provenire dalle stanze superiori. Il proprietario mi ha detto di non farci caso, ha parlato del “vivi e lascia vivere”. Inutile dire che non l’ho ascoltato, e, beh… Il resto lo sapete. »

« Certo, davvero non so come ringraziarti. » ripeté il biondo. « Hai saputo qualcosa sul tizio che cerchi? »

Il pirata allargò le braccia.

« No purtroppo. Ma penso di essere sulla strada giusta. »

 

Finalmente, la porta dell’infermeria si aprì, e Usop poté smettere di gironzolare avanti e indietro.

Ne emersero Chopper e Nami, la quale si stava ancora sistemando addosso una maglietta pescata dal suo guardaroba.

« Allora? »

« Va tutto bene, Usop, calmati. » disse lei con un sorriso.

La piccola renna confermò le sue parole.

« Non ha riportato ferite, è solo spaventata. »

« Ormai sono tranquilla, » lo rassicurò la ragazza « ma devo assolutamente farmi un bagno. »

Lui annuì.

« Certo. Usop, vai a chiamare Nico Robin, che stia con lei. »

« Volo. »

E volò letteralmente.

« Ehi, tu stesso hai detto che non ho nulla. Non serv- »

« Non è per quello. Se sei sola potresti metterti a pensare. Non voglio che ti figuri ciò che sarebbe potuto accadere, perché non è accaduto. »

« Beh, allora Robin è proprio la persona adatta, loquace com’è… » ironizzò la ragazza.

« Lo so, ma non penso tu voglia avere Rufy nella stessa stanza mentre fai il bagno. »

Dopo un attimo di esitazione, Nami mormorò un “certo che no”, e si avviò al bagno, dove fu raggiunta poco dopo dalla compagna.

« Sono felice che tu stia bene. » disse quella, poggiandosi alla vasca in cui lei era immersa.

« Devo confessarti che ho avuto paura. Credo siano stati gli attimi più orribili della mia vita, se escludiamo il giorno in cui è morta Bellmer. »

« Capisco. Ma ora sei qui, no? Non c’è motivo di rimuginarci su. »

La rossa chiuse gli occhi e sprofondò ancora in quell’acqua così calda.

« Hai ragione. E tutto grazie ad Ace. »

« Già. Mi è sembrato il degno fratello di Rufy. »

Nami non rispose, fissando l’acqua con sguardo triste.

« A proposito di Rufy. » continuò Robin « Mi è parso che prima cercassi lui, dico bene? »

La ragazza si tirò su di scatto, spruzzando l’archeologa.

Aveva le gote tinte di rosso.

« Cos… Quando? Ti sbagli, io… »

« Guarda » disse questa, asciugandosi placidamente gli schizzi dalla faccia « che non c’è motivo di provare imbarazzo. È perfettamente normale. »

Lei si strofinò una guancia, conscia di aver esagerato.

« È solo che… mi stavo chiedendo perché non fosse lì con voi ad aspettarmi. »

« Era talmente sconvolto che si è chiuso nella sua cabina senza una parola. Credo che una parte di lui voglia disperatamente parlarti, ma l’altra non glielo permetta. Non vuole importi la sua presenza a tutti i costi. »

Nami si strinse le ginocchia al seno, sconfortata.

« È normale che non voglia. L’ho urtato e l’ho cacciato via per ben due volte, e sempre quando lui cercava solo di aiutarmi… Se solo… » serrò gli occhi per trattenere le lacrime « se solo l’avessi seguito, quando ha cercati di portarmi via, invece di dirgli quelle cose… »

« Voi due vi somigliate molto. »

« Cosa? »

L’espressione serafica della donna non mutò.

« Anche lui è nella sua cabina tormentato dai sensi di colpa. Forse dovresti andare a parlargli prima di cena. Si risolverebbero molte cose. »

« Ne sei certa? »

Robin sbuffò.

« Non posso mai essere certa di qualcosa se parlo di Rufy, ma diciamo che ne sono abbastanza sicura. »

 

Quindici minuti dopo, Nami era davanti alla cabina maschile.

Sollevò una mano e bussò debolmente.

Da dentro, il rifiuto infantile del capitano.

« Andate via, non ho voglia di uscire. »

« Rufy, sono io. »

« Nami? »

La serratura scattò immediatamente, e lui aprì la porta.

« Come stai? Non sei ferita, vero? »

Per tutta risposta, lei si lasciò andare appoggiando la fronte sul suo petto.

« ?? »

Il ragazzo le poggiò le mani sulle spalle, confuso.

« Nam…? »

« Scusa. »

« Come? »

« Scusa. »

« Ma di cosa? »

« Scusa se non ti ho ascoltato. Non so perché non l’ho fatto, ero consapevole del pericolo, anche più di te. Ma non l’ho fatto, e quando sei tornato a prendermi, ti ho mandato via. Mi vergognavo troppo, e non volevo che tu assistessi alla mia umiliazione. Quindi, scusami. »

A Rufy ci volle un po’ per assorbire tutte quelle parole, ma quando l’ebbe fatto, la strinse a sé, mentre il cappello gli ricadeva sugl’occhi.

« Sta dicendo un mucchio di sciocchezze. La colpa è mia, che ti ho lasciata nelle mani di quei bastardi e ho capito troppo tardi il mio errore. »

Le ridacchiò nel suo petto.

« Che scemo. »

Si staccarono, e Nami fece un passo indietro per guardarlo negli occhi.

Era diventato decisamente più alto di lei, ma vedendolo ogni giorno, non se n’era resa conto.

« Non è stata affatto colpa tua. Sono io che sono una testarda. »

« È vero. Ma io sono uno scemo. »

Si sorrisero, e Rufy avvertì di nuovo una strana sensazione allo stomaco, ma questa volta fu molto più inebriante.

Il suo cervello gli disse di rompere il silenzio, altrimenti sarebbe successo qualcosa d’irreparabile.

Non sapeva cosa. Ma il suo stesso corpo gli diceva che era qualcosa.

« Beh, per fortuna che è arrivato mio fratello. Riesce sempre a mettere le cose apposto, lui. »

Nami fu colta dal disappunto.

« Sì… Direi di sì. Ace mi ha salvata. Tuo fratello è davvero fantastico. »

A quella risposta, Rufy si sentì stranamente deluso.

Qual era il problema? Era normale che considerasse Ace “fantastico”.

Lui l’aveva soccorsa, a differenza sua.

L’invito di Sanji a tavola li raggiunse dal ponte.

« Mangiamo? » trillò lei allegra.

Lui la annuì, poco convinto.

 

Continua.

 

Note à Yeah. Momentino RuNami per le mie adorate RuNami.

Che, sia chiaro, io a-do-ro.

Chiaro? Io le amo.

Perché ve lo ripeto continuamente? Beh…

Semplicemente voglio che sia chiarissimo, che ne abbiate la certezza.

Perché nei prossimi due capitoli, non ne sarete più tanto certe.

Muahaha! Sarò malvagia! è_é Ma voi non perdete la speranza, mi raccomando!

Ancora un grazie infinite per le numerosissime recensioni!

Davvero, se continuate così diventerò un razzo… Sono già al sesto capitolo [vi prego, continuate!! ç_ç vi amoooo!!].

Dunque, il mio programma è di aggiornare una volta alla settimana (non vi do scadenze fisse, perché so già che non le rispetterei mai U_U), spero di farcela, perché ormai è ricominciato tutto, scuola, canto, band, sport… =_= aiutoo

E ora passo ai ringraziamenti!!

 

tictic: ma che bello, il primo commento del secondo capitolo!^^ Ehh già, ma se sono così avanti è solo grazie alla carica che mi date voi, quindi è anche merito vostro! Tra i preferiti, che gentile!! ç_ç Sono troppo feliceee….

Allora, dunque tu sei per la AceNami, eh? Allora ho come l’impressione che il prossimo capitolo non ti dispiacerà!

Ti confido un segreto: nemmeno io disprezzo le ZoNami o le SanjiNami, ma nel mio cuore i fratellini D. avranno sempre il primo posto!^^ Bacione!

 

valemyni: ohh, sono contenta di essere riuscita a incuriosire persino una ZoNami!^^ Non me lo aspettavo davvero, questa è una bellissima sorpresa insperata! XD Beh, che posso dirti? Purtroppo ti mentirei se ti dicessi che questa storia è una ZoNami, ma se non ti piacciono le RuNami, magari un pensierino su Ace ce lo faresti? Dimmidisìdimmidisì! ç_ç Spero che tu non abbandoni la storia! Ne dobbiamo vedere ancora delle belle! Bascio

 

maRgariNa: il secondo capitolo addirittura meglio di come te lo immaginavi? Waa, me arrossisce… ^//^… aah, rischio di fare come Chopper quando viene lodato… ooondeeeggiiooo

XD okay, a parte le mie stupidate, sono felicissima che il capitolo non ti abbia deluso, e spero che anche questo ti piaccia! Penso di sì dai, perché ci sono i piccioncini!^^ Però ti devo avvertire… il prossimo capitolo… beh, no, non dico niente! Solo, non dare mai nulla per scontato! Dopotutto è un triangolo, no? Anche se un po’ tutte voi RuNami, con le vostre opere si convincimento mi fate vacillare…soprattutto perché condividiamo lo stesso credo!!

RuNami 4ever! Anvedi che avevo visto giusto sul tuo nick name! ^_- kiss!

 

nefret87: ed ecco a te il capitolo RuNami! Lo so, è ancora molto soft per ora, ma tutto quello che vi posso dire è di non abbandonare questa storia… sì, anch’io amo la coppia alla follia, ma non è ancora venuto il momento di tirare un sospiro di sollievo! =_=

Grazie mille per gli apprezzamenti!! Mi fanno volare! *-* Beso.

 

kogarashi: grazie!! ç//ç *me arrossisce*, non so cosa farei senza di voi!

Hai capito a chi mi riferisco? Eheh. Sì, c’è un altro paio di persone che mi piacerebbe “accoppiare”. Cioè, nel senso figurato del termine. … Ma anche no. XD

In effetti la scena dell’ammassamento ci stava! Avrei dovuto pensarci! XD

Eh sì, della serie: Ta-daaan! Ecco Ace! **

Però…è vero…se sta con Nami… AAARGH! NON PUò STARE CON ME! Questo ridimensiona le cose. ù_u

Lo spoiler lo metto sempre nel mio profilo, in genere qualche minuto dopo la pubblicazione (il tempo di scrivercelo), così chi non vuole sapere nulla non corre il rischio di trovarselo sotto gli occhi!^^ Grazie millissime!! Bacissimo.

 

yuly: mi sa che “cosa farà Rufy” te lo chiederai fino all’ultimo capitolo! XD Comunque grazie infinite del commento, mi fa stra piacere non averti delusa! Spero che anche questo chap non sia da meno!^^ smak.

 

robertuzzabedda: grazie davvero, spero di poterti fornire abbastanza motivi per non abbandonarla!! Fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto, okay? Kissotto!

 

Akemichan: amora!** Già… effettivamente il rapporto Rufy/sesso è un po’ un grattacapo… spero di cavarmela anche in seguito (perché, sì, ci sarà un “seguito”, anche se la cosa mi fa tremare!), comunque sono felicissima che ti sia piaciuto!!^^ Hai visto Usop? Mica scemo, ne? Io i mugiwara li amo tutti, ognuno deve avere il suo momento di gloria nelle mie fanfic! XD

Sì, avevo pensato anch’io che il non sapere della sua imminente entrata in scena avrebbe reso meglio la situazione, infatti originariamente, quando ho scritto quel capitolo, doveva essere una sorpresa assoluta, ma alla fine ho deciso di annunciarlo nella presentazione.^^

Anyway, grazie mille delle impressioni, sono ultra-preziose!!

E, attendo il prossimo capitolo di “Dark Truth”. L’attesa mi uccide! ç_ç Baci8!

 

Beatrix: grazieeee!! ^//^ Le tue parole mi fanno troppo piacere! Già, Ace non è certo facile da “manovrare”, anche perché di lui non si sa poi così tanto, quindi lascia anche un notevole spazio bianco da riempire come meglio si crede… dal canto mio, cerco sempre di restare “IC”!

Cooomunque, sono d’accordo con te per quanto riguarda i personaggi di OP! Infatti non credo che farò entrare in scena molta altra gente… già gestire tutti i mugiwara è un’impresa, e ho anche dovuto rinunciare a Brooke. ç_ç

Una fic ferma ai tempi di Crocodile? Certo, credo che avrai un bel po’ di lavoro da fare, ma vedrai che ce la farai!^^ Bacio!

 

KuRoNeKoChAn: anche tu un’amante di Ace?^^ Ma quanto è bono? =ç= Felicissima che tu abbia apprezzato lo scorso capitolo, spero che questo non sia stato da meno!

Certo che se diventi vicecapitano della seconda flotta mi devi minimo nominare vice del vice… E comunque Akemi mi ha giustamente fatto notare che quella flotta è piena di infermiere che si credono cubiste. =_= Mi sa che avremo da lavorare per conquistare il nostro capitano! <3

Smekkete!

 

Eneri_Mess: ma lo sai che io sono più sconvolta di te… voglio dire, di solito le mie storie non ricevono mai così tanti commenti! Ergo, in questi giorni sto volendo altissimo e scrivendo come un’indemoniata! E anche grazie a te, quindi davvvverro grrraaazzziiieee!!

Beh, da Rufy che ci si poteva aspettare? XD E Franky, sì, un pozzo di sapere! XDD

Anch’io adoro l’armonia che Oda è riuscito a creare fra i mugiwara, e come si diverte a dividerli in tutte le accoppiate/gruppetti possibili immaginabili, beh… è un maestro, non c’è che dire.

Umh, e immagino, che, chessò, il tuo portatilino si chiami Ace…? Sììì, TUTTI AMANO ACE! Evviva! Tutte nella seconda flotta, in massa! Il buon Portgas si troverà una sezione di ragazze carine-carine lì colo per lui!^^

Anche se, effettivamente, in questo momento storico, credo abbia la testa da un’altra parte! ç_ç Oda, non fare cavolate!! Kisu!

 

ayra79: ed ecco un’altra aspirante piratesca della seconda flotta! Meglio, più siamo, meglio è!!^^ Che ne penso dell’AceNami? Penso che lo scoprirai nel prossimo chappy se continuerai a leggere! ^_- Grazie mille per i complimenti!! kisskiss

 

Wilwarind: ç_ç me commossaaaagraziegraziegrazie! Un’altra mitica fan delle RuNami! Che ne pensi di questo capitolo? Bacino, alla prossima!!

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Capitolo 4
*** Notte ladra e bugiarda ***


Mangiarono serenamente, tra i soliti battibecchi e le solite risate

4

Notte ladra e bugiarda

 

 

Mangiarono serenamente, tra i soliti battibecchi e le solite risate.

La ciurma era stata felice di constatare come Nami e Rufy fossero tornati all’adorata normalità, e nessuno aveva più pensato all’incidente.

La presenza di Ace, poi, rendeva il capitano particolarmente felice, e nonostante quasi tutti avessero già cenato, i manicaretti di Sanji si rivelarono più gustosi e invitanti del solito, e tutto l’equipaggio si servì abbondantemente.

« Umh, ho notato che avete anche cambiato nave. » bofonchiò Ace con la bocca piena.

Lui e Rufy stavano probabilmente facendo a gara a chi riuscisse a ingerire più cose nel minor lasso di tempo possibile.

« Sì, purtroppo la nostra amata Going Merry è affondata. » replicò Usop con una scrollata di spalle e un sorriso. La ferita bruciava ancora un po’, ma aveva imparato ad accettare ed amare anche la Sunny. « Ma ha avuto una fine gloriosa, degna del brigantino della ciurma di Cappello di Paglia! »

« Cafisco, mi dispiasce» ingoiò il boccone e si rivolse a Franky « Quindi devo immaginare che sia tu il costruttore di questa nuova nave. »

« Già, è così! » rispose questo, con uno scintillio di fierezza negli occhi. « La Thousand Sunny è stata progettata apposta per il viaggio che deve compiere e la gentaglia che ci abita. »

« Infatti prima ho girovagato un po’. È davvero un bel veliero. Ma la cosa che mi ha incuriosito di più, sono stati quelli. »

Voltò il capo per guardare i cespugli di mandarino, sul ponte superiore.

« Sono miei. » intervenne Nami sorridente « A Cocoyashi, il mio villaggio di origine, coltivavo e vendevo mandarini con Bellmer e mia sorella. Guarda. »

Si sporse verso Ace, e scoprì il braccio tatuato tirando su la manica.

« Sono un mandarino e una girandola. »

Il ragazzo passò lievemente il dito sul disegno, e Nami soffocò un brivido.

Brivido che non aveva nulla a che vedere con quelli di poche ore prima.

A Rufy andò di traverso l’acqua.

Fu eternamente grato a Sanji quando si frappose non troppo gentilmente tra i due con la scusa di portare via i piatti.

Più tardi, percorrendo il corridoio che portava alla cabina maschile, il capitano intercettò alcuni frammenti della conversazione di Usop e Zoro, che lo precedevano di una decina di passi.

« Senti, ma da quando Nami è diventata così espansiva? Di solito evita di parlare di sé o del suo passato. » mormorò il nasone, perplesso.

« E lo chiedi a me? Cosa vuoi che ne sappia, io! Magari si è presa una cotta per lui. » rispose lo spadaccino, seccato.

A Rufy andò di traverso la saliva.

 

Nami si svegliò di soprassalto a notte inoltrata.

Era coperta di sudore, i capelli rossi appiccicati al collo, e respirava affannosamente per riempire i suoi polmoni di tutta l’aria possibile.

Le sembrava di soffocare, sotto quelle coperte.

Si alzò a sedere, confusa.

« Hai avuto un incubo. »

La voce calma di Nico Robin la fece sussultare.

Non poteva vederla nell’oscurità della notte, anche se sapeva che era nel letto accanto al suo.

Si passò una mano sulla fronte bagnata.

« Sì. Scusami se ti ho svegliata. »

« Non c’è problema. Credo che una boccata d’aria fresca ti farebbe bene. »

Nami sospirò.

« Già, lo penso anch’io. »

Fece scivolare le gambe fuori dal letto.

« Vuoi che venga con te? » chiese la mora.

« No, grazie, non importa. »

Attraversò la zona al chiuso con passo felpato, per non svegliare nessuno, ed uscì in coperta nell’aria fresca della notte.

Il porto era poco illuminato a quell’ora, e il mare nero accarezzava pigramente il molo a cui erano ormeggiati.

La ragazza chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dall’invitante sciabordio dell’acqua.

« Ti piace la notte, vero? »

Trasalì, per la seconda volta, quella sera.

Si voltò nella direzione da cui proveniva la voce.

Una leggera brezza scosse i capelli scuri di Ace, facendoli ondeggiare poco oltre il suo viso.

Era adagiato sulla balaustra del ponte, appoggiato al legno umido della nave.

Nami stava per chiedergli cosa diavolo ci facesse fuori a quell’ora, ma scoprì che la cosa non le dispiaceva poi così tanto.

Lo raggiunse, lasciando vagare lo sguardo sul mare aperto.

« Mi chiamano “la Gatta Ladra”. La notte è il mio mondo. O meglio, lo era. Prima che m’imbarcassi per questa assurda avventura. »

Lui ridacchiò.

« Sì, Rufy mi ha detto che tu eri una ladra. Se non sbaglio, una volta hai tentato di sparargli una cannonata, dico bene? E poi hai rubato la nave. »

« Eh…? Ma quand’è che ti ha detto tutte queste cose, scusa? » bofonchiò lei, un po’ a disagio.

« Non dimenticare che è il mio fratellino. Quando ci siamo incontrati ad Alabasta, mi ha raccontato tutto quello che aveva passato dall’inizio del suo viaggio, e questa sera ha ricominciato. »

Sul viso di Nami comparve un sorrisetto.

« E allora come mai sei già qui? Non penso ne avesse così poche da raccontare. »

« Ho finto di avere un attacco di narcolessia. Da piccolo lo facevo spesso. »

« E lui non si arrabbiava? »

« Oh, sì. E non sai quanto. Quando capiva che fingevo cominciava a tempestarmi di colpi e a piagnucolare che il suo unico fratello maggiore non voleva starlo a sentire. Il problema era che, a volte, io mi addormentavo sul serio, e mi svegliavo pieno di lividi. »

Osservandolo mentre rideva alla luce della luna, la navigatrice notò quanto fosse bello.

Quegli occhi neri come la pece, la zazzera ribelle di capelli scuri che spuntava da sotto lo strano cappello, le lentiggini che costellavano la pelle liscia del viso, i lineamenti decisi, quei muscoli molto più definiti rispetto a quelli del fratello…

Il fratello. Già.

« A cosa pensi? »

Lei sorrise lievemente e scosse appena il capo.

« A quanto tu e Rufy siate simili e differenti allo stesso tempo. »

Anche Ace sorrise e volse gli occhi verso il mare.

« Sì, ce lo dicono in molti. »

« Siete davvero legati, giusto? »

« Altrochè. Siamo cresciuti praticamente da soli, io e lui. Credo dipendessimo l’uno dall’altro. »

« Ora non più? »

Il ragazzo parve pensarci.

« Abbiamo preso due strade diverse. Ma entrambe le nostre strade sono fatte di onde. Sì, penso che in un certo senso dipendiamo ancora l’uno dall’altro. »

« Deve ammirarti molto. »

« Quando eravamo bambini, per lui ero un eroe invincibile. Ora credo sia diventato abbastanza invincibile anche lui. Non perde occasione per raccontarmelo. Mi parla molto spesso di te. »

Le rivolse uno sguardo malizioso, e lei si sentì arrossire.

Ringraziò la notte per aver celato le sue guance imporporate.

Poi accadde una cosa che non si aspettava.

Ace, nella sua posizione in bilico tra la nave e l’acqua, ripiegò pesantemente il capo sul petto che ciondolò, inerte, e scivolò verso il mare.

Nami, ripresasi in fretta dallo shock, realizzò che il moro aveva avuto un attacco, e con uno scatto felino lo afferrò con entrambe le braccia prima che cadesse, cercando di trascinarlo aldiquà della balaustra, facendo ricorso a tutte le sue forze.

Fortunatamente, il ragazzo ricadde su di lei, a peso morto, facendole perdere l’equilibrio e mandandoli entrambi a terra, sul pavimento della nave.

Sotto di lui, Nami si accorse che il corpo di Ace tremava.

Con orrore, cercò di alzarsi e chiamare Chopper, quando si accorse di un piccolo particolare.

Ace non stava tremando.

Stava ridendo.

« Sai, » disse lui, tra le risa « Il mio fratellino è molto più bravo di te a capire quando fingo. »

Il pugno lo centrò dritto in fronte.

« MA CHE DIAVOLO TI SALTA IN MENTE?! » urlò la ragazza, infuriata.

« Ahia. » commentò lui, massaggiandosi distrattamente la testa. « Rufy non mi aveva detto che eri anche violenta. »

Per tutta risposta, venne colpito da un altro pugno.

« Altro che differenza, tu sei idiota quanto lui! » sbraitò lei « Ti rendi conto che mi hai fatto prendere un colpo? A che razza di gioco stai giocando?! Se io non ti avessi afferrato, saresti mort- »

Lo sguardo di Ace si distese, mentre le tappava la bocca con la mano e la spingeva nuovamente a terra.

« Shh, piantala di gridare o sveglierai tutti. »

La sua mano era calda e dolce, nonostante fosse la mano di Pugno di Fuoco in persona.

La tolse troppo in fretta, per i suoi gusti.

« Perché lo hai fatto? » chiese lei, con un tono di voce più controllato, ma ancora vibrante di rabbia.

Lui la guardò perplesso.

« Perché accadesse esattamente ciò che è accaduto. »

« Ma se io non ti avessi preso in tempo? »

« Ma lo hai fatto, no? »

Si alzò con noncuranza, spolverandosi i pantaloni.

« E se non ci fossi riuscita? »

« Uffa. »

Ace sbuffò, voltandosi a guardarla.

« Sai essere peggio di mio fratello. Dovresti esserne soddisfatta, adesso siamo pari. Io ho salvato te, tu hai salvato me. »

Lei inarcò un sopracciglio, scettica.

« Non è esattamente la stessa cosa. »

Lui alzò le spalle e fece per dirigersi sotto coperta.

« Comunque grazie. »

Il ragazzo si fermò.

« Per cosa? »

« Per avermi salvata. Ho avuto davvero paura, ma quando ho capito che eri tu, il fratello di Rufy, ho capito che quei cani non mi avrebbero torto un capello. »

 

[ Perché tu sei il fratello di Rufy. ]

[ Già. ]

« L’avrebbe fatto chiunque. » rispose il moro, tornando a camminare.

« No, non è vero. »

Passarono alcuni istanti di silenzio, e un attimo prima che il pirata entrasse all’interno della nave, Nami sbuffò, facendolo fermare ancora.

« Non ti capisco, Pugno di Fuoco. »

Si voltò, confuso.

« Nh? Perché no? »

Lei scosse la testa sconsolata.

« Non ho ancora capito la mossa di poco prima. Hai ottenuto ciò che volevi? »

Un ghigno serafico si posò sul viso di lui.

Tornò sui suoi passi, ripercorrendo velocemente la distanza che li separava, e prima che Nami potesse rendersi conto di cosa stesse succedendo, lui la tirò a sé e la baciò.

Fu veloce ma intenso, e quando si staccarono, lei si passò inconsapevolmente le dita sulle labbra ardenti, rapita.

Ace sorrise soddisfatto.

« Adesso ho ottenuto ciò che volevo, piccola Gatta Ladra. »

 

Continua.

 

 

Note à Dooon.

Lo so.

Ora vorrete uccidermi tutti.

*Mao chan fugge dai sassi riparandosi con una padella*

[che era anche la migliore di Sanji]

Però, ehm… vi avevo avvertito che questo capitolo vi avrebbe lasciato un po’ di amaro in bocca, no? (sguardo innocente)

E poi lo sapete che anch’io sono una RuNami. Insomma, non perdete la speranza. *aureola*

…Altra cosa…

INFINITE SCUSE per il ritardo nel pubblicare, ma ho passato una settimana a letto infebbrata.

Non mi sono ancora ripresa del tutto, ma oggi è il mio compleanno, e volevo farmi un regalo.

Volevo scrivere “farvi” un regalo, ma poi mi sono accorta che, data la conclusione, dubito che la pensiate così.

Però prima di linciarmi, aspettate il prossimo capitolo almeno! é_è È molto più luuungo, e… no dai, non vi anticipo niente! XD

Okay, ora che ho porto le scuse collettive, passo a farvele uno per uno!

 

 

tictic: un fulmine nel commentare, uao!^^ Grazie per la carica che mi dai allora! XD Che è vero! Grazie a voi procedo benissimo.

Comunque, sì, AMO Ace e Rufy, ma le yaoi in genere non troppo… Certo, a meno che non siano davvero ben fatte, e allora penso che potrei innamorarmene! Purtroppo però, qui proprio non ce ne sono (sempre per quanto riguarda i fratellini D.), e sul fandom inglese non ne ho trovate di troppo convincenti. Anche se ammetto che dev’essere davvero difficile giustificare un rapporto amoroso yaoi e per di più incestuoso! ^^” Grazie ancora!

 

yuly: ecco, non credo che la tua curiosità si sia ancora del tutto placata (spero), ma qualcosa ne è venuto fuori!^^” Che ne pensi? Sono io che sono curiosa, adesso! Grazie millee! =)

 

KuRoNeKoChAn: giusto! Promuoviamo la campagna anti_infermierine_che_si_credono_cubiste, e aderiamo al club Ace’s Lovers, dichiaro le iscrizioni ufficialmente aperte! XD Facciamo un gruppo a numero chiuso, si accettano solo intrepide piratasse pronte a unirsi alla seconda flotta di Barbabianca!!

Yes, anche il prossimo l’ho già scritto! =) Ineffetti sì, hai riassunto uno dei crucci fondamentali della storia, ovvero il problema di rapportare Rufy e l’amore! Con Ace è un po’ più facile, perché di lui si sa ben poco, e inoltre nell’anime viene descritto in modo molto più maturo del fratello.

In ogni caso, grazzissimeee per il sostegno!! Ne ho davvero bisogno, e mi fa sempre felice!^^

 

nefret87: U///U *me muore* con tutti questi complimenti e addirittura due recensioni! ç___ç e io ti pubblico un capitolo così… così… bhuaaaah, mi sento in colpaaa! T_T Scusaaaaa! Ma vedrai che si aggiusterà tutto! Shishi! Cioè, probabilmente… cioè… okay, sto zitta che è meglio.

Però… Non perdere le speranze!

Grazie ancora! Sul serio! Ora mi metterò d’impegno, perché al punto in cui sono (e potrebbe interessare le RuNamine…) ce ne vorrà abbastanza!^^ Quindi domo arigato!

 

ayra79: okay, allora credo che tu sarai una delle poche che apprezzerà questo finale!^^  Dimmi, come ti è sembrato? Già, tutte Ace’s Angelspotremo cambiare nome al club! XD Questo mi piace di più! Anche perché in questo momento temo abbia proprio bisogno di qualche “angels” dalla sua parte! ç_ç

Grazie davvero del commento! =)

 

Akemichan: ieri sera ti ho inviato la mail, ora hotmail dovrebbe aver ripreso a funzionare decentemente… si spera… fammi sapere!

Già, mi sa che sto usando un po’ troppo Robin come “la saggia di bordo”, anche nei prossimi capitoli! XD Povera, forse la sto responsabilizzando troppo! Ehh sì, ho dato a Ace una sfumatura un po’ galante, diciamo, ma visto che praticamente, oltre alla battaglia contro Teach e le quattro-cinque puntate nel deserto di Alabasta (per altro presenti solo nell’anime) non ci è mai stato mostrato nulla di lui, ho pensato potesse starci. éè

Franky in mezzo mi piaceva troppo. XD

Come mi piace troppo l’affetto che lega tutti, già. Oda, in questo, è un maestro!!

Grazie millissimissimissime per tutto! Specialmente per avermi fatto notare quegli orrori grammaticali! Mi sono fiondata a correggerli… me tapina, che vergogna. ._.

 

kogarashi: caro Rufy, che in effetti in alcuni momenti, causa ingenuità, me lo vedo un po’ teneroso! ^//^ Anche se, devo dire, il cambiamento di voce per quanto riguarda gli episodi in TV mi ha un po’ disorientato. Non perché il doppiatore non mi piaccia, anzi, ma sai… dopo anni e serie con Luigi Rosa, beh… lui e il “Rubber” della mediaset erano diventati una cosa inscindibile per me.

Grazie davvero anche a te per i complimenti!!^^ Che beeello, mi sento sempre così felice nel leggere i vostri commenti!! Ah, comunque nessuna ZoNami, tranquilla, solo che mi piace il profondo legame che comunque li unisce. =)

 

sakurina_chan: grazieeee!! Anche a te rinnovo tutti i ringraziamenti!^^ Un’altra RuNamina nella nostra ciurma, evviva! XD Umh… credo che per ora non risponderò alla domanda “È una RuNami o un’AceNami?”… rimandiamo la verità! XD Grazie ancora!^^

 

Dance: yeah, abbiamo imbarcato un’altra Ace’s Lovers, o Angels, si vedrà! XD No, non sono gelosa, perché scoprirai che qui Ace che lo dividiamo tutte equamente!^^ Anche se mi sa che se continuiamo così, ci rimarrà un capillare a testa! XD Ma va bene lo stesso, perché intanto dobbiamo andare a salvarlo, poi entrare nella sua ciurma, e allora vivremo per sempre felici e contenti, lui e noi cinquecento.

Mi spiace, mentirei se ti dicessi che questo triangolo (che diventerebbe più un quadrato, in verità) comprende anche Zoro… ma sono felice che tu abbia deciso comunque di leggere la mia fic! Grazie mille!^^

 

Beatrix: in bocca al lupo con la laurea allora! Io faccio il tifo per te! posso chiederti la facoltà?^^

Anyway, grazie davvero moltissimo per i complimenti e per aver messo la mia storia tra i preferiti! ç_ç Allora facciamo così: tu ti tieni il braccio e io mi tengo la vita promettendo di non abbandonare la fic, okay?^^ Anche perché non ho intenzione di lasciarla incompiuta!

Grazie ancora! =)

 

favola88: addirittura convertita (momentaneamente) alla RuNami! No, mi commuove. ç_ç Grazieeeeeeee!! Allora continuerò a impegnarmi al massimo! Una tale responsabilità non dev’essere sottovalutata! è_é Vedrai, non ti deluderò!**

 

Queen_Nami: sììììì, un’altra RuNami! E niente meno che la regina di Rufy! XD Felicissima che la storia ti piaccia e per tutti i complimenti! Davvero! Ormai non so più come dire grazie!! Spero di non deluderti con questo capitolo e che continuerai a seguirmi!!

 

 

Bacio a tutti, al prossimo aggiornamento!^^

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Capitolo 5
*** Sorrisi di gomma ***


Dal bacio in poi, era accaduto tutto molto velocemente

5

Sorrisi di gomma

 

 

Dal bacio in poi, era accaduto tutto molto velocemente.

Era stata lei a fare il secondo passo, quando aveva capito che lui stava davvero per ritornarsene a dormire.

Aveva cinto il suo torace con le braccia e poggiato la fronte sulla calda pelle della schiena, appena sotto il tatuaggio di Barbabianca.

 

« Resta con me, sta notte. »

 

Per un attimo, ebbe paura che il suo sottile bisbiglio fosse stato portato via dal vento, in quella notte ladra e bugiarda.

[ Come lei. ]

 

Ma quando lui si chinò su di lei per baciarla di nuovo, con più passione, lei si sentì bruciare.

Si trascinarono dentro.

La lampada ad olio della libreria era accesa, Nami poteva vederne la luce filtrare da sotto la porta, riempiendo il corridoio di ombre.

Quando Robin ci entrava, di notte, non ne usciva più.

Guidò Ace fino nella sua cabina, tenendolo per mano, e si chiusero la porta alle spalle.

 

La navigatrice realizzò molte cose, in quelle ultime ore notturne.

Comprese finalmente le parole di Nojiko.

Non stava assecondando il piacere di un disgustoso uomo pesce.

Ace non era uno squalo affamato.

Era Pugno di Fuoco, ed era fuoco.

Fuoco che la bruciò lentamente, sconvolgendola.

Dolce. Vibrante.

Suo.

 

Poi, Nami imparò anche un’altra cosa.

Ace non era Rufy.

E, chissà perché, negli abissi della sua mente, non se n’era ancora accorta.

Forse una parte di lei si era aspettata uno sguardo vacuo e confuso, mani inesperte, movimenti impacciati e ampi sorrisi gommosi.

Il ragazzo che aveva davanti, invece, sapeva esattamente ciò che stava facendo.

E i suoi sorrisi, i suoi sguardi erano ardenti come fiamme, sconvolgenti come un incendio.

 

Alla fine, la ragazza stava per dirgli quello che pensava, inebriata, gli occhi ancora lucidi e la voce tremante di piacere.

Le iridi nere di Ace tracciavano ancora strisce infuocate su di lei.

Risero entrambi, complici, sfiniti.

Nami stava per aprir bocca, ma il capo di lui crollò improvvisamente sul suo seno.

« A…Ace? Se stai fingendo ancora, giuro che… »

Il suo respiro profondo e regolare la raggiunse.

Lei sorrise dolcemente, passandogli la mano nella zazzera scura.

« Okay, sta volta ci crederò. »

E, accarezzandogli distrattamente i capelli, sprofondò nel sonno.

 

*

 

Rufy si svegliò presto e con una strana sensazione allo stomaco.

Pensò vagamente che fosse la fame.

Ricordandosi all’improvviso della presenza di Ace sulla Sunny, si catapultò fuori dall’amaca e balzò sul giaciglio destinato al fratello.

Nella sua foga, travolse, in ordine: Usop (che aveva la sfortuna di dormirgli accanto), Zoro, Chopper, Franky e Sanji (quest’ultimo lo colpì solo di striscio, poiché Rufy si era già librato in aria).

Ma sicuramente, quello che avrebbe ricevuto il colpo peggiore sarebbe stato Ace, data la chiara intenzione del capitano di atterrargli sullo stomaco.

Sarebbe stato lui.

Se solo ci fosse stato.

« Che diavolo combini, razza di testa vuota?! » ruggì Franky, scattando in piedi.

« Ti è dato di volta il cervello?! » si unì Zoro, massaggiandosi il capo.

« Ragazzi… »

« Che vuoi?! »

« …avete idea di dove sia mio fratello? »

« Non è nell’amaca che gli avevamo preparato? » chiese Usop esitante, una volta trovata la forza di alzarsi.

Rufy scese sulle assi di legno della nave, massaggiandosi il mento.

La sensazione allo stomaco si faceva sempre più sgradevole.

« Sono sicuro che si sia addormentato qui, gli stavo parlando… »

« Se ne sarà andato, infondo va sempre di fretta. Ha una missione, ricordi? » tagliò corto Zoro, vestendosi velocemente e dirigendosi fuori.

Il ragazzo assunse un’espressione imbronciata.

« Sì, però poteva almeno salutarmi! »

« Rufy, smettila, sembri un bambino. » commentò Usop.

Il moro scrollò le spalle.

« Okay. »

Poi, massaggiandosi la pancia, tirò gentilmente un calcio a Sanji, perché si svegliasse anche lui.

« Ma che diavolo…?! »

« Ho fame. » lo informò il capitano.

 

Il rumore di una porta che si apriva e si richiudeva, riscosse dolcemente Nami dai suoi sogni.

La ragazza ci mise un po’ a focalizzare la stanza, illuminata dai morbidi raggi del mattino attraverso le tende che aveva avuto il tempo di scegliere a Water Seven.

« Buon giorno. »

Una voce femminile.

…femminile?

All’improvviso, il turbinio d’immagini della notte precedente inondò la sua testa.

Spaventata, passò una mano dove avrebbe dovuto esserci lui.

Le sue dita non incontrarono ostacoli, ma potevano ancora avvertirne il calore.

« È uscito più o meno mezz’ora fa. Credo che non volesse svegliarti. »

La navigatrice si tirò a sedere, stringendo il lenzuolo al seno.

« Nico Robin… Quindi tu lo sai? »

La donna annuì.

Nami sembrava imbarazzata.

« Ci… hai visti? »

« No. Vi ho solo sentiti entrare, poi sono rimasta in biblioteca finché non l’ho visto nel corridoio. »

La rossa abbassò lo sguardo.

« Scusa se ho occupato la nostra stanza. Sono stata egoista. »

« Non c’è problema. Me ne sono andata apposta. »

Lei tornò a guardarla.

« Apposta? »

« Sì. Stavo venendo sul ponte per assicurarmi che stessi bene quando ho sentito le vostre voci. Così ho deciso di passare la serata in biblioteca. »

« Ah… Ma come sapevi… Cioè, come hai immaginato che noi… »

« Intuito. »

« Oh. »

Nami si lasciò ricadere sul letto, sospirando.

La mora si sedette sul proprio.

« Puoi stare tranquilla. Nessuno degli altri si è accorto di nulla, e io non dirò niente, se è questo che vuoi. »

« Grazie. »

Passarono alcuni istanti di silenzio prima che la rossa si decidesse a parlare di nuovo.

« Lui dov’è? »

« Intendi dire Ace? »

« Sì. »

« Non se n’è andato, se è questo che temi. Credo sia sul ponte, o forse è sceso a terra per un po’, ma tornerà. »

Nami annuì lentamente.

« Come ti senti? »

« Un po’ scombussolata, ma… bene. Sì, mi sento bene. »

« Okay. »

Nico Robin si alzò e si avviò di nuovo alla porta.

« La colazione sarà pronta fra poco. » disse, con la mano sulla maniglia « Mi chiedo solo… »

« Mh? »

« Cosa farai con Rufy, adesso. »

Uscì senza lasciarle il tempo di risponderle.

La ragazza rimase a fissare il soffitto della nave, in trance.

È quello che mi chiedo anch’io.

 

Zoro scese dalla Sunny per sgranchirsi le gambe.

Voleva fare quattro passi in linea retta, nulla di più.

Il risultato fu che riuscì a perdersi.

« Ma dove diavolo si sarà cacciata quella nave?! » bofonchiò a bassa voce.

Girò la cittadella in lungo e in largo, entrò in tutte le locande, i negozi e le proprietà che gli si paravano davanti a chiedere informazioni, ma servì a ben poco.

Rassegnato, scollegò il cervello dalle gambe (non che prima fosse collegato, ma dato che lui non se n’era mai reso conto, fu profondamente convinto di farlo) e si lasciò vagare tra le strette viuzze illuminate dal sole del mattino.

Così, mentre procedeva col naso rivolto verso il cielo, inciampò su un corpo.

« Ma chi diavolo è che lascia i corpi in mezzo alla strada?! » gridò, inasprito.

Tutto quello che ottenne, dato che la viuzza era davvero stretta e davvero marginale, fu di far scappare un gatto innocente.

Tiratosi su, si accorse di essere inciampato su Ace Pugno di Fuoco.

« Ah… » fu il primo commento. « Certo che questo qui è diventato come il prezzemolo. » fu il secondo.

Non avendo nulla di meglio da fare, si sedette, la schiena appoggiata a uno dei muri che delimitavano la via, e si mise a dormire.

In quello stesso momento, Usop pensò turbato che non avrebbe mai potuto sopportare due persone perennemente addormentate sul ponte della nave.

Ma questo sarebbe successo, se Nami fosse rimasta incinta.

Se ne stava lì, seduto sottocoperta con una delle sue nuove invenzioni tra le mani, in balia dei suoi stessi pensieri.

L’impulso di andare da Chopper a chiedere delucidazioni sul processo di procreazione lo corrodeva da dentro.

Erano gli occhi gelidi e diabolici di Robin il motivo per cui non l’aveva ancora fatto.

 

« Te lo dirò una volta sola, naso lungo. »

L’archeologa indossava il solito sorriso aperto, perfettamente distinguibile anche nella penombra della nave.

I rumori provenienti dalla stanza di Nami erano inconfondibili.

« Mhhi dfmfvvh sshl ndbhhrr nh bvvhgnnh. » tentò di dire Usop, ma la mano di Robin, fiorita sulla parete accanto a lui, gli impediva di parlare.

Non che sia di grande importanza, ma la frase, tradotta, suonava più o meno così: “Ma io devo solo andare in bagno”.

« Non una parola. » disse lei lentamente, « Specialmente non con Rufy. » e gli lanciò uno sguardo che avrebbe convinto anche Albida a farsi suora.

Usop annuì furiosamente, spaventato e sconsolato.

Nico Robin sapeva essere persuasiva.

 

Con un sospiro, il cecchino mollò a terra quello che stava facendo, incapace di concentrarsi.

Inizialmente non si era nemmeno reso conto di ciò che aveva per caso scoperto, complici il sonno e lo spavento.

Ora però aveva realizzato tutto, e gli sembrava tremendamente innaturale.

Nami comunque non si era ancora fatta vedere sul ponte, e tanto meno Ace.

Salì le scale e uscì in coperta.

Fuori, Sanji e Chopper stavano trasportando alcune provviste all’interno.

« Oh, Usop, giusto in tempo, così puoi darci una mano. » disse distrattamente Robin, sfogliando un libro in completo relax.

« Questo tuo spirito collaborativo è disarmante. » commentò lui.

« Pare che ci vogliano altri cinque giorni per registrare il magnetismo di quest’isola. » intervenne Sanji, dopo aver portato una cassa di viveri nella cambusa. « Ci prepariamo a passarli in un albergo. »

« Ho capito. Gli altri dove sono? »

« Zoro ed Ace sono in giro per il porto. Franky e Rufy non so dove si siano cacciati, mentre la mia adorata Nami, beh, pare non si senta troppo bene. »

Nel pronunciare le ultime parole, il cuoco non riuscì a trattenere due grossi lacrimoni.

Usop spostò cautamente lo sguardo su Robin.

« Non è niente di grave, solo un po’ di mal di testa. » disse lei, senza staccare gli occhi dal libro.

Nella testa del cecchino, si rincorrevano le parole “èincintaèincintaèincintaèincinta”.

Si voltò di scatto verso Chopper, ma si fermò quando sentì le fredde iridi dell’archeologa piantate sulla schiena.

Il piccolo alce lo guardò interrogativo.

« Che c’è? »

« Ecco… io… No, nulla, volevo solo sapere se l’hai visitata, tutto qui! » squittì il ragazzo, con voce acuta.

« No, ma penso che sia normale un po’ di mal di testa dopo l’esperienza di ieri. »

“Dipende da QUALE esperienza intendi!” gridò la mente di Usop.

Ma lui si cucì le labbra e cominciò a trasportare le provviste sotto coperta.

 

« Quindi pensi di raggiungere Barbanera in poco tempo. »

« Già, ormai il suo itinerario mi è chiaro. Credo proprio che lo raggiungerò sull’isola di Banaro. »

« Ottimo, così potrai finalmente ricongiungerti alla tua flotta. »

Ace sorrise apertamente.

Una volta esaurito il sonnellino, i due avevano deciso di tornare alla nave, per poi recarsi all’albergo prestabilito.

Purtroppo però, dato l’inesistente senso dell’orientamento di entrambi, non ci erano ancora riusciti.

« Mi fermerò con voi ancora un paio di giorni, tanto l’eternal pose me lo sono già procurato, e Teach non dovrebbe raggiungere Banaro prima di due settimane. »

Zoro annuì.

« Bene, credo che a Rufy farà molto piacere. E anche a Nami, dopo quello che è successo ieri. »

L’altro si fermò improvvisamente.

Lo spadaccino si voltò verso di lui.

« Che c’è? »

« Mi è venuta in mente una cosa. »

« Eh? »

« Non ci ho pensato prima, potrebbe essere un problema. »

« Di che diavolo parli? »

« Ho una domanda da farti. »

Zoro sollevò lievemente un sopracciglio.

« Si può sapere che stai dicendo? »

Ace alzò gli occhi neri su di lui.

« Mio fratello non è legato a quella ragazza in modo diverso dall’amicizia, vero? »

Il più giovane aprì la bocca per rispondere, ma doveva ancora metabolizzare sul serio la domanda.

La risposta era no, giusto? Rufy non provava nulla per Nami.

Non se l’era mai chiesto, ma solo perché nessuno aveva mai pensato a una cosa tanto assurda.

Eppure, si accorse con disappunto, quelle parole non uscirono dalla sua bocca in modo immediato.

Il viso del moro cominciava ad assumere una sfumatura perplessa.

Zoro si accorse che stava lasciando passare troppo tempo e scosse la testa.

« Ovviamente no! » esclamò dandogli le spalle. « Niente di diverso dall’amicizia, come tutti noi. Non ci sono intrighi amorosi, sulla nostra nave. »

 

[ Ma il sorriso di Rufy per Nami, non era un po’…

diverso? ]

Il ragazzo narcolettico tornò a sorridere.

« Okay. »

« Ma perché me lo chiedi? Sei per caso… interessato a lei? »

Non sapeva perché, ma l’ipotesi appena pronunciata aveva un sapore strano.

Ace scrollò le spalle, riprendendo a camminare.

« Mangiamo? »

 

Pochi metri dietro di loro, giusto dietro l’angolo della piccola via, Rufy deglutì rumorosamente.

Ace e Nami. Suo fratello e la sua… navigatrice.

La salivazione scese a zero.

Però, Ace in realtà non aveva esattamente detto questo.

E neanche Zoro.

Voltò lentamente il capo verso Franky, di fianco a lui.

Il cyborg lo fissava. Sembrava preoccupato.

« Rufy… tutto bene? »

« Cosa vuol dire che io e Nami non siamo legati? »

Quello sospirò.

Pensava che la brutta sensazione che aveva provato attraccando, si riferisse agli uomini del giorno prima.

Ora, però, non ne era più tanto sicuro.

 

Continua…

 

 

Note à Eheh.

Lo ammetto, questo capitolo è stato un parto luuungo e difficile.

Naturalmente, i personaggi più difficili da rendere sono i miei amatissimi fratellini D.

Ace perché di lui il caro Oda non ci ha detto praticamente niente, Rufy perché rapportarlo con i sentimenti è cosa alquanto difficile.

Dunque, che dirvi? Sono rimasta piacevolmente sconvolta dal fatto che molti di voi non abbiano tentato di uccidermi.

Tanto so che ora mi volete definitivamente morta. u_u

Sto già preparando la lapide. Però dovete mettervi in fila e prendere il numeretto, almeno non sconfiniamo nell’anarchia! XD

Vi amo sempre e comunque.

Poi.

Ritardo. Sta volta ingiustificabile. =_=

SCUSATEMI!! ç_ç

E infine, piccola anticipazione (giusto per farmi perdonare almeno un po’): nel prossimo capitolo, pare venga introdotta anche un po’ d’azione.

Giusto perché i Mugiwata (+ Ace), tranquilli proprio non ci sanno stare!

 

E ora passo ai ringraziamenti personali, che questa volta mi hanno proprio mandato K.O. dalla felicità! ^___________^

 

 

titans: non rammaricarti di aver beccato solo adesso questa storia, perché per me è un onore!^^ E comunque la storia è ancora in costruzione, quindi ho bisogno ogni volta di tutti i vostri pareri! Più sono, più carica mi danno! *_* Anche tu una RuNami, eh?^^ Però, e io che pensavo che, in confronto alle ZoNami (che io comunque adoro, sia chiaro u_u) fossimo poche!

Eh già, qui pensiamo tutte che, per quanto riguarda Nami, il nostro adorato ragazzo di gomma debba svegliarsi un po’ fuori… Però, diciamocelo, lo amiamo lo stesso alla follia! XD

Grazie mille per i complimenti e soprattutto della recensione!!

 

yuly: ahi ahi, ti immagino mentre leggi l’inizio di questo capitolo! ><

Come stai? Sei ancora viva? Sì, spero proprio di sì, anche se poi vorrai far fuori me! ç_ç

Comunque le reazioni di Rufy entreranno in gioco nel prossimo capitolo! ;)

Thankyou!

 

giodan: addirittura tre recensioni, una per ogni capitolo! Me commossssha! ç_ç

Sono felice di averti stupito! Già, in effetti spero tanto di non essere andata OOC con le presentazioni tra Franky, Nico Robin ed Ace, e destreggiarsi con la gelosia fraterna sarà un altro arduo compito. =_= No, come avrai intuito, Rufy non ha visto nulla. Di Nico Robin, come spalla femminile, penso ci si possa fidare, ma di Usop? Riuscirà a tenere la bocca chiusa? XD

Robin e Franky, eh? Umh, noto che siete in molti a sostegno di questa coppia… chissà… ;)

Grazieee di tutti i commenti!^^

 

ayra79: a chi lo dici!! Anch’io volevo il bacio di Ace!! ç_ç Ma penso che tutte le Ace’s Angels/Lovers (o almeno quasi tutte) possano perdonare Nami, solo perché è lei.

Ovviamente NESSUN ALTRA potrà godere dello stesso trattamento. ù_u

Già, io quei due da piccolini li amo! Nel prossimo capitolo ne avrete ulteriore conferma!^^

Grazie davvero per gli auguri e la recensione!! =)

 

kogarashi: mh… penso che sceglierei la prima faccina, secondo me rende più l’idea!^^”

Sono stra felice che nonostante tutto il capitolo ti sia piaciuto, ora mi piacerebbe sapere se puoi dire la stessa cosa di questo!^__^”” *Mao chan scappa*

Il trucchetto di Ace è praticamente nato da solo! Quello che mi piace delle fic, è che alla fine i personaggi hanno volontà propria, e l’autore può solo andar loro dietro.^^

Vuoi una rissa tra Rufy ed Ace? XD Ma in tal caso, non saprei per chi tifare! Tu sei per Rufy?^^

Comunque sto cercando di abituarmi alla nuova voce, anche se non è facile. Per me il doppiatore è bravo, solo che ero affezionata a Rosa. La cosa che proprio non riesco a mandar giù sono le risatine ed eventuali versetti. =_=

Anche questo capitolo era… lunghino… …sono perdonata? ç_ç

 

Dance: ecco perché alla risposta per ayra79 ho aggiunto un “quasi” tutte… XD Però devo ammettere che anch’io ho invidiato Nami! Insomma, aver entrambi i fratellini D. alle calcagna… è o non è la ragazza più fortunata del mondo? XD

No, no, niente quadrato, credo di essermi spiegata male.^^” Zoro è fuori dagli intrighi amorosi, altrimenti la cosa diventerebbe troppo inverosimile, oltre che totalmente ingestibile. Cioè, si scatenerebbe una guerra, t’immagini?^^

Non ho ancora deciso quanti capitoli saranno, ma vorrei evitare di renderla infinita, quindi credo di non superare la decina. Ma non preoccupatevi (Seeee! E chi si preoccupa??NdTutti), ho altri progetti in cantiere.^^

 

nefret87: ed ecco la donna dalle due recensioni!^^ Non temere, mi rendi solo più felice!!

Anche a te è piaciuto il finto attacco di Ace? Ma quante ne pensa quel tipo?! XD

Purtroppo Rufy deve ancora regolare i suoi conti con la gelosia. Chissà se la tua teoria su Nami ed Ace ha trovato fermento in questo capitolo… *me ci pensa su*

Grazie mollissime di tuttissimo!!

 

Beatrix: sono felice che siamo giunte a un accordo equo e solidale! :D

Beh… a quanto pare Nami l’ha lasciato fare fin in fondo. Però diciamo che anche lei ha fatto la sua parte. ù_u Fai benissimo a prevedere scintille ovunque!

Domo Arigato per gli auguri (e la recensione ovviamente!!) e per la laurea… come va/com’è andata??^^

 

Queen_Nami: ahaha! XD “comunque sia io continuerò a seguirti anche se è una acexnami ( >_> tanto so che non è una acexnami! XD)” ma grazie mille tesssora! Davvero anche tu ti sei cimentata nell’impresa? Complimenti! Fammi sapere quando pubblichi.

Sono onorata dal fatto che tu voglia prendere esempio da meee!! Uhhh! *si crogiola nell’autocompiacimento* però anch’io ho ancora tanta strada da fare per scrivere davvero bene! Vedrai, una volta che cominci a scrivere si traccia un percorso di miglioramento ben consolidato! Ognuno ha il proprio. =)

Grazzissimeee ancora!!

 

KuRoNeKoChAn: sììì, Ace tutto infiochettatooo!! *lo scarta in estasi*

Ace: @_@ ma perché a me?! Sono finito in un branco di pazze furiose…

Mao: ^__^ noi siamo le nuove reclute della seconda flotta di Barbabianca.

*Sorride con tutte le Ace’s Lovers/Angels*

Ace: … O_O … stiamo scherzando?!

*fugge* Io me ne ritorno nelle carceri della marina!!

__

Okay, smetto di farneticare! XD

Grazie davvero per gli auguri e la recensione!!^^

Sì, Rufy comincia a provare qualcosa di strano, anche se mi sa che nemmeno lui si rende bene conto di cosa! Ed Ace, beh, è (quasi) un approfittatore! è_é  Ma tanto lo amiamo lo stesso!^^

Dankissime!

 

sakurina_chan: ecco, per voi, il capitolo!^^ Mi sa che anche qui c’è proprio da dire “povero Rufy!”, ma la cosa non andrà avanti in eterno! (credo)

Merci per la recensione!^^

 

Neko chan: comincio a chiedermi anch’io come si può non amare Ace! XD

Beh, ti dirò, tutti i motivi che ti hanno spinto ad aprire questa fic (e per fortuna mia!!), sono esattamente gli stessi che hanno spinto me a scriverla! =) In primis, amo alla follia questi tre personaggi, e poi la combinazione delle coppie…

Ti farò una rivelazione, io all’inizio ero una ZoNami. u_u Poi mi è bastato solamente pensare all’idea di Rufy e Nami insieme, che me ne sono innamorata all’istante!

Anche tu sostieni Franky e Nico Robin? Umh… Per ora non confermo, né smentisco niente.^^

Comunque niente quadrato, tranquilla, mi ero spiegata male.

Anch’io vedo abbastanza Ace a fare il galante con le donne, anche se non al livello di Sanji! XD

Tantissime grazie per gli auguri e i complimenti!!^^

 

Akemichan: eccola qui, la never-least! Tra Rufy ed Ace, qui rischiamo che la Sunny precipiti nel caos! XD In effetti, si potrebbe vedere il pestaggio di Nami come un rito d’iniziazione di entrata nella ciurma! Sì, ti do ragione sul clichè, sono quelle cose che mi ritornano sempre sulla tastiera. ç_ç Però, dato il fine, un incontro da soli era necessario.^^

Usop e Zoro due vecchi pettegoli, ce li vedo, a distanza di trent’anni dalle loro avventure, single, a vivere insieme in una casetta di campagna! XDD

Ti rassicuro, niente lite eccessiva in programma, la vedo anch’io piuttosto improbabile.

Imprecisioni corrette! Grazie!^^ A questo proposito, ti ho scritto nella mail che spero di mandarti oggi o domani (niente di preoccupante, tranquilla!^^)

Domissimo Arigatissimo per auguri e complimenti!! ç_ç

 

favola88: se tu sei per la Ace/Nami, allora credo che questo capitolo ti sia piaciuto!^^

Grazie davvero, spero di essere riuscita a stupirti ancora!

 

Kaho_chan: Uao, non avrei mai sperato di trovarti anche nella sezione OP!^^

Sono felicissima e super onorata, anche perché ultimamente mi capita tremendamente spesso di aggiungere le tue storie ai preferiti, di Naruto, Nana o altro che siano!

I fastidi strani del nostro Rufy cominciano a imperversare! XD

E sì, se gli andrà male con Nami, per Ace ci sono sempre le millecinquecentosessantatré pretendenti, dai.^^

Arigato! =)

 

Elly: e abbiamo reclutato un’altra Ace’s Angels! Benvenuta tra noi, caaara! XD

Infatti, siccome nemmeno noi siamo troppo entusiaste della sorte che Oda pare aver scelto per il nostro focoso capitano, siamo tutte dirette a Impel Town! Vuoi unirti a noi?^^

Grazie mille per i complimenti! *me arrossisce*.

Anche tu per la Franky/Robin? Ehehe, vedremo, vedremo…

Grazie ancora, spero di non deluderti!^^

 

hello kitty: ç_ç *me commossa*.

Grazie sul serio! Addirittura quella che ti ha preso di più! Non posso crederci! *///*

Spero di non aver deluso nemmeno te!

 

Ci vediamo nel prossimo capitolo!^^

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Capitolo 6
*** Venti ***


6

Questo capitolo è dedicato alla nostra neo (ormai non più tanto!^^”) laureata Beatrix.

E se sta volta non troverete errori o azioni insensate, dovete ringraziare la mia favolosa beta Akemichan, che ringrazio io prima di tutti!^^ Con l’augurio che possa laurearsi anche lei al più presto.

P.S. Se troverete errori, potete star certi che li ho aggiunti io, in extremis.

 

6

Venti

 

« Dovremo sbrigarci. » disse Nami, stancamente.

Gli occhi nocciola erano fissi sul cielo terso.

« Tra poco si scatenerà un violento temporale. »

« Dici sul serio? »

Il piccolo Chopper si sporse verso il mare, annusando l’aria.

« Sembra una giornata così bella… »

« Nami non ha mai sbagliato una previsione. » ribatté il cuoco, sistemando gli ultimi piatti nel lavello. « Direi che possiamo lasciare la nave ormeggiata e andare in albergo anche subito. »

« E come la mettiamo con l’incidente di Enies Lobby? » chiese l’alce.

« Ieri, quando mi sono procurato nuove provviste, ho dato un’occhiata in giro. Sembra che qui non ci sia un solo avviso di taglia in tutta l’isola, e nessuno ha dato cenno di nervosismo, vedendo la mia faccia. Se avessero visto la mia foto, certo non avrebbero scordato un così bel ragazzo. »

Calò un gelo improvviso.

Sanji sembrò ricordarsi solo allora dell’immagine raffigurata sulla tagli di “un così bel ragazzo”.

Fu così che cadde nuovamente in depressione, come ogni volta che si rivangava quella storia (come Zoro amava fare).

« L’isola si chiama Orokea, ed è a statuto autonomo. » s’intromise Robin, chiudendo finalmente il libro.

« Che significa a statuto autonomo? » mugolò il medico.

« Significa che, pur facendo parte della federazione del Governo Mondiale, ha una propria polizia che garantisce l’ordine. Pare che sia una squadra davvero forte, tanto che l’isola non ha mai avuto problemi con la pirateria. »

« Ho capito. » fece Nami, attenta « Un po’ come i carpentieri di Water Seven. Questo significa che ci lasceranno in pace finché non creeremo casini, è esatto? »

L’archeologa sorrise.

« Così sembra. »

« Non poteva capitarci di meglio! » esclamò Sanji.

Si voltò verso il tavolo di legno.

« Tu che ne dici, Usop? »

Ma il cecchino era troppo impegnato a squadrare Nami con occhi severi e concentrati.

La ragazza alzò entrambe le sopracciglia.

« Usop, ti senti bene? Sei stranamente silenzioso. »

« Chi? Io? Sto benissimo. Benissimo. Benissimo, benissimo. Proprio bene… Davvero ben- »

« Abbiamo capito, grazie. » tagliò corto lei, che ormai aveva rinunciato al desiderio di capire i suoi compagni sempre e comunque.

« Allora possiamo scendere a terra. » annunciò il biondo, aprendo la porta della cucina e dando la precedenza alle due ragazze.

« Che si fa con gli altri? » chiese Chopper, uscendo.

« Ho già detto a Franky e al samurai di tornare in albergo. Per quanto riguarda Ace e Rufy, beh, non credo ci siano troppi problemi. » sorrise Robin.

A quelle parole, Nami sospirò.

Perché quei due erano i problemi più dolorosi che le si agitavano nel petto.

 

« Ecco, prendiamo ad esempio Nico Robin. »

Franky richiuse lo sportello del suo stomaco, dopo aver accuratamente riempito le bottiglie di carburante.

Rufy lo ascoltava con attenzione, seduto all’altro capo del tavolino.

Si erano fermati in un bar all’aperto, dove il cyborg sperava di far tornare il sorriso e il suo irrefrenabile appetito al capitano.

Purtroppo, fino a quel momento non aveva ottenuto grandi risultati.

Il moro annuì, deciso.

« Ora pensaci bene e rispondi alla domanda. Nami e Robin, per te, hanno lo stesso significato? »

« Sono le mie compagne. » rispose subito il capitano, sconcertato.

« Non è questo che voglio sapere. » disse Franky, paziente. « Tu, tu come ragazzo diciottenne, vuoi bene a entrambe nello stesso modo? »

Rufy rifletté.

Di nuovo quel dannatissimo riferimento all’età.

Forse era una costante dei suoi problemi.

Che poi, cosa lo turbava tanto? Perché si sentiva così strano?

Decise di concentrarsi sulla domanda.

Franky stava cercando di aiutarlo a fare chiarezza, doveva seguirlo.

Nami e Robin.

Il sorriso di Nami e Robin.

Nami sul waver e Robin.

Nami che si pugnalava il braccio.

Nami che stringeva con le sue stesse mani la miccia del cannone puntato su di lui.

« Credo che… » esitò « ci sia qualcosa che non va. »

Il cyborg grugnì esasperato.

« È per questo che siamo qui. Pensi di potercela fare, a rispondere? »

« Io voglio molto bene a Nico Robin. » cominciò lui.

Il carpentiere mosse appena il sopracciglio.

« Però con Nami è tutto diverso. »

« Perché? »

« Non lo so. Forse perché siamo insieme da più tempo. E comunque, in ogni situazione, in un modo o nell’altro è sempre con me. »

« Però, se Robin avesse un uomo, non ti disturberebbe, dico bene? »

Rufy rimase in silenzio per un po’.

Franky cominciò a sbuffare, innervosito.

« Cosa intendi per “avere un uomo”? »

Per poco lo smantellatore non si strozzò con la cola.

Il che era particolarmente difficile visto che il liquido veniva irrorato dallo stomaco a tutte le parti meccaniche del suo corpo.

« Mi stai prendendo in giro, spero»

L’espressione ebete del capitano gli suggerì che no, nessuno si stava facendo beffe di lui.

« Davvero non sai che significa? »

Il capitano si strinse nelle spalle.

« Vuol dire avere un piccolo omino che faccia tutto quello che vuole? »

« Eh s… NO! CERTO CHE NO, SCEMO! »

Le persone che mangiavano attorno a loro spostarono gli sguardi irritati nella loro direzione.

Franky, da bravo gentiluomo, se ne fregò.

« Avere un uomo, per una donna, significa avere un compagno. »

Rufy ci pensò su.

« Allora Robin ha sei compagni. »

« Certo che tu non capisci proprio niente… »

L’uomo si lasciò andare a un ennesimo sospiro.

« Significa avere una persona con cui condividi tutto, anche fisicamente, in modo diverso dagli altri. Una persona particolare che vorresti avere sempre accanto, in ogni situazione, e della quale senti di non poter fare a meno. »

« Oh. »

« Hai capito adesso? »

« No. »

Franky aveva voglia di sbattere la testa contro il muro.

« Sai cosa significa “fare l’amore”? »

La risposta fu sempre la stessa.

« Più o meno. »

« Tu lo fai con i tuoi amici? »

« No, penso di no… »

« Pensi di no? Piuttosto che fare l’amore con te mi riempirei la bocca di sassi e mi butterei in un pentolone di olio bollente. »

« …okay. »

Il cyborg guardò a lungo il viso idiota del proprio capitano, poi decise di lasciar perdere.

« Comunque, due persone che stanno insieme, lo fanno. »

« Ah. »

« E ora torniamo alla domanda originale. »

Alla buonora! imprecò nel frattempo.

« Se Robin avesse un uomo, ti dispiacerebbe? »

« Uno al di fuori della ciurma? »

« Beh… non necessariamente. » rispose Franky, fissando gli occhi da un’altra parte.

« Tipo Zoro? »

L’uomo si alzò di scatto, sbattendo il grande pugno sul tavolino, che si frantumò all’istante.

« Come ti salta in mente?! Robin non potrebbe mai stare con quello spadaccino da quattro soldi! Mai!! » sbraitò.

Poi si rese lentamente conto che tutta la piazzetta lo fissava, esterrefatta, ragazzo di gomma compreso.

« Cioè, volevo dire, no… » bofonchiò, tornando a sedersi davanti a ciò che restava del tavolo.

Si abbassò di scatto gli occhiali neri sugli occhi, cercando di nascondere il rossore delle guance.

« Beh, penso che andrebbe bene anche Sanji. » disse Rufy, innocente. « O Usop. »

Franky frenò un raptus omicida ed inspirò profondamente.

« E se invece… fosse Nami ad avere un altro? »

Il capitano spalancò gli occhi e strinse i pugni di scatto.

E così il cyborg capì che i suoi timori avevano trovato conferma.

 

Zoro starnutì violentemente.

« Qualfhuno shta parfandho mahe di te. » commentò Ace a bocca piena.

Una folata di vento improvvisa sfiorò la nuca dello spadaccino.

« Sembra che il tempo stia cambiando. » osservò, seccato. « Vorrei proprio trovare l’albergo o la nave. Non ho nessuna voglia di beccarmi la pioggia. »

« A chi lo dici! » disse Pugno di Fuoco, ingoiando l’ultima bistecca. « A me l’acqua non piace. Sai com’è, tende a spegnere il fuoco. »

Dopo aver pagato, i due ragazzi uscirono dal ramen dojo in cui si erano fermati, di nuovo sulle strade di Orokea.

« Quindi tu diventi vulnerabile sotto la pioggia. » disse Zoro, ricevendo l’illuminazione della giornata.

« Beh, “vulnerabile” è una parola grossa. » rispose Ace, sorridendo « Diciamo che non sono al massimo del mio potenziale, ecco. »

Si fermò, e per la seconda volta lo spadaccino si voltò verso di lui, preoccupato di ricevere un’altra domanda assurda.

« E se chiedessimo informazioni? »

 

« Informazioni? »

L’uomo diede una scorsa ai documenti che l’altro gli aveva messo in mano.

La stanza era immersa nella penombra, ma il volto pallido e magro dell’ospite riluceva spettrale dietro la cattedra. Dall’altra parte, un uomo ben più imponente lo guardava con un misto di rabbia e impotenza negli occhi, reggendo una pila di fogli gualciti.

« Già. Le informazioni che vi servono per fare questo lavoretto. »

« Un momento. »

Il primo che aveva parlato si alzò dalla scrivania, lasciandovi cadere le scartoffie.

« Voi date già per scontato che io accetti. »

Quello si strinse nelle spalle.

« Governo Mondiale e Orokea hanno sempre avuto ottimi rapporti. » assottigliò lo sguardo. « O sbaglio? »

« No, non sbaglia. Ma questi rapporti sono sempre stati chiari e rispettati. » replicò il più grosso.

« Certo, certo, avete ragione. »

Sorseggiò il te che aveva davanti, disinvolto.

« Infatti si tratta solo di un piccolo favore. »

« Se cominciassimo ad accordarvi favori del genere, Orokea diverrebbe solo una stupida appendice del governo! Ci siamo dichiarati autonomi proprio per evitare questa sorte! »

« Sì, anche Water Seven la pensava in questo modo, e avete visto quali guai ha subito quell’Iceburg appena un paio di mesi fa. »

« Guai che si sono conclusi nel migliore dei modi. » terminò l’omaccione, tornando a sedersi.

L’altro pose la tazza, tranquillo.

« Bene, se pensate di poter passare anche voi indenni attraverso eventi del genere, accomodatevi. Non sarò certo io a costringervi ad accettare l’accordo. »

Si alzò, stiracchiandosi.

« È proprio un’isola rilassante. Mi congratulo. »

Detto questo, gli voltò le spalle e fece per dirigersi verso la porta.

« Aspetti. »

Si fermò, un ghigno sottile si disegnò sul viso.

Il più grosso aveva gli occhi fissi sulla scrivania, le nocche bianche per la presa spasmodica sulla sedia.

« Mi dica cosa devo fare. »

 

Il vento cominciava ad essere forte.

Soffiava violentemente sui pochi passanti che non si erano ancora ritirati al chiuso, e numerose nuvole nere iniziarono ad addensarsi sopra la cittadella.

Gli alberi scuotevano con forza le loro chiome, e le tende delle finestra svettavano svolazzanti contro il cielo scuro.

Nami batté nervosamente il piede a terra, sbuffando.

« Dove si sono cacciati quegli stupidi? »

« Possiamo lasciare alla reception i loro nomi, tanto comunque dovremmo pagare noi… » suggerì Sanji, carico di quasi tutte le provviste, stanco di dover lottare contro il vento per proseguire.

« Non è questo che mi preoccupa! » sibilò la navigatrice « Abbiamo già avuto modo di constatare che Ace ha, se possibile, meno senso dell’orientamento di Zoro*! Se quei due sono insieme, non oso immaginare dove potrebbero cacciarsi! »

« Ma ci sono anche Franky e Rufy in giro! » disse Chopper, nella sua forma animale « Loro conoscono la strada… »

Arrivati di fronte alla locanda, le prime gocce avevano già cominciato a cadere.

« Adesso basta! » sbottò la rossa, prima di entrare. « Vado a cercarli e gliene dico quattro! »

« Nami, tesoro, perché sei così nervosa, oggi? » chiese il cuoco, preoccupato « È da sta mattina che ti comporti in modo strano… »

« Io sto benissimo! » ringhiò lei, girando sui tacchi, pronta a tornare sui suoi passi.

« Aspettaspettaspettaspetta! » la supplicò Usop con voce acuta, trattenendola per un polso. « Non mi sembra saggio andare a zonzo sotto la pioggia nelle tue condizioni. »

Appena finita la frase, il cecchino si pentì mortalmente di averla pronunciata.

Lei lo guardò interrogativa, un pericoloso tic al sopracciglio sinistro le conferiva un’aria truce.

« Nelle. Mie. Condizioni? »

« Sì… cioè, intendo… dopo quello che è successo ieri… »

Sanji venne inconsapevolmente in suo aiuto.

« Ha ragione! Vado io a cercare quelli squinternati! »

« No. » disse Robin, interrompendo la missione d’amore che il biondo stava già assaporando.

Tutti si voltarono a guardarla.

Lei sorrise apertamente.

« Ci andrò io. Dopotutto non ho ancora avuto l’occasione di vedere l’isola in tranquillità. »

Il cuoco scosse freneticamente la testa.

« No, non se ne parla! Abbiamo già appurato che questa città non è sicura! Con questo tempo, poi…! »

« Oh, non preoccuparti, non sarò da sola. »

Si voltò verso Usop, mantenendo la sua espressione amabile.

« Nasone, tu verrai con me, no? »

« Io? » mormorò lui, sentendo già il destino venirgli addosso, inesorabile.

La donna annuì.

Il moro sospirò.

« Va bene, ho capito… »

I due si avviarono sotto la pioggia crescente.

 

Rufy aprì le labbra per parlare, poi le richiuse.
Non riusciva a capire.

Franky sospirò, continuando a camminare al suo fianco.

« Quale parte del discorso non ti è chiara? »

Il ragazzo di gomma ci pensò un attimo.

« Praticamente tutto. »

Il cyborg fece ciondolare la testa sul petto, sconsolato.

« Forse ci ho girato un po’ intorno, perché dirlo apertamente, beh… Non lo so, mi suona parecchio strano. Ma a quanto pare, tu non mi lasci altra scelta. »

Si fermarono, in modo che l’uomo potesse guardare il suo capitano negli occhi.

« Tu sei innamorato di Nami. »

 

« E se restasse incinta?! Scommetto che non hai pensato a questa eventualità!! » esclamò Usop, sull’orlo di una crisi di nervi.

Robin alzò le spalle.

« Non credo che possa rimanere incinta. Le probabilità sono minime. »

« Come fai a dirlo?? Hanno forse usato delle precauzioni?! »

Lei alzò gli occhi al cielo.

« Non lo so, ma conosco il ciclo di Nami, ed è appena finito. »

Il ragazzo rimase un po’ in silenzio.

« E questo cosa significa? » chiese infine, confuso.

« Certo che voi pirati non sapete proprio niente di educazione sessuale. »

« No. Dovresti tenere un corso alla nostra ciurma. » ironizzò lui, risentito.

« Lo farei, ma dubito che mi paghereste, e comunque non riuscirei a cavare un ragno da un buco. »

« Sanji lo seguirebbe con interesse. »

« Sì, immagino di sì. »

La pioggia divenne regolare, e anche l’aria si fece più pungente.

Usop si strofinò le braccia.

« Robiiin! Comincio ad avere freddo. »

La donna non rispose, continuando la passeggiata per la strada ormai deserta.

« Tornando al discorso di ieri… » cominciò il cecchino esitante, dopo qualche minuto di silenzio « Non pensi che forse Rufy dovrebbe saperlo? »

La mora alzò le sopracciglia.

« Non vedo perché. Se suo fratello e la sua navigatrice hanno una relazione, non penso sia tenuto a saperlo per forza. »

« È vero, però… Mi sembra così innaturale. »

« Nami mi ha chiesto di non farne parola con nessuno, ed è quello che faremo. » rispose lei in tono risoluto. « Rufy non la prenderebbe bene. » aggiunse poi, a voce più bassa.

Usop si voltò verso di lei, non certo di aver capito.

« Cosa? »

Ma Robin non riuscì a rispondere a quella domanda, perché proprio davanti a loro, nell’oscurità creata dalle pesanti nuvole grigie, il bagliore di un’esplosione li avvolse all’improvviso.

Continua

 

*Informazione presa dall’anime.

Non so se vi ricordate, ma durante la traversata nel deserto, Ace sparisce improvvisamente, e Rufy, per nulla preoccupato commenta “Mio fratello non ha il minimo senso dell’orientamento”.

Nel manga, purtroppo, Ace lascia subito i Mugiwara per continuare la sua ricerca, quindi è un fatto limitato al cartone.

 

Note à

Ehm…

Eh… Ah…

Lo so.

Lo so, lo so, lo so.

Mi odiate e mi volete morta, volete tagliarmi le vene con le pagine di One Piece, farmi ingoiare il frutto del diavolo che fa venire l’artrite e poi buttarmi in mare.

Quindi che posso dire se non

SCUSATEEEEEEEEEEEEEE!!! ç_ç

Mi pento e mi dolgo!!

Ma tanto ho già la consapevolezza di aver perso molti di voi per questo incredibile ritardo, e questa sarà la mia meritata punizione.

L’unica cosa che posso fare è assicurarvi che non ho abbandonato questa storia e non ho assolutamente intenzione di farlo!

So anche che sarete delusi per questo capitolo.

L’Akemi sa che volevo anche distruggerlo e riscriverlo daccapo, ma poi ho deciso di non lasciar passare ancora tempo.

Vi amo sempre e comunque, perché mi avete sostenuto ancora con tantissimi commenti, e questo mi fa troppo felice!

 

Passando alla storia, beh, ora si entra nel vivo (spero).

Avrete già capito che qualcosa si sta muovendo, ai piani alti.

Devo dire, ultimamente, che il manga mi sta tenendo incollata al pc, e mi sembra che le settimane non passino mai, e… Ma ora farò violenza a me stessa per non spoilerare!

Posterò il prima possibile il prossimo capitolo!

 

Lav_92: Ma sai che tante persone mi stanno dicendo che Ace e Nami, in fondo in fondo, non sono una brutta coppia? Ho anche trovato delle fan art su internet, quando capirò come si postano le immagini qui, le metterò!^^” Grazie mille, spero che tu non abbia perso la speranza e torni a dare uno sguardo a questa storia!

 

nefret87: Nami incinta? Oddio, speriamo di no!! (come dice Usop), ma infondo, Robin dice che il suo ciclo era appena finito… Ora però mi sorge una domanda… Come cavolo fa Robin a conoscere il ciclo di Nami?! XD Vabbé, lasciamo stare. Piuttosto, Rufy sembra avere realizzato (ringraziamo tutti quel santo di Franky per questo). Grazie millissime per tutti i tuoi commenti, spero di vederti ancora, nonostante la mia imperdonabile assenza!!

 

kogarashi: Lo ammetto, Usop e la sua paranoia stanno proprio dando il meglio di loro!! XD Speriamo solo che i suoi dubbi siano infondati… ihihih *evil grin*

Rufy, in ogni caso, non si smentisce mai.^^ Bisognerebbe fare un monumento a Franky invece, non penso che avrei avuto la sua pazienza e la sua costanza in quella situazione.

Ti ringrazio tantissimo e spero davvero che non abbandoni questa storia per il mio ritardo (mi sa che Usop mi sta contagiando con la sua paranoia)! 10ku!!

 

giodan: Non so davvero come dirti grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto!! Davvero! Tanto ci ha pensato questo capitolo ad abbassare di nuovo il livello della storia. =_=

Comunque su una cosa ti posso tranquillizzare, Robin non finirà né con Sanji, né con Zoro, ma penso che alla fine di questo capitolo tu l’abbia intuito… =p

Zoro sinceramente non ho ancora deciso con chi lo vedo bene, sono passata da Nami, a Robin, a Tashiji e adesso lo metterei con Sanji! XD Lo so, sono pazza. x_x

Spero di poterti rispondere ancora in quest angolo per i commenti. ç_ç

 

yuly: Okay, ora voglio proprio sentire il tuo parere: secondo te Rufy se la darà una svegliata? Ho come l’impressione di averlo fatto particolarmente imbranato in questo capitolo. XD

Tu che ne dici?^^

 

rina: Sì, in effetti Ace è arrivato un po’ in ritardo al dubbio che suo fratello potesse essere interessato a Nami… Però c’è anche da dire che, conoscendo Rufy, probabilmente lo vede ancora lontano da pensieri simili. Ma lo sai che leggendo la prima parte della tua recensione mi sono ritrovata in tutto e per tutto? Dovresti unirti a noi al nostro Ace fan club, le Ace’s Angels! Basta che ci raggiungi a Impel Down, attualmente siamo giunte in massa al cospetto di Iva-san! XD Anche a me è piaciuta molto la promessa che Rufy ha fatto a Genzo, e anche se non se n’è più parlato, sappiamo tutte che il nostro capitano non dimentica mai una promessa. =) Sì, credo di aver confermato che nemmeno Usop è proprio un esperto in materia! XD Bisognerebbe chiedere a Sanji…ma penso sia meglio che non sappia! Spero tanto che leggerai questo capitolo!

 

Lalaith: Yeah, un’altra fan dei fratellini D.! Certo che Ace dev’essere proprio un personaggio fantastico se è riuscito a farsi così tanti ammiratori (diciamo pure ammiratrici…**) in così poche apparizioni! *un applauso e uno striscione per Ace: spoiler “TI RIVOGLIAMO VIVO DA IMPEL DOWN!!* =^^=

Che dici di questo chap?

 

Hikari Kamiya: Graziagraziegraziegrazie!! ç_ç Scusata se ti ho fatta aspettare così tanto!!

Anch’io sono una RuNami convinta!^^ Ma mi piace molto anche la coppia AceNami! Fammi sapere cosa pensi di quest’ultimo capitolo!

 

ayra79: Okay… comincio con SCUSAAAAAAAAAA!!! Meno male che dovevo aggiornare prima! ç__ç Ma ora l’ho fatto e continuerò a impegnarmi in questa storia! Usop e Robin colpiscono ancora!! E, immancabile, ACE’S ANGELS 4EVER!!

 

favola88: Beh, guarda che anche Franky ha il suo fascino! XD Per esempio (mi so ripetendo, lo so) in questo capitolo l’ho sfruttato come balia/educatrice e lui non si è neanche lamentato (…se, come no…). Grazie mille, davvero… e scusa anche a te per il mega spacco di tempo che ho lasciato passare tra questo e l’altro capitolo… spero che almeno un po’ ti sia comunque piaciuto. Fammi sapere. A presto!!

 

sakurina_chan: Usop continua a colpire… ragazze, non riesco ancora a spiegarmi perché quest’uomo non è ancora fidanzato [Kaya? Naa, mi scuso con le sue fans, ma non l’ho mai potuta soffrire. ù_u Voglio dire… non ci sta con uno come Usop! No…?]. Mi sa che prima ancora di Zoro, Ace o Sanji, con la sua simpatie e il suo fare confusionario, sarebbe lui a far cadere più donzelle ai suoi piedi! XD Che dici?

 

Elly: E allora tutte insieme verso il livello 6!! Con Iva-san e Rufy al nostro fianco, niente potrà fermarci!! Resisti, Ace!!

Grazie mille, spero che tu non abbia desistito nell’attesa! ç_ç

Il tocco di… “quell’altra coppia” l’ho messo sempre, spero ti sia piaciuto, per quanto velato.^^

 

Akemichan: Beh, tu l’avevi già letto! ;) Però voglio dirti davvero GRAZIE per avermi fatto da beta in questo capitolo e soprattutto per avermi incitata e sostenuta anche quando volevo sotterrare questo capitolo! A proposito, ho ricevuto la tua mail e ti risponderò il più presto possibile!

Comunque sì, Robin capisce sempre tutto. Mi chiedo se ci sia qualcosa in grado di fermare quella donna! XD

Posso sempre contare su di te come beta nel prossimo capitolo? =)

Ti lovvo gilr!

 

Queen_Nami:  XD Ma sai che non ci avevo pensato?! Però in effetti i “rumori inequivocabili” che Usop ha sentito, non dovevano essere poi così lievi! Ahh, non mi scatenare strane idee, che ultimamente ho troppo in testa la coppia UsopNami!! XDDD Mi sa che vi faccio un colpo di scena e alla fine la bella navigatrice starà con lui! Dopotutto, tra i due litiganti, il terzo gode, no? =p Grazie di tutti i complimenti, sono troooppo contenta!! *blush*

Bacio, spero che non mi abbandonerai!

 

Dance: Ah, okay…mi dispiace averti fatta soffrire… ma questo capitolo dev’essere stato un po’ più indolore, no? Allora, mi hai perdonata? *occhi sbrilluccicosi che dicono “perdonoperdonoperdono*

 

titans: Grazie mille!! Sai, temevo che tutte le fan della RuNami mi staccassero la testa a morsi per questo! Sono felice che tu mi abbia risparmiata!! =) Anche perché non è ancora detta l’ultima parola, e sembra che il nostro Straw-chan (scusate, frego il nomignolo a Mr.2, ma mi piace troppo! XD) si sia finalmente reso conto di ciò che prova…

Fammi sapere se segui ancora la fic, mi raccomando! ç_ç

 

Beatrix: Oh, tu nel frattempo ti sei laureata o sbaglio?? Allora, com’è andata? Guarda, ehm, ti faccio il mio regalo pro-laurea un po’ (tanto…) in ritardo!!^^” Questo capitolo te lo dedico! Sei happy?! (Kureha docet) Spero che tu trovi l’aggiornamento, perché sta volta il ritardo è davvero imperdonabile…

 

KuRoNeKoChAn: Grazie millissime! Devo dire che Rufy è sempre difficile da gestire, ma mi fa anche divertire un mondo! XD Sì, Nami sembra si sia svegliata un po’ tardi nel confronto tra i due fratellini, ma forse ora ci sta tornando su… dimmi che ne pensi, mi raccomando!!

 

hello kitty: Ecco, ora si comincerà ad oscillare, quindi resta in ascolto! =) Rufy agirà finalmente? È quello che sperano tutti. XD

 

lella80: Innanzitutto ti ringrazio moltissimo per i complimenti! ^//^ Mi mandano sempre al settimo cielo, e mi rende molto felice sapere che, nonostante non ti interessi più di tanto la storia e non sia il tuo genere (in effetti, non è esattamente una storia incentrata sull’avventura), l’abbia apprezzata lo stesso, quindi grazie! Devo dire la verità, non mi è mai capitato (per fortuna) di trovarmi in una situazione simile, e immagino che debba essere estremamente difficile e complicato. Non ho la pretesa di affrontare la trama con troppo realismo psicologico, ci mancherebbe, non ho l’esperienza né la conoscenza adatta! =) Comunque farò di tutto per non cadere nel banale, questo è poco ma sicuro.

 

Nako chan: Graaaaaaaaazieeeeeeee!! ç_ç *me commossa*. Comunque ho notato che Usop, con questa sua ingenuità, sta facendo strage di cuori! XD Per fortuna che c’è Robin a tenerlo a bada!! Naturalmente, io che adoro il rapporto tra i fratellini, ho trovato giusto che Ace pensasse anche a questa eventualità e chiedesse a Zoro (che, diciamocelo, non si è rivelato proprio azzeccato come interlocutore! XD). Ora Rufy sembra aver realizzato.

E io sto già investendo nel monumento dedicato a Franky.

Grazie infinite, spero davvero di ritrovarti anche nei prossimi capitoli! ç_ç

 

lucia lair: Ultima ma non ultima, perché trovare il tuo commento mi ha dato un piacere immenso!! Poi, vedi che faccio per paura che mi disintegri la casa? Aggiorno! XD

Grazie mille per il commento, ed ecco sfornato (dopo mesi e mesi di attesa, perdonatemi!!) il nuovo capitolo!

 

Baci a tutti, vi amo! <3

Mao chan.

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