Une première particuliere

di MoiV
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Une première particuliere
 
 
- Daii!! Perfavore!! - sapevo che con loro le preghiere nè tanto meno gli occhi dolci avrebbero funzionato; ma tentar non nuoce. - E dai, ve lo chiedo perfavore!! Che vi costa?! E' pure gratis!! - magari se avessi sottolineato il fatto che non c'era niente da pagare sarei riuscita ad ottenere ciò che ardentemente desideravo. Papà sembrava quasi indifferente alla situazione, quindi con lui non avrei avuto problemi. Mamma invece era ferma sulla sua decisione. Poi, un'idea: un po' al limite, forse anche troppo impulsiva per essere davvero presa in considerazione. Ma ormai, avendo provato di tutto, fare un altro tentativo seppur azzardato non mi avrebbe rovinata.
- Consideratelo un regalo di compleanno - ora la faccia di mia madre si era fatta diversa, quasi interessata, come se stesse esaminando la mia proposta. - Pensateci: un regalo del genere mi renderebbe molto felice ed oltretutto non costa nulla! - dico, quasi esasperata. Poi, un momento di silenzio: durante il quale i mie occhi viaggiano da un volto all'altro di coloro che mi stanno per rendere la ragazza più entusiasta della città o quella più delusa. Finalmente, dopo aver valutato la mia offerta, mia madre parla, interrompendo quel terribile silenzio che si era creato: - ...va bene... - mi sfugge un gridolino di gioia ed ho in volto un'espressione vincente che viene subito distrutta dal 'ma' di mia madre: - Ma da sola non ci vai! - . Faccio un piccolo sbuffo, ma mi ammunisco quando comprendo che un mio comportamento poco gradito potrebbe riportarmi alla situazione iniziale. - Ok- dico - però decido io con chi andarci - .
Bene. La discussione è finita, e a quanto pare sono riuscita a raggiungere il mio scopo. Finalmente andrò alla première di 'Hunger Games - Catching Fire'!! Non ci posso ancora credere, eppure è così!! Manca circa un mese e credo che possa bastare per prepararmi...sì, deve esserlo per forza! Oddio, è incredibile!!
Ora però devo andare a dormire, quindi devo rilassarmi...ma come faccio, sono appena diventata la ragazza più felice di Roma?!!
 
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CIAO A TUTTI!!
QUESTA E' LA MIA SECONDA FF E LA PRIMA COMPOSTA DA VARI CAPITOLI. SO CHE QUESTO capitolo E' CORTO, MA MI SONO IMPEGNATA. INNANZITUTTO VI RINGRAZIO DI ESSERE ARRIVATI FIN QUI E VI PREGO DI RECENSIRE: ACCETTO TUTTO, DALLE CRITICHE AI CONSIGLI ALLE SEMPLICI PAROLE.
GRAZIE ANCORA E SPERO CHE MI SEGUIATE O ALMENO RECENSIATE.
CIAOOO!!!!!!!
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


A differenza di tutti gli altri, il mese seguente alla conquista del permesso per partecipare alla première di Catching Fire è passato in fretta, troppo in fretta. Certi giorni il tempo sembrava essersi fermato, tra compiti, lezioni e allenamenti (per le gare di sport); mentre altre volte le numerose cose da fare velocizzavano le giornate tanto da renderle pesanti.

La fatidica serata si stava avvicinando: ormai mancavano solo tre giorni, precisamente 72 ore; che da parte mia erano vissute come in un girone dell'Inferno, doloroso ma allo stesso tempo rilassante. L'ultima settimana l'avevo passata a raccogliere tutto ciò che mi sarebbe servito per la première: qualcosa per intrappolare i momenti e le emozioni, per poterli rivivere anche una volta finiti. E poi c'era la situazione vestiti: una tragedia. Quasi ogni giorno mi ritrovavo a rovistare nell'armadio e nei cassetti, in cerca di qualcosa di adatto da mettere in occasione di quella fantastica serata. Purtroppo non avevo trovato ancora niente, nonostante mia madre continuasse a ripetermi che avevo mille vestiti e che quindi non c'era assolutamente bisogno di nuovi indumenti; non che mia madre sia tirchia, ma non le piace spendere soldi quando non è necessario. Io però non ero convinta, così mi rimaneva un'unica cosa da fare: shopping. Certo, mi piace andare per negozi, ma quando la moneta sono i miei risparmi allora sono meno invogliata. Fortunatamente non ero sola: ero riuscita a coinvolgere una mia cara amica, la quale  avrebbe contribuito a sostenere le spese, solo se necessario. La mia amica però si era fatta trasportare un po' troppo dall'entusiasmo, tanto che ora la ragazza disperata in cerca di un nuovi vestiti sembrava lei.

- Sonia!! Dove sei?! -dico a gran voce passando per i corridoi di Subdued, nella speranza di ripescare la mia amica da quel mare di indumenti. - Eccomi, sono qui! - risponde una voce nascosta in una piccola stanza, da cui subito esce. - Come sto?! - chiede con stampata in volto l'espressione di una seduttrice esperta, che viene però tradita dallo scoppio di una sua risata. - Dove credi di andare conciata così?! - ribatto, e ridendo la spingo nuovamente nel camerino - Va a cambiarti. Muoviti! -. Intanto io vado alla ricerca di una maglietta che mi piacerebbe comprare, non soltanto in funzione della première, ma anche per scuola o per uscire. Cammino senza successo, finchè ne adocchio una di forme gentilmente grandi, con il viso di un gatto su sfondo grigio e una piccola scollatura frontale a barchetta. La prendo e insieme ad essa dei pantaloni neri aderenti, che rimetto immediatamente al loro posto quando mi ricordo che a casa ne ho già un paio. Torno dalla mia amica e la sostituisco nel camerino, da dove esco due minuti dopo. - Che ne pensi? - le chiedo; lei mi studia formando un rettangolo con il pollice e l'indice delle mani e, imitando uno stilista con l'accento francese, risponde: - La moda di oggi chiede altro ma puo' andare -. Entrambe ridiamo, ma in poco tempo torno seria e le riporgo la domanda. Dopo avermi osservata fa un assenso positivo con la testa e mi chiede se la indosserò per la grande serata. - Beh non so. Di sicuro la compro...secondo te andrebbe bene per la première? - sta per parlare ma viene interrotta dalla suoneria del mio cellulare ed io rispondo. Quando riaggancio la informo che era mia madre e vuole che mi sbrighi: - Ma se abbiamo concluso solo una cosa! - ribatte lei - Lo so Sonia però ha ragione, sono già le 17:25 e sai benissimo che ci metteremo molto. Quindi per evitare di fare tutto di fretta dobbiamo velocizzare i tempi e soprattutto tu devi smetterla di cercare nuovi vestiti perchè sono io quella che deve comprarne di nuovi! -. - Ok - conclude lei, avviandosi verso la cassa. In cinque minuti siamo fuori dal negozio e Sonia interrompe il silenzio: - Però quel vestitino mi stava bene! - dice, guardandomi come se dovessi ammettere qualcosa. Ma io ribatto: - Ma perfavore! Sembravi un pacco regalo! - lei rotea gli occhi come per dire "se vabbè". Poi si ferma davanti ad una vetrina e dice: - Eccoci: speriamo di trovare qualcosa che vada bene a Miss NO pacco regalo - e così dicendo entriamo in un altro grazioso negozio da dove usciamo quindici minuti dopo. - Beh stavolta siamo state brave: solo una decina di minuti per una gonna e qualche accessorio - affermo con orgoglio ed entrambe scoppiamo a ridere. Passa un'oretta nella quale giriamo vari negozi chiaccherando del più e del meno, finchè decidiamo che abbiamo finito e aspettiamo i rispettivi autobus alla fermata. Sto per chiederle quale numero le serve per tornare a casa, quando è lei la prima a esordire con: - Ah è arrivato. Scusami devo andare, ciao cucciola - e posandomi due baci sulle guance, che ricambio, raggiunge il mezzo e se ne va.

Mezz'ora dopo sono distesa sul letto di casa mia, con i vestiti ancora indosso e le buste con gli acquisti per terra, pronti per essere 'smistati' nei giusti cassetti. Sono molto stanca e non mi va nè di alzarmi nè tanto meno di sistemare i miei nuovi indumenti. Per mia fortuna nessuno viene a scocciarmi e così resto sul letto ancora per un po'. Poi decido di passare all'azione e, con fatica, mi trascino con i pacchetti fino all'armadio, dove li posiziono.

                                                                     * * *

Oggi è il grande giorno!! È sabato e ho abbastanza tempo per fare tutto con calma. Inoltre non devo preoccuparmi molto perchè la première sarà di sera, verso le 18-19. Come avevo concordato con mia madre, ci vado con una mia amica, Emma, e sua sorella che ci accompagnerà per l'andata e per il ritorno con la sua mini-car. Emma è una grande fan di Hunger Games come me, e come me ha letto i libri e visto i film. L'unico problema è che lei preferisce Liam Hemsworth, l'attore che interpreta Gale, a Josh Hutcherson, che interpreta Peeta; mentre io preferisco quest'ultimo. Nonostante questo insignificante disaccordo, io e lei siamo molto legate e sono felice di averla scelta come accompagnatrice, inoltre era tra le poche disposte a venirci.

Comunque sia non vedo l'ora che venga sotto casa e mi porti alla première! Così, pensando a ciò che vivrò tra qualche ora, inizio a preparare l'occorrente da portare.
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CIAO A TUTTI!!
SO CHE E' DA MOLTO TEMPO CHE NON AGGIORNO E MI SCUSO PER QUESTO MA NON E' FACILE TROVARE TEMPO LIBERO PER OCCUPARMENE. COMUNQUE SIA SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA E SPERO ANCHE CHE SIATE IN TANTI A RECENSIRE ED ALTRETTANTI A SEGUIRMI!! VORREI ARRIVARE ALMENO A TRE RECENSIONI, MI BASTANO ANCHE SOLO DUE PAROLE E ACCETTO LE CRITICHE. VI PREGO RECENSITE O ALTRIMENTI SEGUITE. GRAZIE!!!!!!!!!!!
MoiV
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ed eccomi qui, armata di macchina fotografica, cellulare, immancabili fazzoletti e borsa, contenente il tutto. Sono sotto casa, davanti al portone, mentre aspetto la mia accompagnatrice. Dopo cinque minuti vedo una mini-car rossa avvicinarsi per poi accostarsi proprio davanti a me. Il rumore di un clacson e il movimento di una mano mi confermano che quella è la macchina della sorella di Emma, quindi la raggiungo ed entrando le saluto. Durante il tragitto parliamo del più e del meno ma soprattutto di quanto aspettavamo questo momento che è finalmente arrivato. - Chissà come sarà bello oggi il nostro "Gale"! - dice la mia amica, accompagnando quest'ultimo nome con le dita a mo' di virgolette. - Beh, sicuramente Josh sarà fantastico! - affermo io con un sorriso. - Non credo proprio! - ribatte lei, mentre io la fisso con gli occhi sgranati e un'espressione stupita - Non quanto Liam! - conclude, guardandomi con falsa superiorità. Subito scoppiamo a ridere come due sceme, o almeno così mi suggerisce il modo in cui ci guarda sua sorella dal volante.
In poco tempo arriviamo al luogo dove si terrà la première, nonostante sia relativamente presto c'è già molta gente. Mentre Emma definisce le ultime cose per il ritorno con la sorella, io mi guardo attorno e noto il "tappeto rosso", dove ancora nessuno degli attori è passato. Non ho mai assistito a questo genere di serate quindi non ho idea di come procedano, ma so che la prima cosa è il "red carpet", ovvero quando gli attori attraversano il tappeto rosso contorniato da fan in cerca di autografi e foto. Anche io vorrei avere questo tipo di "souvenir" e più volte ho pensato che avrei potuto scrivere una lettera in inglese da consegnare a Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson. Qualche settimana fa ho iniziato a scrivere la brutta per quella di Josh: volevo esprimere in parole tutta la mia ammirazione per queste due persone e ci stavo pure riuscendo abbastanza bene. Poi però ho iniziato a pensare all'azione pratica: come glie le avrei date, come e quando le avrebbero lette, se mai l'avessero fatto, ed altre cose. Ci ho ragionato per due giorni e sono giunta alla conclusione che molto probabilmente non le avrebbero mai lette, e che sarei sembrata ridicola. Quindi alla fine ho lasciato perdere e ho deciso che mi sarei comportata come gli altri, chiedendo autografi e foto. Dopo mezz'ora io ed Emma siamo davanti al tappeto rosso, aspettando l'arrivo degli attori. Ed ecco Liam: che sorride e saluta con la mano e si lascia fotografare per poi firmare libri, poster e quant'altro, tra le urla dei presenti. Anche Emma sta dando mostra delle sue emozioni attraverso le corde vocali, con tono più insistente delle mie. Io infatti sto semplicemente emettendo qualche gridolino di approvazione, che diano prova della mia felicità. Purtroppo siamo un po' lontane dall'attore, con cui la mia amica sta cercando di avere un contatto, anche solo visivo. Poi Emma mi supera e inizia ad aprirsi un varco tra la folla per raggiungere la ringhiera, nella speranza di ottenere qualcosa di concreto. Io le vado dietro ma mi blocco quando si ferma davanti a me: - Che succede? - chiedo, cercando di sovrastare le urla dei fan, tra cui le sue. - Non so, sto cercando di farmi strada. Seguimi - risponde Emma, la quale probabilmente vorrebbe spostare a calci le altre ragazze che le intralciano la via. Con fatica, insieme riusciamo ad avvicinarci tanto quanto basta per avere un autografo e scattare delle foto. Poi finalmente la penna di Liam si va a posare sul blocchetto di Emma, che non riesce a trattenere le urla di gioia quand'egli ha finito. Subito si gira e mi abbraccia, ed io ricambio stringendola calorosamente. - Emma, se continui a strillarmi nell'orecchio mi romperai il timpano - le dico sorridendo. - Scusami - dice lasciandosi sfuggire una risata.
Sto per rassicurarla quando vengo interrotta da qualcun'altro che urla il nome di Josh. - Oh mio Dio! - riesco a mormorare; ma presto il mio mormorio si trasforma in grida di entusiasmo, alle quali si uniscono molte altre persone. Da questo momento non ragiono più, ma agisco di impulso. Così mi muovo velocemente verso il mio obbiettivo: Josh. Voglio avere almeno una foto decente se non la firma stessa, ma sono decisa ad ottenere entrambi. Forse ho spostato qualcuno in modo poco cortese da come rivelano le risposte, ma non le sento quasi più e non me ne importa molto. Non so più dove sono, se in uno stadio o un manicomio, ma so che quello che sto vivendo è reale e che quindi il segno lasciato dall'inchiostro di quella penna sul mio quadernino è la sua firma. Improvvisamente mi fermo, lasciandomi trascinare dal movimento di chi sta cercando di avere quello che io ho in mano: l'autografo di Josh Hutcherson. Solo adesso mi accorgo di aver stampata in faccia un'espressione strabiliata, come se qualcuno mi avesse appena detto che ho vinto 10000 euro in una lotteria. Mi giro di scatto, cercando con lo sguardo di ritrovare la mia amica. Grido il suo nome più volte finchè me la ritrovo davanti, e le mostro la mia vincita. Lei ne è contenta e, quando sciogliamo il nostro abbraccio, torniamo ad assistere allo spettacolo.
E mentre vediamo altri attori sfilare, scattiamo qualche foto ma ci interrompiamo quando entra in scena Jennifer Lawrence. Mio Dio quant'è bella! Ha un abito Dior giallo chiaro splendido, che la avvolge dal petto in giù fino ai piedi, calzanti scarpe aperte di color oro col tacco. Per completare la sua bellezza ha il viso leggermente truccato, mettendole in risalto gli occhi, e i capelli corti e biondi tirati all'indietro. Si sta avvicinando, e senza accorgermene io e tutti gli altri stiamo gridando il suo nome. Anche Emma, come me e la ragazza accanto, tende il braccio in avanti nella speranza di avere la stessa fortuna di prima. E poi eccola: Jennifer Lawrence, qui davanti a me, che fa autografi a destra e a manca. Io ed Emma ci stiamo accanendo come impazzite sulle altre per ottenere quel ricordo concreto. Ma le nostre energie sono spese invano perchè quella magnifica donna non ha abbastanza tempo per esaudire il desiderio di tutti, e la vediamo allontanarsi mentre sorride per i fotografi e la delusione ci abbatte. Sì: sono delusa. Insomma, so di non poter pretendere tanta fortuna, daltronde poteva andare peggio, ma è frustrante perchè ci ero tanto vicina. Anche Emma sembra aver perso quell'entusiasmo che tre minuti fa ci apparteneva; ma non sono disposta a rovinare così questa serata. - Emma - dico - te sei riuscita ad avere l'autografo? - lei mi risponde con sguardo triste: - No. Tu? - - Nemmeno...però abbiamo le foto, no? Meglio di niente, infondo poteva andare peggio! - affermo, nell'intento di tirarle su il morale. Fortunatamente ci riesco e lei con un sorriso mi propone di farci una foto per ricordare questo evento, quindi prendo la macchina fotografica e scatto.
Molte spinte, urla e minuti dopo stiamo per andarcene, quando informo Emma che devo andare in bagno. Così prendo un corridoio ed entro nei bagni: strano, non c'è nessuno. Probabilmente sono tutti alle interviste che inizieranno tra poco, quelle a cui nè io nè Emma possiamo assistere perchè non abbiamo i biglietti. Infatti io e mia madre abbiamo deciso di non spendere tanti soldi per un'intervista, e ciò è stato approvato anche dalla mia amica e sua madre. Vado nella cabina del bagno e faccio quello che devo fare. Mentre lo scarico finisce di brontolare, la porta principale si apre. Sento delle voci, ma la lingua non è di certo quella italiana ed anche l'accento è straniero. Poi le riconosco: sono voci americane.
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CIAO A TUTTI!! INNANZI TUTTO SCUSATEMI SE HO AGGIORNATO COSì TARDI MA HO FATTO APPENA POSSIBILE. RIGUARDO IL CAPITOLO SPERO CHE VI PIACCIA E VI ANTICIPO CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO CI SARà UNA SORPRESA!! ; )
IN PARTICOLARE RINGRAZIO LACHIARETTA CHE MI HA SOSTENUTA E SEGUE LA MIA STORIA: GRAZIE!
INVECE VOI ALTRI, MI RACCOMANDO, SEGUITE O ALMENO RECENSITE!!! SPERO DI SUPERARE LE 3 RECENSIONI!!!
GRAZIE!!!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


PERFAVORE LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE IN FONDO
Però un attimo, queste voci le ho già sentite...No, non è possibile! NONONO, non puo' essere! Probabilmente mi confondo e...e se invece fossero realmente loro?! Beh in tal caso non posso farmi sfuggire un'occasione simile: devo farmi coraggio, uscire e magari comportarmi come una persona normale. Quindi a conti fatti è pressochè irrealizzabile. Come previsto sono già entrata nella fase "panico", il che dice tutto. O quasi, perchè in realtà sono anche parecchio eccitata di poter davvero incontrarle. Devo sbrigarmi e forse la cosa migliore è solo essere me stessa, sì. Comunque sia, rimane alquanto strano il fatto che due attrici come loro vadano in un bagno pubblico, anche se devo ammettere che è ben curato. Mentre scuoto la testa per scacciare via questa domanda (che in realtà si è solo rintanata in un angolino della mia mente), mi appresto a spingere giù la maniglia ma vengo interrotta dalla vibrazione del mio cellulare. Intanto che rifletto su quale maledizione possa lanciare a colui/ colei che ha beccato il momento più inopportuno della giornata per contattarmi, tiro fuori dalla tasca il telefono. E' un messaggio di Emma che mi chiede dove diavolo sia (testuali parole) ma ora non posso rispondere, così mi affretto ad uscire dalla cabina.
Appena chiudo la porta mi volto, e riconosco che il mio udito ancora una volta ci ha "visto" giusto. Davanti a me Jennifer Lawrence e Jena Malone chiaccherano allegramente, ridendo e scherzando come vecchie amiche. Peccato che la mia comparsa le abbia zittite completamente e mi pare che entrambe siano un poco allarmate. Fortunatamente la tensione si scioglie subito grazie al "ciao" di...aspetta sono stata io a dirlo, davvero?! Mi stupisco di me stessa, ma subito mi ricredo perchè capisco dalle loro facce di aver parlato in italiano. Immediatamente mi rimangio il saluto italiano e lo trasformo in un semplice "Hello!". Nessuna delle due ha ancora aperto bocca e questo mi spinge sempre più a scappare direttamente. Poi Jennifer risponde al mio saluto e guardando l'amica scoppia a ridere, seguita da quest'ultima. Nonostante non capisca il perchè di questa risata mi ci aggrego anche io, più per alleggerire l'atmosfera che per altro. A questo punto decido di proseguire: - Hemm...come va? - chiedo in inglese. Fortunatamente la mia pronuncia è decente abbastanza da essere compresa senza problemi, e rimango spaesata quando Jena risponde prontamente: - Bene, grazie. E tu? -. - Anche io grazie...emm...vi dispiace se facciamo una foto? - chiedo timidamente. Stranamente a quanto mi aspettavo, Jennifer risponde subito con una conferma. Mentre Jena scatta la foto non posso fare a meno di sentirmi immensamente brutta in mezzo a loro due, eppure sorrido come non mai.
             Sciolto l'abbraccio ormai immortalato nell'immagine, sto per riaprire bocca quando la porta principale si apre. L'uomo che ne esce quasi mi mette paura per la sua stazza e capisco immediatamente che per loro è tempo di andare. Vorrei riabbracciarle un'ultima volta o almeno ringraziarle per questi cinque minuti trascorsi, ma quell'uomo non me ne dà il tempo. Infatti dopo un paio di secondi nei quali lo sguardo stupito e interrogativo di quest'ultimo si è posato su di me, egli scorta fuori le due attrici, che invano tentano di salutarmi. Provo a raggiungerle ma la porta mi si chiude praticamente in faccia: scommetto che l'uomo non ha gradito la mia presenza. Sono sicura che sprecherei solo energia se provassi a rincorrerle, quindi mi limito a riaprire la porta. Crc! Un rumore sotto i miei piedi mi ferma, mi chino e raccolgo un piccolo oggetto. Mi pare sia un orecchino e deve essere anche abbastanza prezioso, dato il luccichio che ne esce. Mi controllo i lobi ma anche se ne avessi solo uno, so per certo che questo orecchino non è mio. Non l'ho mai visto nè comprato, anche perchè pare molto costoso. Poi un'illuminazione mi acceca, e guardando la foto che ci siamo scattate noto che Jennifer ha solo un orecchino esattamente uguale a quello che tengo in mano: un brillantino giallo chiaro, che con la sua luce risalta i capelli e gli occhi di "Katniss". Probabilmente non se ne è neanche accorta.
Mentre penso a come poterglielo restituire mi affretto a raggiungere la mia amica, che come temevo mi sbraita contro: - Virginia eccoti! Credevo che fossi caduta nel water! -. - Ah ah ah, molto divertente - le rispondo fingendomi in balia delle risate. - Ahahahaha dai seriamente, dove eri finita?! - mi chiede sciogliendosi dall'abbraccio intanto che ridacchia. Anche se inizialmente non volevo dirglielo (ed il motivo mi è ancora ignoto), dopo qualche minuto cedetti, poichè non sono mai stata capace di tenere le belle notizie per me, e le dissi tutto. Finito il racconto mi assicurai che non lo dicesse a nessuno e ci dirigemmo verso la macchina di sua sorella. Durante il tragitto di ritorno parlammo della serata trascorsa scambiandoci opinioni e sorrisi entusiasti e, solamente quando fummo sole davanti al cancello del mio palazzo, mi chiese cosa avrei fatto. - Io vorrei ridarglielo, anche perchè così riuscirei a rivederle e sarebbe magnifico. Ma francamente non ho idea di come fare. Il loro soggiorno qui dura fino a dopo domani e l'albergo è ben sorvegliato. Però magari in due convinciamo meglio le guardie no? -. Emma ci mette un po' a capire che le ho appena proposto di andarci insieme, ma subito mi risponde che ne sarebbe felicissima. Dopo averla salutata calorosamente la informo che l'indomani l'avrei contattata per organizzarci, lei annuisce ed entrambe ci dirigiamo verso la propria casa.
 
___________________________________________________________________________________CIAO A TUTTI!!!!!!!!!!!! COME STATE? COME VANNO LE VACANZE? PER ME ALLA GRANDE, SOPRATTUTTO PERCHE' HO FINALMENTE FINITO GLI ESAMI ED ORA POSSO DEDICARMI AI MEI PIACERI!! YUPPI!! COMUNQUE VI CHIEDO ANCORA DI SCUSARMI PER IL RITARDO DELL'AGGIORNAMENTO MA VI ASSICURO CHE HO FATTO IL POSSIBILE.
DETTO QUESTO TORNIAMO AL CAPITOLO. IL QUARTO DELLA STORIA, CHE SPERO VI PIACCIA.  ORA LE COSE SI SONO MOVIMENTATE UN POCHINO...
COLGO L'OCCASIONE PER RINGRAZIARE MOLTO TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO, MI RECENSISCONO O SEMPLICEMENTE LEGGONO LE MIE STORIE. IN PARTICOLARE RINGRAZIO: Grety01, Giulia_Horan_99, mekaor, EMMA SUNDAY, ed infine la mitica Lachiaretta, a cui dedico il capitolo: GRAZIE VERAMENTE TANTO!!!!!!!!!!!!!!!!
SPERO CHE SIATE IN MOLTI A RILASCIARE UNA RECENSIONE, CHE SICURAMENTE MI FA MOLTO PIACERE ANCHE PERCHE' MI AIUTA A CORREGGERMI.
DETTO QUESTO BUON PROSEGUIMENTO DI VACANZE!
MoiV
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi trovo davanti all'albergo dove risiedono Jennifer Lawrence e Jena Malone, ormai da una decina di minuti. Trovarlo non è stato poi così difficile. Ieri sera, appena potuto, mi sono messa a lavoro e dopo un po' di tempo passato davanti al computer ho trovato delle foto dove attraverso uno sforzo oculare si poteva leggere il nome dell'albergo. A quel punto è bastato cercare l'indirizzo su internet, ed eccomi qua. In realtà dovrebbe esserci anche...

- Emma eccoti! - esclamo andando incontro a una figura femminile a pochi metri di distanza - Temevo che non venissi più! -. Dopo esserci salutate ci avviamo verso l'ingresso dell'albergo, quando a un certo punto mi fermo e girandomi verso di lei, le parlo: - Senti Emma io... Innanzitutto ti ringrazio per avermi accompagnata perchè so che da sola probabilmente me la starei già facendo sotto (non che non sia così) ma... Per farla breve non ti garantisco nulla quindi non aspettarti niente di straordinario -. - Sì tranquilla, non mi faccio illusioni. Comunque, adesso cosa facciamo? - mi chiede.

A questo punto le spiego le mie intenzioni seguendo il percorso che avevo pianificato e alla fine mi dice: - Cara Virginia, credo che la tua spremuta di meningi sia fantastica! Non voglio esagerare ma spero di poterne assaggiare il sapore! -. - Ahahaha lo spero anche io! - rispondo ridendo.

Entrate nella hall dell'albergo raggiungiamo il bancone della segreteria, dove mi affretto a parlare: - Buongiorno. Senta, potrebbe dirmi in che stanza posso trovare la signorina Jennifer Lawrence perfavore? -. - Intende l'attrice? - - Sì esatto - confermo energicamente. - Mi dispiace ma la signorina non puo' ricevere visite al momento, a meno che si abbia un permesso diretto - mi risponde. - Ok ma...è una cosa piuttosto urgente dato che... - - Mi dispiace ma le ho già detto che non puo' se non è autorizzata - ripete. - Va bene ma è importante! - interviene Emma in mio aiuto. La donna però non accenna a cambiamenti, tanto che dice: - Sì sì, dicono tutti così! -. - Le giuro che è davvero importante! - esclamo cercando di convincerla - Mi ascolti, si tratta di... -. Il richiamo della mia amica mi interrompe, salvandomi dal grande errore di svelare il motivo della nostra visita alla donna, la quale ci invita a lasciare l'albergo minacciando di chiamare la sicurezza. In realtà le sue parole entrano ed escono dalle mie orecchie senza lasciare traccia, e credo valga lo stesso per Emma, dato la scena che ci si svolge davanti.

La donna che stavamo cercando ha appena varcato la soglia dell'albergo e sta per intraprendere il corridoio alla mia destra quando si accorge che la stiamo fissando con un'espressione alquanto stupida. Penso che sia dovuta a questo la sua risatina, che funge da sveglia alla mia improvvisa paralisi rimettendo in funzione tutto l'organismo. Non so da dove sia spuntato, ma il coraggio o qualcosa di simile mi fa muovere verso di lei, che cessa di ridere nell'istante in cui i nostri occhi si incontrano, lasciando il posto ad un'espressione di stupore e quasi spavento. - Buongiorno, emm...la stavo cercando - dico tentando di apparire una persona normale. - Io e la mia amica siamo venute qui per restituirle una cosa, io mi chiamo Virginia - mi volto verso Emma - e lei è la mia amica Emma - concludo in attesa di una risposta. Lei dopo un momento di immobilità dice: - Emm si ok, un attimo che devo...emm andare a mettere a posto della roba. Torno subito - detto questo fa una smorfia che credo essere un mezzo sorriso e si avvia verso l'ascensore senza voltarsi.

Passano dei minuti ma di Jennifer ancora nessuna traccia. - Sei sicura di aver capito bene? - mi chiede la mia amica. - Sì Emma, per la cinquantesima volta sì. Non sono così ignorante in inglese! - rispondo spazientita - Spero solo che non sia una balla, magari resterà nella sua camera tutto il tempo e noi aspetteremo qui inutilmente - concludo con aria triste. - Sinceramente temo che possa accadere, ma dal modo in cui ti ha risposto, sebbene un po' turbata, mi pare che fosse sincera - mi rassicura lei. - Emma non so se te ne sei accorta, ma stiamo parlando di un'attrice che ha ricevuto un premio Oscar per la sua recitazione, e dato che non la conosci neanche temo che tu non possa dire certe cose! - le sbraito contro. - Ok ok! Perdonami se cercavo di rianimarti eh! - mi risponde lei, offesa. - Scusa Emma, è che ho paura di stare sprecando solo tempo - ammetto francamente, ancora con aria abbattuta.

I nostri dubbi sulla sincerità della vip si dissolvono immediatamente quando ella riappare dall'ascensore in compagnia dell'amica Jena Malone, con la quale ci raggiunge. Vedendo le due attrici davanti a noi, quasi ricadiamo in quello stato di coma di poco fa. Fortunatamente riusciamo a presentarci senza problemi, e finiti i convenevoli mi volto verso Jennifer e le dico: - Senta emm...signorina Lawrence - - Chiamami Jennifer - mi interrompe sorridendo.

- O-Ok, Jennifer il motivo della nostra visita è questo. Alla première di ieri, io vi ho incontrate nei bagni pubblici e... -. - Ecco dove ti avevo già vista! Il tuo viso era familiare! Tu sei la ragazza che abbiamo incontrato...- - ...nei bagni! - conclude Jen per Jena, entrambe coi volti illuminati, come se avessero appena trovato la soluzione ad un enigma che le crucciava tanto. - A quanto pare la sorveglianza dormiva! - ammette ridendo la bionda. - La sorveglianza? - le fa eco Emma, dando voce ai miei stessi pensieri. - Sì! Sai, quello non era un bagno pubblico, era quello riservato ai Vip, che solitamente sono obbligati ad essere scortati ovunque! - dice Jena, con un'alzata degli occhi al soffitto all'ultima proposizione. - Vuoi dire che sono andata nel bagno dei Vip?! Non me ne ero neanche accorta! - ammetto con aria stupita.

Adesso è tutto chiaro. La pulizia dei bagni, l'assenza di tutti gli altri ma soprattutto la loro presenza. Ero così presa dai miei pensieri che non mi sono accorta di aver sbagliato bagno e così le ho trovate.

- Allora mi ritengo fortunata ad avervi incontrato! - affermo sorridendo, alchè le attrici ridacchiano e la bionda esclama: - Ragazze non so voi ma io ho una fame tremenda, visto che siete qui potremmo andare al bar dell'albergo. Se vi va naturalmente -. - Sicuro! Sarebbe fantastico! - dico entusiasta. - Jen qualcosa mi dice che pensi sempre al cibo, non è così? - dice Jena suscitando una risata generale.

Dopo aver ordinato, ci sistemiamo comode su un tavolo ed io riprendo la conversazione: - Tornando a prima, quello che voglio dire è che uscendo dal bagno ho trovato a terra un orecchino che corrispondeva esattamente a quello che indossava Jennifer durate lo scatto. Quindi siamo venute per restituirtelo -. Con la speranza di conoscervi, aggiungerei. Terminato di parlare tiro fuori dalla borsa il pacchetto che contiene l'orecchino per porgerlo a Jennifer, la quale lo prende dicendo: - Grazie! Pensavo di averlo perso invece...grazie mille Virginia! -. - Figurati! L'ho fatto con piacere! - rispondo sorridendo a mia volta.

Arrivati a questo punto temo che ci congedino dato che quello che dovevamo fare è stato fatto, ma in mio soccorso arriva la cameriera con le nostre ordinazioni. Mentre ognuno consuma ciò che ha davanti io rifletto su quello che potrebbe succedere adesso, intanto che passo il mio sguardo da una all'altra attrice.

Finito lo spuntino se ne andranno via? O ci concederanno una chiaccherata di cortesia in risposta al nostro gesto? In fin dei conti avrei anche potuto vendere l'orecchino e accaparrarmi il ricavato senza problemi... O qualcos'altro ancora?

Credo che Emma si stia facendo le stesse domande ma, a differenza mia, decide di interrompere il silenzio e riprendere a parlare: - Emm...io vorrei dirvi una cosa, che molto probabilmente vi avranno già detto in tanti ma...ecco ci tengo a farvelo sapere - le due ragazze smettono di mangiare e si mettono in ascolto, così faccio anch'io. - Voi due siete entrambe fantastiche ed io sono una vostra grande fan, vi stimo molto e sono felice di avervi incontrato! - esclama Emma, sentendosi un po' osservata. - Sì è vero, anche per me. Siete ormai due donne adulte ed io ammiro molto le vostre personalità. Purtroppo non ho mai avuto l'opportunità di conoscervi davvero; scommetto che sareste delle ottime amiche. In più siete belle e talentuose ed è anche per questo che vi stimo molto! Mettete così tanta passione nella recitazione...mi piacerebbe poter dire lo stesso di me un giorno - dico con un largo sorriso.

- Beh grazie a voi! - risponde Jena - A noi fa molto piacere! - la segue Jennifer. - Aspetta, in che senso "mi piacerebbe poter dire lo stesso di me un giorno"? - mi chiede la bionda.

Speravo che arrivasse questa domanda!

- Sin da piccola mi sono sempre interessata al mio futuro, ma non capivo quale fosse la via giusta. Poi all'età di dieci anni ho fatto un corso di teatro con la scuola e così per altri anni. Da allora ho capito che quell'attività non soltanto mi piaceva, ma l'adoravo. Ed è così anche adesso. Io amo recitare: mi rende felice, mi diverte e...in qualche modo mi rende più soddisfatta di qualsiasi altra cosa. Forse è solo una follia ma il mio più grande desiderio è divenire un'attrice, proprio come voi, che siete delle icone da cui prendere spunto - esclamo sorridendo apertamente.

Dopo aver finito di parlare aspetto che gli altri dicano qualcosa. Jena prende parola e mi parla del rapporto col suo lavoro, lo stesso fa Jennifer dopo di lei. Ogni tanto io o Emma diamo la nostra opinione a proposito di qualcosa e in poco tempo mi rendo conto che stiamo passando da un argomento all'altro con gran facilità. Tutto ciò va oltre ogni mia previsione: temevo che dopo aver consegnato l'orecchino sarebbe finita lì, invece ora mi trovo dentro una viva conversazione su Harry Potter insieme a "Katniss" e "Johanna".

Subito mi rendo conto che io e la mia amica Emma stiamo chiaccherando allegramente con Jennifer Lawrence e Jena Malone come se ci conoscessimo già da parecchio. Non posso crederci ma è la realtà, quasi potrei dire che stiamo facendo amicizia.

- Concordo pienamente! E poi i Weasley: dobbiamo parlare di Fred?! Dio mio quando l'ho letto ci sono rimasta malissimo! - esclama Jennifer con aria abbattuta, e alle sue parole segue un religioso silenzio(come se fosse in corso un minuto di silenzio per le numerose vittime della Battaglia di Hogwarts), in cui ciascuno è immerso nei suoi pensieri. Poi Jena estrae il cellulare dalla tasca e guarda lo schermo mentre io vedo il suo volto cambiare in un'espressione allarmata. - Jen sono le sette e un quarto, è tardissimo! - a questa uscita, la bionda si gira verso Jena scandendo: - Cosa?! -.

Se non fossi direttamente interessata alla cosa probabilmente riderei per le loro facce, ma dato che non è così adesso sono allarmata anch'io. - Che succede? - chiede Emma - Siamo in ritardo perchè dovremmo essere nelle nostre stanze a preparare le valigie già da un po' dato che domani ce ne andiamo - afferma Jena. - Se volete possiamo darvi una mano - dico alzandomi insieme a loro, dando una veloce occhiata alla mia amica la quale annuisce.

- Grazie ma non credo ci sia nulla da invidiare nel passare un'ora se non di più a fare le valigie - dice Jen, che con il suo solito umorismo fa ridere tutte quante. - Ahahahah dico sul serio, lo facciamo volentieri - insisto guardandole negli occhi. - Non vi rubiamo niente, tranquille! - le rassicura Emma ridacchiando. - Ahahahahah va bene, poi però non vi lamentate eh - ci avverte Jena.

- Sì, non ti preoccupare. E poi è tutta la vita che aspetto di sistemare i bagagli di un'attrice! - affermo mentre le altre si uniscono alla mia risata. Detto questo torniamo verso la hall, superandola per poi imboccare lo stesso corridoio da cui le due star sono venute.
 
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CIAO A TUTTI!!!!!!!!!!
COME VANNO LE VACANZE? PERSONALMENTE NON TANTO BENE INFATTI E' PROPRIO PER QUESTO CHE NON SONO RIUSCITA MOLTO A SCRIVERE IN QUESTO PERIODO, E TEMO CHE CON L'INIZIO DELLA SCUOLA SARA' LO STESSO.
MA SIAMO POSITIVI! PER QUANTO TEMPO SIA PASSATO DALL'ULTIMO CAPITOLO, COMUNQUE SONO RIUSCITA A SFORNARNE UN ALTRO PIUTTOSTO LUNGO, CHE SPERO VI PIACCIA.
INOLTRE SPERO CHE ADESSO LA LETTURA SIA PIU' AGEVOLE PER VIA DEGLI "SPAZIO A CAPO" CHE HO VOLUTO AUMENTARE.
RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE LEGGONO LE MIE STORIE, LE SEGUONO, LE CLASSIFICANO COME PREFERITE O, ANCORA MEGLIO, LE RECENSISCONO.
GRAZIE MILLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
DETTO QUESTO ANCORA BUONA ESTATE A TUTTI!!!!!
MoiV

 

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