Il segreto degli orologi di _Briareos_ (/viewuser.php?uid=732598)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dubbi ***
Capitolo 2: *** Ricerca di opzioni ***
Capitolo 3: *** Accordi ***
Capitolo 4: *** Notizie ***
Capitolo 5: *** Regalo ***
Capitolo 6: *** Indecisione ***
Capitolo 7: *** Missione ***
Capitolo 8: *** Casini ***
Capitolo 9: *** Riunione ***
Capitolo 10: *** Tentativi ***
Capitolo 11: *** Cambiamenti ***
Capitolo 12: *** Utopia ***
Capitolo 1 *** Dubbi ***
orologio
2121
- base militare di Los Angeles
kirl knute nella sua posizione di comando, controllava lo svolgersi
dell'esercitazione del giorno. Dalle prime luci del giorno, il
colonnello Knut era intenzionato a preparare i suoi uomini per renderli
idonei sui campi di battaglia e non solo. Erano stati forniti nuovi
mitragliatori
e sensori di movimento in prova per l'eventuale acquisto e la missione
del giorno consisteva nel testarli a squadre per poi passare alle
prove singole come da programma mensile. Tre squadre da 6 membri l'una
si erano sfidate per quattro ore buone e Kirl aveva individuato i
componenti del nuovo team che avrebbe spedito in una missione, che
avevano superato in maniera positiva il primo approccio con le nuove
armi. All'uscita delle squadre, erano iniziate le fasi di allenamento
dei singoli individui tra cui spiccava la giovane figlia del
colonnello, Deunan.
Giovane
sedicenne, la ragazza era da cinque anni la conosciuta recluta della
base militare. Prima addestrata dal padre e successivamente sotto la
sua supervisione nella base da lui gestita, si era guadagnata il titolo
di 'barracuda'. NOnostante fosse temuta ancor più per il
padre, si era presa con le unghie e i denti la stima di molti
commilitoni con cui aveva lavorato, ma non l'amicizia. Per il suo
carattere difficile, non molti erano disposti ad avere a che fare con
la ragazza, nonostante ci avessero comunque provato con lei. Graziosa,
un bel corpo tornito dagli allenamenti, bionda e con gli occhi verdi. E
come ultimo elemento, era l'unica presenza di sesso femminile nel
raggio di kilomentri. Piccolo deterrente oltre il carattere, era che i
suoi alloggi essendo l'unica donna, erano nella zona degli ufficiali,
quindi inarrivabili da chi non avesse un certo grado.
Nonostante la sua giovane età, molti si chiedevano
perchè non si interessasse ad allacciare rapporti meno
militari con gli altri suoi coetanei. Nel pub della base si sedeva al
bancone e scherzava a volte con gli altri che non avevano timore di
rivolgerle la parola tra una birra e l'altra anche se il padre glielo
aveva vietato, ma non andava mai oltre e rientrava sempre alla stessa
ora nella sua stanza. Più volte molti tra reclute e giovani
veterani della guerra avevano provato a intrufolarsi nel bagno dove
solo lei poteva lavarsi, sbirciare o rubare la sua biancheria. Credendo
erroneamente che almeno una parte di lei più femminile
venisse fuori con l'intimo o oggetti quotidiani da ragazze. Ma essendo
il padre a gestire tutto, lei indossava roba semplice e simile agli
altri, anche se ragazza. A lei quella mise militaresca andava
più che a genio, comoda e perfetta per muoversi, la trovava
più adatta a sè rispetto a completi e abiti da
donne che lei vedeva nelle rare occasioni in cui delegati donne di
altre nazioni o di aziende nel settore delle armi e affini andavano da
suo padre per accordi politici o finanziari. Le guardava, studiava il
loro modo di fare ma non riusciva a comprendere come potessero
camminare sui tacchi vertiginosi o con gonne così corte e
strette. Indossare orrendi reggiseni che strizzavano troppo
era la cosa che odiava, preferiva le fasce o reggiseni a incrocio che
sostenevano ma non stringevano la cassa toracica. Poi ricordava sua
madre, come la vedeva abbigliata prima che morisse e si chiedeva cosa
fosse stato di lei se non avesse perso l'unica figura femminile della
sua vita. Molte volte si era chiesta come gli altri la vedessero e
sempre si era data la stessa risposta:
'Una bambina cresciuta fra uomini, in una base militare e sottoposta ad
allenamenti durissimi come un uomo adulto non potevano che portare a
ciò che era lei adesso'.
I suoi allenamenti potevano durare dalle quattro, alle sei ore al
giorno, se non otto. Tutto dipendeva da come si prestava in allenamento
e dalle decisioni del padre. Era lui a mettere la parola fine alla
giornata, come la chiamava. Per Kirl la giornata erano gli allenamenti
e la fatica di diventare sempre il migliore rispetto al nemico.
'Bisogna essere pronti, con la testa e con i muscoli. Cercare di
anticipare il nemico per non cadere per primo e fidarsi del proprio
istinto se la situazione si fa critica'. Parole ripetute per anni che
ormai lei, ne aveva fatto un mantra di vita.
"Kirl, per oggi direi che tutti ci siamo allenati a dovere. Fra poco
arriva il comandante della guarnigione a nord per quella faccenda di
New York."
Kirl Knut, dalla sua postazione sopraelevata della zona addestramento,
staccò per la prima volta gli occhi da oltre il vetro per
scrutare l'orologio. Da quando era entrato in quella stanza, erano
passate sei ore, quattro di addestramento per le nuove armi e due per i
singoli. A causa dell'arrivo dell'ospite, era stata data solo mezz'ora
a ogni elemento che Kirl doveva far allenare. Deunan era stata l'ultima
e si trovava in quel momento ad atterrare il quinto uomo dopo otto
minuti dall'inizio della prova. QUando il colonnello si accorse
dell'ora, si voltò verso il giovane che gli aveva rammentato
l'incontro e dopo pochi secondi dall'averlo scrutato, fece segno di
assenso con la testa.
"Bene allora. Occupatene tu, Briareos"
dirigendosi verso la porta
Prima che il giovane potesse premere l'interruttore per avvisare del
termine dell'esercitazione, Kirl si voltò con la maniglia in
mano ma senza aver aperto la porta.
"Briareos, spero che non mi abbia ricordato l'incontro solo adesso
perchè cè Deunan in allenamento. Per oggi che non
posso supervisionare finiamo prima, ma mi auguro tu non l'abbia fatto
per darle una mano. Ho notato come vi siete avvicinati e vorrei non
facessi favoritismi per secondi fini."
Poi aprì la porta e uscì, chiudendo la porta
dietro di sè. Il ragazzo rimase a fissare la porta, poi,
pigiò il pulsante per il microfono e avvisò tutti
coloro che si trovavano di sotto di andare a riposare e che avrebbero
continuato l'indomani. Briareos era elemento che Kirl Knut aveva
iniziato a considerare come sua spalla dal giorno del suo arrivo nel
2116, quando ottenne l'accettazione per entrare in America e fu scelto
proprio dal colonnello. Dati i suoi trascorsi e il suo curriculum, era
stato considerato da subito dall'uomo come il più meritevole
di fiducia, che aveva continuato a guadagnare giorno per giorno.
TUttavia Kirl si era reso conto dell'avvicinamento del giovane con sua
figlia da qualche tempo. Era uno dei pochi, se non l'unico a suo
avviso, che la figlia considerava in tutta la base. NOnostante si
conoscessero da più di cinque anni, si era reso conto solo
in quel'ultimo anno di qualcosa che non gli andava a genio di Briareos.
Proprio riguardo Deunan.
Breareos dal canto suo, era ben visto e rispettato da tutti. Per il suo
carattere e modi di fare, non cèra nessuno della base cge
non lo cercasse per una birra o una notte al pub a ridere e scherzare,
anche dopo un allenamento a due che poteva sfociare in una sfida
personale. Briareos riusciva a farsi amici tutti, anche se la sua
schiettezza poteva far storcere il naso a molti. Il suo aspetto e la
serietà che emanava normalmente non avrebbero mai fatto
pensare a un giovane militare di soli ventiquattro anni, quasi
venticinque. La sua preparazione non era da meno dei veterani
più grandi e per questo Kirl preferiva affidare a lui una
squadra per le missioni delicate, e nell'ultimo anno nella squadra di
Briareos Kirl aveva inserito anche sua figlia.
Nonostante si conoscessero da prima, i mondi e le età
diverse non avevano fatto creare interessi nei due ragazzi dal solo
saluto militare. Tuttavia, da quando Deunan aveva compiuto sedici anni,
festeggiato da tutti al pub come fatto insolito in una base,
qualcosa in Deunan era cambiata nonostante Briareos e lei non
avevano mai fatto nulla che potesse destare la preoccupazione del
colonnello. Ma ormai l'uomo sapeva che sua figlia, dallo spirito
indomabile anche per lui e incline ad ascoltare lui o un adulto, era
diventata abbastanza grande da poter fare stupidate. Colpi di testa e
atti di insensato eroismo durante le missioni erano ormai all'ordine
del giorno da parte di Deunan e all'inizio Kirl credette fosse un
naturale senso di ribellione adolescenziale. Successivamente, nella
squadra con Briareos, si era reso conto che questi atti erano in parte
diminuiti ma solo perchè, a detta di molti membri del gruppo
e altri commilitoni che lui interrogava, Briareos la seguiva e
controllava anche se a volte la pazzia come la
chiamavano loro, poteva accadere. Che fosse in una sparatoria, in un
pedinamento, cecchinaggio o altra azione, lei ascoltava solo Briareos e
passavano gran parte del tempo insieme, ma se Deunan si metteva in
testa qualcosa era difficile fermarla. Molti riportavano solo momenti
di dialogo amichevole tra di loro, nulla di che, altri invece segni che
al colonnello non piacevano minimanete.
Anche se chiamato a rapporto, Briareos aveva risposto brillantemente a
tutte le domande e non aveva rivelato nulla che avesse messo in allarmi
il generale più di tanto. Si fidava del ragazzo e saperlo in
atteggiamenti ben oltre il professionale con la sua stessa figlia lo
avevano reso di pessimo umore in qualunque circostanza. VOleva far
finire tutto sul nascere, se davvero qualcosa poteva esserci e il
colonnello aveva intenzione di parlarne con la figlia. Ma quell'avviso
all'ultimo momento e proprio durante l'esercitazione di Deunan, avevano
portato il colonnello a porsi di nuovo domande. Più volte
Briareos aveva chiesto al colonnello meno polso fermo sulla figlia e
una maggiore considerazione prorio perchè ragazza e di
giovanissima età. Erano a volte entrati in conflitto proprio
sulla ragazza, e ormai Kirl aveva quasi i pezzi del mosaico al loro
posto. Voleva però non giungere alla conclusione che dopo
tanto pareva ovvia e avviare una punizione disciplinare su entrambi,
con ovvie conseguenze professionali e di vita all'interno della base.
Quando tutti furono usciti per recarsi negli spogliatoi, Deunan
trovò nel corridoio appoggiato al muro Briareos.
Rallegratasi anche se visibilmente stanca, lo raggiunge con una leggera
corsetta e lo salutò ocn una pacca su un braccio. Briareos
però la fissò serio e staccandosi dal muro le
disse solo una cosa, che fece sorprendere Deunan.
"Dobbiamo parlare, è importante. Fatti trovare al nostro
posto tra mezz'ora. Ti spiego tutto lì, occhio alle spalle".
andando via e lanciando la ragazza nel corridoio a fissare la sua
schiena senza capire.
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Capitolo 2 *** Ricerca di opzioni ***
fic 2 parte 2
Deunan
percorse mezza base per andare nella doccia a lei riservata e la cosa
la faceva incavolare. GLi uomini avevano una costruzione solo di docce
per loro vicino la zona addestramento e a parte ogni camerata aveva un
bagno, anche se andava condiviso con ogni membro di quella stessa
camerata. Da un canto, lei era felice di usare il bagno da sola
ma la lontananza era più stancante
dell'addestramento. Per giungere in camera sua o andare al bagno doveva
uscire dala zona addestramenti, superare l'edificio degli uffici
generali per i militari, quello della mensa, della cappella,
dell'infermeria, dei rifornimenti e andare dall'altro lato dell'area
militare per trovare il più elegante e ben tenuto edificio
degli ufficiali dove lei alloggiava. Di ufficiali ve ne erano solo tre
di cui suo padre era il comandante in assoluto. Aveva un
piano solo suo e per la figlia erano riservati una stanza bella grande
con bagno annesso e una doccia solo per lei a parte. Un piano per gli
altri ufficiali e uno prevedeva gli uffici personali. QUindi, quando
loro erano impegnati, l'edificio era in un certo senso vuoto a parte le
guardie che controllavano chi entrava o che pattugliavano i corridoi.
QUando arrivò alla zona doccia vicino la sua camera, Deunan
sospirò e cercò di rilassarsi. I muscoli tesi le
facevano ancora male ma quando l'acqua calda le bagnò la
pelle, il tepore giunse in profondità dandole sollievo. Dopo
parecchi minuti a massaggiarsi i muscoli, la ragazza si
sentì meglio e il suo umore iniziò a
cambiare. Ma cosa le disse Briareos la fecero riflettere. Voleva a
tutti i costi sapere cosa era accaduto e si asciugò e
rivestì in fretta e furia.
Il 'loro posto' era situato nella parte posteriore del capanno degli
attrezzi. Così chiamato perchè vi si conservavano
gli oggetti usati nelle esercitazioni che non fossero le armi. Sacchi
di sabbia, finti ostacoli ect erano in un piccolo edificio incastonato
tra l'infermeria e l'edificio dei rifornimenti. Era nella parte
posteriore di questi due e non visibile dalla zona percorribile. Il
capanno era addossato al muro di cinta e attorno non transitava mai
nessuno tranne i giorni pesanti del mese quando Kirl decideva di
cambiare la zona di addestramento.
L'infermeria non era sempre aperta, l'addetto che fungeva da medico
era anche l'addetto alle archiviazioni cartacee, messo a forza per
risparmiare uno stipendio. COnsiderato che non faceva nulla in
infermeria per buona parte della giornata se non vi erano infortuni o
qualcuno che cercava il medico, l'addetto doveva sorbirsi ore di
archivio documenti e di certo non gli interessava controllare chi
gironzolava attorno all'infermeria. L'ìedificio dei
rifornimenti era attivo solo due giorni a settimana e solo con
autorizzazione, le sue porte venivano aperte per prelevare quello che
necessitava, e anchè lì a parte due
guardie davanti, non vi erano curiosi.
COme sempre, Deunan sgattaiolò vicino l'infermeria e la
superò infilandosi nel piccolo passaggio tra questa e
l'edificio dei rifornimenti e giunse in fondo, trovando a pochi metri
il capanno. COntrollò bene ogni angolo attorno a
sè, poi si avvicinò alla porta e la
aprì, nascondendosi all'interno. La luce del sole penetrava
da due finestre a vetri 'a piramide', così chiamato
perchè invee di essere messi in successione erano incuneati
negli angoli a creare come una piramide lunga che permetteva un maggior
gioco di luci all'interno. In fondo al capanno, Briareos era come le
altre volte disteso di schiena su un telo con gli occhi chiusi ma non
dormiva. Infatti la salutò poco prima che si avvicinasse e
si mise seduto mentre Deunan controllava per l'ultima volta che nessuno
l'avesse seguita.
"Finalmente sei qui...."
bisbigliò lui allungandole una mano
"Bri..."
"VIeni qui...."
indicandole di sedersi sulle sue gambe
Deunan si mi se cavalcioni e lui si mise a ridere per la testa dura
della ragazza. Faceva sempre quello che voleva. Le carezzò
la schiena e poi la baciò a lungo.
"Devi dirmi che succede"
"Fra qualche minuto"
"Adesso"
"Non ci vediamo da ieri e mi liquidi così?"
irritato ma non troppo
Lei rise e lo baciò di sua iniziativa con foga
finchè non lo fece distendere sulla schiena. GLi
baciò una guancia e disse
"Volevo prima togliermi il dente"
"Sarà un dente molto fastidioso....."
"Cazzo, allora è mio padre...."
alzandosi e sedendosi sul suo busto mentre lui le teneva la vita
"Credo che voglia dividerci"
Rimasero a lungo a fissarsi in silenzio, la luce che giungeva nel loro
angolo non era piena ma in penombra riuscivano a vedersi comunque bene.
Lei abbassò gli occhi con aria disgustata.
"QUindi lo ha capito? Ci ha scoperti?"
"Non posso darti la conferma ma...oggi mi ha detto chiaro e tondo che
sa qualcosa. Ho paura che voglia prendere provvedimenti su uno dei due.
O entrambi...."
"Non lo permetterò"
"E cosa vuoi fare, andare da lui e dirgli cosa pensi confermandogli i
sospetti?"
Deunan si morse il labbro consapevole dell'errore. Si alzò e
andò ad appoggiarsi alla parete di pronte per pensare.
Briareos la raggiunse e l'abbracciò. Carezzò con
la punta del naso una guancia di Deunan e poi le posò le
labbra sulle sue, senza baciarla. Lei alzò gli occhi verso i
suoi ma non si mosse. Poi lui completò il bacio attirandola
a sè e le accarezzò la schiena.
"Bri....se lui dovesse decidere di dividerci che cosa potrebbe
accadere?"
"Potrebbe spedire uno dei due in qualche posto o dividerci in squadre
diverse. Potrebbe anche decidere di farti allenare solo la notte senza
nessuno intorno. In quel caso io non potrei più vederti
a meno che non scappi per venire qui...:"
"No..."
stringendosi a lui
"Ci sarebbe un modo per sistemare le cose ma..."
A quelle parole la ragazza alzò la testa e lo
fissò confusa.
"Spara..."
"Ci osno due opzioni. O riusciamo a convincere tuo padre che insieme
siamo un'ottima squadra oppure ce ne andiamo noi"
"Anche una terza, creare una falsa missione e sparire prima di tornare
qui"
Deunan fece un sorriso a trentadue denti e Briarios rise un
pò sconcertato. L?intelligenza di quella ragazza lo
sorprendeva sempre e anche quello era un motivo per cui ne era attratto.
"Mh, anche questo. Si. Dovremmo decidere allora cosa fare"
"Andarcene noi in che senso?"
"La Swat americana ogni anno accetta reclute. Potresti essere una di
quelle, io potrei riuscire a farmi trasferire come...addestratore o
come membro effettivo di una squadra"
"Si ma...se non sbaglio nelle loro regole non è possibile
avere relazioni tra commilitoni?"
"Che io sappia tra un superiore e un subordinato"
"Bravo, io entro come recluta e tu come addestratore o membro
effettivo. E che abbiamo concluso?"
voltandosi di lato depressa
"Si ma tra un paio di anni questo sarà perfetto. Magari
entri solo tu e io cerco qualche base militare come questa,
così sarebbe perfetto"
"Davvero, e quando potremo vederci?"
Deunan aveva ragione e Briareos lo sapeva. IN luoghi differenti sarebbe
stato impossibile vedersi come volevano e l'incognita della Swat sulle
relazioni del loro membri era una opzione che meritava una risposta.
"E sul convincere tuo padre?"
"mh....."
"Parlargli solamente non se ne parla vero?"
"No, a meno che non si trovi il modo di fargli mettere in testa
l'opzione delle coppie nelle missioni. Sai, addestramento a coppia come
l'europa. IN America non si usa ma potremmo essere famosi per questo e
mio padre potrebbe avere accordi vantaggiosi se si decide a
modernizzare l'idea di...."
"E chi glielo dovrebbe proporre? Io? TU? Lo capisce subito...."
Sbuffarono in simultanea. Avevano idee brillanti ma nessuna opzione su
come metterla in pratica.
"E se li mettessimo insieme bimba?"
"E come...."
"POtremmo proporre in qualche modo una missione particolare a coppie,
fare in modo che tuo padre accetti l'addestramento come per l'europa
come opzione per squadre più assortite e poi scappare appena
si ha l'occasione. Al massimo possiamo rifarci con la Swat tra due
anni. Intanto tentiamo...."
Il piano piacque a Deunan. Era una possibilità? Ce
l'avrebbero fatta?
"Ma come facciamo a far avere a mio padre una missione che prevede una
coppia e convincerlo a iniziare gli addestramenti? E far scegliere noi
due?"
"Forse conosco la persona giusta ma....per ora non pensiamoci"
tornando a baciarla
"Bri...."
"Mh..."
"Riguardo quel discorso dell'altro giorno...."
"No aspetta Deunan, io...."
"No, sono stata io a tirarlo in ballo e ora ti do la risposta. Davvero."
"Non dovrei lo sai bene"
"Bri, ho sedici anni e mezzo. Fra pochi mesi ne ho diciassette. Cosa
vuoi che cambia. Sono io che lo voglio"
"Proprio perchè sei ancora piccola che io preferisco evitare"
"DOmani o magari tra un anno può accadere qualsiasi cosa.
POtremmo non vederci più, potrebbero dividerci o peggio
cercare di ammazzare mio padre e prendere me. COn il veleno magari. Non
voglio allontanarmi da te e ti voglio come mio partner di lavoro.
Bri..."
"Anche io Deunan. E ho capito cosa vuoi dire. Però,
preferisco prima sistemare questa situazione. Ne parleremo con calma
quando tutto sarà sistemato."
carezzandole una guancia.
"Promesso? Non è che poi ti rimangi le cose?"
guardandolo in cagnesco
"Eheh sei proprio buffa. E' per questo che ti adoro"
schioccandole un bacio
"COme iniziamo per..."
"CI penso io più tardi. Forse ho un amico che
può aiutarci. Ti fidi di me?"
"Ora e per sempre"
sorridendogli
"Resta un pò qui con me. Solo un pò"
Distendendosi con lei sul telo abbracciati, mentre la vita all'interno
della base militare continuava con i suoi ritmi.
"Colonnello, mi spiace ma non siamo riusciti a trovarla"
"Accidenti. Lo sapevo. Cercate fuori le mura, quella ragazzina
è capace di questo ed altro"
"Ha intenzione davvero di fare...."
"Capitano, faccia solo cosa le ho chiesto. Mi porti mia
figlia".
"Solo una cosa Signore. Davvero presto questa base non
esisterà più?"
"A quanto pare verrà smantellata per altra destinazione. E
non mi hanno dato altri incarichi. Ho il presentimento che prima o poi
chi vorrà seguirmi diverrà membro di
un'organizzare para militare non ufficiale. Diverremo mercenari
addestrati. Ma sempre mercenari...."
"Ho capito, vado a cercare sua figlia...."
uscendo dall'ufficio
"Cosa devo fare con te Deunan? QUando capirai che lo faccio per te?"
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Capitolo 3 *** Accordi ***
fic2 cap4
Briareos camminava fischiettando verso il pub sovrappensiero.
Entrò, scrutando ogni sedia e ogni angolo, finchè
non trovò cosa cercava. Si avvicinò all'angolo
più nascosto del locale e si sistemò sorridendo
al tavolo. L'occupante lo guardò come se lo avesse offeso o
molestato e tornò a bere alzando gli occhi al cielo.
"No, non puoi essere te...dimmi che sei un'allucinazione per
l'alcool..."
bofonchiò l'uomo quasi disgustato
"Invece sono io. NOn sei felice di vedermi? Sono venuto per un
favore..."
"Ah no. L'ultima volta sono quasi finito nei guai, amico. Sei
abituato a lavorare da solo, senza pensare a chi ti porti dietro."
"Non più Gigars. Sai che lavoro con Kirl da parecchio tempo
ma lo sai già. Sei qui grazie a me. Ho fatto anche in modo
che tu potessi avere non solo la tua pensione di veterano ma di esperto
ben retribuito. Vecchio mio, mi devi molto...."
"Smettila di fissarmi con quella faccia strafottente.Se vuoi il mio
aiuto, convincimi che ne vale la pena."
Briareos ordinò per sè e rimase a fissare l'uomo
divertito. Gigars era un suo ex superiore ai tempi del suo arrivo in
America. L'accettazione da parte del governo di un ex membro
del Kgb non era una cosa di tutti i giorni e per verificare che non
fosse una spia o un ricercato russo era stato affidato il caso al
Colonnello Gigars. Era stato lui ad affiancare Briareos i primi due mesi
fino alla consegna dei documenti. Poi erano rimasti in contatto ma
Briareos non si era mai unito a nessun gruppo militare governativo. Da
quella volta, erano rimasti ottimi amici che si erano scambiati aiuto
reciproco.
"Ti posso solo dire che è molto importante. Per me. Vuoi
aiutarmi o no?"
"VOglio il perchè. Il motivo per cui tu stai cercando me.
Non è per una cosa da niente, non saresti venuto con le
capacitò che ti ritrovi. Quindi, scomodarti dai tuoi impegni
da braccio destro di Kirl per cercarmi...questo è strano!"
"Non sei cambiato...eheh. Ok, posso solo dirti che
è per me e per una persona. Contento? Allora, mi aiuti?"
"Non vale così, ragazzo. Non fare il furbo con me. Qualcun
altro....Di certo non è Kirl. Allora chi
è? Se non me lo dici puoi scordarti che io muova un dito per
un testa dura come te..."
scolandosi un altro bicchiere di liquore
"Gigars, fidati di me...aiuta me e una persona importante per
me...tutto qui."
"Ah, diavolo. E' una donna? Non dirmi che è per una
donna...."
rovesciando nella foga un dito di liquore rimasto nel bicchiere
Briareos non rispose ma continuò a bere cercando di evitare
spiegazioni superflue. Ma sapeva che a lui non sfuggiva nulla, anche se
cercavi di nasconderglielo.
"Briareos, prima dimmi cosa vuoi e deciderò se
aiutarti o meno sapendo per chi lo fai.."
"Non cè modo di smuoverti senza spiegazioni vero?"
"Spiegami..."
prendendo il nuvo bichiere colmo di liquore che un inserviente aveva
messo sul tavolo
"Ho bisogno di una missione molto particolare...vorrei che venga
richiesto a Kirl un compito a squadra a coppia come per l'europa,
così che lui possa adottare questa opzione di addestramento.
Una missione semplice ma che richieda due sole persone. Puoi riuscirci?"
"Devo creare una missione dal nulla perchè kirl posa
accettare l'opzione delle coppie e non per i gruppi a quattro o sei
elementi? Da dove ti viene questa novità?"
"Questo è quello di cui ho bisogno. Ti ho risposto. Adesso
dimmi se puoi farlo o no..."
"Manca solo una cosa. CHi è la persona per cui fai questo.
Uno come te, per come ti conosco, che fa tutto questo per una persona.
E dalle esperienze direi una donna. Ma chi è? Dove l'hai
conosciuta..."
"Ora vuoi troppo Gigars. Non credo te lo dirò"
"Briareos, se ti dicessi che potrei fare cosa chiedi..."
cercando di convincerlo
I due uomini si guardarono sorridendosi, poi ripresero a bere senza
dire nulla per diversi minuti. Come per studiare la situazione. Alla
fine Briareos sospirò e decise di spronarlo.
"Gigars, anche se ti dicessi chi è, la cosa non cambierebbe.
Vogliamo andar via di qui e crearci un nostro futuro o rimanere e
rendere per noi vivibile la vita come militari sotto la direzione di
Kirl. Se questa cosa andrà in porto, Kirl potrebbe cambiare
idea e adattasi agli standard stranieri che sono anche i nostri. E'
troppo ancorato agli aspetti militari americani governativi
del secolo scorso. Io stesso ho sempre cercato di fargli capire che
ogni persona necessita di un addestramento consono alle proprie
capacità e migliorare quelle prima di insegnare nuove
tecniche. Lui invece vuole mettere tutti insieme e prepararli come
fossero copie. Su alcune cose io e Kirl siamo in disaccordo,
è per questo che voglio spronarlo in questo modo."
"Si, ho visto anche io che ancora addestra in quel modo. Sembrava di
rivedere me con i miei compagni quando avevo sedici anni. Cazzo, che
ricordi. Alla fine eravamo così sfiancati tutti quanti da
non sapere cosa avevamo fatto tutta la giornata. Si tende a isegnare
tutto per essere preparati su vari fronti, ma alla fine non sai mai per
cosa sei veramente portato sul più bello. Sono contento che
tu voglia mettere qualità ma non è soloi per
questo. Quindi te lo richiedo. Chi è questa donna? Tu che
fai questo per una femmina. Deve essere una spia. una femme fatal.
Voglio saperlo."
"Non posso dirtelo, mi spiace"
finendo il suo bicchiere
"Spiacente ragazzo, ma dovrai dirmelo."
Briareos ordinò un altro drink e fece segno all'uomo che non
lo avrebbe detto. In quel mentre passarono alcuni commilitoni che tra
rise e scherzi prendevano in giro una persona, che attirò
l'attenzione di Briareos che iniziò a guardarli in cagnesco.
"Credevo di trovarla qui, quella stronzetta! Mi ha stirato il
braccio..."
"Ahahahah il barracuda non perdona!"
"La prossima volta che finiamo ad allenarci insieme, le faccio vedere
io...!"
"E poi con il colonnello come la metti?"
"Naaa...se io metto sotto quella mocciosa e le faccio fare brutta
figura, suo padre se la prenderà con lei....ahahahahah"
sedendosi con gli altri per bere
"Questo è vero, ma l'hai visto come è sadica? Te
lo ritorce contro poi... io eviterei"
"Ormai ho deciso. Per oggi, brindiamo..."
"Tsk...perchè devono considerarla solo per le apparenze,
sono degli idioti..."
bofonchiò Briareos istintivamente prendendo il bicchiere
di nuovo pieno
Gigars si accorse del commento e continuò ad ascoltare quei
ragazzi.
"Ho sentito dire che la stronzetta potrebbe andare via..."
"Si è vero. Verrà mandata via da suo padre.
Sarebbe un'ottima cosa. E' una piaga averla qui..."
Briareos si mise a fissarli sorpreso, quasi sconcertato. Per sentire
meglio si spinse in avanti con i gomiti sul tavolo ma urtò
il bicchiere che quasi si rovesciò.
"Se la manda via non ci sarebbero più donne qui dentro. Ma
infondo Kurt ha ragione, essere messo al tappeto da quella non
è divertente"
"Secondo voi la rimanderà a San Francisco?"
"Chi lo sa, stiamo a vedere...pare che ci siano novità
grosse..."
Il nervosismo prese appieno Briareos, che lo portò a
sbattere il bicchiere e salutare l'uomo per la notizia appena appresa.
Ma Gigars lo fermò.
"Aspetta. Resta qui..."
Briareos fissò Gigars, cercò di calmarsi per poi
tornare a sedersi dandosi dello stupido per quella sfuriata improvvisa.
Gigars osservò ancora i ragazzi e mutò di umore.
"Ragazzo, voglio che tu sia sincero. E' una femmina la persona
importante per cui fai tutto questo?"
Briareos lo fissò seriamente, si adagiò sullo
schienale e rispose affermativamente alla domanda come uno afogo.
"E' la figlia di kirl vero?"
bisbigliandolo piano
Briareos si voltò a fissarlo sorpreso, non sapendo cosa
dire. Quella sorpresa misto a paura che leggeva nel volto del ragazzo
davanti a lui, diedero a Gigars la conferma che aspettava.
"Cristo santo, Briareos. Spero sia uno scherzo. La figlia di Kirl?
L'uomo con cui hai lavorato per anni come amici e che ti ha dato una
motivazione per essere quello che sei ora..."
"Non voglio paternalismi da te. Non sono uno stupido, so cosa sto
facendo."
"Lo spero, perchè altrimenti non ti riconoscerei
assolutamente. E poi non è una ragazzina? Sei fuori di
testa?"
"Hai mai avuto esitazioni nel fidarti di me?"
avvicinandosi all'uomo nonostante fossero uno di fronte all'altro.
"Mai, ma perchè sei tu. Se arrivi a raggirare kirl in questo
modo...e per via di sua figlia.... Kirl vi sta col fiato sul collo
vero?"
accendendosi un sigaro e sistemandosi sulla sedia per ascoltare
"Vuoi davvero sapere ogni particolare? Se ti ho chiesto quel favore
è perchè non voglio fare nulla per evidenziare i
miei piani"
"...ma se non spieghi non posso aiutarti. E poi,
sono curioso di sapere come ha fatrto quella ragazzina
impossibile identica a suo padre a portarti a tali rischi...nonostante
hai conosciuto tante donne"
Briareos alzò le mani in segno di resa. Il suo vecchio
superiore sapeva come leggere le persone. Briareos gli chiese di non
parlarne e spiegò brevemente quello che era accaduto per
prendere quella decisione. Si chiese se liberandosi finalmente con
qualcuno non si stesse scavando la fossa da solo. Ma chiedendo un
favore a quell'uomo, era sottintendo che si fidasse da prima.
Mentre parlava si rese conto di quanto volesse la vita che
lui e Deunan descrivevano sempre l'uno all'altra quando parlavano.
Quanto Deunan volesse il suo futuro nelle sue mani e che lui, senza
sapere prima il motivo, voleva esaudire ciò. Discutendo con
Gigars aveva capito che stava facendo qualcosa alle spalle del suo
pari, Kirl, per potersi sentire felice con sua figlia. Una ragazzina era
stata capace di portarlo a tanto. E Gigars gli chiese alla fine, se
tutto fose andato a buon fine, per loro due cosa sarebbe stato.
"Gigars, ti è mai capitato di conoscere una persona e
sentirti così tanto legato da voler dividere le
giornate e il tempo con lei?"
"Mh...se fosse capitato non sarei qui a ingurgitare alcool e fumare,
non credi?"
Briareos rise e gli diede ragione. Quell'uomo era il classico militare
che se non aveva l'obbligo di sposarsi, non lo faceva mai. Viveva per
regole e stellette. Ma non era il caso di Briareos. Non era come kirl e
questo portava i due a scontrarsi sulle decisioni.
"Per quanto al kgb ci avessero provato, nessuno era riuscito a rendermi
il robot che sfornavano ogni anno. E' per questo che ho ucciso il mio
superiore.. ma per un caso. NOn era mia intenzione. QUando
capì quale sarebbe stata la ima vita, unito all'incidente in
cui il mio superiore ha perso la vita, sono scappato. All'inizio qui
vedevo tutto identico alla Russia ma...quando ho conosciuto Kirl ho
aperto gli occhi. NOn del tutto....io non sono come te o Kirl. E l'ho
finalmente capito. E' stata Deunan a renderlo possibile. Ci credersi?
NOn posso spiegarti cosa significa lei per me ma... se mi chiedi...se
ne vale la pena per quella ragazza...sono pronto a rifarlo altre mille
volte."
L'espressione seria del ragazzo, portarono Gigars a tirare un'ultima
aspirazione al sigaro e lasciarlo uscire alzando la testa, fissandolo.
Fissava il fumo danzare per aria e pensava. Rifletteva. Alla fine,
prese il bichiere, tracannò in un sorso quanto rimaneva del
liquore e guardò negli occhi Briareos.
"Se davvero per te significa futuro, lo farò. Ma bada
bene...solo perchè sei tu...e prego Dio che per quella
ragazza non finisca tutto a puttane..."
"Briareos...."
Il Capitano chiamò Briareos urlando dalla porta del pub. Lui
e Gigars rimasero interdetti per essere stati visti insieme ma l'uomo
rassicurò sottovoce il ragazzo e gli disse di andare. Si
salutarono e Briareos prima di uscire gli disse piano di non
dimenticare cosa si erano detti. Era una richiesta personale. Da amico
ad amico. Gigars fece cenno di assenso e tornò a bere,
mentre Briareos uscì dal pub per ascoltare il Capitano.
"Il colonnello ti vuole. Ti aspetta nel suo ufficio".
Briareos si chiese perchè il suo amico e pari lo stesse
cercando. Se di nuovo per Deunan, non sapeva come sostenere ancora la
versione della volta prima senza lasciarsi andare alle emozioni. NOn
sapeva ancora controllarle e ne aveva avuto prova poco prima quando
quei ragazzi parlavano di Deunan. Cosa che fece capire a Gigars chi
fosse la persona per lui importante.
QUando arrivò nell'ufficio di Kirl, lui stava parlando al
telefono. QUando finì, gli chiese di sedersi sulla
poltroncina e attese che l'amico si fosse accomodato.
"Briareos, ti ho chiamato per informarti sulla discussione con il
Colonnello Vrobis. Vuoi il riassunto o la discussione completa..."
"Mi conosci, dammi il riassunto"
sorridendo
"Bene, in pratica...fra un paio di mesi possiamo trovarci per strada..."
Briareos mostrò sorpresa e chiese spiegazioni maggiori. Alla
fine chiarito tutto, Kirl gli chiese un parere, cosa che il ragazzo non
tardò a dare.
"Abbiamo lavorato per questa base, se ci impegniamo da oggi possiamo
avere le spalle coperte quando ciò accadrà. Hai
detto che non è sicuro ma altri già hanno subito
il taglio. Direi che pensare a qualche miracolo di questi tempi
è stupido. QUando vuoi iniziamo..."
"Eheh, sapevo che lo avresti detto. POtrei anche dirti provvedi a tutto
tu, ma insieme abbiamo lavorato per questo progetto e insieme
sistemeremo questo casino che vogliono farci piovere addosso. Domani
però ne parleremo meglio. Un'altra cosa prima che vai...ho
dato a Deunan un nuovo ruolo nella tua squadra. Adesso il suo
ruolo è come membro in seconda, prepara per bene nelle
esercitazioni domani."
"COme mai questo cambio di vedute? la ritieni già pronta?"
"P'er il momento si, ho visto che ti ascolta e che la
controlli in missione per bene. Se continui così frenerai i
suoi colpi di testa."
"Ricevuto..."
alzandosi dalla poltroncina
"Briareos..."
Briareos si voltò verso l'amico e si rimise seduto. Aveva
intuito che la conversazione non era affatto finita e questo non gli
piaceva.
"Ti ricordi quando ci siamo conosciuti la prima volta?"
"Certo Kirl. Io dopo il visto per rimanere qui in America, mi misi in
proprio e continuai il mio lavoro da professionista. Lavoravo da solo e
il governo aveva iniziato a ripensare all'errore fatto. MI stavate
tutto col fiato sul collo e accidenti... quanto ho faticato nelle mie
missioni per evitarvi..."
"Quando Lewis e Clark fallirono la prima volta, chiamarono anche me. Ho
spiato loro e controllato te e all'inizio ti eri fatto prendere.
Però li hai gabbati. Bella la mossa del costume da bagno"
"Mi è costata parecchio...quanto avrei voluto rompere le
loro teste l'una contro l'altra. POi sono scappato e nella missioni per
eliminare la ministra ho conosciuto te..."
"Briareos, vorresti dire che te ne sei pentito?"
Direi di no...NOn avevo mai avuto un nemico come te. Ci siamo ritrovati
alla pari da soli. QUando mi hai detto 'lascia perdere il libro
professionista e vieni a lavorare per me' pensavo stessi cercando di
farmi perdere la concentrazione. Invece eri serio...."
"Dovevi venire con me...non avevo mai conosciuto un professionista del
tuo livello. Ho fatto la cosa giusta..."
"Si, peccato che poi mi hai messo a fare da bodyguard per tua figlia..."
"Ahahahaha...era stato il tuo primo compito sotto la mia
direzione...quanto tempo è passato."
"Non mi poteva proprio vedere. E' per questo che mi hai mandato poi a
lavorare per questa base e tu l'hai addestrata a casa?"
"In parte. Eri l'unico che poteva sostituirmi. E hai fatto un ottimo
lavoro"
"Già...ci ho messo del tempo però...la cosa
interessante è stata quell'idea di addestramento speciale a
tue spese come ringraziamento..."
"Suvvia...Sei stato via un anno. Ma guardati, ora sei uno specialista
coi contro fiocchi..."
ridendo
"Sono contento di quell'anno però sappi che vale solo a
livello cartaceo. Per me era facilissimo...."
"La prossima volta ti regalo un viaggio riposante, ti va bene?"
"Aahahah non prendermi in giro...sono stati quattro anni interessanti
ma sai, Kirl, se più di un anno prima non ti avessi
conosciuto ora sarei ancora a fare il professionista solitario che
credeva di avere il mondo ai suoi piedi..."
"Lo so...adesso hai il rispetto, una casa vera di quei micro
appartamenti che cambiavi sempre nei lavori, vero cibo, abiti come
piacciono a te, soldi per comprarti cosa vuoi, le migliori armi e
armamenti che si possa trovare e mia figlia...che puoi chiedere di
più..."
Prima che potesse confermare, Briareos si fermò a riflettere
e capì l'ultima parte del discorso. Kirl non voleva
demordere e questo non gli piaceva...
"Kirl, non è come pensi tu..."
"Su cosa Briareos..."
facendo il finto tonto
"Sai che parlo di Deunan. Credi che rovinerei la nostra amicizia e la
fiducia reciproca facendoti questo torto?"
"QUando l'hai conosciuta, eri venuto a casa mia dopo averti preso con
me nella mia squadra. Poi te l'ho affidata per proteggerla nel periodo
in cui noni ero presente. Dopo che ci siamo assicurati la base l'ho
portata qui e mesi dopo ti ho regalato quell'addestramento. E per la
cronaca, era un cazzo di addestramento degno della Swat. Se sei il
migliore non è problema mio. Sei mesi fa sei tornato
e la mia contentezza nel riavere il braccio destro
è venuta meno, sai perchè è accaduto?"
Briareos fece segno di no. Kirl fissandolo continuò.
"perchè mi venivano riferiti fatti strani su te e Deunan. E'
l'ultima volta che te ne parlerò ma non perdere la mia
fiducia. NOn ho addestrato mia figlia per farla finire oggetto per
chiunque...se capisci cosa intendo."
"E io ti ripeto che non è come pensi. NOn sono quel tipo di
uomo e dovresti saperlo. Ma sono i fatti che parlano, quindi non
preoccuparti."
"Va bene. VAi ora, devo fare altre telefonate. Domani discuteremo su
come approntare questo problema".
Briareos uscì e nel corridoio, diede un pugno sul muro di
fronte per la rabbia di essere stato ripreso come un idiota e
pivellino. Doveva assolutamente riuscire a portare a termine i suoi
piani.
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Capitolo 4 *** Notizie ***
fic2 parte3
"Credo che ora devo andare...."
"Così presto? Non mi hai raccontato del cane..."
"La prossima volta. Se non mi faccio vedere, mi ritroverò
tutti alle calcagna per ordine di mio padre...:"
Deunan si alzò e si stiracchiò sotto la luce che
filtrava dal tetto. Briareos rimase seduto sul telo a fissarla. Poi la
imitò. Si erano addormentati per un pò, poi per
evitare altre pennichelle avevano deciso di parlare del loro passato.
"Ci penserai al nostro piano?"
"Certo Bri...non ti fidi?"
Briareos sospirò e le scompigliò i capelli.
"Ovvio, intendevo se sei sicura di andare fino in fondo..."
"Si, a occhi chiusi. Da quanto ci conosciamo Briareos? DA
più di sei anni. Mio padre ha sempre deciso per me e ora
voglio essere io a decidere della mia vita."
"Deu, tuo padre ti ha salvata dalla guerra e ti ha dato la
possibilità di poterti proteggere da sola."
"Lo pensi tu o è la verità? Ma a me non importa.
Mi basta stare con te e il resto verrà da sè"
"Credi che vivere dopo quello che cè stato sia facile? Io ho
vissuto periodi da solo quando sono fuggito e sono venuto qui. Ho
conosciuto tuo padre solo perchè si è interessato
a me per caso. Ho lavorato con lui prima che diventassi suo braccio
destro ufficiale e per non farmi riconoscere ho dovuto cambiare alcuni
connotati facciali. Sai che non ero così prima vero?"
"Guarda che ti ho conosciuto prima che tu lo facessi. Ma io ti voglio
bene perchè tu sei tu. NOn per l'aspetto. Credi non ci siano
ragazzi poco più grandi di me che non meritano
considerazione per i gusti di una ragazza? Con chi sono per ora?"
fissandolo malamente portando le mani sui fianchi
Briareos rise divertito e l'abbracciò.
"CIò che mi fa pensare è che sono troppo vecchio
per te. Mi sento stupido a pensare certe cose, ma io stesso non capisco
come possa sentirmi legato a te. Ho nove anno più di te e
dovrei vederti come una sorellina invece di altro"
"Si chiama destino?"
ridendo
"Chi lo sa. Era una mocciosa quando ti ho incontrato. Strillavi sempre
contro tuo padre e ascoltavi ....nessuno! Credevo che la base
fosse diventata aiuto per i rifugiati"
"Ero così terribile?"
mostrando due occhioni innocenti
"Direi! Ma anche adesso non sei proprio un angelo. Lasciatelo dire"
prendendola a ridere di gusto
"Bri, è il mio modo di essere. Tu credi che sia sbagliato?"
"Dovresti valutare di più le situazioni. Ma sei
così buffa...è per questo che mi piaci"
baciandole la fronte
"No aspetta. Ti piaccio solo perchè sono buffa? E' uno
scherzo."
allontanandolo
"Aahahahahahaha. No. NOn hai capito il senso. Sei troppo impetuosa. Se
fosse così non mi piacerebbe affatto fare questo..."
chinandosi a baciarla
La baciò gentilmente, carezzandole la schiena. Briareos
sapeva di sbagliare. Un errore enorme alla vista di molti. Lui era un
uomo fatto e finito, lei una ragazzina che ancora doveva imparare cose
era la vita e invece sapeva combattere. Ma molti lo avrebbero criticato
per l'età. Tremendamente differente, oscenamente da
pedofilia anche se non aveva fatto nulla di sconvenietne con e su di lei
se non fare ciò che sentiva. Provarle i suoi sentimenti.
Così strani, così sconosciuti eppure reali. Lui,
che era stato reclutato giovanissimo a diventare quello che non voleva,
aveva vissuto prima di fuggire verso l'America conoscendo solo il
peggio della guerra e dell'uomo. Aveva dimostrato, una volta accolto
nel nuovo paese, di essere uno dei migliori nel suo lavoro ma per lui
era l'unica cosa che sapeva fare. E poi, aveva conosciuto Kirl. Un uomo
che solo guardandolo in faccia, lo aveva scelto per le missioni
speciali. Avevano lavorato fianco a fianco per anni. Nel mentre
Briareos non aveva saputo aprire gli occhi e capire di poter trovare
qualcosa di diverso dal mondo che aveva lasciato in Russia. E poi
incrociò quegli occhi verdi che conosceva anni prima ma
rivide di nuovo. E le cose cambiarono. Dopo poco più di un
anno, era entrato in confidenza con lei in maniera diversa da quello
che immaginava. Era bastato parlarle al pub per una serata e il suo
mondo non era più lo stesso. Abituato a pensare alle donne
come strumenti di lavoro, per come gli avevano insegnato, o di sfogo
maschile come aveva imparato dagli uomini più grandi che
credevano di farlo diventare come loro, aveva conosciuto l'altra faccia
del genere femminile. NOn considerava le donne tutte oche e stupide, ma
da quello che aveva visto e conosciuto di quel genere aveva sempre
creduto di starsene alla larga. Oltre certe situazioni. Che un uomo non
doveva provare nulla se non senso del dovere e denaro. Ma conoscendo
Deunan, giovane ragazza che stava diventando donna, si era ritrovato a
provare un legame che non conosceva. Si sentiva come se stesse
crescendo anche lui insieme a lei, una crescita che non pensava e non
considerava nè in quel periodo ma era accaduto prima. QUello
che sconvolse il giovane nell'avvicinarsi a quella ragazza non era
stato una questione fisica, cosa che invece lei iniziava a
pensare e forse era naturale anche se lui non voleva considerare per
ovvie ragioni, ma l'aver iniziato a credere importante e naturale la
sua vicinanza con qualcuno, perchè spinto davvero a farlo.
perchè sentiva di aver bisogno di quella persona.
La necessità di abbracciarla, di sentirla così
vicino a lui, di baciarla erano istinti che mai gli erano capitati con
le donne che aveva conosciuto. Che sentiva di fare solo con lei e a
volte si chiedeva se fosse giusto o naturale.
"Te la posso dire una cosa...."
interruppe lei
"Che cosa"
"ALl'inizio, fino un anno fa, ti credevo un idiota"
in modo limpido e senza problemi
Briareos iniziò a ridere e si grattò i
ricci neri. La spontaneità di Deunan era una delle cose che
trovava interessanti in lei. Forse per la giovane età, forse
che rispetto alle ragazze che aveva conosciuto negli anni non aveva la
stessa esperienza, di lei gli piaceva questo modo di porsi diretto e
spontaneo. Non aveva paura di dire quello che pensava, di rendere
chiari i suoi interessi, modi di vedere le cose. TUtto. Una persona
sincera che lui aveva iniziato ad apprezzare al suo fianco, che lo
avevano aiutato a conoscersi. Ogni volta che Deunan gli faceva notare
delle cose, lui aveva spunti per vedere se stesso e gli altri con altri
occhi e analizzare tutto in maniera più ampia. Si era
ritrovato a provare sentimenti per una persona che lo considerava per
cosa fosse e sorridesse a lui. Da quando aveva cambiato l'aspetto del
viso era diventato un altro, più magro e attraente ma di
certo non così tanto come molti altri che abitavano la base.
Sopratutto per una ragazza come Deunan che molti volevano con un uomo
pacato e serio. Lui lo era ma non era uno stinco di santo neanche lui e
insieme ne combinavano di cotte e di crude. Se la intendevano fin
troppo bene ragionando a volte anche nella stessa maniera.
Sentirsi appagato dalla vicinanza di unì'altra persona,
completo. Una cosa che poteva trovare straordinaria e bella ma nel suo
caso sbagliata. E lui lo sapeva bene, tanto da frenarlo a volte anche
se pensava che non se lo meritasse. Il sentirsi bene dentro stando con
lei, lo portava a chiedersi sia cosa si era perso fino a quel momento e
sia cosa poteva accadere se avesse perso quella persona per qualunque
motivo. E quella cosa iniziava a spaventarlo.
"Bè, all'inizio ti credevo una piantagrane frignona viziata"
"Davvero?"
"Si, e invece mi sbagliavo."
"io pensavo fossi il solito scemo pomposo tutto muscoli e cervello in
pappa. Invece...quando ti conosciuto davvero quella sera mi sono
sentita idiota. Sei l'unica persona che mi vede per cosa sono e io mi
sento felice"
sorridendo
"Davvero sei felice?"
"Si, forse come diceva una donna che mi accudiva quando sono arrivata,
le cose accadono per un motivo. Se io ti voglio bene perchè
tu sei la persona speciale per me, non voglio perderti. Altri possono
pensare che io sia troppo piccola o stupida per capire
perchè donna ma so perfettamente che la vita è
uno schifo. Ho letto una volta, che le cose accadono perchè
qualcuno le fa accadere. Io voglio essere quella che si
creerà il proprio destino. NOn so nulla di come vivono le
altre ragazze e conosco solo quello che mi è stato insegnato
da mio padre, ma se è così che deve andare per io
essere felice allora va bene. Ho sentito che ci sono
città create per il futuro di quelli come noi, Bri. VOglio
fare qualunque cosa per trovare un posto dove io sia io e basta. COn
te."
"perchè dici così. NOn sei te testa e basta?"
"Tutti mi dicono che io devo essere questo e quello... non sono un
uomo. Sono abituata a stare tra loro ma non lo sono. Per questo quando
ho capito che eri diverso e provavo qualcosa non ho voluto nasconderlo.
Lo capisci vero?"
"Si...."
Un altoparlante in lontananza chiamò Deunan a rapporto da
suo padre con urgenza. Briareos corse alla porta e aprendola leggeemente
controllò che tutto fosse apposto. POi la richiuse e fece
segno a Deunan di andare. Le carezzò la nuca e le diede un
ultimo bacio, più profondo che lei ricambiò
contenta.
"Bri, tu sei pentito di noi?"
"No, perchè dovrei?"
"So cosa potrebbe pensare la gente. Mio padre. Tutti. Siamo i migliori
insieme nella squadra e l'unica cosa che voglio è stare con
te. E' sbagliato? Credi che non dovremmo farlo?"
"Se fosse così, non saremmo qui. NOn avremmo pensato a un
modo per non farci dividere. Non pregherei ogni giorno per non perdere
quello che ho"
carezzandole il viso fissandola negli occhi
L'altoparlante gracchiò e riprese a chiamare Deunan.
Briareos l'abbracciò e le disse di andare, controllandola
attraverso la porta finchè non scomparve. Chiuse la porta e
poggiò la fronte su di essa, sentendo il freddo sulla pelle.
Doveva combattere per quello che stava scoprendo o evitarlo per il bene
di tutti?Stava facendo la cosa giusta?
Deunan riuscì a non farsi notare e corse verso l'edificio
degli ufficiali. Saltò la ramanzina del capitano che la
seguì per il corridoio sbraitando e bussò alla
porta dell'ufficio di suo padre. Alla risposta, aprì la
porta ed entrò. Kirl era seduto alla sua scrivania ingombra
di fogli e cartelle. Senza guardarla, iniziò a parlare
spulciando ancora le carte.
"Deunan ti ho fatto convocare per due motivi principali. Ma come al
solito sei sempre in giro a fare chissà cosa. Ma di questo
ne parleremo dopo."
Nota dolente, pensò Deunan. Suo padre sapeva dare ordini
anche senza aprir bocca e se era arrabbiato, lo mostrava
immediatamente. Lei e Kirl non andavano molto d'accordo, sopratutto
dalla morte della madre che per lei era colpa del mondo marcio. Anche
se in minima parte gli voleva bene, lei non riusciva a vederlo come suo
padre prima di ogni cosa ma come il Colonello Kirl. E per gli anni
passati a vivere come lui aveva deciso con pugno di ferro, lei provava
rancore nei suoi confronti. Se anche Briareos aveva ragione e suo padre
aveva deciso così per proteggerla, lei non
trovava giusto quello che lui voleva fare. Non aveva detto a Briareos
che sapeva già cosa sarebbe accaduto tra di loro. Aveva
ascoltato le conversazioni di Kirl con il CApitano e sapeva
giò da prima che lui era a conoscenza di qualcosa tra lei e
Briareos. Ma sperava che s e lui avesse preso l'argomento, 'o la va o la
spacca' aveva pensato. Doveva decidere in quell'istante quale
delle due versioni dare. Se dirgli che si sbagliava e non esistevano
cospirazioni sentimentali in giro o se aveva ragione e veramente lei
voleva stare con Briareos. La cosa peggiore della situazione, era che
Briareos era l'uomo di punta di Kirl. Il braccio destro. Colui che con
Kirl stesso aveva lavorato per quella che era la base dove vivevano. La
base esisteva da anni solo perchè Kirl e Briareos erano
riusciti a farsela assegnare. Stare con Briareos significava creare
conflitti tra loro tre.
"Bene papà. Dimmi"
"Innanzitutto ho deciso di farti salire di grado. Ho visto che ti sei
impegnata molto e anche se dovresti essere più diligente e
responsabile, voglio darti una chance."
"Grazie"
"Questo non significa che puoi dormire sugli allori. Gli addestramenti
non cessano ma potrai essere inserita in liste missioni maggiori.
Poi...QUesta base...noi...potremmo non esistere più tra
breve!"
La sorpresa di Deunan fu amplificata dal silenzio messo volontariamente
da Kirl per enfatizzare la cosa. Deunan iniziò a sudare
freddo nell'apprendere la notizia.
"Vedi, qualcuno ha fatto rapporto su di noi su alcune missioni non
proprio pulite a suo dire e così è stata messa in
discussione la validità ufficiale della base. Fra un paio di
mesi potremmo ritrovarci a cercare una nuova casa e decidere del nostro
futuro. Sembra che l'ufficio centrale mondiale che controlla anche i
corpi militari abbia deciso di scioglierli e scegliere i membri che
avranno il compito di rinforzare i loro eserciti. Ma tra noi non
cè nessuno nella lista. A quanto sembra, molte altre basi
sono state smantellate e al loro posto sono nati centri per i
rifugiati. NOi possiamo subire la stessa sorte. Se mai dovesse
accadere, vorrei farti sapere che potrei decidere di istituire un
gruppo paramilitare che lavora in proprio. In pratica...mercenari. NOn
avrei altri modi per poter sistemare la cosa. Molti dei miei agganci si
sono trovati nel mio stesso problema e un paio sembra siano finiti a
lavorare nelle nuove città utopistiche. Cosa che io non
credo di voler fare.
"perchè..."
"Non so dove siano, cosa facciano e di utopistico a questo mondo Deunan
cè solo il sogno. Sai cosa intendo. Per il momento posso
solo sistemar ei gruppi che mando nelle missioni. lavorare per evitare
che molti di quegli uomini là fuori finiscano per diventare
chissà cosa per poter solo mangiare. Un uomo è
capace di tutto per un pezzo di qualcosa, ricordalo. E noi
rischiamo di creare molti di questi."
"Allora per quanto riguarda me?"
"Resterai nella squadra di Briareos come membro in seconda. Tuttavia,
voglio che almeno tu riesca a trovare un posto da qualche parte e fare
una vita diversa. Mi auguro di riuscirci..."
"NOn capisco, a cosa ti riferisci"
"mandarti da qualcuno che possa provvedere a te e alle tue
necessità in mia vece. In molti luoghi sai che ho nemici e
non potrei venire. ALmeno sono sicuro di fare la cosa giusta"
"E se invece scegliessi di diventare membri di quel gruppo che potresti
creare? E' l'unica cosa che conosco papà. E' il mio
mondo...."
"Vorresti restare e fare la mercenaria? Sai che mi stai chiedendo?"
"Si, non sono stupida"
"Tu sai fuori da qui cosa fanno ai mercenari che commettono un minimo
errore? Cosa fanno alle donne? Pensa a te che sei sia l'uno che
l'altra"
"Vorrei riparlarne se verremo cacciati. Se per te va bene"
"Uff...va bene. Vai dal capitano e fatti dare gli aggiornamenti alla
divisa e le autorizzazioni alle armi come membro in seconda. Per il
resto se ci sono novità ti chiamerò"
"QUindi sono capo squadra con Briareos?"
"SI. A proposito di questo. Mi sono giunte voci che preferirei
considerare false. NOn hai ancora diciassette anni, sei una donna ma
nello stesso tempo non lo sei. Non fare idiozie. So che sei
intelligente e so quanti vali ma non farmi arrabbiare. Trovo assurde le
cose che ho sentito e Dio sa solo quanto consideri Briareos per dire
che non farebbe mai niente a una ragazzina e per giunta mia figlia. Ma
come ho parlato con lui, lo riferisco anche a te. Cervello e buon
senso. NOn me ne fare pentire"
"Va bene. Allora vado"
Deunan salutò suo padre e uscì, dirigendosi verso
gli uffici militari nell'altro edificio. Kirl si alzò dalla
poltrona a guardare fuori dall'ampia finestra.
"Non stare lì impalato, entra"
"Signore, mi scusi ma volevo chiederle una cosa"
chiese il capitano dopo pochi passo sulla soglia
"hai ascoltato vero?"
"Mi scusi non volevo, però sono preoccupato anche io per la
situazione. Ha davvero deciso di lasciarli perdere con una ramanzina?
E' una base militare. Dovremmo evitare questo genere di cose...:"
"Non ho mai detto che lascio correre. Anzi. Li controllerò.
La ramanzina è servita per metterli sull'attenti e farli
ragionare ma anche per dir loro di fare le cose decidendo da soli.
Voglio vedere cosa decideranno di fare. So bene che si incontrano da
qualche parte nella base. Mi auguro anche io che non facciano idiozie,
ma è anche un modo da parte mia per metterli alla prova."
"Alla prova, Signore?"
"Abbi fede, Capitano. Occupati di Deunan per la carica. Puoi andare".
Deunan percorreva con lentezza la strada per gli uffici ocn il nodo
alla gola. Questo scenario nuovo poteva cambiare radicalmente i piani
suoi e di Briareos e questo non era un buon segno. Doveva parlarne con
lui ad ogni costo. Doveva solo trovare il modo.
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Capitolo 5 *** Regalo ***
fic2 cap5
Deunan cercava il modo di comunicare con Briareos senza essere scoperti
da nessuno. Il vociare degli altri commilitoni non disturbava il suo
camminare senza meta al centro della base. Sospirò, poi
decise
di andare a salutare Briareos ma rimase rapita da una cosa. Davanti lo
spaccio che stava per chiudere la porta per l'indomani, l'addetto stava
buttando delle cose in un sacchetto nero bofonchiando. Deunan gli
chiese cosa stesse facendo e lui, con aria stufa le rispose fermandosi
dal suo lavoro.
"HO della roba che non riesco a vendere e dopo anni me ne disfo. Li
butterò o vedrò cosa farne..."
"Che cosa sono?"
"Oggetti in pelle, libri, qualche orologio analogico...cose
così..."
"Fammeli vedere..."
Deunan iniziò a pensare non appena l'uomo le
elencò gli
oggetti. Quando l'uomo glieli fece vedere, lei fece un sorriso
compiaciuto e li osservò meglio. Prese in mano due libri,
uno
sulle armi e uno di autore che scriveva in simil poesie i suoi pensieri
filosofici che lei non conosceva. Osservandoli, le balenò in
mente un'idea ma la cosa che la attirò fu sotto i suoi occhi
sul
bancone.
"quello che cosè?"
Deunan vide una fondina per pistola da cintura in pelle.
CHiese di poterlo vedere ma l'uomo le mostrò un
altro pezzo che
secondo lui le andava bene. Una fondina da busto che era più
adatta a lei. Le spiegò che erano marchiate con delle sigle
che forse
erano iniziali e così non le voleva nessuno da anni. La
fondina
per cintura aveva impresso sul davanti una doppia B in un rombo a fuoco,
quella che per l'uomo dello spaccio era per lei aveva un cavallo
rampante con sotto una scritta che non capiva. Le condizioni erano
buone e dopo averci ben pensato, decise di prendere tutto.
"VUoi davvero queste cose? Ragazza, cosa te ne fai?"
"A te interessa vendere o farti gli affari di una ragazza?"
in modo sfrontato
L'uomo rise, poi contento di disfarsi di tutto quello che
cèra
sul bancone guadagnandoci, si accordò con lei per una cifra
buona per entrambi. Portò tutto in camera sua, era
intenzionata
a lavorare per bene su cosa la tormentava prima. Chiuse bene la porta e
posò sulla scrivania in camera gli acquisti fatti. Due libri
e due fondine per pistola. Prese per prima il libro sulle armi,
descriveva varie pistole ormai trovabili solo nel mercato nero o per
collezione. Decise che leggerlo era un modo per farsi una piccola
conoscenza su varie tipi di pistole ma nulla di più.
La copertina era patinata estraibile, il libro di medie
dimensioni e carico di immagini esplicative. Il secondo libro era stato
scritto prima dell'ultima guerra e osservando le pagine a caso, si
accorse che più che poesie introspettive sembravano messaggi
di rabbia. Iniziò a leggere mentalmente alcune frasi. Una di
seguito all'atra anche se avevano titoli che le divideva.
" Il peggior peccato contro i nostri simili non è
l'odio, ma
l'indifferenza: questa è l'essenza della
disumanità...Prendi l'aspetto
del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso...La disperazione
è
un narcotico: culla l'anima nell'indifferenza... Di tutti i veleni
l'anima
è il più forte.... Se lo scopo del Diavolo
è quello di tentare l'uomo,
appare abbastanza inutile..."
Si chiese se l'autore avesse motivi psicologici per scrivere
determinate cose. COntrollò l'interno della copertina e si
accorse che il libro aveva ben cinquanta anni, più di quelli
che credeva lei a prima vista. Si domandò se la sua idea
poteva dare i suoi frutti. Riaprì il libro sconsolata, e
trovò una frase che la portò a pensare. RImase a
fissare quelle righe riflettendo sul loro significato.
"Il futuro non è scritto. L'unico destino è
quello che ci creiamo con le nostre mani. Siamo appesi a un filo e
crediamo d'esser legati a una fune ma è solo una questione
mentale."
Il futuro...il destino...crearli con le proprie mani. Ne aveva parlato
tante volte con Briareos e quel libro le stava mettendo davanti le
stesse domande. Chiuse definitivamente il libro e lo posò.
Prese le fondine e dopo averle controllate, si alzò e
aprì un cassetto di un mobiletto vicino la finestra. Prese
una valigetta in pelle e la portò alla scrivania.
Uscì il contenuto e lo sistemò vicino le fondine.
Sorridendo prese a ricordare gli insegnamenti di Briareos quando suo
padre era occupato per pensare a lei e restava con quel
ragazzo che dal suo ritorno di un anno prima, aveva iniziato a vedere
diversamente.
"Ricorda Deunan. Tutti gli accessori che usiamo sono nostri amici.
Considerali così. Prendendotene cura, avrai sempre oggetti
al massimo delle loro funzioni contro il tempo e la normale
usura...vale per le armi ma ti spiego questo per ciò che
utilizziamo sempre in pelle. Gli accessori in pelle richiedono una
cura particolare per mantenere nel tempo la loro lucentezza e per
conservarli come nuovi nel corso degli anni. I pellami sono materiali
naturali per cui necessitano di trattamenti nutrienti e l'impiego di
prodotti specifici. Sopratutto per noi che usiamo la pelle per oggetti
a contatto con noi e le armi.TI spiego i più comuni e che
puoi usare ovunque..."
Inizò ad armeggiare con gli oggetti mentre pronunciava le
parole del ragazzo con il sorriso sulle labbra, occupandosi per prima
della fondina per cintura. Mentre puliva, ricordava le parole di
Briareos che, di fronte a lei seduti a un tavolo la istruiva
in una delle giornate in cui soli in casa, lui era obbligato per
amicizia verso il padre a sostituirlo nell'addestramento. Una ragazzina
di quattordici anni che ascolta un ragazzo di ventirè anni
su come maneggiare le armi... All'epoca lei lo vedeva come una persona
che sapeva tutto e di cui potersi fidare, nonostante l'inizio
burrascoso da parte di lei. Quando si rese conto che lui era una
persona gentile nei suoi confronti perchè era quello che
dimostrava veramente e non per pietà o obblighi,
cambiò considerazione su Briareos. Lei adorava seguirlo
attentamente mentre spiegava, perchè non usava solo le
parole come il padre ma mostrava nella pratica cosa bisognava fare.
Restava sempre rapita dalle sue mani abili sia con le armi durante
l'addestramento, sia nelle piccole cose. La gentilezza che quella volta
mise nel pulire come prova una cintura di pelle davanti a lei
accompagnava le parole che lui pronunciava, ricordandosi come fosse
invidiosa di quella cintura. E arrossì, mentre ricordava la
scena.
'spazzole per pellame, prodotti specifici per la cura del pellame anche
se non è facile trovarli oltre i nostri spacci, latte
scremato freddo, mollica di pane in casi in cui hai solo questo, aceto,
acqua e sapone neutro...l'importante è avere la spazzola e
uno di questi prodotti e puoi prenderti cura del tuo accessorio.
Ricordati che vi possono essere parti dell'oggetto in materiali diversi
(metallo, stoffa, plastica...) che richiedono trattamenti diversi e
quindi vanno protetti durante il trattamento del pellame in modo da non
venire eventualmente macchiati o rovinati. Va inoltre ricordato che per
mantenere in forma e lucida la pelle bisogna aver cura di trattare con
particolare cura quotidiana, spazzolandoli spesso e preservandoli da
sporco e urti.La pelle è un materiale di per sè
molto delicato, bisogna spazzole o strofinare con panno adatto la
superficie in base ai danni o sporco se ci sono. Delicatezza
è la parola chiave, Deunan.L'ingrediente migliore per la
pulizia e la cura della pelle è il latte e suoi derivati non
solidi. Questi sono ottimi perchè oltre a pulire
nutrono profondamente la pelle e la mantengono morbida e lucida nel
tempo...evitati sui pellami tutti i detergenti a base di alcool
perchè tendono a seccarla e rovinarla. Per
ultimare la lucidatura possiamo applicare i prodotti in commercio per
la cura dei pellami in modo da prevenire l'usura e mantenere lontano lo
sporco. hai..capito tutto?'
Mentre con un panno imbevuto di soluzione, lucidava con delicatezza la
pelle scura della cintura che lui aveva preso come prova, pensava e
ricordava.
"Bri...quello che hai detto l'altro giorno è ciò
che pensi...? Credi davvero che il nostro affetto possa non essere
amore?"
Deunan rallentò con la pulitura. Arrossendo per quella
volta, ricordò la frase di giorni prima quando, nel loro
posto, Briareos le chiese se il legame che li univa fosse amore o
affetto particolare. Forse lei era troppo giovane per capire le
sfumature che differenziavano le due cose, ma sapeva che Briareos non
era uno stupido nè impulsivo. Anzi, tra i due lui era
riflessivo e pacato. Ogni volta che lo chiamava per nome, lui le
sorrideva sempre. Un sorriso che sentiva solo suo, perchè
era genuino. Abituata com'era a falsi e stupidi che per il padre o
senso di pietà per la sua storia passata, mostravano
espressioni fasulle. Per poi voltarsi, pensando male di lei.
Lasciandola sola.
"Come potrei provare qualcosa di diverso dall'amore...possibile che
esistono tipi di amore diversi? Allora, cosa io sto facendo...da cosa
è spinto...?.....Bri..."
stringendo la fondina per cintura a sè.
Briareos corse verso il pub, sperando di trovare Gigars ancora
là. E con suo sollievo, stava buttando giù
l'ennesimo bicchiere di liquore.
"Gigars..."
sedendosi trafilato davanti l'uomo, intento a vedere un televisore
malconcio con una trasmissione sgangherata di forse un telegiornale
"Accidenti, Briareos. Sei di nuovo qui...sembra che ti abbia punto una
vespa..."
"Si...ha i baffi e si chiama Kirl..."
guardandosi in giro circospetto
"Ahahahahah...era lui ce ti cercava? Se sei così agitato,
chissà che ti ha detto..."
"Nulla, semplicemente che fra poco possiamo essere buttati per strada!
POssiamo perdere la base GIgars...e cè rischio che Deunan
possa essere mandata davvero da qualche parte...dobbiamo trovare il
modo di spingere Kirl a preparare missioni a coppie di due..."
"Tu vuoi obbligare un militare del suo stampo a cambiare formazioni di
lavoro...un pò come cercare di convincere me che stare con
qualcuno è una bella cosa... non so cosa ti spinga a voler
stare con quella ragazzina ma, ragazzo mio, io sono bello felice di
star solo... bevo, fumo, vado dove voglio e quando voglio senza becere
a casa che rompono..."
soffiando via del fumo appena tirato dal sigaro
"Forse, prima di affezionarmi la pensavo come te... ma dopo che Kirl mi
ha spedito là per quell'addestramento speciale e sono
tornato, ho rivisto una persona e ora non voglio più
lasciarla. Vuoi che ti pieghi perchè? Come? Non lo so...ma
il punto è... che mi trovo molto in sintonia con lei, senza
averla in giro mi sembra tutto vuoto..."
facendo spallucce
"Oddio, l'abbiamo perso..."
ridendo di gusto mentre ordinava un altro drink
"Prendimi pure in giro, ma conta cosa provo io quando scherzo con lei
su qualunque cosa... quando discutiamo su certe cose che abbiamo
sentito dagli altri... non è come me e te qui, adesso..."
"Va bene...risparmiami altre cose da insulina. Ascolta, ammesso che io
possa aiutarti, io che cosa ne ricavo?"
"mi hai sentito prima... rischiamo di veder chiusa la baracca. Kirl e
io potremmo ripiegare su conoscenti. Ma tu...non sei operativo e come
esperto, non so chi ti possa prendere. E lo sai anche tu. Sei arrivato
Gigars...ormai hai più alcool che sangue, più
tabacco che aria nei polmoni. E' anche per questo che vorrei qualcuno
che tenga a me e sia felice di vedermi quando torno o siamo insieme. Mi
sono accorto questo nell'ultimo anno...Ascolta. Puoi venire con noi,
stiamo studiando un piano per non rimanere affossati...ma ora
più che mai ho necessità di quella opzione a
coppie..."
"Qundi, in parole povere siamo col culo a terra, possiamo piangere come
vitelli sotto il cielo stellato perchè senza baracca e mi
chiedi quell'aiuto in cambio di un posticino per me nel tuo progetto..."
"Per questo adoro parlare con te...come me non ti perdi in
preamboli...adoro le cose spicce..."
"Se vuoi stare con una ragazzina, anzi quella ragazzina, non credo che
dovresti dire così...anche conoscendo il tipo più
che spicce sono da calci in culo"
"Tu pensa alla tua baracca con noi, io penso alla
ragazzina..."
Gigars riflettè diversi minuti, scrutando ogni persona nel
pub e ogni loro azione. Abbassò gli occhi sul suo drink e
sospirò. Mille cose sembravano riempirgli i pensieri e
Briareos in certi minuti, dalle sue espressioni, sudava freddo per una
eventuale mancata risposta. Poi l'uomo lo fissò con le
braccia conserte.
"Inizierò a lavorare da domani. Qualcosa forse posso fare ma
non voglio restare col culo a terra. Dovrai mantenerla la
parola...anche se con te non cè bisogno di dirlo..."
"Eheh..."
rise Briareos quasi in senso liberatorio.
"So che non sei come me e Kirl. So che tu hai un modo di vedere le cose
più moderno di noi e sei la persona migliore per indirizzare
Kirl verso la strada giusta. Non condivido questa cosa con sua figlia e
non vorrei sia una stronzata, ma ti conosco. Se rischi tutto per una
ragazzina da raggirare Kirl stesso...allora deve essere qualcosa che io
non ho mai conosciuto. Sono stato con diverse donne ma a parte alcune
che mi attraevano per la loro bellezza, erano solo colpi di testa.
Nessuna è riuscita a farmi fare tanto...torna domani
ragazzo."
sorridendogli
I due si strinsero la mano. Briareos osservò alla fine
intorno con aria serena, cosa che colpì Gigars e rimasero in
silenzio per un pò. Poi, un soldato iniziò a
urlare passando per i tavoli, Briareos lo riconobbe come l'addetto allo
spaccio.
"Ragazzi, mi sono rimaste delle cose che per anni non ho venduto. Le
cedo a pochissimo a chi se li vorrà portare via. Non voglio
rimetterci buttandoli ma non avrei altra scelta. Chi è
interessato? Vendo orologi cronografi analogici a ottimo prezzo..."
"Ehi amico, dovresti dare quella roba a un rigattiere di ciarpame
antiquato...l'analogico non si usa quasi più...è
superato da trecento anni...ahahahah"
urlò uno dal fondo del pub portandosi un coro di risa
L'uomo guardò tutti, poi osservò cosa aveva in
mano sconsolato e accortosi dell'inutilità dell'annuncio, si
dvoltò per andarsene. Proprio in quel momento Gigars lo
chiamò, osservato da un interrogativo Briareos.
"Fammi vedere...spiegami cosa sono"
disse Gigars con una mano a sollecitarlo.
"Uno è un cronografo analogico, con un meccanismo a
calibro automatico , contatore data e cronometro. Il
tachimetro e gli indicatori necessari per calcolare la distanza e
trascorsi combustibile consumati facilmente impostabili dalla
ghiera, rendono l'orologio molto simile a un computer per dati
di volo. La dimensione della cassa è di almeno 40 millimetri
di diametro, la superficie è rinforzata con un anello di
acciaio per limitare le opzioni di manutenzione di
routine solo per orologiai certificati o che se ne intendono.
L'aspetto generale della suggerisce che è stato progettato
per resistere a shock della forza G e accelerazione,
è impermeabile.
La superficie è coperta da una sorta di cristallo
antigraffio, data la chiarezza delle riflessioni viste sulla superficie
pare sia puro zaffiro trasparente, un materiale durevole che resiste a
danni, ma finirà completamente in frantumi se colpito
direttamente con la forza pari a tonnellate o una bomba. La fibbia
è realizzata in un materiale nero opaco che sembra gomma, ma
è più probabile che sia una resina composita, o
silicio, è molto flessibile...Una variante
più piccola è l'altro per chi non ama orologi
vistosi o troppo professionali...un cronometro che utilizza un design
simile e complesso all'altro ma ha solo un contatore data e la funzione
cronometro. Nel quadrante manca il calcolo dei dati di volo del modello
grande, ma conserva un tachimetro. Per quanto riguarda il movimento per
entrambi, la lancetta dei secondi si muove in modo incrementale, il che
suggerisce che utilizza un quarzo calibro ad alta precisione,
alimentato sia da alimentazione a batteria o un pendolo cinetica
collegato a un condensatore . SOno due orologi di un certo
livello ma che nessuno desidera perchè analogici, con
movimenti meccanici di finissima precisione ma cne emettono il classico
rumore del meccanismo. Prima o poi si rovineranno e cerco qualcuno che
ne faccia buon uso..."
"Dimmi la cifra e li prendo io, entrambi. Ma se puoi vorrei che facessi
una piccola modifica a uno dei due...rendi quello più
semplice adatto a polsi piccoli..."
L'addetto allo spaccio e Briareos lo guardarono straniti, Gigars
continuò a rimanere impassibile e dopo una piccola
trattativa per sistemare l'orologio, l'uomo lasciò Gigars e
Briareos soli con gli orologi sul tavolo, uno dei quali venne sistemato
nmel cinturino con fori in più. Gigars li osservò
per bene, poi con la mano li fece scivolare sul tavolo in legno verso
il ragazzo, fissandolo negli occhi.
"COnsiderali un regalo per te e la signorina dalla lingua
lunga...immagino che in certe occasioni due persone che si amano
abbiano qualcosa di valore solo per loro che li lega... una
cosuccia non da tutti che vi terrà legati..."
Briareos prese in mano gli orologi confuso, erano di grande
qualità e sicuramente un tempo erano stati molto costosi.
Rifletteva sule parole dell'uomo e si chiese se era quello che lui
stava pensando.
"...intendo dire che un giorno avresti pensato a qualcosa che potesse
legare voi due senza che potesse interessare altri...cerca di
capirmi...di norma si usano anelli ma conoscendo te e un pò
quella pestifera figlia di Kirl, non sono cose per voi...almeno per
ora...ho sempre visto i fidanzamenti e i matrimoni come le catene ai
detenuti. Questo perchè per quelli come noi, avere una
moglie e figli è...quasi un obbligo se le famiglie ti stanno
col fiato sul collo. QUando ero ragazzo, avevo molti compagni d'armi
che avevano le ragazze ad aspettarli e ricevevano lettere con
regali. Ammetto che a volte...mi sono sentito invidioso, desideroso di
ricevere qualcosa di importante da qualcuno... che aveva pensato a me e
mandandomi quell'oggetto mi diceva 'guarda, questo l'ho scelto
perchè ho visto te in esso...'. Ti può sembrare
nostalgico e stupido detto da me? Però vedendo te e con
quale forza fai questo... ho ripensato a quelle volte. Essere nei
pensieri di qualcuno così tanto da dare qualcosa di proprio
come soldi, ad esempio, per rendermi felice con qualcosa che fosse per
me...è forse qualcosa di simile? NOn lo saprò
mai, però se per te è questo il tuo futuro,
allora voglio aiutarti. Prendi gli orologi e uno dallo a lei. Dille che
è il vostro legame speciale, un qualcosa dell'altro da avere
sempre con sè. Dille che li hai presi tu, non che sono un
mio regalo. Molti lo chiamerebbero amuleto, altri pegno d'amore, altri
non so cosa... Anche se tu ancora pensi al matrimonio come una forma di
insicurezza e sintomi di scarsa fiducia...un dono che funge da legame
solo per chi si ama perfino io lo vedo come importante..."
"...anche il giuramento non è altro che un modo per essere
sicuri davanti a centinaia di prsone di un qualcosa che si teme non
possa esistere davvero..."
"Si Briareos ma il giuramento può essere fatto solo tra le
due persone... senza nessun altro...Ricordo di molti che si sposavano
davanti a proprio Dio come unico e vero testimone del loro legame.
Desideravano essere uniti da qualcosa di più profondo del
mero pezzo di carta del matrimonio e si affidavano a loro
stessi nell'anima...io ho sempre voluto evitare di legarmi a qualcuno
che non mi interessasse perchè...non volevo pentirmi
più avanti..."
"Gigars, ti ringrazio..."
prendendo gli orologi e mettendoli in tasca
"Voglio solo che tu fai la cosa giusta per te...è solo un
piccolo regalo per te che sei stato sempre corretto e giusto in
qualunque situazione. Meriti di essere felice..."
"Non avevo pensato a un legame speciale solo per noi, che nessuno
potesse vedere...non ti pentirai della tua fiducia..."
alzandosi
"Solo una cosa ragazzo...per ringraziarmi davvero degli orologi..."
fermandolo
"Che cosa..."
"Quando lew acque si saranno calmate, portala qui e fammi parlare solo
con lei...niente altro..."
Briareos sorrise comprendendo le sue parole e lo salutò.
Uscì fuori nell'aria fresca della sera e rimase a fissare le
stelle calde in quel manto freddo. Strinse gli orologi nella mano
dentro la tasca e si chiese se potessero bastare per dimostrare un
legame speciale. Poi si sorprese di un pensiero che gli
balenò nella mente. Orologi analogici. Meccanismi interni.
Un quarzo pulsante a dar vita al tutto.
"Un cuore pulsante invece del freddo led...sei un fottuto bastardo
Gigars! Ora ho capito il significato...siamo umani, abbiamo un cuore
come il quarzo di questi orologi e andiamo avanti con il tempo in un
corpo come i meccanismi dell'orologio... me lo ricorderò..."
sorridendo per dirigersi verso il palazzo degli Ufficiali dove aveva la
camera nell'edificio adiacente. Un piccolo edificio con due piani dove
lui aveva camera, bagno e zona generica che chiamava zona relax per
stare con gli amici. L'unica persona però che non poteva
andarci, era Deunan. Mentre camminava perso nei suoi pensieri, qualcosa
lo fece fermare.
"Pssss...Pssss..."
"Chi è..."
"SSHH...vieni..."
"Deu..?"
Deunan lo stava chiamando cercando di far più silenzio
possibile dalla finestra della sua camera. Gli fece segno di vedersi
dopo nel loro posto e Briareos iniziò a temere qualcosa. NOn
si vedevano mai di notte. Qualcosa doveva essere accaduto.
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Capitolo 6 *** Indecisione ***
ficc2 cap6
Dopo
tempo sono riuscito a mettere questo capitolo. Dopo aver messo quello
dell'altra fic e lo speciale a parte, ecco aggiornata anche questa. Ci
sono tante cose che vorrei sviluppare e così poco tempo.
Spero che chi segue la fic conosca bene il manga o lo abbia letto,
perchè mi affido a lui e a Appleseed XIII per non essere
troppo ot con i fatti. Inoltre per rispondere all'ultimo messaggio
privato, Non è detto nel manga quando Briareos e Deunan sono
stati insieme in quel senso, ma è inteso che lo fossero
già prima che lui avesse l'incidente. COnsiderando le date e
le età, Deunan doveva per forza avere tra i diciassette e i
diciotto anni quando hanno deciso di essere una coppia ed
è su quell'età e periodo nella cronologia di
Appleseed che mi sono basato per questa e l'altra fic, oltre il
capitolo speciale che ho messo a parte.
****************************************************************************************************
...ama
qualcuno che puoi toccare,sentire,abbracciare e baciare e non il
ricordo..ama in modo da rimepirti dell'essenza di chi ti ama e ti
vuole. Ama la presenza e non l'assenza,ama follemente più
che
puoi e se questo è peccato ama il tuo peccato e sarai
innocente...
"Deunan"
Briareos vide la ragazza rientrare in camera e si guardò
intorno. Era snervante tutto ciò. Briareos era il tipo di
uomo
che odiava le sorprese e peggio ancora se potevano minare la
tranquillità. Controllò per bene ogni finestra e
angolo
della strada davanti a sè recandosi al loro posto, giungendo
davanti l'infermeria. Udite
voci in lontananza, svoltò velocemente e senza rumori nel
piccolo passaggio tra gli edifici e giunse fin alla sua meta.
Aprì la porta ma la richiuse immeditamente per
quello che
trovò all'interno. Deunan aveva una torcia grande a terra
sul
telo con varie cose attorno a se e stava tranquillamente seduta ad
aspettarlo.
"Ce ne hai messo di tempo...non posso stare troppo..."
"Deunan sei impazzita? La luce..."
"Naaa...ho coperto i lucernai là sopra e la finestra. NOn vi
sono fessure che potrebbero farci scoprire..:"
indicando i posti che aveva coperto prima che facesse buio.
"Devi comunque stare attenta. Perchè mi hai fatto venire
qui?"
"Calmati steel-man. Volevo aggiornarti sulle ultime
novità..."
"Di cosa parli, bimba."
"Ho letto i diari di mio padre..."
"Hai...fatto cosa?"
portando le mani sui fianchi chinandosi verso di lei arrabbiato.
"Si...sono entrata nell'ufficio di mio padre e ho preso i
diari...guarda..."
mostrando due dei libriccini in pelle
"Cazzo Deunan, perchè li hai presi?"
"Non se ne accorgerà...ho spiato le sue mosse dopo essere
uscita
dalla mia camera...starà al telefono tutta la
sera...tranquillo.
Siediti..."
Briareos sbuffò, scosse la testa e si accovacciò
affianco
alla ragazza per poi sedersi, la quale dopo avergli dato uno dei diari,
si
sistemò con la testa sulla spalla a lei vicina del compagno.
Briareos sorrise e le stampò un bacio sulla tempia.
"Tu sai a cosa vai incontro se tuo padre scopre questo furto, bimba."
"NOn mi interessa...abbiamo preso una decisione, ricordi? Li
metterò al loro posto appena finiamo! Promesso"
"Cosa devo vedere, Deunan..."
"In quello che ti ho dato, scorri fino a pagina 18 per ora, poi 25 e
33...."
"GIà li hai letti allora..."
"Solo quello. Sto iniziando a vedere questo..."
Briareos sfogliò le pagine indicate. Contenevano annotazioni
su
incotnri, discorsi telefonici e avvenimenti che Kirl aveva deciso di
annotare durante la vita della base. Era chiaramente un diario nuovo,
iniziava a descrivere i fatti importanti da alcuni mesi. Si
concentrò sulle annotazioni riguardanti le discussioni con
altri
membri dell'esercito americano sulle sorti della base. Vi erano
indicati
sopratutto le impressione di Kirl sulla situazione che lui
già conosceva bene. Da quanto il padre di Deunan scriveva,
era
da già quattro mesi che si sapeva dell'ordine di evacuzione
della base e degli avvisi da parte dell'instabile governo
americano. Comunicando a Kirl l'impossibilità di tenere
troppe
basi militari autonome viste le precedenti problematiche di ex
americani votatosi alle cause straniere per vari motivi, si decideva di
fare tagli continui e reclutare solo il meglio delle forze militari
conosciute in un unico corpo speciale. IN poche parole, da quell oche
aveva appena letto, che non
era affatto niente di nuovo di quel che già sapeva, Briareos
comprese perchè Kirl fosse così ansioso negli
ultimi
tempi. Si aspettava tuttavia che l'uomo, amico da molti anni,
condividesse con lui la problematica nel momento stesso che i primi
avvisi erano giunti sulla sua scrivania.
Continuando a sfogliare le pagine, Briareos si accorse che Kirl stava
lottando come poteva per non perdere quanto guadagnato con il sudore e
i sacrifici in anni. E ora, a causa delle ultime
guerre
mondiali e interne al paese, tutto veniva loro tolto dalle
mani.
Kirl scriveva infatti, forse come sfogo alla situazione, che
desiderava il cambiamento che non sarebbe mai accaduto
nonostante
i suoi sforzi, affermando che con altri amici del suo rango militare
aveva cercato di creare una interconnessione tra le basi del paese per
diventare un organo unico di controllo al posto del governo che ormai
gestiva solo le città principali. Abbandonando tutto il
resto al
proprio destino. Dopo la morte della moglie, Kirl non aveva ricevuto ne
ottenuto giustizia, scoprendo che ovunque cercasse aiuto, essendo per
il governo al di fuori degli interessi necessari in quel momento, la
vita della moglie di pelle più scura era di minore
importanza.
QUello portò l'uomo a fuggire da San Francisco per portare
la
figlia lontano dal pericolo, tenendola vicino a sè. E dopo
la
notizia dell'abbandono da parte del governo che per anni aveva servito,
Kirl si ritrovava nella difficile situazione di camminare di nuovo in
quel mondo devastato dalle guerre con una figlia che, anche se ben
istruita sull'arte della guerra, non conosceva il mondo per come lo
aveva visto lui. Deunan era a suo dire innocente. VIveva con
la
madre una vita di una bambina normale. Dopo la morte della donna,
Deunan venne tenuta protetta da Kirl stesso, conoscendo solo i soldati
che suo padre teneva attorno a se. Uniche concezioni che Kirl le
permetteva,
erano accompagnare lui o altri gruppi di soldati per acquisti, incontri
o
altro in luoghi comunque vicini per mostrarle parte del mondo o quello
che ne rimaneva. Negli ultimi anni affiancata a Briareos, non
più come
protettore ma capo del suo gruppo di membri scelti, era diventata
più intraprentende per uscire dalla base come e quando
voleva,
sapendo che il padre era tranquillo per la presenza del ragazzo.
Briareos colse dolore e difficoltà a trovare una soluzione
negli
scritti del suo migliore amico e continuò a chiedersi
perchè non avesse di nuovo scelto di confidarsi con lui.
Distolse l'attenzione ai suoi pensieri quando sentì un
braccio
di Deunan accarezzargli la schiena. Incrociò il suo sguardo
preoccupato e le disse che era solo sovrapensiero. Deunan gli
mostrò l'altro diario dove erano indicate le intenzioni di
Kirl.
"Guarda Bri...mio padre vuole portarmi in Francia...scrive che '...per
mia fortuna sono ancora considerati e celebrati i Diritti
dell'Uomo e del Cittadino. Ogni persona è tutelata e
protetta...'. "
"Fammi vedere...."
Briareos prese il diario, continuò finchè non
finì
l'annotazione nella pagina dopo e per qualche secondo
trattenne il
fiato. Kirl scriveva che l'unico modo per evitare guai a
Deunan
era di mandarla in Francia da amici esiliati e farla tornare una
ragazza comune. Vivendo a casa con loro, lui si sarebbe accertato di
aver adempiuto al suo compito. Lui si sarebbe ritirato a lavorare
privatamente con Briareos come esperti, utilizzando il denaro ricavato
per mantenere Deunan nell'altro paese. Andando avanti con le pagine,
Kirl scriveva che la situazione stava precipitando e ringraziava il
cielo che per la madre e i nonni, sua figlia sapesse parlare il
francese così da non avere problemi nel momento in cui
sarebbe
giunta dai suoi amici. Altra annotazione due mesi prima,
presentava il problema che Kirl vide nel gruppo dove Deunan era stata
inserita. Quello di Briareos. Kirl iniziava ad avere ripensamenti sulla
sua scelta, a causa di cose che gli erano giunte alle orecchie.
Scorrendo ancora le pagine, Briareos tremò dalla sorpresa.
Kirl
aveva gettato sulla carta i dubbi che lo assillavano. Scriveva con
novizia di particolari, della sua preoccupazione per quell oche
iniziava a credere stesse avvenendo tra il suo braccio destro e sua
figlia. Secondo lui, era assurdo che la persona di cui si fidava
ciecamente e a cui aveva affidato la figlia di dieci anni tempo prima,
potesse iniziare ora ad avere relazioni poco consone con Deunan. Diceva
che
non sapeva come comportarsi con Briareos per evitare situazioni
spiacevoli, ma non voleva che tutto il suo lavoro di protezione venisse
meno per infatuazioni da enetrambe le parti che potessero essero
parecchio problematiche. L'ultimo appunto, affermava che Kirl voleva
scegliere come affrontare il suo migliore amico e decidere se mantere
la decisione di far espellere Deunan dall'america per la Francia per
proteggerla. E si chiedeva se Briareos avesse creato problemi
alla partenza di Deunan o cos'altro sarebbe accaduto. Ma ci sarebbe
riuscito a gestire la cosa ? E continundo, si chiedeva cosa
stesse passando nella testa di Briareos per fare una cosa del genere
con una ragazzina che aveva protetto neanche ancora bambina e che ora
aveva nove anni di meno. Una ragazza che aveva visto crescere come donna ma
che per Kirl, lui doveva vedere sempre come la bambina che gli era
stata affidata come l'unico in grado di meritare fiducia. Come poteva,
scriveva l'uomo, quell'unica persona che considerava davvero come
amico, pensare di avvicinarsi con pensieri da uomo a lei?
Briareos si passò una mano sul viso, turbato dai pensieri
dell'amico. TUtti quelli che gli dicevano di fare un'idiozia avevano ragione
se lui fosse quel genere di uomo. Ma non lo era e nessuno voleva
fermarsi a comprenderlo, neanche Kirl vedeva cosa lui aveva scoperto di
provare. Osservò Deunan accoccolata
vicino a lui, intenta a rileggere i diari e si chiese cosa dovesse fare
con le informazioni appena ricevute.
"NOn è meglio che andiamo, bimba?"
"Che ore sono..."
"E' passata un'ora..."
"Cazzo, non ho molto tempo per tornare e sistemare i diari. Devo
scappare, Bri..."
"Deunan..."
La ragazza si alzò e lo fissò quando
sentì il suo
nome. Briareos le prese un braccio e le chiese cosa pensava di fare
sapendo che suo padre voleva spedirla via.
"NOn ho intenzione di farglielo fare, Bri...mai..."
"Io sarei felice di saperti al sicuro però...non voglio
perderti..."
'L'amore
consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si
toccano, si salutano.'
Deunan ricordò alcune frasi del libro che aveva preso e
rimase a fissare la mano di Briareos che teneva il suo braccio.
Briareos le chiese cosa la impensierisse tanto e lei rispose con
un'altra frase del libro.
"la
peggior sofferenza per i confronti di qualcuno è esserci
seduto accanto e sapere che non l'avrai mai.”
"non capisco..."
Deunan prese dal suo zainetto il libro che aveva portato con
sè e si ricordò degli altri oggetti. Prese la
fondina per la cintura e la consegnò al ragazzo, dicendogli
che era una delle idee che le erano venute. Briareos guardò
l'oggetto in pelle, senza capire.
"prima ascolta qui...questo libro l'ho comprato insieme a quella...Ci
sono scritte molte cose che mi hanno fatto riflettere per esempio...ah
ecco...Le
persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e
non esistono..."
"...mh...bè ha ragione...come esseri umani tendiamo per
imparare a commettere errori...chi non commette errori per alcune
religioni è un Dio o un profeta che parla per quel Dio.."
"Si..Bri...ecco però...perchè allora molta gente
afferma di essere perfetta e sapere cosa è giusto...."
"perchè si crede che il proprio bagaglio culturale sia il
massimo che si possa raggiungere e valga per tutti..."
"...come mio padre?"
Briareos la guardò negli occhi ma non rispose. Le
scompigliò i capelli e cercò le parole adatte per
spiegarle la situazione di Kirl. Deunan però
continuò a leggere con tono triste.
"Un
sogno svanisce con la stessa leggerezza con cui aleggia tra i nostri
desideri di felicità e non si può inseguire,
frenare,
raccogliere quel sogno che svanisce, quel sogno che cade. Noi
siamo come farfalle che battono le ali per un giorno pensando che sia
l'eternità."
"Deunan...per Kirl..."
"no, puoi spiegarmi tutto quello che vuoi... può essere la
verità o no...però, Briareos, il fatto stesso che
lui decida senza chiedermi nulla è...come per anni fa,
quando mi tenne reclusa in quella casa e poi qui..."
"Deunan, ha dovuto agire così a causa delle guerre..."
"Non
dal volto si conosce l'uomo, ma dalla maschera...Per
l'uomo non c'è altro inferno che la malvagità dei
suoi simili."
"Deu...guardami e ascolta...credi che sia stato facile per lui perdere
tua madre e stare in pensiero per te...?"
"Le
decisioni devono essere prese con coraggio, distacco e, talvolta con
una certa dose di follia... non la follia che distrugge,
bensì quella che conduce l’essere umano a compiere
il
passo al di là dei propri limiti."
"...uff...se vuoi saperlo...anche io avrei potuto fare una cosa del
genere sapendo quanto fossi giovane...e anche ora, se dovessero
buttarci fuori di qui...non so cosa pensare per non farti vedere il
peggio del mondo..."
scuotendo la testa sconsolato
“...Il
miele più dolce diventa insopportabile per la sua eccessiva
dolcezza: assaggiato una volta, ne passa per sempre la voglia. Amatevi
dunque moderatamente, così dura l'amore."
con tono sempre più triste, tenendo la testa bassa sul libro.
"Bimba..."
"Bri...sono stanca. Vado via...quella fondina ha una parte scucita
all'interno che era stata sistemata dividendo le due parti in una nuova
piccola tasca...pensavo andasse bene per metterci i nostri messaggi
così da non farci scoprire più...io ne ho una che
ho modificato io stessa...a domani..."
Briareos la fissò alzarsi di nuovo dopo che si era
seduta per leggere e sistemare lo zaino. Senza guardarlo, senza dire
nulla se non con un ciao depresso. QUando la ragazza era ormai giunta
alla porta, Briareos si alzò e qualcosa sballottò
nella tasca dei pantaloni. Prese i due orologi in mano e la
fermò.
"Deunan...so come ti senti ma ascoltami. COsì non
concluderemo niente...solo rimanendo uniti potremo cambiare le cose.
ok?"
"Deunan si voltò senza fissarlo in volto, rimanendo ferma ad
ascoltare tenendo con una mano uno spallaccio dello zaino. QUando
Briareos si avvicinò e le prese un polso, lei
osservò i movimenti delle sue mani, mutando la sua
espressione in interrogativa nel vedere l'orologio che le aveva messo.
Briareos indossò il suo sul braccio sinistro e la
guardò sorridendo, trovandosi di nuovo a guardare i suoi
occhi.
"E' un regalo...sono uguali. E' come...un legame tra noi...solo noi
sappiamo cosa significano. Sei contenta?"
"...Bri io...con questi orologi manterremo le promesse?"
"...se vuoi metterla così..."
"Che vuoi dire...che non vuoi più andare via insieme per
costruirci il nostro futuro?"
"No Deunan non è questo, io..."
"Allora dovremo fare un patto...sopra questi orologi..."
"Vuoi che ti prometta di mantenere la parola?"
"Si...ma a modo di questo libro..."
"....che centra il libro...!"
"NOn voglio che finisca come con mio padre...oh eccolo...l'autore ha
usato questo pezzo per promettere alla compagna di non abbandonarla mai
a causa della guerra.Allora...'Non puoi possedermi perché io
appartengo a me stesso. Non
puoi comandarmi perché sono una persona libera. Ma
nel momento in cui entrambi lo desideriamo, io donerò a te
ciò che è mio da donare. COnsiderami la
metà di te, perchè ciò io
sarò quando ne avrai bisogno. Sarà tuo il nome
che avrò nel mio cuore ogni giorno, e gli occhi in cui
sorriderò al mattino. Dividerò il mio cibo e la
mia acqua con te, senza esitazioni. Ti garantisco la tua vita
importante per me, che in ugual modo di me ti stanno a cuore.
Sarò scudo per la tua schiena, e tu per la mia. Non ti
tradirò, né tu lo farai a me. Ti
considererò importante sopra ogni altro, e quando troveremo
problemi li risolveremo fianco a fianco. Questo è il mio
voto di unione per te. Questo è il patto dei pari.'....Che
ne dici?"
"EHm...Deu...non per essere critico o altro ma...bimba, mi sembra
quella una formula di un legame importante o qualcosa del genere...noi
stiamo cercando di crearci un futuro insieme, e questo è ok
ma..."
"Allora anche tu sei come mio padre..."
imbronciandosi
"No, no...NO! Calmati. E' solo che...andiamo...ricordi i nostri
discorsi sulle forme importanti e legami tra due persone?"
"Si, si...il contratto tra due persone in forma scritta o
promessa vincolante è una solo una prova di insicurezza, e
giurando si manifesta il chiaro sintomo di scarsa
fiducia...però Bri, ....niente..."
"Cosa ti preoccupa..."
posandole una mano su una spalla.
"..........che per quei diari o per altro, tu decida che è
meglio non vedersi più per questa schifosa guerra..."
"Perchè dici questo."
"Dopo che hai letto i diari...ecco...tu sembri strano..."
"Deunan..."
sorridendo scompigliandole i capelli
"Scusa, ok...non dovevo pensare a queste cose è solo
che...sapere che qualcuno tiene a te da pensare a un patto o
giuramento...è comunque una bella cosa per chi desidera non
essere dimenticato..."
"Temi di essere dimenticata?"
"Boh, forse...da quello che mi dici sempre...mio padre pensa sempre a
me per proteggermi e si comporta in quel modo schifoso ma..."
"NOn è schifoso l'esser duro con te per temprarti al
futuro..."
"Ma oltre lui, chi mi rimane..."
abbassando lo sguardo a terra.
"E' per questo che volevi quel giuramento?"
"Ho sbagliato, non dovevo..."
Briareos rise lievemente a quello che passava per la testolina della
ragazza. Ma aveva colto il messaggio.Anche se con tanta gente a vivere
nello stesso tetto, si sentiva sola. E aveva riposto i suoi sentimenti
verso di lui come speranza per sentirsi amata e pensata da qualcuno che
tenesse a lei veramente. Se lui in qualunque momento avesse cambiato
idea lasciandola sola, lei si sarebbe sentita definitivamente
abbandonata e giustamente piena di rancore. E non aveva tutti i torti.
Lui stesso senza Deunan al suo fianco, si sentiva solo fra altri
soldati. Cosa lo legava a lei era tanto impossibile da spiegare da
risultare incomprensibile per molti. Eppure era così,
insieme erano la forza dell'altro. NOn era la vicinanza fisica il
problema, e lui proprio con e per la ragazza che aveva
iniziato ad amare, aveva compreso quello che cercava di nascondere fino
all'incontro con Kirl vivendo da solo. Fuggiva da tutto eppure cercava
cosa sentiva di perduto nello stesso tempo. POteva considerare come
sbagliato cosa Deunan desiderava se lo era anche per lui?
"dammi la mano..."
allungando la sua verso di lei attendendo
Deunan senza capire fece cosa Briareos le chiese e strinse la mano
nella sua. Poi lui con l'altra posata sull'orologio di lei, le disse
che avrebbe mantenuto la promessa fatta fino al giorno prima e mai
l'avrebbe lasciata sola. Che stringeva con lei quel patto
perchè si sentiva di farlo per l'affetto verso di lei.
CHe insieme avrebbero trovato la loro strada.
"Questo
è il mio voto di unione per te. Questo è il patto
dei pari."
sorridendole
"Davvero?"
"Si bimba...non mi tirerò mai indietro da quello che
dirò...lo giuro..."
"Promettimi però un'altra cosa Bri..."
"Ehi, sto andando eccezionalmente contro il mio modo di vedere le
cose...non esagerare..."
"promettimi che resterai con me se e solo ti sentirai di farlo
davvero...se un giorno tu non dovessi più desiderare di
continuare la strada con me, non mi prenderai in giro e me lo dirai..."
"perchè dovrei fare una cosa del genere...sai che non
è da me cambiare idea se credo nelle cose..."
"Un legame è...molto più complesso di stare in un
gruppo di persone che si guarda le spalle e vive per convenienza,
è giusto?"
"Si...per questo considero i patti matrimoniali e simili solo prese in
giro..."
"Allora, se hai deciso di promettere non mi prenderai in giro? Non
farai come mio padre? Briareos io..."
"Sai che è così...Se non volevo averti vicino,
non lo avrei fatto. Kirl sbaglia modo di porsi e decidere ma anche lui
pensa a te. SOlo che lui lo fa come un padre, io come...una persona che
ti vuole bene in modo diverso..."
carezzandole una guancia con la mano sinistra
"Sei l'unica persona di cui mi fidi da affidarti la mia vita e il
cuore...so che non mi abbandonerai..."
portando una mano su quella di lui percependone il calore, per poi
baciare il suo orologio sul vetro
"Domani voglio vedere la solita Deunan però...non miss
broncio come adesso..."
Deunan rise, prese il suo zaino e si avviò ad andare dopo
averlo ringraziato dell'orologio e della promessa. POi si fermo, si
voltò e tornando davanti a lui allungò una mano
verso il viso del ragazzo, così da tiraro verso di lei. GLi
sussurrò all'orecchio qualcosa e poi gli diede un bacio
leggero, andando via.
Corse come una matta verso l'edificio degli ufficiali, si
arrampicò sulla parete dove il rampicante mal curato si
aggrappava alla griglia che avevano intallato per farlo salire verso
l'alto come sostegno nella crescita e arrivò alla finestra
della sua stanza. Buttò in un angolo lo zaino dopo averlo
vuotato e, camminado quatta come un gatto per i corriodi e le scale
fino all'ufficio di suo padre, usò la chiave che aveva fatto
duplicare dall'addetto della base spacciando l'originale per la quella
della propria camera. Invece, era dell'ufficio del padre.
Entrò chiudendo silenziosamente, andò davanti il
cassetto della scrivania e prima di sistemarli, fisso i diari uno
sull'altro fra le sue mani. Sapeva che quello che contenevano era il
pensiero di suo padre e il futuro che lui stava progettando per lei.
Senza parlargliene, senza sapere lei cosa desiderasse anche se il mondo
era uno schifo come le diceva sempre. E sapeva che obbligare Briareos a
quel giuramento era sbaglaito nei suoi confronti, ma non voleva
trovarsi da sola. Sola senza nessuno che tenesse lei, di altre persone
non le importava nulla. Suo padre non era un estraneo , ma lo
tollerava. Per via dei suoi obblighi e imposizioni. E non voleva capire
che lei poteva costruirsi qualcosa da sola. Ma Briareos era un capitolo
diverso. Perdere Briareos non sapeva neanche lei stessa cosa poteva
portare dentro se stessa.
Deunan li rimise al loro posto, chiuse il cassetto e si
voltò verso l'ampia finestra dietro di lei, chiedendosi se
qualunque cosa fosse successa, il calore che sentiva nel cuore quando
stava con Briaores l'avrebbe avuto sempre vicino o sarebbe andata come
voleva suo padre.
Briaores guardò verso il telo alle sue spalle, la
fondina che Deunan gli aveva regalato era posata là e
si avvicinò, rimase fermo massaggiandosi
la nuca come a togliersi un peso doloroso senza capire quale pensiero
fra quelli che scorrevano nella mente aveva il sopravvento in quel
momento. Aveva fatto bene a fare quella promessa a Deunan se lui stesso
nei giuramenti non vi credeva? A darle quella speranza di affetto non
sapendo quale situazione avrebbe trovato anche solo l'indomani? Alla
fine, si mise seduto sul telo e rimase, a gambe conserte e le braccia
sulle ginocchia a ripensare a cosa gli disse all'orecchio.
"Anche io con te non so cosa sia la solitudine, bimba..."
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Capitolo 7 *** Missione ***
fic2 cap7
Ho avuto poco tempo e
ogni volta che riprendevo il capitolo qualcosa non mi piaceva. HO
diviso il capitolo in due per non farlo troppo lungo e confuso e spero
a giorni di inserire le altre cose.
******************************************
La sveglia, data da un soldato con la tromba,
chiamò tutti alle cinque e trenta di mattina,
iniziando i primi turni giornalieri alla base. Deunan sapeva che il suo
turno di allenamento per quel giorno era a metà mattina,
quindi
si voltò nel letto e tornò a dormire, sapendo che
la
sveglia che aveva sul comodino si sarebbe attivata per tempo.
Kirl, ormai sveglio da un'ora, rispose al telefono del suo ufficio
ricevendo un ordine dall'Organo di controllo Americano per l'ordine di
Polizia, che si occupava di monitorare e proteggere le città
sotto l'amministrazione dello stato americano e nello stesso tempo era
a capo su tutti i gruppi e le basi militari del paese. Kirl non poteva
quindi rifiutare un loro ordine, non dopo il problema che si era creato
per la chiusura della sua base. AL termine della chiamata,
impiegò mezz'ora per decidere il da farsi,
visionando ogni
scheda personale dei migliori membri del suo gruppo speciale. Aveva
otto uomini ben addestrati, che solitamente divideva in fouru-cell, un
gruppo di quattro persone che veniva impiegato tutto insieme per una
sola missione. Era il metodo americano. E stranamente, per la prima
volta nella sua vita, Kirl ricevette l'ordine di utilizzare il metodo
two-cell, a due elementi a gruppo. Se prima aveva due gruppi, ora
secndo gli ordini poteva disporne di quattro. Ma non ne era contento,
significava per lui cambiare un modo di lavorare che conosceva da
sempre senza aver addestrato nessuno prima. Dopo aver impilato su due
file le cartelle in base al bisogno, chiamò il capitano e
chiese di chiamare Briareos, Ward,
Cox,Diaz, Lee e Deunan.
Briareos si svegliò di colpo sul telo, imperlato di sudore e
con
il fiatone. Si passò una mano sul viso cercando di capire
cosa
lo aveva turbato nel sonno. Ma non riuscì a
ricordare nulla. Il sole si era già alzato e si
chiese da
quanto tempo dormiva nel capanno scordandosi di tornare in camera. Si
ricordò dell'orologio e guardò, segnava le
sei e un quarto e si diede dello stupido per essersi appisolato
dimenticandosi della sveglia. In fretta corse verso l'edificio dove
Kirl gli aveva assegnato la camera e entrò, trovandosi
faccia a faccia con Gigars che quasi lo investiva. Quando Briareos gli
chiese il motivo della sua visita, Gigars gli disse che stava andando a
cercarlo in camera ma nessuno gli aveva risposto e sarebbe tornato al
pub per la sua solita, sonnolenta giornata a bere. Il ragazzo si
guardò intorno, altri alloggiavano lì ma
fortunatamente sembrava non esserci nessuno nei paraggi. Lo spinse
verso le scale e poi, con cautela, andò nel suo alloggio
all'ultimo piano. TUtto suo.
"Però ragazzo, bell'alloggio. Complimenti. Io ho solo una
stanza ma tu...hai soggiorno, bagno, mini cucina, balcone che guarda
oltre il muro...oh, la camera da letto! E' qui che giochi al dottore
con la signorina?"
"Smettila Gigars. Sai bene che lei non può venire e io non
posso andare da lei e no, non esiste giocare al dottore visto che
ancora ha sedici anni."
GIgars rise mentre Briareos corse in bagno e si preparò per
fare una doccia veloce. L'uomo in là con gli anni si
sistemò sulla poltroncina della camera da letto e si
preparò il sigaro mentre parlava con il ragazzo che si
svestiva con la porta socchiusa per sentirlo meglio. Quando Briareos
sbirciò, gli disse che preferiva evitare fumo in camera,
entrando poi nella doccia.
"Ehi, non ci stai mai che ti frega...sempre con la mania dell'ordine e
precisione. E pensare che quel piccolo demonietto è chiamata
anche 'tornado distruttore'...non riesco davvero a vederti a vivere con
lei. Eh eh! Tu sistemi e lei distrugge. E comunque, se non vado errato,
lei ha quasi diciassette anni e di questi tempi le ragazzine sono
sveglie e adulte in fretta. Cosa ti trattiene?"
"Sono uno con la testa sulle spalle, non ci tengo a essere considerato
un certo tipo di uomo. Quelle cose le lascio ai malati di mente."
Gigars accese il sigaro ridendo, mentre sentiva l'acqua scorrere
nell'altra stanza. Si guardò intorno, la stanza era semplice
e ordinata. Non sembrava affatto occupata da qualcuno ma una di quelle
in affitto a studenti appena riordinata. Quadri insulsi alle pareti,
mobili per la biancheria e ninete più. L'uomo si
chiese da dove venisse Briareos se non aveva dormito in camera. POi,
l'occhio gli cadde sul letto dove Briareos aveva buttato di corsa le
cose che aveva addosso prima di andare a spogliarsi. Vide l'orologio
che gli aveva dato, il portafoglio, le chiavi e una fondina per pistola
con accanto un'altra vuota e più nuova. La prese, la
osservò e si chiese perchè ne tenesse due
addosso.
"Briareos, non so a quali malati di mente ti riferisci ma da parte mia
non ti giudicherei lo sai."
"Lo so bene come verrei considerato. Quali termini potrebbero
affibbiarmi vediamo...depravato, perverso, pervertito e poi...ah si,
pedofilo...quale preferisci? Per quanto tu abbia ragione, non ci tengo
a fare stronzate se non sono sicuro"
"Non lavoro da anni, ma di certo da quello che ho visto, dopo la guerra
la situazione sulla moralità e etica dei diritti della
persona sono andati a farsi benedire. Se devo dirla tutta, quel piccolo
demonietto è forse una delle poche che ancora non fa la
reginetta delle strade. Se capisci cosa intendo."
"Deunan non è tipo da finire così."
ridendo mentre chiuse l'acqua.
"Briareos, per quanto quel mini terrore abbia il suo carattere e non si
faccia mettere i piedi in testa, è pur sempre una ragazzina.
Inoltre quando è morta sua madre aveva dieci anni. Se non
fosse stato per Kirl, adesso la potresti trovare a battere per strada.
E sono serio. Per quanto lei odi suo padre, non ha idea di cosa
significa restare soli in un mondo post guerra o peggio, quando per
guadagnare bisogna vendersi. O sbaglio?."
Briareos uscì con gli abiti puliti e un asciugamano a
tamponare i capelli. Fissò l'uomo, mentre frizionava la
testa rimurginando sulle sue parole.
"Briareos, sono contento che tu abbia sale in zucca e sopratutto per
evitare problemi con il tuo amico, e padre di lei, ma...sei serio con
lei o no? Non per essere fastidioso ma sappi che, seppur contento della
tua scelta morale, una relazione è sempre una relazione.
COme quando ne abbiamo parlato, non posso capire cosa ti spinga a
credere che sia importante averla vicino, ma sei sicuro che sia la
scelta giusta?"
"Comprendo cosa vuoi dire e ti assicuro di si...La mia vita
è cambiata il giorno che Kirl mi ha proposto di unirmi a lui
per lavorare insieme. Certo, l'opzione Deunan non cèra ma ti
assicuro che lei è l'unica persona che mi ha portato a fare
questa scelta. Dopo che sono tornato da quel regalo di Kirl,
ho scoperto che io e lei abbiamo gli stessi desideri, la pensiamo in
modo simile e ce la intendiamo molto bene."
"Hai pensato che forse...è solo perchè in pratica
l'hai cresciuta tu? CApiamoci, Kirl te l'ha affidata perchè
la proteggessi per parecchi anni. Avete vissuto sotto lo stesso tetto
anche solo tu e lei mentre Kirl lavorava. Con Kirl sei stato il suo
addestratore...forse siete così legati per questo motivo?"
"QUindi tu pensi che dopo un anno io sia stupido a tal punto per
l'addestramento da..."
"No, aspetta. NOn è questo che volevo dire. Andrò
al sodo. Tu ami questa ragazzina oppure è solo
perchè è l'unico elemento femminile che ha ti
scosso?"
Gigars rise fissando il ragazzo che si era ormai preparato. Briareos
iniziava a spazientirsi per l'ovvietà di quel discorso.
Oltretutto, la cosa Briareos la sapeva bene, doveva solo capire quanto
foss eimportante Deunan per lui. E di tempo ne aveva, finchè
non fossero riusciti ad andar via.
"Gigars, onestamente usare il termine amore e innamorato non
è da me. Sono termini troppo sfruttati e difficili da
spiegare. Ti dico solo una cosa. DOpo che sono tornato sei mesi fa,
dopo averla conosciuta e visto tanta distruzione per il niente, ho
scoperto di voler cambiare vita. QUando abbiamo parlato quella notte,
abbiamo decise di trovare il nostro paradiso. Insieme. Mi basta questo."
"Paradiso? Il vostro paradiso? Briareos, di cosa stai parlando. Quale
paradiso puoi trovare là fuori? Vuoi andare in quale posto a
questo mondo, se non esiste nulla?"
"QUalunque posto può essere un paradiso se lo si considera
tale. TU non sei stanco di questo mondo? Io si, fin da ragazzino sono
stato addestrato e obbligato a portare la guerra. Se posso cambiare
tutto ciò, voglio provarci. Non voglio più
discuterne, Gigars."
Briareos aprì la finestra fissando male il sigaro ormai
quasi finito, per poi dirigersi verso la porta. Gigarsi si
alzò, poi guardò di nuovo il letto e si accorse
della fondina lasciata là. Briareos aprì la porta
e attese l'uomo per uscire, ma questi gli chiese come mai aveva
cambiato la fondina che era quella ricevuto dal governo per svolgere
una missione ben pagata e che aveva tenuto per anni.
"E' un regalo di Deunan.Ora devo andare"
"Non arrabbiarti ragazzo mio. Se ti pongo delle domande è
per via della mia delusione nel vederti cambiato."
"NOn sono cambiato, ma per favore non parliamo più almeno
per oggi. NOn è giornata e sono in ritardo..."
"Si invece. E lo hai detto anche tu. Hai nuovi sogni? Nuovi desideri?
Vuoi una vita che ti soddisfi? NOn ti fermo, ma stai attento
perchè è sempre una ragazzina. TUtto qui. Ci
vediamo...ah aspetta. Ero venuto per dirti che ho mantenuto la mia
promessa. Attendo che tu mantenga la tua..."
Gigars mentre parlava si dirigeba verso il corridoio, e prima di
scendere le scale si voltò verso Briareos parlandogli
seriamente.
"Hai quello che chiedevi, ora tocca a te. Non fare stupidaggini. Ci
sentiamo"
Briareos rimase a fissare la schiena dell'uomo finchè non
sparì. Aveva ragione, dannatamente ragione, ma nello stesso
tempo anche lui era serissimo. Trovare il paradiso che lo tenesse con
Deunan, lontano dallo schifo che li aveva travolti nella vita portando
loro solo dolore. E quella era la loro rivalsa, la dannata rivincita su
tutto quello che gli era stato tolto dalla vita. Mentre Rifletteva, il
Capitano lo raggiunse per le scale per avvisarlo di essere in ritardo
per la riunione con Kirl. Briareos raggiunge l'ufficio di Kirl, venendo
anche rimproverato davanti gli altri interessati.
"Briareos, non immaginavo che proprio tu arrivassi in ritardo!"
mentre il ragazzo si sistemava in piedi al suo fianco di fronte gli
altri.
"Scusa Kirl, ho avuto un imprevisto. Scusate anche voi..."
rivolgendosi agli altri presenti tra cui Deunan, che scambiò
con lui uno sguardo dubbioso.
"Bene, signori vi ho chiamato perchè hanno richiesto il
nostro intervento per una questione scottante. E' stato rivendicato
poche ore fa un attentato al Palazzo Bioss, dove era in corso un
incontro con le delegazioni di altri paesi per decidere la miglior
condotta post guerra tra Giappone e India. Dopo che il conflitto
è stato sedato, gli effetti sono caduti come macigni
sull'economia e relazioni internazionali. Nell'attentato sono morti due
delegati, treta persone tra giornalisti e guardie del corpo e alcuni
manifestanti contro il potere politico. Alcuni membri di questo gruppo
ancora senza nome, sono morti, altri sono scappati. Mi è
stato comunicato poco fa che due sono stati presi e dopo un
interrogatorio, si è scoperta l'ubicazione degli altri. Si
trovano in un vecchio hotel ormai in procinto di chiudere
anche ha ancora clienti. Il vostro compito è quello di
stanare quella gentaglia e prenderla preferibilmente viva. Secondo il
titolare non ci dovrebbe più essere nessun cliente
all'interno ma non si sanno ulteriori notizie e la polizia teme abbiano
qualche dipendente come scudo..."
"QUAnti piani è questo hotel?"
chiese Diaz
"Otto piani. Capirete che sono tanti e potrebbero essere in qualunque
luogo dell'edificio. Ho già scelto la formazione. Mi
è stato anche chiesto di dividere le squadre in two-cell
vista la missione. Anche se con riluttanza, devo eseguire gli ordini.
Le seguenti coppie opereranno separatemente dalle altre, utilizzando
solo le nostre solite vie di comunicazione per gli aggiornamenti e
ordini. La prima che sarà anche squadra di testa, Briareos e
Deunan. Seconda squadra con Ward e
Cox. per ultima Diaz e Lee. Avrei potuto usare una squadra ulteriore ma
la terrò come riserva nelle vicinanze..."
Nel sentire la notizia Briarteos e Deunan si fissarono a guardarsi
mentre gli altri membri del vecchio team protestavano per il cambio
improvviso senza addestramento opportuno. Dopo che Kirl
spiegò i particolari ordinando loro di prepararsi
perchè sarebbero partiti entro un'ora e mezza, chiese a
tutti di lavorare al loro meglio e attenersi ai suoi ordini tramite
auricolari ma la priorità in sua assenza l'aveva Briareos
come alpha del gruppo. Quando li congedò, chiamò
Deunan e le chiese di fermarsi. Usciti gli altri, Kirl
iniziò a spiegare alla figlia quel'era il suo compito.
"NOn fare errori, non fare di testa tua e segui le direttive di
Briareos. Qualunque cosa possa accadere a Briareos, tu sei il suo
secondo. Voglio darti questa opportunità per testare le tue
abilità. SOno anni che ti alleno. NOn fare stronzate Deunan."
"Si papà. Farò del mio meglio"
con aria stufa
"... è stato un ordine e devo eseguire.... Le squadre a
coppia non mi sono mai piaciute perchè rischiano entrambi,
rispetto a un gruppo a quattro che opera autonomamente l'un dall'altro.
Ogni membro ha il suo compito e lo esegue, se accade qualcosa gli altri
tre continuano il loro lavoro. Qui invece si opera in due e si rischia
in due...COmunque, Imamgino che tu sia contenta di essere in coppia con
Briareos...."
fissandola in volto.
Deunan passò da suo padre con lo sguardo a Briareos e
viceversa. Disse che per lei era come per la squadra a cui era abituata
e chiese se vi erano altre direttive. Kirl la mandò a
prepararsi e rimase solo con Briareos che fissò serio
l'amico mentre accendeva una sigaretta. Rimase serio
dondolandosi con la poltrona mentre il ragazzo, al suo fianco,
aspettava nervosamente una reazione o una parola.
"Briareos...trovi che io sia troppo severo con Deunan?"
"Solo quando in addestramento tendi a volerla trattare come gli altri
più esperti e adulti..."
"Si lo so, ma io voglio sapere se sono stato troppo...non da genitore
nell'inserirla in questa missione e per giunta solo con te..."
"NOn riesco a capire..."
"Mia figlia è un pericolo su due gambe e lo sanno tutti. Per
giunta, da nostri vecchi discorsi, girano voci su qualcosa tra
te e lei e...con questa missione non vorrei che lei... la
vedesse come l'opportunità di stare sola con te...una
novità imprevista che vi agevola..."
"Una volta per tutte Kirl, cosa stai pensando!"
sbattendo la mano sul tavolo nervoso
"Sei il mio braccio destro, ma non so cosa ti passa per la testa da
quando sei tornato da quell'addestramento che ti ho regalato. Andiamo
Briareos non sei un ragazzino. Hai più di venti anni, sai
bene a cosa mi riferisco. Oggi il gruppo di pattuglia della zona ovest
è andata su mio ordine a San Francisco e là hanno
trovato la polizia locale in tutta antisommossa, intenta ad arrestare
malavitosi che tra una cosa e l'atra sfruttavano donne e ragazze. Due
poliziotti hanno chiesto ai miei uomini un aiuto per prendere delle
ragazze e quando sono arrivati in quella strasda malfamata, ragazzine
dagli undici anni fino ai diciannove, battevano in attesa di clienti.
Alcune in pessime condizioni. E quando se ne sono andati non hai idea
cosa mi è passato nella testa, pensando a cosa poteva
accadere a mia figlia se io non l'avessi portata via. Poteva essere una
delle tante. E poi sento che tu, l'uomo a cui ho dato la mia stima e ha
nove anni più di lei, potrebbe fare stronzate con mia
figlia. COsa dovrei pensare? Non l'ho protetta e le ho insegnato cosa
so, perchè finisse come quelle con cui stavi prima che
venissi con me. E non voglio sapere la tua vita privata ora..."
"Kirl, una volta per tutte. Deunan è importante per me, ma
non farei mai quello che temevi allora e ancora adesso.
COntinuerà a stare sotto la tua protezione e non
finirà mai come le altre che sono obbligate a fare quella
vita. SOno il primo a volerle evitare questo. CHiudiamo il discorso"
"Hai i capelli bagnati e sei arrivato in ritardo...dove sei stato?"
"Nel mio alloggio..."
"Ti ho fatto chiamare là ma mi hanno detto di non averti
trovato.."
"Ero uscito, sono andato a fare uno dei miei allenamenti. Sono tornato
e mi sono fatto una doccia. Devo riportare altro della mia giornata?"
"No, non servirebbe...Dovè che ti incontri con lei. Lo so
che lo fate. Voglio solo sapere dove e non ti darò
più alcun disturbo su questa storia."
"Kirl..."
"Vai a prepararti. Entro un'ora e mezza dovete essere pronti a partire"
Briareos disse a Kirl di continuare a dargli la fiducia che aveva
maturato negli anni nei suoi confronti. GLi promise che se qualcosa
fosse cambiato, lui sarebbe stato il primo a saperlo e si
congedò, andandosi a preparare. Non trovò nessuno
in giro e tornò nell'alloggio uscendo dall'armadio la tenuta
antiproiettile per le missioni speciali. Scelse le armi personali e si
vestì. Quando all'ora stabilita ritrovò tutti
davanti il camion che li avrebbe portati all'hotel, Deunan lo
fissò cercando spiegazioni al uso pessimo umore. Briareos
però scosse la testa e lei capì. QUando Kirl li
raggiunse per l'ultimo discorso prima di entrare in azione, diede loro
armi e equipaggiamento e li osservò salire in fila sul
mezzo. Disse in disparte a Briareos di non deluderlo e gli diede una
pacca sulle spalle. Briareos dopo aver cercato di togliersi di dosso il
nervosismo, diede le disposizioni di azione mentre erano in movimento
verso la loro meta e organizzò l'operazione di
infiltrazione.
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Capitolo 8 *** Casini ***
fic2 cap8
Ecco la seconda parte. E' stato difficile scriverla perchè
per poco tempo a disposizione ho scritto le parti in giorni diversi,
quindi rendere tutto semplice e scorrevole non è stato
facile.
********************************************
Il mezzo, ove i gruppi stavano rivedendo la missione sul
tavolino estraibile dove Briareos aveva posato le piantine dell'hotel,
sfrecciava verso San Francisco con priorità massima.
COmpletamente nero, blindato e parecchio rumoroso, il mezzo rimaneva in
contatto con la base aggiornando Kirl ogni dieci minuti.
"Essendo tre squadre, ci divideremo i piani da controllare. Il quarto
gruppo che si trova con noi, quindi Acosta e Avila, resteranno nel
punto di estrazione ad attendere ulteriori ordini. I gruppi dei primi
tre piani e le scale verso il quarzo saranno affidate a Ward e Cox, i
piani dal quarto fino al sesto e scale verso il settimo a Diaz e Lee e
infine dal settimo piano fino al terrazzo saranno controllati da me e
Deunan. Il terrazzo sarà il nostro punto di
estrazione, al segnale arriverà un elicottero per portare
via eventuali ostaggi o la squadra di copertura. Ci sono domande?"
Cox chiese se ci fosse la possibilità che i terroristi,
mentre loro controllavano, potevano fuggire nei piani superiori
cogliendo di spalle l'altro gruppo. Briareos ricordò che
essendo un gruppo scelto, doveva sapere come agire in qualunque
situazione, portando agitazione nel gruppo. Briareos chiarì
che, essendo nel mezzo erano consapevoli del lavoro da svolgere e
accettavano qualunque accadimento potesse avvenire da quel momento in
poi, basandosi sulle proprie capacità ed esperienza. Erano
militari, non scolaretti e chi non accettava o aveva paura, doveva
renderlo noto immediatamente per sostituirlo. TUtti decisero di evitare
ulteriori questioni tranne Diaz che puntualizzò come, dopo
l'attentato, quei terroristi si erano dimostrati dei professionisti e
solo tre squadre in campo era un suicidio. Briareos chiuse ogni
commento affermando che, come prima, dovevano scegliere prima o restare
nel mezzo lasciando ai veri professionisti il lavoro.
Quando la discussione terminò, ognuno si sistemò
a sedere sui sedili imbottiti preparando armi e equipaggiamento,
parlando tra loro. Briareos ricordò a Deunan come muoversi e
di rimanere al suo fianco qualunque cosa accadesse.
"Bri..."
"Dimmi..."
"Oggi prima che arrivassi nell'ufficio di mio padre, ho assistito a una
telefonata. Mio padre declinava un invito di caccia alla volpe...cosa
si fa nella caccia alla volpe?"
Briareos si voltò stranito mentre sistemava la cintura con
le armi, osservandola controllare la SIG-Sauer P226 che per lei era
più agevole per le mani piccole. Quando lei si accorse di
essere osservata, incrociò il suo sguardo con aria
interrogativa e rimasero in silenzio. Briareos si accorse che lei aveva
al fianco, poggiato al sedile un M4A1 e le chiese di consegnarglielo,
dandole invece un MP5SD3, più maneggevole per un corpo
più minuto per il rinculo.
"...allora, cosa si fa nella caccia alla volpe?"
"...si caccia la volpe! SI usano i cani, i fucili da caccia e le
trappole..."
"si usano trappole? Per cacciare le volpi?"
"Si. Si usano trappole come tagliole, fumo, esche ect..."
"E cosa sono..."
"Le tagliole sono meccanismi in ferro che si lasciano sotto fogliame o
altro nel bosco e si attende che l'animale vi metta la zampa che resta
bloccata, e alcune volte per la forza del meccanismo si rompe l'osso.
Il fumo si usa se si trova la tana. Le volpi vivono in buchi nel
terreno e se si trova, si usano oltre animali come furetti e cani che
possono entrarci, anche il fumo. Si accende un fuoco controllato
davanti la tana e si aspetta che il fumo costringi l'animale a uscire
da un'altra entrata nascosta e si prende. Le esche sono animali morti
lasciati in un angolo sotto trappole che catturano l'animale..."
"E' terribile. In pratica quella povera volpe viene torturata..."
"EHm...possiamo dire così..per molti la caccia è
divertimento. Per loro gli animali sono cose!"
"E mio padre da quando caccia?"
"Non credo che l'invito fosse per cacciare proprio. DI solito dopo la
caccia si mangia e cucina in loro. Magari volevano invitarlo per una
sorta di campeggio di un pomeriggio..."
"Tu sei mai stato a caccia?"
"Non proprio...quando venico addestrato al Kgb molte volte eravano in
zone isolate o fuori città e se eravamo soli dovevamo
mangiare. Ci sono state volte in cui ci siamo dovuti procurare il cibo."
"selvatici?"
"Si. esatto."
"Sei piuttosto vago..."
"Diciamo solo che vorrei evitare di ricordare quei giorni..."
GIunti nelle vicinanze dell'hotel, si ritrovarono tutti sotto la tenda
preparata dalla polizia locale per gestire la situazione. Senza troppi
preamboli Briareos ordinò che non vi fossero comunicazioni
tra loro nell'edificio e di attendere notizie senza irruzioni
nè altro. Chiese se le informazioni sull'hotel delle
piantine erano confermate, scoprendo che negli anni la parte posteriore
era stata mofidicata, inserendo scale in ferro per essere al passo con
le leggi. Briareos ordinò alle squadre due e tre di
utilizzare le scale per entrare ispezionando le stanze da quel lato dal
di fuori per poi entrare, lui e Deunan avrebbero optato per la scalata
dell'edificio. Al gruppo quattro, ordinò di usare le corde
come loro per arrampicarsi ma dal lato delle scale, così da
essere tutti divisi, e iniziare l'arrampicata dopo che le altre due
squadre fossero entrate.
RImasti soli, il ragazzo chiese a Deunan di fare attenzione alle
finestre e con i ganci lanciati e appigliati al tetto, iniziarono a
scalare l'hotel. Lontano dalle finestre, i due giunsero fino al settimo
piano
e con appositi attrezzi, forzarono una finestra cercando di non rompere
il silenzio all'interno. Briareos entrò nella stanza,
provando a non fare rumore con la finestra parecchio vecchia e
cigolante.
"Sh, quatti quatti come gatti, Bri..."
Briareos fissò Deunan con sguardo accigliato, facendole
capire senza fiatare di non parlare più e, impugnato il
fucile, controllò il bagno e poi andò verso la
porta chiusa che sboccava verso il corridoio. Deunan si
portò di fronte a Briareos, con la porta che apriva davanti
a lei e attese il suo ordine. Controllato lo spioncino,Briareos rimase
in attesa di rumori per qualche minuto, per constatare se qualcuno li
stesse aspettando fuori. Quando capirono che non vi era nessuno, Deunan
si decise a parlare sottovoce.
"Bri, non sarebbe meglio utilizzare lo scanner?"
"Deunan!"
"utilizziamo il rilevatore di calore all’infrarosso...li
possiamo stanare subito senza perdere troppo tempo..."
"Affidarsi troppo agli strumenti è controproduente. E lo
sai..."
"Non sappiamo quanti sono e se hanno ostaggi!?! Se ci scoprono potremmo
metterli in pericolo."
"Prima controlliamo fuori..."
Deunan sbuffò mentre Briareos apriva la porta lentamente.
Avanzarono cautamente verso la stanza successiva, controllando ogni
angolo e il corridoio. Una esplosione fece vibrare il pavimento e
Briareos arretrò, coprendo Deunan con un braccio buttandosi
spalle al muro. Il silenzio dopo divenne raggelante.
"DA dove veniva...il piano sotto?"
"Anche due..."
"Usiamo il rilevatore di calore all’infrarosso. NOn possiamo
aspettare ancora!"
"Lukin, sono Ward. Cè stato un problema con le scale del
quarto piano. COx non si è accorto di una trappola 'body' ed
è ferito alle gambe. L'ho portato via in una stanza ma ho
l'impressione che ci sia qualcuno fuori che ci stia
cercando...richiediamo supporto."
Briareos sentito il messaggio rispose subito, mentre teneva ancora
Deunan dietro di lui proteggendola con un braccio controllando il
corridoio.
"Ricevuto. FAremo da diversivo, voi cercate di tornare alle scale
esterne. Vi mando la quarta squadra."
Briareos corse verso le scale per controllare i piani in basso, poi
chiamò la quarta squadra e ordinò loro di
attenderli per poi andare al terzo piano ad aiutare l'altra squadra.
COn Deunan si recò verso il terrazzo.
"Lukin? E chi sarebbe..."
seguendo il ragazzo controllando a intervalli dietro di sè
"IO..."
"Ma tu non ti chiami Lukin.."
"E chi potrebbe dire il contrario? Usare nomi scelti per ogni
missione è importante per garantirsi la sicurezza
personale...ti avevo istruita su questo mi pare..."
"Si, si...allora io come potrei chiamarmi?"
"Sicuramente Demon..."
"Demon? Come demone?"
"No, DEMOS... Dal greco, significa 'terrore'"
"Scemo..."
facendogli la linguaccia, facendolo sorridere.
Arrivarono al terrazzo e Briareos illustrò brevemente alla
quarta squadra la situazione. Cox chiamò il ragazzo,
dicendogli che non potevano uscire perchè al piano di sotto
i terroristi si erano asseragliati in massa sentito il boato,
radunandosi dalle scale. Per paura di essere presi all'esterno mentre
si trascinavano giù, erano rimasti bloccati nella stanza
scelta, lontana dalle scale esterne. Briareos disse loro di sistemarsi
e attendere, che stavano per scendere a sorpresa e prenderli
senza rischi.
"Ok, voi due andate al piano due e cercate di portare fuori quei due.
Io e Deunan scenderemo al terzo e proveremo a spingerli verso il basso
così che la polizia possa intervenire nella hall.."
"VA bene. Vi avviseremo per ogni cosa che troveremo. Copriteci le
spalle quando arrivate..."
"Ok, Deunan noi..."
"Che succede..."
chiesero la squadra quattro
"Deunan..."
Briareos si ritrovò solo mentre mandava la squadra in
soccorso dell'altra. I membri della squadra quattro rimasero interdetti
guardandosi intorno, non riuscendo a trovare la ragazza. Briareos
controllò le scale da dove erano venuti ma non
trovò nessuno. ALlora la chiamò nell'auricolare
in preda all'agitazione.
"Eccomi, sto raggiungendo il secondo piano..."
"Dove diavolo sei!"
tornando verso le scale di corsa.
"Alla facciata ovest..."
Briareos tornò verso il terrazzo, aiutato dalla squadra
quattro per capire dove fosse. Poi Avila chiamò il ragazzo
indicando verso il basso, dicendogli di seguire la corda. Briareos si
sporse dal cornicione privo di protezione e vide Deunan intenta a
calarsi verso il basso legata a una corda, legata in cima a un gancio
trovato nel muro che conduceva alle scale. Quando lo vide, lei
agitò un braccio dondolando nel vuoto e Briareos si
schiaffò la faccia in preda alla rabbia.
"DA dove ha preso la corda?"
i due uomini con lui gli fecero notare una specie di stanzetta-riposto
per la manutenzione con altre corde.
La quarta squadra chiese cosa fare, Briareos sudò
freddo temendo che il gancio potesse sganciarsi e ordinò ad
Avila di tenere la corda finchè non fosse entrata, chiamando
l'altro a seguirlo. Urlò ad Avila di raggiungerli dopo.
"Deunan cazzo...occhio che sono al secondo piano..."
"Calmati, so cosa sto facendo..."
"No, non sai che stai facendo. Non sei coperta e sei andata contro i
miei ordini. Cosa cazzo ti è venuto in mente di allontanarti
da me..."
"Lasciami fare...cazzo li sento..."
"Deunan io non....Deunan...Deunan..."
La comunicazione venne interrotta e Briareos si precipitò
verso il terzo piano. Sembrava deserto e con Acosta
ispezionò le camere finchè non trovarono su un
letto molti pacchi di cellophane con della polvere bianca.
"Cocaina? Eroina? secondo te che cosa è Lukin...."
"Forse, droga comunque..."
"la lasciamo così?"
"No, tu inizia a scendere, io la nascondo così se torna
qualcuno non può trovarla e farà di tutto per
cercarla, finendo sotto il nostro mirino..."
"Ricevuto"
L'uomo uscì, lasciando Briareos solo. FAcendo attenzione a
non ritrovarsi un terrorista alle spalle, prese il cellulare e
chiamò una persona. Parlò con questa sottovoce e
poi, preso un lenzuolo, nascose parecchi pacchi e li lanciò
nel cassonetto della spazzatura sotto la finestra, che aveva visto
quando scalò con Deunan la parete. Ricordatosi di lei, e
maledicendo la testardaggine della ragazza e la sua pazzia nel voler
credere di farcela da sola, si ritrovò al terzo piano per
raggiungerla. Chiamò Deunan ma nessuna risposta. Nessun
rumore di sparatorie ne altro e la cosa gli diede speranza di non
vederla in infermeria o peggio. Pregando che non le fosse accaduto
nulla, contattò Avila. Quando si incontrarono a
metà corridoio, uno strano fumo entrò da una
finestra alle loro spalle e corsero a controllare. Dal piano di sotto
da due finestre si levava del fumo nero e acre e Briareos si
gettò verso le scale con un nodo alla gola. Alcuni
terroristi finirono sotto il fuoco di Briareos e Avila, mentre altri si
barricarono nelle stanze del piano. Nel corridoio, in fondo, le tende
color marrone scuro iniziarono a incendiare anche la carta da parati,
rendendo impossibile passare per le finestre o raggiungere le scale in
fondo. Briareos chiamò Deunan disperato, finchè
non si sentì chiamare alle spalle. Deunan uscì da
una stanza-deposito per le cameriere aprendo la porta e disse loro di
aspettare nella stanza con lei. Briareos dopo averle dato un pugno in
testa con conseguente lamentela, chiese dove fosse Acosta. GLi disse
che lo aveva incontrato ed era alla fine delle scale verso il primo
piano per fermare chi fosse riuscito a scendere.
"COme ti è venuto in mente di ignorarmi e fare di testa
tua..."
"NON ti arrabbiare, li staniamo!"
"Che vuoi dire?"
"Ho chiesto al capo della polizia di appostarsi fuori le finestre e
quando si spaventaranno del fuoco che potrebbe raggiungerli,
scapperanno dalle finestre...come per cacciare le volpi no?"
con un sorriso innocente
"Parleremo a fine missione della stronzata che hai fatto. Kirl mi
ammazzerà, lo capisci?"
"Scusa..."
Briareos la vide sinceramente pentita del gesto e cercò di
rimangiarsi le parole che voleva urlare per la situazione.
Chiamò Acosta e gli ordinò di raggiungerli, poi
con l'uomo si posizionarono ognuno davanti una porta e urlarono di
arrendersi o sarebbero andati via lasciandoli al fuoco. Quando ormai
mezzo corridoio era in preda alle fiamme, e due delle stanze dove erano
asseragliati i terroristi erano quasi prese, si udì il
frantumarsi di vetri misti a urla. Briareos a coppia con Deunan,
sfondò alcune porte imitati dal quarto gruppo per arrestarne
alcuni vivi. MOlti si buttarono a terra chiedendo di non lasciarli
bruciare, altri si gettarono dalle finestre sperando di farla franca.
Quando Briareos uscì con i suoi uomini e alcuno terroristi
contento almeno per non aver messo in pericolo ostaggi,
trovò il capo della polizia intento a parlare al telefono,
chiamandolo.
Deunan rimase in disparte vicino il mezzo con cui sarebbero tornati
alla base, finchè non incrociò gli occhi di
Briareos parecchio arrabbiato. Attese tutti, che la fissarono in modi
differenti e partirono per tornare alla base. Durante il tragitto
nessuno disse nulla, solo aiuti per il ferito ma nessuno prese la
parola per commentare la missione. GIunti dopo venti minuti di viaggio,
ricevettero il ben tornati da Kirl che disse al ferito di recarsi
subito in infermeria. Agli altri disse di andare a cambiarsi e
consegnare per il giorno dopo il rapporto, ma li avrebbe voluti vedere
a singolo prima del rapporto. RImasero solo Briareos e Deunan. Kirl
fissò il ragazzo carico d'ira e lo rimproverò
aspramente per quanto accaduto. Era stato avvisato di tutto dopo la
missione da Briareos stesso ma anche dal capo della polizia, prima che
tornassero tutti al mezzo. Briareos chiese scusa affermando che le cose
erano precipitate senza che potesse far nulla.
"QUindi mi vuoi dire che le cose sono precipitate e tu non te ne sei
accorto?"
"Bè, non è così, io..:"
"Aspettate. Papà è colpa mia, non prendertela con
Briareos..."
"Zitta tu. Ti sei allontanata da Briareos, hai preso una fune e ti sei
calata come una pazza fuori da un palazzo di otto piani, da sola hai
raggiunto i terroristi, hai incendiato uno schifoso hotel che fra poco
chiudeva solo per giocare a cacciare le volpi... Ma che hai in testa!
SAi a cosa porta la tua bravata? Dovremo risarcirli? FIno a dieci
minuti fa, il quarto piano era preso d'assalto dalle fiamme. Tre piani
divorati!"
Le urla di Kirl echeggiarono per tutta la base, attirando l'attenzione
di tutti i soldati che rimasero ad assistere alla scena dalle finestre,
porte, in mezzo alla piazza ect. Briareos non intervenne, non voleva ne
poteva. Era compito di Kirl riprendere un membro del gruppo essendo il
più alto in grado, era il padre e nello stesso
tempo era in colpa lui stesso per non averla controllata a dovere. Kirl
lo avrebbe preso a calci in culo per davvero, lo sapeva e
già lo vedeva e attendeva solo il suo turno.
"..quindi vedi di sparire dalla mia vista per oggi. Vai a cambiarti e
rimani nella tua camera finchè non deciderò di
chiamarti. Ti farò portare il cibo in camera. Guai se osi
fare un'altra stronzata. VAI!"
Deunan strinse i denti, rimase con gli occhi bassi mentre si recava al
suo alloggio, guardando male ogni militare che incrociava come pe
dirgli 'qualcosa non va?'.
"Deunan, lascia qui le armi..."
Briareos la fermò con tono grave, prese le armi che lei
teneva addosso compresi i coltelli e la vide andar via, mentre nella
testa mille pensieri lo attanagliavano. Kirl si voltò alla
fine verso di lui, si scontrarono con gli occhi finchè
l'uomo non disse a Briareos di andare anche lui a cambiarsi e
presentarsi al più presto nel suo ufficio. GLi disse che
l'accaduto era gravissimo, per tutto quello che ne sarebbe venuto fuori
con il governo e la polizia. Briareos fece cenno con la testa e si
avviò, cercando di trovare un modo per sistemare la
questione con Kirl. Passando davanti il pub, Gigars lo
salutò con la mano e gli disse con due dita di avvicinarsi.
Briareos non voleva farsi vedere con lui, ma vista la situazione non
gli importò più molto. Gigars si
avvicinò al suo orecchio, sussurrandogli qualcosa per non
farsi sentire.
"Ragazzo, Kirl era tutto il tempo imbestialito come un tricheco a cui
avevano rotto una dente. E' venuto da me e nel mio alloggio, sbraitava
sulla missione, su te e lei e su tutte le cose che stanno andando nel
cesso. Se hai bisogno posso aiutarti, ma lei stavolta ha davvero creato
troppi casini e se il governo decide, siamo fuori di qui entro due
mesi. Ne parliamo poi...vai ora..."
dandogli una pacca sulla spalla rientrando nel pub.
Briareos fissò il cielo e si passò una mano sulla
faccia, pregando che l'ora che avrebbe perso per cambiarsi e ragionare,
gli potesse portare una botta di fortuna per uscire dai casini. Poi,
pensò a Deunan.
"Adesso che paradiso troveremo, bimba?"
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Capitolo 9 *** Riunione ***
fic2 cap9
Ecco un altro capitolo.
E' stato difficile scriverlo perchè non volevo
inserire cambiamenti temporali e altro, così ho solo
spiegato cosa pèorterà il capitolo dopo. Pensavo
di non riuscire a finirlo ma eccolo. Forse ne mancano solo 2, dipende
dal tempo che ho per sviluppare la storia. per l'altra fic, ho buttato
giù l'idea dei capitoli ma non voglio postarli fatti male.
Per rispondere a un
messaggio,
riguardo la fic "Paradiso temporaneo" , io non ho deciso che Deunan
avesse la fobia del nudo con Briareos. Ho preso l'idea dal manga
stesso. VOlume 3 cap 16 Life Point. Lì cè la
scena di
Deunan che si sveglia per la luce del sole e scopre il chip sul collo.
CHiama Briareos e inizia la faccenda della spia. per molti
loro
due non hanno una relazione da sempre, solo dal volume 4. Il capitolo
inizia con lei che dorme seminuda e si sveglia per il sole, dicendo
"scemo di un Bri...". La pagina dopo (secondo me preparata con altre 2
per il volume 2, perchè il tipo di disegno è
diverso. Il
volume 3 presenta un disegno più ricercato tranne per quelle
pagine e si sa per il libro Aplleseed ID e interviste al mangaka, che
lui preparava il volume intero per come lo pensava ma poi doveva
tagliare pagine perchè dovevano rientrare in quelle dettate
dall'editore) Briareos arriva e controlla il chip mentre lei si
è coperta con una camicia nera o altro (ecco l'idea)
pensando
che, come molte ragazze/donne che pure conosco, si vergognasse di
essere vista in intimo. Studiando le scene, si, lei si copre mentre lui
è in camera ma nessuna ragazza si lamenterebbe con il
compagno,
se non fosse sola nel letto con le tende non tirate perchè
lui
si è alzato prima. Altimenti perchè lamentarsi di
lui, se
come pensano altri dormiva in altre stanze? Mia
considerazione ma
tutto il volume 3 parla apertamente del loro legame completo, tanto che
Hitomi chiede perchè non si sposano. Un amico mi ha detto
"ma il
letto non è piccolo rispetto al volume 4 quando dormono
insieme?". In effetti dai disegni sembra più piccolo ma con
Shirow non si sa mai.
************************************************
Deunan arrancò depressa verso la sua camera. Si tolse gli
strati
della divisa e si fece una doccia. Mentre l'acqua scorreva su di lei,
si chiedeva cosa ci fosse stato di stupido nel suo comportamento. Erano
tutti vivi, feriti ma erano stati presi tutti. Quale problema
cèra? Aveva solo fatto un pò di testa sua! Non
dovevano
prenderla con lei per un pò di sano eroismo. Da sola era
stata
in grado di prenderli tutti con una trovata geniale! E nessuno capiva.
Sentì bussare alla porta, maledicendo la capacità
della
gente di trovare i momenti meno opportuni per disturbare. Prese
l'accappatoio appeso dietro e la porta e asciugando alla bene e meglio
i capelli con un asciugamano, aprì la porta. Si
ritrovò
suo padre con aria assolutamente austera e nervosa. Si morse il labbro
inferiore e con il braccio a indicargli la stanza, lo fece entrare. Lui
si portò vicino il balconcino che dava verso la parte
esterna
della base e rimase a rimirare l'orizzonte.
"Andiamo papà. FAcciamola finita. Cosa vuoi dirmi!"
"Cosa vorresti che ti dicessi? "
"NOn lo so. NOn credo di aver fatto qualcosa di brutto da essere
trattata in quel modo!"
"Deunan...ripetimi le regole che ti ho insegnato..."
"Uff...Ascoltatemi, quando guardate a destra, tenete d'occhio anche la
parte
sinistra... QUando guardate in alto, osservate anche in basso... Dovete
avere la visione in tutte le direzioni nello stesso tempo... Premi il
grilletto prima di riuscire a vedere il tuo obiettivo.... Spara a
chiunque ti sembra sospetto... Non focalizzarti su un solo
punto... Se
tutto fosse reale quando sbagli, saresti morta migliaia di volte..."
"Dimentichi quella più importante...Tu
sei vulnerabile se non hai qualcuno che ti guardi le spalle. Ma
ricordati che ti ho insegnato quello che sai per un motivo. Lottare e
vivere.
Non puoi
sempre avere Briareos a guardarti le spalle. Briareos ti protegge per
mia richiesta e perchè sei membro del suo gruppo, ma non
usarlo
come tua guardia del corpo personale. Devi essere la migliore per te
stessa. NOn puoi appoggiarti a lui
perchè bisogna essere lo scudo di se stesso. Questo ti ho
insegnato!"
voltandosi verso di lei urlando.
"Giorno dopo giorno tutto ciò che ho imparato è
stato
come usare un
coltello e una pistola. Sono stata obbligata a farlo! So usare bene
questo coltello da
professionista che un qualsiasi oggetto da cucina. Non è mai
stato
così' quando vivevo con la mamma. Con lei ero io e basta.
POi
sei arrivato tu. Poi mi hai fatta diventare cosa sono. Che cosa
pretendi ora?"
affrontandolo
"Ho fatto cosa potevo per darti un futuro. SOno un mostro? Bene, mi sta
bene. Ma so che un giorno capirai che ho fatto bene."
"Quindi che dovrei fare... dirti grazie e far finta che gli
anni che ho passato sono stati normali per me?"
"Cosa cè di normale per cosa cè là
fuori per le guerre fino
ad ora, Deunan? Cosa ho visto io, tu non puoi neanche immaginarlo. Ho
fatto la cosa giusta!"
"No, tu non...."
"Basta Deunan! Ho molto lavoro da fare per il problema della base e a
quanto pare la tua stronzata potrebbe portarci fuori di qui in tempi
record. E cosa dovrei fare io ora?"
guardandola con aria di sfida.
"Non voglio continuare a stare sotto le tue direttive, io..."
"Finchè sei sotto la mia tutela, fai quello che dico io.
Aspetto
gli altri membri per i rapporti su questa dannata giornata. Ricordati
di passare dal mio ufficio quando è pronto. Parleremo meglio
lì del tuo modo di promettere e poi fare stronzate."
passandole vicino per uscire.
"Ho fatto quello che reputavo giusto. Nessuno si è fatto
male
nè per quello che ho fatto nè per altro. E invece
di
dirmi 'Brava Deunan, ottimo lavoro'...tu sei qui per dirmi che ho fatto
stronzate!"
"Quindi era...Quello che era giusto fare? Complimenti. E' questo che ti
ho insegnato? lavorare in una missione affermando che saresti rimasta
attaccata al capo-gruppo dirante la missione e poi, che cosa fai?
Sparisci senza dire nulla calandoti come una scimmia per i palazzi,
appicchi un fuoco a un cavolo di hotel che stava per chiudere e metti
in pericolo sia i miei uomini che i possibili ostaggi. Il fatto che
alla fine non esistevano non importa, perchè non lo
sapevamo. Ma
tu sei stata quindi brava? MA MI PRENDI PER SCEMO? VUOI CHE TI FACCIA I
COMPLIMENTI PER AVERCI QUASI SBATTUTI FUORI DA QUESTO POSTO CON IL
DISONORE, PER QUANTO ACCADUTO? LAVORIAMO PER IL GOVERNO DEUNAN. SE
FACCIAMO CAZZATE POSSIAMO TROVARE CASA ALTROVE. MA TU NON VUOI CAPIRE,
PENSI CHE SIA IL GIUSTO PER VENDICARTI SU DI ME? ERA QUESTO IL TUO
SCOPO?
BENE, CI SEI RIUSCITA!"
Kirl se ne andò fumando dalla rabbia sbattendo la porta,
lasicando Deunan a urlargli alle spalle ogni cosa pensasse di lui.
L'odio verso suo padre non poteva scemare per nessuno motivo, neanche
se fossero passati anni. Lo reputava il colpevole della vita che
conduceva, dell'obbligo di diventare quello che non era. Un'arma capace
di proteggersi ma anche uccidere. Briaores le aveva sempre detto che
suo padre stava cercando di proteggerla e che lui sapeva di essere duro
con la figlia, ma per suo modo di vedere le cose, era l'unico modo per
svolgere il suo compito di padre verso l'unica persona che gli era
rimasta. Ma per Deunan erano scuse. Da bambina era diventata
un'arma, un'arma come altri soldati e uomini attorno a lei,
il
doppio dei suoi anni e esperienza. DI certo, non lo aveva fatto apposta
quel gesto per lei eroico. Non era contro suo padre. Non era un modo
per vendicarsi. Solamente, le era passato per la mente. Punto.
Deunan si buttò sul letto piena di rabbia. Desiderava solo
sparire.
Briareos tornò dall'armeria dopo aver sistemato le sue armi
e
quelle confiscate a Deunan. Depresso e con il broncio, si
avviò
verso il suo alloggio. QUando arrivò, aprì la
porta e
entrò. Si accorse tardi di una presenza seduta sul divanetto
all'angolo, vicino il balcone. Il ragazzo sbuffò
più
forte, si tolse tutto di dosso tranne i boxer e senza proferire parola,
si avviò verso il bagno. Mugugnò per la puzza di
sigaro e
si chiuse nella stanza per fare la doccia. L'uomo rise e si
apprestò ad aprire il balcone per calmare Briareos.
"Ragazzo...posso capire la tua rabbia ma...sono qui per parlare con te."
"Avevi detto che avremmo parlato dopo, non che ti avrei trovato in
camera mia. COme sei entrato..."
"Hei, non sono un novellino! NOn pratico più ma so il fatto
mio. COmunque... vuoi sapere cosa è accaduto giusto?"
"POchi preamboli Gigars. Spiega!"
"Ricevuto. Dunque, Kirl è venuto a cercarmi al pub ma ero
nel
mio alloggio. Si è fiondato quasi buttando a terra la porta.
PUoi immaginare, quando è incazzato! Mi ha detto i problemi
della
base, di te e sua figlia e dell'accaduto della giornata
volendo sapere
il mio pensiero...gli ho detto cosa avrei fatto io. Il mio parere
sembrava interessargli! Sembra che voglia mandar via sua
figlia in Francia, il che mi ha parecchio turbato. Sembra voglia da
oggi, mettere la parola basta ai problemi e prendere il pugno duro."
Briareos non disse nulla e Gigars non capì se stesse
riflettendo
o fosse troppo incavolato per chiedere o dire qualcosa. Sentiva solo
l'acqua scorrere nell'altra stanza e rimase a guardare oltre il
balcone fumando, cercando di far chiarezza nelle questioni. Dopo
qualche minuto, qualcosa lo fece sobbalzare. Un tonfo sul tetto lo mise
in allarme. Si voltò verso Briareos che era in bagno ma
l'acqua
stava scorrendo e considerò l'ipotesi di essersi sbagliato.
Poi
sentì gracchiare, scatti di pulsanti e rumori vari e
girò
su se stesso cercando il punto della provenienza. Si accorse che
venivano dal cassetto del comodino e lo aprì, trovandovi un
walkie talkie che emetteva rumori strani. QUando lo avvicinò
all'orecchio, una voce saltellante gli sussurrò qualche
parole.
Capì solo 'Briareos' e 'sei' e tentò di trovare
il modo
di farlo funzionare, ma le batterie erano quasi scariche. Briareos
uscì dal bagno con un asciugamano in vita e quando si
accorse,
mentre tamponava la testa, che l'uomo rovistava nel cassetto si
infuriò.
"Gigars, mi controlli il comodino?"
"NO...guarda, questo walkie talkie trasmette qualcosa..."
"NOn può essere. Mettilo via..."
Quando Gigars decise di seguire l'ordine per non irritarlo ancora, il
walkie talkie gracchiò di nuovo, richiamando l'attenzione di
Briareos. I due uomini si fissarono per un pò mentre vari
rumori
e strani versi uscivano dall'apparecchio. Briareos disse all'uomo
che lo usava tempo prima con Deunan ma lei era chiusa in
camera e non lo usavano da tempo. Quando smise, lasciando i due
nel silenzio totale, Gigars si voltò di scatto verso il
balcone
scansando qualcosa che stava arrivando su di lui. In pieno slancio,
Deunan arrivò come un lampo verso l'interno tramite una
corda,
atterrando in piedi dopo che l'uomo che era sulla traiettoria aveva
schivato la ragazza. QUando si trovò in piedi, Deunan
lasciò la corda e entrò, guardando nella stanza.
"Ma cosè, è un vizio quello di calarsi da ogni
palazzo?"
Gigars, ricomposto, si rivolse a Briareos indicando la ragazza,
spaventato dalla situazione grottesca.
"Deunan, che cosa ci fai qui?"
"Devo parlare con te..."
"Ehm, scusate...a parte la situazione assurda di una giovane pazza che
entra dal balcone lanciandosi dal terrazzo con una corda...e poi da
dove arrivi?... E secondo, Briareos...meglio se ti vesti..."
Briareos si guardò, constatò che aveva solo
l'asciugamano
e andò nell'armadio a prendere gli abiti e indossarli in
bagno.
Deunan ridacchiando si voltò verso il balcone mentre il
ragazzo
scappava a vestirsi, per poi guardare Gigars. I due si guardarono in
cagnesco.
"Così ci rivediamo dopo molto tempo, piccolo tornado!"
"Salve...vedo che sta benissimo"
"Mah!... gli anni li sento...ma se mi trovi benissimo..."
"Bene..."
incronciando le braccia.
Rimasero a fissarsi per un pò, finchè
Briareos
non uscì vestito e pettinato. Li vide guardare in giro per
la
stanza ignorandosi, con un'aria nervosa.
"Ok, ora dimmi perchè sei venuta qui. Sai che non puoi stare
nel..."
"Mio padre è venuto da me. SOno scappata!"
"QUindi tu per scappare da tuo padre, entri come un tornado
nell'alloggio di colui con cui hai una relazione...!...Certo, fila..:"
ridendo mentre prendeva un altro sigaro con accendino.
"Ma lui deve stare qui?"
"Ehi, basta entrambi. Gigars, se vuoi fumare vai in balcone. Deunan,
che è successo...e comunque si, lui ha ragione. E' l'unico
posto
in cui dovresti venire secondo te?"
mentre Gigars alzando le mani si avviava al balcone.
"Senti, sono arrabbiata e dovevo parlare con te..."
"COsa ti ha detto..."
"Cosa non mi ha detto...le solite cose sul bravo paparino. E'
arrabbiato con me perchè secondo lui sono la colpevole per a
situazione della base.."
"Dopo quello che è successo oggi, direi..."
disse Gigars sporgendosi all'interno
"Bri...andiamo...sono stata io a prendere tutti vivi e nessuno vuole
capirlo."
"Alcuni mezzo barbeque, altri affumicati stile pastrami ma...vivi!"
rise Gigars intromettendosi di nuovo.
"Bri, ma lui perchè è qui?"
"SOno qui, piccola, perchè dovevo parlare con il tuo
innamorato
della questione che tu hai creato! Sei piombata qui senza invito..."
"Basta! Entrambi. Uno alla volta...Gigars, sei arrivato prima tu.
Prego..."
"Finalmente...Per telefono l'Organo di controllo Americano per l'ordine
di
Polizia ha detto chiaramente a Kirl, che l'accaduto rivelava
l'inefficienza dei gruppi scelti e, essendo i migliori, ciò
dimostra che è una spesa inutile mantenerci tutti
qui...ergo, ci
sbatteranno fuori di casa!"
guardando Deunan
"Non guardarmi! SOno mesi che cè questo problema."
"Si, ma questa missione avrebbe stabilito quanto avrebbe vissuto la
base..."
I tre si fissarono arrabbiati. Briareos si buttò su una
delle
poltrone e cercò di far mente locale. Deunan dopo vario
discutere iniziò a litigare con Gigars sul fatto che l'uomo
la
vedesse come "una mocciosa distruttrice pazza". Deunan
rivangò
il motivo del loro astio, accaduto durante il periodo di allontanamento
di Briareos per l'addestramento. A GIgars era stato affidato il compito
di Briareos di controllare e addestrare Deunan, ,la quale
creò litigi continui per non essere in grado di relazionarsi
con
l'uomo. Per lei, Gigars era peggio del padre. E da parte sua, Gigars
non era abituato a occuparsi di ragazzine giovani e nervose. Ancora era
presente la rosa di fuoco causata da Deunan sotto il gabbiotto di
comando della zona addestramento, quando lei per ribellarsi a Gigars in
preda alla collera aveva sparato per sbaglio. COsa che Gigars non prese
in maniera benevola.
"OK, zitti un attimo entrambi. NOn sono ancora andato da Kirl, ma se
quello che ha detto a Gigars è vero...allora presto saremo
fuori. Dovremo trovarci un posto dove andare molto presto. Gigars,
l'Accademia di Polizia prende persone prima dei diciotto anni?"
"MMM...dipende dalle situazioni. Le regole prevedono dai 18 a massimo
30 anni. Però posso chiedere ad alcuni amici se è
possibile una scappatoia..."
"Prova...è urgente. Deunan, cosa mi dici di tuo padre.
Potrebbe accettare il fatto che tu sia inserita all'accademia?"
"NOn lo so...forse se si alza col piede giusto!"
"Da oggi non credo, ma magari le persone giuste...se spingono un
pò..."
rise Gigars.
"Lo vuoi fare tu? Allora ho fatto bene a evitare che ti colpissi..."
beffarda
"Senti stronzetta, per quella volta non ho dimenticato. Se faccio
qualcosa è per Briareos, non te..."
"Bravo, e ora che la base chiude, tu vai a vivere al centro anziani?"
"NOn si chiama centro anziani ma casa di riposo, massimo clinica della
terza età. E no, carina. Uno come
me non si ritira. E per tua informazione, colui che ha una relazione
con te mi ha promesso che, aiutando voi, avrò il mio posto
nel
gruppo di tuo padre!"
"Che cosa?"
"Gigars, non usare la parola relazione con superficialità"
"Perchè non abbiamo una relazione?"
attirando lo sguardo dei due uomini
"SI..no..cioè..."
balbettando.
"Si lo so che non siete amanti ma avete una relazione...questa mocciosa
ha comunque diciassette anni. E non credo sia ignorante sul sesso e
affini, non cè bisogno che noi parliamo per parole chiave..."
"Gigars, per favore..."
"Bri, gli hai promesso di dargli un posto anche quando chiude la
baracca?"
"Che dovevo fare...dovevamo far qualcosa e lui poteva aiutarci. Ma non
ti interessa, tu sarai all'accademia e io lavorerò con tuo
padre
finchè non troverò altro per seguirti. NOn ci
pensare..."
"A bene...quindi non me lo toglierò di davanti.."
"Io invece sono contento che tu sparisci per l'accademia..."
disse Gigars soddisfatto.
Briareos si alzò stufo del litigio nel suo alloggio e chiese
a
Gigars di occuparsi con sollecitudine delle informazioni. Lo
accompagnò fino alla porte e si sorbì la
ramanzina
dell'uomo per la presenza di Deunan in camera, sapendo che Kirl era
incavolato nero. Briareos gli disse che l'avrebbe spedita in camera al
più presto e lo salutò. Poi tornò da
Deunan che era rimasta in piedi vicino il letto e
rimasero a fissarsi un pò.
"TUtto bene con tuo padre?"
"NO, affatto..."
"Scusa te lodico, ma lui ha ragione a lamentarsi. Siamo senza casa per
dirla terra terra..."
"Non è per colpa mia...forse ho solo fatto un piccolo,
piccolo, piccolo casino ma...era già in piedi il problema!"
"Ok, almeno so che sei consapevole di cosa hai fatto..:"
"NOn sono mica scema...io...ecco..."
"Cosa Deunan..."
"Vorrei essere in qualsiasi posto che non sia questo...vorrei una vita
che mi piaccia...vorrei non essere cosa sono adesso..."
"NOn sei tagliata per questo? E' questo che vuoi dire?"
"Parli di combattimenti, addestramenti, armi ect? SI..."
"Bimba io..."
"Giorno dopo giorno tutto ciò che ho imparato è
stato
come usare un coltello e una pistola. So usare bene questo coltello
come fosse una parte di me. Non
è mai stato così' prima. COn lei...Facevo cosa mi
piaceba, cosa sentivo di poter fare..."
"Lo so. So quanto ti faccia male essere costretta da tuo padre... ma
sei
brava. Molti ti considerano una macchina da guerra di tutto rispetto,
nonostante l'età. QUesto devi considerarlo...e stiamo
vedendo
come avere una vita nostra..."
"Andiamocene da qualche parte, lontano da qui. In un posto pacifico che
sembri un paradiso...il nostro posto...la nostra vita..."
"Pensi davvero che un posto così possa esistere? Che
riusciremo a trovarlo?"
"Insieme, so che possiamo trovarlo. Dobbiamo solo provarci. POssiamo
avere la vita che sogniamo... il paradiso che ci piacerebbe
vivere...non posso aver paura di non trovarlo. IO...non ho paura..no..."
"Perchè hai paura"
"Perchè non voglio perdere il poco che ho e i miei
sogni..."
Briareos si avvicinò a lei e la abbracciò,
dicendole che
sarebbe stato al suo fianco per trovare il loro sogno. Deunan rimase
con la testa sul suo petto, restando a percepire il battito del suo
cuore che sentiva in accordo con il suo. Poi chiuse gli occhi,
sospirò e lo fissò negli occhi.
"...non mi permettere di abbracciarti ogni volta che ho paura o sono
triste..."
"...quando avrò paura ti abbraccerò anchio,
così saremo pari!"
Risero insieme, poi Briareos le disse di andare e lei uscì
sul balcone per salire tramite la corda.
"Ehm...stai attenta, ok?"
"Ho solo scavalcato il mio balcone, sono scesa con una corda sul
terrazzo e mi sono calata con un'altra corda. Devo solo rifare lo
stesso percorso..."
"Ah!..Si ma...non fare Tarzan..."
Deunan rise e si aggrappò alla corda. Ma poi si
voltò e chiese a Briareos perchè aveva risposto a
Gigars
che non erano compagni. Briareos rispose che avrebbe voluto affrontare
l'argomento con la sua maggiore età e liberi dal caro Kirl.
Deunan non accettò molto la risposta e gli chiese cosa per
lui
significasse amare qualcuno. Se lei potesse amare anche se
ancora
giovane. Briareos la fissò negli occhi serio.
"quando non puoi smettere di pensare a una persona se non e l'hai
accanto,quella non è un'avventura. Quando ricordi le sue
carezze come se le stesse facendo non è un'vventura. Vuoi
affrontare questa cosa da sola chiedendoti per sempre se sei
capace di amare? Bene, ma sappiamo cosa cè
tra noi. Gigars dice che eesiste perchè sono anni che ci
conosciamo. AL diavolo, non è così. Tu non sei
quella di anni fa. Sei una donna e...cioè, mentalmente
intendo... e sai capire. Il nostro affetto...Non è come per
le persone normali, perchè tra
noi non cè il sesso? E' sempre un legame. Cè
sempre
affetto. Sentimenti. Se tu provi queste cose, stai amando. Se provi
freddezza, allora non consideri importante quella persona. Pensa a
questo..."
Deunan gli sorrise e si arrampicò per tornare in camera.
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Capitolo 10 *** Tentativi ***
fic2 cap10
Ecco il nuovo capitolo. Ho abbozzato il resto della storia e credo che
manchino solo due capitoli. NOn avendo tempo non inserisco un capitolo
lungo ma solo fino a un pezzo per lavorare meglio all'altro nei
prossimi giorni.
***********************************
Briareos si sistemò a sedere sul letto, con lo sguardo
rivolto
verso l'orizzonte. Si rese conto che il destino a volte era beffardo,
quando credevi di essere fuori dal tunnel. Se vi erano
possibilità per lui di cambiare vita, ora doveva faticare il
doppio. Doveva trovare il modo di rendere felice Deunan, mantenere la
sua parola con Gigars e evitare che Kirl li odiasse tutti per aver
deciso di allontanarsi da lui. E il luogo che ormai per loro era 'la
loro casa', presto sarebbe stato tramutato in un campo per rifugiati o
chissà che altro. Anni di sacrifici sfumati per
l'incapacità del governo rimasto in piedi, di gestire la
realtà del paese e le sue problematiche. I soldi avevano
deciso
per una l'esistenza di una base intera, occupata da più di
mille
persone. Che entro pochi giorni avrebbero dovuto trovare il modo di
continuare a vivere. Si chiedeva in quanti sarebbero riusciti a farsi
assumere sempre dal governo per altri gruppi d'assalto, di polizia e
altre sezioni speciali. Ma altri, sarebbero stati lasciati senza paga
nè aiuto. Sarebbero diventati i nuovi mercenari che
infestavano
città abbandonate e vecchie installazioni di fortuna, messe
in
piedi in fretta per radunare i superstiti ma che poi furono lasciati al
loro destino per spostare le persone altrove. E che erano diventati i
'buchi' come li chiamavano i militari, dove deliquenti e mercenari di
fortuna li tramutavano in fortini. E lui, in quegli anni, ne aveva
espugnati parecchi per Kirl e il governo.
Sospirando, decise di fare una cosa che aveva deciso di evitare per
molti mesi. Indossò una giacca di pelle dall'armadio e
uscì, dirigendosi verso il capannone dei
mezzi.
Salutò i ragazzi a guardia e si recò nella zona
dei
veicoli a due ruote. Diede un colpo sulla spalla in segno di saluto al
ragazzo che chiamò 'Tyron' e inserì la chiave in
una
Benelli BN251 color canna di fucile. Fece rombare il motore e
partì, uscendo dalla base a tutta velocità.
Sfrecciò, cercando di non pensare a nulla se non all'aria
che
sferzava sul viso e tra i capelli, in direzione di San Francisco, ma
più a ovest. Seguì i divelti cartelli stradali e
giunse a
una visibile collinetta verde a pochi kilometri dalla città.
Entrò, seguendo cartelli mangiati dalla ruggine.
Si fermò dopo metri dal cancelletto basso in
legno, sistemò il cavalletto e iniziò a camminare
sull'erba guardandosi intorno. Poi, dopo, riprese la moto per
la
seconda ricerca e trovò cosa gli interessava. RImase a
fissare
in basso mettendo i fiori che aveva raccolto prima a terra, poi si
sistemò appoggiato alla moto e pensò in
silenzio a varie cose. FInchè non gli venne di parlare a
voce
altra.
"CIao Virgil...eh...ok, so che è da molto che non vengo a
trovarti ma sai...Si che lo sai! Credo poco al fatto che dopo
la
morte rimanga l'anima nella fossa o lì vicino...insomma hai
capito. Ma Avevo bisogno di parlare con qualcuno che non mi desse
dell'idiota. Ok, forse sono troppo sincero ma ho pensato a te. SOno nei
casini amico mio! E grossi anche...Mi viene in mente quella volta che
ci siamo divertiti in quel locale e per ascoltare te, abbiamo preso a
pugni due buttafuori per poi trovarci in una suite di hotel
stellato a
spassarcela con due bionde...una delle cose pazze che ho fatto spinto
da te! Abbiamo litigato a volte, ma sei stato il primo, dal giorno che
ho messo piede in questo paese, che ho avuto al mio fianco. SOlo Kirl e
Gigars sono i fidati a cui darei la mia stessa vita, oltre te. AD ogni
modo...ho pensato a te perchè...considero importante una
persona, sai? Di sesso femminile. Sembra assurdo, vero? Io avevo sempre
creduto dai miei addestratori che l'uomo è superiore, le
donne
sono solo oggetti. QUando ero in addestramento al Kgb ricordo...che
usavano
delle donne per la prima parte della missione, usate e basta. Per te
invece erano un gioco, un divertimento. Se prima le consideravo per chi
mi addestrava, individui che servivano solo per avere figli e una casa
pulita, con te ero arrivato a credere che esistessero per renderci il
mondo un pò meglio... Ma erano sempre oggetti. Mi chiedo ora
chi
aveva torto. GIgars dice che proviamo affetto tra noi solo
perchè abbiamo vissuto insieme per molti anni. Per te,
secondo
te, è davvero così? La cosa che mi dà
da pensare
è che... mi trovo davvero bene con lei. NOn intendo come con
te
o qualcun altro con cui passo il tempo tra una birra e l'altra, ma
proprio a livello psicologico. Mi sento davvero bene quando
è
vicino a me. QUando parliamo, scherziamo e facciamo qualcosa insieme
io...mi sento davvero me stesso. E' una cosa positiva, seconte te?
Significa che è...come si dice... ah si, sentire le cose a
pelle. CApire senza spiegazioni precise, quando qualcuno per dirla
semplice ti sta sulle balle o meno. Mi sono reso conto amico mio, di
conoscere quasi tutti della base ma non riuscire a
essere...rilassato...è l'unica cosa che mi viene in mente
per
ora, per farti capire ma...mi sento rilassato e tranquillo con Deunan,
non con nessun altro. Gigars, Kirl e un paio di altri amici sono gli
unici
importanti per me, sopratutto i primi due ma...CAzzo Virgil...per la
prima volta mesi fa e nelle volte successive che siamo rimasti
insieme a parlare io...mi sono sentito diverso. Un pò come
quando ho conosciuto Kirl e tu non volevi che mi unissi nel suo gruppo.
Mi dicevi che sotto le direttive di qualcuno, io mi sarei rovinato la
vita. Col senno di poi, ti giuro che rifarei ogni cosa. Ecco...non
capire male...non sono qui per dirti che avevi torto! Solo che...mi
sono sentito più libero con Kirl al mio fianco che quando
lavoravo da solo come assassino o professionista. Fare squadra
è
tutta un'altra cosa. Al kgb accadeva, ma eravamo scelti per le nostre
capacità...con Kirl è stato diverso.
Assolutamente.
Bè, riassumendo...sono qui perchè...forse potrei
non
tornare...Ce ne andiamo via tra non molto. Oggi Deunan ne ha fatta una
delle sue e...abbiamo perso la base. QUando ho richiesto il tuo corpo
per la sepoltura, considerando che eri rimasto solo al mondo, pensavo
di venire a trovarti finchè non sarei morto. Credevo di
vivere
alla base per sempre. Ora invece voglio trovare un posto dove mi senta
vivo. Insoma, guardami Virgil. Molti mi considererebbero un assassino,
un militare, un esperto ma per altri sarei al pari della feccia
là
fuori. DIpende dai punti di vista., ognuno mi può vedere in
modo
diverso ma il punto è...che fino ad ora ho vissuto venendo
etichettato. E la cosa non mi piace. Me lo ha fatto capire Deunan, sai?
Aveva ragione quando diceva che non è assolutamente una
bella
cosa l'essere considerato per quello che fai o come ti vedono.
GIà lo sapevo, quando lavoravo da solo venivo etichettato
ma...dopo le esperienze con Kirl nel lavoro e aver conosciuto la Deunan
quasi adulta...mi sono reso conto di come sia penoso il sentirsi
considerato per mera catalogazione. Bè, così dice
Deunan.
E ha ragione...così dopo mesi di vederci, parlare e
discutere di
noi abbiamo... scoperto di volere le stesse cose. Una casa nostra non
decisa da nessuno, una vita che ci appaghi, un luogo dove sentirci
vivi, un luogo dove nessuno ci cataloga ma considera per quello
che siamo, poter avere la possiblità di scelta per noi
stessi... essere padroni di noi insomma. In parte è il modo
di
vivere che consideravi 'regola di vita' ma...per te era più
alcool e donne. Ma di fondo il senso principale era quello. Quasi... ad
ogni modo, a parte chiederti cosa ne pensi delle situazioni ma
è
logico che non ne trarrò niente...Ciao amico mio!
Farò il
possibile per venire qualche altra volta, ma con la situazione attuale
sarò molto impegnato a sistemare la nostra casa temporanea e
assicurarmi che Deunan entri nell'Accademia...Non so come
farò a
evitare che combini disastri ma...Ora vado... Kirl vuole il rapporto e
un resoconto anticipato. CAvolo, parlare in un cimitero non
è...Ok, ciao Virgil..."
Si voltò grattandosi la testa per il disagio, poi respirando
profondamente si voltò verso la tomba.
"Se tu fossi qui...ancora vivo...avrei tanto voluto il tuo supporto,
qualunque fosse...e avrei voluto portarti con me nel paradiso che
vogliamo trovare...Ciao, amico mio..."
Si sistemò sulla moto e partì, chiedendosi se era
il caso
di tornare subito o fare qualche altra cosa prima del grande rapporto a
Kirl. Decise tuttavia di aspettare prima di fare rapporto, recandosi a
San Francisco.
Deunan attendeva, seduta su una poltroncina nel corridoio con aria
depressa fissando il pavimento, che suo padre finisse di parlare con un
membro del gruppo per il rapporto sulla missione. Ogni tanto, al
passaggio di qualche militare, lei alzava gli occhi al saluto che le
veniva rivolto o semplicemente per curiosità. Dopo
più di mezz'ora sentì la porta aprirsi e
incrociò i suoi occhi con Avila, senza staccarli
finchè lui non chiuse la porta. L'uomo fece un mezzo
sorriso, ridacchiando.
"Tò, chi si vede...il barracuda o come è
conosciuta meglio, il Terrore, sta aspettando il suo turno...
il Colonnello mi ha detto di avvisare chi attendeva fuori...di certo
non avrei pensato di vedere te! E' parecchio arrabbiato sai? Io
però da parte mia, ho coperto le mie spalle dopo i tuoi
giochetti. Mi auguro che tu non sia arrabbiata. Sai, ho sentito dire
che tu stai nascondendo qualcosa..."
"Io? Non so di cosa parli...è un tesoro?"
sfidandolo.
"No...ci sono varie voci. Alcuni dicono che tu stai tramando contro tuo
padre...altri che la tua bella idea nella missione sia studiata per i
problemi della base...addirittura alcuni dicono che tu abbia una tresca
con qualcuno qui. Ammetto che se fosse vero, sarei davvero curioso di
sapere chi sarebbe. Sai, da quando due anni fa sono arrivato e ti ho
vista, mi sono chiesto come saresti diventata... ma ora che ti vedo
dico che ho sbagliato a fare i miei conti. Nonostante il tuo
caratteraccio, il resto non è affatto male..."
Deunan rabbrividì, vedendosi osservare con quello sguardo
per lei indecifrabile. Non aveva mai visto qualcuno fissarla
così, nonostante qualche ragazzo poco più grande
si era interessato a lei, mai l'avevano guardata in quella maniera. Lui
le si avvicinò parlandole a bassa voce.
"Forse, quando tuo padre verrà mandato via proprio grazie a
cosa vuoi fare, potrei avere qualche chance di...conoscerti...Ho
già fatto richiesta per entrare nel nuovo gruppo speciale
militare governativo che la Commissione, quella che ha in pratica
licenziato tuo padre, vuole istituire riunendo i migliori elementi
delle basi chiuse. Se tu dovessi decidere di mandare al diavolo tuo
padre, potrei mettere una buona parola per te...anche se ti vedrei
meglio come mogliettina devota..."
"..............."
"Ok, non vuoi parlarne...ho saputo comunque che a est di qui, nel campo
di Golden Hill, è arrivata la commissione che
verrà domani a controllare e decidere in via definitiva,
della data di smantellamento della base. Sono proprio curioso di sapere
quanto tempo daranno al vecchio caprone per mettere insieme le sue
stronzate e trovare casa altrove. Si dice che voi non avete
più una casa vera e ormai lo era la base. Per questo,
biondina, ti do la possibilità di fare una bella vita non
facendo nulla. Pare che pagheranno bene chi entrerà in quel
nuovo gruppo e tu potresti fare la bella vita che desideri. Una volta
ti ho sentito al pub, quando dicevi a Briareos che avresti voluto
sapere come si viveva da persona normale. Quell'idiota di Briareos che
si mette a parlare con una ragazzina...Da quello che so, si
è fermato con una bella sventola solo per divertirsi, non
certo per fare comunella con quattro stronzate. Quello stronzo
è uno di quelli che odio. Sembra che non gli interessi
ma...si vede che si da le arie solo perchè è
amico del Colonello... Sono contento che sbatteranno fuori anche lui,
mi hanno detto che non ha presentato richiesta. Buon per me,
sarò scelto subito e lui finirà a lavorare come
sguattero per qualche stronzo e farsi pollastrelle scaricate dal
capo...Io invece...Avrò una bella casa, un buon stipendio e
magari sapere che quella bella casetta sia tenuta al meglio da una come
te...mi piacciono le persone decise, sopratutto se donne. Non amo
quelle che si lagnano sempre con la lacrimuccia facile e visto che tu
non sei affatto male, sarei contento a vita...eheh..."
Vedendo che Deunan non lo considerava, fissando la parete di fronte a
lei, l'uomo alla fine rise e le disse che avrebbe aspettato
la risposta, attendendo la commissione per godersela quando avrebbe
visto suo padre far fagotto e andarsene. Un sudore freddo la colse
impedendole di replicare mentre lui, facendo finta di sistemarsi i
lacci delle scarpe sostenendosi con la suola sulla sedia vicino a lei,
non avvicinò il suo viso con quella della ragazza,
aspettando una sua reazione. Deunan non riuscì a muoversi,
impaurita da quegli occhi e trattenne il respiro finchè lui
non se ne andò via dopo un l'occhiolino,
lasciandola sola. Se l'avesse toccata non avrebbe aspettato un secondo
a fargli capire di starle lontano, ma quello sguardo era strano. Per la
prima volta Deunan non riusciva a essere forte, non capiva cosa le
aveva procurato quella esitazione, permettendogli di credersi vincitore
nella discussione, lasciandola come una stupida là. In preda
a quelle sensazioni, in primis il nodo in gola. Non aveva mai degnato
Avila di uno sguardo, era un ragazzo neanche trentenne che sembrava
taciturno e schivo. In effetti si rese conto di non essere mai rimasta
sola con lui e cercò di far mente locale sulle volte che,
nel gruppo, lui era presente. E se la fissava in quella maniera. Mentre
lei rifletteva, la voce di Kirl rimbombò dalla stanza con la
porta chiusa, dicendo un 'Avanti un altro' con il suo tono serio e
potente. Deunan si alzò, ma prima di raggiungere la porta,
fece un respiro profondo e poi scappò via.
Briareos si era fermato con la moto per strada, in disparte e nascosto
al meglio, poco vicino a un blocco militare istituito a un incrocio.
Prese il cellulare e iniziò a scorrere i nomi
nella rubrica, fermandosi pochi secondi su quello di Deunan. Per un
attimo ricordò l'episodio del litigio della ragazza con il
padre per avere il cellulare anche lei, come tutti. Kirl non voleva che
lei fosse rintracciabile in nessuna maniera per proteggerla, sapendo
che per suoi ordini lei doveva rimanere alla base. Ma quando Deunan gli
chiese aiuto per convincere il padre, Briareos usò la scusa
del 'così sai sempre dove si trova' per forzare la mano e
farle ottenere l'oggetto tanto desiderato. Si era accorto solo dopo che
lei lo voleva per parlargli la sera, visto il divieto anche per lui di
entrare nell'alloggio di lei. I primi tempi loro due parlavano spesso
la sera, di tante cose fino a tardi, poi Kirl scoprì che lei
spendeva tutto troppo rapidamente e, non avendo lei paga come gli
altri, era Kirl stesso a provvedere alle sue spese. DOpo che Briareos
venne premiato con un aumento al posto delle ormai costose medaglie,
lui dava quella percentuale in più del suo stipendio alla
ragazza di nascosto, così che lei potesse capire cosa
significava gestire anche quell'aspetto della vita di una persona. Per
sua esperienza di ragazzino, sapeva che prima in quei tempi un ragazzo
diventava uomo imparando a cavarsela in tutto, meglio
sopravviveva. Avere dei propri soldi da usare per esigenze o piccole
spese ludiche in città e doverli gestire per non andare in
rosso, erano un ottimo modo con le paghette, per abituare a capire cosa
si poteva fare e cosa no, senza sprechi. Con Deunan, Briareos si era
messo il cuore in pace su quell'argomento. Aveva scoperto che era una
spendacciona, quando qualcosa le piaceva la comprava senza pensarci,
anche se rimaneva senza soldi per settimane o peggio in debito. E a
nulla erano valse le spiegazioni sulla maturità o consigli.
Lei non era in grado di gestire un proprio gruzzolo. E nonostante
quello, lui non riusciva a decidersi a non darle più nulla
per insegnarle il valore delle cose. NOn voleva sentirsi come Kirl,
voleva che comunque un giorno lei capisse e di certo non lo avrebbe
fatto negandole denaro. Senza soldi e senza Kirl a ricaricarle il
cellulare, lei si era ritrovata ogni volta a poter ricereve solo
chiamate e non poterle fare, spingendo Briareos a usare i walkie talkie
per sopperire al problema. Ma dal giorno che avevano deciso di non
considerare più il loro rapporto come figlia di Kirl e suo
protettore, avevano cercato di evitare di essere scoperti, trovando il
loro posto segreto e abbandonando gli apparecchi. Eppure dopo mesi,
leggendo quel nome sul cellulare, al ragazzo era venuta una nostalgia
strana. Parlare al cell disteso sul letto, di qualunque cosa venisse
loro in mente, anche dopo aver parlato a lungo non sapevano neanche
loro come vi erano arrivati a quella discussione, gli fece venire un
senso di tristezza. Avevano parlato sporadicamente al cellullare mentre
lui era in addestramento, e lui si era abituato alla compagnia di
Deunan al cellulare la sera prima di addormentarsi, sentendosi bene
forse, pensava, per i l fatto di potersi confidare con una persona
fidata. Non erano sbagli i suoi, sentiva che farlo era per lui fonte di
contentezza, eppure l'avere quel numero a disposizione e non poterlo
usare lo rendeva di cattivo umore.
Passò avanti sul display con il pollice finchè
trovò il numero che cercava e chiamò.
"Ehi Bijou...quanto tempo..."
"CAvolo, non dirmi che sei Briareos. SOlo lui potrebbe usare ancora
quel nome in codice del cavolo che Virgil mi dava nelle missioni.
MI sa sentire gay, amico. E solo per quell'orecchino che
avevo messo per una scommessa e avevo tenuto perchè alla
fine mi stava bene...COme stai amico..."
"Bene...bene...ti ho chiamato per avvisarti che sono andato da Virgil a
dargli forse un ultimo saluto. NOn so quando, ma la base di kirl
verrà smantellata e io me ne andrò con lui. Non
so dove, ma forse potrei non tornare per molto tempo..."
"Scherzi? Anche la vostra è stata eliminata? E come sta
Kirl?"
"Depresso direi...normale infondo, ma sai comè, non sta mai
con le mani in mano..."
"E sua figlia? L'ha portata dietro anche se sono vicini al luogo dove
hanno ucciso la madre?"
"Deunan, si...lavora per suo padre ed è mio secondo nella
squadra speciale della base...almeno per ora..."
"Spero che quella bambina non abbia traumi che si trascinano ancora
adesso. Ricordo l'ultima volta che vidi suo padre...francamente non so
come io la prenderei se dopo due anni, mio padre mi dovesse trascinare
vicino al luogo dell'assassionio di mia madre per viverci. Io sarei
scappato altrove, molto lontano. Ma sono scelte di Kirl...mi
è dispiaciuto tanto per quella donna..."
"Bambina all'epoca...adesso ha diciassette anni..."
"Di già...non saprei proprio come possa esser diventata ma
vedendo come il tempo è passato potrei pensare a qualunque
cosa. L'ho intravista solo una volta quando con Kirl e lei, sei salito
su una macchina e sei sparito. Ma non saprei neanche dirti come
fosse..."
"E' bionda e ha gli occhi verdi. E il carattere del padre..."
ridendo
"Accidenti, un peperino immagino...eh eh...è carina? So che
la moglie di Kirl era bella ma non era bionda...in una base non deve
essere facile per lei..."
"Si è molto bella. E' l'unica donna della base, ma pare che
tra Kirl e me, nessuno le dia fastidio..."
"Mh...per tu dire che è 'molto bella', conoscendo i tuoi
gusti, deve esserlo davvero. Solo che per il carattere mi spaventerebbe
un pò. Sono felice che Kirl abbia almeno sua figlia.
Immagino sia rimasto solo senza più nessuno al suo fianco,
ma dopo la fine della moglie sono triste per lui..."
Briareos vide l'uomo sconsolato, al cellulare, scuotere la testa con
sincera tristezza e si chiese se fosse uno stupido a stare lontano a
osservarlo, mentre parlavano al telefono nonostante fossero solo metri
di distanza.
"Bijou, io e Kirl probabilmente creeremo un nostro gruppo para-militare
di mercenari a pagamento. Di noi, diciamo vecchio gruppo, sono rimasti
solo Kirl, io e Gigars. Dalla morte di Virgil non ho sentito
più nessuno a parte te adesso ma...sarei felice di sapere
che qualcuno di voi possa essere tentanto a per lavorare di nuovo
insieme..."
"Sai bene che ora io faccio parte dell'Fbi no? Certo, non è
più quella famosa di molto tempo fa ma...ho un lavoro poco
rischioso di comando, una macchina, stipendio accettabile...e una
famiglia! Tu non te ne sei fatto una?"
"No...anche se cè una persona a cui tengo, non è
nei miei piani attuali..."
"Non sai cosa ti perdi, amico mio. Ho una moglie che adoro, anche se
non è 'molto bella' e dei figli che mi fanno sentire il
più ricco del mondo. SOno felice che pensi ancora a me e
quei due testoni che si sono uniti con me all'Fbi ma...da parte mia non
voglio rischiare Briareos. So che qui, in questa città,
è morta la moglie di Kirl in una maniera merdosa. E che il
pericolo di questi tempi è ovunque ma...sono padre di
famiglia ora e non voglio metterli in pericolo e trascinarli altrove,
dopo che i miei figli sono cresciuti qui...spero capirai..."
"Certo, tranquillo. Nel caso, se conosci qualcuno di fidato che voglia
un posto da noi, sai come trovarmi...e a proposito, grazie per l'aiuto
con la droga e la richiesta di risarcimento fasulla. A kirl non
è venuto l'attacco di cuore..."
ridendo.
"NOn so perchè me lo hai chiesto ma sono stato felice di
quel favore. QUando hai bisogno e posso, sono sempre a tua
disposizione. E son contento di essere stato di aiuto a Kirl, anche se
non lo sa...ora scusami ma stiamo facendo un piano di intrusione in un
covo di possibili rapinatori di banche e io sono il capo..:"
facendo intuire che il suo ruolo era importante.
"Tranquillo...devo andare anche io. Fa un pò strano il fatto
che tu, da professionista di esplosivi nel nsotro gruppo, ora vai a
caccia di volgari ladri. Felice di averti sentito non in un momento di
favori...mi faccio sentire prima che vada via...ciao..."
Briareos chiuse la telefonata con un umore pessimo, peggio di prima.
RImase a fissare il suo vecchio amico di lavoro che fumava davanti una
macchina con sul parabrezza una cartina, a fissare il cielo e poi si
mise a fissarlo anche lui, come a voler vedere dove l'uomo stava
giungendo con gli occhi. Si voltò, osservando i passanti
come a vagliare ogni elemento che potesse descrivere la loro vita, se
diversa o meno dalla sua e poi vide un negozio di dolciumi.
Lasciò la moto e entrò nel negozio, rimanendo
stupito di quanta atmosfera poteva fare un negozio su una persona,
sopratutto di quel tipo. COlori pastello, odori zuccherosi, di spezie e
cioccolato, voci felici di bambini che con le manine sui vetri
ammiravano i colori e le forme di caramelle e cioccolati messi in
vendita. Non importava quanti anni avesse, si sentiva più
leggero e a tratti non capiva perchè. Era un
negozio in fondo. Bastoncini di zucchero bicolor, lecca lecca di varie
forme e caramelle nella loro classica forma venduti a peso, erano presi
d'assalto da alcuni bambini, ma un cartello attirò la sua
attenzione. Si faceva promozione di un tipo nuovo di cioccolata. Il
cartello vicino la vetrina dove si esponeva diceva che 'si
ottiene da una particolare lavorazione "a freddo" del cioccolato, che
esclude la fase del concaggio. Ogni tavoletta, on privata del burro di
cacao , viene riscaldata per renderla fluida e viene mescolata
a zucchero semolato o di canna, e in base al tipo di ricetta a spezie
come cannella, vaniglia, zenzero o peperoncino, oppure con scorze di
limoni o arancia. La lavorazione che non fa sciogliere i cristalli di
zucchero, che rimangono integri all'interno della pasta donano a ogni
pezzo una consistenza granulosa e un po' grezza.'. Dopo aver osservato
ogni vetrina, decise di provare quella novità e prese alcune
tavolette di vari gusti, tra cui cannella e peperoncino, chiesendosi se
fosse davvero buono con ingredienti per lui mai sentiti uniti al
cioccolato. O forse dove era cresciuto, non proprio al meglio, da
ragazzino e poi al Kbg non mangiava che la solita venduta di
contrabbando per la povertà e non sapeva immaginarsi
qualcosa di diverso. All abse arrivava cioccolata al latte e nocciole e
la mangiava sporadicamente, ma non sapeva immaginarsi altro sapore
neanche sforzandosi.
Tornò alla moto e, per far contenta Deunan sapendo del
casino che suo padre le avrebbe fatto, prese il telefono e dicendo 'al
diavolo' tra se e se, la chiamò. Lei rispose dopo qualche
squillo, apparentemente con il fiatone.
"Deunan sono io. Sto tornando alla base perchè avevo delle
cose da fare e ho una sorpresa per te.."
"Una sorpresa...?"
"Si...una cosa che non hai mai provato...ma che stai facendo? NOn
dovresti essere in allenamento adesso..."
guardando l'orologio.
"Infatti, sto correndo...che cosè?"
"Lo vedi appena arrivo. COme mai fai una corsa adesso? NOn avevi il
rapporto da consegnare a Kirl?"
"NOn sono alla base...sto correndo da una parte..."
"Che vuol dire che non sei alla base..."
quasi urlando, facendo voltare verso di lui i passanti.
"Avila mi ha detto delle cose...e mi guardava in modo
strano...Briareos, una commissione domani andrà da mio padre
per dirgli quanto tempo potremo restare prima di andar via. Voglio
raggiungerli mentre sono fermi a GOlden Hill per vedere se posso far
qualcosa..."
"Ferma un attimo. Cosa ti ha detto Avila...e chi sono della
commissione? Stai correndo a piedi fuori dalla base per raggiungerli?
Cazzo Deunan, torna subito indietro, è un ordine..."
"NO. Eravamo rimasti che sarei entrata all'accademia e saremmo andati
via insieme appena possibile, ma non voglio che mio padre mi mandi in
Francia o in qualunque altro posto contro la mia volontà.
Lontano da te o impedendoci di seguire i nostri piano. Se posso provare
a spostare la data di qualche mese, voglio provarci. Tu torna alla
base, io tornerò quando posso..."
"Non fare stronzate, dove diavolo sono quelli della commissione? E'
pericoloso per te andartene in giro da sola nella desolazione, a piedi
e senza un'arma. Dove sei, vengo a prenderti prima che Kirl lo scopra."
"Non lo so quanta strada ho fatto, ma sto andando a GOlden Hill. NOn
è distante dalla base, stai tranquillo. Ci siamo andati
tante volte e so la strada. Con me ho i coltelli e sono entrata nella
tua camera per prendere la Browning Hi-Power che tieni nascosta. Non
sono senza protezione...vai alla base...ci sentiamo..."
"Cristo Deunan, hai preso la mia pistola? Deunan...Deunan..."
Briareos fissò il cellulare scoprendo che lei aveva chiuso
la chiamata. Salì di corsa sulla moto e sfrecciò
più veloce che poteva verso Golden Hill.
"Perchè sei così testarda, Deunan..."
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Capitolo 11 *** Cambiamenti ***
fic2 cap11
Ecco il penultimo capitolo. Ho messo tanto tempo per postarlo
perchè ocn gli impegni non era mai possibile finirlo.
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Briareos accelerò come un disperato verso Golden Hill. Non
sapeva dove Deunan era nel momento in cui avevano parlato al cellulare
e
di certo, non poteva perdere tempo a fare la strada dalla base al campo
militare per seguire i suoi movimenti. Doveva andarci subito, non
poteva permettere che il gruppo di
militari e quel Consiglio potessero arrestare la ragazza per aver
violato il perimetro di sicurezza. Era la norma, e conoscendo Deunan,
sperava che se mai l'avessero avvistata prima che lei potesse chiedere
di essere ricevuta, non avesse agito da testa calda qual'era
ma
li avesse ascoltati e accontentati. Potevano ordinarle di rimanere
ferma, buttarsi a terra con le mani alte sulla testa o peggio.
Uscito da San Franscisco, voltò verso la strada meno battuta
che
condueva alla base otto chilometri dopo. Golden Hill era quattro
chilometri prima della base e il doppio verso est e si trattava di un
lago artficiale creato
prima dell'ultima guerra, quando si sperava in una ricostruzione delle
città verso la pace tanto sperata. E mai trovata. Aveva
sempre
promesso a Deunan di andare in quel lago per cenare con marshmallow
arrostiti sul fuoco e accontentarla per provare quello che in tanti le
raccontavano, al pub, del 'bagno di mezzanotte' in estate. Da quanto
san Francisco, con le sue forze, aveva cercato di continuare a vivere
mentre le guerre devastavano il mondo, il lago e un paio di boschetti
di cui uno mutato in campeggio per l'estate, erano le cose che si
cercava di proteggere per dare ai cittadini una parvenza di
normalità. Nomalità di vita. Quel lago per Deunan
significava trovare quel pezzo di vita che aveva perduto anni
prima. Con la madre, era andata al mare varie volte ma quando Kirl,
alla morte della donna, l'aveva prima nascosta in una casa segreta e
poi alla base, Deunan non aveva più fatto un bagno per
divertirsi come era logico per una bambina. E aveva sempre espresso il
desiderio di riprovare l'esperienza di una vacanza. Kirl, tuttavia
nonostante la possibilità dell'oceano, le aveva vietato di
andare da qualche parte senza una scorta, se mai lui l'avesse
autorizzata. E il lago era l'unica cosa che, vicina alla base, potesse
promettere alla ragazza di rivere frammenti di infanzia. Ma quel lago,
da un paio di anni, era meta non
solo di famiglie o persone che volevano fare una piccola vacanza, ma
anche un ottimo luogo isolato per campi militari temporanei come zona
di addestramento in un luogo poco distante, allontanando i curiosi.
Dopo pochi minuti che aveva svoltato all'incrocio per dirigersi verso
Golden Hill, il cellulare squillò e si fermò,
accostando
per rispondere. Gigars era parecchio arrabbiato e gli urlava al
telefono.
"Che diavolo sta facendo quella disgrazia ambulante? perchè
mi
ha chiamato un amico, dicendomi che si trova nel loro campo di
addestramento e voleva la conferma della sua identità? Dove
diavolo sei, Briareos!"
"Calmati, sono in direzione di Golden Hill. Andrò a
verificare ma ora devi dirmi chi ti ha chiamato."
"Ricordi quando ti ho raccontato di quella missione dove mi fu
affiancato uno specialista di esplosivi spagnolo? Quel
militare che
era soprannominato Torquemada, per la spietatezza con cui lavorava?"
"SI, mi ricordo molto bene. Era il primo dei nomi che tu mi hai detto
di evitare assolutamente. Era conosciuto per la freddezza e
insensibilità verso i nemici, in qualunque forma di 'lavoro'
gli
venisse affidato. Era esperto in esplosivi ma...erano solo un suo
hobby. Era un esperto di spionaggio, tortura e assassinii. Credevo
fosse morto!"
"Non è tanto più vecchio di me. Conosce il mio
numero,
quindi deve avere agganci con la Commissione. Non dimenticare questo
nome, Tuson. Ha occhi senza anima, lo sguardo sempre fisso e indossa
sempre abiti totalmente neri, anche se il protocollo
obbliga la divisa. Se quella stupida dice o fa qualcosa di
sbagliato, rischia sulla sua pelle la furia cieca di quell'uomo. Io
stesso ho visto di cosa è capace!"
"Cosa potrei fare per portarla via senza rischi..."
"PRENDILA A CALCI DAVANTI A LUI...SONO SERIO! Dopo quello che ha
combinato, scappa per andarsene in giro a creare problemi. Se Kirl lo
scopre ci appende al pennone più alto con le palle al vento!"
"Ok, io vado là. Tu cerca di evitare che Kirl sappia della
situazione..."
"Aspetta. Forse è meglio che io venga a sistemare
le cose. Se dovessi incontrarlo, digli il mio nome e che sto arrivando.
Farò il prima possibile!"
Quando sentì la chiamata interrotta, Briareos
fissò il cellulare e poi si portò una mano sulla
testa, come se avesse mal di testa. E in effetti sentiva un lieve
principio di emicrania in arrivo, ma cercò di calmarsi e
avviò nuovamente la moto, ripartendo. A pochi metri dal
lago, scorse l'accampamento ma si vide fermato un paio di
uomini armati. Fermò il mezzo e mentre questi avvisarono i
superiori, diede un'occhiata intorno. Dai discorsi degli uomini
capì che l'uomo in carica a gestire il campo era nel
suo alloggiamento sotto la tenda beige. Il campo militare era
costituito su una piccola pianura vicino il lago, da nove tende di tela
verde militare dove ogni tenda era destinata a qualcosa. Da sua
esperienza, vi era la tenda del colonnello o generale in carica che
dirigeva il tutto, la tenda della menda con annessa cucina, infermeria,
zona radio/trasmissioni,alloggi militari con letti a castello in
solitamente due tende, armeria, zona stoccaggio alimentari e tenda per
rifornimenti vari e rimessa per i mezzi. Il campo di esercitazioni
sicuramente doveva trovarsi alcuni chilometri di distanza. Un altro
uomo si avvicinò a loro e gli disse di seguirlo senza fare
domande, finchè non gli avessero detto di farlo. Se aveva
armi, doveva lasciarle a lui e gliele sarebbero state restituite se
tutto fosse da loro accertato. Venne portato alla tenda beige e lo
fecero accomodare. Quando entrò, Briareos sudò
freddo nel vedere Deunan su una sedia di fronte un uomo. A dividerli,
solo la scrivania, ingombra di oggetti e fascicoli. La tenda non era
spoglia, ma arredata per tutta la sua grandezza. Non notò
cose particolari, se non uno schermo grande su un lato della scrivania,
però spento. L'uomo che teneva Deunan di fronte a lei era
magro, smunto, pallido da far paura, occhiaie così profonde
da arrivargli alle guance e dita nodose, incrociate tra loro posate
sulla scrivania. Deunan si voltò verso Briareos quando
entrò con gli altri uomini e la vide in parte spaventata e
in parte arrabbiata. Quando incrociarono lo sguardo, gli
sembrò quasi che lei avesse trattenuto il fiato e rimase
ferma sulla sedia come impietrita. Briareos staccò gli occhi
da lei quando l'uomo dietro la scrivania iniziò a parlare,
con una voce che sembrava uscire a rantoli.
"Anche lei quindi lavora alla base...questa signorina qui sembrava
raccontarci bugie, ma ho appurato di persona che aveva ragione. Non
sapevamo che lei fosse inclusa tra i militari registrati alla base..."
"Lei è Deunan Knut, figlia di Kirl Knute, attuale Colonnello
in carica alla Base a cinque chilometri da qui. Kirl Knut ha
registrato la figlia perchè voleva proteggerla quindi deve
comparire, e spera che possa entare nella scuola di Polizia a
maggiore età. Io sono il suo protettore, mi chiamo Briareos
Lukin..." fissando Deunan mentre pronunciava il suo cognome, sperando
che lei non tradisse la piccola bugia "...e sono il comandante in
seconda della base...sono qui per riportare Deunan Knut alla base..."
L'uomo dalle mani nodose e secche, lo fissò con una calma
snervante, ascoltando ogni parola come se dovesse decifarla. Saltava
con gli occhi da Deunan a Briareos e fino a quel momento, il ragazzo
non aveva visto l'uomo sbattere le palpebre. Era stata un'impressione?
Quando il vecchio dall'aria stanca fisso negli occhi Briareos, questi
non riuscì a leggere niente.
"Va bene ragazzo...ma non mi ha detto la tua qualifica..."
"Fino a un anno fa ero ufficiale inferiore, Primo Capitano. Avrei
dovuto ricevere l'innalzamento del grado a maggiore ma...a causa dei
problemi attuali delle forme armate e allo sciogliemento di
basi militari, l'assegnazione è stata spostata..."
"Maggiore...davvero un grado molto alto per un giovane della vostra
età...quanti anni ha signor...Lukin, giusto?"
"Ho venticinque anni...e da quando ero bambino lavoro nel campo
militare, ergo non sono un novellino. Il grado mi è stato
dato un maggiore dell'esercito che mi ha seguito finchè non
non ho ottenuto l'autorizzazione a lavorare come professionista...quel
maggiore ha rifiutato tuttavia l'avanzamento di grado e si è
unito a me e il colonnello Kirl Knut per lavorare al meglio alla base
che ha come nome in codice Cheyenne..."
"non contesto il grado in sè ma, da mia esperienza a
venticinque anni ancora si è un paio di gradi in meno e
tanti anni di gavetta da affrontare...e posso sapere chi è
questo maggiore che le ha assegnato il grado che attualmente non
è in fase di avanzamento?"
"Maggiore Gigars..."
A sentire quel nome, l'uomo parve rianimarsi. Rimase titubante a
fissare la scrivania, per poi tornare a guardare Briareos.
"Ho parlato con lui poco fa, avevo ancora il suo numero per dei lavori
che avevamo fatto insieme e non avevo idea che si era occupato di
queste mansioni negli ultimi anni. Ne che avesse rifiutato la carriera
militare per fare il professionista...a Gigars devo molto, durante i
periodi in cui siamo stati affiancati per delle missioni durante le
guerre...se la ragazza è senza un graffio è per
lui...felice di sapere che voi siete il suo pupillo...conoscendolo
bene, Gigars non lavorerebbe con qualcuno che ha affiancato per
diventare un membro militare americano se non avesse totale
fiducia..."
"Gigars sta venendo..."
"Cosa vuol dire sta venendo..."
con aria sorpresa
"Ho parlato con lui al telefono prima di giungere qui. Mi ha detto che
Deunan Knut, la mia protetta, doveva essere riportata alla base senza
far sapere nulla al colonnello. La nostra base ha ricevuto l'ordine di
sgombro e attendiamo dei membri del Consiglio militare
per ultime istruzioni di smantellamento. COme può
ben capire, per il colonnello questo non deve essere un suo pensiero
proprio ora. Io ho il compito di proteggerla, Gigars ha il compito di
gestire i collegamenti esterni generali tra la base e gli organi
governativi militari. Abbiamo deciso però di tenere nascosta
questa fuga, sperando che voi possiate capire la situazione..."
Briareos cercò di mantenere la calma, ma nella sua testa
vagava con insistenza una domanda. Perchè Deunan non diceva
nulla, non si muoveva e sopratutto, non partecipava alla discussione.
Non era mai capitato di vederla così tranquilla.
INiziò a pensare che fosse ferita, che fosse accaduto
qualcosa o quell'uomo le avesse detto qualcosa. Poi decise di fare una
domanda.
"Lei è Tuson, vero?"
L'uomo parve non sconvolgersi, infatti gli chiese se era stato Gigars
stesso a parlargli di lui e Briareos confermò, mentendo
sulla descrizione che gli aveva fatto. L'uomo però rise. Si
accasciò sullo schienale della poltrona come un cadavere che
cadeva senza peso appena dopo la morte.
"NOn facevo Gigars così gentile nel descrivermi, deduco
quindi che il mio amico abbia demenza semile in atto oppure tu, per
salvare la signorina qui presente, stia cercando di
lusingarmi...è risaputo che io sono denominato il terrore
della guerra. E ho dato dimostrazione alla ragazza di cosa significa
farmi arrabbiare...ecco perchè è più calma
di quando è arrivata. Mi ha spiegato il motivo per
cui è qui ma vede signor Lukin...IO...sono il membro
maggiore della commissione. Dovrei andare io domani a visitare la
vostra base per decidere quando dovrete andar via...ma avevo
già deciso in verità. Se Gigars
arriverà tra poco, ne parlerò con lui..."
"Io sono il comandante in seconda della base. Anche io dovrei sapere la
sua decisione..."
"Preferisco parlarne con Gigars. Si occupi della signorina..."
Prima che potesse finire, un militare entrò nella tenda e
annunciò l'arrivo di Gigars. Sotto gli ordini di Tuson
Deunan venne fatta alzare e condotta con Briareos nella tenda della
mensa, offrendo loro un pasto in attesa della fine del colloquio.
Quando gli uomini con l'incarico di controllarli, li lasciarono
mangiare al tavolo e si misero davanti la tenda a controllare la
situazione, Briareos guardò Deunan.
"Prima di sapere che cavolo ti è venuto in mente, dimmi cosa
stai...cosa ti ha detto quell'uomo per rimanertene in silenzio..."
Deunan lo fissò a sua volta, sembrava contrariata e Briareos
dovette pressarla perchè lei gli desse spiegazioni. ALla
fine, la ragazza gli raccontò cosa l'uomo le fece vedere. Il
risultato della guerra in video e foto, dove le mostrava gli effetti
dei suoi 'trattamenti', come li chiamava. Che, con il suo arrivo per
portarla via, Tuson avrebbe applicato su Briareos, suo padre e chiunque
altro avesse creato problemi per l'esecuzione dell'ordine di sgombero
della base. Ne avev apieni poteri e poteva farlo senza risentire di
nessun provvedimento dall'alto. Le disse che non voleva che qualcuno
rischiava, non doveva fare stupidaggini. Poi le cose cambiarono quando
lei nominò Gigars come referente alla base per confermarla.
Disse che era stata l'unica carta possibile e l'uomo sembrava calmarsi
e trattarla con più gentilezza.
Briareos capì così, il motivo dello strano
comportamento della ragazza ma si chiese nello stesso tempo, cosa
poteva dire Gigars a quell'uomo.
Alla fine, vennero chiamati e portati alla tenda di Tuson, dove
trovarono Gigars che fissò malamente Deunan ma fece del suo
meglio perchè l'uomo dietro la scrivania passasse oltre
l'incidente. Tuson chiese perchè la ragazza non era
registrata come membro effettivo della base, ma Gigars portò
dei documenti che confermavano la sua presenza e che il suo essere
assegnata a una squadra speciale, era la prova di ciò. Ogni
missione riportava tutte le informazioni, compresi i nomi dei membri in
servizio e quello di Deunan figurava. Gigars cercò di far
capire che i loro archivi erano vecchi e non aggiornati e che Briareos
intendeva dire quello quando prese a esempio la protezione di Kirl Knut
nel tenerla alla base con sè. Tuson alla fine, non chiese
altre spiegazioni ma preferì un dialogo più
informale.
"
L'assurdità, la spietatezza totale della vita... Non
esistono
«parole», né sentimenti o emozioni. Come
quando si
è ormai consumato tutto ciò che ha scintillato o
fiammeggiato nel corso di una lunga vita... Veniamo dal nulla e
scompariamo nel nulla"
"Non per essere sarcastico ma quello che dici non vale per noi... lo
sai..."
disse Gigars ridendo
"
La spietatezza è la più pratica delle emozioni!"
"La guerra porta solo distruzione e disperazione. Non ha mai pensato di
utilizzare le sue abilità per aiutare a creare un posto che
non sia l'inferno...?"
urlò Deunan all'uomo, facendo voltare tutti verso di lei,
rompendo la promessa di non fare stupidaggini.
"Anche quando disertano l'inferno, gli uomini lo fanno solo per
ricostruirlo altrove...ragazzina...sono un militare vecchio stampo e
non posso cambiare 'bandiera' così facilmente. TU sei troppo
giovane per capire..."
"Questo posto è un ammasso di tende, le va bene vivere
così?"
"Bè... va
distinto dall'accantonamento edifici creati come prefabbricati
per postazioni fisse...non sono alberghi ma dopo aver passato quaranta
anni in questo modo, anche tu la considereresti la tua unica tipologia
di vita..."
indicandola con l'indice ossuto.
"Per me dovrebbe aprire gli occhi..."
bofonchiò Deunan incrociando le braccia, prendendosi le
occhiatacce di Briareos e Gigars.
"Le tenebre che si celano dentro una stanza buia non hanno nessun
paragone con quelle che si celano dentro all'anima"
Gigars cercò di cambiare argomento e per mezz'ora andarono
avanti a discutere su cosa fare per dimenticare l'episodio.
Gigars però riuscì, prima che Briareos e Deunan
entrassero, a mettersi d'accordo con Tuson per sistemare la questione e
disse ai due ragazzi di andar via. Quando stavano uscendo,
Tuson chiamò Deunan e disse solo una cosa, prima di venir
rilasciati.
"Il desiderio non si nutre di oggetti ma di segni. Si nutre del segno
del riconoscimento, della parola che viene dall’Altro."
Deunan udì quelle parole, fece cenno con la testa e
uscì, scortata da Briareos e Gigars che in silenzio si
recarono alla moto. Gigars disse a Briareos di prendere la moto e
andare verso la sua macchina, cosa che Briareos fece. Distante dal
campo militare, la macchina fu raggiunta in pochi minuti e Gigars si
fermò quando un bip acuto segnò l'apertura della
stessa tramite il telecomando. Si portò le mani in tasca e
fissò i due ragazzi con aria così arrabbiata da
vedere una vena sulla tempia pulsare.
"Voglio sapere, adesso, che diavolo ti è saltato in mente
per scappare dalla base e fare l'eroina. Dimmelo!"
Deunan cercò di giustificarsi ma Gigars le fece una lavata
di capo colossale, sotto gli occhi di Briareos che non si
sentì minimamente di intervenire. Sapeva che non doveva
farlo. Deunan era responsabile delle sue azioni e a
diciassette anni, doveva prendersela. La responsabilità da
persona quasi adulta. Una delle tante lezioni di vita che voleva
imparasse. QUando Gigars si sfogò, annunciò a
Briareos la notizia infausta. Dovevano subito preparare le valigie e
andar via. L'accordo con Tuson riguardava lo sgombero della base entro
due giorni, il tempo per l'uomo ossuto di sistemare delle faccende e
andare alla base. Due giorni era un tempo risicato, ma di
più non poteva fare per evitare che Deunan passasse dei
guai. Disse anche che i documenti che aveva mostrato all'uomo e che si
era ripreso, non erano proprio originali ma erano creati ad hoc per
situazioni del genere. Deunan effettivamente alla base non esisteva. Ma
doveva sparire alla svelta per evitare che Tuson, se avesse deciso di
controllare, avesse scoperto l'inghippo. Briareos disse a Gigars di
inventarsi qualcosa e andare subito da Kirl, lui avrebbe riportato
Deunan a casa. Nonostante le proteste dell'uomo, Briareos gli chiese
tempo e vide Gigars andar via con l'aria di chi avrebbe voluto dire
altro ma non poteva. Deunan sapeva che le ramanzine non
sarebbero finite ma Briareos le disse di salire in moto e si avviarono.
COntrariamente a quello che pensava, Briareos costeggiò il
lago allontanandosi dall'accampamento e poi si fermò.
Rimasero fermi sulla moto a fissare il panorama. Il lago era
dannatamente bello ma presto la quiete fu interrotta da Briareos.
"VOglio che tu sappia che...non voglio farti la paternale sulle tue
azioni ma almeno dimmi se hai capito la gravità della
cosa..."
"Si l'ho capita...il mondo è uno schifo...ma non volevo
perdere il poco che avevo..."
"Bè ora lo abbiamo perso davvero..."
"Già...senti, Gigars è stato chiaro quindi...per
ora non parliamo di oggi. Dove andremo, Bri?"
"Credo che andremo a Scarpet Peak, te lo ricordi? In quella casa a
metà tra un ranch e uno chalet...ci abbiamo vissuto circa
due anni...vicino cè il Pilarcitos Lake. Così,
possiamo andare al lago con i marshmellows come volevamo..."
Deunan rimase un pò scioccata dalla cosa. Si aspettava una
ramanzina o simile. Invece Briareos le stava dicendo che sarebbero
andati via ma cosa per loro era importante non sarebbe cambiato. Il
luogo era diverso, ma la sostanza no. Appoggiò la testa sul
petto del ragazzo e gli chiese scusa per tutto. Briareos rise, le
baciò la fronte e poi le disse di andare alla base a fare le
valigie. Partirono lasciando il lago alle loro spalle.
Quando arrivarono alla base, il piazzale era un caos di militari e
mezzi. Briareos lasciò Deunan davanti il palazzo degli
ufficiali e riportò la moto al magazzino. Un ragazzo sporco
di nero gli disse che presto sarebbe stata caricata per essere condotta
da qualche parte con il resto dei mezzi. Tuttavia Briareos gli disse
che era sua personale e non dell'esercito e che non doveva toccarla.
L'avrebbe portata via con se. QUando uscì, vide in
lontananza Kirl che discuteva con alcuni uomini e andò da
lui. Quando si liberò, disse a Briareos che la notizia
l'aveva colto alla sprovvista apparentemente. Aveva già
tutto pronto come gli aveva detto in ufficio e che il problema maggiore
era dare un posto a tutti gli uomini che non erano stati accettati dal
governo. Briareos allora ricordò che a Elk Grove vi era un
uomo che conoscevano entrambi che lavorava in privato come volevano
fare loro. Propose a Kirl di scegliere gli uomini migliori per il
gruppo che dovevano creare di professionisti e gli altri mandarli da
lui. Almeno, quegli uomini non sarebbero finiti per strada. Mentre si
accordavano, Gigars arrivò e chiese di parlare con Kirl,
lasciando Briareos da solo. RImase a osservare la base che veniva
smantellata e ogni cosa portata via.
Otto mesi dopo.
Lago Pilarcitos.
Giunti con l moto , Briareos e Deunan scesero e si sistemarono
sulle sponde del lago. Deunan sistemò lo zaino delle cibarie
e il suo in un angolo, dopo che il ragazzo aveva sistemato i teli su
cui si sarebbero sistemati. Passarono il tempo fino al tramonto a
parlare, lanciare pietre come sfida e provare a pescare pesci per la
cena. Ma non era un lago pescoso. Per l'ora di cena, Briareos
preparò un bivacco e Deunan uscì dallo zaino i
sacchetti di marshmellow. Li misero su dei rami trovati in giro puliti
con i coltelli e li osservarono cuocere sul fuoco. Deunan osservava lo
scoppiettare delle fiamme immersa nei pensieri, finchè non
sentì la mano di Briareos sulla schiena. Le sorrideva
gentilmente e risero alle ombre che il fuoco disegnava sui loro volti.
"Bri..grazie..."
"Sono contento che questa piccola vacanza segreta ti piaccia..."
"Si ma...ti ringraziavo per...la promessa...del lago..."
"Anche io volevo passare del tempo con te...oltretutto tra alcuni mesi
farai il test per l'Accademia. Sei stata accettata per affrontarlo..."
"Già...papà non sa ancora niente e mi chiedo cosa
dirà..."
"Non potrà fare nulla, se è una cosa che vuoi..."
"or acome ora si...mi ha di nuovo reclusa in un posto sperduto che
senza moto o macchina, non posso lasciare. Ammeno che non sia in grado
di correre così veloce senza stancarmi, da percorrere
trecento chilomentri prima di arrivare a qualche centro abitato..."
"E' la casa più sicura che avevamo...non lamentarti, io sono
messo peggio! Devo percorrere chilomentri per fare cosa tuo padre mi
dice..."
Briareos odiava svolgere quei compiti dove solo per l'andata
e il ritorno ci impiegava minimo due ore. Situata sotto una montagna,
la casa era raggiungibile solo tramite mezzi con le ruote. Erano Kirl o
Briareos stesso a provvedere a tutto ma era comunque sperduta nel
nulla, nonostante il meglio che potessero avere di comodità.
Ma a loro mancavano pochi mesi ancora e poi sarebbero andati via,
lasciandosi tutto alle spalle.POchi mesi e Deunan avrebbe avuto
diciotto anni. Sapeva già guidare per Briareos ma per essere
presa e lasciare suo padre, mancava del tempo che lei contava
manicalmente ora dopo ora. Voleva vivere. Vivere la loro vita insieme.
"Ci torneremo di nuovo...vero?"
"Qui al lago? Certo bimba...finchè non arriverà
il giorno in cui sarai presa per diventare una poliziotta...cercheremo
di venire quando potremo. Meno male che Kirl aveva cose da fare o
niente bagno di mezzanotte..."
"Ti manca la tua vita di professionista...libero?"
"In che senso..."
"Gigars mi ha detto che tu...vivevi in maniera diversa prima di
conoscere mio padre!"
"Cosa ti ha detto esattamente..."
mettendo sul fuoco altri rami con i dolcetti.
"Che fuori dal lavoro andavi con amici in giro...che avevi delle
ragazze diverse ogni volta..."
Briareos rimase a fissare la ragazza in silenzio. Il suo tono
interrogativo ma triste prima o poi lo avrebbe ascoltato, lo sapeva, ma
voleva che a raccontare certe cose fosse lui stesso, non Gigars. Ormai
era tardi per eclissare la cosa.
"Si è così...ma è stato tanto tempo
fa...io preferisco dire, un Briareos che ormai è morto..."
"perchè...alla base, al pub, sentivo gli altri parlare e
dicevano che per un uomo sono cose normali..."
"Le relazioni sono cose serie, quelle che Gigrs ti ha detto
sono...sbandate! GLi uomini le fanno sempre da giovani
perchè sono inesperti e a volte stupidi...io credevo di
sentirmi così libero dopo aver visto il peggio quando
lavoravo al Kgb...ma come ho detto, non sono più quella
persona. Voglio le cose vere, non le illusioni"
"Quindi ora..."
"voglio cose vere, che posso definire importanti..."
"è per questo che non sei con una donna che potresti sposare
ma qui con me in mezzo al niente a mangiare dolciumi abbrustoliti?"
"tu pensi di essere una cosa importante?"
guardandola negli occhi
"se fosse così...ne sarei felice..."
"Se un giorno dovessi dirti che lo sei, cosa faresti..."
"Nulla...ti direi di venire al lago di nuovo..."
Risero entrambi finendo gli ultimi dolcetti, poi passarono un'ora buona
a parlare di cosa avrebbero fatto in futuro. Finchè a Deunan
non venne voglia di farsi un bagno. Briareos si alzò per
prendere un telo e permetterle di cambiarsi ma lei disse semplicemente
che non ce ne era bisogno e si sfilò la maglietta e i
pantaloncini, mostrando un bikini che teneva sotto già
pronto.
"NOn potevi almeno cambiarti sotto il telo?"
"NOn fare quella faccia...non sono mica nuda e poi...sei mica in
imbarazzo? COn te io non ho problemi..."
sorridendogli
"Cavolo ragazza, prevedere i tuoi colpi di testa non è
facile..."
"Quindi? Fai il bagno o no..."
"Mi sarebbero piaciuti dei cocktail, sorseggiandoli mentre tu litighi
con quei pesci che non siamo riusciti a prendere...ma forse potrei
anche farlo..."
"quindi mi mandi là dentro da sola?"
cercando di apparire smielata
"NOn è per te fare la gatta morta, signorina....non cercare
di imitare quelle grandi. E poi..."
togliendosi la maglietta
" e poi...cosa..."
"Se tu dovessi cambiare non saresti più tu...anche se su
alcune cose sarebbe meglio ma...non sarebbe la stessa cosa per me!"
Deunan rimase interdetta a quelle parole e Briareos si tolse i
pantaloni mostrando che anche lui si era messo il costume sotto, senza
dire niente. Deunan lo apostrofò per essersi spogliato senza
il telo, ridendo nel frattempo, ma Briareos velocemente le
stampò un bacio sulla bocca e corse in acqua dandole della
lumaca.
"Quando diventerò poliziotta vedrai se potrai più
prendermi in giro..."
"Prima di diventarlo devi far pratica...su, mi arresti signora
poliziotta...sto facendo il bagno di notte di nascosto..."
Deunan scoppiò a ridere e andò a farsi il bagno
con il ragazzo mentre sul telo vicino il fuoco, il cellulare di
Briareos vibrava senza suoneria, indicando il nome Kirl sul display.
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Capitolo 12 *** Utopia ***
fic2 cap12
Ecco finalmente l'ultimo
capitolo. Questa fic era il modo per me, di vedere i fatti seguendo la
timeline data da Shirow e le info nel manga. Continuerò
l'altra fic e ho le bozze di altre che presto inserirò.
Spero che questo spaccato sul passato di questi due miei personaggi
preferiti vi sia piaicuta. Alla prossima fic.
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"Legame è una relazione, un rapporto o un'unione che non
può
essere sciolto, rescisso.Relazione così forte da essere
indissolubile,che si rafforza con il
passare del tempo.Molto spesso lungo il sentiero della vita,vorremmo al
nostro fianco una persona che sia degna della nostra fiducia. In un
rapporto di amicizia,la base è la fiducia e
perchè si
formi questa, ci
vogliono anni e anni per costruirla in una persona,e pochi secondi per
cancellarla del tutto. Ho fatto in me questo insegnamento nello
scegliere mia moglie..."
"Cosa fai, bimba..."
Briareos osservava Deunan acciambellata sul divano a tre posti del
salotto, intenta a leggere sottovoce il solito libro che l'aveva
catturata da quando l'aveva comprato alla base. Aveva la testa poggiata
sul bracciolo alla sua sinistra, la schiena rivolta allo schienale e
le gambe raccolte verso i glutei con il libro sorretto a mezz'aria. Lo
leggeva sempre nei giorni invernali o quando non voleva uscire per il
brutto tempo. Come in quel periodo, inizio di autunno. Briareos, notato
il malumore della ragazza, andò
in cucina e prese una scatola con ciambelle senza glassa ne ripieno. Ne
preparò quattro su altrettanti piattini posti su un vassoio
in acciaio, prese dal ripiano
della cucina cosa gli serviva e iniziò a lavorare sul
tavolo.
Dopo dieci minuti, preparato tutto, si avviò verso il divano
ma
lei non diede segno di interesse. Si sistemò nella parte
libera,
diede due buffetti sul sedere di Deunan per attirare la sua attenzione
e posò il vassoio sul tavolino di fronte.
"Sei diventato un patito della mano morta?"
"Ah ah...non è questa la mano morta cara...tu non volevi
ascoltare e..."
Deunan lo fissò malamente, poi però si fece
scappare un
sorrisetto e si mise a sedere, poggiando una tempia sulla spalla di
lui.
"Ti ho portato il tuo dolce preferito..."
indicandole il vassoio
"E' il 'tuo' dolce preferito, ragazzone...lo sai che a me piacciono i
dolci alla frutta..."
"Cè la frutta anche qui..."
Deunan osservò il tavolino. Sul vassoio vi erano quattro
ciambelle in altrettanti piattini, tagliate a
metà, farcite con
panna montata anche nel buco e guarniti con pezzetti di frutta secca e
frutti rossi con il loro sciroppo. Briareos le mostrò le
forchette da dolci con aria di sfida, come se volesse vedere
se
accettava l'offerta. DAl canto suo, la ragazzo lo guardò
come se
volesse dire 'ma mi prendi in giro'? Poi rise.
"Bri, dove la vedi la frutta...per quattro ribes sulla panna montata?
Questo è il 'tuo' dolce preferito...tanta panna con
guarnizioni su
una pasta dolce...non sei bravo a mentire!"
"Oh, con te ho fatto davvero molta, molta pratica sulle bugie...ora
mangia prima che venga tuo padre..."
Deunan prese una ciambella e la divorò in pochi minuti,
segno
che aveva fame. Rimasero a a ridere come stupidi mentre finivano le
ciambelle e si impiastricciavano di panna a ogni morso. Poi,
finito tutto e ripuliti, rimasero lì a parlare mentre
iniziava a
cadere la pioggia fuori.
"Bri...manca un mese prima che io debba andare all'Accademia per
l'esame...ma ancora non riesco a trovare il modo di dirglielo..."
"Non voglio andare contro Kirl, ma secondo me non dovresti
dirglielo...almeno per ora. Ti porterò io all'Accademia e se
lo
passerai non cè bisogno che torni. Verrai inserita
già il
giorno dopo. Per adesso pensa solo a questo..."
"E tu che farai...eri indeciso se venire con me o restare con mio
padre..."
"NOn pensare a me...so quello che faccio..."
" E cosa pensi...al mese scorso...?"
I due si guardarono negli occhi. Rimasero in silenzio a fissarsi, l'uno
in attesa delle parole dell'altro. Poi Deunan alzò l'indice
come
per dire 'aspetta' e prese il libro che stava leggendo. Briareos
sbuffò, lamentandosi del fatto che odiava cosa vi era
scritto.
"Nessuno è perfetto. Neanche la luna, è piana di
crateri.
E il mare? neanche lui, sempre troppo salato. E il cielo? Sempre troppo
infinito. Beh, ecco, allora non siamo tutti perfetti, siamo
speciali...."
"VUoi parlare di quella volta o cè altro, Deunan?"
"Tu vuoi parlarne? In realtà mi piacerebbe, visto che non ne
abbiamo avuto la possibilità..."
"Già, Kirl ci controlla come un cane da guardia...se non
fosse
che per il gruppo è costretto a muoversi di persona e
lasciarmi
con la mia protetta, adesso sarebbe su quella poltrona a fissarci in
ogni movimento. Che sia degli occhi o altro..."
"Lo so che di nascosto abbiamo parlato di questo argomento
anche
se...in maniera generica ma...dimmi questo Bri. Dimmi cosa lega due
persone!"
facendolo sbuffare divertito.
"ok...ognuno magari ha la sua visione diversa dell'amore, ma in
realtà io sono
assolutamente convinto che amare vuol dire voler bene ad una persona.
magari in maniera più forte, più completa,
più disarmante di un normale
affetto. Se vuoi bene ad una persona, le vuoi bene e
basta, non hai bisogno di farci sesso. Questo risponde anche alla tua
domanda? Ancora non sei convinta di saper capire quando provi certi
setimenti?
"Bene...spiegami cosè amare...così, sai...nel
caso entro in una pasticceria e un uomo alto, scuro, straniero e
misterioso mi colpisce..."
ridendo a crepapelle.
"Divertente...allora, Amare è preoccuparsi per
l'altra persona, volerle stare
vicino, dare
la propria fiducia e sapere di poter contare su di lei come lei
può
contare su di te. A questo si aggiunge il sentirsi capiti, avere idee
comuni o comunque condivisibili, passare il tempo insieme divertendosi.
Completano la cosa l'attrazione fisica che porta inevitabilmente al
sesso. Ma una storia, se vuole durare, deve essere basata su tutto il
resto, non sul sesso. Non solo sull'aspetto fisico e sbata. Altrimenti
è come costruire una casa sulla
sabbia, il
primo colpo di vento...il primo litigio...spazza via tutto!"
"Quindi è questo che tu consideri i 'legami' e l'amore,
giusto?
Altri potrebbero non pensarla così...un altro potrebbe
pensare
il contrario..."
"Si, la maggior parte e sopratutto uomini che per la guerra e i
disastri che hanno conosciuto nella vita, potrebbero vedere le cose
come...come il mio vecchio amico Virgil...Come ti ho detto tempo fa, il
sesso può essere esplicato in due maniere. Uno è
l'
aspetto di un sesso
che è vissuto come "genitalità", ovvero in base a
tutti
gli impulsi
ormonali che percepiscono; l'altro è un "sesso
maturo" vissuto come dono d' amore e non come merce di scambio. Per
esempio, così lo capisci e non chiedi più "
mentre lei gli faceva la linguaccia "una coppia che sceglie di sposarsi
e pratica la
sessualità con tutti quegli aspetti che sono
considerati
importanti fino ai fini della procreazione, è, secondo me,
una
coppia che ha dato un
sano orientamento all' amore vivendo la sessualità come dono
di
amore.
Chi magari, invece, si sposa per esempio perchè ha voglia di
poter'
dare sfogo a tutte le proprie passioni con il massimo della liberta
farà poca strada, in quanto del sesso fatto con amore non ne
ha
capito
nulla! Hai capito?"
"Se una persona fa sesso con un'altra, di base è uno
sbaglio? Intendo, solo perchè gli va di farlo...?"
"Bimba, qualè la vera domanda? Sei ancora convinta di
relegare il nostro legame a mere descrizioni?"
".....dimmi se quello che è successo il mese scorso
è..."
"E' stato un errore?" Deuna lo fissò triste. Si morse il
labbro inferiore e abbassò gli occhi. "E' questo che voglio
chiarire. Io non sono pentita ne altro.
Però da quello che dici, sembra che entrambi abbiamo agito
come
il tuo secondo esempio..."
"NO! Non osare dire una cosa del genere..."
Briareos posò il braccio sullo schienale del divano e si
girò per esserle totalmente di fronte. Le toccò
un
ginocchio, fissandola negli occhi.
"Se tu pensi una cosa simile, sbagli tutto. Lo so, forse un errore lo
abbiamo commesso e ne sono consapevole, ma non era nelle nostre
intenzioni.
Avevo detto a me stesso che dovevo evitare di fare stronzate
finchè non eri maggiorenne, invece ci sono caduto come uno
stupido. Ma qualunque cosa noi possiamo dire, cazzo se lo farei altre
cento volte..."
Deunan si sorprese nel vederlo sorridere e lo fece lei di rimando, si
allungò e lo abbracciò, mettendogli le braccia
attorno al
collo.
"Quello che volevo sapere era...solo... se siamo stati ignoranti nel
considerare il nostro rapporto...insomma, se era il caso di aspettare
oppure no..."
"Tu preferivi aspettare?"
alzandosi e prendendo il vassoio
"Non lo so...quella sera sapevo cosa stavo facendo, però..."
"E' normale Deunan...dai, non sentirti in colpa se era quello che
volevi. E poi era da un anno che ne parlavamo...ho sbagliato
ad
essermi lasciato andare, ma voglio che tu non ti senta in
colpa...sopratutto per quella discussione dell'altra sera...ora che
Kirl non cè, voglio che tu sappia che quell'addestramento
che ti
ha fatto fare era esagerato e non voglio che tu continui il tuo
allenamento nella nuova base...scusa se ti ho rimproverata per
quell'errore...ma volevo andarci con i piedi di piombo davanti a tuo
padre e speravo che tu capissi e sostenessi nella recita...In quei
momenti e a casa, mentre ormai la cena si quasi raffreddata, avrei
voluto
sostenerti di più, ma se tuo padre mi manda via i nostri
piani
finiscono male...Ad essere sincero, quella volta avrei voluto tenerti
vicina a me e baciarti per dirti che non dovevi essere triste..."
"Volevi baciarmi?"
"Si.NOn so perchè, ma era quello che desideravo fare
più di ogni cosa..."
"Anche quando urlavi contro di me?"
"Soprattutto quando urlavo contro di te. Proprio perchè lo
stavo facendo ma non volevo farlo..."
Si fissarono pochi istanti, poi Briareos si chinò per
baciarla
sulla bocca e andò in cucina, mentre Deunan raccolse le
ginocchia tra le braccia. Fissò la copertina del suo libro,
lo
prese e aprì una pagina con un angolo piegato.
"Con te riesco a raggiungere le stelle solo con un tuo sorriso..."
Ritornò con la mente alla sera di un mese prima al lago. Era
la
quarta volta che passavano la notte sotto le stelle. Quella volta
avevano cambiato menu portando salsicce e salse per riempire i panini
morbidi. Avevano anche della crema al cioccolato comprata in un
supermercato da mangiare come dolce. Il caldo non era afoso e tra un
abbraccio e l'altro erano stati insieme più di quanto
dovessero.
E anche quella sera, lei aveva portato quel libro. Dopo aver fatto
l'amore, Deunan non era riuscita ad addormentarsi al contrario di
Briareos, e mentre lui respirava dolcemente sulla sua spalla nel pieno
del sonno, lei leggeva delle pagine alla luce del bivacco. La stessa
pagina di pensieri dell'autore riportava anche un'altra frase.
"Sono stanco delle persone che mi giudicano senza conoscere la mia
storia."
Si mise a rileggere quelle parole, mentre ripensava a quello che
avevano vissuto insieme quella notte e si chiese cosa sarebbe accaduto
non appena lei sarebbe andata via. Sia per quel rapporto adanto oltre.
Sia perchè non voleva che Briareos restasse con
suo padre. Le aveva detto che poteva scegliere tra partire con lei
definitivamente e trovare il momento giusto salutando davvero suo padre
un'ultima volta. Ma era proprio la questione di suo padre che le
portava paura, briareos gli era troppo attaccato per l'amicizia. Non
sapeva cosa sarebbe accaduto se Kirl l'avesse
scoperta prima di venir accettata. Mentre rifletteva, udì la
voce di Briareos dall'altra
stanza che le chiedeva cosa volesse per cena. Deunan sorrise, si
alzò vedendo dalle finestre la pioggia che colava in rivoli
sul
vetro e andò da lui, per cucinare
insieme.
2122 - Ottobre
Deunan e Briareos erano in una macchina in prestito per raggiungere
l'accademia di Polizia di San Francisco. Il tempo non era dei migliori
ma come ci fosse stato un miracolo, il violento acquazzone sembrava
essere sparito da un'ora buona. Entrarono in città e
giunsero
davanti l'edifcio dove ad aspettare Deunan, vi era un test. Briareos si
fermò al parcheggio, spense il motore e la
guardò.
Sembrava tesa e nervosa e fissava la costruzione con aria grave.
"COme va, sei pronta?"
"Forse...ma devo andare...mi raccomando Bri. Questa sera..."
"Tranquilla. Ti telefono all'ora di cena. Sei sicura che non vuoi che
rimanga? Non mi va di lasciarti negli alloggi temporanei, sopratutto da
sola."
"Sono dormitori destinati al periodo degli esami. Non sono sola e
sarà controllato. Tu piuttosto. Vuoi davvero continuare a
lavorare con lui?"
"Si, un anno solo bimba. Il tempo per te di finire il primo anno e poi
verrò qui e mi presenterò per un lavoro in
polizia o
ovunque possano prendermi con le mie qualifiche. Starò
bene..."
Deunan lo guardò preoccupata, ma fece segno di
assenso con la testa e fissò lontano.
"Deunan, verrò a trovarti appena posso.
Promesso..."
"Non è questo...dovrai prima mentirgli dicendogli che sono
scappata con la tua moto e sei venuto a cercarmi, ma ormai ero
all'accademia e non ti facevano entrare...mi auguro che non
venga
a prendermi di persona..."
"Non pensarci. Vai..."
Briareos le carezzò la testa, poi le fece capire di calmarsi
e
l'abbracciò. Lei ricambiò e poi uscì,
dirigendosi
nell'edificio dopo essersi voltata varie volte. Briareos
sentì
vibrare il cellulare e sospirò, preparandosi a mentire.
Dieci mesi dopo
Briareos si trovava in un hotel in centro. Disfava la sua valigia con
la
biancheria dopo aver sistemato le armi che aveva montato. Il
suo cellulare squillò in quel momento e lasciando tutto sul
letto, rispose immediatamente dopo aver visto il nome sul display.
"Bimba...come va..."
"Solito schifo...ma sono contenta, sai?"
"Davvero? Racconta..."
"Prima dimmi che stai facendo..."
"Nulla. Sono all'hotel. Preparo tutto in attesa di tuo padre..."
"Perchè non vuoi venire qui...?"
"Non ora piccola...solo questo lavoro e sarò lì
il prima possibile..."
"Vorrei che venissi come l'altra volta..."
"Mh...se non sbaglio quella volta è finita a letto..."
"Ah..strano, non lo ricordavo..."
ridendo in sottofondo.
"Davvero? Io si...se non sbaglio a casa di tuo padre mesi fa, mi avevi
detto che non sapevi se era una buona idea. O sbaglio?"
"Andiamo Bri, mi manchi. E' uno sbaglio?"
"Ah ah...cosa devo fare con te...Verrò, tranquilla.
Sarò al solito hotel vicino l'accademia."
"Promesso?"
"Promesso...tranquilla...che volevi dirmi..."
"Ok...sarò trasferita al centro addestramento speciale ,
dopo
sette mesi dalla mia prima uscita in servizio. Ci pensi?"
"Bè, sarà tra sette mesi...e sei gasata da ora?"
"No, sette mesi dopo la mia prima uscita in servizio...non so che cosa
mi ordineranno di fare ma...non starò più qui..."
"Non ti piace il dormitorio comune vero?"
"No...mi piaceva di più quando avevo un piano tutto per
me..."
Briareos rise. Parlarono ancora pochi minuti, poi si
avvicinò
alla finestra e scorse Kirl che tornava da una ricognizione per la
missione in corso. Briareos le disse che non potevano più
parlare e tornò a sistemare la valigia. Kirl
bussò e
Briareos lo fece entrare.
"Allora, sei pronto?"
domandò l'uomo entrando di filata.
"Quasi...cosa hai scoperto di importante?"
"Prima dimmi chi era al telefono?"
"Di cosa parli..."
"Andiamo Briareos. Ti ho visto alla finestra. Questo non è
un
hotel di lusso e non è così alto da
imperdire la
vista di chi è alla finestra. Ho visto che eri al
telefono..."
"Kirl io..."
"Chi era...era lei vero? Non sono stupido. So che tu l'hai aiutata!"
Briareos rimase senza parole, non sapeva che dire e non voleva
peggiorare la situazione.
"Ascolta, non voglio parlare di questo proprio ora. Sto
andando
alla base perchè mi sono dimenticato dei fascicoli, ma mi
accompagna Acosta. Vienimi a prendere tra un'ora e mezza..."
"Ricevuto..."
"Sistema le valigie, parliamo di quella cosa dopo..."
Briareos lo salutò e lo vide andar via. Chiamò
Deunan e
le disse che entro domani mattina sarebbe arrivato all'hotel che lei
conosceva e le disse di raggiungerlo nel pomeriggio. Le
raccontò
anche la situazione con Kirl e la rassicurò sul fatto che
dal
giorno successivo, loro con l'uomo non avevano più nulla da
fare. La salutò e guardò l'olorogio. Sorrise nel
pensare
che lei guardava il suo identico, sperando che arrivasse l'ora di
ripartire da zero lontano da tutto.
Un'ora dopo, era alla
base, come chiamavano la struttura dove avevano creato il loro gruppo
di professionisti. Accostò l'auto nel parcheggio esterno e
andò a cercare Kirl dove sapeva sarebbe stato.
Salutò
alcuni ufficiali, poi aprì la porta in pesante ferro e
entrò nella zona addestramento. Molti uomini stavano
affrontando
il perscorso guidato, altri attendevano con la tuta antiproiettile e
l'equipaggiamento base il loro turno. Alcuni di loro lo accolsero
felici, chiese loro se avevano visto Kirl e gli dissero che era in
ufficio. Gli dissero che per tutta la mattina vi erano stati problemi
con il meccanismo delle sagome ma lui rispose che erano forse da
sistemare e che avrebbe chiamato l'addetto.
Mentre stava andando, alcuni uomini ebbero un incidente con
alcune sagome che iniziarono a esplodere, sparandosi a vicenda per
errore. Urla e confusione
riempirono il
luogo. Briareos cerco di aiutare un ferito, gli dissero che
il
più grave era Torque, a cui era esplosa una sagoma addosso.
Lo
raggiunse, aveva delle schegge di legno in volto e gli occhiali di
protezione pieni di spaccature. QUando Briareos lo
controllò, l'uomo rantolò muovendo le labbra,
qualcosa
iniziò a rotolare dal lato sinistro e il ,ragazzo ebbe il
tempo
di urlare di scappare agli altri. Una bomba a mano, che era
legata dall'anello alla giacca, si era impigliata all'arma
tramite il filo e la spoletta si era sfilata. Briareos cercò
di
tirare via
Torque, ma l'esplosione prese in pieno chi era nelle vicinanze.
Cinque ore dopo.
Deunan correva a perdi fiato per i corridoio dell'ospedale. Quando
giunse al reparto giusto, trovò la zona accettazione con una
infermiera e chiese nervosamente dove si trovasse Briareos.
L'infermiera le chiese di calmarsi ma iniziò a urlare
chiedendole la stanza. Da una porta alla sua destra, Deunan si
sentì chiamare. Era Kirl. Le disse di calmarsi e che
Briareos
era in coma nella stanza da cui era uscito e le condizioni non erano
gravissime ma si doveva aspettare. Deunan non lo considerò
ed
entrò. La stanza bianco asettivo odorava di neomercurocromo,
che
era il disinfettante per uso topico dermatologico che lei odiava ogni
volta che si feriva. Oltre il bagno e una cassettiera alla sua
sinistra, Deunan scorse il letto alla sua destra circondato da flebo e
apparecchiature mediche. Il corpo era completamente bendato e pieno di
tubi, abbandonato sulle lenzuola bianche. Si avvicinò
lentamente, un passo dopo l'altro finchè non gli fu vicina.
Completamente ricoperto di bende, da non far vedere un centimetro di
pelle, Briareos respirava tramite le macchine. Varie sacche di liquidi
diversi alimentavano i tubi che si insinuavano sotto le bende fin nella
sua pelle. Deunan respirò profondamente e
all'ungò una
mano per prendere quella del ragazzo.
"Ferma...anche se ha le bende, non ha più porzioni di
tessuto.
Se lo tocchi, anche se in coma, potrebbe provare dolore..."
"Cosa cosa gli è successo..."
"Doveva venirmi a prendere alla base. Era venuto a cercarmi nel campo
di
addestramento ma cè stato un incidente...per salvare Torque
è finito nel mezzo dell'esplosione..."
"Esplosione? Come è potuto accadere..."
"Come ti ho sempre detto, Deunan...gli incidenti durante gli
addestramenti sono il primo pericolo per un soldato e in molti casi un
ottimo modo per risolvere dei problemi..."
Deunan sapeva a cosa si riferiva. Sia Briareos che suo padre le avevano
sempre raccontato di come, per vari motivi, si sfruttavano eventi o
casi all'apparenza accidentali, per togliere di mezzo o mandar via
persone non gradite. E risultati mortali fioccavano come niente, diceva
sempre Kirl. Ma potevano capitare incidenti mortali anche con il
massimo dell'attenzione.
"...la stima?..."
"...tre morti, due feriti di cui uno
proprio Briareos...il corpo di Torque gli ha salvato la vita, fin da
ora..."
"... l'ho scoperto solo perchè ho chiamato
Briareos visto non sentivo sue notizie da ore, ma mi risponde
quell'idiota di Avila...proprio a lui dovevate consegnarlo..."
"Sono stato io ad aver affidato ad Avila gli oggetti personali di
Briareos. E' uno dei miei uomini migliori!"
"MIgliore? Lo dici tu...se è stato sbattuto fuori da
Neo-Swat cè una ragione..."
"NOn mi interessa chi lo ha buttato fuori...ho lavorato con lui e so
quali sono le sue abilità"
"Fai come vuoi,..."
"E tu?...Sei scappata da casa per entrare in Polizia. E so che che
è stato Briareos a darti una mano. Darmi fiducia ti costa
tanto?
Ho sacrificato anni per tenerti al sicuro, il mio lavoro e la mia
reputazione
affinchè non ti accadesse niente. E sparisci per diventare
carne
da macello in questo mondo andato..."
Deunan rimase ad ascoltare ma non disse niente. Continuava a
fissare il ragazzo in coma, dando le spalle a suo padre. Quando lui non
ottenne nulla, le disse solo quanto fosse deluso e andò via.
Rimase da sola, notò che nella stanza non vi erano
fiori,
oggetti che potessero dare un che di calore all'asettico ambiente. Il
ticchettio dell'orologio era uno dei rumori meccanici che poteva
sentire attorno a se. Si chiese cosa potesse fare per risvegliarlo, ma
più pensava e più il tempo passava. Giunta l'ora
di cena,
rimasta a fissarlo sulla sedia bianca, vide entrare Gigars
silenziosamente. Le disse che non voleva disturbare, ma era preoccupato
che per ore lei fosse rimasta a vegliarlo senza fare una
pausa. Le disse che sarebbe rimasto lui a far compagnia a Briareos e la
accompagnò alla porta. Le chiese di andarsi a cambiare,
visto
che indossava ancora la divisa dell'accademia, e di fare una cena
sostanziosa per riprendersi da tutta la giornata chiusa nella stanza.
Lei ubbidì e uscì, andando al dormitorio per un
paio
d'ore, finchè non si sentì meglio e
tornò
all'ospedale. Suo padre Kirl, era fermo nella sala d'aspetto e mentre
fumava, parlava con alcuni uomini che lavoravano con lui. Riconobbe
Avila e Acosta, gli altri li conosceva solo di vista. Nonostante i loro
sguardi, passò oltre e entrò nella camera. COme
aveva detto,
Gigars era intento a leggere una rivista sulle armi nel silenzio
assoluto mentre lo controllava. Deunan prese una sedia e si
accomodò vicino il letto,
chiedendo solo all'uomo se vi erano stati cambiamenti. Con la risposta
negativa, terminò il dialogo e per qualche ora lei rimase a
vegliare Briareos. Dopo mezzanotte, Kirl entrò nella stanza
e
vide sua figlia addormentata con la testa poggiata sul letto, sorretta
dalle braccia
incrociate mentre le macchine facevano rumori strani. Di colpo, alle
spalle, entrarono delle infermieree chiesero a tutti di
andar via. Kirl svegliò Deunan e anche se
continuò a
rifiutarsi, la trascinò via dalla stanza. La ragazza non
voleva
lasciare Briareos, ma non permettevano a nessuno di tornare nella
camera. Passati quindici minuti, dopo che Gigars
riuscì a
far calmre Deunan con una cioccolata e una coperta sulle spalle, le
infermiere e il dottore fecero uscire in un lettino-barella il corpo
bendato di Briareos, trasportandolo in un altro reparto. Kirl
fermò il medico.
"Scusate, il paziente si è svegliato ma per le lesioni
subite ha
perso gran parte della pelle su tutto il corpo, può udire ma
in
maniera debole per la perdita del padiglione auricolar , il
viso ha subito
mutilazioni. Dagli esami fatti quando è arrivato, non credo
sia
possibile salvare gli arti. Forse sono una gamba, ma dobbiamo
controllare dopo queste ore in che condizioni si trova...è
sopravvissuto per miracolo ed è vivo attualmente
perchè
collegato a macchine salva-vita. Uscito dal coma, stiamo provvedendo a
praticargli le cure necessarie per verificare le sue condizioni
generali. Fra qualche ora vi farò chiamare...ora scusate,
devo
andare..."
Dieci ore dopo.
Tutti mezzi addormentati nella saletta, vennero svegliati dalle
infermiere.
L'operazione e i controlli a cui Briareos doveva essere sottoposto
erano terminati ed era stato portato da un'ora nella sua camera. Deunan
corse nella stanza senza aspettare che l'infermiera finisse e vide sul
letto un corpo coperto da una pesante coperta fino alla
testa, che era coperta da parti metalliche chiare. QUando
entrò, la figura girò la testa verso la ragazza e
rimase
a fissarla. Era l'unica cosa visibile oltre poco sotto il collo. Si
avvicinò al letto, sempre seguita da quella figura
metallica,
mentre Kirl con Gigars e Acosta precedevano il medico. Quando
Deunan
pronunciò il suo nome, Briareos mosse la testa di lato e la
salutò con un timbro di voce metallico e
gracchiante,sconvolgendola.
"Scusate...sentite, ancora non abbiamo calibrato il sintetizzatore
vocale per rendere la voce chiara e simile all'originale. Per il resto
per ora è stabile ma..."
"...cosa vuol dire ma..."
Deunan urlò al medico chiarimenti, ricevendo un rimprovero
da
Kirl che però non considerò. Gigars si frappose
tra loro,
evitando litigi in quel momento. Briareos chiese, con la voce ancora da
sintonizzare, di calmarsi e non far confusione. Deunan gli chiese come
si sentisse ma Briareos non rispose. Allora il medico si avvicino ai
presenti con una cartella e una penna.
"Si è in parte ripreso per le modifiche temporanee che
abbiamo
applicato al suo corpo ma...non vivrà molto. Attualmente non
può muoversi, a parte la testa per il sistema cyborg
applicato...Abbiamo bisogno di una firma di qualcuno di voi, per
avviare l'operazione di modifica del corpo al livello successivo..."
"Cosa vuol dire...che Briareos morirà?"
Il medico fissò la ragazza seduta vicino al letto, cercando
di usare le parole adatte.
"Si...questa procedura temporanea la applichiamo come terapia di base
per far vivere il paziente le ore necessarie a capire il quadro
clinico. Ma non ce la farà altre massimo...otto ore circa.
Dobbiamo iniziare l'a procedura di conversione del corpo in cyborg.
Solo così vivrà..."
Deunan osservò Briareos con le lacrime agli occhi. Non
riusciva
a credere alle sue orecchie e sapere che quella forma poteva essere
quella definitiva. Il medico disse che in base alla forma del volto, si
era scelto quel design della testa. Tutto il suo corpo sarebbe stato
protetto da strati di materiale artificiale modellati ah hoc. Gli
organi interni e le
ossa che non necessitavano di cambio in nuove di materiale resistente,
venivano avvolti dalla nuova massa muscolare e la nuova pelle
artificiale con sensori, in grado di avvertire le stesse sensazioni
come
se fosse vera. Gli occhi, sarebbero stati cambiati con ottiche
capaci di zoommare e con lenti speciali. Altre migliorie avrebbero dato
a Briareos un corpo nuovo per soppiantare la perdita. Il sistema stava
per essere migliorato e con lui, le procedure per la messa a punto
avrebbero richiesto davvero poco tempo.
"QUindi se farete questa operazione non morirà ma
potrà camminare e fare tutto come prima?"
"Si ragazza. Tornerà a vivere. Ma ci vorrà un
anno
perchè sia al cento per cento e il suo nuovo corpo
sarà completo"
Briareos voltò la testa verso Deunan che, alla vista della
sua
condizione, si mise a piangere sul letto disperata. Kirl prese la
cartella e la penna e firmò, se ne andò poco dopo
e lasciò Deunan
e Briareos da soli.
"Perchè, Briareos...perchè..."
mentre il ragazzo poteva solo pronunciare il suo nome senza potersi
muovere.
Un mese dopo.
"Vedo che sei ormai quasi guarito...mi spiace per l'accaduto. Avrei
voluto parlare con te prima...ma volevo che tu fossi in forze..."
"Cosa volevi dirmi Kirl..."
"Sono felice che tu stia bene. Hai perso molto per quell'incidente ma
ora...avrai un corpo nuovo in linea con le tue precedenti
abilità...almeno questo è confortante..."
"Dovrò fare mesi di riabilitazione...ancora non sono in
grado di
fare tutti i movimenti normali, ma pare sia solo l'abitudine del mio
cervello agli impulsi artificiali...mi hanno edtto che quando
uscirò di qui sarò in grado di fare movimenti
fini e delicati, i più difficili...sarò in grado
di controllare questo corpo come l'originale!"
"Ce la farai...non sei un pappamolla come alcuni...sei forte
più di quanto immagini..."
rilasciando boccate di fumo dalla sigaretta.
"Cosa volevi dirmi davvero, Kirl..."
L'uomo lo fissò serio, come a volersi abituare alla nuova
condizione del ragazzo. Poi allungò la mano verso la schiena
e
con un click, portò la mano davanti il viso di Briareos. Il
ragazzo mise a fuoco con le lenti pochi secondi, rimanendo fermo a
fissare
l'oggetto davanti a sè.
"Cosa vuoi fare Kirl..."
"Tu volevi che lei andasse via...perchè...!"
"Kirl...non volevo che andasse via. Ti ho fatto notare per anni, che i
tuoi metodi non erano idonei a proteggere Deunan. Passi il tenerla in
zone sicure, ma portarla allo sfinimento in ore di addestramento come
uomini il doppio dei suoi anni..."
"E tu sai perfettamente il motivo...non hai figli ragazzo mio, non puoi
capire. QUando un giorno ne avrai almeno uno, dirai che avevo
ragione..."
"Perchè mi punti addosso la tua pistola allora..."
"perchè ci sono tante cose che non sono riuscito a
mandar
giù in questi anni...ma proprio perchè sei tu,
non ho la
forza di premere il grilletto...e poi ho visto lei piangere come non
l'avevo mai vista sul tuo letto. Anche quando il medico disse che
potevi salvarti, piangeva disperata per quello che hai perso...e mi
sono chiesto se per me lo avrebbe mai fatto se fossi stato al tuo
posto..."
"Sei suo padre...dice che ti odia per averle tolto l'infanzia, ma un
padre è sempre il primo individuo importante per un
bambino...e
non può mai cambiare..."
Kirl iniziò a tremare, agitando così la pistola.
"Briareos, dimmi almeno una valida ragione per cui io non debba
sparare..."
"...non saprei cosa dirti...ammetto che in alcuni casi ti ho mentito ma
era solo per aiutare Deunan...volevo vederla felice..."
"Felice...ha perso la madre, ha perso tutto per l'atrocità
dell'uomo...e tu, un uomo, vorresti darle felicità?"
"Tengo a quella ragazza più di quel che tu creda...non ho
motivo per mentirti su questo..."
I due uomini rimasero a osservarsi senza muoversi. Kirl fissava ogni
centimentro di quel
corpo artificiale che proteggeva cosa restava dell'uomo con cui aveva
condiviso tutto. La rabbia e la delusione, per non essere considerato
importante dalla figlia, volevano sfogo e vendetta. Ma qualcosa nella
testa gli diceva che forse l'uomo, che veniva prima di lui per colei
che amavano entrambi seppur in modo diverso, aveva pagato fin troppo.
Alla fine, abbassò la pistola e con l'indice porse l'arma al
ragazzo tenendola per l'anello del grilletto.
"Tieni...è un mio ricordo per Deunan...giurami che al mio
posto, la proteggerai più della tua vita..."
"Kirl, che stai facendo..."
"Non posso avere l'amore e la considerazione di mia figlia...sarebbe
inutile continuare ora che è maggiorenne! Per questo
abbandono
questo posto e vado via. Con Gigars. andremo a lavorare
altrove...è la cosa migliore..."
Briareos prese l'arma e fissò la Colt 1911 che
Kirl teneva
sempre con se. Era l'arma da cui non si separava mai e gli sembrava
strano che la consegnasse a lui come dono per la figlia. A nulla
valsero le richieste di spiegazione. Kirl gli disse solamente che con
l'età, non era più in forma e non era
più in grado
di condurre la vita avventurosa vissuta fin a quel momento. Avrebbe
vissuto a modo suo, lontano da sua figlia che non lo considerava.
Briareos si scusò per la ragazza ma Kirl gli disse addio e
uscì, augurandogli il meglio per la riabilitazione. Briareos
si
chiese se lo avrebbe visto almeno una volta. E se Deunan avesse
mostrato dispiacere per quell'addio. Dopo pochi minuti, Gigars
entrò. Gli annunciò il suo viaggio imminente con
Kirl e gli dispiaceva di lasciarlo solo. Ma per i suoi punti di vista,
la persona che poteva farlo guarire era Deunan. Con Kirl depresso e
pieno di odio come in quel momento, sarebbe stato peggio. Briareos gli
raccontò cosa fece e disse Kirl, ricevendo scuse per quel
comportamento.
"Non è colpa di nessuno amico mio...gli ho mentito, ho
cercato di prenderlo in giro per i miei interessi...non posso dargli
torto..."
"Credo che tu abbia pagato fin troppo, Briareos. Guardati...ad ogni
modo, so che ti lascerò in buone mani. Quella ragazza
è la tua fortuna, Bri. Nessuna donna che ho conosciuto nella
mia vita, vedendo come eri ridotto, sarebbe rimasta fino ad ora. Si
sarebbe volatilizzata, avrebbe continuato la carriera e trovato un
altro belloccio. Classico esempio della fiducia in quelle persone
per cui, solo per la bellezza o cose effimere, ti
considerano. Ma guai se ti capita qualcosa e perdono cosa hai per loro
o peggio, non vogliono perdere tempo quando potrebbero trovarne un
altro là fuori!...Ecco perchè non ho voluto fare
la pazzia...il matrimonio...bah!"
"Ieri mi ha detto che il suo superiore le dava problemi per venire a
trovarmi..."
"Rischia la sua sicurezza futura per starti accanto...quale fortuna
vuoi ancora? Essere considerati, e anche se non ci credo a questo,
amati nonostante questo...non perdere quest'unica cosa che hai..."
indicando il ragazzo, facendogli capire come non sempre le cose belle
le avevano tutte le persone.
"Gigars, io avrei preferito che lei non facesse sciocchezze. Se venisse
cacciata, cosa potrebbe fare? L'unica cosa che conosce è
l'arte della guerra..."
"Se vogliamo prenderla sul divertente, almeno è
un'artista..sai, arte...della guerra..."
"Non fai ridere...sono serio!"
"Va bene...era per non salutarci con le solite cose tristi...sai
comè...Ad ogni modo, terrò gli occhi aperti su
Kirl...tu resta con quella piccola disgrazia...sono sicuro che per voi
andrà tutto bene. Stammi bene ragazzo..."
"Ringrazia Kirl per aver pagato tutte le cure e la
riabilitazione...non era affatto poco..."
"Lui è arrabbiato ma ti considera ancora un amico e una
persona fidata. Si sente tradito per via della figlia ma non
può dimenticare quello che hai fatto per lui! Mi ha
detto...che sa di lasciare Deunan in buone mani. Ciao Briareos, cercate
di farvi una vita vostra."
Gigars diede un'ultima boccata alla sigaretta e uscì,
chiudendo la porta alle spalle, lasciando solo il ragazzo a pensare.
Il pomeriggio stesso, Deunan andò a far visita a Briareos,
portando le sue ciambelle preferite con panna.
"Guarda che ti ho portato...innanzitutto questo..."
porgendogli l'orologio.
"Il mio orologio...si è salvato..."
"Quasi...l'ho fatto riparare...ora è come nuovo..."
"Mh...ora io e lui siamo simili...Gigars aveva ragione..."
ricordando le parole dell'uomo e come si sentiva paragonandosi a un
orologio.
Un cyborg in una stanza d'ospedale, un ex uomo che
non si era ancora pienamente adattato ad essere composto da tre quarti
di parti meccaniche. Riflettendo, Briareos sembrava trarre conforto in
un paio di cose dopo quanto accaduto. Le sue abilità date
dall'esperienza, che cercava di sfruttare per i suoi lavori e per
proteggere Deunan. Le cose a lui care, come la ragazza stessa e gli
oggetti che lo facevano sentire 'vivo' e, come una delle prove del suo
essere ancora umano, la possibilità di mangiare e di
bere per sopravvivere. Il poter gustare quei cibi che arrivando in
america, aveva imparato ad amare.
Briareos ricordò inoltre il giorno che Gigars gli
regalò quegli orologi, constatando che ora indossava un
orologio analogico a bassa tecnologia,
quando egli stesso era un cyborg high-tech fresco di conversione. "
"...ha un battito cardiaco, proprio me...siamo uguali e
diversi allo stesso tempo..."
affermando quasi a se stesso che era
ancora in parte umano e manteneva un sistema cardiovascolare.
"...entrambe le "macchine" sono appena state "rotte"....e
riparate...è questo che vuoi dire?..."
"Lui
è più resistente di me.Quanto era danneggiato?
Siamo le due facce meccaniche/vive che si sono rincontrate...cazzo,
sembro Gigars..."
"Se tu pensi così, non uscirai mai di qui. Ragazzone, SEI
umano. SEI un uomo....ti hanno solo salvato dandoti una pelle nuova per
continuare a vivere...io non posso lamentarmi, sei ancora con me..."
"GIà..."
"Non fare il broncio...e mangia queste...sono le migliori della
città..."
dandogli una ciambella farcita.
"Hai intenzione di farmi venire colesterolo alto? Non potrò
mai
soffrire di maniglie dell'amore e abosità, ma bimba...mi
hanno
detto che dovrò usare accorgimenti per mangiare da ora in
poi.."
"In che senso..."
"Potrò mangiare normalmente con le posate e in piccoli
bocconi.Per bene, da oggi dovrò usare la cannuccia..."
"QUindi...il tuo viso da oggi è questo?"
"Si, mi hanno creato questo stupendo corpo solo per me...e
sai
cosa? Sembra che io sia sopravvissuto grazie a un sistema che non tutti
riescono a tollerare..."
"cosa significa..:"
"Il dottore...ha detto che tutti quelli che hanno ricevuto un corpo
come quello che ho attualmente, sono morti...io sono il primo a cui
questi componenti non hanno creato problemi...si chiama Hecatonchires
system...il mio corpo si è abituato subito! Mi hanno detto
che
potevo rigettarlo come tutti...invece adesso è mio..."
"Una fortuna allora, ragazzone..."
"Già...credo che avrò un corpo nuovo che
dovrà aiutarmi a tenere a bada te e le tue forme di
pazzia..."
"Ogni mia pazzia serve a qualcosa. Ogni volta che ne faccio una
ricordati che è perchè ho bisogno di
scappare da qualcosa e questo è l' unico modo per
farlo!!...e poi, è per questa mia caratteristica che ti
piaccio.."
stampandogli un bacio sulla bocca.
"Questo mi fa piacere...ma dimmi, come è finita con i
problemi all'accademia..."
"Nulla, solo che il mio cuscino può prendere una laurea di
psicologia...per tutto il tempo che passo a tenerlo stretto e che mi
ascolta...non sono d'accordo con l'idea che venga qui da te...per
loro tu non sei un mio parente...pensa che mi hanno detto che se era
mio padre avevo due mesi di permesso...che schifo..."
addentando bocconi di ciambella.
"Ci sono rischi...?"
"NOn per quello..."
"Perchè che vuoi dire..."
abbassando le orecchie depresso
"Bè...mi sono lamentata di alcuni lavori che ci hanno
ordinato di eseguire e sono stata ripresa..."
"Avrai conseguenze per questo...?"
"Per ora solo richiami...ma mi hanno ordinato di non venire
più a trovarti...dovrei restare all'accademia..."
"Allora è meglio se non rischi..."
"Bri, io non posso lasciarti qui da solo...anche se vengono mio padre e
Gigars io..."
"Non verranno più..."
Deunan si voltò verso di lui sorpresa. Rimase con il pezzo
di ciambella nella forchettina per poi posarla sul piattino.
"Kirl mi ha detto addio... e mi ha dato questa per te..."
Le consegnò l'arma e lei la fissò titubante.
Chiese
spiegazioni e Briareos le raccontò tutto. Deunan prese
l'arma e
la mise nella cintura al posto di quella d'ordinanza che non poteva
portare fuori servizio. Salutò Briareos dicendo di avere un
impegno e lo lasciò solo.
2123
Deunan veniva trasferita al centro addestramento
speciale , dopo sette mesi la prima uscita in servizio. Tuttavia, dopo
tre mesi, abbandonava il suo posto per problemi con i superiori e
incompatibilità lavorativa. Briareos entrava
nel centro di riabilitazione. Vennero terminate per il sistema
Hecaton
nuovi miglioramenti e Briareos terminava la riabilitazione e la messa
a punto uscendo come cyborg completo.
Pochi giorni dopo.
"Bimba...sei pronta?"
Deunan finita la doccia si vestì, mentre il compagno
l'attendeva sul letto della stanza che avevano preso per qualche
giorno. Si chiese se doveva lasciare il letto disfatto in quella
maniera o per lo meno nascondeva cosa avevano fatto. Vide Deunan uscire
asciugandosi i capelli.
"Si...prendo le mie cose e possiamo andare..."
"Non vuoi ripensarci? Potrebbero prenderti e..."
"No...non dopo cosa ho visto...non su cosa ci chiedevano di fare sui
civili..."
"Lo so...però magari mansioni minori...o..."
"NOn voglio...."
sistemando la borsa.
"Va bene...allora, dove andiamo?"
"Ovunque, basta che non sia qui...voglio trovare quel luogo che viene
chiamato l'Utopia...forse è lì il nostro
paradiso..."
"Pensi che ci sia davvero un posto del genere?"
"So che possiamo trovarlo...so che dobbiamo trovarlo...se tu lo vuoi..."
Deunan posò per terra la borsa e si avvicinò a
Briareos.
Lo abbracciò e poi gli chiese se voleva seguirla nella
ricerca.
"Ovunque vai tu, ci sono anche io...sarà l'inizio del nostro
viaggio, quindi?"
alzandosi baciandole la fronte
"Non so quanto durerà. Potrebbe essere dietro l'angolo..."
"Ah come Itaca...peccato che non ho una mia Penelope ad aspettarmi..."
scompigliandole i capelli per poi prendere la sua borsa da terra.
"Sai che non sono molto d'accordo sul fatto che il mio uomo abbia
un'altra donna, vero?"
"Ah ah...magari se troviamo il nostro paradiso, troverai un fusto che
ti farà perdere la testa e mi dirai 'vai per la tua
strada'...."
"Se ne ho già uno non ne ho bisogno..."
I due si guardarono ridendo.
"A proposito...ora che hai terminato la riabilitazione, come ti senti?
COme va con il tuo nuovo corpo?"
"Sto bene. Sembra quasi proprio mio, sai? Devo ancora abituarmi al
nuovo cervello ausiliario e l'utilizzo del sistema operativo ma...mi
sento davvero bene, bimba."
"Ne sono felice..."
sorridendogli.
Si avviarono verso la porta e andarono
alla macchina che avevano preso per il viaggio.Dopo aver sistemato i
bagagli, Briareos si appoggiò alla macchina mentre lei
tornava dal pagare il proprietario per la stanza.
"Quanto tempo per arrivare? "
chiese al compagno.
"Circa tre ore..."
guardando l'orologio.
"Se lo dicono i nostri orologi...e un potente cyborg Hecaton, ci
credo...a proposito, sono rimasta sconvolta nello scoprire che da oggi
ti chiamerai Briareos Hecatonchires..."
"Sono unico...non sei contenta?
Deunan rise e con il braccio destro avvolse il collo del compagno
baciandolo. Gli disse che per lei era unico come gli orologi che
avevano fatto migliorare, che quindi non li avevano nessuno al mondo.
Briareos l'apostrofò dicendole che non le venisse in mente
di compararli con anelli e simili. Il matrimonio era per gli infelici,
loro non ne avevano bisogno!
"Si lo so...e tu sai che a me, il nostro rapporto, va bene
così...no?"
toccandogli con l'indice il vetro dell'orologio
"Allora possiamo andare...."
Si sistemarono in auto e
Briareos partì immettendosi nell'arteria principale,
svoltando verso l'uscita per abbandonare la citta. Diede un'ultimo
sguardo allo specchietto retrovisore dicendo addio a San Francisco.
"Sai bimba...credo che non me ne faccio effettivamente nulla di una
Penelope...io ho te...una perfetta maga Circe...ho già il
mio
bel da fare..."
"...uff...mi sa che dovrò cercarmelo questo fusto..."
"Stupida...nessuna può essere te..."
"Lo so, per questo sei fortunato..."
allungandosi per baciarlo sulla guancia e inforcando occhiali da sole
per godersi il viaggio.
"Ora lo so....lo so , bimba..."
guardadola al suo fianco mentre uscivano dalla città verso
un cielo sporcato di rosso, di un tramonto che avrebbe segnato l'inizio
del viaggio.
FINE.
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