Elizabeth osservò oltre la finestra le nuvole grigie all’orizzonte e socchiuse gli occhi. Una lacrima le rigò il viso e l’uomo accanto a lei le baciò il collo. Le passò una mano tra i capelli, si sentiva il battito cardiaco del cuore rinchiuso nella scatola e lo sciabordio del mare.

“Tra un po’ dovrò andare” sussurrò Will. La moglie si voltò verso di lui di scatto, gli afferrò il viso con entrambe le mani e lo baciò con foga. Gli occhi le bruciavano e avvertiva nelle fitte nel petto. Will osservò la ciocca grigia tra i capelli di lei e abbassò lo sguardo. Elizabeth gli passò le mani sul petto nudo e gli morse una spalla.

“Solo altri dieci anni, solo altri dieci anni …” ripeté come una litania tra gli ansiti. Lo baciò ancora sulle labbra. Will la scostò e la baciò delicatamente, accarezzandole una guancia con il dorso delle dita.

“Solo altri dieci anni” rispose.

Will guardò il mare, stringendo il timone con entrambe le mani. Sentiva gli occhi della sua ciurma e quelli di suo padre che lo fissavano.

“Mio figlio ‘sta diventando grande” sussurrò. Sputafuoco sorrise e Will chinò il capo.

-Lo vedrò morire, sorte che a te non è toccata padre- pensò. Guardò i suoi uomini sollevare le vele, il vento le gonfiò e la nave prese velocità. Sentì il timone tremargli sotto le dita e lo girò, invertendo la rotta. Una serie di scialuppe con dentro degli spiriti lo seguirono.

“E’ da quando ho lasciato Elizabeth che non faccio altro che pensare a Jack” sussurrò.

-Avete omesso un capitano- sentì la voce di Elizabeth ricordargli.

“Capitan Sparrow avrebbe saputo cosa fare per renderla immortale, per ricongiungerci o far cessare la maledizione” bisbigliò. Strinse gli occhi ed espirò rumorosamente. Alzò il capo e riaprì gli occhi liquidi.

“Sono anni che non lo vedo eppure … eppure …” disse con voce inudibile. Il vento gli fece ondeggiare i capelli intorno al viso.

“Eppure il mondo continua a ruotare intorno a quel maledetto!” gridò.