Ti aspettavo.

di anaiv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Step 1. Incontro/scontro ***
Capitolo 3: *** Step2- colleghi ***
Capitolo 4: *** Step 3-amici ***
Capitolo 5: *** Step 4- confessioni ***
Capitolo 6: *** Step 5- amici?!? ***
Capitolo 7: *** Step 6- respira ***
Capitolo 8: *** Step 7- appuntamento ***
Capitolo 9: *** Step 8-vivi ***
Capitolo 10: *** Step 9- sei libera ***
Capitolo 11: *** Step 10- noi ***
Capitolo 12: *** step 11- conferenza ***
Capitolo 13: *** step 12- rivelazioni ***
Capitolo 14: *** step 13- vola via ***
Capitolo 15: *** Step 14 - misteri pt1 ***
Capitolo 16: *** Step 15- misteri pt2 ***
Capitolo 17: *** step 16- lontana ***
Capitolo 18: *** step 17- aria di novità ***
Capitolo 19: *** Step 18- non ci sei più. ***
Capitolo 20: *** Step 19- sono qui ***
Capitolo 21: *** Step 20- biscottino ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Luglio -flashback-
Sentivo il vento accarezzare ogni parte di me,amavo la leggera brezza estiva,amavo sentirla vibrare dentro e fuori di me. Quel giorno, sembrava essere uno come tanti, nessun segnale, niente mi permise di comprendere che, di li a poco, sarebbe cambiato tutto. Lentamente, presi coscienza del mio corpo, piano aprii gli occhi e incontrai i luminosi e caldi raggi del sole di luglio; un forte odore di caffè invase i miei sensi e sorrisi pensando allo splendido uomo che in cucina sì destreggiava tra i fornelli solo per rendermi felice. Dopo aver respirato a pieni polmoni quel misto di caffè e brezza marina, decisi di alzarmi dal letto: amavo quel letto. Le lenzuola di lino bianco, erano state le sole spettatrici delle nostre notti d'amore e niente mi impediva di smettere di sorridere ripensando a noi intenti a perderci l'uno nell'altra. Quando fui in piedi, piano mi portai di fronte ad uno specchio, un po' antiquato ma allo stesso tempo delizioso. Osservai il mio viso raggiante e sicuro, non una grinza, non una lacrima, ma solo un enorme e ridente sorriso. I miei capelli color rame svolazzavano sulle mie spalle colpiti dal leggero vento estivo. Cercai di ricompormi e poi mi recai in cucina.
< buongiorno tesoro.>.
< buongiorno Andrea> mi venne incontro, sorrise e poi mi stampó un dolcissimo bacio sulle labbra; di rimando risposi al bacio e sentii la felicità attraversarmi corpo e anima. Andrea era tutto il mio mondo,era tutto ciò che avevo sempre desiderato, la mia vita non avrebbe avuto un senso senza di lui.
< Sana, vado a prendere il pranzo. Torno tra dieci, quindici minuti al massimo.> disse per poi posarmi un piccolo bacio sulla guancia. Sorrisi, ma un senso di nausea pervase i miei sensi;non seppi spiegarmi di cosa si trattasse, ma di certo non era una sensazione piacevole. Accantonai le mie preoccupazioni e cominciai ad apparecchiare il tavolo in terrazza-io
E Andrea avevamo fittato un cottage in spiaggia-. Avevo conosciuto Andrea all 'università di Berkeley in California. Dopo aver concluso le scuole superiori, il mio lavoro di attrice, mi aveva trascinato in America e nonostante i numerosi impegni, avevo deciso di frequentare l'università. All'inizio ero spaventata come tutte le matricole,ma poi ho incontrato Andrea, un bellissimo ragazzo moro e riccioluto, con un fantastico accento italiano e quando per la prima volta incrociai i suoi occhi verde smeraldo il mio mondo cambió. Non seppi mai spiegarmi il motivo per cui fui tanto attratta da lui, ma aveva fin da subito conquistato ogni parte di me. Eravamo ormai insieme da otto mesi e le cose non potevano andare meglio. Il suono del telefono mi destó dai miei sognanti pensieri e quando vidi il nome di Andrea sul display un enorme sorriso si fece spazio sul mio volto.
< amore mi hai salutata solo cinque minuti fa! Ti mancavo?>.
< la signorina Kurata?> non era la voce di Andrea, non sentivo il suo dolcissimo e sexy accento italiano,non sentivo una voce rassicurante. Quel senso di nausea che avevo provato poco prima era tornato a farsi sentire.
< s-si> risposi spaesata e incerta.
< ho chiamato lei perché il suo numero è tra le chiamate di emergenza.>. Deglutii a fatica, avvertivo la gola secca e tutte le domande che mi affollavano la mente, mi si bloccarono tra la gola e le labbra. Che senso aveva tutto ciò? Dove era finito il mio Andrea?
< come scusi? Con chi parlo?>.
< signorina ascolti...deve raggiungermi a Bancroft way. Faccia in fretta.> quelle parole mi paralizzarono. Non riuscivo a capacitarmi di ciò che stava accadendo, ma presa dalla foga corsi in auto e cercai di fare appello alla mia calma interiore per arrivare sana e salva a Bancroft way. Durante il tragitto,cercai di darmi una spiegazione, qualsiasi cosa fosse accaduta, sarebbe stata risolvibile. Il mio Andrea doveva stare bene. Capii subito però che il mio cercare di tranquillizzarmi era servito a ben poco quando, quella che mi si parava dinanzi sembrava una scena di CSI. Un incidente. C'era stato un incidente. Spensi l'auto, scesi con foga e cercai di farmi spazio tra la folla; vidi un uomo in divisa e cercai di raggiungerlo, quando vide il mio sguardo spaventato capí subito chi io fossi. Senza dire una parola, mi fece cenno di raggiungerlo e senza fargli ripetere quel gesto, mi catapultai letteralmente al suo fianco. Mi accolse con uno sguardo triste ma professionale e mi indicó un auto...piccole lacrime prepotenti iniziarono a sgorgarmi dagli occhi quando vidi i bellissimi boccoli di Andrea ricoperti da una coltre di sangue raggrumato. Mi avvicinai nonostante alcuni agenti cercavano di impedirmi il passaggio, ma cazzo Andrea era lì e io dovevo stargli accanto.
< amore...> riuscii a sibilare
< S-ana avvicinati.> feci come mi aveva chiesto e ansante e tremante mi avvicinai a quello che sembrava avere le sembianze del mio ragazzo.
< Sana, amore... Io me ne sto andando. Ne sono sicuro.>.
< no! No Andrea tu starai bene te lo prometto!> quasi lo urlai con quel poco di fiato che ancora avevo. Non potevo tollerare che quello che pensavo essere l'amore della mia vita dicesse una cosa tanto orribile.
< Sana ascoltami. Ti amo e ti amerò per sempre. Ma promettimi che sarai felice, che andrai avanti e che amerai ancora il tuo lavoro....ti prego, ho bisogno che tu mi prometta tutto questo.> non potevo crederci. No, non stava accadendo per davvero. Meno di un'ora fa ero a letto a inebriarmi del suo odore perfetto, e ora stavo per perderlo per sempre.
< no tu ce la farai io lo so!> strepitai tra le lacrime. Stavo impazzendo,dovevo fare qualcosa, ma fu Andrea a precedermi....mi regaló un sorriso dei suoi, di quelli luminosi che lasciano senza fiato e io mi paralizzai, in quel momento capii che quello era un sorriso di addio che lo stavo vedendo per l'ultima volta. Dopo pochi secondi Andrea chiuse i suoi occhi smeraldo per non aprirli più.




Settembre - adesso-
Sono qui a rimirare il mio nuovo alloggio é davvero carino, ma non riesco ad assaporarmi questo momento come dovrei. Sono stranita, mancavo da Tokyo da tanto tempo e ritrovarmi iscritta ad una nuova università non mi rende le cose semplici. Ho dovuto lasciare Berkeley, non potevo più viverci.
< ciao rossa!!! Io sono Madoka! E tu?> una ragazza bassina, ma decisamente bella interrompe così il mio flusso di pensieri. La osservo per qualche istante, ha dei capelli corvini lucenti e lisci, i suoi occhi sono castani e profondi; è molto magra ma ha gusto nel vestire. Timidamente tendo la mano verso di lei < Sana, sono Sana Kurata.> sorride e poi stringe in modo forte e autoritario la mia mano. Ci studiamo per qualche istante a vicenda, poi Madoka riprende a parlare < oh! Tu sei l'attrice Sana Kurata!!!! Oh ma é fantastico, sono in stanza con un'attrice!!! Assurdo sono felicissima! Adesso sai cosa facciamo?!? Andiamo in caffetteria e mi parli del mondo dello spettacolo, adoro il gossip voglio sapere tutto!!!> l'energia e l'entusiasmo di Madoka sono coinvolgenti, ma io vorrei solo stare qui a disfare i bagagli e contemplare il soffitto bianco della struttura.
< Madoka forse non é il momento adatto...>.
< invece lo é!> mi prende per il braccio e mi trascina letteralmente fuori dalla nostra stanza. Sospiro e inizio a camminare pensando di non poter fuggire ad un tale uragano. Giriamo per i corridoi dell'università e Madoka mi riempie di futili chiacchiere sui corsi e sui ragazzi che ha visto al meeting di orientamento - a cui non sono andata....decisamente non ero pronta-.
< c'è un ragazzo bellissimo del secondo anno, si chiama Akito Hayama dovresti vederlo Sana é stupendo!!! Biondo occhi profondi e un fisico scolpito nel marmo!> osservo Madoka e i suoi occhi sognanti e mi scappa un leggero sorriso nel vederla così adorante.
< ma dai! Non sarà nulla di che! E poi puoi sempre uscirci a cena se ti piace tanto> cerco di incoraggiarla.
< ahaha!!! Sana tesoro, sarai anche una star, ma non vivi di certo su questo pianeta. Akito Hayama é una leggenda, non ha mai una ragazza fissa e sarei fortunata se solo mi degnasse di uno sguardo> dice delusa torturandosi le mani.
< pensa tu! Questo tipo già non lo sopporto.> dico sperando che la conversazione si fermi li. Non ho voglia di parlare di ragazzi ne di conoscerne alcuno. Voglio solo stare sola con me stessa voglio che anche questa Gionata passi. Voglio sentirmi libera.





Salve! Sono tornata! Bè,é solo un prologo,quindi c'é ancora tanto da dire. Spero sia di vostro gradimento. Un bacio a tutte e buona estate.
P.s. Ho modificato il mio nickname da cicatrice92 a Anaivi, ma sono sempre io! ;) saluti ! Viviana





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Capitolo 2
*** Step 1. Incontro/scontro ***



POV Sana
Occhiaie.delle terribili occhiaie solcano il mio volto. Non dormo da mesi, non so più cosa significhi dormire per più di quindici minuti di Fila. Andrea é morto e io ho fatto come mi ha chiesto, sono andata avanti. Sono tornata a Tokyo per vedere mia madre, avevo bisogno di averla vicino e sono tornata qui, anche per l'odore di casa che mi inebria ogni qualvolta punto il naso fuori la finestra. Tokyo é un po' il mio porto sicuro, é lontana da Berkeley e questo é già una grande vantaggio. Quella stupida università mi ha regalato l'amore e poi me lo ha strappato via come se fosse l'involucro di una caramella. Andrea... Se solo mi vedesse ora, penserebbe di certo che non sono andata andata avanti; ma non importa cosa pensano o dicano gli altri - compreso il fantasma del mio fidanzato - io sto bene, starò bene....o forse no. Forse vivrò in questo limbo di dolore per il resto della mia vita. Più fisso il mio riflesso in questo dannato specchio e più mi rendo conto di non conoscere la ragazza rossa e magrolina che vedo dell'altra parte. Per il primo giorno di corsi ho deciso di indossare un jeans aderente e semplice, un maglioncino rosa e ho legato i capelli in una treccia. So che i compagni si renderanno conto di chi sono, ma io cerco comunque di mimetizzarmi come meglio posso.
< Ei star! Ti vibra il telefono!> dice Madoka con ancora lo spazzolino tra i denti. Mi giro a guardarla e vedo il suo goffo tentativo di regalarmi un sorriso, comincia a ridere e corre in bagno per evitare di sporcarsi, anche io abbozzò un sorriso scuoto leggermente il capo, poi decido di vedere chi é al telefono.
< chi parla?>.
< Sana! Oh piccola dove sei finita ieri?>.
< Rei, ho ventun anni ,non devi controllarmi. Ieri non avevo da lavorare, così sono andata in giro per il campus sta calmo> mento. Ieri ho spento il telefono e ho passato l'intera giornata ad osservare il soffitto.
< d'accordo, non indagherò. Comunque oggi abbiamo uno spot alle 17.00....passo a prenderti?>.
< si certo.> sbuffo. So che rei sta facendo solo il suo lavoro, ma talvolta risulta essere così petulante.
< bene a più tardi piccola buon primo giorno.>.
< grazie rei,a dopo.> chiudo la telefonata e mi getto a peso morto sul letto ancora sfatto di Madoka.
< adesso posso dire di aver dormito con una star!> dice sgusciando tra uno scatolone e l'altro; Madoka ancora non ha disfatto i suoi bagagli, troppo impegnata ad osservare i ragazzi. Io, invece, ho messo tutto in ordine...se le mie vecchie amiche vedessero questo mio cambiamento di certo ne rimarrebbero esterrefatte. Insomma io sono chiacchierona,distratta ,svampita, sempre pronta ad aiutare tutti, ma nell'ultimo periodo é come se qualcuno avesse chiuso la mia essenza in un laboratorio di criogenia. La mia coinquilina inciampa in uno scatolone e ruzzola a terra in modo goffo e scomposto, quando quei capelli neri e lucenti le coprono il volto, Madoka inizia ad intonare la sigla della famiglia Addams ed entrambe scoppiamo a ridere. Madoka é benedizione per me, per quanto a volte risulti complicato starle dietro, sa come tirarmi su il morale.
< forza amica famosa! Tra dieci minuti iniziano le lezioni,dobbiamo sbrigarci.> annuisco, mi alzo dal suo letto e raccolgo la borsa. Ci incamminiamo entrambe verso l'edificio di lettere, anche Madoka come me ha deciso di seguire il corso di letteratura inglese.
< oh cavolo!>.
< che succede amica?>.
< ho dimenticato il libro di testo e sai che é obbligatorio. Corro a prenderlo, tu tienimi il posto ok?> bene a quanto pare il mio cambiamento non é stato poi così radicale,le mie amiche mi riconoscerebbero ancora. Lascio Madoka fuori all'aula di letteratura e ripercorro i corridoi antichi e scuri della facoltà di lettere. In pochi minuti sono fuori e per un istante mi inebrio dell'odore di settembre,un misto di malinconia ed eccitazione, poi torno a correre verso il mio alloggio.
Dieci minuti più tardi, sono di nuovo nell'edificio di lettere e corro come una matta sperando di non essere troppo in ritardo. Vedo la porta dell'aula e penso di avercela fatta,quando senza rendermene conto vado a sbattere contro qualcosa di fermo e duro ma al contempo caldo. Quando ritorno in me, Ho le mani strette intorno a quelle che sembrano essere le braccia di un'opera in marmo ....piano alzo gli occhi e incontro quelli di un ragazzo davvero, davvero bello. I suoi occhi sono magnetici, spaventano per quanto sono profondi.
< questo si che é un primo incontro> dice ammiccando il biondo a cui ancora sono aggrappata. Distolgo il contatto con le sue iridi ambrate e arrossisco.
< Ei...stai bene? > chiede con fare premuroso. Ma io sono bloccata, non so cosa fare, non so cosa dire. Prima di ogni altra cosa, mollo la presa sulle sue braccia, nel rialzarmi barcollo e il bellissimo ragazzo biondo che ho di fronte ghigna divertito.
< mmmmm vediamo....Sana Kurata. Bel nome. Hai l'aria conosciuta.> dice puntando il dito indice verso le sue labbra carnose.
< come sai il mio nome?> chiedo con un filo di voce.
< é scritto qui> dice indicando il quaderno degli appunti.
. Un silenzio strano si insinua tra noi. Non so cosa dire, vorrei solo andare a lezione e non essere così in ritardo.
< io sono Akito, Akito Hayama .> punto di nuovo il mio sguardo nel suo e mi ritrovo ad arrossire ancora. Il biondo sorride ma non accenna a muoversi. Questo é il ragazzo di cui parlava Madoka e per quale assurdo motivo é così gentile con me? Madoka mi ha detto che tratta malissimo le ragazze, forse non dovrei più rispondere alle sue domande e mandarlo a quel paese.
< allora devi seguire letteratura inglese giusto?> insiste e io annuisco titubante. poi mi chino a raccogliere libri e penne che ho perso durante lo scontro.
< bene allora entriamo! Anche io devo seguire.> lo fisso per qualche istante, quando poi apre la porta dell'aula, il terrore prima mi paralizza, poi mi fa girare i tacchi e mi fa correre via di tutta fretta. In lontananza sento quel ragazzo, Akito, urlare il mio nome, ma devo andare via, non posso più stare qui.

Pov Akito
"Bè bentornato all'università Akito " mi dico mentre osservo la piccola rossa correre via. Che strana ragazza. Mi fermo a ripensare all'accaduto; una splendida rossa mi travolge e poi scappa via. Buffo davvero buffo cazzo. Eppure quella piccoletta aveva un profumo di vaniglia che ha invaso tutti i miei sensi...sembrava un ....mmmm.. Un piccolo biscottino alla vaniglia. Do un occhiata all'orologio ubicato sul mio polso e mi rendo conto di essere in ritardo per la lezione, ma raccolgo tutto il mio coraggio e faccio un ingresso trionfale, come nel mio stile d'altronde.
< signor Hayama! Ci degna della sua presenza.>.
< scusi professor yoshimoto. Ho avuto un incontro interessante con un biscottino alla vaniglia.> mi accorgo subito dopo aver pronunciato quelle parole di aver detto una colossale cazzata. Sorrido e il resto dell'aula ride divertita.
< d'accordo ora prenda posto e non disturbi più la lezione> dice yoshimoto scuotendo divertito il capo. Per il secondo anno di fila frequento il suo corso, quindi abbiamo avuto modo di conoscerci bene. Trascorro il resto della lezione ripensando a biscottino e penso che sia bella, ma non come tutte quelle tipe che si mettono in tiro per attirare la mia attenzione, lei é bella così come é. Spero di "scontrarmi" nuovamente con lei.al termine delle lezioni, raggiungo Tsuyoshi e oliver -i miei due più cari amici- in caffetteria.
< ragazzi.>.
< oh Hayama! non si fa che parlare del tuo incontro con un biscottino! Che cavolo hai combinato?> chiede Oliver divertito
< storia lunga amico. Allora come é andata?>.
< tutto nella norma> dice Tsu in modo distratto osservando una ragazza bionda, tutta curve che ha deciso di iniziare l'università con una minigonna e un top aderente.
< oh andiamo Tsu! É solo il primo giorno, diamo tregua alle matricole.> ghigno divertito.
< per tua norma e regola,le matricole sono qui già da una settimana, hanno avuto modo di ambientarsi perciò lasciami lavorare.> io e Oliver ci guardiamo e contemporaneamente scoppiamo in una fragorosa risata. Oliver é il mio compagno di stanza e penso sia l'unica persona che mi conosca realmente. Tsuyoshi a sua volta, passa più tempo nel nostro alloggio che nel suo, ha un coinquilino davvero stupido, sarebbe un degno concorrente di geordie shore.
< Hayama stasera festa da noi?>.
< bè, si ma che sia tranquilla Ol. Non voglio rogne.>.
< signor si! E vai con la festa!> Oliver raccoglie la sua borsa ed inizia ad importunare le povere matricole, che però non sembrano disapprovare la presenza del mio amico. Sorrido e mentre mi guardo intorno, il mio occhio attento individua una folta chioma rossa... É lei! É biscottino alla vaniglia! Cazzo devo fare in modo di parlarle ancora. Non so perché ma quella ragazza mia attrae ha qualcosa di magnetico. Di tutta fretta raccolgo la borsa e mi dirigo verso l'ingresso della caffetteria dove biscottino chiacchiera amabilmente con una ragazza, che é secondo il mio modesto parere, degna erede di Christina Ricci nel ruolo di Mercoledì*.
< Sana Kurata!>. Biscottino si volta e quando incontra il mio sguardo arrossisce.
< ciao.> dice sommessamente. La sua amica sgomita e biscottino la fulmina con lo sguardo. Sorrido sghembo, poi tiro fuori dalla borsa un foglio che risulta essere il mio pretesto per approfondire la conoscenza con biscottino.
< yoshimoto ci ha dato un compito da consegnare la prossima settimana e siccome tutti erano già accoppiati quando sono entrato in aula, ho pensato di fare coppia con te. Che ne dici?> la ragazza con i capelli corvini quasi strepita,Kurata invece
,sembra stia cercando una scusa per rifiutare.
< Madoka scusa.....ma come mai non hai pensato di fare coppia con me?> chiede rivolta alla sua amica.
< bè ecco il professore insisteva e li ho incontrato un'amica. Dai sana accetta l'aiuto di questo ragazzo.> dice arrossendo Mercoledì.
< si dai Kurata, ascolta la tua amica! Facciamo questo progetto insieme. Yoshimoto non mi darà tregua se non lo consegno in tempo.> faccio degli occhi da cucciolo a cui nessuna ragazza sa resistere, ma biscottino sembra ancora titubare.
< va bene. Hayama giusto? Quando dobbiamo vederci?> chiede sbuffando e così facendo diventa ancora più carina.
< venerdì alle cinque?>.
< d'accordo.> mi fissa per qualche istante, poi prende il telefono e legge qualcosa.
< posso chiederti perché sei fuggita via oggi?> tento un approccio un po' più personale, ma biscottino si irrigidisce, scuote il capo e fugge ancora lasciando un bacio veloce alla sua amica.
< bene....é scappata ancora.> dico sconfitto. Mercoledì sorride in modo compassionevole.
< tranquillo! ha del lavoro da fare. Comunque noi siamo nell'edificio "E "alloggio 5b.> mi fa l'occhiolino e scappa via anche lei. Oggi sembrando tutti usciti da un libro di Caroll. Realizzo solo dopo, che l'indirizzo che mi ha lasciato mercoledì é identico al mio, se non per il fatto che il mio alloggio é il 5a....siamo vicini! Io e biscottino siamo vicini. Fantastico. Con un grande sorriso stampato in volto, torno dai miei amici. Al nostro tavolo vedo una folta chioma casta e un paio di tette da capogiro e allora capisco subito che a noi si é aggiunta Melissa. Io e Melissa siamo stati insieme per qualche tempo,ma non ha funzionato. Tra noi c'è solo una forte attrazione fisica.
< Ei Mel. Come va?>.
< Aki tesoro! Molto bene. Oliver mi parlava di una festa... Ci vediamo lì?> le sue lunghissime ciglia puntano verso di me e i suoi occhioni azzurri sono carichi di promesse.
< penso di si.> sorrido e poi saluto tutti. La mia mente é completamente rapita da biscottino, non riesco a concentrarmi su altro. Poche ore più tardi, io e Oliver siamo fuori dal campus e siamo pronti a dirigerci verso il nostro fast food preferito, quando vediamo una Mercedes davvero bella, fermarsi proprio dinanzi all'ingresso del campus. Entrambi non togliamo gli occhi di dosso alla splendida auto, ma quando dal lato passeggero vedo spuntare una chioma rossa, il mio sorriso si allarga. Un momento... Perché biscottino ha un auto tanto fastosa?
< ci mancava solo questa! Sana Kurata la super star al campus!> sbuffa Oliver scocciato.
< tu la conosci?> sono inebetito... Biscottino é una star?
< sveglia Hayama é un'attrice di fama mondiale. Logico che la conosco. Dovresti andare al cinema più spesso. Lo scorso anno frequentava l'università della California, ma qualcuno dice che un brusco incidente l'ha portata a tornare in patria.>
< santo dio Ol!!! Sembri una parrucchiera quarantenne senza figli!> lo prendo in giro, ma continuo a non capire. Un incidente? Biscottino é famosa? E come mai é così timida e scostante? Voglio delle risposte. Non so perché, ma ne ho bisogno.

POV Sana
< grazie Rei! Ci vediamo giovedì.>.
< d'accordo. Sei stata bravissima Sana. Sei un'attrice strepitosa.> gli sorrido e poi scendo dall'auto. Quando Rei va via, mi sento osservata così, guardo in tutte le direzioni e nel mio campo visivo appaiono due ragazzi. Non riesco a mettere a fuoco, dato che ormai la sera la fa da padrone, ma quando uno dei due si avvicina, capisco chi ho di fronte.
< Kurata! Ma che bella auto...é del tuo fidanzato?> a quelle parole, il sangue che mi circola nelle vene diventa improvvisamente ghiaccio. Un fidanzato. Andrea. Morte. Il dolore che avverto allo stomaco, si propaga nel resto del mio corpo in pochissimi secondi. Osservo Hayama con uno sguardo vitreo. Boccheggio, vorrei dirgli che non ho più un fidanzato, e che il suo commento é stato inopportuno, ma non sarebbe giusto, lui non conosce il mio trascorso, non sa nemmeno che io sia un'attrice o meglio credo che non lo sappia.
< io...io...> non faccio in tempo a fuggire via, che calde lacrime mi solcano il viso. Vedo Hayama fare un'espressione sconcertata, si muove verso di me, ma prontamente mi ritraggo. Non sono pronta. Non posso. Gli lancio un ultima occhiata nervosa e poi fuggo via, senza mai voltarmi.

POV Akito
Sono allibito. Cosa cazzo ho combinato? Perché biscottino ha reagito così?Sono disperato vorrei correrle dietro, ma mi sembra inopportuno. Da quando sento il bisogno di correre dietro ad una donna?
< amico, conosci Kurata?> Oliver si é avvicinato e nemmeno me ne sono reso conto.
< frequentiamo lo stesso corso. > dico gelido. Oliver mi conosce, perciò non insiste e lascia cadere il discorso.
< dai andiamo a cenare.> mi prende sotto braccio e sorrido, Oliver é davvero unico.


* mercoledì Addams é la primogenita dei famosi coniugi della tv e del cinema Morticia e Gomez Addams.

Bene! Ed eccomi qui con un nuovo capitolo che spero tanto sia di vostro gradimento! Ho sviluppato i punti di vista di entrambi i personaggi, fatemi sapere se l'esperimento é ben riuscito! Ho deciso di postare anche il primo capitolo in modo da far prendere forma alla storia.Ringrazio tutte voi per il supporto e per aver iniziato a leggere questa mia nuova follia. Siete fantastiche. Vi bacio tutte. Alla prossima settimana.Viviana


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Capitolo 3
*** Step2- colleghi ***


POV Akito
Non ho più incontrato biscottino e oggi é venerdì, tra meno di due ore dovrei incontrarmi con lei per il progetto di yoshimoto. Non so cosa fare, non vorrei importunarla vista la reazione che ha avuto quando ho usato il termine fidanzato, ma allo stesso tempo ho preso con lei un impegno e non é nel mio stile non mantenere la parola data.
< devi vedere Kurata giusto?> chiede Oliver sgranocchiando dei biscotti che ho appena sfornato.
< non lo so. Biscottino non si é fatta più viva.>.
< come,come,come??? Biscottino? É con lei che hai avuto il famoso incontro?> Oliver ha uno sguardo interdetto e io mi do del coglione per aver detto ad alta voce il nomignolo che ho affibbiato a Kurata.
< oh merda.>.
< sarai preso per il culo a vita lo sai no?> ride e io raccolgo il primo cuscino che mi trovo di fianco e glielo lancio contro. Ad un tratto Oliver si interrompe e guarda in modo interrogativo Tsu. 
< perché diavolo Tsu dorme ubriaco sul nostro pavimento?>. 
< ieri gli ha telefonato Aya...>.
Scuote il capo divertito ancora ansante per il troppo ridere, il mio coinquilino lascia la camera. Un'ora più tardi, dopo aver cacciato Tsu a calci in culo,qualcuno bussa alla mia porta e controvoglia decido di vedere chi é.
< Mel ! Ciao Oliver e Tsu non ci sono.>.
< cercavo te.> entra e ancheggia come non mai in vita sua. Sbatte la porta alle nostre spalle e lascia cadere giù per le sue lunghissime gambe, un abito sottile e sexy...pochi secondi dopo mi ritrovo un seno sodo e prefetto praticamente ad un palmo dal mio naso. Melissa avanza e lancia via il mini abito, é completamente nuda. É indiscutibile che sia bella, e anche il mio corpo se ne rende conto...inizio a reagire alla sua provocazione e sento qualcosa crescere nei miei boxer.
< Mel....non credo sia il caso.> non risponde ma mi si avvicina pericolosamente, con una mano sfiora la mia erezione,che cresce considerevolmente attraverso i miei jeans e con l'altra accarezza in modo sensuale i miei addominali.
< dio sei di marmo....> lo dice in un soffio e la cosa mi eccita più del dovuto. Non rispondo più di me e poso una mano in modo leggero ma provocatorio sul seno destro di melissa, che geme e rende le cose ancora più difficili. Sto per perdere totalmente il controllo quando un pensiero si fa spazio nella mia mente....biscottino! Io ho un appuntamento con biscottino. Velocemente ritraggo la mano e mi allontano da Mel.
< non mi starai rifiutando vero?> chiede inarcando un sopracciglio.
< Mel, non é il momento giusto. Scusami. Ho altro per la testa.> indignata Melissa raccoglie il suo mini abito, lo indossa velocemente e abbandona il mio alloggio in pochi secondi sbattendo la porta alle sue spalle. Non mi fa piacere che sia andata così, anche perché penso che Mel sia una delle mie migliori amiche, ma biscottino ha la priorità, devo capirci di più, devo conoscere quella ragazza.
Alle 17.00 in punto mi ritrovo di fronte alla targhetta apposta sulla porta che indica il 5b proprio a pochi metri dal mio alloggio. Faccio un paio di respiri profondi, poi busso piano.
< chi è?> sento una vocina, ma non é quella di biscottino é Mercoledì, ne sono certo.
< sono Akito.>. Mercoledì ride e sento distintamente qualcosa colpire la porta. Che biscottino abbia cercato di colpire mercoledì?!?
La porta posta di fronte a me si apre e una sorridente Mercoledì mi accoglie: penso che questa ragazza sia strana, ma penso anche che i capelli neri e lisci le donino parecchio. Entro e noto alla mia destra una parete tappezzata di foto, un letto sfatto e disordinato, mentre alla mia sinistra una parete impersonale e fredda. subito ,purtroppo, si fa spazio dentro la mia mente il pensiero che quello sia il lato di biscottino e la cosa mi intristisce.
< ciao Kurata.> vedo biscottino in piedi dinanzi alla scrivania che mi fissa con aria interdetta. É ancora più bella di quanto ricordassi: quella cascata di capelli mogano che le accarezza le spalle, quei jeans aderenti che le fasciano gambe e sedere...é davvero bella.
< Hayama.> é fredda e distaccata, ma io ho le mie armi e so di doverle usare nel modo giusto.
< ho portato dei biscotti!>.
< biscotti?>.
< oh grazie Akito non dovevi> Mercoledì si intromette e ruba letteralmente dalle mie mani il pacchetto che avevo chiuso con tanta cura per Kurata. Faccio una smorfia dispiaciuta e vedo un piccolo sorriso farsi strada sulle labbra di biscottino. Finalmente!
< dai Madoka lascia perdere, io e Hayama abbiamo del lavoro da fare.> detto questo, mercoledì raccoglie le sue cose e mostrandosi offesa, fa una linguaccia verso la sua amica, poi si volta verso di me e mi scocca un occhiolino.
< bene me ne vado! fate i bravi!> Mercoledì da un ultima occhiata ad entrambi e scappa via.
< bene adesso possiamo lavorare.> dice biscottino aprendo un polveroso librone che ha tutta l'aria di essere estremamente noioso.


POV Sana
< si ma non puoi lavorare a stomaco vuoto! Assaggia uno dei miei biscotti.> questo ragazzo é davvero strano...non ricorda il nostro ultimo incontro, o fa finta di non ricordarlo? Indispettita lo osservo ma lui sembra non curarsene e tira fuori un biscotto al cioccolato, lo spezza in due parti e ne allunga una a me. Mentre lo fa, penso che sia davvero bello; il suo ciuffo biondo e ribelle gli cade sul viso in modo perfetto e la t-shirt che indossa mette in risalto un fisico atletico e asciutto. Mi desto da questi pensieri che non dovrei minimamente fare e riporto l'attenzione sul biscotto. Che poi perché un ragazzo così si dedichi alla cucina, ancora devo spiegarmelo.
< grazie. Ma dobbiamo lavorare.> mi scruta per un istante, poi mi coglie di sorpresa e chiude con forza il libro che ho appena aperto.
< cosa é successo l'altra sera?> sgrano gli occhi e un senso di nausea si impadronisce del mio stomaco. Non sono pronta a rispondere a questa domanda, se lo facessi sarebbe come gettare del sale su una ferita che ancora pulsa per quanto é fresca.
< come?>. Chiedo assente.
< mi hai sentito. Perché hai reagito così ? Cosa ti é successo?> involontariamente prendo a tremare e Hayama se ne accorge.
< scusa Kurata. Non so cosa sia successo e non sei tenuta a spiegarmelo, ma di qualsiasi cosa si tratti, mi dispiace.>. Non mi aspettavo un atteggiamento simile da un ragazzo che tutte considerano un mostro, bellissimo, ma strafottente.
< ok. Posso chiederti una cosa anche io?> prendo coraggio e decido di cambiare argomento.
< certo che puoi.> dice sorridendo.
< perché tratti male le donne?> le parole mi escono come un fiume in piena che non sono in grado di controllare. Comunque Hayama ridacchia e si passa nervosamente una mano tra quegli splendidi fili di grano. Ei no, un momento. Akito é uno stronzo e non posso pensare bene di lui.
< sono dicerie Sana. Le donne che vengono a letto con me, sono consapevoli di ciò che fanno.> dice serio. Poi con la mano sinistra, mi sposta dietro l'orecchio in piccolo ciuffo di capelli che mi é finito sul viso. Senza rendermene conto, il suo tocco provoca in me una sensazione strana, un calore inaspettato si propaga e io arrossisco come una dodicenne.
< é il mio turno... Perché un'attrice di fama mondiale ha l'esigenza di laurearsi in lettere?> questo ragazzo é decisamente troppo curioso.
< pensavo non sapessi che sono un'attrice...>.
< mi sono documentato. E comunque non amo guardare la tv... Preferisco leggere un buon libro o giocare a video games con Oliver, il mio coinquilino.> risponde tranquillo.
< d'accordo ora basta con il questionario.dobbiamo lavorare> sibilo. Lui scosta la mano sorridendo e riapre il grosso libro di fronte a noi.
< ho già seguito il corso di Yoshimoto. Lo scorso anno il test riguardava Blake, carino, ma mai interessante come il compito di quest anno> dice puntando le sue iridi ambrate nelle mie color nocciola. Mi ritrovo ad arrossire di nuovo e lui ridacchia ancora.
< perché segui di nuovo questo corso?> chiedo curiosa.
< storia lunga e noiosa! Ora dedichiamoci a Shakespeare.>
Dopo due ore di sonetti e storia inglese, siamo entrambi soddisfatti della nostra tesina. Un dubbio inaspettato si insinua nella mia mente....dovrei chiedergli di cenare insieme? No, non esiste, non siamo amici, ma solo colleghi che hanno svolto un lavoro insieme.
< a che pensi Kurata?>.
< a niente.> dico distratta.
< ok. Ma dimmi come mai non hai la parete tappezzata di foto come la tua compagna> sospiro e mi chiedo come ho fatto a cacciarmi in questa situazione.
< storia lunga e noiosa Hayama.>.
< ok! uno a zero per te! Senti Kurata ...stasera diamo una festa, se ti va passa ok?> una festa....se solo Hayama sapesse cosa mi ronza per la testa! Una dannatissima festa, non potrei mai andarci. Ma non glielo dirò.
< bè vedrò. Grazie per l'invito.> detto questo mi alzo prontamente dalla sedia e gentilmente lo accompagno alla porta.
< spero che i biscotti siano stati di tuo gradimento.> sorride e noto una deliziosa fossetta all'angolo della sue labbra.
lo saluto con la mano e chiudo la porta. Voglio stare sola, basta Hayama per oggi.
Dopo lo studio con Akito, decido di vedere un film, dal titolo sembra una roba sdolcinata, ma la trama promette bene. Prima di iniziare a vedere il film, corro in caffetteria a prendere una fetta di pizza, non voglio incontrare nessuno,perciò devo sbrigarmi e nel tornare in camera sento una musica insopportabilmente forte e delle risate frenetiche venire dall'appartamento proprio di fronte al mio. Per un attimo la curiosità si impossessa di me e cerco di capire chi stia festeggiando. da brava detective, mi nascondo dietro una vecchia e polverosa colonna; vedo ragazzi e ragazze entrare cantando e divertendosi in quell'alloggio, fino a quando la mia attenzione viene attirata da una chioma bionda....Hayama! Quello é Hayama e oggi pomeriggio mi ha parlato di una festa... questo significa...che io e Hayama siamo vicini! Merda. Lo guardo parlare con una tipa alta e bellissima, ha i capelli castani e degli occhi azzurri davvero meravigliosi. Quando la splendida ragazza si avvicina ad Hayama e lo bacia, un forte sensazione di capogiro mi colpisce. devo tornare in camera, ma non posso certo farmi vedere. Non so cosa fare, così attendo che Hayama rientri e lo fa dopo quindici minuti. Sgattaiolo velocemente in camera e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle mi accorgo di avere il fiato corto e una sensazione di delusione nel cuore.Perché poi? Chi diavolo se ne frega di Akito Hayama? Arrabbiata con me stessa per aver formulato questi pensieri, mi getto a peso morto sul letto e cado in un sonno profondissimo....
< non potete mandarmi via così! Devo parlare con Andrea! Vi prego.>.
< signorina dobbiamo provare a rianimarlo stia indietro!>.
< no, lui non é morto, sta bene Andrea sta bene. >
< deve allontanarsi da qui. >.
< Andrea! Andrea amore di loro che stai bene!>
< signorina mi dispiace...é morto.>
< no! No!>.
< no!!!> mi sveglio sudata e spaventata,tremo e calde lacrime continuano a rigarmi il viso.
< Sana tesoro che succede? > Madoka scalcia via le lenzuola e corre a sedersi al mio fianco, senza fare domande mi abbraccia e piano si pone supina sul mio letto, continuando a stringermi. Andrea è costantemente tra i miei sogni e i miei pensieri...ma nessuno può capire, nessuno. L'immagine del suo viso continua ad ossessionarmi, non va via. Non voglio dimenticarlo, ma il dolore mi sta straziando e non riesco a parlarne.
< grazie Madoka> dico dopo aver tirato su con il naso.
< shhh dormi piccola domani é un nuovo giorno e andrà bene...otra dia,otra historia.>*




*citazione spagnola "altro giorno, altra storia."

Salve!!! In questo capitolo Akito e Sana si conoscono meglio, ma devono fare ancora tanta strada. Sono felice che fino ad ora la storia abbia ricevuto commenti positivi, ero un po' titubante ma andró avanti perché infondo adoro far scontrare e incontrare i nostri amati A e S. Una bacio grande e a presto. Viviana p.s. Grazie per il supporto e le belle parole davvero. Sono estremamente felice.














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Capitolo 4
*** Step 3-amici ***


Pov Sana 
<sveglia dormigliona! Sono le dieci di sabato mattina...sai cosa significa?Giorno libero, shopping e tanto relax!> Madoka non smette di ciarlare e io fingo di dormire cercando di ricomporre i pezzi. La giornata di ieri é stata molto impegnativa... Il ricordo di Andrea ancora troppo vivido non mi lascia andare e poi lo studio con Hayama...un momento! Hayama, a che gioco sta giocando? E perché mi interessa tanto quello che fa? Devo stargli alla larga, quel tipo ha una cattiva influenza su di me. Madoka continua a fare progetti per la giornata, quando io vorrei solo starmene qui tranquilla a riflettere.
"Sana mi ascolti?".
< ehm cosa?> fingo di svegliarmi di soprassalto e Madoka sbuffa scocciata.
< il tuo telefono squilla da trenta minuti e anche io continuo a parlare. Puoi dare segni di vita per cortesia?!?> di mala voglia abbandono il mio caldo e comodo letto, il mio rifugio e frugo nella borsa cercando il telefono. Cinque chiamate perse da parte di Rei. Compongo il numero e lo chiamo.
< Rei. Che succede?>.
< Sana finalmente! Ho parlato con un produttore, vuole affidarti la parte principale in un film, che a detta sua, diventerà un successo mondiale. Prima di rifiutare, sappi che può aiutarti molto immergerti nei panni di una volontaria pronta a salvare i bambini di un paese sottosviluppato, anche perché i proventi,in parte saranno devoluti in beneficenza.> sospiro.
< Rei Smettila.>
< come?> sento la sua voce interdetta e indispettita.
< lo farò. Voglio lavorare ne ho bisogno. Quando cominciamo?> silenzio dall'altra parte. Bè d'altronde é plausibile, ho rifiutato tutti i film che rei mi ha proposto fino ad ora. Ma adesso ho bisogno di evadere, di sentirmi un'altra più che mai.
< Sana sei tu? Stai bene?> ridacchio e Rei fa lo stesso dall'altro lato.
< si Rei tranquillo. Ho voglia di lavorare. Ma quando iniziano le riprese?>
< bè domani dovremmo incontrare il produttore e comunque dovrebbero cominciare dopo le vacanze di natale, quindi hai ancora del tempo da trascorrere all'università!> questa notizia non mi aggrada. Anche se poi penso che almeno avrò la possibilità di conoscere meglio Madoka e la cosa mi rincuora.
< va bene passi a prendermi domani?>.
< certo piccola, buona giornata.> interrompo la telefonata e prima di riporre il telefono in borsa,mi accorgo di un sms...non conosco il numero del mittente perciò la cosa un po mi spaventa. "Ciao Kurata, la tua coinquilina é stata così gentile da darmi il tuo numero. Volevo solo dirti che non c'è bisogno di nascondersi dietro delle colonne vecchie e polverose quando si é invitati ad una festa. ;) Hayama."
Questa poi, le batte tutte, come diavolo é saltato in mente a Madoka di dare il mio numero a quel poco di buono!
"Madoka!!!!"
< a rapporto> mi si para davanti e mi saluta come fossi un generale.
< non fare la spiritosa! hai dato il mio numero ad Hayama. Perché diavolo lo hai fatto?>
< calmina Sana, é un ragazzo così carino e poi con te stranamente é gentile. Comunque c'è dell'altro> sgrano gli occhi e Madoka mi guarda con due occhioni da cucciolo che non mi fanno presagire nulla di buono.
< stasera usciamo con lui e i suoi amici.> tre, due,uno...
< ma che diavolo ti passa per la testa!!!!>urlo e non mi importa di svegliare tutto il piano! sono così incazzata perché Madoka mi fa questo?!? "Perché non conosce il tuo trascorso Sana e vuole solo socializzare con altri esseri umani" dice una piccola vocina nella mia testa, che non ho assolutamente intenzione di ascoltare.
< dai Sana ti prego...ieri sono stata alla sua festa....e il suo amico Oliver mi é stato appiccicato tutta la sera, sapessi quanto é carino!. Ti prego fallo per me.>
< no e poi no! Tra l'altro Hayama ha una ragazza quindi, non starò lì a vedere te flirtare con questo Oliver e lui baciare le altre.> strepito e Madoka si nasconde dietro una trincea fatta di vestiti.
< aspetta un momento.> si alza e mi si avvicina sorniona < tu sei gelosa! Sei gelosa di Hayama!>
< Smettila! Madoka basta! Non mi interessano gli uomini! Non mi interessa avere una storia, per di più con un donnaiolo basta! Va via vattene. Non voglio più vederti.> Madoka mi osserva sconcertata, so di aver esagerato, ma non posso dirle tutto non posso. Non adesso. Sconfitta raccoglie la sue borsa, inforca dei grossi occhiali da sole e apre la porta poi le sento dire < oh. Perfetto è tutta tua la matta!!!> non capisco cosa voglia dire, il tempo di girarmi verso la porta che mi ritrovo due iridi ambrate a fissarmi come fossi un animale in gabbia.


POV Akito
Biscottino ha l'aria decisamente incazzata e anche mercoledì sembra essere nervosa. Entro in camera e vedo Kurata torturarsi le mani, forse dovrei andare via. Ma no, non fuggirò.
< ciao Kurata.> mi avvicino, ma lei arretra. Sembra quasi abbia paura di starmi vicino.
< vattene>." Oh no biscottino. Sto qui con te."
< che succede?> si siede sul letto e scoppia a piangere come una bambina.
< succede che nessuno mi capisce. Succede che sono stanca.> punta il suo sguardo nocciola e umido nel mio e d'istinto le dico < esci con me.>coglione. Ma che mi é saltato in mente?!?
< come prego? > biscottino si asciuga gli occhi e mi guarda ancora più perplessa.
< esci con me. > ripeto sicuro. Forse non é poi così una cattiva idea. Con mia grande sorpresa, biscottino scoppia in una fragorosa risata e io prendo a sorridere.
< tu...tu....tu mi fai scompisciare!!!> ride ancora e io sto iniziando a pensare che mi stia prendendo per il culo.un attimo fa piangeva disperata, e ora ride come una matta. Mi avvicino di nuovo e le prendo le mani.
< Kurata esci con me.> torna seria e lascio la presa.
< no. Non uscirò mai con te. > sorrido ancora e ....accetto la sfida.
< vedremo.>dico sornione. sbuffa scocciata e poi mi chiede "perché eri venuto qui?" bella domanda. Devo inventare una scusa che risulti quanto meno decente.
< volevo scusarmi per l'sms che ti ho inviato. Ero ubriaco e ti ho vista dietro quella colonna. Insomma mi dispiace. E poi vorrei portarti in un posto.> biscottino ancora mi osserva e la cosa non può che farmi piacere. < ti ho già detto che non uscirò con te.> sorrido e vedo gli occhi attenti di Kurata posarsi sulla mia fossetta, cosa che mi eccita e non conosco il motivo.
< non è un appuntamento Sana. É un'esperienza formativa che vorrei suggerirti da bravo collega. É un'uscita tra amici ok?> distoglie lo sguardo e i suoi occhi si perdono lontani sulla parete posta dietro il letto di Mercoledì.
< amici ?>.
< non vuoi essere mia amica?> torna a puntare il suo sguardo su di me e faccio fatica a pensare con la testa. È bellissima, indossa degli shorts minuscoli,una canottiera e ha i capelli legati in una treccia. Quello che però mi colpisce é che, nonostante abbia un viso stanco e struccato, la sua bellezza non fa fatica a venire fuori. Questa ragazza mi prende così tanto...eppure la conosco da poco più di una settimana...che cavolo mi prende?!?
< d'accordo. Saremo amici. Ma non provare a passare il confine> dice da brava bacchettona!poi sospira e aggiunge"vado a vestirmi. Dove vuoi andare?" sorrido e lei arrossisce.
< é una sorpresa! Forza vestiti.> accenna un sorriso e si chiude in bagno. Nel frattempo avverto il telefono vibrarmi nei jeans. Lo tiro fuori e trovo un messaggio di Melissa." Stanotte é stato bellissimo. Grazie" richiudo velocemente il telefono e mi passo una mano tra i capelli disordinati. Sono stato un coglione, non avrei dovuto Andare a letto con lei. Eppure quello che é successo ieri dopo lo studio con Kurata, mi ha destabilizzato....
FLASHBACK
< Akito, devi tornare a casa.>
< Natsumi....Smettila di torturarmi Smettila. Non verrò lì.>
< la mamma vuole vederti e il minimo che tu possa fare, é venire qui. Credimi, l'ultima cosa che vorrei fare é parlarti ma devo. Sei un diavolo Akito e lo sai. La mamma sta morendo per colpa tua. É in un cazzo di ospedale da ventidue anni, si é persa tutto di noi è di papà. Devi venire a trovarla.>
< non lo so vedrò.>.
FINE FLASHBACK
Ripensando alle parole di mia sorella,sento aprirsi una grossa voragine al centro del petto. Mia madre sta male da ventidue anni e la colpa é solo mia. Sono una persona orribile,un diavolo come adora definirmi Natsumi. La mia famiglia vive una situazione difficile; io e mio padre a stento ci parliamo e mia sorella continua ad addossarmi le colpe della malattia di nostra madre. Nessuno a parte Oliver, conosce la mia situazione, questo é il motivo per cui é il mio migliore amico. Ed é anche l'unico a sapere che lo scorso anno ho dovuto abbandonare i corsi perché ho ferito quasi a morte un ragazzo. Purtroppo la mia indole da teppista é tornata a farsi sentire; per un periodo mi sono dedicato al karatè e ho placato quella mia insostenibile voglia di ferire gli altri, di riversare il mio dolore sugli altri, ma poi un giorno mia sorella ha tirato al limite del possibile la mia pazienza e purtroppo non sono riuscito a trattenermi. Ho picchiato un tizio che continuava a provarci con melissa e non sono riuscito a fermarmi. Per questo motivo da un anno frequento un corso per la gestione della rabbia e la cose non fa che rendermi ancora più nervoso. Se solo quegli stupidi medici sapessero le parole che mi rivolge mia sorella e conoscessero l'indifferenza di mio padre, sono sicuro che non sarei costretto a frequentare quello stupido corso. E mia madre... Mia madre é una donna eccezionale, ma non riesco quasi mai ad andarla a trovare, il senso di colpa mi divora. A destarmi da questi dolorosi pensieri é biscottino, che esce dal bagno, coperta solo da un piccolo asciugamano. Sgrano gli occhi e lei arrossisce ancora. < scusa ho dimenticato di prendere i jeans>. Vorrei dirle di non preoccuparsi, che così facendo mi ha provocato un'erezione istantanea,ma mi limito a sorridere.
< Kurata non é così che si comincia un'amicizia> le faccio l'occhiolino e spaventata corre a richiudersi in bagno. Scoppio a ridere per la sua reazione e senza accorgermene mi ritrovo ad essere colpito da uno spazzolino.< ahi! Scusa ma ne é valsa la pena> richiude la porta e io cerco di distrarmi osservando le foto di mercoledì. Chissà cose é successo tra loro e perché stavamo discutendo prima che arrivassi. Forse é il caso di rimettere le cose a posto. Prendo il telefono e compongo il numero di mercoledì.
< chi parla?>
< Madoka sono Hayama. Credo che Kurata stia molto male. Devi tornare qui.>
< dici davvero? Che ha?>.
< piange non so, corri qui.> stacco la telefonata e raccolgo al volo un post it dove scrivo velocemente a Kurata, di incontrarmi alle 17 e che la nostra gita da amici é rimandata. Sarò anche uno stronzo, ma riconosco le priorità e le donne se non sono in pace con le amiche, non riescono a ragionare. Lascio il post-it sulla parete bianca dal lato della stanza di Kurata e fuggo via.


POV Sana
< eccomi sono pronta...Madoka ?>
< sana che hai stai male?> dove é finito Hayama? E perché Madoka é qui e si preoccupa per me? L'ho trattata malissimo non dovrebbe starmi vicino.
< Hayama mi ha detto che stavi male> ammette arrossendo. Avverto l'istinto di lanciarmi contro di lei e abbracciarla. Per una volta seguo l'istinto e lo faccio. Madoka ride e risponde in modo deciso, stringendomi come se non mi vedesse da anni.
< come mai sei vestita?>.
< Hayama vuole essermi amico, e per sancire la nuova amicizia voleva portarmi a vedere una cosa che ha definito " un'esperienza formativa"> Madoka sorride e noto nei suoi occhi una sincera scintilla si contentezza per le parole che le ho appena detto.
< bene é un buon inizio. Oh guarda lì.> mi indica un post-it rosa.
" Kurata ci vediamo alle17.00 fuori al mio appartamento non tardare.hayama" sorrido e chiedo a Madoka se ha ancora voglia di fare shopping. D'altronde glielo devo.

Salve a tutte!!! Mi rendo conto che questo capitolo sia un po' breve ma ho introdotto tematiche fondamentali che svilupperò nel corso della storia. Innanzitutto come potete ben capire, la madre di Akito è ancora viva, ma la situazione é molto simile a quella che abbiamo letto nel manga e abbiamo visto nell'anime. Sana deve partire per girare un film, ma ha ancora qualche mese a disposizione per conoscere meglio Madoka e Hayama.... A buon intenditor poche parole. Vi bacio tutte e ancora grazie per il sostegno e per le belle parole. Viviana p.s. Sabato partirò per le vacanze, quindi non so quando riuscirò ad aggiornare ma prometto di fare del mio meglio.

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Capitolo 5
*** Step 4- confessioni ***


POV Sana
Tutti pensano che sia facile essere me; sono una star, ho una bellissima famiglia e di certo il denaro non mi manca. Banale. Dio quanto sa essere banale la gente, sono stata adottata da bambina, non ho mai conosciuto i miei veri genitori e il mio fidanzato é morto pochi mesi fa...no, non é facile essere me.Stranamente l'unico ad essersi accorto che la mia vita non é tutta rosa e fiori, é Akito Hayama. Hayama, un ragazzo ribelle, la cui nominata di Don Giovanni rende tutte le donne in sua presenza svenevoli e ammiccanti,si é accorto che infondo io indosso una maschera, che c'è qualcosa in me che non va. Alzo gli occhi e lo vedo li, accanto ad una grossa libreria polverosa, intento a spiegarmi la storia di ogni volume che riempie la maestosa struttura. Non riesco a non essere ammirata dalla facilità con cui si destreggia tra i tutti quei volumi antichi, e ciò che più mi sorprende é la passione che ci mette nel raccontare il vissuto di autori e soggetti.
< Kurata ci sei?> Akito interrompe la sua spiegazione per richiamare la mia attenzione, ma io non posso fare a meno di pensare che diventare sua amica, sia stata un ottima idea. Non penso che Hayama sia interessato a me come donna, penso piuttosto che in me legga un mistero e che non vede l'ora di rivelarlo a se stesso.
< ehm si, scusa prosegui pure> rispondo distratta. Hayama ha deciso di mostrarmi la più antica biblioteca dell'edificio e sembra entusiasta di aver trovato qualcuno a cui poter mostrare questo suo rifugio magico e polveroso. Mi osserva indispettito, ma poi sorride e mi rivela la sua fossetta davvero irresistibile. Penso sia un bel ragazzo, ma non provo nulla nei suoi confronti....il mio cuore ha smesso di battere a luglio, é come se fosse chiuso in un laboratorio di criogenia e nessuno ha intenzione di liberarlo. Hayama riprende a raccontarmi di quanto sia magico perdersi tra le pagine di volumi antichi e di quanto sia appagante riuscire a conoscere il mondo attraverso gli occhi dei poeti e degli autori sognatori. Non conosco la storia di questo ragazzo, ma per quanto mi riguarda, ritengo che chiunque si appropinqui allo straordinario mondo della letteratura e dell'antico, debba necessariamente avere di fondo una voglia irrefrenabile di gestire la propria realtà con la fantasia...forse anche lui cela un mistero.
< ok Kurata questo é tutto!> sorride e si sfrega le mani, siamo in settembre, ma in questa biblioteca fa dannatamente freddo.
< bè, grazie. Questo posto é meraviglioso e tu sei un ottimo insegnante. > 
< questo significa che ti ho conquistata con il mio charme e che uscirai con me?> pianta i suoi occhi ambrati e severi nei miei e d'istinto arrossisco,poi scuoto il capo divertita e gli do uno spintone. < no! penso solo tua sia bravo e si vede che ti piace molto la letteratura. Non uscirò con te, siamo amici.> sconsolato raccoglie la sua tracolla e mi fissa. 
< sei un osso duro eh? Comunque ti va un gelato da buoni amici? Non posso più di questa tremenda umidità.> annuisco e insieme abbandoniamo l 'edificio per poi raggiungere la caffetteria del campus. Una volta arrivati a destinazione, vedo Madoka seduta al tavolo con Oliver e Tsuyoshi, anche HayAma individua i suoi due amici e mi fa cenno di seguirlo.
< bene bene guarda chi si vede!> strepita Madoka, convinta che tra me e Hayama ci sia qualcosa. Le lancio un'occhiataccia e lei sorride maliziosa.
< ciao ragazzi! oh Tsu che ti prende?> chiede Hayama osservando Tsuyoshi che ha il capo poggiato sul tavolino e una stupida espressione da cane bastonato.
< ci é ricascato> lo canzona Oliver sorseggiando un cappuccino.
< oh no. Ancora Aya?> Oliver annuisce e Hayama poggia una mano sulla spalla del suo amico affranto.
< che ha fatto sta volta?>.
< oh Akito...mi ha telefonato, ha detto che devo smetterla con mail minatorie e sms. Ma io l'amo lo capite?> Tsu guarda me e Madoka, entrambe ci osserviamo poi cerchiamo di trattenere un risolino. Tsuyoshi è un bravo ragazzo, un po' goffo, ma decisamente una brava persona. Oliver ha detto a Madoka che Tsu e Aya sono stati insieme per otto anni, quando un bel giorno lei ha deciso di mollarlo; io penso ci sia dell'altro, l'amore non finisce da un giorno all'altro. Non finisce nemmeno quando l'altra persona non esiste più. Per un attimo mi incupisco e Akito se ne accorge perché mi rivolge uno strano sguardo, poi prendo a consolare Tsu e lo stesso fa Madoka dandomi man forte.
< forse é il caso che le lasci il suo spazio. > esordisce poi Hayama < ognuno di noi ha i suoi tempi> detto questo mi scocca un occhiolino e io arrossisco, ma poi mi arrabbio e mi ritrovo a inseguirlo per la caffetteria tirandogli dietro insulti. Sembriamo due bambini, ma gli amici servono a questo, a sgomberarti la mente, a renderti libero dal dolore e Hayama con le sue battutine provocatorie ci riesce. Torniamo da nostri amici e vedo Oliver e Madoka molto vicini, non riesco a capire cosa stia accadendo tra di loro, ma qualcosa bolle in pentola. Tsu,invece ha deciso di annegare il suo dolore in un enorme tazzine di caffè macchiato.
< Sana andiamo a comprare la cena? C'é una martora di Grey's anatomy in tv> dice Madoka speranzosa. L'idea non mi alletta visto che quel telefilm in parte mi intristisce, ma non ho del lavoro da fare e voglio passare del tempo con la mia coinquilina, voglio conoscerla prima di andare via.
< d'accordo.> salutiamo tutti e ringrazio Hayama ancora una volta per il pomeriggio che abbiamo trascorso insieme, quando sto per andare via,una voce femminile interrompe i nostri saluti.
< ciao ragazzi...ciao Aki.> é lei!é la bruna della festa. In un secondo divento minuscola, quasi trasparente e quella terribile sensazione che ho avvertito quando - in modo decisamente poco maturo- mi sono appostata dietro la colonna, torna a farmi visita. Raccolgo velocemente la borsa e prendo sotto braccio Madoka, non so perché ma quella ragazza mi infastidisce.
< Kurata...> Hayama continua a chiamarmi ma io non lo sento, voglio andare via.
< Ei Sana calmati! Che diavolo ti prende?> dice Madoka liberandosi dalla mia presa.
< scusa, ma dovevo andare via da li.> abbasso lo sguardo in segno di scuse e Madoka mi prende la mano.
< anche se non lo vuoi ammettere Akito ti piace e sono convinta che anche tu piaccia a lui... É solo che c'é qualcosa che ti blocca. Cosa c'è che non va? Insomma voglio dire..c'è qualche tuo collega che ti fa la corte?> scoppio in un fragorosa risata e Madoka mi guarda piuttosto incazzata. < oddio no. É solo che ti stai sbagliando. Semplicemente quella ragazza non mi piace.> mi osserva guardinga e poi sospira.
< farò finta di crederci Sana, ma se c'è qualcosa che non va con me puoi parlarne. E comunque quella è la ex di Akito, me lo ha detto Oliver...pare che tra loro sia finita. > queste parole giungono al mio petto come una lama e non ne capisco il motivo, forse perché li ho visti baciarsi e so che non é finita, o forse semplicemente la cosa mi ricorda che il mio Andrea non c'è più, che non ho più il mio ragazzo.
< grazie ma la cosa non mi riguarda. Pizza e dolcetti?> il mio cambio di argomento repentino spiazza Madoka che per qualche istante boccheggia ma poi decide di annuire. Verrà il tempo in cui Madoka conoscerà la vera me, non la Sana attrice e lontana, ma non é ancora il momento, non sono pronta.


POV Akito
Biscottino é fuggita via ancora una volta,eppure pensavo avessimo superato la fase in cui le scappa e io le urlo dietro. Evidentemente mi sbagliavo, forse ancora non é pronta ad aprirsi con me, a conoscermi.
< Aki mi ascolti? Che diavolo vuoi da quella attricetta da strapazzo?> melissa mi fissa con i suoi occhioni azzurri ma non mi va che nessuno parli in questo modo di biscottino, perciò la scanso bruscamente e Oliver mi corre dietro.
< o santo dio! Ma che avete tutti oggi?!?! Anche tu ti dai alla fuga?>.
< scusa amico ma non mi va di perdere tempo con melissa.> Oliver si sfila il berretto e si passa una mano tra i capelli.
< quindi...con questa Kurata la cosa é seria?> chiede sommessamente.
< no! Certo che no. > ribatto prontamente. Non so ancora cosa significhi quello che sto provando per biscottino, quindi non azzarderò ipotesi con un chiacchierone come Oliver.
< mmm d'accordo. Stasera hai l'incontro?> annuisco e Oliver mi da una pacca sulla spalla. Lui é l'unico a sapere quanto mi pesi prestare la mia presenza a quegli stupidi incontri per la gestione della rabbia.
< fatti forza. Mancano pochi mesi. Io vado a casa ci becchiamo dopo. Oh, ehm domattina vado con Madoka al fiume, quindi esco presto ok?> sorrido, é difficile vedere Oliver così preso da una ragazza e in parte sono contento che la mal capitata sia Mercoledì, é una ragazza simpatica e molto intelligente.
< va bene. Oh, Oliver? Nota bene non ho fatto domande ne affermazioni provocatorie....questo si chiama rispetto per la privacy altrui....impara!> mi lancia addosso il suo berretto e io sorrido sghembo.
Il mattino seguente, mi sveglio con una strana voglia di sapere cosa stia facendo biscottino, ma non ho scuse per telefonarle o farle visita, quando una assurda idea mi balena in mente. Faccio una doccia al volo e raccolgo dei biscotti che ho fatto ieri dopo l'incontro. Cucinare mi rilassa molto e secondo i medici tiene a freno i miei modi turbolenti. Cazzate. É solo che Mi piace cucinare. Dopo pochi secondi mi ritrovo di fronte all'allogio di biscottino. So che é sola perché Mercoledì é con Oliver. Busso piano e qualche istante dopo mi trovo dinanzi una Kurata con in dosso solo un paio di mini shorts e una canottiera decisamente trasparente. Deglutisco osservando le sue gambe lunghissime e poi passo a rassegna tutto il suo corpo: mi soffermo sulle punte dei suoi capelli mogano, che sfiorano i suoi seni turgidi e sento qualcosa muoversi nei miei boxer.
< Hayama? Sono le 8,30 del mattino che diamine vuoi?!?> rinsavisco, le sorrido, poi con maestria la scanso e chiudo la porta alle nostre spalle. Senza darle tempo di ribattere, poggio sulla sua scrivania i biscotti e il succo d'arcancia che ho preso in caffetteria. Biscottino é allibita e continua a cercare di coprirsi e questo non fa altro che eccitarmi ancora di più.
< colazione Kurata. Facciamo colazione. Mi sentivo solo e ho pensato che fosse lo stesso
Anche per te.> ancora sotto shock, biscottino mi allunga la sedia di mercoledì e mi dice di metterla accanto alla sua scrivania. Mentre lo fa parte del suo top risale e io sono ammaliato dalla pelle candida e piatta della sua pancia. Ancora una volta sento qualcosa muoversi nei miei jeans. So che le ho detto che sarei stato suo amico, ma ha un sedere dannatamente sexy e non posso non notarlo.
< hai intenzione di fissarmi ancora per molto?> dice biscottino abbasandosi il top e aprendo l'involucro che contiene i miei biscotti.
< e comunque grazie, ma la prossima volta gradirei mi avvertissi.> sorrido perché mi rendo conto che la mia visita a sorpresa non le é dispiaciuta poi tanto. Fa la dura, ma si vede che non é nella sua natura. Ci accomodiamo entrambi alla sua scrivania e poi biscottino mi spiazza con una domanda che non pensavo potesse mai rivolgermi.
< allora Akito, qual è la tua storia?> mi scruta con i suoi occhioni nocciola, e capisco che non le interessa sapere con quante ragazze sono stato o chi sono i miei amici....vuole sapere di più.
< cosa vuoi sapere?> non le racconterò la mia storia, fa troppo male e la conosco da poco. Proverebbe compassione e niente altro per me.
< tutto.dobbiamo essere amici giusto? Allora parlami di te.> incrocia le gambe e assaggia uno dei miei biscotti.
< mmm vediamo, sono alto un metro e novanta, ho i capelli biondi, non amo il calcio ma adoro il karatè sono portato sia per gli studi scientifici che umanistici, ma ho scelto di seguire il cuore e sono approdato alla facoltà di lettere. Questo è tutto quello che c'è da sapere sul mio conto.> sorrido sperando che se la beva, ma biscottino non smette di fissarmi e per la prima volta nella mia vita mi sento in soggezione.
< la tua famiglia?> bene, sono dinanzi ad un bivio...
< é complicata. Ho una sorella, ma non abbiamo un gran bel rapporto. E tu che mi dici di te? A volte sembri cosi triste, eppure sei una star di fama internazionale.> spero non faccia altre domande, non lo sopporterei. Non vorrei mai conoscesse la parte peggiore di me.
< non é tutto oro ciò che luccica Hayama. Amo recitare, ma la mia vita non é mai stata semplice. Sono stata adottata, certo da una donna straordinaria che considero mia madre a tutti gli effetti, ma non ho mai conosciuto i miei veri genitori.> si incupisce e sento che si é aperta con me, si tortura le mani quasi come se fosse pentita della sua confessione,così decido di farla sentire al sicuro e d'istinto l'abbraccio in modo goffo e impacciato. Sento biscottino rigida sotto il mio tocco e infatti qualche istante dopo si scosta dal mio stupido slancio di affetto e si divincola.
< scusa...non avrei dovuto...>.
< va tutto bene, scusa tu Hayama. Non avrei dovuto dire nulla>
< siamo amici Kurata, é giusto così. non ti hanno mai cercata?> chiedo sperando di non fare ulteriori danni
< no, ma va bene così. Ho la mia Mama e questo basta. Non provo rancore nei confronti dei miei, nonostante mi abbiano abbandonata. Sai ho imparato che nella vita c'è di peggio.> scuote il capo ma poi alza i suoi bellissimi occhi e sorride.
< scusa lo sfogo, ma, suppongo tu non abbia letto il libro di mia madre in cui appunto raccontava la mia storia. Lei ha cercato di contattare la mia vera mamma, ma non si é fatta viva. Ho accettato la cosa,ma a volte mi riesce difficile parlarne. > l'ascolto attento. Penso che biscottino sia molto forte, ma mi nasconde ancora qualcosa, c'é qualcosa che proprio non riesce a superare, ma per oggi mi accontento non voglio forzare la mano.
< mi spiace molto...da buon amico cosa posso fare per te ?> biscottino mi da una pacca sulla spalla e io sorrido divertito, il momento delle confessioni é finito e non posso che esserne felice. Restiamo a chiacchierare fino ad ora di pranzo, poi biscottino mi dice che ha lezione, così mi congedo e la saluto
< grazie per la colazione, i biscotti erano buoni.>
< grazie per esserti fidata...buona giornata Kurata.> sorrido e vedo i suoi occhi posarsi sulla mia fossetta cosa che mi eccita tantissimo, ma non é il momento di farsi prendere da questi pensieri. Biscottino chiude la porta e mentre ancora sorrido sornione e sono pronto a raggiungere i miei amici in caffetteria, il mio telefono prende a vibrare...sul display leggo il nome di Natsumi e un senso di nausea si impossessa di me.
< qual buon vento sorellina?> chiedo sarcastico. Mia sorella é l'ultima persona con cui vorrei parlare dopo aver trascorso una piacevole mattinata con biscottino.
< la mamma sta molto male devi correre qui.>.



POV Sana
Non posso credere di avergli raccontato una cosa tanto personale...eppure con lui sento di potermi aprire, non voglio raccontargli di Andrea, ma sto iniziando a pensare che io e Hayama potremmo davvero essere amici.



Hola!!! Come state? Io sono ancora in vacanza, ma ho comunque avuto qualche ora per terminare il capitolo. Bé che dire, Sana sta iniziando ad aprirsi con Akito e sta cercando di conoscere Madoka...che abbia bisogno di raccontarle qualcosa? Akito é alle prese con la sua famiglia e con gli errori che ha commesso in passato. Chiedo scusa scusa se doveste riscontrare errori e orrori, ma ho dovuto fare le cose con più foga. Un bacio e buon proseguimento! Viviana <3

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Capitolo 6
*** Step 5- amici?!? ***


POV Akito
Solitamente riesco a mantenere la calma quando mia sorella si intromette nella mia vita, ormai ho imparato a convivere con i suoi insulti e le sue imprecazioni;ma oggi, oggi non la sopporto, oggi ho bisogno di starle alla larga.
< il signor Hayama?> una voce calda e materna mi riporta alla realtà, scatto in piedi e mi ritrovo dinanzi una donna anziana e panciuta.
< credo che lei si riferisca a mio padre, ma ancora non si é fatto vivo.> dico osservando il camice striminzito della donna che ho di fronte.
< oh! Quindi lei deve essere Akito. Sua madre parla spesso di lei.> sentir pronunciare la parola madre mi provoca una fitta allo stomaco, ma cerco di evitare che l'infermiera se ne accorga.
< comunque vuole entrare? Sua madre é sveglia> queste parole mi provocano un senso di smarrimento, sono mesi che evito mia madre e il resto della mia famiglia. Stamani ho a avuto un incontro a dir poco incandescente con Natsumi e ora la mamma vuole parlare. Dio che giornata. Titubo per qualche secondo poi mi rivolgo alla signora anziana che con pazienza aspetta un segno di vita da parte mia.
< bene... Mi dia un momento per favore> l'infermiera si congeda regalandomi un sorriso affettuoso e io mi perdo ad osservare la bianche pareti dell'ospedale. Odio questo posto, è la prigione di mia madre, é il luogo che ha compromesso la felicità della mia famiglia. Mi passo una mano tra i capelli e penso che in realtà in questo momento vorrei essere in giro per il campus a chiacchierare con Oliver o a prendere in giro biscottino.... Dio, biscottino. Non so perché quella piccola rossa mi faccia vacillare tanto, ma devo ammettere che adesso la vorrei qui con me.
< Akito. La mamma sa che sei qui. Devi entrare>.
< cazzo Natsumi quando imparerai a farti gli affari tuoi?> mia sorella mi guarda come se fossi un mostro non riesce a spiegarsi il motivo per cui non voglia vedere mia madre; eppure é così dannatamente semplice... Mi sento in colpa, é colpa mia se si ritrova in quel letto e Natsumi non fa che ripeterlo dal giorno in cui sono nato.
< bene fa come vuoi. Io vado a prendermi un caffè.> con un gesto di stizza le indico la strada e lei ringhia rabbiosa verso di me. Quando Oliver mi parla di sua sorella, percepisco tutto l'amore che prova nei suoi confronti, sente l'impellente desiderio di proteggerla sempre e comunque. Perché io non posso dire lo stesso? Perché mia sorella é una dannata strega che non fa che dire di volermi morto? Mi porto le mani alle tempie e inizio a massaggiarle, tutti questi pensieri mi hanno provocato un terribile mal di testa. Ad un tratto sento il cellulare vibrarmi nei jeans e con le poche energie che mi restano, lo estraggo dalla tasca e sul display mi appare un sms da parte di Oliver. " amico che fine hai fatto? Sono preoccupato." Sospiro e mi rendo conto di dover mettere Oliver al corrente di ciò che sta accadendo, perciò rispondo velocemente " sono in ospedale da mia madre ti chiamo io". Spengo il telefono e mi accascio contro lo schienale della piccola sedia su cui mi trovo.
< Akito.> la voce fredda e profonda di mio padre mi coglie di sorpresa. Oggi non c'é riposo per me.
< papà .> dico quasi assente. 
< tua madre vuole vederti. Entra.> dio quanto sa essere espansivo quest'uomo! Probabilmente é la frase più lunga che mi ha rivolto da quando sono nato....ah, no un momento la frase più lunga é stata " perché diavolo mi doveva capitare un figlio manesco e indisciplinato! Sono indignato" un sorriso amaro si fa largo sulle mie labbra. Ricordo perfettamente il giorno in cui ho picchiato quel tizio e ricordo la rabbia e l'indignazione dipinte sul volto di mio padre.
"Papa, dammi tempo."dico in modo ermetico.
< ne hai avuto abbastanza...lei potrebbe morire.>
< no. Non farlo! Non dire che morirà.> mi rivolge uno sguardo vuoto e assente, poi fa spallucce e va via. Che famiglia di matti. Dopo qualche minuto, decido di alzare il culo da questa dannata sedia e mi avvicino alla stanza di mia madre... É tutto così asettico e impersonale. Mi faccio coraggio ed entro. Quando metto piede nella stanza mi accorgo di fiori e fotografie che Natsumi deve aver portato, stranamente ci sono anche delle mie foto e la cosa mi sorprende. Involontariamente sposto lo sguardo sul letto posto al centro della parete laterale e lì, in quello stupido letto vedo mia madre. É minuscola e decisamente troppo magra. Lo stomaco inizia a girarmi vorticosamente e il mio equilibrio diventa instabile.
< mamma> riesco a sibilare. Mia madre alza i suoi magnifici occhi e prende a sorridere. Credo di aver ereditato molto da lei; di certo il colore degli occhi e anche la piccola fossetta che tanto piace a biscottino. Dio chissà cosa direbbe biscottino se sapesse di questa situazione. Abbandono il pensiero di Kurata e mi concentro sulla donna che mi ha dato la vita.
< Akito, amore mio. Sei venuto.> mi avvicino cauto al suo letto, poi mi accomodo su di una piccola poltroncina posta accanto a mia madre.
< già. Scusa il ritardo.> le rivolgo un debole sorriso e lei ricambia.
< oh tesoro....deve essere tremendo per te sapermi relegata in questo letto. Ma io sto bene e prima o poi uscirò da qui. Non sai che gioia sia per me vederti oggi.> le stringo la mano e lei inizia a piangere
< no mamma ti prego non farlo.> non sono molto eloquente in questo momento,proprio non ci riesco.
< piango di gioia. Sono due anni che non ti vedo. Come stai? Come procede l'università? Hai una fidanzata?> due anni. Sono un figlio terribile, davvero un bastardo. Ma anche adesso, non posso fare a meno di pensare che lei sia qui per colpa mia.
< é colpa mia. Mamma é colpa mia se stai male. Se tu dovessi morire io...> mi da una leggera pacca sulla mano e io alzo lo sguardo.
< Akito Hayama! Non dire mai più una cosa del genere. Come diavolo ti viene in mente?!? Sono qui perché ho una salute troppo cagionevole. Io ti ho dato la vita per amore e se potessi tornare indietro lo rifarei.> sbatto le palpebre un paio di volte prima di rendermi conto che le parole di mia madre sono reali. Le sono infinitamente grato, ma Natsumi ha ragione é comunque colpa mia.
< parlami della tua fidanzata.> dice poi sforzando un sorriso.
< non ho una ragazza mamma.>
< ma come?! Un ragazzo bello come te, il mio sole, non ha una fidanzata? É assurdo!> dice, poi prende a tossire e il mio cuore si frantuma in mille pezzetti.
< forse dovresti riposare...>.
< sciocchezze. E allora dimmi un po' come vanno le cose a casa?> mia madre non sa come mia sorella e mio padre mi trattino. Nessuno ha mai avuto il coraggio di raccontarle nulla, e non sarò certo io a farlo oggi.
< bene mamma, come al solito.>
< scusate se vi interrompo, ma devo visitarla signora Hayama.> lascio la mano di mia madre e prima di andare via le lascio un bacio sulla fronte.
< Akito...non pensare mai che sia colpa tua. Torna a trovarmi> le sorrido, ma sto vacillando, il mio mondo continua a cadere e rialzarsi. Mi congedo e saluto il medico. Una volta fuori dall'ospedale inizio a prendere a pugni una grossa quercia e i maledico perché probabilmente chiameranno psichiatria per rinchiudermi.
< Smettila. Sei un povero diavolo e colpire una vecchia quercia non cambierà nulla. Nostra madre ha avuti una crisi....certo ora sta meglio ma sai meglio di me che potrebbe andarsene e sarebbe solo colpa tua!> mi volto e vedo Natsumi tremare; ha il viso rosso e gli occhi sembrano uscirle dalle orbite.
< merda Natsumi! Lasciami in pace. Non é colpa mia! Credimi se potessi tornare indietro eviterei di venire al mondo! Ma adesso sono qui fattene una ragione!> strepito e prendo a tremare anche io.
< vattene Akito! Vattene o chiamo la polizia> sorrido sarcastico e sprezzante. Mia sorella conosce l'entità di questa minaccia e prima che possa farlo davvero, corro alla mia auto. Devo andarmene da qui.
Due ore più tardi, dopo aver terminato la benzina nel serbatoio, torno al campus e con mia sorpresa il mio alloggio é gremito di persone. Mi guardo intorno, stravolto come sono, una festa é l'ultima cosa di cui ho bisogno. Individuo il berretto di Oliver e lo raggiungo a grosse falcate.
< cazzo Ol! Che ci fa qui tutta questa gente?!? Mandala via> Oliver mi guarda come fossi un alieno, poi prende una birra e me la porge.
< é il mio modo di starti vicino. Bevi ti farà bene.> sono così infuriato. Ma forse Oliver ha ragione, forse devo lasciarmi tutto alle spalle. L'osservo per qualche secondo, poi prendo a bere.
< come sta tua madre?>
< meglio. Scusa per la sfuriata amico.> Oliver mi guarda con aria comprensiva e mi da una pacca sulla spalla.
< Hola!> io e il mio amico ci voltiamo e ci ritroviamo dinAnzi Mercoledì leggermente brilla....leggermente é un ovvio eufemismo.
< ciao piccola > dice Oliver per poi circondarle le spalle con un braccio. Non so le cose come stiano tra loro, ma non ho intenzione di fare da terzo incomodo perciò, mi dileguo in cucina e li trovo biscottino intenta ad aprire una busta di patatine. La osservo divertito e lei non sembra minimamente accorgersene. É bella come sempre, indossa un vestitino turchese e ha i capelli sciolti. In questo momento é goffa, ma risulta comunque molto eccitante. Mi muovo verso di lei e quando le cingo i fianchi con le braccia sussulta. Dio quanto é carina.
< ha-yama> dice impacciata.
< ciao Kurata. Serve aiuto?> biscottino scivola via dalla mia presa, poi mi porge la busta.
< si, mostrami le tue doti da karateka.> sorrido e lei a arrossisce. Apro la busta in un attimo e verso il contenuto in una ciotola.
< ed ecco a lei signorina.>
< non fare il buffone. Comunque dove eri finito? Oliver era preoccupato per te> dannato Oliver! spero non abbia detto nulla.
< ero da mia madre> concludo evasivo. Biscottino mi osserva ma non dice nulla. Poi fa spallucce e prende una manciata di patatine.
< Sana...esci con me> le parole mi escono senza nemmeno che io possa controllarle. Biscottino mi attrae e io ho bisogno di conoscerla meglio. Il solo fatto di averla vista, cancella l'orribile giornata che ho avuto fino ad ora. Vorrà pur significare qualcosa no?


POV Sana
Guardo Hayama negli occhi e penso che sia testardo come nessun altro.
< non uscirò con te. Siamo amici.> mi sorride e la magica fossetta torna a farsi vedere. É assurdo che io pensi una cosa del genere....ma é sexy. Non solo la sua fossetta ...lui é dannatamente sexy. Questo per me é pensiero agghiacciante. Sento ogni parte di urlare" Andrea, stai tradendo Andrea" . Poi scuoto il capo e mi dico che Andrea é morto e non si possono tradire le persone che non esistono più.
< come vuoi Kurata> prende un sorso dalla sua birra, poi raccoglie una manciata di patatine proprio nel momento in cui anche io lo sto facendo. Sembra uno stupido film in cui i due protagonisti si sfiorano e tra loro scocca la scintilla. Ma non é così per me... Hayama é un amico. Ma allora perché un brivido mi attraversa la schiena a contatto con la sua mano?
< che carini!> non é la voce di Madoka, ne quella di Oliver...ma si certo, é la voce della ex di Hayama! Melissa.
< ciao Mel > dice Akito non curante.
< ciao> sibilo io cercando di darmi un contegno.
< allora Sana Kurata... Come procede la tua carriera? Oh ehm.... Come mai hai abbandonato Berkeley? Tutti parlano di un incidente...ti va di raccontarmelo?> melissa mi fissa con aria di sfida e vedo sul suo volto farsi spazio un sorriso maligno. Prendo a tremare involontariamente. Andrea. Incidente. Berkeley. I miei occhi iniziano a riempirsi di stupide lacrime che non so trattenere. " cavolo Sana sei un'attrice! Puoi fare di più" dice una vocina nella mia testa. Riprendo possesso delle mie capacità cognitive e cerco di sfoderare uno dei miei migliori sorrisi. Hayama mi fissa come se anche lui fosse in attesa di una risposta e la cosa mi turba molto....perché é così curioso cosa diavolo vuole da me?
< é una lunga storia> mi decido a dire < non é il momento.>
< peccato, tutti parlavano di uno scandalo....forse é vero. Forse non sei poi così innocente.> questo é troppo. Il mio fidanzato é morto e questa vipera parla a vanvera. D'istinto abbandono la cucina dell'allloggio, vedo Madoka e di sfuggita le dico che torno a casa. Una volta fuori sento una mano afferrarmi.
< eh no! Stavolta non scapperai! Che succede? Perché stai tremando?> Hayama mi penetra con il suo sguardo, che io però non sono capace di ricambiare.
< vattene. Tu non mi conosci. Se voglio scappo. Lasciami!> gli urlo in faccia più di quanto avrei voluto. Ma desidero stare sola....lui non é il mio cavaliere dall'armatura scintillante.
< Kurata voglio solo aiut...> non gli lascio il tempo di finire che mi divincolo e aggiungo< lasciami in pace! Dimenticami, dimentica la nostra amicizia e tutto quello che ti ho detto! Devo stare sola....tu non sei nessuno.> sibilo le ultime tre parole, perché so che non é vero, so che in realtà Hayama stava entrando nel mio cuore,nei miei pensieri. Ma non posso permetterlo. Non accadrà.
< no ragazzina! Dio quanto sei egocentrica! Cercavo solo di rendermi utile. sai che ti dico? Ho appena trascorso una delle giornate più di merda della mia vita e vederti mi aveva fatto sentire meglio...ma se le cose stanno così, se non sono nessuno, vai, vaffanculo.> Hayama si gratta nervosamente il capo mi rivolge un ultimo sguardo di ghiaccio e rientra. Che vada a fanculo lui!
OTTO GIORNI DOPO
< Sana tra dieci minuti abbiamo il corso di letteratura sbrigati!> cavolo! Me ne ero completamente dimenticata....letteratura...Akito. Sono otto giorni che io e Haysma non ci rivolgiamo ma parola e ci evitiamo accuratamente. Quella sfuriata ci ha allontanati molto...non so cosa mi sia preso, dovrei scusarmi e dirgli le cose come stanno. No, non sono tenuta a fare nulla di tutto ciò. Raccolgo la borsa e dico a Madoka che possiamo andare. Una volta giunte in aula non vedo Hayama e tiro un sospiro di sollievo.
< Madoka, Kurata> Akito ci passa accanto e saluta senza nemmeno voltarsi....é risaputo che spesso io non colleghi labbra a cervello,perciò mi lascio scappare < stupido Hayama immaturo> evidentemente il biondino deve avere un udito incredibile perché si blocca di colpo e torna indietro.
< tu. Fuori con me. Adesso>. Lo guardo sbigottita ma lui mi prende per un braccio e mi trascina fuori dall'aula. Nel frattempo Madoka osserva la scena divertita e questo mi manda in bestia. Dovrebbe essere mia amica. Dovrebbe aiutarmi.
< allora? Cos'è questa storia? Io sarei quello immaturo? Tu mi hai sputato veleno addosso solo perché cercavo di comportarmi da amico e io sarei quello immaturo?> devo avere l'espressione di un pesce lesso perché é così che mi sento.
< oh nono! Non provarci! Amico tse! Tu mi chiedi di uscire nove volte su dieci che ci vediamo e dici di essere mio amico?!?> Haysma mi scruta per qualche istante,poi si avvicina pericolosamente e mi sbatte contro la parete. Mi tiene i polsi con entrambe le mani, poi posa la sua chioma dorata tra l'incavo della mia spalla e scoppia in una fragorosa risata. Sono interdetta...non stavamo litigando?!?
< che diavolo fai?>
< scusa ma sei così buffa e carina quando ti arrabbi> dovrei essere incalzata nera, ma stranamente prendo a ridere insieme a lui. Quando ci calmiamo, Akito punta il suo sguardo nel mio e...


POV Akito
....E mi avvicino all'angolo destro delle sue labbra...non la bacio, la sfioro leggermente e biscottino sussulta.
< Hayama..>
< shhh. Gli amici fanno pace e quando fanno pace si coccolano.> biscottino mi guarda imbronciata e per rabbonirla le mostro la mia fossetta.
< quelle sono le coppie Hayama ! Gli amici condividono una caramella!> inizio a ridere e allora lascio fare al mio instinto; mollo la presa sui suoi polsi ed estraggo una caramella dalla mia borsa la scarto velocemente, poi con una lentezza disarmante prendo a sfregare la caramella sulle labbra di biscottino che sembra essere sotto shock. Involontariamente si passa la lingua sulle labbra e li sono io a sussultare...dio é così eccitante. Interrompo la deliziosa tortura portandomi la caramella alle labbra e nel farlo sorrido mentre Kurata continua a fissarmi inebetita.
< no-n intendevo questo con condividere una caramella> dice poi con ancora gli occhi fissi sulle mie labbra. Dovrei baciarla, ma così spezzerei l'incantesimo e poi ci sono ancora molte cose che voglio sapere sul suo conto.
< oh allora chiedo scusa.> ad un tratto la nostra attenzione viene attirata da qualcuno che si schiarisce la voce ci voltiamo e incontriamo lo sguardo severo del professor yoshimoto. Oh cazzo.
< non é il luogo adatto per queste cose> dice osservando la posizione dei nostri corpi. Biscottino, ormai rossa come un peperone, mi spinge via e corre in aula io resto, con la mia solita aria indifferente a reggere lo sguardo di yoshimoto.
< mi perdoni prof.> sorrido e il professore scuote il capo, poi mi fa segno di entrare in aula e io lo seguo a ruota. La giornata non poteva iniziare in modo migliore.






Ciao!!! Ho avuto qualche minuto per concludere il nuovo capitolo....spero si di vostro gradimento un bacio grandissimo! <3 ps grazie per l'affetto che mi dimostrate costantemente davvero grazie!
















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Capitolo 7
*** Step 6- respira ***


POV Sana
< Sana sei stata meravigliosa come sempre. Complimenti. Pronta per girare il nuovo film?> mi domanda un simpatico signore panciuto dal baffetto unto. Come fa a sapere del film?
< chiedo scusa come sa del film?> il mio sguardo interrogativo a quanto pare suscita ilarità, perché il tizio che mi sta di fronte ha un grosso sorriso stampato sul volto.
< oh cara! Sarò io a dirigere la conferenza stampa la prossima settimana.> un momento....di che conferenza parla?
< Rei!!!> grido sperando che non mi prendano per matta. Perché non mi ha parlato della conferenza? Ho appena firmato il contratto e pare che già tutto il mondo sappia che tra tre mesi girerò un nuovo film
< Sana che succede? Stai bene?>.
< no! Non sto bene ! Una conferenza stampa? Quando avresti avuto intenzione di parlarmene?!?> rei si gratta nervosamente il capo e sorride a a mò di scuse a tutti coloro che osservano la scena interdetti.
< Sana, piccola non urlare, non é il caso che ci sentano.> lo prenderei a martellate quando fa così.
< Rei, che diavolo! Parla> si guarda in giro poi mi prende per un braccio e mi trascina guardingo in camerino.
< non te l'avevo detto, perché non so sapevo se fosse una buona idea..insomma il problema é che ci saranno Naozumi Kamura e Fuka Matsui.> lo fisso sconcertata....i miei co-protagononisti sono Naozumi e Fuka?!? Prima di perdere i sensi mi chino su me stessa e cerco di darmi forza. Rei, dannatissimo Rei. Sapeva che non avrei mai accettato se avessi saputo.
< Sana, non fare così. Tu sarai la protagonista, non lasciare che due attoruncoli non ti permettano di lavorare.>alzo lo sguardo verso il mio manager e mi accorgo che freme, vuole sapere cosa io ne pensi. Bè che dovrei pensare? Tre anni fa io e Nao facevamo coppia fissa, poi un bel giorno l'ho trovato in camerino intento a scoparsi la mia migliore amica, nonché collega. Che dovrei pensare?!? Forse che sarà imbarazzante, che sarà doloroso che é tutto talmente assurdo...
< San..>
< sta zitto per la miseria!!!> scatto in piedi < é una notizia terribile! Ero talmente entusiasta di girare un nuovo film, che ho dimenticato di chiederti con chi lo avrei girato! E poi cavolo, tu sai di Andrea! É morto e se i giornalisti mi dovessero fare qualche domanda... Insomma Rei avresti dovuto prepararmi a tutto questo! Sei il mio manager, il mio amico!> tremo per quanto sono arrabbiata , ho gli occhi iniettati di sangue e Rei mi fissa incredulo... Sono mesi che non rilascio interviste, non ho mai voluto parlare di quello che é successo a Berkeley...non voglio... Dopo qualche istante si toglie gli occhiali da sole e si strofina gli occhi con il dorso dellle mani.
< sana scusa. Davvero mi dispiace. Non ho pensato ad Andrea.perdonami.> sono così stanca del dolore. Io amo la vita, ma qualcuno me la sta rendendo dannatamente difficile.
< d'accordo Rei inviami un fax con tutti i dettagli della conferenza. Ci vediamo lì... Oh elimina tutti gli impegni che hai preso per questa settimana, ho bisogno di stare sola e di prepararmi.> non gli do modo di rispondere che fuggo verso la fermata più vicina della metropolitana....vorrei andare via, vorrei fuggire, forse....
Presa da un momento di follia invio un sms ad Hayama e spero proprio che mi risponda quanto prima. È l'unico che possa risollevarmi il morale.

POV Akito
Sono ore che osservo Oliver dormire e Tsu parlare al telefono con Aya...insomma ho due amici davvero strambi, pare che durante il giorno la loro voglia di vivere sì annichilisca del tutto.
< Oliver sveglia mi annoio> gli dico scalciando verso il suo letto.
< mmm non puoi chiamare "biscottino"?> dice tra veglia e sonno. Mi avvicino al letto e gli do uno spintone < sono l'unico a poterla chiamare così. Chiaro? E comunque no é a lavoro, pare dovesse girare una pubblicità. Andiamo in caffetteria su!> Oliver apre un occhio e per un istante mi fissa come se fossi matto, gli sorrido in modo accattivante ma il mio così detto amico si gira dal lato opposto e torna a dormire. Sospiro e mi reco nel piccolo salottino del mio alloggio dove cerco disperatamente qualcosa da fare...d'un tratto sento echeggiare la suoneria del mio cellulare per tutto l'appartamento e la cosa mi rianima.
< pronto?>
< Akito....sono Natsumi.> tutto il mio entusiasmo si frantuma in mille pezzettini.
< cosa vuoi?>
< vogliono dimettere la mamma.> tutto intorno a me prende a girare vorticosamente ....che senso ha? Sta male perché vogliono dimetterla?
< che significa?> Natsumi tira su con il naso, segno che sta piangendo e questo non mi fa presagire nulla di buono
< significa > singhiozza < che sta meglio. La crisi che ha avuto l'ultima volta é stata una specie di miracolo...pare che i suoi valori siano migliorati improvvisamente....io non so cosa dire ....non mi sembra vero. Le hanno dato dei medicinali, e ovviamente dovra fare delle visite ogni settimana, ma tornerà a casa....>il cellulare cade sul pavimento e io fisso il muro incredulo. La mamma torna a casa.... Ventitré anni di immensi dolori e da un giorno all'altro lei torna a casa. Per un attimo ritrovo la mia lucidità e raccolgo il telefono.
< quando? Quando torna?>
< lunedì. Ma tu non ci sarai. Non rovinerai tutto ancora una volta. Avrò di nuovo mia madre con me. Non me la porterai via di nuovo.> ed ecco a voi Natsumi Hayama la strega più stronza che sia mai esistita. Le sue parole mi arrivano diritte al cuore. Pensa che sia solo sua madre? E io? Non ho il diritto di conoscerla, di parlarle?
< la mamma vorrebbe che io ci fossi. Perciò Smettila di fare l'arpia io ci sarò.>
< d'accordo chiamerò la polizia>
< brava Natsumi. Fallo. Io verrò ugualmente. É anche mia madre cazzo! Ho il diritto e il dovere di starle vicino>! Grido sulle ultime parole, poi preso da un attacco di Ira sbatto letteralmente il telefono contro la parete. Cazzo! Dannata Natsumi, é stata capace di rendere una notizia tanto importante, terribile. Che schifo....sono schifato dal pensiero che quando tornerà a casa, mia madre saprà come papà e Natsumi si sono rivolti a me e sono triste , perché si renderà conto che non siamo mai stati una vera famiglia.
< Ei amico che succede?> Oliver mezzo assonnato mi piomba alla spalle, devo averfatto un gran casino per svegliarlo.
< scusa Ol. Non volevo svegliarti.> affermo cercando di mantenere un certo ritegno.
< si ma che succede?> ripete imperterrito. Titubo per qualche secondo, poi mi volto verso il mio amico
< mia madre verrà dimessa lunedì....ma ho litigato con Natsumi.> Oliver sembra interdetto
< Hayama ma é fantastico! Tua madre verrà dimessa! Ci pensi, potrà cucinare la cena di natale e potrete passare insieme le vacanze. Non sei felice?> chiede entusiasta
< no! Cazzo no. Sono felice che mia madre esca da quella merda di ospedale...ma ti rendi conto della situazione che troverà quando tornerà a casa?!? Si chiederà perché cazzo io e mio padre non ci rivolgiamo la parola. Si chiederà perché non metto mai piede li. Si chiederà perché io e Natsumi non facciamo altro che rivolgerci degli stupidi insulti. Cazzo!>
< d'accordo, eleggiamo "cazzo" parola del giorno. E poi che cavolo ti frega di Natsumi e di tuo padre???? Akito tua madre torna a casa. Stop.> per quanto il mio amico voglia rincuorarmi, le dinamiche della mia famiglia sono impossibili da comprendere...lui non potrà mai capirmi sul serio.
< e poi c'è un altro fattore... Le mie sedute per la gestione del rabbia> dico quasi soffocando le parole
< senti, quando tua madre starà meglio, le spiegherai la cosa. Sta tranquillo e goditi il momento. Comunque c'è un sms sul tuo cellulare che continua a vibrare. Assurdo che non sia morto dopo il volo che gli hai fatto fare .> sghignazza e poi mi da una pacca sulla spalla. Questo ë il bello di Oliver, più la questione é seria, più fa di tutto per renderla goliardica. Raccolgo il cellulare e sul display leggo il nome di biscottino....biscottino? Ero convinto che avrei trovato un sms colmo di insulti da parte di Natsumi. "Hayama dobbiamo vederci. Ricordi quando ti ho detto che a volte la vita ti soffoca?!? Bè ecco adesso mi manca l'aria ." Oh no! Biscottino sta soffocando! ora che ci penso bene, anche a me effettivamente manca l'aria...forse insieme riusciremo a respirare...
< pronto Sana. Dove sei?>
< Hayama sono in spiaggia....>
< ok, arrivo.> stacco la telefonata e mi fiondo in auto. Biscottino ha bisogno di me e io di lei.


FLASHBACK
< Hayama capita anche a te?>
< cosa di preciso?>
< di sentirti soffocare dalla vita.>
< a volte si. A volte mi toglie il respiro.>
< ti fa male quando succede?>
< Kurata....quale persona che si possa ritenere sana di mente,vuole rimanere a secco d'aria?>
< sono seria. A volte questi vita mi soffoca.>
< sono serio anche io. E per la cronaca...io dispenso ossigeno...se vuoi posso essere il tuo dispensatore personale e tu il mio.>
< Hayama. Non ti bacerò solo perché ho usato una metafora.>
< non volevo mi baciassi. Volevo solo completare la tua metafora.>
< d'accordo, allora voglio che tu sia il mio dispensatore di ossigeno quando la vita mi soffocherà.>
FINE FLASHBACK



POV Sana
< Kurata....> Hayama. Hayama é qui.
< Hayama.> sono di spalle seduta ad osservare il sole che lentamente cala nel mare, ma avverto la presenza di Akito, il suo odore, il suo sorriso...anche se non posso vederlo.
Dopo qualche secondo mi ritrovo Hayama seduto di fianco che mi scruta con aria interrogativa
< come va?> chiede improvvisamente
< male. Non riesco a respirare.> Akito mi prende la mano e volge lo sguardo verso il tramonto.
< Sana...oggi....ho avuto una notizia> Hayama guarda dinanzi a se è sembra che il suo sguardo sia perso nel vuoto...che manchi l'aria anche a lui?
< a che riguardo> domando curiosa
< mia...mia madre.> quando pronuncia la parola madre mi volto di scatto e incontro le iridi ambrate e profonde di Akito. Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa. Insomma quando mi ha parlato dei suoi eé sempre stato molto evasivo.
< mia madre era in ospedale... Presto però tornerà a casa> gli stringo la mano più forte e non so perché. Non riesco a spiegarmelo ma é come se sentissi di doverlo fare.
< é una buona cosa?> chiedo cauta
< non lo so. Mi manca l'aria.> dice imperturbabile.
< sai... Qualsiasi cosa sia accaduta tra te e tua madre, sarà risolvibile. Le madri sanno quello che fanno, da quando ci mettono al mondo fino a quando se ne vanno. Scommetto che tua madre ti ami più di ogni altra cosa, sono convinta che ogni suo gesto nei tuoi confronti sia stato fatto per amore.Perciò respira Hayama.> dopo aver pronunciato queste parole, akito, mi lascia la mano e mi circonda le spalle con un braccio per poi attirarmi a se.
< grazie Kurata. Va già meglio.> mi stringe più forte e io sorrido, ho fatto il mio compito, sono stata una buona amica.
< e tu? Perché soffochi?> non posso dirgli di Andrea, non voglio raccontargli di Kamura...eppure ho bisogno di sfogarmi.
< la prossima settimana dovrò fare una cosa che non vorrei. Sarà terribile, e nessuno mi ha preparata ad affrontarla.> Hayama mi accarezza i capelli e giocherella con qualche ciocca
< sai Sana, tutti facciamo cose che non vorremmo fare, e dobbiamo prepararci da soli ad affrontarle. Nessuno é tenuto a prepararci, nessuno può immedesimarsi nel nostro dolore, se non noi stessi. Affrontalo da sola e a testa alta.,. sii pronta. E respira> Chino il capo sul petto di Hayama e sussulto quando capisco che fisico statuario abbia... Akito rido e io gli do un buffetto. Dio é proprio bello e poi é venuto subito qui quando l'ho chiamato.., é una persona meravigliosa.
< Sana esci con me.> dice ad un tratto.
< no. Akito siamo amici, ed é così che deve essere.> di tutta risposta Hayama mi solleva il mento con un dito e mi fissa negli occhi....wow. Questo é uno di quei momenti che di solito mi ritrovo a recitare sul set...ma questa é la vita vera.non ho mai provato nulla del genere...il suo sguardo, le sue labbra....Andrea sta diventando solo un ricordo e.... O santo cielo! Andrea! Che cavolo sto facendo?!? Non bacerò Hayama no!non sono pronta! non sarebbe giusto...no. Non posso.
< torniamo al campus?> spezzo la magia e leggo negli occhi di Akito tutta la delusione possibile.
< va bene> dice per poi aiutarmi ad alzarmi.
< ti va di raggiungere Oliver e Mercoledì in caffetteria?> chiede Hayama
< chi diavolo é mercoledì?>
< oh cazzo. Ehm Madoka, le ho dato un soprannome.> sorride e la sua fossetta magica torna a farmi visita.
< perché mercoledì?>
< avanti non ricorda anche a te un personaggio della famiglia Addams?>
< oh ma sei terribile> rido! come non facevo da tanto.... Sto respirando...sto respirando e solo grazie ad Akito. Raggiungiamo Oliver e Madoka in caffetteria, quando ci vedono, i due iniziano a bisbigliare fitto e la come mi insospettisce.


POV Akito
Oliver e mercoledì ci osservano come fossimo due star del cinema...certo la definizione può valere per biscottino, ma io non c'entro nulla.
< salve ragazzi tutto bene?> mercoledì ammicca prima verso Oliver, poi prende biscottino sotto braccio e la trascina verso il bagno. Vedo Kurata opporre resistenza, ma mercoledì non ha intenzione di mollarla.
< che succede?> chiedo a Oliver inarcando un sopracciglio
< ecco... Io e Madoka stiamo ufficialmente insieme...> questa poi....Oliver il mio amico Oliver Elliot Smith fidanzato...
< o cazzo che hai bevuto? > dico sorridendo. Oliver sa che lo prenderò in giro fino alla fine dei suoi giorni.
< ehi non mi faccio prendere per il culo da uno che chiama la propria ragazza "biscottino"> mima le virgolette e mi fa il verso.
< punto primo biscottino non é la mia ragazza. Punto secondo biscottino, non sa di essere biscottino. Punto tre vorrei non lo scoprisse grazie.>
< ti ho in pugno bello> dice Oliver facendomi l'occhiolino.
< bè comunque sono felice per te, Madoka sembra apposto.> Oliver sorride e mi porge una corona brindiamo e aspettiamo che le ragazze smettano di spettegolare.
< buonasera ragazzi> oh no. Melissa. L'ultima volta si é comportata malissimo con biscottino non sopporterei dover litigare di nuovo con sana per colpa sua.
< ciao Mel> dice Oliver ignaro del casino che melissa ha combinato l'ultima volta.
< ciao Ol. E ciao Aki.>
< non parlarmi...>
< perché la piccola rossa potrebbe offendersi?> melissa sa essere davvero stronza.
< Smettila di fare la stronza solo perché non sono venuto a letto con te.> mi fissa scandalizzata...l'ho ferita e l'ho fatto davanti a tutti. Oliver mi guarda attonito.
< non avremo fatto sesso, ma l'altra sera...> melissa lascia la frase in sospeso e sul suo volto si dipinge un sorriso maligno. Non capisco? Come mai questo cambio di registro? Poi preso da chissà quale folgorazione,mi volto e mi ritrovo biscottino e mercoledì alle spalle. C'é sana, vuole farle credere che abbiamo combinato qualcosa.
< mi hai palpata e baciata....non ti é dispiaciuto vero?> dio che stronza. Mi giro verso biscottino che mi guarda indignata....non ha il diritto di essere gelosa....lei mi rifiuta costantemente. Tuttavia provo un senso di vergogna che non accenna ad abbandonarmi.
< Kurata non è come pensi.> dico avvicinandomi a lei.
< quindi non mi chiedi di uscire mentre ti fai le altre?> lo sguardo di biscottino é crudo e spietato. Devo averla fatta grossa.
< no... É una storia lunga. Dammi la possibilità di spiegare.>
< oh Sana! Tesoro, volevo scusarmi per l'altra volta. Non avevo mica capito che il tuo fidanzato è morto a Berkeley...sono stata proprio indelicata.> e boom. Melissa sgancia la bomba. Il fidanzato di Kurata é morto? Che significa....punto subito lo sguardo su Kurata é pietrificata. Madoka le tiene la mano ma Sana sembra essere lontana da questa caffetteria, lontana da questo pianeta....sta soffocando. Di nuovo. Si guarda intorno smarrita, guarda melissa e sembra chiederle con gli occhi perché le ha fatto una cosa tanto crudele. Mi sveglio dal torpore provocatomi da questa notizia e mi muovo verso Kurata...quando sono ad una passo da lei, biscottino si volta e corre via. Madoka si muove subito dopo di lei e io resto immobile. Biscottino deve soffrire moltissimo. Il suo fidanzato é morto.
< perché lo hai fatto?> mi rivolgo a melissa, la quale sembra essere molto tranquilla.
< é la verità. Qui ci sono molti suoi fan hanno il diritto di sapere. ... Mio zio é professore di letteratura a Berkeley perciò conosce la storia nel dettaglio.>
< tu sei un essere spregevole. Esci dalla mia vita> sibilo colmo di odio e rabbia. Non gliela lascerò passare liscia.


POV Sana
Andrea. Tutti sanno di Andrea. No, non doveva andare così. Non sono pronta! Non voglio non voglio! Corro per le strade di Tokyo con il volto inondato dalle lacrime e quando questa città sembra essere diventata troppo piccola, mi dirigo verso la metropolitana c'è solo un luogo che può farmi stare meglio.
Arrivo in spiaggia é ormai notte e il cielo é colmo di stelle. Mi metto in posizione supina sulla sabbia umida e lascio che la mia sofferenza prenda il sopravvento. Avverto un forte dolore al petto, ogni parte di me si sta disintegrando....Andrea. Andrea mi manca e non voglio che nessuno infanghi la sua memoria con stupidi pettegolezzi. Il dolore al petto si fa sempre più insopportabile. Sono tentata dal gettarmi tra le onde del mare e porre fine a tutto.voglio lasciarmi andare.magari potrei ritrovare il mio amato Andrea.... Ma no. Non devo essere sciocca, devo andare avanti. Andrea mi ha chiesto di vivere al meglio e io devo farlo per lui. Devo andare avanti
< Kurata!> non é possibile...é Hayama.
< cazzo Sana! Non ti trovavamo più! Madoka e Oliver sono in giro per il campus da ore. > Hayama mi solleva da terra e mi abbraccia. Non é un abbraccio fraterno, ne un abbraccio da amico é l'abbraccio di chi non vorrebbe mai vederti soffrire, di chi farebbe qualsiasi cosa per te. Forse Hayama é davvero interessato a me...
< non fuggire più ti prego. Parla con me. Sana io sono qui ti prego.> continua a tenermi stretta e io sento il dolore al petto venire meno....sto meglio. Quando c'é Hayama posso respirare...
< si.> Akito si allontana e mi fissa interdetto
< cosa si?>
< uscirò con te.> glielo devo...é un ragazzo meraviglioso e si voglio andare avanti. Hayama mi abbraccia di nuovo e sorride come un bambino...un bambino felice.




Ciao a tutte!!! Bè anche un altro capitolo é andato. Spero vi piaccia e spero non risulti deludente. Un bacio enorme a prestissimo. Viviana <3






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Capitolo 8
*** Step 7- appuntamento ***


FLASHBACK 
< Ciao Sana, io sono Andrea, frequentiamo lo stesso corso di letteratura e...ehm...ecco mi stavo chiedendo se avessi un ragazzo .>
< Ciao, bè no. Non sono fidanzata....ma a te cosa importa?sei un fan?>
< usciresti con me? É vero non mi conosci, ma so già che io e te staremo benissimo insieme.>
< Andrea...non ti conosco!>
< questo non é importante! Io sono un veggente e so che ti innamorerai perdutamente di me...non proverai mai per nessun altro quello che presto sentirai per me!>
< che ragazzo modesto!>
< sono solo realista. Davvero, sono sei settimane che non faccio altro che osservarti.... Alle 8,30 del mattino, tutta trafelata arrivi in caffetteria prendi un cappuccino doppio al volo e fuggi in aula. Dopo le lezioni passa a prenderti un ragazzo moro con gli occhiali da sole, poi quando torni al campus raggiungi le tue amiche al pub...>
< sEi uno stalker!!!!>
< Dio no! Penso solo che tu sia la ragazza più bella che abbia mai visto, sopratutto quando dopo aver bevuto il cappuccino, hai quel delizioso baffetto di latte che nessuno ti fa notare per evitarti una brutta figura....>
< tu...tu... Tu sei il tipo che ogni mattina mi fa segno di pulirmi le labbra!!!>
< in carne ed ossa.>
< oh! Grazie sei il mio salvatore! Mi hai evitato davvero delle pessime figure!>
< lo merito un appuntamento?>
< Andrea....io....>
< dì di si, giuro! non te ne pentirai>
< d'accordo, ma un semplice caffè. Nulla di più.>
< vorrai di più....sempre di più.>
FINE FLASHBACK

POV Sana
< allora! io direi casual ma allo stesso tempo sexy! Quindi una camicetta bianca con jeans attillati! > Madoka é seduta da almeno un'ora sul pavimento del nostro alloggio,sta passando a rassegna tutto il mio guardaroba, sembra invasata per quanto impegno ci stia mettendo nello scegliere il mio outfit per l'appuntamento con Hayama.
< Madoka basta! Metterò questo dolcevita rosso e un jeans.>
< non se ne parla! Devi mettere in mostra le tue curve da stellina del cinema senza risultare volgare. Uno stupido maglione non fa al caso tuo!!> dice accigliata, come se con la mia affermazione avessi vanificato ore e ore di lavoro. Sono felice di aver accettato di uscire con Akito, anche se il pensiero in parte mi rabbrividire...il ricordo di Andrea é ancora radicato in me, ma devo andare avanti...io devo...
< Sana manca un'ora! Smettila di perderti tra i meandri della tua testolina e torna in questa stanza per favore.>
< si hai ragione.> dico con aria assente. Madoka si alza e mi raggiunge alla scrivania, posa una mano sulla mia spalla e me la stringe.
< ho visto quasi tutte le puntate di "pretty little liars"....capisco quando qualcuno nasconde qualcosa...e tu signorina con quest'aria afflitta non freghi nessuno....ti turba ancora la storia di Andrea?> quando Madoka pronuncia quel nome, un fremito attraversa il mio corpo,istintivamente scatto in piedi e fisso la mia coinquilina come se avesse appena sparato ad un cucciolo ferito. Dopo la rivelazione di Melissa, mi sono sentita in dovere di dare delle spiegazioni alla mia compagna di stanza,le ho raccontato tutto del mio trascorso, mi ha ascoltata e consolata...non avrei voluto farlo, ma ho dovuto.
< Madoka lascia perdere...>
< Sana! Cacchio Sana! Pensavo fossimo amiche, é vero io non ho conosciuto Andrea, e forse tu pensi che non possa capirti, ma non é così. Mio padre é morto lo scorso anno.... Credimi so cosa stai passando. > sospira e gli occhi le si riempiono di lacrime. Improvvisamente mi sento una stronza colossale....dio, che egoista sono! Non ho mai pensato che forse anche gli altri possano avere dei problemi?!?
< Madoka mi spiace tanto. Ti prego perdonami io...>
< no sta zitta. Non voglio essere compatita, ne voglio compatirti, questo deve esserti chiaro. Voglio solo che tu sia felice e Hayama mi sembra la svolta, può essere davvero, per te, il primo passo verso la felicità.> per qualche istante ci fissiamo, sa cosa sto provando, so cosa sta provando...siamo unite, siamo noi, il nostro dolore é palpabile... Ma entrambe sappiamo di dover andare avanti. Lo faremo insieme.
< grazie Madoka. Quando vorrai parlare di tuo padre....io sono qui. Supereremo tutto...insieme.> le stringo la mano e la mia amica sorride.
< insieme....> lo ripete come un mantra e capisco che sa di non essere sola, non più.
< bè adesso basta! Ho un appuntamento no?> lo sguardo di Madoka si illumina. Dopo pochi minuti mi trovo ricoperta dal mio guardaroba; scarpe ovunque, Madoka ciondola per l'appartamento come una vera stylist che cerca l'ispirazione... É un incubo!
< ho trovato!!!> dice come se un idea brillante l' avesse appena folgorata.
< cosa?>
< jeans e questa deliziosa t-shirt! Avanti, questa ti mette in mostra il seno, ma non é volgare....é perfetta!> rido di gusto guardando Madoka in veste di stilista e anche lei fa lo stesso. Sono felice che si stia divertendo.
< non voglio che Hayama mi guardi il seno.> dico offesa
< lo ha già fatto! E mica solo quello! Andiamo tra voi c'è una tensione sessuale non indifferente> Madoka mi fa l'occhiolino e poi aggiunge < a proposito, se più tardi dovesse serviti la camera, inviami un sms e sarò felice di lasciarla libera>
< non mi servirà!!! Andremo solo a cena...tra me e Hayama non accadrà nulla.>
< oh certo. Sono convinta che il biondo sia del tuo stesso parere> dice in senso di scherno. Davvero pensa che Hayama voglia....bè, la sua reputazione fa credere che ci proverà, ma io non sono pronta. Non voglio andare a letto con Hayama.
< Smettila e passami il trucco sono tremendamente in ritardo!>
Un'ora e trenta minuti più tardi raggiungo l'entrata del campus, sono in ritardo, ma la mia stylist non mi lasciava andare...bè forse e dico forse, sono stata io a fare tardi. Quando alzo lo sguardo mi ritrovo Akito ad un palmo dal naso mi fissa come se mi vedesse per la prima volte, e probabilmente io sto facendo lo stesso con lui. É perfetto, i suoi capelli color miele sono un disastro come sempre, ma lui é perfetto. Un forte imbarazzo si impossessa probabilmente di entrambi tanto che non riusciamo a spiccicare parola.
< c- ciao Kurata. Stai bene.> continuiamo a fissarci e Hayama, per la prima volta da quando lo conosco,sembra in difficoltà.
< ciao. Bè...andiamo?> Akito sorride e la sua fossetta si presenta al nostro appuntamento. É davvero bello.
< si ho prenotato in un ristorante,nulla di impegnativo.> sorrido anche io, credo che abbia capito che non sono pronta per gesti plateali o cene in grande stile. Ci incamminiamo verso il parcheggio e Hayama mi fa strada verso la sua auto, continuo a tremare, e so che non si tratta del leggero venticello autunnale....sono emozionata e terrorizzata allo stesso tempo. Da vero gentiluomo Hayama mi apre la portiera dell'auto e io sono sorpresa da questo suo gesto.
< da quando conosci le buone maniere?> chiedo sarcastica
< é il nostro primo appuntamento Kurata...al prossimo guiderai tu.> mi scocca l'occhiolino e io gli do un buffetto sul braccio. Quando mi siedo al lato del passeggero, Hayama si china su di me e punta il suo sguardo nel mio.
< sono felice tua sia venuta...non ci avrei scommesso.> ammette irriverente.
< sono qui. Ora andiamo?> chiedo palesemente imbarazzata. Con una disarmante lentezza, Akito si scosta da me e tutti i miei sensi sono invasi dalla sua colonia maschile...adoro il suo profumo.
< bene! Possiamo andare....e comunque Smettila di tremare, sono io quello che sta portando a cena una star del cinema.> con questa, si guadagna un altro buffetto, ma sono felice di sapere che anche lui in qualche modo sia in ansia, forse ritiene questa uscita importante o forse vuole solo ottenere qualcos'altro...
< Kurata, smettila. Sento il rumore dei tuoi pensieri. Che succede?>
< nulla...é solo che non avevo un primo appuntamento da un po'.>
< già. Bè io non ne ho mai avuto uno, anche quando uscivo con melissa...ecco noi...avevamo una relazione più fisica che altro.> ammette in imbarazzo
< Hayama, tutti fanno sesso. Non preoccuparti.> subito dopo aver pronunciato citato queste parole, mi mordo la lingua. Cacchio! É come se gli avessi dato il via libera per il dopo cena...e...o no! Hayama si accorge del mio imbarazzo e inizia a ridere < tutti fanno sesso, ma molti hanno difficoltà a parlarne>
< sei un cretino>
< e tu una finta pudica. Andiamo é solo sesso.>
< rozzo>
< perbenista>
< cretino>
< lo hai già detto. E comunque siamo arrivati, Smettila di immaginarmi in mutande e andiamo a cenare.> di colpo il mio viso assume un colorito tra il porpora e il rosso fuoco. In mutande? Hayama in boxer...io... Dannato Hayama!
Entriamo in un ristorantino piccolo, ma delizioso;Tutto costruto completamente in legno, lo stile e semplice e c'è profumo di....casa. Non c'è molta gente e la cosa non può che rendermi felice.
< conoscendo la tua notorietà,ho pensato di venire qui... Di solito c'è poca gente.>
< grazie,é stato un bel pensiero.>
< più bello che immaginarmi in boxer?> gli lancio un occhiataccia e Akito alza le mani in segno di resa....sarà una lunghissima serata. Prendiamo posto e subito un anziano signore si avvicina al nostro tavolo.
< Akito! E chi é questa bella signorina ?> chiede osservandomi stranito.
< ciao Tobia, come va l'artrosi?> l'atrosi? Ma che appuntamento é?
< ahah ragazzino tuo nonno é decisamente forte! Nulla può abbattermi!> il nonno? Akito mi ha portata a conoscere il nonno? Ma non dovevamo fare le cose con calma io...
< Sana lui é mio nonno, Tobia Hayama.>
< s-salve...io sono Sana Kurata> Il nonno di Akito mi guarda divertito e la cosa un po mi mette a disagio.
< stia tranquilla! Akito mi vede come un amico, non come suo nonno. Questo é il mio locale, e mio nipote viene spesso a pranzo qui, considerando il modo in cui mio figlio...>
< nonno basta. Non vorrai annoiare Sana con queste chiacchiere?> Hayama guarda suo nonne come se stesse per dirmi qualcosa che non avrebbe dovuto e un po' mi insospettisco.
< bene, chiedo scusa. Vi lascio alla vostra cena, spero che le piacerà tutto quello che le porteremo signorina.> il nonno di hayama mi sorride e io ricambio flebilmente ...sono stordita e stranita é tutto così...strano.
< scusa Kurata, avrei dovuto dirti di mio nonno...so che penserai io sia matto, ma mio nonno é l'unica persona della mia famiglia, a parte mia madre, a cui voglio davvero bene.> non capisco...Akito mi ha detto di avere un padre e una sorella...sono confusa.
< e tuo padre e tua sorella?>
< be, non volevo che la nostra cena iniziasse con questo argomento, ma visto che ci siamo... Mio padre e mia sorella mi hanno sempre detestato. É così da sempre.> Hayama continua a giocherellare con il merletto della tovaglia e vedo da suo sguardo sfuggente che non vorrebbe raccontarmi nulla di tutto ciò. Ma voglio capire...perché? Perché lo detestano tanto?
< ci deve essere un motivo> azzardo dubbiosa
< c'è. Ma ti prego parliamone un'altra volta. Non oggi, non stasera. Non al nostro primo appuntamento. > sospiro e decido rinunciare all'argomento famiglia.
< bene, allora ho un'altra domanda...perché? Perché volevi che uscissimo insieme?> Hayama si rilassa visibilmente, poi con mia grande sorpresa raggiunge la mia mano e me la stringe.
< Kurata, per lo stesso motivo per cui tu sei qui.> mi fissa intensamente e io non posso fare a meno di pensare che lo sguardo di Akito sia magnetico, c'è qualcosa in lui che mi rapisce completamente.
< non é propriamente una risposta ma ok.> sorride e lo faccio anche io. L'imbarazzo che respiravo all'inizio, si sta tramutando in complicità....in questo momento le parole sembrano essere superflue e mi sembra assurdo anche che sto pensando di inviare a Madoka un sms....
< ancora a pensare a me in boxer?>
< scemo Smettila con questa storia! Io non immagino proprio nulla!!!>
< oh, ma io si...> non ha il tempo di terminare la frase, che un cameriere bassino e minuto arriva con la prima portata. La serata scorre serena, il vino é in tavola e io e Hayama abbiamo parlato di molte cose....sto così bene.... Forse Akito mi piace sul serio.
< signori gradite il dolce?>
< Sana ti va?>
< oh! Ehm certo.>
< allora ci porti due fette della torta doppio cioccolato. Grazie.> quando il cameriere va via, Hayama si rivolge a me < bè direi che é andata bene per essere stato il primo appuntamento>
< già > commento serena. Sono felice di essere qui. Madoka aveva ragione.

POV Akito
Biscottino sorride e si diverte. Sono felice che le cose stiano andando bene e sono felice che lei sia serena...forse ha davvero smessi di pensare ad Andrea.
< a cosa pensi> domanda curiosa biscottino.
< a quanto sia maledettamente buona questa torta. Mio nonno me la preparava da bambino.>
< wow. > si porta una ciocca dei fantastici capelli mogano dietro l'orecchio, poi beve del vino e il sangue smette di affluirmi al cervello. Quelle labbra....Mi sto eccitando come non mai. Adoro biscottino come persona, ma stasera é così sexy che non riesco proprio a concentrarmi...quei suoi décolleté e quella sua t-shirt...dio...devo smetterla altrimenti anche mio nonno si accorgerà che ho un erezione.
< terra chiama Akito> biscottino agita una mano dinanzi al mio viso e io sussulto.
< Kurata verresti nel mio appartamento per un birra?> lo so! il messaggio é decisamente esplicito e io sono un coglione ma il profumo di vaniglia di questa ragazza mi uccide.
< bè ecco.... Ok ma solo una birra> sorrido e Kurata arrossisce. Forse anche lei vuole quello che voglio io...lei mi piace sul serio, non voglio correre....ma voglio così tanto baciare quelle labbra rosse e carnose....sarò voluttuoso ma io la desidero.
Dopo aver finito il dolce salutiamo mio nonno e ci avviamo alla mia auto, fremo, voglio baciarla abbracciarla...sentirla.
< tua madre come sta?> questo si che placa la mia eccitazione
< bene. Lunedì torna a casa.>
< cosa ha avuto?> non posso....lei mi ha raccontato di Andrea...ma io non posso. La perderei, se conoscesse la mia storia, la rissa i miei incontri... Io la perderei.
< nulla di troppo grave...ha una salute cagionevole. > rispondo evasivo
< ok. L'importante é che stia bene...e comunque se tu avessi bisogno di parlare di qualsiasi cosa... Io ci sono.> duce biscottino imbarazzata. É talmente carina quando fa così, é difficile credere che sia una star del cinema.
< grazie. Lo stesso vale per te. Ei siamo arrivati.> parcheggio l'auto e ci avviamo verso il mio alloggio; Oliver é da Tsu quindi l'appartamento é vuoto.
< non c'é nessuno Oliver aveva un impegno.>
< oh> biscottino si porta una mano alla bocca e quando con l'indice sfiora le sua labbra qualcosa, in modo decisamente prepotente,si muove nei miei jeans. Corro subito al frigo e tiro fuori due birre poi chiedo a biscottino di accomodarsi sul divano.
< Sai Hayama....sono stata bene con te. E mi ha fatto piacere conoscere tuo nonno.>
< sono stato molto bene anche io> É la verità, ma mi turba il fatto che Kurata non sappia molto del mio passato...forse dovrei dirle le cose come stanno....
< Sana io...mia madre...> scuote prepotentemente il capo e mi punta l'indice della mano destra sulle labbra ...tutto in me prende a vibrare. < non é necessario Hayama. Me lo dirai quando sarai pronto.> istintivamente, prendo a baciarle il dito indice e stranamente biscottino non lo ritrae, anzi chiude gli occhi e si lascia trasportare.....le lascio una scia di baci lungo tutto il braccio destro, poi arrivo al collo e piano ne esploro tutta la superficie con le labbra....mi muovo così,fino Ad arrivare all'angolo delle sue labbra ma biscottino apre gli occhi, mi fissa per un istante, poi li richiude e io prendo quel gesto come il via libera....posso baciarla. Piano poso le mie labbra sulle sue e tutto intorno a noi sembra esplodere. Eé una esplosione silenziosa, di quelle che sconvolgono, ma non lasciano tracce. Da casto e dolce il nostro bacio si fa avido e passionale, quando finalmente le nostre lingue si incontrano e sono pronte a danzare insieme. In modo cauto, poggio una mano sul fianco di biscottino, ma quando la situazione si fa più calda, con un unico gesto, la porto a cavalcioni su di me senza mai dividere il nostro contatto. Sana si siede su di me e avverte la mia erezione....spalanca gli occhi, ma poi continua a baciarmi e baciarmi...e baciarmi. Ad un tratto la sua mano destra sfiora il mio petto, mentre la sinistra....la mano sinistra di Sana sta sfiorando la mia erezione...ogni parte di me sta vivendo appieno questo momento, le mie mani sono sui seni sodi e perfetti di Kurata mentre la sua mano sinistra, sta entrando nei miei boxer....ed ecco il momento che aspettavo...sentirla li, tra le mie gambe, sapere che é lei...é meraviglioso. Inizia a muovere la mano intorno alla mia erezione e io prendo a baciarle i capezzoli attraverso la maglia...dio questo gioco sta diventando una tortura....quando poi biscottino si lascia scappare un gemito impazzisco; con uno scatto repentino le strappo la t-shirt da dosso e lei sbottona i miei jeans. Quando alzo lo sguardo ho la paradisiaca visione di Sana Kurata che stringe la mia erezione mezza nuda. Le slaccio il reggiseno e noto i suoi capezzoli turgidi...é bellissima. Prendo a baciarle spalle, seni collo...poi la pongo in posizione supina e le levo anche i jeans...biscottino sorride....e wow é bellissima. Nel frattempo anche lei mi sta togliendo camicia e jeans e ora siamo qui....praticamente nudi l'uno di fronte all'altra. Biscottino mi guarda voluttuosa e io ho intenzione di accontentarla. Non distogliendo lo sguardo dal suo, infilo il mio dito indice attraverso le sue gambe e piano arrivo alla sua femminilità.
< dio quanto sei bagnata...> é bagnata per me e questo é meraviglioso.

POV Sana
Non posso credere che un dito di Akito Hayama stia tra le mie gambe....io lo voglio così tanto...tanto che non sopporto di sentirlo a pochi centimetri da me....io lo voglio e lo voglio dentro di me. Erano mesi, che non mi sentivo così....Akito mi eccita e io voglio fare l'amore con lui. Per fargli capire che sono impaziente e che questo nostro torturaci a vicenda mi uccide, mi alzo piano e con voglia inizio a baciare la sua erezione...Hayama sospira...
< ti voglio> aggiungo tra un bacio e l'altro...
< vorrai di più sempre di più.> no. No. No. No. Non é possibile, non lo ha detto. Non lo ha fatto no! Mi ritraggo subito prima che le mie lacrime istantanee bagnino le nudità di Hayama. No non può averlo detto. É come ße un grosso specchio in bilico fosse appena andato in frantumi e il rumore del vetro che attecchisce al pavimento continua a rimbombarmi nelle orecchie. Sento una voce lontana, deve essere Akito, ma non posso...Andrea c'é ancora. Andreac'é sempre.
< Sana cazzo parlami che é successo? Ti ho fatto male?>
< io.....io....io... Io devo andare > raccolgo le mie cose ed esco praticamente nuda dall'allogpgio di Hayama corro nella mia stanza e quando mi rendo conto che Madoka non c'é cado in frantumi sul pavimento come quello specchio.

POV Akito
Che cazzo é successo? Stavamo per fare l'amore e poi... Dopo aver cercato di rimettere insieme i pezzi,Raccolgo di tutta fretta il jeans e lo indosso senza fermarmi a riflettere mi fiondo alla porta dell'appartamento di Kurata.
< Sana apri questa porta cazzo! Che succede?> busso sempre più forte,fino a quando Kurata si decide ad aprirmi. Quando la vedo il mio cuore perde un battito...ha il trucco sciolto, il viso smunto e una grossa ferita sul braccio destro...al polso destro...no...no.
< Sana cosa hai fatto?!? Cazzo sana che é successo???> mi guarda ma continua a piangere,così torno nel mio appartamento prendo scarpe e chiavi della macchina, poi torno da Kurata la prendo in braccio e corro alla mia auto...." Perché Sana perché?!?"....


Non uccidetemi. Purtroppo sono una persona a cui piace molto il "sentire intenso" perciò sono sempre così melodrammatica u.u allora innanzitutto grazie di aver aspettato con tanta pazienza, ma a breve ho un esame, quindi non ho avuto tempo per aggiornare,poi vorrei ringraziarvi per l'immenso affetto che sempre mi dimostrate. GRAZIE!!!! Un bacio grande e buon weekend. Viviana <3














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Capitolo 9
*** Step 8-vivi ***


FLASHBACK
< Andrea ho paura! Se questo esame dovesse andare male, mi sentirei talmente in colpa!!! Insomma ho rinunciato a tre interviste fondamentali per studiare... io...>
< Amore Smettila! Andrai benissimo e poi non hai rinunciato a quelle interviste per andare al mare, ci hai rinunciato per studiare. Sana Smettila di preoccuparti per tutto e tutti devi pensare a te stessa, devi vivere al meglio ogni attimo di questa vita; sai ne abbiamo solo una e non mi sembra il caso di sprecarla così. Vivi Sana, solo vivendo, andrà tutto come deve andare.>
FINE FLASHBACK 

POV Sana
Non ho mai amato il silenzio, ne tanto meno il buio. E adesso sono qui, in questa stupida stanza d'ospedale al buoi e totalmente sola. Non posso dire a nessuno in realtà come sono andate le cose, cosa é successo, perché mi sono ferita. Nessuno può ascoltarmi, nessuno sa che sono presente. Una volta ho letto un articolo in cui si diceva che le persone in coma possono sentire tutto;pensavo si trattasse di uno di quegli articoli divertenti e un po' macabri, ma adesso posso confermarlo....adesso so che in realtà quell'articolo diceva la verità.
< Sana, piccola mia...non so se riesci a sentirmi ma ti prego, ti prego, torna da me. Ho bisogno di te.> mia madre. Sono tre giorni che non fa altro che ripetere le stessa mera cantilena...mi chiede di tornare indietro, di stare con lei...quanto vorrei dirle che ci sono, che la sento e che vorrei abbracciarla.
< Sai tesoro, Akito è andato via solo mezz'ora fa. Non voleva andarsene, ma necessitava di una doccia e di un pasto vero, si è opposto inizialmente ma poi mi ha dato retta e ha ceduto. Sai é proprio un bravo ragazzo...e poi diciamocelo é sexy.> Mamma!!! O santo cielo mia madre non può dire che Hayama é sexy! Dannato coma!
< se tu adesso fossi qui probabilmente diventeresti rossa come un pomodoro e mi urleresti dietro cosa poco carine> Esatto! Mi conosce meglio di chiunque altro.
< Sana ascoltami... Andrea se ne é andato e magari tu hai voglia di rivederlo...di raggiungerlo. Ma ti prego, non farlo resta qui con me.> mia madre inizia a piangere e teneramente mi prende la mano...quanto vorrei stringergliela, quanto vorrei dirle di non preoccuparsi. I medici hanno detto che ho perso molto sangue, nonostante il tempestivo intervento di Hayama, quindi non sono sicuri che io possa risvegliarmi...ma no! Io ce la farò!!! Mama ha bisogno di me, rei ha bisogno di me, Madoka ha bisogno di me e...Hayama ha bisogno di me. Dio, Akito é stato così premuroso...non mi ha detto una parola da quando sono in coma, ma sentivo la sua presenza, sapevo che fosse qui con me.
< bene tesoro, vado a parlare con i medici...ma tu ricorda, devi restare con me.> mi bacia teneramente sulla fronte e poi va via. In questi tre giorni in molti sono venuti a farmi visita, sono stati tutti così gentili e Rei, Rei si é dato così tanto da fare per tenere lontani i giornalisti, l'ho sentito parlare al telefono era davvero disperato.
< Sana!!!> Madoka. Vorrei sorridere. Madoka in questi giorni mi ha raccontato della sua famiglia, di suo padre e del fatto che é tremendamente preoccupata per la sua relazione con Oliver; Madoka é ancora vergine,ma questo Oliver non lo sa.
< Sana, ho letto su internet che parlare ad una persona in coma, é una cosa importante perciò, ora dovrai ascoltarmi.> ecco appunto.
< Ieri sera io e Oliver siamo rimasti soli e insomma ecco....la situazione é diventata decisamente hot> quando Madoka dice queste cose mi verrebbe voglia di prenderla a martellate con il mio martelletto di gomma < e io mi sono tirata indietro. Sana gli ho detto che sono vergine e gli ho detto anche che lui è uno decisamente " più esperto" di me...perciò...Sana io l'ho lasciato.non gli ho dato tempi di rispondere e sono fuggita via. Aiutami> oh no!!! Quanto vorrei aiutarla, ma perché diavolo ha fatto una cosa così stupida?!?
< penso che tu fossi qui adesso, mi diresti che sono una sciocca e che devo correre da lui a sistemare le cose! Si! É così grazie amica! Tornerò nel pomeriggio. Tu fa la brava...svegliati.> Madoka é decisamente stramba, ma l'adoro per questo.
É molto tempo che nessuno entra in questa stanza, inizio a sentirmi davvero sola. É così triste...non riesco a capire se questo sia il mio passaggio, si insomma quel momento di transizione prima di passare all'altro lato.
< Kurata.> oh Akito. Io...oh no! Solo adesso ci penso...devo essere un disastro! I miei capelli e o mio dio sarò pallida come un cadavere. Non voglio che Hayama mi veda così.
< oggi mia madre esce dall'ospedale.> é vero....sua madre. Se potessi gli stringerei la mano.
< ho paura. Ho dannatamente paura di quello che vedrà. E se dovesse sapere di quello che é successo in sua assenza io...sarei perso. Kurata torna qui. Per favore. Non penso di farcela da solo....a me...manca l'aria.> mi si spezza il cuore a sentirlo parlare così...io e Akito ci siamo fatti una promessa, si siamo promessi di sostenerci a vicenda...ma adesso io non posso e mi sento talmente tanto in colpa.
< perché cazzo perché ?!? Perché hai deciso di farti del male? Sana lo hai fatto di proposito o no? Voglio delle risposte devi svegliarti e darmi delle risposte. Adesso io ho il diritto di conoscere la verità.> se solo potessi! Se solo potessi, gli direi che non mi sono fatta del male di proposito, ma che in un impeto di rabbia ho preso a pugni lo specchio e che uno stupido frammento di vetro si é conficcato nel mio braccio. Se solo Akito sapesse quanto ci sto male...
< bene....non vuoi parlarmi é così? Dovevo immaginarlo....le persone che amo, se ne vanno così...senza nemmeno salutare...> ma cosa....mi ama? Akito mi ama? Non é possibile noi siamo amici da due mesi...lui non può.
< mia madre morirà e morirai anche tu e io sarò solo....ma sai cosa? É giusto, me lo merito....sono stato io a ridurre mia madre in quel modo...é giusto che paghi.> ma cosa sta dicendo? Ha fatto del male a sua madre? E perché? ...non sopporto più questa mia condizione devo svegliarmi devo capire io...
< ora vado. Stammi bene Kurata.> no! No! Non voglio che se ne vada voglio che mi parli! Oh cavolo quanto vorrei piangere...non sono stata io! Non sono stata io!!! Non mi sono fatta del male, ma questo nessuno può saperlo....nessuno può sentirmi.
Qualche ora più tardi, sento dei tacchi a spillo ticchettare sul pavimento della mia camera.
< Nao credi sia una buona idea?> Fuka?!? Cosa diamine vuole.
< si. Se la stampa viene a sapere della nostra visita, i giornalisti elogeranno il nostro comportamento vedrai.> si é proprio da Naozumi! Viscido é sempre stato un viscido opportunista.
< se dovesse morire...>
< se dovesse morire, ce la toglieremmo dai piedi.> ok, devo fare appello a tutta la mia diplomazia per non svegliarmi adesso e piantargli un calcio nel culo.
< Andiamo Nao....tu ce l'hai ancora con lei per quella cosa?> di cosa sta parlando? Che gli ho fatto?
< senti Fuka, Sana Kurata ha rovinato la mia carriera in modo permanente. Deve pagarla.>
< non credi che il tuo tradimento sia stato già una punizione abbastanza forte?> bè grazie Fuka. Dio se potessi lì strangolerei entrambi.
< nulla sarà mai abbastanza. Se dovesse morire....>
< Nao Smettila. Stai iniziando a spaventarmi. Lasciala perdere.>
< ma no! Fuka tu non capisci, se si riprendesse e riuscisse a girare il film...noi, noi >
< noi passeremmo in secondo piano. Si ok, ma Nao.... L'incidente e poi questo...> incidente? Di che incidente parla? Devo assolutamente scoprirlo. Voglio svegliarmi adesso. Adesso.
< zitta! Cazzo Fuka devi stare zitta. É passato del tempo dall'incidente e tutto sta andando come deve...sta zitta.> non ci capisco più nulla io....incidente....
< infermiera!!!! Non sta bene aiuto!!! Nao chiedi aiuto chiama un dottore, guarda sta cedendo> Ma cosa succede? Cos é questo caos? Io mi sento così ...così debole...io non ci capisco più nulla.....
< cosa succede qui? Oh merda ha avuto un collasso! La stiamo perdendo!!!Uscite tutti e chiamate la mia equipe!!!>....
---***"Andrea....incidente....Andrea...Andrea! Eccoti! Io ti vedo....tu sei qui...Andrea..... Oh amore che bello! Finalmente !"
" Sana devi tornare indietro. Non é ancora arrivato il tuo momento."
" no amore...io voglio stare con te"
" Sana ascoltami... Tu devi tornare indietro. Questa non é la tua realtà... Devi tornare indietro. Ricordi cosa ti ho detto a proposito della vita?"
" si che ne é una sola e va vissuta."
" esatto sana. Ti prego vivi! Vivi anche per me"
" ma io... Ti amo"
" no tu ami il ricordo che hai di me....guarda avanti sana...vivi" ***---
< dottore abbiamo rilevato un battito!!!>
< bene! Ragazzi proviamo ancora! Avanti Sana! Resta qui con noi!> come? Qui con voi? Oh....Andrea....dove é finito?
< dottore il battito é troppo lento>
< cazzo avanti Sana reagisci!!!! Sono il tuo medico non ti lascerò andare> come? Devo reagire...ma io...io devo andare....io devo raggiungere Andrea.
< dottore....non c'é polso...> ecco...sono pronta....
< Sana vivi!!!> vivi....vivere....Andrea vuole che io viva....devo vivere per entrambi....io posso farlo....io devo combattere anche per lui....
< dottore abbiamo di nuovo il battito!>
< grazie a dio!!!> io vivrò! Si Andrea vivrò per te!!!!
< é salva!!!> sono salva.



POV Akito
< Akito tesoro, il tuo telefono continua a suonare rispondi ti prego!>
< no mamma, non é importante sarà solo il mio amico Oliver> non voglio che si preoccupi e non voglio che capisca che qualcosa mi turba....ma il telefono squilla da venti minuti e di certo non é Oliver...si tratta di Kurata lo so..... Se lei fosse...
< mamma hai preso tutto? Akito aiuta la mamma a prendere la borsa.> quella stronza di Natsumi si comporta come se mi adorasse....vorrei strozzarla. É tutta la mattina che recita come un attrice che attende solo il suo decimo oscar.
< per l'amore del cielo! Akito rispondi al telefono!>
< ok mamma non agitarti> ecco! stanno per dimetterla solo adesso,ma già impartisce ordini.... Dio quanto mi é mancato tutto questo. Ho sempre voluto sentire mia madre impartire ordini.
< d'accordo vado a rispondere fuori>
< bravo!>. Abbandono la camera di mia madre e osservo il display del cellulare....Mercoledì. Non é buon segno...se fosse successo qualcosa a biscottino io impazzirei.
< pronto.>
< Akito! Che cazzo hai a fare un telefono se poi non rispondi?!?>
< Madoka arriva al punto>
< si tratta di sana... Lei ha avuto un collasso. Devi venire qui> Involontariamente gambe e braccia prendono a tremare, e io non riesco a controllarle.
< Madoka...lei...é morta?> pronunciarlo a voce alta mi manda il sangue al cervello...sto per ricevere la risposta più importante della mia vita.... E mia madre sta per uscire dall'ospedale...se questo é il karma...fa davvero schifo.
< no. Si sta riprendendo.> ogni parte del mio corpo si rilassa istintivamente. Biscottino é ancora qui.
< é sveglia?>
< no, ma il medico é fiducioso. C'é un'altra cosa...>
< che succede?>
< il medico ha detto che mentre cercavano di rianimarla....ecco....Sana ha detto " Andrea vivi". Pensavo che dovessi saperlo.> questo mi ferisce....Sana sta così male per lui...forse non é pronta per noi...forse non é pronta ad amare di nuovo....forse voleva solo essermi amica e io l'ho spinta a diventare qualcosa di più.... Devo sparire dalla sua vita, non é me che vuole.
< bene. Madoka io devo andare salutami la madre di Kurata.>
< ma...ma Akito....> non le do il tempo di risponde che riattacco. Kurata é ancora innamorata di Andrea.




Ciaoooo! Come state? Io distrutta, questo capitolo mi ha reso tristissima. Comunque come potete ben capire Sana ha "rivisto " Andrea , ma ha deciso finalmente di andare avanti; questo però non può saperlo Akito, il quale pensa che invece sana sia ancora innamorata di Andrea. Che accadrà? Eheh... Allora so che la scorsa volta ho detto che questo capitolo sarebbe stato interamente POV sana, ma poi per necessità ho dovuto inserire anche Akito. Bene, ora vado, ma prima voglio ringraziarvi, davvero mi state rendendo felicissima; grazie a chi recensisce e mi consiglia, grazie a chi ha inserito la mia storia tra le preferite le seguite e ricordate e grazie anche a chi solo legge. GRAZIE. Peace&love. Viviana













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Capitolo 10
*** Step 9- sei libera ***


POV Akito
< Hayama! Porta il tuo culo qui!> 
< forse non é ancora il momento di chiedergli tanto> 
< si invece! Deve smetterla di autocommiserarsi...non lo sopporto più.> Oliver e Tsu bisbigliano, ma non sanno quanto questo alloggio sia maledettamente piccolo e che posso sentirli. Sono così stufo. Nessuno può capire. Ultimamente sono stato spesso da mia madre, sta bene e le piace vedermi girare per la casa...ma non sa quanto sia difficile, non sa quanto Natsumi renda tutto un inferno....minaccia di dire tutto a mia madre, mi tratta come se fossi uno stupido schiavo, non le importa che ora la mamma sia tornata, le importa solo distruggermi. Non credo di poter andare avanti in questo modo, fingere che tutto vada bene, quando poi é un completo disastro. A tutto ciò si mette la questione di biscottino...o forse dovrei dire Kurata. Sono tre settimane che non la vedo. So che sta bene, che é uscita dall'ospedale...ma non ho la forza, ne il coraggio di vederla...non saprei cosa dirle....voglio che si senta libera,ma mi manca terribilmente. Mi ha cercato, so che più volte é venuta qui, ma Oliver mi ha sempre coperto.
< adesso basta! Alzati! Non posso più vederti così! Lasci questa stanza solo per andare da tua madre o a quegli stupidi incontri sulla gestione della rabbia. Dove cazzo é finito il mio migliore amico?> dice Oliver avvicinandosi come una furia al mio letto. So che Oliver sta facendo del suo meglio per tirarmi su...ma io...
< Oliver Smettila! Cazzo Smettila! Va tutto a rotoli lo capisci? Mia madre non sa nulla, non mi conosce sul serio e se venisse a sapere la verità sul mio conto ne uscirei distrutto. > sbotto ed improvvisamente scatto in piedi....mi avvicino alla figura di Oliver che finge sicurezza, me glielo leggo negli occhi... È spaventato.
< sai cosa? Vuoi startene qui a fare il nulla?!? Bè fallo! Ma io mi chiamo fuori, io non farò nulla per tirarti fuori da questa merda! Dillo tu a tua madre, non lasciare che tua sorella ti minacci! Tua madre é una donna forte, capirà. E adesso allontanati che inscenare fight club alle sette del pomeriggio in un alloggio é decisamente kitsch!!!> in un attimo tutta la tensione tra noi si scioglie. Non posso litigare con Oliver, non é lui la ragione del mio dolore.
< kitsch? Da quando sei diventato esperto di questa roba?> inarco un sopracciglio e Oliver sbuffa < da quando quella matta di Madoka é entrata nella mia vita. E comunque non cambiare discorso! Ricomponiti cazzo! Fai una doccia, metti un jeans e porta il tuo culo in caffetteria ti aspettiamo lì!> so che non dovrei, ma vedere Oliver nelle vesti di un sergente scatena tutta la mia ilarità e scoppio in una fragorosa risata. Di rimando il mio coinquilino mi scocca un occhiataccia e raggiunge Tsu all'ingresso. Forse Oliver ha ragione. Non é stando qui che risolverò i miei problemi. Così subito Decido di fare una doccia, e mentre arraffo l'occorrente, sento qualcuno bussare alla porta...che sia...no. Sana non mi cercherà più lo so, ne posso sperare che lo faccia...ho deciso di lasciarla libera e sarà così. Non riesco a muovermi, sono impietrito, quando poi Oliver apre, mi rendo conto che le mie paure erano decisamente fondate....è Kurata!
 


POV Oliver
< ciao Kurata!> dio che situazione del cazzo. Non mi piace mentire ad una che é appena uscita dal coma. Anche se ormai lo faccio da settimane....
< ciao ragazzi...stavate uscendo?> dice cercando con lo sguardo qualcuno che non troverà.
< bè si in realtà eravamo diretti in caffetteria...vieni con noi?> perché mai Sana Kurata dovrebbe venire a prendere un cazzo di caffè con me e Tsu? Sto cadendo decisamente in basso...Hayama deve vederla, sono stufo di questa situazione. Persino io che sono un coglione capisco quanto questi due idioti si amino.
< in realtà....ecco io volevo vedere Hayama. È qui?>" bene Oliver...adesso sta a te" se le dirò di si, domattina potrei non svegliarmi vivo. Se le dirò di no....lei soffrirà e quello sciocco continuerà a torturarsi.
< si Sana é di la...va pure.> cazzo l'ho fatto! Bene, ora mi tocca fare testamento e salutare mia madre....Akito mi ammazzerà. Prendo Tsu per il giubbotto e lo trascino letteralmente fuori dal nostro alloggio...non voglio che Kurata veda Hayama prendermi a sberle.



POV Akito
Oliver é un uomo morto. Merda io non sono pronto, non so cosa dirle io...
< Hayama.> mi si para dinanzi biscottino ed é...é più bella di quanto ricordassi. Indossa un semplice jeans e un maglioncino rosa, porta i capelli sciolti e i suoi enormi occhioni castani sono più belli e profondi che mai. Mi fissa, é arrabbiata lo vedo....chissà cosa penserà di me.
< ciao Kurata>dico fingendo indifferenza. É così difficile. Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme io sono qui a comportarmi da stronzo....ma devo. distolgo lo sguardo e prendo a sistemare asciugamani. Certo é una situazione paradossale...insomma lei é venuta qui per vedermi e io faccio la donnina di casa...ma lo faccio per lei....per renderla libera deve arrivare ad odiarmi....ammesso che non lo faccia già.
< ciao Kurata?!? Ciao Kurata ?!? Dico io ma sei impazzito???> strepita come una matta e nel giro di pochi secondi me la ritrovo alle spalle con quel piccolo pugno alzato....vuole picchiarmi?!?
< tu stupido idiota! Misantropo dei miei stivali!!!> dicendo ciò inizia a colpirmi la schiena e....o mio dio! É un uomo mancato!
< sei un cretino! Sono settimane che ti cerco!!! Hai perso il mio numero? Ricordi chi sono? Ah si, lo ricordi! Prima mi hai chiamata per nome! Prima fai di tutto per uscire con me e poi ....e poi sparisci! Per caso c'entra lei? É per melissa? Vi siete rimessi insieme?> smette di colpirmi e resta ferma,impalata. Melissa? Come può balenarle in mente un idea tanto stupida?!? ....sto per voltarmi, quando penso che l'unica soluzione per renderla libera, sia proprio mentire. Forse se le dicessi che sto vedendo un'altra mi lascerebbe perdere. Resto voltato e sento il respiro pesante di biscottino. É così difficile mentirle, vorrei solo voltarmi e baciarla e dirle che andrà tutto bene....ma non posso...se le voglio bene sulserio devo renderla libera.
< si é così. Sto con melissa.> le parole mi escono a stento. Mi sento un verme. Ho la gola secca e le mani sudate.
< bè...> dice Kurata con voce tremante....cazzo sta piangendo! No.non posso sopportarlo.
< ...non ti biasimo. Avrai pensato che sono una matta da ricoverare quando hai visto il polso insaguinato. Ma non l'ho fatto di proposito Akito. Ho infranto uno specchio e una scaglia di vetro mi ha tagliato il polso. Comunque ora vado. Addio.> come? Non é stata lei a farsi del male? Merda. Adesso mi sento peggio. Dovrei fermarla e dirle che le ho mentito. Ma no. Non posso. Lascio che lasci l'appartamento prima di crollare sul letto a peso morto. Che cosa ho fatto? Ho chiuso con lei per sempre? Merda merda merda! Scatto in piedi e corro verso il frigo ho bisogno di una birra. Bevo. Poi bevo. E ne bevo ancora un'altra. Non é la soluzione, ma così fa meno male. Due ore più tardi sono totalmente sbronzo e quando mi avvicino al cellulare posto su di una mensola mi accorgo di aver ricevuto dieci messaggi da Oliver, ma non ho voglia di leggerli. Quando sto per per riporre il telefono, questo prende a suonare.
< chi é?>
< sono Natsumi>
< la mia sorellina stronza!!! Cosa posso fare per te?> vado a ruota libera,ho la mente annebbiata dall'alcool e poco mi importa di Natsumi.
< sei sbronzo? Senti Akito vieni qui subito io devo uscire e papà ha da fare. Corri qui bastardo altrimenti sai cosa succede...>
< ti odio.>
< come prego?>
< ti odio. Mi hai rovinato la vita e continui a farlo ogni giorno. Sei tu la figlia di satana non io.>
< Smettila immediatamente e corri qui altrimenti non vedrai mai più la mamma> Sono stanco e sbronzo ma la mamma ha bisogno di me. Stacco la telefonata e raccolgo le Chiavi dell'auto. Odio Natsumi e odio questa dannata situazione, ma non posso abbandonare la mamma.
Quaranta minuti dopo sono fuori la porta di ingresso di casa mia, ho la vista appannata ed é già un miracolo che sia riuscito ad arrivare fin qui. Busso e quando ad aprire la porta é mia sorella, l'alcool ha la meglio su di me... < tu! Tu! Smettila di ricattarmi. Lasciami in pace> Sul volto di Natsumi si dipinge un ghigno malefico < vieni Aki di la c'è la mamma. Vuoi del caffè ?> vorrei strangolarla é un attrice professionista.....forse anche più brava di Kurata. Arriviamo in salotto e vedo la mamma sul divano intenta a leggere una rivista, quando mi vede, le si illuminano gli occhi.
< Akito! Tesoro! Sei venuto a farmi da guardia del corpo?> scoccando un occhiolino a Natsumi. Non lasciamo mai la mamma da sola...peccato che lei pensi a noi come una squadra e non a due fazioni durante la grande guerra.
< già. Ciao> dico per poi sedermi sulla poltrona. Natsumi continua a fissarmi e io non so più cosa aspettarmi da lei.
< sai mamma, lo scorso anno Akito ha preso a pugni un ragazzo e quasi lo ha ucciso. Ora frequenta un gruppo per imparare a gestire la rabbia. Ma ti prego mamma non arrabbiarti, il nostro Aki ha chiesto a me di riferitelo é terribilmente costernato per l'accaduto.> io....sono sbalordito! Che cazzo ha combinato? Perché perché vuole che anche la mamma soffra? Mia madre é completamente spaesata e Natsumi ha l'aria di una povera ed innocente ragazzina che ha passato la vita a prendersi cura della famiglia. Dio. Siamo una famiglia di mostri. Non meritiamo una donna straordinaria come mia madre. Ho la gola secca e la testa mi gira terribilmente. Non cosa fare o cosa dire. Mi alzo in piedi e vedo mia madre e Natsumi fissarmi. Qualsiasi cosa io faccia adesso...sarà sbagliata.





POV Sana
Bastardo! Pensavo di potermi fidare di lui! Insomma durante il coma ha detto di amarmi e adesso sta con melissa! Perché? Non é giusto...io non gliela perdonerò mai. Akito Hayama per me é morto.
< Ei Kurata!>
< ciao Oliver. Che fai qui?>
< quando ho bisogno di pensare vengo qui> siamo entrami sul tetto dell'istituto centrale. Fa un freddo cane, ma non ho voglia di vedere nessuno.
< Oliver mi lasceresti sola?>
< Kurata....come é andata con Akito?> involontariamente prendo a piangere e Oliver storce il naso. Forse sapeva, forse questo era il motivo per cui non voleva che incontrassi Hayama.
< sta con melissa...ti rendi conto?> Oliver alza lo sguardo e mi guarda quasi inorridito
< no sana! Quello stupido ti ha detto davvero così?>
< si! Si...sta con lei.>
< Akito pensa che tu sia ancora legata ad Andrea....voleva...lasciarti libera. Ti ha mentito Kurata.> come? Non posso crederci...perché? Perché lo ha fatto?! Mi avrebbe risparmiato tanto dolore e forse avrebbe smesso di soffrire anche lui se mi avesse lasciato parlare.
< ma non é così! Io sono innamorata di lui! Andrea non c'è più.>
< io lo so. Ma lui no.>
< sai dove posso trovarlo?>
< no, a casa non c'è forse é dalla madre> mentre Oliver dice le ultime due parole, il suo telefono prende a squillare. Alza una mano in segno di scuse e risponde.
< come? Ma sta dicendo sulserio? D'accordo arrivo subito!> Oliver attacca e poi si porta una mano tra i capelli.
< merda merda merda!!! >
< Oliver che succede?>
< ho trovato Akito. Devi venire con me!>



Hola!!! Come state? Io sempre sotto esame :,(. Spero che questo capitolo vi piaccia e non vi deluda. Sono di corsa e non posso dilungarmi ma....GRAZIE!!!!!!! basta che sappiate che vi adoro! Un bacio grandissimo. Viviana

















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Capitolo 11
*** Step 10- noi ***


POV Sana
Non riesco a decifrare i miei sentimenti, sono così confusa. Sta accadendo tutto così velocemente... poggio la fronte al gelido vetro del finestrino dell'auto di Oliver, e vedo scorrere velocemente immagini della città; osservo una anziana signora passeggiare allegramente con il suo cagnolino, poi vedo una giovane donna con il viso tirato intenta a parlare animatamente al telefono e poco più in la,un gruppo di ragazzi gioca e ride gioiosamente.Ognuno di loro ha una storia, ognuno di loro ha un passato, ognuno di loro non sa cosa accadrà in futuro. Riflettere sul trascorso di sconosciuti, mi aiuta molto, mi aiuta a comprendere che forse io di Hayama so molto poco e che il suo passato deve essere stato difficile, perciò me lo ha tenuto nascosto. Non so cosa sia successo, non so cosa sia accaduto alla sua famiglia, ma mi spaventa tutto questo. Akito é stato così lontano da tenermi lontana settimane da lui.Ognuno di noi ha un piccolo segreto da tenere celato, ma il fardello di Hayama deve essere enorme, per certi versi comprendo che non abbia voluto raccontarmi alcune cose, ma d'altro canto, mi ferisce che non abbia avuto il coraggio di essere sincero.
< Sana >.
< Ei > Oliver distoglie lo sguardo dalla strada e per qualche secondo mi osserva preoccupato
< cazzo Sana, non fare così. Voglio dire, non tenere il broncio. Hayama ne ha passate tante, adesso ha solo bisogno di averci vicino.> ricambio lo sguardo che Oliver mi ha rivolto e leggo nei suoi occhi una richiesta di aiuto, cosa che non avrei mai immaginato di poter scorgere.
< é proprio questo che mi rende nervosa! Akito non é stato sincero, non mi ha dato la possibilità di aiutarlo. E poi, vuoi dirmi cosa é successo e dove stiamo andando? Mi agita non sapere cosa stia accadendo.> sbuffo e Oliver sorride. Difficilmente ho visto Oliver sorridere, lo fa solo quando Madoka entra in una stanza...e trovo che questo sia maledettamente romantico, anche se Oliver non é esattamente quel che si dice il principe azzurro.
< senti stiamo andando a casa di Akito, pare abbia dato di matto. Detta così può sembrare una cosa orribile, ma quando comprenderai alcune dinamiche appartenenti alla famiglia Hayama vedrai le cose diversamente. > il sorriso divertito di Oliver, si fa improvvisamente amaro....deve conoscere molto bene Hayama e sopratutto deve volergli davvero bene.
< tu e Hayama siete molto amici?>
< già. >
< conosci la sua famiglia>
< si, in effetti si> improvvisamente mi ritrovo a domandarmi come Madoka sopporti un tipo telegrafico come Oliver.
< ok, potresti dirmi qualcosa in più?> chiedo cercando di simulare gentilezza
< non sono un gran chiacchierone, ed é proprio questo che fa di Hayama il mio migliore amico> risponde ammiccando. Incrocio le braccia al petto e mi ritrovo a fissare la strada. Dopo qualche minuto decido di cambiare argomento, il silenzio proprio non fa per me.
< come vanno le cose con Madoka?>
< bene. Insomma quella sciocca mi aveva mollato per una sciocchezza.> sorride di nuovo e sta volta mi ritrovo a fare lo stesso. Madoka é stata troppo precipitosa, non si é fidata di Oliver a sufficienza, forse Oliver l'ama sulserio e non gli interessa solo il sesso come ha lasciato credere fino ad ora.
< senti Kurata, Madoka mi piace molto e provo qualcosa di importante per lei....é vero, sono stato con un bel po' di ragazze, ma Madoka é diversa ,il sesso passa in secondo piano quando c'è lei. Lei pensa di doversi necessariamente concedere a me ed é una cosa che non sopporto. Cazzo non sono un mostro!> stringe le mani sullo sterzo tanto che le nocche gli diventano bianche e io rido, so che Oliver in realtà é in bravo ragazzo perciò parlerò con Madoka, la mia stupida coinquilina deve essere felice....almeno una di noi due deve avere un lieto fine.
< tranquillo, le farò capire che ti piace davvero. Che non ti interessa solo il sesso.>
< oh bè grazie avvocato>.
< senti Kurata....non vorrei essere invadente, ma perché ti sei ferita? Che diavolo é successo?> sussulto alla domanda di Oliver, questo viaggio in auto sta diventando decisamente complicato. Ho difficoltà a parlarne con Oliver, non so esattamente cosa dirgli. Ma poi raccolgo i pensieri e decido di rispondere in modo chiaro e conciso...
< é stato un incidente. Credimi, non avrei mai voluto accadesse nulla del genere.> annuisce e poi aggiunge < sai, Akito é stato molto male. Si sentiva in colpa ma non ne ho mai capito il motivo> ad un tratto, sento il sangue affluirmi al cervello, questa conversazione mi rende nervosa e mi angoscia maledettamente. Hayama é stato male per me. Merda.
< siamo arrivati.> scuoto il capo e mi ritrovo di fronte una splendida villetta, dipinta interamente di bianco, il giardino curato e delle lanterne che ne illuminano l'ingresso. Oliver mi osserva e dice < adesso andiamo. Fatti coraggio> mi da una leggera pacca sulla spalla e mi invita a scendere dall'auto, Raccolgo il mio coraggio e faccio ciò che mi dice, Hayama ha bisogno di noi, non c'é tèmpo per farsi prendere dal panico. Insieme ci avviciniamo all'ingresso, guardo Oliver un ultima volta, poi decidiamo di bussare il campanello.
< Oliver.> ad aprire é una ragazza dai capelli castani e lunghi, non ne sono sicura, ma penso sia la sorella di Akito, insomma i colori sono diversi, ma hanno la stessa fisionomia. In un primo momento guarda Oliver con disprezzo, ma poi le si illumina il viso quando il suo sguardo ricade sulla mia figura.
< oh mio dio! Sana Kurata! Sana Kurata nel mio cortile! Non posso crederci!> strepita e io guardo Oliver con fare interrogativo, Lui fa spallucce e scuote il capo.
< ciao > dico sorridendole.
< oh che maleducata! Io sono Natsumi Hayama > allunga verso di me la mano e io gliela stringo indugiando un po'. Insomma Oliver mi ha fatto capire che la sorella di Akito non sia una santa.
< bè entrate no?!? Sana conosci mio fratello?> chiede facendomi strada.
< si, siamo molto amici. > annuisce, poi ci conduce in cucina. Quando entriamo, io e Oliver sussultiamo.... La parete accanto ai fornelli é completamente distrutta: c'é polvere ovunque e l'aria che si respira é decisamente molto tesa. Spostando leggermente lo sguardo si vedono anche delle piccole gocce di sangue , che istintivamente mi provocano un senso di irrequietezza....Akito deve essersi ferito.
< Akito ha avuto una brutta crisi, poverino> aggiunge dispiaciuta Natsumi. Non so perché, ma non riesco a crederle. Sembra stia fingendo. Da attrice capisco quando qualcuno finge.
< posso comunque prepararvi un té> Non sembrava attendere visite, forse é stata la madre di Akito a telefonare ad Oliver....forse é per questo che Natsumi continua a mordersi il labbro superiore.
< Smettila con questa farsa Natsumi. Dove é Akito?ve perché li c'è del sangue?> Natsumi si porta una mano alla bocca e si finge sorpresa.
< é di sopra e il sangue viene da un piccolo taglio che si é procurato ....sta bene. Ma Ei, non c'è bisogno di essere aggressivi.> Oliver ride in modo beffardo e io mi sento completamente spaesata.
< vieni sana andiamo da Akito.> dice Oliver prendendomi la mano.
< Oliver potresti restare qui per un altro minuto?> chiede Natsumi. Oliver sbuffa ma poi accetta e lascia la mia mano.
< Sana va tu. Io vi raggiungo.> adesso si, che il panico si fa sentire. Devo andare da Hayama. Da sola. Oliver e Natsumi scompaiono nella stanza accanto alla cucina ed io mi ritrovo completamente sola in un enorme salone. Respiro piano e l'odore di Hayama invade i miei sensi....é casa sua. È cresciuto qui. Sono vicina alla verità. Decido di salire verso il piano superiore, e quando scorgo una chioma bionda, il cuore prende a battermi forte nel petto. Sono a pochi metri da lui, ma non so come comportarmi ne cosa dirgli.
< c'é qualcuno li?> Hayama. Sono pietrificata, non sono sicura di voler essere vista da lui.
< insomma ho chiesto se c'é qualcuno.> alza il tono della voce e io decido di entrare nella sua stanza. Quando mi vede, Akito sgrana gli occhi e subito si mette a sedere sul letto.
< Kurata. Che ci fai qui?> mi avvicino piano ma Hayama sembra non desiderare la mia presenza.... Si ritrae e si copre il volto.
< Akito che succede? Parlami>
< va via Kurata. Non dovresti essere qui. Chi ti ha chiamata ?> non mi aspettavo un reazione del genere da parte di Hayama...mi distrugge così.
< ero con Oliver ed ecco lui ha pensato...>
< oh certo. Oliver. Sana non devi stare qui. Non voglio tu mi veda così.> quando sento queste parole, mi rendo conto di quanto davvero Akito abbia bisogno di aiuto, così, improvvisamente cammino verso di lui e dopo a qualche istante mi ritrovo con le mie mani poggiate sul suo viso. I suoi occhi sono stanchi e spenti ...non li ho mai visti così. Istintivamente piccole lacrime iniziano a sgorgare dai miei occhi. Le cose tra noi sono state complicate fin dall'inizio, ma adesso siamo qui.
< perché piangi Kurata ?>
< chi ti ha ridotto così ?> domando piantando il mio sguardo nel suo
< Sana non sei tenuta a stare qui. Va via>
< stupido testone! Sono qui e ci resterò parlami.> Hayama continua a fissarmi, poi sospira e mi fa spazio sul letto accanto a lui. Mi accomodo e gli prendo la mano
< Kurata é complicato. Perché sei qui? Pensavo mi odiassi dopo melissa sai...>
< era una balla. > dico sorridendo
< ah già... Oliver. Mi hai perdonato?> lo chiede come un cucciolo chiede di essere coccolato e io non credo si sapergli resistere.
< solo se mi dirai la verità.>


POV Akito
Chiede la verità. L'unico prezzo da pagare per stare con lei é la verità. Io glielo devo, é venuta fin qui solo per salvarmi.
< d'accordo, ti dirò tutto ma ti prego andiamo via da qui.> non voglio raccontarle tutto quando Natsumi é al piano di sotto. Biscottino annuisce, ma poi sembra combattuta, sembra volermi chiedere qualcosa... Si morde il labbro inferiore, poi intreccia i suoi lunghi capelli mogano e li blocca con un fermaglio ;Ancora tesa, strofina i palmi delle mani sui jeans scoloriti.
< Kurata che ti prende?> anche così turbata, é dannatamente sexy.
< dove sono i tuoi?> chiede quasi in un soffio.
< all'ospedale. Mia madre aveva un controllo.>
< perché sei rimasto qui? Perché non sei tornato al campus?> biscottino fissa un punto indefinito sulla parete che ha di fronte e io sto iniziando a sudare...é così complicato. Sana non capirà mai.
< sana ascolta...> non mi lascia terminare, che volta il capo nella mia direzione e con lo sguardo mi fulmina.
< Hayama pretendo la verità. Perché non sei tornato al campus?>
< ok, d'accordo.... Mia sorella ha minacciato di denunciarmi se avessi lasciato la casa.... E una denuncia non é quello che mi serve...la mia fedina penale ...non é immacolata.> 
< denunciarti per cosa?>
< per essermi comportato in modo molesto e aggressivo >
Kurata mi ascolta e non batte ciglio. Dopo qualche istante si alza in piedi e ispeziona letteralmente la mia camera
< hai perso il senno Kurata?>
< no! cerco di aiutarti. Avanti devi pur avere qualcosa da usare contro tua sorella.> inarco un sopraciglio e mi riscopro completamente spaesato....perché biscottino vuole aiutarmi? E sopratutto perché farlo quando ancora non conosce i dettagli?!?
< non ho nulla contro di lei. 20 anni di insulti e cattiverie non si possono conservare materialmente.> faccio spallucce e Kurata affina lo sguardo.
< bene, bene, bene.... Natsumi é una mia fan corretto?>
< già.>
< benissimo!> alza un pugno in segno di vittoria e io sono sempre più confuso. Che fine ha fatto la Kurata tetra e triste degli ultimi tre mesi?!? Adesso é così solare e determinata.
< d'accordo Hayama raccogli le tue cose. Si torna a casa.> la osservo ancora per qualche istante, poi decido di assecondare la sua follia.
< che hai intenzione di fare?>
< vincere!> mi prende la mano e mi trascina letteralmente di sotto. Questa ragazza è matta.
< Natsumi!> arrivati al piano inferiore, biscottino chiama Natsumi e io non cosa aspettarmi. Dopo qualche secondo Oliver e Natsumi ci raggiungono in salone.
< Ei amico> dice Oliver avvicinandosi a me. Mi da una pacca sulla spalla e io apprezzo tanto che lui sia qui, e che abbia parlato con Kurata.
< natsumi noi andiamo e Akito viene con noi. > dice risoluta biscottino
< asserita la mia stima nei tuoi confronti, ma come puoi decidere di portare mio fratello lontano da casa sua?> Sana agita la sua piccola testolina rossa e poi si avvicina a Natsumi...
< questa non é casa sua! E Akito non é uno psicopatico ... Non so cosa tu gli abbia fatto, ma so che lo hai ferito e per molti anni si é sentito un estraneo in casa propria. Quindi tu non chiamerai nessuno é Akito tornerà a casa con me.> detto questo, kurata si dirige verso l'ingresso e prende le giacche.
< Sana... Akito ha quasi ucciso nostra madre. Deve pagare > afferma Natsumi tenendo i pugni tesi lungo i fianchi.
< tua madre sta bene e Akito non é un assassino. Penso abbia già pagato abbastanza.> Oliver osserva la scena esterrefatto! sembra essere così fiero di Kurata e io.... Io sono sotto schock! Nessuno ha mai preso le mie difese in questo modo.
< ragazzi andiamo. É tardi. Natsumi... Tutti noi abbiamo avuto una vita difficile, non é distruggendo tua fratello che le cose andranno al loro posto.> Kurata rivolge un ultimo sguardo ad una Natsumi umiliata poi chiama nuovamente me e Oliver. Mia sorella é senza parole, questo é un record.... < Sana aspetta! Non puoi capire cosa significhi crescere senza una madre!> dice raggiungendoci all'ingresso. Biscottino sorride amaramente e risponde < ti sbagli Natsumi. So cosa significa. Smettila di torturare te stessa e Akito.> detto ciò, Abbandoniamo casa mia e torniamo al campus. Durante il viaggio in auto nessuno ha il coraggio di dire anche solo una parola. Una volta arrivati a destinazione, biscottino mi prende la mano e istintivamente mi volto a guardarla. Oliver capisce di essere di troppo e dice di dover raggiungere Madoka.
< dobbiamo parlare > afferma con fare serioso.
< già.... Tu va di fare una passeggiata verso il bosco?> Kurata annuisce e fianco a fianco ci incamminiamo verso la folta macchia verde che circonda il campus. La luna é enorme e il cielo gremito di stelle....c'è una strana atmosfera.
< Kurata. Mi spiace di averti mentito.> dico rompendo il silenzio che ci circonda.
< so perché lo hai fatto. Vedi Akito... Andrea é morto e io forse ero legata al suo ricordo, ma non più a lui... Devo andare avanti....ogni cosa ha un senso e io devo capire quale sia il senso della mia vita. Non posso farlo vivendo nel passato.>
< é per questo che adesso sei così solare e tranquilla?!? ....sai tu sei.....diversa.>
< si. Si Hayama io voglio vivere...da sempre e per sempre io voglio solo vivere al meglio.> afferma sicura puntando il suo sguardo verso la luna e lasciandosi illuminAre dalla brillante luce di quest'ultima.... É così bella... I suoi capelli mogano sono illuminati da fili argentati, le sue labbra carnose sembrano rosa su cui vi é la rugiada del mattino... Non resisto e la bacio. Biscottino risponde al mio bacio ed entrambi ci estraniamo dal mondo reale. Tutto il dolore, la rabbia e la fustrazione, vengono soffocati dal nostro bacio.
Tengo Kurata stretta a me, come a farle capire che nessuno potrà portarmela via, ne che io lascerò andare... Biscottino prende ad accarezzarmi il volto poi affonda entrambe la mani tra i miei capelli....il nostro bacio sta diventando passionale e io non credo di riuscire a mantenere la calma.
< Kurata fermati altrimenti non riuscirò a fermarmi.>
< bene. Allora non farlo.> non deve aggiungere altro; agilmente Kurata stringe entrambe le sue gambe intorno alla mia vita, io dal canto mio, poggio la schiena ad un tronco di un enorme albero, che per stanotte sarà il nostro rifugio, il nostro posto lontano dalla realtà. Fremiti mi corrono lungo la schiena quando Kurata lascia una scia di piccoli baci lungo il mio collo...non so resistere oltre. Per settimane mi é stata lontana e mi é mancata.
< mi sei mancata>.
< anche tu sciocco>. Sorrido e biscottino bacia la mia fossetta con avidità, come se avesse sempre voluto farlo. Senza pensare oltre, le sfilo giacca e t-shirt ....adoro il suo seno così piccolo e perfetto.... Prendo a baciarle i capezzoli attraverso il reggiseno, ma biscottino vuole di più, lo avverto dai suoi gemiti frequenti, così velocemente sfilo i jeans ad entrambi e adesso non abbiamo più scuse. Ci siamo entrambi. Lei mi ha salvato nonostante l'abbia trattata male , biscottino mi ha salvato. É lei che voglio.... Io credo di amarla e la voglio sulserio. Sento il suo desiderio, forse prova le mie stesse emozioni....le ci sarà per me sempre lo so...e io farò lo stesso per lei. Non permetterò a niente e a nessuno di portarmela via. Kurata continua a muoversi su di me, ma con calma, per rendere le cose più belle di già quanto non siano, le slaccio il reggiseno che cade sull'erba umida. Biscottino porta indietro la testa e avverto quanto le piacciono i miei baci sui suoi seni....quando sento che é pronta sul serio, lascio cadere entrambi i nostri slip e adesso....siamo noi due. Biscottino é entrata nella mia vita come un fulmine....ma ha riportato la luce. La guardo un ultima volta negli occhi e vengo avvolto da un calore intenso che si fa sentire nell'anima...le sue iridi nocciola sono il panorama più bello che abbia mai visto....non interrompendo il nostro contatto visivo, entro dentro di lei....ed é pura magia.


Ciao!!!! So di aver postato in ritardo, ma sono stati giorni davvero frenetici...spero che il capitolo sia di vostro gradimento :) vi anticipo che dal prossimo in poi vivremo la storia tra i due, ma nasceranno nuovi problemi....esempio? Il film di Sana.... Naozumi.....Natsumi. Ok non aggiungo altro. Colgo l'occasione per ringraziarvi siete tutte meravigliose. Un bacio grande. Viviana

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Capitolo 12
*** step 11- conferenza ***


Pov Akito

Dopo aver fatto l’amore nel bosco, le cose tra me e biscottino sono andate decisamente bene. Per la prima volta nella mia vita, ho capito cosa significa amare qualcuno intensamente. Trascorrere le giornate al fianco di Kurata, è stato meraviglioso. Sono stato avvolto da un turbinio di emozioni; è stata grande nel fronteggiare mia sorella, che da quel giorno è praticamente in silenzio stampa. Mia madre sta meglio e ogni giorno mi chiede di conoscere Sana, ma non sono pronto a dividerla con nessuno. Finalmente è mia, finalmente il mio inverno è finito… posso essere felice.

“ Akito puoi smetterla di sognare ad occhi aperti?vuoi renderti utile per cortesia?”

“ Ascolta Madoka, sono ore che te lo ripeto…io non sono un organizzatore di eventi.” dico stringendo i denti. Madoka sbuffa sonoramente e mi fulmina con lo sguardo, dall’altro lato dell’appartamento, Kurata mi riserva la stessa espressione ma più contrariata.

“ avanti ragazze! So che Oliver adorerà il vostro lavoro.” imploro entrambe con lo sguardo, ma non ricevo altro che nuove occhiate intrise di disgusto. Cerco con la coda dell’occhio tsuyoshi sperando di ottenere supporto almeno da parte sua, ma è troppo impegnato ad armeggiare con dei palloncini che rasentano il ridicolo. Cacchio, è diventato uno di loro.

“guarda, persino Tsu ci sta dando una mano” appunto. Kurata conferma la mia tesi e non mi resta altro che rassegnarmi alla loro volontà.

“e va bene. Cosa volete che faccia?” chiedo sperando che ignorino la mia domanda. Kurata mi si avvicina, mi carezza la guancia e con uno sguardo dolcissimo dice “ ci sono sei casse di birra da portare qui, e come ben sai io e madoka siamo piccole e graciline, ci serve un uomo grande e forte disposto a compiere questo sacrificio.” sbatte un paio di volte le sue lunghissime ciglia e sorride. Sa, che non sono in grado di resisterle... merda. Sono diventato il fottuto cagnolino di biscottino.

“e va bene, ma devo avere qualcosa in cambio.”asserisco. insomma, merito un riconoscimento. Kurata mi osserva, poi con fare sensuale, poggia le sue mani sul mio addome, avvicina il suo viso al mio e soffia sulle mie labbra “ la felicità del tuo migliore amico” . grugnisco e Biscottino e Mercoledì esplodono in una fragorosa risata.

“oh no!” esclama Madoka.

“ hai perso una pila di bicchieri?”

“ riserva il tuo sarcasmo per altre occasioni Hayama. Oliver sta venendo qui! Cavolo!” . è il compleanno di Oliver e le ragazze hanno pensato bene di organizzargli una festa a sorpresa nel nostro appartamento, ma non hanno messo in conto che Oliver abita qui e che ama il suo letto più di quanto ami Mercoledì.

Sghignazzo e biscottino, con tutta femminilità che una donna può, mi tira un ceffone sul braccio. “ahi!!! Sei un uomo mancato kurata!”

“ e tu uno stronzo bastardo! Insomma non vuoi far felice Oliver?” ci fissiamo in cagnesco per qualche istante e sono sempre più convinto che se mai io e biscottino dovessimo arrivare alle mani, lei avrebbe la meglio.

“ ragazzi, non vorrei essere inopportuno e interrompere il vostro siparietto, ma Oliver ha appena attraversato la strada.” dice Tsu quasi realmente costernato. Madoka inizia a perdere il controllo e stride come un gessetto sulla lavagna, Kurata invece, ha iniziato un monologo insensato con se stessa.

“ragazze basta! Dobbiamo trovare il modo di fermarlo e non è strepitando come galline che lo faremo!”asserisco soddisfatto.

“ per una volta ha ragione.” dice kurata guardando madoka. Poi si volta verso di me e mi chiede cosa ho in mente. Il buffo di questa situazione, è che io non ne ho idea, non pensavo nemmeno di dover partecipare all’organizzazione. Osservo smarrito biscottino che a sua volta mi riserva uno sguardo impaziente.

“ho trovato!”esclama poi come presa da una folgorazione.

“io devo andare agli studi televisivi, ho una conferenza. Magari posso chiedergli di accompagnarmi! Si è una grande idea” e mentre biscottino si congratula con se stessa e madoka e Tsu saltellano entusiasti come due liceali, io mi chiedo di che conferenza parli Kurata. Non mi ha detto di avere nulla in programma.

“ conferenza?” chiedo cercando di non mostrare troppa curiosità.

“oh.” kurata frena il suo entusiasmo e in un secondo diventa simile ad una statua di sale.

“tutto bene Sana?”

“ si io…ecco… ci vediamo più tardi! Vado a fermare Oliver! Tu aiuta Madoka!” mi scocca un bacio veloce a fior di labbra , poi fugge via lasciandomi di sasso. Cosa diavolo dovrà fare?!?

Pov Sana

Oh no! Ho dimenticato di parlare ad Akito del film! Merda. I giorni sono volati e siamo stati così bene insieme che non ho avuto modo di affrontare l’argomento con lui. Merda!

“ Kurata hai perso la testa?”

“ oh grazie a dio! Oliver proprio te cercavo!” fingo spudoratamente e in realtà la cosa mi riesce benissimo anche fuori dal set.

“me?”

“si te! Devo andare agli studi, ma ne Rei ne Akito possono accompagnarmi…ti prego dammi un passaggio!!!” supplico con lo sguardo sperando che abbocchi all’amo.

“ Sana…è il mio compleanno e non vorrei passare il pomeriggio in uno studio televisivo e poi hai la tua auto!” dice vagamente innervosito. Cavolo, devo pensare e in fretta.

“ ehm ecco… la mia auto non parte! Ti prego! Avrai la possibilità di conoscere Kamura e Matsui! Dai dai, non c’è compleanno migliore!”

“ ok, ma solo perché voglio vedere quella femminuccia di Kamura prima che gli spalmino un quintale di trucco sul viso.” ghigna divertito e io tiro un sospiro di sollievo.

Mentre ci avviciniamo all’auto, invio un sms a Madoka e la informo che tutto sta andando secondo i piani.

“ messaggi con Hayama?”chiede oliver aprendo lo sportello

“oh be si! Sai siamo inseparabili” ammetto con imbarazzo. Anche se non è con lui che sto messaggiando, passiamo davvero tanto tempo insieme. Dopo l’episodio del bosco, le cose tra noi sono andate davvero bene…lui è così premuroso ma allo stesso tempo sa tenermi testa e io penso di essere davvero felice dopo molto tempo.

“ è proprio cotto. Sono felice però che sia stata tu a divenire la sua ragazza…sai, melissa non mi era granchè simpatica.” dice con disinvoltura mettendo in moto l’auto.

Durante il tragitto, Oliver mi parla dei suoi programmi per la serata e tra me e me continuo a chiedermi se ancora fervano i preparativi nel suo alloggio.

“ siamo arrivati. Dove parcheggio?” oh no! Il mio posto è occupato dall’auto di Rei e io ho detto a Oliver che lui non aveva la possibilità di prenderla. Cavolo!

“ ehm parcheggiamo fuori, sai dentro farebbero domande e i giornalisti direbbero subito che siamo una coppia ecc…”

“come vuoi” tiro per la seconda volta un gran respiro di sollievo. Anche questa è andata. Ora mi tocca affrontare Naozumi e Fuka … la cosa mi rende nervosa, ma non posso deludere ancora me stessa e i fan. Dovrò girare questo film e dimostrare al mondo che ci sono e che sono andata avanti.

Oltrepassiamo l’ingresso e subito Rei ci viene in contro.

“Sana! Oh Sana è tardi devi sbrigarti corri al trucco!”

“ d’accordo ma tu fa da cicerone al mio amico Oliver! Oggi è il suo compleanno!”corro via lasciando Oliver in balia di Rei. Dio che accoppiata.

 

Pov Oliver

Che giornata del cazzo. È il mio compleanno e sono relegato in uno studio televisivo, quando vorrei solo essere sul divano di casa a bere birra con Hayama.

“oliver giusto? Ascolta io devo parlare con il regista. Puoi fare il giro da solo” chiede il tipo con i grossi occhiali da sole. Annuisco e scuoto il capo. Di male in peggio.

Decido di addentrarmi nei vari corridoi, tanto vale visitare questo posto.

Ovunque c’è gente che corre e che parla di copioni, mi sento così fuori luogo e a pensarci bene mi sorprende anche che Kurata si trovi bene tra queste mura; lei è così spontanea e genuina, non come questi palloni gonfiati che si sventolano con bigliettoni da cento. Strana la vita.

“ e così, tu saresti il nuovo ragazzo di Sana…” una voce conosciuta mi piomba alle spalle. Piano mi volto e noto due occhi turchesi che mi fissano intensamente. È kamura ed è senza trucco! Vorrei tanto che hayama fosse qui a prenderlo per il culo con me. Un momento… Hayama…fidanzato.

“no io non sono il ragazzo di Sana!” sorride sarcastico e io aggrotto le sopracciglia…questo tipo è ambiguo.

“ vi ho visti entrare insieme e so che frequenta qualcuno…quindi non fingere con me. Come ben sai, staremo via per sei mesi…quindi… lei tornerà con me, la vostra storia sarà così… breve.” ancora sorride e io sono sconcertato. Ipotizzo immediatamente due cose; una è che questo tipo a colazione beve tisane di marijuana e due Sana non ha parlato di questa sua presunta lunga assenza ad Hayama. Cazzo.

“ tu non stai con Matsui?” chiedo cercando di fingermi offeso.

“ ci siamo lasciati. Ho capito di amare solo Sana e ho commesso un grave errore lasciandola per Fuka. Comuqnue adesso devo andare. Il futuro con la tua ragazza mia aspetta. Ciao sfigato.” mi oltrepassa e mi fissa con disprezzo, mi convinco di dover ribattere qualcosa, ma sono sotto shock e mi mancano le parole.

Che cazzo sta combinando Kurata?!?

 

Pov Sana

Il momento della verità è arrivato e spero vivamente che Hayama abbia il televisore spento…non voglio che venga a sapere del film in questo modo.

“ciao Sana” mi si materializza dinanzi una Fuka ambigua e stranamente non sul piede di guerra.

“ matsui cosa vuoi?”

“credo dovremmo mettere da parte le nostre divergenze se dobbiamo collaborare non credi?” che faccia tosta! Mi ha portato via il ragazzo e adesso vuole essermi amica.

“ no, non credo e ora lasciami in pace” dico fissandola con disprezzo. Matsui abbassa lo sguardo e si tortura le mani, poi con flebile voce sussurra “ Nao mi ha lasciata.”

Sorpresa da questa sua affermazione, scatto in avanti e lei alza lo sguardo.

“mi ha lasciata. Dice di non avermi mai amata. Sana mi dispiace, adesso so cosa si prova” dice quasi sul punto di scoppiare in lacrime.

“bè, è tardi Fuka, ti volevo bene… ma adesso non conti più nulla per me.” asserisco convinta.

“ragazze tocca a voi forza entrate!” strepita un tipo strano con un enorme apparecchiatura al collo. È arrivato il momento. Dovrò fronteggiare i giornalisti.

Entriamo in sala e prendiamo posizione, osservo Kamura e penso che sia proprio un viscido…sono stata fortunata a capire quanto fosse stronzo prima di commettere qualcosa di stupido.

“signorina Kurata finalmente torna sul set cinematografico! Come mai questa lunga assenza” bene! Iniziamo col botto!

“bè sa, ho avuto di problemi personali, ma ora sono qui! Carica più che mai” fingo entusiasmo e anche i miei colleghi sorridono divertiti. Siamo davvero degli ottimi attori.

Tutta la canferenza si svolge praticamente su di me, ma riesco ad evitare con diplomazia domande troppo personali. Di tanto in tanto, carpisco lo sguardo di Oliver, che tra il pubblico mi osserva in modo strano, non riesco a spiegarmi il motivo probabilemente è solo molto annoiato.

Due ore e trenta domande dopo, mi trovo in auto con Oliver alla guida, è più silenzioso del solito e la cosa mi rattrista.

“ei oliver ti sei annoiato?”

“ no, sono solo stranito… akito sa del tuo imminente viaggio? Partirai tra un mese Kurata…” cacchio. Non ci avevo pensato. Oliver adesso sa ed è preoccupato per Hayama.

“gliene parlerò stasera. Giuro, non era mia intenzione tenerglielo nascosto…sai in questi ultimi giorni siamo stati così bene, che il film è passato in secondo piano.” ammetto dispiaciuta.

“ se stai così bene con lui…per quale motivo vai via?” domanda schietto

“ è lavoro… devo farlo per la mia carriera. Non ho intenzione di lasciarlo”all’improvviso, l’idea di stare lontana da Akito per sei mesi, mi provoca un forte mal di stomaco…io non ci avevo pensato.

“certo” dice starcastico e la cosa mi infastidisce,ma ancor di più mi disturba non avere una risposta pronta.

Per il resto del tragitto Oliver si limita a guidare e io ad osservare i passanti. Una volta arrivati, Oliver scende dall'auto e senza rivolgermi la parola si avvia verso il campus. Non posso permettere che la sua festa venga rovinata, perciò devo chiarire con lui.

“ Ol! Aspetta parliamone! Giuro dirò tutto ad Hayama”

“ gli dirai che Kamura vuole tornare con te?”

“come prego?” chiedo sbigottita

“non fingere con me kurata. Quel tipo sembrava dannatamente convinto.”

“ qualsiasi cosa ti abbia detto, è una bugia” strepito quasi con le lacrime agli occhi. Quel dannato Kamura continua rovinarmi la vita!

“”adesso basta. È il mio compleanno e voglio trascorrerlo con i miei amici. Per stasera terrò il becco chiuso, ma devi dirlo adHayama!”annuisco e quando Oliver inizia acamminare, raccolgo il mio coraggio ed invio un messaggio a madoka informandola che stiamo per raggiungerli, la sua risposta è celere e mi informa che è tutto pronto. Forse loro lo sono,ma io no. Non vorrei affrontare nessuno. Ma Lo devo ad Oliver e a Madoka, devo farmi coraggio.

Quando arriviamo fuori l'alloggio di Hayama ho il cuore a mille e spero vivamente che non abbia visto la tv.

“sopresa!!!” si leva un grido non appena Oliver apre la porta. È senza parole, è immobile. Tutti i nostri amici sorridono, perfino Akito fa una smorfia chesomiglia ad un sorriso, perciò mi sforzo di fare lo stesso.

“auguri amore!” Madoka si lancia verso oliver e gli getta la braccia al collo. Io mi allontano eraggiungo Hayama tra la folla. Quando mi vede, sorride e la sua fossetta torna a farsi viva... mi uccide dovergli parlare del film. Lui è così bello, ogni cosa di lui è speciale, ogni secondo che abbiamo trascorso insieme, ha reso la mi scelta di amarlo, dannatamente semplice. Eppure, adesso, un passo falso e potrebbe finire tutto.

”Aki”mi avvicino piano, ma lui mi coglie di sorpresa e con uno scatto repentino mi cinge i fianchi e mi bacia come se gli servisse per respirare...lui ha bisogno di me. Lo sento, questo bacio occupa uno spazio vitale per entrambi.Io gli sono mancata... non posso lasciarlo qui e partire. Il mio lavoro non vale quanto lui, Oliver ha ragione.

”ti amo Hayama”.

salve a tutte! innanzitutto grazie per il supporto che ho ricevuto siete state fantastiche. poi vorrei scusarmi ancora per l'interminabile attesa. questo capitolo innesca dei meccanismi che pian pian si svilupperanno, spero sia di vostro gradimento. un abbraccio e grazie ancora! Viviana

 

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Capitolo 13
*** step 12- rivelazioni ***


POV SANA
Non so cosa fare, o cosa aspettarmi. Akito, non sa del mio imminente viaggio e Oliver minaccia di spifferare tutto. Che situazione. L’unica cosa che voglio, è che lui sia felice, ma come, come posso sperare di renderlo felice, se la causa del suo dolore sarò io?!? Devo rinunciare al film. Rei, si arrabbierà molto, ma non posso ferire Akito.
“ oh santo cielo! Sana vuoi rispondere al quel maledetto telefono”  ringhia Madoka dal cuscino dove ha schiacciato il viso. La notte scorsa, dopo la festa, Madoka e Oliver hanno litigato furiosamente, ma la mia coinquilina si è chiusa nel mutismo più totale  e soprattutto ha deciso di prendersela con il mondo restando segregata tra le coperte del suo letto.
“ oh, scusa!” persa tra i miei pensieri, non ho sentito il telefono che continua ad emettere un fastidiosissimo bip. Raccolgo l’apparecchio e lascio la stanza.
“ pronto chi parla?”
“ Sana Kurata?” il mio interlocutore ha una voce profonda e…adulta.
“ si con chi parlo?” chiedo titubante.
“ sono il padre di Akito. Sono sicuro, che sarai sorpresa, ma ho bisogno di parlarti. Possiamo incontrarci?” sorpresa? Sorpresa è un eufenismo! Sono sotto shock!
“ come? Lei vuole parlare con me?”
“ possiamo incontrarci oggi?” prendo a sudare e ogni cellula del mio corpo grida aiuto, ma non posso esimermi dall’incontrarlo. Forse vuole parlarmi di Akito.
“ ma c-certo. Dove?”
“ al Tomi bar. Mi troverai lì alle sei.”
“ d’accordo.” Aggiungo sperando di non risultare una completa idiota. So che Akito e suo padre non sono in buoni rapporti, ma per contattarmi, significa che c’è qualcosa che non va.
“ non dire nulla a mio figlio ti prego.” Annuisco, ma lui non può vedermi, così mi affretto a rispondere in modo affermativo e pongo fine alla telefonata.
Oggi pomeriggio vedrò il padre di Hayama…è assurdo! Insomma dopo la discussione con Natsumi, non ho più visto nessun membro della famiglia… c’è di certo sotto qualcosa.
Rientro in camera e trovo Madoka seduta sul suo letto con le gambe incrociate e una serie di ciuffetti neri, caduti dalla mezza coda che ha su, ricaduti sul suo viso sfatto.
“ che brutta cera” commenta ironica, osservando la mia espressione.
“ detto da te è un complimento. Sembri uno zoombie! Che ti è successo” chiedo avvicinandomi.
“ Oliver” dice sommessamente
“ si questo lo avevo capito… ma che ha combinato?” Madoka prende a torturare la trapunta con le dita e svia lo sguardo.
“ avanti parla.”le dico in modo duro e schietto. Lei sospira e mi prende le mani.
“ Oliver mi ha chiesto di scegliere. Tra te e lui.” Sbianco d’un colpo ed ogni cosa prende e girare vorticosamente. Perché mai Oliver ha fatto una cosa del genere?!?
“ cosa…” sono inorridita e non so proprio cosa fare.
“ dice che ci sono cose che non so sul tuo conto e che lui non vuole che ti frequenti. Mi ha chiesto di scegliere e io l’ho mandato a quel paese” sorride con le labbra, ma non con gli occhi. Deve esserle costato molto fare questa scelta. A mia volta stringo le sue mani e mi convinco a darle una spiegazione. Oliver non è matto, cerca solo di proteggere Hayama.
“ Madoka… io devo girare un film. E questo comporta allontanarmi da te e da Hayama per sei mesi” la mia coinquilina sgrana gli occhi e mi fissa come se avesse appena visto un fantasma.
“Sana, no! Non puoi andartene! Sei la mia migliore amica, e Hayama …. Akito ti ama. Lo ferirai a morte!” dice strepitando.
“ lo so. Ho accettato di girare questo film, quando ancora soffrivo molto per Andrea, mesi fa. Non pensavo che le cose sarebbero andate in questo modo. Akito non era ancora contemplato. Ma ho intenzione di rifiutare la parte. L’ho capito ieri, ed è stato Oliver a farmi ragionare. Perciò va da lui e digli che non commetterò una sciocchezza simile e che tu non devi scegliere.” Madoka mi abbraccia e sorride. Sa che sono sincera, sa quanto tenga a lei e ad Hayama.
“ Sana…qualcuno bussa alla porta”  
“certo, vado io ad aprire.”  Mi avvicino alla porta e quando dallo spioncino scorgo dei ciuffi color oro, il cuore prende a battermi forte nel petto. È akito.
“buongiorno” dico con tutto l’entusiasmo che posso.
“ buongiorno Kurata” mi si avvicina e mi stampa un bacio dal sapore di caffè sulle labbra.
“ come mai da queste parti?”
“ devo andare a trovare mia madre e ho pensato di passare a farti una saluto… come sta Mercoledì?” chiede indicando l’altra camera.
“ molto meglio. Penso che le cose tra lei e oliver, andranno per il verso giusto.” Sorride e la sua fossetta mi incanta come sempre. Mi si avvicina ancora e mi cinge la vita.
“ mi sei mancata stanotte. Speravo dormissi da noi” inizia a lasciarmi una scia di roventi baci sul collo e io sto per perdere la ragione.
“ bè sai con la situazione tra Oliver e Madoka, non ho potuto. Come sta Oliver? Gli hai parlato?” spero vivamente che la risposta sia negativa.
“ no, è in stato vegetativo. Lo farò stasera quando tornerò.” Tiro un sospiro di sollievo e invito Akito ad entrare.
“ ciao Madoka” dice il mio biondo osservando la mia coinquilina correre da una parte all’altra della camera.
“ ciao Casanova! Sono di corsa vado da Oliver devo parlargli” dice strizzandomi l’occhio. Hayama mi guarda in modo confuso, ma io faccio spallucce e sorrido.
“ cose da donne?”
“ esatto. Non chiedere.”
Mezz’ora più tardi, Madoka lascia la stanza…
“ Sai kurata, questi jeans ti stanno maledettamente bene” dice per poi sfiorare l’orlo dei miei pantaloni in modo sensuale.
“ oh grazie.” Prende a baciarmi e non è un bacio tenero, ma un bacio passionale, voluttuoso. Lui mi vuole. Io lo so. Di peso mi alza e mi pone a cavalcioni su di lui. Lo sento, lo sento tra la stoffa sottile dei miei jeans è eccitato. Le sue mani vagano indisciplinate sul mio corpo. Saggia ogni lembo della mia pelle e sembra volerne sempre di più. Piano mi sfila il maglioncino e lo getta sul pavimento. Ancora una volta sono qui, pronta a farmi amare. Anche se poi, lui non ha contraccambiato al mio “ ti amo”… ho deciso di dargli il suo tempo, il suo spazio, ma sono sicura che anche lui provi lo stesso per me.
Inizia a baciare avidamente i miei seni e io sono sempre più pronta ad accoglierlo… questo suo torturarmi mi consuma dentro.
“oh AKi” gemo e lui sorride sghembo. Mi sfila anche i pantaloni e io contraccambio, adesso siamo noi due, soli pronti ad amarci sul serio, non ci sono più ostacoli. Mi pone supina sul piccolo divanetto del salotto, poi, si prende qualche secondo per gurdarmi…i suoi occhi dicono più di quanto potranno mai fare le sue labbra. Lui mi ama.
Si china piano su di me e con una spinta decisa mi penetra. Ecco, siamo una cosa sola.
“ti amo anche io Kurata.” Dice piantando le sue iridi color grano nelle mie color cioccolato. Il mio cuore ha un fremito, lo ha detto, lo ha fatto.
“ non vale, stiamo facendo l’amore” dico in un sospiro.
“ appunto. Ti sto amando. E ti amerò anche dopo aver finito ragazzina” sorrido e mi approprio avidmente delle sue labbra… akito è mio e non rinuncerò a lui, per niente al mondo.
 Dopo la piacevole mattinata trascorsa con Hayama, mi ritrovo qui, proprio di fronte al Tomi bar, intenta a decidere se sia davvero il caso di incontrare suo padre. Potrebbe interpretarlo come un tradimento…in fondo tra loro non corre buon sangue.vedo un uomo, presumibilmente sulla cinquantina, molto compunto e imponente prendere posto e capisco che forse sia proprio lui e dallo sguardo preoccupato che ha,è il caso che io lo incontri.
“ il signor Hayama?” chiedo mostrando il mio miglior sorriso.
“ Si, tu devi essere Sana. Ti prego, accomodati.” Faccio come mi dice e un senso di inadeguatezza invade i miei sensi.
“ bene. Non sono un grande oratore” comincia. E gia da questa informazione, capisco da chi Hayama abbia ereditato il perenne mutismo.
“ ma oggi devo parlarti di una cosa importante. Ma prima devo sapere… tu e mio figlio formate una coppia?” è visibilmente imbarazzato e io sorrido.
“ si…io e Akito stiamo insieme” dirlo ad alta voce, mi provoca una forte sensazione proprio al centro del petto.
“ bene. Quindi saprai che tra noi ci sono dei problemi…” il sorriso che avevo fini ad una secondo fa, sparisce dal mio volto e con sicurezza annuisco.
“ so che lei non è stato un buon padre. Mi perdoni, ma accusare suo figlio di tutti i problemi che ha avuto suo moglie…non è un bel gesto.”
“ non posso che darti ragione. Quando mia moglie si è ammalata, ogni cosa per me ha iniziato a non avere senso… sono stato uno sciocco lo so. Ma voglio recuperare. Voglio conoscere Akito.” Le sue parole sembrano sincere, così rilasso il volto.
“ come posso aiutarla?”
“ purtroppo oggi non sono qui per parlarti di Akito, ma di sua madre. Non sta bene Sana. Sta…” volta lo sguardo verso la strada adiacente e lascia le parole inespresse nel vento. La madre di Akito sta morendo. Questa rivelazione mi agita e non so proprio cosa dire.
“ mi dispiace io… pensavo stesse meglio”
“ è quello che i medici avevano detto all’inizio. Ma non è più così” dice puntando poi il suo sguardo freddo e serio nel mio.
“ Devi stare accanto a mio figlio. Quando mia moglie andrà via, voglio che tu sia la sua roccia. Non so come siano andate le cose tra voi, ma so che Akito è diverso. Lo vedo. Lo percepisco e deve essere solo merito tuo.” 
“ Akito è un ragazzo forte e intelligente. Ha sofferto molto nel corso della sua esistenza, ma so che se lei e sua figlia gli starete accanto e lo farete sentire accettato le cose andranno meglio.”dico sperando di infonderli sicurezza.
Accenna un sorriso, poi si alza e si congeda.
Io sono esterrefatta. Akito soffrirà molto e io dovrò restargli accanto qualsiasi cosa succeda.
 
POV AKITO
“ Kurata sta venendo qui, mi ha inviato un sms.” Dico ad Oliver che è intento a chiudere la camicia che ha in dosso, con scarsi risultati aggiungerei.
“ oh.” Dice quando capisce cosa gli ho detto.
“ hayama  dobbiamo parlare” si sfila la camicia e va diritto verso il frigo, prende una birra e si accomoda sul divano.
“ non vorrai lasciarmi Ol… io ti amo!” mi aspetto che sorrida e che mi prenda per il culo. Ma resta serio e fissa la sua birra.
“ che succede amico?” chiedo titubante.
“Kurata” al solo sentire quel nome, mi metto in agitazione. La sua espressione non fa presagire nulla di buono.
“ cosa?”
“ non è sincera con te. Mi spiace amico, so quanto tu tenga a lei, ma ci sono cose che non ti ha detto. Non sono tenuto a farlo io, ma voglio metterti in guardia” prende un sorso dalla birre che ha tra le dita .
“ devi chiederle cosa non ti ha detto” stavolta sono io, a strappargli la birra dalle mani e a  prenderne un sorso. Kurata è il mio perno, la mia sicurezza. Non posso accettare che lei mi abbia tenuto nascosto qualcosa.
 Quando qualcuno bussa alla porta, Oliver mi da una pacca sulla spalla e mi lascia la birra.
“ vado ad aprire.”
“ Kurata”
“ ciao Oliver. Akito è qui?”
“ si certo. Fa come fossi a casa tua” Oliver non è mai stato tanto freddo con qualcuno. Deve essere succeso qualcosa di grosso.
“ ciao Aki!” biscottino corre verso di me e mi stampa un bacio a fior di labbra.
“ ciao” quello che mi ha detto Oliver mi ha molto condizionato. Non so come comportarmi.
“ va tutto bene?”
“ Sana…c’è qualcosa che vuoi dirmi?” chiedo evitando il suo sguardo. Oliver chiude la porta della camera e ci lascia “soli”
“ cosa… hai parlato con Oliver giusto?” allora è davvero successo qualcosa. Merda. E io pensavo ti aver trovato un briciolo di equilibrio. Che cretino.
Annuisco e biscottino si passa furiosamente le mani tra i capelli.
“ Oliver e Madoka non si sono visti?”
“ Kurata cosa diavolo c’entra questo adesso?” inizio ad alterarmi e l’espressione di Kurata si fa più spaesata.
“ c’entra eccome!”
“ no. Non si sono visti.” Biscottino sospira e io cerco di capire il motivo delle sue reazioni.
“ Kurata cazzo! Vuoi parlare? Non ci sto capendo nulla.”
“ d’accordo. Non ti ho detto che avevo accettato la parte in un film… che mi avrebbe tenuta lontana per sei mesi…” la fisso sbigottito. Kurata se ne andrà. Tutto il mio mondo inizia a cedere. Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dal trillo del mio telefono.
“ oh merda. Il cellurare…potrebbe essere mia madre, devo rispondere”
“ chi è?”
“ sono Natsumi. Devi correre all’ospedale. Non c’è tempo per inveire o imprecare, devi solo correre qui.”
“ ok” è il massimo che riesco a dire. Solo stamattina, facevo l’amore con la donna che amo, pensando che ogni tassello della mia vita fosse tornato al proprio posto…e ora, ora sto per perdere tutto. Karata…mia madre. Cazzo.
“ Aki che succede?”
“ devo andare via. ti chiamerò.o forse no. Non so più nulla. Starai via sei mesi bene, addio. Stammi bene” dico glaciale. Amo Kurata e so cosa comporti il suo lavoro, ma sono giunto al limite. Non ne posso più.
“ ma Aki c’è altro io…”
“ no! Sta zitta! Non voglio più saperne niente. Devo correre da mia madre. Addio Kurata.”



hello to everyone!!! non linciatemi, so che questo capitolo è complicato, ma purtroppo è questo che la mia mente concepisce perciò...non odiatemi! voglio ringraziare chi recensisce, chi legge soltanto la mia storia e chi la inserisce tra le seguite o preferite. grazie grazie grazie!!! dopo lo studio matto e disperatissimo degli ultimi mesi, la settimana prossima potrò concedermi un pò di svago, visiterò Londra! e per quanto sia una fantastica notizia per me, ovviamente capirete che non potrò aggiornare. perciò ci risentiamo tra un paio di settimane! bacioni! Viviana
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** step 13- vola via ***


p>Pov Akito

I bambini giocano, si divertono e ridono con poco; Sono raggianti, quando vengono colpiti dai raggi della sfera più luminosa che esista e regalano gioie senza operare il minimo sforzo. Da bambino, io ero triste, solo, non amavo il sole, anzi disprezzavo l’allegria che gli altri provavano nel bearsi della sua luce; non mi divertivo, difficilmente giocavo. Mio padre era assente e mia sorella maledettamente stronza. No ho mai rincorso una farfalla, pensando che fosse stupido, pensando che di li a poco, sarebbe morta…morta come la mamma. All’età di tre anni, in un momento di insana lucidità, mio padre mi aveva spiegato che la mamma era in ospedale e che di li a poco sarebbe morta; non piansi,non reagii, mia madre stava morendo ed era inutile rincorrerla. Avrei voluto urlare, ma sarebbe stato inutile anche quello, perciò pensai bene di andare al parco e documentarmi su come si spegnessero le farfalle. Volevo essere pronto; quando la mamma sarebbe morta, io avrei saputo cosa fare, come prendermi cura di lei. Non aveva le ali, ma qual manto dorato che erano i suoi capelli, le ricordavano moltissimo. Un mattino andai al parco, e fissai a lungo una farfalla le cui ali blu brillavano come diamanti alla luce del sole; rimasi a fissarla per ore, mi dilettavo a seguirla da un fiore all’altro, fino a quando, al tramonto, si posò su una rosa rosso sangue e adagiò le piccole ali su due petali incontaminati…in qualche modo, capii che stava morendo, che la sua ora era arrivata. Le carezzai le sottili alette e pregai che andasse in posto migliore, pregai che capitasse in un piccolo prato verde e odoroso e che fosse felice…per sempre.

Adesso sono un uomo, sono passati vent’anni da quel giorno, non sono preparato, ancora non so come dirle addio. Probabilmente sarebbe stato più semplice farlo quando ero bambino; adesso è l’impresa più grande e difficile da compiere e da solo non posso farlo. Vorrei che Kurata fosse qui, ma l’ho mandata via, mi ha tradito anche lei. Mi ha mentito. Forse non mi ha mai amato sulserio.

“ Akito” mio padre. Di solito, ai miei occhi appare come un uomo tutto d’un pezzo, sicuro di se e freddo come un ghiacciaio…ma oggi, oggi è maledettamente piccolo e insicuro. Sta per perdere l’amore della sua vita e in parte penso di capire quello che stia provando.

“ papà”. Dico fissando la sterile parete che ho di fronte.

“ ho conosciuto la tua amica… Sana” lo dice in un soffio, e non posso fare a meno di voltare lo sguardo nella sua direzione, sgranando visibilmente gli occhi.

“ t-tu cosa?” balbetto incapace di concepire l’immagine di mio padre che conversa amabilmente con biscottino… biscottino. Non dovrei più chiamarla in questo modo. Lei non è più mia. Lei mi ha mentito.

“ieri, l’ho invitata a prendere un caffè. Volevo essere sicuro che si prendesse cura di te. È proprio una brava ragazza… sai mi ha rimproverato per come mi sono comportato con te in tutti questi anni… e a proposito di questo, scusami Akito. Da oggi in poi, proverò ad essere un uomo migliore.” Avverto distintamente qualcosa formarsi in gola; sarà un groppo impossibile da digerire e altrettanto impossibile da buttare fuori. Mio padre vuole rimediare e questo grazie a Kurata. Kurata che mia ha dato tanto e mi ha tolto tutto.

“ Akito ci sei?” chiede mio padre fissando sottecchi la mia figura.

“ si. Si. Possiamo provare papà.” Non vorrei essere eccessivamente freddo, ma non so proprio come comportarmi. Ho bisogno di tempo, devo mettere ordine… io ho bisogno di lei, ma non posso più averla.

“ Hayama! Cazzo amico sono ore che ti cerco!” un Oliver tutto trafelato, inchioda sul pavimento fermandosi diritto dinanzi a me.

“ Ol, che ci fai qui?” scatto in piedi e lo trascino verso l’enorme finestra del dodicesimo piano di questo orribile edificio.

“ ho saputo di tua madre.” Dice schiarendosi la gola.

“ tu oggi hai un esame e la cena con Madoka. Non puoi stare qui.”

“ io voglio stare qui. Sei il mio migliore amico cazzo! E tua madre sta mal..”

“ mia madre sta morendo!!!” e questa volta lo urlo. È un grido disperato, non è rabbia verso Oliver, è puro e semplice dolore che si fa spazio tra le costole e il cuore. È un grido che racchiude anni e anni di sofferenze e soprusi. È un grido che squarcia il silenzio in cui per tutta la mia esistenza ho deciso di rifugiarmi. È un grido che abbatte il muro della solitudine.

Oliver mi fissa sbigottito, ma poi, da buon amico quale è, mi si avvicina e mi abbraccia. Non ha niente da aggiungere. Per una volta sono felice che oliver mi abbracci.

“ scusate… ragazzi” conosco questa voce, so a chi appartiene e questo mi spaventa. Non credo di poterla affrontare. Non adesso che ho le lacrime agli occhi e sto abbracciando un uomo… sono troppo vulnerabile e confuso. Oliver lascia la presa e si volta verso la nostra interlocutrice.

“ Natsumi lasciaci in pace” Oliver digrigna i denti e sferza occhiate furenti nella sua direzione.

“ alzo bandiera bianca. Akito…è arrivato il momento” dice calando il capo. Osservo una piccola e scintillante lacrima abbandonare il suo viso, proprio come la rugiada di primo mattino sulle foglioline ancora insonnolite.

Mia madre se ne sta andando e non c’è spazio per stupidi litigi, il tempo è finito. Bisogna arrendersi. Bisogna che carezzi le ali di mia madre per l’ultima volta.

Oliver mi da una pacca amichevole sulla spalla e avverte che sarà lì ad aspettarmi quando uscirò. Prendo coraggio e mi avvicino a quell’insulsa stanzetta, non di certo all’altezza di mia madre.

“ Akito, Natsumi… quanto siete belli” dice la mamma vedendoci sulla soglia. Natsumi si asciuga il volto, io cerco di mantenere una certa calma…ma è un impresa più che ardua.

“ no cara, non piangere.” Abbozza un sorriso, ma il suo viso è smunto e stanco.

“ ho trascorso dei mesi meravigliosi in casa con voi. So che avete delle cose da risolvere, una madre certe cose le sente, ma lo farete… promettetemi che lo farete”

“ certo” asserisce Natsumi tra un signhiozzo e l’altro. Io annuisco, stranamente speranzoso che le parole di mia sorella siano vere.

“ Akito… non ho avuto modo di conoscere il tuo mondo per intero,ma conosco te e so quanto meraviglioso tu sia. Oggi me ne andrò, ma lo farò con il sorriso sulle labbra. Siete la mia gioia. Akito, voglio che tu sia felice a qualsiasi costo...vivi amore mio, come se domani non ci fosse, combratti per le cose a cui tieni. E tu Natsumi, smettila di incolpare il mondo per il mio male, capita. Sono malata non è colpa di nessuno. Vivi tesoro mio, io sarò sempre con te.” natsumi le getta le braccia al collo, mentre io rimugino su ciò che ha detto... devo combattere. E lo farò, lo farò per lei.

“ ti voglio bene mamma” dico me mentre mi piego cautamente su di lei.

“ anche io tesoro”. L'abbraccio piano e istintuvamente, assorbo come una spugna, ogni singola sfaccetatura di questo ultimo momento con lei...ho le narici impregnate del suo gradevole odore di gelsomini e gli occhi pieni della sua esile figura. Non la dimenticherò mai... adesso sono pronto a carezzarle le ali e lasciare che voli via, verso una vita più felice.

Un'ora più tardi, dopo essere rimasti al suo capezzale,la mamma chiude gli occhi e tutti, sappiamo cosa significhi. Se ne sta andando. Incapace di restare a guardare esco dalla stanza e mi basta scoccare un'occhiata verso Oliver, che il mio amico celere come non mai, si alza e corre verso di me; mi stringe le spalle e mi rassicura, ma adesso sono lontano dal mondo, sono lontano da tutti. Mia madre non c'è più.

 

 

Pov Sana

“ Sana... sei ancora in doccia?” Madoka quasi lo urla e io lavo via piccole macchie di sapone dai miei fianchi asciutti

“ si! Che succede?”

“ esci...appena puoi.” aggiunge sommessamente. Svelta più che mai, decido di imporre all'apparecchio sopra la mia testa, un getto più forte e in pochi minuti sono fuori.

“ Madoka che succede?” la mia coinquilina si alza e corre verso di me, ha un viso triste, che non fa presagire nulla di buono.

“Sana...la madre di Akito...”

“ no! No! Oh mio dio no!” strepito e Madoka ha difficoltà a tenermi buona tra le sue braccia. Tremo tutta, ogni mio pensiero è rivolto a lui e a quanto mi senta impotente. Piccole lacrime prepotenti prendono a sgorgare via dai miei occhi e madoka stringe la presa sulle mie spalle.

“Sana tranquilla. Oliver è con lui. Akito sta bene.” no, Akito non sta bene. Io lo so...sua madre è morta davanti ai suoi occhi, lui non può stare bene. Ha bisogno di me. Devo fare in modo che accetti la mia presenza.

“ madoka devo andare da lui” asserisco tra singhiozzi smorzati. Madoka annuisce e mi carezza il viso.

“ si corri a vestirti guido io.”

veloce come non mai, infilo un jeans e una maglia color panna, friziono i capelli con quanta forza posso e mi precipito in salotto su di un piede solo cercando di inserire correttamente le scarpe... devo correre da Akito. Lui è tutto per me.

 

“sai dove sono?” domando allacciando la cintura di sicurezza.

“ all'ospedale di Tokyo... ci fermeremo lì vicino” risponde madoka mettendo in moto e partendo a tavoletta.

Venti minuti più tardi. Dopo aver violato almeno venti norme del codice stradale, ci ritroviamo dinanzi all'imponente struttura dell'ospedale. È un luogo così triste e tetro... qui vige l'incertezza c'è che vive, chi muore, chi è sospeso, chi non sa se potrà più condurre la propria vita in maniera normale... odio gli ospedali e sono convinta, che da oggi la vita di Hayama cambierà per sempre.

“ Pronto Oliver. Si siamo qui... bè no. ok. Ciao” Madoka sospira e poi si volta nella mia direzione.

“ che succede?” domando prontamente.

“ Akito non sa che ci sei anche tu, perciò sii preparata.” ma certo... noi non stiamo più insieme. Questo però non significa che io non lo ami più della mia vita e dovrà capirlo anche lui.

“ tranquilla. Voglio vederlo”. Scendiamo dall'auto e ci avvicniamo lentamente al bar posto fuori la struttura... da lontano individuo Akito, ha i capelli scompigliati dal vento, una maglia aderente e una sigaretta tra le dita...sembra così...diverso...lontano. Qunado si accorge della mia presenza, volta lo sguardo in direzione della strada e io avverto una fitta al centro del petto. Lui soffre e io non posso fare nulla.

“ ciao ragazze.... Madoka andiamo a predere un caffè?” chiede Oliver palesemente in imbarazzo. Madoka abbozza una sorriso, poi si avvicina ad Akito e gli lascia una tenero bacio sulla gota destra, Akito le stringe la mano e con lo sguardo sembra ringraziarla. Mentre i due nostri amici si allontanano io faccio un passo verso Hayama...

“ Akito...” soffio nel vento, sperando che gli arrivi tutto il mio amore .

“ cosa ci fai qui?” è più un ringhio che una domanda, ma comprendo il suo stato d'animo perciò mi limito a rispondere gentilmente.

“ sono qui per te. Perchè ti amo e non ti avrei mai abbandonato”. Un ghigno gli si dipinge sulle labbra e io inzio a non comprenderlo.

“ caspita. Sai all'inizio, quando ci siamo conosciuti, non sapevo tu fossi un'attrice... potrà sembrare assurdo, ma non seguo la televisione. Piano, piano poi ho capito che tipo di lavoro è il tuo. Tu fingi Kurata, sempre. Che sia sul set o nel tuo alloggio tu fingi. Non ti è mai importato nulla di me... era solo il tuo lato melodrammatico a doversi cibare di nuovi drammi... andrea non ti serviva più. Ti sei presa cura del nuovo caso umano per compiacere il tuo ego... brava... bis.” getta la sigaretta con disprezzo e applaude come se fosse in un teatro. Vedo distintamente il mio mondo andare in pezzi...Akito mi odia.

“ non fare quella faccia da cane bastonato! È morta mia madre non la tua. Smettila Kurata e va via... tra tra un mese lo farai per sempre giusto? Perchè non anticiparti e magari passare un po' di tempo con Naozumi kamura?!? Oliver mi ha detto tutto.”
“ Oliver non sa niente! E nemmeno tu akito! Io ti amo più di quanto ami me stessa... non ho mai finto con te mai! Ti ho raccontato la mia storia, ti ho detto di Andrea, mi sono lasciata andare con te e per te! Akito so che stai soffrendo ma io, sono qui per te!!!” strepito tra le lacrime, istabile e soffrente come non mai.

“ smettila. Smettila!!! tu non mi ami, altrimenti non avresti accettato quel maledetto film! E ora lasciami solo non ho voglia di stare qui a sentire le tue stronzate.”
“ Akito io non girerò quel maledetto film! Ho rifiutato!” tento un gesto disperato e mi getto tra le sue braccia... Akito resta inerme, ma poi, improvvisamente mi passa una mano sulla schiena e mi abbraccia. Mi stringe forte a se come se fossi l'ultima possibilità che ha al mondo. Ricambio e mi stringo forte al suo fermo e forte torace. Dopo un tempo infinito, si scosta da me e pianta le sue iridi color grano nelle mie...

“ è finita Kurata... parti, va a girare quel film. Ti ho amata e ti amo...ma ho promesso a mia madre che avrei combattuto per la mia felicità...e attualmente tu rappresenti solo dolore... lasciami solo” dice per poi stamparmi un tenero bacio sulle labbra... non ne sono sicura, ma è possibile che la lacrima che costeggia il mio labbro inferiore sia sua e non mia.

“ che senso ha? Mi ami, mi baci ma non mi vuoi più ...perchè? Permettimi di aiutarti.” mi stringo le braccia al petto cercando di frenare il dolore, che prepotente si insinua tra le mie membra.

“ perchè sei l'unica cosa che mi tiene vivo e ho promesso a mia madre di essere forte...se ti lasciassi il comando della mia esistenza, non sarei più poi così forte. Siamo troppo diversi Sana... troppo lontani. Apprezzo quello che hai fatto per me...ma non abbiamo futuro.” mi fissa un'ultima volta intensamente, poi gira i tacchi e torna verso l'ingresso dell'imponente struttura alle nostre spalle.

Vorrei chiamarlo e dirgli di regalarci una nuova opportunità, ma le parole mi si strozzano in gola e non sono capace di tenermi eretta sulle mie esili gambe...cado a pezzi....la mia vita sta andando in frantumi.... osservo l'amore della mia vita oltrepassare quella porta e portare con se ogni mia possibilità di essere felice.

“ Sana! Oh mio dio Sana stai bene?!?” Madoka mi si avvicina e mi passa una mano sulla vita cercando di farmi recuperare l'equilibrio.

“ mi ha lasciata...per sempre” biascico tra un singhiozzo e l'altro. Madoka mi stringe forte e Oliver mi fissa colpevole...se solo mi avesse lasciato parlare...se solo non avesse detto nulla ad Akito...

“ è colpa tua maledetto!!!” raccolgo le forze e vado scaglionando piccoli pugni sulla felpa increspata di Oliver cercando di trasferirgli ogni mia emozione.

“ Kurata” non si ritrae, è visibilmente costernato.

“ non sapevo avessi rinunciato al film!”

“ sei uno stronzo! Un bastardo! A te non frega un cazzo di Akito! E vuoi saperla una cosa?!? io so cosa è successo tra te e Natsumi! Tu ti sei scopato quell'arpia alle spalle del tuo migliore amico!” le parole mi sgorgano dalle labbra invelenite più che mai...nella concitazione del momento dimentico la presenza di Madoka e solo dopo, quando mi rendo conto di ciò che ho detto, mi volto nella sua direzione e noto le sue piccole gote gonfie e rosse, come non le avevo mai viste prima. È immobile di fronte a me e ad un Oliver totalmente spiazzato...

“ Madoka lasciami spiegare...” dice Oliver passandosi una mano tra i capelli, ma la mia amica raccoglie ohni briciola di forza e coraggio che ha in corpo ecolpisce con violenza le gota sinistra di Oliver lasciandoci totalemnte spiazzati.

“ non avvicinarti mai più a me e alla mia amica” ruggisce affanosamente portandosi ad un palmo dal naso, da quello che ormai è il suo ex-ragazzo.

“ andiamo Sana...ti riporto a casa”

 

 

 

 

hi guys!!! eccomi tornata dalla mia breve, ma intensa vacanza trascorsa in quel di Londra! Se non ci siete stati, lo consiglio vivimente....è un luogo magico, con le sue pecche certo, ma decisemente da vivere!

Passando al capitolo, lo so è maledettamente triste, ma ormai mi conoscete, sapete l'asticella del mio dramma che picchi può toccare :D. spero comunque sia di vostro gradimento. Un enorme bacio a chi segue la mia storia! GRAZIE! A presto Viviana

 

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Capitolo 15
*** Step 14 - misteri pt1 ***


POV SANA
impone le sue mani sulla mia pelle madida di sudore, mi cinge la vita è affonda le sue dita nella mia carne bollente...gemo e sento il suo respiro accarezzarmi il collo. É qui, é Akito e vuole fare l'amore con me... Mi ha perdonata. É nel mio letto e accarezza ogni centimetro del mio corpo, con passione e con estrema lentezza, facendomi percepire ogni singolo tocco, come unico. Io lo amo e lui ama me. Anche se soffre, ha deciso di farsi aiutare, di condividere le sue emozioni con me... Ed eccolo....ecco le sue pozze dorare fissarmi come se fossi la cosa più bella che abbiano mai visto...sta per baciarmi e io protendo le labbra verso di lui... Akito....
< Sana!!!> un suono lontano rimbomba nella mia mente, é confuso e lontano ma mi distrae.
< Sana svegliati per la miseria!> svegliarmi? E perché dovrei?!? Sono con akito e lui sta per baciarmi...oh no! No! 
Ancora un altro sogno no! Bruscamente, torno alla realtà e come ogni mattina, da due settimane a questa parte, il 
dolore si propaga veloce in ogni fibra del mio corpo, Akito non é qui con me, sono sola nel mio letto. Il sogno é finito.
mugulo qualcosa e Madoka prontamente si porta al mio fianco.
< oh Sana! Hai bisogno di alzarti da questo dannatissimo letto e sopratutto hai bisogno di una doccia! Cavoli sei 
un'attrice, non puoi abbandonarti così!>. So perfettamente quanto Madoka abbia ragione, ma é domenica e non ho 
intenzione di affrontare il mondo, oggi voglio stare qui a contemplare il soffitto, voglio crogiolarmi nel mio dolore,
< Madoka... Ti prego lascia perdere> sibilo voltandomi sul fianco. La mia coinquilina si accomoda al lato del letto e 
mi carezza i capelli, proprio come si fa con i bambini capricciosi.
< Sana ragiona... Sono passate due settimane, non hai fatto altro che andare a lezione e contemplare il soffitto del 
nostro alloggio. Rei continua a telefonare ehm...ecco...io sono preoccupata. > arrossice e posa lo sguardo sulla 
sedia posta accanto alla mia scrivania. 
< sei dimagrita Sana. Troppo> aggiunge poi con fare severo.
< Madoka non sei mia madre !> sbotto in modo esagerato sedendomi in modo sgraziato al centro del letto.
< no é vero, ma sono tua amica e se non te ne fossi resa conto, anche tra me e Oliver é finita e per colpa tua!!!>
aggiunge livida di rabbia. Mi fissa ansimante e reggo il suo sguardo in modo arrogante. Ha ragione, sono una 
pessima amica...ma proprio non riesco ad andare avanti. Akito mi manca, giorno e notte e di continuo rivedo nella mia mente, le immagini del nostro ultimo bacio. Merda.
< hai ragione....> sibilo tra i denti. D'un tratto, sento un familiare pizzicorio agli occhi.... Sto per piangere.
< non piangere. Non ne vale la pena.> sbotta brusca Madoka.
< non voglio piangere.... Ma ecco...io.... Mi dispiace! Non avrei dovuto dire quelle cose... >
< non è questo il punto Sana! Mi hai tenuta all'oscuro di una relazione tra il mio fidanzato e quell'arpia! Perché ?!?Perché...> le ultime parole sono solo un suono strozzato... Soffre e a causa mia. Non so come faccia a rivolgermi la parola.
< perché non ero sicura fosse vero. Li ho visti quando abbiamo fatto visita ad Akito. Lei era di fronte a lui, senza 
camicetta....ma non ho visto Oliver, Madoka ho detto quelle cose con rabbia, magari esiste una spiegazione.> Madoka scuote il capo e mi liquida con un gesto della mano.
< vado a fare la doccia... Ne avresti bisogno anche tu> dice per poi sparire dietro la porta del bagno. Odio tutto questo.., Ho perso Akito, ho perso la mia migliore amica e hanno già trovato una sostituta per il ruolo del film con Matsui e Kamura. Il mio mondo sta crollando in mille piccoli pezzettini.
a destarmi da questi orribili pensieri, é il telefono che continua a vibrare contro il legno della scrivania al mio fianco, 
svogliatamente, allungò il braccio e schiaccio il tasto verde.
< chi parla?> bofonchio stanca e riluttante
< Sana!> 
< mamma.... Fa più piano per favore.>
< sei ubriaca cara?> insinua sorniona
< no. Mi sono appena svegliata.> ammetto svogliatamente.
< bene... Oggi é il compleanno di Rei, sto organizzando una festicciole con Asako e tutti i vostri amici della TV....> oh cavolo! Questa non ci voleva.
< ...ovviamente gradirei la tua presenza.> aggiunge serena.
< non sono sicura di poter venire mamma.> mi do un tono, o per lo meno ci provo.
< cosa c'è che non va figliola?>
< nulla. Sto benissimo> dire che sia un'eufenismo é poco.
< tesoro, la mamma ti vuole bene e tu lo sai... Ma non fare la stupida bambina con me! Se non vuoi parlare, manderò li qualcuno a prenderti e ti farò il mio terzo grado> termina con un risolino.
< cavolo mamma, ti prego! Lascia perdere!>
< si tratta di quel ragazzo? Akito giusto?> vorrei sapere, come diavolo fa.
< mamma...>
< Sana, qualsiasi cosa sia accaduta, puoi rimediare e se anche la colpa non fosse tua, comportati da donna matura e affronta il mondo. Rei é tuo amico, nonché menager, ha fatto tanto per te... Merita la tua presenza.> asserisce convinta. Sospiro e, sapendo quanto sia inutile cercare di far cambiare idea a mia madre, accetto e le do la mia adesione.
< con chi parlavi?> chiede Madoka frizionando i capelli con il suo asciugamano rosa.
<  mia madre. Oggi é il compleanno di Rei... Mi ha invitato alla festa.> la informo distrattamente.
< ci saranno anche altre persone del mondo dello spettacolo?> chiede avvicinandosi speranzosa.
< si certo.>
< oh Sana! Potrei venire con te?ho sempre desiderato partecipare ad un party simile!> mi fissa con due occhioni da cerbiatta e io sorrido. Forse in questo modo riuscirà a perdonarmi.
< certo che puoi.> 
< grande!> batte le mani felice e io rido come una bambina.
< parlerai con Oliver ?> chiedo dopo il nostro breve momento di entusiasmo.
< Sana... Non saprei. Lui continua a inviarmi messaggi e dice di dolermi vedere...ma io...>
< parla con lui... Tu che puoi fallo ti prego.>
< d'accordo. Ci penserò > mi sorride, ma quel sorriso non raggiunge i suoi occhi.
Mentre Madoka asciuga i capelli, io cerco di ricompormi ... Ho davvero bisogno di una doccia.
< Sana!!! Bussano alla porta!> nel pomeriggio, io e Madoka ci dedichiamo allo studio, considerato che gli esami sono alle porte. La mia coinquilina é seduta in terra con le gambe incrociate, io sono quella più vicina alla porta. 
riluttante mi dirigo verso l'ingresso è spalanco con noia l'uscio.
< Kurata.> mio dio...é....é Akito.
< Ak..i...to>mi si mozza il fiato. É bello più che mai. Una fantastica felpa color argento gli copre il torace scolpito, i jeans scolorati gli cadono in modo impeccabile sui fianchi, ma ciò che mi rapisce, é il suo sguardo...vitreo, ma terribilmente profondo. Il mio Akito.
< c'é Madoka?> chiede stoico.
< si,s-si é di la> mi faccio di lato per permettergli il passaggio.
< no, non devo entrare.>
< come stai?> sibilo. Mi scruta per qualche secondo, poi picchietta l'indice sul suo orologio da polso e capisco che ha bisogno di Madoka e gli sto facendo perdere tempo. Reticente, abbasso lo sguardo e corro ad avvisare Madoka... Che diavolo vorrà Hayama da lei?!?
< Sana io esco un momento con Akito. A che ora é la festa?> chiede Madoka veloce.
"alle 19.00 "
< d'accordo ,alle 19.00 sarò qui. > mi saluta e sento il tonfo sordo della porta che si chiude alle loro spalle. Mi tremano le gambe, sento le forze abbandonarmi...Akito era lì, e tanto mi ha degnata di uno sguardo...fa tropo male, non posso soportarlo. Presa da una grande angoscia mi accascio sul pavimento e piango tutte le mie lacrime.



POV AKITO
passeggio per il parco ovest del campo accanto a Madoka. Nessuno dei due ha ancora avuto il coraggio di rivolgere la parola all'altro.
< vuoi parlarmi di Sana?> chiede ad un tratto Mercoledì.
< no.> rispondo cupo. Non voglio parlare di lei. Non potrei sopportarlo.
< che effetto ti ha fatto rivederla> domanda curiosa la piccola ragazza che cammina al mio fianco.
< nessuno. Non ho voglia di parlare di lei.> 
< oh al diavolo! Akito tutto questo é frutto di un terribile errore! Sana aveva accettato di girare quel film prima di conoscerti, ma lo ha rifiutato perché non voleva rinunciare a te! Sciocco testone dovresti parlarle!>strilla la piccoletta. Bene, vuole ballare?!? Che inizino le danze.
< e tu? Tu quando parlerai con Oliver? Anche lui ha le sue ragioni... Non é mai stato a letto con mia sorella.> dico bruscamente, enfatizzando negativamente le ultime tre parole. L'idea di Natsumi e Oliver a letto insieme mi rivolta lo stomaco.
< ma Sana li ha visti...>
< Kurata ha visto Natsumi sedurre Oliver, ma non ha visto Oliver rifiutarla. Mia sorella ha tentato di dividerci...volava solo farmi incazzare! Oliver non ha fatto nulla. Dovresti scusarti con lui.> asserisco soddisfatto. Madoka mi fissa sbigottita e sul mio volto si dipinge un ghigno malvagio.
< sarà, ma comunque non me bè aveva parlato,ho il diritto di sapere se una donna seduce il mio ragazzo. E tu...tu devi parlare con Sana e chiederle scusa. Le manchi Akito... Non hai visto quanto é dimagrita? Sta malissimo.> dice tristemente. 
Oh Kurata... Mi manca. Giorno e notte i miei pensieri sono rivolti a lei e... A mia madre.  Anche lei mi manca da morire, ma le ho promesso che sarei stato forte che avrei combattuto per me, per la mia felicità. Kurata era la mia felicità...ma adesso? Non so cosa provare, non riesco a non pensare quanto mi abbia ferito...e se fosse come dice Madoka? Se avesse rinunciato al film per me? Non so ...
< Akito... Va da lei. Parlale>
< non dovete andare ad una festa? Se é in vena di festeggiare, non sta poi così male.> la mia risposta inchioda Mercoledì me mi lascia il tempo di riflettere. "Kurata ti amo ancora?...si" si, io l'amo e ho bisogno di lei. Ma non ora, é troppo presto.



POV SANA
Alle 19,45 io e la mia amica, ci ritroviamo di fronte all'imponente cancell della villa di mia madre...Madoka é ammaliata da tanto sfarzo, io solo felice di sentire odore di casa. Anche se il momento non é dei migliori, voglio bene a Rei e sorriderò per lui.
stringo la mango a Madoka e lei annuisce felice.
Ci dirigiamo verso l'ingresso, titubo prima di bussare al campanello, ma poi mi faccio coraggio e una volta bussato, viene ad aprirci la governante di mia madre, una signora meravigliosa che considero una nonna...Shimura. Senza riflettere, mi gettó tra le sue braccia e la stringo forte a me, risponde calorosamente al mio slancio di affetto .
" Sana cara! Ci manchi tantissimo"
< anche voi mi mancate... Oh ehm... Lei é Madoka la mia compagna di stanza.> la signora Shimura abbraccia anche lei e ci invita ad entrare.
"wow! Sana ma é meraviglioso qui!" fischia Madoka tra i denti. Facciamo il nostro ingresso nel salone, che mia madre ha abilmente adibito a sala da ballo e cerco di individuare Rei.
< vieni seguimi> dico ad una Madoka sognante.
​"Rei!"
bacio sulla guancia il mio amico e Madoka, un po' impacciata , ripete il mio gesto.
"auguri caro Rei."
< salve a tutti!> la voce squillante di una donna ci sorprende alle spalle.
"Asako!" le sorrido amorevolmente, mentre Madoka quasi sviene dall'emozione.
< signorina Asako! Sono una sua grande fan!> dice alzando di un ottava il tono della sua voce. Asako le stringe la mano amorevolmente, mentre il mio sguardo vaga imperterrito, perlustrando a fondo la bellissima sala da ballo. Individuo un paio di pezzi grossi nel mio campo e mi sorprendo affascinata da piccoli faretti posti alle pareti laterali che illuminano e rendono sfolgoranti i volti degli invitati. Il sorriso compiaciuto che ho sul volto, muore in un istante, quando il mio sguardo incontra quello turchese di Kamura. Irata più che mai, strattono il braccio del festeggiato che mi rivolge un'occhiataccia..
< Rei! Che diavolo ci fa Kamura qui?> chiedo con impazienza
< Sana... Non Hai più preso parte al film ricordi? Bè siamo in debito con l'intero cast... Il minimo che potessi fare, era invitarli a questo party. Ciò non esclude kamura> lo guardo torvo, lui mi stringe la mano con gentilezza e torna dalla sua bella fidanzata.
Kamura... Quel bastardo è qui, e ride di gusto. Ho bisogno di bere.
Mi fiondo in cucina, quasi incapace di intendere e di volere è, non potrebbe andar peggio...Hayama non mi parla, la mamma non si é ancora fatta vedere, la mia carriera va a rotoli e adesso anche Kamura ... Merda!!!
< Sana > oh, devo correggermi ... Al peggio non c'è mai fine. Matsui é alle mie spalle. Bevo un generoso sorso di champagne dalla mia flûte è con garbo mi volto verso di lei.
< cosa vuoi Fuka? >
< Sana ascoltami ti prego... Kamura... Lui... Non é una brava persona. Sta attenta> dice per poi correre via. Questa volta però non le permetterò di fuggire. Con una mossa repentina - stranamente senza inciampare o cadere- sfilo al volo entrambe le scarpe e mi lancio nell'inseguimento.
< Matsui! Ferma!!! > Fuka boccheggia e poggia  entrambe le braccia su di una piccola poltrona ubicata nel nostro giardino.
< perché Fuka? > ansimo ad un metro da lei.
punta il suo sguardo nel mio e candidamente dice < Andrea. > poi riprende la sua folle corsa io sono qui, pietrificata nel bel mezzo di questo splendido giardino... Sento l'aria venir meno ai polmoni, gli occhi mi si riempiono di lacrime e un inesorabile dolore si insinua tra i miei ricordi... Che cosa significa?!? Perché Andrea? Vorrei raggiungerla e chiederle spiegazioni, ma le gambe faticano a reggere il mio peso stanco e crollo, proprio come una torre di lego, mi sgretolo in mille pezzi.
< Kurata!!! > qualcuno chiama il mio nome, ma io sono così confusa, così stanca...
< Sana! > Kamura! Kamura mi trattiene per le spalle e mi scuote dolcemente.
< lasciami verme!!! > strepito e gli invitati inorridiscono.
< ma come Cara, volevo solo aiutarti > dice fingendosi ferito. Dio, é davvero un grande attore, ha ragione di sentirsi sottovalutato...
< stammi lontano > ringhio ad un passo dal suo viso. Kamura sogghigna, in modo che possa vederlo solo io e si allontana. Questo é un vero strazio.
Un'ora più tardi dopo aver accettato l'aiuto di Madoka e mia madre, mi sento meglio, ma ancora non riesco a spiegarmi cosa volesse intendere Matsui.
< torniamo a casa? > chiede premurosa Madoka.
< si, scusa mamma ho bisogno di riposare > raccolgo i capelli in una treccia poco ordinata e mi sollevo dal mio vecchio letto a baldacchino.
< si cara va pure. Grazie per il tuo aiuto Madoka > la mamma ci abbraccia entrambe e ci accompagna all'ingresso. 
< Sana hai lasciato tu la porta aperta? > chiede Madoka spaesata.
< cosa ? No! Ho chiuso tutto prima di uscire !> rispondo sulla difensiva.
< c'è qualcuno Sana > mi annuncia intimorita
< c-come? > chi può essersi introdotto nel nostro alloggio? Kamura? Dio il solo pensare il suo nome mi da i brividi... Dovrei Andare all polizia...ma non saprei per cosa denunciarlo! Che situazione...
< Sana allora che si fa ? > chiede Madoka silenziosa.
< entriamo > mi temano le gambe e non devo avere un bell'aspetto. Quando attraver l'ingresso dell'allloggio una ventata  d'aria fredda si staglia sul mio viso... Le finestre devono essere aperte... Incedo imperturbabile, ascoltando il solo ticchettio dei miei decoltè, sul pavimento. Madoka mi stringe la mano in segno di intesa che ricambio stringendogliela a mia volta. Dio è buio ho una terribile paura. Non so cosa aspettarmi.  Ci avviciniamo piano alla camera da letto, attraversando con calma il piccolo salottino.
< Sana c'è qualcuno > bisbiglia Madoka a pochi centimetri del mio orecchio destro. La faccenda mi terrorizza, ma devo andare fino in fondo. 
< apro? > chiedo tremante alla mia amica, Madoka annuisce e nel buoi dell'appartamento, avverto solo lo sfolgorio dei suoi lucenti orecchini andare su e giù. Lentamente avvolgo il pomello con la mano... Mi do coraggio e oltrepasso lo stipite e...
< HAYAMA!>
SALVE A TUTTE! Oggi pubblico la prima parte di questo capitolo, ho deciso di dividerlo in modo da postare la secondo parte prima di Natale, per potervi fare gli auguri in modo adeguato! Un bacio a presto! Ps. Non ho avuto modo di revisionare il tutto, dato che sono immersa nello studio, se vi sono degli errori vi prego di perdonami e segnalarmeli. Oh, altra cosa ho avuto problemi con l'html, prometto di risolvere tutto per il prossimo capitolo. Grazie! <3

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Capitolo 16
*** Step 15- misteri pt2 ***


POV SANA

“Akito…” bisbiglio osservando la figura di quel magnifico angelo posatosi sul mio letto

“che diavolo ci fa qui?!?” esclama Madoka divertita.

“dorme..ma come ha fatto ad entare?” si risponde da sola e la mia mente vaga ad un giorno, poi non così lontano, in cui Hayama aveva deciso di fare una copia delle chiavi del mio alloggio.

 

FLASHBACK

kurata devo avere le chiavi.”

non ne capisco il motivo “ rispondo irata

bè io si… se tu dovessi trovarti nei guai, io potrei venire ad aiutarti in qualsiasi momento.” Asserisce tranquillo come solo lui può. Poi scrutando tra le sue iridi ambrate … capisco. Lui è preoccupato, dopo aver assistito all’episodio dello specchio e del mio successivo coma. Lui mi ama sulserio e vuole proteggermi. Dio, è così…

oh.. Hayama” mi getto tra le sue braccia e lo avvolgo calorosamente, e in quell’abbraccio c’è tutto l’amore che provo per lui… c’è tutta la nostra storia, dal nostro fortuito incontro a tutte le peripezie che insieme abbiamo affrontato. Io lo amo e lui ama me.

FINE FLASHBACK

 

“Sana sei tra noi?”chiede piccata la mia coinquilina.

“ si…ehm… ha voluto fare una copia delle chiavi, non molto tempo fa… ho dimenticato di avvisarti” eloquente è il rossore che deve essersi propagato sulle mie gote… sono in forte imbarazzo, ma Madoka capirà.

“ d’accordo, non voglio indagare. Senti Sana… io vado da Oliver, ho bisogno di parlargli” dice ,torturandosi le mani, la mia amica. Adesso è lei quella in imbarazzo, ma io non posso fare a meno di essere felice per lei, spero che risolva la questione con Oliver. So quanto si amino e so quanto faccia male stare lontani dalla persona che sia ha nel cuore.

“ certo!” esclamo vittoriosa. Madoka mi saluta e io mi avvicino piano al letto su cui è disteso il mio biondo. È cosi meraiglioso; piccole ciocche dorate gli si stagliano sul viso, ha un respiro calmo e tranquillo, le sue braccia sono abbandonate lungo i finachi. È una visione… è la mia visione.

Gli carezzo dolcemente i capelli e sussulta piano al mio tocco.

“ merda” non era proprio quello che aspettavo di sentirmi dire. Inarco un sopracciglio e l’osservo divertita.

“ Hayama che ci fai qui?”

“ oh merda” la tensione si taglia col coltello e Hayama continua a ripetere la stessa cosa. Sono così stanca, questa giornata è stata interminabile e poi c’è la questione di Kamura che continua a tormentarmi.

“ si Hayama lo hai già detto… che ci fai qui?” cerco di approntare serenità, ma l’acidità del mio tono mi tradisce.

“ Kurata… io.. oh merda!” di sottecchi mi osserva e quando incontra il mio sguardo, il color grano delle sue iridi si intensifica…

“ sei molto bella” tre parole. Tre stupidissime parole, e il cuore mi diventa un tamburo irrequieto nel petto.

“ g-grazie “ biascico inebetita. Sorride, ma il suo sorriso è fittizio, è un sorriso spento e stanco… oh merda Hayama è ubriaco!

“ sei ubriaco?”

“ potrei esserlo…”

“ oh Akito! Perché?” mi scruta attentamente e sul volto gli si dipinge un sorriso sghembo, che lascia poco all’immaginazione.

“ sei proprio bella…”

“ d’accordo questo lo hai già detto. Mi spieghi perché sei ubraco e soprattutto perché sei nel mio letto?” chiedo cercando di contestualizzare le sue parole, evitando di lasciarmi prendere dall’entusiasmo.

“ sono ubriaco… e sono nel tuo letto!” inaspettatamente, scoppia in una fragorosa risata e io non posso fare a meno di pensare, che anche se alticcio, è meraviglioso; non pensavo avrei mai più rivisto il suo splendido sorriso. Il sorriso che riserva a pochi, il sorriso che riservava solo a me.

“ oh cazzo. Scusa io me ne vado… non dovrei essere qui.” Fa per mettersi seduto, ma non appena solleva il capo ricade nella stessa posizione. Cerco di sorregerlo ma la mia forza è inefficace sul peso di Hayama e insieme crolliamo sul morbido materasso. Sono tra le sue braccia... dio, sono di nuovo tra le braccia di Akito.

“ merda Kurata smettila di girare!” stavolta, rido io e so di non potermi sentire in collera con lui. Mi stringo più forte al suo petto, sapendo che quando tornerà sobrio, non potrò più farlo.

“io sono immobile, sei tu, amico mio ad aver esagerato!” incrocio le braccia al petto e l’osservo. Per un’istante, entrambi tacciamo e il silenzio che ci avvolge è quasi magico… mi rendo conto però, che solo io avverto la magia del momento, Hayama è ubriaco e non mi rivolge la parola da settimane.

“ mamma…” dice poi improvvisamente, smorzando qualsiasi mio pensiero. Sua madre… oh no! Forse ha bevuto per lenire il dolore… sua madre…

“ oh Akito” gli rivolgo una nuova carezza timida e comprensiva.

“ mamma… dove sei…” biascica e un leggero pizzicorio invade i miei occhi… non voglio che mi veda singhiozzare come una neonata,ma non riesco a trattenere le lacrime.

“ Aki…”

“ mamma dov’è biscottino?...” biscottino? Oh! Questo momento è paralizzante… Akito sarà immerso nei suoi ricordi di bambino… un misto di tenerezza e angoscia mi invadono il cuore... vorrei poter fare qualcosa, per fargli sapere che io ci sono e che sono qui per lui.

“ vuoi un biscotto?” chiedo sperando di risollevargli il morale. Lui sorride e poi mi osserva stancamente.

“ si… rivoglio il mio biscottino” detto ciò, affonda la testa sul mio cuscino, mi stringe a se e cade in un sonno profondo.

 

POV AKITO

Dio che mal di testa! Lentamente apro gli occhi e un piccolo raggio di sole ferisce le mie iridi assonate. Risveglio piano i miei sensi e ispirando, un'odore di vaniglia misto a gelsomino, mi invade le narici. È un'odore talemente familiare eppure così... sbagliato... Kurata!!! sposto lo sguardo alla mia destra e noto una piccola testolina rossa, che respira piano sul mio petto. Ho dormito con Kurata. Merda.

Una miriade di emozioni mi stravolge e cerco di ricordare cosa mi sia accaduto, come posso essere finito nel letto di Kurata. Osservo la stanza e noto le foto di Mercoledì, non ricordo di essere entrato nel suo alloggio... tutto quello che la mia mente percepisce, riguarda frammenti di momenti confusi e poco ordinati.

“ mmm... Akito” biscottino. Ha pronunciato il mio nome, ma dorme ancora. Nonostante il dolore lancinante alle tempie, mi sento bene , bene come non avveniva da settimane. Sarà la presenza di Kurata o il fatto che abbia la mano destra posata lievemente sul mio petto... dove ora batte feroce il mio stupido, stupidissimo cuore. È così sbagliato. Noi non dovremmo essere qui, io non dovrei essere nel suo letto, ma nel mio!

“ Akito ti amo...” e a queste parole, qualcosa si spezza dentro me. Kurata mi ama, continua ad amarmi nonostante il male che le ho fatto. È qui tra le mie braccia, così minuta e delicata, potrei farle male volgendo un solo piccolo movimento nella sua direzione, eppure si lascia coccolare serenamente. È cosi bella, nonostante il trucco sbavato e piccole ciocche ribelli che le cadono dalla perfetta acconciatura che ancora ha su, è meravigliosa. Ma come posso renderla felice? Come posso essere così ipocrita da costringerla a me? Kurata merita di meglio. Lentamente, sfilo il braccio lasciondo cadere il suo peso sul morbido materasso e con una mossa silenziosa e repentina, mi sollevo, lasciondomi alle spalle il meraviglioso tepore del suo piccolo corpicino e la convinzione che tutto ciò, non accadrà più.

“ Akito...” mentre sistemo il bavaro della giacca, la voce di Kurata mi trafigge la schiena. Merda è sveglia.

“ Kurata” rispondo approntando noncuranza.

“ ciao... come ti senti?” non ho il coraggio di voltarmi. Non ho il coraggio di deluderla mentre è intenta a sincerarsi delle mie condizioni.

“ meglio... adesso vado”

“ no ti prego! Non andare...” biascica imbarazzata. Al sentire la sua piccola supplica, mi pietrifico.

“ Hayama parlami”

“ Sana...” dico voltandomi e chiudendo gli occhi sperando che così faccia meno male.

“ guardami...” mi prende la mano e lentamente apro gli occhi... sussulto quando incontro il suo sguardo serio e così profondo. È bellissima nel suo abito blu, che seppur sgualcito, decisamente sexy.

Ci fissiamo intensamente e io non so cosa fare. Il mio corpo ha le idee piuttosto chiare e si protende verso la mia interloquitrice mentre la mia mente vaga indomabile tra i ricordi e i pensieri più truci.

“ Sana ascolta...”
“ no! Ascoltami tu! Piombi nel mio letto, parli di tua madre, di un cavolo di biscottino, mi stringi a te per l'intera notte e poi fuggi via? Che diavolo ti passa per il cervello?!?” chiede irata.

“ merda Kurata. Ero ubriaco e poi aspetta... biscottino?” chiedo sperando nell'aprirsi di una voragine nel bel mezzo della stanza, che mi inghiotta e mi porti via con se.

“ si dicevi di rivolere con te un biscottino” risponde piccata. Non resisto, so quanto questo momento sia solenne o quantomeno difficile, ma non riesco a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata. Sottecchi osservo Kurata che mi scruta con uno sguardo stranito e le sue piccole labbra formano una “O” .

“ scusa. Davvvero mi dispiace, ma non riesc...” sorride. Sorride sinceramente, forse felice di vedermi ridere.

“ vuoi spiegarmi perchè ridi?”
“ non penso di portelo dire.”

“ si che puoi,forza!”

“ no che non posso! Scusa Kurata, ma non riuscirò mai a dirlo. “ incrocia le braccia al petto, mettendo involontariamente in risalto i suoi piccoli seni sodi e io non posso fare a meno di pensare, quanto il desidorio che ho di lei e della sua meravigliosa pelle, sia alle stelle.

“ Akito... parliamo”

“ no. Non è necessrio” mi fissa come se si trovasse di fronte ad un impossibile rompicapo.

“ lo è...” ma non le lascio finire la frase, che elimino le distanza tra noi e accolgo le sue parole inespresse tra le mie labbra. Sto baciando Kurata e lei non si ritrae. Le carezzo i fianchi e lei caccia un piccolo gemito che accende ogni parte di me. Per un solo istante, interrompo il nostro contatto e osservo le sue labbra ancora protese verso di me è... lo spettacolo più bello che abbia mai visto.

“Akito...” geme mentre le carezzo il collo con baci per nulla casti. Avverto la sua pelle bollente sotto il tocco vorace delle mie mani e la mia erezione crescere nei jeans.

“ Sana fermami...”

“ no...”

“ Kurata... ci faremo del male”

“ se questo vuol dire farsi male... sono disposta anche a morire per noi” non serve che aggiunga altro, la stringo più forte tra le mie braccia e decido di amarla più di quanto non abbia mai fatto nella mia vita.

 

 

POV SANA

incredibile... Akito è qui e abbiamo appena finito di fare l'amore. Dio, quanto mi è mancato. Lo stringo più forte a me sperando di fargli capire quanto lo ami, mi sorride e il mio cuore perde un battito.

“ ei piccola...” sussurra ispirando tra i miei capelli.

“ ei...”

“ vorrei che questo momento durasse per sempre” appronto sperando di non risultare eccessiva.

“ già... Sana... io devo andare” a queste parole, il mio cuore invece va in frantumi.

“ ma come? Io pensavo...”

“ shh... devo andare da mio padre, non voglio lasciarti. Non accadrà Kurata, mai più” sigilla la sua promessa con un bacio e mi carezza il viso. Istintivamente mi rilasso sotto il suo soave tocco e sorrido.

“ perfetto. Come vanno..ehm.. le cose con la tua famiglia?”

“ bene. Cioè, insomma, io e mio padre stiamo cercando di ricostruire il rapporto, mentre Natsumi è chiusa nel suo dolore e a stento ci rivolge la parola” mi si stringe il cuore, pensando a che situazione orribile debbano vivere, ma io li aiuterò.

“ vuoi che le parli io?”

“ no. O meglio non penso possa servire.”

“ fammi provare!” mi scruta pensieroso e io gli rivolgo uno sguardo irresistibile; le mie doti di attrice dovranno pur servire a qualcosa!
“ smettila con quegli occhioni da cucciolo, e comunque, se proprio ci tieni, puoi venire con me e provare a parlarle” sospira e io gli getto le braccia al collo. Può sembrare banale, ma il fatto che mi abbia aperto le porte del suo cuore e della sua casa, mi manda in estasi.

Due ore più tardi, ci ritroviamo dinanzi la villetta degli Hayama, mi rende triste pensare che fino a qualche settimana fa, in quella casa ci fosse una persona in più, una persona fondamentale.

“ Aki, non ho avuto modo di chiedertelo... come mai avevano dimesso tua madre, pur conoscendo le sue reali condizioni?” chiedo stringendogli la mano.

“ può capitare che prima del giorno fatale, un malato abbia un periodo di stabilità fisica e mentale... ma è solo apparente” dice prendendo l'ultimo tiro dalla sua Malboro.

“ capisco.”

“ entriamo Kurata.” mi stringe la mano e insieme ci incamminiamo.

“ Papà! “
“ oh! Akito corri in cucina!” sento distintamente il signor Hayama in difficoltà... dio spero stia bene.

“ papà che succ...” Akito non termina la frase, che scoppia in una fragorosa risata e capita lo stesso anche a me. La scena che ci si para dinanzi è quella di un uomo alto e distinto, con un grembiulino rosa e un arrosto bollente tra le mani.

“ Kurata le presine” bisbiglia Hayama. Corro verso il piano di cottura della cucina e raccolgo le due presine, velocemente mi avvicino al padre di Akito e tento di aiutarlo, ma ahimè, scivolo su qualcosa di rossastro e viscido ed entrambi cadiamo sul pavimento provocando un tonfo sordo.

Akito continua a ridere divertito, mentre io e suo padre cerchiamo di ricomporci.

“ siete un disastro”

“ perchè diavolo non ci aiuti, invece di star lì a prenderci in giro?!?” chiedo piccata e dolorante.

“ no, è una bella scena... la definirei... indelebile.” incrocia le braccia al petto e sorride sghembo.

“ Akito! Aiutaci! Oh ciao Sana.” dice suo padre, come se solo adesso si fosse accorto della mia presenza.

“ avevo preparato il pranzo, sapendo che akito sarebbe venuto... ma … fare il cuoco non è per me” dice massaggiandosi il capo a mo di scuse.

“ su forza, vi aiuto” Hayama ci rimette in piedi e saluta suo padre con un rapido abbraccio. Vederli così vicini, mi rende felice.

“ vado a comprare del sushi.”

“ grande.” risponde Akito con aria sognante.

“ ti piace il sushi?”

“ non mi dispiace. Vieni Kurata, accendiamo la tv, ci vorrà del tempo” il padre di Akito raccoglie la giacca e ci saluta, mentre noi ci accomodiamo sul grande divano beige posto al centro del salone.

“ ahi!” esclamo sedendomi.

“ ti sei fatta male... lì?” chiede Hayama inarcando un sopracciglio.

“ non fare lo spiritoso!” mi sorride sghembo, poi raccoglie un cuscino e lo posiziona dietro la mia schiena, in modo da lenire il dolore.

“ grazie...” arrosisco e lui mi prende tra le sue braccia. È assurdo come solo poche ore fa le cose andassero così male tra di noi e adesso... adesso è un sogno. Spero che a nessuno venga in mente di svegliarmi.

“ Sono felice tu sia qui.”

“ anche io. Dov'è tua sorella?”

“ non c'è. Di solito, cucina lei... “

“capisco. Bè le parlerò più tardi.” sorrido e Hayama mi passa una mano tra i capelli.

“ Kurata... il ristorante di sushi dista trenta minuti da casa mia.... quindi....” lo guardo con fare interrogativo, poi, la sua mano si insinua tra le mie braccia e con fare languido raggiunge i miei fianchi... oh! Ora so dove vuole arrivare...

“ maiale!!!”

“ non è colpa mia... tu sei bellissima e mia... solo mia” dice per poi esplicitare le sue intenzioni Con un bacio rovente... può fare di me ciò che vuole...io lo amo e sono sua.

 

 

 

POV MADOKA

“Oliver! Apri questa dannata porta! Devo parlarti!” decido di perdonarlo e lui sparisce! Dio, lo prenderei a pugni. Busso ancora alla sua porta, ma non ricevo alcun segno di vita. Sconfitta raccolgo la borsa che avevo lasciato cadere, e quando sto per andare via...

“ scusa cerchi Oliver?” una voce.... la sua voce... oh no! no, no, no, no! Non ho il coraggio ne la forza di voltarmi.

“ ei tu... hai perso la voce?” lascio cadere nuovamente la borsa e mi volto verso la mia interoloqutrice... merda, non mi sbagliavo! È Melissa, ed è in accapatoio. No! No!

“ ciao... Madoka giusto? Oliver è sotto la doccia, gli dico che sei passata?” un tenace pizzicorio avvolge i miei occhi e so cosa sta per accadere, ma non la darò vinta a questa stronza... io non piangerò.

“ no, lascia perdere.” mi rivolgo a lei mostrando sicurezza, mentre ogni parte di me va in pezzi. Devo andarmene da qui... ho le gambe pesanti come il piombo, ma devo farcela.

“ ora vado ciao.” la liquido velocemente e corro via... via lontano da Oliver e da tutto questo dolore.

 

 

 

 

 

HOLA!!! ciao a tutte! Come promesso, eccovi la seconda parte di “misteri”. Spero vivamente che il capitolo non deluda le vostre aspettative e che sia di vostro gradimento. Passando ad altro, voglio augurarvi uno splendido Natale e voglio farlo sulserio, dato che voi state rendendo la mia esperienza in questo forum meravigliosa... non posso fare altro che ringraziarvi e augurarvi tanta gioia e felicità! Felice Natale a tutte, che i vostri sogni e i vostri desideri diventino realtà. Un bacio enorme, Viviana.

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Capitolo 17
*** step 16- lontana ***


POV AKITO

Il mio sguardo è volto verso un meraviglioso tramonto dalle venature dorate e rosee, mai avrei pensato nella vita di arrivare ad apprezzare il sole che, come ogni santo giorno, compie il proprio lavoro... eppure, eccomi qui. Sono qui, avvolto dall'aria fredda e inebriante di dicembre, a godermi il sole che scivola lento tra le onde del mare. Penso a mia madre, a quanto mi manchi sentire la sua sottile risata, a quanto mi manchi osservare i suoi movimenti così fragili e sicuri... eppure, in qualche modo, questo tramonto così caldo e accogliente, di certo in contrasto con il gelo penetrante dell'inverno, mi rassicura, mi rende più vicino a lei di quanto si possa pensare; sono convinto che lei stia bene e che ovunque sia, vegli in modo assiduo sulla mia famiglia.

“Aki...” la sua voce, giunge prima al mio cuore, regalandogli un battito inaspettato,per poi arrivare alle orecchie.

“Kurata.”

“a cosa pensi?”chiede rivolgendomi uno dei suoi incantevoli sorrisi.

“a mia madre. Sai, mi manca, ma sono sereno...” i suoi occhi si addolciscono visibilmente, mi prende la mano e la strofina con cura, come se volesse infodermi coraggio. Da una come biscottino ci si aspetta un monologo sulla vita e la morte, invece, adesso è qui, muta a tenermi la mano e ad osservarmi come se fossi un piccolo cristallo pronto a rompersi in mille pezzettini da un momento all'altro.

“ il gatto ti ha mangiato la lingua?”

“no. So esattamente cosa stai provando... anche io penso che Andrea adesso sia in un posto migliore e sono serena perchè penso sia al sicuro, lontano dal mondo e i suoi dolori” lascia cadere le parole nel vento e una punta di acidità si insinua tra le mie membra. Distolgo lo sguardo e punto nuovamente le mie iridi verso il sole, ormai quasi totalmente calato in questa splendida macchia turchese.

...Andrea. Sono felice che lei sia serena, ma continua a tormentarmi la paura che in qualche modo lei sia ancora innamoata di lui.

“ ei...”

“tu... tu lo ami ancora?”chiedo, cercando di non lasciar trasparire l'orrore nella mia voce di una possibile riposta positiva. Biscottino lascia la mia mano e si avvicina cingendo la mia intera figura, per quanto le è possibile, con entrambe le braccia. Mi lascia una scia di baci leggeri lungo il collo, poi avvicin il suo viso al mio, imponendomi così di guardarla.

“ Akito Hayama... non provare mai, e ribadisco mai, più a pensare che io possa amare qualcun altro. Io amo solo te, sei entrato nella mia vita come un uragano, ti sei impossesato del mio cuore, della mia mente e del mio corpo... Andrea ormai, è solo qualcuno che conoscevo. Gli vorrò bene per il resto della mia vita, ma amo te. Lui non c'è più, è vivo tra i miei ricordi,certo, ma sono legata a lui da un affetto metafisico, difficile da spiegare. Tu sei il mio presente e il mio futuro...lui il mio triste passato.” il suo sguardo è così profondo e sicuro, che mi vien voglia di aprir bocca, ma le parole non si decidono ad uscire. Sono immobile tra le sue promesse inespresse... io sono il suo futuro. Sono il futuro di qualcuno, qualcuno che ama solo me.

Non penso esistano parole per dimostrarle la mia riconoscenza, così mi volta verso la sua esile figura avvolta in un semplice maglioncino color vaniglia, e mentre il sole termina il suo inchino e cede il posto alla notte stellata, io prendo in braccio Kurata e silenziosamente, le comunico la mia promessa d'amore, lei è mia e io l'amerò con tutto me stesso.

Due ore più tardi, dopo esserci amati e aver riso e gioito di tanta serenità, biscottino, cade addormentata tra le mie braccia; osservo i lineamenti così perfetti del suo visino,il mio sguardo cade sulla sua pelle di porcellana e fatico a pensare che lei sia reale e tutta mia. Nel sonno, Kurata mugula qualcosa simile ad un lamento,che non sono in grado di comprendere, perciò, affino l'udito e mi concentro.

“mmm... Kamura perchè?”indispettito, mi avvicino alle sue labbra sperando di aver capito male.

“ perchè...perchè?!?!” quasi lo urla. spazientito e innervosito,la squoto leggermente sperando che non subisca alcun trauma.

“Kurata sveglia! Stai sognando!”ma lei non mi sente, è lontana e imprigionata tra i suoi incubi.

“ Kurata! Ti prego ascoltami!!! devi svegliarti!” stringo più forte le sue esili spalle, sperando che si svegli quanto prima. Improvvisamente apre gli occhi, e da lontano riesco a percepire quanto accellarati siano i battiti del suo cuore.

“cazzo Sana stai bene?”la sua pelle è madida di sudore, le sue pupille dilatate e ha il fiato corto.

“ dio... Akito scusa. Ho avuto un terribile incubo...io....” inaspettatamente, biscottino scoppia in lacrime e si riversa tra le mie braccia, aggrappandosi letteralmente al mio petto.

“ ei... Kurata. Non fare così. Che succede?”

“ oh dio...” continua a singhiozzare e il terrore che sia successo qualcosa, prende il sopravvento. Umi si forma un groppo in gola difficile da mandar giù.

“ Kamura...” dice tra i sospiri mozzati.

“ Sana che significa?” chiedo scostandola leggermente da me per poterla guardare negli occhi.

“Kamura... mi odia...e...” a queste parole, le mie mani iniziano prudere come mai nella vita... la vista mi si offusca e le parole mi si incastrano tra la gola e la lingua.

“... ti ha fatto del male?”chiedo sperando in una risposta negativa.

“ io... no.” dice asciugando ,con il lembo delle lenzuola blu del mio letto, le piccole lacrime che scorrono copiose dai suoi occhi.

“ non mi ha fatto del male, ma c'è qualcosa che non va. Matsui, mi ha detto che Kamura è perfido e... c'entra qualcosa con Andrea... aiutami a capire.”le stringo piano il braccio cercando di infonderle coraggio, poi chino il capo premendo la fronte contro la sua.

“ Kurata... sta tranquilla. Spiegami tutto dall'inizio e insieme troveremo una soluzione”. Mi sorride lievemente e anche io rilasso i muscoli tesi.

“ matsui, alla festa di Rei, mi ha detto delle cose, che tra loro non hanno alcun collegamento... ma … io sto iniziando a pensare che Kamura abbia a che fare con la morte di Andrea.> dice rassegnandosi ai suoi dolorosi tormenti.

“ Kurata come puoi insinuare una cosa del genere?” chiedo in modo scettico. Piccata dalle mie parole, distoglie lo sguardo e punta le sue iridi color nocciola oltre la finestra....

“ quando... quando ero in coma, io ho sentito tutto quello che voi altri avete detto” ammette sospirando. “ sono venuti anche Kmaura e Matsui, sperando così di ottenere pubblicità positiva per la loro immagine; dopo, hanno parlato di un incidente e del fatto che l'abbiano passata liscia. Akito... io penso che abbiano ucciso Andrea. “ sussurra le ultime parole, incredula, come se non fosse stata lei ad averle pronunciate.

“ perchè non me ne hai parlato?”

“ perchè non avevo avanzato un ipotesi come questa... ma nel sogno che ho appena fatto c'era Kamura... e c'era Andrea sull'asfalto.” stringe gli occhi, forse per cacciar via un ricordo doloroso.

“ Kamura mi odia perchè più volte, hanno assegnato a me la parte della protagonista in film molto importanti...”

“ non sarebbe arrivato ad uccidere un uomo per questo...”

“ forse si. O dio Akito... e se fosse così? Se il mio sogno non fosse solo suggestione? Mettendo insieme i tasselli... io...”

“ ok, calma. Non siamo sicuri di nulla.abbiamo bisogno di prove e sopratutto di tenerti al sicuro. Devi parlare di queste tue sensazioni a Occhiali da sole.” mi fissa in modo interrogativo.

“ occhiali da che?”

“ il tuo menager, quello lì con la mercedes.” spiego noncurante.

“ ei!!! Rei... il mio miglior amico, nonché manager, si chiama Rei. Comunque non vorrei coinvolgerlo in un faccenda tanto seria, ne morirebbe.”
“ Sana devi. Sei un'attrice di fama mondiale... se sono arrivati così facilmente ad Andrea, tu sei una preda ancora più semplice da catturare.”

“ oh dio! Che situazione...se Naozumi avesse davvero uccido Andrea... io...”

“ NOI vendicheremo Andrea, sta tranquilla.”

 

 

 

POV MADOKA

fissando le luci dei lampioni riflesse nel Times, mi viene da pensare che per ogni cosa, situazione o persona, esista una realtà altenativa, che mostra le cose un po' sbiadite e meno chiare, ma in modo più efficace. Presa dalle mie riflessioni filosofiche, mi avvicino al fiume, specchiandomi, osservo la mia figura dai contorni sbiaditi, sono io, ma non la Madoka pronta a tutto, sempre solare e disponibile; sono la Madoka riflessiva, la Madoka che vive meglio sola con se stessa. Non ho bisogno di nessuno, non ho bisogno di qualcuno che si occupi di me. Saluto la me riflessa nel fiume e cammino lungo il Tower Bridge; Londra ha un non so che di magico, le sue strade sono intrise di odori e sensazioni ai limiti del reale. Non è difficile immaginare come J.K. Rowling, abbia potuto concepire una storia come quella di Harry Potter. A destarmi da tali pensieri, è il telefono che continua a vibrare nel mio zainetto.

“ pronto?”

“ Madoka! Ciao! Come stai piccola londinese?” Sana. È l'unica persona con cui realmente mi vada di parlare.

“ ciao amica mia! Molto bene grazie... Londra è meravigiosa. Tu... come va con il tuo bel biondino?”

“ bene grazie... lo hai sentito?” ed eccola, la domanda che Sana fatica a rivolgermi ogni santo giorno da due settimane a questa parte. Oliver è morto per me. Non esiste più.

“ no. “ rispondo perentoria.

“ d'ccordo... quando torni?”

“ quando sarò pronta... Sana mi manchi. Cerca di essere felice”
“ anche tu! Torna presto... ti aspettiamo.” chiudo la conversazione e in modo malinconico osservo l'insegna dell'underground che ho di fronte... Sana mi manca, la mia vita a Tokyo sembra così lontana.... ma non posso tornare lì. Non ancora. Non lo sopporterei.

Trascorro l'ora successiva trascinandomi per i marciapiedi di Oxford street, incapace di distogliere lo sguardo dalle splendide vetrine che mi si pongono di fronte; ad un tratto, il telefono prende a vibrarmi nei jeans. Non capisco chi possa essere, visto che con mia madre e con Sana ho già parlato . Incuriosita, estraggo l'apparecchio e fisso incredula il piccolo display “Oliver”. Che faccia tosta! Per settimane nemmeno mi ha cercata, adesso, mi telefona come se nulla fosse.

Una persona normale, con un briciolo di buon senso, si fionderebbe sul tasto rosso evitando di rispndere; ma io, io sono masochista, al punto da volergli rispondere, al punto da voler sentire la sua voce.

“ pronto...”

“ Madoka. Madoka, non riattaccare ti prego ho bisogno di parlarti.” la voce di oliver è concitata e la sua richiesta non ammette risposte di diniego.

“ oliver...”

“ madoka dobbiamo vederci.”
“ non sono a Tokyo” rispondo perentoria

“ e anche se lo fossi, non vorrei incontrarti.”

“ …. d'accordo. Be, ti chiedo scusa... scusa per tutto.” distrutta dalle sue parole, interrompo bruscamente la conversazione. Non ho più voglia di sentire inutili scuse, formulate anche malissimo. Intere settimane di completo mutismo e adesso, mi rivolge una sola ed unica telefonata, il cui senso ancora non è stato capito.

Colta da un improvvisa stanchezza, mi dirigo verso casa; il mio attuale appartamento, si trova a Queensway. È un quartiere decisamente bello, le strade sono ampie, è costeggiato dallo splendido hide park ed è vicinissimo a notting hill. Prima di rientrare, mi concedo la solita sosta al piccolo starbucks, posto proprio accanto alla fermata dell'underground. Adoro questo bar, più degli altri; è piccolo, accogliente e il personale è decisamente cordiale, adoro scambiare quattro chiacchiere con loro prima di terminare la giornata. Entro e mi avvcino al bancone sollevata, in quanto avrò la possibilità di riscaldarmi con una bella bevanda, d'altronde siamo in dicembre e a londra l'inverno è piuttosto rigido.

“ ei, ciao...” mi rivolgo al nuovo ragazzo che è intento a servire un'altra cliente. Non l'ho mai visto prima, probabilmente è stato assunto di recente. Il ragazzo porta un berretto verde e mi riesce difficile ossevare le sue fattezze. Attendo il mio turno, quando la ragazza termina con la propria ordinazione e abbandona il locale, io e il nuovo ragazzo restiamo soli.

“ sei nuovo?” accenno un sorriso, ma lui tiene lo sguardo basso.... come se non potesse sentirmi.

“ io sono Madoka... perdona il mio inglese, ma sono qui solo momentaneamente.” dico sperando di rompere il ghiaccio e di eludere questa sensazione di disagio.

“ ciao.” lo emette in modo quasi impercettibile.

“ come ti chiami?” il ragazzo tentenna per qualche secondo, poi, si decide a togliere il berretto; una cascata di capelli color miele si rovescia sul suo viso, quando poi con le dita scosta qualche ciuffo, il mio cuore ha un sussulto... o meglio fatica a continuare a battere.

Oliver. Oliver è qui, proprio davanti ai miei occhi. Un milione di emozioni mi attraversano il cuore, la mente è offuscata dalla sua immagine... lui è qui, a Londra ed è più bello di quanto ricordassi.

 

 

 

 

e cambieremo il mondo ogni volta che vuoi,

e fermeremo il mondo ogni volta che vuoi.

Perchè non so che dire quando mi guardi così...

.amore senza fine”

 

 

 

 

 

ciao a tutte!!! innanzi tutto, buon 2015! oggi omaggio il grande Pino, che da brava napoletana ho amato e amerò sempre, mi sembrava doveroso omaggiare la sua musica in qualche modo. Poi, ho deciso anche di inserire parte della mia breve esperienza in quel di londra, spero vi piaccia. Passando al capitolo... bè ci sono dei bei grattacapi da risolvere!!! ci aggiorniamo presto vi bacio tutte e grazie per il supporto! Vi adoro! viviana

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Capitolo 18
*** step 17- aria di novità ***


POV SANA

Odio questo posto. Sto seriamente pensando di abbandonare il mondo dello spettacolo, ma non posso; Rei ne uscirebbe distrutto. Non mi va di far star male il mio manager, nonché amico fidato, ma fa male camminare per questi corridoi avendo la sensazione che tutti ti guardino e ti giudichino senza alcun ritegno.

“ Sana è tutto ok?” annuisco, ma l'ansia mi attanaglia il petto come mai nella vita.

“ Dai piccola, sai che a me puoi dire tutto” Rei si volta nella mia direzione e mi sorride. Di colpo, mi blocco e incotro il suo sguardo celato dalle lenti da sole.

“ Rei puoi togliere gli occhiali se preferisci...” annuncio con un filo di voce.

“ non se ne parla! Tanti anni fa, ti ho promesso che non lo avrei fatto... te lo devo” sorrido timidamente e so di dovergli anche io una spiegazione per il mio malumore.

“ ascolta Rei... questi corridoi mi incupiscono... sai da quando ho deciso di lasciare la parte per il film, tutti qui non fanno altro che osservarmi e giudicarmi.” ammetto con un po' di rammarico.

“ so che è difficile Sana, ma vedrai che tra breve un nuovo scandalo attirerà l'attenzione di questi balordi, sta traquilla. Sicura non ci sia dell'altro?” sussulto alla sua domanda così diretta. Rei mi conosce da sempre, conosce ogni sfumatura del mio sguardo... non posso più mentirgli, devo dirgli la verità su Naozumi.

“ Rei... io... Kamura....”

“ Sana! Rei! Che piacere incontrarvi!” mi giunge all'orecchio, una voce conosciuta che da subito mi mette disagio e involontariamente prendo a tremare.

“ Kamura” saluta cortese Rei.

“ hai ottenuto dei nuovi ingaggi cara?” non ho il coraggio di voltarmi, non potrei sopportarlo. Vorrei tanto che Hayama fosse qui.

“ non sono affari tuoi.” dichiaro perentoria

“ ma come? Capita a tutti di dover rinunciare ad una parte... certo il tuo era un ruolo da protagonista... ma vedrai che ne arriveranno altri” avverto il suo sorriso maligno, pur non guardando il suo viso.

“ Sana scusa devo rispondere al telefono” interviene Rei, spezzando l'atmosfera cupa e poco gradevole che avvolge tutti noi.

Rei si allontana, mentre sento i passi di Kamura farsi sempre più vicini e prepotenti. Poggio una mano sul cuore, sperando che smetta di martellarmi nel petto. Ad un tratto avverto il fiato caldo e al profumo di mentolo di Kamura, farsi largo sulla superfice del mio collo.

“ Sembra quasi tu sia spaventata. Non temere piccola, vengo in pace”

“ non chiamarmi piccola!” sbotto voltandomi verso il mio maligno interlocutore.

“ tu... tu. Naozumi tu sapevi di Andrea. Scoprirò cosa hai fatto, e allora, non avrai più unacarriera, né una vita” ringhio ad un passo dal suo viso. Sorride, poi mi prende un braccio e lo stringe sempre più forte, provocandomi un forte dolore.

“ ragazzina... tu non sai con chi hai a che fare! Lascia perdere Kurata, abbandona le tue indagini altrimenti, il tuo bel biondino, non avrà vita facile.”

“ cosa c'entra Akito adesso?” sibilo immersa nel dolore.

“ lui nulla, ma d'altronde anche Andrea...ascolta Kurata, dì solo una parola e tutte le persone a cui tieni, faranno la sua stessa fine” minaccia ad un palmo dal mio naso. Lascia la presa sul mio braccio, si caccia entrambe le mani nelle tasche dei jeans,mi rivolge un sorriso intriso di cattiveria e si allontana velocemente.

Stupita e amareggiata, mi accascio contro la parete massaggiandomi la parte lesa. Lui ha appena ammesso di avere a che fare con la morte di Andrea. Ogni parte di me cade in frantumi.... il mio mondo si sta disfacendo attimo dopo attimo sotto i miei occhi. Se lo denunciassi metterei in pericolo Mama, Akito Rei e tutti gli altri. no. Non posso. Eppure, se non lo facessi, lui la passerebbe liscia. Dio, fa così male. Andrea è morto a causa mia.

“ Sana! O piccola cosa è successo?” tentenno osservando Rei avvicinarsi alla mia figura velocemente.

“ nulla, sto bene. Ho un capogiro. Ti spiacerebbe lasciarmi sola in camerino? Ho bisogno di riposare un attimo” Rei mi osserva perplesso, ma poi decide di acconsentire, bevendosi la stronzata del capogiro. Mi accompagna al camerino e si congeda dicendo di voler andare in infermeria a prendere degli integratori, sorrido e lo ringrazio. Ho bisogno di rimanere sola. Mentre osservoi raggi del sole posarsi candidamente su ogni superfice del piccolo abitacolo, il mio telefono emette una vibrazione... un messaggio < ciao Kurata. Mi manchi. > Hayama. Sorrido timidamente e rispondo alla stessa maniera. Non voglio che Akito si preoccupi, questa faccenda riguarda me e nessun altro.

“ posso entrare?” chiede una voce di donna che non so riconoscere.

“ chi sei?” la porta si apre e appare Matsui nel suo abito firmato.

“ Fuka...”

“ Sana. Perdonami se sono fuggita dalla festa di Sagami, ma non riuscivo...” sibila richiudendo la porta alle sue spalle.

“ Fuka dimmi la verità e prometto di non denunciarti” annuncio scattando in piedi.

“ ecco vedi....non posso dire molto... ma so che Noaozumi fosse molto geloso della tua notorietà, perciò ha pensato di colpirti negli affetti più cari e Andrea...”

“ l'ha ucciso lui?” chiedo a denti stretti cercando di mantenere il controllo.

“ io... io non lo so. Non c'ero.” dice rammaricata la mia ex migliore amica.

“ Fuka cazzo! Ne va della mia vita! Me lo devi” strepito sperando che si decida a tirar fuori qualche informazione in più.

“ io so di dovertelo, ma Sana ragiona.... io non so nulla. Hai un piano per saperne di più?” chiede avvicinandosi

“ non per ora, ma ho intenzione di assumere qualcuno e successivamente di denunciare Kamura” spiego risoluta e tremante allo stesso tempo.

“ è un buon piano... io sono dalla tua. Ti prego, chiamami se avessi bisogno di informazioni.”

“ Fuka... perché diavolo adesso vorresti collaborare con me?”

“ perché lui mi ha ferita... voglio che soffra.” mi rivolge un' ultima occhiata e poi sparisce dietro l'uscio. Adesso, non ho dubbi, Kamura la pagherà.

 

 

POV Oliver

“ Madoka...” mi osserva come se fossi una fottuta star del cinema; è lì, impalata, come se fosse caduta in trans.

“ cosa cazzo... ci fai.... qui?” si decide a chiedere dopo cinque minuti di totale mutismo.

“ viaggio di piacere” dico, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi. La piccoletta, mi si avvicina, poggia entrambe le mani sul banco che ci divide e mi osserva. Cazzo! Madoka ha perso la parola, questa si che è una notizia. Inaspettatamente, solleva un braccio e mi schiaffeggia, come può solo un padre deluso con un figlio.

“ tu sei una merda! Son venuta fin qui per starti lontana cazzo! Ti sei portato a letto quell'arpia di Mel e adesso sei qui... a fare cosa?” chiede ansimando. Dio, è cosi bella, una cascata di capelli corvini le coprono il viso, ma è dannatamente sexy.

“ aspetta... come sai di Melissa?” rinsavisco e mi si forma un groppo in gola difficile da mandar giù.

“ oh santo cielo! L'unica cosa che riesci a dire è questa?!? sulserio?” strepita ferita. Sono inebetito, è vero ho fatto una cazzata ma speravo che nessuno lo sapesse...che sopratutto lei non lo sapesse.

“ cazzo Mad! Io ero ferito, tu non mi avevi dato la possibilità di spiegare e ho... fatto una cazzata. Ma melissa non conta nulla. È stata una scopata.” Madoka mi osserva, mi scruta come se stesse studiando un modo per farmi fuori senza lasciare tracce, poi, raccoglie la sua borsa e aggiunge “ sei un porco schifo. Raccogli le tue cose e torna in Giappone “ perentoria. Non ammette repliche.

“ Mad ti prego... parliamone” quasi la supplico.

“ non chiamarmi così. Devi andare via.” strascica le ultime di parole e mi accorgo che ha inziato a piangere. Merda.

“ ei...” scavalco il bancone e mi avvicino alla sua piccola figura indifesa, cerco di abbracciarla, ma lei si ritrae... dopo un paio di tentativi, però si lascia avvolgere dalle mie braccia.

“ perché?!? perché ci siamo ridotti a questo?” chiede ansante tra le lacrime.

“ perché sono un coglione. Ma ti amo.” le parole mi sfuggono tra le labbra.

“ tu cosa?”

“ ti amo Mad... dammi un'altra possibilità” chiedo dolcemente carezzandole i capelli.

“ ...io...” mi rivolge uno sguardo strano, indecifrabile.

“ ei...”

“ no! Avresti dovuto pensarci prima” mi strattona e si libera dalla mia presa, poi corre via dal locale. Dio che coglione sono stato.

 

 

 

POV Madoka

non posso crederci. Ha detto di amarmi. Oliver... sono così confusa. Lui mi ama, ma è stato a letto con un'altra. Come posso credergli? Come posso lasciare che il mio cuore finisca tra le sue mani?!? Continuo a correre verso casa, ho bisogno di sentirmi al sicuro, lontana da tutto e tutti. Velocemente raccolgo le chiavi dallo zainetto inserisco la chiave giusta nella toppa del portone della mia palazzina e faccio le scale a due a due. Sono stravolta. Ho bisogno di un bagno caldo e di rimettere ordine... Oliver è qui. Oliver è venuto a Londra solo per dirmi di amarmi. È assurdo.

Ma è ancora più assurdo ciò che trovo quando varco la soglia del mio appartamento... palloncini a forma di cuore ovunque, petali di rosa inermi sul pavimento e un grosso striscione che occupa tutta la parete del salottino...” perdonami. Ti amo.”

il mio cuore perde un battito...questo gesto è talmente romantico, che non sono in grado di chiedermi come abbia fatto a conoscere il mio indirizzo e chi possa averlo fatto entrare. Estraggo velocemente il telefono dallo zainetto ai miei piedi e compongo il suo numero.

“ Mad...”

“ tu!!! tu mi hai rovinato la vita! Cosa significa tutto questo? Perché?!?”

“ ti prego Madoka apri il portone si gela qui fuori”
“ dove sei??”
“ sotto la tua palazzina, ti ho rincorso, ma tu ti sei data l'atletica?” chiede con il fiatone. sbuffo sonoramente e corro verso l'ingesso del palazzo. Ancora una volta il mio cuore è costretto a rassegnarsi, perdo ancora un battito o forse due... Oliver è in ginocchio dinanzi a me e nella sua mano destra vi è una scatolina blu di velluto. Merda.

 

 

 

 

POV Akito

Oggi Sana è agli studi e io devo frequentare quello stupido corso sulla gestione della rabbia. Dopo la morte di mia madre, lo psicologo è stato clemente e mi ha concesso qualche settiamana di libertà. Ma adesso sono qui, di nuovo e sempre.

“ Salve Akito”
“dottor Hiroto”

“ come stai? Ti sei ripreso?” chiede compassionevole.

“ bene la ringrazio.” non gli parlerò certo di mia madre. Questo può scordarselo.

“ ti va di condividere qualcosa con noi oggi?” di solito non parlo. Non ho mai detto a nessuno il motivo della mia frequentazione, ma oggi sento il bisogno estremo di parlare... sarà la mancanza di Kurata a farmi questo effetto.

“ si. Due anni fa ho commesso un grave errore. Ho picchiato un uomo, l'ho picchiato forte... io l'ho quasi ucciso” mi si forma un groppo in gola, pensavo di aver superato il dolore e di aver eliminato il disgusto per il mio gesto... ma forse lo avevo solo represso.

Prendo un lungo respiro e continuo il mio racconto “ si è salvato per miracolo e lì per lì non provavo alcun senso di colpa. Avevo bisogno di prendermela con qualcuno. Avevo bisogno di... ho fatto una cazzata e non me lo perdonerò mai.” aggiungo sconfitto.

“ bene signori! Il nostro Akito è in via di guarigione!” annuncia lo psicologo entusiasta.

“ come ?” chiedo frastornato

“ hai ammesso il tuo errore e stai combattendo con i tuoi demoni... stai guardendo Akito”

Sto guarendo. Sarò un uomo migliore... l'uomo che mia madre avrebbe voluto fossi. L'uomo giusto per Kurata. Sto guarendo.

“ grazie “ balbetto

“ non ringraziarmi... deve essere successo qualcosa però... come mai questo cambiamento repentino?” chiede con sospetto il medico

“ Kurata” rispondo con un sorriso ebete sulle labbra. Lei è la mia cura, la mia ragione di vita... cazzo se lo è!

Tutti sorridono ma nessuno aggiunge nulla. La seduta è andata bene.

Un'ora più tardi abbandono l'edificio e raggiungo sereno la mia auto.

“ Akito Hayama?”
“ mmm chi sei?” un uomo nella penombra della sera mi parla come se mi conoscesse.

“ naozumi Kamura. Piacere.” esce dall'ombra e mi fissa con il suo sguardo color dell'oceano

“ che cazzo vuoi da me?” mi pongo sulla difensiva e subito il mio pensiero giunge a biscottino. Che le sia successo qualcosa?

 

 

 

Ciao a tutte!!! chiedo scusa per l'attesa, ma ho molto da studiare, domani ho un esame ma mi sono concessa qualche minuto per terminare il capitolo. Spero sia di vostro gradimento e spero non deluda le vostre aspettative. Grazie, grazie di tutto senza di voi non sarei qui a scrivere. Vi adoro tutte! Viviana

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Capitolo 19
*** Step 18- non ci sei più. ***


POV MADOKA
Osservo la piccola scatolina blu inerme tra le mani di Oliver e il mio cuore perde un battito, o forse due.
"...t-tu mi vuoi?..." Lascio che intuisca il senso delle mie parole, perché non penso di poter terminare la frase. È tutto così dannatamente assurdo. 
Oliver mi guarda con fare interrogativo, poi, come se gli si fosse appena accesa una lampadina simbolica, scatta in piedi e si passa le mano tra i capelli e noto distintamente gli occhi uscirgli dalle orbite.
" oh cazzo! No! Non voglio sposarti, o meglio non adesso..." Si avvicina e mi osserva attentamente scrutando ogni mio gesto
" io ti amo. Ti amo e pensavo che questo anello potesse fartelo capire, ma non ti sto chiedendo di sposarmi... Merda. Sono un buono a nulla" sconsolato scrolla le spalle. Non posso resistere alla sua vulnerabilità, nonostante i suoi errori, si è dato da fare, ha percorso mezzo mondo per raggiungermi e io non posso fare a meno di pensare che ci tenga sulserio a me. Gli devo almeno una speranza, la devo ad entrambi.
Ravvio la mia folta chioma nera e avvicino il mio viso al suo "ti amo anche io e quello che hai fatto è meraviglioso, ma sei stato a letto con Mel e non posso, non posso perdonarlo. Ti prego dammi del tempo" impongo la mia fronte sulla sua alzandomi sulle punte dei piedi, Oliver mi cinge la vita con le sue mani grandi e sospira. " ti aspetterò Madoka, ti aspettavo da una vita e non smetterò adesso." Sorrido e lui mi stringe più forte. Forse il tempo sanerà le ferite, forse il tempo lenirà il dolore e ogni dubbio.
"Resto qui a Londra per altri due giorni dopodiché tornerò in Giappone, se ti vedrò all'aeroporto Allora significherà che mi avrai perdonato" concludendo queste frase, mi lascia un casto bacio sulla fronte e la piccola scatolina blu in una mano. Sta andando via e io non lo fermerò. Ho bisogno di ascoltare il mio cuore.


POV SANA
sono ore che provo a telefonare Akito, ma il suo telefono è costantemente staccato. Un brivido si insinua sotto la mia pelle, proprio come quando Andrea uscì quella mattina... Andrea. Akito non è Andrea, Akito non morirà. Scaccio via i pensieri e ricompongo il suo numero, stavolta suona libero.
" Aki! Dove eri finito? Sono ore che ti cerco!" Lascio che un sospiro di sollievo inondi il mio petto e attendo la sua risposta che tarda ad arrivare
"Aki ci sei?"
" Kurata " finalmente la sua voce
" Kurata... Io... Io non voglio più sentirti. Tra noi è finita non cercarmi più." Sento il silenzio dall'altro capo del telefono e capisco che ha chiuso la comunicazione. Per un istante, non riesco a mettere a fuoco le sue parole, sento il mio corpo come se fosse stato trafitto da un milione di spilli roventi. Hayama è vivo, ma non mi vuole più. La prima parola che mi si formula in mente è "perché?" Perché Akito non vuole più stare con me? Cosa è cambiato ? Ad un tratto,sento il dolore attaccarmi il petto, avverto ogni fibra del mio piegarsi all'umiliazione e alla sofferenza. Hayama...vorrei che madoka fosse qui, vorrei che Oliver fosse qui. Vorrei capire, e invece vado supina sul pavimento sciogliendomi in un mare di lacrime.
Dopo due ore di intenso dolore, la mie sinapsi connettono e finalmente la rabbia prende il posto della tristezza e la curiosità vince la sofferenza. Non può. Non può lasciarmi senza un valido motivo, non può farlo. Ricompongo il suo numero, ma è staccato. Mi fiondo al suo appartamento ma di Hayama non c'è traccia, poi, corro giù per le scale e mi imbatto nell'ultima persona che avrei voluto vedere.
" oh superstar!" Melissa mi fissa e sulle labbra troppo truccate le si dipinge un sorriso maligno
"Levati di mezzo" bofonchio irritata
" cerchi il tuo bello?" Chiede osservandosi le unghie laccate
" levati di mezzo" ripeto stringendo i denti
" be, se vuoi saperlo è nel mio appartamento a fare la doccia, sono uscita per prendere da mangiare". 
Al suono di quelle parole la mia testa inizia a girare vorticosamente e il mio sguardo finisce diritto nel vuoto. Non può essere vero, Hayama non può avermi tradita, non così, non senza motivo. Melissa ride, io invece cado esausta sulle ginocchia e chiudo gli occhi. Voglio sparire, non voglio più sentire dolore... Non posso accettarlo, Akito mi ha lasciata, ma non può essere vero, non così. Sbatto le palpebre un ultima volta e osservo il campus dopo di che chiudo gli occhi e mi chiudo gli occhi e vengo inghiottita dalle mie tenebre.



POV AKITO
" pezzo di merda!" Grido squarciando il silenzio di quella piccola stanza buia in cui sono stato scaraventato e legato dopo essere stato rapito da kamura e i suoi scagnozzi.
" sta zitto ragazzino. La tua rossa ha voluto giocare con il fuoco ed è il caso che bruciate entrambi" i suoi occhi turchesi mi osservano indispettiti, le sue labbra sono tirate in un ghigno
" quando verrà fuori questa storia tu sarai finito, la tua carriera sarà rovinata e tutto tornerà come prima."
Kamura sorride poi aggiunge " può essere, ma caro Hayama, tu hai perso Sana, sei lontano da Tokyo e non sai se rivedrai mai la luce del sole. Lei me starà morendo e tu non sei in una posizione migliore, dunque vincerò Comuqnue." 
" sei solo un verme e quando mi sarò liberato rimpiangerai di essere venuto al mondo" ringhio sporgendomi verso di lui anche se le catene che mi bloccano le braccia  mi stanno lacerando i polsi
" vedremo. Adesso scusami, ma devo telefonare ad una mia amica."
" non farle del male. Uccidimi pure, ma non farle del male" aggiungo in una supplica silenziosa
" troppo tardi." Dice per poi uscire dalla stanza. Il sangue mi arriva diritto al cervello e un'ondata di dolore si infrange sul mio petto. La mia Sana pensa che l'abbia lasciata e io non posso fare niente per tornare da lei. Inizio ad urlare, sbraito e dopo un'ora di intensi lamenti, ricado nel buio, ancora una volta qualcuno mi ha colpito, ancora una volta sono inerme e non posso che arrendermi al dolore.


POV SANA
" l'ho trovata svenuta proprio qui, oh vi prego aiutate la mia amica " una voce lontana si insinua tra i miei pensieri, è la voce di Melissa e quello che sento è odore di alcol.
" signorina Kurata, la stiamo portando giù a fare degli accertamenti si riposi è in ospedale" ospedale... Ospedale... Ospedale?!? Che cosa ci faccio qui? Raccolgo le forze e spalanco gli occhi, ho la gola secca ma provo a deglutire ma con scarsi risultati
" perché sono qui?" Riesco a chiedere con una voce roca e impastata
" è svenuta e ci stiamo accertando che stia bene... La sua amica l'ha portata qui" capisco immediatamente a chi si riferisca e d'improvviso, ricordo anche il motivo per cui sono qui, Hayama mi ha lasciata...chiudo nuovamente gli occhi e  Ricado nel baratro.
" signorina? " una voce dolce e delicata mi risveglia dal torpore dettato dal sonno. Fisso con fare interrogativo la donna che mi è di fronte: è una donna sulla quarantina, bionda con i capelli raccolti sulle spalle
" signorina Kurata, sono la dottoressa Suki. Lei sta bene e ci siamo accertati che la sua amica chiamasse i suoi genitori. Sana, lei è svenuta perché aspetta un bambino." Dice poggiando la sua mano sulla mia e sorridendo debolmente " è incinta". 




#ciao a tutte!!!! Mi scuso per l'immenso ritardo, lo so, faccio pena ma spero che il capitolo vi piaccia ugualmente. La mia vena tragica è sempre li, pronta a sferzare le mie storie con arroganza. :) non odiatemi u.u . Comuqnue vi ringrazio tantissimo, le vostre recensioni sono meravigliose e grazie anche a chi legge silenziosamente la mia storia, vi adoro tutti. Corro a studiare, purtroppo non c'è mai un attimo di pace grazie ancora e a presto! Viviana

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Capitolo 20
*** Step 19- sono qui ***


POV Sana
Un brivido mi corre lungo la schiena e non so spiegarmene il motivo
"sana!" 
" Madoka che diavolo ci fai qui?" Madoka è qui! Accanto a me è tornata a casa e i suoi lunghi capelli corvini sono la cosa più bella che mi sia capitata di vedere negli ultimi cinque giorni. Osservo la mia amica e noto qualcosa di diverso in lei, saranno gli occhi, i capelli o forse, la sua mano intrecciata a quella di Oliver... Un momento,Oliver?!?
" Oliver..."
" ciao Kurata che ti è successo? Siamo venuti subito" incredula mi tengo stretta la preoccupazione che avverto nelle sue parole, ho bisogno di attenzioni ho bisogno dei miei amici.
" non badare a noi, ti spiego dopo..."
" siete tornati insieme ?" Un luminoso sorriso solca le labbra della mia amica e allora capisco che non servono parole, Londra li ha allontanati e poi ha regalato loro un sogno... Forse una vita insieme. Quel turbinio di pensieri mi rimanda inevitabilmente ad Hayama... Hayama quanto mi manca, mi manca come l'aria.
"Sana tesoro stai bene?" Chiede madoka premurosa
" Akito..." Sibilo portandomi una mano al ventre... Aspetto il suo bambino e Hayama mi ha lasciata 
" merda Ol! Sembra in trans aiutami" Oliver fissa la sua donna incapace di spiccicare anche solo una parola 
" hai telefonato ad Akito?"
" si ma quel coglione non risponde... C'è qualcosa sotto" aggiunge il ragazzo della mia amica
" chi vi ha chiamati?" Chiedo in un momento di lucidità
" tua madre e son saltata sul primo aereo" annuisco e volto il mio sguardo oltre la finestra dell'alloggio
" Oliver lasciaci sole un momento per favore" Oliver annuisce, ma prima di lasciare la stanza, mi si avvicina e mi carezza l'addome " tornerà, qui c'è suo figlio e c'è la donna che ama... Cazzo sta tranquilla Kurata" poi si rivolge a madoka " porto le valigie in camera" incredula più che mai fisso la sagoma di Oliver che abbandona la stanza poi rivolgo una sguardo interrogativo a madoka
" vuole essere migliore... E io glielo lascio fare. Ma adesso parliamo di te, in mia assenza tu e Hayama avete rotto, sei rimasta incinta e sei finita all'ospedale... Sei impazzita?"
" be, l'ordine delle cose non è proprio così, ma in sostanza è successo quello che hai detto. Non so cosa fare. Cinque giorni fa ho scoperto di aspettare un figlio e come se la notizia non fosse abbastanza sconvolgente, Akito non è qui per condividerla con me. Merda...è tutto talmente assurdo. Ho provato a telefonargli ma è come se fosse sparito, ho una pessima sensazione a riguardo"
" oh Sana! Tesoro... Capisco sulserio, mi rendo conto di come possa sentirti ma devi mangiare, sei troppo magra e le occhiaie non ti donano." Un timido sorriso mi solca le labbra ma non posso smettere di pensare che sia successo qualcosa ad Akito, che sia strano il modo in cui mi ha lasciata.
" madoka... " mentre cerco di spiegare i miei dubbi alla mia amica, il telefono prende a squillare
" pronto?"
" sana kurata?"
" si sono io ..."
" sono Natsumi, Natsumi Hayama " sussulto e madoka mi stringe la mano
" che succede? "
" Akito è scomparso... Lo hanno rapito Sana" queste parole mi colpiscono in pieno petto come una pallottola rovente 
" lui...cosa lui" non riesco a parlare, o a pensare...Akito , Andrea... Hayama morirà e sarà colpa mia. Un dolore immane si insinua nel mio corpo tra le mie membra e mi divora 
" come sai che è stato rapito?" Chiedo trattenendo le lacrime che minacciano di sgorgarmi dagli occhi
" un tipo ha telefonato qui chiedendo milioni di dollari per un riscatto... All'inizio pensavo si trattasse di uno scherzo, ma poi... Poi" Natsumi non termina la frase e scoppia in lacrime.
" Natsumi parlami"
" oh Sana ho sentito le sue urla... Gli facevano del male" adesso sono io a sciogliermi in lacrime
" quanto ti hanno chiesto ? Pagherò io." 
" sana dieci milioni di dollari" fisso madoka che nel frattempo ha ascoltato tutto. 
" Sana, calmati."
" pagherò io." Dispongo di quella cifra, salverò  io Akito... Ma non posso combattere da sola contro Kamura ho bisogno di aiuto.
" Natsumi tranquilla, ci penso io" dico asciugandomi le lacrime e raccogliendo il mio coraggio
" fa che non mi portino via anche lui... Sono stata una pessima sorella, lo so, ma gli voglio bene" a queste parole sento il cuore martellarmi più forte nel petto, Hayama non è più solo, ha me la sua famiglia e i suoi amici... Voglio che lo sappia. 
" tranquilla" sibilo fissando il volto sconvolto di madoka. Natsumi interrompe la telefonata e io getto via il telefono.
" che facciamo Sana?"
" dobbiamo rintracciare Melissa... So quanto la odi, ma qualcosa mi dice che lei sia al corrente di questa storia."
" come puoi dirlo?"
" fidati di me, kamura è molto potente" scalcio via le lenzuola e raccolgo delle scarpe comode
" sei incinta..." Madoka sibila queste parole e io le stringo la mano. Aspetto un bambino è vero, ma adesso devo assicurarmi che abbia un padre 
" già"
" e come stai?"
" bene... È stato difficile abituarmi all'idea, ma è ancor più difficile stare senza Hayama" dico con voce tremante
" si capisco. Sono con te sorella" sorrido alla mia amica e infilo una felpa sbiadita e trasandata.
" che facciamo?"
" prometti che non ti arrabbierai?" Le chiedo sperando che il mio piano funzioni
" giuro"
" Oliver deve telefonare a melissa e tu dovrai recitare la parte della fidanzata gelosa"
Madoka mi fissa inebetita, poi alza gli occhi al cielo e annuisce
" perfetto adesso chiama Oliver dobbiamo salvare Akito" ogni fibra del mio essere vorrebbe aprire un polveroso librone di ottocento pagine come ogni normale studente, piuttosto che fare questo, ma c'è in ballo la vita dell'uomo che amo e quella di mio figlio.
Due ore più tardi, siamo all'ingresso del campus, dove Oliver ha chiesto a melissa di incontrarlo
" ricordi il piano?" Chiedo ad una madoka visibilmente contrariata
" si" 
" bene...oh eccola" io e madoka siamo immobili dietro alle spesse colonne dell'istituto, mente Oliver va incontro a Melissa
" ciao Oliver"
" mel..."
" cosa vuoi?"
" portarti a cena" 
" ho da fare, e sinceramente non provo interesse per te"
" me lo devi, ho perso madoka a causa tua" melissa si porta le mani alla nuca e poi sbotta in una risata poco femminile
" oh ma fammi il piacere! Sono venuta a letto con te per far ingelosire Akito! Tu nemmeno mi piaci !"
" ora la uccido " bisbiglio avviandomi verso quella dannata strega
" calmati Sana, manderai all'aria il piano" dice Madoka stringendomi la mano
" sta parlando del padre di mio figlio" pronunciando queste parole il mio stomaco va in subbuglio e dei conati si fanno spazio tra le mie membra...
" merda!"
" sana che succ... Oh che schifo!" Madoka si porta una mano alla bocca vedendomi espellere pranzo e cena 
" sana tesoro stai bene ?"
" Akito ..." Chiedo in un lampo di disperazione 
" sei una stronza Melissa!" Ed ecco il segnale, la frase che Oliver avrebbe dovuto pronunciare per poi farci intervenire
" madoka devi farlo da sola io non ce la faccio"
" no! Sana io non posso!"
" puoi! Ti prego fallo per me..." Madoka mi fissa sbigottita, ma poi raccoglie il suo coraggio e si dirige verso Melissa. Senza alcun preavviso le da uno spintone facendole cadere la borsa come avevamo previsto, o forse sperato, Oliver prontamente si china e la raccoglie
" che cavolo succede qui?"
" cerchiamo di scoprire cosa c'entri con Kamura" risponde madoka digrignando i denti e tenendole un piede sull'addome
" kamura l'attore?"
" si quello che vuol fare fuori Akito " Melissa sgrana gli occhi come se non sapesse di cosa stia parlando madoka... Sembra sincera, sembra ...
" Melissa " 
" Kurata?" Inarca un sopracciglio sempre più sconcertata 
" che diavolo succede qui?"
" cosa ti ha detto kamura ?" Chiedo avvicinandomi
" hai una pessima cera attricetta." Madoka coglie l'occasione per darle un nuovo spintone
" ok ok, d'accordo, Kamura voleva rimettersi con te e io con Hayama... Ci siamo conosciuti un paio di anni fa e siamo rimasti in contatto. Ma cosa significa che kamura vuole fare fuori Akito?" Chiede con aria smarrita. Oliver mi guarda come se aspettasse un segno, ma poi le risponde " Kamura ti ha preso in giro, ha rapito Akito per punire Sana... Mel devi dirci dove sono "
Melissa mi guarda e pianta il suo sguardo nel mio come se non sapesse cosa fare.
" io... Loro... Ok. Vi accompagno io da lui, ma non sono sicura di trovarli ancora li" dice mettendosi in piedi. Nel silenzio più assurdo che abbia mai vissuto ci avviciniamo alla sua auto, Oliver si è allontanato per avvisare la polizia... Ci siamo è la resa dei conti. Non sono più la Sana fragile e minuta che fissa il suo riflesso inerme, sono una donna fiera, sarò presto una madre e questo lo devo a lui, a l'unico uomo che non ha mai mollato, al mio Hayama l'unico che mi permette di andare avanti... Respira..." Sana respira sono qui". Le sue parole mi riempiono i pensieri, Akito è ancora vivo lo so, lui non è Andrea.


POV AKITO
" kamura!!!"
" che diavolo vuoi?" Grida dall'altra parte di questo enorme garage. Non riesco più a percepire il tempo, ho gambe e braccia dilaniate dalle catene, il mio cuore si è ridotto in poltiglia non ho più notizie di Kurata ne della mia famiglia... Kamura ha chiesto un riscatto ma io non voglio che Sana sia a rischio.
" cazzo! Se vuoi Uccidimi ma ti prego, metti fine a questo strazio e lascia stare Kurata." Il solo nominarla mi provoca un brivido, dio quanto mi manca... Manca come l'aria..." Respira Akito, sono qui" ... Apro gli occhi ma lei non c'è , c'è solo tanto buio e la risata beffarda di kamura che riecheggia tra le pareti.
" Nao! C'è qualcuno qui e non sono dei nostri!" Una voce femminile avvisa Kamura. Che lo abbiano scoperto? Potrei essere salvo.
" ragazzi slegate il biondino ... Le cose stanno per farsi interessanti." Due paia di grosse braccia mi liberano dalle pesanti catene, ci siamo sto per rivedere la luce.
" cammina patetico idiota!" Uno dei due mi strattona e faccio fatica a tenermi diritto sulle gambe. Una volta fuori , ciò che vedo mi sconvolge ... Kurata, Oliver, madoka e Melissa. I miei occhi rifiutano la luce ma lo scintillio delle lacrime di Kurata mi rende vivo
" allora cara la mia dolce Sana... Ci siamo, ti avevo avvertita... Sei qui per dire addio al tuo biondo?" Kamura sogghigna mentre Kurata si tortura le mani e un'espressione contrita le si dipinge sul volto... Dio quanto è bella.
" sei un bastardo! E tu! Fuka... Tu sei una povera sciocca, mi hai tradita, di nuovo ma stavolta non otterrai nulla, finirai in galera e con te anche Naozumi!" Grida Kurata avvicinandosi ai due. Kamura continua a sorridere, tutto sembra sospeso, sembra che nulla possa accadere, ma poi in pochi secondi la situazione si ribalta e tutto corre veloce. Kurata corre verso di me e si getta tra le mie braccia, mentre Oliver sferra un pugno potente sul volto di kamura
" amore!"
" Kurata"
" guarda come ti hanno ridotto!ma sei ancora qui" dice stringendomi tra le braccia e singhiozzando come una bambina
" ti amo Kurata... E ci sarò per sempre" la bacio come se le fosse l'unica fonte di ossigeno, i suoi capelli lunghi e lisci, le sue labbra morbide e rosse tutto di lei è perfetto... Kurata.... Mentre cerco di riportarla su e guardarla negli occhi dice " aspettiamo un bambino" sto per risponderle ma uno sparo irrompe nel cielo invernale e avvolge in uno strato di ghiaccio le anime di tutti i presenti... No. Non è possibile.






Hola!!!! Sono consapevole di avervi fatto attendere molto, ma a breve avrò l'ultimo esame e quindi devo sgobbare! Dunque spero che non vogliate uccidermi, ma il prossimo è l'ultimo capitolo e anche questa ff sarà conclusa. Ps se mai dovessi fare un'altra giuro sarà solo amore e tanto amore senza follie di alcun tipo e senza elementi troppo strappalacrime :p bacioni a tutti e grazie, grazie davvero! Viviana

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Capitolo 21
*** Step 20- biscottino ***


Pov Sana 

Un anno fa ho perso Andrea. Un anno fa non avrei mai pensato di diventare madre e invece adesso sono qui, sono qui su questo lettino e mi stringo forte le gambe al petto.
" Ehi amica" Madoka entra nella stanza e si poggia al muro bianco come l'albume.
"Ehi" 
" come va?" 
" dovrei essere io a chiederlo a te" mi sorride, ma è un sorriso di circostanza, che non raggiunge i suoi grandi occhi color pece
" sto bene."
" ci sei andata?" Chiedo cautamente 
" si, non è molto lontano da qui" si concede una risatina che non riesco proprio a ricambiare
" Mad... Stai soffrendo, a me puoi dire ogni cosa..."
" zitta Sana smettila! Stai per partorire, quella che soffre sei tu!" Si siede accanto a me e stringe i pugni
" per te c'è speranza...stai per dare alla luce una nuova vita. Per lui no, Oliver è in coma da mesi."
" si risveglierà " la incoraggio
" non credo più ai miracoli." Scende su di noi un silenzio irreale che non lascia scampo.
" ciao" 
" Hayama " Akito entra nella stanza e poggia un borsone su di una poltroncina
" ci ho messo le tue cose, tua madre ci raggiunge tra un po mentre il tizio con gli occhiali da sole tiene alla larga i giornalisti da qui" detto questo mi si avvicina e mi bacia castamente
" siamo ancora qui, siamo fortunati" sussurra sulle mie labbra. Da quando c'è stato l'incontro con Kamura Akito lo ripete ogni giorno come un mantra, come ogni giorno va a trovare Oliver e gli siede di fianco per delle ore.
" bene futuri genitori io vado a prendere un tè." Madoka stringe la mano di Hayama e ci lascia soli.
" Kurata"
" che c'è?"
" ne abbiamo passate tante, troppe e io voglio sposarti" Akito butta lì le parole più importanti che potesse dirmi
" c-cosa?"
" voglio sposarti, ma non posso." Volge le sue splendide iridi ambrate verso la finestra... E capisco. Tutto mi è chiaro.
" Oliver ti farà da testimone. Si sveglierà"
" vorrei tanto crederti" sibila carezzandomi il ventre. Per Akito deve essere difficile, sua madre non è più qui e non lo è nemmeno il suo miglior amico. Rimaniamo in quella posizione fino a quando le doglie iniziano a procurarmi non pochi dolori e arriva mia madre.
" Sana tesoro!"
" mamma! Mio dio ho voglia di spaccare un muro!" Grido vedendola apparire in quella piccola stanzetta.
" non essere sciocca, dopo dovremmo pagarne i danni" ridacchia e si sistema il copricapo a forma di culla che troneggia indisturbato sulla sua testa.
" mamma non è il momento di dire stronzate!" La rimbecco in modo acido
" uuu povero Hayama!" Ride ancora e io mi arrendo sconsolata 
" salve signora Kurata "
" ciao Akito sei sempre più bello" Hayama arrossisce e mia madre continua a ridersela di gusto. povera me. 
Quando Akito imbarazzato ci lascia sole, la mamma mi rassicura e mi stringe forte a se
" andrà bene bambina... Sarai una madre meravigliosa... Saprai insegnare a tua figlia ogni cosa dalla passione alla felicità, dal dolore alla tristezza. Tua figlia è fortunata." Mi si inumidiscono gli occhi e non posso fare a meno di abbracciarla
" ho imparato dalla migliore."



POV AKITO
Vedendo sana con sua madre decido di uscire e lasciarle sole...sto per diventare padre... Dio, un anno fa cambiavo ragazze con la frequenza con cui cambio le t-shirt e oggi sto per diventare padre. Questi mesi sono stati duri...dopo l'incidente Kamura è finito in prigione con l'accusa di omicidio colposo e tentato omicidio...marcirà in carcere. Dovremmo esserne contenti, ma no. Non possiamo. Oliver è disteso in un dannato lettino privo di sensi... Sana ha gestito bene la gravidanza, non sono stato di grande aiuto ma ho fatto il massimo per far si che biscottino stesse bene e che anche la briciola che porta dentro venga alla luce senza difficoltà. Avremo una bambina... Sarò padre di una bambina, ma qui non c'è Oliver a prendermi per il culo e la cosa mi rende triste.
" signor Hayama è ora, la piccola sta per nascere" mi informa l'infermiera, anche se in realtà l'avevo intuito dalle dolci urla di biscottino che hanno appena disintegrato il muro del suono.
" che diamine ci fai qui?!? Eh?!? Andiamo! Se non te ne sei reso conto, io sono su questo lettino per colpa tua e del tuo fascino da bad boy!" Kurata continua a strepitare e infermiere e passanti mi guardano come se fossi uno stupratore
" eri consenziente Kurata quindi datti una calmata, sono qui ti sarò accanto " le intimo avvicinandomi
" oh ma lo avete sentito?!? Mi sarà vicino... meno male! Grazie mille tesoro!" Grida mentre la portano via. 
" figliolo è colpa delle doglie e della paura...vedrai tra un po sarà tutto finito" è la voce di mio padre. Negli ultimi mesi ho passato del tempo anche con i miei sicuri che riusciremo a costruire un rapporto solido.
" ciao papà. E tu come stai queste cose?" Chiedo voltandomi
" tua madre diceva le stesse identiche cose...sembrava appena uscita da un'istituto di igiene mentale" risponde sorridendo. È la prima volta che parla di mia madre... È... È un miracolo.
" deve essere tremendo" sibilo incredulo
" stalle vicino" dice dandomi una pacca affettuosa sulla spalla. È strano vedere mio padre in questo modo, non sono abituato a simili carinerie...forse è felice che stia per diventare nonno, o forse ha capito quanto abbia bisogno di lui e di Natsumi.
" sarai nonno."
" si" risponde trattenendo le lacrime . Ci fissiamo per qualche istante fino a quando Misako rompe la magia del momento
" Hayama devi correre in sala o mia figlia darà ancor di più di matto" saluto al volo entrambi e corro da biscottino.
" respira Kurata"
" vorrei vedere te" 
" ei... Sana respira." Lo ripeto sperando che capisca 
" oh!" Dice poi voltandosi a guardarmi
" respiro..."  
" ti amo biscottino "Mi sorride e sembra che si sia calmata
" biscottino?!?" Domanda stupita. Oh merda le infermiere penseranno che sia uno smidollato senza palle.
" questa me la spieghi dopo!!!"un nuovo urlo squarcia il silenzio ritrovato...Dio adesso ho capito perché lo chiamano travaglio!


POV MADOKA
sono qui in sala d'attesa a 10 metri da me c'è la mia amica che sta partorendo a 20 il mio fidanzato disteso in uno stupido letto. Ogni notte nella mia mente fuggono veloci le immagini della notte in cui mi aveva chiesto di perdonarlo... Dell'anello... Dei suoi occhi. Avrei ucciso kamura con le mie mani se Akito non mi avesse trattenuta... Quel verme marcirà in carcere, ma non mi basta... Mi ha portato via Oliver il mio bellissimo e strampalato Oliver.
" signorina! È nata! " Yuki, l'infermiera con cui ho passato la maggior parte del mio tempo negli ultimi mesi,mi informa che la mia piccola nipotina è venuta al mondo! 
" oh mio dio stanno bene?"
" si tutti bene! Il signor Hayama è al quanto provato, ma credo che lo sia più per le grida della sua ragazza che per la nascita della piccola" ridacchia divertita e io faccio lo stesso
" tra pochi minuti potrà entrare" annuisco e le sorrido. Sono diventata zia! Un lampo di tristezza mi attraversa il cuore... Oliver non potrà dire lo stesso...
" madoka" 
" signora!" La madre di Oliver mi si avvicina e mi prende le mani; ha il viso provato e i capelli raccolti in una crocchia alla meglio... È distrutta.
" ho sentito bene? È nata la piccola?"
" si"
" sono così felice per Akito...adesso la sua vita andrà meglio...molto meglio." Sorride, ma io non riesco a ricambiare
" che ci fa qui?"
" ..."
" cosa è successo?" 
" seguimi cara" mi prende la mano e mi porta verso la stanza che più odio al mondo
" io... Voglio che sia tu a dire a mio figlio che la piccola Hayama è venuta al mondo" trattiene le lacrime e io la stringo forte. È una donna coraggiosa, in questi mesi abbiamo legato molto e mi ha parlato tanto di Oliver e di quanto in realtà fosse un ragazzo dolce e sensibile.
" va cara..." Chiudo gli occhi e prendo un gran respiro, magari sarà inutile, magari nemmeno mi sentirà...ma devo farlo, devo dirglielo. Entro nella stanza e per poco non svengo..
" ciao brutta copia di avril lavigne" sibila il ragazzo disteso in quel piccolo lettino. Oliver è vivo! Oliver è qui! Istintivamente lacrime copiose mi inondano il viso.
" che fai non mi saluti?" Lo fisso attonita mentre le lacrime continuano a rigarmi il volto
" sono...sono mesi che ti aspetto amore mio..." Biascico incredula
" sono qui piccola " al solo sentire quelle parole, mi getto tra le sue braccia e lui mi stringe al suo petto. Non ci credo! Oliver è vivo!
" ei piano! Sono appena risorto! Non penso che qualcuno abbia abbracciato così Cristo  quando è sbucato fuori dopo tre giorni!"
" odio le tue analogie blasfeme"
" lo so ma pensavo ne avessi sentito la mancanza" mi stringe più forte e tutto il dolore scivola via dal mio corpo, come se non ci fosse mai stati. Oliver è ancora qui... Kamura ha perso, la vita ha vinto.
" come stanno quei due bambocci di Kurata e Hayama? Perché non sono qui?"
" sana ha appena partorito... Sei ufficialmente zio" dico asciugandomi le lacrime
" oh dio non dirmi che è una bambina altrimenti dovrò prendere Hayama per il culo a vita " sorrido e gli tiro un piccolo buffetto
" d'accordo hai ragione... Sono zio e questo basta. Sono qui madoka non vado da nessuna parte." .
Credere è l'unica cosa che ci tiene in vita, credere nei sogni, nell'amore, nella religione,in se stessi ...basta credere e ogni cosa può diventare realtà.





#ciaooooo!!!! Lo so, lo so! Non può finire così! Ed infatti care mie tra qualche settimana pubblicherò una OS che farà da epilogo a questa storia. Dunque per ora tutto è bene quel che finisce bene. 
Grazie, grazie a chi ha pazientemente seguito questa storia, grazie a chi l'ha recensito e mi ha dato il sostegno per poterla continuare; grazie a chi l'ha inserita tra le preferite,seguite o ricordate. Grazie a chi solo ha trovato il coraggio di leggerla tutta. Vi adoro sulserio. GRAZIE. Viviana 
P.s. Ci sentiamo presto, questo è solo un arrivederci.



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