30 Day Otp Challenge

di bradorable
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1: Holding hands ***
Capitolo 2: *** Day 2: Cuddling Somewhere ***
Capitolo 3: *** Day 3: Gaming/Watching A Movie ***
Capitolo 4: *** Day 4: On A Date ***
Capitolo 5: *** Day 5: Kissing ***



Capitolo 1
*** Day 1: Holding hands ***


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Prompt #1:

Holding Hands

 

Pairing: Tradley
Rating: verde
Parole: 744


Connor si sta sistemando il basso sulle spalle e James accorda la sua amata chitarra, la Gibson – il suo gioiellino – che ovviamente può toccare solo lui.
C’è eccitazione nell’aria, succede ogni volta prima di iniziare un’esibizione e non importa quante centinaia ne faranno, Brad è sicuro che non si abitueranno mai.
E ne è convinto perché, così come tutti gli altri, si sente ancora lo stesso ragazzo di qualche mese prima, quello che tra una risata e una Coca-Cola, scriveva nella sua veranda canzoni con James, canzoni come
She Was The One o Wild Heart, che ora cantano centinaia di persone.
La musica ha sempre significato tutto per Bradley, ma quando James, quel ragazzo dannatamente attraente per di più, lo aveva contattato per proporgli di formare una band, mai avrebbe pensato di arrivare fino a questo punto.
Non che siano i nuovi One Direction a livello di popolarità, ma i The Vamps nel loro piccolo spaccavano, e anche tanto.
Brad sta praticamente vivendo un sogno ad occhi aperti: le folle di fan che acclamano i loro nomi e le loro canzoni, servizi fotografici, interviste, le giornate passate in studio di registrazione o in giro per il paese, ma se c’è una cosa che più di tutte ha veramente sconvolto la sua vita, quella è stata l’arrivo di Tristan Oliver Vance Evans.

Appena il biondo sfiora i suoi pensieri – solo in modo più spiccato perché andiamo, è praticamente sempre nella sua testa – lo cerca subito con lo sguardo come alla ricerca di aria.
Lo trova a giocare con le sue bacchette e intento con gli altri dello staff a fare quello che più gli riesce meglio, dopo suonare la batteria: far ridere la gente.
Ha come un dono naturale, e su Bradley l’effetto sembra moltiplicato per mille fin dal primo momento, fin dalla prima battuta, in modo quasi imbarazzante.
Si ferma a contemplarlo ed è come se non riuscisse più a respirare correttamente.
Non riesce a fermarsi nemmeno quando Tristan si gira, probabilmente sentendosi osservato, e gli sorride piegando appena la testa di lato.
Lo raggiunge velocemente con poco più di due falcate, e Bradley storce il naso perché non gli è mai piaciuto che avesse le gambe
così più lunghe delle sue nonostante fosse solo di un anno più grande, e si siede accanto a lui su quella panca dove, in teoria – distrazioni permettendo – il riccio dovrebbe aver già accordato la sua chitarra.
«Ciao» lo saluta il biondo, proprio mentre due ragazze dello staff li chiamano e fanno segno di avvicinarsi al palco.
Avrebbero iniziato tra poco meno di due minuti.

Tristan fa per alzarsi ma si blocca quando vede il riccio non aver intenzione di seguirlo.
Brad deglutisce appena e si accorge di essere davvero agitato, perché
diamine, c’è davvero tanto gente là fuori, e le aspettative su di lui sono tante, lo sono sempre.
Un brivido gli percorre la schiena quando i suoi occhi si scontrano con quelli di Tristan, una collisione infinita tra marrone e azzurro, e trova l’aria nascosta da qualche parte nei polmoni per riuscire a parlare.

«Andrà bene?» sussurra insicuro cercando un’ancora di salvezza o qualsiasi tipo di aiuto negli occhi dell’altro. Anche se quell’aiuto in lui lo ha già trovato miriadi di volte.
«Andrà sicuramente bene, sei il cantante migliore che io conosca Bradley» e Dio quanto ama quando lo chiama con il suo nome intero.
E’ talmente intento a perdersi nei suoi occhi azzurri che sente solo dopo la presa sulla sua mano e le dita di Tristan perfettamente intrecciate tra le sue.
Brad sussulta per l’improvviso contatto e la mente gli si svuota.
Niente più urla, niente più band, niente più angoscia. Tristan, solo Tristan.
E’ tutto quello che vede.

Il riccio gli stringe più forte la mano e sorride smagliante come un tacito ringraziamento.
Lo sguardo di Tristan si addolcisce ancora di più, può leggere nei suoi occhi tutto l’amore e la dedizione che prova nei suoi confronti e che il moro non si riesce proprio a spiegare. «E poi siamo noi due, cosa non possiamo affrontare? » e il cuore di Brad si ferma.
L’ha detto in un sussurro, perché il biondo non è solito dire cose del genere e Brad lo sa bene.
Ma Tristan è anche questo, può stupirlo quando meno se lo aspetta. Può incasinargli la testa e liberargliela insieme.
Può confonderlo e farlo sentire sicuro come mai in vita sua.
Sicuro di tutto come lo è in quel momento.

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Capitolo 2
*** Day 2: Cuddling Somewhere ***


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Prompt #2:

Cuddling Somewhere

 

Pairing: Tradley
Rating: verde
Parole: 411


Il tour è la parte migliore del loro lavoro per Brad, perché oltre a girare città e paesi sconosciuti, hanno l’occasione di incontrare i fan, esibirsi per loro e dunque ripagarli in due ore di tutto quello che fanno per la band.
Ma se c’è una cosa che Bradley odia sono i lunghi viaggi.
Vorrebbe poter inventare il teletrasporto così da passare da un posto all’altro in un attimo e non dover stare ore con la nausea.

Come ora mentre, reggendosi la testa con una mano, guarda fuori dal finestrino e cerca di non pensare al senso di vomito che lo ha pervaso dopo due ore ininterrotte di macchina a cantare a squarciagola con gli altri e a rovinare qualunque classico della musica.
Proprio mentre c’è un momento di calma, poiché James sta sistemando i capelli di Connor ed è talmente concentrato da rimanere in totale silenzio, passano per una strada piena di curve e di rotonde e Bradley ora è sicuro, ma proprio
sicuro che sta per vomitare.
Percepisce a malapena il tocco caldo sul suo ginocchio e solo quando sente un «Tutto bene, Bubby?» cerca di girarsi lentamente, e si scontra con il volto di Tristan vicinissimo al suo, incurvato in una smorfia preoccupata.
Lo vede sgranare gli occhi, probabilmente per la sua faccia bianco cadavere, poi lo prende delicatamente per i fianchi, lo trascina più vicino a lui e – con alcune proteste di Brad perché «Tris, non ti voglio vomitare addosso» - gli fa appoggiare la testa sul suo petto.
Tristan lo avvolge con le sue braccia enormi e inizia ad accarezzargli la schiena e Bradley si sente così piccolo in confronto al biondo, ma allo stesso tempo così dannatamente protetto.

«Shh, chiudi gli occhi» gli sussurra e Brad obbedisce.
Si lascia cullare dal battito cardiaco leggermente accelerato di Tristan che segue alla perfezione il suo, e quando pensa che forse è proprio lui a fargli quell’effetto il riccio si sente definitivamente scoppiare il cuore.

«Va molto meglio ora Braddy Bu non è vero?» lo canzona James ridendo, e Bradley sta per rispondere ma «Braddy Bu» ripete Tristan e ridacchia così vicino al suo orecchio da fargli venire i brividi.
Decide di lasciar perdere e beandosi del contatto caldo con il corpo di Tristan, del suo respiro e battito regolare, delle sue carezze, Brad non sente più la nausea e quando il biondo inizia con una mano a giochicchiare con i suoi ricci si addormenta fino a destinazione.

 

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Capitolo 3
*** Day 3: Gaming/Watching A Movie ***


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Prompt #3

Gaming/Watching a movie

 

Paring: Tradley
Rating: Verde
Parole: 647


Il sole è ormai sceso e per Bradley è finita un'altra giornata di lavoro.
Registrare il loro primo album è di sicuro l'esperienza più emozionante a cui il riccio sia mai andato incontro, ma, in quei momenti in cui il sole ha ormai abbandonato il cielo, la stanchezza si fa sentire e Bradley non riesce più a connettere una nota con la sua rispettiva corda di chitarra.
Non vede l'ora di tornare nel van. Perché nel van sa che c'è Tristan che lo sta aspettando, e il riccio riesce solo a pensare a quando si fionderà tra le sue braccia, che sono sinonimo di casa, e tutte le preoccupazioni verranno scacciate dalla sua testa. Anche se è imbarazzante da ammettere, è questo l'effetto che il biondo ha su di lui.
Ma non appena apre la porticina del van, alle sue orecchie non arrivano le voci e gli scherzi di James, Connor e Tristan, come si aspettava, ma solo il silenzio totale se non per una voce metallica proveniente dal televisore.
Sta per fare un passo in avanti, ma subito si blocca davanti all'entrata, così come il suo cuore.
Tristan è sul divanetto, sta guardando Titanic – che novità, è il suo film preferito – ed è talmente bello che, e Bradley è pronto a giurarlo, farebbe invidia agli angeli.
Messo a gambe incrociate sul divano e con il ciuffo biondo leggermente schiacciato sembra un cucciolo, per non parlare delle labbra rosse appena dischiuse e quella ruga che gli attraversa la fronte per la concentrazione, perché non si vuole perdere nemmeno una parola nonostante ormai lo conosca a memoria.
Il riccio si deve trattenere dal saltargli addosso.
Si ritrova sull'entrata, con il cuore come un treno e la bocca semi aperta, e manca solo la bava per completare la figura di ragazzina con le sue prime cotte.
Si riscuote e si avvicina piano, cercando di non spaventarlo.
«Ciao Tris» sussurra.
Il biondo sussulta, poi, quando vede chi ha davanti, non riesce a trattenere un sorriso enorme.
«Sei tornato finalmente, ti stavo aspettando»
«Dove sono gli altri?» chiede sedendosi accanto a lui.
«Sono usciti»
«Perché non sei andato con loro?» gli occhi azzurri, dell'azzurro più puro che c'è, di Tristan si mescolano di nuovo con quelli marroni di Bradley e sorride.
«Perché avevo voglia di stare con te» spiegò facendo una delle sue vocine strane.
Bradley sorride e si lascia guidare dall'istinto di buttarsi su di lui, così che il biondo ride e lo culla tra le braccia, in una stretta quasi morbosa, come a volerlo proteggere da qualunque male.
E lui si sente così protetto, davvero. E' come quando ti arriva una buona notizia per qualcosa che ti preoccupa, è quella sensazione di sollievo e pace con il mondo che ti attanaglia lo stomaco.
Bradley ha la testa appoggiata sul suo petto, e giura che vorrebbe rimanere così per sempre.
Decide di concentrarsi sul film o non avrebbe retto.
Era già arrivato a metà, ma tanto l'aveva visto talmente tante volte che non c'era bisogno di farlo ripartire da capo.
E' nelle scene finali che capisci veramente che non importa quante volte hai visto Titanic, lì non riuscirai mai a non piangere.
Bradley ha gli occhi lucidi e la vista un po' appannata. Alza lo sguardo su Tristan, e vede che anche lui è nella stessa situazione, solo che gli scappano alcune lacrime disobbedienti.
Il riccio ride sotto i baffi e gli pizzica una guancia.
«Non saremo un po' troppo sentimentali?»
«Ma sta zitto» ride anche lui, e scioglie un attimo la presa sul riccio per asciugarsi alcune lacrime.
Bradley alza la testa e gli lascia un piccolo bacio sulla guancia dove ne è appena caduta una, e gli sorride.
E Tristan non può fare a meno di ricambiare il sorriso, perché se prima Titanic gli piaceva, ora è il film che sicuramente ama di più in assoluto.

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Capitolo 4
*** Day 4: On A Date ***


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Prompt #4

On a date

 


Paring: Tradley
Rating: verde
Parole: 988


Tristan sta fissando le mani del riccio che si destreggiano sulle corde della sua adorata chitarra e ne rimane completamente incantato. Non vede nient'altro, solo quelle mani.
E no, non sente nemmeno nient'altro se non la melodia che Bradley sta improvvisando, dolce, forse un po' malinconica. E' bellissima e, diamine, lui ha così tanto talento. 
Tristan non sa nemmeno che parole usare per descriverlo, e quando Brad apre la bocca per cantare, con quella voce maledettamente perfetta che si ritrova, è costretto a guardare altrove o qualcuno avrebbe dovuto chiamare un'ambulanza per il suo povero cuore. Senza contare che il riccio lo sta fissando e quegli occhi sono il suo punto debole da sempre.
Si ritrova a guardare il sole, che sta illuminando quella giornata meravigliosa, e Tristan è contento di aver invitato Brad fuori proprio quel giorno, soprattutto perché aveva deciso di portarlo in spiaggia, che secondo lui era il luogo perfetto per un appuntamento. E sì, Brad si merita le cose fatte bene.
Sono seduti sulla sabbia e Tristan sorride felice mentre Bradley canta il ritornello di Risk It All, e si sente in dovere di sdrammatizzare perché, andiamo, lui è Tristan Evans e non può pensare a cose serie per più di cinque secondi.
«Your ground» inizia a fare i cori alla seconda strofa, con quella voce stupida che fa sempre ridere il moro. Quest'ultimo infatti fa fatica ad andare avanti per le risate.
«It takes more» urla e Bradley non ce la fa più e scoppia definitivamente a ridere smettendo di cantare.
Tristan gli prende la chitarra di mano e la appoggia alla sdraio più vicina – non vuole che si rovini – e poi lo aiuta ad alzarsi mentre ancora si fanno i cori a vicenda con le voci più strane. Si guarda un attimo attorno per assicurarsi che non ci sia nessuno che potrebbe interromperli. Non che gli dia fastidio incontrare fan, anzi, ma quello è il momento che passa con il suo Brad e non vuole assolutamente essere disturbato.
Questo pensiero si intensifica quando il riccio si stringe inaspettatamente a lui e si aggrappa in un abbraccio stretto, che Tristan per un momento fatica a ricambiare perché gli ha completamente mandato in tilt il cervello.
«Tris» sussurra Bradley contro il suo petto.
«Dimmi» risponde, e inizia a giochicchiare con qualche suo riccio come ama fare da quando lo conosce. E' così rilassato.
«A chi arriva ultimo all'acqua!» esclama Brad ridendo e iniziando a correre, prendendo il più grande completamente in contropiede.
«Che?!» esclama infatti, e poi scatta.
Quando arrivano all'acqua Bradley inizia a schizzarlo e a cercare di affogarlo – nonostante Tristan sia molto più grande di lui – per punizione per aver perso la sfida.
«Non provare a bagnarmi i capelli!» dice Tristan ridendo e, approfittando del momento in cui Brad ha abbassato la guardia, lo prende e lo trascina sott'acqua.
E' sempre così tra di loro. Adorano scherzare, che è anche un modo per affrontare tutto ciò che provano da quando si conoscono, almeno per Tristan.
E' tutto così nuovo per lui che è meglio prenderlo alla leggera.
Tristan non sa nemmeno cos'è, dal canto suo, ma sa solo che ogni volta che vede il riccio il suo cuore non regge e pensa solo a quanto può essere bello un essere umano, che ogni volta che ride si bea del suono della sua risata, che ogni volta che si esibiscono gli scoppia il cuore di orgoglio e vorrebbe solo prenderlo e baciarlo davanti a tutti.
Continuano a scherzare e a giocare nell'acqua, mettendo in scena anche alcuni spezzoni di Titanic, fino a quando decidono di uscire.
Il cuore di Tristan si ferma quando nota lo sguardo di Brad insistere su alcune goccioline che stanno attraversando il suo petto.
Istintivamente si affretta a fare una faccia maliziosa ma stupida per scherzare, e Bradley lo imita miseramente per poi scoppiare a ridere.
Si sdraiano insieme sullo stesso lettino e, con una cuffietta per uno, ascoltano la musica mentre aspettano di asciugarsi.
Tristan suona la batteria nell'aria sotto le note delle canzoni, e cerca di ignorare con tutto sé stesso lo sguardo perforante del riccio, che si era fatto improvvisamente serio, a pochi centimetri da lui.
Lo guarda come se fosse la cosa più preziosa per lui. E, beh, è ovvio che Tristan prova le stesse cose.
Si concentra di più sulla sua finta batteria, spostandosi dall'aria ai lati del lettino per fare effettivamente rumore.
Gli sembra quasi di sentire solo il suo cuore rimbombargli nelle orecchie e non la canzone, e se Brad non distoglie lo sguardo
sicuramente sarebbe collassato da un momento all'altro.
Batte sul lettino ancora più forte e inizia a fare lo stupido, ma Bradley non ride, talmente è concentrato a perdersi in quegli occhi trasparenti.
Fino a quando con uno scatto il riccio gli ferma i polsi con una mano, e con l'altra gli gira il volto per baciarlo.
E tutto si ferma.
Tristan impazzisce per i baci di Brad, soprattutto per quelli inaspettati.
In quel momento poteva pure finire il mondo, lui non se ne sarebbe accorto.
«Grazie di avermi portato qui» gli sussurra poi a fior di labbra, e Tristan non risponde.
La verità è che non risponde perché non si ricorda nemmeno più come si fa a parlare.
Ha ancora il cuore a mille quando si ritrova a passeggiare in riva al mare con Brad, e ogni tanto le loro mani si sfiorano.
Ed è più forte di lui fare l'idiota per cercare di nascondere tutto ciò che prova, ma a Brad sembra stare bene.
Continuano a ridere e scherzare del più e del meno, e Tristan si sente libero di essere sé stesso.

Gli avrebbe chiesto di uscire ancora e ancora se solo avessero più tempo, non perché facciano qualcosa di particolarmente interessante, ma semplicemente perché c'è lui, il suo Bradley, e stare con lui è la cosa che più lo rende felice.

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Capitolo 5
*** Day 5: Kissing ***


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Prompt #5

Kissing


 


Paring: Tradley
Rating: Verde
Parole: 707
 

Joe ha il telefono tra le mani e cerca di concentrarsi sul rumore che fa la pagina di twitter quando si aggiorna, così da non perdere la testa per il casino che stanno facendo quei quattro idioti.
Sono proprio come dei bambini quelli, appena il manager gli ha avvisati che quella sera avrebbero fatto una twitcam si sono messi ad urlare e a saltellare in giro.
Sta cercando di rispondere alle domande delle fan, mentre Dean scatta qualche foto e i ragazzi si stanno sistemando sul divano davanti ai due computer, anche loro su twitter con i telefoni intanto che aspettano che la twitcam cominci.
Tristan guarda di sottecchi Brad, seduto con le gambe appoggiate sulle sue, ovvero la loro postazione tipica di quasi tutte le twitcam, e, davvero, non vorrebbe soffermarsi sulle sue labbra e non vorrebbe provare un desiderio impellente di baciarlo.
Sente quasi le mani formicolare per la voglia che ha di stringergli i capelli, soprattutto in quel momento che è così vicino a lui e sta ridendo in modo adorabile per alcuni tweet da parte delle fan.
Joe abbandona il suo telefono in tasca e si avvicina al computer.
Mancano ancora una decina di minuti all'inizio della twitcam, ma è meglio controllare che non ci siano problemi – come al solito – e che tutto funzioni.
«Io lo so cosa fai quando vedi Tristan nudo» ride Brad leggendo un tweet e «se solo sapessero cosa faccio davvero» continua, e il biondo si sforza di ridere insieme a tutti gli altri ma gli manca improvvisamente l'aria e fa fatica a deglutire.
Non ce la fa più.
Proprio in quel momento James e Connor si alzano per andare nell'altra stanza a prendere le chitarre.
Tristan da un'occhiata intorno a vede che Dean segue gli altri due, e Joe è troppo concentrato sul computer per accorgersi di quello che succede.
Così, e chi se ne frega di tutto, prende il volto di Brad tra le mani e posa le labbra sulle sue con urgenza.
Brad sembra sciogliersi completamente sotto il suo tocco, tanto che fa cadere miseramente il telefono sulle gambe.
Tristan sorride nel bacio e il suo cuore si ferma pensando all'effetto che ha sul riccio.
Quest'ultimo porta una mano sulla sua guancia e la accarezza piano, dolcemente, e provoca mille brividi a Tristan che non crede più di poter reggere.
Assapora le labbra di Brad in quel bacio di sole labbra, e ama quel sapore più di qualunque altro.
«Tra poco inizia la twitcam Tris» lo avvisa Brad sussurrando contro le sue labbra, e con quella voce bassa e roca potrebbe aver detto di tutto, Tristan avrebbe sempre capito “baciami, adesso”.
Così lo ignora, gli posa una mano dietro la schiena e lo spinge di più a sé, ricominciando a baciarlo.
Passa l'altra mano tra i ricci del suo ragazzo e sente quella scarica elettrica ormai famigliare attraversargli il corpo.
Sta per avvicinarsi di più e vuole approfondire quel bacio, ma «Siete matti?!» sbraita Joe «io stavo per far partire la twitcam!» e si picchia una mano sulla fronte e ringrazia il cielo di aver prima controllato se fossero tutti pronti.
Brad scoppia a ridere, anche se un po' in imbarazzo, e Tristan lo segue ma si lascia uscire uno “scusa Joey” dai denti, che non aveva proprio voglia di dire.
Lui non doveva scusarsi di niente.

Dopo l'interruzione brusca di quel momento perfetto, Tristan non è ancora soddisfatto e si impegna a non guardare Brad e a non notare quanto sia bello con quella felpa e il cappuccio alzato.
Ma, quando anche gli altri ragazzi arrivano e si mettono ai loro posti sul divano, è Brad a fissare lui e non rende il compito tanto facile.
«Siete pronti?» chiede Joe davanti al computer.
Tristan, James e Connor annuiscono, ma Brad a quanto pare no, perché annulla di nuovo le distanze e lascia un bacio sulle labbra di Tristan, che non riesce a trattenere un sorriso.
«Bradley!» lo richiama il manager, disperato, e gli altri due scoppiano a ridere facendo cori da stadio.
“Problemi tecnici..” scrive Dean su twitter scuotendo leggermente la testa, divertito, mentre le fan si chiedono ancora come sia possibile che i ragazzi siano sempre in ritardo per le twitcam.

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