Turnabout Old Friends

di Sian
(/viewuser.php?uid=85880)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indagine - Prima parte ***
Capitolo 2: *** Indagine - Seconda Parte ***
Capitolo 3: *** Processo - Prima Parte ***
Capitolo 4: *** Indagine - Terza Parte ***
Capitolo 5: *** Processo - Seconda Parte ***



Capitolo 1
*** Indagine - Prima parte ***


Cronologia:

* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016

* Caso 2 PW:AA TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
* Caso FF TURNABOUT OLD FRIENDS - Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017

TURNABOUT OLD FRIENDS

“Allora, di che volevi parlarmi?”
“Perché l’hai fatto?”
Estrasse un tagliacarte
“E-ehi! NO!”
L’uomo finì a terra, accoltellato.
Era un sogno? No...
Impilò 10 bicchieri di caffè vuoti.
Arrivò sulla scena.

7 Dicembre, ore 11:04
Studio legale Wright & Co.

“Questo è lo studio legale dell’avvocato Phoenix Wright?” Entrò senza nemmeno bussare, una ragazzina sui diciassette anni, con i capelli tutti arruffati e con il fiatone, forse per la corsa che aveva appena portato a termine.
“Sì, ma al momento non è qui” Sorrise alla ragazzina. Maya Fey è una ragazza diciassettenne che vuole diventare sensitiva, cioè una di quelle persone che parla con i morti. Attualmente si stava occupando assieme a Phoenix Wright, un avvocato con alle spalle poca esperienza, dello studio legale che una volta era gestito dal mentore dell’avvocato, Mia Fey, la sorella maggiore di Maya. Mia in quel momento non era più lì, era stata uccisa, solo qualche mese prima. Ma ormai il passato non appartiene più a questo mondo.
“..Vorrei parlare con lui allora.” La ragazzina sembrava sconvolta.
“Ciao Maya. Già in piedi?” L’avvocato in blu entrò senza accorgersi della presenza di quella strana ragazza.
“Lei è il signor Wright, non è vero?”
“Sì, sono io..” Il poveretto era ancora addormentato e anche se gli si parlasse della cosa che preferisce al mondo, lui si ostinerebbe a dormire. La mattina era una guerra persa, sin dall’inizio.
“Mi chiamo Eveleen Owen, e vorrei che prendesse le difese del mio fidanzato!” La fanciulla guardò l’avvocato, quasi come per supplicarlo.
(..Owen.. è possibile che sia QUELLA Owen? Dovrebbe avere la mia età.. probabilmente non sarà lei.) Era diventato pensieroso. Sorrise persino prima di tornare a parlare. “Certo, non c’è problema.”
“Grazie mille, Nick!” Sia Maya che Phoenix rimasero leggermente confusi. Come era possibile che conoscesse il soprannome “Nick”? Maya sussultò quando si ricordò di una cosa, successa non molto tempo fa. Arrossì fissando la ragazza. Ora le era tutto chiaro.
A “Nick” non sfuggì il rossore di Maya. “Che ti è preso? Non stai bene?” Si avvicinò per sentirle la febbre.
Maya sussultò ancora di più quando Phoenix la toccò. “Uhm, sì tutto a posto.”
Eveleen iniziò a ridere perché aveva capito cosa era passato per la testa a quella sensitiva. L’avvocato purtroppo non poteva capire le reazioni delle due ragazze, proprio perché lui non era a conoscenza di un fatto: Eveleen e Maya si erano già incontrate una settimana prima.
“..Se lo dici tu. Comunque, non ci hai detto nulla su cos’è successo” Phoenix tornò al discorso precedente.
La ragazza smise di ridere e tornò a preoccuparsi per il suo fidanzato. “Daniel Gray, il mio fidanzato, è stato accusato di omicidio! Io so che lui non farebbe mai una cosa simile... ...Lo hanno accusato di aver ucciso suo fratello...” Le vennero le lacrime agli occhi.
“Lo aiuteremo noi!” Maya si era ripresa come nulla, agitando un pugno in alto.
“Bene allora, andiamo al centro di detenzione”

7 Dicembre, ore 11.38
Centro di detenzione.

“Ahh Nick, squisita la colazione al bar!”
“..Sì. Ora possiamo seriamente occuparci del caso, Maya?” Phoenix alle volte perdeva la speranza che Maya potesse cambiare e diventare più seria nel fare le cose. Infatti aveva supplicato Phoenix e Eveleen, come fanno di solito i bambini piccoli per ottenere qualcosa, fino allo sfinimento, di fare la colazione al bar lì vicino.
“Certo! Ci voleva una buona brioches!” Maya sorrise a Phoenix che quella mattina si pentì di essere uscito dal letto.
“Una sola, eh? Io ne ho contate ben 5. Ingrasserai di sicuro..”
La ragazzina fece la linguaccia. “Tanto paghi tu!” Phoenix rimase sbalordito. Quella fanciulla gli avrebbe causato più problemi di quanto pensasse. I soldi non crescevano di certo sugli alberi. Avrebbe dovuto convincere Maya a non mangiare così tanto, ma si concentrò sul caso, giusto per guadagnare un po’ di soldi. Almeno, così sperava.
“Dan! Ho trovato un avvocato!” Eveleen si diresse verso l’imputato. “Ehi Maya, tu e “Nick” dovreste essere come me e Daniel!” Maya diventò rossa, di nuovo, e si allontanò, mentre Phoenix iniziava a vedere qualcosa nel comportamento di Maya, così, per stare al gioco, si mise a ridere. Questa cosa lo fece pensare alla volta in cui era follemente innamorato di un’assassina. Guardò Maya, nella sua completa innocenza; il suo cuore era puro, e questa volta era assolutamente certo: l’amore non gli avrebbe impedito di vedere nel cuore delle persone, nel vedere la loro semplicità.
La ragazza dai capelli corvini rivolse lo sguardo verso Phoenix e, quando vide che la stava fissando, distolse lo sguardo e fissò il pavimento, incapace di dire qualcosa.
L’avvocato decise di lasciar perdere; le avrebbe parlato in un altro momento. Forse adesso doveva tornare a lavorare. “Salve, mi chiamo Phoenix Wright” Guardò il suo cliente e rimase lì ad osservarlo per pochi secondi. Gli bastò poco per puntargli il dito urlando “Tu sei Daniel Gray! Quello che alle elementari mi ha accusato di aver rubato i 38 dollari di Edgeworth!”.
“Che spasso quei tempi! È ridicolo che ci incontriamo così, dopo tanti anni. Facevamo quarta elementare, vero?” Daniel era un ragazzo dai capelli blu, abbastanza lunghi e a punta ai lati in basso, un ragazzo piuttosto strano che sembrava ricordare Phoenix alle elementari.
Phoenix sembrava quasi odiare Daniel. “Se non ci fosse stato Edgeworth quella volta non mi avrebbe salvato nessuno.”
“A proposito di Edgeworth... Ho sentito che è diventato un procuratore. Sbaglio o voleva diventare un avvocato difensore?” Daniel era confuso. “Oppure è un altro Edgeworth?”
“É lui. Sinceramente... Non lo so nemmeno io. Non me l’ha mai voluto dire” Phoenix rimase pensieroso. Chissà perché aveva fatto quella scelta. Poi gli rimaneva anche il mistero che a metà anno Edgeworth era scomparso.
“Nick, devi interrogare Daniel! Se no come lo vorrai scagionare?!” La giovane Eveleen si arrabbiò con l’avvocato perché era da quasi un quarto d’ora che non stavano facendo assolutamente nulla, senza contare mezz’ora al bar.
“Mh.” Guardò verso Maya un’ultima volta e poi tornò a lui. “Ehi, ma chi ha detto che avrei difeso Daniel?!”
“Tu. Prima di venire qui.” Eveleen alzò le spalle.
“..Sta volta non ho scampo eh?” Phoenix guardò il ragazzo. Ormai quella faccenda era chiusa. Tanto valeva difenderlo. “Bene Daniel. Dimmi un po’ cos’è successo...”
“..Hanno ucciso mio fratello gemello Lunick e qualcuno ha cercato di incastrarmi.” Il ragazzo abbassò il capo. “Anche se nutrivo un odio verso mio fratello, io non sarei mai stato capace di ucciderlo...”
“In che senso odiavi tuo fratello?”
“Lui era sempre il migliore, il preferito dei miei genitori. Io non venivo mai ascoltato così ho iniziato ad odiarlo. Poi quando mio padre ha scelto Lunick come capo dell’agenzia... Mi sono sentito quasi come tradito.” Guardò verso Eveleen, la sua dolce metà, che era lì ad ascoltare. Voleva che lei non sentisse nulla. Quella discussione poteva metterlo in cattiva luce, ma lui non era così e non voleva che Eveleen se ne andasse.
“Dan... Io sono sicura che Lunick ti voleva bene!” Gli sorrise come nessuno avrebbe mai fatto. Un sorriso puro, senza rimorsi. Il ragazzo si sentì quasi come se venisse coccolato dolcemente. Gli mancava un po’ di affetto familiare.
L’avvocato li guardò: sentiva che tra i due c’era un legame di sincerità e fiducia. Nessuno dei due avrebbe commesso un passo falso nella loro relazione. E questo lo poteva semplicemente dedurre osservandoli. Si chiese anche se fosse l’ora di mettersi d’impegno anche nell’ambito dell’amore e cercare una donna che stese al suo fianco; e forse l’aveva già trovata, ma era difficile per lui rendersene conto. La guardò, ancora rossa in viso. Non capiva se faceva davvero sul serio. Gli strappò un sorrisetto dalle labbra: era di certo ancora una bambina, fragile e insicura. In questo momento aveva solo bisogno di qualcuno che le stia vicino, qualcuno di cui fidarsi, qualcuno che possa ricoprire il posto della sua sorella defunta. E quel qualcuno era più vicino di quanto Maya pensasse.
“..Daniel, se non ti dispiace vorrei sapere tutto quello che sai” Phoenix sapeva che era un tasto debole, soprattutto se si trattava di una persona cara.
“Ok.. Ti dirò tutto ciò che so. Lunick è stato accoltellato nel suo ufficio e.. hanno trovato il tagliacarte nella mia sciarpa. Inoltre anche le mie impronte digitali e quelle di Charlotte. Il tagliacarte era quello che usavo per aprire le lettere che ogni tanto arrivavano. Era Charlotte a passarmi sia le lettere sia il tagliacarte. Poi hanno scoperto il mio astio verso Lunick. E così mi hanno messo le manette ai polsi... Lei crede in me, vero?” Daniel cercava la fiducia in qualcuno che lo potesse aiutare.
A Phoenix tornarono in mente le parole che gli diceva sempre Mia: “Il dovere di ogni avvocato è credere nell’innocenza del cliente.”
Daniel si sentì rassicurato. “Grazie.”
“È tutto quello che sai sul caso?” Phoenix era già pronto ad andare ad indagare personalmente.
“Beh... Ci sarebbe un’altra cosa. Ho sentito il detective parlare di un testimone oculare, che è la stessa persona che ha scoperto il cadavere. Mi chiedo se Charlotte si sia sognata tutto...”
“La stessa persona che ha lasciato le impronte digitali sul tagliacarte?”
“Sì, si occupa dei clienti. Secondo me dovresti andare direttamente in agenzia... Io non so molto.”
“Potresti parlarmi dell’agenzia?”
“Innanzitutto ecco l’indirizzo.” Daniel scrisse a Phoenix l’indirizzo dell’agenzia e gli spiegò come arrivare. “Si chiama Delfino Immobiliare, ed è una agenzia immobiliare. Lunick era il capo dell’agenzia mentre io ero il vice. Poi abbiamo 3 dipendenti di cui una è Charlotte. Le altre due sono Carla Stand, che è la nostra segretaria, e Erin Owen, che si occupa delle cose tecnologiche.”
“Erin Owen... Non dirmi che è QUELLA Erin Owen!” Phoenix guardò il vecchio compagno di scuola.
“Invece è proprio lei. È addirittura più strana di quando eravamo insieme alle elementari!”
“...State parlando male della mia sorellona?!” Eveleen fulminò con lo sguardo sia l’avvocato che il fidanzato.
“É tua sorella?!” Phoenix squadrò bene Eveleen e in effetti ci assomigliava davvero molto a quella peste di Erin.
“Sì. C’è qualche problema? Lo so che è alquanto strana ma lo stesso si può dire di voi!” Eveleen li guardò seriamente.
“Stai tranquillo. Non è come te la ricordi. Non farà brutti scherzi”
“Lo spero per la sua incolumità. Se la prendeva con me per ogni minima cosa alle elementari. E poi non mi lasciava in pace.. Mi perseguitava! Persino alle medie e alle superiori! Per fortuna dopo se n’è andata” Phoenix si ricordava ogni singolo scherzo che Erin gli aveva fatto, a partire dal primo giorno delle elementari!
Eveleen guardò severamente Phoenix. Non permetteva a nessuno, nemmeno a Daniel, di prendere in giro Erin.
“Nick, forza andiamo sul luogo del delitto!” Maya si era ripresa dall’imbarazzo ed era tornata come sempre energica. Ma l’ultima volta quando si trovò sulla scena del crimine si azzittì di colpo: forse le ricordava Mia.
“Vengo anche io con voi.” Eveleen li seguì salutando Daniel. Gli sorrise e poi raggiunse gli altri due che già non sapevano più dove andare. L’orientamento per entrambi era qualcosa di sconosciuto.
“Ma... Volete andare a piedi fino all’agenzia? Ma voi siete matti! È lontanissima da qui!” Eveleen voleva chiamare un taxi.
“Maya vuole smaltire le 5 brioche che si è mangiata prima...” Phoenix la guardò sconsolato.

...To be continued

Profili:

 photo 6.png

Phoenix Wright
Anni: 24

Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...



 photo 5.png

Maya Fey
Anni: 17

Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.



 photo 7.png

Miles Edgeworth
Anni: 23

Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.



 photo Eveleenp4.png

Eveleen Owen
Anni: 17

Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.



 photo Daniel.png

Daniel Gray
Anni: 24

Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.



Registro Processuale:

 photo lawyerbadge.png

Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.



 photo knife2.png

L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.



 photo dirtyscarf.png

La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.




Note dell'autore:
Ripropongo una nuova versione della fan fiction "Software Omicidio" che era stata già riproposta in "Phoenix Wright Ace Attorney Memories". Ci ho lavorato a lungo e finalmente ho trovato quello che volevo.
Spero che il primo capitolo vi abbia interessati!
Sono accettate tutte le recensioni! Positive o negative, ma anche quelle corte, giusto per farmi sapere che siete interessati.
Il nuovo capitolo vi attende la prima settimana di ogni mese.
Questa fan fiction farà parte di una futura serie con molti altri casi interessanti. Mi farà piacere se tutti voi che mi seguirete in questa fan fiction continuerete a seguirmi anche nei prossimi casi!
Al prossimo aggiornamento,
Sian :3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Indagine - Seconda Parte ***


Cronologia:

* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016
* Caso 2 PW:AA TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
Caso FF TURNABOUT OLD FRIENDS - Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017

 
TURNABOUT OLD FRIENDS
 
7 Dicembre, ore 14:06
Agenzia Delfino Immobiliare
 
“Nick... La prossima volta prendiamo un taxi... E non andiamo a mangiare? Ho fame!” Maya per tutta la strada continuava a lamentarsi di ogni cosa.
“Ma hai mangiato nemmeno 3 ore fa!” A quel ritmo il portafogli di Phoenix sarebbe rimasto all’asciutto.
“Salve.” Una signora dai capelli rossi tinti e con degli occhiali si avvicinò ai tre. “Sono spiacente ma in questo momento l’agenzia non è aperta.”
“Carla, sono di nuovo io! Sempre formale tu?” Eveleen la salutò come se fosse una sua parente.
“Oh, ciao Eveleen. Loro chi sono? Tuoi amici? Non puoi portarli qui a giocare, lo sai bene, purtroppo..”
Phoenix si guardò: sembrava davvero un ragazzino dell’età di Maya? Eppure pensava di essersi vestito adeguatamente per la sua professione.
Eveleen scoppiò a ridere: “Lo so bene Carla ma”
Fu interrotta da Phoenix che non voleva proprio starsene zitto e essere spacciato per un ragazzino. “Scusi, mi chiamo Phoenix Wright. Lei è Maya Fey e siamo gli avvocati difensori di Daniel Gray”
La signora lo guardò bene: “Giovanotto, si vesta in modo adatto. Non mi sembra che un completo blu elettrico si addica a un avvocato.”
Phoenix la fissò: perché non trovava da dire anche a Maya? I suoi vestiti erano più bizzarri dei suoi.
“Nick, ha ragione!” Maya annuì.
“Perché, tu no?”
“Dimentichi che sono solo la tua assistente!” Maya gli sorrise e dopo lasciò cadere la discussione curiosando qua e là.
“Siete davvero una bella coppia.” Carla notò che entrambi erano diventati rossi come pomodori, soprattutto Maya che voleva quasi scappare via, di nuovo.
“Veramente siamo solo colleghi” Phoenix ridacchiò cercando di dimenticare ciò che Carla aveva appena detto. Maya era ancora troppo piccola e immatura. Ma forse era per quello che la trovava molto simpatica.
Eveleen rise davvero divertita. La faccia della sua amica le faceva davvero ridere. Carla aveva fatto centro.
“Come già detto siamo qui per investigare sul caso d’omicidio, possiamo perlustrare la scena anche noi?” Phoenix cambiò discorso.
“Certo, tornate qui quando avete finito. L’ufficio chiude alle 18.00” Carla sorrise “Eveleen, fagli strada”
“Ok”
 
7 Dicembre, ore 14:19
Studio di Lunick
 
“Ecco, qui è dove si è svolta la scena del crimine” Eveleen guardò la sagoma del corpo di Lunick segnata dal nastro della polizia. Stava a metà sul tavolino delle caramelle e per terra, sul tappeto c’era del sangue.
“Ci sono delle caramelle per terra... Può essere un segno di una colluttazione?” Phoenix osservò più da vicino le caramelle assicurandosi di non toccarle.
“Non si sbaglia, amico” Una voce quasi stupida commentò l’osservazione di Phoenix, e quest’ultimo sapeva bene di chi si trattava: era il Detective Dick Gumshoe, con il suo solito impermeabile sudicio.
“Salve, detective. Anche questa volta lavoreremo insieme?”
“Non credo proprio. Non vi dirò nemmeno una piccola informazione” Sbuffò Gumshoe.
“Davvero...? Non è per niente un bravo detective allora” Maya lo guardò, doveva riuscire a strappare di bocca qualche dettaglio.
“Sì.” Affermò convinto ma poi si demoralizzò “Dite che non sono bravo?”
“Per essere bravo deve aiutare le persone che si trovano in difficoltà detective!” Continuò Maya “e noi ci troviamo in difficoltà ora”
“Quindi per essere bravo devo aiutarvi?” Era un po’ esitante “Ok, avete il mio aiuto”
Maya esultò nel suo piccolo spazio senza farsi notare dal detective. “Ha l’autopsia della vittima?”
“Certo!” Gumshoe porse il foglio all’avvocato che ne fece una copia.
“Lunick Gray, 24. Ora del decesso: tra le 9 e le 10. Accoltellato al cuore, morte istantanea. Il corpo presentava delle ferite sulla testa e sulle braccia. Trovato tra metà tavolino e disteso per terra. Attorno c’erano le caramelle che c’erano sul tavolino. La scena del crimine si è presentata confusa nella metà dell’ufficio tra l’entrata dal corridoio e dallo studio di Daniel.” Phoenix finì di leggere e poi staccò il viso dal foglio e scrutò in giro. “Quindi la vittima e l’assassino hanno avuto una colluttazione.”
Maya si azzittì osservando quell’ufficio pieno di agenti della polizia, era somigliante a quando ritrovò Mia sotto la finestra. Phoenix si accorse che Maya era diventata strana e le si avvicinò. Sapeva benissimo che cosa le passasse per la testa. La guardò, voleva fare qualcosa per tirarla su di morale, ma cosa?
Intanto Eveleen stava cercando Erin, ma della sorella non c’era traccia. “Oh, ciao Charlotte” sorrise all’impiegata.
“..Ciao” Salutò freddamente e poi se ne andò vicino ad uno dei poliziotti velocemente tanto che Eveleen non riuscì a chiederle nemmeno se sapesse dove fosse finita Erin. Tornò assieme a Maya e l’avvocato e vide che la sua amica era giù di morale, e non capiva che cosa la rendesse triste.
Maya si accorse che sia Phoenix sia Eveleen avevano notato che si era rattristata. Cercò di non darlo a vedere e riprese il buon umore. “Nick, quindi tutte le prove portano a Daniel... Cosa facciamo?”
Phoenix era pensieroso. C’era qualcosa che non quadrava ma non riusciva a focalizzarlo. “Eveleen, conosci Charlotte?”
“Sì, ma siccome odia mia sorella non mi rivolge mai la parola” Spiegò la ragazza. “Inoltre adesso sembra impegnata” Rivolse lo sguardo verso Gumshoe che le stava parlando.
“Capisco. Tua sorella dov’è invece?” Sulla scena del crimine non c’era nient’altro da esaminare, quindi ora doveva occuparsi dei testimoni.
“Non viviamo assieme, e in ufficio non c’è. Potrebbe essere uscita a mangiare vista l’ora. O anche sotto interrogatorio. Non ne ho idea” Sembrava quasi dispiaciuta. “Potremmo parlare a Carla!”
“Ottima idea, magari riusciamo ad ottenere qualche informazione in più!”
 
7 Dicembre, ore 14:36
Agenzia Delfino Immobiliare
 
“Andate già via?” Carla era ancora alla sua postazione di lavoro.
“No, volevamo chiederle delle informazioni” Spiegò l’avvocato.
“Ah, sì certo! Chiedetemi tutto quello di cui avete bisogno” La segretaria era veramente disponibile. Phoenix pensò che faceva parte della sua natura per quel lavoro.
“Che cos’ha fatto questa mattina appena arrivata qui?”
“Sono entrata alle 8:00 e ho timbrato il cartellino alle 8:02. Ho aspettato Lunick e Daniel prima di aprire ufficialmente, alle 9:00, l’agenzia. Loro sono arrivati alle 8:25 e hanno timbrato subito il cartellino per poi ritirarsi nei propri studi. Se volete saperlo Daniel era un po’ teso stamattina. Poi alle 8:40 è arrivata Charlotte e abbiamo parlato assieme. Poi è andata a lavorare. Invece Erin è arrivata alle 9:30 dirigendosi subito in cucina ma ha timbrato il cartellino alle 9:37. Dopo è tornata in cucina. Dopo... Charlotte ha urlato e siamo corsi tutti nello studio di Lunick, dove l’abbiamo trovato morto. Ho chiamato subito l’ambulanza e la polizia” Carla mostrò a Phoenix l’elenco degli orari in cui tutti i dipendenti hanno timbrato il cartellino. Gli mostrò anche il cartellino.
Quando, finalmente, Carla finì di raccontare la mattinata dal suo punto di vista, Eveleen diventò pensierosa. “Ha detto che Daniel era teso? Può essere perché alle 10:00 dovevamo scegliere la casa dove stare quando ci sposeremo.”
“Hai solo 17 anni e pensi già a queste cose?” Maya ammirava un po’ questa ragazza. Almeno lei era riuscita a sistemarsi.
“Sì, io e Daniel ci sposeremo. Ma Nick deve salvarlo!”
“Certo, lascia fare a me. Signora Stand, gli altri dipendenti come sembravano alla scoperta del corpo?”
“Vediamo... Charlotte sembrava davvero spaventata e dispiaciuta. Daniel era confuso mentre Erin... non trasmetteva nessuna emozione” Carla pensò a quella mattina dopo che erano arrivati tutti sul luogo.
“Mia sorella non ha fatto niente!” Eveleen partì già sulla difensiva.
“No, non ho detto che è stata Erin... D’altronde le prove conducono a Daniel-”
“Daniel è innocente!” Eveleen alzò la voce nei confronti di Carla che era a disagio.
“Sì, non intendevo dire quello...”
“Signora Stand, lei pensa che sia stato Daniel?” Phoenix credeva fermamente in Daniel.
“Beh... Sì. Lunick mi raccontava spesso che a casa avevano dei litigi. Inoltre sarebbe stato l’unico a passare senza farsi vedere da nessuno.”
“Perché?” Phoenix non capiva.
“Solo dallo studio di Daniel si passa per una porta che collega allo studio di Lunick senza uscire dal corridoio. Proprio come dice questa mappa dello studio.” Carla mostrò la mappa a Phoenix.
“Perché crede che l’assassino non possa essere entrato direttamente dalla porta principale?”
“Semplice, non ho sentito nessuno chiudere la porta dell’ufficio.”
A Phoenix si illuminò il pensiero: “Lei che cosa stava facendo esattamente prima che Charlotte urlasse?”
“Stavo leggendo questa rivista” Mostrò la rivista che era sulla sua scrivania.
(Una rivista di fumetti? Non credevo che i fumetti li leggessero anche gli adulti...)
“Finalmente!” Esultò Eveleen. “Hai letto la trama di quel manga? Erin è fissata... Cosa posso fare? Parla solo di quello ormai!” Eveleen guardò sconsolata Carla.
“Che cosa legge Erin?” Maya si avvicinò “Ma quello è Road Racer GIRI! L’ho letto tutto l’anno scorso! Ora stanno facendo l’anime in TV!” Era felice che anche qualcun altro conoscesse le sue passioni, a parte Phoenix che da più o meno un mese aveva iniziato a guardare il Samurai d’Acciaio sotto comando di Maya, ormai era una abitudine quotidiana prima di andare a casa.
“Anche tu?” Eveleen sospirò.
“Non ti piace?” Maya era un po’ delusa dalla reazione di Eveleen.
“Non è che non mi piace... Io lo trovo noioso. Invece Erin ne è entusiasta.” Eveleen non capiva nemmeno l’entusiasmo di Maya.
(Erin che legge fumetti, è rimasta ancora indietro...) “Scusate se vi interrompo, io stavo interrogando Carla, se non vi dispiace.”
“Oh, sì, scusami per aver ostacolato le tue indagini! Vediamo di liberare Daniel!” Agitò le braccia in alto assieme a Maya.
“Signora Stand, quindi lei non ha tenuto d’occhio il corridoio e non ha sentito nessun tipo di rumore, giusto?”
“Esatto” Confermò la segretaria.
“Potrebbe dichiararmelo su foglio con la sua firma?” Phoenix non sapeva se gli fosse risultata utile quest’informazione, ma con Edgeworth in giro non si poteva abbassare la guardia.
“Certo, giovanotto!” Così Phoenix ricevette la dichiarazione di Carla.
Mentre Carla dichiarava quello che aveva fatto, Phoenix notò una tazza di ceramica sul bancone della signora Stand. Aveva il rossetto e la signora non lo portava. Era strano: ”Mi scusi, è sua quella tazza?”
“No, è di Charlotte. L’ha appoggiata qui sta mattina mentre parlavamo.” Spiegò Carla.
Phoenix annuì: “Ho capito, grazie per il tempo che ci ha dato”
“Di nulla”
Poco dopo il detective Gumshoe chiese di interrogare di nuovo Carla.
“Detective, avete finito con la signorina Charlotte?” Gli chiese Phoenix prima che andasse via.
“Sì, amico!” Come annunciato arrivò Charlotte che si era preparata per uscire dall’agenzia.
“Signorina, volevamo sentire anche lei”
“Uhm, scusatemi ma oggi ho il permesso firmato da Lunick per poter uscire prima. Ho delle cose da fare”
Phoenix la squadrò: ma Lunick era morto! “Mi scusi ma Lunick è morto...”
“L’ho fatto fare stamattina prima che morisse. Ora se vuole scusarmi.” Charlotte uscì timbrando il cartellino con l’ora d’uscita: le 15 del pomeriggio.
“Chissà cos’ha da fare così urgentemente da non poterci dire cos’ha visto.” Phoenix era un po’ preoccupato. Ancora non sapeva cosa doveva aspettarsi da Charlotte.
“Potremmo chiedere qualcosa a Erin!” Propose Maya.
“Non sappiamo dove sia sparita...” Le ricordò Eveleen.
“Allora penso che le nostre indagini finiscano qui. Senza il testimone oculare e senza aver ascoltato Erin riguardo il fatto che non fosse sorpresa.”
 
7 Dicembre, ore 15:51
Studio legale Wright & co.
 
“Dan...” Eveleen sembrava un po’ giù di morale. Quando avrebbe potuto riabbracciarlo?
“Domani è il giorno in cui vi potrete riabbracciare, ve lo prometto!” Phoenix le sorrise.
“Nick... Io sono preoccupata” Maya non sembrava che stesse bene.
“Come mai?”
“Insomma, non abbiamo parlato con Charlotte che se n’è andata senza dirci cos’ha visto. Non sappiamo che fine abbia fatto Erin, la quale non era sorpresa alla vista di Lunick. E in più non sappiamo cosa aspettarci da Edgeworth. Non credo sia una buona situazione. Non penso ci sia qualcosa che possa giocare a nostro favore” Maya era veramente dispiaciuta. Avrebbe voluto così tanto parlare con Charlotte e con Erin.
“Maya, il dovere di ogni avvocato è credere nel proprio cliente, fino alla fine. Non scordarlo!” Phoenix la rassicurò.
“Già! Nick riuscirà a salvare Dan!” Eveleen rimontò il sorriso.
Maya annuì. “Avete ragione! Domani riusciremo a vincere!”
Eveleen tornò a casa mentre Maya e Phoenix avrebbero passato un pomeriggio intenso a organizzarsi per il processo.
E così, dopo si rilassarono con l’episodio serale del Samurai d’Acciaio. Ma Phoenix preferiva quasi lavorare piuttosto che stare lì costretto a guardare una cosa che non gli piaceva minimamente.
 
To be Continued...
 
 

Profili:

 photo 

6.png

Phoenix Wright
Anni: 24

Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...



 photo 

5.png

Maya Fey
Anni: 17

Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.



 photo 

7.png

Miles Edgeworth
Anni: 23

Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.



 

photo Eveleenp4.png

Eveleen Owen
Anni: 17

Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.



 

photo Daniel4.png

Daniel Gray
Anni: 24

Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.



 photo Senzanome.png

Dick Gumshoe
Anni: 30

Il detective a capo delle indagini



 photo 

Carla3.png

Carla Stand
Anni: 32

Segretaria dell’agenzia. È molto disponibile.



 

photo Charlotte2.png

Charlotte Gaillard
Anni: 22

Dipendente dell’agenzia. Ha un accento francese.



Registro Processuale:

 photo 

lawyerbadge.png

Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.



 photo knife2.png

L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.



 photo dirtyscarf.png

La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.



 photo 

coronorreport.png

L’autopsia di Lunick Gray del 7 Dicembre 2016*



 photo cardlist.png

Il foglio degli orari d’arrivo e d’uscita datati 7 Dicembre dei dipendenti dell’agenzia Delfino Immobiliare*



 photo 

en_clearance_card.gif

Il cartellino di cui ogni dipendente è dotato e deve registrarlo ad ogni entrata o uscita dall’agenzia



 photo 

photograph.png

La planimetria dell’agenzia Delfino Immobiliare*



 photo newspaper.png

La rivista che stava leggendo Carla Stand al momento del delitto*



 photo envelope.png

Dichiarazione di Carla Stand su ciò che ha sentito al momento del delitto.*



 photo teacup.png

Tazzina trovata sul banco di Carla. Appartiene a Charlotte. Ha un segno di rossetto.



* Lunick Gray, 24. Ora del decesso: tra le 9 e le 10. Accoltellato al cuore, morte istantanea. Il corpo presentava delle ferite sulla testa e sulle braccia. Trovato tra metà tavolino e disteso per terra. Attorno c'erano le caramelle che erano sul tavolino.
 
* Carla Stand: 8:02 
   Lunick Gray: 8:25
   Daniel Gray: 8:26
   Charlotte Gaillard: 8:43
   Erin Owen: 9:37
 
*
 photo Mappa.png
 
* Parla di fumetti. Carla, al momento del delitto stava leggendo l'articolo riguardante il manga di Fukuda Shinta, Road Racer GIRI. A quanto pare Erin è molto interessata a questa serie.
 
* Dichiara che seppur non abbia prestato attenzione al corridoio, è sicura di non aver sentito alcun rumore di porte che venivano chiuse. Perciò crede sia stato l'imputato ad aver ucciso la vittima passando dalla porta che collega i loro
uffici.
 
 
Note dell'Autore:
Ecco finalmente la seconda parte delle indagini. Spero vi sia piaciuta anche questa parte. Il prossimo capitolo sarà il processo!
In questo capitolo devo citare Road Racer GIRI. Innanzitutto NON è di mia invenzione. Per chi non lo sapesse è un anime nel manga/anime di Bakuman. Il mangaka è Fukuda Shinta. Se volete saperne di più leggete o guardate Bakuman. Questa mia citazione è solo informativa sulla personalità di Erin, non serve conoscere approfonditamente il manga.
Ho deciso di anticipare le uscite di ogni capitolo perché l'attesa di 1 mese è probabilmente troppo. Penso quindi d'ora in poi di pubblicare un capitolo ogni primo del mese e uno a metà mese. Il caso è già finito, ma devo lavorare ancora su alcuni dettagli e soprattutto vorrei finire anche gli spin-off di questo caso prima della fine della pubblicazione. Non so ancora se farli uscire come capitolo extra in questa fan fiction o crearne una apposita. Gradirei sapere la vostra opinione!
Come al solito, gradisco qualsiasi tipo di commento: positivo, negativo o neutro; recensioni brevi accettate, mi interessa sapere se la storia vi piace!
Al prossimo capitolo,
Sian :3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Processo - Prima Parte ***


Cronologia:

* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016
* Caso 2 PW:AA TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
Caso FF TURNABOUT OLD FRIENDS - Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017

 
TURNABOUT OLD FRIENDS
 

8 Dicembre, ore 9:52
Tribunale distrettuale,
Sala imputati n°3


Era finalmente arrivato il giorno del processo e Daniel era teso. Aveva saputo che non avevano molte prove a suo favore.
“Non preoccuparti, Nick ti aiuterà!” Maya gli sorrise.
“Esatto!” Sorrise anche Eveleen.
“Un avvocato deve sempre sorridere” Anche Phoenix cercò di sdrammatizzare la situazione, anche se non era di certo da prendere sotto gamba.
“Signori, il processo sta per iniziare” Avvertì l’usciere.
“Bene, andiamo a difendere Daniel!” Entrarono nella sala udienze, dove si tenevano i processi.

8 Dicembre, ore 10:00
Tribunale distrettuale,

Sala udienze n°1

“La corte si riunisce per il processo di Daniel Gray” Annunciò il giudice. “La difesa e l’accusa sono pronte?”
“La difesa è pronta, Vostro Onore” Phoenix affermò con sicurezza. In realtà non era molto preparato.
“L’accusa è pronta, Vostro Onore” Dall’altra parte c’era Miles Edgeworth, un procuratore spietato. Phoenix si era sempre domandato perché fosse sparito e soprattutto perché fosse diventato procuratore.
“La vostra dichiarazione di apertura, procuratore”
“La vittima, Lunick Gray, è stata uccisa ieri mattina. L’imputato è Daniel Gray, il fratello gemello della vittima. I dettagli li spiegherà meglio il detective incaricato delle indagini.” Era molto fermo e serio, sembrava quasi essersi dimenticato di Daniel Gray, o forse cercava di nascondere la vecchia conoscenza.
Il detective si presentò al banco dei testimoni.
“Dichiari nome e professione”
“Dick Gumshoe, detective a capo delle indagini” Si presentò.
“Bene, ci dia i dettagli di questo caso.”
Testimonianza - I dettagli del caso
Lunick Gray è morto tra le 9 e le 10 nel suo ufficio. Possiamo affermare che sia morto subito. La vittima è stata accoltellata con questo tagliacarte. Presenta le impronte di Daniel Gray. È stato trovato nella sciarpa dell’imputato. Per questo abbiamo arrestato l’imputato
Il detective mostrò le prove: l’autopsia della vittima, il tagliacarte e la sciarpa.
“Signor Wright, il suo contro-interrogatorio” Disse il giudice.
Contro-interrogatorio - I dettagli del caso
“Presenta le impronte di Daniel Gray”
Obiezione!” Gridò Phoenix al detective puntandogli il dito contro. “L’affermazione non è esatta”
“Si spieghi signor Wright” Il giudice non capiva.
“Sul tagliacarte ci sono le impronte dell’imputato...” Fece una pausa “E di Charlotte Gaillard!
Obiezione!” Edgeworth tese il braccio e mosse il dito indice in modo negativo per fermare l’avvocato. “Questo fatto non spiega assolutamente nulla! Il tagliacarte è stato trovato nella sciarpa dell’imputato.”
Obiezione! Con quest’informazione l’imputato può essere stato incastrato!”
Obiezione!” Edgeworth scosse le spalle “Questo tagliacarte appartiene all’imputato, e quando arrivano le lettere... è proprio la signorina Gaillard a passargli il tagliacarte. Le impronte della signorina erano già presenti sul tagliacarte!”
(Accidenti! Me n’ero dimenticato! ...Un momento!)
“Ha qualcos’altro da aggiungere signor Wright?” Il giudice stava per dichiarare la fine del contro-interrogatorio.
“Vorrei continuare, se è possibile.”
Per questo abbiamo arrestato l’imputato
Obiezione!” Nessuno capiva le intenzioni dell’avvocato. “Mi sono appena ricordato che l’imputato mi aveva detto che l’avete arrestato perché avete scoperto il suo astio per la vittima.”
“Wright... Ti stai scavando la fossa da solo?” Edgeworth sorrise.
“Ugh...” Phoenix non ci aveva pensato. Non avrebbe dovuto toccare il tasto del movente di Daniel, che era indelebile.
“Nick, non perdiamoci d’animo!” Maya incoraggiò l’avvocato.
“L’imputato odiava la vittima?” Il giudice era sempre più convinto.
“Sì. Detective Gumshoe, spieghi questo fatto.” Edgeworth aveva già programmato tutto.
“Certo!”
Testimonianza - Il movente
L’imputato odiava suo fratello. Infatti Lunick era sempre preferito dai loro genitori. Questo fece arrabbiare Daniel. Poi la goccia che fece traboccare il vaso fu il fatto che Lunick diventò capo dell’agenzia. Abbiamo un testimone che può confermarci il brutto rapporto tra i due. E così finì in questo brutto modo... Anche qui abbiamo un testimone che ha visto tutto.
“...” Phoenix era senza parole. Non c’era nulla che potesse aiutarlo!
“Ci sono due testimoni?!” Purtroppo il giudice si stava convincendo che Daniel fosse colpevole.
“Sì, Carla Stand e Charlotte Gaillard” Edgeworth spiegò. “Vorrei chiamare a testimoniare la signora Stand”
“Signor Wright, ha qualche obiezione?”
(Non ho contro-interrogato su questi fatti ma non credo ci sia nulla da dire...)
“No, nessuna obiezione” Acconsentì Phoenix. Fremeva di voler sapere che cosa avesse visto Charlotte.
“Chiamo per prima la signora Stand” Edgeworth era piuttosto calmo. Stava andando tutto secondo le sue indagini. Ma non secondo la verità, quella verità che Phoenix cercava. “Dichiari nome e professione”
“Carla Stand, segretaria all’agenzia Delfino Immobiliare”
“Lei può confermarci l’odio di Daniel nei confronti di Lunick?” Chiese Edgeworth.
Testimonianza - L’odio
Lunick mi parlava spesso. Mi diceva che litigava con suo fratello. La ragione era la gelosia di Daniel. Ma Lunick mi diceva che gli voleva bene lo stesso. Daniel invece... era accecato dalla gelosia
“Bene, signor Wright, a lei” Dichiarò il giudice
“Subito, Vostro Onore.”
Contro-interrogatorio - L’odio
La ragione era la gelosia di Daniel
Un attimo!” Batté le mani sul banco “Per che cos’era geloso Daniel?”
Edgeworth scosse il capo “Quante volte dovremo dirti che Lunick era il capo dell’agenzia e che era il preferito?”
“L’accusa ha ragione.”
“Ugh...”
Daniel invece... era accecato dalla gelosia
Un attimo!” Batté ancora le mani sul banco. Ma non disse nulla. Stava pensando.
“Nick?” Maya sembrava perplessa.
Phoenix aveva uno sguardo serio. Dopo pochi secondi iniziò a parlare: “E se... Per tutto questo tempo avessimo scambiato Daniel per Lunick? Sono gemelli!”
Tutti si azzittirono. Si stava arrampicando sugli specchi.
“Phoenix, ma cosa stai dicendo?” Daniel era basito.
“Mi vuoi dire che non so più riconoscere il mio ragazzo?!” Eveleen sembrava invece piuttosto arrabbiata per i bluff dell’avvocato.
“Wright, arrenditi. Daniel è l’assassino!” Edgeworth era quasi pronto a chiamare Charlotte.
Ma Eveleen lo fulminò con lo sguardo: “Daniel non è un assassino! E lui voleva bene a suo fratello... Anche se lo odiava! Pure io voglio bene a mia sorella!”
“Eveleen, stai al tuo posto...” Phoenix la supplicò di calmarsi.
Il giudice batté il martelletto: “Signorina, non intralci il processo. Se lo farà di nuovo... La dovrò far uscire dall’aula.”
Eveleen tornò al suo posto.
Edgeworth fece una smorfia: “Mph... Direi che abbiamo visto abbastanza bluff. Vorrei chiamare il mio prossimo testimone e concludere il processo”
Obiezione!” Mancavano ancora dei dettagli. “Signora Stand, vorrei sentire cos’ha da dire sul giorno del delitto, prima di procedere al prossimo testimone”
“L’accusa è d’accordo?” Chiese il giudice
“Sarà altro tempo sprecato. Non ho nulla da dire.” Edgeworth era preparato anche per quest’evenienza.
Testimonianza - Il giorno del delitto
Quel giorno non avevamo appuntamenti, tranne quello con Eveleen alle 10. Non avevo molto da fare. Intorno alle 9.40 stavo guardando verso il corridoio. Erano tutti nei propri uffici. Non ho visto nessuno, per questo credo che Daniel sia l’assassino. Era l’unico che potesse passare inosservato usando la porta che collega i due uffici.
“Proceda con il contro-interrogatorio, signor Wright”
Contro-interrogatorio - Il giorno del delitto
Intorno alle 9.40 stavo guardando verso il corridoio
Obiezione!” Phoenix sorrise, finalmente aveva trovato una contraddizione! “Stava veramente guardando verso il corridoio?”
“Dove vuole arrivare signor Wright?” Chiese il giudice.
Phoenix mostrò trionfante la dichiarazione di Carla del giorno precedente, allora i suoi presentimenti erano giusti: sarebbe servita veramente una dichiarazione. “Ieri mi ha confermato, con questa dichiarazione, che lei non stava per niente guardando verso il corridoio!” Puntò il dito verso la testimone.
Carla guardò Edgeworth e poi rispose: “Sono stata ingannata... Dai miei ricordi...”
“Si spieghi”
“Io in realtà non stavo guardando, stavo leggendo. Ma non ho sentito nessuno aprire o chiudere delle porte dal corridoio. Per questo mi sono convinta di non aver visto nessuno.”
“Sì, questo me l’ha detto ieri...”
“Quindi signor Wright? Questa risposta cambia qualcosa?” Chiese il giudice
Phoenix rimase pensieroso. “Cambia che qualcuno potrebbe essere passato dalla porta del corridoio, siccome la signora Stand non stava prestando attenzione.”
Obiezione!” Edgeworth fermò il trionfo di Phoenix. “La testimone afferma che non ha sentito aprire o chiudere nessuna porta del corridoio! Questo prova che l’unica porta che poteva essere usata è quella che collega l’ufficio di Daniel a quello di Lunick. E in quel momento l’unico a poter passare di lì era proprio Daniel!”
Obiezione! Non sappiamo se al momento del delitto la porta dell’ufficio di Lunick che da sul corridoio era aperta! Se avessimo quest’informazione non potremo più escludere la porta che da sul corridoio!”
Edgeworth lo fissò. “Hai qualche prova a riguardo?”
“Ehhmm... No, purtroppo” La contraddizione di Phoenix non portò a nulla di nuovo.
“Bene, se la difesa ha finito con il contro-interrogatorio vorrei passare alla testimone che ha assistito al delitto.”
Phoenix voleva sollevare un obiezione, ma sapeva che non c’era niente da obiettare senza prove. Ora toccava a Charlotte. Cos’ha visto quel giorno? Di sicuro c’era qualcosa di strano. Ma la scomparsa di Erin lo rendeva ancora più preoccupato.
“Nessuna obiezione da parte della difesa. Proceda pure” Il giudice acconsentì.
“Grazie, Vostro Onore” La testimone salì sul banco dei testimoni. “Nome e professione”
“Charlotte Gaillard, dipendente dell’agenzia Delfino Immobiliare.”
“Lei ha assistito al delitto, vero?” Edgeworth sorrise, aveva quasi vinto.
“Sì. È stata una scena orribile...”
“La prego di testimoniare i fatti che ha visto” Il giudice, come Phoenix, fremeva di sapere che cosa aveva visto.
Testimonianza - Cos’ho visto
Ero nella cucina dell’agenzia, quando ad un certo punto ho visto Daniel tenere in mano il tagliacarte. Ho continuato a guardare finché non ho visto che Lunick venne accoltellato. Ho visto Lunick cadere per terra sul tavolino... E poi Daniel tornarsene nel suo studio
Contro-interrogatorio - Cos’ho visto
Ero nella cucina dell’agenzia, quando ad un certo punto ho visto Daniel tenere in mano il tagliacarte.
Un attimo!” Phoenix guardò la testimone con uno sguardo serio. “Ha visto tutto ciò dalla cucina, giusto? Quindi afferma che... La porta che dava sul corridoio era aperta al momento del delitto!”
“Sì, da lì ho visto l’imputato e poi la vittima.”
“No, non credo lei abbia visto l’imputato. Lei ha sempre visto la vittima.” Phoenix stava cercando di sviare l’accusa di Daniel provando dei semplici bluff. “In realtà quello armato era Lunick! Poi l’assassino... Deve avergli preso il tagliacarte e l’ha ucciso!”
“Le prove, Wright” A rovinare tutto c’era Edgeworth dall’altra parte dell’aula.
“Ugh...” Sbuffò. “Ma abbiamo provato che la porta era aperta. Per me questo è un grande dettaglio. Vorrei che venisse aggiunto alle prove.”
“Concordo.” Il giudice eseguì.
Ho continuato a guardare finché non ho visto che Lunick venne accoltellato.
Un attimo! Quindi lei non ha visto direttamente Daniel?” Phoenix rimase pensieroso.
“Uhmm... No, la fessura nella porta era piccola.” Ammise Charlotte.
“Capisco”
(Quindi non ha visto il momento preciso...)
Ho visto Lunick cadere per terra sul tavolino...
Un attimo! Dov’è caduta la vittima?”
“A metà tra il tavolino e il pavimento” Charlotte non capiva: cosa stava cercando l’avvocato? Stava solamente perdendo tempo? Stava aspettando l’illuminazione dall’alto?
Phoenix non disse più nulla.
(Perché non riesco a trovare nulla?)
“Nick, penso che Charlotte stia mentendo... D’altronde non ha mai visto Lunick e Daniel assieme... Può aver pensato che Lunick fosse Daniel” A Maya non era dispiaciuto il bluff di Phoenix.
“Ma non abbiamo prove, Maya” E Phoenix aveva ragione, purtroppo.
“Io direi di riprovarci.” Maya strinse i pugni. “Sbaglio o se non facciamo niente è finito il processo? Dobbiamo resistere fino all’ultimo Nick!” E Maya aveva ragione su questo.
“Giusto” Phoenix annuì, pronto ad affrontare il processo. “Signorina Charlotte... è davvero sicura di aver visto Daniel, e non Lunick? Come ha detto lei la fessura era piccola.”
“Beh” Charlotte stava per rispondere ma Edgeworth la fermò.
Obiezione! L’accusa non tollera che la difesa esponga delle tesi senza delle prove.”
Obiezione! Vorrei sentire una risposta da parte della testimone!” Phoenix non si arrese
Obiezione! Secondo la tua teoria la testimone avrebbe visto Lunick cadere morto... E poi uscire dallo studio? È impossibile!” Edgeworth aveva tutto dalla sua parte.
Non rispose niente. Non sapeva più cosa dire.
“Penso che la difesa abbia finito questo contro-interrogatorio.” Annunciò Edgeworth.
Phoenix lo guardò. Che cosa stava cercando di fare? Mettere fine al processo? Non poteva permetterselo. Ma non riusciva a risolvere il problema che si era presentato.
“Tuttavia, vorrei aggiungere un’ulteriore testimonianza della signorina Charlotte. C’è una cosa che mi ha colpito molto su quello che è successo dopo.” Davvero Edgeworth stava allungando il processo più del dovuto? Phoenix non ci credeva. Ma sicuramente non sarebbe stato niente di buono, conoscendolo.
“Testimone, ci parli di quando si è recata nello studio di Lunick.”
Testimonianza - Dopo l’omicidio
Sono subito andata nello studio, per vedere se Lunick fosse veramente morto. Purtroppo il tagliacarte rimasto nel petto, gli aveva colpito il cuore... Urlai e tutti accorsero nello studio. Carla chiamò subito l’ambulanza e la polizia. Daniel invece era stupito, ovviamente mentiva. E poi... Erin non esprimeva nessuna emozione.
“Che cosa vuol dire che non esprimeva nessuna emozione? Chiunque avrebbe avuto qualsiasi tipo di reazione ad un omicidio!” Il giudice era sorpreso da questa nuova informazione sulle reazioni dei vari dipendenti.
(Qui si mette male se non faccio qualcosa!)
“Signor Wright, il suo contro-interrogatorio”
Contro-interrogatorio - Dopo l’omicidio
Purtroppo il tagliacarte rimasto nel petto, gli aveva colpito il cuore...
Obiezione!” Finalmente si era contraddetta! Sperò che quella contraddizione portasse a qualche fatto. “Per capire credo le basti questa domanda... Dov’è stato trovato il tagliacarte signorina?”
“Nella sciarpa di Daniel.” Affermò con sicurezza. E subito dopo capì. “M-mi sono confusa. Non sono abituata a vedere cadaveri...”
“Comprensibile...” Il giudice sembrava d’accordo con la testimone.
“No...” Phoenix mormorò tra sé e sé. Com’era possibile che qualunque cosa trovasse non servisse a niente? Guardò Edgeworth che sorrideva soddisfatto della risposta della sua testimone. Non si arrese, doveva continuare, a testa alta.
Daniel invece era stupito, ovviamente mentiva.
Un attimo! Non può dire ovviamente mentiva, non ci sono prove!” Phoenix fissò la testimone.
“Wright, lei ha visto Daniel accoltellare Lunick. Mi sembra più che un buon motivo per una deduzione così elementare” Edgeworth bloccava qualsiasi tentativo di Phoenix.
“Nick, su questo gli do ragione, purtroppo.” Maya sospirò.
“No... Daniel non ha commesso nessun omicidio, quindi questa frase non ha senso!” Continuò Phoenix.
“Le prove, Wright” Edgeworth scosse il capo.
“Nick, ha ragione di nuovo”
(Smettila di dargli ragione... Proverò qualcos’altro allora)
Erin non esprimeva nessuna emozione
Un attimo! Perché Erin era impassibile?” Phoenix sapeva che era meglio non chiederlo, ma era più forte di lui chiarire questa situazione di Erin che lo preoccupava.
“...Non lo so.” Ammise Charlotte.
“Ha qualche idea del perché?” Phoenix non voleva mollare.
“L’unico motivo logico deve essere per forza che... Lei ha partecipato all’omicidio.” Charlotte ci pensò. “Sì, dev’essere per forza così.”
“C-COOSA?!” Non solo non riusciva a salvare Daniel, ora anche Erin era tirata dentro. Certo, la situazione di Erin non era una delle migliori.
(Dov’è Erin? Se ora venisse accusata... Non ci sarebbero prove per scagionarla. E soprattutto la sua scomparsa potrebbe essere usata contro di lei. Dove diamine è sparita?)
Phoenix rivolse lo sguardo al procuratore. Una cosa non quadrava: non stava andando secondo i suoi piani. Infatti anche lui era sconvolto. “Testimone! Sta accusando Erin Owen per questo delitto?!” Edgeworth era molto scosso, ma poi si riprese subito senza problemi, probabilmente gli sarà venuto in mente un piano, che non modificasse il verdetto di colpevolezza nei confronti di Daniel.
“Signorina, ci sta dicendo che ci può essere un complice per questo omicidio?”
“Sì, è l’unica cosa che possa spiegare la sua reazione alla vista del corpo di Lunick...”
Nell’aula del tribunale erano tutti scossi. “Com’è possibile?” “Non è vero” “Lo sapevo”
“Silenzio!!” Il giudice batté il martelletto.
“Un attimo!” Eveleen si presentò di nuovo sul banco dei testimoni. “Mia sorella è innocente!”
Obiezione! La testimone ci ha fornito una grande spiegazione, Erin non era stupita perché ha partecipato al delitto!” Affermò Edgeworth.
Obiezione! Non ci sono prove!” Phoenix lo bloccò subito, come lui aveva fatto precedentemente.
“Obiezione accolta.” Il giudice era d’accordo con la difesa, per una volta.
“La difesa chiede ulteriore tempo per le indagini”
Obiezione! L’accusa ritiene che ci siano abbastanza prove per concludere il processo.” Edgeworth voleva porre fine al processo subito.
“Obiezione respinta. Con le prove presenti non sono in grado di esprimere il mio giudizio. Vorrei che l’accusa e la difesa approfondiscano le indagini. La corte si aggiorna domani mattina.” Il giudice batté il martelletto concludendo la prima parte del processo di Daniel.


To be continued...

Profili:

 photo 

6.png

Phoenix Wright
Anni: 24

Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...



 photo 

5.png

Maya Fey
Anni: 17

Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.



 photo 

7.png

Miles Edgeworth
Anni: 23

Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.



 

photo Eveleenp4.png

Eveleen Owen
Anni: 17

Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.



 

photo Daniel4.png

Daniel Gray
Anni: 24

Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.



 photo Senzanome.png

Dick Gumshoe
Anni: 30

Il detective a capo delle indagini



 photo 

Carla3.png

Carla Stand
Anni: 32

Segretaria dell’agenzia. È molto disponibile.



 

photo Charlotte2.png

Charlotte Gaillard
Anni: 22

Dipendente dell’agenzia. Ha un accento francese.



Registro Processuale:

 photo 

lawyerbadge.png

Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.



 photo knife2.png

L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.



 photo dirtyscarf.png

La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.



 photo 

coronorreport.png

L’autopsia di Lunick Gray del 7 Dicembre 2016*



 photo cardlist.png

Il foglio degli orari d’arrivo e d’uscita datati 7 Dicembre dei dipendenti dell’agenzia Delfino Immobiliare*



 photo 

en_clearance_card.gif

Il cartellino di cui ogni dipendente è dotato e deve registrarlo ad ogni entrata o uscita dall’agenzia



 photo 

photograph.png

La planimetria dell’agenzia Delfino Immobiliare*



 photo newspaper.png

La rivista che stava leggendo Carla Stand al momento del delitto*



 photo envelope.png

Dichiarazione di Carla Stand su ciò che ha sentito al momento del delitto.*



 photo teacup.png

Tazzina trovata sul banco di Carla. Appartiene a Charlotte. Ha un segno di rossetto.



* Lunick Gray, 24. Ora del decesso: tra le 9 e le 10. Accoltellato al cuore, morte istantanea. Il corpo presentava delle ferite sulla testa e sulle braccia. Trovato tra metà tavolino e disteso per terra. Attorno c'erano le caramelle che erano sul tavolino.
 
* Carla Stand: 8:02 
   Lunick Gray: 8:25
   Daniel Gray: 8:26
   Charlotte Gaillard: 8:43
   Erin Owen: 9:37
 
* Mappa aggiornata con informazioni e posizione della testimone!
La porta dello studio di Lunick che da sul corridoio era aperta al momento del delitto.
 photo Mappavera.png
 
* Parla di fumetti. Carla, al momento del delitto stava leggendo l'articolo riguardante il manga di Fukuda Shinta, Road Racer GIRI. A quanto pare Erin è molto interessata a questa serie.
 
* Dichiara che seppur non abbia prestato attenzione al corridoio, è sicura di non aver sentito alcun rumore di porte che venivano chiuse. Perciò crede sia stato l'imputato ad aver ucciso la vittima passando dalla porta che collega i loro
uffici.
 
 
Note dell'Autore:

Ciao! Scusate per il ritardo nella pubblicazione. Sono stata molto impegnata e lo sarò anche nei giorni futuri ma ho avuto uno sprazzo di tempo per pubblicare il terzo capitolo di questa storia.
Lo ammetto. Ho avuto uno sprazzo di tempo perché ho finito di giocare, dopo settimane, a Professor Layton vs Phoenix Wright. E sì lo ammetto, stavo pensando solo a qualche fan fiction su quel gioco. Così ho finito per snobbare quello che avevo già costruito, ma non preoccupatevi, questa storia la pubblicherò di sicuro tutta siccome l'ho già completata. Se solo trovassi qualcuno che la editasse al posto mio...
Comunque, boh, non ho nulla da dire se non qualcosa sul crossover, ma quello a tempo debito. Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e ci vediamo alle investigazioni!

Al prossimo capitolo,
Sian <3

ps: lasciate qualsiasi commento, positivo o negativo. Apprezzerei tantissimo la vostra opinione!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Indagine - Terza Parte ***


Cronologia:

* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016
* Caso 2 PW:AA TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
Caso FF TURNABOUT OLD FRIENDS - Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017

 
TURNABOUT OLD FRIENDS
 

8 Dicembre, ore 13.27
Studio legale Wright & co.


“Eveleen, non sai dov’è tua sorella?” Maya era la più agitata di tutti, dovevano parlare al più presto con Erin.
“No. Ma lei è innocente, ne sono sicura!” Eveleen fiammeggiava. Non poteva pensare che sua sorella avesse fatto una cosa così terribile.
“Come mai tutta questa certezza?” Chiese Phoenix.
“Io l’ho vista andarsene via alle 10 dall’agenzia.” Confessò la ragazza.
“COSA?” Esclamarono in coro sia Phoenix che Maya.
“Non so dove stesse andando, ma la sua faccia era scioccata, non era senza emozioni. Non mi salutò nemmeno. Io penso che fosse scossa per quello che è successo...” Eveleen era un po’ giù di morale. Non faceva altro che pensare dove fosse andata Erin, e soprattutto che doveva salvare sia lei che Daniel.
“Nick, per uscire non bisogna timbrare il cartellino?” Maya ricordò della tessera a Phoenix.
“Hai ragione, dobbiamo andare ad investigare, di nuovo. Questa volta non ci limitiamo alla scena del crimine.” Phoenix uscì dallo studio seguito dalle due ragazze.

8 Dicembre, ore 14.03
Agenzia Delfino Immobiliare

Come al solito, Carla era lì. Questa volta non era di buon umore, infatti non salutò il trio.
“Carla... Perché non hai detto subito di non aver sentito niente?” Eveleen era dispiaciuta da questo fatto.
Ma Carla si ostinava a non aprire bocca.
“Eveleen, andiamo ad investigare da qualche altra parte, non sembra gradire la nostra presenza” Phoenix si allontanò, non dimenticandosi del cartellino che Erin avrebbe dovuto timbrare prima di uscire.

8 Dicembre, ore 14.12
Cucina

“Quindi è da qui che Charlotte ha assistito all’omicidio?” Maya si guardò in giro.
“Io non capisco... né Daniel né Erin avrebbero ucciso Lunick. Charlotte deve per forza mentire!” Eveleen era arrabbiata con Charlotte.
“Eveleen, ti ricordo che non abbiamo nessuna prova a nostro favore” Phoenix la guardò.
“Lo so...” Si rattristò.
“Ehi ragazzi, volete del caffè?” Maya era vicina alla macchinetta del caffè di quella cucina.
“Non toccare niente Maya!” Phoenix andò a fermarla.
“Ma lì ci sono ben 10 bicchierini impilati... Deve essere buono per berne così tanti!” Piagnucolò Maya indicando i bicchierini che erano sul tavolo.
Phoenix squadrò quei bicchieri. “Solo io ci vedo qualcosa di strano in quei bicchierini?”
“Che cosa?” Eveleen e Maya si avvicinarono.
“Non ne ho idea, mi sembrano strani, fuori posto” Phoenix si guardò in giro: era tutto ordinato tranne per quei bicchierini sul tavolo.
A Maya le si illuminarono gli occhi quando notò che se si metteva seduta sulla sedia davanti ai bicchierini, e alzava lo sguardo... Si vedeva chiaramente la porta dello studio di Lunick e soprattutto il nastro dove segnava il corpo di Lunick. “Ragazzi, penso che Charlotte non menta, purtroppo”
Eveleen guardò l’amica con aria minacciosa.
“Da qui si vede lo studio di Lunick, e soprattutto il nastro del corpo di Lunick. Inoltre questi devono essere i suoi bicchierini che ha bevuto mentre era qui” Era una delle prime volte che Maya aiutava nelle indagini seriamente, e questa volta aveva dato un grande aiuto, solo che non portava a nulla di buono.
“Io dico che è impossibile che abbia visto quello che ha visto!” Eveleen guardò anche lei dalla posizione dove si trovava Maya. Tornò indietro un po’ delusa. “Non può essere così...”
(Quei bicchierini... Hanno ancora qualcosa di strano.)
“Eveleen, puoi raccontarci com’era l’agenzia quando sei arrivata tu?” Phoenix cambiò discorso, non sembrava esserci qualcosa da esaminare in quella stanza.
“Prima di entrare ho incrociato Erin che invece stava uscendo. Era davvero scossa.” Eveleen sospirò “E non mi salutò, come al solito”
“Come al solito?” Maya pensò ad alta voce.
“Sì, non abbiamo un bel rapporto... Preferirei non parlarne” Eveleen si rattristò.
“Potrebbe essere importante per risolvere il caso!” Maya era troppo curiosa.
“Lascia parlare, Maya” Phoenix voleva ascoltare il resto. Dopo le avrebbe chiesto di questo fatto.
“...Quando entrai Carla non era alla sua postazione, e già questo mi sembrò strano. Svoltai l’angolo e trovai Carla e Daniel sconvolti davanti lo studio di Lunick.”
“E Charlotte?” Maya era curiosa e non lasciava finire Eveleen di parlare.
“Charlotte arrivò poco dopo, con le lacrime agli occhi.”
“Da dove arrivò?”
La ragazza ci pensò. “Non me lo ricordo. Avevo appena visto il corpo di Lunick.”
“Cos’hai fatto dopo?” Chiese Phoenix
“Non ricordo, penso di aver abbracciato Daniel per tutto il tempo finché non arrivò la polizia e il procuratore.” Eveleen non ricordava molto. Deve essere stato scioccante per lei vedere il corpo di Lunick esanime.
“Dopo quanto tempo arrivò la polizia?”
“Sono arrivata al vostro studio alle 11. Prendendo un taxi da qui ci si mette 10 minuti. Quindi sono partita alle 10:45 circa, dopo aver saputo che avevano arrestato Daniel. Perciò penso che alle 10:20 la polizia stesse già indagando.” Eveleen pensò profondamente a quella mattina. Non riusciva a ricordarsi nulla di quello che era successo dopo le 10 fino alle 10:45.
“Capisco. Erin non ti ha detto proprio nulla?” Maya era ancora preoccupata sul fatto che le due non si fossero parlate.
“No, non abbiamo parlato.”
“Grazie per le informazioni Eveleen” Phoenix la ringraziò. Di sicuro per tutti è difficile parlare dei momenti più tragici, e questo Phoenix lo capiva benissimo.
“Non vuoi parlare di Erin?” Maya insistette.
“Maya, ha detto di no” Phoenix la frenò di nuovo.
Eveleen sospirò: “Se non ve lo dirò io... Sarà Erin a parlarne, di sicuro”
“Quindi è un sì?” Maya sorrise.
La ragazza annuì e iniziò a raccontare: “Io ed Erin non abbiamo mai abitato assieme. Lei stava dagli zii visto che era più vicina a scuola. Io ho continuato ad abitare con i miei genitori. Erin veniva a trovarmi poche volte, perciò non abbiamo mai avuto dei bei rapporti. Mi ricordo poco di lei di quando eravamo piccole. Poi però 8 anni fa qualcosa cambiò. Infatti Erin cambiò scuola e per 3 anni ha vissuto con me. Poi andò all’università, e sparì di nuovo. Finché 2 anni fa iniziò a lavorare per quest’agenzia, tornando di nuovo in città. Ci incontriamo ogni fine settimana a casa sua, ma solo perché glielo chiesi io appena tornò. Non saprei definire il mio rapporto con lei...”
“...Un po’ ti capisco.” Maya sembrò ricordarsi qualcosa. E quel qualcosa Phoenix non l’aveva ancora scoperto. C’erano molte cose di Maya che ancora non sapeva.
“Però io le voglio bene! E penso che anche lei provi lo stesso” Eveleen non si scoraggiò, le capitava spesso di pensare a Erin. “Nick, tu eri a scuola con lei in seconda superiore, giusto?”
Phoenix non capì quella domanda, dove voleva arrivare? “Sì, purtroppo”
Eveleen lo fulminò, ma poi riprese la domanda. “Sai il perché ha deciso di cambiare scuola?”
Phoenix rimase pensieroso: “No, effettivamente non me l’ha mai detto.”
“Peccato... Speravo di scoprirlo.” Eveleen sospirò. Non era una bella situazione: Daniel era accusato di omicidio, e sua sorella di esserne complice.
“Nick, andiamo ad indagare in qualche altra stanza” Propose Maya per spezzare quel clima.

8 Dicembre, ore 14.44
Studio di Erin

“Quante piantine!” Maya notò subito che lo studio di Erin era pieno di bonsai di tutti i tipi.
“Non sapevo fosse appassionata di giardinaggio” Anche Phoenix era stupito.
“A casa ne ha di più di questi” Sorrise Eveleen.
“Perché i bonsai?” Chiese Phoenix. Da come se la ricordava non pensava le piacesse la botanica.
“Le piace vedere crescere ed educare le piantine...” Ridacchiò Eveleen. Di sicuro stavano pensando a quanto fosse strana Erin.
“è proprio strana...” Phoenix e Maya lo dissero insieme, e questo confermò i pensieri di Eveleen.
“Erin si occupa delle cose tecnologiche dell’agenzia, giusto?” Chiese conferma Phoenix.
“Sì, si occupa di mantenere il sito dell’agenzia aggiornato. Invece prima lavorava assieme a Charlotte e andava a mostrare le varie case.” Spiegò la sorella.
“Perché ha cambiato tipo di lavoro?” Maya ascoltava in silenzio, ma non riusciva a starsene zitta tutto il tempo.
“Ha litigato con Charlotte
“Nick, questo spiegherebbe il fatto che Charlotte ha detto che Erin è complice di questo caso!” Maya stava pensando da un po’ ad una diversa soluzione al caso, che non desse colpevole né Daniel né Erin, e l’unica soluzione era Charlotte colpevole.
“Come spieghi ciò che ha visto? Non abbiamo nulla per dimostrare che invece ha voluto incastrare Daniel. È Daniel l’imputato, non Erin...” Come sempre Phoenix aveva ragione. Non avevano trovato ancora nulla che potesse aiutarli.
“Ma almeno possiamo fare delle ipotesi, poi con i tuoi bluff riusciremo a vincere!”
“No, senza prove tutti i bluff che faccio cadono, l’hai visto oggi in tribunale” Phoenix sospirò.
Mentre i due parlavano Eveleen si guardò in giro e curiosò fra le scartoffie di Erin che aveva sulla scrivania. Alzò gli occhi e notò un piccolo calendario. Segnava: 7 Dicembre, ore 9:45 - 10:00, parlare con Daniel. Pure i giorni prima c’erano molte annotazioni e tutte dicevano “parlare con Daniel”. Eveleen trasalì. “Ragazzi, guardate qui...”
I due si avvicinarono e notarono il calendario che Eveleen aveva appena visto.
“Che... Non è niente di buono...” Phoenix stava pensando al peggio.
“Non ci credo che doveva parlare con Daniel per quello che stiamo pensando!” Maya si era impuntata ormai che era tutto un piano di Charlotte, ma nemmeno quello riusciva a smontare quello che Charlotte aveva visto.
“Se Erin fosse davvero complice... Non avrebbe un motivo per voler Lunick morto, o sbaglio?” Phoenix aveva ragione.
“Quindi Erin non può essere un complice!” Eveleen fiammeggiò dagli occhi. “Maya, anche io penso che Charlotte voglia incastrare Daniel ed Erin. Non capisco perché Daniel... Poteva accusare subito Erin.” Eveleen si unì a Maya.
Phoenix invece avrebbe voluto vedere le cose da un altro punto di vista, ma non riusciva a focalizzare le cose. Sarebbe rimasto sveglio tutta la notte a pensarci, come minimo. Ma già sapeva che riusciva a pensarci solo in tribunale.
Il trio perlustrò ancora un po’ la stanza e poi uscirono.

8 Dicembre, ore 15.27
Agenzia Delfino Immobiliare

“Ehi Nick, Carla sembra non essere qui” Si guardò in giro Eveleen. “Dobbiamo controllare gli orari di uscita!”
Phoenix diede l’ok alla ragazza che stampò la copia e poi si allontanò dal computer. “Vediamo...”
Erin Owen, ore 9:58. Charlotte Gaillard, ore 18.06. Carla Stand, ore 18.24”
“Quindi Erin è uscita, e ha timbrato addirittura il cartellino. Strano che se l’è ricordato” Pensò Phoenix ad alta voce. Guadagnò solamente un altro sguardo agghiacciante di Eveleen. Ma poi si preoccupò.
“Dove può essere andata?”
“Eveleen... Sono sicura che avrà avuto i suoi motivi per andarsene dalla scena del crimine! Come sai già io credo nell’innocenza sia di Erin sia di Daniel!” Maya cercò di farla sorridere.
“Hai ragione, dobbiamo cercarla!” Erano entrambe convinte ad andare a cercare Erin ma ad un certo punto sentirono lo stomaco di Maya brontolare.
“Ugh... è stato il tuo stomaco Maya?” Eveleen la guardò. Quel suono era stato inquietante.
“Non mangio da più di 6 ore...” Si lamentò Maya. “Che ne dite di fermarci a prendere dei noodles al parco vicino allo studio legale?”
“Anche io ho fame” Eveleen concordò, anche se voleva cercare subito Erin.
“Un po’ di pausa non fa male”

8 Dicembre, ore 16.43
Studio legale Wright & co.


“Avete mangiato abbastanza?” Phoenix entrò nello studio.
“Sì!” Risposero entrambe all’unisono.
“Scusate se siamo tornati qui ma dovevo prendere una cosa” Phoenix si diresse nel vecchio studio di Mia, prima o poi avrebbe dovuto svuotarlo.
Le due ragazze aspettarono l’avvocato.
“Dove pensi sia andata?” Chiese Maya
“Pensavo di tornare a casa sua e poi a casa mia. Non ci sono altri posti dove possa essere andata...” Eveleen rifletté.
“Capisco... La troveremo!” Maya non perse l’allegria, soprattutto dopo aver mangiato.
“Eccomi, dovevo prendere questa” Mostrò una vecchia fotografia stropicciata. Ritraeva Erin, Miles e Phoenix. Era datata il 9 Dicembre 2001. Dietro c’erano delle scritte, ormai illeggibili. “Era il compleanno di Edgeworth.”
“Non avrei mai immaginato foste compagni di classe alle elementari” Maya scrutò la foto. Phoenix e Miles non erano per niente cambiati d’aspetto. Mentre Erin in quella fotografia aveva i capelli corti e molto chiari, non sembrava la sorella di Eveleen che aveva i capelli scuri.
Erin era molto legata a Edgeworth, molto più di me e di Larry. Penso che quando Edgeworth se ne sia andato lei ci rimase male. Infatti si chiuse in sé stessa e non fu la stessa persona di prima. Certo, con me continuava ad essere la stessa piantagrane ma io avevo notato che era giù di morale. Ancora non so il perché Edgeworth sparì.” Phoenix si diede ai ricordi, mentre Eveleen e Maya ascoltavano.
Ad un certo punto entrò nello studio una ragazza dell’età di Phoenix. Aveva capelli corti di colore castano scuro ed occhi blu, uguali a quelli di Eveleen. Dietro di lei un ragazzo dai capelli rossicci e gli occhi verdi che si fermò fuori dallo studio.
Spinny!” Urlò la ragazza felice di trovare finalmente l’avvocato in blu, soprannominato da lei Spinny.
“Erin!” Eveleen le saltò addosso “Dove sei stata tutto questo tempo?”
Erin aspettò che Eveleen si togliesse dal suo corpo, non amava gli abbracci. Infatti Eveleen si scusò subito, e poi venne ignorata dalla sorella.
“Spinny, devi aiutarmi! Almeno tu sei un avvocato difensore vero?!” Erin sperava con tutto il suo cuore che rispondesse affermativamente.
“Certo.” Phoenix era un po’ confuso da questa comparsa improvvisa. “Non preoccuparti, ti difenderò in tribunale!”
“Non è quello il problema. Sì, anche quello... Ma il fatto è che Charlotte mi ha vista!” Erin era agitata.
“Cosa intendi con ti ha vista?!” Phoenix stava temendo il peggio. Anche Maya ed Eveleen erano col fiato sospeso.
“Ha visto che la stavo guardando mentre uccideva Lunick!”
“C-COOOSA?!” Phoenix non stava capendo più nulla. “Anche tu hai visto l’omicidio?”
“Sì, non ascolti?” Erin sbuffò.
“Puoi dirci cosa hai visto nei dettagli?” Stava sudando freddo. Di sicuro Edgeworth avrebbe usato la sua testimonianza per dimostrare che era complice di Daniel.
“Ancora? L’ho già raccontata troppe volte a Miles Edgeworth.” Quando nominò Edgeworth strinse i pugni e digrignò i denti. Sembrava essere arrabbiata.
Phoenix si stupì: non si ricordava che Erin fosse mai stata arrabbiata con Edgeworth dopo che se ne andò in quarta elementare, provava solo tristezza. Ipotizzò che doveva essere successo qualcosa tra i due mentre la interrogava. Ma non era il momento di indagare sulle faccende personali. “Lo puoi raccontare anche a me, per favore?”
Erin sospirò: “Se proprio lo vuoi sapere... Ero nella cucina dell’agenzia a bere il caffè, come ogni giorno. Stavo aspettando le 9:45 per incontrare Daniel, dovevamo parlare di una cosa prima che arrivasse Eveleen. Però mentre sono andata a timbrare il cartellino ho visto Charlotte uscire dal suo studio e andare in quello di Lunick. Sono tornata in cucina e ho notato che Charlotte aveva lasciato la porta leggermente aperta. Da lì ad un certo punto ho visto Lunick indietreggiare e poi Charlotte accoltellarlo. Una volta che si era assicurata che fosse morto gli tolse il tagliacarte e lo nascose tra i suoi vestiti. Si guardò in giro e notò che l’avevo vista dalla cucina, mi guardò in modo assassino. Poi urlò facendo finta di trovare il corpo di Lunick. Dopo essere arrivata sulla scena me ne sono andata subito, avevo paura...”
“Erin...” Eveleen voleva essere d’aiuto a sua sorella.
“Paura di Charlotte, giusto?” Phoenix doveva approfittare a fare delle domande. E soprattutto pensare ad un modo per smontare la testimonianza di Charlotte che era molto simile a quella di Erin.
“Sì, nessuno avrebbe mai accoltellato il capo. E quella pazza non si sarebbe fermata ad una persona sola.” Erin si sedette sul divano, esausta.
“In realtà ci sono altre 2 persone che Charlotte ha preso di mira: tu e Daniel. Vi salverò entrambi, domani in tribunale!” Phoenix ormai sapeva la verità, o almeno, pensava che fosse quella per il bene di Daniel ed Erin, in cui credeva. “Posso farti solo un’ultima domanda?” C’erano ancora delle cose che non gli erano ben chiare.
“Sentiamo”
Di che cosa dovevate parlare tu e Daniel?” Phoenix ci pensò su.
Erin guardò Eveleen, lei non poteva saperlo. “Non posso dirlo”
“Come faccio a difenderti in tribunale?” Phoenix la guardò sconsolato, quanto ancora era testarda?
Erin non parlò, non poteva. Eveleen capì che si trattava di lei, ma sorrise alla sorella: “Qualunque cosa sia, non cambierò idea su sposare Daniel”
Erin le sorrise di rimando: “Parlavamo della vostra relazione. Volevo testarlo
“Perché?” Eveleen non capiva
“Alle elementari ha accusato Spinny! Non si fanno queste cose se non si hanno prove... Perciò volevo vedere se era all’altezza di sposarti. Tutto qui”
Eveleen sorrise: “Allora grazie per la tua premurosità!” Era davvero felice, non capitava spesso che Erin si preoccupasse per lei.
“Quindi parlavi di Eveleen con Daniel... Mi annoto questo fatto” Phoenix aveva però ancora una domanda. “Dove sei andata quando sei uscita dall’agenzia?”
La vecchia compagna di classe lo guardò: “Questo non è importante, e non credo lo andrò a dire a te, Spinny.”
Phoenix sospirò: “Giusto per sapere, continuerai con questo soprannome per tutto il resto della tua vita?”
“No, finché non deciderai di tagliarti quei capelli” Erin scoppiò a ridere in faccia a Phoenix.
“Nick, lo dico pure io!” Maya non aveva ancora detto una parola, e aprì bocca solo per infastidire Phoenix.
“No, mi piacciono così...” Phoenix ci rise su. Non era la prima volta che glielo veniva detto. Però Phoenix era ancora curioso di sapere dove fosse sparita per tutto questo tempo, e aveva una mezza idea, ma per ora se la tenne per sé.
“Adesso che cosa farai?” Eveleen voleva andare al centro di detenzione per salutare Daniel e poi tornare a casa sua.
“Pensavo di rimanere qui. Sono al sicuro, vero?” Erin non sarebbe andata in giro sapendo che Charlotte poteva essere ovunque.
“Sì, qui siamo al sicuro...” Phoenix rise sottovoce. “Hai anche la guardia del corpo?” Phoenix si ricordò del ragazzo dai capelli rossi che era rimasto fuori.
“Quel tipo? No” Erin si sdraiò sul divano rilassandosi, ora sì che poteva vivere una sera in tranquillità.
Phoenix la guardò: “Fai pure con comodo.” Poi si girò verso Maya: “Tu cosa fai sta sera? Rimani qui allora?”
“Se posso restare, con molto piacere!” Sorrise.
“Erin, sei sicura che puoi restare qui e non devi andare al centro di detenzione? Lì è più sicuro, sai?”
“Non mi vuoi qui, Spinny?!” Erin si mise seduta di scatto guardando male Phoenix.
“No.” Esitò all’inizio ma rispose fermamente.
“Miles Edgeworth non mi ha detto niente, quindi me ne sono andata. Sono libera di fare quello che voglio” Si sdraiò di nuovo con modo innervosito.
“Beh sei accusata di essere un complice, non sei completamente libera. Comunque domani andremo in tribunale insieme, non ci sono problemi, spero.”
“Bene, allora io vado a trovare Daniel e poi vado a casa” Eveleen sorrise. Salutò e uscì dallo studio legale. Il ragazzo dai capelli rossi non era più lì.
 

To be continued...




Profili:

 photo 6.png

Phoenix Wright
Anni: 24

Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...



 photo 5.png

Maya Fey
Anni: 17

Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.



 photo 7.png

Miles Edgeworth
Anni: 23

Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.



 photo Eveleenp4.png

Eveleen Owen
Anni: 17

Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.



 photo Daniel4.png

Daniel Gray
Anni: 24

Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.



 photo Senzanome.png

Dick Gumshoe
Anni: 30

Il detective a capo delle indagini



 photo Carla3.png

Carla Stand
Anni: 32

Segretaria dell’agenzia. È molto disponibile.



 photo Charlotte2.png

Charlotte Gaillard
Anni: 22

Dipendente dell’agenzia.
Ha un accento francese.



 photo erinp824.png

Erin Owen
Anni: 24

Complice dell'omicidio
E' una mia vecchia compagna di scuola.



 photo Acep.png

???
Anni: ???

Ragazzo assieme ad Erin



Registro Processuale:

 photo lawyerbadge.png

Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.



 photo knife2.png

L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.



 photo dirtyscarf.png

La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.



 photo coronorreport.png

L’autopsia di Lunick Gray del 7 Dicembre 2016*



 photo cardlist.png

Il foglio degli orari d’arrivo e d’uscita datati 7 Dicembre dei dipendenti dell’agenzia Delfino Immobiliare* *



 photo en_clearance_card.gif

Il cartellino di cui ogni dipendente è dotato e deve registrarlo ad ogni entrata o uscita dall’agenzia



 photo photograph.png

La planimetria dell’agenzia Delfino Immobiliare*



 photo newspaper.png

La rivista che stava leggendo Carla Stand al momento del delitto*



 photo envelope.png

Dichiarazione di Carla Stand*



 photo teacup.png

Tazzina trovata sul banco di Carla. Appartiene a Charlotte. Ha un segno di rossetto.



 photo coffeecup.png

10 bicchierini impilati sul tavolo della cucina. Da lì Charlotte ha visto l’omicidio.



 photo calendar.png

Calendario di Erin. Segnati vari incontri con Daniel.*



 photo photograph.png

Fotografia datata 9 Dicembre 2001. Ritrae Erin, Miles e Phoenix da bambini*



* Lunick Gray, 24. Ora del decesso: tra le 9 e le 10. Accoltellato al cuore, morte istantanea. Il corpo presentava delle ferite sulla testa e sulle braccia. Trovato tra metà tavolino e disteso per terra. Attorno c'erano le caramelle che erano sul tavolino.

* Carla Stand: 8:02
Lunick Gray: 8:25
Daniel Gray: 8:26
Charlotte Gaillard: 8:43
Erin Owen: 9:37

*  photo Mappa.png

* Parla di fumetti. Carla, al momento del delitto stava leggendo l'articolo riguardante il manga di Fukuda Shinta, Road Racer GIRI. A quanto pare Erin è molto interessata a questa serie.

* Dichiara che seppur non abbia prestato attenzione al corridoio, è sicura di non aver sentito alcun rumore di porte che venivano chiuse. Perciò crede sia stato l'imputato ad aver ucciso la vittima passando dalla porta che collega i loro uffici.

* Appuntamenti fissati per parlare della relazione tra Daniel ed Eveleen

* Erin Owen: 9:58
Charlotte Gaillard: 18.06
Carla Stand: 18.24

* Fotografia del 9° compleanno di Miles Edgeworth.
 photo 9dec2001OldPhotograph.png

Note dell'Autrice:

Eccomi con l'ultimo capitolo delle indagini! Finalmente la verità è venuta a galla. Spero di avervi messo curiosità sul personaggio di Erin Owen. Ci lavoro da molto tempo, sia come aspetto fisico, sia come carattere. Infatti lei sarà la protagonista del continuo di questa serie :3 Non vi anticipo niente, e la vera presentazione di Erin sarà nel missing moment a lei dedicato. Ce ne sarà uno anche su Eveleen alla fine di questa storia :3
Invece il ragazzo dai capelli rossi? Chi sarà? Tutto nel prossimo capitolo finale a Dicembre :'D
Come vi è parso questo capitolo? Odio quando nell'editing mi mette degli spazi a caso nelle tabelle dei profili... Ci sto litigando da tutto il giorno, ho deciso di lasciarli così.
Alla fine della storia e dei missing moments ci saranno anche delle fan art sugli OC di questa fic <3 Le fan art le ho fatti interamente io, disegnate (da cui prendo le pose da disegni già pre esistenti ma alla fine sono sempre diverse dall'originale) e colorate a pc :') Ci ho messo il cuore per questi disegni dei miei OC! Per ora ne avete visto solo uno, ma ci saranno anche gli altri a tempo debito u.u
Come ultima cosa voglio ringraziare tutti i lettori che mi seguono. Apprezzerei sapere davvero la vostra opinione :3 non siate timidi e recensite! Inoltre ringrazio PhoenixObj per avermi fatto notare che mancava il povero Gumshoe nei profili!
Alla prossima,
Sian <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Processo - Seconda Parte ***


Cronologia:

* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016
* Caso 2 PW:AA TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
Caso FF TURNABOUT OLD FRIENDS Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017


TURNABOUT OLD FRIENDS


9 Dicembre, ore 9:36
Tribunale distrettuale,

Sala imputati n°3

“Sono sollevato che Erin sia tornata, e soprattutto che sappiamo chi ha ucciso mio fratello” Daniel era speranzoso. Oggi avrebbe potuto camminare di nuovo liberamente.
“Esatto. È stata Charlotte, ma ancora non so come provarlo” Phoenix, come aveva previsto, era stato sveglio tutta la notte a pensare una soluzione ma la sua mente era vuota, non vedeva vie d’uscita.
“L’importante è riuscirci, non importa come, giusto?” Maya incoraggiò Phoenix.
Phoenix le sorrise: in realtà il come era importante in un’aula di tribunale. Ma apprezzò l’incoraggiamento.
“Nick, salverai sia Dan che Erin, e dopo andremo tutti a mangiare!” Eveleen desiderava tanto festeggiare, ma doveva aspettare e soprattutto sapere se ci sarebbe stato da festeggiare.
“A proposito, Erin non era con noi poco fa?” Phoenix si guardò in giro. “Spero non sia scappata!”
“Non sono scappata. Miles Edgeworth mi aveva chiamata.”
Phoenix ancora non capiva perché lo chiamava con nome e cognome. Ma non era nulla di buono conoscendo Erin. “Che cosa voleva?”
“Niente, solo assicurarsi che fossi qui” Sbuffò.
“Il processo sta per cominciare, vi pregherei di accomodarvi in aula” L’usciere scortò l’avvocato e gli altri nell’aula del tribunale.

9 Dicembre, ore 10:00
Tribunale distrettuale,

Sala udienze n°1

“La corte si riunisce per continuare il processo di Daniel Gray” Il giudice annunciò battendo il martelletto per richiamare il silenzio. “Ieri ho dato del tempo per investigare sul possibile complice. L’accusa e la difesa hanno trovato nuove prove?”
“L’accusa rimane ancora convinta che Daniel Gray sia l’assassino, e che Erin Owen abbia aiutato l’imputato a commettere il delitto. Ho una prova che lo dimostra.” Edgeworth era calmo, estremamente calmo. Voleva vincere. Doveva vincere. Aveva già perso due processi, due processi che hanno macchiato la sua serie di vittorie. E a sconfiggerlo, in entrambi i processi, era stato Phoenix. Questa volta non poteva perdere, non quel giorno. Era palese che Daniel avesse ucciso Lunick. C’erano le prove e il movente. Eppure, per colpa di Erin Owen, ossia il complice di Daniel, il processo era stato rimandato, e non era mai un buon segno per l’accusa: significava che il giudice aveva dei dubbi sulla teoria dell’accusa. Ma questo non lo fermava. Avrebbe convinto il giudice con qualsiasi mezzo.
“Strano, perché la difesa sostiene l’esatto contrario. Daniel Gray è innocente, ed Erin Owen non è complice di nessun delitto. E pure io ho delle prove.”
Phoenix non sapeva ancora come usare le due prove che aveva raccolto durante le investigazioni, ma indubbiamente sarebbero servite a provare la verità sull’omicidio di Lunick Gray.
“Prima che l’accusa proceda con la sua tesi, se non le dispiace procuratore, la corte vorrebbe sentire cos’ha da dirci la signorina Erin Owen, visto che è solo sospettata di essere complice” Il giudice commentò. Magari gli sarebbe stato d’aiuto saperlo, siccome molto probabilmente sia la difesa che l’accusa sapevano cos’aveva da dire Erin.
Il procuratore in porpora esitò inizialmente. “No, proceda pure” Acconsentì solo perché non poteva opporsi alla corte, sarebbe stato un oltraggio alla corte che avrebbe macchiato la sua carriera ulteriormente.
“La signorina Erin Owen è chiamata a testimoniare riguardo l’accusa di complice dell’omicidio.” Annunciò il giudice.
Erin si presentò in tribunale: “Erin Owen, lavoro all’agenzia Delfino Immobiliare come informatica”
“A lei la parola, signorina” Il giudice la lasciò testimoniare.
Testimonianza - In mia difesa
Al momento del delitto ero nella cucina, stavo bevendo il caffè. Ho visto Charlotte entrare nello studio di Lunick. Lasciò la porta aperta, da dove vidi tutto. Lunick inciampò sul tavolino. In quel momento Charlotte accoltellò Lunick con un tagliacarte. A quel punto notò che l’avevo vista uccidere Lunick. Mi guardò con uno sguardo assassino. Poi estrasse il tagliacarte dal corpo di Lunick morto. Lo nascose tra i suoi vestiti, poi urlò facendo finta di trovare il corpo. Arrivammo tutti sulla scena. Charlotte se ne andò con la scusa di andare in bagno. Poco dopo, in assenza di Charlotte me ne andai. Avevo paura uccidesse anche me.”
“Com’è possibile?” “Nella cucina c’era Charlotte!” “Sta mentendo!”
“Silenzio in aula!” Il giudice batté il martelletto. Ci volle un po’ per ripristinare il silenzio. Il giudice guardò sia Phoenix che Edgeworth. Entrambi sapevano di questa cosa, e non ne erano per niente sorpresi. “L’accusa e la difesa hanno qualcosa da dire riguardo a questa testimonianza molto dettagliata?”
Entrambi risposero negativamente. Edgeworth aveva già la sua pista pronta, e per portarla a termine Erin doveva stare zitta. Phoenix invece non sollevò obiezioni, non c’era nessuna contraddizione con i fatti e nemmeno con le indagini del giorno precedente.
Erin si guardò in giro: nessuno parlava. Si sentì a disagio.
“Bene, allora l’accusa può procedere con la sua tesi” Il giudice diede la parola ad Edgeworth.
“Vorrei illustrare a tutti come la signorina Owen stia mentendo.” Presentò il calendario di Erin. “Questo è un calendario della signorina Owen. Vorrei far presente quello che c’è scritto in data 7 Dicembre, il giorno dell’omicidio. -9:45 -10:00 parlare con Daniel-. Secondo l’accusa si sono incontrati per definire le ultime cose prima di commettere l’omicidio. Questi incontri erano presenti anche giorni e settimane prima”
“Obiezione!” Phoenix si doveva preparare. In qualche modo sarebbe riuscito a presentare la verità. “La signorina mi ha confessato che gli incontri erano per vedere se Daniel era l’uomo adatto a sposare sua sorella Eveleen.”
“Obiezione. Hai una prova o una dichiarazione? Non credo.” Edgeworth era tranquillo.
“Obiezione! Hai una prova o una dichiarazione per sostenere ciò?” Phoenix gli rigirò l’obiezione.
“Sì, ho un movente.”
“Cosa...?” Phoenix non capiva. Erin non poteva avere un movente. Quello era l’unico suo punto in favore in quel processo, ma andò in frantumi.
“Per spiegarlo chiamo a deporre la signorina Charlotte Gaillard” Edgeworth sogghignò.
Charlotte si presentò al banco dei testimoni.
“Spieghi alla corte il movente di Erin per voler uccidere Lunick”
“Subito” Annuì Charlotte che iniziò a raccontare.
Testimonianza - Il movente di Erin
Lunick mi disse che si era fidanzato con Erin. Non potevo dirlo a nessuno perché Lunick non voleva che Daniel lo sapesse. Infatti in agenzia i due non sembravano fidanzati. Erin notò in fretta che Lunick aveva dei succhiotti. Si arrabbiò con Lunick ma poi tutto sembrò tornare normale. Pochi giorni dopo Erin vide Lunick uscire con una ragazza. Non reagì, continuò ad essere la solita persona. In realtà Erin era ancora arrabbiata con Lunick, per questo si sfogò con Daniel in uno di quegl’incontri. Sfortunatamente anche Daniel aveva dei rammarichi... E così finì in questo brutto modo.
Phoenix rimase basito sin dalla prima frase di quella testimonianza. Non credeva ad una singola parola. Rivolse lo sguardo verso Erin che era ancora più sbalordita. Guardò Edgeworth sorridere. Sapeva benissimo quello che gli girava per la testa: Phoenix Wright non avrebbe saputo smontare questa testimonianza. Phoenix gli lanciò un’occhiataccia. Eppure Edgeworth non sembrava essersi accorto di avere davanti un’assassina. Agli occhi della verità appariva addirittura ingenuo a credere alle parole di Charlotte. Oppure il suo orgoglio da procuratore era maggiore da evitare la verità.
“Signor Wright, il suo contro-interrogatorio” Il giudice gli lasciò la parola.
Contro-interrogatorio - Il movente di Erin
Lunick mi disse che si era fidanzato con Erin
“Un attimo! Perché Lunick avrebbe dovuto dire a lei di questo fatto?”
“Lunick sapeva che poteva contare su di me per ogni cosa.” Charlotte sorrise.
“E come mai?” Incalzò Phoenix.
“Conoscevo molto bene le sue emozioni perché mi parlava spesso di Daniel. Mi diceva che gli voleva davvero bene, ma non era in grado di dirglielo. Così mi proposi di aiutarlo con i sentimenti” Charlotte era davvero calma. Phoenix credeva che avrebbe risposto a tutte le domande con assoluta tranquillità. Era davvero concentrata nel suo intento: incastrare Daniel per omicidio ed Erin, che l’aveva vista, come complice. Tutta questa testimonianza era una grossa bugia, ben costruita. Non c’erano buchi.
Pochi giorni dopo Erin vide Lunick uscire con una ragazza.
“Un attimo! Signorina Charlotte, lei conosceva per caso quella ragazza?” Phoenix non sapeva cosa chiedere.
“No, Lunick non mi disse il nome della ragazza...” Sospirò Charlotte.
“Capisco... Lunick stava uscendo veramente con quella ragazza?”
“...” Charlotte non commentò.
“Quindi?” Phoenix non lasciò la presa.
“Sì”
Stava iniziando a sudare freddo. “Perché uscì con lei anche se era già impegnato?”
“Mi disse che sospettava che Daniel si fosse accorto della relazione tra lui ed Erin. Per questo volle deviare i sospetti di Daniel facendo finta di uscire con una ragazza. Se solo non si fosse dimenticato di avvertire Erin non sarebbe finita così... Per quella volta Erin non litigò con Lunick.”
Sfortunatamente anche Daniel aveva dei rammarichi... E così finì in questo brutto modo.
“Un attimo! Posso dedurre quindi che Lunick non parlò a Daniel.” Ipotizzò Phoenix.
“Mi scusi?” Charlotte si era persa un pezzo del ragionamento.
“Lunick aveva confessato che voleva bene a Daniel, ma non sapeva come dirglielo. Lei doveva aiutarlo, giusto?”
“Esatto” Confermò la ragazza.
“Quindi se Daniel aveva delle afflizioni nei confronti di Lunick significa che non conosceva i sentimenti di Daniel. Da ciò deduco che i due non si parlarono.” Phoenix non si accorse che scavò la fosse del movente di Daniel. La giuria infatti iniziò a bisbigliare. Ma a lui non importava: lui sapeva la vera verità, e l’avrebbe dimostrata in qualche modo.
Eppure dopo quel contro-interrogatorio non riuscì a trovare nulla da incalzare ulteriormente, e questo significava la fine dell’opportunità di chiedere informazioni al testimone. Non sapeva cosa sarebbe successo ora. La giuria sembrava essere già convinta della colpevolezza di Daniel, e ora anche Erin ai loro occhi risultò complice. Per loro il processo poteva finire.
Phoenix doveva inventarsi qualcosa, ma cosa?
“Signor Wright, ha altre domande per questo contro-interrogatorio?” Chiese il giudice.
Phoenix non rispose, probabilmente non aveva sentito la voce del giudice. Stava pensando a come risvoltare il caso. Aveva solo due prove: il calendario, già presentato da Edgeworth, e i bicchierini. Per quel contro-interrogatorio nessuna di quelle due prove era utile.
Pensò a cosa gli aveva insegnato Mia: in quei punti del processo bisognava pensare da un altro punto di vista.
Cercò ci guardare intorno a tutta la testimonianza, ma era difficile sapendo già la verità. Di solito funzionava quando doveva scoprire la verità con solo le sue forze. Eppure ci doveva essere qualcosa.
“Signor Wright?” Il giudice batté il martelletto e risvegliò dai pensieri Phoenix.
“Sì, ho altre domande” Phoenix fulminò Charlotte. Non se la sarebbe fatta fuggire. Ma cosa poteva chiederle? Che cosa non sapeva ancora della verità?
Passarono un paio di minuti, e la giuria iniziò a sbuffare. Per quanto ancora voleva continuare quel processo?
“Wright, se non sai cosa chiedere vuol dire che è giunta l’ora del verdetto” Edgeworth spinse il giudice a finire il contro-interrogatorio.
“Concordo con l’accusa.” Il giudice batté il martelletto dichiarando la fine del contro-interrogatorio.
Che cosa non gli era ancora chiaro di questo omicidio? Perché non riusciva a pensare? Perché? In quello stesso istante ci arrivò. Non sapeva una cosa ancora: perché? Charlotte stava lasciando il banco dei testimoni.
“Obiezione!” Phoenix lo stava per urlare chiaro e tondo, ma qualcuno lo precedette.
Il ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi che aveva precedentemente visto assieme ad Erin si presentò dove Charlotte aveva appena lasciato il posto.
“Tu!” Edgeworth lo guardò malissimo, sembrava lo conoscesse.
Phoenix era un po’ confuso. Perché intralciare il processo? Proprio nel momento in cui aveva trovato cosa gli era sfuggito.
“La signorina sta mentendo. Erin non stava insieme a Lunick, e io posso testimoniarlo” Dichiarò convinto il ragazzo.
Erin lo guardò in modo interrogativo. Come avrebbe testimoniato una cosa del genere?
La giuria intanto aveva iniziato ad alzare la voce tra i propri discorsi. Si era creato molto brusio.
“Silenzio in aula! Testimone, sta interrompendo il processo.” Il giudice batté il martelletto.
“No, quella ragazza non può passarla liscia dopo aver detto tutte quelle idiozie su Erin.”
Dopo di che in aula non ci fu nessuno che non stesse parlando. Il giudice batteva ripetutamente il martelletto ma fu ignorato. Ci vollero un po’ di minuti prima di riprendere il silenzio. “Testimone, si presenti alla corte” Il giudice era curioso quanto Erin e Phoenix di sapere che cosa avrebbe detto. Edgeworth invece sembrava sconvolto. Non aveva aperto bocca, non riusciva a fermare quel ragazzo.
“Ace Alisander. Sono l’apprendista del signor Edgeworth. Normalmente ascolto tutti i suoi processi e prendo appunti sul modo in cui lavora. Ma ora non posso starmene zitto, mi dispiace signor Edgeworth.” Ace sembrava veramente dispiaciuto nei confronti di Edgeworth.
“Tu...” Edgeworth sembrò disprezzare tutto d’un tratto quel ragazzo. Lo stava perforando con lo sguardo. Lo stava odiando.
“Proceda pure con ciò che ha da dire” Il giudice diede la parola a questo nuovo testimone. La legge funzionava così: tutti avevano il diritto di essere ascoltati.
“Grazie” Ace sorrise ma poi iniziò a testimoniare.
Testimonianza - La relazione di Erin
Erin non era fidanzata con Lunick. Questo lo so di sicuro perché Erin non poteva stare con lui. Infatti io ed Erin siamo fidanzati. Non credo che Erin sia quel genere di persona che tradisce per altre persone...”
“COSA?” Phoenix era incredulo. Questa era la verità? Una verità che poteva scagionare Erin?
“Ma...” Erin guardò Ace. Non sembrava essere d’accordo con lui. Stava per smentire quello che aveva detto Ace ma lui la fermò.
“Lo so che mi avevi detto di non dirlo, soprattutto di fronte a Edgeworth, ma dovevo. Per te” Le sorrise e le fece l’occhiolino. Subito Erin si ricompose e capì che lo stava facendo per salvarla, la stava aiutando. Le sue guance si tinsero di rosso. Era imbarazzata. Non le era mai capitato che un quasi sconosciuto volesse salvarla. Eppure solo loro due sapevano la verità.
“Tu! Perché non me l’hai mai detto?” Edgeworth sembrava essere arrabbiato. Il suo apprendista stava mandando a rotoli il suo processo. E soprattutto gli aveva tenuto nascosto la sua stretta relazione a questo caso!
Ace alzò le spalle. “Non avevo un motivo per parlare delle mie faccende personali con lei.”
A Erin scappò una risatina: Ace era più piccolo di Edgeworth solo di un anno però si rivolgeva ad Edgeworth come se quest’ultimo fosse molto più anziano di lui.
“Penso che un’informazione come questa sarebbe stata utile sin da subito, non credi?” Edgeworth cercava di apparire calmo, ma i risultati non erano molto convincenti.
Ace sorrise: “Pensi allora se non avessi detto nulla. Si sta contraddicendo da solo, signor Edgeworth.”
Edgeworth digrignò i denti. Aveva ragione: la sua tesi si basava sul movente di Erin, che ora era caduto in frantumi. Se Ace l’avesse detto prima, molto probabilmente Edgeworth avrebbe già perso. Questo perché stava lottando in tribunale contro Phoenix. Era destinato ad essere sconfitto da lui.
Phoenix prese la parola: “A questo punto, Erin non ha più un movente, come la mettiamo, Charlotte?” Sorrise soddisfatto.
“Io... Non sapevo fosse fidanzata con quel ragazzo. Lunick mi ha detto che stavano insieme!” Charlotte montò una bugia, per tenere ancora saldato insieme il movente.
“Obiezione! Non credo che Erin sia capace di tenere due relazioni contemporaneamente!” Phoenix batté le mani sul banco. Era ora di imprigionare Charlotte.
“Obiezione! Questo è quello che pensi tu. Potrebbe anche esserne capace!” Edgeworth voleva vincere.
“Obiezione! Conosco Erin da tanto tempo, e posso confermare ciò che dice il testimone. Lei non tradisce le persone”
“Obiezione accolta.” Il giudice si trovò d’accordo con la difesa. Erin non sembrava una persona cattiva, anzi, sembrava fin troppo ingenua.
“Obiezione!” Edgeworth tentò ancora. “...Che mi dici del calendario, Wright?” Sogghignò.
Ma Phoenix sapeva benissimo cosa rispondere, sorrise anche lui. “Gli incontri con Daniel erano stati fissati per parlare di Eveleen, la sorella di Erin, nonché fidanzata di Daniel. Quel giorno Eveleen sarebbe dovuta arrivare alle 10 in agenzia per scegliere la casa dove avrebbe abitato con Daniel.”
Edgeworth rimase basito. Com’era possibile che Phoenix gli smontasse tutto?
“Signorina Charlotte, potrebbe spiegarci perché ha mentito?” Phoenix era finalmente rimontato.
Charlotte guardò Edgeworth che nel frattempo si era ricomposto. “Il movente... è stato il procuratore ad inventarselo.” Charlotte sorrise mentre Edgeworth fulminò la testimone.
“Obiezione! Non dica bugie, è stata lei a dirmi di questa cosa quando le ho mostrato il calendario!” Edgeworth voleva vincere a tutti i costi, ma non così slealmente.
“Non è vero” Charlotte era brava a mentire.
“Spieghi alla corte perché continua a mentire” Edgeworth doveva fargliela pagare per averlo trascinato in mezzo. In passato aveva costruito testimonianze e falsificato delle prove, ma questa volta non c’era nulla di tutto ciò.
Phoenix guardò Edgeworth confuso. Lo stava aiutando?
“Signorina, desideriamo tutti una vera risposta.” Anche il giudice fece pressione a Charlotte. La verità stava venendo a galla sempre più velocemente.
Charlotte sbuffò. “Va bene” Si preparò a testimoniare.
Testimonianza - La verità
In verità non conosco il movente di Erin. Ma rimane il fatto che lei non era sorpresa quando arrivò davanti a Lunick. Non so molto di Erin, ma posso confermare che Daniel è l’assassino. Io l’ho visto dalla cucina, l’ho visto accoltellare Lunick.”
In aula tutti erano in silenzio. In pochi credevano ancora a Charlotte. Era stata lei ad accusare per prima Erin, ma ora aveva cambiato idea.
“Signor Wright, proceda con il suo contro-interrogatorio”
Contro-interrogatorio - La verità
Io l’ho visto dalla cucina, l’ho visto accoltellare Lunick.
“Un attimo! Perché si trovava in cucina?” Phoenix incalzò Charlotte. D'altronde doveva fare solo una cosa: dimostrare la verità. Ed erano due le domande senza risposta: perché Charlotte era in cucina e perché Charlotte ha ucciso Lunick.
“Stavo bevendo del caffè.” Charlotte alzò le spalle, come se la risposta fosse ovvia.
(Sì, quei bicchierini trovati in cucina. Peccato che non possano essere suoi. Lei non era in cucina.) Phoenix fulminò con lo sguardo la testimone. Ci doveva essere qualcosa per provare che Charlotte non poteva essere in cucina.
“Nick, avevi detto che in quei bicchierini c'era qualcosa di strano. Sei riuscito a trovare che cosa?” Maya, che per tutto quel tempo se n'era rimasta in silenzio, aiutò Phoenix a trovare una via d'uscita.
“No, ancora no. Quei bicchierini erano di Erin e non di Charlotte... Forse era questa la cosa strana...?” Phoenix portò una mano al mento.
“Non credo...” Anche Maya si perse nei pensieri.
“A meno che...” Phoenix sembrò illuminarsi ma nello stesso momento venne richiamato da una voce a lui famigliare.
“Phoenix!” Di fianco a lui c'era una donna, diversa da Maya. Aveva gli stessi vestiti di Maya, questo perché era quest'ultima ad ospitare lo spirito della donna.
“Mia!” Phoenix sorrise. Mia arrivava sempre nei momenti di difficoltà, anche se non ne era ancora abituato. Forse questo era grazie a Maya che la evocava con i suoi poteri.
“Penso che l'hai già capito, ma te lo ripeto. Devi guardare fuori dagli schemi. Per esempio... Se quei bicchierini fossero stati davvero di Charlotte...” Mia non finì la frase perché Phoenix gliela completò, sapeva già cosa doveva fare.
Ci dovrebbe essere una traccia di rossetto, proprio come la sua tazza sul bancone di Carla!” Phoenix mostrò un ghigno. Poi si rivolse alla corte. “Signorina Charlotte. Lei non era in cucina, e posso dimostrarlo!”
“Come?!” Charlotte entrò in panico. Guardò Edgeworth che non oppose resistenza all'avvocato.
“Questi 10 bicchierini trovati in cucina.” Li mostrò come prova, ma nessuno capì come potessero essere connessi.
“Dei bicchierini di plastica?” Il giudice sgranò gli occhi.
Phoenix annuì fermamente. “Su questi bicchierini manca qualcosa. Una cosa che sulla tazza appartenente alla testimone è chiaramente visibile.” Mostrò anche la tazza da té. “Il rossetto.”
Subito tutti iniziarono a parlottare tra di loro. Era incredibile come quell'avvocato fosse riuscito a dimostrare la verità con una sola prova.
“Silenzio in aula!” Il giudice richiamò l'attenzione, mentre la testimone, nonché l'assassina, era davvero scossa. Stava iniziando a tremare.
“Obiezione!” Edgeworth non l'avrebbe fatto vincere così facilmente. Provò ancora a bloccargli la strada. “La testimone poteva non avere il rossetto in quel momento!”
“Obiezione! Potrebbe anche essere. Ma sono sicurissimo che se facessimo analizzare il DNA su questi bicchierini... Troveremmo quello di Erin!” Phoenix sbatté le mani sul banco per darsi la carica. Ormai ce l'aveva fatta, ma doveva ancora convincere il giudice. “Chiedo che i bicchierini vengano sottoposti ad un esame scientifico!”
Il giudice concordò immediatamente. “Usciere, porti questa prova ad essere analizzata dalla scientifica.”
“Subito, Vostro Onore”
L’attesa non fu lunga. L’usciere tornò e consegnò la prova al giudice.
“Vediamo... L’analisi non è molto dettagliata ma sappiamo che non contiene il DNA di Charlotte.” Il giudice lesse il resoconto della scientifica.
“Signorina...” Phoenix rivolse lo sguardo alla ragazza che stava veramente tremando. “Lei ha ucciso Lunick Gray!” Puntò il dito verso Charlotte.
“N-No...” Charlotte non credeva che fosse tutto finito.
Edgeworth era stranamente calmo. Ormai aveva capito che si era illuso. Non poteva vincere con Phoenix Wright dall’altra parte. La vera verità sarebbe sempre venuta a galla, qualsiasi cosa lui facesse.
“No! È stato Lunick a cominciare...! Io... Mi sono solo vendicata” Charlotte era confusa. Stava ansimando: era davvero la realtà? Quell’avvocato l’aveva veramente smascherata? No, il suo piano era perfetto. Se solo Erin non fosse scappata l’avrebbe messa a tacere per sempre. Rivolse lo sguardo alla vecchia compagna di classe di Phoenix ed Edgeworth. I suoi occhi esprimevano odio.
“Vendicata?” Finalmente stava ammettendo il suo crimine.
“Io notai i succhiotti di Lunick. Io notai una ragazza assieme a lui. Io l’ho ucciso. Ero accecata dalla gelosia e dalla rabbia. Lunick mi tradiva!” Charlotte era arrabbiata con Lunick, ma anche con sé stessa. Le lacrime le solcarono il viso. “Che cosa ho fatto?” Scoppiò a piangere in quell’aula. Sembrava veramente dispiaciuta del fatto accaduto.
Tutti erano rimasti in silenzio finché l’assassina, Charlotte, si calmò. Daniel rimase pensieroso: lui non aveva mai saputo che Lunick fosse fidanzato con la ragazza bionda, e nemmeno che uscisse con altre ragazze. Pensò probabilmente che non era per niente vero, suo fratello non era capace a tradire.
“Bene, credo che questo processo sia concluso.” Il giudice prese la parola. “Dichiaro l’imputato, Daniel Gray, non colpevole per l’omicidio di Lunick Gray.” Il giudice batté il martelletto annunciando la fine del processo. “Per quanto riguarda lei, signorina, verrà sottoposta ad un altro processo. La corte si aggiorna” Il giudice concluse battendo, per l’ultima volta, il martelletto. Finalmente era tutto finito.

9 Dicembre, ore 12:36
Tribunale distrettuale,

Sala imputati n°3

“Daniel!” Eveleen gli saltò addosso abbracciandolo.
Daniel le sorrise, poi la baciò.
“Ottimo lavoro, Nick” Maya si rivolse a Phoenix. Era tornata normale, lo spirito di Mia aveva abbandonato il corpo di Maya.
“Sono davvero sollevato che questa storia sia finita bene” Osservò i due fidanzati di nuovo abbracciati.
“Grazie Nick, grazie di cuore!” Eveleen raggiunse l’avvocato in blu.
“Grazie Phoenix. Niente rancori per quella storia delle elementari allora?” Daniel rise.
“Ho solo fatto il mio lavoro” Phoenix non sapeva cosa rispondere ai ringraziamenti. “No, nessun rancore” Tese la mano a Daniel che la strinse sorridendo.
“Andiamo a mangiare adesso?” Eveleen e Maya avevano veramente appetito, e d’altronde c’era da festeggiare.
“Dovremmo aspettare Erin, non so dove sia finita...” Phoenix la cercò con lo sguardo, ma non la trovò.
“Perché sparisce sempre?” Eveleen sospirò, ma subito Erin si fece viva.
“Sono qui.” Erin aveva una faccia inespressiva. Faceva fatica a mostrare i suoi sentimenti.
“Questa storia è finita ormai! Dobbiamo andare a festeggiare!” Eveleen le sorrise.
“Mh. Non trovo il motivo per cui dovremmo festeggiare. Lunick è morto, non penso si festeggi quando muore una persona” Erin era come al solito troppo cinica.
Daniel rise “Dovrei essere io a dirlo, ma io so che Lunick non ci vorrebbe vedere tristi, non credi?”
“Forse” Alzò le spalle. In realtà non le interessava affatto festeggiare, non dopo aver vissuto quell’esperienza.
“Dai, andiamo! Il mio stomaco ha fame!” Maya era impaziente quando si trattava di cibo. “9 Dicembre 2016, data da ricordare per la scorpacciata di hamburger che farò tra qualche minuto!” Si diresse verso l’uscita ma né Phoenix e né Erin si mossero.
“Oggi è il 9 Dicembre!” Phoenix sussultò alla notizia. Non aveva realizzato che giorno fosse.
“Io gli auguri non glieli faccio. Che se li scordi pure. Non avrò più niente a che fare con Miles Edgeworth” Si allontanò raggiungendo gli altri con fare svogliato. Eppure Erin sapeva benissimo che giorno fosse e che cosa era passato in mente all’avvocato, ben prima che lui potesse dirlo.
Phoenix guardò la vecchia compagna di classe e scosse la testa. “Aspettatemi un momento, per favore.” Phoenix si allontanò e cercò Edgeworth.
Lo trovò, mentre seguiva l’usciere che stava scortando Charlotte al centro di detenzione. “Edgeworth!” Lo fermò prima che andasse via. “Buon compleanno!”
Edgeworth fece una smorfia: “Non sono più un ragazzino, Wright”
Phoenix rise: “Infatti ti ho solo fatto gli auguri, non ti ho chiesto se avessi organizzato una festa di compleanno”.
Edgeworth riprese a camminare.
“Anche Erin ti fa gli auguri!” Phoenix sapeva benissimo che Erin avrebbe voluto fargli gli auguri. L’aveva dedotto da come aveva risposto poco prima. Anche se non sapeva ancora perché Erin fosse arrabbiata con lui.
Il procuratore in porpora continuò il suo cammino, dando le spalle a Phoenix. Stava sorridendo, era felice che qualcuno gli avesse fatto gli auguri di compleanno. Era talmente orgoglioso di sé che di certo non avrebbe rivelato a nessuno i suoi sentimenti.
Anche l’avvocato gli diede le spalle, tornando assieme agli altri che erano già usciti. “Allora? Dove andiamo a mangiare?”
“Ovviamente al solito posto! Solo lì gli hamburger sono divini!” Si incamminarono verso il fast-food preferito di Maya.
Phoenix si stava lasciando alle spalle il tribunale. Sapeva che prima o poi sarebbe tornato lì, a difendere un’altra persona. Non sapeva ancora chi avrebbe difeso, ma era già pronto.
Ma non era a conoscenza di un fatto: quel Natale l’avrebbe passato in tribunale, a difendere una persona troppo orgogliosa di sé che non avrebbe mostrato a nessuno i suoi sentimenti. E Phoenix era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere quel Natale: era l’uomo delle sue sconfitte in tribunale. Ma era l’uomo che l’avrebbe salvato da quel baratro in cui era precipitato 15 anni fa. Da quel momento quella persona sarebbe riuscita a sorridere di nuovo.


The end, Turnabout Old Friends.

 

Profili:

 photo 6.png

Phoenix Wright
Anni: 24

Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...



 photo 5.png

Maya Fey
Anni: 17

Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.



 photo 7.png

Miles Edgeworth
Anni: 24

Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.



 photo Eveleenp4.png

Eveleen Owen
Anni: 17

Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.



 photo Daniel4.png

Daniel Gray
Anni: 24

Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.



 photo Senzanome.png

Dick Gumshoe
Anni: 30

Il detective a capo delle indagini



 photo Carla3.png

Carla Stand
Anni: 32

Segretaria dell’agenzia. È molto disponibile.



 photo Charlotte2.png

Charlotte Gaillard
Anni: 22

Dipendente dell’agenzia.
Ha un accento francese.



 photo erinp824.png

Erin Owen
Anni: 24

Dipendente dell’agenzia.
Sorella di Eveleen. È una mia vecchia compagna di classe.



 photo Acep.png

Ace Alisander
Anni: 23

Apprendista di Edgeworth. Sembra essere fidanzato con Erin.



Registro Processuale:

 photo lawyerbadge.png

Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.



 photo knife2.png

L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.



 photo dirtyscarf.png

La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.



 photo coronorreport.png

L’autopsia di Lunick Gray del 7 Dicembre 2016*



 photo cardlist.png

Il foglio degli orari d’arrivo e d’uscita datati 7 Dicembre dei dipendenti dell’agenzia Delfino Immobiliare* *



 photo en_clearance_card.gif

Il cartellino di cui ogni dipendente è dotato e deve registrarlo ad ogni entrata o uscita dall’agenzia



 photo photograph.png

La planimetria dell’agenzia Delfino Immobiliare*



 photo newspaper.png

La rivista che stava leggendo Carla Stand al momento del delitto*



 photo envelope.png

Dichiarazione di Carla Stand*



 photo teacup.png

Tazzina trovata sul banco di Carla. Appartiene a Charlotte. Ha un segno di rossetto.



 photo coffeecup.png

10 bicchierini impilati sul tavolo della cucina. Da lì Charlotte ha visto l’omicidio.



 photo calendar.png

Calendario di Erin. Segnati vari incontri con Daniel.*



 photo photograph.png

Fotografia datata 9 Dicembre 2001. Ritrae Erin, Miles e Phoenix da bambini*



* Lunick Gray, 24. Ora del decesso: tra le 9 e le 10. Accoltellato al cuore, morte istantanea. Il corpo presentava delle ferite sulla testa e sulle braccia. Trovato tra metà tavolino e disteso per terra. Attorno c'erano le caramelle che erano sul tavolino.

* Carla Stand: 8:02
Lunick Gray: 8:25
Daniel Gray: 8:26
Charlotte Gaillard: 8:43
Erin Owen: 9:37

*  photo Mappa.png

* Parla di fumetti. Carla, al momento del delitto stava leggendo l'articolo riguardante il manga di Fukuda Shinta, Road Racer GIRI. A quanto pare Erin è molto interessata a questa serie.

* Dichiara che seppur non abbia prestato attenzione al corridoio, è sicura di non aver sentito alcun rumore di porte che venivano chiuse. Perciò crede sia stato l'imputato ad aver ucciso la vittima passando dalla porta che collega i loro uffici.

* Appuntamenti fissati per parlare della relazione tra Daniel ed Eveleen

* Erin Owen: 9:58
Charlotte Gaillard: 18.06
Carla Stand: 18.24

* Fotografia del 9° compleanno di Miles Edgeworth.
 photo 9dec2001OldPhotograph.png

Note dell'Autrice:

Chiedo infinitamente scusa del ritardo! Ero troppo presa nello studio a giocare a pokémon rubino omega (ossia a fissare Max/Maxie e Lino/Wally :Q_) che non mi sono accorta che fosse arrivato febbraio!
Con questo capitolo si è concluso il caso ma vi aspettano gli spin-off! Cos'è successo ad Erin durante il primo giorno? E per quanto riguarda Eveleen e Daniel? Tranquilli, ogni (o quasi) risposta ad ogni vostra domanda sarà esaudita in uno spin-off! Quindi sotto con le domande :)
Sono curiosa di sapere se vi ha interessato un minimo questo caso (anche se era piuttosto banale e ovvio). Prometto di fare casi più interessanti! Ma dovevo presentare in qualche modo i personaggi della futura serie u.u
Nel prossimo capitolo/spin-off di Erin ci saranno taaaanti miei disegni su questi OC! Inoltre gli spin-off sono scritti con il mio stile personale, e quindi non più ispirati allo stile del videogioco. Ci saranno anche molte spiegazioni e descrizioni in più.
Questa preferenza di stile verrà riportata anche nelle fic successive: mi trovo meglio a seguire il mio stile che a sforzarmi di scrivere a modalità videogioco (anche se probabilmente un minimo verrà lasciato, come la data, l'ora e il luogo)
Ditemi cosa ne pensate di tutto ciò! Ne sarei molto felice!!! :D
Passo e chiudo,
Sian <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2761284