Rhododendron

di silfromars
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beige. ***
Capitolo 2: *** Old Money. ***



Capitolo 1
*** Beige. ***


She said this to me, I didn't believe her. 



Guarda l’orologio impaziente, le 21.30 “Avrà incontrato traffico sulla 23esima” si rassicura, immaginando lui in auto che impreca contro le auto gialle che proprio non vogliono muoversi. Si guarda allo specchio, passando la mano sottile sulle pieghe della gonna, la osserva, ammirando quel colore chiaro di cui è stata sempre ammaliata. Sfiora la collana di perle bianche, toccando poi una di esse e assaporandone tutto lo spessore fra due dita. Guarda di nuovo l’orologio, sono passati solo due minuti dall’ultima volta che ha controllato l’orario. “Arriverà presto” si dice ancora, sperando nel suo arrivo. Si concentra sula camicetta bianca e appunta tutti i bottoni di osso, un altro minuto davanti allo specchio e si sarebbe cambiata. Smette di guardarsi e si avvicina al telefono che pochi attimi prima era stato gettato sul letto disfatto. Lo prende fra le mani e controlla se ci sono chiamate, messaggi o qualunque altro segno che lui ormai sia sotto casa sua. Ma non c’è nessun messaggio, nessuna chiamata, nessun altro segno. ” Ormai sarà vicino, avrà fatto solo qualche minuto di ritardo ” ripete Azaleea nella sua mente ormai devastata e inorridita dall’amore, dall’affetto e dal solo pensiero di essersi fidata di qualcuno, che in realtà, non l’aveva mai amata. “Dean sarà qui a minuti.” Si volta nervosa verso l’orologio, sono ormai passati 10 minuti dall’ultima volta che ha controllato, dieci minuti più altri dieci di ritardo. Ormai la routine è sempre la stessa : specchio, vestito, telefono, orologio. Stanca di aspettare chiude la porta della sua camera dietro di sé, abbassa lo sguardo immaginando che il pavimento di marmo della sua casa sulla Fifth Avenue non sia mai stato così dannatamente interessante. Dopotutto, sua sorella l’aveva avvisata, l’aveva messa in guardia, le aveva detto che di lui non c’era da fidarsi. Che a lui interessano solo i soldi, la gloria, il potere. E lei, così intelligente, ci era cascata, era caduta nel suo gioco, nella rete di Dean Sullivan, l’uomo più potente di tutta New York City. Aveva messo il suo vestito preferito, le sue Luboutin beige e aveva lasciato sciolti i capelli, perché a lui piacevano così. Perché quando li portava legati nella sua solita coda di cavallo, non facevano risaltare i suoi occhi verde brillante. Ora il telefono squilla nella mano destra di Azaleea, è lui, la sta chiamando. Risponde alla chiamata e le uniche parole che sente dall’altra parte sono - Perdonami, Azaleea. -. Non riesce a rispondere, non sa cosa dire, attacca la telefonata. 

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Capitolo 2
*** Old Money. ***


3 mesi prima.



E' una giornata serena nella Grande Mela, un soleggiato, ma comunque fresco giorno di Settembre, le rondini cantano
sul cielo di Central Park e ogni lavoratore è pronto per affrontare la sua giornata di lavoro. Raccoglie le chiavi dal centrotavola d'argento puro e
si guarda intorno, ha preso tutto, è pronta per il suo primo giorno di lavoro, meglio, di tirocinio alla National Bank di New York City. Percorre 
velocemente le scale del suo palazzo, senza assolutamente prendere l'ascensore rotto da un paio di giorni, e dopo pochi minuti è sul marciapiede
già affollato alle 8.00 del mattino della Fifth Avenue.
Con un gesto molto naturale della mano, Leea riesce a far fermare il primo taxi, sorride soddisfatta e con eleganza si infila nell'auto gialla adibita
a trasporate i Newyorkesi e i non da una parte all'altra della città.

« Alla National Bank a Wall Street, per piacere.»

Dice con un tono estremamente sicuro e come al solito, quasi tagliente. Apre il finestrino dell'auto e lascia che l'aria fresca le invada il viso,
facendo in modo che lei si svegli ancora di più di quanto già non lo sia. Le strade della città sono già trafficate, ma ciò non implica che non fosse
ugualmente bellissima, anche di mattina, anche in un taxi sgangherato, anche con i semafori talvolta mal funzionanti. Leea doveva ammetterlo, era 
perdutamente e assolutamente innamorata di New York. Originaria di quella città, a soli pochi anni si era trasferita con l'intera famiglia a Città Del Capo,
ma testarda e cocciuta volle continuare i suoi studi a Londra, per interromperli e poi iscriversi alla Columbia University di New York, dove li terminò
con voti altissimi, bacio accademico e stretta di mano dal rettore dell'università. Aveva dedicato la sua intera vita al successo e pian piano, lo stava
raggiungendo.
E' finalmente a Wall Street, il taxista le dice quanto deve pagare, così lo fa e poi esce fuori dall'auto gialla e incredula si blocca davanti
all'enorme edificio, alto almeno 15 piani e le pareti esterne completamente fatte di vetro scuro. E' estasiata da ciò che vede, non può credere di essere
arrivata lì, da sola, nonostante i suoi genitori potessero permettersi di darle una 'spinta'. 
Stringe nella mano la tracolla della sua ventriquattrore Yves Saint Laurent e fa un bel respiro di incoraggiamento, pochi secondi dopo Azaleea
è circondata dall'immensità di quell'edificio, dal viavai di agenti, di brokers, di capi internazionali dell'economia e tanti, tantissimi clienti.
Ai piani inferiori è posizionata la banca, elegante e moderna, con dipendenti altamente qualificati e intelligenti, ai piani superiori, quelli a cui
lei è destinata, c'è chi davvero manovra il paese, decidendo quando è tempo di crisi e quando è tempo di grande ricchezza. 
Si avvicina alla reception, facendo risuonare il tacchettio delle sue Prada nere all'interno della banca affollata, ma sileziosa, e suona il campanello, 
aspettando che qualcuno arrivasse. Ed eccolo lì, un fantastico receptionist dall'aria estremamente stanca, ma piuttosto soddisfatta.

«  Sto cercando il Signor Sullivan, sono qui per il tirocinio.»

Leea come al solito è educata nell'esporre le sue argomentazioni e sembrerebbe che il sorriso del ragazzo, poco più giovane di lei le stia dicendo qualcosa.

«  Azaleea Isobel Clarissa Meyer, giusto?
Il Signor Sullivan ti sta aspettando al sedicesimo piano, troverai con facilità il suo ufficio.»

Il ragazzo, che sembrava chiamarsi Anthony, o almeno ciò era scritto sul suo cartellino perfettamente posizionato al taschino della giacca, sembrava
aver detto quell'ultima frase in modo alquanto strano, Leea, comunque, non se lo fece ripetere due volte e dopo averlo ringraziato, alza i tacchi
e si avvia verso l'ascensore, con delicatezza clicca il pulsamente per chiamarla e solo dopo pochi secondi è lì dentro, meravigliata
di quanti piani fosse fatta quell'immensa torre.

 « Sedicesimo piano, sedicesimo piano.»

Cerca con lo sguardo il pulsante adatto, ma proprio mentre sta per cliccare, le porte dell'ascensore si riaprono di nuovo facendo spazio ad un uomo, sulla
trentina, con dei capelli biondi rigorosamente sistemati e due splendidi occhi azzurri del colore del cielo in primavera. Leea rimane lì, mentre l'uomo
le fa cenno con il dito per chiederle se può entrare, lo vede sicuro di sé e senza troppi scrupoli. Ed ecco che poi preme il sedicesimo tasto. Azaleea
si sente in difficoltà, non sa se parlare o meno, ma alla fine opta per il farlo. Sono arrivati al sedicesimo piano, un immenso ufficio si apre davanti
a loro, ecco perché il receptionist era stato così chiaro nel dirle che l'avrebbe trovato con facilità, ma proprio davanti a lei c'è una scrivania, senza
nessuno seduto dietro.

«  Per caso sa dov'è il direttore? Sono qui per il tirocinio, mi hanno detto di arrivare al sedicesimo piano.»

Lui si volta, sorridente e come aveva notato prima Leea, pieno di sé e con grande sicurezza sulle sue spalle, le sorride, senza risponderle si avvicina
alla scrivania e si siede dietro, Leea è incredibilmente imbarazzata, avrebbe dovuto riconoscerlo, ma non avrebbe mai detto in tutta la sua vita che un
uomo così giovane potesse occuparsi dell'economia nazionale. Leea lo segue e rimane bloccata, davanti alla scrivania, ma soprattutto davanti a lui e 
ai suoi occhi indagatori che osservano scrupolosamente il corpo della ragazza, ricadendo poi negli occhi celesti di lei, incrociando il suo sguardo
per la prima, vera, volta. Lui fa schioccare la lingua e poggia il mento sulla sua mano. Continua ad osservarla e continua con il suo sguardo molto
mirato a cercare di entrare dentro di lei per scoprire chissà quale segreto di stato.

« Cercavi Dean Sullivan, l'hai trovato.»
































 

Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Intanto io aspetto tante recensioni, bye <3

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