Elle, nascita

di Leannel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Josh Garret ***
Capitolo 2: *** Interrogatorio ***



Capitolo 1
*** Josh Garret ***


Introduzione




Siccome l'idea di una sezione per le fic su Kill Bill è stata mia, ho deciso che era molto triste che nemmeno io stessa ci mettessi nulla. Scriverò qualcosa sul mio personaggio preferito, Elle Driver. La adoro davvero. E' cattivissimissima. Marcia dentro, non so se mi spiego. Sembra che non abbia sentimenti (almeno non sentimenti positivi), nè rimorsi, nè coscienza. È dannatamente forte. La adoro davvero. Più di Uma Thurman. E poi Daryl Hannah è un'attrice fenomenale.

Su quello che sia davvero sia il suo passato non ci sono molte informazioni. Ho sfuttato queste e ne è venuta fuori la storia. La dividerò in tre parti (non in tre capitoli) che corrispondono una a prima di tutta la storia della Sposa, una durante i quattro anni di coma dell Sposa, e una dopo, quando è cieca.

Non ho ancora pensato a come cpntinuarla.

Josh non è un personaggio importante, mi serve solo all'introduzione che segue. Spero che vi piaccia e che qualcuno apssi da questa parte desolata del sito. Grazie a tutti e buona lettura



Leannel







Josh Garret era appena entrato a far parte dell'interpol. Era la sua seconda settimana di lavoro. Era un uomo dall'aspetto mediocre, con acquosi occhi scuri e i capelli castani. Ma era particolarmente portato per il suo lavoro. Era un buon agente. Era astuto quanto bastava, e anche abbastanza agile. Ma la sua specialità erano i computer. In effetti, nonostante non avesse mai studiato come utilizzarli, gli rimaneva molto più facile intercettare telefonate, messaggi o e-mail via internet, che avere delle vere e semplici relazioni umane. Ma era davvero bravissimo, sul serio. Aveva un senso della giustizia molto forte. Insomma, grazie a l'unione di tutte queste doti interessanti, gli era stata data questa promozioneche lo aveva portato a fare il polizziotto all'interpol. La prima cosa che aveva nptato era che c'erano davvero un sacco di donne. Donne alte, donne basse, donne belle, donne ripugnanti, donne segretarie, avvocati, giudici, agenti. D'altra parte lui aveva sempre lavorato in una piccola stazione nel deserto del Nevada. E di donne ce n'erano davvero poche.

La cosa più strana di quelle due settimane era che non aveva mai visto il suo capo. Dicevano che era davvero un prfesionista. Anzi, una professionista. Forse aveva fatto tanto caso ale donne in quelle due settimane, solo perchè sapeva che il suo capo sarebbe stato una donna. Era più che ragionevole, quindi essere interessato a scoprire che genere di donne lavorassero al distretto. Dicevano che era impegnata in una missione strana, che era sotto copertura, e tutto il resto. Una cosa in canada o giù di lì. La cosa che più lo spaventava era che in effetti, la donna, doveva essere davvero tosta. Un grosso uomo di colore, di nome Bob, gli aveva rivelato sorridendo, che se la signorina Elle, così l'aveva chiamata, fosse riuscita a portare a termine la sua missione, gli avrebbe messo subito davanti un uomo da inquisire. Inquisire era una brutta parola. Avrebbe potuto dire interrogare, semplicemente. Josh si disse che forse quell'inquisire non era casuale. La cosa che più odiava era quella. Odiava interogare, anzi, inquisire, i cattivi. Perchè non era il tipo che gridava contro un uomo. Non che fosse una mammoletta. Era solo timido e un po' spaventato. Inoltre sembrava che la signorina Driver, perchè così preferiva chiamarla, desse a questo genere di cosa un'importanza cruciale. I pareri che Josh era riuscito a raccogliere su di lei erano contrastanti. C'era chi diceva, tra questi il grosso Bob, che si trattasse di una gran donna. Dicevano che era molto bella, con i caplli biondi e tutto il resto. E che era davvero molto elegante e professionale, soprattutto. Che era molto forte, fisicamente ed avesse una mira formidabile con le armi da fuoco.

Altri invece la definivano sadica. Dicevano che era, si bella, elegante, professionale e tutte le altre cose, ma che era una sadica e che lavorava in polizia solo per riuscire legalmente a fare del male a qualcuno. Dicevano, insomma che non era proprio uno stinco di santa. Josh ea indeciso. Era un tipo sinceramente retto. Si disse che avrebbe deciso solo quando l'avesse vista. Pichiettò sul computer. Doveva fare una relazione su di un caso che non aveva seguito. La cosa lo mandava in bestia, ma decise che sarebbe rimasto tranquillo. Erano le sue prime due setimane di lavoro e se Butch 'scroccone' Tyler gli chiedeva un favore faceva meglio ad assecondarlo. D'altronde Josh era uno che assecondava con molta facilità. Era davvero buono.

'VERBALE' scrisse in alto al centro dello schermo. Una donna, con alcuni uomini a suo seguito, sfondò la porta di vetro con un calcio. La porta cadde a terra e si frantumò.

In quel momento Ellen Driver faceva il suo rumoroso ingresso nella sua vita.

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Capitolo 2
*** Interrogatorio ***


Una segretaria sul metro e sessanta scarso, con capelli grigiastri e dei grossi occhiali spessi, si lanciò su quello che rimaneva della porta.

“Ma cosa comabina?” chiese alla donna che, con un gruppo piuttosto ridotto di uomini aveva fatto ingrsso in quella maniera poco ortodossa.

“Altrimenti che cosa ti ho assunto a fare? Cathlin, chiama le pulizie.” Mentre parlava la donna teneva fermo un uomo tarchiato, dalla pelle olivastra. I suoi uomini ne tenevano invece altri tre, simili al primo. Eppure, infondo ce n'era uno che sembrava diverso dagli altri. Era bianco, americano. Sembrava tranquillo, anzi sorrideva. L'uomo che la signorina Driver teneva tentò di fuggire. Com'era più che prevedibile, la donna glielo impedì. L'uomo cadde sui vetri. Le sue mani si ricoprirono di sangue. La signorina Driver rideva. Bob, dalla sua scrivania, sembrava ripetersi qualcosa tipo 'che donna'. Josh era sempre più convinto che si trattasse di una fottuta sadica o qualcosa del genere. La signorina Elle chiamò un paio di poliziotto e disse loro di mettere i cinque uomini in prigione e che lei avrebbe deciso quando interrogarli.

Un brivido corse lungo la schiena di Josh. La Driver andava esattamente verso di lui. Sospirò.

“Bobby” chiamò la Driver. Si dissero qualcosa nell'orecchio, mentre un grande numero di uomini in tuta arancione mettevano in ordine quel caos che la donna aveva combinato.

Elle fissò Josh e sorrise.

“Dal Nevada? Non l'avrei detto, hai la pelle bianca” Bob rise dietro di lei. Josh si disse che forse la donna era davvero un genio o giù di li e aveva già capito tutto. La fissò. Era davvero bellissima. Era vestita in modo assurdo. Riusciva allo stesso tempo a sembrare eccentrica, sofisticata, elegante, e , soprattutto, seducente. Aveva lineamenti forti. Gli zigomi alti e labbra piene. E poi aveva quelli occhi. Lì per lì Josh non seppe spiegarsi cosa esprimessero. Se fossero dolci, con i capelli biondi e tutto il resto, o se fossero forti, aggressivi. Se avesse dovuto esprimere in parole i suoi pensieri avrebbe blaterato qualcosa come 'una principessa, sotto le spoglie di una pornostar'. Era vestita interamente di pelle rossa. Sembrava un abito da motociclista. Era venuta dal canada in moto?

Josh si alzò. Era davvero alta. Lui dava sul metro e settantacinque e Elle gli dava dieci centimetri buoni. La Driver allungò la mano. Josh la strinse.

“Bene” disse lei “seguimi adesso, Josh”

josh la seguì. Ogni passo era più bella. Lo spaventava, quasi. Anzi, senza quasi. Lo spaventava e basta.

Arrivarono davanti ad un vetro, che dava su una stanza grigia. Josh fissò le persone che stavano dentro la stanza. Erano quelli che Elle e i suoi uomini avevano portato.

“Ecco” disse lei “io mi prendo quello laggiù” indicava uno degli uomini con la pelle olivastra “poi mi fai vedere come te la cavi”

Josh sospirò. Quella storia non gli piaceva per niente.

Elle si allontanò ed entrò nella stanza. Josh pensò che il vetro dovesse risultare come uno specchio dalla loro parte. La donna fece cenno ai suoi colleghi di trasferire tutti gli uomini che non fossero quello da lei indicato, in un'altra stanza. Mentre se ne andava, con le manette ai polsi, Josh ebbe l'impressione che l'uomo più adulto, quello bianco, lo fissasse. Non era possibile, si disse. Rimasero soli. Elle si tolse il giubotto di pelle rossa e rimase con una camicia bianca ed i pantaloni sempre di pelle, con la vita alta. Il tizio nella stanza voltò lo sguardo. Elle rise. Si accese una sigaretta.

“Tu lo sai chi sono io?” Josh era sempre stato bravo con il labiale. La stanza dove registravano i colloqui doveva essere da qualche parte. Era certo che Elle volesse che lui non fosse capace di sentire con precisione quello che lei diceva. Elle sorrideva. Sembrava tranquilla. Nei suoi occhi quella stana luce brillava sempre più forte. Soffiando fumo, si diresse verso lo specchio. Per la seconda volta Josh ebbe l'impressione che Elle lo fissasse. Senza quasi rendersene conto arrossì. Poi prese a sudare. Elle lo guardava in maniera seducente, mentre rivolgeva le sue parole ad un altro. Josh, in tutta la sua purezza, rimase abbagliato dalla bellezza di lei. E così, intontito, fu svegliato dal solo battere delle mani dell'uomo sul tavolo. Allora fu lui ad attrarre la sua attenzione. L'uomo con i baffi, dalla pelle olivastra, piangeva. Elle rise di gusto e fissò l'uomo in lacrime. Uno dei suoi uomini in divisa portò via l'uomo. Elle gli diede delle indicazioni. Poi uscì dalla stanza grigia. Si avvicinò e si rivolse a Josh.

“Hai capito?” sussurrò, con la giacca di pelle sulla spalla destra.

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