Dark Abyss

di Ladyloki96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La manifestazione ***
Capitolo 2: *** I black Block ***
Capitolo 3: *** Tributo ***



Capitolo 1
*** La manifestazione ***


Erano là da ore, forse giorni. Manifestavano per un futuro migliore. Un lavoro. Una pensione. Una degna istruzione e sanità. La folla inferocita gridava. Il governo era sempre a battibeccare, ma quando si trattava di tagliare i propri stipendi, tutti, nessuno escluso, erano contro. Tanto a chi importava se la gente senza lavoro, o pensione, andava a rubare o elemosinare per mangiare? Bastava stare bene e con i soldi in mano. Là in quell’orda di studenti c’era una ragazza più agguerrita di tutti. Si chiamava Crystal. Era in prima fila, insieme a molti altri studenti. Era molto determinata. Voleva andare a tutti i costi al Parlamento. Voleva esporre la sua opinione ai politici. Voleva vedere se lavoravano o se si gingillavano come al loro solito. Infondo era un suo diritto. Davanti a lei c’erano i poliziotti che sbarravano la strada. Sarebbe finita in rissa. Allora si staccò dal gruppo e cercò una strada alternativa. Utilizzò un cassonetto come una scala e salì su un tetto. Aveva praticato il Parkour per anni. Nessuno dei manifestanti aveva notato il suo allontanamento, a differenza di alcuni poliziotti. Lei continuava a correre sui tetti quando ad un certo punto uno dei poliziotti gli sparò e lei cadde. La ragazza fu portata in ospedale con urgenza. Quando si vegliò nella fredda ed estranea camera dell’ospedale si guardò in torno
  •  Do… dove sono?
 La madre stava piangendo, quando ad un tratto, notando la figlia finalmente sveglia l’abbracciò.
- in ospedale… eri in coma…
Le parole erano rotte dal pianto, ma questa volta era per la gioia.  
  • che…che giorno è?
Era stupita e intontita dalla notizia, alla quale non riusciva a credere.
- è il 20 di ottobre… sei rimasta priva di sensi per otto giorni.
La madre continuava ad abbracciarla e coccolarla affettuosamente.
- com’è andata la manifestazione? Abbiamo ottenuto qualcosa?
Sperava che la manifestazione fosse servita a qualcosa. Non voleva che tutto fosse stato vano, ma in cuor suo sapeva che nulla sarebbe cambiato, perché alle persone di potere non gli importa nulla di quelle che vi sono in basso.
- è andata male, i politici come al solito vi hanno ignorato e c’è di più, quella che doveva essere una manifestazione pacifica si è trasformata in un inferno!
 La madre tolse lo sguardo dalla figlia. Fermò il racconto, si vergognava di quei avvenimenti che doveva riportare alla ragazza.
- fammi indovinare i ragazzi quando sono andati incontro ai poliziotti. Li hanno spinti per passare e questi, invece di farli circolare, si sono opposti e hanno incominciato a manganellare!
Il tono di Crystal incominciava ad essere alterato, non più tranquillo ma in preda alla collera. 
- Non solo
Replicò la madre abbassando lo sguardo
  • i Black Block si erano infiltrati nella manifestazione e hanno incominciato a fare casino, alcuni ragazzi delle retrovie, che stavano manifestando pacificamente, vedendo la brutta situazione, hanno cercato di andarsene. Un poliziotto, mentre uno di questi stava camminando, gli ha dato una manganellata nel collo…
 Si vergognava di quei fatti come se li avesse commessi lei stessa.  
- Così lo poteva ammazzare!
Crystal si mise a sedere di scatto sul lettino. Era furibonda. A differenza della madre lei non si vergognava di quei fatti, ne era inorridita, schifata
-E non è tutto, ci sono stati casi di donne tenute da ben quattro uomini e picchiate selvaggiamente da due, prese a calci e a pugni, nel viso e nel ventre….
La madre, riferendo queste parole, abbassò ancor di più lo sguardo.
 - è orribile quello che mi stai dicendo… la polizia ci dovrebbe difendere e invece picchia la gente come bestie! Quelli non sono uomini sono mostri!!
 Crystal, invece, non riusciva a sopportare più questa barbarie, questi atti di violenza, così si mise a piangere .
  • Amore mio
 Gli accarezzò la testa amorevolmente.
  • Quelli non sono poliziotti normali… fanno parte della Digos e tu sai come sono quelli della Digos..
  •  Il tuo ex marito ne fa parte>> disse con un tono rancoroso.
  •  tuo padre vorrai dire..
  •   con che coraggio potrei definire padre uno che picchia la propria figlia femmina con la cintura! Con che coraggio potrei definire padre uno che massacra di pugni e calci la moglie e la figlia! Non posso chiamare padre uno così! Non posso! E il bello che nella Digos ci sono tutte persone cosi! Sadiche e pazze! Amanti della lotta e di far male alla gente! Ci siamo dimenticati già del caso di Genova? Non si può mandare delle persone cosi contro gli studenti e degli esodati! Siamo persone civili e non bestie! Abbiamo il diritto a manifestare in maniera pacifica senza essere malmenati!
Disse in preda alla rabbia, con occhi iniettati di sangue e lacrime. La madre abbassò lo sguardo. Il discorso finì lì con il disappunto e la rabbia da una parte e la vergogna per via di un paese in decadenza dall’altra. Dopo un paio di giorni la ragazza fu dimessa, per fortuna il coma non gli aveva causato disfunzioni né motorie né verbali. In quei giorni tutti i giornali parlavano degli studenti malmenati, mostrando foto orride e cruente dove erano impresse la più totale bestialità. Furono pochi i giorni in cui la gente si mise a pensare ed ad adirarsi, ma poi come al solito tutto tacque e ognuno ritornava alla vita di tutti i giorni come se niente fosse successo, come se il mondo andasse bene e sempre continuerà ad andare bene.  Solo Crystal non si dimenticava di quella storia, era inconcepibile per lei avere una “libertà” non rispettata dal governo e che delle persone erano picchiate solo per aver manifestato la propria opinione. Era per lei inconcepibile che il governo non obbedisca alla propria costituzione.
  • Tra l’altro l’art. 21 della costituzione dice: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Eppure ultimamente il governo blocca ogni tipo di manifestazione e ultimamente è successo pure l’arresto per il giornalista che ha fatto il suo lavoro, ovvero, informare la gente.
Disse fra se e se, era stufa di un’oligarchia anticostituzionale.
  •  Il governo se ne frega della costituzione,  si può vedere nell’art9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Quale sviluppo culturale? La tv con i suoi programmi sta convincendo sempre di più le nuove generazioni che non serve studiare, basta essere ricchi per andare avanti. Gli insegna che soldi bastano per essere felici… Ma non è cosi… chi è materialista non potrà capire la bellezza dell’arte, della natura, o delle virtù, o di quelle cose che elevano l’anima e non il portafoglio. Chi è materialista non potrà comprendere pienamente l’amore, il suo lato spirituale e non carnale. Con soltanto il lato carnale si va da poche parti, una volta vecchi e senza più la spinta della passione, se il rapporto si è basato solo sull’esteriore, ci si ritrova soli… senza nessuno. La solitudine è una brutta morte, è lenta, corrode il cuore e fa vagare la nostra mente nei ricordi, ove vi nascono i rimpianti e l’infelicità. Il paesaggio…. Vogliamo parlare del paesaggio? Sempre più luoghi verdi stanno diventando o discariche a cielo aperto o distese e distese di catrame. Che fine farà il bel paese con il suo stupendo verde che perfin gli americani ci invidiano e noi che distruggiamo il verde per imitarli o fare quattrini.
 
Si diceva fra se e se irritata per tutto ciò che vi è di male, e con unico pensiero in testa. Cambiare. Cambiare con ogni mezzo la nazione. Dopotutto… il fine giustifica i mezzi. Il suo fine era di far vivere le persone e quelle dopo di loro in un paese giusto, quasi utopico e pur di far questo avrebbe anche versato del sangue. 

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Capitolo 2
*** I black Block ***


  • Pochi giorni dopo che fu uscita dall’ospedale, lei andò a cercare un suo amico il quale condivideva con lei tali pensieri. Si chiamava Nicola Vanzetti, ebbene si il discendente dell’anarchico Bartolomeo Vanzetti. Come tutti sapete Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani, furono uccisi ingiustamente in America, con l’accusa di terrorismo. In realtà i due non erano altro che due vittime sacrificali, in quanto immigrati italiani, per tesare la nuova linea di condotta contro gli avversari del Governo. Tale politica del terrore fu suggerita dal ministro della giustizia Palmer e culminò nella vicenda delle deportazioni. Sebbene potessero essere salvati dal Governatore del Massachusetts (Alvan T. Fuller) il disprezzo era così tale per i due Wops e era tanta anche la paura delle idee comuniste che riaffermò la condanna. Eppure i due non si consideravano comunisti, non avevano precedenti penali, erano solo coinvoli in scioperi, agitazioni politiche e propaganda contro la guerra.

    - Ehi! Nicola! Come mai non eri alla manifestazione? Mi avevi detto che venivi!

    La ragazza non sembrava alterata ma delusa dall’ipotetico menefreghismo del ragazzo.

    - I Black Block hanno fatto un casino! Hanno sfasciato delle vetrine! Rovinato immagini sacre! Hanno attizzato la polizia alla violenza ed essa se l’è ripresa con noi! Vorrei tanto avere uno di quei deficienti tra le mani! Era una manifestazione pacifica cazzo! PACIFICA! Forse riuscivamo pure ad ottenere qualcosa! Ma che cosa abbiamo ottenuto con questi deficienti? Io in coma, una donna massacrata e un altro ragazzo pestato a sangue!

    La ragazza era in preda alla collera. Sembrava che ringhiasse mentre diceva tali parole. Le mani si muovevano freneticamente e il volto era contratto in un espressione di rabbia e dolore. Il ragazzo era calmo. I suoi occhi marroni avevano uno sguardo quasi vuoto per via della tranquillità. Sembravano non emanare alcuna espressione per poi dire lentamente

    . - È questo che pensi dei Black Block? Che sono dei violtenti? Che sono dei deficienti che non hanno di meglio da fare che sfasciare una vetrina? Che così, per divertirsi, dicono << Orsù andiamo in questa manifestazione e facciamo casino! HIHIHIH! Che bello! >>. Ma non hai visto quali vetrine colpiscono? Loro colpiscono le vetrine delle banche, le vetrine di chi ha i soldi per rimetterle a posto. Mica sfasciano il negozio ortofrutticolo. Perché lo fanno? Perché a differenza di te, che ti indigni di una cosa… superficiale senza andare al cuore del problema, che è la gerarchia a cui dobbiamo ubbidire, loro vogliono distruggere, annientare, eliminare il problema alla radice. Vogliono eliminare il capitalismo. Le banche, sono un simbolo del capitalismo. Vanno estirpate perché ogni anno si macchiano di crimini atroci. Ogni anno rovinano qualche persona che, senza soldi, finisce senza casa e si uccide per la vergogna. Mi dispiace per quello che vi è accaduto… ma… è una guerra. Non si ottiene nulla pacificamente. Se non volete rischiare, statevene a casa. Si… sono un deficiente, ma ti dirò di più… sono anche una brutta persona… perché io… IO sono un Black Block. Anche io ero in quella manifestazione come te. Soltanto per un motivo diverso. Voglio dare segnali al governo che ci deve prendere sul serio, perché se non si tolgono dalla loro postazione, noi faremo una guerra. Dobbiamo estirpare questo male, dobbiamo creare un Italia nuova, un Italia ad incidenza zero. Un Italia anarchica ove non vi è più un governo ma un organizzazione comunale come nel medioevo. L’anarchia non è il caos come pensano i pessimisti, anarchia è libertà e possibilità per tutti e non per l’1% che ti può comprare anche l’anima. L’anarchia sta con il proletariato, con gli oppressi ed è contro il proletario, l’oppressore. Non si può attuare tutto questo con i metodi pacifisti.

    A differenza del trisnonno, il ragazzo non era affatto un pacifista, anzi, sembrava che volesse usare ogni mezzo possibile per ottenere la riuscita dei suoi scopi prefissati. La ragazza rimase ammutolita di fronte alle parole del ragazzo. Esso esponeva la sua teoria con tutta tranquillità, spostando lentamente il suo ciuffo marrone verso destra, con un gesto sbarazzino. Un silenzio di tomba avvolgeva i due amici... amici che a quanto pare conoscevano poco l’uno dell’altra. Infatti, Crystal era rimasta al ragazzino adolescenziale che voleva si cambiare il mondo, in meglio, ma non con una guerra e lui, che la conosceva forse meglio di chiunque altro, la trattava come una scema. La ragazza era si ingenua, ma non era impulsiva, ma solamente molto passionale. Ovvero una ragazza che mostrava senza censure le sue emozioni. Alla fine fu il ragazzo vestito in nero a rompere il silenzio

    . - So che non la pensi come me… ma un giorno capirai.

    Disse con un aria vagamente arrogante e un po aveva ragione, ben pochi avevano le sue abilità in logica e dialettica. Ma forse crystal era una di queste. Forse gli poteva far concorrenza

    . - La guerra… è un male, già attanaglia molti paesi, non deve attanagliare pure il nostro… anche se… con la vita che viviamo siamo sempre in guerra.

    Ormai il ragazzo aveva scelto la sua strada e con una smorfia forse superba se ne andò lasciando la ragazza con i suoi dubbi.

    - La guerra… la guerra è sbagliata a prescindere, che sia essa per motivi nobili oppure no. Le persone innocenti possono venir coinvolte. Il sangue di ragazzi sognatori invaderebbe le piazze. Hanno ottenuto qualcosa con queste esibizioni di violenza? No… hanno ottenuto che chi non c’entrava nulla si facesse del male. Si sono stati notati, ma non hanno ottenuto nulla se non denunce e problemi. Si può… fare diversamente. Non bisogna fare scontri in piazza disorganizzati. Ci sarebbero troppe vittime inutili. Un solo attacco organizzato. Un attacco al cuore del problema. Ma è anche vero che se colpisci uno solo della classe dirigente, gli altri mica si ritirano allertati.. anzi.. indi se vuoi sterminare il male… e non vuoi la guerra, devi informare le persone del netto guadagno di vita. Fidarti di loro e con esse, mettere sottosopra il sistema. Il cambiamento ci sarà e sarà apprezzato se tutti ne sono a conoscenza e d’accordo.

    La ragazza parlava da sola mentre camminava lungo una strada isolata. Tirava dei calci ad un sasso mentre cercava di mettere a posto i suoi pensieri. Il silenzio della notte era spezzato dai tipici suoni di macchine. I rombi del motore. Musica particolare per chi sa apprezzare. Camminava lungo un vicolo vuoto e buio. Lei abitava in periferia e in periferia capita di tutto. Sentì un urlo di una giovane donna rompere il silenzio della notte. La ragazza non si era ancora ripresa dalla brutta vicenda ma era piuttosto veloce. Davanti a se vide una scena raccapricciante. L’uomo stava picchiando la donna perché essa cercava invano di opporsi allo stupro. La stava picchiando selvaggiamente. Un uomo così… come può esser definito tale? Gli ricordava suo padre. Le immagini delle atroci torture che aveva dovuto subire gli tornavano in mente. Una smorfia simile ad un ringhio si manifestò nel suo volto. Si fece perdere dalla collera. Perse lucidità. Momentaneamente anche lei era diventata come le bestie che odiava. Ma almeno lei usava la violenza e la sadicità per un motivo giusto. La violenza e la sadicità era un mezzo come sosteneva il suo caro amico… perché non usarlo? Almeno una volta, per far del bene ad una persona estranea. Caricò contro il momentaneo carnefice. Lo prese per il collo e lo sbattè in terra grazie ad una mossa di Judo, dopo di che, prese la sua testa fra le gambe, gli bloccò con una gamba il braccio sinistro mentre con le mani teneva in tensione il destro. Poteva, facendo leva, rompergli il braccio e il tendine, ma si limitò a farlo svenire, grazie alla morsa delle gambe che gli aveva tolto il respiro. Viviamo in una società che insegna alle donne a difendersi dagli stupri, ma che non insegna agli uomini il rispetto ed a non stuprare. Buffo, no? La ragazza lo lasciò li mentre la vittima era scappata da un po. Forse per paura, forse per menefreghismo. Dopotutto Crystal poteva anche non farcela a sottometterlo. Era una ragazzina minuta, una a cui non daresti manco un soldo, una che non consideresti mai una minaccia. Si sentiva pentita di ciò che aveva fatto? Assolutamente no, non aveva ucciso nessuno, per adesso… ma sperava che sua madre non lo venisse a sapere. Gli avrebbe dato solo un dispiacere e lei, non glielo voleva provocare. Quella donna aveva già sofferto abbastanza. Così, la ragazza sparì all’orizzonte, tornando come se nulla fosse successo alla sua vita “normale”.


    *Wops termine dispregiativo che sta ad indicare gli immigrati, deriva da With Out Papers, ovvero senza documenti.

     
     
 
 
 

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Capitolo 3
*** Tributo ***


Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.Quella mattina si svegliò, era ancora confusa per le parole di Nicola. Era logico che lei dovesse cercare di fare qualcosa. Era il suo dovere di cittadino cambiare o cercare di far differenza nel suo paese. Camminava lungo un parco un po’ dissestato. Vi erano grosse crepe pericolose e buchi che sembravano crateri.  Regnava in esso l’incuria. Vi era inquinamento umano. Buste di plastica in qua e la. Materiale che ci vogliono mille anni prima di essere smaltito perfettamente. Bottiglie di vetro, siringhe. Non era più un luogo ove i bambini potevano giocare sicuri e in libertà. I genitori spesso si lamentano che i figli si stanno digitalizzando, ma non fanno niente per contrastare ciò, ne combattono per luoghi più puliti e sicuri ove i loro bambini possono giocare senza timore, senza che qualcuno possa tentare di rapirli o di abusarli. Mentre camminava osservava i vari gruppi di extracomunitari, anche essi erano ormai la fauna delle città, li potevi trovare li, in qualsiasi città, vicini a luoghi pubblici, gruppi che a molte persone inquietano, gruppi che stavano soli fra di se. La gente dice che non hanno voglia di integrarsi, ma mai nessuno li fa sentire meglio o gli va anche solo a parlare. Lei li guardava, lei non aveva paura di loro, gli sorrise e  alzando la mano gli fece un gesto di saluto.
 
  • Dopotutto, mangiano, dormono e vanno di corpo come me, siamo uguali, tutti figli di questo cielo, soltanto che abbiamo culture differenti, ma questo non ci deve spaventare, il diverso può creare un climax di crescita per entrambi.
 
Sebbene in quel periodo, la paura dell’organizzazione mussulmana dell’ISIS era tanta, lei non credeva che avesse alcun motivo per odiare gli extracomunitari, anzi. Se essi si fossero sentiti ben voluti, non emarginati e non denigrati in un paese che li ospita, se loro non venissero sempre usati come capro espiratorio come “Usurpatori del lavoro del cittadino italiano”, ci sarebbero stati, ovviamente, meno persone che si sarebbero unite all’ISIS. Ma i pazzi vi sono ovunque, infatti persino due italiani genovesi, di stirpe italiana, si sono uniti al coro di brutalità e violenza. Alla ragazza schifava solo una cosa, che i politici, per fare un gioco forza, per far vedere che la loro nazione è potente, non pagavano i riscatti con la scusa << Noi non diamo i soldi ai terroristi >> o che le persone millantavano << essi hanno i soldi per via degli aiuti umanitari!>>, tutte cazzate. L’ISIS non è un gruppo senza territorio e auto finanze. L’ISIS ha occupato zone  Irachene e Siriane, con questo territorio ha istituito un mini stato grande quasi come il Belgio, ha organizzato una raccolta di soldi simile alle tasse, vende l’elettricità al governo siriano, al quale ha conquistato le centrali elettriche, ha istituito un sistema per esportare il petrolio siriano conquistato durante le offensive militari. Tutto questo giro di soldi lo usa per pagare i miliziani, che sono più pagati dei ribelli siriani o dei militari professionisti e anche per comprare ovviamente le armi. Perché allora i politici dicono cose diverse?? Per il gioco forza, devono far apparire la loro nazione forte, che non si piega, tanto mica muoiono loro. Tanto mica loro vengono uccisi e trattati come bestie. Mentre faceva i suoi ragionamenti, Crystal non aveva notato che era arrivata in una strada di periferia poco illuminata, sebbene fosse appena sorto il sole, quella stradina non  accoglieva i suoi generosi raggi e, ironia della sorte, non aveva trovato il male in un gruppo di torvi extracomunitari, no… Trovò il male in un ignoto volto bianco, in un essere che non avrebbe mai destato sospetti. Perché il male si insinua nelle persone ignote, in quelle che non riteneresti mai capaci di far del male. Un colpo in testa, con una pietra, viaggio solo andata Italia- Siria. La ragazza non vedeva niente. Era probabilmente bendata. Nella sua indotta e momentanea cecità non capiva più nemmeno se il tempo era passato o se… rimaneva immutato. Non sapeva se erano passati giorni e mesi. Sapeva che la sbendavano 2 volte al giorno, in quelle due volte doveva mangiare e far le sue cose. La luce era accecante per occhi che non la vedevano da molto. Dune. Quello vedeva. Dune. Dune e un accampamento di fortuna. Non vedeva i suoi sequestratori. Il male non ha volto. L’unica volta che aveva visto qualcosa erano uomini coperti totalmente, si vedevano solo i loro occhi, fieri e pieni di odio. Perché? Perché uccidevano la gente? Perché trattavano come bestie chi era come loro? Perché si motivavano con un pensiero di superiorità? Tali domande affollavano la sua mente mentre assaporava la sua depressione amara di non poter vedere più le bellezze della vita. Quando un uomo viene privato dei sensi e della dignità esso si ritira in se stesso, nei suoi pensieri, nei suoi incubi più profondi e inconsci. Non sapeva quanti giorni o mesi aveva passato li, in quel territorio ignoto, con le orecchie frastornate di urla e spari, non capiva cosa le dicevano.  Ma un giorno, rivide la luce del sole, si ritrovò davanti una telecamera, come se fosse stata in una sorta di recita, come se fosse la diva di un canale televisivo, come se tutto fosse stato uno scherzo. Era inginocchiata davanti alla telecamera con un uomo accanto con un coltellaccio. Poco prima gli avevano tolto la benda nera. Il suo cuore pulsava. Aveva visto i video dell’isis. Ma… a differenza degli altri… lei non voleva morire senza combattere. Perché infondo si patisce molto meno morendo sparati che morendo decapitati.  Il cervello pensava di agire, il cuore batteva forte e la paura la paralizzava. Non voleva morire. Non adesso. Non ora che aveva scoperto un altro inferno in terra. Voleva tornare a casa da sua madre. Ecco cosa. Di sicuro il boia non si sarebbe aspettato un azione simile e veloce. Fu tutt’uno. La donna lanciò la sabbia negli occhi, dritto nella piccola fessura che aveva, gli rubò il coltello e con un movimento fluido e deciso gli rubò il coltello e lo sgozzò. Era una lotta ardua. Uccidere o essere uccisi. Usò il cadavere come scudo per arrivare al secondo miliziano e rubargli l’arma, facendolo cadere grazie ad una mossa di judo. Una volta che si fu impossessata della mitragliatrice, la scena che seguì sembrava tratta dal film di Scarface o da un videogioco di sparatutto.
 
-Morite bastardi!!!
 
Urlò la ragazzina mentre uccideva tutti quelli che avevano osato farle del male. Ad un tratto un rumore in lontananza. Un rumore fastidioso. Cadde il silenzio e l’oscurità. Era suonata le sveglia delle otto e Crystal doveva alzarsi come al solito per lavorare. Indolenzita osservò con piacere la propria camera da letto illuminata dal sole. Si stirò, allungando le braccia e le gambe. Lentamente buttò giù le coperte e si mise a sedere mettendosi le mani tra i capelli come per sistemarseli. Scoppiò in una strana e vivace risata. Si alzò dal letto e si mise le scarpe.
 
  • Basta peperonata al cena. Certo che è stato molto realistico il sogno.
Fu l’unica cosa che disse la ragazza,  per poi sparire nel suo bagno per lavarsi come ogni mattina con un sorriso un po’ amaro in bocca.
 
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Angolo dell'autrice


Premetto, in teoria questo capitolo non era preventivato nella storia, ma l'ho voluto fare come tributo per tutti quelli che stanno subendo ingiustizie per via dell'Isis. Premetto, il mio non è un messaggio bellico. Tutt'altro se leggete attentamente la prima parte. Io tramite questo racconto voglio invitare a non arrendervi davanti a queste ingiustizie, di combatterle, così da creare un mondo ove i figli dell'oriente e quelli dell'occidente possono vivere in pace e armonia. Attenzione, tutta questa opera è una figura retorica. Leggete con attenzione. La figura di Crystal, in quanto fittizia, dovrebbe farvi ragionare sul fatto che un giorno, spero di no, uno di voi potrebbe trovarsi nelle braccia di questi barbari, quindi la questione, a mio modesto avviso, va risolta, quanto per la nostra incolumità, quanto per la incolumità con i popoli nelle vicinanze di questi pazzoidi. Fine angolo dell'autrice. Si Crystal si è sognata tutto. 

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