I need a new direction cause i lost my way

di LovesmileJustin
(/viewuser.php?uid=735998)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One. ***
Capitolo 2: *** Two. ***
Capitolo 3: *** Three. ***
Capitolo 4: *** For ***
Capitolo 5: *** Five. ***
Capitolo 6: *** Six. ***



Capitolo 1
*** One. ***




One.
 
-Dai Gemma muoviti o faremo tardi-Ecco le urla di mia madre.
-Sto scendendo,aspetta- Dissi urlando.
Ecco, sono pronta. Sto per trasferirmi in un collegio, mi chiamo Gemma. Ho lunghi capelli castano chiaro quasi vicino al biondo e occhi verdi. Non sono magra, almeno non come le modelle che vediamo oggi giorno tramite televisione e foto.
-Benvenuta nella tua nuova scuola- Disse mio padre parcheggiando davanti al cancello.
Dietro questo,c'era un grande edificio tutto sui toni del grigio e del nero,nessun altro colore.
-S-s-scuola? A me questo posto fa paura- Dissi io.
-Dai,non essere così pessimista- Disse mia madre, accompagnandomi all'entrata.
Entrammo davanti ai miei occhi c'era una grande scrivania con dietro una signora sui 60-70 anni circa.
-Gemma Silvester?- Domandò cercando dei moduli.
-Si,sono io-
-Metta una firma qui,qui e anche qui- Porgendo dei moduli e una penna.
-Ecco le sue chiavi,stanza 34- 
Presi le chiavi e dopo aver salutato i miei attraversai un lungo corridoio grigio, poi finalmente ecco la mia stanza.
La stanza aveva qualche angolino bianco sparso qua e là,progressi!
Posai la valigia e andai un sala,credo fosse più un libreria che una sala.
-Hei,sei nuova di qui?- Mi domandò una ragazza con lunghi capelli rossi,lentigini e occhi azzurri,la perfezione insomma.
-Si nota così tanto vero?- Dissi io accennando una risatina.
-Si,molto,piacere Michelle- Disse sorridendo.
-Gemma- porgendo la mano. 
-Allora,da quanto sei arrivata?- disse,portandomi a sedere affianco a lei.
-10 minuti fa,in verità.- Dissi io.
-Ok,allora devi conoscere nuova gente- Disse posando lo sguardo su un gruppo di ragazzi che fumando attorno un tavolino.
-Non mi va- Posai lo sguardo anche io.
-Carino vero?- Domandò.
-Chi?- dissi arrossendo.
-Si chiama Justin Bieber,fa parte del gruppo dei ragazzi popolari- Disse.
-Popolari?- Domandai.
-Si,nella tua vecchia scuola non c'erano?-
Annuì, si che c'erano nella mia scuola,ma non credevo che ci fossero anche qui.
Senza pensarci neanche di volte,Michelle mi prese per un braccio e mi portò da loro.
-Ragazzi,lei è Gemma, è arrivata oggi-Disse sorridendo.
-Oh,ciao- Disse..Justin,giusto?
Il mio viso era come se fosse stato ricoperto di pittura rossa o come se avessi mangiato 9 peperoncini insieme.
-Ciao- Dissi imbarazzata.
Dopo,me ne andai. Gente troppo snob.
Entrai in camera ed iniziai a sistemare tutto, quella stanza era inquetante, più di tutto l'edificio messo insieme.
Presi il cellulare e chiamai il mio migliore amico, si chiama Sam, ci conosciamo dai tempi dell'asilo.
-Hei,Gemma, com'è lì?- Domandò,contento di sentire la mia voce.
-Sam,è un inferno!- Dissi buttandomi sul letto e coprendo gli occhi con una mano.
-Dai,sei appena arrivata. Hai conosciuto qualcuno?-
-Una ragazza, basta così- Dissi stufata.
-Dai Gemma, non fare la bambina. Io devo andare,ti richiamo più tardi. Ciao Piccola- Attaccò, neanche il tempo di salutarlo.
Sam è un ragazzo fantastico, mi ha sempre ascoltata ed è l'unica persona che mi è rimasta affianco. Mi manca tanto, purtroppo un mese fa , si è trasferito in Italia, quindi ci possiamo solo sentire.
-Posso entrare?- Disse una voce maschile.
Aprii la porta e trovai il ragazzo di prima.
-No,non puoi- Dissi io con tono arrogante.
-Entro lo stesso- Aprì la porta, entrò come se fosse dio sceso in terra e si buttò sul letto.
-Ok,Gemma, da dove vieni?- Disse,passandomi la roba da mettere nel armadio.
-Monte Carlo- Dissi.
-Mmh, bene. Sei francese allora.- Disse fissandomi.
-No,Bieber. Se una persona viene da Monte Carlo non vuol dire che debba essere francese.-
-Ok,scusa. Non essere così arrogante però.- Disse alzando le mani.
Ok, quel ragazzo aveva ufficialmente voglio di disturbare qualcuno e tra mille persone,la nuova arrivata.
-Comunque, sono venuto perchè Michelle vuole che tu venga a pranzo con noi-  Domandò guardando una mia maglia parecchio scollata.
-Vengo solo perchì l'ha chiesto lei- Togliendogliela da mano.
-Allora andiamo- Si alzò.
-Ma prima..- Chiuse la porta a chiave, tornò da me e mi fece appoggiare vicino l'armadio con le spalle.
-Sappi che a me le persone arroganti non piacciono- Disse morendo il labbro.
















 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Two. ***



Two.

-Se io sono arrogante tu allora cosa sei?- Lo sorpassai e gli chiusi la porta in faccia.
-Le buone maniere Silvester- Urlò mentre aprì la porta.
Arrivati nella mensa vidi subito Michelle che allo stesso tempo lei vide me e Justin.
-Gemma,tutto bene?- Chiese.
-Voglio andarmene da qui- Gli risposi sotto voce.
-Justin ha fatto qualcosa?- Domandò.
-No,nulla.- Mentì.
Non so in quel momento come mi sia sentita io, se schifata, se colpita. So solo che è uno sconosciuto, lo conosco solo da poche ore e tutto questo è strano.
-Andiamo in giardino?- Propose Michelle, e tutti si alzarono di scatto dal tavolo per poi uscire dalla porta che collegava la mensa al giardino.
Il giardino era l'unico posto di questo strano edificio che si salvava. Anche se c'erano birre sparse qua e là e le sigarette ricoprivano quasi tutto il prato.
-Vuoi?- Justin mi porse una Vodka.
-No,non bevo- Dissi respingendola.
-Dai, su con la vita Gemma- Disse Justin.
Mi alzai e me ne andai. Su con la vita lo va a dire a qualcun'altro, non capisco il motivo di tutta questa confidenza.
-Dai,Gemma,vieni qui- Urlò Michelle, vedendomi andare via.
-Era proprio essenziale Justin?- Disse riproverandolo.
-Che c'è, ora non si può neanche scherzare?- Disse mentre si accendeva una sigaretta.
Michelle arrivò fino la mia camera, perchè tutti conoscono la mia stanza?
-Gemma, apri- Urlò, mentre io facevo finta di non esserci.
-Se non apri tu apro io.- Disse.
Senza pensarci due volte, mi alzai dal letto e aprì la porta. Lei,vedendomi. Mi abbracciò.
-Ci sono passata anche io ok? Ci si deve fare solo l'abitudine.- Io ricambiai l'abbraccio.
Stendemmo una coperta sul pavimento e ci sedemmo.
-Allora Gemma, parlami un pò di te. Sei fidanzata?- Disse ridendo e dandomi una gomitata sul braccio.
-Ahm, no.- Dissi imbarazzata.
-E i tuoi genitori?- Chiese.
-Beh,quelli con qui vivevo non sono i miei genitori. In verità non l'ho mai conosciuti, non so i loro nomi ne se ho fratelli o sorelle.- Dissi,piegando la testa verso il basso.
-Mi dispiace, scusa se te l'ho chiesto.- Disse dispiaciuta
-Non preoccuparti, tu invece? Vedo che sei molto amica a quel Bieber- Dissi.
-Stavamo insieme l'anno scorso. Gemma stai attenta.- Disse
-A cosa? Perchè devo stare attenta?- Chiesi preoccupata.
-Quel ragazzo sa come prenderti. Quando lo vedi non stare mai da sola.-
-E' un maniaco?- Chiesi ridendo.
-Poi ti spiegherò meglio. Vogliamo andare a fare un giro? Questa stanza ti fa venire la depressione-
Ci alzammo e percorremmo di nuovo quel lungo corridoio, poi arrivammo al secondo piano dell'edificio, quanto capito,piano maschile.
Cosa facevamo lì? Un attimo prima mi dice di non dover vedere Justin e un attimo dopo mi porta qui.
-Mh, ciao ragazze, sapete che non si spiano le persone?- 
Ci girammo e chi c'era? Justin. E' un tormento continuo.
-Non dovreste essere così curiose, se poi volete la mia camera è libera- Disse con un sorrisetto malizioso.
-Non ci casco di nuovo Bieber- disse Michelle.
-Gemma?- Mi chiese Justin.
-Io non ci cascherò- dissi.
-Si,dite tutte così e poi mi sbavate dietro- Disse andandosene.
-Gemma scendo un attimo,rimani qui,non ti muovere-
In quel momento calò il silenzio, si sentivano solo passi venire nella mia direzione.
-Così Michelle ti ha abbandonata-
-Ancora tu?-
Mi fermò al muro con una mano, le mie gambe iniziarono a tremare.
-Non voglio farti del male. Non sono così stronzo come dicono qui,non vorresti conoscermi meglio?- Propose.
-Se non volessi?- Domandai.
-Ti lascio stare, ma perderai l'opportunità di avere un amico, o di più.- E se ne andò di nuovo.






 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Three. ***



Three

-Justin aspetta- Lo fermai.
-Dimmi- Disse di spalle.
-Perchè sei così?- Domandai.
-Così come?- Si girò.
In quel momento il battito cardiaco accellerava sempre di più, non avevo mai visto i suoi occhi così da vicino.
-Così strafottente,arrogante, hai un cuore Justin?-
Mi prese per un braccio e mi porto in una camera con un divano e un camino. Ci mettemmo a sedere.
-Non mi conosci,non puoi dirlo.-
-Hai detto che avrei potuto conoscerti meglio e così voglio fare.- Lo guardai.
-Sei una che prende tutto alla lettera vero?-
-E' un complimento o un isulto?-
Ci mettemmo a ridere,non avevo mai sentito la sua risata, non immaginavo fosse così.
-Gemma, qui tutti mi prendono per un bastardo solo perchè per passare un brutto periodo mi sono fatto conoscere per ciò che non sono- Disse,guardando fuori dalla finestra.
-Justin, hai provato a risolvere le cose? A farti conoscere per ciò che sei?- Chiesi.
-No, a nessuno piacerebbe il vero Justin-
-Ne sei sicuro?- Dissi arrossendo.
-Perchè stai facendo questo Gemma?- Chiese.
-Voglio aiutarti, voglio conoscerti, so che non sei male. Devi lasciarti andare-
-Con te?- chiese sorridendo.
E riecco il mio viso rosso come un peperoncino e mille brividi.
-Con me..c'è se vuoi, se ti fa piacere, o se..- 
Mi abbracciò, quel ragazzo non era così male. 
-Grazie- Disse sotto voce.
Ricambiai l'abbraccio, finalmente ero riuscita a scoprire che ragazzo fantastico ci fosse sotto quella maschera.
-Gemma, ti avevo detto di non muoverti- Disse Michelle con tono arrabbiato, poi se ne andò.
-Michelle aspetta..- mi alzai.
Justin mi prese per un braccio e mi fece sedere vicino a lui.
-Lasciala stare, fa così con chiunque mi stia vicino- Disse toccandosi i capelli.
Avevo capito che a Michelle piacesse ancora Justin, altrimenti avrebbe evitato di dirmi di non stare sola con lui. Avrei fatto la stessa cosa, o forse. Ma aveva ragione,Justin sa come prenderti. Non fraintendete,siamo solo amici.
-Notato, ma ha ragione aveva detto di non muovermi.-
-Non darla ascolto, Michelle è una ragazza complicata.-
-Ogni ragazzo lo è.- Dissi.
-E tu? Come ti trovi qui?- Chiese.
-E' solo il primo giorno, non posso dirti che è fantastico mentre è una merda- Dissi io con una risatina.
-I tuoi genitori ti hanno abbandonata?- 
-Cosa ne sai? Te l'ha detto Michelle?-
-Le ragazze non sono le uniche a saper spiare- Accennò una lieve risatina.
-Non deve saperlo nessuno Justin- 
-Perchè no Gemma? Non c'è nulla di male- Mi guardò.
-Non voglio, nessuno Justin, nessuno.-
-Va bene, fidati- Disse sbuffando.
-E non sbuffare- Lo rimproverai ridendo.
-Ma prova a fare la seria- Rise anche lui.
-Sono fin troppo seria signorino Bieber- Dissi con un tono come quello dei professori.
-E sei troppo tenera quando arrossisci.- Urlò.
Bene, se ne era accorto.
-Justin- lo spinsi dall'altra parte del divano.
-Io non arrossisco mai- Dissi
-Sei bellissima-
-Tu un idiota-



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** For ***



For.

Secondo giorno qui. Non svegliarsi nel proprio letto e sentire l'odore del caffe che invade la casa è un pò triste,ma nonostante questo,almeno qui ho Justin.
-Hei,Miss Arrossisco a ogni complimento che mi fa Justin Bieber,sei sveglia?- Disse entrando.
-Brutto idiota,esci fuori- Gli dissi lanciandogli un cuscino.
-Muoviti, dobbiamo andare-
-Andare dove?-
-In un posto,muoviti-
-Va bene, va bene. Bieber puoi farmi il piacere di aspettare fuori?- Chiesi scherzosa.
-Certamente,signorina Silvester-
Scelsi vestiti semplici visto che non sapevo dove mi portasse.
Una maglia bianca normale, un pantalone di jeans a vita alta e le mie amate Vans biance, qui fa abbanstanza freddo.
-Ah,quanto amo l'inverno- Dissi.
-Cosa ci trovi di bello?-Chiese curioso.
-Il dormire sotto i piumoni,la cioccalata calda,la neve, non puoi guardare solo la bella abbronzatura Justin- Dissi accendando una risatina.
-Mi dici dove stiamo andando?-
-Ci vorrà un bel pò di tempo per arrivare-
Andammo a fare colazione, dove vidi Michelle pugnalarmi con lo sguardo. Non ho fatto niente di male, stavo solo parlando con Justin non ci sono mica andata a letto. E lei sa perfettamente che non provo niente per lui e vicerversa, siamo solo amici.
Si,solo amici, la frase più falsa che abbia mai sentito in tutta la mia vita. La verità è che sono cotta di Justin dal primo momento che l'ho visto, anche se all'inizio con me è stato parecchio bastardo.
-Avanti, non la pensare, vieni qui-
Mi mise un bracio attorno al collo e mi stampò un bacio sulla guancia. Presi coraggio e le andai a parlare.
-Puoi andare via,non abbiamo nulla da dirci- Disse.
-Michelle,io lo amo. Non è la persona che credete,davvero.-
-Gemma, sei solo la nuova arrivata,una delle tante altre, apri gli occhi-
-Michelle, ho 16 anni, non sono una bambina, sembri mia madre.-
Mi alzai e andai di nuovo affianco a Justin.
-Allora?-
-Allora avevi ragione, è complicata-
-Perchè l'hai lasciata Justin?- Chiesi.
-Non aveva nulla di male, ma in quel periodo dovevo pensare un pò a me stesso e non agli altri. Non mi capiva,cercava solo sesso da me.-
-E tu da lei?- Chiesi.
-Io con le ragazze sono sempre stato serio, non ho mai preso in giro nessuna. Non sono mai stato con una ragazza solo per fare un dispetto a qualcuno o per gioco, non tutti i ragazzi sono stronzi.-
-Non Justin Bieber- Gli ricambiai il bacio.
-Gemma, hai mai voluto sapere dei tuoi genitori?-
-No,Justin. Non vorrei conoscere mai le persone che mi hanno abbandonata.-
-Capisco, ma forse in quel momento non si rendevano conto di ciò che hanno fatto.-
-Justin, mi sarebbero venuti a prendere per tornare a casa,non si parla di momenti.-
-E la nuova famiglia?-
-Non sono male,mi hanno sempre dato tutto, ma ora neanche loro ci sono, Justin io credo che tu sia la mia famiglia.-
Rimasi stupita da ciò che avevo appena detto,ma era così, Justin ha migliorato queste giornate che credevo infernali.
Ci incamminammo per andare in quel posto misterioso, Justin l'ha chiamato così.
-Mi dici dove stiamo andando?-
-Non te lo dico-
Mi bendò gli occhi e mi fece salire in macchina.
-Hei,ma noi non possiamo uscire da lì-
-Dai Gemma, è inutile rispettare le regole.-
Mise in moto e partì,non sopporto quando una persona guida troppo veloce, non c'è motivo di correre sulla strada come un pazzo.
-Rallenta-
-Hai paura?-
-No,ma rallenta-
Arrivati lì, mi levò la benda, e ciò che vidi era una cosa fantastica.
Era una...



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Five. ***




Five.

Mi portò in un immenso giardino, probabilmente eravamo gli unici e credo fosse un posto totalmente abbandonato.
Ma essere circondati dal verde,l'aria fresca che ti circondava e quel delizioso telo con sopra tante schifezze era una cosa fantastica.
-Grazie Justin.- Abbracciandolo.
-Allora? Mangiamo?- Si sedette facendomi spazio.
-Va bene- Mettendomi al suo fianco.
Si era organizzato molto bene, avrei mangiato tutto in pochi secondi, cibo prelibato e il mie occhi erano quelli di una bamina che vede le caramelle.
-Passeremo i guai per questo- Accennando una risatina.
-Bisogna uscire da quel carcere, soprattutto per chi ci vive più di un anno-
-Così tanto?- Domandai.
-Lascia perdere.- Disse passandomi del caffè macchiato.
-Ricordi? Voglio conoscerti meglio-
-Questo non ti riguarda Gemma- 
Il suo sguardo si fece serio e non l'avevo mai visto così, cosa mi nascondeva? Perchè non voleva dirmelo?
-Scusa..- Dissi,cercando di trattenere le lacrime.
Ecco un altro bipolare, prima mi chiede di conoscerlo meglio e poi non mi spiega le cose,Justin nasconde qualcosa, è chiuso con se stesso, ma può fidarsi di me.
-C'è qualcosa che vuoi dirmi Justin?- Chiesi.
-No,nulla. Vado a fare un giro- Si alzò e iniziò ad incamminarsi, avvolto dai pensieri.
E mentre lui sapeva tutto di me, io sapevo solo il suo nome e cognome, sta tornando Justin,l'arrogante del primo giorno di scuola e questo non mi piace.
Decisi di stendermi e sentire il vento invadere il mio corpo, non faceva chissa quanto freddo quel giorno,l'unica cosa fredda era Justin.
Passarono ore ed ore, e nessuna traccia di Justin. Presi la borsa e mi incamminai per cercarlo, quel posto era davvero immenso, ma nessuna traccia.
-E'inutile che mi cerchi- 
Mi girai ed eccolo.
-Si può sapere ora cosa ti prende Justin?-
-Smettila di interessarti-
Iniziai a cercare di trattenere le lacrime, ma niente, una dopo l'altra rigarono il mio viso.
-Portami a scuola, Justin-
Fece finta di non sentire.
-Hai capito? Se resto un altro minuto con te mi farebbe male.- Urlai.
Nessuna risposta da lui, non era il ragazzo che amavo e più non dava risposta più l'odio cresceva.
Mi incamminai da sola verso la scuola e stava per fare buio e il cielo si riempì di nuvole grigie, non sarei mai dovuta uscire con lui.
---
Finalmente arrivai lì stanchissima, accesi il computer e trovai un email.
"Sono arrivato a scuola prima di te,stasera vieni in camera dobbiamo parlare"
Di colpo tutto l'amore per Justin, non c'era più, con delle semplici parole era riuscito a eliminare tutto.
Forse non era vero amore, o forse non ho mai provato nulla,solo affetto.
Presi coraggio e risposi.
"Non abbiamo niente da dirci,oggi è bastato!"
E senza pensarci due volte mandai il messaggio.
Ed anche qui,nessuna risposta. Iniziai a fissare la chat di facebook nella speranza di trovare qualcuno per tenermi compagnia, e poi finalmente, Sam.
"Allora,il secondo giorno come è andato?"
"Non meglio del primo"
"Mi dispiace,tra un pò riceverai una sorpresa"
"Sappi che da oggi detesto le sorprese"
"La mia ti piacerà"

Mi ritrovai con il sorriso stampato sulla faccia,i migliori amici sono le uniche persone che riescono a farci sorridere in ogni momento, momenti brutti,belli,quelli che siano,ma ci riescono.
"Lì in Italia come ti trovi?"
"Qui è primavera, mi manca Monte Carlo e mi manchi tu."
"Le persone lì come sono?"
"Ho trovato amici fantastici Gemma, e devo farti conoscere una persona. Conosci altra gente tu?"
"Meglio non parlarne guarda."
"Mi spiegherai tutto la prossima volta."

Dovrà sicuro farmi conoscere una ragazza, Sam è un ragazzo perfetto. Sia esteticamente che caratterialmente. Ha degli occhi color caramello che rimarrei ora a guardarli e dei capelli biondi con un cioffo che scende dal lato destro, è circondato sempre da ragazze, e devo dire che sono abbastanza gelosa di questo.
Si, è l'esatto contrario di Justin,non è mai arrogante, dice sempre tutto e soprattutto si fida di me.
-Apri- Sentì la voce di Justin.
-Vai via, quale parola del "Non abbiamo niente da dirci non hai capito?- Dissi urlando.
-Gemma dobbiamo parlare.-
-Dobbiamo? Forse devi.-
Non so come,ma riuscì ad aprire la porta e non so come ma mi ritrovai ancora una volta con le spalle contro l'armadio.
Come la prima volta che lo vidi..


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Six. ***



Six.

-Ora ti senti figo?- Gli disse.

-Non farmi arrabbiare Silvester- Disse uccidendomi con lo sguardo.
-Dai Bieber, non faresti del male a nessuno-
-Gemma, che ne sai se essere cattivo non rientra nel vero me?-
Le mie gambe erano peggio delle gelatine, i miei occhi erano sul punto di piangere,il mio stomaco di esplodere. Avevo paura, questo Justin avrei voluto non conoscerlo.
-Allora,cosa devi dirmi?- Dissi passandogli sotto le braccia.
-Non intrometterti troppo nella mia vita-
-Allora tu non intrometterti nella mia, non domandarmi nulla,non cercarmi,non chiamarmi-
Quando all'improvviso mi ritrovai avvolta dalle sue braccia.
-Lo faccio per protergerti- Disse a voce bassa.
-Justin da cosa?- Chiesi curiosa.
-Se ti racconto di me te ne andrai via,non vorrai più saperne di me-
-Justin, tu hai bisogno di me?- Chiesi.
-Si,più di quanto immagini-
-Io non abbandono le persone nel momento del bisogno, dovresti conoscermi anche tu meglio-
Mi prese per mano e mi portò in un luogo nascosto. Ci mettemmo 10-15 minuti circa per arrivare, quando..
-Justin, questo posto è..è..- 
Non trovai parole per descrivere quel cielo illuminato da mille stelle.
-Siamo gli unici a conoscere questo posto-
-Sarà il nostro piccolo segreto?-
-Il nostro- Disse sorridendo.
Mi fece stendere vicino a lui e il mio battito cardiaco accellerava sempre di più, ad ogni mossa,ogni respiro,ogni sua parola.
-Fa un pò freddo- Dissi.
-Vieni qui-
Mi trascinò ancora più vicino a lui e mi sentì letteralmente morire.
-Nessuno si accorto della nostra assenza-
-Dai Gemma, queste persone non sanno neanche come si respira-
Scoppiammo a ridere e come sempre la sua risata era qualcosa di stupendo,contagiosa,rideva lui,ridevo io.
-Sei bellissima quando ridi- Disse.
Un ondata di calore mi travorse.
-Tu no- Dissi facendogli la lingua.
-Ah no? Ammettilo che sei perdutamente innamorata di me Miss Silvester- Ridendo.
-Ma smettila.-
-Ei,stavo scherzando-
Eppure, chissa di chi è innamorato,se ha una ragazza, ma perchè prendere in giro una come me? Stare con Justin è un bene e un male.
Ma più lo guardo e più amo i suoi lineamenti fottutamente perfetti. Mi ricorda un pò Sam guardandolo bene.
-Justin- 
-Si?-
-Ti sei mai innamorato di una ragazza dal primo momento che l'hai vista-
-Si chiama amore a prima vista Silvester e comunque, si perchè?-
-E lei chi è?- Chiesi scherzosa.
-E a te?- Disse con un piccolo sorriso.
-Te l'ho chiesto prima io- Mettendo il broncio.
-Non conviene dirlo, sarebbe uno sbaglio e anche grande-
Incomiciò ancora una volta a nascondermi le cose e come sempre odiavo questa parte di lui.
-Va bene, è sbagliato anche per me-
Nonostante tutto passai la serata più bella della mia vita.
Io,lui,le stelle. Forse questo college non è così male.
-Gemma io..-

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2763938