Due yorozuya un solo cuore

di Takasugi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


< Anche oggi è quel giorno del mese vero Catherine? >

Chiede Otose accompagnando quelle parole del tono amaro con una nuvoletta bianca di fumo

< E che ne so io? Non sono mica una di quelluuuio bluahh >

L' ex ladra viene interrotta da Tama che gli sbatte il mocio in faccia pulendogli dal primo fino all' ultimo pelo della barba, e con il solito tono robotico, risponde alla domanda non destinata a lei

< Calcolando oggi è da quattro anni e sette mesi che lui è sparito, e questa è la cinquantatreesima volta che si incontrano, sempre di notte in un intervallo tra le dieci e mezza e le undici. Per diciotto volte Shinpachi-sama è arrivato in anticipo, calcolando oggi è la diciannovesima volta >

Perfetta come sempre la risposta di Tama, ma così perfetta che sembrava sbagliata, Otose non potè che farsi scappare un sorriso amaro mentre spegneva la sigaretta nel posacenere vicino

< Buhahaha, sono già quattro anni che quello scansafatiche con la permanetene natuuuuuuuuuu >

L' aliena viene fermata nuovamente dal robot che cambia il mocio con una specie di phon gigante e colpisce l' avversaria con un potente getto d' aria bollente con lo stesso impeto guerriero di un Gundam incazzato. Nonostante il tempo tutti sembravano quelli di prima, ma chi più e chi meno dovevano fare i conti con la realtà.

< Tama via a ricaricarti, Catherine tu vai a letto, io chiudo il negozio e vi raggiungo >

< Otose-san ma sono solo le undici meno dieci >

< Stai zitta e ascolta quello che dico gatta ingrata >

E mentre costringeva le due dipendenti a lasciarla sola con la scusa del chiudere il negozio, la vecchia si scioglie i capelli lasciando scivolare la sua ciocca binaca, bianca dovuta all' età fortunatamente e non alla malattia che corre per le vie di Edo, anzi, del mondo. Si versa un bicchiere di sakè, e mandandolo giù in un sorso solo espresse tacitamente il desiderio che quel samurai tornasse a salvarli, perchè solo lui poteva. Ripose il bicchiere e si disse tra se e se

< Lasciamo quei due da soli >     


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Ciao a tutti!!!! Beh chiedo scusa per il primo capitolo di questa FF che è inconsistente e magari vi annoiera e basta, ma l' ho voluto scrivere perchè così si sa che ci fanno quei due insieme e il periodo.... in altrte parole un capitolo piccino per far la cornice alla storia che si svolgerà nei prossimi due o tre capitoli.
Ora un grazie va a Ayano95 che ha recensito la mia prima FF..... Grazie mille!!!!! 


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


< 22:30, sbrigati Sadaharu, non voglio arrivare tardi > e la giovane ragazza come risposta ebbe un semplice < wauf >. Il paesaggio è desolante, per le strade ci sono solo morti e barboni che come avvoltoi cercano qualcosa da mettere sotto i denti. Nelle case non ci sono famiglie, solo uomini e donne distrutti da quello che la vita è diventato, un inferno.

“ Alcuni uomini sono anche impazziti " pensa distrattamente Kagura “ come Zura... “

< NON SONO ZURA!!! SONO KATSURA! >

< NESSUNO HA PARLATO IDIOTA!!!! >

“ Ma che diavolo succede?!?!? Mi immagino le voci? Ho pure risposto!!! No no no no.... Quello era quel terrorista da quattro soldi, ne sono certa “

Ma in quel momento smise di pensare, a Zura Katsura e all' atmosfera del distretto di Kabuchi-cho degna di essere paragonata con quella delle città visitate da Kenshiro, perchè davanti a lei, a pochi metri di distanza si vedeva il cartello - SNACK OTOSE - e un sorriso amaro apparve sul volto dello Yato. Erano le 23:00, scese dal suo cagnolone con un agile balzo

< Sadaharu, buona notte, io vado, se vuoi divertirti fai pure, ma vai a letto presto e soprattutto non saltare addosso ad ogni cagnolina che incontri > e dopo un paio di carezze sul musone comincia a salire le scale esterne per arrivare all' appartamento sopra il bar. Ogni scalino che saliva era come un ostacolo, e le costava almeno un mezzo secondo di esitazione, fino a quando non si trovò davanti l' ostacolo più grande, la porta. Tutte le volte, ogni mese, aprire quella porta le pareva più faticoso di distruggere un masso in pezzettini. Dopo un paio di minuti, dove Kagura era stata capace solo di appoggiare la sua mano sulla porta, riesce a farsi forza ed entra nella sua vecchia casa, vide un appartamento polveroso, completamente vuoto se non per una scrivania in fondo alla stanza principale e un tavolo al centro con due sedie, sopra di esso una bottiglia di sakè, due bicchieri e un paio di occhiali che indossano un uomo vestito di nero che l' accolse calorosamente

< Sei in ritardo > disse Shinpachi con tono calmo e pacato

< Stai zitto quattrocchi, adesso sono io la protagonista di Gintama > dice Kagura infastidita, non poteva farsi vedere esitante o triste, non davanti a lui per lo meno

< Ma se sono apparso primi io nel manga rispetto a te?!? > La interrompe il samurai

< E' logico che arrivi in ritardo per cambiare le sorti dello scontro che i personaggi secondari non sono riusciti a concludere perchè sono troppo deboli!! Esattamente come quando Goku arriva e riesce a sconfiggere Nappa salvando gli altri >

< Uiiiiii ma chi sta combattendo?? Perchè metti in mezzo i Sayan!! Mi stai dando del Piccolo*?!?!? Potrei uccid.... calmo, > si sistema meglio gli occhiali usando il dito medio della mano destra e continua

< Interessante, c' eri quasi, stavi per farmi cadere nella tua trappola e prenderti gioco di me siccome sono una persona corretta non è vero? >

< Chi se ne frega? Nessuno ascolta le tue prediche, e tanto per essere precisi non ho mai detto che tu fossi Piccolo, anzi, ti vedo di più come Yamcha >

< Yamcha? Senti Sakura** dei poveri vedi di smetterla >

< cheeeeee??? Mi stai dando dell' inutile? >

< molto peggio > risponde Shinpachi con un sorriso beffardo in volto

< Ora hai superato il limite, ti distruggo inutile paio di occhiali! > così dicendo Kagura alza la guardia e divarica leggermente le gambe per avere maggiore stabilità come una vera artista marziale. Lo spacco del vestito cinese bianco con le onde azzurre simile allo yukata del loro capo mostrava una gamba bianca come il latte, bellissima e sinuosa nonostante potesse distruggere una casa con una facilità disarmante. Shinpachi di certo non rimane a guardare e con gesto esperto impugna la bokuto con inciso - Lago Toya – e si mette in posizione, pronto a rispondere a qualsiasi attacco che la ragazza. Nessuno dei due attaccò. Nessuno dei due si mosse. Lui guardava il vestito di lei mentre lei guardava la spada di legno, “ non importa quanto cerchiamo di imitarlo, non l' avrebbero mai superato “ ripensò Shinpachi che abbassò la propria lama e e ruppe il silenzio che era andato a crearsi

< Siediti e non fare storie, non me la prendo con le donne >

< Che scusa elegante per scappare, ti ci vogliono mille anni per raggiungere la mia forza, anzi per raggiungere il livello di qualsiasi altro Yato > Dice Kagura marcando per bene la netta differenza tra Yato e Umani, ma il viso del ragazzo non mutò affatto

< Che idiozia, ricordi chi ha tenuto testa, e bada a tuo fratello? >

< Intendi quel pazzo di Takasugi? Quel samurai non può fare nulla al mio Onii-chan, e solo che non vuole fare sul serio con lui > cerca di arrampicarsi sugli specchi la giovane

< E dimmi allora, ricordi chi sconfisse Hosen? > Era un colpo basso, Shinpachi lo sapeva, ma grazie a quella frase che Kagura smise di litigare e decretò la vittoria del ragazzo sedendosi come lui le aveva richiesto

< Muoviti e versami da bere idiota >

< Certo > rispose lui, ora, doveva farle un discorso serio ed importate... Non poteva permettersi il lusso di cominciare un altro litigio

 

> continua

 

 

*Scusate per la freddura davvero brutta riguardo Piccolo ( Junior nella versione italiana ) e il contesto in cui l' ho usata, non nego di averlo fatto apposta, ma proprio per questo vi devo delle scuse

**Chiedo nuovamente scusa, questa volta a tutti i fan di Sakura    
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Ehilà, sono sempre io ( e chi altri?!?!? ) e vi ringrazio di aver lentto anche il secondo capitolo.... Spero vi sia piaciuto e.... finalmente quei due si sono incontrati!!! Ma voi so bene che vi state chiedendo perchè ho messo il bollino arancio e ho messo genere sentimentale.... con calma lo scoprirete ;) 
Quindi con la consapevolezza di aver almeno nominato Takasugi e Katsura che sono due dei miei personaggi preferiti e la speranza di avervi incuriosito vi auguro buona giornata e.... tornerò con il prossimo capitolo muhahahahaha 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Shinpachi e Kagura ormai avevano finito un' itera bottiglia di sakè, senza che nessuno dei due aprisse bocca, erano immersi nei solo pensieri, tristi, non cose frivole come Otsuu-chan o che cosa avrebbe mangiato la mattina dopo. Il primo a parlare dopo quell' eterno silenzio fu il moro

< Te ne vuoi andare dalla Terra? > chiese con tono piatto senza mostrare emozioni

< Ancora con le tue stronzate? Per quale motivo pensi che abbia fondato la yorozuya Fumiya? Naturalmente per non sentire i tuoi piagnistei tutti i giorni > Rispose burbera la rossa

< Questa volta non scherzo, non è una richiesta, ma un ordine! Non mi importa nulla della mia o della tua yorozuya, levati di torno e ved.... >

< E vedi di portarti con te tutti gli altri, me lo dici sempre, ogni volta che ci ritroviamo qui a bere > interrompe Kagura con tono scocciato l' arringa del samurai senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Dopo quel teso scambio di parole nessuno fiatò per molto, fino a quando la terza bottiglia era a metà

< Perchè non mi ascolti mai stupida mocciosa!?!?! eh? > interruppe il silenzio nuovamente Shinpachi mostrando un leggero rossore in viso

< A CHI HAI DATO DELLA STUPIDA???? > Rispose Kagura offesa, anzi, arrabbiata, tanto infastidita da quel commento che prese una delle due bottiglie vuote, e la scagliò con tutte le sue forze contro Shinpachi che, nonostante l' alcool in corpo, schivò con semplicità disarmante il recipiente vuoto piegando semplicemente la testa verso sinistra. Si sistemò gli occhiali sul naso usando il medio della mano destra mentre alle sue spalle la bottiglia si frantumava in mille pezzi contro la parete

< Perchè vuoi che scappi con gli altri? > sbottò Kagura che negli occhi si poteva leggere solo tristezza e delusione, ma a quelle parole Shinpachi non rispose, rimané muto e tirò fuori un biglietto dalla sua veste nera.

Sul biglietto che lo Yato ricevette c'era scritto semplicemente - KAIENTAI 090XXXXXXX -

< Ho chiesto a Sakamoto-san e Mutsu-san di portarvi via dalla Terra, Quando avrai radunato tutti chiamalo e... > Viene interrotto da una Kagura che faticava a trattenere le lacrime sempre più delusa dalle parole dell' uomo che ha sempre considerato come un coraggioso fratellone, non come quello stupido di Baka-Onii-chan, un uomo che l' ha sempre protetta e incoraggiata

< CHE CAZZO STAI DICENDO SHINPACHI!! > Dopo quell' urlo liberatorio strappa con foga il biglietto e senza dare possibilità di rispondere al moro

< Perchè dovrei chiamare Muffoso? E poi la boss secondo te ti lascerebbe solo eh? Rispondi stupido siscon!! Tsukky abbandonerebbe mai Yoshiwara? >

< Recupera tutti, mi raccomando, tutti tranne aneue, a lei ci devo pensare io > dice Shinpachi ignorando completamente le parole della donna e si alza dal tavolo, recupera le sue armi, la bokken e la katana e se ne andrebbe diretto verso la porta senza aggiungere altro, ma alla giovane tutto questo non le va bene, così con la sua sovrumana velocità lo raggiunge parandosi davanti e raccogliendo le sue forze da un calcio diretto alla faccia del moro che lo spedisce contro il muro

< Ahi, ahi che cosa stai... > Shinpachi non riesce a finire la frase, che si vede Kagura che incombe su di lui e senza alcuna esitazione cerca di tirargli un pugno. Il braccio destro della Yato si muove da solo, e colpisce. La donna non sente nient' altro che non sia la sua anima in collera e l' enorme botta che ha tirato alla parete da cui esce un po' di fumo, ma nessuna traccia del samurai

< DOVE SEI SHINPACHI!!! > grida infuriata. In risposta la rossa riceve solo il suono di una katana che viene rinfoderata, si gira con gli occhi di un demone per osservare la figura alle sue spalle, se ne sta lì, fiero davanti a lei con un rivolo di sangue che gli esce dalla testa andando a sporcare il lato sinistro del suo volto inespressivo, esattamente dove lei gli aveva tirato il calcio di prima. L' aliena si sentiva in colpa, lo aveva ferito, aveva dato ascolto nuovamente al suo sporco sangue da mercenario dimostrandosi uguale a suo fratello, ma al tempo stesso era grata che lui fosse riuscito a schivare il pugno che se non l' avesse ucciso gli avrebbe comunque spaccato molte ossa e inferto molto dolore, dolore che non meritava per quanto la sua mentalità fosse stupida e seria, proprio come quella di un vero samurai. Una lacrima scende sul volto di Kagura pronta a mettere da parte l' orgoglio e scusarsi, ma le parole del moro arrivarono molto più velocemente e taglienti

< Se volevo saresti già morta, ora parti, e raduna tutti, ci vorrà molto tempo quindi sbrigati, ad Aneue come ti ho detto ci penso io, quindi muoviti > solo dopo quelle fredde parole la rossa noterebbe che la sua lacrima si è mischiata a del sangue caldo che le scendeva dalla guancia e istintivamente portò la mano sulla pelle pallida e liscia come porcellana sentendo nitidamente su di essa un taglio

< P... Perchè? > fu l' unica cosa che riuscì a dire Kagura che si stava impegnando con tutte le sue forze a non far scendere nessuna delle lacrime che volevano bagnarle il volto. Fu allora che il moro si girò a malapena per guardarla, anche lui con gli occhi lucidi, ma cercava di non darlo a vedere, doveva nasconderle

< Non farmi sprecare tempo e fiato > e di dirige verso la porta con passo lento, ma deciso, decisione che nell' anima del giovane vacillava ogni secondo che rimaneva in quello squallido appartamento, piccolo, ma accogliente e intriso di ricordi così belli da far piangere

< Perchè la boss sì e io no? >

< Perchè lei non può più seguirti >

< Perchè sei così triste, perchè piangi? Perchè io no e la boss sì >

< Non sto piangendo mocciosa, vedi di non farmi perdere tempo e vai a radu.... >

< PERCHE' IO NON POSSO STARE CON TE? PERCHE' DEVO LASCIARTI SOLO, IO NON VOGLIO, IO NON VOGLIO, IO NON VOGLIO, IO NON VOGLIO, PERCHE' IO NO?!?!?!? >

< E' semplice, perchè io ti amo > rispose Shinpachi ormai incapace di nascondere le lacrime

 

                                                                                                                                                                                                            > Continua....

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Glossario ( Perchè così “ l' autore “ si sente importante )

Muffoso, Boss, Tsukky: Sono rispettivamente i soprannomi che usa Kagura per chiamare Sakamoto Otae e Tsukuto

Siscon: Abbreviazione di sister complex, quando un fratello vede in modo speciale la sorella. Siccome Shinpachi è molto legato a sua sorella Otae alcune volte Kagura e altri gli da del siscon

Aneue: Vuol semplicemente dire “ sorella “ Shinpachi la chiama così Otae

 

credo sia tutto..... credo.....      

Angolo di quello che si fa definire un autore

Ciao a tutti quelli che hanno letto anche questo smielato terzo capitolo!! Ringrazio la vostra pazienza e spero davvero che vi piaccia, in fondo questo " dovrebbe essere il capito cult " il più emozionante ecc ecc.... Spero davvero di avervi trasmesso le emozioni che volevo trasmettervi, se non ci sono riuscito e vi siete annoiati, beh, lapidatemi pure con frutta e ortaggi marci.... in fondo voglio solo essere un panino al formaggio [ cit.]

Takasugi  

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Si dice che quando si è vicini alla morte ti passi davanti agli occhi tutta la tua vita, ma Kagura stava bene, per uno Yato come lei un graffio sulla guancia sarebbe guarito in un ora massimo, allora perchè davanti ai suo occhi bagnati dalle lacrime scorrevano i suoi ricordi? Rivide il periodo vissuto con suo fratello, quando arrivò a Edo e cominciò a lavorare per le gang criminali, quando fu salvata da due stupidi samurai di campagna, quando fu drogata e rapita dagli Harusame insieme a Shinpachi, quando il moro era salito sulla nave di Takasugi solo per salvarla, o quando usando il suo corpo Shinpachi protesse la rossa dai soldati dello Shogun quando dovevano riportare il vecchio Pipino da Suzuran, durante la guerra dei quattro Deva non si preoccupava di niente se non stendere l' avversario di fronte, perchè dietro di lei c' era lui, nessun yakuza o travestito le sfiorò la schiena. Ma il ricordo più pesante che le annebbiava ancora di più la mente era solo uno. Quando a Yoshiwara i due Yorozuya si scontrarono con Abuto, il braccio destro di Kamui. Chiunque, stupido o no, davanti ad uno Yato scapperebbe, ma lui non lo fece, raccolse il suo coraggio per cercò di combattere per proteggerla. Chiunque, stupido o no, al cospetto di uno Yato impazzito in grado di ridurre in brandelli un' altro Yato sarebbe fuggito, ma il samurai l' ha protetta facendole tornare la ragione senza mai abbandonarla. In ogni ricordo dopo il suo arrivo a Edo, felice o triste che sia lui c' era, era sempre con lei. Un leggero, ma caldo sorriso le imperlò il volto mentre con le mani si asciugava le lacrime e con voce tremate dal pianto disse

< Shinpachi, credo anch' io di amarti, quando scoprimmo che avevi un appuntamento con Eromes, mi sentii morire dentro, così io la boss costringendo quello sfaticato di abbiamo pedinato, e quando gli hai gridato che era una stronza ero felicissima, perchè saresti tornato da noi > a quelle parole Kagura si imbarazzò parecchio, e quindi abbassò lo sguardo e non vide le lacrime che scendevano dal viso del giovane

< A... anche a S...S...San Valentino, volevo darti del cioccolato, m... ma mi vergognato, ho anche chiesto a.... aiuto a Tsukky e Sacchan > disse cercando si sbirciare il giovane, ma non c' era più, non era più davanti a lei.

< Vuoi sentire una favola, Kagura-chan, la favola dell' uomo più patetico di Edo? > la voce veniva da dietro di lei

< Shinpachi, se è vero che mi ami perchè non mi vuoi al tuo fianco? > lui non rispose le fece cenno di sedersi accanto a lui e mentre le versava un bicchiere di sakè cominciò a narrare quella storia con tono amaro e triste, aveva smesso di piangere, la voce era piatta e non si sentii nemmeno un singhiozzo, ma le lacrime continuavano a scendere

< C' era una volta un ragazzo che voleva diventare un grande guerriero, nonostante il periodo in cui viveva non permettesse a nessuno di diventarlo, però, un giorno, incontrò un uomo, troppo volgare per essere un samurai, ma troppo forte e orgoglioso per essere un semplice teppista.. > Ormai nessuno dei due provava a nascondere le proprie emozioni, e a quelle parole costarono un sorriso ad entrambi, ma Kagura non riusciva a togliersi la domanda che di prima dalla testa, domanda che rimane tuttora senza risposta.

<... Così il ragazzo decise di seguirlo per apprendere dal samurai la “ via del guerriero “. I due uomini cominciarono a viaggiare insieme, e nonostante il samurai fosse pigro, inutile, svogliato, buono a nulla parruccone con gli occhi da pesce lesso il ragazzo lo considerava come un fratello maggiore, come l' obbiettivo da raggiungere, come il suo maestro. Un giorno al duo si unii un altro elemento. Era una ragazza, più bella della Principessa Kaguya e più forte di Hachiman. Il duo ormai diventato trio continuò il viaggio e giorno dopo giorno il ragazzo si innamorava sempre di più della ragazza > i due si guardavano negli occhi, erano felici, erano più di quattro anni che i due non sorridevano insieme, Kagura istintivamente senza nemmeno pensarci poggiò la sua testa sulla spalla dell' uomo, che arrossendo un po' di godette quel momento. Durò tutto troppo poco, il sorriso di Shinpachi sparì lasciando il posto alla tristezza di prima nonostante il calore della Yato gli infondeva una felicità mai provata prima

< Passarono anni, e ogni giorno che passava il giovane ragazzo voleva dichiararsi alla donna della sua vita, ma non poteva, sai perchè Kagura-chan? > chiese con un leggero sorriso

< Perchè era un buono a nulla che aveva paura di soffrire? > cercò di scherzare la rossa, ma si pentii subito della risposta data

< Esatto, per farla breve il ragazzo era debole, debolissimo rispetto alla fanciulla e neanche lontanamente abile come lo era il samurai, per questo motivo raddoppiò gli allenamenti, voleva diventare degno di camminare al loro fianco, degno di chiedere la mano alla fanciulla e ricevere la benedizione del samurai... >

< Tu eri forte anche allora! Non dove.... >

< Ma un triste giorno il samurai, per proteggere i due “ allievi “ andò a combattere di nascosto contro un nemico troppo forte anche per il Demone Bianco.. > A quelle parole Kagura si rimise a piangere, schiacciando il volto sulla spalla del compagno, ormai non sapeva se essere felice o no, era tutto un problema, tutto una domanda. Quelle lacrime fecero effetto anche sul moro che come uno sbadiglio contagioso ricominciò a piangere, ma la sua voce rimase ferma

<... Dopo il suo sacrificio la ragazza ereditò l' armatura del samurai mentre il ragazzo la sua spada.... >

< E dopo cinque anni di allenamento i due riuscirono a vendicare il samurai e vissero felici e contenti > Shinpachi non c'è la faceva più, il suo era un pianto disperato e silenzioso che lo faceva soffrire come mai era successo, quelle parole bruciavano togliendogli l' aria

< Vero che finisce così? > chiese Kagura con volto disperato mentre singhiozzava distrutta dalle lacrime che le solcavano il volto

< M.... maga.......magari i due a....avranno u...un....un figlio, e.... poi.... poi... gli insegneranno tutto quello c.... che h...hanno imparato d...da....dal samu >

< NO KAGURA-CHAN!!!! > gridò tra i singhiozzi Shnpachi

< Dopo aver ricevuto l' eredità del samurai i due si allenarono per diventare più forti di lui, ma il ragazzo era sempre più innamorato della fanciulla, quindi cercando di farsi odiare provò a mandarla via, così quando lei avrebbe portato in salvo tutti i loro amici incontrati nel viaggio fatto con il samurai, l' unico che avrebbe sofferto della perdita sarebbe stato il ragazzo stesso e non la fanciulla > Shimura interruppe un altra volta la storia per cercare di calmare la voce, cercando di ignorare sia le sue che le lacrime di Kagura

< Ma la ragazza non lo ascoltò mai e rimase al suo fianco, fino a quando il terribile mostro che sconfisse il samurai attaccò anche la sorella del ragazzo > A quelle parole la rossa si staccò dal braccio di Shinpachi e coprendosi la bocca cominciò a urlare per la disperazione mentre le lacrime non si fermarono

< L.... LA B.... B....BOSS?!?!? > A quel puntò Kagura interruppe la favola che non troverà mai un degno finale

< Fanculo, maledetta malattia, maledetto il figlio di puttana che la creata, Shinpachi, rifondiamo la Yorozuya insieme e salviamo la boss! >

< Kagura-chan, prima lui, poi Aneue, per colpa della malattia ho perso mia sorella e il mio maestro, non voglio perdere altri amici, non voglio perdere la donna che amo, ascoltami, PORTERO' A TERMINE L' UNICO LAVORO CHE HA LASCIATO INCOMPLETO, GUADAGNERO' LA SUA BENEDIZIONE E POI TI CHI... > non finii di parlare che Kagura gli saltò addosso, con la sua forza schiacciante blocco le mani a Shnipachi e lo baciò, un bacio violento e passionale, ma al tempo stesso dolce e amorevole.

<Stupido di uno, per me sei sempre stato come un fratello, e non ti ho mai lasciato, ora che sei diventato il mio uomo secondo te scapperò lasciandoti solo? > Il giovane sapeva fin dall' inizio la risposta, ma non parlò. Passarono la notte sdraiati a terra accoccolati uno sull' altra tra tenere coccole e silenzi che volevano dire tutto e niente, siccome i due parlavano solo con gli occhi, occhi se volevano essere felici, occhi che avevano quasi raggiunto la felicità, occhi a cui dispiaceva essere gli unici felici in mezzo a quell' inferno bianco.

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Otose era fuori dal negozio ad appendere l' insegna del negozio, da quando la malattia girava per Edo faceva l' orario continuato, dalla mattina tardi fino a notte, per ridare un sorriso agli uomini disperati che entravano nel locale, era sempre stata di buon cuore, di certo non sarà una stupida malattia a farla cambiare. La mattina era uguale a ieri che era uguale quella dell' altro ieri, silenzio, mai Kabuchi-cho è stato così tranquillo, tutto uguale insomma se non fosse per una ragazza che dal piano superiore si butta giù atterrando un paio di menti più in la rispetto alla vecchia

< Fanculo quattrocchi se sempre il solito >

< Stai in silenzio e vedi di andartene da questo diavolo di pianeta. Qua a Edo c' è posto solo per uno Yorozuya > dice Shinpachi appoggiato alla porta d' entrata

< Stupido babbeo di uno, Sadaharu muoviti >

L' enorme cane sbucò da un vicolo e raggiunse la padrona che prima di salire sul prode destriero punta lo guardo sull' uomo

< Sei un idiota >

< Smettila di fare l' adulta e vai a giocare con le bambole > e a quelle parole la rossa se ne va più in fretta che poteva

 

< Otose-sama, perchè sorride? > chiese Tama alla padrona che intanto era rientrata nel locale

< Perchè due mocciosi cercano di darmela bere, Tama >

< Cosa intendi Oto > cerca di fare una domanda Catherine che viene bruscamente fermata da Tama con un colpo preciso di scopa

< Kagura-sama e Shinpachi-sama ora vanno d' accordo? >

< Chi lo sa, so solo che è da quando quell' idiota se ne andato che quei due non ridevano così >

 

Passarono dei mesi, e nonostante i battibecchi continui i due sorridevano sempre di più e una volta ogni trenta giorni si ritrovavano in quella casa, ma questa loro pseudo felicità condita da dispiaceri e tanto dolore non poteva durare.... Perchè da li a pochi mesi sarebbe giunto a Edo uno strano individuo. Per descriverlo si potrebbe usare solo l' aggettivo “ Testa di C***o “ Ma non perchè era stupido, ma perchè aveva proprio la testa a forma di C***o. Ma aveva un lato positivo, non gli importava nulla del mondo e della fine che aveva fatto, ma i suoi amici erano in pericolo, e pur di salvarli avrebbe schiacciato la Terra stessa, avrebbe distrutto Passati e Futuri maledetti. Il suo nome, il nome dell' uomo che fece tutto questo era Pen-san!!!

 

>Continua........... Già può sembrare strano ma manca ancora un capitolo

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Glossario ( Perchè l' autore s'è preso bene dall' altra volta )

 

Hachiman: Anche se sembra il nome di un Wrestler messicano è il Kami della guerra. Per farla breve Marte sta ai romani come Hachiman sta ai giapponesi... ( stupida matematica mi devi perseguitare anche qui?!?!?)

 

Principessa Kaguya: Protagonista di una famosa leggenda nipponica, e si dice che sia nata piccola come un fagiolo da una canna di bambù e crescendo la sua bellezza è diventata tale da divenire famosa

Angolo dell' autore 
Sono ritornato.... e forse più sdolcinato di prima. Non lo so, questo forse è stato il capitolo più complicato che ho scritto, tant' è che non sono pienamente soddisfatto, ma la tempo stesso non so come megliorarlo. Alla vostra domanda " Un' altro capitolo? Perchè ci vuoi così male da farci subire un' altro capitolo " Io rispondo
" Caro lettore, esattamente, però giuro che il prossimo capito vi farà sorridere... almeno spero " Sperando di avervi fatto venire il dubbio di cosa accadrà nel possimo capitolo vi saluto Muhahahahah

Takasugi

 

 

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


< Oggi è quel giorno, vero Catherine? >

Chiede Otose accompagnando quelle parole dal tono divertito con una nuvoletta bianca di fumo

< E che ne so io? Non sono mica una di quelluuuio bluahh >

L' ex ladra viene interrotta da Tama, vestita come al solito con la divisa da cameriera che gli sbatte il mocio in faccia pulendogli tutta la faccia, e con il solito tono robotico, risponde alla domanda non destinata a lei

< Calcolando oggi è da quattro anni che quei due sono fidanzati, e finalmente oggi e il giorno in cui il loro stato civile cambierà. Otose-sama, Catherine-sama i vostri vestiti sono puliti e stirati nel retro della locanda, pronti per essere indossati >

Perfetta come sempre la risposta di Tama, Otose non potè che farsi scappare un sorriso felice mentre spegneva la sigaretta nel posacenere vicino

< Buhahaha, sono già quattro anni che quei due sono fidanzati, sarebbe ora che anche quello scansafatiche con la permanetene natuuuuuuuu >

L' aliena viene fermata nuovamente, ma questa volta non dalla donna robot, bensì da un calcio rotante a girare accompagnato da un “ Wataaaaaaaa!! “

< Bla bla bla, smettila di dire stronzate, cos'è ti brucia il culo mammoletta? >

< Tama, Catherine andate a cambiarvi, io chiudo il negozio e vi raggiungo >

< Otose-san ma in questa fan fiction ho completato solo due frasi!?! >

< Stai zitta e ascolta quello che dico gatta ingrata >

E mentre costringeva le due dipendenti a lasciarla sola con la scusa del chiudere il negozio, la vecchia si scioglie i capelli e dice con tono serio

< L' affitto? >

< Non rompere vecchia! Oggi quei due si sposano, non dovresti startene buona e abbonarmi questo mese? >

< E così sia, ma solo questo mese >

< Sei fantastica vecchia strega! > Otose in tanto prende due bicchieri e una bottiglia di sakè e comincia a riempirli offrendone uno al ragazzo che le sedeva d' avanti vestito bene pronto a festeggiare e ingozzarsi al matrimonio

< Alla salute di quei due >

< Alla salute > i due bevvero in silenzio immersi nei loro pensieri fino che Otose riprende nuovamente la parola mentre riempie nuovamente i bicchieri

< Al posto di sprecare i soldi per comprare Jump o per andare a Yoshiwara perchè non paghi i mesi arretrati? >

< Ancora con sta storia? Non riesco a rinunciare a Jump >

< Allora rinuncia a Yoshiwara moccioso! Cos'è Federica non basta più >

< Silenzio vecchiaccia non vado li per divertimento, ma per lavoro, ah, ti saluta Seita-kun >

< Salutamelo... EHI!! non cambiare discorso, perchè vai sempre più spesso laggiù? >

< Otose-sama si ricorda di quella ninja capo della Hy > La povera Tama viene interrotta da un calcio in testa

< Odio i bug delle macchine non è così? Ah ah ah ah ah ah >

< Cioè vi vedo agitati, se non volete morire cioè vedete di rendere il mio matrimonio una favola ok? >

< Ehm Kagura-chan non credi di esagerare >

< Stai zitto quattrocchi, cioè oggi è il mio giorno! Muoviti capellone, non voglio far aspettare il monaco cioè e voi muovetevi a vestirvi! > comandò imperiale Kagura

< Scusatela è un po' nervosa > cerca di scusarsi Shinpachi prima di ricevere un pugno in testa dal ragazzo che in tanto si era alzato dal bancone

< Ok ok arrivo mocciosi > dice tirando un' altro pugno in testa a Kagura

< Ma chi ti credi di essere, quasi trent' anni e leggi ancora Jump, sei un rifiuto per l' umanità >

< Smettila con sta storia di Jump o dovrò palparti per bene quelle tette enormi che ti ritrovi >

< Allora provaci > rispose con voce seccata Tsukuyo, vestita con un elegantissimo kimono pronto per il matrimonio

< No, mi sa che non lo farò > disse l' argenteo con un kunai in fronte

< Mi hanno mandata a chiamare, il matrimonio sta per cominciare e non c'è traccia di voi >

< UUIIIIII, SIAMO IN RITARDO DOBBIAMO MUOVERCI!!! >

< Non gridare occhialetto > e i promessi sposi più la cortigiana cominciarono a correre per arrivare in tempo, ma notando il samurai fermo ad osservarli si girarono gracchiando tutti e tre

< Allora ti vuoi muovere? >

“ La terra dei samurai tempo fa, il nostro paese era chiamato in questo modo. Il cielo blu che i samurai erano soliti osservare, adesso è pieno di strane navi. Le vie che i samurai erano soliti percorrere orgogliosamente, adesso sono piene di stranieri che si comportano come se ne fossero i padroni. Questo è il mondo in cui viviamo. Questa è Edo, la nostra città. Viviamo in un epoca in cui i samurai hanno perso le loro spade e il loro orgoglio, ma in quei tempi difficili, era rimasto un solo uomo a tenere vivo lo spirito dei samurai. Il suono nome è.. “

< Gin-chan >

< Gin-san >

< Gintoki >

< ARRIVO IDIOTI >

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Angolo dell' autore
Già! Questo è il kenketsu-hen di questa storia. Spero che l' abbiate apprezzata, e di avervi lasciato un bel ricordo, non vi ruberò altro tempo per altri commenti inutili, ma prima vorrei ringraziare Floryana per aver recensito tutti i capitoli e per avermi sopportato... Grazie Flo <3
e un grazie anche a tutti quelli che hanno letto anche un solo capitolo della mia prima fan fiction dedicata al migliore manga che attualmente ci sia in circolazione  
 


 

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