Ho guardato dentro a un'emozione e c'ho visto dentro tanto Amore.

di Aisha96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ho guardato dentro a un'emozione e c'ho visto dentro tanto Amore.

Capitolo 1

— ARIEL —
Da qualche tempo ho scoperto che amo leggere e specialmente farlo sotto gli alberi del parco vicino a casa mia, quello dietro al supermercato. C'è molta quiete, quindi riesco a leggere con grande concentrazione. Ho iniziato a dedicarmi ai libri praticamente controvoglia, sotto stimolo - e obbligo - di alcune mie compagne di classe. Pensavo che leggere fosse noioso, invece da quando ho iniziato non riesco più a smettere. In 7 mesi - da Novembre al Giugno successivo - ho letto ben 27 libri.
Ho iniziato ad amare la lettura quando ho scoperto che è meraviglioso vivere la storia di qualcun'altro, viverla così profondamente da sentirsi la vera protagonista. Penso di non aver più smesso di leggere non solo per questo, ma anche perchè, leggendo storie, spero di trovare la mia. Ho appreso che leggendo si cresce e si imparano molto cose; leggere ti può distrarre dai pensieri negativi - il più delle volte paranoie - e può farti evadere dalla realtà e farti volare con la mente.
Stando nel parco non solo leggo, mi piace anche osservare le persone e i loro comportamenti. La gioia di una bambina che impara ad andare in bici e che inizia a sentirsi potente e grande, la spensieratezza di un'altra che continua a salire e scendere dallo scivolo in compagnia di suo nonno. Quel nonno che credeva di amare principalmente perchè la riempiva di regali e che poi, da quando è morto, si rende conto che lo ama e che lo ha sempre amato e il nonno la amava immensamente. Lei era la sua piccolina, e lui ora è diventato il suo angelo custode.
Quindi eccomi, anche oggi, a leggere un buon libro sotto il mio albero preferito.
L'intensa luce del sole iniziava a darmi fastidio, così decisi di indossare i miei amati occhiali da sole. Mi erano costati solo 11 euro, ma appena li ho visti, avevo già capito che sarebbero stati loro la mia scelta. La forma è rettangolare con gli angoli arrotondati e la montatura è quel tipo di leopardato che va di moda quest'estate. Inizio a frugare nella mia borsetta, alla loro ricerca. Cavolo - penso - solo io riesco ad avere in disordine anche la borsa. Oh, eccoli, finalmente. E questo? Eccolo, dov'era! Il fermaglio a fiore giallo con una perlina bianca al suo centro che cercavo per quel pranzo! Chissà come ci è finito qui dentro...
Mentre mi ponevo queste - utilissime - domande e mi infilavo gli occhiali da sole per riprendere la mia lettura, sento dei passi avvicinarsi a me. Venivano sempre più vicini, fino a quando ho visto l'ombra di qualcuno accanto alla mia. Essendo una ragazza abbastanza introversa e poco socievole, sono solita farmi gli affari miei e in quel momento non sapevo se alzare gli occhi o meno, per vedere chi stava interrompendo la mia pacifica lettura. Questo dubbio divenne inutile quando la persona accanto a me iniziò a parlare.
- Cosa leggi?- disse il ragazzo spostando con la mano il mio libro per poter leggere il titolo.
A quel punto decisi di alzare gli occhi per vedere la persona in questione.
Oh.
Il mio cuore accelerò tutto d'un tratto. Non avevo mai visto niente o nessuno di simile prima d'ora, questo è sicuro.
I suoi occhi sono verdi, d'un verde tra lo smeraldo e il verde acqua. Lo sguardo è così intenso che potrei svenire da un momento all'altro. E' moro e la sua carnagione è leggermente scura - sicuramente più della mia-. Il suo sorriso è...indescrivibile. Sì, penso che "indescrivibile" sia il termine adatto. Sembra un angelo, è così...perfetto.

Angolo autrice

Cari lettori, eccomi tornata con una nuova storia. Sto facendo del mio meglio e spero che piaccia anche a voi, come sta piacendo a me. Vorrei sapere se ha suscitato il vostro interesse, nulla di impegnativo, ma mi piacerebbe sapere i vostri commenti e le vostre critiche.

Se vi piace e se siete curiosi di leggere il continuo, lasciate una recensione per farmi sapere il vostro personale pensiero.

Se avete tumblr seguitemi, lì pubblico i miei pensieri...è il mio diario, insomma :)
Vi lascio il link qui sotto:
vogliosolochesiavita.tumblr.com

Tanti baci, Aisha

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 2

— ARIEL —

Continuo a fissarlo, sembra che non sia in grado di fare altro. I suoi occhi mi hanno intrappolato, imbambolato e stregato. Mentre mi perdo nel loro verde mi pare di sentire una voce lontana e parole confuse.

— TRAVIS —

Le ripeto - Ehi, stai bene? - o ancora - Mi senti? -

Le parlo e non mi risponde e non capisco il perchè. Mi sta fissando, ma non dice niente. Decido di smettere di parlare, sembra quasi ipnotizzata e inizio ad osservarla.

E’ vestita molto semplicemente, una t-shirt azzurro acqua e un paio di short di jeans, è praticamente struccata, porta solo un filo di matita e di eyeliner e  ha una treccia laterale. E’ una ragazza davvero stupenda, è incantevole. Ora che lo noto, ha la bocca semi-aperta, sembra quasi per lo stupore…ma stupore per cosa?

— ARIEL —

- Ehi, allora? - mi chiede il ragazzo

- Oh, oddio…scusami tanto. - riesco finalmente a dire. Sento che sto diventando tutta rossa in viso, sono talmente imbarazzata che non riesco a far altro che blaterare qualcosa di insensato.

- Ti avevo chiesto che leggi - mi ripete con un vago sorriso sul volto

- Oh…sì, giusto. Leggo “Uno splendido disastro”- rispondo con un filo di voce e cercando di guardarlo negli occhi

- Ne ho sentito parlare - . Mentre mi parla mantiene il contatto visivo e io continuo a chiedermi se è un essere divino e come faccia a continuare a guardarmi negli occhi. Ah già, che stupida - penso - lui ha davanti un paio di occhi castani, non verdi smeraldo. Semplici, comuni, occhi castani.

- Ehm, piacere, Ariel - gli dico allungando timidamente la mia mano verso di lui

- Travis - me la stringe e stavolta mi regala un bellissimo sorriso

Quando le nostre mani si toccano, sento una scossa dentro, che - spero - abbia avvertito anche lui.

Avverto tanto calore internamente e questa volta mantengo il contatto tra i nostri occhi, che sembra siano curiosi di conoscersi e affascinati gli uni dagli altri.

Per rompere questo imbarazzante silenzio mi affretto a dire - Scusami per prima, mi ero…- stavo per dire incantata e quindi stavo per fare l’ennesima figura da idiota, quindi decido di stare zitta, finalmente.

- Oh, no, figurati. Sai, è strano vedere ragazze della tua età leggere un libro sotto un albero nel parco. Tanti adolescenti non sanno nemmeno cosa siano i libri -

- Sì beh, hai ragione. In effetti,io ho imparato che leggere è meraviglioso solo poco tempo fa. Ora, sembra che non riesca a stare senza libri - spiego io

- Sì, so di cosa parli. I libri sono una droga, una volta che inizi non smetti più - dice ridendo

- Che scuola fai?- aggiunge lui

- A Settembre inizio la quinta superiore alla Evans - gli dico io -E tu, che lavoro fai? Oppure studi? Sembri molo giovane….o…non…non so….- ecco l’ennesima figuraccia

- Grazie del complimento - mi dice sorridendo - Lavoro, faccio il professore e proprio da Settembre insegnerò alla Evans - ecco un altro sorriso. Non penso di riuscire a sopravvivere.

-Segno del destino, a quanto pare - mi dice strizzandomi l’occhio

Ok, sono a K.O-

Non riesco a far altro che sorridere prima che lui si alzi, a quel punto mi alzo anche io.

-Ehi, dove vai? - gli chiedo con un po’ di tensione della voce

Che ne so, magari va dalla sua fidanzata a divertirsi. Di certo si divertirebbe di più che stare qui con una ragazzina di 17 anni. Vedo che non mi risponde e noto che il suo sguardo è volto dietro le mie spalle. Mi giro per vedere chi è l’oggetto di suo interesse…ed ecco una donna. Cavolo, quant’è bella. Di certo non come me. Allora mi rigiro verso Travis e vedo che la tensione ha preso piede nel suo volto.

- Ehi, che hai? -

- Hannah, vai via. Ti raggiungo tra un po’ - dice lui con un pizzico di acidità nella voce

Che abbiano litigato?

- Voglio parlarti, lo sai. Ti aspetto al solito bar - dice una voce stridula

Wow, non mi immagino proprio Travis con una del genere.

- Non è la mia fidanzata, so che pensi questo, ma non è affatto vero - dice Travis prendendomi il viso tra le mani

Lì  sì che mi manca il respiro.

Di nuovo le nostri pelli a contatto.

Di nuovo quei brividi.

-Ehm…- balbetto. Sembra che un gatto mi abbia mangiato la lingua - Anche se fosse, non sono affari miei - sembra che sia riuscita a dire qualcosa di sensato, finalmente.

- Ma…- anche lui ora balbetta. Perfetto. - Sai, so che impressione fa Hannah appena la si conosce, ma in realtà è una brava sorella…-

- Davvero, Travis, non mi deve interessare se state bene insieme oppur….- dico allontanandomi e togliendo le sue mani - grandi, meravigliose, mani - dal mio viso. Riesco a chiudermi la bocca, fortunatamente, dopo aver visto la sua espressione confusa.

- Ragazzo con gli occhi verdi come lo smeraldo, che hai detto? - 

Lo sento ridere. Lo sento e basta perchè ancora una volta sono ipnotizzata dagli occhi. Sempre quegli occhi. Oh.

- Ariel, Hannah è mia sorella, non è affatto la mia fidanzata! Se lo fosse, penso che litigheremmo un minuto sì e uno no: siamo decisamente incompatibili! - dice quasi schifato.

Il mio nome mi è sempre piaciuto parecchio, ma pronunciato da lui…beh,  vincerebbe anche contro il nome più bello del mondo.

Perchè?

Perchè pronunciato da lui è semplicemente unico.

Angolo autrice

Carissimi lettori, il primo capitolo ha ottenuto 2 recensioni, grazie mille!

@BellaSwan_1999Sembra davvero interessante!
Mi piace il carattere di Ariel perché anche io amo leggere e sogno un giorno di vivere la mia storia... <3 
Aspetto il seguito! <3

Grazie tesoro, sto cercando di scrivere la storia rispecchiando il più possibile il mio carattere. Comunque sia chiaro che non sono innamorata di un professore, parlo del personaggio di Ariel  ahahahahha :D


@AllySmithMi piace la storia! Spero che la continui! 
Un bacio Ally Smith

Mi fa tanto piacere che ti piaccia questa storia, spero che vi interessi anche il continuo! :)


Se avete tumblr seguitemi, mi farebbe molto piacere!
Il mio blog è http://www.vogliosolochesiavita.tumblr.com

Se vi piace e se volete il continuo, vi chiedo di recensire questo capitolo. Ora la storia sta prendendo più forma, ma in realtà la vera storia inizia dal prossimo capitolo.

Spero vi piaccia, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 3

— ARIEL —

Anche Agosto passa velocissimo e in men che non si dica giunge l’ora di iniziare la quinta superiore. L’ultimo anno in quelle classi, l’ultimo anno a girare per quei corridoi incredibilmente vecchi, ma ugualmente pieni di ricordi.

L’ultimo anno a criticare e a lamentarsi dei bagni che, su cinque, tre sono spesso fuori servizio.

Eccomi, sono io, nel mio ultimo primo giorno di scuola. Salgo le scale stracolme di gente, di persone che entrano a scuola tramite quel portone di vetro per la prima volta, o per l’ultima, come nel mio caso.

Attraverso l’atrio e mi dirigo verso il corridoio e quindi verso la mia classe. Quante volte ci sono passata lì? Quante volte ho sperato che finisse presto la quinta superiore? Quante volte ho odiato le persone all’interno della scuola, partendo dai bidelli, dagli alunni e arrivando ai professori?

Ma ora sembra che tutto questo, che tutte queste domande siano state incredibilmente sbagliate, perchè so benissimo che non proverò mai più la sensazione del primo giorno di scuola.

E non proverò nemmeno più l’agitazione generale per la fatidica domanda “Come mi vesto il primo giorno?”, oppure “A chi mi siederò vicino quest’anno? Spero proprio di essere lontano da quel gruppetto…” oppure ancora “Chissà se i professori nuovi saranno bravi..”

E nonostante tutto e tutti, mi rendo conto del fatto che sto crescendo, che i tempi alla scuola superiore sono agli sgoccioli, che c’è un futuro che mi sta aspettando, qualsiasi cosa io scelga di fare.

E ora, se riesco, cerco di godermi quest’ultimo anno, senza nervoso e senza arrabbiature inutili verso i professori o i compagni.

Deve essere un anno memorabile, un anno da ricordare, un anno che, al solo pensiero, dovrà spuntarmi un sorriso, anche quando avrò 40 anni.

Entro in classe e poco dopo arriva anche la professoressa di matematica - buona donna -.

Visto che, precedentemente, ho deciso che non mi sarei arrabbiata per cose futili, scelgo di ignorare lei e la sua fastidiosa voce e di perdermi negli alberi circostanti alla mia classe.

Passa la prima ora e io non me ne accorgo. Decido di adottare lo stesso criterio - di ignorare i professori - anche durante la seconda ora.

Un insegnante entra in classe, guardo sul mio diario l’orario e noto che adesso ci sarà letteratura. Sento le mie compagne ridere sottovoce e, stranamente - chiaramente ironico -, anche emettere dei gridolini. Scelgo comunque di continuare il mio percorso, mi interessa sicuramente più il panorama - che ormai conosco a memoria - rispetto al nuovo professore di letteratura.

Dopo tanto vociferare, decido di dedicare uno sguardo sfuggente al nuovo prof.

Spero di essermi sbagliata. Tengo gli occhi fissi su di lui. Incredula, ma segretamente felice.

I nostri occhi si incrociano di nuovo, sembra che tutto riprenda da dove si era interrotto.

Travis legge l’elenco alfabetico per conoscere gli studenti e ci fa alzare le mani quando pronuncia il nostro nome.

Arriva a me. Non so se essere felice o meno.

- A..Ariel…Thompson -

Da brava studentessa alzo la mano e accenno un sorriso. Noto che se ne lascia sfuggire uno piccolo anche lui. Dopo tutto, a quanto pare, non gli dispiace tanto rivedermi.

La giornata a scuola passa - stranamente- incredibilmente in fretta.

Una volta tornata a casa e mentre le mie mani prendono in mano quel libro che corona il nostro primo incontro, “Uno splendido disastro”, quando da qualche parte - qui in città - le sue stavano nei suoi capelli, mentre si chiedeva cosa avrebbe fatto con una ragazzina fin troppo interessante ai suoi occhi. 

— TRAVIS —

Ripenso a lei in classe, a lei che continuava a guardare fuori, nonostante tutto, e alle emozioni che ho provato in quel momento, che se non tenute sotto controllo,avrebbero danneggiato la mia sanità mentale se non si fosse tolto dalla mente l’immagine di quella treccia scura. O forse ci erano già riuscite?

Angolo autrice

Carissimi lettori, eccovi il terzo capitolo. A me piace, sono soddisfatta di quello che ho scritto! Spero ovviamente che piaccia anche a voi, se è così vi chiedo - come sempre - di recensire.

Questo capitolo mi piace perchè è molto autobiografico, soprattutto all’inizio. A Settembre vado in quinta superiore, quindi ho descritto quel che provo e quello che penso di provare quando giungerà l’ora di iniziare l’ultimo fatidico anno. In generale, quello che prova Ariel, è autobiografico. Quando scrivo mi metto al suo posto e ciò che fa lei è quello che fare anche io se fossi nella sua situazione.

Grazie a chi ha recensito il secondo capitolo

@AllySmith: A immaginare Ariel ipnotizzata sono scoppiata a ridere! 😂 sono d'accordo con occhi verdi, i libri sono una droga! Troppo bello questo capito! 😍 al prossimo!
Allysmith

Già, i libri sono una vera droga! Come ho scritto in questo Angolo autrice, è molto autobiografica questa storia (con questo non intendo dire che mi piaccia un mio professore), infatti - per esempio - questa cosa dei libri la penso anche io, quindi ho fatto in modo che la pensasse così anche Travis :) Grazie per aver recensito cara!


@BellaSwan_1999: Siiii mi piace tantissimoooo e sono già incantata da mister-occhi verdi smeraldo *.* <3 

Comunque sono morta dalle risate immaginandomi la scena di Ariel che rimane come una baccalà a fissare il ragazzo :'') 
Non vedo l'ora del seguito :) 

Un bacio e al prossimo capitolo :-*

Grazie mille cara, mi fa un sacco piacere che ti piaccia! Anche io che sto scrivendo questa storia sono rimasta incantata da quegli occhi. Me li sono immaginati e poi ho scritto - e descritto - questo personaggio, Travis. Piace tanto anche a me ahahahahah :) Grazie per aver recensito

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Spero vi piaccia, alla prossima! 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ho guardato dentro a un'emozione e c'ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 4


— ARIEL —
Eccomi pronta per il secondo giorno di scuola.
Stanotte sono a malapena riuscita a dormire, ho pensato di continuo a quel ragazzo che mi ha rubato il cuore. Non mi ha proprio rubato il cuore, o forse sì...non so, sono confusa. Un giorno al parco mi ritrovo davanti due splendidi occhi verdi smeraldo, ne rimango incantata e poi me li ritrovo a scuola. Quindi in realtà non sono esattamente pronta a vederlo ogni giorno, a dovergli dare del lei, a non poterlo guardare per più di due secondi e soprattutto a chiamarlo "Prof.".

Mi sento chiamare nel corridoio e mi giro di scatto, finendo fin troppo vicino a quell'uomo che sapeva di ricordi e di acqua di colonia.

— TRAVIS —
La vedo nel corridoio immersa nei suoi pensieri, mi avvicino per parlarle e contemporaneamente spero di essere io il soggetto dei suoi pensieri.
- Ariel, aspetta - la chiamo sotto voce. Non è normale che un insegnante si ricordi il nome di un'alunna che ha visto solo per 1 ora il giorno prima, quindi devo stare attento a non dare troppo nell'occhio. Se stesse per me le andrei vicino e l'abbraccerei, ma non devo cedere. Non posso.
Come ieri, in classe, sarei stata per ore ad osservarla. Il suo sguardo era rivolto fuori dalla finestra, aveva quella treccia scura, così innocente, ma terribilmente meravigliosa. La sua mente volava chissà dove. E io ero là, imbambolato a guardare una ragazza che nell'ultimo mese è stata un chiodo fisso. Ho spesso pensato a lei, a quella ragazza che ho conosciuto per caso nel parco. E ora me la ritrovo a scuola, mi ritrovo ad averla come mia alunna. Ovviamente avrei preferito non essere il suo insegnante, ma dall'altro lato sono incredibilmente felice perchè posso vederla quando e quanto voglio.
So anche che devo trattarla da alunna. Una qualsiasi alunna. Comune. Uguale a tutte le altre.
I miei propositi si impacchettano in una parte remota del mio cervello quando si gira verso di me e mi sorride. Penso di non aver mai visto un sorriso così...splendido. Mette allegria e voglia di vivere. Sono convinto che  Ariel abbia qualcosa di speciale, è diversa dalle altre. O, almeno, lo è per i miei occhi - e il mio cuore -
- Ehi -
Ehi. Mi ha detto ehi. E' un semplice e innocente "ehi". Ok. Devo riprendermi. Sono adulto e devo essere in grado di gestire questa situazione. Ma in questo momento mi sento come un ragazzo di 20 anni che chiede per la prima volta di uscire alla ragazza che gli piace.
- Ariel...ciao - non posso far altro che osservarla e sorridere. Sì, perchè è questo l'effetto che mi fa. Mi fa sorridere, mi fa stare bene.
- Ti volevo chiedere - continuo io - se ti andava di mangiare insieme qualcosa al McDonald's...magari..oggi, se...se non hai altri impegni -
Vedo il suo viso cambiare. Assume un'espressione incredibilmente sorpresa. E certo, per forza, un suo insegnante le ha appena chiesto di uscire insieme!
- Ehm...sì, certo, va bene - mi risponde con un timido sorriso. L'ho messa anche in imbarazzo. Fantastico.
- Quindi...va bene oggi?-
- Sì, va bene oggi - mi dice mentre ci perdiamo l'uno negli occhi dell'altro
- Ariel, però dobbiamo andare nel McDonald's della città accanto, non possiamo mangiare nel nostro, lo sai vero? -
- Sì, certo, immaginavo - dice sorridente e aggiunge - Quando suona l'ultima campanella ci troviamo nel retro del parcheggio? Non penso ci sia qualcuno -
Furba, la ragazza.
- Certo, hai ragione. Allora...a dopo - le dico strizzandole l'occhio.

— ARIEL —
Mi ha strizzato l'occhio. Santo cielo.
Oggi pranzerò con il mio nuovo insegnante. E che problema c'è? - Ce ne sono tanti, di problemi - mi dice una vocina nella mia testa.

Finisce la scuola e mi dirigo nel retro del parcheggio. Non ci sono macchine, questo significa che Travis non è ancora arrivato. Mi guardo un po' intorno, magari ha avuto un contrattempo, è fermo a parlare con una collega...me ne vengono in mente di tutti i colori e tutti i dubbi più stupidi entrano nella mia mente. Ma scompaiono con la stessa velocità con cui sono entrati quando vedo arrivare un'Audi nera che guida Travis. Entrambi ci guardiamo intorno per vedere se c'è qualcuno che ci può vedere e quando Travis mi fa segno di entrare con la mano, obbedisco immediatamente.
Esce velocemente dal parcheggio e si allontana il più possibile dalla zona della scuola.
Quando siamo arrivati dall'altra parte della città l'aria si alleggerisce e - finalmente - mi parla.
 - Ariel, scusa per non averti rivolto parola fin'ora, ma volevo arrivare almeno fin qui, abbastanza lontano dalla scuola -
- Sì, non...non ti preoccupare, lo capisco - gli rivolgo un sorriso e mi lascia a malapena finire di parlare
- Sei ancora più bella quando mi sorridi - a queste parole devo aver spalancato la bocca per lo stupore e  inizio ad accarezzarmi la mia treccia, cosa che faccio sempre quando sono nervosa. E adesso sì, lo sono decisamente.

Angolo autrice
Grazie per le 4 recensioni per lo scorso capitolo! In questo capitolo non ci sono molti colpi di scena, ma nel prossimo sì :)
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Alla prossima!

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 5

— ARIEL —

Arriviamo al McDonald’s della città affianco alla nostra, ci sono voluti solo 20 minuti di macchina. 20 interminabili minuti, ma così intensi.

Scegliamo il tavolo e ordiniamo. Quando ci hanno consegnato i menù, invece di leggere il mio, osservo Travis. Legge attentamente tutto e noto che sta per scegliere accuratamente cosa prendere, come se fossimo a un ristorante di lusso. A questo pensiero mi scappa un sorriso che Travis vede.

- Ariel, perchè sorridi? - mi chiede ridendo

- Oh..no niente - all’improvviso divento seria e indiscutibilmente rossa in viso

- Mi vedi così vecchio per mangiare qui? -

- No no…certo che no…scusa - dico balbettando

- Ariel, era una battuta! Tranquilla! - mi sta prendendo la mano. Santo. Cielo.

Ora non sto nemmeno più pensando alla figuraccia appena fatta, mi sto concentrando solo sul contatto delle nostre mani. C’è qualcosa di magico, lo sento a pelle.

Con questo pranzo ci siamo conosciuti meglio, approfonditamente, direi. Abbiamo riso, abbiamo parlato, ma soprattutto ci siamo conosciuti ed è questa la cosa che mi fa più piacere.

Ci siamo confessati che stiamo molto bene insieme, è inevitabile dirlo. Entrambi sentiamo le stesse cose e sembra che ci conosciamo da una vita, infatti il tempo vola.

Finito di pranzare andiamo a fare un giro nel centro della città, che - tra l’altro - non avevo mai visto.

Guardiamo i negozi e noto che sono tutti decisamente più grandi di quelli che abbiamo noi. Alcuni di loro, oltretutto, non esistono nemmeno nella nostra città.

- Ariel, ti va un gelato? - mi chiede con un sorriso distraendomi dai miei pensieri

- Oh, certo, grazie - già, avevo proprio voglia di un gelato in quel momento. 

In gelateria

- Che gusti? - mi chiede il gelataio

Odio quando mi mettono fretta. Prima ho bisogno del mio tempo per leggere tutti i gusti e poi decido.

Non mi sembrava il caso di fare scenate, visto che vicino a me c’era Travis. Già, non mi ha mollato un secondo. Mano nella mano da quando siamo usciti da McDonald’s.

- Ehm…bacio e fragola, grazie - dico cercando di essere il meno scortese possibile

Travis mi si avvicina all’orecchio sinistro e mi dice con un tono “leggermente” provocatorio

- Se vuoi un bacio, basta chiedere -

Al momento non sapevo come reagire, cosa dire, cosa fare. Quindi ho riso leggermente e ho accarezzato immediatamente la mia treccia. Lui si aspettava un’altro tipo di risposta, ma davvero, stavolta non ho saputo nemmeno parlare. Ero talmente tanto felicemente sconvolta che non mi è uscita nemmeno la voce.

Il resto del pomeriggio lo passiamo sempre ridendo e scherzando, senza tornare su quell’imbarazzante domanda retorica in gelateria. Siamo andati in un parco giochi, mi ha spinto sull’altalena e poi abbiamo fatto un giro nel parco. E’ stata una giornata bella. Stupenda, direi.

— TRAVIS —

Sono un’idiota. Un grandissimo idiota. Cosa mi è venuto in mente? Davvero le ho detto “Se vuoi un bacio, basta chiedere?”? Come ho potuto? Oltre ad averla messa terribilmente in imbarazzo  - l’ho capito perchè continuava a toccarsi la treccia - non mi ha nemmeno risposto. Cosa mi aspettavo? Che la mia alunna mi baciasse per la prima volta davanti a un gelataio curioso?

— ARIEL —

Finita la giornata insieme, mi riaccompagna a casa in macchina. Ora decido di raccogliere tutto il coraggio che ho perchè si merita di sapere che quando sto con lui sto davvero bene.

Quando ha spento la macchina davanti al mio ingresso inizio a parlare io. Voglio essere io stavolta a dire cosa provo.

- Travis, grazie per questa giornata stupenda. Sono stata bene, anzi, più che bene. Sono tranquilla e serena quando sto con te. No, di più…io sono felice quando stiamo insieme. Grazie, davvero. La giornata è volata e purtroppo è già finita, del resto, il tempo vola quando si sta bene. E questa cosa è incredibilmente vera - dall’essere seduta al posto del passeggero mi ritrovo ad accarezzargli il viso con la mano destra. Lui mi prende la mano e la stringe tra le sue.

- Anche io sto terribilmente bene quando sto con te. E questa cosa mi spaventa…e tanto, anche -

Nei suoi occhi leggo paura e tristezza, allora decido di avvicinarmi e abbracciarlo.

Stiamo abbracciati per un tempo che a me - a noi, oserei dire - sembra infinito.

- Dio, Ariel…- quando dice così mi stacco e lo guardo negli occhi

- Travis, è sbagliato quello che stiamo facendo, è incredibilmente sbagliato - rispondo con una punta di amarezza e con un sorriso di una persona con poche speranze

- Lo so che è sbagliato, lo sarà sempre, ma tu sei in grado di controllare il tuo cuore? -

Silenzio. Un terribile silenzio.

- Io no - continua lui - ci sto provando da quando ti ho conosciuto e specialmente da quando so che sei una mia alunna. Ho provato di tutto, ma…ma nel mio cuore ci sei sempre e solo tu -

A queste parole mi sento incredibilmente felice

- Oh, Travis - lo abbraccio di nuovo, più forte di prima - Nessuno prima d’ora mi aveva detto qualcosa più bello di questo -

Quando ci stacchiamo ci guardiamo negli occhi, lui si avvicina e mi dà un bacio in fronte e mi dice

- Mi prenderò cura di te, promesso - a queste parole sorrido spontaneamente

- Lo so, Travis…lo so -

Angolo autrice

Cari lettori, ringrazio chi sta seguendo questa storia. A me sta piacendo, spero che sia lo stesso per voi!

Come sempre vi chiedo di recensire il capitolo se vi piace e se volete il continuo!

Recensioni capitolo 4:

@BellaSwan_1999: Bel capitolo! Wow il ragazzo le ha chiesto di uscire! Si smuovono le acque ;)
Bello bello bello!
Sono curiosa del seguito :)
Se ti va, puoi passare a leggere la mia storia che si chiama " la ragazza dai capelli rossi".. L'ho appena pubblicata, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi :)
Beh al prossimo capitolo <3

Grazie cara! Certo che passo a leggere la storia, volentieri :**

@speclax98
Mi piace, mi piace, mi piace davvero tanto! Questa storia mi sta appassionando in una maniera assurda, scrivi molto bene! Spero che aggiornerai presto, io non vedo l'ora! *-*

Ohhh grazie mille! Mi fa tanto piacere che questa storia ti stia appassionando!

@romy2007Attenti a non farvi beccare colombelli se no sono guai. . .


Mmh...già ahahha


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Grazie, alla prossima!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore.

Capitolo 6

— ARIEL —

Nemmeno stanotte sono riuscita a dormire, un po’ per quello che è successo con Travis, un po’ perchè so che oggi lo vedrò a scuola e non so come comportarmi con lui.

Sono in mensa seduta vicino ad alcune mie compagne di classe, mentre trituro il cibo che ho nel piatto. Alcune di loro mi chiedono - Ariel, stai bene? Non mangi? -

Non faccio altro che rispondere di sì, cosa posso dire? Esco con il mio professore di letteratura e me ne sto innamorando? Non penso sia il caso. Già, è strano che non stia mangiando. Io mangio sempre, di continuo, per fortuna il mio metabolismo lavora molto, altrimenti a quest’ora sarei nettamente sovrappeso. Ma oggi no, proprio non mi va di mandare giù qualcosa.

Qualcuno mi dice -Ehi gambe lunghe, vieni un po’ da me?-

E certo, ci manca solo questo cretino a peggiorare la situazione

- Grazie per il complimento, non verrei con te nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla Terra - dico schifata

Noto il suo viso. La sua espressione. Lui. Incredibilmente soddisfatto e fiero della sua alunna. E forse non esattamente della sua alunna. Ma di Ariel.

— TRAVIS —

Sono un perfetto imbecille.

Ho 28 anni. Sono qui nel corridoio a fissarli. Se potessi, le correrei incontro e la stringerei tra le mie braccia. La bacerei e me la porterei via. Ma prima…prima riempirei di botte quell’idiota. Come si permette di rivolgersi ad Ariel in quel modo? Gambe lunghe? Solo io posso toccare quelle magnifiche gambe.

Ehi ehi ehi frena cuore…io non posso affatto toccare quelle gambe. O almeno, non in pubblico, per ora.

Ripeto.

Sono. Un. Perfetto. Imbecille.

Però…lei gli ha risposto male.

Lei non vuole l’idiota.

Lei vuole qualcun altro.

Magari, Ariel vuole me.

— ARIEL —

Mi volto verso Travis, una volta che il cretino si è allontanato da me.

Noto che mi guarda. Mi ha guardato tutto il tempo, non mi ha tolto gli occhi di dosso un attimo.

E questo non può che farmi piacere.

Gli rivolgo un sorriso, in mensa ci sono troppe persone, non possono capire che sia rivolto a lui.

Mi sorride anche lui, stiamo lì a fissarci sorridendo come due ebeti quando la ragazza accanto a me mi chiede - Ariel, ma che hai oggi? Non mangi, sei nervosa e adesso sorridi da sola? Oppure…oppure stai sorridendo a qualcuno! - dice entusiasta e soddisfatta della sua indagine

E brava, le volevo dire, sarò anche pazza - o almeno diversa da voi, questo è sicuro - ma non sono ancora arrivata al punto di ridere da sola.

- Lascia perdere, Sam…-

Rivolgo un ultimo sguardo a Travis, e trovo il suo divertito che mi osserva a uscire in quel piccolo guaio in cui mi ero cacciata.

Ora ho capito anche che devo stare attenta col mio cuore, devo imparare a controllarlo, almeno un po’. Mi hanno detto che mi stavano sorridendo anche gli occhi. Per forza - ho pensato - si tratta di lui.

— TRAVIS —

Ho un’ora buca e decido di correggere le verifiche della 3F. Cerco di concentrarmi sulla correzione, devo riportarle corrette tra un paio di giorni. Non riesco nemmeno a correggere delle crocette, per colpa di una stupida vocina nel mio cervello. Penso a cos’abbia che non funziona il mio cervello, non posso essere normale. Ho 28 anni, sono affascinante e potrei avere tutte le donne che voglio. Ma il mio cervello - anzi, il mio cuore - è pieno di lei, dei suoi occhi e della sua treccia. Sono totalmente invaghito di Ariel, da quando l’ho vista leggere appoggiata a quell’albero. Più cerco di allontanarmi da lei, dando retta al mio cervello, più ne sono attratto. Cavolo, ha solo 17 anni..è minorenne! Ma è così unica, non se ne rende proprio conto…è sarcastica, intelligente e incredibilmente bella. Lei non lo sa a quanto pare, pensa che il suoi occhi siano di un castano comune, ma non è per niente vero. Almeno, secondo il mio punto di vista, sono incredibilmente speciali e fuori dal comune.

Angolo autrice

Spero vi piaccia, ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e vi chiedo di recensire anche questo se volete il continuo.

La storia in tutto ha 10 capitoli, quindi ne mancano 4.

Mi farebbe piacere se mi seguiste sul mio blog: vogliosolochesiavita.tumblr.com

Alla prossima

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 7

— ARIEL—

La luce che entra dalle tende mi sveglia dolcemente, ma avrei preferito comunque dormire.

No…non tanto dormire. Amo quando mi sveglio e poi resto a letto a pensare oppure a immaginare storie che non si avvereranno mai. Che poi, alla fine, non è detto che non si realizzeranno.

Per esempio, adesso mi trovo in una specie di relazione col mio professore, cosa che non avrei mai pensato potesse succedermi!

Mi raggomitolo nelle lenzuola e, come sempre, appena sveglia, penso a lui.

Mi risveglia dai miei pensieri un messaggio.

Odio i messaggi.

I messaggi li scrivono le persone che non hanno voglia o tempo per parlarti.

Sono troppo immediati, non capisci sempre bene cosa intende una persona con un determinato messaggio.

E’ così bello sentire la voce di una persona, anche se per telefono. A volte non hai altro modo di sentire la sua melodia.

Lo leggo, ed è di Travis.

"Buongiorno, bellissima. Spero di non averti svegliato, posso chiamarti? Devo chiederti una cosa. Baci"

Oh…che bello svegliarsi così.  Ma soprattutto, che bello: tra poco sentirò la sua voce.

- Buongiorno tesoro - sento dall’altra parte del telefono

- Ciao - dico io, con un tono che mi rendo conto possa sembrare di un’ebete.

- Oggi sei libera? Sai, ho pensato di andare in piscina insieme…ne conosco una un po’ lontano, ma è carina e molto riservata. Ho pensato che magari ti poteva far piac….-

- Hai pensato bene - dico io spontaneamente con un sorriso enorme

Lo sento ridere dall’altra parte del telefono e solo dopo qualche secondo mi rendo conto di ciò che ho detto in realtà. Che stupida che sono, non potevo semplicemente lasciarlo finire di parlare e rispondere “Certo, Travis, mi farebbe tanto piacere. A che ora passi a prendermi?”

Decido di riprendere il mio discorso per quanto fosse possibile

- Ehm…a che ora passi a prendermi? -

Uh. Ce l’ho fatta.

- Tra un’ora, va bene? Così passiamo tutta la giornata insieme. I panini per il pranzo li ho già preparati e porto anche da bere. Mi manca solo la principessa -

- Tranquillo. La principessa è tua, fidati - sentendo il tono con cui pronuncio queste parole, penso di avere in corpo troppo zucchero.

- A dopo, Ariel - mi dice prima di riattaccare

Arrivati in piscina, mi accorgo che è davvero un posto meraviglioso. Ci sarei rimasta per sempre, insieme a lui. E’ una di quelle piscine in cui si entra progressivamente, come in mare. Non ha soltanto i bordi normali, per fortuna, così posso entrare in acqua pian piano.

- Ahh, è fredda! - esclamo scioccata. Cerco di indietreggiare per tornare sul prato, ma mi sento circondare la vita da due mani che riconoscerei fra mille.

- Eh no, tesoro, adesso entriamo insieme - mi sussurra all’orecchio

Mi giro verso di lui e noto che i suoi occhi, alla luce del sole, sono ancora più splendidi e più verdi.

- Se ci sei tu, andrei anche dall’altra parte del mondo - gli dico sorridente.

Sento le sue mani scendere lungo le mie cosce, non capisco subito cos’ha intenzione di fare.

Sento che mi solleva e fa in modo che le mie gambe circondino la sua vita, così decido di aggrapparmi al suo collo.

Siamo più vicini che mai, e la voglia di baciarlo è tanto. Sono sicura che è quello che desidera anche lui, ma non avendo mai baciato nessuno non penso di avere il coraggio di fiondarmi sulle sue labbra.

— TRAVIS —

Dio, quant’è bella. I suoi capelli al sole diventano quasi rossi ramati e i suoi occhi sono di un castano chiaro, noto nei suoi occhi sfumature a cui non avevo mai fatto a caso.

Sposto lo sguardo sulle sue labbra e mi rendo conto di quanta voglia ho di baciarla. Scendo ancora di più e osservo il suo corpo. Se dovessi descriverlo in questo momento, riuscirei a dire soltanto “Wow”.

Il costume blu a fascia le sta troppo bene. Alla luce del sole sembra che la sua pelle sia più scura e accostata al blu, è tutto ancora più splendido.

Mi rendo conto che la sto osservando da troppo tempo e probabilmente in questo momento si sta chiedendo se io sia pazzo. Le risponderei “Sì, sono pazzo. Pazzo di te”

Per interrompere quel momento incredibilmente romantico - e forse un po’ prematuro - decido di buttarci in acqua.

La risposta che ottengo? Solo urla. Quando riemerge dall’acqua mi guarda e mi sorride.

Mi abbraccia.

Che bell’abbraccio.

Mi sento come un ragazzo di 20 anni con la sua prima fidanzata, con la paura di baciarla, ma contemporaneamente con una voglia di assaggiare le sue labbra da spaccare il mondo.

Stiamo un po’ in acqua a coccolarci e a scambiarci teneri baci in fronte, sulla guancia, sul collo.

E io ho sempre più voglia di quelle labbra.

- Tesoro, andiamo a mangiare? Ho una certa fame, come al solito - mi dice ridendo

Già, in effetti lei ha sempre fame. Mangia di continuo, eppure ha un fisico che farebbe invidia a Miss Italia.

Poi ripenso a come mi ha chiamato.

Non mi ha chiamato Travis.

Mi ha chiamato tesoro! E’ la prima volta che non mi chiama col mio nome. Ed io sento quasi il bisogno di chiamarla in un altro modo…poi ci penso su e mi rendo conto che è davvero troppo presto.

Non sarebbe normale chiamarla così…beh, del resto, di normale nella nostra relazione c’è ben poco!

— ARIEL —

Ci stiamo dirigendo verso i nostri asciugamani per mangiare.

Finalmente! Se non mando giù qualcosa da mangiare penso che il mio stomaco inizierà presto a farsi sentire e non è di certo una cosa piacevole quando stai con….con chi? Non è il mio ragazzo, non è un mio amico. Oh, già, ho trovato il termine giusto. “…quando stai con il tuo professore”.

Ora sì che sembra tutto più normale.

Ci avviciniamo sempre di più alle nostre borse quando sento Travis che mi prende la mano.

Ma lui non è accanto a me. E’ dietro di me.

Guardai negli occhi Travis, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo in lui e probabilmente non lo sapeva nemmeno lui. Mi circonda i fianchi con le sue braccia e mantiene il contatto visivo. Mi guarda come solo lui sa fare. - E’ sbagliato, lo sappiamo entrambi. Io sono un idiota, perchè ho 28 anni e non riesco a tenere sotto controllo il mio cuore. Per me è impensabile che tu sia di qualcuno che non sia io.

Lo so, può sembrarti un ragionamento da idiota - e ripeto, io so di essere un completo idiota - ma tu o sei mia o di nessun altro. -

A queste parole riesco solo a sorridere, se avessi parlato la mia voce sarebbe risultata troppo commossa e avrei rischiato di non riuscire nemmeno a fargli capire ciò che stavo dicendo.

Al contrario di quel che pensavo, il mio sorriso è bastato.

Infatti, lui avvicina il suo viso al mio lentamente, finchè le nostre labbra entrano in contatto.

Sto baciando un uomo per la prima volta.

E sto baciando quello che amo.

Mi rendo conto che insieme siamo perfetti e indistruttibili.

Poi le emozioni sono talmente tante che si mescolano l’una con l’altra e non sono più in grado di pensare.

Non posso far altro che abbandonarmi al bacio, sapendo che sarà il primo di una lunga, lunghissima serie. 

Angolo autrice

Cari lettori, questo è il capitolo del bacio, finalmente, direte!

Questo capitolo è lungo quasi il doppio degli altri. Non l’ho voluto spezzare in due perchè ritengo che tutto quello che succede vada tenuto insieme.

Mi piace tanto questo capitolo, come sempre ho cercato di metterci la mia anima in Ariel e il carattere del personaggio di Travis è un carattere di cui io mi potrei innamorare.

Ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli e chi recensirà anche questo continuando a seguire la mia storia.

Grazie a tutti, alla prossima!

Mi farebbe tanto piacere se mi seguiste sul mio blog. E' come se fosse il mio diario. Scrivo i miei pensieri, frasi mie e soprattutto cerco di aiutare le persone. Tanti ragazzi su tumblr non amano la vita, non apprezzano le cose belle che ci regala, quindi io sono lì per salvarli in un certo senso, per farli vivere.
Vi lascio il link: vogliosolochesiavita.tumblr.com

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 

Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 8

— ARIEL —

Sono davanti all’armadio da più di mezz’ora e non ho ancora deciso cosa mettermi. E neanche come acconciare i capelli, come truccarmi e, cosa più importante di tutte, come comportarmi.

Ci siamo baciati a lungo l’altro giorno, è vero, ma non so se sia giusto entrare a casa sua, gettargli le braccia al collo e baciarlo, oppure sorridergli e aspettare che mi faccia entrare.

Penso che come sempre, in questi casi, improvviserò.

Alla fine opto per un vestito nero e bianco tutto a pois, tranne il corpetto che è nero.

I capelli li raccolgo in una treccia laterale a destra - come quasi sempre - e decido di mettermi un filo di eyeliner nero, matita nera e rossetto rosso.

Amo quel rossetto, l’ho preso qualche settimana fa e lo uso molto spesso.

E’ rosso, ma non di quelli volgari. Applicato poi sulle mie labbra risulta un colore tra il rosa e il rosso chiaro. E’ davvero carino.

* * *

Eccomi, davanti alla porta di casa sua, mi tremano le mani perfino a bussare.

Sono imbarazzata, preoccupata, nervosa, in ansia..tutto tranne che rilassata. Cosa che dovrebbe essere una ragazza che va a casa del suo fidanzato a pranzare.

— TRAVIS —

Mi ritrovo davanti la ragazza di cui mi sto innamorando con le sembianze di una donna.

Non posso fare a meno di spalancare la bocca e di sorridere, espressione molto buffa a quanto pare, visto che lei sta ridendo.

- Ciao - mi dice con la dolcezza negli occhi e nel sorriso

- Sei…stupenda - le rispondo tirandola a me

Sono confuso. Non so se baciarla o meno. Magari è imbarazzata, o magari a cambiato idea su di noi.

Su di noi. Che poi, esiste un noi? Per me sì, ma per lei sarà la stessa cosa?

Una vocina nel mio cervello mi suggerisce “Idiota, certo che vale anche per lei. Sennò perchè sarebbe venuta qui tutta vestita bene esclusivamente per te?”

Giusto, grazie vocina.

Per il momento decido di accarezzarle quella treccia che amo tanto, quindi ne approfitto e avvicino il suo viso al mio. Appoggio la mia fronte alla sua e sento che lei mi stringe forte, quasi per realizzare “Sì, lui è qui, con me”.

Seguo il mio istinto, la bacio.

Le nostre labbra in contatto mi provocano calore e brividi insieme, lo stesso è per lei a giudicare dall’espressione che ha quando ci stacchiamo.

D’istinto - un’altra volta - poso la mia mano sul suo petto, per sentire il cuore.

Mi rendo conto che avrà pensato a ben altro dopo aver compiuto quel gesto, ma ormai quel che è fatto è fatto. Al contrario delle mie aspettative, lei fa lo stesso con me: mi posa la sua mano sul cuore.

I nostri cuori battono all’unisono, sembra che siano in simbiosi.

Del resto, l’Amore è questo: simbiosi pura.

Quanto le vorrei dire “Amore mio, è tuo”. Poi mi rendo conto che siamo ancora sulla porta e che non l’ho nemmeno fatta entrare.

- Vieni, Ariel, entra - le dico finalmente prendendole la mano e tirandola verso l’interno della casa.

Durante il pranzo le spiego che ho preparato tutto io e che amo cucinare. Aggiungo che seguo riviste e programmi in televisione inerenti alla cucina e che sono molto felice di aver cucinato per lei, oggi.

Parliamo del più e del meno, delle nostre famiglie, di cosa ci piace fare nel tempo libero, di musica, di libri, di poesia. Di tutto, ma non di scuola. E questa cosa mi fa estremamente piacere. Può sembrare che sia l’unica cosa che abbiamo in comune, ma non è affatto così. In questo momento mi sento un ragazzo qualunque che pranza con la sua fidanzata, una ragazza qualunque.

Non sento il bisogno di guardarmi intorno quando sto con lei, quando le prendo la mano e quando la bacio. Mi sento sereno, tranquillo, felice e innamorato.

Passiamo il resto della giornata a coccolarci sul divano mentre guardiamo un film.

Lei è seduta, mentre io sono coricato e tiene la mia testa in grembo.

E la cosa peggiore è che io mi sono addormentato - tra le sue braccia - a uno dei primi appuntamenti.

Quando mi accorgo dell’accaduto, apro gli occhi e c’è lei che mi accarezza i capelli.

- Buongiorno Amore - mi dice con un grande sorriso

Poi si abbassa posa le labbra sulle mie.

Mi ha baciato e mi ha chiamato Amore. Beh, senza dubbio un bellissimo risveglio.

Mi alzo e mi metto seduto accanto a lei

- Buongiorno a te, Amore - le rispondo sorridendo e accarezzandole la guancia

- Quanto ho dormito? - aggiungo

- Mezz’oretta. Quando il film è finito ho guardato un po’ di televisione a basso volume. Dormivi così bene che non ho voluto svegliarti. E poi… - vedo che si interrompe. La conosco, quando fa così vorrebbe dirmi qualcosa, ma qualcos’altro la frena

Le prendo la mano per dirle silenziosamente “Continua, Amore mio”, infatti lei percepisce il mio segnale e continua a parlare

- E poi eri steso qui, sopra di me, ti ho accarezzato i capelli tutto il tempo. Stavo bene io e stavi bene tu. Non avevo nessuna intenzione di svegliarti. Mi sono sentita…normale. Una ragazza normale con un ragazzo normale -

Cavolo, sembra che mi legga nel pensiero. A volte è così, con lei. A volte sembra proprio che sappia quello che penso.

Mi avvicino e la bacio dolcemente. Cavolo, quanto mi sono mancate quelle labbra, il suo profumo e sentire le sue mani addosso.

- Hai sbagliato solo una cosa in quel che hai detto - le dico guardandola negli occhi.

Vedo il panico in essi e mi viene da sorridere, chissà cosa pensa.

- Tu sei una ragazza normale e io sono un ragazzo normale. E fin qui ok. Ma questa ragazza normale non è con un ragazzo normale qualsiasi, è con il suo ragazzo -

A queste parole il panico scompare e viene sostituito da felicità smisurata.

Ariel mi butta le braccia al collo e si siede su di me a cavalcioni.

Mi guarda negli occhi, sorride e mi bacia l’ennesima volta.

Ormai è tardi, sono le 19.30, così decido di osare e le propongo una cosa

- Ti va di restare qui a dormire? Giuro, solo dormire. Mi piace l’idea di poterti tenere stretta a me anche di notte -

A queste parole rimane evidentemente sorpresa, ma felice. Fa una telefonata e avvisa i suoi genitori che resta a dormire da una sua amica - mia studentessa anche lei - e poi spedisce un messaggio a Hannah con scritto di coprirla qualsiasi cosa dicano i suoi genitori.

— ARIEL —

Mi sveglio la mattina successiva con dolci carezze sul mio viso e baci sul collo e sulle labbra.

Apro gli occhi e me ne trovo un paio davanti verde smeraldo.

- Ben svegliata Amore mio - mi dice il mio ragazzo (che bello chiamarlo così) regalandomi un altro bacio.

- Buongiorno a te - Sposto lo sguardo sul letto e mi trovo un vassoio pieno di cibo per fare colazione.

- La colazione a letto? Wow….nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. Grazie - gli dico avvicinandomi alle sue labbra per l’ennesima volta.

Travis si rimette a letto con me e iniziamo a fare colazione insieme, mi imbocca con la brioches e mi toglie la marmellata che mi è rimasta sulla bocca con un altro, infinito, bacio.

Ne approfitto e gli prendo il viso tra le mani. Lo guardo intensamente negli occhi e gli dico

- Potrei anche pensare di rimanere qui per sempre -

Lui sorride e automaticamente sorrido anche io.

Le nostre labbra si avvicinano ancora, ancora e ancora.

Angolo autrice

Amo questo capitolo, lo trovo estremamente dolce.

Grazie a chi ha recensito gli altri capitoli;

grazie a chi segue questa storia!

Il prossimo sarà un capitolo…di fuoco, ma non ho intenzione di anticiparvi niente. Ora godetevi questo, alla prossima!

Se vi va seguitemi sul mio blog tumblr, mi farebbe molto piacere: vogliosolochesiavitaontumblr

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Ho guardato dentro a un'emozione e c'ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 9


— ARIEL —
- Travis, ti devo parlare -
A queste parole noto che si irrigidisce e rapidamente gira il suo viso in direzione del mio.
Decido di essere coraggiosa, così prendo fiato e inizio a parlare
- Il tempo passa e la nostra storia va sempre meglio. Nascondersi sempre, al contrario, sta diventando sempre più difficile. Mi rendo conto che il resto del mondo non può sapere di noi, ma se almeno i miei genitori sapessero la verità, non dovremmo stare sempre chiusi in questo appartamento. Potresti venire da me e comportarci da due ragazzi fidanzati normali. Travis...non mi interessa mentire ai miei amici, ma mi piacerebbe se i miei genitori sapessero quel che c'è tra di noi - 
Finalmente, una volta finito di parlare, butto fuori aria e mi inizio a rilassare, ma contemporaneamente sento che l'ansia sta prendendo piede dentro di me.
Prima di rispondermi, lui ci pensa su una trentina di secondi. Tempo che a me, in questo momento, mi sembra infinito.
- Ariel, Amore mio - dice finalmente prendendomi la mano - se pensi che possano capire, va bene, parliamo con loro. -
- Travis, è ovvio che non capiranno subito. Sono fidanzata con il mio professore porca miseria! Ma penso che col tempo, ragioneranno e si renderanno conto che alla fine non è.... - sto cercando di pensare alla parola giusta. Mi vengono in mente "così strano", "così sbagliato", "così assurdo"....poi decido di optare per 
- Ok, mi rendo conto che ai loro occhi potrebbe risultare strano, sbagliato e assurdo. Ma per me non è nessuna di queste cose. Per me sei diventato talmente importante, da essere perfino vitale -
Sospira e guarda il soffitto.
- Ariel, se vuoi proviamo. Non illuderti che reagiscano bene sin dall'inizio, perchè non sarà così. Lo sai vero, Amore? - 
- Sì...sì certo che lo so. Non faccio altro che pensare a questo da settimane. Poi però penso anche che più passa il tempo, più è peggio -  gli dico guardandolo negli occhi
- Sì...su questo hai ragione. Allora, quando facciamo? -
Deve amarmi proprio tanto per accettare di parlare ai miei genitori di noi.
- Aspetta, li chiamo -

* * *

Eccoci, io e Travis mano nella mano davanti ai miei genitori, seduti sul divano di casa mia con un'espressione allibita e altrettanto confusa.
- Mamma, papà, lui è Travis ed è il mio fidanzato -
Mia mamma mi interrompe subito, cosa che mi fa andare ancora più in ansia
- Non sarai incinta? -
A queste parole io e Travis ci mettiamo a ridere. Non ci posso credere, non ha protestato sull'età, ma sul fatto se fossi incinta o meno.
- No, mamma, non c'è dubbio - le rispondo per farle capire che questa è l'unica cosa che per ora non è proprio possibile che sia accaduta.
- Oh, menomale. E quindi? Perchè ci presenti in questo modo il tuo fidanzato? Non che non ci faccia piacere conoscerlo, anzi, ma non ti sembra di essere troppo seria? - dice mio papà
- Ehm...lui è...insomma, non è proprio un ragazzo quals....-
Travis mi interrompe dicendo la verità
- Io sono il suo professore di letteratura. Ho 28 anni e amo vostra figlia con tutto me stesso. Mi rendo conto che ci state prendendo per pazzi, ma io e vostra figlia ci siamo conosciuti per caso al parco, prima che iniziasse la scuola. E il primo giorno di scuola me la sono trovata come alunna. -

Le espressioni dei miei genitori non promettono niente di buono
- Io ci potrei anche credere che tu sia innamorata di Ariel, ma questa cosa è terribilmente sbagliata.- dice la mamma. 
Sento che le lacrime iniziano a voler uscire dagli occhi e questa cosa non mi piace affatto. Avevo fatto un patto con me stessa dicendomi che qualsiasi cosa fosse successa, non avrei mai dovuto piangere davanti ai miei genitori. Ma quando ti senti dire proprio da loro che il tuo Amore è sbagliato, come fai a resistere?
E poi papà continua rivolgendosi a me - Ariel, sei giovane e bella, là fuori ci sono centinaia di ragazzi a cui potresti piacere e che ti potrebbero piacere -
A queste parole sento il corpo di Travis irrigidirsi, così trovo la forza di accarezzargli la mano con l'intento di tranquillizzarlo.
Le lacrime ora iniziano a rigarmi le guance e con la voce rotta mi rivolgo a entrambi i miei genitori
- Appunto! Proprio non lo capite, eh? Possono piacermi tanti ragazzi, ma non ne troverò mai uno che possa amare e che possa amarmi. Io l'Amore della mia vita l'ho trovato e ce l'avete davanti agli occhi!-
Esplodo. Continuo a tremare. Sono un misto di pianto, rabbia e dolore. Travis se ne accorge e mi circonda con le sue braccia baciandomi la testa.
Vedo che anche mia mamma sta per mettersi a piangere. Non per quello che ho detto, ma perchè ogni volta che mi vede piangere, quasi automaticamente inizia anche lei a farlo. Io e la mamma siamo profondamente in simbiosi, quindi vedendola piangere mi sento ancora peggio.
So che in questo momento lei vorrebbe alzarsi e asciugarmi le lacrime come fa sempre, ma in una situazione del genere teme profondamente le urla di mio padre, che di certo non approverebbe un gesto del genere. Lui vuole farmi soffrire solo per farmi capire che sto sbagliando.
Ma quello che si sbaglia, stavolta, è lui.
Così in nome del nostro Amore cerco l'ultimo filo di voce che ho dentro e provo a riparlare con i miei genitori
- Papà, tu hai conosciuto la mamma a 19 anni e siete rimasti insieme per tanti anni per poi sposarvi. Io ora ne ho 18. Non pensate che abbia il diritto di essere amata e di amare? Non pensate che il "per sempre" per me, in questo momento della mia vita, potrebbe coincidere con Travis? Non pensate che anche io abbia il diritto di viverlo, proprio come avete fatto voi? -
Finito di parlare non ho proprio più la forza di emettere un suono che possa assomigliare a una parola e le lacrime mi colano sul viso e a quanto pare non hanno intenzione di fermarsi.

I miei genitori non dicono niente. Stanno muti, zitti, fermi davanti a noi. Prendo la mano a Travis e lo trascino verso la porta.
I miei genitori ci seguono allarmati, così li guardo negli occhi e dico probabilmente una delle cose più brutte che potessi dire
- Amore, andiamocene. Non c'è più niente e nessuno qui dentro che possa farmi venire voglia di chiamare questo posto "casa" -
Mi volto per uscire, ma Travis mi trattiene per un braccio, riportandomi all'interno di quell'edificio.
- Non ti lascio uscire, Ariel. Non è giusto. Questa sarà sempre la tua casa e i tuoi genitori ti amano quanto ti amo io. - a queste parole piango più forte e mi stringo a lui, che prontamente ci abbraccia.
- Un giorno vorrei essere io la casa di vostra figlia, ma ora penso che dobbiate parlare da soli - dice Travis rivolgendosi ai miei genitori
Mamma e papà dicono un piccolo "grazie" e Travis mi bacia sulle labbra e, nonostante tutte le lacrime, tutto il dolore, cerco di assaporarmi al meglio questo bacio perchè non so quando potrò rivederlo.
Saluta un'ultima volta i miei genitori ed esce.

Quando esce mi sento persa, proprio come se non avessi una casa. Eravamo io e lui contro i miei genitori, ora sono da sola.
- Ariel, tesoro, devi interrompere la relazione con lui. Quello che per te è Amore adesso, un domani potrebbe diventare un gran problema - mi spiega il papà cercando di accarezzarmi il viso
- Non mi toccare! - urlo più che posso, cercando di esternare tutta la rabbia che ho dentro. Penso di esserci riuscita, viste le loro espressioni.
- Se volevate perdere vostra figlia, beh, complimenti, ci siete riusciti -

Angolo autrice

Finalmente ho aggiornato la storia, scusate per il ritardo!
Spero vi piaccia e ringrazio chi continua a seguirla dall'inizio.
Ringrazio ovviamente anche le lettrici fedeli che recensiscono sempre e vi aspetto al prossimo capitolo!
Baci


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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Ho guardato dentro a un’emozione e c’ho visto dentro tanto Amore

Capitolo 10

— ARIEL —

Sto male, sto incredibilmente male. Mi sento senza vita, lui è la mia.

Non faccio che pensare a quanto mi manca tutto il tempo.

- Tesoro, Ariel….esci di qui, dai -

Eccola, di nuovo. La voce di mia mamma.

Mi implora di continuo di uscire dalla mia camera, visto che esco soltanto per andare in bagno.

Non vado nemmeno più a scuola. A scuola ci sarebbe lui. Non solo non potrei baciarlo nell’ambito scolastico, a quello sono abituata. Non potrei nemmeno guardarlo negli occhi senza far riempire di lacrime i miei.

Ho fame, ma non cederò sicuramente. Non uscirò di qua. Non ne vale la pena.

Non mangio da un giorno e mezzo, ma non mi interessa. Se non ho lui, che vita è la mia?

Sto sempre coricata sul letto e a furia di piangere, mi addormento.

— TRAVIS —

Sono davanti alla macchinetta del caffè mentre i miei colleghi mi riempiono la testa di cretinate.

Vorrei tanto urlare loro “Non me ne frega delle riforme del nuovo governo e della voce insopportabile della Preside, rivoglio solo l’Amore della mia vita”, ma so di non potere.

Non posso, eppure senza di lei sento che manca una parte di me.

Vedo in lontananza che mi si stanno avvicinando i genitori di Ariel, il primo pensiero che mi salta alla mente è che vogliono rivelare tutto alla Preside.

Si avvicinano sempre di più quando sento che mi salutano. Ho il cuore a mille, se dicessero tutto alla Preside potrei davvero scordarmi di Ariel, per sempre.

Invece no.

Sento solo parole di genitori disperati, genitori di una ragazza che non mangia da giorni, che non fa altro che piangere, che non esce dalla sua camera tranne che per andare in bagno.

Esco in fretta e furia dalla scuola insieme ai genitori di Ariel, fregandomene degli sguardi indiscreti degli alunni e dei colleghi.

* * *

Mi ritrovo davanti alla porta della camera di Ariel, con le gambe che mi tremano e il cuore pieno di Amore.

I suoi genitori mi fanno capire gesticolando di bussare, e così faccio.

Mi aspetto che mi apra un’Ariel che non conosco: triste e senza vita negli occhi.

Invece sento soltanto una voce urlante e rotta dal pianto che mi spezza il cuore

- Non vi voglio vedere! Vi odio! Mi avete tolto l’Amore della mia vita! Io lo amo…lo…lo amo..-

A queste parole sorrido e mi sento incredibilmente felice e le rispondo

- Ariel, ti amo -

— ARIEL —

Quando sento la sua voce mi precipito verso la porta e la apro. Lo guardo per qualche secondo negli occhi e gli butto le braccia al collo

Ci abbracciamo a lungo, tutto d’un tratto mi sembra ti tornare a vivere. Quando però mi accordo che ci sono anche i miei genitori, faccio tutto il possibile per trascinare per un braccio Travis nella mia camera: ora che c’è lui vicino a me potrei restare in quella camera anche per sempre.

Ho usato più forza possibile, ma Travis, essendo più forte, mi stringe a sè tenendomi ferma.

Ricomincio a piangere, forse perchè ora che mi sento al sicuro, crollo. Le mie difese sono cadute tutte insieme. 

Sento la sua voce, sempre così calda, che mi dice

- Ariel, sono qui. Tranquilla -

Mi ripete per non so quanto tempo frasi di questo genere e sento che inizio a tranquillizzarmi. Il battito del cuore rallenta e le mie gambe non mi sembrano neanche poi tanto fragili.

Ci basta sentire un “Ok” da parte di mio papà. Un ok che significa “proviamo”, “vi diamo una possibilità”, un ok che potrebbe rendermi felice per sempre.

- Travis, se ti va vorremmo averti qui a pranzo. Vorremmo conoscerti meglio e vedere come va…insomma, come va se tu e Ariel state insieme -

Queste sono le parole di mia mamma, ne sono talmente sorpresa e tanto tanto felice.

Ma la mia felicità la tengo in segreto, sono ancora troppo offesa, perciò scelgo di non lasciare uscire questa mia emozione.

- Davvero? - ecco Travis, più sorpreso di me, a quanto pare.

- Sì, insomma…abbiamo notato che appena l’hai visto ti sei calmata e ora non mangi da quasi due giorni, se ti fa piacere Ariel, cosa che penso di sì, vorremmo che Travis pranzasse con noi oggi -

Travis fa uno di quei suoi enormi sorrisi che mi scaldano il cuore come a dire “Grazie, certo che resto”.

E, in effetti, il mio cuore sento che sta già meglio.

Angolo autrice

Mi scuso per l’enorme ritardo nel pubblicare questo capitolo, ma tra l’inizio dell’ultimo anno di scuola e un problema che mi ha sconvolto abbastanza, non ho più avuto tempo e ispirazione per scrivere questo capitolo. Spero comunque che qualcuno segua ancora questa storia, sapete che ci tengo molto essendo la prima che scrivo.

Lasciate una recensione se siete curiosi di leggere il continuo.

Vi avviso che oltre a questo ci saranno ancora 2 capitoli.

Ho già scritto tempo fa l’ultimo e mi piace un casino, è venuto proprio come l’avevo immaginato.

Se vi va di seguirmi sul mio blog, vi lascio il link voglisolochesiavitaontumblr

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