Loving him was night, loving her was light

di herm1998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Salve a tutti! Questa è una storia scritta a quattro mani da me (herm1998) e da martinaOuO. Speriamo che vi possa piacere e ci piacerebbe sapere cosa ne pensate con una recensione. Grazie mille e buona lettura!





CHAPTER 1
Sento la brezza marina tra i capelli rossi, uguali a quelli di mia madre. Mia mamma è bella, io no. Sono un essere così minuscolo in un universo enorme.
Le onde si infrangono sugli scogli e mi bagnano i piedi. Questo posto è così calmo! Mi servirebbero solo un po' di matite e un blocco per disegnare questa meraviglia.
Sento qualcuno chiamarmi, è mia mamma. Non appena mi giro la vedo sulla sabbia e piedi nudi e con un vestito bianco e svolazzante. Quando apre la bocca per parlare esce dalla bocca un suono insistente. Premo forte le mani sulle orecchie e... Mi sveglio.
La sveglia! Colpa di quella maledetta sveglia se non ho potuto finire il sogno. Cerco di riaddormentarmi per cercare di finire il sogno. So che è una cosa impossibile ma non posso farne a meno. Non riesco riaddormentarmi. Cambio posizione. Niente. Mi giro dall'altro lato.
Sono di nuovo al mare, ma stavolta ho con me il blocco. Comincio a disegnare, e quando mi mancano gli ultimi tratti, riecco mia madre, sta volta però parla; dice "Clary! Clary! È tardi!", stavo per chiederle per cosa è tardi, ma mi sveglio. Ora capisco per cosa e` tardi... Per la scuola!
Merda! Devo muovere il culo se voglio arrivare in orario.
In velocità mi vesto, faccio colazione, mi lavo i denti e mi sistemo alla meno peggio. Esco di casa correndo, dando un bacio in fretta e furia alla mia adorata mamma.
 Arrivo a scuola e gli alunni stanno già cominciando ad entrare, ma come al solito lui è ancora seduto su un muretto, tranquillo, fresco come una rosa, con la sua aria da superiore. È bello come un dio greco! Ovviamente non ci ho mai parlato, preso come è dalle ochette che gli girano intorno come sempre. Ha i capelli biondi che al sole sembrano dorati, come gli occhi.
Ok, da quello che ho detto prima sembra che sono gelosa, ma in realtà non è così, anzi! Tutto il contrario! Mi sta leggermente sul cazzo.
Con la solita fretta e la solita goffaggine inciampo nei miei stessi piedi proprio davanti a lui.
CHE. FIGURA. DI. MERDA.
Cerca di trattenere una risata, ma poi si stacca dal muro e mi porge una mano per alzarmi. Non accetto il suo aiuto. Mi alzo da sola. Mi vergognerei ancora di più se prendessi la sua mano. «Potresti accettare l'aiuto di qualcuno qualche volta» dice lui con un tono distaccato.
«Ce la faccio benissimo da sola» rispondo mentre mi spazzolo i vestiti con le mani.
«In ogni caso sono Jace, Jace Herondale.»
«Lo so chi sei. Tutti sanno chi sei» ribatto freddamente.
«Scusa» dice.
«Clarissa Fray, ma tutti mi chiamano Clary».
«Piacere di conoscerti Clary» dice aprendosi in un sorriso. È il primo sorriso vero che vedo sul suo viso. E ne rimango completamente incantata. I denti sono bianchi e perfettamente allineati. È... strano, vederlo sorridere, dico, soprattutto perché sorride a ME, Clary Fray, che non sono proprio la ragazza popolare.
Senza neanche accorgermene gli sorrido anche io e stiamo lì a guardarci per quella che a me sembra un'eternità.
Ma quel momento si interrompe con l'arrivo di un ragazzo moro, occhialuto e con l'aria decisamente da nerd. Interrompo il contatto visivo per guardare il "nerd", che si sta dirigendo verso di noi. Jace si accorge subito della mia distrazione e si gira per vedere cosa sto guardando, ma non prima di dire
 "Perché stai guardando qualcosa diversa da me?", e subito dopo "Simon! Che cosa vuoi? Vai in classe!".
«Mi ha mandato la professoressa di inglese a cercarti. Deve dirti una cosa», dice lui con una voce da ragazzino. Poi rivolgendosi a me dice
«Sai, sei leggermente in ritardo». Di sicuro è più piccolo di me.
Solo in quel momento comprendo le sue parole. La scuola è iniziata da più di quindici minuti! Mia madre mi ucciderà quando lo verrà a sapere!
«Eh? Cosa? ODDIO. Vado.» e scappo via correndo. Entro in classe chiedendo scusa al professore di storia, tra l'altro molto arrabbiato con me, e mi siedo al mio posto.
Chi sono? Sono Clarissa Fray e ho una passione per i libri e per il disegno e sento che presto succederà qualcosa di bello.

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Salve a tutti! Sono tornata con il secondo capitolo. Spero vi piaccia!
Ringrazio cant_hold_us che ha recensito, bry987 e percabeth2000 che l'hanno inserita tra le seguite e Gio25 che l'ha messa tra le preferite.
Grazie anche ai lettori silenziosi.
Vi lascio al capitolo!






JACE POV

Entro a scuola con Simon che cerca di stare al mio passo.
«Ehi! Vai piano!» si lamenta Simon.
«Non devi seguirmi.»
«Stiamo andando nella mia classe, ricordi?»
«Si, ma intendo in generale: mi stai sempre dietro. Ma non hai amici?»
Silenzio. Arrivo alla classe di Simon, busso, e senza attendere risposta entro. «Buongiorno Jace» dice la professoressa di inglese
«Simon, siediti».
Lui si siede al suo posto e io mi avvicino alla cattedra. La prof si toglie gli occhiali e mi guarda severamente.
«Jace, purtroppo l'ultimo compito non è andato bene»
Prendo il compito. 5. La professoressa mi guarda.
«Allora, hai intenzione di recuperare?» ma che domande
«Certo! »
«Bene, allora vedi di studiare di più al prossimo compito. Ora puoi andare.»
«Buona giornata.» Ed esco dalla classe.
Mi dirigo verso la mia classe e nel frattempo accartoccio il compito e lo butto nel cestino. Passo davanti ad una classe con la porta aperta ed è lì che la rivedo. La ragazza con i capelli rossi di questa mattina, Clary.
E' in piedi vicino alla lavagna in uno stato di evidente agitazione. Interrogazione. Mi fermo sulla soglia della classe e lei mi vede. Le faccio segno di calmarsi e in quel momento inizia a rispondere alle domande del professore.
Assisto a tutta la sua interrogazione, e dopo che prende 8 continuo ad andare verso la mia classe.
8.30. Sono in ritardo di mezz'ora.
Qualcuno mi afferra la spalla. Mi giro e me la ritrovo davanti. I suoi occhi verdi che mi guardano. Sorride.
«Perché?» chiede.
«Perché cosa?»
«Perché sei stato tutto il tempo ad origliare?» dice con tono divertito.
«Sinceramente? Non lo so.»
«Capisco... Comunque grazie»
«E di cosa?»
«Grazie» E torna in classe.
Ah le donne! Chi le capisce lo faccio santo! Ritorno in classe mia e ignorando il professore vado al mio posto e mi perdo nei miei pensieri.
Perché mi sono comportato così con Clary? Insomma non mi mostro mai così davanti agli altri invece con lei... Sono me stesso, non ho bisogno della mia corazza da duro che ho di solito con la gente.
Sembra che io sia quasi innamor... NAAAH! Ma che sto pensando?
Io sono Jace Herondale!

CLARY POV

Perché è venuto? Non ha senso! Di solito è duro e non da confidenza a nessuno...
BHO! Ma chi li capisce i ragazzi!? Ritorno in classe dopo essere passata un attimo in bagno a rinfrescarmi.
Che diavolo mi prende? Non può piacermi Jace! Assolutamente no!

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Buongiorno a tutti/e! Scusate del ritardo con cui pubblico questo capitolo ma spero vi piaccia. 
Oggi purtroppo parto per il campeggio quindi niente cellulare o computer fino a domenica. Appena torno dalla montagna prometto che mi farò perdonare!

Ringrazio:
  • per le preferite Gio25 e shadowclace
  • per le ricordate Frankie Osaki
  • per le seguite bri987, cant_hold_us, gaia pallareti, percabeth2000 e veronica05
Vi prego di recensire. Siamo alle prime armi e abbiamo bisogno di migliorare.
Vi lascio al capitolo!









CLARY POV
«Izzy sei sicura?»
«Certo che sì Clary! Dobbiamo assolutamente andare a fare shopping per la festa >> dice la mia migliore amica.
La festa a cui si sta riferendo è quella di mio fratello, Magnus, famoso per le sue enormi feste organizzate nel suo mega loft. Mio fratello ha 21 anni e da un anno circa se n'è andato da casa per essere più indipendente, aveva detto quella volta a mamma. Ha anche una relazione con il fratello maggiore di Isabelle da tre anni circa.
«Okay... Oggi pomeriggio?»
«Va bene! Passo a prenderti alle cinque?»
«Perfetto»
«Allora a dopo!»
«A dopo...»

Entro in casa e trovo mia madre ad aspettarmi con la sua solita domanda: "Com'è andata a scuola?", e la mia solita risposta: "Bene"
«Se vuoi c'è del polpettone in frigo. Io ho già mangiato con Luke» mi dice dal salotto dove sta dipingendo.
Mia mamma è una pittrice e penso di aver preso da lei la passione per la pittura. Luke è un amico di famiglia ma io l'ho sempre considerato come mio padre visto che il mio è morto quando ero piccola.
«Grazie mamma» rispondo mentre poso la cartella vicino alla porta.
«Ah quasi dimenticavo! Oggi pomeriggio devo andare a fare shopping con Isabelle. Devo aiutarla a comprare qualcosa per la festa di Magnus»
«Tuo fratello dà un'altra festa?» Non le è mai andata a genio la scelta di Magnus di vivere da solo e che dia tutte queste feste.
«Si» rispondo, e poi vado in cucina, dove trovo Luke appoggiato sul tavolo mentre beve del thè freddo.
«Ciao Luke!» lo saluto
«Ciao Clary, il polpettone è in frigo»
«Si, mamma me l'ha già detto, ma non ho fame per ora» Me ne vado in camera mia e mi chiudo dentro. Prendo un libro e leggo fino all'ora dell'incontro con Izzy.

Prendo la mia borsa ed esco di casa. In meno di dieci minuti arrivo al Java Jones, dove incontro la mia migliore amica e poi cominciamo lo shopping. Non ricordo nemmeno in quanti negozi siamo entrate da quanti sono. E naturalmente non abbiamo trovato nemmeno un vestito carino.
«Izzy, non ce niente, per quanto dobbiamo ancora girare? »
«Ovvio! Qualcosa ci sarà sicuro!»
«Come vuoi» Sbuffo.
Dopo altre due ore che giriamo non abbiamo preso niente e stiamo bevendo un frullato.
«Ma dobbiamo proprio andarci alla festa?» chiedo.
Manco a me vanno tanto a genio le feste di Magnus, ma Isabelle mi ci trascina ogni volta.
«CERTO! Che domande sono!?»
«Allora dobbiamo per forza trovarti un nuovo vestito? Ne hai un sacco!»
«Li ho già messi tutti, quindi la risposta è NO.»
«Va bene... Ora dove dobbiamo andare?»
«Non ne ho idea, abbiamo visto praticamente tutto»
In quel momento sento una voce che mi saluta. Mi giro e vedo il ragazzo che ho visto questa mattina a scuola. Dovrebbe chiamarsi Simon se non sbaglio.
«Ciao! Simon vero?»
«Sì sono io. Te sei Clarissa?»
«Si, ma ti prego, non mi chiamare con il nome intero, chiamami Clary» odio il mio nome intero.
«Va bene, Clary, tu invece puoi chiamarmi pure Simon, mi piace il mio nome intero» Comincio a ridere come una cretina.
<< Beh Simon questa è la mia migliore amica Isabelle. Izzy lui è Simon»
«Molto piacere» risponde lei.
«Il piacere è mio! Posso sedermi qua con voi o disturbo?»
«No tranquillo» rispondo «non disturbi!»
«Allora, che stavate facendo»? chiede
«Izzy cercava un vestito per la festa di mio fratello, ma…» ma prima che potessi continuare Isabelle interviene invitando uno "sconosciuto" alla festa di mio fratello:
«Che ne dici di venire? Si ci diverte sempre un mondo alle feste di Magnus!» Sempre la solita.
«Magnus dici? Mh... Mio fratello va spesso alle sue feste, ma ogni volta che gli chiedo se posso andare con lui risponde sempre di no, quindi credo proprio che verrò, quando è la festa? E dove?»
Bene! Portiamo sconosciuti a casa di mio fratello! Ne sarà di certo contento!


 

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Ciao a tutti!! Scusatemi tantissimo di questo immenso ritardo ma tra il campeggio e il non avere tempo per pubblicare ho trovato tempo solo oggi. Comunque sono tornata! Ringrazio chi l'ha inserita tra le ricordate, seguite e preferite e ringrazio Frankie Osaki, Fisarmonica e Gio25 per aver recensito lo scorso capitolo. Visto che è da un po' che non pubblico mi faccio perdonare con un capitolo più lungo. Buona lettura!




CLARY POV
È il giorno della festa e sto guardando nell'armadio e l'unica cosa decente rimasta è un vestito a fiori che mi ha regalato Izzy per il mio compleanno. È un vestito corto, nero con dei tulipani rossi. Ha un cinturino nero all'altezza della vita ed ha le maniche corte e trasparenti. Lo indosso e mi guardo allo specchio: sono carina! Passo al trucco e ai capelli. Mi metto dell'ombretto color oro sugli occhi e sulle labbra del rossetto color pesca. I capelli li raccolgo in uno chignon elegante lasciando delle ciocche libere che scendono incorniciandomi il viso. Sento suonare il campanello; questa sarà Izzy. Scendo ad aprirle. Ha un tubino azzurro con delle paillettes nere alla fine che si disperdono man mano che si sale. Sta benissimo.
«Clary! Stai benissimo!» dice abbracciandomi.
«Anche tu, sei bellissima» le rispondo liberandomi dall’abbraccio.
«Sei pronta? Andiamo?»
«Un’attimo: mi devo mettere le scarpe»
«Okay ma sbrigati che siamo in ritardo!» come sempre, aggiungerei.
Entro in salotto e mi metto le scarpe. Dovrei metterle in camera mia, ma Clary e le scale non vanno d’accordo, quindi Clary, i tacchi, e le scale sono un disastro certo. Metto un paio di decolté` nere con 10 cm ti tacco. Izzy non approverà`: per lei il minimo è 14 cm! Torno alla porta, lei è già vicino alla macchina. La raggiungo, entro, e partiamo. Il viaggio in macchina dura 10 minuti durante i quali Izzy continua a ripetere su come sarà divertente la festa e cose del genere. Io mi limito ad annuire e faccio finta di ascoltare.
Arriviamo sotto casa di Magnus e citofoniamo.
«Chi è?» chiede una voce metallica.
«Clary» rispondo.
Già dal citofono si capisce che c’è molta confusione. Ci apre il portone e saliamo al suo piano. Izzy come al solito è davanti a me. E` sempre contentissima quando andiamo da Magnus, ma oggi lo è ancora più del solito. Fra poco si mette a saltare dalla felicità. La porta della casa di mio fratello è socchiusa. Izzy entra per prima, con un sorriso in grado di illuminare il mondo.
«Ciao Magnus! » urla per sovrastare il rumore all'interno dell'appartamento.
«Izzy! Come stai? Clary! Sorellina mia! Non mi abbracci?» chiede lui.
«Ciao fratellone»! rispondo saltandogli addosso.
Mi dispiace non averlo più in casa. Mi faceva sempre ridere anche quando ero triste.
«Che ci fate ancora qua?» chiede lui << Andate a divertirvi!».
Io e Isabelle ci inoltriamo nella folla e lei continua a guardare in giro. Chissà chi starà cercando!?

ISABELLE POV
Sembro pazza di come sto facendo. Sto praticamente correndo allontanando la gente chiedendo “Scusa” in continuazione. Ma dove sarà! Di colpo, come spuntate dal nulla, due occhi verdi/dorati con pupille allungate. Magnus.
«Scusa Izzy, hai sentito Alec? Viene, vero?»
«Oddio Magnus! Mi hai fatto prendere un occhio! Ma dove le hai trovate queste lenti? Hai gli occhi da… gatto!»
«Meaow!» Ride. «Ma quindi, Alec?»
«Prima che uscissi di casa mi ha detto che sarebbe arrivato un po’ in ritardo: aveva qualcosa da fare.
«Oh, Okay… Spero che arrivi pres…» Non termina la frase perché` suona il campanello.
«Oh! Questo sarà lui» Si dirige a passi svelte alla porta e io continuo la mia ricerca.
«Ma tu non sei Alec! Cosa ci fai qui? Non credo di conoscerti e di averti invitato.» Magnus.
Mi giro. E lo vedo.
«Mi ha invitato Isabelle».
C’è un ragazzo sulla porta. Alto. Capelli castani e un po’ arruffati. Occhiali. Simon. Lo raggiungo alla porta e dico a Magnus che è con me e Clary.
«Okay, ma avrei preferito fosse Alec».
«Ciao Simon!» lo saluto.
«Izzy!». Sorrido. «Allora, com’è la festa?»
«Bellissima, come al solito» e ora che ci sei tu lo sarà ancora di più`.
Magnus si intromette nella nostra “conversazione”: «Modestamente, è tutto merito mio» sorride soddisfatto.
«Ma ora spostatevi, almeno che non volete che vi chiuda fuor…» gli si illuminano gli occhi. Io e Simon ci spostiamo e lui si butta su un ragazzo un po’ più basso di lui, con i capelli neri, gli occhi azzurri e un sorriso angelico.
E` mio fratello Alec.
Magnus lo abbraccia e lui lo stringe più forte arrossendo. Sono dolcissimi.
«Isabelle, andiamo a ballare?». Mi riscuoto dai miei pensieri e sorrido a Simon.
«Certo!» rispondo, e lui, porgendomi una mano, mi accompagna alla pista da ballo.

CLARY POV
Vedo Magnus e Alec. Mio fratello non poteva trovare un ragazzo migliore. Sorrido. Sono bellissimi insieme. Con la coda dell’occhio vedo Izzy e il ragazzo con gli occhiali che si allontanano, e dopo essere incantata a guardare mio fratello e il suo ragazzo per qualche altro secondo li vado a cercare. Mi guardo in torno e li vedo in un lato della pista a ballare. Mi dirigo verso di loro, ma, come di consuetudine, inciampo. Maledizione ai tacchi! Miracolosamente qualcuno mi afferra per il braccio poco prima che io tocchi terra. Rendiamo grazie a Dio…! Mi giro per ringraziare il mio salvatore e ritrovo due occhi azzurri a fissarmi: Jace.
«Ciao nana» mi dice lui con un sorriso sghembo sul viso.
«Ciao» rispondo diventando rossa per l'imbarazzo. Perché devo sempre inciampare davanti a lui?
«Che ci fai qui?» chiede dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.
«Beh`, Magnus è mio fratello e mi invita sempre alle sue feste. Anche se non ne vado matta. Te?»
«Sono stato invitato anche io e avevo voglia di fare un po' di festa questa sera» risponde lui. «Vuoi bere qualcosa?»
«Certo, grazie» rispondo aprendomi in un sorriso a 32 denti. Non so il perché di questa mia felicità. Non sarà mica colpa di Jace?
«Allora, cosa ti offro?» mi chiede.
«Io… Ehm… Un… Si… Ehm… Un… Vodka alla pesca». Mi guarda perplesso.
«Sei sicura? E` forte eh»
«No. Ceh, Si! Si! Sono sicura.»
«Okay» dice lui con un'alzata di spalle.
Poi ordina i nostri drink e mi accompagna su un divanetto dove poterci sedere.
«Allora... Ti stai divertendo?» chiede con una punta di imbarazzo nella voce.
«Beh diciamo che potrebbe essere peggio» rispondo.
«Per caso sai chi è la ragazza che sta ballando con mio fratello?» dice indicando una coppia che si sta strusciando addosso.
Guardo in quella direzione e mi stupisco. Il ragazzo del bar! Quindi è suo fratello! E quella è Isabelle! Ecco chi stava cercando per tutta la serata!
«E` la mia migliore amica… Non sapevo che fossero così “intimi”»
«Oddio… Sembrano cani in calore!» esclama lui.
Rido. Non riesco a fermarmi. Okay; sembro proprio stupida. Riacquista il contegno, Clary! Stavi anche per sputare quella specie di cosa che stai bevendo! Okay. Ora calmati. Calmati. Smetto di ridere e rimango con una specie di ghigno stampato in faccia. E un rossore incontrollabile sulle guance. Jace mi guarda e sorride. Io abbasso lo sguardo e continuo a sorseggiare il mio vodka. Però! E` buono!
«Sei strana» sussurra lui, come se non volesse che io lo sentissi.
Purtroppo l'ho sentito.
«È una cosa brutta? » domando.
«No, anzi. È una bella cosa.»
«E te sei bello» dico guardandolo dritto negli occhi.
Oh no! Che cosa ho fatto? Ho appena detto a Jace che è bello? Colpa dell'alcool! Non ne berrò più un goccio per tutta la mia vita! Sento le mie guance bollenti e capisco che sono del colore dei miei capelli. Abbasso subito lo sguardo continuando a ripetere scuse a non finire.
«Scusa non volevo. È colpa della Vodka»
«Ehi tranquilla! Non devi scusarti. Lo so che sono bello! E poi... » dice ma si interrompe.
«E poi?» chiedo insistendo.
«Niente» risponde.
Poi si alza e mi prende la mano facendomi alzare.
«Dai, ti accompagno a casa.»
«Okay…» rispondo.
Oddio. Jace Herondale vuole riaccompagnarmi a casa.
«Si… Andiamo…» ma perché` dobbiamo andare? «Aspetta, ma perché?» chiedo. «Siamo appena arrivati! Andiamo a divertirci!» Dico dirigendomi verso la “pista da ballo” trascinando Jace.
«Non sei in te. È per questo che voglio riportarti a casa. E poi mi sto annoiando» urla lui cercando di sovrastare con le urla tutto quel rumore.
«Uffa. Io voglio restare qui!» dico e punto i piedi come una bambina capricciosa.
Ma non voglio comportarmi così davanti a Jace e se mi accompagna a casa abbiamo più tempo per parlare.
«Va bene. Andiamo a casa…» Jace ha già la maniglia sulla porta, quando mi ricordo di Isabelle.
«Isabelle! Devo dirle che me ne sto andando!». Jace sbuffa
«Si, ma sbrigati.»
«Faccio subito!» dico, e mi dirigo da Isabelle che è ancora con Simon a ballare.
«Izzy» non si è accorta di me. «IZZY!» la richiamo, e lei si gira guardandomi con aria interrogativa.
«Io me ne sto andando» le dico.
Mi fa un cenno di assenso con il capo e torna a rivolgere la sua attenzione a Simon.
«E cerca di fare meno la cagna in calore», aggiungo. Non credo (e spero) e mi abbia sentito.
Torno da Jace che sta parlando con un ragazzo coperto di glitter dalla testa ai piedi. Letteralmente.
«…to solo accompagnando a casa! Te lo giuro!» Diceva Jace.
«Non mi piace che un ragazzo accompagni mia sorella a casa.» Dice Magnus incrociando le braccia al petto.
«Ehi, che succede?» chiedo raggiungendoli.
«Questo ragazzo vuole accompagnarti a casa.» mi risponde Magnus tenendo lo sguardo fisso su Jace, sembra quasi che voglia leggergli nel pensiero!
«Ma io non voglio. Ti riaccompagno io.»
«Tranquillo, fratellone, Jace non vuole fare niente di male!»
«E tu che ne puoi sapere?» mi chiede. Non rispondo.
«Non sono un maniaco.» dice il mio possibile “tassista” a sua difesa.
Magnus si degna finalmente di guardarmi.
«Oh mio Dio! Ma che hai fatto? Stai bene?» mi chiede preoccupato; e poi, a Jace «COSA LE HAI FATTO?».
Lo afferra per le spalle e lo tiene fermo.
«Ehi, tranquillo! Ha solo bevuto della Vodka!»
«VODKA?» Magnus era su tutte le furie. «TU LE HAI DATO DELLA VODKA?»
Mi girava la un po’ la testa, così mi appoggiai al muro.
«L’ha chiesta lei!»
«Clary, è vero?» credo che fra poco potrei vedere del fumo uscire dalle sue orecchie.
«Si…» dico abbassando lo sguardo.
Non mi piace quando mio fratello si arrabbia, e mi piace ancora di meno quando si arrabbia con me. Magnus lasciò Jace e si porta una mano sulla faccia esausto.
«Non puoi andare a casa in questo stato: mamma sarebbe capace di denunciarmi. Stanotte dormi da me.» Annunciò .
«Come farò a dormire? Ti rendi conto del casino che c’è`?!» dico.
«Hai ragione» dice Magnus, poi si dirige accanto ad un’tavolo, sale su una sedia e urla «LA FESTA E` FINITA! TUTTI A CASA!»


Sono di nuovo io! Volevo soltanto farvi vedere il  vestito di Clary. E' questo qui. Okay ora me ne vado. Addio!


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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Ciao!! Scusate tantissimo del ritardo ma io e l'altra ragazza abbiamo avuto un blocco per un po' di giorni e non riuscivamo andare avanti. Un piccolo avviso. Domani mattina parto per Roma e torno martedì sera quindi prima di mercoledì non posso pubblicare. Ringrazio Gio25 che ha recensito, chi l'ha messa tra le ricordate, seguite e preferite e chi legge in silenzio. Buona lettura!







Sono in camera di mio fratello che cerco qualcosa da usare come pigiama, mentre lui è in cucina che avvisa la mamma che stasera dormo da lui. Di colpo mi ricordo di una cosa: il cellulare! L’ho dimenticato a casa! Che furba che sei Clary. Poi ho un mal di testa assurdo! Giuro che non berrò mai più una goccia d'alcool in vita mia! Dopo aver rovistato tra i cassetti e gli armadi di mio fratello decido di mettermi una sua maglietta che mi arriva a metà coscia. In quel momento entra mio fratello e si siede sul letto vicino a me.
«Allora? Come ti senti?» Mi chiede accarezzandomi un braccio amorevolmente.
Si preoccupa troppo, ma non mi dispiacciono le sue attenzioni; una volta tanto che lo vedo…!
«Mi scoppia la testa, ma per il resto tutto a posto» gli rispondo sorridendogli.
«Bene. Allora, la mamma ha detto che puoi restare quanto vuoi, quindi dimmi tu»
«Vedo domani, ora non riesco a pensare con la testa che mi scoppia» dico portandomi una mano sulla fronte e strizzando gli occhi, come se tutto potesse finire con questi semplici gesti.
«Dai dormi adesso e vedrai che domani starai già meglio» dice Magnus alzandosi e dirigendosi verso la porta.
«Buonanotte» rispondo sbadigliando e stendendomi sul letto e in meno di un secondo cado tra le braccia di Morfeo.

Mi sveglio sentendo una porta sbattere. Apro gli occhi e per un momento rimango spiazzata. Dove mi trovo? Ah, vero, da Magnus, ieri ho dormito qua. Mi metto seduta e aspetto che il mondo la smetta di girare davanti ai miei occhi, poi mi alzo e vado a cercare mio fratello.
«Magnus! » dico cercando di farmi sentire «Magnus, dove sei?»
Zero. Niente di niente. Vado in cucina e vedo che sul frigo è attaccato un biglietto. Lo apro e lo leggo. È di mio fratello. Dice che è andato a fare colazione con Alec. Sorrido al pensiero di loro due insieme. Sono così belli! Vengo ridestata dai miei pensieri quando sento qualcuno bussare incessantemente la porta. Vado ad aprire la porta stropicciandomi gli occhi; sarà mio fratello…
«Mag… Oh». Ma non è mio fratello.
E`… Jace! Cosa ci fa qua? E di mattina!?
Lo guardo stupita, e lui sorride divertito.
«Buongiorno» dice, ancora sorridendo.
«Buongiorno» sussurro.
Mi raddrizzo e cerco di assumere un’espressione tranquilla, sperando di sembrarlo.
«Cosa ci fai tu qui?» continuo.
«Beh... Volevo vedere se stavi meglio. Sapevo che eri rimasta qua a dormire e non avendo il tuo numero ho deciso di venire a vedere di persona» dice lui.
«Oh... Beh grazie. Sto molto meglio, grazie» rispondo sorpresa «Vuoi venire dentro un po'? »
«Certo, grazie» e detto questo entra in casa e lo accompagno in cucina.
«Comunque non saresti dovuto venire: se ci fosse stato Magnus ti avrebbe cacciato a calci..» dico sedendomi su una sedia intorno al tavolo.
Lui mi imita.
«Ho corso il rischio. E comunque ora non c’è»
«E` andato a fare colazione con Alec» dico sovrappensiero. «Tu hai già fatto colazione? Vuoi qualcosa?» chiedo cercando di essere il più gentile possibile.
«No, grazie, non faccio mai colazione»
«No? Ma è importante, la colazione! Dai, dimmi cosa vuoi che ti cucino qualcosa».
Sorride.
E sorrido anch’io.
«Niente sul serio» dice lui.
«Ma dai! Almeno un succo. Ti prego» dico facendo gli occhioni dolci.
«Va bene dai. Ma solo perché mi fai gli occhi da cucciolo» risponde ridendo.
«Nessuno sa resistere a questi occhi» dico indicandoli con la mano.
«Sei pazza»
«Lo dici sempre. Devo preoccuparmi?» dico tirando fuori dal frigo il succo.
«No anzi! Mi piace questa tua pazzia»
«Tieni» gli porgo il succo e metto un po’ di latte sul fuoco per me.
«Sei troppo gentile» dice lui bevendo un sorso.
«E tu non sei per niente chi cerchi di sembrare» ribatto incrociando le braccia al petto ed appoggiandomi sul ripiano della cucina.
«In che senso?» chiede.
«Che cerchi di passare per il duro strafottente, invece non lo sei»
«Con gli altri non riesco ad essere me stesso. Con te invece è diverso». In quel momento sento le guance diventarmi rosse.
«Non capisco però perché proprio io» rispondo guardando il pavimento.
«Non lo so nemmeno io» dice mettendomi due dita sotto il mento e alzandomi il viso.
Vedo solo adesso quanto la sua faccia sia vicina alla mia e sento il suo respiro addosso. Sono sicurissima che lui invece non stia sentendo il mio, di respiro, visto che non sto respirando.
Sorride.
E mi bacia.
Delicatamente poggia le sue labbra sulle mie. All'inizio sono sorpresa. Poi mi sciolgo e rispondo al bacio. Chiudo gli occhi e unisco le mani dietro la sua testa. Lui porta le sue sui miei fianchi e mi avvicina a lui. È un bacio dolce. Dopo quella che a me sembra una eternità ci stacchiamo e ci sorridiamo a vicenda.
«Cosa dovrei pensare dopo questo?» chiedo io guardandolo negli occhi.
«Ti va di andare a fare un giro insieme»? chiede lui.
Io annuisco e vado a sistemarmi.

 

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