obsession.

di harryskatniss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** lascia che ti guardi negli occhi.. ***
Capitolo 2: *** un..accordo? ***
Capitolo 3: *** affare fatto. ***
Capitolo 4: *** "vorrei solo che fosse possibile.." ***
Capitolo 5: *** ma è tutto vero..? ***
Capitolo 6: *** let's work. ***
Capitolo 7: *** 'una sfida che sono destinato a perdere’ ***
Capitolo 8: *** 'Chi cazzo me l'ha fatto fare?' ***
Capitolo 9: *** l'ancora. ***
Capitolo 10: *** e guerra sia. ***
Capitolo 11: *** muscolo involontario di merda. ***
Capitolo 12: *** I hate you ***
Capitolo 13: *** happy surprise. ***
Capitolo 14: *** "we'll be a secret." ***
Capitolo 15: *** 'ho il tuo nome tatuato sul cuore..' ***
Capitolo 16: *** "la vita senza lei non sarebbe vita." ***
Capitolo 17: *** e se fosse tutto un gioco? ***
Capitolo 18: *** "torna da me" ***
Capitolo 19: *** Avviso :) ***
Capitolo 20: *** Harry Grey. ***
Capitolo 21: *** Avviso pt.2 ***



Capitolo 1
*** lascia che ti guardi negli occhi.. ***


Capitolo 1.


È tardi, le nove, e io dovrei già essere a lavoro da un pezzo. Jake mi darà una bella strigliata anche sta volta, non sono mai stata puntuale ma ogni volta dopo un bel "la prossima volta giuro che ti licenzio!" non succede mai niente. Lo dice sempre, forse cerca di intimorirmi con quel rimprovero ma ormai non ci riesce perché è una rutine. Ritardo-rimprovero-lavoro.

Alzo la testa dal cuscino e sento subito le membra pulsarmi, è un dolore enorme. Si vede che l'alcool e la festa di ieri sera mi hanno fatto un brutto effetto, ma vabbè, la mia migliore amica nonché coinquilina Ingrid ha appena compiuto diciannove anni e ha organizzato una mega festa a casa. 

Mi ritrovo con ancora addosso il vestito di ieri sera e il piede di Drew, il fidanzato di Ingrid, in bocca. Beh, insomma, una bella situazione.

Mi alzo tutta dolorante, sposto il piede di Drew e cammino facendomi spazio tra le bottiglie di birra finita, le buste del Mc Donald's ormai vuote e i pacchetti di sigarette cercando di non sporcarmi.

Vado in bagno, mi lavo e cerco di correggere quelle brutte occhiaie con un po' di correttore, esco dal bagno, indosso un paio di jeans, una felpa e le vans per poi andare in camera di Ingrid e trovarla nel letto con un ragazzo, che … è Drew, ma allora quello che è nella mia camera chi cazzo è? Ok, ci penserò dopo.

Vado vicino a Ingrid e le scosto i capelli dal viso.

-Ehi dolcezza, sono le nove… devo andare a lavoro tu se vuoi rimani ancora un po' a letto ma dopo rimetti tutto a posto!-

Come risposta ho solo un mugolio.

-Ingrid, mi hai sentita?-

Altro mugolio.

Ho capito che sono solo d'intralcio e che vuole solo dormire quindi le scrivo un biglietto e glie lo attacco in fronte.

"Tesoro, sono andata a lavoro, appena ti svegli pulisci tutto! baci Jennifer."

Dopo, scendo giù e metto a fare il caffè, corro di sopra e scopro che il piede è di una bambola gonfiabile a forma di uno dei one direction, Liam, il "preferito" di Ingrid.

Siamo ridicole forse ma entrambe li adoriamo, non siamo mai andate ad uno dei loro concerti ma prima o poi ci andremo, io sto cercando di guadagnare abbastanza soldi per un biglietto.

Entrambe lavoriamo in un bar al centro di Dublino, la paga non è un granché ma mio zio è il proprietario e forse per questo non ci ha ancora licenziate, oggi ha la giornata libera che Jake le ha concesso mentre a me no dato che me ne sono presa una la settimana scorsa per andare a casa e partecipare al compleanno di Meddie, mia sorella. Vivo qui da qualche mese, ho lasciato il college perchè non voglio passare una vita sui libri e dato che i miei non hanno più voluto aiutarmi "economicamente" dopo questa mia scelta ho dovuto sbrigarmela da sola insieme ad Ingrid che ha preso la stessa mia scelta e i suoi genitori hanno reagito allo stesso modo dei miei.

Comunque, scendo, prendo il caffè, lo metto in un bicchiere, afferro la borsa al volo, mi infilo le cuffie e inizio a camminare per andare al negozio. A piedi si raggiunge subito, in dieci minuti ma io, data la mia grande pigrizia lo raggiungo in circa venti minuti. Prima di entrare butto il bicchiere nel cestino che c'è fuori l'entrata del negozio ed entro.

Isabelle subito mi corre incontro sbattendomi il grembiule al petto.

-Sempre molto puntuale eh!-

-Vabbè oggi sono solo quarantacinque minuti.- dico ridendo.

-Non credo che stavolta la passerai liscia, tuo zio è abbastanza incazzato.-

Entro dietro al bancone come se niente fosse e inizio subito a servire un cliente. Appena finisco di prendere l'ordine e sto facendo il caffè che il cliente mi ha appena chiesto mi spunta Brian da dietro che dice: -Ovviamente in ritardo.-

Ha una cotta per me, ci conosciamo da quando sono andata a lavorare lì e mi assilla ogni volta col suo atteggiamento da "badboy" ma evidentemente non ha capito che questo con me non attacca.

-Ciao Brian.- gli rispondo infastidita.

-Cosa c'è dolcezza? Adesso ti scocci anche di rivolgermi la parola?- dice mentre si mantiene la testa col braccio appoggiato alla macchina del caffè.

-Sto lavorando… e, lì ci sono delle ragazze che di sicuro non sono qui per essere servite da me quindi, questo è il loro vassoio e vai.-

-Subito capitano.- risponde ironicamente.

Mentre Isabelle mi da un altro ordine e lo sto preparando, zio Jake mi dice: -Giuro: la prossima volta che succede ti licenzio.- so che non l'avrebbe fatto dato che mio padre lo ha fatto promettere che mi avrebbe tenuta lì per "sorvegliarmi" dato che loro mi hanno costretta ad andarmene di casa.

-Scusa zio Jake, prometto che non lo farò più.- dico sbattendo le palpebre velocemente.

-Niente "zio" qui sono il tuo capo quindi ti conviene chiamarmi Jake o capo.-

-Scusa capo.-

-Così va meglio.- dice con aria compiaciuta.

Dopo un paio d'ore di lavoro intenso mi viene fame e mentre sto seduta vicino alla finestra a mangiare un pancake e bevo un frullato seduta vedo arrivare un gruppo di ragazzine urlanti. Strizzo gli occhi per cercare di capire cosa stia succedendo lì fuori ma con il sole, le urla ecc. non riesco a capire niente.

-Cosa sta succedendo?- chiedo perplessa ancora con gli occhi fissi verso la finestra.

-Non ne sono sicuro ma credo che siano in città quei cinque frodi.- risponde Brian.

-Mica intendi i…- accenno.

-One Direction!- grida Isabelle indicando fuori l'altra finestra.

-Cosa?- chiedo sconvolta.

-Quella band di quei cinque ragazzini di X-Factor.- risponde mio zio.

-Oh merda.- dico alzandomi e andandomi a nascondere dietro il bancone.

-Che cosa fai?- mi chiede Isabelle.

-Niente, che cosa ti sembra che faccia? Sto….sto semplicemente controllando che non ci siano insetti sotto il bancone e sul pavimento, dovrebbe essere fatto in tutti i bar sai?- rispondo parlando a vanvera.

-Ah, e quindi non è perchè quei cinque stanno venendo qui?- dice alzando un sopracciglio e abbassandone un altro.

-No…pfff..- dico facendo smorfie con la faccia.

-Oh, eccoli.- dice guardando in direzione della porta.

Merda, sono nella merda. Non so come comportarmi e poi quelle urla di quelle fan impazzite mi fanno innervosire in una maniera esagerata.

Le guardie del corpo hanno fatto entrare solo quei cinque e sono riusciti a mantenere a forza le ragazzine di fuori. 

Sento la voce di Zayn, Niall e Louis che si allontana.

Vanno a sedersi e chiamano con gentilezza Isabelle per farsi servire, lei va con tantissima disinvoltura e calma a servirli dato che li considera ragazzi normali.

Liam sta fuori con delle fan e la cosa che desidero di più è quella di non essere vista da Harry. Sono rannicchiata dietro al bancone e sporgo qualche volta la testa per vedere chi va dove.

Ad un certo punto sento un voce dire: -Ah! Ti ho vista.-

Rimango immobile sperando che quella voce non sia di chi sto pensando che fosse e che non si riferisca a me.

-Ehi occhi verdi, sto parlando con te!- dice continuando a parlare. Non ho capito come abbia fatto a vedere i miei occhi ma forse mi ha vista quando mi sono sporta per guardare fuori.

Io lo guardo e non riesco a far uscire nemmeno una parola, mi si bloccano le corde vocali e rimango a fissarlo senza dire niente.

-Allora? Non mi chiedi cosa desidero?- domanda in tono indisponente.

-Oh si, mi scusi signore, cosa desidera?- gli dico in tono ironico dato che si sta dando un po' troppe arie per i miei gusti.

-Guardarti negli occhi per due secondi di fila senza che distogli lo sguardo.- risponde parlando a bassa voce.

-Molto divertente.- dico sperando che faccia sul serio.

-Avvicinati.- sussurra ancora.

-No!- esclamo.

-Dai, ho sempre avuto un debole per gli occhi verdi.- 

-Anche Isabelle ha gli occhi verdi.-dico indicandola.

-E anche tu.- continuo.

-Si ma non come i tuoi...Ti avvicini o no?- domanda sorridendo.

-Non siamo qui per i miei occhi, ma per magiare o bere. Cosa vuoi su?- domando ancora.

-Un po' di acqua.- dice con uno sguardo di sfida.

-Subito.- quando glie la porgo mi blocca la mano e si ferma a guardarmi gli occhi.

I suoi sono così verdi, profondi, stupendi. La foto non rende l'idea della loro bellezza.

Poi mi stacco e subito gli dico: -Ok, hai avuto ciò che volevi, quindi basta.- dico girandomi.

-Hai degli occhi bellissimi, sul serio.- dice disinvolto per poi sorseggiare un po' d'acqua.

-Lo so..- rispondo ridendo.

-Modesta.- continua

-Me lo dicono in molti.- dico girandomi, sorridendo.

-E.. dimmi, come si chiama la proprietaria di questi due occhi?- dice guardandomi dritto nelle mie iridi verdi.

-Jennifer, piacere.- dico porgendogli la mano.

-Harry, piacere mio.- risponde stringendola.

 

 

 

SSSSSSSALVE gente, allora, questa è la mia prima FF che posto qui. L'ho appena iniziata a spero vi piaccia. Qualunque cosa abbiate da dirmi ditemela. Rencensite, anche se dovete "rimproverarmi",lol. Le critiche fanno sempre bene. 

Ehmm... boh, non so che dire. Spero vi sia piaciuto il capitolo e... addio :*

Ah, seguitemi su twitter: @harryskatniss.

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Capitolo 2
*** un..accordo? ***


Capitolo 2.
 
Non riesco a capire se gli sguardi miei e di Harry siano di intesa o di sfida, magari un misto di entrambe le cose. Ci guardiamo entrambi negli occhi ancora per un po' finchè non veniamo interrotti.
-Possibile che sei capace di rimorchiare ovunque, eh Haz.- dice Niall ridacchiando una volta essendosi seduto accanto al ragazzo affascinate dai capelli ricci che, nonostante l'interruzione, continua a tenere fisse le sue iridi verdi nelle mie. All'affermazione del biondo sorrido scuotendo la testa abbassandola e mi giro verso la macchina del caffè, essendo non offesa ma leggermente infastidita. 
Non mi aspettavo che Harry fosse davvero una persona che attacca bottone con qualunque ragazza gli capiti sotto tiro. Sono convinta che siano solo i tabloid e le riviste scandalistiche che insistono a descriverlo come il "puttaniere" del gruppo. Io non credo ancora che lo sia. Piuttosto credo che sia Niall ad aver fatto questa battuta come per confermarmi che lo sia davvero e "rovinargli" l'occasione di conquistarmi. 
-Niall, ti presento Jennifer.- dice dopo un po', in tono divertito. Strano, credevo si fosse innervosito. Conosco da poco questo ragazzo che solo qualche giorno fa credevo un cantante "irraggiungibile" e adesso non vedo l'ora che se ne vada o… forse no.
Dato che sono stata appena "tirata in ballo" da Harry mi volto per presentarmi a Niall, per evitare di sembrare scortese anche se sinceramente, non mi interessa più di tanto. Non me li aspettavo così "altezzosi" ma forse è solo una prima impressione.
-Piacere.- dice porgendomi la mano sorridendo. Io mi limito a stringergliela e sorridergli dato che il mio nome già lo sa. Vedo Harry guardare la nostra stretta e inarcare le sopracciglia. Sposto lo sguardo nella direzione in cui sta guardando e scopro che non sta guardando la nostra stretta ma il mio tatuaggio sul polso destro. Evidentemente non se ne è accorto prima perchè era concentrato sui miei occhi. Riporto il mio sguardo verso Niall che ancora deve lasciarmi la mano. Sembra quasi ipnotizzato, non riesco a spiegarlo ma è come se lui si stesse impegnando di più nel fissarmi, come se volesse entrare nella mia anima, leggermi nel pensiero. Anche io lo guardo, ma non nel modo in cui ho guardato Harry. Mi limito ad osservare le sue iridi color oceano ma non provo le stesse che che ho provato guardando quelli di Harry anche se, apparentemente gli occhi di Niall sono molto più affascinanti.
-Ora puoi anche lasciarmi.- dico sorridendo. Niall scuote velocemente la testa come per riordinare i pensieri e mi lascia velocemente la mano.
Harry, divertito dalla situazione, ridacchia. Appena Niall ritorna al suo posto, mentre Harry rimane seduto al bancone mi dice: -E quelle rondini?- domanda riferendosi al mio tatuaggio al lato destro del polso.
Non lo rispondo finchè non porgo una tazzina di caffè ad un cliente.
-Significano libertà, sogni, viaggiare. Un insieme di significati che non puoi capire.- rispondo con tono indisponente mentre sono di spalle e metto a fare un altro caffè. Appena mi volto per servire un altro cliente lui sporge il collo delLA maglietta (già larga di perse) tanto da arrivare all'altezza del petto dove anche lui ha tatuati due uccelli, forse rondini, l'uno difronte all'altro. Come se non sapessi di quel tatuaggio. È uno di quelli che preferisco ma mostro noncuranza.
-Ohw, interessante.- dico ironicamente.
-Tanto lo so che lo conoscevi.- dice convinto. Non rispondo e vado dall'altra parte del bancone per prendere un'ordinazione.
-Ohoh, la piccola fan ha fatto colpo.- dice Isabelle prima di andare a servire un cliente al tavolo. Mi spunta un sorriso.
 
***
 
Non riesco a togliermi dalla testa la frase pronunciata da Harry. Nessun ragazzo si è mai interessato a me in quel modo. "guardarti negli occhi per due secondi senza che ti distolga lo sguardo" mio dio, non so come ho fatto a non svenire all'istante al risuonare di quelle parole pronunciate da lui poi. 
Almeno posso dire che Harry Styles, cantante di One Direction, nonché mio gruppo musicale preferito, ha parlato con me. Ingrid sarà gelosissima. Peccato che se ne sono dovuti scappare dal retro quando il branco di fan impazzite hanno quasi schiacciato i bodyguard contro le porte di vetro dell'entrata. Prima di varcare la soglia di casa vedo che non c'è spazzatura fuori, ne deduco che Ingrid non abbia ancora ripulito casa o che alle cinque del pomeriggio sia già passato il camion dei rifiuti. Teoria alquanto improbabile. Mi sporgo verso la finestra che affaccia sul piccolo giardino e vedo Ingrid che insieme a Drew passa per casa raccogliendo i rifiuti di ieri sera. Se entrassi dovrei unirmi a loro e l'idea non mi attira, quindi decido di fare una passeggiata. Le cuffie le ho ed è anche una bella giornata e anche se il freddo di febbraio di fa sentire non ha importanza perchè c'è un bel sole. 
Mi infilo le cuffie e inizio a camminare senza meta. Sto attraversando la strada quando all'improvviso un enorme BMW nera sputa dal nulla e ferma bruscamente proprio dinnanzi a me. Mi impaurisco e sono pronta a litigare col riccone proprietario della macchina e, quando scende un uomo o meglio, ragazzo, altro, berretto con la visiera all'indietro dal quale escono pochi dei suoi tanti ricci, occhiali scuri quasi non svengo. 
Credevo che fosse tutto iniziato e anche finito nel bar di mio zio, ma evidentemente mi sbaglio perchè non mi sembra un caso il fatto che abbia frenato proprio lui, proprio di fronte a me. Cosa vuole ancora? Anche se lo ammetto, il suo carattere è diverso da come me lo aspettavo ma mi incuriosisce. O meglio, mi affascina, quindi non mi dispiace passare altro tempo con lui anche se così do a vedere.
-Ancora tu?- domando guardandolo strizzando gli occhi.
-Non farti vedere, entra in macchina.- quasi ordina. Ma cosa..? 
-No.- dico incrociando le braccia.
-Va bene.- dice entrando in macchina, chiude la portiera e mentre sono ancora davanti mette in moto e fa quella specie di rumore che fanno le auto da corsa, quel "bruuum", solo per spaventarmi ma non ho la reazione che si aspetta, infatti non faccio altro che camminare e arrivare dall'altro lato della strada.
-Allora, Jennifer Amanda White, hai intenzione di salire in macchina o no?- domanda sporgendosi al di fuori del finestrino col braccio. Come fa a sapere il mio nome completo? Sono sicura di non averglielo detto.
Percorro il davanti della macchina innervosita per poi entrare dentro.
-Come fai a sapere il mio nome completo?- dico una volta entrata, sbattendo la porta.
-Ehi piccola, calma.- dice ridendo. Preme l'acceleratore e parte.
-Non ti ho detto che voglio venire con te.- protesto innervosita.
-Non mi importa quello che vuoi tu.- ride. C'è un senso di sfida nella sua voce, mi piace.
-Però credo ti importi della tua macchina.- dico prendendo le chiavi di casa per poi portare la mano fuori dal finestrino e appoggiarle al materiale dell'auto. Lui fa l'indifferente.
-Bel tentativo.- dice continuando a ridere.
-Io lo faccio.- dico premendo le chiavi sulla portiera.
-Fai pure, posso comprarmene un'altra di macchina e posso comprarne una anche a te.- continua a ridere. È quasi esasperante il suo tono quindi sbrocco.
-Va bene, Harold Edward Styles, come hai fatto a a sapere il mio nome?-
-Non hai idea di quanto siano efficienti i miei assistenti. Appena chiedo di cercare informazioni su una persona sono subito disponibili.- risponde senza distogliere lo sguardo dalla strada.
-Ma sapevi solo il mio nome.- puntualizzo.
-Ma sapevo dove lavoravi e poi, la tua amica Isabelle non ha avuto scrupoli nel dire ai ragazzi che sei nostra fan. Ci ha accompagnati lei alla seconda uscita e non è stato difficile farmi dire il suo cognome. - dice con aria indisponente.
-Cosa vuoi?- vado dritta al punto. Non lo sopporto quasi più.
-Vuoi fare un accordo con me?- domanda.
-Che genere di accordo?- chiedo incuriosita
-Devi metterti con Niall.- 
-Cosa?-







Ssalve, anche se il primo capitolo quasi nessuno se l'è cagato ho deciso lo stesso di pubblicare già il secondo perchè qui la storia si fa un po' più "intrigante", lol. Ho cambiato titolo alla FF perchè questo è più sbam, lol.
Per favoooore se leggete recensite e ditemi che ne pensate, almeno so se sta storia vale la pena continuarla o meno. 
Sper che per chi l'ha letta vi piaccia e boh, fatemi sapere e seguitemi su twittah: @harryskatniss.

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Capitolo 3
*** affare fatto. ***


Capitolo 3.

 

Non ci credo che faccia sul serio. Credevo di piacergli, come può mai chiedermi una cosa del genere? Anzi, come ho potuto mai pensare che io sarei potuta piacere ad Harry Styles? 

Ritorno alla realtà e cerco di capirne di più.

-Saresti disposta a stare con Niall?- domanda più lentamente, come se fossi menomata e non potessi capirlo. Dio, che nervoso.

-Spero davvero che tu stia scherzando.- sbuffo.

-È un guaio. Non credevo che sarebbe servito addirittura chiedere ad una ragazza di mettersi con lui. Tutte lo farebbero, senza minimo sforzo.-

No, non io. Assolutamente.

-Hai sbagliato persona, decisamente.- dico decisa. Come può mai pensare che io mi metta con un ragazzo che ho visto per nemmeno dieci secondi?

-Jennifer, Niall è uscito da una relazione che lo ha devastato. Sono passati due mesi e non si è ancora ripreso. Gli ho fatto conoscere molte mie amiche ma nessuna gli è mai interessata.-

-Possibile che tu debba fare tutto questo per una star di fama mondiale? Basta che esce dalla porta e tutte gli cadrebbero ai suoi piedi.- dico ingenuamente.

-Quelle sono fan, Jennifer. È diverso.-

-Quindi non vi mettereste con una fan?- domando quasi innervosita. Perchè in fondo si sta contraddicendo. Io sono una loro fan e mi ha appena chiesto di mettermi con Niall.

-Ma è diverso. Le fan che cadrebbero ai nostri piedi le vedi dieci secondi per una foto o un autografo, non puoi impegnarti a guardarle, chiedere loro il nome con calma e fare conoscenza.- spiega. In fondo ha ragione.

-Perchè proprio io?- domando incuriosita. Potrebbe farlo chiunque.

-Non te l'ho chiesto a caso. Niall ha preso una sbandata per te, non chiedermi come sia successo. Ti ha guardata per qualche secondo e ha detto che è cotto.-

Ora è tutto chiaro. Sono ferita, nel profondo. Come potrebbe mai un ragazzo a cui piaccio permettere che mi fidanzi con un altro? Però devo farmene una ragione. Ad Harry non piaccio, e nemmeno lui piace a me, punto. Vorrei che fosse vero. Devo levarmelo dalla testa.

-Lui lo sa che mi stai chiedendo questa cosa?- domando.

-Certo che no! Ci siamo accordati noi della band e abbiamo deciso di chiedertelo. Lo faresti felice, per qualche mese solamente, il tempo di svagarsi in modo che dimentichi la sua vecchia ragazza, poi partiremo per il tour in Australia a settembre e con qualche scusa lo lascerai.-

-Poi starà peggio di prima.- esclamo innervosita.

-Non sai com'è Niall. Stava con l'altra ragazza da due anni ormai e la conosceva da quando erano piccoli. La tua sarebbe solo una "storiella" per farlo riprendere.- spiega.

-In pratica dovrei solo farlo scopare!- esclamo. Harry ride. Non sono arrivata vergine a diciotto anni per darla ad un ragazzo di cui non sono innamorata. 

-Senti, non lo farò mai. Ti sono stata a sentire fino ad adesso solo perchè volevo saperne più ma la cosa che odio si più è la falsità e non credere che farò la prostituta personale al tuo amico.- protesto.

-Non lo dovrai fare gratis.- dice.

-Non mi interessa.- continuo. 

-Viaggerai con noi, starai con noi in tour, vedrai posti nuovi e poi… potrai fare d'assistente a Lou. Lei da sola non ce la fa ed è da un po' che ci chiedeva di trovarle qualche aiutante.- 

Faccio mente locale per cercare di ricordare chi sia Lou. Ah si! La truccatrice e parrucchiera. Ma lui come fa a sapere che sono brava in questo campo?

-E tu che ne sai che io sia capace?-

-Hai frequentato la scuola da estetista per un anno e sei stata quella che è uscita col voto più alto. Non credo che sia un caso.-

Diamine, non credevo che i suoi assistenti siano stati capaci di trovare addirittura questo. La scuola di estetista la iniziai qualche mese prima di lasciare il collage di nascosto dai miei genitori e l'ho finita giusto qualche settimana fa.

-Non lo farò lo stesso. Harry, non si può comprare l'amore. Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo? E se Niall lo venisse a sapere? Ti rendi conto che umiliazione? Se facessero una cosa del genere a te?- continuo a domandare innervosendomi sempre di più.

-Faremo in modo che non accada. E poi, non dovrai fare niente che non ti senti di fare. Non dovrai fargli da "prostituta personale".- spiega.

-Credo che lo troverà un po' strano che la sua ragazza si rifiuterà di andare a letto con lui.- ci ragiono.

-Non ti preoccupare, Niall non forza nessuno. Se non vuoi non vuoi. Non preoccuparti.- dice Harry.

-Ma se…-

-Ho detto che non succederà, se ti forzerà basterà dimmelo, poi me la vedrò io.- mi rassicura.

-Allora? Lo farai?- domanda.

-Harry, non è giusto. Non si fanno queste cose.- dico io. Ma se stare con Niall vuol dire viaggiare, andare via da qui e vivere allora lo farò. All'improvviso ferma bruscamente la macchina, si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi. Deve smettere di farlo.

-Va bene, lo farò.- dico tutto d'un fiato. Gli si apre un sorriso sul volto facendo spuntare quelle sue magnifiche fossette.

-Ad una condizione però!- continuo.

-Cosa?- domando inarcando le sopracciglia.

-Ingrid verrà con noi.- dico. Non voglio lasciarla sola. Lei ha il suo ragazzo ma sta qui pochissimo, lavora dall'altra parte della città e si vedono pochissimo.

-Chi?- domanda confuso. Giusto, lui non sa di chi sto parlando.

-La mia coinquilina.- spiego.

-Va bene. Allora, affare fatto?- dice porgendomi la mano.

-Affare fatto.- ripeto decisa stringendogliela.



OKAAAAAAY ragazze, ho deciso addirittura di pubblicare già il terzo capitolo perchè qui si capisce un po' il senso della storia(?) lol. Spero di intrigarvi e di farvi appassionare almeno un po'.
Cagatemi, lol. Se dovete dirmi qualcosa, qualsiasi cocsa recensite. Fatemi capire se questa storia vale la pena continuarla o meno c':
spero che vi piaccia fino ad adesso.
Per qualsiasi cosa, sono su twitter: @harryskatniss.

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Capitolo 4
*** "vorrei solo che fosse possibile.." ***


Capitolo 4.

 

Harry's pov.

Non posso crederci. Davvero l'ho fatto. Davvero ho chiesto a Jennifer di mettersi con Niall. Ma cosa mi dice la testa? Se non fosse stato per i ragazzi che mi hanno supplicato di chiederglielo non glie l'avrei mai fatto. Vorrei tenerla tutta per me. È così bella. Come farò a guardarla mentre sarà con Niall? Certo almeno così gli si alzerà il morale e starà meglio. Non lo vedo più ridere da quando Megan l'ha lasciato e sono sicura che con Jennifer migliorerà ma cazzo, Jennifer. 

Quanto avrei voluto che rifiutasse, ma poi non verrebbe in tour con noi e non potrò averla vicine 24 ore al giorno. 

Chi se lo aspettava che prendessi una cotta per una cameriera di Dublino? Come è potuto succedere? Insomma, ho intorno tutti i giorni modelle, attrici e cantanti molto attraenti e non mi e mai interessata nessuna. Tanto che si sospettava che fossi gay. Di chi mi capita di prendermi una cotta? Della stessa ragazza di cui la prende Niall. 

Non voglio dividere Jennifer con Niall. Voglio che sia mia ma non posso.

Mio Dio ha degli occhi che farebbero invidia a chiunque, o forse no. Cioè, sono dei comuni occhi verdi, i tipici occhi verdi che guardi di sfuggita e non ritorni a guardarli perchè non ti colpiscono come succederebbe con degli occhi blu, o color ghiaccio. Ed il problema è che io li trovo magnifici e ritornerei a guardarli come se fossero blu o viola o di qualsiasi colore stravagante perchè per me sono gli occhi più belli che io abbia mai visto.

Chissà se io le piaccio. Cioè, non ne dubito. Lo so che le piaccio. Anzi no, sembra quasi che mi odi. Ma sono sicuro che infondo le piaccio. Lo capisco da come mi guarda, perchè mi guarda nello stesso modo in cui io guardo lei e questo vuol dire molto.

 

**

 

-Allora… a domani.- dice poco prima di uscire dalla macchina. La guardo finchè non arriva alla porta di casa. I Suoi capelli castani, probabilmente schiariti alle punte da qualche trattamento specifico ondeggiano dalla coda di cavallo che le arriva fino all'altezza del gomito. 

Mi piacciono le ragazze con i capelli lunghi, ma vabè, lei mi sarebbe piaciuta anche calva. 

Prima di entrare si volta un secondo per salutarmi portando l'indice e il medio alla fronte, una specie di "saluto militare". Io lo ricambio sorridendo e alzando parzialmente la mano destra. Lei, varcata la soglia di casa però, inciampa e quasi non cade per tera. Mi scappa una risata. È abbastanza sbadata. Inciampa quasi nei suoi stessi passi.

Ha un carattere particolare. Decisa, sbadata, un po' timida e anche indisponente.

Di solito le ragazze indisponenti come lei non sono sbadate, tutt'altro. Quindi forse lei non lo è per niente ma vuole solo darlo a vedere per evitare che le mettano i piedi in testa. Insomma, ha un bel caratterino.

Prendo velocemente il telefono dalla tasca per vedere l'orario e vedo tre chiamate perse: Zayn, Paul, Louis. Ehi, sono stato via un'oretta che cosa potrà mai essere successo?

Oppure sono tutte chiamate di "rimproveri" dato che ho fregato la macchina a Paul per pedinare Jennifer ma vabbè, ne è valsa la pena comunque devo tornare assolutamente in hotel.

 

**

 

-Com'è andata?- domanda Zayn sotto voce mentre entro in hotel. Cazzo, dammi il tempo di entrare.

-Parliamone in camera.- rispondo guardando Paul che si sta avvicinando.

-Cosa cazzo ti dice la testa? Ti avrebbero potuto riconoscere. I paparazzi ti avrebbero accerchiato, per non parlare le fan. Non ho idea di come tu possa essere ancora vivo, sul serio. Ma almeno avvisarmi dove vai. Tu non puoi uscire senza protezione e lo sai perfettamente.- urla furioso.

È davvero una brava persona, non da questo solo per lavoro ma anche perchè ci tiene a me e ai ragazzi. È come se fosse un papà.

-Scusa Paul, sono stato imprevidente, hai ragione ma adesso non posso discutere.- dico cercando di cavarmela. Giro le spalle e me ne vado.

Lui continua ad urlarmi dietro ma adesso non ho tempo per lui, devo spiegare ai ragazzi come è andata.

Io e Zayn saliamo velocemente in camera e ci troviamo anche Liam e Louis seduti sul letto ad aspettare un "responso".

-Ragazzi è andata bene. C'è voluto un po' ma poi l'ho convinta.- spiego.

I ragazzi tirano sospiri di sollievo.

-Ma…- accenno.

-Ma cosa?- chiede Louis quasi preoccupato.

-Ma non avrebbe mai accettato se non fosse che le ho proposto un lavoro. Le ho offerto di fare da assistente a Lou dato che ogni volta ci chiede qualcuno che la aiuti. Ha fatto un corso ed è brava.- spiego sperando che non mi si accaniscano contro.

-Harry, ma cosa ti dice la testa?- domanda Liam. Ha ragione, avrei dovuto prima parlarne con loro.

-Scusate ma era l'unico modo per..-

-Ha fatto bene ragazzi, Lou ne sarà felice.- dice Zayn. Meno male che almeno qualcuno è dalla mia parte.

-Ma…-

-Cosa c'è ancora?- domanda Louis preoccupato.

-C'è un'altra cosa.-

-Ossia?- domanda Liam.

-Verrà anche la sua migliore amica.- dico tutto d'un fiato.

-Oh Cristo.- impreca Liam afferrandosi la fronte con l'indice e il medio. 

-È una condizione che mi ha imposto lei e non potevo dirle di no.- spiego quasi nel panico.

-E va bene, lo dico io a Paul, se la vedrà lui.- dice Zayn.

-Vedi, non c'è da preoccuparsi.- dico riferendomi a Liam.

Dopo un po' escono tutti dalla camera ma prima che uscissi io Zayn mi strattona per il il braccio e mi fa entrare di nuovo in camera e chiude la porta.

-Siediti.- dice con tono serio. Quando fa così mi mette paura. Mi siedo sul divano sorridendo divertito dal suo comportamento.

-Il piccolo Styles ha preso una cotta.- esclama ridendo.

-No, cosa? Ma che dici? No.- esclamo gesticolando come un malato.

-Ti ho visto mentre lo guardavi e poi, dai, non avresti mai rischiato dei guai seri prendendo la macchina di Paul e uscendo senza guardie solo per una ragazza.- ragiona Zayn.

In effetti un po' ha ragione. Non è la prima volta che esco senza guardie del corpo ma quando lo facevo le prime volte non rischiavo di essere ucciso da un branco di fan che mi si schiantano addosso. Stavolta ho rischiato grosso ma non me n'è importanto niente. 

-Come è possibile che per la prima volta dopo anni mr. Styles si prende una bella cotta ed è della stessa ragazza della quale se la prende Niall?- ride Zayn.

-Non ho una cotta per lei Zayn.- insisto sorridendo, cercando di dare a vedere di essere divertito.

-Dai Harry, smettila di negare.- dice convinto. 

Ok, arrivato a questo punto lo confesso, ma solo a lui.

-Sia chiaro, non è una cotta, solo un' "infatuazione", passerà.- dico convinto.

-Lo sapevo!-

-Non  è niente di serio, non dirlo agli altri, tanto mi passerà.- dico convinto. 

Vorrei solo che fosse possibile.




Ecco il quarto capitolo genteeeee. L'ho postato dopo un po' di tempo perchè sono stata a Milano e blablabla. 
Anywaaaaaay, spero me lo caghiate e comunque ho deciso che continuerò la storia una volta arrivata a 5 recensioni per questo capitolo. Perchè, ovviamente, che senso ha contiuare se nessuno si caga la storia? lol.
Se vi piace o vi fa cagare o semplicemente volete farmi notare qualcosa recensite, grazie se lo farete.
Per qualsiasi cosa sono su twitter: @harryskatniss.
Ah, per quanto riguarda il banner, sto cercando qualcuno che me lo faccia e comunque, NO, "Jennifer" non è Jennifer Lawrence, è solo un nome che mi piace, crepo.
Al prossimo capitolo cc: <33

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Capitolo 5
*** ma è tutto vero..? ***


Capitolo 5.

 

Non so quante volte ancora dovrò maledirmi per essere inciampata prima di entrare in casa. Ci ho messo tanto impegno per dare a vedere ad Harry di essere abbastanza indisponente e poi rovino tutto. Spero non mi abbai notata o almeno, che non ci abbia dato troppa importanza, teoria più che probabile. Devo smetterla di pensare che possa piacergli e cosa più importante, devo levarmelo dalla testa. Ora io sono la ragazza di Niall, cioè… lo sarò a breve ma abbiamo un accordo e io non sono il tipo che non mantiene la parola data. 

-Sono arrivata!- esclamo una volta chiusa la porta alle mie spalle per poi buttare la borsa sul divano e iniziare a salire velocemente le scale per arrivare in camera.

-Ingriiid!- la chiamo mentre percorro il corridoio del piano di sopra.

-Sono qui!- esclama dalla sua camera, quindi io, una volta percorso il corridoio invece di svoltare a destra, nella mia camera, svolto a sinistra, nella sua.

La nostra casa non è piccola. È abbastanza grande per due persone, infatti di solito le ragazze della nostra età hanno fittati dei piccoli appartamenti in periferia mentre noi abbiamo questa bella casa grande e non dobbiamo nemmeno pagare l'affitto. Perchè? Perchè è di mio zio Jake, ma dato che è lui non vuole abitarci perché dice che non sa che farsene di una casa così grande solo per lui e gli mette malinconia l'ha ceduta a me e ad Ingrid quando ho deciso di andarmene di casa. Lui invece ha anche un bel appartamentino vicino al bar e si trova meglio lì. Io non volevo più stare con i miei genitori. Loro continuavano a parlarmi del futuro, del fatto che sarei potuta diventare una  dottoressa o un'avvocato appena finito il college. Io ci ho provato, davvero, ma non era la mia strada. Sono sempre stata una ragazza che amava studiare e andava bene a scuola ma credo che il college sia una perdita di tempo. Voglio viaggiare, vedere il mondo. Non voglio passare i prossimi sette anni della mia vita sui libri, pur di non trovarmi con una laurea. 

Quando lo dissi ai miei loro cercarono di nascondere la tristezza e di appoggiarmi ma non ce la facevo ad alzarmi tutte le mattine e dover combattere con la loro delusione e il loro rancore quindi, una mattina di tre mesi fa feci i bagagli, lasciai loro un biglietto e me ne andai. Mi hanno cercato, hanno cercato di parlarmi e di convincermi a tornare ma decisi così ed è stato meglio per tutti. Poi mio padre, inoltre, quando parlai loro del fatto di non voler più frequentare il college mi disse che, ovviamente, dovevo trovarmi un lavoro e iniziare a guadagnare dei soldi per conto mio perchè non ero più una ragazzina e dovevo iniziare a "responzabilizzarmi". Quando me ne andai i primi giorni stetti da Ingrid ma poi mio zio Jake mi chiamò (sicuramente sotto consiglio di mio padre) e mi offrì di andare a casa sua. Ingrid all'inizio non doveva venire con me ma alla fine si rese conto di non voler continuare nemmeno lei gli studi. Il padre la prese davvero male, un po' come il mio le disse "Sei una bambina! Non capisci quanto sia importante fare ciò che io e tua madre non abbiamo potuto fare! Cresci un po', sei solo una mocciosa!". Quando il padre la aggredì così mi disse in segreto che la mattina dopo sarebbe venuta via con me. Lasciò un biglietto ai genitori e ce ne andammo. La chiamarono e la minacciarono in tutti i modi ma lei continuava a dirmi che voleva "vivere la vita con me". Comunque, alla fine mio zio ci ha ospitate entrambe e i genitori di Ingrid si calmarono sapendo che saremmo state da lui. Lo conoscevano e sapevano che era una brava persona.

Ora di certo non mi metterò a chiedere il parere dei miei sul fatto di andare in tour con i ragazzi. Al massimo lo dirò a mio zio perchè è anche il mio datore di lavoro e quindi dovrà darmi qualche mese di ferie. Fortunatamente ci sono Brian e Isabelle ad aiutarlo al bar. Poi se lui informerà o meno i miei genitori di questo non mi interessa. Ormai ho diciotto anni e faccio quello che voglio, non mi serve il loro permesso.

Comunque, non vedo l'ora di assistere alla reazione di Ingird alla mia notizia. Varco la porta e la vedo seduta a a gambe incrociate con un libro in mano e un'espressione abbastanza concentrata. Prevedibile. Legge in continuazione, ogni "best seller" è la prima a leggerlo per poi assillarmi con le sue considerazioni. 

-Come mai hai fatto così tardi?- domanda per poi distogliere lo sguardo dal libro e levarsi gli occhiali da vista, che usa solo per leggere e spostando lo sguardo su di me.

In effetti ha ragione, ho più di un'ora di ritardo del solito.

-Tu sapevi che i One Direction sono.. in città?- domando ignorando completamente la sua domanda mentre mi avvicino lentamente al letto e mi siedo accanto a lei con una gamba piegata al di sotto dell'altra rimasta a penzolare dal letto.

-Si e allora?- domanda per poi spostare con un movimento del capo il suo ciuffo color oro dai suoi occhi grigi. 

-Ehm…devo dirti una cosa.- dico poco prima che lei scattasse in una delle sue scenate isteriche.

-Oh mio dio, li hai visto. Oh mio Dio. Oh mio Dio.- inizia ad esultare allarmandosi.

-Allora… se non ti calmi non ti dico più niente.- esclamo. Lei finisce subito di esultare e mi rivolge tutta l'attenzione possibile.

-Lo so che è una cosa folle, infatti, molto probabilmente nn mi crederai ma.. oggi i ragazzi sono venuti nel bar, Harry mi ha guardati gli occhi, Niall si è innamorato di me, Harry prima mi ha pedinata e mi ha proposto di essere la fidanzata di Niall, non volevo accettare allora lui ha deciso di offrirmi un lavoro come assistente alla loro truccatrice Lou, io ho accettato e tu verrai con me in tour con loro.- dico molto velocemente, senza prendere nemmeno un fiato.

-Un attimo solo…. stai scherzando vero?- domanda confusa ma allo stesso tempo speranzosa che una risposta a quella domanda sia un "no".

-No Ingrid, mai stata più seria un vita mia.- dico serissima.

-Oh Dio, in tour? Con i One Direction. Oh Dio, è una cosa assurda. Se me l'avesse detto una qualsiasi persona che non fossi tu non ci avrei mai creduto.- dice entusiasta. Io la guardo ridendo per la sua euforia.

-Ma aspetta un attimo… Niall? Innamorato di te? Ma..?- domanda perplessa.

-Si, lo so è una cosa stranissima da credere, io non ci crederei mai se non fossi la "diretta interessata" ma a quanto pare è successo e non posso tirarmi indietro.- spiego un po' malinconica.

-E Harry?- domanda intristita.

-In che senso scusa?- domando a mia volta, facendo finta di non aver capito a cosa si riferisse.

-Andiamo Jen, ogni volta che vedi una sua foto non puoi fare a meno di esprimere il tuo forte desiderio di toccargli i ricci e le fossette. Ogni volta che ne parli ti si illuminano gli occhi.- dice lei. 

-Dai, chi non direbbe queste cose di Harry Styles dei One Direction?- sbuffo.

-Non fai altro che dire "non ho mai visto degli occhi azzurri belli come i suoi"- dice lei cercando di imitare il mio tono "sognante".

-Verdi.- ribatto.

-Cosa?- domanda confusa.

-Ha gli occhi verdi. Con contorno più scuro e all'interno verdi smeraldo con delle sfumature grigie e anche un po' azzurre ma non sono azzurri.- spiego guardandola.

-Vedi!- esclama lei. Infatti mi sono fatta troppo prendere dalla mia descrizione, diamine.

-Cosa? Mio dio Ingrid oggi ho avuto il piacere di incontrarlo dal vivo e non è come me lo aspettavo, non ho una cotta per lui.- continuo decisa.

-E com'è allora?- domanda lei.

-Antipatico, indisponente e troppo convinto che ogni ragazza cada ai suoi piedi. Figurati che mi ha guardata pretendendo che mi innamorassi di lui all'istante, pff! Diceva "lascia che tu guardi negli occhi" e poi ha detto "hai degli occhi bellissimi". Come se ci fossi cascata!- esclamo io.

-Sorella mia, sei cotta marcia.- dice lei poggiandomi una mano sulla spalla.

-Io? Cosa? Ma sei pazza? Io? Pff- dico iniziando a gesticolare e a fare varie smorfie con la faccia.

-Non ti si illuminavano gli occhi così da quando parlavi di Noah.- dice lei.

Deve per forza tirarlo in ballo ad ogni conversazione ce facciamo? Perchè? orse semplicemente perchè non è mai stata d'accordo sul fatto che io volessi lasciarlo. Mi trattava come una regina, l'amavo, l'ho amato molto ma fortunatamente me la sono fatta passare in fretta. L'ho lasciato per dei motivi che non sono qui ad elencare e che non le ho mai voluto dire. Mi giustificavo solamente con un "non provo più le stesse cose" ma lei non mi credeva mai e faceva bene, perchè non era quello il motivo e lei lo capiva e si arrabbiava perchè non volevo svelarle la verità, che d'altronde ho sempre tenuto per me.

Guarda caso però, lei s'è innamorata del cugino di Noah, Drew. Un bel ragazzo. Profondi occhi blu e capelli castani scuri, sempre portati in un ciuffo. Non meno attraente di Noah, insomma. Anche lui è molto attraente. Profondi occhi neri e bei capelli color biondo cenere abbastanza indomabili. Entrambi i cugini abbastanza alti.

-Devi per forza metterlo in mezzo in ogni conversazione?- domando infastidita.

-Scusa..- dice lei imbarazzata.

-Però non puoi negare di essere cotta di Harold.-

-Si invece.- dico io ridendo, cercando di farle credere di essere divertita dal suo pensiero.

-Ma questo non vuol dire che non è vero.- ribatte lei. Ormai è convinta, è inutile continuare a negare.

-Si ok, ma non è niente di grave, mi passerà.- dico io convinta. 

-Almeno spero.- sussurro.

-Lo sapevo.- esclama lei!

-Ho detto che mi passerà.- continuo sorridendo. Prima che Ingird riesca a rispondere mi squilla il cellulare.

-Quando si parla del diavolo…- accenna lei alzandosi dal letto. Io la ignoro ed esco dalla camera per rispondere. 

Ovviamente, è Harry.

-Potresti almeno aspettare che entri in casa prima di chiamarmi.- dico io una volta risposto al telefono. Lui ride. Sorrido anch'io sentendo la sua risata.

-Invece di essere onorata. Non molte ragazze possono dire di essere state chiamate da Harry Styles, sai.- dice lui con tono indisponente.

-Oh mi scusi signor Styles, mi stavo appunto chiedendo, ora che lavorerò per lei dovrò darle del lei?- domando seria. Lui ride ancora. Non ha ancora capito che sto al suo gioco?

-Domani mattina passiamo a prendervi alle nove e mezza. Alle dieci e mezza dobbiamo già essere in viaggio.- dice serio.

-Ohw, ok.- rispondo io.

-Siate puntuali e fatevi trovare pronte.- dice lui.

-Come desidera Mr Styles.- dico io. Lui ride di nuovo. 

-Allora a domani.- dico io dopo qualche secondo imbarazzante di silenzio.

-No, aspetta!- dice immediatamente lui.

-Cosa vuoi ancora?- domando infastidita.

-Niente, ciao.- dice velocemente per poi attaccare.

Se qualcuno prima o poi capirà i ragazzi, quel qualcuno sarà Dio.

Rientro in camera e vedo Ingrid arrampicata del suo armadio per prendere le valigie intasate sulla mensola in alto.

-Domani ci vengono a prendere alle nove e mezza.- dico sedendomi sul letto.

-Mi aiuti?- domanda lei sofferente. 

Le vado vicino e mentre prende la valigia me la passa velocemente, io la afferro e per il troppo peso cado con il sedere a terra. Ingrid inizia a ridere mentre mi massaggio il didietro dolorante.

-Molto divertente.- dico io ironicamente. Lei si siede sulla sedia, mi guarda e mi dice: -Ma è tutto vero? Nel senso, sta accadendo davvero a noi?-







ECCOMI GENTEEEEEEE. Dopo aver ricevuto la bellezza di sei e sottolineo SEI recensioni nel precedente capitolo ho deciso di publicare questo kdaj.
Spero che la storia vi stia intrigando e vi piaccia almeno un poooochino.
Ho deciso che continuerò sempre e solo una volta arrivata ad un minimo di cinque recensioni, almeno così saprò che qualcuno mi caga questa inutile e stupidissima FF. 
Mi farebbe piacere ricevere i pareri anche dei numerosi lettori silenziosi, davvero. Non abbiate paura, lol. Non mordo.

Anyway, oggi esce This Is Us e sono in fibrillazione quindi credo che la smetterò qui, crepo. 
Per qualsiasi cosa, sono su twitter: @harryskatniss. 
byeeeeee.

 

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Capitolo 6
*** let's work. ***


Capitolo sei.

 

-Te lo scordi. Tu non vai da nessuna parte senza il permesso dei tuoi genitori.- accenna zio Jake con aria innervosita. Stamattina di certo non mi sono svegliata dell'umore giusto per discutere quindi, meglio per lui che si convinca presto altrimenti credo che perderò molto facilmente la pazienza.

-Jake sono maggiorenne e faccio quello che voglio, non ho bisogno del permesso di nessuno.- continuo io decisa. Non me ne sono andata di casa per continuare a dipendere da loro.

-Non mi interessa, tu non te ne vai. Non puoi lasciarmi tutta l'estate con un bar e solo due commessi.- decide di puntarla sul lavoro. Ha ragione ma sinceramente, se la sono cavata per una vita senza che arrivassi io, perché ora non dovrebbero farcela?

-Zio Jake, sappiamo entrambi che sotto questo aspetto non hai bisogno di aiuto. Non mi dire che non puoi fare a meno di una commessa sbadata e ritardataria e di una che sta a chiederti in continuazione un giorno libero.- dico io guardandolo alzando le sopracciglia.

-Non se ne parla.- dice lui incrociando le braccia e facendo sputare quell'odioso broncio tra la barba, sulle sue labbra.

-Ci rivediamo tra qualche mese, capo. Mi mancherai.- dico per poi avvicinarmi velocemente al suo viso e dargli un piccolo bacetto sul guancia. Sento leggermente pizzicare la barba sotto le labbra. Corro all'uscita e sento il fastidioso suono delle campanelle poste sopra la porta, che fanno rumore ogni qualvolta la porta viene aperta o chiusa.

-Sta attenta!- urla zio Jake da dentro il bar, lo sento a malapena dato che sono quasi arrivata alla macchina dove mi stanno aspettando tutti all'interno, compresa Ingrid. Harry è fuori, appoggiato con la schiena alle portiere della parte posteriore della macchina a braccia incrociate. 

Prima che lo raggiungessi ricevo una forte spallata da qualcuno, per poco non perdo l'equilibrio e cado all'indietro ma Brian è subito pronto ad afferrarmi per i fianchi ed io, involontariamente, mi aggrappo con entrambe le mani alla sua nuca. Tolgo immediatamente le mani dalla presa una volta ristabilito l'equilibrio ma lui continua a mantenermi i fianchi.

-Puoi lasciarmi ora, sai?- dico sforzando un sorriso. Lascia la presa e si gira per un momento cercando di capire dove sia diretta così frettolosamente. Guardo anche io in direzione della macchina e vedo Harry abbastanza imbronciato che appena mi vede spostare lo sguardo verso di lui, lo abbassa immediatamente.

-E chi è quel fusto lì?- domanda Brian con la sua solita aria da indisponente.

-Harry Styles.- rispondo sorridente.

-Chi? Uno di quella band di frocetti?- continua lui, facendomi innervosire.

-Si.. ehm, scusami Brian ma ora devo andare. Ci si sente.- dico poco prima di voltare le spalle e avviarmi verso la macchina.

-Dove vai?- urla Brian mentre sono di spalle. Non lo rispondo, meglio che non sappia certi particolari.

-E chi era quello?- domanda Harry divertito mentre mi guarda salire in macchina.

-Stai zitto.- dico innervosita una volta entrata. Mi siedo accanto al finestrino, nonché vicino ad Ingrid. Lei, per la sua felicità, è vicino a Liam. Niall è difronte a me e non posso fare a meno di sentirmi in imbarazzo per il modo in cui continua a guardarmi, nonostante sappia che io me ne sia accorta. Harry non mi degna di uno sguardo per tutto il viaggio, forse si è rassegnato dato che stesso lui mi ha proposto di mettermi con Niall e, facendomi la corte, si contraddirebbe da solo.

Arriviamo in circa mezz'ora all' aeroporto. Dobbiamo passare per una strada secondaria per evitare tutti i fan che si sono ammassati davanti all'aeroporto e, con loro, è del tutto impossibile riuscire ad entrare.

Arriviamo e troviamo anche lì qualche fan ma non quanti ce n'erano all'entrata principale. Usciamo dal caravan e subito vengo squadrata da alcune ragazzine e paparazzi presenti lì che non risparmiano le loro domande inappropriate "La biondina è la tua ragazza Liam?" "Chi sono, delle tue nuove conquiste Mr. Styles?"  "Sono delle vostre nuove amichette?" "Niall, sei fidanzato con lei?"

Niall, innervosito dai commenti, mi prende per mano e mi trascina fino all'entrata del jet, senza guardare nè ai lati nè all'indietro per evitare sguardi e domande da parte di qualcun altro. È stato davvero dolce. 

Saliamo sul jet e prendiamo posto. Ingrid fa subito amicizia con tutti e, dopo aver preso posto tra Liam e Louis, tra una chiacchiera e l'altra inizia a leggere il romanzo interrotto ieri in camera.

Io mi siedo in un angolino vicino al finestrino, guardando dall'alto l'Irlanda che scompare tra le nuvole.

-Tu sei di qui?- domanda una voce dolce e confortante con il suo tipico accento irlandese. Distolgo lo sguardo dal paesaggio e rivolgo tutta la mia attenzione al biondino difronte a me.

-Intendi, irlandese?- domando sorridendo.

-Si.- risponde intimidito. 

-Abitavo in periferia fino a qualche mese fa, finchè non mi sono trasferita in centro da mio zio.- spiego sorridente.

-Finalmente non sarò più l'unico irlandese.- dice in tono scherzoso, accennando un piccolo sorriso. Sorrido anch'io.

-Senti.. ehm.. tra un paio d'ore dovremmo arrivare in Spagna, credo a Madrid. Che ne dici se… cioè, noi stasera abbiamo la serata libera..- accenna impacciato.

-Mi farebbe piacere.- dico sorridendogli. Vedendo che ho capito cosa intendeva mi guarda e gli si arrossano parzialmente le guance. Chi l'avrebbe mai detto che io fossi stata capace di mandare in confusione Niall Horan dei One Direction? Sembra strano solo a pensarlo. 

Dopo un po' mi addormento sul sedile e mi risveglio sentendo Harry che gioca con Baby Lux.

È seduto difronte a me, dove precedentemente c'era Niall e ha Lux in piedi sulle sue ginocchia mentre le tiene le mani per farla giocare.

-Buon giorno.- dice sarcastico. 

-Quanto ho dormito?- domando con la voce roca mentre mi raddrizzo sul sedile.

-Un'oretta.- risponde indifferente.

-Ho sentito dell'appuntamento di stasera con Niall.- dice lui con un filo di fastidio nella sua voce.

-E allora?- domando innervosita. Che cazzo vuole? Mi ha proposto lui di mettermi con Niall, quindi ora non deve iniziare a fare il geloso.

-Niente, ti raccomando, è il tuo compito fare colpo.- dice per poi alzarsi e porgere la bambina a Lou.

-Ah Lou, ti presento la tua nuova aiutante. Jennifer Lou, Lou Jennifer.- dice indicando me e lei a vicenda.

-Piacere.- dico porgendole la mano.

-Piacere mio.- dice stringendola. A dir la verità me la aspettavo un po' più alta. È magrissima però è una bella donna, bel viso, bella pelle curata, bei capelli.

-Questi cinque vagabondi finalmente si sono decisi ad assumere un'aiutante.- dice, gli altri ridono. Mi sembra abbastanza simpatica. Lei ritorna al suo posto e, mentre gli altri sono distratti prendo la mia reflex dalla borsa e inizio a fare foto al paesaggio, a Ingird che legge, a Louis e Zayn che scherzano tra di loro, a Niall che guarda fuori dal finestrino oppure che guarda il suo telefonino, a Lux che dorme, ma poco prima che io possa fare una foto ad Harry  lui arriva e si piazza di nuovo di fronte a me.

-E quella?- domanda guardando la mia Canon.

-Niente.- dico affrettandomi a metterla in borsa.

-È una Canon 700d, vero?- domanda Niall avvicinandosi a me. 

-Ehm.. si.- dico sorridendo. Mi sorprende il fatto che si intenda di macchine fotografiche.

-Ohw Niall, su, perchè non le parli della tua passione per le macchine fotografiche su?- domanda Harry che non riesce a nascondere la sua rabbia, per poi alzarsi e lasciare il posto a Niall. Deve smetterla di fare così. Il suo comportamento renderà solo tutto più difficile.

-Non farci caso, sarà di nuovo quel periodo del mese.- dice Niall. Senza rendermi conto inizio a ridere come una scema. Se Harry vuole che il piano riesca bene deve smetterla di fare così sul serio, mi da il nervoso, poi Niall è così dolce.

-Non ti ho mai vista sorridere, sai. Hai un bel sorriso, sfoggialo più spesso.- dice guardandomi. Io mi sposto una ciocca di capelli dal viso, abbassandolo, per nascondere l'imbarazzo. È davvero dolcissimo, ma non riesco a guardarlo e provare le stesse cose che provo guardando Harry, mio malgrado.

-Posso vedere le foto?- domanda curioso.

-No!- esclamo velocemente non rendendomi conto di quanto sia stato brusco il tono della mia voce. Non lascio mai che nessuno veda le mie foto a tradimento.

-Oh, scusa.- dice lui leggermente imbarazzato.

-No, scusa tu. È che non faccio mai vedere a nessuno le mie foto perchè… perchè sono… mie, capisci?- domando speranzosa che capisca il mio discorso contorto.

-Non preoccuparti, ti capisco.- dice lui sorridendomi.

-A te piace fare foto?- domando incuriosita.

-Si, abbastanza, sono un appassionato di macchine fotografiche professionali ma non ho mai tempo per fare belle foto quindi non ne ho una.- spiega.

-A me questa l'hanno regalata per i miei diciotto anni.- spiego sorridente mentre do un colpetto sulla borsa dove avevo posto poco prima la reflex.

Mentre Niall parla, non presto molta attenzione a ciò che dice perchè noto Harry che sta giocando insieme a Louis e Zayn ai videogiochi. Non si è accorto che lo sto guardando per fortuna ma mi piace guardarlo mentre sorride ed è stupendo guardare le sue fossette formarsi ai lati della bocca.

-Hai capito cosa intendo…?- domanda Niall abbastanza immerso nel suo discorso che io non ho ascoltato minimamente e non so nemmeno di che cosa si tratti.

-Ehm.. si.- rispondo facendo delle smorfie con il viso. 

Per il resto del viaggio alterno sonnellini con chiacchierate con Niall. È piacevole parlare con lui.

 

 

***

 

 

-Questo è perfetto, tieni.- dice Ingrid dopo aver rovistato un po' nella mia e anche nella sua valigia. È eccitata per la mia "uscita" di stasera con Niall.

-Non voglio mettere quello, Ingrid.- dico incrociando le braccia convinta.

-Si che lo metterai.- dice lei.

-No, è troppo… elegante. È solo una serata così, Ingrid, non ingigantire sempre tutto.- dico innervosita.

-Non mi dire che vorrai mettere il jeans e una maglia?- domanda arrabbiata.

-No aspetta, se metto il jeans, posso mettere una canotta bianca sotto e poi quella bella maglia a maniche lunghe larga tua, che mi lascia una spalla scoperta.- spiego sperando che le stia bene la mia idea.

-Per sta volta può andare.. ma alla prossima uscita un vestito ci sta.- dice lei convinta.

Scappo in bagno mi faccio una doccia bollente, mi lavo i denti e, una volta alzato lo sguardo allo specchio sguardo e mi soffermo a guardare il viso. Non spendo molto tempo davanti allo specchio di solito ma stavolta mi guardo con molta attenzione. Ho le sopracciglia abbastanza folte e dovrei darmi un'aggiustata. Sorrido e, modestamente, credo di avere un bel sorriso. Beh, è anche frutto di cinque anni d'apparecchio. Mi sciolgo la coda di cavallo e porto i capelli sul petto. Non li taglio da quasi quattro anni. Ne ho tanti e mi arrivano fino all'altezza del bacino. Lo shatush, nonostante siano passati due anni da quanto l'ho fatto, si nota ancora. Mi giro verso destra e, anche se non sono molto alta, non posso dire di essere magrissima. Ho dei fianchi un po' accentuati e la pancia piatta. Delle cosce non magrissime, anzi, direi il contrario però non sono grassa. Proporzionata. 

Comunque, dopo essermi pettinata per bene i capelli inizio a vestirmi. 

Jeans, canotta, maglia. Pronta. Per quanto riguarda il trucco metto solo un filo di mascara, niente di più. Poco prima che esca da bagno sento la porta bussare. Faccio un bel respiro ed esco dal bagno.

Trovo Ingrid alla porta che parla col biondino irlandese.

-Ah eccola.- dice Ingrid sorridente una volta essersi voltata verso di me.

Arrivo dinnanzi a lui e, dopo avermi guardata per un po', scuote velocemente la testa come per riordinare i pensieri e mi domanda sorridente: -Pronta?-

Respiro e rispondo decisa: -Pronta.-




Allora gente, scusate se ho pubblicato solo ora questo capitolo ma ci tenevo ad ottenere minimo dieci recensioni a quello precedente e ora, eccomi qui.
Come prima cosa vorrei ringraziare le 6 persone che hanno inserito la storia tra le seguite, le 4 che l'hanno inserita tra prefrite e le due che l'hanno inserita tra quelle da ricordare. 
Spero che la storia vi stia intrigando almeno un pochino. Il prossimo capitolo (che ho già scritto) a me piace un sacco e non vedo l'ora di postarlo, però, come il precedente, continuerò solo arrivata ad un minimo di dieci recensioni. Vedo che ci sono moltissimo lettori silenziosi e mi farebbe davvero davvero piacere avere un vostro parere, lol.
Anyway, questo è tutto, al prossimo capitolo :)))
ah, come sempre, per qualsiasi cosa sono su twitter: @harryskatniss.

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Capitolo 7
*** 'una sfida che sono destinato a perdere’ ***


capitolo sette.

 

Sono abbastanza nervosa, ma Niall sta riuscendo a farmi stare a mio agio. Arrivati fuori l'hotel mi avvolge le spalle con il braccio per condurmi in macchina senza essere uccisi schiacciati dalle migliaia di fan che nel tragitto dall'uscita dell'hotel alla macchina, anche se breve, credo siano riuscite ad accecarmi con i loro flash e ad assordarmi con le loro urla. 

Appena entrati ci sediamo uno di fronte all'altro. Devo avere un aspetto orribile, perchè Niall mi guarda e inizia a ridere.

Lui è impeccabile, prevedibile, deve essere abituato. Ma io non lo sono e non credo mi abituerò mai.

-Sarà sempre così, sopratutto ora che lavorerai con noi e inizieranno a conoscerti. Ti chiederanno sempre foto, qualche volta anche autografi. A Lou succede.- spiega ridendo.

-Non credo che mi ci abituerò mai.- dico strofinandomi leggermente l'orecchio destro, in cui mi rimbombano ancora le urla.

-A dir la verità nemmeno io sono ancora abituato del tutto. Non credo mi ci abituerò mai.- spiega sorridente. E pensare che lui e gli altri vivono così da circa tre anni e sono riusciti a rimanere con la testa sulle spalle. Non si sono nemmeno abituati alla fama. Questo è uno dei motivi per cui mi piacciono come band. Sono semplici, genuini.

-Dove mi porti?- domando sorridente, cambiando del tutto discorso.

-Ehm.. ti piacciono i tacos? Io li adoro.- esclama entusiasta. Merda.

-Ehm, certo!- esclamo fingendomi entusiasta. 

Mi arriva un messaggio, è di Harry.

Dice: "Ricorda che stasera devi fare colpo occhi verdi. Buon lavoro. Hxx"

È odioso, semplicemente odioso. Se n'è accorto sicuramente che odio quando si comporta così. È solo tutto più difficile andare avanti se lui continua a rompermi le palle.

-Chi è?- domanda Niall incuriosito.

-Ehm.. no, Ingrid che ci augura buona serata.- mento accennando un sorriso falsissimo che però, viene ricambiato da Niall con uno dei magnifici sorrisi. Se l'è bevuta. Si nota abbastanza che è "cotto" di me. Qualsiasi cosa gli dico mi crede e non fa che perdere la concentrazione quando gli parlo. È dolcissimo.

-Eccoci, siamo arrivati.- dice guadando fuori dal finestrino. Mi affaccio e, ovviamente, vedo un mucchio di fan accalcate davanti al ristorante. No, ma io ora vorrei capire come hanno fatto a sapere che saremmo andati lì.

-Niall, hai detto a qualcuno dove saremmo andati?- domando curiosa.

-Si, ai ragazzi.- risponde senza pensarci.

Harry è definitivamente uno stronzo. Non ho dubbi, è stato lui. Cazzo ma può far pace con se stesso? Deve smetterla di rompere le palle.

-Devo scrivere un messaggio a Ingrid, un attimo solo.- dico prendendo velocemente il cellulare.

Lui nel frattempo inizia a salutare con la mano le fan da fuori il finestrino che, ovviamente, iniziano a squadrarmi da testa a piedi.

"Harry Edward Styles sei il ragazzo più coglione e stronzo che io abbia mai conosciuto, con amore, ovvio. Jxx"

-Fatto?- domanda sorridente, come sempre.

-Si.- rispondo ricambiando il sorriso.

-Ehm.. lo so che farà scandalo e sicuramente alcune ragazze inizieranno a rompere e ad insultarti anche ma per arrivare sani e salvi lì dentro, cioè…noi..- accenna impacciato guardando le nostre mani. Io afferro il concetto e gli prendo la mano destra. Lui arrossisce, vedendo che ho capito cosa intendeva. Usciamo dalla macchina e, con l'aiuto di ben cinque bodyguards riusciamo ad arrivare sani e salvi nel ristorante. Ci guardiamo entrambi, tutti spettinati e iniziamo a ridere. Il cameriere ci viene immediatamente incontro e ci porta in una zona abbastanza appartata e lontana dal troppo casino e dalla troppa folla.

Dopo nemmeno dieci minuti veniamo serviti. Due bei tacos. Vorrei mangiarlo ma non posso, sono allergica al pepe ma non voglio "deludere" Niall e fargli pensare di aver "fallito" con la sua prima uscita con me, quindi decido di far finta di niente. Niall è già a metà del suo e mi domanda: -Non ti piace?- 

-Nono, solo che stavo guardando quella bella bambina…- dico indicando una bimba bionda e con gli occhi azzurri che guarda Niall con aria sognante. Sicuramente lo conosce e vorrebbe avvicinarsi. Niall si accorge della situazione e le va vicino, inizia a scherzare con lei ed è davvero dolcissimo.

Ho la mia chance. Devo liberarmi di questo taco.

Vedo un cane, un bel Sanbernardo seduto per terra, è dei signori che sono seduti al tavolo accanto al nostro.

Prendo il taco e glie lo porgo. Con un solo morso lo agguanta e lo ingoia. Fa impressione. Ora Niall penserà che sono una porca ma, pazienza.

Niall torna a tavola, io faccio vedere che bevo un po' di coca.

-Non ci credo, sei peggio di me!- esclama ridendo. Rido anche io.

-Niall, tu hai mai pensato a cosa fare dopo la band… cioè, tutto questo prima o poi finirà, secondo te?- domando. Non so perchè gli ho fatto questa domanda, forse solo curiosità.

-Beh, non lo so, io ho sempre sperato che tutto questo non finisca mai e continuo a sperarlo. Amo il mio lavoro e vorrei farlo per sempre ma ovviamente, anche io voglio una famiglia, dei bambini. Voglio sposarmi e vivere una vita "normale".- risponde ragionandoci. 

-Capito..- rispondo annuendo.

-E tu? Parlami un po' di te..- dice per poi dare un altro morso al suo taco.

-Ehm.. Sono sempre stata una ragazza abbastanza timida, amavo andare a scuola e studiare ma non ho sopportato il college. Dopo qualche mese ho mollato tutto e ho deciso di trasferirmi a Dublino centro da mio zio. Ho sempre voluto vedere cose, viaggiare… Non volevo perdere sette anni della mia vita sui libri. Certo, fare la cameriera in un bar non era la mia migliore aspirazione ma non sarei rimasta per molto, volevo solo fare esperienza lontano da casa. Stare per conto mio, non so se mi spiego…- 

-Ti capisco perfettamente. Il caso ti ha portata a noi e ora viaggerai quanto vuoi.- dice sorridente. Io ricambio il sorriso.

-Ti ho già detto che mi piace il tuo sorriso?- domanda guardandomi più attentamente.

-Si ma io non ti ho detto che anche a me piace il tuo.- dico imbarazzata.

Finito di mangiare, usciamo dal ristorante, sempre mano nella mano e ritorniamo in macchina. È tardi, sono le undici e mezza e io sono sfinita. Sbadiglio.

-Sei stanca?- domanda preoccupato.

-Un po'.- rispondo sorridendo.

-Ora andiamo in albergo.- dice accarezzandomi la spalla. All'improvviso, durante il tragitto, mi brontola lo stomaco. Fortunatamente Niall non se n'è accorge ma cazzo, sto morendo di fame. Prendo il telefono e noto che c'è un altro messaggio. Harry. Dice: "Ahahahahahaha". Stronzo. Stronzo. Stronzo. Non smetterò mai di dirlo o di pensarlo.

Arriviamo in albergo e Niall mi accompagna fino a fuori la mia camera.

-Ehm.. mi sono divertito oggi, spero che possiamo rifarlo presto.- dice sorridente, per poi rendersi conto del doppio senso e dice allarmato: -No no, non intendevo, cioè…- 

Per evitare che si allarmasse troppo gli do un piccolo bacio sulla guancia.

-Buonanotte.- sussurro poco dopo, per poi entrare in camera.

Appena entrata mi butto di peso sul letto.

-Cos'hai?- domanda Ingrid avvicinandosi, preoccupata.

-Ho fame. Sono confusa e voglio andare a dormire.- esclamo mentre sono con la testa conficcata nel cuscino.

-Non avete mangiato?- domanda confusa.

-Siamo andati a mangiare i tacos, ma c'era il pepe e io non volevo deluderlo quindi ho dato il mio ad un cane e io non ho mangiato niente, quindi ora ho fame.- dico tutto d'un fiato. Lei ride.

-Non c'è niente da ridere.- la ammonisco io, innervosita.

-Confusa? In che senso confusa?- domanda incuriosita.

-Harry è uno stronzo. Ha scritto sicuramente qualche tweet dove diceva 'implicitamente' alle fan dove saremmo andati io e Niall e ci siamo trovati l'entrata del ristorante strapiena di ragazzine. Deve decidersi, mi ha proposto lui di fare questa cosa, cazzo. Il bello è che io non riesco ad odiarlo.- dico io disperata.

- Digli che se continua così non farai più quello che ti ha chiesto di fare..- dice lei.

-No, Ingrid. Non potremmo più stare in tour con loro, non potremmo più viaggiare e poi io non rimangio mai la parola data.- dico io convinta.

-Per te è una sfida…- dice lei.

-Cosa?- domando confusa.

-Tu ami le sfide è il fatto che poi lui ti faccia la "corte" ti piace, ammettilo. Lui ti piace ma devi mantenere la parola data e quindi continui a mantenere l'accordo, pur sapendo che gli piaci.- ha fottutamente ragione.

-Non voglio pensarci. Basta. C'è qualcosa nel mini frigo?- domando speranzosa.

-Ehm.. credo di si.- risponde lei incerta.

Mi fiondo lì davanti ma l'unica cosa decente che vedo sono delle noccioline. Quando sto per prenderle qualcuno bussa alla porta. Ora chi cazzo è, madonna.

Va ad aprire Ingrid. 

-Ohw, ciao… Harry.- dice lei.

Cazzo. Cosa vuole adesso? 

-C'è Jennifer?- domanda gentilmente.

-Si, ora te la chiamo.- risponde per poi venirmi incontro. Ecco, questo è uno di quei momenti in cui vorrei tanto impiccare Ingrid.

-Ma cosa cazzo?- sussurro innervosita verso di lei. Mi prende per le braccia e mi trascina vicino la porta, di fronte a lui. Ormai le mie povere noccioline sono rimaste nel mini frigo.

-Cosa vuoi?- domando innervosita.

-Andiamo, ti porto a mangiare una pizza.- dice lui facendo un cenno con la testa.

-Ho già mangiato, genio.- dico con tono indisponente.

-Certo, dei tacos, con del pepe, al quale tu sei allergica.- dice con quel suo sorrisetto compiaciuto. Cazzo, ma sa tutto.

-Non vengo a mangiare una pizza con te, Harry.- dico incrociando le braccia. In quel momento mi brontola nuovamente lo stomaco.

-Il tuo stomaco ti tradisce.- dice ridendo.

-Ci vedranno i fotografi. A Niall non farà piacere vedere me insieme a te.- ci ragiono.

-Non ci saranno nè fan nè fotografi dove andremo noi.- dice convinto.

-Eh va bene, ma solo perchè sto morendo di fame.- dico uscendo e chiudendo la porta alle mie spalle.

-Niall?- domando mentre camminiamo uno affianco all'altra.

-Credici o meno, si è divertito e appena è entrato in camera è crollato.- dice lui.

-Ohw, mi fa piacere. Almeno ho svolto il mio lavoro.- dico soddisfatta. Lui non risponde. Tasto dolente. All'improvviso affretta il passo e mi sorpassa. Lo seguo, facendo zigzag tra i vari corridoi dell'albergo, finchè non arriviamo davanti ad una scala a chioccia. Lui inizia a salire velocemente e io lo seguo. Non so dove mi stia portando ma, poco importa, basta che si mangia. Una volta terminate le scale Harry si ferma davanti ad una porticina bianca, la apre ed entra, o meglio, esce, dato che è l'uscita per il terrazzo dell'hotel. C'è una vista magnifica e per terra c'è una tovaglia con sopra due cartoni di pizza. Mi fiondo sulla tovaglia e insieme iniziamo a mangiare. Non parliamo molto ma poi decido di rompere il silenzio.

-Come conosci questo posto?- domando con ancora un pezzo di pizza in bocca.

-L'ho scoperto l'anno scorso, quando siamo venuti qui in Spagna la prima volta. Venimmo in questo hotel e io una sera, non sapendo che fare, ho iniziato a girovagare per l'hotel finchè non mi sono ritrovato qui.- spiega per poi addentare un altro pezzo di pizza.

-Harry, perchè hai fato in modo che ci fossero le fan davanti al ristorante dove sapevi saremmo andati io e Niall?- domando con tutta calma, non sapendo cosa aspettarmi come risposta.

-Per divertirmi.- risponde con il suo solito sorriso compiaciuto.

-Devi smetterla di mettermi i bastoni tra le ruote, abbiamo un accordo. Io ho accettato e questo implica che io debba stare con Niall.- dico decisa. Sperando che la smetta, perchè, credetemi, dover far finta di stare con Niall mentre mi piace un ragazzo, mio malgrado, il quale mi mette i bastoni tra le ruote, è tutt'altro che facile.

-L'accordo non prevede che io non debba renderti le cose un po' più difficili.- continua sempre con quel sorriso.

-Ti contraddici da solo. Che senso ha chiedermelo se poi tu stesso vuoi rendermi le cose difficili? Sei proprio uno stronzo.- dico sorridendo. Sorride anche lui, ovviamente.

-Puoi mollare se non te la senti.- continua lui.

-Di certo è quello che credi che farò, ma non succederà, Mr Styles.- dico convinta per poi addentare l'ultimo pezzo di pizza rimasto.

 

 

Harry's Pov.

 

"Che senso ha chiedermelo se poi tu stesso vuoi rendermi le cose difficili?" 

Non avrei mai e poi mai voluto chiedertelo, Jen. Sto cercando solo di farti scocciare un po', almeno così ho più speranze che questa storia durerà solo un mese, Niall avrà avuto la sua storiella e io non dovrò più vederti con lui. 

-Puoi mollare se non te la senti.- dico, sfoggiando nuovamente il sorriso più sgargiante e compiaciuto che abbia.

-Di certo è quello che credi che farò, ma non succederà, Mr Styles.- risponde convinta, ovviamente.

Non è il tipo che non mantiene gli accordi e di certo, non è un tipo che si tira indietro ad una sfida. Adesso non è più un semplice accordo tra "complici", ma una sfida. Una sfida tra me e lei. Una sfida che sono destinato a perdere. 





Rieccomi qui con un altro noioso ed insignificante capitolo di questa noiosa ed insignificante storia(?) lol.
No, ok. Scusate se vi ho fatto aspettare molto ma è iniziata la scuola e non ho avuto molto tempo di scrivere e blablabla. Al capitolo precedente ho avuto ben 13 recensioni yee kjsdsd. Sono gasatissima anche se vedo che ci sono sempre moltissimissimo lettori silanziosi che vorrei si facessero sentire, lol. Vi preeeego, anche una critica per  me va più che bene c':
Anywaaaay, io AMO questo capitolo e mi piace un casino come è venuto, spero che aumenteranno ancora le persone che si cagano questa storia e spero che vi stiate interessando almeno un pochino. Anyway, ho finito e spero di non avervi annoiato troppo, lol.
Al prossimo capitolo gente :*

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Capitolo 8
*** 'Chi cazzo me l'ha fatto fare?' ***


capitolo otto.

 

-Jennifer, svegliati, sono le nove e tu dovresti già star facendo colazione con gli altri.- dice Ingrid scuotendomi.

Non rispondo e, innervosita, mi giro velocemente dal lato opposto del letto raggomitolandomi nelle coperte.

-Jen, devi svegliarti. I ragazzi devono già partire per andare allo studio e devono prepararsi.- 

-Ma il concerto ci sarà solo stasera? Perchè devo svegliarmi già?- dico con la mia stupenda voce mattutina.

-Jen, ora hai un lavoro e non puoi tirarti indietro! Su, alzati.- dice per poi tirarmi via le coperte. Se c'è una cosa che odio con tutta l'anima è quando le persone per svegliarmi o mi toccano o mi tirano via le coperte e Ingrid ha fatto entrambe le cose, quindi inizio a dare di matto.

-Ingrid vai via! Non mi alzo.- urlo per poi rimettermi sotto le coperte.

-Va bene, l'hai voluto tu.- dice per poi uscire dalla stanza e sbattere la porta.

Strano, credevo che dopo quel "l'hai voluto tu" mi avrebbe tipo strizzato una pezza piena d'acqua gelata addosso, oppure mi avrebbe fatto cadere dal materasso, boh.

Mi riaddormento finchè non sento qualcuno che mi soffia vicino l'orecchio. Odio questa sensazione. In realtà odio tutto ciò che viene fatto o detto di mattina mentre dormo. Perchè non mi lasciano in pace?

Mi giro innervosita dall'altro lato del letto, ancora, dato che Ingrid non smette di rompermi. Sento di nuovo il soffio di qualcuno sul mio orecchio.

Alzo la testa di scatto dal cuscino per urlare contro Ingrid e, prima che potessi mettermi in posizione eretta con la schiena, seduta sul letto, ricado a peso morto sul materasso per il dolore dello scontro della mia testa e quella di Harry.

-Che cazzo ci fai qui?- domando innervosita toccandomi la testa dolorante.

-Ingrid non riusciva a svegliarti e ha mandato me.- spiega massaggiandosi anche lui la fronte. Avrei dovuto aspettarmelo. Ingrid quando vuole sa essere davvero stronza.

-Ok, sono sveglia. Ora vattene.- dico dandogli le spalle, rigirandomi di nuovo nel letto.

-Finchè non sarai pronta non uscirò da questa camera.- dice lui con quella sua solita aria compiaciuta.

-Bene.- rispondo io sorridente. Mi alzo dal letto, prendo un paio di jeans e una maglietta dal cassetto, le vans messe la sera prima, la borsa ed esco dalla porta sbattendola. Harry non può sempre averla vinta, e vaffanculo.

Dopo pochi secondi, mentre mi avvio alla camera di Niall verso il corridoio esce Harry dalla mia camera guardano dove stessi andando appoggiato allo stipite destro della porta sorridente e con le braccia incrociate.

Arrivo fuori la camera di Niall e mentre il riccio sta ancora guardando noto che, dopo che io abbia bussato alla porta il suo sorrisino scompare.

Sento Niall che si muove a passo lento verso la porta.

-Chi è?- domanda anche lui ancora assonnato.

-Sono io, Jennifer.- rispondo. Niall non risponde più ma sento solo la porta aprirsi immediatamente.

-Che ci fai qui?- domanda lui grattandosi la testa.

-Ehm.. Ingrid sta parlando a telefono in camera nostra con il ragazzo e mi ha costretta ad uscire, posso vestirmi qui?- domando sorridente, sperando non si noti troppo l'imbarazzo che provo.

-Si certo, entra pure.- dice Niall sorridente per poi avviarsi in camera e io, prima di seguirlo rivolgo un ultimo sguardo ad Harry sorridendolo compiaciuta. Di sicuro l'ho fatto innervosire, ha!

-Io sono pronto, ehm, tu puoi usare il bagno.- dice impacciato cercando di non inciampare nelle sue stesse cose sparse per la camera.

-Grazie.- dico sorridente per poi entrare nel bagno. Mi infilo velocemente i jeans, la t-shirt e poi le scarpe, mi faccio una veloce lavata di faccia ed esco dal bagno.

-Ehm, ho lasciato qui il pigiama, poi lo vengo a prendere stasera, ok?- domando sorridente.

-Certo, non preoccuparti.- mi risponde ricambiando il sorriso.

-Andiamo?- domando mentre lui continua a guardarmi, diventando leggermente inquietante.

-Ehm, si.- dice avviandosi dietro di me verso la sala da pranzo dove avremmo fatto colazione.

Arriviamo e ci sono tutti, compreso Harry, che mentre tutti mi salutano rimane insensibile, ignorandomi completamente. 

Faccio colazione solo con una fetta di pane tostato con del burro e un po' di latte. La mattina non ho quasi mai fame. Dopo aver finito ci dirigiamo tutti al Tour Bus poiché ci sarebbe voluto un po' di tempo per arrivare a destinazione. 

-Perchè partiamo così presto se il concerto è stasera?- domando perplessa una volta aver preso posto sul divanetto del bus.

-Perchè il primo concerto non è qui a Madrid ma a Barcellona, quindi ci vuole un po' per arrivarci.- spiega Liam.

-E perchè abbiamo preso qui l'albergo invece che stesso lì?- domando io, ancora.

-Perchè qui a Madrid faremo più tappe nei paraggi invece a Barcellona faremo solo una tappa. È una questione di comodità.- spiega lui.

-Capisco…- 

 

 

Niall's POV

 

Continuo a guardare Jennifer come se ipnotizzato, non mi sono mai sentito così preso da una persona così come sta capitando con lei. È bellissima, stupenda, molto più di Megan. 

Pare che abbia fatto una buona scuola di estetica dalla quale è anche uscita col massimo dei voti dato che i ragazzi hanno subito deciso di assumerla. 

Non nascondo il fatto che essermela ritrovata qui dopo che avevo confessato ai ragazzi che mi ero preso una cotta per lei è stato uno shock ma sono convinto che loro abbiano creduto di prendere due piccioni con una fava, ossia assumendo lei come assistente di Lou e quindi accontentarla dato che era da tempo che ne cercava una e, in più, fare un "favore" a me.

Insomma, i ragazzi mi hanno dato la possibilità di lasciarmi tutto alle spalle e conquistare Jennifer. Ce la devo fare. Loro sono stati grandi. Si sono accorti di come stavo prima e hanno deciso di aiutarmi una volta scoperta una soluzione… Jen.

Mentre Ingrid è seduta alla sua destra intenta a leggere lei guarda il vuoto. Come se stesse pensando chissà a quale dilemma universale, ha gli occhi persi nel vuoto e mi affascina guardarla mentre sta così. Ci vorrebbe una foto, anzi, un ritratto, anche se non sarebbero minimamente capaci di riprodurre l'essere magnifico che ho ora davanti agli occhi. Vorrei scattarle una foto ma qui la fotografa è lei, non voglio rubarle il lavoro. Voglio solo guardarla, tanto potrò farlo ancora e ancora. Credo che Liam si sia accorto che la sto fissando, infatti mi si avvicina.

-Carina eh?- domanda sorridendo.

-Carina? Si, Ingrid è carina.- rispondo ridendo.

-No, lei è bella. Intendo Jennifer.- risponde sorridendo.

-Ah, no si lei è stupenda.- continuo io mantenendo sempre lo sguardo su di lei.

-Sei un caso perso.- dice ridendo.

-Lo so che non sono l'unico alla quale piace una ragazza, ho visto come guardi Ingrid.- dico spostando velocemente lo sguardo a lui e poi di nuovo su Jen.

-Si è una bella ragazza…- dice lui fuggente.

-Si vede che ti piace..- continuo sorridendo.

-In effetti… ma niente di serio.- risponde sorridente.

-In che senso?- domando.

-Nel senso che non ho perso la testa come è successo a te.- dice ridendo. Divertente. Non lo rispondo e se ne va. Jennifer ormai ha perso la sua posa da "pensatrice" e sta frugando nella borsa credo stia cercando qualcosa, infatti dopo qualche secondo tira fuori un elastico per capelli nero con il quale si raccoglie velocemente i suoi capelli lunghi in una coda di cavallo. 

Credo non si sia ancora accorta che la sto fissando ma decido di entrare un po' su twitter e ascoltare un po' di musica.

 

 

Harry's POV

 

Finalmente Niall ha smesso di guardare Jennifer, stavo per andare da lui con qualsiasi pretesto pur di farlo smettere. Non ce la faccio più, lei è stronza, più di me certe volte, come stamattina. Mi ha fatto imbestialire. È come se non le importasse niente di me, forse è così. Mi sa che devo smetterla di partire sicuro al mille per mille di piacere a tutte le ragazze. È che sono sempre così circondato da ragazze che mi adorano che non riesco a pensare il contrario. È così già da prima che diventassi famoso, le ragazze non sono mai state un problema. Se me ne piaceva una, dopo un po' già l'avevo conquistata ed era mia, adesso invece non è così. Non lo è più. Era capitato che qualche ragazza cercasse di fare la dura con me ma dato che non ero abbastanza preso da farmene un problema lasciavo sempre perdere e poi tornavano da me, pentendosi. Jennifer è diversa, non se ne importa se non le do attenzioni e questo mi fa imbestialire. I ruoli si sono invertiti. Lei ha me ai suoi piedi e mi usa come vuole, si comporta come mi comporto io e sta al gioco, facendomi innervosire. È una dote.

Non so con che coraggio sto facendo una cosa del genere ad uno dei miei migliori amici, cioè, pagare una ragazza per mettersi con lui, mio dio, che schifo. Vabbè ma in fondo non la pagherò solo per stare con lui, ma anche perché farà d'assistente a Louise. Sono stato un genio a proporglielo, almeno così Niall non si insospettisce e poi lei in questo modo almeno ha accettato, se le avessi proposto di essere pagata solo per stare con Niall non lo avrebbe mai fatto, almeno così lei è anche più interessata dato che fa qualcosa che le piace. Cioè, al massimo potrà pensare che le stiamo facendo un favore nell'assumerla, dato che lui lo stesso giorno che l'ha vista ci ha confidato il suo "immenso amore" nei suoi confronti. Io infondo le ho proposto un "doppio lavoro", cioè, anzi un compito e un lavoro da fare. Il lavoro è fare da assistente a Louise e il compito è quello di stare con Niall. Lo faccio solo per il suo bene però, con Jennifer a quanto pare si trova bene e lei sta facendo quello che le ho chiesto quindi al momento è tutto ok. 

Anzi no che non lo è perchè Jennifer è mia, o almeno… vorrei che lo fosse ma non lo sarà mai.

Ingrid, ovviamente è ancora intenta a leggere e Jennifer è come abbandonata a se stessa, ahahahah. Mentre rovista nella borsa la posa, poi la riprende, poi giocherella con i capelli, poi si appoggia allo schienale del divanetto, poi guarda il conducente, poi guarda fuori dai vetri oscurati. Insomma, si sta annoiando. Vorrei andarle vicino e romperle un po' le scatole ma devo mantenere profilo basso, insomma, devo far vedere che sono incazzato. Ma così la confiderei solo di più dato che stamattina ha solo svolto il suo "compito". Dovrei esserle grato. Ma è più forte di me, non ci riesco. Credo che abbia capito che sono interessato a lei, oppure crede solo che voglio romperle le palle.

Dopo un po' si appoggia alla spalla di Ingrid e si addormenta, stessa cosa Niall che si addormenta con la faccia vicino al finestrino. 

Jennifer è così bella… sfilo il cellulare in fretta dalla tasca e velocemente le scatto una foto, per poi riporlo via. Nessuno si è accorto di niente, meno male. 

Il viaggio per gli altri passa abbastanza velocemente, Louis e Zayn sono impegnati a giocare ai videogiochi di ogni tipo, Niall alterna sonnellini a guardare Jennifer e a star su twitter, Liam sta per i fatti suoi, non so dove in questo momento, Ingird finisce il suo romanzo e Jennifer, dopo aver fatto un bel sonno di tre ore vaga per il bus, spiando un po' le varie parti. Io non posso fare a meno di ridere quando preme il pulsante per far aprire la porta del bagno e mentre questa inizia a muoversi lei muore di paura. Nota che le sto dando attenzione e fa finta di niente. Mi manda un paio di frecciatine ma niente di che. Il viaggio finisce e arriviamo a Barcellona verso le cinque del pomeriggio. 

 

 

Jennifer's POV

 

Finalmente il viaggio è finito e scendiamo da quel dannato pullman. Stavo impazzendo lì dentro. Tra Niall che mi fissava, Ingrid che mi ignorava, Harry che faceva l'indifferente davvero non sapevo che fare. Stavo per dare di matto.

Appena usciamo veniamo subito catapultati nell'arena dove si dovranno esibire i ragazzi. Ci portano di corsa nella "dressing-room", dove aiuto Louise nel prendere i loro vestiti, decidere gli abbinamenti e preparare velocemente le cose per il cambio d'abito che ci sarà stato a metà concerto. Finito il lavoro dei "vestiti" andiamo subito nella sala trucco dove troviamo i ragazzi dei 5sos. Non conoscevo la band però mi sembrano simpatici. Loro sono già pronti dato che tra dieci minuti devono salire sul palco. Non ho il tempo di salutarli o di conoscerli perchè devo solo aiutare Louise. I ragazzi si mettono tutti seduti davanti allo specchio. Louise è molto veloce nel truccarli ma il punto critico sono i capelli. Mancano solo trenta minuti all'inizio del concerto e non posso più limitarmi a passarle le cose, devo fare io.

-Jennifer, non abbiamo tempo, io faccio Niall, Louis e..- 

"ti prego dici Harry, ti prego dici Harry, ti prego dici Harry" spero con tutto il cuore.

-e Zayn, tu fai Harry e Liam.- dice sorridente. In effetti, Louis e Zayn sono abbastanza rompi palle per quanto riguarda i capelli quindi li ha presi lei, io invece come "difficile" da fare ho solo Harry.

Inizio con Liam. Non ci vuole molto, gli phono solo un po' il ciuffo e aggiungo un po' di lacca, niente di che. 

-Ehi, sei brava.- dice guardandosi allo specchio.

-Non hai dei capelli tanto difficili da domare, Liam.- dico ridendo. Ride anche lui.

Mi sposto verso la testa di Harry, per aggiustare quell'accozzaglia di ricci appena asciugati. All'inizio vado in panico, perchè vorrei tanto affondare le mie mani nei suoi capelli ma allo stesso tempo devo rimanere concentrata e non prendere il controllo. Devo essere seria e sopratutto devo sembrare indifferente, come lui d'altronde. Sta con lo sguardo fisso al suo iPhone senza calcolarmi minimamente. Bene, decido di afferrare il toro per le corna e prendo lacca, phon, una spazzola di quelle rotonde che servono per lisciare i capelli e una pinza grande.

Come prima cosa afferro tutti i suoi ricci e li lego dietro con la pinza lasciando sciolti solo quelli avanti. Prendo la spazzola e glie li avvolto attorno per poi lisciarglieli con l'aiuto del phon, creando il suo bel ciuffo. Poi, i ricci dietro mi limito a spargerglieli un po' in modo sbarazzino e infine aggiungo la lacca. Finito. Per tutto il tempo alternava sguardi alla sua testa e sguardi al telefono, senza calcolarmi. Bene, la stessa cosa ho fatto io.

-Non è male.- dice una volta essersi alzato dalla sedia, guardandosi allo specchio. Un "grazie" no? Mah. 

-Ragazzi, è tardi, dovete entrare in scena.- dice un tizio appena entrato nella sala trucco. 

-Buona fortuna.- dice Louise con nonchalance. In fondo lei è abituata.

-In bocca al lupo.- dico sorridente.

-Crepi.- risponde Louis. 

Mentre aiuto Louise a mettere in ordine le varie spazzole sento dei passi veloci provenienti dal corridoio. Harry appare all'improvviso di nuovo nella stanza. Che cosa si sarà dimenticato?

-Vieni con me.- dice afferrandomi il braccio e trascinandomi a forza per tutto il corridoio fino a dietro il palco, nonostante io mi stessi opponendo.

-Non posso andare lì fuori senza che tu mi abbia dato la buona fortuna.- dice col fiatone, guardandomi dritto negli occhi. Ho paura che Niall possa vederci ma a quanto pare sta dall'altra parte del palco. Qui ci siamo solo io ed Harry.

-L'ho fatto prima.- mi giustifico.

-Non l'hai detto solo a me, ma a tutti. Dillo solo a me, guardandomi negli occhi.- dice quasi con aria supplichevole.

-Buona fortuna, Mr. Styles.- dico sorridente. Non posso non sorridere se a sorridere è prima lui nel sentire il suono di queste parole. Qualche secondo dopo la fine della mia frase scompare nelle luci dei riflettori e non lo rivedo se non dopo due ore.

 

 

Harry's POV

 

Non so come ho fatto a resistere e a mantenere autocontrollo mentre Jennifer toccava i miei capelli. Ero al limite del sopportabile. Se avesse continuato ancora a toccarmi i ricci nella parte posteriore del capo non credo avrei resistito. Fortunatamente ho saputo mantenere la calma, almeno finchè non le ho supplicato di darmi la buona fortuna, ma davvero non ce l'avrei fatta a salire sul palco con la consapevolezza che lei pensasse che io non stessi arrabbiato con lei. Avevo bisogno di un suo "buona fortuna", davvero. Anzi, forse avevo solo bisogno di guardare quei suoi occhi verdi e vedere che loro stessero guardando solo me, come successe la prima volta che l'ho vista, nel bar dello zio.

Il concerto finisce in fretta. È tutto stupendo e le fan sono magnifiche. Adesso ci aspetta un party, al quale ho intenzione di far venire anche Jen.

 

 

Jennifer's POV

 

-Vuoi venire ad un party?- domanda Harry ancora tutto sudato.

-No, Harry.- rispondo ridendo. Figuriamoci se ho voglia di andare ad un party pieno di persone famose e snob.

-Dai Jennifer, è in un locale bellino, non è una discoteca. Si sta tranquilli.- dice Niall.

-Sicuri?- domando preoccupata. In fondo è anche un buon modo per continuare il mio "lavoro" con Niall.

-Si.- dice Zayn rassicurandomi.

-Viene anche Ingrid.- dice Liam.

Perfetto.

 

***

 

Arriviamo a destinazione in men che non si dica. Il locale non è molto distante dallo studio quindi non ci abbiamo messo molto tempo. Io non ero vestita adatta per l'occasione ma Louise mi ha prestato alcune sue cose che porta spesso assieme al guardaroba dei ragazzi. Entriamo nel locale e la puzza di sudore e alcol mi arriva al cervello. Vorrei già andarmene ma mi sa che non è possibile.

Arriviamo ad un tavolino e ordinano dei drink. Io non affatto voglia di bere. La prima volta che è successo è stato al compleanno di Ingrid e dopo non mi sono sentita molto bene, quindi non credo che ripeterò l'esperienza. 

Dopo aver finito i loro drink vanno quasi tutti a ballare tranne me, Harry e Niall….. la situazione si fa imbarazzante finchè una ragazza non viene a chiedere ad Harry di ballare e lui, essendo gentilissimo le dice di si anche senza pensarci due volte.

-Ti è piaciuto il concerto?- domanda Niall sorridente.

-Sai, stavo giusto conservando i soldi per comprare un biglietto per un vostro concerto e adesso ne ho assistito ad uno da dietro le quinte. Ma scherziamo? Ovvio che mi è piaciuto.- dico sorridente, e anche un po' troppo entusiasta.

-Mi fa piacere.- dice sorridendo per poi arrossire.

-Sei dolce quando arrossisci.- dico accarezzandogli leggermente la guancia.

-E tu sei dolce quando…- accenna senza finire la frase guardando in basso imbarazzato.

-Quando..?- domando confusa.

-Quando baci..- dice lui sorridente. Qualcosa non torna..

-E tu come fai a….- non riesco a terminare la frase poiché mi afferra il viso tra le mani e mi bacia. Mi coglie alla sprovvista. Non me lo sarei aspettato, cioè non mi sarei mai immaginata che lo stesso Niall che aveva vergogna della sua ombra adesso mi si è fondato sulle labbra. L'acol di sicuro avrà fatto il suo effetto. 

Comunque, non bacia male anche se nonostante cerchi di "impegnarmi" non riesco a farmi piacere il bacio o a provare qualcosa.

Quindi non "vivo" il bacio ma non faccio altro che rimanere immobile i primi secondi e dopo essermi resa conto di cosa stava succedendo ricambio il bacio, cercando di essere un minimo passionale anche se non credo di riuscirci. Insomma, il mio primo bacio con il mio primo futuro finto fidanzato, wow. Un passo importante.

-Oh Dio no!- esclama Niall staccandosi.

-Cosa?- domando impaurita iniziandomi a girare attorno.

-Non così!- esclama incazzato.

-Cosa?- domando confusa.

-Non dovevo baciarti così, no. Doveva essere tutto più perfetto, bello. Un atmosfera migliore. Così è tutto così… bleah.- dice iniziando a commiserarsi.

-Niall, calma. A me è piaciuto.- dico sorridendo, cercando di mentire nel migliore dei modi.

-Davvero?- domanda sorpreso.

-Ehi, noi irlandesi siamo bravi a baciare!- dico ridendo. 

-In effetti.- ride anche lui.

La serata passa in fretta anche se perdiamo qualcuno per la strada, nel senso che… Ingrid non regge l'alcol e si è ubriacata dopo la prima birra, idem Harry. Anche se lui non ha bevuto solo una bottiglia.

Niall dopo avermi baciata è andato in trans, credo si sia tipo addormentato, boh.

Arriviamo in albergo e Liam porta in camera Ingrid, Zayn e Louis portano Niall e chiedono a me il favore di portare Harry in camera sua, ovviamente.

Lo faccio appoggiare col braccio attorno alle mie spalle e percorriamo così il corridoio prima di arrivare fuori la sua camera.

-Eccoci qui, Mr. Styles.- dico cercando di tenerlo un po' sveglio in modo che non mi dia tutto il peso a me e cammini almeno un po'.

Arrivato davanti al letto ce lo butto sopra. Lui mugola. Corro a chiudere la porta e rivado da lui.

Come prima cosa gli levo le scarpe e i calzini. Vado in bagno e bagno un po' di carta con dell'acqua fredda e glie la poggio in fronte. Sento dei sospiri di sollievo.

-Grazie…- dice sorridente.

-Di niente.- rido. 

Pian piano gli slaccio la cintura di quei pantaloni che bloccherebbero la circolazione a chiunque, tranne che a lui ovviamente, per farlo stare un po' più comodo.

-Ehi vacci piano occhi verdi.- dice ridendo.

-Coglione, questi pantaloni sono troppo stretti.- dico ridendo.

-Non per me.- continua.

-Mi spieghi perchè hai bevuto così tanto? Che sfizio c'è? Tu reggi l'alcol, perchè hai bevuto così tanto da ubriacarti?- domando confusa. Non ottengo risposta.

Dopo averlo risposto sotto le coperte mi avvio alla porta ma nel momento stesso in cui la apro sento: -Vi ho visti.-

-Cosa?- domando non sicura di aver ben capito per poi chiudere la porta e girarmi verso di lui.

-Ti ho vista che baciavi Niall… eri molto presa dal bacio.- dice ridendo, evitando la domanda che gli avevo posto poco prima… o forse no.

-Sei uno stronzo.- dico quando sto sul punto di uscire prima che mi richiami.

-Aspetta!- esclama.

-Cosa vuoi?- domando girandomi infastidita.

-Vieni qui…-  dice, ovviamente, sorridendo. Mi avvicino più determinata che mai a mantenergli il gioco.

-Guardami e dimmi che non ti piaccio.- dice con quel suo sorrisetto.

"No che non mi piaci stronzo, di più." è quello che mi viene da pensare immediatamente dopo la sua richiesta. Non vorrei che fosse così ma non sono i che "comando."

-Harry, sei ubriaco, dormi.- dico ridendo sul punto di alzarmi, cercando un escamotage per non rispondere. Anche se in fondo è ubriaco.

-Fallo!- dice strattonandomi, staccandomi quasi un braccio.

-No, Harry. Buonanotte.- dico sorridente, per poi uscire dalla camera.

Chiudo la porta e mi copro il viso con le mani. L'unica frase che mi viene in mente adesso è "Chi cazzo me l'ha fatto fare?"

 

 

Harry's POV

 

Glie l'ho chiesto pur sapendo che l'avrei messa in difficoltà. Sto impazzendo per lei. Non ce la faccio più. Stasera mi sono ubriacato solo per dimenticare la scena del bacio tra lei e Niall. Vorrei dimenticare tutto. Vorrei non aver mai fatto quell'accordo con lei. Dovevo tenermela tutta per me. Lei è destinata a me.






Eccomi qui, si, sono ancora viva gente ma in questo periodo sono stata davvero impegnata e non ho proprio avuto tempo di scrivere, quindi ci ho messo un sacco per partorire questo capitolo, lol.
Al capitolo precedente dopo un po' di tempo di "scambio recensioni" su twitter sono riuscita ad ottenere 14 recensioni, yee. Spero di riuscirci anche con questo capitolo che mi piace tanto quanto quello precedente skjdh.
Qui Harry per la prima volta dimostra decisamente di avere un debole per Jen quando la supplica di dargli la "buona fortuna". Lei, povera, non ci sta capendo più niente. Tra Niall che la bacia, Harry che si comporta in modo provocatorio e lei che è una stronza sta uscendo pazza e ovviamente si chiede perchè abbia accettato l'accordo, trovandosi in questa terribile situazione.
Per la prima volta ho inserito anche il punto di vista di Niall così finalmente ho potuto spiegare come si sente lui e come ha preso la presenza di Jennifer lì con loro. Ho inserito e cambiato più volte il "POV" e spero di non risultare confusionaria ma ci tenevo a porre il punto di vista un po' di tutti.
Ora però, voglio che nelle recensioni(se recensirete, lol) mi rispondiate ad una domanda... Preferite la coppia Jennifer-Harry o Jennifer-Niall?
Eheheheh, era da tempo che volevo chiedervelo e adesso che sono arrivata al capitolo 8 l'ho fatto.
Vorrei sempre tantissimo che quei numerosi lettori silenziosi si facessero sentire perchè così capirei se questa storia è gradita o meno..
Vabbè, detto questo, mi dileguo.
Ci si vede al prossimo capitolo :*

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Capitolo 9
*** l'ancora. ***


capitolo nove.

 

Arrivo in camera dove c'è ancora Liam che mette a letto Ingrid. 

-Dorme?- domando sussurrando mentre le che rimbocca le coperte.

-Ha vomitato, adesso si sta rilassando un po'.- dice guardandola come se fosse un cucciolo di panda. Le piace.

-Io la conosco, non sono piacevoli gli effetti che ha l'alcol su di lei. Tra un quarto d'ora starà vomitando di nuovo ma tu non preoccuparti, vai a riposare, qui ci penso io.- continuo.

-Liam.- sussurra Ingrid con un filo di voce quasi sofferente.

-Si?- domanda guardandola preoccupato.

-Ti fa male qualcosa?- domanda di nuovo, squadrandola.

-No, solo… rimani qui.- quasi lo supplica.

Perfetto, già so come andrà a finire.

-Jen, tu vai, passerai una nottataccia se rimani qui e lo sai.- continua Ingrid.

-Direi che ha ragione.- continua Liam girandosi verso di me.

-E dove dovrei andare a dormire?- domando innervosita dato che so che, pur essendo ubriaca, Ingrid è pienamente consapevole delle sue azioni e mi sta 'cacciando' per uno scopo ben preciso.

-Louis è rimasto in camera con Niall per assicurarsi che tutto vada bene, Zayn credo si sia già addormentato e non è il caso svegliarlo quindi dovresti chiedere ad Harry il favore di dormire con lui.- dice Liam.

-Non devi preoccuparti del fatto che sia ubriaco, Harry dopo essersi ubriacato di solito dorme normalmente, è capitato raramente che abbia vomitato, quindi non passerai una nottataccia. Almeno credo.- continua.

-Posso dire a Louis che posso rimanere io con Niall e lui può andare a dormire in camera sua.- cerco di trovare una soluzione.

-Louis è molto protettivo nei confronti di Niall in queste situazioni infatti vuole sempre rimanere lui con Niall se non sta bene.- risponde Liam. 

Non c'è via d'uscita. Lo sapevo che saremmo arrivati a questo punto. 

-Buonanotte Ingrid e buona fortuna Liam.- dico poco prima di chiudere la porta della camera. Domani uccido Ingrid, sarò senza pietà. È la mia migliore amica ma sa essere, anche sotto sbornia, un'abilissima stronza.

Prima di bussare alla porta di Harry faccio un enorme respiro e mi riprometto di mantenere la calma e di non farmi abbindolare dai suoi comportamenti provocatori. Busso e lo sento urlare infastidito: -Chi è?-

-Sono Jennifer.- rispondo tranquilla. Passa qualche secondo e poi mi si materializza davanti. Ha un aspetto bruttissimo, non credo che le teorie di Liam siano valide anche per stanotte. Sono più che sicura che Harry vomiti, e non solo una volta. Ne ha bisogno, deve smaltire tutto altrimenti domani starà ancora peggio.

-Come mai di nuovo qui?- domanda girando le spalle per tornarsene a letto.

-Devo dormire qui, Ingrid non sta bene e vuole che rimanga Liam con lei, Niall sta con Louis e Zayn dorme.- spiego velocemente. Poi mi rendo conto di non aver portato il pigiama e che lo stesso non avrei potuto prenderlo perchè sta ancora in camera di Niall. Bene! Harry nota il mio sguardo perso nel vuoto e domanda: -Hai perso qualcosa?-

-Ho dimenticato il pigiama in camera di Niall stamattina quindi mi toccherà dormire con questi vestiti.- dico indicando il vestitino nero attillato che mi ha prestato Louise. Lui ride. Plausibile, stamattina sono andata da Niall proprio per fargli un dispetto e ora mi tocca dormire con uno dei vestiti più scomodi che abbia mai indossato, è il karma. 

Mi tolgo lentamente i tacchi sospirando per il sollievo e mi siedo sul divanetto che si trova ai piedi del letto.

-Che stai facendo?- domanda Harry ridendo.

-Mi sto sistemando per dormire.- rispondo impassibile sciogliendomi i capelli per poi massaggiarmi lentamente la testa, avendo tenuto per tutta la sera un tuppo mantenuto solo da una specie di bastoncino che faceva un male cane.

-Vieni sul letto.- dice lui mentre è ancora avvolto nelle coperte, senza guardarmi.

-Tu dormi per terra?- domando impertinente. Certo, sono stronza a chiederglielo nelle sue condizioni ma lui se l'aspetta di certo una domanda così da parte mia.

-Divertente. Giuro di non toccarti, non posso vederti rannicchiata lì sopra. Mi fai pena.- continua ridendo.

-Perfetto.- dico andando nel letto. Mi siedo in mezzo al materasso e dico: -Quella di sinistra è la mia parte, quella di destra la tua. Non tirarmi la coperta e non entrare nella mia parte.- dico decisa.

-Ok capo. Comunque per oggi non cercherò di entrare nelle tue mutande, non ne ho la forza.- dice girandosi dal lato opposto. Rimango leggermente allibita dalla sua affermazione.

-Occhi verdi, stai calma, scherzo.- dice ridendo.

-Beh, se vuoi metterla così nemmeno io cercherò di entrare nelle tue di mutande. Così stiamo pari.- dico per non dargliela vinta ma poco dopo mi rendo conto del madornale errore che ho commesso.

-Quindi con questo vorresti dire che vorresti farlo!- dice ridendo per poi girarsi di scatto dalla mia parte e sedersi.

-No. Solo non volevo dartela vinta.- rispondo ridendo per poi stendermi nuovamente e girandomi di spalle a lui.

-Come sempre del resto.- ribadisce. 

-Non sono in vena di discutere ora, buonanotte Mr. Styles.- 

-Buona notte occhi verdi.- mi sussurra all'orecchio e per poco non sobbalzo. Devo mantenere la calma.

-Quante volte credi che dovrò mantenerti la fronte stanotte?- domando ridendo.

-Nessuna, oltre mia madre nessuno l'ha mai fatto e di certo tu non sarai la prima. Quando vomito non voglio nessuno accanto.- dice convinto.

Bene, un compito in meno.

-Vedremo.- concludo. 

Ci addormentiamo entrambi e credo dopo un paio d'ore sento dei gemiti provenire dal bagno. Mi alzo con la schiena dal letto e noto che Harry a fianco a me non c'è. Non posso starmene lì mentre lui è in bagno in quelle condizioni. Ormai tra Drew, Noah e Ingrid sono abituata a gestire i postumi della sbornia e so trattare certe situazioni quindi, che lui lo voglia o no, stanotte gli starò accanto.

Entro in bagno e lo vedo inginocchiato con la testa accanto al gabinetto.

-Da quanto tempo va avanti?- domando mentre lo guardo appoggiata allo stipite della porta.

-Qualche minuto, ma tu vai a dormire, sto bene.- dice per poi tirare lo sciacquone.

-Harry, metti da parte l'orgoglio e fatto aiutare. Conosco a perfezione queste situazioni e, guardandoti in faccia non è difficile capire che per lo meno vomiterai altre tre volte, quindi fatti aiutare perchè ne hai bisogno.- 

Lui non risponde ma vedo solo che riapre velocemente la tavoletta del water per vomitare.

Metto immediatamente le mani in testa alla ricerca di qualche pinzetta e trovo una forcina, non è il massimo ma non ho altro. Gli afferro il ciuffo che ha avanti e glie lo fisso nel migliore dei modi in modo che non gli vada davanti agli occhi e non gli dia fastidio.

Gli afferro la fronte e vedo che si rilassa un po', butta fuori altra roba per un po' e poi si ferma. Preme lo scarico e si siede a terra.

-Sei ufficialmente la prima donna ad avermi mantenuto la fronte mentre vomitavo dopo mia madre.- dice ridendo. Possibile che trovi anche quando sta una merda totale il momento per ridere?

-Che onore.- dico ironicamente. Prendo tre asciugamani e li poggio per terra uno sopra all'altro, vicino al water, in modo che almeno fosse stato un minimo comodo mentre vomitava e non si sarebbe completamente spaccato le ginocchia.

-Mettiti qui sopra, almeno starai più comodo.- dico indicando l'ammasso di asciugamani.

-Grazie.- dice sedendocisi sopra. Prendo un'altro asciugamano e lo bagno parzialmente con dell'acqua tiepida e glie lo passo sul viso. Tira sospiri di sollievo mentre gli accarezzo la faccia con l'asciugamano. 

-Ti senti un po' meglio?- domando dopo aver poggiato asciugamano sul lavandino.

-Si, grazie.- risponde con il viso stanco.

-Oh Dio.- esclama poco prima di riaprire la tavoletta del water e buttare fuori ancora liquidi. Gli mantengo ancora la fronte e stavolta dura di più, circa dieci minuti. È impressionante. Una volta tirato lo scarico è esausto. Il suo viso non è più di quel colore verdognolo di quando mi è venuto ad aprire la porta. È ancora pallido ma credo che col vomito abbia finito.

Lo aiuto ad alzarsi, gli faccio lavare i denti e il viso e poi lo accompagno a letto. Dopo averlo fatto sedere vado di nuovo in bagno, prendo qualche strappo di cartaigienica e lo bagno di acqua sempre tiepida. Torno da lui e glie lo poggio sulla fronte e sospira.

-Harry devi toglierti questi jeans, assolutamente.- dico innervosita. Deve toglierseli sul serio, altrimenti gli verrà male alla pancia.

-Non credevo avresti detto mai una frase del genere a me.- dice ridendo.

-Dico sul serio Harry.- ribadisco. Sono davvero troppo stretti.

-E va bene.- dice per poi togliersi l'impacco dalla fronte e mettendosi a sedere. Lentamente sfila i pantaloni e rimane in boxer. 

-Ecco, spero ora tu sia contenta.- dice per poi gettarli a terra.

-Si, lo sono. Ma non ti senti meglio? È come quando ti togli il reggiseno dopo una lunga giornata oppure un vestito stretto come questo.- 

-Toglitelo.- dice disinvolto.

-Certo, Harry.- dico ironicamente.

-Dico sul serio, ci sono delle mie maglie in quei cassetti lì, prendine una se vuoi, così puoi stare più comoda.- dice lui indicando la cassettiera che si trova vicino al divanetto.

Ci rifletto un po' e decido di accettare, in fondo non ce la faccio davvero a dormire con questo vestito. 

-Va bene.-

Mi avvio al cassetto, apro il primo e vedo un sacco di maglie. Prima ne prendo una per lui, in modo che si cambi completamente e vada a dormire con qualcosa di pulito, e glie la lancio.

-Grazie, ma ora prendine una anche per te.- dice Harry sfilandosi la maglia. Calma. Mi giro immediatamente e frugo nel cassetto per poi prendere la prima maglia che mi trovo sotto gli occhi e fuggire in bagno.

Mi tolgo di dosso quella tortura di vestito e mi metto la maglia, mi lavo la faccia ed esco. Harry è seduto sul letto a gambe incrociate e mi guarda percorrere la camera finchè non mi siedo sul letto.

-Hai ancora il reggiseno vero?- domanda incuriosito.

-Che domande fai?- ribadisco sorpresa dalla sua sfacciataggine ridendo.

-Hai detto che ti senti bene quando ti togli il reggiseno dopo una lunga giornata, perchè non lo hai tolto?- domanda incuriosito.

-Va bene, se ti farà stare meglio.- dico per poi portare le mani dietro la schiena e sganciare il reggiseno da sopra la maglia, sfilo un braccio alla volta e poi lo lo tolgo da sotto la maglia per poi buttarlo sul pavimento. 

Non credo si aspettasse che lo facessi sul serio perché rimane a bocca aperta dopo il mio gesto. Io mi stendo e mi raggomitolo sotto le coperte.

-Jennifer.- sussurra Harry.

-Si?- domando mentre gli sono di spalle e ho gli occhi chiusi.

-Grazie.- dice per poi darmi un bacio all'angolo della bocca. Spalanco gli occhi per il suo gesto. Lui crede che mi basti quel semplice bacio sull'angolo della bocca, che io non mi ribelli, che mie ne stia al mio posto senza dire una parola e invece, decido di sorprenderlo ancora e di avere io il controllo della situazione.

Si stende anche lui ma, prima che potesse girarsi mi alzo sulla schiena e, dopo essermi girata verso di lui gli afferro velocemente il viso tra le mani e lui prepara già le labbra, aspettandosi un bacio lì, invece io, lentamente gli bacio il suo bel nasino e mi rimetto nella mia parte.

-Mi prendi in giro?- dice ridendo. Rido anche io.

-Era bella la tua faccia in attesa del bacio.- dico ridendo.

-Quanto tempo ancora riuscirai a resistermi?- domanda col suo solito tono impertinente.

-Qui la domanda dovrebbe essere quanto tempo tu riuscirai ad aspettare un qualcosa che non arriverà mai.- dico io ridendo. Sperando che invece quel 'qualcosa' prima o poi, anche se tardi, arrivi.

-Non servirà aspettare, tra un po' cadrai tra le mie braccia.- dice lui convinto. Odio la sua impertinenza.

-Proprio non riesci ad accettare che una ragazza non stia ai tuoi piedi, vero?- domando, sapendo che in realtà non è proprio così.

-Non è questo, è che….. ora non è il momento di discuterne, buonanotte Jen.- dillo! Cosa darei per fargli dire quelle parole, che non so se prima o poi dirà sul serio.

-Notte Styles.- dico per poi addormentarmi lentamente.

 

**

 

La luce fioca penetra tra le sottili tende della finestra e vedo le ombre degli alberi proiettarsi sul muro. Deve essere abbastanza presto, massimo le sette, perchè il sole non è ancora del tutto sorto. Nonostante sia andata a dormire tardissimo, circa per le quattro, non sono riuscita a dormire. Pensare che affianco a me c'era Harry non mi ha aiutata molto. Mi giro di fianco e lo vedo. È steso sul lato destro, ha il braccio destro teso sotto il cuscino e la mano è proprio sopra la mia testa. Forse durante la notte ha cercato di toccarmi i capelli, o forse me li ha toccati e non me ne sono nemmeno accorta. È così bello, è l'incarnazione della perfezione. Più lo guardo e più me ne rendo conto. Ieri sera avrei voluto baciarlo, desidero così tanto le sue labbra, desidero così tanto lui. 

Ha i ricci tutti scompigliati, una ciocca di capelli gli copre il viso e più delicatamente possibile glie la sposto per guardarlo meglio. All'improvviso vedo il suo braccio sinistro muoversi. Ho paura di averlo svegliato ma mi rendo conto che è già sveglio da un po' quando mi afferra la vita e mi avvicina a lui. Un dormiente non sarebbe capace di farlo, assolutamente.

-Harry, lo so che sei sveglio.- dico ridendo. Lui in tutta risposta mi avvicina ancora di più a sè. Sono completamente attaccata a lui. 

-Harry, lasciami.- dico ridendo. Invece non vorrei che lo facesse, vorrei rimanere così tutto il giorno. Credo sia palese che gli interesso, ma non so se è un interesse così, solo perchè gli tengo testa o un altro tipo di interesse. Anche se non credo proprio che lui provi le stesse cose che provo io per lui. In effetti non so nemmeno io cosa provo per lui, molto probabilmente mi sto innamorando e vorrei con tutta me stessa che non fosse così perchè l'ultima volta che è successo sono solo stata male e non voglio che recapiti.

-Harry.- continuo ridendo mentre 

-No.- dice lui. Abbassa la testa sulla mia e aspira, come se stesse inalando l'ultimo soffio di vita.

-Che stai facendo?- domando confusa.

-Ti annuso.- rispondo mentre ha ancora la sua testa sulla mia.

-Non è una cosa molto normale, ne sei consapevole?- domando ridendo.

-Non è normale nemmeno che io stia dormendo nello stesso letto con te, eppure lo sto facendo.- dice lui. In effetti ha ragione ma è stato solo per effetti di causa maggiore altrimenti ora di certo non starei nel suo letto. Anche se lo avrei voluto.

-Appunto, non è normale.- dico cercando di svincolarmi dalla sua presa, inutilmente dato che la rafforza solo di più. 

-No no no no.- dice tenendomi sempre più stretta. Che cosa vuole ora? Se dovrò di nuovo guardarlo di nuovo negli occhi non so se reggerò e resisterò a non dargli un bacio.

-Buongiorno.- dice con la sua voce roca e rilassante.

-Buongiorno.- dico girandomi verso di lui con un sorriso da idiota, in modo sarcastico. Mi guarda le labbra e inizia ad avvicinarsi e io, anche se vorrei baciarlo con tutto il cuore gli faccio una pernacchia in faccia.

-Ma che cazz..?- domanda ridendo mentre si leva i residui della mia saliva dal viso. Io inizio a ridere come un'ossessa e finalmente riesco a svincolarmi dalla sua presa.

-Proprio non vuoi baciarmi eh?- domanda mentre io mi alzo velocemente dal letto.

-Non credere che io mi faccia baciare così, dal primo ragazzo che capita. Le vedi queste labbra carnose?- domando mentre me le pizzico.

-Ecco, queste labbra sono preziose e non donano baci ai ragazzi così, a caso. Ho baciato solo un ragazzo nella mia vita, ossia il mio ex ragazzo, del quale ero innamorata. Da quando ero piccola e tutti mi dicevano di invidiare le mie labbra ho sempre pensato che le uniche persone che avrei baciato sarebbero state quelle delle quali ero veramente innamorata, infatti pur di essere fedele a questo mio pensiero ho dato il mio primo bacio a diciassette anni e mezzo.- dico mentre cammino per la camera spensieratamente. Ma poi mi rendo conto di tutto quello che ho detto. Perchè gli ho dato tante spiegazioni? Perchè gli ho detto così tante cose? Poi mi rendo conto che, proprio per essere fedele a questo mio pensiero però, avrei dovuto baciarlo dato che provo per lui gli stessi sentimenti che provavo per Noah, se non più forti.

-Cosa? A diciassette anni e mezzo il primo bacio? Mi prendi in giro?- dice ridendo mentre mi guarda gironzolare per la camera a braccia conserte. Mi sento offesa dalla sua affermazione, cioè, non esistono solo ragazze che escono incinte a sedici anni e che danno il loro primo bacio a dodici anni eh. Io non sono mai stata una ragazza facile e mai lo sarò. Sono fiera di aver aspettato per aver dato il mio primo bacio.

-Però, aspetta, se a diciassette anni hai dato il tuo primo bacio, a quanti anni hai… cioè..- dice gesticolando, sempre più divertito dalla situazione.

-Harry!- quasi urlo innervosita. Come si permette, non sono affari suoi e sarà imbarazzante quando gli dirò come stanno le cose.

-Dai, aspetta… non dirmi che…- dice ragionandoci sopra.

-Mio dio, sei vergine!- esclama scoppiando a ridere e mettendo la testa nei cuscini.

-È così esilarante per te?- domando incrociando le braccia e guardandolo seria.

-Ma quanti anni hai adesso?- domanda sempre più incuriosito.

-Vaffanculo Harry.- dico girando le spalle e avviandomi in bagno finchè non sento che balza giù dal letto e in pochi secondi mi si piazza davanti. Io gli arrivo all'altezza della spalla e non alzo lo sguardo, continuo a guardare in basso.

-Spostati, devo andare in bagno.- dico alzando lo guardo, guardandolo negli occhi, seria.

-Scusa, non volevo offenderti, solo che è strano incontrare di questi tempi ragazze che sono ancora vergini a…?- chiede.

-Diciotto anni, tra un mese diciannove.- dico abbassando lo sguardo. Lui fa un verso che è solito fare prima di ridere ma poi si ferma.

-Harry, levati.- dico cercando di spostarlo ma poi lui mi blocca afferrandomi per le spalle.

-Scusami, davvero no, sono serio.- dice guardandomi ma io continuo a guardare in basso.

-Ehi, scusa.- dice alzandomi il mento con l'indice della mano destra. Torno di nuovo a guardarlo negli occhi ma poi vedo che qualcos'altro attira la sua attenzione. Sposta il mio viso verso la sua destra e guarda più attentamente dietro il mio orecchio destro. Si è accorto dell'altro tatuaggio.

-Cos'è? Un'ancora?- domanda mentre continua ad esaminare il mio tatuaggio. 

-Sì.- dico spostando innervosita la sua mano. 

-Perchè un'ancora?- domanda incuriosito.

-Significa speranza, salvezza.- dico io guardando in basso. Salvezza da un amore che mi ha mandato in crisi. Speranza di una nuova vita, di un nuovo amore.

Alla mia risposta rimane leggermente perplesso, alchè arriva la domanda che mi aspettavo e alla quale non avrei mai volto rispondere.

-Ma la pelle è più rosea sotto, l'hai tatuata sopra una cicatrice?- domanda ancora. Questa storia la odio e non so se ho voglia di raccontarla, non la conosce nemmeno Ingrid, non la conosce nessuno, ma è come se la volessi raccontare solo a lui. Mi sento a mio agio e mi fido di lui. Abbasso lo sguardo e decido di buttare fuori tutto ciò che non sa nessuno a parte me.

-Noah aveva dei problemi con alcol e azzardo. Un giorno mentre eravamo da lui ed era ubriaco ha iniziato ad andare troppo oltre e io gli dissi che non volevo andare a letto con lui. Lui continuava a forzarmi e io gli diedi uno schiaffo, lui, di tutta risposta me ne diede uno anche lui e andai a sbattere contro lo spigolo della finestra. Da quel giorno non ho più avuto a che fare con lui e l'ho lasciato. Questo non lo sa nessuno, nemmeno Ingrid. Non so perchè te lo sto dicendo ma sarebbe magnifico se tu mantenessi il segreto.- dico sempre col viso abbassato. 

-Lo farò.- risponde lui per poi spostarsi e permettendomi di andare in bagno.

Una volta entrata mi ritornano in mente i ricordi di quell'orribile sera e, dopo essere entrata nella doccia ed essermi assicurata che Harry non possa sentirmi inizio a piangere. Mi ci voleva, era troppo che non lo facevo.






Ehhh già, sono ancora viva. Mi dispiace un sacco di non aver aggioranto per così tanto tempo ma tra l'inizio della scuola, i compiti, le interrogazioni ecc. non ho mai avuto tempo di correggere il capitolo. Si, 'correggere', perchè l'avevo già scritto tempo fa..... non uccidetemi pls ahahahah. Comunque ho già scritto anche il prossimo quindi se questi entro un paio di giorno arriverà ad un numero decente di recenzioni può darsi che lo pubblico già. Il prossimo davvero è uno dei capitoli che mi piace di più, quindi aaksjhd.
Allooooooora, in questo capitolo notiamo ancora la stronzaggine sia di Harry che di Jen. Lei gli rivela un segreto che fino ad allora non aveva svelato mai a nessuno perchè in un certo senso si 'fida' di lui. 
Questo sarà dovuto a qualcosa in particolare? eheh, lo scopriremo tra poco.
Al prossimo capitolo genteeeeeeeee :)

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Capitolo 10
*** e guerra sia. ***


capitolo dieci.

 

Esco dal bagno con l'accappatoio e le pantofole dell'albergo, con ancora i capelli bagnati. Harry è seduto sul letto con lo sguardo volto verso di me, credo stesse aspettando che uscissi dal bagno.

-Uhm.. credo che andrò in camera mia…- dico con aria incerta avviandomi verso la porta, imbarazzata.

-Rimani qui le tue cose?- domanda divertito del fatto che io fossi imbarazzata dalla situazione.

-No, cioè si, per adesso, vado un attimo a vestirmi e poi dopo vengo a prenderle.- abbozzo cercando di dire qualcosa che abbia un minimo di senso.

-Jen, sono appena le sei del mattino, non credo che Ingrid dopo la nottata di ieri sia già sveglia. Tantomeno Liam.- dice cercando di farmi ragionare.

-Giusto, allora credo che rimarrò qui ancora un po', ma prima, devo vestirmi.- dico avviandomi vicino al letto per raccogliere dal pavimento il reggiseno buttato lì la sera prima. Prima che mi abbassassi per raccoglierlo Harry me lo porge gentilmente.

-Grazie.- dico per poi afferrarlo e girare velocemente le spalle.

-Per il resto hai tutto?- domanda continuando a guardarmi.

-Uhm.. si, certo.- dico io, pur non essendo vera la mia affermazione.

-Prendi questi.- dice lanciandomi un paio di boxer presi appena dal cassetto.

-Sono i più piccoli che ho, dovrebbero andarti e poi mettiti questa per adesso.- dice per poi lanciarmi una maglietta verde abbastanza larga.

-Grazie.- dico per poi avviarmi di nuovo in bagno e chiudere velocemente la porta alle mie spalle.

Una volta in bagno mi asciugo velocemente il corpo, raccolgo i capelli con un mollettone che trovo in uno dei cassetti e mi vesto con gli indumenti che mi aveva prestato Harry. Annuso l'odore che c'è sulla sua maglietta ed è buono, si sente ancora un po' della sua colonia che io adoro. Tutti i suoi abiti ne sono impregnati e io amo i ragazzi che indossano il profumo poi se uno di questi ragazzi è Harry, beh, ancora meglio. Prima di uscire mi guardo un'ultima volta allo specchio per controllare che il rossore degli occhi dovuto al pianto fatto in doccia sia definitivamente sparito ed esco.

Harry è sempre seduto nella stessa posizione.

-Hai deciso di diventare una statua?- domando ridendo scrutandolo a braccia conserte.

-Scusa per prima, non… non volevo che ti sentissi in dovere di dirmi quelle cose, io.. io sono onorato che tu me le abbia dette, davvero.- dice con lo sguardo abbassato.

-Non so perchè ma, nonostante in certe situazioni ti odi perchè tu ti fai odiare, mi fido di te, sei un buon amico e spero che manterrai il segreto.- dico continuando a guardarlo. 

"Sei un buon amico", dio quanto vorrei non averlo mai detto perchè in fondo non vorrei fosse solo un semplice amico.

-Certo che lo farò e, grazie della fiducia.- dice alzando lo sguardo.

-Mi fai spazio?- domando avvicinandomi al letto. Lui di tutta risposta si raggomitola nella sua parte di letto, lasciando libera la mia parte.

-Grazie.- dico accucciolandomi tra le coperte.

-Di niente.- dice coprendomi meglio.

-Hai sonno?- domando guardandolo mentre lui è seduto a gambe incrociate.

-No, tu?- domanda girandosi verso di me.

-No, però mi rilassa rimanere nel letto.- rispondo sorridendo.

-Anche a me. Amo passare le giornate così.- risponde sempre sorridente.

-Anche io.- 

"e sarebbero di certo migliori se al mio fianco ci stessi tu", penso. Mio dio sono davvero un caso disperato.

-Sai oggi non abbiamo concerti quindi abbiamo deciso di andare a fare una sorpresa a delle fan che hanno organizzato un flash mob nei paraggi.- dice attaccando discorso.

-Che cosa carina, le farete impazzire.- continuo io sorridente.

-Vuoi venire?- domanda speranzoso.

-Certo, ma non credi che un hair-dresser sia un po' fuori luogo in un contesto del genere?- domando facendolo ragionare. Alla mia domanda inarca le sopracciglia per poi rispondere.

-Tu ora sei la mi.. cioè, sei la ragazza di Niall, non solo la nostra hair-dresser quindi è più che logico che ci sia anche tu.- spiega.

-Ah, giusto mi ero dimenticata di questo piccolo dettaglio.- dico io ridendo. Ride anche lui.

 

 

Harry's POV

 

Dopo altre chiacchiere Jennifer si addormenta senza rendersene conto e io la guardo per tutto il tempo. 

Quando prima le ho annusato i capelli credevo di svenire per il cumulo di emozioni che stavo provando e mio dio, quando mi ha confidato il perchè l'ancora fosse tatuata su una cicatrice volevo sotterrarmi, lei, senza fare una piega mi ha raccontato tutto e non l'aveva mai raccontato a nessun altro prima e mi sono sentito lusingato. Forse in fondo, ho qualche speranza ma lei si fida di me perchè mi vede come "un buon amico" niente di più e io dovrò combattere con quest'immagine da amico e farla diventare qualcos'altro. 

La stronza mi ha anche pernacchiato in faccia pur di non baciarmi ma in fondo ha ragione, ha delle labbra magnifiche, le più belle che io abbia mai visto. Carnose, rosee, a forma di cuore. Pur di baciarle non so quanto pagherei ma lei ha ragione a stare attenta e a non farle "toccare" a tutti. Solo al pensiero che le ha baciate lo stesso stronzo che le ha procurato quella cicatrice mi fa venire voglia di uccidere qualcuno.

 

 

Jennifer's POV

 

Mi risveglio con il rumore dell'acqua fuoriuscente dai rubinetti. Non mi sono nemmeno accorta di essermi addormentata. Harry sicuramente starà facendosi la doccia e io voglio uscire da questa camera, non fraintendetemi, vorrei rimanerci tutto il giorno, ma devo andare a vedere come sta Ingird e dovrei fare un salto anche da Niall. Mi sforzo di aprire un minimo gli occhi per guardare la radiosveglia posta sul comodino affianco al mio lato del letto. Sono le dieci e mezza, per fortuna i ragazzi oggi non hanno concerti quindi non ho l'ansia di dover fare tutto di fretta. Prima che Harry esca dalla doccia scrivo un biglietto veloce.

"Vado da Ingrid per vedere come sta, grazie dell'ospitalità. Jen x" Evito di sottolineare il fatto che io vada anche da Niall perchè altrimenti lo farei solo innervosire, almeno credo…..spero.

Mi levo velocemente la sua maglietta, mi infilo velocemente quella tortura di vestito e mi avvio fuori facendo meno rumore possibile. Proprio nel momento in cui sto per aprire la porta sento le tubature chiudersi. Io faccio cautamente e, con un po' di fortuna riesco ad uscire senza fare rumore.

Con passo svelto e felpato mi avvio fuori la mia camera e busso piano.

-Chi è?- domanda Ingrid con la sua magnifica voce mattutina.

-Sono Jennifer, apri.- sussurro, nonostante siano le dieci passate ma, considerata la serata di ieri sono più che sicura che stiano tutti ancora dormendo.

Dopo qualche secondo mi appare davanti un magnifico esemplare di uomo delle nevi con capelli biondi arruffati e bava colante dall'angolo destro della bocca.

-Sei una visione del paradiso.- dico sorridente, ironicamente, ovviamente. In risposta ho solo un grugnito e poi si gira immediatamente di spalle per poi ributtarsi a peso morto sul letto, di petto.

Finalmente mi tolgo di dosso quel vestito una volta per tutte e butto sia quello che il reggiseno per terra. All'improvviso sento la porta del bagno aprirsi.

-Ingrid, devi farti portare più asciugamani.- dice una voce docile e profonda, abbastanza familiare, Liam. 

-Oh porca…- impreco coprendomi con le braccia, per quanto sia possibile, anche se non ha visto più di tanto dato che sono di profilo.

-Oh scusa Jen, scusa scusa.- dice per poi girarsi immediatamente. Mi infilo una felpa larga presa a caso da un cassetto, non so nemmeno se fosse mia o di Ingrid.

Ingrid, assistendo alla scena, anche se mezza addormentata inizia a ridere e non la smette più.

-Buongiorno anche a te, Liam. Non credevo fossi ancora qui.- dico ironicamente incrociando le braccia, notando che è coperto solo con un asciugamano avvolto intorno alla vita.

-Ehm, si, mi sono svegliato una mezz'oretta fa e ho pensato di farmi una sciacquata.- dice giustificandosi del fatto che stia quasi completamente nudo.

-Uhm.. non c'è problema, come è andata stanotte?- domando in una via di mezzo tra imbarazzo, serietà e divertimento.

-Ha vomitato fino alle cinque saltuariamente ma poi si è addormentata e prima che venissi tu ancora non si era svegliata, con Harry invece?- domanda Liam.

-Avevi ragione… Harry non vomita, ma se vomita non la smette più, proprio come è successo stanotte.- dico io ridendo.

-Come? Davvero? Mi dispiace tantissimo se l'avessi saputo io..- Liam inizia a commiserarsi per il senso di colpa, non sapendo di avermi fatto il più grande regalo del mondo.

-Nono, Liam, è andata bene, tranquillo. Si è fatto aiutare e in poco tempo abbiamo risolto.- rispondo cercando di tranquillizzarlo e noto un sorrisero compiaciuto sul volto di Ingrid. Cazzo e se la spello viva quando se ne va Liam.

-Sicura?- domanda accigliato, sentendosi ancora in colpa.

-Sicurissima, non preoccuparti, davvero.- dico sorridendogli per tranquillizzarlo.

-Io mi vesto un attimo e poi vado a vedere come sta Niall.- dice lui.

-Tu vestiti, nel frattempo vado a vedere io come sta Niall e quando torno vai tu.- dico io.

-Perfetto.-

Esco velocemente dalla camera e mi avvio a quella di Niall. Busso senza fare troppo casino e, senza chiedere chi è mi appare davanti Niall sorridente. Avrà visto dall'occhiello della porta.

-Ehi.-  dice sorridente, quanto è bello e vederlo così mi fa stare solo più male di quanto io già stia. Non voglio che un ragazzo così meraviglioso venga preso in giro da una cogliona come me che si è andata ad innamorare di un ragazzo cento volte più coglione e stronzo di lei.

-Ehi, come va?- domando sorridente anch'io.

-Meglio, ora che ci sei anche tu.- continua sorridente. No Niall, no, per favore. Abbasso lo sguardo imbarazzata.

-Vuoi entrare?- domanda rendendosi conto del mio imbarazzo. Io vado nel panico, mi porto una mano alla testa, grattandomi la cute ancora un po' umida.

-Uhm, vorrei ma mi sono appena svegliata e devo ancora vestirmi,lavarmi ecc. sto davvero una merda, sono passata solo per vedere come stavi dato che ieri sera stavi davvero male.- dico ridendo.

-Ah, grazie per il pensiero e.. aspetta..- dice entrando in camera per poi tornare con il mio pigiama.

-Ah, giusto…. me ne ero quasi dimenticata.- dico ridendo.

-Come hai fatto stanotte senza?- domanda curioso.

"No sai, dato che ho dormito nella camera di Harry, perchè la mia miglior amica sa che vado pazza per lui e ha finto di stare talmente male da mandarmi lì, ho indossato una sua maglia impregnata della sua colonia."

-Uhm.. mi sono arrangiata, mi ha prestato Ingrid un pigiama.- mento sorridente.

-Capito.- dice lui annuendo. Voglio finirla qui e andare in camera.

-Ok, allora io vado…- dico iniziandomi ad allontanare finchè non mi afferra per un braccio e mi fa avvicinare a lui finchè i nostri nasi non si toccano.

-Buongiorno.- dice per poi baciarmi dolcemente. Una volta essermi staccata rispondo anch'io sorridente a pochi centimetri dalle sue labbra: -Buongiorno.- Che sensazione orribile, davvero. Poi, pensandoci il mio patto con me stessa per quanto riguarda i baci non l'ho rispettato perchè sto baciando Niall e non sono innamorata di lui… Però, i baci che do a lui non contano, perchè i miei veri baci, quelli che per me davvero contano, sono soli quelli che ho dato a Noah e quelli che purtroppo non darò mai ad Harry.

Piano piano mi allontano e arrivo in camera mia. Liam si è rivestito con i vestiti di ieri sera e appena mi vede gli do il "cambio" e va lui da Niall. Appena io ed Ingrid rimaniamo sole lei, nonostante è ancora davvero stanca e distrutta non le mancano le forze per cercare di scappare in bagno per paura che io possa davvero farle male.

-No, tu ora vieni qui!- dico afferrandola per la maglia poco prima che varcasse la porta del bagno.

-Ieri sera, l'ultima cosa di cui avevo bisogno era di passare una notte con Harry Styles! Solo perchè forse e dico forse mi sto innamorando di lui tu non devi alimentare questo fatto, non devi assolutamente. Ricordi com'è andata a finire l'ultima volta che è successo? Ecco, non voglio che recapiti e tu, da buona amica, vedendo che sono contraria non dovresti mettermi tutto contro ma aiutarmi. Sai cosa significa essere quasi innamorata di un ragazzo più stronzo di te mentre devi fare finta di stare con un altro? Capisci il mio senso di colpa?- quasi urlo dal nervosismo.

-Si, ok, hai ragione. Ma ora dimmi guardandomi negli occhi che ieri notte, pur essendo arrabbiata a morte con me, quando hai passato tutto quel tempo con lui mi eri anche grata, e non poco.- dice lei guardandomi alzando le sopracciglia. È una vera stronza, la odio quando fa così perchè non posso negare che quello che ha detto è vero. Le sono grata che mi abbia fatto passare una notte con lui ma cazzo, io sto cercando di evitarlo con tutta me stessa e tu mi fai questo?

Non ottenendo risposta alla sua domanda le spunta un sorrisetto compiaciuto.

-Allora raccontami tutto, mio dio cosa avete fatto?- domanda eccitata mettendosi a sedere sul letto a gambe incrociate.

-Ehi, placa i tuoi bollenti spiriti. Devo dire che è davvero stato eccitante mantenergli la fronte mentre vomitava.- dico ridendo. Ride anche lei.

-E io che pensavo fosse successo qualcosa in più…- dice delusa con testa bassa.

-Cosa sarebbe dovuto succedere? Secondo te avrei perso stanotte la verginità? Con Harry Styles? Ma ti prego!- dico ridendo.

-Come se non lo volessi.- dice a bassa voce, credendo che non la sentissi.

-Cosa?- domando a voce alta per vedere se ha il coraggio di ripeterlo ad alta voce.

-Niente, niente.- risponde impaurita. Come pensavo.

-Liam comunque mi ha detto che oggi andranno a fare una sorpresa a delle fan ad un flashmob.- dice Ingrid per attaccare discorso.

-Lo so, me l'ha detto Harry e mi ha invitata ma non so se andarci.- confesso.

-Vacci dai. Così potrai stare ancora un po' con Harry e poi vedrai le facce di tutte quelle ragazze quando li vedranno.- dice lei entusiasta.

-Ok, forse ci andrò…- dico incerta

 

**

 

-Jennifer, ti muovi? Dovremmo essere già partite da dieci minuti!- esclama Ingrid mentre mi allaccio la vans sinistra. Alla fine Liam ha invitato anche lei a venire, almeno non starò sola e la cosa mi consola.

-Eccomi.- dico aprendo la porta e trovandomela davanti. A pranzo sono stata quasi tutto il tempo accanto a Niall e Harry non è sceso, ha deciso di farsi portare il pranzo in camera perchè non si sentiva abbastanza bene. Anche se in fondo solo io so perché in realtà non è venuto.

Saliamo in macchina dove ci siamo solo io e Ingrid mentre gli altri cinque sono andati con una macchina a parte poiché devono prendere una strada alternativa per non essere bloccati per strada dalle fan. Noi arriviamo nel giro di venti minuti e la piazza è stracolma di ragazze che indossano loro magliette e che cantano a squarcia gola le loro canzoni. I ragazzi ancora devono arrivare e il flash mob dopo dieci minuti inizia, dura pochi minuti dato che viene completamente sconvolto dall'arrivo dei cinque. Tutte le ragazzine dalle loro postazioni si precipitano per abbracciarli anche se la maggior parte viene fermata dai bodyguard per motivi di sicurezza. Dopo un po' di tempo di sconvolgimento iniziale viene chiesto loro di continuare col flashmob perchè i ragazzi ci tenevano ad assistere. Tutte ritornano alla loro posizione e concludono ciò che poco prima del loro arrivano avevano iniziato.

Alla fine del balletto io e Ingrid raggiungiamo i ragazzi che stavano parlando con le organizzatrici, o meglio Harry stava parlando con una delle organizzatrici. Si chiama Janell. Occhi castani che vanno quasi nel giallo, capelli di un marrone scuro, alta e con una quinta abbondante di seno che tiene a mettere in mostra indossando canotte abbastanza scollate e mantenendo la schiena dritta, proprio come sta facendo in questo momento davanti ad Harry. Il mio Harry.

Ha una voce abbastanza stridula e ride ad ogni freddura di Harry alle quali io, invece di ridere, gli tirerei solo un bel pugno in mezzo alla faccia. Parlano di cose ridicole, insignificanti. Cose delle quali non parli con una ragazza perchè ti interessa davvero. È come se volesse dimostrarmi che come io faccio con Niall, lui fa con Janell. Nel senso, vuole dimostrarmi che non è l'unico ad innervosirsi ed ingelosirsi ma anche io. Però, dato che capisco prima che potesse averla vinta qual'è il suo intento, faccio finta di non vederlo e lo tratto con noncuranza. Sembra innervosirsi per questo, infatti decide anche di invitare a cena Miss maglietta bagnata. Non ha capito che io sto al suo gioco e se ho vinto fino ad adesso, vuol dire solo che continuerò a vincere.

Harry decide di invitarla a cena si, ma non solo entrambi, insieme a tutti noi, stasera, in un ristorante abbastanza gettonato qui in Spagna. Perfetto, vuoi la guerra? E guerra sia.






Ehiiiii, si lo so, alcune di voi vorrebbero solo linciarmi perchè è passato un sacco di tempo da quando ho pubblicato l'ultimo capitolo e mi dispiace di non aver mantenuto la promessa e di avervi fatto aspettare così tanto ma, capitemi, ricevere così poche recensioni mi fa dubitare sul continuare la storia o meno, ma dato che io amo scrivere e amo questo sito la continuerò ma, per accertarmi che almeno qualche cristiano la segui, vorrei qualche recensione, perchè vedo che ne siete davvero tanti\e a leggerla perchè le visualizzazioni per ogni capitolo sono tante ma le recensioni ne sono moooolte di meno, quindi davvero, anche se dovete dirmi che la storia fa cagare ed è la più brutta che avete mai letto, RECENSITEEE AHAHAHAHHAAH. No dico sul serio, recensite plssss, mi fa sempre piacerissimo e se arrivo almeno a dieci recensioni entro questa settimana vi pubblico il nuovo capitolo che però ancora devo scrivere, lol. Ma se arrivano tante recensioni lo inizio a scrivere subito.
Anyway, adesso pensiamo al  capitolo ahah c':
Alloooooooora, non succede niente di nuovo a parte, l'apparsa di questo nuovo personaggio, non molto amato da Jen.. Janell. Che ne pensate di lei? Cosa potrà succedere? .... provate ad indovinare e poi scoprirete se avete intuito bene nell'altro capitolo (:
Ok, già questo spazio autrice sta durando troppo quiiiindi vi saluto e vi mando un bacio grande. al prossimo capitolooooooooooooooo

ps. recensite.... :))))))))

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Capitolo 11
*** muscolo involontario di merda. ***


capitolo undici.

 

Il ristorante in cui Harry ha deciso di portarci è Bola, abbastanza famoso qui in Spagna. Lui e Janell si sono congedati quando poche ore fa siamo andati via dal flash mob e lei non si è lasciata scappare la possibilità di abbracciarlo e dargli un fragoroso bacio sul collo, sostenendo di essere troppo bassa per arrivare alla guancia. Quando l'ha baciato ho provato un tale disgusto che ho dovuto controllarmi al massimo per non scappare a vomitare, che poi ha anche pulito il segno lasciato dal suo rossetto rosso da puttana con la sua saliva, bagnando un fazzoletto con questa e strofinandolo sul suo collo. Sul collo di Harry. Harry. Il mio Harry.

Adesso sono in camera con Ingrid e stiamo decidendo cosa indossare, Liam è sempre più preso da lei, però non so se la cosa sia reciproca dato che Ingrid da quando siamo qui ed è sobria non fa altro che ricordarmi quanto le manchi Drew, i suoi capelli, i suoi occhi e bla bla bla. Adesso ci sta parlando a telefono da un bel po' e si stanno salutando da circa quindici minuti senza mai attaccare, mentre io sono indecisa su cosa mettermi e non posso chiederle uno strafottuto parere.

Non so se indossare un vestitino verde stretto sul seno che poi scende abbastanza largo fino al ginocchio e un paio di tacchi, che tra l'altro io odio; oppure un pantaloncino di jeans corto con delle calze a fantasia nere da sotto ed un top molto stretto nero, senza spalline, di pelle. Lo ho da tre anni, mai messo poiché non ho mai avuto l'occasione di farlo e poi perchè ho sempre avuto vergogna. Non sono il tipo di vestitini, figuriamoci di top aderenti! Ingrid ha deciso di farsi i capelli mossi, ma dato che ha letto su un articolo del Vanity Fair che usare la piastra danneggia la salute di capelli e li scolorisce prima, molto velocemente, e lei ci tiene un sacco al suo biondo cenere naturale, quasi rarissimo in una ragazza di diciannove anni, sta usando i bigodini ed ha ancora addosso l'accappatoio dell'albergo e se entro dieci minuti non attacca quel maledetto telefono giuro che glie lo spacco dato che tra un'ora dobbiamo essere pronte e io devo ancora vestirmi.

-Drew ora davvero devo andare, mi dispiace… mi manchi un sacco, ti amo.- dice per poi attaccare e rimanere a fissare il suo iPhone ipnotizzata, come se sperasse che da lì dentro uscisse Drew in persona.

-Ingrid!- quasi urlo.

-Si?- domanda scuotendo la testa, poiché era distratta fino a poco fa.

-Mi aiuti scegliere cosa mettere per favore?- dico quasi esasperata. Lei si avvicina al letto dove avevo poggiato i due indumenti su cui ero indecisa.

-Quello.- dice decisa indicando il completo col top nero.

-Tu sei stata tutto il tempo al telefono facendomi scendere le palle fino a dentro i calzini per le smancerie tue e di quel cretino di Drew e ora mi dici di mettere anche il top che ho paura di indossare!- esclamo innervosita, sembrando leggermente schizzata e anche pazza, perchè no? Fortunatamente Ingrid conosce bene sia me che i miei momenti di sfogo quindi non ci fa molto caso poiché poi parlo di nuovo.

-Ok, scusa, indosso questo però voglio far morire Harry quindi tu mi aiuterai col trucco e coi capelli.- dico ancora col broncio.

-Perfetto.- risponde sorridente.

Lei ci mette dieci minuti a prepararsi e poi si dedica completamente a me. Come prima cosa mi trucca, come non sono mai stata truccata prima. Matita nera che mi contorna tutto l'occhio, eye-liner non troppo doppio ma nemmeno troppo sottile, fondo tinta ma non troppo poiché, per mia fortuna, non ho molti brufoli o imperfezioni da coprire, rossetto rosso acceso, mai messo prima ma che Ingrid insiste a mettermi poiché dice che con le mie labbra carnose fa un figurone. Ho paura di apparire troppo puttana e spinta ma, sinceramente, non mi interessa più di tanto poiché tutto quello che mi interessa è colpire Harry e farlo ingelosire più possibile e, perchè no, impressionare anche Niall.

Per quanto riguarda i capelli decide di tagliarmi al momento un ciuffo che mi stia proprio davanti all'occhio, ma non mi copra la vista. Quindi mi taglia questo ciuffo e poi li lega una parte di capelli e un'altra parte me la fa tenere sciolta e me la piastra. Per ultimo mi vesto ma decido di non guardarmi allo specchio.

-Perchè non vuoi vederti? Stai benissimo!- esclama Ingrid soddisfatta del suo lavoro.

-No Ingrid, ho… paura.- rispondo io abbassando lo sguardo.

-Ti giuro che non sei mai stata così sexy, ne vale la pena.- continua a persuadermi. Alla fine non resisto e vado di fronte all'armadio, lo apro e quella ragazza, anzi, donna, che vedo riflessa stento a credere di essere io. Vedo delle gambe sode e non troppo magre che non metto mai troppo in mostra ma che dovrebbero essere sfoggiate più spesso, delle labbra rosee e carnose che non mi fermo molto spesso ad osservare ma che piuttosto dovrei mettere in risalto di più con il rossetto rosso e anche degli occhi verdi che con tutto il nero che hanno attorno sembrano più verdi di quanto non siano già.

Mentre continuo ad ispezionare la mia immagine riflessa qualcuno bussa alla porta, non so se sia Liam o Niall. Ingrid in tutta la sua bellezza, col suo vestito rosso sgargiante, stretto al seno con una sola spallina che cade a balze fino a sopra il ginocchio e con le sue Jeffrey Campbell in pelle, va ad aprire e sento subito la voce di Niall che esclama per la cotanta bellezza che ha davanti.

-Jennifer?- domanda entrando. Ingrid fa un cenno con la testa per indicargli la direzione dello specchio e io aspetto che si avvicini, senza girarmi poiché lo vedo nel riflesso dello specchio, abbastanza sconvolto.

-Cos'hai?- domando inarcando le sopracciglia.

-Niente è che… sei così… cioè, wow.- dice grattandosi leggermente la cute.

-Lo so, anche per me è stato abbastanza sconvolgente vedermi così, cioè…- dico impacciata.

-Saresti bellissima anche con un sacco di spazzatura addosso.- dice avvolgendomi la vita con le sue braccia e appoggiando il suo mento sulla mia testa. Io alzo il viso, girandomi verso di lui e mi afferra il mento con pollice e indice per poi baciarmi delicatamente. Io ricambio il bacio e cerco di essere più passionale possibile anche se, pur sforzandomi, non riesco a provare quello che proverei se al posto suo ci fosse Harry. In realtà io non provo un bel niente, sento solo delle labbra a contatto con le mie e questo è uno dei tanti momenti in cui mi sento malissimo, ogni volta che lo vedo così innamorato di me. Mi faccio schifo ogni volta che lo bacio perchè non mantengo la promessa fatta a me stessa, che ho sempre rispettato. Mi faccio schifo in tutto, ma devo andare avanti a testa alta.

-Ehi piccioncini non è che potreste conservarvi per dopo? Ora è già abbastanza tardi.-  dice Ingrid. Niall ride e rido anche io.

-Andiamo.- dico sorridente con la mia bocca a pochissima distanza dalla sua.

Arriviamo in macchina e noto che Harry non c'è.

-Harry?- domando con aria disinteressata.

-Mi pare che Paul gli ha prestato il suo scooter ed è andato a prendere di persona Janell.- risponde Zayn incerto.

Va bene, lui sapeva che avrei chiesto di lui e sapeva che avrei saputo questo, quindi mi arrabbio ancora di più. Ieri gli ho aperto il cuore e adesso lui mi fa questo, davvero non so più cosa pensare.

-Che idiota.- sospiro, sperando di non essere sentita.

Arriviamo in poco tempo fuori il ristorante e ci sono fuori Harry e Janell che ci aspettano abbracciati, poiché credo che Janell abbia la scusa di avere freddo per fondassi tra le sue braccia possenti. Mi da un'idea e decido di usarla anche io con Niall.

Appena usciti dall'auto mi fiondo sotto il braccio di Niall.

-Ho freddo, stringimi per favore.- dico accucciolandomi mentre ci avviciniamo all'entrata. Lui alla mia affermazione sorride e mi stringe sempre più forte. 

Harry appena mi vede uscire dall'auto non fa che fissarmi ma io non lo degno di uno sguardo, o guardo dritto davanti a me o sorrido solamente a Niall. Stasera per me esiste solo quel ragazzo biondo, nessuno più.

Entriamo ed è tutto molto di lusso, sofisticato. Un cameriere ci accoglie all'entrata e ci scorta fino al nostro tavolo. Per tutto il tragitto non lascio un attimo la mano di Niall, come del resto, fa lo stesso Janell con quella di Harry.

Harry e la sua magnifica compagna si siedono, proprio a caso, di fronte a me e Niall, affianco a me, oltre al biondo c'è Ingrid e accanto a lei, a sua volta c'è Liam e poi Zayn a capotavola.

-Ti dispiace se ti bacio? Non ho messo questo rossetto rosso a caso.- sussurro nell'orecchio a Niall.

-Non vedo l'ora che tutto il rosso che hai su quelle labbra venga sulle mie.- mi sussurra lui a sua volta. Al che, io gli accarezzo la guancia destra e pian piano mi avvicino per baciarlo. Sento lo sguardo di Harry fin dentro le vene. Non sembra affatto distrarsi nel guardarmi dal profondo e interessante discorso di Janell riguardo il suo ultimo lavoro come baby-sitter ai figli schizzati di sua cugina.

Harry tossisce leggermente e Niall si stacca da me, come se si sentisse chiamato e si gira verso l'amico mentre io continuo a  tenere il mio sguardo fisso su di lui.

-No, scusa, dovevo tossire.- dice facendo finta di essere sorpreso del fatto che Niall si sia girato verso di lui.

Prima che io e il biondo potessimo di nuovo baciarci viene il cameriere a chiedere cosa velassimo ordinare e io, come un'ochetta dico ridendo a Niall di ordinare anche per me, dato che non me ne intendo di questi ristoranti di lusso. Dopo che tutti abbiamo ordinato il cameriere se ne va e, poco prima che potessi girarmi per parlare con Ingrid noto Janell che, con sguardo malizioso rivolto ad Harry, infila la sua mano al di sotto del tavolo e Harry, avendo notato che li sto guardando, afferra il suo braccio e anche lui mette il suo sotto il tavolo. Non oso immaginare lì sotto cosa stia succedendo e non finisce qui. Con l'altra mano Harry le accarezza la guancia e la bacia con una delicatezza non indifferente, quasi come quella con cui Niall bacia me, con la differenza che Niall mi ama, lui invece non ama Janell, almeno credo…. spero. Dopo qualche secondo distolgo lo sguardo e continuo a parlare con Ingrid con aria indifferente, infatti, non sentendosi più il mio sguardo addosso dopo poco Harry stacca le sue labbra da quelle di Janell, che a differenza sua sembra quasi ipnotizzata e rimane sognante ad occhi chiusi finchè non si accorge che non ha più le labbra di Harry da succhiare.

Assistendo a queste scene mi rendo sempre di più conto di quanto io ed Harry siamo ridicoli, mio Dio, io sono attratta da lui, lui è "attratto" da me, anche se non so se lo è solo perchè gli dia fastidio che non cadi tra le sue braccia o davvero perchè gli piaccio o perchè gli piace la mia aria di sfida nei suoi confronti, che prima nessuno aveva mai avuto, a parte me. 

Dopo un po' noto che Niall mi sta osservando, mi giro verso di lui e poggio la mia gamba sinistra sulla sua destra e questo gli fa scappare un sorriso. Lo guardo sorridente e afferro con entrambe le braccia il suo braccio destro, ricambiando il sorriso e appoggio la mia testa sul suo petto. Aspiro profondamente il suo profumo ed è fantastico, quasi sicuramente acqua di Gio ma purtroppo, per me, non è neanche lontanamente comparabile alla colonia di Harry.

-Cos'hai?- mi sussurra all'orecchio.

-Niente, solo voglio starti vicina.- gli sussurro anch'io, lui lusingato dalla mia affermazione mi da un delicato bacio sulla testa. Harry continua a guardarmi e vorrei solo tirargli un pugno in mezzo alla faccia perchè se sto facendo tutto questo è solo per colpa sua, quando potrei essere solo sua.

 

 

Harry's POV

 

Guardo ininterrottamente Jennifer e Niall da quando ci siamo messi a tavola e lei se n'è accorta e fa il possibile per farmi innervosire. Anch'io ho fatto del mio meglio ma lei tiene sempre le redini del gioco, è sempre un passo avanti a me e, credetemi, non era mai successo prima. È una sensazione del tutto nuova e poi, mio Dio, è lei, proprio lei a farmela provare ed è ancora peggio.

-Harry dopo che facciamo?- mi sussurra Janell nell'orecchio con quel suo tono da ragazza stupida che è. È abbastanza carina ma la sua bellezza non è lontanamente paragonabile a quella di Jen, che a proposito, stasera è del tutto abbagliante. Non credevo potesse essere più bella di com'è normalmente ma stasera mi sono ricreduto.

-Tu che vorresti fare?- domando con un sorrisetto ammiccante, notando che Jen ci sta guardando con la coda dell'occhio. Voglio farle provare disgusto, rabbia, nervosismo e tutto quello che è possibile ma non farla soffrire, questo no. 

-Avrei qualche idea.- risponde Janell ridendo. Non voglio portarmela a letto, o forse si…. È da troppo tempo che sono in astinenza e una scopata mi farebbe bene anche per dimenticare Jennifer, poi ci penserò.

Jennifer dopo averci guardato per qualche secondo continua a parlare con Niall con un sorriso a trentadue denti, senza curarsi più minimamente di me. Credo che mi stia facendo solo troppi film mentali. Forse a lei non interessa minimamente di quello che faccio, se bacio Janell, se me la scopo, forse sono solo io che mi sto illudendo, forse dovrei solo lasciar perdere tutto. Spero solo che non si stia innamorando di lui, perchè credo che potrei morire. So che io non sono il tipo di ragazzo che lei amerebbe e che Niall è più il suo tipo ma non accetterei di vederla innamorata di lui. Piuttosto lascerei la band. Io vorrei farla innamorare di me, ma allo stesso tempo tenerla lontana, in modo che possa essere felice, perchè so di certo che uno come me la farebbe solo soffrire, ma per lei potrei cambiare. Peccato solo che lei mi odi quasi. Devo dire la verità, anch'io ci metto la mia ma non lo faccio a posta, poi lei mi ha sfidato e non posso dargliela vinta senza giocare.

Ho deciso, continuerò a giocare, ma la tratterò con indifferenza, anche se credo non le importi più di tanto ma sopratutto non credo di riuscirci. La lascerò stare, se ci riuscirò…. ma che cazzo dico? No che non ci riuscirei. Vorrei essere meno egoista e lasciarla a Niall in modo che non si innamori di me e eviti di soffrire ma non posso farci niente. Al cuore non si comanda. Però comunque stasera credo che mi farò Janell, ne ho bisogno. Per schiarirmi un bel po' le idee.

Arrivano le portate e non mi faccio scappare l'occasione di imboccare Janell e farle fare lo stesso a lei. Niall e Jen fanno di peggio o meglio, JEN, fa di peggio. Prende un pavesino e lo prende lei da un lato e Niall dall'altro, lo mangiano finchè le loro bocche non si incontrano. Sono più sicuro che Jen non farebbe mai una cosa del genere con un suo ipotetico fidanzato, lo fa solo per farmi innervosire. Andiamo avanti così, a frecciatine e nervosismi continui. 

Tra poco però credo che Niall dovrà 'rispondere' alla sua natura e credo vorrà fare quel passo con Jen però non sono tanto sicuro che lei glie lo permetterà e quindi verrà da me a chiedere aiuto. 

 

 

Jennifer's POV

 

Harry alterna momenti in cui mi fissa in momenti in cui non mi calcola minimamente, ma devo finirla, vorrei tanto togliermelo dalla testa e dedicarmi solamente a Niall, magari anche innamorarmi, ma non credo sarà possibile data la situazione con Harry. Sono troppo presa, innamorata, credo, purtroppo. Devo smetterla, ma come fare? Vorrei tipo poter dire al mio cuore 'ehy, perchè proprio lui? Scegline un altro per piacere', ma non posso. Il cuore è un muscolo involontario perchè batte senza che noi lo vogliamo ma anche perchè non decidiamo noi di chi innamorarci, lo decide lui e non sbaglia mai a scegliere, anche se la sua scelta può sembrare la più assurda di tutte, è quella giusta. Beh, spero solo che nel mio caso non sia così e che passi, anche se la vedo difficile. Tanto succederà che passeranno questi mesi, io farò il mio lavoro, me ne andrò e non lo rivedrò più e mi dimenticherò di lui. Basta.

Dopo aver mangiato l'intelligentissima nuova fiamma di Harold propone di andare in discoteca, mh, bene. Io odio la discoteca, la musica a palla e tutte le cose di questo genere ma dato che sono tutti d'accordo e non vorrei rimanere troppo da sola con Niall perchè ho paura di ciò che potrebbe succedere decido di andare anch'io.

Mi ritrovo in un locale enorme, un Dj su una piattaforma, tutte persone che si strusciano le una sulle altre in pista, tanto che i loro liquidi corporei si mescolano tra loro e poi ci sono tipo dei salottini, delle zone separate da una tendina rossa, dietro la quale ci sono dei divanetti e un tavolo. Noi andiamo direttamente lì, ci sediamo e subito gli altri ordinano da bere, ma poco, solo un drink, per evitare le conseguenze della sera prima. Io non ordino niente perchè non ho voglia di bere. 

Janell è seduta sulle ginocchia di Harry e ha un braccio avvolto attorno alle sue spalle mentre gli sussurra delle cose nell'orecchio e io non posso più sopportare questa agonia.

-Andiamo a ballare?- domando a Niall alzandomi. Lui afferra la mia mano e fa un cenno con la testa. Lo conduco in pista e inizio a dimenarmi come mai fatto prima, per cercare di dimenticare, di non pensare e di lasciarmi tutto alle spalle ma neanche la musica frastornante di quella discoteca riesce a sovrastare i miei pensieri. Niall si diverte un sacco e questo mi rincuora dato che almeno qualcosa di giusto la sto facendo, rendo felice lui, anche se non so per quanto ancora. Non oso pensare come starà quando me ne andrò. Come starà, infatti? Che senso ha ingaggiarmi per farlo stare con me se poi me ne andrò? Secondo il contorto ragionamento di Harry avrei dovuto fargli da fidanzata solo durante l'estate e poi me ne sarei andata senza problemi, dato che Niall si sarebbe 'scocciato' di me. Lui lo conosce molto meglio di me, e spero che abbia ragione e che non ci soffra, altrimenti non so come la prenderei, sarei capace di starci tutta la vita pur di non vederlo soffrire, non se lo merita e dato che Harry non mi ricambia, perchè no? Non sarebbe una brutta idea. O forse si, che cazzo dico? Stare per tutta la vita con una persona che non amo? No, grazie. Se non riesco a trovare l'amore in tutta la vita, non so come farei. Non ha senso una vita senza amore e io voglio che la mia vita abbia senso. Quasi mi vengono in mente le parole di mia madre "Ricorda, in amore e tutto è lecito. L'amore bisogna conquistarselo, non lasciare che il tuo orgoglio te lo porti via, tu meriti di amare e meriti di essere amata." 

Quanto mi manca. Mi manca anche mio padre e mia sorella Meddie. Ormai non la vedo dal suo compleanno, sta crescendo e io mi sto perdendo tutto. Un giorno spero di riappacificarmi con loro perchè in fondo erano, sono e saranno sempre la cosa più preziosa che ho. Per la situazione in cui mi sono cacciata mi ci vorrebbe proprio un consiglio di mamma ora ma vabbè, la vita va avanti e anche Niall continua a guardarmi con quei suoi occhi blu oceano mentre mi muovo come non mai sulla pista da ballo. Passa una buona mezz'oretta prima che fossimo entrambi esausti. Ci ritiriamo entrambi nel salottino e non troviamo nessuno. Mi affaccio sulla pista e noto Zayn, Liam, Ingrid che ballano e Harry e Janell in un angolo che limonano, bene, la serata va di bene in meglio. Io e Niall, inoltre, siamo soli nel salottino e, quando lui inizia a baciarmi io inizio a sentirmi leggermente a disagio. Siamo entrambi seduti sui divanetti e lui ha il mio viso fermo tra le sue mani mentre continua a baciarmi. Non credo assolutamente che voglia fare sesso adesso, in un salottino squallido di una discoteca, su un divanetto quindi per smetterla un attimo con quei slinguazzamenti mi stacco per attaccare discorso, anche se poi, quello che parla di più è lui.

-Niall.- dico staccandomi per riprendere fiato, lui ride mostrandomi quei suoi denti bianchissimi in quel suo sorriso magnifico.

-Sei in forma.- continuo ridendo.

-Anche tu.- risponde ridendo, per poi darmi un ultimo bacio sulle labbra. 

-Posso farti una domanda un po' personale e anche un po' ridicola?- domando leggermente imbarazzata.

-Dici pure.- risponde con sguardo incuriosito.

-Tu....non sei vergine vero?- domando ridendo. Lui alla mia affermazione inizia a ridere scuotendo la testa verso il basso. Mi sa che avrei fatto meglio a non domandarglielo proprio, mi sono solo resa ridicola.

-No Jen.- risponde alzando lo sguardo verso di me, ancora ridendo.

-E..-  prima che potesse chiedermelo anche a me, ringraziando Dio entrano Harry e Janell interrompendolo.

-Oh, scusate, abbiamo interrotto qualcosa?- domanda Harry, leggermente brillo. Forse si è bevuto qualche birra di troppo di sotto.

-No, tranquillo.- rispondo sorridente, in modo sarcastico.

-Sai, dovresti migliorare il tuo atteggiamento cara Jenny, dovresti smetterla di essere così stronza con tutti, perchè poi gli altri ci soffrono.- dice avvicinandosi a me quasi barcollando.

-E tu dovresti smettere di ubriacarti così spesso, mr Styles.- dico alzandomi in piedi, arrivandogli alla spalla. Lui si avvicina di più tanto che i nostri corpi sono attaccati e non credo di aver provato un'emozione più grande in tutta la mia vita. Credo di svenire, nonostante sia quasi ubriaco sento ancora l'odore della sua colonia che sovrasta la puzza di alcol.

-Ok, credo che sia meglio che la lasci stare, ne riparlate domani quando sarai sobrio.- dice Niall mettendosi tra noi due. Avrei voluto linciarlo per questo perchè ha allontanato da me Harry, per una volta che siamo così vicini.

-Niall, non preoccuparti, puoi lasciarci un momento soli per favore?- gli chiedo tranquillizzandolo, lui uscendo appoggia la sua mano sulla schiena di Janell e la porta fuori con lui, ringraziano il signore.

-Si può sapere che cos'hai?- domando innervosita, cercando di non urlare troppo, poiché non vorrei che tutte le persone fuori ci sentissero.

-Io che cos'ho? Parla quella che si slinguazza col biondino solo per farmi ingelosire!- esclama convinto. Merda ha ragione ma mento.

-Io sto solo facendo il mio lavoro, Harry, quello che mi hai proposto tu, se ricordi!- dico iniziandomi ad innervosire. Lui inizia ad avvicinarsi e io inizio ad indietreggiare finchè non incontro il divanetto e finisco per sedermi su di esso, lui si abbassa e appoggia le braccia sullo schienale, una alla mia destra e una alla mia sinistra, all'altezza del mio collo ma non si avvicina più di tanto col viso.

-Che c'è occhi verdi? Hai paura?- domanda guardandomi con quei suoi occhi fantastici.

-Affatto.- rispondo avvicinando di più il mio viso al suo, con tutta la sfacciataggine che ho in corpo, cercando di non svenire.

-Stavo pensando, tu hai quel tuo patto di non baciare le persone di cui non sei innamorata perchè non meritano le tue labbra,però l'hai spezzato perchè stai baciando Niall.- dice lui avvicinandosi di più.

-Quindi baciami.- continua avvicinando talmente tanto le sue labbra alle mie che si sfiorano. Jennifer, respira, sii razionale. Non puoi farlo, non cadere tra le sue braccia, resisti e sii razionale. Infatti lo sono anche se non vorrei proprio esserlo.

-No Harry, Niall è l'unica eccezione.- dico senza allontanarmi di un millimetro, continuandolo a guardare imperterrita negli occhi.

-Non ti bacerò perchè un bacio senza amore non ha senso, avere un bacio così non ha senso.- continuo sfidando le sue labbra con le mie. Queste parole per lui però non valgono. Lui si meriterebbe tutti i miei baci, tutti quelli che ho in corpo. Ma non posso.

-Allora ti bacerò solo quando sarai tu a chiedermelo.- termina lui per poi darmi un piccolo bacio sull'angolo della bocca e allontanarsi leggermente.

"Baciami". Quanto vorrei urlarlo per sentire il calore di quelle labbra carnose sulle mie ma non posso, non posso fare questo sbaglio, devo resistere.

-Stai certo che non avverrà tanto facilmente.- gli sussurro all'orecchio. Non deve credere che è facile, non deve credere che io cadrò tra le sue braccia come tutte.

Lui non risponde alla mia affermazione ma si limita solamente a sorridere e allontanarsi. Credo proprio di essermi innamorata. Muscolo involontario di merda.

 

***

 

Arriviamo in albergo e, dopo aver dato il bacio della buonanotte a Niall mi ritiro in camera con Ingrid. Non ho visto Harry quando siamo tornati, lui è tornato con lo scooter ma quando siamo arrivati lui non c'era ancora. 

-Vado prima io in bagno!- afferma lei correndo a gambe strette, credo dovesse fare la pipì. Io inizio a spogliarmi. È un sollievo enorme quello che provo togliendomi quella tortura di top, poi mi sciolgo i capelli massaggiandomi la testa e infine mi strucco. Ingrid esce dopo un bel po' dal bagno e io entro giusto in tempo per farmi una bella doccia rigenerante. Preparo il pigiama, lo appoggio affianco al lavandino e mi butto sotto l'acqua calda, lasciando che l'acqua quasi mi ustioni.

Mi ritocco le labbra, pensando che le ho fatte baciare a Niall e non ad Harry. Harry è l'unico che in questo momento dovrebbe e potrebbe baciarle. È l'unico che vorrei. Non ce la faccio più con questa messa in scena. Voglio parlargli, chiarire la situazione e chiedergli di baciarmi. Adesso. Stasera. Esco velocemente dalla doccia, mi asciugo velocemente e metto il pigiama. I capelli sono ancora gocciolanti ma poco mi interessa, il tampono un po' con un asciugamano e li raccolgo in una treccia lasciando che si asciughino da soli. Esco dal bagno e trovo Ingrid che è già immersa nel mondo dei sogni. 

Esco più lentamente possibile dalla stanza, senza far rumore, con le farfalle nello stomaco, pensando che finalmente lo avrei baciato, avrei baciato Harry Styles. Mi lascerò tutto alle spalle, Noah compreso, ora c'è Harry.

In calzini percorro velocemente il corridoio e arrivo fuori la stanza di Harry entusiasta ma quando sul punto di bussare sento rumori strani, avvicino l'orecchio alla porta e sento gemiti e urla, probabilmente di Janell. Porto immediatamente le mani alla bocca per strozzare un urlo che avrei tanto voluto buttare fuori da un momento all'altro. Le lacrime iniziano a scendere e non riesco a fermarle. Non posso crederci, io per lui non sono niente. Sono una delle tante. Una che però non glie l'ha data subito, quindi di certo non starà ad aspettare me, eh certo. Intanto lui si scopa le altre, tanto io sono insignificante, solo una povera illusa che crede di fare la dura quando in realtà è innamorata persa di un coglione che non la calcola minimamente. Non dovevo farlo, non dovevo innamorarmi di nuovo. Sapevo che sarebbe andata a finire così. Sapevo che avrei sofferto. Stupida Jennifer, stupida! 

Senza accorgermene inizio a singhiozzare e a piangere più forte. Però poi torno in me stessa, mi asciugo le lacrime e faccio il possibile per smettere di singhiozzare. Non voglio più essere razionale, non voglio più pensarci. Io per Harry non sono niente, bene! Da stasera anche lui non è niente per me.

Percorro nuovamente tutto il corridoio fino ad arrivare fuori camera di Niall. Busso rumorosamente per accertarmi che si svegli.

-Ehy Jen, che..- prima che riesca a formulare l'intera domanda gli salto addosso e inizio a baciarlo avvinghiandomi con le braccia attorno alle sue spalle. Lo spingo in camera e chiudo la porta alle nostre spalle, gli sfilo velocemente la maglietta, staccando la mia bocca dalla sua solo per sfilargliela completamente. La rabbia e il ribrezzo dentro di me sono talmente tanti che lo bacio con una foga non indifferente.

-Jen…- dice lui staccandosi, afferrandomi il viso con entrambe le mani. Io non lo ascolto e mi fiondo di nuovo sulle sue labbra, infilandogli nuovamente la lingua in bocca, ma lui non ricambia.

-No, Jen!- esclama lui afferrandomi di nuovo. Io apro gli occhi e lo guardo, tornando parzialmente in me stessa.

-Cosa?- domando quasi con un'aria da stralunata.

-Jen, tu sei vergine?- domanda guardandomi dritta negli occhi.

-Si, ma intendo non esserlo più da stasera.- dico per poi fiondarmi nuovamente sulle sue labbra.

-No Jen! Non so cosa ti sia preso, ma tu non sei pronta.- dice lui fermandomi di nuovo. Mi ci voleva solo il ragazzo moralista. Che ne sa lui? Cioè, in effetti non lo sono ma voglio esserlo.

-Come? Io te la porgo su un piatto d'argento e tu la rifiuti? Ma che razza di ragazzo sei?- domando quasi innervosita.

-Jen, se io non ti amassi adesso ti avrei buttata sul letto e non avrei avuto problemi a fare sesso con te, ma voglio che tu sia pronta e adesso non lo sei. Voglio che sia una cosa speciale.- continua lui guardandomi.

-Almeno lascia che dorma con te.- dico quasi con le lacrime agli occhi. Non so perchè voglio stare con lui ma so di certo che non voglio stare da sola. Non stanotte.

-Certo.- risponde sorridente, con gli occhi luccicanti.

Ci sistemiamo entrambi sul suo letto e mi addormento tra le sue braccia e, fortunatamente, durante la notte non si accorge dei miei interminabili pianti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ehiehiehi, eccomi qui. Di certo non vi aspettavate già un nuovo capitolo vero? AHAHAHAH, beh, l'ho scritto e ho deciso di pubblicarlo subito, poiché in questi giorno ho molto tempo dato che c'è la pausa didattica e non stanno assegnando molto. 

Ho deciso, comunque, di pubblicare i capitoli appena li finisco di scrivere e correggere e non aspettare più le recensioni, poiché, leggendo altre storie e vedendo che man mano che i capitoli aumentavano aumentavano anche le recensioni.

Anyway, parliamo del capitolo ok? 

C'è una delle prime scene "jerry" ahahah, amo questo nome, lol. Non succede niente ancora, abbiate pazienza, è ancora troppo presto, ma Jen è sul punto di cedere anche se resiste. 

Purtroppo Harry e Jennifer credono ognuno che l'altro non ricambi e non fanno altro che farsi del male a vicenda, i due coglioni. 

Poi, quando finalmente Jen si decide a confessare tutto ad Harry lui… cosa fa? OVVIAMENTE, rovina tutto. Ma, siate comprensive, lui crede che Jen lo odi ed è quasi disperato.

Comuuuuuunque, vorrei tanto avere un vostro parere riguardo quello che è successo e se ve lo aspettavate. Poi… che ne dite? Non ce la fate più e volete che Harry si metta con Jen? AHAHAHAH Mi piace un sacco tenervi sulle spine ma, non preoccupatevi l'attesa è quasi terminata. Come credete continuerà la storia? Jen dopo tutto questo avrà il coraggio di confessare lo stesso tutto ad Harry? Voi che ne pensate? 

Fatemi sapereeeeeeeeeeeeeeeee

al prossimo capitolo :)x

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Capitolo 12
*** I hate you ***


capitolo dodici.

 

Non ho chiuso occhio tutta la notte ma Niall ha dormito come un angioletto e per fortuna, non si è svegliato nonostante i miei lunghi pianti. Le poche volte che apriva gli occhi per controllare se fossi ancora tra le sue braccia facevo finta di dormire, per evitare domande intuii. Grazie al buio e alla sua vista annebbiata per via del sonno non si sarà accorto nè delle lacrime nè degli occhi gonfi, quindi non c'è da preoccuparsi. Adesso sono le sei e mezza e voglio uscire, non ce la faccio più. Tra il rossore e il gonfiore degli occhi dovuti al pianto si aggiungono anche le occhiaie per via del fatto che non ho proprio dormito, bene! Sposto lentamente il braccio di Niall aggrappato al mio ventre e non si sveglia grazie a Dio, a differenza di Harry che appena mi avrebbe sentita muovermi si sarebbe svegliato. Esco lentamente dal letto e, senza fare rumore apro la porta e la richiudo con la massima cautela e, proprio mentre giro le spalle vedo Harry che mi sta guardando, appena uscito dalla sua camera, cazzo. Mi ero dimenticata che oggi ha la sessione di allenamento. Cammino a testa bassa verso la mia camera senza calcolarlo. 

-Jen..- sussurra mentre cammino, io non mi giro e continuo a camminare verso la mia camera.

-Jen!- continua rimanendo fermo sulla soglia della sua camera, nel frattempo io sono arrivata fuori la mia e continuo a non risponderlo, inserisco la carta magnetica e prima che possa entrare, la mano di Harry mi blocca il braccio. Adesso non voglio nemmeno guardarlo in faccia, non ce la faccio davvero. Strattono il braccio e riesco a fargli mollare la presa.

-Jen perchè sei appena uscita da camera di Niall?- domanda preoccupato. Non rispondo di nuovo e provo ad aprire la porta ma stavolta mi afferra entrambe le braccia, tenendo stretta la presa sui miei avambracci mentre io continuo a mantenere la testa bassa.

-Jen cos'hai?- domanda sempre con quel tono preoccupato.

-Non sono affari tuoi Harry, lasciami!- dico innervosita, cercando di svincolarmi dalla presa, anche se inutilmente.

-Jen.- dice per poi lasciare la presa dagli avambracci e afferrarmi il viso con entrambe le mani. Mi guarda per qualche secondo e i suoi occhi si riempiono di lacrime e di preoccupazione.

-Jen che ti è successo? Niall che ti ha fatto?- domanda preoccupato. Io volto il viso velocemente e mi lascia.

-Ho detto che non sono affari tuoi Harry e adesso lasciami in pace prima che mi metta ad urlare.- dico in convinta, quasi esasperata.

-Vieni con me.- dice afferrandomi per un braccio, conducendomi nella sua camera. Mi oppongo ma ho troppe poche forze e alla fine mi lascio trascinare. Voglio andarmene, non voglio neanche guardarlo, nè parlarci, non si merita nemmeno le mie parole. 

-Harry devi lasciarmi!- esclamo una volta entrati in camera. Lui chiude la porta alle mie spalle e si mette di fronte a me. Stavolta ho la testa alta, non più abbassata, poiché ormai già ha visto in che condizioni sono.

-Jen ora dimmi che cosa è successo.- dice guardandomi dritto negli occhi.

-Harry quante volte ancora dovrò ripetertelo? Non sono affari tuoi!- esclamo innervosita.

-Voi avete… cioè…- abbozza impacciato. Harry Styles impacciato? wow. Decido di farla finita. Voglio dirgli una bugia, almeno mi lascerà in pace.

-Si! Va bene? Ora lasciami andare!- dico innervosita mentre le lacrime iniziando di nuovo a formarsi nei miei occhi.

-Cosa? Ma sei impazzita?- esclama sconvolto.

-Harry, per la milionesima volta: non sono affari tuoi!- esclamo innervosita, sempre di più.

-Ma perchè? Jen perchè? È una cosa delicata!- esclama gesticolando. Oh certo, ora gli interessa di me.

-Chissà a quante ragazze hai tolto la verginità e ora ti preoccupi di me?- esclamo incrociando le braccia.

-Con te è diverso Jen, allora perchè hai questi occhi? Perchè hai pianto? Perchè tutto questo Jen?- domanda innervosendosi.

-Perchè mi fai tante domande? Perchè ti interessi così tanto a me? Ieri sembravi così arrabbiato e disinteressato. Ora fammi un piacere, fai finta che io non esista Harry, io per te non esisto più, ora farò solo quello che mi hai chiesto di fare. Poi, non sono una tua proprietà, non sono affari tuoi nè se ho fatto sesso con Niall, nè se gli ficco la lingua in gola, nè se ho perso la verginità. Non devi interessarti di quello che faccio, di niente!- dico per poi girandomi e appoggiare la mani sulla maniglia per andarmene ma lui mi si piazza davanti e non mi permette di uscire.

-Spostati.- dico con voce tremolante, mantenendo la testa bassa.

-Non posso Jen…- dice alzandomi il mento con pollice e indice.

-Non toccarmi!- esclamo dandogli un schiaffo alla mano, spostandogliela. In un altro contesto avrei sentito le farfalle nella pancia, ma adesso sono troppo arrabbiata con lui e non riesco a sentire niente oltre che rabbia per lui.

-Perchè hai questi occhi Jen?- domanda anche lui con voce tremolante. Non gli dico la verità, ovviamente, ma almeno gli dico qualcosa in modo che mi lasci in pace.

-Perchè non sono stata bene, non ho dormito molto, e non sono l'unica vero?- domando alzando la testa.

-Che cosa intendi?- domanda con aria interrogativa.

-Mh, come mai Janell non è qui?- domando guardando il letto sgualcito.

-Cosa? Janell? Ma…. oh.- dice rendendosi conto di quello di cui sto parlando.

-Ci hai sentiti? È per questo che stai così?- domanda quasi piangendo.

-No Harry, non credere che tutto giri attorno a te! Piango perchè non avrei mai dovuto accettare questo lavoro di merda. Non avrei mai dovuto salire nella tua stupida macchina. Non avrei mai dovuto….- mi fermo prima di scoppiare a piangere. 

-Jen voglio che tu sappia che io non dormo mai con le ragazze, mai.- risponde ignorando completamente ciò che gli ho detto poco prima. Il che mi fa innervosire ancora di più, infatti cerco di scansarlo per uscire ma non me lo permette. Poi che cosa c'entra? Lo fa apposta? 

-Ti ha fatto del male?- domanda afferrandomi il viso con entrambe le mani e guardandomi negli occhi. 

-No Harry, non mi ha fatto del male e ora basta!- quasi urlo.

-Ti prego Jen, perdonami se ti ho fatta stare male, ti prego.- dice avvicinando il suo viso al mio e appoggiando la sua fronte alla mia.

-Non c'è niente di cui devi scusarti Harry, tu sei tu e fai quello che vuoi, come me, quindi ora ti prego, fammi uscire.- quasi lo supplico. Lui mi lascia, si sposta lentamente e finalmente riesco ad uscire da lì dentro. 

Mentre mi incammino per la mia camera faccio il possibile per non scoppiare a piangere ma poi ripenso alle parole di Harry.. "voglio che tu sappia che io non dormo mai con le ragazze, mai" perchè si è ostinato a farmelo capire? Ma certo! Lui ha dormito con me, nel senso, abbiamo condiviso lo stesso letto. Ma cosa vorrà dire? Non ne ho idea e non voglio pensarci, ora basta. Non voglio più averci a che fare, nè con lui, nè con Janell. Non voglio pensarci per un bel po' di tempo.

 

***

 

Passa la bellezza di un mese e i rapporti tra me e Harry sono completamente cambiati, non ci parliamo da quella sera, ora a mala pena ci guardiamo in faccia, anche se noto che lui continua a fissarmi spesso, come faccio anche io di nascosto d'altronde. Perchè, purtroppo, nonostante l'accaduto di un mese fa i miei sentimenti per lui non sono affatto cambiati. Lo amo esattamente come prima, se non di più, ma fortunatamente non ci parliamo più quindi posso concentrarmi di più su Niall, che è sempre più felice. Non abbiamo ancora fatto "quel passo" e non credo lo faremo mai. Lui è paziente e non me lo chiede mai e io non ho intenzione di fare niente. Ormai abbiamo lasciato la Spagna da un bel po' e siamo già andati anche in Germania, Italia e ora siamo Francia. Amo questo paese, non credevo lo avrei mai visto e invece, eccomi qui. È il paese dell'amore…. vabbè, lasciamo perdere che è meglio.

Domani è il compleanno del fratello di Niall, Greg, e dato che ieri sera c'è stato l'ultimo concerto qui, Niall ha deciso di tornare in Irlanda per fargli una sorpresa e ha invitato anche me. Io ho accettato volentieri e mi porterò anche Ingrid che ha deciso di andare a fare una sorpresa al fidanzato che per lei, non vede da troppo tempo. Sta in astinenza, da come dice, anche se credo che la presenza di Liam l'abbia fatta distrarre un bel po', perchè in effetti lei è abituata a non vederlo per un po'. Di solito si vedono tipo tre-quattro volte a settimana massimo perchè lui lavora lontano da Dublino, in una cittadina che dista circa un quarto d'ora da Mullingar. 

-Sei pronta per vedere Drew?- domando sorridente mentre finisco di mettere le ultima cose in valigia, guardandola mentre è seduta sul letto a gambe incrociate a fissare il vuoto.

-Eh?- domanda distrattamente. 

-Ho detti: sei pronta per vedere Drew?- domando di nuovo con voce leggermente più alta.

-Oh, certo che sì. Non vedo l'ora.- risponde sorridente con gli occhi lucidi. Anche se è abbastanza presa da Liam non è affatto una che tradisce, lei ama Drew alla follia. L'ha conosciuto grazie a me e sono contentissima, perchè la rende felice, e lei se lo merita. Non credo affatto che sia la stessa merda del cugino, anzi… spero che non sia così.

-Ti aiuto?- domanda scendendo dal letto per aiutarmi a chiudere la valigia.

-Si grazie.- dico con voce sforzata dato che, nonostante tutta la mia forza, non riesco a chiudere questa maledetta valigia. Però, grazie all'aiuto di Ingrid che ci si siede da sopra finalmente riesco a chiuderla. Qualcuno bussa alla porta. Ingird si alza velocemente dalla valigia e si verso la porta e, dopo aver guardato dall'occhiello apre sfoggiando un mega sorriso a Niall.

-Pronte?- domanda il biondino entrando sorridente.

-Eccomi.- dico alzandomi da terra.

-Ciao tesoro.- dice per poi darmi un veloce bacio sulle labbra. 

-Io prendo le valigie, vi aspetto giù.- dice sorridente.

-Va bene.- rispondo sorridente. Si avvia fuori dalla camera con una valigia per mano, io mi infilo velocemente un giubbottino di pelle marrone e io e Ingrid usciamo velocemente dalla camera. Scendiamo nell'atrio e mi ritrovo tutti quanti con le valige pronte. Io credevo che gli altri sarebbero rimasti qui ma e che saremmo venute solo io e Ingrid con Niall. Appena scesa, Niall nota il mio sguardo confuso e si affretta a spiegare.

-Non vengono con noi, tutti vanno qualche giorno a casa propria per approfittare di questa mini pausa.- spiega paziente. 

-Ah,capito.- rispondo accennando un lieve sorriso. Carichiamo tutti velocemente le valigie in macchina e arriviamo all'aeroporto. Harry non fa altro che fissare il suo stupido cellulare, lo odio, o almeno, vorrei odiarlo. Non mi degna di uno sguardo e tra due giorni sarà anche il mio compleanno! Chissà se si degnerà di farmi gli auguri. Non ho organizzato niente in particolare, non so nemmeno se gli altri sanno che tra due giorni compio gli anni. Non nascondo che vorrei passare questo giorno con i miei genitori e la mia famiglia ma purtroppo, non è proprio possibile. Si, starò in Irlanda dove sono tutti, ma non posso presentarmi da un momento all'altro e dire "Ehy, dato che oggi è il mio compleanno, facciamo finta che io sia la figlia perfetta che non sono mai stata e passiamo insieme una giornata magnifica". L'unico che forse sa approssimativamente quando è il mio compleanno è Harry, dato che gli ho detto un mese fa che avrei compiuto diciannove anni questo mese. 

Arriviamo in aeroporto dove c'è il jet che ci aspetta, ovviamente. Sono la prima ad uscire dalla macchina, afferro per mano Niall e mi avvio al jet insieme a lui e Ingrid. Gli altri sono dietro a fare i fatti loro. Compreso Harry che continua a non staccarsi dal cellulare. Potrei anche andare lì, baciarlo e credo non se ne renda nemmeno conto, talmente che è applicato. 

Passo il viaggio ad ascoltare musica. Niall si addormenta sulla mia spalla e non posso fare a meno di farci scattare una foto da Ingrid. Ah, a proposito, ho scattato un sacco di foto magnifiche in questo periodo. A tutto ciò che ho visto, ma anche ai ragazzi, a Ingrid, a tutto ciò che avevo intorno. Infatti ho consumato un'intera scheda da 16 Gb in sole due settimane. 

Arriviamo a Dublino e scendiamo io, Niall e Ingrid mentre gli altri sarebbe scesi ad altre "fermate".

-Niall ti dispiace se accompagno io Ingird a casa di Drew? Poi vengo a casa tua, non preoccuparti.- accenno un sorriso per tranquillizzarlo.

-Come fai a sapere dove abitano i miei?- domanda con aria interrogativa.

-Niall, ti ricordo che ero una tua fan prima e so perfettamente dove abiti.- rispondo ridendo.

-Ah perfetto. Ma… sai guidare?- domanda abbastanza sconvolto.

-Niall, ho la patente da quando avevo sedici anni.- rispondo inacidita, dato che mi sento abbastanza sottovalutata.

-Ah, perdonami. Ma sei sicura che non vuoi che ti accompagni anche io?- ancora domanda preoccupato.

-Niall, non preoccuparti, è già tardi, tu vai. Ti raggiungo il prima possibile.- rispondo rassicurandolo per poi dargli un lieve bacio sulle labbra e salire in macchina al posto del guidatore. Prima di partire lo saluto un ultima volta dal finestrino di Ingrid e, per tranquillizzarlo ancora di più, gli mando un bacio volante, mostrando il più grande sorriso di sempre.

-Finalmente.- dico tirando un gran sospiro.

-Sai recitare bene.- dice Ingrid con tono stupito. Non rispondo innervosita.

-Scusa, non volevo…. solo che io non sopporterei una situazione del genere, sei davvero grande.- dice consolandomi, per poi massaggiarmi leggermente la spalla destra.

-Non credo proprio che quello che faccio io sia "grande". Prendere per culo un ragazzo che ti ama alla follia non rientra nei miei canoni di "grande".- dico innervosita, senza mai staccare gli occhi dalla strada.

-Io intendo che sei grande nel senso che stai facendo quello che ti ha chiesto Harry, non hai "ceduto" a lui e stai continuando a stare con Niall. Io non ci sarei riuscita.- spiega gesticolando. Non voglio parlarne.

-Scusa Ingrid, possiamo cambiare argomento?- domando accennando un piccolo sorriso sforzato. Odio sorridere sforzato. Un sorriso sforzato non dovrebbe nemmeno essere chiamato "sorriso" ma "allargamento sforzato delle labbra con parziale visione delle arcate dentarie". Un sorriso è quando sorridi perchè sei divertita o semplicemente felice e io non sorrido davvero più da tanto tempo.

-Certo, scusa….- dice imbarazzata.

-E invece tu… con Liam? Che credi che non mi sia accorta di come vi guardate voi due?- domando dandole delle piccole gomitate in senso giocoso.

-Ehi! Non pensarci nemmeno! Cioè, sappiamo entrambe che ho sempre avuto una cotta per Liam ma io amo Drew, e tu lo sai. Io e Liam siamo semplicemente due buoni amici e ci vogliamo bene, tutto qui.- 

-Io togliere quel "bene".- dico ridendo. 

-Ehi!- esclama tirandomi un pugno affettuoso alla spalla. 

Il viaggio dura per circa un'ora e mezza e noi continuiamo a parlare e magari a cantare a squarcia gola qualche canzone che passa alla radio. 

Arrivata fuori casa di Drew la aiuto a prendere la valigia dal bagagliaio e poi risalgo in macchina aspettando che entri. Lei ha le chiavi di casa sua, come le avevo anche io. Me le aveva date Noah, lui e Drew vivono insieme, purtroppo. 

Prima che possa fare manovra vedo Drew correre per il giardino in mutande e Ingrid che torna in macchina e si chiude dentro piangendo disperata.

-Cosa è successo?- domando sconvolta mentre lei piange a dirotto con il viso avvolto tra le mani. Beh, non c'è molto da capire.

-Parti Jen, parti!- quasi urla lei mentre Drew continua a bussare contro il finestrino della macchina dicendole di uscire per poter spiegare.

-No Ingrid! Ci sono passata e scappare non è la cosa migliore. Ci penso io!- dico uscendo dalla macchina. Prima che chiuda la porta sento Ingrid urlare di fermarmi ma ormai sono partita in quarta e nessuno può fermarmi. Faccio il giro della macchina fino ad arrivare vicino a Drew che, appena vede i miei occhi gonfi di rabbia si intimidisce parecchio.

-Smettila di bussare vicino a quel finestrino Drew!- dico a denti stretti. Lui la smette immediatamente.

-Jennifer, ti giuro che posso spiegare..- dice lui indietreggiando ponendo le braccia davanti, mentre io mi avvicino sempre di più.

-Dov'è lui?- domando innervosita.

-Chi?- domanda facendo finta di non capire.

-Dov'è ho detto!- urlo guardandolo negli occhi mettendogli ancora più paura.

-È in casa.- abbozza abbassando lo sguardo.

-È stato lui vero? Io mi sono accorta troppo tardi che lui era un stronzo e speravo con tutto il cuore che non fossi anche tu così perchè lei non lo meritava, Drew… mi fai schifo. Mi fate schifo tutti e due!- esclamo spintonandolo, facendolo cadere fra l'erba e avviandomi verso la porta di casa. Però poi mi ricordo di Ingrid. 

-Non avvicinarti a lei mai più! Sono chiara? Non la meriti!- urlo ancora mentre lui è steso per terra inerme.

Mi avvicino al finestrino di Ingrid.

-Vai a casa di Niall, tu sai dov'è, io devo risolvere una faccenda, torno da sola. Non preoccuparti.- dico cercando di tranquillizzarla. È molto responsabile e capisce quando non deve contraddirmi. Anche se è in queste condizioni non avrà problemi a guidare. Dopo qualche secondo la macchina sfreccia sull'autostrada e vedo Drew che, con i vestiti in mano inizia a correre verso la casa dei genitori che dista qualche isolato. Evidentemente non vuole assistere alla lavata di testa che farò a Noah o, semplicemente, non vuole più stare in quella casa ora che ci son io. Inizio a camminare velocemente verso la porta, è socchiusa, la spalanco e inizio a salire velocemente le scale, arrivo fuori camera di Noah e, senza aver paura di quello che ci troverò al suo interno, spalanco la porta e trovo lui steso sul letto, indumenti sparsi per terra e sento l'acqua della doccia scorrere, evidentemente la sua nuova fiamma si sta facendo la doccia dopo una focosa prestazione. Non lo vedo da quella sera ed è sempre bello, ma ormai non lo amo più, fortunatamente. Appena mi vede entrare in camera accenna un sorriso e anche una risata.

-Sentivo una voce familiare provenire dal piano di sotto.- dice ridendo. Che schifo. Mi fa schifo. 

-Devo parlarti.- dico a denti stretti, cercando di mantenere la calma per non saltare nel letto e ucciderlo di botte.

-Non ora bimba.- dice sorridendo. Odio quando mi chiama bimba. L'ha sempre fatto e io l'ho sempre odiato oppure… l'ho iniziato ad odiare quando ci siamo lasciati, ripensando che gli ho permesso di chiamarmi così.

-Non chiamarmi bimba!- esclamo avvicinandomi al letto e dandogli un sonoro schiaffo sulla guancia destra. Lui inizia ad accarezzarsi il viso e sorride.

-Sei aggressiva, mi piaci sempre di più.- dice ridendo. Finalmente decide di alzarsi e scende di sotto io lo seguo.

-Mi fai schifo. Mi fa schifo tuo cugino. Mi fate schifo tutti! Non ti è bastato rovinare la nostra di storia? Perchè hai rovinato anche quella di Ingrid e tuo cugino? Sei uno stronzo. Io ti odio.- inizio a piangere e ad innervosirmi. Siamo giù le scale, vicino la porta d'entrata che è ancora socchiusa e lui mi spinge contro il muro appena sente queste parole uscire dalla mia bocca. La mia schiena sbatte rumorosamente al muro e sento un gran dolore, evidentemente l'ho fatto innervosire.

-Io ti amavo Jen! Tu che non hai più voluto parlarmi dopo quello che è accaduto, quel piccolo incidente, mi hai fatto passare un inferno.- esclama innervosendosi, avvicinandosi sempre di più a me. Ma lui, a differenza mia non sa recitare, lui non mi ha mai amata ma me ne sono resa conto troppo tardi.

-È stata solo colpa tua! Io credevo tu fossi una persona fantastica, dolce, premurosa… Ma poi quella sera mi sono resa conto di chi eri e sei veramente. Avevi recitato tutto il tempo! Tu da me volevi solo sesso! Sei disgustoso! E poi, picchiare una ragazza non è il modo migliore per dimostrarle che la ami! Tu non hai mai saputo rispettare una donna e mai saprai farlo, maiale!- esclamo per poi sputargli in faccia. L'ho sempre voluto fare, perchè se l'è sempre meritato. 

-Ora basta!- esclama innervosito dopo essersi tolto la mia saliva dalla faccia con una manica del suo accappatoio. Mi afferra per le braccia, bloccandomele lungo i fianchi e immobilizzandomi vicino al muro.

-Lasciami!- esclamo cercando di svincolarmi dalla presa, inutilmente. Ora l'ho davvero fatto arrabbiare.

-Tu non mi hai amata come dici! Sei un bugiardo!- dico iniziando a piangere a dirotto mentre continua a mantenermi bloccata vicino al muro.

-Oh, piccola Jen, è vero, mi ero dimenticato che tu credi nell'amore e, per tua sfortuna hai ragione, forse non ti ho mai amata davvero ma non piangere, se ti può far stare meglio, per le prime due settimane in cui stavamo insieme non ti ho nemmeno tradita.- dice sorridendo avvicinandosi alle mie labbra, poco prima che io gli tiri una ginocchiata in mezzo alle gambe. Si piega leggermente ma non lascia la presa come avevo previsto. Infatti dopo qualche secondo, dato che credo abbia ormai perso la pazienza, lascia la presa ad un braccio ma non faccio in tempo a proteggermi che mi tira uno schiaffo fortissimo alla guancia destra. Le lacrime continuano a scendere e il sento il viso pulsarmi.

-Jen, credo tu abbia imparato che non devi farmi innervosire.- dice sorridente, guardandomi.

-Solo un pezzo di merda picchia le donne!- esclamo decisa, senza apparire debole.

-Però tu ti sei fidanzata con questo pezzo di merda Jen, ricordi quanto ti piaceva baciarmi? Vuoi farlo ancora?- domanda avvicinandosi alle mie labbra, è quasi sul punto di baciarmele quando giro il viso di scatto, mi fa schifo solo il pensiero di quelle labbra che prima amavo baciare.

-Ah, dimenticato, il tuo "patto"… e chi le bacia adesso le tue labbra Jen se non io?- domanda iniziandomi ad accarezzare sotto gli occhi, dove scendono ancora lacrime.

-Non sono affari tuoi!- esclamo quasi rabbiosa.

-Eheh, io so che sai fidanzata con quel biondino dei One Direction… è lui a cui appartiene il tuo cuore ora bimba?- continua a domandarmi sorridente.

-Si!- continuo guardandolo negli occhi, senza mai abbassare lo sguardo.

-No no no, tu non ami lui, lo vedo nei tuoi occhi. E dimmi un po', chi ami allora bimba?- domanda ancora imperterrito.

-Ho detto che non sono fatti tuoi!- esclamo ancora dimenandomi, provando inutilmente a fargli lasciare la presa.

-Ah si? Ora vediamo se sono affari miei.- esclama per poi fiondandosi sulle mie labbra e ficcandomi la lingua in bocca. Provo tanto disgusto che credo di vomitare. Sono bloccata, non posso fare niente ma prima che trovi una soluzione qualcuno afferra Noah e lo scaraventa per terra. Harry. 






Eccomi ancora con un altro capitolo genteeeeeeeeeee. Lo so, mi sto sbizzarrendo ultimamente ma ripeto, ho abbastanza tempo disponibile e almeno lo impiego in qualcosa di costruttivo(?), ed è un modo per farmi perdonare per tutte le volte che ci ho messo un sacco di tempo per aggiornare. Ora non so quando pubblicherò il capitolo nuovo ma già so cosa accadrà e cosa scrivere quindi non impiegherò molto a partorirlo,lol.
Anywaaaaaaaay, colpo di scenaaaaaaaaaaaa. Ve lo aspettavate? Sono troppo prevedibile? Spero di no cwc.

Abbiamo scoperto che Noah è uno strnzo totale, ma non stronzo come Harry, perchè Harry è uno stronzo buono, lui invece è cattivo. Del tutto diverso da come lo aveva creduto Jennifer, infatti in precedenza se n'era perdutamente innamorata. 
Povera Ingrid, vero? Mi dispiace un sacco averle fatto questo ma.... beh, la testa così mi ha suggerito, perdono AHAHAHAH.
Ok, mi sto già dilungando troppo. Continuate a leggere e recensire plssssss.
love ya, al prossimo capitolooooooooooooooo :)) xx

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Capitolo 13
*** happy surprise. ***


capitolo tredici.

 

Che cosa ci fa qui Harry? Lui non dovrebbe stare a casa sua? 

Ora non è tempo per le domande, voglio uscire da questa stupida casa.

Appena Noah lascia la presa, cadendo a terra poiché Harry l'ha spinto e ha perso l'equilibrio, scivolo con la schiena lungo la parete fino a sedermi per terra. Ho la vista offuscata, l'occhio sta iniziando a gonfiarsi e non riesco a stare in piedi per via della botta alla schiena. Harry mi vede in queste condizioni e diventa rabbioso, infatti ho paura che quasi uccida Noah.

-Sei stato tu a ridurla così?- domanda urlando a Noah mentre è ancora a terra e lo guarda, ancora non troppo spaventato, con un filo di divertimento negli occhi. Non posso credere che in queste condizioni riesca ancora ad essere divertito dalla situazione.

-Rispondimi|- urla più forte.

-Uno schiaffo non ha mai ucciso nessuno.- risponde Noah ridendo, rialzandosi lentamente.

-Allora suppongo nemmeno un pugno.- dice Harry guardandosi la mano destra.

-Cosa intendi?- domanda Noah, non arrivando ancora a quello che intendeva Harry, finchè non ricade di nuovo per terra per via di un gancio destro di Harry. Non ho mai visto Harry fare a botte e non credevo nemmeno ne fosse capace, ma sono quasi sicura che mi sbagliavo. Noah è per terra e si guarda le dita sporche di sangue che gli sta uscendo dal naso. Ancora sorride.

-Allora sei tu.- inizia Noah alzando lo sguardo dalle sue dita, agli occhi di Harry. Harry non sa cosa intende ma io si. Noah ha capito che mi ama e che io amo lui. Non vorrei che fosse capace a capirlo ma purtroppo mi conosce molto meglio di quanto io vorrei.

-Noah sta zitto!- dico con un filo di voce, quella poca che riesco a cacciare, dati i dolori alla schiena che si ripercuotono anche al petto.

-Oh si che sei tu, ora ne sono certo. Guarda gli occhi di Jen, si capisce perfettamente.- continua ancora sorridendo, mentre rimane seduto per terra.

-Noah tu non sai un bel niente nè di me, nè dei miei occhi.- dico cercando di alzarmi, per poi ricadere col sedere sul pavimento freddo, poiché non ho abbastanza forza. So che quello che ho detto non è affatto vero ma Harry non deve sapere che lo amo. Credo che non abbia capito di cosa stiamo parlando io e Noah o almeno, lo spero. 

Appena Harry vede che non riesco a reggermi in piedi mi si avvicina, si abbassa su di me e dice -Aggrappati.- è la prima cosa che mi dice da quando parlammo quella lontana sera di un mese fa. Non rispondo ma obbedisco aggrappandomi con entrambe le braccia al suo collo, sapendo cosa ha in mente. Voglio uscire di qui. DEVO uscire di qui. Mi prende delicatamente in braccio, io appoggio la mia testa al suo petto grata del suo gesto e, prima che uscissimo rivolge un ultima occhiata a Noah che è ancora per terra, inerme.

-Toccala di nuovo, e ti uccido.- ha una voce diversa dal solito. Dura, cattiva, mi fa paura, davvero. Noah non risponde e vedo una leggera paura nei suoi occhi, finalmente.

-Grazie.- gli sussurro appena varcata la porta di casa. Lui sorride alla mia affermazione. È bello vederlo sorridere. È bello lui.

-Mi sei mancata.- dice per poi sorridere ancora mentre continua a guardare dinnanzi a lui. Queste tre parole sono le prima che mi rivolge dopo quella sera di un mese fa.

Arriviamo fuori la macchina e lui decide di non posarmi per terra. Io sono rannicchiata vicino al suo petto, quasi come un gatto che sta "a ciambella". Sento il suo sguardo addosso, mi sta guardando con un'aria di tenerezza ma anche di colpa. Si sente in colpa per non avermi salvata forse. Per non essere arrivato prima ed evitare che ricevessi quello schiaffo. O forse la penso io così mentre in realtà lui non prova un bel niente se non compassione per una povera cretina che ha cercato di fare la dura mentre poi si è fatta picchiare dallo stesso ragazzo che l'aveva già picchiata in precedenza. Che stupida ragazza.

-Hai deciso di andare a piedi?- domando ridendo con gli occhi ancora chiusi, sapendo che mi sta osservando. Non risponde ma mi posa lentamente per terra, ciononostante continua a mantenermi per un braccio mentre apre la portiera dell'auto, dato che nota che non mi reggo in piedi. Mi aiuta a sedermi e, dopo aver richiuso la portiera va al posto del guidatore. Mette in moto e iniziamo a camminare. Devo capire che ci fa qui, come è successo che si è ritrovato a casa di Noah.

-Ma tu…. come sei arrivato a casa di Noah?- domando con quel poco di fiato che ho in corpo, rivolgendo lo sguardo verso di lui. I suoi occhi sono fissi verso la strada. È arrabbiato, forse con me o forse con se stesso.

-Harry…- lo sollecito a rispondere dato che noto che non mi degna di attenzione.

-Hai preso la mia valigia, l'hai scambiata con la tua. Me ne sono accorto prima che ripartissimo quindi ho detto agli altri di andarsene in modo che avrei potuto riprendere la valigia e poi tornarmene per conto mio. Ho chiamato Niall per sapere dove fossi dato che il tuo telefono era spento e mi ha detto che avevi accompagnato Ingrid a casa del ragazzo. Ho chiesto informazioni e dato che il padre di questo Noah è abbastanza noto da queste parti non è stato difficile trovare casa sua. Poco prima che arrivassi Niall mi ha chiamato per dirmi che Ingrid era appena arrivata da lui e con la tua macchina e che tu eri ancora a casa del tizio. Io gli ho detto che dato che ormai ero quasi arrivato ti avrei presa e poi sarei passato a casa sua per riprendermi la valigia e appena sono entrato dalla porta che tra l'altro era socchiusa, non ci ho pensato due volte a levare di mezzo quel verme viscido del tuo ex.- risponde senza degnarmi di uno sguardo. Guardando la strada imperterrito.

-Ora come spiegherò a Niall tutto questo? Se sa che non c'è stato in una situazione del genere e invece ci sei stato tu vorrà morire.- domando riferendomi ai dolori vari e al parziale gonfiore alla guancia destra.

-Se mettiamo subito del ghiaccio sulla guancia non si gonfierà troppo e potrai farla passare come un'infezione dovuta alla polvere. Per quanto riguarda la schiena dovrai cercare di non farlo notare, poi se il dolore è troppo, dirai che hai preso freddo o hai le "tue cose".- spiega tutto d'un fiato. Certo che per quanto riguarda le scuse se la cava bene il ragazzo.

-E ora dove lo prendiamo il ghiaccio?- domando con aria interrogativa e anche un po' innervosita data la sua indifferenza totale. Non mi guarda nemmeno quando parla. Odio quando fa così. 

Non mi risponde e ferma bruscamente davanti un autogrill quasi isolato, infatti non ci sono molte macchine, nemmeno molte persone, per fortuna. È davvero convinto di trovare del ghiaccio qui? Spero abbia ragione. Non ho il tempo di formulare nessuna domanda che già è uscito fuori dalla macchina e si dirige col cappuccio in testa dentro il negozio. Odio quando fa così. Odio tutto di lui in certi momenti. Dopo qualche minuto di attesa lo vedo uscire con in mano una busta bianca . Probabilmente ha trovato il ghiaccio. Apre lentamente la portiera e, dopo essersi seduto per la prima volta durante tutto i tragitto si gira verso di me. Io sono con le braccia conserte, la testa bassa e sto guardando in basso. 

-Andiamo, fatti mettere il ghiaccio.- dice avvicinando il ghiaccio al mio viso. Io lo scosto velocemente.

-Vuoi che ti cresca un livido enorme?- domanda innervosendosi. Sta assumendo un comportamento che non mi piace affatto.

-Faccio io!- esclamo strappandogli il ghiaccio di mano e posandolo lentamente sulla mia guancia. Faccio una smorfia strana al contatto con il freddo ma poi mi abituo e lo tengo fermo sulla guancia gonfia, mentre sono girata verso Harry.

-Fai piano!- esclama lui per poi poggiare la sua mano sulla mia. Io al contatto faccio cadere per sbaglio il ghiaccio per terra. Non è colpa mia, mi ha presa alla sprovvista e io non sono abituata a queste emozioni, almeno non più. Lui riprende posto e riprende la guida, imbarazzato dalla situazione almeno quanto me. Io raccolgo il ghiaccio e lo poggio nuovamente sulla guancia. 

Non parliamo per tutto il tragitto. Nemmeno una parola. Niente. Arriviamo a casa di Niall, nascondo il ghiaccio per cruscotto e scendo dalla macchina più lentamente possibile e in modo più disinvolto possibile, in modo da non destare sospetti. Credo che non dirò niente a nessuno. Nessuno deve sapere. Sa Harry ed è già troppo. Niall appena vede la macchina appostarsi nel vialetto corre fuori casa per venirmi incontro. Non ho nemmeno il tempo di scendere dalla macchina che mi salta addosso per abbracciarmi.

-Ehy, non sono mica andata in guerra.- dico ridendo.

-Si ma è quello che sembra dalla tua faccia.- dice lui preoccupatissimo, guardandomi attentamente il viso.

-Oh, non è niente, non sempre stata un po' allergica alla polvere. Casa di Noah non è molto pulita e un po' di polvere mi ha fatto questo effetto ma niente di grave, stai tranquillo.- dico sorridente, cercando di tranquillizzarlo, poi lui mi afferra e mi abbraccia fortissimo.

-È solo che Ingrid era così preoccupata, stava piangendo a dirotto quando è arrivata ero terrorizzato. Non sapevo cosa pensare.- dice mentre mi tiene ancora stretta a lui.

Entriamo in casa e, appena varcata la soglia, Ingrid viene subito ad abbracciarmi.

-Ehi, calma, sto bene. Due chiacchiere da uomo a donna non hanno mai ucciso nessuno.- dico mentre anche lei mi stringe forte a se. È la seconda volta che sento un dolore lancinante alla schiena mentre mi abbracciano ma sto zitta e soffro in silenzio.

Niall mi presenta la madre e il padre e sono delle persone fantastiche e davvero dolcissime. Io? Ah no sto bene, sto solo prendendo per culo una famiglia di persone fantastiche. Harry prima che faccia sera, riprende la sua valigia e se ne va. Neanche un "auguri per domani" o un "ci vediamo presto" o un "a tra poco". Non si è nemmeno ricordato del mio compleanno e adesso lo odio ancora più di prima.

Per la notte io ed Ingrid ci sistemiamo nella camera degli ospiti mentre, ovviamente, Niall dormirà nella sua camera. Il fratello non sa che siamo qui, domani ci presenteremo alla sua festa di compleanno anche se lui non si aspetta niente.

-Jen, dimmi la verità, tu non sei mai stata allergica a niente. Mai. Come ti sei preocurata quel gonfiore? Confessa.- dice preoccupata, girandosi verso il mio lato del letto.

-Credimi Ingrid, non è successo assolutamente niente. Sto bene, una stupida allergia solamente.- dico io con l'aria più convincente del mondo, sperando di ingannarla, anche se non è molto facile dato che mi conosce più di qualunque altra persona al mondo.

-Va bene ti credo.- dice lei mentre sbadiglia. 

-Piuttosto, tu come stai? Mi dispiace un sacco che quello stronzo di Drew sia come quel coglione del cugino. Io speravo non fosse così ma avevo ragione a pensarlo. Credimi Ingrid, ci vorrà tempo per riprenderti ma quello che ci rimette è solo lui. Di certo non tu.- dico cercando di rincuorarla. Lei non si merita di soffrire. Lei non deve soffrire.

-Grazie.- dice per poi abbracciarmi. Non ci mette molto ad addormentarsi. Io ci metto un po' di più dati i pensieri su Harry, su Noah, su quello che è successo e, sopratutto, i dolori che ho dappertutto.

La mattina seguente ci svegliamo abbastanza tardi. Sono le dieci e mezza quando mi sveglio e Ingrid è ancora nel mondo dei sogni. Mi alzo dal letto e, anche se il dolore alla schiena è leggermente più lieve, c'è sempre. Vado in bagno e dopo la mia routine mattutina scendo in salotto. I genitori di Niall non ci sono, Niall invece lo trovo in cucina mentre beve una tazza di thè.

-Buongiorno.- dice sorridendo mentre è seduto alla panca da pranzo.

-Ehy.- rispondo ricambiando il sorriso. Mi avvicino al fornello e mi verso un po' di thè in una tazza verde presa a caso dalla credenza. Lentamente mi avvicino a lui per poi sedermici accanto.

-Dormito bene?- domanda per poi bere un altro sorso della bevanda calda.

-Uhm… si, certo. Il letto è molto comodo.- dico per poi bere anch'io un sorso di thè. Potevo essere più convincente ma ce la metto tutta e lo convinco.

La giornata passa in fretta. Ingrid non si alza prima di mezzogiorno, mangiamo un panino al volo all'ora di pranzo e poi verso le cinque del pomeriggio vengono a prenderci i genitori di Niall per andare a casa di Greg.

Non indosso niente di tanto particolare. Delle calze color carne, ballerine nere e un vestitino stretto sul seno che poi scende fino a sopra al ginocchio abbastanza delicatamente. I capelli li rimango sciolti, senza nemmeno una molletta. Ingrid mette un paio di jeans neri, una camicia verde e un giubbottino nero di pelle e i capelli legati in una coda di cavallo. Niall nemmeno si veste in modo particolarmente elegante. Ha un paio di jeans, una maglietta nera ed un giubbottino grigio e nero, come quelli che indossano i giocatori di football nelle scuole.

Il tragitto fino a casa di Greg non dura molto. Alle cinque e mezza siamo tutti lì e Greg appena vede Niall quasi non piange per la felicità. Deve essere doloroso non stare con le persone che ami per così tanto tempo. Non vederle, non parlarci faccia a faccia ecc. Anche a me manca Meddie e non so che darei per vederla. Ingrid si integra abbastanza facilmente dato che si mette a parlare con un gruppo di ragazze di un libro che aveva appena finito di leggere. Io me ne resto la maggior parte del tempo vicino a Niall, senza dar fastidio a nessuno. Mi presenta alcuni dei suoi parenti ma non ricordo nessuno dei loro nomi anche tre secondi dopo che mi vengono presentati. Poi Niall decide di presentarmi al fratello, nonché festeggiato.

-Tanti auguri Greg.- dico sorridente.

-Tu devi essere jennifer, sei ancora più bella di quanto mi immaginassi. Niall mi ha parlato molto di te. Comunque grazie e piacere di conoscerti.- i suoi complimenti mi fanno arrossire e sorridente lo ringrazio. Mi presenta anche suo figlio Theo e sua moglie Denise. Theo è un bambino adorabile, come tutti d'altronde e Denise è una persona gentilissima. C'è qualcuno che non è fantastico in questa famiglia? Mi sento solo sempre più in colpa stando qui, infatti anche se cerco di essere sempre sorridente in realtà dentro sto morendo dai sensi di colpa.

La "festa" non dura molto, infatti verso sera la casa già inizia a sfollarsi. Ingrid e i genitori di Niall prendono una macchina a parte per tornare a casa perché Niall insiste dicendo che vuole portarmi in "un posto". Spero non sia qualcosa che riguardi il sesso perchè giuro che se è questo non credo sarò in grado nè avrò le forze di sviare da sola e quindi potrò dire addio alla mia amichetta stanotte.

-Dove mi stai portando?- domando incuriosita e anche impaurita.

-Tieni gli occhi chiusi, tra poco lo scoprirai.- dice ridendo mentre continua a guidare. Io eseguo gli ordini e dopo un po' sento la macchina fermarsi.

-Siamo arrivati?- domando incuriosita.

-Si, però aspetta ad aprire gli occhi, vengo io ad aprirti.- dice per poi scendere dall'auto. Dopo qualche secondo sento la porta aprirsi dalla mia parte e una mano afferrarmi la mano destra, aiutandomi a scendere.

-Apri.- apro gli occhi e mi trovo davanti la "Photography Gallery" di Dublino. È qui che è nata la mia passione per la fotografia, da piccola mio nonno mi ci portava sempre e appena mi rendo conto di trovarmi lì le lacrime iniziano a scendere.

-Ma …?- inizio a domandare per poi continuare a piangere. Ho tanti ricordi di questa galleria, compreso mio nonno. È sopratutto grazie a lui se oggi amo la fotografia. È stato lui a regalarmi la mia prima macchina fotografica e ancora oggi gli sono grata.

-Shh.- dice per poi abbracciarmi.

-Ma adesso qui è chiuso, come facciamo ad entrare?- domando ridendo, asciugando le lacrime che ho ancora sulle guance. Lui, di tutta risposta mi sventola davanti delle chiavi. Non è possibile.

-Come fai ad averle?- domando sconvolta, ma non troppo.

-La figlia del proprietario è nostra fan e… beh, non è stato difficile.- risponde ridendo. Io continuo a guardare la scritta lì sopra e ancora non ci credo.

-Entriamo?- domanda sorridendo.

-Certo che sì!- esclamo entusiasta. Non ci vengo da quando mio nonno non c'è più e non vedo l'ora di rivedere tutto.

È tutto stranamente troppo buio, Niall gira la chiave nella serratura e, appena apre la porta...

-Sorpresaaaaaaaaaaaaaaa.- tutti. Tutti. Harry, gli altri membri della band, la mia famiglia, i miei amici. Sono tutti lì e io non posso crederci. Mi accovaccio a terra piangendo più che mai, non riesco ad esprimere la mia felicità con un sorriso quindi l'unica soluzione è piangere. Niall si abbassa per terra insieme a me.

-Buon compleanno.- mi sussurra dolcemente nell'orecchio. Non ci credo abbia fatto tutto questo per me, davvero. Mi rialzo e rivolgo uno sguardo veloce alle pareti della galleria dove di solito ci sono le foto dei fotografi  più famosi del mondo e, stavolta, invece di quelle foto, ci sono le mie di foto. Tutto quelle che ho fatto durante questo ultimo mese. Non ci credo, è tutto troppo perfetto per essere vero. Appena mi alzo da terra, la prima cosa che faccio e correre verso mia madre e mio padre e abbracciarli entrambi, insieme anche alla mia sorellina Meddie che poi prendo in braccio velocemente e la stritolo. I miei genitori stanno anche loro piangendo e continuo a  stringerli a me, nonostante abbia in braccio Meddie e nonostante i dolori alla schiena che si sono fatti sempre più forti dopo tutti gli abbracci.

-Vi voglio bene. Mi siete mancati tantissimo, non immaginate quanto mi dispiace.- dico con le lacrime agli occhi.

-Ci sei mancata un sacco, non sai nemmeno tu quanto.- risponde mia madre con voce tremolante. Dopo aver abbracciato abbastanza i miei giro lo sguardo e vedo Jake. Anche se burbero e insensibile mi è mancato un sacco anche lui.

-Ehi capo.- dico avvicinandomi a lui. Stranamente, mi si avvicina e mi da un lungo abbraccio.

-Tanti auguri Jen.- mi sussurra all'orecchio. Ci voleva solo lui stasera, si perchè ovviamente non ho ancora pianto abbastanza. Anche se è solo un "tanti auguri", sentiti da lui, con quella sua voce che fino ad allora avevo sentito solo con tono rimproveratorio o arrabbiato, e che adesso aveva un tono così dolce, non ho potuto fare a meno di piangere.

-Grazie zio Jake.- dico ridendo mentre continuano a scendere le lacrime, staccandomi lentamente dall'abbraccio.

-Te la faccio passare solo per oggi.- dice indicandomi ridendo. Rido anch'io. Non ringrazierò mai Niall abbastanza. Grazie a lui ho rivisto i miei genitori, mia sorella, mio zio. Grazie a lui ho risolto i nostri problemi con un semplice abbraccio, nonostante fossi sicura che non fosse possibile. Non lo ringrazierò mai di tutto.

Passo un sacco di tempo a salutare tutti, compresi Brian, Isabelle, i miei cugini ecc. ecc. Non so come Niall ce l'abbia fatta ad organizzare tutto e, soprattutto, a chiamare tutte queste persone.

-Allora adesso stai col biondino.- dice Brian mentre i si avvicina.

-Così sembra.- dico sorridendo, rivolgendo il mio sguardo verso di lui.

-Eppure io ero convinto che ti avesse colpii il ricciolo.- dice con un sorrisetto malizioso, che faceva spesso quando lavoravamo insieme e che, a quanto pare continua a fare per poi allontanarsi. Questo ragazzo sa esattamente come farmi innervosire quando non ne ho la minima voglia. Ha quell'autorità che non si può permettere di avere, sopratutto con me. Ma ora non ho voglia di litigare quindi sti cazzi, risichi quanto gli pare.

Ingrid è stata tutto il tempo insieme a Liam. Almeno stando insieme a lui dimenticherà più facilmente quello stronzo di Drew.

-Tanti auguri festeggiata.- dice Louis per poi darmi un piccolo bacio sulla guancia da un lato, mentre Zayn me lo da sulla guancia opposta.

-Grazie ragazzi.- dico arrossendo.

-Certo che sei una bella stalker, ci hai scattato circa una ventina di foto senza che ce ne accorgessimo.- dice Zayn ridendo.

-Segreti di fan- dico ridendo e facendo il segno della pace. Parliamo ancora un po' ma poi loro vanno a "conoscere" meglio alcune delle mie amiche.

La maggior parte degli invitati mi si avvicina per farmi i complimenti per le foto. Ci sono quasi tutte quelle che ho fatto. I paesaggi, il pubblico delle arene in cui si sono esibiti i ragazzi, Lou e Lux, Niall, Louis… un po' tutti presi in momenti in cui non si sono nemmeno accorti che io li stessi fotografando. Vorrei solo capire come è possibile che le abbiano prese e appese qui. Proprio quando me lo sto domandando mi si avvicina Niall.

-Come va?- domanda avvolgendomi un braccio attorno alle spalle.

-Tu non hai idea di quanto mi hai resa felice, sei davvero… cioè non lo so.- dico sorridendo per poi dargli un bacio sulle labbra.

-Ehi, no non pensare niente. In realtà mi ha proposto Harry di fare una cosa del genere. Lui mi ha dato tutte le foto da appendere e io ho solo collaborato nel chiamare gli invitati che poi lui mi ha indicato.- dice sorridendo, continuando a guardare una foto davanti alla quale ci siamo fermati a parlare. È strano che non si sia insospettito quando Harry gli ha proposto una sorpresa del genere per me. Forse è troppo ingenuo, o innamorato, o semplicemente si fida ciecamente dei suoi amici, che intanto lo stanno pugnalando alle spalle. Siamo davanti ad una foto della Torre Eiffel, scattata qualche giorno fa. Sono abbastanza sconvolta. Come cazzo ha fatto Harry a fare tutto. Ma sopratutto PERCHE' l'ha fatto.

 

 

 

Harry's POV

 

Dopo quello che è successo un mese fa mi sono subito messo al lavoro per sistemare le cose con Jennifer. Mi sentivo troppo in colpa, anche se non era stata male per colpa mia, quindi la prima cosa che ho fatto è stato chiedere a Niall di prendere in prestito la galleria, poiché sapevo che la figlia del proprietario era nostra fan e lui non avrebbe avuto problemi a cedercela per una sera. Ho trovato i recapiti di tutte le persone "importanti" per Jennifer. Compresi i parenti, i suoi amici ecc. Infine qualche giorni prima che partissimo dalla Francia per venire qui sono sgattaiolato in camera sua e tutte le foto che aveva sulle schede memoria della sua Canon e ho portate sul PC, ho fatto stampare le più belle e qualche ora fa le ho messe tutte qui.

Ho fatto un buon lavoro, è felice e mi sento bene. Mi dispiace aver fatto lo scorbutico oggi ma mi stavo odiando per non essere arrivato cinque minuti prima in quella casa in modo da evitarle lo schiaffo da quel pezzo di merda di Noah. Averi voluto ucciderlo, infatti se non ci fosse stata Jennifer credo che l'averi fatto. Non ho mai odiato una persona tanto quanto ho odiato Noah in quel momento. Quello che ho provato è stato un misto tra odio, rabbia e istigo omicida. Nessuno può permettersi di far del male al mio angelo. Di certo da oggi in poi non lo farà più nessuno. 

Dopo aver passato due ore a guardare e riguardare le sue foto, portiamo la torta in sala, che ho fatto fare io da un pasticciere bravissimo che conosco. È a forma di macchina fotografica con qualche pettine e bigodino qui e lì, per ricordare il suo mestiere attuale da "heir dresser". Arriva la mezzanotte e spegne le candeline. È felicissima e io non potrei essere più felice di così. Per tutta la sera non mi ha parlato, evidentemente è ancora un po' arrabbiata per ieri ma, stranamente, dopo la torta mi si avvicina.

-Scusa per ieri, solo…- inizio io impacciato. 

-Non preoccuparti, solo…- continua lei guardandomi prima di essere interrotti.

-Le sorprese non finiscono qui. Stasera tu, insieme a Ingrid e Isabelle passerete una notte da sogno nel più bel hotel di Dublino, dove d'altronde alloggeranno anche i ragazzi.- esclama Niall entusiasta. Jennifer è entusiasta e gli salta addosso sorridendo come un ebete per poi iniziare ad urlare insieme alle sue amiche. Niall non starà nel nostro stesso hotel. Lui preferisce passare un altro po' di tempo insieme ai suoi, ovviamente.

La festa si conclude, tutti vanno a casa propria, compreso Niall e io, i ragazzi e Jen insieme alle sue amiche ci avviamo all'hotel anche se in macchine differenti.

 

 

 

Jennifer's POV

Sarà una serata bellissima. È quasi l'una ma non ho ancora sonno. Appena arriviamo in hotel prendo la chiave della mia camera e corriamo di sopra come delle ragazzine eccitate.

Nonostante questo i dolori si fanno ancora sentire. Non solo quelli alla schiena, na penso ancora a Noah, a Harry. La festa mi ha distratta ma purtroppo non tanto quanto avrei voluto.

Arriviamo in camera e troviamo sul letto dei pigiami stupendi, di seta, con una fantasia di frutta disegnata. Io prendo l'azzurro, Ingrid il rosa e Isabelle il verde. 

Ci togliamo tutte i nostri vestiti e ci infiliamo immediatamente nei pigiami. Non ho mai indossato la seta ed è comodissima, finissima e morbidissima.

-Allora carissima Jen, non ci vediamo da più di un mese, quindi ora tu mi racconti tutto della tua relazione col biondino.- dice Isabelle curiosa sedendosi a gambe incrociate sul letto. Non posso dirle la verità, lei non può saperlo, quindi decido di fingere per l'ennesima volta.

-Uhm.. bene, cioè lui è davvero fantastico e dolcissimo..- accenno mentre mi siedo sul letto accanto a lei, fingendomi imbarazzata quando in realtà sono davvero impacciata perchè non so mentire.

-E dimmi un po'…. sei ancora l'unica vergine del gruppo oppure finalmente io e Ingrid non siamo le uniche impure?- domanda ridendo. Ride anche Ingrid, però lei sa che non ho fatto un bel niente, quindi evita di parlare.

-Ehi!- esclamo dandole una cucinata allo stomaco mentre rido anch'io.

-È una domanda più che lecita, ormai hai diciannove anni signorina, è anche ora..- accenna Isabelle con tono abbastanza serio. In effetti lei ha perso la verginità a diciotto anni, mentre ora ne ha ventuno, è un po' più grande di me ma credo di essere molto più matura di lei.

-Comunque si, cioè nel senso.. sono ancora vergine.- dico io impacciata e abbastanza imbarazzata. Mi imbarazza un sacco parlare di queste cose, anche se con le mie amiche più intime.

L'unico a credere e a sapere che non sono più vergine è Harry, poiché un mese fa gli ho detto per ripicca che ero andata a letto con Niall.

Ingrid non sa niente di quella sera, non sa che ho dormito in camera con Niall, non sa che ho litigato con Harry, non sa un bel niente. Ho preferito non raccontarglielo per evitare inconvenienti. Di solito le dico tutto ma ho preferito che non lo sapesse in quel momento, ero troppo agitata e sconvolta per parlarne che poi non c'è tanto da dire, perché in effetti non è successo niente di grave, a parte la "litigata" con Harry. Lei sono più sicura che abbia capito che sia successo qualcosa in questo periodo perchè non ci siamo parlati per un mese e lei sa che ho un debole per lui. Sicuramente avrà evitato di chiedermi che cosa avessi perchè credeva che prima o poi glie l'avrei detto io o forse perchè non voleva farmi stare male parlandone.

Che poi, chissà se Harry si sta più sentendo con Janell o è stata solo una cosa temporanea…

-E tu Ingrid, con Liam…? Eheh- continua Isabelle stuzzicandola. Secondo me ha toccato un tasto dolente perchè non sono passati nemmeno due giorni da quando si è lasciata col ragazzo e adesso torniamo a parlare della sua vita sentimentale. Ingrid però sembra arrossire all'affermazione di Isabelle, forse non le da molto fastidio perchè davvero le piace Liam e davvero la sta aiutando a superare il trauma di Drew.

-Ma allora davvero ti piace così tanto?- domando io sorridendo, felice per lei dato che la vedo di nuovo un po' sorridente

-Confessa, ti ho vista come ci stavi attaccata al compleanno e come ci parlavi sempre..- dice Isabelle. 

-Ragazze, voi sapete benissimo che è passato pochissimo da quando io e Drew ci siamo lasciati però Liam mi è sempre piaciuto, prima come amico, ma adesso mi sto rendendo conto che mi sta facendo star bene. È dolcissimo e gentilissimo. Perfetto…- dice Ingrid con occhi sognanti. Possibile che si sia già innamorata di nuovo? Oppure era già innamorata di Liam prima ma non poteva\voleva ammetterlo per via di Drew. Adesso che Drew se n'è andato e lei è libera può stare con Liam.

-Sono contenta che tu sia felice Ingrid, te lo meriti.- dico abbracciandola. Dopo qualche secondo si aggiunge anche Isabelle dall'abbraccio.

Continuiamo a parlare di cose inutili e anche un po' stupide. Tipo il mio nuovo lavoro, cosa vorrò fare finito il tour, se farò la fotografa o la parrucchiera, come va il lavoro a Isabelle e bla bla bla.

Verso le tre si addormentano sia Ingrid che Isabelle. Io sono ancora sveglia, non riesco a dormire. Provo a chiudere gli occhi e a dormire ma proprio il mio cervello oggi non vuole spegnersi e forse so anche il perchè. Non posso dormire con un dubbio del genere. Non posso dormire senza parlare con Harry quindi, dopo essermi accertate che Ingrid e Isabelle dormissero profondamente pian piano esco dalla mia camera per sgattaiolare in quella di Harry.

Che Dio mi aiuti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ehiehiehi, eccomi qui con un altro capitoloooooo. Si, sono viva e vegeta e si, sto ancora scrivendo questa storia ahahahah. Solo, perdonatemi ma non ho proprio avuto tempo di correggere questo capitolo in questi giorni quindi ho fatto così tardi.

Anyway, c'è una sorpresa per la nostra Jennifer, organizzata non da Niall ma bensì dal suo Harry. Avrà finalmente capito qualcosa? Oppure, avrà capito e forse farà finta di niente per evitare di soffrire? 

Comuuuunque, questo capitolo lo avevo in mente da tipo quando ho iniziato a scrivere la storia, stessa cosa per il prossimo che ho già iniziato a scrivere e che credo sia il mio preferito fino ad ora maaaaaaaaaaaaaaaaa non voglio anticiparvi niente perchè sono sicura che già abbiate capito cosa succederà. 

Mi dileguo ora e spero di farmi "risentire" al più presto. 

Voi cagatemi un po' e recensite suuuuuuuuuu che l'attesa è quasi finita kjadh e voi sapete di che sto parlando.

addiooooooooooooooooo

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Capitolo 14
*** "we'll be a secret." ***


capitolo quattordici.

 

Esco dalla camera e richiudo lentamente la porta per non far svegliare le ragazze. Corro scalza per il corridoio finchè non arrivo fuori camera di Harry. Busso senza fare troppo rumore e nessuno apre, starà dormendo profondamente. Decido di tornarmene in camera ma appena giro le spalle qualcuno mi chiama.

-Jen…- sussurra una voce alle mie spalle. Mi volto e vedo Harry, che ci fa fuori la camera?

-Ehi, io volevo solo…- accenno impacciata gesticolando come una spastica.

-Aspetta, entriamo in camera.- dice avvicinandosi alla porta e aprendola lentamente, cercando di non fare troppo rumore, nonostante il fatto che non ci sia nessuno nella sua camera e nemmeno nei paraggi. Entriamo e io prima di parlare faccio un lungo respiro, per poi appoggiarmi alla porta della camera, mentre Harry è difronte a me e indossa solo i suoi boxer e una maglia a manica corta nera, abbastanza larga.

-Che ci fai qui?- domanda guardandomi con aria interrogativa, prima che potessi spiegare.

-Io..volevo solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto.- dico abbassando lo sguardo imbarazzata.

-No… non devi ringraziare me, ha fatto tutto Niall.- dice iniziando a negare mentre gesticola.

-No, Harry. Niall mi ha detto tutto, sei stato tu a organizzare tutto e volevo ringraziarti, perchè sei stato davvero.. dolce.- dico io sempre più imbarazzata e il mio sguardo va verso il suo braccio sinistro, il suo polso, è coperto da un grosso cerotto che non ho notato per tutta la sera, poiché aveva uno smoking a maniche lunghe e nemmeno ieri. Ma in effetti ha sempre trovato un modo per coprirlo, quindi è palese che io non l'abbia notato.

-Beh, di niente, è stato un piacere.- dice sorridendo poco prima che gli porgessi una domanda, quasi ovvia.

-Come mai lo hai fatto?- domando imbarazzata, data la situazione. Non mi risponde, ma si stringe semplicemente nelle spalle, come se si stesse giustificando di qualcosa a cui non ha una risposta plausibile. Per non aumentare ulteriormente l'imbarazzo del momento decido di porgli velocemente un'altra domanda.

-Nuovo tatuaggio?- domando incuriosita, volgendo lo sguardo al suo polso.

-Uhm.. si, vuoi vederlo?- domanda sempre sorridente. Io annuisco entusiasta, poiché i suoi tatuaggi sono sempre stupendi. Pian piano si toglie quel cerotto enorme e vedo materializzarsi una stupenda ancora, quasi uguale a quella che ho io, è tatuata sopra il suo vecchio tatuaggio "I can't chance", che io reputavo uno dei più belli. Gli afferro il braccio e la guardo più attentamente fino a scoprire che nello stesso punto in cui io ho disegnata una "M" di Meddie, mia sorella, all'aggancio dell'ancora, lui ha una "J".

-Ti piace?- domanda mentre scruta in mio sguardo attento.

-Si…ma questa è una J?- domando incuriosita, aggrottando la fronte, alzando lo sguardo verso di lui.

-Si.- risponde guardandomi con uno sguardo penetrante, capace di farmi sciogliere.

-J di… Janell?- domando quasi sull'orlo di ridere.

-No, di Jennifer.- dice tutto d'un fiato mentre continua a guardarmi tranquillo.

-Cosa?.. cioè.. Cosa?- domando sconvolta, lasciandogli il braccio per poi indietreggiare velocemente.

-Si Jennifer, perchè tu… tu sei la mia salvezza.- dice avvicinandosi sempre di più a me e io inizio ad indietreggiare finché la mia schiena incontra la porta, di nuovo, non ho più via di scampo e lui appoggia le braccia un po' più in alto della mia testa sulla porta, intrappolandomi. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. A me iniziano a scendere le lacrime. Questo cambia tutto. Ci vuole solo lui. Sono già abbastanza confusa e incazzata, non che sia contenta che si stia "dichiarando" a me, dato che aspetto questo momento da quando ci siamo visti per la prima volta ma in un certo senso speravo che da una parte il mio amore fosse ricambiato e da una parte che i miei sentimenti non fossero ricambiati, in modo che non potessi ri-innamorarmi sul serio e soffrire ma allo stesso tempo non stare ancor più male per Niall.

-Io la tua salvezza? E se lo sono perchè ti scopi un'altra?- domando piangendo, quasi come una disperata, cercando di capire il suo comportamento.

-Che altro dovrei fare?- domanda quasi urlando iniziando ad innervosirsi, allontanandosi leggermente da me, gesticolando.

-Ti sembra facile vedere la ragazza che ami stare con un altro?- domanda quasi piangendo, avvicinandosi di nuovo spaventosamente a me. Un attimo, "la ragazza che ami". Lui mi…ama.

-Sei tu che me l'hai chiesto!- quasi urlo disperata per poi portare entrambe le mani al viso, abbassando la testa.

-E ho fatto uno sbaglio Jennifer, avrei dovuto tenerti tutta per me, avrei dovuto farlo da quando ti ho guardata per la prima volta negli occhi, perchè lì ho capito che tu saresti stata l'unica per me.- continua mentre io piango e ho ancora il volto coperto. Anche io l'ho amato dalla prima volta che l'ho guardato negli occhi.

-Jen, guardami ti prego.- dice cercando di togliere le mia mani dal viso e ci riesce seppur ho opposto un po' di forza finchè ce l'ho fatta, ma continuo a tenere il viso basso. 

-Non posso…- continuo piangendo. Non posso stare con una persona mentre ne imbroglio un'altra, non posso soffrire di nuovo, non posso farmi trascinare in qualcosa di così grande, non posso e basta.

-Si Jen! Si che puoi… puoi tornare ad amare, ti giuro che non ti deluderò, ti giuro che ti amerò più di chiunque altro ti abbia mai amata.- dice abbassando il suo viso al di sotto del mio per poi alzarmi il mento con indice e pollice mentre le lacrime continuano a scendermi.

-Sai perchè l'ancora ha coperto il tatuaggio 'I can't change'? Perchè io per te Jen, posso cambiare, posso diventare una persona migliore, posso renderti felice, più di chiunque altro abbia mai fatto.- continua con le lacrime agli occhi, quasi piangendo anche lui.

-Jennifer… io ti amo.- conclude afferrando il mio viso e avvicinandolo sempre di più al suo. Non posso credere che tutto questo stia accadendo sul serio e che io lo stia in un certo senso "rifiutando". Io sto facendo il possibile per non accettare l'amore di Harry Styles, il ragazzo di cui credo di essere innamorata. Ormai c'è una corazza che protegge il mio cuore dopo tutto quello che ho passato e ho paura che si rompa per poi soffrire ancora. Io, semplicemente, non posso.

-Non posso, Harry!- dico scoppiando di nuovo a piangere sentendomi sempre più stupida. 

-Si Jen, tu puoi, fidati di me…- continua tenendo stretto il mio viso fra le sue mani e avvicinandolo ancora di più al suo, facendo toccare i nostri nasi. Forse ha ragione. Io credo di amarlo così tanto. Tanto quanto non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita, nemmeno Noah. Nemmeno Bella ha amato Edward tanto quanto io amo Harry. Ne sono più che sicura ma la mia corazza non mi permette di esternarlo.

-No, non posso ho detto! Io amo Niall!- esclamo iniziando a piangere di nuovo, accasciandomi per terra, scivolando con la schiena vicino la porta, sperando che creda alla mia immensa bugia e maledicendomi per averla detta. È l'unico modo che ho per porre fine a questa situazione.

-Non è vero Jennifer, tu non ami Niall.- dice inginocchiandosi per terra e afferrando di nuovo il mio viso e ponendolo direttamente vicinissimo al suo, mostrandomi quei suoi occhi verdi magnifici.

-Tu mi ami, perchè mi guardi esattamente come io guardo te e sono sicuro che mi ami, almeno la metà di quanto io amo te.- dice guardandomi dritto negli occhi, con i suoi occhi stracolmi di lacrime, quasi sul punto di piangere. 

-Ora ti prego Jen, parlami, io ho bisogno di te.- dice facendo toccare le nostre fronti mentre continua a tenere il mio viso stretto tra le sue mani, per poi continuare.

-Ti giuro che se ora mi dirai guardandomi negli occhi che non mi ami, ti lascerò in pace, non ti parlerò più e sarò solo contento perchè tu sei felice con Niall, ma devi dirmelo guardandomi negli occhi.- quasi supplica con voce tremolante.

-Io non posso…- dico continuando a piangere, abbassando la testa. Ma poi non riesco a pensare più a niente, voglio solo stare con lui. Non mi importa di niente. Nè di soffrire, nè di Noah, e nemmeno di Niall. Io lo amo. Basta pensare alla sofferenza, devo iniziare a pensare all'amore vero, quello che non ho mai ricevuto, quello che sono pronta a ricevere ma sopratutto, quello che sono pronta a dare a lui, a Harry, che se lo merita più di chiunque altro. Ora sono sua.

-I-io credo di amarti Harry.- dico balbettando. Anch'io con la voce rotta dal pianto. Alzando lo sguardo verso di lui, guardandolo dritto nei suoi occhi verdi, che dopo la mia affermazione si riaccendono di gioia. 

-Io ho promesso che ti avrei baciata solo quando me l'avresti chiesto tu Jen, quindi ti prego, chiedimi di baciarti altrimenti sono sicuro di morire qui, adesso.- chiede con aria supplichevole, come se un mio bacio potesse davvero salvargli la vita.

Non ho più forza di trattenermi e quindi, finalmente, mi fiondo sulle sue labbra, nelle sue braccia, il posto più sicuro in cui io sia mai stata. Alla fine lo bacio io, senza che lui debba chiedermi di farlo, perchè non ce n'è bisogno. Insieme pian piano ci alziamo da terra, senza mai staccare le nostre bocche, poiché desiderosi l'uno dell'altra, quasi affamati dei nostri baci, come se fossimo rimasti digiuno per tutta la vita. Io mi sforzo per staccarmi dalle sue labbra per sussurrargli delle parole che mi tengo dentro da troppo tempo.

-Io ti amo Harry Styles e… e tu non devi cambiare per me, sei perfetto così come sei.- gli sussurro nell'orecchio per poi guardarlo di nuovo negli occhi, ancora pieni li lacrime. Lui non risponde ma mi afferra di nuovo il viso fra le mani e continua a baciarmi. Credo, anzi, sono sicura di non aver mai provato niente di simile. Quando baciavo Noah avevo quel po' di farfalle nella pancia che si provano quando baci il ragazzo che ti piace ma in questo caso sento come se uno stormo di farfalle stia volteggiando intorno e dentro di me, portandomi in paradiso. È così bello amare una persona che ti ama tanto quanto la ami tu, se non di più. In questo caso non posso garantire che sia così perchè io sono più che sicura di amare Harry molto di più di quanto lui ama me.

La mia bocca e quella del mio amato non vogliono proprio saperne di separarsi. Però poi Harry si distacca lentamente da me, abbassando lo sguardo per guardarmi dritta nei miei occhi verdi. 

-Tu non hai idea di quanto tempo io abbia aspettato.- dice senza distogliere un attimo lo sguardo dalle mie iridi verdi, mente mi mantiene delicatamente il viso tra le mani e con i pollici di entrambe mi massaggia dolcemente le guance. La sua affermazione mi fa arrossire. Non avevo la minima idea che Harry in precedenza avesse preso una cotta per me. Era un'ipotesi che avevo scartato immediatamente, e invece…

-Sei così bella.- continua guardandomi per poi lasciare la presa dal mio viso della mano destra, portandola dietro il capo per poi afferrare delicatamente l'elastico che tiene i miei capelli raccolti in una coda di cavallo e sfilandolo lentamente. Al suo gesto chino il capo sorridendo, imbarazzata dal suo gesto e anche dalla sua affermazione. Non ho idea di cosa fare, dato che lui è così perfetto e io sono…. beh, io. Prima che io possa escogitare qualcosa da dire o fare Harry avvolge di nuovo il mio viso con entrambe le sue enormi mani per poi avvicinarlo al suo e facendo toccare i nostri nasi. Sorrido per il suo gesto dolce e sorride anche lui facendo sputare quelle sue magnifiche fossette. Poi si sofferma nuovamente suoi miei occhi, guardandoli come non credo li abbia mai guardati prima. Come se al loro interno stesse cercando qualcosa.

-Questi occhi.. i tuoi occhi, sono la mia ossessione.- dice lui con voce roca mentre continua a scrutarmi. Decido di aprire bocca anche io, finalmente.

-Tu, sei la mia ossessione.- dico con voce ferma, prima che lui si fiondasse di nuovo sulle mie labbra e continuasse a baciarmi come poco prima. Dopo qualche secondo prendo una decisione, forse la decisione più importante che io abbia mai preso in tutta la mia vita fino ad ora, l'unica presa senza un minimo di esitazione. Mi faccio coraggio e decido di buttare fuori quelle parole che forzano ad uscire dalla mia bocca.

-Fai l'amore con me, Harry.- dico sotto voce mentre ha ancora il mio viso tra le mani. Lo so, può sembrare una decisione affrettata ma non lo è affatto. Io sono innamorata di Harry dalla prima volta che l'ho visto. Lui mi ricambia. Nessuno al mondo mi rende felice e mi fa stare bene tanto quanto lui e, anche se solo ora abbiamo avuto il coraggio di confessarci il nostro amore a vicenda, io so di appartenere a lui da quando ci siamo conosciuti. Lui non sa ancora che questa per me è la prima volta perchè è ancora convinto che io e Niall abbiamo fatto sesso un mese fa.

Alla mia affermazione accenna un lieve sorriso e pian piano inizia a baciarmi di nuovo. Mi aggrappo con entrambe le braccia al suo collo, lui mi afferra dolcemente i fianchi sollevandomi da terra e io avvolgo lentamente le mie gambe attorno al suo bacino. Amo sentirlo così vicino. Amo sentirlo mio. Amo lui. Prima che raggiungiamo i piedi del letto mi posa lentamente per terra per poi tornare ad osservarmi dalla testa ai piedi. Avvicina nuovamente il suo viso al mio per poi lasciare dolci e morbidi baci lungo la mia mascella per poi arrivare a baciarmi la cicatrice dietro l'orecchio. È un gesto stupendo. Il più bello che un ragazzo abbia mai fatto per me. Prima di andare oltre devo dirglielo.

-Harry.- lo chiamo quasi affannata. Appena pronuncio il suo nome stacca il suo viso dal mio collo e torna a guardarmi negli occhi.

-Non vuoi più…?- domanda con aria interrogativa e anche un po' delusa.

-No, certo che voglio ma devo confessarti una cosa…- dico abbassando lo sguardo per paura di non sostenere il suo.

-Questa è la prima volta per me.- dico velocemente per poi alzare lo sguardo verso di lui, che mi guarda con aria stranita ma non troppo. Non mi sorprenderebbe se se lo aspettasse.

-Jen, dopo aver passato tanto tempo ad osservarti ho capito che quando sei nelle situazioni più estreme e anche un po' tragiche, per farla finita al più presto, menti. All'inizio sono rimasto sconvolto e mi ci sono voluti un bel po' di giorni per assimilare la cosa ma poi mi sono reso conto che una ragazza fantastica come te, non sarebbe stata capace di cedersi ad un ragazzo che non ama sul serio.- dice continuandomi a guardare sorridente. Si vede che mi ha osservata e "studiata" molto, come ho fatto anch'io con lui e stranamente è riuscito a capirmi nei minimi particolari.

-Io l'ho detto per farti ingelosire e arrabbiare perchè in quel momento volevo vederti soffrire, esattamente come ho sofferto io quando ho sentito che stavi con Janelle!- esclamo puntandogli il dito contro. Lui si intimidisce, in un certo senso vedo malinconia e senso di colpa nei suoi occhi. Le stesse cose che vidi quella sera di un mese fa.

-Perdonami… io non avrei mai voluto che tu soffrissi. Tu mi hai mandato fuori di testa Jen, per capirti o almeno, cercarti di capire, stavo impazzendo.- dice sorridendo facendo toccare le nostre fronti ancora una volta.

-Comunque ti prego, perdonami. Io ti prometto che non soffrirai mai più. Io ti proteggerò e non ti deluderò mai.- dice con gli occhi pieni di lacrime.

-Lo so.- dico sorridendo per poi alzarmi leggermente sulle punte dei piedi per arrivare all'altezza del suo viso e baciarlo dolcemente. Lui mi avvolge la schiena con le sue braccia possenti e, dopo avermi alzato dal pavimento gira un paio di volte su se stesso, facendomi volteggiare. Alla sua azione sorrido divertita e lui insieme a me. 

Mi posa nuovamente sul pavimento e mi scruta in ogni angolo del mio corpo, come se avesse la vista a raggi X e fosse capace di guardarmi al di sotto dei vestiti. Però, decido di coglierlo di sorpresa e faccio io la prima mossa. Lentamente afferro i lembi della sua maglia, già abbastanza larga, e glie la sfilo goffamente con le mani tremolanti. Io sono un tipo abbastanza maldestro e sbadato e, tutto questo, aggiunto al nervosismo del momento da il via all'ansia più totale.

Il mio andamento goffo diverte Harry che non si fa scappare uno dei suoi sorrisetti. Al momento quella che deve essere svestita sono io, dato che lui indossa solo i suoi boxer neri al momento.

Prima di alzare lo sguardo verso di lui mi soffermo a guardargli il petto, le braccia e il resto del corpo che prima di allora non avevo mai potuto osservare da una distanza così ravvicinata. Sembra quasi fatto di porcellana. È di una bellezza senza precedenti.

-Non essere nervosa.- mi sussurra Harry all'orecchio, riportandomi alla realtà. Mi lascio guidare da lui che lentamente mi sfila la maglia del pigiama. Sono in reggiseno davanti a lui e sento le mie guance colorarsi di porpora. Non ho mai vissuto una situazione del genere e mi sento abbastanza imbarazzata. Harry afferra dolcemente il mio mento tra il pollice e l'indice e mi da un piccolo bacio per rassicurarmi. Stare con lui è l'unica cosa che voglio. Lui merita di essere amato. Lui merita me. 

Mentre Harry continua a baciarmi, lentamente mi sfilo anche il pantalone del pigiama, rimanendo per la prima volta in vita mia, solo in biancheria intima, davanti ad un ragazzo. Harry si stacca da me e mi guarda dalla testa ai piedi. Ha uno sguardo sorpreso o forse, di approvazione e ne è la prova la sua successiva affermazione.

-Tu non sia reale!- esclama scuotendo la testa quasi incredulo. Mi imbarazzo ancora e di nuovo sento che sto arrossendo. Avrà visto innumerevoli corpi di innumerevoli ragazze molto più belle di me, eppure mi trova bellissima. Decido di prendere io la mano della situazione adesso, quindi lo afferro per il braccio e lo conduco lentamente al lato del letto. Qui mi afferra nuovamente per i fianchi e mi pone al centro del materasso, mi segue e, una volta arrivato di fronte a me, si pone a gambe divaricate all'altezza del mio bacino. Inizia a baciarmi nuovamente il collo, per poi passare alla mascella e mi mordicchia anche leggermente il lobo destro. Al suo gesto gemo e anch'io inizio a baciargli l'incavo del collo. È un'azione che non si aspetta, infatti lo prendo alla sprovvista. Appena inizio ad imitare i suoi gesti sento dei gemiti gutturali provenienti dal profondo della sua gola.

Piano piano arrivo a stendermi sul piumone del letto e lui e steso sopra di me mentre si tiene sollevato mantenendosi con i gomiti ai lati della mia testa. 

-Se non sei pronta, io…- accenna prima di continuare a fare ciò che stava facendo ma io non gli lascio terminare la frase poiché poso velocemente le mie labbra sulle sue, zittendolo e tranquillizzandolo per poi staccandomi nuovamente e soffermandomi a guardarlo di nuovo negli occhi.

Immagino che possa essere un po' teso anche lui dato che credo che questa sia quasi la prima volta che faccia l'amore e non sesso. Nel senso, credo e in un certo senso spero che io sia la prima con cui starà e per lui conterà qualcosa e non lo farà solo per… farlo.

Mi alzo lentamente anch'io con la schiena, assumendo la sua stessa posizione e lui capisce cose fare. Pian piano mi slaccia il reggiseno e, dopo aver sfilato un braccio per volta l'indumento di pizzo viene lanciato sul pavimento.

Mi sento così in imbarazzo. Sono talmente insicura riguardo il mio corpo che ho anche vergogna di guardarmi allo specchio. Harry mi scruta in silenzio per poi avvicinarsi al mio orecchio.

-Sei perfetta.- mi sussurra per poi continuare a baciarmi il collo, la mascella fino ad arrivare al contorno dei miei seni. Produco gemiti continui e Harry è soddisfatto quando accade ma io non ne posso più.

-Ti prego Harry, i-io ti voglio.- balbetto impotente.

-Shh, abbi pazienza occhi verdi.- mi sussurra all'orecchio mentre i pochi riccioli che gli sono rimasti cadono sul mio viso, solleticandomi.

-Ti prometto che sarà speciale.- dice per poi spostare il suo viso di fronte al mio. Alla sua affermazione afferro con entrambe le braccia il suo collo avvicinando il mio petto nudo al suo. Sento la pelle d'oca formarsi sia sul mio che sul suo corpo. Ho bisogno di lui. Al mio gesto lui aspira col naso come se stesse per andare in apnea. Me la sto cavando abbastanza bene, almeno credo. Tenendo il mio petto a stretto contatto col suo si stende completamente sopra di me mentre non stacca neanche per poi secondo lo sguardo dai miei occhi. Tenendomi quasi come incatenata a lui solo grazie allo sguardo. I nostri visi sono talmente vicino che ognuno respira il respiro dell'altro ed è una sensazione magnifica. Sento la più che accentuata erezione di Harry che preme contro la mia coscia. Credo che sia arrivato il momento. Pian piano mi sfila le mutandine in pizzo nere, che facevano completo col reggiseno per poi gettarle sempre sul pavimento. Credo di non essermi mai sentita più in imbarazzo in tutta la mia vita, infatti sento le mie guance andare a fuoco.

-Oh no, non arrossire piccola. Non devi sentirti in imbarazzo con me.- dice afferrando il mio viso con entrambe le mani. Io annuisco ancora incredula di quello che sta per accadere.

Vedo che si alza velocemente dal letto mettendosi di spalle a me per poi sfilarsi velocemente i boxer e srotolarsi il preservativo lungo il mio amico. 

Ritorna nel letto stendendosi affianco a me a pancia in giù. Ha la testa all'altezza della mia pancia, su cui inizia a lasciare lunghi e morbidi baci. Io fiondo entrambe le mani nei suoi ricci e la mia azione lo fa sussultare. 

Decide di posizionarsi nello stesso modo di prima. Siamo entrambi avvolti dal piumone bianco del letto dell'hotel e a mala pena riusciamo a vederci in quel cumulo di lenzuola.

Io mi ritrovo di nuovo stesa e lui è sopra di me. Con la mano destra tiene stretta la mia mentre con la sinistra si mantiene sul materasso. Sento una forte pressione finchè una prima di lui parte entra dentro di me. Per il dolore giro di scatto la testa alla mia destra, tenendo gli occhi serrati. 

-No, guardami. Lo so che fa male ma guardami.- dice Harry e io non obietto, continuandolo a guardare negli occhi mentre continua ad entrare dentro di me, finchè non è completamente dentro. Sento un forte dolore e non riesco a soffocare un urlo, che però riesco a controllare, infatti riesco a non urlare troppo forte. È come se fosse arrivato fin dentro lo stomaco e non riesco a non piangere. Non voglio far sentire in colpa Harry ma è più forte di me. Ho una soglia del dolore abbastanza alta ma questo davvero è qualcosa di insopportabile. Afferro il lenzuolo del letto con la mano sinistra e lo stringo sotto il mio tocco per sfogarmi. Quando Harry si accorge delle mie lacrime noto che è come se stesse per piangere anche lui e io non voglio.

-Scusami Jen, scusami.- dice quasi con aria disperata per poi baciarmi delicatamente i punti delle guance su cui si trovano le lacrime.

-Non ce la faccio.- dice lui per poi iniziare ad uscire da me.

-No!- esclamo bloccandolo. Non può farlo, deve continuare o il dolore sarà peggiore e poi io ho bisogno di lui.

-Ti prego continua.- chiedo quasi con aria supplichevole guardandolo.

-Ma..- obietta lui.

-Ne ho bisogno Harry, ti prego.- gli dico mentre continuo a guardarlo. Finalmente fa come gli dico e mentre inizia a muoversi dentro di me con un ritmo abbastanza lento, per non farmi sentire troppo dolore, continua a baciarmi per distrarmi ma nonostante questo io continuo a piangere, seppur contro la mia volontà.

Lascia teneri baci anche sulle parti tese del mio corpo per tranquillizzarle, come la mia mano sinistra o il mio collo, o la mascella. Sta facendo di tutto per non farmi soffrire ma purtroppo è un dolore inevitabile che mi tocca e nemmeno lui sarà capace di non farmelo provare. È davvero fantastico. So che si sta trattenendo per non farmi soffrire perchè sono più che sicura che non è abituato a fare sesso con "andamento lento".

-Stai benissimo con l'eye-liner.- dice lui mentre io mi contorco sotto di lui. Forse sta cercando ancora altri modi per distrarmi.

-Stai zitto!- dico a denti stretti sofferente per poi alzare il collo, tenendo la testa serrata al materasso. 

-Scusa.- dice lui per poi iniziare a baciarmi, tranquillizzandomi. 

Continuiamo con un andamento abbastanza lento alternato ad uno veloce. 

-Fa ancora tanto male?- domanda Harry preoccupato. Non rispondo e lascio che capisca da solo, dato che poi non riuscire nemmeno a parlare. All'improvviso sento una spinta in un punto particolare e per soffocare l'urlo che sta uscirmi mi mordo il labbro inferiore in modo da zittirmi.

-Jen, guardami.- mi comanda Harry. Senza rendermene conto ho chiuso di nuovo gli occhi per il dolore. Faccio uno sforzo e obbedisco. Appena vedo i suoi occhi color verde smeraldo che è come se si illuminassero al buio mi sento meglio. In un certo senso riescono a tranquillizzarmi. 

Come prima affondo le mie dita nei suoi capelli chiudendo la mano attorno ad alcune ciocche di capelli. Harry chiude gli occhi al mio tocco, si rilassa. Mi piace farlo stare bene infatti continuo a stringergli i capelli per tutto il tempo.

Sento che sta facendo il possibile per tardare il più possibile, ma è inevitabile. Sento un dolore allucinante mischiato ad un profondo piacere che si insedia in tutto il corpo quando si spinge in profondità per poi dare delle ultime spinte veloci. Entrami emettiamo versi gutturali una volta arrivati e sento il preservativo riempirsi di calore e Harry, esausto, si stende completamente su di me. 

Siamo entrambi sudati e stanchi ma ne esco viva e, nonostante abbia provato dolore, non posso negare che questa sia stata la notte migliore di tutta la mia vita.

-Sei stata bravissima.- mi dice Harry per poi baciarmi delicatamente, dopo aver alzato leggermente la testa dall'incavo del mio collo. 

Non gli rispondo ma mi limito a sorridergli debolmente, essendo insicura su cosa possa essere diventata la mia voce oppure, su fatto che io abbia ancora un filo di voce. 

Dopo qualche minuto si alza dal letto per poi entrare in bagno, molto probabilmente per farsi una doccia. Approfitto della sua assenza e cerco di alzarmi per rivestirmi ma appena alzo la schiena dal letto sento un forte dolore nel sotto pancia, prevedibile. Faccio un piccolo sforzo e riesco ad alzarmi. Inizio a recuperare gli indumenti sparsi sul pavimento della camera e pian piano mi rivesto completamente per poi rimettermi sotto le coperte. Sono esausta ma non voglio addormentarmi, voglio aspettare Harry. Non faccio in tempo a pensarlo che già sono immersa nel mondo dei sogni.

 

 

Harry's POV

 

Esco dal bagno lentamente e vedo Jennifer che dorme immersa in quella montagna di piumone. È così bella. Non ci credo che sono riuscito ad ottenerla, lei adesso e mia. 

Ho sofferto tantissimo mentre facevamo l'amore. È stata la sua prima volta e stranamente ha sofferto molto di più di quanto mi aspettassi. Ho fatto del mio meglio ma al solo pensiero che quella creatura magnifica ha pianto a causa mia mi verrebbe voglia di uccidermi. 

Mi asciugo velocemente e, dopo essermi messo un paio di boxer neri vado a mettermi nel letto proprio affianco a lei, facendo il possibile per non svegliarla. Mi infilo sotto il piumone affianco a lei e avvolto le mie braccia attorno a lei, come se volessi proteggerla, non so da cosa in particolare, voglio proteggerla e basta.

-Ti amo Jen.- le sussurro nell'orecchio, pur sapendo che non può sentirmi. Ma, inaspettatamente mi risponde, seppur dormendo.

-Anche io.- mi risponde dolcemente, senza aprire gli occhi. Sta ancora dormendo profondamente, eppure mi ha risposto. 

Le do un delicato bacio sulla tempia destra e pian piano mi addormento guardandola.

 

 

 

Jennifer's POV

 

Ieri mi sono addormentata mentre Harry stava ancora nel bagno ma, nonostante questo noto che ho dormito ugualmente tra le sue braccia dato che mi risvegli completamente intrappolata, senza potermi muovere. La situazione mi fa ridere e la mia risata, nonostante abbia riso a bassa voce, sveglia Harry e, ancora ad occhi chiusi sorride. 

-Buon giorno occhi verdi.- dice aprendo gli occhi, mostrandomi le sue magnifiche iridi verdi.

-Buon giorno mr. Styles.- dico ricambiando il sorriso per poi baciarlo teneramente sulle labbra.

-Ieri è stato fantastico.- dico io rompendo il ghiaccio e andando direttamente al punto.

-Ti ho fatta piangere, Jen.- dice innervosendosi con se stesso, alzando la schiena dal materasso.

-È una cosa normale, Harry. Tutte piangono per il dolore. Prima o poi doveva accadere, il dolore doveva venire per forza. Tu hai solo reso tutto ancora più bello di come me lo immaginavo e poi, pensaci, miglioreremo.- dico ridendo per poi buttarmi addosso a lui, facendolo stendere sul materasso mentre io mi mantengo ai lati della sua testa.

-Non ne dubito.- risponde lui sorridendo per poi baciarmi di nuovo, alzando la sua testa per arrivare al mio viso. Quando le nostre bocche si staccano mi metto seduta sul letto mentre lui rimane ancora steso sul materasso ad osservare il soffitto.

-Harry?- domando confusa, richiamandolo alla realtà.

-Scappiamo Jen!- esclama facendomi saltare dalla paura, avvicinandomi improvvisamente a me mentre si tiene a gattoni.

-Harry…- dico ridendo, non prendendolo sul serio.

-Jen, sono serio. Solo io e te, andremo a vivere da qualche parte da soli, senza nessuno, così tu non avrai più problemi con Niall ecc. e potremo stare insieme senza problemi.- dice entusiasta, sicuramente senza pensare a ciò che sta dicendo.

-Harry, perderesti i tuoi amici, Niall, tutti. La stessa cosa anche io. Resistiamo.- dico sorridendo, afferrando il suo viso tra le mani, facendo purtroppo sfumare tutto l'entusiasmo che aveva prima.

-Jen ma io… io non voglio fare tutto di nascosto.- dice lui abbassando lo sguardo.

-Dobbiamo, Harry. Almeno ancora per un po', finchè non prenderemo una decisione precisa su cosa fare. Per adesso saremo un segreto.- gli spiego io.

È strano che la parte della "razionale" la stia facendo io, perchè in realtà sono quella che soffriva prima solo perchè faceva finta di stare con un ragazzo mentre ne amava un altro mentre adesso non solo faccio finta di stare con un ragazzo che non amo ma lo tradisco anche stranamente però sono felice, perchè c'è Harry e, finchè ci sarà lui, non credo sarò mai più triste.

 

 

 

 

 




 

Eh già, sono viva ed eccomi qui con il capitolo più bello di aver mai scritto.

Finalmente i nostri due piciocchi si sono decisi a mettersi insieme. Jen ha avuto il coraggio di aprire il suo cuore ad Harry, rendendosi conto che lo ama davvero e decide di fare con lui un passo molto importante per lei.

Anyway, anche se ora i nostri due tesorini stanno insieme come andrà avanti? Come faranno ad affrontare Niall? Come faranno ad affrontare tutto?

Come dice Jen, se c'è Harry con lei, niente la spaventa più, quindi non preoccupiamoci, giusto? Vedremo…

Ora che ho fatto accadere tutto questo tutte le lettrici silenziose decideranno di dire qualcosa? AHAHAHAH Fatelo per Jen e Harry che finalmente si sono messi insieme c':

Pls continuate\iniziate a recensire, thaaaanks

al prossimo capitolo genteeeee.

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Capitolo 15
*** 'ho il tuo nome tatuato sul cuore..' ***


capitolo quindici.
 

Harry continua a guardarmi con quello sguardo pieno di tristezza e quasi pietà. Non sono un cucciolo bastonato, mio Dio.

-Ti ho fatto davvero male?- domanda ancora preoccupato appoggiando la mano destra sulla mia guancia. Dato il contatto mi si forma la pelle d'oca e anch'io a mia volta afferro la sua mano tra le mie, appoggiandoci il mio viso, chiudendo gli occhi per la fantastica sensazione che provo anche solo per una carezza.

-Rispondi, Jen.- io di tutta risposta afferro la mano portandola al livello della bocca e gli bacio il palmo prima di posarla di nuovo sulla mia guancia.

-È così bello sentirti così vicino.- dico aprendo gli occhi ritrovandomi un Harry ancora più terrorizzato di prima.

-Oh Harry, il dolore viene comunque, come posso fartelo capire?- domando esasperata, lasciando la sua mano.

-Tu, Harry Styles, hai solo contribuito a rendere questo momento fantastico. Fare l'amore con la persona che ami è la cosa più bella del mondo, ed io me ne sono resa conto stanotte. Mi dispiace solo che tu…- accenno imbarazzata. In fondo, non oso pensare come si sia sentito lui che si ritrova a stare con una vergine. Non voglio immaginare come sia stato orrendo per lui. Di certo la performance di stanotte non è minimamente paragonabile alle sue precedenti.

-Cosa?- domanda confuso afferrandomi il viso stavolta con entrambe le mani, per far sì che lo guardi negli occhi.

-Mi dispiace che… che tu abbia dovuto sopportare tutto questo. Sarebbe potuto essere molto più bello se io.. cioè se io non fossi stata vergine. Mi rendo conto che…- non alzo lo sguardo nemmeno per un attimo, essendo imbarazzata da quello che potrebbe rispondermi ma mi interrompe prima che riesca a concludere il periodo.

-Jen, ehi, non osare nemmeno pensarlo. È stata la prima volta che sono stato con una vergine, si, ma è stata anche la prima volta che amavo la persona con cui stavo. L'hai detto tu, fare l'amore con la persona che ami è la cosa più bella del mondo e anche io, come te, me ne sono reso conto solo stanotte. Posso assicurarti che è stata la notte migliore della mia vita.- dice accarezzandomi gli zigomi. Alzo il viso verso il suo, facendo in modo che le nostre labbra si incontrino. Ho così bisogno di contatto fisico. Ho davvero bisogno di lui. Schiudo le labbra e sento la sua lingua accarezzarmi il labbro inferiore. È bellissimo sentirlo così vicino a me, così mio. 

-Jen se continuiamo così non credo stamattina uscirai da qui dentro.- dice staccandosi, ansimante.

-E chi ha detto che voglio uscire?- domando sorridendo iniziando di nuovo a baciarlo.

-No Jen, no! Non ti toccherò per almeno cinque giorni. Hai bisogno di tempo per assorbire il dolore che ancora adesso stai provando e poi hai ancora un po' la guancia gonfia e sono sicuro che la schiena è ancora indolenzita.- esclama staccandosi a fatica di nuovo da me. Oh mio Dio, non ci posso credere che parli sul serio.

-Harry vuoi davvero farmi credere che…oh.- mi fermo prima di concludere la frase perchè mi siedo con un movimento forse troppo brusco sui talloni, dato che prima ero inginocchiata di fronte ad Harry. Provo di nuovo uno strano dolore nel basso ventre. Sbaglio o il dolore adesso dovrebbe iniziare ad affievolirsi, invece che ad aumentare? Faccio una smorfia di dolore e Harry si allarma di nuovo.

-Jen, tutto bene?- domanda preoccupato facendomi stendere.

-Si, Harry, non preoccuparti. Solo un po' di dolore ma è normale. Starei molto meglio se tu stessi più vicino a me.- dico allungando il braccio per farlo stendere accanto a me. Nel giro di pochi secondi lui è steso con il viso poggiato sul mio stomaco. Mentre continuo a scompigliargli i capelli lui mi alza la maglietta e inizia a lasciare piccoli baci nei dintorni dell'ombelico.

-Hai una pelle bellissima.- commenta guardandomi la pancia.

-Oh, grazie, anche tu.. sopratutto questo pezzetto di pelle qui.- dico afferrando il suo braccio destro, dove è tatuata l'ancora con la mia iniziale incisa sopra.

-Lo penso anch'io.- continua. -Hai altri tatuaggi a parte l'ancora e le rondini?- domanda ancora incuriosito, spostando il suo sguardo al mio ombelico ai miei occhi.

-Si, ma non ti dirò dov'è, dovrai scoprirlo da solo.- dico sorridente.

-Ti ho vista nuda ieri Jen, e non ho fatto caso a nessun altro tatuaggio. Presto sempre attenzione quando ti guardo e non mi sarebbe sfuggito.- continua lui con aria di superiorità.

-E chi ti ha detto che lo ho tatuato sulla pelle e non sotto?- mi diverto a confonderlo.

-Cosa intendi?- domanda inarcando le sopracciglia, adesso quasi completamente confuso.

-Intendo.. che io ho il tuo nome tatuato sul cuore, Harry Styles.- lo guardo mentre ho ancora la mano destra fra i suoi ricci e mi guarda come sconvolto di quello che ho appena detto. Ehi, non ha mica i diritti d'autore per le frasi d'amore più belle?

-E tu invece hai tutto il mio cuore, Jannifer White.- si alza dalla sua posizione e si sporge su di me per poi baciarmi la fronte. 

-Mi prendi in giro? Un bacio sulla fronte?- domando ridendo, sorpresa della sua reazione.

-Si, per evitare qualcosa che potrebbe farti male. Date le tue condizioni, minimo una settimana non ti toccherò.- dice convinto mettendosi a sedere.

-Tu non ci riuscirai.- rido per poi fermarmi quasi immediatamente, per via sempre del dolore al ventre.

-Oh si, invece.-

-Vuoi scommettere?- domando sorridendo, sapendo che con quello che ho in mente non resisterà nemmeno mezza giornata.

-Tu stai scommettendo contro Harry Styles?- domanda fingendosi sconvolto. -Non sai a cosa stai andando incontro, occhi verdi.- 

-Perchè mi chiami sempre occhi verdi? Anche tu hai gli occhi verdi ma io non ti chiamo occhi verdi.- lo guardo sorridente inclinando la testa leggermente di lato, quasi ipnotizzata da quegli occhi verdi bellissimi.

-Potresti non morderti il labbro?- domanda socchiudendo gli occhi. Io mollo subito la presa dei denti dal labbro inferiore.

-Oh mio Dio, mi sembra di essere dentro al libro di Cinquata Sfumature.- dico ridendo coprendomi la faccia con le mani per l'imbarazzo. Ride anche lui.

-Anastasia, non morderti il labbro! Anastasia, mangia! Anastasia, fai questo! Anastasia, fai quello!- cerco di imitare un ipotetico tono di Christian Grey mentre Harry continua a guardarmi anche lui ammaliato da me, io arrossisco sotto il suo sguardo. Però è bello avere quest'effetto su di lui.

-Non guardarmi così.- dico ficcando la testa sotto al cuscino, imbarazzata.

-Mi piace quando arrossisci.- dice togliendomi il cuscino da sopra la testa. -E mi piace la tua risata.- continuando a guardarmi in quel modo.

-Ah grazie, invece a me piacciono queste.- dico per poi mettermi a sedere e toccandogli con un dito una delle fossette che gli si sono appena formate sulle guance. -E questo.- dico indicandogli il naso, per poi baciarlo. -E questo- adesso lo zigomo destro. -E questo.- adesso quello sinistro.

-Ok Jen, non hai idea di quanto io mi stia trattenendo ora, quindi basta.- dice mentre mi tiene bloccata tenendomi per gli avambracci. 

-Allora scommettiamo sul serio. Non ti do più di un giorno.- dico porgendogli la mano.

-Oh, non sai in che guaio ti stai cacciando.- dice lui con un sorrisetto soddisfatto stampato in faccia, stringendola.

-Se vinco io, non dovrai più respingermi. Nonostante i dolori.- dico decisa, guardandolo dritto negli occhi.

-Se vinco io invece, dovrai accettare i miei rifiuti, per il tuo bene e, in più, trovare una scusa per stare in camera con me da adesso fino alla fine del tour.- dice lui sorridente, incrociando le braccia. Non vincerà, è sicuro. Ma come può credere che io riesca a trovare una scusa per dormire in camera con lui? È un bambino.

-E inoltre, non dovrai più baciare Niall. Mai più.- dice deciso. È serio?

-Harry, mi stai chiedendo l'impossibile. Come faccio a non baciare il mio "ragazzo"?- domando facendo il segno delle virgolette con le dita.

-Non lo so, ti inventerai qualcosa. E se succederà….. scapperemo e tu dovrai venire con me, senza obiezioni.- continua lui.

-Harry ma vuoi capire che io verrei ovunque con te? Sto dicendo di fare attenzione e di continuare tutto questo "in segreto", solo per Niall. Poi troveremo una soluzione.- dico afferrandogli il volto.

-Ora vado che voglio essere in camera quando le mie amiche si sveglieranno.- dico per poi dargli un veloce bacio sulle labbra e voltarmi, finchè non mi strattona e mi ritrovo distesa sul letto, sotto di lui che ha il viso sospeso sopra il mio, mentre scarica il peso sulle braccia ai lati del mio viso. Si avvicina e, dopo avermi baciata per bene finalmente mi lascia andare. Devo raggiungere la mia camera prima che quelle due si sveglino. Arrivo di fronte alla porta, prendo la chiave elettronica da dentro la tasca del pigiama e apro più silenziosamente possibile. Sono entrambe ancora completamente assopite nel sonno, meno male. Mi incammino in bagno per farmi una bella doccia ma appena poggio la mano sulla maniglia sento la testa girare e di nuovo quell'odioso dolore nel basso ventre. All'improvviso è come se tutta la camera stesse girando, la vista mi si offusca e l'ultima cosa che ricordo sono le urla spaventate di Isabelle e Ingrid.







 

Ehiiiiii. Allora, come primissima cosa devo a TUTTI delle enormi scuse per aver aggiornato solo ora dopo non so quanto tempo ma il fatto è che al momento mi sto dedicando ad un progetto leggermente più importante. Anyway, ho lasciato questa FF in bilico proprio sul più bello e adesso eccomi tornata. Mi fa piacere aver ricevuto delle recensioni da alcune "lettrici silenziose". Mi fanno sempre piacere.

Comunque, torniamo alla storia. Finalmente Harry e Jennifer si sono messi insieme e okay, bla bla bla siamo tutti contenti ma ora.... che cosa sarà successo alla nostra Jennifer? Tutte a lei eh! AHAHAHAHAHHAHAAH.

Comunque, mi scuso perchè il capitolo è estremamente piccolo rispetto agli altri ma oggi mi è venuta questa idea e l'ho scritta subito e per eviatare di farvi aspettare ancora ho deciso di pubblicare subito senza allungarlo, altrimenti ci avrei impiegato molto di più. Almeno avrete qualcos'altro da leggere.

Anyway, a parte la mia storia volevo chiedervi un parere sulla FF After.. Io prima di oggi non ne avevo mai sentito parlare ma dato che ne faranno un film all'improvviso tutti ne hanno iniziato a parlare, mi sono incuriosita e ho letto i primi capitoli. È carina ma mi ha subito scocciata, sinceramente, io sono una grande fan di Dark e la trovo molto più intrigante e bella rispetto ad After, voi che ne pensate?

Ok, ho parlato già troppo, adieu. Al prossimo capitoloooo :)))

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Capitolo 16
*** "la vita senza lei non sarebbe vita." ***


capitolo sedici.

 

Harry's POV

 

Nonostante siano le sette del mattino e io questa notte non abbia dormito granché, non riesco a prendere sonno. Provo tutte le posizioni possibili e immaginabili, girandomi e rigirandomi nel letto ma.. niente! Sono ancora sconvolto dall'accaduto di stanotte. Jennifer alla fine mi ama e stanotte è stata mia, in tutti i sensi, e lo sarà per sempre. Credo che la porterò a fare una visita dal ginecologo perchè ha avuto credo dei dolori eccessivi e sono un po' preoccupato. Non so come farò a starle lontano per più di una settimana ma sopratutto, non so come potrò mai vederla far finta di stare con Niall ora che lei sta con me. Lei ora è mia e non voglio assolutamente che stia con Niall, nemmeno per finta. Nessuno può baciarla a parte me. Quelle sue labbra non sono degne di essere nemmeno sfiorate da persone che non la ami quanto la amo io.

Credo proprio che devo cercare di far uscire un po' Niall, farlo distrarre e, magari, fargli passare lo sfizio di stare con qualche ragazza per togliergli dalla testa Jennifer. Lui crede che lei sia ancora vergine e non gli permetterò assolutamente di verificare. 

Già mi manca Jennifer. Ma allora è così quando ci si innamora? È vero quello che diceva mia madre… che quando si è innamorati è come se si avesse una calamita incorporata che non permette di stare lontani troppo tempo, dato che ci si attrae a vicenda. 

Sono steso sul letto con le mani incrociate dietro la testa e, mente continuo a pensare senza riuscire a prendere sonno sento qualcuno bussare molto rumorosamente alla porta. Strano. Mi alzo velocemente e corro verso la porta, guardo dall'occhiello e noto Isabelle in lacrime. Oh cazzo. Apro immediatamente la porta e, senza neanche il tempo di chiederle cosa sia successo, mi afferra per il polso e mi strattona fino alla loro camera. Oh merda. Sento come se il mondo mi fosse caduto addosso quando vedo Jennifer stesa a terra, priva di sensi. Non può essere vero. Sento le lacrime che minacciano di scendermi dagli occhi ma il quel momento, non so perchè, prevale la mia parte razionale. Mi inginocchio verso di lei e per prima cosa le afferro il polso. Ha il battito troppo lento. Le giro il volto, in modo che sia rivolto verso il soffitto e noto che è troppo pallida. Che cazzo le sta succedendo? 

-Chiamate un'ambulanza. Subito!- esclamo esasperato, passandomi entrambe le mani tra i capelli. Isabelle scatta subito e corre fuori per fare la telefonata mentre Ingrid è impietrita dietro di me con entrambe le mani davanti alla bocca per lo stupore. 

Non può essere.

-Jennifer, Jennifer. Sono qui, sono Harry, per favore, svegliati.- dico cercando di svegliarla con piccoli schiaffetti lasciati sulle guance. Non reagisce.

-Jennifer, per favore.- dico continuando a chiamarla, scuotendole leggermente le spalle. Ancora niente. Il panico inizia a prendere la meglio su di me. Non può essere vero. La mia Jennifer. Perchè non si sveglia? Perchè è così pallida? È tutta colpa mia. È tutta colpa mia. Sono stato io. Voglio uccidermi.

Le lacrime iniziano a rigarmi le guance, cadendo anche sui vestiti della ragazza bellissima stesa sul pavimento. 

Nel giro di pochi minuti l'ambulanza è davanti all'albergo. Porto io stesso Jennifer dentro, mentre la tengo in braccio come una sposa. Salgo anch'io sul veicolo fino all'ospedale, mentre Ingrid e Isabelle ci seguono in macchina. 

Che cosa può esserle successo? Perchè sta così? 

-Che cosa le è successo?- domando preoccupato ad uno degli addetti che le mette una specie di respiratore. No, oddio, la cosa è grave sul serio.

-Perchè le metti quell'affare?- domando innervosito a quel povero ragazzo che sembra impaurito dal mio tono. Lo so, lui non ha nessuna colpa e me la sto prendendo con lui ma non mi sono mai sentito peggio in vita mia.

-L-le serve ossigeno. P-per evitare che…- balbetta leggermente nel panico prima che lo interrompa.

-È grave? Cos'ha?- domando rabbioso e sconvolto alla vista di quella creatura bellissima così pallida e priva di sensi.

-Non lo sappiamo, ve lo faremo sapere una volta arrivati.- risponde l'altro degli addetti, più anziano e con una voce ferma e decisa. Decisamente lui non è impaurito da me.

-Tra quanto tempo arriveremo?- domando ancora rivolgendomi al più anziano degli addetti. Non faccio in tempo a formulare la domanda che l'ambulanza si ferma di scatto, le porte si aprono e portano immediatamente Jennifer all'interno dell'ospedale, trasportandola con la barella in grande velocità.

Vado dietro di loro mantenendomi anch'io alla barella finchè non iniziamo un altro corridoio e dei paramedici con il camice di colore azzurro sbiadito mi fermano dicendo che non posso entrare.

-Cosa? No, io devo stare con lei!- esclamo liberandomi dalle prese di due infermieri che mi tengono fermo per le braccia. Inizio a percorrere il corridoio correndo, cercando di raggiungere la barella quando mi si para davanti un medico, sempre con il camice, sulla cinquantina e con barba e baffi grigi. Cosa vuole?

-Mi faccia vedere la mia ragazza!- urlo cercando di superarlo, però questo mi afferra il braccio e mi pone di fronte a lui.

-No, aspetta, lo so cosa si prova ma devi stare qui ad aspettare, altrimenti la sicurezza ti dovrà buttare fuori e non potrai vederla finchè non uscirà dall'ospedale. Allora?- domanda alzando le sopracciglia, cercando di farmi ragionare.

-Lei non capisce, quella ragazza sta così per colpa mia e io devo vedere cos'ha!- esclamo cercando di superarlo una seconda volta ma stavolta non solo mi si piazza di nuovo davanti ma mi afferra per le spalle.

-Senti, allora, come ti chiami?- domanda guardandomi negli occhi, sempre con lo stesso sguardo. Non sono un bambino, porca troia!

-Harry..- rispondo a denti stretti poco prima che un altro medico arrivi di fretta affianco a lui.

-Dottor Johns, deve seguirmi.- dice abbastanza preoccupato, con l'aria di quello che deve dirgli qualcosa di importante ma non può farlo perchè ci sono io davanti.

-Ok, Harry, io ora devo andare. Come si chiama la tua ragazza?- domanda velocemente iniziando ad indietreggiare.

-Jennifer.- rispondo ancora guardandolo mentre inizia ad incamminarsi.

-Appena saprò qualcosa ti farò sapere.- 

 

 

**

 

 

Passano due ore prima che qualcuno venga a darci notizie. Siamo seduti io, Ingrid e Isabelle su quelle odiose sedioline blu che si trovano nei corridoi degli ospedali. Ingrid sorseggia il suo thè verde mentre Isabelle armeggia con il cellulare.

Gli altri si sono preoccupati non avendoci trovato in albergo e abbiamo dovuto dirglielo, saranno qui a momenti… anche Niall. Cosa le sarà accaduto? Cos'ha? Cosa le ho fatto? Non posso crederci. Nel frattempo abbiamo dovuto chiamare Paul e il resto della sicurezza perchè fuori l'ospedale s'è creato un caos di fan. Ho scritto un tweed chiedendo di allontanarsi, perchè un ospedale non è il posto più adatto per avere fan che urlando fuori dalla porta. Anche se in questo momento i fan sono l'ultima cosa che mi preoccupa. Jennifer è non so dove, dove chissà che cosa le staranno facendo. La staranno operando? Le staranno facendo una TAC? È viva? È morta? Che sensazione frustrante non sapere niente.

-Il signor uhm.. Harry Styles?- domanda una voce distraendomi dai miei pensieri.

-Si, si.- rispondo alzando immediatamente la testa che poco prima avevo fra le mani rivolta verso il basso, come un disperato. Anzi, io sono disperato.

-La sua ragazza ha avuto una grave emorragia interna, però è arrivata qui giusto in tempo. I nostri medici l'hanno operata e si è risolto tutto.- risponde con un sorriso rassicurante il medico che un paio d'ore fa è venuto a chiamare il Dottor Johns. Emorragia interna…. oh mio Dio. Sarebbe potuta morire. 

-Posso vederla?- domando speranzoso, con la voce rotta dal pianto.

-Beh.. la signorina è appe…- non riesce a terminare la frase, poiché interrotto dal dottor Johns.

-Certo che puoi Harry, seguimi.- dice con tono rassicurante, sempre sorridendo. Mi alzo immediatamente e, insieme a me si alza Ingrid. Le lancio uno sguardo ed ha gli occhi gonfi e rossi per via del lungo pianto che ha fatto da quando siamo entrati qui dentro. Non ho cercato minimamente di rassicurarla, ci ha pensato Isabelle. Non che non volessi aiutarla ma avrei solo peggiorato le cose iniziando a piangere anche io. 

-Senti lei è la mia  migliore amica e sono preoccupata tanto quanto te, non guardarmi così. Vengo anche io.- dice decisa, con la voce ancora tremolante.

-Io rimango qui ad aspettare gli altri.- dice Isabelle.

-Seguitemi.- continua dottor Johns, voltando le spalle e iniziando a camminare. 

Ci fermiamo davanti ad una porta bianca con al centro una vetrata che mi permette di intravedere quella meraviglia di ragazza stesa sul lettino, inerme, sempre pallida. Ingrid entra senza esitare e la vedo tramite la vetrata mentre la guarda come se fosse morta. Prima di entrare pongo una domanda al dottor Johns.

-È stato lei a salvarla?- domando spostando lo sguardo da Jennifer al dottor Johns. 

-L'ho operata io…- accenna volgendo anch'egli lo sguardo su di me.

-Grazie.- mormoro prima di entrare, senza aspettare una risposta. C'è un altro letto nella parte opposta della camera ma fortunatamente non c'è nessuno.

Ingrid è al lato sinistro del letto e ha tra le mani la mano di Jennifer mentre la guarda con le lacrime che le scavano il viso e il sorriso sul le labbra…. Evidentemente è contenta di sapere che sia viva ma preoccupata perchè è ridotta così.

-Che le sarà successo?- domanda volgendo lo sguardo pieno di lacrime a me.

Inizio a camminare per la stanza avanti e indietro finchè non mi volto verso di lei e gli e glie lo dico.

-È tutta colpa mia!- esclamo passandomi una mano tra i capelli, frustrato.

-Cosa?- domanda sconvolta lasciando la mano di Jennifer e alzandosi per poi venire verso di me.

-Io… cioè noi… stanotte…- dico iniziando nuovamente a camminare per la stanza.

-Credi davvero di essere stato tu?- domanda confusa ma sopratutto, stupita. Come se pensasse che sia impossibile che io possa averle fatto del male.

-Lei.. continuava ad avere dolori e …- accenno passandomi nuovamente una mano tra i capelli, venendo interrotto dallo squillo del telefono di Ingrid.

-È Liam, vado da Isabelle.- dice poco prima di rispondere e uscire dalla camera.

 

 

Jennifer's POV

 

Ho la schiena dolorante, non riesco a  muovermi e non riesco a capire dove mi trovo. Sento le voci di Harry e Ingrid che discutono. Sono davanti a me credo ma non riesco ad aprire gli occhi, ho le palpebre pesanti, come se fossero d'amianto. Che diavolo mi sta succedendo? Provo a muovere il braccio ma sento la fastidiosa presenza di un ago nel mio avambraccio… Una flebo? 

Cerco di mettere insieme i ricordi di quello che è successo ma, nonostante mi sforzi, l'ultima cosa che ricordo sono le urla di Ingrid e Isabelle spaventate. Ma certo! Sono svenuta dopo i giramenti di testa e mi hanno portata in ospedale. Il dolore al ventre non c'è più ma quello che mi fa male è la schiena. Fino a ieri non mi ha fatto molto più male ma adesso si che mi fa male. 

Sento i passi di Harry che va avanti e indietro per la stanza mentre continua a dire a Ingrid che è colpa sua. Colpa sua perchè sono ridotta così? Ma è impazzito? Mio Dio, questo ragazzo è paranoico. Di certo non sono qui per una notte d'amore con lui. Quanto vorrei stare da sola con lui per spiegarglielo. Come se mi avessero letto nel pensiero, sento il telefono di Ingrid squillare e poi sento la porta della camera aprirsi. Finalmente sola con il mio uomo. 

-Ehi.- sussurra sedendosi alla mia sinistra per poi afferrarmi la mia mano sinistra e tenerla stretta fra le sue.

-Oh Jennifer mi dispiace così tanto. Guarda come ti ho ridotta….- dice con la voce rotta dal pianto appoggiando la testa sul mio braccio. Il pianto cessa immediatamente quando porto la mia mano destra tra i suoi riccioli accarezzandoli. Finalmente riesco ad aprire gli occhi, le palpebre sono ancora pesanti ma fortunatamente riesco a tenerle aperte per quando il mio splendido ragazzo alza la testa. Ha gli occhi rossi, con le guance rigate dalle lacrime.

-Oh Jennifer.- dice sorridendo per poi guardarsi intorno per essere sicuro che nessuno sia nei paraggi e afferrarmi il viso con entrambe le mani e baciarmi. Oh, che bello essere in contatto con lui, con le sue labbra carnose.

-Scusami Jen, scusami.- dice staccandosi per poi appoggiare la sua fronte sulla mia.

-Non è stata colpa tua, Harry.- dico cercando di tranquillizzarlo, sfoggiando una sottospecie di sorriso. Ho l'istinto di abbracciarlo ma non riesco a muovere le braccia, sono completamente indolenzita. La nostra quiete però viene subito interrotta dal resto della banda che entra in camera, dietro la cui un'infermiera continua a gridare che non possono entrare tutti insieme e che devo riposare.

Sono tutti così preoccupati. Liam è vicino a Ingrid, Isabelle è tra Louis e Zayn e Niall ha in mano un mazzo enorme di fiori. Oh, Niall.

-Ehi.- dico in un sussurro, cercando di sorridere mentre tutti mi guardano come se fossi un cucciolo bastonato. Harry, quando gli altri entrano esce immediatamente, credo per non farsi vedere in quelle condizioni.

-Ma che cosa ti è successo?- domanda Niall venendomi vicina per poi poggiare i fiori sul comodino al lato destro del letto e dandomi un piccolo bacio a stampo. 

 

 

Harry's POV

 

Corro fuori dalla camera per evitare di vedere Niall. Non posso proprio guardarlo. Vedo il dottor Johns parlare con un'infermiera e gli corro dietro. Devo parargli.

-Dottor Johns!- lo chiamo e lui si gira immediatamente sorridendomi di nuovo. Congeda l'infermiera che aveva in mano una specie di modulo e, una volta che l'ho raggiunto mi presta tutta la sua attenzione.

-Devo chiederle una cosa importante.- dico imbarazzato, guardandomi le dite delle mani.

-Dimmi pure Harry.- risponde togliendosi gli occhiali che rimangono appesi al collo, essendo attaccati ad entrambi i lati ad una collanina di cuoio, diventando serio.

-Vorrei chiederle a cosa può essere stata scaturita l'emorragia di Jennifer.- dico tutto d'un fiato alzando lo sguardo verso di lui.

-Non lo sappiamo, forse una botta, una caduta nel punto sbagliato..- inizia ad ipotizzare guardando verso l'alto, gesticolando con il mano gli occhiali.

-La schiena è un punto davvero delicato, Harry. L'emorragia era proprio nei pressi di un rene e sarebbe potuto andare molto peggio.- continua per poi spostare lo sguardo su di me.

La schiena… una botta… ma certo! Noah, quello stronzo di Noah. Non ci posso credere. Nono sono stato io, è stato lui! Quando sono arrivato, appena ha lasciato la presa su di lei, Jennifer si è accasciata a terra, deve averla sbattuta contro il muro una o più volte per averle fatto un danno del genere. Dio solo sa cosa gli farò se lo vedo un'altra volta.

-Ok, la ringrazio… Di tutto.- mormoro per poi girare le spalle e sentire un -È stato un piacere.- sussurrato a pena.

Davvero non voglio immaginare cosa sarebbe successo se non ci fosse stato lui, se non le avesse salvato una vita. Come sarebbe o sarebbe stata la mia vita senza di lei?... Non sarebbe vita. Mio dio che cosa strana amare qualcuno, non credevo nemmeno di essere capace di farlo finchè non l'ho conosciuta e sono contento che lei sia l'unica capace di farmi provare questo nuovo, strano, bello, brutto e straziante sentimento.














Scommetto che non vi aspettavate questo capitolo così presto, eppure eccolo qua! 
Abbiamo la nostra povera povera poooooovera Jennifer che per colpa di Noah deve anche affrontare un'operazione. Ho esagerato forse? AHAHAHAH sorry ma credo proprio che è l'ultima cosa che vi sareste aspettati quindi, dato che mi piace sorprendervi eccovi serviti.
Non c'è molto da dire oltre questo quindi voglio parlarvi di "After". Allora, ho finito oggi di leggere il primo libro e adesso sto leggendo il secondo. La storia è abbastanza carina ma a mio parere è un po' banale anche se mi piace un sacco come la scrittrice interpreta il personaggio di Harry, davvero. Ad avercelo io un ragazzo così! 
E comunque non sarò mai d'accordo con quelle ragazze che diconoc he Dark è altamente migliore, perchè assolutamente non credo lo sia. Dark rimarrà il top.
Voi che ne pensate? Fatemi sapere nelle recensioni qui sotto!
Al prossimo capitolo (che non ho idea di quando posterò).
Addioooooooo



 

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Capitolo 17
*** e se fosse tutto un gioco? ***


capitolo diciassette.

Harry's POV

 

Non posso tornare lì dentro. Se ci torno dovrei fare finta di niente e rimanere in disparte mentre Niall sta vicino a Jennifer. La mia Jennifer. Vorrei sapere che cazzo mi diceva la testa quando le ho fatto quella proposta. Se potessi tornare indietro la terrei per me. Che andasse al diavolo Niall e anche il resto della band. Perchè devo essere sempre così coglione? Solo perché non riuscivo ad accettare i miei sentimenti verso di lei ho dovuto fare questa cazzata. Però in fondo, almeno così sta tutto il giorno con me… cioè, con noi. 

Se solo potessi trovare una soluzione a questa situazione di merda. Se potessi la prenderei adesso e la porterei via, più lontano possibile. Non me ne fotte niente di niente. Nemmeno della band. Sarei capace davvero di mandare tutto all'aria per Jennifer e non mi dispiacerebbe se fosse l'unico modo per starle vicino tutto il tempo senza preoccupazioni.

Sto camminando avanti e indietro come un cretino di fronte alla porta della camera dove si trova Jennifer. Fortunatamente all'interno nessuno si è accorto della mia assenza o momento di momentanea pazzia. Ma che momentanea? Io credo di essere diventato completamente pazzo da quando ho visto quella ragazza dagli occhi verdi strabilianti, ora stesa sul lettino. 

Mio Dio non posso crederci che per colpa di Noah sarebbe potuta davvero morire. Dio lo uccido, ovvio che lo uccido. Potremmo denunciarlo ma questo peggiorerebbe solamente le cose, credo, dato che suo padre è un tipo abbastanza importante. Ma cazzo, io sono Harry Styles, non è più importante di me. Di sicuro posso permettermi un avvocato fottutamente migliore del suo.

-Harry..?- domanda una voce distraendomi dai miei pensieri e mi volto immediatamente per vedere Zayn abbastanza confuso dal mio atteggiamento o aspetto. Forse entrambi. Senza rendermene conto ho ripreso a camminare avanti e indietro e credo di avere un aspetto ancora più da psicopatico di prima dato che mi sto torturando i capelli passandoci morbosamente le mani.

-Ehi.- rispondo togliendo immediatamente le mani dalla testa, cercando di assumere un aspetto da 'non malato-psicopatico-ossessivo-complusivo-innamorato'.

-Che ti prende?- domanda avvicinandosi. Non ho voglia di una delle sue sedute da psicologo adesso. O forse è proprio quello che mi serve? Mio Dio che casino di merda che ho in testa. Vorrei solo stare con Jennifer in questo momento.

-Niente.- rispondo cercando di essere più convincente possibile, accennando o meglio, cercando di accennare un lieve sorriso che, so già di per certo, non incontrerà gli occhi e questo lo indurrà ad indagare ancora di più. Non è raro che io faccia dei sorrisi falsi, anzi, la maggior parte dei sorrisi che faccio sono falsi ma Zayn è capace di capire quando sono sorrisi falsi che faccio per educazione, per prendere per il culo o per tranquillizzare qualcuno. Ecco, questo che ho appena fatto appartiene all'ultimo gruppo, anche se non credo lo voglia "tranquillizzare", più che altro vorrei mi lasciasse in pace. Non ho proprio voglia di parlare con qualcuno, anche se credo dovrei. Zayn è l'unico che riesce a darmi buoni consigli, che qualche volta seguo addirittura. 

Non gli parlo della mia situazione sentimentale da quando ho decido di "assumere" Jennifer. Le cose da allora sono cambiate, mio Dio se sono cambiate. 

-Come no, Harry. Non ti vedo in questo stato da… anzi, sicuramente non credo di averti mai visto così…- inizia a parlare ma da questo punto non credo di averlo più ascoltato. Mi sono sporto un po' per vedere meglio Jennifer dal vetro della porta. Jennifer sta sorridendo ai ragazzi che sono tutti seduti intorno sui bordi del suo letto. Dio, se è bella. Non sento più la voce di Zayn e lo noto girarsi verso la traiettoria che seguono i miei occhi. 

-Cazzo.- impreca. 

-No Harry no, non è possibile.- dice con gli occhi iniettati di… rabbia? frustrazione? Che diavolo sta succedendo ora? Merda stavo guardando Jennifer. Merda. Merda. Merda. Che cazzo, è capace di capire tutto da uno sguardo?

-Che cazzo vuoi?- domando alzando un po' troppo la voce, innervosendomi per il suo tono. Negherò fino alla morte se me lo chiede. Non glie lo dirò mai.

-Non possiamo parlarne qui.- dice sottovoce. Mi fa cenno di seguirlo. Non voglio seguirlo. Non voglio parlargli. Non voglio che scopra un bel niente di me e Jennifer. Nessuno deve saperlo della band. Lo sa solo Ingrid a parte me e Jennifer e così deve essere. Già è troppo che lo sa lei.

-Muoviti Harry, cazzo.- continua Zayn guardandomi da sopra la spalla. Dio meglio per lui se la smette di avere questo tono con me. Mi sono arrabbiato poche volte con lui ma se continua così potrei anche arrabbiarmi di nuovo, e non poco. Non come le altre volte. Decido di seguirlo altrimenti mi assillerà in altri momenti per sapere qualcosa. Meglio negare ora che in qualche altro momento. 

Non credo sappia neanche lui dove stiamo andando ma alla fine ci ritroviamo in una stanza piena di cesti colmi di lenzuoli bianchi e camici azzurri. Ci metto poco a capire che si tratta della lavanderia quando vedo tre grandi lavatrici attaccate al muro nella parte opposta della stanza. Entro senza dire una parola. Io non devo spiegazioni a nessuno, nemmeno a Zayn, quindi meglio che la smetta di fare il coglione.

-Mi dici che cazzo vuoi?- domando innervosito quando chiude a chiave la porta alle sue spalle e si gira verso di me.

-Mi dici che cazzo sta succedendo tra te e Jennifer?- domanda incazzato. Perchè è così incazzato? Giuro che se piace anche a lui davvero me ne scappo e la porto via con me.

-Non sono cazzi tuoi!- esclamo innervosito. No, cazzo, no. Così peggioro la situazione. Devo dirgli che non c'è niente e basta.

-Mio Dio Harry che cazzo! Io credevo che fosse solo una semplice cotta, non che fosse una cosa così seria. No Harry, non ora, non lei. Lei è la ragazza di Niall. Cioè, la ragazza finta di Niall, ma pur sempre la sua ragazza. Non può essere vero.- esclama camminando avanti e indietro per la stanza, esattamente come me poco prima. Cazzo, siamo una band di psicopatici.

-Non c'è assolutamente niente tra me e Jennifer, Dio! Che dici?- quasi urlo, sperando che almeno la rabbia mi renda più convincente.

-Non credo proprio, Harry. Ho visto come la guardi, Dio non hai mai guardato nessuna così. Nemmeno io ho mai guardato nessuna ragazza così. Nemmeno Niall la guarda come la guardi tu, Cristo. Ma che ti succede?- domanda ancora. Dio farà meglio a smetterla di rompermi il cazzo proprio adesso.

-Niente, Dio, niente! Non mi piace Jennifer. Non sto con lei e basta!- esclamo gesticolando.

-E poi non devo spiegazioni a nessuno, tantomeno a te. Dio!- inizio ad innervosirmi anche io. 

-Mio dio amico, la ami non è vero?- domanda guadandomi dritto negli occhi sconvolto. Dio santo, anche il miglior tentativo di mentire sarà vano. I miei occhi mentiranno di certo.

-Cosa? No!- esclamo cercando di essere sconvolto per la domanda. Mio dio invece si, certo che la amo. 

-Dio Harry non posso crederci!- esclama continuando a camminare.

-Cazzo Zayn come puoi credere che stia con lei? Che sia stato con lei o che addirittura la ami? Era un semplice interesse che è svanito già da tempo, cazzo. E ora smettila di fare il fottuto saputello della situazione!- urlo stavolta. Se non abbocca ora, davvero non ho idea di cosa mi inventerò.

-Beh sarà meglio Harry perchè lei deve aiutarci con Niall. Sta molto meglio da quando c'è lei e farai meglio a non rovinare tutto. È molto più preso di quanto mi aspettassi e magari la situazione potrà anche maturare, perchè anche lei è abbastanza presa. Quindi toglitela dalla testa. Non sarà la solita scopata facile, okay? Lei è proprietà di Niall. E tutto questo è per il bene della band, quindi cazzo Harry, se davvero è come dici tu, allora davvero farai meglio a starle lontano e a non rovinare tutto.- esclama prima di uscire e sbattere la porta.

Mio Dio non ho idea da quale fottuta parte della mia psiche ho preso tutto l'autocontrollo che mi sta permettendo di non corrergli dietro e sbattergli la testa contro il muro ripetute volte. "Lei è proprietà di Niall". In quale fottuto universo parallelo lei è proprietà di Niall? Lei è mia e basta. Solo io posso averla, posso baciarla come lei davvero vuole essere baciata. E basta. Lei è mia e sarà meglio che tutti lo capiscano il prima possibile. Ma non possono capirlo per via di questa fottuta band. E io che credevo che Zayn mi avesse aiutato. Lui mi ha sempre aiutato, mi ascolta quelle poche volte che sono disposto a parlargli e sopratutto è un buon amico. Non riesco a credere che si sia comportato così con me. 

Se avesse esordito in modo diverso e non mi avrebbe dato addosso facendomi incazzare magari gli avrei anche parlato e magari sarei stato disposto a farmi aiutare. Magari gli avrei chiesto come fare e mi avrebbe aiutato a trovare una soluzione a questa situazione di merda, ma a quanto pare non mi conosce come credevo.

 

 

Jennifer's POV

 

Sono ancora tutti in camera che mi guardano compassionevoli e cercano di tenermi su di morale ma io non riesco a pensare ad altro che Harry. Non lo vedo da quando sono arrivati tutti e e mi sto leggermente preoccupando, e ho iniziato a preoccuparmi ancora di più quando ho visto uscire Zayn circa quarto d'ora fa ed incamminarsi lontano con Harry dietro di lui. L'ho visto di sfuggita mentre seguiva Zayn, abbastanza innervosito. Non oso pensare che cosa sia successo tra i due, glie lo chiederò più tardi. 

-Jennifer… mi hai sentito?- domanda Niall accigliato mentre continua a stringermi la mano destra. Mio Dio, non riesco ad evitare il tuffo al cuore ogni volta che lo guardo e noto tanto calore e amore nei suoi occhi blu destinati a me. Io non lo merito, Dio santo. Mi sento una persona orribile.

-No scusa, ero distratta.- rispondo accennando un sorriso.

-Non preoccuparti, vuoi che ti lasciamo sola così puoi riposare?- domanda alzando le sopracciglia. Prima che possa formulare una risposta Zayn entra in camera e metto mano sul fuoco che se potesse uccidere qualcuno in questo momento, lo farebbe. Potrei giurare di aver visto del fumo uscirgli dalle orecchie. Dio, ma che diavolo sta succedendo oggi?

-Zayn.. tutto bene, amico?- domanda Louis andandogli vicino.

-Dobbiamo andare. Stasera abbiamo l'aereo per l'Italia e dobbiamo prepararci. Ordini di Paul.- dice Zayn impassibile volgendo lo sguardo verso gli altri. Non mi guarda nemmeno. Non che abbiamo mai avuto grandi conversazioni noi due o che io voglia pietà ma, diavolo, sono una tizia stesa su un lettino di ospedale ed è così freddo? 

-Oh… ma lei come farà?- domanda Liam volendo lo sguardo su di me. Zayn si limita a fare spallucce e a guardarmi in modo vago. È successo qualcosa tra lui ed Harry, sicuro. Harry gli ha detto di noi? Zayn ha intenzione di dirlo a Niall? Dio che casino. Mi salgono le lacrime agli occhi al solo pensiero e sbatto velocemente le palpebre per mandarle via. Ingrid, mio malgrado se ne accorge perchè inizia a guardarmi accigliata.

-Dobbiamo davvero andare.- continua Zayn con tono impaziente.

-Cosa? No! Non la lascio da sola.- esclama Niall leggermente innervosito.

-Sto solo dicendo che…- Zayn viene interrotto dalla porta che viene bruscamente spalancata, ma non vedo chi desidererei davvero vedere.

-Ragazzi qui fuori si sta scatenando l'inferno e non è una cosa bella da vedere fuori un ospedale. Dobbiamo andare. Stasera avete l'aereo e dovete prepararvi. Jennifer per quanto riguarda te ho parlato con il dottore e possono rimetterti stasera stesso, sempre se ce la fai ad affrontare un viaggio in aereo.- mi chiede Paul volgendomi il sorriso più caldo che io gli abbia mai visto sulle labbra. Certo, non sarà poco faticoso un viaggio in aereo dopo un'operazione ma non posso di certo tirarmi indietro.

-Certo, va bene.- rispondo ricambiando al meglio il sorriso.

-Andiamo su, le fan tra poco sfonderanno le porte. Non ci siamo attrezzati e sta davvero per diventare pericoloso.- Paul continua a mettere fretta ai ragazzi ma non lo biasimo. Tutti mi salutano prima di uscire, compreso Niall che mi abbraccia con cautela e mi bacia lentamente assaporando le mie labbra e io, mentre lo fa, cerco di immaginarmi che le sue labbra siano quelle di Harry. Nonostante ci metta impegno non riesco a provare quello che provo per Harry per Niall, ma non mi interessa più adesso che ho ammesso a me stessa e ad Harry che lo amo. Questo però non pone fine ai miei sensi di colpa, ma a questo decido di non pensarci al momento.

-Mandiamo qualcuno a prenderti tra un paio d'ore Jennifer,così avrai tutto il tempo per riposarti.- dice Paul prima di chiudere frettolosamente la porta. 

Tutti se ne vanno tranne Ingrid. Prevedibile. Quando Paul chiude la porta si avvicina lentamente al letto e si siede sulla sedia alla mia destra. La sua calma mi stupisce, anche se sono fermamente convinta che tra poco esploderà.

-Primo, mi dici tutto cosa cazzo ti è successo perchè non ci credo ti hanno operata per un fottuto calo di pressione. Secondo, non mi racconti tutto quello che è successo con Harry.- dice calma. Si sta trattenendo dall'urlarmi contro, di sicuro. Di solito è sempre molto espansiva e esuberante. Harry avrà detto a qualcuno di non dire le cose come stanno davvero perchè l'infermiere che entrato poco prima che arrivasse Zayn ha detto che sto benissimo e che possono rimettermi presto e che è stato solo un calo di pressione. Io non so esattamente che mi sia successo. So che mi hanno operata ma non so il perchè, credo che la verità la sappia solo Harry. Vorrei parlargli e vederlo ma dov'è?

-Mi hai sentita?- domanda Ingrid insistendo, riportandomi alla realtà.

-In realtà non so esattamente cosa mi sia successo, cioè, so che sono stata operata ma non so il perchè. Ne so quanto te. Credo che l'unico che lo sappia davvero sia Harry ma non si è più fatto vedere da quando siete arrivati voi.- dico per poi cercare di sedermi. Sento una fitta alla schiena ma alla fine ci riesco. 

-Ci parlo io con lui.- dice convinta. So che è molto protettiva ma in realtà quella che deve parlare con lui sono io… non lei.

-No Ingrid, ci parlo io.- dico convinta appoggiandomi allo schienale del letto, attaccato al muro.

-Okay…. e comunque che ne dici di spiegarmi cosa è successo stanotte con lui?- domanda entusiasta. In realtà è accaduto tutto così velocemente che a mala pena mi ricordo per quale motivo sono andata a cercare Harry dopo che non ci siamo parlati per un mese intero. Oh certo, per ringraziarlo per la festa. È stato così dolce con me, Dio. 

-Noi.. cioè… non te l'ha già detto?- domando sorridendo e sento le guance arrossarsi. Non sono esattamente a mio agio a parlare di queste cose.

-Avete fatto sesso?- domanda senza farsi problemi. Perchè sono così strana? Cioè, sembra che quasi nessuno sia in soggezione a parlare di queste cose a parte me. Arrossisco ancora di più alla sua domanda e mi limito ad annuire con la testa rivolta verso le mie dita incrociate in ventre.

-Oh, Jennifer sono così contenta!- esclama abbracciandomi, facendomi sussultare per il dolore alla schiena. Si stacca immediatamente e ritorna a sedersi.

-Scusa.- dice guardandomi con aria compassionevole. Io le rivolgo il sorriso più sincero che riesca a tirare fuori nonostante l'imbarazzo.

-Sei felice?- domanda ancora quasi con le lacrime agli occhi. Perchè tutti piangono? Così piango anche io. Cioè, capisco che è la mia migliore amica e che è felice per me ma così è troppo. Sento già le lacrime formarmisi negli occhi e inizio di nuovo a sbattere velocemente le palpebre per rimandarle dentro. Mi limito ad annuire e sorridere di nuovo in risposta alla sua domanda per paura di scoppiare in lacrime o di dire qualcosa di stupido.

-Com'è stato?- domanda sorridente. Oddio cosa devo risponderle? Devo raccontarle i dettagli? Mio Dio che cazzo dico? Adesso non posso limitarmi solo ad annuire. Decido di rispondere nel modo più banale e semplice possibile.

-Bello.- rispondo abbassando lo sguardo sulle mie dite incrociate.

-Beh? Tutto qui?- domanda ancora in modo pretenzioso. Lo sapevo che non si sarebbe accontentata ma non so davvero cosa dirle.

-Mio Dio Ingrid, è stato stupendo, magnifico, la notte più bella di sempre. Okay?- domando guardandola e senza che me ne accorga stiamo ridendo entrambe.

-Ti ha fatto male?- continua incuriosita.

-Si, ma è normale, cioè a tutte fa male la prima volta, no?- domando sapendo e anche sperando che la risposta sia affermativa.

-Beh, si..- risponde seria.

-Ma com'è successo? Cioè.. tu e lui… voi… avevo capito che prima o poi sarebbe successo qualcosa ma non vi parlavate da un sacco e poi lui ha deciso di organizzarti quella festa e poi… questo!- esclama gesticolando.

-Non lo so, davvero. So solo che io… beh, mi sono innamorata di lui ed è una cosa bellissima… cioè, non provavo tutto questo da un po' o meglio, non credo di aver mai provato cose tanto forti per una persona e mi sento davvero bene, anche se magari non può sembrare.- rido indicando la mia condizione da testa a piedi, stesa sul lettino e lei ride insieme a me.

-Sono davvero contenta per te Jen, ma… stai attenta… cioè, non voglio vederti soffrire come l'ultima volta.- dice con voce tremolante, quasi sul punto di piangere un'altra volta. Io allargo le braccia e le permetto di abbracciarmi, sul serio stavolta.

-Ti voglio bene Jen.- sussurra al mio orecchio destro.

-Anche io, Ingrid.- rispondo sussurrando a mio volta. È bello sapere che c'è qualcuno che sai ci sarà sempre, che ti aiuterà e ti sopporterà sempre. Ne ho davvero bisogno.

 

 

**

 

 

Sono in camera da un po' e, nonostante la schiena dolorante, sto aggiustando i miei indumenti in valigia. Me l'ha portata qui Paul che l'è andata a prendere a casa di Niall. Quello che mi è successo rimane ancora un mistero, cioè… almeno per me. Non vedo Harry da stamattina e non ho idea di dove sia. I ragazzi dovrebbero starsi preparando per partire dato che tra un paio d'ore abbiamo l'aereo ma da quello che so Liam è non so dove con Ingrid. Lei voleva portarlo al parco, il posto che qui preferisce in assoluto ma.. non credo che Liam non abbia mai visto un parco in vita sua e sono più che convinta che questa sia solo una scusa per passare del tempo con lui.

Mi fa piacere che Ingrid si sia già ripresa e tutto grazie a Liam. È davvero dolce e credo che potrebbe renderla felice, anche se non sono sicura che lei sia già pronta per un'altra relazione. Mi risveglio dai miei pensieri e, facendo un piccolo sforzo, mi alzo da terra per raggiungere il letto, afferro il cellulare e mando un messaggio ad Harry chiedendogli dove sia. Ho bisogno di parlargli. Solo lui sa davvero cosa mi è successo e poi mi manca, da morire. 

Dio, mi ero dimenticata cosa significa amare qualcuno o forse, non l'ho mai saputo davvero. 

Mentre continuo a fissare lo schermo in attesa di una risposta che è improbabile che arrivi già qualcuno bussa alla porta. Forse Ingrid è già di ritorno ma se n'è andata nemmeno un'ora fa quindi non credo sia possibile. Forse è Niall ma mi aveva detto che rimaneva dai suoi e ci vedevamo all'aeroporto quindi non ho idea di chi possa essere. Quando apro la porta rimango leggermente perplessa nel trovarmi Zayn davanti e non posso evitare che mi si formi un cipiglio.

-Ehi.- dico cercando di non sembrare più stranita di quanto sia. 

-Ehi.- risponde rivolgendomi un sorriso timido. Mio Dio che cosa è successo? Sa di me e Harry, di certo. Mi vuole licenziare? Vuole che me ne vada? Perchè è qui? Cioè, in fondo non ho mai parlato con lui a parte adesso.

-Vuoi entrare?- domando prima che la situazione diventi più imbarazzante di quanto sia realmente. 

-Si, grazie.- risponde prima che io mi sposti di lato e lo faccia passare. Si ferma al centro della stanza e io mi siedo ai piedi del letto guardandolo mentre si gira attorno. Che cosa vuole? 

-È successo qualcosa con Niall o qualcosa del genere?- domando preoccupata. Se Niall scoprisse qualcosa non oso pensare che potrebbe succedere. Sento di nuovo un dolore al petto pensandoci. Che cosa sto facendo? 

-No no solo devo parlarti.- risponde rivolgendo la sua attenzione a me. Riesco ad intravedere la preoccupazione nei suoi occhi nocciola. Se non si tratta di Niall allora che cos'è? Si tratta di Harry? Molto probabilmente.

-Di cosa?- domando iniziandomi a torturare le mani per il nervosismo. Fa qualche passo e si avvicina al letto guardandomi dall'alto.

-Harry.- risponde freddo. Allora sa di noi? Non voglio dire qualcosa che riguardi me e Harry perchè, se poi non sa niente? Aspetto che dica qualcosa lui a riguardo. Cerco di guardarlo con aria interrogativa come per chiedergli cosa c'entri io con lui ma non credo di essere una buona attrice.

-So che state insieme.- risponde come se mi avesse appena letto nel pensiero. Merda. Harry glie l'ha detto? Perchè?

-Lui continuava a negare ma so che è così, quindi ti prego, non fare la finta tonta. Devo parlarti di una cosa importante.- dice con aria preoccupata per poi sedersi al mio fianco. Mi volto verso di lui, aspettando che mi dica di più. Sto iniziando a preoccuparmi sul serio.

-Sai chi è Megan?- domanda. Mi limito a scuotere la testa. Non ho idea di chi sia e non so nemmeno se voglio saperlo.

-Megan è la ex di Niall. Era la nostra stilista, o almeno, aiutava la nostra stilista. Stava con noi dai tempi di X-Factor. Niall ha sempre avuto un debole per lei e dopo un po' è riuscito a conquistarla.- inizia a spiegare. È sicuramente lei la ragazza che lo ha fatto soffrire, che l'ha fatto stare male per così tanto tempo e questo non fa altro che farmi stare peggio di quanto stia già. Il dolore al petto si fa maggiore. Come farò a lasciare Niall dopo che gli è successo lo stesso con la loro vecchia stilista? Certo però che fantasia anche loro! Pur sapendo quello che ha passato mi assumono come aiutante di Lou, che è la loro heir-dresser. 

-Lei però in realtà non è mai stata innamorata di Niall…. A lei piaceva Harry. Circa l'anno scorso avevamo deciso di licenziarla, perché era una persona in più nello staff che infondo non faceva niente di che, dato che tutto il lavoro lo lasciava a Nora, la nostra stilista ufficiale. Lei venne a sapere questa cosa e, poco dopo, si mise con Niall. Non avevamo mai sospettato che a lei piacesse Harry o che lo facesse solo per stargli vicino, invece era così. Ad Harry, ovviamente, non interessava minimamente di quello che gli accadeva intorno e quindi nemmeno di lei ma non si è fatto mancare la possibilità di portarsela a letto.- fa una pausa e non posso evitare che le lacrime inizino a scendere. Non ho idea del perchè io stia piangendo ma è che è tutto così uguale a ciò che è successo prima. Poi Harry che ha fatto una cosa del genere a Niall, uno dei suoi migliori amici e poi mi ha chiesto di fargli da fidanzata finta e poi è riuscito a conquistare anche me. La storia si ripete. E se fosse tutto un suo gioco? Se non gli sono mai piaciuta ed era solo tutto un modo per portarmi a letto?

-Stai bene?- domanda preoccupato. Cazzo, no che non sto bene. Mi hai appena detto che il ragazzo che amo si è portato a letto l'ex del mio fidanzato finto e adesso sono convinta che mi abbia "ingaggiata" per fare la fidanzata di Niall solo per portarmi a letto. Insomma, tutto normale. Niente di cui preoccuparsi. 

Mi asciugo velocemente le guance bagnate dalle lacrime con il palmo della mano destra e gli rivolgo un sorriso timido. 

-Si, va avanti per favore.- rispondo con voce tremolante mentre altre lacrime iniziano a rigarmi le guance. Dio, che palle. Vorrei smettere ma non so controllarmi.

-Okay.. Allora, è successo un paio di volte, poi Harry me l'ha detto perchè non riusciva più a scrollarsela di dosso. Io non potevo fare niente, non voleva consigli o almeno, li voleva ma non voleva ascoltarmi lo stesso. Alla fine ha iniziato ad ignorarla e lei ha deciso di andarsene all'improvviso, lasciando Niall. Lui non si è più ripreso, almeno fino a quando non ha visto te…. Sembra che da quando ci sei tu abbia iniziato di nuovo a vivere. Ora con questo non voglio lasciarti intendere niente ma pensaci. Pensa a quello che stai facendo. Harry mi aveva detto che aveva un debole per te ma allora non ci ho dato molta importanza perchè ero convinto che dopo un po' si sarebbe distratto e si sarebbe dimenticato di te, invece è successo tutto il contrario. Questo non so da cosa sia scaturito ma Jennifer, Harry non si è mai innamorato di qualcuno e non so se quello che ti stia dicendo di provare sia vero. Non ho mai visto Harry così e non so cosa pensare ma so solo che se Niall lo venisse a sapere sarebbe distrutto. Tu sei qui per Niall, ricordatelo. Non sei qui per Harry. Non sono nessuno per dirti cosa fare ma non possiamo permetterci che Niall lo scopra perchè sarebbe la fine della band quindi…-

-Quindi devo chiudere con Harry.- dico prima che possa terminare la frase, con la voce rotta dal pianto. Dio cosa sto facendo? Mi sento malissimo. Voglio andarmene, ma allo stesso tempo restare, per Harry ma non posso. 

-Jennifer, è per il tuo bene. Non sai nemmeno se quello che Harry prova per te è vero e nemmeno io ne sono sicuro. Io lo conosco e non ho mai visto guardarla nessuna come guarda te ma con Harry niente è sicuro, e poi..- smette immediatamente di parlare quando qualcuno si precipita in camera. Non qualcuno, lui. Harry.









Allora bellezze, eccomi qui dopo taaaaaanto tempo con un nuovo capitolo. Scusatemi tanto se vi ho fatto aspettare ma non ho davvero avuto tempo di scrivere in questi giorni tra compiti interrogazioni e bla bla bla, vabbè voi mi capirete di certo ;)
Allora che succede qui? Proprio mentre sembrava esserci un po' di calma ecco che la situazione viene stravolta...ancora AHAHAHAH. 
Qui si parla finalmente un po' più dettagliatamente di Megan e di come e perchè ha lasciato Niall e quindi ci sarà questa rivelazione che lascerà la nostra povera Jennifer senza parole :') povera piccina, tutte a lei ahahahah.
Ahh, e poi non so per quale malsano motivo ho deciso di pubblicare la storia anche su wattpad..... avevo e ho ancora paura però ci ho provato perchè mi piacerebbe che questa ff sarebbe "conosciuta" anche al di fuori di efp. Quindiiii mi stavo chiedendo se voi anime pie sareste disposte a votarmi o a visualizzare, boh non lo so ancora come funziona quel sito, anyway, questo è il link: http://www.wattpad.com/story/16445017-obsession
Anywaaaaaaaaaay, spero il capitolo vi sia piaciuto e che stiate apprezzando questa storia da quattro soldi.
Fatemi sapere che ne pensate nelle recensioni.
Al prossimo capitolo genteeeeeeee, adieu.

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Capitolo 18
*** "torna da me" ***


capitolo diciotto

 

 

Harry's POV

 

Mi faccio dare velocemente la chiave elettronica della camera di Jennifer dalla cameriera, in modo da non svegliarla nel caso si sia addormentata, e questa, come previsto, non oppone troppa resistenza. Mi avvio a lunghi passi verso la sua stanza ma appena mi avvicino alla porta sento i suoi singhiozzi smorzati dal pianto. Che cazzo sta succedendo.

Infilo la chiave elettronica e spalanco immediatamente la porta. Ho la vista offuscata per la scarica di adrenalina che mi percorre il corpo data la rabbia e non mi ci vuole molto per capire cosa stia succedendo quando vedo Zayn seduto affianco a lei che mi guarda con occhi spalancati, non riesco a capire se per paura o stupore. Riesco ad intravedere sollievo ma anche mortificazione negli occhi verdi della bellissima ragazza affianco a lui. Cazzo. Che cosa le ha raccontato? Giuro su dio che se le è entrato nella testa e le ha fatto credere cose che non sono vere solo per far sì che mi lasci, lo uccido. Davvero lo faccio. Dopo qualche secondo di silenzio, una volta che i miei respiri sono tornati regolari, o almeno, in parte, riesco a parlare.

-Che cazzo ci fai qui?- domando tenendo i pugni stretti lungo i fianchi. Senza rendermene conto stringo talmente i pugni che le mie unghie quasi inesistenti si conficcano quasi nella carne del mio palmo.

-Sono venuto qui a parlare con Jennifer, perchè, non posso?- domanda spavaldo. Che cazzo crede di fare? Se sta cercando di farmi incazzare ancora di più, ci sta riuscendo perfettamente. Oggi ho fatto del mio meglio per fargli credere che non c'è niente tra me e lei ma, evidentemente, è stato tutto inutile. Ormai ha capito che non è così. Jennifer mi sta ancora fissando ma poi si riprende dal suo stato di pseudo-trance e parla anche lei.

-Zayn, potresti lasciarci soli, per favore?- domanda volgendo il suoi occhi iniettati di sangue per le lacrime versate su di lui. Cerca di accennare un sorriso ma riesce a malapena ad alzare parzialmente gli angoli della sua bocca stupenda.

Zayn guarda prima me e poi Jennifer prima di rispondere. Cazzo se entro trenta secondi non è fuori da questa stanza lo butto fuori io.

-Uhm…okay.- risponde poco prima di alzarsi dal letto e dirigersi verso la porta. Seguo con lo sguardo ogni suo movimento finchè non esce, non prima di rivolgermi un ultimo sguardo torvo ovviamente. Jennifer è ancora seduta sul letto, stavolta con la testa abbassata mentre i suoi lunghi capelli castani formano una barriera attorno al suo viso. Ha le mani intrecciate in grembo e non alza la testa per incontrare il mio sguardo. Non so se essere dolce e andare lì a confortarla oppure andare dritto al punto. Non sono sicuro che in questo momento voglia essere confortata da me ma sono certo che non vuole che sia scortese quindi non ho idea di come comportarmi. Ma prima che possa decidere cosa dire, parla lei.

-È vero che Megan ha lasciato Niall per te?- domanda con voce tremolante alzando finalmente la testa per guardarmi. I suoi occhi verdi iniettati di dolore e mortificazione. Dio, che cosa ho fatto.

-Si.- rispondo abbassando sta volta io lo sguardo, non essendo capace di mantenere il suo, così pieno di dolore.

-Ed è vero che tu non la volevi ma che ci sei ugualmente andato a letto, nonostante fosse la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?- domanda ancora guardandomi, mentre io continuo a fissare i miei stivali di pelle neri, che d'altronde dovrei buttare perchè si sono consumati troppo.

-Harry..- mi richiama perchè risponda alla sua ultima domanda, risvegliandomi dai miei pensieri inutili. Prendo quel poco di coraggio che mi è rimasto e alzo lo sguardo verso di lei per poi risponderle.

-Si.- dico mentre vedo altre lacrime formarsi nei suoi occhi ormai gonfi, troppo gonfi.

-Un'ultima domanda.- dice per poi tirarsi il labbro inferiore tra i denti, per evitare che tremoli.

-Mi hai assunta solo per… potarmi a letto? Per usarmi? Come hai fatto con Megan?- domanda ormai mentre è in lacrime. Quasi mi affogo col mio stesso respiro al sentirle pronunciare queste parole. Come le è venuto in mente che io sia capace di fare tutto questo a lei? Dio, aver sentito queste cose da Zayn l'ha confusa, e non poco e io vorrei ucciderlo per avergliele dette. Rimango immobile a guardare questa magnifica ragazza sofferente di fronte a me.

-No, Jennifer. Cazzo, no.- dico per poi inginocchiarmi davanti a lei, in modo che i nostri volti siano uno di fronte all'altro.

-Come faccio ad esserne certa? Dopo tutto quello che hai fatto a Niall? Come… Come hai potuto? E poi hai assunto me, quando è per colpa tua che lui ha sofferto ma lui nemmeno lo sa. E ora tu sei riuscito ad avere anche me come sei riuscito ad avere Megan. E se lo scoprisse?- inizia a dire mentre continua a piangere in modo disperato. Sono convinto che ieri notte era riuscita ad abbandonarsi completamente a me, dimenticando il suo "lavoro", dimenticando Niall e il resto ed ora rieccola qui. Una Jennifer insicura e impaurita dall'amore che non è sicura di ricevere da me.

-Jennifer io non ho giustificazioni. Sono stato una persona orribile e lo ammetto, davvero. Ho fatto delle cose terribili ma non mi sono mai reso conto della loro gravità, almeno fino ad ora. Solo ora mi rendo conto di quanto sia stato crudele portandomi a letto Megan, mentre Niall ne era innamorato ma, in realtà, non mi importava niente di lei e ancora adesso è così. La vedevo solo come una ragazza facile da portare a letto e non diedi la minima importanza che stesse con Niall e mi dispiace così tanto di non averlo fatto. Mi sento malissimo, e mi faccio schifo per questo, ma prima non riuscivo ad importarmene e in realtà neanche adesso mi importerebbe più di tanto se non ci fossi tu. Mi sto rendendo conto di tutte le cazzate che ho fatto solo perchè ci sei tu a farmi ricredere. Mi dispiace che tu creda solo minimamente che io sia stato con te solo per uno sfizio. Io non riesco a spiegare quello che provo per te, perchè è la prima volta che provo queste cose, ma ti prego, non permettere a nessuno di farti ricrede su quello che provo per te. Tu sei diversa Jen, non sei come le altre. Io ti amo. Ti amo così tanto, e non voglio che tu pensi neanche lontanamente che non sia così. Quindi, ti prego, torna da me.- dico quasi col fiatone mentre a lei continuano a bagnarsi le guance di lacrime. Non so se per gioia o commozione o ancora tristezza.

-Io..io..- inizia a balbettare qualcosa ma prima che possa confondersi ulteriormente le idee sigillo le sue labbra con le mie, in modo da mandare in frantumi qualsiasi altro dubbio le sia sorto. So che mi ama e so per certo che lei sa che io amo lei solo che ha paura, troppa paura di amare di nuovo. Ha paura di soffrire ma sono stato capace di farla fidare di me, in modo che riesca ad amarmi e ad essere di nuovo felice e non permetterò a nessuno di rompere la sua fede in me, nemmeno a lei stessa.

Le sue labbra sono accoglienti e dolci sulle mie, e sento ancora il salato dovuto alle lacrime che le hanno bagnato le guance e tutto il suo viso. Prima che me ne renda conto sono in piedi e lei è avvinghiata al mio collo con entrambe le braccia.

-Ti prego lasciati amare. Lasciati amare come nessuno ha mai fatto. Lasciati amare come tu meriti. Tu meriti tutto questo Jennfer, quindi non essere così insicura, non avere paura di amare, non più. Non avere più paura di amare. Tu ora hai me e ti prometto che fin quando sarai con me non dovrai più avere paura di essere lasciata perchè, posso giurarti che non ti lascerò, mai. E lo sai perchè Jennifer? Perchè non potrei mai permettere di lasciar andar via l'unica cosa di cui mi importa sul serio. L'unica cosa per cui vale ancora combattere e andare avanti. L'unica cosa che mi porta ad essere migliore. La cosa migliore che mi sia capitata. Ti prego Jennifer, abbatti le barriere che hai costruito attorno al tuo fragile cuore e amami e io ti prometto che lo proteggerò. Proteggerò il suo cuore che fin ora ha sofferto già troppo e ti prometto che non gli permetterò di soffrire mai più e farò in modo che non abbia più bisogno di protezioni.- dico staccandomi a fatica dalle sue labbra carnose. Una volta finito ho di nuovo il fiatone.

-Ti amo, Harry.- dice per poi affondare la sua testa nell'incavo del mio collo. Sento le sue lacrime rigarmi il collo. È così emotiva alcune volte.

-Shh.- cerco di tranquillizzarla massaggiandole la schiena. Alza finalmente la testa ed ha ancora gli occhi gonfi. Nonostante questo è ancora stupenda. Tira su col naso prima di parlare.

-Dove sei finito oggi? E perchè mi hanno operata? Avevo qualcosa di grave?- domanda tutto in una volta. Non riesco a trattenere un sorriso. Ma ha ragione, ha il diritto di sapere che cosa le è accaduto.

 

 

Jennifer's POV

 

Alle mie numerose domande non può evitare di sorridere e, di conseguenza anche io. Mi stacco dal suo collo e vado verso il letto sedendomici al centro a gambe incrociate. Harry rimane esattamente dove l'ho lasciato. Ancora con quel suo sorriso stampato in faccia, ma adesso ha le braccia incrociate sul petto mentre continua a guardarmi.

-Sei consapevole di essere inquietante, vero?- domando ridendo mentre lui dopo la mia affermazione sporge leggermente il labbro inferiore in un finto broncio.

-Su dai, vieni vicino a me.- gli dico quasi spazientita dall'averlo troppo lontano. Non se lo fa ripetere di nuovo e in men che non si dica mi ritrovo con la sua testa appoggiata sulle mie gambe incrociate mentre mi guarda dal basso verso l'alto. Sembra così felice rispetto solo a qualche minuto fa. È così strano cambiare umore così facilmente, ma quando sono insieme a lui accade molto frequentemente.

-Potresti rispondere alle mie domande ora?- domando guardando dritto in quel bosco di iridi versi sopra di me.

-Okay.- risponde alzandosi dalla sua posizione, mettendosi seduto affianco a me e non nascondo di rimanerci male perchè mi piaceva averlo così vicino. Si siede all'estremità del letto, voltato verso di me.

-Allora quali erano le domande?- domanda per poi passarsi una mano sul viso, quasi frustrato. Altro cambio d'umore, wow.

-Primo, perchè mi hanno operata? Che cosa ho avuto? Secondo…- mi interrompe prima che possa continuare.

-Wow occhi verdi, una cosa alla volta.- dice sorridendo per poi rivolgermi tutta la sua attenzione. Cambio d'umore number 2.

-Iniziamo con la prima ok?- domanda con un sorriso rassicurante afferrandomi entrambe le mani tra le sue. Annuisco e lui continua.

-Sei stata operata perchè hai avuto un'improvvisa emorragia interna nei pressi di un rene.- spiega calmo con gli occhi fissi sulle nostre mani e stringe ancora più forte la presa quando sussulto per lo shock.

-E-emorragira interna?- balbetto guardandolo imbambolata.

-Se fossi arrivata in ospedale un po' più tardi sarebbe stato letale. Grazie a Dio abbiamo fatto in tempo.- dice sorridendo lievemente per rassicurarmi dopo la cosa terrificante che ha appena detto. Sarei potuta morire, cazzo.

-Ma come? Cosa? Cioè…- abbozzo in difficoltà mentre cerco di assimilare ciò che mi è stato appena detto.

-Noah.- risponde freddo.

Una parola e capisco tutto. Mi ha sbattuta vicino al muro, in maniera davvero molto forte. È colpa sua. Per lo stupore mi porto una mano sulla bocca. Noah è stato capace di arrivare fino a questo. Non riesco ad impedire alle lacrime di uscire. Non so perchè ora sto piangendo. Forse perchè sarei potuta morire o perchè fino a qualche mese fa amavo un ragazzo che mi ha quasi uccisa. Ma le braccia di Harry sono lì, pronte ad accogliermi e grazie ad esse riesco a tranquillizzarmi.

-Shh. Meglio per lui che in quel momento ero troppo impegnato ad impazzire non sapendo se eri viva o meno, altrimenti sarei di sicuro andato ad ucciderlo. Ma è programmato nella mia agenda tra impegni futuri di massima priorità, tranquilla.- dice sui miei capelli e sento il suo sorriso formarsi. Rido anche io nel suo petto mentre mi tiene ancora stretta e a questo punto mi afferra per le spalle e mi mette davanti a lui, per poi accarezzarmi le guance ancora bagnate per le lacrime versate poco prima. Dio, devo smetterla di piangere.

-Vuoi continuare con le domande?- mi chiede ridendo, data la mia reazione alla rispondo della mia prima domanda.

-Si.- rispondo ridendo anch'io.

-Allora, secondo. Dove sei finito oggi?- domando sorridendo dato che non riesco a rimanere seria per il suo sorriso perennemente presente quando mi osserva.

-Con Zayn. Abbiamo litigato. Lui vuole che io ti lasci in pace perchè dice che tu devi stare con Niall e non devi distrarti. Ho cercato di convincerlo che non stavamo insieme e credo di esserlo riuscito a convincere all'inizio anche se poi credo abbia capito tutto quando è venuto qui.- risponde abbassando lo sguardo. Del suo sorriso ormai non c'è più traccia.

-Anche a me ha detto che devo concentrarmi su Niall e lasciarti.- dico abbassando lo sguardo a mia volta. La chiacchierata con Zayn mi ha fatta solo sentire peggio di quanto stia realmente. Io odio stare con Harry mentre Niall mi ama e crede che stia con lui ma non posso farci niente. Io amo Harry e lui ama me e non voglio lasciarlo. Assolutamente no. Però solo pensare al fatto che Niall sia così speranzoso e innamorato mi lacera il cuore.

-Ehi.- il suo pollice che spinge sul mio mento per fa sì che lo guardi mi sveglia dai miei pensieri.

-Non permettergli di entrarti nella testa e farti il lavaggio del cervello. Non pensare a tutto questo, troveremo una soluzione prima o poi ma adesso pensa solo a me e te, ti prego.- dice ma prima che possa rispondergli lui pone fine a tutti i miei dubbi e a tutti i miei complessi nel modo migliore che conosce, o meglio, l'unico, unendo la sua bocca con la mia. Prima che me ne accorga siamo entrambi inginocchiati sul letto. Io ho le mani infilate tra i suoi ricci mentre lui mi tiene vicina con entrambe le mani sui miei fianchi.

 

 

Harry's POV

 

Dio lei ha un sapore così buono. La sua bocca che assapora la mia. Non posso evitare di portare le mani al di sotto della sua canotta, ricevendo subito l'effetto desiderato quando percepisco il suo rabbrividire e la pelle d'oca. Adoro avere quest'effetto su di lei toccandola semplicemente. La stessa cosa capita a me quando lei inizia a baciarmi il collo, nelle mia parti più sensibili mentre continua a torturarmi i capelli. Credo di poter svenire quando mi mordicchia leggermente il lobo destro. Non voglio farlo adesso. No, invece si certo che vorrei solo che cazzo, lei stamattina è stata operata e non posso, assolutamente.

-Harry.- quasi ansima il mio nome quando porto le mie mani dietro la sua schiena, al di sotto della maglietta. 

-Jennifer no!- esclamo allontanandomi di botto ma prima che possa continuare lei porta le sue mani ai lembi della sua maglia e se la sfila velocemente, rimanendo in reggiseno. Cazzo.

-Lo so che sicuramente sei contrario a questo in questo momento ma sto bene, te lo assicuro.- dice guardandomi con quella sua aria innocente. Dio solo sa dove ha preso il coraggio di togliersi la maglia di dosso. Forse sta acquistando un po' di sicurezza in se stessa finalmente, e forse tutto grazie a me. Se a lei sta bene, fanculo io la desidero. Troppo. Prima che possa avvicinarmi di nuovo a quelle sue labbra carnose però la vedo girare la testa di scatto e solo dopo mi rendo conto che è a causa delle voci di Liam e Ingrid provenienti da fuori la porta. Mi guarda per un secondo e vedo le sue pupille dilatarsi per il panico però poi in un battito di ciglia si infila di nuovo la maglietta e mi spinge in bagno per poi chiudermici dentro e io non posso evitare di ridere per tutto questo e per il rigonfiamento dei miei pantaloni che mi sta uccidendo. Dio solo sa cosa può farmi quella ragazza solo baciandomi.

 

 

Jennifer's POV

 

Dopo aver chiuso la porta del bagno in faccia ad Harry ed aver sentito la sua risata provenire da lì dentro mi affretto per stendermi sul letto esattamente qualche secondo prima che la porta si spalanchi. Entra Ingrid che, senza neanche salutarmi o chiedermi come sto si dirige verso il bagno con una mano sulla bocca. Che cazzo sta succedendo. In pochi secondi entra e sento un "Bleah" pronunciato da Harry prima di vederlo uscire dal bagno. Possibile che non si sia accorta della sua presenza? Forse troppo occupata a vomitare, ovviamente.

Faccio segno ad Harry di lasciarci sole. Entro nel bagno e Ingrid è inginocchiata a terra con la testa ficcata nel gabinetto mentre è impegnata a vomitare. I suoi magnifici capelli biondo cenere sono sparsi lungo tutto il suo viso e per evitare che si sporchino mi affretto ad andare verso di lei e mantenerglieli stretti a pugno mentre lei continua a rigettare tutto ciò che ha ingerito forse negli ultimi due giorni data la quantità di vomito che sta buttando fuori. Avrà un virus o qualcosa del genere? 

Nel giro di dieci minuti Ingrid vomita l'anima e finalmente stacca la testa dal gabinetto per poi sedersi con la schiena appoggiato ad esso.

-Ehi.- dice con aria davvero sfinita e pallida rivolgendomi un sorriso timido.

-Ehi.- rispondo accarezzandole la guancia. È sfinita, posso dirlo per certo. Come è possibile che stia così all'improvviso?

-Cosa è successo, cioè intendo. Hai mangiato qualcosa che magari ti ha fatto male? O hai un virus o…?- cerco di ipotizzare la maggior parte delle ipotesi possibili che le abbiamo causato un male del genere. In risposta ho solo un suo sorriso. 

-Ingird?- domando cercando di riportarla sulla terra.

-Jennifer non è niente di tutto questo, calma.- dice sempre sorridente. Wow, calma. Che cazzo…

-Sono incinta.- 








Ehi ehi ehi babies. Eccomi tornata con un estremissimo ritardo, lo so ma vi prometto che quest'estate cercherò di aggiornare molto più frequentemente. Scusatemi davvero anche se il capitolo non è molto lungo ma non volevo farvi aspettare ulteriormente.
Allora. Succedono un bel po' di casini qui e sembra proprio che non si può stare tranquilli un attimo AHAHAHAHAH. Per quanto riguarda Ingrid, non preoccupatevi, avrete più informazioni nel prossimo capitolo che inizierò a scrivere a breve. Poooooooi, Jennifer e Harry sono troppo dolci, vero? C'è un po' troppa calma e mi sa che dovrò rimediare a questo, lol.
Anyway scusate ancora per il ritardo ma ho scaricato l'app di Wattpad sul telefono e l'iPad e non faccio altro che leggere fanfiction dalla mattina alla sera AHAHAHAH. Ne ho trovate alcune davvero stupende e oddio, mi sono innamorata, lol.
Ok, basta che questo spazio autrice sta durando già troppo. 
Al prossimo capitolo genteeeeee!
ps. ovviamente, fatemi sapere cosa ne pensate di tutto nelle recensioni :* 

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Capitolo 19
*** Avviso :) ***


Ehilà, lo so, scusate se vi ho illuso e magari credevate che questo fosse un capitolo ma volevo solamente avvisarvi che per un po' non aggiornerò dato che domani parto per il concerto, tornerò il trenta e credo che dopo passerò un bruttissimo periodo "post-concerto". Poi verrà una mia carissima amica qui da me e il 20 luglio partirò per Dublino.

Però, vi assicuro che almeno prima di partire per Dublino aggiornerò un paio di volte.

Mi dispiace un sacco non aver aggiornato fino ad ora ma sono stata occupata con tutti i preparativi per il concerto ecc. e poi non ero\sono nelle condizioni di scrivere nemmeno una frase di senso compiuto, quindi è stato meglio così.

Detto questo, volevo dare la buona fortuna a tutti coloro che stanno facendo gli esami, di qualsiasi genere, lol. State tranquilli che andrà tutto bene! Lo so che lo dicono in molti ma vabbè, passerà quindi calma e sangue freddo.

Poi, ultima cosa ma non meno importante volevo augurare a tuttttti coloro che andranno al concerto\ ai concerti di divertirvi e di passare dei giorni stupendi.

Io andrò sia il 28 sia il 29, il 28 ho il pacchetto rock me e il 29 ho il primo anello verde 144. 

Qui nelle recensioni se vi va fatemi sapere se andate che posti avete, magari siamo vicini! (:

Ah e se mi vedete e volete, ovviamente, salutatemi. Mi farebbe piacerissimo incontrare delle mie "lettrici",lol.

Ma ovviamente, non sapete come sono AHAHHAHAH, infatti ecco qui il link del mio canale youtube: https://www.youtube.com/user/ihavefiveprinces/videos. Sono presente in alcuni video se volete vedere il mio "aspetto".

Ok, questo è quanto.

Ripeto ancora, godetevi tutto e vi auguro di passare dei giorni magnifici e se non andate, non preoccupatevi, verrà anche la vostra occasione. Don't stop believing.

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Capitolo 20
*** Harry Grey. ***


capitolo diciannove.


-Incinta? Che cosa intendi con "incinta"?- domando facendo il segno delle virgolette con le dita sull'ultima parola. 

Non ci credo che la mia migliore amica sia incinta e che non me l'abbia detto. Sono stata così distratta nel pensare a me stessa e al casino tra Harry e Niall che non mi sono minimamente importata di lei. Di come stesse, di come consolarla per il fatto di Drew, di come aiutarla. Niente. Che migliore amica di merda che sono.

Lei sorride debolmente alla mia affermazione impanicata e risponde con molta calma. Ingrid è una delle persone più isteriche e melodrammatiche che io conosca, sopratutto in alcune situazioni, sopratutto in una come questa e sono sconcertata nel vederla così calma e pacata. Non è affatto da lei.

-Intendo esattamente "incinta". C'è un qualcosa qui dentro.- dice abbassando lo sguardo sorridente sul suo ventre mentre ha una mano appoggiata su di esso.

-Ma come? Cioè, come è successo? Quando?- continuo a domandare a dir poco sconvolta. È tutto troppo strano.

-Devo farti una lezione di biologia per dirti com'è successo Jennifer?- domanda quasi ridendo.

-No, Ingrid.- rispondo innervosita per il suo tono derisorio. Sto solo cercando di rimettere insieme i pezzi di quello che mi sta succedendo intorno, cazzo.

-Perchè non me l'hai detto prima?- domando quasi piangendo per il dispiacere, mentre lei si ricompone e mi prende entrambe le mie mani nelle sue rassicurandomi.

-Jen, non te l'ho detto semplicemente perché eri così presa da Niall, poi Harry ed eri così presa. Non volevo darti altri pensieri e poi l'ho scoperto solo una settimana fa.- risponde guardandomi dritta negli occhi e le lacrime iniziando a scendere formulando la domanda successiva.

-È di Drew?- domando mentre le lacrime continuano a scendere.

-Purtroppo si.- risponde continuandomi a guardare dritta negli occhi, iniziandomi ad accarezzare le guance per togliere il bagnato causato dalle lacrime.

-Io avevo intenzione di dirglielo quando sarei andata da lui a fargli la sorpresa, ma diciamo che non è andata a finire come credevo.- dice con una risata nervosa, mentre iniziano a scendere anche a lei le lacrime.

-Oh Ingrid.- dico per poi attirarla in un abbraccio. Lei inizia a piangere sulla mia spalla molto pesantemente, tanto che inizia anche a singhiozzare. 

-E il bello è che Liam mi fa stare così bene e mi piace tanto ma non voglio dirglielo. Mi odierà. Crederà che sono una poco di buono che si fa mettere incinta a diciannove anni!- quasi urla staccandosi da me e nascondendo il suo viso tra le mani continuando a piangersi addosso.

-Ingrid non piangere. Lo risolveremo, te lo prometto.- dico facendole scoprire il viso.

-Sono alla settima settimana Jennifer. Tra poco sarà tutto evidente. Come farò?- domanda disperata continuando a piangere.

-Come lo dirò ai miei? E poi dovrei dirlo a Drew? Quel coglione. Anzi la più cogliona sono io perché mi sono fatta mettere incinta da uno stronzo come lui!- adesso sta urlando e sta continuando a piangere.

Ecco di nuovo la vera Ingrid.

-Ingrid, ti ho detto che riusciremo a risolvere tutto. Te lo prometto, davvero.- dico afferrandole il viso, guardando dritto negli occhi per convincerla.

-Grazie.- dice soffocando altre lacrime prima che la stringa ancora in un ultimo abbraccio.

 

 

**

 

 

-Ehi siete pronte? L’auto ci aspetta fuori.- sento la voce di Niall provenire dal centro della nostra camera mentre sono in bagno. Mi guardo allo specchio un’ultima volta, prendo un bel respiro ed esco ignorando il permanente dolore al petto che ho quando sono in compagnia del bel biondino irlandese.

-Ehi.- gli si illumina il viso per il sorriso che gli spunta appena mi vede apparire dal bagno.

-Ehi.- ricambio il sorriso, cercando di sembrare più spontanea possibile.

-Come ti senti? Stai bene? Come va la cicatrice? Vuoi rimanere qui e poi raggiungerci nel corso della settimana? Se vuoi posso chiedere a Paul e…-

-È okay, Niall.- lo interrompo rassicurandolo, ridendo per la raffica di domande che mi ha posto in qualche secondo.

-Allora andiamo?- domanda porgendomi il braccio.

-Certo.- affermo sorridendo mettendomi a braccetto con lui, mentre Ingrid è dietro di noi. Non ho il tempo di domandarmi chi porterà le nostre valige che vedo due impiegati in uniforme entrare nella nostra vecchia camera e portare via le valigie.

Una volta arrivati nella hall, ovviamente Harry non c’è. 

-Gli altri?- domando vaga.

-Oh, Harry, Louise, Tom e altri della crew si sono già avviati all’aeroporto.- risponde noncurante, come se non si fosse neanche accorto di aver formulato una risposta.

-Jennifer come stai?- mi si avvicina un Louis abbastanza preoccupato.

-Ehy, tutto bene per adesso. Liam e Zayn?- gli domando poco prima di vedere Ingrid vicino l’entrata girevole parlare con Liam e Zayn intento ad fissarmi da seduto su uno dei divanetti della hall, che però appena incrocia il mio sguardo lo distoglie immediatamente.

-Ragazzi forza, ci sono le macchine che aspettano fuori.- dice un uomo alto e abbastanza robusto, tutto vestito di nero, del quale non riesco a ricordare il nome. Nonostante ci provi, i componenti della loro crew sono talmente tanti che non riuscirò mai a ricordarmi tutti i loro nomi. Credo si chiami Jerry ma non ne sono sicura.

Le fan fuori l’hotel non ci sono e non ho idea di come siano riusciti a tenerle lontane o a far in modo che non ce ne siano nei paraggi. Forse avranno dato indicazioni sbagliate per quanto riguarda l’hotel oppure non ne ho la più pallida idea.

Entriamo velocemente tutti in diverse macchine e raggiungiamo l’aeroporto in circa mezz’ora. Avremmo dovuto metterci molto di meno ma c’è molto traffico.

Arrivati all’aeroporto mi rendo conto che tutte le fan che non c’erano fuori l’hotel ci sono qui. Per farci uscire dalla macchina ci vogliono tre guardie del corpo per ognuno. È pressante e la cicatrice inizia a farmi male di nuovo per via delle numerose spinte e gomitate. Niall non lascia la mia mano nemmeno un secondo per assicurarsi che io stia bene e non posso fare a meno di pensare ad Harry. Dove diavolo è? Perché sparisce così all’improvviso? Perché non fa altro che comportarsi in modo così dannatamente strano?

Appena riusciamo ad entrare dentro metto a fuoco delle figure in lontananza che corrono verso la nostra direzione e solo dopo mi rendo conto che sono la mia famiglia con i miei amici.

-Oh bambina mia!- esclama mia madre abbracciandomi.

-Ti hanno davvero operata? Avevano bisogno del nostro permesso, della nostra firma! Nessuno ci ha chiamati o avvisati in nessun modo!- dice mentre mi tiene sempre più stretta.

-Signora, abbiamo preferito tenere tutto segreto per evitare di attirare l’attenzione dei media.- le spiega Paul, ma non sa che è inutile quando si tratta di mia madre.

-Lei è mia figlia! E io sono la madre! E ho il diritto di sapere se la operano o se è in fin di vita!- urla e giuro di aver visto Paul diventare piccolo quanto un chicco di riso.

-Mi scusi signora, ha tutte le ragioni del mondo. Appena capiterà qualcosa lei sarà la prima a saperlo.- si scusa immediatamente Paul.

-Sarà meglio.- risponde sgarbatamente, ancora, mia madre.

-Tu come stai tesoro? Ti fa male qualcosa? Dove ti hanno operata? Cosa hai avuto?- domanda preoccupata afferrandomi il viso tra le mani stringendolo, non dandomi la possibilità nemmeno di muovere la mascella.

-Mamma.- cerco di dire nonostante i miei occhi e le mie guance siano quasi diventati un tutt’uno.

-Scusa tesoro, hai ragione.- risponde lasciandomi finalmente.

-Ora non credo di avere tempo di parlare ma ti prometto che appena arriviamo a destinazione ti chiamo e ti spiego tutto. Promesso.- le dico poco prima di abbracciarla.

-Jenny fa buon viaggio e chiamaci qualche volta.- dice mio padre poco prima di tirarmi anche lui in un grande abbraccio in cui io mi perdo annusando il suo odore di mente mischiato al fumo. Ho sempre amato il suo odore. 

-E tu, biondino, tratta bene mia figlia.- dice per poi lanciare un’occhiata torva al povero Niall, che in realtà non dovrebbe essere il destinatario di questa raccomandazione.

-Lo farò.- risponde un Niall abbastanza intimidito quanto imbarazzato.

-Jenny se ora te ne vai, quando torni? Non rimani via tanto tempo come l’ultima volta, vero?- domanda Meddie mentre mi guarda dal basso con i suoi occhioni marroni.

-Certo che no. Starò via pochissimo sta volta e quando tornerò avrò un grosso regalo per te.- dico abbassandomi sulle ginocchia per avere la sua stessa altezza, o quasi. Lei mi sorride e si fionda tra le mie braccia. Mi è mancata moltissimo in questo periodo.

-Fai attenzione Jennifer, non mi sono mai piaciuti gli italiani.- mi dice zio Jake prima di pormi la mano in modo che io la stringa e rimane esterrefatto quando invece lo tiro in un grande abbraccio che però, nonostante tutto, ricambia.

-A me invece piacciono eccome. Mandami tante foto!- esclama Isabelle prima di abbracciarmi anche lei. 

-E sta attenta. Mi hai fatta morire di paura.- mi dice all’orecchio prima di lasciarmi definitivamente.

Li saluto con la mano un’ultima volta prima di avviarmi frettolosamente insieme a Ingrid e Niall verso il nostro Jet. Quasi corriamo per poi arrivare al piazzale di decollo degli aeroplani dove in bella vista è parcheggiato il nostro, o meglio, loro Jet. 

Saliamo la rampa e vedo che sono tutti presenti. Il mio cuore fa una capriola appena vedo Harry seduto affianco al finestrino. Indossa una camicia a quadri blu, parzialmente sbottonata in cima, rivelando parte dei suoi tatuaggi, un jeans stretto nero e gli occhiali da sole della RayBan. È intento a fissare fuori dal vetro, nonostante siamo ancora fermi. Ci ha visti entrare di sicuro e non si degna neanche di guardarmi. Dio santo, nonostante ci siamo confessati il nostro amore reciproco e io gli abbia donato la mia amichetta, continua a comportarsi da stronzo. Bene, lo farò anch’io. Se lui mi ignora, lo ignoro anch’io.

Prendiamo tutti posto. Io sono seduta accanto al finestrino affianco ad Ingrid. Di fronte a me c’è Niall e affianco a lui c’è Liam. Nei sedili dietro ai nostri ci sono il resto dei ragazzi mentre in quelli alla mia sinistra ci sono Harry, Louise, Tom e Lux. Ingrid è presa nella lettura del suo romanzo o che so io, Liam la fissa ed è abbastanza….inquietante e io non faccio altro che guardare fuori dal finestrino le nuvole che compaiono e scompaiono al di sotto le ali del Jet. Niall si addormenta quasi subito, era davvero stanchissimo. In realtà dovrei esserlo anche io ma la rabbia che mi ha fatto salire Harry mi ha fatto passare il sonno. Come si fa ad odiare ed amare allo stesso tempo una persona così immensamente tanto? Alterno sguardi a lui e al finestrino e ad un certo punto mi coglie in flagrante e distolgo quasi immediatamente lo sguardo. Basta, ho bisogno di sciacquarmi la faccia per calmarmi. Vorrei andare lì tirargli un ceffone e poi baciarlo. Strano eh? Eppure è proprio quello che vorrei fare in questo momento ma decido che forse è meglio optare per una lavata di faccia con acqua gelida per calmarmi. Quando mi alzo e mi dirigo verso il bagno sento i suoi occhi ardere come fuoco sulla mia pelle. Sposto leggermente la tendina che separa l’aera di “relax” dai due bagni situati uno di fronte all’altro ed entro. Non è brutto come me lo aspettavo. Tutt’altro! È grande quasi quanto quello che abbiamo io e Ingrid nel nostro appartamento. Accendo l’acqua del rubinetto e la regolo in modo che esca quasi gelata, metto le mani a coppa in modo da riempirle ben bene e mi sciacquo la faccia. È una sensazione magnifica. Mi sento già meglio, lo rifaccio ma mi strozzo quasi col mio stesso respiro quando sento la porta del bagno aprirsi e vedo Harry in piedi di fronte a me. Richiude immediatamente la porta dietro di sè e mi maledico per essere un’emerita idiota che rimane la porta del bagno aperta.

Sto quasi per urlargli contro quando mette la sua mano sulla mia bocca per zittirmi. Avvicina il suo viso mostruosamente al mio, sento il suo respiro sulla mia pelle e sento le ginocchia cedermi. Sono ancora arrabbiata con lui, ma non posso impedire a me stessa di provare determinate cose per lui. Ancora determinata ad essere stronza gli lecco il palmo della mano per fargliela rimuovere ma non cede, anzi, sorride e mi sussurra qualcosa nell’orecchio.

-Dovresti usarla per scopi migliori quella tua lingua Jenny.- quasi non svengo all’uso delle sue parole, nonostante mi accigli per l’uso del nomignolo che odio e che usano solo i miei familiari.

A questo punto gli mordo il palmo e dopo un ennesimo sorrisetto toglie la sua mano dalla mia bocca. Continua a fissarmi le labbra adesso e io non posso fare a meno di sentire gli stormi di farfalle nello stomaco anche solo per un suo sguardo.

-Harry esci.- dico convinta indicando la porta con un cenno della testa, incrociando le braccia.

Lui ignora quasi completamente il mio ordine e appoggia le sue mani sulla parrete dietro di me, un po’ più sopra della mia testa. Ora sono in trappola.

-Non è quello che vuoi realmente Jenny.- mi sussurra ancora nell’orecchio.

-E smettila di chiamarmi così!- cerco di sembrare decisa ma quando inizia a lasciare baci dietro il mio orecchio, per poi percorrere la lunghezza del mio collo il mio tono si riduce ad un sussurro.

-Volevo baciarti da quando sei salita.- dice continuando a frugare nel mio collo mentre io cerco di mantenere la mia posizione.

-Tu….tu mi hai … ignorata.- non riesco neanche più a formare una frase continua mentre lascia umidi baci stavolta sulla mia mascella.

-È quello che credi tu.- dice sempre con la sua voce roca e seducente. Io sono ancora a braccia incrociate mentre lo guardo una volta che ha finalmente posizionato il suo viso di fronte al mio.

-È la verità.- lo dico con voce talmente bassa che non credo abbia sentito ma comunque i miei pensieri vengono annebbiati quasi completamente quando le sue labbra incontrano le mie. Non riesco più a mantenere la mia posizione indifferente quando mi afferra per i fianchi poiché incrocio le mani dietro al suo collo e le gambe attorno alla sua vita. Non riesco a pensare più a niente ora che il suo sapore mi invade la bocca e mi inebria i sensi. Mi sento quasi come se fossi sulla luna quando anche ho solo il minimo contatto con lui. 

-Ti amo così tanto.- dice staccandosi dal bacio e non posso fare a meno di sorridere contro le sue labbra. 

-Però sei uno stronzo.- continuo io.

-Sei tu che mi rendi così.- continua guardandomi le labbra.

-Stronzo?- domando ridendo, alzando gli occhi verso di lui.

-No, folle.- risponde sorridendo contro le mie labbra anche lui.

Posa nuovamente le sue labbra sulle mie e dopo un po’ avvicina la sua bocca al mio orecchio.

-Non so cosa mi fermerà dallo scoparti qui dentro se non ci fermiamo adesso.- al suono delle sue parole spalanco immediatamente gli occhi dallo stupore e lui inizia a ridacchiare per poi poggiarmi per terra.

-Andiamo, devo farti vedere una cosa…- dice afferrandomi per mano e aprendo la porta. Lo blocco prima che possa aprirla del tutto.

-Harry! C’è Niall. Non possiamo farci vedere che usciamo dallo stesso bagno, ti pare?- domando sussurrando.

-Niall dorme e poi c’è la tenda.- risponde sicuro di se.

-Esci prima tu e poi esco io.- istruisco, e lui fa come dico, non prima di aver alzato gli occhi al cielo.

Esce e dopo qualche secondo esco io. La tendina è ancora chiusa quindi non ci ha visti nessuno. Mi prende per mano e mi dirige lungo un corridoio fino ad arrivare davanti ad una porticina bianca con un vetro a forma circolare in cima. Credo che sia la camera di pilotaggio ma non ne sono sicura.

Harry digita qualche numero su un piccolo schermo affianco alla porta, dopodiché abbassa la maniglia della porta e ci ritroviamo nella camera di pilotaggio e quasi svengo quando vedo che non è presente né un pilota né un copilota. Le cuffie sono appoggiate sulle sedie e quella specie di joystik si muovono da soli. Harry forse nota che sono sbiancata e si affretta a spiegare.

-C’è il pilota automatico. Matthew e Ryan saranno in pausa.- dice guadandomi divertito. 

C’è un intero ripiano pieno di pulsanti, leve e tastierini di ogni genere e colore. E la vista da qui è semplicemente qualcosa di magnifico. Davanti a me ho un’intera visuale del cielo intorno a me. Sembra di star volando, e non su un aereo. Vengo distratta dai miei pensieri quando vedo Harry sedersi al posto del pilota e mettersi le cuffie.

-Che diavolo fai?- domando con un tono più rude di quanto volessi.

-Piloto.- dice poco prima di iniziare a parlare a vanvera in un aggeggio, per poi iniziare a toccare qualche pulsante colorato e qualche leva.

-Cosa? Tu…cosa? Sai pilotare un aereo? Io credevo che a malapena sapessi guidare un’auto!- esclamo sconvolta, mentre lo guardo armeggiare con quella roba. È dannatamente sexy.

-Ci sono molte cose che non sai di me, Jenny.- dice voltandosi verso di me, sorridendo come un bambino.

-Smettila di chiamarmi così. Odio quel soprannome.- dico continuandolo a guardare mentre ora credo stia chiedendo l’autorizzazione di prendere il controllo. Non è serio.

-Vieni e siediti affianco a me. Ti proclamo mia copilota.- dice senza distogliere lo sguardo dal cielo difronte a lui.

-Io cosa? No, te lo scordi.- dico incrociando le braccia fissandolo.

-Dai sarà divertente. Giuro che non dovrai fare niente. Solo guardarmi.- Oh, questo va bene.

-Okay, ma guai a te se mi fai fare qualcosa.- dico poco prima di sedermi alla sua sinistra e mettendomi le cuffie.

-Mi senti?- domanda e sento la sua voce rimbombarmi nella testa per via forse del volume troppo alto delle cuffie. Sorrido e non so neanche il perché e dopo avermi vista sorride di rimando anche lui. Dopo qualche secondo sento che hanno autorizzato Harry a prendere il controllo.

-Ci siamo piccola.- dice, credo riferendosi all’aereo, o forse… afferra il volante e vedo adrenalina crescere nel verde dei suoi occhi. È così dannatamente bello. Vedo i muscoli delle sue braccia e del suo volto contrarsi per la tensione e per la concentrazione e giuro di non aver mai visto niente di più bello in vita mia.

-Ora devi aiutarmi.- sento di nuovo la sua voce propagarsi nelle cuffie dopo qualche minuto.

-Cosa? No!- esclamo senza neanche pensarci. Di certo non mi metto a pilotare un aereo mettendo a rischio delle vite umane.

-Sai Jenny, mi sto davvero annoiando a pilotare e credo che tra qualche secondo premerò questo pulsante che darà a te il controllo e se non piloterai, purtroppo, l’aereo precipiterà.- dice con tono cantilenante, indicando un pulsante giallo abbastanza grande con su scritto “passaggio di controllo”. Non è serio. Ne sono sicura, ma le mie sicurezze vengono abbattute quando lo vedo premere il pulsante. Questo ragazzo è pazzo. Dannatamente, fottutamente pazzo. Dopo averlo guardata persa per qualche secondo mi rendo conto della situazione e afferro immediatamente il mio.. volante?

-Harry che cazzo. Aiutami! Che cazzo faccio? Oh mio Dio. Moriremo tutti.- inizio a sbraitare nel panico mentre lui è seduto tranquillo che mi guarda dal suo posto con un sorriso coglione sulle labbra. 

-Stai tranquilla Jennifer, rilassati.- dice poggiando i gomiti sulle sue ginocchia mentre mantiene la sua testa rispettivamente con le mani.

-No cazzo Harry, non sto tranquilla.- esclamo sconvolta mentre cerco di… pilotare?

-Stai pilotando comunque. Aspetta ora ti aiuto.- dice alzandosi finalmente da dov’era prima e posizionandosi in piedi dietro la mia sedia. Si abbassa parzialmente appoggiando le sue mani sulle mie sul volante.

-Rilassati. Sei troppo tesa. È una cosa bellissima se ti rilassi facendola.- mi sussurra all’orecchio e sento i nervi sparire nel nulla. 

-Ok, devi semplicemente mantenere dritto il volante e per il resto l’aereo fa tutto da solo.- dice continuando a tenere le sue mani sulle mie e solo dopo poco mi rendo conto di quello che sto davvero facendo.

-Oh mio Dio, sto pilotando un aereo.- esclamo sorridendo come un’idiota. È una sensazione fantastica.

-Si che lo stai facendo, piccola.- sento degli animali indistinti camminare dentro di me quando lo sento pronunciare quel nomignolo riferito a me. 

Inizia ad avvicinare la sua bocca ancora di più verso il mio orecchio e sento la solita elettricità scorrere in me.

-Harry mi….mi distrai.- dico mentre mi beo del suo tocco. Inizia a baciarmi il mio punto sensibile sotto l'orecchio destro e poi mi mordicchia il lobo.

-Harry smettila.- dico quasi in un sussurro. Quando inizia a soffiare sul bagnato provocato dai suoi baci quasi non svengo. E sono seria.

-Ok, ma solo perché non voglio morire.- sussurra prima di allontanarsi da me. Preme qualche bottone e sento il volante vibrare e poi irrigidirsi sotto le mie mani.

-Ho rimesso il pilota automatico. Ora puoi respirare.- dice sorridendo e io rilascio un respiro che non sapevo di star trattenendo.

-Che sta succedendo qui?- sento la porta aprirsi e scatto con la testa verso quella direzione. Oh cazzo.

-Le stavo semplicemente mostrando la camera di pilotaggio. Niente di più.- risponde Harry, ovviamente con tono noncurante, all'uomo pelato appena entrato in cabina.

-Va bene Styles, però ora dobbiamo prendere noi il comando, almeno che non vuoi pilotare tu stavolta.- continua l'uomo che credo sia Ryan per via della "R" cucita sulla sua divisa.

-Non mi va ora. Noi andiamo.- gli risponde Harry senza alcuna emozione nella sua voce mentre esce dalla camera e io lo seguo.

-Potresti anche essere un po' più cortese.- sussurro una volta chiusa la porta dietro di me.

-Potrei. Ma non mi va.- dice sorridendo alla fine della frase.

-C'è solo una persona con cui voglio essere cortese. E non è Ryan.- dice poco prima di uscire dalla tenda e rivolgermi un ultimo sorriso.

-Si ricomincia.- sussurro a me stessa. Prendo un bel respiro ed esco. Liam si è addormentato, come anche Ingrid ma non vedo Niall seduto al suo posto. Harry si risiede, impassibile, e io non so se risedermi o andare a cercare Niall dato che molto probabilmente lui starà cercando me, dato che sono stata via per una buona mezz’ora. Cosa potrà pensare? E se mi ha visto o mi ha sentita? E se ha visto Harry uscire dal mio stesso bagno? Oh mio Dio che cosa potrebbe accadere? Perderei Harry e Niall. E tutti mi odierebbero e mio Dio mi odierei anch’io.

-Indovina chi è?- domanda una voce alle mie spalle quando due mani mi oscurano la vista. Dato il suo umore, non credo che abbia visto niente riguardante me e Harry e tiro un respiro di sollievo. Ma poi perché deve essere sempre così dannatamente felice quando invece io lo sto tradendo con uno dei suoi migliori amici? Oh già, lui non ne è consapevole. 

-Mhh, un biondino irlandese con begli occhi?- domando ridendo. Risata finta, inutile dire.

-Forse.- risponde la sua voce dietro di me poco prima di baciarmi velocemente e togliere le mani ad ostruirmi la vista.

-Dov’eri?- domando avviandomi al mio posto con lui al mio fianco.

-A fare una…cosa. E tu?- domanda a sua volta.

-In bagno.- rispondo in fretta. 

-Aspetta, vieni con me.- dice quasi proprio nel momento in cui sto per sedermi al mio posto. Annuisco e afferro la mano che mi sta porgendo. Quando iniziamo a camminare nel corridoio opposto a quello dove ci sono i bagni inizia a salirmi l’ansia. Dove diavolo stiamo andando? Dopo aver attraversato la tendina oltrepassiamo un paio di porte prima di fermarci davanti ad una parta in legno che sembra quasi la porta di una casa. È impressionante quando sia grande questo jet. La apre e mi ritrovo davanti un enorme letto matrimoniale ricoperto di petali di rose, le finestre scoperte dalle tende in modo da poter mostrare il magnifico paesaggio composto da nuvole al di fuori. Si sente un odore di lavanda magnifico ma appena mi rendo conto tutto questo a che fine è stato preparato inizio ad andare nel panico. Mi fermo nel bel mezzo della camera e a malapena percepisco la presenza di Niall dietro di me. Mi giro di scatto e quasi non gli do una testata per quanto siamo vicini.

-Niall è tutto bellissimo… e…. ma…- inizio con voce tremolante mentre continuo a guardarlo avvicinarsi lentamente. Dio ti prego aiuto. Come faccio ora? Non ho intenzione di andare a letto con lui. Nè ora né mai.

-Jennifer è solo che mi sento così bene a stare con te. Tu mi fai stare così bene. Era da un secolo che preparavo tutto questo per te e speravo solo che saresti stata d’accordo. Ma con l’operazione e il resto, l’ultima cosa che voglio fare è pressarti ma io ti desidero così tanto.- dice una volta arrivato difronte a me e avermi preso entrambe le mani nelle sue. Il mio cuore affonda all’idea di un Niall impegnato a preparare tutto questo per me ma non posso assolutamente. Mi sento così male con me stessa per tutto quello che sta accadendo ma proprio non posso. L’ansia continua a salire quando inizia a baciarmi il collo nello stesso punto dove poco prima mi ha baciata Harry.

-Niall i-io non so… io.- sono nel panico. Completamente nel panico e non ho idea di come andrà a finire tutto questo. Quasi urlo di gioia quando sento bussare alla porta e Niall si stacca a malavoglia dal mio collo.

-Chi è?- urla rimanendo ancora di fronte a me.

-Niall amico sono Harry.- grazie al cielo. Questo ragazzo è la mia salvezza. In tutti i sensi.

-Cosa c’è?- domanda ancora Niall infastidito. Ti prego Harry tirami fuori da qui.

Dopo qualche istante di silenzio finalmente Harry risponde.

-Lux ha… ha vomitato e non.. non riusciamo a tenerla buona. Sai com’è fatta. Solo tu in questi casi la riesci a far divertire. Sta facendo impazzire tutti.- sento Harry dire dall’altra parte della porta e prego in silenzio che Niall venga preso dalla compassione anche in un momento del genere.

Lo guardo chiudere gli occhi e decidere cosa fare. Ci sarà in atto una battaglia interiore in questo momento che non riesco nemmeno ad immaginare solo per decidere cosa fare.

-Okay.- dice esasperato poco prima di darmi un leggero bacio sulle labbra e voltarsi per uscire. 

Appena lo vedo uscire e dirigersi verso la sala “relax” mi siedo sul letto e rilascio un respiro che non mi ero nemmeno resa conto di trattenere. Harry è fermo sulla soglia della porta, entra per un secondo e, dopo aver osservato per bene la camera e avermi dato un ultimo sguardo, si gira di spalle e se ne va. Ma che cazzo c’è di sbagliato in lui? 

-Jennifer… Jennifer svegliati. Siamo atterrati.- sento una voce sussurrare al mio orecchio. Spalanco immediatamente gli occhi e mi ritrovo stesa in mezzo a una dozzina di petali di rose. Mi ci vuole qualche secondo per ricordarmi dove mi trovo e come ci sono arrivata. Poco dopo riesco a mettere a fuoco la figura di Ingrid inginocchiata alla mia altezza davanti al letto.

Mi strofino lentamente gli occhi prima di alzare la schiena dal materasso.

-Bel lavoretto ha fatto il biondino.- ride lei guardandosi intorno.

-Già… peccato che non sia stato ripagato come sperava.- rispondo abbassando lo sguardo sul mio grembo. 

-Ehi, non pensarci. Ora corriamo in hotel che dobbiamo prepararci al meglio per la sfilata di stasera!- esclama eccitata iniziando a battere le mani. 

-Wow, calma. Quale sfilata?-

 

 

**

 

 

-Tanto non ci vengo. Non so quante volte dovrò ripetertelo ancora.- dico mentre sono seduta a gambe incrociate al centro del letto matrimoniale della nostra stanza e la guardo andare avanti e indietro tra il bagno e il centro della camera per trovare il vestito che sta cercando.

-Dai Jennifer, ti prego.- mi chiede continuando a correre per la stanza. Almeno si è ripresa da ieri e non sta avendo nessun attacco di nausea, ed è un bene. Almeno credo. Mi fa piacere che lei sia felice ma sono davvero troppo stanca. Poi andrà Harry e ci sarà ovviamente anche Niall e non so se ho voglia di rimanere nella stessa stanza in compagnia di uno mentre c’è l’altro. In realtà starei nella stessa stanza in cui si trova Harry senza problemi. Ma non so se per oggi ho ancora pazienza per continuare a sopportare i suoi sbalzi di umore e la sua freddezza, mentre sono con Niall per di più! Vorrei solamente stare con Harry ed essere serena ma non so se sarà possibile. Non credo proprio.

-Ti prego Jennifer e poi sono sicura che se tu non verrai non verrà neanche Niall. E dovrete stare insieme. E non sai cosa accadrà.- continua lei mentre ora è in bagno.

-E se invece rimanesse Harry al posto di Niall?- domando immaginandomi che accada così. Sarebbe perfetto anche se so che è una cosa impossibile.

-Non credo sia possibile. Harry lo farebbe di certo, ma credo che abbia almeno un minimo di cervello e che capirebbe che Niall sospetterebbe qualcosa vedendolo restare qui con te mentre gli altri escono.- ragiona lei e io le do ragione in silenzio. In fondo sapevo che era una cosa impossibile ma era bello almeno solo immaginarla.

-A proposito di Harry. Oggi l’ho visto abbastanza nervoso e irrequieto. È successo qualcosa?- domanda per poi tornare in camera, una volta uscita dal bagno.

-In realtà si ma è talmente strano. Prima viene in camera mia e mi bacia, poi se ne va e mi ignora per il resto del tempo, poi in aereo vado in bagno, lui mi segue e mi bacia ancora, poi mi fa pilotare un jet e poi mi ignora ancora e sembra quasi furioso con me. È qualcosa di ingestibile. Non so cosa gli gira per la testa e non ho idea del come faccia a cambiare umore così velocemente. Prima mi apre tutto il suo cuore e poi si comporta da stronzo totale. Non so cosa fare con lui a parte assecondarlo.- dico tutto d’un fiato e poi noto che Ingrid mi sta guardando con un’espressione a dir poco sconvolta.

-Tu hai pilotato cosa? Sei seria?- domanda sconvolta guardandomi quasi con gli occhi che le fuoriescono dalle orbite.

-Io ehm… beh si. Però comunque ho deciso di venire.- cambio argomento per evitare altre domande e appena informo la mia migliore amica di voler partecipare all’evento di stasera, o meglio, stanotte, poiché sono le nove passate e la sfilata dovrebbe iniziare alle dieci, il viso le si illumina e mi getta addosso un vestito color menta da indossare.

Mi alzo dal letto e corro in bagno a prepararmi dato che tra mezz’ora saremmo dovuti partire. Non ho idea del perché la sera prima di un concerto debbano partecipare a questi eventi a mio parere insignificanti. Odio le sfilate e odio ancora di più le modelle. Credo che siano degli essere umani privi di grasso e senza anima. Forse esagero ma le vedo così. Scarne, inespressive e tristi. Molto tristi. Però Milano è anche la città della moda e in questo periodo ci sono le sfilate della “settimana della moda” in cui vengono presentati i capi dei migliori stilisti al mondo e non mi sorprende che i ragazzi debbano partecipare.

Mi lavo velocemente i denti, mi spazzolo i capelli facendo la fila a lato e mi infilo il vestito color menta che mi ha prestato Ingrid. È molto carino. Ha una sola spalla, quella destra, è attillato sul petto e proprio sotto il seno c’è un elastico doppio nero dopo il quale l’abito scende in modo molto leggero e fluente, creando delle piccole onde, arrivandomi poco più su all’altezza del ginocchio.

Decido di mettermi un po’ di mascara e di coprire le vistosissime occhiaie con del correttore.

Esco dal bagno e trovo un Ingrid in uno stupendo abito da sera rosso lungo fino ai piedi. Stretto sul seno, senza spalline e poi liscio fino al suolo. È mozzafiato con i suoi capelli biondi cenere arricciati alla perfezione e gli occhi grigi contornati da una sottile linea nera.

-Sei bellissima Ingrid.- le dico sorridendo.

-E tu non sei da meno tesoro.- esclama venendomi accanto.

-E poi ho dovuto mettere questo per nascondere queste.- dice allungando il piede, mostrandomi le sue Toms nere.

-Meglio evitare i tacchi… almeno per i prossimi sette mesi.- dice ridendo. Sono contenta che la stia puntando sul ridere e che si stia responsabilizzando, pensando al bene della creatura dentro di lei.

Chissà se sarà un maschietto o una femminuccia. Come lo\a chiamerà? Voglio assolutamente partecipare alla scelta del nome. 

-Io che scarpe metto?- domando guardandomi in giro.

-Ovvio! Quelle che non posso mettere io.- dice porgendomi un paio di vertiginose scarpe col tacco in tessuto nere.

-No.- esclamo allontanandomi, quasi impaurita.

-Jennifer, sono le uniche scarpe adatte a questo vestito. Fallo per me. Almeno che non ti facciano male per via dell’operazione.- continua lei. A dire il vero mi ero quasi dimenticata dell’operazione di oggi. Il dolore alla schiena è quasi del tutto sparito e la cicatrice non fa nemmeno molto male, quindi non è questo il problema.

-E va bene, però metti nella tua borsa un paio di Toms in più per me nel caso non riesca a sopportare il dolore.- le dico poco prima che qualcuno bussi.

-Vado io.- dice lei porgendomi le scarpe.

Saltello per  la stanza infilandomele fino ad arrivare anch’io davanti la porta e quasi non cado a terra quando vedo Harry in piedi lì. Indossa dei jeans neri stretti, come sempre, una camicia nera in tessuto completamente trasparente che lascia intravedere il suo torace tonico e tutti i suoi tatuaggi, una giacca nera da smoking e un semplice foulard nero a pois bianchi. Quasi non soffoco alla sua vista. È troppo bello per essere reale e l’odore della sua colonia che arriva fino a me senza problemi non aiuta molto.

-Volevo solo sapere se venivate entrambe.- dice freddo.

-Viene anche Jennifer se è questo che vuoi sapere.- gli dice Ingrid e lui si limita a guardarmi, stringersi nelle spalle e andarsene. Giuro su tutto che se stasera mi ignora come sta continuando a fare ora non gli parlo più. Mai più.

Ingrid chiude la porta e si gira perplessa verso di me

-Lo vedi? Io non riesco a capirlo. Mi manda all’esaurimento!- esclamo arrabbiata.

-Jennifer, lo so che è dura ma io ho visto come vi stuzzicate entrambi. Ho visto che sai tenergli testa. Continua così.- dice avvicinandosi a me.

-Oh certo che gli terrò testa a quella testa di cazzo!-

 

 

**

 

 

Siamo tutti arrivati nella sala dove si terrà la sfilata. Vedo persone che continuano a salutarne altre mentre si vede perfettamente che lo fanno solo per educazione o per fare bella figura dato che in realtà si odiano a morte. È una cosa odiosa. 

Prendiamo posto in prima fila. Alla sinistra della passerella. Io sono seduta tra Louise e Niall, affianco al quale c’è Liam. Harry non l’ho più visto da quando ha bussato alla nostra porta. Forse non è venuto. E se non è venuto, dov’è? Con chi è? Decido di indagare. Approfitto del momento dato che Niall è in piedi a parlare con non so chi e mi rivolgo a Louise.

-Louise, non vedo Harry. Non è più venuto? - domando sembrando più disinteressata possibile.

-No è venuto. È proprio lì.- mi dice indicandomi un posto dalla parte opposta della passerella. Proprio di fronte a me c’è seduto Harry che era intento a guardarmi, almeno finché non mi sono girata verso di lui ed ha distolto lo sguardo. Non posso fare a meno di sentire una scarica non indifferente di rabbia quando noto la ragazza dai capelli color argento seduta affianco a lui, intenta a conversare e a toccargli perennemente la gamba. Quella gamba è mia, stronza.

-Oh e quella ragazza? Avete lo stesso colore di capelli!- continuo riferendomi a Louise nel modo più disinteressato possibile. Sperando di essere una buona attrice. 

-Credo si chiami Alex ma non ne sono sicura. Suo padre è uno stilista che presenterà la sua nuova stagione primavera-estate stasera.-mi informa. Dio è figlia di uno stilita. Brutta ricca puttana leva le mani dal mio ragazzo.

-Ah, capito.- rispondo per poi rivolgere la mia attenzione a Niall che torna a sedersi accanto a me. La sfilata inizia nel giro di qualche minuto e cerco con tutta me stessa di non sbadigliare durante a sua durata. Le modelle, ovviamente, sono smorte e senza espressione e i capi non mi entusiasmano affatto. Non sono mai stata una grande appassionata di moda, eppure eccomi qui. Provo con tutta me stessa ad ignorare Harry che per buona metà della prima ora continua a fissarmi e me ne accorgo per quelle poche volte che ho cercato di guardarlo e l’ho colto in flagrante. La sfilata continua e adesso non mi sta più fissando. Sta davvero guardando le modelle? Oh mio Dio. Le sta davvero guardando sfilare porca puttana. Lasciando perdere che i suoi sguardi sono annoiati e stanchi ma le sta pur sempre guardando. Cazzo. Presa dalla rabbia afferro la mano di Niall e la appoggio sul mio ginocchio. Così vediamo chi fa ingelosire chi. Inizio a guardare anch’io gli abiti e dopo poco sento lo sguardo di Harry su di me. Posso percepire la sua gelosia da qui e quasi mi esce il sangue per quanto mordo l’interno della mia guancia per evitare di sorridere.

Quando sposto lo sguardo su di lui sta sussurrando qualcosa all’orecchio di quella Alex e lei ride e gli appoggia una mano sul ginocchio e lui le sorride e le permette di farlo.

No. 

No.

No.

Questo è troppo.

La sfilata dura ancora una quindicina di minuti e io ho ignorato Harry tutto il tempo dopo l’ultima cosa che ho visto. Sono troppo arrabbiata. Non ho cercato nemmeno di scoprire se mi stesse fissando o cose del genere. Sinceramente, sono talmente accecata dalla rabbia che non mi interessa neanche più se mi guarda. 

Ingrid e Liam dopo la sfilata vanno a fare una passeggiata non so dove. Da come dice Liam deve essere un posto davvero tranquillo e credo che forse Ingrid coglierà questa occasione per parlargli.

Io e gli altri, tranne Harry che non vedo dal termine della sfilata, arriviamo in hotel in poco tempo. Alcuni di loro decidono di fermarsi nella Hall a rilassarsi un po’ mentre io e Niall saliamo di sopra. Spero solo di non ritrovarmi in una situazione simile a quella di oggi pomeriggio.

Arriviamo al nostro piano con l’ascensore e ci avviamo verso il corridoio. La sua camera è proprio all’inizio mentre la mia si trova in fondo.

Giunti di fronte alla sua porta gli do un piccolo bacio della buonanotte e poi mi avvio verso la mia camera. Fortunatamente non ha fatto domande riguardo oggi e non ha messo l’argomento in mezzo. Se l’avesse fatto non so come me la sarei cavata.

Prima di continuare a camminare lungo il corridoio mi fermo un secondo per togliermi le scarpe. Non le riuscirei a sopportare neanche un secondo di più. Mi appoggio con una mano al muro reggendomi e con l’altra me le sfilo lentamente. Dopo essermele tolte entrambe tiro un sospiro di sollievo e sento la porta dell’ascensore aprirsi ma decido di non girarmi. Non credo che ci siano pazzi assassini assetati di sangue a quest’ora in questo albergo. 

Continuo a camminare verso la mia camera e proprio mentre metto una mano nella borsa per trovare la chiave magnetica qualcuno mi copre la bocca con la mano e, dato l’odore che emana che mi mette i brividi, ci metto poco a capire chi è. Cosa diavolo sta facendo. E perché sta prendendo l’abitudine di mettermi una mano davanti alla bocca? Lo odio in questo momento e non voglio nemmeno stargli vicina. O meglio, certo che lo voglio ma vorrei non volerlo dato il modo in cui si è comportato con me questa sera.

-Shh Jenny.- dice voltandomi in modo che ci ritroviamo faccia a faccia, tenendo ancora la sua mano davanti alla mia bocca. Perché continua a farlo? È talmente idiota che crede che urlerei e ci farei scoprire da tutti? Mi imbroncio di più di quanto fossi prima per via del nomignolo che usa.

-Ora tolgo la mano ok?- domanda guardandomi ancora sorridendo e faccio fatica a non sorridere di rimando anch’io. Non faccio nessun cenno di assenso ma lui mi scopre comunque la bocca.

-Vattene.- dico girandomi.

-Cosa? No! Tu vieni con me.- dice afferrandomi per il polso ma lo strattono convinta rimanendo dove sono, senza fare nemmeno un passo. È ovvio che in realtà vorrei andare con lui ma deve capire che deve smetterla di comportarsi da stronzo con me per far sì che la nostra “relazione” possa funzionare.

-Se la metti così…- dice per poi avvicinarsi mostruosamente a me. Accade tutto così velocemente che non mi rendo nemmeno conto che mi afferra per i fianchi, caricandomi in spalla e dirigendosi verso quella che dovrebbe essere la sua camera.

-Harry mettimi giù!- esclamo tirando la sua giacca da dietro la schiena per farlo fermare ma i miei tentativi di fermarsi sembrano del tutto vani poiché tutto ciò che fanno è divertirlo. 

-Shh non vorrai svegliare tutti.- dice per poi darmi uno schiaffo giocoso sul sedere. Sussulto al suo tocco e sento il suo petto vibrare sotto di me, cosa che mi fa capire che sta ridendo in silenzio.

Sorrido sapendo che non può guardarmi ma il sorriso svanisce quando ricordo quello che ha fatto.

Non mi sono neanche resa conto che siamo arrivati fuori l sua camera. Lui da un calcio alla porta che probabilmente aveva lasciato apposto aperta e una volta entrato dentro e aver chiuso la porta dietro di lui mi poggia a terra. Io do le spalle alla porta e lui è proprio di fronte a me.

-Voglio andare in camera mia.- dico incrociando le braccia, evitando il suo sguardo.

-Sei sicura… Jenny?- domanda con un tono stuzzicante mentre si avvicina di più a me. So cosa ha intenzione di fare e sta volta sono più che motivata a non dargliela vinta.

-Si.- rispondo fredda alzando lo sguardo verso di lui.

-Non fare così Jenny.- continua ad avvicinarsi.

-Ti ho detto che non devi chiamarmi così!- esclamo innervosita. Credo che inizi a rendersi conto del mio umore dato che vero del dubbio lampeggiare nelle sue iridi verdi.

-Perché non ti sei portato in camera quella Alex? Oppure, perché non una di quelle bellissime modelle che continuavi a fissare mentre sfilavano sulla passerella?- le parole ruzzolano via dalla mia bocca per via della rabbia. Magari così sembrerò una tipica fidanzata psicopatica presa da un attacco di gelosia ma in questo momento non mi importa. 

Alla mia domanda, ovviamente, sorride compiaciuto e continua ad avvicinarsi.

-Sei gelosa, Jennifer?- domanda. Adesso sento il suo alito che sa perennemente di meta pizzicarmi la pelle e anche se dentro sto facendo una gran fatica per non baciarlo fuori riesco a rimanere impassibile.

-No.- mento continuandolo a fissare negli occhi. Non gli darò questa soddisfazione

-A me sembra il contrario.- continua lui.

-Tu di certo lo sei.- continuo io, stuzzicandolo.

-Si ma io lo ammetto.- dice. Adesso i nostri petti sono completamente attaccati e lui alza le sue braccia a livello della mia testa, poggiandole sulla porta.

-Beh, io no.- continuo.

-Volevo tirarti fuori da questo vestitino da quando ti ho vista entrare nella sala. Ci saresti dovuta essere tu su quella passerella. Non quelle modelle smorte senza vita.- mi sussurra all’orecchio e quasi non svengo per le sue parole. Chiudo gli occhi mentre continua a parlare.

-Le osservavo solo cercando di immaginarmi ogni singolo abito addosso a te. Perché sicuramente avrebbero fatto più effetto. Ma guardandolo più da vicino, questo che hai è perfetto.- continua a sussurrare per poi darmi baci lungo il collo.

-E che mi dici di Alex?- domando quasi in un sussurro.

-Volevo farti ingelosire. E a quanto pare ci sono riuscito.- sussurra ancora.

-Tu menti.- dico aprendo di nuovo gli occhi poiché l’immagine di lei che ride ai suoi sussurri e gli mette una mano sul ginocchio proprio non vuole abbandonare la mai mente.

-Oh Jennifer, Jennifer, Jennifer. Tu sei l’unica che voglio. L’unica che da ora in poi porterò in camera con me. L’unica che mi interesserebbe guardare sfilare per delle ore su una passerella. L’unica che voglio far ridere. L’unica che voglio rendere felice. L’unica di cui mi interessa qualcosa. L’unica che amo.- dice spostando il suo sguardo sul mio e quasi non soffoco nell’udire le ultime tre parole “l’unica che amo”.

-E allora perché continui a comportarti da stronzo?- domando prima di rendermene conto.

-Perché non so come altro comportarmi. E poi è più eccitante e anche tu fai la stronza con me.- continua sorridendo. In effetti ha ragione ma deve smetterla lo stesso.

-Si ma tu mi confondi così tanto con i tuoi sbalzi d’umore continui.- 

-E tu invece mi fai impazzire con la tua indifferenza.- continua lui con il mio stesso tono.

-Sei anche tu indifferente.- continuo io.

-Ma tu lo sei di più.- ribatte lui.

-Si ma..- vengo interrotta dalle sue labbra sulle mie. Senza rendermi conto di quello che facessi gli afferro velocemente il collo e lo attiro più vicino a me. Lo amo e ho bisogno di lui. Ne ho davvero bisogno, più di quanto vorrei. 

Harry mi afferra peri fianchi, attirandomi più verso di lui a sua volta.

-Indossa vestitini più speso Jennifer.- dice staccandosi dal baci mentre con la mano inizia a risalire la mia coscia destra. Sento la mia pelle bruciare sotto il suo tocco. E sta per posizionarmi sul letto quando qualcuno bussa alla porta. Ci fermiamo entrambi immediatamente e ci voltiamo in sincronia verso l’entrata.

-Chi è?- urla Harry. Che deja vu.

-Harry sono Niall.-

Merda. Merda. Merda.









eeeeeehi babies, eccomi qua dopo tanto, tantissimo tempo. Mi dispiace che sia passato così tanto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato ma vi ho detto il perchè, lol. Sono stata a milano e poi sono stata nella mia "depressione post-concerto" che è durata un bel po'. Non l'ho ancora smaltita del tutto ma vabbè, comunque eccomi qui. 
Per farmi perdonare di quanto vi ho fatto aspettare il capitolo stavolta è bello lungo. Spero vi piaccia.
Accadono un bl po' di cose e non vedo l'ora di scoprire cosa ne pensate!
Fatemi sapere tutto nelle recensioni, vi raccomando!
Alla prossimaaaaaaa
Ah, io domenica parto per dublino e spero di riuscire ad aggiornare entro le prossime tre settimane. Ma sperso di farcela.
Anyway, detto questo.
ci si vedeeeeee (:

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Capitolo 21
*** Avviso pt.2 ***


Allora allora allora.
Vorrei iniziare col dirvi che mi dispiace ma non credo aggiornerò presto. Sono tornata da una settimana dall'Irlanda e tra qualche giorno partirò per Milano e tornerò verso gli inizi di settembre quindi.... non so, molto probabilmente aggiornerò verso l'inizio della scuola.
Vi prego di non uccidermi perchè in questo periodo invece che aggiornare di più ho aggiornato pochissimo e mi dispiace ma non ho potuto farci niente perchè tra i preparativi del concerto, il concerto poi i preparativi per l'Irlanda, l'Irlanda e ora Milano non ho avuto ne ho molto tempo per scrivere e anche se lo faccio lo faccio senza voglia e tranquillità e se queste sono le condizioni sono più che convinta che i risultati saranno più che penosi.
Comunque, questo è quello che volevo dirvi e mi scuso ancora con voi ma in compenso vi dico che non ho nemmeno iniziato i compiti delle vacanze e sono a dir poco rovinata, quindi questo è un altro paletto tra le ruote.
Credo di aver finito con questo noiosissimo avviso, e spero di riuscire ad aggiornare al più presto possibile. (anche se il "più presto possibile" in questo caso non è molto presto ma vabbè... farò del mio meglio).
Ehhhhh vabbè, ci si vede miei bei lettori\lettrici.
Adieu.




Ps mi farebbe molto piacere se nell'attesa mi cagaste gli altri capitoli. Vorrei tanto aumentare le recensioni. mh. Ok basta, aadddddio.

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