Ai no Kusabi in flash

di supersara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Punishment ***
Capitolo 2: *** Difference ***
Capitolo 3: *** Separation ***
Capitolo 4: *** Meeting ***
Capitolo 5: *** Where are you? ***
Capitolo 6: *** Essential ***
Capitolo 7: *** Desire ***



Capitolo 1
*** Punishment ***


Punishment
Così pensi di potermi lanciare sassi addosso e sputare in un occhio?
 
 

A distanza di un anno dalla sua permanenza a Tanagura, sembrava essersi adeguato alla sua posizione, ma alla fine si era rivelato di nuovo quello che era.

Iason lo osservava senza lasciar trapelare alcun sentimento: né pena, né soddisfazione.

“Ti prego, basta” lo implorò Riki per l’ennesima volta, trovando il coraggio di incrociare quegli occhi, che non gli davano vane speranze, ma che erano comunque il suo unico appiglio.

La mano guantata del Blondie andò ad accarezzare il volto sofferente del ragazzo.

“Non basta”
Usami.

Straziami.

Strappami l'anima.

Fai di me quel che vuoi,

tanto non cambia l'idea che ormai ho di te,

verde coniglio dalle mille facce buffe.

 
 
Riki non si accorse nemmeno di quel passaggio, da un momento all’altro si era ritrovato nell’appartamento di Iason, fra le fresche lenzuola del grande letto che lo aveva accolto tantissime volte. Si sentiva il volto umido, un po’ per il sudore e un po’ per le lacrime.

Questa volta l’aveva fatta grossa. Aveva cercato diverse volte di irritare il suo “padrone”, comportandosi in qualunque modo non fosse consono ad un Pet del suo livello, ma Iason aveva sempre ignorato o chiuso un occhio davanti al suo modo di fare. Per colpirlo veramente nel profondo, doveva tradirlo, e si era convinto che per rendere il tutto ancora più negativo, doveva farlo con una donna.

Invece che cosa aveva ottenuto? Aveva rovinato Mimea, povera inconsapevole vittima che era stata il mezzo della sua vendetta. Ora cosa sarebbe successo a quella ragazza? Nessuno poteva disobbedire ad un Blondie di Tanagura e sperare di farla franca. Nessuno. Tranne lui.

Iason si era limitato a punirlo, in maniera umiliante, non dolorosa. Riki avrebbe preferito che lo avesse picchiato.

Le lacrime continuavano a scendere mentre questi pensieri affollavano la sua mente. D’un tratto un movimento all’interno del letto lo fece sobbalzare. Si accorse solo in quel momento di essere fra le braccia di Iason. Perché lo teneva con sé? Non era arrabbiato?

Il moro si voltò verso di lui, con un’espressione rabbiosa, cercando di trattenere le lacrime più che poteva.

Il Blondie sorrise divertito. Pochi istanti prima lo aveva supplicato con fare sottomesso, poi in un attimo, era tornato a guardarlo con odio. Non era possibile domare quel ragazzo.

“Hai già rialzato la cresta?” fece con tono ironico.

In quel momento una parte di Riki avrebbe quasi voluto mostrarsi pentita. Ma prevalse l’orgoglio.

“Ti detesto! Ti odio! Un giorno ti ammazzerò!” la voce gli morì fra i singhiozzi, non credeva più a quelle parole ormai. Non voleva neanche pronunciarle, ma non poteva farne a meno. Per lui era un modo di dimostrare a se stesso che non aveva ceduto a quell’uomo.

Iason gli portò una mano dietro la nuca e se lo strinse al petto, senza abbandonare quel sorriso compiaciuto.

“Hai finito?” la voce era calma e rassicurante. Riki non poté far altro che continuare a piangere, mostrando la sua debolezza, fra quelle braccia. 









SSS (SuperSaraSpace)

Ave lettori :) di solito non creo uno spazio alla fine delle mie storie, ma questa volta ho deciso di fare un'eccezione, perché non potevo perdere l'occasione di stare con questi due *-* a proposito ragazzi, grazie per aver accettato di trasferirvi da me fino alla fine della fiction!

Riki: L'importante è che ti muovi! Non abbiamo tutta la vita! Giusto amore?

Iason: Giusto piccolo, anche perché devo tornare a lavoro.

Aspettate un attimo! "Amore"?  "Piccolo"? O.o 

Riki: Che ti aspettavi?

Iason: Nella vita facciamo una coppia felice, nell'anime non esattamente...ma che ci vuoi fare? Siamo attori!

*-* Oh...la fangirl che è in me sta gioendo...

Riki: A proposito SuperEsse, dove dormiamo?

Beh, è ovvio, qui! *SS indica la sua cameretta*

Iason: C'è solo un letto.

Ma io mi faccio piccola piccola, giuro *-*

*SS viene sbattuta fuori dalla stanza*

Non volevo mica fare niente di male! Solo una sbirciatina, non tocco T^T devo convincerli!

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Capitolo 2
*** Difference ***


Difference
Così pensi di potermi amare…
 


Riki sbuffò sonoramente mentre Iason, a braccia conserte, aspettava con pazienza.

“Perché devo venire anche io? Le odio queste feste da damerini!”

“Sei il mio Pet, quindi se io dico una cosa, tu la fai” spiegò con clama il Blondie.

Di solito i ricchi portavano i loro animaletti alle feste e la maggior parte di loro ne gioiva. Riki si sentiva a disagio, era osservato da tutti come se fosse una bestia rara, senza contare che la differenza fra lui e un Pet dell’accademia era abissale. Iason avrebbe dovuto avere un animaletto d’alta classe, invece si teneva quel piccolo impuro, e da parecchio tempo ormai.

Il moro mise il broncio e guardò con aria di sfida il suo padrone.

“Vieni qui” fece Iason con tono autoritario.

Riki si impostò ancora di più, facendo intuire al biondo che non aveva la minima intenzione di obbedire.
 
La differenza tra me e te,

non l'ho capita fino in fondo veramente bene.

Me e te.

Uno dei due sa farsi male, l'altro meno,

però “me e te”,

è quasi una negazione.
 

Iason inizialmente alzò un sopracciglio, poi sorrise con fare quasi rassegnato. Riki era più unico che raro, nessun altro al mondo si sarebbe mai sognato di rispondere così ad un Blondie di Tanagura.

Si avvicinò al ragazzo, che istintivamente fece qualche passo indietro, guardandosi intorno per studiare la via di fuga migliore.

Quando Iason fu abbastanza vicino, allungò la mano per raggiungere il suo Pet, ma quest’ultimo si spostò e fece per scappare. Il Blondie fu più veloce e gli afferrò il polso, tirandolo con forza verso di sé. Una risata sfuggì dalle labbra di Iason, erano già due anni che aveva Riki, ma ancora si stupiva delle sue “uscite ribelli”.

Il ragazzo, suo malgrado, rise per la situazione. C’erano dei momenti in cui si divertiva con Iason, in particolare era bello andare contro tutte le sue convinzioni, negandogli l’obbedienza e il rispetto ai quali era abituato. Si, c’erano dei momenti in cui stava davvero bene con lui.

Poi la verità gli tornava prepotentemente davanti: Iason era un Blondie, e lui era meno di niente.

 
Io mi perdo nei dettagli e nei disordini, tu no

e temo il tuo passato e il mio passato,

ma tu no.

Me e te, è così chiaro

che sembra difficile.
 

Alla fine aveva acconsentito ad accompagnarlo a quella festa, anzi, era più corretto dire che Iason se lo era caricato in spalla e lo aveva trasportato di peso fino alla macchina.

Adesso stava sorseggiando del liquore di lusso, invecchiato di chissà quanti anni, mentre tutt’intorno i nobili e i loro animaletti si godevano la serata.
Di tanto in tanto degli sguardi curiosi si posavano su di lui. Ormai non era più una grande novità, i primi tempi la sua presenza aveva fatto scalpore, adesso suscitava incredulità il fatto che Iason continuasse a tenerselo. Era tutto sbagliato, quello non era e non poteva essere il suo posto.

“Come stai?” chiese improvvisamente Iason cingendogli la vita.
 
 
Poi mi chiedi come sto

e il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande

a stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perché?
 

“Alla grande” fece Riki in tono sarcastico.

“Fra poco andiamo” lo rassicurò il biondo.
 
 







SSS

*-* Ma come siete carini!

Iason: ...grazie

Non posso che essere soddisfatta, abbiamo ottenuto un bel po' di visualizzazioni e persino una recensione *-* anzi, colgo l'occasione per ringraziare Brokeback91

Riki: Una sola recensione? Io non sarei così contento se fossi in te...mi sai tanto di schiappa...

HEY MA COME OSI? Sono bravissima! E' colpa vostra se c'è solo una recesnione! Non so se l'hai notato, Riki, ma questo è uno di quelli che vengono chiamati "sfiga-fandom"! E se non è molto apprezzato è soprattutto colpa tua che sei il protagonista!

Riki: Ma si, mettila come vuoi!

Iason: SuperEsse, è volato un ragazzo dalla finestra qui a fianco.

Ah si, è il tipo di mia sorella, ogni tanto lo getta dalla finestra. E' difficile andare d'accordo. Fra voi come vanno le cose?

Riki: Alla grande!

Iason: Non abbiamo nessun tipo di problema.

BRR BRR BRR (Telefono di Riki vibra, supersara scorge la scritta "Guy" sullo schermo e vede sbiancare Riki)

Iason: Chi è?

Riki: *schiaccia il rosso* nessuno!

BRR BRR BRR 

Iason: Squilla ancora.

*supersara prende il telefono, lo getta a terra, ci salta sopra e lo spiaccica con un martello.*

Riki: *-*

Iason: O.o

Emmm...era l'Enel!
 

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Capitolo 3
*** Separation ***


Separation
…Per poi lasciarmi morire?
 

 
Iason ascoltava con poco interesse le parole degli altri membri del consiglio. Era preso dai suoi pensieri, non si aspettava che dopo tutto quel tempo, Riki potesse fare una cosa del genere. Era arrivato a credere che ormai si fosse del tutto rassegnato.

Lo conosceva bene, e sapeva che non avrebbe potuto vivere senza di lui, ma il ragazzo, questo non lo aveva ancora capito.

Aveva cercato di fuggire via da lui.

In quella sala si parlava di orgoglio e di una figuraccia, mentre il Blondie si sentiva ferito nel profondo. Nessuno poteva capire, nessuno di loro conosceva qualcosa come l’amore. Cosa avrebbe dovuto fare a quel punto? Ci pensò a lungo…

Alla fine, lo fece salire in macchina, senza spiegargli nulla.

Riki pensava che avesse intenzione di portarlo in qualche località di lusso, che sperasse di risolvere tutto passando del tempo insieme, lontano dai loro ruoli. Non immaginava la decisione che aveva preso Iason.

“Va’. Tornatene a Ceres”

Quelle parole lo sconvolsero, provò quasi la stessa sensazione che aveva sentito nel trovarsi da solo davanti alla porta spalancata che lo avrebbe portato alla libertà. Solo che sta volta Iason gli stava dando il permesso.

Le gambe cominciarono a tremargli. E di nuovo si fece sentire quella piccola parte di lui che voleva gettarsi fra le braccia del Blondie, scappando così da tutto il mondo e lasciandosi proteggere anche da se stesso. Ma c’era di nuovo quell’orgoglio che lo assaliva, che gli ricordava che era libero.

Si voltò a cominciò a correre, sempre più veloce, per paura che Iason cambiasse idea.

L’uomo dal canto suo, lo osservava, ripetendosi che un giorno lo avrebbe riavuto accanto.

 
Con te ero immobile.

Oggi ti vedrò di colpo sparire,

fra la folla te ne andrai.

Mi sono rotto delle scuse,

sono stanco dei tuoi guai.

Hai detto che non vuoi più camminare accanto a me,

Accanto a me
 

Riki aprì la porta del suo vecchio appartamento. Era tutto come l’aveva lasciato, sembrava non essere cambiato nulla, era come se non se ne fosse mai andato.

Si sdraiò sul letto ancora con l’espressione incredula. Era davvero a casa? Quel sudicio buco di Ceres non gli era mai sembrato così bello.

Non era più prigioniero, non era più un Pet, non c’era più Iason.

Era libero, non era più immobile.

 
Ora questa casa mi sembra più grande,

illumino ogni angolo.

Dipingo la noia, rivesto la stanza

di quel che d'ora in poi sarò.

Non mi fermerai

né adesso, né mai,

perché per troppe volte ho scelto te

Non sono immobile
 

I Bison c’erano ancora e c’era anche Guy. Poteva ricominciare da capo. Un pensiero fugace tornò a quell’uomo che tanto aveva detestato. Era davvero finita? Sospirò sentendosi sollevato.
 
Grazie per avermi fatto male,

non lo dimenticherò.

Grazie, io riparto,

solo contro vento.

Ricomincerò.

Sarò pronto a correre.



 










SSS

Riki: Ehhh...me lo ricordo quel giorno. Sono andato a bere in un pub famoso e ho gridato per tutta la serata "SONO SINGLE!", poi mi sono ubriacato e mi sono risvegliato la mattina nel letto con un uomo e una donna che non avevo mai visto!

Oh...e Iason come l'ha presa?

Riki: Alla grande! Gli ho detto che sono stato a casa a piangere e mangiare gelato al pistacchio!

Ascolta Riki, io non sono esperta di relazioni omosessuali, ma penso che in tutte le coppie più o meno le regole siano le stesse: la sincerità prima di tutto! A proposito, cos'è questa storia che Guy ti chiama sul cellulare? Non starai mica tradendo Iason?

Riki: Ma che! Con Guy è finita! Solo che un pò di tempo fa mi ha chiamato, era ubriaco e stava piangendo. Mi ha chiesto da andare da lui perché se no si sarebbe ammazzato. Che dovevo fare? Ci sono andato e l'ho riportato a casa! Ho fatto male?

Mah, fosse per me ti direi che hai ragione, il fatto è che il tuo ragazzo è un po'...insomma, non lo vedo uno che ti lascia consolare l'ex disperato!

Riki: Esatto. Per questo non gliel'ho detto!

Ok, ma devi cercare di importi un pò! Lascia stare la cavolata del pet! Fatti sentire, dimostragli che non comanda lui! Scommetto che anche quando fate l'amore stai sempre sotto, vero?

Riki: ...beh...sai com'è Iason, ha la mania del controllo!

Ora ti faccio vedere io come si fa! Vado da lui e lo costringo ad andare a fare la spesa! Tu guarda come faccio e impara.

*Riki annuisce*

*Supersara apre la porta della camera e trova Iason con solo un asciugamano legato in vita, i capelli bagnati e fumante per la doccia calda appena fatta. Parte la musichetta dello spogliarello*

Iason: Ti serve qualcosa?

SS: *ç* sbav sbav *fa segno di no con la testa*

Iason: SuperEsse, è finito il bagnoschiuma al pompelmo rosa, ti dispiacerebbe andare a comprarlo?

Subito Iason-sama!

Riki: -.-' 

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Capitolo 4
*** Meeting ***


Meeting
Oh piccolo…
 


“Saranno esposti al pubblico anche i miei prototipi di Seraphine” fece Raoul entusiasta.

Iason continuava a fissare l’orizzonte, per nulla interessato alle parole del collega.

“Senti, perché non compri un nuovo Pet? Maschio o femmina, come preferisci”

“…Verrò a dare un’occhiata” da quando aveva lasciato andare Riki, erano passati sei mesi, ma a lui sembrava essere un’eternità. Si era ripromesso di dargli un anno di tempo, quindi sarebbe andato all’asta dei Pet, e forse ne avrebbe preso uno, tanto per ingannare il tempo e non sentire più i consigli dei suoi compagni.

Si allontanò da Raoul, tornando alle sue mansioni. In ogni momento, il suo unico pensiero era lui.

Iason lo amava più di qualsiasi altra cosa al mondo.

 
Chiudo gli occhi e penso a te,

adesso che non sei più qui,

che non sei più qui con me.

Così ti cerco e scriverò

una canzone su di noi,

su ciò che in fondo resterà

e son sicuro resterà

come una spina che non sa

che non sa come andar via
 

Riki era nervoso, tutto di quel luogo gli ricordava lui. Era difficile che si trovasse lì, ma non riusciva comunque a rilassarsi.

Si era lasciato convincere ad andare a quell’asta, ma infondo non era stato costretto. La verità era che, in qualche modo, voleva sentirsi di nuovo vicino a lui.

Era tornato nel luogo da cui proveniva, e che tanto aveva odiato. Le persone erano sempre le stesse, ciò che restava dei Bison era ancora lì, anche Guy. Se ne era andato per cambiare qualcosa, ed infatti lui era l’unico ad essere cambiato. Ma era rimasto deluso, quello non era più il suo mondo.

Una volta poteva lottare, arrabbiarsi con la vita stessa, stringere i denti ed illudersi di poter fare qualcosa.

La verità era che nessuno poteva cambiare Ceres, e che lui non era niente. Da quando aveva lasciato Tanagura, si era sentito svuotato di tutto.

Pensava che Iason fosse la causa di tutto il suo malessere, ma la verità era che ogni volta, aveva bisogno di qualcuno a cui dare la colpa: una volta era il Ghetto, poi era diventato il suo padrone…alla fine aveva capito che il problema era lui.

Il motore di un’auto lo distolse da quei pensieri. Conosceva quel rumore.

Quando atterrò, dal cielo stellato della notte, lo vide scendere.

In quell’attimo il mondo si era fermato. Una parte di lui gridava “nasconditi” o “scappa”, ma il suo corpo non si mosse, sperando inconsciamente di essere notato.

Chissà per quale attrazione mistica, in quel momento Iason alzò lo sguardo. Riki non riuscì a scorgere le pupille dietro gli occhiali a specchio, ma non c’erano dubbi. Lo aveva visto.

 
Amerò come amano le stelle

che danzano per secoli,

dando vita a tutti i nostri sogni.

Poi ridono e si spogliano

ma chissà perché nessuno le ricorda


 
Di nuovo il destino li aveva riportati sulla stessa strada.

Per Iason fu un incentivo ad accelerare i tempi.

Per Riki fu sconvolgente, un misto di sensazioni contrastanti.









SSS

Riki, cos'è quella faccia soddisfatta?

Riki: Sono felice! Da quando hai rotto il telefono Guy non mi ha più potuto chiamare, probabilmente ormai si sarà arreso!

Sono contenta per te! Ti sei tolto un bel peso.

*Din Don. Suona il campanello*

*Supersara apre la porta* Chi è?

Guy: Riki è qui?

O.O ...No!

Guy: Fammi entrare! So che è qui!

*supersara gli chiude la porta in faccia*

Riki cazzo! C'è Guy qua fuori!

Riki: O.O Ma che dici?

*supersara apre la porta, glielo fa vedere e richiude.

Riki: Cazzo! Mandalo via!

Eh certo! Come no! Sono nata per fare la butta fuori io! Come lo caccio? 

Riki: Non lo so! Digli che sono uscito! Meno male che Iason è in palestra!

*Supersara apre la porta e vede la macchina di Iason che entra dal cancello. Prende Guy e lo ficca in casa*

E' TORNATO T^T

Riki: O_____O Cazzo!

*Danno una botta in testa a Guy e lo chiudono nel ripostiglio*

Riki: Oddio! Che faccio!?!

*supersara gli poggia le mani sulle spalle* Riki, è il momento di dirgli la verità!

Riki: Ma sei scema? Lo sai che mi fa se gli dico la verità? Prima mi lega i polsi alla testiera del tetto e le caviglie alla fine, tipo quattro di bastoni, e poi con un asciugaman...

supersara: *_________* continua...

Riki: -.-'

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Capitolo 5
*** Where are you? ***


Where are you?
 


Iason aveva dato istruzioni a Katze. Quell’incontro era bastato a fargli capire che non poteva più aspettare, lo rivoleva, il prima possibile. Non era importante il pensiero degli altri, non gli interessava nulla neanche di Juppiter. Tutto ciò che voleva era lui.

 
Non riesco a non pensare a te,

anche quando non vorrei,

una via d'uscita anche se c'è,

sembra sia introvabile,

ai miei amici che continuano a dirmi che non fai per me,

rispondo che non voglio più star male perché non sei tu,

ma la notte tardi vieni qui,

e mi prendi le mani,

il tuo sguardo si fa serio e poi,

mi guardi e dici:

“questa volta io ritorno per restare per sempre”

ma finisce che era un sogno al mio risveglio e io ti cerco e non so dove sei

 
 
Le labbra di Riki si posarono prepotentemente su quelle di Guy. Da quando era tornato, non avevano mai fatto l’amore. Il suo ex ragazzo era rimasto sempre innamorato di lui, ed anche dopo la sua sparizione, non aveva fatto altro che restargli fedele, sperando che tornasse. Alla fine era tornato, ma non era la persona di sempre.

Dopo quella sera all’asta, lo aveva voluto, come un tempo. Ma perché?

Guy non sapeva che stava cercando di colmare una mancanza, e forse non se ne rendeva conto neanche Riki. Non aveva mai smesso di pensare a lui, a quanto tutto fosse migliore fra le sue braccia.

Non poteva farsi sottomettere da Iason, ma non poteva vivere senza essere posseduto da lui. Questa era la contrastante versione dei sentimenti di Riki.
 
Mentre sembra che il mio mondo stia crollando su di me, tu adesso dove sei?

Mentre io continuo a dire "no vedi che ormai non c'è" mi chiedo dove sei?

Mentre vedo le mie mani muoversi nel buio su di lui...

Mentre ballo con il tuo fantasma dimmi dove sei?

 
Pochi giorni dopo Kirie si presentò con un lavoro sporco. Riki ci mise poco tempo a capire chi poteva esserci dietro a quella storia.

Era quasi un invito a cadere nella trappola. Ma lui voleva davvero caderci? Quel ragazzino continuava a provocarlo, mentre gli altri aspettavano i suoi ordini, tutti speranzosi di gettarsi in quell’impresa. Sembrava tutto così dolcemente architettato per fornirgli anche il modo per autogiustificarsi. Se fosse caduto nella trappola avrebbe potuto dire di essere stato provocato, ma la verità era che dipendeva tutto da lui.

Sì, decise di caderci in quella trappola.
 








SSS

Com'è andata in palestra, Iason?

Iason: Come sempre...

Riki: ^^'

SS: ^^'

Iason: Qualcosa non va?

Armadio: FATEMI USCIRE!!!

Iason: O.o c'è qualcuno nell'armadio?

E' il gatto!

Iason: I gatti non parlano!

Volevo dire: è il ragazzo di mia sorella!

Iason: ma se è voltato poco fa dalla finestra!

Riki: O.O anf anf anf

Iason: ...Chi c'è nell'armadio?

*Guy sfonda la porta con una spallata*

Guy: ancora quel cazzo di Blondie! *gli corre incontro caricando un pugno. Iason lo afferra per la coda e lo sbatte fuori casa con un calcio*

SS; Riki: *-* ma sei fichissimo!

Iason: Cosa faceva qui? è.é

SS; Riki: O.O'

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Capitolo 6
*** Essential ***


Essential
…Non puoi fare questo a me, piccolo!
 


Erano di nuovo l’uno d’innanzi all’altro, come se non si fossero mai separati. Il primo istinto di Riki fu di farsi indietro, di avercela con lui per ciò che aveva fatto ai suoi amici.

Iason lo strinse, lo accarezzò come solo lui sapeva fare, e nonostante la rabbia e la vergogna, il ragazzo capì che gli era mancato tantissimo.
E di nuovo, Iason era stato così gentile da fornirgli una motivazione per cedere: se fosse tornato con lui, avrebbe liberato i suoi compagni.

Essere di nuovo fra le sue braccia, stranamente, fu un grande sollievo.

 
Sostengono gli eroi

"Se il gioco si fa duro, è da giocare!"

Beati loro poi

se scambiano le offese con il bene.

Succede anche a noi

di far la guerra e ambire poi alla pace

e nel silenzio mio

annullo ogni tuo singolo dolore,

per apprezzare quello che

non ho saputo scegliere

 
 
Essere liberi non è facile, senza contare che non lo si è mai davvero.

La libertà di Riki era vivere come un rifiuto, rubare, cacciarsi nei guai e lamentarsi. La vita non ci offre spesso la possibilità di cambiare, specialmente se si è un impuro del ghetto.

L’amore lo aveva cambiato, ma non era riuscito ad accorgersene. E non riusciva a viverlo come avrebbe dovuto.

 
Mentre il mondo cade a pezzi,

io compongo nuovi spazi e desideri che

appartengono anche a te

che da sempre sei per me

l'essenziale

 
L’unica cosa certa era che Riki e Iason erano l’essenziale, l’uno per l’altro.

Il passato non si poteva riavere indietro, non era neanche lecito sperarlo. Riki capì che il suo posto era con Iason.

 
L'amore non segue le logiche
Ti toglie il respiro e la sete
















 
SSS

Allora Riki? Iason si è arrabbiato per Guy?

Riki: Già...

T^T E cosa ti ha detto? 

Riki: Beh, non è stato tanto a parole il problema, diciamo che il gioco si è fatto duro quando mi ha sbattuto sul let******* ******* ****** (CENSURA!!!)

DANNATA CENSURA PER STORIA A RATING VERDE!!!

*Iason ci raggiunge in salotto*

Hey salve!

Iason: Salve!

Ci fai un saluto speciale per Brokeback91 che ci sengue sempre e theangelsee69 che si è aggregata a noi e ha recensito tutti i capitoli? *-*
 
Iason: Salve!

-.- Potresti impegnarti un pochino di più, no? 

*Iason si passa una mano fra i capelli facendoli ondeggiare, schiude le labbra e ci passa la lingua sopra mentre si sbottona il collo della camicia*

Iason: Salve!

*-* Ora va meglio!

Riki: -.-' 
 

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Capitolo 7
*** Desire ***


Desire
 
 
Riki si svegliò di soprassalto. Ancora non riusciva a credere che fosse successo. Guy lo aveva rapito. Gli aveva tolto il pet-ring. Dov’era adesso?

Guardò le pillole sul comodino. I ricordi erano vaghi, ma stava cominciando a riprendersi.

Doveva reagire, doveva tornare da Iason. Ma poi che ne sarebbe stato di Guy?

Riuscì a prendere il telefono e chiamò Katze. Era l’unica persona a cui poteva chiedere aiuto.

L’ex mobilio lo raggiunse quasi subito. Restò esterrefatto nel vedere cosa era successo a Riki, preoccupato per quella che poteva essere la reazione del Blondie. Non immaginava cosa stesse per accadere.

Arrivarono alla vecchia fabbrica, e Riki vi entrò, barcollando. Doveva trovare Guy e convincerlo a desistere.

Lo chiamò nel corridoio, con tutto il fiato che aveva.

Arrivò davanti ad una porta, che si aprì di colpo.

Venne avvolto dalle braccia di Iason, godendo per un attimo di quel calore.

 
Io ti volevo vivere, ma ti sapevo uccidere

Io ti volevo stringere, ma non ti sapevo prendere

Io ti volevo complice, ma ti sapevo escludere

Io ti volevo fragile e ti lasciavo piangere

Io ti volevo cogliere ma non ti lasciavo crescere

Io ti volevo vincere e ti ho saputo perdere

Ma ti volevo, ti volevo, ti volevo

 
 
La fabbrica era andata distrutta, e con lei anche il corpo senza vita di Guy. I colpi che gli aveva inferto Iason erano stati fatali.

Riki sembrava incapace di reagire, steso in macchina, con la testa poggiata sulle ginocchia di Iason.

Quel giorno aveva perso l’ultimo legame che lo teneva stretto alla sua vecchia vita, e si sentiva colpevole. Si può morire per amore, e Guy era morto. Lui come poteva continuare a vivere?

La mano di Iason andò ad appoggiarsi sulla sua testa, carezzandola con dolcezza. Era vero, c’era lui. Lo aveva odiato, almeno quanto lo aveva amato, ed infondo andava bene così, entrambi erano fatti l’uno per l’altro.

 
Non ci crederai, forse riderai,

ti sembrerò un po' fuori tempo,

ma la verità

è che non ho avuto mai

niente di più bello

di te…










 
SSS

Ragazzi quanto è bella questa canzone T^T siamo alla fine della storia purtroppo!

*Iason con le valige alla porta* E' stato un piacere SuperEsse, addio.

Riki: Buona fortuna! 

Hey aspettate! Perché tutta questa fretta? Non siete stati bene a casa mia? 

Riki, Iason: ...

T^T comunque vi ho fatto dei regali! Iason, questo è per te *porge una cassa di bagnoschiuma al pompelmo rosa* ho visto che ti piaceva tanto quindi ho pensato di regalartene una scorta.

Iason: *prende la cassa* Grazie ma lo vendevano anche a Tanagura.

-.-' Riki, questo invece è per te *porge un I-pod* in questo periodo ci siamo avvicinati parecchio, quindi ho pensato di farti un regalo specilae per me, ci sono tutte le canzoni più belle di Marco Masini.

Riki: *prende il regalo* Non lo conosco ma ti ringrazio, almeno durante il viaggio avrò qualcosa da fare! 

*-* Bravissimo! Allora vi saluto!

*Salgono in macchina e partono sgommando*

Ehhh...è stato bello finché è durato! Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa storia *-* alla prossima!
SS

*****
Due ore dopo, durante il viaggio Riki scende dalla macchina e si dirigge verso un ponte per buttarsi di sotto.

Iason lo segue: Fermati!!!

Riki: Cenerentola innamorata! Principessa! Perché lo fai? Vaffanculo! Frankenstein! VOGLIO MORIREEEEEEEEEEEEE

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