Mi hai guardato come se fossi bellissima

di Bruna
(/viewuser.php?uid=144394)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

Mi guardai un'altra volta allo specchio,sistemando pieghe inesistenti sul mio vestito. Mi sentivo agitata,non so spiegare il perchè,mi ci sentivo e basta. I capelli ricci ricadevano sulla schiena,ribelli come sempre,ribelli come avrei voluto essere anche io,ma il coraggio per esserlo era una di quelle cose che proprio mi mancava. Sbuffai e mi sistemai il reggiseno per fare sembrare la mia seconda scarsa almeno una piena,senza poi tanti risultati. Mi arresi all'idea che sarei comunque passata per la carina di turno e mai per quella bella,neanche se avessi avuto nell'armadio il vestito più costoso del mondo,e alla fine andava bene anche così. Uscì dalla stanza come una furia per evitare di cambiare idea e perdere un'altra ora per cercare qualcosa di più adeguato da indossare. In cucina,come al solito,mio padre mi aspettava con in una mano una sigaretta e nell'altra un bicchiere di vino,mentre faceva finta di guardare qualcosa in tv.

-Io esco.- Gridai. Avevo diciotto anni e un padre che ne aveva fatti da poco settanta,urlare era necessario per comunicare con lui.

Fece un cenno con la testa e poi torno ad avere lo sguardo fisso su quel televisore che continuava a funzionare solo ed esclusivamente per grazia divina.

-Papà,mi devi dare i soldi!- Sbuffai spazientita. Frugò nel suo portafoglio e uscì dieci euro. Sibilai un grazie e un ciao di malavoglia e corsi fuori casa.

La mitica macchina che accompagnava me ed i miei amici in ogni nostra uscita mi aspettava già fuori al cancello di casa,con il motore acceso e la musica a palla.

-Ciao Giovi,gli altri?- Giovanni,magro nel suo metro e settantacinque,abbassò la musica e rispose:

-Sono già alla festa,si sono fatti accompagnare da Matteo.- Mugugnai un okay e incominciai a smanettare l'iphone,con l'unico risultato di dimezzare la batteria già precaria.

-Sto accendendo una sigaretta- Non aspettai neanche una risposta,incominciai a frugare nella borsa cercando il pacchetto che si faceva vedere solo quando c'era mia madre nei paraggi,tanto per complicarmi le cose.

-Ei,ei,non si fuma in macchina,l'ho lavata ieri,non se ne parla proprio.- Lo guardai sconvolta e rinunciai a cercare le sigarette,tanto era inutile.

-Giovanni,in questa macchina ci scopi ogni sera con la tua fidanzata,seriamente ti preoccupi di più della cenere anziché dei tuoi spermatozoi spalmati in ogni sedile?- Feci retorica,scuotendo la testa. Giovanni sorrise,muovendo la mano come se volesse scacciare un moscerino e da lì in poi ci facemmo compagnia cantando tutto il repertorio di Ligabue.

La casa della fantastica Pit, soprannominata da noi così per via della somiglianza ad un pitbull,fu ai nostri occhi poco dopo. La villa di Sabrina(o Pit) era illuminata interamente da tante luci color oro,prettamente in aria natalizia. Uscì dalla macchina infreddolita,abbottonando il cappotto fin quando potevo,Dicembre era micidiale:freddo,pioggia,neve e soldi in meno nel portafoglio.

-Ci sarà da divertirsi,eh- Giovanni,con la tipica faccia da chi ha appena visto abbastanza culi in mostra,esordì cosi.

-Giovi,sei fidanzato,ricordalo.- Lo rimproverai bonariamente,scuotendo la testa con fare esasperato.

-Tu vedi Barbara in giro? Io no,quindi...-

-Quindi niente,tieni gli occhi ben fissati alla faccia,perchè se guardi ancora così insistentemente Carola e le sue amiche,ti usciranno di fuori e tieni anche il tuo cosino dentro le mutande,va bene? Forza,entriamo.-Lo interruppi io,spingendolo verso l'ingresso.

Appena entrati sentì l'impulso di uscire immediatamente. Non mi piaceva l'ambiente,non piaceva ballare e soprattutto non mi piaceva bere,perchè sapevo benissimo l'effetto che mi procurava. Presi a braccetto Giovanni,per evitare che lo perdessi di vista e incominciai a cercare gli altri. Sorpassai la cucina,svoltai a destra e li trovai,solito posto: in salone. Conoscevo quella casa meglio della mia,almeno una volta ogni due/tre mesi ero costretta ad andarci.

-Matteo,andiamo a bere,dai.-Esordì così Giovanni,strattonandomi per farmi mollare la presa sul suo braccio.

-Yes,fratello,vamos!- Matteo si alzò dal divanetto,diede un bacio ad Alice e seguì Giovanni verso il centro della festa.

-Matteo,mi raccomando,tienilo d'occhio.-Urlai per farmi sentire. Lui mi sorrise e sparì in mezzo all'altra gente.

-Cicci,tranquilla,lo sai come è fatto Giovanni.- Sorrise Alice,la mia migliore amica. La ragazza più bella che io conoscessi.

-Lo so,lo so,ma non si sa mai.-Sbuffai buttandomi a peso morto dove poco prima era seduto Matteo.

-Ma comunque,Cristina e Andrea te la raccontano giusta?- Dissi con un sorriso fin troppo malizioso.

-Non li vedi? Non si sono accorti manco che sei arrivata. Aaah,l'amour!- Mi disse Alice alzando gli occhi in cielo e sorridendo.

-Quanto scommetti? Io due settimane massimo e si baciano.

-Io una. Pacchetto da venti?

-E pacchetto da venti sia.- Strinsi la mano alla mia migliore amica e scoppiammo a ridere.

-Anna,io vado da Matteo a ballare,vieni?

-No,no Ali. Vado a fare un giro in giardino,lascio i futuri fidanzati soli.- L'ultima frase la gridai per farmi sentire da Andrea e da Cri,infatti si girarono a salutarmi un po' imbarazzati.

-Ei,ei futuri fidanzati a chi?- Andrea si sistemò i capelli corvini,con un sorrisino divertito dipinto in volto.

-A voi.- Saltai su dal divanetto,facendogli una pernacchia e scappando via da quella stanza. La faccia di Cristina,l'altra mia migliore amica,era tipicamente quella che si ha quando prometti morte vicina a qualcuno.

Seduta in giardino,con la mia merit in mano,guardavo la gente pomiciare tranquillamente in ogni angolo del giardino. Venivo a queste feste solo ed esclusivamente per aggiornare la mia lista di scoop.

-Hai da accendere?- Mi voltai,trovandomi a pochi passi di distanza un ragazzo mai visto,tipica bellezza mediterranea,e io andavo pazza per quelli scuri.

-Eeeh,si,si. Tieni.- Mi sistemai i capelli con fare nervoso. Risultai una povera deficiente ai suoi occhi perchè mormorò un grazie e andò va.

Io e il mio modo di approcciare con i ragazzi eravamo davvero pessimi. Ero timida,profondamente timida e con un casino di complessi mentali che facevano da barriera tra me e i rapporti sociali. Finii la sigaretta di fretta,sentendo fin troppo freddo e rientrai dentro. In cucina,come prevedevo,non c'era nessuno. Tutti bevevano alcol,e le varie bottiglie erano state disposte in un piccolo piano bar,dove vi era il clou della festa. Per chi,invece,voleva semplicemente dell'acqua la trovava in frigo.

-Ci rincontriamo,eh!- Il ragazzo moro di prima fece la sua comparsa con il telefono in mano che prese a squillare proprio in quel momento.

-Avevo il telefono di là,si si,vieni in cucina,va bene ciao.- Chiuse la chiamata e posò il suo iphone nella tasca dei jeans.

-Allora,dicevamo- Riprese il discorso,con un sorriso.

-Non dicevamo niente in verità.-Sorrisi io.

-Effettivamente hai ragione,sai.- sorrise scuotendo la testa.

-Mi passi l'acqua?- Mi chiese. Un ragazzo che chiedeva acqua in una festa? Allora i miracoli esistevano. Gliela passai in silenzio,mordendomi le unghie per il disagio. Non potevo proprio farci niente,era più forte di me,non riuscivo a stare tranquilla quando c'era gente che non conoscevo,mi sentivo come se fossi sotto esame.

-Sei di molte parole.- Mi disse,con ancora il bicchiere poggiato sulle labbra.

-Diciamo che non sono il tipo che parla molto.- Feci spallucce.

-L'avevo capito. Comunque io sono Lorenzo,piacere.- Si avvicinò e mi strinse la mano.

-Io sono...-

-Amore,che facciamo andiamo? Mi sono seccata a stare qui,è una noia mortale.- Venni interrotta da una bionda,bassina e con un paio di tette allucinanti. Non le concepivo proprio quelle alte un metro e un succo di frutta che avevano dei meloni al posto del seno,era anti natura.

-Sì,andiamo.- Lorenzo non mi guardò più,diede un bacio alla sua ipotetica ragazza e andò via.




Questa è la mia prima storia qui su Efp. Ho voluto provare a pubblicarla senza pretese,spero vi piaccia. Se volete fatemi sapere :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


CAPITOLO 2


Svegliarsi di lunedì mattina sapendo di non dover andare a scuola era una delle cose migliori del mondo. Questo concetto semplice e basilare si adattava in qualsiasi mese,ma non a Dicembre. Avrei preferito varcare la soglia di quel maledetto liceo scientifico anziché girare per i negozi alla ricercare di qualche regalo economico e non banale. Presi una tazza fumante di caffè,per reggere in piedi sia me che un ipotetica ciurma,misi gli occhiali da sole per evitare di far vedere al mondo quanto poco bella e sexy io fossi senza trucco,ed uscì di casa. Il freddo entrava sin dentro le ossa,e sentivo la faccia prossima a diventare un ghiacciolo. Percorsi le vie secondarie di fretta,e arrivata alla prima profumeria corsi dentro. Sì,lo so,sono tremendamente banale,ma a natale cosa si vuole regalare se non profumi,dopobarba,trucchi,creme e tutto ciò che riguarda la cosmetica?!
Dopo un ora uscì con cinque sacchetti tutti ben confezionati,che in verità perdevo più tempo ad aspettare che mi incartassero i regali che a fare la fila alla cassa. Il cellulare prese a squillare in borsa e cinque buste colme di regali e un telefono buttato alla rinfusa in una borsa fin troppo grande non andavano d'accordo,completamente. Prendere quell'aggeggio malefico fu una missione vera e propria ma alla fine riuscì a rispondere.
-Pronto? Barbara,tesoro.-Risposi con il fiatone.
-Anna,stai partecipando ad una maratona?
-No,ho semplicemente preso il cellulare con cinque buste in mano,cercando di non cadere.
-Ah beh,ti meriti un premio.- Fece sarcastica la mia amica.
-Simpatica come sempre,eh.- Sbuffai spazientita
-Ovvio. Come sta andando là? Giovanni tutto a posto? Lui dice che va tutto ok,ma lo sai quanto possano essere affidabili le sue parole.-
-Barby,tutto bene,davvero. Sabato siamo stati al festino di Pit,una noia come sempre. E tranquilla,Matteo l'ha tenuto d'occhio.-
-umh,capito. Qua è bellissimo,ogni strada illuminata,musiche natalizie ovunque..
-Beata te,io qui non mi godo né gli inglesi con gli addominali vestiti da babbo natale né la possibilità di spendere i soldi in tasca per me e non per gli altri.-Sbuffai annoiata.
-Anna,ma chi ti ha detto che ci sono gli inglesi con gli addominali vestiti da babbo natale?.-Chiese ridendo Barbara.
-Ho visto troppo film,pensi? Boh,pensavo esistessero.- Feci spallucce.
-Non ne ho ancora notati,ma adesso che me l'hai detto ci farò più attenzione.-Ridacchiò.
-Fammi sapere,e in caso fai qualche foto,lo prenderò come un regalo di natale,e lo apprezzerei molto,fidati. Chiudo,mi si sta atrofizzando la mano. Divertiti e tranquilla,Giovanni ti ama.-Dissi io.
-Ok,ti voglio bene,a domani.

Buttai il cellulare in borsa ed incominciai a tornare verso casa. Attorno a me,coppiette felici camminavano mano per la mano,indifferenti al freddo e a tutto ciò che li circondava. Sorrisi malinconica,l'ultima volta che avevo stretto la mia mano a quella di un ragazzo che definivo mio risaliva a più di un anno fa. Francesco,faccia da bravo ragazzo,intelligente nella vita scolastica,un coglione in quella reale. Ringraziavo Dio ogni giorno per aver permesso che mi rendesse cornuta,almeno ho avuto un buon motivo per lasciarlo. Io ero così,mi affezionavo terribilmente alle persone e poi,anche quando non riuscivo più a reggerle,facevo di tutto pur di non farle soffrire,pur di non essere io quella a troncare una relazione,sia di amore sia di amicizia. Lo so,sono una cacasotto,una senza palle,e non sarei mai cambiata.
Arrivata a casa buttai tutto sul letto e andai a fare una doccia bollente,ci avrei potuto cucinare qualcosa di quanto era alta la temperatura.
Mi svegliai all'improvviso al suono del cellulare che non la smetteva né di suonare né di vibrare. -Pronto?-Non avevo neanche guardato chi fosse ad interrompere il mio sacro sonnellino pomeridiano.
-TROIA!!- Un timpano si era definitivamente rotto,spostai il telefono sull'orecchio sinistro sperando che almeno quello sopravvivesse.
-Cristina,che vuoi?-Sbuffai assonnata.
-Guarda che mi ricordo delle tue battutine a casa di Pit. Ma sei cretina? Chissà che cosa pensa ora Andrea.
-Pensa ciò che pensava anche prima,cioè che gli vai dietro come un cagnolino. Comunque,vi siete baciati? Dimmi di no,non voglio comprare un pacco da venti ad Alice.-Piagnucolai.
-Ma adesso scommettete pure? Siete vergognose. - Fece Cristina con voce da finta indignata
-Rispondimiii!-Urlai.
-No,non ci siamo baciati.
-Oh,meno male.-Tirai un sospiro di sollievo.
-Mah,me le sono trovata io le amiche deficienti. Comunque tu che hai fatto quella sera?
-Niente ho fatto avanti ed indietro tra giardino e cucina. Ah,ho conosciuto un ragazzo..-Buttai lì,come se stessi chiedendo l'orario.
-Cosa?Come? Racconta.-Un'esaltata precisa.
-Niente di che,ci siamo solo presentati,anzi si è presentato solo lui,io non ne ho avuto il tempo,è arrivata la sua fidanzata e lo ha portato via.
-E come si chiama? -Lorenzo.-Risposi.
-Umh,non mi viene nessun Lorenzo fidanzato in mente.
-Non l'ho mai visto neanche io.
-Boh. Comunque stasera andiamo in centro? Ho voglia di annoiarmi insieme alle mie due migliori amiche.
-Alle 9 in piazza,a dopo. -Chiusi senza aspettare una risposta ed incominciai a prepararmi.

Dovevo smetterla,dovevo assolutamente smetterla di arrivare puntuale all'orario di incontro. Le 9 equivalevano alle 10 per Cristina,e io questo lo sapevo benissimo,ma mi ostinavo ancora a credere ai suoi “Scusa Anna,c'è stato un imprevisto non capiterà più”. Sbuffai per l'ennesima volta e accesi l'ennesima sigaretta,continuando di quel passo il pacchetto comprato poche ore prima sarebbe finito senza neanche rendermene conto. Stavo su quella panchina da un'ora e sette minuti e il mio lato b,già di per sé piatto,stava prendendo la forma piana di un mobile da cucina.

-Tesoro,scusa,ho avuto..-Cristina con il fiatone si posizionò di fronte a me.
-..un imprevisto,non capiterà mai più?- Dissi io ironica.
-esattamente,scusa,scusa,scusaaa!- Cristina mi si buttò addosso e incominciò a riempirmi di bacini.
-Ok tranquilla,dai andiamo.- Esasperata,sì,ero decisamente esasperata.

Passammo l'intera serata in un pub in centro,a parlare di cavolate,come al solito. Alice ci raggiunse dopo,scusandosi anche lei del tremendo ritardo. La discussione,ovviamente,si incentrò solo ed esclusivamente su Cristina ed Andrea. Io e Alice eravamo parecchio competitive,e come me,anche lei voleva vincere quel dannato pacchetto di sigarette.
Tornai a casa distrutta,e con me venne anche il raffreddore,mio fedele compagno di vita. La casa era letteralmente sotto sopra,e il tavolo della cucina era pieno di cibo. Tra il macello si intravedeva una figura che si spostava ad una velocità impressionante,neanche fosse una parente dei Cullen.

-Mamma,ma sai che ore sono?- Ero allibita,sconvolta,basita,esterrefatta e..e niente,in quel momento non mi venivano altri sinonimi.
-Le 2,signorina. Ti sembra ora di tornare? Domani devi svegliarti presto,abbiamo parenti a casa.- Ah,anche sbigottita. Strano che non mi fosse venuto in mente prima.
-Mamma,sono le 2,hai detto bene. Ti sembra ora di cucinare?
-Io lavoro,quando pensi dovrei farlo?-Era un fascio di nervi,mia madre era un fascio di nervi per un pranzo in famiglia,non c'era mai fine al peggio.
-Va bene,va bene,come dici tu. Vado letto e dovresti andarci anche tu,te lo consiglio.
-Non fare la saputella con me.- Me lo disse con quell'indice puntato sulla mia faccia e con quella espressione da psicopatica che per un momento pensai di trovarmi sul set di un qualche film horror mal fatto,avevo paura che da un momento all'altro spuntasse un demone dietro di lei.

Non le risposi,salì le scale e m buttai sul letto a peso morto,ci avrei pensato domani a togliere il trucco dal viso,tanto i brufoli mi spuntavano lo stesso. Mi svegliai con un gran mal di testa,con il sotto fondo di padelle cadute per terre. L'incubo era iniziato,Buon Natale.


Scusate il tremendo ritardo,in realtà non sapevo come continuare la storia e sono andata in tilt. Sono passati mesi per avere semplicemente un capitolo di passaggio,ma l'ispirazione se ne sta andando via da me come l'idea di fare la dieta dopo Natale...
Comunque,ecco il capitolo,non ci sono grosse novità,anzi in realtà non ce ne sono proprio ma spero che con il prossimo capitolo riesca a dar via ufficialmente alla storia. Scusate ancora e grazie a chi leggerà :)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2770155