kira's journey

di Black nightingale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sentiero verso konoha ***
Capitolo 2: *** capitolo2 arrivo al villaggio ***
Capitolo 3: *** capitolo3 maschera ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 incontro ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 il nemico ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 la forza del vento ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 la ragione per non arrendersi ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 la famiglia ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 controllo ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 indizi ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 il potere ***



Capitolo 1
*** sentiero verso konoha ***


nota: il primo capitolo non è molto lungo i prossimi lo saranno di più...le vostre recensioni sono le benvenute e vi ringrazio in anticipo per eventuali consigli/ insulti ahahah buona lettura!


Stava camminando da giorni ormai attraverso la foresta che circondava konoha. Era inverno, il sentiero circondato da alberi. Per giunta quella sera il cielo minacciava neve , da quanto era bianco. Se la stava facendo sotto dalla paura. Così la ragazza si risolse a trovare un rifugio in una piccola radura protetta da rocce e cercò di accendere un fuoco come meglio poteva. L’indomani avrebbe dovuto raggiungere assolutamente quel villaggio. 5 minuti furono sufficienti per cadere in un sonno profondo.
Per fortuna quella notte non nevicò e la ragazza prese le sue poche cose continuò il cammino..
Era passato circa un anno dall’ultima guerra ninja e questo era il momento migliore per viaggiare. L’unico obiettivo che opprimeva la ragazza era affinare le sue tecniche ninja e allontanarsi il più possibile dalla sua città. Ormai non aveva nessuno a cui tenere.
Al momento non è che fosse particolarmente equipaggiata come ninja. Aveva un solo kunai, una maschera aderente a coprirle il volto fino a sotto gli occhi. Nessun copri fronte. Già. In effetti lei non proveniva esattamente da un paese ninja ma questo poco importa, lo si scoprirà più avanti.
Come dicevamo poco fa la nostra ninja aveva ripreso il cammino quando finalmente giunse sopra una collina dalla quale poteva scorgere chiaramente la montagna con scolpiti i volti dei cinque hokage. Quello era sicuramente il villaggio della foglia.
Ad un tratto il buio si parò davanti ai suoi occhi. Nei cinque minuti successivi rimase priva di conoscenza ma al suo risveglio chi vide di fronte a lei la sorprese non poco. Il ninja che si trovava di fronte era piuttosto singolare, tuta verde aderente, copri fronte in vita, sopracciglia folte. Era di sicuro della foglia.
Ehilà tutto bene?
Si , grazie…credo di si…il mio nome è Kira il tuo?
Hahahah hai di fronte a te l’orgoglio del villaggio della foglia, l’invincibile Gai Maito! Rispose quello con una risata alquanto fragorosa.
 Kira sorrise anche lei un po’ sconcertata e aggiunse:
Senti non so cosa sia successo ma credo di doverti un favore.
Gai dal canto suo disse: tutt’altro sono io a doverti ringraziare! Mi hai dato l’occasione di battermi con un ninja avversario, era alle tue spalle e ti stava portando via. Sai di solito mi alleno da queste parti per cui vedendo l’aggressione sono intervenuto. Ahahahah comunque andiamo al villaggio mi pare di capire fossi diretta li.

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Capitolo 2
*** capitolo2 arrivo al villaggio ***


Ciao! Ecco un nuovo capitolo..scusate se è ancora un po’ breve e forse ancora “piatto” ma serve per…no vi lascio la sorpresa. Grazie mille a chi legge e le vostre recensioni e consigli sono moooooolto apprezzati mi servono per migliorare. Buona lettura!
 
Seguì dunque il ninja verde che camminava orgoglioso leggermente avanti a lei.
Finalmente giunti al villaggio Kira si registrò lasciando i propri dati a due ninja in una casetta appena alle porte del villaggio.
Mentre si segnavano i  dati come nuova cittadina del villaggio la ninja mascherata non potè  fare a meno di pensare al suo aggressore: cosa voleva?...lo conosceva?
Successivamente le fu assegnato un piccolo alloggio dove abitare. In cambio ovviamente come ninja si rese disponibile per qualsiasi tipo di missione.
Era sulla porta del suo nuovo appartamento era pure stanca dopo il tanto camminare.
“ehi tu!” disse Gai “…stavo pensando che mi ricordi il mio amico nonché rivale di sempre con quella maschera che indossi…potresti toglierla?”
“no ecco vedi…preferirei di no in realtà..ti prego di scusarmi”. Il fatto che non volesse togliersi la maschera non era perché volesse nascondere il suo aspetto né troppo bello né troppo brutto…semplicemente era timida e dal momento in cui aveva deciso di lasciare casa l’aveva indossata e mai più tolta.
“ahahah molto bene” disse Gai, “non importa penso che ora andrò dal mio allievo prediletto Lee, mi sta aspettando al campo di addestramento..forse domani ti presenterò quel tale con la maschera che ti dicevo poco fa…alla prossima!”
“ciao Gai e grazie di tutto!”
Il maestro dalla tuta verde la salutò con un gran sorriso e alzando il pollice.
Dopotutto come prima giornata al villaggio era andata bene.
La sera stava scendendo per cui mangiò qualcosa si lavò e andò a dormire.
Era da tempo che non dormiva così bene, una notte senza sogni e tranquilla.
L’indomani  si svegliò abbastanza presto, ripensò ancora una volta al ninja che  l’ aveva attaccata il giorno prima. Dunque si vestì, si mise la mashera che arrivava fino a sotto gli occhi e legò i capelli in una coda avviandosi verso il campo di addestramento.
Cominciò  a riscaldarsi, a correre, a fare esercizi e tirare con shuriken e kunai. Era arrivato il momento di provare anche qualche tecnica. Kira cominciò a concentrare il chakra, quando una voce dietro di lei la fece bloccare di colpo. Non voleva mostrare ancora a nessuno le sue tecniche. Era Gai con il suo allievo.
“ciao! Sono Rock lee!!”
“piacere” rispose..”sono Kira”
Gai le propose di fare allenamento con il suo allievo. Kira accettò.
Si esercitarono soprattutto nelle arti marziali.
Lee cominciò a tirare una scarica di pugni velocissima che Kira evitò con molta fatica. Stava per arrivare un calcio in faccia ma la ninja con una spazzata riuscì ad anticipare Lee che però evitò la spazzata saltando prontamente e atterrò Kira con un calcio esterno. La ninja si rialzò subito. Entrambi si fecero i complimenti.
Questa volta Kira attaccò per prima con un calcio al volo. I salti erano un po’ la sua specialità, la forza un po’ meno.
Gai  era fiero di Lee. La lotta durò ancora per una decina di minuti circa, la resistenza non le mancava, non era stanca. Ma Kira era sudata all’inverosimile e la maschera sebbene super leggera non aiutava di certo.
Stava per sferrare un attacco ma una fitta raggiunse il petto della ninja mascherata, perse l’equilibrio e si accasciò a terra. Lee stava per ultimare un attacco, per la precisione uno dei suoi potentissimi calci che avrebbe sicuramente rotto qualcosa a Kira se una mano non avesse afferrato il piede di Lee bloccando il calcio.
Aprì piano gli occhi rimanendo però a terra e quello che vide di fronte a lei fu un ninja dai capelli argentati.
“tutto bene?” disse quest’ultimo senza neanche voltarsi.
“si grazie” rispose Kira rimettendosi in piedi , un po’ imbarazzata.
Il ninja si girò per squadrare  Kira e lei potè chiaramente notare che pure lui aveva il volto coperto da una maschera.
“Gai ti spiacerebbe se allenassi io…come hai detto di chiamarti?”
“Kira..e grazie ancora per prima”.
Il ninja si girò nuovamente verso Gai: “quindi  Gai ..a te sta bene?”
“ahahahaha..ma certo, solo se però mi batti in questa sfida”
Entrambi i ninja quello mascherato e quello con la tuta verde si guardarono con uno sguardo abbastanza truce. Passarono dei secondi interminabili, Kira non sapeva esattamente cosa aspettarsi, quando ad un tratto i due esclamarono: “sasso!!.... carta!!... forbice!!!”
La ragazza rimase attonita.
Il ninja mascherato e con il copri fronte storto che gli copriva un occhio ebbe la meglio, sfoderando la forbice contro la carta.
Salutarono dunque Gai e il suo allievo Lee. I due ninja mascherati rimasero soli nel campo di addestramento.
“ah scusa..non mi sono ancora presentato, sono Kakashi, molto piacere” . “ da oggi ti allenerò personalmente”.
“ah…grazie, ne sei sicuro?, scusa l’intromissione ma non hai allievi? Non vorrei essere di peso..”
“mmh effettivamente ne ho ma sai ora Naruto si sta allenando con Jiraya, Sakura da sempre una  mano in ospedale inoltre ora le sono più utili gli insegnamenti di Tsunade, il nostro Hokage. E Sasuke..beh lui sta viaggiando da solo.
Kira aveva già sentito tutti quei nomi. Naruto l’eroe del villaggio e ovviamente i due ninja leggendari. La loro fama dopotutto aveva raggiunto anche il suo villaggio.
“Tornando a noi, Kira” continuò kakashi, “Ho notato che in quanto a velocità e forza sei un po’ scarsa, mentre per resistenza ed elevazione non ho niente da dire per ora”. “Continueremo l’allenamento nel pomeriggio. Ciao, ciao”.
Dopodiché scomparve in una nuvola di fumo.
Dunque Kakashi aveva assistito a tutto l’allenamento della nostra ninja.
Kira fu assalita da mille pensieri e rimase non poco demoralizzata dalle parole del ninja. Nel frattempo tornò a casa sua in attesa dell’allenamento pomeridiano. Non poté fare a meno di pensare al dolore che l’aveva assalita durante il combattimento con Lee.Dopotutto era in forma e non riusciva a spiegarselo. Forse tutto questo aveva a che fare con il ninja che l’aveva aggredita il giorno prima.
 

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Capitolo 3
*** capitolo3 maschera ***


Ciao! In questo capitolo inizierò a svelare le tecniche di Kira. Alcune sono quelle classiche tipo la moltiplicazione del corpo. Altre me le inventerò. (non volevo rovinare le tecniche già esistenti e per quelle nuove se avete suggerimenti sono benvenuti). Non ho alcuna pretesa nell’inventare tecniche nuove è solo per dare originalità (entro i limiti) al personaggio. Kira ha l’abilità del vento per decidere mi sono basata su un ragionamento stupido dei nostri segni zodiacali, non per copiare Naruto J. Mi scuso per eventuali errori ho scritto velocemente..lo so non è una buona scusa per cui siete liberi di rimproverami nelle recensioni!


Kira si rigirava continuamente nel suo letto. E pensare che la notte prima aveva dormito da dio. Ripensava all’aggressione, alle parole di Kakashi, al motivo per cui si era lasciata alle spalle la sua vecchia vita. Basta doveva reagire a questa situazione, non si sarebbe più fatta trascinare dagli eventi. Se era stata in grado di arrivare fin qui poteva benissimo prendere in mano la situazione presente. Con risolutezza Kira scese dal letto si infilò la maschera e si vestì con la prima tuta che le capitò sotto mano e si diresse nella radura poco distante da Konoha.
Dovevano essere circa le 23. Faceva abbastanza freddo anche se in realtà l’inverno stava per finire. Questa volta concentrò immediatamente il suo chakra creando almeno quattordici copie di se stessa. Formò due squadre che ora si fronteggiavano una di fronte all’altra. Tutte le copie formarono nella loro mano una lama sottilissima e circolare bianca e lucente, un’istante dopo le sette copie presero a correre contro le altre sette tagliandosi a vicenda e sprigionando un fumo pazzesco. L’ultima copia che rimase in piedi illesa non era una copia ovviamente. Ma Kira. Ancora non riusciva a dominare bene questa nuova tecnica. L’aveva chiamata tanken jutsu .manipolando il suo chakra del vento riusciva a formare appunto questa lama circolare che verso il centro aveva un colore azzurrino mentre via via verso i lati diventava sempre più bianca.
Ad un tratto kira si accorse di un fruscio alle sue spalle. Si girò di scatto.
“Ehi fatti vedere se ne hai il coraggio!!”
“ops! Akamaru! Dovevi stare più attento…sei diventato talmente grosso che non riesce a nasconderti decentemente neanche un cespuglio..”
Kira fissava la strana coppia un po divertita.
“ciao! Mi presento…sono Kiba, e questo cagnolone al mio fianco è Akamaru”
“piacere Kiba, io sono Kira. Sono arrivata da poco al villaggio della foglia…e come vedi mi stavo allenando.”
Kira era rimasta incredibilmente attratta da questo ninja un po’ sbarazzino e negli occhi aveva un nonsoche di selvaggio. Qualcosa che le faceva pensare alla libertà che da sempre desiderava, a un compagno fedele che non l’avrebbe mai tradita. Da tempo ormai non si fidava più di nessuno. A metterle i bastoni tra le ruote c’era sempre il suo passato che inesorabile continuava a manifestarsi e a far bruciare quella ferita mai rimarginata nel suo animo.
“ah, pittosto singolare allenarsi fino alle 2 del mattino, ma del resto anche Naruto lo ha sempre fatto.mi ricordi un po lui come carattere”.
“em, si scusami comunque adesso stavo tornando al villaggio….” “no aspetta un momento tu invece che ci facevi qui? Mi stavi spiando?”
“ahahah il fatto è che Akamaru adoro fare passeggiate notturne e io lo accontento, adoro respirare l’aria notturna. Poi beh abbiamo sentito dei rumori e si devo ammetterlo ti stavo osservando”.
Kiba e Kira dunque tornarono al villaggio. A Kira piaceva questo ninja e dopo che fu tornata nel suo letto non riusciva a toglierselo dalla testa.
Il mattino dopo Kira si diresse al campo di addestramento. Stava morendo di sonno e poi Kakashi non si faceva vedere. Possibile che un uomo dovesse farsi aspettare così a lungo?
Kira si addormentò per qulache minuto. Quando riaprì gli occhi sdraiata sull’erba si ritrovò ad osservare dal basso verso l’alto il ninja mascherato nonché suo nuovo maestro.
“aaaaaaaaaaaaaah !!! ti sembra il modo di presentarti?? Mi hai spaventata!”
“ehi non sono io quello che si addormenta aspettando il proprio sensei” rispose secco Kakashi.
Dopodiché iniziarono l’allenamento. Kakashi volle vedere la tanken jutsu che a suo parere non era nulla di che. Capì ovviamente che Kira aveva l’abilità del vento e si fece qualche idea di insegnarle il rasengan.
“senti Kira…Naruto è riuscito a sviluppare un rasengan potentissimo che lui chiama rasenshuriken. In effetti il rasengan in sé era una tecnica incompleta..vorrei che tu la imparassi.per cui dalla prossima volta ci alleneremo su questo. Ora se non ti dispiace vorrei che ti scontrassi con me. Se riesci a colpirmi con  la tanken jutsu ti darò in premio una cosa.”
“woooww!! Che cosa maestro Kakashi?? Che cosa??...avanti me lo dica!!”
Kira impazziva per le sorprese e questo le diede abbastanza carica per cominciare il combattimento.
Cominciarono a volare kunai e shuriken in tutte le direzioni ma kakashi era difficile da colpire. Kira dal canto suo si prese un paio di calci e pugni in faccia e nello stomaco senza capire da dove provenissero.
“ehi maestro così non vale! Vada più piano!!” “uffa…” si lamentò Kira.
“è tutto qui quello che sai fare? Certo mi deludi non poco” rise Kakashi”
I ninja mascherati ripresero  a coorere a darsele di santa ragione. Per la precisione era sempre Kira che le prendeva e non era mai abbastanza vicina al suo sensei per usare la tanken jutsu.
“tecnica della moltiplicazione del corpo!!!” “surudoi tsume jutsu!”
Kira aveva creato una ventina di copie e ora stava usando la tecnica dell’artiglio affilato. Questa tecnica sviluppata con il chakra del vento creava degli artigli di chakra bianco che ricoprivano entrambe le mani e i piedi di Kira. Al contatto potevano tagliare qualsiasi cosa. Finalmente il maestro Kakashi era circondato.
“tanken jutsu!” nel momento stesso in cui Kira colpì il maestro con la sua tecnica questo si trasformò in un pezzo di legno che cadde a terra in frantumi.
“accidenti!!!”
“non sei riuscita a prendermi” rise Kakashi. “per oggi può bastare”.
“Ho visto che dopotutto le tue tecniche non sono niente male ma si può migliorare, ho deciso di darti lo stesso la mia sorpresa”
“grazie maestro!! Sul serio?? Però non me la merito…”
“ahahah è una cosa che ti sarà utile”
“oh avanti me lo dica!! Non vede che sono impaziente??”
Kakashi mise una mano dietro alla schiena e tirò fuori una maglietta nera sbracciata con il collo evidentemente troppo lungo…anzi con una maschera incorporata.
“mi prende in giro maestro?? Era questa la sopresa?” sbottò Kira.
“se non la vuoi posso tenermela”
“no no scherzavo” disse Kira afferrando la maglia.
“ e comunque è molto comoda sai? Dovrebbe andarti bene ormai per me è piccola la usavo quando ero ancora nella squadra ANBU”
“grazie maestro Kakashi…in effetti questa è più aderente come maschera”.
Kira salutò il maestro kakashi e corse verso casa sua.
“ehi! Aspetta!”
La ninja si girò di scatto…oddio era Kiba in groppa ad akamaru.
Per fortuna la maschera copriva il viso arrossato del suo viso…questo era uno dei tanti vantaggi della maschera.
“Kiba che ci fai qui mi stai pedinando?”
“no ma vedi sembra che tu stia simpatica ad Akamaru”
“ah solo al tuo cane?”
Kira stava già ritirando la frase..forse si era spinta troppo in la.
“no no ovviamente no..interessi pure a me..cioè volevo dire mi stai simpatica”
Entrambi scoppiarono a ridere per minuti che a loro sembrarono interminabili.
“senti..potresti toglierti la maschera di fronte a me?”
“no Kiba questo non posso farlo..anzi non voglio”
“eddai!!...perchè non provi la maglia che ti ha dato il maestro kakashi?”
“si certo e io sono scema…cosi dovrei togliermi la maschera davanti a te!...non sono stupida Kiba ci vediamo!”
Kira corse velocemente con il cuore che batteva molto più forte che durante il combattimento. Finalmente giunse a casa. Dopo una doccia si mise la maglia aderente con la maschera che il maestro le aveva dato.  Non c’era dubbio questa era più comoda della sua. Tuttavia non sapeva ancora che l’indomani non sarebbe stata una giornata tanto piacevole come questa.
 
Ps mi scuso per il capitolo un po povero di avvenimenti mi serviva però per introdurre il colpo di fulmine tra Kira e Kiba…o forse no..boh si scoprirà. Grazie di cuore a quelli che leggono. Vi prometto che il prossimo capitolo sarà più avvincente.
 
 
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 incontro ***


Capitolo 4
L’indomani Kira si svegliò abbastanza presto e rimase nel suo letto a leggere un libro. La primavera stava arrivando e fuori cominciava a battere un sole più caldo e luminoso. Dopo un’oretta la ninja si decise a prepararsi. Il villaggio le aveva assegnato una missione molto semplice, doveva consegnare una lettera a un piccolo villaggio vicino a Konoha che conteneva istruzioni sugli approvvigionamenti che il villaggio dava a Konoha in cambio della sua protezione.
Kira ormai era pronta per uscire di casa, per questo breve viaggio di un’ora non sarebbero servite armi speciali. Per cui equipaggiò se stessa solo con un kunai e qualche shuriken. La ninja si spostava velocemente tra gli alberi che circondavano konoha  appena fuori dal sentiero. Cominciava a d avvertire dentro di se uno strano sentimento. Più che un sentimento una sensazione di ansia e malessere. La stessa che aveva provato il giorno del tentato rapimento. Kira non diede troppa importanza alla cosa e continuò a proseguire sprecando stupidamente il suo chakra creando una copia di se stessa e facendo a gara con lei a correre sugli alberi per distrarsi un pò.
Arrivata al piccolo villaggio fu accolta calorosamente da alcuni ninja che ricevettero la lettera e gliene consegnarono un’altra con i saluti all’Hokage. In quel momento kira si accorse di non aver ancora incontrato la signorina Tsunade. Ma dall’altro canto lei era sempre impegnata a firmare carte e occuparsi del villaggio, inoltre non c’era stata ancora occasione per incontrarla e non c’era nessuna fretta dopotutto. Tsunade sicuramente sapeva già del suo arrivo e se non l’aveva convocata vuol dire che le stava bene cosi.
Kira si fermò un’attimo al villaggio per pranzare dopodiché sarebbe tornata a Konoha. Avrebbe avuto l’allenamento con il maestro kakashi solo nel tardo pomeriggio. Anzi nel tardo tardo pomeriggio considerata la puntualità del sensei.
La nostra ninja uscì soddisfatta dal piccolo villaggio e si avviò lentamente verso konoha. Stava camminando da circa venti minuti quando iniziò a non vedere più chiaramente. La vista le si stava annebbiando il battito del suo cuore stava accelerando troppo.
Buio.
…………………..
“Svegliati!!!”
Kira aprì lentamente gli occhi e quello che vide anzi chi vide davanti a se non ero proprio di suo gradimento.
“cosa ci fai tu qui?” “rispondimi!!!” le lacrime cominciavano ad annebbiare gli occhi della ninja mascherata ma le ricacciiò indietro.
“ahahahah ma guarda un po’ alla fine ti ho scovata, quel giorno quel ninja con la tuta verde ha impedito che ti portassi via”.
“ si chiama Gai scemo perché sei tornato da me?...ho chiuso con le tue false promesse di amore e soprattutto ho chiuso con quell’altra tua compare che per tutto questo tempo non ha fatto altro che usarmi, era comodo andare in giro con la scorta che ti para le chiappe tutto il tempo vero?”
Kira aveva incontrato un ninja che non aveva mai amato e lui non aveva mai amato lei. Ma nonostante questo  si era fidata di lui e della sua cerchia. Il ninja si chiamava Trevis.
“ il passato non chiuderà mai i conti con te kira”. “nella tua situazione non sei in grado di dare ordini mi sembra”.
Kira stava cercando di slegarsi i polsi dai lacci che la stringevano. In questo modo non poteva usare nessuna tecnica. Inoltre continuava a vederci male, le mancava il respiro. Si non c’era dubbio doveva essere quella presenza insopportabile, quel traditore bugiardo che conosceva troppo di lei.
“allora vogliamo parlare di cose importanti?” cominciò Trevis.
Kira non rispose, si stava mordendo solo l’interno della guancia per il nervoso fino a sentire il sapore del sangue in bocca.
“ vedi questa sensazione che senti, questo vuoto è perché ti ho inserito nel corpo  parte del mio chakra. Quando io lo desidero tramite una mia tecnica posso rilasciare una sostanza tossica e sapere sempre dove ti trovi. La sensazione si acuisce quando sei vicino a me e considerato questo non puoi battermi in nessun modo”.
“ piantala di dire cazzate e dimmi chiaramente quello che vuoi”. Rispose Kira con il fiato che riusciva a raccogliere.
“voglio che torni a lavorare per noi, altrimenti racconterò a tutti del tuo passato, soprattutto ai tuoi nuovi amichetti di konoha… in qualche modo li stai tradendo tu stessa se non dici loro la verità”.
“sta zitto”  “non sono tenuti a saperla”. Kira stava impazzendo non ce la faceva più a stare in presenza di quel ninja. Immagini e pensieri continuavano a occuparle la mente e non riusciva a pensare lucidamente.
“ prima o poi verrà a galla”. Disse trevis.
In quel momento la ninja mascherata si ricordò della sua copia che aveva creato per fare a gara sugli alberi e di fatti essa piombò alle sue spalle tagliando la corda che le immobilizzava le mani.
Kira velocemente eseguì dei segni con le mani:  “KAZEWOKIRU!!!”
N.A. scusate è un capitolo un po’ corto spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile ;)
Vedo che alcuni stanno leggendo e  mi fa un immenso piacere vi ringrazio tantissimo. Se potete lasciatemi qualche recensione giusto per capire se sto andando bene. Vorrei scrivere una storia per chi legge per cui se avete qualche desiderio non avete che da dirmelo! Le storie si arricchiscono sempre con le idee di più persone. Spero vi sia piaciuto il capitolo e di non aver commesso troppi errori di italiano.
Baci alla prossima.
 
 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 il nemico ***


Capitolo 5
Ciao a tutti! ok vi dico una cosa che forse avrete già capito...i nomi delle tecniche me li invento e poi li traduco in giapponese si non è il massimo della fantasia scusate :)
scusate è un capitolo un pò così che non mi lascia del tutto soddisfatta ma spero vi piaccia...vedo che qualcuno legge la storia...vi PREEEGOOO lasciate una piccola recensione mi serve per migliorare (potete anche scrivere insulti) baci alla prossima! ;)

“KAZEWOKIRU!!!!!” Kira appena libera si era lanciata all’attacco. Questo era un attacco abbastanza potente che consumava una notevole quantità di chakra considerato lo stato debole in cui si trovava la nostra ninja davanti a Trevis. Attivata la tecnica la sua mano destra fu ricoperta da uno strato di chakra bianco che formava una lama in grado di tagliare qualsiasi cosa.  Corse velocemente verso  Trevis ma questo con uno scatto altrettanto agile schivò l’attacco colpendo Kira alle spalle.
“ahahah sei patetica lasciatelo dire”. Iniziò a provocarla.
Kira creò immediatamente trenta copie di se stessa ma più cercava di combattere più sentiva una morsa che le stringeva il petto e il respiro farsi sempre più affannoso. Il veleno che il suo nemico aveva piazzato dentro di lei si stava lentamente  espandendo e il fatto che lei usasse il proprio chakra non faceva che accelerare il processo.
“Surudoi tsume!” le trenta copie si lanciarono sul ninja nemico con artigli affilati ma Trevis saltò all’ultimo secondo riportando solo un graffio.
“non voglio attaccarti Kira, voglio avere potere su di te, potresti esserci ancora utile”
“Ti ho già detto che ho chiuso con voi” la ninja mascherata senza quasi rendersene conto aveva appoggiato le ginocchia a terra, il chakra era quasi esaurito.
“non puoi scappare dal tuo destino Kira, sei debole, sei una codarda non hai mai accettato la verità ti sei sempre nascosta alle situazioni difficili. Tutti prima o poi verranno a sapere della tua famiglia, l’unico modo che hai per mantenere la tua dignità è tornare da me e Yokoshimana.” “oppure preferisci che sveli a tutti il tuo passato?”
“sta’ zitto tu non dirai proprio nulla! I ninja della foglia non credono al primo idiota che passa per strada” rispose Kira ansimando.
“YUDOKU!!!” Trevis colpì la ninja a tradimento scaraventandola a faccia in giù nella polvere.
Kira riuscì in qualche modo a rimettersi in piedi, riconosceva il sentiero, ormai le era famigliare e non doveva essere molto distante da Konoha.
“Non sei degna del mio tempo ricordati che devi tutto a noi, saresti stata solo una perdente” continuò Trevis.
“questo non è vero !tutto quello che ho imparato e perfino la forza per andarmene da voi l’ho ereditata da …”. In quel momento Kira cadde definitivamente a terra priva di sensi. L’occhio sinistro aperto lievemente e non accecato dalla polvere riuscì a scorgere quattro zampe bianche di fronte a lei, poi il buio.
“ ah bene un altro ninja di Konoha, ricorda a quella codarda mascherata che ci rivedremo presto”.
Trevis scomparve all’istante.
Kiba tentò di seguirlo e colpirlo con le zanne del lupo ma i guaiti di Akamaru gli fecero ricordare che ora c’era qualcosa di più importante a cui pensare.
“KIRA!!!” “Kira svegliati! Dannazione!”
La ragazza non rispondeva, in quel momento Kiba fu tentato di toglierle la maschera ma l’abbaiare di Akamaru lo fece tornare alla realtà e più veloce che potevano tornarono a Konoha.
Gli alberi sfrecciavano velocemente ai fianchi del sentiero dove Kiba e Akamaru stavano correndo per riportare la ninja a Konoha.
“Kiba…” pronunciò da sotto la maschera. La ninja aveva aperto gli occhi e sussurrato il nome del ninja che la stava portando tra le braccia.
“Non parlare…sei debole”.
“dove stiamo andando? Fammi scendere…”
“No, dovrai spiegarmi un po’ di cose quando saremo arrivati al villaggio”
“si ok lasciami scendere ti prego…”
“….”
“Devo andare a fare rapporto per la missione che ho completato! anzi devo consegnare la lettera di risposta dal villaggio in cui sono appena stata”.
“Zitta prima andremo in un altro posto”.
“dove?” Kira iniziava a perdere la pazienza.
“All’ospedale”.
“ No Kiba, non te lo permetto non puoi decidere per me lasciami in pace e mollami”.
“No , sta ferma hai  un taglio alla spalla sinistra”
Già Kira non se n’era accorta doveva essere stato quando Trevis l’aveva colpita alle spalle. Forse era vero che non valeva niente, forse era una codarda incapace. Non era riuscita nemmeno a bloccare il suo attacco. Però almeno ora sentiva meno il peso opprimente al petto. La presenza di Trevis ormai doveva essere lontana. Kira chiuse gli occhi per un istante.
“No mi stavo scordando l’allenamento con il maestro kakashi!”
“Non dire scemenze non puoi allenarti in questo stato” “ormai siamo alle porte del villaggio, fidati Sakura è molto brava sistemerà tutto lei”.
“No non voglio che Sakura mi veda così per la prima volta, sembrerò debole”. “Fammi scendere Kiba”.
Kira aveva cominciato ad agitarsi e il ninja aveva acconsentito alla sua richiesta.
“Grazie…per tutto”. Kira sparì in una nuvola di fumo. Ancora una volta non era riuscita a difendere se stessa.
Il ninja di konoha rimase interdetto al fianco di Akamaru. “ Dannazione”.
Kira  era nella sua stanza si lavò velocemente la faccia e cercò di fasciarsi il taglio alla spalla fortunatamente non troppo profondo. Doveva sbrigarsi Kakashi la stava aspettando…ma tanto lui era sempre in ritardo e questa volta non avrebbe fatto eccezione.
Kira sorrise tra se a questo pensiero.  “Merda..non mi è rimasto molto chakra”.
Si cambiò la maglia-maschera stracciata e si diresse al campo di addestramento.
Certo che quel Kiba…dopotutto è stato gentile, però che testa crede di sapere tutto lui e pretende si faccia come dice lui. È più intelligente Akamaru di lui. E poi come si è permesso di dirmi cosa fare? Neanche  mi conosce! La prossima volta gliela faccio pagare. Mentre la sua testa era affollata da questi pensieri Kira raggiunse il campo di addestramento.
“ehi quanto devo aspettare?”
Questa volta il maestro Kakashi era già arrivato.
“Oh ma diamine oggi non me ne va bene una!”
“cosa stai borbottando?”
“niente niente mi scusi”
“bene in questo caso…cominciamo!” concluse Kakashi.
“mostrami tutte le tecniche che sai fare, magari l’apprendimento del rasengan non sarà necessario anche se hai anche tu l’abilità del vento”.  “In ogni caso combatti contro di me dobbiamo migliorare la forza e la velocità”.
Kira se la stava facendo sotto. Come avrebbe fatto ad usare un tecnica come il kazewokiru se non aveva quasi chakra? Forse era meglio dirlo a Kakashi…no che figura avrebbe fatto davanti al ninja dello sharingan conosciuto in tutti i villaggi? No aveva una sua dignità da difendere.
“Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo!!!”  Kira pensò che in quel momento il suo cervello aveva smesso di funzionare oppure era semplicemente un’idiota. Come si poteva evocare tante copie se ormai il livello del suo chakra era minimo?
Intanto un numero considerevole di copie si era lanciato sul maestro Kakashi che aveva abilmente evitato l’attacco eseguendo la tecnica della sostituzione e sferrato un calcio esterno addosso a Kira.
“tanken Jutsu!” dopo che la lama circolare di chakra si fu formata sulla sua mano la ninja la lanciò più rapidamente possibile addosso al maestro.
Un muro di roccia però lo protesse anche da questo attacco.
Kira saltò velocemente su un albero. “kazewokiru” la mano si coprì di chakra e attaccò Kakashi dall’alto.
“maestro kakashi!!”
Al suono di questa voce la ninja mascherata perse l’equilibrio, si schiantò a terra  e il suo attacco creò un buco nel terreno  anche perché il maestro si era già spostato da un pezzo.
“oh ciao Kiba qualche problema?”
“maestro Kakashi…vede…”
“se è di Kira che mi vuoi parlare so già tutto Pakkun l’ha seguita di nascosto durante la missione, è per questo che oggi le ho chiesto di mostrarmi tutte le sue tecniche, per vedere il suo limite”.
Era evidente che la nostra ninja doveva ancora guadagnarsi il rispetto di Kakashi e forse con oggi aveva fatto qualche progresso. Il ninja dello sharingan aveva notato che il kazewokiru era una tecnica simile al suo raikiri ma diversamente usava il vento al posto del fulmine. Nonostante ciò aveva lasciato che la sua nuova allieva si schiantasse al suolo. Ora però qualcosa sarebbe cambiato.
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 la forza del vento ***


Capitolo 6 la forza del vento.
Kira si sollevò a fatica da terra e appena fu in piedi urlò : “Tutto qui maestro quello che sa fare?”
 In un istante Kira si trasformò in un tronco di legno. Aveva usato la tecnica della sostituzione.
Kakashi era ancora rivolto verso Kiba quando si sentì stringere da dietro nella presa della ninja mascherata.
Kakashi però essendo uno dei migliori jonin non era uno sprovveduto ovviamente. Ciò che Kira stringeva ora era il nulla. La copia di Kakashi era sparita in una nuvola di fumo.
Kira cadde a terra priva di energie , avendo ormai esaurito tutto il chakra.
“mm però devo dire che mi ha sorpreso…niente male!”
“ehm maestro Kakashi….” Azzardò Kiba riportando il sensei con i piedi per terra.
“ah giusto! Cavolo me ne stavo dimenticando….”
Kakashi prese Kira tra le sue braccia sollevandola da terra.
“maestro vuole che l’accompagni?”
“ No Kiba grazie ci penso io”. “Anzi tu invece potresti andare a fare rapporto dalla signorina Tsunade? Al posto di Kira? Ti ringrazio…”
Detto questo scomparve in una nuvola di fumo.
“Sakura non c’è  tempo ho bisogno del tuo aiuto”.
“buonasera maestro Kakashi” “lei è la nuova allieva di cui mi ha parlato?”
“si esattamente , si chiama Kira”
“la appoggi qui, con me è in buone mani”. Sakura stava iniziando a prendersi cura di Kira e quasi come un gesto involontario fece per toglierle la maschera.
“no Sakura, lasciagliela”.
“D’acccordo come vuole lei”. “Adesso però la pregherei di uscire”.
“si certo Sakura”.
Dopo circa mezz’ora Kira era già sveglia e si ritrovava in un letto a fissare il soffitto. Non ci volle molto a capire dove si trovasse. La spalla non le faceva più male così si risolse a prendere i suoi vestiti da una sedia di fianco a lei e a uscire dalla finestra.
L’allenamento era durato qualche ora ma la ninja  oltre ad aver perso conoscenza aveva perso pure la cognizione del tempo. Dunque si apprestò a fare un salto fuori dalla finestra della sua camera. Non era molto alto doveva trovarsi al primo piano. Aprì leggermente il vetro e una piacevole brezza le passò tra i capelli rinfrescandole il viso. Gli occhi di Kira erano lucidi brillavano alla fievole luce dei lampioni in strada. Fece un respiro profondo alzando gli occhi alla luna che cominciava a spuntare e con un balzo scomparve dalla vista.
Era atterrata sul prato morbido che era di fronte all’edificio e in men che non si dica aveva cominciato a correre verso casa sua.
Intanto…
Sakura:“ ciao Kira sono venuta per…”
L’allieva di Tsunade non fece in tempo a finire la frase che era già sparita ad avvertire Shizune della fuga della ninja.
Kira era decisa a lasciare il villaggio ora. Un’altra volta nella sua vita era costretta  ad abbandonare un posto in cui si sentiva a casa. Ora che aveva Trevis alle calcagna non poteva permettersi di mettere in pericolo questo villaggio, di far scoprire a tutti il suo passato. Per cui con un peso sul cuore iniziò a preparare le sue cose. Aveva riempito lo zaino con i vestiti e la scorta di maschere che le aveva dato il maestro Kakashi…in qualche modo si sentiva simile a lui. Aveva la sensazione che anche il suo maestro avesse qualcosa da nascondere…più che altro un peso da portare. Ora la ninja era seduta sul letto passandosi  continuamente tra le mani la spada che sua madre le aveva lasciato. Quell’arma non l’aveva ancora usata. Non l’aveva mostrata a nessuno da quando era partita. E inoltre non sapeva neanche usarla a dovere. Non era mai riuscita a unire il suo chakra con la lama di quella spada.
Era come se l’arma stessa rifiutasse il suo comando. Immersa in questi pensieri sentì ancora una volta quel dolore dentro di se. Trevis doveva essere vicino, e lei stava tardando a partire.
Kira infilò velocemente l’arma nello zaino e uscì da quella casa lasciandosela per sempre alle spalle. O almeno era quello che credeva.
L’hokage intanto era venuta a sapere della sua fuga improvvisa ma aveva deciso di aspettare l’evolversi degli eventi e non aveva mobilitato nessuna squadra per lanciarsi al suo inseguimento. Qualcosa le diceva che non ce ne sarebbe stato il bisogno.
La ninja mascherata stava camminando di soppiatto per le strade di Konoha cercando di farsi notare il meno possibile. Tuttavia niente poteva nascondersi all’olfatto di Akamaru.
“Ehi tu! Dove credi di andare?”
Kira si voltò di scatto trovandosi faccia a faccia con Kiba.
“lasciami andare nessuno ti da il diritto di seguirmi”
“si esatto e nessuno mi impedisce di farlo”
“ok smettila e dimmi cosa vuoi,  sto per lasciare il villaggio e non…”
La ninja  non aveva avuto il tempo di finire la frase che Kiba aveva appoggiato le  labbra sulle sue, separate solo  dallo strato sottile della maschera di Kira. La ninja ora era appoggiata al muro di una casa nella penombra nessuno avrebbe potuto vederli. Il loro sguardo si incrociò per un istante, il ninja della foglia stava per prendere il viso di Kira tra le sue mani e avvicinarlo ancora una volta al suo  quando scomparve in una nuvola di fumo portando via con se la magia di quel momento.
La ninja ovviamente non era una sprovveduta. Dagli allenamenti con il maestro Kakashi qualcosa aveva imparato. Dopotutto stava scappando e farsi vedere un pò in giro per il villaggio tramite le sue copie le avrebbe fatto guadagnare del tempo.
Mentre la vera Kira correva sul sentiero appena fuori da Konoha un brivido le percorse la schiena. Dopotutto l’esperienza che subiscono le copie si ripercuote sul ninja che le ha evocate. Kira non seppe dare una spiegazione di questa sensazione e pensò solo ad accelerare il passo. Doveva stare attenta ad usare il chakra non lo aveva recuperato ancora del tutto. Quindi aveva creato solo due copie di se stessa.
L’altra copia come era prevedibile finì nelle mani del maestro Kakashi. Il copia ninja stava ammirando una vetrina di libri durante la sua passeggiata serale e quasi con noncuranza scorse una figura familiare.
Il soggetto in questione aveva alzato la mano sinistra per salutarlo. Kakashi aveva notato il taglio alla spalla sinistra di Kira e nessuno sano di mente si sarebbe sbracciato in quel modo per salutare.
Per cui lanciando un kunai nella sua direzione distrusse la copia.
“ma cos’ha nella testa quella li?” pensò kakashi.
Kira intanto proseguiva velocemente attraverso il bosco, la sensazione di oppressione che provava nel petto quando Trevis era nelle vicinanze non diminuiva. No non doveva svelare a nessuno il suo passato, non voleva, non poteva. La possibilità di tornare al villaggio era fuori discussione. Innanzitutto doveva trovare un modo per liberarsi da quella morsa. Dal giorno dell’incontro con Gai dentro se stessa aveva questa bolla di chakra che in vicinanza dei suoi nemici si assottigliava sempre di più rilasciando la sostanza tossica. Una tecnica di Yokoshi senza dubbio.
“Vi odio, vi farò fuori tutti quanti”. Aveva sussurato Kira tra i denti.
Ormai dovevano mancare circa tre ore all’alba. Aveva percorso un bel po’ di strada fuori dal villaggio e ora si era fermata in una radura poco fuori dalla boscaglia.
“Infine eccoti qua”.
Kira si girò di scatto e chi vide di fronte a se le tolse per un attimo il respiro. Yokoshi, la sua acerrima nemica. Ecco chi avrebbe dovuto affrontare.
“Che cosa vuoi da me? Dov’è Trevis?” rispose la ninja di rimando.
“ Perché ti interessa tanto? Quel buono a nulla non è capace di portare a termine neanche gli incarichi più semplici  come catturare un pagliaccio mascherato come te”.
Kira strinse i pugni.
“Non sei contenta di poter rivaleggiare con un’avversaria alla tua altezza? O te la stai facendo sotto?”
“ Bastarda non mi avete ancora detto cosa volete da me!”
“Tu lo sai già Kira, ma non lo accetti e se non ti sbrighi a darci quello che vogliamo farai la stessa fine di tua madre”.
Kira stava iniziando a soffocare a quelle parole. Gli occhi accecati dalla rabbia tuttavia si costrinse a rimanere ferma.
“Da quando hai lasciato il tuo villaggio ti abbiamo sempre seguito fino a quando sei arrivata a Konoha. Quello che voglio è la tua spada”.
“Te lo puoi scordare Yokoshi. È l’unica cosa che mia madre mi ha lasciato. Che valore ha per te?”
“Ahahaha oltre a essere un pagliaccio sei proprio ingenua. Quella spada se unita alla tua abilità del vento è un’arma potentissima e io voglio quel potere”.
“Io comunque non lo so usare! Perché non chiedete a qualcun altro che abbia l’abilità del vento?” Kira era esasperata.
“Perché quella spada è speciale, la sua lama non è di un metallo comune e solo i discendenti della stirpe di tua madre possono farne uso. Ma si da il caso che sfortunatamente sia rimasta solo tu. Una perfetta codarda proprio come tua madre.”
A quelle parole Kira non si trattenne più.
Sfilò un kunai dalla sua borsa e scattò verso la sua rivale. Yokoshi lanciò un serie di shuriken con le lame intrise di veleno che Kira riuscì a respingere. Evidentemente Yokoshi voleva evitare il corpo a corpo e questo non sfuggì alla ninja mascherata.

Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per il ritardo J ora comunque la trama si farà più chiara (almeno spero). Se secondo voi c’è qualcosa che va approfondito non esitate a farmelo sapere. Alla prossima!
 
 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 la ragione per non arrendersi ***


 Capitolo 7 La ragione per non arrendersi

Ciao! Eccomi di nuovo qui. Spero che il capitolo vi piaccia e spero di non aver fatto troppi errori purtroppo ho poco tempo per revisionare quello che scrivo.Per cui se vi accorgete di qualcosa fatemi sapere ;) buona lettura!

Kira doveva cercare di bloccare la sua opponente in qualche trappola in modo da finirla con un colpo al cuore con la sua tecnica del vento.
Fece un salto fulmineo su un albero in modo da nascondersi tra le sue fronde e cominciò a piazzare qualche trappola di shuriken.
Kira scattò fuori da dietro un albero e attaccò frontalmente Yokoshi (scelta non molto saggia). Non riusciva a raggiungere ancora il massimo della velocità nei movimenti e infatti la rivale le infilò un kunai nella schiena.
Purtroppo questa non era una copia ma dopo aver ricevuto il colpo la ninja scaraventò con uno strattone, all’ultimo istante, Yokoshi in mezzo ai due alberi dove aveva piazzato la trappola.
In un istante almeno un centinaio di shuriken colpirono la nemica.
Kira ansimava ma era soddisfatta del piano riuscito. Sotto i suoi occhi però vide la nemica trasformarsi in fango. Era una copia.
La ninja mascherata, senza usare parole volgari,potremmo dire che si trovava in guai seri.
Yokoshi con un movimento fulmineo la prese alle spalle scaraventandola  per qualche metro lontano da lei. La nemica si stava avvicinando allo zaino di della ninja dove era attaccata anche la spada. Una copia di Kira però prese lo zaino e si nascose tra gli alberi.
“Molto divertente questo gioco Kira, complimenti”
“…..”
“Ma la pagherai per questo, mi stai facendo perdere tempo”.
“Tanto tu non vuoi uccidermi, non puoi uccidermi ti servo per utilizzare la spada hai detto”.
“Brava vedo che cominci a capire, se non posso uccidere te ucciderò qualcun altro a te caro”.
Questo era il motivo per cui Kira manteneva sempre un certo distacco dalle persone. Ormai la convinzione che gli affetti fossero solo una debolezza si stava facendo strada in lei. Ma l’uomo ha bisogno delle relazioni con altri, ha bisogno di credere in qualcosa. Gli affetti, le nostre convinzioni, i nostri dolori e la nostra conoscenza ci rendono quello che siamo.
Kira a questa minaccia formò istantaneamente dei segni con le mani.
“ARASHI!!” questa volta Yokoshi fu colta alla sprovvista e un vento fortissimo con vortici formati dal chakra della ninja mascherata la presero in pieno.
Entrambe le rivali si stavano ora fronteggiando e in un attimo ingaggiarono una lotta senza esclusione di colpi. Kira aveva esaurito la pazienza, le forze e anche i kunai. La sua rivale sebbene avesse riportato numerose ferite era ancora in vantaggio.
“Brava sei riuscita a mettermi in difficoltà”disse la nemica.
Kira riusciva solo ad ansimare…e dire che la resistenza non le mancava.
“In queste condizioni non riuscirei a portarti di peso alla nostra base”.
“Puoi ben dirlo stronza”.  La nostra ninja cominciava ad averne abbastanza.
“Che modi! dopo tutto quello che abbiamo fatto per te. Dopo che tuo padre è stato ucciso da Trevis la nostra potenza non è più quella di una volta. Ci serve un leader ambizioso”.
“basta…stai zitta…non dire più una parola. Mio padre era una persona malvagia, non voglio ricordare quello che è successo.”
“Sappi che continueremo a pedinarti Kira. La terza volta che ci incontrerai sarà quella buona. Sarà la volta in cui ci concederai il potere di quella spada. Se saprai usarlo altrimenti te lo faremo imparare noi e credimi non sarà piacevole.”
Dopo quelle parole la ninja mascherata prese un kunai accanto ai suoi piedi e lo scagliò con forza verso Yokoshi. La sua nemica però prima che potesse essere colpita era già sparita in una nuvola di fumo.
A questo punto Kira non sapeva più cosa fare. Tornare al villaggio della Foglia e chiedere protezione o proseguire per la sua strada sperando di sconfiggere da sola i suoi nemici?
Ormai era l’alba e la ninja tormentata da questi pensieri si addormentò ai piedi di un albero nella radura dove aveva appena combattuto.
Trevis  a quel punto tagliò la gola di Kakashi con un kunai lasciando cadere a terra il corpo senza vita del jonin e aspettando che il suo sangue si spargesse copiosamente sul terreno, tingendo l’erba di rosso.
“NO!” Kira si era svegliata di soprassalto. Il sangue che bagnava la sua mano sinistra era il suo non quello del suo sensei.Stava evidentemente sudando. Quello che aveva fatto era probabilmente un incubo provocato dal kunai avvelenato di Yokoshi quando si era fatta colpire di proposito.
Questo sogno  almeno per ora le aveva suggerito cosa doveva fare. Di sicuro doveva tornare al villaggio per avvisare tutti del pericolo. Un jonin come kakashi avrebbe saputo certamente difendersi da i suoi nemici ma se qualcuno di quegli infami attaccava la Foglia era solo colpa sua. Il minimo che poteva fare era almeno avvisarli. Il danno ormai era fatto. Si era già affezionata fin troppo ai ninja di Konoha. Gai l’aveva aiutata fin da subito, Lee si era allenato con lei, Kakashi era il suo sensei, Sakura l’aveva rimessa in forze e Kiba…
Data la situazione la prossima mossa di Yokoshi, Trevis e i loro sottoposti sarebbe stata sicuramente quella di prendere in ostaggio qualcuno di loro per arrivare a lei e alla sua spada.
Kira era disgustata. Come si faceva a considerare il potere più importante delle vite umane?
Inoltre senza pensarci su troppo nel suo stato attuale non avrebbe mai potuto battere i suoi avversari. Le serviva una tecnica speciale da usare contro di loro e doveva eliminare la tecnica di Trevis che ancora era dentro di lei.
La ninja mascherata si decise a tornare indietro verso Konoha. Ma dopo aver avvisato il villaggio cosa avrebbe fatto?Lei doveva proteggerli e legarsi a loro voleva dire di sicuro metterli in pericolo. Però aveva ancora bisogno di Kakashi… E il potere della spada era meglio imparare ad utilizzarlo o no?
 
 

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 la famiglia ***


Capitolo 8  la famiglia
Ciao a tutti e scusate per il ritardo, come al solito ho poco tempo per rileggere per cui scusate se ho fatto qualche errore  e la scrittura non è delle più scorrevoli. Buona lettura!
“Infine eccoti qua”.
Kira si girò di scatto verso un’albero. Conosceva bene quella voce, ma quando la figura che aveva parlato si palesò davanti a lei non ebbe più dubbi.
“Maestro Kakashi” . “Come sapeva che sarei tornata? Mi stava aspettando?”
“Data la situazione non era difficile intuire che saresti tornata”.
“Sono qui per avvisarvi! Siete tutti in pericolo!...l’hokage, l’hokage..bisogna avvertire l’hokage!..poi non glielo avevo mai detto, mi dispiace, ma io ho una spada che…è tutta colpa mia!...mi dispiace!”
Il copia ninja non si scompose minimamente. Anzi solo allora chiuse il libro che teneva aperto in una mano, come al solito.
La ninja chiuse gli occhi all’improvviso, rischiando di cadere ma Kakashi la prese tra le sue braccia. “Ci sono un po’ di cose che dovresti sapere”. Le sussurrò anche se lei forse non poteva sentirlo.
Aveva camminato per tutta la giornata dopo uno scontro abbastanza impegnativo, per cui era anche logico cadere per il sonno e la stanchezza.
Kakashi giudicò più prudente e sensato portare Kira da Sakura in modo da curare anche le sue ferite.
Nel tardo pomeriggio…
“Ebbene, ci sono novità?” chiese l’hokage senza nascondere la sua impazienza.
“Purtroppo non molte di più di quello che sapevamo già, dovrei parlare con Kira e informarla delle nostre fonti”.
“Maledizione!!”. Tsunade sferrò un pugno al tavolo sul quale erano poggiate un sacco di carte, come al solito, mettendo a dura prova la resistenza del legno.
“Signorina, si calmi, la prego”. Intervenne Shizune.
“Mi chiedo se sia il caso di richiamare Naruto. I nemici che dobbiamo fronteggiare non vanno sottovalutati.”
“Se mi permette, conosco molto bene Naruto, aiuterebbe Kira sicuramente ma rispetterebbe anche la sua volontà di sistemare le cose da sola. Dopotutto è una situazione che deve imparare ad affrontare, anche se ormai non riguarda solo lei ma anche il villaggio.”
“ E sentiamo, Kakashi, come credi che si possa procedere?”
“Vorrei continuare ad allenarla in modo da insegnarle a prendere il controllo della spada, in questo modo avremo anche un arma in più contro Yokoshi. Ho  fiducia in lei, cerchi di fare lo stesso”.
L’hokage era immerso nei propri pensieri. “ Va bene la tua idea Kakashi, non conosco ancora bene la ninja mascherata, voglio darle fiducia ma ho paura per lei e per il villaggio. Lo sai che non sopporto mettere in pericolo vite umane”.
“Mi creda non succederà, la seguirò personalmente e diventerà ancora più forte”. Il jonin sorrise da sotto la maschera.
“Allora cominciate subito, non sappiamo quanto tempo ci rimane prima di un eventuale attacco”.
“Signorina..” azzardò Shizune.
“Già me n’ero scordata…Quali sono le sue condizioni?”
“Sta bene ora ma abbiamo scoperto che ha una tecnica dentro di lei che rilascia veleno quando il nemico lo richiede o quando si trova in sua vicinanza. Questo è un elemento di debolezza che dovremmo cercare di risolvere. Al momento Sakura se ne sta occupando”.
“Puoi andare, grazie Kakashi”.
Kira intanto stava dormendo beatamente nella sua stanza.
Il jonin comparve al suo fianco carezzandole la guancia ma  facendo attenzione a non svegliarla.  Sakura con l’aiuto di altri ninja stava velocemente elaborando un antidoto che avrebbe permesso alla ninja di ricominciare subito ad allenarsi e ,si spera, prendere il pieno controllo sulla spada.
Appena si girò su un fianco pronunciando il  nome di Kiba nel sonno, il jonin scomparve lasciando vuota la stanza.
Il giorno seguente la ninja si svegliò trovando di fronte a sé l’hokage.
“Bentornata”
“oh …cavolo..lei è  uno dei tre ninja leggendari, Tsunade, l’hokage!”
Kira fece per alzarsi ma venne bloccata nel suo intento.
“Ascolta Kira , ci sono un po’ di cose che dovresti sapere. Kakashi mi ha già informato di tutto ma tu non sai come stanno veramente le cose”,
“No , no, so tutta la storia se è di mio padre che vuole parlarmi. So che era lui a guidare quei criminali, so che è stato tradito da Trevis ma ormai è acqua passata”.
“Tuo padre ha pagato Trevis per farti venire a cercare una volta compiuti i 19 anni, quando cioè avresti avuto abbastanza chakra ed esperienza per controllare il potere della spada. Ed ora questo momento è arrivato”.
Mille.No centomila kunai. Si erano infilati nel cuore della ninja mascherata all’udire quelle parole. Era stata usata fin da bambina. Tutti sapevano che quel potere l’aveva ereditato da sua madre e ora era rimasta solo lei. Ingannata dalla sua stessa famiglia, da i suoi stessi compagni di una volta che aveva voluto seguire in quell’organizzazione maledetta, credendo che fosse il suo unico destino. Ora per lei avere una famiglia non significava avere legami di parentela con qualcuno, ma legami d’affetto e sincerità. Cose che aveva trovato solo qui, a Konoha. Non avrebbe permesso a nessuno di distruggere la sua vera famiglia. Non l’avrebbe permesso nemmeno a se stessa.
“Ehi…”  Tsunade richiamò la sua attenzione.
“Mi scusi…stavo solo…stavo solo pensando”.
“Ascolta voglio darti questo”
Porse a Kira un copri fronte di Konoha. A questo gesto non potè più trattenere le lacrime. Gocce calde le rigarono il viso, scivolando sulle guance fino a cadere sulle sue mani. Sapeva esattamente cosa doveva fare ora, e non era di sicuro piangere sul passato. Doveva diventare più forte, controllare la spada, uccidere i suoi nemici, dei quali provava un senso di repulsione solo a pronunciarne il nome. Non sarebbe più stata usata o comandata da nessuno, avrebbe scoperto tutta la verità, tutta la verità…
p.s. lo so è un capitolo un po’ corto. Cercherò di farmi perdonare la prossima volta J
 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 controllo ***


capitolo 9
Si svegliò di soprassalto, aveva dormito per quasi 48 ore consecutive. Decise di lasciare un biglietto nella sua stanza in ospedale, cosi da poter tornare subito a casa. Il sole stava quasi tramontando e Kira ora si sentiva più leggera che mai. Anzi ora sentiva un peso in più in testa, piacevole però, era quello del copri fronte. Non aveva esitato a metterselo,  era a tutti gli effetti una ninja di konoha, ma il passo più importante per lei doveva ancora  arrivare.
Era quasi giunta a casa sua quando svoltato un angolo di una via trovò di fronte a lei qualcuno di inequivocabile. Un folto cane bianco e accanto un ninja.
“Noto che ti sei ripresa, mi fa piacere vederti”.
“Ciao Kiba, grazie”.
“La prossima volta che intendi lasciare il villaggio però evita di creare copie di te stessa, non è simpatico”.
“Non voleva essere simpatico, era un espediente per facilitarmi la fuga”.
“Già per te tutto è solo uno stratagemma vero?”
“Di cosa stai parlando? Stai cercando di dirmi qualcosa?”
“No scusami, lascia perdere. Andiamo Akamaru”.
Ci rimase male di fronte al comportamento del ninja. Più che altro non sapeva darsi una spiegazione di questo. Cosa importava a lui se creava copie di se stessa? Alla fine non diede troppo peso a questo pensiero e raggiunse il suo appartamento. Per prima cosa si fece una doccia togliendosi con cura la maschera e il copri fronte. Lesse qualche pagina di un libro sulle arti magiche, dopodiché  si addormentò facilmente.
Il mattino seguente la aspettava un allenamento decisamente impegnativo con Kakashi.
Arrivata al campo ,neanche a dirlo, del copia ninja non c’era manco l’ombra. Cominciò a tirare un po’ a caso kunai e shuriken incidendo sempre più in profondità il tronco ad ogni tiro.
Al ventesimo lancio era già stufa di aspettare. Appena diede le spalle al tronco tutti e venti i kunai, che erano stati infilati nel legno , per non so quale strana tecnica, si scagliarono verso di lei. La ninja mascherata con un salto sparì tra le fronde dei rami e si nascose per osservare meglio la situazione. A quanto pare l’allenamento era cominciato.
Non era passato neanche un minuto quando arrivò un attacco da un ramo più alto. “ ZANNE DEL LUPO!!!!”
Kira fece appena in tempo a scansare l’attacco, si stava chiedendo per quale motivo Kiba  fosse nascosto sull’albero, ma senza esitare troppo compose i sigilli con le mani lanciando nella sua direzione la tanken jutsu. Fece un balzo al suolo.
Un istante dopo si ritrovò con la faccia a terra. Rock Lee sbucato da chissà dove aveva eseguito una spazzata e ora, dopo aver aperto la prima porta, si preparava a rilasciare una raffica di pugni. Cercò di pararli, anche se qualcuno se lo prese in faccia talmente erano veloci. Non capiva più un tubo di quello che stava succedendo, in più Kakashi non si era ancora palesato. Il fiato cominciava a farsi sentire. Era arrivato il momento di usare qualche tecnica più potente.Si morse un dito e  compose velocemente i segni con le mani. “ TECNICA DEL RICHIAMO!” dalla nuvola di fumo che si diradò in poco tempo, comparve un animale dal pelo folto e candido con qualche macchia scura che ricopriva il manto. Aveva una coda corta, ma occhi vigili e le orecchie acute. Gli artigli poi brillavano anche se nascosti dal pelo della zampa.
“Yamaneko, piacere di rivederti”. Era una lince . In quel momento aveva bisogno della sua esperienza di caccia e dei suoi sensi per stanare chiunque fosse nascosto nel campo di addestramento. Kira fece per muoversi ma nell’istante in cui si era distratta per utilizzare la tecnica del richiamo Shikamaru aveva agganciato la propria ombra alla sua, bolccandole i movimenti.
“ E tu chi sei?”
“ Piacere sono Shikamaru”.
“E cosa cavolo staresti facendo? Ah comunque il piacere è tutto mio”.
“Guarda che per me è solo una seccatura”.
“In questo caso cercherò di non seccarti troppo allora”.
Kira voleva creare una copia di se stessa ma ben presto si accorse che non poteva comporre nessun segno.
La lince vista la situazione scavò una fossa sbucando alle spalle di Shikamaru. Akamaru però era intervenuto in tempo su ordine di Kiba e ora il cane e il gatto selvatico si stavano battendo nella polvere per avere uno la meglio sull’altro.  Il manto bianco di entrambi si stava macchiando del rosso del loro sangue.
La ninja mascherata si trovava in una situazione non tanto piacevole , come anche voi avrete intuito. Rock Lee si preparava ad aprire la seconda porta, Shikamaru era tranquillo ad osservare la situazione e una volta sistemata la lince, Kiba si preparava ad eseguire un attacco combinato con Akamaru.
Ancora qualche secondo e l’impatto con i due ninja sarebbe stato inevitabile. Stava sudando, non riusciva a pensare a come uscirne, era la fine della lotta ormai, non voleva mollare però, ma cosa doveva fare? Ecco, ancora un istante e si sarebbe trovata sommersa dai colpi.
Un vento improvviso si sprigionò intorno a Kira.
“Basta così!” Kakashi era ai limiti del campo di addestramento dove la ninja aveva lasciato le sue cose, compresa la spada.
Fece appena in tempo a voltarsi verso dove proveniva la voce del maestro che venne scaraventata nella polvere da un pugno in faccia.
In un primo momento pensò che fosse opera di Lee.
“Kiba che cosa fai?” le istruzioni mi sembravano chiare, non dovevate colpirla.
“Ma cosa ti è preso?” la ninja aveva messo le mani addosso a Kiba e le lacrime iniziarono ad offuscargli la vista.
“Lasciami”.
Con uno strattone il ninja si liberò dalla presa. Kakashi fece segno agli altri di seguirlo.
I due ninja mascherati rimasero soli al campo.
“Ma si può sapere cosa è successo tra di voi?”
“Assolutamente nulla. Non capisco, da quando ho cercato di lasciare il villaggio, Kiba si è comportato in modo strano. Ora che ci penso lui ha incontrato una delle mie copie…”
“Lasciamo perdere per ora. Mentre osservavo l’azione nell’ultimo tentativo che hai fatto, quando si è sprigionato quel vento, la lama della tua spada ha emanato un bagliore”.
“Non capisco”.
“Significa che hai fatto il primo passo per controllarla”.
“ E come?”
“In un certo senso hai mescolato il tuo chakra con l’elemento del vento senza però usare nessuna tecnica apparente. In realtà hai creato un nuovo modo di unire le cose e questo sistema è l’unico che ti permette di utilizzare la spada”.
“Sì ora mi è più chiaro”. In realtà non aveva capito bene ancora ma sapeva di aver provato una sensazione nuova ed era quella che doveva inseguire e raggiungere.
“Forza allora, adesso concentrati e prova a prendere in mano l’elsa”.
Kira si avvicinò  al suo zaino. Estrasse il fodero della spada. Poteva sentire sotto il tocco leggero della sue dita le incisioni e le striature del cuoio. Impugnò la spada. Concentrò il chakra cercando di unirlo al vento ma  In un millesimo di secondo aveva lasciato la presa e la lama nera dell’arma risplendeva ora per terra sotto la luce del sole.
“ Direi che abbiamo ancora del lavoro da fare”.
Scusate per l’attesa…spero il capitolo vi piaccia e ringrazio moltissimo che legge e ancora di più chi recensisce ;) a presto!
 
 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 indizi ***


Capitolo 10
 “Senti cerca di concentrare il chakra proprio qui, al centro, no…non sulle mani. Ecco uniscilo al vento e poi prendi in mano la spada”.
Ormai era buio e se non fosse stato per la luce della luna, la lama nera si sarebbe confusa nella notte. Era lucida e affilatissima. La ninja mascherata non era ancora riuscita a prendere il pieno controllo sull’arma ma almeno riusciva a tenerla in mano per una quindicina di minuti. Mentre la usava il suo corpo era circondato da un sottile strato di chakra bianco che in alcuni momenti diventava più forte aumentando di volume ed emanando turbini di vento. Questa tecnica la si poteva ottenere solo con la spada e per la spada.
 Tale potere funzionava unicamente con l’arma nelle vicinanze ma allo stesso tempo non si poteva usarla senza averne il pieno controllo. La spada presa da qualsiasi altre mani emetteva una sorta di bruciore nel corpo di chi la toccava ed era impossibile da sollevare. Se Kira non avesse imparato la tecnica avrebbe fatto la stessa fine.
“Maestro Kakashi, lei vada pure. Qui posso continuare da sola.”
Il copia ninja probabilmente se n’era già andato da un pezzo e lei non se n’era manco accorta. Lesse il biglietto fissato con un kunai che le aveva lasciato su un tronco. Quelle parole la spinsero ad allenarsi fino al mattino.
Non era la vendetta ciò che stava cercando ora. Doveva uccidere la sua rivale per proteggere le persone a lei care. Non sarebbe più stata schiava né di se stessa né di nessuno altro.
Un uccellino le si posò su un ginocchio. La ninja ora era addormentata con la schiena appoggiata al tronco di un albero. Il calore del sole la svegliò e si accorse di stringere nel pugno la spada. Il tronco al quale era appoggiata era stato tagliato a metà e la chioma del povero albero giaceva poco distante da lei. Finalmente era riuscita a padroneggiare il potere della lama nera.
A giudicare dal sole doveva essere mezzogiorno. A quell’ora la fame  si faceva sentire. Kira lasciò il campo di addestramento , raccolse le sue cose e sudata e sporca com’era si diresse nel locale più vicino. Dopo aver mangiato corse verso casa sua. Ad aspettarla all’ingresso però c’era Kiba.
“ Ciao cosa vuoi?”
“No tu cosa vuoi”
“é casa mia vorrei fare un bagno”
“No ti sbagli. Questa non è casa tua. Non sei mai stata parte di questo villaggio e mai lo sarai”
“Che stai dicendo Kiba?” la ninja capiva ben poco le parole dure del ninja, piene di odio e rancore. Non era il ragazzo che aveva conosciuto tempo prima, che l’aveva salvata dai suoi peggior nemici. Ora era  lui che si stava trasformando nel suo peggior nemico.
“Sto dicendo che te ne devi andare Kira. Qui non sei la benvenuta e già che ci sei lasciami la tua spada”.
La ninja mascherata a quelle parole indietreggiò. Solo dopo quell’affermazione si accorse che qualcosa non andava. Il ragazzo di fronte a lei era Kiba ma il suo animo era cambiato. E come se non bastasse a confermare il tutto era l’assenza di Akamaru al suo fianco. Anche il cane doveva aver percepito il cambiamento del padrone.
“Devo avvertire l’hokage” pensò.
Con un balzo indietro salì sul tetto di una casa e cominciò a correre verso la residenza di Tsunade.
Raggiunse velocemente il corridoio dove era situato l’ufficio e iniziò a bussare con una certa impazienza. Sentì la voce di Shizune che la invitava ad entrare.
“Signorina Tsunade!”
“Buongiorno Kira, cosa c’è?”
“Kiba! Si comporta in modo strano…e …e…mi ha chiesto la spada!...Akamaru non è con lui!”
“Si va bene, ora calmati”.
“Ma come?!...Kiba è…”
“Fai silenzio. Questa era la conferma che aspettavamo”.
Kira guardò perplessa l’hokage.
“ Vedi sapevamo che qualcosa non andava da quando Akamaru si è separato da Kiba qualche giorno fa. Kakashi mi ha riferito che ti ha attaccata senza motivo durante il tuo allenamento. Pensiamo che possa essere opera di Yokoshi.

Mi scuso per il capitolo corto.
Siccome vedo che la mia immaginazione per questa storia sta giungendo al termine, penso di riuscire a chiuderla nei prossimi due o tre capitoli sperando di darle una  conclusione accettabile. Vi anticipo che sto scrivendo una storia a quattro mani per tutti gli appassionati dei Nightwish ed è per questo che ho tardato ad aggiornare ;) mi scuso e grazie tantissimo a chi legge.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** capitolo 11 il potere ***


Capitolo 11
“Mi fido di te”.
Queste parole da molto tempo non le aveva più sentite. Ma ora Kakashi le aveva appena pronunciate e per nulla al mondo si sarebbe tirata indietro. Aveva il controllo di Kuroe e poteva chiamare yamaneko se ce ne fosse stato il bisogno. Ormai Kiba doveva essere parecchio lontano dal villaggio, ma senza Akamaru non sarebbe stato d’intralcio. Piuttosto era Yokoshi il problema. Finalmente erano giunti alla battaglia finale e questo era solo l’invito da parte del nemico.
Kira seguita da Kakashi, Shikamaru e Hinata si era appena lasciata alle spalle le porte del villaggio di Konoha. Stava correndo e saltando sugli alberi al doppio della sua velocità normale, concentrando più chakra possibile nelle piante dei piedi. Pakkun precedeva la squadra seguendo l’odore di Kiba.
“Rallenta, ti ricordo che dovremo affrontare una nemica piuttosto forte”.
“Non abbiamo tempo da perdere, prima concludo questo affare e meglio è”.
“Hai già perso una volta contro di lei, non essere avventata”.
La ninja mascherata acconsentì a una pausa.
“Per questa notte direi di fermarci vicino a questo torrente” disse Shikamaru.
“Hinata controlla che non ci siano nemici nelle vicinanze”.
“nessun pericolo possiamo rimanere”.
La luna era alta nel cielo e qualche nube copriva il suo bagliore che creava giochi magici di luce nell’acqua.
“non riesci a dormire?”
“no, ultimamente il sonno è l’ultimo dei miei problemi”.
“si ma non puoi combattere ad occhi chiusi, in realtà potresti ma già quando ho lo sharingan coperto non è il massimo”.
“Come si fa ad amare Kakashi? Odiare è molto più semplice. E certe volte sono felice nel farlo”.
“ Io non mi ritengo la persona più adatta a spiegartelo ma ti dico che lo scoprirai tu stessa”. “Ah e un’altra cosa, non puoi sempre nasconderti nelle tenebre e voltare le spalle alla luce”.
“E questo cosa c’entra?”
La ninja aveva alzato la voce rischiando di svegliare gli altri ma nessuno ora le stava dando retta.
Il mattino non tardò a presentarsi e con lui anche la pioggia.
“Ragazzi muovetevi, non siamo lontani ma con la pioggia rischio di perdere le tracce”. Sentenziò Pakkun.
Ricominciarono la camminata che durò per altre due ore buone.
All’improvviso un kunai sfrecciò dall’alta ma Shikamaru riuscì ad evitarlo prontamente. “Ragazzi fermi direi che siamo arrivati”. Sentenziò Kakashi.
“Tecnica del controllo dell’ombra!” Shikamaru era riuscito ad immobilizzare Kiba che da dietro a un albero si stava preparando a sferrare il prossimo attacco. Adesso si ritrovava legato al suddetto albero.
“Che cosa stai facendo?” la ninja gli sferrò un pugno nello stomaco.
“Kira, lascialo stare, non è in se”.
“Ma maestro Kakashi, dobbiamo farlo tornare come prima!”
“Il tuo avversario sono io” entrambi i ninja mascherati e gli altri due si voltarono.
Yokoshi era li di fronte a loro.
“Avanti ti sto aspettando!”
“Non vuoi sapere prima perché il tuo amico si comporta così?”
Kira ebbe un attimo di esitazione.
“Te lo dirò lo stesso. Quel ninja con quel cane  bianco pulcioso ti ha seguita la notte che hai cercato di lasciare il villaggio, sebbene tu avessi lasciato delle copie di te stessa in giro per creare confusione. Per cui diciamo che dopo il nostro scontro mentre tu sei tornata al villaggio , io mi sono presa la libertà di cambiare un po’ di suoi pensieri e fine della storia”.
La ninja si girò verso gli altri. L’unico che sapeva la versione dei fatti era Kakashi. Al  suo sguardo interrogativo (perché non mi hai detto nulla?) il copia ninja aveva risposto rivelando lo sharingan e preparandosi alla battaglia.
“Non avresti dovuto. Non sopporto che tu abbia fatto soffrire altre persone per arrivare a me”. Concluse lei rivolta alla sua nemica.
“Oh, non a te. Al potere”.
Le due rivali ora si fronteggiavano nella radura e il silenzio era spezzato solo dallo scorrere del fiume in lontananza e dal fruscio delle foglie provocato dal vento. Già il vento. Kira aveva tutto ciò che le serviva per sconfiggere Yokoshi.
In un attimo che sembrò durare un’eternità, sfilò la spada dalla custodia che teneva sulla schiena. La lama nera brillò alla luce del sole agognando nient’altro che la battaglia.
Ciao! Scusate per il ritardo nell’aggiornamento. Perdonatemi eventuali errori. E grazie sempre a chi legge! Purtroppo penso di aver finito le risorse per questa storia, un po’ mi dispiace perché avrei voluto svilupparla un po’ meglio ma il tempo è sempre poco. Spero vi sia piaciuta o che comunque vi abbia tenuto compagnia.
 
 
 

 

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