Sospesi sulla terra, migliaia di sogni di Melitot Proud Eye (/viewuser.php?uid=1469)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** I mille volti ***
Capitolo 3: *** Cinquanta pensieri ***
Capitolo 4: *** Sprechi ***
Capitolo 5: *** Scommesse ***
Capitolo 6: *** Disposizione ***
Capitolo 7: *** La poeticità di questi giorni ***
Capitolo 8: *** Part-timers ***
Capitolo 9: *** Imperatori e buffoni ***
Capitolo 10: *** Il complesso dilaga ***
Capitolo 11: *** Diario ***
Capitolo 12: *** Gioco d'azzardo ***
Capitolo 13: *** Attitudine all'autoconservazione mancata ***
Capitolo 14: *** Little queen of nightmares ***
Capitolo 15: *** Cinquanta malizie ***
Capitolo 16: *** Rubbish ***
Capitolo 17: *** Poi, un bel giorno ***
Capitolo 18: *** Chi? ***
Capitolo 1 *** Intro ***
Sospesi sulla terra, migliaia di
sogni
raccolta di drabbles e flashfics
…and then the
boy fell deep asleep…
The gasping flames within the ashes, one by one,
rise up and expand into that beloved face.
Suspended from the earth, thousands of dreams…
On the night when those silver eyes trembled
you were born shining brightly.
No matter hundreds of millions of months and years,
and no matter how many times this prayer is returned to the earth,
I shall continue to pray…
Please, give this child love...
place a kiss on this hand I held.
Song of the musician
----
Nota: la canzone
è tratta dalla 133a notte. Pertanto appartiene a Hoshino
Katsura, come il resto di D.Gray-man (tentativo di disclaimer "diverso"
:-p).
Ebbene sì, tremate... sono giunta anche in questo fandom!
<3 E posso già dirvi che adoro questa canzone; è così delicata, e sa
talmente di "profezia sconosciuta" da farmi sfregare le mani in
anticipo. Perché sapete... di solito gli eroi delle storie
non muoiono facilmente. (Chi è spoilerato capirà
a cosa mi riferisco).
Buona lettura.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** I mille volti ***
Nota
dell'autrice: adoro Allen. Sto ancora cercando di farmi
una ragione del cambio di stile dell'autore/autrice (va bene farli
maturare, ma questi personaggi stanno diventando irriconoscibili;
dov'è finito il faccino kawai di Allen?), ma la sua
personalità è sempre la stessa <3 Mi
ricorda molto Chrono, e chi non adora Chrono?
Occhio agli SPOILERS!
--------------------------------------
#01
I
mille volti
Esorcista?
Quattordicesimo?
Distruttore
del tempo? Quale di questi?
Non ne aveva
la più pallida idea e, a dire il vero, cominciava a
sospettare che “Allen” non fosse
un’entità congruente.
Anzi, forse
non esisteva affatto. Era l’ingannevole superficie a specchio
di un lago, nero e mulinante appena sotto il pelo dell’acqua;
l’unica cosa visibile prima che una fortuita reazione chimica
iniziasse la precipitazione, ridando forma e volontà a volti
mescolati dalla violenza in un tempo lontano.
Chinò
il capo, stanco.
Ignorava
così tanto. Troppe cose per capire, per decidere cosa fare.
«Tradì
il conte…»
«La
profezia…»
«…aveva
un fratello…»
Per non avere
paura.
«Se
ti dicessi che, diventato quattordicesimo, dovresti uccidere tutte le
persone a te più care?»
--------------
Word
count: 115
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Cinquanta pensieri ***
Nota
dell'autrice: ebbene sì, alla fine
l'ho fatto... hanno aiutato molto le attese allo sportello
universitario, lo ammetto (due ore di coda, urg) e, non ultima, la
prova LaviLina di Kaho_chan ^^ l'idea delle 50 frasi a tema mi ha
stregata! Avevo bisogno di staccare un attimo dai drabbles.
Il
pairing? Beh, io adoro Allen... e nonostante qualche occasionale senso
di fastidio, mi piace anche Linali, quindi il gioco è presto
fatto <3 Non odiatemi, o detrattrici della fanciulla: in fondo
ho visto di peggio, in fatto di Mary Sue! *ride*
Precisazione:
non ho richiesto il pairing alla community,
c'erano un mucchio di regole, procedimenti e io avevo solo voglia di
scrivere ^^; dò comunque i dovuti credits a 1sentenceorder,
che potete trovare nel circuito livejournal. Il set di temi è l'alfa;
ho indicato ciascun tema accanto al suo numero, mettendo soltanto la
traduzione del significato da me scelto (questo non significa pertanto
che non ne esistano altri!). Molte frasi sono legate fra loro, quindi
possono essere lette in successione, come una storia unica (acc, la
tara dei drabbles!)
Spero
che la serie vi faccia piacere. Non sapevo dove ficcarla e
così ho deciso di metterla qui, in modo da
lasciarla nel suo ambiente.
----------------------------------------------------
#
02
Cinquanta pensieri
set alfa
01.
(comfort,
consolazione)
Prima
di conoscerla non c’erano stati consolazione o
sicurezza, né il calore di un’amicizia
confidenziale (Mana era stato un padre
eccentrico e Cross era tutto tranne che caloroso).
02.
(kiss,
bacio)
Anche
certe effusioni mancavano dalla sua infanzia e Allen
si trovava spesso a invidiare i baci che le madri davano ai figli, per
le
strade e nei negozi, finché Linali non lo scoprì:
s’applicò tanto bene da
colmare “l’imperdonabile mancanza”.
03.
(soft,
morbido)
Le
sue labbra erano morbide come petali di un fiore.
04.
(pain,
dolore)
Certo
non mancavano momenti d’incertezza e di dolore, ma
erano ben accetti, prova che quell’amore viveva.
05.
(potatoes,
patate)
«Ormai
sono diventato bravo a riconoscere quei momenti»
commentò Allen, guardando con esasperazione in tavola
«perché ti “cadono”
patate in tutte le mie porzioni pur sapendo che le detesto.»
06.
(rain,
pioggia)
Gli
chiedeva sempre scusa, dopo, anche se magari la colpa
era divisa a metà; un’esclamazione sincera e una
pioggia di baci, e pace era
fatta.
07.
(chocolate,
cioccolata)
Lui
preferiva invece regalarle del cioccolato, sottratto
alle scorte dell’ordine ― sollievo sentimentale e pretesto
per farla mangiare
un po’ di più.
08.
(happiness,
felicità)
La
felicità dell’altro era il desiderio
più grande, per
questo s’impegnavano tanto.
09.
(telephone,
telefono)
«Sì,
d’accordo, va bene ed è bello, siete innamorati,
il
mondo brilla, gli uccellini cantano, gli ho addirittura permesso di
vivere… ma
Linali-chan, non morirebbe nessuno se ogni tanto vi staccaste dal
telefono,
accidenti.»
10.
(ear,
orecchio)
«Preferiresti
che gli stessi appiccicata tutto il giorno a
parlargli nell’orecchio, fratellone?»
11.
(name,
nome)
All’altro
capo del filo (della linea interna) Allen rideva,
cogliendo minacce mescolate al suo nome e le arcigne risposte della sua
ragazza.
12.
(sensual,
sensuale)
Parlarsi
era bello in qualunque circostanza e con qualunque
mezzo, però erano i momenti in cui l’aveva
fisicamente accanto, a sorridergli e
toccarlo, che gli ricordavano quanto più sensuale fosse di
persona.
13.
(death,
morte)
Con
lei tutto era una piccola morte: un sorriso, un cruciverba,
persino uno stupidissimo caffè.
14.
(sex,
sesso)
E
ad essere sincero aveva avuto paura di quell’altra, quella
vera, prima di conoscerla, perché era certo che gli avrebbe
rubato l’anima.
15.
(touch,
tocco)
Ce
n’era voluto del bello e del buono, infatti, per
abituarsi al suo tocco ― le prese e le spinte rozze della battaglia,
figurarsi
quello intimo dei momenti rubati.
16.
(weakness,
debolezza)
Non
che per Linali fosse diverso: pur abituata al contatto
umano, la sola presenza di Allen aveva il potere di scuoterle le
ginocchia; una
debolezza che lui trovava divertente, considerato il tipo di innocenza
che
usava.
17.
(tears,
lacrime)
Poi
c’erano le lacrime… con lui piangeva per ogni
sorta di
motivo, pur sapendo che lo feriva.
18.
(speed,
velocità)
A
volte usava la sua velocità inumana per fuggire, per
impedirgli di vedere.
19.
(wind,
vento)
Allen
non gliel’aveva mai detto che sapeva comunque ― quando
lei correva s’alzava un vento dolente, che gli sferzava il
volto e il petto ―
preferiva cercarla con dedizione, la mente già volta al modo
di rallegrarla.
20.
(freedom,
libertà)
E
c’era una libertà sconosciuta, stranamente
spaventosa
nella nozione di poterla amare.
21.
(life,
vita)
A
entrambi la vita aveva mostrato un’altra porta, al di
là
della quale si stendeva un futuro dove i campi bruciati dalla guerra
rifiorivano.
22.
(jealousy,
gelosia)
Per
questo non poteva impedirsi di essere così gelosa,
quando quella Rhode o qualcun’altra gli ronzava troppo
intorno.
23.
(hands,
mani)
Lo
prendeva per mano (indipendentemente da quale delle due
fosse, cosa che gli posava sempre un sorriso sulle labbra) e lanciava
dardi
dagli occhi, sfidando in silenzio le rivali.
24.
(taste,
assaggio)
«Un
assaggio della vera Linali» ridacchiò Allen quando
se ne
accorse.
25.
(devotion,
devozione)
Nessuno
dei due, però, nonostante i lazzi e le battute,
dubitava della serietà e devozione dell’altro.
26.
(forever,
per sempre)
«“Per
sempre” è un parolone. Finché
avrò fiato in corpo,
amore. Ti basta così?»
27.
(blood,
sangue)
Lei
aveva risposto di sì… per questo si
disperò al vedere le
prime chiazze del suo sangue macchiare la terra.
28.
(sickness,
malattia)
«E’
come un cancro, Lina ― un sordido virus preso quand’ero
senza difese ― e questa malattia ora mi mangerà
dall’interno.»
29.
(melody,
melodia)
In
quel momento lei odiò: l’arca, il destino e Mana,
che
aveva insegnato ad Allen la struggente melodia colpevole
d’aver risuonato col
Noè assopito.
30.
(star,
stella)
Triste,
tracciò col dito la linea frastagliata che gli
attraversava la guancia, soffermandosi sulla stella che presto (troppo
presto!)
sarebbe stata divisa dalle stigmate maledette.
31.
(nowhere,
nessun luogo)
«Non
voglio andare da nessuna parte; restiamo qui, a casa, a
rammollire stravaccati sul divano.»
32.
(confusion,
confusione)
«Credo
che tu non abbia le idee molto chiare, tesoro: hai
confuso per divano una piattaforma lercia, battuta a tutte le ore del
giorno, in
piena sala comune e lontana anni luce dal concetto di
privacy!»
33.
(fear,
paura/timore)
In
occasioni del genere lo coglieva un pungente timore di
dispiacerle, di spingerla ad allontanarsi ancora prima che il breve
tempo a
loro disposizione esaurisse; allora la accontentava in tutto, senza
protestare.
34. (lightning/thunder,
lampo/tuono)
Un
tuono vibrò nell’aria, accecandoli al pari
dell’euforia
che li guidava nel buio, affamati dei loro corpi.
35.
(bonds,
legami)
Ed
ecco: a poco a poco, filo per filo, avevano tessuto tra
loro una trama di legami così fitta che, al momento della
recisione, li avrebbe
lasciati in un mondo senza gravità e senza ancoraggi.
36.
(market,
mercato)
«Lascia
perdere adesso, i rifornimenti non sono arrivati e
il signor Jerry vuole che andiamo al mercato a raccattare la cena ―
sì, noi,
chi altri? ― lo so che non ce la faremo mai!»
37.
(technology,
tecnologia)
Ci
sarebbe voluto un miracolo della tecnologia per salvare
tutto (spesa, piedi, schiene), ma se potevano vivere anche un solo
pomeriggio
da coppia normale certi inconvenienti sparivano.
38.
(gift,
regalo)
«E
questo l’ho preso mentre non guardavi: pensierino.»
39.
(smile,
sorriso)
Linali
ringraziò con un sorriso, riconoscendo il fermaglio
che aveva tanto agognato durante la visita precedente al negozio.
40.
(innocence,
innocenza)
«Io
credo che tu abbia diritto più di chiunque altro…
fin
dal primo giorno, parlandoti, ho pensato che tu possedessi la vera
innocenza.»
41.
(completion,
conclusione)
Con
quelle semplici parole riusciva a infondergli la pace
dello spirito, la stessa calma silenziosa presente alla conclusione
delle
missioni.
42.
(clouds,
nubi)
Eppure
non poteva durare a lungo, lo sapevano entrambi: fra
acquazzoni e schiarite, nubi più nere
s’addensavano all’orizzonte.
43.
(sky,
cielo)
«Ma
ora il cielo è sereno, abbracciami, ti prego.»
44.
(heaven,
paradiso)
Stringerlo
forte era la sua unica ancora, un paradiso
piccolo ed economico ma di inestimabile, insostituibile valore.
45.
(hell,
inferno)
E
poi venne l’inferno, amaro e feroce come il sogghigno che
le rivolse tra le rovine.
46.
(sun,
sole)
L’occhio
del sole, coi suoi raggi ondulati, fu il primo a
guardarla… e a sgretolarsi.
47.
(moon,
luna)
L’occhio
della luna, il secondo: la morte del Pierrot.
48.
(waves,
onde)
Il
dolore la colpì a ondate, torturandola con la stessa,
metodica perseveranza che aveva amato in Allen, e per quanto lo
chiamasse, lo
supplicasse di tornare indietro, la terra continuò a
spaccarsi sotto il peso
del suo pensiero d’acciaio.
49.
(hair,
capelli)
Fu
soltanto una volta accasciata a terra, i capelli
incollati al viso dalle lacrime, che poté udire una
vibrazione familiare ― come
un’onda elettromagnetica, residuo di uno struggente, antico
Big Bang… la sua
canzone.
50.
(supernova)
E
all’improvviso una luce attraversava il cielo,
squarciandolo, addensandosi in un’abbagliante supernova, al
centro della quale
c’era lui: vincitore, nel corpo e nello spirito, a sorriderle
con felice
nostalgia.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Sprechi ***
Nota
dell'autrice: sono lanciata XD
D.Gray mi piace di più con ogni capitolo che esce
(sarà perché siamo in periodo di angst e
rivelazioni!) e, conseguenza naturale, i drabbles nascono al ritmo dei
conigli...
Approfitto di
questo spazio per ringraziare i miei recensori: le vostre parole mi
fanno un piacere immenso! Kaho_chan, aspettati prima o poi qualche
altro set. E spero che ripeterai l'esperienza anche tu (basta che
scrivi di D.Gray e io sono a posto ;-p).
----------------------------------------------------
#03
Sprechi
«Che spreco» sentenziò Kanda, posando le
bacchette.
Erano seduti
alla mensa, al loro tavolo, e Allen stava
spazzolando la solita montagna di vivande.
Alzò
la testa da un pasticcio di carne, sibilando; levò gli
occhi al cielo, si sfilò dai denti una lisca di pesce e
sorrise con calore
polare.
«Però
non ti sembra uno spreco, hm, quando li brucio per
salvarti il culo?»
Dirimpetto a
lui, protetto dal muro degli avanzi, Lavi
lanciò uno sguardo a Linali.
Lei
cominciò a mangiare il budino a grandi cucchiaiate,
sperando stavolta di finirlo.
«Cos’hai
detto, fagiolino?»
Era in arrivo
l’ennesima scazzottata.
-----------
Word
count: 100.
[Omake]
«Io
ti piego, io ti spezzo, io ti-»
«Rompo?»
saltò su Lavi.
«Questi
preliminari sono proprio invecchiati, Kanda»
commentò Allen, proseguendo per la propria strada.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Scommesse ***
Nota
dell'autrice: altra scenetta comica... devo
dire che mi vengono anche più naturali dell'angst, con D.
Gray *strabuzza gli occhi* Pazzesco!
Un grazie a
Kaho_chan per il commento <3 aspetterò con
trepidazione.
---------------------------------------------
#04
Scommesse
E alla fine anche il
bookman svenne, accasciandosi sulla
schiena del nipote per unirsi alla non indifferente pila di sbronzi.
Era stato
un rivale temibile, senza dubbio. Non però al livello che si
era aspettato.
Allen
finì il bicchiere e si versò un nuovo giro,
appoggiandosi al muro con aria annoiata. Poi razziò la
totalità delle scommesse
usando la suola del tallone.
Dunque ho
vinto io. Bah, che gente, ubriaca per un
sorsetto di whisky e rum. Col maestro di beveva di molto peggio.
Le bottiglie
tintinnarono.
Dall’ammucchiata
provenne un mugolio sofferente. Lui
sogghignò, incapace di risparmiarselo.
-------
Word
count: 97.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Disposizione ***
Nota: spoilers per il
capitolo 166 <3 uno dei miei preferiti.
---------------------------------------
#05
Disposizione
Allen
osservò il palloncino rosa con un sorriso affettuoso,
poi lo pinzò e accolse lo scoppio senza sobbalzare,
evidentemente soddisfatto.
Rhode
spalancò la bocca, affrontata.
«Noo…
brutto bastardo!» E pestò i piedi per tutta la
sala,
mentre Lero le intimava di calmarsi. «Cattivo cattivo
cattivo!»
Tiky Mick
posizionò il calice di vino rosso in controluce,
osservando la scena in silenzio, disinteressato.
Non capisco se le
dispiaccia per il giocattolo o goda dei
dispetti di Walker. Conoscendola, non mi stupirei della seconda.
Una cosa era
sicura, il ragazzo confermava d’aver fegato.
Quel vecchio
traditore del quattordicesimo ne sarebbe stato
entusiasta.
------
Word
count: 100
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** La poeticità di questi giorni ***
Nota:
leggero
ritorno all'AreRina, ma con humor (demenziale) <3 ancora grazie ai miei cari
recensori! Adoro i vostri commenti, sono succosi e polposi XD
----------------------------
#06
La
poeticità di questi giorni
Giulietta
s’affacciò al balcone e levò gli occhi
al cielo di cartapesta, sospirando con insistenza.
«Oh
Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo…»
«Ronf.»
«Dimentica
il tuo nome?»
«Romeo
s’è addormentato fra i cespugli»
commentò una voce fuori campo, laconica. «Ve
l’avevo detto che Lavi non andava bene.»
«Preferivi
che Kanda stesse lì a fare la bella statuina?»
«E
Allen, allora? Perché non lui?»
«Non
sono ammessi cibi in scena.»
Balle, pensò
l’interessato, nero. Non
voleva che baciassi Linali. Perché a me,
lei l’avrebbe lasciato fare.
------
Word count:
91.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Part-timers ***
Nota: rieccomi
^^ il drabble è ispirato al capitoletto extra disegnato da
Katsura (scusate, non ricordo il volume!).
PS. a Kaho_chan: davvero il modo in cui descrivo Allen ti suona strano?
Certo, di carattere il ragazzo è leale, educato e
gentile, ma non direi che la sua vena cattivella sia out of character;
adoro quando tira fuori unghie e sarcasmo (vedi con Kanda e Cross), e
da questo punto di vista il suo personaggio è stato
sviluppato in modo molto simile a quello di Kenshin. Ha atteggiamenti
diversi a seconda delle persone con cui parla ^^
---------------------------
#07
Part-timers
«Jerry,
scusa, hai un momento?» chiese l’incauto impiegato
della scientifica.
«Certo,
dimmi pure.»
«Volevo
chiederti…»
«Sì?»
«Ecco,
per caso sei gay?»
Poco dopo
Allen fissava detto impiegato
dall’asciuga-stoviglie, impietoso. «Benvenuto nelle
cucine della sede, amico.
Ti dò l’orario di lavoro: leva alle quattro di
mattina, stop alle dieci di
sera, con due pause di quindici minuti previste per l’ora di
pranzo e l’ora di
cena, più qualche extra se c’è poca
gente. Ah, a proposito dell’ematoma.
Spiacente, il ghiaccio è appena finito (vai a prepararne
dell’altro) e le
bistecche pure: dovrai tenertelo.»
----------
Word count: 100.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Imperatori e buffoni ***
Nota: il titolo
è tratto da una frase di Napoleone Bonaparte, non so se
originale o appiccicata a lui per ragioni cinematografiche ^^; il film
di provenienza è "Montecristo", con Jim Caviezel. La
citazione completa: "re e pedoni... imperatori e buffoni". Mi sembrava
molto adatta anche alla situazione del manga =3
------------------------
#08
Imperatori
e buffoni
Ne
aveva visti parecchi di circhi, nella sua vita: un
mucchio di giostre, animali e matti da legare. Tuguri senza un attimo
di pace,
impegnati ad agitarsi giorno e notte tra le loro ferraglie.
E,
conseguenza inevitabile, un po’ di quella follia
collettiva era penetrata nel suo spirito. Non si vedeva, forse?
«Il
Clown Incoronato» bisbigliava la gente per i corridoi,
riverente.
«Io
lo trovo fantastico!» esclamò Lavi un pomeriggio,
dandogli una pacca sulle spalle.
Lo
squadrò per un attimo, sul punto di offenderlo. Ma si
trattenne ― consapevole che era sincero.
Io
mi sento più un buffone della sorte, però.
---------
Word
count: 100.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Il complesso dilaga ***
Nota:
ritorno alla demenzialità XD lo so, rovino l'atmosfera seria
del drabble precedente, ma che volete farci... queste le ho scritte in
un periodo "spiritoso" ;-p
---------------------------------
#09
Il
complesso dilaga
A mezzanotte spaccata cominciò. A mezzanotte e cinque
quattro porte si aprirono sullo stesso corridoio.
«Ma
cos’è?» mugugnò Lavi.
«Avete
finito di fare casino?!» ringhiò Kanda.
«Guarda
che non siamo noi» rimbeccò Allen.
Bookman sr.
strinse le palpebre. «Sembra provenire dall’ala
est.»
Più
in là si spalancò la porta del cuoco Jerry, che
emerse
coperto di cerone, bigodini e vestaglia.
«Oh,
lo so io cosa succede! Stanno facendo una serenata a
Komui-tan!»
Nessuno
mancò di notare l’inquietante brillio negli occhi
di
Linali. «Prego?»
E
s’era dileguata nella notte, sui suoi stivali oscuri.
«…»
«Ditemi
che non è vero. Non anche lei.»
-------
Word count: 105.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Diario ***
Nota:
mi sono laureataaaaaa =D evvai! E per festeggiare posto un
mucchio di roba. Nei giorni scorsi non avevo il tempo materiale ;-p a
proposito, ho cambiato l'introduzione, perché ho trovato una
traduzione più completa della canzone del Musicista, persino
più bella dell'altra.
Buona lettura.
------------------------------------------
#10
Diario
«…quindi, in conclusione e senza tema
d’esagerare, posso
dire che la giornata numero 1787 è stata piena e
redditizia!»
Con un clic
soddisfatto, Komui Li spense il registratore. Lo
posò nel cassetto della scrivania, chiuse lo scomparto, si
terse la fronte e
s’alzò dalla poltroncina. Così facendo
smise di dare le spalle alla porta e,
con la coda dell’occhio, notò che era aperta.
No,
“gremita” era un termine più corretto.
Un numeroso
pubblico di zombie s’era assiepato tra lo
stipite e la finestra del corridoio, chi a piedi nudi, chi con una
sveglia in
mano (l’una di notte), ma tutti rigorosamente in pigiama.
«Allora?
Finito il soliloquio, responsabile?»
-------
Word
count: 114.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Gioco d'azzardo ***
Nota:
la demenza continua XD sì, lo so, ci sono andata
giù con la mano pesante di questi tempi; a mia discolpa
posso dire che le ho scritte tutte negli stessi giorni, qualche
settimana fa, poi la vena s'è esaurita (quindi a breve
potrete respirare di sollievo XD).
@Laly: hmm, perché no? Non sono fan della coppia, ma come
amici potrebbero creare situazioni divertenti. Appena l'ispirazione
colpisce!
Qui, per la gioia di Kaho_chan, un Allen più innocente del
solito. E, per compensare, un Lavi sporcaccione.
--------------------------
#11
Gioco
d’azzardo?
«L’altra notte ho giocato a poker»
gongolò Lavi, un
sorriso scemo sulla bocca, accavallando le gambe sul tavolino.
«Embè?»
fece Allen, laconico.
«Davvero?
E con chi?» ridacchiò un altro.
«Io
a scala quaranta» interloquì un terzo, ammiccando.
«Briscola!»
«Scopone.»
L’ultimo fu sgomitato.
«E
tu, Bakanda?»
«Io
ho di meglio da fare.»
«Buh,
tu sì che non sai goderti la vita.» Il sogghigno
di
Lavi era inspiegabilmente assurdo quando si rivolse di nuovo ad Allen.
«E che
mi dici di te?»
«Io?
Un solitario, non sapevo della bisca.»
Il ragazzo non
si spiegò mai l’esplosione
d’ilarità che
seguì.
------
Word count: 100 PS: "Bakanda" è il soprannome dato da Lavi a Kanda in giapponese, e per chi non lo sapesse significa "stupido Kanda" (baka+Kanda).
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Attitudine all'autoconservazione mancata ***
Nota:
evidentemente, alla fine Allen ha
capito...
La prossima è una flashfic RhodexAllen... quasi non riesco a
crederci, anche se è unilaterale XD
-----------------------------
#12
Attitudine
all’autoconservazione mancata
Forse Lavi non
era abbastanza astuto per vivere, a conti
fatti; e dopo averlo guardato scavarsi la fossa per una settimana,
Bookman
senior si chiese dove avesse sbagliato con lui. Non era questione di
essere o
non essere un buon bookman. Era semplice istinto di autoconservazione.
Se Lavi
non lo possedeva, allora rassegnarsi era l’unica soluzione
dignitosa.
Niente infatti
l’avrebbe salvato dalla giusta ira di un
Allen Walker, ridicolizzato davanti a tutto l’ordine per
colpa di alcune
metafore non colte divulgate dalla sua boccaccia.
«Lavi,
perché ci hai trascinati qui?» chiese Linali Li,
stanca.
«Col
ricatto, oltretutto» sottolineò Kanda.
«Sta
venendo tardi…» aggiunse timidamente Miranda Lotte.
«Beh,
perché oggi è il compleanno di Allen, no?
Giocheremo
fino all’alba! Senza limiti! Ti va, Allen?»
«Veramente
io non―»
«Su,
su, che gioco preferisci? Monopoli? Twister? Carte?»
Nel vedere
l’esitazione del ragazzo, l’illuminazione e poi
la sua ombra luciferina sghignazzare sul muro, fregandosi le mani, il
vecchio
scosse la testa.
«Strip
poker in sala grande.»
Addio,
nipote.
-----
Word count: 169.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Little queen of nightmares ***
Nota:
ecco la RhodexAllen promessa ieri; a me Rhode è sempre
piaciuta, certo non per le sue tendenze omicide (le quali ai miei occhi la
rendono colpevole sempre e comunque), ma per il suo carattere pungente
e la totale mancanza dei tratti che a volte mi fanno restare un po'
così davanti a Linali... Se, come penso sia possibile, un
giorno tradisse il conte per salvare Allen, rischierebbe davvero di
diventare la mia preferita. E' probabile che non succeda mai, ma
chissà.
Secondo me, col Quattordicesimo c'era in ballo più di una
semplice fratellanza, vista l'attrazione istintiva che prova per Allen.
Immaginate l'angst se più avanti si scoprisse che il conte
ordinò a lei di ucciderlo... *comincia a fangirlare
l'ipotesi*
--------------------------------------------
#13
Little Queen
of
nightmares
“I
started a joke, which started the whole world crying,
But
I didn’t see that the joke was on me, oh no.”
I
started a joke, Bee Gees
Chissà
cos’era stato a cambiare le cose.
Forse aveva
sentito un richiamo lontano già quel giorno, nel
mettere piede dentro la città che si riavvolgeva.
S’era impegnata a recuperare
l’Innocenza e gli altri, Conte compreso, avevano considerato
il suo piccolo
viaggio come un capriccio (uno dei tanti). Dopotutto,
anche come fredda,
orgogliosa primogenita, il suo corpo e la sua mente erano rimasti
giovani.
Certe notti
Rhode rabbrividiva al pensiero che quella fosse la
loro vera opinione.
Lei non era
piccola. Non era impulsiva. Non conosceva
ingenuità.
E loro non
dovevano crederlo, perché, se un giorno avesse
ceduto e deciso di tradirli, voleva che fossero preparati. Soprattutto
il
Conte. A chi non lo conosceva appariva tanto forte, impenetrabile,
indistruttibile, ma lei sapeva la verità. L’aveva
visto piangere quando
l’arca originaria era crollata… Il voltafaccia di
un altro Noè l’avrebbe
distrutto; e lei… lei camminava al suo fianco
dall’inizio; di lei si fidava
ciecamente.
Heh.
L’ironia
non andò perduta. C’era un altro, infatti, che
aveva goduto di tanta fiducia in passato.
I segreti di
quella persona restavano nascosti e disonesti tuttora; tutti tranne
uno. Rhode, che l’aveva conosciuto e odiato più di
chiunque altro per il suo tradimento, ebbe voglia di piangere quando
vide i
suoi occhi guardarla da quelli di Allen Walker.
Perché?
Perché due volte in un’anima gentile, in uno
spirito
pulito che lei non poteva toccare? Come se fosse possibile per un
Noè esser
capace di onestà, gentilezza, di tolleranza verso gli
uomini. Perché un
bambino come lui?
Probabilmente
per sputarle in faccia la sua truculenza.
Loro due,
infatti, erano poli opposti. Voleva convincersene,
si sforzò di convincersene: una leonessa non può
smettere di cacciare; sarebbe
come togliere il fuoco a un drago.
Eppure eccola,
se ne stava lì, muta in un angolo, sul punto
di cadere in pezzi. Una mocciosa nuda di fronte al bisogno di imparare.
No, avevo
giurato…
Ma in un
angolo buio del suo mondo sapeva che ormai era
troppo tardi. Era solo questione di tempo. Le cose non erano cambiate,
erano
semplicemente tornate al punto di partenza. Con un particolare in
più:
finalmente l’aveva ritrovato.
E, egoista,
non l’avrebbe mai lasciato andare. La
sua ipocrita ritrosia, il suo corpo, le sue risate ingenue, il suo
cuore grigio
traboccante di ideali le appartenevano; li desiderava con dolce
avidità, al di sopra di ogni
cosa.
Dei figli di
Noè lei era la prima, lui l’ultimo.
Se avesse teso
abbastanza il braccio il cerchio si sarebbe
chiuso, e le loro mani toccate. Il prezzo era solo la dannazione.
----------
Word count: 393.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Cinquanta malizie ***
Nota:
di nuovo RhodeAllen... unilaterale, d'accordo, ma la cosa mi sta
preoccupando ugualmente O_o Ho bisogno di un po' di fluff Arerina, se
no qui dò di matto XD
Non so che dire di queste 50 frasi, sono uscite così.
Prendetele come vengono. Ah, e tenete sempre conto che ho indicato la
traduzione da me scelta, il che non significa che sia l 'unica
possibile.
Credit: 1sentence_order.livejournal.com
--------------------------
#14
Cinquanta
malizie
set
gamma
01. (ring, cerchio)
Una volta l’aveva visto, frugando tra le sue cose…
il doppio
cerchio del mistero, intessuto di simboli astrusi.
02. (hero, eroe)
All’epoca non aveva capito; in fondo, a lui
era
sempre piaciuto atteggiarsi all’eroe e quello doveva far
parte del gioco.
03. (memory, ricordo)
Da quel giorno, il ricordo del passato e del futuro che
avrebbe potuto essere la tormentava, ogni giorno, ogni notte.
04. (box, scatola)
Se l’avesse osservato di più, infatti, se
l’avesse sorpreso
prima a mugolare quella dannata canzoncina, sicuramente avrebbe intuito
i suoi
piani e impedito che raccogliesse tutta la sua roba in una scatola,
silenzioso,
pronto a raggiungere il luogo dove la sua mente volava da sempre.
05. (run, scappare)
E invece non c’era riuscita ― e lui li aveva traditi senza
pietà, scappando insieme alle sue capacità
inestimabili.
06. (hurricane, uragano)
Quel giorno, un uragano aveva travolto la loro casa,
piovendo insicurezza e sfiducia come se lui fosse l’unica
sorgente di
stabilità.
07. (wings, ali)
In cambio loro gli avevano dato la caccia, al traditore e a
quel suo fratello, ripagando crudeltà per
crudeltà, desiderando spezzargli le
ali.
08. (cold, freddo)
C’erano riusciti, ovviamente; ma l’anniversario
della
giustizia macchiava il suo mondo onirico ogni anno, di rosso,
dappertutto,
impietoso con le sue mani e con gli occhi che le avevano guardate
compiere il
crimine asciutti.
09. (red, rosso)
E ora, poteva davvero biasimarsi se vedere quel colore
addosso ad Allen Walker le ispirava sentimenti contrastanti, visto che
ciascun
gocciolio era il tonfo del Quattordicesimo sul ciottolato?
10. (drink, bere)
A tratti credeva di uscire di testa, perché voleva evitare e
bersi la sua attenzione al contempo.
11. (midnight, mezzanotte)
«Se venissi a mezzanotte da te, mi apriresti?»
12. (temptation, tentazione)
La tentazione di andare comunque ― per strangolarlo o
rapirlo, non sapeva ― era forte, giacché la rifiutava col
caparbio imbarazzo di
una volta.
13. (view, vista)
Ma la vista del suo rossore per ora bastava alla cautela.
14. (music, musica)
Infatti poi tornava la musica, quella nenia sacrilega
vibrante di desiderio, a ricordarle quanto fosse anomala e pericolosa
la sua
esistenza.
15. (silk, seta)
«Eppure, senti come scorre nelle orecchie… come se
fosse
liquida, o seta; anche stare con lui era così»
mormorò Tyki una sera, quando
poterono udirla di nuovo.
16. (cover, copertura)
Spaventata, Rhode si arrabbiò, dandogli del pazzo visionario
quando la pazza in realtà era lei, che quella canzone la
amava.
17. (promise, promessa)
«Prometti che non lo farai più, Allen; lo so che
non hai
capito, ma tu mantieni sempre le promesse, no?»
18. (dream, sogno)
«Sei soltanto un sogno, Rhode, per quale motivo dovrei darti
ascolto?»
19. (candle, candela)
Oh, se gliel’aveva mostrata, la ragione ― sentiva ancora la
punta della sua candela sotto la pelle.
20. (talent, talento)
Rhode aveva un vero e proprio talento per il dolore, in
tutte le sue forme.
21. (silence, silenzio)
Però le rispondeva col silenzio, se poteva: cosa avevano da
dirsi, infatti?
22. (journey, viaggio)
Il viaggio era lungo, tanto alle sue spalle quanto davanti
ai suoi piedi, ma lui del primo, in fondo, non sapeva nulla.
23. (fire, fuoco)
E rimase stupito del fuoco che le avvampò negli occhi quando
glielo fece sapere, perché credeva di placarla.
24. (strenght, forza)
Se solo il ragazzo avesse saputo quanta forza le era occorsa
per non scoppiare a piangere, in quell’istante, forse avrebbe
cambiato idea su
di lei.
25. (mask, maschera)
Prima aveva creduto che “Allen Walker” fosse una
maschera
del tutto insignificante, fortuita (e come avesse potuto trasmettere i
suoi
poteri a qualcuno, lui, in punto di morte, restava
un mistero), una
maschera che presto sarebbe caduta per mostrarle di nuovo il suo
vero
volto, e invece ora scopriva che c’era qualcosa di
più, un piccolo particolare
che lo rendeva diverso, più forte e più fortunato
e persino più caro di prima.
26. (ice, ghiaccio)
«Cammini su ghiaccio sottile se ti fidi di me per questo,
Rhode.»
27. (fall, cadere)
«Se hai ragione, allora cadrò… ma non
cadrò da sola.»
28. (forgotten, dimenticato)
Era un percorso quasi dimenticato quello che seguiva, e
quanto era facile scordarsi del pericolo guardandolo negli occhi.
29. (dance, ballo)
«Cos’è che vai cercando in
realtà: la vendetta, un
passatempo, un ultimo ballo?»
30. (body, corpo)
Sì, un ultimo ballo ― ridicolo a chiedersi, ma senza prezzo
contro il suo magnifico corpo.
31. (sacred, consacrato)
Perciò avrebbe taciuto, inseguendolo e tesaurizzandolo come
un segreto consacrato, che neanche il Conte doveva conoscere.
32. (farewells, addii)
«Rassegnati, ti prego… è inutile: i
nostri addii ce li siamo
detti molto tempo fa.»
33. (world, mondo)
Forse non avrebbe dovuto risponderle in quel modo (non
avrebbe dovuto farne per così, di cose!), ma cominciava a
sentirsi braccato, in
un mondo troppo piccolo, proprio com’era stato per il
Quattordicesimo quando
lui e Mana avevano iniziato a scappare.
34. (formal, formale)
«A volte sei davvero troppo formale, Allen; perché
tutte
queste parole, arrabbiati, attaccami, sfogati su di me, visto che ti
rompo
tanto.»
35. (fever, febbre)
Sì, la voglia di farlo saliva come una malattia, a volte,
una vera e propria febbre che incendiava le sue viscere con rabbia e
desiderio.
36. (laugh, ridere)
Chi è che rideva, ora ― chi pensava in quei momenti, lui o
l’altra sua metà, nascosta negli specchi?
37. (lies, menzogne)
«Hah, credi che la colpa sia sua, vero, poverino; invece
sono tutte balle, bisogna essere in due per muoversi nel mondo, a
quello
stadio!»
38. (forever, per sempre)
Per dirla tutta non ci credeva neppure lei, ma sarebbe stato
bello se Allen se ne fosse convinto, e per sempre.
39. (overwhelmed, sopraffatto)
L’eventualità, nella sua equazione, non
corrispondeva al
perdono per l’antico tradimento, però di una cosa
era sicura: ne era già
sopraffatta, e non importava se per rabbia, semplice soddisfazione o
gioia.
40. (whisper, sussurro)
«E’ solo questione di tempo» le
sussurrò un giorno, da sopra
la spalla, polverizzando le sue speranze «e di chi
saprà resistere più a lungo…
voi o noi; tu od io.»
41. (wait, aspettare)
«Aspetta un momento, che vorresti dire, che pensi di poter
vincere?»
42. (talk, parlare)
Inutile discutere: ognuno era fermamente arroccato sulle
proprie posizioni e parlava solo per ribadirle, anche se qualcosa, da
qualche
parte, suonava sbagliato.
43. (search, ricerca)
Fu nel momento cruciale, colpita da un’illuminazione quasi
miracolosa, che capì finalmente qual era l’oggetto
della sua ricerca infinita.
44. (hope, speranza)
Ironico, non trovi? Ognuno di noi voleva salvare il mondo
e, a modo suo, ognuno l’ha martoriato precludendosi qualsiasi
speranza di
felicità.
45. (eclipse, eclissi)
«Quindi non c’è altro
modo…» mormorò, già sapendo
che lui
avrebbe scelto di nuovo se stesso per pagar pegno e che, proprio come
la luna
davanti al sole durante un’eclissi, lei avrebbe occupato la
traiettoria mortale
per bagnarsi, anche solo per un attimo, della sua luce.
46. (gravity, gravità)
«Rhode?!» gridò Allen, poco prima che la
gravità li
risucchiasse verso terra.
47. (highway,
strada maestra)
Precipitarono verso il piano marcio e fangoso di uno
stradone, in disuso da parecchio tempo, mentre voci confuse li
chiamavano da
ogni dove.
48. (unknown, sconosciuto)
La caduta fu attutita da un soccorritore invisibile e Rhode,
nel sentirsi sollevata dal braccio dolorante del ragazzo,
provò una felicità
altrettanto sconosciuta.
49. (lock, catenaccio)
C’erano due anime che la guardavano da quegli occhi sinceri ―
e non si sentì più indegna, perché il
poco che restava della sua onestà era
libero, offerto al mondo insieme ai resti fracassati del delitto, il
padrone
inflessibile che era stato catenaccio della sua coscienza.
50. (breathe, respirare)
«Perché piangi, stupido?» le
sentì dire lui, e capì soltanto
allorché la vide sorridere nell’ultimo respiro:
aveva pagato il suo debito… e,
così facendo, guadagnato il diritto di essere ricordata.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Rubbish ***
Nota:
è una vaccata tremenda... perdonatemi XD Che il nome di Lavi
abbia vari modi di lettura, nell'originale giapponese (per via della
pronuncia delle lettere r/l e b/v, l'uso delle quali
è prefettamente intercambiabile), non è un
segreto e io - avendo poco da fare - mi sono baloccata con l'idea che
ci scherzasse sopra anche lui.
Con un po' di inglese.
------------------------------------
#16
Rubbish
«I
lav
you.»
«…»
«There’s
a rabbit
under the table.»
Un
sospiro.
«And
a rabid
fangirl.»
Il
ticchettio
di una penna.
«I’ll
lavish
on you all with my attentions!»
I
cinque al
tavolo corrugarono la fronte, lottando con se
stessi per non reagire. Kanda sembrava incontrare più
difficoltà di tutti. Il
suo dossier era venato di grinze.
L’autore
del monologo guardò Allen, poi Linali, sorridendole
con intollerabile ignoranza.
«Mi
lavi?»
Fulminei,
tre
scarpe e un cappello natalizio s’incontrarono
con la sua faccia. E mentre Lavi pregava che nessun incisivo decidesse
di
migrare verso il pavimento, un lamento deluso uscì dalla sua
bocca: «Ouh, non
vi è piasciuto?»
«It was all
rubbish»
sentenziò Allen, offeso nel buon gusto.
-------------
Glossarietto:
- rubbish
= spazzatura, per assonanza con rabi/lavi
- lav =
love, per assonanza XD
- rabid =
furioso, nel senso di esaltato
- to
lavish = prodigare (tutte le sue attenzioni)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Poi, un bel giorno ***
Nota: ecco che torno ad
aggiornare... è passato un po' di tempo, vero? Purtroppo
tutte le vicissitudini del manga (che adesso è stato
nuovamente sospeso - non se ne arriva proprio a una) mi hanno fatto
veleggiare verso altri titoli, zittendo l'ispirazione. Però
mi sono accorta di avere ancora questa breve flash da pubblicare e mi
son detta "perché no"? Sepolta in un file word non produce
molto; magari così farà piacere a qualcuno, anche
solo quei due minuti necessari per leggerla.
Naturalmente,
warning per l'angst ^^;
--------------------------------------
#17
Poi, un bel giorno...
La
prima volta che accadde, il dolore
si mescolò alla sofferenza di altre ferite senza lasciar
traccia di
sé, come un mulinello fra le acque di un fiume in piena. Se
avesse
riconosciuto quel malessere, forse non avrebbe trovato la forza
morale per guarire.
E ancora non
sapeva decidere se fosse
un bene o un male.
Quando
osservava gli amici e i luoghi
cari, si convinceva di potercela fare. Poteva ancora lottare. Insieme
a loro, la sua forza avrebbe avvicinato l'umanità alla
salvezza,
raschiando via un piccolo pezzo del potere nemico ogni giorno.
Ma le notti in
cui scompariva,
seminando Link e i compagni per rifugiarsi in uno scantinato, in
qualche soffitta, lontano dagli occhi del mondo, capiva.
Agonizzante
sul pavimento, mentre la
testa sembrava volerglisi aprire, si rendeva conto d'essere un
illuso. La sconfitta avanzava – strisciando, ma costante. E
non si
sarebbe trovato modo di fermarla né in cielo né
in terra.
Era per quello
che il Quattordicesimo
ghignava dal retroscena piombino degli specchi.
Per quello gli
parlava...
Per quello
parlava con la
sua voce.
Era accaduto una volta sola, ma Allen aveva già richiuso la
bocca
quando s'era accorto dell'orrore, della sconvolgente impotenza.
L'avrebbe
detto agli altri? A qualcuno?
Non credeva.
Non poteva,
non mentre sorridevano e
scherzavano addobbando la sala comune, i corridoi, le camere. A che
sarebbe servito, del resto? Preferiva che ricordassero i suoi ultimi
giorni come attimi di inconsapevole serenità, un po'
stanchi,
magari, e sciupati, ma sommersi di festoni e ciambelle allo zenzero.
Poi,
all'improvviso, un bel giorno
tutti i portali dell'Arca bianca si sarebbero chiusi, lui sarebbe
sparito e, con un po' di fortuna, nessuno avrebbe mai più
sentito
parlare di Conti e di Noah.
Allen Walker
avrebbe fatto buon uso dei
suoi ultimi istanti di coscienza – quel delicato equilibrio
di
umanità e onnipotenza che Rhode, per noia, gli aveva
descritto.
Sarebbe riuscito a percorrere quel filo in delicato equilibrio sino
alla risoluzione migliore, lo giurava.
Poteva essere
vigliacco di fronte agli
addii... ma non temeva di pagare un prezzo così alto, per loro.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Chi? ***
Nota:
rileggevo il quarto volume e l'ispirazione ha colto. Ah, che belli i
disegni dei primi tempi! Spero che la Hoshino si metta d'impegno e
migliori un poco; ultimamente mi lascia così :-/ e manca la
dose necessaria di Allen-angst. Uff.
Per quanto riguarda l'argomento del drabble... parte di me spera che la
trama non sia così scontata... l'altra lo spera ardentemente
XD
--------------------------
#18
Chi?
Chi
ha il cuore prezioso?
Chi?
Sogna che sia
vicino. Da sveglio è un pensiero logico;
durante la notte la certezza lo inquieta. Ignora la sua origine.
Dunque, chi lo
ha?
Pensa a
Linali, alla delusione dell’ordine. Sembrava la volta
buona. Invece, il nucleo che deciderà la sconfitta o la
vittoria si nasconde
ancora.
Chi lo
custodisce, per l’amor del cielo?
Il ricordo di
un’innocence mutila, che ha
seguito il
possessore aleggiando nell’aria, lo sfiora… Un
sospetto.
No…
Ha terrore di
una nuova, immane responsabilità. Ma finché
non avranno conferme, potrà continuare a chiedersi: chi?
-----
Word count: 100.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=277096
|