Un nuovo inizio

di Margaret21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ombre ***
Capitolo 3: *** Una figlia? ***
Capitolo 4: *** Si ricomincia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


~~Mi giro nel letto e vedo Michael… è bellissimo.   Siamo sposati … ormai da quasi un anno e la nostra nuova vita è iniziata da quasi un anno.
A volte mi manca la vecchia Nikita … ma a volte penso che forse è meglio così.
Michael ed io lavoriamo ancora alla nuova divisione ma ci siamo presi un periodo di ferie, dopo tutto quello che abbiamo passato.
Alex … è sposata e vive lontano da noi. E’ tutto diverso e ammetto che una parte del mio passato mi manca.
Improvvisamente suona il mio cellulare. Io lo prendo e leggo sul display … Alex:
“ Alex sono le tre di notte!” dico rispondendo al cellulare.
“ Lo so. Ma ho bisogno di te Nikita!” dice la sua voce urlando
“ Ehi che succede?” dico spaventandomi
“ Non è tutto finito Nikita!” dice lei urlando
“ Alex… cosa succede?”  dico io alzandomi leggermente dal letto
“ Vieni a San Pietro Burgo” dice lei piangendo
“ Si ma cosa succede?” ripeto io
“ No!!” urla lei.
Poi si sentono degli spari e la linea cade. Io rimango ammutolita con il telefono ancora vicino all’orecchio.
Due secondi dopo capisco cosa devo fare:
“ Michael… Michael svegliati!” sussurro io
“ Nikki … ehi” dice lui aprendo gli occhi
Io mi alzo velocemente dal letto, tirando per un braccio anche lui:
“ Nikita che succede?” dice lui accarezzandomi una guancia
“ Alex” dico io…
 
 

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Capitolo 2
*** Ombre ***


~~Non so come faccio a convincere Michael ma partiamo e in poche ore arriviamo a San Pietroburgo.
“ Dove abita Alex?” chiede lui
“ Qui. Vieni” dico scendendo dalla macchina.
Alex abitava in una grande casa fuori San Pietroburgo.
Entriamo in casa e la visione che mi appare davanti agli occhi mi sconvolge.
Le pareti erano sporche di sangue, sul pavimento c’erano impronte di mani insanguinate. 
Guardo nella culla dove dormiva il bimbo di Alex, Tom, lui è sparito … così come Alex e Sean.
La culla è leggermente insanguinata:
“ O mio Dio” bisbiglio.
Michael si avvicina a me:
“ La troveremo. Te lo prometto” dice dandomi un bacio sulla fronte.
Ma noi non abbiamo indizi e tutto fa pensare a un assassinio perché Alex è scomparsa nel nulla.
Usciamo in fretta dalla casa e ci dirigiamo verso la macchina mentre un’ombra ci osserva dalla finestra della cucina.

 

Angolo Autrice: avverto che per poco i capitoli saranno corti, sono una specie di prologo!
Non ho avuto il tempo per controllare quindi scusate eventuali errori!
Spero che sia piaciuto.
Baci
Ziva4ever

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Capitolo 3
*** Una figlia? ***


~~ I miei ricordi sono vaghi … so di chiamarmi Alexandra Udinov ma non ricordo altro. E’ come se qualcuno mi avesse strappato i ricordi, mi sento vuota.
Mi guardo lentamente intorno, mi trovo in una stanza apparentemente buia e sporca, sembra una cantina di qualche casa di campagna.
Improvvisamente la porta si apre e ne esce una donna:
“ Ciao Alex” dice.
La voce che sento mi fa gelare il sangue nelle vene, la testa pulsa e inizio piano a ricordare … sembra la voce di Amanda.
“ Amanda?” domando incredula.
Sento la donna ridere mentre si avvicina alla sedia dove sono legata.
“ Non sono Amanda” dice con tono neutro.
“ E allora chi sei?” domando io
“ Vuoi proprio saperlo?” chiede lei
“ Si” dico.
Sento le sue mani appoggiarsi sulla mia schiena  e ad un tratto la sedia si gira verso il volto della sconosciuta, io ammutolisco perché la somiglianza con Amanda è incredibile.
“ Sono sua figlia” dice
Il cuore mi si ferma, guardo meglio la donna che mi trovo di fronte  e mi accorgo che è una ragazzina di appena 18 anni.
Guardandola negli occhi noto la stessa sofferenza che trasmettevano i miei alla sua età.
La donna si allontana e sparisce oltre la porta per poi ricomparire lanciandomi ai piedi un uomo.
Guardo l’uomo svenuto e la mente inizia a funzionare è Sean.
“ Ora diamo inizio ai giochi” dice la figlia di Amanda.
L’unico pensiero che passa per la mia testa è:
“ Nikita ti prego muoviti”.

ANGOLO AUTRICE:
Lo so i capitoli sono ancora un po' corti ma siamo solo all'inizio ... dal prossimo si inizia con l'azione!
Baci
Ziva4ever

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Capitolo 4
*** Si ricomincia ***


POV NIKITA
Michael ed io arriviamo in una casa abbondonata. Io entro dalla porta d’ingresso, lui dal retro ovviamente ad armi spianate.
Percorriamo la casa e troviamo una botola che conduce a dei sotterranei, scendiamo ma li troviamo vuoti:
“ Sono già andati via!” dico.
“ Sempre se ci fosse stato davvero qualcuno qui” dice Michael fissandomi.
“ Conosco Alex! Quell’indizio lo ha lasciato lei!” dico io quasi urlando.
“ Nikita non puoi esserne certa. Era un depistaggio!” dice lui accarezzandomi una guancia.
“ So quello che ho visto” dico io.
Mi allontano da lui ed esco da quella casa, fermandomi nella veranda per osservare il cielo.
  4 ORE PRIMA
Michael ed io siamo ancora nella casa di Alex e Sean.
Qualcosa mi sfugge, c’è un particolare in quello scenario perfettamente macabro che mi sfugge.
Nella mia testa analizzo ogni particolare fermandomi sulla culla insanguinata … troppo insanguinata.
Improvvisamente capisco. Mi avvicino alla culla e leggo un messaggio scritto con il sangue. E’ un indirizzo e di fianco c’è scritto:
“ Ci hanno presi”.
Alex era riuscita a scrivermi un messaggio con il suo sangue prima di essere portata via e io dovevo ritrovarla:
“ Michael andiamo!” dico.
“ Dove?” chiede lui fissandomi.
“ Lo scopriraì tra un po’” dico io prendendo le chiavi dell’auto.
Usciamo velocemente dalla casa ma non siamo soli:
“ Mani in alto!” urla la polizia davanti a noi.
Chiunque avesse rapito Alex l’aveva chiamata per rallentarci ma io non mi sarei lasciata rallentare … Alex è come una sorella, devo trovarla.
“ Mani in alto” sento ripetere dalla polizia.
Vedo Michael obbedire e alzare le mani lasciando cadere la pistola:
“ Anche lei signorina” dice un poliziotto.
Sento lo sguardo di Michael su di me, aspetta una mia reazione. Io prendo velocemente la pistola che  ha gettato a terra e sparo contro la polizia:
“ Corri, corri!” urlo verso Michael.
“ Sei impazzita!” urla lui.
Io inizio a correre senza smettere di rispondere ai colpi della polizia, insieme riusciamo ad arrivare all’auto, lui si mette al volante.  Mezz’ora dopo abbiamo seminato la polizia ma siamo i più ricercati d’America.
PRESENTE
Sono seduta sugli scalini del portico della piccola casa. Guardo il cielo in cerca di risposte, in cerca di aiuto, in cerca delle stelle o in cerca di un segno.
Improvvisamente sento una mano su una spalla, alzo lentamente lo sguardo:
“ Ehi” dice la voce di Michael.
“ Ehi” rispondo esitante io.
“ Stai bene?” chiede.
“ Diciamo di si” rispondo.
“ A che cosa pensi?” chiede lui accarezzandomi una spalla.
“ Penso che non riesco a trovare una risposta. Voglio dire eravamo tutti così felici, stavamo vivendo delle vite normali e così … così perfette perché proprio adesso, perché proprio a noi” dico facendomi scappare un risolino isterico.
“ Non c’è un perché anche se  a volte me lo chiedo anche io” risponde lui.
Io mi lascio abbracciare, cercando delle risposte, risposte che nemmeno lui riusciva a darmi:
“ Dovremo riunire la squadra” dico in sussurro accoccolata su di lui.
“ Già la squadra meno uno” dice riferendosi a Ryan.
Ryan era morto quasi un anno prima ma ancora non riuscivo ad accettare la sua assenza, a volte mi sveglio nel cuore della notte con il suo volto stampato nei ricordi, mi sveglio accecata ancora dai sensi di colpa e dalla sicurezza che a morire al suo posto ci sarei dovuta essere io:
“ Vado a chiamare Simur e Sonja. Chiami tu Sam?” mi chiede Michael distogliendomi dai ricordi.
“ Si” dico semplicemente scostandomi da lui.
Prima di chiamare Sam mi perdo ancora nei miei pensieri. Cosa avremo detto ai nostri amici per farli tornare. Solo una cosa mi viene in mente ….  si ricomincia.

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