Argentee Gocce D'Amore

di Kyuri_Zaoldyeck
(/viewuser.php?uid=738799)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione: Yin ***
Capitolo 2: *** Loneliness - La Solitudine ***
Capitolo 3: *** Envy - La Gelosia ***
Capitolo 4: *** Sadness - La Tristezza ***



Capitolo 1
*** Prefazione: Yin ***


Sparso tra pozzanghere, fiumi e gocce d'acqua, lo spirito osservatore di Yin non si lascia sfuggire nulla, osserva e aspetta silenziosamente.
In fondo è la natura di una doll, essere utile a qualcuno, come una macchina.

È in una piccola tabaccheria la dimora di Yin, e talvolta passano di lì un gatto nero dagli occhi violacei e un campanellino al collo, un vecchio burbero, e un classico studente cinese.

Il suo spirito osservatore viaggia tra i corsi d'acqua in aiuto della sua squadra.

Yin è una doll di origini finlandesi, priva di emozioni. Priva di un'anima, priva di luce.

Il suo cuore è vuoto, buio, come lo era la sua visione del mondo tanti anni prima, quando perse la madre, sacrificatasi per lei.

Era tutto buio, e il pericolo incombeva, sua madre moriva travolta da un camion, ed era tutto buio.

 

È noto ormai che una doll non può provare emozioni, ma talvolta alcune di loro iniziano ad agire di vita propria, sempre più verso l'evoluzione.

Yin è una doll, una delle poche doll ad aver compiuto il suo passo più grande e più bello, un passo unico dove differenze tra doll, contractor e umani non esistono più.


OK è la mia prima storia, diciamo che sono fissata con questa magnifica OTP Hei x Yin!
E' UNA STORIA NATA DA UN MIO SOGNO...e sì....io ero proprio Yin!!
In realtà penso spesso che qualcuno senza emozioni possa essere capace di provarle, quindi anche Yin imparerà a provare le emozioni più belle della vita e dell'amore, anche qualche brutta emozione, che tanto fanno parte dell'essere umano.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Loneliness - La Solitudine ***


-Resta qui, non muoverti- era ormai una frase nota per Yin, sapeva di essere una combinaguai che ha iniziato a fare di testa sua.

In quei momenti rimaneva tutta sola, e l'unica cosa che faceva era ascoltare il suono del silenzio, che a volte può essere più spaventoso e inquietante di qualsiasi rumore.

 

Era rimasta sola anche stavolta, in quella stanza d'albergo, senza muoversi, senza batter ciglio, in attesa del ritorno del suo compagno.

Era un stanza vuota, fredda e buia, la luce notturna penetrava appena dallo spiraglio lasciato dalle tende, accuratamente tirate. Tutto era fermo lì, come lei.

Ogni tanto voltava lo sguardo verso quelle tende, **chissà se il tempo sta scorrendo** pensava.

Voltava lo sguardo anche a quel tavolino vicino al letto, c'era un bicchiere ricolmo d'acqua. Il suo sguardo spento vi si soffermò per un po', probabilmente soffocato dalla tentazione di liberare il suo spirito osservatore e cercare il suo compagno. Ma doveva restare ferma. Eppure guardandola si poteva benissimo percepire quella preoccupazione e apprensione così umana verso il suo compagno. Poteva davvero sentire quelle emozioni?

 

Poi la doll decise di sana pianta di rompere il silenzio. Si alzò, spiegò le tende e posò il suo sguardo sul mare. Il tempo scorreva noncurante, e il tremendo rumore del silenzio era stato rotto.

Volse di nuovo il suo sguardo al bicchiere d'acqua, poi lo prese in mano e lo trasferì sul tavolino del terrazzo. Si sedette con pazienza sulla sedia di plastica bianca e tornò immobile come prima, come le era stato chiesto. Adesso poteva sentire il rumore tranquillo e rilassante del mondo, il rumore di una notte sul mare, il rumore del tempo che scorreva.

 

Yin aveva assaporato molte volte quell'aspra sensazione, tuttavia quella notte si fece molto più aspra e forte. Era lì, ferma immobile, con il mondo intorno a lei che andava avanti lasciandola indietro, come aveva fatto il suo compagno.

Era lì, ferma e immobile, con quell'aspra sensazione di solitudine.



Primo capitolo soft direi, immagino ci voglia un po' d'azione! Chi vuole vedere in azione l'Oscuro Mietitore? *-*
Next Chapter:   The Envy ------- La gelosia


Scrivete qualcosa! Sono curiosa di sapere se ho catturato la vostra attenzione con questa storia :3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Envy - La Gelosia ***


Qualche piano più in giù, in un magazzino, si erano nascosti una donna dall'aspetto avvenente e il suo ospite. Aveva dei lunghi capelli neri, e vestiva un tubino rosso sangue, come il suo ombretto sfumato e il suo rossetto, pareva essere il ritratto della passione, ed era semplicemente bellissima.
La donna ideale! Ma per quanto potesse essere bella, non dava l'idea di avere buone intenzioni.

L'ospite caduto nella “tela del ragno” era nientemeno che l'Oscuro Mietitore.

I due si riempivano di domande, a tal punto che non si capiva chi fosse l'interrogatore e chi l'intrappolato.

-La vostra fuga ha fatto davvero scintille al Sindacato- diceva sarcastica la donna.

-Non mi sembra possibile che un eroe come te possa andare contro alla sua stessa organizzazione- così disse accarezzando maliziosamente il viso del ragazzo. Fino a che punto voleva arrivare quella donna?

-Io posso salvarti. Posso farti sparire, ma naturalmente dovrai liberarti di qualche peso- disse alludendo chiaramente alla doll.

Lui si alzò:

-Non aspettatevi che la uccida, non intendo più prendere ordini da voi.- e si diresse verso la porta.

Ma la donna lo anticipò con una velocità inaudita e con una presa fortissima, gli strinse il collo e lo sbatté al muro.

-Tu non hai capito, Oscuro Mietitore, voglio scappare con te, insieme.- si avvicinò a lui quel tanto che bastava per baciarlo. Eppure la donna aveva le mani sul suo petto, perchè non utilizzava i suoi poteri per folgorarla?



Il rumore della notte fu spezzato dal suono echeggiante di un vetro spezzato. IL bicchiere di vetro era in frantumi, e l'acqua aveva formato una pozza. Yin aveva immerso la mano nella pozza, dopo tanta esitazione, e stava vedendo tutto.

E così chinò la testa sull'acqua versata, lasciando cadere delle gocce argentee dai suoi occhi, lacrime.

Appena cinque gocce, poi Yin si alzò, si passò il braccio sul viso per asciugarlo e rimase in piedi, non riusciva più a guardare come quella donna abusava così del suo unico compagno.

La preoccupazione che emanava pochi minuti prima era scomparsa. Ora il suo viso emanava una punta lieve di rabbia nella diversa inarcatura delle sopracciglia. **Lei non lo avrà mai, lui sa cosa deve fare** pensava, come per auto-convincersi che non c'era niente da temere, come una donna convince sé stessa ad accettare una menzogna.

**Lei non lo avrà mai** pensò di nuovo, e stavolta incalzò il passo, e ignorando l'ordine del suo compagno, lo raggiunse.



La nostra Yin è gelosissima del suo compagno, e ovviamente combinerà qualche guaio...ma del resto chi non provoca guai, accecato dalla gelosia? :3
Next Chapter:  Sadness ------ La Tristezza


Scrivo storie per passione, e per la prima volta ho deciso di condividere la mia passione con gli altri, quindi chiunque voglia, recensisca questa storia come vuole! :3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sadness - La Tristezza ***


**Lei non lo avrà mai** continuava a ripetersi mentre incalzava il passo verso il magazzino. Schizzò silenziosa come un gatto verso l'ascensore, superando con successo il corridoio che dava alla reception.

L'ascensore si riaprì al piano -2, in un corridoio freddo, buio e sporco, niente a che vedere con le belle tappezzerie e i bei colori con i quali era adornato l'albergo. C'era ben più polvere!

Era pieno di porte a destra e a sinistra, ed erano tutte uguali, così Yin fu costretta a posare lentamente l'orecchio su ogni porta. Così fece per circa 22 porte, fino alle 23esima, dove riconobbe l'ammaliante voce della donna in rosso. Yin si mise accanto alla porta e continuò ad ascoltare. In fondo la gelosia l'aveva portata lì, ma cos'altro poteva fare?

-Vieni via con me- continuava a dire quella donna al suo compagno.
-Perchè non vuoi fidart..- le sue parole si spezzarono in un lungo silenzio, come se lui le avesse chiuso la bocca, Yin cercava disperatamente qualche rumore.

 

In un secondo la porta si aprì bruscamente, sfiorando appena il viso di Yin. Pochi attimi dopo l'Oscuro Mietitore le stringeva il collo con una sola mano, per poi lasciarlo subito.

-Ti avevo detto di restare in camera- le disse spingendola indietro. Lo sguardo di Yin si abbassò come sempre, senza proferire parola.

-Torna subito in camera e non muoverti!- le disse ancora, sempre più arrabbiato. Rientrò nella stanza chiudendo la porta.

 

Yin si avviò lentamente sulla strada del ritorno, con lo sguardo basso e spento. Yin pareva come un interruttore, a volte le si accendevano queste emozioni umane, per poi tornare spenta come una doll.

Udì il forte urlo straziato della donna, e iniziò a correre per riprendere l'ascensore.

**Lui sa sempre cosa fare** pensò, e intanto rientrava tra i colori sfarzosi e le decorazioni dell'albergo.

 

Si era riseduta sulla sedia del terrazzo, il cielo si era fatto più chiaro. Guardando l'orizzonte ricordò quella passeggiata sulla spiaggia, il suo compagno era davvero così irraggiungibile come la sua mano?

-Tornatene in camera- le tornavano alla mente le sue parole così dure e piene di rabbia, lei era come un ostacolo per lui, magari quella gelosia improvvisa era in realtà insensata, lui aveva bene in mente di uccidere quella donna, fin dall'inizio, e Yin non poteva che sentirsi inutile, un inutile peso.

 

Eccole di nuovo, le gocce argentee che uscivano dai suoi occhi, stavolta ne caddero molte di più, i pensieri più tristi le invasero la mente, era triste per le parole di lui, triste per i suoi errori, triste per degli ordini che non riusciva a rispettare, triste per la sua esistenza.


Oh sì, in quel momento avrebbe tanto voluto trovarsi sotto quel camion, con le ossa rotte e il sangue sgorgante, e il mondo che per lei avrebbe continuato ad essere buio, fino a non sentire più la differenza tra la vita e la morte.


La tristezza non è sempre facile da scacciare via,  bastano quattro piccoli ingredienti: Tanto affetto, tanta comprensione, saper ascoltare...e perchè no? un po' di comicità per strappare una risata. 
In ogni caso, questa immensa tristezza renderà Yin sempre più insicura delle sue azioni. Una triste quiete prima della tempesta.....un terribile agguato aspetta i due protagonisti
Next Chapter:  Insecurity ------ L'INSICUREZZA


Potrebbe sembrare un po' "moscia" questa storia, ma il bello e l'azione stanno per arrivare :3

 



 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2771459