Demoni nella notte

di Sammy_Stark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giochi sulla neve ***
Capitolo 2: *** Demoni nella notte ***
Capitolo 3: *** Gita nel bosco ***



Capitolo 1
*** Giochi sulla neve ***


Con la luce del sole, il paesaggio si riscopre innevato. Un soffice manto bianco ricopre Asgard. Le strade delle periferie sono affollate di bambini che giocano e di commercianti che vendono cartocci fumanti di frutti simili alle castagne. Alcune guardie reali stanno spalando via la neve dalla strada principale che dalla corte porta al palazzo.Le cucine sono invase dal profumo del miele sciolto nel latte caldo e di biscotti appena sfornati. 
Con una dolcezza simile ad una madre, Byrn, l'aiuto cuoca, sistema due tazze fumanti di latte e una dozzina di biscotti in un vassoio, che poi provvede a portare lei stessa ai principi.
- Buongiorno, miei signori. Vi state perdendo uno spettacolo bellissimo...-
Ammette dolcemente la ragazza, nell'entrare nella stanza.
Thor, ad occhi chiusi, aggrotta la fronte, annusando l'aria come se la stesse fiutando.
- Miele!-
Esclama, tirandosi su a sedere con entusiasmo.
Loki, ancora assonato, schiude lentamente gli occhi, osservando prima il fratello e poi la ragazza.
- Dai, pigrone, si mangia!-
Lo spintona il fratellone, facendo sorridere Byrn. Il bambino dai capelli corvini sospira, mettendosi svogliatamente a sedere.
- Principe Loki, c'è la neve, fuori...-
Lo informa la servitrice, in un sussurro, come fosse un segreto, mentre poggia il vassoio sul comodino accanto al letto.
Il bambino rimane a bocca aperta, improvvisamente sveglio e attivo.
Salta fuori dal letto, correndo alla finestra.
- E' neve! E' davvero neve!  Come quella nelle storie di mamma!-
Quasi urla per la gioia, facendo segno a Thor di avvicinarsi.
Il bambino dagli occhi azzurri lo affianca subito, estasiato da quella visione.
- E' bellissima...-
Sussurra, pensando già a quanti giochi poter fare quel giorno.
Naturalmente dopo aver fatto un bagno caldo, essersi preparati ed aver salutato il padre.
- Chissà che sapore ha...-
Si domanda poi, leccandosi appena le labbra, affamato.
Loki gli lancia un'occhiataccia, sospirando e scuotendo il capo, irritato.
- Pensi solo a mangiare!-
Borbotta, tornandosene a letto per la colazione.



Un tonfo sordo segna un'altra scivolata del maggiore dei figli di Odino.
E quella che ne segue è la risata del secondogenito, che osserva la scena divertito e con un filo di soddisfazione.
- Sei troppo maldestro!-
Thor si rialza a fatica, concentrato a non tornare di nuovo a sedere sulla lastra di ghiaccio.
- Sei tu che usi la magia! E' impossibile rimanere in piedi qui sopra!-
Si lamenta, annaspando con le braccia in avanti, in cerca di un appiglio.
- Non serve la magia, basta trovare l'eq..-
Non fa in tempo a finire la frase che si ritrova trascinato a terra dal maggiore, che lo ha afferrato per il cappuccio in un disperato tentativo di non cadere.
- Sei un pentapalmo, Thor!-
Ringhia il piccolo, allontanandosi e prendendo a pattinare velocemente per mettere una buona distanza tra lui e il fratello, il quale aggrotta la fronte, offeso.
- Io non sono un pentapalmo!-
Sbotta, avanzando goffamente verso di lui con l'intento di spingerlo.
Ai piedi del grande albero che fa da guardiano al laghetto ghiacciato c'è Frigga, ben avvolta in una morbida pelliccia, così come lo sono i due figli.
- State attenti, potreste farvi male!-
Sospira, seguendo i principini con lo sguardo, vigile e pronta ad intervenire.
Loki continua a pattinare, con un innaturale talento, come se lo avesse sempre fatto, in perfetta sintonia con il ghiaccio, Thor invece sembra più un cucciolo di orso sui pattini.
Entrambi però di divertono, ridono e si punzecchiano. Solo dopo un paio d'ore decidono di abbandonare il lago per fare una battaglia a palle di neve, che Frigga interrompe quando i due iniziano a colpire i curatori del giardino reale per divertimento.
- bambini, non è questo il modo di comportarsi.-
Li riprende, severa. Ma un istante dopo abbraccia i figli, sorridente.
- Facciamo un pupazzo di neve...?-
Propone, chinandosi all'altezza dei bambini, i quali annuiscono con entusiasmo, correndo ad ammucchiare la neve.
- E' troppo grande quel lato!-
Commenta Loki, mentre sta modellando il capo.
Thor osserva la base del pupazzo che sta preparando, girandogli anche intorno.
- Non è vero!-
Sentenzia, accigliato.
- Mamma, non va bene?-
La regina bacia la fronte al biondino.
- Non deve essere per forza preciso, Loki. Va bene anche così...-
Thor fa una linguaccia al fratellino, il quale torna silenzioso al suo lavoro, imbronciato.
Con il tramontare del sole, madre e figli tornano finalmente a palazzo.
A cena, i due bambini non fanno altro che parlare, raccontando di tutto quello che hanno fatto durante la giornata al padre.
Odino ascolta, annuendo e sorridendo, anche se in realtà non riesce a star dietro ad entrambi, ma vederli così felici gli riempie il cuore di gioia.
Al centro del giardino reale, si erge il pupazzo di neve che hanno creato.
Thor non se ne è accorto, ma prima di andare via, Loki lo ha opportunamente modificato per renderlo preciso.
Una volta tornati in camera, il piccolo dagli occhi color smeraldo osserva a lungo il pupazzo.
Abbozza un sorriso, stanco ma felice.
Poco dopo Thor lo affianca, allungando un braccio a cingergli le spalle e sorridendogli, prima di perdersi anche lui con lo sguardo sul pupazzo di neve...

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Capitolo 2
*** Demoni nella notte ***


Il vento soffia violentemente e fa vibrare le finestre.
Loki se ne sta rannicchiato sotto le coperte, scopre solo gli occhi ogni qual volta il vento si placa.
Man mano che il tempo passa però, le cose non migliorano.
Il piccolo, stanco e impaurito, inzia a singhiozzare, tremando come una foglia.
- Loki...?-
Thor, uscito dal suo letto, si avvicina a quello del fratellino, cercandolo sotto il piumone.
Il bambino dai capelli corvini lo osserva, con occhioni languidi da cucciolo.
Il fratellone gli sorride, rassicurante e si allontana, per tornare da lui con una spada di legno.
- Ci penso io a te! Non preoccuparti! Il demone non ti farà male!-
Lo rassicura, balzando sul letto con un agile salto.
Loki sgrana gli occhi, mettendosi a sedere.
- D-Demone..?-
Sussurra, incredulo.
Thor annuisce, mettendosi a sedere accanto a lui, sopra la coperta. 
- Il demone che soffia sul palazzo! Ma non sa che deve vedersela con me, prima di poter attaccare voi!-
Il biondino agita la spada con fare spavaldo, Loki però non sembra affatto esserne rassicurato. Lo osserva a fronte aggrottata, preoccupato.
Un forte fruscio lo fa tornare a nascondersi.
- Voglio la mamma...-
Piange, pur stando bene attento a non farlo scoprire al fratello.
- Dove vai? Loki, fammi entrare!-
Borbotta il maggiore, infilandosi anche lui sotto le coperte, con la spada ben stretta al petto.
Lentamente, la porta della loro camera si apre.
Una flebile luce prodotta da una sfera dorata illumina la stanza.
- Bambini...?-
A parlare è Frigga, in camicia da notte, con i capelli sciolti e i piedi nudi.
- Mamma..?-
Thor salta fuori dalle coperte, tornando in piedi sul letto e sventolando la spada.
- Mamma, c'è il demone che soffia e Loki ha paura...-
Inizia a spiegare, con la sua solita spavalderia. Il piccolo dagli occhi verdi spunta fuori dal suo nascondiglio, con le gote appena arrossate, sentendosi scoperto, come se avere paura sia qualcosa di cui vergognarsi.
- Non è vero! Non ho paura! E' solo che non mi piace!-
Si difende, stropicciandosi gli occhi.
- No, tu hai...-
Ribatte Thor, che viene prontamente interrotto.
- E allora anche tu!-
Frigga li guarda bisticciare, con un dolce sorriso sulle labbra.
La sfera dorata prende a lievitare sopra il letto. La donna si avvicina e si mette a sedere sul bordo.
- Bambini, dovreste dormire...-
Fa notare ai figli, sistemandosi al centro del letto, sotto il piumone ed invitandoli ad accoccolarsi a lei.
Loki le sorride, languido, non perdendo tempo, rassicurato.
Thor invece esita, rigirandosi tra le mani la spada.
- Io vi proteggo! Posso farcela!-
Sorride, puntando l'arma giocattolo verso la finestra.
Un tuono sembra rimbombare nella stanza come il verso di un drago.
Thor lascia subito la spada, correndo al fianco della madre, la quale ride appena.
- Quando sarai più grande, ci proteggerai...-
Gli sussurra, baciandogli il capo.
- E domerò il demone! Non ringhierà più!-
Il biondo annuisce, sicuro.
Loki aggrotta la fronte, pensieroso.
- E io, mamma? Io che farò..?-
Chiede, in un soffio.
Frigga gli carezza un braccio, stringendolo piano a sè.
- Tu aiuterai Thor, lui è forte, ma ha bisogno di una mente come la tua, per vincere!-
Gli svela, riuscendo a strappargli un sorriso.
- Adesso cercate di dormire, è molto tardi e sapete che a vostro padre non piace fare colazione da solo...-
Nel giro di una decina di minuti, i due principini Asgardiani dormono tranquilli tra le braccia materne.
E' appena sorto il sole quando la regina lascia il letto del figlio per tornare in quello matrimoniale.
- Hai passato la notte con loro...?-
Borbotta il marito, accigliato.
Frigga annuisce in un sorrisetto.
- Avevano bisogno di me..-
Alza appena le spalle, mentre scosta la coperta per sdraiarsi.
- Sono i principi di Asgard, non dovrebbero avere paura di..-
- Sono i nostri figli e sono dei bambini, Odino.-
Il re sospira, concedendole l'ultima parola e mettendo fine al discorso con un bacio.
Nella loro camera, i fratellini dormono ancora beatamente, sognando di essere re e di combattere demoni e mostri fianco a fianco...

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Capitolo 3
*** Gita nel bosco ***


Thor non sta più nella pelle dalla felicità.
Sono passati tre giorni da quando lui e Loki hanno fatto il pupazzo di neve.
La neve ha continuato a scendere e adesso il regno sembra uscito fuori da una fiaba.
Loki cammina accanto al fratello maggiore, un po’ imbronciato.
Quella gita nel bosco proprio non gli va, ma Thor ha tanto insistito per farla che Padre Tutto non ha saputo dire di no ed ha acconsentito che andassero con una scorta di dieci guardie che, a detta di Frigga, sono comunque poche.
Il secondogenito di Odino deve ammettere però che è affascinante scoprire i piccoli animaletti del bosco intenti a finire di preparare le provviste per l’inverno.
In realtà ad Asgard non si può parlare di vero e proprio Inverno ma non importa.
La quieta passeggiata di Loki viene bruscamente interrotta da Thor, che gli strattona un lembo del mantello per richiamare la sua attenzione.
-Loki!- Lo chiama il maggiore, a bassa voce.
Il bambino fissa il fratello, accigliato.
-Ti sto ascoltando, Thor.- Assicura, incrociando le braccia al petto.
Il biondino gli circonda le spalle con un braccio.
-Ho visto qualcosa laggiù verso quell’albero abbattuto… Al mio via corriamo fin là?- Chiede, con gli occhi che gli brillano al pensiero di quella piccola avventura.
Loki si volta indietro per un attimo.
Le guardie correranno loro dietro e li sgrideranno, ma la proposta di Thor è troppo allettante. Annuisce, in un sorrisetto furbo.
Thor sorride, annuendo.
-Tre, due, uno… Via!!- Urla ed entrambi i principi iniziano a correre più veloce che possono.
Come previsto da Loki, le guardie sono subito dietro di loro.
Un ruggito fa sbiancare entrambi i principini.
Si voltano per un attimo, giusto il tempo di vedere un animale simile ad un lupo ma cinque volte più grande e con la criniera di un leone avventarsi su un paio di guardie.
Le altre, che sono più vicine ai principini, vanno subito all’attacco.
La guardia più anziana si volta verso i bambini.
-Scappate! Correte via! Ci pensiamo noi qui!- Urla loro, lasciando un pugnale nelle mani di Thor. –Prego che le Norne non siano tanto crudeli da fartelo usare, ragazzino…- Sussurra. Sa che non dovrebbe mai permettersi di chiamare così il principe ma sa anche che nessuno potrà mai rinfacciarglielo, ormai.
Loki è paralizzato dalla paura, sta tremando, non riesce a staccare gli occhi dalla pozza rossa sotto le zampe della bestia.
Quell’uomo era vivo fino a qualche attimo prima.
Thor lo trascina via di peso, correndo a più non posso.
Le urla dei soldati arrivano alle loro orecchie, cercano di andare più velocemente, ma sono piccoli e il bosco è grande.
-T-Thor, ci siamo persi!- sbotta Loki, in panico.
Il biondo si guarda attorno, non riconosce nulla di quel posto e sente chiaramente le zampate della bestia che si avvicina.
Si voltano entrambi ed eccola lì, sporca di sangue e ancora affamata.
Thor stringe il pugnale e si mette davanti al fratello.
-Loki, nasconditi…- Sussurra, attendendo coraggiosamente il suo nemico.
- Cosa?? Thor, sei diventato matto?? Ha ucciso dieci delle migliori guardie reali, cosa credi di fare tu, con un misero pugnale??- Non vorrebbe urlargli contro, ma la paura è troppa.
- Voglio solo salvare mio fratello…- Mormora Thor, serio come non lo è mai stato.
Loki deglutisce, guardandosi attorno.
-Possiamo nasconderci insieme, possiamo…- Non fa in tempo a finire la frase che vede la bestia lanciarsi con le fauci spalancate su Thor, che la aspetta per pugnalarla al cuore.
La paura lascia spazio al coraggio, nemmeno Loki sa esattamente cosa sta facendo ma corre da Thor, lo spinge via e prende il suo posto. La bestia lo spinge a terra con una zampata. Il bambino arretra nella neve, quasi sdraiandocisi e serra gli occhi allungando un braccio come nel più disperato tentativo di volersi proteggere.
Thor recupera il pugnale e corre alle spalle della bestia.
-Loki, no!!!-
E’ l’unico suono che si sente in tutto il bosco. Un urlo così potente da arrivare anche alle orecchie di Padre Tutto.
Poi è solo silenzio.
La neve riprende a cadere.

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