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di hereonlykaos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When I look at you. ***
Capitolo 2: *** "Dimmi cosa vuoi fare Jenny?" "Sto seguendo il mio sogno". ***
Capitolo 3: *** Le mani al cielo, le risate, i nostri sguardi ***
Capitolo 4: *** "Sono una brutta persona per questo?" ***



Capitolo 1
*** When I look at you. ***


Era una freddissima serata di inverno. Precisamente il 20 dicembre, dopo pochi giorni sarebbe stato Natale. Stavo camminando per una via di Los Angeles, vivevo lì da qualche anno, da quando mi sono trasferita con il mio ex marito Tim. Un matrimonio durato un giorno, fantastico. Vivevo in un monolocale da poco insieme alla mia cara amica Carmen. Una città davvero affascinante, travolgente e mistica. Ma quella via era così triste e desolata, ed era strano, molto strano. Mentre lo pensavo alzai le sopracciglia e bevetti il mio caffè caldo di Starbucks che portavo in mano. I miei scarponi affondavano nella neve e vedevo poco. Stava nevicando e pensai dove rifugiarmi. Poco dopo entrai al “Planet” il bar in cui mi reco solitamente assieme alle mie amiche. Mi sedetti e ordinai un altro caffè, avevo bisogno di energia, quel giorno era stato particolarmente stressante, sono in alto mare con il mio libro e non so proprio come cazzo andare avanti. Avevo i capelli bagnati, quello stupido ombrello non valeva una sega. Vidi arrivare la cameriera e non so perché era davvero luminosa, sarà stata la luce, sarà che aveva un sorriso stupendo ma mi accecò. “Salve, Ecco a lei il caffè”  “Oh, grazie” risposi molto inebetita. Ci guardammo pochi secondi e pensai subito al film “Imagine Me & you”, insomma colpo di fulmine zanzanzan! Aveva dei capelli corti rasati ai lati con un ciuffo biondissimo e due Helix dorati nell’orecchio destro. Notai dal cartellino che si chiamava Miley. Miley, Miley, bel nome. Dopo aver finito quella brioche mi chiamò quel rompipalle di Lukas “Pronto amore!”  “Quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi amore? Eh quante? Che cazzo!” “Scusami Jenny.. Volevo solo dirti che ho preso due biglietti per il cinema e mi chiedevo se..”  “Io mi chiedevo quando cazzo te la smetti di provarci ancora, mi dispiace ma è finita, capiscilo, non mi interessano più i ragazzi Lukas!”  “Ok,scusami, ma se ci ripensi chiamami eh..”  “Vaffanculo!” ogni chiamata o discorso con Lukas terminava sempre con un caloroso e sincero vaffanculo da parte mia. Misi il telefono in tasca, pensando quanto li odio gli ex che pretendono di avere infinite chances ,poi la situazione era diversa, doveva capirlo. Furiosamente mi diressi alla cassa per pagare e c’era lei, Miley. “1 dollaro, tesoro” le sorrisi, lei fece lo stesso, presi i soldi dal portafoglio e mi diede il resto, notai che indossava un anello al pollice e portava le unghie molto corte. Quando mi diede il resto appoggiò la mano sulla mia, passandomi i soldi, e al suo tocco vibravo tutta. “Bhe,  grazie Miley ,a presto”  “A presto, cara..?”  “Jennifer, Jennifer Shecter” “Piacere io sono Miley, Miley Cyrus”ci sorridemmo ancora poi ci salutammo. Mi diressi verso casa, faceva freddo ma dentro di me sentivo tanto calore, quei suoi occhi così belli, di un azzurro verde mi avevano accecata; era la prima volta che sorridevo così tanto chissà perché. Quando tornai vidi Carmen che stava piangendo rannicchiata sul divano “Carmen! Che cazzo ti succede?” “Eh che mi sento così sola..  Senza di lei non ha senso andare avanti , era la mia vita e lo è tutt’ora, quindi che senso ha vivere??” ecco ci risiamo sta ripensando a Shane, la sua ex e a quando la ha abbandonata sull’altare.. “Bhe vedi Carmen ha senso vivere, perché avrai la possiblità di conoscere nuove ragazze, cioè ti sei vista? Sei una figa pazzesca e cascano tutti ai tuoi piedi” sorrise tra le lacrime e disse “Grazie Jenny, ma dì la verità hai conosciuto qualcuna vero?”  “Bhe, so solo il nome, però sì ecco”  Si alzò e si mise a gambe incrociate abbracciando un cuscino appoggiando la sua testa e mi disse “Su raccontami di più! Sono curiosa ”  “Bhe” mi sedetti vicino a lei accendendomi una sigaretta.. “Bhe, si chiama Miley, ha i capelli biondi molto corti, rasati ai lati, un sorriso che è splendente, mi ha praticamente illuminato capisci?” tra il fumo Carmen rispose “Bhe hai attivato il gay radar?” “Ecco sì, aveva le unghie corte e un anello al pollice, è un segnale, capisci Carmen? “Bhe ma sai quante ce l’hanno, dai dimmi di più”  “Degli occhi indescrivibili ,di un colore così bello ,erano azzurri, variegati con delle tonalità di verde, mi ci ero persa. Aveva un modo di fare così sensuale e deciso, non ti dico poi che bel culo!”  “Dai Jenny!”  fece una risatina poi mi chiese “Dove l’hai vista?”  “Lavora al Planet ”  “Ah! Bhe allora possiamo farci estrapolare da Keat qualche informazione in più, poi magari te la scopi nel bagno del retro come hai fatto con Marina” feci una risatina ironica e dissi “Poi sono io quella pervertita! Stronza!” risi con lei e spensi la sigaretta. “Bhe adesso vado a dormire, mi raccomando se hai bisogno svegliami pure, ok? Buona notte Carmen!” la abbracciai e mi diressi verso la mia camera. “Aspetta” mi fermai e feci un’aria interrogativa “Guarda che se ti farà soffrire le spacco il culo okey?” Le sorrisi e le feci l’occhiolino, tornai a dormire. L’indomani decisi di fare colazione al Planet e mi diressi con Carmen, dato che voleva vedere Miley. Ci sedemmo in un tavolino ad angolo e aspettammo la cameriera. “Buongiorno ragazze, vi porto qualcosa?” io e lei ci guardammo, perplesse. “Eh sì un caffè macchiato e un espresso grazie” Mi disse “Ma non avevi detto che aveva i capelli corti biondi e..”  “Infatti non è lei, cazzo dov’è?” “Non ti disperare, vedrai che la troverai”.  Stavamo andando a pagare e Carmen  chiese a Keat che era arrivata in quel momento “Scusami per caso sai dov’è andata Miley? No perché Jenny ha una voglia matta di lei” “Ohoh! La nostra nuova cameriera ha fatto colpo eh Jenny?” Feci una risatina “Mi sembra un tipo interessante, vorrei saperne di più ” “Bhe, Oggi si è presa un giorno libero ma domani torna, tesoro!” “Perfetto grazie mille Keat salutami Bette!” “Ovviamente! Ciao ragazze!” uscite la guardai dicendo “Certo che sei proprio una impicciona”  “Miley,Miley,Miley”  “dai Carmen smettila!” ridemmo ed in quel momento passò un auto nera, al volante la vidi, ne ero sicura, era inconfondibile e se ne stava andando fuori città, dovevo seguirla.

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Capitolo 2
*** "Dimmi cosa vuoi fare Jenny?" "Sto seguendo il mio sogno". ***


E quindi la vidi in quel macchinone nero e presi Carmen per un braccio trascinandola verso la mia macchina. “Hey che cazzo fai Jenny?!” “Tu Sali e basta, veloce!” così presi le chiavi di fuga dalla tasca, che per poco non caddero, e aprii frettolosamente lo sportello. Non avevo tempo di mettermi la cintura ,misi in moto e iniziai a seguirla. “Bene ora dimmi cosa vuoi fare Jenny!!” “Bhe, sto seguendo il mio sogno no?” “Sì ma stai andando a 120 km\h, sogno o non sogno ci schiantiamo se non rallenti e non vorrei morire così giovane sai?! ” Ok, rallentai e cercai di stare calma, era lì davanti, alla guida di quel macchinone e cercavo di stare a debita distanza per non dare nell’occhio. “Ti dispiace se accendo la radio?” “No,vai tranquilla,anzi scusa per prima Carmen” “Stai tranquilla ti capisco, capisco quanto vuoi scopartela” le diedi un pugnetto sulla spalla e ci mettemmo a ridere. La Mia Miley stava andando verso la baia di Santa Monica. “Hey ma si può sapere dove vuole andare? E’ da mezz’ora che stiamo in macchina e io dovrei andare in studio a fare un Mix!” “Abbi un po’ di pazienza, ecco sta accostando” “Fermati più lontano” frenai e mi misi un paio di occhiali da sole enormi e scurissimi. Scendemmo e Carmen stava per urlare il suo nome, la frenai in tempo, quella cogliona. Però vidi una cosa che mi lasciò atterrita, che mi fece cadere le chiavi che stavo tenendo in mano per terra. La Mia Miley si fiondò nelle braccia di un ragazzo, alto e muscoloso. “Ciao Liam, amore come stai? Mi sei mancato tanto” gli disse abbracciandolo e baciandolo pateticamente. Rimasi lì per qualche minuto con gli occhi fuori dalle orbite quando Carmen mi prese da dietro e mi sussurrò all’orecchio “Il tuo gay radar ha fatto cilecca eh?” la scostai in malo modo e ritornammo in macchina. Il viaggio era molto silenzioso, ero troppo sconfortata, mi ero già fatta chissà quanti filmini mentali e tutto svanì in quel momento. Avrei voluto piangere ma la rabbia superò le lacrime e iniziai ad urlare “Vaffanculo!! Vaffanculo Liam di merda!!” “Ehi! Jenny! Calma, stai guidando non ti agitare e soprattutto rallenta”. Carmen andò al suo cazzo di studio e io andai nella mia cazzo di casa. Mi buttai sopra il letto a peso morto guardando il soffitto, poi mi tirai su e di punto in bianco ripetei tante volte “Quello sguardo c’è stato” poi mi misi in balcone a fumare una sigaretta, guardando il cielo. Stava passando un gabbiano, era così maestoso , così libero, non gliene fregava di cosa stesse succedendo in terraferma, lui era libero, in cielo. Poco dopo sentii il campanello. Caddi dalle nuvole e andai ad aprire. Prima di vedere la sua faccia di merda vidi un mazzo di rose con un pacchetto di cioccolatini, poi vidi la sua faccia di merda. “Lukas che diamine ci fai qui? E che cos’è questa storia?” “Bhe, non sapevo che fare così ti ho pensato e ho pensato di farti una visita, posso entrare?” Alzai gli occhi e dissi “Lì c’è un vaso pensaci tu, dai entra”. Sbattei la porta e mi buttai sul divano accendendo la tv. “Bhe comunque io volevo dirti che anche se non vorrai ritornare con me potremmo sempre essere migliori amici, come una volta!” “Adesso dimmi quando siamo stati migliori amici? Ci hai provato tutto il tempo dal principio, da quando i dinosauri ancora non erano estinti!” “Hey ti è successo qualcosa Jenny?” “No, non è successo niente” “Io non ne sarei così sicuro, te lo si legge in fronte, se vuoi racconta” “Preparami un cuba libre” “Un cuba libre?” “Sì hai sentito bene, nel frigo c’è coca cola, rum, ghiaccio e limone. Ce la puoi fare?” “Ok, la faccenda è seria, mentre te lo preparo te parla pure” “Hai presente quel momento in cui corri senza importartene del resto per poi accorgerti che hai solo sprecato tempo?” “Bhe come io che cerco di ritornare con te, però per me non è sprecare tempo, ci ho comunque provato ..e ci proverò ,magari in futuro” “Lukas, quale parte della frase sono lesbica non ti è chiara?” “Vabhe magari una menage a trois risolverebbe tu..” “Se non ti cuci quel buco che hai sulla faccia ti spedisco a calci in culo fino in California” ci fu un attimo di terribile silenzio, in parte mi sentivo in colpa, insomma sono molto acida con lui, ma se non capisce.. “Scusami Jenny io..” “Per favore vai via Lukas” “Vabene, scusami ancora, ehy ti chiamo ok?” “Vaffanculo”. Bevetti i due cuba libre e finii la scatola di cioccolatini, era per una buona causa. Poco dopo tornò Carmen tutta contenta e le chiesi il motivo della sua felicità. “Non ci crederai mai! Pubblicherò un album! Tutto mio!” mi alzai dal divano e corsi ad abbracciarla! “Ommiodio, sono felicissima per te!” “E sarà con la ALLOFBESTRECORDS!” “Ma è strepitoso, sono così fiera di te! Bravissima!” “Dai andiamo a bere qualcosa al Planet che informo anche le altre” “Sì dammi tempo di cambiarmi e arrivo!” “Ok, ma queste tracce di rose e cioccolatini?” “Quel ritardato di Lukas mi ha fatto visita poco fa” “Ah, e che ti ha detto?” “Le solite cose idiote come lui, i soliti tentativi di farmi rigiocare per la sua squadra, povero” fece una grande risata poi disse “Comunque Jenny se non ti muovi vado senza di te!” me la presi comunque con comodo, non avrebbe avuto mai il coraggio di andare senza di me. Dopo una ventina di minuti Carmen era sul divano con una faccia del tipo ti uccido, le dissi “Andiamo dai!”. Entrammo al Planet e Carmen fece una faccia sorpresa poi mi trascinò letteralmente verso un tavolino, non riuscivo a scorgere chi c’era, solo gli arruffati capelli di Bette e una figura che sembrava quella di Helena. Ci avvicinammo e poi vedi anche una cosa, anzi due, che non volevo assolutamente vedere. “Ciao Carmen! Hey Jenny! Questi sono Miley e Liam, si sono trasferiti qui a Los Angeles da poco e Liam è un mio grande amico!” Ecco questo è quello che disse Keat sorridendo. “Ah, ciao! Ciao a tutti e due! Hei ma Miley tu lavori qui giusto?” “Ciao Jenny” Oddio si ricordava il mio nome “Sì, ci siamo conosciute l’altra volta no?” “Ah, ehm, sì , vero comunque piacere Liam” “Ciao Jenny, il piacere è mio!” e così dicendo mi tese quella sua muscolosa e sudata manona, gliela strinsi calorosamente , gliel’avrei voluta strappare a morsi , ma sono dettagli. Mi sedetti anche io e mentre bevevo quel caffè, bollente, la stavo fissando , dio era così bella, aveva degli occhi dove c’era il mare, un sorriso che avrebbe potuto illuminare l’intero bar facendo risparmiare energia. Carmen annunciò la notizia dell’uscita del suo cd e tutti esultarono. “Brava ragazza, adesso siamo in competizione” disse Keat “Non potrei mai permettermi di essere in competizione con una grande come te” Dopo un po’ Miley si rivolse a me e mi disse “Ma tu e la tua amica oggi eravate a Santa Monica, mi sembrava di avervi intravisto arrivare poi andare via” Non sapevo come diamine rispondere e fortuna che è intervenuta Carmen a dire “Sì eravamo andate lì perché c’era una festa di una nostra amica in spiaggia ma alla fine l’aveva annullata senza avvisarci in tempo e siamo andate via” Miley sorrise rivolgendo lo sguardo sempre verso di me. Ricambiai il sorriso e ripresi a sorseggiare il caffè, rischiavo di non respirare più se la guardavo ancora. Eppure ecco, questo sguardo c’è stato, c’è tuttora e ci sarà. Siamo destinate a stare insieme. Non mi sentivo tanto bene e inventandomi una scusa me ne sono andata, sempre guardando Miley in quegli occhi, cercando di capire cosa cazzo stava pensando. 

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Capitolo 3
*** Le mani al cielo, le risate, i nostri sguardi ***


E così facendo tornai a casa e mi misi a piangere. Non sapevo esattamente perché stavo piangendo, è solo che guardandola in quegli occhi il mio cuore era impazzito, le mie emozioni erano sballate, non ci capivo più nulla. Infatti nemmeno il tempo di pensarci che stavo già ridendo, accesi lo stereo e misi un cd di Jesse Mc Cartney e stavo già saltellando per tutta casa cantando come una cretina. Poi col fiatone mi affacciai dal terrazzo e urlai “Tranquilla che sarai mia!”, qualcuno nel vicinato mi rispose con un “Brava ma non urlare” tornai dentro ridendo. Ero sul divano, con lo sguardo fisso al soffitto. Sì stavo ridendo, penso, e sì stavo pensando a lei, i miei occhi si socchiusero, la stavo ancora pensando quando sentii suonare al campanello. Aprii e i miei occhi si spalancarono più della porta. Mi prese e mi baciò, sentivo le sue mani sul mio viso, stava continuando a baciarmi e cercai di chiudere la porta. Stavo camminando all’indietro e lei mi buttò sul divano, oddio era tutto così idilliaco, non ci stavo capendo più nulla le stavo accarezzando quei capelli corti così belli, così biondi e stavo impazzendo, ecco. Sentivo le sue labbra morbide, così delicate, la baciai ovunque, anche quegli Helix erano così sexy. Ci stavamo spogliando mentre ci baciavamo quando ad un certo punto vidi crollare la casa, sì stava franando il soffitto, vidi pezzi di muro cadere per terra e distruggere ogni cosa, Miley spaventata si alzò ma la presi e la strinsi fortissimo a me mentre la casa stava andando a pezzi, stava piangendo e io le sussurrai “Non ti preoccupare, ci son qua io e niente potrà farti del male” E così ci baciavamo mentre ogni cosa stava crollando. La sua pelle era così morbida e delicata. E mentre le nostra labbra erano a contatto vidi che era diventata pallidissima, dopo un po’ stava svanendo e io la abbracciavo sempre più forte, non so cosa stava succedendo, non la vidi più e ad un certo punto mi alzai dal divano di scatto urlando “Noooo”! “No cosa?” vidi Carmen vicino a me che mi scrutava con un’aria interrogativa. Mi guardai intorno ed era tutto intatto, ogni cosa era al suo posto, tranne che la mia salute mentale. “Ma dov’è Miley?” “Jenny, Miley stava al Planet con noi, ti ricordi? Poi sei andata via ed io sono arrivata adesso per sapere come stavi” “Cazzo” “Cosa? Jenny mi spieghi che succede?” “Nulla, tranquilla” mi alzai e andai in bagno a sciacquarmi la faccia, ne avevo bisogno. Mi guardai la faccia gocciolare, ogni gocciolina stava scivolando dal mio viso, così come lei. Era tutto un sogno, chiusi gli occhi e li riaprii un’altra volta, niente era proprio un sogno. “Jenny ci sei? Mi ha appena chiamato Liam” Mi asciugai in fretta la faccia e uscii dalla stanza un po’ perplessa “Liam? Perché parli con quello? E soprattutto che vi siete detti?” “Li ho invitati qui stasera” “Tu che cosa?” “Dai Jenny ho invitato loro due e anche Bette,Tina,Alice,Keat e insomma tutta la compagnia!” “E quando arrivano?” “Bhe le avevo invitate per cena e ..” Nemmeno il tempo di finire la frase che suonò il campanello. “Ciao Bette hey Tina!” “Ciao Carmen come stai?” Ed io ovviamente ero in canottiera. Mi fiondai in camera e mi misi addosso qualcosa di decente. “Ciao ragazze, ma che piacere vedervi!” Stavo mentendo, volevo solamente starmene da sola a scrivere il mio fottuto libro ma non potevo nemmeno decidere che fare ma andarmene non era proprio una cosa molto carina. Apparecchiai la tavola quando ad un certo punto qualcuno mi disse “Vuoi una mano?” restai immobile. Riconobbi quella voce. “Hey Miley, ciao come stai?” “Non c’è male, quindi vuoi che ti aiuto?” “Oh sì, scusami, metti pure le posate, grazie mille” “Figurati” le sorrisi e la guardai negli occhi. Stava mettendo le posate ed io i bicchieri, per poco le nostre mani si toccarono, ci guardammo un’altra volta ed era come se tutto fosse stato in Slow-Motion. Non riuscivo a staccare gli occhi da lei e niente. “Ehi ragazze ciao! Jenny come stai?” “Oh Liam, ciao.. Va tutto okey, insomma sì dai te?” “Certo, sai che tra qualche giorno io e il mio amore ci sposiamo?” Mi cadde per terra il bicchiere, che ovviamente si ruppe. Rimanemmo per un po’ in silenzio poi dissi “O mio dio! Sono così felice per voi! Davvero, e quando sarà?” “Il 27, due giorni dopo natale!” disse Miley, con un tono di voce strano, poi mi guardò e mi sorrise, ancora una volta non capivo. “Ah, ma è fantastico, non mancherò” dissi ridendo forzatamente poi mi scusai ed andai a prendere la scopa per tirare su i cocci. In quel momento mi girai e me la ritrovai di nuovo davanti. “Hey, dimmi tutto che succede?” “Ho sentito che scrivi” “Eh sì, sto scrivendo un libro, anche se non ho trovato ancora la giusta ispirazione” “Qual è il tuo libro preferito” “Bhe direi l’ombra del vento o norwegian wood ma Zafon e Murakami sono due scrittori troppo differenti, non potrei fare una scelta” “Oh dio io adoro Murakami” “Davvero?” “Sì, ho praticamente tutti i suoi libri” “Oh abbiamo una cosa in comune, ma io penso che ne abbiamo altre” lo dissi un po’ scherzosamente ma lei mi guardava seria, con quegli occhi così belli. “Lo credo anche io” poi si avvicinò a me, sempre guardandomi. Mi stava accarezzando i capelli ed in quel momento ebbi un de ja vù. Insomma guardai in faccia Miley e pensai alla voce di Marina. Lei è stata la prima ragazza con cui sono stata, insomma colei che mi fece dubitare della mia eterosessualità. Quando la conobbi stavo con Tim e qualche giorno più tardi ci saremmo sposati. Poi successe quel che successe con Marina e finì che lui mi vide con la testa di lei tra le mie gambe e fece due più due. Per questo il nostro matrimonio non poteva durare. E mentre stavo pensando a tutto questo ebbi l’impulso di abbracciarla e le sussurrai all’orecchio “Non voglio rovinare tutto questo, Miley” lei mi guardò con aria interrogativa e mi disse “Cosa non vuoi rovinare Jenny?” “Non so leggere gli occhi ma so solo che i tuoi sono bellissimi” “Anche tu hai degli occhi stupendi, sai la prima volta che li ho visti ho pensato che mi ci sarei potuta tuffare” la guardai con mezzo sorriso e le sistemai quel ciuffo biondo che pendeva sul suo occhio sinistro. “Ti va di andare a fare una passeggiata a Venice?” “Volentieri, quando?” “Domani sera danno una festa di Natale in spiaggia, fanno un barbeque con un sacco di gente!” “Mi piacerebbe molto” “Però c’è un problema” “Quale?” “La festa è per sole donne, come farai con Liam?” Non sapevo se fosse stata la scelta giusta chiederglielo, ma è stato più forte di me. “Non è che devo stargli appresso come un cagnolino ventiquattr’ore su ventiquattro no?” Le sorrisi e le dissi all’orecchio “Ci sarà un gran casino, preparati che ti divertirai come non mai” mi sorrise e mi disse “Vedremo” ci scambiammo un altro sguardo misterioso, quasi di sfida, dopodiché le chiesi di aiutarmi a tirare su i cocci. Pronto da mangiare ci sedemmo tutti quanti. Si alzò Liam che pronunciò un discorso “Volevo ringraziare tutte queste ragazze, siete state davvero cordiali e ci avete dato un benvenuto stupendo, volevo fare i complimenti a Carmen per il suo disco e dire quanto sono contento di essere qui con la mia ragazza, Miley. Ti amo baby presto sarai la signora, anzi signorina, Hemshworts!” Applausi generali e bla bla. Anche un bacio così patetico, ma non quanto il mio sorriso, stavo per vomitare. Poi alcuni intervenirono con le solite congratulazioni, e cazzate varie. Allora decisi di alzarmi io, come per dispetto e pronunciai le seguenti parole “Vi auguro che potiate essere una coppia felice, di questi tempi se ne vedono così poche in giro, poi Liam hai una ragazza davvero figa, tienitela stretta!” ci furono vari risate poi aggiunsi “Seriamente, un brindisi a voi” Miley mi guardò mordendosi un labbro, dio quant’era sexy. Continuammo la cena tra risate, deliri e a volte argomenti seri. Dopodiché il nostro appartamento si trasformò in una specie di discoteca, stavano ballando tutti ed io ero seduta sul divano bevendo un Mojito guardandoli. Alice ed Helena erano strafatte, Bette e Tina si erano appartate, Miley stava venendo verso di me, Max stava ballando con Carmen. Un momento, Miley stava venendo verso di me! Mi prese per un braccio e mi disse “Dai, non fare l’associale!” anche lei era completamente andata. Poi arrivò Liam che le disse “Amore io devo andare, domani devo lavorare presto, ma se tu vuoi restare resta pure ti aspetto a casa” Miley le diede un bacio e lo salutò. Dato che avevo preso tre Mojito neanche io ero molto lucida, così le dissi “Hai ragione, divertiamoci, dai andiamo”. Stavamo ballando, ridevamo come delle deficienti e soprattutto ci guardavamo. Poi appoggiai le mani sui suoi fianchi e lei mi mise le braccia intorno al collo. Ci guardavamo e ridevamo, non so per quanto tempo, avevo completamente perso ogni cognizione spazio temporale. Poi mi fece fare un tiro dal bong che stava girando più di una trottola. Da ogni parte in cui mi voltavo vedevo qualcuna pomiciare, strafarsi, ballare, bere e la musica era altissima, mi aspettavo che suonassero quei rompipalle dei vicini per dire di abbassare il volume. La serata si era proprio trasformata, quella cena tranquilla ora era una vera e propria festa-sfascio e c’era gente che entrava, usciva, amici di amici che entravano, non so come siamo entrati tutti. E avevo paura di cosa sarebbe successo. La musica sempre più alta, un altro tiro dal bong, le mani al cielo, le risate, i nostri sguardi. Ci sfioravamo, ci accarezzavamo i capelli, mi aveva anche baciato il collo. Poi mi ricordo di averle preso la mano e ridendo ci stavamo dirigendo in camera mia.

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Capitolo 4
*** "Sono una brutta persona per questo?" ***


Vedevo la mia piccola stanza girare e girare. Poi mi sono girata io verso di lei e di colpo eravamo immobili, l’una di fronte all’altra. Non sono mai stata il tipo di persona da fare il primo passo, preferisco perdermi negli occhi di qualcuno e sperare che quel qualcuno mi faccia ritrovare la strada baciandomi. In quel momento invece, la realtà era quasi distorta, ci stavamo guardando intensamente senza dire una parola e improvvisamente, non ricordo bene come, l’ho fatto. Le ho accarezzato la guancia e l’ho baciata. Poi mi tirai indietro e rimasi a guardarla senza sapere bene cosa stesse pensando. Lei mi guardò restando a bocca socchiusa poi mi tirò verso di lei ed iniziò a baciarmi, lentamente poi sempre più veloce. In quella stanza c’eravamo solo noi, la musica di fuori che faceva di sottofondo e le luci spente. La tenevo stretta, sentivo non solo il suo corpo ma anche la sua anima, le baciai il collo e sentivo le sue braccia percorrermi la schiena lasciandomi correre un brivido che mi fece sorridere, quasi piangere di emozione. Non avevo idea di che ore fossero e non me ne importava, i nostri vestiti volavano per terra così come tutte le mie paure. Ero tra le sue braccia, e le mie labbra sulle sue. Le baciai dolcemente il collo e accarezzai il suo petto, fino ad arrivare all’ombelico. Mi prese una mano e me la tenette stretta, io alzai lo sguardo e vidi mordersi il labbro in quella maniera così sexy da farmi perdere la testa, così facendo continuai quando poi sentii una voce familiare “Oh ma ragazze state qui per cas..” era Carmen, tempestiva come al solito. Mi alzai di scatto e mi coprii con il lenzuolo. Miley fece lo stesso e tenendosi il lenzuolo a sé con lo sguardo imbarazzatissimo si mise velocemente la felpa, i calzoni e prendendo il resto se ne andò. Avevo gli occhi chiusi, coperti dalle mani e affondai la mia testa sul cuscino gridando “Merda!”. Carmen si coprì invece la bocca e mi guardò sgranando gli occhi “Oh mio dio Jenny scusami” Alzai gli occhi al cielo e riuscii a pronunciare solo un secco e incazzato “Tranquilla”. Poi mi disse altre cose ma ricordo solo di essermi alzata, aver messo una t-shirt a caso probabilmente al contrario e in mutande dirigermi verso la porta di casa, sì ero in mutande ed era il 22 dicembre. Stavo correndo e urlavo “Miley!!!” senza tener conto che sicuramente qualcuno mi avrà guardata malissimo e mi ricordo di una vecchietta che si fece il segno della croce guardando quella scena pietosa. Ero arrivata in spiaggia, affondavo i miei piedi nella sabbia, ogni passo si faceva sempre più pesante e mi buttai a peso morto per terra, senza forze. Stringevo i pugni nella sabbia, avevo i capelli davanti il viso ed il respiro affaticato, guardai il mare piangendo e con quel rumore chiusi gli occhi sebbene stavo morendo di freddo. Fu così che mi risvegliai con un raggio di sole indirizzato precisamente nel mio occhio destro e un gruppetto di ragazzetti che mi guardavano ridacchiando. Mi alzai velocemente ma non troppo, ero ancora mezza acciaccata dalla sera prima. “Ehi ma chi sei? Dalle tue parti si usa andare in giro in mutande e dormire per le spiagge per caso?” Disse un ragazzo poco più alto di me con il new era al contrario e una collana con scritto “SWAG”. “Senti levati che non sono affari tuoi” “Oh sì invece, però carini quegli slip, vuoi vedere i miei eh puttanella?” e così facendo avvicinò la sua mano viscida e tatuata al mio fianco ed io prontamente gli diedi un cazzotto che lo stese per terra. Incazzata mi misi sopra di lui e urlandogli contro continuai a picchiarlo ripetutamente fino a farlo sanguinare. Gli altri smisero di ridere ed al posto di aiutarlo scapparono via con le loro biciclette, altrettanto swag eh. Mi fermai quando vidi una persona correre verso di me urlando cosa stessi facendo. Mi alzai di scatto quasi scivolando e presi la bici di quel tipo e mi diressi verso casa strizzando gli occhi, con il cuore in gola pensando “Sono una brutta persona per questo?”. Ero arrivata a casa, suonai ma non mi rispondeva nessuno, quando sentii in lontananza ancora quella voce di quell’uomo: mi stava rincorrendo e se mi avesse preso mi avrebbe denunciato. Quindi non mi rimase altro da fare, in mutande con la maglia al contrario e senza ciabatte con una bicicletta rubata sfrecciavo per le vie di Los Angeles. Mi fermai dietro dei bidoni e chiamai Carmen incrociando le dita che mi rispondesse. “Miley, sono in studio non posso parlare che c’è?” “Carmen ascolta sono nella merda e ..” Nemmeno il tempo di finire la frase che mi disse ridacchiando “Per ieri sera eh?” “No ascolta la situazione è ancora più seria e mi devi assolutamente venire a prendere sono nella 73 esima strada, quella vicino a quel cinese dove la carne di pollo non sembra pollo” “Ah ho capito, eh ma non riesco a venire a prenderti sono davvero indaffarata, poi mi sono svegliata tardi e ah a proposito tu dove hai dormito?” “ Carmen porca troia sono davvero incasinata non posso parlare, devo andarmene, devi venirmi a prendere se non vuoi vedermi dietro le sbarre e pagare una cauzione” “Oddio, arrivo subito.” Rimasi accovacciata con le mani sopra la testa singhiozzando dietro quei bidoni che emanavano un odore terribile. Sentii un clacson e girandomi vidi Carmen che mi faceva il gesto di muovermi. In un lampo ero in macchina e partimmo. “Allora adesso me la spieghi ‘sta situazione per favore?” “Non saprei da dove cominciare, prima di tutto andiamo il più lontano possibile e poi parliamo”. Ci fermammo nel quartiere di China Town e Carmen scese a comprarmi un paio di calzoni, una felpa e delle ciabatte in un negozio cinese, me li misi e andammo in un bar. Ordinai una tazza di tè caldo e passandomi le mani sul viso rimasi a guardare Carmen che mi urlò “Allora io a quest’ora dovevo essere nel mio fottuto studio a registrare una fottuta canzone per quel fottuto Arvin che vuole quel pezzo entro domani, quindi vorrei sapere perché invece siamo qui!!” Presi fiato, un sorso di tè e dissi “Ieri è stata una serata davvero strana, no?” “Sì, è stato strano anche per me trovare te e Miley nude sul letto e particolarmente imbarazzante oltretutto” La guardai stringendo le labbra e continuai “Ecco, dopo quella scena sono andata a cercarla fino in spiaggia ma non trovandola mi sono buttata lì ed ho passato la notte sulla sabbia come materasso e come sveglia un branco di ragazzetti cazzuti che ridacchiavano, giustamente” “Ma tu sei completamente fuori di testa!” “E giustamente non ti sei neanche degnata di cercarmi ma vabhe, eri strafatta anche tu, lo so.” “Eh, sono andata a dormire poco dopo aver visto quella scena traumatizzante e aver quasi scopato con un’amica di un’amica di Helena di cui non ricordo il nome” “Aspetta, tu cosa?” “Vabeh va avanti,va” “Okay, dunque ecco allora uno di loro mi provoca e lo inizio a picchiare brutalmente fino a farlo sanguinare e vedendo che qualcuno si era accorto gli ho rubato la bicicletta e eccomi qua.” Rimase in silenzio per qualche minuto dopo di che tirò un sospiro e mi disse “Ti rendi conto che sei un’idiota?” “Lo so che lo sono, ma oramai non posso farci niente, non dici nulla di nuovo e costruttivo” “Non puoi farci niente? E se ti trovano cosa gli dici eh? Non posso farci niente?”. Continuammo a parlare un po’ dopodiché decidemmo di tornare a casa dopo che Carmen fece una chiamata per avvisare che a causa di un’emergenza non poteva essere in studio. Mi sentivo una totale merda, tre volte. Per Miley, quel ragazzo ed ora per Carmen. Avevo ancora in testa il frastuono di quella musica, quei baci, del mare, dei miei pugni sul viso di quell’idiota e un senso di annebbiamento generale. Fu così che svenni, letteralmente, per terra in quel pavimento con disegnati strani dragoni e con un senso di angoscia chiusi gli occhi.

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