La mia nuova vita

di Chicca15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 4 anni fa... ***
Capitolo 3: *** Due amiche in più ... o forse no? ***
Capitolo 4: *** Ricordi e un incontro inatteso ***
Capitolo 5: *** 2 anni dopo ... ***
Capitolo 6: *** Monster ***
Capitolo 7: *** Vendetta o perdono? ***
Capitolo 8: *** Una nuova famiglia, un nuovo amore ***
Capitolo 9: *** We are family ***
Capitolo 10: *** Lontano da te ***
Capitolo 11: *** Learn to be lonely ***
Capitolo 12: *** I forgive you/ I don't forgive you ***
Capitolo 13: *** Perdonami se puoi ***
Capitolo 14: *** Un amore nascosto ***
Capitolo 15: *** Finale: 10 anni dopo ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


~~PROLOGO:
Salve a tutti sono Rebecca ma voi dovete chiamarmi “Rebecca The Killer”, ho 18 anni e non sono più la ragazza dolce e generosa di un tempo, sono cambiata  per colpa delle persone di cui mi fidavo di più, ma lasciate che vi racconti la mia storia dall’ inizio fino al giorno in cui ho incontrato lui …
 

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Capitolo 2
*** 4 anni fa... ***


4 anni fa …

Vorrei iniziare a dire che fino ai miei 14 anni ho sempre avuto dei genitori fantastici, ma dopo la morte di mio nonno tutto è cambiato …


dopo il funerale dedicato al mio adorato nonno morto per colpa di un attacco di cuore
 sono ritornata a casa con i miei genitori, mio padre aveva una faccia sconvolta, invece mia madre si era rintanata in camera senza dire una parola,
io (ancora sotto shock) giravo per la casa senza una meta precisa, mio padre mi si avvicinò e mi disse:“Rebecca, hai bisogno di riposare va a dormire”, io obbedii, mi misi il pigiama e mi coricai nel letto sprofondando in  un sonno senza sogni …

 

Nei giorni seguenti le cose non migliorarono per me,
 mia madre ricominciò a parlare e mio padre a fare le sue solite battute che creavano sempre sorrisi,
 io invece mi chiusi sempre di più in me stessa, tanto che mia madre mi portò dallo psichiatra …
non servì a nulla,
mia madre stanca del mio comportamento un giorno entrò di prepotenza in camera mia,
 mi prese per il braccio e mi urlò: “ DEVI SMETTERLA DI COMPORTARTI COSI’ REBECCA!!
NON CAPISCI CHE FAI SOLO STARE MALE ME E PAPA’!? NON SO PIU’ COSA FARE CON TE!”
 Io mi liberai con uno strattone dalla sua presa
e con occhi assenti risposi con tutta l’acidità che avevo in corpo:” Non mi importa … una vita così non ha senso! Voglio starmene da sola!!
” A quel punto lei mi tirò un ceffone così forte che dovetti girare la testa da un lato,
 la guardai con gli occhi sgranati e la vidi uscire sbattendo la porta con le lacrime agli occhi …


“PERCHE’ PIANGEVA!?
 ERO IO QUELLA CHE SOFFRIVA PIU’ DI TUTTI!
 QUELLA CHE ERA SEMPRE  VICINO AL NONNO PER CONFORTARLO QUANDO SOFFRIVA!” …


 mi buttai sul letto col volto rigato dalle lacrime e la guancia che pulsava per lo schiaffo troppo forte …

 

Non immaginavo neanche che quello era solo l’inizio dell’ inferno che mi attendeva …


ANGOLO AUTRICE: allora questa è la mia prima fic quindi niente insulti … xD
(finalmente sono riuscita a mette L'HTML!!!)p>

 

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Capitolo 3
*** Due amiche in più ... o forse no? ***


Era il 13 dicembre ed era passata una settimana dalla morte di mio nonno,

quel giorno come al solito ero chiusa in camera al computer,
non parlavo con nessuno,
non mangiavo quasi più e i rapporti con i miei stavano peggiorando …


Oramai credevo di non avere più amici,
ma quel giorno con mia grande sorpresa vennero a trovarmi le mie due amiche più care:
Eva, era una ragazza dolce ma decisa,
era bravissima a scuola ed era sempre pronta ad aiutare,
capelli neri e occhi neri, abbastanza alta e magra,
poi c’era Federica,
anche lei era molto dolce anche se alcune volte un po’ troppo perfettina,
le piaceva la moda e tutto ciò che riguardava i trucchi,
i vestiti e cose così (il contrario di me in poche parole),
capelli castani e occhi color miele, non tanto alta e piuttosto magra.
E poi c’ero io …
capelli ricci disordinati castano scuro con riflessi ramato sulle punte,
il viso asciutto senza un filo di trucco (io odiavo truccarmi),
delle tre io ero la più alta e magra, quel giorno indossavo una felpa dei “Nirvana” con sotto una maglia che rappresentava “jack scheletro” di “Nightmare  before  christmas “,
dei jeans stretti e le “vans” ai piedi …
io ero sempre trascurata, loro il contrario.
Entrarono in camera mia tutte e due sorridenti:
” Ciao Reby! Come stai? Tua madre ci ha detto che avevi bisogno di un po’ di compagnia …” disse Eva:
 “ E quindi noi siamo corse subito da te diavoletto!” concluse Federica.
Io le guardai stupefatta, non credevo di avere ancora delle amiche,
pensavo che oramai dovessi vivere da sola, senza nessuno …
Ci sedemmo al centro della mia camera,
intorno a noi c’erano un sacco di cose:
libri, quaderni con disegni (macabri),
cd di musica e di film horror;
e molto altro ancora …
Le mie amiche squadrarono la mia camera stupefatte,
 ci fu un lungo silenzio imbarazzante interrotto grazie a Fede che mi chiese:
 “ Allora … che cosa fai qui durante il giorno?”
io la guardai rimanendo in silenzio:
 “Avanti! Lo sai che puoi dirci tutto!” esclamò Eva,
 rimasi ancora un attimo in silenzio poi dissi con un filo di voce:
 “ Ok, ma dovete promettermi che non lo direte a nessuno …”,
 loro per tutta risposta fecero “ croce sul cuore” con la mano:
“ Bhe, per la maggior parte del tempo sto al computer a leggere le “creepypasta”,
una volta lette mi cimento a disegnare i personaggi,
il mio preferito è “Jeff  the Killer” dissi con un sorriso sadico
: “ Ve lo faccio vedere” e mostrai il disegno di  Jeff,
 loro sgranarono gli occhi:
 “ E p-poi c-he c-osa f-ai?” balbettò Federica mentre Eva continuava a guardare il mio disegno.
“ Dipende, guardo film Horror,
 leggo libri Horror,
 ah e poi mi cimento nel scrivere fan fiction Horror,
 tutto Horror  insomma!”
 dissi con una risatina isterica,
loro continuavano a guardarmi stupefatte,
 cadde un profondo silenzio fino a quando Eva non disse:
 “ Avevano ragione …”,
io la guardai con aria interrogativa ma prima che potessi dire qualcosa la porta si spalancò ed entrarono due uomini robusti vestiti di bianco,
 mi presero,
io cercai di divincolarmi tra le urla e i singhiozzi,
ma non servì a nulla,
 mi legarono stretta e mi portarono fuori dalla mia camera.
Vidi mia madre e mio padre piangere e le mie amiche guardarmi sconvolte,
io a quel punto urlai:
“ PERCHE’!? MAMMA PAPA’ AIUTATEMI!
NON LASCIATE CHE MI PORTINO VIA! VI PREGO FARO’ LA BRAVA!
NON POTETE LASCIARLI FARE VI PREGO AIUTATEMI!”
urlavo,
mi dimenavo e tra le lacrime guardai le mie amiche,
ma niente,
stavano lì a fissarmi con le lacrime agli occhi.
I due uomini mi buttarono con forza in macchina e mi portarono via dalla mia famiglia …
fu un lungo viaggio,
una volta arrivati i due uomini mi presero e mi trascinarono con forza in quella casa che assomigliava molto ad un’ ospedale,
alzai lo sguardo e lessi “ MANICOMIO”,
le lacrime ripresero a scendere,
i due uomini mi buttarono con forza in una cella che chiusero a chiave …


Rimasi lì seduta e mentre la rabbia cresceva dissi:
 “ La pagheranno … la pagheranno tutti!”
detto questo mi addormentai con un sorrisino sadico sul volto …


ANGOLO AUTRICE: wow sono davvero sadica xD … ma questo non è niente in confronto a quello che sta per arrivare … * sorriso sadico *

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Capitolo 4
*** Ricordi e un incontro inatteso ***


“ Forza nonno prendimi!” disse la piccola Rebecca di anni otto, correva e rideva mentre veniva inseguita dal suo nonno preferito: “ Attenta adesso ti acchiappo!” rispose lui correndo a fatica: “ PRESA!” esclamò afferrando la piccola e facendole il solletico: “ No nonno ahahaha il solletico no! Ahahaha!”, ridevano come matti fino a quando la voce arrabbiata della madre non li richiamò: “ RAGAZZI! Ora basta Rebecca il nonno deve riposare” detto questo aiutò la figlioletta ad alzarsi e la portò in camera sua.Tornò poco dopo dal padre: “ QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI GIOCARE CON LEI!? LO CAPISCI CHE E’ MOLTO SOGGETTA AD AMMALARSI E NON PUO’ ESAGERARE? VATTENE!” urlò tra le lacrime, lui con aria triste si girò e se ne andò, intanto la piccola Rebecca dalla sua finestra aveva visto tutto .......

 

Mi svegliai di soprassalto urlando come una “pazza”, mi dimenai cercando di liberarmi in qualche modo, volevo scappare, volevo uscire, non ne potevo più di stare lì, era il 31 dicembre (si può dire che ho passato un natale e un capodanno di merda!), le giornate le passavo a fissare il muro, oppure ad escogitare un modo per andarmene per farla pagare alla mia famiglia, ma niente, non mi veniva in mente nessun piano.
Ad interrompere quei pensieri fu la porta che si spalancò facendo entrare i due uomini che mi avevano portata lì (avrebbero pagato anche loro …), con forza buttarono dentro un altro corpo e chiusero la porta.
Mi girai verso la persona che avevano messo nella mia stessa cella, rimasi un po’ lì a guardarla fino a quando non chiesi:
 “Ehm … ciao … tu chi sei? Come ti chiami? E soprattutto perché ti hanno portato quì?, la persona si girò, era un ragazzo (devo ammettere … piuttosto affascinante) aveva i capelli biondi viso asciutto come il mio occhi azzurri e un corpo molto magro:
 “Ehi una domanda alla volta!” disse con disprezzo, io chiesi scusa un po’ imbarazzata, lui mi sorrise (in fondo era simpatico!) e disse:
 “ Io sono Jack ma la gente mi chiama “psyco”, ho 14 anni , sono un killer, ed è da 4 anni che uccido le persone , per colpa di mio padre che in un momento di sbronza quando avevo 10 anni mi ha preso e mi tagliuzzato il corpo, le mie cicatrici sono a forma di X, ora è morto, sono stato io ad ucciderlo” disse trasformando il suo dolce sorriso in uno molto sadico: “E tu chi sei?” mi chiese squadrandomi dalla testa ai piedi.
“ Io sono Rebecca, anche io ho 14 anni, sono stata portata qui perché la mia famiglia mi credeva pazza, ma quando uscirò loro la pagheranno molto cara” risposi abbozzando un sorrisino.

 

Lui mi guardò prima di scoppiare in una risatina isterica:” Che c’è da ridere?” domandai offesa: “ Niente scusa, e che tu sei proprio come me, tutti e due abbiamo un passato difficile, tutti e due vogliamo uccidere, siamo uguali devi ammetterlo, ed io ho un piano per fuggire da qui … ma ci vorrà del tempo …
“ Quanto tempo?” chiesi: “ Due anni” rispose: “ COSA!? MA E’ TANTISSIMO!!!”urlai:” Shh! Cazzo non urlare scema! Non c’è altra soluzione! La gente e la tua famiglia deve pensare che noi siamo chiusi quì e che non ci sia più alcun pericolo! Andiamo io sono stato appena messo! Non posso rischiare così!”.

Ci pensai su, poi sicura dissi: “Ok illustrami il tuo piano”, jack mi sorrise (adoro il suo sorriso!): “ Bene, aspetteremo due anni, una volta trascorsi dovremo slegarci”: “ Ah bene e con cosa? I denti!?” chiesi con sarcasmo.
 Lui mi guardò con rimprovero e disse abbozzando un sorriso sadico: “ No … con questo!”, incominciò a tossire, come se volesse vomitare ( no aspettate un attimo voleva davvero vomitare!!):
 

“Ma che cazzo fai!?” urlai, ma lui fece finta di non sentire e finalmente vomitò … UN COLTELLO!?: “Oh mio dio!” dissi stupefatta (quel ragazzo non era affatto normale!): “ Lo so è strano, non chiedermi come ho fatto tanto non te lo dirò mai!” disse: “ Bene ora che abbiamo l’arma per slegarci posso continuare a spigarti il piano.
 Una volta slegati avverrà il processo per il tuo cambiamento, dai non posso mica uscire con una conciata così!
Una volta finito tu dirai ai due uomini che non stai bene e devi andare in bagno, loro ovviamente apriranno la porta e tu a quel punto li ucciderai!
Nasconderemo i corpi nella cella, a quel punto siamo a cavallo, ho visto come è  fatto questo posto e so come uscire senza destare sospetti.


Una volta liberi tu prenderai la tua strada ed io la mia, ti piace il piano? Rimasi lì a riflettere  su quel pazzo piano, ma poi con decisione risposi: “ Sono con te!” …
Si, quel piano mi piaceva … eccome se mi piaceva!


ANGOLO AUTRICE:  ma sono o non sono sadica!? Comunque ho scritto questo capitolo perché non ho niente da fare durante il giorno xD, so che tutte pensavate che fosse Jeff ma tranquille questo personaggio è solo di passaggio anche se influenzerà molto nella vita della protagonista, (Jeff arriverà più avanti) spero vi sia piaciuto, lasciate anche una recensione se volete e al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** 2 anni dopo ... ***


Erano passati due anni dalla notte il cui avevo conosciuto Jack, le giornate le passavamo a parlare e a inventare storie horror/sadiche (riuscivamo pure a riderci sopra), ho notato che più il tempo passava più io mi avvicinavo a Jack e sentivo che cominciava a piacermi.
Mi piaceva tutto di lui, i suoi occhi, il suo sorriso sadico, i suoi capelli biondi che appena muoveva la testa svolazzavano di qua e di là, ma più di tutto mi piacevano le sue labbra (chissà come sarebbe stato baciarle).
Comunque …

Quella era la notte decisiva, quella stessa notte dovevamo uscire da lì. Prima di tutto dovevamo slegarci, Jack prese con la bocca il coltello e comincio a tagliare con forza la camicia che mi legava …
Ci volle un’ora buona, una volta libera cominciai a slegarlo io : “Ecco fatto! Ora che si fa?” chiesi con il cuore che batteva per l’agitazione : “ Ora bisogna trasformarti, tieni il coltello”, mi girai e cominciai a guardarmi allo specchio, strinsi forte il coltello e cominciai a deformarmi la bocca in un sorriso.

Mi tagliai i capelli che oramai mi arrivavano sotto il sedere, Jack mi porse l’accendino che aveva tasca, me lo avvicinai agli occhi e mi bruciai le palpebre, una volta finito mi voltai verso di lui e chiesi: “Come sto?” : “Sei … bellissima” disse cominciando ad avvicinarsi … mi prese il volto con le mani … e mi baciò, fu un lungo piacevole bacio appassionante …


Si staccò da me ed io come una scema rimasi lì imbambolata : “Forza, tocca a te!” disse, presi un lungo respiro e mi avvicinai alla porta
: “EHI! HO BISOGNO DI USCIRE E’ URGENTE! MI METTO A GRIDARE!” urlai, le due guardie si scambiarono uno sguardo, poi finalmente si decisero ad aprire, appena ebbi libero accesso presi il coltello e


… ZAC! Tagliai la testa alla prima guardia, mi girai verso l’altra e ancora


 … ZAC!  Pure la seconda guardia perse la testa, Jack mi si avvicinò e prese la prima guardia mentre io trascinavo la seconda (pesavano un casino!), mentre guardavo le due guardie senza testa mi venne da fare una risatina isterica.
Jack mi prese la mano e chiuse la porta … cominciammo a camminare lentamente, passarono due ore prima di riuscire a trovare un uscita (ma quanto era grande quel posto!?),
scavalcammo la finestra, ma prima di cominciare a correre sentimmo un grido, ci girammo … due guardie ci stavano inseguendo!


“Merda ci hanno beccati! Corri Rebecca!” grido Jack, cominciammo a correre come matti intanto che le guardie ci inseguivano, corremmo per un bel po’ fino a quando non sentì Jack gridare : “REBECCA  ATTENTA!”  e mi spinse in un cespuglio lì vicino, una delle guardie sparò un tranquillizzante che colpì Jack, lui mezzo intontito cadde sbattendo la testa su una pietra e cominciando a rotolare …
Io corsi da lui con il cuore che batteva all’ impazzata, oramai le guardie ci avevano persi di vista. Raggiunsi Jack e mi accasciai vicino a lui piangendo : “ Jack! Ti prego non morire! Non lasciarmi!”, lui mi guardò sorridendomi.


Fece lo stesso sorriso che mi diede la notte che ci siamo incontrati: “Sai non credevo che sarei morto per proteggere una ragazza … e soprattutto non credevo che mi sarei mai innamorato … Rebecca … non abbiamo ancora deciso il tuo nome alternativo … a me piace “Rebecca the killer”… che ne pensi?”disse con un filo di voce.
“E’ un bellissimo nome Jack ...” dissi tra le lacrime : “Rebecca the killer … io … ti amo” detto questo sorrise e chiuse gli occhi per sempre: “Anche io ti amo Jack” … aveva incominciato a piovere, le mie lacrime si mescolavano alla pioggia.
Presi Jack in braccio e lo seppellii, dopo il “funerale” in suo onore mi incamminai verso la città e con calma dissi: “ State attenti … sta arrivando … Rebecca the killer ...


ANGOLO AUTRICE: povera Rebecca =( sono davvero cattiva, ma state tranquilli Jack sarà stato pur il primo amore della nostra protagonista … ma non l’ultimo =) al prossimo capitolo e recensite!
 

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Capitolo 6
*** Monster ***


Ps: questo capitolo va letto (se volete) con la canzone degli Skillet "Monster"......


Dopo aver visto morire Jack mi ero incamminata verso la città, camminai per due ore prima di vedere qualcosa, le luci dei lampioni erano ancora accese quindi dovetti camminare nei vicoli bui in mezzo a sporcizia, malviventi e barboni stesi a terra con una bottiglia di liquore in mano.


Mentre camminavo vidi un uomo sulla cinquantina violentare una ragazza che doveva avere al massimo due anni in più di me (poi la pazza ero io), anche se stavo per diventare un killer non riuscivo a rimanere lì a guardare quella scena disgustosa (la gente lo dimentica, ma anche i killer hanno un cuore).


Mi avvicinai silenziosamente a lui cercando di non fare rumore, purtroppo inciampai in un bidone, il rumore fu così forte che doveva aver svegliato mezzo quartiere: “Chi va là!?” gridò spaventato, mi scaraventai su di lui dando la fuga alla ragazza : “Chi sei? Cosa vuoi? Lasciami andare!”, avvicinai il mio volto al filo di luce : “Oh mio dio …  sei un mostro!”.


: “Ah perché tu sei meglio vero?”chiesi con sarcasmo : “Vattene! Aiu…” : “Shh … tic toc … è arrivata la tua ora …” e infilzai il coltello nel suo petto formando la lettera “R”. Rimasi a guardare la mia terza vittima di quella sera, per qualche motivo “nonsense” lo trovai  “succulento”, apri il corpo e afferrai il cuore  (avevo letto nelle creepypasta che era la parte più buona del corpo).

Lo avvicinai alla bocca e morsi con decisione (caspita se era buono!) : “ Ne voglio ancora …” dissi con il sangue che colava : “ Ora ho un compito da portare a termine …”, ricominciai a correre e questa volta avevo una meta precisa: prima la casa dei miei genitori poi delle mie amiche ………

Ero davanti a quella che una volta era la mia casa, decisi di passare per la finestra dei miei, mi affacciai, li vidi tutte e due dormire come angioletti, entrai con la massima delicatezza e mi avvicinai al letto.


Presi mia madre in braccio, la portai in cucina e la legai al termosifone, tappandogli poi la bocca con un fazzoletto, lo stesso lo feci con mio padre, lui però lo legai al forno,presi un secchio d’acqua e lo gettai in faccia a tutti e due, era una cosa stupenda vedere i loro volti terrorizzati: “Salve famiglia, da quanto tempo che non ci si vede, mhm … vediamo … ah si … da due cazzo di anni passati in quel manicomio dove mi ci avete portata voi bastardi!”.

Mia madre e mio padre tentavano di parlare, ma inutilmente dato che avevano la bocca tappata : “Shh … prima tu mamma … tic toc è arrivata la tua ora!” e così dicendo impugnai il coltello e le squartai la pancia formando di nuovo una “R”. Mio padre mugugnò con le lacrime che cominciavano a scendere : “ No non piangere … shh … tranquillo … tic toc è arrivata anche la tua ora!” e squartai anche lui.

Mi avvicinai alla finestra, ma prima di uscire mi voltai ancora una volta verso i miei : “ Sogni doro” e me ne andai : “ Fuori due … ne restano due” dissi piano con un sorrisetto sadico sul volto.


ANGOLO AUTRICE: vendetta finalmente! Ma la nostra killer non ha ancora finito … muhahaha, allora spero come sempre che vi sia piaciuto, purtroppo io domani parto e fino al 2 agosto non ci sarò, recensite se volete e al prossimo capitolo!

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Capitolo 7
*** Vendetta o perdono? ***


Erano passate due ore dal momento in cui avevo ucciso i miei genitori, decisi che per quella notte poteva bastare, mi sentivo strana ma allo stesso tempo felice, come se mi fossi tolta un peso dal cuore.


Mi sdraiai sul cemento freddo della strada, era pur sempre inverno e faceva un freddo cane ed io non ero certo vestita pesante. Guardai la luna splendente nel cielo notturno ancora per qualche minuto, prima di sprofondare in un sonno profondo …

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“Ciao pulcino” disse una voce calma oltre un coltre di luce bianca, quella voce … quella voce io la conoscevo, anzi la conoscevo molto bene e quel nome, solo una persona poteva chiamarmi così :“Nonno?” chiesi con un filo di speranza :“Sì pulcino mio, sono io, il tuo adorato nonnino”, le lacrime presero a scendere e corsi verso di lui gridando con forza il suo nome: “Oh nonno, nonno, mi sei mancato tantissimo, perché, perché mi hai abbandonato? dissi stringendolo a me : “Non sono stato io a deciderlo, era arrivata la mia ora, pulcino, che hai fatto? Perché hai tolto la vita a tuo padre e tua madre?”.

Alzai lo sguardo e fissai quegli occhi grandi e castani: “Ho dovuto, loro mi hanno abbandonata, dovevo vendicarmi” dissi : “ Pulcino, ti svelerò un segreto, a volte la vendetta sembra la  miglior scelta, ma il perdono aiuta sempre, ricordalo …” detto questo la sua figura scomparve mentre io urlavo, pregandolo di non andarsene, poi, tutto fu buio …

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Mi svegliai urlando, ero tutta sudata, occhi sbarrati e corpo tremante, cercai di calmarmi facendo respiri profondi : “Il perdono aiuta sempre” ripetei a bassa voce, stavo per lasciare l’idea di uccidere le mie amiche, ma appena alzai gli occhi e le vidi tutte e due sorridenti andare verso una casa, la rabbia prese il sopravvento:”Perdonami nonno, devo fare quel che è giusto” e mi lancia al loro inseguimento.

Erano le tre di notte, probabilmente erano tornate da una festa, si divertivano le bastarde, ma non si divertiranno ancora a lungo. Le vidi entrare, feci un balzo e mi aggrappai alla finestra per vedere meglio.

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POV Federica:

: “Che bella la festa vero Eva?” chiesi entusiasta: “ Sì, davvero una festa meravigliosa” disse. Appoggiammo le nostre cose sul tavolo, eravamo sole perché i miei genitori erano partiti per lavoro, una cosa bellissima per due ragazze di 16 anni.
Improvvisamente sentì un rumore provenire dalla finestra e un tonfo assordante, sentì anche Eva gridare, mi girai vedendola stesa a terra, ma prima che potessi fare qualcosa tutto diventò buio …

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POV Rebecca the killer:

Mentre Federica era girata presi un vaso per colpirla, ma Eva mi aveva visto e si mise a gridare come una forsennata, la colpì con il vaso e appena l’altra si girò colpì anche lei.
Le legai entrambe al termosifone, aprì le loro camicette per avere libero acceso, le tappai la bocca come avevo fatto con i miei e le versai l’acqua addosso.
 
Come con i miei, appena mi videro cominciarono a dimenarsi terrorizzate: “Vi ricordate di me?” chiesi con sarcasmo, mi guardarono con aria interrogativa: “NO!? Ma come!? Non vi ricordate della vostra amica che avete ingannato e sbattuta in un cazzo di manicomio insieme a quegli stronzi dei miei genitori!?, urlai sempre con sarcasmo.

I loro sguardi da interrogativi tornarono terrorizzati, ripresero a dimenarsi, presi il coltello e afferrai Federica per il collo : “Shh … no non si fa! … Tic toc … è arrivata la tua ora stronza!” E la squartai tracciando la solita “R”, Eva spalancò gli occhi, in un attimo mi lanciai su di lei e feci la stessa cosa.

Senza fiato cominciai a guardarle, era da tante ore che non mangiavo, le aprì e afferrai i loro cuori ficcandomeli in bocca senza il minimo disgusto: “Cavolo! Siete ottime! AHAHAHAHA!” e uscì da dove ero entrata.

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“Ancora sconosciute le cause delle morti avvenute esattamente due anni fa. Quella stessa notte due guardie sono state brutalmente uccise,si dice che una ragazzina di anni 14 di nome “Rebecca”sia fuggita insieme ad un altro detenuto sempre di anni 14, purtroppo il ragazzo è stato colpito,sbattendo la testa su una pietra e morendo sul colpo, si chiamava “Jack”. La polizia pensa che questo centri qualcosa con le morti avvenute quella fatidica notte. E adesso, passiamo la linea a Jessica,che ci dirà le previsioni di oggi”…

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“AH! Sono tutti degli ingenui! Sono passati due anni e non mi hanno ancora trovata!” dissi a voce alta, era il giorno del mio diciottesimo compleanno e dovevo sentirmi quelle cretinate : “Il perdono, nonno, non avevi capito proprio niente! Ahahaha!” risi soddisfatta: “Vedo che ti piace uccidere, proprio come me …”disse in un sussurro una voce:“CHI HA PARLATO!? FATTI VEDERE SE NE HAI IL CORAGGIO!” gridai alzandomi di scatto dal divano : “calmati, mi presento, sono Jeff,Jeff the killer” …

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ANGOLO AUTRICE: Allora, un nuovo capitolo finalmente è arrivato! Sono pure tornata prima per colpa di un cambio di programma, ma sono felice di averlo postato, la nostra protagonista ha finalmente avuto la sua vendetta e ha incontrato il nostro amato Jeff. Avevo in mente di farlo comparire al capitolo nove, ma ho cambiato idea, spero vi sia piaciuto e al prossimo capitolo! Che sarà scritto e postato domani!

 

 

 

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Capitolo 8
*** Una nuova famiglia, un nuovo amore ***


Jeff the killer? Il VERO Jeff??” chiesi stupita : “Si, il vero Jeff”disse, rimasi lì imbambolata a guardarlo, non potevo crederci, l’eroe della mia infanzia davanti a me, era un sogno : “Oh mio dio! Non posso crederci che tu sia qui!!! Me lo fai un autografo??” chiesi prendendo il mio quaderno dove spesso e volentieri ci disegnavo.

Mi guardò stupito, come se non se lo aspettasse. Prese il quaderno e sempre con aria stupita mi fece l’autografo che avevo desiderato da una vita. : “Ehm, ma non hai paura?” mi chiese sedendosi sul divano come se fosse casa sua : “Perché dovrei averne? Sei il mio eroe! Certo hai un aspetto strano, ma sai come si dice, mai giudicare un libro dalla copertina” gli risposi sorridendo.

Lui continuò a fissarmi, poi sorrise : “Mhm, sai, non ho mai conosciuto una ragazza come te, ti va di raccontarmi cosa ti hanno fatto?” mi chiese, feci un respiro profondo, mi sedetti davanti a lui e cominciai a raccontare. Mentre descrivevo la mia storia lui mi guardava fisso negli occhi, dio che belli quegli occhi così grandi e neri e quel sorriso poi …

Mi ricordava qualcuno Jeff, qualcuno che avevo amato, ma che mi avevano tolto, una volta finito il racconto lui mi disse : “Hai fatto bene! Te lo dirò solo una volta, MAI perdonare, SEMPRE vendicarsi … hai qualche interesse? Cosa volevi diventare prima che ti succedesse questo?”
Rimasi stupita da quella domanda, cosa volevo diventare? Non ci avevo manco più pensato, troppo presa dalla vendetta per ricordarsi di quel sogno, ormai infranto : “Volevo diventare una grande artista, avevo pure fatto domanda a un liceo artistico, un’ altro mio sogno era diventare attrice, però, a me bastava che solo uno dei due si avverasse, cosa che non è successa” dissi tristemente.

Jeff vide che mi ero immersa nei miei pensieri, mi prese per le spalle e mi disse con molta calma : “Senti, non è colpa tua, sono loro che ti hanno rovinato la vita, ok?”, alzai lo sguardo con gli occhi pieni di speranza : “Grazie Jeff, a proposito, io mi chiamo Rebecca the killer, ma tu puoi chiamarmi solo Rebecca” dissi con un mezzo sorriso.

: “Bel nome Rebecca, senti, ti piacerebbe venire a vivere con me e le altre “creepypasta” nel castello di Slendermen?” mi chiese, spalancai gli occhi e dissi : “Mi farebbe piacere! Ma prima vorrei conoscere i componenti!” Lui per tuta risposta mi prese per mano e mi condusse fuori da quella abitazione che era diventata la mia casa.

Camminammo per quasi due ore, allontanandoci sempre di più dalla città e addentrandoci nel bosco, continuammo a camminare, fino a vedere un enorme castello immerso nell’ oscurità, non so bene il motivo, ma mi metteva i brividi, forse era il freddo o almeno speravo fosse il freddo, per la prima volta, dopo quattro anni, avevo un po’ di paura.

Lo so, lo so, anche io sono una killer, ma cavolo! Quel posto era davvero raccapricciante! Solo perché ammazzo non vuol dire che non abbia sentimenti. Jeff mi portò davanti al portone e bussò con decisione.

Aspettammo un po’, poi sentimmo da dietro una porta una voce, ma era una voce strana, come se sibilasse : “Chi è …?”chiese la voce : “Sono io Jeff! Avanti fammi entrare Slendy!”…  Slendy!? Questi si davano pure i nomignoli?? Senza ricevere risposta la porta si aprì piano, Jeff fece un passo avanti e davanti a me comparve il famoso Slenderman, era molto più grande visto da vicino : “E’ arrivato Jeff!!!”sentì gridare edue bambini si lanciarono su di lui facendolo cadere : “ Bambini! Fermi! Mi fate il solletico! Ahahahaha!”

Il grande Jeff the killer che soffre il solletico? Se non fossi rimasta bloccata a fissare “Slendy” mi sarei di certo messa a ridere : “Tu sei la famosa ragazza che è scappata dal manicomio vero? E’ un piacere averti qui! disse Slenderman, i due ragazzini smisero di fare il solletico a Jeff e si lanciarono su di me facendomi mille domande : “Ciao! E’ vero che sei lei?? Come ti chiami e come ti fai chiamare?? Come uccidi le tue vittime??” : “ Ragazzi lasciatela respirare! Scusali, sai, i bambini” disse Jeff allontanandoli da me : “Vieni, ti mostro la famiglia” disse prendendomi per mano.

: “Allora i due bambini erano Sally e Ben” disse indicandoli mentre parlavano lanciandomi degli sguardi curiosi, improvvisamente però un cane mi saltò addosso, ma possibile che tutti mi debbano lanciare a terra!? : “Oh scusa! Non volevo farti cadere! Volevo solo farti le feste!” disse il cane sorridendomi, no aspettate un attimo! Un cane che parla e sorride!? Mi ricordai che quello doveva essere il cane di Jeff … questo spiega il sorriso!

: “Lui e Smile dog, il mio cane, forza tu, vai che gli devo presentare la famiglia!” disse Jeff al cane, Smile dog se ne andò con uno sguardo un po’ sconsolato, povero! In fondo voleva solo le coccole!

Mi alzai e Jeff mi prese di nuovo per mano trascinandomi verso il salotto, : “ Allora, i due ragazzi davanti alla tv sono Eyeless e Laughing  Jack, ciao ragazzi! Lei è Rebecca the killer una nuova arrivata!” disse Jeff ai due : “Ciao … piacere di conoscerti” dissero continuando a guardare la tv : “Ehm … si, sempre molto attenti” disse lui con un filo di sarcasmo, sempre tenendomi per mano mi indicò altri tre ragazzi

: “Allora il ragazzo seduto sulla poltrona è Ticci Toby, invece, le due persone che parlano sono Clockwork e Masky” disse con un sorriso sul volto, io intanto lo guardavo, doveva essere bello vivere in quella famiglia.

: “Vieni, non abbiamo ancora finito il giro” mi disse tirandomi verso la cucina : “Ehy fratellino, chi è? La tua ragazza?”

: “Wow! Ma è una strafiga!” dissero due ragazzi che dovevano avere la mia età, quello che aveva detto che ero una strafiga (cosa assolutamente non vera -.-) si mise vicino a me e si presentò

: “Ciao, io sono Hoodie, piacere!” : “Piacere Hoodie, io sono Rebecca the killer, ma puoi chiamarmi solo Rebecca” dissi con un mezzo sorriso : “Già … e lui è Homicidal Liu, mio fratello … purtroppo -.-“ disse Jeff con una faccia che la diceva lunga

: “Ciao Rebecca! E’ un vero piacere” disse Liu tendendomi la mano : “Si si, ora dobbiamo andare devo ancora farti conoscere due persone … e non è la mia ragazza!” disse Jeff prendendomi ancora per mano, ma che fissa!

: “Certo fratellino, mi raccomando non tenerla tutta per te, danne un pezzetto anche a noi! Ahahaha!” gridò Liu in lontananza : “Non lo sopporto quando fa così!” sibilò Jeff stringendomi la mano : “Ehm Jeff … mi fai male!”dissi, ma lui fece finta di non sentire e mi portò al piano superiore, girammo per le stanze ma non trovammo nessuno “Ma dove saranno?” disse lui spazientito.

A me cominciavano a farmi male i piedi e soprattutto la mano! Cavolo se era forte per avere solo diciotto anni! … Improvvisamente due ragazze piombarono di fronte a noi, una somigliava tantissimo a Jeff, doveva essere Jane … ma non ne ero molto sicura, in fondo era da tanto che non leggevo più le creepypasta.

: “Ah eccovi qui finalmente! Rebecca, quella alla tua sinistra è Jane the killer, lo so, mi assomiglia, sta rompiscatole mi ha rubato il look!” : “Che palle Jeff! Ancora sta storia? Comunque piacere Rebecca! Spero diventeremo grandi amiche!” mi disse Jane, infondo era molto simpatica : “

Anche io lo spero!” dissi ricambiando il sorriso : “Mhm, si si , sta attenta non fidarti di sta qui! Comunque lei invece è Nina the killer, decisamente più simpatica di Jane”, lei per tutta risposta sbuffò e ignorò del tutto Jeff : “Grazie Jeff! Sei davvero gentile! Comunque Rebecca anche io spero che diventeremo amiche!” mi disse Nina abbracciandomi.

“Bè Rebecca, ti ho mostrato tutta la famiglia. Ti andrebbe di restare e farne parte anche tu?” mi chiese Jeff, io ci pensai su un attimo, avevo intorno tutta la famiglia che mi fissava, ma quando erano arrivati?? : “ La mia risposta è ……… SI!” gridai e un urlo di felicità squarciò il silenzio che si era creato. Finalmente avevo una famiglia!

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ANGOLO AUTRICE:  Shiii finalmente Rebecca ha una famiglia! Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo, nei prossimi succederanno moltissime cose, che non riguardano solo Jeff e Rebecca ehehehe, al prossimo capitolo e se volete lasciate una recensione!

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Capitolo 9
*** We are family ***


(Vi consiglio di sentirla ascoltando la canzone “Siamo una famiglia” è stupenda)

                      
Era passato un anno dal giorno in cui ero entrata nella “Creepypasta Family”, come al solito Smile dog mi svegliò con una delle sue leccate mattutine : “Smile! Sono le nove del mattino di domenica! Lo sai che la domenica è un giorno sacro per me! (soprattutto la mattina ^.^)” e gli diedi un calcetto sul muso, lui per tutta risposta cominciò a leccarmelo divertito : “Smile no! Ahahaha! Ok, ok pietà, ora mi alzo smettila!” gridai tra le risate.

Scesi dal letto e mi diressi in bagno, mi guardai allo specchio : “Ma questi non sono capelli! E’ una criniera!” esclamai sorridendo, ero davvero buffa. Optai per una doccia, era da giorni che non me ne facevo una, quando uscì presi il fon e mi asciugai i capelli, mi truccai ed uscì dal bagno.

Scelsi di mettere una maglia aderente nera con dei leggins sempre neri, come scarpe scelsi gli anfibi alti e mi misi anche la mia felpa preferita (quella dei Nirvana)  e scesi al piano di sotto.

: “Rebecca!!!” gridarono Ben e Sally venendomi incontro

: “I miei marmocchi preferiti! Venite dalla vostra Rebecca!” esclamai aprendo le braccia, come ogni giorno dopo le “leccatine” di Smile, ovviamente, c’era l’abbraccio ai miei due bambini preferiti, Sally e Ben.

: “Ragazzi sbaglio o ho sentito la voce della ragazza più bella di questa casa?” disse Hoodie agli altri sei ragazzi che componevano la mia famiglia

: “ No non sbagli! Reby!!” gridarono correndomi in contro dandomi l’abbraccio più forte mai ricevuto : “Ragazzi … mi soffocate!” dissi con voce strozzata : “Oh scusa … sai l’entusiasmo” disse Liu : “Fa niente -.- tanto sono abituata“.   

:"Jane guarda! Lì c’è la nostra migliore amica!” gridò Nina correndomi incontro con Jane “Oh no O.O …  ancora” dissi esasperata mentre mi stringevano tra le loro braccia. Possibile che ogni mattina devo essere svegliata così!? Già … piangete pure … (Nb: scherzo sia chiaro xD)

: “Ragazzi è pronta la colazione!” gridò Slendy dalla cucina : “Ma … dov’è Jeff?” chiesi a Liu : “Ah sarà andato in giro, sai è fatto così”. C’era qualcosa che puzzava sotto questa storia (e non era Smile -.-).

Uscendo da quei pensieri capì che ero rimasta sola e allora mi affrettai ad andare in cucina : “Eccomi Slendy scusa il ritard … ma dove sono tutti??” chiesi stupita, mi guardai in torno, nessuno, strano!! Che mi stessi rincoglionendo? Non mi stupirei …

Improvvisamente la luce si spense (anche se era mattina quella casa riusciva comunque ad essere buia) Rimasi lì bloccata a fissare il vuoto: “Ma che cazz … AHHH!” : “AUGURI!!!!!” gridò tutta la mia famiglia in coro, ‘era pure Jeff!

: “Pensavi che c’è ne fossimo dimenticati eh? Ti – abbiamo- fregata! Ti – abbiamo - fregata! Canzonarono Sally e Ben.

Tutti mi sorridevano e ridacchiavano sotto i baffi : “Ehy … sveglia! Su dai spegni le candeline!” mi disse Slendy, mi avvicinai, sulla torta c’era un ritratto di me con un cuore in mano e la bocca sporca di sangue

: “Ragazzi … io non so cosa dire” loro per tutta risposta cominciarono a cantare “We are family” la mia canzone preferita, presi un lungo respiro e soffiai tute le candeline.

La giornata la passammo a ridere e scherzare, buttandoci pure del sangue di animale addosso con delle pistole giocattolo, verso sera (come ogni sera prima di andare a “caccia”) ci mettemmo tutti in cerchio a raccontarci storie di paura e a sfidarci su chi quella sera riuscisse a mangiare più cuori, io, modestamente, vincevo sempre. Quella sera si raccontava di come il nostro Slendy fosse riuscito in un colpo ad uccidere una classe intera.

Vi chiederete perché non li ha fatti diventare dei proxy? Semplicemente perché aveva fame e noi siamo già troppi -.- … già.

Dopo la storia andammo tutti a caccia e tornammo verso le tre di notte, io, come al solito, avevo portato più cuori di tutti, ehehehe … Stavo salendo le scale per andare a letto, ero veramente distrutta! Ma qualcosa mi fermò, mi girai … era Jeff

: “Ehy Jeff, cosa c'è?” gli chiesi, lui per tutta risposta mi sbatte contro il muro e mi guarda fisso negli occhi.

: “Ehm … Jeff? Che vuoi fare?” …. Ma che cazzo di domanda è? Cominciò ad avvicinarsi sempre di più, io, ormai rossa come un pepeprone lo spinsi da me …. ma che razza di problemi ho??

lo guardai ancora una volta prima di correre in camera mia chiudendo a chiave la porta. : “Ma perché sono così stupida!? Esclamai nel buoi della mia camera, cominciai a piangere, sapevo di aver fatto la cosa più sciocca del mondo!

Mi alzai e andai a coricarmi nel letto morbido : “ Oh Jeff … credo di amarti” detto questo chiusi gli occhi e sprofondai nei miei sogni più segreti …
           
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POV Jeff: “Ma che cazzo mi è preso?? Io sono Jeff! Non dovrei amare!” esclamai sbattendo un pugno contro il muro

: “Io … io non voglio che lei debba soffrire a causa mia … Ho deciso farò così!” detto questo mi buttai sul mio letto e mi addormentai … Jeff però non sapeva che un’ombra da dietro la porta aveva sentito tutto : “Povero ingenuo Jeff … finalmente la graziosa Rebecca sarà mia!” e se ne andò sparendo nell’ oscurità ….
           
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ANGOLO AUTRICE: oh oh, ci sono in serbo dei guai per la nostra cara protagonista, cosa succederà, cosa avrà deciso Jeff per non  far soffrire la sua amata? E chi è il personaggio che vuole rubargliela? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Ciao e recensite!

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Capitolo 10
*** Lontano da te ***


La mattina dopo mi alzai molto presto, la testa per quanto mi sforzassi continuava a tornare alla sera prima, chissà come stava Jeff, di sicuro se l’era presa … e come poteva non prendersela?

L’avevo lasciato lì da solo come uno scemo e mi ero chiusa in camera senza dire una parola. Mi sentivo una vera stupida. Scesi le scale dopo essermi lavata e vestita.

Una volta sotto guardai l’ora, le sette, non era da me svegliarmi così presto, feci spallucce e mi diressi in cucina.

Come avevo previsto non c’era ancora nessuno, nemmeno Slendy, presi una confezione di cereali e una di latte e le posai entrambe sul tavolo, presi una tazza versandoci dentro il latte freddo, odiavo quello caldo,

mi bruciava sempre la lingua e non mi dava la stessa soddisfazione di quello freddo.

Mi sedetti e versai nel latte i cereali, presi un cucchiaino e cominciai a mangiarmeli di gusto, la casa era silenziosa, adoravo il silenzio,mi trasmetteva tranquillità. All’improvviso sentì la porta cigolare, il mio cuore perse un battito, che fosse Jeff?

Ma non era lui, al suo posto comparve la testa di Liu, suo fratello

: “Reby? Anche tu già sveglia?” mi chiese stupito.

: “A quanto pare sì” dissi con in mano il cucchiaio pieno di cereali, lui si sedette vicino a me e mi scrutò con gli occhi

: “Strano che tu sia già in piedi, c’è qualcosa che non va?” mi chiese, ora sì che ero nella merda, dovevo dirgli la verità o mentirgli spudoratamente? : “ No va tutto bene, sta tranquillo” dissi sorridendo, ma perché ero così vigliacca? Lui continuò a guardarmi, poi si alzò sorridendomi

: “Ok piccola, ci vediamo dopo, vado a fare una passeggiata” e se ne andò così come era apparso … PICCOLA!? Mi aveva chiamato piccola!?

Rimasi lì come una rimbambita a guardare la porta chiusa, prima Jeff ora Liu, ma cosa stava succedendo? Quando ebbi finito rimisi tutto a posto e mi diressi in salotto lanciandomi sul divano.

Due ore dopo ero ancora lì, ma quando sentì che gli altri si stavano alzando decisi che era il momento di spegnere, mi alzai stiracchiandomi e spensi la tele. : “Ciao Rebecca!” dissero tutti in coro e via con il rito degli abbracci.

Mi guardai intorno e vidi Jeff dirigersi verso la cucina, tentai di chiamarlo e di attirarlo a me per discutere della sera prima, ma non mi volle ascoltare, ci rimasi un po’ male ma non mi arresi, aspettai che uscisse dalla cucina, quando lo fece lo seguì, si stava dirigendo in salotto : “Jeff ciao, senti, vorrei parlarti di ieri sera, per favore ascoltami” gli dissi implorandolo, ma lui continuò a non darmi retta, si sedette sul divano e accese la tele.

Se sentite un rumore è il mio cuore che si spezza, mi voltai, ma prima di uscire lo chiamai un’ultima volta, niente, si limitò ad aumentare il volume della tele. Uscì e mi diressi verso il cortile con il volto pieno di lacrime, in quel preciso momento arrivò Liu …
                   
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POV Jeff: erano le nove e come al solito mi alzai, mi preparai e uscì dalla mia stanza per andare a far colazione, una volta sceso vidi lei, bella, con quella gonna corta, la maglia aderente che le formava le curve e gli anfibi che la rendevano alta e slanciata, rimasi lì a fissarla mentre veniva abbracciata da tutti, appena mi vide mi voltai verso la cucina.

Sentì che mi chiamava, ma mi ero ripromesso che mi sarei allontanato da lei, non dovevo cedere, feci colazione il più lentamente possibile ma mentre uscivo la vidi lì seduta sulle scale ad aspettarmi. Sicuramente voleva parlare della sera prima, quanto ero stato stupido! Mi diressi velocemente verso il salotto, intanto lei mi si era avvicinata e aveva cercato di iniziare una conversazione.

Io cercai di non darle retta, entrammo ed io mi sedetti sul divano accendendo la tele, silenzio, mi voltai e la vidi dirigersi verso la porta, mi spezzava  il cuore vederla così, ma era la cosa migliore, voltai lo sguardo verso la tv e appena sentì di nuovo il mio nome alzai il volume.
Sentì la porta chiudersi e sospirai tristemente, dopo qualche minuto sentì la voce di Rebecca che parlava con qualcuno e bloccarsi subito, mi diressi verso la finestra e la vidi … baciarsi con mio fratello, corsi fuori dal salotto furioso, quello stronzetto me l’avrebbe pagata cara.
                       
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POV Rebecca: vidi Liu avvicinarsi a me preoccupato : “Reby, che è successo?” mi chiese

: “Ecco … i-ieri Jeff ha cercato di baciarmi, ma i-io mi sono scansata, non so perché  l’ho fatto, sta di fatto che adesso lui non mi vuole più, e io non so più cosa fa …” improvvisamente sentì le labbra di Liu posarsi sulle mie, sgranai gli occhi, mentre la sua lingua si intrecciava alla mia.

Si staccò da me guardandomi con un sorriso sincero, io lo guardai, cercai di dire qualcosa ma sentì la voce di Jeff che urlava contro Liu

: “COME HAI OSATO BACIARLA!? CHI TI HA DATO IL DIRITTO!? gli urlò in faccia

: “E A TE CHI TI HA DATTO IL DIRITTO DI FARLA SOFFRIRE!? EH? SEI SOLO UNO STRONZO EGOISTA!” gli urlò a sua volta Liu, in un misero secondo gli arrivo un pugno dritto sul muso da Jeff, Liu si alzò con il labbro sanguinante e gli tirò un calcio nelle parti basse, Jeff si piegò in due dal dolore.

Non riuscivo a guardare quella scena e scappai nella foresta sentendo dietro di me la voce di Jeff che mi chiamava disperatamente , corsi più veloce che potevo, ma sbattei contro qualcosa : “Ma che cazz … t-tu?” dissi terrorizzata, davanti a me c’era il proprietario del manicomio con dietro di lui un furgone e due uomini robusti

: “Rebecca! Che bello rivederti! E da tanto che ti cercavo, ho intuito che tu ti dovevi esser nascosta qui da qualche parte quando sei scappata, ma non pensavo che ci avrei messo tutto sto tempo … prendetela!” disse tutto d’un fiato, gli altri due obbedirono e mi presero stringendomi le braccia

: “NO! NON CI RITORNO LI’! AIUTO! JEFF!!! LIU!! FAMIGLIA!! SALVATEMI!” gridai scalciando come una furia, loro mi legarono come avevano fatto la prima volta

:”NO, NO!!!” urlai disperatamente, mi lanciarono in macchina e in quel preciso momento vidi l’intera Creepypasta Family correre  in mio aiuto

: “LASCIATELA STARE!” gridarono insieme, i due uomini e il loro capo entrarono in macchina e chiusero le porte partendo a tutta velocità, sentivo le urla della mia famiglia

: “Ahahaha! Bella la tua famiglia, ma non ti salveranno, ragazzi le bombe al sonnifero! Presto!” disse, gli altri due obbedirono e lanciarono le bombe, ad uno ad uno li vidi cadere addormentati, vidi Jeff alzare un po’ la testa e gridare

: “NO! REBECCA!!”, io gli sorrisi tra le lacrime e urlai : “SONO SICURA CHE MI SALVERAI AMORE MIO! NON IMPORTA QUANTO DOVRO’ ASPETTARE, TU MI SALVERAI!” detto questo mi addormentai con le lacrime che scendevano …
                     
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 ANGOLO AUTRICE: Ehm * sbuca da dietro il divano dispiaciuta * non fucilatemi, ma in questi giorni ho avuto davvero da fare, lunedì e martedì ero in piscina invece ieri e oggi ci sono stati dei lavori in casa e non ho potuto scrivere, per farmi perdonare domani scriverò subito il seguito! Tornando alla storia … le cose si stanno mettendo davvero male! Riusciranno a salvare Rebecca la nostra grande famiglia? Lo scoprirete solo se leggerete il prossimo capitolo! A presto!

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Capitolo 11
*** Learn to be lonely ***


Di nuovo legata, di nuovo buttata in quella cella senza vita, tutto era come l’avevo lasciato, solo che questa volta, ero sola. E’ buffo, fin da piccola avevo solo provato solitudine e ora che ero adulta dovevo continuare a provarla, forse ormai dovevo “imparare” ad essere sola.

Sentì la porta chiudersi e l’unica domanda che prese a vorticarmi nella testa era “perché?”,

già, perché a me,

perché tutto sto dolore,

perché tutta sta solitudine,

perché solo io dovevo sopportare questo fardello …

Ad interrompere quei pensieri fu la porta che si riapriva lentamente, da dietro vi sbucò la testa  di Algor, il proprietario del manicomio

: “Cara Rebecca, penso di non averti detto che c’è una punizione per colui o colei che scappa dal mio manicomio. Ragazzi! Portatela nella stanza delle torture”disse freddamente

: “No ti prego! Per favore la stanza delle torture no! Pietà!” urlai disperatamente, lui mi prese per i capelli e avvicinò il suo volto al mio

: “Pietà? Sciocchina, io non conosco la pietà”.
                     
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Ero stata legata con delle catene di ferro a un letto, la stanza delle torture era stata “decorata” con armi e attrezzi di ogni genere, cesoie, martelli, coltelli di ogni grandezza, tante motoseghe di ogni tipo e misura e molto altro.

: “Mhh, da dove comincio?” disse pensieroso “Vediamo … questo andrà benissimo!” disse soddisfatto prendendo un accendino, non un accendino normale, quelli lunghi e grandi che si usano per accendere il forno.

La paura mi assaliva mentre si avvicinava a me

: “Per favore, per favore!”dissi tremante, lo accese e con delicatezza lo appoggiò sulle mie braccia disegnando una “R”

: “AHHHH! FA MALE! SMETTILA!!” gridai con le lacrime che scendevano copiose sul volto, dopo aver finito con le braccia passò al resto del corpo …
                     
                                  -------------

Cinque ore di agonia,

cinque ore da dimenticare assolutamente,

il mio corpo ormai era diventato una pozza di sangue, nemmeno io sapevo spiegare come potevo essere ancora viva

: “Giratela” disse Algor, gli altri due obbedirono mentre lui prendeva un coltello da cucina,

ma prima che potesse piantarlo nella carne insanguinata si sentì un urlo e vidi Algor steso a terra in una pozza di sangue, la persona che mi aveva salvata era …
       
                    POV JEFF -------------- Cinque ore prima

“NO! REBECCA!”, quella era l’ultima cosa che ricordavo prima di svenire, non riuscivo a crederci, l’avevano presa ed io non avevo potuto fermarli.

: “E’ colpa tua Liu! Se non l’avessi baciata lei non sarebbe scappata e non l’avrebbero catturata!” gli urlai

: “Colpa mia!? Non sono io lo stronzetto che l’ha ignorata! Ti detesto egoista!” mi urlò, a quel punto sentì un calcio in pieno stomaco e caddi a terra, vidi Liu nella mia stessa posizione e Slendy davanti a noi due con la faccia scura

: “Smettetela di litigare cretini! Non serve a niente, solo a peggiorare la situazione! Ora fate la pace e prepariamo un piano per salvare mia figlia!  gridò arrabbiatissimo

(NB: ho letto in alcune storie che Slenderman tratta i proxy come i suoi figli).

Mi alzai un po’ stupito, non avevo mai visto Slendy così arrabbiato, ci sedemmo tutti al tavolo della cucina, Jane e Nina guardavano me e Liu con rimprovero, come biasimarle? Eravamo stati veramente due scemi.

Slendy si sedette a capo tavola e spiegò il suo ingegnoso piano.

Il piano era questo:

il furgone aveva lasciato delle tracce che portavano al manicomio, quindi noi dovevamo soltanto seguirle, una volta arrivati uno di noi doveva entrare molto silenziosamente e salvare Rebecca, se c’era bisogno di uccidere qualcuno l’avremmo fatto con piacere.
                        
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Tutti furono d’accordo e in un misero secondo stavamo già correndo verso il manicomio, ci vollero ben tre ore per arrivare : “Finalmente siamo arrivati! Ma quanto cazzo è grande?” disse Clockwork esterrefatto.

“Ok, adesso dobbiamo decidere chi entrerà lì dentro” disse Slendy : “Vado io!” dissi con decisione, tutti mi guardarono

: “Ne sei sicuro Jeff?” mi chiese Slendy, feci sì con il capo e lui con la mano bianca e scheletrica mi fece cenno di andare.

Feci un lungo respiro e entrai, mio dio, quello era il posto più orribile che avessi mai visto,

mentre attraversavo i corridoi sentivo le grida dei pazzi che volevano uscire,

non potevo biasimare Rebecca per aver ucciso coloro che amava.

Camminai per ben due ore quando sentì delle grida provenire da una stanza,

“La stanza delle torture” lessi mentalmente, mi avvicinai alla finestrella e quello che vidi mi fece ribollire il sangue …
                        
                                 ------------

POV Rebecca:

Jeff era entrato di prepotenza nella stanza e aveva lanciato uno dei suoi coltelli nel cranio di Algor,

lui cadde a terra morto e Jeff si avvicinò a me, mi slegò e con delicatezza mi prese in braccio dato che non riuscivo a muovermi.

: “Cosa ti hanno fatto?” disse tristemente,

non ne sono sicura ma credo di aver visto una sua lacrima che scendeva sul suo volto pallido.

Si mise a correre e dopo un po’ arrivammo all’ uscita.

: “Rebecca!” gridò tutta la mia famiglia sconvolta

: “Fermi! Lasciatela respirare, per stanotte ne ha avuto abbastanza, adesso bisogna curarla” disse freddamente Jeff .

Tutti obbedirono e corremmo verso casa.

Una volta arrivati mi lavarono e mi medicarono le ferite che in poco tempo (non so manco io come) si cicatrizzarono

: “Va bene, ti accompagno a letto Reby, notte a tutti ci si vede domani” disse Jane, tutti mi salutarono mentre Jane mi faceva entrare in camera e sdraiare sul letto morbido.

: “Jane, aspetta, resta con me, ti prego” dissi, lei si avvicinò a me e si sdraiò sul letto accarezzandomi i capelli, io intanto cominciai a piangere

: “Jane, perché  tutto questo deve succedere a me? Perché?” dissi con il volto rigato dalle lacrime

: “Shh, lo so che soffri, tutto questo non te lo sei meritato, non so perché è successo, ma non è colpa tua, adesso dormi e fai solo sogni belli” disse lei sorridendomi e continuando ad accarezzarmi,

fu un attimo e sprofondai addormentata …
                               
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ANGOLO AUTRICE: Eccomi! Allora la nostra protagonista finalmente è sana e salva a casa sua, ma le cose con Jeff e Liu si aggiusteranno? Lo scoprirete solo se leggerete il prossimo capitolo! Ciao!

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Capitolo 12
*** I forgive you/ I don't forgive you ***



POV: Liu
Tutto quello che era successo, colpa mia, non di Jeff, non di Rebecca, mia, solo mia. Una lacrima salata scese dalle mie guancie pallide, non dovevo amarla, lei era di Jeff, non mia …

: “Cosa faccio ora? Lei non mi perdonerà mai” dissi tristemente mettendomi una mano fra i capelli : “Ehy cosa sono questi commenti monotoni?”  dissero in coro i due Jack

: “Sono commenti monotoni, ma veri” dissi : “No, sono commenti stupidi” disse Laughing dandomi uno spintone : “E tu che ne sai!?” gridai ricambiando lo spintone : “Ehy parla piano! Vuoi svegliare tutta la foresta?” chiese Eyeless infastidito.
: “Senti Liu, conosco Rebecca meglio di tutti e so che lei ti perdonerà se gli vai a parlare” disse l’altro : “Come fai ad esserne così sicuro?” gli chiesi alzando gli occhi

: “Infatti non ne sono sicuro, ma almeno provaci! Il Liu che conosco non si sarebbe tirato indietro!” mi rispose deciso, ci pensai un attimo prima di alzarmi con un sorriso incoraggiante sul volto

: “Sì hai ragione!” dissi e mi avviai verso la camera di Rebecca.

: “Tu credi davvero che abbia qualche speranza?” chiese Eyeless : “E che ne so? Però ammettilo è la prima volta che mi esce un discorso così! Che genio!” rispose l’altro incamminandosi verso la cucina

: “Sei sempre il solito -.-” … 
                                                 
  POV Rebecca:
: “Che nottata … Jane, svegliati è mattina” dissi, lei per tutta risposta mi tirò il cuscino in faccia

: “Grazie eh! Ma … tu che ci fai stesa lì?” chiesi a una Nina comodamente sdraiata sul tappeto di camera mia

: “Mhh? Oh ciao Reby, scusa e che non riuscivo a dormire, come stai?” mi chiese con uno sguardo triste : “Abbastanza bene” risposi alzandomi dal letto senza svegliare il “bradipo”.

Lei continuò a guardarmi, era agitata, si capiva da come scrocchiava le dita delle mani : “Nina devi chiedermi qualcosa? E ti prego smettila di fare così, lo sai che mi fa ribrezzo” le chiesi disgustata

: “Sì …” rispose lei intimidita dal mio sguardo : “E …?” chiesi, prese un forte respiro e disse : “E’ vero che sei innamorata di Jeff??” mi chiese mentre i suoi occhi diventavano grandi come quelli dei cartoni.

La fissai rossa come un peperone : “MA NINA! Non sono fatti tuoi!” dissi istericamente

: “Ti pregooo!” mi supplicò lei facendo gli occhi da cucciolo, anche se non funzionava con me, decisi di dire la verità : “Sì, lo amo …”

: “Ma è fantastico devi dirmi tutto! Voglio sapere tutto, tutto!” esclamò lei entusiasta, sorrisi dolcemente, ma prima che potessi dire qualcosa sentì bussare alla porta

: “Chi è?” chiesi senza aprire : “Sono Liu, vorrei parlare con te, ti prego è importante!” mi girai verso Nina come per cercare una risposta su cosa fare, lei mi fece senno di andare,

presi un respiro, aprì la porta e la richiusi alle mie spalle appena fui fuori.

: “Che vuoi?” gli chiesi sospettosa : “Ecco … io vorrei …” disse agitato : “Cosa? Avanti parla!” esclamai perdendo la pazienza

: “Chiederti scusa! Ti prego perdonami per quello che ho fatto!” esclamò lui,

rimasi stupita da quella rivelazione, vidi che cominciavano a luccicargli gli occhi, era veramente pentito.
Sorrisi e lo strinsi a me : “Ti perdono Liu, amici come prima ok? gli dissi sciogliendo l’abbraccio

: “Sì, amici come prima, solo che …” disse amareggiato : “Cosa?” gli chiesi

: “E se Jeff non volesse perdonarmi?”, sorrisi di nuovo : “So che ti perdonerà, infondo siete fratelli” gli risposi speranzosa, lui mi sorrise e si avviò verso la camera di Jeff.
  ~~POV Liu:
Ero davanti alla sua porta, l’agitazione si stava impossessando di me, presi un profondo respiro e bussai.

La porta si aprì e davanti a me comparve Jeff : “Che vuoi?” mi chiese sprezzante

: “Volevo chiederti scusa per il mio comportamento, spero che mi perdonerai” risposi

: “Perdonarti? MAI! Tu mi hai rubato la donna che amavo e quindi per me tu non sei più mio fratello!” esclamò arrabbiato per poi sbattermi la porta in faccia,

sgranai gli occhi e scoraggiato mi avviai verso la mia camera, avevo perso un fratello, ed era solo colpa mia …
 

POV Jeff:

ero tranquillo e beato prima che arrivasse quello scemo di mio fratello, voleva che lo perdonassi, che stupido!

La rabbia mi stava assalendo, lo odiavo con tutto me stesso e glielo avrei anche detto! Doveva sapere!

Aprì la porta e mi avviai verso la sua camera, ma prima che potessi sfogare tutta la mia rabbia su di lui,

sentì il suono della sua chitarra e le parole di una canzone triste, cosa stava facendo ora?

Mi sporsi e quello che sentì mi fece sgranare gli occhi …

 

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Capitolo 13
*** Perdonami se puoi ***


~~POV Liu: avevo provato a farmi perdonare da lui, ma non c’era stato nulla da fare, il dolore era così tanto che cominciai a cantare e a suonare insieme.

E' diverso l'uomo che vorrei …

niente al mondo ormai cancellerà gli errori miei

Ho cercato di cambiare, ma ...

è stato inutile!

Non è facile trovare quella via …

proprio tu ...

che credi in me!

Io non avrei voluto mai ingannare te!

Fratello ascoltami,

perdonami se puoi …

il dolore che nascondo in me è forte più che mai!

Dove andrò?

Io non lo so ...

Non ho futuro!

Vorrei la libertà!

Ma in realtà,

Non l'avrò mai ...

Per noi due è tardi ormai!
  ~~POV Jeff:

avevo sentito chiaramente quelle tristi parole riferite a me,

entrai senza bussare nella sua camera mentre lui mi fissava incredulo

: “Ti perdono … fratello” dissi stringendolo a me

: “Ma non rubarmi più la ragazza” conclusi,

lo sentì ridere e senza accorgermi mi misi a ridere pure io,

adesso dovevo solo riconquistare lei … ~~ANGOLO AUTRICE: 

sorpresa!

Oggi ben due capitoli,

anche se il secondo è un po’ cortino,

vi sono piaciuti?

Fatemelo sapere con una recensione e al prossimo capitolo!

Ps: che sarà il penultimo di questa storia …

che tristezza =(

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Capitolo 14
*** Un amore nascosto ***


~~POV Rebecca:
Pensavo a te
Come amico
Ma adesso sta nascendo qualche cosa di più!
Adesso che ti guardo
Io vedo nel tuo sguardo
Una luce
Che mi parla di te!
Che cos’è?
Tra di noi … non c’era nulla!
Che cos’è?
Ora c’è … qualcosa in più!
Che cos’è?
Era amore nascosto!
Ma ora io so!
  Quel che provo davvero per te!
Io lo so!
La vita per noi ricomincia da qui
Una strada per noi due
Solo per noi! Io e te!
Solo noi! Tu con me!
Che cos’è?!
Ora so!
Io lo so!
Che cos’è?
Io non avrei immaginato!
Ma perché … ora noi … ci amiamo così?!
Che cos’è?
Era amore nascosto!
Ma ora io so!
Quel che provo davvero per te!
Io lo so!!
  Quel che provo davvero per te!!

Siamo noi … io e te!

: “Se magari lui sapesse” dissi appena finì di cantare, so che ora tutti diranno :

“Ma qui tutti sanno cantare!” questo è solo grazie a una persona se “quasi” tutti sappiamo cantare, quella persona è … Slenderman!

Già il grande e imponente Slenderman, so che tutti ora avrete una faccia alla “WTF!?” anche io l’avevo la prima volta che l’ho saputo,

quindi tranquilli è normale, ma ritorniamo alla storia.

: “Adesso basta! Sono stufa di soffrire, ora uscirò da quella porta e gli dirò ciò che provo, che mi piaccia o no!” dissi a me stessa dirigendomi verso la porta, ma …

sorpresa delle sorprese! Appena l’aprì mi ritrovai davanti colui che cercavo : “Ehm ciao” disse alquanto stupito

: “Ciao” risposi io.
: “Scusa se sono venuto a disturbarti, ma avevo bisogno di parlare con te, posso entrare?” io rimasi per qualche minuto a fissarlo prima di ritornare alla realtà

: “Oh! Si, si, entra pure!” dissi facendogli segno di entrare, chiusi la porta e appena mi voltai lo vidi seduto sul mio letto, come al solito si comportava come se fosse in camera sua! -.-

Mi sedetti vicino a lui, voltò gli occhi verso di me ed esitò prima di aprire bocca : “Ok, non posso più tenermelo dentro!” esclamò prendendomi per le spalle

: “Cazzo Rebecca io ti amo!” e mi baciò fortemente, che romantico -.- comunque, sbaglio o natale era arrivato in anticipo?
Sentivo la sua lingua intrecciarsi alla mia, quando alla fine decise di staccarsi per riprendere fiato io dissi

: “ Anche io ti amo Jeff! E squarterei chiunque ti facesse male!” lui rise e riprese a baciarmi,

quella fu una delle notti più magiche della mia vita, ma non dirò nulla, ci potrebbero essere dei bambini e io gli bloccherei la crescita ^.^, quindi è meglio stare zitti, zitti.

Comunque miei cari killer,la mia storia è quasi finita e forse se l’autrice alzasse il sedere dal divano stasera avrete il gran finale!
 

ANGOLO AUTRICE:
non è colpa mia!
E’ lui che è pesante! …
ma ritornando alla storia!
Che ne pensate?
Vi piace?
Fatemelo sapere con una recensione!
Al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 15
*** Finale: 10 anni dopo ***


~~Ed eccomi qua,

dopo 10 anni, sembra impossibile che sia passato così tanto tempo, 
adesso ho ventinove anni e la mia vita non potrebbe andare meglio di così,

siamo “quasi” tutti cambiati radicalmente: Ben negli ultimi anni si è alzato molto, adesso è un metro e novantacinque centimetri,

si è fatto i muscoli e si veste sempre di nero, invece Sally è diventata una giovane donna,

si è fatta crescere i capelli biondi, ormai gli arrivano sotto il sedere, lei,

al contrario di Ben è sempre vestita con colori molto accesi, gli piace truccarsi,

infatti tutte le mattine ci mette almeno un’ora a prepararsi. Anche se esteriormente sono cambiati molto, rimangono i due bambini di sempre.

  ~~I due Jack

(io li chiamo così ) sono diventati due uomini molto affascinanti,

Laughing ha messo su ben otto addominali,

si è rasato i capelli e si è fatto un tatuaggio sul braccio da solo,

cosa che Slendy non ha molto gradito, Eyeless invece è diventato responsabile,

si è lasciato allungare i capelli e ha cambiato look, adesso mette solo camicie e jeans eleganti,

hanno tutti e due ventotto anni e sorpresa sorpresina, si sono fidanzati,

Laughing con Jane e Eyeless con Nina. ~~Ticci Toby e Masky sono diventati due armadi a due ante!

Sono tutti e due alti più di due metri e hanno messo su più di 10 kili di muscoli,

Toby si è fatto i capelli corti e ricci e si veste sempre con borchie e tutto ciò che sia “appuntito”,

invece Masky si è lasciato allungare i capelli fino alle spalle e al contrario di Toby,

si veste un po’ meno stravagante, anche loro hanno ventinove anni,

ma si comportano come due che ne hanno diciannove. ~~Clockwork, Hoodie e Liu, al contrario degli altri due,

sono diventati più magri e sottili, loro sono gli unici che hanno i muscoli solo sulle braccia,

dei tre, Hoodie è il più basso, gli atri due sono un metro e ottantacinque, lui, solo uno e settanta,

Hoodie ha ventiquattro anni, Clockwork ventisei e Liu ventisette,

tutti e tre si sono lasciati allungare i capelli fin sotto il sedere e la maggior parte delle volte Jeff prende in giro Liu per questo motivo …

scemo -.- ~~Che dire di Smile dog,

negli ultimi anni è invecchiato molto ed è diventato sempre più pigro,

ha diciassette anni e per un cane è molto,

ormai pensiamo tutti (tranne Jeff ) che nel giro di qualche anno,

lui ci lascerà, così è la vita ragazzi. ~~Passando alle ragazze,

devo dire che Jane e Nina sono diventate davvero belle,

Jane si è schiarita  i capelli e se li è tagliati corti, corti, si è assottigliata molto,

ha le gambe slanciate e snelle, la vita stretta e il seno più prosperoso, ha cominciato a truccarsi,

anche se usa sempre colori scuri per vestirsi, Nina, invece,

si è fatta i ricci e si è allungata i capelli fino a metà schiena, ha più o meno lo stesso fisico di Jane,

anche se è un po’ più bassa, anche lei si trucca, però, indossa colori un po’ più accesi di Jane,

tutte e due hanno ventinove anni. ~~L’unico che non è cambiato di una virgola è il mio carissimo “padre” Slendy,

anche se è invecchiato sembra che sia rimasto alla sua giovane età,

secondo me, c’è un trucco, ma lui non me lo vuole dire … uffa. ~~E poi, ovviamente, c’è mio marito Jeff, sì,

avete capito bene, io e Jeff ci siamo sposati sei anni fa,

anche lui è cambiato molto, si è tagliato i capelli e dal nero è passato al castano chiaro,

ha messo su sei addominali e due braccia da svenire,

ora è alto un metro e novanta e ha, come me, ventinove anni. ~~Pure io sono cambiata molto,

ho lasciato allungare i capelli, li ho fatti lisci e ho diviso la frangia in un ciuffo, io,

al contrario di Jeff, dal castano li ho fatti di un bel nero scuro, ora sono alta un metro e settantacinque,

ho lo stesso fisico di Jane, tranne per il seno un po’ più grande, mi vesto sempre scura e aderente,

per esempio, oggi, porto una maglietta nera lunga, leggins a quadretti neri e bianchi e degli anfibi bassi,

ho cominciato a truccarmi, solo di nero, ovviamente. ~~Ora che le presentazioni sono finite,

vi posso annunciare due bellissime sorprese … ~~: “MA! FAME!: “ANCHE IO MA!”…

ok, vedo che l’avete già scoperto da soli, ebbene sì,

sono diventata mamma di due bellissimi gemelli, tutti e due maschi,

si chiamano Francesco e Alessandro e hanno tutti e due tre anni compiuti,

tutti e due sono simili a Jeff, tranne per gli occhi, sono identici ai miei

: “Tesoro! I bambini non la smettono di lamentarsi! Per favore scendi!”… -.- … ~~MA POSSIBILE CHE NON SI PUO’ SCRIVERE IN PACE!?

Mi spiace ragazzi ma vi devo lasciare, spero che la mia storia vi sia piaciuta,

alla prossima avventura!

: “MA!!!” O.O ehm … vado : “Arrivo, arrivo!” ~~THE END

~~ANGOLO AUTRICE:
allora miei cari killer, questa storia si è conclusa,
devo dire che un po’ mi dispiace, ma state tranquilli,
scriverò molte altre storie, ovviamente non solo horror, vi saluto!
Alla prossima storia!

 

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