My life is standing still but I'm still alive

di tearsdownyourface
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I° ***
Capitolo 2: *** II° ***
Capitolo 3: *** III° ***



Capitolo 1
*** I° ***


Liam

 

Alcool

Droga

Alcool

Eroina

Metanfetamina

Cocaina

Speedball

Botta di vita.

 

Mi lascio scappare un sorriso, sto bene, non sono mai stato meglio in vita mia.
Guardo Paul, anche lui sorride con me, stiamo condividendo la stessa felicità.
Intorno a noi ci sono un sacco di persone, alcune, anzi, praticamente tutte, non le conosco neanche.
Ma sento che sono miei amici, perché anche loro si stanno divertendo, sono felici e sorridono come me.

Mi trovo a casa di mio fratello Paul, ha organizzato un super party e per una volta non ho dovuto fare niente.
Ha pensato lui a tutto: alla musica, alle persone da invitare, all'alcool e alla droga.
Cazzo che droga, dove cazzo l'avrà trovata questa roba così buona?

La musica mi scorre nelle vene come l'eroina. Che combinazione perfetta.
Mi accendo una sigaretta, tanto per non farmi mancare niente. Come si può solo pensare di bere e drogarsi senza una cazzo di sigaretta nel mentre? Impossibile.

- Oh, passamene una, stronzetto.- mi ordina Paul con un ghigno.

- Di cosa scusa?- domando. So già cosa vuole, ma ho proprio voglia di stuzzicarlo.

- Di sigaretta, coglione. Ma già che ci sei puoi passarmi anche un po' di ecstasy.- mi risponde sempre sorridendo.

Tiro fuori dal pacchetto una sigaretta e gliela lancio, poi mi giro verso il tavolino su cui si trova una bustina. La bustina delle meraviglie.
Passo una pasticca a Paul e poi ne mando giù una anch'io.
Oh, come si sta bene.

All'improvviso il cellulare di Paul suona, di malavoglia lo tira fuori dalla tasca e sbuffa.
Sul display compare il nome “mamma”.
Mi metto a ridere, ora deve parlare con lei ed é completamente fatto, non voglio proprio perdermi la scena. Anche Paul sta ridendo, mette in vivavoce così che possa sentire.

-Pronto mammina dimmi.-

-Ciao Paul ti chiamavo per ricordarti che domani mi devi accompagnare dall'oculista.-

-Si lo so mamma, me lo ricordavo.- risponde un po' seccato.

-Che cos'é tutto questo casino? Dove sei?-

-A casa, sto facendo una piccola festicciola...c'é anche Liammino qui con me! Liam, stronzetto, saluta mamma Peggy.-

Mi avvicino al telefono per salutarla.

-Ciao mamyyyy.-

Mi scappa tremendamente da ridere, ho un tono di voce proprio da coglione.

-Ma state bene? Che state combinando? Mi sembrate scemi!- ci rimprovera.

Le scoppiamo a ridere in faccia.

-Non potremmo stare meglio di così, Pegs – le confessa Paul – Stiamo proprio da sballo! Ci vediamo domani.-

-Ciaooo, ti mando un bacino mammina.- la saluto, sempre con un tono da idiota

Appena appendiamo scoppiamo in un'altra rumorosa risata e ci abbracciamo.

-Chissà come ci starà mandando a cagare in questo momento.- dico tenendomi la mano sul ventre, mi fa male dal troppo ridere.

-Puoi ben dirlo! Vieni che ora ti faccio provare una cosa nuova, ti piacerà di sicuro!-

Lo seguo senza farmelo ripetere due volte.

 

Noel


Drin drin drin.

Mai una volta in pace.
Non so che abbia il mio telefono, ma proprio non riesce a stare in silenzio per più di mezz'ora.
Che sia Sara, uno dei miei figli, dei miei agenti, o chi so io, ma suona sempre.

-Pronto?- rispondo senza neanche guardare il display.

-Noel.- fa capolinea la voce di mia madre – Sono preoccupata.-

-Mamma? Che succede? Preoccupata per cosa?- domando ansioso.

-Per i tuoi fratelli. Liam é casa di Paul. Mi sa che stanno facendo una festa e hanno preso quelle robe schifose che prendono sempre. Puoi andare da loro e controllare che stiano bene?-

-Si che stanno bene mamma, lo fanno sempre ormai...- cerco di tranquillizzarla, invano.

-Questa volta é diverso. Mi parlavano come degli scemi, mi stavano addirittura prendendo in giro. Non mi hanno mai mancato di rispetto prima d'ora, mi sa che ci sono andati giù pesante. Non te lo chiederei se non fossi seriamente preoccupata...ti prego Noel.-

Ecco, andava sempre a finire così. Per una volta che volevo rilassarmi nella tranquillità della mia casa dovevo invece andare a infiltrarmi ad una festa per avere la certezza che quei due idioti stessero bene.

Presi un respiro profondo. Lo faccio solo perché me l'ha chiesto mamma, e perché odio quando é preoccupata per qualcosa, non le fa bene.

-Va bene, andrò a dare un'occhiata, ma tu stai tranquilla e vai a dormire.-

-Grazie Noel! Meno male che ci sei tu.-

Già.

Meno male che ci sono io, se no se avesse avuto solo quei due sarebbe già morta da un pezzo di crepacuore.
La saluto e mi dirigo verso casa di Paul, sperando che davvero tutto sia a posto.

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Capitolo 2
*** II° ***


Liam

 

Troppo. Troppo di tutto.

La musica é troppo assordante, da perforarmi i timpani, arrivando direttamente al cervello e massacrandomelo.

La stanza é troppo affollata, la gente mi viene addosso, senza neanche fare apposta, ma mi sento soffocare, in gabbia, mi si blocca il respiro.

L'odore intorno a me é troppo forte. Fumo. Alcool. Mi viene da vomitare.

Com'é possibile che un attimo fa stavo da dio e ora mi sento una vera merda? Che diavolo sta succedendo?

Non mi sento neanche padrone del mio corpo, faccio fatica a fare qualsiasi gesto.
 

-Paul...che cazzo é la roba che mi hai dato? Sto da schifo.- chiedo fievolmente a mio fratello.

È di fianco a me, ha preso la stessa cosa che ho preso io, ma la sua reazione é completamente diversa.

Lui é attivo, si diverte, sta ballando.

È felice.

Perché io non sono felice? Voglio esserlo, subito.

-Paul cazzo. Rispondimi.- insisto con forza. Faccio fatica pure a parlare.

-Cazzo ne so Liam, é una roba che ha preparato Ramon, devo chiedere a lui.- mi risponde senza smettere di ballare e fumare.

-Chi cazzo é Ramon?- domando perplesso.

-Il mio amico spacciatore.- si gira verso la finestra – Ramon, vieni qui!-
 

Un uomo di media statura si avvicina a noi. Capelli lunghi neri, occhi e pelle scura e un accenno di barba, tenuta male per lo più.

-Mio fratello Liam chiede cosa ci hai dato prima.-

-Amico, era un miscuglio di varia roba: coca, MDMA, ecstasy, metanfetamina, eroina, un po' d'alcool e il gioco é fatto. È una bomba, meglio dello speedball. Vedo che tu l'hai presa bene Paul.-

-Puoi scommetterci, mai sentito meglio in vita mia. Sento che potrei scalare l'Everest.-

La vista comincia ad offuscarsi, ho paura.

-Fanculo, a me non ha fatto questo effetto.- mi lamento sputando per terra. Sento che sto per vomitare.

-Amico, mica tutti la prendono allo stesso modo...Forse perché devi prendere un'altra dose.- mi consiglia Ramon.

Un'altra? Ma che cazzo dice? Se ne prendo un'altra ci rimango secco, sto già abbastanza da cane così.

-Si dai Liam, facciamocene un'altra, la prossima andrà bene vedrai!- mi dice Paul eccitato.

Si avvicina a me con la siringa tra le mani.
 

-Col cazzo Paul, non voglio. Levati.- cerco di allontanarmi da lui, ma le gambe non stanno dalla mia parte e rimangono ferme, anzi cedono, facendomi cadere.

-Oh andiamo Liam, non fare la femminuccia, vedrai come ti tira su.- si avvicina pericolosamente al mio braccio.

-Paul NO! Ti prego...ti scongiuro, non voglio.- grido sull'orlo delle lacrime.

Perché mi sta facendo questo? Vorrei scappare ma non riesco a muovermi.

-Paul...ti prego non farlo...- dico in un sussulto.

-Lo faccio solo per il tuo bene Liam, voglio che tu stia meglio, voglio che tu sia felice, non vuoi esserlo?-

Più di ogni altra cosa al mondo.

-Si, si, voglio esserlo.- rispondo sincero.

-Allora lascia che questo ti aiuti.-
 

Sento l'ago perforarmi la vena, in modo dolce.

Posso percepire il liquido, quello che mi porterà alla felicità.

Mi fido di Paul, lui vuole solo il mio bene, per questo lo sta facendo.

Lui sta dalla mia parte.

Lui mi vuole bene.

Lui non mi abbandonerà come...
 

-Che cazzo state facendo?- fa eco una voce.

Noel.

È Noel, é la sua voce.

La riconoscerei ovunque, anche qui, in questo momento, dove le mie facoltà fisiche e mentali non rispondono.

Io so che é lui.

Sorrido e poi il buio mi avvolge.

 

Noel

 

Non posso credere ai miei occhi.

Non sta succedendo davvero. Non può essere.

Liam é disteso sul pavimento, più morto che vivo, Paul accanto a lui con la siringa nel braccio, intento a iniettargli chissà quale merda.

Vicino a loro un tizio poco rassicurante, che mi guarda con occhi sgranati.
 

-Che cazzo state facendo? Paul! Che ha Liam? Che cazzo gli stai dando? Levati!- spintono mio fratello maggiore e mi avvicino a Liam, schiaffeggiandogli leggermente la faccia per svegliarlo.

-Liam mi senti? Liam? Svegliati!-

Nessun segno.

Merda.

Panico.

Devo ricorrere al metodo classico: due dita in gola.

Reagisce e vomita l'anima, bene, non é andato in overdose.
 

-CHE CAZZO AVETE FATTO?- mi giro poi verso Paul, ha lo sguardo spaesato e non mi risponde.

-PAUL, porca puttana che cazzo hai fatto a Liam?- grido con quanto fiato in gola.

-Io...io...- balbetta lui di risposta.

Mi alzo e vado dal tizio di colore, prendendolo per il colletto della camicia.

-Che cazzo hai dato ai miei fratelli?! Razza di stronzo pensa a rovinare la tua di vita, non la loro.-

-Io non ho fatto niente, ho solo dato la roba, poi sono loro che l'hanno usata. Come hai visto era Paul che stava con la siringa nel braccio di Liam, non io.-

Ha ragione, cazzo. Lo lascio andare e torno da Paul.
 

-Paul, ma che cazzo combini? Perché l'hai fatto? E rispondimi ora, cazzo!-

Si alza in piedi e mi guarda fisso negli occhi, sembra essersi ripreso un attimo.

-Voleva essere felice e io lo stavo aiutando.- mi risponde serio.

- E la felicità sarebbe sta merda?- sollevo la siringa da terra e la lancio fuori dalla finestra -Potevi ammazzarlo, cazzo!-

- E da quando te ne frega?- mi domanda cinico.

- È mio fratello, é ovvio che me ne frega, come mi importa anche di te, imbecille!-

Mi avvicino a Liam e lo sollevo di peso, trascinandolo verso l'uscita.
 

-Che stai facendo?- mi domanda Paul seguendomi.

-Lo porto a casa mia. D'ora in poi non dovrai più vederlo, stagli lontano o ti spacco la faccia Paul, lo giuro.-

-No, lui rimane qui. Lui preferisce me a te.- si impone Paul con uno sguardo serio.

-Non mi importa chi preferisce, stando con te rischia solo di lasciarci la pelle.-

-Non puoi portarmelo via. Non puoi Noel. Finalmente qualcuno preferisce me a te. Ho aspettato questo momento per anni. Lui ti odia adesso.-

Mi supera e si posiziona davanti alla porta d'entrata.
 

-Paul, levati per favore.- gli dico con tutta la calma possibile.

-Non te lo lascerò portare via, lui vuole stare qui con me.-

-LEVATI DAL CAZZO PAUL. Tu sei seriamente fuori, riposati e ne riparliamo un altro giorno, e fino a quel momento devi stare alla larga da Liam, sei una cattiva influenza per lui.-

- Ah, io sarei una cattiva influenza? Guarda che é con te che ha cominciato a drogarsi.-

- Si, ma con te ha continuato...io ho smesso un bel po' di tempo fa, e vi ho anche cosigliato di finirla anche voi, ma non mi avete ascoltato. Quando avrai rimesso la testa a posto potrai rivederlo, ma ora é meglio che stia alla larga da te. Ti saluto.-
 

lo spintono per spostarlo, esco e con non poca fatica carico Liam in macchina.

Prima di partire lo guardo un attimo, dorme abbastanza tranquillo.

Era da un sacco che non lo vedevo, e di certo non era in queste condizioni che volevo incontrarlo.

-Perché non cambi mai?- gli chiedo affranto e infine parto.

 

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Capitolo 3
*** III° ***


Liam

 

Non vuoi essere felice, Liam?”

Questa é la felicità, Liam”

Solo così puoi essere felice”

Posso aiutarti ad essere felice.”

Paul.

La musica.

La gente.

La siringa nel mio braccio.

Che cazzo state facendo?”

Noel.

Il dolore.

Il buio.

 

Mi sveglio di colpo.
Mi fa male ogni singola parte del corpo. Che cazzo é successo?
Mi trovo su un letto, con indosso solo i boxer e una maglietta che non é mia. Come ci sono finito qui?
Ho caldo, ho freddo, e poi di nuovo caldo.
La stanza é semi buia e non vedo niente, mi sale il panico.
Strizzo gli occhi e nell'oscurità scorgo una figura.

-Paul sei tu?- domando piano.

-No.- mi risponde secca una voce.

Quella voce.

Noel, seduto a pochi metri da me, si alza e apre la finestra, facendo entrare la luce.
Che cazzo di fastidio.

-Dove sono? Dov'é Paul?- chiedo cercando di alzarmi dal letto, senza successo.

-Sei a casa mia. Paul non é qui. Come ti senti?-

Come cazzo ci sono finito a casa di Noel? Io ero da Paul.

-Di merda. Perché sono qui?-

-Non ti ricordi niente di ieri sera?-

La festa.
L'Alcool.
La droga.
Quella maledetta sensazione di impotenza.

-Sai cos'é successo ieri, Liam?- insiste Noel con fare da prepotente. Il solito stronzo.

-Si che lo so, cazzo!- sbraito.

-E lo sai che quando sono arrivato avevi una siringa nel braccio? E lo sai che non ti reggevi in piedi? E lo sai che ho dovuto metterti due dita in gola per non farti andare in overdose? Lo sai, Liam?-

Lo sapevo eccome, non ho mai avuto così paura in vita mia, ma mai l'avrei ammesso davanti a lui.

-Voglio andarmene da qui. Voglio andare da Paul.- dico alzandomi, ma Noel mi blocca.

-Tu non vai da nessuna parte, né tantomeno da Paul, é lui che ieri ti ha ridotto così.-

-Lui voleva solo rendermi felice!- esclamo.

Lui ci tiene a me, al contrario di te.

-Ah si?! E dimmi, eri felice? Dimmelo Liam, su, dimmelo! Eri felice mentre stavi per morire?-

Non so che rispondere.
No, non ero felice, anzi. Volevo che tutto finisse il più fretta possibile.
Avevo scongiurato a Paul di non darmi un'altra dose perché avevo tremendamente paura.

Ma in un attimo sì, ero felice.
Perché Noel era arrivato, sapevo che da quel momento tutto sarebbe andato bene.
Lui era lì con me, e mai avrebbe lasciato che mi accadesse qualcosa.
E così é stato, mi ha salvato.

-Coraggio Liam, rispondi.- mi ordina Noel, e giuro che per un secondo vidi i suoi occhi diventare lucidi.

- Io...scusami Noel...- non riesco a trattenere le lacrime.

- Che cazzo ti passa per la mente, Liam? Hai quarantun anni, come ti puoi ridurre ancora così a questa età? Smettila di comportarti da ragazzino. Non pensi a chi ti vuole bene mentre ti droghi? Non pensi ai tuoi figli? Non pensi alla mamma? A Paul? A me?-

Penso a te continuamente, Noel.
Ogni singolo giorno mi manchi più del primo.
Basta, devo andarmene da qui.

-Voglio andare da Paul.- dico.

-No, non sei nelle condizioni di alzarti dal letto, hai bisogno di riposo. E voglio che tu non veda Paul per un po'.-

-Cosa?!- domando sorpreso – Ma chi cazzo sei tu per dirmi chi devo o non devo vedere?-

Mi sto incazzando, dove vuole arrivare? Perché mai non dovrei vedere Paul?
Sei forse geloso, Noelie? Geloso che io e Paul abbiamo un bellissimo rapporto, che ci parliamo, ci divertiamo, mentre tu te ne stai in disparte?

-Sono tuo fratello! E sono preoccupato sia per te che per Paul. Dovevate vedervi come eravate ridotti ieri, ho temuto il peggio.-

-Invece secondo me sei solo geloso.- azzardo provocatorio.

Il silenzio cala per qualche secondo.
Ho forse ragione, Noel?
Ma mi devo smentire immediatamente, perché il suo sguardo mi fulmina, si avvicina a me e comincia a gridare.

-Geloso?! E di cosa?! Di te per caso?-

-Di me, di Paul, della nostra complicità, e del fatto che noi ci divertiamo, mentre tu ti sei rammolito.-

Ride, una risata talmente ironica da farmi incazzare.

-Non capisci proprio un cazzo, Liam. Non sono geloso di voi, anzi, mi fate una tale pena e una tale tristezza, che non so come fate a guardarvi allo specchio ogni mattina. Sempre ubriachi, sempre fatti. Dovrei essere geloso della vostra vita di merda? Smettila di giocare alla rockstar, Liam. Sei ridicolo. Lasciatelo dire, ma ti comporti da vero e proprio fallito. Non hai dei valori, non hai considerazione di niente. E hai pure il coraggio di insinuare che sia geloso di te? Guardati, cazzo, guardati.- mi indica lo specchio in faccia al letto -Guarda che cazzo di aspetto ti ritrovi, guarda il tuo braccio, pieno di buchi e di lividi, guarda i tuoi occhi scavati. Guarda che cazzo sei diventato.-

Basta, non posso più stare qui a farmi insultare a gratis.
Dopotutto é sempre quello che ha fatto Noel: sputarmi merda addosso, farmi la cazzo di predica, e pavoneggiarsi di quanto sia più bravo e saggio di me.
Perché lui é perfetto, lui non sbaglia mai, lui é il migliore.

-Vaffanculo.- gli dico secco – Me ne vado.-

Scosto le coperte e mi alzo, ma neanche il tempo di fare un passo che cado sul pavimento.
Cazzo che male, mi rialzo e ritento, inutilmente, perché finisco nuovamente a terra.
Noel si precipita subito da me e mi aiuta.

-Te l'avevo detto che non sei nelle condizioni di alzarti. Forza, ti aiuto a tornare a letto.- mi dice in modo particolarmente dolce.

Devo ammettere che era sempre stato così: si incazzava, andava su tutte le furie facendomi la testa grande come un pallone, ma poi diventava buono e affettuoso, quasi quanto un genitore che sgrida un figlio dopo che si é fatto male, ma poi gli dà un bacino sulla bua.

-Grazie Noel.- lo ringrazio una volta a letto. -E scusami.-

-Non ti devi scusare con me, scusati con te stesso per tutto il male che ti fai.-

-Hai ragione.- confesso.

-Ti porto qualcosa da mangiare e da bere. Tu intanto riposa.-

In un attimo se ne va e mi lascia solo.
Chissà perché ma sotto sotto so di non esserlo più.

 

Paul

 

Porca troia che sbornia, sto a pezzi.
Aprire gli occhi é stato talmente difficile che vorrei mandare a fanculo il mondo e continuare a dormire.
Ma devo accompagnare mia madre dall'oculista, cazzo.
Mi alzo e mi guardo intorno.

Porca puttana che macello: bottiglie di birra ovunque, cibo per terra, e, di fianco a me ho il piacere e il grande onore di presentarvi lo sbocco di Liam.
A proposito dove cazzo é? Ah, é vero, Noel l'ha portato a casa sua.
Il solito cazzone guastafeste, mamma mia non sa proprio divertirsi, e così ha rovinato la serata a me e a Ourkid.

Prendo una bottiglia di birra che sta vicino al tavolino e comincio a berla.
Cazzo, é mezza vuota...fanculo.
Ma lì vicino c'é una piccola pillolina bianca, oh la mia cara ecstasy.

-Buongiorno bellezza, pronta a darmi la carica in questa giornata?- parlo al mio tesorino.

La mando giù con un po' di birra ed eccomi bello pronto per andare a prendere la mia dolce mamma.
Appena esco di casa me la trovo davanti, la faccia visibilmente arrabbiata.

-Mamma? Che ci fai qui? Stavo per venirti a prendere.-

-Ho preso un taxi fino a qui. Liam é dentro?- mi domanda guardando oltre la finestra.

-No. È a casa di Noel.- dico con sdegno.

-Cos'é successo? Non andrebbe mai a casa di Noel di sua spontanea volontà.-

Non dico niente e salgo in macchina, seguito da mia madre.

-Paul! Guarda che non parlo al vento, dimmi cosa é successo.- insiste.

-Niente mamma, cazzo! Non é successo niente!- spiego spazientito.

-Pensi che non sappia quando menti? Avanti sputa il rospo, sai che ti tormenterò finché non me lo avrai detto!-

Parto in quarta e alzo subito il volume della radio, così evito di sentire le lamentele di Peggy.
Ma, santa donna, naturalmente abbassa il volume e continua ad impuntarsi.

-Paul Anthony Gallagher! Cos'é successo ieri sera?!-

Solitamente resisto un po' di più, ma oggi é una di quelle tipiche giornate dove non hai voglia di essere infastidito, quindi mi decido a parlare.

-Ohhh, si é solo sbronzato un po', quindi Noel l'ha portato a casa sua, fine.-

Che bello, silenzio.

-La smettete di ubriacarvi? Santo Dio, cosa mai ci troverete a bere tutta la sera! E anche tu, porca miseria Paul, cerca di dare il buon esempio a tuo fratello.-

Perché parlo sempre troppo in fretta?

-Ma cazzo, tu e Noel vi siete messi d'accordo? Vi siete trovati una sera e avete buttato giù sto bel discorsetto del “dai il buon esempio a Liam / sei una cattiva influenza”? È grande abbastanza da ragionare con la sua testa.-

Aumento la velocità di colpo, ho voglia di sfogarmi.

-Sai com'é fatto Liam...Paul! Rallenta!! Stai andando come un matto!-

È vero, ma non ho nessuna voglia di fermarmi. La mia amica ecstasy sta facendo effetto e tutto quello che voglio é l'adrenalina.

-PAUL! La macchina!-

Mi giro di colpo verso mia madre, e non so come, nel giro di un secondo andiamo a sbattere violentemente contro la macchina davanti.

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