Le Cronache di Londra di Scaramouch_e (/viewuser.php?uid=2646)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1° capitolo ***
Capitolo 3: *** Dalla parte di Caspian ***
Capitolo 4: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
cro
Le Cronache di
Londra
In un appartamentino di un quartiere
periferico di Londra, due ragazzi se ne stavano, abbracciati, a coccolarsi sul
divano del soggiorno; ma in realtà non erano due ragazzi normali, bensì due re
del regno di Narnia.
I loro nomi erano Caspian ed Edmund.
Per
tutti, Caspian non era che Caspian Ford, un normalissimo ragazzo venuto
dall'America, cugino dei tre Pevensie.
Grazie
ad Aslan, egli aveva potuto iniziare una nuova vita sulla
terra, ed anche se gli mancava Narnia, nulla poteva essere paragonabile allo
starsene abbracciati al suo Edmund; e poi, la tecnologia terrestre lo
entusiasmava! C'erano talmente tante cose che poteva fare che le sue giornate
erano sempre piene.
Negozi da visitare, tante nuove esperienze da
provare, cose da imparare...
E poi c'era anche un altro motivo per cui
adorava Londra: lui era morto a Narnia, esprimendo come ultimo desiderio quello
di visitare il luogo da cui veniva il suo amore; ed Aslan lo aveva
accontentato.
Ed ecco la ragione per cui ora poteva trovarsi
a Londra, nell'appartamento di Edmund, con quest'ultimo che gli accarezzava i
capelli e che, quando rientrava la sera, era sempre disposto a fare l'amore con
lui.
Era bello poter vivere normalmente, con
semplicità, potendo essere niente più che se stessi.
"Cosa
facciamo stasera?"
Chiese all'improvviso la voce di Edmund,
mentre continuava ad accarezzare i suoi capelli.
"L'amore." Rispose quest'ultimo, facendo
ridere il suo compagno.
"Certo, ma oltre quello?"
"Potremmo vederci con i tuoi fratelli,
Eustachio e Jill..."
"Sarebbe bello, ma penso che Lucy non potrà
esserci per via del suo nuovo impiego."
"Chiamala comunque, forse dopo il lavoro vorrà
fare un salto!"
Edmund annuì alla proposta, e prese il
cellulare dalla tasca mentre Caspian lo osservava con attenzione comporre il
numero, sempre molto incuriosito dall'abilità con la quale il suo compagno usava
quell'aggeggio. Ovviamente anche Caspian aveva imparato come usare il cellulare,
ne aveva uno tutto suo ma non era mai stato capace di usarlo con la rapidità di
Edmund.
Alla fine della conversazione, Edmund
riagganciò, e spiegò
"Andiamo a mangiare fuori, ci saranno Susan e
Nathan, insieme a Peter, e poi anche Jill ed Eustachio."
"Ti
amo." Rispose semplicemente Caspian.
"Anch'io ti amo, Cas!"
E si
baciarono, le loro lingue intrecciate in lenti movimenti sensuali, finchè non
senza una certa riluttanza, si staccarono, ed Edmund, con un pericoloso
luccichio negli occhi, esordì con la frase
"Fatti
vestire!"
Caspian ricambiò lo sguardo, e senza opporsi
in nessuna maniera si fece guidare nella loro camera da letto dove, sotto
consiglio di Edmund, provò svariati abiti fino ad ottenere l'approvazione di una
camicia scura, aperta sul petto, e dei jeans quasi dello stesso colore. Per
quanto riguarda le scarpe, optarono per un paio di Nike bianche.
"Caspian, stai benissimo! Ora sarà difficile
trovare qualcosa che mi possa rendere bello come te!" Disse strizzando l'occhio
al compagno, che rispose subito a tono con un "Scemo! Tu stai bene con tutto!" e
baciò le labbra di Edmund che ricambiò con tutto l'amore che aveva.
"Dai
Cas, fammi vestire..."
"Posso guardarti?"
Edmund
annuì, svestì gli abiti da casa, e scelse per sè un pantalone marrone, una
camicia bianca, e una giacca di jeans.
Poi si
voltò verso Caspian, ed entrambi lasciarono scorrere i loro occhi sul corpo
dell'altro.
"Possiamo andare." Disse infine Edmund, ed
uscirono di casa, tenendosi la mano.
CoNtInUa....
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** 1° capitolo ***
1 capitolo
Le Cronache Di Londra:
Quando i due ragazzi scesero dal taxi, parecchie persone voltarono la testa a guardarli per quanto erano belli.
Andarono a raggiungere il resto
del gruppo con cui avevano appuntamento, che erano Susan -sorella
maggiore di Edmund- insieme a suo fratello Peter, ed al suo
ragazzo, Nathan... la ragazza aveva i capelli castani e due profondi
occhi blu, mentre i capelli di suo fratello avevano una chiara
tonalità biondo cenere,che mettevano in risalto i suoi magnifici
occhi grigi... il ragazzo di Susan invece, era biondo scuro con gli
occhi verdi;
accanto a loro vi era Lucy, sorella
minore -anche se di pochi anni- di Edmund, aveva i capelli corti,
biondi -come la maggior parte dei presenti- e gli occhi azzurri.
Quando raggiunsero questo gruppo, si
salutarono e si misero a chiacchierare in attesa dei due ritardatari,
uno aveva i capelli di un colore rossiccio e gli occhi castani,
ovvero Eustachio -cugino dei quattro fratelli Peviens- e la
sua ragazza Jill Pole, anch'essa con i capelli biondo scuro, ma gli
occhi neri come la pece.
Uno dei primi ragazzi che erano scesi
dal taxi si fiondò dalla biondina per abbracciarla e stamparle
due caldi baci sulle guance.
“Lu, che bello vederti! Sei fantastica!”
La biondina arrossì mentre il
fratello la mollava. “Anche tu stai benissimo… hei, ma
guarda che muscoli! Fai palestra?”
Edmund sorrise.
“Già, sai
com’è...” abbassò il viso e le
sussurrò “se tornassimo a Narnia...”
“Ed...” la biondina
abbassò gli occhi, poi guardò dolcemente Edmund e
sorrise. “Sì, se tornassimo a Narnia saresti
preparato.”
“Lo so che è una fantasia, ma mi piacerebbe, Lu. Scommetto che anche a Caspian farebbe piacere tornare.”
“Tornare dove?”
domandò la voce di una giovane donna; i due si voltarono e
videro che era stata Susan a parlare.
“A New York! Sì, a Caspian farebbe piacere tornare a New York!” mentì Lu.
Tutti e tre i fratelli sapevano che
la sorella maggiore, Susan si infervorava a sentir parlare di Narnia.
Per lei non era stato altro se non un bel sogno.
Un sogno molto reale, certo... ma pur sempre un sogno.
Edmund decise che era meglio tenere il gioco di Lucy, appoggiando la sua menzogna.
“Già e tu l’hai scoperto! Non dirlo a Caspian ti prego… sai, doveva essere una sorpresa.”
“Non ti preoccupare Ed, non lo dirò.” Promise la ragazza con un sorriso.
“Beh ragazzi, entriamo o stiamo qui tutta la serata?” chiese Peter.
“Entriamo!” si sbrigò a dire Lucy.
Il gruppo fece il suo ingresso nel locale dove quella sera stava suonando un complessino jazz.
Peter fece sedere suo fratello tra
lui e Lucy, mentre Susan prese posto al fianco della sorellina,
lasciando l'altro posto libero al suo fianco per il suo ragazzo,
Nathan. Caspian sedette fra il suo ragazzo ed Eustacchio e l'ultima a
prendere posto fu Jill… insomma, sedendosi in quest'ordine i
ragazzi avevano involontariamente separato Caspian ed Edmund.
“Allora, adesso cosa fai, Caspian?” domandò Peter.
“Beh… pensavo che potrei iscrivermi all'università!” rispose il ragazzo.
“Per essere precisi, come mai sei qui? Sai, Susan non mi ha raccontato molto…” disse Nathan.
Gli occhi color cioccolato di Caspian saettarono, prima su Susan e poi su Edmund.
“Beh, volevo rivedere i miei cugini e...”
“Come mai vivi con Edmund?” lo interruppe Nathan.
“Non sono affari tuoi.”
Fu Edmund a rispondere, in tono seccato, come se avesse sputato quella
frase addosso al ragazzo.
Non sapeva perché
l’aveva fatto, ma nel momento in cui aveva pronunciato quella
frase, tutti coloro che credevano ancora in Narnia poterono sentire la
presenza di Edmund il Giusto.
Fra i commensali si creò un momento di silenzio mentre Caspian pensava a quanto fosse stato carino Edmund a difenderlo.
Il silenzio fu interrotto dal cameriere, che prese le ordinazioni degli otto ragazzi e se ne andò verso la cucina.
“Scusate, devo andare un attimo
in bagno.” fece Caspian, scattando in piedi e andando in bagno.
Poco dopo fu raggiunto da Edmund.
“Ciao, piccolo... sei sexy
quando mi difendi, lo sai?” gli disse Caspian, facendo sorridere
il minore dei fratelli che si avvicinò al re per baciarlo.
Caspian rispose al bacio con tutta la passione che aveva, facendo aderire il corpo di Edmund alle piastrelle del bagno.
“Ti farei mio qui e adesso lo sai mio re?” domandò a un Edmund ormai paonazzo.
“Lo so, ma dobbiamo
andare… non mi piace quel Nathan. Sospetta qualcosa!”
disse preoccupato il più giovane.
“D’accordo, ma stasera sarai mio!”
Edmund ridacchiò per poi annuire.
Dopo questo scambio di battute, i due ritornarono nella saletta e ripresero i loro posti.
La cena passò tra chiacchiere
e risate, intervallate ogni tanto dalle domande di Nathan sul passato
di Caspian, ma le occhiate che Edmund gli lanciava fecero capire che
era meglio abbandonare l'argomento.
“È stata una bella serata, dopotutto!” disse Lucy al fratello una volta usciti dal locale.
“Sì, anche se non mi è piaciuto il comportamento di Nathan…”
“Neanche a me… lo trovo
una persona vuota. Non va bene per Susan.” la ragazzina dagli
occhi azzurri abbassò il viso.
“E poi non è stato a Narnia…” mormorò Edmund più a se stesso che a Lucy.
“Già.” fra i due calò silenzio, rotto dagli altri che parlavano fra di loro.
I ragazzi si accomitarono fra loro con sorrisi e la promessa di rivedersi al più presto.
Una volta a casa Caspian si butto sul letto mezzo distrutto e guardò intensamente Edmund che gli stava affianco.
“Ti voglio.” Mormorò, prima di baciare il suo re.
CoNtInUa...
Ringrazio tantissimo la mia beta, la
mitica Lexy per avermi aiutato con pazienza. E a tutti quelli che hanno
commentato e messo la storia nei preferiti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Dalla parte di Caspian ***
caspian
Le Cronache di
Londra
Mi sveglio e guardo di lato trovando il mio re che dorme beatamente. Sorrido
ammirandolo e pensando al giorno in cui ci eravamo rivisti sul suo veliero, la
Lady Alba.
Lui era lì, bello e
imponente, ma zuppo da capo a piedi e per poco a Caspian non venne da ridere
pensando a quant’era buffo e a quanto fosse fortunato ad avere il suo Edmund di
nuovo con lui. Si era dato un contegno per non saltargli addosso ed era stata
Lucy a rompere il silenzio con un affannoso: “Ca-spian”
Solo in quel momento
Caspian si era accorto di un altro ragazzo assieme a Lucy e a Edmund. “Ma chi è
il vostro amico?” aveva chiesto, mentre l’amico diceva frasi senza senso come:
“Lasciatemi andare, lasciatemi andare!”
“Lasciarti andare?”
gli aveva chiesto “Certo, ma dove?” poi aveva chiesto a Rinfely, suo capitano,
di portare un bicchiere di vino per le Loro Maestà e ascoltando i vari improperi
che l’amico dei Pievens mandava contro tutti, si era avvicinato a Edmund e gli
aveva detto: “Bel peso ti sei portato dietro!“ Edmund era arrossito ed aveva
ridacchiato.
Era stato un gran bel regalo da parte di Aslan quel
viaggio nelle Isole Solitarie col suo amore, al quale si era anche dichiarato,
con il fiato del Drago Eustacchio – il loro amico che per una magia era stato
trasformato in drago, a riscaldarli. Insomma, c’ erano state diverse belle
avventure col suo amore, ma forse l’avventura più bella di tutte era stata la
sua morte.
Come mio ordine, la fine dei
miei giorni l’avevo voluta passare sul Lady Alba, la nave che mi ricordava il
mio re. Era una notte buia quando sentii che me ne sarei andato. Così ero salito
sul ponte ed avevo ammirato le stelle, un ruggito mi aveva fatto voltare,
costringendomi a fissare gli occhi color oro di Aslan.
“Mio signore” mi ero
inchinato.
“Figliolo, sai che stai per morire e so che hai
percorso una retta via, ma lontano dal tuo vero amore.”
Lo guardavo mentre
sentivo gli occhi stanchi inumidirsi dalle lacrime. Aslan continuò. “Ti è
concesso - per tutto ciò che hai fatto per il tuo popolo e per aver rinunciato
all’amore - di tornare ad essere un ragazzo di vent’anni” sentii il suo fiato
invadermi e mi sentii più giovane, più forte. “Caspian, ti è stato concesso
l’onore di poter visitare il paese del tuo amore per quanto tempo vorrai. Laggiù
ti chiamerai Caspian Ford, e sarai il cugino dei tre grandi re e regine di
Narnia.”
Mi spiegò tutto sul mondo del mio amore e dopodichè
mi alitò addosso, lo vidi farsi sempre più piccolo mentre io volavo via da
Narnia, per Londra.
E’ per questo
mi sono ritrovato qui, ogni notte stretto a te. Sarà così fino a che non sarò io
a desiderare il contrario.
Finalmente apri quegli occhi color cioccolato e
li fissi su di me. “’Giorno amore”
Ci scambiamo un bacio, poi tu sorridi e
finalmente la giornata ha la grinta giusta. “Come hai dormito?”
“Dormito?
Io?” mi chiede scherzando. Rido e con me ride anche lui.
Ad un certo punto
il suo cellulare comincia a squillare. Lo fisso mentre risponde. Lo vedo
agitato, mi avvicino e incomincio a baciarlo sul collo per tranquillizzarlo, ma
lui mi allontana con un gesto della mano.
Dopo aver riattaccato, mi fissa
coi suoi occhi color cioccolato preoccupati. “Era il mio ex. Dice che vuole
vedermi. Oggi.”
Il mio cuore perde un battito… un suo ex. Certo come ho
potuto pensare che questo essere bellissimo avesse perso l’occasione di essersi
fatto amare.
“E tu?” gli domando.
“Lo voglio incontrare. Sento che ha
bisogno di me.” lo fisso, mordo il labbro inferiore, lui mi bacia.
“Cas io
amo solo te.”
“Lo so. Anch’io ti amo… se devi andare vai, dopotutto sei pur
sempre Edmund il Giusto!” ridacchia. Dopodichè annuisce. Quindi dice che và a
farsi la doccia e, in effetti, lo vedo sparire nel piccolo bagno di fronte alla
camera, esce si veste con una maglia rossa, jeans chiari e una sciarpa rossa e
nera. Mi bacia.
“Io vado, tu se vuoi potresti incominciare a frequentare un
po’ l’università.”
Annuisco. E lui se ne và.
Adesso, dopo due mesi che
sto qui, ho paura. Per lui, per il nostro amore, per
tutto.
Continua...
Ringrazio la mia nuova beta Ayleen, per avermi
corretto gli orrorri che ho fatto e tutti coloro che hanno letto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Epilogo ***
epilogo i
Le cronache di Londra:
Benjamin Ben Barnes camminava con aria preoccupata lungo un
marciapiede del quartiere dove viveva il suo ex ragazzo: Edmund
Peviens. Aveva ventisette anni e faceva il poliziotto. La preoccupante
notizia ,riguardo l’attuale ragazzo del suo ex, che aveva appena
ricevuto l’aveva reso molto ansioso.
Finalmente lo vide arrivare.
“Ciao Ben, mi hai detto che mi volevi parlare.”
“Certo. Vieni.” lo
prese per mano e lo guidò verso la stazione dei taxi. Ne
fermò uno e ci si fiondò dentro.
“Ben, ma che hai?” domandò Edmund preoccupato.
“Sssh.” lo zittì il ragazzo.
Diede istruzioni al tassista sul luogo che desiderava raggiungere, ossia un bar vicino alla stazione di polizia.
Una volta arrivati, Benjamin
pagò e scese seguito da un preoccupatissimo Edmund. Entrarono
nel locale e si sedettero al primo tavolino. Si fissarono.
“Ti rendi conto che mi hai rapito?” ridacchiò Edmund, un po’ teso.
“Ed, tu sai con chi stai vero?”
“Certo che lo so. Sto con Caspian Ford, ma perché me lo chiedi?”
“Perché il tuo
amato Caspian non compare da nessuna parte; non ha un passaporto, una
carta d’identità e nessuno che si chiami Ford ha un
parente con quel nome assurdo. Insomma non abbiamo nulla con cui
possiamo identificarlo.”
“State conducendo un’indagine su di lui?” Edmund era pietrificato.
“No, un mio vecchio
amico Nathan Phirelli, il fidanzato di tua sorella, e venuto da me
chiedendomi se potevo indagare su un certo Caspian che gli aveva
presentato la sua fidanzata. Così l’ho fatto ed è
venuto fuori che non c’è nessun Caspian Ford. Né a
Londra, né in America né in nessun’altra parte del
mondo.”
Gli occhi di Edmund si ridussero a fessure. “Caspita; certo che sei andato a fondo.”
“E’ che ti voglio
proteggere. Ed!” il ragazzo più grande prese le mani del
ragazzino e le intrecciò. “Ti amo sempre.”
mormorò quindi si avvicinò al viso di Edmund facendo per
baciarlo.
Edmund si scostò da lui e disse:
“Sono fidanzato. E ti posso assicurare che Caspian mi ama e che non mi farebbe mai del male.”
“E allora perché piangi?”
Edmund lo guardò confuso e si toccò il viso: era bagnato. Stava piangendo sul serio.
“Scusa Ben devo andare.
È stato un piacere.” si voltò e se né
andò correndo fino a casa sua. Piangeva. In realtà non
sopportava più quella situazione: non lo dava a vedere a Caspian
perché lo amava, ma per lui era insopportabile. Vivere in quel
appartamento, alla periferia di Londra quando lui era stato un re,
mentire a tutti coloro che non fossero i suoi fratelli e nemmeno a
tutti visto che a sua sorella non lo poteva dire. Insomma non ce la
faceva più.
Entrò in casa. Caspian lo aspettava, alzò gli occhi su di lui e raggelò non appena lo vide.
“Ed, amore…”
“Ben sta indagando su di te. Dobbiamo andarcene via.”
“Ma Edmund, ti prego calmati.”
Edmund annuì, poi si sedette sulle gambe di lui e gli raccontò tutto.
“Forse l’unico
modo per essere veramente noi stessi è andarcene in un altro
mondo che non sia nemmeno Narnia…” rifletté
Caspian.
Edmund annuì. “Ma come facciam…”
Non finì la frase. Un
ruggito li fece voltare: Aslan era lì, nella loro camera,
possente più che mai e li guardava con gli occhi dorati.
“Ho sentito la vostra
disperazione, figli miei. Salite su di me.” i due ragazzi si
scambiarono delle occhiate preoccupate, ma poi ubbidirono. Il leone
fece un balzo fuori dalla finestra, e i due videro cose che mai
avrebbero immaginato di poter vedere
“Dove ci porti Aslan?”
“In una Terra nuova figli miei. Nella vera Narnia, ma prima dobbiamo fare una cosa.”
Il leone si mise fra un treno e il nulla, ruggendo. Il treno sprofondò cadendo in un baratro.
“ASLAN!” urlarono i due ragazzi.
“Non vi preoccupate, lì dentro ci sono tuo fratello e le tue sorelle. Ci raggiungeranno fra breve.”
Aslan ruggì
un’altra volta e nel cielo si creò uno squarcio simile ad
una porta. Una passaggio che conduceva ad una collina verdeggiante.
“Questa è la Vera Narnia. Venite amici.” disse entrando dentro.
Edmund ridacchiò quando
posò i piedi sul terreno e guardò Caspian con amore.
Quest’ultimo si avvicinò e lo baciò teneramente,
sotto gli occhi saggi di Aslan.
Entrambi erano felici adesso, consapevoli che niente avrebbe più minacciato il loro amore.
Fine
Ed eccoci qui, alla fine di un'altra fic... beh questa è finita
così, quasi inconcludente è che non mi piaceva più
tanto e quindi ho voluto farla finire così. cmq sepro che mi
seguirete nella prox fic sulle cronache (perchè ho intenzione di
scriverne un'altra.) Intanto ringrazio la mia preziossima beta, Ayleen.
Grazie per i tuoi preziosi consigli e gli aggiustamenti che hai portato
e grazie ha chi ha commentato gli scorsi cap, spero di non avervi deluso.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=277420
|