In The Darkness

di Briciole_di_Biscotto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Aqua non sapeva come fosse successo.

Un attimo prima stavano beatamente dormendo, e l'attimo dopo si era scatenato l'inferno.

Si erano svegliate al suono di grida e passi veloci, e in men che non si dica la caverna nella quale si erano rifugiate, da nascondiglio sicuro era diventata trappola mortale. Dietro, una spessa parete di roccia, e davanti, i loro incubi peggiori: una squadra di Cacciatori. Quelle persone venivano pagate dallo stato affinchè catturassero i mezzosangue, meglio conosciuti come "sporchi ibridi", e li portassero nei centri di raccolta.

Erano rimasti a fissarsi a vicenda per quella che era sembrata un'eternità, poi sul volto del capo si era formato un ghigno raccapricciante, ed era iniziata la lotta. Tre dei cacciatori si erano fiondati su di lei, i restanti tre avevano attaccato sua sorella, Marina, mentre il capo era rimasto sulla soglia della grotta a godersi la scena.

Aqua si mise in posizione d'attacco, e dalle mani iniziò a far uscire dei sottili flutti d'acqua che inizio ad usare come fruste contro i cacciatori.

Stava avendo la meglio, quando sentì un gemito provenire dalla sua destra. -Marina!- come aveva fatto a dimenticarsi di sua sorella? Eppure lo sapeva che era gravemente ferita! Piano piano, continuando a combattere contro i Cacciatori, aveva cercato di avvicinarsi alla sorella,accasciata per terra mentre con una mano si teneva la gamba ferita, e con l'altra formava uno scudo d'acqua.

Ma Aqua avanzava lentamente, troppo lentamente, e non fece in tempo.

Accadde in un baleno: una piccola distrazione di Marina, uno sparo, e la piu piccola delle gemelle Seadream si accasciò per terra senza coscenza: gli ordini erano chiari, bisognava catturarle vive.

Aqua, davanti a quello spettacolo, lanciò un grido disumano:-MARINA! Intorno alla maggiore iniziò a turbinare un mulinello d'acqua: tutta la rabbia, la disperazione, il dolore si riunivano in quel mulinello in una danza mortale per chiunque avesse finito col caderci dentro.

Si sentiva invincibile, potente, ma non aveva fatto i conti con le Parche, che a quanto pareva non volevano che finisse così. Non seppe mai come, ma il manico di una pistola riusci a trapassare quella barriera, e la colpi in testa.

Aqua ebbe modo solo di percepire un dolore sordo propagarsi per il corpo. Poi il buio. Quando si sveglio, era stesa su un duro e freddo pavimento di pietra, e le doleva tutto il corpo.

Davanti a lei c'erano delle spesse sbarre di ferro. "Una prigione" pensò stupefatta.

Non riusciva credere che fossero riusciti a catturarla, lei, fiera figlia di Poseidone.

Ad un tratto, la cella si aprì con un ciglio sinistro, e vi venne scaraventata dentro una figura. -Marina! -Sua sorella era li, raggomitolata per terra e scossa da brividi. Se ci fosse stata piu luce, Aqua avrebbe avuto anche modo di notare le numerose ferite sul suo corpo.

Le si avvicinò piano, ignorando le proteste del suo corpo indolenzito. iniziò ad accarezzarle i capelli posandosi la sua testa in grembo, facendo di tutto per no piangere. A quel tocco cosi familiare, Marina sembro calmarsi, e smese di tremare.

Guardando la sorellina cosi inerme e provata, Aqua prese una decisione: dovevano scappare, assolutamente. Non avrebbe permesso a qualcun'altro di fare ancora del male a lei o a sua sorella.





Angolino della pazza sclerata.



Ciao a tutti.

Vi ringrazio se siete arrivati fino in fondo. Immagino che ciò voglia dire che avete letto questo prologo. Me e felice *^*

Ciancio alle bande, per chi non l'avesse capito questa e una interattiva.

La mia prima interattiva.

A chi fosse interessato ad iscriversi, vi dicon che mi servono 16 semidei. Premetto che: -non accetto Barbie e Ken, e cioe personaggi perfetti; -non voglio solo maschi o femmine; -accetto solo due semidei per ogni dio; -solo un figlio per ognuno dei tre pezzi grossi, salvo eccezioni, come Aqua e Marina. -ognuno di voi può creare un massimo di due personaggi; -dal momento in cui mi mandate la scheda del vostro personaggio, siete pregati di recensire, se non ogni capitolo, almeno uno ogni 3-4. Detto cio, vi prego di mandarmi la scheda dive avrete compilato i seguenti punti:




Nome:

Cognome:

Età:

Genitore divino:

Genitore mortale:

Descrizione fisica:

Descrizione caratteriale:

Storia:

Armi:

Poteri:

Abilità:

Paure e/o fobie:

Curiosità: Altro:

Prestavolto (non necessario): 






Vi pregherei inoltre, prima di mandarmi la scheda, di scrivere una recensione con scritto sesso e genitore divino. Be allora... Semidee e semidei, che lo show abbia inizio!!!! *scroscio di applausi* Meglio se non i illudo -.-" Vabbe gente; smetto di darvi fastidio e me ne vado. *agita la mano e scompare*

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

 

Buio. Il buio più oscuro e profondo che avesse mai visto avvolgeva Aqua.

Non era il solito buio, quello accogliente, quello che concilia il sonno. Era un buio tetro, che ti imprigiona e non ti lascia più uscire, il tipico buio che trovi nella tua camera, di notte, dopo aver visto un Horror.

 

Non vedeva niente, e dire che quel posto le metteva inquietudine era poco. Girò più volte su se stessa, indecisa su quale direzione prendere quando, d'un tratto, in lontananza vide un puntino.

 

Luce!” e senza esitazioni si mise a correre in quella direzione. Ma più correva, e più le sembrava di allontanarsi.

 

D'un tratto, quando già iniziava a rassegnarsi, una risata crudele le invase la mente. Non sembrava provenire da qualche parte nel buio, bensì direttamente dalla sua testa.

Spaventata, arretrò di qualche passo e, messasi in posizione d'attacco, con le mani pronte a far partire un flutto d'acqua, gridò:-Chi sei? Mostrati se ne hai il coraggio!

 

La risata si ripeté, facendole venire mal di testa.

Io sono la luce, sono la libertà. Sono ciò che l'umanità, per secoli, ha sognato e bramato. Ma sono anche il supremo. Senza il mio consenso, non potrai mai essere completamente libera. Ora, io ti propongo uno scambio: unisciti a me e io ti libererò dalla tua eterna prigione. O, altrimenti, prova a combattermi, e perdi la vita con coloro che imparerai ad amare!”

 

Aqua sgranò gli occhi e, con i muscoli tesi, si arrischiò a parlare:-Che stai dicendo? Tu sei pazzo!

 

La voce la ignorò, e continuò:“Pensa bene alla mia proposta, giovane semidea. Potrebbe diventare la tua salvezza!”

Detto ciò, tornò il silenzio. Intanto, il puntino di luce iniziò ad avvicinarsi e ad ingrandirsi e, quando fu abbastanza vicino, la inghiottì in un vortice bianco e accecante.

 

 

La prima cosa che Aqua avvertì, fu un pizzicore sul braccio. Non poteva crederci! Le avevano nuovamente monitorato i sogni!

Questa storia andava avanti da diversi mesi, da quando lei e Marina erano state catturate. Avevano scoperto che lo Stato pagava degli scienziati affinché trovassero un modo per estrarre la natura divina dai semidei e travasarla nei corpi dei più potenti.

Se ci fossero riusciti, il mondo avrebbe potuto dire addio alla democrazia, e sarebbero tornati sotto la dittatura!

 

Due guardie la fecero alzare dal lettino su cui era stesa, e la accompagnarono verso la porta di metallo, dove una ragazza le prese un braccio e con un ferro rovente le incise la pelle, per segnare il giorno e l'ora della sua ultima visita.

Aqua si morse un labbro per trattenere un grido, e si meravigliò nel constatare che il dolore diminuiva di giorno in giorno.

 

Sgranò gli occhi: era così abituata a quel dolore da non farci più neanche caso? No, non poteva andare avanti così. Il suo cervello iniziò velocemente ad elaborare un piano di fuga, l'ennesimo. Eppure, qualcosa le diceva che questa volta sarebbe andato tutto per il verso giusto. Sorrise.

 

 

#Edwina

-Uff, non ce la faccio più!- la ragazza si appoggiò alla scopa con cui stava pulendo il piano B1.

-E inoltre- aggiunse guardando con aria truce il ragazzo accanto a sé -qui c'è qualcuno che lascia pulire tutto a me mentre lui si diverte, tu che ne dici? Eh, James?

Il figlio di Ermes le fece segno con la mano di aspettare e le rispose:-Zitta un attimo, Wina. Forse questa volta ce la faccio!

 

La figlia di Ecate alzò gli occhi al cielo:-Per tutti gli dei, James! Quando capirai che queste catene sono a prova di semidio?- disse guardando sconsolata l'anello di ferro che le imprigionava la caviglia.

Il ragazzo, continuando ad armeggiare con la serratura, le rispose:-E tu quando capirai, cara Wina, che se una serratura si può aprire con una chiave si può aprire anche con una forcina? Porco Crono, si è rotta. Wina, dammene un'altra.

 

La ragazza sbuffò:-James, sono una figlia di Ecate, non una fabbrica di forcine!- disse mentre si sfilava l'ennesima mollettina dai lunghi capelli neri striati di verde acqua e la porgeva all'amico.

-Questa è l'ultima, perciò vedi di non romperla. La rivoglio indietro!- borbottò fulminandolo con i suoi grandi occhi viola.

 

Il ragazzo rise piano scuotendo leggermente i capelli castani, mentre nei profondi occhi marroni si accendeva una scintilla di divertimento:-Farò il possibile!

Ma il sorriso scomparve subito sostituito da una espressione tra il meravigliato e lo shockato quando, per un istante, si sentì il secco “clack” di una serratura che scatta.

 

Alzò lo sguardo meravigliato su Edwina, che lo guardava con gli occhi spalancati:-Tu... tu ce l'hai fatta...- sussurrò. Ma si riprese subito:-Sbrigati, apri anche la mia!

Il figlio di Ermes mise due dita sulla cavigliera dell'amica e chiuse gli occhi. Ora che era libero poteva ricominciare ad usare i suoi poteri. Si concentrò per qualche secondo, poi, per la seconda volta nel giro di pochi minuti, il rumore di una serratura che scattava riempì lo spazio circostante. Si guardarono negli occhi.

 

Erano liberi.

 

 

#Sebastian

Sebastian, nella sua cella, si dilettava a far resuscitare le falene e gli insettini morti.

All'ennesimo geco tornato in vita, fece un gesto stizzito con la mano facendo tornare tutti i suoi “amichetti” inutili cadaveri. Si stava annoiando.

 

Non avendo niente da fare, decise di mettersi a dormire. Si infilò nella stretta fessura sulla parete che lui aveva battezzato come suo letto, ed attese il sonno. Fu proprio quando, dopo quasi mezz'ora passata ad osservare il soffitto, gli occhi iniziarono a chiudersi, che accadde.

 

-Bel tenebroso!- lo chiamò una voce squillante facendolo sobbalzare e urtare forte la parte superiore del suo “letto”.

Uscì dalla stretta fessura tenendosi la fronte con una mano, mentre con i penetranti occhi grigi fulminava la ragazza che lo guardava con una mano davanti alla bocca sperando che non si accorgesse delle labbra incurvate in una buffa smorfia, nel tentativo di non ridere.

 

Il figlio di Ade si avvicinò alle sbarre della cella e guardò i due ragazzi confuso:-Che ci fate qua? Non dovreste essere a pulire l'ala 2 del piano B1?

Edwina lo guardò con un sorriso a 32 denti:-Dovremmo, hai detto bene!

Sebastian la guardò ancora più confuso, almeno fino a che non abbassò lo sguardo e notò le caviglie libere dei due compagni. A quel punto, sgranò gli occhi puntandoli su James:

-Non mi dire... non mi dire che ce l'hai fatta... Cioè, dimmelo! No, nel senso...-

 

Il suo fiume di parole venne bloccato dalla risatina di Edwina, che la smise non appena Sebastian le puntò addosso due occhi minacciosi, e gli rispose:-Si, ce l'ha fatta! Ma ora non abbiamo tutto il tempo per spiegarti! Dobbiamo liberarti e andarcene al più presto!

 

Il figlio di Ade la guardò qualche istante, poi annuì e si allontanò un po' dalle sbarre. Quindi fu il turno di James che avvicinò la mano alla serratura della cella e, come aveva fatto con Wina, la fece scattare.

Il figlio di Ade guardò insicuro la porta: non riusciva a credere che dopo tutto quel tempo, finalmente fosse libero. Spostò lo sguardo incerto sugli amici, che gli sorrisero incoraggianti e annuirono.

 

Il ragazzo si avvicinò a mise una mano sulla porta, spingendola delicatamente, e quella si aprì dolcemente e senza proteste. Sebastian rimase qualche secondo sulla soglia. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Quando li riaprì, erano pieni di una nuova determinazione. Guardò i suoi amici, poi, sorridendo, parlò:

 

-Andiamo.

 

 

#James

Stavano correndo da diversi minuti ormai, ed era stato solo per divino culo se non erano stati trovati, anche se ormai l'allarme era suonato e tutte le guardie avevano iniziato a cercarli. Fu mentre si nascondevano che le trovarono.

 

Per l'ennesima volta avevano avvertito dei passi veloci avanzare verso di loro, e senza esitazione si erano buttati in un corridoio secondario. Schiacciati alla parete, pregando che l'ombra li nascondesse per l'ennesima volta, nel silenzio avevano sentito una voce spezzata dal pianto.

 

Neanche loro sapevano perché, ma avevano seguito quella voce, ritrovandosi davanti ad una cella, nella quale avevano trovato due ragazze. Sembravano uno scherzo della natura: erano l'opposto l'una dell'altra, ma non avrebbero potuto essere più uguali.

 

La ragazza accovacciata per terra aveva i capelli biondi corti alle scapole, con alcune ciocche verdi e la carnagione alabastrina. Gli occhi erano coperti dalle mani nel disperato tentativo di fermare le lacrime ma, quando le levò per un attimo per asciugarsi le guance, James poté notare che li aveva di un castano scuro, con riflessi neri.

 

La ragazza accanto a lei le accarezzava la schiena cercando di consolarla. Aveva lucenti capelli castani lunghi fino al bacino e con ciocche arancione carota e leggermente ondulati, gli occhi di un disarmante verde mare con riflessi ambrati e la carnagione abbronzata.

 

Eppure, pur essendo così diverse, avevano gli stessi tratti, e James capì subito che erano sorelle, se non addirittura gemelle.

 

I tre ragazzi erano così presi ad osservare quel miracolo della natura, che ci misero un po' ad accorgersi che le due ragazze si erano accorte di loro e, asciugate le lacrime, si erano messe in posizione di difesa.

 

Edwina fu la prima a riprendersi. Sorrise gentile alle due ragazze, che sembrarono rilassarsi un po', e le salutò:-Ehi ciao! Tranquille, non vogliamo farvi del male. Siete semidee vero?

La castana, che sembrava la maggiore, annuì e chiese:-Voi invece dovete essere i tre semidei fuggitivi, o sbaglio? Come avete fatto a scappare?

Edwina si guardò intorno nervosa:-Non c'è tempo per le spiegazioni. Ora vi liberiamo. Vi fidate di no... no, no. Di loro potete non fidarvi. Vi fidate di me?- chiese, procurandosi occhiate omicide dai due amici.

 

Le due ragazze si guardarono un attimo negli occhi, poi annuirono contemporaneamente.

Edwina sorrise trionfante e fece un cenno a James, che si avvicinò nuovamente alla serratura e la fece scattare. Le due ragazze lo guardarono stupite, me non persero tempo ed uscirono dalla cella.

 

Mentre i cinque ragazzi riprendevano a correre, Edwina fece le presentazioni:-Io sono Edwina Sqirrel, figlia di Ecate. Quel musone là è James Robber, figlio di Ermes. E infine, il bel tenebroso è Sebastian Dawson, figlio di Ade. E voi?

 

La ragazza castana sorrise e rispose:-Io sono Aqua Seadream, e questa è mia sorella gemella, Marina Seadream.

 

Siamo figlie di Poseidone.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo della pazza sclerata autrice

 

yeeeeeee! E finalmente sono riuscita a finire questo orrendo stupendo secondo capitolo! XD

mi sento realizzata :')

scusascusascusascusascusascusascusascusascusa lo so che questo capitolo è terribile, ma volevo pubblicarlo al più presto e così l'ho scritto di getto! Mi dispiace tanto DX

Cercherò di farmi perdonare! Come no, finirai sicuramente per scriverlo di nuovo all'ultimo secondo u.u

 

Okay, tornando alle cose serie...

Chi sarà secondo voi la voce del sogno? Si accattano scommesse! XD

inoltre, finalmente, dopo innumerevoli tentativi, le mie cucciole riescono a scappare!

 

Ed ecco a voi i personaggi che ho presentato in questo capitolo:

 

-Edwina Sqirrel, figlia di Ecate (di Wise Girl98)

-James Robber, figlio di Ermes (di rei_puccioso)

-Sebastian Dawson, figlio di Ade (di Cat e Dog)

 

Lo so, sono solo tre, ma gli altri o fanno parte dei ribelli, o sono al campo Mezzosangue (e qui, per voi, ho una bella sorpresa XD) o non mi hanno ancora inviato le schede!

 

Quindi, prima di dimenticarmene:

CHI NON MI HA ANCORA INVIATO LA SCHEDA DEL PROPRIO OC, E PREGATO DI FARLO AL PIU PRESTO, GRAZIE.

 

Fine discorso. Vi pregherei di lasciarmi una recensioncina-ina-ina, anche solo per dirmi che farei meglio a ritirarmi!

 

Ora vado * sparisce in un vortice di meloni e angurie * (?)

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

#Marina

 

Stavano correndo ormai da quanto? Una, due ore? Quel posto sembrava un labirinto, e a lei iniziava a far male la gamba ferita. Certo, Aqua aveva fatto il possibile per curarla, ma comunque, in un posto dove i poteri erano limitati o non funzionano proprio, l'acqua curativa di sua sorella era bastata giusto a fermare l'emorragia.

 

Era tentata di chiedere agli altri di fermarsi, ma si morse la lingua: avevano già fatto tanto per salvarle, rischiando anche di essere scoperti. Non poteva arrecare loro altro fastidio, soprattutto se questo fastidio si trovava in bilico fra libertà e prigionia, vita e morte.

 

Una lacrima silenziosa le rigò il volto, e Aqua se ne accorse. Le si avvicinò e le strinse una spalla, in un disperato segno di incoraggiamento, ma non aprì bocca. Anche Aqua sapeva che non erano nelle condizioni di chiedere un favore così grande agli altri.

Marina la guardò attentamente: avrebbe tanto voluto essere come lei, forte, coraggiosa e determinata. Lei invece era il completo opposto: era debole, paurosa e timida.

 

Si perse nei suoi pensieri, e fu allora che accadde.

 

Un grido soffocato da parte di Edwina ed un'imprecazione da parte di Sebastian, e si ritrovarono circondati dalle guardie. Si avvicinarono l'uno all'altro, schiena contro schiena, in posizione di attacco, pronti a difendersi.

 

Quello che sembrava il capo diede l'ordine di attacco:-Se volete uccideteli, ma una delle figli di Poseidone la voglio viva. Sono così rare...-ghignò.

In men che non si dica, le guardie di fiondarono su di loro, ma le due sorelle ebbero la prontezza di alzare le mani e creare uno scudo con l'acqua. Il flutto era così potente che quando le guardie vi si scagliarono contro, fu come scontrarsi con una cascata, e vennero sbalzati indietro.

 

Fu in quel momento che i cinque semidei si accorsero di una cosa molto importante: tutte le loro armi erano in armeria.

Edwina si morse leggermente il labbro, indecisa sul da farsi, ma poi determinat alzò lo sguardo e parlò:-Se riuscite a tenere occupate le guardie per un po', posso provare a far materializzare qua le nostre armi. Pensate di riuscirci?

 

I suoi amici annuirono, e Marina la vide chiudere gli occhi e concentrarsi, mentre la runa che aveva tatuata sulla spalla sinistra si illuminava. D'un tratto, con un leggero gemito svenne, e nelle mani dei compagni si materializzarono le armi. Dopo aver creato una bolla d'acqua intorno ad Edwina per proteggerla, Aqua ghignò e, facendo schioccare la frusta fatta di pelle del leone di Nemea, sussurrò:

 

-Incomincia la festa!

 

 

#Sebastian

Aqua e Marina, da bravissime combattenti quali erano, non avevano esitato ad attaccare e, si, anche uccidere. Ma del resto la regola, nel mondo in cui vivevano, era quella: o uccidi, o vieni ucciso.

 

Quindi non fu tanto il sangue freddo con cui le due sorelle mietevano vittime ad impressionare il ragazzo, quanto lo scoprire un nuovo aspetto del carattere delle gemelle, e soprattutto di Marina, che non avrebbe mai immaginato.

 

Alla fine dello scontro, Aqua aveva sussurrato un:-Vittoria!- ed era svenuta.

Subito Sebastian era accorso, prendendola in tempo per evitare che sbattesse a terra, mentre la sorella la guardava preoccupata.

 

Erano riusciti a fuggire da quel posto vivi. Certo, due di loro erano svenute, Marina e James zoppicavano e lui aveva un rivoletto di sangue sul viso che scendeva da un taglio sulla fronte, ma erano vivi.

 

Sebastian si era caricato Aqua sulle spalle, mentre James aveva preso Edwina e, con Marina in mezzo a loro, si erano allontanati dal posto che per molto tempo era stata la loro prigione.

 

Mentre camminavano senza meta in una distesa verde che Sebastian non seppe identificare, scorsero in lontananza un grande edificio in decadenza. Sebastian guardò gli altri due, che un po' titubanti annuirono, e si diressero verso la costruzione.

 

 

#Jem (James)

 

-Sta arrivando qualcuno.

Jem si girò verso la ragazza che aveva parlato. Era accovacciata e teneva il palmo aperto sul terreno.

-Quanti sono, Jade?

 

La ragazza chiuse gli occhi:-Quasi sicuramente tre. Due sembrano pesanti, devono essere ragazzi, e l'altra è probabile che sia una ragazza. Da come si muovono sembrano feriti. Se dovessero essere dei nemici non avremmo difficoltà a sconfiggerli.

 

Jem annuì e tirò fuori la sua spada, Stormshade. Jade lo guardò confusa:-Che fai? Non è sicuro che siano nemici!

Il figlio di Ate ghignò e le si accovacciò davanti, facendo avvicinare pericolosamente i loro visi:-Ma io devo essere sempre pronto, nel caso qualcuno volesse fare del male ad un delicata donzella come te, non è vero, figli di Demetra?

 

James, con grande divertimento la vide spalancare gli occhi e arrossire, poi la ragazza

lo spintonò lontano da se facendolo cadere all'indietro e, rimessasi in piedi, gli gridò in faccia:-Non ho certo bisogno di un'inutile Don Giovanni come te per difendermi! E stammi lontano!

 

Detto ciò si allontanò dal ragazzo a grandi falcate, mentre quest'ultimo scuoteva la testa divertito mettendo in risalto i capelli castano chiari e gli occhi azzurri profondamente divertiti. Ma la smise subito quando sentì un verso strozzato provenire dalla sua compagna.

 

Uscì in fretta e furia da quello che un tempo doveva essere l'ufficio della fabbrica che era stata quell'edificio, e si avvicinò in fretta a Jade, prendendola per le spalle e scuotendola:-Stai bene? Che ti hanno fatto?

 

La ragazza lo guardò confusa, poi sul suo volto si fece strada una smorfia divertita:-Tu credevi che io... e tu... e loro... ti sei preoccupato... per me?!- disse scoppiando a ridere. Il ragazzo la guardò stralunato. Poi, quando si accorse di come aveva reagito, levò le mani dalle spalle della compagna pulendole sulla maglia.

 

-Se pensi che io mi sia preoccupato per te, ti sbagli di grosso. Solo che non voglio che tu muoia. Altrimenti chi lo sente più Alexander!

La ragazza lo guardò curiosa:-Chi è Alexander?

-Lui è il capo dei ribelli insieme ad Alys Torres e Damon Blackthorn. Quei tre...

Ma venne zittito da un gesto della mano di Jade, che gli intimò di fare silenzio:-Eccoli.

Dalla finestra del secondo piano, la ragazza indicò all'amico tre figure che avanzavano.

Jem li osservò per un po', cercando di concentrarsi sulle tre figure pittosto che sul fatto che era affacciato alla finestra del secondo piano: se Jade avesse scoperto che soffriva di vertigini, la sua carriera sarebbe ufficialmente finita.

 

La ragazza lo guardò un'attimo, poi parlò:-Andiamo ad aiutarli.

 

 

#James

 

Era distrutto. James si ripromise che, appena Edwina si fosse svegliata, di rinfacciarle quanto pesasse. Sorrise nell'immaginare la sua reazione.

Stava camminando a testa bassa, quando andò a sbattere contro qualcosa rischiando di perdere l'equilibrio.

 

Guardò con aria truce il ragazzo davanti a sé:-Sebastian, quando ti fermi avverti!

Ma invece di sentire la risposta del compagno, capì perché si era fermato: due ragazzi, un ragazzo ed una ragazza, stavano correndo verso di loro.

Subito James irrigidì i muscoli, pronto a difendere Edwina.

 

I due ragazzi si fermarono proprio davanti a loro, e la ragazza li salutò:-Ciao. Siete semidei vero?

James, Sebastian e Marina si guardarono negli occhi, indecisi su cosa rispondere: se i due ragazzi fossero stati semidei, avrebbero avuto degli alleati. In caso contrario, se fosse stata una trappola, tutta la fatica fatta per arrivare fin lì sarebbe stata vana.

 

La ragazza, percependo il loro smarrimento, sorrise e aprì il palmo della mano, dove teneva una biglia. La lanciò in alto, e quando tornò fra le sue mani, era una lucente falce nera di ferro dello Stige.

 

James si arrischiò a fare la stessa cosa. Prese il ciondolo a forma di ala che aveva attaccato ad un bracciale e, stringendolo fra le mani, fece comparire una spada di bronzo celeste.

 

La ragazza e il ragazzo sorrisero, poi si presentarono:-Molto piacere. Questa lunatica accanto a me- iniziò il ragazzo beccandosi un'occhiataccia dalla compagna -è Jade Teghton, figlia di Demetra. Io invece sono un figlio di Ate, Hale James, ma potete chiamarmi Jem.

 

James lo guardò storto, poi rispose:-Anche io mi chiamo James. James Robber, figlio di Ermes. Lui è Sebastian Dawson, figlio di Ade. La ragazza bionda è Marina Seadream, figlia di Poseidone, e la ragazza in spalle a Sebastian è sua gemella, Aqua. La ragazza con i capelli neri invece è Edwina Sqirrel, Ecate.

 

Jem li guardò uno ad uno, poi scoppiò a ridere:-Quindi siete cinque, e voi due siete anche parecchio secchi! Dimmi, Jade, cosa stavi dicendo sui nuovi arrivati?

La ragazza lo fulminò:-Non potevo sapere che portassero due ragazze sulle spalle! Io percepisco i passi dal terreno, non sono mica una chiaroveggente!

Jem rise ancora:-Certo certo, dicono tutti così. Ma ora torniamo alle cose serie: sosia- disse a James -dammi la ragazza, te la porto.

 

James gli passò la ragazza con un sospiro di sollievo. Mentre si avviavano verso la fabbrica, Jem riprese a parlare:-Per stasera ci riposeremo qui. Cercate di dormire, perché domani dobbiamo metterci in cammino.

Sebastian lo guardò:-Dove dobbiamo andare?

Il ragazzo ghignò:

 

-Destinazione: base dei ribelli.

 

 

 

 

 

 

Angolo della pazza sclerata autrice

 

weee bella gente, come ve la passate?

Eccomi tornata, con vostra grande gioia (seeeee), con un nuovo schifosissimo emozionante capitolo.

 

Oggi abbiamo avuto modo di conoscere:

-James Hale, detto Jem, figlio di Ate (Rhaenys Morgenstern)

-Jade Teghton, figlia di Demetra (Deek)

-Alexander Morrison, figlio di Nike (menzionato) (Lucrezia_2)

-Alys Torres, figlia di Ares (menzionata) (Fiamma Erin Graunt)

-Damon Blackthorn, figlio di Tanato (menzionato) (Fiamma Erin Graunt)

 

Credo che gli ultimi tre riuscirò a farli comparire definitivamente domani.

 

Inoltre, c'è ancora gente che non mi ha mandato il proprio OC.

COLORO CHE NON MI HANNO ANCORA MANDATO LA SCHEDA DEL PROPRIO OC SONO GENTILMENTE PREGATI DI MANDARMELA, GRAZIE.

 

Detto ciò, spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, e vi chiedo, per favore, di lasciarmi una recensioncina, anche solo per dirmi che ne pensate.

 

Inoltre, ringrazio:

-Cat e Dog

-rei_puccioso

-Gil

-Wise Girl98

 

per aver commentato lo scorso capitolo :')

Ora vado. Ciaoooo * agita la manina *

 

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

#Aqua

Stava volando. E stava anche crepando di paura. I figli di Poseidone non possono volare.

Cercò un posto dove atterrare, ma subito una folata di vento le andò contro facendole perdere l'equilibrio.

Non capiva perché, ma sapeva che, per quanti sforzi facesse, non sarebbe mai riuscita a tornare sulla terra ferma.

 

E hai ragione a crederlo, semidea.”

Aqua spalancò gli occhi: di nuovo quella voce!

-Ancora tu? Si può sapere cosa vuoi?

La voce rise di gusto:“Semidea, è inutile che ti opponi a me. Come ti ho detto, tu sei mia prigioniera. Ti consiglio di unirti a me: non si sa mai quando io decida di farti precipitare!”

Una risata agghiacciante le invase la mente poi, d'improvviso, la forza misteriosa che le permetteva di rimanere in aria scomparve, e Aqua si sentì precipitare, precipitare, precipitare...

 

 

-NO!- la semidea spalancò gli occhi, tirandosi di scatto su a sedere.

Subito la sorella le fu accanto:-Aqua, stai bene?- le chiese preoccupata.

La ragazza annuì debolmente:-Si, è tutto apposto.- mentì. Quando Marina inarcò un sopracciglio, però, capì che fingere con la sorella era pressoché inutile.

Così si accinse a raccontarle tutto, dal primo sogno avuto fino a quest'ultimo.

 

Marina le si accovacciò accanto e le accarezzò la schiena:-Tranquilla, era solo un sogno!

Aqua scosse forte la testa:-No! Non era un sogno! Lo sanno tutti che gli incubi dei semidei non sono mai semplici incubi!

 

La bionda fece per aprire bocca, ma proprio in quel momento entrò Sebastian:-Ehi Aqua, ti sei svegliata! Come ti senti?

La castana sorrise grata dell'interessamento:-Sento la testa molto leggera ma, a parte questo, sto molto bene, grazie!- poi si guardò intorno e, con sguardo confuso, guardò i due ragazzi.

 

Sebastian, intuendo la sua muta domanda, sorrise:-Dopo il combattimento sei svenuta, così ho dovuto prenderti in spalla e portarti con me- Aqua, a quella scoperta arrossì violentemente, e sperò che nessuno se ne fosse accorto.

Il ragazzo continuò:-Mentre scappavamo ci siamo imbattuti in due semidei che ci hanno offerto un rifugio ed una mano, e si sono detti disposti a portarci dai ribelli.

A quel punto, Aqua sgranò gli occhi:-I ribelli? Intendi quei ribelli? Sono leggendari! Io ero sicurissima che fosse tutta un'invenzione! Cioè, costruire nel sottosuolo una struttura al pari degli inferi di Ade non è possibile!

 

Sebastian rise:-Jem ha detto che quella sì, è solo una leggenda, ma i ribelli ci sono comunque.

Aqua aggrottò la fronte:-Jem?

Il figlio di Ade si alzò in piedi e le tese una mano per aiutarla a fare lo stesso:-Jem è uno dei ragazzi che ci hanno aiutato. Vieni, te li faccio conoscere.

Marina si alzò in piedi e uscì dalla stanza, gridando:-Vado ad avvertirli che ti sei svegliata!

 

Aqua si mise in piedi, ma appena Sebastian la lasciò, si accascio sul pavimento gemendo.

Sebastian le fu subito accanto:-Cos'hai?- -Non... Non è niente. Adesso passa!

Il ragazzo sbuffò e, senza alcun preavviso, la prese in braccio a principessa:-Non dire stupidaggini, sei ferita! Ti porto io, tu è meglio che non ti sforzi troppo.

La ragazza, però, non sembrava dello stesso parere:-Mettimi giù! Porco Crono, ti ho detto di mettermi giù!- gridò scalciando.

Sebastian rise:-Eh no! Adesso sei mia!

A quell'affermazione Aqua, imbarazzata, smise di agitarsi e divenne rossa come un peperone.

Si ritrovò a ringraziare mentalmente il padre per averle passato la sua carnagione scura. In questi casi si rivelava molto utile.

 

#Sebastian

Entrarono in una grande sala facendo un “trionfale” ingresso grazie a Sebastian che si mise ad urlare:-Fate spazio alla Principessa dei Sette Mari!

Edwina, vedendo l'amica chiaramente in imbarazzo, non riuscì a trattenersi dal ridere, seguita a ruota dagli altri occupanti della sala.

-Dovresti... Dovresti vedere la tua faccia, Aqua!- disse Edwina tenendosi la pancia.

Subito l'amica fece un cenno con mano, ed un'enorme gavettone venne indirizzato alla figlia di Ecate, che spalancò gli occhi e si spostò appena in tempo.

 

Peccato che proprio in quel momento dalla porta entrò una ragazza dai lunghi capelli neri e disarmanti occhi azzurri, che si beccò in pieno la bomba d'acqua.

Edwina si portò una mano alla bocca mentre gli altri o trattenevano il fiato o cercavano di non ridere:-J... Jade! Che bello rivederti!- disse la ragazza.

La figlia di Demetra alzò lo sguardo lentamente, cercando con gli occhi chi avesse avuto il coraggio di bagnarla.

Subito identificò Aqua e, toltasi un grosso braccialetto di ferro dal polso, lo lanciò in direzione della figlia di Poseidone, che si scansò in tempo.

 

Il povero Sebastian finì con ricevere in pieno viso il gioiello della ragazza.

Aqua si portò una mano alla bocca:-Sebastian! Ti sei fatto male?

Il ragazzo la guardò con aria truce e, per tutta risposta, allargò le braccia e fece cadere l'amica per terra.

 

Non sto a raccontarvi cosa successe dopo perché sono sicura che l'avrete capito, e comunque sarebbe troppo lungo da raccontare.

 

I sette ragazzi iniziarono a lanciarsi oggetti e maledizioni, si inseguirono e si fecero il solletico.

In quel momento, anche se per poco, sembrò che non esistessero preoccupazioni, Cacciatori, ribelli. C'erano solo loro, uno stranissimo gruppo di amici, e i loro giochi e le loro risa.

E, per un istante, a tutti parve di aver trovato, finalmente, un posto in cui stare, una casa.

 

 

#Jem

-Ho fame! Jade, la porti quella maledetta zuppa di legumi o hai intenzione di lasciarla in eterno sul fuoco?- gridò il ragazzo.

Dalla stanza accanto venne la voce di Jade che, di rimando, gridava:-James Hale, stai un po' zitto o non ti do' niente!

Il ragazzo si zittì e, dopo un po', la figlia di Demetra fece il suo trionfale ingresso con sette piatti in bilico in testa e sulle braccia.

-Vedi di non farle cadere o ti ammazzo, Jade!- borbottò Jem.

La ragazza lo fulminò:-Invece di stare lì a borbottare vieni a darmi una mano!

 

Quando Jade riuscì a posare anche l'ultimo piatto sul pavimento, tutti tirarono il fiato che non si erano accorti di trattenere.

Alle gemelle si illuminarono gli occhi e, dopo essersi lanciate un breve sguardo di intesa, squittirono in coro:-Mangiare!- e si fiondarono sulle zuppe.

Subito dopo, però, iniziarono a tossire, e Marina sussurrò:-Shcotta!

Sebastian si sbatté una meno sulla fronte, Edwina scosse la testa divertita e Jem si mise a ridere. Gli altri due le guardavano sconsolati, come a dire “non cambieranno mai!”

 

 

Durante la cena i ragazzi risero e scherzarono parlando del più e del meno.

-E così voi due fate parte dei ribelli, eh?- chiese ad un tratto Edwina.

Jem scosse la testa:-No, solo io ne faccio parte. Mi avevano mandato in ricognizione da queste parti perché avevamo localizzato una semidea, e nel caso l'avessi trovata, sarebbe stato mio preciso compito riportarla alla base sana e salva. La ragazza in questione è, per l'appunto, Jade.

La figlia di Demetra annuì:-E così. Però, a quanto pare, la tua missione è andata più che bene no? Invece di una semidea ne hai trovati sei.

 

Jem annuì soddisfatto:-Magari mi daranno un riconoscimento al valore e mi faranno diventare lungotenente e...

-Ehi, ehi, ehi, abbassa la cresta, galletto!- rise divertita Jade.

 

Edwina, vedendo quella scena, diede una gomitata ad Aqua e Marina, che si trovavano ai suoi lati:-Non vi sembra che fra quei due ci sia un perfetto feeling?- ridacchiò, seguita dalle due amiche.

-Hai ragione.- annuì Marina.

-Quei due sarebbero una coppia perfetta!- incalzò Aqua.

 

-Ehi voi tre, di che state confabulando?- chiese incuriosito Jem che le aveva viste parlare e coprirsi la bocca con le mani.

Edwina spalancò gli occhi sconcertata:-Noi? Confabulando? No, ma che stai dicendo!

-Mmm, non mi convinci...- borbottò guardando ad una ad una le amiche che avevano assunto l'espressione più angelica dei loro repertori. Troppo angelica.

 

Fu James a salvarle da quella situazione. Batte un paio di volte le mani e disse:-Bene, credo che sia arrivato il momento di andare a dormire. Buonanotte ragazzi!

Edwina gli lanciò uno sguardo riconoscente e, alzandosi in fretta e furia, gridò:-La camera a destra è delle ragazze! Ci sono dei tappetini!

Così dicendo si fiondò nella stanza, seguita a ruota dalle gemelle. Poi, appena prima che la porta si chiudesse, un “buonanotte” riecheggiò per l'edificio.

 

I tre ragazzi rimasti si guardarono, poi Jade si alzò spazzolandosi i pantaloni:-Allora vado anche io, prima che mi chiudano fuori! 'notte.

I due ragazzi la salutarono a loro volta. Poi, quando la porta della stanza si chiuse alle spalle dell'amica, decisero anche loro di andare a dormire, e raggiunsero il figlio di Ermes nella stanza.

 

 

#Edwina

 

Stavano camminando ormai da diverse ore. Quella mattine i tre ragazzi erano entrati senza troppe cerimonie nella stanza delle ragazze, e senza troppi giri di parole avevano levato loro le coperte svegliandole e guadagnandosi tremende occhiate omicide, tant'è vero che in meno di un secondo si erano ritrovati tutti e tre fradici dalla testa ai piedi.

Senza alcun dubbio, opera delle sorelle Seadream.

 

-Bastaaa! Non ce la faccio più!- gridò come una bambina la figlia di Ecate. -Sono stanca!- rincarò la dose Marina.

Le altre due, invece, camminavano spedite, quasi a sfidare i ragazzi, che le guardarono divertiti.

Poi Jem si affrettò a rassicurare le due ragazze che, sfiancate, camminavano dietro di loro con lingue e braccia penzoloni:-State tranquille, siamo arrivati. Guardate!

Il ragazzo schioccò le dita, e davanti a loro, in lontananza, apparve tremolando la figura di enormi mura.

 

Edwina spalancò la bocca, e Marina si affrettò a richiudergliela.

-Ma... Ma da dove spunta?- domandò sorpresa la figlia di Ecate.

-Immagino che ci fosse sempre stato, solo che era nascosto dalla foschia, dico bene?- chiese Sebastian a Jem.

Il figlio di Ate annuì:-Sì, ormai ci siamo. Avanti, l'ultimo sforzo!

 

Appena i ragazzi misero piede nella fortezza, un bellissimo cucciolo di pastore tedesco corse loro incontro. Fece per saltare addosso a Jem ma, d'un tratto, si fermò, e si mise a fissare un'altro punto.

James.

 

 

#James

 

Vedeva quel cucciolone di pastore tedesco davanti a lui che lo fissava, e si perse nei suoi occhi. Così grandi, così belli, così intelligenti e così... così nostalgici.

Con suo grande disappunto, Jem si accovacciò davnti al cane e, facendogli una vigorosa carezza, gli parlò:-Cos'hai oggi, eh Campione? Non mi saluti?

Il cane gli diede una leccata, ma subito tornò ad osservare James.

Il ragazzo, titubante, chiese:-Come si chiama?

Jem si grattò la testa:-Non ne sono sicuro. Il nostro Campione è un trovatello. L'ho trovato io due anni fa mezzo morto di fame tra le macerie di un orfanotrofio. Credo sia l'unico sopravvissuto.

 

James sentì la testa svuotarsi, e i ricordi lo assalirono. Quei ricordi che avrebbe tanto voluto cancellare.

Ricordò la madre che, disperata, inveiva contro suo padre che li aveva abbandonati; ricordò il giorno in cui la sorella era tornata a casa con un cucciolo appena nato di pastore tedesco; ricordava i giochi con la sorella e con il cane; poi l'incidente, il suicidio della madre e la scomparsa della sorella; l'orfanotrofio, di come vi fosse scappato, sempre in compagnia del suo fedele cane; il ritorno, le macerie, la morte di tutti quei bambini innocenti.

 

E poi, quella scritta in rosso. “James”.

Aveva fatto in tempo solo a far uscire un grido strozzato, poi l'avevano incappucciato e l'avevano portato via. Mentre lo catturavano, aveva sentito il cane ringhiare ed abbaiare: stava cercando di proteggerlo, ma non c'era riuscito.

L'unico, vero amico che avesse mai avuto.

 

E ora, l'aveva ritrovato. Si accovacciò davanti al cane e, tendendogli piano una mano, sussurrò:-Ciao, Sparky. Ti ricordi di me?

Al suono di quella voce, il cane si fiondò sul ragazzo, facendolo cadere all'indietro e iniziando a leccargli tutta la faccia.

 

James, intanto, rideva. Rideva e piangeva. Non poteva crederci: l'aveva ritrovato!

-Sparky, Sparky...- ripeteva senza fine accarezzando il manto lucido e morbido dell'amico.

I suoi amici sorridevano, mentre le ragazze a stento riuscivano a trattenere le lacrime.

Edwina singhiozzò:-Questo è mille mila volte meglio dei programmi televisivi!

Le amiche, singhiozzando, concordarono con lei.

 

Jem si avvicinò a Jade e le sussurrò:-Non ti credevo una tipa dalla lacrimuccia facile!

Jade fece un gesto spazientito con la mano:-Zitto, mi rovini l'atmosfera!- singhiozzò.

Il fatto che non gli avesse gridato contro male parole stava a significare quanto fosse commossa. Non essendoci gusto nello sfotterla, Jem la lasciò a godersi in pace la scena.

 

Quando finalmente James e Sparky si separarono, il ragazzo guardò gli amici meravigliato:-Ma che è successo? Ragazze, perché piangete?

Le semidee alzarono lo sguardo al cielo, singhiozzando ancora ma cercando di fermare le lacrime:-Io l'ho sempre detto che i ragazzi hanno un QI pari a quello di una gallina!- sussurrò Aqua, ma abbastanza forte in modo che i ragazzi la sentissero.

 

Jem scosse la testa divertito, poi disse:-Forza, adesso che vi siete fatte il vostro pianto e siamo tutti felici, vi porto dai capi.

 

 

#Alys

 

La ragazza era seduta con i due amici intorno al grande tavolo al centro della sala dove era raffigurata una gigantografia in rilievo della cartina dell'America.

-Come vi ho detto, secondo me è meglio se...- in quel momento qualcuno bussò alla grande porta della sala riunioni.

Alys, scocciata, gridò:-Avanti!- e le grandi porte vennero spalancate.

 

-Alys, mia cara!- al suono di quella voce, la ragazza alzò gli occhi al cielo, e poi fulminò Alexander e Damon, che cercavano in tutti modi di non ridere nel vedere la sua espressione esasperata.

 

La ragazza, senza voltarsi, parlò:-Jem, sei riuscito a portare a termine la tua missione?

Sentì il ragazzo ridere:-Certo, ce l'ho fatta, e mi merito un bel sessanta e lode!

Alys aggrotto la fronte: che intendeva? Alzò lo sguardo sui due amici, che guardavano oltre lei meravigliati. A quel punto, si girò anche lei. E rimase spiazzata.

 

-Visto?- sorrise Jem -invece di una te ne ho portati addirittura sei!

Damon sorrise ai nuovi arrivati, poi fece segno loro di avvicinarsi.

-Ricordati le buone maniere, Alys- le sussurrò, e la ragazza annuì.

Si alzò in piedi e, sorridendo, si presentò:-Molto piacere, io sono Alys Torres, figlia di Ares. Questo cretino alla mia destra è Damon Blackthorn, figlio di Tanato, e lo zombie là dietro è Alexander Morrison, Nike.

 

-Ehi, non è colpa mia se la mattina non connetto!- protestò offeso Alexander.

-Non te ne sto facendo una colpa, Alex. Ti sto solo dicendo che non è più mattina, ma quasi l'una. Adesso dimmi, quand'è che il tuo cervello si connette? A me sembri uno zombie tutto il giorno tutti i giorni!- gli rinfacciò Alys.

Il ragazzo sbuffò e si abbandonò allo schienale della sedia.

 

-Jem- lo chiamò Alys -affida i ragazzi a tua sorella Eve e dille di fargli fare un giro della struttura. Poi tu torna qui a farmi rapporto.

-Signor sì, signora- scherzò Jem facendo il saluto militare e facendo sfuggire un sospiro alquanto irritato alla figlia di Ares.

 

 

#Evanna

 

Un coltello fendette l'aria della palestra deserta, andando a conficcarsi dritto al centro del bersaglio.

Evanna si passò una mano sulla fronte per levare il sudore, e si accinse a lanciare l'ennesimo coltello. E l'avrebbe fatto, se d'un tratto un ragazzo fin troppo conosciuto non le si fosse parato davanti.

 

Riuscì a fermare la mano appena in tempo: già le dite si erano socchiuse per lasciare andare l'arma, ma con un scattò fulmineo la ragazza le richiuse. Poi, furente, si voltò verso il fratello:-Ma sei scemo? Potevo ucciderti!

Il ragazzo le si avvicinò e le diede un buffetto su una guancia:-Ma non l'hai fatto, quindi ora rilassati.

 

La sorella lo guardò come se lo volesse uccidere, poi sbuffò:-Che cosa vuoi?

Il ragazzo la guardò contrariato:-Wow! Non ci vediamo per una settimana e mi saluti così? Non un “ciao fratellone, mi sei mancato tanto, come stai?”

La figlia di Chione lo guardò scandalizzata:-Fratellone? Ma scherziamo? Al massimo posso concederti di chiamarti “rovina della mia vita”!

 

Jem la guardò con una finta espressione mortificata, poi però ritrovò subito il suo sorriso strafottente e le disse:-Ti ho portato una tribù di semidei a cui far fare un bel giro turistico.

Evanna soffocò un gemito:-Ma non puoi farlo tu? Non vedi che mi sto allenando?

Il fratello scosse la testa cupo:-Non sai quanto vorrei, ma Alys mi aspetta per il rapporto!

 

La ragazza spalancò gli occhi trattenendosi dal ridere. Il ragazzo la guardò con aria truce:-Non ridere! Quella mi odia!

Eve scosse la testa rassegnata, poi lo girò e lo spinse per la schiena verso l'uscita. Quando finalmente il ragazzo fu fuori dalla soglia, gli gridò “Buona fortuna” e gli chiuse la porta alle spalle.

Mentre si dirigeva verso la seconda uscita che l'avrebbe portata dai nuovi semidei, sentì il fratello da dietro la porta gridare:-Traditrice!- e si lasciò andare ad una risata liberatoria.

 

 

#Fred

 

Il ragazzo stava bevendo tranquillamente la sua lattina di Diet Coke, quando qualcuno bussò alla sua porta e lo fece sobbalzare.

Evanna entrò dentro senza neanche aspettare la risposta, guardando annoiata il ragazzo davanti a sé che, appoggiato allo schienale di una poltrona, respirava a fondo per riprendersi dallo spavento.

 

-Si, okay, abbiamo capito. Adesso potresti smetterla, per favore?- gli chiese la ragazza inarcando un sopracciglio.

Fred la guardò truce:-Mi hai fatto prendere un mezzo infarto! Che avresti fatto se fossi morto?

La ragazza roteo gli occhi:-Ma non sei morto, quindi ora vieni con me!- disse citando il fratello.

 

Il ragazzo si alzò dalla poltrona buttando giù l'ultimo sorso della bibita, poi buttò la lattina in un secchio stracolmo di lattine identiche a quella.

-A che devo questa inaspettata visita?- chiese il ragazzo mettendo un braccio intorno alle spalle dell'amica.

La ragazza si accoccolò a lui mentre uscivano dalla stanza:-Jed e Alys mi hanno nominato guida turistica di un nuovo gruppo di semidei. Ti va di accompagnarmi?- gli chiese facendo gli occhioni dolci.

 

Il ragazzo rise all'espressione dell'amica:-D'accordo, Hale, tanto mi stavo comunque annoiando!

La ragazza lo abbracciò forte e gli schioccò un bacio sulla guancia:-Grazie Lewis, sei il migliore!

Poi si rimise di nuovo al sicuro sotto il braccio dell'amico.

 

Fred la guardò sorridendo triste. Forse, in tutta quella storia, Eve era l'unica persona che aveva paura di perdere.

Tornò a guardare davanti a sé, ma senza vedere davvero. I suoi pensieri erano lontani anni luce, e una sola domanda ronzò nel cervello del figlio di Dioniso.

 

Cosa avrebbe pensato di lui, quando Eve avrebbe scoperto il suo segreto?

 

 

 

Angolo della pazza sclerata autrice

 

Ed eccoci qui con un nuovo capitolo, che per la prima volta supera le tre pagine.

Effettivamente il chap di oggi è un po' lunghetto (altro che tre pagine, ne ho usate sette!) ma mi sono un po' dilungata nella parte iniziale, dove i nostri sette fuggiaschi fanno amicizia.

 

Quella parte mi è piaciuta così tanto che, anche se avessi voluto, non sarei riuscita a a farla più corta.

Come avrete notato, questo è un capitolo di passaggio, che ho usato più che altro per presentare nuovi personaggi e, con grande soddisfazione di rei_puccioso, far arrivare il suo cucciolone, Sparky.

 

Nel prossimo capitolo proverò a far comparire gli altri componenti della base, nonostante sarà incentrato più che altro sul c. Mezzosangue.

E qui per voi ho una bella (eeeeh!) sorpresa, che probabilmente vi farà venir voglia di uccidermi.

Quindi, a meno che durante la notte non cambi idea, preparatevi mentalmente.

 

Riguardo Fred ed Evanna, per ora sono solo amici, ma chi sa se in futuro...

 

Tornando alle cose serie, oggi ho presentato:

-Alys Torres, figlia di Ares (Fiamma Erin Graunt)

-Damon Blackthorn, figlio di Tanato (Fiamma Erin Graunt)

-Alexander Morrison, figlio di Nike (Lucrezia_2)

-Evanne Hale, figlia di Chione (Rhaenys Morgenstern)

-Fred Lewis, figlio di Dioniso (Cat e Dog)

 

Wow quanti *^*

 

Vabbene, smetto di annoiarvi!

 

Addioooo * viene trascinata via da Nico *

 

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***



Capitolo 4

 

#Evanna

 

-...E questa qui è l'arena.- disse la ragazza indicando con un ampio gesto del braccio lo spazio circostante.

Vide con la coda dell'occhio Marina alzare la mano come se fossero a scuola, e mettersi a saltellare per farsi vedere. Evanna scosse la testa divertita, poi ridendo le diede la parola.

-Ma a che serve l'arena se c'è già la palestra?- chiese la bionda, e la figlia di Chione si affrettò a spiegare:-Solitamente l'arena viene usata come “palcoscenico”- disse facendo le virgolette con le dita -quindi viene usata principalmente quando i figli di Apollo danno un concerto, durante la corsa delle bighe e, soprattutto, durante gli scontri.

 

Fred si affrettò a spiegare:-Quando un semidio lancia una sfida, qualunque essa sia, dalla spada ad una partita di carte, se viene accettata si svolge nell'arena, in modo che ci possa essere un pubblico per constatare che nessuno dei due bari. Nella palestra, invece ci alleniamo e basta, anche se alcuni semidei, preferendo allenarsi all'aria aperta, vengono qui.

 

Eve alzò gli occhi al cielo:-Come quello stupido di mio fratello. Neanche a dire che gli piaccia stare all'aria aperta. Lui lo fa solo per spirito di contraddizione! E poi si lamenta che Alys lo odia!- disse nervosamente mentre cercava di stritolare il braccio di Fred, che protestò.

 

A quel punto Edwina le chiese:-Ma se tu sei figlia di Chione, e Jem è figlio di Ate, come fate ad essere fratelli?

Eve alzò gli occhi al cielo, e si preparò a rispondere, quando qualcuno la precedette:-Be', immagino sia possibile. Probabilmente il loro padre aveva cercato di rifarsi una vita dopo l'abbandono di Ate, ma sfigato com'è si è ribeccato una dea. Immagino. Credo. Suppongo.

 

Evanna guardò Sebastian con occhi sgranati, poi corse vicino a lui e lo abbracciò dandogli un veloce bacio sulla guancia:-Sei la prima persona al mondo che lo capisce senza prima avermelo chiesto! Sicuro di essere figlio di Ade e non di Atena?

Il ragazzo rise:-Sicurissimo! Ma comunque era facile: sarebbe bastato pensarci un po' su!

 

La ragazza annuì contenta e si staccò dal ragazzo, tornando da Fred che fu molto felice di riaccoglierla accanto a sé.

-Allora, venite. Vi faccio vedere la mensa!

Gli otto ragazzi si avviarono verso la sala parlottando fra loro, quando un ragazzo basso con i capelli neri spettinati e gli occhi verdi si avvicinò al gruppo e, in particolare, a Fred.

 

Mason.

 

 

#Mason

 

Il ragazzo camminava distrattamente per i corridoi della base.

Stava passando davanti alla grande porta della sala riunioni, quando questa si spalancò di colpo, facendogli prendere un colpo.

Dalla sala, come un uragano, ne uscì un'Alys completamente sconvolta. Appena vide il ragazzo, lanciò un ringraziamento agli dei e gli si avvicinò:-Mason, capiti a proposito! Vammi a chiamare Fred Lewis ed Evanna Hale, subito!

Il ragazzo sbuffò e cercò di protestare, ma l'occhiata della ragazza quando fece per aprire bocca lo fece desistere dal ribattere. Tanto lo sapevano tutti che contro quella ragazza non avresti mai potuto vincere.

 

E così, per il semplice fatto di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, aveva dovuto andare a parlare con quel tragicomico di Fred.

 

Appena il figlio di Dioniso lo vide, alzò gli occhi al cielo. A quanto pareva l'antipatia era reciproca.

Il figlio di Ecate gli cammino incontro con passo svogliato, e senza salutare nessuno, disse solo il minimo indispensabile:-Alys vuole te e la Hale.

 

Fred storse il naso:-Ciao, Mason. Come stai? Io molto bene, grazie. Anche per me è un piacere rivederti. Che cosa volevi dirmi?- disse procurando l'ilarità dei compagni, che nonostante ciò fecero di tutto per non ridere.

Poi il figlio di Dioniso si voltò verso i compagni e presentò il ragazzo:-Lui è Mason Church, figlio di Ecate. Giusto per la cronaca.

 

A quelle parole, Mason vide una ragazza spalancare gli occhi ed andare ad abbracciarlo. A quel contatto, il ragazzo si irrigidì, ma non si sottrasse. Aveva un non-so-che di nostalgico, ed inspirò a fondo il buon odore della ragazza.

Quando questa sciolse il contatto, si meravigliò nel pensare che, tutto sommato, gli dispiaceva un po'.

 

La ragazza sorrise e si presentò:-Io sono Edwina Sqirrel. Sono una figlia di Ecate, come te. Ciò significa che siamo fratelli! Che bella cosa! Ho sempre desiderato un fratello!- squittì felice battendo le mani.

Poi lo guardò meglio e gli chiese:-Quanti anni hai?

Mason la guardò un po' storto:-16.

Ad Edwina si illuminarono gli occhi:-Allora avevo ragione a crederti più piccolo di me! Io ne ho 17, quindi porta rispetto alla tua sorellona- disse ridendo e facendogli l'occhiolino.

 

I ragazzi, a quella scena, non ce la fecero più e scoppiarono a ridere, poi si avvicinarono al ragazzo, imbarazzato da tutte quelle attenzioni, e iniziarono a dargli pacche sulle spalle e a presentarsi.

Un bel ragazzo con gli occhi grigi gli strinse una spalla, poi si presentò:-Sono Sebastian Dawson, figlio di Ade.

Poi, quando fu certo che nessuno l'ascoltasse, gli si avvicinò all'orecchio:-Le ragazze che vedi qui puoi provare a rimorchiarle tutte, ma occhioni verdi l'ho già puntata io, quindi stalle lontano.- disse alludendo ad Aqua.

 

Mason, non sapendo che rispondere, rimase in silenzio, provocando una risata al figlio di Ade. Poi, Sebastian gli diede una pacca sulla spalla e gli fece l'occhiolino:-Benvenuto in famiglia!

 

Ad un tratto, su tutte le voci si fece sentire il grido di Fred:-Oddio, Alys! Quella mi ammazza!

Prese Eve per un polso e si mise a correre, seguito dai compagni che ridevano.

 

E Mason si ritrovò a pensare che forse, tutto sommato, non si era poi ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

 

#Michael

Era seduto nella sala riunioni insieme ad altri tre individui che lo snobbavano alla grande e confabulavano fitto fitto fra loro.

Si stava annoiando a giocherellare con i suoi pugnali, così gli passo per la testa la geniale idea di dire qualcosa per attirare l'attenzione, dimentico del fatto che la ragazza era una figlia di Ares ed era nervosa, neanche avesse il ciclo.

 

Fu la porta spalancata di botto a salvarlo da morte certa, o meglio, gli individui che avevano spalancato la porta.

 

Alys lanciò loro un'occhiata che più assassina non si poteva:-FRED LEWIS, EVANNA HALE!- gridò -vi ho mandato a chiamare più di mezz'ora fa!

Eve sembrò farsi piccola piccola fra le braccia di Fred:-Lo sappiamo, ci dispiace...

Ma Alys non l'ascoltò e passò a sgridare Mason:-Ti avevo detto di chiamarmi solo quei due, non tutta la tribù, per Zeus!

 

Michael fece per dire qualcosa che potesse sdrammatizzare il momento, ma Damon lo precedette. Mise una mano sulla spalla della compagna e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Alle parole del ragazzo, la figlia di Ares respirò a fondo e sembrò calmarsi un po'.

Si massaggio le tempie con le mani, poi fece un gesto stanco con la mano:-Ormai ci siete, quindi venite. Vedete di sedervi un po' dove trovate posto...

 

Michael alzò lo sguardo curioso sui nuovi arrivati, studiandoli. Sembravano simpatici, e avevano anche un bel pastore tedesco. A lui piacevano i pastori tedeschi.

Quando quello che sembrava il padrone gli si sedette accanto, gli si avvicinò un po' e gli chiese:-Come si chiama il cane?

Il ragazzo sorrise orgoglioso:-Sparky. Lui è il mio migliore amico.

Ma non fece in tempo a dire altro che una ragazza dai capelli neri striati di verde acqua e grandi occhi viola si sedette sulle gambe del ragazzo.

 

Michael sospirò nel vedere quella scena, e senza volerlo il suo pensiero andò a Rune. Chi sa cosa stava facendo ora, e se era arrabbiata con lui per averla abbandonata...

 

Si riscosse nel sentire il suo nome:-... e così Michael ci ha informato del fatto che il campo Mezzosangue esiste ancora.

Un ragazzo alto, castano e con gli occhi violetti chiese la parola:-Abbiamo capito che il campo Mezzosangue esiste ancora, ma non capisco perché ci hai fatto chiamare.

Alys annuì:-Vedi Fred, Michael è un figlio di Dioniso, come te. Quindi pensavo che magari avresti potuto farlo abituare al luogo...- Fred annuì, guardando incuriosito il nuovo arrivato, mentre Alys continuava:-... ed Eve, be', pensavo di affidarti una missione.

 

La ragazza albina spalancò gli occhi:-Una... una missione? Io?

Alys annuì:-Porta con te due ragazzi fra quelli che credi migliori. Voglio che tu vada al campo in ricognizione. Per lo spostamento ti verranno affidati dei pegasi. Non è una missione difficile: sappiamo dove si trova il campo. Long Island. Ce la farai.

Poi batté un paio di volte le mani:-Bene, se non ci sono altre domande, la riunione è finita qui.

 

 

#Fred

 

Aveva appena finito di far fare un giro a suo fratello, e aveva scoperto che era veramente simpatico. Ma questo non sarebbe bastato a fermarlo.

Si avviò velocemente nella sua stanza, poi entrò in bagno e fece scorrere dell'acqua, facendo formare un arcobaleno. Dalla tasca dei jeans prese una dracma e la lanciò senza esitazioni nell'arcobaleno, che la inghiottì.

 

-O Iride, dea dell'arcobaleno. Mostrami Lui.

Subito, davanti al ragazzo comparve una stanza buia, dove si intravedeva un'ombra muoversi. Poi l'ombra parlò:-Fred! Ci sono novità?

Il ragazzo annuì:-Ho appena partecipato ad una riunione, nella quale ci hanno detto che il leggendario campo Mezzosangue esiste ancora. Si trova a Long Island, ed è protetto dalla foschia. Stanno mandando tre ragazzi in avanscoperta. Sono molto potenti, quindi è meglio agire subito.

 

L'ombra rise:-Ottimo lavoro, Fred. Ti farò arrivare il compenso al più presto.

Il ragazzo abbassò il campo in segno di rispetto:-Grazie mille, Signore.

Poi l'iride scomparve, lasciando aleggiare nell'aria la crudele risata dell'uomo, e Fred si accasciò a terra disperato. Non poteva crederci, l'aveva fatto di nuovo.

 

Aveva tradito la sua famiglia.

 

 

#Nives

 

La figlia di Ares era tranquillamente stesa sul suo letto con un libro aperto davanti, cercando di non piangere: Jonathan era morto e aveva osato lasciare da sola Priscilla!

Prese il libro e lo scagliò sulla parete: si era ripetuta più volte di smetterla di leggere romanzi rosa, ma proprio non ce la faceva! E infatti, come c'era da aspettarsi, la ragazza si alzò dal letto e recuperò il libro, asciugandosi le lacrime.

 

Fece appena in tempo, perché in quel momento qualcuno bussò alla porta: la ragazza nascose il libro dietro la schiena, e mentre dava il permesso, lo fece cadere per terra assestandogli poi una bella tallonata che fece finire il tomo sotto la tovaglia del tavolino dove la ragazza teneva dei coltelli.

 

In quel momento entrò Eve, che la guardò ad occhi spalancati:-Stavi... stavi piangendo?

Nives si irrigidì:-Che stai dicendo, stavo solo dormendo, e tu mi hai svegliata!

L'albina sbuffò:-E io che credevo di aver trovato uno scoop! Va be', tornando alle cose importanti: ti va di venire con me in una missione? Abbiamo scoperto l'ubicazione del campo Mezzosangue, e Alys ci vuole mandare in avanscoperta!

 

La figlia di Ares inarcò un sopracciglio, ma annuì: perché no, sarebbe stato un bel passatempo. E poi, nessuno di loro prima d'ora aveva messo piede nel campo. Sarebbe stato bello essere la prima.

 

Ghignò, e nei suoi occhi verdi scuro leggermente a mandorla, passò per un'istante la scintilla del divertimento.

 

 

#Rayan

 

Il ragazzo stava squartando un manichino con la sua spada elettrificata, quando con la coda dell'occhio vide sua cugina ed Evanne Hale camminare fianco a fianco parlottando.

La Hale rideva di gusto, mentre Nives cercava di contenersi e conservare l'aria da dura, ma si vedeva dalle smorfie che faceva che era veramente difficile.

 

Il ragazzo spalancò la bocca vedendo quelle due: in passato si erano odiate da morire, e d'accordo che avevano fatto pace, ma non le ricordava così amiche. Inoltre, non aveva mai visto la cugina così allegra!

 

Appena gli furono davanti, però, si ricompose:-Che volete?

Nives alzò gli occhi al cielo:-Come siamo scontrosi cuginetto. Siamo venute solo per chiederti se vuoi partecipare ad un'impresa.

Il ragazzo fece finta di pensarci un po' su, poi acconsentì:-E va bene. Ma non chiamarmi cuginetto: i rapporti familiari da parte degli dei non contano.

-Ma Ares e Eris sono pur sempre fratelli, quindi tu sei il mio cuginetto. Punto.- sbuffò la ragazza.

 

Poi si allontanò insieme alla neo-amica, gridandogli:-Ci vediamo domani mattina alle stalle quando Apollo sorgerà!

Il ragazzo le gridò di rimando divertito:-Non facevi prima a dire all'alba?

Nives scrollò le spalle annoiata, poi gli fece un cenno di saluto e riprese a parlare con l'amica.

 

Rayan continuò a guardare la figura di schiena della cugina allontanarsi, e scosse la testa divertito: era proprio unica nel suo genere!

 

 

*

 

 

#Nicole

 

Nicole era seduta sul ramo più alto del pino di Talia, e da lì guardava i suoi compagni allenarsi e scherzare fra loro. Come sempre, osservando quel paesaggio a lei così familiare, si perse nei ricordi...

 

 

-Mamma, ho paura- una bambina di appena otto anni si strinse alla madre, che l'abbracciò e le accarezzò i capelli.

-Stai tranquilla, Nicole. C'è qui la mamma.

La bambina alzò lo sguardo e, nella penombra del seminterrato dove erano nascoste, guardò la madre:-Rimarrai per sempre, vero? Noi staremo per sempre insieme, vero?

La donna rise piano e scompigliò i capelli alla figlia:-Ma certo! Che domande fai?

La bambina sorrise felice e le porse il mignolo:-Guarda che è una promessa!

La madre annuì i incrociò il proprio mignolo con quello della bambina:-Una promessa.- ripeté.

 

 

Ad un tratto, qualcuno la chiamò, riscuotendola dai suoi pensieri e facendola cadere dall'albero.

La ragazza chiuse gli occhi aspettando l'impatto, che non arrivò mai.

Lentamente aprì un'occhio, e scorse il viso di un ragazzo conosciuto.

 

-Adam!- gridò lei spalancando entrambi gli occhi -ma sei scemo, brutto figlio di Efesto? Mi stavo facendo male!

Il ragazzo rise:-Forse hai ragione, ma ti ho salvato no? Comunque pesi più di quanto immaginassi!- rise.

Nicole divenne rossa come un peperone:-Ma come ti permetti?! Che maleducato!

Il ragazzo rise e la baciò.

 

La figlia di Zeus si godette fino alla fine quel contatto, ma quando si separarono, entrambi senza fiato, lei lo guardò contrariata:-Non credere che basti questo per farti perdonare!

Adam ci pensò un po' su, poi gli venne un'idea:-Neanche se stasera ti regalo la mia parte di dolce?

 

La figlia di Zeus sorrise e abbracciò forte forte il ragazzo egli sussurrò nell'orecchio:-Lo sai che ti amo vero?

Il ragazzo rise:-Manipolatrice!- e le diede un'altro bacio.

 

In quel momento scoppiò il finimondo: d'un tratto si sentirono delle grida, e le frecce dei figli di Apollo solcarono il cielo.

I due ragazzi si voltarono a vedere che succedeva, e ciò che videro li lasciò spiazzati: una grande massa nera aveva superato i confini del campo, e aveva iniziato ad aggredire i ragazzi.

 

Nicole spalancò gli occhi:-Arpie!

Il ragazzo le guardò confuso:-Com'è possibile che abbiano superato i confini del campo?

La figlia di Zeus scosse la testa:-Non lo so e non lo voglio sapere! Adesso dobbiamo andare ad aiutarli!

Il figlio di Efesto annuì, e insieme corsero giù per la collina.

 

Le ninfe e i satiri si nascosero nei boschi, ma non servì: delle arpie tenevano fra gli artigli dei tizzoni ardenti, che fecero cadere sul campo di fragole e sui boschi, dando fuoco a tutto.

Nicole si portò una mano alla bocca:-ZIO GROVER! ZIA JUNIPER!

 

Fece per correre ad aiutarli, ma si sentì trattenere da due forti mani. Con gli occhi appannati dalle lacrime, si voltò verso Adam, che scosse la testa:-Ormai è troppo tardi, Nicole. Finiresti solo col morire bruciata anche tu, e non saresti d'aiuto a nessuno. Adesso dobbiamo pensare ai vivi. Anche gli zii vorrebbero così.

 

Nicole si costrinse ad annuire, poi si alzò in volo e fece abbattere su un gruppo di arpie un fulmine, e queste si disintegrarono davanti ai suoi occhi.

 

 

Passarono diverse ore. I morti e i feriti erano tanti, ma finalmente la fortuna sembrava essere dalla loro parte. Le arpie erano diminuite drasticamente, e non sarebbe stato difficile farle fuori. Giusto?

Sbagliato.

 

Nicole e Adam erano schiena contro schiena, e avevano appena finito di infilzare un'arpia per uno, quando il ragazzo si sentì chiamare: l'unica figlia di Efesto sopravvissuta era circondata da arpie, ed era gravemente ferita.

Guardò il fratello con occhi supplicanti, e lui non ci pensò due volte.

 

Si girò verso Nicole:-Vado ad aiutare Sabrina. Torno subito.- le diede un veloce bacio a fior di labbra e corse verso la sua casa, davanti alla quale si trovava sua sorella.

Sabrina gli gridava qualcosa, ma in tutto quel frastuono non riusciva a sentire. Solo quando fu troppo vicino, capì ciò che sua sorella stava dicendo.

 

-Adam vattene! Non venire! Scappa!

Troppo tardi. Adam vide con orrore la sua casa saltare in aria, e il fuoco farsi sempre più vicino, fino ad avvolgerlo.

Fece appena in tempo a girarsi ed a incontrare gli occhi disperati di Nicole. Sorrise, e mimò con le labbra:-Ti amo.- poi il buio.

 

 

Nicole guardò disperata la scena. Non riusciva a capire cosa fosse successo. Si rifiutava di capire cosa fosse successo. Purtroppo, però, la consapevolezza che Adam era morto, le arrivò come un pugno allo stomaco.

-NO! ADAM!- corse come una pazza verso la casa di Efesto, mentre intorno a lei anche le altre case incominciavano a saltare in aria.

Incominciò a scavare tra le macerie, cercando disperatamente il ragazzo, mentre le lacrime le rigavano le guance sporche di fuliggine, incurante del dolore che i tizzoni ardenti le procuravano alle mani.

 

D'un tratto, si ritrovò fra le mani un foglietto di carta bruciacchiato, miracolosamente sopravvissuto.

Lo aprì piano, cercando di non strapparlo, e si mise a leggere. Era una lettera indirizzata a lei.

 

 

Cara Nicole,

ti dico fin da subito che non ho mai scritto una lettera in vita mia, quindi non so come verrà fuori.

Spesso mi chiedi perché io abbia deciso di mettermi con una ragazza iperattiva e lunatica come te. Effettivamente non nego che tu lo sia, ma anche queste fanno parte delle caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di te.

 

Nicole rise piano, mentre le lacrime rigavano più forte le sue guance, e continuò a leggere.

 

Comunque sia, ho deciso che elencherò tutti i motivi per cui sto con te su questa lettera. Considerala il tuo regalo di compleanno, visto che non ho la più pallida idea di cosa regalarti.

-sto con te, perché quando ti guardo il mio cuore batte forte;

-sto con te, perché quando ridi finisco col ridere anche io;

-sto con te, perché adoro quando litighiamo per chi deve avere la fetta di torta più grande;

-sto con te, perché sei buffa quando insulti i miei macchinari quando ti fanno i dispetti;

-sto con te, perché riesci sempre a farmi ridere anche nei momenti più brutti;

-sto con te, perché adoro guardare il tuo corpo muoversi fluido durante gli allenamenti;

-sto con te, perché mi piace come mi insulti quando ti batto;

-sto con te, perché sei allegra e solare;

-sto con te, perché mi piace farti arrabbiare per poi farmi perdonare con un bacio;

-sto con te, perché sai ascoltare;

-sto con te, perché sei forte e sicura di te;

-sto con te, perché adoro giocare con i tuoi capelli;

-sto con te, perché i motivi sono veramente troppi da elencare tutti;

-ma, soprattutto, sto con te perché ti amo.

Buon compleanno amore mio.

Tuo

Adam

 

 

Nicole si accasciò per terra, la lettera stretta al petto, e si lasciò andare ad un pianto liberatore.

Ormai tutto era finito: le arpie erano scomparse, tutto il campo era andato a fuoco, e nessun semidio era rimasto in vita. Probabilmente anche Chirone li aveva lasciati.

 

Ma a Nicole non importava: sapeva solo che Adam, il suo Adam, l'unico ragazzo che l'avesse mai veramente amata (e ora ne aveva la conferma), era morto.

-Mamma, uccidimi...- poi il buio.

 

 

 

Angolo dell'assassina autrice

 

ciaoooo bellissima gente. Non uccidetemi okay? * si nasconde sotto la scrivania *

Per vostra fortuna, Adam non è l'OC di nessuno, ma un personaggio inventato da me che mi serviva in questa circostanza.

 

Lo so lo so sono molto cattiva e me ne rendo conto. Mi sono messa a piangere mentre scrivevo la lettera T.T

Cosa vi fa credere che abbia preso l'idea della lettera da Rex? (nono, siete proprio fuori strada... be' forse un pochino...)

 

Vabbe, ciancio alle bande! Oggi ho presentato:

-Mason Church, figlio di Ecate (Brandibuck)

-Michael Runawaly, figlio di Dioniso (ColeiCheDanzaConIlFuoco) (sembra il nome di una fatina di Fairy Oak; è un complimento)

-Nives, figlia di Ares (Gil)

-Rayan Moore, figlio di Nemesi (Lia_Jackson)

-Nicole Less, figlia di Zeus (Ele_03)

 

Okay, ora che ho scritto i personaggi, mi appresto a mandarvi i prestavolto, che mi dimenticavo sempre di mettere -.-”

(non so se verrano fuori le immagini o solo i link, oppure non si vedranno per niente, visto che è la prima volta per me)

 



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Image and video hosting by TinyPic Evanna
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I restanti cuccioli li caricherò in seguito, promesso.

Bene, ora vado. * si infila in un cassetto e sparisce * (?)

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

#Nives

 

Stavano volando ormai da ore, quando in lontananza iniziò a vedersi qualcosa.

Nives spalancò gli occhi:-Guardate là!

Accanto a sé, la ragazza sentì Evanne sussultare:-Non è possibile...

 

Fecero aumentare l'andatura ai pegasi, che non si opposero, e in pochi minuti atterrarono in quella che un tempo era stata l'arena del campo mezzosangue.

-Non ci credo... è andato tutto distrutto!

Rayan scosse la testa sconsolato:-Siamo arrivati troppo tardi!

 

Rimasero per quella che a loro sembrò un'eternità a fissare le macerie ancora fumanti accanto a loro.

Nives fu la prima a riscuotersi:-Non perdiamo tempo! Potrebbero esserci dei sopravvissuti bisognosi d'aiuto!- e iniziò ad incamminarsi verso le case.

I due ragazzi la guardarono dubbiosi, me finirono col seguire il suo esempio, e si separarono.

 

Nives avanzava lentamente fra i cumuli di macerie, mettendosi ogni tanto a scavare, ma non trovava niente. Stava già per arrendersi ed ammettere che non potevano esserci sopravvissuti, quando notò qualcosa al limite del suo campo visivo.

Subito si mise a correre in quella direzione.

 

Si fermò davanti a quella che doveva essere la capanna di Efesto: lo stemma in bronzo celeste era sopravvissuto all'incendio e mostrava, in tutta la sua fierezza, un'incudine ed un martello.

La figlia di Ares fece lentamente il giro della capanna in rovina, ma non trovò niente. Stava per andarsene, quando vide qualcosa spuntare dalle macerie.

 

Si mise a scavare, certa che avrebbe di nuovo fatto un buco nell'acqua, quando la vide: una ragazza minuta, graziosa, era rannicchiata in posizione fetale e stringeva qualcosa al petto.

-RAYAN! EVANNA! VENITE QUI!- li chiamò la ragazza.

Subito i due ragazzi accorsero e videro la ragazza.

 

-Poverina, è così piccola! Quanti anni avrà? Tredici?- chiese Evanna accarezzandole il viso.

-Non lo so e non è il momento di pensarci: ha bisogno di cure!- sbottò infastidita Nives. Poi si bloccò:-Cosa stringe al petto?

Evanna le sfilò delicatamente il foglio dalle mani:-Sembra... sembra una lettera!

La figlia di Chione iniziò a scorrere le righe, e mano a mano che andava avanti le lacrime iniziavano a scendere copiose. Si porto una mano alla bocca:-Oh dei...

 

Nives levò in fretta e furia la lettera dalle mani della amica e iniziò a leggere: errore!

Gli occhi iniziarono a pizzicarle, e la ragazza si affrettò a passare la lettera a Rayan prima che la situazione diventasse incontenibile e si mettesse a singhiozzare.

Anche Rayan spalancò gli occhi, e si chinò ad accarezzare il viso della ragazza:-Credo proprio che le sue ferite saranno le più difficili da curare.- borbottò.

 

 

#Alexander

 

-Ma quanto ci mettono?!- ripeté per l'ennesima volta Alys facendo su e giù per la grande sala. Alexander, beatamente spaparanzato su una poltrona, si divertiva a giocare a freccette:-Alys, smettila. Mi fai venire il mal di testa!

-Tu stai zitto, Morrison! Nessuno a chiesto il tuo parere!

-Infatti non era un parere- la prese in giro il ragazzo -ma un'affermazione.

-TACI!

Alexander sobbalzò:-Siamo nervosette oggi, eh?- borbottò facendo una smorfia.

 

In quel momento la grande porta si spalancò facendo passare un Damon con i capelli spettinati e l'espressione mezza addormentata. Subito Alys gli fu addosso:-Ti hanno chiamato? Che ti hanno detto?

Damon guardò confuso prima la ragazza, poi spostò lo sguardo sull'amico e gli chiese:-Traduzione?

 

Alex ridacchiò mentre Alys sbuffava facendo volare una ciocca di capelli che le era finita sul viso:-Ti sta chiedendo se i tre ragazzi che abbiamo mandato in missione ti hanno contattato. Eravamo d'accordo che appena fossero arrivati ci avrebbero mandato un messaggio Iride.

 

Damon scosse la testa sconsolato, guardando dispiaciuto la figlia di Ares:-Mi dispiace, ma a quanto ne so non mi hanno chiamato. A meno che non stessi dormendo...

A quell'affermazione Alys spalancò gli occhi:-Dormivi?! Tu in un momento così cruciale dormivi?! Tu... tu... razza di...

Ma non riuscì a finire la frase perché Damon le mise una mano sulla bocca e le si avvicinò pericolosamente, tanto che i loro nasi si sfioravano:-Sei molto carina quando ti arrabbi, te lo concedo. Ma io ti preferisco quando ridi, quindi me lo fai un bel sorriso e ti rilassi?- le disse con un sorriso strafottente in faccia facendole l'occhiolino.

 

A quelle parole, Alys non seppe più che dire, così si limitò a diventare di un bel rosso pomodoro e sbattere gli occhi incredula. Sarebbe potuto essere un momento magico se...

 

-Ehm, ragazzi? Le smancerie fuori di qui, okay?

Alys si voltò di scatto da un'altra parte, mentre Damon andava a dare una sberla affettuosa all'amico:-Ma sei scemo? L'avevo quasi conquistata, per gli dei!

 

In quel momento, la porta si spalancò facendo entrare un'Evanna sconvolta e ricoperta di fuliggine.

-Eve, cos'è accaduto? Perché siete qui e non al campo?- chiese Alys.

-Alys, ti spiego dopo. Adesso sono venuta solo per dirti che siamo tornati e che abbiamo una ferita. Più tardi tornerò per il rapporto.- Alys annuì, e la ragazza uscì chiudendo si la porta alle spalle.

 

Alex rise:-Tornando al discorso di prima... Adoro complicarti la vita! Se fosse tutto così facile non ci sarebbe il divertimento, no?

Damon rise e diede una seconda sberla all'amico.

 

-Ma che razza di discorsi fate?!- disse Alys mettendosi davanti a loro con le mani sui fianchi -La missione è andata male, abbiamo una ferita e voi due dovreste...- ma per la seconda volta nel giro di pochi minuti non riuscì a finire la frase, perché Damon la prese per i fianchi e, complice lo sgambetto di Alex, la fece cadere seduta sulla sue gambe.

Poi le circondò la vita con le braccia e appoggio la fronte nell'incavo del suo collo:-Dovresti rilassarti un po' Alys. Non sappiamo cos'è successo, e fino a che non verranno a farci rapporto non possiamo fare niente. Quindi don't worrie, be happy!

 

Alys si mise a scalciare e cercare di levarsi quella cozza umana di dosso. Alexander era consapevole di non dover ridere, ma non ce la fece e scoppiò in una fragorosa risata mentre con una mano si teneva lo stomaco e con l'altra batteva sul tavolo.

 

E si ritrovò a pensare che non avrebbe potuto desiderare degli amici migliori.

 

 

#Rune

 

-Mia Signora, guardate! Che disastro!- Rune aveva una mano davanti alla bocca, ed era ferma davanti alla casa di Atena. La sua ex casa. Gli occhi iniziarono a pizzicarle, ma lei era decisa a non piangere. Almeno fino a che due mani non le si posarono sulle spalle.

 

-Gem... Bliss...- sussurrò. Le ragazze le sorrisero:-Se vuoi piangere, puoi farlo, sai? Noi non ne sentiamo il bisogno, al campo ci siamo venute molto raramente, ma tu...- iniziò Bliss.

-Tu qui avevi fratelli e sorelle, e amici a cui volevi bene. Questa è stata la tua casa per tanti anni. Se vuoi piangere, lo capiremo.- concluse Gem con un sorriso triste.

 

Rune le guardò qualche secondo, poi si aggrappò a Bliss e incominciò a singhiozzare disperatamente. L'amica la strinse a se, e la fece sedere lentamente, mentre Gem le accarezzava i capelli.

Intanto Rune, fra i singhiozzi, aveva iniziato a borbottare dei nomi. I nomi delle sue sorelle e, si, anche dei suoi fratelli, gli unici ragazzi che tutt'ora non considerava dei completi idioti.

 

Li mormorava ad uno ad uno, a memoria, e quando finiva ricominciava da capo:-Sofia, Gabriel, Anna, Selena, Marck, Fabian,...

Non voleva dimenticare. Non voleva dimenticare coloro che per tanti anni erano stati la sua famiglia, coloro a cui aveva voluto un bene dall'anima, coloro che c'erano sempre stati, nei momenti belli e brutti.

 

-Sarei dovuta rimanere qua! Avrei dovuto combattere e morire insieme a loro! Non avrei dovuto abbandonarli! Adesso mi odieranno sicuramente!

La figlia di Artemide scosse la testa:-No. Io invece sono sicura che loro siano contenti che almeno tu ti sia salvata.- Rune la guardò:-Ma, Bliss...

Ma subito la figlia Ermes la fermò:-Sai che cosa mi diceva la mia mamma, quando le dicevo che non volevo che lei un giorno morisse?

Rune scosse la testa, e Gem sorrise:-Mi diceva che, se non volevo che lei morisse, io avrei dovuto continuare a vivere e a ricordarla, perché finché l'avessi ricordata, lei avrebbe continuato a vivere nel mio cuore, e non mi avrebbe mai lasciato. Ed è così. Anche voi sapete che il mio passato mi è ancora ignoto, ma la mamma me la ricordo benissimo, ed è come se lei fosse sempre con me!

 

Rune guardò le amiche riconoscente, poi si asciugò le lacrime e sorrise loro.

-Ragazze...

Le tre amiche si voltarono di scatto:-Nostra Signora.

-Madre- la salutò la figlia.

Artemide le guardò triste, poi si accovacciò davanti a loro e le strinse in un forte abbraccio materno, che le ragazze ricambiarono.

Quando si separarono, la dea le guardò ad una ad una:-Ho un favore da chiedervi. Ricordate la base dei ribelli? Ci siamo andate spesso. Voglio che portiate tutte le vostre sorelle, sane e salve, alla base. Io devo andare a parlare con gli altri dei. A questo punto, credo che gli umani siano solo pedine, e colui contro dovremo combattere è qualcuno di molto più potente.

-Avete già un'idea, Madre?

-Forse Bliss, forse. Ma ora andate, prima che faccia buio. Di questi tempi è meglio non girare con l'oscurità.

 

Le tre amiche chinarono il capo in segno di reverenza e si alzarono per andarsene. Quando furono un po' lontane, però, si voltarono:-Divina Artemide- questa si girò sorridente -...state attenta.

Artemide annuì e sorrise:-Anche voi.

 

Le ragazze fecero appena in tempo a girarsi, che Artemide mutò forma e scomparve.

-Bene, allora...- incominciò Rune.

-Destinazione ribelli!- completarono le altre due. Le tre amiche si diedero il cinque, poi corsero dalle compagne.

 

 

#Nicole

 

Quando aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu una ragazza addormentata. Era di una bellezza gelida: aveva i capelli candidi come la neve, i lineamenti delicati e la carnagione alabastrina, con un fisico snello e le curve nei punti giusti. Sembrava la neve fatta persona.

La sua osservazione venne fermata da una voce:-Finalmente ti sei svegliata, ehm, Nicole, giusto?

 

Anche la ragazza che aveva parlato era molto bella: aveva il viso leggermente triangolare, con degli zigomi un po' pronunciati. Il viso assomigliava a quello di una bambina per via dei lineamenti delicati e per il naso leggermente a patata, con una spruzzata di lentiggini. Le labbra erano carnose e leggermente a cuore, di un bel color fragola. I suoi capelli erano lunghi, leggermente mossi e arricciati alla fine, di color cioccolato con qualche sfumatura rossiccia. E infine gli occhi. Occhi grandi, di un bellissimo verde scuro e intenso, insolenti e pronti a lanciare sfide.

 

Nicole si sorprese nel vederci, anche se solo per un istante, una nota di malinconia molto ben celata, che scomparve subito.

 

La ragazza si presentò:-Io sono Nives, figlia di Ares, e la ragazza lì è Evanna Hale, figlia di Chione. Ecco, ora si spiegava l'aspetto fisico dell'albina. -Non la sveglio perché è rimasta in piedi tutta la notte a vegliare su di te, nel caso ti fossi sentita male.

 

Nicole fissò con occhi sgranati la ragazza. Non la conosceva neanche e aveva passato una notte in bianco per lei?

 

Di nuovo la voce di Nives la riscosse:-Ehm... Nicole?

La figlia di Zeus si voltò:-Come fai a conoscere il mio nome?- sussultò alla suono della propria voce: era roca, niente a che vedere con la sua solita voce allegra e spensierata.

Ma tutto scomparve quando Nives le porse un foglio di carta accuratamente piegato:-Mi spiace, non avrei dovuto leggere. Se avessi conosciuto il contenuto non lo avrei mai fatto.

 

Nicole allungò una mano tremante per afferrare la lettera. Quando la ebbe fra le mani, la aprì e ne appurò il contenuto. Si aspettava di mettersi di nuovo a piangere, ma non ci riuscì. Gli occhi non le pizzicarono neanche. Ormai aveva pianto tutte le sue lacrime, e non aveva nient'altro da versare. Adesso toccava a lui, al suo cuore, piangere e disperarsi, ma in silenzio.

In quel momento, Nicole sentì qualcosa rompersi dentro di sé. E fu certa che fosse il suo povero cuore.

 

 

#Fred

 

Evanna era andato da lui in lacrime.

Quando l'aveva vista vagare per i corridoi con lo sguardo vuoto e gli occhi rossi, era subito corso da lei e le aveva chiesto cosa fosse successo.

La ragazza non aveva risposto, limitandosi ad abbracciarlo e mettersi a singhiozzare.

 

Adesso erano nella sua camera, e la ragazza sembrava essersi un po' calmata.

Vedendo che l'amica non singhiozzava più, le aveva accarezzato la schiena e l'aveva incitata a raccontargli cosa fosse successo.

 

Lei aveva guardato il pavimento e aveva iniziato a raccontare: gli aveva parlato della distruzione del campo, del ritrovamento della ragazza e della lettera. Poi aveva sospirato affranta:-Tutto questo è colpa mia! Se solo fossi arrivata un po' prima...

 

A quelle parole, Fred si sentì sprofondare: non riusciva a guardare la sua Eve mentre piangeva disperata prendendosi la colpa di qualcosa in cui non c'entrava niente.

Ma, soprattutto, sapere che Eve era in quello stato per colpa sua, anche se la ragazza non lo sapeva, lo fece stare male, molto male.

 

Si lasciò sfuggire un gemito, e la ragazza lo guardò preoccupata:-Fred, stai bene?

Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri e annuì:-Non è niente. Comunque non è colpa tua.

Infatti è colpa mia.

-Non lo potevi sapere.

Mentre io sì.

-Perciò non devi sentirti in colpa.

Io invece devo.

 

Evanna lo guardò riconoscente e lo abbracciò:-Grazie Fred, non so proprio cosa farei senza di te.

Cosa faresti non so, ma sicuramente avresti una vita migliore.

Fred ricambiò l'abbraccio:-Non c'è di che, piccola.- e le diede un tenero bacio sui capelli.

Sorrise: si era addormentata.

 

 

#Sebastian

 

Aqua era seduta tranquillamente sul molo del laghetto, muovendo lentamente i piedi a mollo e giocherellando con l'acqua.

 

Sebastian si fermò ad osservarla: era molto bella, con il vento che le scompigliava i capelli e lei che disperatamente cercava di domarli fermandoli dietro alle orecchie. Alla fine si arrese, e con uno sbuffo che fece ridere il ragazzo, lasciò che il vento rendesse la sua chioma, solitamente liscia e ordinata, in un cespuglio degno di uno spaventapasseri.

 

Approfittando di un momento di distrazione della ragazza, che adesso si stava divertendo a far muovere una ballerina fatta d'acqua, fece un viaggio nell'ombra e silenziosamente si materializzò dietro alla ragazza, ignara di tutto.

 

Il ragazzo attese silenziosamente il momento giusto, poi, d'un tratto, spinse la ragazza che, presa di sorpresa, finì nell'acqua con un sonoro urlo.

Quando dall'acqua riemerse la sua testa, era completamente bagnata, e guardava con aria truce il ragazzo davanti a se, che si teneva la pancia dal ridere.

 

Appena si calmò un po' e ritrovò l'uso della parola, sorrise:-Ma le figlie di Poseidone non erano “impermeabili”?

Aqua lo guardò storto:-Non mi hai dato il tempo per diventarlo! Insomma, non è che io non mi bagno mai: altrimenti come farei a lavarmi?

Il ragazzo rise:-E su questo hai ragione.

 

La ragazza lo guardò annoiata:-Non crederai davvero che basti questo a farti perdonare, vero?- e fece un veloce movimento con la mano.

Sebastian guardò spaventato l'enorme onda che prendeva forma che stava per abbattersi su di lui, e fece per scappare. Ma Aqua fu più veloce, e in men che non si dica, il ragazzo si ritrovò nel laghetto accanto alla ragazza con i capelli gocciolanti appiccicati al viso.

 

Si girò molto lentamente verso la ragazza che rideva a crepapelle e borbottò:-Non è ancora detta l'ultima parola!

Il figlio di Ade si avventò su quella di Poseidone e iniziò a farle il solletico, mentre quella lo schizzava ed implorava pietà.

 

Ad un tratto, senza capire come, si ritrovarono lui con le mani sui fianchi di lei, e lei con le gambe intorno alla vita del ragazzo e le braccia che circondavano il suo collo, il viso a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.

Aqua arrossì violentemente e fece per scendere, ma il ragazzo la bloccò.

 

-Aqua...- la chiamò. La ragazza, imbarazzatissima, si voltò verso di lui, con lo sguardo basso.

-Guardami.- ripeté Sebastian. Aqua,seppur molto titubante, alzò i suoi grandi occhi verdi da cerbiatta e li fissò in quelli del ragazzo.

E per l'ennesima volta, il figlio di Ade si ritrovò a pensare che quelli erano gli occhi più belli che avesse mai visto.

 

I loro visi si avvicinarono lentamente, e Sebastian vide la ragazza chiudere gli occhi lentamente. Sorrise. Ormai erano a pochi millimetri l'uno dall'altra...

 

“Avviso a tutti i semidei. Questa sera verranno a farci visita le sacre Cacciatrici di Artemide. Preparatevi ad accoglierle degnamente!”

 

Aqua spalancò gli occhi e si allontanò di scatto dal ragazzo, spaventata, e sciolse le gambe tornando a mollo. Poi si sbatté una mano sulla fronte:-Marina! Mi sono dimenticata che dovevo dirle un cosa! Scusa Sebastian, devo proprio andare!

 

Detto ciò, la semidea uscì dall'acqua e corse via, e il ragazzo si ritrovò a maledire mentalmente quello stupido annuncio e le Cacciatrici.

 

 

#Jem

 

Il ragazzo stava camminando ad occhi chiusi per i corridoi della base cercando una scusa ragionevole da dare ad Alys quando avrebbe scoperto che aveva fatto saltare in aria la seconda palestra, quella più piccolina dove si effettuava l'arrampicata.

Si stava già immaginando morto dentro una bara con un bel mazzo di fiori sopra, quando andò a sbattere contro qualcuno, che cadde malamente a terra.

 

Subito il ragazzo spalancò gli occhi e davanti a sé, per terra, vide una Jade furente:-Ma sei scemo o cosa? Nessuno cammina ad occhi chiusi per i corridoi!

Il ragazzo inarcò un sopracciglio:-Io avevo gli occhi chiusi, ma immagino che tu li avessi aperti. Perché non mi hai scansato?

La semidea boccheggiò:-Io... io... ecco...

 

Jem sorrise strafottente nel vederla in difficoltà e le si accovacciò davanti:-Te lo dico io perché: non è che per caso mi sei venuta addosso apposta, solo per poter parlare con me?- le sussurrò nell'orecchio divertito, per poi allontanarsi un po' per poter vedere la sua reazione. Che non si fece aspettare.

 

La ragazza divenne tutta rossa:-Ma sei scemo per caso? Parlare con te è l'ultimo dei miei pensieri! Ti sono venuta addosso solo perché andavo di fretta e non ti ho visto! Anzi, io dovrei proprio andare, quindi se non ti dispiace...

La ragazza lo spintonò via e si rimise in piedi, ma le uscì un leggero gemito e si appoggio alla parete.

 

Jem la osservò preoccupato:-Cos'hai?

-Niente, devo essermi presa una leggera storta.- disse con una scrollata di spalle.

-Vieni ti accompagno in infermeria.- la ragazza scosse la testa:-Non è così grave, è solo una storta!

Il ragazzo alzò un sopracciglio:-Se non ci vuoi andare ti ci porto io di forza.- disse con un sorriso malizioso.

La semidea sbuffò:-D'accordo, ma ci vado da sola!

 

Fece un passo, e subito si riappoggiò al muro con un leggero gemito.

Jem roteò gli occhi:-E meno male che era solo una storta. Se non c'ero io rimanevi qui fino a che qualcuno non avesse ritrovato i tuo cadavere. Morta per una storta alla caviglia! Che fine ridicola.- disse mentre si avvicinava alla ragazza e si appoggiava al muro, imprigionandola fra lui e la parete.

 

Ad un tratto, da lontano si sentì un grido:-JAMES HALE! VIENI SUBITO QUI!

Il ragazzo sbiancò:-Oh porco Crono, Alys!

Jade inarcò le sopracciglia:-Cos'hai combinato stavolta?

Jem sogghignò:-Troppo lungo da spiegare. Ora andiamo!- e senza preavviso prese in braccio la ragazza facendole sfuggire un gridolino spaventato.

 

Mentre correvano, Jade lo guardò:-Non ti credevo tipo da “gambe in spalla e fuggiamo”!- rise.

Il ragazzo la guardò male:-Con Alys bisogna fare delle eccezioni. E comunque, non è una fuga, è una ritirata strategica, che è diverso.

La ragazza inarcò un sopracciglio, ma poi lasciò perdere e si accoccolò contro il suo petto e chiuse gli occhi.

 

E Jem si ritrovò a fissarla fra le sue braccia: non la ricordava così minuta, così... bella.

 

 

#James

 

-JAMES! Inutile figlio di Ermes, dove sei?

Il ragazzo aprì la porta della sua stanza e si affacciò nel corridoio, riconoscendo la voce di Edwina. Ed infatti eccola lì, che avanzava di gran carriera verso la sua camera.

Quando arrivò davanti al ragazzo, si mise le mani sui fianchi:-Sei stato tu a rubarmi la scatola con tutte le forcine dentro, vero? Ammettilo!

 

Il ragazzo la guardò annoiato e scrollò le spalle:-Si, e allora?

Edwina spalancò gli occhi:-E me lo dici così? Cioè, non provi a scagionarti, mi dici semplicemente sì, come se niente fosse?

Il ragazzo inarcò un sopracciglio:-Che cosa ti dovrei dire, scusa?

La ragazza lo guardò ancora più stupita:-Non lo so! Pensavo che... Ah, lasciamo perdere! Sei un caso senza speranza!

 

James la guardò annoiato, poi le fece spazio per farla entrare.

-Vuoi un thè, così ti calmi un po'?

Edwina lo mandò a quel paese con un gesto infastidito della mano, ma accettò comunque la tazza quando l'amico gliela mise davanti.

 

La bevve tutta d'un sorso, poi si mise a fissare il fondo della tazza vuota con sguardo attento, sotto gli occhi divertiti dell'amico:-Non mi dirai che stai provando a leggere il futuro, vero?

 

La ragazza alzò lo sguardo scocciato sull'amico, poi disse:-Tu ti porti dietro un segreto che non hai mai rivelato a nessuno da quando avevi 13 anni, vero?

Il figlio di Ermes sbiancò in viso. Colpito e affondato.

 

Edwina, vedendo la sua espressione, capì che era meglio non fare domande.

Si alzò per andare a sedersi sulle sue gambe, e gli accarezzò i capelli spettinati:-Ehi, se non vuoi dirmelo non fa niente, okay? Scusa sono stata troppo invadente.

James scosse la testa:-No, stai tranquilla. Solo che... non mi sento ancora pronto, ecco.

 

Edwina lo guardò dolcemente, continuando ad accarezzargli i capelli:-Ehi, è tutto okay. Prenditi il tempo che ti serve. Aspetterò.

Il ragazzo sorrise riconoscente, poi le circondò la vita con le braccia e nascose il viso nell'incavo del collo della ragazza, incominciando a piangere silenziosamente.

 

La figlia di Ecate l'abbracciò forte ed iniziò a cullarlo, in silenzio.

 

Certe volte, il silenzio dice molto più di mille parole.

 

 

 

 

Angolo della pazza sclerata autrice

 

Ed ecco a voi il quinto capitolo!

Come avrete notato, c'è molto materiale da shippare, quindi rimboccatevi le maniche e mettetevi da fare.

 

Vi vorrei chiedere un favore (e ti pareva): ultimamente la “Signora Immaginazione” si sta facendo un po' pregare, così magari mi è venuto in mente che, se qualcuno di voi dovesse avere delle idee, potrebbe suggerirmele.

 

Questo, ovviamente, solo se volete.

 

Passando alle cose serie. Oggi ho presentato gli ultimi tre OC! Yuppy!

Lo so, lo so. All'inizio sarebbero dovuti essere tredici ma, come dire, la situazione mi è un po'... sfuggita di mano?

 

Vabbe, ciancio alle bande. Ecco a voi gli ultimi tre OC:

-Bliss Traw, figlia di Artemide (lo so, lo so, più avanti spigherò come è possibile) (prettylittleme)

-Rune Lacroix, figlia di Atena (ColeiCheDanzaConIlFuoco) (dei quanto mi piace questo nick! *^*)

-Gem Nyggel, figlia di Ermes (Gem) (una cara amica della nostra rei_puccioso)

 

Ed ecco a voi la carica delle Cacciatrici. A proposito...

Ci siete rimasta male per il mancato bacio della Sebaqua, eh? * me sadica *

Vabbe, però non mi uccidete!

 

Io vado, ciaoooo! * va a comprare enchiladas per attirare satiri * (?)

 

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

#Rune

 

-Guardate! Eccola lì! Siamo arrivate!-disse Bliss euforica.

Rune rise:-Perché non vedi l'ora di arrivare?

-Non so però... ho come l'impressione che accadranno cose molto interessanti!

Gem la guardò divertita:-Fammi indovinare... intendi la mensa?

Bliss annuì soddisfatta:-Speriamo che rifacciano la torta dell'ultima volta. Era buonissima!

 

Arrivate all'ingresso, notarono che c'erano due ragazze ad aspettarle.

Le tre amiche faticarono un po' a riconoscerle, ma quando ci riuscirono, corsero ad abbracciarle.

-Per tutti gli dei! Aqua, Marina, siete proprio voi? Credevamo vi avessero catturato!

Aqua rise ancora stretta alle amiche:-Lunga storia, ma non vi libererete così facilmente di noi!

Gem alzò gli occhi al cielo:-Uff, e io che ci avevo sperato!- scherzò, poi abbraccio Marina.

-Venite- dissero le gemelle -Vi facciamo strada!

 

Le Cacciatrici fecero il loro trionfale ingresso nella base, ma sorpresero un po' tutti: le volte precedenti che erano andate a trovarli, erano entrate composte e non avevano rivolto la parola a nessuno.

Ora, invece, ridevano e scherzavano senza ritegno, e stavano parlando con due novelline!

 

Tre belle ragazze, una albina, l'altra con i capelli neri e gli occhi viola e l'ultima con dei bellissimi occhi azzurri, si avvicinarono alle cinque amiche:-Aqua, Marina! Non ci presentate le vostre amiche?

Aqua andò ad abbracciare la mora:-Cos'è, sei gelosa per caso?

La ragazza spalancò gli occhi:-Stai scherzando? Io gelosa? Di te poi?

 

Aqua rise, poi fece le presentazioni:-Ragazze, queste tre sono Evanna di Chione, Edwina di Ecate e Jade di Demetra! Mentre loro- disse rivolta alle altre tre -sono Gem di Ermes, Rune di Atena e Bliss di Artemide!

Le tre ragazze spalancarono gli occhi:-Ma non è possibile! Artemide non...

Bliss fece un gesto scocciato della mano:-Lo so, lo so. Magari un giorno ve lo spiego, okay?

 

 

#Alys

 

La ragazza si avvicinò al gruppetto che parlava spensieratamente. Quando le altre si accorsero di lei, la salutarono calorosamente, e lei ricambiò.

Poi si rivolse alle Cacciatrici:-Sono felice di darvi il benvenuto e spero che possiate avere una buona permanenza e via dicendo. Sarete stanche! Vi faccio vedere le vostre camere se vi va. Ragazze, vi dispiace se ve le rubo un momento?

 

Le cinque semidee scossero la testa, e le Cacciatrici si apprestarono a seguire la figlia di Ares nella struttura.

-Ci darai il solito piano riservato?

Alys scosse la testa:-Negli ultimi tempi abbiamo ampliato la struttura, che adesso e composta di dodici piani, sei all'aperto e sei interrati. Ogni piano ha il suo dio, mentre le camere degli dei minori si formano a raggiera intorno agli altri piani, e sono collegati da un corridoio. Comunque sia, voi alloggerete nel piano di Artemide.

Le Cacciatrici annuirono. *

 

-Comunque sia- continuò la figlia di Ares -devo avvertirvi che essendo il vostro un piano centrale, probabilmente ogni tanto vi passeranno dei ragazzi per andare ai propri piani.

Rune annuì:-Tranquilla, non è un problema. A noi basta che ci lascino stare.

-D'accordo. Allora, le camere sono numerate, e le chiavi sono già inserite nella toppa. Prendete le stanze che preferite e, se dovesse succedere qualcosa, non esitate a chiamarmi. Ah, prima che me ne dimentichi! Alle venti si terrà la cena, dopodiché avremo il falò, nel quale vi annunceremo ufficialmente.

 

Le Cacciatrici annuirono, e si dispersero per il piano a gruppetti, mentre Alys tornava alla sala riunioni.

 

#Michael

 

Stava facendo una passeggiata in attesa della cena. Come sempre, era perso nei suoi pensieri, e finì con l'andare a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, cadendo rovinosamente.

Quando alzò lo sguardo, si ritrovò davanti una bella ragazza, molto familiare: aveva dei bei capelli biondo-ramato e mossi, e dei grandi occhi color grigio acciaio, con un adorabile naso all'insù.

 

E a Michael non ci volle molto per riconoscerla. Cosa che valeva anche per la ragzza.

-Rune...- sussrrò.

La ragazza spalancò gli occhi e si rimise in piedi per scappare via, ma il ragazzo fu più veloce di lei e le prese un polso:-Rune aspetta!

La ragazza provò a divincolarsi dalla presa senza risultato:-Lasciami, io non ti conosco!

Michael strinse più forte il polso della ragazza:-Rune guardami!

-Non mi toccare! Sei un maschio, io odio i maschi!

-RUNE!

 

A quel grido la ragazza sobbalzò, e finì col voltarsi verso il figlio di Dioniso. E il ragazzo perse un battito quando la vide in faccia. Piangeva.

-Lasciami... ti prego...

-Se io ti lascio prometti di non scappare? Ti voglio solo parlare.

La ragazza lo guardò titubante, poi annuì lentamente. Il ragazzo sospirò e si arrischiò a lasciarle il polso ma, con sua grande sorpresa, Rune rimase ferma, senza scappare.

Sorrise.

 

Poi la guardò meglio: arco e freccia in spalla, vestita completamente di pelle, i capelli raccolti in una treccia e il diadema d'argento.

E la consapevolezza lo colpì come una secchiata d'acqua gelida:-Rune, sei una Cacciatrice? Sul serio?

La ragazza lo guardò infuriata:-Non devo certo rendere conto a te delle mie decisioni!

-Tu... tu non puoi essere una Cacciatrice! Non sei adatta a farlo!

-Mi spiace deluderti, ma forse lo sono più di quanto immagini, visto che la divina Artemide mi ha nominato lungotenente dopo che... dopo che la divina Talia ci ha... ci ha lasciate.- poi sussurrò -Pace all'anima sua...

 

-Si ma... ma io non capisco! Insomma, hai sempre avuto a che fare con i ragazzi, e la cosa non sembrava dispiacerti...

-Le cose cambiano col tempo, Michael! E mano a mano che andavo avanti, capivo quanto gli uomini potessero essere crudeli, manipolatori, bugiardi... E dopo che te ne sei andato, ne ho avuto la conferma.

-Che cosa...

-Mi avevi promesso che ci saresti sempre stato, mi avevi detto che saremmo rimasti amici per sempre, ma te ne sei andato senza dire una parola... E ora guardami! Sono diventata una Cacciatrice. Fattene una ragione, perché è anche colpa tua!

 

Detto questo, si voltò di scatto, schiaffeggiando con la treccia il viso del ragazzo.

E a sentire l'ex-amico gemere, quella sorrise.

Ma Michael avrebbe potuto giurarlo, stava piangendo.

 

 

#Elia

 

Il ragazzo chiuse gli occhi: per fortuna, sentiva ancora lo scorrere del fiume e il rombo delle rapide. Ciò voleva dire che non si era perso, e che tra poco avrebbe potuto dissetarsi. Chi se ne frega se era inquinata.

 

Continuò a camminare fino a che gli alberi non si diradarono lasciando posto ad una riva fangosa, dove si trovava un fiume. A quel punto aumentò il passo, tenendosi con una mano la gamba ferita e cercando di non pensare al dolore.

 

Poi, si lasciò cadere in ginocchio, incurante del fango che gli sporcava i pantaloni. All'inizio mise le mani a coppa e si portò l'acqua alla bocca. Poi non bastò più.

Si piegò in avanti, ed inizio a bere direttamente dal fiume, scostandosi solo quando i polmoni cominciavano a bruciare in cerca d'aria.

 

Quando finalmente soddisfò la sua sete, si trascinò fino ad un albero lì vicino e vi si appoggiò contro.

La vista iniziò ad annebbiarsi, e gli occhi iniziarono a chiudersi. Sentì un fruscio e cercò di estrarre una spada, ma non ce la fece. Prima di svenire, vide una ragazza correre preoccupata verso di lui.

“Una dea!” poi il buio.

 

 

#Marina

 

Aveva faticato molto ad avere il permesso da Alys, ma alla fine ce l'aveva fatta.

Le aveva chiesto di poter uscire dalla base per andare nel bosco lì vicino. Tutti quanti sapevano che quel posto era un campo minato, dove i cacciatori non esitavano a piazzare trappole per catturare i semidei ed infestato di mostri.

 

Ma alla fine, dopo suppliche, promesse di stare attenta e tanto altro, Alys le aveva dato il via libera, a petto che portasse una dracma con sé per ogni evenienza. Ed alla fine eccola, finalmente un po' più libera, a camminare fra gli alberi diretta verso il fiume.

 

Appena lo vide, calciò via le scarpe e si levò i calzini, per poi entrare nell'acqua gelida rabbrividendo. Appena mise piede nel fiume, numerose naiadi vennero fuori e si inchinarono:-Nostra signora.

 

Marina alzò lo sguardo al cielo: ovunque andasse era così. Le naiadi percepivano subito che era una creatura del mare, e percepivano che era figlia di Poseidone. Questo non accadeva ad Aqua, ma solo a lei, per colpa di quella stupida “malattia”.

Che poi malattia non era, anzi, Aqua più volte l'aveva definito un dono, ma la minore non aveva mai capito come potesse essere un dono una cosa così pericolosa, che facilmente avrebbe potuto portarla alla morte.

 

Si riscosse dai suoi pensieri e con un gesto della mano fece rialzare il capo alle naiadi.

Le creature, che per natura erano giocherellone, fecero proprio ciò che voleva la ragazza: iniziarono, per l'appunto, a giocare, coinvolgendola nei loro divertimenti.

La ragazza passò ore a divertirsi con quelle che suo padre spesso aveva definito “le ancelle della mia piccola principessa”.

 

D'un tratto, la più piccola (aveva l'aspetto di una bambina di circa cinque anni) la strattonò per la maglietta:-Mia signora, si è riversato del sangue di semidio nelle nostre acque!

Subito le altre naiadi si bloccarono, portandosi le mani al seno ed accasciandosi una ad una.

 

Marina si preoccupò:-Cosa avete?

Una di loro, seppur con fatica, le rispose:-Il sangue... Con il sangue si sta riversando nelle nostre acque odio e paura. Noi impersoniamo le acque nelle quali viviamo, e se certi sentimenti si ritrovano a vagare qui, noi... noi ci indeboliamo.

 

Marina si mise in piedi, poi uscì dall'acqua e, incurante dei sassi che le ferivano i piedi scalzi, si mise a correre risalendo il fiume.

-Torno subito!

Se c'era del sangue, voleva dire che qualcuno era ferito. Doveva andare a vedere. Ma prima...

 

Si fermò di botto, mentre una strana idea di faceva spazio nella sua mente: il sangue era un fluido, nei fluidi c'era l'acqua, lei poteva controllare l'acqua, quindi poteva controllare il sangue!

Si concentrò a fondo, poi chiuse gli occhi e stese le mani davanti a se.

D'un tratto, l'acqua davanti a lei incominciò a tingersi di rosso.

“Sì, così! Ancora un'ultimo sforzo!”

con uno scatto, tirò su le mani, e tutto il sangue uscì dall'acqua vorticando.

 

La ragazza lo fece adagiare piano su di una roccia, certa che lì non avrebbe dato fastidio a nessuno, e poi lo fece consolidare per evitare che macchiasse il terreno e contaminasse gli alberi e, con loro, le ninfe.

Dopodiché si mise a correre.

 

Dopo una decina di minuti, iniziò ad intravedere fra le felci un ragazzo appoggiato ad un albero. Sembrava svenuto, e dalla sua gamba gocciolava del sangue.

La ragazza si avvicinò titubante, ma alla vista delle due spade si tranquillizzò, capendo che era un semidio, e gli si accovacciò davanti.

 

Era proprio un bel ragazzo: era alto e magro, con dei capelli neri ebano legati in un codino basso. Indossava dei jeans sporchi e stracciati e dei guanti neri, e aveva un lungo impermeabile nero con dei finimenti rossi sbottonato, con sotto una t-shirt rosso fuoco bagnata, che aderiva perfettamente al suo corpo mostrando un corpo muscoloso quanto bastava ed un petto e delle spalle larghe.

 

Marina arrossì al pensiero di ciò che le era appena passato per la testa, ma non perse tempo e con dei movimenti fluidi fece sollevare l'acqua dal fiume e l'applicò sulla gamba ferita del ragazzo per ripulirla dal fango. A quel contatto, il ragazzo sembrò rilassarsi un po', e la figlia di Poseidone sorrise rassicurata.

 

Appena la ferita fu pulita, fece schizzare l'acqua formando un arcobaleno e ci lanciò dentro la dracma che le aveva dato Alys, benedicendo quella ragazza e la sua provvidenza.

-Oh Iride, dea dell'Arcobaleno, mostrami Alys Torres, base dei ribelli.

 

Quando un'immagine andò formandosi davanti a lei, spalancò gli occhi e cercò di non scoppiare a ridere.

Alys era circondata da Alex e Damon, rossa in viso. Ad un tratto, Alex le diede una leggera spinta facendo finire la ragazza addosso all'amico, che prontamente la prese in braccio e la fece girare due volte, mentre l'amica scalciava e lo minacciava di morte.

Fu troppo: Marina non ce la fece più e scoppiò a ridere, attirando l'attenzione dei tre amici.

 

Alys, vedendola, divenne ancora più rossa, e con una vigorosa spinta si staccò dal ragazzo.

La figlia di Ares si spazzolò i jeans e si passò una mano fra i capelli riavviandoli.

Poi si rivolse a Marina:-Sì?

 

La ragazza le fece l'occhiolino:-Scusa, non volevo interrompervi...

-Non interrompi proprio niente!- gridò l'amica, forse con un po' troppa enfasi.

-Si si, comunque. Vi volevo chiedere se mi potete mandare un pegaso. Ho trovato un semidio svenuto e ferito nel bosco e da sola non ce la faccio a trasportarlo.

Alys tornò subito seria:-Hai pensato che potrebbe essere una trappola?

 

Marina annuì:-Si, ci ho pensato. Ma so per certo che è un semidio: sapete meglio di me che le nostre armi nelle mani dei mortali non sono altro che inutili oggetti. Invece lui ha ben due spade di ferro dello Stige sulla schiena.

Alys sospirò:-E va bene, ti mando Saetta, è la più veloce di tutti. Vedete di tornare tutti e tre interi e... niente, buona fortuna.

 

Dopo qualche minuto, una bellissima pegaso color caramello con la criniera, la coda e dei calzini neri atterrò davanti a lei:“Ai vostri ordini padrona.”

Marina roteò gli occhi a quell'appellativo, ma non perse tempo ed adagiò il ragazzo sul dorso della pegaso, che le facilitò il lavoro accovacciandosi davanti a lei.

 

Una volta che si furono innalzati in cielo, Marina si piegò sul collo della cavalla e le sussurrò nell'orecchio:-Alla base dei ribelli più veloce che puoi. VAI!








Angolo della pazza sclerata autrice

Lo so, lo so, è tardissimo! Però ho una scusa >.<
I miei genitori mi hanno portato a forza all'Ikea e siamo tornati qui alle 18:30! Lo so, non è una scusa valida, e inoltre è un capitolo cortissimo!
Scusate!

Inoltre avevo anche detto che non avrei presentato più nuovi Oc ma... ehm... si sa, la vita è piena di sorprese u.u
Quindi, bando alle ciance, ecco a voi...
Elia Lux, figlio di Nyx, della mia carissima amica di chat (spero) Darkness Angel!

Un bell'applauso!

Okay, è tardi, quindi non vi darò fastidio oltre.

Notte! * vola via verso le stelle e la luna * (?)

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 

#Elia

 

Il ragazzo si svegliò di soprassalto. Con un po' di fatica si mise seduto e fu felice di constatare che la ferita alla gamba non pulsava più.

Poi si guardò intorno. Non sapeva dove si trovava: era in una stanza molto grande e completamente bianca con alcuni armadietti e due file di letti. Quasi tutti vuoti.

 

Poi abbassò lo sguardo, e vide che, seduta su una sedia e col capo appoggiato sul suo letto, c'era una ragazza molto carina.

“La ragazza di ieri!” doveva essere stata lei ad aiutarlo. Come si era permessa di portarlo in un luogo del genere? D'accordo che era ferito, ma non poteva farsi i fatti suoi?

Fece per svegliarla e gridarle contro quello che pensava, quando...

 

-Fossi in te non lo farei. Ti ha curato tutta la notte, dovresti lasciarla dormire.

Il ragazzo si voltò di scatto e vide, nel letto accanto a sé, una ragazzina minuta, sui tredici anni, intenta a leggere un libro.

-Hunger Games. Ho sentito dire che molto tempo fa andava di moda.- disse la ragazza senza alzare lo sguardo dal libro -Però non riesco a leggere niente. Stupida dislessia!- sbottò chiudendo di scatto il tomo.

 

-Piacere, Nicole figlia di Zeus. E tu?

-Fatti gli affari tuoi.

-D'accordo, Fatti-Gli-Affari-Tuoi, se non ti dispiace io vorrei dormire. Evita di svegliare Marina e di sbraitarle contro almeno fino a che non mi sarò svegliata.- detto ciò, si ristese sul letto e si tirò le coperte fino a sopra la testa.

 

Non avendo più niente da fare, Elia si mise a guardare la ragazza addormentata al suo capezzale.

Era bella: aveva dei capelli lunghi fino alle scapole di un bel biondo oro, con alcune ciocche verdi e la carnagione alabastrina. Il viso era affilato, donandole un'aria da adulta che contrastava con i tratti delicati da bambina. Era molto magra, ma con le curve al punto giusto.

Sì, tutto sommato era bella.

 

Ad un tratto, la ragazza aprì lentamente gli occhi assonnati, mettendo in mostra due grandi occhi di un castano scuro con riflessi neri.

Appena la semidea vide che il ragazzo si era svegliato, si mise seduta velocemente e sorrise:-Ti sei svegliato, finalmente! Come va la gamba? Ho provato a curartela, ma io non sono molto brava, mia sorella avrebbe fatto di meglio, ma era occupata, scusa.

 

Il ragazzo non sapeva cosa rispondere davanti a quel viso seriamente dispiaciuto, così si limitò a stare in silenzio ed osservarla mentre si alzava ed andava a prendere delle nuove bende da un armadietto lì vicino.

Le posò sul comodino accanto al suo letto ed andò ad aprire un rubinetto, lasciando che l'acqua scorresse liberamente.

Dopodiché, iniziò a levargli la fasciatura che aveva al polpaccio.

 

Mentre lo medicava, aveva un'espressione molto concentrata sul viso.

Una volta levata la benda, la appallottolò e la fece cadere ai suoi piedi. Poi, con grande stupore da parte del ragazzo, l'acqua del rubinetto deviò il proprio corso seguendo i movimenti delle mani della ragazza, ed andò a posarsi sulla ferita.

A quel contatto, il ragazzo si rilassò un po'. Era veramente molto piacevole.

 

Probabilmente la ragazza se ne accorse, perché sorrise soddisfatta e continuò a curarlo con più convinzione, mentre iniziava a presentarsi:-Scusa, sono proprio una maleducata! Io sono Marina Seadream, figlia di Poseidone. Tu come ti chiami?

Il ragazzo non rispose, continuando a guardare le mani sottili della ragazza che si muovevano lentamente per aria facendo scorrere l'acqua dal rubinetto alla sua ferita e viceversa.

 

Marina non si lasciò scoraggiare dal mutismo del ragazzo e continuò a parlare:-Immagino che tu ti stia chiedendo dove ti trovi, eh? Sei nell'infermeria della base dei ribelli. Qui puoi stare tranquillo, sei al sicuro.

Vedendo che il ragazzo non rispondeva, la semidea sospirò e finì di fasciarli la ferita.

Poi chiuse il rubinetto e buttò via la vecchia benda ed uscì dalla stanza.

 

 

#Rayan

 

Aveva appena finito gli allenamenti, quando un pensiero gli attraversò la mente: chi sa come stava Nicole?

Era andato a trovarla un paio di volte, ma negli ultimi giorni non ne aveva proprio avuto tempo, fra allenamenti, risse che Alys autorizzava in quanto figlia di Ares e l'arrivo delle Cacciatrici.

Così, approfittando di quel momento di libertà, decise di andare a trovare la ragazza.

 

Entrò nell'infermeria in punta di piedi e si avvicinò al letto di Nicole, che aveva le coperte tirate su fino alla testa, e gliele scostò lentamente.

La ragazza era girata dall'altra parte, e dormiva beatamente.

Così Rayan si prese quasi un infarto quando una voce parlò:-Ce ne hai messo di tempo. Pensavo che non saresti più venuto a trovarmi...

 

Rayan si arrabbiò:-Nicole, non fare certi scherzi! Mi hai fatto prendere un colpo!

La ragazza si rigirò verso di lui facendogli la linguaccia e borbottò:-Questa è la punizione per non essere più venuto a trovarmi.

Il figlio di Eris scosse la testa:-Sembri una bambina dispettosa.- sospirò rassegnato.

 

-Gne-gne-gne!- gli fece il verso la ragazza, facendo una buffa smorfia.

-Vedi? Ti comporti proprio come una bambina!

-Ma va' al Tartaro, va'!

-Magari un'altra volta. Ora ho un appuntamento con un certo figlio di Apollo che crede di essere più forte di me!- disse facendole l'occhiolino.

 

La ragazza roteò gli occhi:-Miei dei, ma tu sempre a fare risse sei? Prima o poi beccherai quello più forte di te che ti manderà dritto dritto sull'Olimpo.

-Nah, non credo sia minimamente possibile.

-Poi non dire che non ti avevo avvertito!

-Non lo dirò, tranquilla. Non credo che ne verrà mai l'occasione!- fece il ragazzo con la sua migliore faccia da schiaffi, facendo alzare gli occhi al cielo all'amica.

 

Si chinò per darle un bacio sulla guancia, che la ragazza ritirò stizzita con grande divertimento dell'amico, poi si alzò ed uscì dalla stanza senza salutarla.

 

Ormai l'aveva capito: quella Nicole era forte, troppo per una ragazza della sua età. Da quando era arrivata alla base non aveva mai pianto, ma lui era sempre stato un attento osservatore e, guardando nei suoi occhi, aveva notato quanta tristezza vi si celava.

 

“Vincerò” pensò “Vincerò per te. Ti farò vedere che tutto è possibile!”

 

 

#Bliss

 

La ragazza girava per la base senza meta, esplorando i corridoi e le sale.

D'un tratto si ritrovò davanti ad una porta bianca dalla quale proveniva un clangore di armi e, incuriosita, entrò.

 

Davanti a sé vide una grande palestra, nella quale si trovava un ragazzo che si stava allenando con un manichino molto probabilmente posseduto, visto che si muoveva e attaccava a sua volta il ragazzo.

Poi ricordò che qualcuno le aveva detto che i manichini con cui si allenavano si muovevano, per poter addestrarsi meglio, grazie alla magia dei figli di Ecate o degli ingranaggi dei figli di Efesto.

 

Così la ragazza si sedette su una panca che si trovava sul bordo della palestra e si mise ad osservare il ragazzo che si muoveva ed attaccava il manichino con dei movimenti fluidi.

Aveva un fisico non molto muscoloso, ma comunque atletico e asciutto, e la pelle pallida creava un forte contrasto con i suoi capelli neri lunghi fino alla base del collo. Invece non riusciva a definire il colore dei suoi occhi, poiché a seconda di come si muoveva e di come la luce lo prendeva, cambiavano dal verde al nocciola.

 

Quando poi il ragazzo fece una torsione del busto mostrando il lato destro del viso, Bliss poté notare una lunga e frastagliata cicatrice che partiva da sotto l'occhio destro fino alla tempia.

Tutto sommato era un bel ragazzo. Forse un po' basso, ma comunque un bel ragazzo.

Ed era anche bravo a combattere, almeno con un manichino.

 

-Ehi tu!

Il ragazzo perse la concentrazione, e il manichino gli assestò una bella botta con il pomello della spada allo stomaco, che lo fece piegare in due senza fiato.

Poi, guardando con aria truce l'automa, con un colpo secco della spada gli tranciò il capo di netto, facendolo volare a qualche metro di distanza.

 

Dopodiché si voltò furente verso la ragazza:-Non lo sai che non bisogna distrarre le persone quando combattono?

Bliss fece un gesto annoiato con la mano:-Avanti, era solo una spada di legno! Che cosa vuoi che ti facesse.

Il ragazzo la guardò con aria truce:-Voglio vedere te con una spada di legno infilzata nello stomaco- disse facendo una smorfia.

-Comunque, cosa volevi?

 

-Sei bravo a combattere con la spada, mentre io sono una frana. Ti andrebbe di insegnarmi?

Il ragazzo inarcò un sopracciglio:-Cos'è, sei una figlia di Afrodite?

La ragazza lo guardò confuso:-Cos...

Poi capì e diventò rossa in viso gridandogli:-Ma cos'hai capito? Non ci sto mica provando con te! Io voglio veramente imparare ad impugnare una spada!

Il ragazzo le fece un gesto scocciato della mano:-D'accordo, ho capito. Ma ora calmati!

 

Bliss smise di gridare e lo guardò dubbiosa. Poi gli si avvicinò:-Allora mi insegnerai?

Il ragazzo annuì senza guardarla, poi le chiese:-Come ti chiami?

La semidea si sbatté una mano sulla fronte:-Giusto, non ci siamo ancora presentati! Però prima tu!

 

Il ragazzo la guardò scocciato ma annuì:-Mason Church, figlio di Ecate e bla bla bla. Tu?

La ragazza annuì:-Mi chiamo Bliss Traw, sono figlia di...- chiuse un attimo gli occhi e fece un respiro profondo -sono figlia di Artemide.

La ragazza si sarebbe aspettata qualche esclamazione o commento, come minimo un paio d'occhi spalancati, ma Mason non si scompose. Semplicemente annuì.

-Va bene, iniziamo la lezione.

 

Dopo due ore di spade, graffi e polsi slogati, finalmente Bliss riuscì a disamare un manichino e fargli volare via la testa.

Lentamente abbassò la spada, e cercò di riprendere fato, quando sentì un applauso provenire da dietro di lei.

 

Si girò e trovò Mason che batteva le mani e la guardava compiaciuto:-Ottimo lavoro. Modestamente, sono un grande maestro!

-Ma se ho fatto tutto io! Tu ti sei limitato a darmi dei consigli!

-Dettagli, Traw, dettagli. Comunque, direi che per oggi può bastare così.

 

La semidea annuì stanca e si sedette sul pavimento, sfinita, mentre Mason usciva tranquillamente dalla palestra. Arrivato alla soglia, si fermò un attimo:-Un giorno mi dirai come è possibile?

La ragazza guardò la sua figura di spalle confusa, poi capì ed annuì:-Forse... un giorno.

Il ragazzo annuì soddisfatto ed uscì dalla palestra, mentre Bliss si stendeva sul pavimento freddo sorridendo.

 

Sentiva che a lui avrebbe potuto dirlo. Avrebbe potuto parlargli della sua storia e, sì, anche della sua nascita.

 

 

#Alys

 

-Assolutamente no!- Alys camminava nervosamente avanti e indietro sotto gli sguardi supplichevoli delle otto ragazze inginocchiate davanti a lei.

-Ma perché no? Non faremo nulla di male!

Evanna sbuffò:-Io non ti capisco, Alys. Permetti le risse ma non permetti i pigiama-party?

Edwina annuì:-Che senso ha!

 

Una vena pulsò sulla fronte della figlia di Ares:-Voi dovete capire che io sono figlia del dio della guerra, non del dio dei pigiama-party!

Jade la guardò supplichevole:-E dai, è anche per festeggiare la dimissione di Nicole dall'infermeria!

Rune prese la parola:-E anche per festeggiare il nostro arrivo alla base e il ritrovamento di due vecchie sorelle!- disse guardando Aqua e Marina, che le mandorono dei bacetti, mentre Bliss e Gem annuivano.

 

Alys fece per ribattere qualcosa, ma poi si fermò e si massaggiò le tempie, per poi alzare uno sguardo palesemente scocciato sulle amiche, che cercarono di non ridere alla sua espressione:-Oh, e va bene. Potete occupare il mio salone privato! Ma, vi prego, non rompete niente!

Le ragazze esultarono e andarono ad abbracciare la figlia di Ares, che cercò di sottrarsi senza riuscirci, poi si fiondarono alla porta per andare ad avvertire le amiche.

 

Prima di uscire, Aqua si voltò verso di lei facendole l'occhiolino:-Ovviamente anche tu sei invitata. Vedi di esserci perché se no ti veniamo a prendere con la forza.- ed uscì in fretta, lasciandosi dietro una Alys sbalordita ma anche palesemente divertita: quelle ragazze erano delle vere e proprie forze della natura!

 

Per la prima volta, Alys Torres era stata battuta.

 

 

 

 

Angolo della pazza sclerata autrice

 

Ciao a tutte!

Lo so, il capitolo è molto corto. Ma vi prego, capitemi! Sto avendo il blocco dello scrittore ma, nonostante tutto, continuo a scrivere, per paura che se mi fermassi questa storia potrebbe non vedere mai una fine!

(In poche parole ho paura di finire con l'abbandonarla)

 

Nel prossimo capitolo vedrò di scrivere della serata al pigiama-party, dove tutte le nostre cucciole parteciperanno e faranno amicizia, giocando, mangiando e raccontandosi di sé.

 

Spero che almeno il prossimo capitolo possa venire bene, poiché io sono una convinta sostenitrice delle friend-ship (sarà perché io sono un po' un'asociale e ho molti pochi amici).

 

Immagino che per scoprirlo mi (e vi) toccherà aspettare domani.

 

Okay, ora vado * va a comprare un binocolo per cercare di avvistare l'Argo II * (?)

 

Darck_Angel, figlia di Demetra, Serpeverde, Intrepida

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

 

-Non vedo il motivo per cui dovrei partecipare anche io!

Le amiche alzarono gli occhi al cielo:-Per tutti gli dei, Nives! Prova a divertirti un po'!

Evanna le andò accanto e le cinse le spalle con un braccio:-Dai che non te ne pentirai.

Aqua si guardò intorno contrariata:-Alys non è ancora arrivata... chi mi accompagna a prenderla.

Una voce fece sobbalzare le amiche:-Che intendi per “prenderla”? Non sono mica un pacco postale!

 

Quando Edwina vide l'amica, le saltò addosso e la stritolò in un mega abbraccio, rischiando di far soffocare Alys:-Wina, dovresti levarti questa mania abbracciosa.

Nives annuì guardandosi disinteressata le unghie:-Prima o poi finirai con l'uccidere qualcuno.

La figlia di Ecate la guardò contrariata, poi con uno scatto fulmineo prese un cuscino e lo lanciò, finendo dritto in faccia alla figlia di Ares.

 

Nives alzò lo sguardo truce su Edwina e, preso in mano un cuscino, lo lanciò addosso all'amica.

Le altre ragazze rimasero a guardare sedute sul grande letto la scena parecchio interessate, mentre Alys, che era scomparsa poco fa, andava a sedersi sul letto accanto alle altre con i mano due grosse scatole di pop-corn, che mise al centro.

 

D'un tratto, un cuscino lanciato male finì addosso ad un vaso di ceramica, facendolo finire a terra e rompendosi in mille pezzi.

Alys si portò le mani alla bocca:-Voi due! Per favore...

Ma le due litiganti non l'ascoltarono, e un altro cuscino finì addoso ad una scatola di pop-corn, spargendone il contenuto un po' dappertutto,

 

la povera Alys si mise le mani nei capelli, e si girò cercando sostegno da parte delle altre ragazze, ma rimase delusa,

Aqua annuì annoiata a qualcosa che aveva detto Bliss e che Alys non aveva sentito:-Ma sì, dai. Del resto non abbiamo nulla da perdere.

Rune alzò la mano:-Ma dove li troviamo tutti questi cuscini?

Gem scosse le spalle:-Vedrai che da qualche parte li becchiamo.

Jade annuì soddisfatta:-Non vedevo l'ora!

Nicole sospirò:-Non è giusto che solo quelle due si divertano!

 

Le ragazze si alzarono di scatto dal letto, lasciando da sola un'Alys shockata e disperata.

Mentre si alzavano, qualcuna di loro urtò la seconda scatola di pop-corn, che andò a fare compagnia sul pavimento alla prima.

Mano a mano che una delle semidee trovava un cuscino, si univa alla battaglia, e ad ogni nuovo arrivo qualcosa cadeva per terra e faceva drizzare i capelli in testa alla povera Alys, finché un cuscino non le arrivò in faccia.

Fu la goccia che fece traboccare il vaso.

 

-ADESSO BASTA!

Tutte le ragazze si bloccarono sul posto e si voltarono a guardare Alys, che aveva un espressione davvero sconvolta e arrabbiata:-Dite di essere semidee e di essere delle guerriere, e poi...- un ghigno crudele andò formandosi sul viso della figlia di Ares -non sapete neanche combattere una battaglia dei cuscini?- disse facendo volare un cuscino in faccia a Marina, che non ci pensò due volte e fece lo stesso, prendendola in pieno.

 

Le semidee si guardarono in faccia, poi sorrisero e si unirono alla lotta.

 

 

#

-Miei dei, sono distrutta!- Evanna si buttò a peso morto sul letto, incurante dei pop-corn che vi erano sparsi e le si appiccicarono ai capelli.

-Concordo.- Nives si buttò accanto a lei e le poggio la testa sulla pancia piatta e tonica.

Gem batté un paio di volte le mani:-Facciamo un patto!

 

Le amiche la guardarono curiose:-Che patto?

-Visto che ormai siamo amiche, giuriamo di raccontarci tutti i nostri segreti e di aiutarci a vicenda nel caso di bisogno.

Bliss e Rune annuirono, seguite da Marina, Aqua e Jade, una Edwina entusiasta ed una Evanne e una Nicole un po' titubanti.

 

Gem sorrise radiosa, e portò una mano davanti a sé, dicendo:-Amiche!

Bliss e Rune si guardarono sorridendo, poi si avvicinarono e misero le loro mani sopra quella di Gem:-Amiche!

Le figlie di Poseidone e quella di Demetra annuirono, e anche loro misero le loro mani su quelle delle altre ragazze, seguite da Edwina, Evanne e Nicole:-Amiche!

 

Mancavano solo le due figlie di Ares. Tutte si voltarono a guardarle, notando che le due sorelle erano rimaste a guardarle con aria leggermente annoiata.

Quando le due ragazze si accorsero degli sguardi delle amiche, si misero subito sulla difensiva.

-Oh no, non ci pensate nemmeno!- disse Nives portando le mani davanti a sé.

-Non lo faremo mai!- Alys fece una smorfia.

 

Ma entrambe sapevano che non avrebbero retto a lungo, e infatti, dopo qualche minuto passato ad osservarsi, le due sorelle sospirarono e si avvicinarono titubanti.

Ma, ehi! Provate voi a resistere a nove paia di occhioni da cuccioli bastonati!

Non è proprio ciò che le due figlie di Ares catalogavano nel “facile”.

 

Titubanti, allungarono le mani verso quelle delle atre e le poggiarono sopra. Le altre semidee sorrisero contente, poi tutte insieme alzarono le mani in alto, trascinando su anche quelle delle figlie di Ares e gridarono:-AMICHE!

 

Dopodiché, Rune si sedette sul letto:-Bene, allora iniziamo subito! Chi comincia a dire un suo segreto?

Bliss alzò la mano titubante:-So che molte di voi vogliono sapere come ho fatto a nascere, così ho pensato che magari avrei potuto soddisfare le vostre curiosità...

Le ragazze annuirono, e la incitarono a parlare.

Bliss fece un respiro profondo.

 

-Dovete sapere che, all'inizio di questa guerra, gli dei si indebolirono parecchio. Mio padre... mio padre era a capo di un gruppo di Cacciatori, e un giorno, passando per un bosco, vide la divina Artemide stesa sotto un albero, ferita. Lui capì subito, dalla aura che emanava, che era una dea. Era debole, e così decise di catturarla. Non ci volle molto e, dopo averla fatta prigioniera, la drogò e la violentò. Il giorno dopo Artemide riuscì a scappare, ma ormai... ormai era troppo tardi. Mi avevano già concepito.

 

Gem e Rune le si avvicinarono piano, e la strinsero forte, mentre la poverina cercava di non mettersi a piangere:-In poche parole, io sono un errore, un schifoso ibrido! Sono figlia di una dea che odia gli uomini e vorrebbe distruggerli e di un uomo che odia gli dei e vorrebbe il loro potere! Io non dovrei esistere! Sarebbe stato meglio per tutti se non fossi mai nata!

 

Ormai la ragazza singhiozzava senza ritegno aggrappata alla maglia di Rune, mentre Gem le accarezzava dolcemente la schiena.

Una voce ruppe il silenzio:-Secondo me non è così.

Tutte si voltarono a guardare Nives, che con noncuranza stava affilando la lama di un pugnale:-Secondo me non è vero che sarebbe stato meglio se non fossi esistita. Io non so cosa c'è fra te e tua madre, ma se la conosco anche solo un po', lei ti vuole bene.

 

Alys annuì, continuando a lucidare il fodero del pugnale:-Artemide non è la tipa di dea che fa la carità ad un povero feto solo perché secondo l'etica anche lui ha il diritto di vivere. Se ti ha tenuto è perché ti voleva bene. Infatti non mi risulta che ti tratti come Cenerentola, no? Ah, ho finito! Nives, a che stai con il pugnale?

La ragazza le porse l'arma:-Lucida, affilata e come nuova!

 

Sembrava che avessero dimenticato tutto quello che era accaduto pochi secondi fa, e Bliss si ritrovò a sorridere mentre le guardava litigare su chi fosse più brava ad affilare le lame.

A volte potevano sembrare due ragazze dure e senza cuore, con l'unico divertimento della lotta, ma se le conoscevi bene vi trovavi due grandi amiche su cui fare affidamento ogni volta che ne avevi bisogno.

 

-Tocca a me.- la voce titubante di Marina la riscosse dai suoi pensieri.

Aqua fu subito accanto alla sorella:-Sei sicura di volerne parlare? Non sei costretta!

Marina la guardò un po' titubante, poi annuì:-Abbiamo fatto un giuramento.

Tutte le ragazze erano a tutt'orecchie, anche Nives e Alys, che avevano smesso di litigare.

 

Marine prese un profondò respiro, poi disse le fatali quattro parole:-Io sono una sirena.

La notizia cadde come una bomba in mazzo alle ragazze, facendole ammutolire e guardandola con gli occhi spalancati. Tutte tranne Aqua, che sospirò affranta.

Evanna riuscì a fare una domanda:-Ma come sirena intendi... quelle di Ulisse?

Marina annuì.

 

-Quando io e Aqua siamo nate, una maledizione da parte di Zeus cadde su di noi. Aveva sempre tollerato una nascita da parte dei suoi fratelli una volta ogni tanto, e tutto sommato era anche costretto, dato che lui stesso disonorava il patto. Ma avere addirittura due figlie era impensabile, così decise che la prima che sarebbe nata sarebbe stata una semidea, mentre la seconda l'avrebbe trasformata in una creatura marina, in modo che le due sorelle non potessero interagire se non raramente. Così, quando io venni al mondo, fu con una coda di pesce al posto delle gambe. Nostro padre fece ricorso a tutti i suoi poteri per farmi tornare umana, e alla fine ci riuscì, ad una condizione: una volta all'anno avrei dovuto immergermi nell'acqua marina e tornare alla mia forma originale, pena la morte.

 

Vedendo le facce dispiaciute delle amiche, Marina scoppiò a ridere, sorprendendo tutte:-Avanti, non fate quelle facce! A me non dispiace per niente! Insomma, ho la possibilità di incontrare mio padre, anche se solo una volta all'anno; è una buona cosa. Immagino.

 

Gem sorrise, poi annunciò:-Tocca a me! Io non ho chissà quali grandi segreti da raccontare, però se vi va...

Edwina annuì:-Sputa il rospo!

-Soffro di amnesia. Nel senso che non ricordo niente della mia vita precedente al mio arruolamento nelle cacciatrici. Mi ricordo solo un volto, che credo che sia quello di mia madre, e tutto ciò che mi tiene legata al mio passato è una cicatrice sulla spalla, che a quanto ne so ho sempre avuto.

 

Vedendo le facce delle compagne, che non sapevano più che dire, Gem sorrise:-Ehi, non fate quelle facce! A me non importa granché, perché comunque adesso ho una nuova famiglia che non mi da modo di pensare al mio passato. E io neanche me lo voglio ricordare. Sto tanto bene così!

 

Nicole prese la parola:-Io non ho un granché da raccontarvi, a parte che ho paura degli aghi e dei pungiglioni.

Tutte si misero a ridere:-Mossa sbagliata, Nicole. Non bisogna mai dire i propri punti deboli a delle persone sadiche come noi!

Nicole sbiancò, poi però capendo che stavano scherzando si mise a ridere anche lei.

 

-E tu Rune? Hai qualche segreto?

La ragazza interpellata ci pensò un po' su:-Oltre al fatto che odio gli uomini e mia madre? No, credo di no.

Le ragazze la guardarono incuriosite:-Perché odi tua madre?

-Che domande! Lei mi ha abbandonata appena nata, e ha lasciato che papà morisse. Non si è mai fatta viva, non mi ha mai preso in considerazione. La odio.

 

Le ragazze si scambiarono delle occhiate contrariate:-Rune, capisco come ti senti, ma non sei l'unica ad aver passato tutto questo, e non per questo noi odiamo i nostri genitori divini!

Rune le guardò esasperata:-Vi prego, non ne voglio parlare. Cambiamo discorso!

 

-E tu, Jade?

-Io? No, sinceramente non ho nessun segreto da rivelarvi.

Edwina le andò accanto strisciando:-Che ci dici di te e Jem?

La ragazza spalancò gli occhi:-Io e Jem cosa?!

Le amiche la guardarono maliziose:-Sei diventata tutta rossa! Avanti, raccontaci tutyo!

-Voi siete pazze!

-Jade, ricordati il giuramento!

-Ma...

 

-Facciamo così.- la voce di Aqua richiamò l'attenzione delle ragazze -Ognuna di noi scrive su un pezzo di carta il nome della persona che gli piace, girando sullo Stige. Dopodiché li mostreremo uno alla volta.

Le ragazze la guardarono contrariate, alcune rosse in viso, soppesando la situazione: se si fossero ritirate, oltre a far capire che piaceva loro qualcuno, avrebbero fatto anche la figura delle fifone che non mantengono le promesse; nel caso contrario, avrebbero potuto sprofondare nell'oblio della vergogna per lo meno con un po' di dignità.

Annuirono tutte, e Aqua distribuì i pezzi di carta.

 

Quando tutte ebbero finito, Aqua scrisse i loro nomi su altri pezzi di carta che mescolò per bene. Poi ne pescò uno.

-Rune.

La ragazza alzò il bigliettino facendo vedere la scritta. Nessuno. Tutto sommato era giusto.

-Gem!

Idem per la seconda: nessuno.

Aqua non si scoraggiò:-Bliss.

La ragazza arrossì violentemente mentre alzava il bigliettino:Mason.

 

Le ragazze spalancarono gli occhi:-Mason? Intendi quel Mason?

Edwina le si avvicinò velocemente:-Intendi mio fratello?

-Se intendi Mason figlio di Ecate, si, lui- borbottò la ragazza rossa in viso.

Marina rise:-E brava la nostra ragazza.

Ma Nicole fermò l'entusiasmo:-Ma, scusa, tu non sei una Cacciatrice?

 

Bliss spalancò gli occhi:-No, ovvio che no! Viaggio con loro solo perché mia madre ha voluto così, ma non sono immortale né ho fatto il voto di castità.

Le ragazze annuirono, poi continuarono il giro:-Jade!

La figlia di Demetra trovò d'un tratto molto interessante la sfilacciatura del suo pigiama, ma sotto gli sguardi pressanti delle sue amiche dovette alzare il biglietto: Jem.

 

Edwina scese dal letto e iniziò a fare una strana danza della vittoria che assomigliava vagamente a quella di Snoopy:-Tié, lo sapevo! Sono un fottutissimo genio!

Nicole rise:-Adesso calmati, Wina. La stai mettendo in imbarazzo!

Effettivamente Jade, rossa come un peperone, teneva fra le mani il povero foglietto di carta, che ormai tutto era tranne che un bigliettino.

 

Aqua rise, poi pescò un altro nome:-A. Io.

Sotto lo sguardo attento delle amiche, la ragazza alzò il foglio: Sebastian.

Con suo disappunto, le altre non sembravano molto sorprese, anzi, non lo erano per niente.

-Io l'avevo detto che fra quei due c'era del tenero.- sospirò Marina, mentre le altre annuivano.

 

Aqua, ignorando le amiche, pescò un altro nome, e un sorriso vittorioso si fece strada sulle sue labbra:-Marina!

La ragazza sussultò, ma alzò lo stesso il bigliettino: Elia.

Le amiche la guardarono confusa:-Elia il tenebroso che se ne sta sempre per i fatti suoi e che tu hai curato e nemmeno ti ha ringraziato? Tu sei fuori! Ci sono un sacco di altri ragazzi, ma ti prego non lui. Ti farà solo del male!- Aqua sembrava veramente preoccupata, ma Marina rise:-Non preoccuparti, è solo una cotta passeggera. Finirà presto.

Aqua la guardò dubbiosa: si vedeva che mentiva, ma non voleva intavolare una discussione del genere in quel momento, così pescò un altro nome.

 

-Evanna!

La ragazza alzò un po' titubante il foglio, ma riuscì a non darlo troppo a vedere.

-Wow, Fred!

-Lo sapevo, erano troppo baci e abbracci per essere semplici amici.

Evanna sorrise imbarazzata, poi alzò lo sguardo supplichevole su Aqua, che pescò un'altro nome.

 

-Wow, Alys!

La ragazza arrossì di botto, ma alzò lo stesso il bigliettino: Damon.

Marina sorrise vittoriosa:-Lo sapevo.

Le altre si girarono a guardarla curiose:-Come facevi?

-Be, quando ho mandato loro un messaggio iride li ho... mmmmh! M, mmm!

Alys, con uno scatto felino, le si era avvicinata e le aveva tappato la bocca con una mano.

-Mm mmmm mmm!

Aqua si arrischiò a parlare:-Ehm... Alys? Credo che non riesca a respirare!

 

Effettivamente la ragazza era rossa in viso e aveva gli occhi spalancati. Alys la lasciò subito andare, e Marina si portò una mano al collo ansimando.

Poi si girò furiosa verso l'amica:-Mi volevi uccidere?!

Alys scrollò le spalle con nonchalce:-Aqua, prosegui.

 

-Nicole.

Tutti gli occhi si puntarono sulla ragazza che, del tutto a suo agio, alzò tranquillamente il foglio: Adam.

Le ragazze annuirono preferendo non fare commenti. Non sapevano proprio come comportarsi, così Aqua pescò un altro biglietto:-Edwina!- pronunciò con un sorriso malizioso.

 

La ragazza si agirò un po' sul posto, poi mostrò il foglio: James.

Le altre si guardarono e annuirono compiaciute:-Ovviamente!

-L'ho sempre detto che quei due formano una coppia stupenda!

-Ora manca solo Nives!

 

La ragazza guardò titubante le amiche, poi fece un profondo respiro e...

-Non ci credo!

-Non lo avrei mai immaginato!

-Nives, ma da quanto?

Si, perché sul foglio della ragazza, in una calligrafia un po' disordinata, c'era un nome: Alexander.

 

Le ragazze avrebbero potuto continuare all'infinito, se la loro attenzione non fosse stata catturata da un tonfo sospetto. Si girarono verso la porta e...

-Cosa ci fate qua?

-Via, fuori!

Le ragazze presero in mano le armi, e iniziarono a rincorrere i ragazzi.

 

Le avevano spiate per tutto il tempo, ridendo alle confessioni d'amore delle ragazze e dandosi pacche sulla schiena.

E adesso ne stavano pagando le conseguenze, visto che io non augurerei mai a nessuno di venire inseguito da un gruppo di ragazze infuriate, con delle armi in mano e addestrate ad uccidere.

 

Gli unici che non erano stati inglobati in quella caccia pazzesca erano Marina, con lo sguardo basso mentre si torturava le mani, ed Elia, che la guardava curioso.

Le si avvicinò piano:-Senti, è vero che ti piaccio?

La poverina sussultò, ma non rispose, né alzò lo sguardo.

Il ragazzo continuò:-Forse dovresti seguire il consiglio di tua sorella e dimenticarmi. Io ti farei solo soffrire. E comunque, non mi piaci.

 

Per Marina fu il colpo di grazia: le lacrime che fino ad allora aveva trattenuto iniziarono a sgorgare, e la ragazza corse a rifugiarsi nel bagno della stanza.

Aqua lasciò perdere il povero Sebastian che, in ginocchio, chiedeva pietà, e si avvicinò ad Elia a grandi falcate.

-Io non so cosa hai fatto o cosa hai detto a mia sorella, ma prova a farla piangere di nuovo, e ti ritroverai con un arto in meno.

Detto questo, si avviò verso il bagno e busso piano, sussurrando parole che Elia, per via del frastuono intorno a sé, non riuscì a sentire.

 

Nel vedere Aqua disperata che cercava in tutti modi di farsi aprire, Elia si sentì in colpa.

Non era vero che non provasse niente per Marina, anzi, più volte si era sorpreso a rimirarla quando andava da lui a curarlo, ma non voleva avere contatti con lei.

L'avrebbe sicuramente fatta soffrire e Marina, fra tutte, era quella che se lo meritava di meno.

 

A riscuoterlo dai suoi pensieri, ci pensò il pavimento,che si mosse violentemente.

Alys si guardò intorno:-Che succede?

Edwina scosse il capo:-Non lo so!

-Magari un terremoto?- suggeri Jade, mentre un'altra scossa la faceva finire addosso a Jem, che non sembrò del tutto scocciato, anzi.

Rune scosse il capo:-No, non è possibile! Questa non è zona sismica.

 

D'un tratto, da tutti gli altoparlanti si sentì una voce:-Semidei, preparatevi! Ci attaccano!

 

 

 

 

 

 

 

Angolo della pazza sclerata autrice

 

Ed ecco a voi il mitico pigiama-party, che puntualmente è stato rovinato dai nostri cuccioli preferiti!

Questo è un po' un capitolo di passaggio, ma io penso lo stesso che sia molto importante, poiché le ragazze qua svelano i loro segreti alle amiche e a noi.

Ed ecco qua il motivo della nascita di Bliss, la “malattia” di Marina, l'amnesia di Gem, l'amore infranto di Nicole e Marina e tanto altro e, infine, su grande richiesta di molti, l'attacco!

 

Non ho potuto scriverlo in questo capitolo perché sarebbe diventato troppo lungo, ma nel prossimo capitolo ci sarà.

Inoltre, vi avverto che non ho mai descritto una scena di battaglia, quindi immagino che verrà fuori una mezza schifezza.

 

Ed ecco a voi una nuova ship: Alexander x Nives! Un bell'applauso! * passa una balla di fieno sospinta dal vento *

 

Ehm, comunque... quanto sono belle Nives e Alys quando consolano Bliss? *^*

 

Okay, la smetto di annoiarvi. Recensite in tanti!

Ciaoooo!

P.s. Questo capitolo è stato realizzato grazie alla collaborazione di: rei_puccioso e Gil

 

Darck_Angel; figlia di Demetra nel cuore, Ares nei fatti; Serpeverde; Intrepida

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